I Segreti dell'Anima

di Cecilia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


I SEGRETI DELL’ANIMA

I SEGRETI DELL’ANIMA

 

AU = Sirius non è morto

AMBIENTAZIONE = Dopo il 6° libro (non spoiler 7°)

 

Šibenik aveva 19 anni era grintosa e decisa e senza dubbio una classica Serpeverde, ma nonostante ciò nei suoi anni a Hogwarts aveva stretto una grandissima amicizia con una ragazza più grande di lei di 2 anni e metamorfomagus come lei nonché Grifondoro fatto che non fece poco scandalo all’epoca. Šibenik le era sempre stata molto attaccata anche dopo Hogwarts, erano come sorelle … lei e Ninfadora Tonks.

Era una giornata uggiosa e Šibenik si stava preparando per uscire, viveva in una casa sontuosa perché proveniva da una grande famiglia di sangue puro, ma a lei quelle non erano cose che colpivano particolarmente. Appena scese la lunga scalinata e si avvicinò al loro elfo domestico che le porse il cappotto, una voce alle sue spalle la fece voltare.

“Dove credi di andare?”

Dove voglio io!”

Sono tua madre per l’amor del cielo, rispettami come tale!”

“Lo farei se ti considerassi tale, ma non che tu abbia mai mostrato grande interesse nei miei confronti!”

La donna non aspettò oltre e le mollò un sonoro schiaffo, mentre la figlia fulminandola con gli occhi chiuse più sonoramente del dovuto la porta e uscì.

Šibenik ancora furente di rabbia, ma abituate a quelle litigate trovò la sua migliore amica aspettarla in un quartiere babbano dove le aveva dato appuntamento.

“Sei in ritardo!”

La ammutinò Tonks.

“Lo so, ma sfido te avere una madre come la mia!”

“Vogliamo scommettere?”

Le due ragazze si guardarono e poi risero. Tonks quel giorno aveva scelto corti capelli color rosa shocking mentre Šibenik un rigido baschetto nero con la frangetta blu.

Perché mi hai dato appuntamento qui?”

Perché credo che ormai sia giusto che anche tu veda Grimmauld Palace

La ragazza si trattenne dal non essere stupita e subito facendo finta di niente chiese:”Ah sì? E cos’è?”

“Ora lo vedrai”

Improvvisamente un gran palazzo sbucò tra altri due e senza aspettare oltre le due ragazze entrarono, la signora Weasley andò subito incontro loro rimanendo scioccata quando vide che Tonks aveva portato una sconosciuta.

Tonks, ma cosa ti viene in mente? Chi è lei? Perché l’hai fatta venire qui?”

“Signora Weasley non si preoccupì lei è Šibenik Trilij Visnijc è la mia migliore amica dai tempi di Hogwarts la conosco da 9 anni! Ci si può fidare di lei!”

Disse Tonks con leggerezza, quando tutti i membri dell’Ordine che in quel momento si trovavano in salotto si precipitarono in corridoio.

“Wow che onore aveva un’accoglienza così!”

Disse gelida la ragazza facendosi spazio tra la piccola folla e sedendosi su un sontuoso divano, fi fianco all’unico uomo che non si era alzato.

La ragazza lo osservò maliziosa e con grazia accavallò le gambe lunghe e scoperte a cause dei mini jeans che indossava.

Šibenik…”

Disse lei semplicemente osservandolo.

Sirius…”

Disse lui non smettendola di guardarla. Non ne capì il motivo, ma si sentì subito attratto da quella ragazza davanti a lui, ma quel momento fu interrotto dal rientrare nella stanza degli altri membri dell’Ordine.

E di un po’ in che casa eri?”

Chiese severa la signora Weasley.

Serpeverde!”

Disse lei tranquillamente, mentre tutti si voltarono verso Tonks.

“Sembra di essere tornate a Hogwarts:’Una serpe e una grifo, cosa ci fanno insieme?’”

Fece Tonks sedendosi tra la sua migliore amica e il cugino.

“Allora vogliamo stare a parlare di noi o di dove si trova il magico trio! Sì non guardatemi così, Tonks mi ha detto tutto!”

Anche …”

La ammonì la signora Weasley, prima che tutti ricominciarono le ricerche.

 

“Sei sicuro che si troverà qui?”

Chiese Ron per l’ennesima volta con il fiatone, mentre insieme a Harry ed Hermione scalavano una ripida strada che li stava portando a una costruzione ormai in rovina.

“Sì ne sono sicurissimo!  Voldemort è cresciuto in questo orfanotrofio e Silente mi aveva detto che anche i luoghi in cui sono nascosti gli Horcrux hanno un valore significativo per lui …”

Quindi dove credi che lo troveremo?”

Gli chiese poi Hermione.

“Sono convinto nell’armadio della sua stanza …”

Disse un po’ soprappensiero quando improvvisamente un profumo di fiori freschi attirò la sua attenzione, era lo stesso profumo di Ginny e questo gli fece venire una grande fitta al cuore … gli mancava molto …

“Tutto bene?”

Chiese poi la sua migliore amica vedendolo bloccarsi di colpo davanti al grande portone.

“Sì … sì … forza entriamo!”

I 3 entrarono e con la bacchetta in mano camminarono lentamente fino a giungere alla fatidica stanza, che come con Silente aveva scoperto era protetto da incantesimi molto potenti.

Quello era il loro primo Horcrux da quando avevano lasciato Hogwarts, erano seguite settimane di ricerche e per lo più dovevano stare attenti a non farsi trovare dai membri dell’Ordine che li stavano cercando ovunque per riportarli a casa.

Appena fecero per entrare videro una fitta barriera di serpenti ergersi davanti a loro, Hermione istintivamente si tuffò sul braccio di Ron che subito divenne rosso in viso, ma che subito le mise una mano intorno alle spalle per riassicurarla.

Harry intanto stava provando ogni tipo di incantesimo, ma quelli sembravano non volersi togliersi di mezzo, così pensò alla cosa più ovvia e gli parlò. Quelli si scostarono lasciandolo passare.

Harry sta attento! E’ troppo semplice non trovi? Forse è una trappola!”

Disse subito Hermione, ma il ragazzo sembrava non sentirla ed era già entrato e quando i suoi due amici fecero per seguirlo i serpenti si pararono nuovamente di fronte a loro. Non videro nulla, non sentirono nulla, almeno fino a quando un bagliore accecò i due ragazzi che appena riaprirono gli occhi trovarono la stanza vuota ed Harry svenuto a terra con la coppa di Tassorosso stretta tra le mani.

I suoi due amici si precipitarono da lui e dopo essersi assicurati che l’Horcrux era distrutto, Hermione diede la coppa a Ron e tentò di vedere come stava Harry.

Harry? Harry? Su svegliati! Harry! Oh mio Dio Ron che facciamo non si sveglia, forse è meglio se …”

“No, non ci pensare minimamente! Portiamolo in una delle stanze di sotto e poi cercheremo di vedere cosa gli è successo!”

E se …”

Hermione glielo abbiamo promesso, niente Ordine! Sono preoccupato quanto te, anch’io non so cosa fare, ma vedrai qualcosa ci inventeremo …”

Hermione tentò di ribattere ancora, ma poi mordendosi la lingua aiutò il ragazzo a portare Harry in una delle stanze del piano di sotto.

 

Ormai Draco Malfoy dopo il fallimento di non essere riuscito a uccidere Silente viveva tra i Mangiamorte come un reietto e che doveva ringraziare Dio ogni giorni di potersi svegliare vivo, ma il ragazzo non aveva idea di quanto questa situazione avrebbe potuto continuare.

Draco aveva lasciato Hogwarts aveva lasciato il luogo che per lui era sempre stato una sorta di nascondiglio, di riparo da un destino che alla fine lo aveva trovato.

Ormai era più pallido e scarnito che mai, i capelli biondi ricadevano spettinati e gli occhi color ghiaccio una volta penetranti ora erano spenti e vuoti. Ovunque andasse sentiva tutti gli occhi puntati su di lui … o perché era un Mangiamorte o perché lo era, ma non aveva saputo mostralo. Ormai al ragazzo non importava più nulla … non gli importava dei Mangiamorte o dell’Ordine, di Voldemort o di Harry, della guerra e dell’amore, della vita o della morte … ormai si era ridotto a un essere infimo e vuoto.

Ormai incapace di trovare una pace interiore Draco vagò per Londra per passare l’ennesima notte brava come ormai faceva da molto tempo, all’insegna dell’alchool gabbano che aveva scoperto essere un ottimo rimedio per liberare la mente.

Ma una notte mentre era di ritorno al rifugio dei Mangiamorte incontrò la giovane Weasely che si stava dirigendo verso un palazzo, così appena la vide non ci pensò due volte ad attaccarla, così solo per scaricare tutta quella frustrazione che sopprimeva dentro di sé.

L’aveva trascinata in un vicolo buio e isolato e fece per scagliarle un altro incantesimo quando quella, molto più lucida di lui, riuscì a bloccarlo.

Malfoy!”

Disse in tono rabbioso digrignando i denti.

“Oh chi ho trovato la fidanzatina di Potter!”

“Non provocarmi potrei ucciderti, lurido sporco mangiamorte!”

Disse lei iraconda lanciandogli una fattura contro l’altra con tutto l’odio che aveva.

“E’ colpa tua se Silente è morto, se Hogwarts è stata attaccata e se Harry se né andato!”

Fece per scagliargli un’altra fattura, ma lui traballando fino a lei gli bloccò il polso e le fece cadere la bacchetta e senza pensarci oltre la spinse contro il muro continuando a tenerla bloccata.

“Ora non fai più tanto la spregiudicata vero?”

Disse lui.

“Hai bevuto Malfoy? Hai un alito pessimo! Oh fammi pensare perfino i mangiamorte credano che tu sia una carogna!”

Il ragazzo non ci vide più e le tirò un sonore schiaffo che la fece cadere a terra e uscire il sangue dal naso, poi riprendendola violentemente per un polso la sollevò facendola aderire ancora di più con il freddo muro.

“Magari se gli portassi te potrebbero divertirsi un po’, sai ho scoperto una crudeltà tra i Mangiamorte che nemmeno io pensavo … se vuoi te la mostro …”

E senza indugiare oltre incominciò a toccarle le gambe ed esplorando il suo piccolo corpo.

Lasciami, non mi toccare … mi fai schifo!”

“Non fare tanto la santarella a Hogwarts tutti lo sapevano che la piccola Weasley è molto … ‘aperta’!”

Mollami, lasciami!”

Ginny scalpitava e lo colpiva a più non posso voleva andar via, si sentiva sporca e si sentiva morire dentro. I baci di Harry affioravano nella sua mente, così dolci e veri … mentre ora era lì con quei baci forzati e atroci e quel suo toccarla che le faceva venire la nausea … Poi trovò uno spiraglio, gli pestò un piede e gli diede una gomitata … corse più veloce che poté e in poco tempo si ritrovò al sicuro dentro Grimmauld Palace … corse a più non posso in camera sua … nessuno doveva poterla vedere così.

 

Luna era in camera sua e con il suo solito sguardo stralunato guardava fuori dalla finestra. Il mattino seguente sarebbe stato il 1 settembre e lei, Neville (che erano stati portati alla sede dell’Ordine) e GInny sarebbero tornati a Hogwarts (che nonostante tutto avrebbe riaperto). Pensò a tutto quella che era successo, alla battaglia a cui aveva partecipato, a come la sua vita era cambiate in 2 anni, alla morte di Silente e alla partenza di Harry, Hermione e di … Ron. Divenne leggermente rossa in viso e se ne stupì, in fondo lui nin aveva mai mostrato interesse per lei anzi l’aveva sempre presa in giro, anche se dovette ammettere che nell’ultimo anno apprezzò parecchio gli apprezzamenti che lui ogni volta gli faceva per i suoi commenti delle partite. Non era molto, ma a lei bastavano. Aveva ancora tra le mani la lettera che aveva appena finito di scrivere, era già la sesta da quando non si avevano più notizie del magico trio dopo il matrimonio di Bill e Fleur e lei puntualmente aveva deciso di scrivere a Ron anche se lui non le aveva mai risposto. Pensava che non serviva a nulla, ma la faceva sentire bene e così lo faceva. Stampò un piccolo baciò sulla lettera, lo legò alla zampa del suo gufo e poi lo lasciò volare fuori dalla finestra della sua camera in Grimmauld Palace. Luna aveva appena rinchiuse la finestra quando un rumore attirò la sua attenzione, Ginny era appena entrata nella loro camera e aveva chiuso sonoramente la porta alle sue spalle. La ragazza la guardò preoccupata, era parecchio malandata e così preoccupata balzò giù dal davanzale.

“Oh mio Dio Ginny cose ti è successo?”

“Non ne voglio parlare!”

Disse lei velocemente mentre spogliandosi mostrò dei lividi.

E quelli cosa sono?”

“Ti ho detto nulla!”

Ripeté infastidita GInny mentre si medicava le ferite e si vestiva in modo che non si vedessero.

Ginny …”

Malfoy va bene? Non so cosa ci facesse qui, ma mi ha attaccato!”

“Ti ha vista …”

“Non ti preoccupare non mi ha visto entrare alla sede dell’Ordine! Non so cosa ci facesse a Londra, era ubriaco … mi ha attaccato e ha tentato di …”

Ma Ginny si bloccò di colpo voltandosi verso il proprio guardaroba e cercando qualcosa che neanche lei sapeva cosa fosse.

E ha tentato di farti cosa?”

“Luna ne dobbiamo proprio parlare? Non ne ho voglia! E ti prego di non dire nulla a nessuno, già così controllano ogni cosa che faccio … se lo venissero a sapere vivrei come una prigioniera peggio già di come lo sono …”

Luna fece spallucce non troppo convita poi tornando ad osservare il cielo stellato sussurrò:”Come vuoi …”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Šibenik stava diventando una frequentatrice assidua di Grimmauld Palace e anche se molti erano dubbiosi su di lei e la signora

Šibenik stava diventando una frequentatrice assidua di Grimmauld Palace e anche se molti erano dubbiosi su di lei e la signora Weasley non la poteva vedere dovettero ammettere che fu molto d’aiuto perché diede delle dritte niente male che aiutarono e velocizzarono le ricerche.

“Non mi possono vedere …”

Disse stancamente la ragazza mentre insieme all’amica Tonks erano sedute sul balcone della sontuosa villa osservando il cielo stellato.

“E’ per il tuo modo di fare! Io sono l’unica che ti sopporta!”

“Sarà … fatti loro, io gli do una mano e loro mi trattano così! Mha …”

Improvvisamente Tonks si fece seria e si voltò verso l’amica.

“Effettivamente però devo ammettere che ha inquietato un po’ tutti per delle cose che hai detto …”

“Cosa intendi dire?”

Rispose severa l’amica voltandosi ad osservarla.

“Alcune cose, come fai a saperle? Sai non per essere discriminanti, ma tanti penseranno che tu essendo una Serpeverde e purosangue magari …”

“I miei genitori siano Mangiamorte? E allora?”

“Sei pazza a dire queste cose? Abbassa la voce!”

“Perché?”

Rispose Šibenik alterata alzandosi in piedi per poi calmarsi subito e appoggiare i suoi gomiti sulla ringhiera del balcone.

“Senti Tonks sai come la penso! Io non ho interesse per tutta questa faccenda … né per l’Ordine e né per i Mangiamorte … ti sto aiutando perché so che per te è importante tutto qua!”

“Non puoi parlare seriamente, non si può non prendere una parte … bisogna decidere esattamente da che parte stare!”

“Magari è più complicato di così …”

Rispose la ragazza freddamente mentre Tonks che ormai aveva perso le staffe se ne andò.

“Me ne vado, mi fai impazzire quando fai così!”

Šibenik guardò l’amica allontanarsi alterata e stava per fare lo stesso anche lei quando si trovò faccia a faccia con Sirius.

“E’ pericoloso quello che dici …”

“Vuoi farmi la paternale anche tu?”

“Lo pensi veramente … quello che ha detto?”

Disse lui tranquillamente.

“Lasciami in pace!”

Rispose la ragazza bruscamente e fece per andarsene quando con uno scatto l’uomo la prese per un braccio e la spinse contro il muro bloccandola.

“Tutti ci chiediamo se Tonks fa bene a fidarsi di te …”

Gli disse lui in tono minaccioso con le sue labbra molto vicine a quelle di lei.

“Ti ho visto come mi guardavi …”

“E questo cosa c’entra?”

“Su su Sirius tu sei uno stinco di santo quanto potrei esserlo io …”

Improvvisamente l’uomo gli sembrò di scorgere come delle fiamme accendersi nei suoi occhi, ma fu un attimo e subito dopo mollò la presa. Lei molto lentamente e con malizia scivolò via tutto senza mai smettere di guardare l’uomo negli occhi, poi fu un attimo e lei era già sparita nella notte.

 

Harry aprì gli occhi a fatica, sapeva di aver distrutto l’Horcrux, ma non sapeva ancora cosa fosse successo dopo … sicuramente qualche contro incantesimo gli aveva fatto perdere i sensi. Harry allungò la mano sul comodino e mettendosi gli occhiali capì dove si trovava e quasi si trattenne dal non esplodere. Grimmauld Palace? Cosa ci faceva a Grimmauld Palace? Non aveva detto a Ron ed Hermione che qualsiasi cosa sarebbe accaduto per nessuna ragione dovevano avvertire l’Ordine?

Improvvisamente poi però i suoi pensieri furono interrotti da un avvenimento del tutto imprevisto, una ragazza che dormiva accanto a lui si girò sotto le lenzuola e lentamente si avvicinò al petto di Harry accoccolandosi.

“HERMIONE!”

Esclamò lui imbarazzato quando lei ancora assonnata si svegliò.

“Harry per l’amor del cielo, shhhh … i tuoi genitori sono al piano di sotto vuoi che si sveglino e ci becchino così?!”

“I … i miei genitori? Loro sono morti! Tu chi sei? Dove mi trovo?”

Chiese lui spaventato, tirandosi a sedere e appoggiando la schiena alla testiera del letto.

“Harry cosa ti prende?”

Lui non esitò oltre e vedendo la bacchetta sopra il comodino la puntò verso la ragazza.

“Cosa stai facendo? Harry mi stai spaventando!”

“Questo deve essere un effetto collaterale di una delle maledizione di Voldemort che erano a protezione dell’Horcrux …!”

“L’Horcrux? Di cosa parli? E Voldemort? Lui è stato sconfitto nella guerra magica!”

Harry la guardò sconvolto, dove diavolo era?

“E poi cosa ci faccio qui … così con te? … Io sto con Ginny o per lo meno ero con lei … comunque sia io sono innamorato di lei …”

Hermione sentì come se una freccia le trafisse il cuore.

“Cosa? Harry sei sicuro che non è stato un brutto sogno?”

Chiese la ragazza mentre i suoi occhi divennero lucidi.

“I tuoi genitori morti! Voldemort vivo e tu innamorato di Ginny … questa è l’unica spiegazione!”

La ragazza cercò di ripetersi quegli elementi convincendosi che potevano essere frutto solo della sua immaginazione e quindi tentò di tranquillizzarsi. Molto gentilmente mise la sua mano su quella di Harry che teneva ancora la bacchetta e lentamente gliela fece abbassare e lui non riuscì a spiegare perché non riuscì a muoversi … quasi fosse sotto l’incanto Pietrificus Totalus.

“Era solo un brutto sogno, ma questo è vero …”

La ragazza che aveva ancora gli occhi lucidi si avvicinò al ragazzo e lentamente lo baciò sulle labbra, lui tentò di ritirarsi … pensava a Ginny, ma poi sentì qualcosa di strano. La cicatrice gli pizzicava, ma non era come quando succedeva per colpa di Voldemort … era diverso.

“Ma se tu sei convinto che questo sia il sogno e quello che mi hai detto la realtà … è meglio che vada …”

Disse Hermione ritirandosi velocemente, quando lui in uno scatto veloce la ritirò a sé e la baciò nuovamente e senza pensarci le fece aderire la schiena al materasso quando lui lentamente la sovrastava con il proprio corpo.

Quel pizzicore continuò, ma non gli dava fastidio … no era quasi come se gli dava forza, coraggio e decisione.

“Forse ho trovato qualcosa!”

Disse improvvisamente Ron alzandosi dalla sedia e avvicinandosi ad Hermione che nel frattempo era accanto al letto di Harry e gli medicava le ferite che gli aveva provocato qualsiasi cosa avesse affrontato in quella stanza.

“Guarda qui!”

Hermione si sporse e guardò meglio la pagina che gli aveva indicato il ragazzo.

“Bravo Ronald! Mettiamoci al lavoro!”

Ron si era appena alzato ed era uscito dalla stanza ed Hermione stava per fare lo stesso, quando in un gesto impulsivo (lo stesso del sogno in cui era caduto Harry) le afferrò la mano.

 

Appena Šibenik arrivò a casa, l’unica persona che incontrò per sua fortuna fu solamente suo padre.

“Dove sei stata?”

“Lasciami in pace!”

La ragazza fece per andarsene, ma il padre la prese per un polso e la costrinse a guardarlo negli occhi.

“Sei stata ancora con quella Tonks vero? Almeno dicci qualcosa! Di cosa hai scoperto!”

“Io non ho scoperto un bel nulla! Io non sono un membro dell’Ordine e tanto meno una Mangiamorte … questa guerra non è affare mio!”

Disse lei dando una strattonata e liberandosi dalla presa del padre.

“Ringrazia il cielo che non ci sia tua madre qui, altrimenti …”

“Altrimenti cosa? Comunque hai ragione sono fortunata che non ci sia la mamma!”

Disse la ragazza mentre velocemente incominciò a salire i gradini della maestosa scalinata.

“Cosa vorresti dire?”

Gli urlò il padre ai piedi della scalinata, ma lei non rispose e continuò a camminare fino a giungere il camera sua dove dentro vi trovò una gradevolissima sorpresa.

Non ci pensò due volte e corse incontro al suo ospite che con il poco calore che gli era rimasto l’abbracciò amorevolmente a sé.

“Sono così felice di vederti!”

Gli sussurrò lui dolcemente all’orecchio prima di darle un bacio stampo sulla bocca e sedersi con lei sul suo letto.

“Che ci fai qui? Sei così sciupato? Cosa ti stai succedendo Draco?”

“Vorrei saperlo anch’io Šibenik! Vorrei tanto essere come te, sempre così libera … senza barriere … senza posizione, ma io non posso!”

Disse lui accarezzando dolcemente i suoi capelli.

“Mha sì che ti importa, manda all’aria tutto!”

“Non posso! Non posso!”

Disse lui alzandosi alterato.

“Ho troppe cose in ballo e non è così facile, tu non sei stata coinvolta come lo sono stato io! Io ho deluso entrambe le parti e non so più a quale delle due appartenga io … io non sono un assassino, ma non sono nemmeno un pappamolle come quei quattro idioti dell’Ordine …”

“Non sono così male sai …”

“Sì sì tuo padre mi ha detto delle tue scorribande con loro … con Tonks … Sei un’irresponsabile!”

“Prima non stavi invidiando la mia libertà?”

Draco si avvicinò pericolosamente alla ragazza, ma poi calmandosi le si inginocchiò di fronte.

“Sono solo preoccupato per te, se il Signore Oscuro lo venisse a sapere ti farebbe del male … e se i membri dell’Ordine sapessero di chi sei figlia ti farebbero del male … O solo paura che ti possa succedere qualcosa …”

“Oh Draco Malfoy che si preoccupa per qualcuno …”

Lo beffeggiò lei mentre lui alzandosi le si sedette accanto.

“Šibenik non scherzare, sei l’unica persona per cui provi qualcosa che credo si possa definire amore … Io ormai sarò un relitto, un alcolizzato, un eremita e non ho più uno scopo nella vita, ma una certezza c’è l’ho e sei tu … non posso perderti!”

La ragazza lo abbracciò forte e quando lo fece si accorse di alcune escoriazioni sul viso di Draco.

“Chi te le ha fatte?”

“La piccola Weasley, una sera ero ubriaco e mi sono sfogato un po’ su di lei …”

“Sei il solito! Quella è una piccola megera se ci si mette!”

“Sì me ne sono accorto!”

Šibenik fece un piccolo ghigno prima che entrambi si rimisero a parlare.

 

Il 1 settembre ormai era giunto e Luna e Ginny si stavano preparando per tornare a Hogwarts.

“La mamma ha detto che ci dovremmo materializzare direttamente lì, poco fuori dai confini di Hogwarts, ci accompagnano Bill … Lupin e Tonks …”

Disse tranquillamente Ginny mentre si vestiva in modo che non si vedessero i lividi che aveva sul corpo.

“Sei Harry sapesse cose ti è successo …”

“Però lui non lo sa! E’ in cerca degli Horcrux, una cosa più importante di quella che è successo a me!”

Luna squadrò l’amica prima di riprendere a parlare.

“Ti manca?”

“Luna, ma che domande … certo! Però ci siamo parlati prima che lui partisse e abbiamo deciso così!”

La bionda stava per riaprir bocca quando Neville entrò nella loro stanza.

“NEVILLE! Che modi sono si bussa prima di entrare!”

Urlò Ginny.

“Ma voi siete pronte e …”

“Lasciala perdere Neville, è da ieri sera che è elettrica …”

Disse sarcastica Luna prima di lasciare la stanza insieme al ragazzo. Ginny diede un’ultima occhiata allo specchio per vedere se tutto era apposto, quando una serie flash della sera prima assediarono la sua mente … velocemente scosse la testa e poi scese raggiungendo gli altri suoi amici e Bil, Lupin e Tonks già pronti per smaterializzarsi. Notò subito che i suoi genitori gli diedero un saluto molto veloce, dovette ammettere che da quando Ron era scomparso e lo era anche Harry ed Hermione alla sede dell’Ordine non si parlava di altro e si occupavano tutto il giorno di cercarli senza degnare di troppa considerazione loro che invece erano lì presenti … lei, Luna e Neville.

Non indugiò oltre saluto i suoi familiari e poco dopo si trovò già materializzata poco lontano dai confini di Hogwarts mentre intorno a loro molti altri studenti con genitori o altri adulti si materializzavano uno dopo l’altro. Nessuno voleva crederci, si pensava che dopo la morte di Silente e tutto quello che era successo la scuola non riaprisse e invece contro ogni previsione lo fece, ma ben presto quando si ritrovarono nella sala grande non c’erano i consueti quattro tavoli, ma solo due in quanto la presenza a Hogwarts era misera.

I Grifondoro si ritrovarono al tavolo con i Corvonero raggiungendo il numero di 23 studenti, mentre i Serpeverde si ritrovarono con i Tassorosso per un totale di 32 studenti.

Cenarono silenziosamente e poi come di consueto il Preside prese la parola dopo cena, anche se l’atmosfera era un po’ diversa … non c’era la figura imponete di Silente, ma quella minuta della McGranitt.

“Cari studenti bentornati a Hogwarts, come ben sapete questo è un periodo buio e la scelta di riaprire Hogwarts non è stata per niente facile, ma alla fine ecco ci qui … ed ecco vi qui, anche se in numero molto molto basso, ma in fondo era prevedibile no? La cosa che più mi colpisce è che comunque ci siano studenti che ancora vogliano venire qui, alcuni tra gli altri imprevisti …”

Disse lanciando un’occhiata fugace ai Serpeverde.

“… Comunque sia vi auguro un buon anno a Hogwarts e visto il numero così basso di studenti, anche per la vostra sicurezza di raccoglieremo in soli due dormitori: i Corvonero con i Grifondoro e i Tassorosso con i Serpeverde! Bene, ora è meglio che andiate a letto buona notte!”

Tutto il mangiare scomparve dalle tavole, Luna e Ginny erano felicissime avrebbero passato l’anno insieme e pensavano che seppur piccola una buona cosa c’era in tutta quell’oscurità

Mentre i tre si stavano incamminando verso il loro dormitorio tentarono di lanciare una veloce occhiata ai pochi Serpeverde presenti, ma non videro nessuno che conoscevano, anzi era facce talmente ignote per loro che si chiesero se avessero mai frequentato Hogwarts.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


A Grimmauld Palace tutti erano assorti ancora nelle ricerche, mentre la signora Weasley stava preparando amorevolmente la cena

A Grimmauld Palace tutti erano assorti ancora nelle ricerche, mentre la signora Weasley stava preparando amorevolmente la cena per tutti, Šibenik si era allontanata per curiosare un po’ per la casa quando imbattendosi in una bellissima stanza con tutto l’albero genealogico della Antica e Mobilissima Casata dei Black. Subito vi entrò e osservando la parete vide subito Tonks e il suo viso cancellato come quello della madre e anche di Sirius, poi il suo sguardo si spostò su Draco e si sollevò ad osservare gli altri nomi … si aspettò un po’ spaventata di scorgere il suo nome, ma non ci fu.

Come è possibile? Di solito alla nascita di un nuovo membro della famiglia o a un matrimonio l’albero si aggiorna automaticamente … allora perché non ci sono?”

Pensò amareggiata la ragazza quando una voce alle sue spalle la fece voltare.

“Non si ficcanasa a casa altrui lo sai?”

“Non riesci proprio a starmi lontano, Black …”

Pronunciò Šibenik con arroganza prima di avvicinarsi maliziosamente all’uomo.

“Questa stanza è molto bella!”

“Io odio quell’affare …”

Disse subito lui riferendosi all’albero genealogico.

“… ma magari a una serpe come te, di sangue puro …”

“Cosa vorresti dire?”

Chiese lei alterata, spingendolo verso il muro, quando lui velocemente invertì le posizioni e la costrinse contro il muro mentre bloccandole entrambi i polsi.

“Gli anni ad Azkban hanno risvegliato i tuoi riflessi …”

“Ne sei costretto se vuoi sopravvivere …”

Gli sibilò lui ardente di rabbia per la sua sfacciataggine, mentre lei gli sorrise e avvicinò le proprie labbra a quelle di lui per poi allontanarsi e guardandolo in segno di sfida.

Lui non si fece attendere e lasciandole i polsi le prese il viso tra le mani e la baciò passionalmente, ma pieno di collera nei suoi confronti e quando si staccarono lei lo guardò soddisfatta negli occhi.

“Era ora Black, era dalla prima volta che mi hai visto che volevi farlo … devo farti arrabbiare più spesso!”

Disse lei gelida prima di lasciare la stanza e dirigersi in cucina, da dove la signora Weasley stava chiamando tutti per la cena.

 

“Credi che abbia funzionato?”

Gli chiese Ron appena finirono il rito che avevano trovato nel libro che avevano con loro, mentre Hermione senza dire nulla si sedette sul bordo del letto e dolcemente chiamò Harry.

“Scopriamolo! Harry? Harry?”

Il ragazzo sembrava non volersi svegliare, ma si agitò nel sonno e i due pensarono che comunque era un buon segno e così la ragazza continuò a chiamarlo e lui finalmente incominciò ad aprire debolmente gli occhi.

“Harry? Harry come stai? Ci hai fatto preoccupare …”

Le disse la ragazza preoccupata quando lui guardandosi intorno fece un piccolo broncio.

“Allora … allora tutto quello che ho visto … era … era solo un sogno … ?”

Si chiese il ragazzo amareggiato.

“Ora è meglio che ti rimetta!”

“Avete avvertito qualcuno?”

Chiese subito Harry riprendendo coscienza di sé e della realtà.

“No! Cioè Hermione voleva farlo, ma io l’ho convinta che tu non volevi e quindi … non l’abbiamo fatto! Però ci hai fatto preoccupare un sacco Harry!”

Disse Ron che teneva ancora in mano il grosso libro.

“Avete scoperto qualcosa su gli altri Horcrux?”

“Bé no …”

“Ron lasciamo riposare!”

Lo sgridò Hermione che tentò di alzarsi quando Harry in uno scatto fulmineo le prese la mano e la costrinse a sedersi.

“Come no?!”

“Ma Harry eravamo preoccupati per te non abbiamo pensato a…”

“Niente ma, non abbiamo tempo da perdere!”

Disse lui severo mentre fece per alzarsi quando la ragazzo lo fermò.

“Dove credi di andare?”

“Non possiamo restare qui! Dobbiamo continuare a cercare gli Horcrux!”

“Non ci penso minimamente! Prima tu ti rimetti del tutto e poi continueremo!”

Le disse mettendogli una mano sul petto e fermandolo, senza volere si trovarono a pochi centimetri l’uno dall’altra. Hermione talmente era presa dalla sua predica non se ne accorse, ma Harry sì perché la cicatrice incominciò a pizzicargli come gli era successo nel sogno e improvvisamente un senso di sicurezza e calma lo pervase, nuovamente.

“Va bene …”

Sussurrò solamente non smettendo di guardarla negli occhi. Hermione rimase stupita che lui avesse rinunciato così presto, ma ben presto si accorse del suo sguardo e della loro posizione e ritirando in fretta la mano si alzò.

“Be … bene, io e … io e Ron ce … cerchiamo una stanza! Buonanotte!”

Disse lei imbarazzata uscendo dalla stanza e subito seguita dal rosso che sembrava non essersi accorto di nulla.

“Buonanotte Harry!”

Gli sussurrò Ron chiudendo la porta, mentre Harry come rinforzato da una forza invisibile trasmessagli da Hermione rimase ad osservare la porta chiusa perso nei suoi pensieri.

 

Draco si ritrovò, come ormai gli capitava spesso, a vagare senza meta, ma questa volta non per una serata all’insegna dell’achool … no! Questa volta era più grave. Il Signore Oscuro era profondamente deluso dai suoi continui fallimenti e soprattutto dalla sua poca dimestichezza in torture e assassini e così non potendone più l aveva torturato per molte ore prima di lasciarlo andare. Così non volevo rimanere dopo sicuramente oltre le ferite fisiche ne avrebbe avute altre psicologiche a causa dei continui sbeffeggiamenti degli altri Mangiamorte, aveva deciso di uscire seppur molto malandato. Non pensò a dove andare o cosa fare, pensò solo ad andarsene e come se una bussola invisibile lo guidasse lo portò fino a Hogwarts, suo unico luogo di semi-felicità … di semi-vita.

Camminò a lungo, era notte … le difese a Hogwarts seppur alte non erano inaccessibili come in passato … dopo la morte di Silente e la grande battaglia era improbabile che i Mangiamorte colpissero ancora un posto ormai in rovina. Così lentamente entrò e camminò nell’oscurità del grande giardino, voleva raggiungere la Stanza delle Necessità, dove sarebbe potuto stare per quanto avrebbe voluto invisibile agli occhi di chiunque, camminava appesantito nel corridoio del settimo piano quando un’ombra gli si parò davanti.

“Malfoy …”

Sibilò Ginny terrorizzata stringendosi a sé mentre una fitta di dolore e paura la impadronì, facendole venire in mente l’ultima volta che si erano incontranti. Poi riprese coraggio e senza pensarci gli lanciò uno stupeficium che lo fece cadere a terra.

“cosa fai non ti rialzi, eh?! Sei troppo ubriaco … forza abbiamo lasciato qualcosa in sospeso o sbaglio? Questa volta vincerò io … ti …”

GInny parlava con ira e rabbia, ma si stupì del fatto che lui non si muoveva, che non rispondeva.

“Allora dov’è la tua risata Malfoy? Ora non hai più da ridere vero? La situazione in mano c’è l’ho io  …”

Draco non si muoveva era fermo immobile a terra tutte le forze lo stavano abbandonando  … anche la lucidità.

“Maledizione rispondi! Malfoy!”

La ragazza si era scaldata e poi con una dose di coraggio si avvicinò a lui e con sua enorme sorpresa rimase sconvolta. La veste era strappata, era stato visibilmente torturato … il volto era quasi irriconoscibile e sul braccio dove una volta aveva il marchio nero quello gli era stato rimosso strappandogli la pelle …

“Draco … Draco cosa ti è successo?”

Disse lei inginocchiandosi accanto a lui e prendendogli la testa tra le mani. Si stupì di quel suo atto di pietà e del fatto che per la prima volta in vita sua lo chiamava con il suo nome, ma quella brutalità per lei era troppa perfino se rivolta contro un suo nemico.

“Chi ti ha ridotto così? Oh mio Dio … è atroce …”

Disse lei accorgendosi che il suo stupeficium aveva colpito una parte del suo petto già ferita profondamente e che l’ aveva aggravata.

Lo aiutò ad alzarsi e anche se con enorme fatica lo trascinò nella Stanza delle Necessità proprio da dove lei proveniva.

Passò tre volte davanti alla porta pensando a un luogo che avesse tutto il necessario per curarlo, ma allo stesso tempo il calore di una stanza.

Appena entrarono si trovarono davanti a una grande stanza baronale con un grande letto a baldacchino alto … tutto era verde con sfumature sia di argento che di oro, c’era un camino che scoppiettava e accanto dei mobili con tutto il necessario medico … poi un enorme finestra di fianco al letto donava una spettacolare visuale sul parco della scuola.

Lo fece sdraiare e fece per alzarsi quando lui la fermò per un polso.

“Grazie …”

Bisbigliò con enorme fatica prima di perdere i sensi, Ginny piegò la testa da una parte e senza saperne il perché le divennero gli occhi lucidi, ma poi senza indugiare oltre iniziò a medicarlo.

 

Luna era sveglia stava aspettando il ritorno di Ginny. Avevano deciso che a turno lei, Ginny e Neville si sarebbero dati i turni la sera per andare nella Stanza delle Necessità e magari cercare qualcosa sugli Horcrux e anche se lontani cercare di aiutare i loro amici lontani.

Luna aspettò l’amica nella Sala Comune di Grifondoro fino a tardi tanto che senza accorgenere si addormentò quando un ticchettio sulla finestra la svegliò. La ragazza aprì lentamente gli occhi e si guardò intorno e con sua grande sorpresa si accorse che era notte fonda e che GInny ancora non era arrivata o che probabilmente avendola vista assopita era andata in dormitorio senza svegliarla, ma il ticchettio continuò e così voltandosi verso la finestra si accorse di un piccolo gufo.

“Leotordo!”

Disse raggiante correndo verso la finestra e aprendola per far entrare l’animale e poi subito curiosa slegò la lettera che si trovava alla zampa di esso.

“Ron mi ha risposto!”

Disse lei senza crederci, non aveva mai risposto alle sue lettere, ma finalmente lo aveva fatto.

Ciao Luna,

devo stare attento a scriverti questa lettera si mi vedessero Hermione e soprattutto Harry avrebbero molto da ridire sul fatto che possono sentirmi con qualcuno. Volevo solo dirti che le tue lettere mi hanno fatto piacere e ridere, anche se non so perché me le hai scritte. La ricerca degli Horcrux va bene ne abbiamo distrutto uno sai? Harry ha avuto un piccolo incidente, ma niente di grave. Spero di sentirti ancora.

 

Ron

Luna prese subito la sua piuma e senza indugiare oltre gli rispose subito.

Ciao Ron,

sono contenta che hai apprezzato le mie lettere pensavo che non volessi rispondere o peggio che non potessi … comunque non ci speravo minimamente che mi avresti risposto! Per gli Horcrrux io, Ginny e Neville stiamo facendo delle ricerche … sapete ci sentiamo n po’ tagliati fuori e vogliamo essere utili come possiamo! Quando puoi o se ci sono novità scrivimi,, ok? Ah è stati attenti a Licorni Occhialuti, potrebbe capitare che l’incontriate … sono estremamente voraci!

A presto allora! ^_^

 

Luna

La ragazza chiuse la lettera e subito la legò alla zampa del gufo che ripartì. Voleva dirgli di Ginny, ma poi pensò che non era una buona idea preoccupare sia lui che Harry più del dovuto e così decise di tralasciarlo. Non capì come mai, ma si sentì felice  con un grande sorriso sulle labbra saltellò allegramente verso il dormitorio.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Era notte fonda e Šibenik e Tonks erano uscite per un giro di perlustrazione nei confini di Hogwarts

Era notte fonda e Šibenik e Tonks erano uscite per un giro di perlustrazione nei confini di Hogwarts.

“Allora come va con il lupo mannaro?”

Chiese beffarda la Serpeverde mentre Tonks divenne leggermente imbarazzata.

“Oh mio dio sei diventata rossa quanto i tuoi capelli!”

Disse prendendola in giro Šibenik che dopo il bacio con Sirius aveva capelli lunghi e blu.

“Cosa vuoi che ti racconti?”

“Tutto nei minimi particolari! Sai l’ho osservato bene e se non stesse con te, un giretto me lo sarei fatta!”

“Šibenik!”

Disse riprendendola Tonks.

“Cosa c’è? Sai come sono fatta!”

“Sì lo so! Non farti venire certe idee in testa!”

“No … no, non ti devi preoccupare ora la mia attenzione intanto è tutta su il caro Black!”

“Mio cugino?”

Chiese spiazzata la Grifondoro.

“Ogni volta che ci incontriamo litighiamo come pazzi … e l’ultima volta ci siamo baciati!”

“Cosa?!”

“Anche tu stai con uno più grande, quindi non rompere!”

“Sì … sì è vero, ma lui è mio cugino!”

“E allora? Non dirmi che non ci hai fatto mai un pensierino?”

“Sì … no, uhm …. Ah diavolo Šibenik cosa mi fai dire!”

Ma improvvisamente la chiacchierata tra le due ragazze venne interrotta dal materializzarsi di vari Mangiamorte che le attaccarono, Šibenik prontamente insieme a Tonks reagirono al loro attacco.

Poi improvvisamente Šibenik pensò che quella situazione era ridicola e che quindi finisse subito che in una manciata di secondi si ritrovò smaterializzata con gli altri Mangiamorte alla loro base. Tutti si guardarono impietriti e un po’ intimoriti guardarono la ragazza che annoiatamene si diresse subito verso i suoi alloggi dove però trovò ad aspettarla i suoi genitori.

“Finalmente sei arrivata!”

Le sbraitò la madre quasi aggredendola, mentre il marito a fatica la trattenne.

“Quegli idioti di vostri compari mi hanno aggredita mentre stavo chiacchierando con la mia migliore amica, la prossima volta potete dirgli di aspettare almeno che finiamo di parlare?”

“Eri con quella traditrice del suo sangue?”

“Sbaglio o è tua nipote e mia cugina?”

Rispose Šibenik altezzosa alla madre.

“Dovrei farti un Crucio per questa tua esclamazione!”

Sbraitò Bellatrix alzandosi in piedi e avvicinandosi pericolosamente alla figlia.

“L’importante è che Šibenik non abbia fatto sciocchezze! Non ti sei mostrata a combattere al suo fianco vero?”

Chiese Rodolphus cercando di calmare gli animi.

“Certo che l’ho aiutata, sono usciti dal nulla e mi hanno lanciato incantesimi addosso, ma non è durata molto ho desiderato che quella situazione assurda smettesse e mi sono ritrovata a casa con tutti i Mangiamorte al seguito!”

Disse lei tranquillamente, mentre i suoi genitori trasalendo si guardarono negli occhi.

“So che i maghi non possiedono poteri del genere … uhm meglio per me!”

Disse tranquillamente la ragazza facendo spallucce e buttandosi sul suo letto.

“Ora potete uscire di qui? Ho sonno!”

I genitori non aggiunsero altro, lasciarono che lei rispose loro in modo così scanzonato e lentamente uscirono dalla stanza.

 

I 3 ragazzi, che ormai avevano lasciato l’orfanotrofio visto che Harry si era ripreso del tutto, si erano rimessi in viaggio, ma non avendo notizie su cosa fossero gli Horcrux di Corvonero e Grifondoro erano in un vicolo cieco, anche perché nonostante avessero fatto ricerche nessuna aveva portato da nessuna parte. Ron dal suo canto sapeva delle ricerche di Ginny, Luna e Neville, ma visto che non gli avevano dato notizie non pensò di dire che era in contatto con Luna.

Ormai Natale si stava avvicinando e Harry aveva promesso ai suoi amici che almeno per la festività si sarebbero fermati.

“Chissà cosa staranno facendo a Hogwarts?”

Disse Hermione pensando ad alta voce, mentre lei con i due amici stavano camminando ormai da ore per cercare un posto dove passarci la notte.

“Già! Mi manca sapete?”

Disse Ron.

Harry non rispose, anche a lui mancava Hogwarts, ma dall’altra parte sentiva che senza Silente ormai non aveva più senso.

“Chissà come devi stare tu Harry …”

Disse poi Hermione accelerando il passo e avvicinandosi al ragazzo.

“Lontano da Hogwarts … da Ginny!”

Harry si voltò e guardò la ragazza intensamente.

“Ma io ho …”

te …

Stava per dire, ma per fortuna se ne accorse in tempo e fece in tempo a non farselo sfuggire.

“… voi!”

Improvvisamente quel momento fu interrotto da una serie di rumori e in breve tempo i 3 ragazzi si ritrovarono accerchiati da vari membri dell’Ordine.

“Finalmente vi abbiamo trovati! Avete saputo nascondere bene, eh? Sareste bravi Auror!”

Disse Malocchio con la sua voce gracchiante.

“Ragazzi torniamo a casa!”

cercò di dire tranquillamente Lupin.

“No! Noi dobbiamo continuare la ricerca degli Horcrux!”

Rispose Harry.

“Possiamo farlo noi!”

Disse Bill.

“NO!”

Urlò il ragazzo sfoderando la bacchetta e seguito così dai suoi due amici.

“Non costringeteci a fare questo!”

Disse quasi sull’orlo delle lacrime Hermione.

“Vi prego non fate sciocchezze ragazzi! Torniamo a casa!”

Cercò di dire Tonks prima di essere colpita da uno stupeficium.

“Harry cosa hai fatto?”

Gli urlò Lupin.

“Quello che faremo a ognuno di voi se tenterete di fermarci! Non vogliamo farvi del male, ma se intendete riportarci a casa ci difenderemo!”

Disse seriamente Harry e al suo segnale Hermione e Ron lanciarono in serie dietro di lui una serie di incantesimi che facendogli da scudo permise loro di scappare.

Corsero … corsero … corsero … corsero a perdi fiato, avevano già camminato molte ore quel giorno. I loro piedi erano indolenziti, ma non potevano fermarsi.

Harry si fermò vicino a un albero a riprendere fiato, ma quando si voltò vide dietro di sé solo Hermione.

“E Ron dov’è?”

“Non è con noi Harry?”

Disse lei preoccupata e fece per tornare indietro quando il ragazzo la bloccò prendendola per un braccio.

“Non possiamo! E’ meglio che andiamo …”

“Ma …”

“Ci staranno cercando! Dobbiamo continuare Herm, su andiamo!”

Lei stava per controbattere nuovamente, ma Harry fece scivolare la sua mano nella sua e correndo la portò via con sé.

 

Visto che Natale si stava avvicinando Ginny decise di dare un tocco natalizio perfino alla Stanza delle Necessità dove di nascosto si stava prendendo cura di Draco senza dirlo nessuno né a Luna … né a Neville.

Quando lo andò a trovare una notte, vide che ormai si era rimesso bene anche se la pelle sul braccio era la più faticosa a ricrescere.

Quella sera lo trovò svegliò a petto nudo sotto le coperte con la schiena appoggiata alla testiera del letto a leggere un libro, entrò senza fare rumore e senza dire nulla si avvicinò a lui per vedere come stava.

“Credo che la pelle sul braccio ricrescerà a fatica, probabilmente ti rimarrà una brutta cicatrice, ma per il resto sei tornato come nuovo …”

Disse solamente la ragazza senza guardarlo in faccia, mentre sedutasi sul bordo del letto stava controllando il braccio.

“Perché lo hai fatto?”

Chiese poi lui improvvisamente posando il libro, ma lei non rispose e fece per andarsene quando lui trattenendola a sé la costrinse a guardarlo.

“Rispondimi! Perché lo hai fatto?”

“Era troppo anche per me come eri ridotto, non potevo sopportarlo e poi …”

Disse lei in un sussurrò allungando la sua mano sul suo petto.

“… questo segno, questa cicatrice è colpa mia! Il mio stupeficium ha peggiorato la tua ferita!”

Lui le prese i polsi con violenza.

“Dovevi lasciarmi morire! Dopo tutto quello che ho fatto tu mi curi? Cosa diavolo ti salta per la mente?”

“Mi stai aggredendo perché ho voluto aiutarti?”

Chiese lei quasi in lacrime urlandogli contro, quando lui improvvisamente le lasciò i polsi e l’avvicinò a sé baciandola, ma questa volta lei con  grande sorpresa sia per sé stessa che per Draco non reagì.

“Pensavo che fossi la ragazza di Potter?”

Disse lui sprezzante una volta staccatosi.

“Ma lui non è qui o sbaglio?”

Rispose senza neanche pensarci, infatti poco dopo si portò le mani alla bocca.

“Toglimi una curiosità, perché Ginny?”

Chiese poi lui come se niente fosse successo.

“Cosa vuoi dire?”

Chiese lei stupita da quel suo cambiamento repentino di atteggiamento.

“Ginny è un diminutivo vero? Sai ho sempre pensato che fosse patetico! Meglio il tuo nome, qual è Virginia … Ginevra?”

“Patetico eh? Non so tu quale preferisci?”

“Virginia, mi è sempre piaciuto!”

La ragazza lo guardò intensamente negli occhi e senza riconoscersi si alzò e lentamente si fece scivolar via la veste che portava.

“Allora visto che per il mondo sono Ginny … solo per te potrei essere Virginia …”

Disse lei lievemente mentre lui prendendole la mano la fece avvicinare e sedere accanto a sé baciandola con passione. Ben presto si ritrovarono entrambi nudi sotto le morbide lenzuola argento di seta, i baci di Draco esploravano e baciavano ogni piccolo lembo della candida pelle della sua Virginia. La ragazza dal canto suo non si riconobbe, ma si lasciò andare a quel maremoto di emozioni, era diverso da Harry … e da ogni altro ragazzo che aveva avuto … nessuno aveva mai saputo guidarla così, travolgerla così, farle perdere la ragione così …

Virginia fece scorrere in una dolce carezza la sua mano sulla ferita del petto di lui provocata dal suo incantesimo, mentre Draco faceva scorrere la sua mano sul suo viso su un piccolo segno lasciatogli dal loro scontro.

Entrambi in quei segni lessero probabilmente una somiglianza di cui non si erano mai accorti: il sentirsi a disagio nelle loro situazioni di vita e il volersi trattenere sempre tutto dentro esplodendo poi in atti di violenza pura.

“Probabilmente non sono tanto diversa da te … altrimenti non c’è spiegazione al mio comportarmi così …”

Sussurrò lei.

“Allora è un bene …”

Disse poi lui mentre lei lo guardava senza capire.

“… perché vorrebbe dire che c’è ancora una speranza per me …”

Lei piegò il viso e poi facendo inarcare la propria schiena alzò il suo volto per andare a incontrare le labbra di lui, da lì in poi fu una danza impazzita di emozioni che andavano a incontrarsi e scontrasi in una danza mortale. Lui entrò in lei e tutto sembrò finire … sembrò sparire … sembrò esplodere in un piacere immenso.

 

Appena Ron fu riportato a casa alla sede dell’Ordine ad attenderlo trovò la sua intera famiglia ad aspettarlo. In un primo momento fu un abbracciarlo e baciarlo, ma ben presto quel comportamento, come lui si immaginava, cambiò e si trasformò in una sgridata di proporzioni enormi da parte dei suoi genitori che dalla cucina avevano fatto uscire tutti i suoi fratelli.

“Ronald Weasley cosa diavolo ti è venuto in mente di fare? Harry era sconvolto e po’ aver fatto una scelta sbagliata, ma voi non dovevate incoraggiarlo! Mi stupisco di te ed Hermione!”

Gli urlò la signora Weasley alterata.

“Lui ha un compito da portare a termine, voi dovreste solo essere contenti che almeno non era da solo ad affrontarlo!”

“Ronald non usare quel tono!”

Lo ammonì il padre.

“E’ inutile che stiamo qui a parlare, tanto ogni cosa che dico non andrebbe bene! Siete convinti che quello che stavamo facendo era sbagliato e anche se stessi qui a discuterne tutte la notte non mi convincereste mai che intanto siete voi in torto!”

Ron si stupì di sé stesso non gli era mai capitato in vita sua di mostrare una tale aggressività, poi cercando di non perdere il tono che aveva assunto voltò le spalle alla famiglia e salì velocemente le scale che portavano alle camere superiori dove vi incontrò tutti i suoi fratelli ad aspettarli.

“Wow Ron ci hai stupiti!”

Disse George arrotolando un filo color carne.

“Avete spiato la litigata con le Orecchie Oblunghe?”

Chiese lui senza sapere se essere preoccupato e sollevato da quello che avevano sentito.

“Sì e sei stato una vera rivelazione!”

Disse Fred entusiasta dandogli una pacca sulla spalla.

“Ben detto Fred! Siamo orgogliosi di te!”

Disse poi Ginny andandogli incontro e abbracciandolo.

“Come sta Harry? Sai Luna mi ha detto che vi siete sentiti …”

“Oh non ti devi preoccupare lui si sta rimettendo, sai ti pensa molto …”

A quella frase Ginny divenne leggermente rossa e abbassò il viso.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?”

“No è che … niente, niente … anche … anche mi manca molto! Forse ora è meglio che andiamo a dormire però no? Domani è Natale!”

Ron, Fred e gorge guardarono sospettosi Ginny, ma tentarono di far finta di niente.

“A proposito domani che si fa?”

“Io torno a Hogwarts!”

Disse sicura la ragazza che non aveva voglia di passare il Natale con i suoi genitori e che desiderava ardente un altro incontro con Draco.

“Lo farò anch’io, qui non è aria!”

“Oh sarà bello Ginny così staremo insieme a Neville e Luna anche loro sono lì! Ah e la sai l’ultima i Corvonero sono in dormitorio con noi e i Tassorosso con i Serpeverde!”

Disse lei entusiasta.

“Davvero e perché?”

Chiese il rosso senza capire.

“Ron pronto? Dico, ma è ovvio!”

Rispose George.

“Eccolo tornato il nostro solito fratello un po’ tardo!”

Disse poi beffardo Fred.

“Siamo appena 55 studenti e con te 56 … la frequenza dopo l’anno scorso è crollata …”

Disse un po’ malinconica la ragazza prima che sentendo dei passi su per le scale si diedero velocemente la buona notte e ognuno corse nella propria camera.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Quando arrivò Natale per tutti senza dubbio fu tra i più strani mai vissuti

Quando arrivò Natale per tutti senza dubbio fu tra i più strani mai vissuti. La signora Weasley si era svegliata presto e allegramente stava preparando tutto per il pranzo natalizio quando i sue du figli più piccoli entrarono in cucina.

“Buongiorno …”

Disse seriamente il ragazzo prima che la madre stupita per la loro presenza si voltò scoprendo csì una brutta sorpresa.

“Perché avete il baule con voi?”

“Passiamo Natale a Hogwarts!”

Disse in tono piatto Ginny.

“Se è per Neville e Luna non vi preoccupate li faremmo venire qui e …”

“Non desideriamo passare il Natale qui … con voi … con l’Ordine … Non fraintendere mamma, ma io è Ginny abbiamo bisogno di stare con l’ES …”

“Che sciocchezze e poi non nominate quella vostra aggregazione non è periodo!”

“Volevamo solo augurarti comunque Buon Natale, dallo anche agli altri poi da parte nostra!”

Disse infine la ragazza prima di prendere il braccio del fratello e materializzarsi fuori Hogwarts,

“Wow da quando sei diventato così bravo?”

“Se sei in caccia di Horcrux devi pur imparar a muoverti no?”

“Giusto! Ah Ron … volevo chiederti … dopo Natale te ne andrai?”

Chiese un po’ malinconica la sorella.

“Se voglio tentare di raggiungere nuovamente Harry ed Hermione? Sì, vorrei tentare!”

Intanto Hermione ed Harry che nell’ultimo periodo cambiavano posto spesso per non essere trovati dall’Ordine passarono il Natale nel posto più particolare che potessero aspettarsi.

“Sei sicuro di voler star qui Harry?”

“Sì non ci penseranno mai e poi voglio passare Natale a casa …”

Disse il ragazzo prendendo la mano di Hermione e guidandola in quella che una volta era casa sua dove aveva vissuto con i suoi genitori anche se lui non aveva ricordi di quel luogo. Quando i due entrarono avevano davanti ancora una casa molto bella, seppur in rovina … dopo la morte d Lily e James nessun altro sembrava esserci andato a vivere lasciando la casa come era l’ultima volta che ci avevano abitato.

“Oh Harry non sarà troppo dura per te?”

“Forse, ma ho la strana sensazione di una casa e di una famiglia … di sicurezza ed amore …”

Disse stringendo ancora di più la mano della ragazza e guardandola negli occhi che subito divenne rossa.

“Mi dispiace non essere riuscita a trovare atro su gli Horcrux …”

Disse poi Hermione staccandosi improvvisamente e spostandosi velocemente.

“Anche volendo non avremmo potuto dedicarci del tempo visto che abbiamo l’Ordine che ci fiata sul collo! Ora passiamo Natale e poi ricominceremo le ricerche …”

“Ok! Allora vado a comprare qualcosa da mangiare, come minimo dobbiamo preparare un fantastico pranzo!”

Appena Ron e Ginny superarono il buco nel ritratto trovarono Neville e Luna ad aspettarli che in un gesto improvviso si alzò e corse verso Ron abbracciandolo.

“Oh mio Dio non pensavamo di vederti!”

“Nemmeno io lo pensavo! L’Ordine ha fatto un agguato a me, Harry ed Hermione! Passerò Natale qui con voi, ma dopo vorrei tentare di raggiungerli!”

“Certo e noi faremmo il possibile per aiutarvi!”

Disse poi Neville salutando l’amico.

“Ora godiamoci il Natale però!”

Disse Ginny guardando gli amici.

“Concordo, andiamo in Sala Grande hanno preparato una bellissima cena e sapete è solo per noi!”

Disse Luna sorridente.

“Cosa dici?”

“Oh Ron sono tutti tornati a casa, abbiamo Hogwarts tutta per noi!”

“Ottimo così anche per le ricerche avremmo campo libero!”

“Evviva, mi mancava un sacco l’ES!”

Esultò Neville.

“Sì, ma ora come ho già detto godiamoci il Natale!”

A Grimmauld Palace il pranzo fu un po’ fiacco se non fosse stato poi dell’arrivo a fine di esso di Tonks e Šibenik.

“Buon Natale!”

Dissero le ragazze in coro entrando in cucina con i loro capelli rosso fuoco lunghi legati in una coda.

“Ehi chi hanno ucciso?”

Chiese poi la Grifondoro vedendo le facce di tutti.

“Oh nessuno! I signori Weasley sono solo un po’ giù perché Ron e Ginny hanno voluto passare il Natale a Hogwarts!”

Le rispose gentilmente Lupin salutandola con un baciò veloce sulle labbra.

“E volete dargli torto!”

Tutti guardarono male la Serpeverde.

“Guardate il lato positivo avete riportato Ron a casa dovreste essere felici è un regalo di Natale pù che soddisfacente …”

Per la prima volta tutti guardarono la ragazza dandole ragione.

“Anche se per me è difficilissimo ammetterlo, hai ragione!”

Disse Molly asciugandosi gli occhi e tirando su per il naso.

“Ma con questo non montarti la testa, non m stai simpatica ok?”

“Oh non si preoccupi il sentimento è reciproco!”

Verso sera si prepararono per la cena e senza dubbio fu per tutti molto più piacevole e festosa che del pranzo e così fu anche per tutti gli altri.

 

Šibenik si era allontanata dal resto del gruppo quando Tonks raggiungendola la trovò sola sul balcone a guardare le persone festose passare allegre in strada.

“Forse dovevi festeggiare il Natale con i tuoi genitori?”

“Neanche a morire, e poi io potrei dire lo stesso!”

Disse lei voltandosi verso l’amica.

“E’ diverso io sono anche qui per lavoro!”

“Ah se è così …”

Rispose non troppo convinta.

“… comunque non è per quello. Avrei voluto passare il Natale con mio cugino, gli voglio immensamente bene e non ho mai passato un Natale lontano da lui …”

“Oh non sapevo che avessi un cugino!”

“Tu non hai cugini a cui sei affezionata?”

Disse poi curiosa osservandola.

“Ho solo un cugino che disprezzo di primo grado si intede, per il resto credo che l’unica persona a cui sono moto affezionata sia Sirius …”

“Oh …”

Disse lei dispiaciuta che si aspettò di sentire il suo nome e poi ricordandosi che lei non sapeva che lei fosse sua cugina.

“Però ho anche una cugina sai? Siamo una cosa sola!”

“Devo essere gelosa?”

Chiese l’altra abbracciandola.

“No! Direi di no!”

“Sai l’altro giorno quando sei scomparsa con i Mangiamorte mi sono spaventata un sacco!”

“E’ stata una coincidenza ci siamo Smaterializzati contemporaneamente … anzi scusa non volevo lasciarti sola!”

“L’importante è essere qui a parlarne!”

Tonks diede un bacio sulla guancia alla sua amica prima di sussurrarle:”Buon Natale Šibenik” ed entrare allegramente dagli altri.

La Serpeverde scolò velocemente tutto il suo Wisky Incendiario e poi si trascinò al piano di sopra buttandosi dentro alla prima camera da letto trovando una bella sorpresa. Sirius era davanti allo specchio ed era appena rimasto a petto nudo dove Šibenik poté scorgere tutti i suoi tatuaggi frutto dei molti anni a Hogwarts.

“Questa è la mia serata fortunata!”

Disse lei chiudendo la porta alle sue spalle.

“Non riesci proprio a non impicciarti dei fatti altrui vero?”

Disse lui severo voltandosi verso la ragazza e camminando verso essa.

“O forse semplicemente non riesco a stare lontano da te …”

Disse lei camminando a sua volta verso di lui e slacciandosi la camicetta che portava.

“… oppure potrei dirti che sono venuta a portarti il mio regalo di Natale …”

Le si avvicinò e lo baciò quando lui la fermò.

“Non giocare con me, non sono un ragazzino come chissà uno dei tanti che hai imbambolato …”

“Notizia flash … non mi piacciono i ragazzi della mia età, di solito punto su chi ormai sai già come muoversi …”

Rispose lei sfacciatamente e baciandolo mentre lui la teneva ancora per i polsi.

“Forza Black … cosa aspetti? Ho sentito cosa su di te e non mi pareva proprio che fossi uno che si fa attendere …”

A quella frase lui non aspettò più la spinse verso la parete e incominciò a baciarla, scendendo fino al collo e poi su i suoi seni facendo scomparire velocemente anche il suo reggipetto.

Lei dal canto suo lo spinse violentemente facendolo cadere sul letto e mettendosi a cavalcioni su di lui incominciò a baciargli il petto fino ad arrivare alle sue labbra.

“E tutto quello che sai fare?”

Chiese lei maliziosa a denti stretti, prima che lui invertendo le posizioni la sovrastò con il proprio corpo e impedendole di muoversi. La teneva sotto di sé e l’accarezzava e le faceva ogni cosa avrebbe voluto … lei lo lasciò fare godendosi quell’immenso piacere che neanche una delle droghe più forti avrebbe mai potuto provocarle, poi una fiamma lampeggiò nei suoi occhi e la sua passione esplose facendo sì che quella notte ardesse del fuoco della bramosia di entrambi.

 

“Pranzo e cena perfette!”

Disse Harry quando entrambi ormai a notte inoltrata si trovarono davanti al piccolo albero di Natale fatto di quello che avevano trovato in casa.

“Era il minimo che potessi fare!”

Disse lei sedendosi accanto al fuoco, sopra il tappeto dove si trovava Harry.

“Hermione … ti devo dire una cosa …”

La ragazza si voltò verso di lui, non sapeva cosa aspettarsi, ma tranquillamente lo guardò negli occhi.

“Dimmi …”

“Lo sai che quando ero in come ho fatto un sogno?”

“Davvero?”

“Ero a Hogwarts … Voldermort era morto nella prima guerra magica e i miei genitori erano vivi …”

Disse guardando il fuoco con lo sguardo malinconico prima che la ragazza avvicinandosi lentamente dietro di lui lo abbracciò.

“Oh Harry …”

Lui mise una sua mano su quelle di lei.

“Era bello! Era perfetto! Ero felice e non avevo problemi … vivevo la mia vita tranquillo con i miei amici e la mia ragazza!”

“Vedrai tutto dopo sarà così! Tu e Ginny …”

Harry si voltò di scatto.

“Io no parlavo di Ginny …”

Disse lui leggermente alterato mentre la sua cicatrice incominciò a pizzicargli facendolo sentire sicuro e anche accaldato.

“Di cosa parli? Cosa stai dicendo?”

“Ahia …”

Poi la cicatrice incominciò a bruciargli da impazzire e quando lei fece per avvicinarsi ancora di più lui in un gesto brusco le diede uno schiaffo che l’allontanò inaspettatamente. Appena il dolore passò e Harry si accorse di quello che era successo si avvicinò alla ragazza prendendole il viso tra le mani.

“Oh scusami … scusami non volevo! Ma Voldemort lo ha sentito … e …”

“Ha sentito cosa?”

Disse lei guardandolo un po’ spaventata.

“Il mio potere credo?”

“Potere?”

“Silente mi aveva detto che un giorno avrei compreso la grandiosità di questo potere, non gli davo significato e invece …”

“Harry di cosa parli?”

“L’amore! Questa casa né piena … il mio cuore né è pieno!”

Disse lui con gli occhi lucidi mentre lei in un gesto impulsivo si levò in ginocchio e gli buttò le braccia al collo abbracciandolo.

“Ti sarò vicino ogni cosa accada, e se per distruggere Voldemort devi amare … allora …”

Lei si staccò e lo guardò negli occhi.

“… ho bisogno di te!”

Disse lui spiazzandola, anche se in fondo al cuore sentiva che lei lo aveva già capito.

“Nel sogno che hai fatto c’ero anch’io vero?”

Lui le mise una mano sul volto e leggermente fece un piccolo assenso con la testa.

“Non mi chiedere perché, ma mi sembra di averlo sempre saputo … dal giorno che sull’espresso per Hogwarts ti ho riparato gli occhiali … che alla fine saremmo stati solo io e te …”

“Perché allora lo abbiamo capito ora? Lo abbiamo percepito solo adesso … se è sempre stato così …”

“Perché era giusto che uscisse ora Harry … ora che la battaglia finale si avvicina …”

“E dopo ... ?”

Ma Hermione non gli rispose e lentamente avvicinandosi lo baciò.

“E dopo sarà solo una scelta nostra …”

Rispose lei prima che lui avvicinandosi nuovamente ad Hermione la fece sdraiare sul tappeto ricominciandola a baciare.

 

Dopo pranzo i ragazzi si erano dedicati un po’ alla ricerca degli Horcrux anche se Ginny non voleva e poi avevano cenato con un altro banchetto degno di una corte. Dopo cena Neville era voluto andare a dormire e Luna e Ron volevano continuare le ricerche, così che lei rimasta sola decise di andare da Draco.

Quando entrò lo trovò n piedi vicino alla finestra mentre guardava la neve candida cadere. Ormai si era ripreso completamente, tranne il braccio che probabilmente non sarebbe mai tornato come prima.

Quando Virginia entrò non disse nulla, chiuse lentamente la porta e cogliendolo alle spalle lo abbracciò.

“Buon Natale …”

Disse lei con un filo di voce prima che lui si voltò duramente verso di lei.

“Domani me ne andrò!”

“Cosa?”

Chiese lei spiazzata.

“Ormai mi sono rimesso completamente e stare qui è un rischio!”

“Se i Mangiamorte ti trovano sei morto ...”

Tentò di controbattere lei.

“Anche se l’Ordine mi trova sono morto!”

Gli rispose lui bruscamente prima che lei allontanadosi si avvicinò al fuoco.

“Mha sì mi dico, perché me ne faccio un cruccio … tu sei un Malfoy e non mi dovrebbe importare nulla di te …”

“Certo e tu sei solo una sporca Wealey …”

Si dissero urlandosi addosso prima che entrambi presero coscienza di sé.

“Però siamo qui attenti come a parlarci e a dirci le cose …”

Disse lei con gli occhi che le stavano diventando lucidi.

“Che fai piangi per me? Da quanto ne so non lo hai fatto neanche quando Potter se ne è andato …”

“No non lo fatto e non so perché ora lo sto facendo! Ho tutte le motivazioni del mondo per odiarti … per cacciarti … per denunciarti all’Ordine e invece mi sono presa di te … sono venuta a letto con te, perché? Perché mi chiedi? NON LO SO NEMMENO IO PERCHE’!”

Urlò lei avvicinandosi disperata a lui quando abbassando lo sguardo i suoi occhi caddero sul braccio di lui.

“Oh mio Dio, che crudeltà … strapparti così la pelle …”

Disse lei piangendo cambiando completamente discorso.

“L’Oscuro Signore mi ha torturato per ore …”

Virginia alzò lo sguardo e si perse in quello di ghiaccio di lui prima di rimanere sconvolta.

“… ma questo me lo sono strappato io!”

“Cosa? Oh mio Dio Draco, cosa?”

Lei prese la mano del suo braccio ferito tra la sua.

“Ero straziato … sono ancora straziato, ma il dolore si attenua accanto a te … e non parlo solo di quello della ferita, anche se me la sono provocata probabilmente per darmi una punizione a vita … per ricordare … per …”

Ma la ragazza non gli permise di finire di parlare che gli chiuse le bocca con un bacio.

“Verrò con te! Ovunque andrai verrò con te!”

“No! No!”

“Ho permesso a Harry di lasciarmi, ma non farò questo errore due volte!”

“Virginia non puoi … io non posso … non posso occuparmi anche di te!”

“Cosa vorresti dire ‘anche di te’?”

Chiese lei spiazzata guardandolo.

“Mia cugina … sta giocando con il fuoco e ho paura che le possa succedere qualcosa … qui sei al sicuro e io sono ancora impreparato ad amare, lo sto appena imparando con Šibenik?”

“Šibenik? Šibenik è tua cugina? L’amica di Tonks?”

“La cugina di Tonks! E’ la figlia di Bellatrix!”

“Cosa di quella lurida strega?”

“Šibenik non è come sua madre! E’ complicata, è ambigua, è pericolosa … ma non è un’assassina, è come me! Non siamo santi lo sappiamo, ma almeno non abbiamo vite sulla coscienza!”

Virgina fece per andarsene, ma Draco la fermò.

“Ehi non ti sembra di esserti scordata qualcosa?”

“Cosa?”

“Il mio regalo di Natale…”

Disse lui in tono beffardo avvicinandosi sensualmente a lei.

“Eccoti tornare il verme che sei!”

Rispose lei tra le sue labbra prima di baciarlo.

 

Ormai era diventata notte fonda e Ron si era addormentato senza accorgersene in grembo a Luna, che seduta sul divano della Sala Comune stava ancora effettuando le ricerche, quando improvvisamente le capitò tra le mani un libro assolutamente interessante. Le bastò pensare agli Horcrux e lì le comparvero molte notizie interessanti, diceva addirittura che uno di essi era stato distrutto da Harry, Hermione e …

“Ron! Ron!”

Disse le entusiasta chiamandolo, lui si destò un po’ nel sonno, ma no si svegliò.

“RON!”

Il ragazzo si svegliò di colpo e appena si accorse in che posizione si trovava si alzò a sedere molto imbarazzato.

“Ron ho trovato gli altri due Horcrux!”

“Cosa?”

Chiese lui guardandola incredula.

“Tra gli altri Horcrux troviamo il famoso bracciale di Corvonero e il famoso pugnale di Grifondoro … derivante dalla sua famosa spada, forgiate insieme …”

Disse Luna leggendo un estratto del libro e posandolo a Ron.

“Non sono Hermione, ma credo che questo sia il libro dei libri. Mio padre mi ha sempre detto che esisteva e ci aveva scritto un articolo sul “Cavillo”, ma come ben sai non gli danno mai molto credito! Questo libro può essere qualsiasi libro uno voglia!”

Ron leggeva compulsamene tutte le notizie che c’erano in esso ed ad ogni passaggio pensava che bella figura e che belle notizie avrebbe portato una volta tornato dai suoi amici. Lo chiuse d’impulso e avvicinandosi a Luna la baciò prima di tornarlo a leggerlo.

“Grazie Luna sei stata fantastica!”

La ragazza rimase interdetta mentre i tappi di burrobirra alle sue orecchie oscillavano ancora per lo scatto improvviso del ragazzo. Lo guardò per un po’ con i suoi grandi occhi stralunati quando decise di strappargli il libro di mano e baciarlo ancora. Fu così irruente che entrambi caddero sdraiati sul divano, ma appena Ron fece per voltarsi entrambi caddero sul tappeto …

“Oh mio Dio scusa Luna non volevo farti male …”

Disse lui mentre vedeva lei sotto di lui massaggiarsi la testa.

“Fa niente anche perché hai ancora le tue mani sotto la mia schiena …”

Disse lei un po’ infastidita e divertita dalla situazione, quando lui imbarazzato le ritrasse.

“Sono un vero imbranato!”

“Lo siamo entrambi!”

Disse lei sorridente prima che lui un po’ timoroso si riavvicinò a lei e la baciò.

“Sai che dormo con Ginny in camerata, nessuno vuole stare con me e stanotte tua sorella dorme fuori!”

Ron pensò che dovesse sapere il perché sua sorella dormisse fuori, ma la sua bocca formulò un’altra domanda.

“Perché me lo hai detto?”

“Perché stasera sono sola in camerata …”

Ron cercava di capire se era un invito o se erano le solite stranezze di Luna.

“Ho certo è tardi, se hai sonno non ti preoccupare …”

“Ron … ti sto invitando a dormire con me stanotte!”

Il ragazzo divenne rosso in viso fino alla punta dell’orecchie, ringraziò il cielo che in quel momento si trovavano molto vicini al fuoco del caminetto che lo mimetizzava.

“Oh … io … io …”

La ragazza si alzò e correndo fino all’inizio della rampa delle scale lanciò un incantesimo sconosciuto a Ron e salì prima di fermarsi davanti alla porta del dormitorio.

“Le scale rimarranno normali per 10 secondi …”

Disse lei solamente prima di entrare nella porta.

Ron si alzò e pensò … 9,8,7 … coda doveva fare salire o andare a dormire? … 6,5,4 … diamine i tempo stava scadendo … 3 … il ragazzo chiuse gli occhi e cose su per le scale … l’incantesimo finì all’ultimo gradino, ma aggrappandosi alla maniglia della porta riuscì entrare, sperava solo di non aver svegliato l’intero dormitorio. Vide Luna sulla soglia di una porta e le si avvicinò lentamente.

“Non ero mai entrato nel dormitorio delle ragazze …”

“… e se non vuoi che sia l’ultima cosa che vedi, ti consiglio di entrare subito …”

Lui fece quello che le aveva detto e poi appena lei chiuse la porta, la baciò nuovamente. Lasciò che i suoi ormoni lo guidassero al posto suo e lentamente le sue mani finirono sulle spalline della canotta del pigiama di lei.

“Ehi … non sapevo che tu … che tu ed Hermione avevate già …”

“Io ed Hermione?”

“Voi state insieme no? Ma a me va bene anche essere solo questo per te, lo so che no potrei mai piacerti veramente …”

Disse lei abbassando i suoi grandi occhi azzurri.

“Non pensarlo minimamente … non potrei mai farti questo … e per la cronaca, sì sembrava che io ed Hermione dovessimo …, ma non è mai successo nulla alla fine. Non ci siamo neanche messi insieme, e poi io credo che non sarebbe mai stato possibile, lei con me?”

“Perché dici così? Tu hai molte qualità che piacciono alle ragazze!”

“Davvero?”

Luna fece un piccolo assenso con la testa e poi si sedette sul brodo del letto malinconica.

“Comunque anche se fosse, credo di essermi innamorato di un’altra …”

“Oh …”

Sospirò la ragazza prima di essere raggiunta da Ron ed essere delicatamente fatta sdraiare sul letto.

“E sarà anche la prima ragazza con cui io …”

“Oh parlavi di me?”

Disse lei stralunata facendogli un grande sorriso e poi avvicinandosi e baciandolo nuovamente.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Gennaio e febbraio passarono molto freddi e insoliti

Gennaio e febbraio passarono molto freddi e insoliti. Šibenik stava diventando sempre di più una figura costante a Grimmauld Palace cosa che faceva innervosire la signora Weasley, ma quanto scoprì in più la sua relazione con Sirius che era fonte di continue e furibonde litigate e situazione non poco ambigue.

Ron aveva lasciato Hogwarts subito dopo Natale scatenando le ire dell’Ordine verso Ginny, Luna e Neville che si difendevano dicendo che non ne sapevano nulla. Il rosso aveva raggiunto i suoi amici in poco più di una settimana e quando portò loro le notizie che avevano si erano subito messi in cammino e avevano già distrutto l’Horcrux di Corvonero.

Nel frattempo Draco vagabondava da due mesi e controllava costantemente Šibenik e Virginia per assicurarsi che nessuno facesse male loro, l’unico obiettivo che poteva dire di avere dopo che la sua vita era andata in frantumi.  Il compleanno di Ron però portò non poche novità per tutti …

 

“Šibenik ti prego non fare l’irresponsabile e torna a casa! Continuare a stare alla sede dell’Ordine è rischioso, l’Oscuro Signore non sorpasserà ancora a lungo …”

La supplicò Rodolphus mentre parlavano con la metropolvere attraverso il grande camino nel salone di Grimmauld Palace a notte tarda quando tutti dormivano.

“Non ho paura di quella sotto specie di pagliaccio!”

“Šibenik taci! Smettila immediatamente!”

“La mamma lo sa che stai parlando con me? So che mi vuole uccidere, è sempre stata un po’ troppo aggressiva quella donna!”

Disse lei sarcastica.

“Ti voglio bene e ti rivoglio a casa!”

Disse nel tono più dolce che conosceva il padre.

“Papà anch’io ti voglio bene … ne voglio a te … a Draco, ma anche a delle persone qui! Voglio semplicemente potervi amare entrambi senza dover scegliere …”

Disse lei per la prima volta fragile come una ragazzina.

“Stai attenta!”

La rimproverò il padre.

“Lo farò! Buonanotte papà!”

“Buonanotte Šibenik!”

Disse l’uomo prima di scomparire. La ragazza rimase a guardare il fuoco per un po’ e poi stringendosi nella sua vestaglia si alzò, ma voltandosi si trovò faccia a faccia con Tonks in lacrime.

“E’ così allora?”

“Mi stavi spiando!?”

“E’ così allora? Eh? Ed io che mi ero fidata di te, io che ti ho portato qui!”

“Non ho rivelato niente ai Mangiamorte come a voi non ho rivelato niente su di loro. Questa non è la mia guerra, non mi interessa!”

Tonks la guardò arrabbiata.

“Quindi mi hai sempre mentito! Il tuo nome, il …”

“Non ti ho mentito, mi chiamo veramente Šibenik Trilij … Lenstrage però! Ma solo questo i miei sentimenti verso di te, la mia amicizia con te in questi 9 anni è sempre stata sincera!”

“Allora perché non dirmi chi eri se non ti importava!”

Disse lei arrabbiata avvicinandosi.

“Perché non ne vado orgogliosa a essere la figlia della schizzata Bellatrix! Perché altrimenti non credi che te lo avrei detto. Io volevo gridarlo al mondo che tu eri la migliore amica e la cugina migliore di questo mondo, farti conoscere Draco per quello che è veramente! E vivere almeno noi tre come cugini inseparabili! L’ho fantasticato ogni giorno della mia vita!”

Disse ormai in lacrime Šibenik, mentre i suoi capelli diventavano flosci e neri.

“Mio padre mi ha appena detto che è preoccupato per me perché a Voldemort non stanno piacendo le mie bizze. Mio padre …”

Disse poi soprapensiero.

“Il Mangiamorte più pappamolle che conosca. Mi vuole così bene, da piccola mi leggeva sempre lui le fiabe e giocava a bambole con me, mia madre lo ha sempre disprezzato! Anche la zia Cissy con le sue manie e lo zio Lucius così altero non sono male! E la zia Eda e lo zio Ted ho sempre desiderato conoscerli! Io voglio solo la nostra famiglia riunita, ecco se dovessi dirti che cosa voglio io da questa guerra è questo … non mi importa dell’Ordine … dei Mangiamorte … mi interessano sono i Black, la nostra famiglia!”

Tonks le si avvicinò timidamente e l’abbraccio forte. Per la prima volta la vide così scossa, piangeva e tremava come una foglia.

“Lo sai che quello che desideri è impossibile?”

Disse Tonks con gli occhi lucidi.

“Secondo me no!”

Disse sicura la cugina guardandola negli occhi.

“E con Sirius? A che gioco stai giocando con lui?”

“Nessuno! Mamma mi ha detto che quando erano giovani erano stati insieme …”

“Cosa? Bellatrix e Sirius?”

Disse sconvolta Tonks.

“Sì, ma non lo sapeva nessuno  e poi non è che proprio stavano insieme … sì insomma era sesso, ma non è questo mi ha sempre affascinato il modo in cui mi madre me ne parlava … con odio, passione, rabbia, bramosia … penso di amarlo da quando sono nata!”

Tonks la guardò.

“Tu sei tutta pazza!”

“Lo so!”

I capelli di entrambi divennero di un bel rosa molto dolce proprio nel momento che si stavano abbracciando.

“Sarebbe bello riunire la famiglia … cugina!”

Esclamò poi Tonks.

“Sì sarebbe bello!”

Le fece eco Šibenik.

 

Quando Ron si era riunito ai suoi amici quelli erano felicissimi di rivederlo e ancora di più lo furono quando il rosso portò loro le ottime notizie su gli Horcrux e lui e Luna che lasciò tutti un po’ stupiti. Hermione si sentì più tranquilla così per lei ed Harry anche se ancora c’è il problema Ginny.

Finite le feste i 3 si erano subito rimessi sulle tracce degli Horcrux e in breve riuscirono a distruggere il braccialetto di Corvonero, ma per il pugnale di Grifondoro fu più duro.

Era proprio il giorno dopo il compleanno di Ron e si ritrovarono nella residenza di Tom Riddle Senior, nella sala da pranzo dove Voldemort aveva ucciso il padre e i nonni sopra la tavola si trovava in bella vista il pugnale di Grifondoro.

Appena Harry tentò però di varcare la soglia della sala si trovò come bloccato da una porta invisibile.

“Classico di Voldermort …”

“Cosa vuoi dire?”

Chiese subito Hermione.

“Bisogna pagare un dazio! REVELIO!”

Urlò poi il ragazzo rivelando un’iscrizione che sembrava galleggiare a mezz’aria.

“Se da qui vuoi passare, un dazio devi pagare … lascia il tuo cuore e potrai avanzare senza rumore …”

“Cosa significa?”

Chiese Ron indicando la scritta e senza volere toccarla così da innescare la trappola di Voldemort: una gabbia comparve vicino all’entrata e dentro vi compare Luna svenuta a terra. Ron subito si avvicinò alla gabbia, ma appena lo fece quella lo scagliò via lontano.

Harry guardava inorridito la scena, ma e poi ma avrebbe lasciato in mano a Voldemort un’altra persona che amava.

“Cerchiamo di liberare Luna e andiamo via da qui!”

Disse subito, prima che Hermione lo fermò prendendo la mano di lui e poi fu un secondo … gliela portò alla scritta e in poco più di un attimo anche lei si ritrovò svenuta all’interno della gabbia. Harry rimase congelato mentre Ron stupito gli si avvicinò.

“Hermione? Perché c’è Hermione là dentro? Non che non sia felice che mia sorella sta bene, ma aspetta un attimo questo vuol dire che …”

Il ragazzo non rispose prese l’amico per un braccio e lo trascinò dentro alla sala.

“Bacchetta in mano Ron!”

“No aspetta voi due allora …”

“Baccheta in mano Ron, ORA!”

E proprio in quel momento entrambi i ragazzi furono colpiti da incantesimi vari che riuscirono a respingere e poco dopo l’intera sala divenne di fuoco.

Tra le fiamme i due ragazzi poterono vedere chiaramente la gabbia stringersi e schiacciare le due ragazze che nel frattempo si erano svegliate.

“Harry che facciamo? Le fiamme non si spegnano nonostante gli incantesimi d’acqua e la temperatura sta diventando incandescente!”

Disse Ron tra la tosse per il poco ossigeno rimasto.

Ad Harry gli venne in mente quella volta che con Silente sembrava impossibile attraversare il lago di Inferi e invece poi lui attraverso una catena invisibile aveva tirato fuori dal lago la barca. Così il ragazzo grazie all’aiuto del fumo scorse una forma e allungando la mano la tirò, senza sapere esattamente cosa aspettarsi, ma qualunque cosa fosse fece scomparire le fiamme.

Ron corse subito alla tavola e prese il pugnale e fece per uscire con Harry quando entrambi vennere trascinati a terra.

L’Horcrux scivolò accanto alla gabbia che nel frattempo si era stretta ancora di più intorno alle ragazze, mentre i ragazzi avevano scoperto con loro orrore che dal pavimento una moquette di mani di Inferi li imprigionavano.

 

Dopo 2 mesi di girovagare continuo Draco una notte incontrò Šibenik nei pressi della sede dell’Ordine dove il ragazzo l’aspettava. La colse alle spalle e poi la trascinò nello stesso vicolo dove solo qualche mese fa aveva combattuto con la piccola Weasley. La ragazza fece subito per reagire, ma quando scoprì che era il cugino lo abbracciò forte.

“Oh mio Dio Draco sei tu? Non avevo più tue notizie, non sapevo dov’eri …”

Disse lei preoccupata prima di accorgersi del suo braccio.

“Cosa ti è successo? Cosa ti hanno fatto?”

Ma lui subito gli mise un dito sulle labbra e la tranquillizzò.

“Ho avuto un brutto incontro con l’Oscuro Signore, ma ora va tutto bene! La piccola Weasley mi ha rimesso in piedi?”

“Ginny?”

Chiese lei senza capire, prima di vedere il ghigno sul viso del cugino e ridere a sua volta.

“Tonks sa tutto!”

“Cosa?”

Chiese poi lui preoccupato.

“Una sera mi ha scoperto a parlare con mio padre e le ho detto tutto! Non ci crederai, anche lei vorrebbe come me riunire la famiglia Black!”

“Siete due svitate!”

Disse lui arrabbiandosi e allontanandosi dalla cugina.

“Non posso proteggere tutti! Non posso proteggere tutti!”

Si ripeteva tra sé e sé.

“Cosa dici Draco?”

“Mia madre, Virginia, te ed ora anche Tonks …”

“Noi non abbiamo bisogno di essere protette!”

Protestò lei.

“E poi da quando in qua ti interessa di Tonks?”

“E’ mia cugina o sbaglio? E poi so quanto ci tieni tu!”

Ma un rumore destò la loro attenzione, così Draco fece segno alla cugina di nascondersi e lui tirò fuori la propria bacchetta, ma quando si girò si trovò a faccia a faccia con Piton.

“Finalmente ti ho trovato!”

“Cosa vuole?”

Chiese lui puntandogli la bacchetta contro.

“Nonostante le tue bizze, il Signore Oscuro vuole ancora che tu lavori per lui … si stupisce solo come mai tu non abbia risposto prima alla sua chiamata …”

Disse Severus con il suo solito tono trascinato prima di sporgere la testa sul braccio di Draco che però subito se lo era coperto.

“Cosa vuole da me?”

“Portagli la piccola Weasley! Ha scoperto che è la fidanzatina di Potter e pensa che gli sarà molto utile!”

Disse lui solamente prima di voltarsi.

“Ah Draco, questa volta non puoi fallire!”

E senza aggiungere altro scomparve, quando Šibenik uscendo dal luogo in cui era nascosta raggiunse Draco.

“Ora che farai?”

“Vado da Virginia e cercherò di metterla al sicuro! Tu non dire niente a nessun dell’Ordine chiaro?”

“Ok! Ma voglio venire con te!”

“E’ troppo pericoloso!”

“Non mi interessa!”

“E va bene!”

Disse lui senza più voglia di controbattere, prima che entrambi si Smaterializzarono.

 

Ginny quella notte si era svegliata di soprassalto, aveva dormito male e aveva fatto un brutto sogno. Si alzò dal letto e fece per girarsi verso Luna prima di scoprire che era scomparsa, così prendendo la propria vestaglia decise di andare ad avvertire qualcuno, ma arrivata in Sala Comune trovò una sorpresa.

Draco era lì ed insieme a lui c’era Šibenik.

“Cosa ci fate qui? Come siete entrati?”

Chiese correndo loro incontro.

“Non è importante, ma dobbiamo andare!”

“Perché? Luna è scomparsa dobbiamo trovarla!”

“Ginny ascolta mio cugino, dobbiamo andare! I Mangiamorte stanno venendo a prenderti!”

“Cosa?”

Chiese lei spaventata e indietreggiando.

“Ti prego non fare la bambina e andiamo!”

“Draco, mi posso fidare di te vero? E di Šibenik? Non volete incastrarmi!”

La ragazza era spazientita dal comportamento di Ginny e così lanciandole uno Stupeficium la fece svenire.

“Ma sei matta?”

Gli chiese Draco, quando in quel momento svegliato da dei rumori Neville si era svegliato e stava osservando la scena.

“Stava creando problemi! Prendila e andiamocene da qui! Ora!”

Lui lanciò un’occhiata torva alla cugina poi prendendo in braccio Ginny sparirono dietro il buco nel ritratto, ma fecero appena in tempo ad arrivare al grande portone che trovarono di fronte a loro un esercito di Mangiamorte ad aspettarli.

“L’Oscuro Signore sapeva di non potersi più fidare di te …”

Disse Seversu guardando indignato Draco e poi spostando il suo sguardo su Šibenik.

“… e che di te non si è mai potuto fidare!”

In quel momento però anche dalla grande scalinata scese un esercito, quello dell’Ordine.

“Draco lascia immediatamente Ginny! Neville ci ha detto del vostro piano!”

Disse arrabbiato Lupin verso i due ragazzi.

“Come ho potuto fidarmi di te …

Gli urlò poi a denti stretti Sirius verso la ragazza.

Da entrambi gli schieramenti i due cugini erano considerati colpevoli, quando improvvisamente a loro si unirono …

“Zio Rodolphus?”

“Tonks?”

Chiesero i due sorpresi vedendo i loro familiari unirsi a loro.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Ormai tutta Hogwarts era sveglia e i professori cercando di evitare l’ultima carneficina dell’ultima volta riuscirono ad evacu

Ormai tutta Hogwarts era sveglia e i professori cercando di evitare l’ultima carneficina dell’ultima volta riuscirono ad evacuare il castello che non fu difficile visto il basso numero di studenti. L’unica persona che non volle assolutamente andarsene e che si unì all’Ordine fu proprio Neville.

“Levati di torno Rodolphus!”

Urlò poi Bellatrix indignata al marito.

“Tonks non fare sciocchezze!”

La riprese Lupin.

Ginny nel frattempo che si era svegliata si trovò in quella situazione senza capire.

“Draco cosa sta succedendo?”

Chiese lei quando vedendo i due schieramenti capì al volo.

“Ottimo ci troviamo tra due fuochi!”

Poi improvvisamente proprio dove si trovava il piccolo gruppetto comparve dal nulla il pugnale di Grifondoro che si dissolse sotto gli sguardi attoniti di tutti e poi poco dopo si Materializzarono Harry&Hermione e Ron&Luna.

Immediamante i 4 pieni di ferite tirarono fuori le loro bacchette e appena si accorsero dei Mangiamorte puntarono contro loro le bacchette.

“Ragazzi è bello rivedervi!”

Diss allegra Tonks al piccolo gruppo.

“Anche noi!”

Rispose Hermione prima di guardare male Draco, Rodolphus e chiedendosi chi fosse l’altra ragazza.

“Sicuri che siamo dallo schieramento giusto?”

Chiese poi confuso Ron.

“Sì tutto a posto!”

Gli rispose la sorella che teneva la mano a Draco.

“Credo che quegli Inferi mi stiano facendo venire le allucinazioni!”

Si disse tra sé e sé il rosso.

Improvvisamente poi Harry si piegò in due dal dolore atroce che la cicatrice gli stava provocando e in poco si trovò a faccia a faccia con l’Oscuro Signore che dietro di se aveva tutti i suoi Mangiamorte che si inchinarono al suo cospetto.

“Oh è un piacere avervi tutti qui!”

Disse lui beffardo guardando tutti.

Harry fece per alzarsi e scagliarsi contro Voldemort, ma subito lui lo fermò.

“Sei ancora convinto di potermi sconfiggere Potter?”

“Sì …”

Disse parlando tra il dolore.

“I tuoi Horcrux … sono … sono tutti distrutti!”

I Mangiamorte sussultarono e l’oscuro Signore lasciò la presa.

“Illuso! Tu menti!”

Gli urlò Bellatrix iraconda, mentre Voldemort lo guardava furioso.

“Se non mi credi controlla!”

Lui lo guardò in segno di sfida, ma poi pronunciando parole incomprensibili fece una ricerca e scoprì che fu vero e con tutta la rabbia che aveva scagliò uno  Crucio ad Harry che schivò velocemente.

“Ora mi manca l’ultimo e ti avrò distrutto!”

Pronunciò sicuro Harry avanzando verso di lui, quando improvvisamente tornando beffardo l guardò e rise.

“Ok fai pure …”

Gli disse mentre lui alzava la sua bacchetta verso di lui.

“… però sbagli posizione con la tua bacchetta non è verso me che devi puntarla, ma verso lei!”

Disse lui indicando Šibenik.

Tutti improvvisamente la guardarono spaventati, stupiti e increduli: tutti tranne Rodolphus e Bellatrix.

“Non è vero, non può essere …”

Cercò di pronunciare lei, però incominciando a capire il perché di quei suoi poteri strani … del suo fiammeggiare negli occhi … nel suo non comparire nell’albero genealogico.

“Ho chiesto alla mia più fedele Mangiamorte di crescerti facendo crederti che fossi figlia loro e di nasconderti dal mondo, fino a quando sarebbe stato necessario! Sei un oggetto Šibenik creato dalla mia maestosità e dal mio potere!”

Alla ragazza vennero gli occhi lucidi e voltandosi verso le persone che amava e gli altri notò che tutti la osservavano impietriti.

“Io non sono un oggetto! E voi! Voi come avete potuto mentirmi! Io vi volevo bene pensavo che …”

“Pensavi cosa eh? Io non ho mai voluto figli! Ti ho trattato con decenza solo perché eri del Signore Oscuro …”

“Ma mamma …”

“Non chiamarmi così! Io non sono tua madre!”

Gli occhi di Šibenik si infiammarono e solo con lo sguardo diede un colpo fortissimo a Bellatrix che venne sobbalzata dall’altra parte della stanza, il Signore Oscuro rise e tutti incominciarono a combattere.

Alla ragazza divennero improvvisamente gli occhi completamente neri e camminando come in trance si avviò verso Voldemort, così Harry vedendola le stava per lanciare qualche fattura, ma qualcuno lo bloccò.

“Harry no!”

“Sirius! Lei è un Horcrux devo distruggerla!”

“Lei non è … è una persona!”

Disse Sirius pieno di rabbia, ma anche pieno di amore, quando Bellatrix completamente fuori di sé colpì la figliastra con un Sectusempra che la fece accasciare a terra e perdere un sacco di sangue. Voldemort era indignato per il comportamento della sua Mangiamorte e Rodolphus sconvolto per la sua piccola Šibenik lanciò in uno stato di rabbia un Avada Kedavra che colpendo la moglie la uccise in seduta stante.

Poi improvvisamente dal corpo della ragazza smise di uscire sangue e incominciò a uscire un liquido argenteo che illuminò l’intera stanza e costrinse tutti i presenti a fermarsi abbagliati da essa. Il liquido si trasformò in raggi di luce che distruggevano ogni cosa che incontravano sul loro cammino, sia persone che oggetti così che tanti caddero e tanti dovettero nascondersi. Poi cadde il buio, cadde il silenzio fino a quando un urlò non riempì la grande Sala: Voldemort era diventato mortale. Tutti incominciarono a combattere nuovamente e l’Oscuro Signore indignato e iracondo si avvicinò ad Harry ed ancora molto potente con molti Crucio lo immobilizzò a terra. Improvvisamente poi gli sguardi dei due si incontrarono: Voldemorte venne lacerato dall’amore e Harry dall’odio. Entrambi erano accasciati a terra, senza la forza di reagire.

Hermione riuscì a farsi spazio nella battaglia e avvicinandosi ad Harry riuscì lentamente a farlo alzare.

“Her … Hermione vai … vai via .. è … è pericoloso!”

Tentò di dire lui mentre lei subito controbatté.

“Ricordi? Dobbiamo stare insieme!”

E poi senza pensarci lo baciò sulle labbra e nello stesso tempo Voldemort venne scagliato dall’altra parte della stanza che subito si alzò e gli puntò la bacchetta contro. Harry fece lo stesso, ma insieme a lui c’era Hermione che mise la sua mano sulla sua.

Finalmente aveva capito. Harry ora comprendeva veramente le parole di Silente e la forza del suo potere. Non doveva allontanare tutte le persone che amava da sé, no! Doveva averle accanto a sé, era quello che gli avrebbe permesso di uccidere Voldemort.

Subito l’Oscuro Signore li gardò pensando che fossero ridicoli, ma poi a loro si avvicinarono Ron, Sirius, Luna, Ginny, Neville, i membri dell’Ordine, perfino Draco e Rodolphus e a seguire i pochi altri che ancora erano in disparte lasciando completamente senza parole i Mangiamorte e facendo innervosire ancora di più l’Oscuro Signore. Poi improvvisamente un’altra persona si avvicinò ad Harry .

Tutti non capirono … Voldemort non capì.

“Come puoi vivere se tu, il mio Horcrux sei stata distrutta?”

Disse l’Oscuro Signore ridotto ormai ancora peggio di come fosse mai stato.

“Non hai tenuto in mente una cosa quando mi hai creato sai?”

“Oh davvero? E cosa potrebbe mai essere che io non so?”

“Sono umana!                 Non sono solo un oggetto come tu speravi … ed … ed ho imparato ad amare!”

A quelle parole Voldemort rabbrividì.

“… mio padre, mio cugino, Tonks … Sirius … provo amore per loro … ecco cosa mi ha permesso di vivere ancora ... Non sono più un tuo Horcrux!”

Disse prima di mettere la sua mano su quella del ragazzo e quella di Hermione che reggevano la bacchetta e poi in poco tempo la sala si riempì di luce e quando scomparve l’intero esercito di Voldemort e lui stesso no c’erano più, anzi al loro posto c’era un’intensa nebbia nera che appena tentò di fuggire venne bruscamente scagliata a terra trasformandosi in polvere.

 

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