Birds of a feather

di Pontomedusa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Birds of prey do not sing ***
Capitolo 2: *** The phoenix does not catch flies ***
Capitolo 3: *** Little by little the bird builds its nest ***
Capitolo 4: *** Two birds with a stone ***
Capitolo 5: *** Where the bird was hatched, it haunts ***
Capitolo 6: *** One swallow does not make a Summer ***
Capitolo 7: *** A crow is never the whiter forever washing ***
Capitolo 8: *** Birds of a feather flock together ***
Capitolo 9: *** The early bird catches the worm ***
Capitolo 10: *** If the sky falls we shall catch larks ***
Capitolo 11: *** Bird goes up, bird goes down ***



Capitolo 1
*** Birds of prey do not sing ***


Sono seduto sul mio trono, ammirando dalla terrazza del palazzo il mio monumento che sta crescendo, quando i rumori scomposti di un uomo che corre interrompono il silenzio.

Colonnello Souther!”

Il mio luogotenente ha ancora il fiatone e, anche alla rispettosa distanza che tiene dalla mia persona, posso sentire la puzza.

Di sudore. Di sporco. Di paura.

Paura?! Cosa può temere uno dei miei uomini, se non la mia ira?

Colonnello Souther, vengo dal villaggio di Blue Water...è stato terribile, il plotone che doveva conquistarlo è stato sconfitto!”

Cosa?? Sconfitto da quattro bifolchi, l'esercito di Souther? Il mio esercito??”

L'idiota è così spaventato da non accorgersi che dovrebbe avere paura di me.

Sono morti tutti, sono morti tutti...solo io...il loro capo, un vero demonio...ha risparmiato solo me, mi ha detto di tornare qui, ha detto che ero un messaggio...”

Solo a questo punto noto che le sue mani sono coperte da bende intrise di sangue.

Cosa è successo alle tue mani?”

E qui smette definitivamente di pronunciare frasi di senso compiuto e cade a terra, quasi privo di conoscenza.

Da un altro dei miei uomini, che si china ad esaminarlo, scopro con un misto di stupore, rabbia e ammirazione che gli hanno amputato tutte le dita.

 

È il primo, ma non l'ultimo.

Mando a quel dannato villaggio plotoni sempre più numerosi, e ai pochi soldati che tornano indietro manca sempre un pezzo. A qualcuno un occhio, ad altri le dita; uno deve averli fatti proprio arrabbiare, perché me l'hanno restituito senza palle. Sono stati gentili, però: prima hanno stretto lo scroto con una cordicella, perché non morisse dissanguato.

Sarei furioso con questi bifolchi che osano ribellarsi a me, se non fossi anche affascinato. E un po' invidioso. Alcune delle loro sadiche punizioni non sono venute in mente neanche a me.

 

 

Lascio il mio cavallo poco lontano dalle mura della città di Souther, in una radura. Almeno, si distrarrà mangiando.

Fai il bravo, mi raccomando. Resta qui finché non torno.”

Syrio fa un cenno con la testa, come se mi capisse. Ma certo che mi capisce, e ubbidirà. Lo fa sempre. È un bravo cavallo. Metto una mano in tasca e tiro fuori una carota. La spezzo in due e la offro al mio destriero. Mentre mangia dalla mia mano con delicatezza, attento a non ferirmi con i denti, mi volto a guardare la città sovrastata dall'enorme piramide ancora in costruzione.

Sono due mesi ormai che il nostro villaggio subisce attacchi continui. Io, lo ammetto, vorrei solo essere lasciata in pace.

Abbiamo costruito mura, abbiamo raccolto armi, ci siamo allenati a combattere, ma speravamo che tutto questo non si rivelasse mai necessario. Al primo attacco, lo ammetto, la rabbia ha preso il sopravvento: dopo avere sterminato i soldati (intrappolati sotto le mura, in basso, perché il villaggio vero e proprio è in cima a una collina, e costretti a entrare pochi per volta dalla breccia che erano riusciti ad aprire, non è stato difficile massacrarli) ne ho salvato uno. Volevo risparmiarlo perché mandasse un messaggio al suo imperatore, ma il bastardo ha osato chiamarmi puttana e ha detto che mi avrebbe staccato la testa.

Sono curiosa di vedere come farà senza dita.

Ammetto di averci preso gusto, con le truppe che sono arrivate dopo; le nostre tecniche di difesa funzionano, ma un po' di soddisfazione con quei prepotenti me la dovevo prendere. Ho un carattere irascibile, è vero, e i tempi in cui viviamo non mi hanno certo addolcita. E in più, speravo che il terrore supplisse alle nostre carenze di mezzi.

Non mi sbagliavo.

I soldati continuano ad arrivare, ma molti di loro sono così spaventati, appena ci vedono in azione, che se la danno a gambe. Così, è più facile per noi sconfiggere quelli che rimangono, che non hanno più la forza dei grandi numeri.

Circolo virtuoso.

Ma non possiamo continuare così all'infinito. Se Souther perdesse la pazienza e decidesse di affrontarci personalmente, non so se saremmo in grado di affrontarlo.

Siamo un esercito, non dei sacri guerrieri.

Devo prendere una decisione, ma per farlo devo prima vedere coi miei occhi quanto è effettivamente pericoloso. Il nostro grande nemico, il Sacro Imperatore. Souther.

Sono partita stamattina, all'alba. Elliott voleva assolutamente accompagnarmi, ma gli ho detto di no. È il mio vice, e anche un combattente migliore di me. Gli ho detto che se non dovessi tornare, deve prendere il comando. Gli ho dato indicazioni per le prime necessità, e poi l'ho salutato. Gli ho stretto la mano. Lui invece mi ha abbracciata.

Stai attenta. Per una donna sola quelle bestie sono ancora più pericolose. Se dovessero rapirti...”

Sai che so difendermi abbastanza bene.” Sorrido. “E comunque, è solo una ricognizione. Questa volta manterrò un basso profilo. E ad ogni modo, se dovesse capitarmi qualcosa, non fare follie per venire a salvarmi. Come quando combattiamo, è il villaggio la nostra priorità. Non i singoli.”

Non so se riuscirei a lasciarti lì, Azusa.”

Caro Elliott. La donna che ama è sposata col suo migliore amico. Io, l'ultima volta che mi sono innamorata, non me la ricordo neanche più. Ci facciamo compagnia...ma da un altro punto di vista, il sentimento che ci lega è più forte dell'amore.

Per ora sono ancora il tuo capo, e ti ordino di badare al villaggio. Abbi cura di te.”

L'ho abbracciato anch'io, fuggevolmente, poi sono salita su Syrio e sono partita.

 

Sono in città, confusa tra la gente. I soldati seminano terrore e fanno i gradassi. Come vorrei farne a pezzi qualcuno...ma oggi devo restare nell'ombra. Oggi.

Arriva finalmente l'Imperatore. Seduto su un trono montato su un autoveicolo, ha un sorriso crudele dipinto sul volto, e occhi freddi e chiarissimi.

Ammetto che rimango un po' interdetta; mi aspettavo qualcuno meno giovane, meno elegante, meno...

...Con un urlo che mi risveglia dalle mie riflessioni, un uomo si stacca dalla folla brandendo un coltello. È veloce: prima che i soldati possano fare qualcosa, è già balzato sul mezzo che trasporta il trono.

È veloce, sì, ma non quanto il Sacro Imperatore, che scompare alla vista per ricomparire dietro al povero ribelle e recidergli la testa con un colpo della mano di taglio. Poi, Souther scoppia in una risata malvagia.

Si muove più veloce dell'occhio, e i suoi colpi letali sono eseguiti con grazia ed eleganza. È la cosa più bella che abbia mai visto. La tecnica, intendo. La tecnica.

 

Torno sui miei passi immersa nei miei pensieri. Quello che ho scoperto oggi mi preoccupa. L'Imperatore è crudele, pericoloso, spietato.

E bellissimo.

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Capitolo 2
*** The phoenix does not catch flies ***


Il consiglio è riunito nel municipio, che in realtà è una casetta al centro del villaggio. E il consiglio, in realtà, siamo io, Elliott, il signor Takei e Hikaru, abile guerriera nonché bravo ingegnere (l'ottima difesa data dalle mura del villaggio è in larga parte merito suo).

Il tempo stringe. Se Souther decide di venire a occuparsi di noi personalmente, ci massacra tutti senza neanche sgualcirsi il mantello. Ora che l'ho visto in azione, ne sono sicura.”

Il signor Takei è molto anziano, forse il più anziano del villaggio, il che lo rende molto saggio. Ma anche molto noioso.

Proponi di arrenderci?” chiede.

Mai!” grida Elliott, esagerato e melodrammatico come al solito. “Moriremo combattendo!”

Io ho in mente una terza opzione” dico. “Voglio proporgli un'alleanza.”

Perché dovrebbe accettare di allearsi con noi, quando può semplicemente distruggerci?” chiede Hikaru.

Ottima osservazione. Sinceramente, spero che le mie spiccate capacità di convincimento abbiano la meglio.”

C'è poco da fare la spiritosa, ti taglierà la gola prima che tu riesca a dire una parola!” sbuffa Elliott.

Sempre ammesso che tu riesca ad arrivare a Souther prima che i suoi soldati ti facciano fuori” rincara la dose il signor Takei.

O peggio!” conclude Hikaru.

Be' ragazzi, che dire? Grazie per la fiducia.” Sospiro. “Vi informo che ho già un piano per arrivare a lui. E speriamo che l'ammirazione per il nostro 'lavoro' sia sufficiente per convincerlo almeno ad ascoltarmi.”

Ammirazione??” Hikaru è incredula. “Lui ci odia. Ci massacrerebbe tutti se potesse! In realtà ci ha già provato parecchie volte!”

Eppure è vero, ci ammira” dice il signor Takei. “Il suo temperamento sadico è sicuramente stuzzicato dal...ehm....gusto particolare di Azusa e Elliott.”

Be', visto che il gusto per le mutilazioni ce l'abbiamo tutti e due, andiamo insieme” dice Elliott.

No, neanche per idea” rispondo. “Il rischio di morire questa volta è concreto, e tu sei l'unico che può mandare avanti il villaggio all'inizio, almeno finché non vi sarete riorganizzati senza di me. Devi restare qui, chiuso.”

Elliott digrigna i denti, ma non protesta più. Ha l'anima del soldato, e i soldati eseguono gli ordini dei superiori.

'Il rischio di morire è concreto', l'ho detto io...ma solo ora mi rendo conto delle reali implicazioni. Non voglio morire, ammetto che ho paura, anzi...me la sto decisamente facendo sotto. Ma voglio anche rivederlo. Cioè, voglio salvare il mio villaggio. Per questo vale la pena rischiare la vita, giusto? Non per rivedere uno psicopatico sadico dagli occhi chiari come il ghiaccio...dannazione.

Non sono più tanto sicura che sia una buona idea, ma ormai è fatta e non posso più tirarmi indietro.

 

Sono tornata alla città di Souther; Syrio mi aspetta fuori dalle mura.

Mi aggiro per le vie avvolta in un logoro mantello, cercando di non dare nell'occhio. Se un gruppo di soldati mi aggredisse, non sarei certo in grado di affrontarli da sola.

Voglio studiare come si comportano gli uomini di Souther, cercando l'anello debole. Molti sono sadici psicopatici, ma altri sono solo dei codardi che hanno sacrificato la coscienza per vitto e alloggio.

Mi fermo a distanza di sicurezza per osservare un gruppo di questi gentiluomini che tormenta un povero vecchio. L'uomo non è in grado di camminare, e probabilmente è sfinito dalla fame, perché le canaglie gli promettono che se riuscirà a ballare gli regaleranno una mela. Il poveretto cerca di alzarsi almeno sulle ginocchia, ma ricade subito miseramente. I soldati scoppiano a ridere, quello che ha la mela in mano gliela sventola sotto il naso, un altro lo colpisce gridandogli che è solo un pigrone. C'è uno, però, che non ride forte quanto gli altri, e non fa nulla contro il vecchio. Sembra a disagio; e infatti, mentre i suoi compagni continuano a mortificare il poveretto, si allontana. È il mio uomo.

Aspetto che sia abbastanza lontano dai compagni, poi lo seguo.

Ciao!” gli dico. E abbasso il mantello che mi celava il viso e le spalle.

Lui trasalisce, evidentemente l'ho colto di sorpresa...a quanto pare Souther non è poi così esigente per quanto riguarda i reclutamenti. Poi si gira a guardarmi, e quasi gli escono gli occhi dalle orbite.

Uh...ciao...?”

Bene, è un gradino evolutivo sotto il gibbone.

Abbasso gli occhi cercando di sembrare timida e imbarazzata.

Sai...è da un po' di tempo che mi sono accorta di te...”

L'idiota strabuzza gli occhi.

Ti sei accorta di me?” Sembra incredulo, e ne ha ben donde. “Io invece non ti ho mai notata.”

Non stento a crederlo brutto idiota, non noteresti un palo neanche se lo avessi nel...mi sforzo di continuare a sorridere.

Ecco, sai, finalmente ho trovato il coraggio di parlarti perché...vorrei chiederti...”

L'imbecille pende dalle mie labbra.

Ho un desiderio...grandissimo...”

Praticamente comincia a sbavare. Evidentemente non è abituato ad interagire con una donna senza aggredirla, rapirle i figli, ammazzarle il marito, o altre simili amenità.

Sai quanto vorrei farmi un bagno...un bagno vero, in una vasca, con l'acqua calda...”

Uh...uh” l'energumeno diventa di tutti i colori, poi fa un sorriso lascivo che mi fa drizzare i peli delle braccia. “E se ti portassi in un posto con una vasca, il bagno lo faresti con me?”

Ecco, i due neuroni nella sua testa si sono incontrati; è riuscito a comporre una frase di senso compiuto. Mi limito a sorridere, tenendo a bada l'istinto che mi suggerisce di scappare, vomitare o colpirlo con un badile, a scelta.

Il buzzurro ormai è lanciatissimo: “Nel palazzo imperiale c'è una vasca, proprio come dici tu...”

Vicino...

...però è nella stanza personale del nostro grande imperatore Souther...”

...Centro.

Oh, ti prego, ti prego, ti prego...” dico, sbattendo le ciglia.

Il sub-gibbone è molto stupido, molto eccitato o molto coraggioso (no, la terza la escluderei), perché mi ci porta davvero.

 

Attraversiamo corridoi e scale e nessuno ci ferma, qualche collega del mio prode cavaliere ci guarda sogghignando. Evidentemente è normale che i soldati portino qui le povere malcapitate con cui intendono accoppiarsi. Lungo la strada l'animale non smette di palpeggiarmi, e io mi sottraggo come posso lasciandogli intendere che la mia ritrosia è solo un modo per scaldare ulteriormente l'atmosfera. In realtà, vorrei replicare il mio numero col coltello e la cordicella intorno allo scroto.

Arrivati alla porta della camera dell'imperatore, mi assicura che sua maestà è fuori per un'ispezione e nessuno ci disturberà. Scivoliamo dentro e superiamo la camera da letto per arrivare alla stanza da bagno. Non posso fare a meno di guardarmi intorno, e rimanere un po' turbata all'idea che questa è la sua camera.

Finalmente raggiungiamo la famosa vasca. Faccio un bel respiro e cerco di respingere i pensieri su un certo imperatore biondo: ho bisogno di tutta la mia concentrazione.

Vai avanti tu, comincia a aprire l'acqua” gli dico maliziosa.

L'imbecille quasi saltella dall'emozione mentre mi dà le spalle per eseguire.

E io ne ho approfitto per estrarre il coltello nascosto nella mia manica sinistra e affondarglielo nella schiena, mirando alla colonna vertebrale.

Il bestione si accascia all'istante, giusto in tempo per permettermi di vedere nello specchio il Sacro Imperatore, che a quanto pare ha terminato prima la sua ispezione.

 

 

Ritorno dall'ispezione di pessimo umore; i lavori per la costruzione della piramide vanno a rilento, e neanche fare frustare un paio di bambini che piangevano perché avevano fame è servito a risollevarmi lo spirito.

Apro la porta della mia camera e sento subito che c'è qualcosa che non va; sono pronto a giurare che nella stanza da bagno c'è qualcuno.

Chi ha osato introdursi nei miei alloggi??

Arrivo alla porta del bagno e la spalanco con un calcio, con la piena intenzione di staccare la testa di netto a chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fin qui, ma quello che vedo è così stupefacente che mi blocco, convinto di avere le allucinazioni.

In piedi davanti alla vasca, con le spalle alla porta, un cosino grazioso mi fissa nello specchio, con un'aria sorpresa, ma non terrorizzata come mi aspetterei. A terra, uno dei miei soldati, morto.

La ragazza ha un coltello in mano. Per gli dei, un altro attentato? Domani chi manderanno per tentare di uccidermi, una vecchia zoppa?

La ragazza si volta verso di me con un unico movimento fluido, quasi di danza, e contemporaneamente rinfodera il coltello.

Sacro Imperatore! Non mi aspettavo che tornaste così presto!”

Sono senza parole. Deve essere completamente pazza, non c'è dubbio.

...Altrimenti avresti fatto pulizia?” chiedo, indicando il soldato morto ai suoi piedi.

Ah no, quello lo avrei comunque lasciato qui...una specie di omaggio” e sorride, un sorriso dolce e timido, come se stesse parlando di un mazzo di fiori.

È decisamente pazza. Però è una pazzia che ha un che di...interessante.

Cara ragazza, se vuoi fare felice il tuo Seitei, dovresti ammazzare i soldati nemici, non i suoi.”

Oh, ma non è morto!” trilla la ragazza.

Quasi a confermare le sue parole, il soldato geme qualcosa e cerca di trascinarsi sulle braccia, riuscendo a percorrere circa cinque centimetri prima di crollare di nuovo a terra.

Gli ho reciso la spina dorsale all'altezza della...settima vertebra dorsale, credo. Non potrà camminare mai più. Però non è morto.”

A queste parole, il soldato uggiola. Solo adesso mi rendo conto dell'odore sgradevole che c'è nell'aria.

Se l'è fatta addosso, a quanto pare”.

Ops, allora forse ho colpito un pelo più in alto e ho compromesso anche il controllo degli sfinteri...be' d'altronde non sono mica un chirurgo.” E solleva le mani coi palmi in alto, come a dire 'non posso farci nulla'.

Non ho ancora capito perché questo dovrebbe essere un omaggio per me e, soprattutto, perché non dovrei ucciderti.” Giusto, perché non l'ho ancora uccisa? Perchè quello che ha fatto al mio soldato è morbosamente affascinante, e perché mi piace il modo in cui ribatte alle mie frasi, brillante, arguto e cinico. È la prima volta in molti anni che parlo con una persona che riesce a non annoiarmi dopo due frasi.

Be', è il mio stile, Seitei. Non avete apprezzato tutti i soldati che vi ho rimandato indietro un po'...modificati? I pezzi mancanti sono ancora a casa mia.” E sogghigna, stavolta con un'espressione sadica che si accorda con le sue parole.

Tu...?” Non so se infuriarmi o mettermi a ridere. La ragazza è piccola di statura, snella e flessuosa; può forse essere veloce, ma forte no di certo. Non posso davvero credere che sia stata lei a massacrare i miei soldati...per quanto l'ammasso di carne sul pavimento sembrerebbe suffragare la sua affermazione.

Be', a dire il vero noi. Tutti gli abitanti del mio villaggio combattono. Da sola, sono quasi inerme....quasi” E getta un'occhiata al mio soldato, che continua ad uggiolare come un dannato cane.

Ma in realtà, vengo in pace. Sono venuta a proporvi un'alleanza, Sacro Imperatore” e si inchina leggermente.

Scoppio a ridere, e proprio di gusto.

Un'alleanza, con voi? Invece, penso proprio che vi distruggerò e poi vi dimenticherò.”

Ci distruggerete, Sacro Imperatore? E quando? Fino ad oggi, non ci siete riuscito. E non che non ci abbiate provato.” Sogghigna di nuovo, e io digrigno i denti.

Alcuni dei vostri soldati stanno disertando per colpa nostra, e questo, date retta a me, non fa bene alla vostra reputazione di Malvagio Signore Supremo. D'altronde, la vostra augusta persona non vorrà mica abbassarsi a sfidare direttamente quattro scalzacani come noi?”

Effettivamente, non ha tutti i torti. E poi, proprio non riesco a decidermi ad alzare il braccio e tagliarle la gola. Tanto vale continuare ad ascoltarla.

Quindi,” continua, “questo è l'accordo: una volta al mese, vi porteremo metà dei prodotti del nostro villaggio. Abbiamo orti, frutteti e animali, e metà di quello che possiamo produrre noi senza doverci preoccupare di combattere è più di tutto quello che potreste ottenere se faceste del villaggio un avamposto del vostro esercito. Inoltre, ci sottomettiamo formalmente a voi e vi riconosciamo come nostro imperatore. I bambini, però, ce li teniamo. I genitori non ne hanno voluto sapere.” Alza le spalle. “D'altro canto non è una grande perdita, da noi ce ne sono pochi, e la maggior parte è troppo piccola per lavorare. Quando abbiamo fondato il villaggio eravamo quasi tutti giovani e senza famiglia, le prime coppie hanno cominciato ad avere figli da poco.”

Ah, interessante. I bambini però, purtroppo per voi, mi servono. I lavori per il mio mausoleo procedono a rilento.”

Con il massimo rispetto, mio signore, andrebbero più velocemente se anziché bambini affamati usaste schiavi adulti.”

Quel tono, sempre oscillante fra il rispetto e la beffa. Dovrei farla a pezzi sul posto. Eppure ascoltarla mi piace.

Decido di divertirmi un po'.

Possiamo fare così, vi lascio i bambini, ma in cambio tu rimarrai qui...al mio servizio.”

Servirvi è la mia gioia, Seitei...sono abbastanza brava in cucina. Coi coltelli me la cavo un po' in tutti i campi.”

Stavolta sono io a sogghignare.

Veramente pensavo a un altro genere di...servizi.”

Ma mio signore, pensavo che per quello aveste i bambini!”

Adesso la misura è colma. In un istante sono a un centimetro da lei e la prendo per il collo. Basta una sola mano per stringerlo completamente.

Cosa vorresti dire??”

Alza le mani in segno di resa.

Pensavo vi riferiste all'edificazione della piramide, mio signore!” dice con voce soffocata.

A quanto pare, si è divertita lei. Lascio la presa.

A pensarci bene potrei farti giullare di corte, per quanto sei spiritosa, ma in realtà avrei intenzione di usarti come ufficiale.”

Ufficiale, io? Sono un umilissimo capo-villaggio.” Ostenta modestia, ma in quegli occhi da gatta brillano scintille dorate.

...un umilissimo capo-villaggio che è riuscito a organizzare i suoi quattro scalzacani, come tu stessa li definisci, abbastanza bene da respingere l'esercito di Souther più volte. Pensa a cosa potresti fare con i miei soldati!”

Be', se sono tutti come questo...” e indica l'ammasso di carne immerso nelle sue feci.

...Abbiamo anche del materiale migliore. E comunque ho deciso. Tu e metà dei vostri prodotti, e potete tenervi i bambini.” Ne farò arrivare quanti me ne servono da tutti gli altri villaggi che non sono guidati da uno stratega sadico.

Sacro Imperatore, non che non mi fidi della vostra parola, ma se questo è un trucco per allontanarmi dal mio villaggio, pensando che senza di me i miei concittadini diventino vulnerabili...vi assicuro che ho lasciato un'organizzazione autosufficiente che può prendere a calci ancora parecchi dei vostri soldati.”

Non cercherò certo di convincerti, ma mettiamola così: tu oggi non lascerai questo palazzo, decidi tu se alloggiare in una cella umida e infestata dai topi o in una stanza come questa.”

Uno dei soliti ribelli idealisti si metterebbe a gridare che posso imprigionare lui ma non il suo spirito, o che preferisce marcire in cella che piegarsi al mio volere...ma se ho capito un po' come ragiona questa specie di bambolina omicida...

...posso avere una stanza con l'acqua corrente?”

...non mi ha deluso.

Puoi averne anche una con la vasca da bagno.”

L'idiota, qui, mi ha detto che la vasca da bagno c'è solo in questa stanza.”

L'idiota si è sbagliato. Ce ne sono altre due. E una è libera.”

Affare fatto.” E sorride. Un sorriso malizioso, ma non solo sensuale. Una promessa di delizie e di morte.

Ricambio il suo sorriso. E poi chiamo qualcuno per portare via il relitto umano dal mio bagno, e accompagnare il mio nuovo passatempo nelle sue stanze.

 

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Capitolo 3
*** Little by little the bird builds its nest ***


Uno dei raffinatissimi energumeni di Souther mi accompagna in quella che a quanto pare sarà la mia camera. Durante il tragitto mi guarda di sottecchi ma non ha il coraggio di rivolgermi la parola; evidentemente, il fatto che il suo signore e padrone non mi abbia uccisa né mutilata mi ha portata parecchio in alto nella catena alimentare del Sistema Impero del Male.

Quando finalmente la porta si chiude alle mie spalle, le gambe mi cedono e mi accascio per terra. L'adrenalina si è esaurita, e adesso mi sento un sacchetto vuoto, cencioso e abbandonato. Ahimè.

Solo adesso mi rendo conto dell'enormità di quello che ho fatto. Ho rischiato seriamente di farmi ammazzare, e a dirla tutta mi sembra incredibile non esserci riuscita. Non so neanche io come ho fatto a parlargli in quel modo; ho deciso che la mia unica possibilità di salvarmi era rifugiarmi nell'audacia e ho interpretato un personaggio.

Un personaggio veramente figo, tra l'altro, mi complimento con me stessa.

Ma adesso sono di nuovo io, e non so come uscire da questa situazione.

Faccio qualche respiro profondo per ritrovare la calma, e finalmente mi rendo conto del posto in cui sono. Una camera bellissima, non c'è che dire. Non per niente questo è il castello imperiale, non il semplice villaggio che abbiamo costruito con le nostre mani.

Mi alzo e apro la porta sulla parete in fondo. È la stanza da bagno, e la vasca c'è davvero. E l'acqua corrente, calda, anche. Qualcuno ha anche disposto delle saponette profumate, decisamente meglio del sapone che facciamo al villaggio con le ossa del bestiame.

Comincio a riempire la vasca e intanto rifletto. Le ragazze di solito sognano il Principe Azzurro, non l'Imperatore Sadico. Questa mia attrazione per Souther è malata e pericolosa; cosa faccio adesso? Per un secondo ho davvero sperato che volesse tenermi come schiava sessuale. Sarebbe stato più facile. Anche più divertente. No, non intendevo questo...sì, ok, lo intendevo. Sesso con Souther, lo farei volentieri. Addestrare i suoi soldati perché possano distruggere meglio altri piccoli villaggi come il mio, invece, preferirei evitarlo.

Sospiro e comincio a spogliarmi. Appoggio il mio fedele coltello sul bordo della vasca, e mi immergo nella vasca ormai piena.

Non ho mai avuto grossi sensi di colpa nell'ammazzare la gente, lo ammetto, e in alcuni casi lo trovo anche divertente, ma si tratta sempre di gente cattiva. Che se l'è cercata. Certo non i tipici nemici del Sacro Imperatore.

Però...ho salvato il mio villaggio. Forse, approfittando della situazione, potrei salvarne altri. Se Souther mi dà abbastanza carta bianca (se riesco a prendermela), potrei rivedere l'organizzazione delle terre conquistate e...certo, a meno che il Sacro Imperatore non mi abbia presa in giro, e domattina non mi faccia appendere a testa in giù nella piazza d'armi.

O magari non mi ha presa in giro, ma domani cambierà idea e l'opzione appesa-a-testa-in giù si concretizzerà comunque. Perchè a me l'Imperatore sembra davvero capriccioso. Oh, adorabile lui, capriccioso e...

Oh dei, aiutatemi. Metto la testa sott'acqua, come se potessi anche lavare via dal mio cervello certe idee malsane.

 

Mi sono già rivestita, indossando abiti puliti. Sì, c'erano anche vestiti per me nell'armadio, per fortuna divise militari, sicuramente le stesse che vestono i soldati di Souther, e non vestitini da dama del castello o completini da odalisca sexy. Apprezzo lo sforzo di avere scelto le più piccole, ma a me vanno comunque enormi. Annegata in una casacca con le maniche rimboccate, temo di non trasudare un grande carisma.

Un soldato viene ad annunciarmi che il Sacro Imperatore mi attende nelle sue stanze. Incredibilmente, non ridacchia né ammicca, sembra più che altro stupefatto. Sì, nelle storie che si raccontano sulle nefandezze dell'esercito di Souther, si parla spesso degli stupri perpetrati dai soldati, ma mai niente sull'imperatore. A lui le donne pare non interessino, ma non ho mai sentito nulla nemmeno sugli uomini. E i bambini, si limita a farli morire nel cantiere di quella sua maledettissima piramide; perché è un signore, lui. Sospiro.

Sfumata l'idea che voglia fare sesso (peccato!), mi domando che diamine voglia da me. Sono preoccupata, e ho anche paura. Ma, accidenti a me, sono anche contenta di poterlo rivedere, e riesco solo a pensare a quanto stia male infagottata in questa uniforme che è quasi il doppio di me.

 

 

Entra con passo sciolto e un'aria quasi svagata, guardandosi intorno. L'uniforme che le hanno trovato è decisamente troppo grande per lei, la fa sembrare una specie di pulcino. Il soldato che l'ha accompagnata, prima di chiudere la porta alle sue spalle, la fissa come se avesse visto un uccello esotico in mezzo al deserto; non ha mai visto una donna entrare nelle mie stanze. D'altronde, io non ho mai visto una donna come lei. E neanche un uomo, se è per questo.

Seitei! Già sentivate la mia mancanza?” E sfodera un luminoso sorriso che sa tanto di presa in giro.

Sai, giovane giullare, a me piace giocare a scacchi, ma la maggior parte di quelli che girano qui sanno a malapena scrivere il proprio nome. Così ho pensato che tu, che hai così tante qualità nascoste...”

Sorride di nuovo, ma questa volta sembra un sorriso vero. Fa qualche passo verso la sedia di fronte al mio trono, ma non si siede.

A dire la verità, Sacro Imperatore, a scacchi non sono mai stata un granché. Conosco le regole, ma quando cerco di prevedere ogni possibile conseguenza di ogni mia possibile mossa, mi stufo subito e muovo a caso.”

Non è una grande presentazione per un ufficiale.” Sogghigno.

Io non ho mai detto di avere la stoffa dell'ufficiale. E poi, nella vita reale l'istinto funziona molto meglio che negli scacchi.”

Non saprei darti torto. Siediti.”

Ubbidisce. A quanto pare, è abbastanza civilizzata da sapere che non ci si siede davanti all'imperatore se non viene ordinato. Da dove è uscita? Ha poco a che spartire coi soliti villici dei villaggi.

Bene”, dico, muovendo la prima pedina. “Adesso raccontami un po' come ha fatto la tua gente a respingere gli attacchi dei miei soldati.”

Socchiude gli occhi, ma non mi risponde. Scoppio a ridere.

Non devi avere paura che usi queste informazioni per conquistare il tuo villaggio. Ti ho dato la mia parola, ricordi?”

Inarca un sopracciglio, come a dire quale bassa opinione abbia della mia parola. Poi, muove un pedone.

La parola dell'Imperatore è una sola! Voglio sapere come hai fatto, per essere sicuro che le tue capacità mi possano essere utili, signorina.”

Le pedine continuano a muoversi sulla scacchiera. Si vede che non riflette tanto sulle sue mosse, ha uno stile caotico, ma proprio per questo è più difficile intuire la sua strategia.

Mi chiamo Azusa” dice, catturando il mio alfiere.

Non te l'ho chiesto.” Facendo così, ha messo la sua regina sulla strada della mia torre. Procedo a catturarla.

Ho pensato che prima o poi vi stuferete di chiamarmi con dei simpatici appellativi, e quando quel momento arriverà sapere il mio nome potrebbe esservi di una certa utilità. Scacco.”

Fisso la scacchiera incredulo. Mi sarò distratto con le chiacchiere, ma davvero il suo alfiere sta minacciando il mio re, e gli ho spianato io la strada per catturarle la regina. Per fortuna, il mio cavallo non ha problemi a catturarlo.

È così che combatti, signorina?” Non ho nessuna intenzione di chiamarla per nome. “Sacrifichi i tuoi uomini migliori solo per incutere un piccolo spavento nel nemico?”

No, questo è il modo in cui combattete voi.”

Touché. Non mi è mai importato gran che di risparmiare i miei soldati; d'altra parte arrivano risorse fresche ogni giorno, uomini spietati che non vedono l'ora di unirsi all'esercito del grande Souther.

Sembra che mi abbia letto nel pensiero, perché riprende: “E così facendo, vi ritrovate con soggetti come il nostro simpatico amico del bagno di oggi pomeriggio. A proposito, spero che siate riuscito a far venire via il sangue dal marmo.” Sogghigna.

E allora sentiamo, grande stratega. Cosa suggerisci?”

I vostri obiettivi sono differenti dai miei, a voi interessa l'attacco, io sono un'esperta nella difesa. Scacco.”

Di nuovo! A quanto pare, l'attacco non è poi così lontano dalle sue corde. Catturo il suo pezzo.

Dunque, come ritieni di potermi essere utile?”

Rinnovo la mia proposta ad occuparmi della cucina. Ad ogni modo, se proprio ci tenete a impegnarmi nel vostro esercito, posso addestrare i vostri uomini. Adesso sono dei fanfaroni disorganizzati, abituati ad affrontare coi lanciafiamme dei poveri contadini che al massimo hanno le vanghe, e grazie tante! Così, è ovvio che appena incontrano persone minimamente preparate, come noi, si trovano in difficoltà. Cosa succederebbe se si trovassero ad affrontare un esercito vero?”

Come al solito, non ha tutti i torti.

Scacco matto.”

Però, io sono il migliore.

Lei alza i palmi in segno di resa.

Lo avevo detto di non essere un granché a scacchi. Spero di non avervi deluso, Sacro Imperatore.” E mi scocca un altro dei suoi sorrisetti impertinenti. Non c'è che dire, sa perdere con grazia. Un'arte che non ho mai sentito il bisogno di imparare, perché io non perdo mai.

Sarà più grave se mi deluderai domani. Alle sette inizi il tuo addestramento. Troverai i tuoi nuovi soldati ad aspettarti.”

Delizioso. Senza fretta, c'è anche speranza di avere qualche vestito della mia misura?”

Te li farò fare, se domani sera sarai ancora viva. E adesso vai.”

Di già? Che peccato.” E mi lancia un'occhiata maliziosa, prima di alzarsi e avviarsi verso la porta.

Non faccio in tempo a trovare parole abbastanza minacciose e terribili per richiamarla all'ordine, che è già sparita.

Bene, devo ammetterlo: stasera mi sono divertito. Vediamo se mi divertirò anche domani.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Two birds with a stone ***


Ieri sera ho chiesto che andassero a prendere Syrio e lo sistemassero nelle scuderie del palazzo, e che qualcuno andasse al villaggio per informare i miei ragazzi dell'accordo (e speriamo che non ammazzino il messaggero, Souther non sarebbe molto contento). Poi sono andata a dormire e, come sempre, mi sono addormentata appena messa la testa sul cuscino. Non sono il tipo a cui le preoccupazioni rovinano il sonno.

Ho lasciato le tende aperte perché, all'alba, filtri la luce del sole. Non sono mai stata una persona mattiniera, e da quando non esistono più le sveglie, essere abbacinata dalla luce è l'unico modo (quasi) sicuro per svegliarmi. Di solito, al villaggio, viene a chiamarmi qualcuno (e il più tardi possibile, perché sanno quanto sia intrattabile la mattina presto), ma in questo caso temo che non sia un'opzione. Se dovessi sopravvivere al mio primo giorno da ufficiale, farò meglio a trovarmi un attendente.

Mi trascino in bagno, mi lavo e mi vesto. Certo è più gradevole lavarsi con l'acqua calda che esce da un rubinetto, anziché con un catino pieno di acqua del pozzo.

Fuori della porta qualcuno ha lasciato un vassoio con la colazione; deliziosa, fra parentesi.

La vita da servitore del male ha anche i suoi lati positivi.

 

 

Seduto comodamente sulla terrazza del mio palazzo, mi godo lo spettacolo.

I soldati schierati nello spiazzo delle esercitazioni sono stati avvisati dell'arrivo di un nuovo ufficiale, ma non sanno chi sia. Dalle reazioni scomposte dei soldati all'arrivo del pulcino in uniforme, capisco che ci sarà da divertirsi.

Lei non sembra toccata dalle risatine di quelli che dovrebbero essere i suoi sottoposti; si ferma davanti al plotone con le mani dietro alla schiena e le gambe leggermente divaricate. Per sua sfortuna, la sua autorità è subito sfidata da uno dei soldati, che le si avvicina biascicando qualcosa (non riesco a distinguere le parole da quassù, ma posso immaginare cosa le stia proponendo) e tendendo una mano per afferrarla. Il soldato è il doppio di lei se non il triplo, e io sospiro, un po' deluso che stia già per finire tutto. A quanto pare, il mio giocattolo non aveva le caratteristiche per durare.

Invece, accade l'inconcepibile. La bambolina sferra una potente ginocchiata all'inguine del soldato e quando questi, per riflesso involontario, si china in avanti, gli afferra la gola con una mano e gli pianta l'altra in faccia.

Non capisco bene cosa fa, finché non si stacca dal soldato con qualcosa in mano. Un bulbo oculare.

Gli ha cavato un occhio a mani nude. E lo ha fatto con grazia, come se stesse danzando.

Il soldato si rotola a terra urlando come un animale. I suoi compagni sono impietriti. Per quanto riguarda lei, non posso vedere bene la sua espressione da quassù, eppure sono sicuro che sta sorridendo. Con lo stesso sorriso che aveva mentre mi mostrava il mio soldato ridotto a un cencio uggiolante nella mia stanza da bagno.

Ma non ha ancora finito. Perché urla al soldato ferito di smetterla di urlare, e lui è così terrorizzato che esegue e si limita a una specie di pigolio. Dopodiché, la piccola sadica gli infila il bulbo oculare in bocca.

E glielo fa mangiare.

Adorabile. Decisamente adorabile.

A quanto pare, potrò giocare con il piccolo pulcino ancora per un po'.

 

Sto controllando i progetti per i miglioramenti della capitale insieme a uno dei miei luogotenenti.

Qualcuno bussa alla porta, e quando ordino di entrare, compare il pulcino sadico.

Ha addosso uno dei completi nuovi, che le dona decisamente più dell'uniforme fuori misura di due giorni fa, di un'incredibile tonalità di azzurro, che la fa sembrare un dolce confettino. Dove diamine ha trovato stoffa di quel colore? Da quando è mantenuta dall'Imperatore, ha sviluppato dei gusti costosi. Be', vediamo se vale quello che costa.

Vieni qua, pulcino.”

Sono seduto sul mio trono, ovviamente, e il luogotenente è in piedi alla mia sinistra.

Il confettino si avvicina, lancia un'indecifrabile occhiata in tralice all'altro uomo, poi mi guarda con un'espressione interrogativa, restando in silenzio.

Le mostro i progetti.

Cosa ne pensi?”

Si mette al mio fianco, sulla destra, e si sporge per esaminare le carte. È un po' troppo vicina alla mia sacra persona, tanto che quando si china, percepisco il suo profumo.

Miele. Sa di miele e cannella.

La fisso con aria indifferente, come se aspettassi solo i suoi commenti; ma per la posizione in cui è, non riesco a vederle il viso, seminascosto dalla massa scomposta dei capelli, mentre in compenso non posso fare a meno di notare che ha lasciato i lacci della giubba un po' troppo morbidi, e i lembi del colletto si aprono pigramente quando si piega in avanti, mostrando la pelle liscia e bianca del petto. Guardo il suo collega, e dall'espressione che ha, direi che se n'è accorto anche lui.

Lo sta facendo apposta? Lo fa per prendere tempo, per distrarmi, come ha fatto con le chiacchiere durante la partita a scacchi dell'altra sera?

Questa idea mi irrita immensamente. Tamburello con le dita sul bracciolo del mio trono.

Allora, grande stratega?”

Si volta a guardarmi, senza raddrizzarsi, e così facendo la scollatura si apre ancora di più. Abbassa lo sguardo e sembra rendersi conto solo in quel momento dello stato del suo abbigliamento; senza mostrare alcun imbarazzo, si raddrizza e procede a sistemare i lacci della casacca, mentre finalmente mi risponde.

C'è un punto debole.”

Guardami in faccia quando mi rivolgi la parola, signorina, ed evita di fare altro nel frattempo.”

Sì, Seitei.” Mette le mani dietro alla schiena e divarica leggermente le gambe, assolutamente rilassata e priva di qualunque imbarazzo. A quanto pare, lasciare l'operazione a metà ha aperto ancora di più i lembi della scollatura. Sono quasi sicuro che l'ufficiale alla mia sinistra mi lanci un'occhiata di riconoscenza e gratitudine. Esagerato, la casacca è sicuramente troppo aperta, ma non così tanto da lasciare vedere la biancheria intima. Be', ammesso che la indossi, la biancheria intima.

Pensare alla biancheria intima dei miei soldati è decisamente una cosa che non ho mai fatto, e mi irrita immensamente. Rimanere con la giubba aperta doveva essere una punizione per lei, ma sta mettendo in difficoltà me.

Dannazione, d'accordo, chiudila.”

Fa un sorriso malizioso, il primo di stasera; e non ammetterò mai che ero dispiaciuto di non averne visto ancora uno, oggi.

Ho il permesso del Seitei?”

Hai l'ordine del Seitei, e adesso muoviti!”

Soffoca una risatina, e finalmente riesce a richiudere e fermare i lacci della giubba. Il decoro è salvo. La mia capacità di concentrazione anche. L'unico che pare deluso è l'ufficiale alla mia sinistra.

Non volete vederlo?” dice il confettino, e sono così sbalordito che per un attimo mi mancano le parole.

Cosa??”

Il punto debole nella difesa della città. Non volete che ve lo mostri?” E fa il suo sorriso innocente, che mi fa vedere rosso ancora più di quello malizioso.

Sentiamo.” Sono furioso con me stesso, più che con lei; mi ha portato a spasso, si può dire. Comincio a pensare che l'unica che potrebbe riuscire ad uccidermi sia lei, se riesce a confondermi abbastanza con le sue battutine salaci e i suoi sguardi assassini.

Si china di nuovo, il suo corpo a un centimetro dal mio, di nuovo quel profumo (miele, miele e cannella) e indica un punto della mappa.

Se dovessi attaccare la capitale, io passerei da qui.”

Devo fare uno sforzo per guardare e prestare attenzione.

E ha ragione.

La fortificazione, in un unico, piccolo punto, passa sopra un tunnel naturale. Le mappe lo indicano, ma il progetto non prevede di bloccarlo. Sarebbe semplicissimo passare da lì, rendendo inutile tutta l'opera difensiva.

Mi volto verso il luogotenente alla mia sinistra, mostrando i denti. È un errore così stupido che è impossibile che non se ne sia accorto. È impossibile...

Confettino si è raddrizzata, e fissa l'altro ufficiale con un sorriso minaccioso.

L'hai progettato tu, giusto, Matt?”

Ah, ecco come si chiama. Matt. Matt il traditore. Che, colto di sorpresa, non riesce neanche a balbettare una scusa qualunque. Fino a cinque secondi fa, era tutto preso dal numero della bambolina del male, e per rendersi conto della situazione ha bisogno di un momento di troppo.

Guardie!!”

Al mio ordine, gli uomini che stanno di guardia alla porta si precipitano dentro, e lo prendono in consegna.

Chi ti ha pagato? Per chi lavori?” gli chiedo.

Scuote la testa.

Ah, un altro che si rifiuta di parlare. Vediamo cosa mi posso inventare per sciogliergli la lingua.

Alla mia destra, qualcuno tossicchia. Mi volto. Il confettino dell'inferno mi guarda con gli occhioni spalancati e imploranti.

Sorrido.

Vorresti pensarci tu, signorina?”

I suoi occhi lanciano lampi dorati, e gli angoli della bocca si alzano nel sorriso sadico che è sempre foriero di qualcosa di divertente.

Posso, mio signore?” chiede con voce implorante.

Prima dimmi una cosa. Sospettavi di lui?”

L'ho visto parlare con qualcuno che non sembrava dei nostri, l'altra sera, ma non ne ero sicura. Avevo deciso di raccogliere più informazioni, ma oggi mi è stata servita un'occasione su un piatto d'argento.”

Dunque tutta quella recita era per offuscare lui, non me. Giusto. Giusto...?

Allora, Seitei, posso...?” Ha il tono di una bambina che chiede una caramella.

Bene, bambolina. Sorprendimi.”

Sarà meglio che ci spostiamo fuori, Sacro Imperatore. Sporcherà un po'.”

 

Mark, Mac, o come diavolo si chiama, è legato a una sedia al centro della piazza d'armi, i polsi fissati ai braccioli. Mi metto comodo, aspettando di vedere cosa si inventerà questa volta il mio ufficiale preferito.

Quando si avvicina al traditore, ha in mano un trinciapollo. Lui comincia a tremare violentemente, mentre il sudore gli cola sulla fronte. E lei non ha ancora fatto niente.

Allora, voglio darti una possibilità. Di' per chi lavori, e non ti farò alcun male. Prometto.” E sorride beffarda.

Lui sembra terrorizzato, ma scuote violentemente la testa.

Bene.” Con la sua grazia da ballerina, si avvicina a lui e gli prende una delle mani bloccate, stringendogli delicatamente le dita fra le proprie.

Te lo chiederò solo dieci volte.”

Al terzo dito, Mark o quel che sia crolla e parla.

Raoh. Raoh ha intenzione di invadere a sorpresa i miei territori da nord, e già preparava l'assalto alla capitale.

Il confettino si volta su se stessa con una piroetta. Ha l'espressione del gatto che lascia l'uccellino sulla porta del padrone.

Vuoi la mia approvazione, pulcino? Sì, ce l'hai. Ce l'hai, decisamente.

Se sono stata brava, Sacro Imperatore, posso chiedere un premio?”

Questo mi coglie di sorpresa; è sempre la solita impudente. E un po' mi preoccupa, anche; conoscendola, potrebbe chiedermi un vestito nuovo, un lanciafiamme o un bacio. Però è vero, un premio se l'è meritato: era tanto che non mi divertivo così.

Sentiamo, signorina, cosa vorresti per avere compiaciuto il tuo Seitei?”

La possibilità di amministrare i territori che conquisterò per voi, Sacro Imperatore.”

E sia.” Anche solo per il gusto di vedere cosa combina.

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Capitolo 5
*** Where the bird was hatched, it haunts ***


Esco sulla terrazza per contemplare i progressi della mia piramide. La signorina aveva ragione; gli schiavi adulti lavorano meglio, anche se sono molto meno divertenti dei bambini, quando li fai frustare.

Almeno, qualche occasione per divertirmi me la offre lei. I soldati hanno cominciato a chiamarla Lady Azusa, e non c'è stato nessun altro tentativo di insubordinazione. I plotoni sembrano meglio organizzati e c'è più ordine nel mio esercito.

La vedo sul tetto di un edificio, più in basso rispetto al palazzo, sdraiata sulla pancia accanto a una giovane recluta. Sono curioso di sapere cosa stanno facendo. Essere la Fenice di Nanto ha i suoi vantaggi; salgo sul parapetto della terrazza e, con un unico salto, raggiungo il tetto, atterrando alle loro spalle.

Il movimento è abbastanza silenzioso da non essere notato dal ragazzo, ma il mio ufficiale gira la testa impercettibilmente; sono sicuro che mi vede, perché accenna un sorrisetto, ma poi si rimette in posizione senza dare segno di essersi accorta di me.

Ovviamente dovrei punire tanta impudenza con una morte lenta e dolorosa, ma mi piace troppo vederla lavorare.

La recluta è davvero giovane, praticamente un ragazzino, e impugna una balestra. A quanto pare, la bambolina lo sta addestrando come cecchino.

Il ragazzo non promette bene, però. Sembra terrorizzato.

Respira lentamente, respiri lenti e profondi, così...dentro...e fuori.”

Il ragazzo esegue, e il tremito delle sue mani diminuisce sensibilmente. Però è pur sempre molto giovane, o molto impaurito; altrimenti, ritengo che getterebbe almeno un'occhiata al fondoschiena della sua maestra, fasciato nei nuovi pantaloni su misura, di una stoffa così cangiante da sembrare argentea. Se l'ho notato persino io, i miei soldati non dovrebbero essere in grado di guardare altrove neanche sotto la minaccia delle armi.

Bravo. Adesso prendi un bel respiro profondo...e poi, piano piano, butta fuori tutta l'aria.”

Il ragazzo ubbidisce.

Adesso, coi polmoni vuoti, ascolta il battito del tuo cuore. Devi premere il grilletto fra un battito e l'altro.”

Il ragazzo prende la mira, ma non si decide a fare partire il colpo. Finché, paonazzo, si arrende, e ricomincia a respirare.

D'accordo, d'accordo, mettila giù un attimo.”

Il confettino si solleva su un gomito, tenendo la guancia appoggiata alla mano.

Qual è il problema?”

La-lady Azusa, è...è un uomo!”

Mi sporgo per guardare il bersaglio, posto dieci piani più giù, nella piazza d'armi. È uno dei miei uomini, legato a una sedia. Benedetta ragazza, quando perderà questo vizio di consumarmi i soldati?!

Sì, Toshi, è un uomo.” La bambolina infernale parla con un tono rilassato, da salotto. “E lo sai perché è legato laggiù?”

Ha-ha rubato del cibo.”

Perfetto Toshi, ha rubato il cibo del nostro Sacro Imperatore, e noi non possiamo permettere certi comportamenti, non è vero? Devo mantenere ordine nel mio esercito, se voglio conservare il rispetto dei miei uomini, non ti pare?”

Ah, ecco, c'è una ragione per cui lo sta usando come bersaglio umano. La signorina non spreca le mie risorse senza un ottimo motivo; sono rincuorato.

Giusto, signora.”

Perfetto Toshi, siamo d'accordo. Se il gentiluomo laggiù avesse rispettato il suo esercito e il suo Imperatore, adesso non saremmo qui.”

Ah, senti chi parla, a proposito di gente che manca di rispetto al Sacro Imperatore...

...ma il discorsetto sembra avere ottenuto il risultato atteso. Il ragazzo riprende in mano la balestra e riprende la mira. Inspira...Espira...Preme il grilletto.

Il soldato sulla sedia si accascia.

Il confettino del diavolo sorride.

Bravo ragazzo”, dice, dandogli una pacca sulla spalla. “Vedo un grande talento.”

L'espressione sul viso del ragazzo è un misto di orgoglio e orrore.

La sua maestra, con un unico, fluido movimento, rotola per girarsi a pancia in su, si mette seduta, si alza in piedi senza puntellarsi con le mani. Mi vede (ha anche il coraggio di fingere un'espressione sorpresa) e sorride, il suo solito sorriso da schiaffi.

Sacro Imperatore!” E si inchina. I suoi inchini mi sembrano sempre più beffardi dei suoi sorrisetti.

Quando la recluta sente queste parole, si gira di scatto e, appena mi vede, è così terrorizzato che si sbilancia all'indietro, rischiando di cadere dal tetto.

Il pulcino letale lo acchiappa per il colletto con la mano destra, mentre con la sinistra afferra la balestra.

Attento, giovanotto” dice, rimettendolo in piedi e tendendogli la balestra. “Queste non crescono sugli alberi.” Ma io mi sono accorto che ha agguantato prima il ragazzo, e poi l'arma.

La recluta mi fissa a bocca aperta, in un misto di paura, ammirazione, vergogna e chi sa che altro.

È un tiratore nato, Seitei. Per quanto riguarda l'arte della conversazione, ci stiamo ancora lavorando.” Lancia un'occhiata divertita al ragazzo, che adesso alterna i suoi sguardi di terrore imbarazzato fra me e la sua maestra. Che alla fine, evidentemente mossa a pietà, decide di salvarlo.

Vai Toshi, torna giù e aiuta i tuoi compagni a fare...pulizia.”

Il ragazzo corre via a testa bassa.

È sempre un piacere vederti massacrare qualcuno dei miei uomini, ma pensi che un giorno potrò avere la gioia di vederti uccidere un soldato nemico?”

Scoppia a ridere, una risata argentina che sembra di vero divertimento.

Mio signore, servirvi è il mio diletto...”

...te lo sento dire spesso, ma perché allora ho l'impressione che tu non faccia mai quello che voglio?”

Io faccio quello di cui avete bisogno, Seitei, che è meglio!” Ridacchia. “Sono qui da meno di un mese, e abbiamo conquistato dieci villaggi, senza perdere neanche un uomo...”

La mia occhiata vale più di mille parole.

...be', esclusi quelli che mi hanno contrariata, si intende...”

Se dovessi uccidere tutti quelli che mi contrariano, giovane impertinente...”

...ma voi lo fate, signore!” dice, spalancando gli occhioni e assumendo un'aria di assoluta innocenza.

Non tutti, comandante, non tutti.”

Torna improvvisamente seria, temendo forse di avere superato il limite.

...diciamo che io punisco i soldati che mi disobbediscono, per mantenere l'ordine e le gerarchie. Spero, Seitei, che riteniate che i benefici del mio lavoro siano maggiori dei costi.”

...e a proposito dei costi...”

Torna un po' di spirito nella sua voce: “...sono tutta orecchie, mio signore...”

Perché ho l'impressione che per il tuo guardaroba tu abbia scelto le stoffe più costose?”

Oh...perché è così, Sacro Imperatore.” Assume l'aria contrita del gatto che non è dispiaciuto di avere mangiato il canarino finché il padrone non lo sgrida. “Dal momento che il mio Imperatore ha una certa inclinazione a rovesciare le tavole imbandite, e fare giustiziare gli schiavi per un nonnulla, pensavo che il denaro non fosse un problema.”

Non è un problema quando lo spendo per me, signorina.”

Ammetto che mi piacciono le cose belle, Seitei....” e qui, mi scocca un'occhiata che farebbe arrossire persino qualcuno dei miei soldati. “...d'altronde, la mia persona è un'emanazione della vostra, ed è mio dovere avere un aspetto all'altezza della mia posizione.”

...E io devo ammettere che è più gradevole vederla vestita così, che infagottata in un'uniforme troppo larga per lei.

Bene, non parliamone più. Notizie dei confini a nord?”

Stiamo rafforzando le nostre posizioni, signore, ma la situazione è ancora confusa. Parto domani per controllare di persona.”

Chi pensavi di portare con te?”

Una cinquantina di soldati...Toshi, perché è ora che perda la verginità...”

...militarmente parlando, si intende...” Lo spero proprio, perché l'immagine che si è presentata alla mia mente mi ha fatto ribollire il sangue. Adesso che ci penso, anche il fatto che se lo porti sul tetto da solo mi irrita immensamente...

Si intende, si intende...e direi che sulla strada faremo una piccola deviazione fino a Blue Water. Ho bisogno di raccogliere...un consulente.”

Questa, poi. Chi diamine sarà? Avrà lasciato il fidanzatino al villaggio, e adesso approfitta della libera uscita per una vacanza romantica fra sangue e cadaveri? E soprattutto, a me cosa importa?

Possibile che l'uomo che ti serve non si possa trovare in tutto il mio esercito?”

Possibile. Ho proprio bisogno di Elliott. D'altronde, in base ai nostri accordi, tecnicamente tutti gli abitanti di Blue Water sono riservisti del vostro esercito.”

Ha pensato proprio a tutto.

Bene, parti pure. Ma voglio dispacci quotidiani.”

Sissignore.” Resta un attimo in silenzio. “Io prendo la strada facile” dice, accennando alla porta che conduce alle scale.

Vai, vai pure.”

La osservo mentre si allontana. Mi mancheranno i suoi sorrisini e le sue risposte impertinenti. Mi mancheranno...mi mancherà...?

No, certo che no. Semplicemente, sarà una noia finché non tornerà.

Ma per un attimo, mi sembra che l'aria profumi di miele. Miele e cannella.

 

 

Il movimento regolare della schiena di Syrio quasi mi culla, mentre ci dirigiamo verso Blue Water.

È quasi un mese che sono con Souther, e sono riuscita a convincerlo a sostituire i bambini con uomini adulti, con la scusa della produttività. Non che ci faccia onore usare schiavi, per quanto adulti, ma Roma non fu costruita in un giorno. E almeno il Palazzo Imperiale non sembra più un dannato orfanotrofio.

Inoltre, la mia politica di annessione dei villaggi, anziché di conquista, sta dando i suoi frutti. Niente morti, niente spargimenti di sangue. E nei villaggi alleati, i soldati non possono darsi a smargiassate o saccheggi.

Certo, insegno a ragazzini di neanche vent'anni ad ammazzare la gente. Questo, in realtà, lo facevo anche al villaggio, ma allora ero sicura che avrebbero ucciso solo quelli che se lo meritavano. Adesso, invece...

Inoltre, sono riuscita a non farmi ancora ammazzare dal Sacro Imperatore, nonostante le nostre schermaglie verbali. Anzi, ho l'impressione che gli piacciano. Piacciono anche a me, decisamente, anche se personalmente preferirei passare dalle parole ai fatti.

Tutte le volte che trovo una scusa per avvicinarmi a lui, mi lascia fare. Non posso farlo spesso come vorrei, ma ogni volta che riesco quasi a sfiorarlo...mi gira la testa, probabilmente perché il sangue va da qualche altra parte. Cosa darei per poterlo toccare davvero...

...e ho l'impressione che la sua compagnia non mi faccia bene. Mi sembra che mi piaccia ancora di più mutilare e uccidere, quando sento che c'è lui a guardarmi. Ogni prigioniero urlante, è un mio regalo per lui. A ogni tortura a cui assiste, è come se facessimo...l'amore?

No, questo è troppo anche per me. E inoltre, adesso ho delle preoccupazioni più impellenti. Sarà la prima volta che mi troverò in mezzo a una battaglia seria, esercito contro esercito. Ho davvero paura di non essere all'altezza. Per questo ho bisogno di Elliott; lui ha una vera preparazione militare, e inoltre già solo la sua vicinanza mi farà sentire meglio.

Arrivati nei pressi del villaggio, ordino ai soldati di aspettare a una certa distanza dalle mura. Le abitudini sono dure a morire, e se i miei compagni vedessero un esercito con gli emblemi del Sacro Imperatore schierato davanti alle porte, potremmo incorrere in qualche incidente imbarazzante.

Avanzo da sola, su Syrio, e lancio il fischio che è il segnale convenuto tra noi.

Sento voci di richiamo, e dopo qualche minuto le porte si aprono.

Smonto da cavallo, ed entro portando Syrio a mano.

Azusa!”

La prima a venirmi incontro è Hikaru, che mi abbraccia forte seguita a ruota dagli altri. Saluto tutti, ma noto che Elliott se ne sta in disparte, e mi guarda in modo strano. Mi sta tenendo il broncio?

Finiti i convenevoli, lo cerco con lo sguardo. Hikaru è vicino a lui. Un po' troppo vicino...più vicino di quanto stessero prima, d'abitudine.

Ma guarda un po'...

Mi avvicino.

Elliott, devo parlarti. Andiamo in un posto tranquillo?”

Guarda me, poi Hikaru. Sembra in imbarazzo.

Di lavoro, Elliott, ti devo parlare di lavoro.” Lui arrossisce. Hikaru non sembra capire. D'altronde, nessuno al villaggio ha mai saputo con certezza di noi due.

Dai, andiamo a farci un giro,” insisto.

Elliott borbotta qualcosa ad Hikaru, e finalmente mi segue.

 

È sempre stato il mio posto preferito, questo prato in cui cresce persino qualche fiore, dove piccoli gruppi di animali pascolano tranquilli. Chiudo gli occhi, e respiro l'aria profumata. Nella città di Souther non cresce neanche un filo d'erba, e il contatto con la natura mi era mancato.

Così, tu e Hikaru...”

Elliott diventa paonazzo. È incredibile come possa uccidere un uomo a sangue freddo, e poi si trasformi in un dodicenne quando si tratta di certi argomenti.

Aaahh, così non mi sono sbagliata. Sono contenta, sai. Siete carini insieme.” Ridacchio. “Sono solo stupita che sia successo così in fretta. Tanti anni a consumarsi sulla moglie del tuo migliore amico, e poi, in meno di un mese...”

Forse dovevo solo incontrare la donna giusta.” Si pente subito di quello che ha detto, e assume un'espressione di supremo imbarazzo; probabilmente, pensa di avermi offesa.

Va bene, va bene così. Noi non eravamo anime gemelle, hai ragione.”

No, Elliott, tu sei un brav'uomo; a quanto pare il mio ideale, invece, è un sadico signore della guerra dagli occhi di ghiaccio e il cuore di pietra.

Adesso mi sento un po' in colpa a chiederti quello per cui sono venuta. Ma ho davvero bisogno del tuo aiuto.”

Gli spiego la situazione che abbiamo al nord, e gli chiedo di venire con me.

Evviva, di nuovo insieme a tagliare teste, come ai vecchi tempi!”

Questo è l'atteggiamento giusto.” Sorrido.

Ma non mi hai detto come te la cavi, lì. Sono giunte certe voci...”

Sono tutte vere, temo.”

Il tuo stile lo riconoscerei ovunque.” L'orgoglio del maestro, nella sua voce.

Non sei l'unico che lo apprezza, a quanto pare.”

Qualcosa nel tono della mia voce, o forse nell'espressione del mio viso, gli fa intuire qualcosa.

Dimmi un po', Azusa, com'è questo imperatore?”

Oh, sembra cattivo all'inizio, ma in realtà è un gran simpaticone, davvero...”

Elliott mi pianta gli occhi in faccia.

Ah, davvero?”

Mmmm, più o meno.”

Sai, me lo sono sempre immaginato vecchio, grasso, magari un po' calvo...”

Mmmm, no. Te lo sei immaginato molto male.”

Azusa...?”

Adesso c'è del rimprovero, nel suo sguardo.

Oh, ti prego. Non farmi la morale. Me la faccio già abbastanza da sola.”

Elliott mi dà una pacca sulla spalla, e poi ci avviamo.

Il campo di battaglia ci attende.

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Capitolo 6
*** One swallow does not make a Summer ***


Le prime linee della fanteria sembrano cavarsela discretamente; forse i miei uomini sono in meno, ma le loro mosse disordinate e imprevedibili stanno mietendo parecchie vittime tra le fila nemiche.

Noi siamo nelle retrovie, a cavallo, e abbattiamo i nemici a colpi di balestra. Non che sia un pic-nic; arrivano frecce e lance, è difficile tenere tranquilli i cavalli. Ma io e Elliott, in fondo, ci stiamo divertendo.

Finché una lancia non colpisce il baio di Elliott, che crolla a terra. È un attimo. Elliott non ha il tempo di capire cosa sta succedendo, cade lateralmente con il cavallo, un braccio incastrato nelle redini.

Elliott!”

Non mi risponde. Sembra privo di conoscenza, deve avere battuto la testa.

Come un vento, salto giù da Syrio e corro da lui. Per fortuna il cavallo non lo ha schiacciato, ma è davvero svenuto.

Elliott!”

Lo sollevo come posso e lo trascino fino a Syrio, ma non so proprio come fare a caricarlo sul cavallo. Gli altri ufficiali intorno a noi sono impegnati a mirare ai nemici ed evitare di essere uccisi, nessuno di loro mi può aiutare.

E incredibilmente, Syrio piega gli anteriori, quel tanto che mi permette di sistemare il corpo esanime di Elliott di traverso sull'arcione. Oh Syrio, l'ho sempre detto che sei più intelligente di tanti umani!

Monto in sella e prendo le redini con una mano, sostenendo Elliott con l'altra. Non che gli faccia bene essere sballottato in queste condizioni, ma devo portarlo in un luogo sicuro e non so come altro fare.

Le frecce volano ovunque. Una sibila vicinissima alla mia gamba, ma non sento dolore. Fortunatamente, mi ha mancata.

È quasi fatta!” grido all'ufficiale più vicino. “Stanno arretrando. Quando saranno intrappolati dietro la collina, attaccateli dall'alto con le armi da lancio! Io torno all'accampamento!”

E lancio Syrio al galoppo.

 

 

Quando arrivo all'accampamento, trovo tutti i miei ufficiali schierati ad accogliermi. Tutti, tranne uno.

Sono stato avvisato che la battaglia è stata vinta; sospinto in fondo a una collina, l'esercito di Raoh è stato massacrato con facilità dall'alto; i pochi superstiti si sono dati alla fuga. Non ho intenzione di ritirare le truppe, non ancora; dovesse esserci ancora qualche scaramuccia, non devono coglierci impreparati.

Ad ogni modo, l'atmosfera al campo è tranquilla, i feriti vengono medicati, i soldati mangiano e bevono, felici di avere vinto, di essere scampati alla morte.

Sì, il mio esercito non può che vincere.

Ma dove diavolo è Azusa? Non si sarà mica fatta ammazzare?

Cerco con gli occhi fra le tende, e ne scorgo una al centro, di una stoffa più fine, di un colore più brillante, decorata con gusto capriccioso. Fra tutti i miei luogotenenti, solo uno potrebbe volere una tenda così.

Uno degli ufficiali segue il mio sguardo.

Sì, lady Azusa è ancora lì dentro, mio Imperatore.”

Dunque non è morta. Peccato per lei, perché sarebbe stata l'unica scusa valida per non correre ad accogliere il suo Seitei.

Mi dirigo verso la tenda, che spicca come una caramella in mezzo a una manciata di sassi, quando sento delle urla provenire dall'interno.

Inarco un sopracciglio. Sono urla di un uomo. Forse ha deciso di dedicarsi al suo passatempo preferito senza invitare il suo Imperatore?

Per gli dei, ti prego, no!”

Ma piantala, non ti ho ancora toccato,” dice la voce della bambolina del male.

Mi avvicino alla tenda.

Te l'ho visto fare altre volte, per ridurre le lussazioni non hai talento!”

Tante volte, la paura del dolore è peggiore del dolore stesso,” sentenzia lei.

E su queste parole, entro. Azusa è in piedi, apparentemente sana come un pesce, anche se scompigliata, in disordine, sporca di sangue e terra. Sul tavolo davanti a lei, è sdraiato un uomo, a torso nudo. Dalla piega innaturale del braccio, decisamente ha bisogno che qualcuno gli metta a posto la spalla. Oppure, visto che sta mezzo nudo nella tenda del mio confettino, gli si potrebbe staccare il braccio del tutto.

Entrambi alzano lo sguardo, con un'espressione stupita. Il tizio continua a fissarmi con sguardo bovino; Azusa invece mi sorride (un sorriso che pare sincero, una volta tanto) e poi approfitta della momentanea distrazione dell'uomo per tirargli il braccio verso di sé, provocando un urlo bestiale da parte della sua vittima, e portarglielo poi sopra la testa. Si sente un piccolo scatto.

Tante qualità nascoste, davvero.

Ecco fatto, come nuovo,” dice soddisfatta, e procede a bloccargli la spalla con un bendaggio.

Azusa, ma tu sei ferita!” dice l'acuto bovino, appena si rimette in piedi.

Dannazione, è vero. Avevo notato la macchia di sangue sui suoi calzoni, ma avevo pensato che fosse di qualcun altro. Invece, sta spillando fresco da una ferita alla coscia sinistra.

Acc...è vero. Ero convinta che quella freccia non mi avesse colpita. Adesso comincia a farmi un po' male, effettivamente.”

Fammi dare un'occhiata,” dice l'uomo. La scena scatena in me il desiderio di strappare le budella al manzetto e poi mangiarmele: la solleva come una piuma e la depone sul tavolo, poi con un coltello taglia parte dei pantaloni per esaminare la ferita.

Mi avvicino anch'io, di qualche passo. Il bulletto mi lancia un'occhiata in tralice.

Sacro Imperatore, mio signore,” dice Azusa, degnandomi finalmente della sua attenzione, “come vedete, non sono in condizioni di fare rapporto al momento. Inoltre, queste scene non sono adatte ai preziosi occhi del Seitei.” E mi fissa con aria canzonatoria.

Ritengo invece che la presenza del Seitei sia decisamente appropriata.”

Giusto per essere sicuro che il suo amichetto non decida di esaminarle tutto il corpo alla ricerca di ferite occulte.

Qui ci vogliono dei punti,” sentenzia il bovino, e di nuovo mi lancia un'occhiataccia. Se gli facessi cavare gli occhi, Azusa se ne avrebbe tanto a male? Potrei regalarle un pony, in cambio.

Bravo, e chi me li dà? Non mi farei toccare da nessuno dei macellai che ci sono qui. Avere spiccate capacità di rigenerazione spontanea porta il nostro amato Imperatore a risparmiare parecchio sul personale medico.” E mi scocca un'occhiata, a cui rispondo alzando un sopracciglio.

Te li do io, no?”

Bravo, con un braccio solo e i postumi di una botta in testa.”

Si dice commozione cerebrale. Vedi che me ne intendo anch'io? Tu tieni vicini i lembi della ferita e io cucio. Poche storie, facciamo in un attimo.”

Azusa sbuffa, ma si arrende. Il bulletto lava la ferita con un liquido disinfettante, poi comincia a cucire. Lei lo aiuta, ma si morde le labbra quasi a sangue. Sicuramente, deve fare male.

Ecco fatto, come nuova. Adesso ti bendo.”

Ma hai fatto dei punti larghissimi!”

Be', che pretendi, in queste condizioni?”

Mi rimarrà una cicatrice orrenda!”

Sai come diceva il capitano del mio plotone, tanti anni fa? 'Le cicatrici piacciono alle donne'.”

Questo ha senso dirlo a dei soldati uomini,” sbuffa, e mette il broncio come una bambina.

Oh, sarai bellissima lo stesso. Vado a cercare queste bende.”

È ufficiale: quest'uomo deve morire entro stasera. Dopo lunghe torture.

Azusa sembra finalmente tradire la debolezza dovuta alla perdita di sangue, e si sdraia del tutto sul tavolaccio, con un sospiro.

Mi avvicino a lei. Ora siamo a pochi centimetri di distanza.

Lei rotola sul fianco destro, e mi guarda. Sdraiata mollemente, i capelli scompigliati, i vestiti strappati in più punti. E sotto l'odore della battaglia, di sangue, sudore e polvere, un profumo. Di miele. Miele e cannella.

Seitei...” dice dolcemente. E non riesco a scacciare l'idea di lei messa nello stesso modo, che dice la stessa parola, ma sdraiata nel mio letto, dopo...

Sono stata brava, Seitei?”

Per fortuna, la sua voce interrompe le mie fantasie, tuttavia per un momento non capisco.

Brava...?”

Abbiamo vinto, Seitei.” La sua voce è rilassata, quasi pigra. Non le ho mai sentito usare questo tono con me. A dire il vero, non gliel'ho mai sentito usare con nessuno. E ci mancherebbe altro!

L'esercito del Sacro Imperatore vince sempre.”

Perché lo comando io.” E ride, una risata bassa, come il gorgoglio di una cascatella.

È solo il tuo dovere rendere felice il tuo Imperatore.”

Oh...” E mi fissa negli occhi con uno sguardo di fuoco liquido, come se volesse rendermi felice in molti altri modi.

Vorresti...?

Potresti...?

Il tempismo del bovino è eccezionale. Compare e mi lancia un'altra occhiata irrispettosa, prima di procedere a fasciare la gamba di Azusa.

Guardami un'altra volta così, ragazzo, e ti faccio cavare gli occhi.” E se non smetti di sfiorarle la coscia con la scusa del bendaggio, ti faccio tagliare le mani.

Azusa si agita debolmente.

Non scherza, Elliott. Fammi la cortesia di comportarti bene, almeno adesso che sono malata.”

E mi lancia un'occhiata di profondo languore, prima di regalarmi uno dei suoi sorrisi maliziosi.

Insomma, hai finito lì sotto?”

Almeno, ci ha pensato lei a richiamarlo all'ordine.

Ho finito, ho finito.”

Allontana, finalmente, le sue manacce da lei.

Visto che sei tanto malata, confettino, torni a palazzo con me.”

Riesci a camminare, Azusa?”

Lei scende dal tavolo sorreggendosi al bulletto (deve morire, decisamente deve morire), e poggia i piedi a terra, con cautela.

...direi di sì.”

Zoppica un po', ma riesce a camminare senza bisogno di appoggiarsi al bisteccone, grazie agli dei.

Andiamo,” ordino. “Rientrerai con una macchina del mio seguito.”

Riporti tu indietro Syrio, Elliott?” chiede lei.

Neanche per sogno,” intervengo. Non esiste che questo tizio dorma a palazzo, stanotte, sotto lo stesso tetto di Azusa. “Visto che secondo Azusa sei tanto bravo nell'arte militare, ti lascio qui a fare le veci del mio comandante.”

Ma mio signore, con una spalla fuori uso!” Piccolo confettino, l'unica che osa discutere i miei ordini...

E cosa sarà mai? Non ho detto che deve combattere, si tratta solo di presidiare il territorio. Al massimo ci sarà qualche scaramuccia con gli ultimi sbandati dell'esercito di Raoh. Basta così.”

Azusa fa un gesto di rassegnata impotenza al manzo, che la prende con filosofia.

Sì, non c'è problema, resto qui. Agli ordini.”

Ma lo dice guardando Azusa, non me. Decido di soprassedere.

Il tuo cavallo lo riporterà uno dei miei uomini. Andiamo.”

E lasciamo la tenda. Il passo di Azusa è incerto e, quando siamo quasi arrivati alla macchina, incespica. Non ho il tempo di pensare; allungo un braccio e la sostengo per la vita.

Lei mi lancia uno sguardo di incredulità e...gioia? Le facce dei miei uomini, intorno, sono una maschera di stupore.

La lascio subito.

Attenta a dove metti i piedi, signorina.”

Lei mi guarda ancora una volta, poi a piccoli passi raggiunge la macchina.

Per me, è come se dal braccio che l'ha toccata partisse un fiume di fuoco che invade tutto il mio corpo.

 

Il pensiero di quello che è successo all'accampamento mi tormenta durante tutto il viaggio di ritorno, e anche a palazzo. Una sera, non riesco più a resistere e la faccio chiamare.

Arriva, col suo passo sinuoso ed elastico, e un sorriso malizioso sulle labbra, lavata, pulita, profumata. Evidentemente, la ferita alla coscia sta guarendo. Le faccio cenno di sedersi, e lei esegue.

Hai voglia di giocare, confettino? Giochiamo.

Ci vai a letto?”

Mi lancia un'occhiata tra l'incredulo e il divertito.

Prego?”

Con quel manzetto che ti sei portata dietro ai confini settentrionali.”

Oh...” Sorride. “Queste sono le domande standard che fate a tutti i vostri soldati?”

No. E adesso rispondi.”

Ora l'occhiata è sorpresa ma anche...lusingata?

No, non ci vado più a letto.”

Non ci vai più...quindi significa che ci sei stata?”

Socchiude gli occhi.

Più e più volte. Pensavo sapeste che non sono nata ieri, Seitei.”

Certo, lo avevo immaginato, ma pensarla con quello mi stimola pensieri omicidi. Più del solito, per lo meno.

C'è solo una cosa da fare per cancellarmi dalla mente la dannata immagine di lei insieme a quell'idiota.

Spogliati.”

Cosa?!”

Una volta tanto, sono io che l'ho colta di sorpresa.

Hai capito benissimo. Spogliati.”

Mi lancia uno sguardo indecifrabile, poi si alza. Scioglie i lacci della blusa, la apre completamente e la lascia scivolare a terra. Scopro che la biancheria effettivamente la porta, una canotta di seta nera che le accarezza le curve senza aderire. Sfila gli stivali e i calzoni, mostrandomi che le mutandine sono dello stesso tessuto della canotta. Il taglio sulla coscia sinistra spicca, arrossato e in rilievo, attraversato dal nero dei punti, sulla pelle bianca e liscia.

Poi, si ferma e mi guarda.

Togliti tutto.”

Mi lancia un altro sguardo, poi incrocia le braccia sul petto.

No.”

No?!

 

 

No. Non esiste che io me ne stia qui davanti a voi tutta nuda, mentre voi avete ancora tutti i vestiti addosso.”

Infatti, adesso come adesso, non so se è più probabile che muoia dall'eccitazione o dalla vergogna.

Lui scoppia a ridere.

È giusto, confettino.”

Si alza, sfila il mantello, poi comincia a spogliarsi. In pochi istanti, è completamente nudo.

Completamente nudo.

Il sangue abbandona completamente la mia testa, per andare verso una certa altra parte del corpo, e io mi sento mancare. Mi appoggio alla sedia per non cadere. E in un attimo, lui è accanto a me, e mi sorregge contro il suo corpo.

Sulla faccia, ha quel sorriso crudele che mi fa impazzire. Mi sospinge di fronte allo specchio, e passa le mani sulla mia biancheria, che cade a terra, tagliata di netto in tante strisce. Un vantaggio della scuola di Nanto a cui non avevo mai pensato.

Mi vedo allo specchio, completamente nuda, e lui dietro di me, sempre con quel sorriso assassino sulle labbra. Sto in piedi solo perché lui continua a sostenermi. E come se mi avesse letto nella mente, lentamente, mi lascia andare, finché non finisco in ginocchio.

Si inginocchia dietro di me, e comincia a sfiorarmi. Inarcando la schiena, cerco di toccarlo anch'io, ma mi ferma.

Non toccarmi”, alita nel mio orecchio.

Rinuncio, e lui ricomincia a accarezzarmi, il seno, il ventre, . Il suo sorriso diventa ancora più crudele quando sente che sono già pronta per lui. Oh, Seitei, sono pronta per te dal primo giorno in cui ti ho visto.

Mi preme una mano sulla schiena, obbligandomi a mettermi a quattro zampe.

Dillo,” sussurra. “Di' che mi vuoi.”

Ti voglio, Souther.” Oh sì, ti prego. Se aspetti ancora un minuto, finirò per prendere fuoco.

Non hai il permesso di chiamarmi per nome.”

Gli piace il gioco di ruolo, o sta dicendo sul serio? Non mi interessa.

Vi voglio, mio Imperatore.”

E finalmente, entra dentro di me.

Comincia a muoversi con forza, e io non so più dove sono. Solo con chi.

Senza smettere di spingere dentro di me, mi fa sollevare il busto, la mia schiena contro il suo petto. Ricomincia a toccarmi, e quando arriva , ho il mio primo orgasmo.

Ma lui non ha ancora finito. Continua a spingere con vigore, la bocca sul mio collo, le braccia intorno al mio corpo, e quando finalmente viene (regalandomi il mio secondo orgasmo), mi stringe a sé con forza, quasi impedendomi di respirare. Ma non mi dispiace. Vorrei che mi stringesse più forte che mai, fino a fonderci in una cosa sola, per sempre.

Il suo respiro si fa più regolare, la stretta si allenta. Scivola fuori da me.

Sento il suo seme che comincia a scendermi lungo le cosce e, senza tante cerimonie, corro in bagno a lavarmi.

Quando rientro, si è già rimesso i pantaloni, e sta seduto guardando fuori della finestra. Nemmeno si gira verso di me.

Mi rivesto in fretta, rinunciando alla biancheria a brandelli, e scappo fuori.

E mentre percorro il corridoio verso la mia camera, mi rendo conto che non mi ha ancora mai baciata.

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Capitolo 7
*** A crow is never the whiter forever washing ***


È tutto sbagliato.

Mi rigiro tra le lenzuola, mentre la luce filtra dalla finestra.

Non ho voglia di alzarmi, e rischiare di rivederlo. Cosa potrei dirgli?

Non ho neanche voglia di alzarmi, e rischiare di non rivederlo. Perché muoio dalla voglia di stare di nuovo con lui.

Ecco. Mi è venuta una specie di personalità multipla.

A quanto pare, fare sesso con lui mi ha trasformata in una specie di topolino col batticuore.

Sapevo che non ci saremmo fidanzati, credevo di riuscire a gestirlo. In fondo, quando cercavo di sedurlo, il gioco mi divertiva.

Adesso, non mi diverte più.

Lo voglio ancora (forse ancora di più adesso che so com'è), ma lo vorrei anche in un altro modo. Vorrei che...mi amasse?

Brava, Azusa. Innamorarsi dell'Imperatore Senza Cuore. Un genio.

Be', di sicuro questa soddisfazione non gliela do. Non gli farò capire che lo amo, che vorrei qualcosa di più...prima di tutto, perché non voglio essere umiliata. E poi, perché sarebbe il modo migliore per allontanarlo da me.

No.

È un gioco. E io continuo a giocare, Seitei.

 

 

Gli ufficiali di ritorno dai confini settentrionali sono al mio cospetto per aggiornarmi sulla situazione.

Sembra che sia tornata la calma, e che Raoh abbia rinunciato alle sue mire sui miei territori, almeno per il momento.

Un movimento presso la porta cattura il mio sguardo. È Azusa che, appena entrata, si ferma sulla soglia, e si appoggia mollemente allo stipite. I cordini della casacca allentati, tanto per cambiare, i calzoni aderenti, il corpo rilassato e sensuale che sembra un'offerta.

Per me.

Uno degli ufficiali che stanno facendo rapporto segue il mio sguardo, la vede, e assume un'espressione lubrica. I suoi colleghi seguono il suo esempio, e decisamente più nessuno è in grado di terminare la relazione. Ma Azusa sembra non accorgersi nemmeno di loro; tiene lo sguardo fisso su di me, quello sguardo di fuoco liquido, solo per me.

Per me.

Sì, la voglio ancora. E devo averla, adesso.

Abbiamo finito, qui?”

Gli ufficiali ritornano temporaneamente all'ordine, almeno per il tempo necessario a essere congedati. Uscendo, nessuno di loro riesce ad evitare di lanciarle almeno un'occhiata, ma lei non li degna di uno sguardo. Continua a tenere gli occhi su di me.

Il Seitei non ti ha convocata, confettino!”

Mi fa omaggio del suo sorriso malizioso.

Chiedo la grazia di essere ricevuta comunque, Sacro Imperatore.”

Anch'io sorrido.

Accordata.”

Chiude la porta con un colpetto del piede, praticamente in faccia ai soldati che dovrebbero fare la guardia all'ingresso, e che invece erano presi ad ascoltare il nostro scambio di convenevoli.

Di nuovo quel sorriso malizioso, quello sguardo di fuoco, mentre cammina verso di me, sciolta, sinuosa, sensuale.

Si siede a cavalcioni su di me, poggia la bocca sul mio collo, succhia piano, appoggia le mani sul mio petto...

No, confettino, no. Così, sei troppo vicina al mio segreto.

Per interromperla, mi alzo e contemporaneamente la sollevo, caricandomela su una spalla. Lancia un gridolino deliziato, e quando la deposito sul letto, mi guarda, gli occhi scintillanti di pagliuzze dorate.

Senza mani, Seitei?” Mi chiede, provocante.

Senza mani, confettino.”

Si lascia sfuggire un gemito, non so se di piacere, eccitazione o delusione, poi alza le braccia sopra la sua testa, afferrando i decori scolpiti della testata del letto. La spoglio, e comincio a percorrere il suo corpo con le labbra. Pelle bianca e morbida, segnata qua e là dai lividi delle battaglie, muscoli tonici, rassodati dagli allenamenti. Mi soffermo fra le sue cosce, e i suoi gemiti sono così eccitanti, che continuo finché non la sento venire. E poi, mi sdraio su di lei e la penetro.

Mentre mi muovo dentro di lei, le mordo piano il collo, quel collo bianco e profumato...lei non resiste più, le sue mani si sciolgono dalle volute di legno e toccano la mia schiena, sento le sue unghie che affondano nella mia carne. Va bene così, confettino, questo posso lasciartelo fare, e bastano pochi colpi ancora per sentirla godere di nuovo, sotto di me, e così vengo anch'io, dentro di lei.

Mi lascio andare sopra di lei mentre riprendiamo fiato, e per un attimo mi sembra di sentire il suo cuore che palpita contro il mio, due cuori perfettamente speculari che battono all'unisono.

Questo pensiero mi fa tornare in me, e mi stacco bruscamente da lei. Azusa sobbalza leggermente, mi lancia un'occhiata in tralice, dopodiché si gira su un fianco, dandomi le spalle. Dopo pochi minuti, dal ritmo regolare del respiro, direi che si è addormentata.

L'istinto mi dice che non dovrei guardarla dormire, la ragione mi dice che non ho nulla da temere, l'amore mi è sconosciuto, sono insensibile ai sentimenti. Ma a vederla così, non resisto, mi sdraio dietro di lei, vicino a lei, e affondo il viso nei suoi capelli, fino a sentirne il profumo.

Miele. Miele e cannella.

Decisamente, è stata una pessima idea. Mi stacco da lei con un movimento rapido e violento, troppo violento, perché la sveglia.

Si gira verso di me, mi lancia un'occhiata indecifrabile, quindi si alza, recupera i suoi vestiti, li indossa.

Solo quando è vestita, mi lancia uno dei suoi sorrisi peccaminosi.

Buonanotte, Seitei.”

E in un attimo, è sparita.

 

 

Ricognizione. Già la parola è noiosa. L'attività è noiosa ancora di più. Girare la città in cerca di spie, sicari, o chissà cos'altro.

Quando addestro i soldati, almeno, con il lavoro riesco a distrarmi un po'. Fare la ronda, invece, mi lascia un sacco di tempo per pensare.

Per pensare a Souther. A quanto lo voglio. A quanto mi fa impazzire. Lo facciamo praticamente ogni notte, certe volte anche di giorno a dire il vero, eppure non sono mai sazia di lui. Il sesso mi è sempre piaciuto, non lo nego, ma mai con nessuno era stato così.

Anche se non mi bacia.

Anche se non mi permette di toccarlo.

Sospiro. Uno dei soldati che mi accompagnano mi guarda di sottecchi.

Qualcuno comincia a sospettare qualcosa? Siamo discreti nel senso che lo facciamo sempre con la porta chiusa, e nulla più. Quando siamo insieme in pubblico, ci comportiamo esattamente come prima. Ossia, riflettendoci, come due persone che si desiderano da morire.

Ora che ci penso, è possibile che gli altri ufficiali e i soldati pensassero che fossimo amanti anche prima che lo diventassimo davvero. Ma prima, non c'erano prove a supporto di un qualunque pettegolezzo. Adesso, all'improvviso, mi sembra che sia dannatamente evidente e che solo un idiota non se ne accorgerebbe.

Questo di sicuro non farebbe bene alla mia reputazione. I soldati mi rispetterebbero ancora, se sapessero che vado a letto con l'imperatore? Mah, chissà. Forse mi rispetterebbero ancora di più.

Sono così immersa nei miei pensieri che non mi rendo conto di quello che mi succede intorno. È Toshi che salta giù da cavallo, corre dietro alcune rocce e, dopo alcuni rumori, ne riemerge con un uomo, ferito e sanguinante, da una parte, e un fucile dall'altra.

L'ho addestrato bene. Troppo bene, forse. Ha scoperto e neutralizzato un attentatore mentre io pensavo alle mie pene d'amore.

Cosa ne facciamo, Lady Azusa?”

Toshi lo obbliga a mettersi in ginocchio.

L'uomo ha paura, è evidente. Non mi sembra uno degli uomini di Raoh, sinceramente. Mi sembra un pover'uomo che...

Oh, accidenti. Scendo da cavallo, mi dirigo verso di lui. Con il mio atteggiamento professionale.

Allora, amico mio.”

L'uomo mi guarda. Ha un'aria spaventata, è vero, ma sembra anche risoluto.

Non dirmi che avevi intenzione di fare del male al nostro amatissimo Seitei!”

È un animale!” sibila fra i denti.

Oh...”

Piego le gambe, per avere il viso all'altezza del suo.

Non devi dire certe brutte cose sul nostro Seitei, amico mio. Rischi di farci arrabbiare, lo sai?” dico dolcemente.

Ha ucciso il mio bambino!”

Ecco. L'apice di una giornata da schifo.

Il Sacro Imperatore Souther non usa più bambini per la sua piramide, amico.”

Adesso, forse. Sei mesi fa, avete rapito il mio Jimmy. E quando i bambini sono stati liberati, lui non è tornato a casa!”

Scoppia a piangere. E vorrei piangere anch'io.

Il mio lavoro fa schifo.

Quel poco che ho fatto per migliorare la situazione non cancella tutto quello che ha fatto Souther prima. Non cancella quello che Souther è ancora adesso. Non è a conoscenza delle...modifiche che ho apportato alla gestione dei territori conquistati, e se lo sapesse sicuramente non ne sarebbe felice.

Ma anche pensando questo, non riesco a desiderarlo di meno. Non riesco ad amarlo di meno.

Anch'io faccio schifo.

L'uomo non smette di piangere, tuttavia la maschera di dolore che è il suo volto si trasforma in un'espressione di odio, quando mi pianta gli occhi addosso.

E orgoglio.

Il mondo sarebbe migliore, se ci fossero più persone come lui? Se ci fossero meno persone come me? Come...noi?

Ma la mia recita deve continuare. I soldati ci fissano ridacchiando, probabilmente aspettandosi uno dei miei soliti spettacolini. Anche Toshi.

Per gli dei, anche Toshi. Cosa ne ho fatto? In cosa l'ho trasformato?

Sai, amico mio...capisco il tuo punto di vista, ma il mio Imperatore non sarebbe tanto contento se ti lasciassi andare con tutti i pezzi attaccati...”

Torna la paura, nei suoi occhi.

Mi fa pena.

Dimmi, c'è qualcosa a cui non tieni in modo particolare? Puoi scegliere tu cosa ti taglierò.”

Strappami il cuore, strega maledetta!”

Ecco. Il solito eroe. No, il mondo non sarebbe migliore se ci fossero più persone come lui. Sono le persone come lui, idealiste, scervellate, pronte a dare la vita per una convinzione, che permettono a persone come Souther di prosperare.

Le persone come me, pronte a qualunque cosa per sopravvivere, non hanno niente di cui vergognarsi.

Però no, non a qualunque cosa.

A volte, solo a volte, è giusto rischiare per quello che riteniamo giusto.

Lascialo, Toshi.”

Il ragazzo esegue, un po' stupito. L'uomo non accenna neanche a scappare. Ormai è rassegnato. Ma continua a guardarmi con odio e fierezza.

Vattene.”

Lady Azusa!”

I soldati non credono alle proprie orecchie.

Neanche l'uomo, che mi fissa stupito, ma non accenna ancora ad alzarsi.

Vattene, muoviti, prima che cambi idea! E se ti vedo ancora qui, la prossima volta non sarò così generosa.”

L'uomo si alza, si allontana, un po' barcollante, girandosi ogni tanto per lanciarmi un'occhiata stupita.

E voi, cos'avete da guardare? Andiamo!”

Gli uomini ubbidiscono, borbottando e lanciandomi occhiate quasi deluse. Tranne Toshi. Toshi mi guarda con ammirazione, quasi con...gratitudine.

Sì, a volte è giusto rischiare.

 

 

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Capitolo 8
*** Birds of a feather flock together ***


Sto rientrando nelle mie stanze dopo una giornata di addestramenti, quando mi comunicano che il Sacro Imperatore desidera vedermi.

Sorrido. Anch'io desidero immensamente vederlo.

Faccio un bagno profumato e metto il completo azzurro, il mio preferito.

Poi, corro dal mio Seitei.

 

Quando entro è in piedi, rivolto alla finestra. Mi dà le spalle.

Volevate vedermi, Seitei?”

Sì, comandante. Chiudi la porta.”

Obbedisco, poi mi avvicino a lui. Oh, Seitei, almeno oggi, permettimi di toccarti, permettimi di...

Non c'è niente che devi dirmi, comandante?” chiede, senza voltarsi.

Mi blocco.

Non capisco, Seitei.”

Non ti sei dimenticata qualcosa, nel tuo rapporto di ieri?”

Bene. Dunque, qualcuno ha fatto la spia. Non Toshi, di sicuro. Uno degli altri, uno di quelli che mi portano rancore perché non possono più stuprare e uccidere impunemente.

Nessuna buona azione resta impunita, a quanto pare.

Intendete dire quel povero mentecatto che abbiamo fermato?”

Quello col fucile, sì, comandante.”

E non si volta. Non mi guarda.

Lo abbiamo fermato a un chilometro dal palazzo. Non è arrivato neppure vicino alla vostra sacra persona.”

Lo hai lasciato andare.”

Sì, Seitei.”

Finalmente, si volta. Ma quello che vedo non mi piace. Ha uno sguardo di ghiaccio, che non gli ho mai visto usare con me.

Lo hai lasciato...andare.”

Cerco di deglutire, ma non ho saliva.

Sì, Seitei.” Riesco a ripetere.

Avanza verso di me, senza sorridere, senza sembrare arrabbiato, senza espressione.

Sto per morire. Vuole uccidermi, e io non sono in grado di difendermi. Con lui, non vale neanche la pena di provarci. Mi renderei solo ridicola.

Sto per morire. A cosa si deve pensare quando si sta per morire?

Riesco solo a pensare che non voglio morire. Soprattutto, non voglio morire senza avere fatto una cosa che desidero da troppo tempo.

Faccio un passo verso Souther, gli cingo il collo con le braccia, mi alzo sulla punta dei piedi.

E premo la bocca sulla sua. Socchiude le labbra, risponde al mio bacio, siamo una cosa sola, più di quando facciamo sesso.

Dura un'eternità.

Dura pochi secondi, in realtà. Poi, si stacca da me bruscamente, un'espressione di orrore sulla faccia.

A quanto pare, ho trovato il modo per sconfiggere il Malvagio Imperatore.

Come nelle favole, con un bacio d'amore.

Mi fissa per interminabili secondi, sempre con quello sguardo incredulo e orripilato.

Vattene.”

Vorrei dire qualcosa, ma non so cosa. Rimango in silenzio, immobile.

Vattene, ho detto!” grida, furioso.

Giro sui tacchi, poi lentamente, molto lentamente, mi dirigo verso la porta.

La distanza mi sembra interminabile, sono sicura che all'improvviso me lo troverò alle spalle, e mi colpirà.

Invece, non succede niente. Apro la porta, esco.

 

Ho raccolto poche cose, ho preso Syrio, e me ne sono andata. Davanti alle porte di Blue Water, lancio il solito fischio. Smonto da cavallo e, appena si aprono le porte, entro.

I ragazzi di guardia mi salutano con allegria, e cerco di ricambiare, probabilmente senza successo. Chiedo di portare Syrio nelle stalle, e mi avvio verso la casa di Elliott.

Mi accoglie Hikaru, raggiante e felicissima di rivedermi. Ma dalla mia espressione, capisce che c'è qualcosa che non va.

Cerca di farmi parlare, ma non ci riesce. Le voglio bene, ma non siamo così amiche.

Rientra Elliott. Mi vede, e assume subito un'espressione preoccupata. Hikaru apre le braccia, come a dire che non sa quale sia il problema.

Mi sa che ho fatto un casino, Elliott.”

Ti ha fatto qualcosa, Azusa? Se ti ha fatto del male...” Digrigna i denti.

Neanche a lui posso spiegare.

Ho trasgredito gli ordini. Mi ha cacciata da palazzo. Almeno credo.”

Come, credi?”

No, non gli posso proprio spiegare.

Mettiamola così, me ne sono andata prima che decidesse di ammazzarmi.”

Quindi sei in pericolo,” interviene Hikaru.

Giusto. Per la proprietà transitiva delle vendette omicide, se Azusa è in pericolo, e Azusa è a Blue Water, allora Blue Water...

Venire qui è stata una pessima idea. Lasciatemi passare qua la notte, domani riparto.”

Non dire sciocchezze,” dice Elliott.

Se decide di venire a cercarmi, questo è il primo posto dove verrà. Non posso mettere in pericolo le vite di tutti voi.”

Invece sì,” dice Hikaru. “Tutti per uno e uno per tutti, giusto?”

A dire il vero, non è mai stato questo il motto del nostro villaggio. È 'il villaggio è la nostra priorità, non i singoli',” rispondo.

...Disse la donna che abbandonò il campo di battaglia per salvarmi la vita,” ribatte Elliott.

Riesce a strapparmi un sorriso.

L'ho fatto solo per Hikaru, altrimenti lei poi avrebbe ucciso me. E poi, era solo una noiosa battaglia per difendere l'Impero. Il nostro villaggio è più importante.”

Senza di te, il nostro villaggio sarebbe già stato distrutto da Souther,” dice Hikaru. “Resterai qui e, se il suo esercito verrà a cercarti, ci difenderemo come abbiamo sempre fatto.”

Siete gli amici migliori che potrei avere, ma non possiamo deciderlo solo noi tre,” dico. “Se rimango, sono a rischio le vite di tutti. Lo metteremo ai voti.”

E l'intero villaggio vota per farmi restare.

Sono una ragazza fortunata, dopo tutto.

 

Sono qui da una settimana, ormai. Ho ripreso i ritmi della mia vecchia vita, ma nonostante l'affetto di tutti, mi sento vuota dentro. Mi manca, mi manca da morire, anche se l'ultima volta che l'ho visto aveva probabilmente tutta l'intenzione di uccidermi.

Quando posso, scappo nel mio prato preferito a pensare. A pensare a lui. Elliott non mi chiede niente, ma credo che qualcosa abbia intuito. D'altronde, quella volta all'accampamento, ha potuto rendersi conto del rapporto che c'era fra noi. Non proprio quello classico fra Imperatore e ufficiale.

Mi sdraio sull'erba morbida e fresca. Ti vorrei qui, Seitei, su di me, dentro di me, solo noi, senza soldati che sfogano la loro rabbia su civili che non hanno mai avuto una scelta, senza innocenti che devono morire per la tua gloria...

Qualcuno sta correndo verso di me, e grida.

Le guardie lo hanno avvistato.

Souther sta arrivando.

 

Ma è arrivato da solo. Senza esercito, a cavallo, in una crudele parodia del principe biondo con il suo mantello bianco.

Se è da solo, forse vuole uccidere solo me. Forse risparmierà il villaggio.

Tutti i miei compagni sono schierati davanti alle mura, anche Elliott, che quando mi vede arrivare, si avvicina e si ferma davanti a me, dandomi le spalle.

Come se volesse proteggermi.

Sei più di un fratello, Elliott, ma il singolo non deve essere la priorità.

Devo affrontarlo io.

Souther smonta da cavallo, e faccio un passo verso di lui.

 

 

È pallida, e ha gli occhi cerchiati. Gli abiti che indossa sono fatti coi tessuti scuri e un po' grezzi del suo villaggio. Eppure, le scintille nei suoi occhi brillano più che mai, mentre cammina verso di me, eretta, senza paura, guardandomi fisso.

Il manzo maledetto (Edward, Elton, come diavolo si chiama) è accanto a lei, e allunga un braccio per fermarla. Ma lei lo scosta dolcemente, e continua a camminare. Si ferma a un passo da me.

Ti devo parlare, comandante,” dico.

Va bene. Parliamo.”

Gira sui tacchi, e mi fa strada verso una casetta. Apre la porta, e aspetta che entri prima di seguirmi. È rispetto per il suo Imperatore, o non si fida di darmi le spalle?

La stanza è arredata in maniera spartana, un tavolo e qualche sedia di legno. Mi siedo, e lei rimane in piedi, le mani dietro la schiena, le gambe leggermente divaricate.

Confettino. Non dimentichi mai come ci si comporta al cospetto dell'Imperatore.

Mi fissa senza aprire bocca.

D'accordo. Parlerò io.

Il tuo Seitei ti ordina di tornare a palazzo.”

Azusa sgrana gli occhi. È così raro coglierla di sorpresa, che provo sempre un certo piacere quando ci riesco.

Sposta il peso da un piede all'altro, indecisa, ma continua a tacere.

Quando il Seitei ordina, mi aspetto che tu ubbidisca. Andiamo.”

E mi alzo dalla sedia.

La sua voce è appena un mormorio:

Non posso.”

Non...puoi? Tu devi!”

Non ci riesco, mi dispiace. Torturare le spie e uccidere i soldati nemici va benissimo, ma non riesco a fare del male agli innocenti.” Abbassa gli occhi. “Neanche per il mio Seitei.”

Questa settimana è stata un inferno. Senza di lei, è come se la Fenice bruciasse perpetuamente in un fuoco che non può essere spento. Ho bisogno di lei. La voglio. Deve tornare.

Devi tornare.”

Souther, tu non mi ascolti.”

Ah, confettino, cosa sono queste libertà?

Non esagerare, signorina. Hai già messo a dura prova la mia pazienza. Vedi di ritrovare il rispetto per il tuo Imperatore e mettiamo fine a questa follia. Seguirai gli addestramenti, e se ci sarà bisogno andrai in battaglia. Non ti occuperai più dei prigionieri civili, a quanto pare è un compito che non fa per te.”

Sono stato fin troppo generoso, no?

Seitei...” dice con dolcezza.

Oh sì, di nuovo il tono che mi piace. Vieni da me, pulcino, torna dal tuo Seitei, e rendilo felice, come solo tu sai fare...

Non posso tornare, Seitei.”

Cosa???

È tutto sbagliato. Il mio posto non è nell'esercito di un imperatore folle e crudele.” E mentre lo dice, c'è tanta tristezza sul suo volto. Rammarico, quasi?

Deve tornare. Io divento pazzo.

D'accordo,” dico, e lei di nuovo spalanca gli occhi. “Faremo come vuoi tu.”

Continua a fissarmi stupefatta, ma non dice nulla.

Deciderai tu come gestire questo genere di faccende. Saremo clementi con i ribelli, se si arrenderanno. Ma devi tornare. Subito. Adesso.”

Ma...perché?”

Perché mi diverti, e l'Imperatore adora essere divertito. Andiamo.”

Ma Azusa fa un passo indietro.

Tutto qui?” chiede.

Tutto...tutto qui??” Sono furibondo, adesso. “Non solo ti ho risparmiato la vita, ti sto offrendo di organizzare a tuo piacimento la gestione dell'Impero, che altro vuoi? Metà del regno?”

Adesso anche lei sembra furibonda. Fa un passo verso di me, e batte un pugno sul tavolo.

Amami! Perché non vuoi amarmi?”

E scoppia a piangere.

Non l'ho mai vista piangere, non credevo neanche che ne fosse capace. La cosa mi spaventa, e mi mette anche tremendamente a disagio.

Fortunatamente, deve rendersene conto, perché smette quasi subito, e si asciuga gli occhi col dorso della mano.

Ma aspetta ancora la mia risposta.

Non è che non voglio, confettino. Non posso.”

Adesso che ha smesso di piangere, è di nuovo infuriata.

Questa è la scusa più stupida che abbia mai sentito. E perché non potresti? Forse non batte un cuore, nel petto dell'Imperatore?”

Oh, sì che batte, confettino. Ma dalla parte sbagliata.

Io non conosco né amore né affetto. L'amore fa soffrire, fa comportare come degli idioti.”

Alza le spalle, e adesso il suo tono è calmo.

Bella scoperta.”

Ecco. Mi ha di nuovo sorpreso.

È questo, allora? Hai avuto una delusione d'amore, e quindi non vuoi innamorarti mai più? Ma per favore. Ho visto dodicenni più maturi di te.”

Stai di nuovo esagerando, confettino.

Il mio Maestro era come un padre, per me. Mi aveva adottato, ed era sempre gentile e affettuoso con me.”

Sembra confusa.

Be', questo è bene, no?” dice.

Ma il giorno del mio quindicesimo compleanno, l'ho ucciso.”

Oh...questo è male.”

Sembra in imbarazzo.

Mi disse che avrei dovuto uccidere il mio avversario, ma non mi disse che l'avversario era lui. Dovevo ucciderlo per diventare il nuovo Maestro della Fenice di Nanto. Perché ci può essere una sola Fenice.”

Azusa si limita a fissarmi, immobile. C'è tanta tristezza sul suo volto. Poi, abbassa lo sguardo.

Oh, Souther...” Rimane in silenzio per qualche istante. “Siediti, ti prego,” dice poi.

Mi siedo, giusto perché mi ha pregato.

Si avvicina, con uno sguardo triste e dolce...e si siede in braccio a me. Il mio corpo reagisce subito al contatto con lei; chiudo gli occhi e respiro il suo profumo di miele, miele e cannella.

Mi prende una mano, e se la appoggia sul seno sinistro.

Senti come batte il mio cuore per te, Seitei?” dice con quella voce dolce, che usa così di rado.

Premo la mano sul suo seno, morbido, sodo. Riesco solo a pensare che la voglio, anche adesso, anche qui.

Appoggia una mano sul mio petto, a sinistra.

...perché il tuo invece...”

Ma si interrompe, un'espressione incerta, poi incredula e spaventata.

Certo.

Perché non sente nessun battito.

È stato un attimo, ero distratto dal contatto del suo corpo contro il mio grembo, dalla sensazione del suo seno contro la mia mano, e non ho pensato, non ho ricordato...

La sua mano corre sul mio petto, frenetica, poi si ferma.

A destra.

Lo hai trovato, confettino.

Sembra ancora perplessa, ma il suo respiro va facendosi più regolare.

Situs inversus”, sussurra.

Non sapevo che avesse anche un nome scientifico, confettino.”

A Blue Water abbiamo un medico, mi ha insegnato un po' delle cose che sa...”

...come in quale punto recidere il midollo spinale per togliere a un uomo la capacità di camminare?”

Nonostante la situazione, non riesco a non sorridere.

Sorride anche lei.

...quello, ed altro.”

Rimane qualche secondo in silenzio, sempre sulle mie ginocchia, la mano ancora sul mio petto.

Non riesco a capire se è seria o scherza, quando riprende a parlare, sempre con quel tono dolce e triste:

Adesso che lo so, dovrai uccidermi, Seitei?”

Sì. Dovrei ucciderla.

Non posso ucciderla.

Non posso fare niente che la renda infelice.

Ma non aspetta la mia risposta.

Mi prende il viso fra le mani, e poggia le labbra sulle mie.

Socchiudo la bocca, assaporo la sua.

Ormai, non c'è più niente che possa fare per resistere.

Hai vinto tu, piccola Azusa. Per la prima volta, il Sacro Imperatore è stato sconfitto.

Lei si stacca da me, appoggia il viso nell'incavo fra il mio collo e la spalla.

Ti amo, Souther,” sussurra.

Azusa...”

Sì...?”

...non te lo dirò mai.”

Finalmente, mi regala uno dei suoi sorrisi maliziosi.

Vedremo, Seitei. Vedremo.”

E mi bacia di nuovo.

Senza staccare la bocca dalla sua, mi alzo, tenendola stretta a me, e poi la metto a sedere sul tavolo.

Mi guarda con un'espressione tra lo scandalizzato e il divertito.

Seitei!”

Ma stavolta puoi usare le mani, confettino.”

E lei non se lo fa ripetere due volte.

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Capitolo 9
*** The early bird catches the worm ***


È giorno fatto, ma Azusa non accenna a svegliarsi. È accoccolata su un fianco, nel mio letto.

Mi chino a baciarle i capelli; si agita debolmente e mormora qualcosa, ma continua a dormire.

Bussano alla porta.

Mi infilo i pantaloni e chiudo le cortine del letto. Non voglio che la vedano.

Poi, ordino di entrare.

È uno dei miei ufficiali.

Sacro Imperatore, abbiamo catturato una spia. Ha cercato di rubare i nostri piani di difesa.”

Ha detto chi lo ha mandato?”

Rifiuta di parlare, mio signore.”

Bene, legatelo nella piazza d'armi e aspettatemi lì.”

Quando esce, apro le tende del letto. Azusa ora è sveglia, nuda sotto il lenzuolo leggero, la guancia appoggiata a una mano, i capelli scompigliati, i segni del cuscino sul viso. Un sorriso sadico sulle labbra.

Ci penso io, Seitei. Ma fra cinque minuti.” E si tira il lenzuolo sopra la testa.

La scopro.

Neanche per sogno, confettino. Non pensare di avere dei privilegi speciali solo perché vai a letto con l'Imperatore.” Sogghigno.

Azusa mette il broncio.

Com'è severo il mio Seitei...” Però, si mette seduta.

Signorina, non lo sai che il primo uccello del mattino acchiappa il verme?”

...Ma è il secondo topo che acchiappa il formaggio.”

E scende dal letto, per dirigersi verso il bagno.

 

Quando scendo nella piazza d'armi, Azusa è già davanti al prigioniero.

Buongiorno, Seitei!” Dice inchinandosi, mentre mi siedo sul mio trono.

Lento o veloce, mio signore?” Chiede, guardandomi negli occhi.

Si diverte a mettere un sottinteso in ogni sua frase. Gli altri ufficiali hanno intuito qualcosa? Non mi interessa. Se uno di loro osasse dire una parola a riguardo, gli farei tagliare la lingua. Che Azusa lo voglia o no.

Veloce, confettino. Devo andare a controllare come procedono i lavori del mio mausoleo. Non perdiamo tempo.”

Ogni desiderio del mio Seitei è un ordine,” dice, e si inchina di nuovo.

Poi, si volta verso il prigioniero.

Hai sentito l'Imperatore, amico? Te lo chiederò solo due volte.”

 

Ma basta tagliargli un orecchio solo, per sciogliergli la lingua.

Raoh ha intenzione di attaccare, di nuovo, il confine settentrionale.

E ha cercato di fare rubare i nostri piani militari per facilitarsi il lavoro.

Decisamente, però, dovrebbe scegliere un po' meglio le sue spie. Non solo si fanno scoprire facilmente, sono anche un po' troppo loquaci.

Nel pomeriggio, mi riunisco con i miei ufficiali.

L'altra volta si trattava di un piccolo manipolo di soldati, perché la maggior parte dell'esercito di Raoh era impegnato su altri fronti,” dice Azusa. “Lo sapevamo grazie al nostro amico che non potrà più suonare il pianoforte.” Sogghigna. “Per questo ce la siamo cavata con pochi plotoni e una guerra lampo. Ma stavolta, a quanto ci ha detto il prigioniero, manderà tutta la sua armata.”

Non si aspetta la nostra reazione, però,” dice un altro. “Pensa di coglierci di sorpresa.”

Non mi interessa,” dico. “Manderemo tutti i nostri soldati, li massacreremo in fretta, e chiuderemo la questione.” Raoh comincia ad essere una fastidiosa spina nel fianco.

Come desiderate, mio signore.”

Adesso andate.”

Gli ufficiali si avviano.

Tu no, Azusa.”

Lei, che già si stava dirigendo verso la porta, si ferma e si volta verso di me. Aspetta che gli altri siano usciti, poi viene da me e si siede sulle mie ginocchia.

Vuoi che vada anch'io a nord? Quando devo partire?”

No, tu resti qui. Sarà una cosa veloce, non c'è bisogno di grandi strategie. Anche io rimarrò a palazzo. Raoh non si merita che mi disturbi tanto.”

Come desidera il mio Seitei,” dice, e mi sfiora il petto con le dita. “Quando vuoi fare partire l'esercito, allora?”

Domattina, all'alba.”

Meno male che resto qui, allora,” dice, con un sorriso malizioso. “Mi risparmio una levataccia.”

Non sono affatto sicuro che stanotte dormirai, confettino.”

E la sollevo, per portarla a letto.

 

Stamattina, l'esercito è partito. Ho ordinato che rimanessero solo poche guardie a palazzo. Voglio mandare il maggior numero possibile di soldati al confine settentrionale, perché facciano un fronte compatto e distruggano in fretta l'armata di Raoh.

Sono a letto, ma non riesco a dormire. Azusa è stata con me, ma dopo, ha detto che preferiva fare un giro di controllo, visto che il personale di guardia è ridotto.

Ha ragione, ma senza averla vicino il sonno non arriva.

È questo il motivo principale per cui non l'ho mandata a nord. È difficile stare lontano da lei. E soprattutto, non voglio che le succeda qualcosa.

Qui, a palazzo, è più al sicuro.

Rumori. Urla, spari, calpestio di zoccoli, motori.

Cosa diavolo...?

Mi affaccio alla terrazza.

Quindici piani più sotto, c'è una dannata guerra.

Nella mia città.

Mi vesto in fretta, ma quando sto per uscire, la porta si spalanca.

Azusa.

Ce ne dobbiamo andare, Souther.”

Cosa diavolo sta succedendo?!”

L'esercito di Raoh. Non è al nord. È tutto qui.”

E il nostro, invece, è tutto . Una dannata trappola.

Io non me ne vado. Non mi tiro indietro. Combatteremo.”

Non ha senso, Souther.”

Sono ancora io l'Imperatore, signorina! Anche coi pochi uomini che abbiamo qui, combatteremo, li sacrificheremo tutti, se necessario! Il Sacro Imperatore non perde mai!”

Non è possibile, Souther,” dice, quasi imbarazzata.

Come sarebbe a dire??”

Perché ho dato ordine di arrendersi.”

Maledizione. Era questo il piano, allora? Sedurre l'Imperatore, perché si mettesse una serpe fra le lenzuola, e fra gli alti ranghi del suo esercito? Tutti questi mesi, bugie, menzogne...

Non voglio più amare, perché l'amore fa solo soffrire.

Avanzo verso di lei.

Non voglio più amare, perché l'amore fa solo soffrire.

Lo farò velocemente. Nonostante tutto, non voglio che provi dolore.

Non voglio più amare...

Souther, te lo giuro, non ti ho tradito.”

Cosa non diresti per salvarti la vita, cagna?

Souther, mi devi ascoltare. Dobbiamo andare via adesso, ti spiegherò tutto sulla strada. Ma adesso non c'è tempo.”

Alzo la mano verso di lei.

Fidati di me, ti prego.”

E la lascio ricadere.

Sì, mi fido di lei.

Perché sarebbe venuta a portarmi via, se mi avesse tradito?

D'accordo. Andiamo.”

 

Scivoliamo fuori dal Palazzo Imperiale tramite passaggi secondari, poi ci allontaniamo a cavallo aggirando le retrovie.

Azusa lancia il cavallo al galoppo finché la città non è lontana, poi lo mette al piccolo trotto. Io la seguo.

Non riesco a capire dove stiamo andando.

È quasi un'ora che stiamo cavalcando, quando finalmente parla per la prima volta.

Mi...dispiace?”

Me lo stai chiedendo, confettino?”

No, hai ragione. Mi dispiace. Mi dispiace di esserci cascata come una stupida.”

Se è per questo, ci sono cascato anche io.”

Mi rendo conto che ci stiamo avvicinando a un villaggio, le mura debolmente illuminate dalle torce. Ma direi che non è Blue Water.

E questo cosa sarebbe?” Chiedo.

Azusa si volta verso di me e, alla luce delle fiaccole, sorride.

Il suo sorriso malizioso.

Il piano B.”

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Capitolo 10
*** If the sky falls we shall catch larks ***


Il villaggio è bene organizzato: fortificazioni, sentinelle. Simile a Blue Water.

Fateci entrare!” Grida Azusa. “È arrivato il vostro Imperatore!”

Le porte si aprono.

Al nostro ingresso, alcuni degli abitanti sono già schierati davanti a noi; altri escono dalle loro case, e si uniscono al gruppo.

E poi, tutti quanti, si inginocchiano.

Di fronte a me.

Mi piace.

Un uomo si alza, e fa qualche passo verso di noi.

Sacro Imperatore,” e si inchina verso di me.

Lady Azusa,” e fa un altro inchino.

Azusa smonta da cavallo.

La capitale è stata attaccata,” dice. “Secondo i nostri accordi, tutti voi siete riservisti dell'esercito del Seitei. È giunto il momento di onorare quegli accordi.”

Sarà un privilegio per noi combattere per il nostro Imperatore, lady Azusa.”

Notevole.

Smonto da cavallo anch'io.

Permettetemi di mostrarvi i vostri alloggi,” dice l'uomo. “Sono modesti, ma...”

Basterà un alloggio solo,” dico.

Per...entrambi?” chiede l'uomo, stupefatto.

Per me e l'Imperatrice. Fai strada.”

E prendo il braccio di Azusa.

L'uomo non osa replicare, e ci invita a seguirlo.

Azusa mi guarda come se fossi impazzito. Io mi sto divertendo parecchio.

Ricambio lo sguardo, e sogghigno.

 

L'alloggio è, ovviamente, una piccola casa arredata con semplicità.

Azusa ha deciso di fare l'indifferente.

Toglie gli stivali e si sdraia sul letto, la guancia appoggiata a una mano.

Adesso che mi hai fatta Imperatrice, non dovrei avere anch'io un nome d'arte?”

E mi scocca uno dei suoi sorrisi assassini.

Prego?”

Be', se tu sei la Fenice, io potrei essere...il Pavone? La Fenice e il Pavone, suona bene.”

Ridacchia.

Ti vedo più come lo Scricciolo. Il Letale Scricciolo di Nanto.”

Sogghigno.

Lei mette il broncio.

Mi devi una spiegazione, Letale Scricciolo.”

È giusto.” Batte la mano sul materasso. “Vieni qui da me, Seitei.”

Mi stendo accanto a lei.

Sono tutto orecchi.”

Ti ricordi quando mi hai dato il permesso di amministrare i territori conquistati?”

Mmm...sì.”

Dopo il suo numero con il trinciapollo. Come potrei dimenticarlo?

Ecco, in realtà tecnicamente non li abbiamo conquistati. Li abbiamo...annessi.”

Amichevolmente?”

...Amichevolmente.”

E scommetto che gli hai anche fornito qualche consiglio sui sistemi di difesa e l'addestramento militare.”

Be', sull'addestramento militare, sì. Le fortificazioni sono più opera di Hikaru.”

Chi?”

È una mia amica...la donna di Elliott.”

Ne so quanto prima. Ah, Elliott...il manzetto. Ecco come si chiama. Elliott. Bene, sapere che ha una donna che non è Azusa mi consola un po' del fatto che non l'ho mai ammazzato.

Comunque...ti devo confessare che il tuo esercito di sociopatici sanguinari non mi ha mai convinta. Temevo che prima o poi, alla prima difficoltà, ci avrebbero voltato le spalle. Ho addestrato alcune reclute selezionate da me, ma sono una minoranza nell'esercito regolare. Però abbiamo i riservisti.”

Davvero notevole. Il titolo di Imperatrice te lo sei proprio meritato.”

Sorride, un sorriso di pura gioia.

Il tuo esercito ormai sarà arrivato ai confini settentrionali, e non troverà nessuno. Come si comporteranno? Alcuni, probabilmente, diserteranno. La maggioranza, immagino, tornerà indietro.”

Ma se tornano alla capitale, la troveranno sotto il controllo di Raoh. Mi fa rabbia ammetterlo, ma credo che molti di loro accetteranno di cambiare bandiera.”

...E qui arriviamo all'ordine di resa. Fra i soldati che erano rimasti in città, c'erano quasi tutti i miei soldati. Quelli di cui mi fido.”

...Abbiamo dei basisti.”

Ammirevole, pulcino. Un piano diabolico.

Domani parto per il nord,” dico. “Cercherò di intercettare l'esercito prima che abbia notizia della disfatta, per raccoglierlo di nuovo intorno a me. Sono pur sempre il Seitei.”

Giusto. E io farò il giro dei villaggi per raccogliere tutti i riservisti.”

Ci ritroveremo fra una settimana, cinque chilometri a nord della capitale, per riunire gli eserciti.”

Sì, Seitei.” Mi lancia uno dei suoi sorrisi assassini. Poi, però, si rattrista. “Ci dovremo separare.”

È solo per una settimana, pulcino.”

Ma anche a me sembra già un'eternità.

Azusa si riscuote.

Che ne dite, Sacro Imperatore? Prima di colazione riusciremo a farci quattro capriole col diavolo?”

Cosa...Lo avevo sentito chiamare in molti modi, ma così mai.”

Sogghigno.

Azusa ricambia.

E in meno di un minuto, i nostri vestiti si ammucchiano ai piedi del letto.

 

 

Siamo arrivati a Blue Water. L'ultima tappa del mio viaggio.

Le notizie volano. I miei compagni sono già schierati, in assetto da battaglia.

Vado a salutare Elliott e Hikaru.

Fammi capire,” dice Elliott. “Sei diventata una specie di...principessa?”

Il termine tecnico sarebbe Imperatrice.”

Sogghigno.

Una bella carriera, non c'è che dire,” dice Hikaru, e ride.

Elliott, ho bisogno che guidi tu l'esercito fino al punto di incontro. Ti lascio il comando fino al mio ritorno.”

E tu, dove pensi di andare?”

Devo entrare nella capitale in segreto, e trovare il modo di comunicare con Toshi. Deve organizzare i basisti in modo che siano coordinati con l'armata, quando entreremo in città.”

Elliott mi guarda come se mi volesse strozzare.

E come al solito, ci vuoi andare da sola!”

Più siamo, e più è facile essere scoperti. Entro ed esco, nessun pericolo.”

Se lo dici tu...”

Lo dico io. Non potevi disubbidirmi quando ero capo-villaggio, figuriamoci adesso che sono Imperatrice.”

Sorrido. Elliott non sembra contento ma, come al solito, non discute.

Va bene. Ti aspettiamo. Cinque chilometri a nord della città. E poi, attaccheremo.”

Perfetto.”

E, lasciato l'esercito dei riservisti nelle mani di Elliott, mi avvio verso la capitale.

 

Lascio Syrio poco lontano dalla città, e mi avvicino alle mura a piedi.

Ora è impossibile entrare senza un lasciapassare. Raoh deve avere scoperto che stiamo organizzando un contrattacco, e non vuole essere colto impreparato.

Ma è pur sempre la nostra città. La mia città.

Si dà il caso che conosca un certo punto delle mura che è impossibile da tenere d'occhio, per via della posizione delle torri di guardia.

Lo so, perché era la mia preoccupazione principale, ultimamente. Io e Souther stavamo valutando come risolvere il problema. Ma non abbiamo avuto il tempo.

È stata una fortuna, alla fine dei conti.

Penetro nella città e cammino, cercando di essere più silenziosa possibile e di rimanere rasente ai muri, per non farmi notare.

Quando ho dato l'ordine di resa, non ho potuto accordarmi con Toshi e gli altri. C'erano anche soldati di cui non sapevo se potevo fidarmi; non potevo rischiare di scoprire le mie carte con loro.

Devo trovare Toshi e spiegargli la situazione.

Prima di tutto, proverò a cercarlo negli alloggi dei soldati.

Per raggiungere l'edificio, però, devo attraversare un largo spiazzo, completamente allo scoperto.

Mi guardo intorno. Sembra non ci sia nessuno.

Farò una corsa.

Mi muovo rapida e silenziosa.

Non abbastanza, a quanto pare. Perché a metà strada, mi si para davanti un gruppetto di soldati.

Perfetto.

Vorrà dire che userò la mia tecnica dello Scricciolo Letale.

Oh, salve ragazzi!”

Sorrido, toccandomi i capelli.

Cosa ci fai, qui, zuccherino?” chiede uno dei soldati, avvicinandosi a me.

Se fai ancora un passo di più, ti taglio le palle e te le faccio mangiare.

Uh, ecco, signore, la mia sorellina è malata, e io...”

Il soldato fa un altro passo, e si blocca.

Lady Azusa!”

Dannazione. È uno dei nostri. Ma non uno dei miei.

Cosa? L'Imperatrice?!” chiede un altro.

A quanto pare, le notizie volano, davvero.

Imperatrice, io? Ma vi pare, ragazzi?”

Ma ormai, mi hanno circondata. Sono in cinque, grossi come armadi. Non riuscirò mai a sconfiggerli.

Il Ken-oh sarà felice di averti qui.”

Ci farà un bel regalo, quando gli porteremo l'Imperatrice.”

Affondo una gomitata nello stomaco di quello più vicino, e quando si abbassa, in preda al dolore, estraggo il coltello e glielo conficco nella gola.

Ruoto su me stessa, il coltello ancora in mano, e punto al ventre di un altro soldato. Ma un terzo mi colpisce alla schiena con un pugno, e crollo a terra.

Rotolo per rimettermi a faccia in su, ma non faccio in tempo a rialzarmi che una ginocchiata in pieno petto mi svuota completamente i polmoni, lasciandomi senza fiato.

Vado al tappeto del tutto, e ho bisogno di qualche secondo prima di ricominciare a respirare quasi normalmente.

Il ginocchio è ancora sul mio petto.

Qualcuno mi pesta la mano, e sono obbligata a lasciare il coltello.

È un vero peperino!” ride uno dei soldati.

Ma il Ken-oh saprà come trattarla!” dice un altro.

E mi portano via.

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Capitolo 11
*** Bird goes up, bird goes down ***


Mi portano nei sotterranei, e mi lasciano in una cella umida e puzzolente.

Non voglio sapere se ci sono anche i topi. Io odio i topi.

La mano mi fa un male del diavolo, ma non sembra rotta. Con la guardia della mia cella così vicina, non ho il coraggio di aprire la casacca per controllarmi il petto, ma sono pronta a giurare di avere un livido enorme.

Certo, ripensandoci...

Allento i lacci della giubba (e sì, il livido c'è davvero, di un poco rassicurante nero violaceo), e mi avvicino alle sbarre.

Ehi, tu!” grido alla guardia.

L'uomo si volta verso di me.

L'Imperatrice ha forse bisogno di qualcosa?” E sogghigna.

Mi sforzo di sorridere.

Dai, vieni qui un momento, facciamo due chiacchiere...”

Neanche per sogno, maestà. I tuoi ex colleghi ci hanno raccontato dei tuoi metodi. Ormai tutti qui sanno che non sei debole e indifesa.”

La mia fama mi precede. Dannazione.

Un rumore di passi. La guardia si mette sull'attenti.

Nel corridoio, compare un uomo. Enorme.

La casa dove abitavo a Blue Water non era grande quanto lui. Dico sul serio.

Il Ken-oh, suppongo.

Si ferma davanti alla mia cella.

Esiste la concreta possibilità che me la faccia addosso dalla paura.

E così, tu saresti l'Imperatrice? Tutto qui?”

Come sarebbe a dire, tutto qui?? Devi decisamente ucciderlo, Seitei.

Da come hai stregato il Sacro Imperatore, pensavo che fossi decisamente più bella. Un po' più alta, almeno.”

Socchiudo gli occhi, ma non rispondo.

Aprite la cella!”

Ed entra. In pratica, riempie completamente il piccolo locale.

Mi schiaccio contro il muro.

Visto che sei così...vicina all'Imperatore, immagino che tu conosca il segreto del suo corpo.”

Aiuto. Aiuto.

Non so di cosa tu stia parlando, Ken-oh.”

Non fare giochini con me!” urla, con una voce da far tremare i muri. “Sai benissimo cosa intendo. L'Armatura dell'Imperatore. Il motivo per cui i colpi dell'Hokuto Shinken non funzionano su di lui.”

Oh...non saprei proprio.”

Raoh ruggisce.

Ti conviene parlare.”

Apro le braccia, come a dire che non posso farci nulla.

Il colpo arriva all'improvviso. Faccio in tempo a spostarmi di lato, ma il suo pugno si scontra col muro a un millimetro da me.

Sembra che l'impatto con la pietra non gli abbia fatto neanche il solletico. E quello che mi preoccupa di più è che ho l'impressione che per Raoh questo sia l'equivalente di un buffetto.

Aiuto.

Parla!” Ruggisce.

Il segreto del suo corpo...be', ce l'ha grossissimo.”

Diversamente dal mio Seitei, Raoh non ha il senso dell'umorismo.

È più veloce stavolta, e mi colpisce in pieno stomaco. Non fa onore all'Imperatrice, ma devo confessare che mi piego in due e vomito sul pavimento.

E in tutto questo, ci sta andando ancora piano. Si fosse impegnato giusto un po' di più, mi avrebbe spaccata in due.

Allora?”

Sputo bile e cerco di raddrizzarmi, senza successo.

Riesce a farlo anche tre volte di seguito,” biascico.

Un altro pugno. Mi accascio definitivamente sul pavimento.

Non posso tradire Souther. Questo significa che morirò.

Chiudo gli occhi, e mi sforzo di pensare.

Pensare ad occhi di ghiaccio e capelli biondi.

Spero almeno che sia veloce, che non mi faccia soffrire troppo.

Pensare a muscoli forti e un sorriso crudele che mi fa impazzire.

...Il colpo non arriva.

Apro gli occhi.

Un soldato sta confabulando con Raoh.

Ero così stordita dal dolore che non mi sono neanche accorta del suo arrivo.

Ci rivedremo presto, Imperatrice. Nel frattempo, sarà meglio che ti faccia tornare la memoria.”

Esce, e io provo a mettermi a sedere. Impossibile. Se cerco di stendere le gambe, il dolore è insopportabile. Solo accucciandomi con le ginocchia contro il petto va un po' meglio; nel senso che non mi sembra di avere un elefante seduto sullo stomaco, ma solo un sacco di mattoni.

Devo pensare, e per pensare devo calmarmi. Cerco di fare respiri lenti e profondi, ma anche questo si rivela impossibile: ogni volta che cerco di allargare il diaframma, è come se mi conficcassero una lancia nei polmoni.

Credo che il bastardo mi abbia rotto una costola. Forse anche due o tre.

Mi accontento di fare piccoli respiri, un po' meno dolorosi. Me ne sto accoccolata come un dannato topolino, incapace di fare qualunque movimento.

Perdonami, Souther. Non sono stata alla tua altezza. Non sono degna di essere la tua Imperatrice.

Mi dispiace morire senza averlo potuto rivedere almeno una volta. Ma soprattutto, mi dispiace il fatto che morendo lo farò soffrire. Crederai di avere avuto ragione, Seitei? Crederai che sia stato un errore accettare il tuo amore per me, andando contro le tue convinzioni? Non rinnegare di nuovo l'amore, Souther. Non pentirti di avermi amata. Io non mi pento di avere amato te.

Rumori soffocati, passi concitati.

Raoh sta tornando per finire il lavoro?

Ma questi passi sono troppo leggeri, troppo veloci. Il soldato che sorveglia la mia cella non fa in tempo a gridare, che un'ombra lo blocca alle spalle, e un'altra gli taglia la gola.

Elliott e Hikaru.

Siete più che una famiglia, ragazzi.

Azusa!”

Hikaru apre la cella con le chiavi sottratte al corpo della guardia, e Elliott si precipita dentro.

Cosa ti hanno fatto, Azusa?”

Sono mezza morta. No, morta per tre quarti,” bofonchio.

Lo ammazzo. Lo faccio a pezzi.”

Elliott, l'ho sempre detto. Hai una certa tendenza a sopravvalutarti.

Elliott, dobbiamo andare,” sibila Hikaru.

Lui mi solleva con la massima delicatezza possibile, ma anche così è come se mi passasse sopra uno schiacciasassi.

Percorriamo i sotterranei a ritroso. Anche con me in braccio, Elliott è veloce, e Hikaru gli libera la strada a colpi di pugnale.

Siamo quasi arrivati alle porte della città, quando un soldato ci si para davanti all'improvviso. È più veloce di Hikaru, e riesce a disarmarla e afferrarla.

Hikaru!” Grida Elliott. Mi stringe più forte a sé, come per proteggermi (causandomi anche dolori lancinanti, ma non gliene farò una colpa), ma nello stesso tempo si protende verso di lei.

Sì Elliott, scegli se salvare la donna che ami o la tua migliore amica. Non ti invidio.

Sto per gridargli di lasciarmi andare e pensare a lei (almeno voi siate felici, ragazzi miei), ma una freccia si conficca nell'occhio sinistro del soldato, che si accascia a terra.

Nonostante i dolori, sorrido.

Riconosco lo stile di Toshi.

Alzo gli occhi. Sui tetti, sparpagliati, almeno dieci cecchini, armati di balestra.

Evidentemente, Toshi ha intuito la situazione e ha organizzato i basisti da solo.

Bravo ragazzo.

Finalmente, Elliott riesce a portarmi fuori.

E lo spettacolo che vedo mi fa dimenticare i dolori, almeno per un momento.

L'esercito con le insegne del Sacro Imperatore, schierato a poche centinaia di metri. Numeroso, più numeroso di quello che ho raccolto io. Evidentemente, Souther è riuscito a rimettere in riga buona parte dell'armata che avevamo mandato al nord.

Ecco cosa ha interrotto Raoh; la notizia che l'esercito del Seitei è alle porte. Immagino che la stessa notizia abbia portato Toshi a organizzare i balestrieri che ci sono rimasti fedeli.

Ma quello che sono più contenta di vedere, è l'uomo a capo dell'armata.

Capelli biondi e occhi di ghiaccio, seduto su un trono montato su un autoveicolo.

Sono riuscita a rivederti, Seitei.

 

 

È chiaro che Azusa è in pericolo. Il bovino maledetto l'ha lasciata andare da sola nella capitale, e ormai dovrebbe essere tornata da un pezzo.

Di sicuro, è stata catturata.

Il manzo idiota ha insistito per andare a cercarla. Avrei voluto andarci io, ma la sua amica ha detto che non potevo abbandonare l'esercito. A loro, difficilmente l'armata avrebbe obbedito.

È ovvio. Sono io il Seitei.

Il fatto che siano andati tutti e due mi ha calmato un po'. Ma se non tornano entro cinque minuti...

E lo vedo arrivare, il bisteccone, con la mia piccola Azusa fra le braccia, seguito dall'altra ragazza.

Salto giù dal trono, e mi precipito da lei.

Prendo fra le braccia il mio piccolo pulcino.

Decisamente, non è in buone condizioni.

Nonostante tutto, mi sorride, anche se è un sorriso stanco.

Seitei...”

Piccola Azusa. Raoh deve averla torturata per farle confessare il mio segreto.

Va tutto bene, Azusa. Non è colpa tua.”

Cosa...?”

Non importa se gli hai rivelato il mio segreto. Lo farò a pezzi lo stesso.”

No...lui non lo sa.”

Povero confettino. Ti sei fatta massacrare, pur di non tradire il tuo Seitei.

Seitei...”

Dimmi, amore mio.”

I lampi d'oro nei suoi occhi, per un attimo. Un debole sorriso.

...lo devi ammazzare, Seitei.”

Certo, confettino. Gli romperò ogni osso, per fargli pagare quello che ha fatto.”

Non capisci, Souther. Ha detto che non sono bella.”

E malgrado tutto, cerca di mettere su il suo adorabile broncio.

Nonostante la situazione, scoppio a ridere.

Anche lei fa una risatina, anche se si interrompe quasi subito con una smorfia di dolore.

Non preoccuparti, confettino. Gli faremo vedere chi è la fanciulla più bella dell'Impero.”

I rumori di un esercito, alle mie spalle. Mi giro, ancora con Azusa fra le braccia. L'armata di Raoh avanza, con il Ken-oh in testa, schierandosi di fronte alla mia.

Cammino fino al trono, e vi deposito il mio piccolo pulcino.

Devo andare a massacrare il Ken-oh, confettino.”

Fallo nero, Seitei.”

Non mi dici di stare attento, di non morire?” Sogghigno.

Nah, sarebbe troppo melodrammatico. E poi, la Fenice non muore mai.”

La Fenice non muore mai. Bacio il mio pulcino sulle labbra, e poi mi volto ad affrontare Raoh.

 

 

Souther è bellissimo, in piedi, di fronte all'intera armata di Raoh.

Il Ken-oh è a cavallo, un magnifico e mastodontico cavallo nero.

E così sei riuscito a raccogliere un nuovo esercito, Souther. È proprio vero che la Fenice rinasce sempre dalle proprie ceneri!” E scoppia a ridere.

Scendi da quel cavallo. Ho deciso che oggi è il giorno in cui morirai.”

Raoh ride di nuovo, poi smonta.

Getta via il suo mantello, imitato da Souther.

Raoh flette leggermente le ginocchia, alza le mani all'altezza del petto.

Souther, semplicemente, rimane in piedi, il suo adorabile sorriso crudele sulle labbra.

Raoh sembra sorpreso, ma non dice niente.

È un attimo. Più veloce dell'occhio, Souther è già addosso al Ken-oh, e con un colpo a croce, gli apre una ferita nel petto.

Bravo, Seitei. Sorrido.

Raoh è stupefatto. Digrigna i denti, e si lancia su Souther.

Il mio Seitei evita tutti i colpi, poi sferra un calcio al volto di Raoh. Che, però, riesce a scansarlo.

Raoh è furibondo.

Vuoi fare un riposino, Raoh?” Chiede Souther, e scoppia a ridere.

Raoh ruggisce, e si getta sul mio Seitei. Scarica una gragnola di colpi sul petto di Souther, che indietreggia sotto la potenza dell'attacco.

Oh no, Souther. Souther!

Ma il Seitei, semplicemente, sogghigna. Sembra assolutamente illeso.

Sai che il mio corpo è invulnerabile, e allora, perché perdi tempo?”

E con un salto, si lancia sul Ken-oh, mani, gambe, troppo veloci per individuare ogni singolo movimento. Quando Souther tocca terra, Raoh crolla in ginocchio, sangue che sprizza da innumerevoli ferite.

Il mio Seitei si volta, e di nuovo salta (vola, sembra che voli), di nuovo attacca.

Ma stavolta, Raoh risponde. Di nuovo, lo tempesta di pugni. Quando si separano, tutti e due sono feriti.

Seitei, ricorda. La Fenice non muore mai.

Souther si raddrizza. Di nuovo il suo bellissimo sorriso.

Va bene, Raoh. Basta giocare. Stiamo perdendo tempo.”

E la Fenice vola di nuovo. È addosso a Raoh, che ripete il suo maledetto attacco.

Ma non riesce a colpirlo.

Souther è così veloce che è come se fosse immateriale.

Finché non decide di colpire.

Souther atterra con grazia, Raoh crolla.

Souther si gira, pronto a sferrare il colpo di grazia.

Raoh si rialza, ma rimane chino in avanti, una mano sul petto.

Non è ancora giunta la mia ora, Souther. Devo rimanere in vita, devo conquistare il mondo, per riportare l'ordine in questa terra maledetta. Ci rivedremo!”

Con ammirevole agilità per le condizioni in cui si trova, salta sul suo cavallo e si allontana al galoppo, seguito dal suo esercito, decisamente terrorizzato.

Lo sapevo, Seitei.

La Fenice non muore mai. E il Sacro Imperatore vince sempre.

 

 

Non dovrei lasciare andare Raoh, ma ho il mio pulcino di cui occuparmi.

Corro da lei, e la prendo fra le braccia.

È ancora accasciata sul trono, ma ha la forza di lanciarmi un debole sorriso, e accennare un lento applauso.

Come stai, Azusa?”

Oh, Seitei, sento freddo, sento la vita che mi sfugge...”

Scuoto la testa.

Se hai la forza di fare la spiritosa, vuol dire che non stai poi tanto male.”

Ridacchia, poi si interrompe con una smorfia.

Però ho davvero bisogno di essere medicata, Seitei.”

Certo. Torniamo a palazzo, Imperatrice.”

 

Rumori che arrivano dalla piazza d'armi. Esco sulla terrazza.

Alcuni dei soldati stanno trascinando uno dei loro compagni. Lo legano a una sedia, al centro della spianata.

Azusa si china su di lui. Non posso sentire cosa dice, ma scommetto che gli sta spiegando quanto si pentirà di avere trasgredito i suoi ordini.

Il soldato avrà ucciso un civile, o violentato una donna.

Azusa è una tale sentimentale.

Sorrido.

È comunque sentimentale in modo divertente.

Torno nella mia stanza.

Dopo pochi minuti, bussano alla porta.

È Azusa. Mi scocca uno dei suoi sorrisi sadici, e si inchina.

Stiamo per torturare un prigioniero. Vuoi venire a vedere, Seitei?”

Sempre, amore mio. Sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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