Amore Criminale

di TheYoungLion21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ero solo una bambina ***
Capitolo 2: *** Casa di cura Wedrood ***



Capitolo 1
*** Ero solo una bambina ***


Febbraio; la neve ancora scende imperterrita sulle strade della piccola cittadina di Ederwood, Germania e le vie del centro sono deserte, i bambini malati, le scuole campo di battaglia per batteri di qualunque tipo.
Era una casa di periferia quella di Charlotte Angus, che oggi non è andata a scuola. Anche se ha solo sette anni da 11 Mesi gli è stata diagnosticata una carenza di Difese Immunitarie, che compromettono la sua salute ogni qual volta che il freddo si fa sentire.
Era nel suo piccolo letto, la camera era piccola, color Celeste con qualche foto sul muro del papà, morto in un incidente quando Charlotte aveva poco più di 3 anni.
Delirava, il termometro segnalava 40.3° e Mary, sua madre, decise di portarla al piccolo Ambulatorio a fine strada.
In quel piccolo edificio Lavorava sua zia: Margaret. Che aveva perso il figlio dopo la guerra del Vietnam.
Giunti all'ospedale la situazione era peggiorata, Charlotte era pallida, troppo, e le convulsioni erano ormai alle porte. Allora Charlie non seppe più niente.
Il pomeriggio del terzo giorno di ricovero Charlotte aprì gli occhi, li sbattè più volte e percepì una sensazione strana, diversa, per un attimo poteva sentire i suoni più lontani, poteva sentire la pioggia sbattere sul vetro, il rumore ovattato delle auto sulla neve, il pianto della signora Hardbrook, la quale aveva appena saputo della recente morte di sua madre; una brava donna, che non dimostrava i suoi 93 anni. Riuscì perfino a sentire i discorsi dei medici nella sala polivalente infondo al corridoio. Si stupì, il dolore era passato. Ma poi si svegliò. Davvero questa volta. Era in un ambiente Disgustoso. E sua madre parlava con gli infermieri. Era allarmata e Charlotte non aveva mai visto in lei un espressione così. Neanche quando ricevette la notizia della morte del marito. Appena i medici videro la bambina svegliarsi si avvicinarono, controllarono le funzioni vitali e consultarono le cartelle cliniche. Charlie aveva paura, sulla sua cartella c'era scritto  Charlotte Angus, 7, codice Rosso,Psico,4. Lei non ne capì il senso ma sapeva che era successo qualcosa; e che provabilmente la sua vita non sarebbe stata più la stessa.

 Charlie, tesoro Disse con tono aggraziato la mamma  I dottori hanno detto che questo ospedale non va bene, e che per un po' devi andare in un altro posto, senza la mamma, va bene?
Charlie non voleva dire di no e piangere, era piena di orgoglio verso se stesso e voleva dimostrare loro che ormai era grande. Gli infermieri la aiutarono ad alzarsi e mentre tentava di reggersi in piedi vide un uomo dietro di lei, le ricordava uno di quegli uomini che dai racconti di sua madre uccisero tanti ebrei come loro cento anni fa. Questi racconti avevano sempre terrorizzato Charlie ma la mamma glie li raccontava perchè diceva che sarebbe diventata una donna matura se avesse saputo che nel mondo sono più le cose brutte che quelle belle. Un attimo dopo, l'uomo era sparito.

Gli infermieri fecero salire la bambina su una Jeep verde militare senza sedili passeggeri, c'era solo quello del guidatore. Si sedettero per terra e Charlie si sdraiò sulle ginocchia della madre.

Curioso, pensò la piccola, riusciva ancora a sentire i suoni distanti, questa volta era quello della neve, dei bambini, dell' altra faccia nella medaglia dell' inverno.

C'era un solo finestrino, molto piccolo; la piccola si alzò e si mise in ginocchio, voleva vedere i tetti innevati e i camini fumanti ma appena gli occhi arrivarono al finestrino vide ben altro.

Il celo era nero. Eppure era pomeriggio. La neva tinta di rosso e decine di bambini a terra, senza vita. Questa volta Charlie pianse, sentì le sue lacrime scorrere sulla sua pelle liscia e morbida e chiese alla mamma il perchè di quello scenario. Anche la mamma dunque si affacciò, scrutò il paesaggio attentamente e disse che era normale che la neve si posasse sui tetti. Charlie non capì e spiegò alla mamma ciò che aveva visto lei. Mary non trattenne le lacrime, anche se fievoli furono di grande impatto su Charlie che toccò alla madre i capelli sentendone il profumo.

La destinazione era raggiunta. Il viaggio era durato poco più di 40 minuti e la neve non aveva ancora cessato la sua discesa. Fuori dalla macchina Charlotte e Mary vennero bruscamente separate, la seconda produsse un urlo gelido, pieno di dolore ma Charlie non ne capì il motivo e disse  A dopo mamma! Ignara che non l'avrebbe mai più rivista.

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Capitolo 2
*** Casa di cura Wedrood ***


Gli uomini e la piccola varcarono un ampio cancello con diversi allarmi posizionati alle estremità, faceva freddo e l'edificio era come un labirinto, c'erano tanti corridoi cupi, tante piccole stanzette con un materasso per terra: non un lenzuolo, non un cuscino; solo un materasso e un buco nel pavimento dove far scivolare nelle condutture l'urina. Le urla erano persistenti e c'erano persone nude nei corridoi a terra morenti. Charlie voleva piangere, ma non ce la fece, era troppo a disagio. Si accorse che dietro di lei a scortarla c'era l'uomo che aveva visto in ospedale, venne attirata da un urlo, girò la testa di scatto e la figura era svanita. Gli uomini si fermarono di colpo davanti ad una stanzetta buia, ad illuminarla c'era la luce fievole di una piccola lampadina, notò subito che a differenza delle altre stanze c'era una finestrella ma la luce che entrava era poca poichè coperta da un ramo di un albero. Dopo essere entrata Charlie si girò e una delle guardie disse:" Abbiamo finito le coperte, ti saranno dati tre pasti al giorno, alle 7.00, 12.00 e 20.00 Charlotte non sapeva cosa fare, ne perchè fosse lì. Voleva spiegazioni, e le avrebbe avute a qualunque costo. 19 Febbraio 1968, Non ha ancora smesso di nevicare. Ore 11.48 C'era un pennarello nella stanza. L'unico passatempo per la piccola era quello di scrivere o disegnare sul muro. I pasti erano orribili, non di distinguono le varie portate, l'acqua è sporca e diversi uomini delle stanze vicino sono morti per Infezioni da batteri presenti in essi. "Sono riuscita ad ascoltare le conversazioni di alcuni signori" C'era scritto sul muro "parlano di un altro bambino, Matt... Dicono che ha nove anni e che ha ricompiuto uno dei suoi soliti atti ... non so cosa voglia dire!". Matt Jhonson, nato anche lui in Germania due anni prima di Charlotte uccise i suoi genitori quando aveva otto anni perchè già nel giro della droga e del mercato nero. Sua madre era una prostituta e suo padre spacciava droga dalla tenera età. Dopo la morte dei suoi genitori scappò da casa con una pistola, soldi e la sua dignità. Per un anno visse di scippi e furti, poi la polizia tedesca lo fermò in un caldo pomeriggio di settembre portandolo qui. Tuttora continua a mietere vittime torturando gli altri pazienti e mutilandoli. Le guardie non ci fanno niente, le vittime molte volte non hanno parenti e quindi le morti vengono giustificate con l'aggravarsi della malattia. "Voglio conoscerlo". Charlie chiuse con il tappo il pennarello e si sdraiò sul vecchio materasso.

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