I'll change.

di thankyoukidrauhl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Too many secrets. ***
Capitolo 2: *** Vampire. ***
Capitolo 3: *** Anorexic. ***
Capitolo 4: *** Feelings. ***



Capitolo 1
*** Too many secrets. ***



 

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Primo capitolo: Too many secrets.

{Canzone di sottofondo}

Tre Aprile 1857, Fort Collins, Colorado.
Tutto si svolgeva attraverso una serie di istinti che non davano pace al mio cervello, che mi portavano a fare quello che non avrei mai pensato potesse succedere.
Quel povero corpo era lì, giaceva sul terreno. Riuscivo a guardare attraverso le sue ossa, fino ad arrivare al suo cuore ormai silenzioso.
«Scusa» gli sussurrai, come se avevo la convinzione che potesse sentirmi.
«Mi dispiace, d'accordo?» quei sussurri diventavano sempre più forti fino ad intensi urli di rabbia.
Respiravo affannosamente, non riuscivo a farne a meno: dovevo cibarmi il più presto possibile, dovevo dar fine a quel tormento.
Cosa mi stava accadendo? Chi si era impossessato del mio corpo? Quello non ero io, no.


Dieci Ottobre 2010, Denver, Colorado.
«Posso esserle d'aiuto?» sentii una voce alle mie spalle che mi fece ritornare alla realtà.
Mi voltai per poi vedere colei che doveva essere la segretaria dell'istituto 'Marie Robinson' «Si grazie, dovrei iscrivermi al quarto anno, sa, » cominciai a parlarle in confidenza «sono nuova in città, devo riprendere il più presto possibile gli studi» .
«Certo cara, dimmi, qual è il tuo nome?» mi rispose gentilmente. La osservai, non doveva avere più di quarant'anni, era bassa ed aveva dei capelli castani che si contrastavano con i suoi occhi azzurro pallido.
«Primrose Faith Evans» le dissi.
La donna digitò velocemente i miei dati sul suo computer, facendo aprire un database con tutte le mie informazioni.
«Quante scuole hai cambiato negli ultimi anni?» mi chiese, facendo finta di non aver letto ciò che era apparso sullo schermo.
Ogni volta che mi abituavo ad una nuova città, mia madre decideva di fuggire da un amore non corrisposto o semplicemente perchè non riusciva ad ambientarsi.
Speravo con tutta me stessa che quella fosse la città giusta, dalla quale non andar via prima di tre anni in modo da finire i miei studi.
«Quattro» dissi con un tono freddo, non avevo bisogno di un ennesimo interrogatorio.
«Oh, d'accordo,» mi porse un foglio «metti una firma qui» indicandomi lo spazio dove avrei duvuto firmare.
«In bocca al lupo per quest'anno scolastico!»
«La ringrazio, crepi»
andai via goffamente dalla scuola e presi il primo taxi per tornare nella nuova casa.
«Mamma, dove hai messo il mio diario?» le chiesi, dopo aver lasciato la mia borsa in quella che doveva essere la mia stanza - si spera - per gli anni successivi.
«Sono tutti lì tesoro!» mi indicò un cartone pieno zeppo di fogli volanti.
Mi sedetti per terra e cominciai a sfogliare alcune pagine di un diario qualsiasi, in quello scatolone c'era la mia vita divisa in sette diari, ogni diario per ogni anno.
Ricordo quando cominciai a scrivere per la prima volta, la volta in cui scrissi del mio primo bacio o quella dove parlai di alcuni vecchi problemi ormai passati.
"Caro diario," trovai il primo foglio datato '2003' "mi presento: mi chiamo Primrose ed ho 9 anni, sono una bambina alta, magra ed ho i capelli biondi. Mia  madre dice che sembro una Barbie, ma io non voglio esserlo. Le Barbie sono stupide." risi leggendo quell'ultimo rigo.
«Prim, mi vieni a dare una mano?» gridò mia madre in modo da far arrivare la voce nell'altra stanza.
«Arrivo subito», chiusi il diario e mi diressi da lei.



Personaggi principali:
Primrose Faith Evans;
Justin Drew Bieber;
George O'Brien;
Veronica Carter (madre di Primrose).

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Mi farebbe piacere ricevere dei pareri, lasciate una recensione se vi va. c:
@unionjdb on twitter.

 

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Capitolo 2
*** Vampire. ***


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Secondo capitolo: Vampire.

{Canzone di sottofondo}

Ero di fronte allo specchio, con la mia chiara figura riflessa sopra di esso.
Mi inumidii le labbra, semplicemente perchè erano secche o forse per tentare di trovare ancora il suo sapore.
Si, il sapore delle labbra di George.
Non lo vedevo da quando ero arrivata a Denver e mi mancava.
Aprii il rubinetto e versai un getto di acqua di acqua gelida sul mio viso, poi scesi le scale e mi diressi verso il mio zaino.
«Primrose, hanno suonato al campanello. Apri tu?» mi chiese mia madre.
Acconsentii per poi recarmi alla porta. Mi ritrovai di fronte un ragazzo di media statura.
«Tu sei?» gli chiesi confidenzialmente, doveva essere un mio coeataneo.
«Justin,» mi porse la mano che rifiutai «piacere».
«Sono un cugino di tua madre, potrei parlare con lei? Dovrei riferirle una cosa importante.»
Lo invitai ad entrare.


*Veronica's (madre di Primrose) POV*.
«Mamma, qui c'è un tizio che dice di essere tuo cugino»
«Mio cugino?»
le chiesi con mimica confusa, poi andai in sala per vedere a chi si riferisse.
Gelai a guardarlo lì, seduto sul divano, sul MIO divano.
No, quello non era un mio cugino.
«C-che ci fai tu qui? Chi ti ha fatto entrare?»
«Ma come? Mi sembra ovvio, tua figlia.»
mi disse tranquillo «Mi ha invitato ad entrare» marcò la parola 'invitato' pronunciandola in un tono più forte.
Ciò significava che sarebbe potuto entrare quando volesse, senza neanche bussare, suonare al campanello, o chiedere.
Sarebbe potuto irrompere in casa senza preavviso.
Mi ha invitato ad entrare.
Rabbrividii e restai qualche secondo in silenzio.
«Prim vai in camera tua» dissi in tono severo, non distogliendo neanche un secondo lo sguardo da..Justin, quell'insulso senz'anima.
«Mi hai trovata in meno di una settimana...» bisbigliai.
«Si, ho superato il record della scorsa volta, hai visto? Con un po' di pratica sto diventando davvero bravo!» e rise.
Non vedo nulla di divertente nel rovinare la vita di una famiglia, nel uccidere un marito ed un padre, nell'uccidere i miei sentimenti e il mio cuore.
«Cosa vuoi Justin? Cosa vuoi adesso?» gli dissi, no, non era una domanda. Non volevo che mi prendesse altro che mi appartenesse, aveva già avuto abbastanza.
«Mh, non so, potrei...hai una figlia, no?» come se non lo sapesse.
«Non metter mani su mia figlia,» scandii ogni parola in modo che gli entrasse il concetto «non te lo permetterò».
Presi fiato e alzai gli occhi al cielo per non far scendere giù le lacrime «Hai avuto mio padre, hai ucciso mio marito. Hai rovinato una famiglia, i miei sentimenti, il mio cuore».
«Non fare la donna poetica Veronica, su via, non ti si addice»
e fece di nuovo quel sorrisetto snervante.
«Te lo ripeto un'ultima volta: tocca mia figlia e, giuro, verrò a prenderti io stessa».
«Vuoi...vuoi provare a batterti contro un vampiro? Davvero?» ennesima risata «Vuoi metterti contro di me?».
Abbassai lo sguardo.
«Perchè fai questo Justin? Cosa ti succede?»    
Mi guardò e poi andò via, senza darmi spiegazioni.

*Primrose's POV*
Arrivai alla 'Marie Robinson', quello il mio primo giorno di scuola.
«Scusa, mi sapresti dire dov'è la classe 4C?» chiesi ad una studentessa.
«Si, è la prima classe del secondo piano!»
La ringraziai e mi diressi dove mi disse.
Mi guardai attorno e mi diressi nell'unico posto libero, terza fila, secondo banco.
Entrò una professoressa bruna, di mezz'età, con un fare serio e deciso.
Presi il foglio degli orari, quella doveva essere la professoressa di Matematica.
'Si comincia bene' pensai, una frase che non aveva nulla di vero e incoraggiante.
Fece l'appello ed arrivata al mio cognome mi presentò alla classe come 'la biondina nuova'.
Abbassai lo sguardo sui libri e cominciammo la lezione.
«Pss, pss!» sentii da dietro, ma ignorai. Sicuramente non era diretto a me, non conoscevo nessuno lì.
«Ehi tu, biondina!» risentii una voce maschile. Mi girai.
Oh, era quel cugino di mia madre: Justin, se non erro.   

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Bene, primo segreto svelato: Justin è un vampiro!
Vi dico già da ora che per scrivere questa storia mi sono ispirata alla serie televisiva 'The Vampire Diaries': vampiri, verbena, inviti ad entrare, misteri. lol
Spero che vi incuriosisca tanto da continuarla a leggere, ed ovviamente qualche recensione non fa mai male! c:♥
@unionjdb on twitter.

 

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Capitolo 3
*** Anorexic. ***


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Terzo capitolo: Anorexic.

{Canzone di sottofondo}

Finalmente sentii il suono tanto atteso della campanella che indicava il momento della ricreazione.
«Evans e Bieber,» alzammo la testa in sincronia «spero possiate ambientarvi in questa nuova scuola».
La ringraziammo per poi uscire dalla classe e disperderci nei corridoi.
«Anche tu sei nuovo in città?» gli chiesi, dovevo pur sempre provare a farmi degli amici.
«Si, sono arrivato due settimane fa».


*Justin's POV*.
«Prim, vuoi un passaggio?» le chiesi con fare gentile, facendo un mezzo sorriso.
«Si, grazie» bel sorriso.
«Tua mamma mi ha invitata a mangiare oggi, mi fermerò per qualche ora e se vuoi dopo possiamo fare i compiti insieme» esitai a chiedere, saremmo potuti essere soli in camera e boom: avrei potuto ucciderla in pochi secondi.
Fece 'si' col capo per poi guardare fuori dal finestrino.
Mi evitava? Troppa paura di cadere al fascino di Bieber?
«Arrivati!» esclamai facendola sobbalzare via dai suoi pensieri. Le aprii la portiera e mi diressi prima di lei davanti al portone di legno.
Veronica aprì, ghiacciando instantaneamente per poi tranquillizarsi alla vista di sua figlia ancora sana e salva.
«Ciao Justin» sorriso forzato, su Veronica, puoi fingere in modo migliore.
La salutai alzando il mento.
«Sorpresa di vedermi?» le sussurai velocemente in un orecchio dopo essere entrato.
Abbassò il capo.
«Non mi vedrai ancora per molto, il tempo di fare quel lavoretto e cambierò città».
«A costo di ficcarti un paletto nel cuore» mi rispose serrando i denti.
Ci sedemmo a tavola.
«Mamma, non ho fame, vado sopra a studiare».
«Ma Prim, non dovevamo fare i compiti insieme?»
dissi sottolineando la parola 'insieme', che nel contesto avrebbe ben sostituito il 'non dovevamo salire su per concludere ciò che ebbe inizio 153 anni fa?'.
«Ah già, ti aspetto di sopra allora» mi rispose innocentemente.
«Non ti azzardare» aggiunse Veronica per poi pressarmi le sue unghie sul mio braccio destro facendomi ritrarre la mano.
Alla mia azione, un piccolo sorriso si fece in volto sulla donna «Non sei più forte come un tempo, Justin? Hai esaurito le forze?».
«Non vorresti sapere di cosa sono capace, neanche io vorrei: risparmierò tutto per tua figlia»
.
Mi alzai prima che potesse replicare con stupide minacce.
«Dove vai?»
Ad uccidere tua figlia.
«Non l'hai sentita? Dobbiamo fare i compiti, studiare!» gesticolai.
Salii nella sua camera senza far molto rumore ed aprii la porta.
La vidi di fronte ad un grande specchio che sottolineava tutto il suo corpo.
«Disturbo?» le chiesi sorridendo.
«Oh no,» e distolse lo sguardo «stavo st-».
«Non stavi studiando,» risi «ti ho vista».
Abbassò lo sguardo in modo triste, troppo fragile Primrose, troppo.
Una buona preda.
«Che succede?» mi sedetti accanto a lei sul letto.
«Non noti niente di strano? Non te ne accorgi?» fece un mezzo sorriso accorgendosi di aver ragione.
«Cosa? Non capisco.» la guardai con più precisione, soffermandomi su quel sorriso ingenuo e quegli occhi che trapelavano di depressione.
«Nulla Justin».
Mi aveva chiamato per nome, sapeva il mio nome: facciamo progressi.
«No dai, hai cominciato un discorso, non è garbato interromperlo» ottima recitazione.
«Mi posso fidare? Posso parlarne?» mi chiese.
Certo, ciò che mi stai per dire tra qualche ora ti accompagnerà nell'oscurità.
«La gente mi evita perchè sono magra, troppo. Perchè sono diversa, fragile, insicura,» contava sulle dita tutti quegli aggettivi di disprezzo verso i suoi confronti «anoressica» bisbigliò in fine.
«Perchè ne parli proprio con me?» restai serio e indifferente.
«Mi...sembravi un ragazzo protettivo e mi davi sicurezza.» si giustificò «In più siamo parenti, sangue dello stesso sangue».
Ah si, sangue.
«Certo» le sorrisi per poi aprire le braccia.
Si lasciò cadere fra esse pronta ad essere abbracciata.
Posai lo sguardo sul suo chiaro collo, addio Primrose.
«Justin...» la sua voce mi fece ritornare alla realtà.
«Si?»
«Grazie»
.
Abbassai lo sguardo e lasciai l'abbraccio.
Come ho fatto a non accorgermene prima? Le si vedono le ossa.
Ma no, che ti importa, hai solo sprecato una buona occasione.
Sembrava avessi due voci nel cervello, la prima il bene, la seconda il male.
La prima un Justin responsabile, premuroso, dolce.
La seconda un Justin indifferente, pronto ad affrontare tutto senza pietà.
E tutti sappiamo che il bene regna sempre sul male.

Il caro e vecchio Justin non riesce a spegnere il pulsante dei sentimenti, ha ancora dei frammenti di cuore.

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Ed ecco postato il terzo capitolo dflkafhf.
Ho così tante idee confuse nella mia mente riguardanti la storia che molte volte non riesco a tirarle fuori e ad organizzarmi, quindi se non mi sono fatta capire nella spiegazione di qualcosa: scusatemi.
Anyway ringrazio tutti coloro che hanno recensito e messo nelle seguite\preferite la storia.♥

Una ragazza mi ha chiesto se il banner l'avessi fatto io: si, ho creato sia il banner che il trailer.c:
Oks, credo di aver detto tutto e quindi mi eclisso.lol
p.s. recensite, recensite, recensite fdlkgf.
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Capitolo 4
*** Feelings. ***


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Quarto capitolo: Feelings.

{Canzone di sottofondo}

«Hai fatto ciò che ti ho detto?» l'ultima voce che avrei voluto sentire era dall'altro capo del telefono.
«Non ancora mamma,» la sentì sbuffare «ho avuto dei problemi».
«Di che tipo?» mi chiese senza aspettare.
Ricordi quando ti parlai del fatto che una parte umana era ancora nascosta nel mio cuore e me la tenevo ben salda a me per paura di perderla? Ricordi quando ti dissi che non ero come te e che non lo sarei mai diventato? Ricordi che ti parlai della paura? Ricordi?
«Stupide cose mamma, la ucciderò al più presto.» le risposi lasciando in un angolo dei miei pensieri ciò che avrei dovuto dirle sin dall'inizio.
«D'accordo, ma ricorda che abbiamo poco tempo Justin.» mi diede tregua in tono seccato.
Riattaccai, posai il cordless sul comodino accanto al letto matrimoniale per poi dare uno sguardo all'orologio: segnava le 19:54.
Presi velocemente della biancheria intima pulita e mi recai in bagno.

Restai qualche secondo immobile nella doccia a fissare il vuoto, in un disperato tentativo di avere risposte a delle domande poste in modo confuso nella mia testa. Sospirai, cercando di regolare la risorsa idrica e mi sciaquai l'intero corpo con un getto di acqua tiepida.
Come poteva pretendere che io continuassi ad uccidere gente innocente? E tutto questo per cosa?
Al diavolo lei e quella sua cotta presa ai tempi del liceo.
Dopo essermi asciugato e vestito, ritornai in camera e presi il mio cellulare pronto a digitare un messaggio.

A: Prim.
Testo: Ti andrebbe di uscire questa sera? Alle 10:00 ti riporto a casa, promesso! Justin :)

*Primrose's POV*
Ero sdraiata sul letto quando sentii vibrare il mio cellulare, lo porsi di fronte alla mia vista quando notai che era da parte di Justin.
Sorrisi all'idea di essermi fatta un nuovo parente-amico in meno di un giorno dall'inizio della scuola, era carina l'idea di avere un appoggio in caso di bisogno.

A: Justin.
Testo: Certo :) Vieni a casa, sono pronta.

Scesi la rampa di scale in legno e mi sedetti sul divano, mantenendo la tracolla sulle gambe. Sentii dei passi provenire dalla cucina e dirigersi verso di me.
«Dove vai Prim?» mi chiese mia madre.
«Oh, esco con Justin se a te non dispiace!» la vidi sorridere con forza, probabilmente non era felice all'idea di passare una serata da sola nella nuova casa «Ma se vuoi puoi uscire con noi, ti va?» aggiunsi.
Vidi quel sorriso illuminarsi «Ma certo, vado a prepararmi. Cinque minuti e scendo!»

«La famiglia al completo.» sentii Justin bofonchiare.
«Ti dispiace? Non volevo lasciarla sola a casa.» gli risposi nello stesso tono per non far sentire la conversazione a mia madre.
«No, semplicemente avrei preferito una serata per conoscerci.» sospirò «Solo noi due, intendo».
«Non importa!»
gli sorrisi per poi girarmi verso mia madre seduta nel primo sedile posteriore, mentre fissava pensierosa fuori dal finestrino.
Dopo accorgersi di essere fissata, cambiò posizione e ricambiò il sorriso che avevo ancora stampato sul volto.
«Non è fantastico? Ci stiamo ambientando così in fretta, e Denver è una città stupenda!» le domandai convinta di quello che dicevo.
«Già, è stupenda.» replicò, non tanto sicura di quello che diceva.
Che ti prende, mamma?

*Justin's POV*.
Dovevamo essere solo io e Primrose, che ci faceva anche Veronica? Era un piano per sabotare quello che pensava avrei dovuto fare quella sera?
Mossa sbagliata: con lei o senza di lei, non l'avrei uccisa in quel momento. Stavo provando davvero di conoscerla meglio, come un qualsiasi altro essere umano colmo di valori e principi. Ma forse no, non potevo, in fondo i vampiri non devono avere sentimenti.
In un modo o nell'altro, non ci sarebbe stato un piano, tantomeno un sabotaggio.
Tamburellai nervosamente le dita sul volante della Range Rover, pensando con più confusione a ciò che avevo meditato precedentemente.
Parcheggiai la macchina in una zona apposita di fronte alla pizzeria 'Delight'.
«Arrivati!» mi sforzai a sorridere ad entrambe, cercando di comportarmi in modo sincero.

«Cosa ordinate?» si avvicinò una cameriera di giovane età.
«Due pizze semplici ed una con i funghi.»
«E da bere?»
«Per me acqua naturale.»
rispose Primrose.
«Si, anche per me.» aggiunse Veronica.
«Perfetto, io invece prendo una birra.» sorrisi alla cameriera per poi voltare lo sguardo verso le due figure femminili che avevo di fronte.
«Allora Justin, come mai anche tu ti sei traferito qui?» mi chiese Prim curiosamente.
«Volevo provare la sensazione di vivere da solo, mi ero stancato di Fort Collins.» inventai al momento.
«Fort Collins? Dove si sono conosciuti mia madre e mio padre!» rispose per poi spostare lo sguardo verso sua madre, cercando la conferma di ciò che aveva appena detto.
Veronica fece 'si' col capo e all'arrivo delle portate mangiammo ciò che avevamo ordinato.

La serata passò in fretta e, anche se non andò come avevo previsto, fu piacevole.

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Hi there, spero che questo capitolo vi sia piaciuto almeno un pochino.
Dal mio punto di vista credo sia un po' troppo semplice e privo di significato, ma non sono riuscita a far di meglio quindi scusatemi lol.

Vorrei anche questa volta ringraziare chi segue la storia, chi la recensisce e chi la ha fra le ricordate\preferite.
Non sapete quanto mi rendete felice gdflakhgdhgda.
Mi farebbe piacere questa volta sapere delle vostre ipotesi sull'avvenire della storia: cosa pensate che accadrà in futuro? Quali colpi di scena potrebbero esserci? C:
Un bacio e buona domenica! ♥

@unionjdb on twitter.

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