Capitolo 3
Capitolo 3: Ricerca sul campo
Il viaggio per arrivare a
Suna si era dimostrato tranquillo... I tre giorni necessari per coprire la
distanza tra i due villaggi erano trascorsi senza troppi intoppi, se si
eccettuano le continue lamentele di Chouji che aveva fame, le sporadiche
litigate tra Ino e Sakura, o eventualmente tra Kiba e Naruto e gli eventuali
svenimenti di Hinata; questi ultimi solitamente seguiti da urla dirette al
povero Naruto che continuava a non capire perché la ragazza dagli occhi bianchi
arrossisse o svenisse ogni volta che lui le parlava o le si avvicinava...
Durante le soste erano
spesso entrati in contatto con la squadra di Yamato, che tramite gli insetti di
Shino o gli animali disegnati da Sai faceva rapporti periodici su quanto avevano
scoperto...
Sfortunatamente avevano
ottenuto meno informazioni di quanto sperato, nei villaggi del paese del vento
nessuno sembrava essere al corrente di molto più di quanto ne sapessero i nostri
ninja...
“Speriamo di scoprire
qualcosa di più da Gaara...”, pensava Naruto mentre il suo gruppo di amici
si avvicinava all’enorme parete a gradoni che delimitava il villaggio di Suna,
molti ninja erano appostati su di esse e apparivano tutti piuttosto tesi...
Uno di essi probabilmente
li notò avvicinarsi, perché cominciò febbrilmente ad allertare gli altri... Non
appena i giovani ninja furono a portata di voce questo si mise a gridare “ALT!
CHI SIETE? IDENTIFICATEVI SUBITO O SARETE ATTACCATI!”
A questo punto la tensione
era visibile anche sui volti del gruppo di Konoha... L’unico che non sembrava
aver perso la calma era Neji che avanzò tranquillamente e rispose “Siamo ninja
di Konoha... E’ stata richiesta la nostra presenza da parte del Kazekage...
Dovremmo darvi una mano riguardo il fatto avvenuto cinque giorni fa!”
Il ninja che aveva parlato
scese allora dagli spalti e si mise davanti alla comitiva proveniente dalla
regione del fuoco...
Sembrava un uomo sulla
trentina, indossava quello che sembrava un turbante di colore nero che gli
copriva la parte superiore del volto fino alle sopracciglia, due ciuffi bruni
che spuntavano in corrispondenza delle tempie suggerivano che avesse i capelli
marroni, gli occhi, che erano di un vago tono grigio, si spostavano rapidamente
da un ragazzo all’altro senza fermarsi particolarmente su nessuno e una barba
appena accennata gli dava un aspetto ispido e lievemente trasandato...
Portava un abito di stoffa
leggera, come si usava tipicamente nei climi caldi di Suna, abbastanza largo e
di un colore marrone scuro, che aveva un collo particolarmente alto, tanto da
arrivargli più o meno al livello dei lobi delle orecchie, era però aperto sul
davanti per lasciare scoperta la bocca...
Una fascia bianca in vita
fungeva da cintura e divideva il vestito in due parti... La parte superiore era
tenuta chiusa da diverse piastre metalliche che fungevano da fibbie; la prima di
esse, posizionata proprio alla base del collo, altro non era che un coprifronte
riadattato allo scopo e sfoggiava il simbolo del villaggio... Una piccola
clessidra stilizzata...
L’uomo aveva uno sguardo
accigliato... Sembrò dare un rapido sguardo ai coprifronte per assicurarsi che i
ragazzi dicessero il vero... Accertata la loro provenienza il suo viso si
rilassò e assunse una espressione amichevole “Bene...”, disse, “Il Kazekage ci
aveva detto del vostro arrivo... Vi aspettavamo con impazienza... Perdonate la
brusca accoglienza, ma dopo i fatti avvenuti alcuni mesi fa...”, qui la sua
espressione si rabbuiò per un istante, si riferiva ovviamente al rapimento di
Gaara da parte dell’Akatsuki, “... Non possiamo più permetterci opere di difesa
approssimative...”
“Già... Credo che tu abbia
ragione... Quella non è stata certo una bella esperienza... Speriamo di esservi
di aiuto con maggior prontezza questa volta...”, Naruto pronunciò queste parole
con un tono calmo, ma il suo sguardo, rivolto a terra, era estremamente
assorto... Era evidente che rievocare il fatto non gli piaceva, specialmente
perché quella volta erano arrivati tardi, e benché poi tutto si fosse risolto
Naruto non se lo era esattamente perdonato...
Anche Sakura era stata
presente agli avvenimenti di allora quindi, comprendendo la situazione
dell’amico, disse subito “Sono d’accordo con te, ma sono sicura che andrà tutto
bene... Riusciremo a sistemare tutto senza che ci vada di mezzo qualcuno...”,
poi la rosa abbozzò un sorriso a cui il biondo rispose...
Il ninja di Suna, che aveva
seguito il discorso, era rimasto piacevolmente sorpreso dalla preoccupazione che
i due membri rimasti del team sette sembravano dimostrare per l’incolumità della
gente del suo paese, dunque sorrise “Immagino che tu sia Naruto Uzumaki... E che
tu sia Sakura Haruno...”, i due annuirono, “Il Kazekage ci ha parlato molto dei
vostri sforzi in occasione dell’ultimo attacco... Tutto il nostro paese vi è
riconoscente...”
I due giovani accennarono
un sorriso, poi passarono a presentare gli altri membri della loro squadra, “E’
un piacere conoscervi...”, disse poi il ninja dagli occhi grigi, “Mi chiamo
Gaido Sabote e per tutta la vostra permanenza nel nostro villaggio è mio compito
farvi da guida... Se volete seguirmi vi scorterò al palazzo del Kazekage dove vi
sarà illustrata la situazione... O almeno quello che siamo riusciti a capirci
noi...”, detto ciò si diresse verso un’apertura nella parete a gradoni seguito
dai ninja di konoha
“Immagino che l’attacco di
ieri abbia scosso il morale dei vostri uomini...”, disse Shikamaru rivolgendosi
a Gaido mentre si inoltravano tutti nello stretto passaggio... “Vero... Ma non
possiamo certo biasimarli... L’ultima volta a causa di un traditore l’intero
corpo di guardia venne massacrato...”
Il gruppo di ninja era ora
uscito dall’apertura nelle mura e si era ritrovata in una grande piazza...
L’improvviso ritorno ad uno spazio aperto e illuminato (il passaggio per entrare
era nell’ombra delle immense pareti a gradoni) costrinse tutti a portarsi per un
istante una mano sul volto per riparare gli occhi dalla luce...
Suna appariva come una
città grande e vivace... Le costruzioni avevano uno stile diverso da quello di
Konoha, gli edifici prediligevano delle forme più tondeggianti, i colori
predominanti erano le tonalità della terra che variavano da un giallo spento al
marrone, anche i vestiti delle persone sfoggiavano principalmente questo genere
di tonalità e le strade erano piuttosto polverose...
I nostri amici imboccarono
una strada molto larga e piena di gente, benché l’ambiente fosse vivo si
avvertiva la preoccupazione nell’aria e soprattutto nei discorsi della gente...
Ciò ovviamente mise addosso ai giovani di Konoha una certa insicurezza, Hinata
particolarmente sembrava sentirsi a disagio...
Shikamaru e Gaido intanto
erano andati avanti a discutere sulla situazione di Suna e dei suoi uomini, in
fin dei conti era ormai norma per il giovane moro fungere da ‘rappresentante’ di
Konoha a Suna proprio come Temari fungeva da ‘rappresentante’ di Suna a
Konoha...
“Avete dislocato degli
uomini sul territorio?”, fece Shikamaru; il loro accompagnatore rispose “Sì...
Abbiamo istruito le squadre ANBU in modo che tengano il territorio e i suoi
confini sotto stretta osservazione... Ci hanno però richiesto di inviarli in
missione in pattuglie di due squadre ciascuna...”
“Ma questo non rallenterà
le operazioni?”, domandò il giovane chunin, “Forse... Ma se non altro ogni
squadra avrà subito dei rinforzi se necessario... Inoltre...”, cominciò a
rispondere l’altro...
Il discorso fu interrotto
da alcune urla provenienti da un vicolo laterale... Un ragazzino dai capelli
scuri e dagli occhi di un verde acceso uscì dal vicolo correndo, aveva un largo
ghigno sul viso... Poco dopo un uomo di mezza età si sporse ansante sulla strada
gridando dietro al ragazzino “PICCOLA PESTE... anf... E’ LA TERZA VOLTA IN UNA
SETTIMANA CHE MI DISTRUGGI LE MERCI ESPOSTE... anf... SE TI PRENDO UNO DI QUESTI
GIORNI!”, e dopo aver sbuffato se ne tornò nel vicolo...
“Quel ragazzaccio continua
a combinare guai!”, esclamò una donna, “Già! Dovrebbero dargli una
raddrizzata!”, rispose un’altra...
I nostri amici si erano
fermati ad assistere alla scena e Hinata non potè fare a meno di accostare quel
ragazzino a Naruto... A quel pensiero gli sfuggi una lieve risatina... Ora si
sentiva molto più sollevata, Suna e Konoha non erano tanto diverse infondo...
“... Dicevo... Inoltre dopo
quello che è avvenuto al santuario è chiaro che anche gli ANBU non si sentano
tranquilli...”, concluse Gaido riprendendo a camminare come se niente fosse...
“Santuario?”, chiese
Naruto, “Quale santuario?”, gli fece eco Kiba; gli occhi di tutti si spostarono
su Gaido e a questo punto non sarebbe certo stato necessario un genio per capire
che il povero ninja di Suna avrebbe tanto voluto strozzarsi per essersi fatto
sfuggire più del dovuto...
“Ehm...”, cominciò l’uomo
dal turbante nero con una voce insicura, “Spiacente... Non... Ehm... Non sono
esattamente autorizzato a parlare di faccende tanto importanti qui sulla
pubblica via... Saprete tutto quello che è necessario sappiate dalla bocca del
Kazekage in persona...”
“Questo santuario ha a che
fare con l’attacco di ieri?”, chiese Naruto... Probabilmente aveva usato un tono
di voce troppo alto perché alcuni passanti si erano voltati incuriositi...
L’accompagnatore dei nostri
amici se ne accorse e si affrettò a rispondere “Ho già detto che non posso
rivelare nessun dettaglio, saprete tutto una volta che sarete al cospetto del
Kazekage... Vi pregherei di non farmi altre domande su questo argomento lungo la
strada... Non dobbiamo attirare l’attenzione o allarmare la gente più di quanto
non lo sia già...”
Naruto assunse un’espressione dispiaciuta
“Scusi... Non intendevo essere importuno...”, Gaido aggrottò le sopracciglia
per un istante, poi sorrise tranquillamente “Non preoccuparti... In un certo
senso anche io non amo lasciare i discorsi in sospeso, ma gli ordini sono
ordini... Fra poco saprete comunque tutto per bocca di qualcuno che conosce i
fatti meglio di me...”, detto questo allungò il passo e si diresse seguito dal
gruppo di Konoha verso un imponente edificio al centro del villaggio...
Nell’ufficio del Kazekage
regnava la più totale calma... Gaara sedeva dietro la sua scrivania sulla quale
si trovavano in buon ordine alcune importanti carte da firmare e una piccola
pianta ornamentale molto curata... Il giovane sembrava estremamente intento nel
suo lavoro e lo svolgeva con perizia ed efficienza riponendo le carte già
bollate e visionate ordinatamente negli archivi...
Tutto l’ufficio del più
importante ninja di Suna era estremamente ben tenuto, cosa che faceva un po’ a
pugni con l’idea di ‘ufficio’ che si sarebbe fatto chiunque avesse visto la
stanza della sua controparte di Konoha...
“Non dovrebbe mancare
molto al loro arrivo... Sono già passati quattro giorni... Mi auguro che non
abbiano incontrato contrattempi... O peggio i nostri assalitori...”, questo
era il pensiero fisso del giovane Kazekage dai capelli rossi mentre continuava a
visionare e firmare i pochi documenti ancore sulla sua scrivania... Benché
all’apparenza sfoggiasse il solito temperamento freddo e tranquillo non poteva
fare a meno di essere preoccupato per i suoi amici di Konoha...
“Sicuramente mi sto
preoccupando inutilmente... Naruto non si farebbe battere tanto facilmente...
Sono sicuro che presto saranno qui...”, ragionava tra sé il giovane e quasi
per confermare la sua convinzione Kankuro entrò rapidamente nell’ufficio
“Gaara... Scusa l’interruzione ma ci tenevo a farti sapere subito che i nostri
amici di Konoha sono arrivati...”
“Ottimo...”, disse il Kazekage al fratello,
“Dì alle guardie di inviarli subito nella stanza del consiglio appena
arriveranno qui... Convoca Temari e recati là insieme a lei... Io vi
raggiungerò appena sistemate queste carte...” “Certamente! Eseguo subito...”,
e detto questo il marionettista uscì dalla stanza lasciando che il fratello
continuasse il suo lavoro...
Gaido e il gruppo di
giovani ninja si trovavano ora davanti al grande edificio che era il palazzo del
Kazekage... Dopo essersi fatti riconoscere dalle guardie furono indirizzati
verso la stanza del consiglio...
Vi erano molti jonin e
molti ANBU che stavano di guardia in vicinanza e all’interno dell’edificio e
notando l’espressione incuriosita di alcuni membri del suo seguito si mise a
spiegare “I passati problemi con la sicurezza e le brutte esperienze che ne sono
derivate ci hanno insegnato che la prudenza non è mai troppa... Anche se secondo
il mio parere se avessero voluto attaccarci lo avrebbero già fatto... Temo che
il loro obbiettivo lo abbiano già raggiunto...”
Le nebulose parole di Gaido
avevano stimolato la curiosità di una buona parte del gruppo, ma le richieste
del jonin di non indagare sull’argomento fino a tempo debito fecero si che
nessuno fiatasse...
Arrivati al termine di un
lungo corridoio si ritrovarono davanti ad una porta piantonata da due membri
delle squadre speciali... Il ninja dal turbante nero avanzò fino ai due ANBU e
mormorò qualcosa a quello che sembrava il capo; finita la breve discussione
bussò e aprì la porta invitando i giovani ninja ad entrare...
La stanza del consiglio era
molto grande... Le finestre erano oscurate da alcune tende di stoffa preziosa,
in modo tale che il sole non vi entrasse direttamente; di conseguenza tutto
l’ambiente era avvolto in una piacevole penombra... Lungo la parete che dava
verso ovest erano allineate diverse statue di pietra raffiguranti uomini avvolti
in lunghe vesti... Molti dei giovani ninja ne rimasero rapiti...
Alla base di ciascuna
statua era inciso un numero: primo, secondo, terzo e così via; quello indicato
come quinto, fra l’altro l’ultima statua presente, aveva delle fattezze che la
rendevano fortemente rassomigliante a Gaara...
“Devono essere i
Kazekage...”, pensava Ino che era rimasta affascinata dalle alte ed
imponenti statue, “Quello laggiù è Gaara...”, pensò Chouji aggrottando le
sopracciglia, “Uhm... Sembrerebbe una tradizione analoga alla nostra di
scolpire i volti degli Hokage sul monte che sovrasta Konoha...”, rifletteva
tra sé Neji, mentre Hinata osservava i duri volti con aria intimidita “Incutono
quasi soggezione...”
L’unico che non si era
particolarmente distratto per ammirare le statue era Naruto, che essendo
fortemente curioso riguardo la richiesta di soccorso da parte di Suna aveva
lasciato che la sua attenzione cadesse sulla grande tavola di forma circolare al
centro della stanza... Al di là di essa sedeva il Kazekage ed accanto a lui
Kankuro e Temari, rispettivamente a destra e a sinistra...
“Prego accomodatevi...”,
disse il giovane dai capelli rossi accennando alle diverse sedie che si
trovavano disposte intorno al tavolo e riscuotendo i vari giovani dai propri
pensieri... Naruto subito si sedette nella sedia che si trovava a lui più
vicina, quella proprio di fronte al Kazekage e iniziò a fissarlo con aria
curiosa, ugualmente fecero gli altri sedendosi un po’ dove capitava, Gaido
rimase in piedi presso la porta che era stata richiusa alle sue spalle...
“Immagino vi stiate tutti
chiedendo perché ho richiesto il vostro intervento così urgentemente...”, iniziò
Gaara tranquillamente, “Ci è stato detto che siete stati attaccati da nemici
sconosciuti, immaginiamo che sia per questo”, disse Naruto, gli altri
annuirono...
“In parte sì... In parte
no...”, spiegò Temari, “La situazione è molto più complessa di quanto non sembri
a prima vista e può avere delle conseguenze a lungo termine... Forse anche
estremamente gravi... E’ questo il principale motivo che ci ha spinto a chiedere
il vostro aiuto, abbiamo pensato che poteste aiutarci e in quanto alleati
credevamo fosse corretto avvertirvi dei possibili sviluppi di questo attacco...”
“Possibili sviluppi?
Situazione complessa? Non capisco... Eppure da quanto abbiamo capito i vostri
assalitori hanno colpito fuori dal villaggio, in mezzo al deserto... E benché
siano passati diversi giorni non pare che abbiano intenzione di assalirvi qui...
O almeno così ci è stato detto... Non colgo quali possano essere le gravi
conseguenze di cui parlate...”, disse Lee confuso...
“Già...”, concordò Tenten,
“Inoltre il ritardo nell’attacco al vostro villaggio potrebbe significare che i
nemici sono troppo affaticati a causa dello scontro... o magari che sono
addirittura rimasti feriti... D’altra parte non ha alcun senso rimandare tanto
un assalto al cuore di questo territorio oramai che sono stati individuati...”
“Non credo che sia così
semplice Tenten...”, fece Shikamaru, “Tanto per cominciare mi sembra strano che
si siano fatti scoprire attaccando in mezzo al nulla alcune pattuglie di ANBU...
Cosa ci avrebbero guadagnato? Se davvero avete subito tante perdite come dite
gli assalitori dovevano essere molto potenti... Se io avessi avuto un tale
potere e fossi stato al loro posto avrei tentato la sorte e cercato di colpire
la città fintanto che nessuno se lo aspettava... Che senso avrebbe farsi
scoprire per poi dover affrontare una città fortificata al massimo e con tutti
gli uomini in stato di massima allerta?”
Tenten era confusa... Il
ragionamento di Shikamaru filava: un assalto in mezzo al niente solo per essere
scoperti e fare doppia fatica per assalire il villaggio non era solo un azzardo
era una azione totalmente insensata...
“Nara ha perfettamente
ragione...”, fece allora Kankuro, “Anche noi abbiamo pensato che non avesse
senso all’inizio... Ma poi abbiamo pensato che forse stavamo considerando il
problema dal punto di vista sbagliato... Forse i nostri assalitori non volevano
attaccare il villaggio... Forse non era mai stata loro intenzione... Forse il
motivo del loro attacco, il loro obbiettivo, si trovava proprio tra quelle dune
di sabbia...”
“Ma a noi è stato detto che
l’attacco è avvenuto in mezzo al nulla... Un mucchio di rovine e poco più...”,
intervenne Kiba che cominciava a non capirci più niente...
“Non eravamo in condizione
di lasciar trapelare tutte le informazioni subito... Ma siamo giunti alla
conclusione che il loro scopo in questo territorio si è già concluso... Quello
che cercavano lo hanno già trovato in mezzo a quelle rovine...”, riprese
Gaara...
“Ti riferisci forse a un
qualche genere di santuario? Stavo per chiederti perché dovrebbero averlo
attaccato?”, lo interruppe Naruto ricordandosi della conversazione di prima con
Gaido... Anche i suoi amici ricordandosi le strane razioni della loro guida
incominciarono a chiedere chiarimenti...
Il Kazekage rimase molto
stupito che conoscessero il luogo dell’attacco e aggrottate le sopracciglia
lanciò un’occhiata accusatoria verso il povero jonin, che in quel momento
avrebbe tanto desiderato di conoscere la Hiru Bansho* (*Tecnica della
mimetizzazione ambientale... Quella usata da Zetsu per intenderci) per
sprofondare nel pavimento...
“Quello è... O meglio,
era... Il santuario del vento...”, spiegò il giovane capo villaggio, “Questi
santuari sono presenti in ognuna delle cinque grandi nazioni shinobi che si
richiamano ad uno dei cinque elementi... Ciascuna racchiude in sé il ‘cuore’ del
territorio in cui si trova... Una incarnazione di chakra dell’elemento specifico
a cui il tempio è dedicato... Sono l’essenza stessa della nazione e uno dei
simboli della forza dei ninja che vi vivono...”
“Davvero? Non ne avevo mai
sentito parlare... Possibile che nessuno sia a conoscenza di edifici così
importanti...”, chiese Naruto cercando di assimilare velocemente quanti più dati
poteva...
“Beh...”, gli rispose il
Kazekage, “A differenza dei territori ninja minori, come quello della pioggia o
della cascata, che prendono il loro nome da situazioni climatiche o
conformazioni ambientali, i territori della terra, del fulmine, dell’acqua, del
fuoco e del vento posseggono una ‘rappresentazione’ dell’elemento che li
contraddistingue... Questa rappresentazione, come ho detto, non è altro che
chakra legato ad un elemento... Forse la forma più pura con cui gli elementi
sono in grado di manifestarsi nel nostro mondo senza bisogno che un ninja li
evochi... La forza di queste incarnazioni va di conseguenza ben oltre
l’immaginabile... Sono una sorta di segreto di stato per i grandi paesi
shinobi... Probabilmente solo i vari Kage, i loro più stretti collaboratori e
alcuni dei clan più importanti sanno della loro esistenza... E ovviamente i
guardiani prescelti per difenderli...”
“I... in effetti...”,
intervenne Hinata, “c... credo di aver... di aver sentito... che una volta mio
padre... a... accennava ad... un luogo... dove r... risiede il... ‘cuore’ del
fuoco... ne parlava con... il Terzo Hokage...”
“Già...”, disse Neji
pensieroso, “Ne ho sentito parlare anche io... Anche se non avevo esattamente
capito cosa significasse... A giudicare da quello che ho sentito il potere di
questo ‘cuore’ deve essere immenso...”
“Il potere di ciascuna di
queste emanazioni di chakra elementali è enorme...”, riprese Gaara, “E
sfortunatamente siamo convinti che il loro scopo fosse ottenere l’elemento del
vento, dal momento che esso non si trova più all’interno del santuario...”
“Ma se il loro potere è
tanto enorme non credo che ci sia qualcuno in grado di dominarlo...”, affermò
Naruto...
“Purtroppo ti sbagli... Le
squadre ANBU che avevamo inviato sono state sbaragliate da un singolo attacco,
almeno così affermano i superstiti... E a giudicare dal loro resoconto il jutsu
che li ha colpiti era troppo potente per essere stato evocato da un normale
ninja...”, gli rispose Kankuro...
“Dunque sembrerebbe che i
nostri avversari possiedano almeno un certo livello di controllo sul ‘cuore’ del
vento... I sopravvissuti vi hanno dato qualche altra informazione utile? Che
so... Numero degli assalitori? Una descrizione?”, chiese Shikamaru...
Temari sospirò poi disse
“Ci hanno riferito di aver affrontato due persone e di essere stati sconfitti
con un solo attacco... Dalla descrizione che ci hanno dato sembrerebbe trattarsi
di... membri dell’Akatsuki...”
“Ancora loro...
Possibile che non ci sia modo di tenere a bada quei bastardi...”, pensò
Naruto serrando i pugni, poi chiese con un tono molto nervoso “Chi?” “I due sono
stati identificati come Deidara e Sasori...”
Sakura all’udire questi
nomi spalancò gli occhi per lo stupore e volse lo sguardo verso Naruto con aria
interrogativa, il compagno di squadra la osservava di rimando con un volto
altrettanto sconcertato, nel suo sguardo c’era qualcosa che sembrava invitarla a
esprimere quello che pensava...
“Impossibile!”, esclamò
allora la rosa, “Non posso avere la certezza per Deidara, ma sono sicura al
cento per cento che Sasori non può essere ancora vivo!”
“Lo pensiamo anche noi...”,
disse con tono deciso il giovane Kazekage riprendendo la parola, sul volto di
tutti i ragazzi di Konoha era apparsa un’espressione stupita, “Mi pare di capire
che sospettiate l’uso di un Henge* (*Tecnica di trasformazione)...”, disse
Shikamaru...
Il giovane capo di Suna
annuì, “Questo è un altro dei motivi che ci ha spinto a richiedere il vostro
intervento... Avendo già combattuto contro i presunti assalitori ne conoscerete
senza dubbio le tecniche... Vorremmo che vi recaste presso il luogo
dell’aggressione per investigare, se ci riuscite cercate di capire con chi
abbiamo realmente a che fare... Vorremmo inoltre che cercaste di fermarli e di
riportarci l’elemento del vento...”
“Immagino che abbiate
bisogno di un po’ di riposo dopo il lungo viaggio... Gaido vi mostrerà i vostri
alloggi... Oggi pomeriggio Temari vi scorterà fino al santuario così potrete
cominciare le vostre indagini... In bocca al lupo...”
Naruto si alzò in piedi e
fatto un largo sorriso esclamò “Grazie! Crepi!”, poi segui i suoi compagni che
stavano ordinatamente abbandonando la grande sala, anche Kankuro e Temari
uscirono lasciando Gaara da solo a riflettere...
Il giovane dai capelli rossi, appena tutti
furono usciti si alzò, si avvicinò ad una finestra e scostò la tenda
osservando le vie del villaggio dove la gente continuava a portare aventi i
propri affari, solo in parte consapevole di quanto era avvenuto e stava per
avvenire... “Suna non potrebbe essere in mani migliori...”. pensò Gaara
con un lieve sorriso, “Questo è certo...”
Il pomeriggio era arrivato
e tutti i nostri giovani ninja si stavano recando verso il luogo dell’attacco
guidati da Temari... Si stavano muovendo rapidamente attraverso il deserto...
“Strano che non tiri
nemmeno un filo di vento... Mi sarei aspettato almeno una tempesta di sabbia in
questo periodo sono frequenti...”, fece improvvisamente Shikamaru mentre il
gruppo continuava ad avanzare velocemente attraverso le dune...
“E ne sei scontento?!”, gli
rispose Ino, “Abbiamo avuto una tremenda fortuna e tu ci sputeresti sopra perché
ti aspettavi almeno un cataclisma mentre eravamo in viaggio...”
“Non abbiamo più avuto un
filo di vento da dopo l’attacco...”, iniziò Temari che si trovava appena davanti
a loro, “Comunque non c’è bisogno di prendersela, Ino... Dopotutto il nostro
amico Nara deve pur trovare un modo per dire che questa missione è
fastidiosa...”
Ino si mise a ridere
“Già... E poi senza un filo d’aria il nostro povero Shikamaru non potrà
osservare le sue stupende nuvolette correre libere e spensierate nel cielo...”,
mentre diceva queste parole si era messa a fare una vocina dolce dolce e a
compiere dei saltelli aggraziati...
“Vero... Scommetto che
finirà con l’arrostirsi il didietro nel tentativo di stendersi sulla sabbia
rovente...”, concluse Temari e le due ragazze iniziarono a fare delle risatine
sommesse...
“Oh mamma mia... Non
bastava che rompessero una alla volta adesso si coalizzano pure...”, pensò
il povero ragazzo ormai esasperato, “Voi due siete una vera rottura! Siete senza
dubbio le donne più fastidiose che abbia mai conosciuto!”
“Lo sappiamo bene...”,
iniziò Ino, “Stiamo combattendo per restare in cima alla tua lista delle donne
più fastidiose del mondo...”,concluse Temari... Finito di parlare, la prima gli
fece una linguaccia e la seconda un ghigno maligno, poi entrambe tornarono a
sghignazzare sommessamente tra loro...
“Che rottura! Ma che ho
fatto di male...”, pensò Shikamaru sull’orlo di una crisi di nervi...
All’orizzonte cominciavano
a scorgersi delle rovine quasi completamente inghiottite dalla sabbia... “A
quanto pare non manca molto”, disse Naruto, “Infatti dovrebbe essere questione
di minuti ormai...”, gli disse Lee seriamente incuriosito da quelle rovine...
Poco dopo si trovavano
davanti ad un edificio semisepolto dalla sabbia, delle grandi colonne decorate
con dei disegni a spirale ne indicavano l’ingresso... Tutt’intorno vi erano
ancora le tracce della lotta che era avvenuta qualche notte prima... Della
sabbia di un colore bruno indicava i luoghi dove si trovavano i corpi, era il
segno inequivocabile del sangue...
“Allora... Diamoci da
fare...”, disse Neji al gruppo, “Io con Naruto, Shikamaru, Kiba e Hinata
ispezioneremo l’interno dell’edificio... Tutti gli altri cerchino indizi qui
attorno...”, tutti quelli che erano stati assegnati al gruppo esterno annuirono
e iniziarono ad ispezionare la zona, “Ora... Temari ti dispiacerebbe guidarci
dentro il santuario...”, la jonin della sabbia sorrise e disse “Non c’è
problema... Venite... Vi faccio strada...”
La ragazza iniziò ad inoltrarsi nell’antico
edificio e i cinque che facevano parte del gruppo di Neji la seguirono...
La ricerca sul campo di
battaglia non aveva dato i risultati sperati, non avevano trovato nulla di
particolare... E questo sembrava confermare il fatto che gli attaccanti fossero
sotto l’effetto di un Henge...
“E cosa te lo farebbe
credere?”, chiese Tenten a Sakura che aveva chiaramente detto di ritenere gli
assalitori due impostori...
“Beh...”, cominciò a
spiegare la rosa, “... Gli attacchi di Deidara e Sasori sono molto particolari e
difficilissimi da imitare... E non vedo tracce riconducibili alle loro
tecniche...”
“Che intendi dire?”, chiese
Ino... Sakura rispose “Tanto per cominciare Sasori utilizza quasi esclusivamente
delle marionette in battaglia e qui non vedo segni che indichino l’intervento di
un marionettista... Inoltre Sasori imbeve tutte le armi delle proprie marionette
con veleni di sua creazione e nessuno dei corpi recuperati mostrava segni di
avvelenamento...”
“E per quanto riguarda
Deidara?”, chiese Tenten, “Su di lui sono meno informata... Avremmo dovuto
chiedere a Naruto... Ma da quanto ho capito basa i suoi attacchi su jutsu
esplosivi e li considera arte... Sembra esserne orgoglioso... Ma qui non ci sono
tracce di detonazioni...”
“Effettivamente se è
davvero così orgoglioso della sua ‘arte’ non vedo perché si sarebbe privato di
una possibilità tanto buona per mostrarla...”, riflette Ino...
Mentre le tre ragazze
discutevano Lee e Chouji stavano esplorando la parte superiore del santuario,
che era facilmente accessibile grazie alle alte dune che circondavano gli
antichi ruderi...
“Mmm... Stando a quanto ci
hanno detto a Suna qui si trovavano le vedette di Guardiani del Vento...”,
iniziò Chouji parlando al suo compagno in tutina verde... “Giusto... Chouji-kun
non credi che sia un po’ strano che le vedette non si siano accorte subito
dell’arrivo dei nemici... La visuale qui è molto buona e ci hanno riferito che
nella notte dell’attacco la visibilità non era ostacolata da nulla... Anzi
l’aria era più tersa del solito...”
Chouji si avvicinò al
parapetto di uno dei grossi finestroni usati dalle sentinelle e notò che quello
che diceva Lee era vero... Da lì il suo sguardo si stendeva sul deserto per
diversi chilometri...
“Hai ragione...”, disse
Chouji appoggiandosi ad un piccolo pilastro mezzo diroccato che divideva le
finestre, “Non riesco ha capire nemmeno io... Stando qui si riuscirebbe a vedere
qualcuno sopraggiungere con ore di anticipo... E’ incredibile che...”, lo
sguardo del ninja cicciotello era caduto sul piccolo pilastro a cui era
appoggiato... Circa all’altezza della sua testa e del suo addome erano
conficcati degli oggetti simili a spilloni, sembravano sporchi di sangue...
“Qualcosa non va,
Chouji-kun...”, chiese Lee preoccupato dall’improvvisa interruzione del
compagno... “Guarda... Ci sono degli spilloni sporchi di sangue in questa
colonna...” “Uhm... Fammi vedere... Hai ragione...” “Guarda... ce ne sono altri
tre in quella colonna laggiù...”, riprese Choji indicando una colonna a poca
distanza da loro, “E altri anche lì... E lì...”, disse indicando una terza
colonna e il pavimento...
“Diamine ma questo posto ne
è pieno...”, sbottò Lee, “Aspetta ora provo a prenderne uno...” e detto fatto
estrasse uno spillone dalla parete più vicina...
L’oggetto era lungo e
appuntito da entrambi i lati, non sembrava più lungo di quanto non lo fosse un
indice e benché incrostato di rosso si poteva scorgere che era di un colore
verde rilucente...
“Ahi!!”, esclamò Lee che si
era tagliato, a quanto pare oltre che appuntiti quegli spilloni erano anche
affilati, “Pensi che questi arnesi siano la causa della morte delle vedette?”
“Non lo so, ma è molto probabile... Spiegherebbe perché non hanno visto i nemici
avvicinarsi... Ma non capisco come possa qualcuno averli colpiti qua dentro
senza che lo notassero... A meno che non vi fosse un traditore...”, rispose
Chouji...
“A giudicare dalle prove a
cui si devono sottoporre i ninja per diventare guardiani lo escluderei...
Temari-chan ci ha detto che le persone qui erano tutte degne di fiducia...”,
fece Lee...
“Forse hai ragione... A
proposito che cosa credi che siano?”, chiese Chouji osservando il pezzetto che
Lee si rigirava tra le mani... “Mmm... A giudicare dalla durezza e affilatezza
dell’oggetto, credo che sia un pezzetto di vetro... O forse di un qualche genere
di cristallo...”, disse il giovane dalle folte sopracciglia...
“Sarà meglio farli vedere anche agli
altri...”, concluse Chouji, “Sono d’accordo... OUCH! Che male!”, disse Lee
tagliandosi nuovamente con il pezzetto di cristallo... Detto questo i due
shinobi si recarono dalle ragazze del loro gruppo per mostrargli quello che
avevano trovato...
Temari stava guidando il
gruppo di Neji lungo una scalinata che li stava conducendo sempre più in
profondità... I disegni a spirale di colore bianco che contraddistinguevano le
grosse colonne esterne proseguivano lungo le pareti e il soffitto e sembrava
quasi che emettessero una eterea luce biancastra, molto simile a quella
lunare...
“Certo che questa scale non
finisce mai!”, sbottò Kiba lievemente scocciato... “Non preoccuparti!”, gli
rispose Temari, “Ci siamo quasi...”
I nostri amici stavano ora
percorrendo un corridoio abbastanza largo e ornato da meravigliose colonne in
marmo, sul soffitto proseguivano le lunghe serie di spirali... “Questo posto
è di una maestosità incredibile...”, pensava Neji mentre varcavano un grande
arco di pietra che dava accesso a quella che sembrava essere una enorme sala...
La sala era enorme, tanto
che i ninja di Konoha spalancarono gli occhi allibiti: delle altissime colonne
di marmo decorato ornavano le pareti e ai quattro angoli della stanza vi erano
dei grossi bracieri di pietra, tutte le pareti, le colonne e i quattro bracieri
erano ornati da disegni a spirale che sembravano correre lungo il pavimento per
concentrarsi al centro del salone dove si ergeva un sorta di piccolo tronco di
piramide, alto almeno un metro e mezzo e dalla base moto stretta; le spirali
bianche risalivano lungo i lati e si univano in un punto sulla cima di esso...
“Siamo arrivati!”,
soggiunse Temari...
“Ma è straordinario...
Questo posto mi fa sentire un essere minuscolo e insignificante... Davvero
imponente...”, esclamò Naruto impressionato... “Beh... Dopotutto è... uhm... Era
la sede di una delle cinque incarnazioni elementali...”, fece Temari
rabbuiandosi lievemente al pronunciare quell’ “Era”...
“Immagino sia il caso di
guardarsi attorno e cominciare a capire quale sia la causa di questa rottura
pazzesca...”, sbuffò Shikamaru, “Sono d’accordo!”, disse Kiba, “Forza Akamaru
diamoci da fare!” “Woof!”
Tutti iniziarono a studiare
con attenzione la immensa sala... “N... Neji-niisan... percepisci... anche t...
tu... questa enorme... traccia d... di chakra?”, chiese timidamente Hinata,
“Sì...”, rispose Neji, “E’ incredibile... Proviene da quel piedistallo
piramidale al centro della sala...” “Quello era il piedistallo su cui risiedeva
l’elemento del vento...”, spiegò Temari... “Pur non risiedendo più in questo
luogo quell’oggetto ha lasciato una traccia di chakra enorme... Mai visto nulla
di simile...”, pensò Neji...
Lo sguardo del giovane
membro della casata cadetta cadde sul piedistallo e notò qualcosa di strano...
“Strano! La traccia di chakra è molto distorta sulla cima del piedistallo quasi
come se qualcuno avesse violentemente strappato l’elemento dalla sua
collocazione!” “Ma questo è impossibile! Una simile concentrazione di potere non
potrebbe mai essere impugnata! Carbonizzerebbe le mani di chiunque ci
provasse!”, sbottò Temari stupita...
Akamaru intanto aveva preso
ad abbaiare puntando la base del ex-sostegno del ‘cuore’ del vento... “Cose c’è
Akamaru? Che...”, iniziò Kiba ma rimase interdetto notando quello che il cane
gli indicava, “Ragazzi! Venite qui! Akamaru ha trovato qualcosa!”
Sul pavimento intorno al
piedistallo era stato disegnato con del sangue un cerchio e attorno ad esso
erano state posti alcuni simboli... “Uhm... Quei segni per terra non mi ispirano
niente di buono... Emanano una quantità di energia simile a quella
dell’elemento...”, ponderò Neji, “F... forse è così c... che lo hanno r...
rimosso”, affermò Hinata...
“Accidenti, questo può
essere molto fastidioso! Sembra un qualche genere di jutsu sigillante...”, disse
Shikamaru, “Cavolo! Stai dicendo che qualcuno ha sigillato dentro di sé
l’elemento del vento!”, esplose Temari che era ora seriamente preoccupata...
“Non lo so per certo... Ma
è una possibilità...”, rispose il chunin, “Guardate... Sul cerchio c’è
qualcosa!”, esclamò Naruto piegandosi e passando un dito sopra le linee rosse
che delimitavano il sigillo... Sul dito aveva ora una sottile polvere di colore
verdognolo “cosa pensate che sia?”
“Sembrerebbe... u... un qualche t... tipo di
cristallo...”, disse Hinata concentrando lo sguardo sul pulviscolo verde...
“Credo sia il caso di riportare questo agli altri... E magari vedere se hanno
scoperto qualcosa...”, disse Kiba...
Una volta riunitisi i
nostri amici si scambiarono le informazioni che erano riusciti a raccogliere e
cominciarono a interrogarsi su quello che restava da fare... “L’unico elemento
comune sembrerebbero essere questi strani cristalli verdi...”, disse Neji, “Ma
non abbiamo idea di come trovare gli assalitori, dunque questi oggetti non ci
sono di alcun aiuto...”
“Potremmo usare il fiuto di
Akamaru per rintracciare il proprietario di queste schegge...”, suggerì
Tenten... “Potremmo provare ma dubito che servirebbe a qualcosa... Potremmo
riuscire a trovarli con un po’ di sforzi, ma saremmo sempre costretti ad
inseguirli e andare dietro ad una traccia che si allontana sempre di più è
rischioso... Rischieremmo di perderli...”, mormorò Kiba...
“Eppure deve esserci un
modo per...”, Sakura si interruppe, aveva visto qualcosa muoversi nella
sabbia... Sembrava un piccolo serpente, ma la sua colorazione era strana: non
sembrava sufficientemente viva, era quasi come se fosse stato dipinto...
Un sorriso dipinse il volto
della rosa... “Guardate là...”, tutti si girarono verso il piccolo rettile,
“Sembrerebbe che le informazioni stiano per arrivare...”
Non appena tutti si furono
voltati ad osservare il piccolo serpente questo iniziò a contorcersi e piegarsi
componendo quella che sembrava una frase scritta con inchiostro scuro... “A
quanto pare Sai ha deciso di contattarci...”, disse Naruto con un sorriso tirato
che non aveva nulla da invidiare a quelli del suo amico pittore...
Il serpente compose
lentamente la seguente frase “Trovate informazioni sul nemico... Sua direzione
regione dell’acqua... Esatto obbiettivo sconosciuto... Lanciati
all’inseguimento... Richiesta rinforzi prima possibile...”
“Regione dell’acqua... Ma
si trova dall’altra parte del continente! Per di più al di là del mare! Per
quale motivo dovrebbero recarsi là...”, disse Kiba con aria crucciata, “Temo di
saperlo... Ma mi auguro di sbagliarmi...”, disse Neji...
“Temi che possano aver in
mente di attaccare anche gli altri santuari, vero?”, chiese Naruto... “Purtroppo
sì...”, fece Neji sconsolato, “Uh! Naruto da quando sei così perspicace? L’aria
del sottosuolo ti ha per caso riattivato il cervello?”, sibilò Kiba con un
ghigno...
“Uhmp! Parla per te circo
delle pulci ambulante!”, strillò Naruto con un aria offesa, “Piuttosto non
capisco perché vadano così lontano... Per andare laggiù la via più breve è
attraverso la regione del fuoco... Perché ignorarla in questo modo?” “Un motivo
deve esserci per forza ma c’è un solo modo per saperlo... Fare una visitina ai
nostri amici e chiederglielo direttamente...”, fece Lee...
“Già...”, affermò Neji,
“Credo proprio che sia l’unico modo... Temari torna pure a Suna per avvisare che
il villaggio non corre più pericolo, almeno nell’immediato... Ora potete solo
aspettare e sperare che noi si riesca a recuperare l’elemento del vento... Per
quanto riguarda noi dobbiamo riunirci con il gruppo di Yamato il prima possibile
e trovare questi impostori...”
“Bene...”, sospirò la
ragazza di Suna, “Allora immagino di dover partire subito... Grazie in anticipo
per il vostro aiuto... Buona fortuna!” e detto questo iniziò a correre in
direzione del suo villaggio...
“Immagino sia il caso che
anche noi ci si metta in viaggio...”, disse Ino emettendo un piccolo sospiro,
“Infatti... Meglio non fare aspettare i nostri amici...”, disse Chouji con un
ghigno...
“BENE! Allora si parte!”,
esclamò Naruto e i giovani shinobi di Konoha si diressero verso oriente...
CONTINUA...
Note: Fiuu! Questo capitolo
mi è venuto lunghissimo! Spero non risulti troppo pesante! Nei prossimi capitoli
inizieranno ad esserci un po’ di scontri e data la mia tendenza a descrivere
devo pensare se portare il rating ad arancione... Per Gaido Sabote (“Gaido”
significa guida e “Sabote” significa cactus) vale lo stesso discorso che valeva
per Honshou, è solo un personaggio secondario... Sono aperto alle opinioni di
chiunque volesse espormele (sia riguardi il cambio di rating o eventuali
migliorie nel mio modo di scrivere...), purché esse non collidano completamente
con la storia che ho in testa... Volevo inoltre informare che data la vicinanza
dell’inizio della scuola e dato che questo è per me anno d’esame non credo che
potrò mantenere il ritmo “Aggiornamenti ogni cinque/sei giorni”... Temo che i
tempi di aggiornamento cresceranno, forse anche di parecchio (che posso dire...
scusatemi in anticipo ^_^’’)
RINGRAZIAMENTI
Bambi88:
Grazie per i complimenti ^O^... Spero che questo capitolo ti piaccia... Per
quanto riguarda le coppie non sono esattamente un punto cruciale del mio
racconto, ma non posso dire che ignorerò completamente l’argomento... Potrebbero
esserci delle piccole dimostrazioni, ma comunque nulla di eccessivamente
esplicito (questa storia non è segnalata come romantica)... In sintesi la
risposta è sì, ma niente di eccessivo... Sul genere di paring forse un po’ di
NaruHina e di NejiTen, sul triangolo InoShikaTema non saprei come pronunciarmi
(anche perché ora l’azione si sposta da Suna), diciamo che deciderò in base a
quello che mi diranno i commenti...
Grazie anche a tutti quelli
che hanno letto ma non recensito!
I’ll See ya!
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