Furia degli Elementi

di nemuruhito_kun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Venti di Tempesta ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Aiutare un Alleato ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Ricerca sul Campo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Venti di Tempesta ***


FURIA DEGLI ELEMENTI

FURIA DEGLI ELEMENTI

 

Disclaimer: Io non ho il possesso di nessuno dei personaggi qui citati, essi sono stati ideati da Masashi Kishimoto e sono dunque di sua proprietà, per quanto riguarda i personaggi inventati da me faccio presente che su di essi posso esercitare solo una sorta di patrocinato teorico per essere stato il primo a pensarli, ma l’universo da cui essi sono stati fatti nascere appartiene sempre al sopraccitato Mangaka. Faccio presente inoltre che io non traggo alcun guadagno da questa storia e non la scrivo con fini di lucro, ma semplicemente per divertirmi e nella speranza di intrattenere coloro che desidereranno leggere questa fan fiction...^^

 

Capitolo 1: Venti di Tempesta

 

Era notte fonda nel paese del vento... Il cielo era limpido e migliaia di stelle provvedevano a renderlo uno spettacolo degno di essere ammirato. Anche la luna faceva la sua parte: la sua luce eterea e romantica si diffondeva sul paesaggio sabbioso dando al luogo una parvenza nel contempo incantatrice e sinistra... Era sempre così nelle notti di luna piena, era come se un manto magico di colore perlaceo avvolgesse tutto quanto si trovava sotto il profondo blu del cielo...

 

La tranquillità di quella notte avvolgeva anche il villaggio di Suna, tutta la sua popolazione dormiva ormai tranquillamente da un pezzo e le stesse vie deserte, a malapena illuminate, potevano parere frutto di un sogno a chiunque si fosse curato di osservarle.

 

Una figura solitaria si ergeva dall’alto del balcone del proprio ufficio, avvolta nel proprio lungo abito bianco e blu tipico delle cerimonie ufficiali; era un giovane uomo dai capelli rosso fuoco, gli occhi di un azzurro insondabile ma vivo...

 

Stava osservando il villaggio in tutta la sua estensione dall’alto del suo palazzo, il suo sguardo sicuro tradiva una sorta di paterna apprensione, il che era del tutto logico se si considera che essendo il Kazekage tutto il villaggio si aspettava di essere da lui difeso come un figlio tra le braccia del proprio genitore e Gaara non aveva certo intenzione di deluderli...

 

Certo, non aveva motivo per essere sveglio a quell’ora: il demone della sabbia ad una coda, il terribile Shukaku, l’essere per il quale lui era stato tante notti insonne non risiedeva nelle spoglie della propria forza portante ormai da tempo, ma forse per l’abitudine acquisita negli anni o forse per lo strano alone di quiete che si era steso sul villaggio il giovane non riusciva a prender sonno. Tutto era quieto, statico, quasi morto... non era normale nemmeno per una notte delle più calme...

 

Una nube stiracchiata veniva portata pigramente dal vento, la luna che si trovava nel mezzo del suo lento cammino ne risultò oscurata... Una improvvisa folata di vento fece ondeggiare i capelli del giovane come esili fiamme e lo riscossero dai suoi pensieri... Il suo sguardo si era ora posato sull’ingresso sud del villaggio ma in realtà mirava ben oltre di esso, tra le fredde dune del deserto, quasi volessero trovare qualcosa che ancora li eludeva.

 

L’espressione sul suo volto si indurì, ora era nervosa e preoccupata...

Sta arrivando qualcosa”, pensò, “me lo sento...

 

Due ombre si muovevano stancamente tra le dune... Avanzavano lentamente, ma con passo sicuro, benché senza più la luce lunare fossero quasi costretti a procedere a tentoni nell’oscurità. Una delle due figure si riscosse dai suoi pensieri, era la più alta tra le due, un lungo ciuffo gli ricadeva elegantemente sull’occhio sinistro. “E’ sicuro che ci stiamo dirigendo nella giusta direzione?”.

 

L’altro esitò a rispondere, sembrava quasi infastidito dalla domanda... “Certo, e ora finiscila con queste domande a sproposito... sai che non le sopporto... e sai cosa accade se io mi innervosisco...”. L’aspetto della seconda figura era strano: era bassa, ingobbita, quasi totalmente nascosta dal suo mantello... a differenza del suo slanciato compagno egli non lasciava delle orme sulla sabbia, bensì un solco a mostrare il suo passaggio.

 

“E’ davvero necessario tornare ora in questo deserto schifoso? Inoltre è proprio necessario anche che si rivolga a me in questo modo? Non mi fraintenda... non sto protestando, ma... Ecco... E’ solo che non riesco a capire...”.

 

L’altro inclinò lievemente la testa verso il suo compagno, i suoi occhi erano freddi, vitrei, sembravano quasi... finti; la risposta fu proferita con un sibilo, la voce era roca e tranquilla, ma il tono era di chi non ammette repliche “La risposta a entrambe le domande è sì... E’ necessario essere qui ora se vogliamo compiere la nostra missione... E dobbiamo fare in modo che chiunque possa stare a spiarci capisca chi siamo... Quindi finiscila con queste domande stupide... La mia pazienza ha un limite, artista da strapazzo...”

 

Appena la seconda figura tacque la prima sorrise “In tal caso dovrebbe astenersi dal criticare la mia arte... Dovrebbe essere a conoscenza del fatto che su questo punto la mia persona è molto suscettibile... Non è forse vero, Danna?”

 

Il secondo non rispose. I due continuavano a camminare nel mezzo del nulla anche se ora una sorta di edificio poteva essere scorto all’orizzonte, quasi inghiottito dalle sabbie... “Quindi ci siamo...”, pensò la figura più alta continuando a seguire il suo compagno.

 

Gaara stava ancora fissando le profondità imperscrutabili del deserto quando una presenza alle sue spalle lo fece voltare d’istinto... Davanti a lui si stagliava ora la figura di un giovane uomo, vestito con un completo di  stoffa nera, sulle sue guance, sul suo naso e sotto i suoi occhi erano dipinti dei segni con un pigmento di un viola acceso...

 

“Kankuro...”, iniziò il giovane Kazekage, “...non mi aspettavo di trovarti ancora alzato... Cosa ci fai qui?” “Potrei porre a te la stessa domanda...”, gli fece eco Kankuro sorridendogli in modo tranquillo...

 

Gaara osservò il fratello più attentamente e noto che sulla schiena portava un grosso rotolo di pergamena, il quale veniva usato dal marionettista in battaglia per evocare le sue marionette; questo dettaglio diede al giovane Kazekage un motivo in più per essere più diretto... “Lo hai notato anche tu, vero?”, Kankuro esitò poi ribattè “Se ti riferisci a questa strana atmosfera che ha circondato il villaggio... Allora sì... L’ho percepita anch’io..”

 

“Penso che dovremmo allertare gli uomini di guardia agli ingressi del villaggio...” continuò il rosso con un tono serio, “Tranquillo ci ha già pensato Temari... Ha anche stabilito delle pattuglie di ANBU, affinché il territorio circostante sia tenuto sotto osservazione...”

 

Il Kazekage sembrò rasserenato da quelle parole, si era già convinto che sia suo fratello che sua sorella si sarebbero subito accorti del pericolo imminente... Sua sorella Temari in particolare era uno di quei tipi a cui non piaceva lasciare le cose al caso, un tipo previdente insomma... Era anche una di quelle persone a cui non piaceva aspettare che fossero le minacce a venirle addosso... Lei preferiva andare incontro al pericolo sul campo di battaglia... Dettando lei le regole...

 

“Suppongo allora di non dovermi preoccupare”, riprese Gaara, “sono sicuro che voi due sarete in grado di gestire qualunque problema... Sappiate che avete la mia totale fiducia e il mio totale appoggio in ogni decisione che riterrete opportuno prendere..”. Detto ciò il giovane accennò un lieve sorriso e tornò ad osservare il villaggio.

 

“Certamente, Gaara... Grazie...”, affermò il marionettista, “prendo congedo allora...”

Il Kazekage annuì senza voltarsi e Kankuro si diresse verso l’uscita... “Grazie davvero fratello... Non ti deluderemo te lo prometto” pensò il marionettista ormai sulla porta, gettando un ultimo sguardo sul balcone dove il giovane capo di Suna scrutava ancora l’orizzonte con aria pensierosa...

 

“Dunque il posto è questo... Non è certo molto... ehm... Artistico”, sbuffò l’uomo con il ciuffo sull’occhio, osservando con non poca delusione il luogo dove si trovavano...

 

La zona era cosparsa di rovine, davanti a loro due grandi colonne decorate con dei disegni a spirale di colore bianco indicavano l’ingresso ad un edificio sotterraneo, la scalinata di accesso era parzialmente coperta di sabbia, segno che nessuno era passato per quell’ingresso per molti anni...

 

L’uomo alto si guardava intorno, osservando la sabbia sporca di sangue per lo scontro con i ninja di Suna che stavano a guardia del luogo, né lui né il suo compagno più basso sembravano affaticati o feriti...

 

Chissà se aveva una famiglia...”, pensò posando lo sguardo su di un giovane jonin che giaceva in modo scomposto sulla sabbia scura... L’alto intanto lo chiamò “Forza muoviamoci prima che i loro amici li trovino in questo stato...” “E’ sicuro di volerlo fare... ehm... Danna... Dopotutto se ci ritiriamo ora nessuno potrà mai collegarci con l’accaduto... Devo confessarle che queste persone non mi davano l’aria di essere... Come dire... Cattive...”

 

Il tizio basso non rispose subito, sembrava stesse soppesando le parole del compagno per sapere come rispondergli, poi disse con un tono calmo e rassegnato “Capisco come ti senti... Ma oramai che siamo a questo punto non ho intenzione di tornare indietro e rinunciare... Io per primo non amo uccidere una persona se non conosco il suo cuore... Ma chi è d’intralcio alla nostra missione deve essere messo da parte... Dubito che questi ninja ci avrebbero lasciati entrare nel loro luogo più sacro...”

 

L’uomo alto con il ciuffo aveva assimilato le parole che gli erano state dette, ma aveva ancora uno sguardo stanco e intristito. “Non ti preoccupare amico mio... Tutti i grandi cambiamenti richiedono alcuni martiri... Presto la buia notte e la paura del vecchio mondo saranno tramontate... un nuovo sole, una nuova alba si ergerà sul mondo rinato... Sotto i suoi raggi possenti si disperderanno le tenebre...”

 

Detto questo la figura più bassa si incamminò verso il portale tra le colonne lasciando un solco sulla sabbia, il suo compagno alto lo seguì, “Speriamo che sia così...” pensò mentre i due seguivano una scalinata che li stava conducendo sempre più in basso, nelle viscere della terra...

 

Kankuro fece irruzione nell’ufficio di suo fratello, questa volta con lui c’era anche una giovane donna alta e bionda, i capelli erano raccolti dietro la sua testa in quattro codini, portava un abito lungo e nero e aveva con se un enorme ventaglio...

 

Il Kazekage sedeva ora alla sua scrivania, lo sguardo ancora perso all’esterno, “Kankuro, Temari, ci sono novità?” chiese senza distogliere lo sguardo dal vetro della finestra...

 

“Pessime direi...”, cominciò Temari con una linea di irrequietezza nella voce, “Una delle mie pattuglie ANBU ha inviato un messaggio... Hanno trovato i guardiani del vento assassinati... Delle orme conducevano proprio all’interno del santuario, almeno così dice il rapporto... Altre due pattuglie stanno convergendo, ma perché arrivino tutte le altre ci vorrà un po’ di tempo... E sfortunatamente noi non lo abbiamo...”, poi si fermò, aveva sul volto uno sguardo sconsolato, il marionettista le poggiò una mano sulla spalla per farle coraggio, la ragazza riprese “Non avrei dovuto disperdere in questo modo i nostri uomini... Forse se non li avessi mandati a pattugliare il territorio...”

 

“...Non avremmo avuto nessuna possibilità di fermarli.”, concluse Gaara, si era voltato e ora osservava la sorella, gli sorrideva tranquillo “Da qui sarebbe impossibile anche per la squadra più veloce arrivare al santuario in tempo utile per fermarli... Mandare l’intero squadrone poi avrebbe rallentato ulteriormente tutte le operazioni di spostamento... Ma grazie alla tua prontezza ora abbiamo già dodici uomini sul posto... Non so se saranno sufficienti, ma almeno abbiamo una possibilità...”, il Kazekage si girò nuovamente verso la finestra sempre sorridendo “Ho riposto la mia fiducia in voi, sicuro che non mi avreste deluso... E sono lieto di constatare che quella di dare a voi il comando delle operazioni di difesa è stata forse la decisione più azzeccata che abbia mai potuto prendere... Potete andare... Non voglio farvi perdere altro tempo... Tornate a riferirmi il risultato delle operazioni così che possa decidere il da farsi...”

 

Kankuro e Temari si spostavano velocemente verso le sentinelle dell’ingresso sud, che Kankuro aveva già provveduto a rafforzare... In questo modo avrebbero sicuramente ricevuto prima eventuali rapporti... Lungo il percorso Temari sembrava più tranquilla “Fratellino... Grazie...

 

I due stavano lentamente risalendo la lunga scalinata, “Allora come è stato... Pensi di riuscire a contenere il suo potere...”, fece il primo, “Naturalmente... Ho seguito dei durissimi addestramenti atti proprio allo scopo ora muoviamoci... Voglio andarmene da questo dannato buco di sabbia... Dobbiamo anche recuperare gli altri e il tempo stringe...”, rispose spazientito il secondo...

 

Arrivati all’ingresso si fermarono... Tre squadre di ANBU della sabbia erano li ad aspettarli... “Fermi dove siete! Arrendetevi immediatamente e nessuno si farà male!”

 

Il più basso si mise a ridere “Sai stavo per farvi la stessa proposta... Ma con i ruoli invertiti!” “Pensa di potersene sbarazzare... Danna” “Sicuramente... Ma dove sono le mie buone maniere... Diamo ai nostri amici ciò che gli è dovuto in fretta... Sai che io odio aspettare e fare aspettare la gente...”

 

Gli ANBU a queste parole si lanciarono all’attacco.

 

“FUUTON: UZU SURAISU NO JUTSU*!” (* Arte del Vento: Tecnica del Vortice Tagliente)

 

Temari e Kankuro erano tornati nell’ufficio di loro fratello, sul loro volto vi era un espressione estremamente seria; Gaara li stava aspettando in piedi, ancora non aveva smesso di osservare fuori dalla finestra del suo ufficio “Novità? Quale è stato il risultato dell’operazione?”

 

Temari esitò un istante, spostò il suo sguardo da Gaara a Kankuro, quest’ultimo annuì, era chiaro che neanche a lui piacevano le notizie che avrebbero dovuto dare a quello che era il loro Kazekage, ma prima di tutto un fratello che aveva dato loro fiducia.

 

Prima che potesse iniziare il giovane Kazekage la interruppe “Immagino dalla tua esitazione che non siano riusciti a fermare gli intrusi... Ci sono dei superstiti?”

 

Temari si accorse subito che la voce del fratello non era mutata, non sembrava affatto arrabbiato con lei, sembrava piuttosto rassegnato... “Le squadre mediche hanno riportato indietro tre sopravvissuti...”, il tono di voce di lei sembrava profondamente dispiaciuto per la perdita di ben nove ANBU...

 

“Bene... A quanto vedo le tue azioni sorella tornano ancora a nostro vantaggio”, Temari rimase interdetta, come poteva congratularsi con lei dopo tutte quelle perdite ed il fallimento nella cattura degli intrusi, “Sono sicuro che l’ordine per l’invio delle squadre mediche è partito da te... Se tu non avessi agito tempestivamente forse non avremmo salvato quelle tre vite... E non avremmo nemmeno tre testimoni per poterci dire cosa è avvenuto...”

 

Temari era grata per le parole di conforto del fratello minore, anche Kankuro sembrava rasserenato, perciò chiese “Cosa ritieni sia necessario fare adesso?”

 

Il giovane rimase pensieroso per alcuni secondi poi rispose “Credo che i nemici qui affrontati siano al di là delle nostre sole forze... Qualcuno che abbia il coraggio di irrompere nel santuario del vento sapendo che cosa comporta o è un pazzo o è estremamente potente... E temo che noi ci troviamo a che fare con individui che cadono nella seconda categoria...”

 

“Quindi come dovremmo procedere?”, riprese il marionettista.

 

“Ho già in mente qualcuno che potrebbe aiutarci...”, poi si voltò a guardare verso est e sorrise tranquillamente...

 

CONTINUA...

 

Note: Volevo scusarmi se il disclaimer è un po’ aulico ma volevo dare i meriti a chi ha il diritto di riceverli *detto questo l’autore si mette a fare la ola, scandendo ogni lettera del nome del buon vecchio (ma se he appena 33 anni ndTutti) Kishimoto-danna (Credevo di essere io il tuo Danna preferito T_T ndSasori)*

Volevo inoltre avvertire che non sono ancora deciso se lasciare i nomi delle tecniche in giapponese con traduzione accanto o scriverli direttamente in italiano (la prima mi piace decisamente di più ^O^ ma siccome i nomi delle tecniche li invento e uso un traduttore online temo scrivere degli abomini T_T se a qualcuno dessero fastidio gli eventuali errori nei nomi delle tecniche mi avverta... Passerò a scriverli direttamente in italiano...)

Ultimo ma non per importanza: GRAAAZIEEEEE! * autore con occhi pucciosi e pieni di lacrime * a tutti quelli che leggono e recensiscono e anche a tutti quelli che leggono senza recensire....

 

I’ll see ya!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Aiutare un Alleato ***


Capitolo 2

Capitolo 2: Aiutare un Alleato

 

La luce si stava facendo strada lentamente tra le rigogliose fronde dei boschi che circondavano Konoha, sembrava quasi che il sole stesse facendo fatica a levarsi dopo la notte trascorsa nell’oblio...

 

I raggi illuminavano a poco a poco le varie strade che si snodavano per il villaggio, molte delle quali erano ancora deserte. La quiete regnava sovrana, gli unici ad essere svegli erano i jonin addetti alla sorveglianza e quelli che tenevano d’occhio le voliere dei piccioni viaggiatori, nel malaugurato caso fosse pervenuta una richiesta di aiuto urgente durante la notte...

 

Un ninja di media corporatura sedeva in un angolo della grande stanza piena di gabbie, stiracchiandosi e sbadigliando di quando in quando... Aveva dei capelli neri e lisci, non troppo lunghi, gli occhi, pure neri, sfoggiavano delle profonde occhiaie...

 

Per passare il tempo stava giocherellando con il proprio coprifronte, facendolo passare da una mano all’altra, studiando stancamente la forma di quella piastra metallica sulla quale era impresso il fiero segno di una spirale, incisa in modo tale da assumere la forma di foglia stilizzata...

 

Decisamente oggi non è la mia giornata...”, pensò osservando la propria immagine riflessa nel coprifronte, “... con una faccia così potrei fare paura ad un cadavere... Per la testa dei miei antenati, mi chiedo come mi sia capitato proprio questo incarico... Beh, fatti coraggio Honshou, vecchio mio...

 

Dei rumori provenienti da uno dei campi di addestramento sottostanti attirò la sua attenzione... Il jonin si riallacciò il coprifronte e si diresse verso la finestra, sporgendosi appena; un team di giovani ninja si stava allenando con il proprio sensei, il quale portava i capelli in una maniera assurda ed indossava una sorta di abito da ginnastica di colore verde...

 

“BENE!!”, proruppe il sensei, “Vedo che ci siamo tutti! Ahhh... inspirate profondamente questa aria fresca... Niente di meglio di una breve corsa di cinque ore per passare il tempo, dico bene... Ma non divaghiamo, ora possiamo cominciare ad allenarci sul serio... Dovremmo cominciare con qualcosa che ci scaldi i muscoli... Una sessantina di piegamenti dovrebbe fare al caso nostro! Ricordate ragazzi... Lasciate che la forza della vostra giovinezza vi scorra nelle vene e...”

 

Mentre il sensei continuava a parlare del potere benefico della giovinezza il ninja che lo osservava dalla finestra non potè fare a meno di mettersi a ridere “Vedo che Gai non è cambiato per niente... Ancora ossessionato dalla giovinezza... Per il cielo, non vorrei proprio essere nei panni di quei poveretti che lo hanno come maestro... Se ritiene correre per cinque ore un passatempo non oso neppure pensare cosa per lui siano dei veri esercizi...”, un ghigno solcò il volto del jonin, “Quel tipo è irrecuperabile!”

 

In quel preciso momento uno degli allievi, il ritratto sputato del proprio maestro, esplose dicendo “Certamente, Gai-sensei!! Non si preoccupi... La renderò fiero di me... Farò l’esercizio tutto di un fiato! E se non ci riesco allora dovrò tirare duecento pugni al manichino per gli allenamenti!”, il tono di voce e la determinazione non avevano nulla da invidiare a quelli di Gai. Honshou allora proruppe in una sonora risata “Ah Ah Ah... Già... Assolutamente irrecuperabile...”

 

Il jonin custode stava ancora ridendo quando intravide un puntino nel cielo che sembrava avvicinarsi sempre di più... Un piccione viaggiatore si avvicinava rapidamente, dal genere di piccione scelto si capiva subito che trasportava un messaggio di vitale importanza...

 

Oh, no...”, pensò il ninja, “Per la testa di tutti e cinque gli Hokage, grane in arrivo...

 

Nell’ufficio del Hokage regnava una certa confusione: sulla scrivania di quello che era il ninja più importante di Konoha erano accatastate pile e pile di carte ufficiali che variavano dalle richieste per missioni di grado D, ai rapporti post-operativi, da problemi di politica interna, ai rapporti con gli altri paesi di shinobi...

 

Dietro alle innumerevoli scartoffie sedeva una donna dall’aspetto molto attraente, indossava un abito di stoffa leggera di un lieve colore beige e sopra di esso una sorta di giacca, sempre di stoffa leggera, di un colore verde abbastanza acceso... I capelli di un colore biondo chiaro le ricadevano sulla schiena in una coda di media lunghezza, mentre due ciuffi le contornavano il volto... Sulla fronte aveva quella che sembrava una piccola gemma azzurrina...

 

Sembrava essersi addormentata con una guancia schiacciata sulle pagine di un grosso tomo che probabilmente stava consultando la sera prima; accanto a lei si trovava una piccola tazza contenente quello che sembrava del sake e osservando attentamente si poteva immaginare che fosse stata riempita e vuotata diverse volte il giorno precedente...

 

Un lieve bussare si avverti da dietro la porta e una voce di donna chiamò dall’esterno “Tsunade-himesama, posso entrare?”, al suono di quella voce Tsunade apri gli occhi leggermente...

 

“Tsunade-himesama?”, chiese nuovamente la voce da dietro la porta...

 

Realizzando chi era Tsunade scattò dritta sulla sedia e si affrettò a rispondere “Sì... Sì... Sono qui... ehm... Un momento...”, mentre diceva queste parole cercava di nascondere il bicchierino di sake e di aggiustarsi i capelli come meglio poteva... Non poteva permettersi di avere l’aspetto di una che si era addormentata né poteva permettere che si vedesse che il giorno prima aveva bevuto, Tsunade sapeva bene come la pensava la sua assistente sul bere e sull’addormentarsi nell’assolvimento delle proprie funzioni di Hokage...

 

L’Hokage tentò di assumere l’aspetto più indaffarato che fosse possibile, la voce femminile dall’esterno disse di nuovo “Tsunade-himesama... Guardi che ora entro...”, e nello stesso istante in cui queste parole venivano proferite la porta si aprì rivelando chi era stato a bussare con tanta insistenza...

 

Sulla soglia vi era una giovane donna con i capelli neri, corti e lisci, indossava un abito lungo di colore grigio con il bavero di un color panna e teneva tra le braccia un piccolo maialino da compagnia; i suoi occhi, neri come i capelli, scrutavano la stanza in cerca di qualcosa di compromettente...

 

Quando Tsunade-himesama non mi risponde subito e assume un’aria tanto assorta nel suo lavoro è segno che qualcosa non quadra...”, pensò la giovane jonin tentando di non dare a vedere che stava facendo scorrere lo sguardo su ogni singolo particolare della stanza in cerca di prove...

 

“Cosa c’è Shizune? Sono molto impegnata?”, così dicendo si sporse oltre la alta pila di carte... Shizune notò subito come sul volto dell’Hokage fossero rimaste impresse alcune righe appartenenti alla pagina del grosso tomo, il che poteva significare solamente una cosa... “Aaaghh! Non mi prenda in giro! Lei si era addormentata! Tsunade-himesama gliel’ho già detto almeno cento volte, il ruolo di Hokage è un grande onore e non deve essere preso sottogamba!!”

 

“Erm... Suvvia Shizune calmati...”, fece subito Tsunade nel tentativo di spostare il discorso altrove, “Dimmi piuttosto perché sei venuta nel mio ufficio...”

 

La kunoichi emise un piccolo sospiro, “Non cambierà mai...” pensò, poi riassunse un tono composto e disse “Abbiamo appena ricevuto un messaggio da Suna... Sembrerebbe molto importante, ma è in codice dunque abbiamo pensato di farlo visionare direttamente da lei...” “Bene...”, rispose subito l’Hokage, “Portatemelo... Se davvero è stato necessario criptarlo deve trattarsi di qualcosa di eccezionalmente importante... Meglio non perdere ulteriore tempo...”

 

La jonin dai capelli scuri annuì, si voltò verso la porta e esclamò “Può entrare ora!”, lentamente la porta si aprì e Honshou sporse timidamente la testa dentro la stanza...

 

Le due donne lo osservavano impazienti, il che mise addosso al povero ninja guardiano una certa soggezione: da fuori aveva sentito delle urla e benché non ne avesse capito il motivo era chiaro che starsene impalati sulla soglia dell’ufficio dell’Hokage era un buon motivo per diventare il nuovo bersaglio del nervosismo delle kunoichi che aveva davanti...

 

Imprecando mentalmente contro la mala sorte che quel giorno non sembrava dargli tregua Honshou si affretto a consegnare il rotolo contenente il messaggio a Tsunade...

 

La donna poggio delicatamente il rotolo sulla scrivania e componendo un sigillo con le mani mormoro “Kai*!” (* Rilascio); il piccolo sigillo che teneva chiusa la pergamena si ruppe a indicare che ogni eventuale genjutsu applicatovi era stato sciolto...

 

La kunoichi bionda afferrò dunque il messaggio e lo aprì, passando a studiare il significato nascosto sotto la scrittura in codice... Dopo aver passato un certo tempo a osservare lo scritto emise un profondo sospiro e assunse un aria molto pensierosa...

 

“Qualcosa non va, Hime-sama?”, si affrettò a chiedere Shizune notando il cambiamento di umore repentino della sua insegnante, “Sono davvero notizie tanto gravi?”. Tsunade non rispose subito, si mise invece a scrivere velocemente su un foglio quella che sembrava una lista di nomi. “Non ho tempo di spiegarti...”, soggiunse infine, “E’ necessario agire rapidamente...”

 

Finito di scrivere si rivolse a Honshou, che fino ad ora era rimasto immobile in mezzo alla stanza con l’aria di chi non ci sta capendo niente “Tu!” “Agli ordini, Hokage-sama” “Rintraccia tutti i ninja su questa lista e convocali nel mio ufficio!”; Honshou afferrò la lista e scorse velocemente tutti i nomi, vedendo l’ultimo fece una faccia lievemente basita e esclamò “Per la testa e le code della Kyubi! Devo convocare anche lui!?”, un ghigno solcò il volto di Tsunade “Certo... Il Kazekage in persona ha richiesto la sua partecipazione in questa missione...”

 

Nel campo di addestramento vicino al palazzo dell’Hokage gli allenamenti proseguivano a ritmo frenetico... Almeno per un ragazzo dalle folte sopracciglia vestito con un abito da ginnastica verde...

 

“Duecento pugni al manichino per l’allenamento... Se non ci riesco allora dovrò fare duecentocinquanta saltelli”, ripeteva Rock Lee ad intervalli regolari mentre tirava al manichino un pugno dopo l’altro... A distanza i suoi compagni di squadra, un ragazzo dai capelli lunghi e neri e con gli occhi bianchi e una ragazza con i capelli bruni raccolti in due crocchie, lo osservavano sconcertati...

 

La ragazza si rivolse al suo compagno “Neji... Non capisco ancora perché Lee continui ad imporsi queste ridicole condizioni?”, il ragazzo alzò lo sguardo verso il cielo dove un piccolo passero stava volando allegramente “Sai Tenten non lo capisco esattamente nemmeno io...”, poi sorrise, “Ma credo che sia legato al suo desiderio di dimostrare le abilità di un grande ninja anche solo con il taijutsu... E’ la dimostrazione del suo impegno per raggiungere il suo scopo, anche se questo sembra in contrasto con il suo destino...”

 

Tenten stava osservando il suo compagno dagli occhi color perla attentamente... Era da un pezzo che non nominava più quella forza opprimente che lui chiamava ‘destino’ e lei non era più abituata a sentirla... Però si era accorta che stavolta c’era qualcosa di diverso: non vi era più nessuna linea di risentimento nella sua voce al pronunciare quella parola... La ragazza allora sorrise “Neji...” “Mhm?” “Credo tu abbia ragione...”, detto ciò tornò ad osservare Lee allenarsi...

 

Rimasero in quel luogo a lungo mentre il loro compagno vestito di verde completava il suo estenuante esercizio... Appena questo ebbe terminato si diressero tutti e tre verso una piccola radura che si trovava li vicino: molti dei loro amici avevano deciso di rilassarsi con un pic-nic e visto che nessuno di loro aveva avuto missioni in quei giorni si erano messi d’accordo per passare tutti un pomeriggio insieme...

 

“Accidenti Lee... Con quei tuoi disumani allenamenti ci hai fatto fare tardi!”, brontolava Tenten mentre si recavano verso la radura; intanto Lee, che ancora non si era ripreso dallo sforzo, era costretto ad appoggiarsi a Neji per camminare e cercava in tutti i modi di scusarsi “Mi spiace Tenten, per farmi perdonare ora vi carico tutti e due sulle spalle e vi porto laggiù in meno di due minuti... Se non ci riesco dovrò fare cinquanta volte il giro del villaggio di corsa e...”

 

“Per favore, Lee, non ricominciare...”, strepitò Tenten mentre Neji osservava crucciato il compagno pensando “Se prova anche solo a mettermi una mano addosso per prendermi sulle spalle giuro che lo stendo!

 

Dopo cinque minuti di cammino gli alberi cominciarono a diradarsi e davanti a loro si aprì un magnifico spiazzo erboso...

 

I loro amici si trovavano già lì... Tre ragazze sedevano in circolo su di una tovaglia distesa sull’erba, stavano parlano tra loro, o più precisamente due stavano discutendo animatamente, la prima aveva i capelli biondi e lunghi indossava un completo gonna/top di colore viola che le lasciava l’ombelico scoperto e la seconda aveva i capelli corti di una tonalità rosa, i suoi occhi erano di un verde smeraldino, la terza più che altro ascoltava e si limitava a rispondere con monosillabi e balbettii imbarazzati quando veniva chiamata in causa da una delle due parti, aveva i capelli scuri, lunghi e lisci e i suoi occhi erano bianchi come quelli di Neji ma con una lievissima sfumatura lilla...

 

“Piantala maialINO!! Ti ho detto che non è così!”, esclamò la rosa, “E invece è così fronte spaziosa! Scommetto che Hinata mi darà ragione, non è vero?”, le fece eco la bionda rivolgendosi alla ragazza dagli occhi bianchi...

 

“Beh... ehm... Ino-chan io non...”, inizio con una voce flebile Hinata, “AAAAHHH! Visto! Non è d’accordo con te! Lei appoggia la sua amica Sakura...”, la interruppe la rosa indicando se stessa. “Sakura-chan io... ehm... Cioè... Ino-chan ha...”, riprese la ragazza dai capelli corvini ma nuovamente fu interrotta “Taci fronte spaziosa! Vedi! Sta cercando di dire che come al solito non hai capito niente e ho ragione io!” “Invece ti sbagli, maialINO! Sta dando ragione a me!”

 

La povera Hinata sentendosi messa in mezzo cercò una maniera per cambiare argomento e in quel preciso istante vide tre figure che si avvicinavano, sollevata esclamò “Ciao Neji-niisan... Tenten-chan... Lee-kun...”

 

Le due litiganti rivolsero l’attenzione verso i nuovi arrivati e fecero in coro “Ciao a tutti e tre! Era ora che arrivaste...” “Lee ci ha fatto fare tardi!”, esclamò Tenten ancora nervosa, al che Lee assunse un’espressione dispiaciuta...

 

“Non importa...”, fece allora Sakura tentando di risollevare il morale a Lee, “...comunque neanche Naruto è arrivato... Quel Baka!” Intanto Ino aveva detto a gran voce agli altri “Guardate chi è arrivato! Ci sono Lee, Tenten e Neji!”

 

Due ragazzi avevano interrotto la loro discussione, “Ehi! Come va?” fece il primo, un giovane ninja con un vestito di pelle scuro, aveva i capelli bruni e accarezzava un grosso cane bianco accoccolato a terra, su entrambi gli zigomi erano dipinte quelle che sembravano due zanne di colore rosso; il secondo, che indossava diversi cappotti e portava degli occhiali da sole neri si limitò ad un semplice “Ciao...”

 

Un terzo ragazzo, che sedeva in disparte e sembrava stesse dipingendo, forzò un sorriso e fece un lieve cenno con la mano... Un altro che indossava una sorta di armatura da samurai ed era intento a mangiare un pacchetto di patatine sorrise e agitò allegramente una mano che ancora ne stringeva una... L’ultimo che era disteso a terra intento ad osservare il cielo si limitò a sbuffare...

 

La giovane bionda assunse un espressione irritata e sbottò “Certo Shikamaru che sei davvero un campione di cordialità!”; il giovane disteso a terra si passò una mano tra i capelli scuri raccolti in una coda a spruzzo pensando “Uff... Che rottura!”, poi girò lievemente la testa e disse in tono scocciato “Ciao a tutti... Contenta ora...”

 

Ino aveva intenzione di replicare ma fu interrotta dall’apparizione di un giovane ninja abbastanza alto, aveva i capelli scuri e delle profonde occhiaie intorno agli occhi; il ninja si guardò intorno pensando “Per tutti i ferri di cavallo, Honshou vecchio mio, vuoi vedere che la scalogna se n’è andata... Credo di averli beccati tutti al primo colpo...

 

Honshou fece un passo avanti e disse “Ho una convocazione da parte dell’Hokage per alcuni di voi... Probabilmente tutti... Per favore fatemi un cenno appena sentite chiamare il vostro nome... Aburame Shino... Akimichi Chouji...”, il giovane con gli occhiali da sole fece un passo avanti seguito dal ninja paffuto con in mano le patatine che fece un cenno con la testa...

 

 “Bene... Haruno Sakura... Hyuga Hinata... Hyuga Neji...”, a questi nomi fecero un cenno la kunoichi dai capelli rosa e la kunoichi e lo shinobi dagli occhi bianchi...

 

“Perfetto... Inuzuka Kiba... Nara Shikamaru... Rock Lee...”, questa volta fu il turno del giovane con il grosso cane, il ragazzo disteso ad osservare il cielo (che in cuor suo non potè fare a meno di pensare “Uff... Si prospetta una giornata fastidiosa... Una vera rottura!”) e quello che una tuta verde, una pettinatura e due sopracciglia assurde al pari del suo sensei...

 

“Ottimo... Sai... Tenten... Uzumaki Naruto... Yamanaka Ino...”, infine, il ragazzo che dipingeva fece una smorfia, e le due ragazze fecero un cenno con la mano... Un ragazzo mancava però all’appello “Dove è Uzumaki Naruto?” “Vorremmo tanto saperlo anche noi... Immagino che sia a casa sua a dormire o all’ ‘Ichiraku Ramen’... Considerando il fatto che ieri si era attardato per allenarsi direi la prima... Quel baka!”, rispose subito Sakura...

 

Per tutti i Kami, era troppo bello per essere vero! Questa davvero non è la mia giornata! Me l’immaginavo che quella peste mi avrebbe causato un mare di noie!”, pensò Honshou alzando gli occhi al cielo e facendo una faccia esasperata, poi esplose “Dannazione! Immagino di doverlo andare a raccattare a casa sua! Che rottura!” e detto questo sparì in una nuvola di fumo...

 

Tutti si stavano già incamminando verso l’ufficio di Tsunade, solo Ino e Shikamaru erano rimasti indietro: la ragazza aveva tutta l’intenzione di terminare la discussione di prima e, magari, di stuzzicare un po’ in proprio compagno di squadra... “A giudicare da come parla sei sicuro che quel tizio non fosse tuo parente!”, iniziò lei con un tono maligno e un ghigno sul volto... Lui rimase zitto per un po’ poi sbuffò indispettito “Ino... Sei consapevole di essere una delle donne più fastidiose che conosca...” “Certo!”, fece lei facendogli una linguaccia... Il ragazzo fece un profondo sospiro, si era già stufato di litigare così chiuse il discorso “Forza raggiungiamo gli altri... Che rottura!!”

 

Il sole penetrava insistentemente attraverso la finestra di una piccola camera da letto... Il locale non era un gran che, vi erano giusto un letto, un comodino e qualche mobile e ovunque regnava un certo disordine...

 

Sul piccolo comodino polveroso si trovava un lampada da notte, un paio di buoni per il famoso ramen di Ichiraku e una piccola fotografia in una cornicetta scura... La foto rappresentava quattro persone: in primo piano vi erano un ragazzo dai capelli scuri dall’aria nervosa ed annoiata che indossava una maglietta nera dal collo largo, una ragazzina dai capelli rosa con un vestito color rosso acceso che appariva allegra e spensierata e un ragazzo biondo con un completo di colore arancione, il grosso risvolto bianco del bavero della sua giacca gli copriva il mento e per qualche strano motivo sembrava essere molto arrabbiato con il ragazzo dai capelli scuri immortalato alla sua destra; dietro di loro si trovava un jonin dai capelli argentei con un aria molto serena, indossava una maschera che gli copriva la parte inferiore del volto e il coprifronte pendeva di lato di modo da coprirgli l’occhio sinistro...

 

A differenza del resto del mobile sui cui si trovava la piccola cornice non aveva su di sé nemmeno un filo di polvere...

 

Sotto le coperte del letto un giovane biondo sui quindici anni continuava a rigirarsi nel vano tentativo di scacciare i raggi solari che gli cadevano sul volto, non voleva ancora saperne di alzarsi... Dopo mezz’ora di inutili tentativi finalmente si decise ad aprire gli occhi che erano azzurri come lo era il cielo limpido di quella giornata...

 

Girò la testa verso la stanza per studiarne le condizioni... “Dovrei decidermi a dare una sistemata... Da quando sono tornato dopo gli allenamenti con l’Ero-Sennin questa casa è piena di polvere e disordine... Non che prima fosse molto meglio...

 

Il suo sguardo cadde poi sulla piccola cornice, in particolare sul ragazzo moro; sempre restando disteso alzò gli occhi vero il soffitto e strinse i pugni, che erano ancora sotto le coperte “Sasuke... Prima o poi riuscirò a farti tornare... Questa è la mia promessa di una vita...” e pensato questo si alzò...

 

Uscì dal letto lentamente con l’aria assonnata e procedette verso il bagno per lavarsi, dopo aver finito rimase un istante a fissare la sua immagine allo specchio, tre segni simili a baffi correvano lungo entrambe le sue guance, la testimonianza inequivocabile del demone Kyubi, la volpe a nove code, che era stata sigillata nel suo corpo quando lui era ancora in fasce; i suoi occhi tradivano profondi segni di stanchezza “Mai più allenamenti fino alle quattro di notte... Mai più!”, pensò il ragazzo avanzando lentamente verso la cucina...

 

Si sedette davanti a un piccolo tavolo di legno e raccattata una scatole di cereali e una bottiglia di latte già cominciata iniziò stancamente a fare colazione; dopo circa cinque minuti l’occhio gli cadde sull’orologio attaccato sulla parete “Mmm... Le 14:34...”, pensò...

 

Dopo un istante, probabilmente, realizzò quello che l’orologio indicava, perché un urlo uscì dalla cucina “COOOSAAA!? LE 14:34!!!! SONO IN UN RITARDO PAZZESCO!!”, il giovane si affrettò a finire la colazione ingurgitando tutto d’un fiato quello che rimaneva nella ciotola e rischiando quasi di rimanere soffocato per la fretta...

 

Si vestì rapidamente e si fiondò come una furia verso la porta pensando “Oh cavolo! Non oso immaginare cosa mi farà Sakura-chan! Questa uscita e programmata già da tre giorni!

 

Era talmente preso dai suoi pensieri che non si accorse che subito dietro la porta si trovava un jonin abbastanza alto e con delle profonde occhiaie sul punto di mettersi a bussare... Il risultato fu che il giovane andò a sbattergli contro a tutta velocità cadendo a terra e facendo cadere anche il jonin...

 

“Accidenti! Mi scusi! Ero un po’ di fretta!”, cominciò il biondo tentando di scusarsi; il jonin si alzo spolverandosi i pantaloni e la veste tattica di colore verde poi sbuffò divertito “Un po’? Per la faccia di pietra del quarto Hokage, nemmeno il famoso ‘Lampo biondo della Foglia’ ti sarebbe stato dietro!”, il giovane biondo sfoggio un largo sorriso e si porto una mano dietro alla testa con fare imbarazzato, il ninja dai capelli scuri riprese “Sei Naruto Uzumaki, vero?” “Sì”, rispose il biondo...

 

Come se ci fosse davvero bisogno di chiederlo...”, pensò Honshou trattenendo a stento una risata, “Beh, ho una convocazione per te da parte dell’Hokage... Vedi di andare subito nel suo ufficio... Non so esattamente di che si tratti, ma ha l’aria di essere importante... Tutti i tuoi amici sono già lì...”, detto questo il nostro jonin dalle profonde occhiaie sparì in una nube di fumo...

 

Convocazione urgente? I ragazzi sono già lì? Mi chiedo cosa stia macchinando Baa-chan”, pensò Naruto correndo verso il palazzo dell’Hokage

 

Naruto fece irruzione nell’ufficio di Tsunade come suo solito, tanto che anche se dentro vi erano già undici persone più Shizune e Tsunade stessa nessuno sembrò farci molto caso... L’unico che voltò lo sguardo verso il ragazzo fu un ninja abbastanza alto, con addosso una veste tattica, i suoi capelli e i suoi occhi erano scuri, il suo volto era incorniciato da quello che sembrava una maschera para-zigomi

 

“Bene ora che ci siamo tutti posso finalmente rivelarvi il motivo della vostra convocazione...”, iniziò Tsunade, “A quanto pare i nostri alleati di Suna hanno subito un attacco la scorsa notte, dal messaggio che ho ricevuto lasciano intendere che la situazione e molto più grave di quanto lascerebbe intendere il numero dei caduti... Ed il numero dei caduti sembra considerevole...”

 

Naruto subito esclamò “Un attacco... A Suna... Come sta Gaara! E Kankuro e Temari!”, evidentemente si ricordava bene dell’ultima volta che Suna era stata attaccata; in quella occasione il suo amico Gaara era stato praticamente ucciso, solo il coraggioso sacrificio di una anziana del villaggio lo aveva salvato... E anche Kankuro era andato vicino alla morte se non fosse stato per le pronte cure di Sakura...

 

Tsunade, leggendo la preoccupazione negli occhi del giovane biondo, pensò subito di tranquillizzarlo “Non preoccuparti Naruto, l’attacco è avvenuto fuori dal villaggio... Nessuno di loro è rimasto ferito... Ciò nonostante il pericolo sembra grande e Suna ci ha chiesto di inviargli una squadra in aiuto... Tu in particolare sei stato esplicitamente richiesto...”

 

A queste parole il giovane contenitore della Kyubi fece un largo ghigno, mentre Kiba con un aria crucciata si chiedeva “Bah... Chissà perché hanno richiesto la presenza di quel baka in modo tanto esplicito... Probabilmente perché Gaara è un suo amico...

 

Tsunade continuò “Ci è stato chiesto di formare anche una squadra per raccogliere informazioni sull’attacco o sui suoi motivi... Ho pensato di inserirvi Shino e Sai con Yamato come leader...”, sentendosi chiamato in causa il ninja che fino ad ora era rimasto in un angolo fece qualche passo avanti, “... La squadra sarà di soli tre membri per facilitare la velocità di spostamento... Il vostro compito sarà scandagliare il territorio del paese del vento e le regioni circostanti in cerca di ogni possibile notizia... Tutti gli altri si recederanno a Suna e aiuteranno i nostri alleati in ogni modo possibile, partirete domani mattina... La squadra di Yamato invece deve mettersi in azione subito, partirete tra un ora... Non ho altro da aggiungere... Fate un buon lavoro! Dai risultati potrebbe dipendere il destino dei buoni rapporti che abbiamo con Suna!”

 

Tutti annuirono e presero congedo per andare a prepararsi, nessuno sembrava essere scontento della propria missione, o almeno non lo davano a vedere; l’unico che non si curava di nascondere una certa scocciatura era Shikamaru che per tutta la via verso casa non fece che borbottare “Uff... La situazione si prospetta perfino più fastidiosa di quanto pensassi... E lei ci si mette anche con la storia del non rovinare le buone relazioni... Una vera rottura!”

 

Il mattino seguente erano tutti pronti per partire... Tutti tranne Yamato, Shino e Sai perché erano già partiti da un giorno, e tranne Naruto perché era di nuovo in ritardo...

 

“Ora dove diavolo è andato a cacciarsi quel tipo?”, sbottò Shikamaru osservando le nubi che si muovevano come batuffoli nel cielo terso, “Come se la situazione non fosse già una rottura pazzesca!” “Andiamo, Shikamaru calmati!”, si intromise Chouji mentre apriva l’ennesimo pacchetto di patatine, “Sono sicuro che arriverà presto...”

 

Dopo poco infatti Naruto arrivò davanti alle porte di Konoha tutto trafelato “Scusatemi... anf... anf... Ho fatto tardi...” “Ce n’eravamo accorti! Possibile che tu non riesca a svegliarti in tempo nemmeno quando si tratta di una missione così importante!”, esplose Sakura...

 

“E’ chiaro che stando accanto a Kakashi tanto tempo un baka come lui non poteva non assumerne le qualità peggiori!”, lo prese in giro Kiba... Naruto avrebbe tanto voluto rispondergli a tono, ma Neji lo fermò “Se avete finito di perdere tempo in sciocchezze forse sarebbe il caso di partire!”

 

Tutti annuirono, inclusi Naruto e Kiba che si sentivano un po’ imbarazzati per essere stati ripresi a quel modo da un loro compagno di squadra... E Hinata vedendo Kiba e, soprattutto, Naruto in quello stato non potè fare a meno di sorridere...

 

Così, i nostri amici uscirono velocemente dalle porte di Konoha e iniziarono a saltare da un ramo all’altro dirigendosi verso ovest...

 

CONTINUA...

 

Note: Questo capitolo forse è un po’ noioso ma mi serviva per introdurre i nostri amici ninja... Il personaggio di Honshou (il nome dovrebbe significare qualcosa del tipo “guardia” o “sentinella”) è stato inserito per motivi di continuità e per evitare l’inserimento di troppi ninja diversi senza nome, ma è una figura secondaria e apparirà probabilmente solo in questo capitolo. Quando lo ho pensato volevo dargli un carattere che fosse lo stereotipo proprio di una guardia o di un soldato, ma non volendo mettere improperi per esigenze di rating ho ripiegato su delle forme di intercalare (“per la testa dei miei antenati”, ecc...)... Spero di non avergli dato un aspetto troppo caricato...

 

RINGRAZIAMENTI

 

Bambi88: Detto fatto ecco il prossimo Chappy ^.^... per rispondere alla tua domanda sì, sono un ragazzo... Grazie per aver apprezzato l’ultimo capitolo, spero di non deludere le tue aspettativa andando avanti...

 

Tsuyuko: Grazie per la simpatica recensione ^_^ Credo che continuerò a scriverle in giapponese con traduzione a fianco, come ho detto sarebbe l’idea che preferisco, ma se la maggioranza ne risultasse scontenta dovrei per forza cedere T_T Comunque le tecniche non saranno tutte inventate, molte ci sono già nel manga e quelli sono nomi corretti per fortuna...

 

Kunikaya: Ciao cuginetta! Lieto ti sia piaciuto il capitolo... Eccotene un altro, spero ti piaccia... Kix Kix

 

Miyu_chan93: Diamine se avessi saputo che c’era una rimpatriata portavo lo spumante (E perché non l’hai fatto NdTutti) (Ho incontrato un tizio con un abito nero con delle nuvolette rosse e con in mano una falce a tre lame lungo la strada... Mi ha rotto la bottiglia in testa gridando “BERE E’ PECCATO ERETICO!” NdMe) (O__O NdTutti)... Per quanto riguarda la storia di come fanno Deidara e Sasori a starsene li ti dico solo... vedrai, vedrai... (Muhahahahahahahaha! Come sono malvagio NdMe) (Seeee! Certo! NdTutti)

 

I’ll see ya!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Ricerca sul Campo ***


Capitolo 3

Capitolo 3: Ricerca sul campo

 

Il viaggio per arrivare a Suna si era dimostrato tranquillo... I tre giorni necessari per coprire la distanza tra i due villaggi erano trascorsi senza troppi intoppi, se si eccettuano le continue lamentele di Chouji che aveva fame, le sporadiche litigate tra Ino e Sakura, o eventualmente tra Kiba e Naruto e gli eventuali svenimenti di Hinata; questi ultimi solitamente seguiti da urla dirette al povero Naruto che continuava a non capire perché la ragazza dagli occhi bianchi arrossisse o svenisse ogni volta che lui le parlava o le si avvicinava...

 

Durante le soste erano spesso entrati in contatto con la squadra di Yamato, che tramite gli insetti di Shino o gli animali disegnati da Sai faceva rapporti periodici su quanto avevano scoperto...

 

Sfortunatamente avevano ottenuto meno informazioni di quanto sperato, nei villaggi del paese del vento nessuno sembrava essere al corrente di molto più di quanto ne sapessero i nostri ninja...

 

Speriamo di scoprire qualcosa di più da Gaara...”, pensava Naruto mentre il suo gruppo di amici si avvicinava all’enorme parete a gradoni che delimitava il villaggio di Suna, molti ninja erano appostati su di esse e apparivano tutti piuttosto tesi...

 

Uno di essi probabilmente li notò avvicinarsi, perché cominciò febbrilmente ad allertare gli altri... Non appena i giovani ninja furono a portata di voce questo si mise a gridare “ALT! CHI SIETE? IDENTIFICATEVI SUBITO O SARETE ATTACCATI!”

 

A questo punto la tensione era visibile anche sui volti del gruppo di Konoha... L’unico che non sembrava aver perso la calma era Neji che avanzò tranquillamente e rispose “Siamo ninja di Konoha... E’ stata richiesta la nostra presenza da parte del Kazekage... Dovremmo darvi una mano riguardo il fatto avvenuto cinque giorni fa!”

 

Il ninja che aveva parlato scese allora dagli spalti e si mise davanti alla comitiva proveniente dalla regione del fuoco...

 

Sembrava un uomo sulla trentina, indossava quello che sembrava un turbante di colore nero che gli copriva la parte superiore del volto fino alle sopracciglia, due ciuffi bruni che spuntavano in corrispondenza delle tempie suggerivano che avesse i capelli marroni, gli occhi, che erano di un vago tono grigio, si spostavano rapidamente da un ragazzo all’altro senza fermarsi particolarmente su nessuno e una barba appena accennata gli dava un aspetto ispido e lievemente trasandato...

 

Portava un abito di stoffa leggera, come si usava tipicamente nei climi caldi di Suna, abbastanza largo e di un colore marrone scuro, che aveva un collo particolarmente alto, tanto da arrivargli più o meno al livello dei lobi delle orecchie, era però aperto sul davanti per lasciare scoperta la bocca...

 

Una fascia bianca in vita fungeva da cintura e divideva il vestito in due parti... La parte superiore era tenuta chiusa da diverse piastre metalliche che fungevano da fibbie; la prima di esse, posizionata proprio alla base del collo, altro non era che un coprifronte riadattato allo scopo e sfoggiava il simbolo del villaggio... Una piccola clessidra stilizzata...

 

L’uomo aveva uno sguardo accigliato... Sembrò dare un rapido sguardo ai coprifronte per assicurarsi che i ragazzi dicessero il vero... Accertata la loro provenienza il suo viso si rilassò e assunse una espressione amichevole “Bene...”, disse, “Il Kazekage ci aveva detto del vostro arrivo... Vi aspettavamo con impazienza... Perdonate la brusca accoglienza, ma dopo i fatti avvenuti alcuni mesi fa...”, qui la sua espressione si rabbuiò per un istante, si riferiva ovviamente al rapimento di Gaara da parte dell’Akatsuki, “... Non possiamo più permetterci opere di difesa approssimative...”

 

“Già... Credo che tu abbia ragione... Quella non è stata certo una bella esperienza... Speriamo di esservi di aiuto con maggior prontezza questa volta...”, Naruto pronunciò queste parole con un tono calmo, ma il suo sguardo, rivolto a terra, era estremamente assorto... Era evidente che rievocare il fatto non gli piaceva, specialmente perché quella volta erano arrivati tardi, e benché poi tutto si fosse risolto Naruto non se lo era esattamente perdonato...

 

Anche Sakura era stata presente agli avvenimenti di allora quindi, comprendendo la situazione dell’amico, disse subito “Sono d’accordo con te, ma sono sicura che andrà tutto bene... Riusciremo a sistemare tutto senza che ci vada di mezzo qualcuno...”, poi la rosa abbozzò un sorriso a cui il biondo rispose...

 

Il ninja di Suna, che aveva seguito il discorso, era rimasto piacevolmente sorpreso dalla preoccupazione che i due membri rimasti del team sette sembravano dimostrare per l’incolumità della gente del suo paese, dunque sorrise “Immagino che tu sia Naruto Uzumaki... E che tu sia Sakura Haruno...”, i due annuirono, “Il Kazekage ci ha parlato molto dei vostri sforzi in occasione dell’ultimo attacco... Tutto il nostro paese vi è riconoscente...”

 

I due giovani accennarono un sorriso, poi passarono a presentare gli altri membri della loro squadra, “E’ un piacere conoscervi...”, disse poi il ninja dagli occhi grigi, “Mi chiamo Gaido Sabote e per tutta la vostra permanenza nel nostro villaggio è mio compito farvi da guida... Se volete seguirmi vi scorterò al palazzo del Kazekage dove vi sarà illustrata la situazione... O almeno quello che siamo riusciti a capirci noi...”, detto ciò si diresse verso un’apertura nella parete a gradoni seguito dai ninja di konoha

 

“Immagino che l’attacco di ieri abbia scosso il morale dei vostri uomini...”, disse Shikamaru rivolgendosi a Gaido mentre si inoltravano tutti nello stretto passaggio... “Vero... Ma non possiamo certo biasimarli... L’ultima volta a causa di un traditore l’intero corpo di guardia venne massacrato...”

 

Il gruppo di ninja era ora uscito dall’apertura nelle mura e si era ritrovata in una grande piazza... L’improvviso ritorno ad uno spazio aperto e illuminato (il passaggio per entrare era nell’ombra delle immense pareti a gradoni) costrinse tutti a portarsi per un istante una mano sul volto per riparare gli occhi dalla luce...

 

Suna appariva come una città grande e vivace... Le costruzioni avevano uno stile diverso da quello di Konoha, gli edifici prediligevano delle forme più tondeggianti, i colori predominanti erano le tonalità della terra che variavano da un giallo spento al marrone, anche i vestiti delle persone sfoggiavano principalmente questo genere di tonalità e le strade erano piuttosto polverose...

 

I nostri amici imboccarono una strada molto larga e piena di gente, benché l’ambiente fosse vivo si avvertiva la preoccupazione nell’aria e soprattutto nei discorsi della gente... Ciò ovviamente mise addosso ai giovani di Konoha una certa insicurezza, Hinata particolarmente sembrava sentirsi a disagio...

 

Shikamaru e Gaido intanto erano andati avanti a discutere sulla situazione di Suna e dei suoi uomini, in fin dei conti era ormai norma per il giovane moro fungere da ‘rappresentante’ di Konoha a Suna proprio come Temari fungeva da ‘rappresentante’ di Suna a Konoha...

 

“Avete dislocato degli uomini sul territorio?”, fece Shikamaru; il loro accompagnatore rispose “Sì... Abbiamo istruito le squadre ANBU in modo che tengano il territorio e i suoi confini sotto stretta osservazione... Ci hanno però richiesto di inviarli in missione in pattuglie di due squadre ciascuna...”

 

“Ma questo non rallenterà le operazioni?”, domandò il giovane chunin, “Forse... Ma se non altro ogni squadra avrà subito dei rinforzi se necessario... Inoltre...”, cominciò a rispondere l’altro...

 

Il discorso fu interrotto da alcune urla provenienti da un vicolo laterale... Un ragazzino dai capelli scuri e dagli occhi di un verde acceso uscì dal vicolo correndo, aveva un largo ghigno sul viso... Poco dopo un uomo di mezza età si sporse ansante sulla strada gridando dietro al ragazzino “PICCOLA PESTE... anf... E’ LA TERZA VOLTA IN UNA SETTIMANA CHE MI DISTRUGGI LE MERCI ESPOSTE... anf... SE TI PRENDO UNO DI QUESTI GIORNI!”, e dopo aver sbuffato se ne tornò nel vicolo...

 

“Quel ragazzaccio continua a combinare guai!”, esclamò una donna, “Già! Dovrebbero dargli una raddrizzata!”, rispose un’altra...

 

I nostri amici si erano fermati ad assistere alla scena e Hinata non potè fare a meno di accostare quel ragazzino a Naruto... A quel pensiero gli sfuggi una lieve risatina... Ora si sentiva molto più sollevata, Suna e Konoha non erano tanto diverse infondo...

 

“... Dicevo... Inoltre dopo quello che è avvenuto al santuario è chiaro che anche gli ANBU non si sentano tranquilli...”, concluse Gaido riprendendo a camminare come se niente fosse...

 

“Santuario?”, chiese Naruto, “Quale santuario?”, gli fece eco Kiba; gli occhi di tutti si spostarono su Gaido e a questo punto non sarebbe certo stato necessario un genio per capire che il povero ninja di Suna avrebbe tanto voluto strozzarsi per essersi fatto sfuggire più del dovuto...

 

“Ehm...”, cominciò l’uomo dal turbante nero con una voce insicura, “Spiacente... Non... Ehm... Non sono esattamente autorizzato a parlare di faccende tanto importanti qui sulla pubblica via... Saprete tutto quello che è necessario sappiate dalla bocca del Kazekage in persona...”

 

“Questo santuario ha a che fare con l’attacco di ieri?”, chiese Naruto... Probabilmente aveva usato un tono di voce troppo alto perché alcuni passanti si erano voltati incuriositi...

 

L’accompagnatore dei nostri amici se ne accorse e si affrettò a rispondere “Ho già detto che non posso rivelare nessun dettaglio, saprete tutto una volta che sarete al cospetto del Kazekage... Vi pregherei di non farmi altre domande su questo argomento lungo la strada... Non dobbiamo attirare l’attenzione o allarmare la gente più di quanto non lo sia già...”

 

Naruto assunse un’espressione dispiaciuta “Scusi... Non intendevo essere importuno...”, Gaido aggrottò le sopracciglia per un istante, poi sorrise tranquillamente “Non preoccuparti... In un certo senso anche io non amo lasciare i discorsi in sospeso, ma gli ordini sono ordini... Fra poco saprete comunque tutto per bocca di qualcuno che conosce i fatti meglio di me...”, detto questo allungò il passo e si diresse seguito dal gruppo di Konoha verso un imponente edificio al centro del villaggio...

 

Nell’ufficio del Kazekage regnava la più totale calma... Gaara sedeva dietro la sua scrivania sulla quale si trovavano in buon ordine alcune importanti carte da firmare e una piccola pianta ornamentale molto curata... Il giovane sembrava estremamente intento nel suo lavoro e lo svolgeva con perizia ed efficienza riponendo le carte già bollate e visionate ordinatamente negli archivi...

 

Tutto l’ufficio del più importante ninja di Suna era estremamente ben tenuto, cosa che faceva un po’ a pugni con l’idea di ‘ufficio’ che si sarebbe fatto chiunque avesse visto la stanza della sua controparte di Konoha...

 

Non dovrebbe mancare molto al loro arrivo... Sono già passati quattro giorni... Mi auguro che non abbiano incontrato contrattempi... O peggio i nostri assalitori...”, questo era il pensiero fisso del giovane Kazekage dai capelli rossi mentre continuava a visionare e firmare i pochi documenti ancore sulla sua scrivania... Benché all’apparenza sfoggiasse il solito temperamento freddo e tranquillo non poteva fare a meno di essere preoccupato per i suoi amici di Konoha...

 

Sicuramente mi sto preoccupando inutilmente... Naruto non si farebbe battere tanto facilmente... Sono sicuro che presto saranno qui...”, ragionava tra sé il giovane e quasi per confermare la sua convinzione Kankuro entrò rapidamente nell’ufficio “Gaara... Scusa l’interruzione ma ci tenevo a farti sapere subito che i nostri amici di Konoha sono arrivati...”

 

“Ottimo...”, disse il Kazekage al fratello, “Dì alle guardie di inviarli subito nella stanza del consiglio appena arriveranno qui... Convoca Temari e recati là insieme a lei... Io vi raggiungerò appena sistemate queste carte...” “Certamente! Eseguo subito...”, e detto questo il marionettista uscì dalla stanza lasciando che il fratello continuasse il suo lavoro...

 

Gaido e il gruppo di giovani ninja si trovavano ora davanti al grande edificio che era il palazzo del Kazekage... Dopo essersi fatti riconoscere dalle guardie furono indirizzati verso la stanza del consiglio...

 

Vi erano molti jonin e molti ANBU che stavano di guardia in vicinanza e all’interno dell’edificio e notando l’espressione incuriosita di alcuni membri del suo seguito si mise a spiegare “I passati problemi con la sicurezza e le brutte esperienze che ne sono derivate ci hanno insegnato che la prudenza non è mai troppa... Anche se secondo il mio parere se avessero voluto attaccarci lo avrebbero già fatto... Temo che il loro obbiettivo lo abbiano già raggiunto...”

 

Le nebulose parole di Gaido avevano stimolato la curiosità di una buona parte del gruppo, ma le richieste del jonin di non indagare sull’argomento fino a tempo debito fecero si che nessuno fiatasse...

 

Arrivati al termine di un lungo corridoio si ritrovarono davanti ad una porta piantonata da due membri delle squadre speciali... Il ninja dal turbante nero avanzò fino ai due ANBU e mormorò qualcosa a quello che sembrava il capo; finita la breve discussione bussò e aprì la porta invitando i giovani ninja ad entrare...

 

La stanza del consiglio era molto grande... Le finestre erano oscurate da alcune tende di stoffa preziosa, in modo tale che il sole non vi entrasse direttamente; di conseguenza tutto l’ambiente era avvolto in una piacevole penombra... Lungo la parete che dava verso ovest erano allineate diverse statue di pietra raffiguranti uomini avvolti in lunghe vesti... Molti dei giovani ninja ne rimasero rapiti...

 

Alla base di ciascuna statua era inciso un numero: primo, secondo, terzo e così via; quello indicato come quinto, fra l’altro l’ultima statua presente, aveva delle fattezze che la rendevano fortemente rassomigliante a Gaara...

 

Devono essere i Kazekage...”, pensava Ino che era rimasta affascinata dalle alte ed imponenti statue, “Quello laggiù è Gaara...”, pensò Chouji aggrottando le sopracciglia, “Uhm... Sembrerebbe una tradizione analoga alla nostra di scolpire i volti degli Hokage sul monte che sovrasta Konoha...”, rifletteva tra sé Neji, mentre Hinata osservava i duri volti con aria intimidita “Incutono quasi soggezione...

 

L’unico che non si era particolarmente distratto per ammirare le statue era Naruto, che essendo fortemente curioso riguardo la richiesta di soccorso da parte di Suna aveva lasciato che la sua attenzione cadesse sulla grande tavola di forma circolare al centro della stanza... Al di là di essa sedeva il Kazekage ed accanto a lui Kankuro e Temari, rispettivamente a destra e a sinistra...

 

“Prego accomodatevi...”, disse il giovane dai capelli rossi accennando alle diverse sedie che si trovavano disposte intorno al tavolo e riscuotendo i vari giovani dai propri pensieri... Naruto subito si sedette nella sedia che si trovava a lui più vicina, quella proprio di fronte al Kazekage e iniziò a fissarlo con aria curiosa, ugualmente fecero gli altri sedendosi un po’ dove capitava, Gaido rimase in piedi presso la porta che era stata richiusa alle sue spalle...

 

“Immagino vi stiate tutti chiedendo perché ho richiesto il vostro intervento così urgentemente...”, iniziò Gaara tranquillamente, “Ci è stato detto che siete stati attaccati da nemici sconosciuti, immaginiamo che sia per questo”, disse Naruto, gli altri annuirono...

 

“In parte sì... In parte no...”, spiegò Temari, “La situazione è molto più complessa di quanto non sembri a prima vista e può avere delle conseguenze a lungo termine... Forse anche estremamente gravi... E’ questo il principale motivo che ci ha spinto a chiedere il vostro aiuto, abbiamo pensato che poteste aiutarci e in quanto alleati credevamo fosse corretto avvertirvi dei possibili sviluppi di questo attacco...”

 

“Possibili sviluppi? Situazione complessa? Non capisco... Eppure da quanto abbiamo capito i vostri assalitori hanno colpito fuori dal villaggio, in mezzo al deserto... E benché siano passati diversi giorni non pare che abbiano intenzione di assalirvi qui... O almeno così ci è stato detto... Non colgo quali possano essere le gravi conseguenze di cui parlate...”, disse Lee confuso...

 

“Già...”, concordò Tenten, “Inoltre il ritardo nell’attacco al vostro villaggio potrebbe significare che i nemici sono troppo affaticati a causa dello scontro... o magari che sono addirittura rimasti feriti... D’altra parte non ha alcun senso rimandare tanto un assalto al cuore di questo territorio oramai che sono stati individuati...”

 

“Non credo che sia così semplice Tenten...”, fece Shikamaru, “Tanto per cominciare mi sembra strano che si siano fatti scoprire attaccando in mezzo al nulla alcune pattuglie di ANBU... Cosa ci avrebbero guadagnato? Se davvero avete subito tante perdite come dite gli assalitori dovevano essere molto potenti... Se io avessi avuto un tale potere e fossi stato al loro posto avrei tentato la sorte e cercato di colpire la città fintanto che nessuno se lo aspettava... Che senso avrebbe farsi scoprire per poi dover affrontare una città fortificata al massimo e con tutti gli uomini in stato di massima allerta?”

 

Tenten era confusa... Il ragionamento di Shikamaru filava: un assalto in mezzo al niente solo per essere scoperti e fare doppia fatica per assalire il villaggio non era solo un azzardo era una azione totalmente insensata...

 

“Nara ha perfettamente ragione...”, fece allora Kankuro, “Anche noi abbiamo pensato che non avesse senso all’inizio... Ma poi abbiamo pensato che forse stavamo considerando il problema dal punto di vista sbagliato... Forse i nostri assalitori non volevano attaccare il villaggio... Forse non era mai stata loro intenzione... Forse il motivo del loro attacco, il loro obbiettivo, si trovava proprio tra quelle dune di sabbia...”

 

“Ma a noi è stato detto che l’attacco è avvenuto in mezzo al nulla... Un mucchio di rovine e poco più...”, intervenne Kiba che cominciava a non capirci più niente...

 

“Non eravamo in condizione di lasciar trapelare tutte le informazioni subito... Ma siamo giunti alla conclusione che il loro scopo in questo territorio si è già concluso... Quello che cercavano lo hanno già trovato in mezzo a quelle rovine...”, riprese Gaara...

 

“Ti riferisci forse a un qualche genere di santuario? Stavo per chiederti perché dovrebbero averlo attaccato?”, lo interruppe Naruto ricordandosi della conversazione di prima con Gaido... Anche i suoi amici ricordandosi le strane razioni della loro guida incominciarono a chiedere chiarimenti...

 

Il Kazekage rimase molto stupito che conoscessero il luogo dell’attacco e aggrottate le sopracciglia lanciò un’occhiata accusatoria verso il povero jonin, che in quel momento avrebbe tanto desiderato di conoscere la Hiru Bansho* (*Tecnica della mimetizzazione ambientale... Quella usata da Zetsu per intenderci) per sprofondare nel pavimento...

 

“Quello è... O meglio, era... Il santuario del vento...”, spiegò il giovane capo villaggio, “Questi santuari sono presenti in ognuna delle cinque grandi nazioni shinobi che si richiamano ad uno dei cinque elementi... Ciascuna racchiude in sé il ‘cuore’ del territorio in cui si trova... Una incarnazione di chakra dell’elemento specifico a cui il tempio è dedicato... Sono l’essenza stessa della nazione e uno dei simboli della forza dei ninja che vi vivono...”

 

“Davvero? Non ne avevo mai sentito parlare... Possibile che nessuno sia a conoscenza di edifici così importanti...”, chiese Naruto cercando di assimilare velocemente quanti più dati poteva...

 

“Beh...”, gli rispose il Kazekage, “A differenza dei territori ninja minori, come quello della pioggia o della cascata, che prendono il loro nome da situazioni climatiche o conformazioni ambientali, i territori della terra, del fulmine, dell’acqua, del fuoco e del vento posseggono una ‘rappresentazione’ dell’elemento che li contraddistingue... Questa rappresentazione, come ho detto, non è altro che chakra legato ad un elemento... Forse la forma più pura con cui gli elementi sono in grado di manifestarsi nel nostro mondo senza bisogno che un ninja li evochi... La forza di queste incarnazioni va di conseguenza ben oltre l’immaginabile... Sono una sorta di segreto di stato per i grandi paesi shinobi... Probabilmente solo i vari Kage, i loro più stretti collaboratori e alcuni dei clan più importanti sanno della loro esistenza... E ovviamente i guardiani prescelti per difenderli...”

 

“I... in effetti...”, intervenne Hinata, “c... credo di aver... di aver sentito... che una volta mio padre... a... accennava ad... un luogo... dove r... risiede il... ‘cuore’ del fuoco... ne parlava con... il Terzo Hokage...”

 

“Già...”, disse Neji pensieroso, “Ne ho sentito parlare anche io... Anche se non avevo esattamente capito cosa significasse... A giudicare da quello che ho sentito il potere di questo ‘cuore’ deve essere immenso...”

 

“Il potere di ciascuna di queste emanazioni di chakra elementali è enorme...”, riprese Gaara, “E sfortunatamente siamo convinti che il loro scopo fosse ottenere l’elemento del vento, dal momento che esso non si trova più all’interno del santuario...”

 

“Ma se il loro potere è tanto enorme non credo che ci sia qualcuno in grado di dominarlo...”, affermò Naruto...

 

“Purtroppo ti sbagli... Le squadre ANBU che avevamo inviato sono state sbaragliate da un singolo attacco, almeno così affermano i superstiti... E a giudicare dal loro resoconto il jutsu che li ha colpiti era troppo potente per essere stato evocato da un normale ninja...”, gli rispose Kankuro...

 

“Dunque sembrerebbe che i nostri avversari possiedano almeno un certo livello di controllo sul ‘cuore’ del vento... I sopravvissuti vi hanno dato qualche altra informazione utile? Che so... Numero degli assalitori? Una descrizione?”, chiese Shikamaru...

 

Temari sospirò poi disse “Ci hanno riferito di aver affrontato due persone e di essere stati sconfitti con un solo attacco... Dalla descrizione che ci hanno dato sembrerebbe trattarsi di... membri dell’Akatsuki...”

 

Ancora loro... Possibile che non ci sia modo di tenere a bada quei bastardi...”, pensò Naruto serrando i pugni, poi chiese con un tono molto nervoso “Chi?” “I due sono stati identificati come Deidara e Sasori...”

 

Sakura all’udire questi nomi spalancò gli occhi per lo stupore e volse lo sguardo verso Naruto con aria interrogativa, il compagno di squadra la osservava di rimando con un volto altrettanto sconcertato, nel suo sguardo c’era qualcosa che sembrava invitarla a esprimere quello che pensava...

 

“Impossibile!”, esclamò allora la rosa, “Non posso avere la certezza per Deidara, ma sono sicura al cento per cento che Sasori non può essere ancora vivo!”

 

“Lo pensiamo anche noi...”, disse con tono deciso il giovane Kazekage riprendendo la parola, sul volto di tutti i ragazzi di Konoha era apparsa un’espressione stupita, “Mi pare di capire che sospettiate l’uso di un Henge* (*Tecnica di trasformazione)...”, disse Shikamaru...

 

Il giovane capo di Suna annuì, “Questo è un altro dei motivi che ci ha spinto a richiedere il vostro intervento... Avendo già combattuto contro i presunti assalitori ne conoscerete senza dubbio le tecniche... Vorremmo che vi recaste presso il luogo dell’aggressione per investigare, se ci riuscite cercate di capire con chi abbiamo realmente a che fare... Vorremmo inoltre che cercaste di fermarli e di riportarci l’elemento del vento...”

 

“Immagino che abbiate bisogno di un po’ di riposo dopo il lungo viaggio... Gaido vi mostrerà i vostri alloggi... Oggi pomeriggio Temari vi scorterà fino al santuario così potrete cominciare le vostre indagini... In bocca al lupo...”

 

Naruto si alzò in piedi e fatto un largo sorriso esclamò “Grazie! Crepi!”, poi segui i suoi compagni che stavano ordinatamente abbandonando la grande sala, anche Kankuro e Temari uscirono lasciando Gaara da solo a riflettere...

 

Il giovane dai capelli rossi, appena tutti furono usciti si alzò, si avvicinò ad una finestra e scostò la tenda osservando le vie del villaggio dove la gente continuava a portare aventi i propri affari, solo in parte consapevole di quanto era avvenuto e stava per avvenire... “Suna non potrebbe essere in mani migliori...”. pensò Gaara con un lieve sorriso, “Questo è certo...

 

Il pomeriggio era arrivato e tutti i nostri giovani ninja si stavano recando verso il luogo dell’attacco guidati da Temari... Si stavano muovendo rapidamente attraverso il deserto...

 

“Strano che non tiri nemmeno un filo di vento... Mi sarei aspettato almeno una tempesta di sabbia in questo periodo sono frequenti...”, fece improvvisamente Shikamaru mentre il gruppo continuava ad avanzare velocemente attraverso le dune...

 

“E ne sei scontento?!”, gli rispose Ino, “Abbiamo avuto una tremenda fortuna e tu ci sputeresti sopra perché ti aspettavi almeno un cataclisma mentre eravamo in viaggio...”

 

“Non abbiamo più avuto un filo di vento da dopo l’attacco...”, iniziò Temari che si trovava appena davanti a loro, “Comunque non c’è bisogno di prendersela, Ino... Dopotutto il nostro amico Nara deve pur trovare un modo per dire che questa missione è fastidiosa...”

 

Ino si mise a ridere “Già... E poi senza un filo d’aria il nostro povero Shikamaru non potrà osservare le sue stupende nuvolette correre libere e spensierate nel cielo...”, mentre diceva queste parole si era messa a fare una vocina dolce dolce e a compiere dei saltelli aggraziati...

 

“Vero... Scommetto che finirà con l’arrostirsi il didietro nel tentativo di stendersi sulla sabbia rovente...”, concluse Temari e le due ragazze iniziarono a fare delle risatine sommesse...

 

Oh mamma mia... Non bastava che rompessero una alla volta adesso si coalizzano pure...”, pensò il povero ragazzo ormai esasperato, “Voi due siete una vera rottura! Siete senza dubbio le donne più fastidiose che abbia mai conosciuto!”

 

“Lo sappiamo bene...”, iniziò Ino, “Stiamo combattendo per restare in cima alla tua lista delle donne più fastidiose del mondo...”,concluse Temari... Finito di parlare, la prima gli fece una linguaccia e la seconda un ghigno maligno, poi entrambe tornarono a sghignazzare sommessamente tra loro...

 

Che rottura! Ma che ho fatto di male...”, pensò Shikamaru sull’orlo di una crisi di nervi...

 

All’orizzonte cominciavano a scorgersi delle rovine quasi completamente inghiottite dalla sabbia... “A quanto pare non manca molto”, disse Naruto, “Infatti dovrebbe essere questione di minuti ormai...”, gli disse Lee seriamente incuriosito da quelle rovine...

 

Poco dopo si trovavano davanti ad un edificio semisepolto dalla sabbia, delle grandi colonne decorate con dei disegni a spirale ne indicavano l’ingresso... Tutt’intorno vi erano ancora le tracce della lotta che era avvenuta qualche notte prima... Della sabbia di un colore bruno indicava i luoghi dove si trovavano i corpi, era il segno inequivocabile del sangue...

 

“Allora... Diamoci da fare...”, disse Neji al gruppo, “Io con Naruto, Shikamaru, Kiba e Hinata ispezioneremo l’interno dell’edificio... Tutti gli altri cerchino indizi qui attorno...”, tutti quelli che erano stati assegnati al gruppo esterno annuirono e iniziarono ad ispezionare la zona, “Ora... Temari ti dispiacerebbe guidarci dentro il santuario...”, la jonin della sabbia sorrise e disse “Non c’è problema... Venite... Vi faccio strada...”

 

La ragazza iniziò ad inoltrarsi nell’antico edificio e i cinque che facevano parte del gruppo di Neji la seguirono...

 

La ricerca sul campo di battaglia non aveva dato i risultati sperati, non avevano trovato nulla di particolare... E questo sembrava confermare il fatto che gli attaccanti fossero sotto l’effetto di un Henge...

 

“E cosa te lo farebbe credere?”, chiese Tenten a Sakura che aveva chiaramente detto di ritenere gli assalitori due impostori...

 

“Beh...”, cominciò a spiegare la rosa, “... Gli attacchi di Deidara e Sasori sono molto particolari e difficilissimi da imitare... E non vedo tracce riconducibili alle loro tecniche...”

 

“Che intendi dire?”, chiese Ino... Sakura rispose “Tanto per cominciare Sasori utilizza quasi esclusivamente delle marionette in battaglia e qui non vedo segni che indichino l’intervento di un marionettista... Inoltre Sasori imbeve tutte le armi delle proprie marionette con veleni di sua creazione e nessuno dei corpi recuperati mostrava segni di avvelenamento...”

 

“E per quanto riguarda Deidara?”, chiese Tenten, “Su di lui sono meno informata... Avremmo dovuto chiedere a Naruto... Ma da quanto ho capito basa i suoi attacchi su jutsu esplosivi e li considera arte... Sembra esserne orgoglioso... Ma qui non ci sono tracce di detonazioni...”

 

“Effettivamente se è davvero così orgoglioso della sua ‘arte’ non vedo perché si sarebbe privato di una possibilità tanto buona per mostrarla...”, riflette Ino...

 

Mentre le tre ragazze discutevano Lee e Chouji stavano esplorando la parte superiore del santuario, che era facilmente accessibile grazie alle alte dune che circondavano gli antichi ruderi...

 

“Mmm... Stando a quanto ci hanno detto a Suna qui si trovavano le vedette di Guardiani del Vento...”, iniziò Chouji parlando al suo compagno in tutina verde... “Giusto... Chouji-kun non credi che sia un po’ strano che le vedette non si siano accorte subito dell’arrivo dei nemici... La visuale qui è molto buona e ci hanno riferito che nella notte dell’attacco la visibilità non era ostacolata da nulla... Anzi l’aria era più tersa del solito...”

 

Chouji si avvicinò al parapetto di uno dei grossi finestroni usati dalle sentinelle e notò che quello che diceva Lee era vero... Da lì il suo sguardo si stendeva sul deserto per diversi chilometri...

 

“Hai ragione...”, disse Chouji appoggiandosi ad un piccolo pilastro mezzo diroccato che divideva le finestre, “Non riesco ha capire nemmeno io... Stando qui si riuscirebbe a vedere qualcuno sopraggiungere con ore di anticipo... E’ incredibile che...”, lo sguardo del ninja cicciotello era caduto sul piccolo pilastro a cui era  appoggiato... Circa all’altezza della sua testa e del suo addome erano conficcati degli oggetti simili a spilloni, sembravano sporchi di sangue...

 

“Qualcosa non va, Chouji-kun...”, chiese Lee preoccupato dall’improvvisa interruzione del compagno... “Guarda... Ci sono degli spilloni sporchi di sangue in questa colonna...” “Uhm... Fammi vedere... Hai ragione...” “Guarda... ce ne sono altri tre in quella colonna laggiù...”, riprese Choji indicando una colonna a poca distanza da loro, “E altri anche lì... E lì...”, disse indicando una terza colonna e il pavimento...

 

“Diamine ma questo posto ne è pieno...”, sbottò Lee, “Aspetta ora provo a prenderne uno...” e detto fatto estrasse uno spillone dalla parete più vicina...

 

L’oggetto era lungo e appuntito da entrambi i lati, non sembrava più lungo di quanto non lo fosse un indice e benché incrostato di rosso si poteva scorgere che era di un colore verde rilucente...

 

“Ahi!!”, esclamò Lee che si era tagliato, a quanto pare oltre che appuntiti quegli spilloni erano anche affilati, “Pensi che questi arnesi siano la causa della morte delle vedette?” “Non lo so, ma è molto probabile... Spiegherebbe perché non hanno visto i nemici avvicinarsi... Ma non capisco come possa qualcuno averli colpiti qua dentro senza che lo notassero... A meno che non vi fosse un traditore...”, rispose Chouji...

 

“A giudicare dalle prove a cui si devono sottoporre i ninja per diventare guardiani lo escluderei... Temari-chan ci ha detto che le persone qui erano tutte degne di fiducia...”, fece Lee...

 

“Forse hai ragione... A proposito che cosa credi che siano?”, chiese Chouji osservando il pezzetto che Lee si rigirava tra le mani... “Mmm... A giudicare dalla durezza e affilatezza dell’oggetto, credo che sia un pezzetto di vetro... O forse di un qualche genere di cristallo...”, disse il giovane dalle folte sopracciglia...

 

“Sarà meglio farli vedere anche agli altri...”, concluse Chouji, “Sono d’accordo... OUCH! Che male!”, disse Lee tagliandosi nuovamente con il pezzetto di cristallo... Detto questo i due shinobi si recarono dalle ragazze del loro gruppo per mostrargli quello che avevano trovato...

 

Temari stava guidando il gruppo di Neji lungo una scalinata che li stava conducendo sempre più in profondità... I disegni a spirale di colore bianco che contraddistinguevano le grosse colonne esterne proseguivano lungo le pareti e il soffitto e sembrava quasi che emettessero una eterea luce biancastra, molto simile a quella lunare...

 

“Certo che questa scale non finisce mai!”, sbottò Kiba lievemente scocciato... “Non preoccuparti!”, gli rispose Temari, “Ci siamo quasi...”

 

I nostri amici stavano ora percorrendo un corridoio abbastanza largo e ornato da meravigliose colonne in marmo, sul soffitto proseguivano le lunghe serie di spirali... “Questo posto è di una maestosità incredibile...”, pensava Neji mentre varcavano un grande arco di pietra che dava accesso a quella che sembrava essere una enorme sala...

 

La sala era enorme, tanto che i ninja di Konoha spalancarono gli occhi allibiti: delle altissime colonne di marmo decorato ornavano le pareti e ai quattro angoli della stanza vi erano dei grossi bracieri di pietra, tutte le pareti, le colonne e i quattro bracieri erano ornati da disegni a spirale che sembravano correre lungo il pavimento per concentrarsi al centro del salone dove si ergeva un sorta di piccolo tronco di piramide, alto almeno un metro e mezzo e dalla base moto stretta; le spirali bianche risalivano lungo i lati e si univano in un punto sulla cima di esso...

 

“Siamo arrivati!”, soggiunse Temari...

 

“Ma è straordinario... Questo posto mi fa sentire un essere minuscolo e insignificante... Davvero imponente...”, esclamò Naruto impressionato... “Beh... Dopotutto è... uhm... Era la sede di una delle cinque incarnazioni elementali...”, fece Temari rabbuiandosi lievemente al pronunciare quell’ “Era”...

 

“Immagino sia il caso di guardarsi attorno e cominciare a capire quale sia la causa di questa rottura pazzesca...”, sbuffò Shikamaru, “Sono d’accordo!”, disse Kiba, “Forza Akamaru diamoci da fare!” “Woof!”

 

Tutti iniziarono a studiare con attenzione la immensa sala... “N... Neji-niisan... percepisci... anche t... tu... questa enorme... traccia d... di chakra?”, chiese timidamente Hinata, “Sì...”, rispose Neji, “E’ incredibile... Proviene da quel piedistallo piramidale al centro della sala...” “Quello era il piedistallo su cui risiedeva l’elemento del vento...”, spiegò Temari... “Pur non risiedendo più in questo luogo quell’oggetto ha lasciato una traccia di chakra enorme... Mai visto nulla di simile...”, pensò Neji...

 

Lo sguardo del giovane membro della casata cadetta cadde sul piedistallo e notò qualcosa di strano... “Strano! La traccia di chakra è molto distorta sulla cima del piedistallo quasi come se qualcuno avesse violentemente strappato l’elemento dalla sua collocazione!” “Ma questo è impossibile! Una simile concentrazione di potere non potrebbe mai essere impugnata! Carbonizzerebbe le mani di chiunque ci provasse!”, sbottò Temari stupita...

 

Akamaru intanto aveva preso ad abbaiare puntando la base del ex-sostegno del ‘cuore’ del vento... “Cose c’è Akamaru? Che...”, iniziò Kiba ma rimase interdetto notando quello che il cane gli indicava, “Ragazzi! Venite qui! Akamaru ha trovato qualcosa!”

 

Sul pavimento intorno al piedistallo era stato disegnato con del sangue un cerchio e attorno ad esso erano state posti alcuni simboli... “Uhm... Quei segni per terra non mi ispirano niente di buono... Emanano una quantità di energia simile a quella dell’elemento...”, ponderò Neji, “F... forse è così c... che lo hanno r... rimosso”, affermò Hinata...

 

“Accidenti, questo può essere molto fastidioso! Sembra un qualche genere di jutsu sigillante...”, disse Shikamaru, “Cavolo! Stai dicendo che qualcuno ha sigillato dentro di sé l’elemento del vento!”, esplose Temari che era ora seriamente preoccupata...

 

“Non lo so per certo... Ma è una possibilità...”, rispose il chunin, “Guardate... Sul cerchio c’è qualcosa!”, esclamò Naruto piegandosi e passando un dito sopra le linee rosse che delimitavano il sigillo... Sul dito aveva ora una sottile polvere di colore verdognolo “cosa pensate che sia?”

 

“Sembrerebbe... u... un qualche t... tipo di cristallo...”, disse Hinata concentrando lo sguardo sul pulviscolo verde... “Credo sia il caso di riportare questo agli altri... E magari vedere se hanno scoperto qualcosa...”, disse Kiba...

 

Una volta riunitisi i nostri amici si scambiarono le informazioni che erano riusciti a raccogliere e cominciarono a interrogarsi su quello che restava da fare... “L’unico elemento comune sembrerebbero essere questi strani cristalli verdi...”, disse Neji, “Ma non abbiamo idea di come trovare gli assalitori, dunque questi oggetti non ci sono di alcun aiuto...”

 

“Potremmo usare il fiuto di Akamaru per rintracciare il proprietario di queste schegge...”, suggerì Tenten... “Potremmo provare ma dubito che servirebbe a qualcosa... Potremmo riuscire a trovarli con un po’ di sforzi, ma saremmo sempre costretti ad inseguirli e andare dietro ad una traccia che si allontana sempre di più è rischioso... Rischieremmo di perderli...”, mormorò Kiba...

 

“Eppure deve esserci un modo per...”, Sakura si interruppe, aveva visto qualcosa muoversi nella sabbia... Sembrava un piccolo serpente, ma la sua colorazione era strana: non sembrava sufficientemente viva, era quasi come se fosse stato dipinto...

 

Un sorriso dipinse il volto della rosa... “Guardate là...”, tutti si girarono verso il piccolo rettile, “Sembrerebbe che le informazioni stiano per arrivare...”

 

Non appena tutti si furono voltati ad osservare il piccolo serpente questo iniziò a contorcersi e piegarsi componendo quella che sembrava una frase scritta con inchiostro scuro... “A quanto pare Sai ha deciso di contattarci...”, disse Naruto con un sorriso tirato che non aveva nulla da invidiare a quelli del suo amico pittore...

 

Il serpente compose lentamente la seguente frase “Trovate informazioni sul nemico... Sua direzione regione dell’acqua... Esatto obbiettivo sconosciuto... Lanciati all’inseguimento... Richiesta rinforzi prima possibile...”

 

“Regione dell’acqua... Ma si trova dall’altra parte del continente! Per di più al di là del mare! Per quale motivo dovrebbero recarsi là...”, disse Kiba con aria crucciata, “Temo di saperlo... Ma mi auguro di sbagliarmi...”, disse Neji...

 

“Temi che possano aver in mente di attaccare anche gli altri santuari, vero?”, chiese Naruto... “Purtroppo sì...”, fece Neji sconsolato, “Uh! Naruto da quando sei così perspicace? L’aria del sottosuolo ti ha per caso riattivato il cervello?”, sibilò Kiba con un ghigno...

 

“Uhmp! Parla per te circo delle pulci ambulante!”, strillò Naruto con un aria offesa, “Piuttosto non capisco perché vadano così lontano... Per andare laggiù la via più breve è attraverso la regione del fuoco... Perché ignorarla in questo modo?” “Un motivo deve esserci per forza ma c’è un solo modo per saperlo... Fare una visitina ai nostri amici e chiederglielo direttamente...”, fece Lee...

 

“Già...”, affermò Neji, “Credo proprio che sia l’unico modo... Temari torna pure a Suna per avvisare che il villaggio non corre più pericolo, almeno nell’immediato... Ora potete solo aspettare e sperare che noi si riesca a recuperare l’elemento del vento... Per quanto riguarda noi dobbiamo riunirci con il gruppo di Yamato il prima possibile e trovare questi impostori...”

 

“Bene...”, sospirò la ragazza di Suna, “Allora immagino di dover partire subito... Grazie in anticipo per il vostro aiuto... Buona fortuna!” e detto questo iniziò a correre in direzione del suo villaggio...

 

“Immagino sia il caso che anche noi ci si metta in viaggio...”, disse Ino emettendo un piccolo sospiro, “Infatti... Meglio non fare aspettare i nostri amici...”, disse Chouji con un ghigno...

 

“BENE! Allora si parte!”, esclamò Naruto e i giovani shinobi di Konoha si diressero verso oriente...

 

CONTINUA...

 

Note: Fiuu! Questo capitolo mi è venuto lunghissimo! Spero non risulti troppo pesante! Nei prossimi capitoli inizieranno ad esserci un po’ di scontri e data la mia tendenza a descrivere devo pensare se portare il rating ad arancione... Per Gaido Sabote (“Gaido” significa guida e “Sabote” significa cactus) vale lo stesso discorso che valeva per Honshou, è solo un personaggio secondario... Sono aperto alle opinioni di chiunque volesse espormele (sia riguardi il cambio di rating o eventuali migliorie nel mio modo di scrivere...), purché esse non collidano completamente con la storia che ho in testa... Volevo inoltre informare che data la vicinanza dell’inizio della scuola e dato che questo è per me anno d’esame non credo che potrò mantenere il ritmo “Aggiornamenti ogni cinque/sei giorni”... Temo che i tempi di aggiornamento cresceranno, forse anche di parecchio (che posso dire... scusatemi in anticipo ^_^’’)

 

RINGRAZIAMENTI

 

Bambi88: Grazie per i complimenti ^O^... Spero che questo capitolo ti piaccia... Per quanto riguarda le coppie non sono esattamente un punto cruciale del mio racconto, ma non posso dire che ignorerò completamente l’argomento... Potrebbero esserci delle piccole dimostrazioni, ma comunque nulla di eccessivamente esplicito (questa storia non è segnalata come romantica)... In sintesi la risposta è sì, ma niente di eccessivo... Sul genere di paring forse un po’ di NaruHina e di NejiTen, sul triangolo InoShikaTema non saprei come pronunciarmi (anche perché ora l’azione si sposta da Suna), diciamo che deciderò in base a quello che mi diranno i commenti...

 

Grazie anche a tutti quelli che hanno letto ma non recensito!

 

I’ll See ya!

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