Il sole è molto caldo quindi alzo la testa per poterne approfittare. Oggi è uno di quei giorni afosi, caratterizzati da sudore e svogliatezza. L'unica cosa che vorrei fare è un altro bagno in acqua tiepida ma non ne ho più tempo. Come tutti gli anni sono davanti sono davanti al fornaio ad aspettare Margaret. Ci piaceva da bambine venire qui e guardare i dolci dalla vetrina. Ma solo se non c'era la signora Malark! Non le piaceva avere bambini "sporchi" come me in giro. Che poi quella che ha sempre l'abito e le mani sporche alla fine è sempre Margaret. Non si direbbe a vederla a prima vista ma le piace molto fare cose imprudenti come arrampicarsi sugli alberi per poi cadere regolarmente a terra oppure frequentare il Forno. Io non riesco proprio a capire perchè le piaccia tanto quel posto. Mi maledico per quella volta che mi sono lasciata accompagnare la! Lei dopotutto non ne ha bisogno, a parte Katiniss e la famiglia del sindaco, la sua è la più benestante... A me non piace andare in quel buco e quando mi serve qualcosa ci mando lei di solito.
So che la terra polverosa sotto di me deve essere molto calda e sarei davvero tentata di sedermi qui come farebbe un gatto ma Margaret è in ritardo. Istintivamente mi preoccupo e comincio a guardarmi intorno. In giro non c'è molta gente, per lo più sono vecchi scommettitori che si aggiudicano un buon posto per la Mietitura. Qualcuno di loro mi indica per poi stringere la mano a un loro compare.
Decido di ignorarli e di andare nell'unico posto dove la mia amica perde troppo tempo.
Usando stradine interne e passando attraverso vecchie staccionate mezze rotte ci metto pochi minuti ad arrivare al Forno.
Il posto è più pieno del solito per via dei Pacificatori extra inviati da Capitol. Quando entro però la gente si scansa al mio passaggio lanciandomi strane occhiate. Tutto ciò mi agita ma faccio finta di nulla.
Poi eccola li, seduta sul bancone di Maria la Zoppa a gambe accavallate spensierata e bella come solo lei può essere. Un pacificatore le si avvicina e si mette a giocherellare con una delle sue trecce. Accelero e la raggiungo quasi di corsa. Lei sorride vedendomi e mi prende per mano.
-Rose! Che ci fai qui?-.
-non ti ho visto arrivare e mi sono preoccupata- le spiego guardando in cagnesco il pacificatore.
Non lo conosco, dev'essere uno di quelli extra.
-ooh! Tu devi essere quella Margaret! E tu sei quella Rose!- fa lui. Non ha l'accento di Capitol City. Probabilmente ha preso quello dell'ultimo Distretto dov'è stato.
-che vuoi dire?- chiede Margaret ingenuamente.
-siete quelle a rischio! Non mi sembravi lesbica eppure!-.
Mi arrabbio subito e se non fosse per la mia amica che mi stringe forte la mano, sarebbe volato un bel ceffone. Ma Margaret è tranquilla e risponde gentilmente -non lo sono infatti. Non lo siamo-.
Lui sembra spaesato per un attimo poi si mette a ridere forte e se ne va. Io scivolo fuori dalla stretta di Margaret e gli vado dietro.
-Che vuol dire?- gli urlo dietro ma lui non mi scolta. Faccio un piccolo scatto e gli blocco la strada.
Lui mi guarda e io ricambio lo sguardo -che vuol dire?- ripeto decisa.
-Vuol dir che siete nella merda fino al collo senza aver mai neanche scopato-. Detto questo mi sorpassa e sparisce nella folla.
Io mi limito a guardare Margaret e so che la sua espressione spaventata è il riflesso della mia.
"Quindi è vero. Hanno fatto davvero i nostri nomi".
Mi guardo intorno e vedo che tutti ci stanno fissando. Ritorno al bancone di Maria la Zoppa e riprendo per mano la mia amica. -Andiamo- le sussurro.
Usciamo con tutti gli sguardi dei presenti addosso e solo quando troviamo un posto appartato ci fermiamo. Ci mettiamo l'una davanti all'altra ma non parliamo, ci guardiamo negli occhi.
Sapevamo delle voci pettegole che giravano su di noi da anni ma non ce c'era mai importato nulla fino a ora perchè erano solo voci. Ma ora poteva essere la nostra condanna a morte.
***
Il sole picchia ancora forte sulla piazza, ora piena dei ragazzi e ragazze pronti in fila per la registrazione. Anche io e Margaret eravamo in fila, più tese rispetto agli anni passati.
Mentre andiamo nell'area riservata alle ragazze delle mia età però lei vede l'unica urna piena di foglietti e si ferma. Do uno sguardo verso il mega-schermo e vedo che le telecamere hanno già cominciato le riprese. Non possono vederla così. La predo e la porto da parte.
-ok ascoltami, facciamo un paio di calcoli. Abbiamo diciassette anni quindi sono 6 nomine a testa per un totale di dodici. Tu non hai mai chiesto una tessera in vita tua mentre io una sola. Abbiamo solo 13 nomine ok? è quasi il minimo. Le probabilità sono dalla nostra parte ok?-.
Lei sembra spaesata ma annuisce.
-andrà tutto bene -la abbraccio -andrà tutto bene-. Al di la della sua spalla vedo Lilian e Abel appartati scambiarsi carezze e sguardi preoccupati.
Con la coda dell'occhio scorgo i salire sul palco il sindaco, Katiniss e la nostra Accompagnatrice, Lola Prince. Riporto Margaret nella nostra area e le stringo forte la mano.
I discorsi cominciano ma il tempo non scorre e mi sembra che non ci sia abbastanza ossigeno. "ok datti una regolata".
Guardo Katiniss. Ho un'espressione annoiata e un'aspetto lievemente trasandato. Ormai non rimane più niente della Ragazza in Fiamme, il suo fuoco si è spento da anni ormai e adesso rimane solo una stanca donna. Non è mai riuscita a far vincere nessuno dei suoi Tributi e col tempo ci ha rinunciato proprio come fece a suo tempo Haymitch.
Lola si toglie i guanti violetti e va verso l'unica urna. Mescola un po' le nomine poi ne estrae un e la tiene in alto a finché tutti la possano vedere. Torna al microfono e srotola il foglietto.
Sembra sorpresa -Rose Lillibeth e Margaret Cale!-.
Margaret accanto a me mugugna e le stringo più forte la mano. I pacificatori arrivano e ci conducono sul palco. Lola ci stringe le spalle -Signori e Signore i tributi del Distretto 12: Rose Lillibeth e Margaret Cale!-.
Un tiepido applauso si sparge per la piazza mentre alcuni ragazzi e ragazze si guardano felici. Sono salvi.
sul mega-schermo appaiamo io e Margaret e vedendo l'immagine della mia amica sento crescere qualcosa dentro di me. La voglia di vincere, di tornare a casa insieme. E tutta Panem dovrà saperlo. Sollevo il braccio di Margaret, le nostre dita ancora intrecciate. Come si fa coi campioni.
Ciò crea un po' di confusione fra quelli del distretto ma non importa perchè mi pare di sentire l'eco delle urla eccitate di Capitol City e gli sguardi degli altri tributi.
Il sole è caldo e dentro di me nasce una fiamma.
Note:
dunque, mi rendo conto che magari c'è un po' di confusione riguardo al sorteggio dei tributi di quest'anno perciò cercherò di fare un po' di chiarezza.
In pratica la cosa è molto più semplice di quanto non sembri: in questa edizione ogni adulto doveva fare il nome di una coppia e le dodici più nominate sarebbero finite nell'unica teca. Siccome sono in due si sommano le nomine che loro avrebbero se fosse un'edizione normale. Tutto qui :)
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