Catarsi notturna

di hiccup
(/viewuser.php?uid=23356)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Notturno I ***
Capitolo 2: *** Notturno II ***
Capitolo 3: *** Notturno III ***
Capitolo 4: *** Notturno IV ***



Capitolo 1
*** Notturno I ***




Notturno I





Ed è come in una notte gelida d’inverno,
Quando respira il vento tra le foglie;
Rantola la donna,
Avvolta dalle spire dell’orrore
Incredula dinnanzi a tale follia.

Follia che arde bubbolando
Come carboni opachi.

Solo sottili scie umide sulle guance ceree
A riflettere la pallida luce della luna.


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Notturno II ***


Apnea
(semplicemente il vuoto nel fiato)

 

Si spegne il sorriso su labbra dipinte
d’azzurro cielo e ciliegie mature;

Troppo rumore.
Troppo silenzio.
Troppo.

Respiro e muoio lentamente
perché ogni urlo stringe di più l'amaro cappio
attorno la candida gola.

Carne debole.
Putride membra.  

Lentamente affondo 
in onde che
 s'infrangono contro le tempie.

Dolore. 



Quanto ancora si può andare avanti in questo modo?  

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Notturno III ***


Notturno III - Tod



 

 

Aspettava già da un’ora sotto la pioggia scrosciante
e non c’era nemmeno un’anima attorno a lei.

 
Quand’anche la luna occultò,
in una gravida nube, il suo tetro pallore;
e le ossa rabbrividirono
sconquassate dal vento tagliente,
la speranza s’affievolì:
cominciò la discesa lenta
- noiosa -
all’inferno buio.
 

Quest’inferi gelidi e gorgoglianti,
troppo silenzio tra i dannati.
 

L’odore degli ansiti
coperti da mani congestionate,
è forte intorno a te.
 

Percepisci ancora la passione,
il dolore?
La solitudine.

 
Cosa ci fai qui?
Tu,
che tenti ancora di ridere
sebbene le lacrime ti si siano gelate sul volto
dal sorriso eterno;
Tu,
che scuotevi i capelli umidi
per allontanare ogni ricordo,
invano.
 

I ricordi quaggiù non sono altro che braci.
 

Cosa ci fai qui?
Aspetti qualcuno?
 
 
 
 
 
 
Oh, non vedo il tuo riflesso nei miei occhi.







*


 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Notturno IV ***


Perchè leggere Stephen King mi fa male tanto quanto continuare a sognare - 



Notturno IV - Mestiere



 



Inspira a polmoni saturi l’odore;
la Camel tra le dita affusolate,
macchiate di sogni, d’inchiostro blu oceano.
Come i tuoi occhi?
 
Siede alla scrivania; vi si ancora con foga,
non sia mai che la marea lo inghiotta.
Stringe la pagina bianca. Cerca
- sorteggia tra i desideri dell’animo –
buon materiale, ottima ispirazione.
 
Guarda disattento
il lontano stagliarsi delle nuvole
squarciate da raggi solari violenti.
Povere nubi, sanguinano copiose?
 
Lo scrittore siede, gambe accavallate
E gomiti piantati nello stomaco;
fuma solerte e scruta la vita.


 

Delizia.



 

*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1588528