Cosa cerchi veramente

di Rue Meridian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo ***
Capitolo 2: *** 2. Il Pesce Australe ***
Capitolo 3: *** 3. Decisione e sicurezza ***
Capitolo 4: *** 4. Un'alternativa alla sconfitta ***
Capitolo 5: *** 5. Sentimenti ***
Capitolo 6: *** 6. Come è iniziato ***
Capitolo 7: *** 7. I cavalieri di Athena ***
Capitolo 8: *** 8. Famiglia e protezione ***
Capitolo 9: *** 9. Domande e risposte ***
Capitolo 10: *** 10. Sfogarsi ***
Capitolo 11: *** 11. Il Nemico ***
Capitolo 12: *** 12. Futuro e passato ***
Capitolo 13: *** 13. Sofferenza ***
Capitolo 14: *** 14. Colline verdi ***
Capitolo 15: *** AVVISO ***
Capitolo 16: *** 16. Macchine da guerra ***
Capitolo 17: *** 17. Incubi ***



Capitolo 1
*** 1. Prologo ***


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Cosa cerchi veramente

1. Prologo

Il vento colpiva incessantemente l’erba, che d’estate cresce stranamente grassa e folta sull’isola, scuotendo  pochi cespugli più alti, che riescono ad attecchire nonostante le rigide temperature, tenacemente rispuntando in primavera dopo le gelate invernali, che imbiancano l’arcipelago.

Niente si vedeva sull’isolotto che riuscisse a contrastar il vento ed a rimaner ritto; sola, una figura si stagliava vicino alla scarpata rocciosa a picco sul mare, unica interruzione verticale di un paesaggio altrimenti piatto e ripetitivo.

La figura, che guardava verso il mare, era chiaramente umana, ma poco altro si poteva dire di lei.

Avvolta in un lungo mantello grigio, stretto dalle braccia contro il corpo, il cappuccio ricaduto sulle spalle dopo una lotta persa in partenza col vento. Il capo era dunque scoperto, ma pochi indizi forniva, poiché il volto era coperto di una maschera senza espressione, modellata su un volto femminile, totalmente lucida se non per due segni azzurri sulla guancia destra a ricordare dei graffi; una cascata di capelli ricci, del colore dell’acqua, le ricadevano sulle spalle ad incorniciare quella figura che poteva altrimenti rassomigliare ad una statua.

La figura rimase ferma ed immobile anche quando, tempo dopo, un uomo si avvicinò risalendo il lieve pendio che portava al limitar della scogliera.

L’uomo era brizzolato, con occhi chiari, la pelle secca segnata dal vento, alto ben più del portatore della maschera, poco più di trentacinque anni d’età. Si fermò accanto a lei, sulla sua destra e si mise a contemplare il mare.

- E’ oggi.- L’uomo aveva parlato, ma difficilmente si sarebbe inteso se questa fosse una domanda od un’affermazione.

La figura non rispose ed egli tornò a parlare, la voce bassa dell’età, piatta e senza sentimento.

- Dove andrai?-

Dopo una manciata di secondi la figura finalmente parlò, la voce chiaramente femminile, giovane ma anch’essa atona.

- Al Santuario.-

- Capisco… Vuoi iniziare da lì la tua ricerca.-

- No.-

A quella risposta l’uomo si voltò a fissarla, impassibile, se non negli occhi che erano animati da un vago stupore.

- Voglio ottenere il grado di Maestra.-

L’uomo tacque per un poco, come fosse indeciso su quale piega far prender al discorso.

- Non ti accetteranno… a causa mia… a causa di chi sei…-

- Mi farò accettare.-

L’uomo sospirò, ma senza sconforto, piuttosto accettando per l’ennesima volta la cocciutaggine della donna.

- Sei cambiata da quando sei arrivata qua…Ascolta solo il mio ultimo insegnamento.

Ricorda sempre quello che hai imparato fino a adesso, loro non sempre l’accetteranno, anzi spesso ti contrasteranno, ma ciò che ti ho insegnato mi ha reso ciò che sono e ti ha reso così, ha salvato a me la vita e la salverà a te. Forse ho sbagliato, forse tutto quello che ho detto sarà smentito dai fatti, ma era tutto ciò che avevo e ti ha reso più forte di quanto mai saresti potuta essere. Forse meno felice… ma più forte.-

La donna rimase in silenzio per qualche minuto, poi si voltò ed iniziò a scender il pendio; solo quando giunse ad una quindicina di passi da lui proferì senza voltarsi –Addio maestro- poi si allontanò scomparendo dalla vista.

Il sole, grigio e freddo, iniziò a tramontare all’orizzonte nascosto dalle nuvole. Solo quando la notte cadde su quell’isola remota dell’arcipelago delle Faer Oer l’uomo si allontanò dalla scarpata tornando alla sua dimora.

 

Ciao a tutti!! Beh, qualche parolina d'introduzione... Alcuni potrebbero giustamente farmi notare che ci sono in giro per EFP due mie fanfic con la dicitura "da completare". Allora, diciamo che "Sala d'aspetto" è una raccolta, e quindi poichè ogni capitolo è indipendente e di conseguenza non potrei mai generare ansie su un finale mancante, mi sento con la coscienza a posto. Anche perchè sto lavorando su un terzo capitolo, che ha un punto debole su cui mi sto incaponendo, ma dovrebbe esser risolto per fine settembre. Per quanto riguarda "Gelosia", beh mi sento molto in colpa... So esattamente come voglio farla finire (mi mancano solo due capitoletti), ma non riesco a scriverli adeguatamente... Penso che aspetterò per lo meno la ripresa della serie e di vedere le nuove puntate perchè ho perso lo spirito del Princeton... Sorry, per eventuali proteste contattatemi... ( anche se in fondo penso che non ci siano molti a tenere alla fine di quella schifezza...)

Per chi ha avuto la forza di giungere fino a qui posso rassicurarlo che una ventina di pagine word di questa storia son già state scritte, e quindi non tema abbandoni prematuri della ff. Ho fatto alcuni cambiamenti in questa ff ai dati che Kurumada dà dei suoi personaggi, cambiamenti fondamentali per la trama della fic per renderla vagamente verosimile... Ho cambiato il luogo di nascita di un paio di pg, una data di nascita, ed ho aggiunto una parentela... ma non dirò di chi! Sennò tanto vale che vi dica tutto...

Chiedo un piccolo parere a voi che avrete la gentilezza di commentare (in bene od in male) questa fic: i capitoli sccessivi sono di poco più lunghi di questo. Secondo voi, devo compattarne un paio per dare un minimo di consistenza al singolo capitolo? O li preferite di questa lunghezza? Per me è indifferente, dipende da voi.

Per il resto posso dire che vorrei provare ad aggiornare una volta alla settimana, al massimo più avanti ogni due: per il momento il materiale ce l'ho... ma se vedo che la cosa vi schifa, beh ditelo che lascio perdere!

Che dire, a me stranamente piace, è una vecchia idea che finalmente prende corpo ed ho delle buone carte da giocarmi... Ma come tutti i giocatori che si intendono un minimo di carte, gli assi scendono a partita ben avviata...

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Capitolo 2
*** 2. Il Pesce Australe ***


chapter one

2. Il Pesce Australe

 

La nave giunse in porto in mezzo alla mattinata, ed i passeggeri si accalcarono sul ponte nella attesa che terminassero le operazioni di attracco per poter finalmente sbarcare.

Il porto di Atene era vivo di quel fermento che caratterizza ogni città commerciale sul mare, ma oltre a questo si aggiungevano le folle di turisti venuti ad ammirar le bellezze dell’antico centro del mondo. In mezzo alla folla, forse un po’ più in disparte rispetto al resto dei passeggeri, una figura mascherata osservava il porto, appoggiata coi gomiti alla ringhiera metallica della nave.

La ragazza, perché tale la rivelavano le forme chiaramente intuibili sotto i jeans ed una t-shirt aderente, doveva avere all’incirca una ventina d’anni ed era alta e slanciata, dotata di una struttura fisica solida ed asciutta.

I passeggeri le lanciavano occhiate preoccupate, ma presto era girata la voce che fosse orribilmente sfregiata e che portasse per tale motivo tale maschera; tuttavia il suo modo di fare scostante avevano presto scoraggiato i vari moti di pietà che la notizia aveva destato.

Scese insieme agli altri passeggeri, ma non si fermò a riempirsi gli occhi delle meraviglie dell’isola, ma iniziò a dirigersi con passo costante verso la zona archeologica della città. Appena in vista di questa però, iniziò ad allontanarsi da essa, risalendo la rocca che dominava la città. Non mise molto tempo, nonostante l’enorme cassa metallica che portava sulla schiena, a giungere, dopo un lungo canyon, all’ingresso di una vallata alla base di una rocca, costellata di antiche costruzioni.

- Ferma dove sei!-

Una decina di uomini vestiti come antichi soldati si pararono di fronte a lei, le armi alzate, pronti ad ingaggiar uno scontro.

- L’ingresso al Santuario è vietato agli stranieri! Rivela la tua identità donna!-

La ragazza si tolse dalle spalle la custodia e la depose ben visibile davanti a sé, poi parlò con voce piatta e quadi annoiata:

- Devo incontrare Athena…Riferitele che il Silver Saint della costellazione del Pesce Australe chiede di essere ricevuta.-

- Il Pesce Australe? Ma che diavolo di costellazione…?-

La ragazza incrociò le braccia sotto al seno e proferì con voce venata di sarcasmo: -Forse ti è più nota come la costellazione dello Squalo.-

A quelle parole i soldati strinsero maggiormente le armi e fissarono con maggiore attenzione la straniera, ma questa incurante si era seduta sulla custodia del suo cloth, incurante di tutto e di tutti.

Dopo averla osservata, uno dei soldati fece cenno ad altri due, che si allontanarono di corsa dal luogo, dirigendosi verso il Santuario.

La Silver Saint rimase lì immobile, nonostante il tempo passasse abbondantemente, tanto che le stesse guardie diminuirono pian piano fino a giungere ad una sola coppia, che fissava con ansia ogni possibile movimento della Saint.

Solo un paio d’ore dopo che il sole aveva raggiunto il suo zenit vi fu un cambiamento: due donne comparvero e fecero cenno alla Saint di seguirle.

Entrambe portavano la maschera, senza alcuna decorazione, e vestivano la tuta di allenamento tipica del Santuario. Una di loro, la più alta e più anziana, si presentò come la Silver Saint dell’Aquila, Marin, e presentò la brunetta accanto a sé, come un’apprendista, Dunya.

- Ti porteremo dal Gran Sacerdote… Lui deciderà se potrai incontrare la dea.-

La Saint dello Squalo non fiatò e Marin si avviò seguita da presso dall’apprendista, che ogni tanto si voltava ad osservar preoccupata la donna che si rimetteva in spalla lo scrigno dell’armatura e le iniziava a seguire, pochi passi dietro di loro.

Dopo aver attraversato la vallata, superando i campi d’addestramento, dove tutti si voltavano a fissarle, e dopo vari tentativi da parte dell’apprendista di parlare alla Saint dell’Aquila della pericolosità della loro “ospite”, giunsero all’inizio di una scalinata che risaliva il monte. La imboccarono e risalirono fino a giungere ad un’immensa costruzione, del tutto simile ad un tempio dorico.

-La Prima Casa, la Casa del Cavaliere dell’Ariete.- Marin spiegò, mentre si avvicinavano a tre figure ricoperte di cloth splendenti d’oro.

Una di queste, un uomo alto dagli occhi verdi e lunghi capelli viola, s’avvicinò e si presentò con voce calma e educata, dopo aver fatto cenno all’apprendista ed alla Saint di Eagle di farsi da parte.

- Benvenuta straniera, il mio nome è Mu, Cavaliere dell’Ariete, Custode di questa Casa ed attualmente Gran Sacerdote del Grande Tempio. Costoro sono il nobile Aioria, cavaliere del Leone, ed il nobile Dohko, cavaliere di Libra.-

I due, indicati dal Gold, osservarono la straniera attentamente e forse addirittura con ostilità per quanto riguardava il Cavaliere di Libra: se essa però se n’era accorta non lo diede a vedere e chinò di poco il capo in segno di rispetto, mentre rispondeva con quella voce così atona, da creder che non sapesse cosa fossero le emozioni.

- Chi sono già lo conoscete ed il mio nome non ha alcuna importanza al momento- Mu ed Aioria rimasero perplessi, mentre l’ostilità del cavaliere di Libra si faceva più evidente.- Vengo per incontrar Athena, Gran Sacerdote: ho una richiesta da farle e voglio che sia Lei in persona a decidere se accordarmi o no ciò che desidero.-

La voce di Mu era cortese come sempre, anche se lo stupore si leggeva chiaramente nel suo sguardo –Ogni richiesta alla Dea, cavaliere, deve passare attraverso di me. Non posso concederti d’incontrar Athena senza conoscerne il motivo. I tempi sono cupi, la battaglia contro Hades è appena finita, ma i nemici non son ancora tutti sconfitti.-

La donna tacque un attimo, soppesando la risposta del cavaliere di Ariete, poi proferì raddrizzandosi.

- Vengo a chieder di esser addestrata e poi messa alla prova per ottenere il titolo di Maestra-

- Mai!- La voce del cavaliere di Libra risuonò forte ed improvvisa nell’aria di fronte alla Prima Casa.

 

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L’aria s’era fatta elettrica, il cavaliere dell’Ariete poteva sentire il cosmo del compagno di battaglie ardere in maniera impressionante a causa dell’ira. Chiunque si sarebbe spaventato e già una serie di apprendisti già sensibili al cosmo e di cavalieri s’erano avvicinati alla Prima Casa per osservare la scena, notevolmente preoccupati per la perdita di controllo del Gold, sempre calmo ed equilibrato.

La straniera però non dava segno d’agitazione e sembrava rimaner impassibile: sembrava, perché la maschera impediva a chiunque di capire quali sentimenti s’agitassero in lei.

Mu intravide con la coda dell’occhio Aioria notevolmente sorpreso e parecchio interdetto, mentre alle sue spalle altri Gold si aggiungevano al gruppo.

- Non ho alcuna intenzione di permettere a questa… - Dohko si trattenne dal sibilare qualunque insulto stesse pensando. - … a questo essere di divenire una Maestra!-

-Non credo di aver chiesto la vostra opinione, cavaliere di Libra, per quanto questa possa essere sicuramente interessante- La voce della ragazza continuava ad essere piatta e quasi totalmente atona, nonostante le sue parole grondassero sarcasmo. – Invece ho chiesto al Gran Sacerdote di inoltrare alla Dea la mia richiesta e voi non avete niente a che vedere con essa o con il suo rifiuto-

- Io credo proprio di sì invece!- Ringhiò, iniziando ad espandere il suo cosmo e stringendo i pugni, pronto a sferrare un attacco.

Ad impedire che la situazione precipitasse fu l’intervento degli altri Gold Saints: Mu si frappose fra la donna ed il cavaliere di Libra, mentre, appena giunti, Milo, cavaliere di Scorpio, e Camus dell’Acquario trattenevano il Gold pronto a scattare.

-Cosa succede Dohko? Che diavolo stai facendo? Non puoi aggredire un’altra Saint senza un motivo! E’ solamente una ragazzina…- La voce squillante di Milo espresse i pensieri di coloro ch’erano ignari dei fatti.

- Un’assassina, una maledetta vorrai dire: è il cavaliere dello Squalo!- La voce di Deathmask rispose, mentre egli s’avvicinava al gruppo seguito dai cavalieri della Seconda e della Dodicesima Casa.

- Detto dal cavaliere di Cancer deve essere un complimento, vista la ferocia con cui s’accanisce sulle sue vittime.- Il tono gelido della ragazza diede ancora maggiore effetto alle parole della ragazza.- Non mi lascio definire assassina da uno che strappa i volti dei cadaveri dei suoi avversari per decorare la sua Casa!-

Deathmask divenne livido di rabbia a quelle parole e si slanciò verso la ragazza in modo da evitare il cavaliere dell’Ariete: era ad un solo metro da lei, quando un enorme cosmo giunse a separarli.

La Dea Athena era giunta accompagnata dagli ultimi Gold Saints che ancora non erano giunti: i custodi della Terza, della Sesta e della Decima Casa.

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-Ora basta!- La voce di Athena, o meglio della sua attuale reincarnazione, Saori Kido risuonò all’interno della Prima Casa. Aveva ordinato ai Gold di entrare per evitare di continuare a dar spettacolo di sé di fronte all’intero Santuario ed era riuscita a calmare gli animi momentaneamente. Almeno fino a quando non aveva chiesto spiegazioni di ciò che stava succedendo: a quel punto s’era scatenato l’inferno. I Gold avevano iniziato a bisticciare tra loro ed ad urlare e lei non ci aveva capito più nulla. All’esterno la ragazza, che sembrava essere la causa scatenante della bagarre, aspettava la fine delle discussioni, affidata alla custodia di Marin dell’Aquila e di un paio d’apprendisti.

I Gold si azzittirono all’udire la Dea, ma continuarono a rimaner inquieti ed a guardarsi in cagnesco.

- Grande Mu, ti prego, vuoi spiegare cosa sta accadendo ed illuminarci sul perché l’arrivo di questa donna ha causato tanto chiasso?- Saori richiese con quella grazia e quella naturalezza che rendevano educato e cortese un ordine, tipiche di chi ha il potere e lo esercita senza abusarne.

Mu con un cortese inchino, volto probabilmente a nascondere un piccolo sospiro, iniziò a parlare:

- La ragazza che avete visto, milady, è la Silver Saint della costellazione del Pesce Australe, tristemente nota come costellazione dello Squalo. E’ venuta a chiedere a voi, milady, di esser addestrata per poter ottenere il titolo di Maestra-

- Se lo può scordare- Sibilò il cavaliere di Libra, destando lo stupore della Dea, che chiese spiegazioni.- Milady, quell’armatura è nota come il cloth dello Squalo a causa delle stragi che i cavalieri che la portavano compivano. E’ un’armatura maledetta, chi la indossa compie le peggiori efferatezze per proprio piacere.-

- Milady, però è necessario esser sinceri. Quella della maledizione è una leggenda di cui non sappiamo quanta verità contenga. Non tutti i Saint che l’indossarono furono degli assassini!- La voce di Camus interruppe Dohko, cercando di conciliare gli animi.

- Peccato che furono delle rarità di cui non si sa nulla! Probabilmente erano degli assassini più prudenti degli altri… - Il sarcasmo di Deathmask era tangibile.- Non solo erano assassini senza scrupoli, ma anche dei traditori di Athena! E si dice che fossero quasi imbattibili…-

- Per favore! Il cosmo di quella ragazzina è addirittura inferiore ad un apprendista!Mi stupisco che sia diventata una Silver… con quel cosmo non è un pericolo per nessuno! Men che meno qui dove ci siamo noi Gold Saints!- Ribattè Milo di Scorpio- Non riesco a capacitarmi di come potete pensare che sia pericolosa!-

- Se non erro, l’ultimo Saint a vestire quell’armatura risale a più di due secoli fa: a lungo si è creduto che il cloth fosse disperso o addirittura distrutto.- La voce pacata di Shaka costrinse tutti a voltarsi verso l’uomo più vicino ad Athena.- Costui era un assassino senza scrupoli, si dice che fosse un uomo di ghiaccio, un traditore del Santuario. E colui che lo sconfisse era il cavaliere di Libra di allora.-

A quelle parole, i Gold Saints si voltarono ad osservare Dohko, consapevoli che, nonostante l’aspetto fosse quello di un ventenne, il cavaliere di Libra aveva circa duecentocinquanta anni.

- E’ vero, anche se solo in parte. Per sconfiggerlo necessitai dell’aiuto del cavaliere di Capricorn, che morì nello scontro.- Dohko parlava col capo chinato, fissandosi le mani strette a pugno.

- E’ assurdo mia Dea! Non possiamo caricare un cavaliere delle colpe di chi ha indossato prima di lui l’armatura!- Kanon di Gemini intervenne, ben consapevole del rischio di tale intervento. Non tutti avevano dimenticato le colpe di cui si era macchiato in passato e pochi si fidavano di lui.

Ed, infatti, a quelle parole scoppiò nuovamente il finimondo: i Gold ricominciarono a discutere, mentre la Dea si domandava tra sé che fare.

Le posizioni erano abbastanza ben definite: i Saints di Cancro, del Leone, della Bilancia, del Capricorno e di Pesci erano in varie gradazioni contrari ad accettare le richieste della donna, mentre gli altri volevano concederle una possibilità. Solo Shaka di Virgo rimaneva indifferente alla questione e si manteneva equidistante dalle due fazioni.

Una situazione di stallo. Dove era l’intervento della Dea della giustizia a dover esser decisivo.

- Vediamo cosa dice a tal proposito la ragazza- La proposta di Shaka stava per far nascere una nuova discussione, quando un cenno della Dea zittì tutti.

- Il nobile Shaka ha parlato con saggezza. Fate condurre dentro la donna e solo lei. Voglio evitare scenate di piazza.- Lo sguardo della Dea fulminò eventuali reazioni ed il cavaliere di Gemini uscì a chiamare la ragazza.

Beh, che dire.... spero che la cosa v'interessi... Beh, prima di tutto i ringraziamenti:

Per Synnovea: Qui ne ho fusi un paio... spero che la "consistenza" quantitativa e qualitativa sian soddisfacenti! Ti ringrazio del commento e ne approfitto per complimentarmi con te e war per Siwa... non lascio molti commenti generalmente perchè non ne ho mai il tempo ma la seguo con molto interesse!

Per White Gundam: Thanks! Beh per le tue risposte dovrai aspettare... Si capirà... ma con un po' di pazienza... il mio personaggio è... come dire... una bella sorpresa.... (almeno spero!) ... La parentela è una delle mie idee che mi dan maggiore soddifazione pur essendo come dire... poco attendibile!

Per Gufo_Tave: Spero che la lunghezza basti... Kanon? Da che cosa fai questa deduzione? Potrebbe essere... oppure no... mmm vedremo...

Beh, allora per quanto riguarda la costellazione del Pesce Australe vi consiglio un salto su questo link: http://it.wikipedia.org/wiki/Pesce_Australe

L'immagine di Bode non fa pensare ad uno squalo (infatti questa identificazione è mia), ma comunque la presenza dei denti in bocca al pesce potrebbe giustificarla...

Altre cose da aggiungere... Non ho previsto i Bronze Saints: infatti, tranne il meraviglioso e mio adorato Ikki, non mi esaltano particolarmente...  Però forse potrebbero apparire, ma in generale come personaggi secondari... In compenso, ho creato un altro personaggio, a parte la protagonista, che mi dà quasi più soddisfazioni di lei! In effetti, a volte la mia protagonista mi pare un po' noiosa... Non perchè sia una Mary Sue ( spero che nessun abbia questa impressione) ma perchè ha un carattere un po' strano... Ma io certe cose non dovrei dirvele!!

Il problema è che vorrei parlarvi per ore... Comunque ho cambiato anche la grandezza perchè sono cecata e come prima avevo un sacco di difficoltà a leggere... ora sto sperimentando... ditemi la vostra...

Un bacione grosso a chi legge, ma due a chi commenta!

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Capitolo 3
*** 3. Decisione e sicurezza ***


chapter_two

3. Decisione e sicurezza

Il sole si avvicinava alla sua fase di tramonto ed i suoi raggi arrossavano la scalinata delle Dodici Case.

La Silver Saint dello Squalo sostava immobile, appoggiata allo scrigno del suo cloth, fissando il pavimento marmoreo sotto i suoi piedi. Se avesse alzato lo sguardo avrebbe notato che la folla che si era avvicinata precedentemente era stata dispersa dal cavaliere dell’Aquila e dai due apprendisti che ora sostavano ad una quindicina di passi da lei. Dunya più isolata dai due fissava la straniera, mentre Marin teneva una lezione a voce bassa all’altro apprendista, un giovane dinoccolato, che pendeva dalle labbra della maestra.

Tuttavia la propria tempesta interiore prendeva tutta l’attenzione della ragazza: analizzava ciò che era successo, riflettendo sui luminosi cosmi dei Gold che aveva percepito. La cosa che l’aveva stranita era la nota di familiarità che aveva ad un certo punto percepito e che non riusciva a chiarirsi. Non riusciva a capire chi era ad emanare quel cosmo, poiché la presenza contemporanea dei vari Gold le aveva impedito di percepire le diverse sfumature, specie perché l’ostilità del cavaliere di Libra era tale da sovrastare tute le sue altre percezioni.

Sospirò, mentre alzava lo sguardo, tornando a prestare attenzione a ciò che la circondava: un cosmo dorato in avvicinamento indicava che un Gold stava uscendo dalla casa dell’Ariete.

Kanon, giunto sulla porta le fece cenno d’entrare, mentre segnalava a Marin ed agli altri di attendere. Riportando sulle spalle la custodia del cloth, ne approfittò per verificare: no, non era il cosmo del cavaliere di Gemini, non era il cosmo “incriminato”.

Entrando nella Casa notò come la discussione avesse solo aumentato, di fatto, le tensioni nell’aria e nascosta dalla maschera fece un sorriso amaro. Dedicò la sua intera attenzione alla Dea, che la guardava con un’espressione che voleva essere conciliante e disponibile, ignorando gli sguardi astiosi dei cavalieri di Libra e del Cancro.

- Cavaliere, il Gran Sacerdote mi ha riferito le tue richieste, ma molti dei Gold Saints qui presenti si oppongono alla tua richiesta, per motivi che credo ti siano noti. Ora io voglio sapere chi sei e cosa rispondi alle accuse che ti rivolgono- La voce della Dea risuonò musicale ed armoniosa nella Prima Casa.

La ragazza tacque, riflettendo, per qualche secondo, poi iniziò a parlare, con voce piatta, tanto da sembrar quasi annoiata: - Milady, per quanto riguarda la mia identità, desidererei esser conosciuta solamente come la Saint della costellazione del Pesce Australe. Il mio nome ha perso importanza, quando iniziai l’addestramento e divenni apprendista, tanto che l’ho dimenticato.- Consapevole che nessuno le avrebbe creduto continuò. – Sono stata addestrata sull’isola di Lìtla Dìmun, dell’arcipelago delle Faer Oer, dal mio maestro Cormac della costellazione del Cratere- Ignorò volutamente il sibilo del cavaliere di Libra (-Un altro traditore…-) e proseguì.

- Solamente due anni fa ottenni l’investitura a cavaliere, ed a questo riguardo vorrei chiarire alcuni dettagli.- La voce si fece di ghiaccio, mentre posava di fronte a sé, ben visibile a tutti, la custodia del suo cloth.

- Durante il mio addestramento il mio maestro ci parlò della storia di questo cloth, allora disperso, ed io presi allora la decisione di combattere per ottenerlo, per ottenere questo cloth e solo questo. Ciò che fecero i cavalieri che mi precedettero non ha alcuna importanza per me… Le loro azioni, qualunque furono non mi riguardano, né ho intenzione di chiedere perdono per azioni non mie… - Sottolineò la sua decisione con un gesto secco della mano, lasciando una breve pausa tra le sue parole.

- Ora milady, so che girano voci che questa armatura sia maledetta: io vi chiedo, può un cloth creato per difendere la Dea e da lei stessa consacrato alle stelle sue protettrici, agire contro Athena indipendentemente dalla volontà di chi lo porta?- La mano destra si posò sulla custodia.

- Io non lo credo e non credo che nessuno qui sia così stolto da pensarlo. Quanto all’accusa di esser un’assassina senza scrupoli, domando quanti cavalieri della Dea non abbiano ucciso, quando la battaglia non gli lasciava altra scelta… Sì ho ucciso, ma non per piacere personale, ma solo per difendermi: e questa è una colpa di cui non mi potete accusare.-

Tacque, consapevole che le sue parole poco effetto avrebbero avuto su chi aveva già deciso contro di lei, ma comunque speranzosa nella saggezza e nella giustizia della Dea. Un’inquietudine strana le stringeva il cuore: quel cosmo… lo sentiva presente, ma non riusciva ad intendere in chi bruciava in tal modo.

-Milady - Dohko di Libra s’era fatto avanti e si era rivolto alla Dea- La difesa di questa… di costei è ben costruita, ad arte oserei dire, ma la sua reticenza a rivelare la sua identità è oltremodo sospetta; quanto al fatto che non sia un’assassina non abbiamo alcuna prova a suo favore. Inoltre, milady, il suo maestro è un traditore che non ha mai voluto giurare fedeltà al Santuario!-

La ragazza non fiatò e rimase impassibile a guardar la Dea; solo un rapido contrarsi a pugno delle mani palesò la sua rabbia.

Lady Saori sospirò: la questione era ben complessa e qualsiasi decisione le avrebbe procurato non pochi contrasti. Tuttavia decidere a sfavore della Silver Saint le pareva profondamente ingiusto, ma le voci che giravano sul suo conto erano invero preoccupanti.

In effetti, su una cosa Dohko aveva ragione: non avevano alcuna prova a suo favore o contro di lei. Solo una cosa poteva mostrare il vero carattere di quella donna così impassibile: una prova, una prova abbastanza difficile da costringerla a rivelarsi, a rivelare le sue vere intenzioni.

- Ebbene, ho preso una decisione. Sono favorevole ad accettar la tua richiesta, cavaliere, ma ad una condizione.  Voglio verificare le tue capacità ed il tuo temperamento, specie durante lo scontro. Per tale motivo, domani, se ancora sarai sicura della tua decisione, ti scontrerai con un cavaliere da me scelto.-

Se la ragazza ne fosse sorpresa o meno nessuno lo capì, poiché la sua unica reazione fu un lieve annuire del capo; per il resto, tutti presenti rimasero sconcertati, ed ancora di più al sentire le successive parole della Dea della sapienza.

- Ti scontrerai all’Arena, un’ora prima che tramonti il sole, col custode della Sesta Casa, Shaka di Virgo.-

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Dunya camminava sbuffando palesemente tornando al suo alloggio al campo d’addestramento femminile.

Non è giusto! E questo a dimostrazione che non gli importa molto dell’apprendista più scarsa del Santuario! Mi fanno saltare un intero pomeriggio d’addestramento perché tanto “non è una gran perdita per te”…

Spero di poter far buona figura con Marin e magari imparare qualcosa, e invece no! Quella pensa solo ad insegnare ad Alphard, il suo nuovo allievo…Ed io? Picche!

Speravo almeno di godermi una scenetta tra i gold e sta tizia, ma la lady Kido non vuole scene di piazza! Ed io che mi rifacevo un po’ gli occhi!

Ed ora a dimostrazione di quanto possano tenere alla mia sopravvivenza mi dicono che devo ospitare la straniera pazzoide-assassina in casa mia! Fantastico! Tanto se questa mi ammazza mica è una gran perdita…

E poi è di una noia mortale! Non spiccica mezza parola neanche se costretta…E Marin se n’è andata per cavoli suoi perché ha di meglio da fare che badare allo scarto del Santuario…

Che cavolo!

-Il tuo cosmo è talmente depresso che viene voglia di gettarsi in un baratro…- La brunetta si voltò sorpresa, ammutolita dallo stupore: Allora sa parlare! Peccato lo faccia solo per prendermi per il fondoschiena… Crede che non abbia sentito il suo sarcasmo?

-Beh, meglio il mio cosmo depresso, che quello sputacchio che ti ritrovi!- Ringhiò, prima di realizzare che non era il caso di rivolgersi così ad una pazza psicopatica. Si portò una mano alla bocca, anche se il viso era coperto dalla maschera.

La straniera ridacchiò per un istante, sa anche ridere!, prima di parlare.

- Allora tu sei Dunya se non erro… e cosa hai fatto di male per meritarti di tenere in casa una “pazza assassina” la notte prima della sua esecuzione? –

Cavolo, questa gronda sarcasmo! Beh, non ha tutti i torti, l’hanno condannata a morte! Affrontare il cavaliere di Virgo… nessuno sano di mente lo farebbe… la cara Athena, dea della misericordia!

- Mph… non sono affari tuoi! Ed adesso muoviti che ce ne vuole ancora per il campo d’addestramento femminile.- Si voltò e proseguì per il sentiero buio, seguita dalla straniera che portava con se il suo cloth sulle spalle.

Dopo un po’ Dunya mugugnò, passandosi una mano nei corti capelli lisci: - E’ che sono l’apprendista più scarsa del Santuario… nonostante abbia già sedici anni, non c’è nessuno che mi voglia prendere come allieva… mi devo allenare da sola o coi gruppi… nessuno mi tiene per più di una settimana… dicono che dovrei mettermi il cuore in pace…-

- E tu lo fai?- La straniera le si era affiancata, ma continuava a guardare davanti a sé, osservando il luogo.

-Ovvio che no! Mica mi arrendo così facilmente io!-

-E allora perché non ti scelgono come allieva?-

Ma è scema?- Te l’ho detto: perché non sono capace! Vuoi che metta i manifesti o ti faccia un disegnino perché tu lo capisca?-

-Sei una sciocca. Le capacità ce l’hai altrimenti non ti prenderebbero con sé, ma se ti mollano dopo una settimana è perché sei te ad arrenderti.- Ma che diamine… che ne vuole sapere lei?

- Ti sbagli! Io non mi arrendo mai, capito? MAI!-

La straniera si fermò e si voltò a guardarla: - Bene, se le cose stanno così, me lo dimostrerai. Ti faccio una promessa: se supererò la prova di domani, ti allenerò io… Ci stai?- Le porse la mano destra e Dunya la fissò sbalordita.

Cosa diavolo sta farneticando? E ora che faccio? Oh, va bene, io accetto… Male che vada ho trovato un maestro… una pazza psicopatica, ma comunque una Silver Saint!

Strinse la mano con decisione e disse semplicemente: - Ok!-

Vedremo se poi mi reggerà per più di una settimana… Dunya scoppiò a ridere: - Dì un po’, hai deciso di prenderti questa patata bollente perché hai intenzione di fuggire stanotte o perché sai che morirai domani?-

- Nessuna delle due…  Io non fuggo e domani non morirà nessuno…-

- Vuoi dire che credi di poter battere Shaka? Ma allora sei veramente pazza! E’ il cavaliere più potente del Santuario, l’uomo più vicino ad Athena! Se quello apre gli occhi sei morta… capito? Polverizzata! E non ne ha neanche bisogno: gli altri sensi e la capacità di percepire il cosmo suppliscono alla mancanza della vista ed i suoi attacchi sono letali.- Il tono dell’apprendista era  diviso tra l’incredulo ed il preoccupato: sembrava che parlasse con una pazza.

- Non ho detto che lo batterò… anche se potrei- Dunya la guardò scettica – e fidati, non lo dico per vantarmi. Ho detto che domani non morirò né io, né il custode della Sesta Casa. La mia intenzione e dimostrare il mio valore, nient’altro.-

Erano ormai giunte alla casa di Dunya, - Beh, per lo meno sei sicura di te stessa… Entriamo va’… Domani sarà una giornata molto lunga.-

 

Ben ritrovati!.... Beh, dai un paio di colpi di scena decenti ci sono in questo capitoletto! O no?... Eddai... uno scontro con Shaka! Non vi attira l'idea? Non volete vedere in quanti nanosecondi muore la mia protagonista? O la volete viva?... Comunque la mia personaggia-spalla è venuta fuori! Dunya! Lei mi piace, ha un carattere molto più facile... e forse più piacevole... voi che dite? Ho tante cose in previsione per lei! Anche se di più per la mia protagonista senza nome!... l'avete notato?... ancora no-name.... chissà per quanto... mah! Comunque ho cercato di ricambiare la vista grafica... spero sia meglio...

Nonostante domani abbia lo scritto dell'esame di informatica ho deciso di aggiornare, anche perchè domani sono iperimpegnata e ci metterò un po' a riprendermi! Beh ragazzi, facciamo così:

TEST SULLA VOSTRA INTUIZIONE: Vi sfido! Vediamo se riuscite ad eguagliare la mia mente malata ed a capire la parentela che ho inserito in questa fic! Si dirà esplicitamente tra un paio di capitoli... Quindi avete poco tempo! Unico indizio: lega due personaggi di Kurumada alla mia personaggiA principale!

Se volete fate ipotesi anche su eventuali coppie... ma ancora non son del tutto certa!

Pensiamo ai vostri meravigliosi commentini!

Per Manila: Thanks! Beh, gli interrogativi son tanti!... Ma arriveran le risposte... pian piano! Direi che questa lunghezza soddisfa le mie e spero le vostre esigenze! Beh questo capitoletto ti ha stupita?

Per Gufo_Tave: Ho cercato di rimediare al problema dello scorrimento laterale...Spero di esserci riuscita... l'html non è il mio forte! Piaciuto lo squaletto? Beh devi vedere quanto lo apprezza Dunya! (Piccola anticipazione!)

Per Dafne: Dauko irritante? Naaaa... perchè dici questo? Secondo me è anche peggio! ^^ Comunque c'è chi fa figure peggiori!(Vedrai...) Effettivamente la costellazione del Pesce Australe non è esattamente la più famosa dell'universo... Ma è l'unica che potevo assimilare alla figura dello Squalo..Addirittura stupendo? Beh, son contenta ci sto mettendo l'anima..( invece di studiare!)... Spero che il gradimento almeno non diminuisca!

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Capitolo 4
*** 4. Un'alternativa alla sconfitta ***


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4. Un'alternativa alla sconfitta

 

L’arena era gremita fino a scoppiare, solo i posti per la Dea, il Gran Sacerdote e gli altri Gold erano vuoti. Tutti gli occhi erano fissi sulla sfidante, che aspettava appoggiata ad un tronco di colonna, le braccia incrociate al seno, rivestita della sua armatura. Effettivamente, rivestita di quel cloth, la ragazza faceva la sua figura: l’armatura era totalmente d’argento, se non per qualche decorazione blu oltremare, riluceva sotto il sole e l’elmo in testa, rassomigliante ad uno squalo, era abbastanza spaventoso.

Il vociare era quasi assordante, ma la straniera ignorava i presenti richiusa nei suoi pensieri.

- Ehi, Sharkie, già girano scommesse sull’esito dell’incontro!-La voce squillante di Dunya la distolse dal suo rimuginare.

- Ti ho già detto di non chiamarmi in quel modo, Dunya: è irritante.- Il tono si fece ironico - E come sono le mie quotazioni?-

- Ed io ti ho già risposto che in qualche modo ti devo pur chiamare! Comunque danno una tua vittoria 20 a 1… Ed è una quotazione altissima se pensi che ti stai per battere con Shaka… Nessuno sano di mente scommetterebbe su di te!Ma la tua cattiva fama ha riequilibrato le cose: danno una patta 5 a 1!-

- Giusto per sapere, tu su cosa hai puntato?- La voce della Silver aveva una notevole sfumatura ironica.

- Sono una dei pochi folli che ha puntato su una patta… per vivacizzare il gioco… fino a stamattina non volevano neanche accettare le scommesse!-

- Capisco.- Mormorò la Silver, richiudendosi nel suo silenzio. Solo dopo un po’ si riscosse per mormorare: - Dunya, il cavaliere di Virgo durante il combattimento utilizza il suo cosmo e gli altri sensi per individuare il nemico, vero? E’ così che supplisce all’assenza voluta della vista?-

La ragazza annuì incuriosita, mentre la Silver proseguiva.

– Quando dici che utilizza il cosmo, cosa intendi esattamente?-

- Beh, non lo so con precisione, ma una volta affermò ad una lezione comune che si poteva individuare il nemico ricercando il suo cosmo, perché ogni cosmo è differente ed inconfondibile.-

- Come sospettavo.-

- Che vuoi…-

Dunya fu interrotta dall’ingresso del Gran Sacerdote e dei Gold: Athena non era ancora giunta, ma il Grande Mu si apprestava a dar inizio allo scontro. L’apprendista cercò di augurare buona fortuna al cavaliere, ma questa si era avviata verso la sua postazione all’interno dell’area di combattimento e similmente Shaka, sul lato opposto al suo.

 

 


 

 

Concentrati: c’è sempre un’alternativa alla sconfitta.

Le parole del Maestro le risuonavano nella mente, mentre Mu parlava ai combattenti ed agli spettatori, parole che a mala pena percepiva, mentre si concentrava, escludendo dalla sua coscienza i rumori del pubblico, la confusione, i pensieri riguardanti quello strano cosmo familiare che anche adesso percepiva chiaramente, ma che non riusciva a distinguere tra la moltitudine dei presenti.

Concentrazione: se voglio sopravvivere la chiave è concentrarmi. Non posso vincere, o almeno non senza ucciderlo, e non è il caso.

Devo tenerlo a bada ed evitare di farmi troppo male: è il massimo risultato a cui posso aspirare.

E’ la mia unica possibilità, ma per farlo devo evitare i suoi colpi.

Che Athena mi protegga!

E che la mia strategia funzioni…

Mu finì di parlare e fece un cenno con le mani affinché lo scontro avesse inizio: Shaka, assumendo la posa del Buddha, iniziò a concentrare il suo cosmo e per un attimo la ragazza barcollò sopraffatta dalla sensazione di quel cosmo schiacciante, un cosmo così forte e così luminoso.

Sono dunque questi i Gold Saints? ...

che speranze posso avere? ... è così immenso...

eppure non è affatto ostile... non ha alcuna intenzione ostile...

Si riprese e tornò a concentrarsi sul combattimento.

Ok, vediamo che si può fare.

Sta concentrando una sfera d’energia tra le sue mani, devo impedire che mi colpisca: non ho alcuna di intenzione di scoprire l’effetto del colpo!

Dunya si stava massacrando le mani, torcendole tra di loro, e come tutta l’arena sobbalzò a vedere l’esplosione provocata dal Tenma Kofuku di Shaka.

– E’ finita…- mentre osservava la nebbia di polvere, sollevata dal colpo, diradarsi, sperando che almeno la Silver fosse rimasta in vita. 

Un urlo di sorpresa si levò quando si vide che la ragazza non solo era ancora in piedi, ma anche miracolosamente illesa, le braccia tese in avanti coi palmi delle mani ben aperti.

La causa del miracolo era una barriera d’acqua, a forma di cupola, che s’era formata intorno a lei.

-Spiacente, ma temo che ci vorrà qualcosa di più di questo, cavaliere: la Defending Rain non cede di fronte a nulla!-

Peccato che prosciughi le mie energie e m’impedisca di attaccare contemporaneamente…

La Silver mosse le mani, ritirando la difesa e concentrando l’acqua in una sfera nelle sue mani, il suo cosmo vibrava lievemente più brillante di prima, ma comunque insignificante anche per un normale Silver.

Shaka, all’inizio forse sorpreso dalla difesa della giovane, rimaneva immobile, come se non avesse intenzione di contrattaccare, avvolto nel suo cosmo luminoso, lievitando a mezz’aria.

La ragazza concentrò il cosmo nella sfera d’acqua che aveva tra le mani e la scagliò verso il cavaliere di Virgo urlando: - Oceans’ Wave!-

Shaka rimase impassibile, mentre il colpo si avvicinava velocissimo, fino a quando mormorò: - Kahn-  ed una difesa impenetrabile si oppose all’attacco, che si frantumò in un mare d’acqua.

- A quanto pare anche tu dovrai fare di meglio, cavaliere- La sua voce non aveva alcuna sfumatura ironica e forse per questo era più irridente che mai.

- L’ho già fatto- La ragazza rispose, sorridendo dietro la maschera – Guardati intorno Shaka di Virgo!-

Il Gold Saint non fece come suggerito, al contrario del resto dell’arena: tutta la superficie del campo da battaglia era ricoperta da una decina buona di centimetri d’acqua e la Silver Saint camminava su di essa!

- Adesso, cavaliere, lo Squalo è nel suo elemento naturale e tu sei appena entrato nella sua tana!-

- Se i tuoi attacchi son tutti così scarsi, al massimo potrai sperare di affogarmi!- Shaka rispose tranquillo, mentre si preparava nuovamente a colpire con la stessa tecnica utilizzata in precedenza.

Mai utilizzare due volte lo stesso colpo!

Shaka attaccò e la ragazza nuovamente parò il colpo e rispose con l’Oceans’ Wave, che si frantumò nuovamente in migliaia di gocce d’acqua.

Poi, successe l’incredibile: la ragazza corse sull’acqua in modo da portarsi sulla destra dell’avversario e questo non se ne accorse, se non all’ultimo quando il colpo era troppo vicino per schivarlo integralmente.

Lo colpì di striscio, sul fianco, e Shaka rimase più sorpreso che danneggiato.

- Come ha fatto?...- fu la domanda che passò nella mente di tutti, ma nel frattempo lo scontro proseguiva.

La ragazza colpiva incessantemente, il tempo necessario per cambiar posizione d’attacco, e Shaka riusciva solo all’ultimo a schivar i colpi grazie alla velocità della luce, contrattaccando nella direzione da cui era venuto il colpo, da dove però la Saint s’era già allontanata.

 

 


 

 

- Cosa diavolo sta succedendo? Com’è possibile che quella ragazzina lo metta così in difficoltà?-

Milo di Scorpio era incredulo come tutti accanto a sé.

- Sfrutta la debolezza di Shaka: i suoi occhi.-

Tutti si voltarono ad ascoltare Camus dell’Acquario non intendendo le sue parole.

- Shaka non può sentire i suoi movimenti perché lo strato d’acqua permette allo Squalo di muoversi silenziosamente e non riesce ad individuare il suo cosmo, se non all’ultimo istante, perché lei lo annichila fino al momento del colpo.-

- Vuoi dire che il suo cosmo è così scarso perché lei lo riduce “volontariamente”?- Il cavaliere dello Scorpione non ci voleva credere.

- Ovviamente: credevi che un Silver potesse avere quella nullità di cosmo? Ora la domanda che mi preme è un’altra: Shaka aprirà gli occhi?-

- Deve farlo se non è un folle!-

Deathmask era notevolmente irritato, - Quella donna è un’imbrogliona!-

- No, è solo consapevole che non può batterlo puntando sulla forza fisica o del cosmo: lei è una Silver e lui è un Gold, questo fatto rimane comunque. Può solo contare sull’astuzia: la sua è una strategia. E non credo neanche che Shaka aprirà gli occhi, li terrà chiusi per mantenere un minimo di equilibrio nell’incontro.-

- Vuoi dire che lei potrebbe batterlo, se lo scontro andasse avanti così?- Aioria del Leone era incredulo.

- No, la differenza rimane, lei può solo metterlo in difficoltà, ma Shaka non riceve comunque danno.-

Lo scontro continuava, anche se la ragazza ogni tanto appariva più lenta, e sembrava destinato a proseguire ripetitivo fino all’esaurimento di uno dei due contendenti: ma qualcuno non la pensava così.

La straniera si trovava nuovamente alla sinistra di Shaka, ad un paio di metri di distanza ed era pronta a sferrare il colpo, quando ci fu un grido: -Shaka, alla tua sinistra!-

 

 


 

 

Cosa diavolo…? La ragazza fece appena in tempo a vedere il ghigno di Deathmask, prima di essere colpita in pieno dal Tenma Kofuku.

Fu scagliata a terra dall’altro lato dell’arena ed il dolore le annebbiò ogni sensazione.

La rabbia la riportò alla coscienza di ciò che la circondava: l’intera arena era innaturalmente silenziosa, visibilmente scioccata da ciò ch’era successo.

Si rialzò dolorante, mormorando ingiurie, e, quando fu finalmente in piedi, individuò Deathmask tra il pubblico ancora ghignante. L’ira prese il sopravvento…Quel maledetto…me la pagherà!

- Bene, dunque oltre che assassino, sei un vigliacco!- Più che un grido, fu un cupo ringhiare quello della ragazza.

Deathmask s’infuriò e  scese sul campo di battaglia, camminando a grandi passi verso di lei: - Come osi?! Piccola impudente, ora la pagherai! Sei solo una mocciosa imbrogliona-

Imbrogliona! Detto da quel…

La Silver, annebbiata dalla rabbia, si slanciò all’attacco, ma il Gold di Cancer parò il suo attacco con fare sprezzante e le diede una gragnola di pugni che la rimandò nuovamente a terra.

Stupida! Ti sei fatta accecare dalla rabbia, hai perso il tuo sangue freddo e questo è il risultato! Ora concentrati!

- Fermo Deathmask…-

Shaka di Virgo fece per intervenire, ma Dohko lo trattenne per la spalla, dicendo: - L’ha insultato… Ha diritto a rivendicare soddisfazione-

- E’ questo tutto quello che sai fare, mocciosetta? Credi ancora di poter competere con un Gold? Con uno che ti è superiore?- Deathmask sogghignava mentre la osservava rialzarsi.

- Superiore? Uno che non ha neanche la più vaga idea di cosa sia un combattimento corretto?-

Questa volta la sua voce era  tornata gelida e grondava disprezzo, ma riuscì a mandare in bestia il cavaliere di Cancer, che iniziò a scagliarsi su di lei, ma trovò la Defending Rain a bloccarlo.

- Credi che un po’ d’acqua basterà a fermarmi? Non la reggerai per sempre!- Il Gold ringhiò mentre continuava a colpire la barriera.

No, infatti, ma mi dà il tempo per pensare a come sopravvivere… peccato che mi stia togliendo ogni energia!

Di colpo, trasformò la sua difesa nell’Oceans’ Wave e colpì l’avversario impreparato: non lo danneggiò ma lo allontanò di qualche metro.

– Credi di farmi qualcosa con quattro gocce?-

Non con quattro gocce… La ragazza scagliò nuovamente il colpo e poi, immediatamente dopo, quasi in contemporanea, concentrò il cosmo e scagliò migliaia di piccole schegge rosse e lucenti: -Shark’s Teeth!-

- Cosa credi di poter fare? Dimentichi chi sono!-

Il cavaliere di Cancer parava quasi annoiato le mille schegge, quando notò che alcune sfuggivano al suo controllo. – Che cosa succede?..-

Molte di loro s’infrangevano contro l’armatura, ma quelle che lo colpivano direttamente provocarono decine di dolorosi tagli.

- Succede che quelle quattro gocce che tu disprezzavi hanno distorto la visione del colpo dietro di loro e ti hanno impedito di pararlo!-

Questa volta era la ragazza ad esser sprezzante, ma non aveva tenuto conto della furia dell’avversario e soprattutto della velocità della luce: Deathmask fu dietro di lei in un attimo e la colpì numerose volte.

Stava per cadere di faccia per terra, quand’egli la prese per il collo e la sollevò di fronte a sé.

E' finita... finalmente, è finita... eppure volevo altro tempo...

 -Ora, mocciosa, dì addio a questo mondo! Tseih Ke …-

Non fece in tempo a finire il colpo perché una luce immensa lo colpì, separandolo dalla Silver.

- Questo è il mio scontro Deathmask! E, finché io non lo terminerò, tu non alzerai più un dito su di lei!-

Shaka di Virgo era intervenuto ed era impressionante avvolto nel suo cosmo dorato, in piedi, gli occhi chiusi, l’espressione irata e determinata sul volto.

Il cavaliere di Cancer fece per ribattere, notevolmente irritato, quando un enorme cosmo si diffuse per tutta l’arena: -Basta così!-

Saori Kido, Athena era giunta.

- Lo scontro che avevo deciso era un altro, cavaliere di Cancer! –

Nel frattempo, la straniera era riuscita a fatica a rialzarsi e la Dea portò la sua attenzione su di lei:

- Cavaliere, il Gran Sacerdote dice che hai combattuto con valore, così conferma il vostro avversario, ed io credo loro. Perciò, come promesso, hai il permesso di restare al Santuario per guadagnarti il titolo di Maestra. Che questa mia decisione sia di legge per tutti!-

La ragazza si era inchinata per ringraziare la Dea e quindi non poté notare l’occhiataccia indirizzata al cavaliere di Cancer.

Saori Kido si volse per tornare alla Tredicesima Casa, seguita dai Gold e da buona parte dei presenti, che abbandonavano l’arena, quando il sole ormai era quasi del tutto tramontato.

La Silver dello Squalo si allontanò anche lei, ignorata da tutti e ricambiando l’assenza d’attenzione.

Si dirigeva verso il bosco che separava la zona femminile, camminando rigida, con le orecchie che le pulsavano e la vista che le si offuscava; solo all’interno del bosco, lontana da tutti, il dolore la sopraffece e perse i sensi, collassando sull’erba verde.

 

 

Oh, ragazzi, ci siete ancora! Credevo di avervi fatto fuggire! (Beh, con questo dovrei esserci riuscita! ^^) Vi confesso una mia cattiveria: volevo finire il capitolo a metà... Col grido di Deathuccio, per intenderci... Poi però mi è sembrata una cattiveria inutile e penosa, visto che tanto della fine della mia personaggia non frega niente a nessuno, manco a me, in fondo... (Non è esattamente vero, ma... diciamo che devo distaccarmi un po' da lei visto quanto la farò penare!).

 

DUE BUONE NOTIZIE per chiunque di voi fosse REALMENTE interessato a questa fic:

- Ho trovato una serie di siti molto utili allo sviluppo di questa fic: cioè che mi forniscono dati utili per rendere meno inverosimile i cattivi.. ( sì ci saranno anche dei cattivi... incredibile vero?^^... Non capita frequentemente che esistano dei cattivi in Saint Seiya...^^°).

- Ho finalmente la BETA  dei miei sogni! Cioè una che lo sappia fare (e questa era abbastanza facile: ce ne sono di bravissime in giro per questo sito), che capisse cosa voglio (e questa era tosta, specialmente perchè io sono molto, molto pazzoide!^^) e che conosco di persona (così posso ucciderla se le cose vanno male!). Siccome anche lei è sotto esami la vorrei "attivare" dal prox capitolo!

Martuzzola, GRAZIE! Non sai quello che ti aspetta!^^

 

UNA BUONA NOTIZIA per me: sono stata bocciata a tutti gli esami di settembre, quindi da oggi sono libera di continuare a scrivere fino al primo ottobre (giorno di ripresa dei corsi). Lo so, non è affatto una buona notizia ma un lato positivo devo trovarlo prima di spararmi (sigh). Qualcuno mi dovrà spiegare perchè scelsi la mia facoltà..

 

Per quanto riguarda il TEST, un nuovo INDIZIO, visto che al prossimo capitolo tutto si chiarirà (in realtà quasi nulla: cioè voi crederete d'intendere, ma vi sfuggirà un dettaglino.... credo): allora la mia personaggia è imparentata con due tizi che nella normale serie non sono affatto imparentati...Per creare tale parentela ho dovuto aumentare l'età ad uno e cambiare i luoghi di nascita ad entrambi... (tuttavia... non del tutto...)

Direi che ho anche detto troppo.... ah sì... non limitatevi ai Gold... vi sono tanti personaggi in Saint Seiya...

Ricordatevi anche che sono una mente malata... e potrei mentirvi! (MUHAHAHAHA) ^^°

Passiamo agli adorati commentini!

Per Gufo_Tave: Lo scrolling... ci sto provando... ma sono veramente capra... abbi pietà... Quanto alla mezza idea, dilla: è la tua ultima occasione, perchè al prossimo capitolo si capisce tutto! Per quanto riguarda il filone "apprendista incapace" so che non è il massimo dell'originalità, ma ti garantisco che il finale di questo filone non è così scontato... (ma non posso dirti troppo... anche se a volte vorrei!^^).Thanks per la "fedeltà"!

Per picciottina75: Anche tu, dilla la tua teoria... oppure rischi di non avere occasioni! Ispiranti, addirittura! Beh che dire Thanks per la fiducia!

Per Synnovea: Wow, che commento lungo!Thanks! Confermo i due defunti (Saga ed Aiolos): voglio loro tanto bene... ma han diritto al loro riposo! Sono tra i personaggi che più vedo "completi" in Kurumada: nel senso che mi dan più senso di completezza... Sconfermo la tua ipotesi di parentela... la mia mente è ben più malata di così!^^ riprova sarai più fortunata! Le coppie.. Innominata-Shaka? Beh, io adoro letteralmente Shaka... ma latin-lover non è proprio il suo titolo, però... mah... Dunya-Milo? Carucci, ma ... anche se... , Dunya-Kanon? Questa la nego di cuore: Dunya sarebbe troppo terrorizzata da Kanon... E poi sono caratteri inconciliabili... Son contenta che la fic ti piaccia... Grazie per il sostegno!

UN'ULTIMA IMPORTANTISSIMA COSA! Mi rendo conto che da questo capitolo l'idea di una MarySue cavaliere potrebbe venire... Beh ragazzi è totalmete ERRATA! Prima di tutto il carattere: è una brava ragazza la mia Innominata (grazie Synnovea!), ma a volte viene voglia di prenderla a calci..

Secondo: non è affatto così forte da battere Shaka! (Non pensatela come Aioria!) E' Shaka che è "cavaliere" e non apre gli occhi! (Anche perchè la fic finirebbe subito^^°) Ha la forza di una normale Silver... tranne per un dettaglino... che vedremo più avanti!

Quindi non pensatela MarySue.... VE NE PREGO!

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Capitolo 5
*** 5. Sentimenti ***


chapter_four

5.Sentimenti

 

Delle voci… chi sono?...

non riesco a capire… la testa mi esplode…

mi sollevano… o almeno mi pare…

devo alzarmi, aprire gli occhi…non ci riesco…

Dolore! ... buio… di nuovo, buio…


E’ tutto buio… non vedo niente, neanche il mio corpo… Solo nero.

Provo a muovermi, ma non ci riesco: è come se ogni parte del mio corpo fosse immobilizzata, trattenuta da un peso enorme… come fossi incatenata…

Come se ogni muscolo del mio corpo fosse trattenuto da catene gravosissime.

- Alzati! L’allenamento non è neanche iniziato!-  

Questa voce… La riconosco subito e per questo mi pare più strana…

Non so perché ma il mio maestro non dovrebbe essere qui, non dovrebbe parlarmi.

- Sei senza speranza: non riesci neanche a parare i colpi e vorresti diventare cavaliere dello Squalo? Lascia stare, non è per te!-

“Maestro, ma di cosa state parlando? Sono un cavaliere ormai.”

-Allora alzati e dimostralo!-

“Non ce la faccio…”

Mi sento incapace come durante i primi allenamenti.

“Perché non riesco a reagire?”

-Perché sei una debole… non ti sai difendere!-

Difendere?

“Voi siete troppo forte…”

lo siete sempre stato…

“Non ci riesco… Siete troppo veloce, non riuscirò mai neanche a schivare i vostri colpi!”

- Non ci riesco… un cavaliere non dice mai non ci riesco!-

Mi sento esplodere, come può dire una cosa del genere?

“Allora, un cavaliere è un bugiardo! Nessuno può riuscire in tutto! C’è sempre qualcuno più forte, qualcuno troppo forte!”

- Sempre qualcuno più forte, mai troppo forte. Se non riesci a capire questo fatto, allora rinuncia!

Se non riesci a controllare la tua rabbia come adesso, le tue sensazioni, allora sarai come un qualsiasi stupido in balia dei sentimenti!

I tuoi sentimenti ti rendono debole! Ti annebbiano la mente, t’impediscono di concentrarti!-

“I miei sentimenti… mi rendono debole…”

-Esatto, debole come sei adesso, che non riesci a concentrarti sul combattimento, ma stai sempre a pensare al passato.

Devi concentrarti sul presente! Concentrati! Ragiona, studia il tuo nemico, trova il suo punto debole!

Forse non vincerai, ma non perderai di certo… Ricordati, c’è sempre un’alternativa alla sconfitta!-

E’ vero:  un’alternativa c’è… ma a quale prezzo? Se quel prezzo non lo volessi pagare? Se preferissi affondare nell’oblio e morire?

Sono una debole nonostante sia un cavaliere.

Eppure, ho imparato a menadito gli insegnamenti del mio maestro.

Ho rinchiuso ogni sentimento nel mio cuore, quelli più indegni ed i più puri.

Eppure non riesco… non riesco a muovermi.

Maestro perché?

Fino ad ora son sempre sopravvissuta ed ora non riesco più ad andare avanti.

Cosa c’è che non va in me?

Maestro, aiutatemi!


 

La prima sensazione fu il sapore del sangue in bocca, ed il dolore sparso per tutto il corpo.

Poi il fresco…una sensazione lungo le braccia, anch’esse doloranti.

Inghiottì e tentò di aprire gli occhi… Ho ancora la maschera…almeno quello…

Riuscì con fatica ad aprire gli occhi, ma li richiuse di colpo, ferita dalla luce del sole, e mugolò piano.

– Sei sveglia, Sharkie?- Questa voce… la conosco… ma chi? Dunya!  

– Du…Dunya?- 

Guardò la ragazza china su di lei e per un momento non la riconobbe: vedeva due occhi verdi su un viso chiaro, spruzzato di lentiggini.

Lisbet? Non è possibile…

Poi capì: Dunya si era tolta la maschera.

Le assomiglia… così tanto… quegli occhi…

Ma non è lei.

Aveva in mano una pezza bagnata e, sul comodino accanto a lei, vi era un catino ed una brocca d’acqua.

- Esatto! Beh, se ti ricordi di me stai meglio di quanto credessi. Non ti ho tolto la maschera, perché ho notato che, ieri, hai dormito con quella, per non mostrare il tuo volto…A dir la verità, non sapevo neanche come curare le tue ferite: ho chiesto a Marin e mi ha spiegato, ma non è voluta venire lei… E’ una testona! Come Aioria, il suo ragazzo… ancora non si fidano di te, nonostante ciò che ha detto la Kido. Bah! Comunque ti dicevo ho aspettato stamattina: almeno ho la luce del sole, e poi…-

La interruppe: -Dunya.- Più che altro un gemito.

- Sì-

-Ti ringrazio. Sei molto gentile, ma ti prego, abbassa la voce e parla meno: ho la testa che mi esplode!- La voce esprimeva pienamente il dolore pulsante che le distruggeva il cervello.

- Ah, ok. Scusa!-

Dunya era arrossita e si concentrò sul ripulire le ferite delle gambe della straniera, prima di fasciarle.

- Beh Sharkie, sei ridotta male… ma stai meglio di quanto credessi: dopo due Gold!-

- Vuoi la verità? Mi ha fatto più male l’unico colpo di Virgo che mi ha colpito, che tutti pugni di Deathmask… Non so come ho fatto a rialzarmi.-

Tacque per un attimo, chiudendo gli occhi per acquietare il dolore alla testa, poi un pensiero le passò per la mente e spalancò gli occhi:

- Dunya, come hai fatto a portarmi qui? Sono un bel po’ pesante per te!-

- Ah, speravo che me lo chiedessi, perché ti giuro è la cosa più strana che ho visto ieri, e fidati, ieri ce ne son state parecchie! Sai chi è stato il tuo “salvatore”? Chi mi ha aiutato? O meglio, ti ha portato tutta lui, perché io effettivamente l’avrei solo impicciato.- 

La Silver tacque, scotendo la testa in segno negativo.

- Beh, tieniti forte, il tuo “cavaliere” è stato addirittura il custode della Sesta!-

- Shaka?-

Le braccia che mi sollevano, le voci… erano loro…Dunya e Shaka… ma perché?

- Già! Ne son rimasta sconvolta! Cioè, io stavo scotendoti, per farti riprendere, perché da sola non ce l’avrei fatta e dal nulla compare lui, ti solleva come se fossi fatta d’aria e mi dice di guidarlo! Io son rimasta sconvolta, e lui mi ha detto che ti stava cercando per parlarti…-

- Per parlarmi?-

- Voltati, che penso alla schiena. Già, ha detto così, ma forse voleva solo continuare lo scontro, ieri era notevolmente incavolato! Per quanto può essere incavolato uno come lui!-

Non credo… non mi pare il tipo… non avrebbe infierito su un avversario già mal messo… ma allora perché?

- Mmm, non ne ho idea… Mah, vedremo se mi verrà a cercare. Non aggiungiamo altri problemi a quelli che già ho!-

- Tipo?-

- Tipo mezzo Santuario che mi disprezza, l’altra metà che mi teme, ed una chiacchierona da allenare…- Sorrise dietro la maschera.

Dunya che era a volto scoperto arrossì di piacere: - Te ne sei ricordata! Allora lo farai veramente?!-

- Certo, mica parlo all’aria io… Anche se ho paura che non ti convenga: non avranno molta stima di una che si allena con me.-

- Beh, fino ad un certo punto. Sai, ieri m’ero messa vicino al gruppo dei Gold, anche per rifarmi gli occhi, lo ammetto, ma ho sentito i loro commenti. Erano tutti stupiti ed alcuni anche ammirati…-

La ragazza socchiuse gli occhi, mentre Dunya continuava a parlare a ruota libera, percependo solo poche parole del mare che usciva dalla bocca dell’apprendista.

- … e poi Aldebaran ha detto che non vedeva motivo di tutta questa ostilità nei tuoi confronti. Ha stupito tutti, tanto che Milo gli ha chiesto se si fosse preso una cotta per te e lui…-

Milo…Milo!

- Cosa hai detto?- La ragazza si rizzò di colpo a sedere, causandosi migliaia di fitte di dolore, tanto che Dunya la dovette sostenere per impedire che ricrollasse svenuta.

- Ehi, era solo una battuta! Non credo che nessuno si sia innamorato di te, e poi sei qui da troppo poco tempo, a meno che…-

La Silver agitò la mano per interromperla: - Non quello, hai nominato una persona.-

- Aldebaran il cavaliere del Toro… Ah sì, anche Milo, cavaliere di Scorpio.-

Milo…cavaliere di Scorpio… dopo tutto questo tempo… possibile che…no, non farti illusioni…

- Il cavaliere di Scorpio? Non sapevo come si chiamasse…-

- Ah, beh sei qui da troppo poco! Comunque, oltre a quelli che ti si son presentati o che già conoscevi, ci sono Kanon di Gemini, Shura di Capricorn, Camus di Acquarius e Aphrodite di Piscis.-

Camus… una coincidenza? …che sia solo una coincidenza? Possibile? Quel cosmo…erano loro?

- Ca.. Camus hai detto? E Milo…-

- Sì, sono due cavalieri del Santuario.Vengono dal nord Europa… E sai la stranezza? Sono fratelli! Di sangue! Due fratelli che riescono a giungere al grado di Gold Saint! Ha dell’incredibile.-

Fratelli, dal nord d’Europa…fratelli…Sono loro… Devono essere loro!

La Silver si lasciò scivolare sul letto, come se avesse avuto un mancamento.

Che devo fare…?

Dopo tutto questo tempo… ormai…

Ci avevo rinunciato… e loro…

Anche loro ci avranno rinunciato…

Sempre che abbiano mai tentato…

- Milo… e Camus…-

- Ehi, tutto bene? Ma che ti succede? Parli come se li conoscessi!...

No, ti prego, non dirmi che sei una delle mille ex di Milo!-

La Silver fu presa da un attacco incontenibile di risa,

- Una delle ex di Milo? O Athena, no! Non potrei mai esserlo! Sei folle?-

- Beh, è un bel ragazzo ed è un bravo cavaliere, tutte al Santuario gli muoiono dietro! Non saresti la prima che se ne innamora! Io ci ho fatto più di un pensierino… ed anche tu devi averlo notato, anche se l’hai a mala pena intravisto!-

- Dunya, non potrei mai innamorarmi di mio fratello!

 

 

 

Ta-Dah! Eddai, ammettete che vi ho sorpresi!! Non ve la aspettavate questa parentela!

Ovviamente i più furbi di voi mi diranno: "Cocchetta, Camus e Milo hanno la stessa età ed evidentemente NON sono gemelli...Come fai a conciliare le cose? "

La risposta è la seguente: ho cambiato l'età a Camus! Camussino ha un anno più di Miluccio, ( quindi in questa storia Milo ha 21 anni e Camus 22)...

Qualcuno mi farà notare anche "Camus è nato in Francia mentre Milo è greco!"

Risposta della sottoscritta: visto che nessuno dei due a parte il nome ha molto in comune con il proprio paese, sono nati entrambi da un'altra parte (vedrete il prox chapter!)

E qui i furbissimi fra voi diranno: "Fregata! I loro nomi sono palesemente di nazionalità diversa!"

QUI parte il mio ghigno malefico... Capirete tutto in un futuro capitolo... MUHAHAHA!

 

Ora, dopo questa discussione folle ed immaginaria fra me e voi, passiamo alle cose serie: ovvero le vostre recensioni!

 

Per Synnovea: I Bronze non hanno alcun fascino (escluso Ikki che è un caso a parte) e praticamente alcuna parte in questa storia (anche se son indecisa sempre sul mio amatissimo Ikki...), quindi tranquilla nè l'Innominata, nè Dunya corron pericolo. Beh, la parentela... che te sembra? Death non è un bastardo, quello lo è qualcun altro (a parte la sottoscritta che maltratta così i poveri personaggi suoi e no)... però comunque è una parte che gli sta benissimo! Quanto a Shakucciolo (Amore mio!) è sicuramente (a parer mio) il meglio tra i Gold... come posso sprecarlo per la mia Innominata o per Dunya? Me lo tengo ben stretta io!!!^^

 

Per Gufo_Tave: Sharkie mi chiede di dirti che non apprezza molto il soprannome "squaletta" (io molto invece!^^)... ma dopotutto non gli piace neanche Sharkie! Non ha proprio gusto! Qual'era la tua idea sulla parentela? Adesso puoi dirla! La tecnica del silenzio in effetti non è molto geniale ( sono i cavalieri che han poca inventiva) e forse l'influsso di "Caccia ad ottobre rosso" è venuto fuori in quel pezzo... Tuttavia ha funzionato solo perchè Shakuccio è troppo Cavaliere (in tutti i sensi) e non ha aperto gli occhi! Ma meglio così, altrimenti ora avremmo frittata di Innominata! Giusto un dubbio: per "figura da cioccolataio" intendi una "figura barbina" come si dice qui a Roma? Perchè è una bella espressione e vorrei rigirarmela!^^

 

Per Manila: Ma certo che ti perdono, però non devi più scordartelo!! ^^ Scherzi a parte, con la media di ben TRE recensioni a capitolo sono oltre ogni mia aspettativa, quindi son comunque soddisfatta! Beh spero che anche a te ti sia piaciuta la parentela... Che ne dici? Son lieta che ti piaccia Dunya, a me fa spesso tenerezza! Comunque il duello è stata una delle parti più toste da scrivere, perchè è in assoluto il primo scontro che descrivo! Spero di poter migliorare nei prossimi!

 

A tutti quelli che leggono un abbraccio, ma a chi commenta dal suo Gold preferito! (Che spero non sia Aldy per le vostre ossa!)

 

AVVISO: IL PROSSIMO CAPITOLO RIVELERA' FINALMENTE IL NOME DELLA PROTAGONISTA! ( DOPO SOLO 5 CAPITOLI... VI è ANDATA BENE!) ANCHE SE CREDO CHE POSSIATE VIVERE TRANQUILLAMENTE SENZA SAPERLO... E' UN CAPITOLO IMPORTANTE...

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Capitolo 6
*** 6. Come è iniziato ***


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6. Come è iniziato

 

Forse dovrei pensare prima di parlare…

Vabbè, ormai è fatta…

- Aspetta… Hai detto fratello? Stai dicendo che Milo di Scorpio è tuo fratello?- Dunya era visibilmente stupita, gli occhi spalancati e la voce palesemente incredula.

- No…-

- Ah, mi pareva…-

- Sto dicendo che Milo di Scorpio e Camus di Acquarius sono miei fratelli… o più precisamente fratellastri.-

- Mi stai prendendo in giro! Cavolo, fino a cinque secondi fa non sapevi manco chi fossero, ed ora mi vieni a raccontare che avete gli stessi genitori, lo stesso sangue, la stessa famiglia!-

La Silver sospirò, poi si mise a sedere, facendo attenzione alle ferite:

- Calmati Dunya e siediti… e per favore ascoltami.

Neanche per me è facile parlare di queste cose, specie ad una persona che ho conosciuto l’altrieri, ma credo che se non ti spiego le cose non mi darai pace e probabilmente farai più casini di quanti già ce ne saranno.-

La ragazza obbedì anche se sul viso era ancora visibile il dubbio.

La straniera prese la pezza con cui l’apprendista le aveva pulito le ferite, la lavò nell’acqua del catino, si tolse la maschera e se la passò sulla faccia, poi mostrò il suo volto alla ragazza.

Il volto era stanco, segnato dalla fatica di quei giorni, ma due occhi azzurro cielo vi brillavano chiari e luminosi e Dunya aprì la bocca stupita: quegli occhi erano identici a quelli di Milo e Camus!

Il volto aveva tratti più gentili di quelli dei fratelli e meno marcati, ma la somiglianza era evidente: il modo ironico con cui piegava la bocca di fronte al suo stupore sembrava quasi quello di Milo, e l’espressione decisa negli occhi gli ricordava il cavaliere di Acquarius in maniera impressionante.

Nel complesso, era un viso piacevole, anche se di per sé non notevole, se non per la somiglianza coi due Gold.

- La tua espressione mi fa capire che inizi a credere meno improbabile una mia parentela con quei due.-

Dunya annuì. – Ci assomigli così tanto! Ma siete veramente fratelli? Cioè… come avete fatto a non riconoscervi?-

- Per la precisione siamo fratellastri.

Abbiamo solo la madre in comune, ed è da lei che abbiamo preso gli occhi. Già da piccoli la gente diceva che era il nostro “marchio”.

Quanto al perché non ci siamo riconosciuti… beh, la realtà è che sono ben diciassette anni che non ci vediamo.-

La ragazza chinò gli occhi verso le sue mani, intrecciate in grembo, e la voce si fece quasi un sussurro.

- Diciassette anni?! Ma come… cosa è successo?-

- E’ una lunga storia, Dunya-

- Ho tempo da vendere, Sharkie.-

La Silver sorrise tra sé, poi con un sospiro prese fiato ed iniziò a parlare:

- Il mio vero nome è Némain. Sono nata e vissuta per i primi cinque anni della mia vita in un paesino sulle coste della Danimarca…

 

 


 

 

Era una giornata cupa, la ricordo bene.

Il cielo era grigio e minacciava pioggia. Era una giornata triste e non capivo il perché.

I pescatori erano rimasti a casa quella notte:  erano seduti in gruppetti a riparare le reti, a calafatare le barche, ma a differenza degli altri giorni, non parlottavano tra di loro, non maledicevano ad alta voce il tempo avverso che gl’impediva di uscire in mare.

Io stavo stretta nel mio mantello grigio e mi vergognavo perché sarebbe dovuto essere nero, ma non avevo altro. Nostra madre era morta da due settimane e noi eravamo ancora a lutto.

Per questo i miei fratelli se ne stavano silenziosi, in un angolo della piazza, non molto distanti da me, ch’ero seduta sui gradini di quella ch’era sempre stata la nostra casa.

Per questo non si erano uniti con gli altri ragazzini a giocare.

Per questo e per il fatto che quel giorno nessuno giocava: tutti i ragazzini erano in piazza come noi, ma sembravano non aver nessuna voglia di giocare.

I più non si staccavano dalle gonne della madre, che li tenevano accanto a sé, mentre sedevano silenziosamente, intente nei loro lavori di cucito.

Io guardavo Milo, che mi continuava ad ignorare, perché era offeso con me per una litigata di quella mattina… non ne ricordo neanche il motivo.

Lui mi ignorava ed ignorava i tentativi di Camus per farci fare la pace.

Camus si era assunto, dopo la morte di nostra madre, il compito di badare a noi, lui che aveva solo due anni più di me ed uno più di Milo.

Un bambino di sette anni che mi avrebbe voluto far da padre e da madre insieme.

Non mi accorsi delle barche che arrivarono in porto, ma mi accorsi degli uomini che ne erano scesi: come non notarli?

Erano vestiti strani, troppo leggeri per quel freddo, con corte tuniche che gli arrivavano al ginocchio, le gambe nude, come le braccia.

Anche i loro volti erano diversi dai nostri. La pelle scura abbronzata, gli occhi ed i capelli neri come la pece, così diversi da noi.

Scesero dalle barche ed urlarono in una lingua che non capivo: iniziarono a radunare i ragazzini in mezzo alla piazza, ma io non mi mossi, fissando spaventata i miei fratelli.

Le madri piangevano, ma non facevano nulla, mentre gli stranieri dividevano i bambini in due gruppi, uno mandato alle barche, uno da rispedire alle madri.

I miei fratelli vennero mandati alle navi, io fui scartata.

- Milo! Camus! Lasciateli andare sono i miei fratelli, lasciateli andare!- Urlavo e mentre urlavo piangevo.

- Némain, Némain scusami!- Anche Milo piangeva, mentre Camus mi guardava, cercando di tornare da me, portato via da quegli sconosciuti.

 – Némain ci ritroveremo, giuro che torneremo, Némain! - Milo era disperato quanto me, mentre veniva trascinato sulla barca con Camus.

Io aggredii gli stranieri, ma loro con un colpo mi ributtarono a terra; mi rialzai subito dopo, ma già i miei fratelli erano scomparsi nelle barche e gli uomini iniziavano ad andarsene, dandomi le spalle.

La rabbia mi invase: li odiavo, mi toglievano la mia famiglia, tutto ciò che ne rimaneva, dopo che mia madre se n’era andata.

Li odiavo. Li odiavo e qualcosa bruciava dentro di me, qualcosa che mi diede la forza di scagliarmi contro uno di loro all’improvviso e di atterrarlo.

Corsi verso le barche, ma all’improvviso,  un dolore sordo dietro le orecchie… la vista mi si offuscava…delle voci parlavano…

Il giorno dopo, mi trovavo sull’isola di Lìtla Dìmun ed il maestro Cormac mi insegnò la prima lezione.

 

 


 

 

Némain finì di parlare e tacque aspettando le reazioni di Dunya al suo racconto.

Rinfrescare il ricordo di quel giorno le aveva fatto male, anche se non dava a vederlo: mille emozioni si agitavano dentro di lei e, per un attimo, le parve di soffocare, sopraffatta da esse.

Le parole dell’apprendista la distolsero dai suoi pensieri, facendola tornare alla realtà:

- Ormai, è stata abolita da tempo questa usanza di prendere con la forza i bambini, anche dalle loro famiglie. Ora solo gli orfani vengono presi, e solo di loro volontà.-

La ragazza annuì silenziosamente, anche se la notizia le rimaneva totalmente indifferente: la sua vita, ormai, era già stata decisa e nulla avrebbe potuto cambiare questo fatto.

- E’ per questo che sei venuta al Santuario, quindi? Per ritrovare i tuoi fratelli?-

- No.-

Evitando di farsi vedere in volto da Dunya, la ragazza si volse a guardare il muro di pietra della casa.

– Non avevo idea che fossero qui, il mio obiettivo era e rimane diventare Maestra.-

- Va bene, però ora li hai ritrovati! Puoi dire loro chi sei e riavere la tua famiglia!-

Il tono dell’apprendista era comprensivo e ragionevole, di quella ragionevolezza che irrita chi la riceve.

- A che scopo?-

- Come a che scopo? Che diavolo stai dicendo?-

La ragazza sospirò e parlò con quel tono paziente che si usa con i bambini.

-Dunya, se fossero stati interessati a me, mi avrebbero cercato.

Se mi avessero voluta con sé avrebbero smosso il mondo intero per ritrovarmi.

Specie ora che sono dei Gold Saints. La stessa Kido li avrebbe aiutati.

Invece, nessuno mi ha mai cercato. –

Si strinse le spalle: -In fondo, è naturale: ora le loro vite sono troppo diverse per poter anche solo pensare di cercare la propria famiglia.-

- Non dire sciocchezze! Vuoi dire che non hai intenzione di dirgli niente? Rispondi!- Dunya sembrava veramente infuriata.

La ragazza le rispose gelida: - Non ne ho idea, Dunya, l’ho appena scoperto e non ho ancora pensato a come agire. Per adesso, voglio solo riposare, e ti prego di non parlare con nessuno di ciò: non sono affari che ti riguardano.-

L’apprendista tacque, arrossendo per la vergogna: in effetti, non erano cose che la riguardavano, ma ciò nonostante, avrebbe voluto scuotere la ragazza da quella apatia in cui sembrava essere caduta.

Non ribattè e si alzò, dirigendosi alla porta della casa: - Hai ragione non son cose che mi riguardano. Andrò a prendere il pranzo per entrambe, visto che non è il caso che ti alzi così conciata.-

Detto questo uscì.

Non avrei dovuto parlarle così. Ha solo cercato di aiutarmi.

La realtà è che non capisco più nulla: mi sto lasciando prender dai sentimenti e non ragiono più.

Ho bisogno di stare calma, e di riposare: le ferite non sono troppo gravi, almeno credo, ma ho la testa che mi scoppia.

Lentamente, il sonno l’avvolse e lei fu contenta di non pensare più a nulla, di lasciarsi, anche se solo per un attimo, tutto alle spalle.

 

PERDONO! Lo so, lo so, sono in ritardo spaventoso sui normali ritmi... Abbiate pietà! E' riniziata l'università ed io sono "vagamente" presa come la mia beta (che ringrazio: Un bacione!!!)..... Per chi non l'avesse capito quel vagamente era ironico....

Beh, per farmi perdonare il prossimo capitolo dovrebbe arrivare al massimissimo mercoledì....(dovrebbe...)

Se vi può consolare ho scritto un altro capitolo (oltre quelli già pronti) ed abbozzato un altro... Sono molto lenta a metterli in rete perchè li correggo fino allo sfinimento... Il capitolo appena scritto (non questo pubblicato), ad esempio, lo trovo di una pesantezza letale, ma è stato forse il più difficile da scrivere....e capirete perchè... Alla fin fine è quasi inutile, però purtroppo è necesssario... In compenso ci ho messo una tra le mie migliori battute della vita, quindi varrà la pena anche solo per quella...^^ (almeno spero)...

Basta con le divagazioni inutili! Allora vi avverto che dal prossimo capitolo torna un po' d'azione... (un po' tanta direi^^°)...

Sono sempre più incerta su come portare avanti certi personaggi: da un po' di giorni penso "Lo faccio morire o lo risparmio?".... Diciamo che la storia è ancora in seria fase di costruzione.... Ho costruito 2 o 3 piloni principali, ma ce ne sono almeno altrettanti da decidere dove piazzare... E se li fai troppo vicini o troppo lontani.... crolla tutto... E' una questione di equilibrio...

Finita quest'altra divagazione inutilissima... (ho bisogno di parlare.... tanto bisogno di qualcuno che subisca le mie sclerate....non sono sola... ma le mie migliori ascoltatrici sono vagamente occupate: le amiche hanno la loro vita strapiena e mia sorella ha sua figlia da crescere...)

 

IMPORTANTISSIMO: so che queste cose vanno fatte all'inizio, ma credevo di averlo fatto ed invece mi sono accorta di no! Dedico questa fic a quelli cui voglio bene, ma soprattutto e principalmente a MIA NIPOTE ELISABETTA, che è nata il 25 luglio 2007....

Questa storia è stata iniziata causa le nottate passate a studiare quest'estate in cui la mia unica compagnia erano i pianti di mia nipote (pochi e tranquilli in verità...) Quella pallottolina, trottolina che va avanti a 4 etti la settimana è stata la cosa più bella da un sacco di tempo a questa parte, ed ancora adesso è l'unica persona che mi scioglie e mi rende profondamente felice.... Un bacione cara.... Zia ti vuole bene... E quando sarai grande ti riempirà la testa di costellazioni e cavalieri!!!

 

Tornando a noi, dopo questa dedica, non ci scordiamo delle vostre meravigliose Recensioni!!

 

X Manila: Son contenta che la parentela ti abbia sorpresa... Mi piacciono tanto quei due Gold e la loro amicizia l'ho sempre vista come un sentimento fortemente fraterno... Shakino....Shakino è l'uomo più meraviglioso del mondo... ma sinceramente credi che potrebbe stare con Nèmain? O meglio che qualsiasi essere al mondo potrebbe avere una relazione con lei? Mah... io non so....Comunque Grazie!!

 

X Gufo_Tave: Grazie anche a te! So cosa sono due gemelli eterozigoti, ma non era assolutamente possibile: le loro date di nascita devono essere diverse (questione di segni zodiacali) altrimenti mi venivano due scorpioni o due acquari.... E non è il caso... Inoltre, vi è un altro motivo... ma lo vedrai...La "figura da cioccolataio"... è destinata a proseguire....^^ ( quanto spoilero....)... Spero ti piaccia anche questo capitolo... Lo so che la separazione è un po' banale... ma... mi serve... sia per il carattere di Nèmain.... sia .... beh... per altro!

 

X Synnovea: Thanks!! Beh anch'io sono contraria alle MiloxCamus.... Quanto ben di Dio sprecato!!!^^  Quanto alle coppie... beh, c'è solo una persona che potrei mai pensare con Nèmain... ma anche lì è sifficile... E non son certa.... L'unica coppia certa è quella Dunya-???.... Strana, ma a parer mio funzionabilissima!Per quanto riguarda il gusto dell'orrido.... beh.... vedrai...^^ Comunque mi correggo la scena più difficile da scrivere... deve arrivare... ed è tosta! Spero questo chapter ti piaccia!

 

X Aletto: Ciccietta bedda!! Un grazie immenso!! Nego qualsiasi autobiograficità! Non ho nulla a che vedere con Nèmain (e meno male ^^) se non una cosa.... Che forse vedremo.... Come da ordine ecco il continuo, anche se come mia beta, hai gli anticipi... Se provi a spoilerare ti ammazzo!!^^ Con affetto, ma ti ammazzo! Un grosso Kiss! Milo e Camus sono associati perchè.... mi ricordano due miei fratelli (ma grazie a Dio le somiglianze finiscono qui...tra l'altro mio fratello Fra è realmente Camus! Io non ho nada a che vedere con Nèmain... semmai Dunya assomiglia a certi miei vecchi aspetti...che però ormai non ho più...) Beh vediamo se ti piace coem continuerà!

 

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Capitolo 7
*** 7. I cavalieri di Athena ***


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7. I cavalieri di Athena

Fu il caldo a svegliarla, la sensazione di aver bruciato tutto l’ossigeno di quella stanza. Si mise a sedere sul letto e lentamente si alzò in piedi.

Indossava una larga tunica grigia, senza maniche, e dei pantaloni simili, del tipo che indossavano gli apprendisti.

Prese una fascia e la strinse con delicatezza alla vita, si rimise la maschera, poi, a piedi nudi, uscì dalla casa.

All’esterno, il sole brillava e l’erba le pareva fresca ed invitante: fece qualche passo con attenzione, rigida per il forte dolore al fianco sinistro, dove il Tenma Kofuku del cavaliere di Virgo l’aveva colpita.

Mi ha fatto più male di quanto credessi, deve avermi incrinato un paio di costole.

Faccio fatica anche a respirare. Per fortuna avevo l’armatura.

Infastidita dal sole che le batteva in testa e riluttante a rientrare in casa, si addentrò lentamente nel bosco di fronte a lei. Camminò per un bel po’, apprezzando il frescore del posto, fino a quando giunse in uno spiazzo ombroso, dove si sedette riposandosi.

Socchiuse gli occhi, godendosi la sensazione dell’erba fresca sotto i piedi nudi, ed iniziando pian piano a riassopirsi.

Una voce la fece sobbalzare: - Non è prudente andare in giro da sola… specie per una come te…-

Deathmask! Cosa diavolo …?

Si rialzò in piedi, troppo velocemente in realtà, tanto che per il dolore le si sdoppiò momentaneamente la vista.

Il cavaliere di Cancer era di fronte a lei, a circa un paio di metri, in piedi, le braccia incrociate, rivestito della sua armatura.

- Cosa diavolo vuoi?-

Gli chiese, rimanendo in guardia, facendo attenzione ad i suoi movimenti.

Un ghigno si disegnò sul suo volto: - Vendetta, mocciosetta. Mi hai pubblicamente insultato, mi hai umiliato di fronte ad Athena ed ora voglio vederti soffrire.

Ma tranquilla, le sofferenze dureranno poco: ho intenzione di ucciderti, non sono misericordioso?-

- Vuoi uccidermi, mi attacchi adesso che sono convalescente e senza armatura, nonostante la tua Dea te l’abbia vietato: dimmi, Deathmask, dove ho sbagliato quando ho detto che sei un assassino ed un vigliacco?-

Sibilò la ragazza, facendo infuriare il Gold, che l’attaccò con una serie di pugni, sferrati alla velocità della luce.

Némain parò con la Defending Rain, ma dopo poco si rese conto che non sarebbe durata molto, perciò, sfruttando la tattica usata il giorno precedente, trasformò la difesa nell’Oceans’ Wave e riuscì ad allontanare il cavaliere da sé.

- Credi di poter farmi qualcosa con i tuoi colpi? Sei debole, rinuncia alla lotta e muori!-

- E’ un’opzione che non mi attira, cavaliere, quindi, mi spiace deluderti, ma continuerò a lottare.-

Il cavaliere di Cancer iniziò a concentrare il suo cosmo e rispose, mentre un’espressione compiaciuta gli si dipingeva sul volto: - Allora, muori lo stesso!-

 

 


Dunya non aveva molta voglia di tornare a casa: aveva finito di mangiare e si era fatta preparare una specie di gavetta per la straniera, ma ogni passo che la conduceva indietro era fatto con sempre minore piacere.

Era incavolata con Némain per la sua cocciutaggine, col Santuario che letteralmente rapiva ragazzini dalle loro famiglie, ma soprattutto con sé stessa per aver fatto irritare l’unica persona che finora si era interessata alla sua sorte e le aveva dato fiducia.

Camminava con lo sguardo rivolto verso il basso e quasi andò a scontrarsi con la figura di fronte a sé.

- Ma chi diavolo…?-

L’apprendista alzò lo sguardo ed ammutolì: sotto il sole, risplendente nella sua armatura d’oro, l’espressione impassibile come sempre, splendeva il cavaliere della Sesta Casa.

- Sei l’apprendista che ospita il cavaliere dello Squalo?-

La voce era calma e, nonostante gli occhi chiusi, Shaka sembrava fissarla.

Dunya annuì, non fidandosi di parlare.

- Se non ti dispiace, ti accompagno. Devo parlare con lei.-

Più che una richiesta sembrava un comando e la ragazza annuì nuovamente, riprendendo il cammino con a fianco il cavaliere di Virgo.

Quando vide la sua casa, fu come essere sollevati da un enorme peso: il suo imbarazzo era alle stelle, anche se il Gold non sembrava essersene accorto.

- Vi prego di aspettare fuori, nobile cavaliere, mentre avverto la straniera.-

Dunya quasi corse in casa per la tensione, ma sulla porta si fermò di botto: l’interno della casa era vuoto.

Controllò un paio di volte, poi uscì parecchio confusa:

- Il cavaliere non c’è. Deve essersi allontanata, non può essere andata molto lontana, nelle sue condizioni. La andrò a cercare se permettete.-

Shaka fece per rispondere, ma si interruppe di colpo: in modo chiaro e netto, stava percependo lì vicino due cosmi in contrasto fra loro. Ed uno di questi è di un Gold Saint.

- C’è uno scontro qui vicino… -

Senza dire altro, si diresse velocemente nel folto del bosco lì vicino, seguendo le sue percezioni, mentre Dunya gli correva dietro.

Dopo un po’ si fermarono entrambi inorriditi dalla scena che si teneva loro davanti: Deathmask stava tempestando di colpi la straniera, che sembrava incapace di reagire, sfinita, senza armatura.

Dunya gridò, mentre il cavaliere di Cancer afferrava per il collo Némain, rivelando la loro presenza.

- Cosa stai facendo Deathmask?- La voce di Shaka risuonava dura e gelida, mentre s’avvicinava ai contendenti.

- Sto prendendomi la mia vendetta Shaka e, fossi in te, non mi intrometterei.-

Deathmask ringhiò, non lasciando andare il collo della ragazza e mettendola tra lui e l’altro Gold, a mo’ di scudo.

- Ti ho già avvertito che non avresti dovuto alzare più un dito su di lei. Athena ha parlato in modo preciso e tu stai infierendo su una donna ferita e disarmata. Lasciala andare, è un ordine! Ne risponderai ad Athena stessa!-

Il cavaliere fece finta di rifletterci: - Sai Shaka la proposta di esser processato per tradimento non mi pare molto allettante… Credo proprio che non la lascerò andare.-

A conferma delle sue parole, la strinse maggiormente il gomito stretto sulla sua gola, mentre con la sinistra lanciava il suo colpo contro l’altro Gold:

- Tseih Ke She Meikaiha!-

Shaka schivò il colpo con facilità, meno Dunya che si salvò per un soffio.

- Dunya vattene!-

 La voce della Silver era quasi un sibilo, ma l’apprendista la sentì lo stesso.

- Vattene subito! Qui sei in pericolo!-

Nel frattempo, cercava di scostare il braccio del Gold, che, però, la colpì con durezza sul fianco leso.

Dunya si allontanò gridando: - Cercherò aiuto, resisti Sharkie!- per poi scomparire dalla vista.

Nel frattempo, Deathmask aveva continuato a sferrare colpi in direzione di Shaka, che li evitava o li parava, ma non poteva contrattaccare.

- Quando tornerà con l’aiuto troverà solo due cadaveri! Il grande Shaka di Virgo! Non attacca per non rischiare di ferire un’inutile donna! Hai fatto male ad intrometterti: adesso son costretto ad uccidere anche te!-

- Athena ti ha già perdonato una volta, Deathmask, e ti ha addirittura ridato il dono della vita. E’ stata misericordiosa, ma dimentichi che è Dea della giustizia: questa volta non otterrai nessuna grazia da lei. Né da me.-

Shaka si muoveva velocemente, cercando un modo per attaccare, ma Deathmask si copriva tempestandolo col suo colpo più forte.

Devo fare qualcosa o qui finirà male per entrambi. Shaka non mi può aiutare: se attacca colpisce anche me e non è il caso. Basterebbe allontanarmi da Deathmask…

Potrei sempre…

No! Ho fatto una promessa! Piuttosto… meglio morire… ma Shaka morirebbe prima di me e lui non ha nulla a che fare con questa questione. E’ intervenuto per difendermi! Devo escogitare qualcosa.

 

 


Deathmask sghignazzava, mentre, con fare annoiato, si preparava a colpire nuovamente, ma qualcosa gli andò storto.

Aveva appena rilasciato il colpo, che la Defending Rain si era parata intorno a lui ed a Némain: il colpo era esploso all’interno di essa e li aveva colpiti, separandoli e gettandoli a terra.

- Cosa diavolo… ? Sei stata tu maledetta! -

Il cavaliere di Cancer si era subito rialzato e stava per gettarsi a colpire la Silver, a terra svenuta, ma Shaka gli si era parato dinanzi.

- Credo che il tuo avversario sia io, ora, Deathmask. E questo sembra finalmente essere uno scontro alla pari-.

 

 


Dunya correva ormai senza fiato, nonostante il suo corpo le chiedesse ossigeno ormai da un po’. Si dirigeva verso le Dodici Case, sperando di incontrare qualcuno che potesse aiutarla e che soprattutto fosse in grado d’affrontare un Gold.

La fortuna era dalla sua: due figure, ricoperte del brillante metallo, venivano nella sua direzione.

Senza neanche controllare chi fossero, cadde in ginocchio davanti a loro, ansante per la lunga corsa: -Vi prego… nobili cavalieri… Il nobile Shaka… è in pericolo… al bosco… Deathmask… sta uccidendo Némain… il cavaliere dello Squalo… vi prego… aiutateli!-

Solo alla fine alzò lo sguardo e due paia d’occhi azzurri come il cielo la fissavano come fosse un alieno:

- Che nome hai detto?-

- Némain…cavaliere dello Squalo… vostra sorella…-

Prima che Milo di Scorpio potesse nuovamente parlare, Camus s’era già avviato, correndo verso il bosco: - Andiamo!-

Entrambi scomparvero rapidamente dalla vista di Dunya.

Ma proprio loro fra tutti i Gold?

 Se sopravvive Némain m’ammazza.  Ormai è cosa fatta.

Con questa certezza nel cuore, stramazzò a terra senza fiato, boccheggiando in cerca d’ossigeno.

 

 


- Volevi mandarmi all’altro modo, Deathmask, ma dimentichi che sono e rimango il guardiano di Ade. Sarà un piacere mostrarti i sei mondi di cui sono custode.-

Il cosmo del cavaliere di Virgo si espandeva immenso e brillante, mentre si preparava a scagliare il suo colpo, ma il cavaliere di Cancer, cosciente del pericolo che correva, si scagliò a colpirlo per impedirgli di rilasciare il suo colpo.

- Tseih Ke She Meikaiha!- -Rikudo Rinne!-

I colpi s’incrociarono e generarono un’immensa esplosione d’energia: entrambi i Gold rimasero in piedi.

Stavano nuovamente per scagliare i loro colpi, quando il terreno sotto i loro piedi si ricoprì di un sottile strato di ghiaccio; entrambi si voltarono per aver conferma di ciò che già sospettavano: Camus dell’Acquarius era giunto.

Con lui era Milo, che individuato il corpo della straniera che giaceva per terra, corse verso di lei.

- Némain! E’ ancora viva: ridotta male, ma salva per fortuna!-

- Ah Milo, non sapevo che fosse una delle tue ragazze! Mi sarei divertito un po’ con lei, se lo avessi saputo prima!-

Deathmask sibilò, rimettendosi in posizione di difesa

Il cavaliere di Scorpio balzò in piedi, irritato oltre ogni dire: - Prova ancora solo a pensare di sfiorarla e lo Scarlet Needle sarà l’ultimo dei tuoi contatti con questo mondo!-

- Credi di potermi fare qualcosa, insetto?-

- Sei da solo contro tre Gold, Deathmask. Consegnati ed avrai salva la vita, sarà Athena a decidere per te per ciò che hai fatto a Némain. Non hai altra scelta!-

La voce di Camus era gelida, mentre si disponeva in modo da poter circondare il cavaliere insieme ai suoi compagni.

Il cavaliere di Cancer li fissò, irato, mentre prendeva consapevolezza del palese svantaggio in cui si era venuto a trovare.

- Beh, se siete così sicuri di voi, venite a prendermi… all’inferno!-

Detto ciò sparì dalla vista, ma la sua armatura si rifiutò di seguirlo e rimase sullo spiazzo erboso, prendendo la sua forma in posizione di riposo.

- Ma dove? Cosa è successo?- Milo si guardava intorno sorpreso.

- Ha sfruttato i suoi poteri e se n’è andato, prendendo la scorciatoia degli inferi, ma il Gold Cloth si è rifiutato di seguire un traditore e l’ha abbandonato.- Camus osservava il Cloth giacere splendente per terra.

Nel frattempo, Shaka si era chinato sulla straniera svenuta e la sollevò sulle braccia: - Ormai è un traditore d’Athena. La Dea deve esserne informata, ma prima questa donna ha bisogno di cure. Portiamola al Santuario.-

Si avviò per poi fermarsi un attimo e voltarsi verso di loro: - E poi mi dovrete spiegare perché conoscete il nome di questa fanciulla.-

Dite la verità: siete stati voi!!! Ammettetelo! Siete state voi a farmi venire questa influenza bast....a! Come punizione per aver tardato ad aggiornare! Me ne avete tirate tante che questo è il risultato!
Il che, se fosse vero, significherebbe che tenete a questa fic!! ^^ (WOW!)... se fosse vero.... FINE SCLERO PAZZOIDE INFLUENZATA

Naturalmente, causa la suddetta pestilenza, sono rimasta chiusa in casa, incapacitata a studiare (provate a studiare Matematica o Fisica con la febbre....), "costretta" a lavorare a sta stramaledetta fic... Non non è vero: non è stramaledetta....

Comunque sia ho fissato (almeno per ora) lo schema degli scontri col nemico: sì avete capito bene ci sarà un nemico.... Chi? E beh, mica ve lo posso dire così!! Se proprio ci tenete potete provare ad indovinare! (Non so voi ma io adoro gli indovinelli!!)

Tornando a noi, volevo porvi una domanda: come si fa a capire se i personaggi sono IC o OOC? Mi spiego meglio, sennò mi prendete per la pazza che sono in realtà! Kurumada ha creato una quintalata di personaggi, di cui forse a malapena 5 hanno ricevuto una decente caratterizzazione.... Gli altri abbozzati a grandi tratti....
Dopodichè sono uscite (meno male!) quintalate di FF, che si accostavano più o meno a vari personaggi... MA erano i personaggi visti dai fan.... Esempio: Milo rubacuori... credibilissimo, ma vero? Aioria deficente... è vero non ha mai dato prova di brillante intelligenza... ma da qui a farne un deficiente.....
Personaggi poi come Mu, Camus o Shaka poi sono indefinibili: una sola pennellata che dovrebbe definirli per sempre? A me, ad esempio, Mu e Shaka non son parsi poi così imperturbabili da Hades....Sarà stata una mia impressione?

Detto ciò, voglio da un lato chiedere i vostri consigli (che però non garantisco di seguire...^^), chiedervi scusa per comportamenti che vi sembreranno OOC, dall'altro sfogarmi per questi personaggi che con una ventina d'anni (a volte scarsi) si comportano come adulti di 45 non fanno.....Kurumada, ma che avevi in mente????!!!

Tornando a quest'ultimo capitoletto: vi è piaciuto? Un po' di scontro... un po' di bagarre prima del vero nemico, per far loro scaldare i muscoli, innervosire gli animi e far venire a galla un po' di verità nascoste. Per i sostenitori di DM, avviso che non è scomparso dalla storia.... Tra l'altro può sembrare che non mi sia molto simpatico come personaggio: non è vero!!
A mio parere è un adorabilissimo bastardo... ma sempre bastardo rimane... Uno che uccide per il gusto di uccidere è troppo... "cattivo" per redimersi... Ed è meglio così, no? Io DM lo preferisco cattivo, approfittatore ed assassino... Ha più fascino....

Veniamo al problema delle coppie che pare tormentarvi: ci sono dei dettagli di cui dovete tenere conto...
1) Non sempre vi dico la verità.... MUHAHAHA....
2) Le coppie sono in corso e non è detto che dureranno...Una solo è assolutamente certa, ovvero la Dunya-???... Per altri... beh è tutto in ballo... anche se alcune sono totalmente escluse..

Detto ciò, come al solito scrivo cose totalmente inutili, veniamo alle vostre strameravigliose recensioni:

X LeFleurDuMal: Prima di tutto complimenti per il nick, adoro Baudeleire, specie in lingua originale. Grazie per l'incoraggiamento, l'idea dello Squalo è un'idea che mi perseguita da più di una decina d'anni...Son contenta che ti piaccia^^... Quanto alle MiloXCamus, posso capire ma... non le riesco ad apprezzare, sorry... Specie perchè ho altri progetti.. Muhahaha... Ok mi riprendo... Quanto ai Goldies hai perfettamente ragione, ma sono così complessi... non ho proprio idea di come diavolo fare... Alla fine mi fido del mio istinto: se riuscirà una vaccata... beh, capirò che il mio istinto fa schifo!! Spero che questo chapter non ti abbia deluso!

XSynnovea: Sei fuori strada! Ma anche se ci azzeccassi, beh prima di un paio di capitoli non ti dirò nulla... Diciamo che per Némain un'attrazione ci sarà... ma non so se svilupparla o no.. vediamo un po', non ha il miglior carattere del mondo. Grazie per il tuo perdono^^ e per i commenti che fedelmente lasci! Spero che questo scontro ( se si può chiamare così il prendere botte a gratis) ti sia piaciuto!

X Gufo_Tave: Eccolo l'altro fedelissimo!! Non so come farei senza di voi! Beh che dire, contenta che lo scorso chap ti sia piaciuto, questo capitolo fa di tutto per mettere alla pari Némain e DM... Ci son riuscita... Beh vedremo nel prossimo...^^ Grazie di tutto!!

X Manila: Hola! Beh cara, Nèmain non è esattamente dolce ed arrendevole... Ed è parecchio orgogliosetta... Quindi come ogni sorella che si rispetti.... (mi blocco prima di spoilerare il prox chap!)... Comunque grazie per i complimenti e tranquilla il risvolto rosa non è nè scontato nè facile... Vedremo... Quanto alle storie incestuose... beh avendo vari fratelli garantisco che è assolutamente impossibile: specie se ci cresci insieme i tuoi fratelli son sempre i più insopportabili tizi dell'universo...Come capisco Kanon!! Un baciotto!

E per ultima, ma non per importanza un GRAZIE alla mia BETA!!!!!

AVVISO DI IMPORTANZA STRATOSFERICA: Son molto spiacente ma i prossimi giorni sono molto pieni....Quindi prima di domenica 28 è molto improbabile che aggiorni... Quindi mettetevi il cuore in pace, commentate, ma un'occhiata ogni tanto datela... potrebbe pure arrivare una sorpresa!(Non garantisco nulla...)

FORZA RAGAZZI RECENSITE!! E come al solito: un abbraccio da parte mia a chi legge, da parte del suo Saint preferito a chi commenta! (Per i fan di Aldy: attenti alle ossa!!...^^)

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Capitolo 8
*** 8. Famiglia e protezione ***


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8. Famiglia e Protezione

 

Il ritorno alla coscienza fu simile al riemergere dalle profondità dell’acqua: in acqua, i rumori e la luce aumentano d’intensità man mano che si risale, ma, solo dopo aver superato quel sottile confine tra l’acqua e l’aria, scompare quella sensazione d’attutimento, che li rende distanti e distorti.

Così fu per il dolore: quella sensazione costante che l’aveva accompagnata nel riposo era lentamente aumentata verso il risveglio, ma, con il ritorno alla coscienza, era esploso tanto da divenire insopportabile.

Anche solo respirare era diventato faticoso e l’idea di aprire gli occhi le era assolutamente intollerabile; per distrarsi dal dolore, si concentrò sulle voci che sentiva parlare sottovoce vicino a lei.

- Non capisco perché deve stare qui: non può stare da me o da te? E’ illogico… In fondo …-

- Ed io non capisco perché continui a far sempre le stesse domande, se ti ho già risposto. Io non sarei in grado di occuparmene, una donna a casa tua ne uscirebbe con la reputazione distrutta, non osare negarlo… E poi più importante di tutto, Athena ne ha affidata la protezione a lui.-

Un sospiro: - Certo che ha dell’incredibile! Mia sorella… cavaliere dello Squalo! Chi l’avrebbe mai pensato!-

- Nostra sorella, Milo. Nostra sorella…-

- Sbaglio o c’era una nota di gelosia nelle tue parole, brorr[1]?- La voce di Némain risuonò fioca ed impastata, mentre con uno sforzo riusciva ad aprire gli occhi.

Che carini, mi hanno addirittura lasciato la maschera…

Milo si protese ansioso a controllarla, mentre il viso di Camus prendeva una lieve coloritura rossastra: - Come stai? Come ti senti? Hai riposato solo per qualche ora, non ci aspettavamo che ti svegliassi così presto!-

- Sto bene Milo, un po’ stravolta forse. Credo di avere qualche costola incrinata; per il resto il dolore è talmente diffuso che non riesco ad individuarne la fonte. Alla fine mi è andata anche troppo bene, visto che non avevo con me l’armatura. –

Si mise lentamente a sedere sul letto, sostenuta da Milo.

Il viso di Camus s’irrigidì, mentre Milo dava voce ai suoi pensieri:

- Deathmask è stato un vigliacco! Combattere con una donna, per giunta ferita e disarmata! Ma la pagherà!-

- Spero che quel “donna” non stesse ad indicare per te una debolezza, anche se sembrava tanto così- la voce di Némain divenne gelida, mentre il fratello arrossiva,- comunque perché “la pagherà”? E’ riuscito a cavarsela?-

Camus rispose col tono più conciliante: - Purtroppo sì, ed Athena teme che voglia comunque vendicarsi, specie ora che l’armatura d’oro l’ha abbandonato. Per questo motivo, ha deciso che, nonostante tutto, tu abbia la protezione di un Gold Saint.-

- Cioè, tradotto in parole povere, Athena crede che io sia un’ottima esca e che è il caso che ci sia qualcuno pronto ad affrontare il traditore. –

Con una mano fece cenno ai fratelli di non affaticarsi a negare la verità.

- E’ anche per la tua sicurezza, Némain, ma, effettivamente, tutti teniamo alla cattura di Deathmask. E, sempre per la tua sicurezza, Athena preferisce che la nostra parentela rimanga segreta.-

Così non deve preoccuparsi di eventuali ripercussioni sull’onore dei suoi paladini: una sorella con la fama di assassina non deve essere proprio il massimo!

L’amarezza dei suoi pensieri non trasparì dal suo cenno d’assenso. – Va bene.-

Un ghigno si dipinse sul volto di Milo, come quello che aveva quando ne pensava una delle sue:

- Sai, ho chiesto ad Athena stessa e lei mi ha detto che la regola della maschera non vale per i familiari stretti!-

Camus lo guardò stupito, mentre proseguiva,- Non è che potremmo vedere il volto della nostra sorellina, ora che si è fatta grande?-

Camus stava per intervenire per impedirlo, ma la ragazza quietamente se la tolse, rivelando il viso, segnato dalla stanchezza e pallido.

Tre paia di occhi azzurri si fissavano a vicenda: per alleggerire la tensione nell’aria Milo sorrise.

– Beh, sorellina, sei diventata proprio una bella ragazza! Non che ne avessi dubbi, dopotutto abbiamo lo stesso sangue!-

Poi con fare melodrammatico aggiunse: - Ora, ahimé, dovrò fare il segugio per allontanare da te tutti gli scocciatori, da bravo fratello maggiore!-

Mai battuta fu più infelice: il viso della giovane si fece duro e gli occhi gelidi: - Già, da bravo fratello maggiore! Peccato, che siano diciassette anni che vi siete completamente scordati della mia esistenza! –

- Ma cosa?-

- Non negate! Mi avete mai cercata? Siete mai tornati anche solo a vedere come stavo? Vi siete più interessati alla mia sorte?- 

Il tono era tagliente, il suo parlare sottolineato da gesti secchi delle mani ed i suoi occhi fulminavano i due fratelli: quelli abbassarono lo sguardo, consapevoli della verità dell’accusa.

Quando tornò a parlare, si era rimessa la maschera ed il suo tono era tornato apatico: - Non ha importanza ormai, ma non arrogatevi diritti di fratellanza: li avete persi da tempo.-

Qualsiasi reazione fu troncata sul nascere dal suono di qualcuno che bussava alla porta della stanza: con un sospiro, Milo si alzò dalla sedia su cui era seduto ed insieme al cavaliere di Acquarius uscì, dopo aver mormorato:

- Dobbiamo andare, ma torneremo a trovarti. –

 

[1] Danese: Fratello. NdA


 

 

Dunya vide sfilare i due cavalieri di fronte a sé e proferì in tutta fretta, il capo chino per l’imbarazzo: - Milady, richiede la vostra presenza alla Tredicesima, nobili cavalieri- .

Entrambi si avviarono e lei si voltò verso la porta richiusa, ma una voce la fece voltare,

- Grazie.-

Camus si era fermato e la osservava, mentre il cavaliere di Scorpio aveva proseguito oltre, precedendo il fratello, non accorgendosi del suo sostare.

- Di cosa, nobile cavaliere?-

La voce del cavaliere era pacata, ma non gelida come di solito: - Di esserti presa cura di nostra sorella, di averci avvertito del pericolo che correva e di esserti offerta come infermiera.-

Dunya abbassò lo sguardo, arrossendo imbarazzata dietro la maschera, cercando le parole per rispondere, ma, quando rialzò lo sguardo, il gold se n’era andato.

Tutti strani in quella famiglia, solo Milo è un po’ più normale… però effettivamente bellissimi…  strani ma bellissimi.

Incerta sul da farsi, si voltò e decise di bussare nuovamente alla porta: - Avanti.-

Némain era seduta sul letto, le mani in grembo, la schiena appoggiata al cuscino; alzò lo sguardo verso la porta e la vide: - Lieta di sapere che stai bene.-

Dunya sorrise, chiuse la porta alle sue spalle e si sedette sull’unica sedia della stanza.

– Lo stesso vale per me, ma ho paura che la tua salute sarà in serio pericolo, visto che mi hanno incaricato di farti da infermiera.-

La Silver sorrise, - Beh, la prima volta son sopravvissuta, speriamo lo stesso la seconda!-

Dunya sospirò , si tolse la maschera e chinando il capo mormorò: - Scusa…-

- Per cosa?-

- Per aver detto ai due Gold che sei la loro sorella… Ti giuro, non volevo.-

- Dunya…-

- Ma c’erano solo loro per aiutarvi, non sapevo che fare..-

- Dunya.-

- Mi è sfuggito! -

- Dunya!-

Questa volta la voce alterata della Silver riuscì ad attirare l’attenzione della delirante apprendista, ormai sull’orlo delle lacrime. Scosse la testa e proseguì calma.

- Non c’è problema, Dunya: in qualche modo, lo dovevano venire a sapere ed ora lo sanno. Avevi ragione te: dovevo dirgli la verità, ma tu mi hai solo tolto l’imbarazzante compito di farlo personalmente. Quindi stai tranquilla. –

Si voltò ad osservare la porta della stanza: - Hai idea di dove siano andati?-

- Alla Tredicesima Casa, ero stata incaricata di chiamarli, la Dea sta incontrando i Gold per una riunione speciale. Sembra che ci sia un’altra crisi nell’aria.-

- Davvero? Non ne avevo idea! Sai di cosa si tratta?-

La donna, per un attimo, dimenticò il dolore alla schiena, presa dalla curiosità.

- So solo che è giunta una lettera misteriosa, probabilmente di minaccia. Per questo motivo la Dea è arrivata in ritardo l’altro giorno allo scontro.-

La Silver annuì, ricordando il dettaglio fino a poco prima sottovalutato.

- Per il resto non so che dirti, come al solito nessuno parla, meno che mai danno dettagli ad un’apprendista! Ma questa volta voglio combattere!-

- Le crisi sono una cosa seria, Dunya, e combattere prima di esser pronti non è mai una grande idea. Piuttosto, spiegami dove mi trovo: questa non è casa tua.-

In effetti, la stanza era notevolmente diversa dall’interno della casa in pietra e legno dell’apprendista: le mura erano notevolmente più alte e le loro pietre non erano rozzamente squadrate, ma finemente lavorate.

Il mobilio consisteva in un tavolo, una sedia ed il letto dove si trovava la ragazza, molto semplici, ma puliti; c’era una sola finestra, grande ma situata in alto, dal lato opposto alla porta.

In un angolo era poggiata la borsa che aveva con sé dal viaggio, evidentemente Dunya l’ha portata qui.

- No, infatti, non lo è. Beh, sei a casa della tua balia, anche se sarebbe meglio chiamarlo il tuo cavaliere protettore, visto che mi potrebbe ammazzare se lo chiamassi così.-

- Ma, di fatto, mi farà da balia. Comunque, non mi hai detto di chi si tratta. –

Insistette pazientemente Némain.

Il sorriso di Dunya si allargò su tutto il viso: - Indovina!-

Un grugnito di disappunto uscì dalle labbra della Silver, ma non fece in tempo a protestare, perché la porta si spalancò di botto e Dunya dovette mettersi di corsa la maschera: un infuriato Dohko di Libra era apparso sulla soglia.

Athena, non lui! Tanto varrebbe farmi morire!

- Fuori!- Ordinò a Dunya, che corse subito via.

Il cavaliere fece qualche passo verso di lei, ma rimase ben distante dal letto e si guardò bene dal sedersi sulla sedia.

Némain rimase in silenzio, attendendo che questi iniziasse a parlare, intesa a ricompensare tutta quella maleducazione con il massimo grado di freddezza.

- La dea Athena è decisa a credere alla tua versione dei fatti ed al tradimento di Deathmask, complice il fatto che il cloth di Cancer è tornato alla Quarta Casa.-

La ragazza non parlò: era logico che se il cavaliere aveva deciso di tradire Athena apertamente, il suo cloth non avrebbe mai fatto altrettanto.

- Tuttavia -, la voce di Dohko calcò su quella parola, - non tutti i Gold son disposti a credere ad una ragazzina delirante ed alle parole di un’assassina. Perché questo sei: hai ammazzato il custode della Quarta!-

Se non fosse che la situazione è tragica, ci sarebbe da ridere! Io ammazzare un Gold!... Certo, una possibilità ci sarebbe…

- Da quanto intendo delle vostre parole, cavaliere, voi non credete alla vostra Dea, ma credete che una Silver possa uccidere un Gold e gabbare la propria Dea.-

Il tono era privo di qualsiasi sfumatura, una semplice constatazione dei fatti e proprio per questo così irritante.

Dohko afferrò la donna per le spalle, stringendole e scotendola con forza:

- Ho combattuto contro il tuo predecessore, donna, e questo aveva appena ucciso il Gold Saint di Capricorn di allora. L’armatura dello Squalo nasconde un segreto e tu l’hai sfruttato per uccidere Deathmask! Negalo se puoi!-

Il dolore della presa si era fatto insostenibile e la ragazza era sbiancata dietro la maschera, mordendosi le labbra per non urlare, non ho intenzione di dargli questa soddisfazione!

Una voce irata intervenne:

- Ora basta, Dohko! Puoi mettere in dubbio la mia parola, puoi pensare quello che vuoi di questa situazione, ma non puoi aggredire questa donna, che è stata affidata alla mia protezione!-

Il cavaliere di Libra lasciò la presa e Némain potè scorgere la figura del custode della Sesta Casa avanzare nella stanza prima di perdere i sensi.

Eccomi... Sì lo so, sono in ritardo...Ma oltre ad invocare il vostro perdono, non so che fare...
La realtà è che ho gli esoneri che si avvicinano, devo studiare un sacco (non voglio perdere altro tempo...) e già la mia vita normale mi porta via il tempo... Figuriamoci scrivere...
Tuttavia, nonostante tutto, altro materiale è stato scritto (anche se devo fare una seria opera di revisione!! Non pubblico nulla prima di 4 o 5 mie personali ricontrollate ed un paio fatte da altri...)(A tal proposito un immenso GRAZIE a Aletto (mia beta ufficiale) ed ad Alexiel Mihawk.... Vi devo la vita!)... La storia prosegue ed io sto facendo una colossale opera di ricerca informazioni sul nemico che già si profila all'orizzonte... ( Ma che inizieremo a vedere non primadi 2/3 capitoli...)... 

Più passa il tempo più questa storia in cui mi son imbarcata mi sembra troppo grande per me... Ho paura di non farcela... Le idee ci sono... Ma le capacità di metterle giù per bene mancano... A volte mi viene voglia di cancellare tutto (ad esempio questo capitolo! O meglio questa fusione di due capitoli)... Ogni volta che mi tocca il problema di mettere dei titoli mi verrebbe voglia di prendere a testate il mio portatile...(Cosa che ovviamente non farò mai....^^ Amo il mio PC!!) I risultati non sono mai all'altezza di quello che ho nella testa... Sconforto!!!

Tuttavia ancora reggo... Il fatto che ci sono troppe Fic incompiute di cui vorrei conoscere il finale, che purtroppo non vedranno mai il termine!... E non voglio essere fra queste... (Ed  a tal proposito, dopo gli esoneri, riprenderò in mano le altre mie due fic...)... Il vostro sostegno in questo è indispensabile, specie le critiche ed i commenti...

Ecco quindi le vostre risposte ai commenti graziosamente lasciati!! (GRAZIE)

X Manila:  Thanks cara! Dunya è andata avanti a saltellare per mezzora^^ dopo il tuo commento ed io sono indecisa sul comprarle o meno un guinzaglio! DM... invece non ha gradito l'adorabilissimo... (il fetente gli è piaciuto.....O.O quello è strano forte!) Per tuo conforto DM non è del tutto sparito.... ma non tornerà troppo presto... Come dice il vecchio detto, "Chi non muore si rivede!"....-.-..... Un baciotto! (Per l'esattezza preciso che Shaka non era andato proprio a far una "visita di cortesia" a Némain (Attenzione all'accento^^!!)) I due fratellastri... beh... qualcosa esce fuori qui... ma altro deve ancora venire.... diciamo tra 4 capitoli??.... Per Némain non ci vuole un Santo, ma un Saint!!! (Battuta orrida.... mi fustigherò per l'intera giornata!!) Ma.... non è detto che lo trovi... Povera cocca... non ha il massimo del carattere.... E l'aspetto fisico... con una maschera in faccia è difficile notarlo!! Comunque confermo... non è ASSOLUTAMENTE Aphrodite l'"uomo" (??) della sua vita!! (E vi escludo due Gold...vedete voi... Non è Kanon, non è Aphro....chi potrebbe (sottolineo potrebbe) essere?)....

X Gufo_Tave: Grazie carissimo! Vedo che condividiamo lo stesso pensiero su Deathy! Purtroppo per quanto riguarda la serie G sono estremamente disinformata: so della sua esistenza, ma al momento i mie soldi vengono dilapidati per seguire le meravigliose opere di Matsumoto...(Se non fosse per mia sorella non avrei neanche la serie originale... ma per fortuna lei la comprò nel lontano 97!!)... quindi niente soldi per comprarli...Mi devo affidare all'originale ed all'anime! Non è il massimo... ma meglio che niente! Non so perchè ma vi siete fatti strane idee su Némain... non è la tipica sacerdotessa guerriero starnazzannte... quindi la sua reazione con Dunya è molto misurata... Ma molte cose del suo carattere devono ancora venir fuori... E sarà un piacere darle un po' di approfondimento psicologico! Un bacio! Ah, l'armatura disponibile... credo proprio rimarrà tale... Némain è nata agli inizi di Dicembre... mentre Dunya alla fine di Aprile...

X Princess Missy: Grazie del commento e dell'inserimento fra i pref! Beh DM è un po' come il prezzemolo... riapparirà... ma....
Quanto alla possibilità Shaka/Némain.... è una possibilità... vedremo cosa ne pensano i personaggi (Shaka non mi pare entusiasta e neanche Sharkie!^^... ma in fondo decido io!)

X Engel: Posso dirlo? Quale onore!!! Adoro le tue Fic!! (anche se è un po' che non commento.... sorry)... Grazie dell'apprezzamento! Beh cosa attende DM lo dirà solo il futuro... ma.... non scomparirà... anzi...^^... tuttavia malvagio è e per me tale rimarrà!!  La parentela temevo fosse una pessima idea... invece vedo che è apprezzata... Speriamo che vi piaccia dopo aver svelato certi altarini..... Fra un po' di capitoli!!^^

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Capitolo 9
*** 9. Domande e risposte ***


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9. Domande e risposte

 

L’armatura dello Squalo nasconde un segreto e tu l’hai sfruttato per uccidere Deathmask! Negalo se puoi!

L’armatura dello Squalo nasconde un segreto…

L’armatura dello Squalo nasconde un segreto…

L’armatura dello Squalo nasconde un segreto…

Negalo!

- Non posso… Ma non sono un’assassina!.- Con un gemito, s’accorse che era un sogno e che la luce l’aveva svegliata. Era sdraiata nel letto, la maschera in faccia.

- Questo non lo so, ma, di certo, non sei l’assassina di Deathmask.-

Una voce conosciuta la riscosse e lei puntellò i gomiti per sollevarsi a sedersi: Shaka di Virgo era in piedi sulla soglia della camera.

Per un attimo non lo riconobbe: non indossava l’armatura, ma vestiva una semplice tunica bianca di lino e dei pantaloni della stessa stoffa tagliati alla maniera indiana.

E’ quasi abbagliante…

Ricordò l’episodio con Dohko, ed intuì di trovarsi in una stanza della Sesta Casa.

- A quanto pare, il Gold Saint di Libra non crede neanche alla tua parola.-

La voce le uscì sottile, quasi fioca e lei si rese conto che non doveva aver riposato poi molto, dalla luce nella stanza direi un paio d’ore.

- Né a quella di Camus o di Milo, che son giunti a soccorrerci: e non sa che sono tuoi fratelli, altrimenti attaccherebbe anche loro. Per questo, la vostra parentela deve essere segreta. L’ostilità che nutre nei tuoi confronti è grande. Tuttavia, ho difficoltà a credere che sia senza motivo: il maestro non è certo persona di poca sapienza, né tendente alla violenza. Con te, però, pare perdere ogni controllo e remora.-

Gli occhi di Shaka erano chiusi, tuttavia la Silver sentì chiaramente il suo sguardo indagatore su di lei.

Sapendo che, senza un valido motivo, non avrebbe mai cessato di indagare, con un sospiro rispose: - Molte persone sono a conoscenza del fatto che spesso i cavalieri che vestivano le vestigia del Pesce Australe fossero traditori, violenti ed assassini, tanto che lo stesso nome fu mutato in Squalo, a causa della ferocia di costoro.-

Fece una pausa, per poi continuare: -L’ultimo cavaliere ad aver indossato questa armatura risale a circa duecentocinquant’anni fa: costui uccise numerosi Saints, tra cui il Gold Saint di Capricorn e fu sconfitto dall’attuale Cavaliere di Libra.-

Il cavaliere di Virgo annuì pazientemente, mentre s’avvicinava e rimaneva in piedi, dietro la sedia vicina al letto.

-Pochissimi, invece, sanno che quell’uomo era stato addestrato da Dohko stesso.-

Si fermò per leggere lo stupore sul volto di Virgo.

– Fu Dohko ancora a diffondere la voce che l’armatura era maledetta e che chi l’avesse indossata ne sarebbe stato corrotto: sospetto non accettasse il tradimento del suo allievo e volesse discolparlo in qualche modo.-

Il cavaliere della Sesta annuì: - Probabilmente si sentiva responsabile del fallimento del suo apprendista.-

- Ero a conoscenza di tutto ciò, quando venni al Santuario, e non mi aspettavo accoglienza diversa da parte sua o da parte di tutti gli altri. Tuttavia, speravo che dopo tutti questi anni avesse inteso che le colpe di un allievo non ricadono sul maestro, né viceversa. Ognuno paga per le sue proprie colpe.-

Con un sospiro appoggiò la schiena alla parete, facendo attenzione alle ferite sulla schiena. La voce del Gold la riscosse.

- C’è una cosa che tuttavia non mi convince.-

Ma questo non molla mai?

- Dohko insiste nel dire che l’armatura dello Squalo cela dentro di sé un temibile segreto e, su questo punto, è irremovibile. Cosa dici a tal proposito?-

Shaka era calmo ma inesorabile; Némain chinò lo sguardo sulle proprie mani, mordendosi le labbra e notò che il Gold era a piedi nudi.

Dopo qualche secondo di silenzio, la ragazza mormorò: - Immagino che la mia risposta sarà riferita ad Athena ed agli altri Gold Saints.-

- No, è solo una mia personale domanda. Athena mi ha ordinato di proteggerti e, indipendentemente da ciò che dirai, darò anche la mia vita per adempiere la sua volontà. Tuttavia, non sono così sciocco da non tenere in considerazione le voci sul tuo conto.-  Dunque morirebbe per me, anche se divenissi un’assassina come dicono, solo perché Athena glielo ordina: la devozione per la Dea lo porta anche a contravvenire al suo giudizio?

Fa piacere, comunque, sapere che la realtà è che per tutti qui sono solo un peso.

- Sono in debito con te, cavaliere, e per quanto possibile risponderò alle tue domande, per quanto mi costi, tuttavia vorrei che non divulgassi ciò che sto per dirti.-

Sospirò e fissò un punto imprecisato nel muro di fronte a lei:

- Il cavaliere dello Squalo ha a disposizione alcune armi, ma ognuna di queste ha un suo costo da pagare. La Defending Rain può bloccare qualsiasi colpo, ma è impossibile sostenerla a lungo, perché prosciuga velocemente le energie di chi la usa e contemporaneamente impedisce di sferrare attacchi, mentre essa è in azione.-

Sospirò stanca e proseguì:

- L’Oceans’ Wave è un buon attacco, ma deve sfruttare una massa d’acqua già esistente, mentre gli Shark’s Teeth, beh, si pagano letteralmente col sangue: nonostante il loro nome, non sono altro che gocce del sangue del cavaliere, trasformate in piccolissimi proiettili ad alta velocità.-

Pur non trovando collegamento con la propria domanda, l’uomo ascoltava pazientemente ed intendeva bene le sue parole.

- Un prezzo troppo alto per ciascuno di questi colpi: nonostante siano buoni in difesa o in attacco, in uno scontro contro qualcuno che ti è superiore, periresti.-

La ragazza annuì e proseguì: - Proprio così: l’armatura dello Squalo non tollera debolezze, i deboli non possono indossarla perché sarebbero subito sopraffatti. Tuttavia, anche il più forte dei cavalieri in un lungo scontro soccomberebbe: l’avversario ed i suoi stessi colpi sono contro di lui. Proprio per questo, esiste un ultimo colpo, un colpo che garantisce sempre e comunque la vittoria.-

Il sogno di qualsiasi cavaliere, di qualsiasi combattente…

… ed il mio incubo.

Si voltò a fissare in volto il Gold: - Questo è il segreto di cui parlava il cavaliere di Libra, ma egli non ha idea che il prezzo per questo colpo è alto, molto alto. Usare questo colpo non è cosa adatta ad un Saint di Athena.-

- Tuttavia, l’hai utilizzato: altrimenti non conosceresti il prezzo da pagare.-

Mille immagini sovvennero alla memoria della Silver, mentre la fatica aumentava ed il suo unico desiderio diveniva quello di tornare a riposare.

- No, non l’ho mai utilizzato e mi son ripromessa di non utilizzarlo mai. Il prezzo lo conosco perché, in minima parte, si paga nel momento in cui l’armatura sceglie il proprio custode.-

Scosse la testa: - E’ un prezzo troppo alto per una vittoria.-

Shaka si fece pensoso: i ricordi gli sovvenivano dolorosi.

 

- L’universo ora ci attende. Noi due insieme entreremo nel paradiso dei cavalieri!

- Ma che cosa dici? Vuoi forse portare il cosmo di Phoenix ai limiti estremi della costellazione ed esplodere con essa? A tal punto hai deciso di impazzire? E’ vero, è l’unico modo che hai per sconfiggermi, ma a che cosa giova una vittoria se non sei più vivo per gioirne? A cosa serve? -

- Non ti parlerò più di amicizia: non capiresti. L’uomo più vicino ad Athena? Sei il più lontano invece: non sai che cos’è virtù. -

- Basta, ti prego, io capirò, ma rinuncia ai tuoi propositi. Non rimarrà niente di noi: ci oscureremo in un mondo di luce!-

 

Rifacendosi a quei momenti, domandò:

- Intendi forse la vita?-

a che cosa giova una vittoria se non sei più vivo per gioirne? A cosa serve?

Ancora quella frase lo tormentava: solo il sacrificio di Ikki l’aveva portato a capire.

- No. Se fosse la vita, allora il prezzo sarebbe pagabile in caso di necessità. No, il prezzo è un altro: troppo alto per essere pagato. Nulla al mondo vale questo prezzo, nessuna vittoria.-

- E’ così dunque? E’ tanto grave questo sacrificio? Cos’è questo prezzo? Ed in cosa consiste questo colpo “invincibile”?-

La donna tacque, come riflettendo, poi con voce stanca rispose:

- Perdonami, ma ti ho detto anche troppo: un cavaliere non dovrebbe svelare i propri punti deboli ed io l’ho fatto. Ma aggiungere altro sarebbe follia. Non chiedermi altro, non posso rispondere alle tue domande.-

Il cavaliere di Virgo annuì, probabilmente ancora insoddisfatto e forse neanche più bendisposto, cosa non molto facile da capire… è sempre totalmente impassibile…

- Sei stanca: torna a riposare. Io rifletterò sulle tue risposte.-

Detto ciò, si voltò e si diresse verso la porta, ancora aperta, quando la voce della Silver lo fermò:

- Grazie… per avermi aiutata… contro Deathmask.-

Se Némain avesse alzato lo sguardo dalle sue mani al volto del cavaliere, l’avrebbe visto passare dal sorpreso all’imbarazzato, fino a riprendere la normale espressione concentrata.

- Non devi ringraziarmi: ho solo pagato il mio debito.-

La ragazza lo guardò stupefatta:

- Non avrei dovuto colpirti all’arena, dopo il suggerimento di Deathmask. L’ho fatto istintivamente e me ne pento. Non è stato leale da parte mia.-

La ragazza scrollò le spalle: - Siamo abituati a combattere per salvarci la vita: seguire l’istinto è ormai radicato nel nostro modo d’agire. Non ti facevo alcuna colpa di ciò che è successo.-

- Ma io sì.-

Ed uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé.

 

Ciao carissimi!!^^ Che pazienza che avete! Non solo siete così cari da non pretendere aggiornamenti continui, ma continuate a leggere sta schifezz... sta fic! La realtà è che ho scritto buona parte dei prossimi chapters, ma mi fanno schifo. Aletto dice che esagero e che non sono così male... ma lei è una mia amica! Mah, vedrem... comunque dopo i prossimi due capitoli dovrebbe migliorare...(lo spero...)

 

Passiamo a questo capitolo: beh, qualcosa lo spiega direi... E'  un po' corto, ma mi rifiuto di unirlo al prossimo. Questo alla fine è passabile, il prossimo no. Inoltre, anche come contenuti non c'entrano niente!!!

 

Ho bisogno di un titolista!! Ogni volta che penso ad un titolo entro in tilt.... tuttavia quelli che mi vengono suggeriti non mi soddisfano perchè sono insoddisfabile! Che vita grama!

 

Se qualcuno fosse interessato, anche la mia vita esterna procede positivamente, ma mi rendo conto che scrivo di più quando non ne avrei il tempo, che quando ce l'avrei... Sono un essere assurdo!^^

 

Beh, ragazzi tra un paio di capitoli al massimo si intravede il nemico!! Yuhhu!! E sapete chi è??????

Non ve lo dico ovviamente!! Ma potete provare a indovinarlo!!^^ (Per chi non lo avesse capito adoro fare questi indovinelli cretini!)

 

Beh torniamo ad un minimo di serietà e passiamo ad i vostri adorabili commenti!! Vi Voglio Tanto Bene!!

 

X Engel: Grazie per la rassicurazione! L'assenza del cronometro mi rende molto più tranquilla^^ anche perchè sono parecchio perfezionista e perdo un sacco di tempo! Per quanto riguarda l'allegra famigliola, posso dire che le tue giustificazioni sono molto valide (ma la Carrà non ci sarà in questa fic!! XD). Diciamo che Sharkie ha un po' paura a riprendere in mano il rapporto coi fratellastri... ed i flashback illumineranno anche su questo!!^^ Ti prego, ti supplico non chiamare Shakucciolo così!!!!! Potrebbe andare a raparsi a zero ed io non reggerei il colpo! Quanto a Libra... beh spero ora sia più chiaro^^! Grazie di tutto ed un abbraccio!!

 

X Gufo_Tave: Il più fedele di tutti!! Beh, come vedi ho risposto abbastanza al tuo quesito e la mia famiglia preferita avrà notevoli risvolti ma non prima di tre capitoli!Ti ringrazio per il sostegno e spero che anche questo ti piaccia! Baci!

 

X Alexiel Mihawk: Fidati se dico vita è vita! Aspettati presto i prossimi chap, voglio i tuoi commenti! Quanto agli inciuci, se li vuoi chiamar così, beh... si vedrà! ^^ Grazie bella!

 

X Manila: Lo dico io!!! Non ha altri gusti! Sharkie ha solo un brutto carattere... Quanto alla fine capitolo, spero solo questa ti piaccia di più^^! Quanto all'uomo... beh... direi che è chiaro, ma non so quanto possa effettivamente poi nascere sta cosa... mah! Chi vivrà, vedrà... (e leggerà!) Grazie ed un abbraccio!!

 

Mi spiegate perchè su 90 lettori a capitolo arrivano solo 4 recensioni?? Anche ammettendo che uno rilegga il capitolo 10 volte.... (e dubito chiunque regga^^) ce ne son 50 inspiegate.... Quindi fatevi avvanti e commentate!! Io attendo! Kisses!

 

 

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Capitolo 10
*** 10. Sfogarsi ***


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10. Sfogarsi

Il nodo alla gola non accennava ad andarsene e questo peggiorava solo l’affanno causato dall’allenamento, allenamento penoso fra l’altro: non riesco più neanche a concentrarmi, vorrei solo urlare e sfogarmi, e chissà magari piangere… ma non voglio, sarebbe come gridare che hanno ragione, che sono una debole…

- Spero che questo sia soltanto un modo per ripassare come non bisogna comportarsi in combattimento.-

La voce proveniva dalle sue spalle, ma non aveva bisogno di voltarsi per riconoscere chi stesse parlando: la voce piatta, atona, con una sfumatura di noncuranza, senza esitazioni o inflessioni, una semplice constatazione dei fatti, l’affermazione di una verità universale e scontata.

Dunya rispose scocciata, continuando a darle le spalle: - Dovresti stare a letto, il medico ha detto che non devi alzarti prima di una settimana, se non di più, visto che ti ostini a non prendere le medicine. Il fatto che ti abbia dato il permesso di farti un bagno non coincide con l’andare a farsi un giro per il Santuario!-

- Stai distogliendo l’attenzione dal tuo allenamento e dal suo livello penoso.-

- E tu, dalla tua disobbedienza.-

Si voltò a guardarla con un sospiro: vestita per l’addestramento, aveva indossato gli abiti maschili degli apprendisti, per un fatto di comodità, ma questi non le toglievano nulla della sua femminilità.

Un leggero profumo di vaniglia, risultato dello shampoo che lei le aveva prestato, la avvolgeva, mentre si avvicinava e si sedeva su una roccia lì vicino: si erano messe in uno spiazzo erboso al lato della Sesta Casa, ben visibile da essa, ma abbastanza largo per permettere un allenamento decente.

- Forse, ma mi sento bene e non voglio prendere gli antidolorifici: appannano la mente e non ti lasciano lucida. Il dolore, invece, aiuta a concentrarsi, ed un cavaliere dovrebbe esser sempre concentrato, mentre tu non lo sei.-

Dunya non rispose: desiderava che il rimprovero fosse stato detto con severità, così la goccia avrebbe fatto traboccare il vaso e lei sarebbe potuta esplodere.

Invece, Némain era stata tranquilla, pacata, come sempre, e lei in quel momento avrebbe voluto strozzarla per ottenere una reazione. Ok, sto impazzendo! Sono talmente nervosa ed irritata che non capisco più nulla! Ci credo che non riesco a concentrarmi!

Sbuffò e tornò a concentrarsi sul suo cosmo, a cercare di dominarlo per riuscire a sferrare un colpo che riuscisse a mandare in pezzi l’alto spuntone di roccia di fronte a lei, tentando inutilmente di svuotare la mente dai pensieri che la riempivano.

- Così non otterrai nulla.-

Némain si era alzata e le aveva poggiato una mano sulla spalla.

- Ascoltami, la forza di un cavaliere dipende dal suo cosmo e da come egli lo brucia per sfruttare al massimo l’energia che questo gli può donare. Tu non riesci a sfruttarlo perché la tua mente è distratta, vaga tra i tuoi pensieri, senza un punto preciso su cui concentrarsi.- Anche se, mi domando… Se è solo questo…

Scacciando l’ultimo pensiero, la Silver prese una grossa pietra da terra e la tenne nella destra come a soppesarla. – I cavalieri neri sfruttano il loro cosmo concentrandosi sui loro sentimenti negativi, sul loro odio e sulla loro rabbia. Questo determina quella sfumatura oscura che si può avvertire nei loro cosmi.-

Si voltò ad osservarla per verificare che avesse inteso le sue parole, Dunya annuì e lei proseguì.

- Molti cavalieri di Athena invece, insegnano a concentrarsi sui propri sentimenti positivi, sulle proprie motivazioni, su ciò che ci spinge, o almeno dovrebbe, a divenire cavalieri. L’amore per la giustizia, la volontà di proteggere i propri cari, la propria Dea, insomma tutte quelle cose lì.-

Fece un cenno con la mano libera, come ad indicare una lista di simili argomenti.

- Non mi pare che tu faccia tue queste “motivazioni”… -

Dunya era volutamente sarcastica.

- Non dico che queste non siano valide Dunya ed è capitato anche a me di battermi per esse, a volte. Tuttavia, la vita è ingiusta e spesso vediamo le nostre convinzioni sciogliersi come neve al sole. – Sospirò.

- E’ tremendo, e forse, qui al Santuario, questo è visto come poco “onorevole”…Comunque capita e, se non si è capaci di trovare in sé stessi nuove motivazioni, ci si ritrova deboli ed impotenti, e quindi si diventa una facile preda per il nemico.-

Dunya con voce quasi sconfortata replicò: - Allora a che serve tutto questo? A che vale allenarsi e rischiare la vita?-

- Per continuare a vivere… per avere altro tempo… per poter continuare a cercare un senso alla propria vita, liberi da qualsiasi imposizione dall’alto. Per questo, devi imparare a svuotare la mente, a smettere di pensare al passato ed al futuro. Devi concentrarti sul presente, devi capire cosa vuoi in quell’istante e cercare in te stesso la forza per farlo. – Alzò la pietra all’altezza degli occhi dell’apprendista e scandì le parole:

- Ora,  io VOGLIO spezzare questa pietra.-

Liberò il suo cosmo lentamente, facendolo ardere in modo da aumentarlo in maniera percettibile, e questo non aveva alcuna sfumatura aggressiva o positiva, solo energia; quando raggiunse il punto desiderato, strinse le dita sulla pietra che si frantumò fino a divenire polvere.

 - Puoi capire quello che intendo, Dunya? Riflettici: forse, adesso, preferisci lottare per la giustizia e va bene, ma può arrivare il momento in cui tutte le tue certezze vacilleranno. E quel momento arriverà, perché sei una ragazza intelligente e ti porrai le tue domande; allora i miei insegnamenti potrebbero salvarti la vita e concederti di mantenere integro il tuo onore ed il tuo valore.-

- Ti sbagli, anche se il mondo crollasse non potrei mai dubitare di quello in cui credo. Io combatterò per la giustizia, perché credo in essa e voglio che ci sia libertà!-

Le parole uscirono focose e la ragazza si raddrizzò per mostrare la sua sicurezza.

- Prega Athena che sia così, allora, ma continua comunque ad allenarti, e, se mi vuoi come maestra, cerca almeno di apprendere ciò che ti insegno: starà a te decidere come sfruttare ciò che avrai imparato.- La Silver era rimasta tranquilla e si era spostata indietro per lasciare che l’allieva riprendesse l’allenamento con la roccia.

La bruna si concentrò, provando ad espandere il suo cosmo e, quando si sentì pronta, sferrò il colpo: la roccia rimase ritta, a stagliarsi contro il cielo, di poco intaccata dal colpo.

Dunya si voltò ad osservare la Silver, che rimase immobile in silenzio, poi scappò in direzione della Sesta, per poi allontanarsi da lì, ma la maestra la fermò, afferrandola per un braccio e spingendola indietro.

La ragazza, presa di sorpresa, cadde all’indietro, rovinando sull’erba; facendo forza sulle braccia si risollevò da terra e rimase ferma di fronte a lei, tremante come di rabbia repressa.

Poi all’improvviso si tolse la maschera scagliandola a terra, sulla morbida erba, e mostrò il volto rigato dalle lacrime:

- Non ne posso più! Non voglio essere sempre l’ultima del Santuario! Sono scarsa, sono un’incapace, non riesco a fare neanche gli esercizi più semplici, sono troppo grande per sperare di riuscire a diventare un Saint! Tutti mi trattano o con pietà o con disprezzo, ed ora quelle che credevo mie amiche mi abbandonano e così anche Alkaid!-

Mentre si sfogava fissava l’erba ai suoi piedi, cercando di trattenere i singhiozzi; poi sollevò il volto appena per osservare l’impassibile Silver, che continuava a rimanere immobile, gelida statua insensibile.

 – Ed è tutta colpa tua!- Gridò con rabbia, dannazione, smettila di essere così distaccata!

– Dicono che sono una pazza a fidarmi di te, e non vogliono più parlare con me, dicono che sono una traditrice come te e che hai ucciso Deathmask!-

- Rimettiti la maschera.-

La Silver era rimasta totalmente indifferente alle accuse che lei gli rivolgeva e taceva,  fissandola da dietro la maschera, tanto che Dunya fu costretta ad abbassare gli occhi.

Recuperò la maschera e la indossò nuovamente, intatta nonostante tutto, mentre notava che tutto il mare d’emozioni trattenute s’era placato a causa dello sfogo ed una sola sensazione si faceva avanti prepotente.

Imbarazzo.

Rialzò lo sguardo sulla Silver, un po’ vergognosa per quello che aveva appena detto, ma questa sembrava solo soprappensiero, poi questa si voltò a fissarla negli occhi e nelle sue parole vi era una lieve sfumatura ironica:

- E chi sarebbe questo Alkaid?-.

L’improvviso rossore di Dunya, che arrivava finanche al collo, ed il suo tornare a chinare il capo risposero per lei, - Capisco…-

- E’ solo un altro apprendista.-

- Ah-ah… -

- Ed era solo un mio amico.-

- Certo.-

Dunya fissò il suolo pregando che s’aprisse e lei vi sprofondasse  inghiottita.

Con un sospiro, Nèmain scosse la testa e riprese pazientemente:

- Allora, vediamo di ricapitolare. La cotta ti passerà alla svelta, visto che, da come si è comportato, è solo un fesso, le tue amiche o si ricrederanno su di te, o non valeva la pena ritenerle tali. –

Fece una pausa, ricordando le accuse rivolte, - Giudicare il tuo addestramento non sta a te ed io non ho intenzione di trattarti con pietà o con disprezzo. Quanto al divenire Saint, non sono in grado di dirti se sei o meno una predestinata, ma tu agisci come se lo fossi, dà il tuo meglio e le soddisfazioni arriveranno.-

Una pausa ad effetto per calcare le parole successive.

 - In fondo non eri tu quella che non si arrende mai?-

L’apprendista annuì, poi sospirò: - Capito, non mi devo interessare al fatto che son sola, ma concentrarmi sul mio addestramento.-

Némain parlò divertita: - Ed io non son nessuno?-

La ragazza la fissò stupita, - Non sei sola. Certo, non puoi trattarmi come tua pari se vuoi che ti addestri, ma comunque puoi contare su di me. Non sarà un’amicizia, ma un rapporto allieva-maestra non è poi così da buttare. Quanto alle cotte te ne prenderai a miliardi: il Santuario è il luogo adatto a queste cose.-Aggiunse sarcastica, mentre con una mano le indicava il resto del Santuario.

Dunya rise: - Quindi, anche se non possiamo scambiarci vestiti, truccarci a vicenda e fare classifiche su quale Gold sia il più bello, posso confidarmi con te?-

Ma le adolescenti son tutte così? Per un attimo la Silver ebbe la sensazione che le cadessero le braccia, poi concesse:

- Beh, sono più alta di te ed i nostri gusti sono probabilmente opposti, quindi i vestiti sono da escludere. Il trucco, poi, me lo devi spiegare: portiamo la maschera tutto il giorno a che servirebbe? Quanto alle classifiche, beh, quelle te le posso concedere, mentre per le confidenze, cerca comunque di ricordare che sono la tua “maestra ufficiosa”.-

Una smorfia maliziosa si dipinse sul volto dell’apprendista: - Ok, allora quale sarebbe il Gold Saint più bello, secondo te?-

- Ovviamente Aldebaran.- Disse con l’espressione più seria e sicura del mondo la Silver, facendo quasi cadere a terra la povera allieva.

- Stai scherzando?-

- Un po’, ma ti ricordo che sono di parte, avendo per fratelli due Gold, e che comunque non passo il mio tempo a pensare a queste cose. Quindi dammi del tempo e poi ti risponderò. – Le disse voltandosi verso la Sesta ed iniziando ad avviarsi verso di essa.

– Dopotutto il medico ha detto che devo riposare.-

- Una settimana- disse Dunya seguendola.

- Per cosa?-

- Ti do una settimana per fare la tua classifica, non un minuto di più e voglio anche le motivazioni!-

Némain sbuffò e fece per ribattere, quando si bloccò impallidendo; con un gesto della mano impedì a Dunya di continuare a parlare concentrandosi. Poi, senza dir parola, iniziò a correre, risalendo le scale del Santuario.

Lo odio.... Odio questo capitolo! Non mi piace e non mi piacerà mai.... Ciao a tutti!! Sì lo so i saluti venivano prima... ma.... volevo ben chiarire i miei sentimenti su questo capitolo.... Non ne son soddisfatta... volendo l'avrei eliminato... potendo... solo che non posso... Sarebbe un salto illogico e poi in un certo senso è necessario... L'unica cosa che mi piace è la battuta su Aldebaran... (Poveo Aldy... io lo adoro... ma... non è un adone... no direi di no...)

Tornando al problema delle recensioni.... Io non sono recensione-dipendente... (certo, se, di botto per capitoli e capitoli, nessuno leggesse e commentasse mi inizierei a preoccupare^^), però è vero che fa piacere riceverle. E non solo le positive, ma anche le critiche (purchè educate e costruttive). Esempio: mi fu detto una volta che usavo troppo i puntini di sospensione (vero) e che non approfondivo le questioni ( abbastanza vero), da allora faccio molta più attenzione a queste cose ed è effettivamente meglio così^^

Voglio ignorare questo capitolo... chissà che non sparisca.... Comunque i prossimi migliorano... (soprattutto tra due)...

AAARGH!!! Mi sto avvicinando troppo al limite di quello che ho già scritto... e gli esami si avvicinano.... AAAARGH!!!

Beh, passo subito alle vostre recensioni che ho la spalla a cocci causa strappo-muscolare e mi fa male pure scrivere!

Per Engel: Shaka fa per aprire gli occhi... (a dimostrazione che il paragone con la Barbie non l'ha esaltato^^)... Grazie!! Beh per quanto riguarda l'arma segreta.... beh il segreto rimarrà tale a lungo.... ^^ sennò che gusto c'è^^.... Un baciotto!

Per War: Per la questione commenti... beh ho detto sopra...^^ (la mia spalla chiede di non dover riscrivere!) Quanto al Nostro Saint Preferito, Shakucciolo adorato, beh son lieta di non essere andata in OOC... è così difficile!! Quanto ad inciuci,.... la verità è che ormai fan tutto loro... vedremo cosa ne pensano i due!! Grazie!! E congratulazioni per Siwa a te ed a Synn!! Meravigliosa!

Per Synnovea: Per Siwa, vedi sopra^^... Quanto a Dohko... beh ora è tutto più chiaro^^!! Sharkie-Shaka? Beh.... non suona male!! Grazie ed un abbraccio!!

Per Manila: Come vedi non devi temere per la salute di Dohko.. Non avrà strani raffreddori^^ Il colpo segreto? Beh, è un'idea carina... a me non dispiace... vedremo a voi!! Grazie ed un baciotto!!

Per Gufo_Tave: E' un'ipotesi... anche se.... poco vicina alla realtà... o no? Credi veramente che te lo dica? MUHAHAHA(risata malefica... Rue si allontana accompagnata da quelli del manicomio mentre grida) Grazie anche a te!!

Per Snow Fox: Beh un altro capitolo è arrivato ma dovrete attendere.... E' così difficile trovare un attimo per scrivere... e quando c'è l'ispirazione svanisce! Sigh! Comunque son lieta che ti sia piaciuta^^! Grazie ed alla prox!

 

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Capitolo 11
*** 11. Il Nemico ***


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11. Il nemico

I gradini scorrevano veloci sotto ai suoi piedi, dandole l’impressione di rimanere ferma, mentre il mondo si muoveva intorno a lei. Solo la sensazione dei muscoli delle gambe, che scattavano, alternandosi ritmicamente e simmetricamente, la riportavano alla realtà della corsa.

Già iniziava a profilarsi il profilo del tetto della Settima Casa e con essa i ricordi spiacevoli del suo proprietario, quando l’urlo di Dunya la riscosse:

- Némain, vuoi rispondere? –

Si bloccò improvvisamente, voltandosi su sé stessa e la giovane apprendista le precipitò addosso, sorpresa dalla reazione. Fu solo la prontezza della Silver e la sua struttura alta e solida ad impedire che le due rovinassero sui gradini.

- Ehi, ma ti sembra il modo di fermarti! Sei impazzita? Perché diavolo sei corsa su in quel modo? –

Per tutta risposta, la ragazza si voltò e riprese la corsa costringendo l’altra a seguirla tra un’imprecazione e l’altra.

- Non hai avvertito nulla?-

- No, che avrei dovuto avvertire?-

- Il cosmo.-

A quelle parole, Dunya la guardò sconvolta e quasi credette fosse impazzita:

- Un cosmo? Qui al Santuario? E cosa ci sarebbe di strano?- Gridò quasi esasperata.

A quelle parole, la Silver si decise a fermarsi, ormai di fronte all’ingresso della Settima; con pazienza infinita si voltò a guardare l’apprendista.

- Non hai percepito proprio nulla di strano?-

Dunya scosse la testa per negare. – No, perché? Cosa hai percepito?-

- Un cosmo. Un cosmo enorme, immenso e… aggressivo. Dalla Tredicesima, dove, guarda caso, risiede Athena. Ma, la cosa che mi ha più messa in allarme è un’altra: è scomparso improvvisamente.-

- Beh, se è scomparso… dov’è il problema?-

Némain sospirò, alzando gli occhi al cielo:

- Un cosmo non scompare in quel modo: anche in caso di morte improvvisa si affievolisce più lentamente, e nel caso di teletrasporto lascia una lieve traccia dietro di sé. Questa volta, invece, è sparito di colpo, come se qualcuno lo avesse annichilito. E’ questa non è una tecnica conosciuta al Santuario. Forse il Gran Sacerdote ed il cavaliere della Sesta la conoscono, ma non credo che la utilizzino; comunque, quello non era il loro cosmo.-

Detto questo si voltò, decisa a riprendere il suo cammino ed entrò nella Settima Casa, che però si rivelò vuota.

- Ma dove diavolo sta il Saint di Libra? Non credo che si sarebbe fidato di me, ma ogni aiuto sarebbe  ben accetto.-

La voce della Saint era sconfortata ed irritata, mentre proseguiva la corsa verso l’Ottava, almeno Milo ci aiuterà senza troppe storie… spero…

- Non credo che troverai nessuno dei Gold…- La voce ansante di Dunya le giunse alle spalle.

- Cosa vorresti dire?-

- Semplicemente, che nessuno dei Gold è nella sua Casa. Shaka e Dohko sono alla Prima da Mu per una riunione, Kanon ed Aldebaran son fuori per una missione,  e così Aphrodite. Mentre gli altri sono all’Arena ad assistere al torneo…. –

Una pausa imbarazzata:-….E credo che Milo sia al campo femminile a disturbare le allieve di Shaina.-

Dunya arrossì mentre parlava: - E’ un po’ che va avanti così e Shaina è prossima all’esplosione.-

Io ammazzo mio fratello, garantisco che lo ammazzo.

- Quindi nessuno di loro è sulla strada per la Tredicesima? –

Dunya annuì, mentre la Silver si voltava per riprendere la corsa, prima però disse:

- Allora corri alla Prima a chiamare i Gold e riferisci quello che ti ho detto. Di corsa!-

Tuttavia, prima che potesse muovere un passo, Dunya la trattenne per un braccio:

- No, io vengo con te!-

- Sei matta? E’ pericoloso! Ti ho già detto che non sei pronta per uno scontro!-

- Ma hai anche detto che ogni aiuto è prezioso e rimanere qui a discutere è solo una perdita di tempo. Io non voglio rimanere indietro anche questa volta.-

La Silver scosse il braccio allontanandola, poi gelidamente le disse: - Mi saresti solo d’impiccio, mi dovrei preoccupare anche per te.-

- No, farò quello che mi dirai, ma non chiedermi di tirarmi indietro, perché non lo farò.-

Dunya era decisa, anche se ferita dalla durezza della Saint, che la fissava indecisa da dietro la maschera.

- Immagino che, anche se te lo vietassi, mi seguiresti comunque… Fa come ti pare, ma durante il combattimento devi obbedirmi. Non ho tempo da perdere.-

Al che si voltò e riprese la corse, seguita da una Dunya raggiante.

 

L’ingresso nella Tredicesima Casa fu decisamente fuori dal normale protocollo: le guardie rituali all’ingresso furono scaraventate lontano dal portone di bronzo.

Dunya rimase sbigottita della furia silenziosa che si era impadronita della Silver: stava letteralmente spazzando via ogni ostacolo le si ponesse davanti, con calma e metodo, sebbene fremesse di giungere alla stanza della Dea.

Un oltraggiato Mylock aveva tentato di frenarla, ma con poca grazie era stato bruscamente messo da parte; l’apprendista notò che nonostante la Silver si fosse rapidamente liberata degli “impedimenti”, questi non ne erano rimasti feriti.

Sa dosare la propria forza… quello che vorrei riuscire a fare…ma non ci riesco…

- Smettetela! Come osate?! Milady Saori non deve essere disturbata! Non vi permetterò di recarle questo oltraggio! –

- Tacete vecchio, si tratta della sua vita! Ed ora portateci da lei! –

- Non vi permetterò di alzare un solo dito contro milady! La difenderò ad ogni costo! –

La Silver lo afferrò per il bavero sollevandolo da terra: - Ascoltami bene perché non ho intenzione di ripetermi: Athena è in pericolo e siamo qui per aiutarla! Sono un cavaliere di Athena, vecchio, quindi muoviti a farmi strada o userò la tua zucca pelata per sfondare i muri finché non la troverò! –

La sua voce era gelida e fremente di rabbia trattenuta, ma la preoccupazione per la Dea la trattenevano, per evitare di perdere altro tempo; Mylock finalmente si decise e li guidò fino alla porta della Kido.

Questa era chiusa e non si riusciva ad aprirla normalmente: - Spostatevi.-

L’ordine venne diretto e rapido da Némain che stava raccogliendo il suo cosmo nelle sue mani, insieme all’acqua che sgorgava da una fontana di decorazione.

- Ocean’s Wave!-

La porta si distrusse per il colpo, rivelando una scena di distruzione: per terra, calcinacci e schegge di legno del grosso portone. Il soffitto era sfondato in gran parte crollando sui mobili settecenteschi dell’appartamento, segni di esplosione erano ovunque.

La luce, penetrando dal soffitto distrutto, illuminava diretta una scena tremenda: la Dea giaceva per terra svenuta, abbandonata sul pavimento, sporca di polvere, il vestito strappato. Ritto davanti a lei, lievitava a mezz’aria una figura di incredibile bellezza: un uomo dalle perfette proporzioni, il viso circondato da lunghi ricci biondi, gli occhi più azzurri del cielo.

Vestiva in maniera strana: pantaloni ed una casacca di cotone, verdi e marroni, finemente lavorati gli orli in ricami argentei, una cinta di cuoio dotata di una fibbia argentea, anch’essa lavorata di intricati ricami. Un mantello con una simile fibbia era fissato ad una spalla ed un elmo ricava su di esso, non indossato, ma fissato al collo.

La figura, che emanava una luce immensa, stringeva con la destra, all’altezza della spalla, una lancia e con essa s’apprestava ad infliggere un colpo fatale ad Athena, il bellissimo viso immoto e turbato solo dall’accenno di un sorrido soddisfatto all’angolo delle labbra.

Prima che potesse completare il suo gesto, la Defending Rain s’era levata: Némain s’era interposta fra i due, rivestita dell’armatura richiamata a sé, mentre Dunya era corsa a controllare la dea.

- E’ viva!- Fu il solo commento che Dunya potè esprimere prima che il nemico proferisse verbo.

- E voi, cosa vorreste fare?- La voce, giovanile come il suo aspetto, era venata da una nota di divertimento e di derisione.

- Due misere mortali contro un semidio? Toglietevi di mezzo, non sono qui per voi: la vita di Athena mi basta, ma non esiterò a prendere anche la vostra.-

Se Dunya impallidì, tuttavia si trattenne dal mostrare il suo timore; d’altro canto, Némain scrollò le spalle rispondendo: - Combattiamo per Athena: puoi essere mortale o dio, ma noi la difenderemo comunque. – E’ per questo che sono addestrata, per questo son cresciuta, questa vita mi è rimasta… non ho altro con cui cambiarla…

Il semidio fece un mezzo inchino derisorio: - Allora, morite per lei.-

Rialzò la lancia e colpì con forza la Defending Rain, non danneggiandola, ma costringendo la Silver ad un maggiore sforzo. Se non interviene nessuno, è finita…

- Dunya, porta via di qui la Kido! Non reggerò per sempre! –

L’apprendista, china accanto alla dea, fece per sollevarla, ma si bloccò rendendosi conto di un fatto importante: - Come faccio? Se esco dalla barriera, quello ci ammazza! Siamo troppo lontane dal portone!-

Il biondo sbottò a ridere: - Due topi in trappola! Siete solo delle stupide: morirai tu e quell’altra sciocca!-

Così detto, iniziò a spandere il suo cosmo concentrandolo sulla lancia. - Ora decidetevi a morire!-

La lancia era ricoperta dello strano cosmo del semidio, oscuro e luminoso allo stesso tempo: quando colpì la cupola d’acqua, facendola vibrare, generò scaglie di luce e d’oscurità che si disperdevano nell’aria.

La difesa resse, anche se la Silver aveva risentito dell’attacco: sostenere la difesa diveniva costantemente più faticoso, ma la situazione di stallo che s’era creata le impediva di attaccare.

La velocità del nemico e la sua potenza non le avrebbero neanche permesso di guadagnare il tempo per far allontanare la dea. In compenso i nostri cosmi dovrebbero destare l’interesse dei Saints… o almeno lo spero…

Una sfumatura di rabbia brillava negli occhi del semidio: - Mi sto veramente stancando. E’ ora di finirla con questi giochetti.- La lancia brillò nuovamente, ricoperta dello strano cosmo, ora più intenso, e si abbatté sulla difesa.

Difesa che crollò, disfacendosi in migliaia di luminose gocce d’acqua. Ecco fatto, esaurite le energie… Ora dovrebbe arrivare la cavalleria… Athena ti prego! Ma che senso ha invocare una che giace svenuta?

La lancia si era conficcata nel coprispalla sinistro, incastrandosi fortuitamente, e ferendo la spalla, senza trafiggerla; rivoletti di sangue scendevano ora lungo il braccio sinistro, mentre la Saint indietreggiava, liberatasi dalla lancia e rimettendosi in posizione di difesa.

- Hai esaurito le tue energie Cavaliere: ritirati, non puoi difendere più la tua dea!-

- Ti sbagli, ho ancora una difesa.-

Némain sibilò gelida, pronta a far da scudo vivente alla Dea, è questo il mio compito, vero maestro? Dare la vita per una donna che non conosco, che difende ideali in cui non credo più,  una vita che non ho scelto… Andare avanti come un mulo testardo fino a quando la morte non mi raccolga pietosa… Eppure, se non lo facessi, tutto avrebbe ancora meno senso…

- Sta bene, allora morirai con lei! -

Il semidio strinse maggiormente l’arma, le nocche quasi sbiancate per la forza della presa e caricò nuovamente il colpo, torcendo all’indietro il braccio.

Poi scagliò la lancia.


Ciao!! Chiedo venia per l'immenso ritardo... Questo capitolo è stato per secoli nella fase "revisione"... Non ne sono soddisfatta, specie per l'inizio.. Ma alla fine mi son dovuta rassegnare... "Anche Omero a volte s'addormenta"... ed io che non sono Omero direi che mi son fatta un bel pisolino!!
Il prossimo chap è invece in fase di revisione, mentre sto scrivendo in contemporanea i prox due.

Ok, finalmente è uscito fuori il nemico... (O almeno uno dei nemici...). Chi è? Oh,beh, avete due capitoli per scoprirlo^^... (Indico un nuovo quiz?^^)
Spero di essere riuscita a farvi capire quanto sia bello! Comunque.... vedrete... spero l'idea vi piaccia...^^

Tornando a noi... Prossimi aggiornamenti? Non sarò regolare (già non lo sono) perchè arrivano gli esami e devo assolutamente passarli!!! (Anche con 18!!)
E' molto più facile che riesca ad aggiornare le drabble... Anche se è una tortura scriverle, ci metto molto di meno a trascriverle al pc!!

Passiamo alle vostre recensioni (le mie consolazioni...)^^:

X Gufo_Tave: Detto bene... Transizione... Che avrei mille volte voluto evitare... Ma non ho potuto... Sto cercando disperatamente di mostrare il rapporto che si sta creando tra Sharkie e Dunya: quasi da sorelle, ma con la consapevolezza che una è la maestra... Ci son riuscita? Boh! Grazie per i commenti^^

X Snow Fox: I love Shaka too^^... Lieta che ti sia piaciuta, prometto che il prossimo sarà meglio!! Se quel finale ti è poco piaciuto pensa questo! Grazie!

X Synnovea: Confermo quello che dici (tranne il delirio su Aldy che non ho afferrato^^). Adoro Siwa e fremo allo scoprire le reazioni di Nekay post risveglio^^...Grazie!

X Manila:La classifica... arriverà... ma fra mooooooolto tempo! La battuta su Aldy? Me piase assai^^ Il capitolo? Moooolto meno! Il fatto che tu commenti sempre? Moooolto assai!! Grazie!

X EriS_SaN: Wow, un'altra lettrice!! Grazie! Beh, Dunya mi dà molte soddisfazioni... ma anche lei ha le sue gatte da pelare... Sharkie? Garantisco che ha motivi seri per essere strana... ma arriveranno!! Dohko? Non lo detesto affatto, ma mi era necessario così... ^^ (Figurati ho scritto una drabble per sfatare il mito che lo odio!) Camus e Milo fratelli? Necessità per la trama... ma li preferisco fratelli che insieme: ho già detto "Troppo carne sprecata!!"... Le coppie? Garantisco che Dunya NON starà con Milo...(Altri progetti!) Ma in realtà l'amore si vedrà troppo poco per soddisfarvi: non voglio cedere alla tentazione delle coppiette... Vorrei cercare di mettere un po' di realismo nei loro sentimenti... Ci riuscirò? Boh! Grazie anche a te!

Un grazie a chi commenta, a chi mi ha aggiunto fra i preferiti, sperando di non deludervi!!

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Capitolo 12
*** 12. Futuro e passato ***


chapter_eleven

12. Futuro e passato

 

Némain non si era mai fatta troppe angustie nei riguardi della morte o forse aveva affrontato tante volte il problema, da arrivare alla conclusione che qualunque soluzione sarebbe stata valida.

Aveva visto la morte troppe volte perché non si rendesse ogni giorno conto della sua presenza costante: sua madre, i suoi compagni, gli avversari…Lisbet…

Tuttavia, la disperazione e l’insoddisfazione che provava per la sua vita la spingevano con ancora più ferocia ad attaccarsi ad essa, a difenderla ad ogni costo.

Eppure, sto per morire per fare da scudo ad una donna che si proclama dea… per darle qualche altro secondo di vita…

Nonostante la velocità dell’attacco, vide la lancia dirigersi certamente verso il suo petto… Sarà dunque questa la morte?

Una sottile pellicola d’oro, somigliante più ad un velo d’acqua, fu il muro che terminò l’attacco.

Sbattendo gli occhi, la Silver si voltò verso l’ingresso: Mu, il volto sereno e concentrato, aveva eretto il Crystal Wall, dividendo la stanza in due; più indietro, chinati sulla Dea, a controllare la sua sorte, Shaka e Dohko.

Dunya era corsa accanto a lei a sostenerla, non mi ero neanche accorta di essere crollata in ginocchio…

-Sto bene, Dunya-

Il sussurro che uscì dalle sue labbra contraddisse le sue parole, son solo stanca…

Mentre Dunya la aiutava a risollevarsi, sollevò lo sguardo verso il semidio: una profonda irritazione si era dipinta sul suo volto e fissava il volto sereno del cavaliere della Prima Casa.

Tuttavia, sbottò in una risata priva d’allegria: -Sta bene! A quanto pare mi dovrò attenere alla mia missione originaria… La morte di Athena è solo rimandata.- 

Sollevò la mano e tornò a concentrare il cosmo, destando la preoccupazione dei Golds. Némain scostò da sé Dunya, in modo da allontanarla dal possibile scontro; tuttavia, il cosmo si tramutò in un’innocua pergamena sigillata.

Lo sguardo del semidio si fece malizioso, un divertito bagliore negli occhi: - Non permetterete neanche ad un messaggero di compiere il suo dovere?-

Mu si fece avanti e ritirò il Crystal Wall, ma il semidio gli lanciò la pergamena addosso e scattò in avanti: i Golds e la Silver si misero a difesa di Athena, pronti a tutto per salvarla.

E questo fu un errore: il nemico strinse il braccio di Dunya e, prima che Némain riuscisse ad intervenire, si tele-trasportò altrove. No, dannazione, no!

La mano tesa della Silver strinse l’aria dove prima si trovava l’apprendista.

 



Attraverso le palpebre chiuse, Némain poteva intuire il movimento delle nuvole davanti al sole, mentre riposava sdraiata sull’erba; nelle orecchie il suono del mare, che si scontrava calmo contro gli scogli, in basso, ai piedi della scarpata.

Tutto era perfetto, il calore del sole sul volto le pareva la migliore sensazione provata: per questo, quell’ombra, che da un po’ le impediva di sentirlo sulle guance, la stava fortemente infastidendo.

Una leggera smorfia provocò un’argentina risata: aprì gli occhi e, sopra di lei, due occhi color smeraldo la fissavano divertiti.

-Lo sai che non dovresti girare senza maschera?- La biondina lentigginosa era in piedi, china sopra di lei, le mani dietro la schiena.

-Senti chi parla… non mi pare che tu la stia indossando…-

Un’altra risata, mentre la ragazza si buttava a sedere poco distante da lei: -Ma almeno io controllo che in giro non ci sia nessuno!-

Un calcio leggero colpì le costole di Némain: - Lisbet, smettila di rompere! Sto provando a godermi il sole ed un po’ di tranquillità! Per una volta che non ci sono allenamenti, vorrei arrivare a sera senza nuovi lividi!-

L’altra ridacchiò ancora, ma smise di prendere a calci la compagna d’addestramento; il silenzio durò poco.

- Secondo te, quando tornerà il Maestro questa volta?- La voce della bionda era quasi un sussurro triste.

- E’ via da tre giorni ormai: tra due, tre giorni al massimo sarà qui.-

Némain parlava con gli occhi chiusi, ma l’irritazione si leggeva sul suo volto. – Comunque, tornerà sempre troppo tardi per i miei gusti.-

L’altra annuì silenziosamente e iniziò ad accarezzare l’erba con la destra: - Non capisco perché faccia così… Lo sa benissimo quello che succede… Perché non interviene?-

- Ne abbiamo già parlato Lisbet. Non esiste una motivazione che possa accampare per cui io possa mai giustificarlo. Ma non cambierà mai idea, perciò l’unica cosa che si può fare è evitare casini. E tu non allontanarti troppo da me o da Frey.-

La biondina arrossì imbarazzata e chinò il capo, spingendo il mento contro il petto: -Non sono così debole!- La protesta fu più un sussurro, ma anche questa volta Némain lo sentì e sbuffò.

- Lo sai quello che intendo e smettila di fare la vittima! Oggi sono di buon umore, perciò non rovinarmi la giornata!-

Il sole aveva ripreso a riscaldarle il viso ed il torpore stava avvolgendo la ragazza, quando un sussurro la raggiunse: - Cosa sogni?-

Némain aprì gli occhi e lanciò un’occhiata interrogativa alla ragazza seduta alla sua destra, che si giustificò dicendo: - Avevi un’aria così serena…-

Richiudendo le palpebre, la danese sospirò e tacque, così a lungo che la biondina finlandese pensò che non avrebbe avuto risposta.

- Sogno i miei fratelli, Lisbet… Sogno che mi vengono a riprendere, non sono cavalieri, ma sono riusciti ad andarsene da dove li han portati quei maledetti Elleni. Sogno che non mi han dimenticata e che mi han cercata a lungo, senza mai disperare. Sogno che riescono a portarmi via di qui e che possiamo tutti ritornare a casa. Sogno la nostra casa ancora miracolosamente in piedi, e sogno io che cucino per tutti noi. Sogno di poter andare con loro a trovare la tomba di nostra madre. Sogno di poter dire a Milo che non sono arrabbiata con lui ed a Camus che deve parlare un po’ di più o non troverà mai una ragazza. Sogno la normalità, Lisbet: è chiedere troppo?-

La biondina rivolse un sorriso all’amica e si voltò ad osservare il pallido sole, così raro su quell’isola. – Posso essere della compagnia, Ném?-

L’altra si tirò su a sedere e la fissò seriamente: - Purché ti sposi Camus!-

Due risate si levarono infastidendo gli uccelli marini posati lì vicino.



- Non è colpa tua.-

 La voce musicale di Milo la riscosse: le era arrivato accanto, sedendosi accanto a lei sulla roccia, senza che se n’accorgesse. Ora fissava la visione della città, che si aveva da quel posto.

Si era allontanata dal Santuario, dalla sua confusione, dai suoi rumori per poter riflettere, o meglio per potermi richiudere in me stessa.

Tacque, non rispondendo alle sue parole, tornando anche lei a fissare Atene, che si stendeva sotto di loro. Il sole arrossava, tramontando, i tetti della città, che momento toccante… il fratello che consola la sorella ed il sole tramonta sullo sfondo… Peggio di un B-movie…

In effetti, doveva però ammettere che il baluginio dei riflessi della luce, sull’acqua del Mediterraneo, era effettivamente affascinante; il frantumarsi della luce in mille schegge dorate, arancioni e rosate su quel blu intenso del mare non era certo uno spettacolo, cui era abituata.

Al nord, la luce era cosa rara: un raggio gelido che superava le perenni nubi era il meglio che potevano attendersi d’inverno; l’estate il sole era appena tiepido ed una temperatura lì piacevole, in Grecia era fredda.

- Non è colpa tua.- Implacabile il fratello insistette, stavolta voltandosi verso di lei.

- Questo lo immaginavo, Milo. Tuttavia, non cambia i fatti, sapere di chi è la colpa.-

Si richiuse nel suo mutismo, sperando che l’altro se n’andasse. Speranza vana.

Milo rimaneva accanto a lei, mentre fissava le mani in grembo, chiuse a pugno e strette fra loro; un sospetto sorse alla Silver.

- Avete lasciato la scelta alla sorte o è stata motivata?- La voce di Némain era stranamente divertita, come se stesse trattenendo una risata; Milo la guardava come fosse impazzita.

- Non negare che te e Camus avete discusso su chi dovesse venirmi a confortare…-

La Silver ringraziava la maschera che nascondeva la risata dipinta sul volto, mentre Milo borbottava. – Abbiamo fatto un’estrazione.-

E’ questo essere fratelli? E’ questa la famiglia che ho perso? Stare con loro, dopo secoli senza esserci visti e parlati, e nonostante tutto sentirsi “a casa”?

Ha senso tutto questo?

Visto quello che ci aspetta?

Con la morte, ogni istante, appostata dietro di noi?

- E poi volevo ridarti questo- La voce di Milo la riscosse e si volse verso di lui: le tendeva con la destra una sottile cordicella; legato a questa un pendente. Un dente… un dente di squalo…

- Era per questo… -

La voce le tremava, mentre prendeva l’oggetto… - Per questo litigammo quel giorno… Non lo ricordavo più.-

Milo sorrise, - Non avrei dovuto rubartelo, ma con il senno di poi… Ho avuto un tuo ricordo.- Si alzò.

–Ci sei mancata sorellina.-

Némain non rispose, mentre il fratello si allontanava; solo dopo parecchio tempo, il sole già sprofondato nel freddo abbraccio delle acque, sussurrò:

-Anche voi.-

 

Carissimi^^, ben ritrovati^^!!
So che qualcuno di voi ha disperato... (ogni riferimento a fatti o lettori conosciuti è puramente voluto ;-) ), ma alla fine sono qui!!
In teoria dovrei star studiando per quella stramaledetta terna di esami che mi attendono la prossima settimana, ma non ci riesco... Dopo un mese in preda ad insonnia ed emicranie, che vi aspettate?? SIGH.... perchè l'università è così difficile?? (Risposta: perchè hai scelto la materia più tosta, cretina!!)
Così eccomi qui con questo capitoletto...

Questo capitolo mi piace^^!! Finalmente! La realtà è che adoro i flashback^^!! Ed ecco finalmente Lisbet!! Altra produzione della mia mente malata^^.. Scommetto che nessuno di voi si è accorto della sua vaga comparsa qualche capitolo fa^^.... Non vi dirò molto di lei... Anche se si capisce qualcosa da questo capitolo...
Beh, per quanto riguarda Dunya..... Non dico nulla^^!! NADA!!
Quanto al finale... beh, Milo non è un fratellone adorabile?^^

Per quanto riguarda il capitolo precedente, credo che la parola "semidio" vi abbia tratto in inganno.... Per semidio non intendo il figlio di una divinità e di un essere umano... Ma una cosa leggermente diversa... Diciamo qualcuno che sta in un piano intermedio... In alcuni testi vengono chiamati "semidei" anche se è assai ingannevole...Perciò nego Achille, Ercole o similari.... Anche perchè non è a quelle tradizioni che faccio riferimento^^.... (E qui mi fermo che ho detto troppo)...

Passiamo alle vostre amatissime recensioni^^:

X Synnovea: Dopo la tua recensione ho avuto paura ad uscire di casa XDDD Purtroppo solo oggi son riuscita a mettere in linea... Quanto al cattivo, beh non ricordo cattivi simpaticiXDD Per quanto riguarda il finale, beh... erano secoli che volevo finire un capitolo così^^ Concedimelo... Tranquilla per Siwa: io ti aspetto (al varco XDDD) Grazie del sostegno!!

X Manila: Tu sei stata molto più diretta con le minacce di morte.... ç.ç.... Ma io sono buona e non voglio vederti morta^^... Comunque il concetto divinità contro esseri inferiori è stato ampiamente distrutto dai Saint ogni volta che si son scontrati con un dio.... Quindi un semidio potrebbe farcela con un'oca come la Kido, no?! Grazie ancora!!

X Gufo_Tave: Il bilancino è arrivato... ma in ottima compagnia!! Chiedo venia per il cliff_hanger... ma insomma... nessuno è perfetto^^ ... (io meno che mai!!) Grazie e spero questo ti soddisfi!!

X Engel: Shaka... sbav!! è arrivato... in compagnia... ma arrivato^^... Come detto non fermatevi alla Grecia^^... Grazie ancora!!

X SnowFox: Sadicissima!!! Grazie di tutto e bacioni^^!!

X EriS_San: Come hai fatto notare, Sharkie non è il classico Saint... Ma anche lei è abbastanza contorta!!Per il semidio... beh nessuno dei suddetti^^.. ma non disperare... Tra qualche capitolo, spero arrivi la luce^^... Grazie dei complimenti... Anche se Shaka si vede poco, nel prossimo ci sarà un pochino di più^^... Ed il prossimo è bello^^ Ciau e grazie!!

X miloxcamus: Grazie cara^^... Spero ti sia piaciuto Milo versione fratello^^.. Io lo adoro^^ Alla prox!!

ED ADESSO, A VOI LA PAROLA.... Un commentino me lo lasciate??

Attenzione prossimo Spoiler....... (in bianco per evitare letture involontarie... evidenziare per leggere^^)

SPOILER: Nel prossimo capitolo morirà qualcuno.... Una morte dolorosa (per qualcuno almeno) e forse inutile... MA ho deciso di metterla... Ci saranno abbastanza morti in questa fic... Non è cattiveria... ma un po' di sano realismo...

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Capitolo 13
*** 13. Sofferenza ***


chapter_ twelve

Attenzione!!! In questo capitolo, per necessità di trama, sarà inserita un'unica parolaccia. Il rating della storia è già Giallo: aumentare ad Arancione per quest'unico episodio mi pare esagerato, ma, se voi lo riterrete necessario, mi adeguerò di buon grado. Grazie e mi scuso per chi si riterrà offeso: non ve n'è assolutamente l'intenzione.

 

 

 

13. Sofferenza

 

L’aria era irrespirabile, afosa e bollente, tanto che ogni respiro era un tormento, più che un conforto; il sole batteva sulla testa rendendo ogni minimo pensiero, diverso dalla volontà di cercare posto più fresco, impossibile. Quattro figure tuttavia rimanevano immobili sotto il sole cocente, impassibili a ciò che li circondava.

Un ragazzo, assai giovane fra tutti i presenti, era sdraiato per terra, gli occhi chiusi e quasi un sorriso sulle labbra. Una donna, chinata su di lui, lo fissava ormai da tempo. Non un fiato proveniva da quella maschera, che la riconosceva come una sacerdotessa guerriera.

Due Saints stavano immobili a fissare la scena qualche metro indietro, silenziosi, due statue di sale.

Uno di loro, caratterizzato da strani capelli rosa, si avvicinò alla Bronze, senza però far nessun gesto: quando parlò, la voce risultò stanca, come se ogni parola costasse uno sforzo immane.

- E’ necessario che tu vada.-

Come odiava quella voce… Non se n’accorgeva? Non si rendeva conto di come stava soffrendo? Anche lei era morta con lui…

- Un messaggero deve avvisarli… E tu sei l’unica in grado di affrontare il viaggio.-

Il ragazzo era incredibilmente pallido, il cloth che indossava era per lo più a pezzi e molte ferite percorrevano il suo corpo. L’altro cavaliere era in uno stato simile, a stento si reggeva in piedi, mentre osservava il ragazzo a terra.

Ma sicuramente stavano meglio di lui…

Le dita della donna sfiorarono per un attimo i capelli del fanciullo per terra, sembra che dorma… Un ultimo sguardo per poi alzarsi ed allontanarsi, voltando le spalle ai presenti…

E’ finita l’infanzia… Ma mi chiedo se sia mai iniziata…

 


Immobile dalla sua Casa, il cavaliere dell’Ariete osservava lo strano viavai del Santuario.

Di per sé, il luogo era sempre piano di vita, ma il fulcro intorno al quale ruotava tutto era l’Arena. Le Tredici Case rimanevano in disparte, riservate all’elite del Santuario.

Ed in fondo non gli dispiaceva: la separazione gli garantiva la tranquillità e la pace della sua Casa, mentre se desiderava osservare lo svolgersi della vita era sufficiente recarsi ai campi di addestramento.

Tuttavia quel giorno la normalità era stata rotta: messaggeri e cavalieri si succedevano, dalla mattinata fino a quel momento, al tramonto del sole, lungo la scalinata delle Tredici case, disturbando inevitabilmente la sua quiete e la sua contemplazione. 

Con un sospiro, si mosse dall’ombra del portico: un ticchettio costante sulle gradinate di marmo lo avvisava che un altro straniero si avvicinava alla casa che si era impegnato a difendere.

Una bionda figura era ora visibile, mentre risaliva le scale: una sacerdotessa guerriero.
La voce spezzata di questa lo salutò: -Cavaliere d’Ariete vengo in pace, come messaggera dell’Isola di Andromeda. Chiedo di poter esser ricevuta dalla Dea-

Il Gold osservò attentamente la donna di fronte a lui: - Benvenuta al Santuario, June del Camaleonte. La Dea ti riceverà domani, poiché per oggi ha sospeso gli incontri.-
Le sue parole erano cortesi ed un po’ formali, così come il saluto della donna; tuttavia, lo sguardo dell’uomo fissava la maschera dell’altra come a voler cercare il motivo della sofferenza della donna, che percepiva chiaramente, sia coi sensi naturali, sia grazie alla telepatia.

- Tuttavia, ti avverto che probabilmente il tuo messaggio è già conosciuto: è tutto il giorno che riceviamo messaggeri dai vari campi d’addestramento del rapimento di tutti gli apprendisti-
Un gentile sospiro del Gold che nonostante l’apparente serenità soffriva nel non sapere la sorte dei suoi allievi. – Anche qui ad Atene è accaduto lo stesso. Athena stessa è stata attaccata: ma i dettagli ti saranno spiegati alla riunione di domani. –

Una pausa per sorridere alla Bronze: - Perciò puoi andare a riposarti, June. Sembri stanca: il viaggio deve averti stancato.-

June sorrise tristemente da dietro la maschera, non credo basterebbe… l’unica sarebbe non svegliarsi più… Il Gold percepì nitidamente quel pensiero così carico di dolore ed un’aria vagamente interrogativa si dipinse sul suo volto; al che la donna si raddrizzò su sé stessa e riprese il tono formale. – Ti ringrazio, Cavaliere, chiedo solo che un messaggio sia inoltrato alla Dea.-

All’annuire del Sommo Sacerdote, la donna proseguì: - Nel corso degli scontri, il Cavaliere di Andromeda è morto.-

 


- La Dea n’è profondamente scossa, ha chiesto di rimanere sola. Non credo se lo aspettasse.-  La voce di Mu era pacata, seppure non vi fosse gioia in essa; non esprimeva tutto ciò che pensava, ma i suoi sentimenti nascosti furono esposti dal suo interlocutore.

- Li credeva invincibili, dimenticando la sorte abituale dei Saints.- La piattezza della voce del Saint di Virgo rasentava l’atonia, mentre camminava  verso la zona abitata del Santuario, seguendo l’altro.

Il cortese Saint dell’Ariete non replicò, volgendo lo sguardo agli alloggi degli allievi, sottostanti la loro posizione, sul sentiero che scendeva il fianco del monte.

Gli alloggi erano un continuo viavai di Saint ed ambasciatori dai centri d’addestramento di tutto il mondo: sui loro volti, la preoccupazione per quelle vite che erano state loro affidate.

L’aria di crisi si respirava abbondantemente, ma era diverso da quelle precedentemente affrontate: questa volta dei ragazzini inermi, dei bambini vi erano andati di mezzo e loro non sapevano nulla della loro sorte.

- Hai idea del motivo? Perché loro?- La voce di Mu tradiva una nota angosciata, ma il suo pensiero era quello di tutti: perché i loro nemici avevano attaccato i centri d’addestramento per rapire gli apprendisti? Perché avevano ignorato i Saints, ingaggiando con loro battaglia solo se necessario?

- Solamente sospetti. Credo tuttavia che alla riunione di domani avremo altri elementi per valutare la situazione.- A differenza del compagno, Shaka pareva assai poco partecipe di quella situazione: il volto calmo, l’espressione perennemente intensa, gli occhi chiusi non mostravano alcuna partecipazione emotiva all’accaduto.

L’altro osservava silenzioso dalla sua posizione rialzata, riconoscendo alcune persone e percependo i sentimenti degli astanti nell’aria, che nessuno si preoccupava di nascondere.

Shaina stava insieme a June, ascoltando quiete il dire di Marin, sotto una quercia, distanti, lontane dagli altri, richiuse nel loro dolore.

Altri tre Saint parlavano fra loro, non troppo distanti dalle tre ragazze: uno di questi gesticolava freneticamente ed il custode della prima casa avvertiva chiaramente i suoi sentimenti. Rabbia, frustrazione… Seiya cerca di calmarti… Il tuo dolore è grande, ma così non sei certo d’aiuto.

Gli unici che parevano indifferenti al dolore che permeava l’aria erano le guardie del Santuario; a gruppi osservavano i nuovi giunti, radunati intorno al sentiero, dopo che i cancelli con l’Esterno erano stati chiusi. Schiamazzavano, ridendo sguaiatamente e lanciando sguardi pesanti alle donne presenti: gli scarti del Santuario. Incapaci di guadagnarsi un’armatura, rifiutati dalle stelle, trattati come inferiori dai Saints, si difendevano disprezzando tutto ciò che li circondava, contando sul loro numero, temendo i superiori e bistrattando gli inferiori.

 


L’errore era stato camminare e contemporaneamente fissare i propri piedi; ovviamente anche essere presi dai propri pensieri, così tanto da non accorgersi delle voci intorno non era stato una mossa geniale.

Così, si era ritrovata a sbattere contro una delle guardie del Santuario: di per sé, la cosa non comportava rischi. In genere, erano abbastanza vigliacche da non attaccare un Saint: sempre che il Saint in questione non fosse disprezzato dall’intero Santuario e la guardia mezza brilla.

- Ehi! Non si porta più rispetto?-

La ragazza fece un sospiro dietro la maschera, mentre la guardia le strattonava un braccio: l’istinto la istigava a picchiare l’uomo, fino al momento in cui il suo unico pensiero sarebbe stato “Non toccherò mai più una donna, neanche con un fiore”.

Tuttavia, una visione d’intorno le segnalava la presenza di numerosi Saints, stranieri e del Santuario, e questo significava che ogni suo gesto sarebbe stato pesantemente giudicato da chi osservava la scena.

Un ragazzino in jeans e maglietta rossa si era addirittura avvicinato pronto ad intervenire in sua difesa. I soliti difensori delle “fanciulle indifese”. Probabilmente non sa neanche chi io sia…

- Non reagiamo, assassina?-

La voce alta e perforante della guardia le stava letteralmente distruggendo il cervello, mentre questo continuava a scuoterla; Némain fece cenno al ragazzino di starsene fermo.

La ragione, stanca di quella giornata, la invitò ad ignorare la guardia, a liberarsi di lei in modo indolore ed allontanarsi da questa, senza spiccicare una parola.

Così fece, strappando il braccio dalla presa dell’altro ed iniziando ad allontanarsi da loro.

- Vigliacca! Hai paura?-

L’orgoglio la fermò, mentre dava le spalle alle guardie, una decina di passi indietro. Autocontrollo…

Notò i due Gold che fissavano la scena: il Sommo Sacerdote sembrava inquieto ed avanzava, pronto a rimettere ordine. Tuttavia, la Silver si concentrò sul Cavaliere di Virgo, che osservava la scena immobile, gli occhi chiusi: nessun’emozione sul suo volto, nessun sentimento palese. Eppure, avrebbe giurato di leggerci dell’attesa.

Attesa di come si sarebbe comportata. Non credo proprio che ti darò soddisfazione…

Riprese a camminare, indifferente alle guardie ed ai loro commenti.

- Figlia di puttana!- Ironia della sorte, immagino…

Si fermò: nelle orecchie, il battito del suo cuore era assordante. Rapido e costante. Migliaia d’immagini nella sua mente.

Eppure, si voltò appena, torcendo solo il busto, e replicò con tono gelido, atono e privo di vita, ogni emozione cacciata da esso.

- Sì, mia madre era una prostituta e allora?-

Nessuno osò fiatare: il ragazzino e due suoi compagni, uno biondo ed uno dai lunghi capelli neri, la fissarono sconvolti.

Lai li ignorò, riprendendo la sua strada; superò pure l’attonito Sacerdote, che tentava di trovare la reazione adatta.  Quando questo tentò di poggiarle una mano sulla spalla, come a confortarla, lei lo fissò da dietro la maschera e si scostò evitando il contatto. Grazie tante ma non voglio la vostra compassione: non so cosa farmene… Pensò sprezzante, ben sapendo che l’altro avrebbe avvertito il pensiero.

Ignorò anche Shaka, che l’aveva fissata, mentre s’avvicinava, risalendo il sentiero che portava alle Dodici Case; lo superò senza un fiato e non fece neppure caso allo sguardo che le rivolse, sempre con gli occhi sigillati, una vaga curiosità nello sguardo.

 


Ricordava di aver pianto, mentre correva a casa, mentre chiamava sua madre, mentre bussava come una disperata sulla porta lignea della casetta, sulla piazza vicina al porto. Ricordava di avere ancora nelle orecchie le risate di scherno, gli insulti e quelle parole.

Una donna le venne ad aprire, osservandola stupita, mentre si aggrappava disperata alle lunghe gonne, che sfioravano terra, nascondendo le scarpe pesanti di tela.

Aveva richiuso la porta e l’aveva stretta a sé, tornando verso la sedia vicina al camino: la casa era povera, però pulita; consisteva in unica grande stanza, dotata di un camino, nel quale la torba bruciava, creando un fuoco basso e capace di dare poco caldo. L’unico mobilio era un tavolo, e delle sedie; un cassettone ed un letto erano nascosti da una tenda, che divideva in due la stanza. Una scala portava alla soffitta, adibita a stanza per i bambini; materassi a terra, vicino alla canna fumaria, sì da poter riposare al calore del camino. Pochi oggetti erano per la casa: le pentole ed i piatti, la credenza per il cibo da conservare; la torba conservata vicino al camino, sì da non dover uscire per recuperarla. Tende alle finestre nel vano tentativo di conservare il calore.

La donna le carezzava i capelli, così simili ai suoi; i suoi però iniziavano ad imbiancarsi, così come il viso iniziava a segnarsi di rughe, non nascondendo però la bellezza di un tempo.

Sfiorita, solo così si poteva definire: stanca e provata, avvolta in numerosi scialli, così da non prender freddo.

-Mor!! Mor!![1]- L’aveva chiamata, quasi invocata, nella speranza che cancellasse le brutte parole appena sentite: perché era “mor” e quindi poteva tutto…

La madre le disse dolcemente: -Lille kaerlighed[2], cosa c’è?-

Quella era la domanda più difficile di tutte: perché significava ripeterle cosa avevano detto di lei i bambini, i loro genitori. Riutilizzare quelle brutte parole e dubitava che le lacrime bastassero a portarle via.

La donna le sfiorò i capelli e le disse semplicemente: - Non sempre va tutto come si vorrebbe, lille[3]. Ma, io vi voglio bene e questo mi basta.- Un sorriso il più dolce dell’universo e lei aveva capito.

Gli altri non potevano capirlo, ma lei, che riceveva quell’amore, non avrebbe mai potuto giudicarlo.

 

[1] Mor= Madre (danese)

[2]Lille Kaerlighed= Piccolo Amore (danese)

[3]Lille= Piccola (danese)

 

Eccomi qui!! Ciao a tutti!! Influenzata come non mai: dopo due mesi di lotta tra me e l'influenza, stavo per lanciare il grido "Scampata", ma quella mi ha fregato... Così, dopo la conferma di Alexiel_Mihawk (ti adoro, cocchetta bedda!!) mi son decisa a passarvi questo capitoletto... Il prossimo è in fase di scrittura... In più a Marzo tra esami e festività  sarò iperimpegnata.... Quindi sarà difficile che arrivi qualcosa prima di Pasqua... Lettori avvisati....

Veniamo al capitolo in sè: nel flashback, vi sono un paio di parole in danese. Ora io non conosco quasi per nulla questa lingua, ma avendo dato alla mia protagonista questa nazionalità, mi pare corretto farla parlare in questa lingua (almeno in parte). Così tra grammatiche e dizionari son riuscita a trarne qualcosa... Se qualcuno di voi conosce meglio questa lingua, sarò lieta di esser corretta^^.

Passiamo alla mia mente malata ed a ciò che è riuscita a produrre: la famigliola si fa complessa vero?.... Effettivamente, tutti e tre sono fratellastri, e non solo Neèmain rispetto agli altri due.. Stessa madre ma padri diversi... (Tra l'altro mi son resa conto che ho riportato male le età dei tre: CORREZIONE Nèmain 21 anni, Milo 22 (come gli altri Gold dell'annata d'oro) e  Camus 23 (gli ho aggiunto apposta un anno) (Chiedo venia per le imprecisioni: io le avevo pensate corrette ma le ho battute male...)

Che altro dire: ah, sì! La morte di Shun... inutile ed utile per la mia trama... Voluta non per odio al personaggio, (che di per sè non mi esalta, ma che non odio), ma.... perchè sì...^^° non è certo la spiegazione migliore, ma l'autrice (che parolona) sono io!! MUHAHAHAHA

Ho la testa a cocci, quindi passo subito a ringraziarvi per le recensioni (siete troppo cari^^). Un saluto, alla prossima^^.

X Manila: Erano secoli che qualcuno non mi chiamava piccola^^... Apprezzo!! Su Dunya, ho la bocca strachiusa!! Milo fratello effettivamente non s'è mai visto, quindi non si può sapere quanto OOC sia andata^^!! Grazie per il commento ed un grosso baciotto!

X Engel: Il Crystal Wall è sicuramente da ringraziare (sennò la fic finiva lì^^) e Dunya... beh.. vedrai... Lisbet, beh è un personaggio che ha il suo peso nel carattere di Nèm.. e si vedrà.. Grazie anche a te^^ e ci si vede alla prox!!

X war: Ecco brava... non parlare ma AGGIORNA!! XDDDD Scherzo! Prenditi il tempo necessario, ma non farmi morire senza sapere il finale!! Il semidio... Acquetta.... Comunque lo scoprirai! Shaka è, al momento sano e salvo, e ti ringrazia per la preoccupazione.... (ma se continua ad esser tanto cortese con te, inizia a temere la mia gelosia XD).. Un grazie ed un abbracione!!

X Gufo_Tave: I complimenti fatti da te valgono doppio perchè non sembri il tipo di manica larga^^!! Quindi doppio grazie!! Quanto ai flashback... che dire adoro scriverli!! Spero che questo ti piaccia^^... Al prossimo chapter!

X Snow Fox: Al momento non devo dunque temere il tuo cucchiaio^^!! Son lieta che il Shaka's Fan Club sia così ben fornito!! Quanto alla statuetta la accetterò volentieri... ma tra tutte le dee proprio quella rompi... dovevi scegliere XDDD!! Quanto all'ulcera... beh si scoprirà pochino, pochino a capitolo... quindi vedi di far attenzione!! Un baciotto bacilloso (per la mia influenza) ed alla prox!!

X miloxcamus: Lieta che Milo ti sia piaciuto in questa versione... Ti confido che è veramente difficile gestire un personaggio così vitale!! Alla prossima e grazie per la recensione!

X EriS_San: Lisbet.... avrà il suo spazio... e no, non ti rivelo nulla: nè su lei, nè sul segreto, nè sul nemico (anche a te Acquetta!!)... Comunque confermo le due impressioni: malinconia e speranza...Quanto al rapporto fraterno... beh, la vita non va mai come ci si aspetta!! Spero che il "morto" non ti addolori troppo... Se vai sul vocabolario, accanto alla parola "complicata" c'è la foto di Sharkie!! XD Per Dunya, ribadisco il silenzio stampa...^^ Grazie per gli auguri, per i complimenti e spero questo chap ti piaccia!!

Forza ragazzi, recensite se vi piace (e se vi va)!! Ogni recensione è (per me) uno starnuto in meno verso la guarigione!! XDDDDD

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Capitolo 14
*** 14. Colline verdi ***


chapter_14

14. Colline verdi

-Tre sono le cose essenziali per compiere ogni atto: conoscenza, abilità e desiderio.-

La voce che proveniva dalla nebbia era monotona e ripetitiva: come sempre.

Come ogni giorno, la nebbia riempiva la piccola conca, dove loro si radunavano silenziosi per la lezione, ancora per poco ormai, visto che presto arriverà la neve… Allora, andremo alle grotte, nelle Sale Nascoste.

Sembrava d’essere soli, immersi in una lattea foschia, quando ben sapeva che a protendere leggermente le sue dita avrebbe trovato intorno a sé i suoi compagni.

Come ogni giorno, l’umidità le penetrava fino alle ossa, complice la brina che bagnava l’erba su cui era seduta: per quanto spesso, il mantello di lana non riusciva certo a ripararla; tremò all’idea della neve che presto sarebbe giunta.

La voce, piatta ed identica a sempre, riprese: - Tre sono le fonti della conoscenza: ragione, fenomeno e necessità.-

Fletté le dita gelate, come a cercare di far riprendere loro la circolazione: tutto sotto al mantello, cercando di non farsi notare dai compagni e dal maestro.

Era incredibile che ancora non si fosse abituata al gelo di quel luogo: ormai seguiva l’addestramento da più di dieci anni, eppure il suo corpo sembrava dirle il contrario.

La voce monotona tornò a farsi sentire, ripetendo come ogni mattina la lezione:

- Tre sono le cose che il viandante non può controllare: il Tempo, lo Spazio e la Verità.-

Il suo cervello completava le frasi prima ancora che l’uomo finisse di parlare: tutto quello lei lo conosceva già. Come chiunque in quella conca: dopo anche solo un paio d’anni, in cui gli insegnamenti erano ripetuti ogni mattina, si sarebbe stupita del contrario.

La prossima frase, tre sono le cose che distruggono ovunque viaggiano: Acqua, Fuoco e la maledizione degli Dei, seguì la monotonia delle altre.

Non era richiesto capirle, né comprenderne l’essenza: solo saperle.

Il concetto di cognizione critica non deve essere ancora arrivato da queste parti…

Il sarcasmo di quella frase la stupì: come faceva lei a conoscere la nozione di “cognizione critica”? Per quanto si sforzasse non ricordava nulla del genere fra gli insegnamenti; tuttavia, la voce monotona proseguiva la lezione e l’abitudine le consigliava a metter da parte i suoi dubbi.

-Tre sono i consigli di Gwydion: conoscere il potere, conoscere la propria saggezza e conoscere il proprio tempo.-

Presto sarebbe finita questa tortura e li avrebbero divisi in gruppi, meno male…; da poco era salita di livello ed aveva iniziato l’addestramento speciale.

Diventerò un Grigio. Nessun compagno al mio fianco, solo il combattimento. Incanti e forza, le mie armi…

L’adrenalina quasi le dava alla testa ogni volta che ci pensava: quando era stato deciso il suo cammino, aveva istintivamente sentito che quella era la sua strada. Eppure, … quella sensazione di essere fuori posto…

Si riscosse, mentre l’ultima frase della mattinata le arrivava, leggermente smorzata dalla nebbia:

-Tre sono le cose senza le quali nulla può essere: il potere del Grande Spirito, il Dio e la Dea, l’amore degli Dei e la saggezza degli Dei.-

Il Dio e la Dea…Ogni volta la stessa sensazione di sbagliato…

Si rialzò, consapevole che così stavano facendo i suoi compagni, seppur nascosti dalla nebbia, e camminò lentamente verso il luogo degli allenamenti.

E’ strano: è una vita che compio le stesse azioni, eppure non vi sono ancora abituata… Mi sembra che la mia vita sia, in realtà, pochi giorni… La monotonia di tutto è, allo stesso tempo, rassicurante ed inquietante…

Insieme ad una decina di ragazzi e ragazze, tutti avvolti in un mantello grigio, si portò al limitare del boschetto, attendendo l’arrivo di Cathbad, cui erano affidati. Istintivamente sollevò il capo: solo la nebbia, bianca e densa, tutto intorno a lei.

Ogni volta mi aspetto il sole brillante e caldo, un cielo azzurro… perché? Non vi è nulla del genere qui, non vi è mai stato, né mai vi sarà. Non ho mai visto il sole brillare, un cielo azzurro, sgombro di nuvole: eppure, ogni giorno li aspetto.

Il maestro arrivò ed ogni dubbio fu rimandato, richiuso in fondo all’animo, passando in secondo piano, seppur nella promessa di rifletterci quando n’avrebbe avuto il tempo.

Come ogni giorno, però, una volta arrivata la sera, non avrebbe più ricordato nulla di tutto ciò.


Milo decise che il brusio era una delle cose che doveva aggiungere alla lista delle cose che odiava: non lo tollerava per niente e lì, alla Tredicesima, stava raggiungendo ormai un livello insopportabile.

La presenza dei Gold, l’attesa della Dea erano deterrenti abbastanza efficaci per evitare che divenisse un vero e proprio chiacchierio, ma quel rumore era abbastanza insopportabile per chiunque.

Anche se, devo ammettere, il berciare di Seiya è anche peggio… Si pentì subito del suo pensiero: in fondo i Bronze avevano appena perso un caro compagno, ma il giapponese stava dando scena di sé ormai da un bel po’.

Nonostante, Shiryu e Hyoga tentassero inutilmente di calmarlo, anche se, a dir la verità, sembra che abbiano perso ogni speranza di farlo tacere, il Saint di Pegasus continuava a delirare sulla necessità di non perdere tempo e correre a distruggere il nemico.

Uno Scarlet Needle.. Forse un paio… Solo per farlo smettere di parlare… Se ci fosse Shaka gli chiederei di togliergli la parola!!

Per la salvezza di Milo, ma più ancora per la salute di Seiya, vista l’espressione omicida del Gold Saint, intervenne Shaina: - Seiya, non essere sciocco! Non possiamo scagliarci all’attacco! Non sappiamo neanche chi sia il nemico e dove sia!!-

Lo sbotto della Silver sarebbe risuonato per la Tredicesima casa in una situazione normale, ma quella volta le fredde e velenose parole della donna si persero nel rumore delle conversazioni: per tutta la sala, gruppetti continuavano a parlare fra di loro, discutendo animatamente dello stesso identico argomento.

Milo lanciò un’occhiata ai Bronze che accanto a lui discutevano con June e Shaina, mentre Aldebaran cercava disperatamente di far abbassare i toni, perdi tempo amico mio!, per poi osservare il resto della sala.

Vicino alla tenda, dietro al trono della Dea, Aphrodite era immerso nella contemplazione estatica di una rosa, chissà cosa ha pensato della morte del Saint di Andromeda?,l’unico che l’abbia mai battuto, apparentemente perso in essa, nessuna espressione particolare sul volto: eppure il suo stesso isolamento dava da pensare.

Suo fratello Camus sembrava preso dal dibattito, di toni sicuramente più pacati, fra Shaka ed i Saints di Capricorn e di Gemini; mentre Aioria parlava a bassa voce con Marin vicini ad un colonna abbastanza lontani dagli altri, anche se, forse, non sono molto presi dalla questione “crisi”…

Manco a dirlo sua sorella, mi fa ancora effetto pensare “mia sorella”, era in disparte, appoggiata ad una colonna, le braccia incrociate al petto: probabilmente non vede l’ora di andarsene…

Nessuno le aveva rivolto la parola, Camus e lui si erano limitati ad una lunga occhiata: l’unica eccezione era stata un Saint sconosciuto, straniero evidentemente, che sembrava conoscerla, avendola chiamata per nome. Il ragazzo, un gigante biondo, dagli occhi azzurri, aveva anche tentato un saluto amichevole, ma il gelo percepibile attorno alla donna lo aveva fatto desistere da qualsiasi tentativo di conversazione.

Il resto dei presenti l’aveva fissata con espressioni che variavano dalla sorpresa, al disgusto, fino alla paura, quando avevano scoperto di chi si trattasse: non che la cosa avesse stupito la ragazza. Solo Seiya non conosceva nulla del Cavaliere dello Squalo! A volte, mi domando se Marin l’abbia veramente addestrato…

In compenso, appena i Bronze lo avevano informato, si era adeguato al pensiero comune ed aveva deciso che era da tener d’occhio.


 

Se c’è un sentimento che può essere espresso senza parole, quello è di sicuro il disprezzo.

Némain osservava i Saints che, intorno a lei, reagivano diversamente, ma pur sempre negativamente, alla sua presenza. Pregava, in cuor suo, gli dei che la donna che si era autoproclamata incarnazione d’Athena, si decidesse di degnarli della sua augusta presenza: come tutti lì, soffriva l’inattività, specialmente, quando la situazione era tesa.

Inoltre, nonostante avesse non poche difficoltà ad ammetterlo, anche a se stessa, era in ansia per Dunya ed il senso di colpa continuava a torturarla.

Nonostante fosse razionalmente consapevole che la “colpa”, se così si voleva chiamare, era da addurre più alla testardaggine della ragazza che a lei, l’affetto quasi fraterno che provava per lei le impediva di non rimproverarsi ogni azione compiuta. E questo non è buono… non devo essere così coinvolta!

Si stava perdendo per l’ennesima volta bei rimproveri a sé stessa, che quasi non accorse della Dea che faceva il suo ingresso nella sala, accompagnata dal custode della Prima Casa e dal “vecchio maestro”.

Fu solo il cessare, quasi immediato, del cicaleccio dei presenti a farla riprendere per assistere alla riunione.

- Miei Saints, so che da ogni nostro campo d’addestramento, in ogni parte del mondo, siete venuti fin qui per portare lo stesso messaggio.- La voce flautata della Kido richiamò l’attenzione dei Saints- Il rapimento degli apprendisti. Purtroppo, devo rendere noto che vi son stati anche alcuni caduti, morti per difendere gli allievi.-

Dicci qualcosa di nuovo  La Silver si trattenne dal sbuffare ed attese che la Dea continuasse.

- Tuttavia, vi son alcuni fatti di cui voi non siete a conoscenza: alcuni giorni or sono, una strana lettera arrivò al Santuario con un’unica parola vergata sopra di essa. ???eµ??, Guerra.-

Un boato segui quelle parole: molti fra i presenti avevano iniziato a protestare, a discutere su questa evidente dichiarazione di guerra. Dovette intervenire il sempre pacato cavaliere dell’Ariete per poter riottenere nuovamente il silenzio.

- Capisco bene il vostro stupore poichè simile fu il mio: convocai un Chrysos Synagein per poter discutere della situazione, ma nessun indizio ci permetteva di capire chi avesse osato tanto. Solamente con la mia aggressione, ottenemmo maggior luce: colui che mi attaccò, infatti, ci ha lasciato questa lettera.-  Dohko scese i gradini della piattaforma, ove affiancava la Dea,con una pergamena in mano e la poggiò, aperta, sul tavolo in mezzo alla stanza, per poi tornare alla sua posizione.

- Tuttavia, la situazione non è affatto chiarita: la lingua in cui essa è scritta non è conosciuta qui al Santuario e l’identità dei nostri nemici permane un mistero. – Dopo queste parole, molti fra i presenti si avvicinarono al tavolo per osservare la missiva, discutendo fra loro al fine di comprenderne il contenuto.


Némain rimase tranquilla appoggiata alla colonna, persa nei suoi pensieri, finché si rese conto di avere la pergamena di fronte agli occhi: Frey, il gigante biondo gliela aveva quasi sbattuta in faccia.

Si può sapere ora che vuole?

- Tu ne sai più di me, immagino. Non riconosco che poche parole.- Aveva affermato con voce pacata, ma ciò era bastato a catalizzare l’attenzione della sala sul cavaliere dello Squalo.

Con uno sbuffo, prese il foglio dalla mano del finlandese ed iniziò a leggere mentalmente il tutto.

Dunque, le lezioni non sono state del tutto inutili…Almeno per me: Frey non sembra ricordarsi l’irlandese antico.

Quasi declamando,fra lo stupore dei presenti, prese a leggere le prime righe della missiva: quasi una poesia d’apertura.

- Fáilti indiu nídam úain

 ná síd ná suba ná sam

Non è più il momento per esser felici
….
né pace, né gioia, né conforto
.-

Mentre faceva una pausa per riprendere fiato, qualcuno mormorò: - Ma come…?- Bastò che lei sollevasse il volto e che fissasse gli occhi marmorei della maschera su questo che il silenzio tornò.

- snigid gaim:
     ro fáith sam:

Gáeth ard úar;
     ísel grían;
gair a rrith;
     ruirthech rían;

Neve in inverno
     l'estate è finita.

Il vento è gelato,
     basso sta il sole,
breve il suo corso;
     il mare in tempesta.

Ro gab úacht
     etti én;
aigre ré;
     é mo scél.

Il gelo ha stretto
     le ali degli uccelli,
regno di ghiaccio.
     Questa è la mia storia.
-

Dopo queste parole, vi era nuovamente la scritta in greco “Guerra”.

Riprese a leggere nuovamente, traducendo direttamente il testo: è inutile leggere il testo originale, se nessuno capisce la lingua in cui parlo.

- E’ guerra.

Athena lo sappia:

Siamo tornati.

Il potere, che ci appartiene di diritto,

Lo riprenderemo.

Sarà l’Inverno,

Sarà per sempre.

Il Dio tornerà

E la Dea riposerà infinitamente.

E noi domineremo.

I Tùatha Dé Danann, le Tribù degli dei di Dannan.-

Ovviamente, nessuno saprà di chi sto parlando. La Saint fissava i presenti intorno a lei, consapevole che, eccetto Frey, ben pochi sapevano di chi fosse dunque il nemico: Saori Kido stessa la fissava con fare interrogativo, ecco la cosiddetta Dea della Sapienza…

Si decise, infine, a parlare, dopo l’ennesimo cenno di Frey che l’invitava a spiegarsi.
- La lingua in cui è scritta questa missiva è irlandese antico e coloro che l’han inviata, a quanto pare, sono gli stessi Tùatha Dé Dannan. Costoro erano uno dei popoli che colonizzò la terra irlandese, il quinto per la precisione. Discendono da un precedente popolo d’invasori d'Irlanda, il quale dovette abbandonare l'isola, dopo essere stato decimato dai Fomor. Recatisi nelle lontane isole boreali, essi si erano istruiti nella sapienza e nelle discipline druidiche e, dopo molto tempo, i loro discendenti avevano progettato il ritorno in Irlanda, ritenendo che l'isola spettasse loro per diritto ereditario. –

La donna fece un lungo sospiro, prima di riprendere: - I Tùatha Dé Danann imposero così il loro regno sull'Irlanda e i loro sovrani furono ricordati nella successione dei Re Supremi. Mantennero il regno per molto tempo, finché non giunsero dall'Iberia, i Figli di Míl. Costoro riuscirono a sbarcare in Irlanda nonostante gli incantesimi di difesa, e sconfissero i Tùatha Dé Danann nella battaglia di Óenach Taillten. Sconfitti, i Tùatha Dé Danann accettarono di lasciare il dominio dell'Irlanda ai nuovi venuti.-

La interruppe dubbioso Frey: - Tuttavia, secondo la tradizione, essi si ritirarono a vivere nel sottosuolo dell'isola e dentro le colline fatate, dove condussero un'esistenza felice e immortale. Non vi è traccia alcuna di una loro reale presenza e non hanno alcun sangue divino: non vedo come siano potuti sopravvivere fino ad adesso.- Il biondo finlandese, con cui era stata addestrata, ricordava gli insegnamenti del maestro, ma Némain non fece in tempo a rispondere.

- Probabilmente, non sono Dei, nel senso da noi inteso, ma, se non erro, essi furono sempre visti come divinità dal popolo: che non fosse solo a causa delle loro capacità druidiche?-  Evidentemente, Mu non è così ignorante in materia.

- Esattamente. Tutti ritennero che la loro lunga vita, quasi eterna, fosse solamente una leggenda, ma, a quanto pare, non è così. A questo punto, non ci resta che presumere che si siano annoiati del sottosuolo.-

Il tono sarcastico e freddo della donna gelò la sala per un attimo, prima che si scatenasse nuovamente la discussione.


 

Tranquilli: c'è una spiegazione per ogni cosa....

Iniziamo con i saluti: Salve a tutti!! E scusate.... (ma di questo parliamo dopo...)

 

Non sono impazzita con la colorazione, ma è stato fatto per inserire i credits più facilmente.

I brani in verde scuro infatti non mi appartengono, nè le loro traduzioni, ma mi sono stati gentilmente concessi da Bifrost http://www.bifrost.it/

Essi sono tratti da:

La Seconda Profezia di Morrigan (La traduzione della seconda profezia è di Melita Cataldi, basata su quella inglese di Elizabeth Gray)

L'annuncio dell'Inverno (Traduzione basata su quelle di Melita Cataldi e Giovanni Giusti)

I Lamenti di Derdriu (Traduzione basata su quelle di Melita Cataldi e Giovanni Giusti)

 

Ne approfitto per ringraziare nuovamente il sito e lo staff per la cortesia e complimentarmi per il loro splendido lavoro.

 

Inoltre, i brani in arancio sono le famose "Triadi bardiche" che ho tratto da Bibrax, http://www.bibrax.org/celti_druidismo/

 

Detto ciò, vorrei fare una piccola nota personale. Adoro il mondo celtico, ma confesso che è troppo vasto e le mie conoscenze sono poche. Sono certa che in questa Fanfiction farò colossali errori, oltre ad una notevole opera di sincretismo religioso: tuttavia, essendo lo scopo della fanfiction non certo quello di fornirvi nozioni, ma quello di divertirvi (possibilmente), posso sperare che nessuno di voi prenda per assolutamente corrette le mie nozioni. Anche per questo vi invito a girare i siti da me forniti ed a documentarvi voi stessi, se interessati all'argomento.

Per quanto riguarda la ff, come Kurumada, non mi faccio troppi problemi sull'esattezza: ci siamo bevuti Athena dea della Giustizia (quando lo era Temi) e non della Sapienza, ci berremo anche peggio...

 

Torniamo a bomba: il mio ritardo.

So che per voi deve essere stato poco piacevole... ma ho avuto i miei motivi.

Non ve li esporrò tutti o in profondità, ma sono riassumibili in:

1. Mancanza temporanea d'ispirazione.

2. Mancanza di tempo causa esami ed eventi esterni.

3. Fatti personali poco piacevoli.

4. Salute pessima.

 

Fra l'altro, confesso che a causa del motivo 3, ho pensato di smettere di scrivere su EFP. Non certo per problemi sul sito, che adoro, ma per altro.

Ho deciso che ciò che qui iniziato qui finirà: quindi tranquilli, le fic iniziate arriveranno a conclusione.

Quello che non ho pubblicato ancora... non lo so. Penso scriverò nel mio blog personale (che è privato) e darò accesso a chi me lo chiederà.

Comunque sono ancora combattuta.

 

Veniamo a noi! Le vostre amatissime recensioni!!

 

X miloxcamus: Lo so, non tutti mi perdoneranno Shun... ma doveva andare così.... Quanto alla ragazza, beh tranquilla: ha le spalle grosse Sharkie! Grazie mille per la recensione ma soprattutto per la comprensione!!

 

X Alexiel Mihawk: La mia Lovva!! Ribadisco che io non odio Shun: mi è totalmente indifferente! ^^ Ikki, my love!!(Sbav) Quel giorno l'ho trattenuto a casa... e non chiedermi come!! Scherzi a parte, grazie a te, sist!! Sei il mio sostegno!! Nonchè grande Beta!

 

X war: Come vedi, facciamo a gara in lentezza XDDD! Grazie mille per i complimenti! Beh... Shun... povero Shun... no, non riesco a rimpiangerlo... ed i bronzini... beh, li hai visti in questo capitolo! Come si fa a non sopportarli? (Quanto a Shaka, che sia TUO... è tutto da vedere XDDD!!) Quanto a Siwa... Wow e doppio WOW... che dire... vi attendo..!! Un abbraccio!

 

X EriS_San: Grazie per gli auguri: gli esami son passati... la salute pure.. Nel senso che ha fatto la valigia e mi ha abbandonata... Son contenta che i flashback piacciano: mi sento molto "libera" nello scriverli e mi piace cercare di dare un po' di  spessore ai miei personaggi..L'infanzia di Sharkie? Il peggio deve ancora venire.... Dopotutto, un motivo ci sarà se è così incartata! Ancora grazie!!

 

X Synnovea:Spero solo di ricordarmi di chiarire tutto... a volte penso: Troppa carne al fuoco! (poi penso ad Aldebaran.... XD) (w i suoi Barbecue!) Grazie!!

 

X Gufo_Tave: Aiolos.... sigh, il mio Aiolos!! (Il mio affetto per questo personaggio è dato dal comune segno zodiacale... Dopotutto, meglio di Seiya! ù.ù) I bronzini... la tentazione c'è stata... ma poi Kaori rompeva a papino... e io non volevo scomodare anche lui.... ne ho scomodate anche troppe di divinità!! Grazie per la fedeltà! Spero il capitolo sia all'altezza!

 

X Manila: Dunya.... oh Dunya..... Vorrei dire tante cose... ma non vorrai che ti rovini la sorpresa? Dico solo: ci sono molti filoni classici in questa fic.. ma pochi seguiranno il copione... e Dunya non è fra questi!... La mamma dello Squaletto... Beh, è stato un pezzo che volevo assolutamente inserire... Quanto a Sharkie pasticcino.... ma tu ce la vedi???? Shaka fissa con gli occhi chiusi, perchè se lo facesse con gli occhi aperti, accadrebbero catastrofi XD! Diciamo che Sharkie non è bisbetica, ma ha serie difficoltà a relazionarsi col genere umano... E si vedrà.... Grazie mille!! Un abbraccio!!

 

X LeFleurDuMal:Brava, recupera!!XDDD Lieta che ti sia piaciuto, mia cara Baudeleriana! Grazie di tutto!

 

X anzy:No te preocupe... come vedi il tempo è merce rara da queste parti!! Grazie!!

 

X Kikkina90: Una tra le poche sostenitrici di Shun... ma capirai col tempo che mi era necessario farlo scomparire.... Girando su Efp si scopre di tutto: io vorrei avere più tempo per farlo!! Ho scoperto splendidi autori così^^! Il problema Mary Sue è il mio incubo notturno... ma le vostre rassicurazioni e la mia Beta mi consentono di dormire almeno una notte su due!! L'OOC è l'altro incubo ricorrente... ma ormai ci convivo... Grazie per i complimenti! Le accoppiate... beh... è un discorso lungo è complesso!!

 

X Ai91: Wow, sono arrossita! Sublime... pochi mi han mai detto qualcosa di simile! ^^ Quanto a Shun.... beh.... in questo capitolo si capisce chi... il perchè della sua morte ve lo dirò io... ma fra tanti capitoli....Ricambio il bacio e grazie!

 

X anemone333: Sorry per il ritardo... ma sono spremuta dalla mia vita !Camus fratello maggiore lo vedrai ancora di più...^^ Shaka- Némain è al momento la vostra coppia preferita... ma vedremo alla fine^^!! Ci saran concorrenti all'altezza! Quanto alla scena della madre, beh... direi che parla da sè.. A volte, non si può decidere (Anche se personalmente credo che si possa più di quanto si creda, ma non è questo il caso..)..L'arma ed il suo prezzo... beh abbi pazienza... moooolta pazienza! Grazie!!

 

 

ATTENZIONE: Per vostra informazione, il mio medico mi ha detto che ho in corso un bell'esaurimento fisico. Secondo lei, la cura sarebbero due settimane di riposo (assoluto o quasi).... La poverina non sa che io ho una vita (che strano, eh?) e che due settimane in periodo di esami sono un suicidio...

Quindi, sto andando avanti tirando la corda e risposando un poco quando non reggo più...

Capirete che tutto questo non è il massimo per avere capitoli postati regolarmente.

Quindi tranquillizzatevi se vedete enormi ritardi... Non ho smesso, sono solo esaurita...

Se volete informazioni più precise, il mio contatto MSN è mirei@hotmail.it , ma ATTENZIONE: non voglio gente che mi tampini da mane a sera, quindi sappiate che anche se vi accetto, posso bloccarvi con tranquillità. Ah! Dite chi siete quando mi aggiungete! (Per eventuali maschi in lettura: al momento, sono interessata ad una persona ben precisa, un mio amico, quindi evitate di provarci e di chiedermi foto e misure... il blocco scatta) (Purtroppo sono scene di vita vissuta... ^^°)

 

Che dire....? Grazie di tutto, al prossimo capitolo e RECENSITE!! Un bacione!!

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Capitolo 15
*** AVVISO ***


Allora, so che molti di voi si aspettavano l'aggiornamento.
Lo so, sono in ritardo.
Come già ho detto da altre parti il problema è il seguente: mio fratello mi ha formattato il pc (era necessario) e si è dimenticato di salvare una cartella.
Oltre ad un sacco di materiale per l'uni, in quella cartella c'era il nuovo capitolo.
Un mese di lavoro buttato.
Ci ho pianto a lungo.
E non ho voluto scrivere una parola. Troppa frustrazione.

Ho deciso di rimandare tutto a settembre.
Domani parto e non avrò internet ma avrò il portatile.
Quindi potrò scrivere.
A settembre dopo che la mia Beta avrà corretto arriveranno i nuovi capitoli.

Mi dispiace per l'attesa.

Per chi è stato così gentile da chiedere per la mia salute: sto meglio. Sto seguendo una cura di integratori e similari, sto cercando di risolvere alcuni problemi della mia vita, sto cercando di gestire lo studio.
Sto meglio quindi.
Grazie per tutti gli auguri che mi avete fatto.

Rue Meridian

PS Questo capitolo verrà cancellato a settembre con la postazione del nuovo capitolo.

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Capitolo 16
*** 16. Macchine da guerra ***


16. Macchine da guerra


Lo sciabordare dell'acqua lungo i fianchi della scialuppa ed il ritmato immergersi dei remi in essa era l'unico rumore che rendeva reale l'avvicinarsi della barca a riva. La nebbia avvolgeva tutto e nessun punto di riferimento era loro concesso: più volte, nelle loro menti, si affacciava il pensiero che stavano vagando senza meta, che Cormac, in realtà, non avesse idea di dove stesse andando.

Ma nessuno era così sciocco da dare fiato a quei pensieri.

Così, nel silenzio, continuavano a remare, guidati dai gesti sicuri del maestro al timone.

Solo quando si fermarono arenandosi, si resero conto di aver toccato terra: trascinarono la barca sulla riva, le gambe immerse nell'acqua gelida del mattino, e la rovesciarono, in modo che non potesse essere trascinata via dalla marea.

Certo, a quell'ora la marea era calante: ma chi sapeva quando si sarebbero mossi per tornare alla nave, che li aveva lasciati poco più al largo?

Probabilmente sarebbero trascorsi giorni.

Una volta assicurata la barca, si mossero in silenzio, risalendo la spiaggia grigia, diretti verso il sentiero che da lì si inoltrava verso chissà dove.

L'alba che si profilava all'orizzonte era troppo debole per far svanire la nebbia, che li avvolgeva fitta; in compenso, il paesaggio da grigio e cupo era investito da un vago chiarore rosato e la luce rivelava il verde intenso dell'erba dei prati intorno a loro.

Non vi era un'anima in giro: solo lontani ed indistinti si vedevano greggi ancora addormentati e lì vicino, di certo, vi erano i pastori addormentati a custodire le loro bestie.

Il maestro camminava dinanzi al gruppo, senza neanche voltarsi, nessuna parola: l'unica cosa che pareva interessarlo era il sentiero dinanzi a loro.

In breve, Némain si ritrovo in fondo al gruppo, con accanto a sé Frey, che le parlava a bassa voce, in modo da non essere udito né dal maestro né dai compagni; la ragazza lo ascoltava a mala pena, rispondendogli a monosillabi.

Osservava, da dietro la maschera, l'ambiente che la circondava: il sentiero s'avviava verso l'interno dell'isola, costeggiato da quelle verdi colline che son tipiche dell'Irlanda. Ogni tanto attraversava qualche macchia di alberi, che dava vago colore all'ambiente verde e grigio: l'autunno era alle porte e le foglie sugli alberi lo indicavano pienamente, con le loro sfumature arancioni e rosse.

-Mi spieghi cos'hai?- Sbottò alla fine il biondo finlandese, dando poi una rapida occhiata al maestro ed agli altri, per timore che si fossero accorti del suo parlare: nulla, non se ne erano accorti.

La danese finalmente si arrese all'impossibilità di rispondere con l'ennesimo monosillabo: -Niente.-

Una pausa, mentre l'altro la fissava scettico: -Non mi piace aver mollato Lisbet all'isola...- Ammise ed il suo tono preoccupato confermò quella versione dei fatti.

- Lisbet se la sa cavare.- Decise il finlandese: eppure, lui stesso sapeva cosa accadeva all'isola quando il maestro non c'era.

La danese sbuffò irritata, - E da quando?- per poi mordersi le labbra: non aveva alcun diritto di dire ciò. Lisbet si allenava con loro da anni e lei stessa sapeva che ogni cavaliere aveva tempi diversi per meritarsi tale titolo.

Eppure...

Frey fissò l'altra con aria volutamente severa, per poi scherzare, -Dovresti preoccuparti più per noi cinque, che per quelli rimasti sull'isola-, indicando loro e gli altri allievi che seguivano Cormac.

- Ogni volta che un allievo parte per un allenamento “speciale” torna che non si regge più in piedi!- Affermò, mantenendo basso il tono di voce affinché gli altri non li sentissero.

- Secondo te, dove ci sta portando?- Chiese poi dubbioso, esprimendo l'interrogativo che vagava nella mente dei cinque ragazzi.

- Probabilmente a morire.- Rispose sarcastica Némain, chiudendo lì la conversazione.

Non che si sbagliasse poi di molto.


L'odore di chiuso si mischiava a quello del ferro della cabina, della ruggine e della salsedine: abbastanza per nauseare chiunque.

Ma sarebbe ancora tollerabile se quei due stessero zitti,commentò Camus assistendo impotente al battibecco tra l'isterica Saint del Camaleonte e l'irritante Gold di Gemini.

Non che la donna avesse poi tutti i torti: l'indisponente greco non faceva che ripeterle, sin dalla partenza, che lei sarebbe stata inutile, se non di peso, in quella missione. Abbastanza per far perdere le staffe a chiunque, maggiormente ad una ragazza esacerbata dal dolore e dal senso d'impotenza.

Il cavaliere di Acquario fissò quasi supplicante Shaka, che lo ignorò, continuando a meditare nella posizione del loto. Imperturbabilità, il tuo nome è Shaka.

Némain, che è tutto, tranne che scema, era già fuggita, fuori dalla cabina, con la scusa di andare a prendere una boccata d'aria.

Si mosse sulla scomoda poltroncina, semidistrutta: la saletta, concessa gentilmente dal capitano della nave, era un rottame. Un divanetto in stoffa verde, con più molle rotte che sane, su cui si era “elegantemente” buttato Kanon, un paio di sedie cigolanti, di cui una occupata dalla bionda, mentre il Gold Saint di Virgo veleggiava a mezzo metro dal pavimento. A completare il desolante quadretto, la sua poltroncina, uno scrittoio a scomparsa, che non si riusciva a reinserire nella parete ed un tavolino inchiodato al pavimento.

All'ennesimo ringhio della donna, sull'orlo della crisi di nervi, Camus decise che non avrebbe fatto da testimone ad un omicidio: si levò e se ne uscì dalla cabina, ignorato dai suoi compagni.

Una ventata di aria fredda e salata gli arrivò in faccia, appena mise piede sulla tolda della nave, e subito iniziò a rilassarsi.

Vide la sorella, ferma qualche metro più avanti, appoggiata al parapetto della nave, intenta a riflettere: non dava segno di essersi accorta di lui.

Per un attimo, rimase sospeso, indeciso se avvicinarsi o meno: avvicinarsi avrebbe significato parlarle, ma cosa poteva dirle dopo anni di lontananza?

Che persona aveva davanti? Cosa sapeva di lei?

Nulla.

La cosa che più lo lasciava interdetto era il cambiamento del suo carattere: dov'era finita la bambina piagnucolosa che correva da lui ogni volta che Milo le faceva un dispetto?

Non aveva dubbi su cosa avesse così cambiato la sorella: l'addestramento.

Per tutti era così.

Tutti gli apprendisti, se tutto andava bene, subivano allenamenti durissimi, pesanti privazioni, la lontananza dalla famiglia e maturavano in fretta. Se tutto andava bene...

Tuttavia, spesso andava peggio: lo scontro con la sofferenza, con la morte li segnava più del dovuto, perché con troppa forza si era fatto presente.

Com'era stato l'addestramento di Némain a Lìtla Dìmun?

Si riscosse percorrendo i pochi passi che li separavano e si appoggiò al parapetto, accanto a lei: visto che viaggiavano in incognito, portava come gli altri un paio di jeans ed una felpa, ma non aveva tolto la maschera, così come June. I marinai non avevano fiatato di fronte a quei bizzarri passeggeri: pagavano troppo bene per un viaggio così breve nel Canale di San Giorgio.

Tacque, come suo solito, sperando che fosse l'altra a iniziare a parlare, inutilmente: sembrava persa nei suoi pensieri e non dava segno d'aver notato il fratello.

- A cosa pensi?- Chiese, quasi facendo forza a sé stesso, combattendo quel carattere chiuso che gli apparteneva.

L'altra parve riflettere un attimo, prima di sussurrare: - A tutto: al pericolo che ci si sta per parare di fronte, a questi nemici, a quella strana poesia della lettera. Al passato. Al fatto che siamo diventati macchine da guerra.-

L'altro scosse la testa, ma tacque: macchine da guerra? Lo erano.

Eppure, allo stesso tempo, erano il loro esatto opposto.

O, almeno, lui lo credeva:lo sperava.

- Sono morto anni fa.- Sua sorella lo fissò interdetta: Camus non era tipo da parlare per metafore. - E' stato durante uno scontro all'Undicesima Casa. Mi battei contro Hyoga, il mio allievo. Lui mi uccise.-

Némain aveva vaghi ricordi del biondino che gli era stato presentato come il cavaliere del Cigno e si chiedeva come avesse potuto uccidere suo fratello. Si chiese come si fosse sentito allora Milo: quanto dolore significava perdere il proprio fratello? Probabilmente tanto quando perdere un pezzo di sé.

- Vinse lui: raggiunse lo zero assoluto. Io non vi riuscii.- Gli occhi azzurri di Camus si perdevano nella notte scura e coperta, il mare mosso dal vento freddo: presto sarebbe arrivata l'alba e con essa l'Irlanda.

- Nel buio della morte mi chiesi a lungo come aveva fatto, come aveva potuto vincermi. Quali forze gli avevano concesso ciò, in cui aveva, fino ad allora, fallito.-

Con un sospiro, socchiuse gli occhi ed ammise: - Ero una macchina da guerra, a quei tempi. Nello scontro, cercavo la manifesta prova della mia superiorità, dell'evidente divario fra maestro ed allievo. Nessuna importanza aveva il fatto che di fronte a me vi fosse un uomo, un amico, un figlio. I suoi sentimenti e la sua sofferenza nel dover colpire chi venerava come maestro erano per me solo sciocche perdite di tempo, debolezze che non erano concesse.-

Némain tornò a fissare il mare: conosceva quei sentimenti, troppe volte li aveva visti combattendo. Il suo maestro era così: Cormac non era un traditore, era solo un uomo che ricercava la superiorità nel combattimento, un cavaliere che non tollerava la sconfitta; era giusto, a modo suo, ma non conosceva pietà. Per nessuno: né per i vivi, né per i morti.

Lei non era così, purtroppo.

- Poi, mi furono concesse dodici ore di vita: dodici ore per tradire tutto in cambio di una vana promessa d'immortalità. Accettai, non solo nella speranza di poter aiutare Athena, ma anche per la speranza di poter agire finalmente come un Saint, di potermi riscattare.-

Il tono di Camus era così sommesso da essere appena percettibile, ma la sorella poteva avvertire una vaga venatura di rimpianto: - Ma, nella battaglia contro Hades, non vi fu espiazione. La Dea ci comprese e perdonò: donammo le nostre vite per lei, ma il disonore per aver violato la sua regola, usando l'Athena Exclamation, il dolore per aver combattuto contro i nostri compagni ci tormentò in quel ritorno al buio della morte.-

Non era cosa di tutti giorni che il Gold mettesse così a nudo la sua anima e lui stesso sentiva la difficoltà nel parlare di quei giorni: eppure, quella stessa decisione a non commettere gli errori del passato, lo spingeva ad aprirsi con la sorella.

- Quando ci fu offerta la possibilità di tornare in vita, non potevo dire come Aiolos di aver completato il mio compito in terra, né come Saga potevo affermare di aver lasciato il mio compito ad un altro. Ho deciso, Némain, di non lottare più per me stesso, di non cercare più la grandezza nello scontro, ma di rispettare quel giuramento con cui mi votai ad Athena. Non sono una macchina da guerra: ho uno scopo ed è il più luminoso che potrebbe esserci. E così è per te.-

Vorrei che fosse vero, Camus: lo vorrei davvero.

La Silver non rispose, ma, anche ad averne la volontà, non avrebbe potuto, poiché un rumore di passi ed una voce li indussero a voltarsi.

Il capitano era un vecchio inglese, che si stringeva nell'alto cappotto, per proteggersi dal freddo: vecchio e grigio, con un paio di occhi verdi annacquati dall'età ed un pesante accento scozzese.

- Tra un paio d'ore dovremmo arrivare a destinazione, miss, se il tempo continua a reggere, giusto in tempo per l'alba. - Disse rivolgendosi alla danese, che era quella che aveva fissato la destinazione. - Lo sbarco sarà rapido, non voglio perdere tempo: l'inverno è alle porte ed il clima si fa movimentato.-

L'inverno è alle porte...

- Cosa intende con “l'inverno è alle porte”, capitano?- Disse la ragazza stranendosi: la risposta del capitano la fece impallidire, nascosta dalla maschera.

- E' il 21 dicembre, miss: al tramonto, comincia l'inverno!- E così dicendo, si allontanò da quegli strani passeggeri: i due fratelli tacquero osservandolo interdetti, ma una voce tranquilla espresse per loro ciò che pensavano.

-“Sarà l’Inverno, Sarà per sempre. Il Dio tornerà E la Dea riposerà infinitamente.” A quanto pare, ci siamo mossi appena per tempo.” Il cavaliere di Virgo li fissò, mentre, alle sue spalle, gli altri li avevano appena raggiunti.



Salve a tutti!

Credevate fossi morta?

Beh, lo credevo anch'io!

Per una volta sono puntuale (avevo detto settembre e settembre è)...

Che dire... Questo capitolo è piaciuto molto alla mia beta Alexiel Mihawk (grazie, sist) che, oltre a far bene il suo lavoro, mi sa incoraggiare ed è una persona fantastica.

Di fronte a questo capitolo son rimasta terrorizzata dal mio clamoroso OOC: non dite che non l'avete notato? Camus è clamorosamente OOC.

Effettivamente, come la sist mi ha fatto notare, non lo è nell'ambito della FF, ma solo rispetto al manga, dove non è molto trattato e meno che mai in ambito familiare.

Questo mi conforta un po', ma se voi lo troverete OOC non potrò negarlo.

Se c'è una cosa che mi piace scrivere, quella sono i flashback. Credo si sia notato: d'altronde trattare personaggi tuoi ti dà molta libertà e Sharkie è un personaggio che mi permette di fare parecchi “esperimenti”.


N.B. Qualcuno di voi ha creduto che la prima parte del capitolo 14 “Colline verdi” fosse un flashback di Némain: NEGATIVO. Non è un flashback (l'avrei scritto in corsivo), né appartiene a Némain. A chi appartiene? Dovrete capirlo da voi... Oppure aspettare i prossimi capitoli!


Le vacanze? Mi hanno fatto bene, almeno nel fisico e nella scrittura. Ho scritto parecchio. Questo capitolo, qualche Royai (pubblicità occulta: scrivo anche riguardo altri fandom... nel mio profilo potreste trovare qualcosa che vi interessi).

L'università e gli esami mi stanno aspettando a braccia aperte... E la cosa mi inquieta. Ma bisogna tirare avanti, no?

Tornando a questo capitolo, si vede un po' di Kanon, un po' di June ed abbastanza Camus...

Che ne pensate?


Veniamo ai commenti: siete stati tutti dolcissimi e vi ringrazio tanto.


X war: Grazie mille per il commento e l'incoraggiamento. So benissimo che i ritardatari sono molti e non sono l'unica, ma effettivamente sto scoprendo la verità del detto “Il tempo è tiranno”. Non solo non riesco a scrivere, a commentare, riesco a mala pena a leggere! La Dea serve esattamente quanto serve a Kurumada: dare lavoro a quei Saints e far loro guadagnare il loro stipendio. Mica possono stare tutto il tempo in panciolle! Grazie per il commento e ne approfitto per dirti che Meridian mi è piaciuta un sacco ed ho adorato Sorrento ^^!!Alla prox!


X Gufo_Tave: Grazie mille, le citazioni mi han preso un sacco di lavoro!


X EriS_SaN: Carissima grazie per la pazienza, ecco il capitolo, spero ti piaccia. Ti ringrazio dell'incoraggiamento e vedremo per il futuro. Quanto alla scelta dell'Irlanda, anch'io la amo e gli dei celti sono interessanti. Spero solo di renderli bene. Alla prox!


X Snow Fox: Grazie dei commenti! Dohko sembra non reagire negativamente... al momento... Poi spiegherò meglio la situazione di questo capitolo. Beh, che ne dici di questo chap? Un abbraccio!


X Kikkina90: Frey comunica che non usa Vigorsol perché preferisce le gomme del discount! Grazie dei commenti e della pietà nei miei confronti^^! Spero che questo capitolo ripaghi l'attesa^^


X anzy: Figurati: ci sono quintalate di FF che devo commentare da secoli e che riesco a malapena a seguire... Quindi tranquilla! Némain mi piace, ma ha ancora molto da svelare e spero di stupirvi almeno un po'...^^ Alla prox!


X anemone333: Io invece rileggo la mia storia spesso e trovo quintalate d'errori... Così pensavo che, una volta finita, mi metterò sotto a risistemarla^^ Ma è comunque un piacere che vi piaccia, anche se con i suoi evidenti difetti. Quanto alla tua domanda ripeto: Lisbet è importante per questa storia, ma non ha nulla a che fare col colpo. Grazie mille!


X Ai91: Eccolo qua alla fine... Spero che non sia una delusione dopo tutto questo tempo! Grazie del sostegno!


X LeFleurDuMal: Lo sai che sono in ritardissimo con Neve e le altre tue ff? Il tempo... questo sconosciuto! Comunque grazie mille per il commento ed il sostegno! Sono lieta che tu attenda la storia e che ti piaccia: spero che questo chap non sia da meno!

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Capitolo 17
*** 17. Incubi ***


17. Incubi


Alla fine, la nebbia aveva fatto ritorno: avevano camminato a lungo, per tutta la mattinata, silenziose pecore dietro al loro pastore. Intorno a loro il verde delle colline d'Irlanda, interrotto solo dalle sottili linee dei sentieri, costeggiati da siepi e da muri a secco.

Avevano seguito Cormac senza fiatare, evitando perfino di domandare a loro stessi quale fosse la loro meta: saperlo non avrebbe portato certo loro giovamento.

Quei viaggi in Irlanda erano una caratteristica di Cormac: prendeva un gruppetto di allievi e li portava con sé nella sua terra natia, lasciando gli altri affidati a sé stessi.

Gli apprendisti non sapevano se temere di più se partire con lui o meno.

Giunsero ad un crocevia e presero il sentiero che saliva, inerpicandosi lungo una collina: sopra di essa, spiccava, in pietra, un'antica croce celtica, intarsiata con quegli intrecci tipici di quelle regioni.

Giunti lì in cima, non ebbero però tempo di ammirarne la fattura: la meta infatti si stagliava loro davanti. Adagiata in mezzo alla valle sorgeva un'antica chiesa diroccata: le mure alte, seppure incomplete, si stagliavano verso il cielo, in quelle vertiginose salite tipiche del gotico.

Procedendo fra quelle pietre, avendo il cielo come soffitto e l'erba come pavimento, pareva di entrare in quel mondo di fate e di piccoli esseri che tanto infestavano e rallegravano quella terra. Le “faeries”, gli abitanti di Faerie, che quella strana popolazione fondeva tranquillamente con una profonda fede cristiana.

Anche adesso, il procedere del maestro li condusse oltre, nello spiazzo che un tempo si sarebbe trovato alle spalle della chiesa: lì, le piante erano così alte da sfiorare le loro ginocchia.

Cormac si fermò sedendosi su una roccia ed i ragazzi si mossero per fare altrettanto; le dita di Némain sfiorarono la superficie della pietra verso cui si era diretta, ma si fermò presto: la pietra liscia e levigata era percorsa da incisioni poco profonde, che fece presto ad intendere.

- Cosa stai aspettando?- La voce di Cormac era secca, ma priva di un tono interessato.

- E' una lapide!- Affermò inorridita, scostandosi da essa e guardandosi intorno – Sono tutte lapidi! Questo è un cimitero!-

Se i suoi compagni furono sconvolti da quelle parole, non lo diedero certo a vedere: immobili, quasi statue protettrici su quelle tombe, aspettavano solo le parole del maestro.

- Di che ti preoccupi? Sono morti. A loro non interessa. Nessuno si cura di loro.-

La danese rimase immobile, novella statua di sale, per poi raddrizzarsi e sussurrare decisa: - Io sì.-

Némain non si sedette a quella lezione: le parole del maestro fluirono nel silenzio del cimitero, profanando forse la sacralità di quel luogo, istruendo i giovani sui segreti dell'universo intorno e racchiuso dentro di loro.

La lezione fu lunga, fin oltre il tramonto del tiepido sole: ma Némain ascoltò in piedi.




La Grecia non è terra adatta alla guerra.

Il pensiero di Milo contraddiceva la sua intera vita, ma a guardare le colline illuminate dal sole, gli olivi simboli di quella città, le antiche silenziose rovine del Partenone, lo scintillante spettacolo del mare di fronte a lui, trovava che il suo destino di Saint fosse un amaro e terribile scherzo della vita.

Riprese il suo cammino verso le Dodici Case, ma decise infine di svoltare in direzione dell'Arena, seguendo il desiderio di non tornare subito all'Ottava.

L'Arena rispecchiava nella sua struttura la funzione cui era chiamata: a forma ellittica, le gradinate di marmo declinavano lungo la naturale china del terreno, rendendo l'acustica di quel luogo perfetta. Si sarebbe potuto sussurrare al centro dell'arena ed uno spettatore sulla più alta gradinata avrebbe udito perfettamente.

Solo lì, si disse, solo lì, su quello spiazzo di terra battuta, sotto il caldo sole greco, circondati dalla folla urlante o soli contro un avversario, gli scontri avevano motivo d'essere.

Lì, l'unica regina era la competizione, che della guerra è pallida e cortese imitazione; in quel luogo, nessuno si sarebbe mai arreso, eppure nessuno sarebbe mai morto. Lì, a placare l'infinita sete di gloria di quei giovani, arrivava l'arbitrio umano: la folla ed i giudici avrebbero indicato il vincitore. Se poi lo sconfitto non avesse sopportato la vergogna di quella umiliazione, gridando a sé stesso che avrebbe preferito la morte, aveva poca importanza.

Perché loro non erano morti.

Loro non sapevano... non conoscevano il terrore della solitudine e dell'oscurità.

Loro non avevano sperimentato l'eternità.

La morte aveva segnato il Cavaliere di Scorpio più profondamente di quanto egli desse ad intendere.

Esteriormente non appariva cambiato: adempiva ai suoi doveri di Saint con lo stesso fervore di prima, viveva la sua vita col solito sorriso ironico, si relazionava con gli altri con uguale giocosità.

Nessuno aveva visto l'ombra che era entrata nel suo cuore: non lo vedevano fissare il soffitto con gli occhi sbarrati, nelle lunghe notti insonni. Non sentivano le sue grida di orrore dopo gli incubi, che martoriavano quel poco sonno che gli era concesso.

La notte ricorda troppo la morte.

L'oscurità che l'avvolgeva, la cappa d'umidità dell'aria greca che gli impediva di respirare, la solitudine in quell'immensa casa che sentiva sempre più la sua tomba.

Temeva di addormentarsi perché non aveva garanzie sul suo risveglio.

Non era vero che la morte portava a termine ogni sofferenza del loro inquieto vivere: se il corpo veniva risparmiato, l'anima era colpita con più foga di prima.

Milo di Scorpio temeva la morte.

Ne aveva paura.

Ne era terrorizzato.

Ed il ritorno alla vita non era stato conforto sufficiente: perché sapeva che in quell'incubo ci sarebbe tornato. Prima o poi.

Era l'eternità ciò che lo spaventava di più: l'ineluttabilità di quella condanna, la consapevolezza che quell'oscurità sarebbe durata eternamente e lui avrebbe avuto i sensi per afferrare quell'eternità che, come mortale, in vita gli era negata.

Scese le gradinate lentamente, fino a giungere allo spiazzo ricoperto di sabbia, al centro dell'arena: la sabbia era bianca, colorata dalle ombre e dai riflessi del sole che sorgeva.

Ma lui l'aveva vista rossa, macchiata di sangue: il sangue dei suoi allievi, dei suoi amici, dei suoi fratelli.

Il suo sangue.

Era un cavaliere: per anni aveva desiderato di poter combattere per Athena, per anni era stato fiero della sua armatura.

Aveva desiderato morire.

Morire in battaglia, morire onorevolmente, combattendo per la giustizia: aveva quasi temuto l'idea di poter morire di vecchiaia.

Ed ora... ogni certezza è infranta, ora.

Nel profondo del suo cuore, odiava essere Cavaliere, odiava esporsi volontariamente alla morte. I valori, gli ideali che l'avevano mosso non parevano abbastanza di fronte al terrore vissuto.

Cosa può valere più della mia vita? Cosa più di questi attimi rubati alle Parche?

Perché non era vero che, dopo, non c'era nulla, che, dopo, ogni consapevolezza di sé veniva meno: egli possedeva un'anima immortale. E mai come ora la odio.

Sospirò sedendosi sull'ultimo gradino e fissando il cielo sopra di sé, che si tingeva dei toni rosati dell'alba, e gli si strinse il cuore: la guerra è alle porte.

La morte sta venendo a prendermi.

Lo sconforto lo assalì per l'ennesima volta e soffocò un gemito che premeva sulle sue labbra: che fine ha fatto il mio coraggio di combattente?




Rieccomi qui...

Passato il tempo vero?

Speravo di farcela per una settimana fa ma questo capitolo è stato complesso da scrivere... La prima metà è venuta facile, facile... La seconda è stata un parto travagliato, poi è venuto fuori Milo...

E questo è il risultato: attendo tranquillamente i vostri cori di OOC, ma spero che l'idea vi sia piaciuta. D'altronde, è improbabile che una persona morta e risorta non sia in un certo senso segnata da questa esperienza... E Milo mi pare il tipo di persona da rimanerne più segnata: forse per la sua vitalità e positività che vi ho sempre letto.


Spero stiate tutti bene: io sono un po' preoccupata per l'università, ma ancora navigo tranquilla.


Il prossimo aggiornamento?? Non prima dell'inizio di Dicembre: gli esoneri si avvicinano e mi metterò a scrivere solo dopo...


Un enorme applauso ad ALEXIEL MIHAWK per il perfetto lavoro da beta: sist, questa FF senza di te varrebbe meno della metà!


Passiamo ai ringraziamenti:


X war: Grazie per la “sintonizzazione”^^ Son rimasta così O.O scoprendo che Camus non ti esalta come personaggio e che la mia versione ti sia piaciuta: è stata una bella soddisfazione (del tipo Kurumada 100- Rue 1... ma almeno ho il goal della bandiera!!). Speriamo che questa versione di Milo non ti faccia rimangiare tutto^^ Per gli accadimenti irlandesi... beh, dovrebbe vedersi qualcosa nel prossimo capitolo, se la Musa non mi suggerisce altrimenti: questo capitolo mi ha infatti portato in mente una nuova ideuzza^^ Vedremo... Un abbraccio^^


X EriS_SaN: Questa volta la mancanza è durata di meno^^ Il tuo commento è stato fin troppo lusinghiero e spero che questo capitolo ti soddisfi altrettanto... Quanto alle tue supposizioni... beh il momento della verità è vicino, per cui non posso scoprire le mie carte in gioco^^ Quindi, entro in silenzio stampa XD Grazie ancora e non dire che sei tonta: quel pezzo è enigmatico apposta, comunque, i miei flashback sono corsivi e quello no... Vedrai!!Quanto alla questione macchine da guerra, è un argomento complesso, su cui credo alla fine ognuno di noi arriva ad una diversa posizione.


X Snow Fox: Perdona ancora la attesa, son contenta che ti abbia soddisfatto^^ Mi farai arrossire con tutti questi complimenti... Némain è una creazione importante ed ogni giorno provo a renderla il meno Mary Sue possibile... Speriamo di riuscirci! Camus avrà il suo spazio e spero di evitare l'OOC estremo il più possibile, ma non garantisco... Lo stesso per Milo: che ne dici di lui? Grazie ancora ed alla prox


X anzy: Grazie mille per l'approvazione di Camus e lieta che la lunga pausa non ti abbia indotto all'abbandono^^


X Gufo_Tave: Mi sa che la mia edizione non coincide con la tua perchè non riesco a capire il dialogo cui fai riferimento: mi daresti più indicazioni? Credo che anche questo capitolo sia abbastanza lento, ma presto le cose saran fin troppo agitate!! Grazie mille del commento e della “fedeltà” XD!!


X Kikkina90: Camus OOC a quanto vedo riscuote parecchio successo XD, forse normalmente fa troppo ghiacciolo XD... Quanto a June... vedrai... ^^ Grazie mille del commento e goditi questo capitolo!!


Un bacio a chi recensisce!! *fu così che nessuno recensì XDDDD*

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