Cosa cerchi veramente di Rue Meridian (/viewuser.php?uid=13482)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo ***
Capitolo 2: *** 2. Il Pesce Australe ***
Capitolo 3: *** 3. Decisione e sicurezza ***
Capitolo 4: *** 4. Un'alternativa alla sconfitta ***
Capitolo 5: *** 5. Sentimenti ***
Capitolo 6: *** 6. Come è iniziato ***
Capitolo 7: *** 7. I cavalieri di Athena ***
Capitolo 8: *** 8. Famiglia e protezione ***
Capitolo 9: *** 9. Domande e risposte ***
Capitolo 10: *** 10. Sfogarsi ***
Capitolo 11: *** 11. Il Nemico ***
Capitolo 12: *** 12. Futuro e passato ***
Capitolo 13: *** 13. Sofferenza ***
Capitolo 14: *** 14. Colline verdi ***
Capitolo 15: *** AVVISO ***
Capitolo 16: *** 16. Macchine da guerra ***
Capitolo 17: *** 17. Incubi ***
Capitolo 1 *** 1. Prologo ***
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Cosa
cerchi veramente
1.
Prologo
Il vento
colpiva incessantemente l’erba, che d’estate cresce stranamente grassa e folta
sull’isola, scuotendo pochi
cespugli più alti, che riescono ad attecchire nonostante le rigide temperature,
tenacemente rispuntando in primavera dopo le gelate invernali, che imbiancano
l’arcipelago.
Niente si
vedeva sull’isolotto che riuscisse a contrastar il vento ed a rimaner ritto;
sola, una figura si stagliava vicino alla scarpata rocciosa a picco sul mare,
unica interruzione verticale di un paesaggio altrimenti piatto e ripetitivo.
La figura,
che guardava verso il mare, era chiaramente umana, ma poco altro si poteva dire
di lei.
Avvolta in
un lungo mantello grigio, stretto dalle braccia contro il corpo, il cappuccio
ricaduto sulle spalle dopo una lotta persa in partenza col vento. Il capo era
dunque scoperto, ma pochi indizi forniva, poiché il volto era coperto di una
maschera senza espressione, modellata su un volto femminile, totalmente lucida
se non per due segni azzurri sulla guancia destra a ricordare dei graffi; una
cascata di capelli ricci, del colore dell’acqua, le ricadevano sulle spalle ad
incorniciare quella figura che poteva altrimenti rassomigliare ad una
statua.
La figura
rimase ferma ed immobile anche quando, tempo dopo, un uomo si avvicinò risalendo
il lieve pendio che portava al limitar della scogliera.
L’uomo era
brizzolato, con occhi chiari, la pelle secca segnata dal vento, alto ben più del
portatore della maschera, poco più di trentacinque anni d’età. Si fermò accanto
a lei, sulla sua destra e si mise a contemplare il mare.
- E’ oggi.-
L’uomo aveva parlato, ma difficilmente si sarebbe inteso se questa fosse una
domanda od un’affermazione.
La figura
non rispose ed egli tornò a parlare, la voce bassa dell’età, piatta e senza
sentimento.
- Dove
andrai?-
Dopo una
manciata di secondi la figura finalmente parlò, la voce chiaramente femminile,
giovane ma anch’essa atona.
- Al
Santuario.-
- Capisco…
Vuoi iniziare da lì la tua ricerca.-
- No.-
A quella
risposta l’uomo si voltò a fissarla, impassibile, se non negli occhi che erano
animati da un vago stupore.
- Voglio
ottenere il grado di Maestra.-
L’uomo
tacque per un poco, come fosse indeciso su quale piega far prender al
discorso.
- Non ti
accetteranno… a causa mia… a causa di chi sei…-
- Mi farò
accettare.-
L’uomo
sospirò, ma senza sconforto, piuttosto accettando per l’ennesima volta la
cocciutaggine della donna.
- Sei
cambiata da quando sei arrivata qua…Ascolta solo il mio ultimo insegnamento.
Ricorda
sempre quello che hai imparato fino a adesso, loro non sempre l’accetteranno,
anzi spesso ti contrasteranno, ma ciò che ti ho insegnato mi ha reso ciò che
sono e ti ha reso così, ha salvato a me la vita e la salverà a te. Forse ho
sbagliato, forse tutto quello che ho detto sarà smentito dai fatti, ma era tutto
ciò che avevo e ti ha reso più forte di quanto mai saresti potuta essere. Forse
meno felice… ma più forte.-
La donna
rimase in silenzio per qualche minuto, poi si voltò ed iniziò a scender il
pendio; solo quando giunse ad una quindicina di passi da lui proferì senza
voltarsi –Addio maestro- poi si allontanò scomparendo dalla vista.
Il sole,
grigio e freddo, iniziò a tramontare all’orizzonte nascosto dalle nuvole. Solo
quando la notte cadde su quell’isola remota dell’arcipelago delle Faer Oer
l’uomo si allontanò dalla scarpata tornando alla sua dimora.
Ciao a tutti!! Beh, qualche parolina
d'introduzione... Alcuni potrebbero giustamente farmi notare che ci sono in giro
per EFP due mie fanfic con la dicitura "da completare". Allora, diciamo che
"Sala d'aspetto" è una raccolta, e quindi poichè ogni capitolo è indipendente e
di conseguenza non potrei mai generare ansie su un finale mancante, mi sento con
la coscienza a posto. Anche perchè sto lavorando su un terzo capitolo, che ha un
punto debole su cui mi sto incaponendo, ma dovrebbe esser risolto per fine
settembre. Per quanto riguarda "Gelosia", beh mi sento molto in colpa... So
esattamente come voglio farla finire (mi mancano solo due capitoletti), ma non
riesco a scriverli adeguatamente... Penso che aspetterò per lo meno la ripresa
della serie e di vedere le nuove puntate perchè ho perso lo spirito del
Princeton... Sorry, per eventuali proteste contattatemi... ( anche se in fondo
penso che non ci siano molti a tenere alla fine di quella schifezza...)
Per chi ha avuto la forza di giungere fino a qui
posso rassicurarlo che una ventina di pagine word di questa storia son già state
scritte, e quindi non tema abbandoni prematuri della ff. Ho fatto alcuni
cambiamenti in questa ff ai dati che Kurumada dà dei suoi personaggi,
cambiamenti fondamentali per la trama della fic per renderla vagamente
verosimile... Ho cambiato il luogo di nascita di un paio di pg, una data di
nascita, ed ho aggiunto una parentela... ma non dirò di chi! Sennò tanto vale
che vi dica tutto...
Chiedo un piccolo parere a voi che avrete la
gentilezza di commentare (in bene od in male) questa fic: i capitoli sccessivi
sono di poco più lunghi di questo. Secondo voi, devo compattarne un paio per
dare un minimo di consistenza al singolo capitolo? O li preferite di questa
lunghezza? Per me è indifferente, dipende da voi.
Per il resto posso dire che vorrei provare ad
aggiornare una volta alla settimana, al massimo più avanti ogni due: per il
momento il materiale ce l'ho... ma se vedo che la cosa vi schifa, beh ditelo che
lascio perdere!
Che dire, a me stranamente piace, è una vecchia idea
che finalmente prende corpo ed ho delle buone carte da giocarmi... Ma come tutti
i giocatori che si intendono un minimo di carte, gli assi scendono a partita ben
avviata...
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Capitolo 2 *** 2. Il Pesce Australe ***
chapter one
2. Il Pesce Australe
La nave giunse in porto in mezzo alla mattinata, ed i
passeggeri si accalcarono sul ponte nella attesa che terminassero le operazioni
di attracco per poter finalmente sbarcare.
Il porto di Atene era vivo di quel fermento che
caratterizza ogni città commerciale sul mare, ma oltre a questo si aggiungevano
le folle di turisti venuti ad ammirar le bellezze dell’antico centro del mondo.
In mezzo alla folla, forse un po’ più in disparte rispetto al resto dei
passeggeri, una figura mascherata osservava il porto, appoggiata coi gomiti alla
ringhiera metallica della nave.
La ragazza, perché tale la rivelavano le forme chiaramente
intuibili sotto i jeans ed una t-shirt aderente, doveva avere all’incirca una
ventina d’anni ed era alta e slanciata, dotata di una struttura fisica solida ed
asciutta.
I passeggeri le lanciavano occhiate preoccupate, ma presto
era girata la voce che fosse orribilmente sfregiata e che portasse per tale
motivo tale maschera; tuttavia il suo modo di fare scostante avevano presto
scoraggiato i vari moti di pietà che la notizia aveva destato.
Scese insieme agli altri passeggeri, ma non si fermò a
riempirsi gli occhi delle meraviglie dell’isola, ma iniziò a dirigersi con passo
costante verso la zona archeologica della città. Appena in vista di questa però,
iniziò ad allontanarsi da essa, risalendo la rocca che dominava la città. Non
mise molto tempo, nonostante l’enorme cassa metallica che portava sulla schiena,
a giungere, dopo un lungo canyon, all’ingresso di una vallata alla base di una
rocca, costellata di antiche costruzioni.
- Ferma dove sei!-
Una decina di uomini vestiti come antichi soldati si
pararono di fronte a lei, le armi alzate, pronti ad ingaggiar uno
scontro.
- L’ingresso al Santuario è vietato agli stranieri! Rivela
la tua identità donna!-
La ragazza
si tolse dalle spalle la custodia e la depose ben visibile davanti a sé, poi parlò con
voce piatta e quadi annoiata:
- Devo incontrare Athena…Riferitele che il Silver Saint
della costellazione del Pesce Australe chiede di essere ricevuta.-
- Il Pesce Australe? Ma che diavolo di
costellazione…?-
La ragazza incrociò le braccia sotto al seno e proferì con
voce venata di sarcasmo: -Forse ti è più nota come la costellazione dello
Squalo.-
A quelle parole i soldati strinsero maggiormente le armi e
fissarono con maggiore attenzione la straniera, ma questa incurante si era
seduta sulla custodia del suo cloth, incurante di tutto e di tutti.
Dopo averla osservata, uno dei soldati fece cenno ad altri
due, che si allontanarono di corsa dal luogo, dirigendosi verso il
Santuario.
La Silver Saint rimase lì immobile, nonostante il tempo
passasse abbondantemente, tanto che le stesse guardie diminuirono pian piano
fino a giungere ad una sola coppia, che fissava con ansia ogni possibile
movimento della Saint.
Solo un paio d’ore dopo che il sole aveva raggiunto il suo
zenit vi fu un cambiamento: due donne comparvero e fecero cenno alla Saint di
seguirle.
Entrambe portavano la maschera, senza alcuna decorazione, e
vestivano la tuta di allenamento tipica del Santuario. Una di loro, la più alta
e più anziana, si presentò come la Silver Saint dell’Aquila, Marin, e presentò
la brunetta accanto a sé, come un’apprendista, Dunya.
- Ti porteremo dal Gran Sacerdote… Lui deciderà se potrai
incontrare la dea.-
La Saint dello Squalo non fiatò e Marin si avviò seguita da
presso dall’apprendista, che ogni tanto si voltava ad osservar preoccupata la
donna che si rimetteva in spalla lo scrigno dell’armatura e le iniziava a
seguire, pochi passi dietro di loro.
Dopo aver attraversato la vallata, superando i campi
d’addestramento, dove tutti si voltavano a fissarle, e dopo vari tentativi da
parte dell’apprendista di parlare alla Saint dell’Aquila della pericolosità
della loro “ospite”, giunsero all’inizio di una scalinata che risaliva il monte.
La imboccarono e risalirono fino a giungere ad un’immensa costruzione, del tutto
simile ad un tempio dorico.
-La Prima Casa, la Casa del Cavaliere dell’Ariete.- Marin
spiegò, mentre si avvicinavano a tre figure ricoperte di cloth splendenti
d’oro.
Una di queste, un uomo alto dagli occhi verdi e lunghi
capelli viola, s’avvicinò e si presentò con voce calma e educata, dopo aver
fatto cenno all’apprendista ed alla Saint di Eagle di farsi da parte.
- Benvenuta straniera, il mio nome è Mu, Cavaliere
dell’Ariete, Custode di questa Casa ed attualmente Gran Sacerdote del Grande
Tempio. Costoro sono il nobile Aioria, cavaliere del Leone, ed il nobile Dohko,
cavaliere di Libra.-
I due,
indicati dal Gold, osservarono la straniera attentamente e forse
addirittura con ostilità per quanto riguardava il Cavaliere di Libra: se essa
però se n’era accorta non lo diede a vedere e chinò di poco il capo in segno di
rispetto, mentre rispondeva con quella voce così atona, da creder che non
sapesse cosa fossero le emozioni.
- Chi sono già lo conoscete ed il mio nome non ha alcuna
importanza al momento- Mu ed Aioria rimasero perplessi, mentre l’ostilità del
cavaliere di Libra si faceva più evidente.- Vengo per incontrar Athena, Gran
Sacerdote: ho una richiesta da farle e voglio che sia Lei in persona a decidere
se accordarmi o no ciò che desidero.-
La voce di Mu era cortese come sempre, anche se lo stupore
si leggeva chiaramente nel suo sguardo –Ogni richiesta alla Dea, cavaliere, deve
passare attraverso di me. Non posso concederti d’incontrar Athena senza
conoscerne il motivo. I tempi sono cupi, la battaglia contro Hades è appena
finita, ma i nemici non son ancora tutti sconfitti.-
La donna tacque un attimo, soppesando la risposta
del cavaliere di Ariete, poi proferì raddrizzandosi.
- Vengo a chieder di esser addestrata e poi messa alla
prova per ottenere il titolo di Maestra-
- Mai!- La voce del cavaliere di Libra risuonò forte ed
improvvisa nell’aria di fronte alla Prima Casa.
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L’aria s’era fatta elettrica, il cavaliere dell’Ariete
poteva sentire il cosmo del compagno di battaglie ardere in maniera
impressionante a causa dell’ira. Chiunque si sarebbe spaventato e già una serie
di apprendisti già sensibili al cosmo e di cavalieri s’erano avvicinati alla
Prima Casa per osservare la scena, notevolmente preoccupati per la perdita di
controllo del Gold, sempre calmo ed equilibrato.
La straniera però non dava segno d’agitazione e sembrava
rimaner impassibile: sembrava, perché la maschera impediva a chiunque di capire
quali sentimenti s’agitassero in lei.
Mu intravide con la coda dell’occhio Aioria notevolmente
sorpreso e parecchio interdetto, mentre alle sue spalle altri Gold si
aggiungevano al gruppo.
- Non ho alcuna intenzione di permettere a questa… - Dohko
si trattenne dal sibilare qualunque insulto stesse pensando. - … a questo essere
di divenire una Maestra!-
-Non credo di aver chiesto la vostra opinione, cavaliere di
Libra, per quanto questa possa essere sicuramente interessante- La voce della
ragazza continuava ad essere piatta e quasi totalmente atona, nonostante le sue
parole grondassero sarcasmo. – Invece ho chiesto al Gran Sacerdote di inoltrare
alla Dea la mia richiesta e voi non avete niente a che vedere con essa o con il
suo rifiuto-
- Io credo proprio di sì invece!- Ringhiò, iniziando ad
espandere il suo cosmo e stringendo i pugni, pronto a sferrare un
attacco.
Ad impedire che la situazione precipitasse fu l’intervento degli
altri Gold Saints: Mu si frappose fra la donna ed il cavaliere di Libra, mentre,
appena giunti, Milo, cavaliere di Scorpio, e Camus dell’Acquario trattenevano il Gold
pronto a scattare.
-Cosa succede Dohko? Che diavolo stai facendo? Non puoi
aggredire un’altra Saint senza un motivo! E’ solamente una ragazzina…- La voce
squillante di Milo espresse i pensieri di coloro ch’erano ignari dei
fatti.
- Un’assassina, una maledetta vorrai dire: è il cavaliere
dello Squalo!- La voce di Deathmask rispose, mentre egli s’avvicinava al gruppo
seguito dai cavalieri della Seconda e della Dodicesima Casa.
- Detto dal cavaliere di Cancer deve essere un complimento,
vista la ferocia con cui s’accanisce sulle sue vittime.- Il tono gelido della
ragazza diede ancora maggiore effetto alle parole della ragazza.- Non mi lascio
definire assassina da uno che strappa i volti dei cadaveri dei suoi avversari
per decorare la sua Casa!-
Deathmask divenne livido di rabbia a quelle parole e si
slanciò verso la ragazza in modo da evitare il cavaliere dell’Ariete: era ad un
solo metro da lei, quando un enorme cosmo giunse a separarli.
La Dea Athena era giunta accompagnata dagli ultimi Gold
Saints che ancora non erano giunti: i custodi della Terza, della Sesta e della
Decima Casa.
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-Ora basta!- La voce di Athena, o meglio della sua attuale
reincarnazione, Saori Kido risuonò all’interno della Prima Casa. Aveva ordinato
ai Gold di entrare per evitare di continuare a dar spettacolo di sé di fronte
all’intero Santuario ed era riuscita a calmare gli animi momentaneamente. Almeno
fino a quando non aveva chiesto spiegazioni di ciò che stava succedendo: a quel
punto s’era scatenato l’inferno. I Gold avevano iniziato a bisticciare tra loro
ed ad urlare e lei non ci aveva capito più nulla. All’esterno la ragazza, che
sembrava essere la causa scatenante della bagarre, aspettava la fine delle
discussioni, affidata alla custodia di Marin dell’Aquila e di un paio
d’apprendisti.
I Gold si azzittirono all’udire la Dea, ma continuarono a
rimaner inquieti ed a guardarsi in cagnesco.
- Grande Mu, ti prego, vuoi spiegare cosa sta accadendo ed
illuminarci sul perché l’arrivo di questa donna ha causato tanto chiasso?- Saori
richiese con quella grazia e quella naturalezza che rendevano educato e cortese
un ordine, tipiche di chi ha il potere e lo esercita senza abusarne.
Mu con un cortese inchino, volto probabilmente a nascondere
un piccolo sospiro, iniziò a parlare:
- La ragazza che avete visto, milady, è la Silver Saint
della costellazione del Pesce Australe, tristemente nota come costellazione
dello Squalo. E’ venuta a chiedere a voi, milady, di esser addestrata per poter
ottenere il titolo di Maestra-
- Se lo può scordare- Sibilò il cavaliere di Libra,
destando lo stupore della Dea, che chiese spiegazioni.- Milady, quell’armatura è
nota come il cloth dello Squalo a causa delle stragi che i cavalieri che la
portavano compivano. E’ un’armatura maledetta, chi la indossa compie le peggiori
efferatezze per proprio piacere.-
- Milady, però è necessario esser sinceri. Quella della
maledizione è una leggenda di cui non sappiamo quanta verità contenga. Non tutti
i Saint che l’indossarono furono degli assassini!- La voce di Camus interruppe
Dohko, cercando di conciliare gli animi.
- Peccato che furono delle rarità di cui non si sa nulla!
Probabilmente erano degli assassini più prudenti degli altri… - Il sarcasmo di
Deathmask era tangibile.- Non solo erano assassini senza scrupoli, ma anche dei
traditori di Athena! E si dice che fossero quasi imbattibili…-
- Per favore! Il cosmo di quella ragazzina è addirittura
inferiore ad un apprendista!Mi stupisco che sia diventata una Silver… con quel
cosmo non è un pericolo per nessuno! Men che meno qui dove ci siamo noi Gold
Saints!- Ribattè Milo di Scorpio- Non riesco a capacitarmi di come potete
pensare che sia pericolosa!-
- Se non erro, l’ultimo Saint a vestire quell’armatura
risale a più di due secoli fa: a lungo si è creduto che il cloth fosse disperso
o addirittura distrutto.- La voce pacata di Shaka costrinse tutti a voltarsi
verso l’uomo più vicino ad Athena.- Costui era un assassino senza scrupoli, si
dice che fosse un uomo di ghiaccio, un traditore del Santuario. E colui che lo
sconfisse era il cavaliere di Libra di allora.-
A quelle parole, i Gold Saints si voltarono ad osservare
Dohko, consapevoli che, nonostante l’aspetto fosse quello di un ventenne, il
cavaliere di Libra aveva circa duecentocinquanta anni.
- E’ vero, anche se solo in parte. Per sconfiggerlo
necessitai dell’aiuto del cavaliere di Capricorn, che morì nello scontro.- Dohko
parlava col capo chinato, fissandosi le mani strette a pugno.
- E’ assurdo mia Dea! Non possiamo caricare un cavaliere
delle colpe di chi ha indossato prima di lui l’armatura!- Kanon di Gemini
intervenne, ben consapevole del rischio di tale intervento. Non tutti avevano
dimenticato le colpe di cui si era macchiato in passato e pochi si fidavano di
lui.
Ed, infatti, a quelle parole scoppiò nuovamente il
finimondo: i Gold ricominciarono a discutere, mentre la Dea si domandava tra sé
che fare.
Le posizioni erano abbastanza ben definite: i Saints di
Cancro, del Leone, della Bilancia, del Capricorno e di Pesci erano in varie
gradazioni contrari ad accettare le richieste della donna, mentre gli altri
volevano concederle una possibilità. Solo Shaka di Virgo rimaneva indifferente
alla questione e si manteneva equidistante dalle due fazioni.
Una situazione di stallo. Dove era l’intervento della Dea
della giustizia a dover esser decisivo.
- Vediamo cosa dice a tal proposito la ragazza- La proposta
di Shaka stava per far nascere una nuova discussione, quando un cenno della Dea
zittì tutti.
- Il nobile Shaka ha parlato con saggezza. Fate condurre
dentro la donna e solo lei. Voglio evitare scenate di piazza.- Lo sguardo della
Dea fulminò eventuali reazioni ed il cavaliere di Gemini uscì a chiamare la
ragazza.
Beh, che dire.... spero che la cosa
v'interessi... Beh, prima di tutto i ringraziamenti:
Per Synnovea: Qui ne ho fusi un paio... spero che la
"consistenza" quantitativa e qualitativa sian soddisfacenti! Ti ringrazio del
commento e ne approfitto per complimentarmi con te e war per Siwa... non lascio
molti commenti generalmente perchè non ne ho mai il tempo ma la seguo con molto
interesse!
Per White Gundam: Thanks! Beh per le tue risposte
dovrai aspettare... Si capirà... ma con un po' di pazienza... il mio personaggio
è... come dire... una bella sorpresa.... (almeno spero!) ... La parentela è una
delle mie idee che mi dan maggiore soddifazione pur essendo come dire... poco
attendibile!
Per Gufo_Tave: Spero che la lunghezza basti... Kanon?
Da che cosa fai questa deduzione? Potrebbe essere... oppure no... mmm
vedremo...
Beh, allora per quanto riguarda la costellazione del
Pesce Australe vi consiglio un salto su questo link: http://it.wikipedia.org/wiki/Pesce_Australe
L'immagine di Bode non fa pensare ad uno squalo
(infatti questa identificazione è mia), ma comunque la presenza dei denti in
bocca al pesce potrebbe giustificarla...
Altre cose da aggiungere... Non ho previsto i Bronze
Saints: infatti, tranne il meraviglioso e mio adorato Ikki, non mi esaltano
particolarmente... Però forse potrebbero apparire, ma in generale come
personaggi secondari... In compenso, ho creato un altro personaggio, a parte la
protagonista, che mi dà quasi più soddisfazioni di lei! In effetti, a volte la
mia protagonista mi pare un po' noiosa... Non perchè sia una Mary Sue ( spero
che nessun abbia questa impressione) ma perchè ha un carattere un po' strano...
Ma io certe cose non dovrei dirvele!!
Il problema è che vorrei parlarvi per ore... Comunque
ho cambiato anche la grandezza perchè sono cecata e come prima avevo un sacco di
difficoltà a leggere... ora sto sperimentando... ditemi la
vostra...
Un bacione grosso a chi legge, ma due a chi
commenta!
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Capitolo 3 *** 3. Decisione e sicurezza ***
chapter_two
3. Decisione e sicurezza
Il sole si avvicinava alla sua fase
di tramonto ed i suoi raggi arrossavano la scalinata delle Dodici Case.
La Silver Saint dello Squalo sostava
immobile, appoggiata allo scrigno del suo cloth, fissando il pavimento marmoreo
sotto i suoi piedi. Se avesse alzato lo sguardo avrebbe notato che la folla che
si era avvicinata precedentemente era stata dispersa dal cavaliere dell’Aquila e
dai due apprendisti che ora sostavano ad una quindicina di passi da lei. Dunya
più isolata dai due fissava la straniera, mentre Marin teneva una lezione a voce
bassa all’altro apprendista, un giovane dinoccolato, che pendeva dalle labbra
della maestra.
Tuttavia la propria tempesta
interiore prendeva tutta l’attenzione della ragazza: analizzava ciò che era
successo, riflettendo sui luminosi cosmi dei Gold che aveva percepito. La cosa
che l’aveva stranita era la nota di familiarità che aveva ad un certo punto
percepito e che non riusciva a chiarirsi. Non riusciva a capire chi era ad
emanare quel cosmo, poiché la presenza contemporanea dei vari Gold le aveva
impedito di percepire le diverse sfumature, specie perché l’ostilità del
cavaliere di Libra era tale da sovrastare tute le sue altre percezioni.
Sospirò, mentre alzava lo sguardo,
tornando a prestare attenzione a ciò che la circondava: un cosmo dorato in
avvicinamento indicava che un Gold stava uscendo dalla casa
dell’Ariete.
Kanon, giunto sulla porta le fece
cenno d’entrare, mentre segnalava a Marin ed agli altri di attendere. Riportando
sulle spalle la custodia del cloth, ne approfittò per verificare: no, non era il cosmo del cavaliere di
Gemini, non era il cosmo “incriminato”.
Entrando nella Casa notò come la
discussione avesse solo aumentato, di fatto, le tensioni nell’aria e nascosta
dalla maschera fece un sorriso amaro. Dedicò la sua intera attenzione alla Dea,
che la guardava con un’espressione che voleva essere conciliante e disponibile,
ignorando gli sguardi astiosi dei cavalieri di Libra e del
Cancro.
- Cavaliere, il Gran Sacerdote mi ha
riferito le tue richieste, ma molti dei Gold Saints qui presenti si oppongono
alla tua richiesta, per motivi che credo ti siano noti. Ora io voglio sapere chi
sei e cosa rispondi alle accuse che ti rivolgono- La voce della Dea risuonò
musicale ed armoniosa nella Prima Casa.
La ragazza tacque, riflettendo, per
qualche secondo, poi iniziò a parlare, con voce piatta, tanto da sembrar quasi
annoiata: - Milady, per quanto riguarda la mia identità, desidererei esser
conosciuta solamente come la Saint della costellazione del Pesce Australe. Il
mio nome ha perso importanza, quando iniziai l’addestramento e divenni
apprendista, tanto che l’ho dimenticato.- Consapevole che nessuno le avrebbe
creduto continuò. – Sono stata addestrata sull’isola di Lìtla Dìmun,
dell’arcipelago delle Faer Oer, dal mio maestro Cormac della costellazione del
Cratere- Ignorò volutamente il sibilo del cavaliere di Libra (-Un altro
traditore…-) e proseguì.
- Solamente due anni fa ottenni
l’investitura a cavaliere, ed a questo riguardo vorrei chiarire alcuni
dettagli.- La voce si fece di ghiaccio, mentre posava di fronte a sé, ben
visibile a tutti, la custodia del suo cloth.
- Durante il mio addestramento il
mio maestro ci parlò della storia di questo cloth, allora disperso, ed io presi
allora la decisione di combattere per ottenerlo, per ottenere questo cloth e
solo questo. Ciò che fecero i cavalieri che mi precedettero non ha alcuna
importanza per me… Le loro azioni, qualunque furono non mi riguardano, né ho
intenzione di chiedere perdono per azioni non mie… - Sottolineò la sua decisione
con un gesto secco della mano, lasciando una breve pausa tra le sue parole.
- Ora milady, so che girano voci che
questa armatura sia maledetta: io vi chiedo, può un cloth creato per difendere
la Dea e da lei stessa consacrato alle stelle sue protettrici, agire contro
Athena indipendentemente dalla volontà di chi lo porta?- La mano destra si posò
sulla custodia.
- Io non lo credo e non credo che
nessuno qui sia così stolto da pensarlo. Quanto all’accusa di esser un’assassina
senza scrupoli, domando quanti cavalieri della Dea non abbiano ucciso, quando la
battaglia non gli lasciava altra scelta… Sì ho ucciso, ma non per piacere
personale, ma solo per difendermi: e questa è una colpa di cui non mi potete
accusare.-
Tacque, consapevole che le sue
parole poco effetto avrebbero avuto su chi aveva già deciso contro di lei, ma
comunque speranzosa nella saggezza e nella giustizia della Dea. Un’inquietudine
strana le stringeva il cuore: quel cosmo… lo sentiva presente, ma non riusciva
ad intendere in chi bruciava in tal modo.
-Milady - Dohko di Libra s’era fatto
avanti e si era rivolto alla Dea- La difesa di questa… di costei è ben
costruita, ad arte oserei dire, ma la sua reticenza a rivelare la sua identità è
oltremodo sospetta; quanto al fatto che non sia un’assassina non abbiamo alcuna
prova a suo favore. Inoltre, milady, il suo maestro è un traditore che non ha
mai voluto giurare fedeltà al Santuario!-
La ragazza non fiatò e rimase
impassibile a guardar la Dea; solo un rapido contrarsi a pugno delle mani palesò
la sua rabbia.
Lady Saori sospirò: la questione era
ben complessa e qualsiasi decisione le avrebbe procurato non pochi contrasti.
Tuttavia decidere a sfavore della Silver Saint le pareva profondamente ingiusto,
ma le voci che giravano sul suo conto erano invero preoccupanti.
In effetti, su una cosa Dohko aveva
ragione: non avevano alcuna prova a suo favore o contro di lei. Solo una cosa
poteva mostrare il vero carattere di quella donna così impassibile: una prova,
una prova abbastanza difficile da costringerla a rivelarsi, a rivelare le sue
vere intenzioni.
- Ebbene, ho preso una decisione.
Sono favorevole ad accettar la tua richiesta, cavaliere, ma ad una
condizione. Voglio verificare le
tue capacità ed il tuo temperamento, specie durante lo scontro. Per tale motivo,
domani, se ancora sarai sicura della tua decisione, ti scontrerai con un
cavaliere da me scelto.-
Se la ragazza ne fosse sorpresa o
meno nessuno lo capì, poiché la sua unica reazione fu un lieve annuire del capo;
per il resto, tutti presenti rimasero sconcertati, ed ancora di più al sentire
le successive parole della Dea della sapienza.
- Ti scontrerai all’Arena, un’ora
prima che tramonti il sole, col custode della Sesta Casa, Shaka di
Virgo.-
__________________________________________________________________________________________________________________
Dunya camminava sbuffando
palesemente tornando al suo alloggio al campo d’addestramento femminile.
Non è giusto! E questo a dimostrazione che non gli importa molto
dell’apprendista più scarsa del Santuario! Mi fanno saltare un intero pomeriggio
d’addestramento perché tanto “non è una gran perdita per te”…
Spero di poter far buona figura con Marin e magari imparare
qualcosa, e invece no! Quella pensa solo ad insegnare ad Alphard, il suo nuovo
allievo…Ed io? Picche!
Speravo almeno di godermi una scenetta tra i gold e sta tizia, ma
la lady Kido non vuole scene di piazza! Ed io che mi rifacevo un po’ gli occhi!
Ed ora a dimostrazione di quanto possano tenere alla mia
sopravvivenza mi dicono che devo ospitare la straniera pazzoide-assassina in
casa mia! Fantastico! Tanto se questa mi ammazza mica è una gran perdita…
E poi è di una noia mortale! Non spiccica mezza parola neanche se
costretta…E Marin se n’è andata per cavoli suoi perché ha di meglio da fare che
badare allo scarto del Santuario…
Che cavolo!
-Il tuo cosmo è talmente depresso
che viene voglia di gettarsi in un baratro…- La brunetta si voltò sorpresa,
ammutolita dallo stupore: Allora sa
parlare! Peccato lo faccia solo per prendermi per il fondoschiena… Crede che non
abbia sentito il suo sarcasmo?
-Beh, meglio il mio cosmo depresso,
che quello sputacchio che ti ritrovi!- Ringhiò, prima di realizzare che non era
il caso di rivolgersi così ad una pazza psicopatica. Si portò una mano alla
bocca, anche se il viso era coperto dalla maschera.
La straniera ridacchiò per un
istante, sa anche ridere!, prima di
parlare.
- Allora tu sei Dunya se non erro… e
cosa hai fatto di male per meritarti di tenere in casa una “pazza assassina” la
notte prima della sua esecuzione? –
Cavolo, questa gronda sarcasmo! Beh, non ha tutti i torti, l’hanno
condannata a morte! Affrontare il cavaliere di Virgo… nessuno sano di mente lo
farebbe… la cara Athena, dea della
misericordia!
- Mph… non sono affari tuoi! Ed
adesso muoviti che ce ne vuole ancora per il campo d’addestramento femminile.-
Si voltò e proseguì per il sentiero buio, seguita dalla straniera che portava
con se il suo cloth sulle spalle.
Dopo un po’ Dunya mugugnò,
passandosi una mano nei corti capelli lisci: - E’ che sono l’apprendista più
scarsa del Santuario… nonostante abbia già sedici anni, non c’è nessuno che mi
voglia prendere come allieva… mi devo allenare da sola o coi gruppi… nessuno mi
tiene per più di una settimana… dicono che dovrei mettermi il cuore in
pace…-
- E tu lo fai?- La straniera le si
era affiancata, ma continuava a guardare davanti a sé, osservando il
luogo.
-Ovvio che no! Mica mi arrendo così
facilmente io!-
-E allora perché non ti scelgono
come allieva?-
Ma è scema?- Te
l’ho detto: perché non sono capace! Vuoi che metta i manifesti o ti faccia un
disegnino perché tu lo capisca?-
-Sei una sciocca. Le capacità ce
l’hai altrimenti non ti prenderebbero con sé, ma se ti mollano dopo una
settimana è perché sei te ad arrenderti.- Ma che diamine… che ne vuole sapere
lei?
- Ti sbagli! Io non mi arrendo mai,
capito? MAI!-
La straniera si fermò e si voltò a
guardarla: - Bene, se le cose stanno così, me lo dimostrerai. Ti faccio una
promessa: se supererò la prova di domani, ti allenerò io… Ci stai?- Le porse la
mano destra e Dunya la fissò sbalordita.
Cosa diavolo sta farneticando? E ora che faccio? Oh, va bene, io
accetto… Male che vada ho trovato un maestro… una pazza psicopatica, ma comunque
una Silver Saint!
Strinse la mano con decisione e
disse semplicemente: - Ok!-
Vedremo se poi mi reggerà per più di una settimana…
Dunya scoppiò a ridere: - Dì un po’,
hai deciso di prenderti questa patata bollente perché hai intenzione di fuggire
stanotte o perché sai che morirai domani?-
- Nessuna delle due… Io non fuggo e domani non morirà
nessuno…-
- Vuoi dire che credi di poter
battere Shaka? Ma allora sei veramente pazza! E’ il cavaliere più potente del
Santuario, l’uomo più vicino ad Athena! Se quello apre gli occhi sei morta…
capito? Polverizzata! E non ne ha neanche bisogno: gli altri sensi e la capacità
di percepire il cosmo suppliscono alla mancanza della vista ed i suoi attacchi
sono letali.- Il tono dell’apprendista era
diviso tra l’incredulo ed il preoccupato: sembrava che parlasse con una
pazza.
- Non ho detto che lo batterò… anche
se potrei- Dunya la guardò scettica – e fidati, non lo dico per vantarmi. Ho
detto che domani non morirò né io, né il custode della Sesta Casa. La mia
intenzione e dimostrare il mio valore,
nient’altro.-
Erano ormai giunte alla casa di
Dunya, - Beh, per lo meno sei sicura di te stessa… Entriamo va’… Domani sarà una
giornata molto lunga.-
Ben ritrovati!.... Beh, dai un paio di colpi di scena decenti ci sono in
questo capitoletto! O no?... Eddai... uno scontro con Shaka! Non vi attira
l'idea? Non volete vedere in quanti nanosecondi muore la mia protagonista? O la
volete viva?... Comunque la mia personaggia-spalla è venuta fuori! Dunya! Lei mi
piace, ha un carattere molto più facile... e forse più piacevole... voi che
dite? Ho tante cose in previsione per lei! Anche se di più per la mia
protagonista senza nome!... l'avete notato?... ancora no-name.... chissà per
quanto... mah! Comunque ho cercato di ricambiare la vista grafica... spero sia
meglio...
Nonostante domani abbia lo scritto dell'esame di informatica ho deciso di
aggiornare, anche perchè domani sono iperimpegnata e ci metterò un po' a
riprendermi! Beh ragazzi, facciamo così:
TEST SULLA VOSTRA INTUIZIONE: Vi sfido! Vediamo se riuscite ad eguagliare la
mia mente malata ed a capire la parentela che ho inserito in questa fic! Si dirà
esplicitamente tra un paio di capitoli... Quindi avete poco tempo! Unico
indizio: lega due personaggi di Kurumada alla mia personaggiA principale!
Se volete fate ipotesi anche su eventuali coppie... ma ancora non son del
tutto certa!
Pensiamo ai vostri meravigliosi commentini!
Per Manila: Thanks! Beh, gli interrogativi son tanti!... Ma arriveran le
risposte... pian piano! Direi che questa lunghezza soddisfa le mie e spero le
vostre esigenze! Beh questo capitoletto ti ha stupita?
Per Gufo_Tave: Ho cercato di rimediare al problema dello scorrimento
laterale...Spero di esserci riuscita... l'html non è il mio forte! Piaciuto lo
squaletto? Beh devi vedere quanto lo apprezza Dunya! (Piccola
anticipazione!)
Per Dafne: Dauko irritante? Naaaa... perchè dici questo? Secondo me è anche
peggio! ^^ Comunque c'è chi fa figure peggiori!(Vedrai...) Effettivamente la
costellazione del Pesce Australe non è esattamente la più famosa
dell'universo... Ma è l'unica che potevo assimilare alla figura dello
Squalo..Addirittura stupendo? Beh, son contenta ci sto mettendo l'anima..(
invece di studiare!)... Spero che il gradimento almeno non
diminuisca!
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Capitolo 4 *** 4. Un'alternativa alla sconfitta ***
chapter_three
4.
Un'alternativa alla sconfitta
L’arena era gremita
fino a scoppiare, solo i posti per la Dea, il Gran Sacerdote e gli altri Gold
erano vuoti. Tutti gli occhi erano fissi sulla sfidante, che aspettava
appoggiata ad un tronco di colonna, le braccia incrociate al seno, rivestita
della sua armatura. Effettivamente, rivestita di quel cloth, la ragazza faceva
la sua figura: l’armatura era totalmente d’argento, se non per qualche
decorazione blu oltremare, riluceva sotto il sole e l’elmo in testa,
rassomigliante ad uno squalo, era abbastanza
spaventoso.
Il vociare era quasi
assordante, ma la straniera ignorava i presenti richiusa nei suoi
pensieri.
- Ehi, Sharkie, già
girano scommesse sull’esito dell’incontro!-La voce squillante di Dunya la
distolse dal suo rimuginare.
- Ti ho già detto di
non chiamarmi in quel modo, Dunya: è irritante.- Il tono si fece ironico - E
come sono le mie quotazioni?-
- Ed io ti ho già
risposto che in qualche modo ti devo pur chiamare! Comunque danno una tua
vittoria 20 a 1… Ed è una quotazione altissima se pensi che ti stai per battere
con Shaka… Nessuno sano di mente scommetterebbe su di te!Ma la tua cattiva fama
ha riequilibrato le cose: danno una patta 5 a
1!-
- Giusto per sapere, tu
su cosa hai puntato?- La voce della Silver aveva una notevole sfumatura
ironica.
- Sono una dei pochi
folli che ha puntato su una patta… per vivacizzare il gioco… fino a stamattina
non volevano neanche accettare le
scommesse!-
- Capisco.- Mormorò la
Silver, richiudendosi nel suo silenzio. Solo dopo un po’ si riscosse per
mormorare: - Dunya, il cavaliere di Virgo durante il combattimento utilizza il
suo cosmo e gli altri sensi per individuare il nemico, vero? E’ così che
supplisce all’assenza voluta della vista?-
La ragazza annuì
incuriosita, mentre la Silver proseguiva.
– Quando dici che
utilizza il cosmo, cosa intendi
esattamente?-
- Beh, non lo so con
precisione, ma una volta affermò ad una lezione comune che si poteva individuare
il nemico ricercando il suo cosmo, perché ogni cosmo è differente ed
inconfondibile.-
- Come
sospettavo.-
- Che vuoi…-
Dunya fu interrotta
dall’ingresso del Gran Sacerdote e dei Gold: Athena non era ancora giunta, ma il
Grande Mu si apprestava a dar inizio allo scontro. L’apprendista cercò di
augurare buona fortuna al cavaliere, ma questa si era avviata verso la sua
postazione all’interno dell’area di combattimento e similmente Shaka, sul lato
opposto al suo.
Concentrati: c’è sempre un’alternativa alla
sconfitta.
Le parole del Maestro
le risuonavano nella mente, mentre Mu parlava ai combattenti ed agli spettatori,
parole che a mala pena percepiva, mentre si concentrava, escludendo dalla sua
coscienza i rumori del pubblico, la confusione, i pensieri riguardanti quello
strano cosmo familiare che anche adesso percepiva chiaramente, ma che non
riusciva a distinguere tra la moltitudine dei presenti.
Concentrazione: se voglio sopravvivere la chiave è
concentrarmi. Non posso vincere, o almeno non senza ucciderlo, e non è il
caso.
Devo tenerlo a bada ed evitare di farmi troppo male: è il
massimo risultato a cui posso aspirare.
E’ la mia unica possibilità, ma per farlo devo evitare i
suoi colpi.
Che Athena mi protegga!
E che la mia strategia
funzioni…
Mu finì di parlare e
fece un cenno con le mani affinché lo scontro avesse inizio: Shaka, assumendo la
posa del Buddha, iniziò a concentrare il suo cosmo e per un attimo la ragazza
barcollò sopraffatta dalla sensazione di quel cosmo schiacciante, un cosmo
così forte e così luminoso.
Sono dunque questi i Gold
Saints? ...
che speranze posso avere?
... è così immenso...
eppure non è affatto
ostile... non ha alcuna intenzione ostile...
Si riprese e tornò a
concentrarsi sul combattimento.
Ok, vediamo che si può fare.
Sta concentrando una sfera d’energia tra le sue mani,
devo impedire che mi colpisca: non ho alcuna di intenzione di scoprire l’effetto
del colpo!
Dunya si stava massacrando le
mani, torcendole tra di loro, e come tutta l’arena sobbalzò a vedere
l’esplosione provocata dal Tenma Kofuku di Shaka.
– E’ finita…- mentre
osservava la nebbia di polvere, sollevata dal colpo, diradarsi, sperando che
almeno la Silver fosse rimasta in vita.
Un urlo di sorpresa si levò
quando si vide che la ragazza non solo era ancora in piedi, ma anche
miracolosamente illesa, le braccia tese in avanti coi palmi delle mani ben
aperti.
La causa del miracolo
era una barriera d’acqua, a forma di cupola, che s’era formata intorno a lei.
-Spiacente, ma temo che
ci vorrà qualcosa di più di questo, cavaliere: la Defending Rain non cede di fronte a nulla!-
Peccato che prosciughi le mie
energie e m’impedisca di attaccare contemporaneamente…
La Silver mosse le
mani, ritirando la difesa e concentrando l’acqua in una sfera nelle sue mani, il
suo cosmo vibrava lievemente più brillante di prima, ma comunque insignificante
anche per un normale Silver.
Shaka, all’inizio forse
sorpreso dalla difesa della giovane, rimaneva immobile, come se non avesse
intenzione di contrattaccare, avvolto nel suo cosmo luminoso, lievitando a
mezz’aria.
La ragazza concentrò il
cosmo nella sfera d’acqua che aveva tra le mani e la scagliò verso il cavaliere
di Virgo urlando: - Oceans’ Wave!-
Shaka rimase impassibile,
mentre il colpo si avvicinava velocissimo, fino a quando mormorò: - Kahn- ed una difesa impenetrabile si oppose
all’attacco, che si frantumò in un mare d’acqua.
- A quanto pare anche
tu dovrai fare di meglio, cavaliere- La sua voce non aveva alcuna sfumatura
ironica e forse per questo era più irridente che mai.
- L’ho già fatto- La
ragazza rispose, sorridendo dietro la maschera – Guardati intorno Shaka di
Virgo!-
Il Gold Saint non fece
come suggerito, al contrario del resto dell’arena: tutta la superficie del
campo da battaglia era ricoperta da una decina buona di centimetri d’acqua e la
Silver Saint camminava su di essa!
- Adesso, cavaliere, lo
Squalo è nel suo elemento naturale e tu sei appena entrato nella sua tana!-
- Se i tuoi attacchi
son tutti così scarsi, al massimo potrai sperare di affogarmi!- Shaka rispose
tranquillo, mentre si preparava nuovamente a colpire con la stessa tecnica
utilizzata in precedenza.
Mai utilizzare due volte lo stesso colpo!
Shaka attaccò e la ragazza nuovamente parò il colpo e rispose con
l’Oceans’ Wave, che si frantumò nuovamente in migliaia di gocce
d’acqua.
Poi, successe
l’incredibile: la ragazza corse sull’acqua in modo da portarsi sulla destra
dell’avversario e questo non se ne accorse, se non all’ultimo quando il colpo
era troppo vicino per schivarlo integralmente.
Lo colpì di striscio, sul
fianco, e Shaka rimase più sorpreso che danneggiato.
- Come ha fatto?...- fu
la domanda che passò nella mente di tutti, ma nel frattempo lo scontro
proseguiva.
La ragazza colpiva
incessantemente, il tempo necessario per cambiar posizione d’attacco, e Shaka
riusciva solo all’ultimo a schivar i colpi grazie alla velocità della luce,
contrattaccando nella direzione da cui era venuto il colpo, da dove
però la Saint s’era già allontanata.
- Cosa diavolo sta
succedendo? Com’è possibile che quella ragazzina lo metta così in
difficoltà?-
Milo di Scorpio era
incredulo come tutti accanto a sé.
- Sfrutta la debolezza di
Shaka: i suoi occhi.-
Tutti si voltarono ad
ascoltare Camus dell’Acquario non intendendo le sue parole.
- Shaka non può
sentire i suoi movimenti perché lo strato d’acqua permette allo Squalo di
muoversi silenziosamente e non riesce ad individuare il suo cosmo, se non
all’ultimo istante, perché lei lo annichila fino al momento del
colpo.-
- Vuoi dire che il suo
cosmo è così scarso perché lei lo riduce “volontariamente”?- Il cavaliere
dello Scorpione non ci voleva credere.
- Ovviamente: credevi
che un Silver potesse avere quella nullità di cosmo? Ora la domanda che mi preme
è un’altra: Shaka aprirà gli occhi?-
- Deve farlo se non è un
folle!-
Deathmask era
notevolmente irritato, - Quella donna è un’imbrogliona!-
- No, è solo
consapevole che non può batterlo puntando sulla forza fisica o del cosmo: lei è
una Silver e lui è un Gold, questo fatto rimane comunque. Può solo contare
sull’astuzia: la sua è una strategia. E non credo neanche che Shaka aprirà gli
occhi, li terrà chiusi per mantenere un minimo di equilibrio
nell’incontro.-
- Vuoi dire che lei
potrebbe batterlo, se lo scontro andasse avanti così?- Aioria del Leone era
incredulo.
- No, la differenza
rimane, lei può solo metterlo in difficoltà, ma Shaka non riceve comunque
danno.-
Lo scontro continuava,
anche se la ragazza ogni tanto appariva più lenta, e sembrava destinato a
proseguire ripetitivo fino all’esaurimento di uno dei due contendenti: ma
qualcuno non la pensava così.
La straniera si trovava
nuovamente alla sinistra di Shaka, ad un paio di metri di distanza ed era pronta
a sferrare il colpo, quando ci fu un grido: -Shaka, alla tua sinistra!-
Cosa diavolo…? La ragazza fece appena in tempo a vedere il ghigno di
Deathmask, prima di essere colpita in pieno dal Tenma Kofuku.
Fu scagliata a terra
dall’altro lato dell’arena ed il dolore le annebbiò ogni
sensazione.
La rabbia la riportò
alla coscienza di ciò che la circondava: l’intera arena era innaturalmente
silenziosa, visibilmente scioccata da ciò ch’era
successo.
Si rialzò dolorante,
mormorando ingiurie, e, quando fu finalmente in piedi, individuò Deathmask tra
il pubblico ancora ghignante. L’ira prese il sopravvento…Quel maledetto…me la
pagherà!
- Bene, dunque oltre che
assassino, sei un vigliacco!- Più che un grido, fu un cupo ringhiare quello
della ragazza.
Deathmask s’infuriò
e scese sul campo di battaglia, camminando a grandi passi verso di lei: -
Come osi?! Piccola impudente, ora la pagherai! Sei solo una mocciosa
imbrogliona-
Imbrogliona! Detto da
quel…
La Silver, annebbiata
dalla rabbia, si slanciò all’attacco, ma il Gold di Cancer parò il suo attacco
con fare sprezzante e le diede una gragnola di pugni che la rimandò nuovamente a
terra.
Stupida! Ti sei fatta accecare dalla rabbia, hai
perso il tuo sangue freddo e questo è il risultato! Ora
concentrati!
- Fermo
Deathmask…-
Shaka di Virgo fece per
intervenire, ma Dohko lo trattenne per la spalla, dicendo: - L’ha insultato… Ha
diritto a rivendicare soddisfazione-
- E’ questo tutto
quello che sai fare, mocciosetta? Credi ancora di poter competere con un Gold?
Con uno che ti è superiore?- Deathmask sogghignava mentre la osservava
rialzarsi.
- Superiore? Uno che non ha
neanche la più vaga idea di cosa sia un combattimento corretto?-
Questa volta la sua
voce era tornata gelida e grondava
disprezzo, ma riuscì a mandare in bestia il cavaliere di Cancer, che iniziò a
scagliarsi su di lei, ma trovò la Defending Rain a bloccarlo.
- Credi che un po’
d’acqua basterà a fermarmi? Non la reggerai per sempre!- Il Gold ringhiò mentre
continuava a colpire la barriera.
No, infatti, ma mi dà il tempo per pensare a come
sopravvivere… peccato che mi stia togliendo ogni
energia!
Di colpo, trasformò la
sua difesa nell’Oceans’ Wave e colpì l’avversario impreparato: non lo danneggiò
ma lo allontanò di qualche metro.
– Credi di farmi
qualcosa con quattro gocce?-
Non con quattro gocce… La ragazza scagliò nuovamente il colpo e poi,
immediatamente dopo, quasi in contemporanea, concentrò il cosmo e scagliò
migliaia di piccole schegge rosse e lucenti: -Shark’s Teeth!-
- Cosa credi di poter fare?
Dimentichi chi sono!-
Il cavaliere di Cancer parava
quasi annoiato le mille schegge, quando notò che alcune sfuggivano al suo
controllo. – Che cosa succede?..-
Molte di loro
s’infrangevano contro l’armatura, ma quelle che lo colpivano direttamente
provocarono decine di dolorosi tagli.
- Succede che quelle
quattro gocce che tu disprezzavi hanno distorto la visione del colpo dietro di
loro e ti hanno impedito di pararlo!-
Questa volta era la
ragazza ad esser sprezzante, ma non aveva tenuto conto della furia
dell’avversario e soprattutto della velocità della luce: Deathmask fu dietro di
lei in un attimo e la colpì numerose volte.
Stava per cadere di faccia
per terra, quand’egli la prese per il collo e la sollevò di fronte a sé.
E' finita... finalmente,
è finita... eppure volevo altro tempo...
-Ora, mocciosa, dì
addio a questo mondo! Tseih Ke …-
Non fece in tempo a
finire il colpo perché una luce immensa lo colpì, separandolo dalla Silver.
- Questo è il mio scontro
Deathmask! E, finché io non lo terminerò, tu non alzerai più un dito su di lei!-
Shaka di Virgo era
intervenuto ed era impressionante avvolto nel suo cosmo dorato, in piedi, gli
occhi chiusi, l’espressione irata e determinata sul
volto.
Il cavaliere di Cancer
fece per ribattere, notevolmente irritato, quando un enorme cosmo si diffuse per
tutta l’arena: -Basta così!-
Saori Kido, Athena era
giunta.
- Lo scontro che avevo
deciso era un altro, cavaliere di Cancer! –
Nel frattempo, la
straniera era riuscita a fatica a rialzarsi e la Dea portò la sua attenzione su
di lei:
- Cavaliere, il Gran
Sacerdote dice che hai combattuto con valore, così conferma il vostro
avversario, ed io credo loro. Perciò, come promesso, hai il permesso di restare
al Santuario per guadagnarti il titolo di Maestra. Che questa mia decisione sia
di legge per tutti!-
La ragazza si era
inchinata per ringraziare la Dea e quindi non poté notare l’occhiataccia
indirizzata al cavaliere di Cancer.
Saori Kido si volse per
tornare alla Tredicesima Casa, seguita dai Gold e da buona parte dei presenti,
che abbandonavano l’arena, quando il sole ormai era quasi del tutto
tramontato.
La Silver dello Squalo si allontanò anche lei, ignorata da
tutti e ricambiando l’assenza d’attenzione.
Si dirigeva verso il bosco che separava la zona femminile,
camminando rigida, con le orecchie che le pulsavano e la vista che le si
offuscava; solo all’interno del bosco, lontana da tutti, il dolore la sopraffece
e perse i sensi, collassando sull’erba verde.
Oh, ragazzi, ci siete ancora! Credevo di avervi fatto fuggire! (Beh, con
questo dovrei esserci riuscita! ^^) Vi confesso una mia cattiveria: volevo
finire il capitolo a metà... Col grido di Deathuccio, per intenderci... Poi però
mi è sembrata una cattiveria inutile e penosa, visto che tanto della fine della
mia personaggia non frega niente a nessuno, manco a me, in fondo... (Non è
esattamente vero, ma... diciamo che devo distaccarmi un po' da lei visto quanto
la farò penare!).
DUE BUONE NOTIZIE per chiunque di voi fosse REALMENTE interessato a
questa fic:
- Ho trovato una serie di siti molto utili allo sviluppo di questa fic:
cioè che mi forniscono dati utili per rendere meno inverosimile i cattivi.. ( sì
ci saranno anche dei cattivi... incredibile vero?^^... Non capita frequentemente
che esistano dei cattivi in Saint Seiya...^^°).
- Ho finalmente la BETA dei miei sogni! Cioè una che lo sappia fare
(e questa era abbastanza facile: ce ne sono di bravissime in giro per questo
sito), che capisse cosa voglio (e questa era tosta, specialmente perchè io sono
molto, molto pazzoide!^^) e che conosco di persona (così posso ucciderla se le
cose vanno male!). Siccome anche lei è sotto esami la vorrei "attivare" dal prox
capitolo!
Martuzzola, GRAZIE! Non sai quello che ti aspetta!^^
UNA BUONA NOTIZIA per me: sono stata bocciata a tutti gli esami di
settembre, quindi da oggi sono libera di continuare a scrivere fino al
primo ottobre (giorno di ripresa dei corsi). Lo so, non è affatto una buona
notizia ma un lato positivo devo trovarlo prima di spararmi (sigh). Qualcuno mi
dovrà spiegare perchè scelsi la mia facoltà..
Per quanto riguarda il TEST, un nuovo INDIZIO, visto che al
prossimo capitolo tutto si chiarirà (in realtà quasi nulla: cioè voi crederete
d'intendere, ma vi sfuggirà un dettaglino.... credo): allora la mia personaggia
è imparentata con due tizi che nella normale serie non sono affatto
imparentati...Per creare tale parentela ho dovuto aumentare l'età ad uno e
cambiare i luoghi di nascita ad entrambi... (tuttavia... non del
tutto...)
Direi che ho anche detto troppo.... ah sì... non limitatevi
ai Gold... vi sono tanti personaggi in Saint Seiya...
Ricordatevi anche che sono una mente malata... e potrei
mentirvi! (MUHAHAHAHA) ^^°
Passiamo agli adorati commentini!
Per Gufo_Tave: Lo scrolling... ci sto provando... ma sono
veramente capra... abbi pietà... Quanto alla mezza idea, dilla: è la tua ultima
occasione, perchè al prossimo capitolo si capisce tutto! Per quanto riguarda il
filone "apprendista incapace" so che non è il massimo dell'originalità, ma ti
garantisco che il finale di questo filone non è così scontato... (ma non
posso dirti troppo... anche se a volte vorrei!^^).Thanks per la
"fedeltà"!
Per picciottina75: Anche tu, dilla la tua teoria... oppure
rischi di non avere occasioni! Ispiranti, addirittura! Beh che dire Thanks per
la fiducia!
Per Synnovea: Wow, che commento lungo!Thanks! Confermo i due
defunti (Saga ed Aiolos): voglio loro tanto bene... ma han diritto al loro
riposo! Sono tra i personaggi che più vedo "completi" in Kurumada: nel
senso che mi dan più senso di completezza... Sconfermo la tua ipotesi di
parentela... la mia mente è ben più malata di così!^^ riprova sarai più
fortunata! Le coppie.. Innominata-Shaka? Beh, io adoro letteralmente Shaka... ma
latin-lover non è proprio il suo titolo, però... mah... Dunya-Milo? Carucci, ma
... anche se... , Dunya-Kanon? Questa la nego di cuore: Dunya sarebbe
troppo terrorizzata da Kanon... E poi sono caratteri inconciliabili... Son
contenta che la fic ti piaccia... Grazie per il sostegno!
UN'ULTIMA IMPORTANTISSIMA COSA! Mi rendo conto che da questo
capitolo l'idea di una MarySue cavaliere potrebbe venire... Beh ragazzi è
totalmete ERRATA! Prima di tutto il carattere: è una brava ragazza la mia
Innominata (grazie Synnovea!), ma a volte viene voglia di prenderla a
calci..
Secondo: non è affatto così forte da battere Shaka! (Non
pensatela come Aioria!) E' Shaka che è "cavaliere" e non apre gli occhi! (Anche
perchè la fic finirebbe subito^^°) Ha la forza di una normale Silver... tranne
per un dettaglino... che vedremo più avanti!
Quindi non pensatela MarySue.... VE NE
PREGO!
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Capitolo 5 *** 5. Sentimenti ***
chapter_four
5.Sentimenti
Delle voci… chi sono?...
non riesco a capire… la testa mi esplode…
mi sollevano… o almeno mi pare…
devo alzarmi, aprire gli occhi…non ci riesco…
Dolore! ... buio… di nuovo,
buio…
E’ tutto buio… non vedo niente, neanche il mio corpo… Solo nero.
Provo a
muovermi, ma non ci riesco: è come se ogni parte del mio corpo fosse
immobilizzata, trattenuta da un peso enorme… come fossi incatenata…
Come se ogni
muscolo del mio corpo fosse trattenuto da catene
gravosissime.
- Alzati!
L’allenamento non è neanche iniziato!-
Questa voce… La riconosco subito e per questo mi pare più
strana…
Non so perché
ma il mio maestro non dovrebbe essere qui, non dovrebbe
parlarmi.
- Sei senza
speranza: non riesci neanche a parare i colpi e vorresti diventare cavaliere
dello Squalo? Lascia stare, non è per te!-
“Maestro, ma
di cosa state parlando? Sono un cavaliere ormai.”
-Allora alzati
e dimostralo!-
“Non ce la faccio…”
Mi sento incapace come durante i primi allenamenti.
“Perché non
riesco a reagire?”
-Perché sei
una debole… non ti sai difendere!-
Difendere?
“Voi siete troppo forte…”
lo siete sempre stato…
“Non ci
riesco… Siete troppo veloce, non riuscirò mai neanche a schivare
i vostri colpi!”
- Non ci
riesco… un cavaliere non dice mai non ci riesco!-
Mi sento
esplodere, come può dire una cosa del genere?
“Allora, un
cavaliere è un bugiardo! Nessuno può riuscire in tutto! C’è sempre qualcuno più
forte, qualcuno troppo forte!”
- Sempre qualcuno più forte, mai troppo forte. Se non riesci a
capire questo fatto, allora rinuncia!
Se non riesci a controllare la tua rabbia come adesso, le tue
sensazioni, allora sarai come un qualsiasi stupido in balia dei sentimenti!
I tuoi
sentimenti ti rendono debole! Ti annebbiano la mente, t’impediscono di
concentrarti!-
“I miei
sentimenti… mi rendono debole…”
-Esatto, debole come sei adesso, che non riesci a concentrarti sul
combattimento, ma stai sempre a pensare al passato.
Devi concentrarti sul presente! Concentrati! Ragiona, studia il
tuo nemico, trova il suo punto debole!
Forse non
vincerai, ma non perderai di certo… Ricordati, c’è
sempre un’alternativa alla sconfitta!-
E’ vero: un’alternativa c’è… ma a quale prezzo?
Se quel prezzo non lo volessi pagare? Se preferissi affondare nell’oblio e
morire?
Sono una debole nonostante sia un cavaliere.
Eppure, ho imparato a menadito gli insegnamenti del mio maestro.
Ho rinchiuso ogni sentimento nel mio cuore, quelli più indegni ed
i più puri.
Eppure non riesco… non riesco a muovermi.
Maestro
perché?
Fino ad ora
son sempre sopravvissuta ed ora non riesco più ad andare
avanti.
Cosa c’è che
non va in me?
Maestro,
aiutatemi!
La prima sensazione fu il sapore del sangue in bocca, ed il dolore
sparso per tutto il corpo.
Poi il fresco…una sensazione lungo le braccia, anch’esse
doloranti.
Inghiottì e tentò di aprire gli occhi… Ho ancora la maschera…almeno
quello…
Riuscì con fatica ad aprire gli occhi, ma li richiuse di
colpo, ferita dalla luce del sole, e mugolò piano.
– Sei sveglia, Sharkie?- Questa voce… la conosco… ma chi? Dunya!
– Du…Dunya?-
Guardò la ragazza china su di lei e per un momento non
la riconobbe: vedeva due occhi verdi su un viso chiaro, spruzzato di lentiggini.
Lisbet? Non è
possibile…
Poi capì: Dunya si era tolta la
maschera.
Le assomiglia…
così tanto… quegli occhi…
Ma non è
lei.
Aveva in mano una pezza bagnata e, sul comodino accanto
a lei, vi era un catino ed una brocca d’acqua.
- Esatto! Beh, se ti ricordi di me stai meglio di quanto
credessi. Non ti ho tolto la maschera, perché ho notato che, ieri, hai dormito
con quella, per non mostrare il tuo volto…A dir la verità, non sapevo neanche
come curare le tue ferite: ho chiesto a Marin e mi ha spiegato, ma non è voluta
venire lei… E’ una testona! Come Aioria, il suo ragazzo… ancora non si fidano di
te, nonostante ciò che ha detto la Kido. Bah! Comunque ti dicevo ho aspettato
stamattina: almeno ho la luce del sole, e poi…-
La interruppe: -Dunya.- Più che altro un
gemito.
- Sì-
-Ti ringrazio. Sei molto gentile, ma ti prego, abbassa
la voce e parla meno: ho la testa che mi esplode!- La voce esprimeva pienamente
il dolore pulsante che le distruggeva il cervello.
- Ah, ok. Scusa!-
Dunya era arrossita e si concentrò sul ripulire le
ferite delle gambe della straniera, prima di fasciarle.
- Beh Sharkie, sei ridotta male… ma stai meglio di
quanto credessi: dopo due Gold!-
- Vuoi la verità? Mi ha fatto più male l’unico colpo di
Virgo che mi ha colpito, che tutti pugni di Deathmask… Non so come ho fatto a
rialzarmi.-
Tacque per un attimo, chiudendo gli occhi per acquietare
il dolore alla testa, poi un pensiero le passò per la mente e spalancò gli
occhi:
- Dunya, come hai fatto a portarmi qui? Sono un bel po’
pesante per te!-
- Ah, speravo che me lo chiedessi, perché ti giuro è la
cosa più strana che ho visto ieri, e fidati, ieri ce ne son state parecchie! Sai
chi è stato il tuo “salvatore”? Chi mi ha aiutato? O meglio, ti ha portato tutta
lui, perché io effettivamente l’avrei solo impicciato.-
La Silver tacque, scotendo la testa in segno
negativo.
- Beh, tieniti forte, il tuo “cavaliere” è stato
addirittura il custode della Sesta!-
- Shaka?-
Le braccia che mi
sollevano, le voci… erano loro…Dunya e Shaka… ma
perché?
- Già! Ne son rimasta sconvolta! Cioè, io stavo
scotendoti, per farti riprendere, perché da sola non ce l’avrei fatta e dal
nulla compare lui, ti solleva come se fossi fatta d’aria e mi dice di guidarlo!
Io son rimasta sconvolta, e lui mi ha detto che ti stava cercando per
parlarti…-
- Per parlarmi?-
- Voltati, che penso alla schiena. Già, ha detto così,
ma forse voleva solo continuare lo scontro, ieri era notevolmente incavolato!
Per quanto può essere incavolato uno come lui!-
Non credo… non
mi pare il tipo… non avrebbe infierito su un avversario già mal messo… ma allora
perché?
- Mmm, non ne ho idea… Mah, vedremo se mi verrà a
cercare. Non aggiungiamo altri problemi a quelli che già ho!-
- Tipo?-
- Tipo mezzo Santuario che mi disprezza, l’altra metà
che mi teme, ed una chiacchierona da allenare…- Sorrise dietro la maschera.
Dunya che era a volto scoperto arrossì di piacere: - Te
ne sei ricordata! Allora lo farai veramente?!-
- Certo, mica parlo all’aria io… Anche se ho paura che
non ti convenga: non avranno molta stima di una che si allena con
me.-
- Beh, fino ad un certo punto. Sai, ieri m’ero messa vicino al
gruppo dei Gold, anche per rifarmi gli occhi, lo ammetto, ma ho sentito i loro
commenti. Erano tutti stupiti ed alcuni anche ammirati…-
La ragazza socchiuse gli occhi, mentre Dunya continuava
a parlare a ruota libera, percependo solo poche parole del mare che usciva dalla
bocca dell’apprendista.
- … e poi Aldebaran ha detto che non vedeva motivo di
tutta questa ostilità nei tuoi confronti. Ha stupito tutti, tanto che Milo gli
ha chiesto se si fosse preso una cotta per te e lui…-
Milo…Milo!
- Cosa hai detto?- La ragazza si rizzò di colpo a
sedere, causandosi migliaia di fitte di dolore, tanto che Dunya la dovette
sostenere per impedire che ricrollasse svenuta.
- Ehi, era solo una battuta! Non credo che nessuno si
sia innamorato di te, e poi sei qui da troppo poco tempo, a meno che…-
La Silver agitò la mano per interromperla: - Non quello,
hai nominato una persona.-
- Aldebaran il cavaliere del Toro… Ah sì, anche Milo,
cavaliere di Scorpio.-
Milo…cavaliere
di Scorpio… dopo tutto questo tempo… possibile che…no, non farti
illusioni…
- Il cavaliere di Scorpio? Non sapevo come si
chiamasse…-
- Ah, beh sei qui da troppo poco! Comunque, oltre a
quelli che ti si son presentati o che già conoscevi, ci sono Kanon di Gemini,
Shura di Capricorn, Camus di Acquarius e Aphrodite di
Piscis.-
Camus… una
coincidenza? …che sia solo una coincidenza? Possibile? Quel cosmo…erano
loro?
- Ca.. Camus hai detto? E Milo…-
- Sì, sono due cavalieri del Santuario.Vengono dal nord
Europa… E sai la stranezza? Sono fratelli! Di sangue! Due fratelli che riescono
a giungere al grado di Gold Saint! Ha dell’incredibile.-
Fratelli, dal
nord d’Europa…fratelli…Sono loro… Devono essere loro!
La Silver si lasciò scivolare sul letto, come se avesse
avuto un mancamento.
Che devo fare…?
Dopo tutto questo tempo… ormai…
Ci avevo
rinunciato… e loro…
Anche loro ci
avranno rinunciato…
Sempre che
abbiano mai tentato…
- Milo… e Camus…-
- Ehi, tutto bene? Ma che ti succede? Parli come se li
conoscessi!...
No, ti prego, non dirmi che sei una delle mille ex di
Milo!-
La Silver fu presa da un attacco incontenibile di risa,
- Una delle ex di Milo? O Athena, no! Non potrei mai
esserlo! Sei folle?-
- Beh, è un bel ragazzo ed è un bravo cavaliere, tutte
al Santuario gli muoiono dietro! Non saresti la prima che se ne innamora! Io ci
ho fatto più di un pensierino… ed anche tu devi averlo notato, anche se l’hai a
mala pena intravisto!-
- Dunya, non potrei mai innamorarmi di mio
fratello!
Ta-Dah! Eddai, ammettete che vi ho sorpresi!! Non ve la
aspettavate questa parentela!
Ovviamente i più furbi di voi mi diranno: "Cocchetta, Camus e Milo
hanno la stessa età ed evidentemente NON sono gemelli...Come fai a conciliare le
cose? "
La risposta è la seguente: ho cambiato l'età a Camus! Camussino ha
un anno più di Miluccio, ( quindi in questa storia Milo ha 21 anni e Camus
22)...
Qualcuno mi farà notare anche "Camus è nato in Francia mentre Milo
è greco!"
Risposta della sottoscritta: visto che nessuno dei due a parte il
nome ha molto in comune con il proprio paese, sono nati entrambi da un'altra
parte (vedrete il prox chapter!)
E qui i furbissimi fra voi diranno: "Fregata! I loro nomi sono
palesemente di nazionalità diversa!"
QUI parte il mio ghigno malefico... Capirete tutto in un futuro
capitolo... MUHAHAHA!
Ora, dopo questa discussione folle ed immaginaria fra me e voi,
passiamo alle cose serie: ovvero le vostre recensioni!
Per Synnovea: I Bronze non hanno alcun fascino (escluso Ikki che è
un caso a parte) e praticamente alcuna parte in questa storia (anche se son
indecisa sempre sul mio amatissimo Ikki...), quindi tranquilla nè l'Innominata,
nè Dunya corron pericolo. Beh, la parentela... che te sembra? Death non è un
bastardo, quello lo è qualcun altro (a parte la sottoscritta che maltratta così
i poveri personaggi suoi e no)... però comunque è una parte che gli sta
benissimo! Quanto a Shakucciolo (Amore mio!) è sicuramente (a parer mio) il
meglio tra i Gold... come posso sprecarlo per la mia Innominata o per Dunya? Me
lo tengo ben stretta io!!!^^
Per Gufo_Tave: Sharkie mi chiede di dirti che non apprezza molto
il soprannome "squaletta" (io molto invece!^^)... ma dopotutto non gli piace
neanche Sharkie! Non ha proprio gusto! Qual'era la tua idea sulla parentela?
Adesso puoi dirla! La tecnica del silenzio in effetti non è molto geniale ( sono
i cavalieri che han poca inventiva) e forse l'influsso di "Caccia ad ottobre
rosso" è venuto fuori in quel pezzo... Tuttavia ha funzionato solo perchè
Shakuccio è troppo Cavaliere (in tutti i sensi) e non ha aperto gli occhi! Ma
meglio così, altrimenti ora avremmo frittata di Innominata! Giusto un dubbio:
per "figura da cioccolataio" intendi una "figura barbina" come si dice qui a
Roma? Perchè è una bella espressione e vorrei rigirarmela!^^
Per Manila: Ma certo che ti perdono, però non devi più
scordartelo!! ^^ Scherzi a parte, con la media di ben TRE recensioni a capitolo
sono oltre ogni mia aspettativa, quindi son comunque soddisfatta! Beh spero che
anche a te ti sia piaciuta la parentela... Che ne dici? Son lieta che ti piaccia
Dunya, a me fa spesso tenerezza! Comunque il duello è stata una delle parti più
toste da scrivere, perchè è in assoluto il primo scontro che descrivo! Spero di
poter migliorare nei prossimi!
A tutti quelli che leggono un abbraccio, ma a chi commenta dal suo
Gold preferito! (Che spero non sia Aldy per le vostre ossa!)
AVVISO: IL PROSSIMO CAPITOLO RIVELERA' FINALMENTE IL NOME DELLA
PROTAGONISTA! ( DOPO SOLO 5 CAPITOLI... VI è ANDATA BENE!) ANCHE SE CREDO CHE
POSSIATE VIVERE TRANQUILLAMENTE SENZA SAPERLO... E' UN CAPITOLO IMPORTANTE...
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Capitolo 6 *** 6. Come è iniziato ***
chapter_five
6. Come è iniziato
Forse dovrei pensare prima di parlare…
Vabbè, ormai è fatta…
- Aspetta… Hai detto fratello? Stai
dicendo che Milo di Scorpio è tuo fratello?- Dunya era visibilmente stupita, gli
occhi spalancati e la voce palesemente incredula.
- No…-
- Ah, mi
pareva…-
- Sto dicendo che Milo di Scorpio e
Camus di Acquarius sono miei fratelli… o più precisamente fratellastri.-
- Mi stai prendendo in giro! Cavolo,
fino a cinque secondi fa non sapevi manco chi fossero, ed ora mi vieni a
raccontare che avete gli stessi genitori, lo stesso sangue, la stessa
famiglia!-
La Silver sospirò, poi si mise a
sedere, facendo attenzione alle ferite:
- Calmati Dunya e siediti… e per
favore ascoltami.
Neanche per me è facile parlare di
queste cose, specie ad una persona che ho conosciuto l’altrieri, ma credo che se
non ti spiego le cose non mi darai pace e probabilmente farai più casini di
quanti già ce ne saranno.-
La ragazza obbedì anche se sul viso
era ancora visibile il dubbio.
La straniera prese la pezza con cui
l’apprendista le aveva pulito le ferite, la lavò nell’acqua del catino, si tolse
la maschera e se la passò sulla faccia, poi mostrò il suo volto alla
ragazza.
Il volto era stanco, segnato dalla
fatica di quei giorni, ma due occhi azzurro cielo vi brillavano chiari e
luminosi e Dunya aprì la bocca stupita: quegli occhi erano identici a quelli di
Milo e Camus!
Il volto aveva tratti più gentili di
quelli dei fratelli e meno marcati, ma la somiglianza era evidente: il modo
ironico con cui piegava la bocca di fronte al suo stupore sembrava quasi quello
di Milo, e l’espressione decisa negli occhi gli ricordava il cavaliere di
Acquarius in maniera impressionante.
Nel complesso, era un viso
piacevole, anche se di per sé non notevole, se non per la somiglianza coi due
Gold.
- La tua espressione mi fa capire
che inizi a credere meno improbabile una mia parentela con quei
due.-
Dunya annuì. – Ci assomigli così
tanto! Ma siete veramente fratelli? Cioè… come avete fatto a non
riconoscervi?-
- Per la precisione siamo
fratellastri.
Abbiamo solo la madre in comune, ed
è da lei che abbiamo preso gli occhi. Già da piccoli la gente diceva che era il
nostro “marchio”.
Quanto al perché non ci siamo
riconosciuti… beh, la realtà è che sono ben diciassette anni che non ci
vediamo.-
La ragazza chinò gli occhi verso le
sue mani, intrecciate in grembo, e la voce si fece quasi un
sussurro.
- Diciassette anni?! Ma come… cosa è
successo?-
- E’ una lunga storia,
Dunya-
- Ho tempo da vendere,
Sharkie.-
La Silver sorrise tra sé, poi con un
sospiro prese fiato ed iniziò a parlare:
- Il mio vero nome è Némain. Sono
nata e vissuta per i primi cinque anni della mia vita in un paesino sulle coste
della Danimarca…
Era una giornata cupa, la ricordo bene.
Il cielo era grigio e minacciava pioggia. Era una giornata triste
e non capivo il perché.
I pescatori erano rimasti a casa quella notte: erano seduti in gruppetti a riparare le
reti, a calafatare le barche, ma a differenza degli altri giorni, non
parlottavano tra di loro, non maledicevano ad alta voce il tempo avverso che
gl’impediva di uscire in mare.
Io stavo stretta nel mio mantello grigio e mi vergognavo perché
sarebbe dovuto essere nero, ma non avevo altro. Nostra madre era morta da due
settimane e noi eravamo ancora a lutto.
Per questo i miei fratelli se ne stavano silenziosi, in un angolo
della piazza, non molto distanti da me, ch’ero seduta sui gradini di quella
ch’era sempre stata la nostra casa.
Per questo non si erano uniti con gli altri ragazzini a giocare.
Per questo e per il fatto che quel giorno nessuno giocava: tutti i
ragazzini erano in piazza come noi, ma sembravano non aver nessuna voglia di
giocare.
I più non si staccavano dalle gonne della madre, che li tenevano
accanto a sé, mentre sedevano silenziosamente, intente nei loro lavori di
cucito.
Io guardavo Milo, che mi continuava ad ignorare, perché era offeso
con me per una litigata di quella mattina… non ne ricordo neanche il motivo.
Lui mi ignorava ed ignorava i tentativi di Camus per farci fare la
pace.
Camus si era assunto, dopo la morte di nostra madre, il compito di
badare a noi, lui che aveva solo due anni più di me ed uno più di Milo.
Un bambino di sette anni che mi avrebbe voluto far da padre e da
madre insieme.
Non mi accorsi delle barche che arrivarono in porto, ma mi accorsi
degli uomini che ne erano scesi: come non notarli?
Erano vestiti strani, troppo leggeri per quel freddo, con corte
tuniche che gli arrivavano al ginocchio, le gambe nude, come le braccia.
Anche i loro volti erano diversi dai nostri. La pelle scura
abbronzata, gli occhi ed i capelli neri come la pece, così diversi da noi.
Scesero dalle barche ed urlarono in una lingua che non capivo:
iniziarono a radunare i ragazzini in mezzo alla piazza, ma io non mi mossi,
fissando spaventata i miei fratelli.
Le madri piangevano, ma non facevano nulla, mentre gli stranieri
dividevano i bambini in due gruppi, uno mandato alle barche, uno da rispedire
alle madri.
I miei fratelli vennero mandati alle navi, io fui
scartata.
- Milo! Camus! Lasciateli andare sono i miei fratelli, lasciateli
andare!- Urlavo e mentre urlavo piangevo.
- Némain, Némain scusami!- Anche Milo piangeva, mentre Camus mi
guardava, cercando di tornare da me, portato via da quegli
sconosciuti.
– Némain ci
ritroveremo, giuro che torneremo, Némain! - Milo era disperato quanto me, mentre
veniva trascinato sulla barca con Camus.
Io aggredii gli stranieri, ma loro con un colpo mi ributtarono a
terra; mi rialzai subito dopo, ma già i miei fratelli erano scomparsi nelle
barche e gli uomini iniziavano ad andarsene, dandomi le spalle.
La rabbia mi invase: li odiavo, mi toglievano la mia famiglia,
tutto ciò che ne rimaneva, dopo che mia madre se n’era andata.
Li odiavo. Li odiavo e qualcosa bruciava dentro di me, qualcosa
che mi diede la forza di scagliarmi contro uno di loro all’improvviso e di
atterrarlo.
Corsi verso le barche, ma all’improvviso, un dolore sordo dietro le orecchie… la
vista mi si offuscava…delle voci parlavano…
Il giorno dopo, mi trovavo sull’isola di Lìtla Dìmun ed
il maestro Cormac mi insegnò la prima lezione.
Némain finì di parlare e tacque
aspettando le reazioni di Dunya al suo racconto.
Rinfrescare il ricordo di quel
giorno le aveva fatto male, anche se non dava a vederlo: mille emozioni si
agitavano dentro di lei e, per un attimo, le parve di soffocare, sopraffatta da
esse.
Le parole dell’apprendista la
distolsero dai suoi pensieri, facendola tornare alla realtà:
- Ormai, è stata abolita da tempo
questa usanza di prendere con la forza i bambini, anche dalle loro famiglie. Ora
solo gli orfani vengono presi, e solo di loro
volontà.-
La ragazza annuì silenziosamente,
anche se la notizia le rimaneva totalmente indifferente: la sua vita, ormai, era
già stata decisa e nulla avrebbe potuto cambiare questo
fatto.
- E’ per questo che sei venuta al
Santuario, quindi? Per ritrovare i tuoi fratelli?-
- No.-
Evitando di farsi vedere in volto da
Dunya, la ragazza si volse a guardare il muro di pietra della casa.
– Non avevo idea che fossero qui, il
mio obiettivo era e rimane diventare Maestra.-
- Va bene, però ora li hai
ritrovati! Puoi dire loro chi sei e riavere la tua
famiglia!-
Il tono dell’apprendista era
comprensivo e ragionevole, di quella ragionevolezza che irrita chi la
riceve.
- A che
scopo?-
- Come a che scopo? Che diavolo stai
dicendo?-
La ragazza sospirò e parlò con quel
tono paziente che si usa con i bambini.
-Dunya, se fossero stati interessati
a me, mi avrebbero cercato.
Se mi avessero voluta con sé
avrebbero smosso il mondo intero per ritrovarmi.
Specie ora che sono dei Gold Saints.
La stessa Kido li avrebbe aiutati.
Invece, nessuno mi ha mai cercato.
–
Si strinse le spalle: -In fondo, è
naturale: ora le loro vite sono troppo diverse per poter anche solo pensare di
cercare la propria famiglia.-
- Non dire sciocchezze! Vuoi dire
che non hai intenzione di dirgli niente? Rispondi!- Dunya sembrava veramente
infuriata.
La ragazza le rispose gelida: - Non
ne ho idea, Dunya, l’ho appena scoperto e non ho ancora pensato a come agire.
Per adesso, voglio solo riposare, e ti prego di non parlare con nessuno di ciò:
non sono affari che ti riguardano.-
L’apprendista tacque, arrossendo per
la vergogna: in effetti, non erano cose che la riguardavano, ma ciò nonostante,
avrebbe voluto scuotere la ragazza da quella apatia in cui sembrava essere
caduta.
Non ribattè e si alzò, dirigendosi
alla porta della casa: - Hai ragione non son cose che mi riguardano. Andrò a
prendere il pranzo per entrambe, visto che non è il caso che ti alzi così
conciata.-
Detto questo
uscì.
Non avrei dovuto parlarle così. Ha solo cercato di aiutarmi.
La realtà è che non capisco più nulla: mi sto lasciando prender
dai sentimenti e non ragiono più.
Ho bisogno di stare calma, e di riposare: le ferite non sono
troppo gravi, almeno credo, ma ho la testa che mi
scoppia.
Lentamente, il sonno l’avvolse e lei
fu contenta di non pensare più a nulla, di lasciarsi, anche se solo per un
attimo, tutto alle spalle.
PERDONO! Lo so, lo so, sono in
ritardo spaventoso sui normali ritmi... Abbiate pietà! E' riniziata l'università
ed io sono "vagamente" presa come la mia beta (che ringrazio: Un
bacione!!!)..... Per chi non l'avesse capito quel vagamente era
ironico....
Beh, per farmi perdonare il prossimo
capitolo dovrebbe arrivare al massimissimo mercoledì....(dovrebbe...)
Se vi può consolare ho scritto un
altro capitolo (oltre quelli già pronti) ed abbozzato un altro... Sono molto
lenta a metterli in rete perchè li correggo fino allo sfinimento... Il
capitolo appena scritto (non questo pubblicato), ad esempio, lo trovo di una
pesantezza letale, ma è stato forse il più difficile da scrivere....e capirete
perchè... Alla fin fine è quasi inutile, però purtroppo è necesssario... In
compenso ci ho messo una tra le mie migliori battute della vita, quindi varrà la
pena anche solo per quella...^^ (almeno spero)...
Basta con le divagazioni inutili!
Allora vi avverto che dal prossimo capitolo torna un po' d'azione... (un po'
tanta direi^^°)...
Sono sempre più incerta su come
portare avanti certi personaggi: da un po' di giorni penso "Lo faccio morire o
lo risparmio?".... Diciamo che la storia è ancora in seria fase di
costruzione.... Ho costruito 2 o 3 piloni principali, ma ce ne sono almeno
altrettanti da decidere dove piazzare... E se li fai troppo vicini o troppo
lontani.... crolla tutto... E' una questione di equilibrio...
Finita quest'altra divagazione
inutilissima... (ho bisogno di parlare.... tanto bisogno di qualcuno che subisca
le mie sclerate....non sono sola... ma le mie migliori ascoltatrici sono
vagamente occupate: le amiche hanno la loro vita strapiena e mia sorella ha sua
figlia da crescere...)
IMPORTANTISSIMO: so che queste cose
vanno fatte all'inizio, ma credevo di averlo fatto ed invece mi sono accorta di
no! Dedico questa fic a quelli cui voglio bene, ma soprattutto e principalmente
a MIA NIPOTE ELISABETTA, che è nata il 25 luglio 2007....
Questa storia è stata iniziata causa
le nottate passate a studiare quest'estate in cui la mia unica compagnia erano i
pianti di mia nipote (pochi e tranquilli in verità...) Quella pallottolina,
trottolina che va avanti a 4 etti la settimana è stata la cosa più bella da un
sacco di tempo a questa parte, ed ancora adesso è l'unica persona che mi
scioglie e mi rende profondamente felice.... Un bacione cara.... Zia ti vuole
bene... E quando sarai grande ti riempirà la testa di costellazioni e
cavalieri!!!
Tornando a noi, dopo questa dedica,
non ci scordiamo delle vostre meravigliose Recensioni!!
X Manila: Son contenta che la
parentela ti abbia sorpresa... Mi piacciono tanto quei due Gold e la loro
amicizia l'ho sempre vista come un sentimento fortemente fraterno...
Shakino....Shakino è l'uomo più meraviglioso del mondo... ma sinceramente credi
che potrebbe stare con Nèmain? O meglio che qualsiasi essere al mondo potrebbe
avere una relazione con lei? Mah... io non so....Comunque
Grazie!!
X Gufo_Tave: Grazie anche a te! So
cosa sono due gemelli eterozigoti, ma non era assolutamente possibile: le loro
date di nascita devono essere diverse (questione di segni zodiacali) altrimenti
mi venivano due scorpioni o due acquari.... E non è il caso... Inoltre, vi è un
altro motivo... ma lo vedrai...La "figura da cioccolataio"... è destinata a
proseguire....^^ ( quanto spoilero....)... Spero ti piaccia anche questo
capitolo... Lo so che la separazione è un po' banale... ma... mi serve... sia
per il carattere di Nèmain.... sia .... beh... per altro!
X Synnovea: Thanks!! Beh anch'io
sono contraria alle MiloxCamus.... Quanto ben di Dio sprecato!!!^^ Quanto
alle coppie... beh, c'è solo una persona che potrei mai pensare con Nèmain... ma
anche lì è sifficile... E non son certa.... L'unica coppia certa è quella
Dunya-???.... Strana, ma a parer mio funzionabilissima!Per quanto riguarda il
gusto dell'orrido.... beh.... vedrai...^^ Comunque mi correggo la scena più
difficile da scrivere... deve arrivare... ed è tosta! Spero questo chapter ti
piaccia!
X Aletto: Ciccietta bedda!! Un
grazie immenso!! Nego qualsiasi autobiograficità! Non ho nulla a che vedere con
Nèmain (e meno male ^^) se non una cosa.... Che forse vedremo.... Come da ordine
ecco il continuo, anche se come mia beta, hai gli anticipi... Se provi a
spoilerare ti ammazzo!!^^ Con affetto, ma ti ammazzo! Un grosso Kiss! Milo e
Camus sono associati perchè.... mi ricordano due miei fratelli (ma grazie a Dio
le somiglianze finiscono qui...tra l'altro mio fratello Fra è realmente Camus!
Io non ho nada a che vedere con Nèmain... semmai Dunya assomiglia a certi miei
vecchi aspetti...che però ormai non ho più...) Beh vediamo se ti piace coem
continuerà!
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Capitolo 7 *** 7. I cavalieri di Athena ***
chapter_sic
7. I cavalieri di Athena
Fu il caldo a svegliarla, la
sensazione di aver bruciato tutto l’ossigeno di quella stanza. Si mise a sedere
sul letto e lentamente si alzò in piedi.
Indossava una larga tunica grigia,
senza maniche, e dei pantaloni simili, del tipo che indossavano gli apprendisti.
Prese una fascia e la strinse con
delicatezza alla vita, si rimise la maschera, poi, a piedi nudi, uscì dalla
casa.
All’esterno, il sole brillava e
l’erba le pareva fresca ed invitante: fece qualche passo con attenzione, rigida
per il forte dolore al fianco sinistro, dove il Tenma Kofuku del cavaliere di
Virgo l’aveva colpita.
Mi ha fatto più male di quanto credessi, deve avermi incrinato un
paio di costole.
Faccio fatica anche a respirare. Per fortuna avevo
l’armatura.
Infastidita dal sole che le batteva
in testa e riluttante a rientrare in casa, si addentrò lentamente nel bosco di
fronte a lei. Camminò per un bel po’, apprezzando il frescore del posto, fino a
quando giunse in uno spiazzo ombroso, dove si sedette
riposandosi.
Socchiuse gli occhi, godendosi la
sensazione dell’erba fresca sotto i piedi nudi, ed iniziando pian piano a
riassopirsi.
Una voce la fece sobbalzare: - Non è
prudente andare in giro da sola… specie per una come
te…-
Deathmask! Cosa diavolo …?
Si rialzò in piedi, troppo
velocemente in realtà, tanto che per il dolore le si sdoppiò momentaneamente la
vista.
Il cavaliere di Cancer era di fronte
a lei, a circa un paio di metri, in piedi, le braccia incrociate, rivestito
della sua armatura.
- Cosa diavolo vuoi?-
Gli chiese, rimanendo in guardia,
facendo attenzione ad i suoi movimenti.
Un ghigno si disegnò sul suo volto:
- Vendetta, mocciosetta. Mi hai pubblicamente insultato, mi hai umiliato di
fronte ad Athena ed ora voglio vederti soffrire.
Ma tranquilla, le sofferenze
dureranno poco: ho intenzione di ucciderti, non sono
misericordioso?-
- Vuoi uccidermi, mi attacchi adesso
che sono convalescente e senza armatura, nonostante la tua Dea te l’abbia
vietato: dimmi, Deathmask, dove ho sbagliato quando ho detto che sei un
assassino ed un vigliacco?-
Sibilò la ragazza, facendo infuriare
il Gold, che l’attaccò con una serie di pugni, sferrati alla velocità della
luce.
Némain parò con la Defending Rain,
ma dopo poco si rese conto che non sarebbe durata molto, perciò, sfruttando la
tattica usata il giorno precedente, trasformò la difesa nell’Oceans’ Wave e
riuscì ad allontanare il cavaliere da sé.
- Credi di poter farmi qualcosa con
i tuoi colpi? Sei debole, rinuncia alla lotta e
muori!-
- E’ un’opzione che non mi attira,
cavaliere, quindi, mi spiace deluderti, ma continuerò a
lottare.-
Il cavaliere di Cancer iniziò a concentrare il
suo cosmo e rispose, mentre un’espressione compiaciuta gli si dipingeva sul
volto: - Allora, muori lo stesso!-
Dunya non aveva molta voglia di
tornare a casa: aveva finito di mangiare e si era fatta preparare una specie di
gavetta per la straniera, ma ogni passo che la conduceva indietro era fatto con
sempre minore piacere.
Era incavolata con Némain per la sua
cocciutaggine, col Santuario che letteralmente rapiva ragazzini dalle loro
famiglie, ma soprattutto con sé stessa per aver fatto irritare l’unica persona
che finora si era interessata alla sua sorte e le aveva dato
fiducia.
Camminava con lo sguardo rivolto
verso il basso e quasi andò a scontrarsi con la figura di fronte a
sé.
- Ma chi diavolo…?-
L’apprendista alzò lo sguardo ed
ammutolì: sotto il sole, risplendente nella sua armatura d’oro, l’espressione
impassibile come sempre, splendeva il cavaliere della Sesta
Casa.
- Sei l’apprendista che ospita il
cavaliere dello Squalo?-
La voce era calma e, nonostante gli
occhi chiusi, Shaka sembrava fissarla.
Dunya annuì, non fidandosi di
parlare.
- Se non ti dispiace, ti accompagno.
Devo parlare con lei.-
Più che una richiesta sembrava un
comando e la ragazza annuì nuovamente, riprendendo il cammino con a fianco il
cavaliere di Virgo.
Quando vide la sua casa, fu come
essere sollevati da un enorme peso: il suo imbarazzo era alle stelle, anche se
il Gold non sembrava essersene accorto.
- Vi prego di aspettare fuori,
nobile cavaliere, mentre avverto la straniera.-
Dunya quasi corse in casa per la
tensione, ma sulla porta si fermò di botto: l’interno della casa era
vuoto.
Controllò un paio di volte, poi uscì
parecchio confusa:
- Il cavaliere non c’è. Deve essersi
allontanata, non può essere andata molto lontana, nelle sue condizioni. La andrò
a cercare se permettete.-
Shaka fece per rispondere, ma si
interruppe di colpo: in modo chiaro e netto, stava percependo lì vicino due
cosmi in contrasto fra loro. Ed uno di
questi è di un Gold Saint.
- C’è uno scontro qui vicino… -
Senza dire altro, si diresse
velocemente nel folto del bosco lì vicino, seguendo le sue percezioni, mentre
Dunya gli correva dietro.
Dopo un po’ si fermarono entrambi
inorriditi dalla scena che si teneva loro davanti: Deathmask stava tempestando
di colpi la straniera, che sembrava incapace di reagire, sfinita, senza
armatura.
Dunya gridò, mentre il cavaliere di
Cancer afferrava per il collo Némain, rivelando la loro
presenza.
- Cosa stai facendo Deathmask?- La
voce di Shaka risuonava dura e gelida, mentre s’avvicinava ai
contendenti.
- Sto prendendomi la mia vendetta
Shaka e, fossi in te, non mi intrometterei.-
Deathmask ringhiò, non lasciando
andare il collo della ragazza e mettendola tra lui e l’altro Gold, a mo’ di
scudo.
- Ti ho già avvertito che non
avresti dovuto alzare più un dito su di lei. Athena ha parlato in modo preciso e
tu stai infierendo su una donna ferita e disarmata. Lasciala andare, è un
ordine! Ne risponderai ad Athena stessa!-
Il cavaliere fece finta di
rifletterci: - Sai Shaka la proposta di esser processato per tradimento non mi
pare molto allettante… Credo proprio che non la lascerò andare.-
A conferma delle sue parole, la
strinse maggiormente il gomito stretto sulla sua gola, mentre con la sinistra
lanciava il suo colpo contro l’altro Gold:
- Tseih Ke She Meikaiha!-
Shaka
schivò il colpo con facilità, meno Dunya che si salvò per un
soffio.
- Dunya
vattene!-
La voce della Silver era quasi un sibilo,
ma l’apprendista la sentì lo stesso.
-
Vattene subito! Qui sei in pericolo!-
Nel
frattempo, cercava di scostare il braccio del Gold, che, però, la colpì con
durezza sul fianco leso.
Dunya
si allontanò gridando: - Cercherò aiuto, resisti Sharkie!- per poi scomparire
dalla vista.
Nel
frattempo, Deathmask aveva continuato a sferrare colpi in direzione di Shaka,
che li evitava o li parava, ma non poteva
contrattaccare.
-
Quando tornerà con l’aiuto troverà solo due cadaveri! Il grande Shaka di Virgo!
Non attacca per non rischiare di ferire un’inutile donna! Hai fatto male ad
intrometterti: adesso son costretto ad uccidere anche
te!-
-
Athena ti ha già perdonato una volta, Deathmask, e ti ha addirittura ridato il
dono della vita. E’ stata misericordiosa, ma dimentichi che è Dea della
giustizia: questa volta non otterrai nessuna grazia da lei. Né da me.-
Shaka
si muoveva velocemente, cercando un modo per attaccare, ma Deathmask si copriva
tempestandolo col suo colpo più forte.
Devo fare qualcosa o qui finirà male
per entrambi. Shaka non mi può aiutare: se attacca colpisce anche me e non è il
caso. Basterebbe allontanarmi da Deathmask…
Potrei
sempre…
No! Ho fatto una
promessa! Piuttosto… meglio morire… ma Shaka morirebbe prima di me e lui non ha
nulla a che fare con questa questione. E’ intervenuto per difendermi! Devo
escogitare qualcosa.
Deathmask sghignazzava, mentre, con fare annoiato, si preparava a
colpire nuovamente, ma qualcosa gli andò storto.
Aveva
appena rilasciato il colpo, che la Defending Rain si era parata intorno a lui ed
a Némain: il colpo era esploso all’interno di essa e li aveva colpiti,
separandoli e gettandoli a terra.
- Cosa
diavolo… ? Sei stata tu maledetta! -
Il
cavaliere di Cancer si era subito rialzato e stava per gettarsi a colpire la
Silver, a terra svenuta, ma Shaka gli si era parato
dinanzi.
- Credo che il tuo
avversario sia io, ora, Deathmask. E questo sembra finalmente essere uno scontro
alla pari-.
Dunya
correva ormai senza fiato, nonostante il suo corpo le chiedesse ossigeno ormai
da un po’. Si dirigeva verso le Dodici Case, sperando di incontrare qualcuno che
potesse aiutarla e che soprattutto fosse in grado d’affrontare un
Gold.
La
fortuna era dalla sua: due figure, ricoperte del brillante metallo, venivano
nella sua direzione.
Senza
neanche controllare chi fossero, cadde in ginocchio davanti a loro, ansante per
la lunga corsa: -Vi prego… nobili cavalieri… Il nobile Shaka… è in pericolo… al
bosco… Deathmask… sta uccidendo Némain… il cavaliere dello Squalo… vi prego…
aiutateli!-
Solo
alla fine alzò lo sguardo e due paia d’occhi azzurri come il cielo la fissavano
come fosse un alieno:
- Che
nome hai detto?-
-
Némain…cavaliere dello Squalo… vostra sorella…-
Prima
che Milo di Scorpio potesse nuovamente parlare, Camus s’era già avviato,
correndo verso il bosco: - Andiamo!-
Entrambi scomparvero rapidamente dalla vista di
Dunya.
Ma proprio loro fra tutti i
Gold?
Se sopravvive Némain m’ammazza. Ormai è cosa
fatta.
Con questa certezza
nel cuore, stramazzò a terra senza fiato, boccheggiando in cerca
d’ossigeno.
- Volevi mandarmi all’altro modo, Deathmask, ma dimentichi che sono e rimango
il guardiano di Ade. Sarà un piacere mostrarti i sei mondi di cui sono custode.-
Il
cosmo del cavaliere di Virgo si espandeva immenso e brillante, mentre si
preparava a scagliare il suo colpo, ma il cavaliere di Cancer, cosciente del
pericolo che correva, si scagliò a colpirlo per impedirgli di rilasciare il suo
colpo.
- Tseih Ke She Meikaiha!- -Rikudo
Rinne!-
I colpi s’incrociarono e generarono
un’immensa esplosione d’energia: entrambi i Gold rimasero in piedi.
Stavano nuovamente per scagliare i
loro colpi, quando il terreno sotto i loro piedi si ricoprì di un sottile strato
di ghiaccio; entrambi si voltarono per aver conferma di ciò che già
sospettavano: Camus dell’Acquarius era giunto.
Con lui era Milo, che individuato il
corpo della straniera che giaceva per terra, corse verso di
lei.
- Némain! E’ ancora viva: ridotta
male, ma salva per fortuna!-
- Ah Milo, non sapevo che fosse una
delle tue ragazze! Mi sarei divertito un po’ con lei, se lo avessi saputo
prima!-
Deathmask sibilò, rimettendosi in
posizione di difesa
Il cavaliere di Scorpio balzò in
piedi, irritato oltre ogni dire: - Prova ancora solo a pensare di sfiorarla e lo
Scarlet Needle sarà l’ultimo dei tuoi contatti con questo
mondo!-
- Credi di potermi fare qualcosa,
insetto?-
- Sei da solo contro tre Gold,
Deathmask. Consegnati ed avrai salva la vita, sarà Athena a decidere per te per
ciò che hai fatto a Némain. Non hai altra scelta!-
La voce di Camus era gelida, mentre
si disponeva in modo da poter circondare il cavaliere insieme ai suoi compagni.
Il cavaliere di Cancer li fissò,
irato, mentre prendeva consapevolezza del palese svantaggio in cui si era venuto
a trovare.
- Beh, se siete così sicuri di voi,
venite a prendermi… all’inferno!-
Detto ciò sparì dalla vista, ma la
sua armatura si rifiutò di seguirlo e rimase sullo spiazzo erboso, prendendo la
sua forma in posizione di riposo.
- Ma dove? Cosa è successo?- Milo si
guardava intorno sorpreso.
- Ha sfruttato i suoi poteri e se
n’è andato, prendendo la scorciatoia degli inferi, ma il Gold Cloth si è
rifiutato di seguire un traditore e l’ha abbandonato.- Camus osservava il Cloth
giacere splendente per terra.
Nel frattempo, Shaka si era chinato
sulla straniera svenuta e la sollevò sulle braccia: - Ormai è un traditore
d’Athena. La Dea deve esserne informata, ma prima questa donna ha bisogno di
cure. Portiamola al Santuario.-
Si avviò per poi fermarsi un attimo
e voltarsi verso di loro: - E poi mi dovrete spiegare perché conoscete il nome
di questa fanciulla.-
Dite la verità: siete stati voi!!! Ammettetelo! Siete
state voi a farmi venire questa influenza bast....a! Come punizione per aver
tardato ad aggiornare! Me ne avete tirate tante che questo è il risultato! Il
che, se fosse vero, significherebbe che tenete a questa fic!! ^^ (WOW!)... se
fosse vero.... FINE SCLERO PAZZOIDE INFLUENZATA
Naturalmente, causa la suddetta pestilenza, sono rimasta
chiusa in casa, incapacitata a studiare (provate a studiare Matematica o Fisica
con la febbre....), "costretta" a lavorare a sta stramaledetta fic... Non non è
vero: non è stramaledetta....
Comunque sia ho fissato (almeno per ora) lo schema degli
scontri col nemico: sì avete capito bene ci sarà un nemico.... Chi? E beh, mica
ve lo posso dire così!! Se proprio ci tenete potete provare ad indovinare! (Non
so voi ma io adoro gli indovinelli!!)
Tornando a noi, volevo porvi una domanda: come si fa a
capire se i personaggi sono IC o OOC? Mi spiego meglio, sennò mi prendete per la
pazza che sono in realtà! Kurumada ha creato una quintalata di personaggi, di
cui forse a malapena 5 hanno ricevuto una decente caratterizzazione.... Gli
altri abbozzati a grandi tratti.... Dopodichè sono uscite (meno male!)
quintalate di FF, che si accostavano più o meno a vari personaggi... MA erano i
personaggi visti dai fan.... Esempio: Milo rubacuori... credibilissimo, ma vero?
Aioria deficente... è vero non ha mai dato prova di brillante intelligenza... ma
da qui a farne un deficiente..... Personaggi poi
come Mu, Camus o Shaka poi sono indefinibili: una sola pennellata che dovrebbe
definirli per sempre? A me, ad esempio, Mu e Shaka non son parsi poi così
imperturbabili da Hades....Sarà stata una mia impressione?
Detto ciò, voglio da un lato chiedere i vostri consigli
(che però non garantisco di seguire...^^), chiedervi scusa per comportamenti che
vi sembreranno OOC, dall'altro sfogarmi per questi personaggi che con una
ventina d'anni (a volte scarsi) si comportano come adulti di 45 non
fanno.....Kurumada, ma che avevi in mente????!!!
Tornando a quest'ultimo capitoletto: vi è piaciuto? Un
po' di scontro... un po' di bagarre prima del vero nemico, per far loro scaldare
i muscoli, innervosire gli animi e far venire a galla un po' di verità nascoste.
Per i sostenitori di DM, avviso che non è scomparso dalla storia.... Tra l'altro
può sembrare che non mi sia molto simpatico come personaggio: non è vero!! A
mio parere è un adorabilissimo bastardo... ma sempre bastardo rimane... Uno che
uccide per il gusto di uccidere è troppo... "cattivo" per redimersi... Ed è
meglio così, no? Io DM lo preferisco cattivo, approfittatore ed assassino... Ha
più fascino....
Veniamo al problema delle coppie che pare tormentarvi: ci
sono dei dettagli di cui dovete tenere conto... 1) Non sempre vi dico la
verità.... MUHAHAHA.... 2) Le coppie sono in corso e non è detto che
dureranno...Una solo è assolutamente certa, ovvero la Dunya-???... Per altri...
beh è tutto in ballo... anche se alcune sono totalmente escluse..
Detto ciò, come al solito scrivo cose totalmente inutili,
veniamo alle vostre strameravigliose recensioni:
X LeFleurDuMal: Prima di tutto complimenti per il nick,
adoro Baudeleire, specie in lingua originale. Grazie per l'incoraggiamento,
l'idea dello Squalo è un'idea che mi perseguita da più di una decina
d'anni...Son contenta che ti piaccia^^... Quanto alle MiloXCamus, posso capire
ma... non le riesco ad apprezzare, sorry... Specie perchè ho altri progetti..
Muhahaha... Ok mi riprendo... Quanto ai Goldies hai perfettamente ragione, ma
sono così complessi... non ho proprio idea di come diavolo fare... Alla fine mi
fido del mio istinto: se riuscirà una vaccata... beh, capirò che il mio istinto
fa schifo!! Spero che questo chapter non ti abbia deluso!
XSynnovea: Sei fuori strada! Ma anche se ci azzeccassi,
beh prima di un paio di capitoli non ti dirò nulla... Diciamo che per Némain
un'attrazione ci sarà... ma non so se svilupparla o no.. vediamo un po', non ha
il miglior carattere del mondo. Grazie per il tuo perdono^^ e per i
commenti che fedelmente lasci! Spero che questo scontro ( se si può chiamare
così il prendere botte a gratis) ti sia piaciuto!
X Gufo_Tave: Eccolo l'altro fedelissimo!! Non so come
farei senza di voi! Beh che dire, contenta che lo scorso chap ti sia piaciuto,
questo capitolo fa di tutto per mettere alla pari Némain e DM... Ci son
riuscita... Beh vedremo nel prossimo...^^ Grazie di tutto!!
X Manila: Hola!
Beh cara, Nèmain non è esattamente dolce ed arrendevole... Ed è parecchio
orgogliosetta... Quindi come ogni sorella che si rispetti.... (mi blocco prima
di spoilerare il prox chap!)... Comunque grazie per i complimenti e
tranquilla il risvolto rosa non è nè scontato nè facile... Vedremo... Quanto
alle storie incestuose... beh avendo vari fratelli garantisco che è
assolutamente impossibile: specie se ci cresci insieme i tuoi fratelli son
sempre i più insopportabili tizi dell'universo...Come capisco Kanon!! Un baciotto!
E per ultima, ma non per importanza
un GRAZIE alla mia BETA!!!!!
AVVISO DI IMPORTANZA STRATOSFERICA:
Son molto spiacente ma i prossimi giorni sono molto pieni....Quindi prima di
domenica 28 è molto improbabile che aggiorni... Quindi mettetevi il cuore in
pace, commentate, ma un'occhiata ogni tanto datela... potrebbe pure arrivare una
sorpresa!(Non garantisco nulla...)
FORZA RAGAZZI RECENSITE!! E come al solito: un abbraccio
da parte mia a chi legge, da parte del suo Saint preferito a chi commenta! (Per
i fan di Aldy: attenti alle ossa!!...^^)
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Capitolo 8 *** 8. Famiglia e protezione ***
chapter_seven
8. Famiglia e Protezione
Il ritorno alla coscienza fu simile al
riemergere dalle profondità dell’acqua: in acqua, i rumori e la luce aumentano
d’intensità man mano che si risale, ma, solo dopo aver superato quel sottile
confine tra l’acqua e l’aria, scompare quella sensazione d’attutimento, che li
rende distanti e distorti.
Così fu per il dolore: quella
sensazione costante che l’aveva accompagnata nel riposo era lentamente aumentata
verso il risveglio, ma, con il ritorno alla coscienza, era esploso tanto da
divenire insopportabile.
Anche solo respirare era diventato
faticoso e l’idea di aprire gli occhi le era assolutamente intollerabile; per
distrarsi dal dolore, si concentrò sulle voci che sentiva parlare sottovoce
vicino a lei.
- Non capisco perché deve stare qui:
non può stare da me o da te? E’ illogico… In fondo
…-
- Ed io non capisco perché continui
a far sempre le stesse domande, se ti ho già risposto. Io non sarei in grado di
occuparmene, una donna a casa tua ne uscirebbe con la reputazione distrutta, non
osare negarlo… E poi più importante di tutto, Athena ne ha affidata la
protezione a lui.-
Un sospiro: - Certo che ha
dell’incredibile! Mia sorella… cavaliere dello Squalo! Chi l’avrebbe mai
pensato!-
- Nostra sorella, Milo. Nostra
sorella…-
- Sbaglio o c’era una nota di
gelosia nelle tue parole, brorr[1]?-
La voce di Némain risuonò fioca ed impastata, mentre con uno sforzo riusciva ad
aprire gli occhi.
Che carini, mi hanno addirittura lasciato la
maschera…
Milo si protese ansioso a
controllarla, mentre il viso di Camus prendeva una lieve coloritura rossastra: -
Come stai? Come ti senti? Hai riposato solo per qualche ora, non ci aspettavamo
che ti svegliassi così presto!-
- Sto bene Milo, un po’ stravolta
forse. Credo di avere qualche costola incrinata; per il resto il dolore è
talmente diffuso che non riesco ad individuarne la fonte. Alla fine mi è andata
anche troppo bene, visto che non avevo con me l’armatura. –
Si mise lentamente a sedere sul
letto, sostenuta da Milo.
Il viso di Camus s’irrigidì, mentre
Milo dava voce ai suoi pensieri:
- Deathmask è stato un vigliacco!
Combattere con una donna, per giunta ferita e disarmata! Ma la
pagherà!-
- Spero che quel “donna” non stesse
ad indicare per te una debolezza, anche se sembrava tanto così- la voce di
Némain divenne gelida, mentre il fratello arrossiva,- comunque perché “la
pagherà”? E’ riuscito a cavarsela?-
Camus rispose col tono più
conciliante: - Purtroppo sì, ed Athena teme che voglia comunque vendicarsi,
specie ora che l’armatura d’oro l’ha abbandonato. Per questo motivo, ha deciso
che, nonostante tutto, tu abbia la protezione di un Gold
Saint.-
- Cioè, tradotto in parole povere,
Athena crede che io sia un’ottima esca e che è il caso che ci sia qualcuno
pronto ad affrontare il traditore. –
Con una mano fece cenno ai fratelli
di non affaticarsi a negare la verità.
- E’ anche per la tua sicurezza, Némain,
ma, effettivamente, tutti teniamo alla cattura di Deathmask. E, sempre per
la tua sicurezza, Athena preferisce che la nostra parentela rimanga
segreta.-
Così non deve preoccuparsi di eventuali
ripercussioni sull’onore dei suoi paladini: una sorella con la fama di assassina
non deve essere proprio il massimo!
L’amarezza dei suoi pensieri non
trasparì dal suo cenno d’assenso. – Va bene.-
Un ghigno si dipinse sul volto di
Milo, come quello che aveva quando ne
pensava una delle sue:
- Sai, ho chiesto ad Athena stessa e
lei mi ha detto che la regola della maschera non vale per i familiari stretti!-
Camus lo guardò stupito, mentre
proseguiva,- Non è che potremmo vedere il volto della nostra sorellina, ora che
si è fatta grande?-
Camus stava per intervenire per
impedirlo, ma la ragazza quietamente se la tolse, rivelando il viso, segnato
dalla stanchezza e pallido.
Tre paia di occhi azzurri si
fissavano a vicenda: per alleggerire la tensione nell’aria Milo sorrise.
– Beh, sorellina, sei diventata
proprio una bella ragazza! Non che ne avessi dubbi, dopotutto abbiamo lo stesso
sangue!-
Poi con fare melodrammatico
aggiunse: - Ora, ahimé, dovrò fare il segugio per allontanare da te tutti gli
scocciatori, da bravo fratello maggiore!-
Mai battuta fu più infelice: il viso
della giovane si fece duro e gli occhi gelidi: - Già, da bravo fratello
maggiore! Peccato, che siano diciassette anni che vi siete completamente
scordati della mia esistenza! –
- Ma
cosa?-
- Non negate! Mi avete mai cercata?
Siete mai tornati anche solo a vedere come stavo? Vi siete più interessati alla
mia sorte?-
Il tono era tagliente, il suo
parlare sottolineato da gesti secchi delle mani ed i suoi occhi fulminavano i
due fratelli: quelli abbassarono lo sguardo, consapevoli della verità
dell’accusa.
Quando tornò a parlare, si era
rimessa la maschera ed il suo tono era tornato apatico: - Non ha importanza
ormai, ma non arrogatevi diritti di fratellanza: li avete persi da
tempo.-
Qualsiasi reazione fu troncata sul
nascere dal suono di qualcuno che bussava alla porta della stanza: con un
sospiro, Milo si alzò dalla sedia su cui era seduto ed insieme al cavaliere di
Acquarius uscì, dopo aver mormorato:
- Dobbiamo andare, ma torneremo a
trovarti. –
[1] Danese: Fratello.
NdA
Dunya vide sfilare i due cavalieri
di fronte a sé e proferì in tutta fretta, il capo chino per l’imbarazzo: -
Milady, richiede la vostra presenza alla Tredicesima, nobili cavalieri- .
Entrambi si avviarono e lei si voltò
verso la porta richiusa, ma una voce la fece voltare,
-
Grazie.-
Camus si era fermato e la
osservava, mentre il cavaliere di Scorpio aveva proseguito oltre, precedendo il
fratello, non accorgendosi del suo sostare.
- Di cosa, nobile
cavaliere?-
La voce del cavaliere era pacata,
ma non gelida come di solito: - Di esserti presa cura di nostra sorella, di averci
avvertito del pericolo che correva e di esserti offerta come
infermiera.-
Dunya abbassò lo sguardo, arrossendo
imbarazzata dietro la maschera, cercando le parole per rispondere, ma, quando
rialzò lo sguardo, il gold se n’era andato.
Tutti strani in quella famiglia, solo Milo è un po’ più normale…
però effettivamente bellissimi… strani ma
bellissimi.
Incerta sul da farsi, si voltò e
decise di bussare nuovamente alla porta: - Avanti.-
Némain era seduta sul letto, le mani
in grembo, la schiena appoggiata al cuscino; alzò lo sguardo verso la porta e la
vide: - Lieta di sapere che stai bene.-
Dunya sorrise, chiuse la porta alle
sue spalle e si sedette sull’unica sedia della stanza.
– Lo stesso vale per me, ma ho paura
che la tua salute sarà in serio pericolo, visto che mi hanno incaricato di farti
da infermiera.-
La Silver sorrise, - Beh, la prima
volta son sopravvissuta, speriamo lo stesso la
seconda!-
Dunya sospirò , si tolse la maschera
e chinando il capo mormorò: - Scusa…-
- Per
cosa?-
- Per aver detto ai due Gold che sei
la loro sorella… Ti giuro, non volevo.-
- Dunya…-
- Ma c’erano solo loro per aiutarvi,
non sapevo che fare..-
-
Dunya.-
- Mi è sfuggito! -
- Dunya!-
Questa volta la voce alterata della
Silver riuscì ad attirare l’attenzione della delirante apprendista, ormai
sull’orlo delle lacrime. Scosse la testa e proseguì
calma.
- Non c’è problema, Dunya: in
qualche modo, lo dovevano venire a sapere ed ora lo sanno. Avevi ragione te:
dovevo dirgli la verità, ma tu mi hai solo tolto l’imbarazzante compito di farlo
personalmente. Quindi stai tranquilla. –
Si voltò ad osservare la porta della
stanza: - Hai idea di dove siano andati?-
- Alla Tredicesima Casa, ero stata
incaricata di chiamarli, la Dea sta incontrando i Gold per una riunione
speciale. Sembra che ci sia un’altra crisi
nell’aria.-
- Davvero? Non ne avevo idea! Sai di
cosa si tratta?-
La donna, per un attimo, dimenticò il
dolore alla schiena, presa dalla curiosità.
- So solo che è giunta una lettera
misteriosa, probabilmente di minaccia. Per questo motivo la Dea è arrivata in
ritardo l’altro giorno allo scontro.-
La Silver annuì, ricordando il
dettaglio fino a poco prima sottovalutato.
- Per il resto non so che dirti,
come al solito nessuno parla, meno che mai danno dettagli ad un’apprendista! Ma
questa volta voglio combattere!-
- Le crisi sono una cosa seria,
Dunya, e combattere prima di esser pronti non è mai una grande idea. Piuttosto,
spiegami dove mi trovo: questa non è casa tua.-
In effetti, la stanza era
notevolmente diversa dall’interno della casa in pietra e legno dell’apprendista:
le mura erano notevolmente più alte e le loro pietre non erano rozzamente
squadrate, ma finemente lavorate.
Il mobilio consisteva in un tavolo,
una sedia ed il letto dove si trovava la ragazza, molto semplici, ma puliti;
c’era una sola finestra, grande ma situata in alto, dal lato opposto alla porta.
In un angolo era poggiata la borsa
che aveva con sé dal viaggio, evidentemente Dunya l’ha portata
qui.
- No, infatti, non lo è. Beh, sei a
casa della tua balia, anche se sarebbe meglio chiamarlo il tuo cavaliere
protettore, visto che mi potrebbe ammazzare se lo chiamassi
così.-
- Ma, di fatto, mi farà da balia.
Comunque, non mi hai detto di chi si tratta. –
Insistette pazientemente
Némain.
Il sorriso di Dunya si allargò su
tutto il viso: - Indovina!-
Un grugnito di disappunto uscì dalle
labbra della Silver, ma non fece in tempo a protestare, perché la porta si
spalancò di botto e Dunya dovette mettersi di corsa la maschera: un infuriato
Dohko di Libra era apparso sulla soglia.
Athena, non lui! Tanto varrebbe farmi
morire!
- Fuori!- Ordinò a Dunya, che corse
subito via.
Il cavaliere fece qualche passo
verso di lei, ma rimase ben distante dal letto e si guardò bene dal sedersi
sulla sedia.
Némain rimase in silenzio,
attendendo che questi iniziasse a parlare, intesa a ricompensare tutta quella
maleducazione con il massimo grado di freddezza.
- La dea Athena è decisa a credere
alla tua versione dei fatti ed al tradimento di Deathmask, complice il fatto che
il cloth di Cancer è tornato alla Quarta Casa.-
La ragazza non parlò: era logico che
se il cavaliere aveva deciso di tradire Athena apertamente, il suo cloth non
avrebbe mai fatto altrettanto.
- Tuttavia -, la voce di Dohko calcò
su quella parola, - non tutti i Gold son disposti a credere ad una ragazzina
delirante ed alle parole di un’assassina. Perché questo sei: hai ammazzato il
custode della Quarta!-
Se non fosse che la situazione è tragica, ci sarebbe da ridere! Io
ammazzare un Gold!... Certo, una possibilità ci sarebbe…
- Da quanto intendo delle vostre
parole, cavaliere, voi non credete alla vostra Dea, ma credete che una Silver
possa uccidere un Gold e gabbare la propria Dea.-
Il tono era privo di qualsiasi
sfumatura, una semplice constatazione dei fatti e proprio per questo così
irritante.
Dohko afferrò la donna per le
spalle, stringendole e scotendola con forza:
- Ho combattuto contro il tuo
predecessore, donna, e questo aveva appena ucciso il Gold Saint di Capricorn di
allora. L’armatura dello Squalo nasconde un segreto e tu l’hai sfruttato per
uccidere Deathmask! Negalo se puoi!-
Il dolore della presa si era fatto
insostenibile e la ragazza era sbiancata dietro la maschera, mordendosi le
labbra per non urlare, non ho intenzione
di dargli questa soddisfazione!
Una voce irata
intervenne:
- Ora basta, Dohko! Puoi mettere in
dubbio la mia parola, puoi pensare quello che vuoi di questa situazione, ma non
puoi aggredire questa donna, che è stata affidata alla mia protezione!-
Il cavaliere di Libra lasciò la
presa e Némain potè scorgere la figura del custode della Sesta Casa avanzare
nella stanza prima di perdere i sensi.
Eccomi... Sì lo so, sono in ritardo...Ma oltre ad
invocare il vostro perdono, non so che fare... La realtà è che ho gli
esoneri che si avvicinano, devo studiare un sacco (non voglio perdere altro
tempo...) e già la mia vita normale mi porta via il tempo... Figuriamoci
scrivere... Tuttavia, nonostante tutto, altro materiale è stato scritto
(anche se devo fare una seria opera di revisione!! Non pubblico nulla prima di 4
o 5 mie personali ricontrollate ed un paio fatte da altri...)(A tal proposito un
immenso GRAZIE a Aletto (mia beta ufficiale) ed ad Alexiel Mihawk.... Vi devo la
vita!)... La storia prosegue ed io sto facendo una colossale opera di ricerca
informazioni sul nemico che già si profila all'orizzonte... ( Ma che inizieremo
a vedere non primadi 2/3 capitoli...)...
Più passa il tempo più questa storia in cui mi son
imbarcata mi sembra troppo grande per me... Ho paura di non farcela... Le idee
ci sono... Ma le capacità di metterle giù per bene mancano... A volte mi viene
voglia di cancellare tutto (ad esempio questo capitolo! O meglio questa fusione
di due capitoli)... Ogni volta che mi tocca il problema di mettere dei titoli mi
verrebbe voglia di prendere a testate il mio portatile...(Cosa che ovviamente
non farò mai....^^ Amo il mio PC!!) I risultati non sono mai all'altezza di
quello che ho nella testa... Sconforto!!!
Tuttavia ancora reggo... Il fatto che ci sono troppe Fic
incompiute di cui vorrei conoscere il finale, che purtroppo non vedranno mai il
termine!... E non voglio essere fra queste... (Ed a tal proposito, dopo
gli esoneri, riprenderò in mano le altre mie due fic...)... Il vostro sostegno
in questo è indispensabile, specie le critiche ed i commenti...
Ecco quindi le vostre risposte ai commenti graziosamente
lasciati!! (GRAZIE)
X Manila: Thanks cara! Dunya è andata avanti a
saltellare per mezzora^^ dopo il tuo commento ed io sono indecisa sul comprarle
o meno un guinzaglio! DM... invece non ha gradito l'adorabilissimo... (il
fetente gli è piaciuto.....O.O quello è strano forte!) Per tuo conforto DM non è
del tutto sparito.... ma non tornerà troppo presto... Come dice il vecchio
detto, "Chi non muore si rivede!"....-.-..... Un baciotto! (Per l'esattezza
preciso che Shaka non era andato proprio a far una "visita di cortesia" a Némain
(Attenzione all'accento^^!!)) I due fratellastri... beh... qualcosa esce fuori
qui... ma altro deve ancora venire.... diciamo tra 4 capitoli??.... Per Némain
non ci vuole un Santo, ma un Saint!!! (Battuta orrida.... mi fustigherò per
l'intera giornata!!) Ma.... non è detto che lo trovi... Povera cocca... non ha
il massimo del carattere.... E l'aspetto fisico... con una maschera in faccia è
difficile notarlo!! Comunque confermo... non è ASSOLUTAMENTE Aphrodite l'"uomo"
(??) della sua vita!! (E vi escludo due Gold...vedete voi... Non è Kanon, non è
Aphro....chi potrebbe (sottolineo potrebbe) essere?)....
X
Gufo_Tave: Grazie carissimo! Vedo che condividiamo lo stesso pensiero su
Deathy! Purtroppo per quanto riguarda la serie G sono estremamente disinformata: so della sua esistenza, ma
al momento i mie soldi vengono dilapidati per seguire le meravigliose opere di
Matsumoto...(Se non fosse per mia sorella non avrei neanche la serie originale...
ma per fortuna lei la comprò nel lontano 97!!)... quindi
niente soldi per comprarli...Mi devo affidare all'originale ed all'anime! Non è il massimo... ma
meglio che niente! Non so perchè ma vi siete fatti strane
idee su Némain... non è la tipica sacerdotessa guerriero starnazzannte... quindi la
sua reazione con Dunya è molto misurata... Ma molte cose del suo carattere devono ancora
venir fuori... E sarà un piacere darle un po' di approfondimento
psicologico! Un bacio! Ah, l'armatura disponibile... credo proprio rimarrà tale... Némain è nata
agli inizi di Dicembre... mentre Dunya alla fine di Aprile...
X Princess Missy: Grazie del commento e dell'inserimento
fra i pref! Beh DM è un po' come il prezzemolo... riapparirà... ma....
Quanto alla possibilità Shaka/Némain.... è una possibilità... vedremo cosa
ne pensano i personaggi (Shaka non mi pare entusiasta e neanche Sharkie!^^... ma
in fondo decido io!)
X Engel: Posso dirlo? Quale onore!!! Adoro le tue Fic!!
(anche se è un po' che non commento.... sorry)... Grazie dell'apprezzamento! Beh
cosa attende DM lo dirà solo il futuro... ma.... non scomparirà... anzi...^^...
tuttavia malvagio è e per me tale rimarrà!! La parentela temevo fosse una
pessima idea... invece vedo che è apprezzata... Speriamo che vi piaccia dopo
aver svelato certi altarini..... Fra un po' di capitoli!!^^
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Capitolo 9 *** 9. Domande e risposte ***
chapter_eight
9. Domande e
risposte
L’armatura dello Squalo nasconde un segreto e
tu l’hai sfruttato per uccidere Deathmask! Negalo se puoi!
L’armatura dello Squalo nasconde un
segreto…
L’armatura dello Squalo nasconde un
segreto…
L’armatura dello Squalo nasconde un
segreto…
Negalo!
- Non posso… Ma non sono
un’assassina!.- Con un gemito, s’accorse che era un sogno e che la luce l’aveva
svegliata. Era sdraiata nel letto, la maschera in
faccia.
- Questo non lo so, ma, di certo,
non sei l’assassina di Deathmask.-
Una voce conosciuta la riscosse e
lei puntellò i gomiti per sollevarsi a sedersi: Shaka di Virgo era in piedi
sulla soglia della camera.
Per un attimo non lo riconobbe: non
indossava l’armatura, ma vestiva una semplice tunica bianca di lino e dei
pantaloni della stessa stoffa tagliati alla maniera indiana.
E’ quasi abbagliante…
Ricordò l’episodio con Dohko, ed
intuì di trovarsi in una stanza della Sesta Casa.
- A quanto pare, il Gold Saint di
Libra non crede neanche alla tua parola.-
La voce le uscì sottile, quasi fioca
e lei si rese conto che non doveva aver riposato poi molto, dalla luce nella stanza direi un paio
d’ore.
- Né a quella di Camus o di Milo,
che son giunti a soccorrerci: e non sa che sono tuoi fratelli, altrimenti
attaccherebbe anche loro. Per questo, la vostra parentela deve essere segreta.
L’ostilità che nutre nei tuoi confronti è grande. Tuttavia, ho difficoltà a
credere che sia senza motivo: il maestro non è certo persona di poca sapienza,
né tendente alla violenza. Con te, però, pare perdere ogni controllo e remora.-
Gli occhi di Shaka erano chiusi,
tuttavia la Silver sentì chiaramente il suo sguardo indagatore su di lei.
Sapendo che, senza un valido motivo,
non avrebbe mai cessato di indagare, con un sospiro rispose: - Molte persone
sono a conoscenza del fatto che spesso i cavalieri che vestivano le vestigia del
Pesce Australe fossero traditori, violenti ed assassini, tanto che lo stesso
nome fu mutato in Squalo, a causa della ferocia di
costoro.-
Fece una pausa, per poi continuare:
-L’ultimo cavaliere ad aver indossato questa armatura risale a circa
duecentocinquant’anni fa: costui uccise numerosi Saints, tra cui il Gold Saint
di Capricorn e fu sconfitto dall’attuale Cavaliere di Libra.-
Il cavaliere di Virgo annuì
pazientemente, mentre s’avvicinava e rimaneva in piedi, dietro la sedia vicina
al letto.
-Pochissimi, invece, sanno che
quell’uomo era stato addestrato da Dohko stesso.-
Si fermò per leggere lo stupore sul
volto di Virgo.
– Fu Dohko ancora a diffondere la
voce che l’armatura era maledetta e che chi l’avesse indossata ne sarebbe stato
corrotto: sospetto non accettasse il tradimento del suo allievo e volesse
discolparlo in qualche modo.-
Il cavaliere della Sesta annuì: -
Probabilmente si sentiva responsabile del fallimento del suo
apprendista.-
- Ero a conoscenza di tutto ciò,
quando venni al Santuario, e non mi aspettavo accoglienza diversa da parte sua o
da parte di tutti gli altri. Tuttavia, speravo che dopo tutti questi anni avesse
inteso che le colpe di un allievo non ricadono sul maestro, né viceversa. Ognuno
paga per le sue proprie colpe.-
Con un sospiro appoggiò la schiena
alla parete, facendo attenzione alle ferite sulla schiena. La voce del Gold la
riscosse.
- C’è una cosa che tuttavia non mi
convince.-
Ma questo non molla mai?
- Dohko insiste nel dire che
l’armatura dello Squalo cela dentro di sé un temibile segreto e, su questo
punto, è irremovibile. Cosa dici a tal proposito?-
Shaka era calmo ma inesorabile;
Némain chinò lo sguardo sulle proprie mani, mordendosi le labbra e notò che il
Gold era a piedi nudi.
Dopo qualche secondo di silenzio, la
ragazza mormorò: - Immagino che la mia risposta sarà riferita ad Athena ed agli
altri Gold Saints.-
- No, è solo una mia personale
domanda. Athena mi ha ordinato di proteggerti e, indipendentemente da ciò che
dirai, darò anche la mia vita per adempiere la sua volontà. Tuttavia, non sono
così sciocco da non tenere in considerazione le voci sul tuo conto.- Dunque morirebbe per me, anche se divenissi
un’assassina come dicono, solo perché Athena glielo ordina: la devozione per la
Dea lo porta anche a contravvenire al suo giudizio?
Fa piacere, comunque, sapere che la realtà è che per tutti qui
sono solo un peso.
- Sono in debito con te, cavaliere,
e per quanto possibile risponderò alle tue domande, per quanto mi costi,
tuttavia vorrei che non divulgassi ciò che sto per
dirti.-
Sospirò e fissò un punto imprecisato
nel muro di fronte a lei:
- Il cavaliere dello Squalo ha a
disposizione alcune armi, ma ognuna di queste ha un suo costo da pagare. La
Defending Rain può bloccare qualsiasi colpo, ma è impossibile sostenerla a
lungo, perché prosciuga velocemente le energie di chi la usa e
contemporaneamente impedisce di sferrare attacchi, mentre essa è in azione.-
Sospirò stanca e
proseguì:
- L’Oceans’ Wave è un buon attacco,
ma deve sfruttare una massa d’acqua già esistente, mentre gli Shark’s Teeth,
beh, si pagano letteralmente col sangue: nonostante il loro nome, non sono altro
che gocce del sangue del cavaliere, trasformate in piccolissimi proiettili ad
alta velocità.-
Pur
non trovando collegamento con la propria domanda, l’uomo ascoltava pazientemente
ed intendeva bene le sue parole.
- Un prezzo troppo alto per ciascuno
di questi colpi: nonostante siano buoni in difesa o in attacco, in uno scontro
contro qualcuno che ti è superiore, periresti.-
La ragazza annuì e proseguì: -
Proprio così: l’armatura dello Squalo non tollera debolezze, i deboli non
possono indossarla perché sarebbero subito sopraffatti. Tuttavia, anche il più
forte dei cavalieri in un lungo scontro soccomberebbe: l’avversario ed i suoi
stessi colpi sono contro di lui. Proprio per questo, esiste un ultimo colpo, un
colpo che garantisce sempre e comunque la vittoria.-
Il sogno di qualsiasi cavaliere, di qualsiasi
combattente…
… ed il mio incubo.
Si voltò a fissare in volto il Gold:
- Questo è il segreto di cui parlava il cavaliere di Libra, ma egli non ha idea
che il prezzo per questo colpo è alto, molto alto. Usare questo colpo non è cosa
adatta ad un Saint di Athena.-
- Tuttavia, l’hai utilizzato:
altrimenti non conosceresti il prezzo da pagare.-
Mille immagini sovvennero alla
memoria della Silver, mentre la fatica aumentava ed il suo unico desiderio
diveniva quello di tornare a riposare.
- No, non l’ho mai utilizzato e mi
son ripromessa di non utilizzarlo mai. Il prezzo lo conosco perché, in minima
parte, si paga nel momento in cui l’armatura sceglie il proprio custode.-
Scosse la testa: - E’ un prezzo
troppo alto per una vittoria.-
Shaka si fece pensoso: i ricordi gli
sovvenivano dolorosi.
- L’universo ora ci attende. Noi due insieme entreremo nel
paradiso dei cavalieri!
- Ma che cosa dici? Vuoi forse portare il cosmo di Phoenix ai
limiti estremi della costellazione ed esplodere con essa? A tal punto hai deciso
di impazzire? E’ vero, è l’unico modo che hai per sconfiggermi, ma a che cosa
giova una vittoria se non sei più vivo per gioirne? A cosa serve?
-
- Non ti parlerò più di amicizia: non capiresti. L’uomo più vicino
ad Athena? Sei il più lontano invece: non sai che cos’è virtù.
-
- Basta, ti prego, io capirò, ma rinuncia ai tuoi propositi. Non
rimarrà niente di noi: ci oscureremo in un mondo di
luce!-
Rifacendosi a quei momenti,
domandò:
- Intendi forse la vita?-
…a che cosa giova una vittoria se non sei più
vivo per gioirne? A cosa serve?
Ancora quella frase lo tormentava:
solo il sacrificio di Ikki l’aveva portato a
capire.
- No. Se fosse la vita, allora il
prezzo sarebbe pagabile in caso di necessità. No, il prezzo è un altro: troppo
alto per essere pagato. Nulla al mondo vale questo prezzo, nessuna
vittoria.-
- E’ così dunque? E’ tanto grave
questo sacrificio? Cos’è questo prezzo? Ed in cosa consiste questo colpo
“invincibile”?-
La donna tacque, come riflettendo,
poi con voce stanca rispose:
- Perdonami, ma ti ho detto anche
troppo: un cavaliere non dovrebbe svelare i propri punti deboli ed io l’ho
fatto. Ma aggiungere altro sarebbe follia. Non chiedermi altro, non posso
rispondere alle tue domande.-
Il cavaliere di Virgo annuì,
probabilmente ancora insoddisfatto e forse neanche più bendisposto, cosa non molto facile da capire… è sempre
totalmente impassibile…
- Sei stanca: torna a riposare. Io
rifletterò sulle tue risposte.-
Detto ciò, si voltò e si diresse
verso la porta, ancora aperta, quando la voce della Silver lo fermò:
- Grazie… per avermi aiutata… contro
Deathmask.-
Se Némain avesse alzato lo sguardo
dalle sue mani al volto del cavaliere, l’avrebbe visto passare dal sorpreso
all’imbarazzato, fino a riprendere la normale espressione concentrata.
- Non devi ringraziarmi: ho solo
pagato il mio debito.-
La ragazza lo guardò stupefatta:
- Non avrei dovuto colpirti
all’arena, dopo il suggerimento di Deathmask. L’ho fatto istintivamente e me ne
pento. Non è stato leale da parte mia.-
La ragazza scrollò le spalle: -
Siamo abituati a combattere per salvarci la vita: seguire l’istinto è ormai
radicato nel nostro modo d’agire. Non ti facevo alcuna colpa di ciò che è
successo.-
- Ma io sì.-
Ed uscì dalla stanza, chiudendo la
porta dietro di sé.
Ciao carissimi!!^^ Che pazienza che avete! Non solo siete così cari da
non pretendere aggiornamenti continui, ma continuate a leggere sta schifezz...
sta fic! La realtà è che ho scritto buona parte dei prossimi chapters, ma mi
fanno schifo. Aletto dice che esagero e che non sono così male... ma lei è una
mia amica! Mah, vedrem... comunque dopo i prossimi due capitoli dovrebbe
migliorare...(lo spero...)
Passiamo a questo capitolo: beh, qualcosa lo spiega direi... E' un
po' corto, ma mi rifiuto di unirlo al prossimo. Questo alla fine è passabile, il
prossimo no. Inoltre, anche come contenuti non c'entrano
niente!!!
Ho bisogno di un titolista!! Ogni volta che penso ad un titolo entro in
tilt.... tuttavia quelli che mi vengono suggeriti non mi soddisfano perchè sono
insoddisfabile! Che vita grama!
Se qualcuno fosse interessato, anche la mia vita esterna procede
positivamente, ma mi rendo conto che scrivo di più quando non ne avrei il tempo,
che quando ce l'avrei... Sono un essere assurdo!^^
Beh, ragazzi tra un paio di capitoli al massimo si intravede il nemico!!
Yuhhu!! E sapete chi è??????
Non ve lo dico ovviamente!! Ma potete provare a indovinarlo!!^^ (Per chi
non lo avesse capito adoro fare questi indovinelli cretini!)
Beh torniamo ad un minimo di serietà e passiamo ad i vostri adorabili
commenti!! Vi Voglio Tanto Bene!!
X
Engel: Grazie per la rassicurazione! L'assenza del cronometro mi rende molto più
tranquilla^^ anche perchè sono parecchio perfezionista e perdo un sacco di
tempo! Per quanto riguarda l'allegra famigliola, posso dire che le tue
giustificazioni sono molto valide (ma la Carrà non ci sarà in questa fic!! XD).
Diciamo che Sharkie ha un po' paura a riprendere in mano il rapporto coi
fratellastri... ed i flashback illumineranno anche su questo!!^^ Ti prego, ti
supplico non chiamare Shakucciolo così!!!!! Potrebbe andare a raparsi a zero ed
io non reggerei il colpo! Quanto a Libra... beh spero ora sia più chiaro^^!
Grazie di tutto ed un abbraccio!!
X
Gufo_Tave: Il più fedele di tutti!! Beh, come vedi ho risposto abbastanza al tuo
quesito e la mia famiglia preferita avrà notevoli risvolti ma non prima di tre
capitoli!Ti ringrazio per il sostegno e spero che anche questo ti piaccia!
Baci!
X
Alexiel Mihawk: Fidati se dico vita è vita! Aspettati presto i prossimi chap,
voglio i tuoi commenti! Quanto agli inciuci, se li vuoi chiamar così, beh... si
vedrà! ^^ Grazie bella!
X
Manila: Lo dico io!!! Non ha altri gusti! Sharkie ha solo un brutto carattere...
Quanto alla fine capitolo, spero solo questa ti piaccia di più^^! Quanto
all'uomo... beh... direi che è chiaro, ma non so quanto possa effettivamente poi
nascere sta cosa... mah! Chi vivrà, vedrà... (e leggerà!) Grazie ed un
abbraccio!!
Mi spiegate perchè su 90 lettori a capitolo arrivano solo 4 recensioni??
Anche ammettendo che uno rilegga il capitolo 10 volte.... (e dubito chiunque
regga^^) ce ne son 50 inspiegate.... Quindi fatevi avvanti e commentate!! Io
attendo! Kisses!
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Capitolo 10 *** 10. Sfogarsi ***
chapter_nine
10. Sfogarsi
Il nodo alla gola non accennava
ad andarsene e questo peggiorava solo l’affanno causato dall’allenamento, allenamento penoso fra l’altro: non riesco
più neanche a concentrarmi, vorrei solo urlare e sfogarmi, e chissà magari
piangere… ma non voglio, sarebbe come gridare che hanno ragione, che sono una
debole…
- Spero che questo sia soltanto un
modo per ripassare come non bisogna
comportarsi in combattimento.-
La voce proveniva dalle sue spalle,
ma non aveva bisogno di voltarsi per riconoscere chi stesse parlando: la voce
piatta, atona, con una sfumatura di noncuranza, senza esitazioni o inflessioni,
una semplice constatazione dei fatti, l’affermazione di una verità universale e
scontata.
Dunya rispose scocciata, continuando
a darle le spalle: - Dovresti stare a letto, il medico ha detto che non devi
alzarti prima di una settimana, se non di più, visto che ti ostini a non
prendere le medicine. Il fatto che ti abbia dato il permesso di farti un bagno
non coincide con l’andare a farsi un giro per il
Santuario!-
- Stai distogliendo l’attenzione dal
tuo allenamento e dal suo livello penoso.-
- E tu, dalla tua disobbedienza.-
Si voltò a guardarla con un sospiro:
vestita per l’addestramento, aveva indossato gli abiti maschili degli
apprendisti, per un fatto di comodità, ma questi non le toglievano nulla della
sua femminilità.
Un leggero profumo di vaniglia,
risultato dello shampoo che lei le aveva prestato, la avvolgeva, mentre si
avvicinava e si sedeva su una roccia lì vicino: si erano messe in uno spiazzo
erboso al lato della Sesta Casa, ben visibile da essa, ma abbastanza largo per
permettere un allenamento decente.
- Forse, ma mi sento bene e non
voglio prendere gli antidolorifici: appannano la mente e non ti lasciano lucida.
Il dolore, invece, aiuta a concentrarsi, ed un cavaliere dovrebbe esser sempre
concentrato, mentre tu non lo sei.-
Dunya non rispose: desiderava che il
rimprovero fosse stato detto con severità, così la goccia avrebbe fatto
traboccare il vaso e lei sarebbe potuta esplodere.
Invece, Némain era stata tranquilla,
pacata, come sempre, e lei in quel momento avrebbe voluto strozzarla per
ottenere una reazione. Ok, sto
impazzendo! Sono talmente nervosa ed irritata che non capisco più nulla! Ci
credo che non riesco a concentrarmi!
Sbuffò e tornò a concentrarsi sul
suo cosmo, a cercare di dominarlo per riuscire a sferrare un colpo che riuscisse
a mandare in pezzi l’alto spuntone di roccia di fronte a lei, tentando
inutilmente di svuotare la mente dai pensieri che la
riempivano.
- Così non otterrai nulla.-
Némain si era alzata e le aveva
poggiato una mano sulla spalla.
- Ascoltami, la forza di un
cavaliere dipende dal suo cosmo e da come egli lo brucia per sfruttare al
massimo l’energia che questo gli può donare. Tu non riesci a sfruttarlo perché
la tua mente è distratta, vaga tra i tuoi pensieri, senza un punto preciso su
cui concentrarsi.- Anche se, mi domando…
Se è solo questo…
Scacciando l’ultimo pensiero, la
Silver prese una grossa pietra da terra e la tenne nella destra come a
soppesarla. – I cavalieri neri sfruttano il loro cosmo concentrandosi sui loro
sentimenti negativi, sul loro odio e sulla loro rabbia. Questo determina quella
sfumatura oscura che si può avvertire nei loro
cosmi.-
Si voltò ad osservarla per
verificare che avesse inteso le sue parole, Dunya annuì e lei
proseguì.
- Molti cavalieri di Athena invece,
insegnano a concentrarsi sui propri sentimenti positivi, sulle proprie
motivazioni, su ciò che ci spinge, o almeno dovrebbe, a divenire cavalieri.
L’amore per la giustizia, la volontà di proteggere i propri cari, la propria
Dea, insomma tutte quelle cose lì.-
Fece un cenno con la mano libera,
come ad indicare una lista di simili argomenti.
- Non mi pare che tu faccia tue
queste “motivazioni”… -
Dunya era volutamente
sarcastica.
- Non dico che queste non siano
valide Dunya ed è capitato anche a me di battermi per esse, a volte. Tuttavia,
la vita è ingiusta e spesso vediamo le nostre convinzioni sciogliersi come neve
al sole. – Sospirò.
- E’ tremendo, e forse, qui al
Santuario, questo è visto come poco “onorevole”…Comunque capita e, se non si è
capaci di trovare in sé stessi nuove motivazioni, ci si ritrova deboli ed
impotenti, e quindi si diventa una facile preda per il nemico.-
Dunya con voce quasi sconfortata
replicò: - Allora a che serve tutto questo? A che vale allenarsi e rischiare la
vita?-
- Per continuare a vivere… per avere
altro tempo… per poter continuare a cercare un senso alla propria vita, liberi
da qualsiasi imposizione dall’alto. Per questo, devi imparare a svuotare la
mente, a smettere di pensare al passato ed al futuro. Devi concentrarti sul
presente, devi capire cosa vuoi in quell’istante e cercare in te stesso la forza
per farlo. – Alzò la pietra all’altezza degli occhi dell’apprendista e scandì le
parole:
- Ora, io VOGLIO spezzare questa pietra.-
Liberò il suo cosmo lentamente,
facendolo ardere in modo da aumentarlo in maniera percettibile, e questo non
aveva alcuna sfumatura aggressiva o positiva, solo energia; quando raggiunse il
punto desiderato, strinse le dita sulla pietra che si frantumò fino a divenire
polvere.
- Puoi capire quello che intendo, Dunya?
Riflettici: forse, adesso, preferisci lottare per la giustizia e va bene, ma può
arrivare il momento in cui tutte le tue certezze vacilleranno. E quel momento
arriverà, perché sei una ragazza intelligente e ti porrai le tue domande; allora
i miei insegnamenti potrebbero salvarti la vita e concederti di mantenere
integro il tuo onore ed il tuo valore.-
- Ti sbagli, anche se il mondo
crollasse non potrei mai dubitare di quello in cui credo. Io combatterò per la
giustizia, perché credo in essa e voglio che ci sia libertà!-
Le parole uscirono focose e la
ragazza si raddrizzò per mostrare la sua sicurezza.
- Prega Athena che sia così, allora,
ma continua comunque ad allenarti, e, se mi vuoi come maestra, cerca almeno di
apprendere ciò che ti insegno: starà a te decidere come sfruttare ciò che avrai
imparato.- La Silver era rimasta tranquilla e si era spostata indietro per
lasciare che l’allieva riprendesse l’allenamento con la
roccia.
La bruna si concentrò, provando ad
espandere il suo cosmo e, quando si sentì pronta, sferrò il colpo: la roccia
rimase ritta, a stagliarsi contro il cielo, di poco intaccata dal colpo.
Dunya si voltò ad osservare la
Silver, che rimase immobile in silenzio, poi scappò in direzione della Sesta,
per poi allontanarsi da lì, ma la maestra la fermò, afferrandola per un braccio
e spingendola indietro.
La ragazza, presa di sorpresa, cadde
all’indietro, rovinando sull’erba; facendo forza sulle braccia si risollevò da
terra e rimase ferma di fronte a lei, tremante come di rabbia repressa.
Poi all’improvviso si tolse la
maschera scagliandola a terra, sulla morbida erba, e mostrò il volto rigato
dalle lacrime:
- Non ne posso più! Non voglio
essere sempre l’ultima del Santuario! Sono scarsa, sono un’incapace, non riesco
a fare neanche gli esercizi più semplici, sono troppo grande per sperare di
riuscire a diventare un Saint! Tutti mi trattano o con pietà o con disprezzo, ed
ora quelle che credevo mie amiche mi abbandonano e così anche
Alkaid!-
Mentre si sfogava fissava l’erba ai
suoi piedi, cercando di trattenere i singhiozzi; poi sollevò il volto appena per
osservare l’impassibile Silver, che continuava a rimanere immobile, gelida
statua insensibile.
– Ed è tutta colpa tua!- Gridò con
rabbia, dannazione, smettila di essere
così distaccata!
– Dicono che sono una pazza a
fidarmi di te, e non vogliono più parlare con me, dicono che sono una traditrice
come te e che hai ucciso Deathmask!-
- Rimettiti la
maschera.-
La Silver era rimasta totalmente
indifferente alle accuse che lei gli rivolgeva e taceva, fissandola da dietro la maschera, tanto
che Dunya fu costretta ad abbassare gli occhi.
Recuperò la maschera e la indossò
nuovamente, intatta nonostante tutto, mentre notava che tutto il mare d’emozioni
trattenute s’era placato a causa dello sfogo ed una sola sensazione si faceva
avanti prepotente.
Imbarazzo.
Rialzò lo sguardo sulla Silver, un
po’ vergognosa per quello che aveva appena detto, ma questa sembrava solo
soprappensiero, poi questa si voltò a fissarla negli occhi e nelle sue parole vi
era una lieve sfumatura ironica:
- E chi sarebbe questo Alkaid?-.
L’improvviso rossore di Dunya, che
arrivava finanche al collo, ed il suo tornare a chinare il capo risposero per
lei, - Capisco…-
- E’ solo un altro apprendista.-
- Ah-ah… -
- Ed era solo un mio amico.-
-
Certo.-
Dunya fissò il suolo pregando che
s’aprisse e lei vi sprofondasse inghiottita.
Con un sospiro, Nèmain scosse la
testa e riprese pazientemente:
- Allora, vediamo di ricapitolare.
La cotta ti passerà alla svelta, visto che, da come si è comportato, è solo un
fesso, le tue amiche o si ricrederanno su di te, o non valeva la pena ritenerle
tali. –
Fece una pausa, ricordando le accuse
rivolte, - Giudicare il tuo addestramento non sta a te ed io non ho intenzione
di trattarti con pietà o con disprezzo. Quanto al divenire Saint, non sono in
grado di dirti se sei o meno una predestinata, ma tu agisci come se lo fossi, dà
il tuo meglio e le soddisfazioni arriveranno.-
Una pausa ad effetto per calcare le
parole successive.
- In fondo non eri tu quella che non si
arrende mai?-
L’apprendista annuì, poi sospirò: -
Capito, non mi devo interessare al fatto che son sola, ma concentrarmi sul mio
addestramento.-
Némain parlò divertita: - Ed io non
son nessuno?-
La ragazza la fissò stupita, - Non
sei sola. Certo, non puoi trattarmi come tua pari se vuoi che ti addestri, ma
comunque puoi contare su di me. Non sarà un’amicizia, ma un rapporto
allieva-maestra non è poi così da buttare. Quanto alle cotte te ne prenderai a
miliardi: il Santuario è il luogo adatto a queste cose.-Aggiunse sarcastica, mentre con una mano le indicava il
resto del Santuario.
Dunya rise: - Quindi, anche se non
possiamo scambiarci vestiti, truccarci a vicenda e fare classifiche su quale
Gold sia il più bello, posso confidarmi con te?-
Ma le adolescenti son tutte così? Per un attimo la Silver ebbe la sensazione che le
cadessero le braccia, poi concesse:
- Beh, sono più alta di te ed i
nostri gusti sono probabilmente opposti, quindi i vestiti sono da escludere. Il
trucco, poi, me lo devi spiegare: portiamo la maschera tutto il giorno a che
servirebbe? Quanto alle classifiche, beh, quelle te le posso concedere, mentre
per le confidenze, cerca comunque di ricordare che sono la tua “maestra
ufficiosa”.-
Una smorfia maliziosa si dipinse sul
volto dell’apprendista: - Ok, allora quale sarebbe il Gold Saint più bello,
secondo te?-
- Ovviamente Aldebaran.- Disse con
l’espressione più seria e sicura del mondo la Silver, facendo quasi cadere a
terra la povera allieva.
- Stai scherzando?-
- Un po’, ma ti ricordo che sono di
parte, avendo per fratelli due Gold, e che comunque non passo il mio tempo a
pensare a queste cose. Quindi dammi del tempo e poi ti risponderò. – Le disse
voltandosi verso la Sesta ed iniziando ad avviarsi verso di essa.
– Dopotutto il medico ha detto che
devo riposare.-
- Una settimana- disse Dunya
seguendola.
- Per cosa?-
- Ti do una settimana per fare la
tua classifica, non un minuto di più e voglio anche le motivazioni!-
Némain sbuffò e fece per ribattere,
quando si bloccò impallidendo; con un gesto della mano impedì a Dunya di
continuare a parlare concentrandosi. Poi, senza dir parola, iniziò a correre,
risalendo le scale del Santuario.
Lo odio.... Odio questo capitolo! Non mi
piace e non mi piacerà mai.... Ciao a tutti!! Sì lo so i saluti venivano
prima... ma.... volevo ben chiarire i miei sentimenti su questo capitolo.... Non
ne son soddisfatta... volendo l'avrei eliminato... potendo... solo che non
posso... Sarebbe un salto illogico e poi in un certo senso è necessario...
L'unica cosa che mi piace è la battuta su Aldebaran... (Poveo Aldy... io lo
adoro... ma... non è un adone... no direi di no...)
Tornando al problema delle recensioni.... Io non
sono recensione-dipendente... (certo, se, di botto per capitoli e capitoli,
nessuno leggesse e commentasse mi inizierei a preoccupare^^), però è vero che fa
piacere riceverle. E non solo le positive, ma anche le critiche (purchè
educate e costruttive). Esempio: mi fu detto una volta che usavo troppo i
puntini di sospensione (vero) e che non approfondivo le questioni ( abbastanza
vero), da allora faccio molta più attenzione a queste cose ed è effettivamente
meglio così^^
Voglio ignorare questo capitolo... chissà che non
sparisca.... Comunque i prossimi migliorano... (soprattutto tra
due)...
AAARGH!!! Mi sto avvicinando troppo al limite di
quello che ho già scritto... e gli esami si avvicinano.... AAAARGH!!!
Beh, passo subito alle vostre recensioni che ho la
spalla a cocci causa strappo-muscolare e mi fa male pure scrivere!
Per Engel: Shaka fa per aprire gli occhi... (a
dimostrazione che il paragone con la Barbie non l'ha esaltato^^)... Grazie!! Beh
per quanto riguarda l'arma segreta.... beh il segreto rimarrà tale a lungo....
^^ sennò che gusto c'è^^.... Un baciotto!
Per War: Per la questione commenti... beh ho detto
sopra...^^ (la mia spalla chiede di non dover riscrivere!) Quanto al Nostro
Saint Preferito, Shakucciolo adorato, beh son lieta di non essere andata in
OOC... è così difficile!! Quanto ad inciuci,.... la verità è che ormai fan tutto
loro... vedremo cosa ne pensano i due!! Grazie!! E congratulazioni per Siwa a te
ed a Synn!! Meravigliosa!
Per Synnovea: Per Siwa, vedi sopra^^... Quanto a
Dohko... beh ora è tutto più chiaro^^!! Sharkie-Shaka? Beh.... non suona male!!
Grazie ed un abbraccio!!
Per Manila: Come vedi non devi temere per la
salute di Dohko.. Non avrà strani raffreddori^^ Il colpo segreto? Beh, è un'idea
carina... a me non dispiace... vedremo a voi!! Grazie ed un
baciotto!!
Per Gufo_Tave: E' un'ipotesi... anche se.... poco
vicina alla realtà... o no? Credi veramente che te lo dica? MUHAHAHA(risata
malefica... Rue si allontana accompagnata da quelli del manicomio mentre grida)
Grazie anche a te!!
Per Snow Fox: Beh un altro capitolo è arrivato ma
dovrete attendere.... E' così difficile trovare un attimo per scrivere... e
quando c'è l'ispirazione svanisce! Sigh! Comunque son lieta che ti sia
piaciuta^^! Grazie ed alla prox!
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Capitolo 11 *** 11. Il Nemico ***
chapter_ten
11. Il nemico
I gradini scorrevano veloci sotto ai suoi piedi, dandole
l’impressione di rimanere ferma, mentre il mondo si muoveva intorno a lei. Solo
la sensazione dei muscoli delle gambe, che scattavano, alternandosi ritmicamente
e simmetricamente, la riportavano alla realtà della corsa.
Già iniziava a profilarsi il profilo del tetto della
Settima Casa e con essa i ricordi spiacevoli del suo proprietario, quando l’urlo
di Dunya la riscosse:
- Némain, vuoi rispondere? –
Si bloccò improvvisamente, voltandosi su sé stessa e la
giovane apprendista le precipitò addosso, sorpresa dalla reazione. Fu solo la
prontezza della Silver e la sua struttura alta e solida ad impedire che le due
rovinassero sui gradini.
- Ehi, ma ti sembra il modo di fermarti! Sei impazzita?
Perché diavolo sei corsa su in quel modo? –
Per tutta risposta, la ragazza si voltò e riprese la
corsa costringendo l’altra a seguirla tra un’imprecazione e
l’altra.
- Non hai avvertito nulla?-
- No, che avrei dovuto avvertire?-
- Il cosmo.-
A quelle parole, Dunya la guardò sconvolta e quasi
credette fosse impazzita:
- Un cosmo? Qui al Santuario? E cosa ci sarebbe di
strano?- Gridò quasi esasperata.
A quelle parole, la Silver si decise a fermarsi, ormai
di fronte all’ingresso della Settima; con pazienza infinita si voltò a guardare
l’apprendista.
- Non hai percepito proprio nulla di
strano?-
Dunya scosse la testa per negare. – No, perché? Cosa hai
percepito?-
- Un cosmo. Un cosmo enorme, immenso e… aggressivo.
Dalla Tredicesima, dove, guarda caso, risiede Athena. Ma, la cosa che mi ha più
messa in allarme è un’altra: è scomparso improvvisamente.-
- Beh, se è scomparso… dov’è il
problema?-
Némain sospirò, alzando gli occhi al
cielo:
- Un cosmo non scompare in quel modo: anche in caso di
morte improvvisa si affievolisce più lentamente, e nel caso di teletrasporto
lascia una lieve traccia dietro di sé. Questa volta, invece, è sparito di colpo,
come se qualcuno lo avesse annichilito. E’ questa non è una tecnica conosciuta
al Santuario. Forse il Gran Sacerdote ed il cavaliere della Sesta la conoscono,
ma non credo che la utilizzino; comunque, quello non era il loro
cosmo.-
Detto questo si voltò, decisa a riprendere il suo
cammino ed entrò nella Settima Casa, che però si rivelò
vuota.
- Ma dove diavolo sta il Saint di Libra? Non credo che
si sarebbe fidato di me, ma ogni aiuto sarebbe ben accetto.-
La voce della Saint era sconfortata ed irritata, mentre
proseguiva la corsa verso l’Ottava, almeno Milo ci aiuterà senza troppe storie…
spero…
- Non credo che troverai nessuno dei Gold…- La voce
ansante di Dunya le giunse alle spalle.
- Cosa vorresti dire?-
- Semplicemente, che nessuno dei Gold è nella sua Casa.
Shaka e Dohko sono alla Prima da Mu per una riunione, Kanon ed Aldebaran son
fuori per una missione, e così
Aphrodite. Mentre gli altri sono all’Arena ad assistere al torneo….
–
Una pausa imbarazzata:-….E credo che Milo sia al campo
femminile a disturbare le allieve di Shaina.-
Dunya arrossì mentre parlava: - E’ un po’ che va avanti
così e Shaina è prossima all’esplosione.-
Io ammazzo mio
fratello, garantisco che lo ammazzo.
- Quindi nessuno di loro è sulla strada per la
Tredicesima? –
Dunya annuì, mentre la Silver si voltava per riprendere
la corsa, prima però disse:
- Allora corri alla Prima a chiamare i Gold e riferisci
quello che ti ho detto. Di corsa!-
Tuttavia, prima che potesse muovere un passo, Dunya la
trattenne per un braccio:
- No, io vengo con te!-
- Sei matta? E’ pericoloso! Ti ho già detto che non sei
pronta per uno scontro!-
- Ma hai anche detto che ogni aiuto è prezioso e
rimanere qui a discutere è solo una perdita di tempo. Io non voglio rimanere
indietro anche questa volta.-
La Silver scosse il braccio allontanandola, poi
gelidamente le disse: - Mi saresti solo d’impiccio, mi dovrei preoccupare anche
per te.-
- No, farò quello che mi dirai, ma non chiedermi di
tirarmi indietro, perché non lo farò.-
Dunya era decisa, anche se ferita dalla durezza della
Saint, che la fissava indecisa da dietro la maschera.
- Immagino che, anche se te lo vietassi, mi seguiresti
comunque… Fa come ti pare, ma durante il combattimento devi obbedirmi. Non ho
tempo da perdere.-
Al che si voltò e riprese la corse, seguita da una Dunya
raggiante.
L’ingresso nella Tredicesima Casa fu decisamente fuori
dal normale protocollo: le guardie rituali all’ingresso furono scaraventate
lontano dal portone di bronzo.
Dunya rimase sbigottita della furia silenziosa che si
era impadronita della Silver: stava letteralmente spazzando via ogni ostacolo le
si ponesse davanti, con calma e metodo, sebbene fremesse di giungere alla stanza
della Dea.
Un oltraggiato Mylock aveva tentato di frenarla, ma con
poca grazie era stato bruscamente messo da parte; l’apprendista notò che
nonostante la Silver si fosse rapidamente liberata degli “impedimenti”, questi
non ne erano rimasti feriti.
Sa dosare la propria forza… quello che vorrei riuscire a fare…ma
non ci riesco…
- Smettetela! Come osate?! Milady Saori non deve essere
disturbata! Non vi permetterò di recarle questo oltraggio!
–
- Tacete vecchio, si tratta della sua vita! Ed ora
portateci da lei! –
- Non vi permetterò di alzare un solo dito contro
milady! La difenderò ad ogni costo! –
La Silver lo afferrò per il bavero sollevandolo da
terra: - Ascoltami bene perché non ho intenzione di ripetermi: Athena è in
pericolo e siamo qui per aiutarla! Sono un cavaliere di Athena, vecchio, quindi
muoviti a farmi strada o userò la tua zucca pelata per sfondare i muri finché
non la troverò! –
La sua voce era gelida e fremente di rabbia trattenuta,
ma la preoccupazione per la Dea la trattenevano, per evitare di perdere altro
tempo; Mylock finalmente si decise e li guidò fino alla porta della
Kido.
Questa era chiusa e non si riusciva ad aprirla
normalmente: - Spostatevi.-
L’ordine venne diretto e rapido da Némain che stava
raccogliendo il suo cosmo nelle sue mani, insieme all’acqua che sgorgava da una
fontana di decorazione.
- Ocean’s Wave!-
La porta si distrusse per il colpo, rivelando una scena
di distruzione: per terra, calcinacci e schegge di legno del grosso portone. Il
soffitto era sfondato in gran parte crollando sui mobili settecenteschi
dell’appartamento, segni di esplosione erano ovunque.
La luce, penetrando dal soffitto distrutto, illuminava
diretta una scena tremenda: la Dea giaceva per terra svenuta, abbandonata sul
pavimento, sporca di polvere, il vestito strappato. Ritto davanti a lei,
lievitava a mezz’aria una figura di incredibile bellezza: un uomo dalle perfette
proporzioni, il viso circondato da lunghi ricci biondi, gli occhi più azzurri
del cielo.
Vestiva in maniera strana: pantaloni ed una casacca di
cotone, verdi e marroni, finemente lavorati gli orli in ricami argentei, una
cinta di cuoio dotata di una fibbia argentea, anch’essa lavorata di intricati
ricami. Un mantello con una simile fibbia era fissato ad una spalla ed un elmo
ricava su di esso, non indossato, ma fissato al collo.
La figura, che emanava una luce immensa, stringeva con
la destra, all’altezza della spalla, una lancia e con essa s’apprestava ad
infliggere un colpo fatale ad Athena, il bellissimo viso immoto e turbato solo
dall’accenno di un sorrido soddisfatto all’angolo delle
labbra.
Prima che potesse completare il suo gesto, la Defending
Rain s’era levata: Némain s’era interposta fra i due, rivestita dell’armatura
richiamata a sé, mentre Dunya era corsa a controllare la
dea.
- E’ viva!- Fu il solo commento che Dunya potè esprimere
prima che il nemico proferisse verbo.
- E voi, cosa vorreste fare?- La voce, giovanile come il
suo aspetto, era venata da una nota di divertimento e di derisione.
- Due misere mortali contro un semidio? Toglietevi di
mezzo, non sono qui per voi: la vita di Athena mi basta, ma non esiterò a
prendere anche la vostra.-
Se Dunya impallidì, tuttavia si trattenne dal mostrare
il suo timore; d’altro canto, Némain scrollò le spalle rispondendo: -
Combattiamo per Athena: puoi essere mortale o dio, ma noi la difenderemo
comunque. – E’ per questo che sono
addestrata, per questo son cresciuta, questa vita mi è rimasta… non ho altro con
cui cambiarla…
Il semidio fece un mezzo inchino derisorio: - Allora,
morite per lei.-
Rialzò la lancia e colpì con forza la Defending Rain,
non danneggiandola, ma costringendo la Silver ad un maggiore sforzo. Se non interviene nessuno, è
finita…
- Dunya, porta via di qui la Kido! Non reggerò per
sempre! –
L’apprendista, china accanto alla dea, fece per
sollevarla, ma si bloccò rendendosi conto di un fatto importante: - Come faccio?
Se esco dalla barriera, quello ci ammazza! Siamo troppo lontane dal
portone!-
Il biondo sbottò a ridere: - Due topi in trappola! Siete
solo delle stupide: morirai tu e quell’altra sciocca!-
Così detto, iniziò a spandere il suo cosmo
concentrandolo sulla lancia. - Ora decidetevi a morire!-
La lancia era ricoperta dello strano cosmo del semidio,
oscuro e luminoso allo stesso tempo: quando colpì la cupola d’acqua, facendola
vibrare, generò scaglie di luce e d’oscurità che si disperdevano nell’aria.
La difesa resse, anche se la Silver aveva risentito
dell’attacco: sostenere la difesa diveniva costantemente più faticoso, ma la
situazione di stallo che s’era creata le impediva di attaccare.
La velocità del nemico e la sua potenza non le avrebbero
neanche permesso di guadagnare il tempo per far allontanare la dea. In compenso i nostri cosmi dovrebbero
destare l’interesse dei Saints… o almeno lo spero…
Una sfumatura di rabbia brillava negli occhi del
semidio: - Mi sto veramente stancando. E’ ora di finirla con questi giochetti.-
La lancia brillò nuovamente, ricoperta dello strano cosmo, ora più intenso, e si
abbatté sulla difesa.
Difesa che crollò, disfacendosi in migliaia di luminose
gocce d’acqua. Ecco fatto, esaurite le
energie… Ora dovrebbe arrivare la cavalleria… Athena ti prego! Ma che senso ha
invocare una che giace svenuta?
La lancia si era conficcata nel coprispalla sinistro,
incastrandosi fortuitamente, e ferendo la spalla, senza trafiggerla; rivoletti
di sangue scendevano ora lungo il braccio sinistro, mentre la Saint
indietreggiava, liberatasi dalla lancia e rimettendosi in posizione di
difesa.
- Hai esaurito le tue energie Cavaliere: ritirati, non
puoi difendere più la tua dea!-
- Ti sbagli, ho ancora una difesa.-
Némain sibilò gelida, pronta a far da scudo vivente alla
Dea, è questo il mio compito, vero
maestro? Dare la vita per una donna che non conosco, che difende ideali in cui
non credo più, una vita che non ho
scelto… Andare avanti come un mulo testardo fino a quando la morte non mi
raccolga pietosa… Eppure, se non lo facessi, tutto avrebbe ancora meno
senso…
- Sta bene, allora morirai con lei!
-
Il semidio strinse maggiormente l’arma, le nocche quasi
sbiancate per la forza della presa e caricò nuovamente il colpo, torcendo
all’indietro il braccio.
Poi scagliò la lancia.
Ciao!! Chiedo venia per l'immenso ritardo... Questo
capitolo è stato per secoli nella fase "revisione"... Non ne sono soddisfatta,
specie per l'inizio.. Ma alla fine mi son dovuta rassegnare... "Anche Omero a
volte s'addormenta"... ed io che non sono Omero direi che mi son fatta un bel
pisolino!! Il prossimo chap è invece in fase di revisione, mentre sto
scrivendo in contemporanea i prox due.
Ok, finalmente è uscito fuori il nemico... (O almeno
uno dei nemici...). Chi è? Oh,beh, avete due capitoli per scoprirlo^^... (Indico
un nuovo quiz?^^) Spero di essere riuscita a farvi capire quanto sia bello!
Comunque.... vedrete... spero l'idea vi piaccia...^^
Tornando a noi... Prossimi aggiornamenti? Non sarò
regolare (già non lo sono) perchè arrivano gli esami e devo assolutamente
passarli!!! (Anche con 18!!) E' molto più facile che riesca ad aggiornare le
drabble... Anche se è una tortura scriverle, ci metto molto di meno a
trascriverle al pc!!
Passiamo alle vostre recensioni (le mie
consolazioni...)^^:
X Gufo_Tave: Detto bene...
Transizione... Che avrei mille volte voluto evitare... Ma non ho potuto... Sto
cercando disperatamente di mostrare il rapporto che si sta creando tra Sharkie e
Dunya: quasi da sorelle, ma con la consapevolezza che una è la maestra... Ci son
riuscita? Boh! Grazie per i commenti^^
X Snow Fox: I love Shaka too^^...
Lieta che ti sia piaciuta, prometto che il prossimo sarà meglio!! Se quel finale
ti è poco piaciuto pensa questo! Grazie!
X Synnovea: Confermo quello che dici
(tranne il delirio su Aldy che non ho afferrato^^). Adoro Siwa e fremo allo
scoprire le reazioni di Nekay post risveglio^^...Grazie!
X Manila:La classifica...
arriverà... ma fra mooooooolto tempo! La battuta su Aldy? Me piase assai^^ Il
capitolo? Moooolto meno! Il fatto che tu commenti sempre? Moooolto assai!!
Grazie!
X EriS_SaN: Wow, un'altra lettrice!!
Grazie! Beh, Dunya mi dà molte soddisfazioni... ma anche lei ha le sue gatte da
pelare... Sharkie? Garantisco che ha motivi seri per essere strana... ma
arriveranno!! Dohko? Non lo detesto affatto, ma mi era necessario così... ^^
(Figurati ho scritto una drabble per sfatare il mito che lo odio!) Camus e Milo
fratelli? Necessità per la trama... ma li preferisco fratelli che insieme: ho
già detto "Troppo carne sprecata!!"... Le coppie? Garantisco che Dunya NON starà
con Milo...(Altri progetti!) Ma in realtà l'amore si vedrà troppo poco per
soddisfarvi: non voglio cedere alla tentazione delle coppiette... Vorrei cercare
di mettere un po' di realismo nei loro sentimenti... Ci riuscirò? Boh! Grazie
anche a te!
Un grazie a chi commenta, a chi mi ha aggiunto fra i
preferiti, sperando di non deludervi!!
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Capitolo 12 *** 12. Futuro e passato ***
chapter_eleven
12. Futuro e passato
Némain non si era mai fatta troppe
angustie nei riguardi della morte o forse aveva affrontato tante volte il
problema, da arrivare alla conclusione che qualunque soluzione sarebbe stata
valida.
Aveva visto
la morte troppe volte perché non si rendesse ogni giorno conto della sua
presenza costante: sua madre, i suoi compagni, gli avversari…Lisbet…
Tuttavia, la disperazione e
l’insoddisfazione che provava per la sua vita la spingevano con ancora più
ferocia ad attaccarsi ad essa, a difenderla ad ogni costo.
Eppure, sto per morire per fare da scudo ad
una donna che si proclama dea… per darle qualche altro secondo di vita…
Nonostante
la velocità dell’attacco, vide la lancia dirigersi certamente verso il suo
petto… Sarà dunque questa la
morte?
Una sottile pellicola d’oro,
somigliante più ad un velo d’acqua, fu il muro che terminò l’attacco.
Sbattendo gli occhi, la Silver si voltò
verso l’ingresso: Mu, il volto sereno e concentrato, aveva eretto il Crystal
Wall, dividendo la stanza in due; più indietro, chinati sulla Dea, a controllare
la sua sorte, Shaka e Dohko.
Dunya era
corsa accanto a lei a sostenerla, non mi
ero neanche accorta di essere crollata in ginocchio…
-Sto bene, Dunya-
Il sussurro
che uscì dalle sue labbra contraddisse le sue parole, son solo stanca…
Mentre Dunya la aiutava a risollevarsi,
sollevò lo sguardo verso il semidio: una profonda irritazione si era dipinta sul
suo volto e fissava il volto sereno del cavaliere della Prima Casa.
Tuttavia,
sbottò in una risata priva d’allegria: -Sta bene! A quanto pare mi dovrò
attenere alla mia missione originaria… La morte di Athena è solo
rimandata.-
Sollevò la mano e tornò a concentrare
il cosmo, destando la preoccupazione dei Golds. Némain scostò da sé Dunya, in
modo da allontanarla dal possibile scontro; tuttavia, il cosmo si tramutò in
un’innocua pergamena sigillata.
Lo sguardo del semidio si fece
malizioso, un divertito bagliore negli occhi: - Non permetterete neanche ad un
messaggero di compiere il suo dovere?-
Mu si fece avanti e ritirò il Crystal
Wall, ma il semidio gli lanciò la pergamena addosso e scattò in avanti: i Golds
e la Silver si misero a difesa di Athena, pronti a tutto per
salvarla.
E questo fu
un errore: il nemico strinse il braccio di Dunya e, prima che Némain riuscisse
ad intervenire, si tele-trasportò altrove. No, dannazione, no!
La mano tesa della Silver strinse
l’aria dove prima si trovava l’apprendista.
Attraverso le palpebre chiuse, Némain poteva
intuire il movimento delle nuvole davanti al sole, mentre riposava sdraiata
sull’erba; nelle orecchie il suono del mare, che si scontrava calmo contro gli
scogli, in basso, ai piedi della scarpata.
Tutto era perfetto, il calore del sole sul
volto le pareva la migliore sensazione provata: per questo, quell’ombra, che da
un po’ le impediva di sentirlo sulle guance, la stava fortemente infastidendo.
Una leggera smorfia provocò un’argentina
risata: aprì gli occhi e, sopra di lei, due occhi color smeraldo la fissavano
divertiti.
-Lo sai che non dovresti girare senza
maschera?- La biondina lentigginosa era in piedi, china sopra di lei, le mani
dietro la schiena.
-Senti chi parla… non mi pare che tu la stia
indossando…-
Un’altra risata, mentre la ragazza si
buttava a sedere poco distante da lei: -Ma almeno io controllo che in giro non
ci sia nessuno!-
Un calcio leggero colpì le costole di
Némain: - Lisbet, smettila di rompere! Sto provando a godermi il sole ed un po’
di tranquillità! Per una volta che non ci sono allenamenti, vorrei arrivare a
sera senza nuovi lividi!-
L’altra ridacchiò ancora, ma smise di
prendere a calci la compagna d’addestramento; il silenzio durò
poco.
- Secondo te, quando tornerà il Maestro
questa volta?- La voce della bionda era quasi un sussurro
triste.
- E’ via da tre giorni ormai: tra due, tre
giorni al massimo sarà qui.-
Némain parlava con gli occhi chiusi, ma
l’irritazione si leggeva sul suo volto. – Comunque, tornerà sempre troppo tardi
per i miei gusti.-
L’altra annuì silenziosamente e iniziò ad
accarezzare l’erba con la destra: - Non capisco perché faccia così… Lo sa
benissimo quello che succede… Perché non interviene?-
- Ne abbiamo già parlato Lisbet. Non esiste
una motivazione che possa accampare per cui io possa mai giustificarlo. Ma non
cambierà mai idea, perciò l’unica cosa che si può fare è evitare casini. E tu
non allontanarti troppo da me o da Frey.-
La biondina arrossì imbarazzata e chinò il
capo, spingendo il mento contro il petto: -Non sono così debole!- La protesta fu
più un sussurro, ma anche questa volta Némain lo sentì e
sbuffò.
- Lo sai quello che intendo e smettila di
fare la vittima! Oggi sono di buon umore, perciò non rovinarmi la
giornata!-
Il sole aveva ripreso a riscaldarle il viso
ed il torpore stava avvolgendo la ragazza, quando un sussurro la raggiunse: -
Cosa sogni?-
Némain aprì gli occhi e lanciò un’occhiata
interrogativa alla ragazza seduta alla sua destra, che si giustificò dicendo: -
Avevi un’aria così serena…-
Richiudendo le palpebre, la danese sospirò e
tacque, così a lungo che la biondina finlandese pensò che non avrebbe avuto
risposta.
- Sogno i miei fratelli, Lisbet… Sogno che
mi vengono a riprendere, non sono cavalieri, ma sono riusciti ad andarsene da
dove li han portati quei maledetti Elleni. Sogno che non mi han dimenticata e
che mi han cercata a lungo, senza mai disperare. Sogno che riescono a portarmi
via di qui e che possiamo tutti ritornare a casa. Sogno la nostra casa ancora
miracolosamente in piedi, e sogno io che cucino per tutti noi. Sogno di poter
andare con loro a trovare la tomba di nostra madre. Sogno di poter dire a Milo
che non sono arrabbiata con lui ed a Camus che deve parlare un po’ di più o non
troverà mai una ragazza. Sogno la normalità, Lisbet: è chiedere
troppo?-
La biondina rivolse un sorriso all’amica e
si voltò ad osservare il pallido sole, così raro su quell’isola. – Posso essere
della compagnia, Ném?-
L’altra si tirò su a sedere e la fissò
seriamente: - Purché ti sposi Camus!-
Due risate si
levarono infastidendo gli uccelli marini posati lì vicino.
- Non è colpa tua.-
La voce musicale di Milo la riscosse: le era
arrivato accanto, sedendosi accanto a lei sulla roccia, senza che se
n’accorgesse. Ora fissava la visione della città, che si aveva da quel posto.
Si era
allontanata dal Santuario, dalla sua confusione, dai suoi rumori per poter
riflettere, o meglio per potermi
richiudere in me stessa.
Tacque, non
rispondendo alle sue parole, tornando anche lei a fissare Atene, che si stendeva
sotto di loro. Il sole arrossava, tramontando, i tetti della città, che momento toccante… il fratello che
consola la sorella ed il sole tramonta sullo sfondo… Peggio di un
B-movie…
In effetti, doveva però ammettere che
il baluginio dei riflessi della luce, sull’acqua del Mediterraneo, era
effettivamente affascinante; il frantumarsi della luce in mille schegge dorate,
arancioni e rosate su quel blu intenso del mare non era certo uno spettacolo,
cui era abituata.
Al nord, la luce era cosa rara: un
raggio gelido che superava le perenni nubi era il meglio che potevano attendersi
d’inverno; l’estate il sole era appena tiepido ed una temperatura lì piacevole,
in Grecia era fredda.
- Non è colpa tua.- Implacabile il
fratello insistette, stavolta voltandosi verso di lei.
- Questo lo immaginavo, Milo. Tuttavia,
non cambia i fatti, sapere di chi è la colpa.-
Si richiuse nel suo mutismo, sperando
che l’altro se n’andasse. Speranza vana.
Milo rimaneva accanto a lei, mentre
fissava le mani in grembo, chiuse a pugno e strette fra loro; un sospetto sorse
alla Silver.
- Avete lasciato la scelta alla sorte o
è stata motivata?- La voce di Némain era stranamente divertita, come se stesse
trattenendo una risata; Milo la guardava come fosse impazzita.
- Non negare che te e Camus avete
discusso su chi dovesse venirmi a confortare…-
La Silver ringraziava la maschera che
nascondeva la risata dipinta sul volto, mentre Milo borbottava. – Abbiamo fatto
un’estrazione.-
E’ questo essere fratelli? E’ questa la
famiglia che ho perso? Stare con loro, dopo secoli senza esserci visti e
parlati, e nonostante tutto sentirsi “a casa”?
Ha senso tutto questo?
Visto quello che ci aspetta?
Con la morte, ogni istante, appostata dietro
di noi?
- E poi
volevo ridarti questo- La voce di Milo la riscosse e si volse verso di lui: le
tendeva con la destra una sottile cordicella; legato a questa un pendente. Un dente… un dente di squalo…
- Era per questo… -
La voce le tremava, mentre prendeva
l’oggetto… - Per questo litigammo quel giorno… Non lo ricordavo più.-
Milo sorrise, - Non avrei dovuto
rubartelo, ma con il senno di poi… Ho avuto un tuo ricordo.- Si alzò.
–Ci sei mancata sorellina.-
Némain non rispose, mentre il fratello
si allontanava; solo dopo parecchio tempo, il sole già sprofondato nel freddo
abbraccio delle acque, sussurrò:
-Anche voi.-
Carissimi^^, ben ritrovati^^!! So
che qualcuno di voi ha disperato... (ogni riferimento a fatti o lettori
conosciuti è puramente voluto ;-) ), ma alla fine sono qui!! In teoria dovrei
star studiando per quella stramaledetta terna di esami che mi attendono la
prossima settimana, ma non ci riesco... Dopo un mese in preda ad insonnia ed
emicranie, che vi aspettate?? SIGH.... perchè l'università è così difficile??
(Risposta: perchè hai scelto la materia più tosta, cretina!!) Così eccomi qui
con questo capitoletto...
Questo capitolo mi piace^^!!
Finalmente! La realtà è che adoro i flashback^^!! Ed ecco finalmente Lisbet!!
Altra produzione della mia mente malata^^.. Scommetto che nessuno di voi si è
accorto della sua vaga comparsa qualche capitolo fa^^.... Non vi dirò molto di
lei... Anche se si capisce qualcosa da questo capitolo... Beh, per quanto
riguarda Dunya..... Non dico nulla^^!! NADA!! Quanto al finale... beh, Milo
non è un fratellone adorabile?^^
Per quanto riguarda il capitolo
precedente, credo che la parola "semidio" vi abbia tratto in inganno.... Per
semidio non intendo il figlio di una divinità e di un essere umano... Ma una
cosa leggermente diversa... Diciamo qualcuno che sta in un piano intermedio...
In alcuni testi vengono chiamati "semidei" anche se è assai ingannevole...Perciò
nego Achille, Ercole o similari.... Anche perchè non è a quelle tradizioni che
faccio riferimento^^.... (E qui mi fermo che ho detto troppo)...
Passiamo alle vostre
amatissime recensioni^^:
X Synnovea: Dopo la
tua recensione ho avuto paura ad uscire di casa XDDD Purtroppo solo oggi son
riuscita a mettere in linea... Quanto al cattivo, beh non ricordo cattivi
simpaticiXDD Per quanto riguarda il finale, beh... erano secoli che volevo
finire un capitolo così^^ Concedimelo... Tranquilla per Siwa: io ti aspetto (al
varco XDDD) Grazie del sostegno!!
X Manila: Tu sei
stata molto più diretta con le minacce di morte.... ç.ç.... Ma io sono buona e
non voglio vederti morta^^... Comunque il concetto divinità contro esseri
inferiori è stato ampiamente distrutto dai Saint ogni volta che si son scontrati
con un dio.... Quindi un semidio potrebbe farcela con un'oca come la Kido, no?!
Grazie ancora!!
X Gufo_Tave: Il
bilancino è arrivato... ma in ottima compagnia!! Chiedo venia per il
cliff_hanger... ma insomma... nessuno è perfetto^^ ... (io meno che mai!!)
Grazie e spero questo ti soddisfi!!
X Engel: Shaka...
sbav!! è arrivato... in compagnia... ma arrivato^^... Come detto non fermatevi
alla Grecia^^... Grazie ancora!!
X SnowFox:
Sadicissima!!! Grazie di tutto e bacioni^^!!
X EriS_San: Come
hai fatto notare, Sharkie non è il classico Saint... Ma anche lei è abbastanza
contorta!!Per il semidio... beh nessuno dei suddetti^^.. ma non disperare... Tra
qualche capitolo, spero arrivi la luce^^... Grazie dei complimenti... Anche se
Shaka si vede poco, nel prossimo ci sarà un pochino di più^^... Ed il prossimo è
bello^^ Ciau e grazie!!
X miloxcamus:
Grazie cara^^... Spero ti sia piaciuto Milo versione fratello^^.. Io lo adoro^^
Alla prox!!
ED ADESSO, A VOI LA PAROLA.... Un
commentino me lo lasciate??
Attenzione prossimo Spoiler.......
(in bianco per evitare letture involontarie... evidenziare per
leggere^^)
SPOILER: Nel prossimo capitolo
morirà qualcuno.... Una morte dolorosa (per qualcuno almeno) e forse inutile...
MA ho deciso di metterla... Ci saranno abbastanza morti in questa fic... Non è
cattiveria... ma un po' di sano realismo...
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Capitolo 13 *** 13. Sofferenza ***
chapter_ twelve
Attenzione!!! In questo capitolo, per necessità
di trama, sarà inserita un'unica parolaccia. Il rating della storia è già
Giallo: aumentare ad Arancione per quest'unico episodio mi pare esagerato, ma,
se voi lo riterrete necessario, mi adeguerò di buon grado. Grazie e mi scuso per
chi si riterrà offeso: non ve n'è assolutamente
l'intenzione.
13.
Sofferenza
L’aria era irrespirabile, afosa e bollente, tanto che ogni respiro
era un tormento, più che un conforto; il sole batteva sulla testa rendendo ogni
minimo pensiero, diverso dalla volontà di cercare posto più fresco, impossibile.
Quattro figure tuttavia rimanevano immobili sotto il sole cocente, impassibili a
ciò che li circondava.
Un ragazzo, assai giovane fra tutti i presenti, era sdraiato per
terra, gli occhi chiusi e quasi un sorriso sulle labbra. Una donna, chinata su
di lui, lo fissava ormai da tempo. Non un fiato proveniva da quella maschera,
che la riconosceva come una sacerdotessa guerriera.
Due Saints stavano immobili a fissare la scena qualche metro
indietro, silenziosi, due statue di sale.
Uno di loro, caratterizzato da strani capelli rosa, si avvicinò
alla Bronze, senza però far nessun gesto: quando parlò, la voce risultò stanca,
come se ogni parola costasse uno sforzo immane.
- E’ necessario che tu vada.-
Come odiava quella voce…
Non se n’accorgeva? Non si rendeva conto di come stava soffrendo? Anche lei era
morta con lui…
- Un messaggero deve avvisarli… E tu sei l’unica in grado di
affrontare il viaggio.-
Il ragazzo era incredibilmente pallido, il cloth che indossava era
per lo più a pezzi e molte ferite percorrevano il suo corpo. L’altro cavaliere
era in uno stato simile, a stento si reggeva in piedi, mentre osservava il
ragazzo a terra.
Ma sicuramente stavano
meglio di lui…
Le dita della donna sfiorarono per un attimo i capelli del
fanciullo per terra, sembra che
dorma… Un ultimo sguardo per poi alzarsi ed allontanarsi, voltando le spalle
ai presenti…
E’ finita
l’infanzia… Ma mi chiedo se sia mai iniziata…
Immobile dalla sua Casa, il cavaliere dell’Ariete osservava lo
strano viavai del Santuario.
Di per sé, il luogo era sempre piano di vita, ma il fulcro intorno
al quale ruotava tutto era l’Arena. Le Tredici Case rimanevano in disparte,
riservate all’elite del Santuario.
Ed in fondo non gli dispiaceva: la separazione gli garantiva la
tranquillità e la pace della sua Casa, mentre se desiderava osservare lo
svolgersi della vita era sufficiente recarsi ai campi di addestramento.
Tuttavia quel giorno la normalità era stata rotta: messaggeri e
cavalieri si succedevano, dalla mattinata fino a quel momento, al tramonto del
sole, lungo la scalinata delle Tredici case, disturbando inevitabilmente la sua
quiete e la sua contemplazione.
Con un sospiro, si mosse dall’ombra del portico: un ticchettio
costante sulle gradinate di marmo lo avvisava che un altro straniero si
avvicinava alla casa che si era impegnato a difendere.
Una bionda figura era ora visibile, mentre risaliva le scale: una
sacerdotessa guerriero. La voce spezzata di questa lo salutò: -Cavaliere
d’Ariete vengo in pace, come messaggera dell’Isola di Andromeda. Chiedo di poter
esser ricevuta dalla Dea-
Il Gold osservò attentamente la donna di fronte a lui: - Benvenuta
al Santuario, June del Camaleonte. La Dea ti riceverà domani, poiché per oggi ha
sospeso gli incontri.- Le sue parole erano cortesi ed un po’ formali, così
come il saluto della donna; tuttavia, lo sguardo dell’uomo fissava la maschera
dell’altra come a voler cercare il motivo della sofferenza della donna, che
percepiva chiaramente, sia coi sensi naturali, sia grazie alla telepatia.
- Tuttavia, ti avverto che probabilmente il tuo messaggio è già
conosciuto: è tutto il giorno che riceviamo messaggeri dai vari campi
d’addestramento del rapimento di tutti gli apprendisti- Un gentile sospiro
del Gold che nonostante l’apparente serenità soffriva nel non sapere la sorte
dei suoi allievi. – Anche qui ad Atene è accaduto lo stesso. Athena stessa è
stata attaccata: ma i dettagli ti saranno spiegati alla riunione di domani. –
Una pausa per sorridere alla Bronze: - Perciò puoi andare a
riposarti, June. Sembri stanca: il viaggio deve averti stancato.-
June sorrise tristemente da dietro la maschera, non credo basterebbe… l’unica sarebbe non
svegliarsi più… Il Gold percepì nitidamente quel pensiero così carico di
dolore ed un’aria vagamente interrogativa si dipinse sul suo volto; al che la
donna si raddrizzò su sé stessa e riprese il tono formale. – Ti ringrazio,
Cavaliere, chiedo solo che un messaggio sia inoltrato alla Dea.-
All’annuire del Sommo Sacerdote, la donna proseguì: - Nel corso
degli scontri, il Cavaliere di Andromeda è morto.-
- La Dea n’è profondamente scossa, ha chiesto di rimanere sola.
Non credo se lo aspettasse.- La
voce di Mu era pacata, seppure non vi fosse gioia in essa; non esprimeva tutto
ciò che pensava, ma i suoi sentimenti nascosti furono esposti dal suo
interlocutore.
- Li credeva invincibili, dimenticando la sorte abituale dei
Saints.- La piattezza della voce del Saint di Virgo rasentava l’atonia, mentre
camminava verso la zona abitata del
Santuario, seguendo l’altro.
Il cortese Saint dell’Ariete non replicò, volgendo lo sguardo agli
alloggi degli allievi, sottostanti la loro posizione, sul sentiero che scendeva
il fianco del monte.
Gli alloggi erano un continuo viavai di Saint ed ambasciatori dai
centri d’addestramento di tutto il mondo: sui loro volti, la preoccupazione per
quelle vite che erano state loro affidate.
L’aria di crisi si respirava abbondantemente, ma era diverso da
quelle precedentemente affrontate: questa volta dei ragazzini inermi, dei
bambini vi erano andati di mezzo e loro non sapevano nulla della loro
sorte.
- Hai idea del motivo? Perché loro?- La voce di Mu tradiva una
nota angosciata, ma il suo pensiero era quello di tutti: perché i loro nemici
avevano attaccato i centri d’addestramento per rapire gli apprendisti? Perché
avevano ignorato i Saints, ingaggiando con loro battaglia solo se
necessario?
- Solamente sospetti. Credo tuttavia che alla riunione di domani
avremo altri elementi per valutare la situazione.- A differenza del compagno,
Shaka pareva assai poco partecipe di quella situazione: il volto calmo,
l’espressione perennemente intensa, gli occhi chiusi non mostravano alcuna
partecipazione emotiva all’accaduto.
L’altro osservava silenzioso dalla sua posizione rialzata,
riconoscendo alcune persone e percependo i sentimenti degli astanti nell’aria,
che nessuno si preoccupava di nascondere.
Shaina stava insieme a June, ascoltando quiete il dire di Marin,
sotto una quercia, distanti, lontane dagli altri, richiuse nel loro dolore.
Altri tre Saint parlavano fra loro, non troppo distanti dalle tre
ragazze: uno di questi gesticolava freneticamente ed il custode della prima casa
avvertiva chiaramente i suoi sentimenti. Rabbia, frustrazione… Seiya cerca di
calmarti… Il tuo dolore è grande, ma così non sei certo
d’aiuto.
Gli unici che parevano indifferenti al dolore che permeava l’aria
erano le guardie del Santuario; a gruppi osservavano i nuovi giunti, radunati
intorno al sentiero, dopo che i cancelli con l’Esterno erano stati chiusi.
Schiamazzavano, ridendo sguaiatamente e lanciando sguardi pesanti alle donne
presenti: gli scarti del Santuario. Incapaci di guadagnarsi un’armatura,
rifiutati dalle stelle, trattati come inferiori dai Saints, si difendevano
disprezzando tutto ciò che li circondava, contando sul loro numero, temendo i
superiori e bistrattando gli inferiori.
L’errore era stato camminare e contemporaneamente fissare i propri
piedi; ovviamente anche essere presi dai propri pensieri, così tanto da non
accorgersi delle voci intorno non era stato una mossa geniale.
Così, si era ritrovata a sbattere contro una delle guardie del
Santuario: di per sé, la cosa non comportava rischi. In genere, erano abbastanza
vigliacche da non attaccare un Saint: sempre che il Saint in questione non fosse
disprezzato dall’intero Santuario e la guardia mezza brilla.
- Ehi! Non si porta più rispetto?-
La ragazza fece un sospiro dietro la maschera, mentre la guardia
le strattonava un braccio: l’istinto la istigava a picchiare l’uomo, fino al
momento in cui il suo unico pensiero sarebbe stato “Non toccherò mai più una
donna, neanche con un fiore”.
Tuttavia, una visione d’intorno le segnalava la presenza di
numerosi Saints, stranieri e del Santuario, e questo significava che ogni suo
gesto sarebbe stato pesantemente giudicato da chi osservava la scena.
Un ragazzino in jeans e maglietta rossa si era addirittura
avvicinato pronto ad intervenire in sua difesa. I soliti difensori delle “fanciulle
indifese”. Probabilmente non sa
neanche chi io sia…
- Non reagiamo, assassina?-
La voce alta e perforante della guardia le stava letteralmente
distruggendo il cervello, mentre questo continuava a scuoterla; Némain fece
cenno al ragazzino di starsene fermo.
La ragione, stanca di quella giornata, la invitò ad ignorare la
guardia, a liberarsi di lei in modo indolore ed allontanarsi da questa, senza
spiccicare una parola.
Così fece, strappando il braccio dalla presa dell’altro ed
iniziando ad allontanarsi da loro.
- Vigliacca! Hai paura?-
L’orgoglio la fermò, mentre dava le spalle alle guardie, una
decina di passi indietro. Autocontrollo…
Notò i due Gold che fissavano la scena: il Sommo Sacerdote
sembrava inquieto ed avanzava, pronto a rimettere ordine. Tuttavia, la Silver si
concentrò sul Cavaliere di Virgo, che osservava la scena immobile, gli occhi
chiusi: nessun’emozione sul suo volto, nessun sentimento palese. Eppure, avrebbe
giurato di leggerci dell’attesa.
Attesa di come si sarebbe comportata. Non credo proprio che ti darò
soddisfazione…
Riprese a camminare, indifferente alle guardie ed ai loro
commenti.
- Figlia di puttana!-
Ironia della sorte, immagino…
Si fermò: nelle orecchie, il battito del suo cuore era assordante.
Rapido e costante. Migliaia d’immagini nella sua mente.
Eppure, si voltò appena, torcendo solo il busto, e replicò con
tono gelido, atono e privo di vita, ogni emozione cacciata da esso.
- Sì, mia madre era una prostituta e allora?-
Nessuno osò fiatare: il ragazzino e due suoi compagni, uno biondo
ed uno dai lunghi capelli neri, la fissarono sconvolti.
Lai li ignorò, riprendendo la sua strada; superò pure l’attonito
Sacerdote, che tentava di trovare la reazione adatta. Quando questo tentò di poggiarle una mano
sulla spalla, come a confortarla, lei lo fissò da dietro la maschera e si scostò
evitando il contatto. Grazie tante ma non
voglio la vostra compassione: non so cosa farmene… Pensò sprezzante, ben
sapendo che l’altro avrebbe avvertito il pensiero.
Ignorò anche Shaka, che l’aveva fissata, mentre s’avvicinava,
risalendo il sentiero che portava alle Dodici Case; lo superò senza un fiato e
non fece neppure caso allo sguardo che le rivolse, sempre con gli occhi
sigillati, una vaga curiosità nello sguardo.
Ricordava di aver
pianto, mentre correva a casa, mentre chiamava sua madre, mentre bussava come
una disperata sulla porta lignea della casetta, sulla piazza vicina al porto.
Ricordava di avere ancora nelle orecchie le risate di scherno, gli insulti e
quelle parole.
Una donna le venne ad
aprire, osservandola stupita, mentre si aggrappava disperata alle lunghe gonne,
che sfioravano terra, nascondendo le scarpe pesanti di
tela.
Aveva richiuso la porta
e l’aveva stretta a sé, tornando verso la sedia vicina al camino: la casa era
povera, però pulita; consisteva in unica grande stanza, dotata di un camino, nel
quale la torba bruciava, creando un fuoco basso e capace di dare poco caldo.
L’unico mobilio era un tavolo, e delle sedie; un cassettone ed un letto erano
nascosti da una tenda, che divideva in due la stanza. Una scala portava alla
soffitta, adibita a stanza per i bambini; materassi a terra, vicino alla canna
fumaria, sì da poter riposare al calore del camino. Pochi oggetti erano per la
casa: le pentole ed i piatti, la credenza per il cibo da conservare; la torba
conservata vicino al camino, sì da non dover uscire per recuperarla. Tende alle
finestre nel vano tentativo di conservare il calore.
La donna le carezzava i
capelli, così simili ai suoi; i suoi però iniziavano ad imbiancarsi, così come
il viso iniziava a segnarsi di rughe, non nascondendo però la bellezza di un
tempo.
Sfiorita, solo così si
poteva definire: stanca e provata, avvolta in numerosi scialli, così da non
prender freddo.
-Mor!! Mor!![1]- L’aveva
chiamata, quasi invocata, nella speranza che cancellasse le brutte parole appena
sentite: perché era “mor” e quindi poteva tutto…
La madre le disse
dolcemente: -Lille kaerlighed[2], cosa c’è?-
Quella era la domanda
più difficile di tutte: perché significava ripeterle cosa avevano detto di lei i
bambini, i loro genitori. Riutilizzare quelle brutte parole e dubitava che le
lacrime bastassero a portarle via.
La donna le sfiorò i
capelli e le disse semplicemente: - Non sempre va tutto come si vorrebbe,
lille[3]. Ma, io vi voglio bene e questo mi basta.- Un sorriso il più dolce
dell’universo e lei aveva capito.
Gli altri non potevano
capirlo, ma lei, che riceveva quell’amore, non avrebbe mai potuto
giudicarlo.
[1] Mor= Madre
(danese)
[2]Lille Kaerlighed= Piccolo Amore (danese)
[3]Lille= Piccola (danese)
Eccomi
qui!! Ciao a tutti!! Influenzata come non mai: dopo due mesi di lotta tra
me e l'influenza, stavo per lanciare il grido "Scampata", ma quella mi ha
fregato... Così, dopo la conferma di Alexiel_Mihawk (ti adoro, cocchetta
bedda!!) mi son decisa a passarvi questo capitoletto... Il prossimo è in fase di
scrittura... In più a Marzo tra esami e festività sarò iperimpegnata....
Quindi sarà difficile che arrivi qualcosa prima di Pasqua... Lettori
avvisati....
Veniamo al
capitolo in sè: nel flashback, vi sono un paio di parole in danese. Ora io non
conosco quasi per nulla questa lingua, ma avendo dato alla mia protagonista
questa nazionalità, mi pare corretto farla parlare in questa lingua (almeno in
parte). Così tra grammatiche e dizionari son riuscita a trarne qualcosa... Se
qualcuno di voi conosce meglio questa lingua, sarò lieta di esser
corretta^^.
Passiamo alla mia mente malata ed a ciò che è
riuscita a produrre: la famigliola si fa complessa vero?.... Effettivamente,
tutti e tre sono fratellastri, e non solo Neèmain rispetto agli altri due..
Stessa madre ma padri diversi... (Tra l'altro mi son resa conto che ho riportato
male le età dei tre: CORREZIONE Nèmain 21 anni, Milo 22 (come gli altri Gold
dell'annata d'oro) e Camus 23 (gli ho aggiunto apposta un anno) (Chiedo
venia per le imprecisioni: io le avevo pensate corrette ma le ho battute
male...)
Che altro dire: ah, sì! La morte di Shun... inutile
ed utile per la mia trama... Voluta non per odio al personaggio, (che di per sè
non mi esalta, ma che non odio), ma.... perchè sì...^^° non è certo la
spiegazione migliore, ma l'autrice (che parolona) sono io!!
MUHAHAHAHA
Ho la testa a cocci, quindi passo subito a
ringraziarvi per le recensioni (siete troppo cari^^). Un saluto, alla
prossima^^.
X Manila: Erano secoli che qualcuno
non mi chiamava piccola^^... Apprezzo!! Su Dunya, ho la bocca strachiusa!! Milo
fratello effettivamente non s'è mai visto, quindi non si può sapere quanto OOC
sia andata^^!! Grazie per il commento ed un grosso baciotto!
X Engel: Il Crystal Wall è
sicuramente da ringraziare (sennò la fic finiva lì^^) e Dunya... beh.. vedrai...
Lisbet, beh è un personaggio che ha il suo peso nel carattere di Nèm.. e si
vedrà.. Grazie anche a te^^ e ci si vede alla prox!!
X war: Ecco brava... non parlare ma
AGGIORNA!! XDDDD Scherzo! Prenditi il tempo necessario, ma non farmi morire
senza sapere il finale!! Il semidio... Acquetta.... Comunque lo scoprirai! Shaka
è, al momento sano e salvo, e ti ringrazia per la preoccupazione.... (ma se
continua ad esser tanto cortese con te, inizia a temere la mia gelosia XD).. Un
grazie ed un abbracione!!
X Gufo_Tave: I complimenti fatti da
te valgono doppio perchè non sembri il tipo di manica larga^^!! Quindi doppio
grazie!! Quanto ai flashback... che dire adoro scriverli!! Spero che questo ti
piaccia^^... Al prossimo chapter!
X Snow Fox: Al momento non devo
dunque temere il tuo cucchiaio^^!! Son lieta che il Shaka's Fan Club sia così
ben fornito!! Quanto alla statuetta la accetterò volentieri... ma tra tutte le
dee proprio quella rompi... dovevi scegliere XDDD!! Quanto all'ulcera... beh si
scoprirà pochino, pochino a capitolo... quindi vedi di far attenzione!! Un
baciotto bacilloso (per la mia influenza) ed alla prox!!
X miloxcamus: Lieta che Milo ti sia
piaciuto in questa versione... Ti confido che è veramente difficile gestire un
personaggio così vitale!! Alla prossima e grazie per la
recensione!
X EriS_San: Lisbet.... avrà il suo
spazio... e no, non ti rivelo nulla: nè su lei, nè sul segreto, nè sul nemico
(anche a te Acquetta!!)... Comunque confermo le due impressioni: malinconia e
speranza...Quanto al rapporto fraterno... beh, la vita non va mai come ci si
aspetta!! Spero che il "morto" non ti addolori troppo... Se vai sul vocabolario,
accanto alla parola "complicata" c'è la foto di Sharkie!! XD Per Dunya,
ribadisco il silenzio stampa...^^ Grazie per gli auguri, per i complimenti e
spero questo chap ti piaccia!!
Forza ragazzi, recensite se vi piace (e se vi
va)!! Ogni recensione è (per me) uno starnuto in meno verso la guarigione!!
XDDDDD
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Capitolo 14 *** 14. Colline verdi ***
chapter_14
14. Colline verdi
-Tre sono le cose
essenziali per compiere ogni atto: conoscenza, abilità e desiderio.-
La voce che proveniva dalla nebbia era monotona e
ripetitiva: come sempre.
Come ogni giorno, la nebbia riempiva la piccola conca,
dove loro si radunavano silenziosi per la lezione, ancora per poco ormai, visto che presto
arriverà la neve… Allora, andremo alle grotte, nelle Sale
Nascoste.
Sembrava d’essere soli, immersi in una lattea foschia,
quando ben sapeva che a protendere leggermente le sue dita avrebbe trovato
intorno a sé i suoi compagni.
Come ogni giorno, l’umidità le penetrava fino alle ossa,
complice la brina che bagnava l’erba su cui era seduta: per quanto spesso, il
mantello di lana non riusciva certo a ripararla; tremò all’idea della neve che
presto sarebbe giunta.
La voce, piatta ed identica a sempre, riprese: -
Tre sono le fonti della conoscenza: ragione,
fenomeno e necessità.-
Fletté le dita gelate, come a cercare di far riprendere
loro la circolazione: tutto sotto al mantello, cercando di non farsi notare dai
compagni e dal maestro.
Era incredibile che ancora non si fosse abituata al gelo
di quel luogo: ormai seguiva l’addestramento da più di dieci anni, eppure il suo
corpo sembrava dirle il contrario.
La voce monotona tornò a farsi sentire, ripetendo come
ogni mattina la lezione:
- Tre sono le cose
che il viandante non può controllare: il Tempo, lo Spazio e la
Verità.-
Il suo cervello completava le frasi prima ancora che
l’uomo finisse di parlare: tutto quello lei lo conosceva già. Come chiunque in
quella conca: dopo anche solo un paio d’anni, in cui gli insegnamenti erano
ripetuti ogni mattina, si sarebbe stupita del contrario.
La prossima frase, tre sono le
cose che distruggono ovunque viaggiano: Acqua, Fuoco e la maledizione degli
Dei, seguì la monotonia delle altre.
Non era richiesto capirle, né comprenderne l’essenza:
solo saperle.
Il concetto di
cognizione critica non deve essere ancora arrivato da queste
parti…
Il sarcasmo di quella frase la stupì: come faceva lei a
conoscere la nozione di “cognizione critica”? Per quanto si sforzasse non
ricordava nulla del genere fra gli insegnamenti; tuttavia, la voce monotona
proseguiva la lezione e l’abitudine le consigliava a metter da parte i suoi
dubbi.
-Tre sono i consigli
di Gwydion: conoscere il potere, conoscere la propria saggezza e conoscere il
proprio tempo.-
Presto sarebbe finita questa tortura e li avrebbero
divisi in gruppi, meno male…; da poco
era salita di livello ed aveva iniziato l’addestramento speciale.
Diventerò un
Grigio. Nessun compagno al mio fianco, solo il combattimento. Incanti e forza,
le mie armi…
L’adrenalina quasi le dava alla testa ogni volta che ci
pensava: quando era stato deciso il suo cammino, aveva istintivamente sentito
che quella era la sua strada. Eppure, …
quella sensazione di essere fuori posto…
Si riscosse, mentre l’ultima frase della mattinata le
arrivava, leggermente smorzata dalla nebbia:
-Tre sono le cose
senza le quali nulla può essere: il potere del Grande Spirito, il Dio e la Dea,
l’amore degli Dei e la saggezza degli Dei.-
Il Dio e la
Dea…Ogni volta la stessa sensazione di sbagliato…
Si rialzò, consapevole che così stavano facendo i suoi
compagni, seppur nascosti dalla nebbia, e camminò lentamente verso il luogo
degli allenamenti.
E’ strano: è
una vita che compio le stesse azioni, eppure non vi sono ancora abituata… Mi
sembra che la mia vita sia, in realtà, pochi giorni… La monotonia di tutto è,
allo stesso tempo, rassicurante ed inquietante…
Insieme ad una decina di ragazzi e ragazze, tutti avvolti
in un mantello grigio, si portò al limitare del boschetto, attendendo l’arrivo
di Cathbad, cui erano affidati. Istintivamente sollevò il capo: solo la nebbia,
bianca e densa, tutto intorno a lei.
Ogni volta mi
aspetto il sole brillante e caldo, un cielo azzurro… perché? Non vi è nulla del
genere qui, non vi è mai stato, né mai vi sarà. Non ho mai visto il sole
brillare, un cielo azzurro, sgombro di nuvole: eppure, ogni giorno li aspetto.
Il maestro arrivò ed ogni dubbio fu rimandato, richiuso
in fondo all’animo, passando in secondo piano, seppur nella promessa di
rifletterci quando n’avrebbe avuto il tempo.
Come ogni giorno, però, una volta arrivata la sera, non
avrebbe più ricordato nulla di tutto ciò.
Milo decise che il brusio era una delle cose che doveva
aggiungere alla lista delle cose che odiava: non lo tollerava per niente e lì,
alla Tredicesima, stava raggiungendo ormai un livello
insopportabile.
La presenza dei Gold, l’attesa della Dea erano deterrenti
abbastanza efficaci per evitare che divenisse un vero e proprio chiacchierio, ma
quel rumore era abbastanza insopportabile per chiunque.
Anche se, devo
ammettere, il berciare di Seiya è anche peggio… Si pentì subito del suo pensiero: in fondo i Bronze
avevano appena perso un caro compagno, ma il giapponese stava dando scena di sé
ormai da un bel po’.
Nonostante, Shiryu e Hyoga tentassero inutilmente di
calmarlo, anche se, a dir la verità,
sembra che abbiano perso ogni speranza di farlo tacere, il Saint di Pegasus
continuava a delirare sulla necessità di non perdere tempo e correre a
distruggere il nemico.
Uno Scarlet
Needle.. Forse un paio… Solo per farlo smettere di parlare… Se ci fosse Shaka
gli chiederei di togliergli la parola!!
Per la salvezza di Milo, ma più ancora per la salute di
Seiya, vista l’espressione omicida del Gold Saint, intervenne Shaina: - Seiya,
non essere sciocco! Non possiamo scagliarci all’attacco! Non sappiamo neanche
chi sia il nemico e dove sia!!-
Lo sbotto della Silver sarebbe risuonato per la
Tredicesima casa in una situazione normale, ma quella volta le fredde e velenose
parole della donna si persero nel rumore delle conversazioni: per tutta la sala,
gruppetti continuavano a parlare fra di loro, discutendo animatamente dello
stesso identico argomento.
Milo lanciò un’occhiata ai Bronze che accanto a lui
discutevano con June e Shaina, mentre Aldebaran cercava disperatamente di far
abbassare i toni, perdi tempo amico
mio!, per poi osservare il resto della sala.
Vicino alla tenda, dietro al trono della Dea, Aphrodite
era immerso nella contemplazione estatica di una rosa, chissà cosa ha pensato della morte del Saint
di Andromeda?,l’unico che l’abbia mai battuto, apparentemente perso in essa,
nessuna espressione particolare sul volto: eppure il suo stesso isolamento dava
da pensare.
Suo fratello Camus sembrava preso dal dibattito, di toni sicuramente più pacati, fra
Shaka ed i Saints di Capricorn e di Gemini; mentre Aioria parlava a bassa voce
con Marin vicini ad un colonna abbastanza lontani dagli altri, anche se, forse, non sono molto presi dalla
questione “crisi”…
Manco a dirlo sua sorella, mi fa ancora effetto pensare “mia
sorella”, era in disparte, appoggiata ad una colonna, le braccia incrociate
al petto: probabilmente non vede l’ora di
andarsene…
Nessuno le aveva rivolto la parola, Camus e lui si erano
limitati ad una lunga occhiata: l’unica eccezione era stata un Saint
sconosciuto, straniero evidentemente, che sembrava conoscerla, avendola chiamata
per nome. Il ragazzo, un gigante biondo, dagli occhi azzurri, aveva anche
tentato un saluto amichevole, ma il gelo percepibile attorno alla donna lo aveva
fatto desistere da qualsiasi tentativo di conversazione.
Il resto dei presenti l’aveva fissata con espressioni che
variavano dalla sorpresa, al disgusto, fino alla paura, quando avevano scoperto
di chi si trattasse: non che la cosa avesse stupito la ragazza. Solo Seiya non conosceva nulla del Cavaliere
dello Squalo! A volte, mi domando se Marin l’abbia veramente
addestrato…
In compenso, appena i Bronze lo avevano informato, si era
adeguato al pensiero comune ed aveva deciso che era da tener
d’occhio.
Se c’è un
sentimento che può essere espresso senza parole, quello è di sicuro il
disprezzo.
Némain osservava i Saints che, intorno a lei, reagivano
diversamente, ma pur sempre negativamente, alla sua presenza. Pregava, in cuor
suo, gli dei che la donna che si era autoproclamata incarnazione d’Athena, si
decidesse di degnarli della sua augusta presenza: come tutti lì, soffriva
l’inattività, specialmente, quando la situazione era tesa.
Inoltre, nonostante avesse non poche difficoltà ad
ammetterlo, anche a se stessa, era in ansia per Dunya ed il senso di colpa
continuava a torturarla.
Nonostante fosse razionalmente consapevole che la
“colpa”, se così si voleva chiamare, era da addurre più alla testardaggine della
ragazza che a lei, l’affetto quasi fraterno che provava per lei le impediva di
non rimproverarsi ogni azione compiuta. E
questo non è buono… non devo essere così coinvolta!
Si stava perdendo per l’ennesima volta bei rimproveri a
sé stessa, che quasi non accorse della Dea che faceva il suo ingresso nella
sala, accompagnata dal custode della Prima Casa e dal “vecchio
maestro”.
Fu solo il cessare, quasi immediato, del cicaleccio dei
presenti a farla riprendere per assistere alla riunione.
- Miei Saints, so che da ogni nostro campo
d’addestramento, in ogni parte del mondo, siete venuti fin qui per portare lo
stesso messaggio.- La voce flautata della Kido richiamò l’attenzione dei Saints-
Il rapimento degli apprendisti. Purtroppo, devo rendere noto che vi son stati
anche alcuni caduti, morti per difendere gli allievi.-
Dicci qualcosa
di nuovo… La Silver si trattenne dal sbuffare ed
attese che la Dea continuasse.
- Tuttavia, vi son alcuni fatti di cui voi non siete a
conoscenza: alcuni giorni or sono, una strana lettera arrivò al Santuario con
un’unica parola vergata sopra di essa. ???eµ??, Guerra.-
Un boato segui quelle parole: molti fra i presenti
avevano iniziato a protestare, a discutere su questa evidente dichiarazione di
guerra. Dovette intervenire il sempre pacato cavaliere dell’Ariete per poter
riottenere nuovamente il silenzio.
- Capisco bene il vostro stupore poichè simile fu il mio:
convocai un Chrysos Synagein per poter discutere della situazione, ma nessun
indizio ci permetteva di capire chi avesse osato tanto. Solamente con la mia
aggressione, ottenemmo maggior luce: colui che mi attaccò, infatti, ci ha
lasciato questa lettera.- Dohko
scese i gradini della piattaforma, ove affiancava la Dea,con una pergamena in
mano e la poggiò, aperta, sul tavolo in mezzo alla stanza, per poi tornare alla
sua posizione.
- Tuttavia, la situazione non è affatto chiarita: la lingua in cui essa è
scritta non è conosciuta qui al Santuario e l’identità dei nostri nemici permane
un mistero. – Dopo queste parole, molti fra i presenti si avvicinarono al tavolo
per osservare la missiva, discutendo fra loro al fine di comprenderne il
contenuto.
Némain rimase tranquilla appoggiata alla colonna, persa
nei suoi pensieri, finché si rese conto di avere la pergamena di fronte agli
occhi: Frey, il gigante biondo gliela aveva quasi sbattuta in faccia.
Si può sapere
ora che vuole?
- Tu ne sai più di me, immagino. Non riconosco che poche
parole.- Aveva affermato con voce pacata, ma ciò era bastato a catalizzare
l’attenzione della sala sul cavaliere dello Squalo.
Con uno sbuffo, prese il foglio dalla mano del finlandese
ed iniziò a leggere mentalmente il tutto.
Dunque, le
lezioni non sono state del tutto inutili…Almeno per me: Frey non sembra
ricordarsi l’irlandese antico.
Quasi declamando,fra lo stupore dei presenti, prese a
leggere le prime righe della missiva: quasi una poesia
d’apertura.
-
Fáilti indiu nídam úain … ná síd ná suba ná
sam
Non è
più il momento per esser felici …. né pace, né gioia, né
conforto.-
Mentre faceva una pausa per riprendere fiato, qualcuno
mormorò: - Ma come…?- Bastò che lei sollevasse il volto e che fissasse gli occhi
marmorei della maschera su questo che il silenzio tornò.
- snigid
gaim: ro fáith sam:
Gáeth ard
úar; ísel grían; gair a
rrith; ruirthech rían;
Neve
in inverno l'estate è
finita.
Il
vento è gelato, basso sta il sole, breve
il suo corso; il mare in
tempesta.
Ro
gab úacht etti én; aigre
ré; é mo scél.
Il
gelo ha stretto le ali degli
uccelli, regno di ghiaccio. Questa è la
mia storia.-
Dopo queste parole, vi era nuovamente la scritta in greco
“Guerra”.
Riprese a leggere nuovamente, traducendo direttamente il
testo: è inutile leggere il testo
originale, se nessuno capisce la lingua in cui parlo.
- E’ guerra.
Athena lo sappia:
Siamo tornati.
Il potere, che ci appartiene di diritto,
Lo riprenderemo.
Sarà l’Inverno,
Sarà per sempre.
Il Dio tornerà
E la Dea riposerà infinitamente.
E noi domineremo.
I Tùatha Dé
Danann, le Tribù degli dei di Dannan.-
Ovviamente,
nessuno saprà di chi sto parlando. La
Saint fissava i presenti intorno a lei, consapevole che, eccetto Frey, ben pochi
sapevano di chi fosse dunque il nemico: Saori Kido stessa la fissava con fare
interrogativo, ecco la cosiddetta Dea
della Sapienza…
Si decise, infine, a parlare, dopo l’ennesimo cenno di
Frey che l’invitava a spiegarsi. - La lingua in cui è scritta questa missiva
è irlandese antico e coloro che l’han inviata, a quanto pare, sono gli stessi
Tùatha Dé Dannan. Costoro erano uno dei popoli che colonizzò la terra irlandese,
il quinto per la precisione. Discendono da un precedente popolo d’invasori
d'Irlanda, il quale dovette abbandonare l'isola, dopo essere stato decimato dai
Fomor. Recatisi nelle lontane isole boreali, essi si erano istruiti nella
sapienza e nelle discipline druidiche e, dopo molto tempo, i loro discendenti
avevano progettato il ritorno in Irlanda, ritenendo che l'isola spettasse loro
per diritto ereditario. –
La donna fece un lungo sospiro, prima di riprendere: - I
Tùatha Dé Danann imposero così il loro regno sull'Irlanda e i loro sovrani
furono ricordati nella successione dei Re Supremi. Mantennero il regno per molto
tempo, finché non giunsero dall'Iberia, i Figli di Míl. Costoro riuscirono a
sbarcare in Irlanda nonostante gli incantesimi di difesa, e sconfissero i Tùatha
Dé Danann nella battaglia di Óenach Taillten. Sconfitti, i Tùatha Dé Danann
accettarono di lasciare il dominio dell'Irlanda ai nuovi
venuti.-
La interruppe dubbioso Frey: - Tuttavia, secondo la
tradizione, essi si ritirarono a vivere nel sottosuolo dell'isola e dentro le
colline fatate, dove condussero un'esistenza felice e immortale. Non vi è
traccia alcuna di una loro reale presenza e non hanno alcun sangue divino: non
vedo come siano potuti sopravvivere fino ad adesso.- Il biondo finlandese, con
cui era stata addestrata, ricordava gli insegnamenti del maestro, ma Némain non
fece in tempo a rispondere.
- Probabilmente, non sono Dei, nel senso da noi inteso,
ma, se non erro, essi furono sempre visti come divinità dal popolo: che non
fosse solo a causa delle loro capacità druidiche?- Evidentemente, Mu non è così ignorante in
materia.
- Esattamente. Tutti ritennero che la loro lunga vita,
quasi eterna, fosse solamente una leggenda, ma, a quanto pare, non è così. A
questo punto, non ci resta che presumere che si siano annoiati del sottosuolo.-
Il tono sarcastico e freddo della donna gelò la sala per un attimo, prima
che si scatenasse nuovamente la discussione.
Tranquilli: c'è una spiegazione per ogni cosa....
Iniziamo con i saluti: Salve a tutti!! E scusate.... (ma di questo
parliamo dopo...)
Non sono impazzita con la colorazione, ma è stato fatto per
inserire i credits più facilmente.
I brani in verde scuro infatti non mi appartengono, nè le loro
traduzioni, ma mi sono stati gentilmente concessi da Bifrost http://www.bifrost.it/
Essi sono tratti da:
La Seconda Profezia di Morrigan (La
traduzione della seconda profezia è di Melita Cataldi, basata su
quella inglese di Elizabeth Gray)
L'annuncio dell'Inverno (Traduzione basata su quelle
di Melita Cataldi e Giovanni Giusti)
I Lamenti di Derdriu (Traduzione basata su quelle
di Melita Cataldi e Giovanni Giusti)
Ne approfitto per ringraziare nuovamente il sito e lo staff per la
cortesia e complimentarmi per il loro splendido lavoro.
Inoltre, i brani in arancio sono le famose "Triadi bardiche" che
ho tratto da Bibrax, http://www.bibrax.org/celti_druidismo/
Detto ciò, vorrei fare una piccola nota personale. Adoro il mondo
celtico, ma confesso che è troppo vasto e le mie conoscenze sono poche. Sono
certa che in questa Fanfiction farò colossali errori, oltre ad una notevole
opera di sincretismo religioso: tuttavia, essendo lo scopo della fanfiction non
certo quello di fornirvi nozioni, ma quello di divertirvi (possibilmente), posso
sperare che nessuno di voi prenda per assolutamente corrette le mie nozioni.
Anche per questo vi invito a girare i siti da me forniti ed a documentarvi voi
stessi, se interessati all'argomento.
Per quanto riguarda la ff, come Kurumada, non mi faccio troppi
problemi sull'esattezza: ci siamo bevuti Athena dea della Giustizia (quando lo
era Temi) e non della Sapienza, ci berremo anche peggio...
Torniamo a bomba: il mio ritardo.
So che per voi deve essere stato poco piacevole... ma ho avuto i
miei motivi.
Non ve li esporrò tutti o in profondità, ma sono riassumibili
in:
1. Mancanza temporanea d'ispirazione.
2. Mancanza di tempo causa esami ed eventi
esterni.
3. Fatti personali poco piacevoli.
4. Salute pessima.
Fra l'altro, confesso che a causa del motivo 3, ho pensato di
smettere di scrivere su EFP. Non certo per problemi sul sito, che adoro, ma per
altro.
Ho deciso che ciò che qui iniziato qui finirà: quindi tranquilli,
le fic iniziate arriveranno a conclusione.
Quello che non ho pubblicato ancora... non lo so. Penso scriverò
nel mio blog personale (che è privato) e darò accesso a chi me lo
chiederà.
Comunque sono ancora combattuta.
Veniamo a noi! Le vostre amatissime recensioni!!
X miloxcamus: Lo so, non tutti mi perdoneranno Shun... ma doveva
andare così.... Quanto alla ragazza, beh tranquilla: ha le spalle grosse
Sharkie! Grazie mille per la recensione ma soprattutto per la
comprensione!!
X Alexiel Mihawk: La mia Lovva!! Ribadisco che io non odio Shun:
mi è totalmente indifferente! ^^ Ikki, my love!!(Sbav) Quel giorno l'ho
trattenuto a casa... e non chiedermi come!! Scherzi a parte, grazie a te, sist!!
Sei il mio sostegno!! Nonchè grande Beta!
X war: Come vedi, facciamo a gara in lentezza XDDD! Grazie mille
per i complimenti! Beh... Shun... povero Shun... no, non riesco a
rimpiangerlo... ed i bronzini... beh, li hai visti in questo capitolo! Come si
fa a non sopportarli? (Quanto a Shaka, che sia TUO... è tutto da vedere XDDD!!)
Quanto a Siwa... Wow e doppio WOW... che dire... vi attendo..!! Un
abbraccio!
X EriS_San: Grazie per gli auguri: gli esami son passati... la
salute pure.. Nel senso che ha fatto la valigia e mi ha abbandonata... Son
contenta che i flashback piacciano: mi sento molto "libera" nello scriverli e mi
piace cercare di dare un po' di spessore ai miei personaggi..L'infanzia di
Sharkie? Il peggio deve ancora venire.... Dopotutto, un motivo ci sarà se è così
incartata! Ancora grazie!!
X Synnovea:Spero solo di ricordarmi di chiarire tutto... a volte
penso: Troppa carne al fuoco! (poi penso ad Aldebaran.... XD) (w i suoi
Barbecue!) Grazie!!
X Gufo_Tave: Aiolos.... sigh, il mio Aiolos!! (Il mio affetto per
questo personaggio è dato dal comune segno zodiacale... Dopotutto, meglio di
Seiya! ù.ù) I bronzini... la tentazione c'è stata... ma poi Kaori rompeva a
papino... e io non volevo scomodare anche lui.... ne ho scomodate anche troppe
di divinità!! Grazie per la fedeltà! Spero il capitolo sia
all'altezza!
X Manila: Dunya.... oh Dunya..... Vorrei dire tante cose... ma non
vorrai che ti rovini la sorpresa? Dico solo: ci sono molti filoni classici in
questa fic.. ma pochi seguiranno il copione... e Dunya non è fra questi!... La
mamma dello Squaletto... Beh, è stato un pezzo che volevo assolutamente
inserire... Quanto a Sharkie pasticcino.... ma tu ce la vedi???? Shaka fissa con
gli occhi chiusi, perchè se lo facesse con gli occhi aperti, accadrebbero
catastrofi XD! Diciamo che Sharkie non è bisbetica, ma ha serie difficoltà a
relazionarsi col genere umano... E si vedrà.... Grazie mille!! Un
abbraccio!!
X LeFleurDuMal:Brava, recupera!!XDDD Lieta che ti sia piaciuto,
mia cara Baudeleriana! Grazie di tutto!
X anzy:No te preocupe... come vedi il tempo è merce rara da queste
parti!! Grazie!!
X Kikkina90: Una tra le poche sostenitrici di Shun... ma capirai
col tempo che mi era necessario farlo scomparire.... Girando su Efp si scopre di
tutto: io vorrei avere più tempo per farlo!! Ho scoperto splendidi autori
così^^! Il problema Mary Sue è il mio incubo notturno... ma le vostre
rassicurazioni e la mia Beta mi consentono di dormire almeno una notte su due!!
L'OOC è l'altro incubo ricorrente... ma ormai ci convivo... Grazie per i
complimenti! Le accoppiate... beh... è un discorso lungo è
complesso!!
X Ai91: Wow, sono arrossita! Sublime... pochi mi han mai detto
qualcosa di simile! ^^ Quanto a Shun.... beh.... in questo capitolo si capisce
chi... il perchè della sua morte ve lo dirò io... ma fra tanti
capitoli....Ricambio il bacio e grazie!
X anemone333: Sorry per il ritardo... ma sono spremuta dalla mia
vita !Camus fratello maggiore lo vedrai ancora di più...^^ Shaka- Némain è al
momento la vostra coppia preferita... ma vedremo alla fine^^!! Ci saran
concorrenti all'altezza! Quanto alla scena della madre, beh... direi che parla
da sè.. A volte, non si può decidere (Anche se personalmente credo che si possa
più di quanto si creda, ma non è questo il caso..)..L'arma ed il suo prezzo...
beh abbi pazienza... moooolta pazienza! Grazie!!
ATTENZIONE: Per vostra informazione, il mio medico mi ha detto che
ho in corso un bell'esaurimento fisico. Secondo lei, la cura sarebbero due
settimane di riposo (assoluto o quasi).... La poverina non sa che io ho una
vita (che strano, eh?) e che due settimane in periodo di esami sono un
suicidio...
Quindi, sto andando avanti tirando la corda e risposando un poco
quando non reggo più...
Capirete che tutto questo non è il massimo per avere capitoli
postati regolarmente.
Quindi tranquillizzatevi se vedete enormi ritardi... Non ho
smesso, sono solo esaurita...
Se volete informazioni più precise, il mio contatto MSN è mirei@hotmail.it , ma ATTENZIONE: non voglio
gente che mi tampini da mane a sera, quindi sappiate che anche se vi accetto,
posso bloccarvi con tranquillità. Ah! Dite chi siete quando mi aggiungete! (Per
eventuali maschi in lettura: al momento, sono interessata ad una persona ben
precisa, un mio amico, quindi evitate di provarci e di chiedermi foto e
misure... il blocco scatta) (Purtroppo sono scene di vita vissuta... ^^°)
Che dire....? Grazie di tutto, al prossimo capitolo e RECENSITE!!
Un bacione!!
|
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Capitolo 15 *** AVVISO ***
Allora, so che molti di voi si aspettavano l'aggiornamento.
Lo so, sono in ritardo.
Come già ho detto da altre parti il problema è il seguente: mio fratello mi ha formattato il pc (era necessario) e si è dimenticato di salvare una cartella.
Oltre ad un sacco di materiale per l'uni, in quella cartella c'era il nuovo capitolo.
Un mese di lavoro buttato.
Ci ho pianto a lungo.
E non ho voluto scrivere una parola. Troppa frustrazione.
Ho deciso di rimandare tutto a settembre.
Domani parto e non avrò internet ma avrò il portatile.
Quindi potrò scrivere.
A settembre dopo che la mia Beta avrà corretto arriveranno i nuovi capitoli.
Mi dispiace per l'attesa.
Per chi è stato così gentile da chiedere per la mia salute: sto meglio. Sto seguendo una cura di integratori e similari, sto cercando di risolvere alcuni problemi della mia vita, sto cercando di gestire lo studio.
Sto meglio quindi.
Grazie per tutti gli auguri che mi avete fatto.
Rue Meridian
PS Questo capitolo verrà cancellato a settembre con la postazione del nuovo capitolo. |
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Capitolo 16 *** 16. Macchine da guerra ***
16.
Macchine da guerra
Lo
sciabordare dell'acqua lungo i fianchi della scialuppa ed il ritmato
immergersi dei remi in essa era l'unico rumore che rendeva reale
l'avvicinarsi della barca a riva. La nebbia avvolgeva tutto e nessun
punto di riferimento era loro concesso: più volte, nelle loro menti,
si affacciava il pensiero che stavano vagando senza meta, che Cormac,
in realtà, non avesse idea di dove stesse andando.
Ma
nessuno era così sciocco da dare fiato a quei pensieri.
Così,
nel silenzio, continuavano a remare, guidati dai gesti sicuri del
maestro al timone.
Solo
quando si fermarono arenandosi, si resero conto di aver toccato
terra: trascinarono la barca sulla riva, le gambe immerse nell'acqua
gelida del mattino, e la rovesciarono, in modo che non potesse essere
trascinata via dalla marea.
Certo,
a quell'ora la marea era calante: ma chi sapeva quando si sarebbero
mossi per tornare alla nave, che li aveva lasciati poco più al
largo?
Probabilmente
sarebbero trascorsi giorni.
Una
volta assicurata la barca, si mossero in silenzio, risalendo la
spiaggia grigia, diretti verso il sentiero che da lì si inoltrava
verso chissà dove.
L'alba
che si profilava all'orizzonte era troppo debole per far svanire la
nebbia, che li avvolgeva fitta; in compenso, il paesaggio da grigio e
cupo era investito da un vago chiarore rosato e la luce rivelava il
verde intenso dell'erba dei prati intorno a loro.
Non
vi era un'anima in giro: solo lontani ed indistinti si vedevano
greggi ancora addormentati e lì vicino, di certo, vi erano i pastori
addormentati a custodire le loro bestie.
Il
maestro camminava dinanzi al gruppo, senza neanche voltarsi, nessuna
parola: l'unica cosa che pareva interessarlo era il sentiero dinanzi
a loro.
In
breve, Némain si ritrovo in fondo al gruppo, con accanto a sé Frey,
che le parlava a bassa voce, in modo da non essere udito né dal
maestro né dai compagni; la ragazza lo ascoltava a mala pena,
rispondendogli a monosillabi.
Osservava,
da dietro la maschera, l'ambiente che la circondava: il sentiero
s'avviava verso l'interno dell'isola, costeggiato da quelle verdi
colline che son tipiche dell'Irlanda. Ogni tanto attraversava qualche
macchia di alberi, che dava vago colore all'ambiente verde e grigio:
l'autunno era alle porte e le foglie sugli alberi lo indicavano
pienamente, con le loro sfumature arancioni e rosse.
-Mi
spieghi cos'hai?- Sbottò alla fine il biondo finlandese, dando poi
una rapida occhiata al maestro ed agli altri, per timore che si
fossero accorti del suo parlare: nulla, non se ne erano accorti.
La
danese finalmente si arrese all'impossibilità di rispondere con
l'ennesimo monosillabo: -Niente.-
Una
pausa, mentre l'altro la fissava scettico: -Non mi piace aver mollato
Lisbet all'isola...- Ammise ed il suo tono preoccupato confermò
quella versione dei fatti.
-
Lisbet se la sa cavare.- Decise il finlandese: eppure, lui stesso
sapeva cosa accadeva all'isola quando il maestro non c'era.
La
danese sbuffò irritata, - E da quando?- per poi mordersi le labbra:
non aveva alcun diritto di dire ciò. Lisbet si allenava con loro da
anni e lei stessa sapeva che ogni cavaliere aveva tempi diversi per
meritarsi tale titolo.
Eppure...
Frey
fissò l'altra con aria volutamente severa, per poi scherzare,
-Dovresti preoccuparti più per noi cinque, che per quelli rimasti
sull'isola-, indicando loro e gli altri allievi che seguivano Cormac.
-
Ogni volta che un allievo parte per un allenamento “speciale”
torna che non si regge più in piedi!- Affermò, mantenendo basso il
tono di voce affinché gli altri non li sentissero.
-
Secondo te, dove ci sta portando?- Chiese poi dubbioso, esprimendo
l'interrogativo che vagava nella mente dei cinque ragazzi.
-
Probabilmente a morire.- Rispose sarcastica Némain, chiudendo lì la
conversazione.
Non
che si sbagliasse poi di molto.
L'odore
di chiuso si mischiava a quello del ferro della cabina, della ruggine
e della salsedine: abbastanza per nauseare chiunque.
Ma
sarebbe ancora tollerabile se quei due stessero zitti,commentò
Camus assistendo impotente al battibecco tra l'isterica Saint del
Camaleonte e l'irritante Gold
di Gemini.
Non
che la donna avesse poi tutti i torti: l'indisponente greco non
faceva che ripeterle, sin dalla partenza, che lei sarebbe stata
inutile, se non di peso, in quella missione. Abbastanza per far
perdere le staffe a chiunque, maggiormente ad una ragazza esacerbata
dal dolore e dal senso d'impotenza.
Il
cavaliere di Acquario fissò quasi supplicante Shaka, che lo ignorò,
continuando a meditare nella posizione del loto. Imperturbabilità,
il tuo nome è Shaka.
Némain,
che è tutto, tranne che scema, era già fuggita, fuori dalla
cabina, con la scusa di andare a prendere una boccata d'aria.
Si
mosse sulla scomoda poltroncina, semidistrutta: la saletta, concessa
gentilmente dal capitano della nave, era un rottame. Un divanetto in
stoffa verde, con più molle rotte che sane, su cui si era
“elegantemente” buttato Kanon, un paio di sedie cigolanti, di cui
una occupata dalla bionda, mentre il Gold
Saint di Virgo veleggiava a mezzo metro dal pavimento. A completare
il desolante quadretto, la sua poltroncina, uno scrittoio a
scomparsa, che non si riusciva a reinserire nella parete ed un
tavolino inchiodato al pavimento.
All'ennesimo
ringhio della donna, sull'orlo della crisi di nervi, Camus decise che
non avrebbe fatto da testimone ad un omicidio: si levò e se ne uscì
dalla cabina, ignorato dai suoi compagni.
Una
ventata di aria fredda e salata gli arrivò in faccia, appena mise
piede sulla tolda della nave, e subito iniziò a rilassarsi.
Vide
la sorella, ferma qualche metro più avanti, appoggiata al parapetto
della nave, intenta a riflettere: non dava segno di essersi accorta
di lui.
Per
un attimo, rimase sospeso, indeciso se avvicinarsi o meno:
avvicinarsi avrebbe significato parlarle, ma cosa poteva dirle dopo
anni di lontananza?
Che
persona aveva davanti? Cosa sapeva di lei?
Nulla.
La
cosa che più lo lasciava interdetto era il cambiamento del suo
carattere: dov'era finita la bambina piagnucolosa che correva da lui
ogni volta che Milo le faceva un dispetto?
Non
aveva dubbi su cosa avesse così cambiato la sorella:
l'addestramento.
Per
tutti era così.
Tutti
gli apprendisti, se tutto andava bene, subivano allenamenti
durissimi, pesanti privazioni, la lontananza dalla famiglia e
maturavano in fretta. Se tutto andava bene...
Tuttavia,
spesso andava peggio: lo scontro con la sofferenza, con la morte li
segnava più del dovuto, perché con troppa forza si era fatto
presente.
Com'era
stato l'addestramento di Némain a Lìtla
Dìmun?
Si
riscosse percorrendo i pochi passi che li separavano e si appoggiò
al parapetto, accanto a lei: visto che viaggiavano in incognito,
portava come gli altri un paio di jeans ed una felpa, ma non aveva
tolto la maschera, così come June. I marinai non avevano fiatato di
fronte a quei bizzarri passeggeri: pagavano troppo bene per un
viaggio così breve nel Canale di San Giorgio.
Tacque,
come suo solito, sperando che fosse l'altra a iniziare a parlare,
inutilmente: sembrava persa nei suoi pensieri e non dava segno d'aver
notato il fratello.
-
A cosa pensi?- Chiese, quasi facendo forza a sé stesso, combattendo
quel carattere chiuso che gli apparteneva.
L'altra
parve riflettere un attimo, prima di sussurrare: - A tutto: al
pericolo che ci si sta per parare di fronte, a questi nemici, a
quella strana poesia della lettera. Al passato. Al fatto che siamo
diventati macchine da guerra.-
L'altro
scosse la testa, ma tacque: macchine da guerra? Lo erano.
Eppure,
allo stesso tempo, erano il loro esatto opposto.
O,
almeno, lui lo credeva:lo sperava.
-
Sono morto anni fa.- Sua sorella lo fissò interdetta: Camus non era
tipo da parlare per metafore. - E' stato durante uno scontro
all'Undicesima Casa. Mi battei contro Hyoga, il mio allievo. Lui mi
uccise.-
Némain
aveva vaghi ricordi del biondino che gli era stato presentato come il
cavaliere del Cigno e si chiedeva come avesse potuto uccidere suo
fratello. Si chiese come si fosse sentito allora Milo: quanto dolore
significava perdere il proprio fratello? Probabilmente tanto
quando perdere un pezzo di sé.
-
Vinse lui: raggiunse lo zero assoluto. Io non vi riuscii.- Gli occhi
azzurri di Camus si perdevano nella notte scura e coperta, il mare
mosso dal vento freddo: presto sarebbe arrivata l'alba e con essa
l'Irlanda.
-
Nel buio della morte mi chiesi a lungo come aveva fatto, come aveva
potuto vincermi. Quali forze gli avevano concesso ciò, in cui aveva,
fino ad allora, fallito.-
Con
un sospiro, socchiuse gli occhi ed ammise: - Ero una macchina da
guerra, a quei tempi. Nello scontro, cercavo la manifesta prova della
mia superiorità, dell'evidente divario fra maestro ed allievo.
Nessuna importanza aveva il fatto che di fronte a me vi fosse un
uomo, un amico, un figlio. I suoi sentimenti e la sua sofferenza nel
dover colpire chi venerava come maestro erano per me solo sciocche
perdite di tempo, debolezze che non erano concesse.-
Némain
tornò a fissare il mare: conosceva quei sentimenti, troppe volte li
aveva visti combattendo. Il suo maestro era così: Cormac non era un
traditore, era solo un uomo che ricercava la superiorità nel
combattimento, un cavaliere che non tollerava la sconfitta; era
giusto, a modo suo, ma non conosceva pietà. Per nessuno: né per
i vivi, né per i morti.
Lei
non era così, purtroppo.
-
Poi, mi furono concesse dodici ore di vita: dodici ore per tradire
tutto in cambio di una vana promessa d'immortalità. Accettai, non
solo nella speranza di poter aiutare Athena, ma anche per la speranza
di poter agire finalmente come un Saint, di potermi riscattare.-
Il
tono di Camus era così sommesso da essere appena percettibile, ma la
sorella poteva avvertire una vaga venatura di rimpianto: - Ma, nella
battaglia contro Hades, non vi fu espiazione. La Dea ci comprese e
perdonò: donammo le nostre vite per lei, ma il disonore per aver
violato la sua regola, usando l'Athena Exclamation, il dolore per
aver combattuto contro i nostri compagni ci tormentò in quel ritorno
al buio della morte.-
Non
era cosa di tutti giorni che il Gold mettesse così a nudo la sua
anima e lui stesso sentiva la difficoltà nel parlare di quei giorni:
eppure, quella stessa decisione a non commettere gli errori del
passato, lo spingeva ad aprirsi con la sorella.
-
Quando ci fu offerta la possibilità di tornare in vita, non potevo
dire come Aiolos di aver completato il mio compito in terra, né come
Saga potevo affermare di aver lasciato il mio compito ad un altro. Ho
deciso, Némain, di non lottare più per me stesso, di non cercare
più la grandezza nello scontro, ma di rispettare quel giuramento con
cui mi votai ad Athena. Non sono una macchina da guerra: ho uno scopo
ed è il più luminoso che potrebbe esserci. E così è per te.-
Vorrei
che fosse vero, Camus: lo vorrei davvero.
La
Silver non rispose, ma, anche ad averne la volontà, non avrebbe
potuto, poiché un rumore di passi ed una voce li indussero a
voltarsi.
Il
capitano era un vecchio inglese, che si stringeva nell'alto cappotto,
per proteggersi dal freddo: vecchio e grigio, con un paio di occhi
verdi annacquati dall'età ed un pesante accento scozzese.
-
Tra un paio d'ore dovremmo arrivare a destinazione, miss, se il tempo
continua a reggere, giusto in tempo per l'alba. - Disse rivolgendosi
alla danese, che era quella che aveva fissato la destinazione. - Lo
sbarco sarà rapido, non voglio perdere tempo: l'inverno è alle
porte ed il clima si fa movimentato.-
L'inverno
è alle porte...
-
Cosa intende con “l'inverno è alle porte”, capitano?- Disse la
ragazza stranendosi: la risposta del capitano la fece impallidire,
nascosta dalla maschera.
-
E' il 21 dicembre, miss: al tramonto, comincia l'inverno!- E così
dicendo, si allontanò da quegli strani passeggeri: i due fratelli
tacquero osservandolo interdetti, ma una voce tranquilla espresse per
loro ciò che pensavano.
-“Sarà
l’Inverno, Sarà per sempre. Il Dio tornerà E la Dea riposerà
infinitamente.” A
quanto pare, ci siamo mossi appena per tempo.” Il cavaliere di
Virgo li fissò, mentre, alle sue spalle, gli altri li avevano
appena raggiunti.
Salve
a tutti!
Credevate
fossi morta?
Beh,
lo credevo anch'io!
Per
una volta sono puntuale (avevo detto settembre e settembre è)...
Che
dire... Questo capitolo è piaciuto molto alla mia beta Alexiel
Mihawk (grazie, sist) che,
oltre a far bene il suo lavoro, mi sa incoraggiare ed è una persona
fantastica.
Di
fronte a questo capitolo son rimasta terrorizzata dal mio clamoroso
OOC: non dite che non l'avete notato? Camus è clamorosamente OOC.
Effettivamente,
come la sist mi ha fatto notare, non lo è nell'ambito della FF, ma
solo rispetto al manga, dove non è molto trattato e meno che mai in
ambito familiare.
Questo
mi conforta un po', ma se voi lo troverete OOC non potrò negarlo.
Se
c'è una cosa che mi piace scrivere, quella sono i flashback. Credo
si sia notato: d'altronde trattare personaggi tuoi ti dà molta
libertà e Sharkie è un personaggio che mi permette di fare parecchi
“esperimenti”.
N.B.
Qualcuno di voi ha creduto che la prima parte del capitolo 14
“Colline verdi” fosse un flashback di Némain:
NEGATIVO. Non è un flashback
(l'avrei scritto in corsivo), né appartiene a Némain. A chi
appartiene? Dovrete capirlo da voi... Oppure aspettare i prossimi
capitoli!
Le
vacanze? Mi hanno fatto bene, almeno nel fisico e nella scrittura. Ho
scritto parecchio. Questo capitolo, qualche Royai (pubblicità
occulta: scrivo anche riguardo altri fandom... nel mio profilo
potreste trovare qualcosa che vi interessi).
L'università
e gli esami mi stanno aspettando a braccia aperte... E la cosa mi
inquieta. Ma bisogna tirare avanti, no?
Tornando
a questo capitolo, si vede un po' di Kanon, un po' di June ed
abbastanza Camus...
Che
ne pensate?
Veniamo
ai commenti: siete stati tutti dolcissimi e vi ringrazio tanto.
X
war: Grazie mille per il
commento e l'incoraggiamento. So benissimo che i ritardatari sono
molti e non sono l'unica, ma effettivamente sto scoprendo la verità
del detto “Il tempo è tiranno”. Non solo non riesco a scrivere,
a commentare, riesco a mala pena a leggere! La Dea serve esattamente
quanto serve a Kurumada: dare lavoro a quei Saints e far loro
guadagnare il loro stipendio. Mica possono stare tutto il tempo in
panciolle! Grazie per il commento e ne approfitto per dirti che
Meridian mi è piaciuta un sacco ed ho adorato Sorrento ^^!!Alla
prox!
X
Gufo_Tave: Grazie mille, le
citazioni mi han preso un sacco di lavoro!
X
EriS_SaN: Carissima grazie per la pazienza, ecco il capitolo,
spero ti piaccia. Ti ringrazio dell'incoraggiamento e vedremo per il
futuro. Quanto alla scelta dell'Irlanda, anch'io la amo e gli dei
celti sono interessanti. Spero solo di renderli bene. Alla prox!
X
Snow Fox: Grazie dei commenti! Dohko sembra non reagire
negativamente... al momento... Poi spiegherò meglio la situazione di
questo capitolo. Beh, che ne dici di questo chap? Un abbraccio!
X
Kikkina90: Frey comunica che non usa Vigorsol perché preferisce
le gomme del discount! Grazie dei commenti e della pietà nei miei
confronti^^! Spero che questo capitolo ripaghi l'attesa^^
X
anzy: Figurati: ci sono quintalate di FF che devo commentare da
secoli e che riesco a malapena a seguire... Quindi tranquilla! Némain
mi piace, ma ha ancora molto da svelare e spero di stupirvi almeno un
po'...^^ Alla prox!
X
anemone333: Io invece rileggo la mia storia spesso e trovo
quintalate d'errori... Così pensavo che, una volta finita, mi
metterò sotto a risistemarla^^ Ma è comunque un piacere che vi
piaccia, anche se con i suoi evidenti difetti. Quanto alla tua
domanda ripeto: Lisbet è importante per questa storia, ma non ha
nulla a che fare col colpo. Grazie mille!
X
Ai91: Eccolo qua alla fine... Spero che non sia una delusione
dopo tutto questo tempo! Grazie del sostegno!
X
LeFleurDuMal: Lo sai che sono in ritardissimo con Neve e le altre
tue ff? Il tempo... questo sconosciuto! Comunque grazie mille per il
commento ed il sostegno! Sono lieta che tu attenda la storia e che ti
piaccia: spero che questo chap non sia da meno!
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Capitolo 17 *** 17. Incubi ***
17.
Incubi
Alla
fine, la nebbia aveva fatto ritorno: avevano camminato a lungo, per
tutta la mattinata, silenziose pecore dietro al loro pastore. Intorno
a loro il verde delle colline d'Irlanda, interrotto solo dalle
sottili linee dei sentieri, costeggiati da siepi e da muri a secco.
Avevano
seguito Cormac senza fiatare, evitando perfino di domandare a loro
stessi quale fosse la loro meta: saperlo non avrebbe portato certo
loro giovamento.
Quei
viaggi in Irlanda erano una caratteristica di Cormac: prendeva un
gruppetto di allievi e li portava con sé nella sua terra natia,
lasciando gli altri affidati a sé stessi.
Gli
apprendisti non sapevano se temere di più se partire con lui o meno.
Giunsero
ad un crocevia e presero il sentiero che saliva, inerpicandosi lungo
una collina: sopra di essa, spiccava, in pietra, un'antica croce
celtica, intarsiata con quegli intrecci tipici di quelle regioni.
Giunti
lì in cima, non ebbero però tempo di ammirarne la fattura: la meta
infatti si stagliava loro davanti. Adagiata in mezzo alla valle
sorgeva un'antica chiesa diroccata: le mure alte, seppure incomplete,
si stagliavano verso il cielo, in quelle vertiginose salite tipiche
del gotico.
Procedendo
fra quelle pietre, avendo il cielo come soffitto e l'erba come
pavimento, pareva di entrare in quel mondo di fate e di piccoli
esseri che tanto infestavano e rallegravano quella terra. Le
“faeries”, gli abitanti di Faerie, che quella strana popolazione
fondeva tranquillamente con una profonda fede cristiana.
Anche
adesso, il procedere del maestro li condusse oltre, nello spiazzo che
un tempo si sarebbe trovato alle spalle della chiesa: lì, le piante
erano così alte da sfiorare le loro ginocchia.
Cormac
si fermò sedendosi su una roccia ed i ragazzi si mossero per fare
altrettanto; le dita di Némain sfiorarono la superficie della pietra
verso cui si era diretta, ma si fermò presto: la pietra liscia e
levigata era percorsa da incisioni poco profonde, che fece presto ad
intendere.
-
Cosa stai aspettando?- La voce di Cormac era secca, ma priva di un
tono interessato.
-
E' una lapide!- Affermò inorridita, scostandosi da essa e
guardandosi intorno – Sono tutte lapidi! Questo è un cimitero!-
Se
i suoi compagni furono sconvolti da quelle parole, non lo diedero
certo a vedere: immobili, quasi statue protettrici su quelle tombe,
aspettavano solo le parole del maestro.
-
Di che ti preoccupi? Sono morti. A loro non interessa. Nessuno si
cura di loro.-
La
danese rimase immobile, novella statua di sale, per poi raddrizzarsi
e sussurrare decisa: - Io sì.-
Némain
non si sedette a quella lezione: le parole del maestro fluirono nel
silenzio del cimitero, profanando forse la sacralità di quel luogo,
istruendo i giovani sui segreti dell'universo intorno e racchiuso
dentro di loro.
La
lezione fu lunga, fin oltre il tramonto del tiepido sole: ma Némain
ascoltò in piedi.
La
Grecia non è terra adatta alla guerra.
Il
pensiero di Milo contraddiceva la sua intera vita, ma a guardare le
colline illuminate dal sole, gli olivi simboli di quella città, le
antiche silenziose rovine del Partenone, lo scintillante spettacolo
del mare di fronte a lui, trovava che il suo destino di Saint fosse
un amaro e terribile scherzo della vita.
Riprese
il suo cammino verso le Dodici Case, ma decise infine di svoltare in
direzione dell'Arena, seguendo il desiderio di non tornare subito
all'Ottava.
L'Arena
rispecchiava nella sua struttura la funzione cui era chiamata: a
forma ellittica, le gradinate di marmo declinavano lungo la naturale
china del terreno, rendendo l'acustica di quel luogo perfetta. Si
sarebbe potuto sussurrare al centro dell'arena ed uno spettatore
sulla più alta gradinata avrebbe udito perfettamente.
Solo
lì, si
disse,
solo lì, su quello spiazzo di terra battuta, sotto il caldo sole
greco, circondati dalla folla urlante o soli contro un avversario,
gli scontri avevano motivo d'essere.
Lì,
l'unica regina era la competizione, che della guerra è pallida e
cortese imitazione; in quel luogo, nessuno si sarebbe mai arreso,
eppure nessuno sarebbe mai morto. Lì, a placare l'infinita sete di
gloria di quei giovani, arrivava l'arbitrio umano: la folla ed i
giudici avrebbero indicato il vincitore. Se poi lo sconfitto non
avesse sopportato la vergogna di quella umiliazione, gridando a sé
stesso che avrebbe preferito la morte, aveva poca importanza.
Perché
loro non erano morti.
Loro
non sapevano... non conoscevano il terrore della solitudine e
dell'oscurità.
Loro
non avevano sperimentato l'eternità.
La
morte aveva segnato il Cavaliere di Scorpio più profondamente di
quanto egli desse ad intendere.
Esteriormente
non appariva cambiato: adempiva ai suoi doveri di Saint con lo stesso
fervore di prima, viveva la sua vita col solito sorriso ironico, si
relazionava con gli altri con uguale giocosità.
Nessuno
aveva visto l'ombra che era entrata nel suo cuore: non lo vedevano
fissare il soffitto con gli occhi sbarrati, nelle lunghe notti
insonni. Non sentivano le sue grida di orrore dopo gli incubi, che
martoriavano quel poco sonno che gli era concesso.
La
notte ricorda troppo la morte.
L'oscurità
che l'avvolgeva, la cappa d'umidità dell'aria greca che gli impediva
di respirare, la solitudine in quell'immensa casa che sentiva sempre
più la sua tomba.
Temeva
di addormentarsi perché non aveva garanzie sul suo risveglio.
Non
era vero che la morte portava a termine ogni sofferenza del loro
inquieto vivere: se il corpo veniva risparmiato, l'anima era colpita
con più foga di prima.
Milo
di Scorpio temeva la morte.
Ne
aveva paura.
Ne
era terrorizzato.
Ed
il ritorno alla vita non era stato conforto sufficiente: perché
sapeva che in quell'incubo ci sarebbe tornato.
Prima o poi.
Era
l'eternità ciò che lo spaventava di più: l'ineluttabilità di
quella condanna, la consapevolezza che quell'oscurità sarebbe durata
eternamente e lui avrebbe avuto i sensi per afferrare quell'eternità
che, come mortale, in vita gli era negata.
Scese
le gradinate lentamente, fino a giungere allo spiazzo ricoperto di
sabbia, al centro dell'arena: la sabbia era bianca, colorata dalle
ombre e dai riflessi del sole che sorgeva.
Ma
lui l'aveva vista rossa, macchiata di sangue: il sangue dei suoi
allievi, dei suoi amici, dei suoi fratelli.
Il
suo sangue.
Era
un cavaliere: per anni aveva desiderato di poter combattere per
Athena, per anni era stato fiero della sua armatura.
Aveva
desiderato morire.
Morire
in battaglia, morire onorevolmente, combattendo per la giustizia:
aveva quasi temuto l'idea di poter morire di vecchiaia.
Ed
ora... ogni certezza è infranta, ora.
Nel
profondo del suo cuore, odiava essere Cavaliere, odiava esporsi
volontariamente alla morte. I valori, gli ideali che l'avevano mosso
non parevano abbastanza di fronte al terrore vissuto.
Cosa
può valere più della mia vita? Cosa più di questi attimi rubati
alle Parche?
Perché
non era vero che, dopo,
non c'era nulla, che, dopo,
ogni consapevolezza di sé veniva meno: egli possedeva un'anima
immortale. E
mai come ora la odio.
Sospirò
sedendosi sull'ultimo gradino e fissando il cielo sopra di sé, che
si tingeva dei toni rosati dell'alba, e gli si strinse il cuore: la
guerra è alle porte.
La
morte sta venendo a prendermi.
Lo
sconforto lo assalì per l'ennesima volta e soffocò un gemito che
premeva sulle sue labbra: che
fine ha fatto il mio coraggio di combattente?
Rieccomi
qui...
Passato
il tempo vero?
Speravo
di farcela per una settimana fa ma questo capitolo è stato complesso
da scrivere... La prima metà è venuta facile, facile... La seconda
è stata un parto travagliato, poi è venuto fuori Milo...
E
questo è il risultato: attendo tranquillamente i vostri cori di OOC,
ma spero che l'idea vi sia piaciuta. D'altronde, è improbabile che
una persona morta e risorta non sia in un certo senso segnata da
questa esperienza... E Milo mi pare il tipo di persona da rimanerne
più segnata: forse per la sua vitalità e positività che vi ho
sempre letto.
Spero
stiate tutti bene: io sono un po' preoccupata per l'università, ma
ancora navigo tranquilla.
Il
prossimo aggiornamento?? Non prima dell'inizio di Dicembre: gli
esoneri si avvicinano e mi metterò a scrivere solo dopo...
Un
enorme applauso ad ALEXIEL MIHAWK per il perfetto lavoro da beta:
sist, questa FF senza di te varrebbe meno della metà!
Passiamo
ai ringraziamenti:
X
war:
Grazie per la “sintonizzazione”^^ Son rimasta così O.O scoprendo
che Camus non ti esalta come personaggio e che la mia versione ti sia
piaciuta: è stata una bella soddisfazione (del tipo Kurumada 100-
Rue 1... ma almeno ho il goal della bandiera!!). Speriamo che questa
versione di Milo non ti faccia rimangiare tutto^^ Per gli accadimenti
irlandesi... beh, dovrebbe vedersi qualcosa nel prossimo capitolo, se
la Musa non mi suggerisce altrimenti: questo capitolo mi ha infatti
portato in mente una nuova ideuzza^^ Vedremo... Un abbraccio^^
X
EriS_SaN: Questa
volta la mancanza è durata di meno^^ Il tuo commento è stato fin
troppo lusinghiero e spero che questo capitolo ti soddisfi
altrettanto... Quanto alle tue supposizioni... beh il momento della
verità è vicino, per cui non posso scoprire le mie carte in gioco^^
Quindi, entro in silenzio stampa XD Grazie ancora e non dire che sei
tonta: quel pezzo è enigmatico apposta, comunque, i miei flashback
sono corsivi e quello no... Vedrai!!Quanto alla questione macchine da
guerra, è un argomento complesso, su cui credo alla fine ognuno di
noi arriva ad una diversa posizione.
X
Snow Fox: Perdona
ancora la attesa, son contenta che ti abbia soddisfatto^^ Mi farai
arrossire con tutti questi complimenti... Némain è una creazione
importante ed ogni giorno provo a renderla il meno Mary Sue
possibile... Speriamo di riuscirci! Camus avrà il suo spazio e spero
di evitare l'OOC estremo il più possibile, ma non garantisco... Lo
stesso per Milo: che ne dici di lui? Grazie ancora ed alla prox
X
anzy: Grazie
mille per l'approvazione di Camus e lieta che la lunga pausa non ti
abbia indotto all'abbandono^^
X
Gufo_Tave: Mi
sa che la mia edizione non coincide con la tua perchè non riesco a
capire il dialogo cui fai riferimento: mi daresti più indicazioni?
Credo che anche questo capitolo sia abbastanza lento, ma presto le
cose saran fin troppo agitate!! Grazie mille del commento e della
“fedeltà” XD!!
X
Kikkina90:
Camus OOC a quanto vedo riscuote parecchio successo XD, forse
normalmente fa troppo ghiacciolo XD... Quanto a June... vedrai... ^^
Grazie mille del commento e goditi questo capitolo!!
Un
bacio a chi recensisce!! *fu
così che nessuno recensì XDDDD*
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