"Remus,
ma.."
Il biondo tolse gli occhi dal libro, per volgersi verso il suo amico moro, che
aveva parlato.
E, ancora
una volta, come da sette anni, si sforzò per trattenere il rossore delle guance.
Sì, Remus
Lupin amava Sirius Black, e ormai si era abituato a vederlo e sapere che fra
loro non ci sarebbe mai stato niente.
"Cosa,
Sirius? Se ti stai chiedendo se la McGrannit ti faciliterà agli esami perchè sei
bello e affascinante, bè, credo che puoi scordartelo!"
Sirius fece
una mezza risata, e Remus tornò a leggere.
Il moro si
voltò verso di lui, e si sedette sul bracciolo della sua poltrona.
"Cosa
leggi?" disse con tono calmo.
Remus
rispose sbrigativo. Per lui era troppo averlo così vicino.
"Un
trattato sull'Amortentia. Per il tema di lunedì!"
Sirius
annuì.
"Era questa
la tua domanda esistenziale di cinque minuti fa?" chiese poi Remus, esasperato
da tanta vicinanza.
"No! Era
solo..." Sirius esitò "Niente di particolare!" disse alla fine, e si andò a
sedere sul divano di fronte a Remus, che, dentro di sè, tirò un sospiro di
sollievo.
"James è
con Lily?" chiese Sirius, dopo aver scartato e messo in bocca una carammella
alla menta.
"Sì.. e
quelle caramelle sono di Lily, e fossi in te, gliele farei ritrovare appena
tornerà dalla passeggiata..."
Sirius posò
il pacchetto come se si fosse scottato.
"Senti
Lunas..." si fece più serio.
"Devo
studiare, Felpato! S-T-U-D-I-A-R-E! Capisci il concetto?" disse il biondo,
ancora concentrato sul libro.
"Lo
riuscirei ad afferrare lievemente, se mi impegnassi, sì!" disse il moro, non
intendendo mollare l'argomento.
"Eddai,
Remus, per favore, posa quel mattone... mi sto annoiando!"
Sbuffando, Remus mise il segno al libro e lo posò.
"Oh,
alleluia! A chi potrebbe venire in mente di scrivere un'intero mattone solo
sull'Amortentia?" disse schifato Sirius.
"Evidentemente non a te!" disse Remus.
"Allora...
c'è qualche buona ragione per la quale vorresti così ardentemente parlare con
me?"
Sirius lo
guardò dritto negli occhi, ma rimase in silenzio, con espressione indecifrabile.
"Felpato,
non era mica una domanda difficilissima, sai?" ripetè il biondo, stufo di quell'aria
di mistero che aveva il suo amico quella sera.
"Sei ancora
vergine, Remus?" disse quello poi, con lo stesso tono con il quale si parla di
una foglia appena caduta da un'albero.
Remus
s'infiammò. "Che cazzo di domande mi fai?"
Sirius alzò
le spalle "Scusa, mi domandavo solo se.."
Remus era
arrabbiato, sia perchè l'argomento per lui era scottante, sia perchè era stato
proprio l'oggetto dei suoi desideri a fargli la domanda.
"Felpato, ma cazzo, sono sette anni che siamo nel dormitorio insieme, e come te
ne esci? Se sono ancora vergine? Lo sai benissimo che lo sono! Cosa volevi fare?
Averne la certezza per umiliarmi con James?"
Ansimava
per il troppo urlare, gli occhi quasi gli erano usciti di fuori, ed era ancorato
alla poltrona come se ne andasse della sua stessa vita.
"Ehi!"
Sirius era sconcertato "Scusa. Io non volevo umiliarti. Lo sai, Rem, ti voglio
bene..."
"Lo so!" disse sbrigativo Lupin, rinascondendosi sotto il libro.
Già si era
pentito delle parole di prima.
"Posa quel
libro, è evidente che dobbiamo parlare!" disse Sirius.
"No!"
rispose lui in maniera glaciale "Non vedo perchè sia evidente!"
"Perchè metti in dubbio la nostra amicizia, Remus, e non è la prima volta!"
Remus non
rispose. Aveva il libro all'altezza del viso.
"Tu pensi
che io e James ti lasciamo in disparte solo perchè ci sembri minore, invece è
perchè... cazzo, Remus, vuoi per favore posare quello stramaledetto libro e
guardarmi in faccia mentre parlo?"
Sirius si
era incavolato, e di brutto.
Remus
lanciò il libro e si alzò in piedi.
"Che cazzo
vuoi?" disse pieno d'ira, e bloccò Sirius al muro.
In quell'istante,
un vuoto allo stomaco lo prese.
Non si era
mai trovato a così poca distanza dal moro.
"Se ti
lasciamo fuori dalle cose più stronze, è perchè sappiamo che il tuo cuoricino
non reggerebbe alla mortificazione di una punizione, ok?"
Ribadì con
furia Sirius.
Remus si
girò.
E Sirius si
pentì dei toni duri.
"Scusa,
Remus, io non volevo..."
"No, Sirius, sono io che ho sbagliato..."
Remus si
stava passando una mano sul viso, cercando di rilassarsi.
Si era
fatto trascinare e stava per baciare Sirius, e questo non andava bene.
Dove era
finito tutto il suo autocontrollo? Doveva ritrovarlo.
Poi, Sirius
gli mise un braccio sulle spalle.
"Ehi.. ma
lo sai che è parecchio che sei strano? E se tu parlassi un pò di più con noi,
invece di nasconderti dietro ai libri..."
Sirius
aveva ragione. Remus si stava isolando troppo nei suoi preziosissimi libri.
Non che
avrebbe dovuto parlare con Sirius o James dei sentimenti che provava, ma almeno
doveva far sembrare che tutto stesse andando bene, o era fritto.
"Sì, Sirius,
hai ragione.. scusa, è un periodo... strano!"
Sirius
annuì.
"Quando
vuoi, io ci sono, ok?"
E detto
ciò, gli diede un bacio rovente sul collo.
Remus si
girò precipitosamente verso l'amico, cercando di capire se aveva inteso male, e
lo guardò.
Ma Sirius
non gli diede il tempo di esaminare la questione, che lo baciò.
Con
trasporto, con avidità, fino a farlo sbattere contro il muro.
Fu una
sensazione magnifica, per Remus.
Fu come
toccare il paradiso dopo aver vissuto sette anni nell'inferno.
Era
qualcosa di assolutamente meraviglioso. sembrava di volare, mentre la lotta
delle loro appendici d'amore si faceva più ardua.
Remus era
accalorato, e sentiva l'erezione di Sirius premergli contro la coscia.
Tuttavia,
per lui, le sensazioni erano le stesse.
Sirius, con
un rapido gesto, tolse le cravatte a tutti e due e sbottonò ad entrambi i primi
bottoni della camicia.
Poi, per un
momento si staccò e guardò Remus negli occhi, facendogli una carezza.
"Sai...me
ne ero accorto da un pò... "
Remus
deglutì "E perchè non me lo hai detto?"
Sirius alzò
le spalle, sorridendo "Sei così bello, quando arrossisci mentre fingi di
leggere, spesso, succede quando mi spoglio!"
Remus
arrossì, e Sirius lo bloccò con un'altro, morbido bacio.
Poi, bè,
poi si amarono. Come entrambi avevano sempre sognato.
E, dopo un
pò, stesi sul tappeto rosso, coperti solo da una coperta che avevano trovato là
attorno, ansanti, ma felici e stretti, ricominciarono a parlare.
"Sei ancora
vergine, Remus?" disse Sirius sorridendo, al suo compagno, stretto sul suo
petto, mentre gli accarezzava i fini capelli castani.
"Credo di
no!" disse Remus, sospirando.
"Anche se
non so se vale... insomma, tecnicamente, essere vergini vuol dire non aver mai
fatto l'amore con una donna..."
Sirius
sospirò "E questo dove sta scritto?"
Remus alzò
le spalle "Credo che sia opinione comune, comunque..."
Si alzò per
guardare meglio il compagno in viso.
"Se essere
vergini vuol dire non aver mai fatto l'amore, in sintesi, io credo di non
esserlo!"
Sirius gli posò un leggero bacio sulle labbra.
"Già. Oggi
abbiamo fatto l'amore! Diciamo che anche per me, era la prima volta,..."
Remus lo guardò perplesso
"La prima
volta che non facevo solo sesso!"
Remus sorrise.
"Non ci
credo!"
Sirius
annuì, serio.
"Ti amo
Remus. Credo che... una cosa così non l'ho mai provata!"
Remus si
morse il labbro inferiore, e disse.
"Anche io
ti amo Sirius. Non so perchè, ma so che non mi passerà... ormai... e so anche
che non ti lascerò mai!"
Sirius
annuì "Nemmeno io!"
E passarono
il loro pomeriggio più bello.
Almeno fino
verso le otto, quando decisero di vestirsi, altrimenti li avrebbero scoperti.
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