World at Night

di diokoxkristof
(/viewuser.php?uid=119996)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di ritardi e scoperte: Ehi, quest'acqua fa schifo! ***
Capitolo 2: *** Romania ci spiega tutto: Cavolo, non l'allergia all'acqua santa! ***
Capitolo 3: *** Dio li fa e poi li accoppia: finalmente si mangia! ***
Capitolo 4: *** Quanto è bello ricordare il passato: te lo scordi che io dormo in una bara! ***
Capitolo 5: *** Esistono le bare matrimoniali: il paradiso sembra essere sovraffollato! ***
Capitolo 6: *** La mia bara è personalizzata: Vaticano è uno str*nzo! ***
Capitolo 7: *** La guerra ha sempre un doppio fine: In quanto uomo ti rispetto! ***
Capitolo 8: *** E' l'alba dei morti viventi: l'odio a volte è semplice odio. ***
Capitolo 9: *** E' ora di allenarsi: sei proprio un egoista! ***
Capitolo 10: *** Ci si allena: i nemici attaccano! ***
Capitolo 11: *** La città è aperta: il prigioniero non è debole. ***
Capitolo 12: *** La verità a causa della separazione: il contrattacco è pronto. ***
Capitolo 13: *** Il dolore di Russia: cos'è rimasto di me? ***
Capitolo 14: *** La tortura ha fine: silenzio e voglia di ricominciare. ***
Capitolo 15: *** Morte e rinascita: è il momento di farla finita ***
Capitolo 16: *** Fine. ***
Capitolo 17: *** Capitolo Bonus! Una buona cena: la mia nuova casa. ***



Capitolo 1
*** Di ritardi e scoperte: Ehi, quest'acqua fa schifo! ***


 


Sono stati fin troppo tempo fuori...-

Pensava Lovino mentre era sdraiato sul suo divano, a casa, guardando l'ennesima edizione del Grande Fratello, proprio una bella serata di merda.

Che branco di idioti.”

Non si riferiva solo ai partecipanti al programma, ma anche ai suoi amici -suo fratello, Inghilterra, Spagna e Prussia- andati a trovare Romania una settimana prima a causa di questioni tra nazioni -Prussia era andato al posto del fratello che era occupato e di Italia ne bastava una sola-, assicurandogli di tornare in un paio di giorni, mentre, a quanto pareva, ci stavano mettendo molto di più.

Sentiva che qualcosa non andava con Feli; chiamatelo sesto senso oppure se-qualcuno-fa-male-al-mio-fratellino-lo-ammazzo-di-botte, fatto sta che aveva paura e che se in due giorni non avesse avuto notizie del fratello avrebbe dato un allarme mondiale.

Proprio in quel momento la porta si aprì, ed entrarono tutti e quattro i 'vacanzieri'; ma erano in condizioni pietose:

Feliciano aveva la maglietta strappata, Antonio era pallidissimo e aveva occhiaie profondissime, Inghilterra non si reggeva in piedi mentre Prussia aveva lo sguardo vacuo.

Oh cazzo! Cosa sta succedendo! Antonio! Feliciano!”

Caderono tutti a terra, senza dire una parola, Lovino, allarmato, li prese e li portò tutti in delle stanze vicine, stendendoli su dei letti, e poi chiamò le nazioni che pensava lo potessero aiutare: la prima telefonata che fece fu quella a Germania, dato che sia suo fratello-odiava ammetterlo- che quel bastardo di Prussia avrebbero potuto aver bisogno di lui.

 

Hallo? Hier Beilschmidt, mit wem spreche ich?”

Smettila di parlare in tedesco, bastardo, che io non ci capisco un cazzo!”

Romano? Perchè mi hai chiamato? C'è qualche problema? Sai, mi stavo godendo il mio feier abend...”

Senti, non me ne fottu proprio del tuo faier abende, qui sono tornati!”

Tornati chi?”

Mio fratello e gli altri! E stanno male, sembrano feriti, ma non ne sono sicuro, non ho visto sangue, non so cosa fare!”

...Scheiße, arrivo subito!”

 

 

Finita la telefonata chiamò anche Ungheria e Austria, con cui ebbe una conversazione simile a quella precedente, Giappone, poi Francia e infine America.

Arrivarono tutti poco dopo, quasi nello stesso istante, chi con un aereo, chi con la macchina, fatto sta che erano tutti li.

Dove sono mio fratello e Feliciano?” chiese Germania in ansia.

Sono nella prima stanza, non sono riuscito a spostare da solo i letti un un'unica stanza prima, datemi una mano, se stiamo tutti in una stanza possiamo tenere la situazione più facilmente sotto controllo e anche capirci di più.”

Romano ha ragione- disse Francia- mettiamoli tutti in una stanza.”

Siete sicuri?- chiese Giappone- se avessero una malattia ci contagerebbero più facilmente!”

Si, ma non possiamo dividerci- si pronunciò America- rimbocchiamoci le maniche e sistemiamo tutto.”

Sono d'accordo.” disse Austria.

Anche io.” concordò Ungheria.

Ungheria, Giappone, Francia e Austria sistemarono i letti per i quattro mentre Lovino lavò Feliciano e Antonio, America Inghilterra e Germania Prussia.

Alla fine li misero nei rispettivi letti sperando che si risvegliassero presto.

Come sono arrivati qui?”

Gli chiese Germania improvvisamente, dando voce ai pensieri di tutti.

Non ne sono sicuro.”

Rispose incerto l'italiano.

 

Arrivò presto la mattina, e tutti si maledirono per aver scelto una stanza interna, forse- pensarono- un po' di sole gli avrebbe fatto bene, ma nessuno se la sentì di spostarli un'altra volta.

La giornata passò lenta, mangiarono un po' di Pasta fatta al volo da Lovino e continuarono a guardare i loro amici, che sembravano in tutto e per tutto morti! Non riuscivano neanche a sentirgli il polso, ma anche così ogni tanto a uno usciva un mugugno dalla bocca, oppure un piccolo movimento del corpo che li faceva sperare... ma dopo un po' arrivò la notte, e tutti e quattro aprirono gli occhi, come per istinto.

 

Feliciano! Antonio!” Romano saltò quasi in braccio al fratello e all'amico,abbracciandoli, e tutti si ricongiunsero con abbracci e roba del genere ai propri amici e parenti.

 

Lovi...”

Mormorò Feliciano, in quasi un sussurro al fratello.

Si Feli, qualunque cosa!”

Ho sete fratellone...”

Va tutto bene Feli, ti porto subito dell'acqua!”

P-potresti portarne anche a me, please?”

Disse Inghilterra.

Anche a me, penso di non aver mai avito tanta sete...”

Aggiunse Prussia.

È vero, Lovinito, ne porteresti anche a me, por favor?”

Confermò e chiese Spagna.

Certo! Ora ne porto a tutti!”

 

Il maggiore degli italiani corse subito nella cucina, prese quattro bicchieri e una caraffa da un litro e mezzo, poi li portò e li diede agli assetati nella stanza accanto.

 

Ecco, Feli, Antonio.”

Disse porgendo ai due i bicchieri mentre gli altri facevano lo stesso con i loro amici e fratelli, tutti non poterono fare a meno di notare quanto il maggiore dei Vargas fosse premuroso con Spagna e Nord Italia, -ma,-pensò Giappone- mi preoccuperò più tardi delle tendenze tsundere di Romano, ora pensiamo ai feriti.-

Feliciano portò il bicchiere alle labbra, bevve il primo sorso ma poi sputò l'acqua tossendo, gli altri fecero lo stesso.

Cosa c'è che non va con l'acqua Feli?”

N-non lo so, è imbevibile...”

Lovino assaggiò un po' di acqua dalla caraffa, ma gli sembrò apposto.

Ma cosa avete? Cosa vi è successo da Romania?”

Qualcuno ci ha attaccati, non mi ricordo chi,- disse Inghilterra- ma ricordo che faceva male.”

Si, è stato orribile, como si el cuerpo estuviera en llamas...” aggiunse Spagna con un brivido.

Ja, mein bruder, è stato peggio che cessare di essere uno stato... è stato come morire...”

 

Ma cosa vi è successo?” chiese a quel punto Ungheria.

Se volete ve lo spiego io.”

 

Davanti a loro, sulla porta, c'era Romania.

 

Tu cosa ci fai qui, bastardo?”

Chiese Romano innervosito, come aveva fatto ad entrare in casa sua?

Sono qui per aiutarvi, posso vedere come stanno Italia del nord, Prussia, Spagna e Inghilterra?”

Chiese gentilmente il Rumeno.

Tanto ormai casa mia è diventata un rifugio...”

Borbottò Romano lasciando passare la nazione.

R-Romania, per caso tu sai cosa ci è successo?”

Gi domandò Feliciano guardandolo.

Ja, sarebbe bello sapere perchè mi sento così.”

Rispose Prussia che intanto stava vicino al fratello a Ungheria e a Austria.

Infatti, Artur è più strano del solito...”

aggiunse Francia, che stava accanto a Inghilterra con America, che stava cercando in tutti i modi di dare un hamburger al malato, che però a sua volta si rifiutava dimostrando una certa resistenza...

Romania-san, lei quindi ci potrebbe dare una mano?”

Chiese allora Giappone che era stato in silenzio tutto il tempo.

Certo, purtroppo so bene cosa è successo, il fatto è che voi quattro siete stati attaccati da un vampiro.”

.

.

.

Cosa?”

Romano pareva indignato e si stava già preparando a sparare i peggiori insulti che conosceva a un tale idiota quando Antonio e Feliciano lo fermarono.

Aspetta fratellone, sentiamo cosa ha da dire Romania!”

Ti ringrazio Feliciano, ora, vi dirò subito e a linee chiare cosa è successo a voi quattro: dopo il meeting siete usciti di notte nonostante io vi avessi avvertiti di non farlo, siete comunque andati perchè speravate di tornare presto alle vostre case, poi però questo vampiro molto giovane e inesperto vi ha attaccato trasformandovi a vostra volta in vampiri, ci ho messo tanto a venire ad aiutarvi perchè l'ho dovuto cercare per ucciderlo, mi dispiace.”

Un silenzio di tomba calò nella stanza.

Así que somos vampiros?”

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

 

  • como si el cuerpo estuviera en llamas(come se il corpo andasse a fuoco)

  • Así que somos vampiros?(quindi noi siamo vampiri?)

  • Hallo? Hier Beilschmidt, mit wem spreche ich?(Pronto? Qui Beilschmidt, con chi parlo?)

 

 

Il resto si dovrebbe tradurre ^^.

Ciao! Questa sarà una vampire!HETALIA con anche del dark!HETALIA quindi... tenetevi forti!

:D ogni piccolo commento da parte vostra, ovviamente anche critico, sarà il ben venuto!

BACIONI! A tra poco! Spero di aggiornare presto.

 

Ps: Le coppie sono la GerIta, la Spamano, la USUK, l'Ungheria/Austria e altro secondario <3

baci baci!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Romania ci spiega tutto: Cavolo, non l'allergia all'acqua santa! ***


Feliciano correva.

Non si ricordava di avere mai corso così veloce, dietro lui Prussia, Spagna e Inghilterra cercavano di scappare da quel qualcosa che li inseguiva.

È troppo veloce!- decretò Inghilterra- dobbiamo combatterlo!”

A quel punto tutte e tre le nazioni dopo di lui si fermarono, lui, stranamente, li imitò.

What the hell are you?!”

Chiese Inghilterra all'inseguitore che si era fermato davanti a loro.

Quello sguardo non mi pia-”

Prussia non finì la frase.

L'essere lo attaccò e lo morse sul collo.

Prussia!” Spagna gridò e cercò di aiutare il suo amico, ma la cosa morse anche lui.

Inghilterra cercò di pronunciare delle strane formule, ma fu fermato dalla cosa che gli mise una mano sulla bocca.

Niente magia, inglesino.”

Poi morse anche lui, lasciandolo a terra.

Manchi solo tu...”

Italia si sentiva male.

Chi sei?”

Chiese in un soffio.

È importante?”

 

Fece male, maledettamente male.

Prima sentì un forte dolore sul collo, poi piano piano scese in tutto il corpo, come un veleno.

Il ritmo del suo cuore andava decelerando, sentiva molto male ai denti, la testa gli scoppiava, voleva strapparsi i denti! Maledizione! Faceva troppo male! Sperava con tutto il cuore che qualcuno arrivasse e gli strappasse i denti! Anche senza anestesia, avrebbe fatto meno male che questo!

Se li sarebbe tolti da solo, ma non riusciva a muovere le braccia.

Poi tutto finì.

Aprì gli occhi e si ritrovò in una specie di caverna, e , vicino a lui, anche gli altri si stavano riprendendo.

No, aspetta, non erano in una caverna!

Feli!”

Erano su dei letti...

Davanti a lui c'era suo fratello, agitato come non mai.

C'erano molte persone in effetti, ma non ci fece caso...

Gli doleva la gola, e tutto il corpo; aveva una sete terribile.

Disse la prima cosa che gli venne in mente:

Ho sete fratellone...”

Lovino gli portò subito dell'acqua, ma appena la bevve la sputò.

Era disgustosa, gli aveva lasciato un retrogusto amaro in bocca.

Cosa c'è che non va con l'acqua Feli?”

Gli domandò suo fratello.

N-non lo so, è imbevibile...”

Ma cosa vi è successo?”

Chiese Ungheria, la sua cara Ungheria, che da piccolo lo aveva cresciuto con Austria.

Se volete ve lo spiego io.”

A quel punto entrò Romania.

Ascoltò tutto il suo discorso senza fiatare, tranne per evitare che Romano desse largo sfoggio degli insulti dialettali italiani.

Poi solo Spagna riuscì a dire qualcosa, ma lui non la registrò.

Aveva ovviamente sentito parlare di vampiri, erano creature dell'inferno, creati dal diavolo per tentare le persone.

Feliciano era molto cristiano, non poteva credere a quello che aveva sentito.

Ma quindi cosa ci ha fatto quel mostro?”

Chiese a Romania.

L'altro lo guardò e disse:

Confermo quello che ha detto Spagna, complimenti, siete dei vampiri.”

Feliciano stette qualche secondo in silenzio, poi rise e disse:

Ok, ok, ho capito, è una specie di punizione perchè mi sono svegliato per ultimo, e mentre dormivo vi siete organizzati! Bellissimo scherzo! Davvero ben fatto, stavo per cascarci. Veee.”

Il rumeno lo guardò un po' in difficoltà.

Ludwig alzò gli occhi verso di lui e lo fissò.

Dai... ora dovreste ridere tutti... sapete...”

Tentò ancora l'italiano a convincersi.

Poi, frugandosi le tasche, Romania rispose:

Se non ci credi guarda tu stesso.”

Prese uno specchio e lo diede a Feliciano che ci guardò la sua immagine riflessa, o almeno tentò, perchè non ve ne era nessuna.

N-non può essere vero... è solo un incubo, io non sono un mostro io non...”

Calmati, dai Feli-”

Provò a dire prima con forzata dolcezza il fratello, poi, vedendo gli scarsi risultati esclamò:

... Feli!”

L'altro lo guardò in lacrime.

Basta, sei l'unico che sta reagendo così! Porca puttana Veneziano! Cerca di calmarti un attimo e di capire csa cazzo dobbiamo fare in questa merda di situazione! Oppure giuro che ti inficco il letto su per il cu-”

Dai, dai, Romanito... calmati un poco anche tu...”

Spagna, superato lo shock, si era alzato dal letto ed era andato a fermare l'Italia del sud dal compiere un fratricidio a causa nervosismo.

Anche tu, bastardo, come mai così calmo, prima sembrava che t'avessero messo sotto con una macchina.”

L'altro si prese un secondo e poi rispose:

Prima di fasciarci la testa forse dovremmo farci dire da Romania le conseguenze di tutto questo... non siete d'accordo? Artur? Gilbert?”

I due, che fino a quel momento erano rimasti a fissare Le altre nazioni discutere non dicendo, stranamente, nulla, guardarono l'amico negli occhi e parlarono:

Non può essere così male, dopotutto, -sospirò Inghilterra- anzi potrebbe persino aiutarmi nella mia magia...”

Si, si, infatti! Questo non farà che rendere il magnifico me ancora più magnificente! Ascoltatemi, François, Antonio! Ci pensate che possibilità?! Uno di noi due ti trasforma- disse Prussia indicando Francia- e a quel punto saremo il “Bad touch trio” per sempre! Saremo perfetti! Awesome!”

Francia allora rispose:

Oh, mon cher, che splendida idea! Già la cosa mi affascina: l'infinita bellezza dell'immortalità!”

Basta! Come fate a dire queste cose!- sbottò Ungheria- Vi rendete conto che ci sarà sicuro un prezzo da pagare?!”

Esattamente- disse Romania- per restare forti e belli dovrete bere sangue, è già quasi cinque giorni che siete stati trasformati e ancora non avete bevuto... fatemi indovinare, sentite un fortissimo bruciore alla gola. Se io ora facessi un taglietto -ovviamente non lo farò- sul braccio di Ungheria vi si allungherebbero i canini, provereste a... beh, 'mangiarla'.”

Feliciano continuava a tremare, Ludwig gli prese la mano cercando di calmarlo.

Quando non bevete sangue per più di tre giorni gli occhi cominciano a diventare rossi, la pelle pallida, i capeli perdono colore e, mano mano, comincia ad aumentare la voglia di sangue, fino a che non si riesce a controllarla; io sono un Haunter, uccido i vampiri che non riescono a vivere senza uccidere troppe vittime, per ora, presto o tardi li ucciderò tutti, e, credetemi, se sgarrerete ucciderò anche voi, anche se siete nazioni, vi troverò un sostituto.”

Il gelo era calato nella stanza, quando ad un certo punto Prussia domandò:

E invece se si beve abbastanza sangue? Cosa succede?”

Romania lo fissò un po', poi rispose:

Se si beve adeguatamente si acquista bellezza, forza e si può mangiare cibo umano, cosa che non si può fare quando si ha sete.”

E invece...- chiese Inghilterra- come si fa a trasformare qualcuno in vampiro?”

L'haunter pensò poi disse:

É istinto, quando morderai una persona avrai la possibilità di avvelenarla e di farla diventare come te.”

Allora un'altra cosa, bastardo.”

Dì pure, Lovino.”

Per mangiare i vampiri devono per forza uccidere?”

Sono contento tu mi abbia fatto questa domanda, no, non devono per forza, si possono fermare quando vogliono, anche solo tre o quattro decilitri di sangue al giorno bastano, possono anche bere del sangue medico, ma almeno una volta alla settimana dovrebbero mangiare da una persona, se no poi inizierebbero a sentirsi male lo stesso.”

Sentito, cretino di un fratello, non dovrai fare male a nessuno.”

Si, ma.. io...”

Feliciano abbassò gli occhi.

Ovviamente avete anche delle debolezze -aggiunse ancora Romania- , la luce del sole vi uccide, l'aglio e l'acqua santa vi fanno stare male e le croci vi mettono a disagio, l'argento può essere un serio problema se lo toccate e il frassino non sarà la vostra qualità di legno preferita quando sarà piantato nel vostro cuore. In ogni caso io ora ho da fare, ci vedremo presto, è stato bello stare in vostra compagnia.”

E, detto questo, se ne andò fuori dalla porta.

Tutti rimasero in silenzio qualche minuto poi Austria disse:

Io devo assolutamente andare, tu Ungheria se vuoi puoi rimanere, mi occuperò io di tutto, tu stai con Italia e Prussia.”

Certo.”

si diedero un bacio a fior di labbra e poi l'austriaco andò.

Anche io dovrei andare... -disse Giappone- Italia-kun, cercherò di creare un buon surrogato del sangue per te! Mi metterò al lavoro appena tornato a casa!”

Italia guardò stupefatto Giappone:

Grazie Kiku, non dovresti...”

Devo! Tu sei mio amico! Devo aiutarti!”

E anche Giappone prese l'uscita.

Io, l'Eroe, rimarrò con te, Inghilterra!”

Urlò America, praticamente distruggendo i timpani a tutti i presenti, Inghilterra ipotizzò che, dopo tutto quel silenzio, fosse semplicemente esploso per supplire a tutto ciò che non aveva detto.

Ti ringrazio, America...”

Anche io rimarrò, devo stare vicino a mio fratello e a Italia.”

Disse allora Ludwig, che ancora non aveva lasciato la mano dell'italiano.

Io mi farò trasformare o da Antonio o da Gilbert, che ne pensate?”

Funciona, para mí.*”

Affermò lo spagnolo.

Für mich.*”

Confermò Prussia.

Io invece esco.”

Disse Lovino.

Vee- dove vai Fratellone?”

A prendervi del cibo.”

 

*Per me va bene

*anche per me

 

:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:_:

 

A.D.A.(angolo delirio autrice)

 

Bene!

Ringrazio tutti quanti per le recensioni allo scorso capitolo! Sul serio, mi hanno messo di buon umore e mi hanno invogliato a scrivere! Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi e quelli che hanno aggiunto la storia tra le seguite! Un bacione a tutti e a presto! Ciao!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Dio li fa e poi li accoppia: finalmente si mangia! ***


Lovino rientrò in casa, era stato via per un paio d'ore, oramai era l'una di notte passata, ma per Feliciano, Inghilterra, Prussia e Spagna non era poi così tardi, anzi, sentivano solo di aver voglia di mangiare, ovviamente chi più e chi meno affascinato all'idea.

Feiciano si era sistemato con Ludwig sul divano, il tedesco lo aveva 'imprigionato' tra le sue gambe e braccia, per rassicurarlo in quella folle situazione, mentre l'Italiano si faceva sempre più piccolo.

Veneziano, Spagna, ho portato del maledetto cibo per voi.”

Disse Romano velocemente, posando una borsa sul tavolo della cucina.

E noi chi siamo? La fatina dei denti?”

Chiese Prussia all'italiano che non si scompose, ma rispose con una faccia nervosa:

Non rompere, albino del cazzo, sennò il sangue te lo faccio bere con il buco del cu-”

Dove hai preso il sangue, Fratellone?”

Lovino guardò Feliciano e disse:

Non ti preoccupare, Veneziano, viene dall'ospedale San Camillo, quello vicino a Trastevere.”

Il minore annuì subito:

Si, giusto, l'ospedale.”

Intanto il Sud Italia, aiutato da Ungheria, armeggiò con delle cose in cucina e, infine, portò agli ospiti una grossa tazza di liquido denso e rosso ciascuno.

Ma già da prima che glielo portasse i quattro avevano sentito l'odore e, probabilmente per istinto, gli erano cresciuti i canini.

Se per Prussia, Spagna e in parte Inghilterra questa reazione era strana e affascinante, per Italia era un disastro, un incubo.

Non voglio che facciano così...”

Disse sottovoce a Germania, il quale rispose:

Tranquillo, Feliciano-era raro Germania lo chiamasse con il suo nome da umano... beh, se ancora poteva definirsi tale-, non importa, io rimarrò con te e Gilbert, intesi?”

L'italiano sembrava sul punto di piangere ma non lo fece, anzi, sorrise alla nazione più che amica e prese la tazza che il fratello gli aveva passato.

-È un secondo, fatti coraggio, tutto ad un fiato!- si diceva.

Ma più guardava il liquido rosso più si rendeva conto di amarlo e di odiarlo.

A quel punto, vedendolo titubante, Germania gli prese le mani intorno alla tazza e l'aiutò a portarsela alla bocca, prima Feliciano bevve piano, poi in fretta, e il contenuto della tazza scomparve quasi subito.

Dall'altra parte, Prussia aveva già finito tutto prima degli altri, e si era preso una padellata da Ungheria; Artur aveva scambiato qualche frase con America, che si era messo a ridere, e poi bevve, anche lui tutto ad un sorso.

 

Beh, devo farlo solo io Romanito!”

Sì, e quindi? Cosa me ne dovrebbe interessare, bastardo?”

Spagna lo guardò poi disse:

Ah, non saprei, magari tu potresti berti un bicchiere di vino e farmi compagnia.”

Alla richiesta l'italiano arrossì un po', poi prese del vino, se lo versò, e si mise accanto all'altro.

Solo perchè mi andava il vino, bastardo.”

 

 

-La differenza è strabiliante- pensò Germania:

Non appena Italia aveva finito di bere il sangue la sua carnagione era tornata del colore originale, gli occhi erano di nuovo miele, le labbra perfette, i capelli in ordine e di un colore forte e le occhiaie e qualunque altro segno erano spariti.

Notò che la stessa cosa era successa a tutti.

Bene, François, ora se vuoi ti trasformo, ma ti avverto, farà male.”

Disse Prussia con un tono divertito.

Ouì, allons chez moi*, sarà più comodo; vieni anche tu, Antonio?”

Spagna guardò Romano e, dopo un cenno che nessun altro notò da parte sua rispose:

Certo che vengo, non mi perderei la trasformazione di François per nulla al mondo!”

-Tranne Romano.- disse in cuor suo.

Bene, vengo anche io, non lascio Gil da solo.”

E anche io.” Disse Romano.

Ma, Romanito...”

Non fraintendere, e da un casino che non vedo casa di Francia, voglio solo dare un'occhiata.”

E allora lo strano gruppo si avviò.

 

 

Bene, io, l'eroe, andrò con Inghilterra a casa sua, per aiutarlo!”

Noi andiamo, Romano, scusa il disturbo e grazie per tutto.”

Disse Inghilterra prima di uscire dalla casa degli Italiani.

Quindi con America varcò la porta e uscì.

Feliciano e Ludwig si guardarono:

Quindi siamo rimasti noi.”

Constatò Germania.

Si, strano, eh?”

Commentò Italia.

Germania...”

L'altro lo guardò, sapeva che domanda gli stava per fare.

Tu.. ecco, tu mi consideri un mostro?”

Ti ho già risposto Feliciano, ich liebe dich, non potrà mai essere altrimenti, i mostri sono altri, io lo sono stato, e lo sai.”

I due si tennero le mani e poi si abbracciarono a lungo.

Anch'io ti amo, Ludwig.”

I due si baciarono e si abbracciarono, e nel mentre, si ritrovarono sul letto nella vecchia stanza di Feliciano.

L'italiano gemeva sempre più forte mentre il tedesco lo baciava e lo accarezzava per tutto il corpo; dopo i preliminari, Germania aveva ben preparato Italia, il tedesco entrò dentro di lui, facendolo fremere.

Dopo l'appassionata unione, tutti e due si distesero stanchi sul letto.

Ma Ludwig decise che era meglio andare in una stanza senza finestre, poiché quella in cui erano ce ne aveva ben tre, l'italiano aveva sempre amato il sole di mattina.

Alla fine si addormentarono, l'uno per svegliarsi poche ore dopo per andare a lavoro, l'altro con l'intenzione di svegliarsi la notte successiva.

Ma non avrebbe potuto, infatti quando Germania si svegliò lo fece anche lui.

Deciso a non tornare a dormire, si mise a lavoro, più di quanto non avesse mai fatto, e i problemi di Italia erano tanti.

Alla fine optarono entrambi per una pausa, mentre Ludwig si versava un bicchiere di birra, l'italiano aveva ricordato che dopo aver bevuto il sangue poteva mangiare la pasta!

Allora si mise a prepararla, la scolò e condì con cura, poi la presentò a tavola dove il tedesco aveva già apparecchiato.

Buon appetito!”

Gutes mittagessen.”

E mangiarono in silenzio, finchè Feliciano, nella sua sbadataggine, fece cadere un bicchiere.

Ovviamente il vetro si ruppe, e, per evitare altri danni, Germania li raccolse, ma si tagliò.

Il taglio era sulla mano, non era troppo profondo, ma usciva molto sangue.

Feliciano provò un forte desiderio di bere, prendergli la mano e bergli tutto il sangue che stava colando, ne sentiva l'odore nelle narici, i canini si affilavano, ma... NO! Doveva controllarsi!

Si mise una mano sul naso e si mise l'altra in bocca, mordendola.

Alla fine andò nell'altra stanza, da solo, e pochi minuti dopo arrivò Germania, con la mano fasciata, che gli disse che andava tutto bene e che non doveva preoccuparsi, ma non stava andando tutto bene, proprio per niente.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

A.D.A

*Francia dice: andiamo a casa mia

 

Beene*si fa piccola, come il capitolo*

prometto che il prossimo sarà più lungo, mi scuso per la momentanea scomparsa di Romania, ma il prossimo capitolo sarà (quasi)tutto suo!

Un bacione a tutti e mille ringraziamenti!!!!

Dioko!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Quanto è bello ricordare il passato: te lo scordi che io dormo in una bara! ***


 Romania odiava quella sensazione, quella che aveva in fondo alla gola ogni volta che la sete cominciava a farsi sentire.

Alzò il coperchio della bara dove riposava e si chiese quanto tempo le nazioni neo-vampire avrebbero capito la necessità di quell'oggetto per riposare durante il giorno.

“Buon giorno, Vlad! Dormito bene?”

“Si, grazie, Mina.”

La ragazza sorrise dolce verso la nazione; Mina era una ragazza di origine inglese che aveva conosciuto Romania in una strana situazione.

 

Era da poco notte, la bambina percorreva la strada buia con le ginocchia che le tremavano, il volto era ricoperto di lacrime e il suo vestitino era sporco.

I suoi genitori erano appena morti, si erano schiantati scivolando fuori dalla strada, la bambina, dopo aver tentato disperatamente di svegliare i genitori aveva deciso di cercare aiuto sulla strada.

Una figura magra e alta si era appena delineata davanti a lei, aveva capelli marrone chiaro, quasi biondi e occhi nocciola con la classica forma lievemente a mandorla rumena.

Chi sei bambina? È successo qualcosa?”

La piccola alzò gli occhi, spaventata ma risolta a farsi aiutare.

Siamo finiti fuori strada con la macchina, ma mamma e papà non si svegliano.”

Romania ebbe un fremito, aveva capito cosa era successo, si fece portare dalla bambina sul luogo dell'incidente e, assicuratosi che i due coniugi erano morti, chiamò la polizia per far sistemare la situazione, mentre portò la bambina nel suo castello.

Avveniva raramente che lui decidesse di portare qualcuno a casa, e questo era risaputo, ma quando la bambina entrò nella magione lui dispose che venisse lavata e vestita adeguatamente, e che poi la conducessero a tavola.

Ecco, piccola, fatti coraggio.”

Disse un'anziana governante, lasciandola sulla soglia della sala da pranzo.

Era ancora notte fonda, ma con tutti gli ultimi avvenimenti per la testa la bambina era affamata e stanca.

Salì su una sedia, a capotavola, da sola; a quel punto entrò il signore che l'aveva aiutata per strada con delle cameriere che le posero molto cibo davanti mentre l'uomo si sedeva sorseggiando da un calice pieno di liquido rosso che gli aveva porto una delle serve.

La piccola mangiò in silenzio e l'uomo bevve in altrettanta calma, poi, quando lei finì il cibo le chiese:

Come ti chiami?”

Il mio nome è Mina Green...”

Disse la piccola, ancora terrorizzata dai fatti appena consumatesi.

E da dove vieni, Mina?”

Da casa.”

La nazione sorrise.

Quanti anni hai?”

Ho sette anni.”

Ah, ma allora sei grande! Piacere, in ogni caso io mi chiamo Vladimir Lupei, ma chiamami pure Vlad, sono la personificazione della Romania, e stavo pensando di adottarti, se per te va bene.”

La piccola annuì, aveva capito che i suoi genitori non c'erano più, era piccola ma non stupida.

Vlad... tu non mangi?”

La nazione la guardò e disse:

Se ti devo adottare mi sembra giusto che tu sappia la verità, io sono un vampiro, ma non ti farò del male, ne a te, ne ad altri.”

La piccola era perplessa, ma poi disse:

Tu mi sembri una persona buona, mi hai aiutato, io mi fido di te.”

Gli anni passarono, la piccola Mina si abituò presto ala vita del castello e di Romania, la mattina, quando si alzava presto ma aveva ancora sonno, andava nella camera della nazione e scivolava silenziosa nella sua bara, mettendosi comoda e abbracciandolo teneramente.

Poi crebbe, e divenne un'abile haunter.

 

E già, pensò Romania, è davvero cresciuta.

“Qualcuno qui ha per caso fame?”

Vlad sorrise alla ragazza, lei lo guardò di rimando e gli disse:

“Stavolta devi bere per bene e da una persona, è più di una settimana che non lo fai.”

“Si, lo so.”

La ragazza si abbassò il colletto della camicia e porse il collo al vampiro.

“Ecco, fai con comodo.”

La nazione, un po' riluttante si avvicinò alla ragazza e bevve lentamente dal suo collo, passati un paio di minuti allontanò la bocca da lei e richiuse i due piccoli buchi sul collo passandoci la lingua sopra.

 

 

Francia era stato portato nella sua camera subito dopo che Gilbert lo aveva morso.

Lo avevano avvertito che sarebbe stato doloroso, ma lui non aveva demorso.

Alla fine si decise che Prussia sarebbe rimasto con Ungheria ad aspettare che Francia si svegliasse, mentre Lovino e Antonio si sarebbero messi a dormire da qualche parte in pace, Antonio poteva non essere più umano, ma la siesta non l'avrebbe mai abbandonata.

Si sistemarono in una delle tante camere da letto di Francia, e, quando furono completamente soli, Lovino sbottò:

“Ma sei coglione?”

Spagna lo guardò per qualche istante e poi disse sfoggiando un sorriso immenso:

“No entiendo, Lovinito.”

“Non dire 'no entiendo' con quella faccia da idiota e con quel sorriso orribile! Fai dannatamente paura, bastardo!”

Lovino non aveva tutti i torti, quello di Spagna, esattamente come quello degli altri vampiri, era un sorriso spaventoso, che risaltava i denti troppo appuntiti e lunghi per essere definiti umani.

Subito Antonio smise di sorridere e borbottò una mezza scusa.

“In ogni caso mi stupisco, ti rendi conto di tutte le cose che ora non puoi più fare a causa di quello che sei? Non potrai più stare con me nei campi di pomodori sotto il sole, non potrai più andare nelle spiagge affollate a giocare con i bambini, non potrai partecipare alla tomatina*...”

L'altra nazione abbassò gli occhi, sì, ci aveva pensato, ma aveva preferito ignorare la cosa, forse aveva sbagliato a farlo.

“E ora che sia tu che Feliciano siete così come ci vado io a prendere il sole al mare eh? Solo come un pirla, ecco come ci vado!”

“Scusami Romanito, ma comunque no puede hacer nada*, quindi tanto vale non pensarci.”

Lovino lo gurdò intensamente, poi ando verso di lui e lo abbracciò.

“Ma allora mi vuoi ancora bene Lovino!”

“No, ti sto per dare una testata, dì addio al tuo setto nasale.”

“...Anche io ti amo.”

I due rimasero così, tutto il tempo abbracciati, cullandosi a vicenda nell'illusione che nulla fosse cambiato, che niente avrebbe potuto distruggere a perfezione di quegli attimi, poi arrivò Francia:

“Antonio! Venez et voyez combien je suis magnifique*!”

I due si alzarono, con una risata da parte dello spagnolo e uno sbuffo da parte dell'italiano.

Beh, non c'era dubbio che Francia fosse più bello del solito, i capelli erano, se possibile, più lucenti, la pelle era chiara e seducente mentre gli occhi avevano una luce soprannaturale.

“Il magnifico me ha fato un ottimo lavoro! Ksesese!”

Questo fu il commento di Prussia che ricevette prontamente una padellata in testa dalla migliore amica.

“Basta, Prussia, datevi una regolata, è giorno, voi dovreste essere chiusi a doppia mandata dentro una bara!”

“Una bara?”

Chiese l'albino dopo essersi ripreso.

“Sì, una bara, Romania si è premurato di inviarmi una lettera con su scritto tutte le cose che vi sarebbero state utili da sapere; La lettera dice che dovreste dormire in una bara durante il giorno altrimenti non dormireste bene o, addirittura, non riuscireste proprio a dormire.”

Tutti rimasero di sasso.

“Fammi capire- disse Antonio- io dovrei dormire in una bara?! No, no, me niego.”

Romano guardò Spagna, non voleva che lui stesse a disagio, ci riflesse qualche secondo sopra poi disse:

“Spagna, facciamo un patto.”

“Sì, mi amor?”

Lovino odiava essere chiamato così in pubblico, ma quella volta non ci badò, quello che stava per proporre era molto più imbarazzante.

“Io... ecco, se tu farai quello che devi fare, senza rompere i coglioni e tutto... ecco, io... ti lascerò bere il mio sangue.”

Calò un silenzio pesante, interrotto da Lovino:

“E sappi che non lo faccio per te, ma per quei poveri cristi che sennò mangeresti, non per altro.”

Spagna sorrise:

“Gracias, Lovinito.”

 

La casa dell'inglese era come al solito piovosa, nulla a che fare con quella dell'italiano; questo era quello che pensava America mentre accompagnava Inghilterra a casa sua, entrati finalmente nella magione un bambino vestito alla marinaretta gli corse incontro.

“Inghilterra, Inghilterra!”

Era Sealand che, preoccupato per il suo fratellone era andato a trovarlo.

“Cosa è successo? Perchè lui è qui?”

Artur vide che il bambino era un poco spaventato, allora si inventò qualcosa e congedò, non senza poche fatiche, la piccola nazione, facendola tornare a casa sua.

“Anche a me mentivi così facilmente?”

Gli chiese America, una volta che il bambino se ne fu allontanato.

“No, con te era ancora più semplice.”

Rispose acido l'altro, avvicinandosi al camino per accenderlo.

“Perchè mi tratti così? Sei scostante!”

Si lamentò il più giovane avvicinandosi all'altro.

“Scostante?”

Gli chiese innocentemente Inghilterra, alzandosi dopo aver appiccato fiamma al legno.

“Sì, scostante, sai, mi ricordo che dopo l'ultimo meeting eri molto più dolce...”

“È stato solo un big mistake.”

“E la sera prima?”

“Ho fatto molti errori.”

“Ti va di sbagliare di nuovo?”

Chiese il più giovane accarezzandogli l'orecchio con le labbra, l'altro, dapprima rigido piano piano si lasciò andare ai gemiti e alle carezze che si scambiavano per tutto il corpo mentre i vestiti diventavano solo ostacoli al piacere.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

*Tomatina: si tiene in Spagna, è la più grande battaglia di cibo al mondo, indovinate cosa si lanciano addosso le persone?(ci sono stata, è bellissimo XD)

*non posso farci niente

*Venite e vedete quanto sono magnifico!

 

 

Ehilà, gente!

*sa di essere in ritardo *

Scusate, ho avuto tanto da fare, tra latino*che tu sia maledetto * e cominciare a buttare giù un'altra fic su Hetalia che mi sta passando in mente ultimamente, in cui Feliciano e Lovino dopo vari fatti e per vari motivi decidono di creare un “Impero Italiano”, ma non so se la pubblicherò... intanto comincio a sviluppare l'idea.

Sappiate che il flashback di Romania l'ho riscritto da capo sette volte, le ho contate.

Apprezzate il duro lavoro ù_ù.

Per il prossimo capitolo torneremo un po' su Italia e Germania e penso che scriverò qualcosa di più su Mina(a chi indovina come mai ha questo nome regalo una bandierina bianca con scritto “Mi arrendo”) e Vlad(che ha questo nome perchè è il più usato dai fan, lui infatti non ne ha uno)!

Bacioni a tutti! :*

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Esistono le bare matrimoniali: il paradiso sembra essere sovraffollato! ***


 

 

“Ehi, non andare.”

Antonio fermò Lovino prima che se ne andasse dal letto sfatto, la serata appena scorsa era stata unica.

 

“Dai, Antonio, vieni.”

Disse Romano attraversando di fretta la strada che separava la casa dello spagnolo da quella del francese, dovevano sbrigarsi finché era notte, in quanto nazioni erano molto veloci, ma non si sapeva mai.

Avevano deciso di andare a casa di Spagna perché la nazione iberica doveva sistemare i suoi affari, e, se a prendere il posto di Lovino c'era Feliciano, non c'era proprio nessuno per lo spagnolo.

Quando arrivarono a casa di Antonio Lovino tirò un sospiro di sollievo, era contento che fossero arrivati così presto... beh, per modo di dire presto, erano le tre di notte.

“Es bueno estar en casa!”(È bello essere a casa!)

Disse Antonio, era ormai più di una settimana che non ci tornava; anche a Lovino piaceva stare in quel luogo, gli ricordava la sua infanzia.

Lasciò cadere il suo cappotto su una sedia, mentre suonavano alla porta.

“Ma chi cazzo è che rompe i coglioni a quest'ora di notte?”

“Vado a vedere io.”

Lo tranquillizzò Spagna avvicinandosi alla porta e aprendola.

"¿Quién es?"("Chi è?")

Domandò Antonio, venendo risposto da un uomo basso, con occhietti furbi e capelli neri.

"Tengo una entrega para el Sr. Carriedo."("Ho una consegna per il signor Carriedo.")

"Sí, aquí está."("Si, ecco qua.")

L'uomo fece firmare un foglio alla nazione e poi, fissandolo gli chiese:

"Pero, tengo una curiosidad, ¿por qué enviar un ataúd? Demasiado grande!"("Ma, mi levi una curiosità, perchè si è fatto spedire una bara? Così grossa per giunta!")

E Antonio, sorridendo ma tenendo le labbra chiuse disse:

"He muerto el perro era un gran danés."("Mi è morto il cane, era un alano.")

"Entiendo, había que ser grande."("Capisco, doveva essere grosso.")

"Ahahah, bueno, gracias por la entrega, buenas noches."("Eh, già, beh, grazie per la consegna, buona nottata.")

"Buenas noches a ti también."("Buona notte anche a lei.")

L'italiano era rimasto a fissare i due parlare, aveva capito quasi tutto.

Anche se non lo diceva lui aveva seguito le lezioni di Spagna da piccolo.

“Ecco qui, Lovino.”

Disse Spagna che aveva sollevato da solo la bara e l'aveva portata dentro casa.

“Dove pensi la dovrei mettere, Romanito?”

“Non saprei, forse in camera, cretino?”

Disse scocciato Lovino, ma aveva notato la facilità con cui Antonio aveva sollevato l'oggetto, sapeva che una delle caratteristiche dei vampiri era la forza mostruosa, si chiedeva se anche suo fratello... dopotutto erano nazioni, quello che accadeva a loro si rifletteva sul paese e quello che capitava al paese si rispecchiava su di loro.

Ma ora non doveva pensarci, seguì Antonio nella camera e lo vide poggiare la bara ai piedi del letto.

“Bene! Ecco fatto!”

Lovino fissò la bara per un po', poi chiese a Spagna:

“Perché la bara è così grossa?”

“Ovvio, Lovinito! È una bara per due!”

“Per due?!”

“Si, un po' come un letto matrimoniale, ti va di dormirci con me?”

“Io non ho intenzione di dormire con te in una bara!”

“Beh, allora dormi con me nel letto!”

Prima che l'italiano potesse rispondere l'iberico lo prese di peso e lo mise sul letto insieme a lui, iniziando a baciargli delicatamente le guance e poi la bocca.

“Smettila Spagna, non mi va.”

La nazione più vecchia guardò negli occhi l'altro, e gli diede un altro bacio, questa volta più profondo.

“Io invece credo proprio che ti vada...”

“Bastardo...”

Sussurrò Romano mentre l'altro gli levava i vestiti e toccava il suo corpo.

A sua volta l'italiano cominciò a svestire lo spagnolo e a baciare la pelle lievemente più abbronzata della sua.

Romano però si riprese dai suoi piaceri non appena sentì le labbra di Spagna sul suo collo in una muta richiesta.

E, altrettanto in silenzio, lo abbracciò concedendogli il suo assenso.

Romano sentì i denti affilati dell'altro perforargli la carne, la sensazione, che era un misto di piacere e dolore, durò per un paio di minuti.

Il vampiro, sazio, accarezzò la guancia di Lovino e lo baciò.

Un bacio che sapeva di sangue, un bacio che sapeva di quel tipo di amore che da niente viene spezzato.

“Lovino, il tuo sangue è la cosa più buona che io abbia mai mangiato.”

“Sta zitto, bastardo, sembri un dannato maniaco!”

“Beh, dannato lo sono, maniaco non saprei... vogliamo controllare?”

 

 

Di certo era stata una nottata accesa, anzi, accesa era dir poco...

Allora, resti?”

Chiese di nuovo lo spagnolo, e Lovino acconsentì, ma:

Rimango solo a una condizione.”

Quale?”

Chiese il vampiro puntellandosi sui gomiti per mettersi seduto sul letto.

Dormi almeno per quattro ore in quella bara, sul serio, se non lo fai col cazzo che ti rifaccio bere il mio sangue.”

Antonio sorrise.

Ne ho la conferma, Lovino, tu mi ami, nonostante ora sia un vampiro.”

E cosa ti farebbe sperare che io ti ami?”

Mi hai accompagnato a casa mia di notte affrettandoti perchè avevi paura che se sorgeva il sole sarei potuto morire.”

Non è vero, mi sono sbrigato solo perchè sennò toccava a me levare il cadavere, o la cenere, o quello che è. Lo sai che io odio fare le pulizie.”

Lo spagnolo si fece sfuggire una risata, poi continuò:

Abbiamo fatto l'amore.”

L'italiano arrossì un poco, ma rispose:

Avevo solo voglia di una scopata, bastardo.”

Ti preoccupi che io dorma a sufficienza.”

Non ti voglio tra le palle, questo è tutto.”

Mi hai fatto bere il tuo sangue.”

Lovino arrossì, poi si alzò girandosi verso l'iberico e disse:

Stai zitto, bastardo.”

Poi lo raggiunse dall'altra parte del letto e gli diede un bacio.

 

 

Italia si era alzato dal letto ed era andato nella grande cucina, si era appena fatta notte e Germania entrò in casa, la mano ancora fasciata.

Ti hanno portato una bara, Feliciano.”

Una bara?”

Chiese innocentemente l'altro, non voleva pensare a quello che era successo la mattina, meglio fare finta di nulla e il Tedesco sembrava molto d'accordo.

Sì, c'è anche un biglietto.”

Il tedesco glielo porse e l'italiano lesse:

 

Caro Italia,

questa bara è un mio regalo per te che hai preso peggio la tua nuova condizione, ne avrai bisogno per dormire di giorno, sennò non ci riuscirai.

Spero che con la faccenda del sangue vada tutto bene, ricordati che ne devi bere anche da persone vere, non solo quello medico.

Stai anche attento all'argento e all'aglio.

Spero che tu stia bene, verrò presto a trovarti,

 

Romania.

 

Italia non credeva a quello che aveva appena letto, Germania gli prese la lettera dalle e la lesse a sua volta, osservando poi l'oggetto che era ancora sullo stipite della porta per poi trascinarlo nella casa, era pesante, ma non troppo.

Lo portò un po' a fatica nella camera dell'italiano e lo lasciò lì.

Era una bara molto bella, bianca, con ghirigori verdi e rossi, come la bandiera dell'italiano.

Intanto l'altro lo osservava dal corridoio e sperava che Germania non tirasse fuori l'argomento sangue, ma non fu così.

Italia, hai letto cosa c'era scritto nella lettera, non puoi ignorarlo.”

La nazione prese un coltellino a scatto dalla tasca, lo aprì e, levate le bende che gli fasciavano la mano, riaprì il suo taglio, facendo scendere il sangue.

Bevi, non ti fare troppi problemi, io di certo non lo dirò a nessuno, e poi tu ne hai bisogno.”

L'italiano, prima un po' titubante, si avvicinò al taglio del tedesco e, lentamente accarezzò con la lingua la mano dell'altro, ingerendo il liquido tanto agognato e respinto, quello andò subito a colmare quel vuoto che si sentiva, gli tornarono le forze.

Si staccò dalla mano del tedesco, saziato e terribilmente orripilato da quanto amasse il sangue di Germania.

Va tutto bene, Feli, io sono felice se tu stai bene, lo sai.”

L'altro si limitò ad abbracciarlo poggiando la testa sul suo petto, ascoltando il dolce suono del cuore dell'altro che batteva solo per lui.

 

 

Da qualche parte, nel paradiso, un uomo dalla carnagione olivastra e i capelli perennemente in disordine guardava la scena con cipiglio serio.

Roma, che fai? Quello sguardo non s'addice a te.”

A pronunciare le parole era un uomo in armatura teutonica, i capelli tirati all'indietro e biondi con una sola treccia ad ornare da un lato il volto.

Hai visto cosa è successo ai nostri discendenti, ben tre dei miei sono stati maledetti, e anche uno dei tuoi, nei momenti di crisi si dovrebbe poter prendere insegnamento e supporto dal passato...”

Forse potresti farti accordare un permesso, Roma, come l'altra volta.”

Una donna si era avvicinata ai due, silenziosa metteva in moto la sua intelligenza per cercare di uscire dalla situazione.

Mia cara Olimpia, per quanto la tua proposta mi alletti, non è possibile metterla in pratica, Dio mi ha già concesso due occasioni per vedere e aiutare i miei discendenti.”

Vero,- aggiunse l'Antico Egitto- ma forse fanno scendere te, Olimpia.”

Eh, io? Non penso di essere all'altezza, no, scenderà Roma, in un modo o nell'altro.”

E se ne andò, muovendosi nella sua veste candida verso la sua amata biblioteca, dove avrebbe consultato dei libri per capire bene cosa fare.

Roma, mi preoccupa il rapporto che c'è tra tuo nipote e mio figlio.”

Perchè ti preoccupa, Germania Magna?”

Il teutonico lo guardò e poi disse:

Perchè è come il nostro.”

Al latino sfuggì un sorriso, abbracciò l'altro sotto lo sguardo di una Egitto scocciata che se ne andò.

Forse prima che Olimpia finisce la sua ricerca possiamo divertirci un po'...”

Idiota.”

Rispose il biondo, baciandolo.

 

 

La dolce Lily sedeva accanto al suo caro Vash, godendosi la leggera brezza, ma doveva assolutamente parlare all'altro di un dubbio che l'assaliva.

Vash, hai sentito di Italia e degli altri? Dicono siano malati.”

Si, ne ho sentito parlare, Lily, ma noi siamo stati neutri, non dobbiamo immischiarci.”

Non dico di andare in mezzo a questi problemi ma perlomeno andare a trovare Italia, alla fine si può considerare tuo amico, no?”

Amico... Svizzera aveva tanti dubbi su Italia, ma alla fine si decise.

Domani vado a trovarlo.”

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

A.D.A

 

Bene, miei cari lettori, parliamone e non uccidetemi per il ritardo, considerate il capitolo più lungo ed intenso... e anche la comparsa di nuovi personaggi!

Scusate, i compiti mi stanno circondando, vogliono sferrare un attacco a sorpresa.[?]

Scusate se il pezzo di Lily e Vash era piccolo, Svizzera avrà più spazio al prossimo capitolo, vi ringrazio per tutte le recensioni e cercherò di continuare a fare almeno uno o due aggiornamenti a settimana! Ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La mia bara è personalizzata: Vaticano è uno str*nzo! ***


Svizzera si avvicinava alla casa di Italia a Roma, lui in genere non amava il suo vicino che era rumoroso e distratto, ma quella volta era da troppo tempo che non lo sentiva.

Controllò l'orologio, le undici e mezza del mattino, di sicuro era sveglio e di sicuro non stava mangiando.

-Bene- disse tra sé e sé – dovrebbe aprirmi, così vediamo questa malattia.-

Bussò alla porta, ma quando si aprì non fu Italia ad accoglierlo.

Germania! Cosa ci fai qui?”

Ma poi pensò – Se Germania è qui vuol dire che Italia sta sul serio male! Aveva ragione Lily.-

Dov'è Italia, Germania?”

Il tedesco lo guardò e disse:

Scusa questo non è il momento adatto per vederlo.”

Vash aggrottò la fronte, Italia di solito, le poche volte che lo era andato a trovare, era pieno di vita e lo invitava dentro, offrendogli i cibi più buoni e disparati anche se era periodo di crisi, lo portava per le sue città più belle, ma allora perchè quel silenzio improvviso da parte dell'italiano?

-Che sia stato Germania a fargli qualcosa?- Rifletté lo svizzero.

Per lui, come per tutte le nazioni, erano ancora nitidi i ricordi delle atrocità commesse da Germania; e se non avesse perso le vecchie abitudini?

Cosa hai fatto ad Italia?!”

Il teutonico lo guardò sorpreso poi disse:

Io non gli ho fatto nulla.”

Allora fammi entrare per vederlo, Nazi Scheiße(nazista di merda)!”

Il tedesco rimase congelato dall'insulto dell'altro che, intanto, era entrato nella casa.

Percorrendo a grandi falcate il corridoio aprì tutte le porte che trovava fino a che ne vide una con una bara dentro.

Aspetta, Svizzera, non è come sembra!”

Certo! Sono le stesse parole che hai detto su Auschwitz, non era uno sterminio di massa, ma una purificazione dell'umanità.”

Svizzera, lo sai che mi odio per quello che ho fatto, dopo la prima guerra mondiale ero disperato, e lui...- ci fu qualche attimo di silenzio- sembrava così forte.”

Non m'importa niente di chi sembrava forte! Hai ucciso Italia!”

No, io non l'ho ucciso lui è-”

Le sue parole furono fermate dal coperchio della bara che si alzava.

Ludwig, si è già fatta notte? Vee, Vash, cosa ci fai qui?”

Il moretto che si era appena messo a sedere nella bara, che aveva dentro un cuscino e una coperta neanche fosse un letto, li guardava come se nulla fosse.

Lo svizzero prese un profondo respiro e proferì:

Voi mi dovete spiegare molte cose.”

Dopo che Italia si fu vestito tutti e tre, si ritirarono nella sala da pranzo, dove Germania aveva chiuso le tapparelle e tirato le tende, accendendo la luce artificiale.

Bene, vedi Vash, la situazione è un po' complicata...”

Iniziò Feliciano, spiegando all'altro l'accaduto dall'inizio fino alla fine, omettendo giusto qualche particolare privato.

Insomma, tu saresti un vampiro?”

Sì, sia io che Spagna, Prussia, Francia e Inghilterra.”

Questo è assurdo, lo sai vero?”

Chiese il biondo, guardando l'italiano sottecchi.

Si, lo so.”

Io non ci credo.”

Dovresti.”

Disse Germania.

Datemi una prova.”

Proferì il biondo.

Ok, guarda.”

Gli rispose Ludwig prendendo dal frigo del sangue medico per poi metterlo in un bicchiere e avvicinarlo all'italiano.

A Feliciano gli si affilarono subito i denti ma, contro il suo istinto, si mise una mano sulla bocca che però venne spostata da Germania che la aprì per far vedere i canini a Svizzera.

Dopo pochi minuti di silenzio Vash disse:

Questa situazione è troppo pericolosa, questa notte ci sarà un'urgente World Meeting per discutere su cosa fare.”

E se ne andò senza aggiungere nulla.

 

 

Dai, Artur, hai letto la lettera, devi bere!”

Un Alfred a dir poco esasperato seguiva Inghilterra che cercava di scappare in tutti i modi da lui, e ci stava riuscendo piuttosto bene, era veloce.

Mai, non berrò mai il tuo sangue, sia chiaro!”

Si vede che hai pessimi gusti in fatto di cibo, il mio sangue è di prima qualità!”

Parla quello che fa le torte fosforescenti!”

Improvvisamente il telefono squillò, Inghilterra si affrettò a rispondere:

Hello?”

Inghilterra, sono Prussia, questa notte ci sarà un World Meeting a casa di Italia, hanno scoperto quello che ci è successo. Ci saranno quasi tutti.”

L'inglese rimase qualche secondo in silenzio, poi ringraziò Prussia, chiuse la chiamata e parlò con America.

Avverti Canada che questa notte da Italia ci sarà un Meeting mondiale, devono venire tutti.”

America fece cenno d'assenso e chiamò subito suo fratello.

-Questo- Pensò Inghilterra- sarà un grosso problema.-

 

 

Ungheria, abbassa la padella gefallen(Per favore)!”

No, idiota di un albino, prima ti spacco la padella sulla testa, poi ne parliamo, eventualmente.”

Sei malvagia! Austria lo sa che sta per sposare una che credeva di essere un uomo?!”

Inutile dire che Gilbert ricevette subito una padellata in fronte e cadde a terra semi-svenuto.

Ora tu ti prepari e vieni al World Meeting, non me ne frega nulla se non sei più una nazione sulla carta, finchè ci saranno differenze tra Germania dell'ovest e Germania dell'est tu esisterai come nazione, e poi oggi sei proprio in mezzo alla causa. Quindi preparati. ORA.”

Il povero Prussia quindi si ritirò a prepararsi sotto lo sguardo di Francia che rifletteva tra sé e sé:

-È proprio vero, Prussia, chi disprezza compra. Prima o poi dovrai fare i conti con i tuoi sentimenti.-

Anche tu, Francia, VESTITI!”

Vous n'avez pas à le répéter deux fois!"(Non lo devi ripetere due volte!)

Ma si fermò e guardò Ungheria, dicendole:

Se vuoi ti presto vestiti, trucchi e quant'altro...”

La ragazza annuì, ringraziando il francese e lo seguì verso la stanza dove si sarebbe cambiata.

 

 

Dai, Antonio, sbrigati! Che è ora!”

Si, estoy arribando Lovino!”

Spagna scese dalle scale, era notte ed il Meeting stava per iniziare, ovino era un po' preoccupato, ma se l'erano sempre cavata, questa volta non sarebbe stata da meno!

Si affrettarono fino a Roma, l'assemblea era stata organizzata di fretta e Feliciano aveva disposto di incontrarsi a Palazzo Madama, la sede del senato, lì non sarebbero stati disturbati e l'incontro sarebbe andato liscio.

Feliciano aveva cambiato le targhette con i nomi dei senatori con quelle degli stati che avevano dato presenza all'incontro cioè:

Italia (Nord), Italia (Sud), Francia, Germania, Giappone, Finlandia, India, Lituania, Polonia, Russia, Bielorussia, Cuba, Danimarca, Estonia, Israele, Egitto, Seychelles, Ucraina, Vaticano, Cina, Ungheria, Turchia, Spagna, Svizzera, Sealand, Prussia, Romania, Liechtenstein, Inghilterra, Grecia, Canada, America, Austria e Belgio.

Tutti presero posto nelle rispettive poltrone, sapevano più o meno tutti cosa stava succedendo, ma nessuno a parte i diretti interessati, forse nemmeno loro, sapeva bene spiegare i recenti avvenimenti.

Feliciano aveva anche fatto in modo di mettere le persone per 'gruppi' di simpatia, per evitare discussioni esagerate.

Nonostante questo si sapeva che la maggior parte degli assenti erano tali perchè era da un po' di tempo che -vedi la crisi, vedi il periodo di relativa pace- si sentiva aria di guerra, e quel Meeting con così tante persone importanti sembrava fatto apposta per farla scoppiare.

Bene- prese la parola Germania- siamo qui per discutere di una questione molto importante, cinque nazioni sono state trasformate in vampiri, lo so che può sembrare assurdo ma è così. Quindi, se c'è qualcuno che vuole dire la sua sull'argomento alzi la mano, a quel punto avrà nove minuti esatti per esporre la sua tesi.”

Tutti piombarono in un silenzio di tomba, a quel punto, il piccolo e ingenuo Sealand alzò la mano. Germania lo vide e, con un po' di remore, gli diede la parola.

Ma quali sono le nazioni diventate vampiri?”

Accanto a lui Inghilterra ingoiò un boccone amaro, alzò la mano e, messosi in piedi rispose:

Sono l'Ex Prussia- si sentì un “Ehi!” dagli spalti vicino a Ungheria e Austria che fu bellamente ignorato da tutti-, la Spagna, la Francia, l'Italia del Nord e io, l'Inghilterra.”

Il piccolo sgranò gli occhi e fissò il suo fratello maggiore risedersi al suo posto e abbassare lo sguardo, a quel punto Peter allungo la mano e sfiorò quella di Artur, guardandolo negli occhi e sorridendogli, incoraggiante.

Per lui non era cambiato nulla.

Non si poteva dire lo stesso per le altre nazioni.

Questa cosa è inconcepibile! Aru!”

Disse Cina dal suo seggio, e, accanto a lui Russia fraternizzò:

Da, non dovrebbero esistere certe cose, almeno non tra le nazioni.”

Prenderei io la parola, Germania.”

A parlare era stato Vaticano, vestito come al suo solito in abiti da chiesa, era una copia dei fratelli Vargas senza ciuffo e con i capelli neri.

Certo, para pure.”

Rispose l'ariano, si era capito ormai che il suo, almeno per Italia, sarebbe stato un commento drastico e sconfortante.

Penso che in un'eventualità simile bisogna prendere forza e, per il bene superiore di Dio, bisogna anche fare sacrifici. Mi darai ragione, spero, Romano.”

L'italiano guardò confuso il fratello e Antonio, poi disse:

Non capisco cosa intendi, Vaticano.”

Romano e Veneziano avevano un grosso rispetto per Vaticano, ma in questo momento erano confusi.

Voglio dire che sono sicuro che tu mi aiuterai a prendere coloro che sono stati infettati dal demonio e mi aiuterai a purificarli con le fiamme, proprio come una volta.”

Il cuore di Feliciano perse un colpo:-Allora sono questo... un-

Non riuscì a finire il pensiero che una voce lo interruppe:

Sta' zitto, coglione, sai che ti dico, vaffanculo! Tu non ci hai mai aiutato! Non quando io soffrivo il Tarantismo, non quando Feliciano era bombardato, non ci stai aiutando ora con la crisi e sai allora cosa ti dico? Vai a fare in culo! Tu e la tua stupida chiesa, ne ho abbastanza di te! La repubblica Italiana è un stato laico!”

Vaticano era furioso:

E così sia: dichiaro aperta la nuova guerra santa! L'inquisizione verrà ricostituita!”

Da solo?- disse Spagna- non farmi ridere, le ultime guerre le avete vinte grazie a me e a Italia, sei uno stato minuscolo, da solo vali meno di zero. Non hai sbocchi sul mare, non puoi essere rifornito se non attraverso il territorio italiano, e in più ora il tuo potere è piuttosto debole.”

Ma lui non è da solo, Da!”

Era stato Russia con il suo solito sorriso a parlare.

Anche io e le mie sorelle ne abbiamo parlato e vi dichiariamo guerra!”

Bene Russia- disse America- visto che la metti così ti dirò: io dichiaro guerra a te, e prendo sotto protezione e come alleati tutti gli stati trasformati.”

Il sorriso di Russia si allargò e proferì:

Perfetto: dato che questo probabilmente sarà l'ultimo incontro civile, cosa ne dite di dividerci in gruppi per vedere chi sta con chi? Ovviamente gli assenti verranno visti come neutri se non prenderanno posizione più avanti.”

Tutti si guardarono, tutti sapevano queste parole cosa significavano:

la Terza Guerra Mondiale stava per iniziare.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

A.D.A.

 

Si, lo so, questo capitolo è una cosa vergognosa: perdono, calcolate che è il più lungo che io abbia scritto fino ad ora e che l'ho pubblicato presto!

A proposito di “presto”, tra poco tornerà il magnifico Nonno Roma!

Io amo quell'uomo! <3

Chi vuole può iniziare a indovinare come saranno disposte le nazioni di fronte alla guerra!

Cosa ve ne pare di Vaticano? Ci ho pensato tanto su di lui, ma alla fino l'ho messo! L'assenza del ricciolo alla “Nonno Roma” che hanno tutti i suoi discendenti deriva dal fatto che il ricciolo, per tutti quelli che lo possiedono, è una zona eterogenea. Quindi dato che, in teoria, tutti gli aderenti alla dottrina della chiesa dovrebbero essere casti o, quantomeno, farlo solo per procreare, mi sembrava un dettaglio particolare! <3

Vabbè, ciau! :*

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La guerra ha sempre un doppio fine: In quanto uomo ti rispetto! ***


8/10/20**

 

In questo documento viene certificato l'inizio della terza guerra mondiale.

A partire da questo momento l'UE è ufficialmente disgregata. Ci saranno due fazioni e un gruppo di stati neutri che saranno intoccabili per norma e per morale.

Lo scoppio di questa guerra è di motivo religioso.

Ogni stato riceverà una copia del documento.

Le fazioni attuali sono riportate qui sotto:

 

 

Schieramento degli Stati Puri:

 

Finlandia, India, Russia, Bielorussia, Cuba, Danimarca, Estonia, Israele, Ucraina, Vaticano, Cina, Scozia, Australia, Corea, Corea Del Nord, Hong Kong, Lettonia, Taiwan.

 

 

Schieramento dei Popoli Uniti:

 

Italia (Nord e Sud), Francia, Germania, Giappone, Egitto, Ungheria, Turchia, Spagna, Sealand, Prussia, Romania, Inghilterra, Grecia, Canada, America, Austria, Irlanda.

 

Stati neutri:

 

Seychelles, Svizzera, Liechtenstein, Belgio, Bulgaria, Norvegia, Islanda, Paesi Bassi, Slovacchia, Portogallo, Lituania, Polonia.

 

(Altri stati non nominati hanno deciso di non esprimere il loro parere in merito, rimarranno perciò neutri.)

 

 

Sperando che il conflitto abbia fine al più presto,

 

P******* D* B*****

 

 

 

Carta straccia! Dice un sacco di merdate!”

America aveva i nervi a fior di pelle da quando era uscito dal Meeting e questa lettera non aveva migliorato la situazione.

Dai, calmati un attimo Alfr... America.”

Gli disse Inghilterra per calmarlo, poggiandogli una mano sulla spalla.

Sì, ci proverò. In ogni caso questo è un documento ufficiale e non ci dovrebbero essere scritte falsità.”

In che senso?” Chiese Italia del Nord, con una vocina piccola piccola, che stava accanto al fratello e a Ludwig da quando erano usciti dall'incontro; non ci credevano neanche loro che stavano in schieramenti opposti con Vaticano, Lovino non era sicuro di quello che aveva detto allo stato papale e Feliciano si disperava per le parole uscite dalla bocca dello stesso.

Nel senso che questa non è una guerra religiosa, è stata fatta per motivi economici, e voi ci siete finiti in mezzo. Gli serviva una scusa per attaccarmi a quello psicopatico di Russia, e ora l'ha trovata. Gli altri si sono aggregati a lui per avere a fine guerra dei vantaggi economici. Fuck!”

Germania che aveva fatto silenzio sino a quel momento fece volare lo sguardo sulle persone nella stanza:

Ungheria guardava con ansia Austria che stava tenendo occupate le mani mimando l'azione di suonare il pianoforte, Romano stava vicino ad Antonio che gli aveva messo una mano attorno alla vita, Feliciano stava accanto a lui e si stringeva forte al suo braccio mentre guardava America intensamente, Prussia e Francia si erano messi dalla parte dove Spagna non era 'occupato' da Lovino e ogni tanto si scambiavano occhiate furtive, Giappone stava fermo in un angolo della stanza a guardare la scena ascoltando tutto senza dire nulla, Inghilterra stava affianco ad America tenendo vicino a se anche Sealand; infine c'era Canada che si era avvicinato anche lui ad America cercando di consolarlo.

Al momento alcuni dei loro alleati non c'erano, ma presto li sarebbero andati a trovare.

Quali motivi economici.” Chiese Romano, perennemente imbronciato e cupo, e Alfred gli rispose:

Russia e io, come sapete, non siamo in buoni rapporti, io in quanto stato vorrei avere il suo gas, ma lui vorrebbe le mie tecnologie sia militari che non. Ora gli si presenta una buona situazione. Devo ammettere che anche io non sono molto contrario alla guerra, in fondo probabilmente vincerò e riuscirò a mettere le mani sulle risorse di Russia. In ogni caso prima di tutto tenteranno di invadere Italia. Come non lo so ancora, potrebbero organizzarsi via aerea oppure passare per Austria e Ungheria, ma la prima cosa che faranno al novanta per cento sarà invadere voi, Italia, siete un punto strategico importantissimo, circondati dal mare e con una grande produzione di cibo, clima mite e al vostro interno c'è Vaticano. Inoltre, senza offesa, siete una preda facile, siete deboli e con armi scadenti, non riuscireste mai ad affrontare da soli l'invasione Russa. Dobbiamo organizzare una difesa, e alla svelta.”

Passarono il resto del tempo ad organizzare la protezione di Italia, alla fine si decise che Germania-quindi anche Prussia-, passando per Francia, avrebbe protetto Italia con Spagna, Ungheria e Austria, anche America avrebbe mandato una parte del proprio esercito.

Italia si era invece impegnata a far avere ai suoi alleati rifornimenti di Armi come pistole e fucili, di cibo come carne, pesce, frutta, verdura e di tute militari comode e di qualità.

Ovviamente le nazioni trasformate avrebbero svolto i loro compiti di notte, ci sarebbe stata una base in ogni capitale di ogni stato alleato, in modo da evitare problemi per gli incontri che si sarebbero potuti svolgere ovunque.

Alla fine del discorso America chiese se c'erano cose da aggiungere e Giappone alzò timidamente la mano.

Sì, parla pure, Giappone.”

Ecco, America-san, so che l'avete già giurato sia lei che Russia-san, ma dovrebbe riformulare che non utilizzerete armi nucleari.”

Nella sala calò il silenzio, tutti sapevano cosa America aveva fatto a Giappone- nulla di personale, naturalmente, era guerra- ma dirlo così, davanti allo stesso America, anche se in modo gentile, voleva dire ricordargli come aveva quasi ucciso quello che era un amico come persona e un nemico come nazione.

Prometto... che non lo farò se non sarà prettamente necessario.”

L'asiatico lo guardò, poi annuì:

Va bene, arigatò America-san, non potevo chiedere di meglio.”

Bene, ora torniamo ognuno nelle nostre case, farò ricevere le direttive anche agli altri.”

Disse come ultima cosa America prima di iniziare a prepararsi.

Era appena l'alba, quindi le nazioni che potevano stare alla luce del sole cominciarono ad andare alle proprie case salutando gli altri, Italia e Germania in particolare si presero qualche minuto prima che il biondo andasse dandogli un bacio a fior di labbra che era sfuggito a tutti.

Intanto le nazioni vampirizzate, rimaste solo loro insieme a Romano e Sealand nella casa di Italia, avevano deciso di riposarsi ognuno in una stanza diversa.

Feliciano, stranamente richiedette un po' di solitudine per pensare mentre Antonio Gilbert e Francois si misero in salotto con le tende ben chiuse a parlare delle strategie di guerra che avrebbero potuto utilizzare.

Artur prese invece con se Peter e lo portò in una stanza molto tranquilla indicatagli dall'italiano più grande prima che annunciasse a tutti che andava a fare la spesa.

La stanza dove l'inglese e la giovane nazione si erano sistemati era confortevole, il bambino entrò fiondandosi sul morbido lettone di colore azzurro mentre l'adulto chiudeva la porta di quercia e osservava il bellissimo dipinto di uno scoglio con sopra un alberello in mezzo al mare appoggiato alla parete – gli italiani si trattano proprio bene...- pensò quando notò i fiori nel bellissimo vaso che sostavano sull'antico mobile con accanto un libro con elencati tutti i dipinti della casa e le loro caratteristiche.

Cos'è?”

Chiese il piccolo riferendosi al tomo che l'adulto teneva in mano.

È un libro sui quadri che stanno in questa casa.”

Mi leggi la descrizione di questo? Quello scoglio è in mezzo al mare, proprio come me!”

La nazione più grande sorrise e cercò il testo riguardante l'opera, lesse:

Titolo Opera: Luvareddra.

Autore: Lovino Vargas.

Quest'opera è ispirata al bellissimo scoglio sormontato da un ulivo che si trova al lido di Palmi, cittadina calabrese. L'opera è stata completata dopo la fine della guerra mafiosa chiamata la “battaglia di Palmi.”.”

È bellissimo! Un giorno mi ci porterai?”

Forse, ma ti conviene chiederlo a Romano, quella è casa sua, ti saprà spiegare meglio.”

Sealand fece cenno di si con la testa e poi si addormentò in braccio ad Inghilterra.

Questo bambino...”

Lo prese e gli rimboccò le coperte, poi ritornò alla lettura del libro.

Lovino Vargas eh... e per fortuna che si lamenta sempre di non saper dipingere bene come il fratello...

Rivolse uno sguardo alla figura addormentata del piccolo, non aveva avuto paura di lui, ne era sollevato.

Alla fine rimase lì a sfogliare distrattamente la guida d'arte attendendo che il sole scomparisse all'orizzonte.

 

 

Tra una chiaccherata e il ritorno di un Romano pieno di buste per la spesa si era fatto il tramonto, i tre amici si erano alzati ed erano subito stati affiancati da Artur con Sealand e poco dopo da Veneziano, i primi per venire con loro, il secondo per salutarli.

Prussia ed Inghilterra andarono per primi, seguiti poi da Francia.

Ma prima che anche l'iberico se ne andasse Romano lo chiamò in un'altra stanza dicendogli che doveva parlargli.

Antonio andò senza fiatare, quando l'ispanico e l'italiano furono al riparo da orecchie indiscrete il secondo disse:

Sbrigati, bevi un po' del mio sangue, non ne potrai bere per molto.”

Spagna assunse un'espressione sorpresa. Poi, senza fare domande, baciò l'italiano scendendo piano piano con i suoi baci fino al collo, dove lo morse.

Romano stette fermo tutto il tempo, lasciando fare allo spagnolo quello che doveva fare e poi, quando si staccò dal suo collo passandoci la lingua sopra per chiudere la ferita, si riprese subito alzando il colletto della camicia che indossava e stringendosi la cravatta, nessuno avrebbe dovuto notarlo.

Gracias, Lovi.”

Figurati, devi proteggermi, vedi di farlo bene, e portati dietro la tua fottutissima bara, di giorno dovrai dormire.”

Spagna annuì, gli dedicò un bacio molto poco casto e poi uscirono insieme sul cortile, dove il buio permeava il cielo.

Ora vado, adios.”

Ciao.”

Si salutarono brevemente, ma non appena Antonio scomparve dalla vista di Italia un'altra persona comparve.

Era Svizzera.

'Cazzo vuoi, stronzo? È colpa tua questa situazione di merda!”

Il biondo aveva un'aria colpevole. Notandolo, Feliciano decise che doveva alleggerire la situazione:

Vee- Che fai di bello qui Svizzera?”

Lo stato neutro arrossì e pigolò:

Ecco... sapete... come nazione sono neutra, ma come uomo sono dalla vostra parte. Fate quello che potete, io tifo per voi.”

E andò via, salutando sommessamente.

I due fratelli stettero in silenzio per qualche minuto, poi il maggiore disse:

Forza, Feli, dobbiamo iniziare a creare nuove armi.”

 

 

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

 

A.D.A.

 

 

Hello boyz!

Scusate, ci ho messo davvero troppo ad aggiornare!

Ma tra i compiti da fare, il computer che mi cancella il testo già scritto... comunque ecco spiegati i veri motivi della guerra e perchè America avesse accettato subito.

Alla prossima ci saranno altri chiarimenti, don't worry, è tutto calcolato!

Ma il prossimo capitolo sarà molto importante e dinamico!!!

Ciao! A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** E' l'alba dei morti viventi: l'odio a volte è semplice odio. ***


I due italiani si avvicinavano al tavolo, dovevano iniziare a progettare qualcosa per aiutare i loro alleati.

Con cosa vuoi iniziare?”

Chiese Romano a Feliciano, erano insieme a immaginare armi che presto avrebbero disegnato e prodotto, dopotutto l'Italia è il secondo produttore mondiale a livello bellico, peccato la poca volontà di usare le loro stesse creazioni.

Pensavo di fare qualcosa come le mine a forma di giocattolo che avevamo fatto l'altra volta, solo con qualche miglioramento.”

Rispose l'altro cominciando a scarabocchiare su un foglio le loro idee:

Cosa ne dici di mine aeree, piccole e che possano esplodere in aria?”

Propose il maggiore, cominciando a delineare nella sua mente l'arma.

Tipo la Farfalla*?”

Chiese l'altro appuntando qualunque cosa gli venisse in mente sul pezzo di carta.

Si, ma più piccole e magari ricoperte di un materiale riflettente...”

In quel momento qualcuno bussò alla porta.

E ora chi minchia è alle quattro di notte?!”

Urlò Romano con tutta la sua innata grazia e dolcezza.

Andò ad aprire la porta, la prima cosa che vide fu una toga bianca e rossa, un fisico muscoloso e alto, capelli scuri con numerosi riccioli ribelli, barba rada sul mento e la mandibola, angoli della bocca piegati all'insù e sguardo vivace.

Porco D*o.”

Imprecò come al solito posato e fine.

Veee, fratellone cosa succede?!”

Accorse il fratellino appena sentì l'altro bestemmiare, lo faceva solo quando era molto grave, lui aveva un grande rispetto per la chiesa, infatti non aveva ancora attaccato Vaticano nonostante tutto.

Ehi, ciao Feli!”

Disse l'uomo.

Gli occhi di Veneziano si illuminarono e con voce piena di ammirazione disse:

Nonno Roma!”

Nonno.”

Disse a sua volta Romano, più reticente del fratello a dimostrare il proprio amore ma comunque contento dopo essersi ripreso dallo choc iniziale.

Oh Dei immortali! Come siete cresciuti! Noi ci eravamo visti Feliciano, ma tu Lovino, sei proprio identico a me! Ah, sono così contento di vedervi!”

Mentre diceva questo si era avvicinato ai due e li aveva abbracciati con forza, baciandoli sulle guance.

Sono così contento di vederti! Anche tu Romano vero? Vee.”

Lovino era felicissimo, suo nonno gli mancava come pochi, era una delle persone che aveva amato più al mondo, infatti lui manteneva ancora tutte quelle tradizioni che il nonno gli aveva insegnato.

 

Nonno, ma perché tratti sempre così bene gli ospiti?”

Il piccolo Romano seguiva suo nonno per le vie di Roma, erano vicini al Colosseo dove avevano appena visto uno spettacolo e l'esecuzione di un gladiatore che era sopravvissuto ai leoni ma non aveva attirato il favore del pubblico.

Le sue interiora che grondavano dal ventre erano ancora ben chiare nella mente di Romano.

L'avevano giustiziato con la ruota, un apparecchio infernale formato da due ruote di biga legate dove veniva fissato il condannato che viene fatto girare con degli spuntoni di ferro o del fuoco sotto.

Nel caso del fuoco dipende tutto dal boia quanto il condannato durerà, nel caso delle spine di metallo dipende dalla distanza di esse dal condannato, quel giorno le avevano messe troppo vicine. Il gladiatore si era incastrato e suo nonno, per solo piacere di Olimpia che era venuta a vedere lo aveva fatto imbavagliare per attutire gli urli, cosa che non avrebbe mai fatto perché lui amava quelle urla.

Perché gli ospiti sono sacri, e come se Giove in persona bussasse alla tua porta, finché non tradiscono la tua ospitalità devono essere trattati come dei. L'ospitalità crea un legame indissolubile tra ospite e ospitante, ricordalo, Romano.”

Mio signore.”

Un legionario avvertiva mio nonno che era arrivato il fabbro a cui aveva commissionato il “Bue di Bronzo”.

Ah, fantastico!”

Commento l'appena arrivata Olimpia.

Sono proprio curiosa di vederlo!”

La tua curiosità, mia Olimpia amata, non ha mai fine!”

Nonno mi prese per mano e mi condusse in una sala dove c'era una grossa statua di Bue fatta in bronzo. Accanto ad essa c'era un uomo con le braccia muscolose e la barba rasata.

Fabbro, mostrami la tua meraviglia!”

Da sotto un telo comparve una statua metallica di un bue.

Io non capivo proprio, mio nonno aveva decisamente statue più belle, perché definiva quella cosa 'meraviglia'.

Oh, Roma, vediamo come funziona!”

Sono d'accordo Olimpia! Fabbro, apri la botola!”

L'uomo obbedì e aprì con uno sportello sul dorso la statua, era cava all'interno.

Ora dimostrami che quello strumento per trasformare le urla in muggiti funziona.”

L'uomo entro nel bue e urlò in una specie di tromba collegata al muso della statua, nonno Roma si avvicino ad essa e chiuse la botola.

Si sentiva l'uomo battere le palme delle mani contro il ventre bronzeo della bestia.

Nonno diede un ordine:

Schiavo, accendi un fuoco sotto al Bue di Bronzo.”

Improvvisamente capì a cosa serviva.

 

Suo nonno alle volte era crudele, si disse il meridionale, ma alla fine quale nazione non era crudele?

Si ricordava Spagna e Feliciano durante l'epoca d'oro dell'inquisizione, erano due persone diverse, lui stesso lo era, per fortuna non era più così.

Alla fine erano entrati in casa e si erano seduti con un bicchiere di vino rosso per ognuno.

Vi risparmio la fatica- iniziò il redivivo- so già tutto quello che è successo.”

Le facce dei due fratelli erano indescrivibili, il cervello di Feliciano lavorava, lavorava e macchinava scenari tragici uno dopo l'altro, ma senza motivo.

L'ex Impero sorrise e continuò:

Non mi importa di questo Feliciano, non ti preoccupare, sono qui solo per aiutare.”

Il più giovane di casa si rilassò e sorrise di rimando al più anziano.

Improvvisamente suonò un cellulare, Romano rispose:

Pronto? Sì... si, quindi...- ci fu qualche secondo di silenzio, Lovino sospirò e riprese- certo, arrivo subito.”

Cominciò a mettersi la giacca e a prendere le chiavi della macchina.

Romano, sono appena arrivato, è proprio necessario andare?”

L'interpellato si girò verso il nonno.

Si, affari importanti.”

Cosa c'è di così importante da tenerti lontano dalla tua famiglia?”

L'altro ci riflesse qualche secondo, poi rispose:

Cosa Nostra.”

Ovviamente Roma non capì a cosa si riferiva il nipote, ma Feliciano lo comprese benissimo e ebbe un brivido che non passò inosservato al fratello che, nervoso, gli rispose:

Non fare tanto il santarellino, Felì, che tanto anche tu sei marcio fino all'osso. Non serve a niente far finta di nulla.”

E uscì di casa.

Lo odiava.

Odiava essere sporco dentro, odiava essere tutto ciò che può essere sbagliato.

La mafia lo perseguitava, era il suo incubo, giorno e notte, notte e giorno non faceva altro che sottostare ai più forti, che, alla fine, aveva finito per scegliere al posto dello stato.

Ma in fondo la mafia c'era da più tempo dello stato, molto in più, era la sua realtà, la verità.

Non si poteva far nulla se non ubbidire e assecondare i movimenti di coloro che tiravano i fili.

Tra pensieri e pensieri Romano si era ritrovato dove doveva arrivare, il porto di Palermo, chissà quanta droga c'era nella nave in fronte a lui.

Glie lo avevano spiegato per telefono, cosa fare: prendi la partita, controllala, paga e vai via.

Ormai abituato a quella routine logorante controllò uno per uno i sacchi di droga grezza che aveva davanti.

Tutta roba pulita, bene, paga. La nave se ne va, prendi i sacchi, caricali nei furgoni con l'aiuto di quegli immigrati e mandala a raffinare.

Che noia, sempre le stesse cose, ma non si potrebbe cambiare?

 

 

Prussia stava nell'ufficio del fratello ad osservare annoiato i movimenti dell'altro che: organizzava piani di battaglia, firmava burocrazie, si arrabbiava e innervosiva.

Presto sarebbe stato il momento, dopotutto il messaggio era chiaro:

 

Ci vediamo al muro, da soli.

Sarà proprio come i vecchi tempi.

R.

 

...

 

Cominciava a farsi notte, il freddo prendeva gli arti del prussiano avvolto nel piumino e nei guanti che indossava.

All'improvviso una figura alta che indossava una sciarpa si spinse davanti a lui.

Ciao Prussia, fa freddo da?”

Russia.”

I due si fissavano e si studiavano, il loro era uno strano rapporto.

Si odiavano, su questo non c'era dubbio, ma dovevano mantenere rapporti se non altro civili.

Sono venuto a dirti addio, Prussia, e anche che ti ucciderò, stanne certo.”

L'albino sorrise.

Passeranno ere prima che io mi faccia uccidere da te, stronzo.”

E ridendo in modo inquietante il Russo sparì tra la sua neve ed il gelo.

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

*La farfalla è un tipo di mina aerea.

 

A.D.A.

 

Ciao... ok, forse sono un po' in ritardo... ma giusto un poco.

Scusate, ma tra sQQQQuola, malattia, compiti, parenti e gatti scassamaroni è difficile mantenere i ritmi! ^^

Ma vi assicuro che il prossimo sarà più lungo e uscirà entro la settimana! Quindi: Ciauuu!

Ps: Tra un po' iniziano le vacanze di pasqua che io passerò in culonia e, come saprete sicuramente, in culonia non c'è la connessione, quindi per un po' dopo il prossimo capitolo non aggiornerò. ^^ BACIIII!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** E' ora di allenarsi: sei proprio un egoista! ***


ATTENZIONE

 

Molti utenti non hanno letto il capitolo precedente a causa di un problema di EFP verificatosi pochi minuti dopo il mio aggiornamento, per favorire la lettura vi consiglio di rivedere il precedente capitolo per ricontrollare ed assicurarsi di averlo visionato, buona lettura.

 

(Nononsonobuonaascrivereinmodoformale.)

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

 

 

Quindi è questo che fa tuo fratello, Feliciano?”

La nazione aveva appena finito di spiegare al nonno il motivo dell'allontanamento così repentino di Romano.

Sì.”

Capisco, ma forse alcune cose possono giocare a nostro favore!”

Il più giovane gli diede un'occhiata perplessa ma alla fine annuì.

Romano tornò poco dopo e l'impero, facendogli segno di sedersi, parlò:

Bene, Feliciano e Lovino, iniziamo ora che ci siete tutti e due, dovremmo cominciare a parlare noi tre.”
Nonno Roma aveva il volto serio come poche volte l'avevano visto.

Cosa c'è nonno?”

Chiese Feliciano con voce tremante.

C'è che tu e tuo fratello non siete deboli, e mi fa tanta rabbia vedere le altre nozioni e voi stessi che vi giudicate tali.”

Il più giovane era senza parole e guardava il nonno, mentre il maggiore arrossì fino alle orecchie per poi dire a mezza voce:

Mi dispiace, nonno, ma non è così. L'Italia è debole.”

Lo sguardo di rimprovero che suo nonno gli diede in quel momento il giovane non se lo dimenticò per tutta la vita.

Italia Veneziano Feliciano Vargas e Italia Romano Lovino Vargas, voi non siete deboli. Tu, Veneziano, hai sconfitto Turchia, ti sei ribellato ad Austria e a Germania in un certo periodo storico inoltre hai sempre ben difeso i tuoi confini; Romano, tu porti il mio nome, sei la capitale, hai affrontato le lotte partigiane, sei diventato indipendente da Spagna e hai combattuto le peggiori malattie e carestie. Insieme avete unito l'Italia e avete creato alcune delle armi migliori al mondo. Voi due non siete deboli, e ve lo dimostrerò. Avete dei caratteri molto diversi voi due quindi quando vi allenerò-”

Tu ci allenerai?!”

Chiesero, o meglio urlarono, i fratelli in coro con facce stupite.

Certo che vi allenerò, comunque, dato che avete caratteri diversi vi allenerò dandovi motivazioni diverse, a questo si presterà bene il fatto che ora uno di voi due vive di notte. Allenerò Lovino di mattina dalle sei all'una di pomeriggio; Feliciano, tu dalle dieci di notte fino alle cinque del mattino ti allenerai e di pomeriggio, la mattina dormirai e il pomeriggio con tuo fratello vi dividerete tra affari statali e creazioni di armi.”

I due lo fissarono per qualche secondo, poi il maggiore chiese:

Tu stai scherzando, vero?”

L'impero alzò un sopracciglio e fece di no non la testa.

Ma io ho paura del buio, non potrei mai allenarmi di notte!”

Disse il nordico sul punto di piangere.

Oh, ti prego Feliciano, nonno ti vuole tanto bene, ma sei il primo vampiro che ha paura del buio!”

In ogni caso cosa pensi che ci possa far muovere da queste sedie?”

Chiese il meridionale con aria di sfida.

Semplice. Feliciano, dimmi, tu vuoi per caso dipendere per sempre da quel Tedesco? Questa guerra è iniziata perché tu non sei stato discreto sulla tua condizione. E tu, Lovino, vuoi lasciare che facciano male alla tua gente o a Spagna? O ancora peggio a tuo fratello? Pensateci su.”

Le due nazioni lo fissavano inebetiti.

Come fai a sapere queste cose?”

Chiese il minore.

Dal celo c'è una bella vista. In ogni caso, non preoccupatevi, vi darò una mano anche io a gestire il tutto, vedrete, l'Italia tornerà al suo antico splendore!”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Inghilterra guardava Sealand giocare con le barchette di legno che gli aveva regalato, era una nazione fortunata e lo sapeva, era stato per ben due volte padre.

Sapeva di molte nazioni che desideravano essere genitori, ma pochi riuscivano ad avverare questo desiderio, a volte perché non avevano un compagno, altre volte perché non potevano avere figli e anche se fossero stati una coppia fertile- come Austria e Ungheria- non avrebbero potuto procreare perché la nascita di una nuova nazione comporta molti cambiamenti importanti a livello mondiale.

Invece eccolo qui, il suo piccolo Sealand, non sarebbe mai cresciuto, sarebbe rimasto sempre il suo piccolo.

Ogni tanto si sentiva un po' egoista, ma dopo l'esperienza di America aveva bisogno di qualcuno di cui prendersi cura.

Già, America, chi si poteva immaginare sarebbe finita così.

Ormai erano amanti, inutile negarlo e tanto meno nasconderlo.

Gli dispiaceva per Francia, si volevano molto bene, per un periodo si erano amati, ma ora erano solo ottimi amici, forse Francois era il migliore amico di Artur.

Sopportava le sue stranezze e tendenze, sopportava persino le sue sopracciglia!

Era l'unico che aveva ascoltato i suoi discorsi sulla magia e che credeva davvero alle sue maledizioni.

E parlando di maledizioni- pensò l'inglese- comincio ad avere sete.

Al contrario degli altri vampiri lui non aveva ancora bevuto sangue umano, il suo aspetto cominciava a risentirne e la gola gli bruciava.

Peter, è ora di dormire.”

Ma io non voglio!”

La nazione più anziana sorrise e, ignorando le proteste del bambino lo porto a letto, gli fece mettere il pigiama e lo fece addormentare.

Poi andò in camera sua e chiamò una maid.

Ha chiamato signore?”

Una donna bionda e prosperosa era entrata nella camera.

Si, vieni qua davanti a me.”

Alla povera donna la richiesta sembrò strana, ma accettò.

Si mise davanti al biondo che, senza dire nulla, la morse sul collo.

Dopo aver preso quello che gli serviva la lasciò riprendere sul letto.

Non devi dire di questo a nessuno, vedilo come un privilegio, cameriera.”

La ragazza, tremante, annuì e uscì di fretta dalla camera dell'inglese che ricominciò a lavorare.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Mina, dove sei?”

Cavolo, quella bambina l'avrebbe fatto impazzire!

Mina, vieni subito qui! Lo sai che devi vestirti elegante per stasera!”

No, non voglio!”

Si era tradita.

Il rumeno aprì l'anta dell'armadio e la trovò lì accucciata.

Dai, vieni qui, maschiaccio, non potrai restare in jeans per tutta la vita.”

Si invece.”

L'altro sorrise e la prese imbraccio ignorando le sue lamentele e la fece vestire di tutto punto.

L'abitino rosa confetto le stava benissimo, i capelli erano ben acconciati, il corpo adatto a quello di una dodicenne e l'espressione lievemente scura e imbarazzata.

Stai benissimo, ho saputo che ci sarà anche un bambino con Inghilterra.”

Una nazione?”

Più o meno.”

Il campanello suonò e Romania andò ad aprire, facendo gli onori di casa.

Intanto un bambino poco più piccolo di Mina era entrato nella casa.

Ecco, Mina,questo è Sealand, fate amicizia, mi raccomando.”

I due andarono nella stanza di Mina e iniziarono a giocare con le macchinine di lei, si divertivano fino a quando la bambina chiese all'altro:

Ma tu ce l'hai un nome?”

Cosa?”

Beh, sai, mio padre ce l'ha anche se è una nazione, anche il tuo vero?”

Il bambino arrossì.

Beh, si è vero, le nazioni di solito hanno un nome umano, ma io non sono una vera e propria nazione, non crescerò mai, rimarrò sempre un bambino, quindi nessuno ha mai pensato di darmi un nome.”

Mina guardò per qualche secondo l'altro e poi disse:

Allora te ne darò uno io, dato che rimarrai un bambino credo che Peter vada bene, come Peter Pan! Sai, l'isola che non c'è, i bimbi sperduti...”

All'altro si illuminarono gli occhi.

Sì! Mi piace, d'ora in poi sono Peter! Voglio andare a dirlo a Papà!”

I due bambini si avvicinarono allo studio dove le nazioni stavano parlando e sentirono delle urla:

-Ma non capisci, Vladimir? Quella bambina è un'umana, non è una nazione come America, Sealand, me e te, è umana, morirà presto, vuoi così tanto essere padre da accettare di vedere quella ragazzina crescere e invecchiare!? Morire? Non ti pensavo così egoista!-

-Senti chi parla, quello che ha adottato come figlio una quasi-nazione destinata e essere sempre piccola per sentirsi importante per qualcuno!-

I bambini ascoltavano pietrificati il discorso degli adulti, non sapevano cosa dire quindi rimanevano in silenzio.

-Beh, almeno io il mio bambino lo terrò con me e gli farò vivere una vita lunga e felice; tu invece, Romania, cosa pensi di fare quando quella ragazzina diventerà grande e comincerà a chiedersi come mai lei invecchia e tu no? Io ci sono già passato, cosa intendi inventarti? La vuoi trasformare per caso?-

Ci furono dei secondi di doloroso mutismo generale.

-Capisco.-

La porta si aprì con ancora i due bambini davanti alle due nazioni che stavano uscendo.

Sealand!”

Artur lo guardò torvo.

S-scusa, papà, ero venuto a dirti che ora ho un nome, ma non è così importante dopotutto.”

I due adulti si guardarono e poi Romania disse:

Qualunque cosa abbiate sentito, dimenticatela.”

I quattro si fissarono per un po' poi Inghilterra chiese:

Allora, qual'è il tuo nome, Sealand?”

Peter, me lo ha dato Mina, come Peter Pan.”

Capisco... ora andiamo a casa.”

I bambini si guardarono.

E la cena?”

Chiese Mina speranzosa.

Ognuno a casa sua.- disse Romania- Saluta Sea... Peter.”

I Bambini si guardarono negli occhi.

Ciao, Peter.”

Ciao, Mina.”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

La sigaretta post-sesso era la migliore per Francois, decisamente.

Oramai aveva consumato tutto il tabacco, arrivando al filtro, Francia decise di buttarla e di uscire dalla stanza.

Arrivato in cucina solo in boxer decise di farsi come spuntino delle tre di notte delle omelette semplici e bere un po' di latte.

La sera prima era stata fantastica, un bel ragazzo con cui fare l'amore che aveva anche il sangue buono, il massimo!

Lui era uno che amava godersi la vita, senza eccezioni, esattamente come i fratelli Italia.

In ogni caso quelle cose sarebbero durate poco, era iniziata una guerra, non doveva dimenticarlo.

Chiamò Spagna.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Da qualche parte in una villa poco fuori Madrid un cellulare squillò.

Sì? Parla Antonio.”

Ciao, Antonio, sono Francois.”

Lo spagnole si diede dello stupido mentalmente per non aver letto il nome del francese sulla schermata di chiamata e gli rispose:

Oh, ciao Francisco!”

Che fai di bello?”

Antonio in quel momento era piuttosto preso a fantasticare su un qual certo Italiano un una situazione non propriamente definibile 'casta'.

Niente di che, guardavo la TV. Tu invece?”

Oh-oh-oh, mio caro amico, non puoi nemmeno immaginare cosa ho appena finito di fare.”

Al contrario Antonio lo immaginava benissimo...

In Ogni caso, quando hai intensione di andare dai nostri fratellini... oh, meglio i miei fratellini e il tuo amante? Oh, oh, oh!”

Ah, ti prego, Francois!”

Allora?”

Ho sentiti Gil, il fratello andrà domani, quindi vado anche io domani, sarà più comodo.”

Bien! Ou revoir!”

Adios.”

Antonio chiuse il telefono ma alla fine lo riaprì, lo sapeva che era tardi, ma sperava lo stesso che il suo Romanito gli rispondesse.

Il cellulare squillò un paio di volte e poi una voce impastata dal sonno rispose:

Chi cazzo è che rompe i coglioni che mi sono appena addormentato dopo una giornata di merda, porca puttana.”

Che bello sentirti, Romanito!”

Oh, sei tu Antonio.”

Lo spagnolo era contento di aver sentito la voce dell'italiano addolcirsi al suo nome, si amavano, questo era indubbio.

Ti volevo solo avvisare che domano vengo, verrà anche Germania... e poi volevo sentire la tua voce, querido.”

Dall'altra parte della cornetta Romano arrossì.

C-certo, come ti pare, bastardo.”

Buenas noche.”

Buona notte.”

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

A.D.A.

 

Bene, ragazzuoli, che dire, a presto e buona pasqua! \(=v=) / * fusosososo!*

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ci si allena: i nemici attaccano! ***


Viaggiare in quel modo non era il massimo, se lo avessero visto sarebbe parso se non altro strano.

Un uomo che viaggiava su un'automobile tedesca con due bare al posto dei sedili posteriori.

Si, era strano.

Se poi ci si metteva in conto che l'uomo ci parlava con le bare, beh, di certo non è una scena che passava inosservata.

“Ma è così, ti dico, oramai il magnifico me non ha rivali! Tutte le donne del mondo cadranno ai miei piedi!”

“Non credo, di certo le spagnole no.”

“No, credimi, anche le spagnole mi morirebbero dietro, tu cosa dici, bruder?”

Germania prese un respiro profondo, doveva calmarsi, non ne valeva la pena di aprire le bare e lasciarli sotto al sole a bruciare a causa di dieci ore di macchina passate in un incessante brusio e parole più urlate che dette.

“Dico che siamo arrivati.”

“Davvero?”

Chiese Spagna con la voce un po' ottavata dalla cassa di legno in cui era.

“Sì, e... non ci credo.”

“Cosa, cosa?”

Se in quel momento i due avessero potuto vedere la faccia di Germania avrebbero scattato prima una foto a lui, poi ripreso la scena davanti al loro per poi far lanciare una maledizione al nastro in stile “The Ring” da Inghilterra.

Romano si stava allenando, e anche duramente.

Correva, saltava ostacoli, si arrampicava, sudava,faceva flessioni, addominali e tutte quelle cose che Germania e Spagna avevano rinunciato da secoli a fargli fare.

No, questo era molto più strano di un tedesco che si portava a spasso due bare.

“Muoviti, Romano, ti sembra questo il modo di saltare un ostacolo!?”

Roma guardava male Romano, voleva di più, pretendeva di più.

Era il primo giorno di addestramento e aveva iniziato con Romano per poi passare quella sera al minore, ma se quello era il livello del maggiore- pensava- chissà come sarà messo il minore.

“No, nonno.”

Urlò di rimando Lovino correndo il più possibile e cercando di saltare meglio.

“Non ho capito bene!”

Esclamò l'impero.

“No, signore.”

“Bene, per oggi hai finito Lovi, a parte gli scherzi, sei stato bravo, ti sei impegnato, continua così a concentrarti e in un mese sei pronto a combattere.”

Si avvicinò al nipote e lo abbracciò dicendogli all'orecchio:

“Non ti preoccupare, sei mio nipote, migliorerai presto. Ora hai visite, vado dentro a farmi una doccia e a vedere cosa fa tuo fratello.”

Il giovane, sudato e con il completo da calcio azzurro che aveva indossato per allenarsi tutto sporco, si girò e quando vide Germania corrugò la fronte per poi distenderla quando vide la bara gigantesca che doveva contenere Antonio.

Si avvicinò ad essa e ci bussò sopra.

“Hola, Lovi! Dimmi, per caso ti sei fatto male?”

In effetti l'italiano si era ferito un polpaccio mentre stava correndo, ma non se ne era troppo curato.

“Si, ma non è nulla di grave.”

“Poi quando entriamo in casa mi fai vedere, vero?”

Chiese lo spagnolo dal luogo dove era costretto.

“Certo, certo, ora dobbiamo portarvi dentro però, potremmo fare così:...”

Germania, intanto non aveva ascoltato nulla di quello che avevano detto gli altri, aveva solo riconosciuto l'impero e si stava ancora seriamente chiedendo come avesse fatto a convincere l'italiano a lavorare.

“Allora, mi hai sentito, mangia-patate di merda?”
“Eh?”

Si risvegliò bruscamente il tedesco.

“Ti ho detto di darmi una mano, portiamo prima tuo fratello, poi Antonio, io da un lato, tu dall'altro.”

Al povero tedesco non restò altro che seguire le direttive dell'italiano.

Quando finirono di trasportare anche la seconda bara in casa e dopo che le due nazioni si risistemarono- non prima che Spagna travolgesse Romano con un enorme 'Te quiero' e un bacio che definire appassionato sarebbe un eufemismo- dalle scale scese un uragano in pigiama.

“Ludwig! Mi sei mancato tanto!”

Gli disse Feliciano abbracciando il biondo che rimaneva lì, fermo, un po' per lo shock di prima e un po' per l'imbarazzo.

In ogni caso ricambiò l'abbraccio, quando si divise dal fidanzato una voce lo assalì:

“Ciao! Come stai? Lo avevo detto io che a te piacevano i ragazzi, sono contento che hai trovato proprio il mio Feli.”

“Ma tu chi sei?”

Chiese Prussia.

“Ovvio, devi proprio essere un ignorante se non mi riconosci, io sono il magnifico, enorme, sensazionale, bellissimo, perfetto ma sopratutto modesto Impero Romano che è tornato dall'oltretomba per farvi vincere la guerra!”

“Tu!”

L'impero guardava Antonio e Germania, che aveva parlato.

“Si, ego, beh, si sa, è una questione di amore quella tra voi e i miei nipotini, gli altri potranno solo laborare ex invidia(soffrire di invidia), perché non avranno mai una passione come la vostra! Non vi preoccupate, dormite pure nella stessa camera, io vi conosco e sopratutto sono molto comprensivo; Antonio, tu sei un mio mezzo parente e tu, Ludwig, mi hai incontrato più di una volta, poi somigli così tanto a tuo padre... ah, se sei come lui anche a letto...”

“In che senso come lui anche a...”

Stava chiedendo uno stralunato Prussia, a quanto pareva quel tizio era più logorroico di lui, il che era tutto dire; e, inoltre, cosa aveva fatto con suo padre?

“Mah, vi dirò, non è così importante, piuttosto, se fate soffrire i miei nipotini giuro che vi scuoio vivi e vi appendo sotto il sole gettandovi del sale sulla carne viva.”

La stanza era calata nel silenzio e i due poveri soggetti della discussione avevano il timore che non fossero minacce a vuoto, quelle.

In ogni caso presto si ricominciò a parlare del più e del meno: Prussia a chiaccherava con Roma, Antonio diceva frasi dolci a Romano e questo gli rispondeva con un misto di romanesco, napoletano, pugliese, sardo, calabrese e siciliano, imbarazzato come non mai mentre Italia e Germania preparavano la pasta, o meglio, Italia preparava la pasta mentre Germania, impacciatissimo, cercava di dargli dei piccoli baci sul collo, fallendo poiché l'altro si allontanava ridendo scherzosamente.

Alla fine Romano si ritrovò ad apparecchiare con Spagna, mentre il fratello scolava e saltava la pasta, aveva preparato anche un po' di polenta che aveva messo nel suo piatto e quello di Germania.

“Lo so che a te la polenta non piace, fratellone, quindi per te dopo ci sono i peperoni.”

“Grazie Feli.”

Il minore portò il primo boccone alle labbra e storse il naso, il cibo ricominciava a essere aspro, ma non immangiabile, stette in silenzio e finì la sua porzione.

“Ora, ragazzi, dobbiamo vedere un po' di res publica (politica), su, parlatemi dei vostri partiti e dei candidati.”

Dopo questa brillante frase detta da Roma ci furono ben quattro ore di spiegazione della situazione politica italiana, cosicché l'impero pronunciò l'ardua sentenza:

“Non so che dirvi, siete più incasinati di me al mio tempo.”

“Perché me lo sentivo, io.”

Disse Romano, affranto per poi aggiungere.

“In ogni caso, alcuni dei tuoi sono proprio scemi, continuano a votare quel nano quando c'è una folata d'aria fresca e di idee nuove da parte mia; è vero, il mio rappresentante urla un po', ma almeno non è disonesto, neanche si candiderà!”

A Feliciano non piacquero quelle parole:

“Uno, nano ci sarai tu e le tue genti, che siete dei tappi, e, due, sveglia Romano, sei tu con i tuoi terroni che state corrodendo lo stato italiano fino alle radici!”

Il sud si mosse nervoso.

“Come si fa a far marcire qualcosa che marcio lo è già?!”

I due si alzarono fronteggiandosi.

“Beh, si sa chi lo ha messo al potere! Dimmi, Romano, c'eri anche tu nel gruppo di mafiosi che gli ha proposto il bell'affare di riciclare soldi sporchi e tenerne una percentuale?! Non sono stati i tuoi a uccidere quei due santi che portarono un po' d'onestà?!”

Quello fu troppo.

Il maggiore alzò la mano come per colpire l'altro; poi, abbassandola, disse tremante dalla rabbia:

“Ora basta!...basta.”

Salì e scale, seguito da Spagna.

“Feliciano.”

Lo chiamò il nonno.

“Perché tu e tuo fratello vi fate la guerra e vi accusate a vicenda quando siete la stessa cosa?”

Feliciano aveva il volto rigato di lacrime, mostrava i denti d'istinto.

“No, ti sbagli nonno, io e mio fratello non siamo la stessa cosa, non la saremo mai.”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Spagna entrò nella stanza di Romano, lui piangeva sdraiato sul letto.

Feliciano lo sapeva, tutti lo sapevano, che l'argomento Falcone-Borsellino non si doveva toccare; era una ferita ancora aperta, la gente al sud metteva ancora i lenzuoli bianchi fuori dalla finestra, ancora urlava e scriveva 'Ora ammazzateci tutti'.

Ehi, Romanito, vieni qui.”

Prese il meridionale tra le sue braccia e o coccolò fino a quando quello non finì di piangere.

Secondo te sono sbagliato, Antonio?”

Chiese il meridionale con la voce impastata.

Perché, sai- aggiunse-, io ci sto provando sul serio, cerco di allontanarmi dalle vecchie abitudini, sto facendo uno sforzo enorme per farci ripartire, per arrivare al livello delle altre nazioni, sto facendo di tutto per essere considerato Italia e non 'il posto dove fanno la pizza, ballano le tarantelle e sparano alla gente'.”

Il ragazzo si acciambellò sul petto dello spagnolo e iniziò di nuovo a singhiozzare.

Romano, ascolta, tu sei Italia, tu sei una parte importante del tuo paese, solo sei stato un po' sfortunato, ti sono successe cose brutte in periodi brutti, e anche io non ti ho aiutato molto...”

Si abbracciarono più forte.

Ti amo, Antonio.”

Anche io, Lovino.”

Si strinsero, senza accusare fame e sete, l'uno saziato dalla presenza dell'altro.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Dopo la litigata dei due fratelli era calato un silenzio pesante in sala; Prussia aveva cercato di allentare un poco la tensione, fallendo miseramente.

Improvvisamente la porta del salotto si aprì di scatto ed entrò Ungheria.

Ungheria, cosa ci fai qui?”

Feliciano stava preparando le ultime cose prima di andare ad allenarsi dato che il nonno gli aveva ricordato che presto avrebbe dovuto farlo.

Feliciano, Russia...- la donna riprendeva fiato- Russia sta... sta...”

Cosa, cosa sta facendo Russia?!”

La ragazza si avvicinò all'italiano, era ferita.

Attaccando...”

Attaccando dove?”

La parola che la donna sussurrò all'orecchio di Feliciano prima di svenire fu terribilmente dolorosa per la nazione.

Feliciano, dove sta attaccando Russia? Manderò delle truppe, ho lasciato dei soldati per tutti i confini, ci metteranno poco a fare un attacco aereo!”

Disse Germania guardando Italia, ma il bel paese scosse la testa.

È già in corso un attacco aereo da parte dei Russi.”

Come fai a saperlo!? Ungheria ti ha a malapena detto dove si tiene l'attacco!”

Germania, è per forza un attacco aereo...”

Ci fu qualche secondo di silenzio e poi Feliciano, piangendo, disse:

Russia sta attaccando Venezia.”

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

A.D.A.

 

Ehi, gente!

Per chi non lo sapesse, oggi c'è il Romics, la fiera del fumetto di Roma, io sarò quella con i capelli verdi, la felpa e la gonna rossa, con i segni neri sulla faccia... sapete...

Vabbè, se mi trovate buono.

In ogni caso, questo capitolo non rispecchia la mia opinione, ho solo riscritto l'esatta discussione di due persone che conosco, un milanese e un siciliano.

LoL, evitando la depressione, nel prossimo capitolo Feliciano e Russia si incontreranno, cosa succederà? Come reagiranno oltreoceano?

TBC

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La città è aperta: il prigioniero non è debole. ***


Feliciano correva per le vie della città, quella era una giornata d'acqua alta e i suoi passi erano lievemente rallentati dal liquido.

Correva verso San Marco urlando:

“Venezia città aperta! Venezia città aperta!”

Al momento il bombardamento non aveva causato molti danni, qualche edificio crollato, ma quasi nulla, sembrava fatto apposta.

Attraversando Santa Maria del Giglio arrivò presto alla sua meta, Russia lo attendeva al centro della piazza vuota.

Feliciano era solo, aveva lasciato gli altri a occuparsi della difesa della città mentre lui andava a dichiarare che la città era accessibile ai nemici senza doverla distruggere.

“Russia! Smetti di bombardare Venezia, non opporremo resistenza, ora la città è aperta.”

Il russo sorrise malignamente.

“Cosa vuoi che me ne importi se ora la tua amata Venezia e stata dichiarata da voi aperta? Io l'attaccherò lo stesso.”

L'italiano si avvicinò al russo:

“No, ti prego, farò qualunque cosa, ma accetta che alcune città italiane non siano attaccabili!”

L'altro sorrise freddamente.

“Qualunque cosa?”

“Qualunque cosa!”

Lo sguardo di Italia trasudava serietà e decisione.

“Bene, allora che cosa ne dici di diventare un mio ostaggio? Va bene per te, da?”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Germania combatteva al fronte insieme a Spagna, Prussia e Romano contro Bielorussia, Ucraina, Cina e Vaticano.

In particolare Germania e Bielorussia si stavano affrontando all'ultimo sangue, Spagna e Ucraina si colpivano ma con poca decisione, non volevano ferirsi sul serio, Prussia e Cina si picchiavano duramente mentre Romano e Vaticano erano in una situazione di stallo.

Romano continuava a essere legato alla propria religione e Vaticano continuava ad esistere nel cuore di Romano.

Intanto Roma guardava la scena e analizzava gli avversari, presto li avrebbe combattuti.

Ad un certo punto gli stati puri smisero di combattere.

Cosa fate, codardi, venite a combattere!”

Diceva Germania.

Scusa, mio fratello mi ha appena confermato che Italia Veneziano è nostro ostaggio e che Venezia, Roma e Firenze sono città aperte, per ora solo queste, chissà se anche tu, Romano, ti costituissi quante città potresti salvare invece di essere un peso inutile in battaglia, forse potresti persino salvare l'intera Italia.”

Rispose Bielorussia.

Tutti calarono in silenzio tranne Romano che chiese:

Feliciano si è costituito?”

Sì, si è dato a Russia per salvare questa città che sta affondando, da non credere, come fai a sacrificarti per una sola città, piccola, piena d'acqua, inutile e che puzza di pesce.”

L'animo di romano si incendiò.

Non è una città qualunque! Questa è la sua città! Come potete pretendere che non la difenda?! Io darei volentieri la mia esistenza per Roma, Napoli, Palermo, Siracusa o qualsiasi altra delle mie città, tu non faresti lo stesso?””

La donna sorrise.

Beh, al momento non è importante questo. Ora noi dobbiamo andarcene, ciao.”

I nemici si ritirarono tutti e quattro mentre Romano cadeva sulle sue stesse ginocchia.

Hanno preso Feli... Russia ha preso Feli... l'ultima cosa che ho fatto e stato urlargli contro...”

Germania, che era rimasto in silenzio tutto il tempo, si mise una mano sugli occhi, rimase qualche secondo a pensare,poi guardò l'ora e si decise.

È tardi, il sole sorgerà tra poco, ragioneremo su come salvare Italia quando saremo a casa, con più lucidità.”

Romano fece per protestare ma Roma arrivò e disse:

Dobbiamo andare, ne parleremo a casa, se tutto andrà come credo, Feliciano starà bene.”

Dopo che Lovino si rialzò da terra disse:

Non possiamo tornare a casa, Roma è troppo lontana, il sole sorgerà tra poco meno di un'ora, e voi non avete le bare. Feliciano tempo fa mi ha dato le chiavi per un suo appartamento a Maria del Giglio, andiamo.”

La comitiva seguì silenziosamente Romano per le vie della città, fino a che non arrivarono, più bagnati che asciutti, davanti ad un edificio alto e di pietra le cui mura costituivano l'angolo che portava alla strada per San Marco, davvero un bel posto.

Una volta ci abitava un pilota dell'Alitalia amico mio e di Feliciano, ma ora è vuota, ha cambiato base.”

Aprì la porta vecchia però bella, con pezzi di vetro colorato a decorarla, si poteva immaginare venissero da Murano.

Salendo molte rampe di scale ripide e con i gradini di altezze diverse- la cosa avrebbe portato sull'orlo del pianto isterico Germania, se non fosse stato tanto preso dal dolore per la cattura del suo amato- giunsero infine all'ultimo piano, tutti con il fiatone tranne nonno Roma, e aprirono la porta sulla destra.

L'appartamento aveva il pavimento di parquet chiaro e lucido, accanto all'entrata c'era una porta da cui si affacciava una piccola cucina con il ripiano di marmo e il frigo pieno di calamite decorative di maschere veneziane, seguendo il corridoio si arrivava, dopo aver salito un gradino su cui Prussia inciampò, nella sala da pranzo che, da un lato, aveva una grande finestra a cui era attaccato il tavolo di legno nero e da cui ci si affacciava sulla piazza sottostante e dall'altro c'era un muro tappezzato di quadri grandi e piccoli, tutti bellissimi; dalla sala da pranzo, dopo un altro gradino, si accedeva da una parte al corridoio per le camere da letto e per il bagno e dall'altra con una scavatura nel muro ampia e senza porta al salone che aveva due bei divani lunghi e marroni e una poltrona accanto a una vecchia TV a scatola, il tutto era reso luminoso da una finestra da cui era ben visibile la cupola di San Marco.

Oggi dormiremo qui, ora andate a riposare, voi. Io avvertirò America di quanto successo.”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Oltreoceano America si allenava duramente.

Inghilterra era infine andato da lui, era sera tardi, più o meno mezzanotte e lui ancora lavorava sui suoi muscoli, era-con Russia- una delle nazioni più forti, ma doveva smaltire quel po' di grasso che gli si era accumulato sulla pancia, era un lavoraccio, ma quelli erano tutti gli hamburger che si era mangiato.

Smise di fare gli addominali alla sbarra e si avvicinò all'angolo di palestra dove teneva la sua amata Coca-cola, a quella non avrebbe mai rinunciato.

Se continui a bere tutta quella Coca finirai per non riuscire a smaltire proprio nulla.”

Inghilterra lo guardava con aria di rimprovero dall'altra parte della stanza.

Sai, Artur, ho raggiunto un'illuminazione mentre mi allenavo.”

L'inglese alzò il sopracciglio enorme.

E quale sarebbe questa 'illuminazione'?”

Il più giovane sorrise e disse:

Sto pensando a come sono diventato un eroe. Sai, ti ricordi tutto quel cibo cucinato da te che mi davi da piccolo? Ecco, c'è un detto: 'Quello che non uccide ti rafforza'. Penso che: o ho un sistema immunitario che fa impressione a Dio o nel tuo cibo c'era qualche sostanza tossica radioattiva che mi ha trasformato in un eroe. Probabilmente la seconda.”

Idiot. In ogni caso ci sono cose più importanti: hanno preso Italia Veneziano, si è costituito quando hanno attaccato Venezia per proteggere la città.”

America fece cadere la lattina che aveva in mano.

Cosa?! Dopo tutte le raccomandazioni che ho fatto? Tutto il piano di difesa creato!?”

Inghilterra scosse la testa.

Non è servito a nulla, Ungheria e Austria sono stati schiacciati anche se hanno combattuto bene, Germania e gli altri sono riusciti a cavarsela, ma Italia si era staccato dal gruppo e ha incontrato Russia.”

Alfred imprecò.

Andiamo subito in Europa, non possiamo permetterci di perdere anche Romano, sarebbe il disastro se l'Italia fosse tutta conquistata da Russia; Cercheremo di convincere Romano a prendere per un po' anche il ruolo di Italia del Nord, per tenerci al riparo dai nemici, ma solo per poco, lui non è il fratello, questa cosa, se prolungata, potrebbe ledere tutti e due, ma per ora è l'unico modo.

L'inglese lo guardò un po' confuso.

Non ho capito bene cosa vuoi fare.”

Lo Vedrai, andiamo ora.”

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Eccoci arrivati, Italia, dato che qui è già giorno ti mettiamo in questa stanza, da; ricorda che sarà l'unica in tutta la casa totalmente priva di luce solare, quindi non uscire! Non ti tratteremo male.”

Disse Russia mentre le sue due sorelle entravano nella camera.

Italia si guardò intorno e ripercorse a mente cosa era successo da Venezia in poi; Era stato legato e gli avevano messo una fascia sugli occhi, poi l'avevano portato per un lungo tragitto in aereo e quando era sceso prima aveva sentito tanto freddo, poi doveva essere entrato nella casa di Russia perché faceva più caldo e infine gli avevano tolto la benda e le corde e si era trovato in quella stanza gigantesca.

Poverino- diceva Ucraina- è così pallido che sembra un cadavere.”

Bielorussia sbuffò.

È un cadavere, Anastasya*.”

La sorella maggiore fece per protestare, ma Feliciano parlò prima di lei.

Che avete intensione di farmi?”

Russia sorrise e appoggiò la mano sulla spalla dell'italiano che era molto più basso di lui.

Non abbiamo intensione di farti nulla di male, per ora, le altre nazioni ci tengono a te, anche se non capisco il motivo, e quindi ci servirai più avanti come ostaggio.”

Feliciano aveva il volto sconvolto, era in una brutta situazione e se ne rendeva conto, lo stress della situazione aveva accelerato il suo metabolismo e ora aveva bisogno di sangue; inoltre ora era ostaggio di Russia, ma si ricordò di un paio di raccomandazioni che il nonno gli aveva dato, tra le prime c'era quella di studiare il nemico, e così fece.

A quel punto Russia riprese a parlare:

Qui dentro ci troverai tutto quello che serve, c'è il bagno, il letto, la cucina... oh- rise in modo infantile- mi ero dimenticato, ora sei un mostro che deve nutrirsi del sangue altrui, vero? Beh, facciamo un gioco...”

Si sollevò la manica della giacca, scoprendo il polso.

Bevi pure, Italia, non fare complimenti.”

Italia era disgustato dall'offerta ma al contempo era terribilmente arrabbiato.

Improvvisamente prese il braccio di Russia, stringendolo violentemente, e ci affondò i canini, bevendo infuriato, lo stava punendo, stava punendo Russia per tutti i crimini da lui commessi, per Venezia, per la sua dignità di nazione e per infliggere una ferita all'avversario.

Quando lo lasciò andare l'avambraccio di Russia era irriconoscibile, c'erano dei segni rossastri e che tendevano al viola dove l'italiano lo aveva stretto con le mani e due fori slabbrati in corrispondenza di dove i suoi canini erano affondati senza cura.

Divertente, Italia, e pensare che mi avevano detto che eri uno sciocco piagnucolone... ma sai invece io cosa ti dico? Tu mi piaci tanto... sai Italia, penso di essere proprio innamorato di te, da.”

 

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

 

*il mio nome per Ucraina, Bielorussia si chiama Natasha.

 

 

Ehilà, ragazzuoli, certo che lo scorso capitolo non lo hanno letto proprio poche persone eh!

Ah, non preoccupatevi, l'amore di Russia non è partito così a cavolo, c'è una spiegazione.

Il prossimo capitolo ci sarà il ritorno trionfale di Romania, tanto caro quel ragazzo!

Vabbuono, ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** La verità a causa della separazione: il contrattacco è pronto. ***


Romano si stava allenando con suo nonno, aveva deciso di raddoppiare gli allenamenti, doveva diventare più forte per proteggere suo fratello, anzi, non proteggerlo, non ci era riuscito in quello, voleva salvarlo.

Il suo avo lo osservava attentamente da più di cinque ore di allenamento ininterrotte, non c'era paragone con il primo incontro di addestramento, l'italiano era totalmente preso dagli esercizi e dal suo obbiettivo, non sbagliava un movimento, era perfetto.

Romano, vieni, fai una pausa.”

L'altro andò dal parente senza dire una parola e si mise seduto accanto a lui mentre beveva un po' d'acqua.

Ci furono degli attimi di tranquillità in cui Romano riprendeva fiato, poi di punto in bianco chiese:

Nonno, come mai quando eravamo piccoli hai portato Veneziano lontano da me e dai suoi altri fratelli?”

L'impero gelò.

Sapeva che prima o poi la domanda sarebbe giunta, se lo sentiva, ma ora non riusciva a trovare le parole giuste nonostante tutti i discorsi che si era preparato in passato, ma qualcosa doveva rispondere, quindi prese la cosa un po' di lato.

Romano, sai qual'è il mio nome completo, quello umano?”

L'altro lo guardò e poi disse:

Si, lo so, ti chiami Romulus Augustus Vargas in onore del re fondatore di Roma Romolo e al grande imperatore Ottaviano Augusto.”

L'altro sorrise.

Vedi, hai ragione a metà, Augustus l'ho preso dal nipote di Cesare,

è vero, ma per l'altro non è così. In ogni caso, com'è stata fondata Roma?”

Lovino cominciava a non capire dove volesse andare a parare l'altro che iniziò a parlare senza aspettare una sua risposta.

Quando l'eroe Enea, figlio di Venere, fuggì da Troia in fiamme con il padre Anchise sulle spalle e il figlioletto Ascanio per mano sapeva di essere maledetto da Giunone e assoggettato al Destino, così navigò fino a raggiungere prima Cartagine, dove rimarrà un anno con la regina Didone che, innamorata di lui, si suiciderà alla sua partenza, e poi sulle coste del Lazio nel territorio di Laurento dove ebbe uno scontro con il re delle popolazioni locali, battendolo. Ma quando vide la figlia di questo, Lavinia, di innamorò perdutamente e fu ricambiato anche se lei era promessa a Turno, re dei Rutuli, ma il padre della ragazza acconsentì al matrimonio pur aspettandosi un attacco da Turno che non aveva preso bene la cosa. A quel punto Enea sposò l'amata e creò la città di Lavinio in onore della moglie. La guerra, provocata da Giunone, che ne seguì non portò nessuna delle due parti a potersi rallegrare. I Rutuli furono vinti, ma Latino, il re alleato di Enea, fu ucciso.-L'impero prese un sorso d'acqua e poi continuò il racconto- Trent'anni dopo Ascanio fondò la città di Alba Longa dove i suoi discendenti regnarono per generazioni, poi uno di essi, Numitore, fu spodestato dal fratello Amulio che costrinse la nipote Rea Silvia a farsi vestale e quindi dare voto di castità. Ma il dio Marte, infatuato di lei, la mise incinta di due gemelli e, quando questi nacquero ebbero i nomi di Romolo e Remo. La ragazza non fu uccisa perché di sangue reale, ma i suoi figli furono affidati a una guardia che doveva affogarli. L'uomo non se la sentì e lasciò i due semidei sul letto del Tevere che li trasportò fino a una spiaggia, sotto una pianta di fico dove viveva un picchio che li protesse e vicino a una grotta dove vi era una lupa che aveva perso i cuccioli e che, richiamata dal pianto dei bambini, li allattò.

Furono successivamente trovati da una coppia di pastori che li allevarono nella zona dei sette colli e che, quando loro crebbero, li misero al corrente della storia. I due, oramai adulti, forti e bellicosi, spodestarono lo zio per rimettere al trono il nonno e poi crearono una città, solo che Romolo voleva creare Roma sul Palatino e Remo Remora sull'Aventino, quindi ci fu un litigio tra i due, furono create mura tra i due territori e, non potendo fare affidamento sul principio del primo genito, fecero affidamento sui segni divini interrogando gli aruspici, Remo ne uscì sconfitto ma fu eletto lo stesso re dalle sue genti.- L'ex nazione stette in silenzio per qualche secondo, poi continuò- Quindi sorpassò i confini e invase il Palatino violando un patto stipulato con il fratello che, dopo un violento scontro, violento solo come due figli di un dio della guerra potevano essere, lo riportò alle mura e lo uccise dicendo- prese una pausa, come quando ti sforzi di ricordare una vecchia battuta di una recita orribile, detta anche al tempo controvoglia-:«Così, d'ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura»”

Il più giovane stette in silenzio, non aveva ancora capito il motivo di tutto quel discorso.

Non riesci a capire Romano?”

L'altro scosse la testa.

Io ho portato via Feliciano da te perchè avevo paura che lo uccidessi, proprio come io uccisi mio fratello.”

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Dai, Mina, sta' ferma!”

Fosse semplice!”

Romania stava medicando Mina dopo uno scontro particolarmente violento dove era stata ferita su un braccio.

Il vampiro era concentrato, ricucire la ferita non era un lavoro semplice, bisognava fare attenzione, quei vampiri erano giovani ma violenti, ma era contento lo stesso, avevano finito di fare tutta la zona est della Romania.

Riguardò la ragazza, da quando era tornata dalla missione in Germania aveva la testa fra le nuvole, quindi chiese:

Oggi non ti ho visto molto concentrata-disse il vampiro-, c'è per caso qualcosa che mi devi dire?”

La ragazza ingoiò a vuoto.

Sì, sai, quel ragazzo tedesco, Prussia.”

Certo, è un'ex nazione, un tempo ero suo nemico.”

La ragazza ridacchiò nervosamente ripensando a pochi giorni prima.

 

Ma questo meeting non finisce mai?!”

-Detto, fatto.- pensò lei quando le nazioni uscirono dalla sala, tutte con uno sguardo ombroso, non doveva essere andata bene.

Girandosi fu sicura di aver visto Peter, ma non fece in tempo a provare a seguirlo che sbatté contro

un ragazzo alto, con i capelli bianchi e occhi rossi, doveva essere la nazione trasformata, Prussia.

Ehi, ciao carina!”

Le rivolse lui la parola con sguardo ammiccante.

Ma come osi?”

Come osi tu rifiutare il magnifico me!? In ogni caso dato che sei bella ti perdono! Ah, se passi dalla Germania e hai bisogno di dormire o divertirti non esitare a chiamare questo numero, ksesesesesesesese!”

E se ne andò così, senza dire nulla e lasciandole un biglietto da visita.

La prima cosa che venne in mente alla ragazza fu che l'albino era uno stronzo montato.

Qualche giorno dopo le fu affidata una missione proprio in Germania, a Berlino, e quindi si chiese che male c'era nel chiamare quel numero invece di andare in albergo.

L'albino l'andò a prendere alla stazione e la portò nell'enorme villa che condivideva con il fratello che però non vedette quasi mai perché sempre al lavoro.

In compenso, finita subito la missione gli fece una domanda:

Vuoi vedere la città?”

Come dire di no.

Fu bellissimo, Gilbert era simpatico a dispetto del loro primo incontro, le fece vedere Berlino di notte, la fece innamorare in pochi giorni.

Lei non era una che credeva ai colpi di fulmine, e anche il fatto che il ragazzo fosse un neo-vampiro non la convinceva, ma, non sapeva spiegarsi il perchè, quando lui c'era tutto era perfetto.

Fecero l'amore la notte prima che lei se ne andasse poco dopo il fratello dell'altro, tornò a casa per una missione, fosse stato per lei sarebbe stata con lui per sempre, e questo per sempre aveva un significato profondo.

Lui era quella cosa che le era sempre mancata.

 

Vlad, io lo-”

Il telefono squillò.

Si, pronto... certo, saremo subito lì.”

Cos'è successo?”

Chiese la ragazza.

Hanno preso Italia del Nord.”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Italia odiava stare in quella stanza.

Era calata la notte, lo sentiva per istinto, Ucraina era stata con lui tutti il giorno, era davvero una donna dolce e comprensiva, tutto l'opposto dei fratelli, gli aveva confessato che era entrata in guerra solo per tenere d'occhio i suo fratello e sua sorella, e che alla fine le avevano dato il compito di occuparsi di lui e che non le dispiaceva.

Poi era andata via, era stanca e doveva dormire, era senza manette, ma in quella stanza non c'era nulla da fare.

Improvvisamente si aprì la porta.

Ciao, Italia.”

Era Russia, l'italiano non rispose.

Come è andata la giornata? Sei stato bene con mia sorella, da?”

Feliciano si ostinò nel suo mutismo, ignorando lo sguardo di Russia.

Ti prego, Feliciano, non trattarmi così, io sono sul serio innamorato di te.”

Lo disse con convinzione, lo era davvero.

Non ci credo, Russia, tu non sai amare.”

È vero, Russia non sa amare, ma Ivan sì.”

Italia si scansò quando l'altro provo ad avvicinarsi a lui.

Non mi rifiutare, io ti amo...”

Russia era sempre più vicino, alla fine Italia, esasperato, disse:

Se mi vuoi conquistare devi prima corteggiarmi!”

Non sapeva questa da dove gli era uscita, ma aveva funzionato perchè l'altro si era fermato a riflettere.

Da, forse hai ragione, dimmi, c'è qualcosa che desideri?”
L'altro ci riflesse per qualche secondo, poi chiese:

Immagino che la libertà non sia contemplabile...”

No, mi dispiace.”

L'italiano aggrottò le sopracciglia e poi sentenziò:

Allora vorrei avere delle tele di diverse dimensioni, dei pennelli di vari tipi e dei colori a olio.”

In meno di un'ora ebbe tutto quello che aveva richiesto, più un mazzo pieno di girasoli.

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

Ehi, Grecia, smettila di dormire e dacci una mano!”

Turchia stava inveendo contro Grecia da almeno un'ora mentre Egitto li guardava annoiati.

Finì di arrotolare il progetto che avevano davanti, era di America, visto che la casa di Grecia era una delle più vicine e meno sospettabili avevano optato per usare quella come base per il missile nucleare diretto verso l'armeria dove Russia teneva le sue armi atomiche.

Sarebbero stati dei bei fuochi d'artificio.

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

 

A.D.A.

Bene, un altro capitolo finito! Ne mancano un po' alla fine, diciamo minimo cinque capitoli.

Allora, la storia di nonno Roma ve la aspettavate? E il siparietto Grecia-Turchia-Egitto?

Alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Il dolore di Russia: cos'è rimasto di me? ***


Russia stava andando da Italia, lo adorava, sul serio, quella che prima si poteva catalogare come voglia di avere la nazione, la terra, il calore, il sole e la bellezza di quel paesaggio si è trasformata in voglia di avere la persona.

Italia era dolce, sorridente, vivace, caldo e bellissimo, aveva un corpo magro, non troppo muscoloso ne troppo poco, nulla a che fare con Russia e il suo fisico provato da anni di gelo e guerre.

Fratellone, dove sei?”

La grande nazione gelò.

Doveva nascondersi, subito.

Trovò la porta della stanza dell'italiano proprio accanto a lui e ci si infilò dentro.

Ciao, Russia.”

Disse il ragazzo quando vide la potenza entrare.

Oh, scusa se non ho bussato, moya lyubov'.”

L'altro stette in silenzio e si concentrò sulla tela davanti a se, diede un'ultima pennellata all'opera e il bellissimo vaso di girasoli che aveva davanti agli occhi fu identico a quello portatogli da Russia.

È bellissimo.”

Sussurrò la nazione sovietica, guardando con ammirazione il lavoro dell'italiano.

Ti ringrazio, è il secondo che dipingo da quando mi hai consegnato il materiale.”

Rispose l'altro, davvero felice dei complimenti.

Mi faresti vedere l'altro?”

Certo.”

Il ragazzo andò verso l'angolo della stanza dove aveva posato le tele e ne prese l'unica su cui si vedeva colore.

Ecco, non è un granché, ho provato a farmi un autoritratto rispetto a come mi ricordavo di essere prima che... beh, che tutto accadesse, sai, non mi posso più specchiare, non saprò mai più com'è la mia faccia, quindi ho pensato di dipingerla finché il ricordo è ancora fresco.”

Il sovietico era davvero dispiaciuto per l'italiano.

Si ricordava le parole di Vaticano: “I vampiri sono mostri, non hanno l'anima, è per questo che gli specchi non li riflettono!”

La prossima volta che lo incontrava gli dava un pugno in faccia, come si può dare del mostro alla bellissima creatura che sta davanti a lui, il dolcissimo Feliciano...

Entrò nella camera Ucraina:

Fratellino, è terribile dei missili sono diretti verso di noi, e da un bel po', prima Natasha ti stava cercando per dirtelo! Non siamo riusciti a intercettarli! Stanno per colpirti!”

Dimmi dove sono diretti i missil-”

Russia non finì la frase e cadde a terra, sputando sangue.

Russia!”

La sorella si precipitò da lui a soccorrerlo e arrivò subito dopo anche la minore, tentarono di sollevarlo, lo dovevano portare a curare nel piccolo ospedale che avevano nella casa.

Fate fare a me.”

Disse l'italiano.

Da quando era un vampiro aveva notato di essere diventato più forte, infatti sollevò Russia e aiutò a portarlo fino alla clinica casalinga dove lo poggiò sul lettino.

Un soldato entrò nella stanza e li informò che una missile atomico inviato dalla Grecia si era appena schiantata nella base dove Russia teneva le sue testate nucleari innescando una reazione a catena.

Feliciano perse un respiro.

Avevano promesso che non avrebbero usato i missili se non per estrema necessità, come ultima risorsa.

Perchè colpire Russia così?

Intanto la nazione ferita stava malissimo, aveva delle gravi ustioni su tutto il corpo, dei pezzi di pelle si stavano staccando e il sangue sgorgava dalle ferite a fiumi.

Fe...li..cia...no...”

Disse il Russo.

L'italiano si avvicinò a lui.

Russia... io...”

Lo so che tu non mi ami, ma vedi- tossì violentemente sangue- io ti voglio accanto a me da tanto tempo. Tu sei caldo... da te c'è un bellissimo sole...”

Va bene così- disse l'italiano- l'importante e che ora stai tranquillo e che non ti muovi e-”

Il Russo provò a ridere finendo solo per tossire altro sangue.

Sei così strano... i tuoi hanno appena fatto l'attacco decisivo che ti permetterà di essere libero e tu piangi per il nemico?”

Solo in quell'istante Feliciano si rese conto delle lacrime che stavano scorrendo sulle sue guance pallide.

Vai, Feliciano, si sono riconquistati l'Italia del nord, torna da Germania, con lui sei felice, no?”

L'italiano pianse ancora di più e prima di andarsene nella notte sussurrò all'orecchio del russo queste parole:

Grazie, di tutto, se vai nella stanza che mi avevi dato il dipinto sul cavalletto è tuo, e anche l'altro, sono per te.”

E così Italia uscì dalla stanza e attraversò il confine Russo.

O almeno quello era il piano.

Ciao, Italia.”

Il castano si girò e trovò Vaticano dietro di se.

Cosa vuoi? Non ti basta quello che è successo a Russia?! Vuoi altro dolore?!”

L'altro sorrise.

A dir la verità, sì. Sai, solo tramite il dolore si raggiunge la salvezza, solo grazie ad esso si riesce ad arrivare alla beatitudine, e io voglio salvare la tua anima, Feliciano.”

Cosa vuoi fare?!”

Disse allarmato l'italiano che venne bloccato da due braccia dietro di sé.

Bravo, Cina, sei davvero d'aiuto.”

Nessun problema, aru!”

Lasciatemi, lasciatemi!”

Urlò Italia, immobilizzato, quella nazione era troppo forte anche per lui che era un vampiro.

Bene, Italia, ora dimmi, ti piace l'argento? E le croci?”

Disse lo stato della chiesa mentre avvicinava un crocefisso d'argento al braccio nudo ed immobile della nazione e poi gli incideva la pelle bruciandogliela.

L'urlo di Italia fu sentito in tutta la gigantesca villa di Russia e arrivò anche alle orecchie di Romano e di suo nonno.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Calmati, Romanito!”

Io non mi calmo, cazzo! Non posso calmarmi, porca di quella troia...”

Mentre Romano lanciava epiteti molto poco carini contro non si sa quale buona donna Spagna cercava di calmarlo.

La bomba era stata una sorpresa non gradita anche a loro, poi America aveva cercato anche di convincere Romano a rappresentare l'Italia intera per un po', ma lui si era stoicamente rifiutato dicendo che sarebbe stato come tradire suo fratello.

Poi non parlava con suo nonno, lo avevano notato tutti, ma lui non aveva detto nulla.

E come colpo di grazia aveva sentito che stava succedendo qualcosa al fratellino.

Si stava sfogando urlando contro di lui, ma sapeva che presto sarebbe crollato.

Infatti l'altro smesso di urlare si sedette sul letto della loro camera e si mise a piangere silenziosamente.

Dai, Romanito, non piangere.”

L'italiano si aggrappò a lui.

Io la odio la guerra, perchè dobbiamo tutti soffrire così?! Io non ce la posso fare, vivo da quasi tremila anni e ho visto troppe sofferenze, troppe morti, io voglio solo essere una persona normale, con una vita normale, un fidanzato normale, una casa normale, un fratello e una famiglia normale, vorrei che le persone non morissero prima di me, sempre, vorrei poter avere un figlio o adottare un bambino senza avere la consapevolezza che lo vedrò morire!”

Lo sai, Romano, questo e il prezzo da pagare per l'immortalità”

L'altro scosse la testa.

È troppo alto.”

Ma ci sono io, no? Io ti starò sempre accanto, come tuo fratello, noi ci saremo sempre, anche tuo nonno.”

L'altro storse la bocca.

Certo, mio nonno, un uomo crudele, guerrafondaio e fratricida.”

Spagna stette in silenzio, non voleva forzare Romano a dire quello che voleva tenersi per sé, avrebbe aspettato i tempi dell'altro, si limitò ad abbracciarlo.

Non ci pensare.”

Lo strinse più forte a se e lo baciò con passione, tentando di cacciare via i demoni dell'altro.

Tutti noi siamo stanchi, ma dobbiamo resistere, Romano, con questo colpo verso Russia probabilmente ci siamo già assicurati la guerra, dobbiamo solo aspettare.”

L'altro annuì, stringendosi all'iberico, aveva bisogno di conforto.

-Ti amo da morire.- pensò silenziosamente il meridionale sonnecchiando e dimenticando momentaneamente i suoi problemi cullato tra le braccia dell'altro.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

America pensò che era stato un disastro, non poteva andare peggio.

Giappone era corso in Europa appena saputo dell'esplosione e non lo aveva nemmeno degnato di uno sguardo, non guardò nemmeno Grecia e Turchia.

Poi quell'idiota di Romano aveva rifiutato di assumersi la responsabilità del nord, e pensare che con quell'idiota ci era andato a letto!

Si ricordava ancora quella bella serata, Romano aveva permesso agli americani di entrare nel suo territorio per liberarli dai tedeschi, erano gli ultimi anni della seconda guerra mondiale.

Bastò qualche bicchiere di vino di troppo e si ritrovò a letto stringendo tra le braccia il bel corpo magro e abbronzato dell'altro.

Poi però era giunta la mattina e con quella l'imbarazzo per l'atto compiuto.

Si decisero a non parlarne più, fecero come nulla fosse, ma America ripensava a quella serata come al più bel sesso della sua vita, Italians do it better dopotutto.

Ma ora verso quel ragazzino immaturo aveva solo veleno, così l'Italia del nord sarebbe stata ancora in mano degli stati puri e loro avrebbero avuto delle falle in più.

America, che ore sono?”

Chiese la voce assonnata del suo Artur.

Sono le ventidue.”

Bene, sia maledetto il fuso orario tra la tua casa e quella di Italia.”

A chi lo dici.”

Si avvicinò all'inglese e lo baciò sulle labbra.

Tu stai ancora dalla mia parte, vero?”

Gli chiese lo scoraggiato americano.

Ovvio,- lo baciò sulle labbra e poi riprese- dopotutto tu sei il mio eroe.”

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

Roma stava guardando le stelle quella notte, lo sapeva che suo nipote avrebbe reagito male, ma non pensava così tanto.

Non sapeva ancora se dirlo a Feliciano, ma si sarebbe dovuto fare coraggio, non poteva mentirgli.

Dopotutto se lui era per metà un dio, tra l'altro dio della guerra, loro lo erano per un quarto, quindi in teoria avrebbero dovuto sapere combattere piuttosto bene.

Si ricordava ancora di quello schiavo, di quell'eroe, Spartaco, lo aveva rivisto in paradiso e si erano salutati come due vecchi amici.

Gli mancavano i suoi tempi, in cui tutto aveva meno regole, in cui le persone dal temperamento caldo e irrequieto come lui vivevano bene.

Aveva visto il Colosseo in rovina e il Circo Massimo non c'era più.

Cos'era rimasto di lui? Un'ombra magnifica e crudele dei secoli passati? No, meno, di lui erano rimaste delle pagine nei libri di storia che i giovani facevano fatica a studiare controvoglia, la sua lingua era considerata morta e odiata dagli studenti per la sua difficoltà, lui oramai era qualcosa di astratto e vecchio, fogli e pezzi di carta, macerie e iscrizioni, reperti e scheletri, testimoni della grandezza e della crudeltà dell'impero che non doveva più esistere.

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.

 

A.D.A.

 

Heilà! Sì, lo so, sono di nuovo in ritardo e il capitolo è orripilante, ma ehi, ecco per voi dei dolci del perdono! *Da i dolci del perdono*

Ora, le cose giungono agli sgoccioli, la guerra sarà una guerra-lampo poiché si usano testate atomiche e quindi è quasi finita.(ancora un paio di capitoli.)

In ogni caso, Feliciano soffre perchè lui soffre sempre, e anche Lovi.

Ditemi cosa ne pensate perchè per me è importante! Ciaooo!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La tortura ha fine: silenzio e voglia di ricominciare. ***


Feliciano stava soffrendo come poche volte aveva sofferto in vita sua, la sua pelle bruciava esattamente come la sete che si era impossessata del suo collo, mandandolo a fuoco.

I canini gli perforavano le labbra, si era indebolito a causa delle torture.

Lo avevano ferito con dell'argento, levato le unghie e fatto mangiare dell'aglio, era stato troppo doloroso.

Ora però era quell'insistente bruciore alla gola che lo richiamava, che gli ricordava qualcosa di cui aveva bisogno, Italia non riusciva più a resistere.

La porta si aprì cigolando senza nemmeno che lui se ne accorgesse, la figura di Vaticano spiccava sulle altre due.

Italia? Come stai? Non mi sembra che tu sia molto in forma, forse è per colpa di quei due denti che ti graffiano le labbra? Non ti preoccupare, ci penseremo ora noi, guardie!”

I due interpellati si avvicinarono e ascoltarono attentamente ciò che la nazione gli disse, poi uno prese l'italiano per i capelli e gli tirò la testa indietro mentre gli apriva la bocca, l'altro prese delle pinze e si avvicinò alla bocca del vampiro.

Italia capì troppo tardi cosa stava succedendo, sentì due scosse di calore doloroso scendere dalla bocca per tutto il corpo, all'improvviso, quando richiuse le labbra, non sentì più attrito sulla carne, ma due vuoti dove prima c'erano i canini.

Ha fatto male? Mi dispiace, ma il dolore che hai provato non basterà a salvarti dall'inferno, ma forse con il prossimo dono che ti sto per fare potresti ottenere almeno il purgatorio, dopotutto sei stato un così bravo cristiano...”

Fece entrare un'altra guardia che era tutta sudata e portava qualcosa di incandescente in mano.

Spero tu abbia sete, Feliciano, perchè l'argento fuso di certo ti disseterà.”

Aprirono in fretta la bocca dello sfinito ragazzo e versarono il liquido.

Lui non urlò, non provò nulla, non morì ma li uccise.

Un secondo dopo che la colata era finita il ragazzo si alzò in piedi e, con la bocca traboccante di sangue, che puzzava di bruciato e senza unghie uccise tutte le guardie senza nemmeno guardarle in faccia, in un secondo, strappando ad ognuna con le mani nude il cuore dal petto.

Cosa...”

Provò a dire Vaticano prima che il ragazzo si avvicinasse silenzioso a lui mettendolo in posizione di guardia e poi lo superasse senza nemmeno prestargli attenzione, uscendo da quell'inferno e pensando a solo una cosa: -Casa.-

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

La notte era calata da qualche ora e Lovino aveva preparato la colazione per i vampiri e la cena per le nazioni normali, erano tutti in casa tranne Gilbert che era andato a fare una passeggiata.

Suo fratello gli mancava, ma sapeva che doveva chiarire con il nonno, quindi gli si avvicinò e gli disse:

Non ti odio.”

L'altro lo guardò prima sorpreso, poi si sciolse in un sorriso.

Grazie.”

I due stettero così, un po' in silenzio, si erano chiariti con quattro parole, era per questo che i due erano così legati, si capivano subito.

Intanto si era diffusa per il mondo la notizia di Russia e di Veneziano scappato, ma ancora non era arrivato a casa.

Proprio in quell'istante la porta si aprì e un Feliciano ricoperto di ferite e sangue entrò in casa.

La prima e pronta reazione di Lovino e Roma fu quella di andare verso il ragazzo e prenderlo prima che si accasciasse a terra.

Poi Romano urlò:

Abbiamo bisogno di aiuto, qui! Venite tutti, presto!”

In men che non si dica tutte le nazioni arrivarono in camera e portarono Italia nell'infermeria.

Come sta?”

Non bene- rispose Inghilterra che stava esaminando le ferite- ci sono molte bruciature all'esterno, probabilmente causate da dell'argento, gli hanno levato le unghie e i canini, ci sono anche bruciature gravissime all'interno della bocca, non so quanto possano essere gravi le ferite interne.”

Ludwig era accanto a Feliciano e gli teneva la mano, era shockato e guardava solo il suo amato, aspettando un cenno che dicesse che lui si stava svegliando.

All'improvviso l'italiano cominciò a muoversi.

Grazie a dio!”

Esclamò il fratello.

Erano tutti accanto a lui quando aprì gli occhi, era davvero felice, finalmente, se lo sentiva che questo non era un sogno, era finalmente a casa, con Ludwig, il fratellone, nonno e tutti quanti, non poteva chiedere di più.

Fece per parlare, aprì la bocca per dire, non saprei, forse “Ciao!” oppure “Come state?” o, ancora, “Mi siete mancati.” fatto sta che quando diede fiato alla gola dalla bocca uscì solo un sospiro.

Nessun “veee” o qualunque altra cosa, semplicemente nulla.

Beh, nulla a parte il dolore crescente nel corpo e in particolare nella gola, ma non se ne curò, riprovò a parlare mettendoci più impegno, ma nulla.

Gli altri ci misero poco a capire che il ragazzo stava provando a parlare e poco di più a capire che non ci riusciva.

Feliciano era muto.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Quindi... era finita così.

Ucraina se ne stava seduta in un angolo della stanza dove Russia era ricoverato, faceva male vederlo così, sopratutto a lei che aveva provato ad aiutarlo, che lo aveva sempre appoggiato, se in un periodo si era allontanata erano state ragioni di stato, lei amava davvero i suoi fratellini e avrebbe fatto di tutto per loro.

Vide Russia muoversi.

Fratellino, tutto bene?”

S-sorella...”

Il russo mormorava a bassa voce nella sua lingua e Ucraina faticava a capirlo.

È Tutto ok?Ti serve qualcosa?”

Italia... Feliciano... mi ha lasciato... dipinti... in camera...”

La donna colse al volo questa volta e andò a prendere nella camera i due dipinti mentre Bielorussia, che era ancora in stato di shock per il fratellone, stava con lui in sala.

Quando la ragazza tornò con le due opere d'arte tra le braccia il sorriso di Russia si risvegliò, non il sorriso bambinesco che aveva sempre, ma quello che aveva da bambino quando la sorellona gli regalava la sua sciarpa preferita.

Si alzò dal letto, prese dei chiodi ed un martello.

Lentamente mise i due quadri sul muro.

Niente più guerra.-si disse- ora è il momento di ricominciare, dall'inizio.

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Gilbert andava per il bosco, sapeva bene quello che stava per fare, e ne era sicuro.

La ragazza uscì fuori da un cespuglio, era bellissima sotto la pallida luce della luna, il suo cuore richiamava la bocca di Prussia sulla sua gola, ma tutto a suo tempo.

Hallo, Mina.”

Alo, Gilbert.”

Si erano conosciuti da poco, ma era stato un colpo di fulmine, lei perchè non aveva mai conosciuto una persona più sicura e cosciente di sé, lui perchè lei era tutto quello che aveva sempre desiderato, una donna che lo potesse seguire ovunque e che potesse tenergli testa.

Sei sicura di volerlo fare?”

Chiese lui.

Oh, vedo che andiamo dritti al sodo! Beh, sì, anche se significherà che dovrò stare con te per sempre.”

Per sempre è tanto tempo, io lo so.”

Rispose il Prussiano.

Credo che resisterò.”

Disse lei abbracciandolo.

Ti sei goduta l'ultimo tramonto?”

Sì, mi mancherà il sole, ma è una cosa che posso sopportare.”

Si guardarono intensamente, poi si baciarono e l'albino scese dalla bocca alla gola, mordendola.

Poco lontano Romania li guardava.

Peccato,-si disse- dovrò uccidere anche voi.”

Tutti i vampiri dovevano morire.

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.

 

A.D.A.

 

Lo so, è schifosamente corto e inutile, ma dovevo scriverlo, era necessario, sorry sul serio se è troppo corto, ma ho avuto anche tanto da fare con la scuola.

Bacioni e a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Morte e rinascita: è il momento di farla finita ***


Vladimir era venuto a sapere di alcuni grossi problemi in Transilvania.

Era, secondo alcuni, una malattia, secondo altri un maleficio, in ogni caso la cosa era degenerata e, in quanto nazione dovette andare a controllare.

Fu li che incontrò il conte Dracul, fu ospitato nella sua casa per una settimana, il povero conte purtroppo però soffriva molto il sole, aveva la pelle chiarissima.

Ma nonostante tutto erano diventati buoni amici, il conte era una persona rispettabile e di classe, qualità ben accette dalla nazione.

Ma un giorno tutto cambiò.

Dracul lo aveva invitato nelle sue stanze, doveva parlargli a quanto gli avevano detto, ma ci furono ben poche parole quando l'uomo affondò le zanne nel collo della nazione.

Quando questa si risvegliò si sentiva freddo, assetato, poco lucido.

Poi il conte gli passò un bicchiere con del liquido rosso che lo attrasse incredibilmente, bevve tutto in un sorso, aveva ancora sete, ma un po' era passata.

A quel punto si ricordò di quello che era successo con l'uomo prima che svenisse.

Cosa mi hai fatto?”

.

.

.

Non era una malattia, non era una maledizione, era il disgustoso frutto delle due ad avvelenare la Romania, morto ma non morto, incapace di vivere allo scoperto, condannato a uccidere per vivere.

Uccise il conte appena questo finì di raccontargli quello che era accaduto.

Non ci credeva, lui, una nazione, diventato un vampiro?

La rabbia e la disperazione si accumulavano nel suo petto, schiacciando il suo cuore.

Alla fine giunse a un verdetto:

Io ucciderò tutti i vampiri, tutti.”

 

Era questo quello a cui pensava il vampiro mentre si avvicinava alla coppia di innamorati sotto la luna.

Voi.”

Mina e Prussia si voltarono.

Come hai osato, Mina, dopo tutto quello che ti ho insegnato! Come hai potuto farti trasformare in vampiro?”

La ragazza prima vacillò un attimo, poi rispose:

Perché io lo amo, voglio stare con lui.”

E lo stesso- aggiunse Prussia- vale per me.”

L'altro li osservò.

Bene, non vi preoccupate, starete insieme tutta la vita, o quel poco che ve ne rimane.”

Detto questo prese un coltello d'argento e lo conficcò nel petto di Prussia.

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.

 

Ehi, Feli, guarda qui.”

Disse il più grande dei due Italia cercando di distrarre il fratello dalla cura delle sue ferite.

Da quando si era svegliato Feliciano non si era mai staccato da Romano, Ludwig e il nonno.

Gli avevano fatto un bagno scoprendo nuove ferite, ma questo lo immaginavano.

A livello di paese l'Italia del Nord era in profonda crisi.

I russi erano entrati per primi però non avevano fatto gran danno, quando la bomba era esplosa li avevano richiamati in patria, ma subito arrivò l'esercito cinese condotto dal vaticano che distrusse e bruciò buona parte del paese settentrionale salvando solo opere d'arte e bellezze uniche.

Poi però gli italiani non stettero zitti, insorsero e, trovata nuova forza, decimarono i nemici.

E ora Feliciano stava in silenzio, gli avevano cambiato le medicazioni e si era accoccolato tra le braccia di Germania.

Feliciano, una domanda, rispondi facendo un cenno con la testa.”

Disse la nazione teutonica ricevendo un segno positivo dall'altro.

Bene, ecco, ti volevo chiedere se hai sete, sai...”

Il tedesco lo guardò con gli occhi di cielo, e l'italiano annuì.

Va bene- esordì l'altro- dato che non hai più i canini ci dobbiamo ingegnare, Impero Romano, mi passerebbe il pugnale che ha lì per cortesia?”

La vecchia nazione fece come chiesto e il biondo, afferrato il coltello con decisione, si incise la pelle.

L'italiano deglutì e avvicinò la bocca alla ferita del tedesco, bevendone il sangue.

Dopo qualche minuto che andava avanti così si staccò dal braccio dell'altro, gli angoli della bocca lievemente sbavati di rosso.

Va bene così, Italia?”

La nazione interpellata fece sì con la testa e si rimise accoccolato tra le braccia del biondo, addormentandosi poco dopo.

Ok, ora bisogna fare qualcosa-esordì America- per prima cosa dobbiam-”

Non finì la frase che la nazione germanica, posato il fidanzato sul divano, gli diede un forte pugno in pieno viso.

Per prima cosa, America- disse Germania- io sono stufo di te e delle tue idiozie, quando avevi intenzione di raccontarci della bomba? Tu avevi fatto una promessa a Giappone, ricordi?”

L'americano aspettò che lo sfogo dell'altro finisse per poi parlare:

Io l'ho fatto solo per proteggere i miei amici.”

Tu l'hai fatto per i tuoi interessi, per il tuo petrolio e... Italia?”

Italia fermò Germania nel mezzo del suo discorso, doveva essersi svegliato mentre litigavano.

Il ragazzo prese un foglio di carta e scrisse con una penna che stava lì vicino.

Passò il foglio a Romano- o meglio il fratello maggiore glielo strappò dalle mani- che lesse con voce sempre più incerta man mano che andava avanti:

Basta, mi sono stufato, non voglio più essere una nazione, non voglio soffrire, far la guerra, avere amici solo perchè sono alleati e persone che mi comandano. Ho causato e ricevuto troppo dolore, lasciatemi solo dare anche il territorio settentrionale, il mio, a Romano, per favore.”

La stanza piombò nel silenzio.

Ma cosa cazzo stai dicendo, Veneziano?”

L'altro riprese il foglio e scrisse:

Ti prego, fratello, io non posso smettere di essere un paese se non c'è nessuno che prenda il mio posto, fallo tu, tutto il nord è in ginocchio, risollevalo, io non ne ho la forza.”

Il meridionale lesse queste parole e si fece pensieroso.

Feliciano sarebbe lo stesso vissuto a lungo, dato che ora era un vampiro, ma non avrebbe più dovuto soffrire le malattie, le crisi e i dolori del suo popolo, finalmente Romano sarebbe riuscito a proteggere il fratellino, anche se avrebbe dovuto soffrire il doppio e faticare altrettanto, ma improvvisamente si rese conto che lo voleva fare, per suo fratello.

Va bene, Feliciano Vargas, fratellino mio.”

Il tempo si fermò per un attimo di respiro, poi riprese a correre normalmente.

Feliciano non sentiva più un peso costante sulle spalle, non si sentiva più legato alla terra, al mare, alle persone e agli edifici del suolo della penisola, si sentiva leggero.

Al contrario Romano riusciva a sentire perfettamente la terra, ogni forma di vita che si muoveva nel paese, i sentimenti di disperazione al nord e la voglia di aiutare al sud, no, sentiva la voglia degli italiani di aiutare altri italiani.

Si sentiva completo, come se fino ad allora avesse solo respirato a metà, come se il suo cuore avesse battuto una volta si e una no, si sentiva più grande e molto più forte.

E voleva finire la guerra.

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.

 

Mina piangeva sulla ferita di Prussia, non si muoveva più, la lama gli aveva trapassato il cuore, era morto.

Sentì improvvisamente qualcosa di caldo come l'inferno avvicinarsi alla sua gola che venne tagliata senza esitazioni.

Vedendo il corpo dei due amanti a terra Vladimir si rivolse al cadavere della ragazza e le porse le sue scuse, poi li prese e li portò fino a davanti la casa dove la maggior parte delle nazioni unite erano in quel momento.

Era il momento di finirla.

Spagna aprì la porta.

Hola, Romania! Come mai qui?”

I riflessi pronti evitarono la morte allo spagnolo che si allontanò in fretta dall'altra nazione.

Ma sei loco? Che succede?!”

Finita la frase dovette scansare un altro coltello d'argento.

Succede che vi sto uccidendo tutti.”

In quel momento Spagna vide qualcosa che non doveva vedere.

Il cadavere di Prussia.

Stette in silenzio per qualche secondo, poi con voce rabbiosa e venata di follia disse:

Tu sei muerto, Romania.”

Questo è da vedere.”

Intanto altre nazioni che si erano affacciate erano rimaste a fissare la scena, troppo shockate per dire qualunque cosa.

Spagna prese dal manico uno dei coltelli a terra e iniziò a combattere contro Romania, tutti e due miravano ad uccidere, Romania era molto bravo, ma non abbastanza.

Dopo quasi dieci minuti di colpi e graffi più o meno gravi la nazione mediterranea fece inginocchiare l'altra con un coltello alla gola.

Adios, asesino.”

Gli perforò la gola e lasciò il coltello lì, poi raccolse i corpi di Prussia e Mina e li portò dentro casa mentre Francia e Germania si avvicinavano al corpo dell'ex nazione in lacrime, dovevano dargli una degna sepoltura.

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.

 

Ascoltatemi, alcune delle nostre forze ci hanno abbandonato, ma dobbiamo resistere, continuare a combattere, per il bene dell'umanità!”

Scrosci di applausi seguirono la fine del discorso di Vaticano, il tradimento di Russia lo aveva sorpreso, e con lui se ne erano andate più nazioni, ma dovevano tenere duro, dovevano fare un ultimo colpo, sarebbe bastato per mettere a terra Italia del sud e quindi conquistare la penisola, l'impero della chiesa sarebbe ritornato l suo splendore, avrebbe preso la Spagna, la Germania e la Francia, non sarebbe più stato un quartiere in una città, mai più.

Si incamminò verso la porta con un sorriso, sarebbe brillato nel cielo il fuoco purificatore, ancora una volta.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

A.D.A.

Bene, nuovo capitolo finito, siamo agli sgoccioli, voglio solo ringraziarvi per essere arrivati fino a qui, grazie mille!

Baci e alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Fine. ***


HTML Online Editor Sample

 

America aveva ricevuto la lettera da parte di Vaticano la notte prima.

Si sarebbero incontrate solo alcune nazioni per ogni schieramento e avrebbero combattuto, si sarebbero risparmiati tanti morti e lui era contento così.

Feliciano non era più una nazione, non poteva andare di certo, in compenso il fratello aveva insistito per andare, diceva che era per il suo orgoglio italiano.

Ovviamente sarebbe andato anche lui, insieme ad Inghilterra, Francia, Germania e Spagna, doveva sfruttare la loro rabbia per la morte dell'amico e, nel caso del tedesco, del fratello.

Austria e Ungheria avevano subito ferite troppo gravi ed erano rimasti a riposarsi, ma forse era meglio così.

Intanto la situazione era piuttosto strana, Russia, Ucraina e Bielorussia si erano arresi, passando dalla loro parte.

Inoltre Feliciano, avevano scoperto, aveva ucciso molte guardie che stavano dalla parte di Vaticano,

ipotizzarono che questo fosse possibile poiché era diventato un vampiro e le sue capacità fisiche erano aumentate.

Intanto America osservava anche la nazione teutonica tenere tra le sue braccia il sopracitato vampiro.

L'unica cosa che in quel momento sembrava consolare il tedesco era l'italiano accanto a lui che lo coccolava e gli dava dei dolci baci.

Ma il dolore per la perdita del fratello era troppo forte, sembrava che qualcuno stesse stringendo il suo cuore in una morsa di ferro, il gelo invernale della sua terra era nulla in confronto a quello che sentiva nel petto.

Ma c'era ancora quella candela, quel calore che solo l'italiano gli sapeva donare, una consolazione grande per lui.

Gli era rimasto solo lui, Giappone non dava notizie di se da tempo.

Si sentiva perso, l'unica cosa che lo teneva a terra era, ancora, il caldo abbraccio del ragazzo che amava.

Ad un certo punto suonò il campanello e Germania, riscosso dal suo torpore, si alzò ed aprì la porta principale.

Ciao.”

Il tedesco guardò per un poco la figura davanti a se, poi disse:

Ciao, Svizzera.”

Il biondo chinò il capo in segno di saluto e notò l'ex nazione che si avvicinò a lui.

Ita... Feliciano, ho saputo che ora non sei più una nazione.”

Il ragazzo davanti a lui annuì, guardandolo con gli occhi ambra.

La nazione neutrale incarco un sopracciglio dopo un minuto di silenzio imbarazzante e poi disse:

E io che pensavo che mi avresti sommerso di parole, invece stai in uno strano silenzio, come mai non hai detto nulla?”

L'italiano allontanò lo sguardo, ma il tedesco rispose per lui:

Lo hanno torturato, non può più parlare.”

L'altra nazione si accorse solo in quel momento dei segni sulla pelle del ragazzo che ancora erano visibili, vide anche le unghie innaturalmente corte e gli occhi non più innocenti come una volta dell'italiano.

Vash abbassò gli occhi, e consegnò un cestino al ragazzo.

Non è molto... non so nemmeno se puoi godertelo, ma è un pensiero.”

Il ragazzo articolò con le labbra un grazie, poi guardò il cestino pieno di formaggio e cioccolato.

Abbracciò la nazione e la invitò ad entrare a gesti, ma Vash declinò, doveva tornare dalla sorellina.

E a proposito di fratelli maggiori Romano continuava ad allenarsi con il nonno, giorno e notte, tutto il tempo che poteva e con il massimo impegno.

Le poche pause che si prendeva le usava per Antonio e Feliciano, voleva stare vicino a loro.

Inoltre Ivan e le sue sorelle li andavano spesso a trovare, America non aveva il coraggio di alzare gli occhi su di loro, ma loro gli assicurarono che non c'erano problemi.

Così, dopo un mese infine il giorno giunse. Tutte le nazioni che dovevano combattere si incontrarono in una desolata zona che Russia aveva concesso loro per combattere mentre lui restava con Feliciano.

Germania, sapendo i sentimenti di Ivan per Feliciano, all'inizio non era d'accordo a lasciarlo con lui, ma dopo che Feliciano gli fece capire che Ivan non avrebbe fatto niente a nessuno andò tranquillamente a compiere la sua vendetta.

Voi fate quello che volete,-esordì Romano- ma Vaticano è mio.”

A Ludwig andava bene, Vaticano ci sarebbe stato sicuro a meno che non fosse stato un completo codardo.

Finalmente videro i nemici.

C'erano Cina, Hong Kong, Corea del nord e del sud, India e ovviamente lo stato pontificio.

La lotta iniziò subito, tra vari colpi di pistola, pugni, calci, morsi e pugnali d'argento Romano e Vaticano si ritrovarono faccia a faccia.

Tu...- Esordì Vaticano- mi sembri... diverso.”

Romano ghignò.

Cambio ufficialmente il mio nome da Romano, alias Italia Meridionale, in Italia...”

L'altra n azione non capì cosa stava succedendo, poi un colpo, uno solo, semplicemente sparato da una banalissima pistola, lo colpì in pieno petto.

.... e dichiaro che il Vaticano non è più uno stato, ma un piccolo quartiere di Roma, capitale d'Italia.”

Così lo stato davanti a lui scomparve, semplicemente diventando polvere che, sospinta dal vento, si depositò al centro di una penisola in mezzo al Mar Mediterraneo.

Le nazioni guardarono allibite la scena, nessuno aveva mai visto uno di loro scomparire così in fretta, così semplicemente.

Se vi state chiedendo perchè sia immediatamente diventato polvere ve lo spiegherò io.”

Disse Italia, guardandoli.

Lui non aveva una vera anima, non aveva cittadini che sentivano sul serio di far parte dello stato Vaticano. È per questo che era destinato a svanire.”

Tutte le nazioni si osservavano silenziosamente e poi Corea del sud appoggiò le armi.

Mi arrendo.”

Quasi immediatamente gli altri fecero lo stesso.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Calmati, Feliciano.”

Inutili le parole del russo, il ragazzo non ne voleva proprio sapere di calmarsi, sembrava un'anima in pena.

Si muoveva avanti e indietro per la stanza, senza sosta.

Le nazioni che stavano lì facevano di tutto per calmarlo, ma nulla sembrava funzionare.

Infine suo nonno arrivò nella stanza e lo fece calmare.

Si mise a parlargli in latino, sapeva che la cosa lo rilassava, gli ricordava di quando ancora viveva con lui ed i suoi fratelli, felici e spensierati.

Il povero italiano avrebbe voluto così tanto che in quel momento entrassero i suoi cari per stargli vicino.

Così finì per fissare la porta tutto il tempo, anche mentre beveva il sangue che il nonno gli aveva imposto di prendere per tenersi in forma.

Alla fine l'uscio si aprì.

Germania e Romano gli si gettarono tra le braccia, avevano vinto.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Spesso si dice che i funerali siano tristi, ma tutti decisero che non volevano che quello lo fosse, loro non avrebbero voluto.

Così si fece una cosa all'antica, si vestirono tutti in maniera colorata e resero omaggio a Mina e Prussia.

Sulle tombe bianche e lisce furono poggiati molteplici oggetti, fiori, collane, pietre profumate e persino delle patate!

Ma la cosa che più contava era che erano tutti lì, amici e nemici, buoni e cattivi, biondi e bruni, alti e bassi e di tutte le nazionalità.

Si, c'erano tutti, anche il nuovo Romania, un ragazzo di none Ratzvan Manta piuttosto allampanato, c'erano Austria e Ungheria che si erano rimessi dal conflitto e c'era anche Giappone che, come aveva spiegato lui stesso, era stato costretto nella sua nazione dagli eserciti cinesi e coreani, senza possibilità di contattare il mondo esterno.

Ma alla fine per alcune persone e nazioni bastava che ci fossero quelli importanti accanto a loro, in quel momento nient'altro contava se non la dolce felicità dello stare tutti insieme.

 

 

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

 

Vita di Feliciano: Dopo la fine di tutta la guerra è andato ad abitare in Germania, anche se spesso torna in Italia, per dimenticare i dolori di un'ingiusta e dolorosa esistenza.

 

Vita di Germania: Vive con Feliciano in una villetta nella periferia di Berlino, pensa spesso al fratello e a quello che la guerra gli ha portato via, ma per lui la cosa più importante e che può finalmente stare con il suo Italiano.

 

Vita di Italia: Ora rappresenta tutto il paese, la guerra ha portato tanto dolore ma anche unità, le mafie stanno lentamente sparendo e il sud e il nord si stanno portando allo stesso livello, c'è stato un colpo di stato e dei cittadini che erano a capo della rivolta sono attualmente al potere, anche se in realtà loro non decidono nulla, è il popolo che sceglie.

 

Vita di Spagna: Rimpiange continuamente Prussia e soffre per Feliciano, però vede che finalmente il suo Lovino è cresciuto, e questo compensa quasi tutti i dolori, ma una voragine c'è nel petto della nazione, gli manca il sole.

 

Vita di Inghilterra: Si è di nuovo isolato, non vuole più avere a che fare con nessuno, vuole solo poter stare con il suo piccolo Sealand che non crescerà mai.

 

Vita di America: Ha cercato fino ad ora invano di far aprire Inghilterra, ma non ha ancora mollato.

 

Vita di Francia: Rimpiange Prussia e, nonostante la sua freddezza, sta vicino ad Inghilterra.

 

Vita di Russia: Sta di nuovo in una sola casa con le sue sorelle e va spesso in Germania a trovare Feliciano.

 

Vita di Cina: Il suo stato è debole, ma non vuole arrendersi, ce la farà in un modo o nell'altro.

 

Vita di Giappone: È riuscito dopo svariate ricerche a creare un surrogato del sangue che fosse soddisfacente e l'ha dato alle nazioni vampirizzate. E inoltre ha ufficialmente sposato un personaggio di un anime.

 

Vita di Impero Romano: Si è messo a vagare per questo mondo troppo evoluto per lui, quindi si è ritirato in una foresta, isolato dal mondo tranne che per i suoi nipoti quando li va a trovare. Ma un giorno vedendo davanti a se un uomo dai lunghi capelli biondi disse: “Finalmente mi hai raggiunto.” sorridendo come una volta.

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:

A.D.A.

 

Beh... che dire... è la prima che finisco... sono così contenta! So che come finale è scialbo, ma spero vi sia piaciuta lo stesso. :)

 

Ecco una scena speciale tutta per voi:

 

Ehi, Grecia, non fare l'apatico! Vieni qui e fatti abbracciare!”

No. Turchia, vai a casa, sei ubriaco.”

Le due nazioni erano piacevolmente vicine per Turchia ma fastidiosamente per Grecia che cercava di sfuggire all'abbraccio del turco.

Dai, non ti va di divertirti?”

Chiese il più grande passando la lingua sulla pelle calda dell'altro che di risposta mugugnò un “No.” non molto convinto.

Piano piano le carezze e i baci si fecero più spinti e le nazioni si trovarono nude e gementi l'una sull'altra.

Intanto due paia di occhi li osservavano attenti.

Giappone, stai prendendo appunti per la tua prossima R-18?”

L'otaku sorrise lievemente e fece si con la testa.

Si, Egitto, non ti preoccupare, sto annotando tutto minuziosamente.”

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo Bonus! Una buona cena: la mia nuova casa. ***


Feliciano si godeva la brezza serale, il sole era tramontato da poco e lui stava portando gli antipasti a tavola.

La sua vita era cambiata tantissimo negli ultimi anni, ma non rimpiangeva nulla, stava bene con Ludwig e Ivan andava spesso a trovarlo, come il fratellone.

All'inizio sembrava quasi una barzelletta: due italiani un tedesco un russo e un francese preparano una cena...

Il moro ridacchiò tra se e se, mentre il marito che lo guardava mentre sistemava la tavola rimaneva perplesso.

Feliciano scrollò le spalle e tornò in cucina da suo fratello, che era intento in un... esorcismo? E Francia lo aiutava?

“Esci da questa cucina, inglese!”

Urlò Lovino pronunciando l'ultima parola come avrebbe fatto con l'insulto peggiore del mondo, quindi, ridacchiando, il ragazzo guardò Francia intimidire Inghilterra di allontanarsi se non voleva una nuova guerra dei cent'anni.

Quest'ultimo sembrava più confuso che arrabbiato e alla fine cedette, andando in giardino con Peter per mano, tutti sapevano che era lì soltanto perchè il piccolo Sealand voleva vedere gli 'zii'.

In tutto questo Antonio era rimasto in un angolo della cucina a fare i pomodori ripieni, la sua pelle non era più abbronzata come una volta e sia i suoi occhi che quelli di Francia si adombravano ogni volta che per sbaglio uno chiedeva l'opinione ad un terzo amico che non c'era.

In ogni caso in quel momento il sorriso dello spagnolo sembrava indistruttibile fino a che non si sentì un bambino piangere.

“Lovi, puoi andare tu?”

Chiese implorante all'iracondo italiano che però cedette quasi subito.

“Va bene, ma se stanotte si sveglia gli dai tu da mangiare.”

Disse prima di salire le scale per andare a prendere il suo piccolo dalla culla.

Feliciano sorrise mentre, dopo aver sentito il campanello suonare, andava ad aprire e trovava America, Giappone, Grecia, Turchia, Egitto e le sorelle di Russia.

“Scusate il ritardo- disse Kiku- ma siamo dovuti passare a prendere tutti, abbiamo letteralmente girato il mondo.”

L'ex nazione fece cenno di non preoccuparsi e li fece sedere a tavola, erano tutti lì, Italia con il suo bambino, Matteo, che non voleva riaddormentarsi, Spagna che sorrideva vittorioso perchè i suoi pomodori ripieni erano perfetti, Ludwig vicino a lui che litigava con America mentre Bielorussia intimidiva il fratello con discutibili proposte di matrimonio.

Giappone chiaccherava di gatti con Grecia e Turchia li osservava mentre Francia cercava di coinvolgere Inghilterra in qualche modo.

Anche lui avrebbe voluto parlare di cibo, di gattini e aiutare Artur ad aprirsi, però ultimamente aveva scoperto la gioia del guardare la sua strana famiglia ed i suoi amici.

Erano imperfetti, erano spesso tristi, ma sapevano amare il lato bello della loro vita e apprezzare le cose belle, piccole o grandi che fossero.

Era a casa finalmente.

 

:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.

A.D.A

 

Dopo secoli e millenni ecco il capitolo bonus che avevo promesso!

Baci a tutti e date un'occhiata alla mia nuova fan fiction su hetalia!

http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2425167&i=1

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1591418