Little Things

di WizardSdaughter
(/viewuser.php?uid=314762)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Apparecchiare ***
Capitolo 2: *** Isn't She Lovely ***
Capitolo 3: *** My Heart Will Go On ***
Capitolo 4: *** Green Day ***
Capitolo 5: *** They Don't Know About Us ***



Capitolo 1
*** Apparecchiare ***


 

Angolo autrice:visto che mi hanno chiesto varie cose sulla storia "Il mio Harry", ho deciso di scriverci una storia, in modo che chi vuole sapere come si sn conosciuti i due personaggi può scoprirlo leggendo. Recensite, grazie. Buona lettura da Evy_Felton.

 

 

Little Things

Apparecchiare era una cosa che avevo sempre detestato, fin da piccola. Eppure mentre mettevo quattro piatti al tavolo 6 di un pub, dove lavoravo, era successa una cosa. Una piccola cosa, ma che mi faceva battere il cuore a mille, una little thing che mi dava un'emozione grandissima.

[Vì]

Tutto era cominciato il 28 febbraio:

stavo apparecchiando il tavolo numero 6 del "LightPub", il piccolo e scadente locale dove lavoravo io. Beh, almeno ti pagavano. Era il mio compleanno e, anche se avevo ricevuto un miliardo di messaggi di auguri, non avrei dato nessuna festa. Non era il momento giusto, ecco tutto. Mentre mettevo l'ultimo bicchiere, prima di passare ai piatti, guardai l'orologio: le sette e mezzo. La gente stava cominciando ad arrivare e ben presto i campanellini alla porta non smisero più di stare fermi. Sempre e solo un continuo sdling sdling e drin drin. In effetti quei rumori mi davano un po' fastidio. Ad un tratto ci fu l'undicesimo "drin" ed io alzai lo sguardo infastidita. Un ragazzo alto, con un fisico niente male, si stagliava sulla porta. Era bellissimo. Indossava una felpa col cappuccio ed un paio di jeans consumati.I capelli erano ricci, come i miei.

- E' libero questo posto?- il ragazzo mi si avvicinò, o meglio si avvicinò al tavolo.Lunghi brividi mi percorsero la schiena come dei Go-Kart a tutta velocità. Fissai i suoi occhi verdi e mi sentii fulminata.

- Allora è libero sì o no?- insistette il ragazzo. Cavolo. Belle figure, complimenti Vì.

- S-sì, è libero. Sei da solo?Tolgo gli altri piatti, se vuoi.- balbettai.

- Beh, sono da solo, ma se vuoi sederti tu accanto a me non c'è problema.-

[Harry]

Ma sono impazzito?Tirare fuori una battutaccia come questa davanti ad una ragazza così bella! Che idiota che sono. La guardai: era rossa come la mia maglietta della polo.

- Era solo una battuta- mi affrettai a dire. I suoi occhi, che avevano assunto un luccichio strano, si spensero. Bene, fantastico. Magari avevo detto proprio la cosa giusta ed ora mi ero rovinato sul finale.

- Certo, sapevo che era una battuta. Vuoi qualcosa da bere?- mi chiese gentilmente, anche se con degli spruzzi di tristezza nella voce.

- Vì! COSA FAI ANCORA Lì?E' MEZZORA CHE PARLI CON LUI!CI SONO ALTRI CLIENTI!- disse un uomo prima che potessi rispondere. Pensavo che quella ragazza se ne sarebbe andata via dal mio tavolo invece rimase.

-NON POSSO SCAMBIARE DUE PAROLE CON UN CLIENTE?SE NO, ALLORA E' MEGLIO CHE ME NE VADA!- gridò rossa di rabbia. Si capiva che era un bel po' di tempo che si teneva tutto dentro.

-Sì, VATTENE! SEI LICENZIATA!- urlò l'uomo. La ragazza corse via con le lacrime agli occhi. La seguii. Volevo capirla, ormai non me la potevo più scordare.

[Vì]

Avevo rovinato tutto. Non avevo più un lavoro! Che cosa avrei fatto?! Per di più avevo fatto la figura della isterica con quel ragazzo! Alzai gli occhi al cielo, un cielo stellato, mentre mi sedevo su una panchina.

- Non te la prendere- disse una voce. O meglio la voce. Mi voltai e vidi una massa di riccioli corrermi in contro.

- Harry. Harry Styles- mi disse.

- Vì- risposi arrossendo.

- Senti, so che sembro uno di quegli idioti che pensano di conquistare le ragazze subito, ma tu sei veramente simpatica e...bella. Quindi ti andrebbe di uscire con me?-. Rimasi senza fiato ma annuii. Harry, dopo il mio sì, si alzò, mi strinse la mano e se ne andò. Quando guardai la mia mano vidi un bigliettino.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Isn't She Lovely ***


                                              Little Things  
     
                  Isn’t She Lovely….
 
[Vì]
 
Aprii quel bigliettino: sopra c’erano scarabocchiati 10 numeri. Sotto c’era scritto spero che chiamerai. Arrossii, anche se Harry ormai se n’era andato, e ripiegai il bigliettino, poi me lo ficcai in tasca.
 
Passarono tre giorni: tutte le volte che mi avvicinavo al telefono per comporre il numero di Harry, mi venivano i crampi allo stomaco e mollavo il cellulare sul letto.
 
[Harry]
 
Che bella che era stata, quella sera. In mente avevo ancora i suoi occhi, verdi come i miei. Tutte le volte che pensavo a lei, a Vì, ero felicissimo. Ma nella mia felicità c’era anche un miscuglio di ansia e tristezza: erano passati 3 giorni e lei non si era fatta viva.
Passavo le giornate a fissare il mio I-Phone, che non era più interessante quanto prima. Lei non mi aveva chiamato. Quelle parole mi facevano male alla pancia.
Ad un tratto il mio telefono, che improvvisamente non era più noioso, squillò, lasciando partire la canzone Isn’t she lovely. Subito lo afferrai: numero sconosciuto. Il cuore mi batteva fortissimo. Risposi.
  • Pronto, chi parla?-
  • Harry, sono Vì, la ragazza dell’altra sera-.
  • Ciao Vì!-
  • Senti, se non ricordo male mi avevi chiesto di uscire con te-
  • Ti ricordi benissimo-
  • Allora…sei libero venerdì?-
  • Certo, che cosa vuoi fare venerdì?-
  • Pensavo di andare a vedere il Titanic al cinema, lo ripromettano per il centenario…-
  • D’accordo. Prima però andiamo a mangiare al McDonald’s-
  • Sì. A venerdì allora-
  • A venerdì-.
 
[Vì]
 
Wow. Ero al settimo cielo! Quel ragazzo mi aveva…beh, mi aveva rubato il cuore. Sapevo che sarei uscita con lui solo venerdì, ma iniziai a cercare lo stesso l’abito giusto da indossare quella sera.

Angolo autrice: lo so è un po' corto, ma prometto che il prossimo sarà più lungo! Ah, nel prossimo compariranno anche Louis, Zayn, Niall e Liam. Evy

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** My Heart Will Go On ***


Little Things Capitolo 3: My heart will go on [Vì] Dopo due giorni riuscii a trovare i vestiti                                 Little Things
Capitolo 3: My heart will go on
 
[Vì]
 
Dopo due giorni riuscii a trovare i vestiti giusti: non fraintendetemi, io avevo sempre odiato vestirmi alla moda e con quello che le ragazze chiamavano “gusto”. Ma quella sera era davvero importante per me e dovevo essere carina e ben vestita. Tuttavia lo stile “Vì” rimase nei miei vestiti: indossai la mia collana (creata da me) con la civetta e mi misi gli orecchini a gelato, creati anche loro da me.
 
Poi arrivò quella sera. Raggiunsi il McDonald’s con mezzora d’anticipo, ma notai con piacere che anche Harry era lì. Forse era emozionato anche lui, come me.
Era vestito non troppo elegante, con dei pantaloni neri, una maglietta bianca e una giacca sportiva.
  • Come sei bella stasera- mi disse appena mi avvicinai.
 Arrossii, ma non potei dargli torto: l’ultima e l’unica volta che mi aveva visto indossavo il grembiule del pub ed una tuta vecchissima.
  • Andiamo?- chiesi io e lui annuì.
 
[Harry]
 
Entrammo nel fast food e cercammo un posto libero per mangiare in santa pace. Non era facile: era venerdì e un sacco di ragazzini avevano preso posto nei tavolini sporchi del McDonald’s. Alla fine una giovane coppia si alzò e noi ci sedemmo. Le sedie non erano molto pulite ma Vì non sembrò darci troppa importanza e si sedette, sistemandosi il vestito viola.
  • Vado ad ordinare, cosa vuoi da mangiare?- le chiesi.
  • Un McChicken e i Nuggets- mi rispose.
 
Raggiunsi il bancone e mi misi in fila. Dopo un tempo che mi sembrò infinito, venne il mio turno. Il cassiere prese la mia ordinazione, sistemandosi in continuazione il cappellino del ristorante, che era visibilmente più grande della sua testa. Aveva un’aria familiare. Iniziò a chiacchierare, dimenticandosi completamente il cibo che avevo appena ordinato. Fu in quel momento che lo riconobbi.
  • Louis! Che ci fai qui?- esclamai. Louis era un mio vecchio amico, avevamo frequentato la stessa scuola media.
  • Harry? Ne è passato di tempo, eh? Io qui ci lavoro mio caro. Tu invece? Sei qui da solo?- rispose.
  • No, c’è anche una ragazza, Vì -.
  • Uhuhu, nuova fiamma?-
  • No, però mi piace. Adesso te la presento- e andai a chiamare Vì. Lei fece subito amicizia con Louis: scoprii che avevano anche la stessa chiacchierata instancabile, cosa che mi rendeva un po’ geloso.
  • Ciao, io sono Louis Tomlinson, ma tu puoi chiamarmi Louis, anche se gli amici mi chiamano Tommo, carino come soprannome vero?Io adoro le carote e se le vuoi te le regalo con il cibo che hai appena ordinato, visto che sei amica di Harry. Sai io e lui ci conosciamo da tanto ma ultimamente avevo perso ogni contatto con lui- aveva detto lui tutto d’un fiato.
E lei gli aveva risposto altrettanto velocemente: - Ciao Louis io sono Vì, mi farebbe piacere chiamarti Tommo, ma anche Louis va bene. No grazie non voglio le carote perché io e le verdure non andiamo proprio d’accordo. Sono contenta che tu abbia ritrovato Harry, mi rendo conto che siete molto amici-.
 
[Vì]
 
Cavolo, quel Louis era simpaticissimo e anche molto carino. I suoi occhi azzurri mi avevano colpito subito.
Avevo intenzione di rimanere alla cassa a chiacchierare ancora un bel po’, ma le persone dietro di me si stavano arrabbiando in un modo…
Salutammo Louis e, dopo aver preso il cibo, tornammo al tavolo. Notai con molto piacere che Harry aveva voluto a tutti costi che io e lui tornassimo al tavolo, mentre parlavo con Louis.
  • E’ simpatico quel Louis vero?- chiesi.
  • Oh, sì molto simpatico. Ho notato che andavate piuttosto d’accordo…- mi rispose il riccio.
  • Non sarai mica geloso?- sorrisi beffarda.
  • Io, geloso? No, mai… Beh forse un pochino-.
  • Ah, lo sapevo! Non devi essere geloso, dopotutto ho accettato di uscire con te, non con lui-. Harry mi sorrise, sollevato.
 
Dopo venti minuti uscimmo dal locale (dopo aver salutato Louis che stava per ricominciare uno dei suoi lunghissimi discorsi). Ci avviammo verso il cinema e, ad un tratto, Harry mise il suo braccio sulla mia spalla, costringendomi ad avvicinarmi a lui. Non mi dispiaceva affatto quel gesto, anzi ero piuttosto felice.
Il cinema era piuttosto vecchio ma il film si vedeva bene. Poi, quando venne la parte finale, dove Rose ritrova tutti i morti del Titanic e bacia il suo amato, Harry mi guardò e, nella penombra della stanza, avvicinò lentamente le sue labbra con le mie. Arrossii violentemente, sentivo che il cuore stava per esplodermi. Ma delle stupide luci rovinarono il momento e Harry si ritrasse imbarazzato.
  • Ehm, andiamo?- dissi.
  • Certo-.
 
Uscimmo dal cinema rossi in volto. Imboccammo la strada per tornare a casa mia, quando un ragazzo ci travolse correndo.
  • Scusate…- mormorò. Poi si nascose dietro Harry.
  • Malik! Sappiamo che sei lì! Adesso veniamo a prenderti e insegniamo ai terroristi come te le buone maniere!- dei ragazzi ci si avvicinarono pericolosamente.
  • Che succede?- disse Harry. Era molto più alto dei ragazzi e sembrava anche più pericoloso. Sembrava che anche quei teppisti se ne fossero accorti.
  • Ehm…niente…adesso ce ne andiamo- dettero una spinta al ragazzo che si era nascosto dietro Harry e corsero via.
 
[Harry
]
 
  • Perché ti stavano inseguendo?-
  • Perché sono metà pakistano, inglese e irlandese- rispose il ragazzo. Aveva capelli neri, un ciuffo fichissimo, e occhi color nocciola.
  • Io sono Vì - disse la ragazza, che aveva assistito alla scena sbalordita.
  • Zayn, Zayn Malik - disse il ragazzo.
  • Io sono Harry – mi presentai.
  • Grazie per averli spaventati, ma credo che domani mi daranno una bella passata…- mi ringraziò Zayn.
  • Non ti preoccupare, basta che fai così- e iniziammo a fare una finta lotta, con Vì che assisteva divertita.
  • Domani ci proverò! Arrivederci, spero che ci rivedremo!- ci salutò Zayn e corse via.
  • Forte quello Zayn!- dissi a Vì.
  • Già!- rispose fissandomi con quegli occhi verdi. I capelli mossi e marroni le ricadevano sul viso. Era veramente carina. La presi per mano e la scortai fino a casa.
  • Potremmo rivederci- disse lei.
  • Mi pare una fantastica idea- risposi con il cuore che batteva come un tamburo.
  • Casomai ti chiami io, d’accordo?-
  • Sì, a presto- lei mi diede un bacio sulla guancia e io arrossii. Poi, dopo che Vì ebbe chiuso la porta, mi incamminai per la strada di casa, distrattamente. In mente avevo solo cinque parole: My Heart Will Go On. Quella era la canzone che avrei ascoltato di più durante la settimana.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Green Day ***


 Little Things
 
Green Day
 
 
[Vì]
 
-Potremmo rivederci-. Avevo detto questo a Harry tre sere prima. Il cuore mi batteva come un tamburo mentre le mie labbra sfioravano la sua pelle liscia e profumata. I suoi ricci mi avevano sfiorato delicatamente quando mi aveva salutato. Era stato stupendo.
Ora me ne stavo lì, seduta su un’insignificante panchina verde bottiglia, che osservavo un paio di rondini che si rincorrevano cinguettando. Tanti bambini con le loro mamme giocavano in quel parco, il vento che scompigliava loro i capelli.
In mente avevo ancora i suoi occhi verdi, come i miei ma molto più belli. Mi sembrava che quella giornata non potesse essere meglio. Era un giorno verde, quello. Proprio un green day. Mi alzai, decisa ad andare a casa e ad ascoltare una canzone dei Green Day, per l’appunto, e iniziai a saltellare per il vialetto verso casa. Adoravo saltellare. Lo facevo sempre da piccola e farlo anche da grande mi faceva ricordare la mia infanzia.
Ad un tratto una massa di capelli rossi mi si fermò davanti.
- Guarda chi si vede! La nostra cara Vì! Da quanto tempo è che non ti fai sentire?- disse.
Era Kathleen Bonnie Pulliam. Per me era semplicemente Kat, la mia migliore amica dagli occhioni azzurri e i capelli rossi.
  • Kat, ci siamo viste ieri- le ricordai sorridendo.
  • E ti sembra poco?- sghignazzò – Hai rivisto Harry?-.
  • No, ma credo che gli telefonerò presto- risposi.
  • Dove…- iniziò Kat. Poi il suo discorso fu interrotto da un ragazzo – Ehi Vì!- gridò lui.
Mi si avvicinò e lo riconobbi. Era Zayn, il ragazzo dell’altra sera. Kat arrossì quando gli occhi nocciola di Zayn e i suoi si incrociarono. Anche a lui successe lo stesso.
  • Ciao Zayn. Ti presento Kathleen - e indicai la mia migliore amica che, per la prima volta in vita sua, non sapeva se darsela a gambe o sparire. Si vedeva lontano un miglio che se ne era innamorata, o meglio si era presa una cotta. Innamorarsi era diverso. Ci si innamora solo quando la persona si è conosciuta e si sta bene con lei.
  • Piacere! Io sono Zayn Malik, ma tu puoi chiamarmi Zayn. E ti assicuro che solo le ragazze veramente carine possono chiamarmi Zayn, altrimenti devono chiamarmi “Signor Malik”- e rise.
  • K-Kat- mormorò Kathleen.
  • Ho visto Harry l’altro giorno. Non fa che parlare di te- mi disse Zayn e io sentii il familiare rossore invadermi le guancie. Allora non si era scordato di me, di noi.
  • Uhuhu- disse Kat, che era tornata normale e non più rossa come un pomodoro.
  • Per me loro dovrebbero stare insieme- disse Zayn a Kat.
  • Anche per me- rispose Kat.
  • Sì, stanno bene insieme- e così via. Sembrava che io non fossi presente. Mi schiarii la gola per avvertire i due che ero lì. Dicevano di me e Harry, ma non si erano accorti che la freccia di cupido aveva colpito anche loro.
Salutammo Zayn (che diede il suo numero a Kat) e ci avviammo verso la gelateria. Lungo la strada sentimmo le voci di due ragazzi.
  • Liam, vai più piano! Il tuo skate è nuovo! Il mio ha sette anni!- gridò uno dei due all’altro. Incuriosita dagli skate dei due, mi erano sempre piaciuti gli skateboard, mi avvicinai. Un ragazzo biondo, con occhi azzurri e due irresistibili guanciotte, stava sistemando le ruote del suo skate. Un ragazzo castano, con occhi marroni e alto gli sedeva accanto. In mano aveva lo skate più bello che avessi mai visto.
  • Posso vederlo?- chiesi. Era più forte di me.
  • Ti piacciono gli skate?-
  • Tantissimo- e il ragazzo castano me lo porse.
  • Sei la prima ragazza che vedo a cui piacciono gli skate- disse sorridendo il biondo.
  • Davvero?-
  • Sì. Io sono Niall -.
  • Vì -
  • Io sono Liam-.
  • E, per colpa di due skate, Vì non mi calcolò più!- piagnucolò Kat – Io sono Kat - aggiunse in fretta.
  • Piacere-.
 
Dopo un’accurata occhiata ai due skate salutammo i due e tornammo a casa, dato che ormai per il gelato era troppo tardi.
 
 
[Harry]
 
Green Day, Green Day…possibile che in quel negozio non ci fosse il loro cd? Proprio oggi che mi sembrava un giorno adatto alle loro canzoni! Uscii sconsolato, lasciando che il vento mi scompigliasse i capelli. In mente avevo il suo profumo, i suoi occhi. Vì. Due lettere. Un nome così semplice eppure così intrigante. Tre giorni. Erano passati tre giorni dalla cena più bella della mia vita. E quella sera giurai che l’avrei rivista, ma quando?
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** They Don't Know About Us ***


 Little Things:
Capitolo5: they don’t know about us
 
[Vì]
 
Stavo facendo il cambio dell’armadio. Una cosa odiosa. Inoltre a me non me ne fregava niente, quindi perché dovevo farlo? Avevo 19 anni e la mia mamma veniva ancora a casa mia a controllare che tutto fosse in ordine. Sbuffai, facendo ondeggiare una ciocca di capelli che avevo davanti agli occhi, mentre mi chinavo per rimettere la pila di magliette invernali nella scatola. Estate. Dopo tanto tempo sarebbe arrivata. Chissà dove andava Harry, durante l’estate…E che c’è di meglio di chiederlo al diretto interessato? Presi il mio telefono e digitai il numero di Harry. Uno squillo. Due squilli, tre, quattro e poi…
- Pronto?- chiese una voce gentile.
- Harry, sono Vì -
- Vì!! Ciao!-
- Senti, cosa fai durante l’estate?-
- Che domanda inaspettata…non so perché?-
- Potevamo fare qualcosa insieme…- suggerii distrattamente, come se non mi interessasse più di tanto.
- Sai, cosa? Discutiamone davanti ad un gelato! Sei libera?-. Gettai un’occhiataccia alle magliette e dissi – Certo, tra mezzora alla gelateria al parco-.
- D’accordo principessa. Non vedevo l’ora di rivederti- e riattaccò.
Wow. Era tutto quello che riuscivo a pensare.
Mi tolsi la tuta e indossai dei jeans attillati e una maglietta della converse. Indossai, inoltre, le mitiche scarpe. Le mie, di Converse, erano viola e nere, tutte consumate e sporche. Erano un po’ le mie compagne d’avventura, ci avevo corso, saltato, ancora corso e stando in punta di piedi con loro, avevo dato il mio primo bacio. Me lo ricordavo ancora…Shaun. I capelli marroni e gli occhi scuri. Il sorriso sempre  beffardo…me lo ricordavo.
Cercai di pensare solo ad Harry e corsi giù per le scale, mentre mandavo un messaggio a Kat:Ehi, indovina, vedo Harry alla gelateria.
Mi chiusi la porta alle spalle e sentii un beep: Ci vai adesso? Anche io e Zayn andiamo lì adesso.
Risposi di sì con un “uhuhu” di accompagnamento e optai su un gelato per quattro.
 
 
[Harry]
 
Mi piaceva la gelateria. E mi piaceva la ragazza con cui sarei dovuto andarci. Presi l’ultima giacca sportiva ancora pulita e mi chiusi la porta alle spalle. Sentii un beep: era un messaggio di Zayn.Veniamo anche io, Kat, Louis, Liam e Niall.
Tutta quella gente? Sbuffai, mentre inviavo un ok disperato. Kat era la migliore amica di Vì, Zayn il suo nuovo amore (o così mi diceva Vì), Louis era simpatico ma lui e Vì avrebbero cominciato una chiacchierata gigante. Liam e Niall erano miei amici, erano miei compagni di calcio. Ci sapevano fare con le ragazze e al momento giusto, ne ero certo, mi avrebbero lasciato solo con lei. Con Vì.
Quel pensiero mi rallegrò e, senza pensarci, saltellai come faceva lei. Per gli altri era pazza, stramba, per me era fantastica in tutta la sua semplicità.
Arrivai alla gelateria e notai che Louis, Niall, Liam, Zayn e, quella che doveva essere Kat, erano tutti seduti ad un tavolino.
- Un po’ toppa gente?- disse una voce alle mie spalle.
- Vì - sussurrai, prima che mi desse un bacio sulla guancia. Prendemmo altre due sedie e ci unimmo al gruppo.
Ordinammo sette gelati, poi parlammo dell’estate. Notai che Zayn stringeva la mano a Kat. Vì se ne accorse e mimò un “dopo ti spiego”.
Alla fine, decidemmo che saremmo andati tutti al mare per una settimana, a luglio.
 
Dopo la conversazione Vì mi prese per mano e mi portò lontano dagli altri.
- Kat e Zayn stanno insieme- mi disse ridendo.
- Davvero?-
-Sì – mi fissò negli occhi. A volte avevo l’impressione che indovinasse i pensieri degli altri guardandoli negli occhi. E infatti…
- C’è qualcosa che vuoi dirmi?- e indovinò. Ora che Kat e Zayn erano fidanzati, volevo che lo fossimo anche io e Vì.
- Mi chiedevo…se…beh…vuoi essere la mia ragazza- la osservai, cercando di capire i suoi sentimenti in quel momento. Ma non feci in tempo, perché lei mi abbracciò sussurrando un “sì”.
Poi le sue labbra toccarono le mie. Che bello…
 
 
[Vì]
 
 
Era esattamente come con Shaun. Forse meglio. Lui ricambiò subito il mio bacio. Non mi interessava se gli altri ci vedevano.
Quando ci staccammo, vidi che Kat e Zayn facevano lo stesso. Sorrisi, poi salutai Harry e gli altri e corsi via.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1591831