yellow raincoat.

di bieberslove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologue. ***
Capitolo 2: *** chapter one. ***
Capitolo 3: *** chapter two. ***



Capitolo 1
*** prologue. ***


Sono Kate Williams, sono nata il 14 luglio 1995 a San Francisco, ma questo lo sapete già.
Ho i capelli lisci e neri lunghi quasi all'altezza del fondoschiena e gli occhi azzurri, posso sembrare la tipica brava ragazza, ma credetemi, sono tutt'altro.
Ogni sera una festa di versa, alla quale finisco sempre per ubriacarmi fino a dimenticare anche il mio nome. Dio solo sa quante sigarette mi fumo.
Spesso a tirarmi fuori da queste mie bravate, è sempre lui, il mio migliore amico, Justin.
E' sempre lui che riesce a trovarmi in qualsiasi angolo della città per poi portarmi al college. Non crediate che sia un bravo ragazzo, altrimenti non sarebbe il mio migliore amico, esce di solito con la sua banda di amici di cui faccio parte anch'io e credetemi, non giocano a burraco.
Justin è sempre stato il mio angelo custode, e certe volte invece di salvarmi da ogni situazione, vorrei poterlo salvare io, ma non me lo permette. E' sempre stato molto protettivo nei miei confronti, mi tratta come una sorella minore, e io semplicemente lo vedo come mio fratello. 
A volte ho la sensazione che quando mi salva, è perché vorrebbe essere salvato lui. Da cosa? 
Lui non ha avuto un infanzia serena, e credo che non sia nemmeno degna di essere chiamata infanzia, quella che ha passato. 
Tra il padre che maltrattava la mamma, lui che cercava di difenderla ma senza alcun risultato, di quante volte è stato picchiato solo per divertimento di quella bestia che dovrebbe essere suo padre, diventò un autolesionista.
Ma poi incontrò me, e l'aiutai ad uscirne.Ne siamo usciti insieme, mi ha reso più forte e se sono la persona che sono adesso è solo grazie a lui. Ci vedevamo ogni giorno, e ogni volta dovevo disinfettarli le ferite che pian pian diventavano sempre più profonde. Vedere il proprio migliore amico sanguinare per colpa di qualcuno non è una cosa da niente. Provavo solo odio verso quella persona che si ritrovava come padre. Quante volte ho provato ad uscire da questa situazione, a mettere fine a tutto ciò, ma la risposta era sempre la stessa.
'Kate, questa è la mia vita. Che mi piaccia o no, è così che deve andare'. 
Crede che quello che gli succedeva ogni giorno fosse la punizione che si meritava, quando invece era un ragazzino normale, degno di vivere una vita normale. 
Finquando non arrivò il giorno del suo diciassettesimo compleanno, al quale decidemmo di scappare insieme. Simile ad una fuga d'amore, ma scappammo solo dalla realtà, da quello che dovevamo subire ogni giorno. E tutt'ora viviamo insieme nel college di Phoenix.
Abbiamo bisogno l'uno dell'altra per andare avanti, nient'altro.




spazio autrice.
ciao a tutte, è la mia prima ff, siate buone lol. 
prima che mi sbranate, so che Justin è nato il 1994, però volevo che avesse 19 anni, lol. 
passiamo a noi, non sono l'unica a gestire la storia, ma c'è anche la mia migliore amica ehisexyharold.
spero vi piaccia, lasciateci una recensione, sarei felice di sapere il vostro parere.


@bjeberstoy e @mjlesmile on twitter.

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Capitolo 2
*** chapter one. ***


La sveglia suonò facendomi sobbalzare dal sonno, scesi dal letto e corsi in bagno a prepararmi.
Mi misi degli shorts di jeans e una maglietta azzura con delle vans dello stesso colore, raccolsi i miei capelli in una treccia  disordinata, mi misi un filo di trucco e scesi giù nella sala pranzo, dove tutti gli studenti si recavano per fare colazione.
Mi guardai intorno per cercare Justin e gli altri miei amici, ma vidi solo ragazzi che si azzuffavano o atti di bullismo in pubblico.
Mi sentì chiamare e mi voltai, e vidi Justin, Chaz, Ryan, Dave, Cait e Samantha, che noi chiamavamo Sam, venirmi incontro. 
Salutai tutti con un bacio sulla guancia, regalando a Justin anche un abbraccio. Ci sedemmo al tavolo per fare colazione, mangiai una ciotola di cereali con del latte, gli altri la stessa cosa.
"Kate, che hai alla prima ora?" mi chiese Chaz.
"Biologia, tu?" gli risposi mandando giù un po di latte.
"Anch'io, andiamo insieme più tardi?" sorridendomi.
"Okay." sorrisi a mia volta.
"Non dovevo accompagnarti io?" s'intromise Justin con un espressione infastidita.
"No, oggi no. Mi accompagna lui, ti dispiace?" risposi.
"No, affatto." si ammutolì.
Si creò un imbarazzante silenzio, si sentiva solo il rumore del latte che mandavo giù. Posai il bicchiere, e ad interrompere quel silenzio fu la risata di Chaz.
"Perché ridi?" chiesi. Non rispose per il troppo ridere, indicò la mia faccia e io assunsi un espressione confusa mentre lui si alzò e si avvicinò a me.
"Sei sporca qui" disse pulendomi con un fazzoletto a due centimentri dalle mie labbra, arrossii e risi di gusto guardandolo negli occhi.
Vidi Justin assumere un espressione infuriata, seguito da un pugno sferrato sul tavolo. Si alzò e andò via, senza degnarmi di uno sguardo. Non capì il motivo del suo comportamento, perché se ne era andato così? Decisi di non pensarci, che gli avrei parlato dopo, dopodiché con Chaz mi recai in aula.
"Che aula è?" mi chiese.
"Aula A, nel secondo piano." risposi guardandomi intorno nella speranza di trovare Justin, per parlargli prima di entrare in aula, ma non c'era.
"Okay, siamo arrivati. A più tardi allora, ti aspetto fuori l'aula alla fine dell'ora.
"Grazie." lo salutai con un bacio sulla guancia.



Passarono tutte le ore scolastiche, andammo a mensa, dove mi aspettavano tutti.
Mi sedetti al tavolo e nonostante avessi il cibo davanti non mangiai per niente, avevo bisogno di parlare con Justin, mi mancava anche se non ci parlavo da neanche cinque ore. 
Finimmo di mangiare dopo poco, e i ragazzi ci accompagnarono ai nostri dormitori. Quando entrai decisi di farmi una doccia, e più tardi sarei andata dal mio migliore amico per parlarci.
Presi l'intimo, un pantaloncino di una tuta blu e una canottiera azzurra con le vans nere. Aprii il getto d'acqua e mi ci fiondai dentro, dimenticandomi di tutti i miei problemi.
Uscì dopo una decina di minuti, mi vestii e avvertii Sam che uscivo. Presi il mio cellulare e le mie malboro rosse, e me ne andai. 
Iniziai a cercarlo per il dormitorio maschile, ma non c'era nessuno. Non bussai nella sua stanza, sapevo che lui tornava la sera solo per dormirci.
Stavo per arrendermi, quando sentii la sua risata. L'avrei riconosciuta tra mille, era così bella e non mi sarei mai stancata di ascoltarla, ma dovevo assolutamente parlarci.
Sfortunatamente, non era solo. C'erano dei suoi amici con lui, che io conoscevo a malapena, ma che odiavo. Uscii da dove ero nascosta e quando mi vide smise di ridere. I suoi amici se ne accorsero, e si girarono tutti verso di me. 
"Bambolina, ti unisci a noi?" disse uno di loro, Mark Anderson. Era bello, ma sfacciato e puttaniere.
"Sparisci Mark, tu e la tua banda." risposi incrociando le braccia. Alle mie parole sparirono, la mia reputazione nella scuola non era una delle migliori. Finisco sempre in risse pesanti, e sanno che non gli conviene.
"Devo parlarti." gli dissi.
"Io non ho niente da dirti." mi rispose portando una sigaretta alla bocca.
"Voglio solo sapere cosa ti è preso oggi. Quel comportamento non l'hai mai avuto, almeno non con noi." dissi guardandolo negli occhi, che io amavo tanto. Ma in quel momento, sembravano vuoti. Non trasmettevano emozioni, era arrabbiato e deluso, e io non conoscevo il motivo. 
"Cosa c'è? Ti ho sempre accompagnata io in classe, ti venivo a prendere e ti accompagnavo nella tua stanza. Adesso tutto questo lo fa Chaz, no? E come se non bastasse ti fai anche pulire le labbra da lui. Che c'è, ti sei innamorata per caso? mi rispose sbraitando.
"E' per questo? Justin, non potrei mai sostituirti, lo sai. Io non mi sono innamorata di lui, siamo solo buoni amici, e anche se oggi mi ha accompagnata in classe non vuol dire che debba farlo anche domani e in tutti gli altri giorni. Non credi di esagerare?" dissi calma. 
"Hai ragione, scusa. Ma per un momento ho creduto che tu preferisca lui a me, che lui ti possa dare quello che non ti do io." disse dolcemente e accarezzandomi una guancia.
"Non succederà mai, te lo prometto. Sei l'unico per me." dissi abbracciandolo. 
"Dai vieni, ti accompagno al dormitorio. " disse. Annuii e camminammo per una decina di minuti, fino ad arrivare alla mia stanza, 212. 
"Allora io vado, ti chiamo dopo. Ti voglio bene, piccola." disse baciandomi la fronte.
"Okay, ciao Justin. Ti voglio bene anch'io." dissi guardandolo mentre se ne andava. 
Entrai e vidi Sam venirmi incontro.
"Ehi, ci hai parlato?" mi disse scendendo dal divano per venire accanto a me.
"Si, tutto risolto." dissi senza dire altri dettagli. 
"Oh, meglio così allora." rispose sorridendomi. 
Mi vibrò il cellulare, e lo estrassi dalla tasca per vedere chi mi stesse cercando.

From: Justin.

Text: Domani mattina vengo a prenderti fuori la tua stanza, e dopo ti accompagno in classe. Non prendere impegni con Chaz, ti voglio bene. xx

sorrisi al messaggio e risposi.

To: Justin.

Text: Va bene, promesso. Ti voglio bene anch'io. xx

"Ordiniamo una pizza? non ho voglia di cucinare!" mi urlò Sam dalla cucina. 
"Per me una margherita!" urlai a mia volta per farmi sentire.
Dopo aver chiamato, dopo neanche venti minuti arrivarono le pizze, mangiai e andai a letto dopo aver letto il mio libro preferito: Le pagine della nostra vita, di Nicholas Sparks.





spazio autrice. 
ciao bellissime, diueiolke. vi ringrazio per le quattro recensioni, siete troppo carine, aw. furfjk 
il primo capitolo ha avuto già più di 400 visualizzazioni, grazie a tutte, davvero. 
ieri sono andata a comprare believe acoustic, udiejdke è perfetto, anche se non vi interessa lol.
anyway, ditemi come vi sembra e recensite in tante, un bacio. c:

@mjlesmile and @bjeberstoy on twitter. 

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Capitolo 3
*** chapter two. ***


La voce squillante di Sam dal salotto mi fece svegliare, e svogliatamente decisi di alzarmi.
"Ti ho sentita, ora mi preparo." le urlai per farmi sentire.
Non avevo nessuna voglia di affrontare una nuova giornata, ultimamente non sta andando tutto rose e fiori, anzi. Litigo più spesso con Justin e gli altri, inoltre le mie bravate peggiorano e il mio migliore amico non c'è più come prima. Non so se lo fa di proposito o meno, di solito passavamo interi pomeriggi insieme, adesso al massimo mi accompagna in stanza. Tutti in quell'istituto invidiano il nostro rapporto, ci prendono addirittura per fidanzati. Non solo perché stiamo sempre insieme, ma perché è iperprotettivo nei miei confronti, dolce e comprensivo nei miei confronti. Con gli altri moltra un altro  completamente differente, diciamo che ha una doppia personalità e quella vera la mostra solo a me e ai suoi amici. Ma è da un po che Justin con noi sembra assente, quasi come se non gli importasse nulla di noi. Avrei aspettato che gli passasse, non volevo costringerlo a parlare di nuovo. 
"Kate, ti sei addormentata nella vasca?" mi rimproverò urlando dal salotto. 
Cazzo, mi ero immersa nei miei pensieri e avevo completamente dimenticato di prepararmi. Corsi a prendere l'intimo e mi gettai subito in doccia. 
Uscii dopo dieci minuti e mi diressi davanti all'armadio. Decisi di mettere un jeans chiaro e una maglietta bianca e le mie inseparabili blazer nere.Mi aggiustai i capelli, misi il trucco e andai in salotto.
"Ah, ce l'hai fatta. Dai muoviti, i ragazzi sono qui fuori." disse Sam prendo lo zaino e dirigendosi fuori.
C'erano tutti, tranne Justin. Mi aveva promesso che sarebbe venuto.
"Dov'è Justin?" domandai ai ragazzi. 
"Oggi non viene, credo che salta le lezioni." mi disse guardando lo schermo del cellulare.
"Oh, okay." risposi. 
C'ero rimasta male, volevo stare un po con lui, ma non importa, sarà per la prossima volta allora.
"Andiamo?" disse la voce squillante di Sam.
"Certo." rispose Dave.
Dave era nel nostro gruppo ma non parlava spesso, era entrato da poco. Non credo si sentisse del tutto a suo agio con Justin che lo minacciava di non avvicinarsi a me e a Sam. 
Però dopotutto era gentile con noi, e io gli volevo bene. Sapeva sempre farmi ridere e non c'era giorno in cui non ti chiedeva come stavi, era adorabile.
Entrammo nella sala pranzo, o meglio colazione, visto che li si faceva solo quello. 
Prendemmo il solito, una tazza di cereali e del latte, e in dieci minuti finimmo tutto. Mancava ancora mezz'ora alla fine delle lezioni, e così rimanemmo lì ancora un po, a parlare del più del meno.
Ma io non parlavo, pensavo a Justin, almeno a ciò che stava succedendo a Justin. Non sopportavo il fatto che mi stesse trascurando, avevo bisogno di lui. Mi aveva sempre riservato tutte le sue attenzioni, perché adesso non lo faceva più? Aveva trovato un altra migliore amica? Non facevo abbastanza per lui? Decisi di non pensarci e unirmi al discorso.
"E' con Amy, quella del terzo anno." disse Chaz, e mi chiesi subito a chi si riferisse.
"Ma chi, la mora con gli occhi verdi?" disse Ryan sorpeso, continuai a non capire.
"Si esatto, quella. Dice che però ci sta solo parlando e stanno diventando buoni amici, non vuole scoparsela." rispose il moro. 
"Mi sembra ovvio, di viso non fa impazzire nessuno, e neanche di fisico." disse Sam.
"Di chi parlate?" chiesi ai ragazzi.
"Justin." disse ovvio Ryan. 
Di Justin? Come di Justin? Si stava sentendo con un altra ragazza e io non lo sapevo? 
"Cosa?" dissi sconcertata.
"Si, non te ne ha parlato? Sembra che ti stia sostituendo, Kate." disse Chaz. 
"Chaz, smettila." disse fulminandolo Sam. 
"No, non importa, tanto non mi interessa." dissi. Mentivo.
Mi interessava eccome. Non volevo che Justin si dimenticasse di me, non olevo che mi sostituisse. Per me lui era insostituibile. Era quella persona che si incontra ogni cent'anni, quella persona che se stai male corre da te con film, gelato e coperte per consolarti. Il nostro rapporto è così, e non deve cambiare per una ragazza che neanche lo conosce. 
"Si invece, si vede." disse Dave.
"No, e ora andiamo, fra cinque minuti suona e devo ancora prendere i libri dall'armadietto." dissi alzandomi e lasciando la sala e trovandomi nel corridoio.
Iniziai a cercare il mio armadietto e quando lo trovai, presi quello che mi serviva. Oggi non avevo voglia di andare a lezione, senza Justin non ci sarebbe stato gusto e mi sarei annoiata, ma devo andarci. Devo fargli vedere che io non dipendo da lui, visto che neanche lui dipende da me. 
Misi tutti nella borsa e mi diressi in classe, alla prima ora avevo Biologia.
"Buongiorno." dissi alla classe e alla professoressa..
"Buongiorn.. Oh, è lei Williams. Si sieda." rispose alzando gli occhi dal registro.
"Le sto così sul cazzo che nemmeno mi saluta?" dissi sfidandola.
"Ma come si permette? Io non ho nessuna preferenza e adesso si sieda invece di fare scenate di prima mattina!" mi sgridò la vecchia alterandosi.
"No." dissi incrociando le braccia.
"Come vuole, allora vada dal preside, li sarà la benvenuta." disse.
"Con piacere." dissi uscendo dall'aula.
Non sarei andata dal preside, avrei fatto un giro o saltato tutte le ore.Non era di certo la prima volta, succedeva sempre. Ma non ne facevo un dramma.
Per queste mie bravate, il preside chiamò i miei genitori una settimana fa, sarebbero arrivati domani ed ero pronta a subirmi le loro ramanzine, infondo gli voglio bene e loro sanno perché sono scappata qui a Phoenix senza avvisare nessuno. Per Justin. Avrei dato qualunque cosa per salvarlo da quella situazione, anche se a me sarebbe costato parecchio. Ma non mi interessava, a me importava solo che lui stesse bene, ci sono riuscita e sono felice per lui.
A distogliermi dai miei pensieri, fu un messaggio.

From: Justin.
Text: Sono solo, fuga d'amore?

Sorrisi, aveva già pianificato tutto, lo sentivo. 

To: Justin.
Text: Dove sei, mio Romeo?

In meno di un minuto, rispose.

From: Justin.
Text: Ti darò io le indicazioni, sorpresa. Esci dal college e inizia a camminare verso l'albero vicino la casa della famiglia Montgomery.

Non aveva mai fatto niente del genere, ma non mi preoccupai. Io mi fidavo di lui. 
Iniziai a dirigermi verso quell'albero, e quando arrivai mi arrivò un altro messaggio.

From: Justin.
Text: Se la sorpresa vuoi trovare, al nostro posto devi andare.

Ci pensai su a lungo, dove potrebbe essere? 
Poi mi ricordai che due anni fa, alla nostra prima fuga, ci dirigemmo in un chiosco abbandonato poco lontano dal mare, e ci eravamo promessi che quello sarebbe stato il nostro posto.
In dieci minuti arrivai, e mi arrivò un altro messaggio. 

From: Justin.
Text: Se la sorpresa vuoi trovare, pochi kilometri dovrai fare. 

E adesso dove voleva che andassi? Iniziai a camminare e mi arrivò un messaggio.

From: Justin.
Text: Poco più avanti, un negozio troverai. E da li, i fiori seguirai. 

Con passo svelto mi diressi verso quel negozio, dove Justin mi fece il mio primo regalo. Mi regalò una maglia bianca a pois rossi con un fiocco blu, la mia maglia preferita. 
Trovai i fiori e decisi di seguirli, guardando sempre per terra. Ad un certo punto, i fiori finirono, e mi ritrovai in un posto meraviglioso. 
Era una distesa verde ricoperta di fiori di tanti colori vicino ad un lago. Rimasi a bocca aperta, era fin troppo bello per essere vero. Mi avvicinai al lago e rimasi a guardare godendomi la pace.
Mi sentì cingere i fianchi e mi girai sorpresa, ritrovandomi un Justin sorridente. 
"Allora, ti piace?" mi disse. 
"Scherzi? E' meraviglioso. Grazie, davvero." dissi abbracciandolo.
"Di che cosa?Ah, mangiamo qui oggi, ho preparato un picnik, vedrai, ti piacerà." mi disse prendendomi per mano e stendendoci nel prato.
"Ho saputo che ti stai sentendo con Amy del quarto anno. Com'è, migliore di me?" dissi malinconicamente e guardandolo negli occhi.
"Cosa? Assolutamente no! Non voglio sostituirti, è solo una mia amica." disse alzandosi.
"Ne sei sicuro? Negli ultimi giorni non fai che ignorarmi, e come se non bastasse non me ne hai neanche parlato di questa Amy." dissi alterandomi.
"So che avrei dovuto parlartene, e ti chiedo scusa. E' che tu non sei come gli altri miei amici, tu sei qualcosa di più speciale e avrei dovuto cercare le parole giuste per dirtelo, e sapevo la tua reazione. Non volevo farti arrabbiare, ma adesso non mi sembra il caso di litigare, non ti sembra?" disse calmo.
"Si, hai ragione. Scusami tu. E' che non sopporto l'idea che qualcuno prendi il mio posto." dissi.
"Nessuno riuscirà a prendere il tuo posto, Kate." rispose guardandomi.
"Ti voglio bene." dissi, e lo abbracciai. 
"Anch'io Kate." disse.
Rimanemmo a parlare finché non arrivò l'ora di pranzo. 
"Allora, che mi hai portato di buono?" dissi sedendomi. 
"I tuoi preferiti, dai, mangia." disse prendendo la roba dal cesto. 
Iniziai a mangiare, era tutto buonissimo.
"Mmh, buono." dissi.
"Lo so." disse con aria superficiale.
Dopo dieci minuti finimmo tutto, e iniziammo a parlare del più e del meno, di tutto ciò che ci era capitato in questi giorni, di tutto ciò che passammo in questi dodici anni insieme e iniziammo a ridere ricordandoci di tutte le cazzate, scherzi e giochi che facevamo sempre insieme. Mi era mancato parlare con lui.
"Facciamo il bagno?" mi disse speranzoso. Esitai per un attimo.
"Okay." mi spogliai, tanto mi aveva già visto in intimo, e ci dirigemmo in acqua.
Iniziammo a giocare come due bambini al loro primo bagnetto, passò un ora e decidemmo di uscire dall'acqua. Si erano fatte le sette tra fare il bagno e asciugarci. 
Decidemmo di andare, si era fatto tardi. Entrammo in macchina e accese la radio. Iniziammo a cantare a voce altissima, fin quando non arrivammo al college.
"Allora, ti sei divertita? mi disse una volta arrivati davanti alla mia stanza.
"Si, è stata la giornata più bella della mia vita. Complimenti, ti sei superato." risposi ridendo.
"Allora dovrei farlo più spesso." disse anche lui ridendo.
"Si, lo credo anch'io." ridemmo. 
"Buonanotte piccola, ti voglio bene." mi baciò la fronte e se ne andò.
Entrai, mi spogliai e misi il pigiama. 
"Ma che fine hai fatto oggi? Ci siamo preoccupati." disse Sam comparendo dal salotto. 
"Scusa, Justin mi ha portato in un posto." dissi. 
"C'è qualcosa che dovrei sapere?" mi disse. 
"No, siamo solo amici, Sam." 
"Come vuoi, secondo me poi succede qualcosa tra di voi." disse andando nella sua camera. Non mi diede il tempo di aprire bocca, che continuò a parlare.
"Buonanotte Kate." chiudendo la porta. Decisi di non pensarci e andare a letto. Ero fin troppo stanca. 



OCCHI A ME!

LEGGETE TUTTO, PER FAVORE. E' IMPORTANTISSIMO, NON SALTATE NESSUNA PARTE, GRAZIE. 

Salve bellezze, allora, vi piace? c: 
vi ringrazio per tutte le visualizzazioni e per le 10 recensioni in tutto, siete dolcissime, grazie mille. 
Stavo però pensando una cosa, che dite se elimino questa ff e ne faccio un altra? 
vi spiego la trama, che però sarà sui One Direction probabilmente, come volete.
praticamente lei è la sorella di Justin, e girando in tuor con lui incontra i ragazzi e tutto il resto lo sapete, allora, che dite?
per favore ditemi quale devo fare se recensite, è importante. vorrei sapere quale trama vi piace di più, a vostro favore. 
Grazie mille dolcezze. c: 

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