Law Breaker$

di Charlene
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


LAW BREAKER$: CAPITOLO UNO


"Cerca, cerca pure, non c'è niente di buono. Illuditi pure di trovare qualcosa che non sia odio e disprezzo."




-Sono preoccupata. Forse non dovresti uscire da sola.-

-Mamma, così stai esagerando. Davvero.-

-Ma Sakura...- la discussione fra madre e figlia fu interrotta dall'inizio del telegiornale regionale, e Sakura Haruno alzò il volume.

-La situazione diventa quasi insostenibile a Tokyo a causa dell'eccesso di delinquenza, innumerevoli gli scontri fra bande rivali con numerosi feriti e casi di morti, senza contare i vandalismi e le aggressioni ai danni dei cittadini. La polizia ha aumentato i controlli nelle zone mal frequentate della città, nella speranza che...- dopo che la giornalista ebbe concluso il servizio, la signora Haruno guardò la figlia con sguardo ansioso. -E secondo te non mi dovrei preoccupare?-

Sakura si alzò da tavola. -Mamma, non sono una bambina. Eviterò le zone malfamate, e non mi fermerò con nessuno, cercherò di stare sempre in compagnia... insomma, stai tranquilla!- detto questo la ragazza salì per finire di prepararsi per la scuola.

Uscì di casa poco dopo, guardando il cielo grigio che non prometteva niente di buono. In realtà lei adorava le giornate uggiose; le piaceva il colore scuro delle nuvole, il rumore dei tuoni... arrivò finò al semaforo dove si sarebbe incontrata come al solito con le sue amiche. Era vero, non era prudente andare in giro da soli con i tempi che andavano. -Ciao Sakura!- la ragazza dai capelli rosa si girò e salutò la sua migliore amica e compagna di classe Ino Yamanaka dopodichè si avviarono insieme verso la scuola, cartelle alla mano. -Oggi interroga in storia... hai studiato?- chiese la bionda.

-Si... tanto il programma è facile.-

-Oh, già, che te lo chiedo a fare! Quando mai non studi tu...- Sakura, al contrario delle apparenze, non amava particolarmente studiare; era una cosa che le veniva facile, non era una secchiona. Le piaceva divertirsi, uscire con gli amici, come ogni ragazza della sua età, in più andava bene a scuola, tutto qui!

Ino era molto più svogliata, era intelligente ma non si applicava nelle materie scolastiche. Arrivarono alla Tokyo High School ed entrarono nella loro aula, secondo anno, sezione C, dove già erano arrivati alcuni dei loro compagni. -Ciao gente.- salutò Ino, rivolta a Hinata Hyuga, una ragazza carina con i capelli blu a caschetto piuttosto timida, e Ten Ten, ugualmente bella ma di carattere opposto, allegra e frizzante.

-Non ho aperto libro, finirò con un bel due... siamo solo a Novembre, e la mia promozione è già a rischio!- si lamentò la seconda, sedendosi sopra al banco.

-Non ne avevo dubbi. Comunque siamo in due... ieri non avevo proprio voglia di studiare!- convenne Ino sistemandosi i capelli biondi.

Dovettero smettere di chiacchierare perchè entrò il professore di storia e filosofia, Kakashi Hatake, e i ragazzi presero posto. Era un uomo nemmeno trentenne, molto affascinante e comprensivo con i suoi alunni, tuttavia riusciva a farsi rispettare.

-Comincio subito con le interrogazioni. Vediamo... Ino e Ten Ten, inizio da voi.- annunciò, e le due sentirono il sangue gelarsi nelle vene.

Sakura e Hinata si guardarono, avevano previsto una situazione del genere.

Bussarono alla porta e il docente permise al probabile ritardatario di entrare. -Scusi il ritardo.-

-Come mai?-

-Ho avuto un imprevisto...- Hilary Takibana alzò le spalle e andò a sedersi nel suo banco, fra quello di Sakura e quello di Hinata.

-Ciao... poi vi racconto...- disse la ragazza alle sue amiche, poggiando la cartella vicino alla sedia.

-Ma è successo qualcosa?- chiese piano Hinata, e Hilary annuì. -Si... non vi preoccupate, poi vi dico.-

Hilary era una ragazza che caratterialmente somigliava a Sakura. Studiosa ma non secchiona, molto carina e in gamba. Aveva capelli lisci e castani con riflessi chiari, e il fisico allenato dallo sport che praticava, la pallavolo. Era in squadra con Sakura e Ino, tutt'e tre titolari e decisive in ogni partita.

La castana appoggiò la testa sul banco, ripensando a quello che le era accaduto poco prima, andando a scuola; nonostante avesse un carattere forte, doveva ammettere di essersi spaventata.

FLASHBACK:

Hilary camminava nella strada principale che l'avrebbe condotta dritta a scuola senza intoppi. Le salì il nervoso quando vide una deviazione per lavori in corso, e maledicendo tutto quello a cui riuscì a pensare passò per una strada laterale alternativa, senza pensare al fatto che a quell'ora non doveva essere ben frequentata. E difatti imboccò la via, e fin lì tutto bene. Girò l'angolo e andò a sbattere contro qualcuno.

-Ehi bambolina perchè non guardi dove vai?- a pronunciare quelle parole fu una voce incredibilmente fredda e atona. La castana alzò lo sguardo, accigliata; detestava essere chiamata bambola, non poteva sopportarlo. -Stai calmo, non l'ho fatto apposta. E non mi sono schiantata da sola.-

Non si lasciò intimidire da quello sguardo glaciale e perforante, dal tono della sua voce. Qualcun altro si sarebbe spaventato, senza dubbio, ma lei non diede segno di paura. -Che cos'è quel tono?- chiese il ragazzo, scostandosi i capelli corvini dalla fronte.

-Che ha che non va?- ribattè Hilary.

-C'è qualcosa che non va, Sasuke?- a parlare fu un ragazzo che spuntò dalle loro spalle, e solo allora la ragazza notò che non c'erano solo loro; aveva scelto proprio male la strada da percorrere. Sembrava proprio che fosse incappata in una banda di teppisti, coloro che in quel periodo più che mai imperversavano per Tokyo.

-Niente... solo che abbiamo compagnia.- disse quello che sembrava il capo, Sasuke.

-E che compagnia... bella, le ragazze come te dovrebbero girare in compagnia e con gonne più corte... se no vuol dire che te le cerchi.- la provocò un ragazzo seduto su una cassa di legno. Era un bel tipo, con due strani tatuaggi rossi in faccia, i capelli castani sparati e un cane... sulla testa.

-E' la gonna della divisa... - precisò Hilary seccata. Poi ripensò al nome che aveva sentito pochi secondi prima... Sasuke... "Uhm..."

-Uchiha... tu sei Sasuke Uchiha?- chiese al moro contro cui si era scontrata.

-Oh... sono onorato che tu mi conosca. Io però non so chi sei tu...-

-Hilary Takibana... Eri in classe con me in terza media... e al primo anno del liceo avevo letto il tuo nome nell'elenco della mia classe, ma non ti ho visto fino ad oggi.-

Sasuke ci pensò un attimo. -Ah, ma certo... Mi sembrava di averti già visto da qualche parte...-

-Bè, bella rimpatriata, ma sono già abbastanza in ritardo. Ciao ciao...- tentò di sbrigarsela, ma gli altri non sembravano d'accordo.

-Vai già via? Rimani un po' con noi, Bambolina...- disse il ragazzo con il cane.

-Ho un nome... e ho da fare.-

-Eh, scusa! Te la prendi troppo!- la prese per un braccio quando lei tentò di andarsene.

-Ehi giù le mani...- disse Hilary a voce bassa, scrollando il braccio finchè l'altro non mollò la presa.

Il capo sembrò irritarsi davanti al comportamento della ragazza. -Ci penso io, Kiba. Tu... ragazzina, forse non hai capito bene la situazione. Noi non giochiamo... facciamo sul serio.- la informò, con il solito tono minaccioso, che si abbinava perfettamente allo sguardo. -Dovresti avere paura.- concluse.

Aveva parlato con quel ragazzo per pochi secondi, e già poteva affermare delle cose certe su di lui: lo infastidiva il fatto che lei non lo temesse, dava l'idea di non sopportare il non avere tutto sotto il suo controllo... Smise di fare l'analisi del ragazzo, e cercò di elaborare una strategia per uscire da quella situazione.

-Non ho paura di te.- affermò Hilary. "Brava! Stupido orgoglio, bella strategia! Ora come minimo mi ammazza..." pensò disperandosi cercando di non darlo a vedere.

Sasuke la fissò qualche secondo, poi si rivolse alla sua banda: -Andiamo, non ho tempo da perdere con gente come lei.- gli altri ragazzi obbedirono subito all'ordine e se ne andarono, probabilmente a fare casino da qualche parte. Hilary tirò un sospiro di sollievo e iniziò a correre verso la scuola.

FINE FLASHBACK.

Dopo due voti mediocri, Ino e Ten Ten tornarono ai loro posti abbastanza abbattute.

-Dai, ragazze, cinque non è tre! Potete recuperarlo!- le consolò Hinata. -Se vi mettete a studiare.- aggiunse.

-Ecco, il problema è solo quello.- convenne Ten Ten, e Ino annuì.

Suonò la campana della ricreazione, e le cinque amiche andarono in cortile e si accomodarono sotto un albero; Hilary si accorse che Hinata e Sakura la fissavano in attesa di qualcosa, poi annuì e raccontò quello che era successo qualche ora prima.

-Cavolo! Se lo sapesse mia madre non mi farebbe più uscire di casa!- esalò Sakura.

-Non ne ho dubbi... comunque cavolo... me la sono vista brutta.-

-Si! Meno male che non ti hanno fatto niente! Ma non è strano che se ne siano andati così?- chiese Ten Ten.

-Si... ma io ringrazio per prima cosa di essere ancora viva e vergine...- rispose Hilary, e le altre risero.

-E quindi il nostro ex compagno Sasuke Uchiha è a capo di una banda... mi ricordo che in terza media non era tanto socievole e faceva un tantino paura; si, la faccia da teppista ce l'ha tutta.- intervenne Ino. Sakura la contraddisse:

-Secondo me è il contrario... io non lo vedo così minaccioso. Anzi.-

-Uh si, un tenerone...- ironizzò Hilary pensando a quegli occhi... quella voce...


-Quella ragazza non mi piace, capo... non dovevamo lasciarla andare.- si lamentò Kiba Inuzuka, ma Sasuke non la pensava allo stesso modo, almeno non completamente. -Bè, possiamo sempre stressarla quanto vogliamo... dopotutto sappiamo dove va a scuola.- convenne il moro, pensieroso.

Si trovavano al loro "Covo", un deposito materiali in disuso, e poco dopo sopraggiunse un ragazzo che sembrava portare notizie importanti:

-Capo, ci sono novità!- era un tipo alto e robusto, non grasso ma muscoloso:

-Parla, Kankuro...-

-Gli Eagles hanno praticamente dichiarato guerra ai Serial Killer... se abbiamo un po' di fortuna si scanneranno fra loro e per noi sarà facile avere il primato su Tokyo.- annunciò il ragazzo di nome Kankuro.

-Bene... anzi, perfetto... non dovremo fare nulla... anche se in effetti è da un po' che non mi sfogo su qualcuno... saranno almeno dieci ore e comincio ad annoiarmi. Si, se quei bastardi si fanno fuori tra di loro mi va comunque benissimo. Ma Hiwatari è mio, devo pensarci io a lui...-precisò. -Ora lasciatemi solo.- ordinò, e i due se ne andarono. Sasuke diede un forte calcio a una pietra, immaginando che fosse la testa del suo peggior rivale...

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Bè, che ne pensate? Direi che dovrei spiegare un po' come stanno le cose... questa fanfiction è principalmente di Naruto per quanto riguarda il numero dei personaggi, ma si incrocia con la serie "Beyblade". Appariranno meno personaggi di questa serie, ma personalmente adoro Kei, Hilary e Yuri e non potevo non coinvolgerli! Nel corso della storia ne appariranno altri. Come si sarà capito, Sasuke e Kei sono i capi di due bande rivali, che spadroneggiano per la città... chissà come si svolgeranno i fatti! Hilary ormai è praticamente coinvolta, provate a indovinare le coppie che ho intenzione di creare!

Se vi è piaciuto come inizio commentate, così continuo a postarla! Se avrà scarso successo sarà meglio eliminarla dalla circolazione! Un bacio.





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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO DUE:


-Non pensi di esagerare? Capisco la tua rabbia, ma se tu sbollissi un p...-

-Chiudi quella bocca, Rei! Non ho chiesto il tuo parere! Voglio che facciate quello che vi ho ordinato, e che nessuno provi più a discutere. A meno che non voglia fare una fine dolorosa.- i ragazzi guardavano il loro capo con sguardi preoccupati e servili. Era meglio evitare discussioni quando era arrabbiato... era meglio evitarle sempre.

-Io sono d'accordo con te... quel figlio di puttana va fatto fuori, la prossima volta ci penserà due volte prima di andare a spiattellare cose che non deve ai Serial Killer.- a parlare era stato un ragazzo, seduto sul muretto del parco abbandonato, situato in una zona periferica, usato come base dalla banda. Aveva i capelli neri raccolti in una coda sparata, un'aria particolarmente annoiata e teneva una sigaretta accesa in bocca.

-Ecco. No, aspetta... ho cambiato idea. Portatemelo qui. Ci divertiremo di più.- annunciò il capo degli Eagles con un ghigno.

-Shikamaru...- aggiunse poi rivolto al ragazzo sul muretto. -Tu invece vai a informarti... sono sicuro che i Kamikaze si stanno rilassando un po' troppo... non vorrei che Uchiha sia un po' troppo riposato il giorno in cui lo toglierò di mezzo.-

-Ovvio... che devo fare esattamente?-

-Scopri che strategia hanno elaborato sapendo che siamo in guerra coi Serial Killer... anche se credo che aspetteranno che ci facciamo fuori a vicenda. Neji, vai con lui.-

-Capito. Vado.- disse Shikamaru, e con un balzo scese dall'altra parte del muretto, seguito da un ragazzo dall'aria seria e capelli castani lunghi.

-Voi... portatemelo qui.- ordinò agli altri ragazzi, dovevano essere una ventina, e non c'erano nemmeno tutti.

Rei, un ragazzo cinese con i capelli corvini e un aspetto... si, felino, continuava a guardare il suo capo, Kei Hiwatari. Questa volta non era riuscito a placare la spietatezza e la crudeltà del ragazzo. Era risaputo che il capo degli Eagles non si facesse il minimo scrupolo a fare del male alla gente, male fisico, psicologico. Qualche volta Rei agiva come una specie di coscienza per lui. Solo quelle poche volte in cui era disposto a dargli retta.

-Rei, vai anche tu.-


-Mia!!- esclamò Sakura, accigliandosi quando la compagna di squadra davanti fece una finta spaventosa. Ma con i suoi brillanti riflessi ricevette la battuta avversaria mandando la palla dritta fra le mani della palleggiatrice, Ten Ten, che alzò all'indietro per Ino. La bionda concluse il set e la partita con un attacco sul fondo del campo.

-Vittoria!- esclamarono le sei in campo, subito raggiunte dalle loro compagne in panchina. Ino, Sakura e Ten Ten si fecero la doccia, si cambiarono e uscirono da scuola, stanche per una partita particolarmente impegnativa. Erano appena le cinque, e dovevano ancora tornare a casa e farsi i compiti... era dura essere titolari nella squadra della scuola.

-La squadra della Tokyio High School adesso è prima... meno male.- esalò Ino tenendo la borsa con una mano.

-Si! Iniziavo a sudare freddo... per colpa di quella sega di Mikoto... a causa sua stavamo per perdere il set.- disse Sakura, parlando della ragazza che le aveva fatto la finta.

-Ehi ragazze! Siete state brave come al solito!- esclamò Hilary venendogli incontro assieme a Hinata. Avevano seguito la partita dagli spalti.

-Grazie! Finalmente si torna a casa... non fa tanto bene stare a scuola dalle otto di mattina alle cinque del pomeriggio...- disse Ino. Erano arrivate al semaforo, e aspettarono il verde parlando del più e del meno.

-Magari domani la professoressa Yuhi non mi interrogherà, dato che oggi abbiamo lottato per l'onore della scuola!- tentò la biondina, ma le altre si guardarono titubanti.

-Mah, tentar non nuoce.-

-Certo, Hinata, solo che magari se tenta e prende un'altro due, nuoce eccome.- ribattè Sakura pensando alla media scolastica scadente di Ino.

-Si, in effetti... Ino, prova a farti fare una giustificazione.- consigliò Hinata.

-E' quello che avevo in mente.-

Dopo cinque minuti di cammino, Ino si spostò appena in tempo; due ragazzi stavano correndo decisamente veloce, e la schivarono per un pelo.

-Ehi!!!-

-Scusa bella!- esclamò uno dei due, alzando una mano. Non sembravano affatto scuse sincere.

-Deficiente!-

A quell'insulto il ragazzo si fermò e tornò indietro; Ino sentì rizzarsi i capelli sulla testa. -Scusa?- chiese il tipo gettandole il fumo della sigaretta in faccia.

-!! Cof, cof... finiscila! Ti ho detto deficiente, non mi hai sentito?-

-Ma che gentile. Ringrazia solo che io e il mio amico qui abbiamo da fare, o non torneresti a casa tutta intera.-

Ino lo guardò con aria di sfida, e l'altro sostenne lo sguardo.

-Shikamaru, se non facciamo in fretta Kei ci fa fuori... lascia stare quel quartetto di oche.-

-Si, scusa Neji.-

-Oche? Ma come cavolo vi permettete?!- sbottò Sakura facendo un passo avanti.

-Eccone un'altra che vuole esalare il suo ultimo respiro su questo marciapiede...- fece Shikamaru sarcastico, allontanandosi con un ghigno beffardo stampato in faccia. Detto questo gettò un ultimo sguardo su Ino, diede loro le spalle e se ne andò con l'altro tipo di nome Neji.

-Assurdo... gente così cafona dovrebbe essere rinchiusa.- si lamentò Ten Ten. "Però quel Neji era davvero figo..." pensò pochi istanti dopo.


-Stasera che si fa? E' sabato, e il sabato notte a casa e una delle cose peggiori che possano capitarci.- le altre ragazze guardarono Hilary, erano tutte d'accordo.

-Possiamo andare al Loose... danno da bere gratis, se non ho capito male.- propose Ten Ten.

-Ma... Ten Ten, sei matta? Sai in che zona è? Se andiamo lì dovremo stare attente a ogni essere umano nel raggio di dieci metri! E' nel quartiere sud...- la informò Sakura, la fama di quella zona era arrivata lontano.

-Ci facciamo accompagnare! Io ci sono andata un paio di volte, il posto è fantastico... se poi è cambiata la gente che frequenta non lo so, ma vale la pena tentare.- insistette Ten Ten, e Ino le diede corda: -Certo, almeno una volta dobbiamo andarci. Io voglio testare tutti i locali della città!-

-Per me è uguale, tanto di brutta gente ormai ce n'è dappertutto.- disse Hilary lavandosene le mani.

Le quattro si girarono verso Hinata, che a sua volta guardò dietro.

-Hinataaa... che ne pensi?- chiese Ino con un sorriso pieno di aspettative. La ragazza, ormai incastrata, sospirò. -Per me va bene... ma lo sapete che non adoro la discoteca, potrei rimanermene a casa...-

-Macchè! Tu vieni con noi, non si discute!- ordinò Ten Ten spettinandole i capelli.

Quella sera il gruppetto di amiche si incontrò al parco, per andare tutte assieme dato che non erano riuscite a rimediare accompagnatori.

Hilary arrivò per prima, in largo anticipo. Odiava essere in anticipo, ma quella volta nemmeno se n'era accorta!

"Cavolo, manca un quarto d'ora... io volevo solo evitare che si facesse troppo tardi per uscire da sola..." protestò mentalmente, rimettendo il cellulare in tasca. Si era lisciata i capelli, aveva messo molta matita negli occhi (ma quello lo faceva sempre), aveva addosso una camicia sbracciata bianca con sopra un coprispalle nero, dei jeans sotto il ginocchio e scarpe con tacco. "Ecco perchè non volevo andarmene in giro da sola."

Non era ancora buio, ma il sole stava ormai tramontando e la zona non era molto illuminata. Cercò di stare tranquilla aspettando le altre, e dopo circa quindici minuti sorrise vedendo Sakura che veniva verso di lei a passo svelto. -Meno male che almeno tu sei puntuale...- le disse dandole un bacio sulla guancia.

La Haruno indossava un abito nero poco sopra alle ginocchia e...

-Belle scarpe.- osservò Hilary, facendo riferimento alle ballerine nere con un inquietante teschio argentato sul lato esterno.

-Grazie. Oh, no... guai in arrivo...- mormorò Sakura, sentendo delle voci che se ne fregavano altamente della quiete pubblica. Dalla parte opposta rispetto al parco arrivò un gruppetto di ragazzi, e Hilary ne riconobbe qualcuno... certo, non c'erano tutti, ma poteva affermare con sicurezza che quella era la banda in cui si era imbattuta il giorno prima. -Fai finta di niente.- sussurrò Hilary sperando che non le notassero. Ma era difficile, dato il loro aspetto.

-Ma guarda che begli esemplari che girano qui... dobbiamo passare più spesso.- Kiba Inuzuka guardò Hilary, e non ci mise molto a riconoscerla. Anche Sasuke capì al volo di chi si trattasse. -Oh, bene bene bene. ...Hilary, giusto?- chiese il capo con voce strascicata.

-Uchiha...- salutò la castana, sperando che la cosa finisse lì. Ma non era quello che i teppisti, e soprattutto il loro capo, avevano in programma.

-E la tua amica? Però, non male.- e squadrò le gambe di Sakura senza il minimo ritegno. Le due indietreggiarono.

-Vuoi qualcosa in particolare o stai solo passando il tempo?- chiese la ragazza dai capelli rosa con sguardo fermo.

-Dipende dai punti di vista... faccio quello che voglio, e ci passo il tempo. Voi due ora venite a farvi un giro con noi.- affermò, e le due si guardarono, allarmate.

Hilary analizzò la situazione, e Sakura accanto a lei fece lo stesso. Quelli erano in superiorità numerica... sei contro due. Oltre a Sasuke e Kiba c'era anche un ragazzo particolarmente inquietante con i capelli rossi e gli occhi azzurri cerchiati di nero, un ragazzo biondo con due grandi occhi blu che tutto sembrava tranne che un teppista... poi un tipo strano con i capelli neri a caschetto e due folte sopracciglia, e un altro robusto e minaccioso.

-E se avessimo altri impegni?- chiese Sakura mantenendo un tono calmo.

-A me non interesserebbe...- Sasuke non aspettò oltre e afferrò le ragazze per un braccio, e fu subito aiutato dal biondino che nonostante le apparenze aveva una gran bella forza. -Che diavolo fate! Giù le mani!- esclamò Sakura cercando di liberarsi dalla stretta di Sasuke, mentre Hilary era impegnata ad agitarsi fra le braccia del biondo. -Lasciami! Mi metto a urlare!- sbottò la castana. -Stai già urlando.- le fece notare il biondino.

-Ehi, Naruto, quella non è tua.- disse Kiba, e la ragazza si accigliò: -Piantatela! Per chi mi avete preso? Non è tua?! Ma dove siamo, in un negozio?-

-Non ti scaldare, bambolina.- le disse il ragazzo di nome Naruto, ottenendo il risultato opposto. Proprio in quell'istante "Bambolina" si liberò una mano, e gliela spalmò in faccia con un ceffone che difficilmente l'altro si sarebbe scordato. Il biondo si ritrasse, sentendo la guancia bruciare.

-Come diavolo ti sei permessa?!- protestò il ragazzo, tenendosi tutta la testa. Quella picchiava forte! -Ah ah! Povero idiota!- ridacchiò il tipo con i capelli rossi.

-Stai zitto, Gaara! Capo, mi ha ammazzato!!-

-Sei messo male se riesce a farti male perfino quella bambina...- lo prese in giro Sasuke con un ghigno cattivo. Sakura intanto seguì l'esempio dell'amica, e mentre il capo dei Kamikaze era distratto lo colpì con forza in faccia. Solo che non era uno schiaffo, ma un pugno.

Il moro si sbilanciò per la sorpresa, finendo addosso a Kiba. Hilary e i membri della banda guardarono la scena con occhi pieni di terrore:

-Tu... maledetta troia...- ringhiò Sasuke afferrandola per il collo con uno scatto, e la spinse violentemente contro al muro. -Ahia!! Lasciami!- strillò la ragazza, ma l'altro la fece tacere con un pugno nello stomaco. Hilary si portò le mani alla bocca, poi si infilò tra Naruto e Kiba con l'intenzione di aiutare Sakura, che aveva sgranato gli occhi per il colpo, e afferrò il braccio con cui Sasuke stava per colpire nuovamente.

-Lasciala, ma sei matto?!!- urlò, ma quello le rise in faccia.

-Che ti aspettavi?!- rispose il moro di rimando.

-Come fai a picchiare una ragazza? Sei mostruoso!!-

-Se ti impressioni per questo...-

-Che cavolo intendi dire?-

I due si guardarono con odio e disprezzo, mentre Sakura iniziava a piangere.

-Ehi, che cazzo state facendo? Lasciatele stare!- Hilary e Sakura non seppero se essere felici di sentire la voce di Ino o preoccupate.

-Ma wow, questo posto è un gnoccaio!- convenne Naruto, e fu fulminato da sguardi carichi di disprezzo.

-Siete degli animali! Lasciate stare le nostre amiche o...- iniziò Ten Ten, ma effettivamente non aveva idea di come minacciarli. "...O chiamo la polizia? No, ci ammazzano prima che possa prendere il telefono... cazzo, qui si mette male..." pensò la ragazza stringendo un pugno.

-Se no? Cosa ci fai?- intervenne il ragazzo inquietante con i capelli rossi di nome Gaara.

-Non lo so, ma se volete provocarmi fatelo pure.- rispose Ten Ten, cercando comunque di non essere troppo minacciosa. "Forza Ten Ten... fagli vedere cosa vuol dire essere cintura nera..." pensò intensamente Hinata. L'amica era infatti esperta di karate, e non vedeva l'ora di mettere in pratica tutto quello che aveva imparato.

-Uh uh, la tipa è minacciosa... scappiamo, Sasuke.- la prese in giro Kiba, ma non finì la frase che si beccò un calcio sul collo, e si accasciò a terra quasi soffocando.

Ten Ten guardò gli altri teppisti con sguardo combattivo, erano tutti notevolmente impressionati. Ma anche furiosi, quelle ragazzine si stavano ribellando un po' troppo.

-Mi avete veramente seccato.- annunciò il capo, con un tono talmente lugubre e gelido che tutti quanti rabbrividirono. Nel frattempo stava ancora tenendo la povera Sakura per il collo, lei gli stringeva il polso conficcando le unghie nella carne, in un tentativo di liberarsi.

""Non credo che Ten Ten riuscirà a batterli tutti." pensò Ino iniziando a pregare in tutte le lingue che conosceva, e cioè solo il giapponese. "Siamo fottute"

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Tsuyuko: Non ti preoccupare, anche se non conosci i personaggi non è un problema! Capirai tutto lo stesso! Un bacio


Rory_chan: In effetti neanch'io ne ho viste tante di questo genere! Spero che il seguito continui a piacerti!


Hilary91: Indovina qual'è la mia coppia preferita? Ma Sasuke-Hilary ovviamente!


Felicia91: Sono contenta del tuo entusiasmo! Come ho già detto Sasuke starà con Sakura, naturalmente! Ciao ciao!


Mimi18: Mi fa molto piacere ricevere complimenti per come scrivo! Grazie grazie! Viva Sasuke teppista!


Selly_92: Sono contenta che ti piaccia! Quanto alle coppie, hai ragione. Credo di riuscire ad aggiornare abbastanza presto, quindi alla prossima!


Gryffindor_ery: Non ti preoccupare, non ho intenzione di fare certi miscugli! Le coppie Hila/Sasu e Kei/Saku non attirano nemmeno me!


Sakura: Come ho già detto, non ho la minima intenzione di fare quei pairing! Troppo casino! Sono d'accordo, SasuSaku forever!


Gloglo: Kei! Wa! Anch'io lo adoro... e infine posso affermare che si, le coppie sono proprio queste!


Grazie a tutti per i commenti e al prossimo capitolo! Se avete qualche idea da propormi per questa ficcy, sarò lieta di ascoltare anche se mi sono già imposta una trama! Ma accetto consigli!





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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO TRE:


Kiba avrebbe volentieri fatto a pezzi quella ragazza che aveva osato metterlo al tappeto. Lo aveva colto di sopresa! Sbattè un pugno per terra, cercando l'aria che quel calcio gli aveva tolto.

-Ehi, deficiente, stai bene?- chiese il ragazzo con i capelli a caschetto, chinandosi.

-Rock Lee, pensa tu a lui. Le nostre amiche qui non avranno più voglia di fare le Charlie's Angels...- disse Uchiha lasciando cadere Sakura per terra, e il sopracciglione obbedì sollevando l'amico.

Dopo un attimo le quattro ragazze (Sakura era a terra e si teneva la gola, soffocando i singhiozzi) si trovarono davanti altrettanti tipi, i più minacciosi che avessero mai visto: Sasuke davanti, assieme a Naruto, il ragazzo robusto di nome Kankuro e Gaara.

-Bene.- prima che qualcuno potesse muoversi, Sasuke afferrò e girò il braccio della povera Hinata, che ancora non aveva fatto niente. Lei urlò, spaventata, e Sakura si alzò in piedi raccogliendo le forze e il coraggio necessarie per scagliarsi sul moro e sbattergli i pugni nella schiena. Quello mollò Hinata e si girò verso l'altra, poi tirò fuori un coltello dalla tasca, e puntò la lama affilata al collo di Sakura. Nel frattempo Kankuro bloccava Ten Ten, e gli altri impedivano qualsiasi movimento a Hilary, Ino e Hinata. -Vediamo un po'... si, credo che rovinerò il tuo bel faccino.- stabilì, dalla sua voce non traspariva alcuna emozione. Solo gelo.

-N... no...- mormorò Sakura dimenandosi, senza successo.

-Basta, lasciateci andare!!- gridò Hilary fra le lacrime. Sasuke avvicinò il coltello alla guancia di Sakura, che fissava la lama, immobilizzata dalla paura.

-Ciao ciao, tesoro...- stava per agire, quando, una voce interruppe quella che poteva diventare una tragedia.

-Uchiha... stavo giusto cercando te.- se possibile la voce era di ghiaccio come quella del capo dei Kamikaze, ma più arrogante. Sasuke si voltò, e continuando a tenere Sakura.

-Kei Hiwatari... a cosa devo l'onore?- chiese Sasuke. Davanti a loro c'era la banda degli Eagles non al completo, ma comunque erano i superiorità numerica... circa una decina, e Ten Ten sentì il battito del cuore accelerare quando vide Neji. Poi si diede della stupida; non era il momento di sciocchezze del genere, era immobilizzata da un tipo che probabilmente l'avrebbe mandata all'ospedale con due colpi.

-Indovina... il nostro intento è eliminarvi dalla circolazione.- rispose Kei fissandolo con due occhi di un intenso colore viola. Hilary rimase quasi bloccata vedendolo... era bellissimo, al pari di Uchiha. Alto, capelli scuri, tendenti al grigio; aveva addosso solo jeans neri con una catena appesa, maglietta dello stesso colore a maniche corte con un teschio enorme sul davanti; doveva avere un fisico da urlo, almeno questo frullava in quel momento nella testa della povera castana. Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, poi il capobanda si rivolse di nuovo a Sasuke. -Volevo chiarire...- iniziò, facendo qualche passo in avanti. -...che i Serial Killer stanno per uscire di scena... non sarà un problema. Poi toccherà a voi.- annunciò. -Quindi se pensi che ci metterà in difficoltà un eventuale conflitto con voi dopo uno con loro, ti sbagli.- concluse. Non potè fare a meno di osservare la scena. Il capo dei Kamikaze stava per accoltellare una ragazza, e altre quattro innocenti fanciulle venivano bloccate con ben poca delicatezza... non che gliene importasse, ma era un quadretto curioso.

-In effetti ci avevo pensato... ma non certo perchè ho paura di te.- rispose Sasuke lasciando andare Sakura. Ten Ten diede uno strattone a Kankuro, che seguiva la scena e la lasciò andare.

-Sakura, stai bene? Dimmi qualcosa...- chiese piano, aiutandola ad alzarsi. -S... si...- mormorò l'altra, sconvolta.

-Diciamocelo... non sei nella parte di chi può fare il figo... siamo il doppio di voi, cerca di non farmi arrabbiare, parlo per il tuo tornaconto.- disse intanto Kei, con un ghigno. In effetti i Kamikaze erano in netta minoranza, tentare lo scontro sarebbe stato un suicidio. Sasuke non era un tipo che agiva per istinto... calcolatore era l'aggetivo che più gli si addiceva. Essendo il capo del suo gruppo, doveva pure evitare certe cazzate come attaccar briga in una situazione simile.

-Non c'è bisogno che tu mi dica una cosa del genere.- rispose, con un sorriso falso.

-Bene... non avrei soddisfazione a batterti in questo modo, dopotutto. Raduna i tuoi patetici amichetti e vediamo che sapete fare.-

-Aspettati una brutta sorpresa.- rispose Sasuke. Se uno sguardo avesse potuto uccidere, quei due sarebbero stati già sotto terra; si guardavano con un odio impressionante, come pensarono i presenti. Il moro guardò i suoi compagni, e fece un cenno con la testa. Dopo ciò se ne andarono, ma il capo prima guardò Sakura, che a sua volta lo fissava ancora terrorizzata. Sembrava dirle qualcosa come: "Non è finita qui." e questo la turbò ancora di più.

Una volta che il gruppetto scomparve dall'orizzonte, le quattro amiche circondarono Sakura, che stava meglio, ma non certo bene.

-Sakura, come stai? Quel figlio di puttana... ma come si è permesso? Picchiare una ragazza... schifoso bastardo...- attaccò Ino, e sussultò quando sentì una mano sulla sua spalla. -Eh? E tu che vuoi?- era Shikamaru, aveva come sempre una sigaretta in bocca e l'aria seccata.

-Ehi, non ti incazzare subito... la vostra amica è tutta intera?- chiese.

Le cinque pensavano di essere finite dalla padella alla brace, e tirarono un sospiro di sollievo quando videro che almeno quelli, gli "Eagles", non le volevano uccidere o comunque menarle.

-Credo di si...- rispose la biondina accarezzando la testa dell'amica.

-Vi hanno fatto qualcosa?- chiese Rei Kon, che si presentò subito dopo.

-No... vabbè, intendo niente di grave, però quell'Uchiha se l'è presa con Sakura.- ringhiò Hilary. Passò in rassegna i componenti degli Eagles presenti; oltre a Rei, Neji, Shikamaru e Kei c'era un bel ragazzo con i capelli rossi e gli occhi di ghiaccio, e un altro con gli occhiali da sole (nonostante il sole non ci fosse più da un po') e un cappotto che gli copriva parte del viso. Sembrava un pusher. Prima che potesse osservare gli altri, quel simpaticone del capo intervenne per fermare quello che trovava uno spettacolo aberrante.

-Quando avete finito con queste cazzate...- disse, visibilmente seccato. -Volevo vedere se avevano bisogno di aiuto.- si difese Rei, mentre Shikamaru controllava il braccio di Hinata. -Sono vive, se proprio ti interessa. Andiamo.- ordinò secco, ignorando i soliti sguardi di fuoco delle cinque malcapitate.

-Ci vediamo.- bofonchiò Neji rivolto a Ten Ten, che avvampò. Hilary intanto non riusciva a smettere di fissare Kei. Era magnetico! Quello gettò su di lei uno sguardo strano. Poi i teppisti se ne andarono così come erano arrivati, e Hinata scoppiò a piangere.

-Hinata, non fare così... è tutto finito.- la tranquillizzò Ino abbracciandola. -Sigh... guarda che hanno fatto a Sakura... io credevo davvero che saremmo finite male...-

-Lo so, abbiamo avuto tutte paura...- disse piano Hilary, poi ebbe un'idea. -Sentite, non so voi ma io non ho più intenzione di uscire... dato che i miei non ci sono possiamo accamparci da me per stanotte.- propose. Nemmeno le altre avevano voglia di andare a ballare dopo quell'orribile esperienza, e furono tutte d'accordo.


-Certo che... quel Neji è proprio... bè...- Hilary, Ino, Sakura e Hinata fissavano Ten Ten in attesa che terminasse la frase.

-...è un gran figo.- concluse.

-Si, in effetti c'erano molti bei ragazzi. Se non fossero delle menti deviate, andrebbero anche bene.- convenne Hilary, pensando allo sguardo di Kei.

-Però alcuni sono stati gentili... come Shikamaru e Rei.- intervenne Hinata. Erano in camera di Hilary, e si erano prese i sacchi a pelo per dormire. Casa Takibana era una villa molto grande a due piani più soffitta e cantina, e lo spazio non era certo un problema.

-Si vabbè... li detesto tutti, dal primo all'ultimo. Perchè devono mettersi a fare i teppisti? Solo per fare i fighi?- protestò Sakura, che non avrebbe mai perdonato Sasuke per quello che le aveva fatto.

-Non lo so... e non mi interessa, d'ora in poi teniamoci davvero alla larga. Spero solo che quei... come cavolo si chiamano... "Kamikaze" ora non ci abbiano prese di mira!- disse Ino, sbadigliando.


-Capo, abbiamo un regalo per te.- Kei si voltò, vedendo Shino Aburame, Neji e Shikamaru che trascinavano qualcuno. Il ragazzo scese dalla catasta di tubi con un balzo agile, e fece un sorriso sadico che non prometteva niente di buono.

-Bene...- disse piano. Shino sbattè sul pavimento un ragazzo, doveva avere la loro età, e aveva stampata sul volto un' espressione terrorizzata.

-E quindi abbiamo qui... come ti posso chiamare? Ah, si. Traditore...- continuò Kei chinandosi sul ragazzo. Si chiamava Nao Kuraba, e studiava alla Tokyo High school, nella stessa classe di Sakura, Ino e le altre. Aveva l'aria da teppista ancora meno di Naruto...

-Dunque... io odio i traditori. E non ho mai trattato bene qualcosa... o qualcuno che odio.- parlava lentamente, accrescendo la tensione del momento.

-Ti avevo fatto entrare negli Eagles nonostante non avessi l'aria adatta... eri intelligente e anche quello serve. Ma a quanto pare ti ho sopravvalutato... perchè quello che hai fatto è estremamente stupido.- gli disse, alzandosi in piedi. Non lo guardava nemmeno.

-Io sono per la democrazia, Quindi farò a votazione... voglio vedere cosa ne pensano gli altri. A rapporto.- annunciò a tutti quelli attorno, che si avvicinarono senza farselo ripetere due volte. -Oh, era da un po' che non si vedeva Kuraba in giro!- osservò una ragazza, l'unica del gruppo. Era molto bella, aveva i capelli castani, gli occhi dorati e un sacco di borchie addosso, oltre a un pesante tratto di matita nera negli occhi e rossetto viola. Stava accanto a Yuri Ivanov, il ragazzo con i capelli rossi già adocchiato da Hilary poche ore prima.

-Julia... aiutami almeno tu...- piagnucolò Kuraba guardando la ragazza, che alzò le spalle, come per dire "si vedrà".

-Fai un favore, perlomeno taci.- lo riprese Kei seccato. -Dicevo... direi che siamo tutti d'accordo sul fatto che questo... davvero non trovo l'aggettivo, che comunque la debba pagare per quello che ha fatto... nel caso qualcuno non l'avesse capito, è andato dai Serial Killer a spiattellare i nostri piani... ha detto cose che dovevamo tenere all'interno del gruppo, e che ora quel branco di incapaci sa. Non è un danno grave, visti i tipi, ma... io ci sono rimasto male.- ironizzò, facendo una faccia dispiaciuta. -Qualcosa da obbiettare?- si guardò attorno, e ci fu un'alzata di spalle generale.

-Io sono perfettamente d'accordo.- disse Julia con un gran sorriso poco adatto alla tragicità della situazione (perlomeno per Kuraba era tragica. Lei, Kei e molti altri si divertivano da morire.) -Non ne avevi dubbi dolcezza.- rispose il capo circondandole i fianchi con un braccio.

-Kei... dimentichi che ha anche chiesto a quelli di poter entrare nei Serial Killer.- aggiunse Yuri, e Julia rise vedendo Kuraba che si disperava sempre di più. Non lo aveva mai sopportato... era un viscido ipocrita, ed era felice che se ne fossero accorti tutti.

Shikamaru se ne stava seduto per terra a fumare e sbadigliare, intossicando il prigioniero con il fumo, che si curava di esalargli dritto in faccia.

-Dai, capo, facciamola finita.- disse, raccogliendo assensi.

Kei guardò Kuraba, fingendosi dispiaciuto: -Bè. Il popolo ha parlato.-


-Ragazzi, tacete, ve lo chiedo per favore.- Anko guardò i suoi alunni, ma si accorse che la gentilezza non aveva sortito effetto.

-Allora... forse non avete capito che il mio era un ordine travestito da richiesta... se non vi tappate quelle fogne vi faccio espellere uno per uno!!-

In classe piombò il silenzio, e la professoressa fece un gran sorriso. -Bene, così va meglio. Oggi chi è assente?- chiese. Tutti si guardarono attorno, c'era un solo posto vuoto. -Nao Kuraba, professoressa.- rispose Hilary, disinteressata.

-Uhm. Bene, cominciamo. Oggi volevo spiegare, per quanto riguarda letteratura giappones... ma chi cazzo è che fa questo casino?!- sbottò facendo sobbalzare tutti. Si, Anko era una professoressa "bella, giovane e vitale", e non era certo una moralista o bacchettona. Al contrario... e per questo era apprezzata dagli alunni, abituati a certe sue uscite. La donna si affacciò alla finestra, e vide un gruppetto di ragazzi che faceva casino davanti alla scuola.

-Ci mancavano i teppistelli... POTETE PIANTARLA? QUI C'è GENTE CHE VORREBBE ACCULTURARSI!!- esclamò, e tutti si girarono verso la finestra. Sakura si sollevò leggermente per poter vedere fuori. -Merda...- mormorò, chinandosi verso Ino.

-Ci sono Sasuke e la sua banda...- la informò, e Ino lo disse alle altre. -Questa scena non me la perdo.- disse Ten Ten avvicinandosi di soppiatto alla finestra.

Naruto alzò lo sguardo e sollevò il dito medio verso Anko, che iniziò a sbraitare: -Come ti permetti, piccolo bastardo?!- gridò, agitando un pugno. In tutta risposta i seccatori aumentarono il volume della voce e se la risero quando la professoressa tornò dentro, credendo che si fosse arresa.

-Che fa?- chiese Hinata perplessa quando uscì dalla classe a passo spedito. -Ora vedranno.- annunciò. Dopo mezzo minuto tornò dal bagno con un secchio pieno d'acqua, e in molti iniziarono a ridere immaginandosi la scena seguente. Anko prese dei gessetti e li sciolse all'interno del secchio, poi mescolò con una penna e si affacciò di nuovo alla finestra. I Kamikaze non si erano mossi da lì, anzi, facevano ancora più chiasso.

-Ancora? Lasciaci in pace, bella!- esclamò Kankuro. Anko sollevò il secchio e lo rovesciò sui teppisti.

"SPLASH!!!" Il seguito fu una serie di imprecazioni e colpi di tosse.

In classe esplose un applauso pieno di ammirazione, specie quando Sasuke e i suoi se ne andarono per paura di altre eventuali innaffiate.

-Così imparano. Non posso fare lezione in questo stato, e la prossima volta gli getto addosso olio bollente!-


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Chiedo umilmente perdono per il ritardo! Il tempo è volato! Sapete, il rientro a scuola, la fine dell estate (T__T) e ho avuto tante cose per la testa, ma finalmente ho aggiornato!


Sakura: Grazie mille per i complimenti, ormai ho deciso di continuarla e spero di non averti delusa con questo capitolo!

Valery_Ivanov: Come ho già sicuramente detto, i complimenti su come scrivo mi fanno molto, molto piacere, quindi grazie! E scusa per l'attesa.

Sweetgirl92: Si, evviva Kei!! Sbav sbav! Effettivamente Sasuke l'ho fatto veramente bastardo! Ma chissà che le cose prima o poi non cambino...

Kira7: CIAO!! Eh si, non ci riuscivo a non trascinarmi dietro Keiuccio and company! Per l'altra mia ficcy sono in ritardo mostruoso, ma come ho già detto ho avuto qualche contrattempo... cercherò di aggiornare al più presto! A presto un bacio!

Babygirl_92: Sono contenta che ti stia piacendo, e del fatto che l'idea del frullato di personaggi sia stato apprezzato!

Selly_92: Bè, Kei non è un maniacomicida, ma non è nemmeno un mostro di simpatia, meglio di niente! Ah, grazie per avermi fatto pubblicità, un bacio!!

Felicia91: Esatto, viva il girl power! Proprio non ce l'ho fatta a farle incapaci di difendersi, quindi... stile Charlie's Angels!

White Angel, Rory_Chan, DarkPhoenix: Grazie come al solito per i complimenti, e viva le SasuSaku!!


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO QUATTRO:


Kei scese in cucina e aprì il frigo, tirando fuori una bottiglia che non conteneva certo acqua, nonostante l'aspetto fosse ingannevole.

Tracannò direttamente dalla bottiglia, e non si accorse dell'ingresso di suo nonno nella stanza. -Kei, ti sembra ora di bere vodka?- gli chiese con voce ferma.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. Voleva appunto evitare di incontrarlo, come al solito, ma quella volta era stato sfortunato...

-Da quand'è che te ne importa?- chiese sbattendo lo sportello del frigo e mandando giù un altro sorso dell'alcolico.

-Come mai non sei a scuola?- insistette l'uomo, facendo finta di non aver sentito la frase provocatoria del nipote.

-Non ne ho la minima voglia.- rispose l'altro seccato, e Soichiro Hiwatari iniziò a irritarsi sul serio; aveva visto Kei a casa già un bel po' di volte quando sarebbe dovuto essere a scuola; già l'anno prima si era fatto promuovere a calci per via delle assenze più numerose delle presenze e i pessimi voti. E c'era voluto un, diciamo, "aiuto economico" del nonno.

-A che gioco stai giocando? Non vai a scuola, tracanni vodka di mattina, ti vesti come un satanista...-

"Colpa tua che non ti occupi di tuo nipote... non che non mi vada bene così..." pensò il satanista tracannatore.

-Si, va bene. Hai qualcosa di importante da dirmi o l'hai finita?- chiese con tono strafottente, e l'altro fece per dargli un bel pugno ma tentò di trattenersi

-Non ho tempo per stare appresso a te con tutto il lavoro che ho da fare. Quindi vedi di non costringermi a parlare con i tuoi professori per sapere se a scuola ci vai o no.- lo minacciò, e Kei gli rise in faccia. -Ok, ok! Non spaventarmi così però!- "Il tempo in cui mi puoi picchiare quando e come ti pare è finito, nonno... se così posso definirti. Ora come farai per tenermi buono?" pensò intanto, poi lo superò e uscì di casa dopo essersi messo in tasca il cellulare, il portafogli e le chiavi, che tintinnarono sinistramente urtando il coltello.


Ten Ten uscì in cortile alla ricreazione, sgranocchiando la sua merendina. Prese il cellulare e digitò il numero di sua mamma:

-Ten Ten, tesoro?-

-Mamma, la nonna come sta?-

-Non voglio darti troppe speranze... l'infarto l'ha indebolita parecchio, e anche se si è salvata non sta bene... tu non ti preoccupare, se ci sono novità te lo faccio sapere subito.- la ragazza sospirò; la sua adorata nonnina stava male, e lei era molto in ansia. Salutò la madre e si appoggiò al cancello, pensierosa.

-Meeeow!!- un gattino bianco la fissava, reggendosi appena sulle zampine tremanti.

-Ciao gattino... anche tu sei triste, eh?- si chinò per accarezzarlo, ma quello si allontanò spaventato. "E' piccolissimo! Che ci fa da solo?-"in effetti era proprio piccolino, doveva avere tre settimane al massimo. Lo seguì, senza tener conto di essere uscita da scuola senza permesso. Alla fine riuscì a prenderlo in braccio:

-Che carino! Ma dov'è la tua mamma?- chiese piano, accarezzandogli la testolina. -Sai come ti chiamo? Ti chiamo Nuvola!- Poi alzò lo sguardo, e si bloccò quando vide chi c'era a pochi passi da lei, e per foruna non l'avevano notata; "Cavolo, ma la secchiata d'acqua di Anko non li ha soddisfatti?" pensò, e fece per tornare al sicuro dentro la scuola ma...

-Meeeeoow!!- il gattino miagolò forte, e fu allora che il gruppetto la vide. -Cazz...- sbottò, e fece dietro front ma la mano di Kiba afferrò saldamente il suo braccio.

-Ah ah! Ma chi si vede! Che fortuna sfacciata, ora posso fartela pagare per quella botta che mi hai dato!- convenne, strattonandola.

Era bagnato per la secchiata d'acqua, così come alcuni altri ovvero Naruto, Kankuro e Rock Lee. Sasuke era asciutto e la guardava sogghignante. Si accorse che quella volta c'era anche una ragazza, era bionda con quattro code e uno sguardo cattivo.

-No, ehi, senti, io devo tornare dentro... lasciami stare.- tentò la ragazza, ma non fu nemmeno ascoltata.

-Guardate, ha un gattino!- fece notare Gaara facendo un passo avanti. "No... cazzo...!"

-Prendiglielo.- ordinò Sasuke, e il ragazzo eseguì strappandoglielo dalle braccia. -No! Lasciatelo, non fategli male!- in risposta Gaara gettò per terra il gattino, che emise un verso strozzato cadendo su un fianco. Ten Ten sgranò gli occhi e diede una gomitata a Kiba per liberarsi. Poi si inginocchiò accanto al micetto bianco, che si muoveva appena. -No, Nuvola!- lo prese di nuovo in braccio, e guardò i teppisti con sguardo carico d'odio.

-Siete dei mostri. Feccia, ecco cosa siete.- ringhiò, proteggendo il gatto da altre torture.

-Non sono cose gentili da dire. Vediamo cosa fa se le squartiamo il felino davanti agli occhi.- propose Sasuke perfido. Prese il coltello, con l'intenzione di fare davvero quello che aveva detto. -Ehm, Sasuke dai, non esagerare... lascia stare quel gatto...- intervenne Naruto, che non avrebbe retto una simile atrocità così come Kiba, che amava gli animali.

-Non rompere.- rispose candidamente il capo.

-Sasuke, aspetta.- disse la ragazza bionda, mettendosi fra il Ten Ten e il ragazzo, che la guardò accigliato.

-Ma cos'è, un club di animalisti?- frecciò. -No, ma evita di fare una cosa del genere. So che ne sei capacissimo, ma non è il caso di spargere sangue.- la ragazza lo fissò intensamente con i suoi grandi occhi blu.

-Mpf... Temari, sei pallosa...-

-Smettila. Non fare il bambino.-

Il suono forte provocato dal motore di una moto interruppe la discussione. Il veicolo andava dritto verso di loro, e alcuni si dovettero spostare per non essere investiti; Ten Ten alzò lo sguardo, e fra le lacrime riconobbe Neji Hyuga su una moto, che le tendeva una mano. -Sali.- le disse, e lei non se lo fece ripetere. Il ragazzo ripartì velocissimo, piantando là un irritato Sasuke, alcuni sollevati per non aver dovuto assistere allo squartamento di un gattino indifeso.

Ten Ten reggeva il micio con una mano, e con l'altra si teneva al suo salvatore. Permise di sgorgare alle lacrime che stava provando a trattenere, e iniziò a singhiozzare. Dopo un po' Neji si fermò e scese dalla moto. -Come stai?- le chiese. Lei fece lo stesso, e scosse la testa. -Io bene, ma lui...-

Neji le prese l'animale dalle mani e lo osservò. -Quanto hai prima di poter tornare a scuola?- le chiese.

-Venticinque minuti, più o meno... perchè?-

Neji tirò fuori un altro casco e glielo porse. -Salta su, lo portiamo dal veterinario.- annunciò, e lei si mise il casco e salì dietro di lui. Poco dopo sfrecciavano verso il centro, Ten Ten aveva già un coniglio e dunque una veterinaria di fiducia.

-Ora gira a destra, non è lontano.- arrivarono in cinque minuti, e corsero dentro dopo aver assicurato la moto al palo della luce.

-Ten Ten, che fai qui?- chiese la dottoressa, poi vide la causa di tanto affanno. -Dammelo qua, ci penso io. Voi potete sedervi lì fuori.-

I due andarono e si accomodarono nella sala d'aspetto. -Neji...- disse la ragazza dopo un po' di silenzio teso.

-Nh?-

-Perchè mi hai salvato?-

Il ragazzo sembrò imbarazzato da quella domanda. -Cioè... tu dopotutto sei un teppista... ma sei diverso da molti altri, come Uchiha, Gaara...-

-Forse... ma io ti ho vista lì, erano in tanti contro una... non sono un bastardo come loro, è vero. Non potevo lasciarti lì.- lei sorrise, e anche lui fu contagiato dalla solarità della ragazza. Poco dopo uscì la veterinaria, con la faccia un po' scura.

-Quel gattino ha preso un bruttissimo colpo... mi spiace, Ten, ma non credo che ce la farà.- annunciò. La ragazza abbassò la testa, tristissima.

-Ok... grazie comunque.- si asciugò una lacrima, e si alzò in piedi. Entrarono tutt'e tre nell'altra stanza, dove il gattino stava sul tavolo, immobile ma cosciente.

Ten Ten si chinò e lo accarezzò: -Ciao Nuvola... sigh...- piangeva silenziosamente, e Nuvola emise un flebile miagolio come per consolarla.

-Neji... mi potresti riportare a scuola ora?- chiese, sfregandosi gli occhi rossi di pianto. -Si, certo.- rispose lui. Dopo pochi minuti Ten Ten era già in classe, mogia e triste. Raccontò tutto alle amiche, che si maledissero per non essere state con lei ad aiutarla.

-Non ci credo... ma come si fa ad essere così schifosi... meriterebbero ogni male, prendersela con chi non si può difendere...- ringhiò Hilary immaginando di rompere la testa di Sasuke. -Povero gattino... animali, ecco cosa sono. Anzi no, così offenderei gli animali. Non so nemmeno come definirli.- aggiunse Sakura.


-Sasuke, tua madre stava ancora rompendo le palle per quella storia...-

-Guarda che è anche la tua di madre, deficente... comunque che cosa vuole?-

Itachi Uchiha alzò le spalle, mentre prendeva la giacca. -Secondo te? Non ti fai vedere dai vecchi da giorni e giorni, sei sempre accampato qui da me... e ti meravigli che si incazzino. Pivellino, hai solo quindici anni. Io ne ho diciannove e vivo per conto mio, ma teoricamente tu devi stare con loro.-

-Che palle... voglio stare qui, quelli rompono tutto il giorno... e poi ora che tu ti sei defilato, sono io la speranza della famiglia.- protestò Sasuke, sbattendo un pugno sul tavolo. Era dura essere eredi di una famiglia così ricca e prestigiosa... i genitori dei due fratelli erano esasperati: il maggiore se n'era andato di casa a sedici anni (era scappato, per l'esattezza) andando a vivere in un' altra città con amici poco di buono già maggiorenni. Non si era fatto vedere per due anni, nel frattempo aveva finito la scuola e ora andava all'università, il tutto per conto suo. Sasuke un po' invidiava la sua libertà. Anzi, la invidiava molto.

-Comunque... devi ringraziare che non ti hanno chiuso in casa per sempre dopo aver saputo che sei andato a scuola due volte in tutto l'anno scorso... e dovresti piantarla di saltare la scuola serale. Se riesci a finire il corso di questo quadrimestre e a dare gli esami decentemente, da febbraio potrai andare direttamente in seconda alla Tokyo High, e sarà come se non ti avessero mai bocciato.-

Sasuke sbuffò: -Itachi, sai quanto me ne frega di recuperare l'anno... io sto bene così.-

Il fratello si seccò: -Ascoltami. Io lo so cosa fai tutto il giorno. Il gangster, e non posso dirti niente proprio IO. Ma un consiglio te lo devo dare per forza, non buttarti via.-

-Parla quello che è stato dentro due mesi per spaccio...-

-Non stavo spacciando, quella era per me, ma era così tanta che non mi hanno creduto. Comunque fai come ti dico. Smetti di fare quello che fai e creati un futuro. Ciao, a dopo.- lo salutò e uscì. -Ciao, Itachi...-


Dopo due giorni Nao Kuraba non si era fatto ancora vedere a scuola, e la professoressa Kurenai Yuhii chiese se qualcuno ne sapesse qualcosa.

-A me non ha fatto sapere niente.- disse il compagno di banco, Mark, alzando le spalle. -Ieri ho chiamato a casa ma non ha risposto nessuno.- aggiunse.

-Capisco... bè, cercate di sentirlo e poi fatemi sapere.-

All'uscita Sakura, Ino, Ten Ten, Hinata e Hilary si fermarono:

-Gente, stasera noi tre abbiamo partita. Alle sette qua, venite?-

Hilary e Hinata si guardarono: -Io ho allenamento alle cinque, ma dovrei fare in tempo... non posso mancare, tra un po' ho le gare di atletica.- le informò Hilary.

La ragazza aveva sempre fatto sia pallavolo che atletica, ma da poco aveva preferito mollare la prima attività per concentrarsi sulla seconda.

-Io invece sono sicuramente libera.- intervenne Hinata.

Ten Ten vide nel marciapiede opposto una moto che conosceva... c'era Neji assieme a Shikamaru. Il primo attraversò la strada mentre l'altro rimase ad aspettarlo dall'altra parte.

-Oh... ciao Neji... come mai qui?- chiese Ten perplessa. L'altro aveva qualcosa dietro la schiena; non disse nulla ma le porse un batuffolo bianco.

-Ma... è Nuvola?!-

-Si... sono passato avantieri dopo che ti ho riportato... alla fine la tipa è riuscita a curarlo. Però ha una zampa rotta...- Ten Ten non gli lasciò finire la frase e prese in braccio il gattino: -Io... non so come...- poi passò Nuvola a Hinata e saltò al collo di Neji: -Grazie!! Grazie di cuore!- esclamò, entusiasta. Il ragazzo era decisamente imbarazzato, ma ricambiò debolmente l'abbraccio. -Di... di niente...-

Intanto Shikamaru se la rideva dall'altra parte.

Ten Ten si allontanò di un passo, e riprese il gatto: -Ora me lo porto a casa! Sono davvero felice!-

Neji sorrise davanti a tanta spontaneità e entusiasmo.


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Bè che dire. Sono in un ritardo improponibile! Mi scuso molto con chi segue la storia, ma se non ho aggiornato è stato perchè ho avuto problemi di importanza rilevante... spero di riuscire ad aggiornare presto, sono la prima che si snerva nel vedere storie che mi piacciono interrotte per molto tempo... Spero che continuerete a seguire e commentare nonstante il ritardo!


Rory_chan: Bè, ho fatto aspettare decisamente molto ma... meglio tardi che mai! Grazie mille e un bacio

White Angel: Io amo Kei alla follia, quindi ti capisco! Alla prossima un bacio

Sakura:Grazie troppo buona!

Valery_Ivanov: Graaazie! Spero che non m ucciderete per il ritardo! T_T

Selly_92: Si, alla fine Kei mi è uscito decisamente meno stronzo di Sasuke... ma è stronzo pure lui, ovviamente!! Baci

Fire91: Sakura cambierà impressione su Sasuke quando capirà il perchè delle sue azioni! Ciao un bacio!


Bene, vi aspetto al prossimo capitolo!

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