Law Breaker$ di Charlene (/viewuser.php?uid=15378)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
LAW
BREAKER$: CAPITOLO UNO
"Cerca,
cerca pure, non c'è niente di buono. Illuditi pure di trovare
qualcosa che non sia odio e disprezzo."
-Sono
preoccupata. Forse non dovresti uscire da sola.-
-Mamma,
così stai esagerando. Davvero.-
-Ma
Sakura...- la discussione fra madre e figlia fu interrotta
dall'inizio del telegiornale regionale, e Sakura Haruno alzò
il volume.
-La
situazione diventa quasi insostenibile a Tokyo a causa dell'eccesso
di delinquenza, innumerevoli gli scontri fra bande rivali con
numerosi feriti e casi di morti, senza contare i vandalismi e le
aggressioni ai danni dei cittadini. La polizia ha aumentato i
controlli nelle zone mal frequentate della città, nella
speranza che...- dopo che la giornalista ebbe concluso il servizio,
la signora Haruno guardò la figlia con sguardo ansioso. -E
secondo te non mi dovrei preoccupare?-
Sakura
si alzò da tavola. -Mamma, non sono una bambina. Eviterò
le zone malfamate, e non mi fermerò con nessuno, cercherò
di stare sempre in compagnia... insomma, stai tranquilla!- detto
questo la ragazza salì per finire di prepararsi per la scuola.
Uscì
di casa poco dopo, guardando il cielo grigio che non prometteva
niente di buono. In realtà lei adorava le giornate uggiose; le
piaceva il colore scuro delle nuvole, il rumore dei tuoni... arrivò
finò al semaforo dove si sarebbe incontrata come al solito con
le sue amiche. Era vero, non era prudente andare in giro da soli con
i tempi che andavano. -Ciao Sakura!- la ragazza dai capelli rosa si
girò e salutò la sua migliore amica e compagna di
classe Ino Yamanaka dopodichè si avviarono insieme verso la
scuola, cartelle alla mano. -Oggi interroga in storia... hai
studiato?- chiese la bionda.
-Si...
tanto il programma è facile.-
-Oh,
già, che te lo chiedo a fare! Quando mai non studi tu...-
Sakura, al contrario delle apparenze, non amava particolarmente
studiare; era una cosa che le veniva facile, non era una secchiona.
Le piaceva divertirsi, uscire con gli amici, come ogni ragazza della
sua età, in più andava bene a scuola, tutto qui!
Ino
era molto più svogliata, era intelligente ma non si applicava
nelle materie scolastiche. Arrivarono alla Tokyo High School ed
entrarono nella loro aula, secondo anno, sezione C, dove già
erano arrivati alcuni dei loro compagni. -Ciao gente.- salutò
Ino, rivolta a Hinata Hyuga, una ragazza carina con i capelli blu a
caschetto piuttosto timida, e Ten Ten, ugualmente bella ma di
carattere opposto, allegra e frizzante.
-Non
ho aperto libro, finirò con un bel due... siamo solo a
Novembre, e la mia promozione è già a rischio!- si
lamentò la seconda, sedendosi sopra al banco.
-Non
ne avevo dubbi. Comunque siamo in due... ieri non avevo proprio
voglia di studiare!- convenne Ino sistemandosi i capelli biondi.
Dovettero
smettere di chiacchierare perchè entrò il professore di
storia e filosofia, Kakashi Hatake, e i ragazzi presero posto. Era un
uomo nemmeno trentenne, molto affascinante e comprensivo con i suoi
alunni, tuttavia riusciva a farsi rispettare.
-Comincio
subito con le interrogazioni. Vediamo... Ino e Ten Ten, inizio da
voi.- annunciò, e le due sentirono il sangue gelarsi nelle
vene.
Sakura
e Hinata si guardarono, avevano previsto una situazione del genere.
Bussarono
alla porta e il docente permise al probabile ritardatario di entrare.
-Scusi il ritardo.-
-Come
mai?-
-Ho
avuto un imprevisto...- Hilary Takibana alzò le spalle e andò
a sedersi nel suo banco, fra quello di Sakura e quello di Hinata.
-Ciao...
poi vi racconto...- disse la ragazza alle sue amiche, poggiando la
cartella vicino alla sedia.
-Ma
è successo qualcosa?- chiese piano Hinata, e Hilary annuì.
-Si... non vi preoccupate, poi vi dico.-
Hilary
era una ragazza che caratterialmente somigliava a Sakura. Studiosa ma
non secchiona, molto carina e in gamba. Aveva capelli lisci e castani
con riflessi chiari, e il fisico allenato dallo sport che praticava,
la pallavolo. Era in squadra con Sakura e Ino, tutt'e tre titolari e
decisive in ogni partita.
La
castana appoggiò la testa sul banco, ripensando a quello che
le era accaduto poco prima, andando a scuola; nonostante avesse un
carattere forte, doveva ammettere di essersi spaventata.
FLASHBACK:
Hilary
camminava nella strada principale che l'avrebbe condotta dritta a
scuola senza intoppi. Le salì il nervoso quando vide una
deviazione per lavori in corso, e maledicendo tutto quello a cui
riuscì a pensare passò per una strada laterale
alternativa, senza pensare al fatto che a quell'ora non doveva essere
ben frequentata. E difatti imboccò la via, e fin lì
tutto bene. Girò l'angolo e andò a sbattere contro
qualcuno.
-Ehi
bambolina perchè non guardi dove vai?- a pronunciare quelle
parole fu una voce incredibilmente fredda e atona. La castana alzò
lo sguardo, accigliata; detestava essere chiamata bambola, non poteva
sopportarlo. -Stai calmo, non l'ho fatto apposta. E non mi sono
schiantata da sola.-
Non
si lasciò intimidire da quello sguardo glaciale e perforante,
dal tono della sua voce. Qualcun altro si sarebbe spaventato, senza
dubbio, ma lei non diede segno di paura. -Che cos'è quel
tono?- chiese il ragazzo, scostandosi i capelli corvini dalla fronte.
-Che
ha che non va?- ribattè Hilary.
-C'è
qualcosa che non va, Sasuke?- a parlare fu un ragazzo che spuntò
dalle loro spalle, e solo allora la ragazza notò che non
c'erano solo loro; aveva scelto proprio male la strada da percorrere.
Sembrava proprio che fosse incappata in una banda di teppisti, coloro
che in quel periodo più che mai imperversavano per Tokyo.
-Niente...
solo che abbiamo compagnia.- disse quello che sembrava il capo,
Sasuke.
-E
che compagnia... bella, le ragazze come te dovrebbero girare in
compagnia e con gonne più corte... se no vuol dire che te le
cerchi.- la provocò un ragazzo seduto su una cassa di legno.
Era un bel tipo, con due strani tatuaggi rossi in faccia, i capelli
castani sparati e un cane... sulla testa.
-E'
la gonna della divisa... - precisò Hilary seccata. Poi ripensò
al nome che aveva sentito pochi secondi prima... Sasuke... "Uhm..."
-Uchiha...
tu sei Sasuke Uchiha?- chiese al moro contro cui si era scontrata.
-Oh...
sono onorato che tu mi conosca. Io però non so chi sei tu...-
-Hilary
Takibana... Eri in classe con me in terza media... e al primo anno
del liceo avevo letto il tuo nome nell'elenco della mia classe, ma
non ti ho visto fino ad oggi.-
Sasuke
ci pensò un attimo. -Ah, ma certo... Mi sembrava di averti già
visto da qualche parte...-
-Bè,
bella rimpatriata, ma sono già abbastanza in ritardo. Ciao
ciao...- tentò di sbrigarsela, ma gli altri non sembravano
d'accordo.
-Vai
già via? Rimani un po' con noi, Bambolina...- disse il
ragazzo con il cane.
-Ho
un nome... e ho da fare.-
-Eh,
scusa! Te la prendi troppo!- la prese per un braccio quando lei tentò
di andarsene.
-Ehi
giù le mani...- disse Hilary a voce bassa, scrollando il
braccio finchè l'altro non mollò la presa.
Il
capo sembrò irritarsi davanti al comportamento della ragazza.
-Ci penso io, Kiba. Tu... ragazzina, forse non hai capito bene la
situazione. Noi non giochiamo... facciamo sul serio.- la informò,
con il solito tono minaccioso, che si abbinava perfettamente allo
sguardo. -Dovresti avere paura.- concluse.
Aveva
parlato con quel ragazzo per pochi secondi, e già poteva
affermare delle cose certe su di lui: lo infastidiva il fatto che lei
non lo temesse, dava l'idea di non sopportare il non avere tutto
sotto il suo controllo... Smise di fare l'analisi del ragazzo, e
cercò di elaborare una strategia per uscire da quella
situazione.
-Non
ho paura di te.- affermò Hilary. "Brava! Stupido
orgoglio, bella strategia! Ora come minimo mi ammazza..." pensò
disperandosi cercando di non darlo a vedere.
Sasuke
la fissò qualche secondo, poi si rivolse alla sua banda:
-Andiamo, non ho tempo da perdere con gente come lei.- gli altri
ragazzi obbedirono subito all'ordine e se ne andarono, probabilmente
a fare casino da qualche parte. Hilary tirò un sospiro di
sollievo e iniziò a correre verso la scuola.
FINE
FLASHBACK.
Dopo
due voti mediocri, Ino e Ten Ten tornarono ai loro posti abbastanza
abbattute.
-Dai,
ragazze, cinque non è tre! Potete recuperarlo!- le consolò
Hinata. -Se vi mettete a studiare.- aggiunse.
-Ecco,
il problema è solo quello.- convenne Ten Ten, e Ino annuì.
Suonò
la campana della ricreazione, e le cinque amiche andarono in cortile
e si accomodarono sotto un albero; Hilary si accorse che Hinata e
Sakura la fissavano in attesa di qualcosa, poi annuì e
raccontò quello che era successo qualche ora prima.
-Cavolo!
Se lo sapesse mia madre non mi farebbe più uscire di casa!-
esalò Sakura.
-Non
ne ho dubbi... comunque cavolo... me la sono vista brutta.-
-Si!
Meno male che non ti hanno fatto niente! Ma non è strano che
se ne siano andati così?- chiese Ten Ten.
-Si...
ma io ringrazio per prima cosa di essere ancora viva e vergine...-
rispose Hilary, e le altre risero.
-E
quindi il nostro ex compagno Sasuke Uchiha è a capo di una
banda... mi ricordo che in terza media non era tanto socievole e
faceva un tantino paura; si, la faccia da teppista ce l'ha tutta.-
intervenne Ino. Sakura la contraddisse:
-Secondo
me è il contrario... io non lo vedo così minaccioso.
Anzi.-
-Uh
si, un tenerone...- ironizzò Hilary pensando a quegli occhi...
quella voce...
-Quella
ragazza non mi piace, capo... non dovevamo lasciarla andare.- si
lamentò Kiba Inuzuka, ma Sasuke non la pensava allo stesso
modo, almeno non completamente. -Bè, possiamo sempre
stressarla quanto vogliamo... dopotutto sappiamo dove va a scuola.-
convenne il moro, pensieroso.
Si
trovavano al loro "Covo", un deposito materiali in disuso,
e poco dopo sopraggiunse un ragazzo che sembrava portare notizie
importanti:
-Capo,
ci sono novità!- era un tipo alto e robusto, non grasso ma
muscoloso:
-Parla,
Kankuro...-
-Gli
Eagles hanno praticamente dichiarato guerra ai Serial Killer... se
abbiamo un po' di fortuna si scanneranno fra loro e per noi sarà
facile avere il primato su Tokyo.- annunciò il ragazzo di nome
Kankuro.
-Bene...
anzi, perfetto... non dovremo fare nulla... anche se in effetti è
da un po' che non mi sfogo su qualcuno... saranno almeno dieci ore e
comincio ad annoiarmi. Si, se quei bastardi si fanno fuori tra di
loro mi va comunque benissimo. Ma Hiwatari è mio, devo
pensarci io a lui...-precisò. -Ora lasciatemi solo.- ordinò,
e i due se ne andarono. Sasuke diede un forte calcio a una pietra,
immaginando che fosse la testa del suo peggior rivale...
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Bè,
che ne pensate? Direi che dovrei spiegare un po' come stanno le
cose... questa fanfiction è principalmente di Naruto per
quanto riguarda il numero dei personaggi, ma si incrocia con la serie
"Beyblade". Appariranno meno personaggi di questa serie, ma
personalmente adoro Kei, Hilary e Yuri e non potevo non coinvolgerli!
Nel corso della storia ne appariranno altri. Come si sarà
capito, Sasuke e Kei sono i capi di due bande rivali, che
spadroneggiano per la città... chissà come si
svolgeranno i fatti! Hilary ormai è praticamente coinvolta,
provate a indovinare le coppie che ho intenzione di creare!
Se
vi è piaciuto come inizio commentate, così continuo a
postarla! Se avrà scarso successo sarà meglio
eliminarla dalla circolazione! Un bacio.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
CAPITOLO
DUE:
-Non
pensi di esagerare? Capisco la tua rabbia, ma se tu sbollissi un
p...-
-Chiudi
quella bocca, Rei! Non ho chiesto il tuo parere! Voglio che facciate
quello che vi ho ordinato, e che nessuno provi più a
discutere. A meno che non voglia fare una fine dolorosa.- i ragazzi
guardavano il loro capo con sguardi preoccupati e servili. Era meglio
evitare discussioni quando era arrabbiato... era meglio evitarle
sempre.
-Io
sono d'accordo con te... quel figlio di puttana va fatto fuori, la
prossima volta ci penserà due volte prima di andare a
spiattellare cose che non deve ai Serial Killer.- a parlare era stato
un ragazzo, seduto sul muretto del parco abbandonato, situato in una
zona periferica, usato come base dalla banda. Aveva i capelli neri
raccolti in una coda sparata, un'aria particolarmente annoiata e
teneva una sigaretta accesa in bocca.
-Ecco.
No, aspetta... ho cambiato idea. Portatemelo qui. Ci divertiremo di
più.- annunciò il capo degli Eagles con un ghigno.
-Shikamaru...-
aggiunse poi rivolto al ragazzo sul muretto. -Tu invece vai a
informarti... sono sicuro che i Kamikaze si stanno rilassando un po'
troppo... non vorrei che Uchiha sia un po' troppo riposato il giorno
in cui lo toglierò di mezzo.-
-Ovvio...
che devo fare esattamente?-
-Scopri
che strategia hanno elaborato sapendo che siamo in guerra coi Serial
Killer... anche se credo che aspetteranno che ci facciamo fuori a
vicenda. Neji, vai con lui.-
-Capito.
Vado.- disse Shikamaru, e con un balzo scese dall'altra parte del
muretto, seguito da un ragazzo dall'aria seria e capelli castani
lunghi.
-Voi...
portatemelo qui.- ordinò agli altri ragazzi, dovevano essere
una ventina, e non c'erano nemmeno tutti.
Rei,
un ragazzo cinese con i capelli corvini e un aspetto... si, felino,
continuava a guardare il suo capo, Kei Hiwatari. Questa volta non era
riuscito a placare la spietatezza e la crudeltà del ragazzo.
Era risaputo che il capo degli Eagles non si facesse il minimo
scrupolo a fare del male alla gente, male fisico, psicologico.
Qualche volta Rei agiva come una specie di coscienza per lui. Solo
quelle poche volte in cui era disposto a dargli retta.
-Rei,
vai anche tu.-
-Mia!!-
esclamò Sakura, accigliandosi quando la compagna di squadra
davanti fece una finta spaventosa. Ma con i suoi brillanti riflessi
ricevette la battuta avversaria mandando la palla dritta fra le mani
della palleggiatrice, Ten Ten, che alzò all'indietro per Ino.
La bionda concluse il set e la partita con un attacco sul fondo del
campo.
-Vittoria!-
esclamarono le sei in campo, subito raggiunte dalle loro compagne in
panchina. Ino, Sakura e Ten Ten si fecero la doccia, si cambiarono e
uscirono da scuola, stanche per una partita particolarmente
impegnativa. Erano appena le cinque, e dovevano ancora tornare a casa
e farsi i compiti... era dura essere titolari nella squadra della
scuola.
-La
squadra della Tokyio High School adesso è prima... meno male.-
esalò Ino tenendo la borsa con una mano.
-Si!
Iniziavo a sudare freddo... per colpa di quella sega di Mikoto... a
causa sua stavamo per perdere il set.- disse Sakura, parlando della
ragazza che le aveva fatto la finta.
-Ehi
ragazze! Siete state brave come al solito!- esclamò Hilary
venendogli incontro assieme a Hinata. Avevano seguito la partita
dagli spalti.
-Grazie!
Finalmente si torna a casa... non fa tanto bene stare a scuola dalle
otto di mattina alle cinque del pomeriggio...- disse Ino. Erano
arrivate al semaforo, e aspettarono il verde parlando del più
e del meno.
-Magari
domani la professoressa Yuhi non mi interrogherà, dato che
oggi abbiamo lottato per l'onore della scuola!- tentò la
biondina, ma le altre si guardarono titubanti.
-Mah,
tentar non nuoce.-
-Certo,
Hinata, solo che magari se tenta e prende un'altro due, nuoce
eccome.- ribattè Sakura pensando alla media scolastica
scadente di Ino.
-Si,
in effetti... Ino, prova a farti fare una giustificazione.- consigliò
Hinata.
-E'
quello che avevo in mente.-
Dopo
cinque minuti di cammino, Ino si spostò appena in tempo; due
ragazzi stavano correndo decisamente veloce, e la schivarono per un
pelo.
-Ehi!!!-
-Scusa
bella!- esclamò uno dei due, alzando una mano. Non sembravano
affatto scuse sincere.
-Deficiente!-
A
quell'insulto il ragazzo si fermò e tornò indietro; Ino
sentì rizzarsi i capelli sulla testa. -Scusa?- chiese il tipo
gettandole il fumo della sigaretta in faccia.
-!!
Cof, cof... finiscila! Ti ho detto deficiente, non mi hai sentito?-
-Ma
che gentile. Ringrazia solo che io e il mio amico qui abbiamo da
fare, o non torneresti a casa tutta intera.-
Ino
lo guardò con aria di sfida, e l'altro sostenne lo sguardo.
-Shikamaru,
se non facciamo in fretta Kei ci fa fuori... lascia stare quel
quartetto di oche.-
-Si,
scusa Neji.-
-Oche?
Ma come cavolo vi permettete?!- sbottò Sakura facendo un passo
avanti.
-Eccone
un'altra che vuole esalare il suo ultimo respiro su questo
marciapiede...- fece Shikamaru sarcastico, allontanandosi con un
ghigno beffardo stampato in faccia. Detto questo gettò un
ultimo sguardo su Ino, diede loro le spalle e se ne andò con
l'altro tipo di nome Neji.
-Assurdo...
gente così cafona dovrebbe essere rinchiusa.- si lamentò
Ten Ten. "Però quel Neji era davvero figo..." pensò
pochi istanti dopo.
-Stasera
che si fa? E' sabato, e il sabato notte a casa e una delle cose
peggiori che possano capitarci.- le altre ragazze guardarono Hilary,
erano tutte d'accordo.
-Possiamo
andare al Loose... danno da bere gratis, se non ho capito male.-
propose Ten Ten.
-Ma...
Ten Ten, sei matta? Sai in che zona è? Se andiamo lì
dovremo stare attente a ogni essere umano nel raggio di dieci metri!
E' nel quartiere sud...- la informò Sakura, la fama di quella
zona era arrivata lontano.
-Ci
facciamo accompagnare! Io ci sono andata un paio di volte, il posto è
fantastico... se poi è cambiata la gente che frequenta non lo
so, ma vale la pena tentare.- insistette Ten Ten, e Ino le diede
corda: -Certo, almeno una volta dobbiamo andarci. Io voglio testare
tutti i locali della città!-
-Per
me è uguale, tanto di brutta gente ormai ce n'è
dappertutto.- disse Hilary lavandosene le mani.
Le
quattro si girarono verso Hinata, che a sua volta guardò
dietro.
-Hinataaa...
che ne pensi?- chiese Ino con un sorriso pieno di aspettative. La
ragazza, ormai incastrata, sospirò. -Per me va bene... ma lo
sapete che non adoro la discoteca, potrei rimanermene a casa...-
-Macchè!
Tu vieni con noi, non si discute!- ordinò Ten Ten
spettinandole i capelli.
Quella
sera il gruppetto di amiche si incontrò al parco, per andare
tutte assieme dato che non erano riuscite a rimediare accompagnatori.
Hilary
arrivò per prima, in largo anticipo. Odiava essere in
anticipo, ma quella volta nemmeno se n'era accorta!
"Cavolo,
manca un quarto d'ora... io volevo solo evitare che si facesse troppo
tardi per uscire da sola..." protestò mentalmente,
rimettendo il cellulare in tasca. Si era lisciata i capelli, aveva
messo molta matita negli occhi (ma quello lo faceva sempre), aveva
addosso una camicia sbracciata bianca con sopra un coprispalle nero,
dei jeans sotto il ginocchio e scarpe con tacco. "Ecco perchè
non volevo andarmene in giro da sola."
Non
era ancora buio, ma il sole stava ormai tramontando e la zona non era
molto illuminata. Cercò di stare tranquilla aspettando le
altre, e dopo circa quindici minuti sorrise vedendo Sakura che veniva
verso di lei a passo svelto. -Meno male che almeno tu sei
puntuale...- le disse dandole un bacio sulla guancia.
La
Haruno indossava un abito nero poco sopra alle ginocchia e...
-Belle
scarpe.- osservò Hilary, facendo riferimento alle ballerine
nere con un inquietante teschio argentato sul lato esterno.
-Grazie.
Oh, no... guai in arrivo...- mormorò Sakura, sentendo delle
voci che se ne fregavano altamente della quiete pubblica. Dalla parte
opposta rispetto al parco arrivò un gruppetto di ragazzi, e
Hilary ne riconobbe qualcuno... certo, non c'erano tutti, ma poteva
affermare con sicurezza che quella era la banda in cui si era
imbattuta il giorno prima. -Fai finta di niente.- sussurrò
Hilary sperando che non le notassero. Ma era difficile, dato il loro
aspetto.
-Ma
guarda che begli esemplari che girano qui... dobbiamo passare più
spesso.- Kiba Inuzuka guardò Hilary, e non ci mise molto a
riconoscerla. Anche Sasuke capì al volo di chi si trattasse.
-Oh, bene bene bene. ...Hilary, giusto?- chiese il capo con voce
strascicata.
-Uchiha...-
salutò la castana, sperando che la cosa finisse lì. Ma
non era quello che i teppisti, e soprattutto il loro capo, avevano in
programma.
-E
la tua amica? Però, non male.- e squadrò le gambe di
Sakura senza il minimo ritegno. Le due indietreggiarono.
-Vuoi
qualcosa in particolare o stai solo passando il tempo?- chiese la
ragazza dai capelli rosa con sguardo fermo.
-Dipende
dai punti di vista... faccio quello che voglio, e ci passo il tempo.
Voi due ora venite a farvi un giro con noi.- affermò, e le due
si guardarono, allarmate.
Hilary
analizzò la situazione, e Sakura accanto a lei fece lo stesso.
Quelli erano in superiorità numerica... sei contro due. Oltre
a Sasuke e Kiba c'era anche un ragazzo particolarmente inquietante
con i capelli rossi e gli occhi azzurri cerchiati di nero, un ragazzo
biondo con due grandi occhi blu che tutto sembrava tranne che un
teppista... poi un tipo strano con i capelli neri a caschetto e due
folte sopracciglia, e un altro robusto e minaccioso.
-E
se avessimo altri impegni?- chiese Sakura mantenendo un tono calmo.
-A
me non interesserebbe...- Sasuke non aspettò oltre e afferrò
le ragazze per un braccio, e fu subito aiutato dal biondino che
nonostante le apparenze aveva una gran bella forza. -Che diavolo
fate! Giù le mani!- esclamò Sakura cercando di
liberarsi dalla stretta di Sasuke, mentre Hilary era impegnata ad
agitarsi fra le braccia del biondo. -Lasciami! Mi metto a urlare!-
sbottò la castana. -Stai già urlando.- le fece notare
il biondino.
-Ehi,
Naruto, quella non è tua.- disse Kiba, e la ragazza si
accigliò: -Piantatela! Per chi mi avete preso? Non è
tua?! Ma dove siamo, in un negozio?-
-Non
ti scaldare, bambolina.- le disse il ragazzo di nome Naruto,
ottenendo il risultato opposto. Proprio in quell'istante "Bambolina"
si liberò una mano, e gliela spalmò in faccia con un
ceffone che difficilmente l'altro si sarebbe scordato. Il biondo si
ritrasse, sentendo la guancia bruciare.
-Come
diavolo ti sei permessa?!- protestò il ragazzo, tenendosi
tutta la testa. Quella picchiava forte! -Ah ah! Povero idiota!-
ridacchiò il tipo con i capelli rossi.
-Stai
zitto, Gaara! Capo, mi ha ammazzato!!-
-Sei
messo male se riesce a farti male perfino quella bambina...- lo prese
in giro Sasuke con un ghigno cattivo. Sakura intanto seguì
l'esempio dell'amica, e mentre il capo dei Kamikaze era distratto lo
colpì con forza in faccia. Solo che non era uno schiaffo, ma
un pugno.
Il
moro si sbilanciò per la sorpresa, finendo addosso a Kiba.
Hilary e i membri della banda guardarono la scena con occhi pieni di
terrore:
-Tu...
maledetta troia...- ringhiò Sasuke afferrandola per il collo
con uno scatto, e la spinse violentemente contro al muro. -Ahia!!
Lasciami!- strillò la ragazza, ma l'altro la fece tacere con
un pugno nello stomaco. Hilary si portò le mani alla bocca,
poi si infilò tra Naruto e Kiba con l'intenzione di aiutare
Sakura, che aveva sgranato gli occhi per il colpo, e afferrò
il braccio con cui Sasuke stava per colpire nuovamente.
-Lasciala,
ma sei matto?!!- urlò, ma quello le rise in faccia.
-Che
ti aspettavi?!- rispose il moro di rimando.
-Come
fai a picchiare una ragazza? Sei mostruoso!!-
-Se
ti impressioni per questo...-
-Che
cavolo intendi dire?-
I
due si guardarono con odio e disprezzo, mentre Sakura iniziava a
piangere.
-Ehi,
che cazzo state facendo? Lasciatele stare!- Hilary e Sakura non
seppero se essere felici di sentire la voce di Ino o preoccupate.
-Ma
wow, questo posto è un gnoccaio!- convenne Naruto, e fu
fulminato da sguardi carichi di disprezzo.
-Siete
degli animali! Lasciate stare le nostre amiche o...- iniziò
Ten Ten, ma effettivamente non aveva idea di come minacciarli. "...O
chiamo la polizia? No, ci ammazzano prima che possa prendere il
telefono... cazzo, qui si mette male..." pensò la ragazza
stringendo un pugno.
-Se
no? Cosa ci fai?- intervenne il ragazzo inquietante con i capelli
rossi di nome Gaara.
-Non
lo so, ma se volete provocarmi fatelo pure.- rispose Ten Ten,
cercando comunque di non essere troppo minacciosa. "Forza Ten
Ten... fagli vedere cosa vuol dire essere cintura nera..." pensò
intensamente Hinata. L'amica era infatti esperta di karate, e non
vedeva l'ora di mettere in pratica tutto quello che aveva imparato.
-Uh
uh, la tipa è minacciosa... scappiamo, Sasuke.- la prese in
giro Kiba, ma non finì la frase che si beccò un calcio
sul collo, e si accasciò a terra quasi soffocando.
Ten
Ten guardò gli altri teppisti con sguardo combattivo, erano
tutti notevolmente impressionati. Ma anche furiosi, quelle ragazzine
si stavano ribellando un po' troppo.
-Mi
avete veramente seccato.- annunciò il capo, con un tono
talmente lugubre e gelido che tutti quanti rabbrividirono. Nel
frattempo stava ancora tenendo la povera Sakura per il collo, lei gli
stringeva il polso conficcando le unghie nella carne, in un tentativo
di liberarsi.
""Non
credo che Ten Ten riuscirà a batterli tutti." pensò
Ino iniziando a pregare in tutte le lingue che conosceva, e cioè
solo il giapponese. "Siamo fottute"
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Tsuyuko:
Non ti preoccupare, anche se non conosci i personaggi non è un
problema! Capirai tutto lo stesso! Un bacio
Rory_chan:
In effetti neanch'io ne ho viste tante di questo genere! Spero che il
seguito continui a piacerti!
Hilary91:
Indovina qual'è la mia coppia preferita? Ma Sasuke-Hilary
ovviamente!
Felicia91:
Sono contenta del tuo entusiasmo! Come ho già detto Sasuke
starà con Sakura, naturalmente! Ciao ciao!
Mimi18:
Mi fa molto piacere ricevere complimenti per come scrivo! Grazie
grazie! Viva Sasuke teppista!
Selly_92:
Sono contenta che ti piaccia! Quanto alle coppie, hai ragione. Credo
di riuscire ad aggiornare abbastanza presto, quindi alla prossima!
Gryffindor_ery:
Non ti preoccupare, non ho intenzione di fare certi miscugli! Le
coppie Hila/Sasu e Kei/Saku non attirano nemmeno me!
Sakura:
Come ho già detto, non ho la minima intenzione di fare quei
pairing! Troppo casino! Sono d'accordo, SasuSaku forever!
Gloglo:
Kei! Wa! Anch'io lo adoro... e infine posso affermare che si, le
coppie sono proprio queste!
Grazie
a tutti per i commenti e al prossimo capitolo! Se avete qualche idea
da propormi per questa ficcy, sarò lieta di ascoltare anche se
mi sono già imposta una trama! Ma accetto consigli!
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
CAPITOLO
TRE:
Kiba
avrebbe volentieri fatto a pezzi quella ragazza che aveva osato
metterlo al tappeto. Lo aveva colto di sopresa! Sbattè un
pugno per terra, cercando l'aria che quel calcio gli aveva tolto.
-Ehi,
deficiente, stai bene?- chiese il ragazzo con i capelli a caschetto,
chinandosi.
-Rock
Lee, pensa tu a lui. Le nostre amiche qui non avranno più
voglia di fare le Charlie's Angels...- disse Uchiha lasciando cadere
Sakura per terra, e il sopracciglione obbedì sollevando
l'amico.
Dopo
un attimo le quattro ragazze (Sakura era a terra e si teneva la gola,
soffocando i singhiozzi) si trovarono davanti altrettanti tipi, i più
minacciosi che avessero mai visto: Sasuke davanti, assieme a Naruto,
il ragazzo robusto di nome Kankuro e Gaara.
-Bene.-
prima che qualcuno potesse muoversi, Sasuke afferrò e girò
il braccio della povera Hinata, che ancora non aveva fatto niente.
Lei urlò, spaventata, e Sakura si alzò in piedi
raccogliendo le forze e il coraggio necessarie per scagliarsi sul
moro e sbattergli i pugni nella schiena. Quello mollò Hinata e
si girò verso l'altra, poi tirò fuori un coltello dalla
tasca, e puntò la lama affilata al collo di Sakura. Nel
frattempo Kankuro bloccava Ten Ten, e gli altri impedivano qualsiasi
movimento a Hilary, Ino e Hinata. -Vediamo un po'... si, credo che
rovinerò il tuo bel faccino.- stabilì, dalla sua voce
non traspariva alcuna emozione. Solo gelo.
-N...
no...- mormorò Sakura dimenandosi, senza successo.
-Basta,
lasciateci andare!!- gridò Hilary fra le lacrime. Sasuke
avvicinò il coltello alla guancia di Sakura, che fissava la
lama, immobilizzata dalla paura.
-Ciao
ciao, tesoro...- stava per agire, quando, una voce interruppe quella
che poteva diventare una tragedia.
-Uchiha...
stavo giusto cercando te.- se possibile la voce era di ghiaccio come
quella del capo dei Kamikaze, ma più arrogante. Sasuke si
voltò, e continuando a tenere Sakura.
-Kei
Hiwatari... a cosa devo l'onore?- chiese Sasuke. Davanti a loro c'era
la banda degli Eagles non al completo, ma comunque erano i
superiorità numerica... circa una decina, e Ten Ten sentì
il battito del cuore accelerare quando vide Neji. Poi si diede della
stupida; non era il momento di sciocchezze del genere, era
immobilizzata da un tipo che probabilmente l'avrebbe mandata
all'ospedale con due colpi.
-Indovina...
il nostro intento è eliminarvi dalla circolazione.- rispose
Kei fissandolo con due occhi di un intenso colore viola. Hilary
rimase quasi bloccata vedendolo... era bellissimo, al pari di Uchiha.
Alto, capelli scuri, tendenti al grigio; aveva addosso solo jeans
neri con una catena appesa, maglietta dello stesso colore a maniche
corte con un teschio enorme sul davanti; doveva avere un fisico da
urlo, almeno questo frullava in quel momento nella testa della povera
castana. Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, poi il
capobanda si rivolse di nuovo a Sasuke. -Volevo chiarire...- iniziò,
facendo qualche passo in avanti. -...che i Serial Killer stanno per
uscire di scena... non sarà un problema. Poi toccherà a
voi.- annunciò. -Quindi se pensi che ci metterà in
difficoltà un eventuale conflitto con voi dopo uno con loro,
ti sbagli.- concluse. Non potè fare a meno di osservare la
scena. Il capo dei Kamikaze stava per accoltellare una ragazza, e
altre quattro innocenti fanciulle venivano bloccate con ben poca
delicatezza... non che gliene importasse, ma era un quadretto
curioso.
-In
effetti ci avevo pensato... ma non certo perchè ho paura di
te.- rispose Sasuke lasciando andare Sakura. Ten Ten diede uno
strattone a Kankuro, che seguiva la scena e la lasciò andare.
-Sakura,
stai bene? Dimmi qualcosa...- chiese piano, aiutandola ad alzarsi.
-S... si...- mormorò l'altra, sconvolta.
-Diciamocelo...
non sei nella parte di chi può fare il figo... siamo il doppio
di voi, cerca di non farmi arrabbiare, parlo per il tuo tornaconto.-
disse intanto Kei, con un ghigno. In effetti i Kamikaze erano in
netta minoranza, tentare lo scontro sarebbe stato un suicidio. Sasuke
non era un tipo che agiva per istinto... calcolatore era l'aggetivo
che più gli si addiceva. Essendo il capo del suo gruppo,
doveva pure evitare certe cazzate come attaccar briga in una
situazione simile.
-Non
c'è bisogno che tu mi dica una cosa del genere.- rispose, con
un sorriso falso.
-Bene...
non avrei soddisfazione a batterti in questo modo, dopotutto. Raduna
i tuoi patetici amichetti e vediamo che sapete fare.-
-Aspettati
una brutta sorpresa.- rispose Sasuke. Se uno sguardo avesse potuto
uccidere, quei due sarebbero stati già sotto terra; si
guardavano con un odio impressionante, come pensarono i presenti. Il
moro guardò i suoi compagni, e fece un cenno con la testa.
Dopo ciò se ne andarono, ma il capo prima guardò
Sakura, che a sua volta lo fissava ancora terrorizzata. Sembrava
dirle qualcosa come: "Non è finita qui." e questo la
turbò ancora di più.
Una
volta che il gruppetto scomparve dall'orizzonte, le quattro amiche
circondarono Sakura, che stava meglio, ma non certo bene.
-Sakura,
come stai? Quel figlio di puttana... ma come si è permesso?
Picchiare una ragazza... schifoso bastardo...- attaccò Ino, e
sussultò quando sentì una mano sulla sua spalla. -Eh? E
tu che vuoi?- era Shikamaru, aveva come sempre una sigaretta in bocca
e l'aria seccata.
-Ehi,
non ti incazzare subito... la vostra amica è tutta intera?-
chiese.
Le
cinque pensavano di essere finite dalla padella alla brace, e
tirarono un sospiro di sollievo quando videro che almeno quelli, gli
"Eagles", non le volevano uccidere o comunque menarle.
-Credo
di si...- rispose la biondina accarezzando la testa dell'amica.
-Vi
hanno fatto qualcosa?- chiese Rei Kon, che si presentò subito
dopo.
-No...
vabbè, intendo niente di grave, però quell'Uchiha se
l'è presa con Sakura.- ringhiò Hilary. Passò in
rassegna i componenti degli Eagles presenti; oltre a Rei, Neji,
Shikamaru e Kei c'era un bel ragazzo con i capelli rossi e gli occhi
di ghiaccio, e un altro con gli occhiali da sole (nonostante il sole
non ci fosse più da un po') e un cappotto che gli copriva
parte del viso. Sembrava un pusher. Prima che potesse osservare gli
altri, quel simpaticone del capo intervenne per fermare quello che
trovava uno spettacolo aberrante.
-Quando
avete finito con queste cazzate...- disse, visibilmente seccato.
-Volevo vedere se avevano bisogno di aiuto.- si difese Rei, mentre
Shikamaru controllava il braccio di Hinata. -Sono vive, se proprio ti
interessa. Andiamo.- ordinò secco, ignorando i soliti sguardi
di fuoco delle cinque malcapitate.
-Ci
vediamo.- bofonchiò Neji rivolto a Ten Ten, che avvampò.
Hilary intanto non riusciva a smettere di fissare Kei. Era magnetico!
Quello gettò su di lei uno sguardo strano. Poi i teppisti se
ne andarono così come erano arrivati, e Hinata scoppiò
a piangere.
-Hinata,
non fare così... è tutto finito.- la tranquillizzò
Ino abbracciandola. -Sigh... guarda che hanno fatto a Sakura... io
credevo davvero che saremmo finite male...-
-Lo
so, abbiamo avuto tutte paura...- disse piano Hilary, poi ebbe
un'idea. -Sentite, non so voi ma io non ho più intenzione di
uscire... dato che i miei non ci sono possiamo accamparci da me per
stanotte.- propose. Nemmeno le altre avevano voglia di andare a
ballare dopo quell'orribile esperienza, e furono tutte d'accordo.
-Certo
che... quel Neji è proprio... bè...- Hilary, Ino,
Sakura e Hinata fissavano Ten Ten in attesa che terminasse la frase.
-...è
un gran figo.- concluse.
-Si,
in effetti c'erano molti bei ragazzi. Se non fossero delle menti
deviate, andrebbero anche bene.- convenne Hilary, pensando allo
sguardo di Kei.
-Però
alcuni sono stati gentili... come Shikamaru e Rei.- intervenne
Hinata. Erano in camera di Hilary, e si erano prese i sacchi a pelo
per dormire. Casa Takibana era una villa molto grande a due piani più
soffitta e cantina, e lo spazio non era certo un problema.
-Si
vabbè... li detesto tutti, dal primo all'ultimo. Perchè
devono mettersi a fare i teppisti? Solo per fare i fighi?- protestò
Sakura, che non avrebbe mai perdonato Sasuke per quello che le aveva
fatto.
-Non
lo so... e non mi interessa, d'ora in poi teniamoci davvero alla
larga. Spero solo che quei... come cavolo si chiamano... "Kamikaze"
ora non ci abbiano prese di mira!- disse Ino, sbadigliando.
-Capo,
abbiamo un regalo per te.- Kei si voltò, vedendo Shino
Aburame, Neji e Shikamaru che trascinavano qualcuno. Il ragazzo scese
dalla catasta di tubi con un balzo agile, e fece un sorriso sadico
che non prometteva niente di buono.
-Bene...-
disse piano. Shino sbattè sul pavimento un ragazzo, doveva
avere la loro età, e aveva stampata sul volto un' espressione
terrorizzata.
-E
quindi abbiamo qui... come ti posso chiamare? Ah, si. Traditore...-
continuò Kei chinandosi sul ragazzo. Si chiamava Nao Kuraba, e
studiava alla Tokyo High school, nella stessa classe di Sakura, Ino e
le altre. Aveva l'aria da teppista ancora meno di Naruto...
-Dunque...
io odio i traditori. E non ho mai trattato bene qualcosa... o
qualcuno che odio.- parlava lentamente, accrescendo la tensione del
momento.
-Ti
avevo fatto entrare negli Eagles nonostante non avessi l'aria
adatta... eri intelligente e anche quello serve. Ma a quanto pare ti
ho sopravvalutato... perchè quello che hai fatto è
estremamente stupido.- gli disse, alzandosi in piedi. Non lo
guardava nemmeno.
-Io
sono per la democrazia, Quindi farò a votazione... voglio
vedere cosa ne pensano gli altri. A rapporto.- annunciò a
tutti quelli attorno, che si avvicinarono senza farselo ripetere due
volte. -Oh, era da un po' che non si vedeva Kuraba in giro!- osservò
una ragazza, l'unica del gruppo. Era molto bella, aveva i capelli
castani, gli occhi dorati e un sacco di borchie addosso, oltre a un
pesante tratto di matita nera negli occhi e rossetto viola. Stava
accanto a Yuri Ivanov, il ragazzo con i capelli rossi già
adocchiato da Hilary poche ore prima.
-Julia...
aiutami almeno tu...- piagnucolò Kuraba guardando la ragazza,
che alzò le spalle, come per dire "si vedrà".
-Fai
un favore, perlomeno taci.- lo riprese Kei seccato. -Dicevo... direi
che siamo tutti d'accordo sul fatto che questo... davvero non trovo
l'aggettivo, che comunque la debba pagare per quello che ha fatto...
nel caso qualcuno non l'avesse capito, è andato dai Serial
Killer a spiattellare i nostri piani... ha detto cose che dovevamo
tenere all'interno del gruppo, e che ora quel branco di incapaci sa.
Non è un danno grave, visti i tipi, ma... io ci sono rimasto
male.- ironizzò, facendo una faccia dispiaciuta. -Qualcosa da
obbiettare?- si guardò attorno, e ci fu un'alzata di spalle
generale.
-Io
sono perfettamente d'accordo.- disse Julia con un gran sorriso poco
adatto alla tragicità della situazione (perlomeno per Kuraba
era tragica. Lei, Kei e molti altri si divertivano da morire.) -Non
ne avevi dubbi dolcezza.- rispose il capo circondandole i fianchi con
un braccio.
-Kei...
dimentichi che ha anche chiesto a quelli di poter entrare nei Serial
Killer.- aggiunse Yuri, e Julia rise vedendo Kuraba che si disperava
sempre di più. Non lo aveva mai sopportato... era un viscido
ipocrita, ed era felice che se ne fossero accorti tutti.
Shikamaru
se ne stava seduto per terra a fumare e sbadigliare, intossicando il
prigioniero con il fumo, che si curava di esalargli dritto in faccia.
-Dai,
capo, facciamola finita.- disse, raccogliendo assensi.
Kei
guardò Kuraba, fingendosi dispiaciuto: -Bè. Il popolo
ha parlato.-
-Ragazzi,
tacete, ve lo chiedo per favore.- Anko guardò i suoi alunni,
ma si accorse che la gentilezza non aveva sortito effetto.
-Allora...
forse non avete capito che il mio era un ordine travestito da
richiesta... se non vi tappate quelle fogne vi faccio espellere uno
per uno!!-
In
classe piombò il silenzio, e la professoressa fece un gran
sorriso. -Bene, così va meglio. Oggi chi è assente?-
chiese. Tutti si guardarono attorno, c'era un solo posto vuoto. -Nao
Kuraba, professoressa.- rispose Hilary, disinteressata.
-Uhm.
Bene, cominciamo. Oggi volevo spiegare, per quanto riguarda
letteratura giappones... ma chi cazzo è che fa questo
casino?!- sbottò facendo sobbalzare tutti. Si, Anko era una
professoressa "bella, giovane e vitale", e non era certo
una moralista o bacchettona. Al contrario... e per questo era
apprezzata dagli alunni, abituati a certe sue uscite. La donna si
affacciò alla finestra, e vide un gruppetto di ragazzi che
faceva casino davanti alla scuola.
-Ci
mancavano i teppistelli... POTETE PIANTARLA? QUI C'è GENTE CHE
VORREBBE ACCULTURARSI!!- esclamò, e tutti si girarono verso la
finestra. Sakura si sollevò leggermente per poter vedere
fuori. -Merda...- mormorò, chinandosi verso Ino.
-Ci
sono Sasuke e la sua banda...- la informò, e Ino lo disse alle
altre. -Questa scena non me la perdo.- disse Ten Ten avvicinandosi di
soppiatto alla finestra.
Naruto
alzò lo sguardo e sollevò il dito medio verso Anko, che
iniziò a sbraitare: -Come ti permetti, piccolo bastardo?!-
gridò, agitando un pugno. In tutta risposta i seccatori
aumentarono il volume della voce e se la risero quando la
professoressa tornò dentro, credendo che si fosse arresa.
-Che
fa?- chiese Hinata perplessa quando uscì dalla classe a passo
spedito. -Ora vedranno.- annunciò. Dopo mezzo minuto tornò
dal bagno con un secchio pieno d'acqua, e in molti iniziarono a
ridere immaginandosi la scena seguente. Anko prese dei gessetti e li
sciolse all'interno del secchio, poi mescolò con una penna e
si affacciò di nuovo alla finestra. I Kamikaze non si erano
mossi da lì, anzi, facevano ancora più chiasso.
-Ancora?
Lasciaci in pace, bella!- esclamò Kankuro. Anko sollevò
il secchio e lo rovesciò sui teppisti.
"SPLASH!!!"
Il seguito fu una serie di imprecazioni e colpi di tosse.
In
classe esplose un applauso pieno di ammirazione, specie quando Sasuke
e i suoi se ne andarono per paura di altre eventuali innaffiate.
-Così
imparano. Non posso fare lezione in questo stato, e la prossima volta
gli getto addosso olio bollente!-
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Chiedo
umilmente perdono per il ritardo! Il tempo è volato! Sapete,
il rientro a scuola, la fine dell estate (T__T) e ho avuto tante cose
per la testa, ma finalmente ho aggiornato!
Sakura:
Grazie mille per i complimenti, ormai ho deciso di continuarla
e spero di non averti delusa con questo capitolo!
Valery_Ivanov:
Come ho già sicuramente detto, i complimenti su come
scrivo mi fanno molto, molto piacere, quindi grazie! E scusa per
l'attesa.
Sweetgirl92:
Si, evviva Kei!! Sbav sbav! Effettivamente Sasuke l'ho fatto
veramente bastardo! Ma chissà che le cose prima o poi non
cambino...
Kira7:
CIAO!! Eh si, non ci riuscivo a non trascinarmi dietro
Keiuccio and company! Per l'altra mia ficcy sono in ritardo
mostruoso, ma come ho già detto ho avuto qualche
contrattempo... cercherò di aggiornare al più presto! A
presto un bacio!
Babygirl_92:
Sono contenta che ti stia piacendo, e del fatto che l'idea del
frullato di personaggi sia stato apprezzato!
Selly_92:
Bè, Kei non è un maniacomicida, ma non è
nemmeno un mostro di simpatia, meglio di niente! Ah, grazie per
avermi fatto pubblicità, un bacio!!
Felicia91:
Esatto, viva il girl power! Proprio non ce l'ho fatta a farle
incapaci di difendersi, quindi... stile Charlie's Angels!
White
Angel, Rory_Chan, DarkPhoenix: Grazie come al solito per i
complimenti, e viva le SasuSaku!!
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
CAPITOLO
QUATTRO:
Kei
scese in cucina e aprì il frigo, tirando fuori una bottiglia
che non conteneva certo acqua, nonostante l'aspetto fosse
ingannevole.
Tracannò
direttamente dalla bottiglia, e non si accorse dell'ingresso di suo
nonno nella stanza. -Kei, ti sembra ora di bere vodka?- gli chiese
con voce ferma.
Il
ragazzo alzò gli occhi al cielo. Voleva appunto evitare di
incontrarlo, come al solito, ma quella volta era stato sfortunato...
-Da
quand'è che te ne importa?- chiese sbattendo lo sportello del
frigo e mandando giù un altro sorso dell'alcolico.
-Come
mai non sei a scuola?- insistette l'uomo, facendo finta di non aver
sentito la frase provocatoria del nipote.
-Non
ne ho la minima voglia.- rispose l'altro seccato, e Soichiro Hiwatari
iniziò a irritarsi sul serio; aveva visto Kei a casa già
un bel po' di volte quando sarebbe dovuto essere a scuola; già
l'anno prima si era fatto promuovere a calci per via delle assenze
più numerose delle presenze e i pessimi voti. E c'era voluto
un, diciamo, "aiuto economico" del nonno.
-A
che gioco stai giocando? Non vai a scuola, tracanni vodka di mattina,
ti vesti come un satanista...-
"Colpa
tua che non ti occupi di tuo nipote... non che non mi vada bene
così..." pensò il satanista tracannatore.
-Si,
va bene. Hai qualcosa di importante da dirmi o l'hai finita?- chiese
con tono strafottente, e l'altro fece per dargli un bel pugno ma
tentò di trattenersi
-Non
ho tempo per stare appresso a te con tutto il lavoro che ho da fare.
Quindi vedi di non costringermi a parlare con i tuoi professori per
sapere se a scuola ci vai o no.- lo minacciò, e Kei gli rise
in faccia. -Ok, ok! Non spaventarmi così però!- "Il
tempo in cui mi puoi picchiare quando e come ti pare è finito,
nonno... se così posso definirti. Ora come farai per tenermi
buono?" pensò intanto, poi lo superò e uscì
di casa dopo essersi messo in tasca il cellulare, il portafogli e le
chiavi, che tintinnarono sinistramente urtando il coltello.
Ten
Ten uscì in cortile alla ricreazione, sgranocchiando la sua
merendina. Prese il cellulare e digitò il numero di sua mamma:
-Ten
Ten, tesoro?-
-Mamma,
la nonna come sta?-
-Non
voglio darti troppe speranze... l'infarto l'ha indebolita parecchio,
e anche se si è salvata non sta bene... tu non ti preoccupare,
se ci sono novità te lo faccio sapere subito.- la ragazza
sospirò; la sua adorata nonnina stava male, e lei era molto in
ansia. Salutò la madre e si appoggiò al cancello,
pensierosa.
-Meeeow!!-
un gattino bianco la fissava, reggendosi appena sulle zampine
tremanti.
-Ciao
gattino... anche tu sei triste, eh?- si chinò per
accarezzarlo, ma quello si allontanò spaventato. "E'
piccolissimo! Che ci fa da solo?-"in effetti era proprio
piccolino, doveva avere tre settimane al massimo. Lo seguì,
senza tener conto di essere uscita da scuola senza permesso. Alla
fine riuscì a prenderlo in braccio:
-Che
carino! Ma dov'è la tua mamma?- chiese piano, accarezzandogli
la testolina. -Sai come ti chiamo? Ti chiamo Nuvola!- Poi alzò
lo sguardo, e si bloccò quando vide chi c'era a pochi passi da
lei, e per foruna non l'avevano notata; "Cavolo, ma la secchiata
d'acqua di Anko non li ha soddisfatti?" pensò, e fece per
tornare al sicuro dentro la scuola ma...
-Meeeeoow!!-
il gattino miagolò forte, e fu allora che il gruppetto la
vide. -Cazz...- sbottò, e fece dietro front ma la mano di Kiba
afferrò saldamente il suo braccio.
-Ah
ah! Ma chi si vede! Che fortuna sfacciata, ora posso fartela pagare
per quella botta che mi hai dato!- convenne, strattonandola.
Era
bagnato per la secchiata d'acqua, così come alcuni altri
ovvero Naruto, Kankuro e Rock Lee. Sasuke era asciutto e la guardava
sogghignante. Si accorse che quella volta c'era anche una ragazza,
era bionda con quattro code e uno sguardo cattivo.
-No,
ehi, senti, io devo tornare dentro... lasciami stare.- tentò
la ragazza, ma non fu nemmeno ascoltata.
-Guardate,
ha un gattino!- fece notare Gaara facendo un passo avanti. "No...
cazzo...!"
-Prendiglielo.-
ordinò Sasuke, e il ragazzo eseguì strappandoglielo
dalle braccia. -No! Lasciatelo, non fategli male!- in risposta Gaara
gettò per terra il gattino, che emise un verso strozzato
cadendo su un fianco. Ten Ten sgranò gli occhi e diede una
gomitata a Kiba per liberarsi. Poi si inginocchiò accanto al
micetto bianco, che si muoveva appena. -No, Nuvola!- lo prese di
nuovo in braccio, e guardò i teppisti con sguardo carico
d'odio.
-Siete
dei mostri. Feccia, ecco cosa siete.- ringhiò, proteggendo il
gatto da altre torture.
-Non
sono cose gentili da dire. Vediamo cosa fa se le squartiamo il felino
davanti agli occhi.- propose Sasuke perfido. Prese il coltello, con
l'intenzione di fare davvero quello che aveva detto. -Ehm, Sasuke
dai, non esagerare... lascia stare quel gatto...- intervenne Naruto,
che non avrebbe retto una simile atrocità così come
Kiba, che amava gli animali.
-Non
rompere.- rispose candidamente il capo.
-Sasuke,
aspetta.- disse la ragazza bionda, mettendosi fra il Ten Ten e il
ragazzo, che la guardò accigliato.
-Ma
cos'è, un club di animalisti?- frecciò. -No, ma evita
di fare una cosa del genere. So che ne sei capacissimo, ma non è
il caso di spargere sangue.- la ragazza lo fissò intensamente
con i suoi grandi occhi blu.
-Mpf...
Temari, sei pallosa...-
-Smettila.
Non fare il bambino.-
Il
suono forte provocato dal motore di una moto interruppe la
discussione. Il veicolo andava dritto verso di loro, e alcuni si
dovettero spostare per non essere investiti; Ten Ten alzò lo
sguardo, e fra le lacrime riconobbe Neji Hyuga su una moto, che le
tendeva una mano. -Sali.- le disse, e lei non se lo fece ripetere. Il
ragazzo ripartì velocissimo, piantando là un irritato
Sasuke, alcuni sollevati per non aver dovuto assistere allo
squartamento di un gattino indifeso.
Ten
Ten reggeva il micio con una mano, e con l'altra si teneva al suo
salvatore. Permise di sgorgare alle lacrime che stava provando a
trattenere, e iniziò a singhiozzare. Dopo un po' Neji si fermò
e scese dalla moto. -Come stai?- le chiese. Lei fece lo stesso, e
scosse la testa. -Io bene, ma lui...-
Neji
le prese l'animale dalle mani e lo osservò. -Quanto hai prima
di poter tornare a scuola?- le chiese.
-Venticinque
minuti, più o meno... perchè?-
Neji
tirò fuori un altro casco e glielo porse. -Salta su, lo
portiamo dal veterinario.- annunciò, e lei si mise il casco e
salì dietro di lui. Poco dopo sfrecciavano verso il centro,
Ten Ten aveva già un coniglio e dunque una veterinaria di
fiducia.
-Ora
gira a destra, non è lontano.- arrivarono in cinque minuti, e
corsero dentro dopo aver assicurato la moto al palo della luce.
-Ten
Ten, che fai qui?- chiese la dottoressa, poi vide la causa di tanto
affanno. -Dammelo qua, ci penso io. Voi potete sedervi lì
fuori.-
I
due andarono e si accomodarono nella sala d'aspetto. -Neji...- disse
la ragazza dopo un po' di silenzio teso.
-Nh?-
-Perchè
mi hai salvato?-
Il
ragazzo sembrò imbarazzato da quella domanda. -Cioè...
tu dopotutto sei un teppista... ma sei diverso da molti altri, come
Uchiha, Gaara...-
-Forse...
ma io ti ho vista lì, erano in tanti contro una... non sono un
bastardo come loro, è vero. Non potevo lasciarti lì.-
lei sorrise, e anche lui fu contagiato dalla solarità della
ragazza. Poco dopo uscì la veterinaria, con la faccia un po'
scura.
-Quel
gattino ha preso un bruttissimo colpo... mi spiace, Ten, ma non credo
che ce la farà.- annunciò. La ragazza abbassò la
testa, tristissima.
-Ok...
grazie comunque.- si asciugò una lacrima, e si alzò in
piedi. Entrarono tutt'e tre nell'altra stanza, dove il gattino stava
sul tavolo, immobile ma cosciente.
Ten
Ten si chinò e lo accarezzò: -Ciao Nuvola... sigh...-
piangeva silenziosamente, e Nuvola emise un flebile miagolio come per
consolarla.
-Neji...
mi potresti riportare a scuola ora?- chiese, sfregandosi gli occhi
rossi di pianto. -Si, certo.- rispose lui. Dopo pochi minuti Ten Ten
era già in classe, mogia e triste. Raccontò tutto alle
amiche, che si maledissero per non essere state con lei ad aiutarla.
-Non
ci credo... ma come si fa ad essere così schifosi...
meriterebbero ogni male, prendersela con chi non si può
difendere...- ringhiò Hilary immaginando di rompere la testa
di Sasuke. -Povero gattino... animali, ecco cosa sono. Anzi no, così
offenderei gli animali. Non so nemmeno come definirli.- aggiunse
Sakura.
-Sasuke,
tua madre stava ancora rompendo le palle per quella storia...-
-Guarda
che è anche la tua di madre, deficente... comunque che cosa
vuole?-
Itachi
Uchiha alzò le spalle, mentre prendeva la giacca. -Secondo te?
Non ti fai vedere dai vecchi da giorni e giorni, sei sempre accampato
qui da me... e ti meravigli che si incazzino. Pivellino, hai solo
quindici anni. Io ne ho diciannove e vivo per conto mio, ma
teoricamente tu devi stare con loro.-
-Che
palle... voglio stare qui, quelli rompono tutto il giorno... e poi
ora che tu ti sei defilato, sono io la speranza della famiglia.-
protestò Sasuke, sbattendo un pugno sul tavolo. Era dura
essere eredi di una famiglia così ricca e prestigiosa... i
genitori dei due fratelli erano esasperati: il maggiore se n'era
andato di casa a sedici anni (era scappato, per l'esattezza) andando
a vivere in un' altra città con amici poco di buono già
maggiorenni. Non si era fatto vedere per due anni, nel frattempo
aveva finito la scuola e ora andava all'università, il tutto
per conto suo. Sasuke un po' invidiava la sua libertà. Anzi,
la invidiava molto.
-Comunque...
devi ringraziare che non ti hanno chiuso in casa per sempre dopo aver
saputo che sei andato a scuola due volte in tutto l'anno scorso... e
dovresti piantarla di saltare la scuola serale. Se riesci a finire il
corso di questo quadrimestre e a dare gli esami decentemente, da
febbraio potrai andare direttamente in seconda alla Tokyo High, e
sarà come se non ti avessero mai bocciato.-
Sasuke
sbuffò: -Itachi, sai quanto me ne frega di recuperare
l'anno... io sto bene così.-
Il
fratello si seccò: -Ascoltami. Io lo so cosa fai tutto il
giorno. Il gangster, e non posso dirti niente proprio IO. Ma un
consiglio te lo devo dare per forza, non buttarti via.-
-Parla
quello che è stato dentro due mesi per spaccio...-
-Non
stavo spacciando, quella era per me, ma era così tanta che non
mi hanno creduto. Comunque fai come ti dico. Smetti di fare quello
che fai e creati un futuro. Ciao, a dopo.- lo salutò e uscì.
-Ciao, Itachi...-
Dopo
due giorni Nao Kuraba non si era fatto ancora vedere a scuola, e la
professoressa Kurenai Yuhii chiese se qualcuno ne sapesse qualcosa.
-A
me non ha fatto sapere niente.- disse il compagno di banco, Mark,
alzando le spalle. -Ieri ho chiamato a casa ma non ha risposto
nessuno.- aggiunse.
-Capisco...
bè, cercate di sentirlo e poi fatemi sapere.-
All'uscita
Sakura, Ino, Ten Ten, Hinata e Hilary si fermarono:
-Gente,
stasera noi tre abbiamo partita. Alle sette qua, venite?-
Hilary
e Hinata si guardarono: -Io ho allenamento alle cinque, ma dovrei
fare in tempo... non posso mancare, tra un po' ho le gare di
atletica.- le informò Hilary.
La
ragazza aveva sempre fatto sia pallavolo che atletica, ma da poco
aveva preferito mollare la prima attività per concentrarsi
sulla seconda.
-Io
invece sono sicuramente libera.- intervenne Hinata.
Ten
Ten vide nel marciapiede opposto una moto che conosceva... c'era Neji
assieme a Shikamaru. Il primo attraversò la strada mentre
l'altro rimase ad aspettarlo dall'altra parte.
-Oh...
ciao Neji... come mai qui?- chiese Ten perplessa. L'altro aveva
qualcosa dietro la schiena; non disse nulla ma le porse un batuffolo
bianco.
-Ma...
è Nuvola?!-
-Si...
sono passato avantieri dopo che ti ho riportato... alla fine la tipa
è riuscita a curarlo. Però ha una zampa rotta...- Ten
Ten non gli lasciò finire la frase e prese in braccio il
gattino: -Io... non so come...- poi passò Nuvola a Hinata e
saltò al collo di Neji: -Grazie!! Grazie di cuore!- esclamò,
entusiasta. Il ragazzo era decisamente imbarazzato, ma ricambiò
debolmente l'abbraccio. -Di... di niente...-
Intanto
Shikamaru se la rideva dall'altra parte.
Ten
Ten si allontanò di un passo, e riprese il gatto: -Ora me lo
porto a casa! Sono davvero felice!-
Neji
sorrise davanti a tanta spontaneità e entusiasmo.
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Bè
che dire. Sono in un ritardo improponibile! Mi scuso molto con chi
segue la storia, ma se non ho aggiornato è stato perchè
ho avuto problemi di importanza rilevante... spero di riuscire ad
aggiornare presto, sono la prima che si snerva nel vedere storie che
mi piacciono interrotte per molto tempo... Spero che continuerete a
seguire e commentare nonstante il ritardo!
Rory_chan:
Bè, ho fatto aspettare decisamente molto ma... meglio
tardi che mai! Grazie mille e un bacio
White
Angel: Io amo Kei alla follia, quindi ti capisco! Alla
prossima un bacio
Sakura:Grazie
troppo buona!
Valery_Ivanov:
Graaazie! Spero che non m ucciderete per il ritardo! T_T
Selly_92:
Si, alla fine Kei mi è uscito decisamente meno stronzo
di Sasuke... ma è stronzo pure lui, ovviamente!! Baci
Fire91:
Sakura cambierà impressione su Sasuke quando capirà
il perchè delle sue azioni! Ciao un bacio!
Bene,
vi aspetto al prossimo capitolo!
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