as long as we re together,have no fear.

di staystrong97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -1. ***
Capitolo 2: *** -2. ***
Capitolo 3: *** -3. ***
Capitolo 4: *** -4. ***
Capitolo 5: *** -5. ***
Capitolo 6: *** -6. ***
Capitolo 7: *** -7. ***



Capitolo 1
*** -1. ***


Un leggero brivido di fresco sfiorò la mia pelle calda,era tutto così silenzioso,non c’era nessun rumore, niente che potesse darmi fastidio. Passarono alcuni secondi,a quel punto qualcuno spezzò il silenzio. ''Per quanto altro tempo resterai ancora a letto? Sono le 7:10 Hope! Dovresti essere già alzata.''
Non mi ci volle molto tempo prima che realizzassi che era la voce fastidiosa di mia madre. Aprii per un attimo gli occhi e sentii un altro brivido di freddo sulla pelle. ''Oh ma dai, altri dieci minuti mamma!''
Borbottai sonnecchiando, ficcando la testa sotto il piumone.''Non se ne parla, è ora di alzarti.''
Ribadì con tono severo, sentii i passi di mia madre dirigersi verso il mio letto e in un batti baleno mi tolse il piumone di dosso.''Muoviti, non ho tempo da perdere.''
Mi alzai dal letto ancora infreddolita e mi diressi al bagno dove sbattei la porta.''Signorina non ti permettere più di sbattere la porta così,e datti una mossa piuttosto!''
Mi guardai allo specchio,avevo i capelli in uno stato pietoso, e la matita della sera precedente era sbavata, per non parlare delle occhiaie che avevo.
''Blablabla'' feci una smorfia imitando il tono di voce di mia madre ''fai quello,fai questo, svegliati, sono stanca cazzo,Maledetta scuola!'' Dissi fra me e me sbuffando,dopo di che aprii l’acqua del lavandino e iniziai a sciacquarmi il viso,strofinai per bene così che il trucco andasse via del tutto.
Dopo essermi asciugata il viso, presi il beauty case dove avevo i trucchi e cercai di metter su un make up veloce per non perdere altro tempo ,mi misi uno strato leggero di matita su entrambe le palpebre,allungai le ciglia con il mascara e dopo di che misi della cipria sulle guance,infine mi diedi un ultima occhiata allo specchio per vedere l’effetto finale.
Uscii dal bagno e andai di corsa nella mia camera per vestirmi,presi un paio di jeans attillati e una canottiera bianca accompagnata da una felpa nera lunga, poi mi infilai le mie amate converse nere che ormai erano completamente consumate da tutte le volte e le esperienze in cui le avevo usate.
Presi lo zaino da terra e scesi le scale per arrivare alla porta d'ingresso.''Non aspettarmi per l'una,farò tardi oggi,ti lascio qualcosa da mangiare nel frigo.''
''va bene''  risposi, feci un minuto di pausa e aggiunsi ''io esco,ci vediamo dopo,ciao mamma.'' Le feci un cenno con la mano.Mi sorrise ''ciao tesoro.''
Appena misi un piede fuori casa un’ondata di vento mattutino mi colpì il viso.
Sospirando,mi incamminai verso la scuola. 
‘’ Ed eccoci di nuovo, la solita mattinata,niente di nuovo, sempre la stessa merda di sempre.’’ Pensai fra me e me, passai una mano tra i capelli per spostare il ciuffo di capelli che stava per finirmi sul viso. Senza accorgermene passarono i minuti che mi separavano dalla scuola,feci un respiro profondo prima di entrare in classe, sentire le lamentele dei prof. e le stronzate dei miei compagni non era il massimo.
Andai a sedermi al penultimo banco,vuoto, dove avevo scelto io stessa di sedermi da sola.
Tutti erano sull’uscio della porta, per vedere se arrivava la prof, già stanca e annoiata mi sedetti, quando sentii vibrare il mio cellulare,infilai la mano nella tasca posteriore per afferrarlo.
Un sms;
Da: Abby la fattona.‘’Se non sei ancora entrata in classe, vieni al bar di fronte scuola ,io marino con Marris, ti aspettiamo dieci minuti, poi ce ne andiamo.’’
Diamine, ero già entrata. Pensai che, se fossi uscita prima che la prof. fosse entrata in classe non mi avrebbero beccata,ed io mi sarei risparmiata quella tortura di sei ore.
Proprio mentre stavo per rispondere al messaggio, entrò la prof in classe.
''Buongiorno ragazzi'' disse con quel suo tono acuto, soltanto la voce già mi dava ai nervi.
Non rispose quasi nessuno,a parte i secchioni della classe, quelli senza vita sociale, del tipo che pensavano solo ed esclusivamente allo studio. Non badai ne a lei ne agli altri, più che altro mi cimentai a pensare al modo in cui sarei potuta uscire dalla scuola senza farmi notare.
Mi venne un’idea, senza pensarci chiesi il permesso per andare al bagno.
''di prima mattina?''
''Professoressa, è urgente.'' La supplicai.
''D’accordo'' acconsentì in fine ''ma muoviti, devo iniziare la lezione.''
Mi alzai dal banco e mi diressi verso al bagno, lo zaino lo lasciai li, lo sarei venuta a riprendere dopo.
A quel punto aprii la finestra e cercai di scavalcare, sbattei due volte la caviglia contro il bordo e inciampai dopo essere uscita ma finalmente mi trovai fuori. 
Feci una corsa fino al bar, dove trovai sia Abby che steve.
Abby mi corse incontro abbracciandomi.
''Sei venuta!'' Mi urlò all’orecchio stringendomi forte.''Beh, a quanto pare!'' Ridacchiai abbracciandola a mia volta.
''Quindi,dove andiamo?''Chiesi rivolta ai due, non risposero e mi guidarono verso la macchina di Marris.
''E’ una sorpresa.'' Sorrise Abby.
A quel punto mi infilai nei sedili posteriori,non dissi niente per tutto il viaggio,loro due parlottavano ma io non ci badavo molto. Dopo qualche secondo,Abby e Marris scesero dalla macchina. Abby sbattè forte la portiera, attirò la mia attenzione. Sentii un rumore di picchettii sul finestrino della macchina, ''A chi aspetti?'' Mi domandò Abby fuori dalla macchina.
Sorrisi e scesi.Marris tirò fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca, ne prese una l'accese e la mise in bocca.
''Volete?'' Disse guardando me e Abby.
''Ne tiro una con Abby.'' Gli rivolsi un mezzo sorriso mentre Abby accendeva la sigaretta.
Mi guardai intorno e notai che la maggior parte della gente se ne stava a gruppi, probabilmente un raduno di gang.
''Come fa Abby a conoscere un posto del genere?E poi per cosa siamo venuti?Sembriamo quasi degli intrusi''. Pensai tra me e me, mi guardai ancora attorno,finchè qualcosa,o meglio qualcuno catturò la mia attenzione.

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Capitolo 2
*** -2. ***


Cercai di distogliere lo sguardo da lui,da quei suoi capelli castano chiaro, dagli occhi color nocciola e le sue stramaledette invitanti labbra. 
Senza neanche accorgermene iniziai a sorridere, guardando quel viso angelico che aveva attirato la mia attenzione, sperai che lui non se ne fosse accorto. 
Alzai gli occhi fino ad incrociare il suo sguardo, notai che mi fissava, le sue labbra si piegarono in un sorriso che scatenò rivoluzione nel mio stomaco. Sentii le farfalle muoversi e le gambe quasi tremanti iniziavano a cedere. 
Ebbi come la sensazione che lui volesse venire da me, ma venne portato via dalla mia vista da dei ragazzi che sembravano il suo gruppo. 
Mi sedetti cercando di riprendere il fiato, ripensai al suo viso,ai suoi capelli perfettamente in ordine, alla maglia bianca che risaltava i suoi addominali,ai i suoi jeans scuri con la catena che oscillava a ogni movimento, e alle supra nere che sembrava portasse da sempre.
In quel attimo in cui ero travolta dai miei pensieri senti una voce vaga che veniva verso me.
''mio dioo!'' mi voltai di scatto per capire chi era.
''Oddio da quanto tempo'' era una mia vecchia amica,Sarah,lei mi abbracciò senza darmi tempo di risponderle,dopo un paio di secondi si stacco e mi sorrise.
''ma sei proprio tu?la mia sarah?'' 
domandai ridendo e dopo replicai ''cazzo,non immaginavo fossi cambiata così tanto in tutto questo tempo che non ci siamo viste,da quant'è?'' la guardai sorridendo ''eeh'' ridacchiò, ''dalle elementari che non ci sentiamo più'' la guardai sorridendo,
''mi sei mancata affermai con sincerità.'' ''Anche tu Hope'' rispose abbracciandomi. ''Come mai non sei a scuola?'' continuò.
''L'ho marinata assieme ad Abby, non ne posso più. A te come vanno le cose?'' chiesi.
Dopo diversi minuti di conversazioni lo rividi, li.. Ancora lui.
''Hope c'è qualcosa che non va? Ti vedo a disagio'' mi chiese Sarah. 
''Hahah no tranquilla, mi guardavo solo intorno.''
''Vieni ti faccio conoscere un po' di gente.'' mi prese sottobraccio e mi portò verso un grosso spiazzale, verso..lui. Era seduto su una panchina con i suoi amici e guardava verso di noi e, dopo un po', cominciò a venirci incontro.
''Sarah non è necessario..'' la implorai.
''Ma cammina, ti faccio conoscere qualche amico.'' mi ripropose.
Non pensavo nemmeno che avesse cominciato a frequentare gente di quel tipo, con quello stile o quel modo di fare.
Il mio stomaco sembrava impazzire. Come poteva farmi quest'effetto? Non sapevo ancora nemmeno il suo nome, ma quando i miei occhi azzurri incontrano i suoi occhi color nocciola, il mondo sembrava essersi fermato. Guardavo con ansia quel ragazzo. Non sapevo chi fosse, da che famiglia provenisse, di che paese fosse per certo, eppure era capace di provocare in me sensazioni fin troppo strane.
''Asshole, lei è Hope. Hope, lui è Asshole.''
''Ciao, piacere.'' disse porgendomi la mano. 
Non riuscii a nascondere il mio imbarazzo, ma presi forza e allungai la mia mano tremante verso la sua, afferrandola. 
''Ciao, piacere mio, Hope.''
''Non ti ho mai vista, non sei di questo quartiere?'' disse circondando il braccio nella zona.
''Oh no no, non proprio. Te sei di qui invece?'' stavo cercando di farmi coraggio nonostante infinite emozioni tempestavano ogni parte del mio corpo.
''Si si, a due strade da qui.'' rispose sorridendomi. Cristo santo, il suo sorriso era qualcosa di mai visto. La sua dentatura bianca faceva nascere in me la voglia di continuare a fissare la sua bocca, le sue labbra. ''Non dovresti essere a scuola?''
''Beh l'ha marinata assieme ad una sua amica.'' intervenne Sarah prima di me.
''E quando torni a casa?'' continuò.
Cazzo, perchè mi fa quest'effetto?
''Non so, quando mi va.'' rispondo con aria indifferente, trattenendo ogni genere di eccitazione.Il tempo passò e senza nemmeno accorgermene iniziai a parlare con lui tranquillamente, non facevamo altro che ridere, scherzare tra mille parole. Mentre stavamo parlando il mio sguardo si posò sul suo orologio, sobbalzai.
"tutto bene?" mi disse lui incuriosito.
"si certo, ma ora devo andare" gli risposi in fretta.
Lo salutai con un bacio sulla guancia, e senza pensarci corsi verso la macchina di Marris, non potei non notare lui appoggiato alla sua macchina che teneva stretto a se Abby mentre si baciavano dolcemente, per un attimo l'invidiai.
Inizia a pensare a come sarebbe stato se lì, appoggiati a quella macchina, ci fossimo io e Asshole, ma come potevo pensare una cosa simile? lui con una come me?
"che stupida!" esclamai con rabbia.
Indietreggiai subito dopo, sentendo così qualcosa o meglio qualcuno sbattere contro la mia schiena.
"hei piccola, attenta"
Sentì quella voce melodiosa, mi girai di scatto.
"Assh... scu...sa n..non volevo" inizia a balbettare e senza rendermene conto il mio viso prese il colore di un rosso acceso.
Lui si limitò a sorridere, mettendomi sotto sopra lo stomaco.
"chi sarebbe stupida?" continuò lui avvicinandosi a me lentamente.
"stupida? no, nessuna." abbassai il viso dall'imbarazzo.
Mi prese per mano, camminammo un po' fino ad arrivare davanti ad una distesa di erba, che si affacciava su un lago dall'acqua limpida, fino a vedere il fondo.
"Dove siamo?"
"Non vogliamo mica disturbarli no?"
"Giusto"
Si sedette su un muretto e così feci io, lo guardai mentre la sua attenzione l'aveva rubata quel laghetto difronte a noi.

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Capitolo 3
*** -3. ***


Non parlammo molto finché non sentii vibrare il cellulare nella tasca inferiore,abbassai la mano e lo tirai fuori dalla tasca guardando lo schermo ''Merda,questa non ci voleva!'' pensai tra me e me e senza accorgermene iniziai a parlare ad alta voce ''porca puttana!'' lui si girò di scatto verso me ''che succede?'' mi domandò con voce tranquilla e senza dargli nessuna risposta risposi al cellulare ''pronto?''
''non voglio nessuna spiegazione,torna a casa subito avremmo molto di cui parlare'' era mia madre,dalla voce sembrava molto arrabbiata. Ci avrei messo la mano sul fuoco che fosse perché l'avevano sicuramente chiamata a scuola per dirle della mia fuga,non ci voleva proprio. Ora mi beccherò mezza giornata a sentire a lei e le sue cazzate come ogni volta!
Non ebbi tempo di risponderle che chiuse il cellulare,mi alzai di scatto mentre Asshole mi guardava con agitazione. ''non è che potresti darmi un passaggio fino a casa?'' borbottai facendo un secondo di pausa. ''sai,ci andrei a piedi ma non so dove caspita mi trovo..'' ''diavolo,come m'è venuto in mente dirgli una cosa del genere?'' non riuscivo a credere di aver superato la mia timidezza in così poco tempo..ci fissammo per qualche secondo dritto negli occhi,sentivo il cuore pulsare a mille e un vuoto nello stomaco che mi travolgeva. Fece un cenno con la testa accompagnato da un sorriso piccolo,si diresse verso la macchina mentre io ero ancora lì immobile. 
''Hope?'' mi voltai e mi incamminai verso la macchina dove lui mi aspettava,aprii la portiera e mi sedetti sul sedile d'avanti accanto a lui. Non parlammo molto,come sempre alla fine,mi sembrava seccato,a disagio,come me d'altronde. Evitai di dire o fare qualche cosa per non peggiorare ancora di più la situazione. Ma era il nostro silenzio a mettermi a disagio e non poco,era la prima volta in cui non avevo di cosa parlare con un ragazzo che mi attirava molto ''che imbranata'' pensai chinando la testa verso le mie mani e iniziai a guardare i due anelli che portavo sulle dita. 
''Allora devo girare da qui?'' borbottò continuando a guardare la strada. ''Sì'' confermai. Senza accorgermene arrivammo a casa,lui parcheggiò e si girò verso me ''Siamo arrivati'' lo guardai sorridendo,ma lui evitò di cambiare il sorriso.''grazie,adesso è meglio che vada!ci si sente''proprio mentre stavo per scendere lui mi fermò poggiandomi una mano sulla spalla ''che ne dici di scambiarci i numeri?''qua.per me è meglio che lei dopo il sorriso fa per scendere dalla macchina, tipo così.lo guardai sorridendo,ma lui evitò di cambiare il sorriso. Sospirai e non pensandoci aprì la portiera, ma non feci in tempo ad uscire che mi sentì un peso sulla gamba sinistra, mi girai di scatto.
"che ne dici di lasciarmi il numero?" accennai un sorriso e presi il suo telefono, gli segnai il numero e scesi di conseguenza dalla macchina.  ''Quindi se mi ha chiesto il numero vuol dire che gli interesso'' sorrisi dicendo tra me e me ''ma come faccio a pensare una cosa del genere?'' feci un secondo di pausa ''non gli interesso minimamente,sono più che sicura che lui avrà mille altre ragazze che sapranno fare un discorso a differenza mia che me ne sono stata zitta per tutto il tempo'' borbottai infastidita a voce piana. Aprii la porta di casa e mi diressi in avanti ''Mi dispiace ok?'' urlai per farmi sentire da mia madre senza nemmeno voltarmi,ormai ero già a conoscenza che sapeva della mia marinata.''Non pensare di cavartela con un ''mi dispiace'' Hope siamo già alla ventesima fuga che fai da scuola non voglio che rischi un'altra volta'' mi rimproverò mamma uscendo dalla cucina e dirigendosi verso la mia camera dove ormai mi stavo dirigendo. Non le diedi risposta, piuttosto mi buttai nel letto e portai il cuscino sulla testa. 
''Che succede Hope?perchè te ne sei andata da scuola oggi?'' ''Mamma non mi andava di starci, non voglio parlarne, mi lasci per favore?'' risposi seccamente alla sua domanda, facendola restare anche un po' turbata.
''D'accordo ma sappi che ne riparleremo ma per ora ti lascio stare.'' rispose scossa dalla mia richiesta.
Sa essere odiosa a volte, non voglio andarci a scuola e poi che cosa le racconto?Che ho marinato la scuola per accompagnare Abby e il suo ragazzo?Stetti per molto tempo a pensarci, assieme a tutti gli incontri che questa fuga aveva portato con se. Forse non era poi stato davvero uno sbaglio seguirla. Ma ancora non potevo credere a ciò che mi era successo. Sprofondai il naso nel cuscino che ormai aveva assorbito il mio odore, cosi famigliare e stringendolo pensai a come mi fossi sentita ad essere a contatto con quel ragazzo. Non mi era mai capitata una cosa del genere ed era assurdo che mi fosse capitata proprio quel giorno.
Il suo sorriso, quel suo modo di fare scaturivano in me troppa curiosità e voglia di conoscerlo più a fondo. Quelle sue parole accompagnate da quei gesti mi facevano capire che persona fosse. Forse era proprio questo a incuriosirmi, questo suo essere misterioso e lunatico, faceva impazzire ogni mio neurone.
''Ma cosa sto dicendo? Che imbranata.''
In quel momento pensai immediatamente di fare un bagno per distogliermi da quei pensieri che ormai tartassavano la mia mente e prendevano il sopravvento su qualunque altro.
Aperta l'acqua nella vasca e aspettando che si riempisse, cominciai a svestirmi sperando che dopo una rinfrescata avrei avuto più le idee chiare.
Fu in quel momento che sentii una vibrazione venire dalla tasca dei pantaloni che stavo per sfilare.
''Sarà Asshole?'' Il sol pensiero mi mise in ansia, in realtà era quello che volevo o che desideravo, ma rimasi delusa dalla realtà delle cose. Era Abby.
''Si?'' 
''Hope ma dove sei finita stamattina? Ti abbiamo cercata sembravi scomparsa.''
''Scusami Abby, mia mamma mi ha sgamata e sono dovuta tornare a casa.''
''Oddio, si è incavolata?'' chiese.
''Ormai è abituata, tranquilla. Comunque adesso devo lavarmi, ci vediamo domani a scuola.'' cercai di terminare la conversazione prima nel tempo per abbandonarmi alla tiepidezza dell'acqua che ormai aveva riempito la vasca.
''D'accordo, a domani.'' riattaccò anche forse infastidita dalla mia voglia di troncare la conversazione, ma non mi andava di dirle che ad accompagnarmi a casa era stato un ragazzo che non conoscevo e che magari mi faceva sentire come se mi trovassi in un mondo parallelo. Entrai in vasca e poggiata la testa sul bordo, chiusi gli occhi e mi abbandonai alla tranquillità dei miei pensieri.

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Capitolo 4
*** -4. ***


Erano ormai passati due giorni ma di Asshole niente. Nessun messaggio. Nessuna chiamata. Avevo capito voleva che ci scambiassimo il numero tanto per aumentare l'elenco delle ragazze nella sua rubrica. Magari era proprio quello il suo intendo.
Era venerdi, ero fuori scuola e finalmente era arrivato il week-end. Anche se mia mamma ce l'aveva ancora con me per la mia fuga di tre giorni prima, ero decisa a voler fare qualcosa di diverso quella sera.
''Hope.'' sentii qualcuno chiamarmi alle spalle non ci misi molto a riconoscere la voce.
''Sarah.''l'abbracciai.
''Hai già qualcosa da fare per stasera? Stavo pensando che potresti venire con me alla festa di Matt, l'amico di Asshole, ricordi?'' mi chiese.
Rimasi stupefatta, non ero sicura di volerci andare, ero rimasta un po' delusa dal fatto che ancora non mi avesse cercata, ma dentro di me volevo rivederlo. Accettai il suo invito e tornai a casa. 
La sera era giunta ed io ero perfettamente in ansia. Avevo deciso di mettere un vestitino di pizzo nero a bretelle e delle scarpe di vernice abbinate. Avevo lasciato i capelli sciolti e avevo spruzzato un po di profumo sulla scollatura del mio vestito, che lasciava ben scoperto il collo. Per il trucco non impiegai molto tempo, mi soffermai su un ombretto grigio sfumandolo ai lati, uno strato di matita nera, uno di mascara e infine conclusi stendendomi una base di fondotinta per coprire le imperfezione sul mio viso.
Mi guardai allo specchio 'si, sono pronta' pensai poi convinta.
Sarah era giù ad aspettarmi, misi il cappotto e scesi per entrare in macchina. Si era fatta accompagnare da Matt stesso per venirmi a prendere, ci teneva che ci fossi.
Arrivati, la mia ansia si faceva sentire prendendo in considerazione ogni parte del mio corpo che sembrava sprizzare elettricità.
Sarah non mi lasciò sola un'attimo, mi fece conoscere un mucchio di persone e la serata volò, ma di Asshole ancora nessuna traccia. La casa era enorme, non mi stupiva non averlo ancora incontrato. Non mi feci problemi nell'esagerare con gli alcolici, infondo mi piaceva essere un po' brilla durante quelle feste e questa, tutto sommato mi piaceva.
Avevo però bisogno della toilette, cosi mi diressi verso un corridoio dove Matt mi aveva indicato il bagno. Era simpatico, bruno, occhi azzurri, tutta altezza, ma niente a che vedere con il fascino di Asshole.
In un momento però avrei preferito trattenere l'urina fino a scoppiare.
Asshole. Una ragazza. Stavamo pomiciando garbatamente di fronte alla porta del bagno. In quell'istante avrei volevo sprofondare, ma mi voltai per andarmene ancora prima di rendermi conto della situazione. La casa, o ''reggia'' si trovava su una spiaggia, ed era esattamente li che volevo andare.Mi tolsi le scarpe e le poggiai sulla passerella, correndo sulla sabbia per non pensare a quella scena. ''Che stupida'' avevo fatto anche troppe illusioni su quel ragazzo, ma infine non sapevo nulla di lui, che potevo aspettarmi? ''Magari quella ragazza sa fare un discorso serio a mio confronto, non rimane zitta''
Non feci altro che incolpare me stessa, per ogni tipo di illusioni e per il mio strano carattere.
Mi vibrò il cellulare.
Asshole. 
Ma come? Non potevo crederci. Apro e leggo il messaggio: Dove scappi?
Ma mi prende in giro? Scuotetti il capo e ignorai l'arrivo di quel messaggio continuando a camminare lungo il mare bagnandomi i piedi.
''Non rispondi?'' era lui.
Mi si fermò il cuore e per un momento avrei voluto gettarmi in mare e nuotare fino all'orizzonte.
 ''Non mi andava.'' cercavo di non mostrare quanto fossi in imbarazzo e totalmente gelosa di ciò che avevo visto. In un attimo pensai a voler essere io al posto di quella ragazza, ma scossi velocemente la testa per liberarmi di quell'assurdo pensiero.
''Facciamo due passi?'' mi chiese e risposi solo annuendo con il capo.
In realtà non credevo di volerlo davvero, ma in quel momento era l'unica scelta possibile.
''Sei davvero carina stasera.'' si fermò portandomi una ciocca dei capelli scompigliati dal vento dietro l'orecchio.
''Okay, ora sta esagerando.''
''Senti, credo che tu abbia capito che ti ho visto pomiciare con una ragazza, quindi per favore va a fare il cascamorto con delle ragazze più stupide.'' risposi istintivamente tirando fuori quella parte del mio carattere ribelle e indomabile.
''Ma che ho fatto?''
''In realtà quella ragazza era solo una delle tante puttanelle che mi viene dietro da quando sono venuto al mondo, mi seccava e l'ho baciata e con te non ci sto provando per portarti a letto.'' chiuse le labbra in un'espressione dura e offesa.
''Ci sta provando, quindi?
''Non ci riusciresti comunque.'' affermai con decisione.''Se ti comporti in questo modo con me quando 10 minuti fa eri applicato a pomiciarti un'altra sul muro, perdonami se penso che siano queste le tue intenzioni.''
''OKAY, ho la situazione in pugno.'' 
<> strinse le labbra in un sorriso e mi fece un'occhiolino. 
''Ma perchè non la smette? E' un irritante presuntuoso.''
''Beh sarà meglio che vada dentro, Sarah mi starà cercando e non voglio che si preoccupi.'' ignorai completamente il suo ''complimento'' e lo lasciai sulla spiaggia mentre andavo verso la passerella per recuperare le mie scarpe, ma quando mi girai era ancora li fermo a guardarmi.
Mi girai con disinvoltura, diventando poi rossa in volta.
''Ma perchè il mio cervello sembra andare in tilt?''

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Capitolo 5
*** -5. ***


Rientrai in casa e con lo sguardo inizia a cercare Sarah, sembrava come sparita, mi feci spazio fra la folla chiedendomi dove fosse, quando mi sentì prendere per il braccio, qualcuno mi tirò violentemente.
"Che vuoi ancora?"
"resta con me stronza"
"Io non sono stronza "
Sbuffai innervosita a braccia conserte, mentre a lui la cosa sembrava piacergli, mi sorrise divertito e sembrava proprio che quel sorriso fosse contagioso dato che si stampò dritto sul mio volto teso dalla rabbia. Mi sfiorò i fianchi e in un attimo mi tranquillizzai, il mio sguardo divenne innocente, le mie braccia scivolarono lungo il mio corpo, non capivo come un suo tocco potesse decidere il mio umore.
"Vieni"
Mi prese per mano portandomi su un divanetto, mi fece sedere su di lui. Passammo li quasi tutta la serata a scherzare e a prendere in giro ogni persona che ci passava accanto,ogni risata che faceva mi faceva scompigliare tutto lo stomaco,non riuscì nemmeno a pensare ad altro che lui, mi aveva travolto e per la prima volta mi sentì così in pace con me stessa che me ne fregai di quello che stava succedendo intorno a noi. Il mio sguardo fisso su quegli occhi talmente profondi come un abbraccio caldo, le sue labbra che fiorivano in un sorriso, il suo modo di spostarsi i capelli, i brividi che sentivo lungo la schiena quando mi stringeva sempre più vicina a lui, come se non avessi via di scampo, non passava nemmeno l'aria fra i nostri corpi, così perfetti insieme.Sentì il suo respiro sul collo, la sua mano che mi accarezzava il viso lentamente e con l'altra presa la mia stringendola, il suo sguardo si posò sul mio. Mi sentì strana, era una sensazione nuova ma volevo che non finisse mai, 'di certo ci sapeva fare' pensai e subito dopo mi ritrovai il suo viso difronte al mio talmente vicini da non vedere altro, volevo sentire le sue labbra sulle mie, ma sapevo che era sbagliato, riuscì in tempo a voltare il viso dall'altra parte. L'imbarazzo percorse il mio corpo, ma non durò molto, fummo interrotti dai suoi amici, dove trovai Sarah, senza pensarci mi alzai di scatto urlando il suo nome.
"Sarah!"
"Dimmi"
"Ti ho cercata ovunque"
"Beh ho notato che però hai trovato di meglio da fare" si mise a ridere e io le diedi un colpetto sul braccio sinistro.
"Ehi, che ti ho fatto?"
"Non è come pensi"
"Va bene Hope, hai ragione tu""Senti" continuò lei. "Io vado via con Matt, per...beh si hai capito"
"E mi lasci qua da sola?"
"Non sei sola, hai Asshole" disse sarcasticamente.
Non feci intempo a risponderle, che la persi fra la folla. Mi girai verso Asshole che era rimasto li seduto, andai verso di lui per sedermi di nuovo sulle sue gambe, ripresimo a parlare del più e del meno quando la stanchezza iniziò a farsi sentire; appoggiai così il viso sulla sua spalla continuando a guardarlo, lui girò il viso verso il mio e avvicinandolo sfiorò le mie labbra con le sue, il respiro iniziò a farsi pensante, persi il controllo del mio cuore che prese a battere veloce, non ebbi la forza di staccarmi dalle sue labbra,mi venne spontaneo socchiudere gli occhi, le nostre lingue si intrecciarono e la mia mente si liberò da ogni pensiero, non restava più nulla se non io e lui.
Ci staccammo per riprendere fiato,ci guardammo per qualche secondo negli occhi,e dopo di che mi prese con forza in braccio portandomi in una delle stanze al piano di sopra, mi stese delicatamente sul letto e si posò sul mio corpo riprendendo a baciarmi.
La sua mano scivolò piano sotto la mia maglia e lentamente la sfilò, le sue labbra si piegarono in un sorriso che non riuscii a decifrare, mi accarezzò i fianchi e poi il seno,che prese a palpare delicatamente. Non ci capivo più niente, mi sentivo un vuoto nello stomaco che non riuscivo a spiegarmi. Proprio mentre stavo per staccarmi ed andarmene,lui mi prese il viso e iniziò a baciarmi con foga,sentivo il mio corpo riscaldarsi e le mie guance dipingersi di rosso ,il cuore batteva a mille. Mi lasciai prendere dal suo bacio,e per qualche minuto non ci fermammo,continuammo a baciarci fino a che lo respinsi. Lui mi guardò sorpreso.
''Che succede piccola?'' senza dargli una risposta, mi alzai e prendendo la maglietta uscii di corsa in corridoio.
Ma che mi salta in mente? Come ho potuto perdere così il controllo? 
Mi diressi verso la spiaggia e mi sedetti sulla sabbia. ''Ho fatto la cosa giusta'', pensai mentre giocherellavo con una ciocca dei capelli fissando il mare. ''Non voglio essere una delle tante puttanelle per lui,è meglio così''.
Cercai di non pensarci più e mi distesi sulla sabbia a fissare il cielo, tutto era così tranquillo e oltre al rumore delle onde era tutto avvolto in un completo silenzio.
Dopo qualche minuto qualcuno spezzò il silenzio che si era creato, il che mi fece alzare di scatto 
''Per quale motivo te ne sei andata?'' Una voce familiare.
Mi girai per vedere Asshole che si dirigeva verso me,non risposi e mi rigirai per fissare il mare.
Lui si sedette accanto a me e mi diede un colpetto.
''Maledizione'' Esplosi alzando la voce ''non c'è un'altra puttanella a cui potresti rompere i coglioni?'' Dissi in tono brusco.
Lui mi fissò per qualche secondo e fece un respiro profondo.
''E’ questo che pensi Hope?'' abbassai lo sguardo. 
''Io non penso nulla'' borbottai sotto voce. 
''Se ti avrei presa per una delle tante puttanelle probabilmente non avrei nemmeno cercato di baciarti. '' Mi guardò senza aggiungere nulla.
''E perchè? Tanto neanche mi conosci, per te sarei soltanto una scopata e via,una delle tante puttanelle come dici te. '' Cercai di mantenermi calma.
''No Hope, non sei una delle tante. '' Chinò la testa e continuò ''tu sei diversa, sei timida, sei difficile da capire,e inoltre sei di poche parole, misteriosa ,il tuo carattere mi incuriosisce e mi attrae. ''
Per un attimo pensai che gli piacessi anche io ma mi destai subito da quel pensiero quando riprese a parlare.
''Ma questo non vuole dire che tu mi piaccia, non fraintendere,ci vuole molto prima che qualcuno arrivi al mio punto debole, ma non ti abbattere piccola,c hissà magari ci riuscirai prima o poi.'' Fece una risata che mi infastidì, si metteva perfino a scherzare su certe cose. 
Girai il capo verso lui e lo guardai. ''Non voglio nemmeno raggiungere quel punto,per me non sei nulla.'' Dissi freddamente. 
Mi guardò sorpreso e sorrise ''Vedremo, piccola.''

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Capitolo 6
*** -6. ***


Non risposi nemmeno e decisi di lasciarlo nella sua convinzione, anche se sapevo che qualcosa mi trasmetteva, dovevo solo capire cosa. Mi sdraiai e dopo qualche minuto lui fece lo stesso, mi avvicinai a lui appoggiando il viso al suo petto, potevo sentire i battiti del suo cuore andare a ritmo con il mio, rimasi li con lui a guardare il cielo, un cielo pieno di stelle, non avevo mai notato prima quanto potesse essere bello.
Di scatto la sua mano mi attraverso il bacino fino ad arrivare al viso, il quale si avvicino al mio, indietreggiai per non dargli ciò che voleva, ma lui non si arrese, mi fermò il viso posizionandosi su di me mi baciò, boom ero come in trans, il cervello non ragionava più, il mio cuore partì come suo solito, ma questo bacio mi travolte, era diverso, era delicato, dolce come se avesse capito che non ero una delle solite ragazza che aveva intorno.
I minuti passarono e non si staccò nemmeno per farmi respirare, sentì il suo calore, la sua voglia dritta al cuore. Non provò ad andare oltre, forse come me non voleva rovinare questo momento.Mi staccai senza aggiungere parola.
"Che succede, piccola?"
"Non sarà sono sta sera, vero?"
Non mi rispose, sul suo viso fiorì un sorriso malizioso e avvicinandosi mi baciò, mi staccai subito mettendomi seduta dandogli le spalle.
"Piccola?"
"Non sono la tua piccola, ciccio."
"No?" si avvicino a me, abbracciandomi da dietro.
"No"
"Ne sei convinta?"
"Si"
Mi girò verso di lui e mi prese il viso avvicinandolo al suo.
"Tutte le volte che vorrai, verrò da te."
Il mio broncio si trasformò in un sorriso, il miei occhi si illuminarono come una di quelle stelle che ebbi visto prima, lei mie guancia divennero di una sfumatura di rosso, a questa vista del mio viso, si mise a ridere.
"Che hai da ridere?"
"Sei proprio una bimba"
"Io?non è vero..."
"Si, la mia"
"Convinto tu" 
Entrambi finimmo per ridere per poi essere seguiti da un momento di silenzio dove lui mi tirò a se e stringendomi mi fece sdraiare su di lui.Ci addormentammo entrambi, io abbracciata a lui e lui a me.
''sei bellissima'' mi sentì sussurare al orecchio,il cuore iniziò a battermi a mille,cosa mi stava succedendo?un'altra volta,quella sensazione che veniva spontaneamente a ogni parola che sentivo dire da assh si ripete.''vorrei che tu fossi mia'' questa volta mi sentì il cuore non pulsare più per qualche secondo,non sapevo che dire e ne tanto meno di cosa fare,mi limitai soltanto ad un piccolo sorriso.Lo guardai mordendomi il labbro,era bellissimo come sempre,mi sorrise ''mi piaci hope'' ci fu un momento di silenzio.
''svegliaaa''Una voce fastidiosa interruppe tutto e di scatto mi sollevai, era Matt con accanto Sarah che cercava di farci alzare, non ci potevo credere era solo un sogno. Sul mio viso si stampò della tristezza.
"Tutto bene Hope?"
"Sisi Matt"
"Sicura?" continuò Asshole.
"Si Assh, sono solo un po' stanca"
"Ti riporto a casa?"
Annui con la testa e a fatica mi alzai. Salutai tutti con un bacio sulla guancia e di conseguenza mi avviai verso la macchina con affianco Asshole, sali e mi addormentai poco dopo, ogni tanto lui mi lanciava degli sguardi, seguiti da dei sorrisi.
"Piccola..." Mi sussurrò nell'orecchio stringendomi la mano.
Strizzai gli occhi. "Siamo arrivati?"
"Si, sei a casa"
Infine aprì gli occhi e ebbi come l'impressione che fosse tutto appannato, mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio, scesi poi dalla macchina barcollando, quasi cadevo che sentì qualcuno sostenermi.
"Forse è meglio che ti porto fino alla porta"
Mi prese in braccio e tenendomi cammino per qualche metro fino ad arrivare alla porta di casa mia, mi appoggio e subito dopo mi fece indietreggiare fino a sbattere contro la porta, mi prese per i fianchi tirandomi verso di lui iniziò a baciarmi per poi staccarsi sorridendo, infine si diresse verso la macchina, aspettai che partisse per poi entrare in cassa.
"Mamma? papà?"
"Siamo in salotto, tesoro"
Andai da loro e mi buttai sul divano priva delle mie forze.
"Divertita?"
"SI, certo" 

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Capitolo 7
*** -7. ***


Mi stavo per addormentare quando sentì il cellulare vibrare, lo presi fuori dalla tasca e cercai di mettere a fuoco data la mia stanchezza.
Da: Assh.
"Mi manchi già, quando potrò rivederti?"
Iniziai a sorridere talmente tanto che i miei se ne accorsero.
"Chi ti scrive, Hope?"
"Nessuno di importante, mamma"
"Dal tuo sorriso non si direbbe"
"Papà!"
"Mi scusi signorina"Si misero a ridere così feci anche io. Presi le mie cose e corsi in camera mia, buttai tutto per terra e mi lanciai sul letto, presi di nuovo il telefono e gli risposi.
"Tutte le volte che vorrai, verrò da te." Sorrisi soddisfatta, per poi addormentarmi poco dopo. Dopo un po’ mi sentii avvolgere con una coperta morbida e calda,aprii un po’ gli occhi per scorgere mia madre che mi poggiava la coperta addosso.
Quanto era dolce quando si preoccupava per me? , feci uno sbadiglio, le rivolsi un piccolo sorriso e crollai subito.
 
Mi svegliai di colpo,probabilmente avevo fatto un incubo,ma non ricordavo nulla,guardai la sveglia per controllare l’orario,erano ormai le 4 passate del pomeriggio. Feci un profondo respiro, mi stiracchiai e dopo di che andai in cucina dove trovai mia mamma che beveva il caffè mentre guardava la tv. ''Dov'è papà?'' Chiesi sbadigliando.
Bevve un altro sorso di caffè senza distogliere gli occhi dalla tv.
''L’hanno chiamato a lavoro.'' Sbuffai e non risposi,lavoro e sottolineo lavoro. 
Anche di domenica? Non ci credevo minimamente,ero più che sicura che ci stava nascondendo qualcosa,da quando mamma l'aveva beccato a letto con la sua segretaria erano cambiate moltissime cose in famiglia. Mi sorprendeva il fatto che non avevano ancora divorziato,probabilmente lo avevano fatto per me, ma a me non importava.
Come poteva continuare a stare con un uomo che l'aveva tradita? Di mio padre io ne ero disgustata, ero arrivata ad odiarlo. Per lui, io e mia madre eravamo come un ombra, per giunta dopo l’accaduto aveva continuato imperterrito a far finta di nulla,mi chiedevo come faceva, quale barbaro coraggio trovava per comportarsi così. Lasciai perdere quel filo di pensieri, altrimenti finiva che mi si urtavano i nervi.
La guardai, ''che c'è da mangiare? Ho una gran fame!''
Si girò verso di me e sorrise. <> Andai verso il frigo e tirai fuori il piatto in cui c’era la pasta.
''Mmmh..sembra squisita!'' Mi leccai il labbro appoggiando il piatto sul tavolo, il mio stomaco brontolò segno che approvava.
Proprio mentre stavo per assaggiare un boccone sentii suonare alla porta.
''Diamine, chi sarà mai?’’ Pensai. 
Mia mamma si alzò e andò ad aprire,io invece continuai a mangiare.
''Tesoro? Ci sono Sarah ed Abby,vieni.''
Sbuffai e mi alzai lasciando il piatto sul tavolo, mugugnando mi diressi all’entrata, ma dico,che razza di orario era per farmi una visita?Avevo fame come non mai,Dio non poteva farmi una cosa del genere,nono.
''Hopee!'' Sentii la voce di Sarah alzarsi di qualche decibel. 
''Hey ragazze,come mai qua?'' Simulai un finto sorriso con fare poco credibile,indubbiamente, non mi riuscì.
''Eravamo preoccupate per te,ti abbiamo vista piuttosto tesa ultimamente e quindi avevamo deciso di farti visita per dirti che vogliamo uscire stasera, con te, per farti sfogare un po’, sai com’è..'' Abby fece spallucce mentre Sarah mi guardò divertita.
Mi feci scappare un mezzo sorriso. ''Oh ragazze! E’ davvero dolce da parte vostra,ma oggi vorrei restare a casa,mi sento stanca dopo ieri sera, vi dispiace se rimandiamo per un'altra volta?''
Abby fece una smorfia come per dire ''che scusa banale'', io abbassai subito lo sguardo e prima che una delle due rispondesse sentii mia madre gridare dalla cucina. ''Ragazze perchè non restate qua con lei? Tanto io dovrei uscire.'' 
Sarrah sorrise ritrovando l’entusiasmo di poco prima. ''Per te va bene Hope?'' Mi domandò e io feci un cenno con la testa come per dire sì. Entrarono entrambe in casa e ci fermammo in soggiorno. ''Andate di sopra,vi raggiungo tra un attimo.'' Non replicarono e presero a salire le scale che portavano al piano superiore. 
''Dove vai mamma?'' La guardai a disagio mentre lei prendeva il cappotto per uscire. 
''Vado da nonna tesoro,mi ha chiamata poco fa dicendomi che aveva bisogno di un po’ d'aiuto, se vuoi invita pure le tue amiche a fermarsi per stanotte, penso che resterò lì a dormire, ti voglio bene e ci vediamo domani.'' Mi diede un bacio in fronte e uscì velocemente dalla porta senza darmi il tempo di elaborare e risponderle.
Salii le scale e mi diressi verso la mia camera dove c'erano Abby e Sarah sedute sul letto che parlottavano tra loro di qualcosa. 
''Hey ragazze'', sorrisi e mi gettai sul letto tra le due, ero più che sicura che non erano venute fin qua soltanto per invitarmi ad uscire,ma anche per qualcos'altro.
''Ma davvero?'' mi chiese Abby
''Lo hai fatto davvero?'' Chiese a sua volta Sarah.
Di cosa parlavano? Non riuscivo a capire. Le guardai con il punto interrogativo che lampeggiava negli occhi.
''Abbiamo sentito in giro che tu e Assh avete avuto una nottata un po’..come dire..'' A Sarah avvamparono le guance mentre Abby si lasciò sfuggire un risolino. ''Insomma, hai capito.''
Le guardai continuando a non capire nulla.
''Oh Hope, dai, avete fatto sesso sì o no?'' Sbottò Abby. Io le guardai, e scoppiai a ridere.
 

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