Alaric, il Cacciatore

di EA_Damon_Ed
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Sangue per Sangue ***
Capitolo 3: *** Disperazione ***
Capitolo 4: *** I Seguaci del Sangue ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


"Forte è il richiamo che pulsa nelle vene, grande è la forza che ne scaturisce...
Sangue... come bisogno, come legame, come unica alternativa.. 
Sangue come spinta, come passato, per il futuro. 
Bramarlo, privarne, versarlo... Da esso deriva la vita o la morte.
E' dal sangue che comincia il mio cammino, è verso il sangue che avanzo, è il sangue che mi scorre dentro e mi guida...
E' il sangue che scrive il mio destino.... è da esso che scaturisce la mia natura.
Versare quello dei vampiri, salvare quello degli innocenti...

Questa è la mia missione.

Sono Alaric, il Cacciatore."


alaric il cacciatore by damoned

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Capitolo 2
*** Sangue per Sangue ***


alaric il cacciatore capitolo primo caccia

L'ascia nel bosco produceva un rumore sordo, estraneo e deciso. Picchiava con decisione sul legno, dividendo i rami, spezzandoli, ponendo fine alla loro crescita. 
Legno, materiale indispensabile, reperibile ovunque e potente piu del piombo. 
Almeno per me.
Caricai il frutto del mio lavoro sul pick up, il mio compagno di escursioni nella natura. Il cielo era rischiarato da nuvole color oro e pesco, l'aria era calda e piena d'umidità. Nonostante il tramonto fosse vicino, il sole era ancora capace di bruciare. Sorrisi a questo pensiero e salì in auto, ingranai la marcia e mi diressi verso casa. La strada non era tortuosa, il bosco era abbastanza accessibile a tutti. Attraversai il piccolo vialotto sterrato e mi immisi sulla statale. Percorsi 3 kilometri, arrivando nella vecchia cittadina texsana di san micheal, nel distretto di Odessa. Era li che vivevo da qualche mese, girovagavo il paese intero, studiavo e mi documentavo nei piccoli centri dove le culture erano piu sottili, piu mistiche. Il folclore era la distorisone della verità per me, lo avevo capito da quando avevo preso in mano le ricerche di Isobel. Ogni volta che ci pensavo, una fitta allo stomaco mi spingeva a stringere i pugni e mi obbligavo a rimanere lucido, non c'era tempo per le debolezze. Scesi dall'auto una volta arrivato nella mia piccola casa ai confini della cittadina, presi i miei guanti da taglialegna e scaricai il furgone nel piccolo capanno accanto all'abitazione.
Un forte odore di segatura riempiva le mie narici, mancavano solo 2 ore al tramonto, alzai gli occhi e sorrisi, sentì avvampare il sangue nelle vene, i muscoli si tesero e il mio cuore accellerò.
"Calma Rick... non ancora... " dissi a me stesso cercando di diminuire l'adrenalina che sentivo.
Ispirai profondamente e tornai al mio legname, sistemai i rami nel loro alloggio, dimensioni e spessori diversi, quercia, faggio, pino... Era come scegliere il piatto piu gustoso da mangiare per me. Mi avvicinai guardando i diversi attrezzi che utilizzavo e presi un coltello affilato ma di piccole dimensioni. Lo rigirai tra le mani e, voltandomi, presi dai diversi cesti di legname, dei piccoli rametti sottili ma resistenti. 
"Freccie nuove..." sentenziai sistemandomi accanto al tavolo sul mio sgabello. 
Il lavoro di intaglio mi prendeva totalmente, punte sottili ma affilate come lame, freccie leggere ma decise, forti, in grado di penetrare diritte al cuore.
Già, il cuore... come se quegli esseri immondi ne potessero possedere uno. Erano solo involucri dalle sembianze umane prive però di qualsiasi umanità, erano semplicemente mostri assetati di sangue, privi di coscienza e di pietà. 
Il mio tocco sul coltello si intensificò, la precisione doveva essere totale, quelle armi dovevano colpire e uccidere. Non erano permessi sbagli. 
Da quando Isobel era sparita, rubata da quel mostro dagli occhi di ghiaccio, portata via come un desser da consumare lento, la mia esistenza aveva un solo e unico scopo. 
Scovare e uccidere i vampiri. 
Quei mostri dovevano essere combattuti, sterminati e forse,un giorno, la mia missione poteva ritenersi compiuta. Si, un giorno... quello nel quale avrei avuto davanti il mostro che aveva cambiato la mia vita, colui che aveva distrutto la normalità che vivevo e privato della mia compagna. 
Si, quel giorno sarebbe stato il migliore della mia esistenza, avrei avuto la mia vendetta e distrutto quel succhiasangue senza pietà, ponendo fine alla sua schifosa esistenza e portando un pò di pace alla mia anima. 
Armarsi, allenarsi, cacciare vampiri, erano mesi che lo stavo facendo, mi preparavo a quel momento.
"Perchè io ti troverò, anche in capo al mondo... E ti ridurrò in polvere, ti torturerò e ti rammenterò di Isobel e dal suo sangue... Ti ricorderò il suo sapore e ti finirò nel suo nome."
I miei occhi lasciarono il coltello e si concentrarono sulla punta della freccia che luccicò tesa nell'aria. 
"Io ti troverò...."
Sussurrai mentre il cielo si sfumava di blu e viola...
"Ovunque tu sia..."
Il tramonto era arrivato, era ora di agire.
Era ora di andare a caccia.
Le mie giornate erano ormai divise in schemi ben precisi. 
Il giorno per armarsi e studiare, la notte per uccidere. 
E' questa la mia vita, è questa la mia missione. 
"Sono un cacciatore... " sussurrai riponendo la freccia nel suo alloggio e impugnando la balestra.
"E' ora di andare..." concordai con me stesso fissandola. 
Impugnai l'arma, presi alcuni paletti di legno e li fissai alla cintura sotto la giacca, ammirai la notte che era calata sulla città. 
"Ora puoi incazzarti Rick... è ora di uccidere..." conclusi uscendo dal capanno.
"Nessuna pietà!"
La balestra scoccò mentre tendevo l'arco e davanti a me solo un pensiero.
"Sangue per sangue."

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Capitolo 3
*** Disperazione ***


alaric il cacciatore capitolo secondo disperazione

 

Tutto si svolse in rapida successione...
Le traccie, il silenzio.... 
La caccia era adrenalina pura... ogni uscita poteva essere l'ultima per me.

Erano passati dei mesi dalla prima volta che avevo ucciso il primo vampiro... una morte rapida per lui ma... anche io ero quasi morto per riuscirci.
Il respiro sempre piu strozzato mentre quel mostro mi vedeva soffocare sotto la sua stretta..
Amano il dolore e la sofferenza... non hanno pietà per la vita umana ne per lasciarti una morte rapida.
A meno che non si nutrano di te.

Quella sera ero stato relavamente fortunato, il mio bersaglio aveva appena mangiato quando lo trovai per le strade del quartiere piu malfamato del Bronx. 
Lo vidi in un vicolo lasciare cadere, ormai priva di vita, una giovane ragazza sui 20 anni, mora, dai liniamenti dolci e innocenti, ormai dissanguata fino all'ultima goccia.
Lui, il mostro, aveva il capo alzato al cielo e si leccava le labbra gustandosi il sangue mentre quella giovane vita si era spezzata per sempre...
Ricordo bene la rabbia di quel momento e anche l'impotenza. 
Lei era morta, come Isobel, come altre milioni di vite spezzate da quella schifosa razza di succhiasangue maledetta.
Non c'era niente di umano in loro, il vampiro mi guardò, il mio sospiro strozzato aveva tradito la mia presenza quella notte. 
Sorrise.
"Un desser troppo il là con l'età... " disse in un ghigno.
"Credo che ti ucciderò e basta" finì.

Fù un attimo, mi era addosso e mi premeva sul muro dell'edificio, con le mani sulla gola, lo sguardo fisso e la voglia di vedermi morire agonizzante.
Le sirene della polizia suonavano nel quatiere vicino, alcuni spari interruppero il silenzio di quelle vie. 
Io stavo per morire.
Il vampiro mi teneva a 30 centimetri da terra, mi aveva preso a pugni e non me ne ero nemmeno reso conto se non fosse che il sangue scorreva via dal mio naso. Stinse la mia gola con una sola mano in attesa che spirassi, ero alle prime armi allora, non ero molto veloce ne molto reattivo. 
Ma la disperazione a volte è meglio di qualsiasi tecnica studiata e fu proprio quella a salvarmi la vita.
Avevo proggettato delle armi per combattere i vampiri, quella sera avevo portato con me un bracciale spara paletti, lo avevo testato solo sui manichini di paglia e non sapevo se avrebbe funzionato su un vampiro vero.
Sarebbe penetrato fino in fondo? 
Avrebbe raggiunto il cuore e ridotto in cadavere quel vampiro?
Non rimaneva che tentare. 
O la mia morte, o la sua.
Poggiai la mano sul suo petto, lui si gustava la scena, nemmeno provò a scostarla prendendolo come un gesto di difesa inutile di un fragile umano sul punto di spirare. 
E invece la sua superiorità gli fece commettere quell'errore, lo guardai negli occhi e feci scattare il paletto dirittò sul suo cuore.
Il tonfo dell'affondo... il suo ghigno trasformatosi in dolore... la sua forza persa...
In un attimo mi lasciò cadere e si portò le mani al petto, sul paletto.
Indietreggiò di qualche passo.
Sanguinava, ebbe solo il tempo di guardarmi un'ultima volta negli occhi e, capita la riuscita del mio attacco, fui io a lasciargli un ultimo, guadagnato, sorriso.


"Vai all'inferno amico..." gli sussurrai.


E in un attimo si accasciò, non rimanendo altro che un cadavere senza vita ucciso dalla sua preda.

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Capitolo 4
*** I Seguaci del Sangue ***


 alaric il cacciatore capitolo terzo i seguaci del sangue

La lotta contro le creature della notte continuava senza sosta, di notte in notte diventavo piu esperto, piu forte, piu combattivo.
I miei studi di storia non si erano interrotti, tutto il lavoro che Isobel aveva lasciato, le sue ricerche, i suoi appunti erano diventati per me reali ed erano l'unico legame che mi rimaneva con mia moglie.

La lotta contro i vampiri diventava sempre piu un modo per calmare in minima parte l'odio per quella creatura che diede inizio a tutto e che avevo giurato di trovare e uccidere senza pietà, cosi come lui aveva fatto con la mia adorata Isobel.

Nel corso dei mesi, avevo girato diverse colonie di vampiri in diverse città, trovando sempre piu informazioni su questi mostri succhiasangue e sperando, di volta in volta, di accorciare la distanza con l'unico vampiro la cui caccia avrebbe soddisfatto il mio bisogno di vendetta.

Mi trovavo nel pressi di New York, in una città tanto grande la probabilità di trovare una buona colonia di vampiri era molto alta quindi quella sarebbe stata la mia prossima tappa.
Mi ci vollero diverse notti di sopraluoghi e osservazioni per trovare un covo per vampiri.
Mi era spesso capitato infatti, di trovare dei posti in cui i vampiri si radunavano per incontri, per nutrirsi o semplicemente per divertirsi.
Ebbene si, a quesi mostri piaceva il divertimento, il sesso e l'alcol. 
Era soprattutto da questi luoghi che partivo per cacciare. 
La prima mossa era studiare la clientela, notare i movimenti strani e soprattutto, leggere i quotidiani di ogni città.
Erano infatti le notizie su morti strane o attacchi di animali ad indicarmi il passaggio di un vampiro.
A New York però, oltre a questo trovai anche dei luoghi in cui gli umani dovanano spontaneamente il loro sangue ai vampiri.
La cosa mi fece venire la nausea.

Come poteva un essere umano, concedere ad un mostro come quello di bere il suo sangue rischiando la morte ad ogni morso?
Era inconcepibile ma c'era chi lo riteneva una forma di potere supremo.

Una folta schiera di adepti del culto del sangue a NY gestiva delle serate private molto intime in locali riservati, li i vampiri potevano dissetarsi a piacere senza dover ammaliare nessuno. Dal loro canto invece, i vampiri non avrebbero ucciso o almeno questo era uno dei limiti.
Non ero sicuro di come una creatura come quella potesse avere rispetto per cio che considerava solo un involucro di cibo, ma a quanto pare, alcuni vampiri amavano vantare la loro superiorità e apprazzavano farsi adorare come dei.

"Patetici mostri esibizionisti."
Ecco cosa pensavo di loro.

Cercai un aggancio per quel luogo, non sapevo se il mio obbiettivo fosse un esibizionista o meno quindi cercavo in tutti gli ambienti qualche traccia del suo passaggio.

Cercando di sembrare interessato a diventare un "donatore" , riuscì ad agganciare un reclutatore di "buste viventi" che trovò interessante il mio modo di adulare la razza.
Ovviamente era tutto un imbroglio il mio, io odiavo dal profondo i vampiri ma le mie conoscenze in materia, unite ad un adeguato uso di convenevoli, mi aprirono le porte di uno di questi locali. 
Avevo avuto il permesso di avvicinarmi ai "superiori" e di assaporare il "potere" e "l'onore" di essere un loro "servitore".
Una marea di cazzate insomma, ma grazie a queste potevo finalmente entrare in contatto coi vampiri di quella categoria "divina".

Purtroppo per me, le misure di sicurezza erano azzerate, mi avrebbero controllato, non potevo portare con me nessuna arma visibile e quindi sarei stato esposto a quei mostri. 
Avevo concordato un incontro da spettatore, volendomi assicurare di non essere il pasto ma solo qualcuno che voleva vedere come si svolgevano le pratiche per poi concedersi.
Io volevo solo vedere in faccia quei mostri e trovare il mio tanto odiato vampiro dagli occhi di ghiaccio.

Bevvi la mia bella dose massiccia di verbena e mi diressi al locale, niente asservimento e se qualcuno voleva mangiarmi avrebbe trovato del veleno pronto ad ucciderlo nel mio sangue.
All'ingresso, come concordato, fui perquisito e solo dopo potei entrare nella sala del sangue.

Vidi uno spettacolo vomitevole, orgie di sangue, vampiri che mordevano senza resistenza uomini , donne, singolarmente o in gruppo.
Musica da fattoni e luci soffuse che garantivano l'atmosfera.
Un vero inno alla follia, ma NY è nota per le sue mille facce e questa era una di quelle.

Osservai i diversi vampiri, uno per uno sperando di notare Lui, ma niente... A prima vista nessuno di loro era il mio mostro. Qualcuno mi sfiorò la spalla.

"Ehy, tu devi essere il visitatore..."

Mi voltai verso la voce, il viso deformato, gli occhi rossi e i canini in vista.

"Si... trovo tutto questo .... affascinante...."

risposi cercando di sembrare il più convincente possibile, il vampiro mi sorrise e mi fece fare un giro del locale.

"Il sangue è una delle cose piu potenti al mondo, voi lo possedete, noi lo bramiamo... Voi ce lo concedete, noi vi mostriamo la potenza del mondo..."

Quel tipo era proprio suonato ma sembrava si credesse una specie di dio in terra. Lo assecondai cercando di adorarlo a mia volta per guadagnarmi la sua fiducia.
Dopo una chiacchierata sui modi di scambio e sulle garanzie offerte dal luogo, decisi di osare qualche domanda in più.

"Avevo un'amica che donava il suo sangue, sembrava soddisfatta e appagata. Aveva un vampiro... lui la trattava bene non le ha mai causato dolore... sarebbe bello ritrovarlo ma ho perso i contatti... " sorrisi appena "... marito geloso..."

Avevo buttato l'amo, avrebbe abboccato?

"Mariti!
Qui tutti i miei vampiri sono controllati, ma sono curioso, dimmi di più su questo fratello... magari frequenta questo posto. Sarebbe una buona pubblicità per noi.." 
rise.

Era una contrattazione d'affari, a quanto vedevo, questo vampiro non solo si sentiva un dio ma... adorava la fama.

"Non conosco il suo nome, ma era bruno con gli occhi azzurri... l'ho visto solo una volta con la mia amica... ma aveva uno sguardo magnetico... "

strinsi i pugni senza che mi notasse, mantenni il mio cuore calmo, avevo imparato a gestire al meglio le mie emozioni per non essere tradito.
Il vampiro davanti a me pensò un pò. Poi fece un gesto di richiamo per un inserviente che si avvicinò subito.

"Chiamami Paul..."

Paul... un nome... era lui? Ci ero forse riuscito? Era li davvero? 
Era stato troppo semplice...

Un ragazzo alto e biondo si avvicinò, non era il mio vampiro, ma sicuramente era Paul.

Delusione.

"Paul, il nostro amico Rick avrebbe bisogno di te... Vi lascio soli, vado a prendermi un drink.. ho visto una deliziosa biondina di la.."

Ammiccò e si alzò dal tavolo dove eravamo seduti. Lo fissai e lui mi fece una smorfia di approvazione.

"I nostri servizi sono innumerevoli, Paul darà un volto al tuo vampiro."
si voltò e se ne andò.

Guardai Paul davanti a me, era calmo e mi fissava.

"Allora Rick... "

Lo vidi tirare fuori un block notes e una matita, non capivo...

"Ero un ritrattista prima che mi trasformassero. Mi è sempre piaciuto disegnare... ora continuo a farlo per i miei fratelli di sangue. Dimmi com'è fatto il tuo vampiro..."

Un ritratto del mio mostro. NY si era rivelata davvero una sorpresa, con un ritratto trovare il mio vampiro sarebbe stato piu semplice... Una vera fortuna.

Sotto le mie indicazioni, Paul tracciò il profilo, poi i dettagli fino ad avere un disegno finito. 
Odiavo stare cosi a stretto contatto con quei mostri ma ora, con l'aiuto di Paul, lui era li, su un foglio davanti a me... 
Rimasi quasi immobile guardandolo.

"E' lui?" 
Paul interruppe il silenzio.

"Si... è proprio lui.... Lo conosci?"

chiesi speranzoso.

"No... mai visto... con un nome faresti di più ma magari qualcuno di piu anziano lo conosce... io sono un novellino... "

lo fissai.

"Ti piace essere un vampiro?"

La domanda mi uscì senza pensarci.

"Sono invincibile, forte e immortale amico... Si... mi piace..."

Mostri. 
Erano solo dei mostri. 
Paul era stato il vampiro con cui avevo passato piu tempo da quando li avevo scoperti, di solito li uccidevo in fretta ma li quella sera nessuno sarebbe morto. 
Un piccolo prezzo da pagare per una caccia più grossa.
Annuì e Paul si alzò sorridendo.

"Sei un osservatore, per stasera berrò altrove, consideralo un regalo di benvenuto... "

Cercai di sembrare riconoscente, in fondo lo ero, stringevo tra le mani il viso del mio mostro e potevo ritenermi fortunato ad uscire vivo e incolume da quel posto.

Mi alzai e mi diressi all'uscita, Tim, il capo vampiro mi venne incontro.

"Paul ha fatto ciò che volevi?"

"Si, un ottimo artista."

"Posso vedere il vampiro?"

"Certo... eccolo..."

Lo fissò, sperai che niente tradisse il mio vero interesse, per un momento pensai di essere in trappola invece lui sorrise.

"Non è nei miei clienti mi dispiace, se lo trovi, digli pure che lo assumerò se vuole lavorare per me..."

"Certo Tim. Allora io vado... a presto... questo posto è stupendo... "

Adorazione. Ecco il punto debole di quei mostri.
Tim sorrise felice e mi ringraziò salutandomi.

Uscì dal locale e mantenni un atteggiamento normale e soddisfatto per tutto il tragitto. Avevo imparato dei vampiri che erano ottimi segugi e se fossi stato seguito, mi avrebbero ucciso in pochi secondi notando un cambio di atteggiamento.

Arrivai a casa e entrai, attivai lo stereo e mi diressi nello studio. Fotocopiai il ritratto piu volte e mi sedetti ad osservarlo.

"La nostra distanza si accorcia Mostro Succhiasangue... "

sussurrai.

"La mia vendetta presto si abbatterà su di te...."

Finì guardando intensamente quegli occhi che mai avrei dimenticato in vita mia.

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