Good Louck!

di BooBearLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neanche mi piacciono le ragazze ***
Capitolo 2: *** Ha fascino! ***
Capitolo 3: *** Chi ti dice che io non lo voglia? ***
Capitolo 4: *** Umh... Probabilmente si ***
Capitolo 5: *** Significa che imparerai a parlare durante gli appuntamenti, Grimshaw ***
Capitolo 6: *** Cosa provo io per Nick Grimshaw? ***
Capitolo 7: *** Ricordi e attimi di vita vissuta. ***



Capitolo 1
*** Neanche mi piacciono le ragazze ***




 

NEANCHE MI PIACCIONO LE RAGAZZE


“Allora, veniamo alle domande che tutte le vostre fans aspettano con più ansia.”
E bla, bla, bla. Ma perché si arrivava sempre a quel tipo i domande, mi chiedo io. Insomma noi dovremmo parlare di musica, tour, musica, cd e ancora musica. Non su chi sta con chi e chi ha messo incinta chi.
Aspetta. INCINTA?
Mi riscuoto improvvisamente quando capisco che la domanda era rivolta a me.
“Co-cosa?”
Sento gli altri ragazzi ridere mentre io ancora non mi sono ripreso.
“Si, Louis. A quanto pare alcune voci –molte in realtà- affermano che Eleanor è incinta e che il bambino –ovviamente- è il tuo. Che ci dici? Louis Tomlinson diventerà presto papà?”
“Cosa? No, no, no. Assolutamente no. Eleanor non è incinta, chiunque può stare tranquillo riguardo questo. Non diventerò papà, non ora per lo meno!”
Rilascio un sospiro esausto. Che cavolo a me le ragazze neanche piacciono, come faccio ad averne messa incinta una me lo devono spiegare.
E mi riscuoto solo quando sento un gomito di Harry perforarmi due costole.
Mi giro, fulminandolo con lo sguardo, quando noto che mi stanno guardando tutti, chi sorpreso, chi divertito.
Che diavolo è successo?
“E così abbiamo capito che Louis Tomlinson non è frigido come si pensava. È solo gay, a quanto pare.”
Spalanco gli occhi al sentire le parole di Nick.
Oh. Porca. Puttana.
“Non l’hai solo pensato mi sa, Lou.”
È il sussurro che mi arriva da Harry.
Guardo i ragazzi, che si stanno trattenendo per non ridere.
Nick ha uno sguardo divertito.
Mentre chiunque altro è tra il sorpreso e lo sconvolto.
Non ho idea di cosa dire. Ho praticamente ammesso di essere gay durante una diretta. Che si fa in queste situazioni di solito?
“Tomlinson questa non se l’aspettava nessuno. O forse la maggior parte delle persone si, ma sono dettagli. Dicci: come mai esci con Eleanor Calder se in realtà ti piacciono i ragazzi?”
Deglutisco cercando di mettere in ordine i pensieri.
Continuo a non sapere che cosa devo fare.
Alla fine mi butto, tanto ormai il danno è fatto, non è che posso uscirmene con ‘era uno scherzo, io la amo’.
“Emh, è la mia migliore amica. Non è mai stata la mia fidanzata. E diciamo che mi stava aiutando a non far venire fuori questa notizia. Ma a quanto pare mi sono fregato da solo.”
Rispondo, passandomi una mano tra i capelli, imbarazzato.
Vedo Nick pensieroso, come se volesse dire qualcos’altro ma alla fine da uno sguardo all’orologio e saluta tutti, chiudendo la diretta e mettendo un po’ di musica random.
“Sei nella merda lo sai amico?”
Sento Harry ridere, mentre mi guarda e io gli do uno schiaffo sulla spalla, che tanto non l’ha nemmeno sfiorato.
“No, davvero. Come ti viene in mente di dire ‘Che cavolo a me le ragazze neanche piacciono, come faccio ad averne messa incinta una me lo devono spiegare’. Cioè dai Lou, più palese di così!”
E scoppia a ridere di gusto, contagiando tutti gli altri ragazzi, mentre ci dirigiamo verso l’uscita.
“Smettila idiota! Secondo te volevo dirlo davvero? Mi è solo… sfuggito! Non pensavo neanche di averlo detto!”
E li sento continuare a ridere, mentre scuoto la testa esasperato.
“Eddai su con la vita. Non è la fine del mondo. Forse è la tua, di fine, ma il mondo ancora va vanti, tranquillo.”
Scoppio a ridere anche io a questo punto, mentre spingo Harry lontano da me. Quando vuole sa essere un vero cretino!
Paul ci fa entrare in macchina senza dire una parola, ma mi guarda con un sorriso orgoglioso.
E solo qualche secondo più tardi sento il telefono vibrare nella tasca.
Modest! calling.
Oh merda.
Non avevo pensato alle conseguenze di ciò che ho fatto. In fondo erano stati loro a dirmi di uscire con El.
“Pronto?”
“Louis! Ti rendi conto del casino che hai combinato? Vieni qui alle tre, oggi pomeriggio. Dobbiamo parlare!”
E riattaccano senza che io abbia tempo di dire nulla.
Oh merda. Lo ribadisco, tanto per avere più chiaro il concetto.
Quando arriviamo a casa, troviamo la porta assediata dai giornalisti e dai paparazzi.
E che cazzo! Ma un minimo di privacy no eh?!
Vedo Paul scende dalla macchina, cercando di far scansare chiunque per permetterci di entrare in casa senza problemi.
Quando ci fa un segno scendiamo tutti di corsa, e sento i ragazzi che si mettono intorno a me con fare protettivo, mentre sento domande rivolte da ogni parte, tutte dirette a me.
“Louis hai confermato la tua omosessualita?”
“Louis hai un fidanzato?”
“Louis cosa ne pensi di questo coming-out improvvisato?”
“Louis sapevi già di volerlo dire oggi?”
Sento finalmente la porta di casa chiudersi e mi accascio sul divano.
Niente più flash, niente più domande. Solo sacro silenzio.
“Lou, tutto ok?”
Annuisco, senza aprire minimamente gli occhi.
“Che voleva prima la Modest! ?”
“Devo andare da loro alle tre, dobbiamo parlare, così dicono.”
Anche se non lo vedo sono sicurissimo che Harry abbia annuito.
“Bene, io preparo il pranzo. Chiunque entri in cucina lo fucilo, chiaro Niall?”
Li sento ridere, e mi scappa un sorriso.
Senza dire nulla mi alzo e salgo di sopra. Una doccia è quello che ci vuole in questo momento.
Non riesco neanche a pensare cose coerenti.
So solo che ora chiunque sa che sono gay. Che partiranno milioni di domande ogni giorno, ad ogni intervista. E che partiranno gli insulti. O per lo meno, che saranno il doppio di quelli che già non riceviamo.
Mi chiedo solo come l’abbiano presa le fans. Chissà se resteranno o se ne andranno senza pensarci due volte.
Dopo questo non penso più nulla.
Semplicemente mi vesto e scendo dai ragazzi, che stanno guardando la TV, ma io vado in cucina.
“Niall, ti avevo… Oh Lou, vieni.”
Gli sorrido, mentre mi siedo sullo sgabello vicino a dove Harry sta cucinando. Lui è il mio migliore amico, non servono parole tra noi.
“Sta tranquillo Lou, sarà esattamente come prima. Solo qualche domanda in più… magari le fans saranno anche curiose di sapere chi sta sotto e chi sta sopra.”
E scoppia a ridere da solo, per le assurdità che dice. Rido anche io, perché è il mio Haz e sa sempre cosa dire, anche quando io non dico niente.
Lo abbraccio da dietro, alzandomi sulle punte per appoggiare il mento sulla sua spalla.
“Grazia Haz.”
Gli lascio un bacio sulla guancia e poi torno dagli altri, leggermente più sereno di prima.
“Ehi Lou, guarda qua!”
L’urlo di Liam mi riscuote e mi avvicino a lui per vedere.
Mi passa il telefono, che puntualmente è connesso a twitter, e mi fa vedere i trend mondiali.
In prima posizione c’è #weloveyouLouis e subito sotto #LouisTopOrBottom.
Inevitabilmente scoppio a ridere, anche perché Harry aveva ragione.
Recupero il mio di telefono e scorro la time line. Vedo un sacco di messaggi che mi supportano e per quelli che mi stanno insultando non posso farci nulla.
Poi scrivo nella barra di rcierca ‘Louis Tomlinson gay’ e mi compaiono fuori miliardi di tweet. Cerco che le notizie si diffondono in fretta! Li leggo mentre noto con quanta energia alcune ragazze mi difendano. E gli insulti sono niente in confronto a loro!
Decido di scrivere un tweet per ringraziarle, proprio mentre Harry ci urla che è pronto.
Thank you to all of our incredible fans ! Your support is amazing ! Really thank you, I love you so much !! #weloveyouLouis #Louislovesyou
E subito dopo ne scrivo un altro perché voglio vedere le reazioni.
#LouisTopOrBottom Idk , what do you think? @Harry_Styles bet bottom. But I’m not really sure… what is better for you?
E ridendo vado a mangiare con gli altri, mentre twitter impazzisce.


L'AngoloDiBoo
I'm back guys!
Allora su questa storia ci sarebbero parecchie cose da dire. Ma giuro che cercherò di non essere logorroica e di venire dritta al punto.
Inanzitutto una cosa devo dirla: se sto pubblicando (e scrivendo) questa mini-long lo devo alla mia Sistah perchè io non avevo intenzione di scriverla. Quando però le ho descritto due scene mi ha detto che dovevo scriverla perchè era curiosa così eccomi qua.
Come avete capito è una mini-long. Ed è anche la prima cosa con più di un capitolo che scrivo nel fandom dei ragazzi.
E' una storia corta, semplice, senza troppe pretese. Un po' per staccare dal clima che si è venuto a creare ultimamente, pieno di storie in cui il centro di tutto è l'autolesionismo.
Parlando di questa mini-long: sono cosciente che le cose non andranno MAI in quel modo. L'argomento 'omosessualità' non è ancora accettato così bene. E so benissimo che le cose, in una coppia, a volte portano problemi, discussioni, litigi e chi più ne ha più ne metta. Ma come detto prima questa mini-long vuole staccare un attimo da tutto ciò. 
Quindi vedremo solamente due ragazzi un po' sfacciati, un po' intimiditi, un po' nevrotici (ammettiamolo: se boo non sbrocca e non fa una scenata non è boo!) che si vivono i loro primi appuntamenti in maniera tranquilla. (ahahahah non è vero ma sono dettagli).
Tutto ciò per dire che è una visione molto distorta della realtà, perchè le reazioni sarebbero decisamente diverse da quelle che ho descritto io ma volevo scrivere qualcosa di leggero.
Quindi ecco qui questa mini-long Nick/Louis.
Sono ossessionata da questi due ultimamente quindi mi sembrava giusto scrivere su di loro.
La storia conterà al massimo 8 capitoli, io ne ho scritti i primi 6.
Quindi se vedo che vi piace pubblicherò ogni tre giorni.
In realtà avrei voluto dire altre cose ma me le sono dimenticate e ho già parlato troppo, facendo un discorso che probabilmente ho capito solo io.
Detto ciò: spero il primo capitolo vi sia piaciuto, per lo meno quanto è piaciuto a me scriverlo!
Se avete critiche da fare don't worry: non vi mangio ;)
Mi farebbere piacere sapere che ne pensate, visto che per la prima volta mi piace ciò che ho scritto! 
Se non faccio i conti male a Domenica. (o lunedi?)
I love you all!
EDIT 1/04/2013 --> Come vedete ho aggiunto il banner alla storia fatto da questa meravigliosa raggazza!! (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=147014) Spero vi piaccia :D

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Capitolo 2
*** Ha fascino! ***


HA  FASCINO!


Sono le tre e, puntuale, sono negli studi della Modest!.
“Vieni Louis, ti stanno aspettando.”
Sorrido a Phoebe, la segretaria, ottenendo un sorriso in risposta. Mi è sempre stata simpatica quella ragazza. E mentre mi accompagna mi sussurra un ‘sei stato davvero coraggioso ad ammetterlo, Louis. Fregatene di quello che ti dicono ok?’ poi mi fa un ultimo sorriso e torna al suo posto, mentre io apro la porta per incontrare i miei manager.
Pensavo fossero tutti qui. In realtà ci sono solo due di loro, e Paul lì vicino, che mi sorride.
Faccio un mezzo sorriso, biascicando un ‘buongiorno’ mentre loro mi fanno segno di sedermi sulla sedia davanti alla scrivania. Mi sembra tanto la scena di uno di quei polizieschi in cui all’imputato vengono fatte milioni di domande fino a prenderlo per sfinimento.
La realtà, fortunatamente, è diversa.
“Allora Louis, sei consapevole di ciò che hai combinato vero?”
Faccio per rispondere ma mi blocca con una mano continuando a parlare.
“Ovviamente lo sei. E sai anche che ormai non possiamo negare più nulla, soprattutto grazie ai tuoi tweet di oggi.”
E il modo in cui l’ha detto, mi fa ritirare un po’ di più in quella sedia scomodissima, mentre annuisco, mordendomi un labbro.
“Bene. La cosa positiva è che le fans ti stanno supportano molto più di quello che ci aspettavamo. Il calo, per quel che possiamo vedere su twitter, è stato minimo. Quindi non hai causato poi molti danni. Ma molte stanno tornando a pressare con il Larry, Louis. E noi non possiamo permetterci questo. Non ancora. Molte ci credono, ma molte probabilmente si ammazzerebbero a sapere che Harry è gay.”
“Ma Harry non è gay!”
Li interrompo all’improvviso.
Mi guardano leggermente spiazzati.
“Davvero?”
Annuisco, un po’ incredulo.
“Anche noi credevamo che il Larry fosse reale, Louis. E pensavamo non ce l’aveste detto solo per evitare provvedimenti da parte nostra.”
Scuoto la testa. Ma è possibile che chiunque creda che io sia innamorato del mio migliore amico?
“No, Harry non è gay. Probabilmente è bisessuale, ma le sue storie se le tiene per se. E di sicuro né io né lui siamo innamorati l’uno dell’altro. È solo il mio migliore amico, nulla di più. Se il Larry è un problema provvederò a chiarirlo nella prossima intervista, tanto ci scommetto che sarà una delle prime domande che ci faranno.”
Vedo i manager annuire e poi parlottare tra loro.
Io guardo Paul, come in cerca di una via di fuga, a quello che tra poco mi diranno.
Non potrò farmi vedere in atteggiamenti intimi con i ragazzi? Dovrò allontanarmi da loro per non creare il rischio di fomentare qualche storia all’interno della band?
Non ne ho davvero idea.
“Allora Louis.”
Mi riscuoto quando iniziano a parlare.
“Questa cosa, come ti abbiamo detto, è stata presa meglio del previsto. Anzi, decisamente meglio. Stiamo guardando un po’ di tweet e beh pare che le vostre fans ti trovino dolce, carino e tanti altri aggettivi simili. Quindi direi che non ci sono particolari problemi. Se hai un ragazzo, beh magari contenetevi ed evitate di fare cose troppo spinte in pubblico, ma se vuoi uscirci o farti vedere con lui, noi non abbiamo problemi. L’unica cosa che ti raccomandiamo Louis è assolutamente di non far credere ancora in storie tra te e gli altri ragazzi della band, ok? Un gay va bene, due no.”
Annuisco, anche se sono contrariato alle loro ultime parole.
“Puoi andare, ora. Ah e avete un’intervista domani mattina. Dillo anche agli altri. Alle 9:00 fatevi trovare pronti.”
Saluto mentre esco, accompagnato da Paul. È andata molto meglio di quello che pensavo!
Torno a casa, incolume solo grazie a Paul, e vedo i ragazzi osservarmi ansiosi.
“Tutto bene ragazzi, non mi hanno mangiato. Non ci sono particolari problemi se voglio farmi vedere con un ragazzo a patto che stia entro i limiti della decenza e che questo fantomatico ragazzo non sia uno di voi.”
Li vedo sorridere sollevati mentre Harry mi salta addosso urlandomi “Ma come, love, mi tradisci così?”
Scoppio a ridere mentre le prendo e lo butto sul divano iniziandogli a fare il solletico. Ride come un pazzo e poi i ragazzi saltano su di noi, ed è una lotta tra tutti.
Rido, spensierato, perché ora non devo più nascondermi. E soprattutto perché ho degli amici fantastici.
Per tutto il pomeriggio non facciamo altro che guardare un film e giocare alla play quando, poco prima di cena, suona il campanello.
Ci blocchiamo tutti. Chi diavolo è a quest’ora?
Sento Harry iniziare a dire cose come ‘merde me n’ero dimenticato’ ‘ora mi uccide’ e altri improperi simili mentre si alza dal divano per aprire la porta. Io grugnisco perché ero comodo sdraiato su di lui e mi aggiusto, poggiando la testa sul bracciolo, curioso di sapere chi era alla porta.
E quando torna lo fa con Nick Grimshaw appresso.
“Ragazzi, mi ero dimenticato che avevo invitato Nick a cena visto che dopo dobbiamo uscire. È un problema?”
Scuotiamo tutti la testa, mentre Liam e Niall invitano Nick a giocare una partita. Harry va in cucina e io lo seguo, lanciando un’occhiataccia a quella sottospecie di amico che si ritrova.
No, non lo odio, ma a volte ho paura che possa portare Harry via da me. Quindi tendo a mantenere le distanze.
In cucina vedo Harry tutto indaffarato con la cena e mi siedo nello stesso posto di oggi, quando ero andato da lui per avere la certezza che niente sarebbe cambiato.
“Quindi resta a cena e poi uscite?”
“Dai boo, non puoi fare così ogni volta. Nick è un mio amico, e lo sai bene.”
Mi rimprovera ridendo, perché sa benissimo come la penso.
“Si lo so. Ma tu sei mio Cuppycacke e di nessun altro, capito?”
Gli sussurro in un orecchio, mentre lo stringo da dietro.
Lo sento ridere più di prima, mentre si gira per darmi un bacio sulla guancia.
“Non ho mai conosciuto persona più gelosa e possessiva di te, Louis Tomlinson, lo sai?”
Scuoto la testa, tornando a sedermi e guardandolo mentre prepara la cena.
È bello, Harry. È oggettivamente bello, ma non ho mai provato nulla per lui, se non un profondo affetto fraterno.
“E comunque si, lo so boo.”
Sorride mentre lo dice, e sorrido anche io.
“E’ da te che torno ogni volta, no?”
Annuisco, sorridendo più di prima.
“Però è bello vederti geloso ogni volta.”
A quel punto scoppio a ridere, perché è Harry e rovinerà sempre, e dico sempre, un momento di dolcezza con qualche cazzata delle sue.
La cena è strana. C’è Harry che parla con tutti, Niall che lo segue a ruota. Liam e Zayn che parlano di non so cosa e poi ci siamo io e Nick che, semplicemente ci guardiamo, parlando ogni tanto con Harry.
Non vorrei davvero ammetterlo, ma Nick ha fascino.
Non è bello, oggettivamente non lo è. Ma ha un fascino particolare che ti attira, in qualche modo.
Scuoto la testa perché no, non devo pensare certe cose, su di lui proprio!
E in quel momento sento il telefono che vibra, da qualche parte sul divano penso.
Mi alzo e inizio a cercarlo, trovandolo poco dopo tra due cuscini, e rispondendo.
“Ehi brutto stronzo, perché non mi hai avvertito che volevi dirlo oggi?”
“Perché non volevo dirlo oggi, idiota! È stata una cosa del tutto involontaria.”
Io e Stan ci amiamo tanto, non è vero?
Mi siedo sul divano mentre continuiamo a parlare del più e del meno fino a che non se ne esce con un “Sto arrivando a casa tua, preparati. Sta sera si esce.”
“Cosa? Stan io…”
“Niente ma, Tomlinson. Tra mezz’ora sono li. A dopo amico!”
Chiudo il telefono sconvolto. Lui e le sue arrivate improvvisate! Torno a tavola, finendo di mangiare e dopo dieci minuti vado a prepararmi.
“Esci Tommo?”
L’urlo di Zayn mi arriva fino in camera e probabilmente è sulle scale perché sento i suoi passi sempre più vicini.
Aspetto che apra la porta e annuisco, mentre cerco qualcosa da mettere e lui si siede sul letto.
Resta lì, in silenzio, fino a quando non mi giro e lo guardo.
Ha uno sguardo cupo, e si fissa le mani.
Mi avvicino a lui, chinandomi e prendendogli il viso tra le mani.
“Che succede Zee?”
Sospira e riprende a guardarsi le mani.
Restiamo in quella posizione per qualche minuto, fino a che non decide di parlare.
“Sai che io e Perrie abbiamo iniziato tutta questa cosa per pubblicità no? Insomma all’inizio era davvero così. Ma a me lei piace davvero Lou. E non so cosa fare.”
Sorrido sedendomi vicino a lui.
“Diglielo Zayn. Perrie è completamente presa da te, chiunque può vederlo. E credimi è davvero palese. Ho visto delle foto di voi due insieme e lei sembra che ti guardi come si guarda la cosa più bella del mondo. Il che è comprensibile visto quanto sei sexy Malik, ma c’era qualcosa di più. Credimi. A lei piaci, diglielo. Male che va torni qui e ci ubriachiamo insultando il genere femminile nei modi che preferisci.”
Scoppiamo a ridere entrambi e poi mi lancia uno sguardo di gratitudine.
“Dove vai stasera?”
Bella domanda. Non ne ho idea e glielo dico. E non so neanche come vestirmi visto che non so la destinazione.
Fortunatamente a questo ci pensa lui.
Si avvicina al mio armadio tirando fuori un paio di pantaloni ramati, stretti sulla caviglia, una camicia bianca e le mie superga bianche.
“Ecco qui.”
Annuisce soddisfatto mentre io inizio a vestirmi.
“Vuoi che rimorchi per caso Zee?”
Annuisce, ridendo.
“Era quella l’idea Lou.”
E mentre lo dice si avvicina sistemandomi la camicia.
Maniche arrotolate e primi bottoni slacciati.
Mi guardo allo specchio dubbioso.
“Zayn, ti rendi conto che non ho mai messo una camicia in questo modo?”
Mi guarda, analizzando tutto il mio aspetto.
“Beh, hai fatto male. Stai da dio Lou.”
Mi rigiro verso lo specchio, guardandomi dubbioso.
“Se lo dici tu.”
Affermo poco convinto. Lui annuisce, scombinandomi un po’ i capelli e mormora un ‘perfetto’ per poi uscire.
“Ah Lou, Harry è già uscito. Ha detto che non sa a che ora torna ma di stare tranquillo.
E chiude la porta.
Io continuo a guardarmi allo specchio, sempre meno convinto di come sono vestito, ma suonano alla porta e questo è per forza Stan.
Quindi alzando le spalle mi dirigo verso la porta. E faccio appena in tempo a prendere chiavi, telefono e portafoglio, che mi ritrovo in macchina. Non ho fatto in tempo neanche a prendere la giacca.
“Stan, ciao anche a te. Si io sto bene e sono felice che anche a te vada tutto bene.”
Dico sarcastico.
Lui ride, girandosi verso di me qualche secondo per poi tornare a guardare la strada.
“Ciao Lou. Stai benissimo, lo sai?”
Faccio cenno di no con la testa, chiedendogli poi dove stiamo andando così di fretta.
“C’è un locale, non molto lontano, in cui possono entrare un tot. di persone. Ed è già tardi. Se sei fuori dal numero non entri, finchè non esce qualcuno. E credimi la gente inizia ad andarsene intono alle 4. Ed entrare a quell’ora non è per niente divertente.”
Lo guardo e poi torno a guardare fuori dal finestrino.
“E perché dobbiamo andare proprio in questo locale? Non potevamo andare in un pub, normalissimo, senza fretta?”
“Louis!”
“Cosa?”
“Questo è uno dei locali più belli e fighi di Londra e tu mi parli di un pub qualunque? Ma dico, dove hai la testa?”
Non dico più nulla, arrendendomi, finchè non arriviamo al fantomatico locale.
La musica si sente anche da fuori, e devo dire che come aspetto è gradevole.
Stan parcheggia e ci mettiamo a fare la fila.
Non so se è fortuna o altro ma non c’è molta gente fuori e arriviamo subito alle porte.
In tutto ciò Stan continua a borbottare cose come ‘sono già tutti dentro’ ‘se entriamo è per puro culo’ finchè non entriamo davvero.
Spalanco gli occhi a ciò che trovo dentro.
Centinaia di ragazzi ammassati nella pista al centro del locale, con la musica he pompa fortissima.
Le luci sono ancora alte e – come scopro da Stan- le abbassano ogni ora per circa quindici minuti, per qualcosa di più intimo da ballare in pista.
Lungo tutta la parte destra ci sono divanetti e tavolini mentre su quella sinistra c’è il piano bar, dove due ragazzi stanno preparando drink a chiunque.
Stan mi abbandona immediatamente per buttarsi in pista, mentre io mi dirigo prima a prendere da bere.
E certo, tutto mi aspettavo che scontrarmi con qualcuno e sentire la sua voce nell’orecchio.
“Tomlinson.”
Mi giro, trovandomi Nick Grimshaw leggermente sudato a due centimetri dalla mia faccia. E posso confermare quello che pensavo a cena: non è bello, ma ha una fascino incredibile!


L'AngoloDiBoo
I'm back. Da come avrete capito aggiornerò sempre di sera in quanto è l'unico momento in cui ho sia internet sia il computer.
Allora, secondo capitolo, si inizia a intravedere qualcosa.
Ovviamente essendo la storia tutta POV!Louis non avremo mai idea di quello che pensa Nick. Ma don't worry il nostro Lou lo farà parlare.
Allora questo capitolo e quello precedente in realtà sono solamente due capitoli introduttivi. Dal prossimo le cose si smuovono parecchio, e sappiate che io adoro il prossimo capitolo! (ma io sono di parte quindi non conto XD)
Anche se mi sembra inutile lo ribadisco: so perfettamente che nella realtà le cose non sarebbero prese così alla leggera, ma questa E' una storia leggera, ergo le cose non sono esattamente come nella realtà.
Dalla prossima settimana in teoria dovrei anche avere il banner della storia, che aggiungerò anche ai primi capitoli.
Vorrei ringraziare la mia sistah perchè mi supporta sempre anche se ahimè le tomlinshaw le fanno abbastanza schifo. Ma nonostante questo è qui a leggere e recensire. Thank you so much, I love you! xx
E vorrei ringraziare tutti voi che leggete e inserite la storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Grazie davvero!
Al prossimo capitolo... quindi a Giovedì!
Love you all!

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Capitolo 3
*** Chi ti dice che io non lo voglia? ***


CHI TI DICE CHE IO NON LO VOGLIA?


“Grimshaw.”
È solo un sussurro quello che mi esce dalle labbra.
Non posso credere che sia proprio lui quello di fronte a me. Ma tra tutti i locali presenti a Londra dovevo per forza andare nello stesso in cui è andato anche lui?
Questa è sfiga però!
Fortunatamente non succede nulla di più perché si scosta, lanciandomi solo uno sguardo, e se ne va in mezzo alla calca di gente al centro della pista, con il drink in mano.
Mi rigiro verso il piano bar, ordinando al ragazzo un drink.
Mi sorride, mentre inizia a prepararlo, e non so come ci ritroviamo a chiacchierare, mentre intanto bevo ciò che mi ha preparato.
È carino, ed è anche simpatico!
Me ne faccio preparare un altro e scusandomi mi allontano e mi butto in pista.
Inizio a ballare a ritmo di musica, gli occhi chiusi, le braccia alzate, il bicchiere mezzo pieno ancora in mano.
E continuo a ballare per un tempo che mi pare interminabile. So solo che mi ritrovo di nuovo davanti al ragazzo di prima, per prendere un ennesimo drink, e che sono completamente sudato. Ricomincio a parlare con quello che ho scopertosi chiama David, e ci scambiamo sorrisi ogni tanto, mentre continua a offrirmi da bere.
Prendo un ennesimo drink mentre lui mi chiede se mi va di ballare con lui, visto che può prendersi cinque minuti di pausa. Sto per annuire, quando un’altra voce risponde al posto mio.
“Scusa amico, lui è con me.”
E mi sento trascinare di nuovo in mezzo alla pista.
Sgrano gli occhi quando mi accorgo che è proprio Nick che mi ha trascinato lì in mezzo. Ma alla fine lascio tutti i pensieri fuori dalla porta del locale e mi lascio andare, ricominciando a ballare. Questa volta con lui.
Bevo un sorso e, per una botta, lascio cadere il bicchiere per terra.
Stessa fine che stavo per fare io, se le sue mani non mi avessero fermato.
E così mi ritrovo a ballare praticamente su di lui.
Le sue mani sui miei fianchi. Le mie intorno al suo collo.
Non mi accorgo della luce che si è abbassata, della musica che è diventata più lenta.
Sento solo le sue mani stringermi di più, mentre avvicina il mio corpo al suo, e le sue labbra sul collo. Una sensazione di bagnato, seguito da uno schiocco, e da un sussurro.
“Sei Sexy Tomlinson, te l’hanno mai detto?”
“Con questa voce mai Grimshaw”
Sorrido lievemente. Vuole giocare? Giochiamo. Io, di sicuro, non mi tirerò indietro. Ho già capito che il mio cervello è saltato, quindi assecondarlo non porterà a nulla di male.
“Usciamo un attimo?”
Lo guardo qualche secondo.
I capelli scombinati, il viso sudato, lo sguardo euforico.
Annuisco e mi lascio trascinare nella calca, fino a che non sento l’aria fredda sulla pelle.
Rabbrividisco, mentre mi appoggio al muro, e il mondo sembra tornare normale, piano piano.
Dopo qualche minuto di silenzio alzo lo sguardo e lo vedo appoggiato al muro su un fianco, mentre mi guarda.
“Perché siamo qua Nick? Perché sei qua con me?”
Lo vedo alzare le spalle, mentre continua a guardarmi negli occhi.
Ricambio lo sguardo, percorrendo tutto il viso, a partire dai capelli completamente incasinati, il ciuffo da una parte completamente sconvolto, fino ad arrivare al fisico.
Devo ammettere che come insieme non è male.
Più o meno è come Harry. Un po’ più alto.
Petto tonico, da come si può intravedere dalla maglietta, ma non pompato. Ed è secco quanto il riccio.
Torno a guardarlo negli occhi, sempre in attesa di una risposta.
“E tu? Perché sei uscito qui fuori con me?”
Sorrido lievemente, incrociando le braccia e appoggiandomi meglio al muro dietro di me.
“Sai che non si risponde a una domanda con un’altra domanda?”
Sorride anche lui, avvicinandosi un po’.
“Si, lo so. Ma sono anche curioso. Infondo potevi mandarmi via e continuare a parlare con il barista. Quindi, Louis Tomlinson, perché sei qui con me, e non dentro con lui?”
Bastardo. Da una domanda che avrebbe messo in difficoltà lui è passato ad una che mette in difficoltà me.
Continuo a guardarlo. Sembra come una lotta di sguardi, una lotta a chi cede prima, ma sembra anche molto altro. Sembra tutto e di più. E mi decido a rispondere. Lui è il primo che mi ha portato via da lì, e che mi ha portato qui. Non ho nulla da perdere.
“Hai fascino.”
Alza il sopracciglio, ridacchiando appena.
“Fascino?”
Annuisco, senza ridere.
“Si, fascino. Non sei bello come può essere bello Harry, o Zayn. Non sei proprio oggettivamente bello. Ma hai un fascino assurdo. Che attira le persone verso di te. Ecco perché sono qui. E tu? Perché mi hai portato qui?”
Mi guarda in silenzio ancora un po’, per poi alzare le spalle e rispondere con un ‘sei sexy’.
Scoppio a ridere, scuotendo la testa.
“Quindi cosa vuoi? Siamo qui fuori per qualche motivo?”
Nega con un cenno del capo.
“Sinceramente non lo so. Insomma se continuavamo a ballare in quel modo lì dentro, sono sicuro che sarebbe successo qualcosa. E non sono sicuro però che tu lo voglia.”
Mi avvicino fino a ritrovarmi a un passo da lui.
Lo vedo guardarmi confuso.
“Qualcosa tipo questo?”
Gli sussurro, alzandomi sulle punte e appoggiando le mie labbra sulle sue. Sono dolci e fini e morbide. Lo guardo mentre lo bacio e mi scosto dopo qualche secondo.
“Chi ti dice che io non lo voglia?”
Mi giro e faccio per rientrare, mentre lo sento ancora immobile.
È dentro il locale che tutto cambia di nuovo.
Lo sento prendermi per i fianchi, trascinandomi in pista.
“Non giocare con il fuoco Tomlinson, potresti scottarti.”
Balliamo per un po’ così, la mia schiena attaccata al suo petto, le sue labbra sul mio collo, il suo bacino che spinge contro il mio. Mi giro di scatto, afferrandolo per il collo, spingendolo un po’ di più verso di me.
“Potrei anche volermi scottare, Grimshaw, non trovi?”
E da quel momento ci sono labbra su labbra, salive che si mischiano, lingue che si incontrano, bacini che si sfregano e mani che stringono.
Ci stacchiamo dopo un po’. Il respiro corto, il petto che si alza velocemente, il cuore che pompa più forte.
Un sorriso che nasce spontaneo sulle mie labbra.
Continuiamo a ballare senza interferenze, incuranti di tutto. E solo quando sono all’incirca le tre ci dobbiamo separare.
Dopo qualche ora ho un’intervista e almeno un po’ voglio dormire.
Faccio per salutarlo e andarmene quando mi blocca.
“Aspetta, recupero Harry e usciamo tutti insieme.”
Harry. Mi ero completamente dimenticato che ci fosse anche lui.
Annuisco, mentre gli mimo la porta, facendogli intendere che mi saremmo visti fuori.
Recupero Stan che  sta ballando spensierato con una ragazza.
“Mi dispiace amico, dobbiamo andare.”
Lui mi guarda, lasciando poi un bigliettino alla ragazza dicendole qualcosa come ‘chiamami’ e mi segue fuori.
Rabbrividisco perché l’aria è davvero fredda e il cretino che ho vicino mi ha trascinato fuori di casa senza darmi modo di prendere qualcosa da mettermi addosso.
Così non mi resta che stringermi su me stesso, aspettando Harry e Nick, e sperando si sbrighino.
Passano solo due minuti quando li vedo uscire.
Harry mi sorride abbracciandomi e iniziando a parlare a casaccio con chiunque, ovviamente mezzo ubriaco.
Io guardo Nick, che mi sorride, affermando poi che Harry sarebbe rimasto da lui se non era un problema per me.
Scuoto la testa, mentre mi avvicino al riccio per abbracciarlo e dargli la buonanotte.
Ed è quando lo lascio che praticamente congelo, visto che si sono alzate delle raffiche di vento gelido.
Lancio un’occhiataccia a Stan, che se la ride –lo stronzo- mentre mi stringo sempre di più le braccia attorno al corpo, tremando.
L’idea era quella di salutare velocemente Nick e correre in macchina, prima di morire congelato davanti al locale, quando sento qualcosa di caldo addosso.
Alzo gli occhi e vedo Nick che indossa un maglione e mi sorride mentre mi sistema meglio la sua giacca attorno al corpo.
“Almeno non muori congelato, così.”
E dopo un occhiolino se ne va, lasciandomi imbarazzato e con il suo odore che penetra da ogni parte.
Sorrido, mentre mi stringo di più in quella giacca e in quell’odore che sto scoprendo di amare.


L'AngoloDiBoo
Hi guys! Welcome back!
Se vi aspettate un 'Buon san Valentino' da parte mia... beh avete sbagliato persona. Odio questa festa, la trovo stupida, inutile e incredibilmente consumistica. E' solo questo per me. Quindi... I'm sorry.
Detto questo... ecco qui il terzo capitolo che, lasciatemelo dire, è il mio preferito. Qui abbiamo un Lousi compeltamente sfacciato e un Nick attratto da lui. Che dire? Forse potrebbe essere l'inizio di qualcosa. O forse no, chi lo sa ;)
Non c'è la scena rossa. Non so se ve l'aspettavate ma non c'è XD
Comunque non devo dire molto. E' il mio capitolo preferito, lo amo, e devo scappare che ho il computer quasi compeltamente scarico e tra dieci minuti penso si spenga XD
A domenica (anche se so che passano più di tre giorni, I'm sorry)
Love you all!
BTW --> Sistah ho ingrandito la scrittura only for you XD

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Capitolo 4
*** Umh... Probabilmente si ***


UMH... PROBABILMENTE SI


Svegliarmi presto la mattina è una cosa che odio.
Svegliarmi presto, con la testa che martella per l’alcol ingerito la sera prima, è una cosa che odio ancora di più.
Ma svegliarmi presto, con la testa che martella per l’alcol, per fare un’intervista in cui sarei stato subissato di domande circa la mia omosessualità era probabilmente la cosa che odiavo di più al mondo.
Mi giro nel letto, borbottando cose insensate, mentre la sveglia continua a suonare.
Dopo un po’ finalmente riesco ad alzarmi leggermente per dare un colpo a quell’aggeggio infernale e spegnerlo, per poi ributtarmi con la testa sotto le coperte.
Sto quasi per riaddormentarmi quando il campanello inizia a trillare incessantemente.
Maledizione!
Mi alzo controvoglia, appoggiando i piedi contro il pavimento ghiacciato, e il mio umore cala ancora di più.
Il campanello continua a suonare e urlo un ‘sto arrivando’ esasperato, mentre mi stropiccio la faccia cercando di svegliarmi.
Ho anche freddo, con solo i pantaloni della tuta.
Apro la porta per urlare contro chiunque mi trovo davanti quando rimango bloccato. Harry e Nick sono davanti alla porta. Il riccio con un’espressione funerea in viso, Nick con un sorrisino soddisfatto.
Li faccio entrare, richiudendo malamente la porta, dirigendomi in cucina borbottando.
“Louis smettila!”
È il gemito che esce dalle labbra di Harry, mentre si accascia sul divano, completamente stravolto, più di me probabilmente.
E mentre mi preparo un tea –chiunque mi conosce sa che odio il caffè- gli chiedo che ci fanno qui a quest’ora.
“Avevo messo la sveglia, anche se volevo continuare a dormire. Ma questo rompipalle mi ha fatto preparare lo stesso. Così ho pensato che tu avresti avuto la mia stessa reazione, ma senza nessuno a tenerti sveglio. E a quanto pare avevo ragione.”
Sbuffo mentre gli passo una tazza con parecchio zucchero e una fetta di limone.
Chiedo a Nick se ne vuole un po’ anche lui, ma scuote la testa in segno di diniego mentre continua a guardarmi senza dire niente.
Alzo le spalle perché ora come ora non sono in grado di reggere certi giochetti, e mi siedo vicino a Harry, bevendo il tea in silenzio.
Passiamo mezz’ora in questo modo, in silenzio.
Fino a quando non mi squilla il telefono.
“Pronto?”
“Oh, sei sveglio. Bene, passo a prenderti tra mezz’ora, quindi vestiti. A dopo.”
E riattacca subito. Certo che Liam quando ci si mette è più fiscale di un poliziotto.
“Chi era boo?”
“Liam.”
Sbuffo, stringendo la tazza mezza vuota tra le mani, per riscaldarmi un po’.
“Voleva vedere se ero sveglio e ha detto che passa a prendermi tra mezz’ora. A questo punto possiamo andare lì tutti insieme. Io vado a vestirmi, intanto.”
E detto ciò vado a farmi una doccia al volo per poi cercare di capire cosa mettermi.
Sono davanti all’armadio, con l’asciugamano allacciato alla vita, quando sento la porta aprirsi.
“Haz che… oh Nick.”
Arrossisco, perché proprio non me l’aspettavo, e mi rigiro verso l’armadio, cercando di pensare lucidamente a ciò che stavo facendo.
Opto per un jeans e una maglietta blu a mezze maniche, con le solite superga bianche.
Appoggio i vestiti sul letto, guardando poi Nick che non si è mosso dalla posizione che aveva: appoggiato alla porta, con le braccia incrociate.
Alzo un sopracciglio per invitarlo a parlare mentre prendo un paio di boxer dal cassetto e me li infilo, per poi levarmi l’asciugamano.
Peccato che lui rimanga in silenzio.
“Mi farai impazzire con i tuoi silenzi, dannazione! Perché non parli?”
“Perché sei bello da guardare.”
Risponde alzando le spalle.
Arrossisco ancora mentre mi giro per vestirmi.
“Comunque non mi hai ancora detto che ci fai qui.”
“Volevo parlarti, mi sembra abbastanza ovvia come cosa.”
Mi sono appena allacciato i pantaloni quando mi giro di scatto.
“Se volevi parlarmi, e se questa cosa era tanto ovvia, per quale cavolo di motivo stai zitto?!”
“Te l’ho detto. Sei bello da guardare.”
Scuoto la testa mentre mi infilo la maglietta e mi siedo sul letto infilandomi le scarpe.
“Bene, ora sono vestito e non hai più niente da guardare. Mi dici che c’è?”
Lo vedo sorridere mentre si avvicina a me. E da seduto sono ancora più nano di lui, quindi mi alzo in piedi. Per poi rivenir messo seduto sul letto un attimo dopo dalle sue mani sulle spalle.
“Nick che…”
Non faccio in tempo a finire la domanda che mi ritrovo le sue labbra pressate sulle mie. Allungo le mani, che finiscono tra i suoi capelli, mentre le sue mi accarezzano la schiena.
“Tu questo lo chiami parlare?”
Gli sussurro quando ci stacchiamo.
Scoppia a ridere mentre mi risponde un ‘più o meno’ e ricomincia a baciarmi.
Ci stacchiamo solo quando sento Harry correre per le scale. Probabilmente Liam è arrivato e dobbiamo andare.
Mi alzo, scansandolo e uscendo dalla camera prima che il riccio entri.
“Eccoti, meno male che sei pronto. Liam è in macchina e sta per avere una crisi perché non siamo ancora fuori di casa. Andiamo.”
E detto questo si rigira e riscende le scale di corsa. Prima o poi gli verrà un attacco se continua a correre in quel modo.
Sto per scendere anche io quando sento la sua mano bloccare il mio polso.
“Prima intendevo davvero dirti qualcosa.”
Lo guardo in attesa, mentre sposta la mano dal polso alla mia mano, intrecciandone le dita, e guardando la differenza di grandezza tra le due.
“Ti va di uscire oggi, se non hai da fare?”
Lo guardo sbalordito. Mi ha davvero chiesto di uscire? Sembra quasi incredibile. Ma vedo la serietà –e l’imbarazzo- nei suoi occhi.
Così semplicemente sorrido e annuisco. Mi avvicino a lui e gli lascio un bacio dolce sulle labbra, staccandomi poi definitivamente e correndo in macchina da Liam.
Un sorriso enorme sulla faccia.
“Alla buon’ora Louis! Siamo quasi in ritardo!”
Eppure nemmeno le lamentele di Liam fanno effetto. Il sorriso resta lì e non si smuove di un centimetro.
“Louis mi stai ascoltando?”
Mi riprendo quando lo sento urlarmi nell’orecchio.
“Eh? Cosa? Stavi parlando con me Li?”
Sbuffa scocciato ricominciando a parlarmi dell’intervista e bla bla bla.
Annuisco ogni tanto per fargli vedere che lo seguo finchè non finisce di parlare e io torno a guardare fuori dal finestrino pensando a quello che succederà oggi pomeriggio.
Non ho la minima idea di cosa voglia fare Nick, né tantomeno di come dovrei comportarmi. Ma alla fine sono solo dettagli e sono sicuro che tutto verrà in modo naturale.
Non posso pensare altro perché siamo arrivati allo studio, e sentiamo le urla delle fans già da qui.
Quando scendiamo lanciamo un saluto a tutte quante prima di entrare e prepararci per l’intervista.
Lou passa a revisionarci e farci tornare come nuovi, borbottando contro me, Harry, l’alcol e le serate passate fuori.
Quando siamo pronti finalmente possiamo andare in studio dove ci accomodiamo su un divano in cui –ovviamente- non ci stiamo e io e Niall ci sediamo sui braccioli alle due estremità.
L’intervista inizia normalmente, come ogni volta, e come ogni volta si arriva alla parte privata.
E qui mi preparo psicologicamente alle milioni di domande che mi verranno rivolte.
“Allora Louis, passiamo a te. Nella scorsa intervista a quanto pare ti sei lasciato sfuggire che le ragazze non ti piacciono. È vero, quindi? Sei gay?”
Annuisco, un po’ seccato. Non era ovvia la cosa?
Ma lascio che un sorriso di circostanza si faccia spazio sul mio volto mente articolo una risposta breve, tanto per non sembrare maleducato.
“Si, è così. Mi piacciono i ragazzi e la verità è venuta fuori durante l’ultima intervista che abbiamo fatto.”
“Ma come mai così tardi? E che ruolo ha Eleanor Calder in tutto ciò?”
“Eleanor è la mia migliore amica e, come i ragazzi, sapeva benissimo quali erano i miei gusti riguardo ragazzi e ragazze. Io non volevo che si venisse a sapere quindi ha accettato di far finta di essere la mia ragazza per aiutarmi a mantenere la facciata da ragazzo etero.”
Cerco di essere cordiale anche se odio parlare di tutto ciò. Ma lo sapevo quindi mi adeguo e sforzo un altro sorriso alla domanda successiva.
“Come mai non volevi farlo sapere?”
“Perché essere gay è essere diversi. E il mondo difficilmente accetta il diverso. In questo caso non c’ero solo io coinvolto, ma tutta la band. Un mio passo falso avrebbe coinvolto anche loro, ed era l’ultima cosa che volevo. Diversamente da ciò che pensavo, però, le nostre fans –o per lo meno la maggior parte- l’ha presa davvero bene. E vorrei anche ringraziarle per tutto il supporto che mi stanno dando, è davvero bello e io sono infinitamente grato loro per tutto ciò.”
L’intervistatore sorride mentre Harry – che è seduto vicino a me- mi stringe un ginocchio in segno di supporto. Lo guardo brevemente mimandogli un grazie con le labbra per poi tornare a concentrarmi sulle prossime domande.
“A proposito dei tuoi rapporti con i tuoi compagni di band. Il tuo essere omosessuale ha cambiato qualcosa?”
Scuoto la testa con forza.
“No, assolutamente no. Per loro sono Louis, solo Louis.”
“Si, è vero. È sempre il nostro Peter Pan, non cambia che sia gay o meno.”
È stato Zayn a parlare e gli lancio un sorriso.
“E di questa cosa di cui si parla così spesso e che ultimamente so che è cresciuta a dismisura, il Larry Stylinson, cosa mi dici?”
Sorrido perché non aspettavo altro che questa domanda.
“Io e Harry siamo migliori amici. Anzi, probabilmente Harry è il fratello che non ho mai avuto. Non pensa che faccia un po’ impressione iniziare una relazione con il proprio fratello? Il Larry esiste, per quanto riguarda l’amicizia. Ma Harry è etero, e nessuno dei due è innamorato dell’altro. C’è solo tanto, tantissimo affetto fraterno.”
Harry sorride sentendo le mie parole per poi girarsi verso di me con una faccia sbalordita.
Ho cercato di trattenermi dal ridere. Cosa che non sono riuscito a fare dopo le sue parole.
“Ma come, love, io ti dico che ti amo e tu mi rifiuti in diretta mondiale?”
E da li siamo scoppiati a ridere tutti e cinque, e Niall è anche caduto dal divano, scatenando altre risate.
“Un’ultima domanda e poi abbiamo concluso. Questa è rivolta a tutti: c’è qualcuno di speciale in questo momento nella vostra vita, ragazzi?”
Liam e Zayn a turno parlano delle proprie fidanzate e di quanto stiano bene con loro.
Niall accenna ad una ragazza senza però ammettere chi sia. Noi ovviamente lo sappiamo, ma non c’è bisogno che lo sappia anche il mondo.
Harry ammette di essere felicemente single, senza impegni di alcuna sorta e poi il testimone passa a me.
“E tu, Louis? C’è qualche ragazzo che ti ha rubato il cuore?”
Tutti sorridono convinti di sapere ciò che dirò. Magari che farò il nome di Harry tanto per scherzare o ammetterò che non c’è nessuno. In realtà non faccio nessuna delle due.
“Umh… probabilmente si.”
Ammetto con un sorrisino, ma lancio un’occhiataccia all’intervistatore in modo che non mi chieda chi sia e chiude l’intervista con gli ultimi saluti lasciandoci liberi.
Prendo il telefono per vedere l’ora quando mi accorgo di un messaggio.
E mentre lo leggo mi si illuminano gli occhi, mentre un sorriso si fa largo sul mio viso, questa volta vero e genuino.
 
Preparati, cambio di programma: ti porto fuori a pranzo, baby. A tra poco. N. xx


L'AngoloDiBoo

Hi guys! I'm back! As usual ;)
Allora prima di tutto vi prego lasciatemi fare una risata enorme perchè vedere Louis annoiato con Eleanor e davanti alle modelle... e vederlo illuminarsi di fronte a un ragazzo che dal profilo doveva essere parecchio carino è il top!
Louis Tomlinson è gay. Niente da dire XD
Ora torniamo a noi e alle cose serie.
Questo capitolo è un capitolo di passaggio ma come vedete dalla fine Nick inizia ad insinuarsi nel cuore del nostro piccolo Boo.
Secondo voi che succederà nel prossimo capitolo? Infondo Nick lo invita per un appuntamento che si scopre essere un pranzo fuori.
Su forza buttate giù le vostre idee, sono curiosa di sapere che ne pensate.
La scenetta di prima mattina tra Louis, Harry e Nick mi sono divertita da matti a scriverla, soprattutto la parte in camera perchè Louis è adorabilmente intimidito eppure continua un po' a essere sfacciato.
E lo ammetto il fatto che Louis sia più basso di Nick (che sia più basso di chiunque Josh escluso) mi fa fangirleggiare come una scema!
Scusate il ritardo stasera ma ho appena sottratto il MIO computer dalle mani di papà.
Come al solito spero vi sia piaciuto e spero che attendiate con ansia il prossimo perchè... beh ne vedrete delle belle, trust me ;)
A Mercoledì prossimo :D
I love you all, as usual.
P.S. ho cambiato completamente la scrittura, sperando che sia più semplice leggere così :D

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Capitolo 5
*** Significa che imparerai a parlare durante gli appuntamenti, Grimshaw ***


SIGNIFICA CHE IMPARERAI A PARLARE DURANTE GLI APPUNTAMENTI, GRIMSHAW


“Lou! Che diavolo voleva dire quel ‘probabilmente si’?”
“Lou, fermati!”
“Louis cavolo vuoi risponderci?!”
Sento le loro voci nelle orecchie, mentre io, indifferente, continuo a camminare.
Mi porta fuori a pranzo. A pranzo!
Un pranzo è più impegnativo di un pomeriggio passato magari a passeggiare no?
“Ehi Terra chiama Louis Tomlinson! Si può sapere a che cavolo stai pensando?”
Mi fermo, girandomi verso Harry.
“Oh, finalmente ti sei fermato. Vuoi, gentilmente, spiegarci che hai?”
“Andiamo a casa, ve lo dico quando siamo arrivati.”
E detto questo riprendiamo a camminare verso la macchina.
Ovviamente prima tappa necessaria sono le foto con le fans.
Stiamo con loro circa per una mezz’ora quando Paul decide che è stato abbastanza e ci porta in macchina.
Arriviamo che è mezzogiorno passato, e io sono in ritardo!
Scappo in camera per una doccia senza dare spiegazioni a nessuno, ma quando entro in camera li vedo tutti e quattro seduti sul letto, in attesa di spiegazioni.
“Ora parli, Louis Tomlinson!”
Annuisco mentre inizio a cercare qualcosa da mettermi. Che si mette per un pranzo con un ragazzo che forse ti piace ma di cui non sai assolutamente nulla se non che bacia incredibilmente bene?
Sono impalato davanti a tutti i vestiti quando sento una mano picchiettarmi sulla spalla e mi giro di scatto, sobbalzando spaventato.
“Louis, insomma, che ti prende?”
“Non so come vestirmi! Insomma è il primo appuntamento, almeno credo, e io non sono mai andato a pranzo con nessuno, e se gli faccio una brutta impressione? O sbaglio tutto? O i vestiti non sono adatti al posto? O…”
“Louis! Calmati e respira!”
Scoppiano a ridere tutti quanti mentre io scuoto la testa sconsolato, ritrovandomi ancora una volta davanti a quell’armadio che vorrei bruciare in questo momento.
Harry mi sorpassa e tira fuori a caso una maglietta a mezze maniche semplice, bordeaux, e un paio di jeans neri. Prende dal cassetto della biancheria un paio di boxer neri, tira fuori da sotto il letto le mie vans nere e mi mette tutto in mano.
“Bene, ora che hai risolto questo problema, potresti dirci gentilmente dove vai e con chi vai?”
“Oh, emh, ok.”
Annuisco mentre inizio a vestirmi e gli dico chiaramente che non ho la minima idea di dove andrò, cosa mangerò, quanto resterò fuori e se faremo altro dopo il pranzo.
“Okay, parte uno risolta. Non sai nulla. Meglio, le sorprese sono più divertenti!”
“Parla per te, Haz! Io odio non sapere dove andremo!”
Gli borbotto in risposta, mentre cerco di dare un senso ai miei capelli.
“E almeno con chi vai lo sai o è una sorpresa anche questa?”
Ride mentre lo dice. Così mi avvicino al letto, gli rubo un cuscino dalle mani e glielo tiro in faccia, facendo ridere gli altri tre e facendo comparire sul suo viso un broncio dolcissimo.
Sto per dirgli con chi uscirò quando sento il campanello suonare. E non faccio in tempo a dire nulla perché Harry è già corso giù dalle scale e sta aprendo la porta.
Sorrido, mentre con gli altri mi dirigo giù per prendere l’indispensabile all’uscita e sento Harry dire qualcosa come ‘Oh Nick, vieni che stiamo aspettando il misterioso appuntamento di Louis.’
Sento Nick ridere e a quel punto scoppio a ridere anche io, guadagnandomi uno sguardo truce da Hazza e un’occhiata divertita da Nick.
Prendo, come sempre, chiavi, portafoglio e telefono e mi avvicino a Nick. Che è dannatamente alto, maledizione!
“Haz. È lui il mio appuntamento!”
Li vedo rimanere sbalorditi per qualche secondo quando Liam è il primo a riprendersi e parlare.
“Quindi è lui il tuo ‘probabilmente si’ Lou?”
“Umh.”
Mi scuoto i capelli imbarazzato, sistemandomi il ciuffo con fare nervoso.
“Oh il piccolo boo sta diventando grande!”
Sento la risata di Niall accompagnare la frase di Zayn e vorrei solo sotterrarmi.
Prendo Nick per un braccio, spingendolo fuori dalla porta di casa, salutando tutti con un ‘ci vediamo dopo’ e sbattendo la porta appena fuori.
Ora si fa sentire l’imbarazzo e non ho la più pallida idea di che cosa fare.
Fortunatamente ci pensa lui e mi trascina in macchina, mentre ancora sento che ridacchia.
Prima di partire mi lascia un bacio dolce sulle labbra, per poi mettere in moto.
E, di nuovo, compare lo stupido sorriso che sembra non volermi abbandonare.
“Quindi, umh, che cos’è il ‘probabilmente si’ Tomlinson?”
“Niente che per il momento ti interessi Grimshaw”
Direi che come inizio conversazione non è un granchè, ma possiamo sempre migliorare, no?
Stiamo in silenzio per una manciata di minuti, quando lo sento diventare quasi assordante.
“Senti stiamo uscendo insieme. E in teoria si parla durante le uscite no?”
“Perspicace Tomlinson, davvero.”
Sbuffo spazientito.
“Senti non vuoi parlare? È ok. Ma almeno smettiamola di chiamarci per cognome!”
“D’accordo Louis. E visto che vuoi tanto dare aria alla bocca dimmi: di cosa vorresti parlare?”
Eliminando il modo in cui sentirlo chiamarmi per nome mi ha fatto sentire, non lo sopporto. Vorrei dirgli di riportarmi a casa, immediatamente. Già non lo sopporto più, e sono appena dieci minuti che stiamo in macchina da soli.
La sera prima non era stato così male però, stare da soli.
Certo, la sera prima non avete fatto altro che baciarvi e strusciarvi, mi sembra ovvio che non era tanto male!
Maledetta vocina nel cervello!
Incrocio le braccia al petto, mentre inizio a guardare fuori dal finestrino.
“Almeno puoi dirmi dove stiamo andando?”
E forse la frase è uscita un po’ più acida di quanto immaginassi perché lo sento sobbalzare leggermente, e posso vedere che mi lancia degli sguardi ogni tanto.
“Senti Louis…”
“No Nick. Tu mi hai invitato fuori. E ci sto. Pensavo fosse un appuntamento. A quanto pare mi sbagliavo. Non ho idea di che cosa tu voglia da me. Ma almeno dimmi dove andiamo, senza farmi passare per un cretino più di quanto tu non stia già facendo!”
Gli sbotto all’improvviso, di scatto, per poi tornare nella posizione iniziale, scostandomi ancora un po’ da lui.
L’ho già detto che vorrei tornare a casa in questo preciso istante?
“Siamo arrivati.”
È più un sussurro il suo. Forse sono stato troppo duro?
No, impossibile.
Scendiamo dalla macchina in silenzio e guardo il posto dove mi ha portato.
È bello, davvero bello.
Prima non me n’ero accorto, troppo preso a cercare di evitarlo, ma è praticamente tutto verde.
Non siamo in centro, di sicuro, e il ristorante –o trattoria- è immerso in un giardino con l’erba corta e qualche fiore qua e là.
Sembra molto carino da fuori, con le mura in mattoni e un’aria calda e accogliente.
Sento Nick che si muove e io lo seguo fino all’interno del locale.
L’aria che fuori mi sembrava calda e accogliente dentro mi sembra decisamente meglio.
È un posto intimo, che sa di casa e famiglia.
Guardo Nick con un sorriso, anche se ce l’ho ancora con lui.
Il cameriere ci porta al nostro tavolo, lanciandomi un sorriso parecchio esplicito.
Ricambio il sorriso, lanciando poi un’occhiataccia a quello che dovrebbe il ragazzo che mi ha invitato per un appuntamento ma che ancora non ha fatto nulla di ciò che di solito si fa agli appuntamenti.
Restiamo in silenzio, mentre scegliamo qualcosa da ordinare, e ci lanciamo delle occhiatine ogni tanto.
“Mi dispiace ok?”
Sobbalzo sentendo la sua voce all’improvviso.
Gli lancio uno sguardo, alzando il sopracciglio, brobottando un ‘umh’ e tornando a fissare il menù, anche se ho scelto cosa prendere appena entrati.
Lo sento sbuffare mentre sono sicuro che sta cercando di fare un discorso sensato di più di due parole.
“Senti io non sono abituato ad uscire con i ragazzi ok? Di solito li conosco, li scopo e passo al prossimo. Non sono mai uscito con nessuno di loro. Non ho la minima idea di cosa si debba fare ad un appuntamento.”
Nascondo un sorriso divertito mentre sento che potrei iniziare a saltellare da un momento all’altro per la felicità.
Ma il mio lato vendicativo per come mi ha trattato in macchina viene fuori, e mi esce dalle labbra una domanda parecchio stronza.
“E allora perché sei qui con me? Perché non mi hai conosciuto, scopato e mollato come fai sempre?”
Lo vedo sgranare gli occhi mentre cerca le parole adatte per rispondere e io lo fisso.
Alla fine butta fuori un ‘non lo so’.
“Non lo sai?”
Domando con un tono di voce che non è da me.
Scuote la testa e sta per aggiungere qualcosa ma arriva il ragazzo di prima che ci chiede se vogliamo ordinare.
Lancio un’occhiataccia a entrambi e mi alzo, facendo per andarmene quando lo sento trattenermi per un polso.
“Louis, ti prego. Non andartene.”
“Perché non dovrei? Mi porti fuori e mi tratti come un cretino. Mi chiedi di uscire e non sai neanche perché. A questo punto inizio a pensare che tu non voglia neanche scoparmi e non hai neanche la minima idea di cosa stai facendo qui, con me, in questo momento. Quindi ti risparmio l’imbarazzo e me ne vado da solo, tranquillo.”
E sto tremando, ma non so il perché.
Sento che potrei scoppiare da un momento all’altro se non che avverto due labbra fare pressione contro le mie.
Non c’è dolcezza, non c’è tenerezza.
C’è forza, c’è passione.
Sento le sua mani stringermi, come a non volermi lasciare andare.
“Cosa vuoi da me, Nick?”
È un sussurro sulle sua labbra, non appena ci stacchiamo.
“Siediti, mangia e ne parliamo, ok?”
Annuisco, quasi senza forze, mentre il cameriere di prima torna e questa volta riesce a prendere le ordinazioni senza problemi.
Appena se ne va torno a fissarlo.
“Io non ti capisco, Nick. Ci provo ma non ci riesco. Non capisco cosa vuoi. Se vuoi me, se non mi vuoi. Perché siamo qui. Perché ieri mi hai portato a ballare. Perché mi hai baciato. Perché mi hai chiesto di uscire. Non lo capisco.”
Abbasso lo sguardo sulle mie mani, che giocano nervose con un pezzo di tovaglia.
Lo sento emettere un sospiro pesante, ma prima che inizi a parlare continuo io.
Tanto vale che gioco tutto subito, peggio di così di sicuro non può andare.
“Hai mai provato un’attrazione decisamente incredibile verso qualcuno che non conosci? Hai mai pensato ‘wow’ solo guardando una persona? Hai mai detto: è lui, anche se non lo conoscevi? Io si. Sai benissimo che non abbiamo mai avuto un rapporto di simpatia né tantomeno di amicizia. E di questo posso assumermi tutte le colpe. Ma quando abbiamo cenato insieme continuavo a guardarti e dentro di me sentivo qualcosa che mi spingeva verso di te, non so neanche il perché. Ma ho eliminato tutti i pensieri perché eri tu e non volevo avere niente a che fare con te. Poi al locale ci siamo scontrati e quando hai detto ‘Tomlinson’ eri così vicino a me e ho provato quei brividi sulla pelle, quelli di quando sei emozionato. Ma ancora ho eliminato tutto, evitando di pensarci. Almeno fino a quando non mi hai portato a ballare. Lì ho capito definitivamente che tutta la fatica che avevo fatto per eliminarti dalla mia mente era stata sprecata. Per questo ti ho baciato. Per questo ho accettato di ballare con te. Per questo ho accettato di uscire con te.
Io so benissimo cosa provo per te, e cosa voglio da te. Ma tu? Tu cosa vuoi da me Nick?”
Lo guardo, sfiancato dopo tutto il discorso che ho fatto. Mi sono completamente messo a nudo, solo perché voglio che sappia che mi piace. Mi piace davvero. E la cosa ha dell’incredibile. Ma cosa nelle emozioni è logico e normale? Assolutamente nulla.
Lo guardo, in attesa di una risposta, speranzoso di sentire un discorso simile al mio.
Forse sono solo un illuso, ma la speranza è l’ultima a morire no?
Prende fiato per iniziare a parlare… e lo ributta fuori, senza dire una parola.
“Io… Louis io davvero non so cosa dire. Te l’ho detto, tutti i miei precedenti contatti con i ragazzi erano una scopata e a mai più rivederci. Con te è stato diverso fin da subito. Fin da quando ti ho portato fuori dal locale perché scoparti sarebbe stato sbagliato. Ma se devo essere sincero non so il perché. Non ho una risposta alle tue domande. So solo che mi hai colpito e ho pensato che fare le cose diversamente mi avrebbe portato a capire. In realtà è solo tutto più incasinato che mai.”
Mi guarda negli occhi mentre parla, e posso leggerci tranquillamente la confusione che prova, ma anche la voglia di far funzionare qualcosa che ancora non esiste.
Annuisco, mentre arrivano le ordinazioni, e iniziamo a mangiare in silenzio.
Cosa dovrei fare? Fidarmi? Rischiare di scottarmi?
Ammetto di non essere esperto in queste cose. Insomma si, un po’ di esperienza in qualche locale me la sono fatta anche io. Ma quando sei gay e non vuoi dirlo a nessuno, avere un appuntamento con un ragazzo è abbastanza complicato.
Nick non era l’unico ad essere confuso.
Solo che io le cose le prendevo come venivano.
Per lui invece la cosa era diversa. Questo andava oltre tutto ciò che aveva vissuto fin’ora.
Ma cosa fare? Buttarmi o non buttarmi?
Chiudo gli occhi per un secondo, riaprendoli di scatto e sorridendo.
Forse un passo azzardato ma allungo la mia mano verso la sua, sopra il tavolo, stringendola e intrecciandone le dita come aveva fatto lui quella mattina.
“Questo… che significa Louis?”
“Significa che imparerai a parlare durante gli appuntamenti Grimshaw.”
Gli rispondo con un sorrisetto sfacciato in viso mentre lo sento scoppiare a ridere.
Sento una stretta di rimando e continuiamo a mangiare, entrambi decisamente più rilassati.
Forse ho fatto la scelta giusta scegliendo di fidarmi.

L'AngoloDiBoo
Hi guys! Scusate il ritardo è che sono tornata poco fa dal lavoro e ho acceso ora il computer.
Allora prima di tutto: Sistah questo capitolo è tutto tuo!
Secondo poi: il primo appuntamento. Forse non è come ve lo eravate immaginati, o forse si. Qui vediamo un Nick parecchio confuso ma che sa una cosa: vuole Louis.
E poi vediamo un Louis abbastanza isterico a cui Nick piace e lo sa. E il fatto stesso che Nick sia in forse lo manda fuori di testa.
Io personalmente ho adorato scriverlo.
Scusate se non mi dilungo più di tanto ma prima me ne vado a letto, meglio è. Ho i nervi a fior di pelle e scrivere mi sta costando un sacco, visto che sto tremando e devo cancellare duecento volte per scrivere le lettere giuste.
Btw i ragazzi non hanno vinto il brit. Prevedibile e scontato. O per lo meno io me lo aspettavo fosse così.
Di certo non sono delusa. Hanno appena 2 anni di carriera. Ne hanno ancora parecchi davanti e altrettanti premi da vincere.
Detto ciò see you alla prossima. (che purtroppo non ho idea di quando sarà in quanto lavoro finchè mamma non si rimette)
As usual I love you all.

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Capitolo 6
*** Cosa provo io per Nick Grimshaw? ***


COSA PROVO IO PER NICK GRIMSHAW?


“Vuoi entrare?”
Vedo Nick scuotere la testa negativamente, mentre arretra di qualche passo.
“Penso tu debba parlare con Harry. Noi ci sentiamo dopo.”
Annuisco con un sorriso storto, salutandolo con la mano –c’erano pur sempre paparazzi nascosti in ogni dove- ed entrando in casa, dopo avergli lanciato un ultimo sguardo.
Chiudo la porta appoggiandomici subito dopo con le spalle, un sospiro soddisfatto che mi esce dalle labbra.
“Alla buon’ora eh.”
Mi tiro su di scatto, notando Harry seduto sul divano a gambe incrociate, le braccia a stringere un cuscino.
“Dove sono i ragazzi?”
“Fuori.”
Sembra arrabbiato, anche se non capisco in pieno il perché.
“Haz…”
“Non chiamarmi Haz, Louis!”
“Ma che ho fatto si può sapere?”
Gli chiedo esasperato, mentre mi avvicino a lui, che per tutta risposta mi lancia un’occhiata di fuoco.
“Che hai fatto? Louis sei uscito con Nick! Con Nick! E neanche mi dici niente! E prima ho visto e sentito qualcosa tra di voi, sintomo che non è la prima volta che siete così intimi. E io sono il tuo migliore amico dannazione!”
Scuoto la testa sorridendo, sedendomi sul divano vicino a lui, avvolgendolo in un abbraccio storto, perché lui continua a non volere contatti con me.
“Haz calmati. Te l’avrei detto appena tornato a casa, cosa che se noti sto facendo. Tra me e Nick non c’è niente, ancora. Ci siamo incontrati ieri sera in discoteca. Ma tu penso fossi leggermente troppo ubriaco per accorgertene.  E poi semplicemente stamattina mi ha chiesto di uscire. Tutto qui.”
Si gira, con un broncio adorabile sul viso.
“Davvero boo? Non mi stai nascondendo niente?”
Lo guardo sorridendo e abbracciandolo più stretto.
“No Haz, davvero. Ok forse ho saltato uno o due particolari, ma puoi vivere anche senza conoscerli, te l’assicuro.”
Alza di scatto la testa, scostandosi un po’ dall’abbraccio.
“Non te la caverai così facilmente, Tomlinson. Sputa tutto, fin nei minimi dettagli. Voglio sapere ogni cosa.”
Scoppio a ridere mentre annuisco, sconfitto.
Non posso competere con la sua testardaggine.
Così ci sistemiamo meglio sul divano mentre gli descrivo dettagliatamente la serata in discoteca e poi l’appuntamento.
E mentre ripenso alla nostra prima uscita non so se sorridere, ridere o piangere. Si emozioni un po’ contrastanti, ma quell’appuntamento mi aveva fatto diventare pazzo.
Era iniziato male e continuato pure peggio. Ma dopo era andato tutto nella normalità.
Dopo il pranzo eravamo andati in un parco enorme, bellissimo, ed eravamo rimasti li, a passeggiare, mentre parlavamo di tutto il possibile.
Così lui aveva scoperto che odiavo il caffè e la mattina.
E io avevo scoperto che lui amava il latte con parecchi cereali e fare tardi la notte, non importa a fare cosa.
Gli avevo raccontato della mia passione della musica e il teatro, quando erano nate e come erano cresciute.
Lui mi aveva raccontato la sua voglia di avere un programma radiofonico tutto suo e tutto quello che aveva dovuto fare per arrivare dov’era ora.
C’eravamo scoperti, piano piano. Avevamo ancora moltissime cose da scoprire, è vero, ma ci stavamo vivendo. E questa cosa mi piaceva più del dovuto.
“Di sicuro non è iniziato come uno degli appuntamenti più classici eh?”
Scoppio a ridere mentre annuisco.
Ora una domanda interiore mi sorge spontanea: cosa provo io per Nick Grimshaw?
Beh analizziamo le varie parti separatamente.
Punto 1) piano fisico.
Beh su quello sono indeciso. Insomma come ho sempre detto non è bello, oggettivamente parlando. O per lo meno non è bello nel senso comune del termine. È bello per i particolari. È bello per il ciuffo sempre spettinato che pende tutto da un lato. È bello per le smorfie che fa con la bocca. È bello per il modo in cui mette le gambe quando cammina. E poi ha fascino, che ti porta a rimanere ammaliato da lui, qualsiasi cosa faccia.
In totale si può dire che sul piano fisico mi piace, parecchio.
E poi dobbiamo contare anche la sua abilità a baciare. Insomma con quello conquista parecchi punti.
Punto 2) piano caratteriale.
Qui abbiamo più cose da dire. O forse no. So solo che mi sono divertito con lui. Mi sono sentito bene. Mi sono sentito me stesso. Ho avuto la possibilità di parlare di ogni cosa senza dovermi vergognare o altro. E abbiamo riso, tantissimo.
Certo all’inizio si può dire che non sia stato un campione di chiacchiere ma una volta che ha capito come funziona la cosa è stato tutto perfetto.
Mi piace il suo modo di mettere una parola dietro l’altra, di fretta, per poi bloccarsi perché non sta dicendo nulla di sensato. Mi piace come scoppia a ridere improvvisamente solo perché io ho fatto una smorfia buffa o perché gesticolo troppo mentre parlo.
Ecco questa è una cosa su cui praticamente siamo opposti.
Io gesticolo, lui sembra quasi immobile.
Parla e fa strane facce e muove anche la testa. Ma non gesticola. Ed è un’altra delle cose che mi piacciono di lui.
In teoria ci sarebbe un punto 3 ma non so come chiamarlo. E riguarda le emozioni che mi fa provare.
No, niente farfalle nello stomaco o campane che suonano a festa nella mente.
Niente di tutto questo.
Ma i brividi quando mi sussurra vicino all’orecchio, le palpitazioni che aumentano quando mi sfiora, la sensazione di essere nel posto giusto al momento giusto quando mi abbraccia.
La sensazione di essere completo quando mi bacia.
Merda.
“Haz?”
“Mmh?”
“Sono cotto. Completamente. Andato. Che faccio?”
Lo sento scoppiare a ridere, mentre il suo corpo scosso dalle risa rimbalza contro il mio.
“Haz! Sono serio!”
“Eddai boo, non c’è niente di male. Ti stai prendendo una cotta. Non c’è niente di così terribile.”
Mi sgonfio come un palloncino bucato, accasciandomi sul divano.
“È che… ho paura Haz!”
“Paura di cosa, boo?”
“Paura di innamorarmi di lui.”
Harry mi sorride mentre mi abbraccia e mi lascia un bacio tra i capelli. La situazione si è capovolta. Ora sono io quello tra le sue braccia.
“Non devi averne paura, Lou. L’amore è bello no? Quindi non deve farti paura. E poi sono sicuro che Nick ricambia, anche se non lo capirà così presto come te.”
“Grazie Haz!”
Ci stringiamo un altro po’ mentre accendiamo la TV.
Non c’è niente da fare, i ragazzi sono fuori, e noi ci stiamo annoiando.
“Lou?”
“Mmh?”
Sono mezzo addormentato dopo il secondo film e ci vuole un po’ prima che sento le parole di Harry arrivarmi al cervello.
“Penso sia il tuo telefono quello che ha squillato.”
Mi alzo alla ricerca del suddetto e ci trovo un messaggio non letto.
Sono stato bene oggi, escludendo l’inizio. O magari no, in fondo almeno adesso le cose sono chiare per entrambi. Spero davvero che accetterai di uscire nuovamente con me, Louis. E stavolta decidi tu per fare cosa. A presto -spero ;)- xx
Un sorriso ebete si fa largo sulla mia faccia e mi ristendo comodamente sopra Harry, come eravamo prima, mentre penso ad una risposta.
“Chi era boo?”
“Mh Nick.”
Gli occhi mi si chiudono da soli per il sonno e scrivo velocemente una risposta prima di appisolarmi sul riccio, che intanto mi passa le dita tra i capelli, dandomi una sensazioni di pace e serenità come sa fare solo lui.
Sono stato bene anche io, credimi. Domani sera va bene? Un replica del nostro ‘primo incontro’ mi piacerebbe parecchio :) xx
Non sento il telefono vibrare in risposta, né Harry che legge il messaggio che mi è arrivato. Né tantomeno lo vedo sorridere felice per come stanno andando le cose.
Semplicemente mi lascio cullare dal battito del suo cuore e mi addormento, tra le braccia della persona di cui mi fido di più al mondo.

L'AngoloDiBoo
SCUSATE SCUSATE SCUSATE
Lo so. Sono passati decisamente più di tre giorni. Mi dispiace, davvero.
Ma ci si sono messe tre cose di mezzo: la febbre, un dolore alla spalla e la mancanza di ispirazione. Perchè si, anche se la storia è conclusa nella mia testa, non lo è ancora su carta. E di questo capitolo mi mancavano le ultime frasi. Eppure sono uscite solo qualche minuto fa.
Tornando al capitolo.
Completamente Larry con qualche pensiero di Louis su Nick.
Allora prima di tutto: si lo so, tra un po' questa storia sarà più Larry che Tomlinshaw. Ma io non ce la faccio. Fa già male descriverli come amici... almeno il loro spazio devo lasciarglielo XD E poi l'argomento è comunque Nick quindi è ok ;)
Per il resto... Beh Louis ha capito esattamente cosa prova anche se ne è spaventato. Questo perchè non pensa che Nick possa ricambiare. Ma, ovviamente, Nick ricambia. Non subito ma lo fa u.u
Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate. Di questa storia, di questa coppia, di questa situazione strana... un po' di tutto insomma.
Un grazie enorme come sempre va alla mia Sistah che mi ha dato l'imput su come finirla. Anche se lei non lo sa XD
Detto questo... ci vediamo domenica, e a costo di tagliarmi una mano pubblico quel giorno, giuro u.u
As usual, love you all!

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Capitolo 7
*** Ricordi e attimi di vita vissuta. ***


 

 

Una dedica speciale prima di inizare il capitolo.
A te che mi hai sostenuto in tutto questo percorso.
A te che ormai sei il mio sorriso.
Grazie per tutto.
Ti voglio bene, sistah.


RICORDI E ATTIMI DI VITA VISSUTA


“Eccoci qua, anche oggi i One Direction saranno presenti e ci faranno compagnia per tutta la durata del programma.”
Partono degli applausi e io guardo il mio Nick sorridendo. Dio che bello poterlo dire. Il mio Nick.
Si le cose si sono decisamente evolute da un mese a questa parte.
Chiudo leggermente gli occhi sorridendo mentre un sacco di flashback mi ritornano alla mente. So che dovrei ascoltare l’intervista e tutto quello che dicono e bla bla bla… ma è più forte di me. E poi per il momento ci pensano gli altri a rispondere.
 
La sera che io avevo proposto come secondo appuntamento era stata bene o male come la prima sera in cui io e lui avevamo avuto un contatto diverso dal solito.
Ma alcune cose mancavano.
Per esempio l’imbarazzo iniziale oppure il barista che flirtava con me.
Per quella sera c’eravamo solo io e lui.
Io e lui in mezzo alla pista, un bicchiere in una mano e l’altra impegnata sul corpo dell’altro.
Le labbra sempre a contatto, divise solo per respirare o per dire qualche frase al volo.
Era stato tutto dannatamente perfetto.
I bacini che strusciavano, le sue mani su di me a tenermi più vicino.
Poi mi aveva riaccompagnato a casa, come il giorno precedente.
Un sorriso ed era ripartito.
E io mi ero ritrovato a svegliare Harry e a raccontargli tutto come una quattordicenne alla sua prima cotta.
 
Mi riprendo dal ricordo sentendo una gomitata di Harry tra le costole e dei risolini in sottofondo. Lo guardo capendo che, molto probabilmente, ho perso la domanda che mi era stata rivolta.
“Grazie di essere tornato tra noi Louis. Qui ci chiedevamo tutti come le tue fans avessero preso la rivelazione della tua omosessualità. Sappiamo che in questo mese avete avuto pochi contatti con loro in quanto vi siete presi una piccola pausa prima del tour. Quindi dicci: come vanno le cose?”
Lo vedo che cerca di trattenere le risate e io faccio la stessa cosa, sorridendo divertito.
“L’hanno presa davvero bene. E di questo sono sempre più grato. È vero, il contatto con loro in questo mese è stato minimo, ma il supporto che mi –e ci- dimostrano ogni giorno su twitter e facebook e tutti gli altri siti è fantastico. E io non finirò mai di ringraziarle per il fatto di essere rimaste, nonostante tutto.”
Sorrido mentre Nick passa ad altre domande rivolte agli altri ragazzi e io mi riperdo nei miei pensieri.
In quel mese era successo di tutto e di più e, di sicuro, quell’appuntamento in discoteca non era stato l’ultimo ma anzi.
 
“Louis c’è Nick giù di sotto. La prossima volta digli di presentarsi a orari più accettabili, per favore.”
La voce impastata di sonno di Harry mi aveva risvegliato di botto quella mattina.
Era una settimana che io e Nick uscivamo.
Dall’esterno sembravano semplici uscite tra amici, alcune volte anche il riccio era con noi, ma per la maggior parte del tempo eravamo io e lui.
Solo che tranne per quelle due serate in discoteca in pubblico non avevamo mai fatto nulla di compromettente.
Scesi giù pensando ad un normale appuntamento, forse un po’ presto, ma pensavo volesse portarmi a fare colazione fuori, quando invece le sue parole mi sorpresero.
Mi diede un bacio a stampo, dolce, e poi mi spinse a prepararmi perché ‘andiamo al mare, Lou, quindi sbrigati’.
E io non avevo potuto far altro se non annuire e preparare una piccola borsa con tutto l’occorrente.
Ero passato in camera di Harry per dirgli che sarei rimasto fuori non so quanto e l’unica risposta fu un mugolio da parte sua, segno che era già tornato nel mondo dei sogni.
Corsi di sotto da quello che ancora non definivo come ‘mio ragazzo’ e ci avviammo in macchina; il riscaldamento accesso perché a quell’ora faceva ancora parecchio freddo, le dita intrecciate e due sorrisi identici sul viso.
In tutto il tragitto avevamo parlato un po’ ma principalmente io mi ero accoccolato sul sedile, le gambe strette tra le braccia e la testa posata sulle nostre mani intrecciate, rilassandomi e guardando fuori dal finestrino.
Quella giornata poi era stata fantastica.
In spiaggia non c’era nessuno, se non qualche gabbiamo, il mare era calmissimo e il sole si rifletteva sull’azzurro dell’acqua creando colori e sfumature bellissime.
E per un po’ eravamo rimasti fermi lì davanti, i piedi nudi appena immersi nell’acqua.
Lui dietro di me, le braccia a stringermi il busto, le mani intrecciate, il viso posato sulla mia spalla.
In quel momento provavo una sensazione di pace e serenità mai provate prima.
E forse è in quel momento che ho capito che –fanculo tutto- volevo Nick e nessuno mi avrebbe impedito di ottenerlo.
Così ci scambiammo un bacio dolce, almeno fino a quando non mi prese per le cosce e si buttò in acqua completamente vestito.
Il tutto contornato dalle mie urla e dalle sue risate.
Quella penso fu la giornata migliore di tutta la mia vita.
 
Ritorno all’intervista come se niente fosse, ma sento lo sguardo dolce di Nick addosso e gli sorrido radiosamente mentre sento quello di cui gli altri stanno parlando. Almeno finchè un altro ricordo non mi porta di nuovo in quel vortice fatto di me e Nick. Solo noi due.
Ma stavolta lui c’entra poco e niente.
 
Seduto sul divano quel giorno avevo rifiutato di uscire con Nick. L’ansia e la paura che mi facevano tremare. Sapevo che era una reazione dannatamente esagerata ma non riuscivo a venirne fuori.
Quel giorno, quindi, era Harry che era uscito con lui. E quando era tornato aveva un sorriso che lo faceva risplendere. Almeno fino a quando non mi aveva visto.
Ancora raggomitolato sul divano, preda di ansie e paranoie che –adesso- vedo completamente inutili.
“Ehi boo, ma che è successo?”
Non risposi e il riccio venne ad abbracciarmi, restando in silenzio per un po’.
I miei pensieri vagavano a tutti gli appuntamenti che avevo avuto con Nick.
Appuntamenti che, a volte, erano andati oltre alle semplice chiacchierate, come in discoteca o al mare, ma sempre finiti prima di arrivare al sodo.
E sempre terminati per causa mia.
Già io che lo stuzzicavo in tutti i modi mi fermavo ogni volta.
Avevo una dannata paura di fare qualcosa di sbagliato, non sapevo dove mettere le mani o come comportarmi. Allora mi saliva l’ansia e con una battuta troncavo sempre l’atmosfera che si veniva a creare e, puntualmente, dopo poco lui mi riportava a casa.
In fatto di baci mi lasciavo andare, in quello non ero niente male, ma per il resto…
Si, Louis Tomlinson non era mai stato a letto con nessuno prima.
Qualche esperienza nelle discoteche ma niente più di qualche sfioratina o bacio spinto.
Quando vivi tutta la tua vita cercando di essere chi non sei, dovendoti nascondere per la maggior parte del tempo per non far sapere a nessuno che invece di una bella ragazza formosa preferiresti un bel ragazzo muscoloso è abbastanza difficile avere una relazione stabile fino al punto in cui dici ‘si è quello giusto’ e fai l’amore con lui.
Forse sarò antiquato o troppo femminuccia ma avevo sempre avuto quest’idea di fare l’amore con la persona che mi avrebbe rubato il cuore.
E ora che quella persona è arrivata non ho la minima idea di cosa fare perché in venti anni di vita l’unica cosa che io abbia mai fatto è stata una sega a uno sconosciuto in discoteca.
“Voglio fare l’amore con lui, Haz.”
E lo sentii sorridere, mentre mi strinse, e iniziò a raccontarmi di quella giornata trascorsa con Nick in cui l’amico non aveva fatto altro che raccontargli quanto fosse frustante tutta la situazione.
Perché da scopatore quale era si era ritrovato con me, da quasi un mese, e non avevamo ancora combinato nulla.
Questo significava per lui un quasi mese di astinenza.
E dalle parole di Harry sapevo quando Nick volesse farlo con me, ma il fatto che io ogni volta bloccassi tutto lo tratteneva dallo spingersi più in la.
Solo che queste parole non portarono altro che maggiore confusione, ansia e paura nella mia mente.
“No Haz. Io voglio fare l’amore con lui. Ma non posso farlo.”
Si era bloccato, irrigidendosi. Sentivo la sua presa salda quasi far male.
“Perché?”
Una semplice domanda che mi mandò ancora di più in confusione.
Perché non volevo farlo con lui? Era solo la paura a fermarmi?
No. Quella ce l’ha chiunque eppure tutti la superano.
E allora perché?
“Perché ho paura di non essere all’altezza. E se sbaglio tutto e mi lascia? E se combino un casino e non vuole più vedermi? Oppure magari prova talmente pena verso di me da restarmi accanto mentre si trova qualcun altro con cui scopare.”
L’avevo ammesso. Avevo detto a Harry tutto ciò che mi frenava ogni volta.
La paura di essere abbandonato dal ragazzo che avevo scoperto di amare.
E allora sentii la sua presa farsi più leggere e le sue mani girarmi il viso, per potermi guardare negli occhi.
“Oh Lou… non succederà mai! Nick è incredibilmente preso da te, molto più di quanto non mostri, credimi. E se in tutto questo tempo non ti è ancora saltato addosso è perché ha capito che hai bisogno dei tuoi tempi. E per uno come Nick credimi che significa parecchio! Perché non ne parli con lui? Semplicemente glielo dici. Sono sicuro che l’unica cosa che farà Nick sarà essere incredibilmente lento. Fidati di me. E di lui. Non ti lascerà neanche se dovessi fare così schifo, credimi.”
Lo strinsi, mormorandogli un grazie sul collo, e restammo abbracciati per un po’. Finché non andai a prendere il telefono per mandare quel benedetto messaggio a Nick.
 
“Dobbiamo parlare. Vieni qui domani intorno alle due, se puoi. L xx”
 
Sento per l’ennesima volta delle risate intorno a me, anche se questa volta non c’è stata ancora nessuna domanda diretta a me che mi sono perso.
Vedo Nick ridere davvero tanto mentre mi guarda con un sorriso.
Io inarco il sopracciglio non capendo tutta quell’ilarità e sento Harry sussurrarmi cosa stavano facendo.
“Lou abbiamo deciso di prendere 5 domande a caso da parte delle fans, una per ognuna di noi, e a noi Nick le ha già fatte. Manca la tua ma non l’ha ancora letta ad alta voce, ha solo iniziato a ridere come un cretino.”
Annuisco per tornare a guardare il mio ragazzo.
“Ok, ok, scusatemi, scusatemi.”
Sono le prime parole che dice mentre cerca di smettere di ridere.
“Questa è la domanda per Louis e tommoshug ci scrive: è vero che Louis ha una relazione con Nick Grimshaw?”
A quel punto capisco il perché della sua ilarità e scoppio a ridere anche io, seguito a ruota da tutti gli altri.
Il fatto che proprio il diretto interessato mi abbia fatto quella domanda ha un nonsochè di incredibilmente divertente.
Per un solo attimo delle immagini mi appaiono davanti agli occhi e mi fanno frenare le risate.
 
Labbra che si sfiorano.
Mani che toccano il corpo che hanno davanti.
Bacini che si sfregano.
Vestiti che vengono buttati a caso mano a mano che vengono tolti dai due corpi protagonisti in quella stanza.
Poi un letto, un bacio soffiato, un respiro più pesante, un gemito.
Parole sussurrate, baci infuocati, corpi che si muovo l’uno sull’altro.
Mani che stringono, graffiano.
Labbra che succhiano, baciano.
Gambe che si stringono, in un unico vortice di passione.
Lacrime che scendono. Forse per il dolore o forse per il troppo piacere.
Delle labbra che le asciugano con piccoli baci.
E poi tutto si trasforma e diventa dolce, lento, bellissimo.
Per poi variare ancora.
Quello che prima era dolce, lento, quasi una carezza ora è forte, veloce, quasi un segno di possessione.
Marchi impressi nella pelle.
Il ritmo frenetico, contornato da gemiti che escono a forza dalle loro bocche.
E poi il piacere, con un grido da parte di entrambi.
E poi quelle parole sussurrate, quasi dei segreti.
Un ‘ti amo’ da parte del più piccolo.
Un sorriso da parte del più grande.
E una richiesta.
‘Vuoi essere il mio ragazzo, Louis Tomlinson?’
E poi ci sono solo sorrisi e gioia per quei due ragazzi che si sono amati per la prima volta.
 
Torno a guardare Nick, che ora ha smesso di ridere e mi guarda con un sorrisino malizioso in faccia. Cosa che non fa altro che farmi arrossire e abbassare lo sguardo perché so esattamente che sa a cosa stavo pensando.
E senza che mi lasci il tempo di rispondere decide di prendere lui la parola, rispondendo alla domanda che era stata rivolta a me.
“Allora, beh, direi che a questa domanda posso rispondere anche io e quindi si, io e Louis abbiamo una relazione. Grazie per l’interessamento. E con questa domanda la puntata è finita, alla prossima. Qui è Nick Grimshaw con i One Direction.”
I microfoni si spengono mentre ci togliamo le cuffie.
Un sorriso, un bacio, dita che stringono.
Usciamo così, insieme, pronti per vivere la nostra storia al massimo.


 




L'AngoloDiBoo
Eccoci qui con l'ultimo capitolo.
Avevo preparato un discorso finale, uno di quelli tutti carini e che ti fanno commuovere.
Poi il computer si è bloccato e si è cancellato tutto.
Ergo accontentatevi di questo XD
Mi mancheranno. Questo è l'ultimo capitolo, diverso dagli altri, anche per il titolo (che non è una frase di Louis stavolta).
Devo dire che mi piace una parte del capitolo. Si, solo una parte.
Ma se è bello o fa schifo lo lascio decidere a voi.
Vorrei ringraziare tutti voi che avete letto, a volte recensito, inserito la storia nelle preferite/seguite/ricordate.
Un ringraziamento a ognuno di voi che siete stati qui con me a leggere di questi due che, ora, mi mancheranno tantissimo.
Un ringraziamento speciale alla mia sistah. Le tue recensioni mi hanno spinto ad andare avanti con questa mini-long e il tuo supporto è stato... wow. Credo tu sia la persona che crede di più in me, seriously.
So GRAZIE di esserci stata in tutto questo percordo, nonostante a te le Tomlinshaw neanche piacciano. Grazie.
Un altro ringraziamento alla mia babe, si proprio a te, perchè mi hai supportato nonostante non sapessi neanche cosa stavo scrivendo e hai subito avuto fiducia in me. Grazie.
E, ovviamente, un grazie a Louis e Nick, per essere quello che sono. Per farmi ridere e piangere e gioire e fangirleggiare come una scema.
Grazie a tutti, davvero.
E beh, me ne vado. Dopo non aver detto una parola sul capitolo. Ma quello preferisco siate voi a farlo.
I love you all.

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