siamo maghi davvero?

di Angel_Books
(/viewuser.php?uid=325345)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** pietrificato ***
Capitolo 2: *** questa è la verità ***



Capitolo 1
*** pietrificato ***


Prologo

prima di tutto mi presento: mi chiamo Desideria Black. Sono figlia di Sirius Black. io e lui viviamo in una capanna che abbiamo costruito dopo che siamo stati esiliati su quest'isola da un tipo dal nome sdolcinato, Cornelius Caramel. Abbiamo dovuto imparare a provvedere a noi stessi e presto la famiglia si è allargata. Dopo qualche anno Caramel è tornato e ha lasciato sulla spiaggia un bambino dai capelli d'avorio: Draco. lui ed io abbiamo la stessa età e si da il caso che siamo anche migliori amici. Non passò molto da allora che arrivarono due nuovi inquilini, due pesti dalla zazzera rossa, due uragani, insomma i gemellini Ron ed Hermione. Quando sono arrivati avevano più o meno cinque mesi e Caramel si è addirittura degnato di venire alla nostra porta e a consegnare i bimbi in braccio a mio padre, scandendo le parole come se avesse davanti un selvaggio:

- “Li affido a te Sirius Black, loro sono Ron ed Hermione. Vedi di trattarli bene, non sono ancora adatti per i tuoi esperimenti.”-e se ne andò senza aspettare risposta.

Per un po' di tempo mi scervellai per capire il senso dell'ultima frase di Caramel, ma poi decisi di lasciar perdere. Perché preoccuparsi tanto per una frase detta da un tipo che porta cappelli di zucchero filato? (Questo è un segreto, me l'hanno detto i gemelli perchè a quanto pare lo hanno assaggiato e anche se erano piccoli ora che hanno 6 anni lo dicono chiaramente:- “ non licoldiamo nient'altlo pelò siamo siculi che quello ela zucchelo filato ultlastlabuono!”-) voi penserete che bella famiglia, invece no! Stava arrivando già qualcun altro: un tenerosissimo bimbo di due anni venne scaraventato sull'uscio di casa nostra e lasciato lì a piangere disperato. Presto riuscimmo a calmarlo e quando gli chiedemmo il suo nome lui rispose orgoglioso:- “ Neville!”

da qualche hanno è arrivata anche Luna che però è stata portata qui da un uomo anziano che ci ha pregato di prenderci cura di sua figlia prima di sparire nella notte.

Quindi in conclusione noi siamo in 7 su quest'isola: mio padre, due adolescenti (io e Draco) e quattro bambini ( Hermione, Ron, Neville e Luna)

 




Capitolo 1

 

-“svegliaaaaaa!svegliaaaaaa!”-

apro lentamente gli occhi e mi trovo davanti mio padre che mi sorride e sussurra:

-“buongiorno angelo mio”-

- “papà è ancora presto...” mormoro con voce impastata

- “lo so piccola, per questo è meglio uscire adesso per cacciare.”

impreco sottovoce e mi alzo. Indosso il mio bellissimo completo da caccia che mi ha regalato papà per il mio tredicesimo compleanno: una camicia da uomo nera con sopra un corsetto di pelle, un paio di jeans neri attillati e degli anfibi dello stesso colore. Esco e mi dirigo verso la stalla per fare colazione. la nostra capra Pistillo ( non chiedetemi perchè si chiama così, il nome glielo ha dato Neville) mi viene in contro e io inizio a mungerla. Poco dopo entra Draco anche lui già pronto per la caccia, indossa un paio di pantaloni di velluto marroni, scarpe da ginnastica e una camicia verde leggermente sbottonata sul davanti; al collo porta il suo medaglione d'oro che aveva quando è arrivato qui. Beviamo una tazza di latte fresco, afferriamo gli archi e usciamo. Le due capanne dove viviamo e la stalla si trovano sulla spiaggia, mentre poco più indietro c'è un boschetto dove io e Draco troviamo le nostre prede. Entriamo nella fitta boscaglia e dopo pochi passi vedo un bellissimo cervo bianco che passeggia tranquillamente. Lo indico a draco a Draco e contemporaneamente incocchiamo i nostri archi. Il cervo deve averci sentito perchè fa qualche balzo in avanti e arriva in una zona dove la boscaglia e meno fitta e può entrare qualche raggio di sole. Sotto quella debole luce il cervo brilla come fosse di cristallo, e io senza volerlo abbasso l'arco. Draco,che non è stato distratto dal luccichio dell'animale scocca la freccia. Un attimo prima che la freccia colpisca il cervo quello scompare semplicemente, come se non fosse mai esistito. Mi giro verso Draco per dirgli che mi dispiace, ma la frase mi muore in gola. Il mio amico è in bilico su un piede e ha il braccio alzato sopra la testa, probabilmente festeggiava già la sua vittoria contro il cervo. Lo scuoto un pochino ma lui non si muove.

- “è un pessimo scherzo Draco. Piantala!”

la mia tecnica non funziona e lui rimane fermo in quella posizione. Comincio a stufarmi ma lui non si muove, non traballa e non da segni di cedimento. Piano piano vedo i suoi occhi muoversi e le sue labbra schiudersi. Sussurra uno strozzato:- “ Aiutami”- capisco in fretta che non è uno scherzo e corro da mio padre. Quando gli spiego cosa è accaduto strabuzza gli occhi e mi dice:

- “Vai a prendere il mio cappello nero e la mia scatola verde di quercia. Non toccare niente e raggiungimi.”

entro in fretta in casa e arraffo cappello e scatola, dopo di che mi fiondo nel bosco. Trovo mio padre accovacciato di fianco a Draco, che è stato sdraiato sull'erba, e gli passo quello che mi ha chiesto. Sirius non mi guarda e mi fa cenno di andarmene. Acconsent o di buon grado, ma dopo appena una decina di passi mi fermo e mi volto indietro. Resto un attimo indecisa sul da farsi e poi mi avvicino furtiva. Mio padre sta strappando l'interno del suo cappello e ne tira fuori un oggetto sottile, sembra una matita. La agita mormorando strane parole, mentre piano piano il corpo di Draco si rilassa. Poco dopo si alzano entrambi e io sgattaiolo via in fretta. Arrivo in casa, afferro un libro qualsiasi e mi dirigo verso la capanna dei bambini. Entro e chiedo, con falsa disinvoltura:

- “ Allora, chi vuole ascoltare una bella storia?”-

- “io! Io!”- esclamano Hermione e Luna. Mi siedo per terra e inizio a leggere. È una storia per bambini e presto la mia mente si perde nei suoi meandri infiniti. Penso a quello che ho visto e non trovo una risposta plausibile.

La storia che sto leggendo è

 

abbastanza noiosa, parla di un bambino che scopre di essere un mago.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** questa è la verità ***


Capitolo 2

 

è mezzanotte. Fingo di dormire e mi concentro sul respiro di mio padre per capire quando il suo sonno si fa profondo.

Le mie orecchie piano piano registrano un respiro monotono e regolare e finalmente mi alzo.

A passi leggeri esco dalla mia capanna e mi dirigo verso il bosco. Raggiungo presto la piccola radura dove Draco era stato pietrificato. Cerco le impronte del cervo, voglio capire da dove è venuto. Il mio sguardo da cacciatore registra ogni particolare del prato. Mi accuccio e cammino furtivamente, arrivo perfino ad assaggiare il terreno, ma... niente. Non è possibile che un animale così grande non abbia lasciato neanche uno straccio d'ombra, mi dico. Sto per girarmi e andarmene quando un raggio di luna colpisce il terreno e qualcosa luccica. Mi avvicino e vedo un piccolo bottone dorato. Meglio di niente, mi dico, e me lo infilo in tasca.

Sto per rientrare nella capanna quando sento qualcuno che mi tira per i pantaloni. Mi giro lentamente e vedo una piccola figura che scossa da un fremito. Mi abbasso e trovo Luna in lacrime che mi stringe la mano. Le accarezzo una guancia e sussurro:

- “Cosa c'è piccola mia?”-

mi guarda per un attimo con i suoi bellissimi occhi azzurri e poi mi stringe forte. Ricambio l'abbraccio e rimaniamo così per un po'. Quando smette di piangere la prendo in braccio e la riporto nella sua capanna. Mentre la appoggio sul pagliericcio che fa da letto, lei continua a tenermi la mano. Dopo averle rimboccato le coperte mi giro un attimo e lei sussurra:

- “ Desideria.... non andare via.”-

- “ Certo che no, piccola.”-

le sorrido e lei si rilassa, ma non mi lascia la mano. Inizio lentamente ad accarezzarle i capelli biondi e a mormorare una ninnananna. Non dico parole, lascio che quell'insieme di suoni l'avvolgano e la tranquillizzano. Non c'è bisogno di chiedere il perchè di quel pianto: ha sognato di nuovo la sua mamma. Luna quando è arrivata aveva già tre anni e ricorda molto bene sua madre.

Continuo a canticchiare e mi concentro sul suo respiro, quando diventa regolare mi zittisco, ma continuo ad accarezzarle il capelli. Sto per assopirmi, lì seduta, quando avverto un respiro molto vicino alla mia faccia. Mi giro spaventata, ma trovo solamente Neville che mi guarda con gli occhi spalancati.

- “ cosa c'è piccolo?”-

- “ sento i lupi, Desi.”- rizzo le orecchie e sento in lontananza un debole ululato. Devo avvisare papà, penso. Ma mi giro comunque verso Neville e gli sorrido.

- “ non ti preoccupare c'è Pistillo che ci protegge.”-

- “ ma se la mangiano?” chiede poco convinto.

- “ allora sai cosa facciamo? Domani facciamo una collana con i fiori che fanno starnutire così mentre i lupi starnutiscono Pistillo li fa andare via. Va bene?”- chiedo con un sorriso.

- “ certo!!”- risponde contento - “ buonanotte.”- dice e si avvia barcollando verso il suo pagliericcio.

- “buonanotte”- gli rispondo. Mi giro verso Luna e continuo ad accarezzarla. Dopo poco mi appoggio al muro e chiudo gli occhi.

La mattina arriva presto e io mi alzo silenziosamente. Luna dorme tranquilla, Neville ha un mezzo sorriso stampato sulla faccia paffuta e i gemellini non si sono accorti di niente. Contro il muro opposto c'è Draco. Mi avvicino piano e lo guardo triste: è scosso dalle convulsioni e le sue labbra mormorano parole incomprensibili. Gli sfioro la fronte e la sento bollente. Sono preoccupata. Caccio indietro le lacrime, io non piango mai, mi dico.

Entro nella mia capanna e vedo mio padre ancora a letto. Per fortuna non si è accorto di niente, penso. Mi infilo in fretta i vestiti e, mentre butto il pigiama sul mio pagliericcio, il bottone cade per terra. Distrattamente me lo infilo in tasca ed esco. Evito di fare colazione, ho un nodo allo stomaco a causa di Draco. Afferro in fretta l'arco e entro con foga nel bosco. Vedo uno scoiattolo su un ramo e scocco una freccia, lo manco. Sono troppo agitata, devo calmarmi. Inizio a camminare e penso a Luna. È davvero una bimba dolcissima, mi dico. Sorrido, alzo lo sguardo e mi blocco sgomenta: sono in un punto del bosco che non ho mai visto. Il sole non si degna neanche di entrare qui e i rami sono contorti e lugubri. Fortunatamente il terreno è abbastanza morbido e ritrovo presto le mie orme. Sto per seguirle quando un ruggito basso mi fa immobilizzare. Senza respirare il mio istinto di cacciatore mi fa incoccare una freccia. Mi volto piano e trovo due occhi gialli che mi scrutano dall'ombra. Con coraggio alzo l'arco e lo punto verso uno dei due occhi. Non faccio in tempo a scoccare la freccia che gli occhi scompaiono e alcuni cespugli si muovono in lontananza. In un momento tutta la paura che ho tenuto repressa viene fuori e io mi trovo a correre a perdifiato con le lacrime che mi inondano il viso. Raggiungo la radura e mi fermo a riprendere fiato. no,mi dico, non posso tornare senza niente da mangiare. Mi nascondo in un cespuglio e aspetto. Presto arriva un procione e lo faccio fuori in un attimo. Sono abituata alla vista del sangue, ma oggi mi fa venire un brivido. Uccido un altro procione, tre scoiattoli e poi torno a casa.

Appena entro, trovo mio padre seduto per terra con in mano un librone dalla copertina rosso sangue. È così assorto nella lettura che non si accorge di me, riesco così a girargli intorno, a posizionarmi alle sue spalle e a leggere. Il libro è scritto con caratteri gotici e le parole per me non hanno senso. Devo essermi avvicinata troppo perchè mio padre si gira sconvolto e urla:

- “ Desideria!!!”-

- “ scusa papà..... non avevo intenzione di.... non pensavo di fare niente di male...”-balbetto confusa.

- “non dovresti spiare le persone in questo modo.”- dice improvvisamente calmo, ma senza dare segno di addolcirsi leggermente.

- “ non è colpa mia se non te ne sei accorto.”- dico, sulla difensiva. Mi guarda un attimo in silenzio e poi sospira:

- “d'accordo questa l'hai vinta tu, ma adesso parliamo un po' delle tue scorribande notturne.”-

mi blocco, imbarazzata:- “ma tu non stavi dormendo?...”- mi faccio scappare:- “ No,no, volevo dire...”-

- “ so cosa volevi dire.”- mi interrompe- “allora sentiamo un po', dove sei andata?”-

- “Luna mi è venuta ha chiamare, ha sognato sua madre. E Neville ha sentito ululare i lupi. Sono andata a consolarli.”- dopotutto non era una bugia, solo una parte di verità.

Mio padre sembra crederci, ma poi torna all'attacco:- “ allora come mi spieghi la terra sul tuo pigiama?”- basta è finita. Sono con le spalle al muro. Mi tocca dire tutta la verità. Quando ho finito mi guarda perplesso e lentamente il suo volto da serio diventa una maschera di sofferenza.

- “Desideria. È arrivato il momento che ti dica la verità. Noi, tutti noi... siamo dei maghi.-

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1598620