occhi di ghiaccio

di fracorty99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'arrivo ***
Capitolo 2: *** strano ma vero ***
Capitolo 3: *** Il segreto del nonno ***



Capitolo 1
*** l'arrivo ***


"Mamma no!" non ce la facevo più dovevo solo andare dal nonno in fondo, niente di più. Eppure c'era una sensazione strana che mi pervadeva come se la mia vita cambiasse, dopo quella vacanza. "Meglio prendere anche un maglione rosso, potrebbe far freddo, devi andare in Transilvania!". I tre giorni prima della partenza erano la solita routine: valigia, negozi, valigia,pranzo,compiti valigia..... la mamma mi faceva controllare almeno quattro volte al giorno la valigia e ogni volta mi faceva aggiungere qualcosa, adesso però mancava solo un'ora e l'inferno sarebbe finito. Salite in macchina ripensai all'inverno,al freddo e alla scuola questo per tutto il tragitto fino all'aereoporto che sembrò interminabile. Mamma fece le stesse smancerie che erano normali per me anche se quel momento mi sembrò più strano degli altri più UNICO. Con questo pensiero che mi frullava nella testa andai al ceck-in e salii in aereo pronta per una nuova esperienza. Non sapevo che fare ma decisi di prendere il computer e chattare un po' con la mia amica Chiara che era a lezione di pianoforte insieme a un certo jhon che aveva appena conosciuto quando me ne parlava sentivo nelle sue parole una sensazione strana ma niente di strano in fondo era sempre stata un po' misteriosa. Le nostre chiacchiere e i nostri pettegolezzi durarono un'ora e mezzo, avevo gli occhi rossi e la testa piena di pensieri e decisi allora di spegnere il computer. Avevo paura ad addormentarmi per il pensiero di saltare la fermata ma in fondo la Transilvania era l'ultima fermata qualcuno mi avrebbe svegliato. Sentivo un oggetto però nella tasca dei pantaloni che non  mi ero mai accorta di avere un oggetto metallico che al check-in non avevano segnalato come se fosse apparso in quel momento. Era un medaglione, un angelo per la precisione, non avevo voglia nè tempo per osservarlo perciò lo misi in tasca e mi rimisi a dormire. Tin-tin il rumore delle fermata mi sveglio presi le valigie e corsi fuori per la fretta.... ero arrivata! Scesi dall'aereo di corsa come se dovessi andare incontro alla salvezza, appena scesa vidi una grande folla intorno a me; però sapevo che tra quelle persone non c'era il nonno. Lo vidi un attimo dopo un po' più in là con la sua Punto bianca che mi salutava. Gli andai incontro e con un abbraccio caldo e dolce ricambiai il saluto. La nonna non c'era era morta quando io ero ancora molto piccola; ho solo un suo ricordo: era il mio primo compleanno e lei mi regalò una collana con una piccola nuvola e mi disse:"Tra poco me ne andrò, con questa ti starò sempre vicino." Salii in auto, il viaggio durò pochissimo non aspettavo altro che vedere zia Adelaide e il mio cuginetto Ciro, l'avevo visto nascere e dal quel  momento eravamo uniti come una catena.  L'auto si fermò, eravamo arrivati alla casa in campagna del nonno scesi dall'auto e vidi la zia e Ciro che mi correvano incontro, fu l'ultima immagine che vidi. Svenni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** strano ma vero ***


Quando mi svegliai ero nel letto della zia, mi sembrava che la vita mi fosse passata davanti agli occhi, eppure non mi sembrava che fosse passato tanto tempo dal mio arrivo. Per togliermi gli occhi di dosso presi in braccio Ciro con gli occhi rossi dal pianto e gli schioccai un grandissimo bacio sulla guancia come per dirgli :"Ehi, sto bene!". Mi sentivo ancora troppo osservata perciò chiesi a tutti di andare fuori con la scusa di dover sfare i bagagli. Mi stesi sul letto con ancora quella strana sensazione di inquietudine che mi turbava.... Come un lampo mi ricordai del medaglione che mi ero trovata in tasca dopo il check-in pensai subito che me lo avesse messo in tasca mamma, ma lei mi aveva abbracciato prima del check-in.... lo tirai fuori dalla tasca.C'erano due lettere incise sul retro F(l'iniziale del mio nome,Francesca) e un'altra iniziale P..... P non mi diceva niente ma soprattutto CHI MI AVEVA MESSO IN TASCA IL MEDAGLIONE!!!!!. Quella storia non aveva senso, non poteva essermi apparso in tasca dal nulla!? Non potevo rovinarmi le vacanze così, perciò misi il medaglione sul comodino e andai fuori con Ciro. Giocammo per un ora, feci i biscotti con la zia e aiutai il nonno con il giardino quando.... vidi dalla finestra una luce, corsi in camera per la paura di aver lasciato acceso qualcosa ma aperta la porta mi accorsi che il medaglione stava lampeggiando di mille colori mi chiusi a chiave e urlai al nonno che mi dovevo sistemare i capelli e presi in mano il medaglione. Era bollente, le lettere dietro il medaglione si stavano plasmando cambiando con tutte le lettere dell'alfabeto, sapevo che c'era qualcosa di strano in quel medaglione; già dalla sua apparizione c'era qualcosa che mi puzzava figurasi vederlo lì che si illuminava. Non stavo sognando né ero svenuta,ne ero certa.

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Capitolo 3
*** Il segreto del nonno ***


Il medaglione era ancora lì a lampeggiare, a sprizzare mille colori sul soffitto di camera mia, forse non mi ero ancora resa conto di ciò che stava accadendo ma forse era meglio così, in fondo io ero ancora nel sogno della vacanza perfetta, che nessuno poteva rovinare ma che pian piano stava andando a rotoli. Sapevo però in cuor mio che quel medaglione mi legava profondamente a qualcosa che era molto importante per me. Dovevo solo capire "Cosa?" Cosa poteva essere stato a plasmare un medaglione del genere? Mentre pensavo a queste cose il medaglione smise di illuminarsi e le lettere tornano come erano sempre state. Aprii la porta di camera come segno di liberazione e senza accorgermene sentii la voce roca del nonno che mi diceva:"Pensavi che non avrei visto le luci sul soffitto? Cosa stai facendo?""Niente nonno te lo detto, mi stavo pettinando quando si è acceso un gioco di Ciro!". Evidentemente però non ci aveva creduto, perchè entrò in camera come una furia per trovare la causa delle luci. Cercò con gli occhi per tutta la camera, quando il suo sguardo si fermo sul medaglione,aggrottando le ciglia come per malinconia e poi andò avanti. "Ora mi credi no?""Sì....". Sapevo che non era vero però lasciai perdere e mi morsi la lingua. Conoscendolo sapevo che avrebbe cercato qualcosa sul medaglione percò decisi di seguirlo. All'inizio pensavo che si dirigesse in camera invece spostò la libreria e entrò in una porta. C'erano dei segreti, c'era stato sempre un senso di segreto tra me e il nonno ma questo era troppo. Il mio orgoglio mi diceva di urlagli contro ma per la seconda volta in quella giornata mi morsi la lingua. Entrai con passo felpato subito dietro di lui cercando di captare ogni suo movimento. Era una stanza enorme sembrava una specie di camera divisa dal resto della casa. Il nonno inizialmente prese come un libro molto piccolo, tutto nero con al centro solo un cuore rosa. Cerco tra le pagine e prese una foto, vidi una lacrima sul viso del nonno, non l'avevo mai visto piangere. Eppure non sembrava una sciocchezza, non era come quei giochi che si fanno da piccoli alla ricerca di tesori per far piangere il nonno doveva essere una cosa seria. Andò avanti verso un tavolo sopra di esso era poggiato uno zaino e.... un altro medaglione identico al mio. Allora il nonno sapeva! Lo seguii fino al tavolo prese medaglione zaino e una cartolina che teneva in tasca fino a quel momento..... Sparì in un vortice lasciando dietro di sè solo piume bianche. "Non è possibile" pensavo, non poteva essere vero, il nonno.....,piume...., magia....... Uscii di corsa per andare in camera mia, presi uno zaino, ci misi dentro del cibo, il medaglione, il telefono, la collana di nonna, e qualche capo d'abbigliamento. Tornai nella stanza e mi misi davanti al tavolo a volteggiare, sembravo una pazza ma non sapevo come raggiungere il nonno, tirai fuori la collana della nonna. BAM! In un baleno mi ritrovai in una città, c'era un cartello scritto in una lingua a me sconosciuta. Dov'ero, ma soprattutto cosa c'entrava quella città come me e con il nonno?

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