Se scoprissi chi sono veramente, mi ameresti lo stesso?

di micchan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** incontro ***
Capitolo 2: *** Daisuke Kimura ***
Capitolo 3: *** Se vuoi ci parlo io con te! ***
Capitolo 4: *** è tempo di vivere veramente! ***
Capitolo 5: *** Discoteca e primi alcolici ***
Capitolo 6: *** la sua camera ***
Capitolo 7: *** Festa a sorpresa ***
Capitolo 8: *** Confessioni mancate ***
Capitolo 9: *** Che la tragedia cominci! ***
Capitolo 10: *** Lui è dove deve stare, molto lontano da te ***
Capitolo 11: *** diciotto anni ***
Capitolo 12: *** Tutto è bene quel che finisce bene ***



Capitolo 1
*** incontro ***


Attenzione: In questa fan fiction Kirino e Shindou non si conoscono.

 

Cammino lentamente nel corridoio semi buio, sto cercando di fare meno rumore possibile per non farmi scoprire dalle persone che mi stanno disperatamente cercando. Le lacrime continuano a rigarmi il viso e saltuariamente qualche singhiozzo esce dalle mie labbra sfuggendo al mio controllo, perchè questa vita doveva capitare a me? Mi chiamo Shindou Takuto e sono il figlio dell'uomo più ricco del paese. Ora voi vi chiederete: cosa c'è di male in questo? E io vi risponderò semplicemente dicendovi: nulla, se non avete un briciolo di aspettative nella vostra vita! Di fatti da quando sono nato è sempre stato deciso tutto al posto mio, cosa devo fare, con chi devo stare, cosa devo mangiare o indossare, cosa devo dire e a chi lo devo dire...insomma, un vero inferno per un ragazzo di quattordici anni che non ha vissuto nemmeno un giorno della sua vita come voleva! In questo momento sto sfuggendo ad una lezione di pianoforte, mio padre si vanta con tutti di avere un figlio talentuoso e per questo mi costringe ad ore e ore di esasperanti prove, praticamente provo ogni giorno fino a quando non mi sento più le dita. Ma stasera mi sono ribellato! È il mio compleanno e non ho intenzione di passare la serata a suonare, già per tutto il giorno sono stato costretto a studiare come un matto senza poter fare nulla e nessuno mi ha fatto gli auguri, tutti troppo impegnati ad eseguire gli ordini di mio padre! Persino mia madre non mi ha degnato di uno sguardo, troppo impegnata nella sua crociata contro quella "bigotta" di sua sorella che ha organizzato una festa in onore di suo figlio mentre lei non ha potuto farla per via della mia "orrenda malattia" a suo dire, in realtà sono solo raffreddato, ma lei si vergogna a mostrarmi al mondo con il naso gocciolante...

Continuo a camminare lungo i vari corridoi e non incontro nussuno per mia fortuna, è sera quindi si sono tutti ritirati nelle loro stanze e girano solo alcuni servi per finire le loro faccende. Non so dove andare, ma cosa mi è passato per la testa? Sono scappato e adesso? Sicuramente mio padre sarà già stato avvertito dal mio istruttore e quando mi riacchiapperanno, perchè lo faranno, subirò la sua ira e la sua punizione sarà tremenda come sempre.

< Signorino? Signorino dove siete? > sento la voce di una delle tante serve chiamarmi dalle scale e vado immediatamente nel panico, forse se esco adesso allo scoperto non mi puniranno ma non ho intenzione di tornare! Inizio a correre più veloce che posso nella direzione opposta alla voce, svolto diversi angoli e con gli occhi cerco disperatamente un nascondiglio.

< Signorino! > diamine mi hanno visto! La serva inizia a corrermi dietro, io aumento la velocità ed inizio ad ansimare poco dopo, non sono abituato a correre. Inizio ad andare alla cieca e dopo un po' non riconosco più i corridoi e non riesco ad orientarmi, nel panico più totale entro nella prima stanza che mi capita a tiro e per fortuna la trovo aperta, il novanta per cento delle porte di casa sono chiuse a chiave perchè mio padre ha paura che i servi possano rubare qualcosa! Mi appiattisco contro la porta e trattengo il fiato, sento i passi veloci di alcune persone, ma si allontanano poco dopo, per fortuna non mi hanno visto entrare quì. Rimango fermo ancora per diversi secondi, poi espiro tornando a respirare e chiudo gli occhi poggiando la testa sulla porta, mi lascio scivolare per terra e porto le ginocchia al petto. Le lacrime e i singhiozzi arrivano subito dopo, non ce la faccio più! Rimango immobile per diversi minuti lasciandomi andare alla disperazione e vorrei solo sparire. Mentre mi sto lasciando andare allo sconforto una leggera musica mi fa alzare la testa e osservo curioso il corridoio davanti a me, non ho mai visto questa parte della casa, dev'essere l'ala riservata alla servitù vista la poca sfarzosità delle pareti. La musica continua ad arrivarmi sempre più forte e sento anche delle risate e un animato chiacchericcio, spinto dalla curiosità mi alzo, mi asciugo le lacrime ed inizio a seguire la musica cercando di capire da dove provenga. Cammino guardando in tutte le stanze aperte, la musica diventa sempre più forte e capisco di essere vicino, stranamente non c'è nessuno in giro. Alla fine capisco da quale stanza proviene questa bellissima musica, è una grande sala accanto alla lavanderia, mi affaccio curioso e dentro ci trovo una ventina di persone intente a ballare e a chiaccherare allegramente tra loro. A vederle mi viene da sorridere, si stanno tutti divertendo, ci sono varie coppie che ballano tra di loro e cantano ad alta voce, sono principalmente adulti, ma noto anche alcuni ragazzi che avranno più o meno la mia età. Passo un bel po' di tempo accucciato vicino alla porta nascosto ad osservarli, mi trasmettono uno strano senso di felicità! Loro nonostante siano servi si stanno divertendo molto ed io li invidio tanto.

< Ranmaru, vieni quì! > sento urlare ad una bellissima donna dagli occhi azzurri e subito dopo nella mia visuale entra un ragazzo che fino a quel momento era rimasto coperto dal muro. Quando lo vedo spalanco gli occhi e sento il battito accellerarmi, è un ragazzo di una bellezza straordinaria! Ha dei lunghi capelli rosa che tiene raccolti in due codini, degli occhi di un azzurro penetrante e un viso angelico, indossa gli abiti della servitù ma non l'ho mai visto in giro. Il ragazzo si va a mettere davanti ad un tavolino e alcune persone gli si stringono accanto, poi la luce nella stanza si spenge ed io indietreggio un po' per paura di essere scoperto visto che l'unica fonte di luce viene dalla porta aperta dove mi trovo io.

< Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Ranmaru, tanti auguri a te > iniziano a cantare ed io osservo con la bocca aperta la donna di prima portare una piccola e semplice torta sul tavolo con solo una misera candelina posata sopra. Ranmaru ci soffia sopra e tutti applaudono mentre lui sorride felicemente e accetta di buon grado i baci di tutti, io rimango a guardarli ammirato. La luce viene riaccesa ed io torno a posizionarmi più vicino alla porta per osservarli meglio, la musica riparte e tutti si mettono a mangiare una fetta di torta tornando a chiaccherare animatamente. Finito di mangiare Ranmaru viene trascinato al centro della sala ed io mi sporgo un po più dentro alla stanza per riuscire a guardarlo meglio, lui inizia a ballare in coppia con una ragazzina ridendo ed io rimango letteralmente rapito, è così bravo! Passano i minuti ed io perdo totalmente la cognizione del tempo, da quanto starò quì ad osservarli? Mi fanno male le gambe per la posizione scomoda, così decido di alzarmi un attimo, punto lo sguardo per terra mentre ci poggio una mano e mi alzo ma quando alzo nuovamente lo sguardo invece di incontrare il corridoio incontro l'azzurro degli occhi di Ranmaru che mi guarda curioso, subito vado nel panico e spalanco gli occhi.

< Ciao > mi dice felicemente, io spalanco la bocca facendolo ridacchiare

< Come mai da queste parti? Chi sei? > mi dice dolcemente e io continuo a guardarlo senza fiatare

< Sei muto per caso? > continua accigliandosi ed io scuoto leggermente la testa, le sue labbra tornano a sorridere immediatamente

< Allora guarda che non ti mordo mica, puoi anche parlarmi > mi dice, ma nulla...non riesco a dire una parola!

< Ti sei perso? Hai bisogno di aiuto? > prova a chiedermi, mi chiedo come faccia a non riconoscermi..dev'essere nuovo!

< Ranmaru, che stai facendo? > chiede qualcuno da dentro la sala

< C'è un ragazzo quì. Temo si sia perso, ma non parla > risponde portando il suo sguardo nella sala, io approfitto di quel suo momento di distrazione, giro i tacchi e mi fiondo a tutta velocità per il corridoio

< Ma cosa...? > lo sento chiedere perplesso, mi dispiace fuggire così ma non ce la facevo a parlare con lui! Arrivo alla porta e la apro velocemente rituffandomi nello sfarzoso corridoio della mia enorme villa, lo percorro per intero e svolto l'angolo, poi mi appiattisco contro il muro e tiro un lungo respiro. Mi affaccio per vedere se mi ha seguito ma la porta rimane chiusa, cosa ovvia visto che i servi non hanno la possibilità di entrare in casa dopo le 20:00.

< Signorino ecco dov'era! > sbotta una donna dall'altro lato del corridoio ( le mie serve personali, come quelle dei miei genitori, possono girare sempre in casa per qualsiasi nostro "desiderio"), io mi irrigidisco e la guardo mentre lei viene velocemente verso di me

< Vostro padre è terribilmente arrabbiato con voi per aver saltato la vostra lezione di pianoforte. E in più siete in ritardo per la cena > mi dice severa e io sbuffo

< Non avevo voglia di fare la lezione, è il mio compleanno oggi > sbotto acido e lei mi indirizza uno sguardo severo, è una vecchia bisbetica che mi fa da balia fin da quando sono piccolo ma non ha mai instaurato un vero rapporto con me, questo ovviamente perchè mio padre ha ordinato che tra i servi e noi della famiglia non ci devono essere che i soli contatti necessari a dare ordini. Sta di fatto che io non mi sono mai sentito amato per questo, mia madre era sempre fuori, idem per mio padre e la mia balia teneva sempre le distanze, mai una parola dolce, mai una carezza....Mentre mi avvio sconsolato dietro di lei mi torna in mente la dolcezza negli occhi di quel ragazzo, se avesse saputo chi ero mi avrebbe rivolto lo stesso sguardo? Arriviamo in sala da pranzo e lì trovo i miei genitori seduti al tavolo, mia madre mi degna solo di uno sguardo, poi torna a concentrarsi sugli inviti alla mia festa di compleanno rimandata mentre mio padre mi guarda severo

< Dove sei stato? > mi chiede mentre mi siedo all'altro lato del tavolo e subito mi viene messo sotto al naso un piatto di pasta fumante

< A fare una passeggiata > gli rispondo senza guardarlo

< E la tua lezione di pianoforte? > continua lui in tono atono

< L'ho saltata, pensavo di poterlo fare oggi visto che è il mio compleanno > sbotto sempre più nervoso, mia madre abbassa un invito e mi guarda

< Era oggi il tuo compleanno? > mi chiede perplessa e sento le lacrime salirmi, possibile che non sapesse che era oggi il mio compleanno? Sta pure organizzando la festa...solo perchè è stata rimandata non vuol dire che sia stato rimandato anche il mio compleanno!

< Si mamma, era oggi > rispondo sconosolato

< Ah > dice semplicemente e torna a concentrarsi sugli inviti, non si è nemmeno degnata di farmi gli auguri..stringo forte i pugni e sospiro

< Non credo che tu abbia la possibilità di scegliere se saltare o no le lezioni di pianoforte > mi dice alla fine mio padre come se la domanda di mia madre non l'avesse nemmeno sentita.

< Ho capito > mi limito a dire e torniamo a mangiare nel silenzio più totale. Quando finisco chiedo il permesso di alzarmi da tavola

< Solo se mi dici dove sei stato > mi risponde mio padre

< Altrimenti non ti alzerai da quì > aggiunge ed io stringo nuovamente i pugni

< Ho girovagato per i corridoi > gli dico e lui mi guarda con aria di sufficenza

< Vai > ed io scatto in piedi per poi correre verso la mia camera

< Che non succeda mai più > gli sento dire prima che io metta piede in corridoio. Vi odio, vi odio tutti! Arrivato in camera mia sbatto la porta e mi getto sul letto affondando la faccia nel cuscino soffocandoci dentro un urlo esasperato, poi mi alzo e mi metto velocemente il pigiama. Ovviamente non ho il permesso di uscire dalla mia camera dopo cena e devo andare a dormire prima delle 22:00 siccome la sveglia è alle 6:00, perchè alzarsi presto tempra il corpo e lo spirito...ennesima cazzata uscita dalla bocca di mio padre! Passo qualche minuto a fissare fuori dalla finestra, da quì posso vedere il parco davanti casa e quando ho i pomeriggi "liberi" a volte ci passo le ore a guardare i ragazzini giocare a calcio, la mia passione. Alla fine sospiro sconsolato e mi ributto sull'enorme letto a due piazze maledicendo per l'ennesima volta nella mia vita questa lussuosa prigione e tutti quelli che ci vivono dentro. Ma poco prima di addormentarmi un sorriso dolce fa capolino nella mia mente e mi addormento con il dolce viso di Ranmaru che mi sorride felicemente.

 

 

Angolino dell'autrice

Rieccomi! Ancora io a rompere le scatole con un altra TakuRan :)

l'ho scritta su un quaderno mentre aspettavo l'autubus > <

La storia è sempre quella...Shindou è il ricco sfondato e Kirino è il povero servo...ma non lo so...ha un non so che questa situazione che mi attira! Spero che non sia troppo noiosa e che non mi diciate "l'abbiamo già vista e rivista. Basta!" XD no sul serio, lo spero per davvero! > - <

comunque, tralasciando la mia mancanza di autostima...spero vi sia piaciuto il primo capitolo!

fatemi sapere cosa ne pensate ;)

bacio

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Capitolo 2
*** Daisuke Kimura ***


TITITITI....la mia sveglia....allungo un braccio verso il comodino e la spengo malamente sbuffando, oggi sono ancora più nervoso del solito, dopo la cena di ieri mi sento così arrabbiato. Bussano alla porta e la mia balia entra con un vassoio in mano

< Buon giorno signorino. Ecco la colazione > mi dice poggiandolo sul letto. Cornetti, brioches, merendine di ogni genere ed un enorme bicchiere di succo d'arancia sono poggiati sopra al legno pregiato, ho sempre l'imbarazzo della scelta e la cosa mi fa innervosire il doppio, c'è tanta gente che muore di fame là fuori e noi sprechiamo sempre tutto questo cibo! Prendo con malgrazia un cornetto e lo addento, bevo il mio bicchiere di succo di frutta e congedo la balia senza troppe cerimonie, poi mi alzo e mi vesto. Alle 7:00 iniziano le mie lezioni private, non potevo permettermi di andare ad una normale scuola con un normale livello di istruzione e soprattutto con ragazzi "normali", così mio padre mi ha trovato un eccellente insegnante privato che viene dal lunedì al sabato per insegnarmi le varie materie da quando ho 5 anni. Con questo voi capirete che non ho mai avuto, e temo mai avrò, un amico o una persona con cui confidarmi e la cosa è così deprimente...niente oggi non sono proprio in vena di fare nulla, continuo a deprimermi ogni minuto che passa e il mio desiderio di fuggire non fa che aumentare. Mi dirigo svogliatamente verso la mia aula dove è stata posizionata una cattedra ed un banco, mi ci siedo ed attendo che arrivi l'insegnante. Quando finisco di studiare si sono fatte ormai le 13:00 ed è ora di pranzo, le giornate volano senza che io me ne accorga e sono sempre tutte uguali. A pranzo sono da solo, mio padre è sempre fuori per via del lavoro mentre mia madre oggi ha deciso di andare da una sua amica per passare "una giornata fuori porta" come dice sempre lei, mangio lentamente perdendomi nei miei pensieri tanto con tutto questo silenzio non posso fare altro! Però per me è pericoloso farlo, quando mi perdo nei miei pensieri finisco sempre per deprimermi o per pensare piani di fuga che non attuerò mai, l'unica volta che ci ho provato è stato l'anno scorso e non sono andato più in la della strada davanti casa, avevo troppo paura e poi mio padre mi avrebbe ritrovato immediatamente. Stavolta però ho un unico pensiero per la testa ed è ciò che ho visto ieri sera in quella sala, erano tutti così felici e si vedeva che si volevano bene, poi quel ragazzo....il suo sorriso, quel suo modo gentile di chiedermi se avevo bisogno d'aiuto, la sua immensa bellezza, può davvero esistere un ragazzo così bello? E com'è che mi ha attirato tanto? Insomma, io sono un ragazzo e dovrei essere stato attirato da tutte quelle belle ragazze che erano lì e invece solo lui mi ha colpito. Mi appunto mentalmente di fare il prima possibile una ricerca su internet riguardo a questa cosa, magari è una cosa normale a quest'età per quanto ne posso sapere! Finisco di mangiare e subito ho lezione di piano, la mia balia non mi lascia nemmeno per un secondo per paura che io fugga nuovamente. Arrivato nella sala del piano mi siedo senza dire una parola ed inizio a suonare svuotando la mente da qualsiasi pensiero, quando finisco sono le 17:00, mi alzo sempre in silenzio e finalmente ho un po di tempo per me così decido di uscire in giardino a fare una passeggiata. Passeggio un po' per il viale, è autunno ma i vari roseti sono ancora in fiore e mandano un buon profumo in tutto il giardino, guardo il cielo sorridendo, stare all'aria aperta mi piace da morire. Mentre osservo il cielo una palla entra nella mia visuale ed io la guardo con un sopracciglio alzato, quella rimbalza e rotola dietro a dei cespugli

< Eiih, ci ridaresti la palla? > mi urla un bambino aggrappandosi alle sbarre del cancello, dietro di lui si raduna un gruppetto di cinque bambini, io gli sorrido

< Certo > gli urlo e sto per andare a recuperare la palla quando qualcuno la calcia e la rimanda dall'altro lato

< Grazie signorina > urlano i bambini correndo via tutti contenti e salutando con la mano

< S-SIGNORINA? SONO UN RAGAZZO! > urla la persona misteriosa, faccio qualche passo in avanti per vedere chi è e mi blocco. Ranmaru si sta tenendo le mani sui fianchi, è sporco di terra, ha un grembiule da giardiniere e tiene delle cesoie in mano, non si è accorto di me.

< Ma tu guarda se non mi devono sempre scambiare per una ragazza ovunque vado. Ah povero me > si dice ridacchiando, poi scuote la testa e torna a potare la siepe, io mi nascondo dietro ad un cespuglio e lo osservo, mi sento tanto uno stalker...chissà cosa penserà la gente vedendomi dall'esterno della casa. Continuo a ripetermi che dovrei andare da lui a parlargli, voglio conoscerlo ma ho paura che se scoprisse chi sono incomincerebbe anche lui a trattarmi come fanno tutti,ovvero con un totale distacco! Così mi accontento di osservarlo lavorare, è un lavoro pesante per un ragazzo così magro, deve potare le piante, poi caricare tutti i rami su una cariola e trasportarli fino alla cantina dove si trova l'inceneritore e metterli in un enorme contenitore dove verranno poi usati come legna da ardere nei vari caminetti. Si fanno le 17:30 ed io dovrei iniziare a rientrare per continuare le mie lezioni private, ma non riesco a smettere di guardarlo! Lui si sposta nuovamente ed io sto per seguirlo quando inciampo in un sasso e scivolo facendo un rumore tremendo, subito lui si gira di scatto e mi osserva.

< Eih, ma tu sei il ragazzo di ieri > mi dice sorridendo ed io avvampo fino alla punta dei capelli, mi prenderà per uno stalker adesso. Ranmaru mi si avvicina e mi porge una mano per aiutarmi a tirarmi su, la afferro titubante e mi alzo puntando i miei occhi nei suoi, lui continua a sorridermi dolcemente

< L'altra sera non ci siamo presentati, sei scappato via così veloce che non me ne hai dato tempo > mi dice ed io distolgo lo sguardo imbarazzato

< Molto piacere, sono Kirino Ranmaru il tuttofare della casa > mi dice porgendomi nuovamente la mano, non posso dirgli chi sono! Non voglio perdere il suo sorriso

< Io sono....emh...un cameriere personale dei signori. Mi chiamo Daisuke Kimura > decido di mentirgli, lui allarga il suo sorriso

< Finalmente sento la tua voce. È un piacere conoscerti Kimura > mi dice stringendo la mia mano e io gli sorrido

< E' un piacere anche per me Kirino > rispondo, non mi sembra vero di poter stringere la mano a qualcuno della mia età senza che questo si inchini davanti a me

< Bè Kimura, ci si vede in giro allora. Io torno al lavoro che ho tante altre cose da fare > mi dice ed io annuisco, sto per girarmi e rientrare ma mi blocco

< Emh Kirino? >

< Si? > lui si rigira verso di me, le cesoie sospese a mezz'aria

< Scusa se ieri sono scappato a quel modo > e lui mi sorride nuovamente

< Tranquillo > e torna al suo lavoro, io corro verso l'ingresso e mi fiondo verso l'aula dove trovo il professore fuorioso beccandomi una mezz'ora aggiuntiva di latino per punizione, ma ne è valsa la pena! La sera ceno solo con mia madre, che tanto c'è o non c'è è la stessa cosa visto che è sempre più concentrata su altre cose che su di me

< Com'è andata la giornata? > si limita a chiedermi a fine pasto

< Bene > e finisce lì il discorso, mentre sto andando in camera mia deciso di allungare il percorso e di passare davanti alla porta dell'ala della servitù nella speranza di incontrarlo e a quanto pare oggi la fortuna mi sorride! Di fatti eccolo lì a chiaccherare con una donna, purtroppo non posso rischiare che mi scoprano, così rimango nascosto finchè lei non se ne va e poco prima che anche Kirino entri nella porta schizzo fuori

< Kirino? > lo chiamo e lui si blocca,

< Kimura! > esclama felicemente, poi accosta la porta e mi sorride

< Stavi andando a dormire? > gli chiedo e lui ridacchia

< Dormire? E che siamo galline? No, stavamo andando a divertirci! Non possiamo uscire dalla villa se non una volta a settimana quando abbiamo il giorno libero, ma questo non vuol dire che non possiamo fare festa! L'hai visto anche tu ieri no? Mettiamo la musica e ci scateniamo, è divertente e dopo una giornata di lavoro ti scarica i nervi. > allora lo fanno tutte le sere! mentre io sono costretto ad andare a dormire presto..

< Ma non vi dovete svegliare presto? > chiedo

< Si, ma non possiamo ridurci solo a lavorare e dormire. Nella vita bisogna divertirsi > e mi fa l'occhiolino facendomi arrossire

< Vuoi venire? > mi chiede alla fine, sono tentato di accettare ma rischio di farmi riconoscere da qualcuno e di far scoprire la mia bugia, così declino l'offerta.

< Ok, io ora vado che se mi scoprono ancora quì mi fanno una bella ramanzina. Però promettimi che un giorno verrai a ballare da noi > mi dice ed io annuisco

< Buona notte Kimura > ed entra nella porta

< Buona notte Kirino > gli dico e rimango a fissare la porta, poi mi fiondo in camera mia, quanto vorrei avere la connessione internet sempre accesa, invece mio padre dice che distrae quindi la posso usare solo in rare occasioni... voglio scoprire se questa attrazione per un ragazzo è normale o no! Voglio così tanto rivederlo, è un tuttofare quindi non è mai alla stessa mansione, questo mi rende difficile poter scoprire dov'è ogni volta ma non ho intenzione di lasciarmi sfuggire un'occasione di potermi fare un amico, lo cercherò ogni giorno se necessario! Mi metto il pigiama e mi infilo nel letto ma non riesco a prendere sonno, la mia mente è proiettata verso la sala dove adesso le persone che ho visto ieri si staranno divertendo e ballando tra di loro, rivedo Kirino ballare e succede una cosa che fino ad oggi mi era successa solo come normale stimolo mattutino...mi sono eccitato! Spalanco gli occhi e mi tiro a sedere, questo cosa significa adesso? Ok gli ormoni ma...eccitarsi nel pensare ad un ragazzo che balla, insomma! Anche se è il ragazzo più sexy e sensuale del mondo e il suo corpo è così...oh mamma...e adesso che devo fare? Di mattina questa "cosa" sparisce da sola! Non so cosa fare, non ho mai avuto esperienze su queste cose e senza internet, senza contatti esterni e senza nessuno con cui parlare di sessualità sono totalmente ignorante in materia...il mio istinto mi dice di toccarmi, ma non voglio farlo! Mi sa di cosa sporca, così decido di ignorarla e torno a sdraiarmi sul letto chiudendo gli occhi, riesco a trovare il sonno solo dopo ore ed ore che mi rigiro nel letto...

 

 

 

Angolino dell'autrice

ed ecco il secondo capitolo ^_^ Shindou alla fine ha deciso di non rivelare la sua identità, ma riuscirà a non farsi scoprire da Kirino? In fondo è difficile celare di essere il figlio del padrone di casa!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, aggiornerò presto

bacio <3

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Capitolo 3
*** Se vuoi ci parlo io con te! ***


La mattina seguente mi sveglio di soprassalto dieci minuti prima del suono della sveglia, stavo facendo un sogno abbastanza...spinto sul ragazzo conosciuto l'altro giorno e quando ho aperto gli occhi mi sono ritrovato sudato ed ansimante con tutte le coperte attorcigliate tra le gambe. Mi tiro a sedere lentamente e respiro a fondo, l'eccitazione di ieri sera è ancora ben presente tra le mie gambe ed io la guardo perplesso, possibile che se non ci faccio qualcosa resterà per sempre quì? Per fortuna quando la mia balia entra in camera il problema sparisce in automatico come sempre ed io tiro un sospiro di sollievo, faccio colazione e mi vesto, poi inizia la solita routine giornaliera: studio, pranzo, studio e infine ora libera. Appena inizia la mia ora di libertà scatto nei corridoi e mi metto a perlustrare ogni centimetro della casa per riuscire a trovare Kirino, guardo anche in giardino per vedere se lo hanno ancora incaricato di occuparsi delle piante ma non lo trovo lì. Alla fine incontro una ragazza che mi sembra di aver visto l'altra sera alla festa intenta a spazzare per terra all'ingresso

< Ciao > le dico e lei si gira impaurita, poi spalanca gli occhi e si inchina subito dopo

< Salve > mi dice, non l'ho mai vista e mi chiedo come faccia a sapere chi sono...

< Sto cercando un ragazzo con i capelli rosa, è il tuttofare della casa. Sai dove posso trovarlo? > le chiedo, lei mi guarda spaventata e sembra che si stia agitando

< Ha fatto qualcosa che non doveva? > mi chiede seriamente preoccupata

< No, devo solo parlare con lui > dico e lei si morde il labbro, poi sembra prendere coraggio

< Signorino per favore non mandatelo via, è un ragazzo esuberante e spesso può sembrare che manchi di rispetto, ma è un gran lavoratore! Per favore, è mio cugino garantisco io per lui > mi dice ed io rimango un attimo sconvolto, per dirmi così ci deve tenere molto...e soprattutto dev'essere già stato richiamato altre volte se lei ha paura che lo cacciamo via.

< Tranquilla, non devo cacciarlo via > le dico sorridendo e lei sembra rilassarsi leggermente

< Lo trovate in cucina, oggi è stato mandato lì > mi dice titubante, io la ringrazio e mi avvio velocemente verso la cucina domandandomi cos'abbia fatto Kirino per far innervosire i miei genitori o i suoi superiori, in fondo a me sembra un ragazzo così tenero. Sarà magari perchè è così schietto...bah!Arrivo in cucina e per fortuna lo trovo da solo, è seduto davanti ad un grande tavolo di legno intento a pelare un sacco pieno di patate mentre canticchia allegramente ed è girato di schiena

< Eih > lo saluto e lui sussulta lasciando cadere la patata che ha in mano voltandosi di scatto

< Oh, ciao Kimura! Mi hai fatto prendere un colpo! Pensavo fosse il cuoco, odiano che canticchi, dicono che distrae dal lavoro > dice alzando gli occhi al cielo, capisco perchè lo hanno ripreso...hanno regole assurde i miei genitori!

< Che fai in cucina? Ti serve qualcosa? > mi chiede riprendendo a pelare le patate

< No, avevo del tempo libero, così avevo pensato di....emh...darti una mano > la butto lì, lui batte una mano sulla sedia accanto alla sua senza girarsi a guardarmi

< Accetto la tua compagnia, ma non ti lascio assolutamente pelare nemmeno una patata! I momenti di pausa sono appunto momenti di pausa e non si deve lavorare > mi dice sorridendo ed io mi sento un po' uno schifo a mentirgli così, anche se ora che ci penso è meglio che abbia rifiutato il mio aiuto, non ho la più pallida idea di come si peli una patata!

< Com'è andata la giornata fino ad ora? > mi chiede quando mi sono seduto al suo fianco ed io trattengo il respiro, fino ad oggi nessuno si era mai interessato di come andassero le mie giornate e quando mia madre me lo chiede non lo vuole mai sapere seriamente

< Lo vuoi sapere sul serio? > chiedo incredulo e lui ridacchia

< Non te lo avrei chiesto sennò > dice senza staccare gli occhi dalla patata che sta pelando

< Bè...è stata...noiosa > dico semplicemente, non so cosa dirgli

< Noiosa....bella descrizione! La mia è stata caotica, alle 5:00 del mattino sono andato comprare i cornetti e le brioches dal panettiere all'angolo, poi sono rientrato ed ho aiutato a pulire l'ingresso, poi sono venuto in cucina ed ho aiutato a preparare il pranzo, poi ho mangiato e ho lavato i piatti e adesso sono 2 ore che pelo patate per fare le patatine fritte per la festa di compleanno del signorino > mi dice, io non riesco a comprendere come possa un ragazzo della mia età fare tutte queste cose da solo e senza lamentarsi...lo ammiro seriamente! In più so che i ragazzi che lavorano quì studiano da soli e danno solo alcuni test, oggi come oggi si può fare anche questo...

< Wow > è l'unica cosa che riesco a dire

< Non è niente di che. Piuttosto,tu sei il cameriere personale di chi? > mi chiede curioso

< Del signorino > sono il cameriere di me stesso....buffo!

< Com'è lui? I ragazzi dicono che è antipatico e le ragazze dicono che è veramente carino, io non l'ho mai visto e credo che mai lo vedrò visto che sono praticamente sempre chiuso da qualche parte dove lui non metterà mai piede! Ed anche lui è sempre a lezione > è questo che dicono di me? Che sono antipatico e carino?

< E'....è....è un ragazzo molto solo. > è l'unica cosa che mi viene da dire

< Immagino, mi fa così pena. Costretto sempre in casa senza poter uscire mai! Almeno noi abbiamo un giorno libero, lui invece niente...in più lo costringono a studiare sempre...io impazzirei! > dice serio, lancia la patata nel cassettone con le altre sbucciate e ne afferra un altra, io lo guardo con le lacrime agli occhi...lui mi capisce!

< Hai proprio ragione! > dico convinto e lui alza un secondo lo sguardo su di me sorridendomi divertito

< Sei buffo sai? > mi dice poi tornando a concentrarsi sulle patate e io alzo un sopracciglio

< Buffo? > chiedo perplesso

< Si, sembra che questa è la prima volta che tieni una conversazione con qualcuno della tua età > aggiunge

< Bè, in effetti è così > gli dico imbarazzato, la prima cosa vera che gli dico su di me dopo la solitudine, lui smette per l'ennesima volta di pelare la patata e mi osserva sconvolto

< Davvero? Non parli con il signorino? > mi chiede perplesso

< Non lo sai? Tra i padroni e i domestici non ci si può scambiare nessuna parola se non per dare ordini o fare domande inerenti alle proprie mansioni > gli dico, più per sincerarmi che lo sappia che per altro, se dovesse parlare a mio padre senza essere interpellato lo caccerebbero subito ed io perderei il mio "amico".

< Si lo sapevo, ma pensavo che almeno con il cameriere privato ci potesse parlare > aggiunge sempre più perplesso

< E invece no > dico con un sorriso triste

< Facciamo così, la sera parlerò io con te! Possiamo incontrarci davanti alla porta dove ci siamo visti ieri sera e chiacchieriamo lì davanti, la teniamo socchiusa così che se arriva qualcuno io mi ci fiondo dentro e nessuno dei due viene sgridato > mi dice felicemente ed io spalanco la bocca, rischia molto a farlo! Se lo scoprono in corridoio fuori orario rischia una bella sgridata! In un primo momento vorrei declinare la sua offerta...poi però penso che questa è veramente la mia unica occasione di poter parlare con qualcuno

< Va bene. Grazie > gli dico e lui mi sorride dolcemente

< Se non ci si aiuta tra di noi! Dev'essere brutto non poter parlare con nessuno > dice e torna a pelare la patata. Passo tutta la mia ora libera accanto a lui, per fortuna nessuno entra in cucina e possiamo chiaccherare del più e del meno, non parliamo di niente di serio e la cosa non può che piacermi. Alle 18:00 devo tornare a lezione e a malincuore saluto Kirino che mi da appuntamento alla sera per chiaccherare, così quando arrivo a lezione ho un sorriso che va da un orecchio all'altro. Inizio a fare il conto alla rovescia delle ore che mi separano dal rivederlo e a cena mangio velocemente per poi alzarmi e congedarmi dai miei genitori fiondandomi in camera. L'appuntamento con Kirino è alle 20:45 davanti alla porta e per vederlo sto trasgredendo una regola imposta da mio padre, non potrei uscire dalla mia stanza dopo cena ma non mi interessa, in fondo lui rischia di più a farsi trovare in corridoio a quell'ora. A piedi scalzi mi avvio per il corridoio deserto facendo meno rumore possibile, i lunghi tappeti posizionati nei corridoi mi impediscono di avere freddo ai piedi e dopo cinque minuti sono davanti alla porta. Kirino però non c'è così la apro e guardo dentro, dopo nemmeno un minuto lo vedo uscire dalla sala vicino alla lavanderia e salutarmi con un cenno della mano, poi mi corre incontro

< Ciao > mi saluta felicemente ed io sorrido come un ebete, la sua sola presenza mi fa sentire al settimo cielo

< Ciao > lo risaluto, poi ci sediamo entrambi con la schiena appoggiata al muro, io sul corridoio con il tappeto e lui nel suo corridoio senza, la porta è aperta quello che basta perchè noi due riusciamo a vederci e a sentirci. Passiamo ben due ore a parlare e abbiamo ancora tante di quelle cose da raccontarci ma io inizio a sentire la stanchezza, in fondo non sono mai stato sveglio fino alle 23:00

< Ti vedo stanco, vai a dormire. Ci vediamo domani tanto > mi dice gentilmente dopo il mio decimo sbadiglio allungando una mano verso di me e accarezzandomi il braccio, io annuisco stancamente e per quanto non voglia separarmi da lui la stanchezza è veramente troppa. Così ci diamo appuntamento al giorno seguente ed io me ne torno lentamente verso la mia camera buttandomi poi sul letto e addormentandomi di botto. La mattina seguente faccio una faticaccia per svegliarmi, abituato a dormire un tot di ore non riesco ad alzarmi non appena suona la sveglia , così quando la mia balia entra in camera mi ritrova ancora sotto le coperte

< Signorino non si sente bene? > mi chiede scuotendomi leggermente, io mugolo e mi copro fin sopra la testa con il piumone

< Non ho voglia di fare lezione oggi > borbotto desideroso solamente di poter dormire ancora, ma mi sento strappare le coperte da sopra e apro un occhio per guardare la mia balia

< Non dite sciocchezze, si alzi che è in ritardo > sbotta ed io sono costretto ad alzarmi e a prepararmi per affrontare un altra giornata di studio.

 

 

Angolino dell'autrice

L'amicizia tra Kirino e Shindou si sta iniziando a creare, ma riuscirà veramente a mantenere il segreto ancora a lungo? O la sua bugia verrà scoperta molto presto? (neanche io lo so, quindi non me lo chiedete xD)

spero vi sia paciuto anche questo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate

bacio <3

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Capitolo 4
*** è tempo di vivere veramente! ***


E così le giornate continuano a susseguirsi veloci, mi sto lentamente abituando a fare tardi la sera e la mattina non faccio più molta fatica ad alzarmi. La mia festa di compleanno è stata fatta due settimane dopo il mio vero compleanno ed io ho dovuto trovare un modo di non far partecipare Kirino alla festa, se fosse stato mandato in giadino mi avrebbe scoperto, così l'ho fatto stare in cucina

< Non voglio che i miei invitati vedano un ragazzino effemminato girare per la festa > ho detto a mia madre sentendomi veramente in colpa nei suoi riguardi, ma meglio una piccola bugia che rischiare di farmi scoprire. La mia amicizia con Kirino è ormai consolidata, ci vediamo ogni sera e quando ho la mia ora libera cerco sempre di passarla con lui, quando stiamo insieme non facciamo altro che chiaccherare ed io sono felice di avere finalmente qualcuno accanto che si interessa di quello che dico e che mi ascolta veramente e i suoi racconti mi incuriosiscono sempre, passerei le ore a sentirlo parlare. La festa è stata comunque un grande successo, ho dovuto suonare davanti a tutti ed ho ricevuto proposte allettanti da parte di molti maestri di musica, mi sono state come sempre presentate orde di ragazzine che non desiderano altro se non passare la loro vita con me (e con i miei soldi) e alla fin fine mi sono divertito, è stata comunque un occasione per poter parlare con qualcuno anche se nessuno era veramente interessato a quello che dicevo. Una delle tante sere che sono seduto in corridoio con Kirino decido di volermi togliere una curiosità, non sono ancora riuscito a mettere le mani sul computer di casa e non ce la faccio più ad aspettare per saperlo

< Kirino, posso farti una domanda imbarazzante? > chiedo piano e lo sento ridacchiare

< Per imbarazzante cosa intendi? > mi chiede divertito

< Imbarazzante per me, ma premetto che non ho mai parlato con nessuno riguardo questa cosa e spero che tu sia meglio informato di me, che sono totalmente ignorante in materia > dico sentendomi sempre più in imbarazzo

< Se posso ti risponderò volentieri > mi dice sorridendo

< Emh...> no trovo il coraggio di chiederglielo

< Eih tranquillo, siamo solo noi due, non ti devi vergognare > mi dice per spronarmi ad andare avanti

< A questa età...è normale se sei attratto da un ragazzo invece che da una ragazza? > chiedo senza guardarlo e lo sento soffocare una risata

< Bè..no! Cioè, non tutti i ragazzi sono attratti dai ragazzi. Quelli che lo sono, lo sono perchè sono gay > mi dice ridacchiando ed io alzo un sopracciglio

< Gay? > chiedo confuso e lui ridacchia ancora più forte

< Vuoi dirmi che non sai cosa sono i gay? > mi chiede ed io scuoto la testa

< I gay sono gli uomini a cui piacciono gli uomini. Altrimenti sei etero, ovvero ti piacciono le donne. La normalità sarebbe essere etero, ma ci sono anche molti gay...ma perchè, ti piacciono i ragazzi per caso? > mi chiede ed io mi mordo il labbro, che faccio gli mento o gli dico la verità?

< Non lo so... > decido di stare nel mezzo

< A te? > gli chiedo senza pensarci e lui sussulta leggermente

< A me...piacciono...> ma in quel momento sentiamo un rumore provenire dalle scale e scattiamo entrambi in piedi, ci salutiamo velocemente ed io corro in camera mia. La curiosità ora mi sta uccidendo! Gli piacciono i ragazzi o le ragazze? Non poteva arrivare un minuto dopo quel rumore maledetto? Alla fine mi addormento con un punto interrogativo ben impresso nella mente e la speranza di riuscire a tornare sull'argomento al più presto. La mattina mi sveglio quando suona la sveglia e subito una parola va a formarsi nella mia testa, "gay", io sono gay...ma come ha detto Kirino non è la normalità, se i miei genitori lo scoprissero mi ucciderebbero, in questa famiglia non c'è posto per l'anormalità! La giornata scorre veloce e nella mia ora libera trovo Kirino in una grande sala intento a lucidare l'argenteria sbadigliando sonoramente

< Ciao > mi saluta non appena mi vede, sono sempre fortunato a trovarlo da solo ogni volta

< Ciao, mi dispiace che ieri sera siamo stati interrotti così bruscamente > gli dico

< Già, io comunque non posso trattenermi a lungo oggi. Tra una decina di minuti devo andare a fare delle commissioni > mi dice ed io accantono l'idea di riprendere il discorso di ieri visto che abbiamo poco tempo

< Che commissioni? > chiedo curioso

< Segreto > ridacchia ed io alzo un sopracciglio mentre lui mi sorride radioso

< Comunque, domani abbiamo il nostro giorno libero e usciamo. Andiamo a ballare, vuoi venire con noi? > mi chiede ed io inizio ad agitarmi, cosa posso inventarmi?

< Non so se devo lavorare > gli dico abbassando lo sguardo

< Spero di no, mi piacerebbe tanto poter andare a ballare con te > mi dice radioso ed io ricambio il sorriso, poi dopo dieci minuti esatti smette di lucidare l'argenteria e si alza.

< Bene, io vado. Ci vediamo stasera Kimura così mi fai sapere per domani > ed esce dalla stanza lasciandomi solo, io poggio la testa sulle mani e chiudo gli occhi, andare a ballare con lui significherebbe trasgredire le regole non solo uscendo dalla mia camera fuori orario, ma addirittura uscendo di casa! Se dovessero scoprirmi sarebbe tremendo e poi rischio di essere riconosciuto da qualcuno...però potrei sempre travestirmi mettendomi magari un cappello e comunque è sera e si vede poco e in discoteca non ci si vede bene.. Alla fine passo tutta la giornata a ragionare sui pro e i contro di quella proposta e quando arriva il momento di vedermi con Kirino sono ancora indeciso se andare o no.

< Chi verrà? > gli chiedo alla fine dopo che mi è stata rivolta la fatidica domanda "allora vieni?"

< Saremo io, mia cugina e alcuni miei amici > mi dice, io stringo gli occhi e il mio cervello continua a lavorare freneticamente per riuscire a trovare una risposta

< A che ora andate? > provo a prendere tempo

< Per le 21:00 o giù di lì > mi risponde, ok...in fondo mi sono stancato di rimanere sempre chiuso dentro questa casa! Mi metterò un cappello in testa e mi vestirò normalmente così non mi riconosceranno, poi è buio alle 21:00 quindi non mi vedranno bene

< E va bene, dove ci vediamo? > gli dico e lui mi sorride radioso

< Davvero? Verrai? Che meraviglia! Vediamoci davanti al cancello per le 21:00 allora! >

< Possiamo fare all'angolo della strada? > dico, potremmo incontrare qualcuno davanti al cancello e non voglio rischiare di essere scoperto

< Va bene > mi dice ed io inizio a chiedergli quante più informazioni sulla discoteca e lui mi risponde sempre molto volentieri, alla fine capisco di non avere un vestito adatto per andare a ballare

< Non credo di avere i vestiti giusti per venire, ho tutti vestiti eleganti > gli dico e lui ci pensa un attimo su scrutandomi per bene il corpo

< Posso prestarti qualcosa io, in fondo abbiamo più o meno lo stesso fisico > mi dice ed io lo ringrazio, questo ragazzo è veramente la gentilezza fatta persona. Alla fine ci salutiamo alle 22:30, più presto rispetto alle altre volte, ma ci diamo appuntamento il giorno seguente. Prima di salutarmi Kirino corre un momento nella sua stanza e mi porta i vestiti che indosserò domani, io lo ringrazio, lo saluto e me ne torno in camera mia. Lì mi provo i vestiti che mi ha dato e mi guardo allo specchio, i jeans mi stanno attillati visto che Kirino è più magro di me, ma non mi stanno male, poi indosso una canotta nera semplice molto attillata con un piccolo disegno tribale nell'angolo in basso a destra. Il vestito è semplice, ma mi fa sentire così diverso rispetto ai miei soliti completi camicia e pantaloni neri eleganti... recupero dalla scarpiera un paio di scarpe da ginnastica e le metto sotto il letto, poi nascondo per bene i vestiti nell'armadio e mi metto a dormire. Il giorno seguente il cuore sembra volermi schizzare via dal petto da un momento all'altro, stasera per la prima volta nella mia vita trasgredirò gli ordini di mio padre! Certo, lo sto facendo tutte le sere da quattro settimane a questa parte, ma un conto è sedersi nel corridoio vicino la mia camera e un conto è uscire di casa per andare a ballare! Mi ricordo quando ho tentato di scappare l'anno scorso, ho semplicemente svoltato l'angolo dietro casa e mi sono bloccato, poi con le lacrime agli occhi sono rientrato di corsa, non sono mai andato oltre la strada davanti casa da solo... ma stasera lo farò! Poi ci sarà Kirino con me, non voglio continuare a stare chiuso quì per il resto della mia vita! Mancano poche ore alla sera ed io continuo a camminare agitato per la camera, sono stato congedato prima dal mio istruttore di pianoforte perchè continuavo a sbagliare tutte le note in preda all'agitazione ed ha pensato che fossi stanco, così mi ha mandato in camera a riposare. A cena non riesco a mangiare nulla piluccando solo un po' di pasta e mi congedo presto dai miei genitori chiudendo poi la porta della mia stanza a chiave. Alle 20:30 tiro fuori i vestiti che mi ha prestato Kirino e li indosso velocemente, decido di legarmi i capelli in un codino e mi infilo un cappello in testa, mi metto il giacchetto e le scarpe da ginnastica e dopo aver aspettato altri dieci minuti inizio ad avviarmi. Per fortuna è autunno e quindi posso coprirmi per bene celando almeno in parte la mia identità, con il cuore in gola giro la chiave nella toppa e apro un spiraglio, il corrididoio è libero così inizio a camminare lentamente tendendo le orecchie pronte a captare ogni minimo rumore, in queste settimane sono diventato bravissimo a sentire i passi di qualcuno. Passo traquillamente i vari corridoi e scendo velocemente le scale, percorro l'ingresso deserto ed apro il portone di casa cercando di fare meno rumore possibile, poco prima di varcare la soglia mi blocco per un secondo, sto veramente per farlo? si...

Esco di casa e mi richiudo la porta alle spalle, è tempo di vivere veramente!

 

 

Angolino dell'autrice

Kirino ha una brutta influenza su Shindou U_U

il nostro capitano perfettino sta diventando un ribelle! Viva la libertàà XD

spero che anche questo capitolo vi sia piciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate

bacio

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Capitolo 5
*** Discoteca e primi alcolici ***


Kirino mi sta aspettando all'angolo come promesso, indossa un giacchettino leggero e anche lui indossa i jeans, quando mi vede mi saluta con gesto della mano sorridendomi

< Sei in perfetto orario! Sono le 21:00 precise! > mi dice compiaciuto ed io ridacchio, poi ci avviamo verso questa fantomatica discoteca e il mio cuore non fa che battere all'impazzata, girato il prossimo angolo mi sarò ufficialmente spinto più lontano di quanto io non mi sia mai spinto in tutta la mia vita. Ancora tre passi...ed è fatta! Ho ufficialmente battuto il mio record, e a quanto pare lo batterò di parecchi metri visto che ci vogliono quasi venticinque minuti a piedi per arrivare. Per strada non facciamo altro che chiaccherare ed io gli confesso di non saper ballare, principalmente perchè non l'ho mai fatto, suscitandogli l'ennesima risata

< Tranquillo, ballare è una cosa naturale. Vedrai che quando sentirai la musica ti verrà automatico muoverti e poi ci sono io ad insegnarti se necessario > mi dice e poco dopo ci troviamo davanti ad un locale, lì veniamo raggiunti da un gruppetto di persone che ci salutano e facciamo le presentazioni

< Sono Daisuke Kimura, piacere di conoscervi > dico allegramente ringraziando il fatto che questa zona è poco illuminata, una volta che tutti gli altri si sono presentati decidiamo di entrare e ci mettiamo in fila con le altre persone. Entriamo quasi subito perchè il buttafuori è un conoscente di uno dei ragazzi del gruppo e mi ritrovo presto in una grande sala con musica sparata a tutto volume e decine di persone che ballano.

< Vieni > mi dice Kirino prendendomi per mano e trascinandomi verso uno dei tavolini vuoti dove poggiamo i giacchetti e alcuni di noi si siedono

< Bene, è giunto il momento di ballare per la prima volta in vita tua > mi urla per farsi sentire e sempre prendendomi per un polso inizia a trascinarmi in mezzo alla sala, lui si sta già muovendo a ritmo. Arriviamo quasi al centro della sala e ci mescoliamo con le altre persone, io mi sono tolto anche il cappello, tanto quì dentro non mi riconosceranno mai e soprattutto il gruppo si è già disperso. Per un breve momento mi sento perso, tutto questo trambusto mi da alla testa e per un attimo vado nel panico, non sono proprio abituato ad avere così tanta gente intorno, Kirino intanto ha già iniziato a scatenarsi e sta ballando e ridendo davanti a me che sono ancora immobile e non accenno a voler ballare

< Dai Kimura muoviti! > mi urla e mi prende le mani avvicinandosi al mio corpo e iniziando a muovermi le braccia, inizialmente mi sento impacciato e credo di sembrare un tronco che tenta di ballare, ma più passano i minuti e più smetto di pensare agli altri iniziando a lasciarmi andare. Dopo cinque minuti mi sto scatenando anche io e non faccio altro che ridere di gusto, Kirino dal canto suo continua a starmi vicino e spesso e volentieri i nostri corpi entrano in contatto, alla fine me lo ritrovo appiccicato mentre si strofina su di me facendomi avvampare. Balliamo a lungo ed io mi stupisco di quanto possa essere divertente e soprattutto non riesco a non fare a meno di notare quanto sia meraviglioso questo ragazzo, i nostri volti sono parecchio vicini e lui ha chiuso gli occhi ed ha iniziato a canticchiare sottovoce lasciandosi andare alla musica, quando li riapre li inchioda nei miei e mi sorride dolcemente, una sua mano va a posarsi sul mio fianco mentre l'altra mi accarezza la guancia. Io trattengo il respiro mentre i nostri volti si fanno sempre più vicini...

< Kirino! Kimura! Eccovi, venite che abbiamo ordinato da bere > mi sento afferrare per una spalla da uno dei ragazzi del gruppo e Kirino inizia a ridacchiare

< Andiamo, devi assolutamente assaggiare il mio drink preferito! > mi urla e ci avviamo verso il tavolo, ormai il mio cuore ha cambiato posizione e si è spostato stabilmente nella mia gola. Arrivati al tavolo ci sediamo e ci portano degli enormi bicchieri con cannucce colorate, io lo guardo curioso, non sarà mica alcolico vero? Poggio le labbra sulla cannuccia e ne succhio un goccio, è...è...è buonissimo! Sa di frutta! In pochi minuti me ne bevo quasi la metà e Kirino mi guarda divertito

< Eih vacci piano con questo! > mi dice ridendo e con un gesto gentile me lo toglie dalle mani

< Costano l'ira di Dio, ti consiglio di fartelo bastare per tutta la serata > aggiunge ed io annuisco

< Lascialo bere in pace! Tanto oggi offro io. > sento dire ad un ragazzo molto più grande di noi, dev'essere stato lui a comprare i drink visto che è uno dei pochi maggiorenni del gruppo, io gli sorrido e lo ringrazio, poi vengo nuovamente trascinato in pista

< Non era alcolico il drink vero? > chiedo a Kirino mentre ci avviamo nuovamente in mezzo alla pista, prima mi vergognavo di chiederlo davanti a tutti gli altri, lui si gira divertito verso di me

< Non eccessivamente > mi risponde, cavolo...ho appena bevuto il mio primo drink alcolico! Speriamo solo che non mi abbia fatto ubriacare, se lo avessi saputo prima mi sarei trattenuto dal berne così velocemente quasi metà. Ma pazienza, quel che è fatto è fatto! Torno a scatenarmi in pista accanto al mio amico e torniamo presto a strusciarci l'uno contro l'altro, mi accorgo presto che la mia inibizione sta andando a farsi benedire, molto probabilmente per via dell'alchool bevuto poco fa, in fondo non ci sono abituato ed anche se era una gradazione bassa mi sono ubriacato lo stesso! Così mi ritrovo presto ad avvinghiarmi al mio compagno di ballo, che dal canto suo non è che si stia proprio fermo, continua a strusciarsi a me e a far combaciare i nostri corpi, con le mani mi accarezza le braccia, la schiena e i capelli. Ho perso il conto del tempo, sono tremendamente accaldato e la vicinanza di Kirino non mi aiuta di certo, dopo un po' sento le sue labbra posarsi sulla mia clavicola e arrossisco, ma non mi stacco da lui, anzi con le mani vado a stringergli le braccia attirandolo ancora di più verso di me, lui continua a stamparmi diversi baci sul collo, poi sale e me ne stampa uno sul mento e i suoi occhi catturano i miei per la seconda volta questa sera, mi sorride ed io ricambio. Poi con estrema lentezza mi poggia una mano dietro la nuca ed avvicina il suo volto al mio facendo combaciare le nostre labbra ed attirandomi in un profondo bacio. Sento la sua lingua premermi sulle labbra per entrare, così dischiudo la bocca e subito lui la intreccia con la mia, mi sento girare la testa e mi aggrappo forte a lui

< Non mi sento bene >dico quando ci stacchiamo,mi gira parecchio la testa e sento di stare per vomitare...lui mi guarda preoccupato e mi trascina velocemente verso il tavolo dove recupera il mio giacchetto ed il suo e mi trascina fuori, poco prima di uscire lo vedo parlare con sua cugina. Una volta fuori mi chiudo nel giacchetto e lo seguo fino ad un piccolo parco lì vicino, mi butto su una panchina ed inspiro l'aria fresca cercando di regolarizzare il battito e di ritrovare lucidità. Kirino subito si siede accanto a me e mi sorride

< Era la prima volta che bevevi eh? > mi chiede gentilmente spostandomi una ciocca di capelli dalla fronte, io sorrido e chiudo gli occhi

< Come l'hai capito? > chiedo ridacchiando

< Non è difficile da intuire, visto anche che non sei mai venuto in discoteca. Mi dispiace che non ti ho avvertito che erano alcolici > mi dice preoccupato ed io apro gli occhi per guardarlo

< Tranquillo. Sono felice di aver assaggiato quel drink, era veramente buono > dico sorridendo e lui ricambia. Rimaniamo seduti sulla panchina in silenzio per diversi minuti ed io chiudo nuovamente gli occhi, mi fischiano le orecchie per via del volume alto della musica e mi fanno male le gambe per il troppo movimento che non sono abituato a fare.

< Vuoi tornare a casa? > mi chiede dopo un po' ed io scuoto la testa

< Vuoi tornare dentro? > continua ed io scuoto nuovamente la testa

< Stiamo quì se non ti dispiace > gli dico e gli prendo la mano stringendogliela leggermente

< Certo che non mi dispiace > mi sussurra, poi lentamente di riavvicina a me e torna a baciarmi. Ci baciamo a lungo ed io inspiro il suo profumo mentre le mie mani stringono le sue, quando ci stacchiamo siamo entrambi leggermente ansimanti

< Per rispondere alla tua domanda dell'altro giorno...a me piacciono i ragazzi. E mi piaci tu > mi dice ed io non posso impedirmi di farmi arrivare il sorriso da un orecchio all'altro

< Anche tu mi piaci Kirino > gli dico e torno a baciarlo, la mia mente già annebbiata dall'alchool, dall'adrenalina della serata e dall'amore che provo verso questo ragazzo smette infine di funzionare e di pensare, così smetto finalmente di preoccuparmi del fatto che si sono fatte le 24:00 ed io sono ancora fuori casa. Kirino inizia ad accarezzarmi i capelli mentre approfondisce sempre più quel bacio e lentamente si sposta a cavalcioni sulle mie gambe azzerando la distanza tra i nostri corpi, le mie mani iniziano ad accarezzargli la schiena intrufolandosi sotto la stoffa della sua maglietta verde e lo sento mugolare di piacere. Quando ci stacchiamo lui sospira e poggia la testa sulla mia spalla andando a solleticarmi il collo con il suo respiro irregolare

< Sai, non avrei mai pensato di innamorarmi così tanto di qualcuno > gli sento dire

< Neanche io > gli rispondo, io non mi ero mai nemmeno immaginato che mi sarei mai innamorato! Ero convinto che avrei sposato una ragazza scelta dai miei genitori e basta, condannato ad una vita senza amore e senza amici.

< Ti amo Kimura > mi dice ed io non posso non impedirmi di sentirmi male, non ama Shindou...lui ama Kimura...se continuiamo questa relazione dovrò svelargli chi sono prima o poi..ma non adesso, adesso voglio solo godermi questo momento con lui! Più avanti se le cose tra di noi proseguiranno deciderò il da farsi.

< Ti amo anche io Kirino > gli sussurro e lui torna a baciarmi appassionatamente.

< Torniamo a casa? > mi chiede un altra volta, ma stavolta capisco che vuole farlo per poter spingersi oltre con me...da qualche minuto sento la sua erezione premere contro la mia

< Ok > e ci alziamo avviandoci mano nella mano verso casa.

 

 

Angolino dell'autrice

e le cose tra i due stanno iniziando a farsi serie! Kirino l'ho dipinto come una fantastica troietta da discoteca e mi sono beccata i peggio insulti da parte della mia amica XD (però è fantastico Kirino disinibito che ci prova spudoratamente con Shindou a mio parere U_U)

spero vi sia piaciuto

fatemi sapere cosa ne pensate

bacio <3

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Capitolo 6
*** la sua camera ***


Ci mettiamo mezz'ora a tornare a casa perchè nel corso del tragitto ci siamo fermati parecchie volte per baciarci, in questo momento non abbiamo ancora varcato il cancello ed io sono premuto contro il corpo di Kirino, schiacciato contro il muro, e stiamo intrecciando per l'ennesima volta le nostre lingue. Ci stacchiamo ed io sento che potrei morire per l'agitazione, con molta probabilità quando entreremo in casa avrò il mio primo rapporto... Questa è la serata delle prime volte insomma...

< Andiamo? > mi chiede ed io annuisco, poi mi lascio condurre attraverso l'entrata secondaria fino alla sua camera. Quando entriamo lui va un attimo al bagno ed io vago con lo sguardo per la stanza, è molto semplice con solo due letti (chissà perchè due...), un armadio ed una piccola scrivania sulla quale sono poggiate alcune cornici con delle foto, una è di sua madre molto probabilmente, mentre nell'altra ci sono dei ragazzi tra cui riconosco alcuni di quelli che sono venuti con noi stasera.

< Eccomi quì > la sua voce mi fa sussultare e mi volto di scatto come se fossi stato sorpreso a fare qualcosa che non dovevo, lui mi sorride dolcemente. Si è slegato i capelli che adesso gli ricadono morbidi sulle spalle, ha le guance arrossate e sembra in imbarazzo. Mi avvicino lentamente a lui come in trance e riprendo a baciarlo, senza staccarci scivoliamo sul letto ed io mi ritrovo sdraiato sul suo corpo, pian piano approfondiamo sempre di più il bacio e istintivamente le mie mani si intrufolano nella sua maglietta andando ad accarezzargli il petto, lo sento gemere piano e poco dopo mi inizia a torturare il lobo dell'orecchio con la lingua. Le sue gambe vanno ad intrecciarsi dietro al mio sedere facendo combaciare i nostri bacini ed il mio respiro accelera considerevolmente mentre sento la sua erezione strusciare contro la mia.

< Ti voglio Kimura > mi sussurra all'orecchio ed io avvampo vistosamente

< A-anch'io > gli sussurro di rimando, lui con un gesto gentile mi fa alzare dal suo corpo e mi fa mettere in ginocchio, poi mi sfila lentamente la maglietta e mi osserva il petto avventandocisi poco dopo ed andandomi a stuzzicare un capezzolo con la lingua. Inizio a gemere e infilo una mano nei suoi capelli mentre lui inizia a passare la lingua sulla mia pancia e con le mani inizia ad abbassarmi lentamente i jeans e i boxer. Quando la sua discesa si arresta in mezzo alle mie gambe non riesco a trattenere un forte gemito e gli tiro leggermente i capelli.

< K-Kirino > sussurro mentre la sua lingua inizia a torturarmi lentamente ed io sento che potrei impazzire, le mie mani rimangono sulla sua testa per tutto il tempo e gli stringo forte i capelli mentre arrivo al culmine urlando di piacere. Lui si alza e mi sorride mentre io cerco di riprendere fiato, poi con un sorriso malizioso mi avvicino a lui e lo bacio iniziando a spogliarlo a mia volta e stampandogli baci ovunque, soprattutto sul petto. Poi lo faccio sdraiare sul letto e gli riservo lo stesso trattamento che lui ha riservato a me, solo che mentre lo sto facendo lui mi afferra il polso e cerca di farmi capire che dovrei fare qualcosa con le dita...ma cosa?

< Kirino, non ho idea di cosa devo fare > gli dico imbarazzato e lui ridacchia

< Giusto, mi sono scordato che tu non ne hai mai parlato con nessuno > mi dice, poi mi spiega cosa devo fare ed io sento il cuore esplodermi...devo prepararlo con le dita..ok!

< Sii delicato, dicono che faccia male la prima volta > mi sussurra poco prima che io infili un dito dentro di lui ed io mi blocco per un istante, quindi anche per lui è la prima volta!

< Sarò delicatissimo > gli dico e lentamente inizio ad infilare il primo dito, subito lui mugola infastidito ed io mi affretto a baciarlo. Al primo dito ne aggiungo altri due, il tutto con una lentezza incredibile e stando molto attento ad ogni sua reazione, non ho intenzione di fargli provare nemmeno il minimo dolore!

< Credo che possa bastare così > mi sussurra dopo diversi minuti ed io capisco che è finalmente arrivato il momento...mi posiziono per bene tra le sue gambe e lo guardo negli occhi rimanendo inebetito per un momento dalla sua bellezza. Kirino stringe gli occhi e mi afferra le spalle mentre inizio ad entrare dentro di lui cercando di farlo procurandogli meno dolore possibile

< Aih > sussurra ed io mi blocco un istante per poi ricominciare a muovermi, lui si morde forte il labbro e serra la presa sulle mie spalle, mi sento in colpa ad essere la causa del suo dolore

< Vuoi che mi fermo? > gli chiedo preoccupato quando vedo una lacrima scendergli sulla guancia, lui scuote vigorosamente la testa

< Tranquillo, dicono che è normale provare così tanto dolore la prima volta, ma dopo un po' mi dovrei abituare > mi dice sorridendo. Finalmente sono totalmente dentro di lui e mi fermo per dargli la possibilità di abituarsi e di rilassare i muscoli, ma dopo un po' non riesco più a resistere ed inizio a muovermi lentamente strappandogli e strappandomi un sonoro gemito, solo dopo qualche spinta Kirino sembra essersi dimenticato totalmente del dolore ed ha iniziato a gemere incontrollato abbandonando le braccia sul cuscino e chiudendo gli occhi

< Kimura...lì > mi dice dopo qualche minuto ed io inizio a dare spinte sempre più forti proprio dove mi ha detto facendolo urlare. Dopo qualche minuto arriva al culmine ed io lo seguo subito dopo per poi accasciarmi accanto a lui sul letto, non facciamo nemmeno in tempo a dirci qualcosa che cadiamo entrambi in un sonno profondo abbracciati l'uno all'altro.

< Kimura? > questa non è la voce della mia balia...

< Kimura? > qualcuno mi sta scuotendo per un braccio, apro lentamente un occhio e mi guardo intorno spaesato, il volto di Kirino entra nel mio campo visivo pochi secondi dopo.

< Buon giorno, mi dispiace svegliarti così presto ma io devo andare a lavoro > mi dice ed io scatto a sedere

< Che ore sono? > chiedo preoccupato

< Le 5:30 > e mi rilasso un po', ho ancora un ora prima che la balia venga in camera mia. Noto che Kirino è già vestito e mi sta sorridendo radioso, io invece mi sento assonnato e tremendamente stanco, mi alzo e mi vesto velocemente accompagnandolo poi per il corridoio. Una volta arrivati alla porta che separa la casa con l'ala della servitù mi fermo e lo saluto con un lungo bacio

< Ci vediamo dopo > mi dice e corre via per andare a svolgere le sue mansioni, mentre io mi trascino in camera e mi infilo velocemente il pigiama nascondendo i vestiti indossati questa sera nell'armadio, poi mi getto sul letto riaddormentandomi di botto. Un' ora dopo vengo malamente svegliato dalla balia che mi scuote per una spalla, non ha niente a che vedere con la sveglia che mi ha dato Kirino...

< Signorino in piedi > mi ordina ed io mi alzo per andare a farmi una doccia, lì inizio a pensare a tutto quello che è successo ieri sera e mi sento troppo felice. Ho trasgredito le regole uscendone indenne e anzi, ci ho guadagnato una dichiarazione di Kirino, un suo bacio ed il suo corpo! E soprattutto ho guadagnato il suo amore, se non fossi andato ieri sera molto probabilmente tutto questo non sarebbe mai successo ed io non posso che compiacermi di aver trovato il coraggio di uscire. Finita la doccia vado a lezione, poi mangio, vado a lezione di pianoforte ed ho la mia ora libera. Non riesco a trovare Kirino però e scopro che è stato mandato nuovamente fuori a fare delle commissioni, chissà cosa va a comprare ogni volta. La sera ci troviamo come sempre nel corridoio, ma stavolta non stiamo seduti ognuno dal suo lato e passiamo parecchio del nostro tempo a baciarci appassionatamente, tanto che quando torno in camera mia e mi guardo allo specchio noto che ho le labbra rosso sangue per tutti i morsetti che ci ho ricevuto e per il lungo contatto con le labbra di Kirino.

Sento di essere ad un passo per toccare il cielo con un dito.

 

 

Angolino dell'autrice

eeeeeeeeeeee ecco che hanno anche copulato, con me non si scampa a questo destino U_U

spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci stiamo avvicinando sempre di più alla catastrofe, ovvero quando Kirino scoprirà che Kimura non è altri che Shindou, chissà come reagirà!

Fatemi sapere cosa ne pensate,

bacio

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Capitolo 7
*** Festa a sorpresa ***


Ormai baciarmi con Kirino è diventato una necessità, spesso e volentieri arrivo con qualche minuto di ritardo alle lezioni per essere andato a cercare Kirino in giro per casa solamente per stampargli un bacio sulle labbra.

< Tu sei matto > mi dice ridendo ogni volta che io lo blocco e lo bacio per poi scappare via urlando < Sono in ritardo! >. E' diventato come un nostro gioco ed io sento di amarlo ogni giorno di più e continuo a ripetermi che dovrò dirgli chi sono veramente prima o poi. Magari dicendogli chi sono potrei anche chiedergli di smettere di lavorare o farlo diventare il mio cameriere personale così che potremmo passare molto più tempo insieme, ma la paura di essere rifiutato una volta scoperto chi sono mi blocca e non riesco proprio a dirgli la verità.

< Mi dici cosa vai a comprare ogni volta per conto dei miei geni...dei padroni? > gli chiedo una delle tante sere che ci vediamo, lui mi sorride

< Sto andando a prenotare le varie cose per la festa del signorino > mi risponde, festa? Quale festa? Io non ne so nulla!

< Una festa per il signorino? > chiedo e lui si mette un dito davanti alle labbra

< Si, ma non devi dirgli nulla. È una sorpresa > mi dice facendomi l'occhiolino, i miei genitori che mi fanno una festa a sorpresa senza un motivo....dev'esserci qualcosa sotto!

< E per cosa è la festa? > chiedo curioso

< E' per fargli trovare la fidanzata, hanno invitato tutte le ragazze più belle e le faranno venire quì nella speranza che lui trovi quella che lo attira e ci si fidanzi > mi dice ed io per poco non mi strozzo con la saliva, ma sono matti i miei genitori? Sospiro sconsolato

< Cosa c'è? > mi chiede preoccupato

< Niente, pensavo solo a quanto dev'essere brutto essere costretti a fidanzarsi o a trovare per forza una fidanzata > dico sconsolato

< Già, noi siamo proprio fortunati ad esserci trovati > mi dice dolcemente ed io mi sporgo dentro la porta per dargli l'ennesimo bacio, ma dopo quest'informazione mi sento nervoso così saluto il mio compagno e me ne vado in camera molto più presto del solito. Il giorno dopo a pranzo decido di parlare con mia madre

< Cos'è questa storia della festa per trovare una fidanzata? > le chiedo approfittando dell'assenza di mio padre, con lui nei paraggi non potrei azzardarmi ad usare questo tono, mia madre alza lo sguardo dalla sua tazzina di caffè e punta i suoi occhi nei miei

< Chi te l'ha detto? > mi chiede

< L'ho sentito in giro > ribatto incrociando le braccia

< Doveva essere una sorpresa, ma pazienza. Tra tre giorni verrannno quì tutte le figlie delle famiglie più ricche e facoltose del paese nella speranza che tu trovi quella giusta, in fondo hai quindici anni adesso e mi sembra anche l'ora che ti trovi una consorte > mi dice ed io stringo la bocca in un'espressione di disapprovazione

< E se io non volessi? > chiedo e lei mi guarda come se fossi uno sconosciuto piombato in casa in questo momento, non ho mai disubbidito ad un suo ordine

< Takuto, ultimamente sei strano. Sia il professore che l'istruttore di pianoforte mi dicono che sei meno attento e che arrivi spesso in ritardo. Io non so cosa ti stia prendendo ma vedi di tornare in fretta sui binari o giuro che ti spedisco in collegio > sbotta nervosa, ed ecco che torna fuori la storia del collegio! L'hanno usata per anni per convicermi a fare quello che volevano loro e per darmi prova che non scherzavano un estate mi ci hanno mandato per ben due mesi, facendomi passare l'estate più brutta della mia vita. Se ha ritirato fuori il discorso "collegio" vuol dire che ne hanno già parlato con mio padre...quindi meglio lasciar cadere quì il discorso e fare quello che dicono. Parteciperò alla festa, ma ignorerò palesemente tutte le ragazze e non ne sceglierò di sicuro una!

< Bene, ricordati che non ce lo voglio alla festa quel ragazzino dai capelli rosa. Sbattilo in cucina come l'altra volta > sbotto sentendomi nuovamente in colpa nei confronti di Kirino

< Va bene > mi risponde semplicemente mia madre ed io mi alzo da tavola senza nemmeno salutare e dirigendomi verso le mie lezioni. Nell'ora libera sono costretto a stare con mia madre che ha chiamato un sarto per decidere cosa indosserò alla festa così non vedo Kirino e arrivati alla sera mi accorgo di quanto sia pesante non vederlo per un intera giornata.

< Ciao > lo saluto stampandogli subito un bacio sulle labbra, lui mi sorride ma sembra triste

< E' successo qualcosa? > gli chiedo e lui sospira

< Sembra che il padroncino mi abbia preso in antipatia > mi dice ed il cuore inizia subito ad accellerare i battiti

< Perchè lo dici? > chiedo preoccupato

< Perchè ogni volta che c'è una festa da l'ordine diretto che io stia in cucina. Insomma, non mi ha nemmeno mai visto e dice non vuole che mi vedano alla sua festa perchè sono troppo effemminato per i suoi gusti..che stronzo! > mi dice nervoso ed io spalanco gli occhi, sono andati veramente a riferirgli le mie esatte parole?

< Ma no dai, vedrai che avranno capito male > provo a dire e lui sorride ironico

< Me l'ha detto il cameriere che porta il pranzo ai signori. L'ha sentito con le sue orecchie > mi dice ed io mi do dello stupido, avrei dovuto immaginarlo che dicendo quella cosa davanti ad un cameriere l'avrei sicuramente fatta arrivare alle orecchie di Kirino...

< Bè, per me non sei per niente effemminato. Anzi, sei il ragazzo più bello che io abbia mai visto > gli sussurro baciandogli il collo, lui mi sorride e si getta all'indietro trascinandomi con lui sul pavimento ed iniziando a baciarmi appassionatamente.

< Per fortuna che ho te > mi sussurra, la sua voce è carica di desiderio e mi accorgo anche io di essermi eccitato, in fondo è parecchio che non abbiamo un rapporto. Dopo la prima volta che l'abbiamo fatto abbiamo avuto solo un altra occasione ed è stata una sveltina nel bagno di servizio mentre lui lo stava pulendo. Avevo anche pensato di passare le notti insieme nella sua camera, ma ho scoperto che non dorme da solo, ma con un altro ragazzo e quindi la cosa è impossibile (quella sera in cui lo abbiamo fatto è andato a dormire in un altra stanza per lasciarci soli sotto richiesta di Kirino) e quando mi ha proposto di passare le notti da me mi sono inventato di avere anche io un compagno di stanza, non posso mica portarlo nella mia vera camera! Sono steso sul pavimento con il suo corpo sotto di me e continuo a ripetermi che non è il luogo per eccitarsi, ma non riesco a staccarmi da lui. Intreccio la mia lingua con la sua e le mie mani vanno ad accarezzargli i fianchi alzandogli leggermente la maglietta

< Ti voglio > mi sussurra ed io perdo totalmente la testa, velocemente infilo una mano nei suoi pantaloni e inizio a prepararlo con le dita, lui inizia a mugolare piano mordendosi il labbro per non fare troppi versi mentre io vado a lasciargli vistosi segni rossi sul collo e sulla clavicola. Lo preparo velocemente arrivando fino a tre dita, dopo di che mi sbottono i pantaloni, ma senza abbassarmeli e gli tiro giù quanto basta i suoi boxer, lo faccio poi girare di schiena e poggio le mani sul freddo pavimento. Lo penetro lentamente, ma con il rischio di essere scoperti vado più velocemente rispetto alle altre due volte, lo sento fremere sotto di me e lo vedo portarsi le mani alla bocca. Entro totalmente dentro di lui e gli accarezzo piano una coscia baciandogli dietro l'orecchio

< Ti amo > gli sussurro e inizio a dare spinte sempre più vigorose andandomi a mordere forte il labbro per non urlare tutto il mio piacere, Kirino si preme ancora di più le mani sulla bocca e lo sento urlare nonostante il suono sia attutito dalle mani, dopo poche e decise spinte arrivo al culmine e lui subito dopo di me. Ci alziamo velocemente dal pavimento e ci ricomponiamo, lui mi guarda imbarazzato e ridacchia

< Mio Dio...> sussurra divertito e si copre la faccia con le mani arrossendo vistosamente, anche io sono arrossito e sento il cuore rimbombarmi nelle orecchie, abbiamo corso proprio un bel rischio. Già me lo immagino, la mia balia che mi scopriva a scoparmi il tuttofare della casa nel corridoio fuori dall'orario in cui non mi è consentito uscire dalla mia stanza...questo si che sarebbe stato un biglietto diretto di sola andata per il collegio! Rimaniamo un altro po' a chiaccherare e ci diamo la buona notte. Il giorno della festa "a sorpresa" non riesco ad incontrare Kirino e la sera non posso andare al nostro solito appuntamento visto che la festa durerà fino a tardi, praticamente starò un giorno e mezzo senza di lui...non ce la posso fare! Nel corso del party mi vengono presentate praticamente un centinaio di ragazze che io ignoro palesemente facendole infuriare, tutti però credono che io abbia già adocchiato la ragazza dei miei sogni ed è per questo che non mi filo per niente le altre ragazze ed io glielo lascio credere. Quando questa notizia arriva alle orecchie di mia madre la vedo sorridere compiaciuta e farmi l'occhiolino, io le sorrido da lontano lasciandola crogiolare nei suoi sogni e continuo a sorseggiare il mio bicchiere d'aranciata. Anche stasera suono il pianoforte diverse volte e ne sono felice, se suono nessuno viene ad importunarmi. Sono nel bel mezzo di una discussione sull'importanza dell'allenamento al pianoforte quando con la coda dell'occhio noto Kirino nascosto dietro un cespuglio e mi affretto a congedarmi per correre nella sua direzione. Lui sembra non essersi accorto di me perchè quando mi avvicino sussulta e si porta la mano sul cuore

< Kimura, sei tu! Mi hai fatto prendere un infarto! > mi dice spaventato, io sono agitatissimo!

< Che ci fai quì? > gli chiedo nervoso

< Volevo vederlo, questo fantomatico signorino...> mi dice ed io spalanco gli occhi, se mi avesse visto suonare sarebbe stata la fine!

< Va via subito, se ti vedono quì ti cacciano sedutastante! Ti si vede, io mi sono accorto di te! > sbotto e lui mette il broncio

< E va bene, a domani > mi dice e schizza via, io continuo a fissare il punto da dove è sparito, l'ho scampata bella! Se mi avesse visto con i miei genitori, o mentre facevano il discorso o mentre suonavo...non ci voglio nemmeno pensare! La serata continua tranquilla nonostante io stia costantemente in allerta e continui a guardare tra i cespugli per vedere se Kirino non sia tornato. Per fortuna non mi sembra di averlo più visto e finalmente la serata finisce, passo diversi minuti a salutare tutti e mi fiondo immediatamente in camera mia per evitarmi domande da parte dei miei genitori. Mi metto il pigiama e mi getto sul letto sentendomi stranamente agitato, decido che devo assolutamente confessare a Kirino chi sono in realtà, non posso andare avanti così...

 

 

Angolino dell'autrice

Shindou l'ha scampata bella! Ma avrà veramente il coraggio di confessare a Kirino il suo segreto? O la paura di essere rifiutato glielo impedirà?

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate

bacio

 

Ps (piccolo avviso dalla micchan depressa) : la mia autostima dopo diverse critiche verso le mie fan fiction è andata a farsi benedire..quindi debbo darvi una "brutta notizia" (per alcuni è una buona notizia), dopo aver concluso questa e le altre fan fiction in continuazione non credo posterò cose nuove almeno per un bel po'.... (si, sono parecchio influenzabile e se qualcuno mi critica non riesco a passarci sopra...la mia autostima è talmente poca che basta un niente per ucciderla..).

Anche i miei aggiornamenti saranno u po' più lenti perchè non riesco più a scrivere (appena inizio mi torna in mente quello che mi è stato detto, ovvero che sono ripetitiva e noiosa e mi blocco... ç_ç ) i'm really sorry!

So che la cosa non frega a nessuno, ma volevo comunque avvertirvi.

Ri-bacio <3

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Capitolo 8
*** Confessioni mancate ***


Il giorno seguente mi sveglio male, l'agitazione di ieri non è sparita e mi sento male per la mia decisione di confessare a Kirino chi sono veramente. Ho deciso che glielo dirò stasera, ma sono terrorizzato da una sua reazione...però continuo a ripetermi che non posso tacerglielo per sempre anche perchè prima o poi lo verrà a scoprire! Mi alzo e la giornata procede come al solito, nell'ora libera scopro che Kirino è stato mandato a mettere a posto l'argenteria usata ieri alla festa, così mi avvio velocemente da lui e lo trovo piegato a novanta per sistemare le forchette nel cassetto più basso del mobile, mi avvicino furtivo e gli do una leggera pacca sul sedere, lui scatta in piedi e fa un urletto molto poco maschile facendomi ridacchiare

< Kimura! Possibile che solo tu abbia la capacità di farmi prendere gli infarti a questo modo? > sbotta mettendosi una mano sul cuore ed io continuo a ridere

< Scusa > gli dico e mi avvento sulle sue labbra, lui ricambia il bacio e quando si stacca mi guarda male, ma è divertito

< Fammi lavorare Kimura che ho tante di quelle cose da fare oggi. Dopo la festa c'è da mettere a posto tutto il giardino, l'argenteria, fare il bucato delle tovaglie e dei tovaglioli, dividere la spazzatura...> inizia ad elencarmi tutto quello che bisogna fare

< E devi fare tutto tu? > chiedo poggiandomi contro un tavolino

< No, ma devo dare una mano agli altri. Invece all'argenteria devo pensarci tutto da solo > mi dice sventolando una forchetta lucida e sbuffando. Dev'essere un lavoro esasperante, deve sistemare una per una le varie posate negli appositi cassetti e sono decine e decine tra forchette, cucchiai e cortelli

< Vuoi una mano? > gli chiedo e lui declina l'offerta

< Com'è stata la festa ieri? > mi chiede ed io inizio a dirgli com'è stata la serata

< Devono esserci state veramente tante ragazze > mi dice

< Ha scelto quella che diventerà la futura signora Shindou? > chiede divertito, la futura signora Shindou....oh Kirino per quanto mi riguarda io voglio passare la mia vita con te....

< Sembra di no > gli rispondo e lui mi guarda sorpreso

< Tra tutte quelle belle ragazze non ne ha scelta nemmeno una? Non è che è gay anche lui? > mi chiede ridendo ed io scoppio a ridere

< Bè, può darsi > gli dico senza riuscire a smettere di ridere, poi rimaniamo entrambi in silenzio e Kirino inizia a canticchiare, lo osservo mentre ripone con cura le varie posate nel cassetto. Il mio sguardo segue la linea della sua schiena piegata fino ad arrivare all'attaccatura delle natiche e mi blocco a guardare la rotondità del suo sedere, i pantaloni attillati gli aderiscono alle gambe rendendolo sexy all'inverosimile. Il suo viso è concentrato e osservo il suo petto alzarsi ed abbassarsi ritmicamente ad ogni suo respiro, sta canticchiando la canzone che c'era in discoteca quando ci siamo baciati...sento la stoffa dei pantaloni iniziare a tirarmi e chiudo gli occhi tirando un lungo respiro, possibile che mi debba eccitare ogni volta che lo vedo? Ho ancora gli occhi chiusi e dopo un po' sento il silenzio, Kirino ha smesso di canticchiare e non sento più il rumore delle posate poggiate nel cassetto...Apro lentamente gli occhi e mi accorgo che il mio compagno ha gli occhi fissi in mezzo alle mie gambe e sta sorridendo imbarazzato

< Emh, scusa, è che sei così sexy > cerco di scusarmi e lui arrossisce leggermente

< Kimura....non sono cose da dire! > dice ridacchiando, io mi allontano immediatamente dal tavolino e lo raggiungo attirandolo nuovamente in un bacio, lui mi abbraccia forte e intrecciamo le nostre lingue. Il mio corpo va a premere sul suo facendogli sbattere la schiena sul muro e lo blocco mentre con le mani inizio ad accarezzargli le cosce e le natiche

< Kimura...non quì, potrebbero vederci > mi sussurra mentre io vado a baciargli il collo passandoci sopra la lingua

< L'abbiamo fatto nel corridoio, non vedo perchè non quì > gli dico, non so perchè ma trasgredire le regole mi mette una scarica di adrenalina che mi piace da morire, anche il fatto di rischiare di essere scoperti mi piace da impazzire...Sarà perchè ho passato quindici anni senza sgarare nemmeno una volta, che adesso mi sto rifacendo di tutto quel tempo? Non mi importa poi molto del perchè, io so solo che voglio Kirino quì e subito così mi affretto a staccarmi da lui e vado a chiudere la porta a chiave

< Così non c'è pericolo che entri qualcuno > dico malizioso e lui mi sorride andandosi a mordere il labbro inferiore, cosa che sa che mi fa impazzire. Con pochi passi gli sono di nuovo davanti e gli alzo la maglietta andandogli a pizzicare un capezzolo con le dita, lui subito inizia a gemere piano e vedo il cavallo dei suoi pantaloni iniziare a gonfiarsi. Con l'altra mano vado ad abbassargli lentamente i pantaloni e i boxer, glieli lascio arrotolati sulle caviglie e torno a baciarlo, intanto lui ha infilato una mano nei miei boxer e mi sta strappando sonori gemiti. Dopo un lungo bacio lo prendo per un braccio e lo faccio mettere con la pancia e il petto poggiati sul grande tavolo dov'ero poggiato prima, lui volta la testa imbarazzato mentre gli stampo un bacio sulla natica e vado a prepararlo con le dita, andando avanti con i rapporti lo preparo sempre per meno tempo, soprattutto per il fatto che spesso non abbiamo molto tempo come adesso e quindi non posso perdere troppo tempo nella preparazione. Cerco comunque di essere sempre più delicato possibile, non voglio assolutamente che provi dolore! Una volta che lo ritengo pronto gli stampo un altro bacio in mezzo alle scapole ed inizio a penetrarlo lentamente, lo vedo stringere il bordo del tavolo mentre poggia la fronte sul legno e mugola di piacere. Le spinte da lente e leggere di fanno man mano sempre più veloci e decise e come sempre dobbiamo entrambi morderci le labbra per non urlare di piacere, dopo qualche minuto sento Kirino tremare e lo vedo stringere forte le mani attorno al bordo del tavolo, segno che sta per raggiungere il culmine così mi affretto ad aumentare l'intensità delle spinte

< N-Nh > è l'unico verso che esce dalla sua bocca poco prima di arrivare al culmine esattamente dopo di me, subito ci ricomponiamo ed io rigiro la chiave nella toppa senza smettere di sorridergli. Lui sospira imbarazzato

< Mi distrai dal lavoro caro Kimura, questa cosa non va bene > mi dice facendo il finto serio ed io gli do un bacio sulla tempia

< Mi dispiace > gli sussurro e lui scoppia a ridere

< Ora però devo veramente finire > mi dice e torna a concentrarsi sulle posate

< Tranquillo, tanto io devo andare. Ci vediamo stasera, ti amo > e gli stampo l'ennesimo bacio senza riuscire ad andarmene dalla stanza, rimango ad osservarlo poggiato allo stipite della porta, lui si volta e mi fissa

< Non dovevi andare? > mi chiede ed io annuisco, ma non mi muovo

< Vai o ti farai sgridare > ridacchia ed io esco finalmente dalla stanza, prego con tutto me stesso che stasera prenda bene la mia confessione perchè non so cosa farei se dovessi perderlo. Per il resto della giornata non presto attenzione a niente e quando viene finalmente il momento di rivedermi con Kirino mi sento le gambe pesanti e il respiro corto, lo trovo già in corridoio ad aspettarmi e si accorge subito che ho qualcosa di strano

< Qualcosa non va? > mi chiede mentre ci sediamo per terra sul corridoio

< Posso farti una domanda? > chiedo piano e lui si acciglia

< Certo. Lo sai che a me puoi dire tutto > mi dice e sento che si sta agitando

< Se scoprissi che una persona a cui vuoi molto bene ti ha mentito, come la prenderesti? > gli chiedo e lui mi guarda curioso

< Credo dipenda dalla bugia, su cosa dovrebbe aver mentito? > mi chiede

< Su chi è veramente > dico abbassando ancora di più la voce

< Nel senso che tipo è una persona cattiva e si è spacciata per buona? > continua la sua indagine

< No, tipo che è uno ricco sfondato ed importante e invece si è fatto passare per povero ed insignificante > la mia voce oramai è poco più di un sussurro

< Gli chiederei perchè l'ha fatto e dopo aver sentito le sue ragioni gli direi che è un deficente > mi dice ridacchiando, io lo guardo e mi accorgo di stare trattendendo il respiro

< Perchè me lo chiedi? > mi chiede poi ed io tiro un lungo respiro, è giunto il momento di confessargli chi sono in realtà!

< Kirino, io....> ma non riesco a finire la frase che una luce si accende in un corridoio vicino e noi due scattiamo in piedi

< Me lo dirai domani, ciao > mi dice e scappiamo entrambi nelle nostre camere. Quando io entro nella mia mi accorgo di avere le lacrime agli occhi per il nervoso, non sono riuscito a dirgli chi sono! Però le sue parole mi hanno un po' confortato, se gli dico che l'ho fatto per paura di essere rifiutato da lui e gli racconto dei miei anni di solitudine, di come vengo trattato da tutti sicuramente lui capirà. Domani chiarirò questa cosa e potremo finalmente amarci liberamente...

 

 

Angolino dell'autrice

ed ecco che proprio sul più bello Shindou viene interrotto nella sua confessione, quanto sono crudele con lui...in questa fan fiction il mio sadismo si è spostato tutto su di lui XD

mancano pochi capitoli alla fine, e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto (nel prossimo capitolo...che la tragedia abbia inizio! XD)

fatemi sapere cosa ne pensate

bacio <3

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Capitolo 9
*** Che la tragedia cominci! ***


La mattina seguente mi sveglio a fatica visto che sono riuscito a prendere sonno dopo quattro ore che sono rientrato in camera mia, tutta colpa dell'agitazione della mia confessione mancata. Mi alzo lentamente e mi dirigo in bagno assomigliando tanto ad uno zombie ambulante, la mia balia entra poco dopo

< Signorino, oggi i suoi genitori vorrebbero fare colazione con lei quindi deve scendere in sala da pranzo. La stanno aspettando lì > mi dice, ogni tanto ai miei genitori prendono questi istinti alla "siamo una famiglia felice" e vogliono fare colazione con me, così con gli occhi ancora impastati dal sonno mi dirigo verso la sala da pranzo dove do il buon giorno ai miei genitori e mi metto a mangiare svogliatamente un cornetto con la testa poggiata sulla mano. Ho chiuso gli occhi solo per un secondo e sobbalzo quando sento il rumore di piatti che si infrangono sul pavimento, ma quando apro gli occhi e vedo chi è stato a farli cadere ho un mancamento. Kirino è in piedi sulla porta, i piatti rotti ai suoi piedi e sul suo viso ha un espressione sconvolta, mio padre subito inizia a sgridarlo e una ragazza che era con lui cerca di difenderlo

< Lo scusi, è nuovo. Sta sostituendo il cameriere che oggi sta male. Lo scusi > inizia a dire e mio padre fa un gesto con la mano

< Pulite questo casino e fatelo tornare in cucina > sbotta, Kirino in tutto questo non si è mosso e i suoi occhi non si staccano dai miei, la ragazza lo scuote per un braccio ma lui la scansa con un gesto, io non so cosa fare. Ha capito che non sono chi dicevo di essere, e ora che faccio? Perchè diavolo doveva scoprirmi oggi e perchè ieri sono stato interrotto? La mia è proprio una sfortuna nera! Continuo a fissare il mio compagno che continua a stare in piedi, fermo immobile, davanti alla porta mentre la ragazza si affretta a pulire

< Bè, vuoi rimanere lì impalato per tutto il giorno? Sparisci! > gli urla mio padre e lui sembra riscuotersi ed uscire come da una sorta di trace, vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime che poco dopo iniziano a scivolargli sulle guance

< Mi scusi > dice piano, poi con un rapido gesto fa dietro front e corre fuori dalla sala

< Che casino che ha combinato, spero di non ritrovarmelo più tra i piedi e che abbiano il buon senso di lasciarlo in cucina. È quello il suo posto > borbotta mia madre ed io mi alzo di scatto

< Dove credi di andare? La colazione non è finita > mi dice nervoso mio padre, ma io non lo ascolto e corro fuori dalla sala cercando disperatamente Kirino. Nei corridoi non lo trovo e corro verso la cucina, una volta arrivato lì entro spalancando la porta e tutti si bloccano

< Shindou sama > e tutti si inchinano, io li ignoro e cerco Kirino con lo sguardo

< E' tornato quì il ragazzo con i capelli rosa? > chiedo ad un ragazzo, lui annuisce e mi indica la stanza dove l'avevo trovato a pelare le patate una delle prime volte che ci siamo parlati, percorro a grandi passi la cucina ed entro nella stanza, lì vedo Kirino accasciato sul tavolo con la testa tra le braccia, le sue spalle si muovono a singhiozzi, sta sicuramente piangendo. Accanto a lui c'è sua cugina che quando mi vede mi indirizza dapprima uno sguardo spaventato, ma poi i suoi occhi si induriscono e mi guarda arrabbiata

< Esci > le dico e vedo Kirino sussultare sentendo la mia voce, la ragazza però non sembra avere intenzione di obbedire

< Per favore, voglio parlare da solo con Kirino > le dico cercando di usare il tono più gentile che conosco, lei mette le braccia intorno alle spalle di Kirino e gli sussurra qualcosa, non riesco a sentire quello che gli dice, ma lo vedo annuire piano e lei si alza per uscire dalla stanza, quando mi passa vicino si blocca solo per un istante

< Non farlo soffrire per favore > mi sussurra, poi si chiude la porta alle spalle ed io rimango da solo con lui. Kirino non si volta e continua a tenere la testa nascosta tra le braccia, i suoi singhiozzi mi arrivano alle orecchie ed io sento che presto lo raggiungerò nel pianto

< Kirino...> inizio, ma mi blocco subito...cosa posso dirgli?

< Era questo che mi volevi dire ieri sera? > gli sento dire, la sua voce è poco più di un sussurro tanto che non sono sicuro che l'abbia detto veramente

< Si, ma ho un valido motivo per averti mentito così > dico e lui alza la testa di scatto voltandosi verso di me, ha gli occhi rossi e le guance imporporate. Il suo viso mostra tutta la sua tristezza e la sua delusione

< E qual'era questo motivo? Mi hai preso in giro tutto questo tempo...ti sarai divertito a vedere questo poveraccio concedersi totalmente a te vero? > mi dice riprendendo a piangere

< Certo che no Kirino! > gli urlo e sto per avvicinarmi quando lui mi blocca alzando una mano

< Deve essere stato stimolante per te vedere come la gente povera si divertiva, ne hai approfittato per divertirti un po' e quando poi ti saresti stufato ti sarebbe bastato buttarmi fuori dalla villa per togliermi dai piedi > continua mentre i singhiozzi si moltiplicano

< Assolutamente no! Io ti amo! Ti amo sul serio Kirino! > il mio tono si sta alzando sempre di più, lui mi guarda per qualche altro secondo, poi si nasconde il viso tra le mani

< Vattene via > mi urla ed io faccio un passo verso di lui

< Vai via, non ti voglio vedere mai più! > continua ad urlarmi, ma io non ho intenzione di uscire!

< No, voglio che mi ascolti > gli dico iniziando ad avvicinarmi, lui si alza dal tavolo e si preme contro la parete opposta portandosi le mani alle orecchie

< No, non ti voglio ascoltare! > urla ed io mi blocco in mezzo alla stanza, ieri aveva detto che avrebbe ascoltato perchè la persona aveva mentito... Kirino si accascia lentamente per terra poggiandosi sui talloni e continua a piangere disperato, io lo osservo e mi sento perso. Tutto questo sta accadendo perchè io non ho avuto il coraggio di confessargli chi ero una volta accertato che lui mi amava, ed ora lui l'ha scoperto nel peggiore dei modi ed è ovvio che non si fidi più di me..

< Kirino, non mi importa se non vuoi ascoltarmi, io ti spiegherò lo stesso perchè ti ho mentito > gli dico piano e mi siedo al tavolo mantenendo le distanze da lui, lo vedo spostare le mani dalle orecchie e poggiarle sulle ginocchia rimanendo in silenzio, è il suo modo per farmi capire che mi sta ascoltando

< Quando ci siamo incontrati per la prima volta, in realtà io ero scappato dalla mia lezione di pianoforte perchè era il mio compleanno e nessuno mi aveva fatto gli auguri, mi sentivo così triste e solo e quando mi hanno scoperto mi sono rifugiato nella prima porta che ho trovato aperta. Lì vi ho visti...così uniti e felici. Stavate tutti festeggiando il tuo compleanno e si vedeva che vi volevate bene, vi ho invidiato tanto. Ma mi rendeva anche felice il solo osservarvi e credo di essermi innamorato di te dal primo momento che ti ho visto. Il giorno seguente ti ho parlato e non mi è sembrato vero, ma quando mi hai chiesto chi ero sono entrato nel panico, se ti avessi detto che ero il figlio del padrone tu avresti iniziato a trattarmi come facevano tutti, ovvero con un totale distacco. I miei genitori non mi hanno mai dimostrato un briciolo d'amore e con gli inservienti lo sai che non posso parlare...tu eri l'unico che mi aveva trattato in quel modo così gentile, che mi aveva sorriso a quel modo ed io non volevo perderlo! Così mi sono inventato questa mia nuova identità, mi sono detto molte volte che avrei dovuto dirti la verità, ma la paura di perderti era troppa così ho lasciato passare il tempo. Ieri te lo avrei confessato, ma siamo stati interrotti...comunque ho fatto tutto questo solo per amore e per paura di perderti, di perdere il tuo sorriso > dico e Kirino nemmeno mi guarda, sta continuando silenziosamente a piangere e si è chiuso in un ostinato mutismo

< Ti prego, non voglio perderti > dico e sento la prima lacrima solleticarmi la guancia, la asciugo con la manica, ma non riesco a bloccare i singhiozzi. Rimaniamo per diversi minuti a piangere entrambi, io sulla sedia e lui accucciato sul pavimento

< Pensi davvero che io sia effemminato? > gli sento borbottare dopo un po', alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi tristi, immediatamente scuoto la testa

< Lo dicevo come scusa per non farti partecipare alle mie feste. Se fossi venuto mi avresti scoperto > gli dico e accenno un sorriso, anche lui mi sorride teneramente

< Mi ami veramente? > continua ed io lo guardo dolcemente

< Per te rinuncerei a tutto > e mi alzo per andare da lui, mi accuccio di fronte a lui e gli prendo le mani

< Mi dispiace di non averti detto prima la verità e che per colpa mia tu abbia sofferto tanto > gli dico stringendogliele e lui mi sorride

< Ti amo > mi sussurra ed io lo bacio, proprio in quel momento la porta si spalanca ed entra la mia balia, la vedo fare un espressione mista tra orrore e schifo, non so quale delle due prevalga sull'altra. Io mi alzo velocemente e mi metto davanti al corpo di Kirino come per proteggerlo

< Non ci credo, signorino.... ecco perchè ultimamente era così strano... venga via da quì immediatamente > mi dice e si avvicina per prendermi per un braccio

< Se lo venisse a sapere suo padre...> inizia, ma io con un gesto della mano scanso la sua presa

< Ora basta! Lasciatemi in pace! Io amo questo ragazzo e non vi dovete mettere in mezzo > le urlo e lei sembra sconvolta

< Non potete averlo detto! Voi siete un ragazzo, dovete fidanzarvi con una ragazza! > mi urla isterica ed io la guardo male

< Non è vero! Ora vai via! > urlo e vedo tutti gli inservienti affacciati alla porta che ci guardano, la cugina di Kirino ha un espressione preoccupatissima sul viso, deve essere preoccupata che succeda qualcosa a suo cugino, ma non si deve preoccupare da oggi in poi mi occuperò io di lui!

< VA VIA! > urlo con tutto il fiato che ho, ma lei riesce ad afferrarmi per un braccio e inizia a trascinarmi fuori dalla cucina

< Ora basta, smettetela con queste sciocchezze o sarò costretta a parlarne ai vostri genitori > mi dice nervosa e io cerco di liberarmi dalla sua presa, ma non riesco a fare nulla contro questo donnone enorme

< No! Kirino! > urlo guardando disperato il mio compagno, che è stato raggiunto dal cuoco che lo sta trattendo per le spalle

< Tu vedi di non farti più vedere o finisci male > gli urla la mia balia poco prima di trascinarmi fuori dalla cucina, l'ultima cosa che vedo sono gli occhi spaventati di Kirino.

< Lasciami andare > continuo ad urlare mentre siamo in corridoio, lei mi trascina fino alla mia camera e mi fa cadere malamente sul letto

< Signorino, mi dica che non è gay! > mi dice chiudendosi la porta alle spalle, io oramai ho il viso totalmente rigato dalle lacrime

< Non sono affari tuoi! Ora spostati e fammi tornare da Kirino > le urlo cercando di superare il suo corpo che si è posizionato davanti alla porta, ma lei mi blocca per le spalle

< Se le cose stanno così mi vedo costretta a parlarne con i suoi genitori. Mi dispiace, ma lo faccio per il suo bene > e detto questo esce dalla camera prendendo la chiave e chiudendomici dentro, io subito inizio a sbatterci i piedi e le mani sopra e tento di aprirla a forza

< Fammi uscire da quì > urlo a pieni polmoni, ma è tutto inutile...la mia vita è finita, non vedrò mai più Kirino che verrà cacciato per colpa mia...Mi getto sul letto ed inizio a singhiozzare forte, non è possibile che vada a finire così!

 

 

Angolino dell'autrice

ho staccato proprio sul più bello > < (ricordate che con me c'è sempre il lieto fine quindi non temete!) L'importante è che Kirino e Shindou si sono chiariti e finalmente Shindou ha detto la verità :) (scoppia in lacrime e corre a scrivere gli ultimi capitoli dandosi frustate da sola..) Fatemi sapere cosa ne pensate, spero che vi sia piaciuto ^_^

bacio

 

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Capitolo 10
*** Lui è dove deve stare, molto lontano da te ***


Non ho idea da quanto tempo sono quì a piangere sul letto, so solo che mi fa malissimo la testa e gli occhi mi bruciano da morire, ho continuato ad urlare fino a che non mi ha bruciato la gola, poi ho capito che è tutto inutile ed ho rinunciato limitandomi a rimanere immobile sul letto. Sento la serratura della porta scattare e mi tiro immediatamente a sedere, mia madre entra con un espressione ferita sulla faccia e si viene a sedere sul mio letto

< Sono riuscita a convincere tuo padre a non salire, Takuto ci hai profondamente deluso > mi dice, com'è possibile deludere qualcuno semplicemente innamorandosi?

< Dov'è Kirino? > le chiedo

< E' dove deve stare, molto lontano da te > mi risponde seria, l'hanno cacciato!

< No, mamma non potete cacciarlo per colpa mia! > le urlo e lei mi zittisce con un gesto della mano

< Non lo abbiamo buttato fuori semplicemente perchè altrimenti rischieremmo una vertenza da parte dei parenti e non ce lo possiamo permettere, chissà cosa direbbero i vicini. Ma l'abbiamo confinato alle mansioni più degradanti nella speranza che se ne vada da solo. Tanto tu sarai parecchio lontano da quì per poter subire ancora la sua influenza negativa. L'ho sempre detto io che quel ragazzo non avrebbe portato niente di buono da quando ha messo piede in questa casa > mi dice ed io spalanco gli occhi, sono proprio senza cuore i miei genitori!

< Comunque tu partirai per il collegio domani stesso e ci starai il tempo necessario a capire il tuo errore e qual'è la normalità delle cose. E spero che quando tornerai sarai di nuovo il Takuto che conosciamo > il "Takuto che conosciamo"...loro non mi hanno mai conosciuto veramente, non si sono mai interessati a me

< Vi odio > gli dico tra i denti, ma lei non si scompone minimamente

< Lo facciamo solo per il tuo bene > e detto questo si alza ed esce dalla camera lasciandomi solo, ma non chiude la porta a chiave, evidentemente è convinta che io obbedirò e me ne starò calmo, ma non sarà così! Prendo uno zaino e ci infilo dentro poche cose essenziali e schizzo nel corridoio, poi mi dirigo velocemente verso la camera di Kirino e per fortuna lo trovo lì, non appena mi vede scatta in piedi e corre ad abbracciarmi, io lo stringo forte a me.

< Kirino, scappa con me > gli dico e lui mi guarda sconvolto

< Cosa? E dove vorresti andare? Shindou non hai soldi! E poi sei minorenne ti sguinzaglierebbero appresso la polizia! > mi dice

< Kirino, vogliono mandarmi in collegio, ci vogliono separare! Io non lo accetto, vieni con me! > e lo trascino per un polso, mentre corriamo lui continua a cercare di dissuadermi, ma non accenna a fermarsi continuando a corrermi accanto. Arriviamo alla porta secondaria e la spalanco fiondandomi nel giardino, Kirino mi tiene la mano e aumentiamo la velocità. Ma la nostra fuga però non va molto lontano, il cancello è chiuso a chiave e non c'è modo di scavalcarlo, gli tiro un calcio e inizio a mandare maledizioni verso i miei genitori. Kirino mi mette una mano sulla spalla per calmarmi

< Shindou, basta > mi dice dolcemente ed io mi volto a guardarlo con le lacrime agli occhi

< Ma non può essere finita quì! Non voglio separarmi da te > piangnucolo e lui mi abbraccia

< Nemmeno io, ma ti prometto che ti aspetterò > mi sussurra dolcemente ad un orecchio, pochi secondi dopo vedo correre verso di noi due uomini, il primo mi prende per le spalle e il secondo prende Kirino per un braccio

< Stavate pensando di scappare? > ci dice quello che tiene Kirino ed io non rispondo limitandomi a guardare il mio compagno negli occhi che mi sorride dolcemente. Poi vengo ritrascinato in casa e chiuso nuovamente a chiave nella mia stanza. Passo la notte a piangere silenziosamente nel mio letto, Kirino mi aspetterà ma non so per quanto starò via...e soprattutto non so se resisterò lontano da lui senza avere sue notizie. Alla fine passo la notte in bianco e la mattina dopo quando vengono a buttarmi giù dal letto per portarmi via mi sento malissimo, i bagagli sono già pronti ed io mi lascio trascinare verso la macchina, i miei genitori non sono nemmeno venuti a salutarmi...Mentre sto per varcare il cancello, con la coda dell'occhio noto Kirino nascosto dietro dei cespugli che mi saluta con un cenno della mano e mi manda un bacio. Immediatamente sento le lacrime ricominciare ad uscire e faccio peso per non farmi mettere in macchina, una volta dentro ricomincio a piangere a dirotto e mentre passo vicino al giardino dal finestrino vedo il suo volto rigato di lacrime, quell'immagine mi perseguiterà per tutto l'anno avvenire.

I primi mesi al collegio sono stati tremendi, non riuscivo ad abituarmi al loro ritmo ed essendo entrato a metà anno non sono riuscito a farmi amici, l'unico con cui parlavo era un ragazzino della mia età che però è tornato a casa dopo pochi mesi.

Sono in questo collegio ormai da un anno, di Kirino nessuna notizia se non una lettera che è riuscito a spedirmi dopo sei mesi (la posta quì è controllata e non so quali inciuci abbia dovuto escogitare per farmela avere) in cui mi diceva che mi amava da morire e che stava aspettando con ansia il mio ritorno.

Dopo due anni e mezzo, nei quali sono riuscito a sentire Kirino solo per tre volte, finalmente ho il permesso di tornare a casa, così il giorno prima del mio ritorno preparo in fretta e furia le valige senza riuscire ad impedirmi di sorridere come un ebete per tutto il giorno. Anche la notte non riesco a prendere sonno e continuo a girarmi nel letto osservando più volte l'orologio

< Aspettami Kirino sto arrivando! > sussurro alle tre di notte guardando la sveglia, chissà come starà. Alle 7:00 precise del mattino c'è la sveglia per tutti, l'unica cosa positiva di questo collegio è che dormivo un ora in più rispetto a casa mia, io comunque sono già sveglio dalle 6:00 ed ho dormito praticamente per tre ore, mi alzo velocemente e mi infilo finalmente i miei vestiti invece della divisa nera e tetra del collegio e mi osservo allo specchio, tra otto giorni compirò diciotto anni, ma non sono cambiato molto di aspetto nonostante mi sia alzato parecchio e sia anche dimagrito per via dell'orrendo cibo che cucinano quì.

La macchina che mi dovrebbe riportare a casa arriva puntuale alle 8:30 ed io ci lancio dentro le mie valige per poi saltare sul sedile posteriore senza degnarmi di salutare nessuno dei miei professori, il conducente non è nessuno che conosco quindi non trovo il coraggio di chiedergli di Kirino, se dovesse dire ai miei genitori che sono ancora innamorato di lui mi farebbero tornare immediatamente in quell'inferno e stavolta per sempre. Dal collegio a casa mia ci vogliono quasi quattro ore di viaggio che io passo nell'ansia totale torturandomi le mani, chissà se Kirino sa che sto tornando o gli farò una sorpresa! Nell'ultima lettera che mi ha spedito mi ha detto che stava resistendo a lavorare per i miei solo perchè voleva essere lì quando io sarei tornato e mi sono chiesto più volte chissà quale inferno gli avranno fatto passare i miei genitori. Ma non si deve preoccupare, ho un piano! L'ho studiato alla perfezione in questi due anni e mezzo e sono sicuro che funzionerà, saremo liberi di amarci e saremo soprattutto liberi dai miei genitori. Quando arriviamo davanti al cancello della mia enorme villa scendo dalla macchina sgranchiendomi le gambe, non me lo ricordavo così basso questo cancello...e si che fino a due anni fa mi sembrava così insormontabile...Anche il portone di casa non mi sembra più così minaccioso come un tempo e dovunque io posi lo sguardo non riesco a farmelo sembrare come mi sembrava quando sono partito da quì, sono proprio cresciuto! I miei genitori ovviamente non si sono degnati di venirmi incontro e nell'ingresso trovo solo una fila di volti sconosciuti che si inchinano a me

< Bentornato Shindou sama > mi dicono in coro ed io li osservo in silenzio sospirando sconsolato quando noto che Kirino non è tra loro, riconosco però sua cugina e le sorrido, lei immediatamente abbassa lo sguardo facendomi preoccupare. Non ho il tempo di chiederle nulla però che mia madre scende trionfante dalla scalinata allargando le braccia

< Takuto bentornato > mi dice venendo poi ad abbracciarmi, io alzo un sopracciglio a questa sua botta di affetto e non ricambio minimamente l'abbraccio tenendo le braccia lungo il corpo, lei sembra non curarsene e continua a sorridermi

< Ci sei mancato tanto > mi dice mettendomi le mani sulle guance

< Ma guarda quanto sei cresciuto, sei quasi un maggiorenne oramai! > continua e mi trascina verso il salottino, le mie valige vengono prese subito dai domestici che si affrettano a toglierle dall'ingresso.

< Bisognerà organizzare una grande festa per festeggiare il tuo ritorno e i tuoi diciotto anni! Che ne dici di invitare anche qualche ragazza? Adesso che sei grande direi che un tuo fidanzamento sarebbe un ottimo rilancio nella società > inizia a parlare a raffica, io non le rispondo, oramai la sua mancanza di tatto e il suo comportamento non mi toccano minimamente, dopo quello che ho passato al collegio non mi stupisco più di niente. Lei nemmeno mi chiede come sono sto, se ho sofferto in questi due anni e mezzo, cosa ho fatto, calcolando che non mi hanno mai fatto nemmeno una telefonata...ma pazienza! Mi siedo sul divano accanto a lei e ascolto le sue idee sull'organizzazione della festa dei miei diciotto anni che si terrà la settimana prossima

< E' tutto perfetto mamma > le dico concedendole un sorriso e lei si illumina

< L'unica cosa che ti chiedo è di invitare il signor Nishimura alla festa, poi puoi invitare chiunque tu voglia > aggiungo, il signor Nishimura è il preside di una grande scuola famosa in tutto il mondo per i suoi corsi di musica e alla mia festa di compleanno dei miei quindici anni mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto offrirmi un lavoro nella sua scuola una volta terminati i miei studi, cosa che ho fatto con quasi due anni di anticipo.

< Ora vado a riposarmi, ci vediamo per la cena > le dico e mi alzo, non mi sono nemmeno informato di dov'è mio padre, ma credo che sia ancora arrabbiato con me e ho la sensazione che per lui io non esista più, poco male tra poco non mi vedrà veramente mai più! Salgo velocemente le scale e passo nel corridoio dove mi incontravo sempre con Kirino, da quando è così corto? Quando ci passavo la sera mi sembrava così dannatamente lungo... Poggio una mano sul legno scuro della porta e la apro, cammino lentamente fino ad arrivare davanti alla sua stanza, tiro un lungo respiro e busso, ma non ottengo risposta.

< Lui non c'è più > una voce femminile mi fa sobbalzare e mi volto di scatto ritrovandomi davanti la cugina di Kirino, immediatamente il mio cuore accellera i battiti, cosa vorrà dire con questa frase?

< C-che cosa significa che lui non c'è più? > chiedo piano e lei abbassa lo sguardo sul pavimento sconsolata.

 

 

Angolino dell'autrice (cattiva)

Ma quanto mi piace staccare proprio sul più bello? Buhahahhahaha ( Kirino le si affianca ridendo sadicamente con lei XD) siamo proprio due bastardi inside! XD

Mancano solo due capitoli alla fine oramai!

spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!

bacio <3

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Capitolo 11
*** diciotto anni ***


Continuo a fissare la cugina di Kirino, che poi non ho mai saputo come si chiamasse nonostante io ci sia anche uscito a ballare, e sento il cuore esplodermi.

< Che significa che lui non c'è più? > le ripeto e lei tira un lungo respiro, non sarà mica morto?

< Lui ti ha aspettato a lungo, i tuoi genitori gli hanno fatto fare i peggio lavori costringendolo a dei turni estenuanti e togliendogli spesso anche il giorno libero, ma lui non ha mai desistito. Continuava a dire che quando tu saresti tornato avresti voluto rivederlo ancora quì e per questo stringeva sempre i denti e andava avanti. Dopo un anno la storia della vostra relazione è stata praticamente dimenticata, anche perchè quasi tutti quelli che lavoravano quì se ne sono andati perchè soprattutto tuo padre era diventato intrattabile. Non ho ancora capito perchè i tuoi non si sono limitati a cacciare via Ranmaru, ma credo che sia perchè i miei genitori li avevano minacciati di fare una vertenza se lo avessero buttato fuori senza un valido motivo. E poi il valido motivo l'hanno trovato, Ranmaru era stato mandato ad aggiustare il tetto e ha messo male un piede cadendo di sotto e si è rotto una gamba, subito i tuoi genitori gli hanno dato i soldi della liquidazione e l'hanno cacciato visto che adesso avevano un valido motivo e non rischiavano la vertenza. > mi dice sconsolata ed io la guardo con aria persa, il mio Kirino non è più quì, ha sofferto per tanto tempo inutilmente.

< Lui dov'è adesso? > chiedo dopo qualche minuto di silenzio, devo assolutamente rivederlo e niente mi impedirà di attuare il mio piano!

< E' tornato a vivere con i miei genitori. Voleva tornare dai suoi, ma non si è voluto allontanare troppo da quì, sempre perchè non voleva essere troppo lontano da te quando saresti tornato. Adesso sta lavorando come cameriere in un bar-ristorante > mi informa

< Mi daresti il suo numero di cellulare per favore? O di casa? > le chiedo e lei mi osserva per qualche secondo

< Ti prego, io non l'ho dimenticato e lo amo ancora. Non ho intenzione di farlo tornare quì, ho un piano per portarlo lontano da tutto questo e renderlo felice! > le dico serio e lei tira fuori dalla tasca un foglietto scrivendoci sopra un numero di telefono per poi porgermelo.

< Non ha il cellulare, questo è il numero di casa dei miei genitori. Spero veramente che tu riesca a farlo felice perchè non l'ho mai visto così abbattuto come in questi due anni > mi dice, poi si congeda da me lasciandomi solo. Stringo forte il bigliettino e corro a prendere il telefono di casa, immediatamente compongo il numero con le mani tremanti e cerco di calmarmi, uno squillo, due squilli, tre squilli. Al settimo squillo qualcuno risponde

< Pronto? > è la voce di una donna, deve essere la zia

< Salve, parlo con la zia di Kirino Ranmaru? > chiedo

< Si sono io, chi parla? > mi chiede perplessa

< Sono Shindou Takuto. Kirino è in casa? > il cuore oramai sembra volermi schizzare fuori dal petto, dall'altro capo del telefono sento solo silenzio

< Kirino al momento non è in casa > mi dice piano ed io stringo gli occhi, vorrei tanto sapere chi me la sta tirando!

< Sa quando dovrebbe tornare? > chiedo giocherellando nervosamente con il filo del telefono

< Adesso è a lavoro, tornerà verso le 3:00 o le 4:00 di mattina > dal suo tono capisco che deve sapere cosa è successo tra di noi

< Può dirgli per favore che ho chiamato e che sono tornato a casa? >

< Certo.....> la sua risposta è quasi sussurrata

< E gli dica anche che presto verrò a prenderlo! Deve solo aspettare qualche giorno e sarò da lui, è una promessa! > aggiungo convinto prima di attaccare e sento sua zia sussultare

< Lo spero tanto > sussurra nuovamente

< Ti aspettiamo allora, Shindou > mi dice gentilmente e attacca, io fisso il telefono e mi fiondo in camera iniziando a sistemare le mie cose. Le giornate successive le passo accanto a mia madre che è tutta presa dall'organizzazione lampo della mia festa, è riuscita in pochi giorni a trasformare la casa, si è fatta stampare centinaia di inviti che invierà praticamente a tutte le persone più facoltose del paese, ha organizzato il catering e ha chiamato un'intera orchestra che suonerà per tutta la sera. Io partecipo senza una particolare attenzione, ho provato altre volte a richiamare Kirino ma è sempre a lavoro, praticamente mi hanno detto che fa i doppi e anche i tripli turni per potersi permettere da solo gli studi, ma è stato felicissimo di sapere che io sono tornato e che mi aspetta con ansia.

Manca ormai un giorno alla festa, il giardino è stato addobbato e riempito di tavoli, è stato allestito un gazebo per l'orchestra e mia madre ha deciso che suonerò anche io, tanto avevo già deciso di farlo. In fondo devo fare una buona impressione sul signor Nishimura se voglio che il mio piano abbia successo, per fortuna ha accettato il mio invito che mi sono premurato di inviargli personalmente per evitare che venisse perso o dimenticato.

La mattina del mio compleanno mi sento agitatissimo e quando mi sveglio non so perchè la prima cosa che penso è che oggi oltre ad essere il mio compleanno è anche quello di Kirino e soprattutto è praticamente il nostro anniversario, esattamente tre anni fa ci siamo conosciuti, quanto vorrei sentirlo...ma devo pazientare solo un altro po', se oggi andrà tutto come previsto potrò stare con lui per il resto della mia vita. Mi alzo velocemente dal letto e pochi minuti dopo la mia vecchia balia bussa alla porta, quando la vedo ho un nodo allo stomaco, in questi giorni non si era fatta vedere siccome era stata mandata a svolgere altre mansioni, stranamente ho un moto di affetto verso di lei e mi salgono le lacrime agli occhi mentre lei mi sorride dolcemente. In fondo nonostante tutto è la donna che mi ha cresciuto e che mi è stata accanto per ben quindici anni, anche lei stava solo eseguendo gli ordini di mio padre nel non avere contatti troppo intimi con me, ma in questo momento nel suo sguardo ci leggo il suo reale affetto nei miei riguardi

< Signorino...siete diventato grande > mi sussurra ed io le sorrido, poi mi avvicino a lei e con la mano chiudo di scatto la porta per evitare che qualcuno veda quello che sto per fare e metterla nei guai e la abbraccio forte.

< Grazie di tutto > le dico e lei ricambia l'abbraccio

< Sono fiera di voi, siete cresciuto proprio bene. Mi dispiace per ciò che è successo ma ho dovuto farlo...> mi dice prossima al pianto e io mi stacco

< Tranquilla, la colpa è tutta di mio padre > dico serio, poi le sorrido nuovamente

< Allora, cosa indosserò oggi? > le chiedo felicemente e lei mi tira fuori un completo elegante per poi aiutrami ad indossarlo

< Siete bellissimo > mi dice alla fine mentre mi lega al collo la cravatta ed io mi guardo allo specchio soddisfatto

< Oggi è un giorno speciale > dico più alla mia immagine riflessa che alla mia balia e lei mi mette una mano sulla spalla senza smettere di sorridermi. Gli ospiti iniziano ad arrivare per il pranzo ed io saluto tutti molto calorosamente, quando vedo il signor Nishimura gli corro incontro

< Buon giorno signor Nishimura > lo saluto e iniziamo subito a chiaccherare sedendoci al tavolo, io senza aspettare più di tanto inizio ad esporgli i miei pensieri pregando con tutto me stesso che lui accetti e che non abbia cambiato idea su ciò che mi aveva proposto tempo fa. Parliamo a lungo e lui sembra entusiata della mia proposta tanto che quasi subito mi dice: < Mostrami cosa sai fare al pianoforte e sarò felice di darti il mio consenso > ed io non me lo faccio ripetere due volte, mi alzo e mi siedo sullo sgabello del pianoforte portato dall'orchestra

< Mi dica cosa vuole sentire e l'accontenterò > gli dico sorridendo e lui mi dice una delle sonate più difficili, io subito poggio le dita sui tasti e senza nemmeno cercare lo spartito inizio a suonare a memoria senza mai sbagliare una nota. Mai come in questo momento sono felice di aver preso tutte quelle estenuanti lezioni di pianoforte. Il signor Nishimura, come anche tutti gli altri ospiti, rimangono incantati dalla mia esecuzione e quando finisco tutti mi applaudono con calore.

< Allora? Ho il posto? > chiedo e lui mi guarda sorridendomi dolcemente

< Quel posto è sempre stato tuo > mi dice ed io sento che potrei saltare di gioia, ovviamente mi contengo e gli porgo la mano

< La ringrazio infinitamente, quando posso inziare? > chiedo impaziente, il mio piano è andato a buon fine!

< Per me anche domani > mi dice scherzando

< E domani sia > io però sono serio. Lui mi guarda divertito

< Ti aspetto allora > ha capito la mia voglia di iniziare, da domani sarò molto, molto, molto lontano da quì! Passo la serata a chiaccherare con gli ospiti, anche se l'unica cosa che vorrei fare adesso è schizzare fuori da quel cancello e correre dal mio amore, ma continuo a ripetermi che devo pazientare solo un altro po', andrò da lui solo quando tutto sarà perfetto! La festa è un successone e tutti si stanno divertendo, io sono così di buon umore che chiacchero con chiunque incontro, sono amabile con tutte le ragazze che ci provano con me senza ignorarle o rispondergli acido come invece avevo fatto alla mia festa a sorpresa dei miei quindici anni. Chiacchero anche con le infinite vecchiette snob che non fanno altro che chiedermi della fidanzatina, che io dico sempre che oggi è assente, ma che presto ho intenzione di sposarla facendole felici e ballo con almeno un centinaio di ragazze continuando a rievocare nella mia testa la serata in discoteca con Kirino che non ha niente a che vedere con questi balli noiosi e monotoni in cui non ci si diverte per niente. Alla fine la festa si conclude verso le 23:00 ed insieme ai miei genitori mi accingo a salutare tutti gli ospiti, mio padre è venuto solo per mantenere le apparenze, ma non si è degnato di rivolgermi la parola se non quando era strettamente necessario. Uno degli ultimi ospiti ad andarsene è il signor Nishimura

< La ringrazio infinitamente per essere venuto. Ci vediamo domani > gli dico salutandolo e vedo mia madre lanciarmi un occhiata di traverso, lui mi sorride e mi stringe la mano

< Sarà un onore averti con noi > mi dice e si congeda. Quando anche l'ultimo ospite lascia la casa mia madre mi si avvicina e mi guarda perplessa

< Cosa voleva dire il signor Nishimura prima? > mi chiede ed io le sorrido sprezzante

< Mi ha offerto un lavoro come insegnante di pianoforte nella sua scuola ed io ho accettato. Inizio domani...quindi...addio! > le dico entrando in casa e lei mi segue

< Ma la sua scuola è dall'altra parte del paese! > mi dice, io tiro dritto per le scale senza degnarla nemmeno di uno sguardo

< Takuto, tu non puoi andartene! > mi urla isterica ed io mi blocco per guardarla, è ferma all'ingresso di casa fasciata nel suo pomposo abitino verde e mi guarda persa, oramai non mi fa più lo stesso orribile effetto di prima, io le sorrido e poggio una mano sul corrimano delle scale

< E invece lo sto facendo > le dico e lei si porta la mano al cuore

< Takuto, tu devi restare quì! C'è da organizzare la tua festa di fidanzamento...e...e poi sei appena tornato. Tu non puoi andartene! > continua lei ed io le sorrido ironico, è questa la sua unica preoccupazione? Il fatto che adesso non potrà più vantarsi del suo giocattolino? Mi dispiace mamma, io ho intenzione di essere felice da oggi in poi

< Ti manderò una cartolina > le dico semplicemente e finisco di salire le scale per poi chiudermi in camera mia, le sue urla mi arrivano anche a lunga distanza ed io mi sdraio sul letto beandomi di questa rivincita, domani effettuerò gli ultimi preparativi e dopo di che Kirino sarà mio per sempre.

 

 

Angolino dell'autrice

Ho aggiornato presto presto così che spero che le minacce di morte non saranno messe in atto xD

Non volevo far essere così cattivo Shindou, ma sua madre mi sta troppo sulle scatole se l'è meritato U_U invece alla balia ho voluto dare una seconda possibilità per essere perdonata, in fondo stava solo eseguendo gli ordini assurdi del padre di Shindou!

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo!

Spero che questo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!

Bacio <3

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Capitolo 12
*** Tutto è bene quel che finisce bene ***


Ed ecco l'attesissimo (?) ultimo capitolo! (ç_ç)

 

La mattina seguente mi alzo alle 7:00 e schizzo fuori dal letto, indosso un paio di pantaloni della tuta e una felpa che ho acquistato giorni fa e mi fiondo di corsa fuori casa. Inizio a correre guardando la mappa stampata l'altro ieri in un internet point e cerco di fare il più velocemente possibile, dopo quest' ultima cosa potrò finalmente passare a prendere Kirino e regalargli la felicità che ha aspettato per tanto tempo, anzi, che abbiamo aspettato da tanto! Arrivo a destinazione dopo una mezz'oretta di corsa e quando arrivo ho il fiatone, per fortuna al collegio ci facevano fare anche attività fisica così la mia resistenza è leggermente aumentata. Osservo l'insegna gialla e sorrido per poi entrare velocemente nell'agenzia

< Salve > dico e subito una signorina elegante mi si avvicina

< Buon giorno, desidera qualcosa? > mi chiede ed io le sorrido

< Si, avrei bisogno comprare un appartamento nella zona di Osaka il più presto possibile > dico deciso e lei sembra avere un momento di perplessità

< Non è un po' troppo giovane? > mi chiede

< Sono maggiorenne, ho un lavoro e abbastanza soldi da parte. Se però per lei questo non è sufficente credo che mi rivolgerò ad un altra agenzia > dico piccato e faccio per andarmene

< No aspetti, mi scusi è che non sembra maggiorenne...> si scusa lei diventando più rossa di un peperone, poi ci accomodiamo ad una scrivania e lei inizia a mostrarmi le varie possibilità della zona, sono tutte molto belle

< Ci vivrà da solo? > mi chiede

< No, con un altra persona > così lei scarta alcune possibilità, alla fine mi mostra un appartamento di cui mi innamoro, la mia mente mi proietta immediatamente lì con Kirino

< Voglio questo! > dico convinto e lei mi sorride radiosa, molto probabilmente perchè è uno degli appartamenti più costosi che mi ha fatto vedere

< Bene, per quando vuole vederlo? > mi chiede

< Io oggi stesso sarò lì, alloggerò in un albergo quindi direi il prima possibile! > dico e ci mettiamo daccordo nel vederlo tra tre giorni. Dopo averle lasciato il mio numero e tutto il necessario corro nuovamente a casa, all'ingresso incontro mia madre, ma non la degno nemmeno di un saluto correndo in camera mia, prendo il cordless e compongo un numero che mi ero scritto su un foglietto e intanto svuoto l'armadio iniziando a lanciare i miei vestiti nelle varie valige

< Salve vorrei prenotare una stanza matrimoniale per sei giorni a partire da stasera, è possibile? > chiedo e prenoto la stanza più costosa usando il mio fondo studi, nel quale sono rimasti parecchi soldi, viva la maggiore età e la possibilità di potersi gestire i propri soldi!

< La ringrazio > dico e attacco, poi recupero le ultime cose e compongo un altro numero

< Salve mi servirebbe un taxi > e do il mio indirizzo, poi esco dalla camera e chiamo alcuni domestici

< Mi dareste una mano con le valige per favore? > gli dico e porto all'ingresso tutti i miei bagagli, quando arriva il taxi ce li carico sopra e mi volto verso mia madre che continua ad osservarmi con aria persa

< Addio mamma, ti farò avere mie notizie > le dico e monto sul taxi, poi porgo un foglietto con l'indirizzo al conducente e partiamo, io non riesco ad impedirmi di sorridere radioso. Dopo quarantacinque minuti siamo a destinazione

< Mi aspetti quì > dico al conducente che si parcheggia e mi aspetta, anche lui è parecchio felice visto che lo sto pagando profumatamente, questa è l'unica volta che sono veramente felice di essere nato in una famiglia straricca. Scendo dal taxi e mi guardo in giro adocchiando immediatamente la mia meta, a grandi passi raggiungo un ristorante all'angolo ed entro, subito riconosco il suo profilo e mi vengono le lacrime agli occhi per la felicità. Kirino è girato di schiena e sta prendendo l'ordinazione ad un tavolo, indossa la classica divisa da cameriere e tiene i capelli legati in una coda alta e laterale, io mi mordo un labbro per non urlare e mi avvicino velocemente a lui. Quando nell'entrare ho fatto trillare i campanellini della porta lui non si è girato, ma ha urlato < Salve, un momento e sono da lei > e la sua voce è così matura. Percorro i pochi metri che mi distanziano da lui e mettendogli una mano sulla spalla lo giro con forza facendolo sobbalzare. Quando mi riconosce lo vedo spalancare gli occhi e sorridermi felice

< Shindou! > urla gettandomisi al collo, io lo stringo forte a me sotto gli occhi perplessi della coppia seduta al tavolo davanti a noi

< Sei tornato....> mi sussurra ed io gli poggio una mano sul mento facendogli alzare la testa e lo bacio con passione, lui ricambia mettendomi una mano nei capelli, quando ci stacchiamo abbiamo entrambi le lacrime agli occhi

< Emh, scusatemi > dice Kirino alla coppia che adesso ci sta sorridendo comprensiva

< Tu ora vieni con me! > gli dico e lui ridacchia

< Sto lavorando > mi dice ed io scuoto la testa

< Non più, da oggi in poi ci penserò io a te! > gli dico serio, poi lo afferro per un polso e chiamo ad alta voce il direttore, Kirino mi guarda sconvolto

< Che succede? > un uomo di mezza età esce da una stanza

< Mi dispiace crearle un disagio proprio adesso, ma questo ragazzo viene via con me e non tornerà più a lavorare quì. Mi scuso e arrivederci > gli dico e dopo aver sfilato il grembiule al mio compagno lo poso sul bancone e me lo trascino via senza dare la possibilità di replicare, non ho intenzione di farmi fermare da niente e da nessuno.

< Shindou ma sei impazzito? > mi chiede lui ridendo, ma come quando gli avevo proposto di scappare non si tira indietro, io gli sorrido radioso e torno a baciarlo, quanto mi era mancata questa sensazione!

< Sali in macchina, ti spiegherò tutto nel viaggio > gli dico e lui entra nel taxi. Nel viaggio fino alla stazione gli racconto del mio piano e lui si posa una mano sulla bocca piangendo silenziosamente di felicità

< Verrai con me vero? > gli chiedo alla fine e lui annuisce convinto

< Però non ho niente con me...> mi dice osservandosi la divisa da cameriere

< Ho già pensato a tutto io, i tuoi zii hanno già preparato i tuoi bagagli ed ho mandato qualcuno a prenderli, li spediranno all'hotel oggi stesso. Ho anche già avvertito i tuoi genitori. È tutto sistemato! > gli dico e lui mi abbraccia forte

< Ti amo Takuto > mi ha chiamato per nome! Gli sorrido radioso e sento che non potrebbe essere tutto più perfetto di così. Arriviamo alla stazione, pago il tassista, facciamo i biglietti e carichiamo i bagagli sul treno per poi andare a prendere posto nella nostra carrozza. Per tutto il tempo non facciamo altro che parlare, ci raccontiamo di come abbiamo passato questi anni e di cosa abbiamo fatto, delle nostre emozioni e di quanto l'uno sia mancato all'altro. Alla fine le sette ore di viaggio passano in un soffio e quando arriviamo a destinazione scendiamo dal treno tenendoci per mano. Chiamo un altro taxi e arriviamo in hotel una ventina di minuti dopo, subito andiamo in camera ed io guardo l'orologio

< Io devo andare alla scuola per firmare i fogli per iniziare il lavoro. Tu aspettami quì e riposati > dico a Kirino e lui annuisce stampandomi un altro bacio, non vorrei lasciarlo ma devo assolutamente andare a scuola altrimenti il nostro futuro insieme non potrà iniziare. Corro a scuola, ho preso la stanza d'hotel molto vicina al posto di lavoro così faccio presto. Lì incontro il signor Nishimura e firmo tutti i moduli parlando con gli altri professori, mi fanno fare un giro veloce della scuola e mi propongono di cenare insieme così da potermi illuminare su tutto il resto, io declino l'offerta

< Scusatemi, ma stasera ho una cosa importante da fare > gli dico e dopo essermi congedato corro nuovamente verso l'hotel. In stanza trovo Kirino addormentato sul letto matrimoniale, addosso ha solo una t-shirt bianca e le mutande, mi avvicino a lui senza fare rumore e gli stampo un bacio sulla fronte, lui subito apre gli occhi e mi sorride

< Sei tornato > mi sussurra e mi attira a lui abbracciandomi forte, subito iniziamo a baciarci ed io lo stringo possessivamente a me come per paura di perderlo nuovamente, finalmente lo ho di nuovo al mio fianco e non mi sembra vero!

< Mi sei mancato così tanto > gli dico e lui mi accarezza una guancia

< Anche tu > e le mie mani iniziano ad accarezzargli i fianchi da sotto la maglietta, lui socchiude la bocca e i suoi occhi immediatamente si riempiono di desiderio. Mi sorride dolcemente mentre mi attira nuovamente in un bacio facendomi cadere sopra di lui, immediatamente vado ad accarezzargli le cosce con le mani e gli tiro via la maglietta, lui tira la testa all'indietro ridacchiando felice quando io gli stampo dei baci sulla pancia sorridendo a mia volta

< Ora sei tutto mio > gli dico divertito e lui mi accarezza la testa affondando le dita nei miei ricci che con gli anni si sono fatti ancora più ribelli. Inizio a baciargli ogni centimetro di pelle mentre con le mani gli abbasso i boxer lasciandolo totalmente nudo e con le dita vado velocemente a prepararlo, anche se adesso non c'è rischio che qualcuno ci scopra il vizio di essere veloce nella preparazione mi è rimasto, così che arrivato fino a tre dita le tengo solo per pochi secondi e immediatamente le sfilo. Mi spoglio velocemente e torno poi a sdraiarmi su di lui baciandolo con passione, Kirino intreccia le sue gambe dietro al mio sedere ed io inizio ad entrare lentamente dentro di lui poggiando la mia fronte sulla sua. Mi ero scordato di quanto fosse meraviglioso sentire il suo corpo nudo contro il mio, sentire i suoi gemiti, le sue mani che mi stringono e le sue labbra che catturano ogni mio verso. Inizio a muovermi lentamente beandomi di ogni singola sensazione che il corpo del mio compagno mi sta dando e i nostri occhi si perdono in quelli dell'altro senza mai smettere di sorriderci. Dopo qualche minuto inizio a dare spinte sempre più vigorose facendolo gemere forte ed arriviamo velocemente al culmine stringendoci forte. Stanchi del viaggio e delle emozioni della giornata crolliamo entrambi in un sonno profondo senza nemmeno cenare.

Due giorni dopo il mio arrivo, dopo essere andato a scuola per tenere la mia prima lezione, che è stata un successone nonostante avessi il cuore che batteva a mille per l'agitazione, torno all'albergo e faccio vestire Kirino.

< Dove andiamo? > mi chiede sorridendo

< E' una sorpresa > gli rispondo facendogli l'occhiolino, poi lo prendo per mano e ci avviamo verso quella che sarà, spero, la nostra futura casa. L'appartamento è molto grande, ma niente di esagerato, fa parte di un palazzo con pochi inquilini ed ha un bel giardino sul retro. Kirino lo guarda con gli occhi che gli brillano e continua a sussurrare "wow" ogni due secondi e io gli sorrido felice, poi veniamo raggiunti da una donna

< Lei dev'essere il signor Shindou, ha deciso se l'appartamento è di suo gradimento? > mi chiede e Kirino mi guarda con gli occhi spalancati

< Ti piace? > gli chiedo piano e lui annuisce senza riuscire a parlare

< Takuto è stupendo, ma come faremo a permettercelo? > mi chiede piano

< Ho un bel po' di soldi da parte. Mio padre mi avrà pure congelato il fondo fiduciario, ma io non sono così stupido ed ho prelevato una cospicua sommetta per passarla in un conto mio prima che lui mi togliesse tutto > dico ridacchiando e lui spalanca ancora di più gli occhi

< Comunque se ti piace lo prendiamo, è il mio regalo di compleanno e di anniversario per te...un po' in ritardo però....auguri > gli dico e lui mi si getta al collo baciandomi felice

< Grazie > mi dice ormai sull'orlo delle lacrime, io lo stringo forte a me e gli accarezzo la schiena

< Lo prendo > dico alla signorina e andiamo in una stanza per firmare i vari fogli. Dopo nemmeno tre giorni la mia vita in quel bellissimo appartamento con la persona che amo può avere inizio.

E' passato un anno da quando ho lasciato casa mia e da figlio dell'uomo più ricco del paese sono diventato un semplice insegnante di pianoforte con un reddito medio. Campo solo con quello visto che mio padre mi ha chiuso il fondo fiduciario pochi giorni dopo che me ne sono andato, ma poco importa, io vivo alla grande e poi c'è anche lo stipendio del mio fidanzato che lavora part-time in un bar. Insieme siamo felici e ci amiamo intensamente ogni giorno della nostra vita.

< Bene ragazzi la lezione per oggi è finita. Mi raccomando per domani studiatevi gli spartiti che vi ho assegnato > sono le 18:30 e finalmente l'ultima lezione è finita. Dopo aver raccolto velocemente le mie cose ed aver salutato i miei colleghi e il signor Nishimura mi avvio di corsa verso casa. Apro il cancello e la porta di casa e non appena metto piede nell'ingresso un buonissimo odore di cibo mi invade le narici, poso la borsa sul tavolo all'ingresso e mi avvio verso la cucina fermandomi sulla porta. Kirino è ai fornelli e sta canticchiando allegramente, senza farmi sentire mi avvicino a lui e gli do una pacca sul sedere facendolo sobbalzare mentre fa il suo classico urletto molto poco maschile facendomi ridacchiare

< Takuto! Niente tu sei l'unico che riesce a farmi prendere questi colpi! > ridacchia mettendosi una mano sul cuore, poi mi tira per il colletto della camicia e mi bacia appassionatamente

< Ti ho cucinato il tuo piatto preferito > mi informa facendomi l'occhiolino ed io corro a sedermi a tavola aspettando che lui mi porti la cena, stasera lo ringrazierò a modo mio per questa sua premura....

Mi chiamo Shindou Takuto, ho diciannove anni e sono il figlio dell'uomo più ricco del paese. Ora voi vi chiederete: cosa c'è di male in questo? Ed io vi risponderò semplicemente dicendovi: nulla, perchè adesso sono finalmente libero da lui e la mia vita insieme alla persona che amo non potrebbe essere più perfetta di così.

 

 

Angolino dell'autrice

Eeeeeeeee è finita! Se devo essere sincera mi dispiace un po', questa è la mia fan fiction preferita ed è quella che mi è piaciuto scrivere più di tutte! Adoravo mettermi a fantasticare sulla storia per continuare i capitoli...ma nulla è eterno! (che filosofa da quattro spiccioli U_U)

Comunque io ringrazio di cuore tutti quelli che l'hanno seguita dall'inizio alla fine, chi ha recensito e chi no e spero con tutto il cuore che via sia piaciuta tanto quanto è piaciuta a me ^_^

( micchan viene presa da un attacco di depressione e non vuole far finire quì la fan fiction... posso scrivere di loro fino a che non hanno novanta anni? Magari posso fargli adottare qualche centinaio di bambini e scrivere della loro vita...buhuuu non mi va di finirla quììììì ç_ç )

E con la camicia di forza della neuro micchan vi saluta e vi da appuntamento alla prossima fan fiction! ebbene si, tornerò all'attacco buhahahhaahaha (la neuro la porta via a sirene spiegate..)

Bacio <3

 

e anche Kirino e Shindou da grandi vi salutano <3


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