Dimore.

di Selvaggia Egle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Celeste Nostalgia. ***
Capitolo 2: *** La Luce Corre. ***
Capitolo 3: *** E Fu Nero. ***
Capitolo 4: *** Viaggio. ***
Capitolo 5: *** Dopo. ***
Capitolo 6: *** Guerriero Di Sangue. ***
Capitolo 7: *** Milites. ***
Capitolo 8: *** Come. ***
Capitolo 9: *** Non Più Luce. ***
Capitolo 10: *** Giugno. ***
Capitolo 11: *** Bianco ***
Capitolo 12: *** Re-Cor ***
Capitolo 13: *** Deserto ***



Capitolo 1
*** Celeste Nostalgia. ***


E' molto tempo che non scrivo.
A seguito di alcuni eventi, ho "perso" il fiume in piena di parole che era in me. Sono sostanzialmente uan persona diversa. Se sia meglio o peggio questo non so dirlo :) 
Fortunatamente (almeno per me) non tutto è andato perduto. Ogni tanto, quando proprio non me l'aspetto, quando il mio cervello è troppo distratto per censurarsi, la mia mano torna a congiungersi con la penna. Ed è così che nascono le mie poesie. 
Spero che vi piacciono o che comunque mi facciate sapere cosa ne pensate.
P.S: Gli aggiornamenti avverrano una volta alla settimana. Probabilmente di Domenica. Salvo Imprevisti.
Buona Lettura.

Celeste Nostalgia

 
La nebbia,

nemica degli amanti,

avvolge il tuo ricordo.

Avrei bramato salvarci,

ma il tempo avvolge.

Il tempo odia ciò che non sia presente.

Un’altalena fatale

Avvicinò  corpi frementi

Agli albori di attimi d’oro.

Altalena fatale,

che oscilla i destini,

specchia il mio riflesso solingo

d’un tempo che sconosce le favole.

Invoco la forza

Di guardarmi,

disadorna delle tue braccia,

nuda dei tuoi sussurri,

priva dei tuoi umori.

E lo specchio si incrina

Delle mie lacrime

Di sangue.






Grazie per la lettura.
Un Bacio,
Egle.

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Capitolo 2
*** La Luce Corre. ***


Per questa settimana pubblico in anticipo di un giorno, poichè domani sarò impegnata e voglio rispettare la scadenza settimanale. I ritardi creano dipendenza.
Spero che la seconda poesia di questa raccolta vi piaccia o che comunque smuova qualcosa in voi.
In entrambi i casi spero che possiate trovare il tempo di farmi sapere cosa ne pensate.
Vi lascio alla lettura. 
Grazie, 
Egle.


La Luce Corre

 
Arde,

sibila,

trema

il Fuoco.

Come una Parola.

Come un tuo Sussurro.

Si levi

l’Uomo che dipinse il Cielo.

“Dove hai trovato un Azzurro

così Sereno?”

“Nel cuore di uno stormo in volo”.

Labbra tumide

invocano la volta.

Che tutto possa crollare

se tu non la rimiri.

I denti sulla pelle,

la pesca sulla lingua

e il Cuore si scardina dal petto.

Pende lì,

Gioiello di sangue,

Orpello di carne.

Arde,

trema,

sibila

il Fuoco.

Come un Bacio.

Come un tuo Ricordo.

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Capitolo 3
*** E Fu Nero. ***


Purtroppo sono stata impegnata con un esame e non ho proprio avuto il tempo di pubblicare. Mi scuso per il ritardo.
Il successivo aggiornamento arriverà regolarmente Domenica :) 
Come sempre spero che questa nuova creazione vi piaccia e che troviate qualche attimo per esprimere la vostra opinione. Ma non indugio oltre. Vi lascio alla poesia.
Buona Lettura.
Grazie,
Egle


E Fu Nero.

E fu nero.

Tra le sue Braccia.

Dentro ai suoi Occhi.

Fra i suoi Bisbigli.
 

Fu come soffocare.

Sentire il suo Profumo

nel mio Respiro,

baciare il suo Sorriso

sulle mie Labbra,

accarezzare la sua Dolcezza

fra i miei Capelli.

Spiare le sue Brame

dai flebili spiragli della Dimora

fu la delizia della mia Mente.

 
Ascoltai le sue Notti

e i suoi Sospiri,

Cullai il suo Cuore

tra i miei Ricordi,

Bruciai le sue ansie

contro le mie Paure.
 

E fu nero.

L’abbraccio confortante di un Amante,

troppo vicino

per guardarlo con gli Occhi.

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Capitolo 4
*** Viaggio. ***


Come promesso ecco a voi il nuovo tassello di questa raccolta. E credo di non avere intoppi il prossimo finesettimana :)
Spero che possa disordinare un po' i vostri pensieri e vi spinga almeno un po' a Ri-pensarVi :) 
Vi lascio alla lettura,
Grazie.
Egle.


Viaggio

 
Immota,

la Mente vaga.

Immota,

la Mano oscilla.

Immoto,

il Petto freme.


Cullano i Cuori

Bambini piangenti,

strappati al materno Ventre.

Abbracci caldi

di terre e mari.

Abbracci freddi

di membra e carni.


Respiri estranei

profumano i risvegli.

Battiti sconosciuti

scandiscono i sospiri.

Farfalle di seta

carezzano le pelli.

Inganni così dolci

gli Occhi suadenti

di chi Ama.


Cuore, Teatro delle Delizie.

Cuore, Sacrario degli Orrori.

Cuore, Vetta innevata

Dove notti bagnate di sale

Perdono Stelle impudiche. 

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Capitolo 5
*** Dopo. ***


Per fortuna ritorno con l'aggiornamento settimanala senza alcun intoppo, nonostante il periodo un po' particolare  (in genere, viene chiamato ripresa delle lezioni, nella mia facoltà è giustamnete identificato come massacro legalizzato, visti gli orari). Ma non preoccupatevi, cercherò sempre di aggiornare senza ritardi, una volta alla settimana. 
Adesso non voglio più farvi perdere tempo, quindi, a voi questa nuova composizione.
Spero vi piaccia.
Grazie per la lettura,
Egle.

Dopo.

Le Mani,

antiche Tombe dei miei Sussurri,

intimano

il silenzio della Morte,

dove solo potrò amare.

 
La bocca,

antico Sole dei miei Passati,

è muta

alle preghiere della Carne,

 mai paga del Calore.
 

Gli occhi,

antichi Saggi dei miei Pensieri,

saettano

maledizioni alla mia Mente,

perduta nei labirinti di Babilonia,

dove io fremetti.

 

Sento il Profumo

ancora nella Gola.


Sento il Sapore

ancora sulle Labbra.


Sento il Tuo Cuore

nel vuoto del Mio Petto.

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Capitolo 6
*** Guerriero Di Sangue. ***


Torno ancora una volta puntuale con l'aggiornamento. Spero che vi piaccia questa nuova poesia e che troviate il tempo per commentare. Oggi non sono particolarmente loquace, quindi, vi lascio subito. 
Un grazie a chi mi segue e a chi legge.
Buona lettura,
Egle.

Guerriero di sangue

 
Mani di muro serpeggiano,

esuli senza doni.

La Carne paga

paga la Carne,

con un cappio al Cuore,

uno sfregio al Viso,

un buco al Petto.


Naufraga.

Il Ventre naufraga

tra le lenzuola di lino.

Primigenio tremore

alle pieghe del seno.


Lui.

Sussulta.

Cullato.

Il mio Dolore è il suo potere.

Acido nelle vene l’Amore…


Loro.

Sbagliano.

L’Amore non basta.

Perché non hai mai promesso

di non innamorarti delle mie pene?

Sofferenza per sofferenza.

Gemo per averti.

Gemi per potermi avere.


Getterai il tuo scudo,

Guerriero di Carne?

“Perché vuoi strapparmi il Petto?”


Getterai la tua lancia,

Guerriero di Carta?

“Perché vuoi strapparmi il Petto?”


Tacerai allora,

Guerriero Piumato?

“Perché vuoi strapparmi il Petto?

Domandati a cosa servono le spine,

mio Fiore.

Non certo a spaventare le tigri.”


Chi ami veramente,

Guerriero di Pane?

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Capitolo 7
*** Milites. ***


Ho pochissimo tempo, ma ci tenevo un sacco ad aggiornare con puntualità :). Forse vi sembrerà una poesia un po' strana. Anche a me è sembrata così quando l'ho riletta. Nonostante ciò spero, come sempre, che possa piacervi, o comunque smuovervi le fondamenta.
Buona Lettura ; ).
Grazie per l'attenzione, 
Egle

Milites


Malinconica, dolce

inquietudine

dell'Usignolo

a cui il Verso manca.

Malinconica, dolce

inquietudine

della Donna

a cui la Guerra è preferita.

Malinconica, dolce

inquietudine

che spesso diviene l'Urlo silente

dell'infinito Vuoto.


Tocchi frequenti, cadenzati

e vibra la corda dell'angoscia,

del primigenio pianto del neonato

strappato al ventre caldo.


La goccia che stilla

scandisce

il suono del Riso e del Pianto;

distingue

il canto del Gallo e della Civetta;

separa

il pianto del Dolore e della Gioia.


Eppure è qui...

l'Ardore nell'appigliarsi,

la Tenacia nell'aggrapparsi

con le scarne mani ferite

a tutto di ciò di cui è concesso

godere e disperare..


Ostinazione e Follia,

Croce e Delizia,

Ritornelli infantili

più saggi di empi Ricordi;

benigne Illusioni

più dolci di Abbracci materni;

Mani assassine

più carezzevoli di superbi Velluti.

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Capitolo 8
*** Come. ***


Perdonate il mio ritardo. Pasqua mi ha portato lontano da casa e non ho potuto aggiornare.
Lo faccio adesso, in un ritaglio tra una lezione e un'altra, sperando che la fretta non mi faccia commettere errori.
Gli aggiornamenti riprenderanno regolarmente nel finesettimana.
Vi mando un bacio e i miei auguri, anche se molto in ritardo :P
Spero come sempre che la mia poesia vi piaccia e che troviate un attimo per commentare.
Vi ringrazio per il tempo dedicatomi,
Buona Lettura,
Egle.

Come
 

Un giorno

(ti) regalai un Bacio

su un prato

Verde,

come le Speranze;

ai tempi in cui

i Miei e i Tuoi sogni erano ancora da Pensare.


Un giorno

(ti) regalai il Cuore

in una casa

Azzurra,

come il Cielo,

unico confine;

nei tempi in cui

il Nostro Sogno era solo da abbellire.


Un giorno

(mi) regalasti Parole

in un telegramma

Ocra,

come il tuo Viso

quando mi portarono il tuo Corpo;

al tempo in cui ormai il Grigio

era il colore dei Miei sogni.

Come vecchie foto.

Come la bruma dei ricordi.

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Capitolo 9
*** Non Più Luce. ***


Scusate il ritardo, ma aggiornare nel finesettimana sta diventando sempre più complicato. Probabilmente i prossimi aggiornamenti avverranno a inizio settimana e non di Domenica come di consueto. Fine momento serio e responsabile.
Vi lascio velocemente alla poesia. Come Sempre. Le lunghe premesse annoiano me e voi.
Spero che, tanto per cambiare, possiate trovare due secondi per commentare, anche con un si o con un no XD.
Grazie per la lettura e per i secondi dedicatimi,
Egle

 


Non Più Luce

Il mio Senhal fu Luce.

Il vero significato del mio Nome,

mi disse.
 

Ora Luce è spenta,

non esiste.

Poiché fui amata

e lo amai,

fui adorata

e lo adorai,

poi morì

ed io rimasi uccisa.
 

Chiudere gli occhi è

meno doloroso che

Morire o Vivere.

Il Coraggio non mi fu mai compagno.

 
Solo Lui avevo.

Solo Me ho.

Solo Non Più Luce resta.

Ciò che per Lui Io ero…

non ho più ragione d’Essere.

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Capitolo 10
*** Giugno. ***


Aggiornare diventa ogni settimana che passa più complicato, ma cerco ancora di rispettare l'impegno settimanale di pubblicare. Se dovessi avere per caso avere bisogno di più tempo, sarete avvisati. Grazie per la pazienza. Ora vi lascio alla nuova poesia, sperando non vi deluda :).
Buona Lettura,
Egle.


Giugno.

Era Giugno,
la stagione dei Fiori.

Era Giugno,
dopo un Temporale.

Era lì.
Con le Speranze in Mano
e le Parole in Gola.

Mi portò in dono
i suoi Occhi
e le sue Mani
e il suo Timore.

E Io..
Io chiusi la Porta,
aprii il Cuore
e lo accolsi nella Carne.

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Capitolo 11
*** Bianco ***


Chiedo scusa per il ritardo... Ho avuto parecchie difficoltà a pubblicare in questo periodo.
Gli aggiornamenti comunque riprenderanno regolarmente ogni due settimane, durante il weekend.
Spero, come sempre, che la nuova poesia vi piaccia e che troviate il tempo per farmi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura.
Grazie per l'attenzione,
Egle

Bianco.

Bianco

è il manto

di quei giorni.


Le Stelle,

bellezze della Solitudine,

vorticano

anche sugli abissi,

dicesti.

Un tempo.

Che fosse vero?

O forse che eri tu Luce?


Bianco

è il manto

di quei ricordi.

E non per la Purezza,

Che non ti si addice.

Ma per consolarmi

della perduta Pace.


L’innocenza

perduta,

di antichi incauti dolori

langue

esangue

tra braccia amate.

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Capitolo 12
*** Re-Cor ***


Finalmente è finita questa sessione infernale di esami e posso riprendere a scrivere e pubblicare. Quanto mi è mancato!
Mi scuso per la lunga assenza, ma per me se si deve fare qualcosa, bisogna farla bene. E revisionare una poesia richiede parecchio tempo e dedizione, delle volte quasi sofferenza... è una lotta con le parole quasi.
Ma adesso vi lascio: avete già atteso troppo :)
Buona lettura.
Grazie,
Egle.

Re-Cor


Del suo viaggio

su questa terra

poco è salvo.

Branchi di nebbia

nella mia sola mente,

ebbra del fardello di ricordare

un uomo mia ricordato.
 

Il suo volto,

sospeso nel tempo,

galleggia

lieve

nei miei occhi chiusi.

Il suo incedere

elegante

passeggia tra i miei pensieri.
 

E mi ritrovo incapace

di sentire altri rumori

se non quelli non più esistenti.

Non avverto nulla

di ciò che è fuori,

da quando non è più lui

a portarmi,

su piatti d’argento,

il mondo.

Unico nostro possesso.
 

Lui, Mio unico confine.

Un paese grande

in cui mi perdevo,

nelle notti ardenti,

come fra le sue mani,

piene di passato.


Invece, Io…

Io ero Piccola.

Piccola.

Piccola.

Sola

contro il suo

così disperato bisogno

di perdersi.
 

L’unica che riuscì a trattenere

quel fiume inesorabile:

il mio vanto,

il mio rammarico.

L’unica

Che riesce a ricordare

Un uomo mai esistito.

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Capitolo 13
*** Deserto ***


Torno a pubblicare dopo parecchio tempo, ma almeno torno a pubblicare.
Mi scuso per la lunga attesa ma ormai scrivo nei ritagli di tempo. D'ora in poi pubblicherò  solo quando ne avrò opportunità, quindi, non posso garantirvi nessuna continuità. 
Spero che la nuova poesia vi piaccia.
Un saluto, Egle.
Deserto
(Sugge)

Sugge…

dimentica il Nome

l’ormai cencio d’Uomo,

coltre di carni informi.
 

(Soggiorna)

Soggiorna…

nella Paura riposa la Mente,

dimensione di abbagli dorati.
 

(Sospira)

Sospira…

fiati di ruvido cuoio emettono

labbra di morbido legno.
 

(Si maledice)

Si maledice…

gemebondo di torbidi insulti

occhieggia a una luna di sangue.
 

(Scorre)

Scorre…

braccato da folli passati

annichilisce di fronte al Candore.
 

(Sillaba)

Sillaba…

il nome dei Girasoli mai spenti

fugge alle labbra scarlatte di Colpa.
 

(S’abbatte)

S’abbatte…

l’ululato agli Astri lontani

trasmuta l’urlo in vapore.
 

Spazia

nell’immensità

d’un’infima condizione

con l’Ingenuità

di un miscredente.

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