LA FINE E L'INIZIO

di giuxxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PRIMO CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** PRIMO CAPITOLO ***


LA FINE E L'INIZIO

LA FINE E L'INIZIO

 

 

 

Le stelle quella sera erano bellissime, ma l'uomo appoggiato al davanzale della finestra sembrava non accorgersene. La sua mente vagava lontano, e l'espressione del suo viso trasmetteva tutta la sua tristezza. Si sentiva solo, come non gli succedeva da tempo, e per quanto ci provasse non riusciva a smettere di pensare alla sua espressione delusa, e alle lacrime che rifiutava di versare.

Michael si allontanò dalla finestra e si diresse verso il letto, dove si sdraiò e iniziò a fissare il cellulare, che aveva appoggiato sul comodino.

Voleva chiamarla ma non sapeva cosa le avrebbe potuto dire. L'ultima volta che si erano visti Maria era molto arrabbiata, ricordava ancora l'ultima frase che gli aveva rivolto "Se vuoi andare vai, ma non pensare che starò qui ad aspettarti ". Ma nonostante tutto Michael continuava a pensarlo, in fondo lo aveva sempre fatto.

Sono stato un vero idiota, sarei dovuto restare e invece ho complicato tutto. Come se la situazione non lo fosse già abbastanza.

Mentre pensava questo sentì bussare alla porta.

"Avanti"

Isabel entrò, con un vassoio tra le mani, che depositò sul tavolo vicino alla finestra.

"Lo so che avevi detto di non avere fame, ma ho pensato che magari avessi cambiato idea"

"Grazie Isabel, lascialo pure qui"

Dopo aver preso un bel respiro Isabel si sedette su una poltrona vicino al letto e si decise ad affrontare l'argomento che la turbava da giorni. Max le aveva consigliato di lasciar perdere, le sue esatte parole erano state "Quando Michael avrà voglia di parlarne lo farà, non cercare di forzarlo"

Ma Isabel non aveva la pasienza di Max, da quando Michael era arrivato a Los Angeles circa due settimane fà, non aveva sorriso una sola volta, si comportava come se andasse tutto bene, ma persino Kyle, che non era il massimo per intuito, si era accorto che qualcosa lo preoccupava.

Isabel pensava che il problema riguardasse Maria, ogni volta che qualcuno di loro, mai Michael, la nominava i suoi occhi si riempivano di profonda tristezza.

Così quel giorno Isabel aveva deciso di affrontare la situazione una volta per tutte.

"Michael, tu sai quanto tengo a te vero? Ti ho sempre considerato un fratello, ed è per questo che vorrei sapere cosa ti preoccupa. No! Non mi dire che va tutto bene, perchè si vede che non è così"

Michael, che aveva visto le sue proteste bloccate sul nascere, capì di non avere altra scelta. E si preparò così ad una lunga chiaccherata. 

 

 

 

Eccomi con un'altra fanfiction, il primo capitolo è un pò corto, ma serviva a introdurre la storia.

Spero vi piaccia e che mi lasciate qualche commento.

A presto per il prossimo capitolo, ( sempre se dimostrate di aprrezzare il primo! )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


LA FINE E L'INIZIO CAPITOLO 2

LA FINE E L'INIZIO

Maria era sdraiata sul letto e guardava una foto, l'ultima che li ritraeva tutti e sei insieme, l'aveva scattata sua madre la sera del ballo.

In quella foto c'erano sia Alex che Liz, sorridenti e pronti ad affrontare la vita, qualsiasi cosa essa riservasse loro. Solo che quella sera nessuno si aspettava ciò che sarebbe successo, dalla morte di Alex a quella di Liz.

Maria non riusciva a dimenticare l'ultima volta che si erano viste, Liz era così felice, lei e Max si erano finalmente decisi ad avere un figlio. Liz era raggiante, ricordava ancora la sua espressione, non l'aveva più vista così felice e serena.

Quella sera, il suo corpo era stato ritrovato in un vicolo buio. Le avevano sparato, un colpo solo al cuore, per la polizia si era trattata di una rapina finita male.

Era stato un brutto colpo per tutti, soprattutto per Max. Era passato quasi un anno da allora ma Max continuava a non rassegnarsi, per lui non si era trattato di una rapina, qualcuno aveva voluto uccivdere Liz e lui era deciso a trovare il colpevole.

Ad ogni costo.

Ed era questo che Maria non sopportava, aveva perso Alex e Liz, e non voleva perdere più nessuno. Se Liz era stata veramente uccisa cercare il suo assassino era pericoloso e soprattutto inutile. Niente e nessuno avrebbe potuto ridare loro Liz.

"Non puoi dire sul serio" Isabel camminava avanti e indietro per la stanza di Michael. Lui se ne stava seduto sul letto e guardava davanti a se.

"Come fai a non capire?" le chiese Michael

"Capire cosa? Che sei venuto qui nonostante lei non fosse daccordo e che sono due settimane, dico due settimane, che non la senti?"

"Cosa avrei dovuto fare? Dimmi! Non potevo abbandonare Max proprio adesso"

"Così hai abbandonato lei?"

"Io non l'ho abbandonata!" Ormai i ruoli si erano invertiti, Michael camminava per la stanza agitando le mani ad ogi frase, e Isabel si era risieduta guardandolo con preoccupazione.

"Potevi spiegare la situazione a Max"

"E dirgli cosa? Scusa Max ma non posso aiutarti a trovare l'assassino di Lix. Lo so che tu per me lo faresti ma io non posso perchè Maria non vuole che IO MUOIA!"

"E chi le può dare torto?"

"Isabel!"

"Isabel cosa? Michael al suo posto non lo vorrei neanch'io. Quello che tu e Max state facendo è davvero pericoloso, ma tu lo sai già vero? Quello che non se ne rende conto è Max, per lui conta solo la vendetta ormai"

"Al suo posto anch'io vorrei sapere la verità"

"Ma tu non sei al suo posto. Tu hai una moglie e ..."

"Chissà per quanto ancora?"

Sentendolo sussurrare questo e vedendo la sua tristezza, Isabel gli si avvicinò e gli sorrise dolcemente.

"Perchè non provi a parlarle?"

"Per dirle che cosa? Lo so che ti sto facendo del male ma non cambio idea?"

"Michael, Maria ti ha sempre capito, sono sicura che se le parli..."

"No, non stavolta. E' stata chiara"

"Era arrabbiata e preoccupata, lei..."

"L'ho delusa, di nuovo. Non penso che stavolta vorrà perdonarmi"

"Ok, allora fai le valigie e torna a casa!"

"Non posso, Max..."

"Max non ragiona più! Lui non si rende conto di quello che sta chiedendo a tutti noi. Sei ancora in tempo Michael, non fare qualcosa di cui potresti pentirti per sempre. Torna a casa"

"Non posso, Max ha fatto troppo per me, non lo lascerò ad affrontare tutto da solo"

Isabel raggiunse Max in soggiorno sperando di riuscire a farlo ragionare. Max era davanti al camino e guardava la foto che avevano scattato a lui e a Liz il giorno del loro matrimonio.

"Ho parlato con Michael"

"Non sei riusita a resistere vero?"

"Ero preoccupata per lui, non è più lo stesso da quando è qui"

"E immagino che la colpa sia mia, secondo te"

"Non ho detto questo"

"Non ce ne era bisogno, lo so come la pensi"

Dicendo questo Max si voltò a guardarla, e quello che Isabel vide non era più lo stesso Max, neanche i suoi occhi erano gli stessi. Prima vi si poteva leggere dolore, ora c'era qualcosa di indefinito, che la faceva preoccupare ancora di più.

"Max, io sono solo preoccupata per voi"

"Non è necessario, Isabel te l'assicuro"

"Come puoi dire così? Tu ti sei messo in testa di cercare un assassino e io non dovrei preoccuparmi?"

"Ti ho già detto che so quello che faccio"

"Tu hai fermato la tua vita ad un anno fa!"

"La mia vita è finita un anno fa"

Isabel ormai era sul punto di gridare, Max invece era tranquillo. Ormai niente sembrava più toccarlo. Era come se avesse messo le sue emozioni in stand by, come se da quando Liz era morta lui non riuscisse più a provare niente, e questo Isabel non riusciva a sopportarlo.

"Se non vuoi farlo per te, fallo per Michael"

"Non l'ho costretto a darmi il suo aiuto, è stata una scelta sua"

"Ma tu lo sapevi che non sarebbe riuscito a dirti di no, come sapevi che la sua decisione gli avrebbe creato problemi con Maria"

"Se hanno dei problemi non è colpa mia"

"Ma ne sei la causa! Maria non accetterà mai che Michael metta in pericolo la sua vita"

"Direi che non ha altra scelta, Michael è qui e lei è rimasta a casa. Comunque non sono problemi miei. Se non riescono a mettersi daccordo forse vuol dire che non è destino che continuino a stare insieme"

"Ma come puoi parlare così? Io non ti riconosco più, sembra che non ti importi niente se Michael sta soffrendo. Non è da te comportarti così, una volta avresti..."

"Il Max di una volta non esiste più"

Così dicendo uscì dalla stanza lasciando Isabel a chiedersi cosa era giusto fare. Se appoggiare Max in questa sua impresa o convincere Michael a tornare a casa da sua moglie e salvare almeno il suo di matrimonio. Con questi pensieri Isbel si avviò verso la sua stanza, sapendo bene che quella notte non avrebbe dormito.

Maria stava preparando la cena quando sentì squillare il telefono. Appena accostò l'apparecchio all'orecchio la prima cosa che sentì furono dei singhiozzi.

"Pronto, chi parla?" All'iniziò non riuscì a distinguere nessun suono, poi una voce arrivò alle sue orecchie.

"Maria?"

"Isabel, sei tu?"

"Maria, io..."

"Isabel, cosa succede? Stai piangendo"

Maria ormai era in preda all'agitazione e non riusciva a capire cosa avesse spinto Isabel a chiamarla in lacrime. Bastò un nome per farla rabbrividire.

"Maria, Michael..."

"Michael cosa? Isabel cos'è successo a Michael?"

Ed eccoci al secondo capitolo, ora sapete il motivo del litigio di Maria e Michael ma per sapere cosa è successo a quest'ultimo dovrete aspettare il secondo capitolo! intanto potete lasciare un commentino no?

Grazie a GinevraMalfoy90 e a Matydreamer per i loro commenti, spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo al prossimo.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


LA FINE E L'INIZIO

LA FINE E L'INIZIO

"E' scomparso"

"Cosa? Isabel che vuol dire che è scomparso?"

"Due sere fa è uscito dicendo di voler fare un giro e non è più ritornato"

"Due sere fa... E perchè me lo dici solo ora?"

"Mi dispiace, Max pensava che fosse inutile farti preoccupare, ma io..." Isabel aveva ripreso a piangere, sembrava non riuscire a fare altro negli ultimi giorni.

"Ma cosa può essergli successo? Isabel io non riesco a capire"

"Neanche noi riusciamo a capire, era tutto tranquillo, nessun segnale di pericolo e poi all'improvviso..."

"Max cosa ne pensa?" Maria lo chiese con un certo astio. Sapeva quanto Max avesse sofferto, ma non riusciva a non pensare che se non fosse stato così testardo ora lei non si chiederebbe cosa era successo a suo marito.

"Credo che non sappia neanche lui cosa pensare"

"Credi?"

"Maria mi dispiace, so che pensi che tutto quanto non sarebbe successo se noi..."

"Non è colpa tua Isabel, sono sicura che Michael sta bene, non gli sarà successo niente, non può essergli successo niente" Maria aveva bisogno di crederlo, perché in caso contrario non sapeva come avrebbe reagito.

"Maria..."

"Sarò lì domani. Ti farò sapere a che ora"

"Ok, a domani allora".

*******

Maria si riscosse dai suoi pensieri mentre l'aereo atterrava. Una volta ritirati i bagagli si avviò all'uscita e vide Kyle che le andava incontro. La prima cosa che l'amico fece fu abbracciarla e stringerla forte.

"Andrà tutto bene vedrai"

Maria in risposta gli sorrise e rispose all'abbraccio.

"Ci sono novità?" Erano saliti in auto già da un po' dirigendosi verso casa diMax, quando Maria si decise a parlare.

"Niente di nuovo, Max sta cercando di capire cosa è successo ma con scarsi risultati purtroppo"

"Se lo aspettava?"

"Cosa?"

"Si aspettava che potesse accadere una cosa del genere?"

"Non lo so, ma forse..."

"Forse cosa?"

"Maria, Max non è più lo stesso di una volta"

"Che vuoi dire?"

"Lo sai cosa intendo"

"Si, ma..."

"Maria, a Max ormai interessa solo trovare chi ha ucciso Liz. Ed è disposto a tutto per questo"

"Anche a mettere in pericolo Michael?"

"Non sto dicendo che lo ha fatto di proposito, solo che sembra non accorgersi dei rischi che corre"

"E che fa correre... Ho provato a far ragionare Michael prima che partisse, ma lui non mi ha voluto ascoltare. E' così testardo che..." la gola le si chiuse e a Maria non restò che guardare fuori dal finistrino.

"Vedrai che andrà tutto bene. Michael tornerà sano e salvo e tu potrai prendertela con lui per averti fatta proccupare"

"Lo spero Kyle, lo spero tanto".

*******

Michael provò di nuovo a far sciogliere le corde con le quali era legato ma non c'era niente da fare. I suoi poteri sembravano spariti, e lui si trovava in una stanza buia e spoglia, con i piedi legati tra di loro, e le mani imprigionate dietro la schiena. Aveva anche un bavaglio in bocca, ma non ne capiva l'utilità visto che da quando era l', l'unica persona che aveva visto era la guardia che stava dietro la sua porta e che due volte al giorno lo liberava per un quarto d'ora per permettergli di andare in bagno e mangiare del cibo, sempre se si poteva chiamare cibo quello che gli passavano. Ma a Michael non interessava mangiare, non faceva che chiedersi cosa ci facevalì, chi lo aveva catturato e soprattutto perchè era ancora vivo.

Ritornò con la mente a quando era uscito da casa di Max per fare due passi, aveva bisogno di pensare, e si era ritrovato in una strada isolata e abbastanza buia. Ad un certo punto aveva visto due uomini scendere da un furgone davanti a se, aveva capito subito che qualcosa non andava, ma non aveva avuto il tempo di muoversi, che altri due uomini dietro di lui lo avevano bloccato, e si era sentito pungere il collo da qualcosa. Non ricordava cosa gli era successo dopo, sapeva solo di essersi svegliato in quella stanza e di esserci rimasto fino ad ora. Le prime volte che aveva visto la guardia aveva provato a fare qualche domanda ma il bavaglio glielo impediva, e poi l'uomo non sembrava neanche vederlo quando entrava nella sua stanza. Continuava a rimproverarsi per essersi fatto cogliere di sorpresa da quei quattro uomini. Ma mentre camminava la sua mente era occupata da un pensiero fisso.

Maria. Gli mancava terribilmente, ora si sentiva uno stupido per non essersi fatto sentire per due settimane. Continuava a chiedersi quando avrebbe potuto rivederla e soprattutto se l'avrebbe rivista.

Stupido! Sono stato solo uno stupido. Chissà cosa starà facendo adesso, se avrà saputo quello che è successo. Se lo sa di sicuro mi starà maledicendo per non averle dato retta. Come vorrei essere con te adesso, vorrei baciarti e vedere il tuo meraviglioso sorriso, vorrei stringerti e sentire il tuo profumo. Adesso che sono qui riesco solo a pensare che non sono riuscito a dimostrarti quanto ti amo, e non sai cosa darei per avere un'altra occasione, anche solo per vederti. Se solo potessi...

I pensieri di Michael furono interrotti dal rumore della porta che si apriva, vide entrare un uomo, e capì subito che non si trattava della guardia, anche se non poteva vedere il sorriso perché la stanza era senza finestre e immersa nel buio. Sentì l'uomo avvicinarsi e grazie alla poca luce che entrava dalla porta vide che aveva in mano una siringa. Provò a muoversi ma anche stavolta non potè impedire che la siringa e con lei il suo contenuto, venissero iniettati nel suo collo.

Quando Michael finì senza sensi per terra, l'uomo gli si avvicinò e infilò nella sua tasca dei jeans un biglietto. Un sorriso maligno e ironico si poteva intravedere sulle sua labbra.

Ciao a tutti, mi dispiace tantissimo di essere sparita, ma il mio pc è andato in paradiso e con lui tutta la mia storia. Finora non ho avuto tempo per riscriverla, ma da adesso sono più libera e pronta a continuare.

Un grazie alle persone che avevano recensito, spero ci siate ancora per leggere il seguito!

Al prossimo capitolo!

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