TITANIC: LA NAVE DEI SOGNI

di Alex_kun92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una Mano Fortunata ***
Capitolo 2: *** Incontro Fortuito o Destino ***
Capitolo 3: *** Cena Tra Reali ***



Capitolo 1
*** Una Mano Fortunata ***


 Capitolo 1: Una mano fortunata
 
Molta era la folla riunita quella mattina di Aprile al porto di Southampton, l’imponente e famosa nave da crociera della White Star Line, il Titanic, era pronta ad accogliere i suoi passeggeri per il suo viaggio inaugurale. La fama che la nave aveva acquisito ancor prima della sua inaugurazione era dovuta alla grande propaganda che la compagnia proprietaria dell’imbarcazione aveva fatto, all’immensa stazza e al gran livello di sfarzo e lusso, proprietà principali del nuovo colosso dei mari. Molti passeggeri avevano già iniziato a salire sulla nave quando sul molo arrivarono due vetture; da una di esse scese Caledon Hockley, giovane ereditiere della fortuna della sua famiglia nel ramo ferroviario, che aiutò a scendere la sua giovane fidanzata: Rose DeWitt Bukater, una ragazza dai capelli di un acceso color rosso, ma dallo sguardo spento. << Non capisco il motivo di tutto questo gran chiasso >> disse con sarcasmo la ragazza << non mi sembra più grande del Mauretania >>, << Si può essere blasé riguardo ad alcune cose, Rose, ma non riguardo al Titanic. È almeno trenta metri più lungo del Mauretania, e molto più lussuoso. Sua figlia è davvero impossibile da sbalordire, Ruth >> rispose Cal rivolgendosi alla signora scesa dalla vettura dopo Rose, sua madre Ruth DeWitt Bukater.<< eh si >> replicò Ruth << allora è questa la nave che dicono inaffondabile? >> chiese a Cal, << è inaffondabile. Dio stesso non potrebbe affondare questa nave >> disse Caledon mentre pagava un inserviente affinché portasse i suoi bagagli e quelli della famiglia DeWitt Bukater alle loro suite. Così i tre seguiti dai loro inservienti percorsero la scalinata che portava a bordo del Titanic raggiungendo le loro cabine.
Intanto, in un pub poco distante dal molo tre ragazzi stavano giocando una partita di poker insieme ad altre tre persone: la posta in palio era alta, infatti, oltre ad una considerevole cifra di denaro, erano stati puntati anche tre biglietti di terza classe per il lussuoso transatlantico. Ad un certo punto Jack, uno dei tre ragazzi, biondo con occhi azzurri come il mare, disse: << Va bene. È il momento della verità. La vita di qualcuno qui sta per cambiare. Fabrizio? >> chiese rivolgendosi al ragazzo moro seduto alla sua destra <> vedendo le carte che quest’ultimo mostrava << Alex? >> chiese al ragazzo biondo vicino a Fabrizio << una coppia >> rispose il biondo << Olaf? Hans? Voi? >> chiese successivamente a due dei suoi avversari che mostrarono le loro carte << niente. Sven? >> chiese all’ultimo giocatore che mostrò due coppie << oh due coppie >> fece sconfortato il giovane Jack << ragazzi scusate tanto… >>, << Che scusa, ma vaffanculo!! Hai scommesso tutto quello che avevamo...!! >> si scaldò subito Fabrizio, << già, Fabrizio ha ragione. Cazzo Jack i nostri soldi !! >> si aggiunse Alex, ma Jack ad un certo punto ghignò << Scusate tanto ragazzi, non rivedrete le vostre madri per un bel po' di tempo... perché noi ce ne andiamo in America!! >> esclamò mostrando le proprie carte << Full, ragazzi!! Wo-hoo!! >> urlò seguito dall’urlo di gioia dei suoi due amici che lo abbracciarono di slancio mentre Olaf e Hans malmenavano il povero Sven reo di aver scommesso i loro biglietti. << Ce ne andiamo in America!! >> urlò felice Alex << Sbagliato >> lo interruppe un il barista << il Titanic va in America… tra 5 minuti >> disse sorridendo << oh merda >> esclamarono contemporaneamente i tre giovani mentre a tutta velocità recuperavano soldi, biglietti e borse, dirigendosi correndo verso il molo d’imbarco. << Fermi !! Aspettateci !! Siamo passeggeri >> gridò Jack al marinaio che stava già chiudendo l’ingresso della nave << avete già fatto il controllo dell’igiene? >> chiese quest’ultimo controllando i biglietti << si certo >> replicò Jack << e poi siamo americani, non abbiamo pidocchi >>, << ok salite >> disse facendoli entrare il marinaio e i tre giovani iniziarono a correre verso il ponte della nave che nel frattempo aveva iniziato a muoversi accompagnata dalle urla festanti della gente e dal suono della sua sirena che indicava la partenza. << Siamo i figli di puttana più fortunati del mondo, lo sapete? >> urlò Jack in direzione dei suoi amici, << certamente!! >> rispose Fabrizio, << America arriviamo!! >> urlò felice Alex.

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Capitolo 2
*** Incontro Fortuito o Destino ***


 Capitolo 2: Incontro fortuito o destino
 
La nave iniziò la sua navigazione verso Cherbourg, dove avrebbe fatto scalo, silenziosa e maestosa scivolava veloce sulle calme acque della Manica. Intanto Jack, Fabrizio e Alex avevano raggiunto la loro cabina e si erano presentati al loro compagno di stanza Bjorn, confuso su che fine avessero fatto Olaf, Hans e Sven. I tre poi decisero di raggiungere la prua della nave per vedere il mare. Arrivati a Cherbourg salirono nuovi passeggeri, tra questi spiccava la forte personalità di Margaret “Molly” Brown, una di quelle persone che venivano definite “i nuovi ricchi”, infatti suo marito aveva trovato l’oro da qualche parte nel West. Era pomeriggio mentre Rose, Cal, Ruth e Molly pranzavano insieme all’ingegnere capo del Titanic, Thomas Andrews, e del suo ideatore, il signor Bruce Ismay. Proprio quest’ultimo stava illustrando le innumerevoli qualità del transatlantico << è il più grande oggetto in movimento che l’uomo abbia mai costruito nella sua storia. E poi e praticamente inaffondabile. >> Mentre parlavano Rose si accese una sigaretta, subito spenta da Cal << sai che tua madre non gradisce >> disse << prendiamo agnello per due. Ti piace vero ?? >> chiese poi alla fidanzata dopo aver dato l’ordinazione al cameriere, << hai intenzione anche di tagliarle la carne Cal? >> chiese scherzando Molly, rivolgendosi poi a Ismay << chi ha pensato al nome Titanic? E’ stato lei Bruce? >>, << a dire il vero si… Volevo trasmettere grandezza pura. E grandezza significa stabilità, lusso, ma soprattutto, forza >>, << Ha mai sentito parlare del dottor Freud, signor Ismay? Le sue teorie sulla preoccupazione del maschio riguardo alla grandezza potrebbero risultare particolarmente interessanti per lei >> rispose piccata Rose alzandosi e abbandonando il tavolo. << È una pistola carica, spero che lei sappia maneggiarla >> disse ironicamente Molly a Cal mentre questo si accingeva a raggiungere sul ponte A la fidanzata, << Pare che d'ora in poi dovrò badare a ciò che legge, dico bene, signora Brown? >> rispose Ruth mentre Ismay chiedeva confuso << Freud? Chi è? Un passeggero? >>.
Nel frattempo sul ponte B Alex e Fabrizio parlavano tra loro mentre Jack ritraeva padre e figlia intenti a guardare il mare, << Questa è una bella nave, vero? >> chiese ad un certo punto Fabrizio ad un altro ragazzo che era vicino a loro, << Già, è una nave irlandese >> rispose questi << costruita in Irlanda. Quindicimila irlandesi l'hanno costruita. Una roccia, grosse mani irlandesi >> prosegui il ragazzo, mentre un marinaio passava vicino loro con dei cani al guinzaglio << Beh, vedi, questo è tipico: i cani di prima classe le fanno quaggiù le loro cagatine >> disse ridendo, << Ci fa capire quale posto occupiamo nell'ordine delle cose >> rispose a questo punto Jack << E chi se lo può dimenticare >> disse Alex mentre gli altri risero << Sono Tommy Ryan >> si presentò il giovane ai tre ragazzi << Jack Dawson >>, << Fabrizio >>, << Alex >> si presentarono a loro volta i tre, poi Tommy notò il disegno di Jack e chiese << Riesci a guadagnare qualche soldo con i tuoi disegni? >> ma vedendo che il giovane non rispondeva seguì il suo sguardo che era posato su Rose, appoggiata alla balaustra del ponte di prima classe, a questo punto sia lui, che Alex e Fabrizio scoppiarono a ridere e Tommy disse << lascia perdere, amico. Dovrai svuotare una miniera di carbone prima che tu possa avvicinarti a una come lei >> suscitando nuove risate. Era trascorsa la giornata e, mentre Fabrizio e Tommy erano tornati in cabina, Jack e Alex erano rimasti sdraiati sulle panchine presenti sul ponte immersi nei loro pensieri, fumando una sigaretta, quando all’improvviso un rumore di tacchi li destò giusto in tempo per notare la ragazza di prima classe che avevano visto quel pomeriggio correre verso poppa. I due amici decisero di seguirla e quando videro che questa aveva scavalcato la balaustra Jack disse all’amico << presto Alex, corri a chiamare aiuto >>. Mentre Alex correva ad avvisare gli ufficiali Jack si avvicinò alla giovane donna e disse << Non lo faccia >>, quest’ultima si girò ad osservare il ragazzo e rispose << Indietro. Non faccia lei un altro passo >>, << Avanti, mi dia la mano, l'aiuto a tornare a bordo >> disse Jack, << No! Rimanga lì dov'è. Dico sul serio. Mi butto >>, << Non lo farà >>, << Che significa, non lo farò? >> disse Rose << Non creda di potermi venire a dire quello che farò o quello che non farò. Lei non mi conosce >>, << Beh, l'avrebbe già fatto >> rispose Jack, << Lei mi sta distraendo. Se ne vada >>, << Non posso. Ormai ci sono dentro. Se lei si butta, io sarò costretto a seguirla in acqua per salvarla >>, << Non dica sciocchezze. Morirebbe >>, << So nuotare benissimo >>, << Basterebbe l'impatto con l'acqua a ucciderla >> disse Rose, << Bene non mi farebbe >> rispose Jack sorridendo << non dico certo il contrario. Se devo essere sincero, mi preoccupa molto di più l'acqua fredda >>, << Quanto fredda? >> chiese leggermente preoccupata la ragazza << Gelida. Forse un paio di gradi sopra lo zero. È mai... stata nel Wisconsin? >> chiese il biondo << Cosa? >> esclamò stupita Rose, lei era appesa alla poppa di una nave pronta a lanciarsi in acqua e quel ragazzo la fermava e le parlava del Wisconsin… << Beh, gli inverni da quelle parti sono tra i più freddi. Io sono cresciuto lì, vicino a Chippewa Falls. Ricordo, una volta, da bambino, io e mio padre andammo a pesca sul lago ghiacciato, vicino alle cascate. La pesca sul ghiaccio, sa, è quando... >> fece per spiegare Jack venendo interrotto << So cos'è la pesca sul ghiaccio! >> disse indignata la rossa, << Mi scusi >> fece lui << Lei ha tanto l'aria di, come dire, di una timorata di Dio... Comunque, il... ghiaccio ha ceduto, e io sono caduto in acqua. E mi creda, cadere in acque gelide, come quelle laggiù, è come avere tutto il corpo trafitto da mille lame. Non riesci a respirare. Non riesci a pensare... a nulla, tranne che al dolore. Ed è per questo che non ci tengo a tuffarmi dietro di lei. Ma, come ho già detto, non ho scelta. Da una parte, spero che lei riscavalchi il parapetto, e mi risparmi quest'incombenza >> concluse con un sorriso. << Lei è pazzo >> disse lei, << Non è l'unica a dirlo, ma... con tutto il rispetto che merita, signorina, non sono io quello appeso alla prua di una nave. Per favore, avanti, allunghi la mano. Non vorrà commettere una simile sciocchezza >> disse lui prendendole dolcemente la mano << Mi chiamo Jack Dawson >>, << Rose DeWitt Bukater >> si presentò a sua volta lei e Jack ridendo disse << Devo chiederle di scrivermelo, il suo >> strappando un sorriso anche alla ragazza, che, mentre scavalcava il parapetto aiutata da Jack, inciampò nell’orlo del suo vestito e rischiando di cadere se non fosse stato per il ragazzo che la afferrò per la mano, << L'ho afferrata! Forza! Coraggio! Stia a sentire! Mi ascolti! La tengo stretta! Non la lascerò! Adesso si tiri su. Avanti! Forza! Così! Può farcela! La tengo! La tengo! >> disse Jack tirando la ragazza di nuovo a bordo, proprio mentre Alex accorreva insieme a due ufficiali. A quel punto vennero avvisati anche Ruth e Cal, e quest’ultimo si precipitò a vedere cosa era successo alla sua fidanzata. Quando giunse la trovò seduta su una panchina, avvolta da una coperta e subito si diresse verso Jack e Alex che parlavano con i due ufficiali. << Cosa è successo ufficiale? >> chiese Cal e l’interpellato rispose << la signorina si era sporta troppo dal parapetto per osservare le eliche ed era scivolata fuori bordo. Se non era per questi due ragazzi… Lui >> disse indicando Alex << è corso a cercare aiuto, mentre lui ha aiutato la signorina a risalire a bordo >> concluse l’ufficiale indicando Jack che sorrise. << Bene bene. Lovejoy penso che due biglietti da cento bastino >> si rivolse Cal al suo aiutante << allora la vita della tua fidanzata ha un prezzo >> ribattè piccata Rose mentre si allontanava con Cal << Rose è scontenta. Allora facciamo cosi signori? >> disse rivolgendosi ad Alex e Jack << Dawson e Di Maggio >>, << … sareste cosi gentili da unirvi a noi domani sera a cena cosi potrete deliziarci col vostro eroico racconto? >>, << sarò certamente dei vostri >> disse Jack sorridendo in direzione di Rose, << anch’io >> aggiunse Alex. I due così si recarono nella loro cabina e raccontarono tutto a Fabrizio e Tommy.

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Capitolo 3
*** Cena Tra Reali ***


 Capitolo 3: Cena tra reali
 
Rose era seduta davanti allo specchio in camera sua, quando Cal entrò nella stanza baciandole il collo da dietro <> disse tirando fuori una collana con incastonato nel centro un enorme diamante color blu elettrico, << Dio mio! >> esclamò Rose sorpresa, << E’ un dono, in segno dei sentimenti che provo per te. E’ un diamante, 56 carati per essere esatti. Lo indossò Luigi XVI. E lo chiamarono "Le Coeur de la Mer”… >> spiegò Cal, << Il Cuore dell'Oceano >> concluse Rose insieme all’uomo per poi dire << È prodigioso >>, a quel punto Cal sorrise e disse<< Beh, è da reali. E noi siamo reali, Rose. Sai, non c'è nulla che io non possa darti. Non c'è nulla che io ti negherei, se tu non negassi me. Oh, aprimi il tuo cuore, Rose >>.
Nel pomeriggio Rose e Jack stavano passeggiando sul ponte A chiacchierando del più e del meno.
<< …vivo per conto mio da quando avevo quindici anni >> raccontava Jack << Da quando sono morti i miei genitori. Non avevo fratelli, sorelle, o parenti stretti in quella parte di Paese. Così ho deciso di staccare e non ci sono tornato mai più. Potrei essere definito una piuma nel vento. Bene, Rose, abbiamo camminato per circa un miglio avanti e indietro su per questo ponte, abbiamo parlato e straparlato del tempo e di come sono cresciuto io, ma immagino che non è venuta qua per parlare di questo, dico bene? >> disse rivolgendo un sorriso alla ragazza << Jack, voglio ringraziarla per quello che ha fatto. Non solo per... per avermi salvata, ma anche per la sua discrezione. Senta, lo so a cosa sta pensando: "Povera ragazzina ricca. Che ne sa lei della miseria"? >> rispose Rose, << No. No, non stavo affatto pensando a questo. Stavo pensando a cosa è potuto accadere a questa ragazza per arrivare a credere che non esiste via d'uscita >> spiegò lui, << Beh, io... Praticamente tutto, l'intero mondo in cui vivo, e tutta la gente che ne fa parte. E l'inerzia della mia vita, che si tuffa in avanti, e io che non sono capace di fermarla. Sono stati inviati cinquecento inviti. Sarà presente tutta l'alta società di Philadelphia. E tutto il tempo mi sento come se stessi in una stanza affollata, urlando a squarciagola, senza che nessuno alzi nemmeno lo sguardo >> spiegò lei con aria triste, << Lo ama? >> chiese d’istinto Jack << Lei è molto maleducato. Non dovrebbe pormela una domanda simile >> rispose la rossa indignata, << Non può semplicemente rispondere alla domanda? >>, << È assurdo. Lei non conosce me e io non conosco lei, e questa conversazione non sta avendo luogo. Lei è maleducato, rozzo e presuntuoso, e ora me ne vado. Jack, signor Dawson, è stato un piacere. L'ho cercata per ringraziarla e ora che l'ho ringraziata... >> esclamò Rose mentre Jack se la rideva << E anche insultato >>, << Certo >> disse la ragazza, tuttavia rimanendo ferma ad osservare il ragazzo biondo quando questo disse << Credevo che se ne stesse andando >>, << Infatti. Lei è così irritante. Anzi, non sono io a dovermene andare. Questo è il mio settore. Se ne vada lei >> rispose la giovane e Jack ridendo disse << Oh, oh, oh. Guarda, guarda, guarda. E adesso chi è il maleducato? >> facendo sorridere anche Rose che però disse strappando di mano il porta disegni a Jack << Ah... Cos'è questo stupido oggetto che porta con sé? Allora cos'è lei, un artista o cos'altro? Beh... questi sono piuttosto belli. Anzi, sono molto belli. Jack, sono davvero ammirevoli >>. Rose rimase affascinata da quei bellissimi disegni << Beh, lei ha un dono, Jack. Davvero. Sente le persone >>, << Sento lei… >> disse lui guardandola intensamente << … e non si sarebbe buttata >>. Passarono altro tempo a parlare dei disegni di Jack e dei loro progetti per il futuro, infatti Jack stava cercando di insegnare a Rose a sputare come un uomo, quando incontrarono Ruth, la contessa di Rothes e Molly che passeggiavano sul ponte e Rose presentò subito il giovane alla madre che però, a differenza delle altre due donne, guardava Jack come se fosse un insetto. Proprio in quell’istante venne annunciata la cena e Rose si avviò insieme alla madre per prepararsi; appena la giovane si fu allontanata arrivò di corsa Alex << ehi Jack !! Adesso che ci penso abbiamo un problemino. Andiamo vestiti così alla cena di prima classe? >>, << perché no?? >> rispose il giovane senza problemi. Fortunatamente Molly era rimasta e aveva preso in simpatia il giovane Jack, per cui trascinò i due giovani nella sua cabina e prestò loro due abiti da sera del figlio. << Adesso si che farete un figurone >> disse con un sorriso ai due << però attenti, state per entrare nella tana dei serpenti >>. Jack e Alex si recarono verso la scala principale di prima classe e, una volta entrati, rimasero affascinati dal lusso della prima classe. Una volta scese le scale i due giovani attesero gli altri commensali al termine delle scale; i primi a scendere furono Cal e Ruth che però non degnarono di uno sguardo i due ragazzi, mentre la giovane Rose si fece subito incontro a Jack che le fece il baciamano per poi sussurrarle all’orecchio << L'ho visto fare una volta in un cinema di terza visione, e non vedevo l'ora di rifarlo >> facendo ridere la ragazza che poi salutò anche Alex che nel frattempo aveva offerto il braccio a Molly. Così i quattro si avviarono verso la sala da pranzo con Rose e Molly che presentavano le persone di spicco della nave ai due ragazzi. Una volta seduti a tavola Ruth non perse occasione per rimarcare le loro povere situazioni da terza classe chiedendo ad Alex << Allora signor Di Maggio. Come sono gli alloggi di terza classe? Ho sentito dire che sono piuttosto accoglienti >>, << I migliori che abbia mai visto, signora. Solo qualche topo qui e là >> rispose Alex facendo sorridere gli altri commensali, << Il signor Dawson e il signor Di Maggio si sono uniti a noi dalla terza classe. Hanno prestato soccorso alla mia fidanzata ieri sera >> disse Cal presentando i due al resto delle persone. << Dov'è che vive esattamente, signor Dawson? >> chiese questa volta a Jack la signora DeWitt Bukater, << Beh, al momento il mio indirizzo è la terza classe del Titanic. Dopo di che sarò nelle mani di Dio >>, << E dove trova i mezzi per viaggiare? >> ,<< Mi sposto di luogo in luogo, lavorando. Prediligo le navi da carico, o carrette simili. Ma il biglietto per il Titanic l’abbiamo vinto con una mano fortunata a poker. Una mano molto fortunata >> disse Jack dando il cinque ad Alex. A questo punto si inserirono nella discussione anche altre persone, << Eheh, la vita non è che una partita giocata con la dea fortuna >> disse il Colonnello Archibald Gracie, mentre Cal ribadì << Hm... Un vero uomo la fortuna se la crea da solo. Giusto, Dawson? >>, << E a lei piace quest'esistenza priva di radici? >> chiese con cattiveria Ruth, beccandosi un’occhiataccia dalla figlia e da Molly, ma Jack non si lasciò scoraggiare e rispose << Beh, sì, signora, mi piace. Insomma, ho tutto quello che occorre proprio qui, con me. Ho aria nei polmoni e qualche foglio immacolato. Mi piace svegliarmi la mattina e non sapere cosa mi capiterà, o chi incontrerò, dove mi ritroverò. Proprio l'altra notte abbiamo dormito sotto un ponte… >> disse indicando Alex che annuì, << …e ora siamo qui, sulla più imponente nave del mondo, a bere champagne insieme a delle persone raffinate come voi >> continuò bevendo dal suo bicchiere << Secondo me la vita è un dono, non ho intenzione di sprecarla. Non sai mai quali carte ti capiteranno nella prossima mano. Impari ad accettare la vita come viene. Così ogni singolo giorno ha il suo valore >> finì il suo discorso ottenendo il consenso degli altri che annuirono. << Ben detto, Jack >> disse Molly, mentre Rose propose un brindisi << Al valore di ogni singolo giorno >> disse alzando il suo bicchiere e fu subito seguita da tutti gli altri << Al valore di ogni singolo giorno! >>. Finita la cena gli uomini si alzarono per andare a fumare e parlare di politica e di affari, così, mentre Alex salutava e tornava in terza classe, Jack facendo il baciamano a Rose le lasciava un biglietto con un messaggio:
 
<< Incontrami a mezzanotte all’orologio della scalinata >>
 
Così Rose facendo finta di andare nella sua cabina si affrettò a raggiungere Jack al punto stabilito, questo appena la vide si avvicinò e le disse << allora vuoi andare ad una vera festa? >>.

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