Alba di laura2379 (/viewuser.php?uid=31077)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
ALBA
L'alba a Konoha è sempre uguale.
Le case, i negozi, l'ospedale, la residenza dell'Hokage e gli altri
edifici del villaggio vengono illuminati dalla debole luce del sole e
riscaldati dai suoi tiepidi raggi; un bellissimo gioco di luci prende
vita sulle facciate dei muri, si riflette nell'acqua e si specchia sui
vetri delle abitazioni, penetrando al loro interno.
Gli abitanti di Konoha, infastiditi dal chiarore emanato da
quell’astro così caldo e splendente, si svegliano
pronti ad affrontare una nuova giornata.
E così tra gli affetti familiari, il lavoro e gli amici, le
ore passano veloci ....
Ed ecco che è già sera.
Gli abitanti del sorridente villaggio del paese del fuoco si coricano
nei loro letti, convinti che il giorno dopo sarà uguale al
precedente.
Questo li conforta.
E' confortante sapere che tutto rimane immutabile, che niente cambia.
E' confortante sapere che l'alba sarà sempre la stessa.
Poveri illusi.
Almeno i ninja dovrebbero conoscere la verità: le missioni,
i compagni di missione, le situazioni e persino i sentimenti mutano con
lo scorrere tempo, i ninja se ne rendono conto.
Ma qui non si parla di ciò ...
Perchè questo lato dei fatti è fin troppo ovvio.
Qui si discute dei misteri,
dei segreti ...
Si discute di quelle bugie che celano una verità troppo
sconvolgente per essere svelata ...
Così sconvolgente che persino i ninja venuti a conoscenza
della realtà, fingeranno di non averla mai scoperta, andando
contro i loro stessi principi.
E' meglio che tutti credano che l'alba di domani sarà uguale
a quella di oggi.
Ma …
questa illusione starà in piedi?
E se sì, per quanto tempo?
Mesi o anni?
minuti o ore?
Gli abitanti di Konoha che sanno -QUELLO-, sperano per sempre.
Se la verità verrà a galla, lo scandalo
sarà così grande che tutti ne verranno a
conoscenza ...
TUTTI.
A Konoha …
a Suna …
a Oto …
e in tutti i villaggi e paesi del mondo.
E quando succederà quel che succederà, tutti gli
esseri viventi -e forse anche i morti-
guarderanno verso la stessa direzione nello stesso preciso istante
…
ricchi e poveri,
belli e brutti,
assassini e religiosi,
malati e sani.
Tutti quanti accomunati dagli stessi precisi identici sentimenti.
Per la prima volta nella storia, nessuno sarà diverso
dall'altro.
Se QUELLO succederà,
Naruto Uzumaki, in giro per il mondo per il suo allenamento di 3 anni
con Jiraya, lo saprà e si dispererà tanto da
strapparsi i capelli, griderà di dolore chiedendosi
perchè, e si accascerà a terra, stordito.
Uchiha Sasuke, isolato dal resto del mondo con Orochimaru, lo
saprà e sbiancherà dalla sorpresa e dal terrore,
dimenticandosi della vendetta.
Hyuga Hinata si scorderà dell'esistenza di Naruto.
Kiba Inuzuka dell'esistenza del suo cane, Akamaru.
Shino Aburame dei suoi insetti.
Hyuga Neji si rifiuterà di proteggere la casata principale.
Tenten di prendere in mano un'arma.
Rock Lee di vivere secondo la giovinezza.
Nara Shikamaru non dirà mai più “che
seccatura“.
Yamanaka Ino che le ragazze magre sono preferite alle ragazze grasse.
Akimichi Choji che ha fame.
E così ogni persona, OGNI PERSONA, perderà se
stesso in quello scandalo che non può essere descritto ...
Nessuna eccezione.
E così l'illusione dell'immutabilità,
lascerà le menti delle persone,
e l'alba di domani non
sarà quella di ieri.
Mai
più.
---
Erano appena le 5 di mattina, quando una porta si aprì pian
piano, sotto la delicata pressione della mano di una ragazza.
La giovane entrò in casa, stando attenta a non far rumore.
Aveva paura di svegliare sua madre.
Chiuse la porta alle sue spalle e fece per andare in camera sua, quando
sentì una voce chiamarla.
Era quella della sua mamma.
Cosa faceva sveglia a quell'ora?
-Sai chi ho incontrato ieri, per strada?- chiese la donna con un tono
di voce a dir poco furibondo, interrompendo il flusso di pensieri della
ragazza.
Non l'aveva nemmeno salutata. Brutto segno. Tra l'altro sembrava
mooooooolto arrabbiata.
-No ... - rispose la giovane.
-Godaime. L'ho salutata e le ho chiesto della missione notturna di cui
mi avevi parlato ... -
"Noooooooo !!! Oh no!! Perchè non si fa mai gli affari
suoi?!?!? Accidenti sono nei guai, devo trovare una scusa credibile!!!!
" Pensò la ragazza disperata, incominciando ad
immaginare a cosa sarebbe potuto succedere se ....
No, il solo pensiero era inconcepibile.
L'adolescente era a dir poco terrorizzata, non poteva permettersi di
sbagliare o ogni cosa sarebbe andata in mille pezzi, senza
possibilità di rimedio.
Iniziò a sudar freddo ed il cuore le batteva a mille,
nonostante fece di tutto per nasconderlo.
- Mi ha detto che non ti aveva assegnato nessuna missione notturna!!! -
proseguì la signora - Quindi cara figlioletta, dove sei
stata stanotte?!?!-
---
Nel frattempo in una diversa zona di Konoha un’altra porta si
apriva, rivelando Akane, una signora sulla 50ina. La donna in questione
si sorprese nel vedere l’amica (della sua stessa
età, anno più, anno meno) davanti a lei, a
quell’ora del mattino. Era tutta rossa in viso e sembrava
molto agitata.
-Akane!!! Oddio è successa una cosa incredibile!!!-
esclamò la donna, gesticolando freneticamente.
Akane, già preoccupata, nell’udire quelle parole
si spaventò ulteriormente:
-Calmati! Cosa fai qui a quest’ora?!
Cos’è successo?!-
-Tu lo sai di chi sono vicina di casa, vero??? Non crederai mai a
quello che ho visto!!!-
E detto ciò, senza nemmeno chiedere il permesso,
guizzò veloce nella casa dell’amica e richiuse la
porta dietro di sé.
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Capitolo 2 *** 2 ***
§§§MINI-PROLOGO§§§
Mi sembra
fosse ieri che camminavamo mano nella mano sulla riva del lago nei
pressi di Konoha.
E ora ...
E ora mi impediscono di vederti.
Mi manchi tanto.
Ino dice che è passato un secondo dall‘ultima
volta che il mio sguardo ha incrociato il tuo.
Ma …
Ma su un libro che ho letto tempo fa, c’è scritto:
“Per una giovane fanciulla un secondo equivale ad
un’eternità.”
§§§
-Allora?!?! Ti ho fatto una
domanda signorinella!-
Tono di voce seccato, con una punta di isterismo. Brutta
storia
Mi chiamo Haruno Sakura e ho quasi 15 anni.
Ero una kunoichi.
Tsunade, il quinto hokage, mi aveva accettata come sua allieva, anche
se in realtà il mio maestro fisso era rimasto quel
meraviglioso uomo chiamato Kakashi Hatake.
I miei compagni di squadra, erano in giro per il mondo ad allenarsi.
Quanto mi mancavano!!!
Quella mattina ero veramente nei guai!
Io stessa non riuscivo a credere a quello che mi stava succedendo. Come
dirlo a mia madre, se persino io rifiutavo la realtà dei
fatti?
Qualsiasi cosa avessi detto, avrebbe causato solo ulteriori problemi,
altre bugie.
…
così non andava.
Non volevo ammettere di essere nei pasticci, non volevo
guardare in faccia ad un futuro che probabilmente non sarebbe mai
esistito.
Inventare una scusa per giustificare l’assenza
di quella notte, per me significava fare il primo passo verso una
realtà che non sentivo mia, per cui avrei dato qualsiasi
cosa pur di sfuggirle.
Mia madre aspettava che parlassi e io non avevo alcuna
intenzione di farlo. Ero troppo stanca, depressa, scioccata.
Come dire … troppo …
semplicemente troppo.
Dovevo scappare.
Dovevo andare da lui.
Avevo bisogno di lui.
Mi precipitai fuori di casa correndo.
Lo so, ero una stupida, stavo complicando ulteriormente le cose per un
capriccio.
Non mi importava delle urla di mia madre che mi intimavano
di tornare. Sul serio, non avevano alcuna importanza.
I miei piedi si muovevano da soli, su quella strada che ormai
percorrevo ogni giorno.
Ad ogni passo mi rendevo conto di aver fatto una cavolata e che sarebbe
stato difficile rimediare, se non impossibile.
L’unica cosa che mi sembrò di poter fare era darmi
della cretina.
Mentre correvo, Il vento mi investiva il volto, mozzandomi il fiato. Lo
ignorai, e continuai a correre come una pazza;
E forse lo ero davvero.
Tutta questa aria mi spettinava i capelli! Mi dispiacque, volevo essere
bella per lui; allora però, non sapevo perchè.
E intanto le mie speranze andavano in frantumi.
Avevo bisogno di gridare, avevo bisogno di piangere, avevo bisogno di
sapere perché proprio io!!!
E così neanche senza accorgermene, arrivai davanti a quella
casa, la casa del mio maestro.
Lo so, non avrei dovuto essere là e mi sentivo in imbarazzo,
ma sinceramente ero troppo disperata per ritornare sui miei passi.
Bussai violentemente alla porta, fino a che Kakashi non mi
aprì.
Non sembrava sorpreso di vedermi. Sarà stata
l’abitudine.
-Kakashi-sensei! Non posso
dirglielo! Non ancora!!!-
Urlai contro di lui la mia più grande paura di
quel periodo, iniziando a piangere a dirotto.
Non so poi cosa mi sia preso, è passato troppo tempo per
ricordare come persi definitivamente controllo di quelle che erano le
mie emozioni.
L’unica cosa certa è che volevo essere confortata
da questo uomo stupendo.
Lui è stato -è tuttora- la mia roccia, al posto
di Naruto che se ne andò via da me.
Ma forse lo è sempre stato.
Ormai le lacrime mi scendevano copiose dai grandi occhi verdi e
sembravano non volersi fermare.
Kakashi mi strinse forte a sé, e chiuse la porta di casa.
Mi accarezzò i capelli e mi sussurrò dolci parole
di conforto …
poco dopo mi sentivo già meglio.
-Sakura, non puoi tenerglielo
nascosto per sempre ... prima o poi tua madre, verrà a
sapere... -
Cercò di farmi ragionare, con la sua solita
calma.
Poi con una mano mi alzò il mento, mentre con
l’altra mi asciugò le lacrime, sciogliendo
l’abbraccio che per lui teneva uniti solo i nostri corpi,
mentre per me anche le nostre anime.
Solo che allora, presa da me stessa e dal mio problema, non mi ci
soffermai molto.
Kakashi c‘era sempre stato per me, ogni volta …
anche quando non aveva voglia.
Nonostante Naruto e Sasuke non fossero più qui, non ero mai
stata veramente sola.
- Lo so che per te è
difficile … -
Prima un lungo silenzio, poi il suo occhio si perse nei
miei, o almeno per me fu così.
Io spostai lo sguardo altrove perchè non riuscivo a
sostenere il suo.
- Quindi se vorrai, verrò io con te … -
Sette parole accompagnate da un sorriso, un sorriso
sincero.
E subito mi sentii più forte. Bastava la sua presenza.
-Davvero lo farebbe …
? -
I miei singhiozzi cessarono
per lasciar posto a parole di riconoscenza. Parole mai dette.
Per orgoglio, per timidezza.
-Sì, non
c’è problema-
Non era obbligato, non rientrava nei suoi doveri di maestro.
Eppure lui quel giorno venne con me.
“Grazie”
Lo sussurro adesso al vento,
a chissà quanto tempo di distanza da quel giorno,
sperando, pregando, supplicando,
che lei sia ancora vivo.
-Dai, andiamo-
Mi disse poi,
-Sì … -
Risposi io, ancora titubante
-Non preoccuparti,
sarò lì con te quando rivelerai a tua madre che
sei malata di cancro terminale … e che non hanno ancora
trovato una cura-
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e anche a quelli
che leggono. ^_^
Da ora in avanti diventerà più romantico ed
esagerato perché io AMO esagerare ^_^!!!
P.S. Non so se fare la stessa storia dal punto di vista di Kakashi
(anche solo per questo capitolo) ... cosa devo fare?
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Capitolo 3 *** 3 ***
-Alba-
VERSIONE
KAKASHI (su richiesta)
§§MINI-PROLOGO§§
Nella
gattabuia in cui mi hanno rinchiuso fa un freddo cane.
O è forse il
mio cuore che si è ghiacciato all'idea di perderti per sempre?
Non voglio pensarci ...
Mi alzo e guardo fuori dalle sbarre della finestra ...
Dio, mai viste tante persone tutte assieme!!! Non voglio
credere a quello che i miei occhi vedono ...
Guardo meglio, tanto non posso fare altro.
Mi ricordo le faccie di alcuni miei clienti del passato ...
Vedo anche ... principesse?!?
Signori feudali?!?!
Non ci posso credere! Mi pare di scorgere persino Naruto tra
la folla ... è con Jiraya, sembra.
O che mi venga un colpo!! Quello non è mica
Sasuke cammuffato per bene!?!?
E quello pochi metri più in là? E' suo
fratello Itachi!!! Impossibile ... !!!
...
E' la droga che mi hanno inniettato a giocarmi questi brutti
tiri, o è lo scandalo del nostro amore che ha sconvolto
l'equilibrio del mondo intero??
§§§
Quella lontana notte di Maggio, Haruno Sakura si precipitò a
casa mia, gridando come una pazza.
Il suo viso era solcato dalle lacrime ... lacrime che si
ostinavano a continuare il loro corso, senza volersi mai fermare.
Gesticolava freneticamente, la voce acuta era spezzata dai singhozzi
... nella mano teneva un foglio sospetto.
Non l'avevo mai vista così. Mi spaventai.
Non capivo quello che cercava di dirmi, non riusciva a spiegarmelo da
tanto era disperata. Uno spettaccolo orribile.
Le strappai il foglio di mano, sperando di trovare in esso una risposta
alle mie domande.
Lessi velocemente.
...
Mi girò la testa, credetti di svenire ...
Test
Cancro terminale
Esito:
positivo
Cure ed
interventi prevesti: nessuno; cause malattia sconosciute
Tempo di
vita rimasto: un mese
Rimasi immobile a fissare quel documento, incredulo ...
Tremavo.
Un urlo di Sakura, più forte degli altri, mi
risvegliò dallo stato di trans in cui ero caduto.
Per la prima volta dopo tanto tempo, avrei voluto piangere.
Ma che figura avrei fatto?
Di certo Sakura non aveva bisogno di una persona terrorizzata quanto
lei.
L'abbracciai forte;
Le sue lacrime mi bagnarono i vestiti, ma non mi importava.
Da quando Sasuke e Naruto se ne erano andati, trascorrevamo molto tempo
insieme.
Ci assegnavano anche missioni lunghe settimane,
solo io e lei.
Mi ci ero affezionato.
Tantissimo.
Era l'unica persona a cui avevo voluto veramente bene dopo tanto tempo.
E ora anche lei stava per andarsene.
Non ci sono parole per descrivere quello che provai ...
Il dolore, la rabbia, la frustazione che sentivo pulsare nelle vene,
soffocate.
Per lei.
Perchè non volevo ammettere che avrei sofferto ancora.
Perchè avevo promesso che nella mia vita, non ci sarebbe
più stato nessun'altro di così importante da
farmi crollare il mondo addosso.
E ancora tante altre cose personali, di cui odio parlare.
Il solo ricordo mi distrugge.
Ad un certo punto, non so quando -avevo perso la cognizione del
tempo- lei si staccò da me.
Non piangeva più, sembrava essersi calmata almeno un
pò.
Anche se in realtà le cose non stavano così.
Entrambi lo sapevamo.
-Lo dirò a mia madre stamattina
... anzi no, non subito, oggi pomeriggio. Scusa, vado. -
Parole sussurrate,
pronunciate con fretta,
senza cura.
Poi uscì di casa.
Passò poco più di mezz'ora prima che facesse
ritorno da me.
Una mezz'ora per me passata spaccando tutti gli oggetti in camera mia.
Non gridai e non piansi ...
mi trattenni, e mi dovetti pure sforzare per non lasciar trasparire i
miei sentimenti.
A chi dovevo nasconderli poi?
Mi limitai a spaccar su tutto, nel più completo silenzio,
con una furia assassina ...
Fu tutto da buttare,
tutto,
tranne le foto delle mie due squadre su cui non osai infierire;
Ad ogni modo, quando Sakura tornò da me piangeva ed urlava.
L'abbracciai, e chiusi la porta di casa.
Stessa scena di neanche un'ora fa ...
...
Volevo aiutare Sakura nel miglior modo possibile, persino oltrepassando
i limiti delle mie capacità.
Volevo dirle qualcosa per consolarla.
Cercai di tirarla su di morale, usando però un
tono di voce distaccato e la mia solita impassibile calma ...
D'altronde non sono mai stato bravo in queste cose.
-Sakura, non puoi tenerglielo
nascosto per sempre ... prima o poi tua madre, verrà a
sapere... -
Bel modo di consolare la gente. Ci misi più impegno; sciolsi
l'abbraccio e le asciugai le lacrime.
- Lo so che per te è
difficile … -
Non mi rispose.
Tuttavia in quegli attimi di silenzio i nostri sguardi si incrociarono.
Niente di speciale, fu solo per qualche secondo.
- Quindi se vorrai,
verrò io con te … -
Le sorrisi.
Forse fu solo una mia impressione, ma mi sembrò un
pò più determinata di prima.
-davvero lo farebbe?-
Ero finalmente riuscito a farla parlare ...
ero sicuro che si fosse tranquillizzata.
-Sì, non
c’è problema-
Mentre le confermavo il mio buon proposito, mi resi conto di sentirmi
sconfitto ...
lei sarebbe morta.
non ci sarebbe stata un'altra via d'uscita.
Morta.
Morta e basta.
Ed io l'avrei vista spegnersi sotto i miei occhi,
... e lasciarmi nuovamente solo.
-Dai, andiamo-
Le dissi poi,
-Sì … -
mi rispose lei, ancora titubante
-Non preoccuparti,
sarò lì con te quando rivelerai a tua madre che
sei malata di cancro terminale … e che non hanno ancora
trovato una cura-
Questa è la versione di kakashi. Spero sia uscita
abbastanza bene ^_^
Alla prossima!!!^_^
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Capitolo 4 *** 4 ***
Kakasaku ALBA cap 4
-ALBA-
Capitolo 4 (veloce ed indolore)
In
questo capitolo non c'è bisogno di tirarla ancora lunga con
la storia della malattia, della notizia data alla madre, ecc...Abbiamo
capito che sono tutti triste e addolorati, non ha senso ripeterlo 20000
volte. Poi è monotono e io mi annoio a scrivere.Quindi oggi
si parla del passato-passato (Sasuke, ma brevemente) e poi dal prossimo
capitolo tanta azione, tanto divertimento e tanto romanticismo.
Mi ricordo che dopo aver confessato a mia madre di essere prossima alla
morte, scappai via di casa.
Andai a rifugiarmi nel luogo più triste di Konoha.
Il luogo più triste, almeno per me.
Per tutti gli altri invece era un posto come un'altro.
Ma per quel che mi riguardava, le cose stavano diversamente.
Lì avevo capito per la prima volta cosa significasse
soffrire davvero.
Lì mi sembrò di aver perso tutto.
Lì piansi come non avevo mai fatto prima di allora.
Lì tante cose.
Nella condizione in cui mi trovo ora, è difficile ripensare
a quegli istanti pieni di odio e amore.
Mi sento stupida, una vera cretina, un’inutile ragazzina.
Mi vergogno tanto e mi viene addosso una rabbia!!!
Non so neanche perché e sinceramente me ne frego.
Anche se odio lasciare le cose in sospeso.
Ma i sentimenti di adesso non sono paragonabili a quelli di allora, e
quindi forse è per questo che mi sento così.
Chi lo sa …
Ad ogni modo ogni volta che passavo di lì - e di
lì ci passavo spesso - era un inferno.
I ricordi si mischiavano con la realtà e mi sembrava sempre
di rivivere quel momento maledetto.
Il luogo di cui sto parlando è la panchina dove mi sono
risvegliata la mattina dopo il tradimento di Sasuke.
Sasuke allora ero pazza d’amore per te.
Ho sentito dire in giro che ti sei infiltrato a Konoha per assistere al
grande evento … anche tu non hai saputo resistere alla
curiosità, eh??
Chissà cosa pensi di quello che mi è successo
…
Però adesso che ci penso,
sei tornato per me!!!
Non l’avrei mai detto due anni fa …
Ma la cosa non mi tocca più poi così tanto
…
Non mi servi più tu, a me basta Kakashi.
Kakashi e il suo sorriso dolce ed enigmatico.
Kakashi e i suoi occhi speciali …
Kakashi e il suo passato misterioso ...
Kakashi e le sue abitudini pazze ...
Kakashi e i suoi discorsi distaccati ma anche calorosi ...
Kakashi e il suo modo di fare tutto strano ...
Kakashi e Kakashi!!!
Lo stesso Kakashi che nel giorno della confessione a mia madre, seduto
su quella panchina insieme a me, mi accarezzò la testa,
consolandomi.
Poi … poi tutto cambiò, di nuovo!!!
Infatti dopo neanche qualche ora di pianto e di parole di conforto
sussurrate all'orecchio, arrivò di corsa Shizune.
La sentii gridare all’improvviso.
-Sakura!!! Non sei malata!!!
C’è stato un errore!!!-
Accadde tutto in un secondo.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie … quelle parole
erano un illusione dovuta alla malattia?
Troppo bello, troppo facile per essere vero!
Mi sembrava un sogno!!! Come se non fossi io quella a cui si stava
rivolgendo!
Ma quando realizzai la realtà,
ero così felice che mi misi ad urlare dalla gioia.
Kakashi mi sorrideva. Sembrava piuttosto contento.
Gli saltai addosso …
quando me ne accorsi diventai tutta rossa e mi staccai subito da lui.
Kakashi rise, divertito.
Quanto imbarazzo, ma anche quanta gioia!!!
Ad ogni modo non ebbi neanche il tempo di assaporare a fondo quegli
istanti ricchi d’euforia, così inaspettati che non
me ne resi nemmeno conto, poichè Shizune ci interruppe.
- Sono contenta per te Sakura,
è un sollievo anche per godaime. Comunque vi vuole tutti e
due nel suo uffico. Si tratta di una missione -
E’ un capitolo corto, perché mi andava
così.
E poi la storia vera inizia adesso. Non so neanche perché ho
messo la storia della malattia. Mi sono stufata, l’ho tolta
in fretta dai piedi!!!!
Teh boh!!!
Grazie a tutti quelli che hanno letto ^^
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