Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Capitolo 1 ...
Quella camera era così Buia da far sì che i due non potevano nemmeno guardarsi in volto, Forse una fortuna per quell'umile servo del Signore oscuro che perfino a sentir il suo respiro era avvolto da un gran terrore.
Ciò nonostante riusciva a parlargli con abbastanza sfacciataggine, infatti, proprio in quel momento, aveva deciso di affrontare il discorso che per lunghi anni non aveva permesso alle sue labbra di uscire.
Si grattò il collo, era abbastanza sudato, ma stavolta era deciso a dirlo così si morse il labbro inferiore infine aprì la bocca e permise alle parole di uscire.
" Mio Signore..." Si fermò aspettando che il signore oscuro, gli diede un cenno per permettergli di andare avanti, quel che sentì fu solo un lunghissimo sospiro, un brivido percosse tutto il corpo dell’umile servitore.Non parlò, non sapeva se andare avanti sarebbe stato uguale a morire. L’oscuro signore fece un altro sospiro. Il povero servo cominciò a spostare nervosamente il suo sguardo da una parte all’altra per diminuire la tensione, poi Sentì la voce del suo padrone che disse “ Che cosa vuoi! Parla forza!Possibile che voi stupidi Mangiamorte avete bisogno di essere stimolati per andare avanti a parlare?!” Il servitore batté i denti, aveva già sbagliato, e ora che sarebbe accaduto, sarebbe stato punito?Così decise di continuare da dove aveva sospeso per non aggravare la situazione.
“ Scusi, stavo dicendo, …Mio signore…che il ragazzo è ancora in vita…”
Sentì Voldemort alzarsi lentamente da quella gran poltrona che ormai era diventato il suo trono, Lo sentì sospirare ancora una volta, stavolta sembrava davvero infuriato…ringraziava le tenebre che li avvolgevano, pensava che se solo avesse visto la faccia del suo signore in quel momento, gli avrebbe letto che di lì a poco la sua vita sarebbe finita in un istante.
“ Oh…grazie per la notizia…” La sua voce era ironica e lui l’aveva capito, ma stranamente era anche tranquilla e così proseguì “ Sì, infatti, …lei sa che cosa suderebbe se il ragazzo resta per troppo tempo vivo…”Il signore oscuro socchiuse gli occhi e annuì “ Grazie per avermi dato anche questa nuova notizia” nella sua voce c’erano ancora note d’ironia, le poteva cogliere di più questa volta. Un altro brivido percosse il suo corpo. Ma non voleva fermarsi ancora..non questa volta..aveva bisogno di sapere…
“ Io mi chiedo…Mio Oscuro Signore…perché non lo ha ucciso l’ultima volta…ci sarebbe sicuramente riuscito…però lei…lo ha lasciato in vita…”
Aveva sfidato il suo signore, come avrebbe reagito a quella domanda…non voleva nemmeno pensarci…
“ Oh il so…avrei potuto ucciderlo…ma non immischiarti so cosa devo fare..”
Si aspettava questa risposta…. Così si scusò” Mi Perdoni…Però se il ragazzo non …”
“ Ora basta mi hai stancato! So cosa volevi comunicarmi!”
L’uomo era spaventatissimo, tremava come se a momenti avrebbe visto in faccia la morte.
Voldemort avanzò verso di lui che si alzò dalla sua posizione in ginocchio e indietreggiò ora lo sapeva la sua vita era finita…
Voldemort si avvicinavano sempre di più e il mangiamorte continuava ad indietreggiare finché il muro lo fermò.Ora i due erano uno di fronte all’altro, e anche se non potevano vedersi a causa dell’oscurità ognuno sapeva bene l’espressione dell’altro…il servo poteva vedere il viso infuocato dall’ira con un perfetto ghigno maligno dipinto sulle labbra e L’oscuro signore riusciva a vedere la paura e il terrore mescolarsi in quel ‘inutile mangiamorte, e questo gli piaceva,lo faceva sentire bene.
Voldemort alzò un mano ,il suo servo l’aveva sentita e sapeva che si sarebbe posata sul suo collo ,per stritolarglielo e strapparglielo a morsi come faceva con tutti gli inutili mangiamorte .Ma tutto ciò non accadde, Voldemort gli sollevò il mento con il suo scheletrico dito ,Il servo teneva gli occhi serrati dalla paura e tremava dall’orrore.
Poi Voldemort avvicinò il suo viso all’orecchio del mangiamorte e gli sussurrò in modo quasi impercettibile “ So cosa volevi dire..ma lui morirà…il ragazzo morirà…e molto presto anche…”
Una fragorosa risata scoppiò dalle sue labbra…e poi s’allontanò…
Il servo non riusciva a crederci…l’aveva risparmiato era ancora in vita…
Un’altra Estate era agli sgoccioli,pensava con un bellissimo sorriso in volto,il giovane mago,Harry potter conosciuto da tutti,nel mondo della magia come Colui che è Sopravvissuto.
Forse, la maggior parte dei ragazzi della sua età,non avrebbe sorriso a quel pensiero come stava facendo ora Harry...anzi di sicuro si stava piangendo addosso,del resto,se la sua estate sarebbe stata come tutte quelle dei ragazzini normali ,forse l’avrebbe pensata diversamente.
Questa però era stata la meno pesante di tutte le altre passate,I Dursley erano spaventatissimi dalla minaccia di Remus e Moody che gli avevano fatto il giorno in cui Harry era tornato da Hogwarts,alla stazione. Grazie a ciò Harry aveva avuto il permesso dai suoi famelici parenti di poter eseguire i compiti,lasciare libera Edwige quando lo desiderava e in più Harry veniva sfamato più del dovuto.
Anche se vedeva benissimo il disgusto con cui veniva guardato da tutti e tre.Poteva percepirne L’odio più profondo dai loro occhi,Ma poco gli importava ,non se ne sarebbe fatto nulla del loro bene,niente,forse odiarli era la cosa più divertente che c’era da fare in quelle 5 settimane.
Un tonfo fece smettere ai suoi pensieri di scorrere nella mente, la boccetta d’inchiostro era caduta a terra,frantumandosi cospargendo il suo liquido nero sul pavimento.
Fece un sospiro,alzando gli occhi al cielo e infine si chinò per pulire il danno.
Quanto avrebbe voluto usare quella parola magica “ Reparo”,sarebbe stato tutto più facile,di certo non avrebbe ricomposto la scura sostanza liquida ma gli avrebbe in ogni caso risparmiato un po’ di fatica.Ma sapeva che non poteva farlo era vietato ai maghi minorenni di fare magie fuori da Hogwarts, e non voleva di certo rischiare,non ancora,Hogwrarts era la sua unica salvezza.
Così raccolse i vetri e con uno straccio pulì il pavimento.
Quando ebbe finito si asciugò la fronte leggermente sudata buttò il panno sporco d’inchiostro nel cestino sotto il suo scrittoio in legno di noce.
Nel cestino qualcosa aveva attirato l’attenzione di Harry,che cominciò a rovistare al suo interno.
Lo prese,ed emise lungo sospiro,era quello che aveva temuto che fosse, era lo specchio regalatogli da Sirius…lo aveva buttato nel cestino perché sapeva che Dudley entrava di nascosto nella sua camera,a cercare qualcosa di sospetto per farlo sgridare dai suoi genitori,ma a dir la verità entrava per le cioccorane, e le gelatine tutti i gusti più uno,che da quando lo zio vernon gli aveva permesso di lasciare libera Edwige quest’ultima ritornava sempre da ogni suo viaggio con scorte di ciccorane e altri dolci di mielandia regalatogli dalla mamma di Ron o da Hermione.
E così se Dudley avesse visto quello specchi o lo avrebbe di certo consegnato ai suoi genitori o peggio lo avrebbe frantumato,ed era inoltre a conoscenza che per quanto Dudley fosse un Porco quando si trattava di mangiare,non avrebbe mai frugato nel cestino…Prese lo specchio con una mano,era abbastanza piccolo ci guardò il suo riflesso,poi decise di girarlo per leggere il messaggio di Sirius,l’aveva letto tante di quelle volte ormai…
Questo è uno specchio a due vie, io possiedo l’altro esemplare.
Se hai bisogno di parlarmi, basta che tu dica il mio nome;
tu apparirai nel mio specchio e io ti potrò parlare dal tuo.
James ed io li usavamo quando eravamo reclusi separatamente.
Lo girò di nuovo,e vide ancora se stesso riflesso, fece una lunga pausa di riflessione…e poi però fu interrotta dal forte bussare di Dudley che con il suo vocione strillò “ E’ PRONTO DA MANGIARE IDIOTA!”
Harry sbuffò,perché quel maiale doveva bussare così forte,quindi ripose lo specchio stavolta dentro la federa del suo cuscino e d uscì dalla sua camera trovando Dudley che cercava di sbirciare nella sua camera…
“ Ciao Dudley…Cosa c’è..cerchi qualcosa?”
Dudley gli diede una forte spallata e disse “No! “
Harry alzò le spalle e disse “ Come mai ogni maledetta sera,alle...”Harry si fermò diede un occhiata all’orologio appeso sul soffitto” Alle 7 e 30 ,tu sali,e bussi così forte,da quasi burttar giù la porta,e urli come un’idiota che è pronta la cena…” Dudley gli lanciò un’occhiata piena d’odio e si limitò a Dire “ mi piace disturbarti so che odi il rumore e allora… Harry trovò quella la scusa più stupida del mondo e sogghignò tra sé ,Dudley lo fulminò con lo sguardo e gli disse” Che hai da ridere”
“ Scusa ma sinceramente potevi trovarti una scusa migliore!,ma io lo so perché…dal giorno in cui siete venuti a prendermi alla stazione ,tuo padre ha paura che Vengano qui! Dudlley aveva capito benissimo di chi parlava ma fece finta di nulla “ Chi dovrebbe venire qui!” Harry annuì e disse “ Oh tu sai chi!” Dudley non disse nulla ci fu una breve pausa di silenzio ed Harry continuò…” Comunque mi fa piacere avere un servetto personale…”Dudley aveva l’espressione dell’ira dipinta in volto alzò un pugno contro suo cugino che a vederlo rise “ Oh ma che paura… smettila cos’è sei arrabbiato perché non ti do la mancia?”Dudley era viola “ Se vuoi ti do una cioccorana,mi sembra che sono state di tuo gradimento molto di più delle gelatine tutti gusti più uno” Dudley rimase sconvolto.. e spalancò i suo piccoli occhi nascosti dalla ciccia. E girando il volto da un’altra parte disse “ Che sono queste robe..non so di che parli..” “ Oh invece io credo proprio di sì,” e detto ciò gli lanciò una cioccorana,”
Dudley la prese la volo e come un morto di fame la divorò avidatamente, Harry rise “ Bravo Dudley,e se la prossima volta eviterai di bussare così forte e urlare di meno…bè te ne darò anche due”
Harry scese le scale che lo portavano nel salotto,Lì c’era zio vernon,con una grande lampada punta su di sé,stava leggendo un giornale sportivo.Lo zio sentì i passi e alzò lo sguardo dal suo giornale per vedere Harry “ Dov’è Dudley?” Chiese lo zio vernon rabbioso,quasi gli usciva la bava dalla bocca,Harry sorrise gli ricordava Fuffy! Poi rispose “ Suo figlio si sta ingozzando ,tra poco lo vedrà rotolare per le scale” Lo zio vernon lo guardò malignamente,ma a harry non faceva nessuna paura “ Credi di poter parlare così solo perché hai quel coso di legno in mano? Eh!” Harry sorrise “ Si riferisce alla mia bacchetta?” Lo zio vernon si tappo le orecchie ,non voleva sentire nulla che aveva a che fare con la magia.
“ anche solo sentirne parlare gli fa paura?eh?” Lo zio vernon aggrottò i sopracciglioni e urlò “ Stammi lontano lurido essere malvagio!” e così andò a recuperare Dudley…Harry rise era così bello poter stuzzicare quei due!
A cena come , ogni cena, harry mangiava pochissimo, e il restante se lo divorava Dudley, e ovviamente veniva incolpato d’irriconoscenza nei confronti della bontà dei suo zii, gli dicevano che non mangiare tutto ciò che zia Petunia preparava ,era un gesto deplorevole e di completa maledizione,loro spendevano il loro denaro per prendere del cibo in più per lui…ma in realtà Harry Pensava che il cibo in più lo dovevano prendere comunque per Dudley ,infatti il bis d’ogni pasto non gli bastava.
E così saliva in camera sua ,a finire i compiti. Aprì lentamente la porta che lo separava dal corridoio,pieno di ritratti degli zii,ma soprattutto di Dudley che sembravano aver fatto la cronologia de suo ingrassare,Alla sua camera.
Accese la luce e in più la lampada ,per vedere meglio i suoi compiti ,li aveva quasi finiti tutti,strano ma vero, mancava solo il tema di quella orrenda materia,la odiava tantissimo ora come non mai,gli ricordava il professor Piton, Così aggrottò le sopracciglia e tirò fuori il libro di Pozioni ed un pezzo di pergamena, appena ebbe il libro tra le mani lo sbatté sulla scrivania si sedette bruscamente sulla sedia blu con 3 piccole ruote ,aprì il libro alla pagina dove aveva messo il segnalibro e lo lesse con sguardo infuriato e tenendo le braccia conserte.
Spiegava dettagliatamente come fare la pozione squagliante (fantasia 0) ^^ in parole povere una sostanza acida di colore verde,chiamata comunemente dai babbani Acido solforico (non mi ricordo se è questo^^scusate^^) .
Lesse con abbastanza attenzione gli effetti che procurava ovvero squagliare qualsiasi cosa,come legno,acciaio,marmo ,ferro tutto insomma. Ma dopo nemmeno sue minuti non riuscì proprio più a continuare ,il sapere che quella era ala materia di Piton lo faceva star male, così chiuse forte il libro e stracciò in mille pezzettini la pergamena. Piuttosto si sarebbe fatto togliere 5 punti a Grifondoro anche se sapeva che molto lo avrebbero odiato.
Ma non ci riusciva, succedeva sempre così,aveva persino deciso di far per primo il compito di Pozioni così se lo sarebbe levato di mezzo subito,ma niente. Tutto ciò li faceva venir in mente quel maledetto giorno quando la professoressa Umbridge aveva catturato lui e la sua banda, e gridò a Piton una frase in codice sperando che lui capisse,Ma piton aveva capito,era un membro dell’ordine come poteva non capirlo…,l’unico che non aveva capito era proprio lui,odiava ammetterlo ma questa volta era anche parte colpa sua, ma come poteva sapere che Piton lo avrebbe aiutato,lui lo odiava, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo soffrire.
Scosse la testa,non voleva pensarci, così spense le due luci e si mise a dormire.
Continua nel capitolo 2...
CAPITOLO 2 Una notizia sconvolgente
Harry si svegliò il mattino seguente, molto presto, erano le 5, e così preso da
gran determinazione si mise a svolgere il compito di pozioni, chiamando la
materia in un modo differente, era come se svolgesse un'altra lezione, e
funzionò pienamente, e il tema gli sembrava anche molto soddisfacente, era
molto lungo, aveva usato 2 fogli di pergamena coso molto rara per eseguire un
compito di “mescologia” così aveva ribattezzato Pozioni, semplicemente perché
in ogni lezione di pratica bisognava sempre mescolare. Sì gli sembrava un nome
perfetto.
Era così contento del suo tema che era sicuro di prendere almeno un’A, però
prima voleva il parere di Hermione, così decise di mandargli il suo tema
tramite Edwige, quindi arrotolò la produzione e la legò con un piccolo elastico
rosso, Harry spalancò lo sguardo…Hedwige non c’era, non se ne preoccupò più di
tanto, forse era andata a fare una svolazzata.
Così scese per fare colazione, l’altra sera aveva mangiato pochissimo, e si
sentiva come un buco nello stomaco, s’infilò i suoi soliti jeans consumati e
una maglia dalle maniche lunghe di colore bianco Panna, scese le scale e si
fiondò in cucina. Zia Petunia a vederlo arricciò il naso e gli sbatté la
colazione sul tavolo facendo schizzare goccia di latte fuori della tazza.Harry
aggrottò le sopracciglia, non sopportava esser trattato così, inoltre una
goccia di latte gli macchiò la maglietta. Così allontanò la tazza da lui e si
alzò in piedi la Zia lo fulminò con lo sguardo e gli disse “ Cos’è non mangi,
brutto ingrato?” Harry sbuffò e fece per allontanarsi dalla cucina, era
orribile quel locale, pieno di foto di Dudley ad ogni singolo anno
d’elementari, medie e superiori, ovviamente anche quelle messe per cronologia
del suo aumento sproporzionato di peso. Inoltre il muro era di un fastidioso
Giallo Brillante che con le tende, e varie decorazioni verdi stava veramente
malissimo.
“ Ehi ragazzino, dove pensi di andare! Ho preparato questa colazione per te, ho
faticato, ho sprecato latte in più e anche il burro e la marmellata ai mirtilli
preferita da Dudley!”
Hary alzò gli occhi al cielo, era arrabbiatissimo odiava la marmellata di
mirtilli, e lei lo sapeva, per questo la preparava, per poi incolparlo di
maleducazione e per poi fargliela mangiare a Dudley.
“ Ora siediti, bevi quella maledetta tazza di latte e mangia la fetta di pane
con su la marmellata di mirtilli” Harry livido di rabbia disse a denti stretti,
quasi ringhiando come su zio vernon “ Non Berrò quel veleno, e non mangerò
quella schifezza per nessuna ragione al mondo”
Zia petunia a quelle parole spalancò la sua bocca in una grande “O” “ Come osi!
Rivolgerti a me in questo modo!”Harry non l’ascoltò e continuò ad avanzare
verso il salone, fino a quando sentì la minuta mano di sua zia stringere il suo
polso
“ Tu non mangi perché così i tuoi luridi amici…vedendoti magro verranno qua a
riprenderci vero?”
Harry scosse la testa e sorrise, poi rispose “ Non preoccuparti, non mi diverto
con così poco, ma non mangerò ugualmente le tue schifezze, vado al bar a fare
colazione”
E strappando il suo braccio dall’ossuta mano di sua zia, se n’andò al bar a 5
isolati da lì.
Bevve un tè caldo con una scorza di limone e mangiò un croissant alla crema
pasticcera, a parere suo ottimo. Poi decise di andarsi a fare un giro, non
aveva per nulla voglia di tornare al numero 4 di privett drive. Camminava senza
meta per i lunghi viali, guardava le case, erano tutte identiche, nel mondo
gabbano era tutto così noioso pensò il ragazzo, non c’era nulla di magico al contrario
del suo mondo, lì era tutto più bello, non si smetteva mai di stupirsi, e non
riusciva a capire come certa gente, tipo i Dursley, poteva anche solo affermare
che il suo mondo era lurido, con gente maledetta.
Passò l’intera giornata fuori, faceva non troppo caldo, anche se si dovette
tirare su le maniche della maglietta, andò in un parco pieno di verde e lì ci
si sdraiò e dopo nemmeno 5 minuti si assopì.
Harry si dovette svegliare, si sentiva tutto bagnato, infatti, stava piovendo,
era fracido, chissà da quanto tempo la pioggia aveva iniziato a cadere.
Così decise di tornare, dai suoi zii, in altre parole all’inferno.Fece una
corsa, se fosse stato troppo sotto la pioggia, si sarebbe ammalato e avrebbe
dovuto passare almeno 2 settimane da madama chips per polmonite.
Ecco la porta maledetta, provò ad aprirla, di solito era aperta, ma questa
volta no, sbuffò, odiava bussare, e così bussò a suo malgrado. Aspetto qualche
secondo, fu zio Vernon ad aprirgli, che gli chiese arrabbiato “ Dove sei
stato?!” Harry entrò in casa bagnò il pavimento e disse senza guardarlo in
faccia “ A fare un giro” Zio vernon sbuffò, e urlò “ Maledetto ragazzo, hai
sporcato e bagnato metà salotto” Harry sorrise e disse “ Come se questa casa
non fosse già sporca per i fatti propri”
Zio Vernon lo strattonò così forte che gli occhiali di Harry gli scesero lungo
al naso
“ Diventi sempre più arrogante, quella scuola, maledetta! E a causa sua! Non
t’insegnano per niente l’educazione!” Harry si sistemò gli occhiali e aggrottò
le sopracciglia “ Ora dovrai pulire tutto questo disastro!”
Harry annuì “ Certo, siccome tu non sei capace lo farò io, ma prima vado a
cambiarmi”
Lo zio vernon era diventato rosso come un peperone, stava ringhiando davvero
come un cane, Harry pensò che lui potesse sostituire perfettamente fuffy e
sorrise.
“ No! Per punizione pulirai con addosso ai vestiti bagnati e a letto senza
cena!” Harry sbarrò gli occhi e sorrise di nuovo poi disse “ Allora, zio
vernon, se pulisco con addosso i vestiti fradici, sporcherò ancora di più il
pavimento” Lo zio vernon si guardò nervosamente intorno e disse un nervoso “
Già allora va a cambiarti MUOVITI!” Harry annuì e ripose “ Vedo che hai
capito!e per quanto riguarda la cena, sono contento di non mangiare quelle
schifezze che prepara tua moglie, e sta certo che se non m’ e l’avessi proibito
tu, avrei lasciato tutto a Dudley l’animale domestico!”
e detto ciò salì sulle a cambiarsi, Edwige non era tornata, stava incominciando
a preoccuparsi, di solito tornava anche la mattina dopo, perciò decise di non
allarmarsi ancora.
Così scese a pulire, quelle piccole macchie che aveva lasciato in salotto, e
portò lo straccio sporco in bagno.Poi risalì in camera sua, e sorrise a vedere
Edwige, era anche lei bagnata fracida, così la civetta si asciugò gonfiando le
penne, l’acqua schizzò sugli occhiali di Harry, che sorrise e si tolse gli
occhiali per pulirli. Prese un asciugamano e la passò sulle morbide piume
bianche di Edwige, l’accarezzò e solo ora si rese conto che il gufo afferrava 2
pergamene, una abbastanza grande, un’altra piccola.
Così accarezzò nuovamente la sua fidata civetta e srotolò la prima pergamena,
quella più grande, si sistemò bene gli occhiali e cominciò a leggere le prime
tre lettere in gran formato, in colore rosso “ A.M.Q. Associazione mondiale del
Quiddich,
Egregio Signor Potter, siamo a conoscenza, che lei, già dal suo primo anno a
Hogwarts è diventato il cercatore della squadra di Grifondoro, e che, da
quell’anno in avanti la sua presenza ha dato ottimi frutti alla squadra
facendole vincere tutte le partite, grazie alla sua prontezza di raccogliere il
boccino d’oro, ovviamente non vogliamo togliere nulla al resto della squadra.
Arriviamo al dunque, Simo rimasti veramente stupefatti, nel guardare una sua
partita, l’anno scorso, quando ancora non fu espulso dalla squadra, cosa che ci
ha rammaricato moltissimo.
Quello che vogliamo comunicarle è che: saremo veramente lieti se lei facesse
parte della squadra ufficiale di Londra, come Cercatore.
Se sarà così gentile da accettare la nostra proposta è pregato di cominciarcelo
tramite posta via gufo,inoltre dovrà essere disposto a saltare il primo mese
del suo sesto anno a Hogwarts, ovviamente preside permettendo,per allenamenti
che avverranno nella succursale dello stadio di Londra il 25 agosto e finiranno
il 29 settembre, con prima partita dell’anno contro l’Italia il 30 dello stesso
mese.
La preghiamo infinitamente di accettare ne saremo davvero contenti.
Distinti saluti: Mark Whood Fondatore della squadra di Londra.
Ps:Ah le comunichiamo inoltre che ,dopo la partenza da Hogwarts e dal ministero
della magia di Dolores Umbridge, da quest’anno potrà di nuovo far parte della
squadra Grifondoro,come Cercatore."
Harry strabuzzò gli occhi e deglutì, rilesse di nuovo la lettera,non poteva
crederci ,era stato invitato a fare il cercatore della squadra di Londra! Ne
era davvero felice e Orgoglioso,però così avrebbe dovuto rimandare Hogwarts per
un mese, in ogni caso sarebbe stato solo per un mese,e anche se non vedeva
l’ora di vedere Ron , Hermione ed Hagrid credeva che avrebbe sicuramente
accettato!
Sorrise,poi decise di srotolare l’altra pergamena. Lesse che chi l’ aveva
scritta era Silente e la Mcgranit
E la lesse tutta d’un fiato “ Caro Harry,abbiamo appena saputo che hai ricevuto
la richiesta dal A.M.Q. di fare parte della squadra di Londra come cercatore,Bè
ti porgiamo i nostri Complimenti,siamo molto orgogliosi di te!
Ti raccomandiamo di Accettare,un’occasione non capita tutti i gironi,e così
realizzerai anche il sogno di tuo padre,che era proprio quello di far parte
della squadra di Londra come cercatore.
Hai tutto il nostro completo appoggio e permesso di perdere un mese a Hogwarts
a patto che ti impegnerai il mese prossimo,recuperando quello perduto.
Ma sappiamo che hai tanta buona volontà e che ce la farai senza dubbio ricordi
cosa ti promisi l’anno scorso?che ti avrei aiutato a diventare un Auror fosse
stato l’ultima cosa che avrei fatto! E tutt’ora sarà così!
Ti sveliamo inoltre che dopo ci saranno altri allenamenti e altre partite
quindi perderai alcune lezioni,ma come ti spiegavamo prima,sappiamo che puoi
farcela.
Ginny Weasly ti sostituirà,nelle volte che non potrai partecipare, alle partite
di quiddich di grifondoro
Tanti saluti,dal preside di Hogwarts Albus Silente e dalla prof.ssa McGrannit.
Ps: La Tua Firebolt e qui con me,aspetta con ansia il suo padrone,sappiamo che
se te la mandiamo sarà sicuramente sequestrata dai tuoi Zii così t’invitiamo il
giorno 24 agosto al Paiolo magico a Diagon Alley,Hagrid te la porterà lì.”
Ora Harry non aveva più dubbi avrebbe sicuramente accettatola proposta del
A.M.Q. e in più era felicissimo per rivedere Hagrid! E se avrebbe mandato un
messaggio anche a Ron ed Hermione li avrebbe chiesto di vedersi al paiolo
magico per salutarli.
Così si affrettò a scrivere,la prima fu per l’A.M.Q. ,la seconda per
ringraziare Silente e la McGranit ,la 3 per Ron e la 4^ Per Hermione.
Harry sprizzava energia da tutti i pori, non era mai stato così contento da
quando…Harry restò un po’ afflitto…da quando Sirius era apparso nella sua vita.
Finito di scrivere ,arrotolò ogni singola pergamena. E le legò con tanto di
elastico,sperando che Edwige ce l’avrebbe fatta a spedirle tutte insieme.
Così l’accarezzò e le disse “ Scusami se i sovraccarico,ma vedi sono tutte
molto importanti”
E sì era già il 22 agosto .Edwige fece un espressione che fece capire a Harry
che non vi era nessun problema per lei mandare 4 lettere e così si allontanò in
volo dalla finestra,era buio ed harry Rimase a Guardare il suo gufo
allontanarsi sempre più. Sospirò ,si levò gli occhiali,s’infilò il pigiama e si
infilò nel letto.Era felicissimo,solo una cosa gli dava noia…il fatto di aver
faticato tanto per il tema di “mescologia”,ma era sicuro che il professore
gliel’avrebbe di certo controllato al suo ritorno.
Il mattino successivo Harry si svegliò un’ora più tardi del mattino
precedente,ovvero alle 6. era il 23 Agosto e il giorno dopo sarebbe tornato a
Diagon alley! E quello dopo ancora sarebbe andato alla succursale dello stadio
di quiddich di Londra.
Edwige era appena tornata con 3 lettere di risposta. Srotolò la prima era del
A.M.Q. che disse
“Egregio Signor Potter,
siamo veramente Lieti che lei abbia accettato la nostra proposta di entrare in
Squadra,e glie ne siamo molto riconoscenti.
L’aspettiamo quindi Martedì 25 Agosto alla succursale dello stadio di Quiddich
di Londra.le faremo conoscere il resto della squadra ,e discuteremo un pò ,per
quel giorno non ci sarà nessun allenamento.
Cordiali Saluti : Mark Whood fondatore della squadra di Londra.”Harry sorrise,aprì
la seconda pergamena proveniva da Ron ed Hermione che anche quest’anno stavano
passando l’ultima settimana di vacanze insieme. Harry scosse la testa,quei due
sarebbero sicuramente finiti insieme presto o tardi. Così lesse anche la loro
“ Ciao Harry! Abbiamo deciso di scriverti insieme per non caricare troppo
Edwige cosa che tu non hai fatto,bè del resto non potevi pensare che io ero a
casa dagli weasly, Bè che dire,Harry siamo a dir poco S-T-U-P-E-F-A-T-T-I-! sai
Harry qui suoi Giornali non fanno che parlare di te che entrerai a far parte
della squadra di quiddich londinese e poi bè siamo molto contenti per te!
CONGRATULAZIONI!Per quanto riguarda
l’appuntamento a Diagon Alley,bè certo che verremo! Come potremo mancare, sol
al pensiero che non ti vedremo per un mese a Hogwarts…Bè …è orribile Harry, in
ogni caso tu cerca di dare tutto te stesso nel Quiddich ma di pensare ai tuoi
amici ogni tanto,ma non abbiamo dubbi che lo farai.ora i mandiamo un grande saluto e la mamma di Ron ci dice di
scrivere che ti manda un caloroso abbraccio.”
Ora Harry decise di legger el’ultima lettera che non aveva dubbi che fosse
provenuta da Silente e la Mcgranitt. Così la srotolò ma appena lesse di chi era
rimase ad Occhi aperti. Così si divorò con gli occhi anche quella lettera,era
di Remus
“ Ciao Harry,come stai?io e Moody tiriamo avanti,ma ora lasciamo perdere queste
cose,ti scrivo perché innanzitutto voglio complimentarmi con te per aver
ottenuto il posto di Cercatore officiale della squadra di Quiddich,e poi
ringraziarti di aver accettato,sai facendo ciò hai realizzato il più grande
sogno di James,tuo padre.
Quello che volevo dirti non era solo questo,bè ci sarò anche io a Diagon
Alley,con Hagrid Ron ed Hermione, sai ho pensato, che potresti venire a casa
mia per la notte,dato che è il 25 che l ‘ A.M.Q. ti aspetta,così eviteresti di
spendere soldi per una stanza del paiolo magico.anche se so benissimo che James
e Lily non ti hanno lasciato per nulla all’asciutto poiché sei uno dei maghi
più ricchi del mondo. E poi,devo darti un regalo per il tuo 16° compleanno,lo
so è un po’ tardi ma il regalo è così grande che nessun gufo sarebbe in grado
di portarlo.Mi fermo qui e non aggiungo altro anche se so che morirai dalla
voglia di sapere che cos’è,quindi ti saluto e ti aspetto domani al paiolo
magico.
Ps: Domani mattina alle 8 va fuori della casa dei Dursley,Moody verrà a
prenderti per portarti a Diagon Alley,sappiamo benissimo che i tuoi zii non ci
gradiscono molto, e Moody non aveva alcuna intenzione di metter piede in
quell’orrenda casa.”Ora sì che harry era ancora più felice! Non vedeva l’ora di
domani, sarebbero successe tante cose, avrebbe rivisto Hagrid,Ron ,Hermione e
Remus che lo aveva gentilmente invitato a casa sua e in più gli avrebbe
consegnato un gigantesco regalo,era davvero curioso, Remus ci aveva azzeccato
in pieno nella lettera. Non riusciva a crederci, possibile che tutte quelle
belle cose stessero per accadere proprio a lui? Gli sembrava di sognare ancora
un solo giorno con quei maledetti Durlsey e poi se ne sarebbe andato! Anche se
l’idea di rivederli per la prossima estate li abbassava il grado d felicità.
La giornata del 23 d’agosto, fu talmente lenta che Harry pensò che non finisse
mai. Per ingannare il tempo preparò i bagagli con tutti i suoi libri, la sua
divisa da Grifondoro e da Quiddich, non ci mise molto tempo a finirli, infatti,
il 15 minuti aveva già finito, poi andò a fare della scorta per il mangime di
Edwige, ripulì la sua stanza, e avvertì i Dursley che domani se ne sarebbe
andato, ovviamente ne erano felicissimi a parte un leggero sconveniente, in
altre parole che i vicini avessero visto Moody, e la cosa rammaricò molto zia
petunia, confortata da un “ L’importante è che il ragazzo si levi di mezzo” di
Zio Vernon.
Era sera, per esattezza le 9, Harry preparò i vestiti che si sarebbe messo
domani mattina, piegandoli perfettamente sulla sedia del suo scrittoio e puntò
la sveglia alle 7.00.
Poi per ingannare il tempo rilesse tutte le lettere che le erano arrivate in quei
mesi estivi, soprattutto rilesse la lettera dell’A.M.Q. e di Remus. Poi
arrivato alle 11, non aveva davvero più nulla da fare così si mise a letto, non
riusciva per nulla a prendere sonno, era troppo emozionato per l’indomani, ma
appena chiuse gli occhi si addormentò profondamente.
Un acuto suono destò subito Harry, era la sua sveglia.! Tra un’ora Moody
sarebbe venuto a prenderlo.
Si vestì più veloce della luce, e si pettinò i disordinati capelli corvini.
Prese la gabbia di Edwige e la sua valigia, corse velocemente le scale, e aprì
la porta della casa dei Dursley, sbattendola appena ne fu fuori. Faceva
abbastanza freschino, il vento faceva frusciare le chiome degli alberi
allineati uno di fianco all’altro, il cielo era leggermente grigiastro, ed Harry
si strofinò le braccia con le mani. Si guardò intorno, per vedere se c’era
traccia di Moody, poi sorrise vedendo un uomo seduto sul marciapiede era lui
Malocchio Moody!
Corse dall’uomo tutto entusiasta, Moody percepì gli svelti passi di Harry e si
alzò dal marciapiede salutandolo appena se lo trovò davanti.
“ Ciao Harry! Tutto bene?”
Harry fece dei lunghi respiri per la corsa appena svolta. Poi con un gesto
della mano salutò a sua volta Moody.
“ Ciao Moody, sì tutto bene!”
Malocchio annuì e sorrise al ragazzo “ Bene, sono contento, Harry e con i
Dursley? Che mi dici di loro?”
Harry sorrise beffardo
“ Oh, dovevi vederli, come mi trattavano con i guanti, avevano una paura folle
che tu e Remus sareste venuti a casa loro a riprenderli”
“ Bene, vedo che con le minacce si può andare avanti, Ora muoviamoci Harry alle
10 Hagrid e gli altri saranno al paiolo magico”
Harry annuì, Moody gli confessò che sarebbero arrivati al paiolo magico con la
polvere volante.
E dopo nemmeno 5 minuti furono a diagon alley.
Nel cammino per arrivare al paiolo magico, Moody ed Harry parlarono molto dell’A.M.Q.
Prima di tutto Moody gli fece i complimenti di persona, poi parlarono di nuovo
dei Dursley e di altre cose meno importanti, tralasciando sempre il discorso di
Sirius.
Poi finalmente arrivarono a destinazione Harry entrò di corsa e ci trovò
all’ingresso seduti sulle sedie Remus e Hagrid, che lo salutarono caldamente
invitando lui e moody a sedersi. Hagrid, più barbuto che mai disse “ Ciao
Harry, tutto ok?” e gli diede una pacca sulla spalla.
Harry annuì e chiese subito dov’erano Ron ed Hermione,Remus lo rassicurò affermandogli
che stavano per arrivare. Ed infatti dopo nemmeno due minuti Ron ed Hermione
erano Lì,Hermione corse da Harry e lo abbracciò. Ron invece gli strinse la mano
e si congratulò ancora per via del Quiddich. Infine si sedettero tutti nello
stesso tavolo con Hagrid e Remus. Ordinarono tutti della burrobirra e parlarono
del più e del meno. Hagrid Consegnò a Harry la sua firebolt che nel vederla spalancò
gli occhi,era la firebolt di che sirius gli aveva regalato a natale quando
frequentava il 3° anno a Hogwarts, la guardò attentamente , quasi due lacrime
gli stavano scendendo dal viso così finse di infilarsi un dito negli occhi,
erano rossi e gonfi,si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi con la manica
della sua maglia beige , Hagrid gli affermò che strofinarseli avrebbe
peggiorato la situazione e lo invitò ad andare in bagno a bagnarseli un po’ ,
ma a dir la verità non voleva vederlo piangere,l’aveva capito che la Firebolt
gli ricordava Sirius , e lo ammirava per quanto fosse forte.Harry Obbedì si
fiondò in bagno,in ogni modo aveva smesso di piangere e si asciugò gli occhi ,
avevano davvero un brutto aspetto.
Intanto Remus e gli altri stavan parlando della reazione di Harry nel veder la
firebolt,ormai l’avevano capito tutti, Hermione era tristissima quella scena
era stata veramente toccante e ron aveva una faccia da funerale. “ Eh povero
Harry…mi fa una gran pena…” disse Hagrid così intervenne subito Remus “ Non
dobbiamo aver pena per harry! Lui è forte, e sicuramente non vuole che lo trattiamo
come un moccioso che ha bisogno di essere coccolato” tutti annuirono in quel
preciso momento arrivò Harry,con espressione determinata in volto ,prese la sua
scopa e disse “ Io non perderò nemmeno un‘incontro! È questo che prometto a mio
padre e Sirius!” Tutti sorrisero felici e brindarono con un ennesima burrobirra
.
Stettero insieme per qualche ora, poi si salutarono,Hagrid tornò a Hogwarts ,
Hermione e Ron furono portati a casa weasly in macchina da Bill e Molly che
salutò harry coprendolo di abbracci e baci e dicendogli che per le vacanze
natalizie lo avrebbero ospitato a casa loro ,ovviamente Harry accettò con
gioia.
Infine restarono solo moody e Remus con lui , era così contento tra poco
avrebbe visto il regalo di Remus. Casa sua era poco distante dal paiolo magico,
così harry ebbe la possibilità di guardare i negozi,vide Olivander e si ricordò
di quando era andato a compare la sua bacchetta quanti ricordi. E pensare che
questo sarebbe stato il suo penultimo anno a Hogwarts.
Remus gli interruppe i pensieri e facendo gesto con il dito indice mostrò la
sua casa, più che casa era un villa,non enorme ma abbastanza grande. Aveva più
che altro un bellissimo giardino veramente pregiato, c’era anche una bellissima
quercia. Remus sorrise a guardare harry che l’aveva notata e gli disse “Quella
quercia è leggenda”
Harry sbatté le palpebre e con curiosità chiese il motivo ,Moody annuì e disse
“ Ah sì …quella quercia!” “ Vedi harry,abito da quando sono nato in questa
casa, e quando c’erano le vacanze pasquali io con tuo padre e il resto del
gruppo venivamo qua a festeggiare.
All’ultimo anno anche Lily venne con noi ,stava da poco con James, e su
quell’alberò c’incisero le loro iniziali . Ovviamente sono ancora lì,Remus
invitò Harry ad andarlo a vedere ,e così fece, sorrise nel leggere quella
scritta incorniciata da un cuore
“ J&l In Love”Toccò la scritta poi seguì Remus in casa sua. Era molto
bella, arredata perfettamente,con tappeti pregiati, il muro era un rilassante
azzurrò chiarissimo , nel salotto c’era una grande libreria con tantissimi
libri , ma quello che lo colpì erano tutte le foto appese ai muri, che
sostituivano meglio dei quadri di famosi autori,erano le foto di suo padre, di
sirius remus e Moody e anche qualcuna con quel viscido Peter Minus.c’era una
grande foto uguale alla sua che le aveva regalato hagrid con lui da piccolo e
sua madre e suo padre, poi in ultra c’era suo padre con in mano il boccino
d’oro. Poi vide nel grande corridoio un mobile con dentro tutte le coppe che
james aveva fatto vincere a Grifonoro.
“ Sai dopo la loro morte ho raccolto tutte le loro cose, ma se vuoi Harry posso
dartele a te”
Harry scosse la testa e rispose “ Qui stanno molto meglio”
Remus annuì sorridente e in seguito fece accomodare Harry nel salotto e gli
porse una tazza di cioccolata calda,poi gli mostrò tanti album fotografici di
suo padre,sua madre,Sirius e gli altri dandole un’accurata e interessante
descrizione a ognuna di loro.
Dopo tanto tempo Moody disse “ Allora penso sia ora!” Remus Annuì e disse “ Oh
già Harry,me lo stavo dimenticando, il tuo regalo!” Harry deglutì e seguì Remus
fuori di casa con Moody che gli teneva le mani sugli occhi per non fargli
vedere nulla.
“Ecco qui Harry, Moody puoi togliere il paraocchi” Harry era leggermente
frastornato spalancò la bocca! Quella non poteva essere per lui.
“ Ehi harry che c’è non ti piace?” Gli chiese Remus guardando Harry che era
come pietrificato
“ Ehm…cioè quella è il mio regalo?”
Remus annuì “ Certo che è tua!”
“ è …è stupenda…remus ti sarà costata un’occhio della testa!”
“ Ohnon preoccuparti, non l’ho
comprata io,era di tuo padre, ma Moody l’ha messa a nuovo, era la Spider
3020,ma con le modifiche del geniale Moody l’abbiamo ribattezzata Spider 4020”
Harry era sbalordito,era una macchina! Nera metallizzata, dalla forma tipica
delle future e lussuose macchine,affusolata, ed era tutta sua!, harry la toccò
era stupendamente liscia e dentro ci si poteva specchiarci
“ Sai harry è tradizione che il padre per il 16° compleanno del figlio regali
al sua vecchia macchina così abbiamo mantenuto noi questo compito”
Harry scosse la testa era veramente il regalo più bello che avesse ricevuto
dopo la firebolt.
“ Grazie remus,grazie Moody”
“ Ma figurati”rispose Moody
“ Su che fai lì impalato?perché non ci sali sopra”
harry annuì e si mise al volante.
Moody e Remus gli spiegarono tutto per come fare ad usarla, e poi gli dissero
che il tetto, e i finestrini si aprivano con dei pulsanti e poi gli diedero
anche qualche lezione di guida,.Quello era stato veramente un giorno bellissimo
stava pensando Harry al volante della sua Spider 4020
CAPITOLO 4
Harry quel giorno era eccitatissimo, finalmente avrebbe
conosciuto la squadra londinese di Quiddich, Camminava a te
CAPITOLO 4 Harry quel giorno era eccitatissimo, finalmente
avrebbe conosciuto la squadra londinese di Quiddich, Camminava a testa bassa
con una strana sensazione allo stomaco mista a felicità e tensione, che per
scacciarla, per pensare ad altro si mise a contare ogni singolo sasso di cui
era composta la strada che stava percorrendo insieme a Remus.
Gli occhiali gli erano scivolati sul naso, solo ora si accorse che erano
macchiati, se li sfilò, gli alzò e infine li mise contro luce per poi pulire
con la manica della sua maglia quella macchia fastidiosa.
Dopo un lungo percorso Harry, sempre a testa bassa vide Remus fermarsi, per
logica aveva intuito che erano arrivati anche perché riconobbe la grande
struttura avanti a se, Dall’alto si potevano ammirare i lunghi anelli dove era
lanciata la pluffa, erano molto più grandi e più alti rispetto a quelli che
c’erano a Hogwarts, pensò che anche il campo sarebbe stato il doppio o perché
no anche il triplo di quello della sua bella scuola di magia.
Rimase a fissarlo per un po’, Deglutì, chiuse gli occhi e si disse a mente che
era pronto!
Remus interruppe il passare della frase “ Sono Pronto!” nella mente di Harry
dandogli una pacca sulla spalla, Harry finalmente alzò il capo e sorrise
debolmente a Remus “ Allora Harry, sei arrivato a destinazione”
Disse Remus, sembrava avere un po’ nostalgia della sua voce che gli faceva d
tranquillante, era da molto che non parlavano forse anche Remus era un po’
agitato.
Harry non disse nulla e schiudendo leggermente gli occhi annuì e riabbassò il
capo, prese la valigia che Remus gli aveva tenuto gentilmente per tutto il
viaggio, e avanzò verso l’entrata dello stadio con in mano la pergamena, con
tutti i suoi dati da far vedere alla guardia.
Remus aveva colto bene l’angoscia del ragazzino, anche lui era un po’ preoccupato
per lui e se non aveva detto nulla durante il viaggio era per non farlo
angosciare di più, ma finalmente si decise e disse
“ Buona fortuna Harry!”
Harry si voltò verso Remus e sorrise come segno di ringraziamento, poi si voltò
di nuovo e avanzò lentamente, le mura dello stadio erano altissime molto alte e
gli anelli che spuntavano fuori ovvio che erano ancora più alti, in più lo
stadio era ubicato nella zona più deserta e tetra di Londra, che gli dava un
aspetto ancora più impenetrabile, C’erano solo grandi e alt alberi, non un’anima
viva nessun rumore nemmeno quello dei passerotti solo il suo affannato e duro
respiro.Stava provando la stessa sensazione della sua prima partita di quiddich
a Hogwarts, ma più forte, la tensione e il nervosismo vinceva sulla sua voglia
di levarsi in alto con la sua scopa, la firebolt di Sirius, e non era certo un
buon segno, sapeva che quando era così teso non riusciva a combinare granché.
Si voltò di nuovo verso Remus, che era ancora lì immobile ma ora che aveva capito
cosa doveva fare si avvicinò al ragazzo.
“ Harry, cosa c’è che ti turba”
Harry evitò di incrociare lo sguardo di Lupino si mordicchiò nervosamente il
labbro inferiore poi finalmente riuscì a parlare
“ Vedi Remus, qui è tutto così alto, hai visto le mura di cui è formato lo
stadio? Sono altissime ! e gli anelli n’escono fuori, sono ancora più alti, il
campo sarà certamente più largo e più lungo il triplo di quello che c’è a
Hogwarts, è tutto diverso”
Finalmente era riuscito a dirlo a qualcuno, era strano, dopo la perdita di
sirius era certo che non avrebbe mai detto a nessuno il suo stato d’animo, le
sue insicurezze e le sue paure, perché sapeva di non potersi fidare più di
nessuno.
Remus lo guardò e gli accarezzò la testa scompigliandoli tutti i capelli
corvini che ora erano spettinati più del dovuto, Harry se li appiattì con
entrambe le mani.
“ Harry, ascolta, è vero qui tutto è diverso, gli anelli sono più alti, ma tu
sei ancora più alto! Ricordati Harry, tu sei più alto, e poi Harry con questa “
Remus prese in mano la Firbolt “ con questa tu puoi andare sempre più in alto”
Harry tirò un sospiro strozzato stava perfettamente capendo il discorso di
Remus che lo guardò strizzandogli l’occhio sperando che aveva afferrato il
significato di quella frase, era ovvio che alla parola Alto non si riferiva
alla statura del ragazzo ma alla sua forza nell’affrontare le cose difficili, al
suo coraggio al suo cuore, e con la firebolt, dono del suo caro padrino poteva
rafforzare quelle sue qualità. Harry annuì e salutò Remus che gli disse”Bhè ora
devo andare Harry, e ricorda che tu sei più alt ok? “ Harry annuì nuovamente, sirius
sorrise e disse ancora “ però se non ti
senti all’altezza, non abbatterti la gente cresce” Harry rise alla battuta, e
salutò nuovamente Remus ringraziandolo, gli aveva veramente cambiato la giornata,
ora quell’orribile sensazione stava per svanire e varcò con decisione la porta
d’ingresso dello stadio.
Appena dentro Lo spettacolo che si pose davanti agli occhi del ragazzo fu
meravigliosa, era come se lo immaginava ma molto più bello, il campo era
verdissimo con l’erba tagliata fine. Gli anelli riuscì a vederli dal basso fino
all’alto, oltre ad essere più alti il centro in cui era messa la pluffa era più
largo, i contorni bianchi del campo erano ben dettagliati e la platea riservata
agli spettatori era molto più ampia una vera meraviglia insomma anche se era
diverso da casa era tutto più bello!
Riamase ancora un po’ a fissare quella bellavista poi si sentì bussare sulla
schiena s girò e strabuzzò gli occhi l’uomo che aveva davanti a se era uguale a
Gazza, solo che portava i capelli corti. I denti erano marci come i suoi e il
suo aspetto non era certo quello di un nobile signore, portava un bastone, i
vestiti erano sgualciti e sporchi però si riusciva a scorgere il colore ovvero: Nero, per finire aveva
degli alti stivali che gli arrivavano fino a sotto il ginocchio. Aveva un odore
abbastanza sgradevole ma una cosa lo colpì molto: la sua cecità.
“ Ei ragazzino che ci fai qui!”
Harry scosse la testa, se davvero era cieco come aveva fatto a capire che lui
era un ragazzo…
Lo guardò da piedi a capo, molto lentamente, e scosse un po’ la testa dallo
sbalordimento rimasero in silenzio tutti e due, poi l’uomo cieco disse in tono
scorbutico
“ Allora! Vuoi dirmi cosa ci fa qui un moccioso?”
Harry si decise a rispondere
“Oh sì, mi scusi, ecco io sono Harry Potter e oggi dovevo farmi trovare qui
come chiesto dal direttore”
Il cieco annuì, e fece un piccola smorfia
“ Ah, così sei tu, finalmente sei arrivato, se vuoi sei ancora in tempo di
andartene, non hai idea di cosa ti aspetta”
Harry inarcò un sopracciglio e rispose
“No, io non mi ritiro mai…”
Era deciso ad andare fino in fondo, non si sarebbe tirato indietro solo perché
uno sconosciuto gli stava dando degli avvertimenti.
L’uomo sorrise debolmente, un sorriso quasi simile ad un ghigno, poi andò
avanti e disse
“Allora muoviti e seguimi”
Harry annuì e gli lo seguì a passo lento, era ancora sorpreso da quell’uomo, cieco
ma che riusciva a vederci benissimo.
Entrarono in una specie di palestra, lì c’era un grande e alto bancone dove
c’era un piccolo goblin come quelli che aveva visto alla gringott.
“ Il moccioso deve incontrare il signor Callagher”
Disse a gran voce il signore cieco che lo aveva accompagnato fin lì, il
mostriciattolo annuì e diede la via a Harry su una rampa di scale rivestite con
una prestigiosa mouquette rossa. Harry avanzò e salì le scale, glie era stato
detto che a secondo piano, nella 3^ porta a destra avrebbe trovato il direttore
Callagher.
Arrivò a destinazione, secondo piano, si guardò attorno era un bel corridoio
illuminato, molto lungo con tante porte alla sua destra e alla sua sinistra, ma
quella che interessava a lui era la 3^ a destra.
Buttò l’occhio sulla colonna a destra e contò con il dito le prime due porte e
poi la 3^.Fece un lungo respiro, pi si avvicinò alla soglia, e con molta
delicatezza bussò su di lei.
Per un po’ non sentì nulla sembrava che non c’era nessuno dentro, poi sentì una
debole voce, femminile però che gli disse di entrare, annuì e prese in mano il
pomello d’orato, appena entrò, vide un bellissimo studio con mobili antichi e
tante foto di una bella famiglia felice, la maggior parte inquadravano sempre
la stessa persona prima da piccola e poi da grande, era molto bella con capelli
corvino, pelle bianchissima e 2 brillanti occhi viola. Gli sembravano le foto
che avevano i Dursley in ogni angolo della loro casa che però raffiguravano il
mostruoso Dudley in ogni singolo giorno dei suoi 16 anni di vita.
Poi c’erano altre foto in cui raffiguravano tutta la famiglia. Sui mobili vi
erano poste tante coppe, vinte dalla squadra londinese. La stanza era
tappezzata da bellissimi e a suo parere costosi tappeti persiani, e per non
parlare del lampadario da cui pendevano dei cristalli che a contatto facevano
un bel gioco di colori, sembrava di avere un arcobaleno all’interno.
“Hai finito di guardarti in giro!”
Era la stessa voce che gli aveva detto di entrare, si girò ed alla scrivania, su
quella sedia prima voltata ci trovò la ragazza che era presente in tutte le
foto, poteva avere la sua età.La stava vedendo dal vivo, era ancora più bella.
“ Mi scusi, io sto cercando… “ La ragazza non lo fece finire di parlare che
subito intervenne “ Mio padre Simon Callagher” Harry annuì “ Sì ehm..io sono…”
lo interruppe di nuovo “ So benissimo chi sei e non ti credere che farò la
solita scenata come tutte quelle stupide ragazzine appena sentono il tuo nome…”
Harry rimase abbastanza sbalordito a quella risposta, ma era felice che lei non
le fosse saltata come di solito facevano tutti.
“Comunque mio padre sarà qui tra poco, Io sono Demy Callagher piacere” ora il
suo tono si era fatto più dolce ed Harry disse “ Piacere Mio” in quel preciso
istante arrivò il signor Callagher Harry lo capì perché Demy lo salutò
chiamandolo papà.Un signore molto alto, magro, con aria seria ma allo stesso
tempo gentile. Portava capelli corti di un castano chiarissimo, quasi biondi e
i suoi occhi erano del colore del ghiaccio, Aveva un po’ di barba ma veramente
poca, era vestito in giacca e cravatta che gli facevano assumere un’aria ancora
più seria e distinta.
“ Ciao Cara, vedo che hai conosciuto tu per prima il Signor Potter, e
allungando una mano strinse quella di Harry in senso di piacere.
“ Mi scusi signor Potter, sa ho molto da fare.”
Disse il signor Callagher accarezzando al testolina di Demy che faceva di tutto
per tirarsi indietro da essa, Harry scosse la testa.
“ Bene Demy Ora per favore potresti uscire, vorrei parare in privato con il
signorino Potter”
Disse il padre rivolgendosi alla figlia che annuì, però prima di andarsene
sentì il padre che diceva a Harry
“Sai, finalmente anche Demy inizierà a Frequentare Hogwarts”
Harry rimase sorpreso possibile che quella ragazza aveva solo 11 anni?
“ Ah… sembri più grande”
Harry si rivolse a Demy ma subito intervenne il padre
“ Oh ma, infatti, Demy deve cominciare il 6°anno a Hogwarts lei ha da poco
compiuto 16 anni”
La ragazza stava cominciando ad infastidirsi non le andava che tutti i suoi dati
venivano raccontati ad un perfetto estraneo.
“ Però io non l’ho mai vista…”
Disse Harry guardando demy negli occhi cercando di ricordarsi del suo volto ma
non gli risultava proprio
“ Vedi è stata molto malata, non ha mai
frequentato Hogwarts, degli insegnanti privati le davano lezioni…”
Harry Annuì, Demy corrucciò lo sguardo e disse a voce arrabbiata
“Bene ora che hai spifferato i miei affari suppongo che posso andarmene!”
Il padre sospirò e le disse di sì così la ragazzina se n’andò sbattendo la
porta
“Mi scuso per il suo brusco comportamento”
Disse il signor Callagher abbattuto
“ Ma si figuri….”
Rispose Harry…
“Ma sì ora veniamo a noi, Harry, son davvero onorato che tu abbia deciso di far
parte della nostra squadra!” Harry abbassò lo sguardo intimidito
“Davvero Onorato, ma devo dirti una cosa prima…”
Harry sollevò subito il volto incuriosito
“Mi dica”
“ Non sarà facile, da parte tua ci dovrà essere molto impegno, ma soprattutto
devi aver la voglia di farlo! E devi trovare divertimento altrimenti se la cosa
ti pesa, oppure ti annoia ti chiedo di dirmelo e non continuare più siamo
intesi!”
Harry rimase abbastanza spossato, ci pensò e poi annuì decisivamente ormai
aveva deciso e avrebbe portato avanti questa cosa.
“Certo, ci può contare!”
Il signor Callagher sorrise compiaciuto e fiero di quel ragazzino che avrebbe
dovuto affrontare una squadra di persone adulte. Così gli strinse ancora la
mano stavolta in segno di buona fortuna.
“ Grazie signore”
Disse Harry sorridente
“Perfetto, grazie a te! Ora ti farò conoscere tutta la squadra e naturalmente
il tuo allenatore”
Harry seguì il direttore fuori dalla pota,poi scesero le scale a attraversarono
il campo di quiddich, che Harry guardò attentamente,poi arrivarono di fronte ad
un capannone ,Harry avvistò un giovane in divisa da quiddich, ovviamente
anch’essa diversa da quella di Hogwarts era di un blu scuro con strisce bianche
.
Entrarono dentro al capannone il signor Callagher bussò ad una porta...
Harry si stava innervosendo,anche se non come prima.. Quando fu all'interno e
si ritrovò a faccia a faccia con tante persone adulte, tutti potevano avere
come massimo 30anni.arrivò qualcuno davanti a lui,dall'aria Burbera con capelli
corti arruffati di un castano scuro ,occhi neri abbastanza robusto e non troppo
alto.Gli girò parecchie volte attorno,squadrandolo da capo a piedi,Harry si
sentiva in imbarazzo,poi il resto della squadra (così aveva notato Harry poiché
avevano tutti addosso la divisa) non fece nulla per migliorare la
situazione,non lo avevano nemmeno salutato o per lo meno presentati. Appena lo
videro tutti lo guardarono dal basso all'alto con gli occhi ridotti a fessure,
per fargli capire che valeva poco più di un insetto e che cosa ci faceva lì.
Harry si grattò il capo, e guardò per terra poi finalmente il signore che gli
girava attorno come un avvoltoio pronto a divorare la sua preda, disse" Oh
bene, quindi tu saresti...." L'uomo scoccò un'occhiata confusionaria al
signor Callagher che disse " Questo è Harry potter, Troy." Harry ora
sapeva che l'uomo che ora annuì agitando la mano in segno che si era ricordato
di lui, si chiamava Troy. Poi fu ancora il signor Callagher a parlare"
Harry questo è Troy Gruff, L'allenatore della squadra." Harry Annuì e tese
la mano in segno di piacere al signor Gruff che appena la vide tendersi a lui
arricciò il labbro inferiore e disse "ì sì ho capito, tu sei Harry Potter
,che dirti marmocchio,benvenuto nella squadra " Harry non si sbalordì
tanto di quel gesto assai maleducato, gli erano bastati due minuti per capire
che tipo fosse, forse il signor gruff poteva prendere bene le parti di
Caramell.
"Oh...Grazie..." Disse Harry in tono di poca riconoscenza.Poi sentì
di nuovo le labbra di Callagher muoversi,lo stava presentando all'intera
squadra,affermandole che lui era il nuovo cercatore,che a Hogwarts era
eccezionale e altre note di lode,Harry vedeva alcune facce dei membri della
squadra che a volte sghignazzavano e lo squadravano sempre dal basso verso
l'alto.
"Sì,sì Ok... presentatevi,vi do un quarto d'ora dopodiché,raggiuntemi in
campo,non ho intenzione di concedervi riposo solo perché abbiamo un nuovo
acquisto!"
Tutti gridarono all’unisono “ Sì signore” Gruff s’allontanò sbattendo la porta,
da quello che sembrava essere uno spogliatoio. Il signor Callagher diede una
pacca sulla spalla di Harry come per dargli la buona fortuna,e s’allontanò
anche lui.
Harry si guardò in giro,si sentiva un po’ a disagio,vedeva le espressioni
dell’intera squadra,indifferenti a lui,come se non esistesse,si stavano
sistemando per entrare in campo, poi harry decise che anche lui doveva
collaborare così deglutì e disse a tono alto in modo che tutti lo sentissero.
“ Ehm….Salve!” vide che alcuni di loro si erano girati ma poi si voltarono
subito,” Sono davvero contento di far parte di questa squadra, e….Penso che la
miglior cosa per inserirmi è conoscere i vostri nomi e magari anche i vostri
ruoli….sa…” fu interrotto da un ragazzo un po’ basso di statura,ma dal viso si
capiva che all’incirca aveva 19- 20 anni. Aveva i capelli castano chiaro e
occhi color miele ,magrolino dall’espressione fiera e poco cordiale poiché da
quando l’aveva avvistato era sempre con lo sguardo corrucciato.
“ Senti, non venire a dettare legge qui dentro! Quando ne avremo voglia saremo
noi a dirti chi siamo e che ruolo abbiamo!”
Harry corrucciò anch’esso lo sguardo e disse” non sto dettando legge,ma mostrando
la mia educazione!,sai com’è di solito quando qualcuno è nuovo ci si presenta,o
questo non te l’hanno insegnato?” Il ragazzo che prima gli aveva rivolto la
parola,fece un lungo respiro,avanzò verso Harry e lo afferrò per la maglia.”
Tu….maledetto….” in quel preciso istante arrivò un ragazzo biondo, con occhi
verdi, molto alto che divise subito Harry e l’altro ragazzo.” Così è questo il
modo di accogliere il nostro nuovo cercatore?!”Harry si sistemò la maglietta
aggrinzita nel punto dove era stato afferrato dal ragazzo che a sentire quelle
parole,lanciò a Harry una frecciata colma d’odio e al ragazzo dai capelli
dorati porse le sue scuse dopodiché se ne andò.
“ Ti chiedo di scusarlo,io sono il capitano della squadra Thomas Knoll ,sono un
cacciatore” e porse la sua mano a quella di harry in senso di benvenuto. Harry
disse” Sì,io sono Harry…Harry Potter”
Il capitano annuì, e si rivolse al resto della squadra assicurandole che quando
lui gli avrebbe presentati loro avrebbero dovuto dargli la mano e il benvenuto
come lui gli aveva sempre insegnato.
“Bene Harry,lui è Brad Berry, cacciatore “Harry vide Brad un ragazzo che non
poteva superare i 25 anni ,avanzare verso di lui, era non troppo alto,media
corporatura,con capelli a caschetto neri la pelle molto abbronzata e gli occhi
blu. Gli tese la mano e come il capitano gli aveva ordinato, gli diede il
benvenuto harry contraccambiò.” Lui David Cohen altro cacciatore” un ragazzo di
massimo 20 anni,Anche lui eseguì il medesimo rito di Brad. A Harry, David
faceva un po’ ridere a causa dei suoi movimenti un po’effeminati e l’aspetto
fisico poteva lasciar pensare qualcosa. Portava dei capelli di un rosso
chiarissimo quasi biondi, il viso era tempestato di lentiggini peggio della
faccia di Ron ,molto peggio,la pelle era chiarissima e le sue mani avevano dita
lunghissime e sottili molto magro con un naso lungo e appuntito infine aveva
degli occhi castani,la cosa peggiorò quando David gli pronunciò il
benvenuto,harry dovete trattenere una risatina,la sua voce sembrava quella di
Ginny mischiata a quella di Mirtilla malcontenta.
“ Quello è JimmyLovine battitore”Jimmy sembrava il più grande di tutta la
squadra Harry gli avrebbe anche potuto dare 35 anni,comunque sembrava un tipo
cordiale gli diede il benvenuto e gli fece addirittura un inchino.Era alto, non
troppo robusto, portava dei capelli castano scuro, cortissimi che aderivano
bene alla sua testa rotonda camminava a testa bassa e sembrava che zoppicasse.
“ poi quello che ti ha aggredito era
Kris Klink,battitore anche lui e infine ti presento il portiere Ken Shane”
Harry rimase colpito da quest’ultimo aveva capelli abbastanza lunghi lisci, che
raccoglieva in un codino, nerissimi con occhi azzurrissimi quasi bianchi, anche
la sua pelle era bianca e sul viso appena sotto l’occhi destro c’era una
cicatrice anche se non era molto profonda sulla pelle bianchissima di Ken era
perfettamente visibile,anche il suo comportamento si distingueva non venne da
lui a salutarlo come fecero gli altri ma si limitò ad accennare col capo e a dirgli
un basso e freddo “Benvenuto” quello che colpì ancora di più harry fu che Ken
poteva avere la sua stessa età anche se era molto più alto di lui.
“Bene Harry,ora che ti ho presentato tutti! Benvenuto in squadra ti aspettiamo
in campo,infilati questa”
Thomas gli lanciò la divisa di quiddich Harry la prese al volo e annuì
affermando che a momenti sarebbe stato in campo anche se gli sembrava eccessivo
allenarsi sin dal primo giorno,ma gli andava bene,dopotutto gli piaceva giocare
a quiddich,e poi avrebbe utilizzato la sua firebolt. indossò al divisa,gli
stava davvero bene,quel blu non troppo scuro risaltava molto con il suo colore
degli occhi. I pantaloni erano neri, e le protezioni anch’esse nere, e poi per
il resto era del mediamo blu con alcune righe bianche,gli poteva sembrare la
divisa dei corvonero. Prese la Firebolt ,la fisso attentamente e con aria
decisa raggiunse i suoi compagni in campo.
Appena arrivato fu rimproverato da signor Gruff di averci messo troppo tempo a
cambiarsi e da Kris che poteva benissimo occupare il posto di Malfoy, di esser
poco serio nei confronti della squadra.
L’allenatore ebbe deciso che per un po’ avrebbe dovuto esercitarsi solo harry,
per vedere le sue capacità Harry acconsentì,l’allenamento consisteva nel
prendere il boccino d’oro nel minor tempo possibile. Così si liberò in aria con
la firebolt e attese che il capitano liberasse il boccino. Ci volle solo 1
minuto e il boccino d’oro fu anch’esso libero nell’aria harry riuscì vederlo e
cominciò a sfrecciare verso di esso,ci era quasi ormai il boccino era suo ma
appena tese la mano per afferrarlo esso sparì! Era diventato velocissimo
,riuscì a vederlo di novo ma la cosa si ripeté, tutto il campo gli girava
attorno,stava andando ad una velocità pazzesca, gli anelli si mischiavano al
verde del campo tutto si stava mescolando ,harry non ci capiva più nulla e un
gran mal di testa lo assalì,ma non voleva arrendersi così, e continuò a cercare
il boccino, e infatti dopo svariati tentativi il boccino era nella sua mano. Scese
giù fino a toccare terra e andò verso l’allenatore che aveva un'aria piuttosto
delusa… sei minuti…non ci siamo, ragazzo devi migliorare la tua velocità
riprova ancora”
Harry aveva ancora un forte mal di testa a decise di non arrendersi e così
proseguì l'allenamento che durò fino a sera, e l’allenatore sembrava contento, finalmente
riusciva ad afferrare il boccino in non più di tre minuti e gli sembrò un
risultato accettabile dato che l’allenatore non lo fissava più con disgusto.