L'amore è la vita

di Michelle92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto scorre ***
Capitolo 2: *** Sogno o realtà? ***
Capitolo 3: *** Sguardi, sguardi e sguardi ***
Capitolo 4: *** Parole incomprensibili ***
Capitolo 5: *** Lacrime amare ***
Capitolo 6: *** Sul filo della lama ***
Capitolo 7: *** Chiodo fisso ***
Capitolo 8: *** Coincidenze piacevoli ma pericolose ***
Capitolo 9: *** Il mio sogno ***
Capitolo 10: *** La cosa più bella ***
Capitolo 11: *** Sono un perdente ***
Capitolo 12: *** In un attimo ***
Capitolo 13: *** Addio felicità ***
Capitolo 14: *** Sorprese inaspettate ***
Capitolo 15: *** Quasi a tutto c'è un perché ***
Capitolo 16: *** Qualcosa di più ***
Capitolo 17: *** Vecchia casa, nuova vita ***
Capitolo 18: *** Al chiaro di luna ***



Capitolo 1
*** Tutto scorre ***


-Insomma Rebecca! Finirai per romperlo quel vinile, è la decima volta di fila che lo ascolti ormai!-
Così a malincuore spensi il giradischi e riposi il mio bellissimo e unico vinile che possedevo dei Beatles nella sua custodia, l'avevo acquistato su e-bay una settimana fa e ogni volta che lo guardavo mi luccicavano gli occhi...era un'originale mono, era come un tesoro per me. Mi recai in cucina dove mia madre stava preparando il pranzo.
-Ehi mamma, ti serve una mano?- 
-Guarda Rebby, vedi le melanzane che sono poggiate sul tavolo? tagliale a cubetti, così ci facciamo il riso-
Iniziai a preparare le melanzane, e come al solito, iniziai uno dei miei viaggi mentali che ero solita fare. Ripensai a quanto le cose da due anni a questa parte erano cambiate: alle amiche perse che si erano prese gioco di me, e alle uniche due che mi erano rimaste fedeli e che mi volevano bene sul serio anche se non le vedevo ogni giorno e non ci passavo poi cosi tanto tempo, ma sempre amiche erano Katia e Cristina; Katia è una ragazza che abita in un paese distante circa 15 km dal mio, la sento spesso per messaggi e una volta ogni tanto ci vediamo, mentre Cristina è un'amica di vecchia data, vive vicino a casa mia e ci vediamo solitamente il sabato per uscire e chiaccherare un pò. Ricordai anche che fino ai 18 anni ero una ragazza solare, piena di vita e che si godeva la vita, mentre ora non so perchè ma non mi trovo più a mio agio, nè con le persone, nè con l'ambiente che mi circonda, nè con gli anni 2000 che trovo particolarmente superficiali e senza un senso! Ah, quanto mi sarebbe piaciuto vivere negli anni 60', i mitici anni 60'! Ogni tanto mi racconta qualcosa mia nonna che gli ha vissuti sulla sua pelle, ogni volta che ne sento parlare mi viene la pelle d'oca così chiudo gli occhi e con tutta me stessa mi immagino di esserci in mezzo, di ballare la musica di quei vinili, ma sopratutto di essere ad un concerto dei Beatles per cantare a squarciagola e godermi nota per nota il concerto: I Beatles, ecco cosa sono la mia passione...è da due anni a questa parte che ne sono innamorata, da quando iniziò il mio periodo buio e non-sense, a 20 anni è veramente una cosa che non è concepibile! La malinconia è dovuta al fatto che sono una stupida sognatrice che non si mette in testa che queste fantasie rimarranno tali per sempre, ma cosa ci posso fare? Sognare è più forte di me...e sognare Paul Mccartney è la cosa più masochista che posso fare per la mia pelle! Sono completamente innamorata del suo fisico, della sua voce, della sua musica,  e del suo essere dolce e attraente. Ma come posso innamorarmi di uno che nemmeno ho mai visto e che nemmeno conosco? 

-Mamma son pronte!-
-Ok, allora vai a sedere a tavola,il pranzo è quasi pronto-
Andai nella sala da pranzo e mi sedetti a tavola dove già s'era accomodato mio padre.
-Ehi papà, com'è andata a lavoro?-
-Benissimo, oggi son riuscito a vendere un appartamento abbastanza grosso-
-Son felice papà-
Mio padre è un'agente immobiliare, si occupa quindi di affittare e vedere case...il lavoro per il momento va a gonfie vele, almeno una cosa positiva!
-Ecco quà ragazzi, il pranzo è pronto si mangia!-
Apparve mia madre dalla cucina chetrasportava una pentola con il riso, buonissimo odore e poi ho una gran fame oggi.

Dopo pranzo,come mio solito, andai in camera mia e presi l'mp3, ficcai le cuffiette nelle orecchie e cominciai ad ascoltare musica, e a cantare....cantavo perfettamente perchè il mio inglese era ottimo grazie a dei corsi d'ignlese che avevo frequentato, ovviamente erano I Beatles. Ascoltavo spesso la loro musica, era come un'evasione da quella realtà che mi stava stretta, troppo stretta. 
Oh, quanto mi sarebbe piaciuto essere una modella degli anni 60, con un bell'appartamento indipendente in Inghilterra. Non che non andassi d'accordo con la mia famiglia, perchè oltre alle due mie amiche, erano la cosa più bella che avessi..mamma e papà sono persone splendide fanno di tutto per me, però è il mio carattere...ribelle e indipendente. E poi, fare la modella, è sempre stato il mio sogno fin da bambina ...quanto mi piacerebbe camminare in quella passerella indossando gli abiti di stilisti famosi, poi se questi abiti fossero anni 60, bè ancora meglio. Anche se con il temperamento timido che mi ritrovo non so se riuscirei: vista dall'esterno sembro una di quelle ragazze sicure di se, che non guardano in faccia niente e nessuno..forse un pò a causa del mio aspetto fisico di cui non posso assolutamente lamentarmi! i capelli biondi color dell'oro che mi arrivano a metà schiena, la pelle candida molto chiara, il viso a forma di cuore con dei grandi occhi azzurri e le guance rosse che fanno da contorno, le mie labbra rosse carnose al punto giusto...il fisico slanciato, magra con le forme giuste. in realtà però penso che internamente sono una persona fragile, che ha bisogno di amore e attenzioni al contrario di come solitamente dò a vedere agi altri. Forse mi appisolai nel letto perchè vidi un ragazzo venire verso di me, aveva gli occhi grandi e verdi, le labbra a forma di cuore, tanti bei capelli frustati dal vento...si avvicinò sempre di piu a me, fino a che le nostre labbra si incontrarono, ecco quello che volevo più di tutto..il mio principe azzurro.
DRIIIIN DRIIIIN DRIIIN!!! Ecco il telefono della mia camera che squilla, si era un sogno, era impossibile che Paul mi baciasse e che mi sfiorasse in quel modo dolce, come solo lui fa nei miei sogni.
-Pronto?-
-Oh, ciao Rebby..senti sono a casa di Cristina...ti dispiace se passiamo da te? così possiamo chiaccherare un pò tutte assieme, per una volta tanto che capita che io venga nel tuo paese!!-
-Siiiiiiiii certo ragazze, venite venite così staimo tutte assieme e vi racconto il mio ultimo sogno!!-
-Già lo posso immaginare Reb!!!-
-Ahahah dai vi aspetto, fatte in fretta-
-A fra poco-
-Ok!-

Passò una mezz'oretta ed ecco che qualcuno suona al citofono così mi precipito in salotto per aprire la porta, ed eccole le mie amiche, finalmente.
-Katia, Cristinaaaaaaa!!!-
Eccole, Katia con i suoi bellissimi riccioli Castani e gli occhioni verdi, mentre Cristina con i suoi capelli neri corvino e gli occhi scurissimi risaltati dalla carnagione chiarisisme.
-Ei Reb vacci piano cosi rischi di ucciderci- disse Katia
Le volevo un gran bene, però forse il mio abbraccio fu un po troppo stretto.
-Aahaha ragazze, scusatemi...entrate pure! Siamo sole a casa, i miei sono usciti e torneranno per cena, accomodatevi nei divani-
-Bè allora, questo sogno?- chiese Katia
-L'ho sognato di nuovo!!!-
-Paul Mccartney!!!- dissero in coro
-Ehm si!- 
tutte e tre allora iniziammo a ridere come delle pazze, anche loro adoravano i Beatles ma non erano innamorate di nessuno dei quattro, meglio, avevo Paul tutto mio!
-Vi porto qualcosa?-
-si, se hai un'aranciata la berrei volentieri, con questo caldo che fa..fresca possibilmente Rebby- disse Cristina
-e per te Katia?-
-anche per me, un'aranciata..nel frattempo possiamo andare in camera tua e mettere il tuo nuovo vinile a palla?-
-si si andate, quelle erano anche le mie intenzioni ...se non l'avessi proposto tu, l'avrei proposto io!!!-
e risero, loro si incamminarono in camera e io preparai tre aranciate, una anche per me.
-Ecco ragazze, le aranciate!- nel frattempo dalle casse usciva la canzone And I Love Her, il vinile era appunto A Hard Day's Night.
-Reb, ti immagini se Paul te la dedicasse?-Disse Katia
diventai rossa, e cominciai di nuovo a sognare..sempre la testa fra le nuvole! 
-Smettila, non esisterà mai una situazone così, tanto vale che te le risparmi.
-Scusa volevo solo scherzare-
Me la prendevo molto perchè conoscendomi, più sognavo e più stavo male...sognavo cose impossibili che non sarebbero mai accadute.
-Ragazze, sto avendo paura, sentite questo rumore assordante??-
-Si Cris, che diamine gli sta prendendo al mio giradischi?-
mi avvicinai e come lo spensi BUIO, PANICO, non vedevo niente, mi trovai in uno spazio senza colore e senza tempo...era tutto nero intorno a me...cominciai a urlare coma una pazza
-ragazzeeeee, dove sieteee, mi sentiteeeee????? aiutooooo!!!!!! vi prego aiutooooo...rispondete diamine!!!-


Aprì gli occhi..scrutai tutto intorno a me, era tutto così strano e sconosciuto,una bellissima camera da letto ma niente di familiare, anzi...
-Ragazze, meno male...Katia, Cristina..che diamine succede?-
ero troppo confusa...le parole mi uscivano a fiumi chiedendo spiegazioni
-Calma Rebby, hai preso una brutta botta prima...stavamo passeggiando in un parco al centro, quando hai perso l'equilibrio e hai battutto la testa! per fortuna però sei sveglia ora!- disse Katia
-Ma dove diamine siamo? Che giorno è oggi?-
-Siamo a Londra, è il 20 luglio del 1964-

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Capitolo 2
*** Sogno o realtà? ***


A Londra? che ci faccio a Londra? ....provai a riordinare le idee, ero completamente stordita. Dopo 2 minuti arrivai alla giusta conclusione: la fortuna, o il caso o qualunque cosa sia ha voluto farmi un regalo, la vita che ho sempre sognato...insomma Londra degli anni 60'?Questo vuol dire Beatles, posso godermi i Beatles sul serio ahhhhhhhhh!!!  adesso la confusione diventava euforia pura!!! Un momento, le mie amiche non ne sanno niente, insomma per loro sono caduta e ho battuto la testa...un'altra conclusione: devo tenere la bocca chiusa e non dire una parola della mia banale vita precedente altrimenti mi prenderanno per pazza.
-Reb-cercò la mia attenzione Cristina-tutto bene? ti vedo molto perplessa e con lo sguardo perso! Ci sei? La memoria è lucida...ricordi chi sei?
-Cristina, non farle troppe domande..magari la confondi di più..tanto ora arriva il medico e la visiterà- bofonchiò Katia nell'orecchio di Cristina, il più piano possibile per far si che io non sentissi ciò che le consigliava.
-Ragazze, fisicamente sto bene a parte il mal di testa, mi ricordo di voi che siete le mie migliori amiche...ricordo chi sono i miei genitori ma chi sono proprio non lo ricordo, so solo che mi chiamo Rebecca Adinolfi!-
Non posso certo sapere chi sono ora, ma di certo non è a causa della "botta" che ho "scordato tutto", la curiosità è alle stelle, chissà chi sono.
-Ecco, lo sapevo...vedi non ricorda niente! Speriamo arrivi presto il medico, son precoccupata- Bofonchiò Cristina a katia
Suonò il campanello, Katia si precipitò ad aprire ed ecco il medico, un uomo alto e longilineo con gli occhi castani e i capelli bianchi, si avvicinò alle mie amiche.
-Buon giorno ragazze, è qui che serve il mio aiuto vero?-
-Si dottore, siamo in pensiero per la nostra amica...come vede è distesa sul letto; prima al parco stavamo passeggiando tranquillamente quando a un certo punto, distratta com'è incespica anche nel pavimento liscio,  è caduta rovinosamente a terra e ha battuto la testa. Solo poco fa si è svegliata ma dice di non ricordare chi è, a parte il suo nome- spiegò Cristina
-Mmm, e di voi? ricorda qualcosa?- Rispose il dottore
-Si si ricorda che siamo le sue migliori amiche, e ricorda anche chi sono i suoi genitori...penso però che i suoi ricordi si fermino qui- disse Cristina
-Cara- il dottore si rivolse a me -è esattamente come mi ha spiegato la tua amica? non ricordi niente a parte chi sono e come si chiamano?-
-No dottore, niente di niente-
mi stavo agitando, il dottore mi scrutava attentamente, osservò i miei occhi con una pila, un occhiata alla pressione
-Allora, fisicamente stai bene?-
-Si dottore, a parte un pò di mal di testa-
-Ecco beh, allora...penso che tu abbia perso la memoria, a livello fisico niente di preoccupante-
...e rivolgendosi alle ragazze
-Siete sue amiche, penso che avrete piacere nell' aiutarla, dovete spiegarle chi è, chi siete voi, e il mondo che gira intorno a lei, ovviamente andate per gradi..troppe informazioni tutte assieme potrebbero turbarla-
-Va bene dottore, senza dubbio lo faremo..le vogliamo bene- disse Katia -Allora se non c'è altro la ringrazio veramente tanto-
-Figuratevi, comunque, per qualunque cosa sapete dove trovarmi- e rivolgendosi a me- E lei signorina, si sforzi a ricordare, ce la può fare...fra una settimana vorrei rivederla per essere certo che stia bene, ok?-
-Si dottore, va bene, allora alla prossima-
-Arrivederci ragazze- cosi si congedò il dottore.

Mi misi seduta sul letto, e notai i vestiti che indossavo: 
una maglietta col colletto tondo color panna, una minigonna verde smerando e le ballerine col tacco quadrato intonate alle maglietta, era tutto bellissimo! Ripresi a guardarmi intorno, bè se questa era la mia camera non potevo chiedere di più...il letto a due piazze con un lenzuolo di seta rosa antico, una cabina armadio strapiena di vestiti, gonne, magliette, scarpe, borse e qualche pantalone...volevo vedere di più cosi mi recai nel salotto dove c'era un angolo dedicato a quanto pare alla musica: un giradischi anni 60, a fianco una credenza ricca di vinili, mentre in una a parte c'erano  dei vinili dei Beatles,tutti in ordine fino a quello che ho posseduto nella mia vita precedente "a Hard Day's Night" mi luccicarono gli occhi...non avevo mai visto niente di cosi eccitante in vita mia...a fianco a queste collezioni un pianoforte che sapevo già suonare perchè l'avevo studiato fin da quando ero piccola. Continuai il giro della casa, c'era una sala da pranzo abbastanza grande, e la cucina lo era altrettando: la mia casa era bellissima...ma era davvero mia? Mi rivolsi a Katia che mi seguiva passo per passo..
-Katia ma questa è casa mia?-
-si, proprio casa tua, ed è anche nel centro di Londra-
-ti prego raccontami chi sono, muoio dalla curiosità...per avere una casa cosi devo avere anche dei soldi eh!-
-Sei una modella Rebb, una modella famosissima...basta uscire per le strade che vedrai anche dei cartelli pubblicitari di moda con il tuo volto stampato-
Cosa? non poteva essere...era tutto troppo bello per essere vero...si stava avverando tutto, ogni piccolo particolare e ogni grande sogno, mi detti un pizzicotto ..ma niente, solo dolore e la mia nuova realtà. Finalmente facevo quello che avrei voluto sempre fare la modella.. o era solo uno stupido scherzo di Kate?
-Una modella? ma dai...ora non esagerare, mi prendi in giro vero?-
-no, non ti sto prendendo in giro- Katia mi prese ad un polso, mi diresse in un balcone nel quale si accedeva tramite il salotto, mi affacciai e non potei credere ai miei occhi. Era il centro di Londra..era tutto bellissimo...tutto anni 60...le macchine, le persone. Poi notai un pannello di ferro enorme nel quale vi era attaccato un cartello...c'ero io, proprio io, che portavo una Louis Vuitton in mano. Mi vedevo bellissima, e mi scusai con me stessa per la poca modestia.
-Kat, cavoli non mi sembra vero! cioè una modella, ma ci rendiamo conto?-
-Lo so, è fantastico e sono feliccissima per te...hai avuto questa fortuna appena sbarcammo in Inghilterra, subito un tizio ti notò e ti ingaggiò, è un anno che fai questo lavoro ma il tuo successo è già alle stelle, pensa che poco prima di cadere avevi firmato un autografo a una ragazza pazza di te-
-Continua Kat, raccontami altro ti prego!-
-Certo, hai anche una bellissima macchina in cortile, una Porsche-
-caspita, mi tratto bene eh! dopo andiamo cosi me la mostri, come si guida tanto lo ricordo kat. E i miei genitori?-
-Sono in Italia, nella casa dove hai vissuto fino ad un anno fa...nel tuo paesino in provincia di Verona, a Bovolone...tuo padre è un agente immobiliare e tua madre è una pittrice-
-si ecco, questo lo ricordavo Katia, ma noi, perchè siamo qui?-
-siamo partite in cerca di fortuna, tu volevi diventare una modella ed io e cristina ti abbiamo seguito per accompagnarti ma ci siamo stabilite ua alla fine-
-e cosa fate voi?-
-allora io sono una maestra d'asilo, mentre Cristina è una pofessoressa di Storia-
gli stavo chiedendo un sacco di informazioni, ma non gli avevo chiesto la cosa che mi incuriosiva di più
-Katia, sono sposata..fidanzata o qualcosa del genere?-
-Non più..fino ad un mese fa però lo eri. Eri fidanzata con un bel ragazzo...si chiama Alan, ma tu l'hai lasciato-
-e perchè?-
-secondo me perchè sei cotta di Paul Mccartney, anche se tu lo neghi in continuazione...tu mi dicesti di aver lasciato Alan perchè la vostra storia era piatta...era andata bene i primi mesi e basta, poi hai cominciato ad annoiarti-
Ah bene, anche in questa vita sono innamorata di Paul Mccartney, bè era scontato, se solo lo penso divento rossa come un peperone, ma adesso vediamo di spulciare qualche informazione in più..
-perchè io conosco Paul Mccartney?-
-No- risposte Kat -però ti piace un sacco, ascolti sempre i suoi vinili...lo nomini almeno 1000 volte al giorno, fatti il conto!-
Ah ecco...l'amore mi andava male anche qua, Paul non lo conoscerò mai, nemmeno in quest'epoca potrà essere mio, è destino.
-ahaha esagerata, 1000 volte!-
-Poi io Rebb non ti capisco proprio! Hai duecentomila ragazzi ai tuoi piedi, ma no, non te ne piace nemmeno uno...sempre Paul, esiste solo lui nel tuo cervello, devi capire che non lo conosci e forse non lo conoscerai mai-
Katia aveva fatto centro...era questo il fulcro della mia vita...l'amore impossibile, il principe azzurro impossibile, la mia vita impossibile. Mi avevano fatto male queste parole, ma er ala realtà...dovevo tornare nella realtà...ora più amata, ma un pò odiata perchè la fortuna non mi aveva regalato l'amore...certo mi aveva già dato troppo.
-Katia hai ragione, devo metterci una pietra sopra, basta rovinarmi-
-Ecco finalmente l'hai capito-
-dimmi un po Kat, voi siete le mie uniche amiche?-
-No rebb, abbiamo tante amiche, la maggior parte son le modelle che hai conosicuto a lavoro, ma nel nostro gruppo c'è qualche ragazza che abbiamo conosciuto io e Cristina e che ora è sono anche tue amiche ovviamente-
-Waw...son feliccissima, non mel'aspettavo-
Non mel'aspettavo davvero...avere delle amiche, chissà che bello ...da quanto tempo è che non ne ho cosi tante? bè non pensiamoci....finalmente ho la mia vera vita..quella che mi calza a pennello.
-che dici reb? perchè non tel'aspettavi?-
-niente dev'essere la botta in testa lascia perdere, ma sono felicissima-
Abbracciai forte Katia, Cristina, che era in cucina a sgranocchiare qualcosa arrivò in salotto e si aggiunse all'abbraccio. Che bello, le mie amiche, nuove amiche, il mio lavoro, e gli anni 60...è tutto perfetto.. anzi, quasi.

Qualcuno bussò alla porta dell'appartamento, andai ad aprire, era casa mia d'altronde. Aprì la porta e mi trovai davanti una bellissima ragazza che mi fece un sorriso enorme: era bionda e aveva gli occhi chiari, magra e alta.
-Ehi Rebby, ciao!! Disturbo? posso entrare? scusami ma sto tornando ora da lavoro e son corsa da te per avvisarti che sta sera abbiamo un appuntamento di lavoro con il nostro manager, dobbiamo essere al Narrow alle 8 in punto! dice che sarà una sorpresona per noi, chissà!-
Mmm sicuramente è una mia amica, una mia collega di lavoro...certo...ma chi èèèèèè??? per fortuna arrivarono in mio soccorso Kat e Cri.
-Ciao Pattie, la nostra amica questa mattina ha preso una bella botta e ha perso la memoria-disse Cristina, e proseguì raccontandole tutta la vicenda.
-C-Ccche? oh Rebby, no!- si voltò verso di me guardandomi con preoccupazione
-Tranquilla Pattie, la stiamo aiutando a ricordarsi di tutto..per ora va bene perchè ora è a conoscenza della sua vita, e gli abbiamo raccontato anche che ha tante amiche- disse Katia, e poi rivolgendosi a me -Rebb lei è Pattie, una nostr carissima amica, l'hai conosciuta te, è una modella come te!-
Ok questa è Pattie Boyd, fra un pò svengo...è la fidanzata di George Harrison, non ci posso credere, ed è mia amica!!!!
-Ehmm ciao Pattie! scusami davvero per questa situazione, il dottore dice che per fortuna non è niente di grave-
-Non ti preoccupare, io farò di tutto per aiutarti- e Pattie mi strinse forte a se, ricambiai l'abbraccio e la feci accomodare in una poltrona in salotto. Mi raccontò per bene com'era il nostro lavoro, chi erano i nostri manger e tutto quanto..erano molte informazioni ma mi sforzai per ricordare tutto visto che questa sera avevamo un importante appuntamento di lavoro. La cosa che piu mi incuriosiva era se era già fidanzata con George, cosi provai a chiedere informazioni.
-beh pattie, non mi hai ricordato se tu sei fidanzata!-
-no , non lo sono...anche se sogno da tanto tempo il principe azzurro-
Ecco un'altra sognatrice come me, Pattie era una persona con cui sarei andata sicuramente d'accordo, ho avuto modo di conoscerla nelle poche ore che restò a casa mia a chiaccherare, era una ragazza d'oro che non poteva non essere adorata e andavamo molto d'accordo.

Mi svegliai e mi stroppicciai gli occhi, cavoli mi sono addormentata nel divano! Eh cavoli, l'appuntamento di lavoro! Guardai l'orologio...per fortuna erano le sei, avevo ben un ora e mezzo per prepararmi, l'altra mezz'ora per raggiungere il locale, che non sapevo minimamente dove si trovasse e sperai con tutta me stessa di non perdermi.
Finalmente pronta, misi un vestito vinaccio smanicato che stava sopra il ginocchio calze color carne e un paio di ballerine avorio con il tacco quadrato. Presi le chiavi della macchina e scesi di corsa le scale. Arrivai nel garage e mi diressi verso la mia bellissima porche nera. -che roba, ho buon gusto eh- esclamai tra me e me. Accesi il motore e sfrecciai nella strada che ormai era buia illuminata dai lampioni e dalla luna... accellerai, ero in ritardo e dovevo raggiungere in orario il ristorante. 
Quando all'improvviso mi ritrovai scaraventata con la faccia dopra il volante, qualcuno mi ha tamponato non ci voleva. Alzai la testa e vidi davanti a me un Aston Martin grigio metallizzato..maledetto: è uscito dallo stop senza guardare, io correvo un pò ed ecco l'incidente! Ero incazzattissima, non potevo far ritardo. Così scesi dalla macchina per dirne quattro al conducente del veicolo che mi ha ostacolato..mi accostai al suo finestrino, la luce non permetteva di scrutarne bene il viso
-Ehi tu, deficente!!! ma a che diamine stavi pensando? quando si guida si sta attenti alla strada...dovrebbero prenderla la patenta alle persone come te!!!-
-Ehiii ragazza datti una calmata, guarda che sei tu che stavi correndo come una pazza, io non ti ho visto arrivare e così sono uscito dallo stop- disse scendendo dalla macchina
Sogno o è realta?...cosa faccio? cosa devo fare? mi sta venendo un colpo...il mio sogno è davanti a me ...quant'è bello...Per fortuna riuscì a comportarmi in modo razionale e cosi stetti calma...fino a quando lo sguardo di Paul cadde nei miei occhi, e così mi persi nell'immensità dei suoi, qualcosa di speciale ci legò...qualcosa che sarebbe durata per molto tempo o forse per l'eternità. Allora odvetti dire a me stessa:Rebecca calma.

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Capitolo 3
*** Sguardi, sguardi e sguardi ***


Rebecca calma: le ultime parole famose, che però funzionarono nonostante io fossi ancora sotto effetto dalla scossa che provai quando i nostri occhi si incrociarono, anche per lui fu cosi...aveva gli occhi sgranati e sembrava intontito, mi avrà per caso notata?. In una frazione di secondo pensai una moltitudine di cose: in primis che ero anch'io una ragazza famosa più o meno come lui e che non dovevo assolutamente urlare o saltargli sopra come una pazza anche se quello era l'istinto! Non avrebbe giovato per niente alla mia persona..in questo modo non l'avrei conquistato adesso che ne avevo la possibilità...c'è da aggiungere che dal vivo era ancora più bello, un fisico slanciato dalle giuste proporzioni con i suoi splendidi occhioni verdi e quei capelli scuri che davano l'idea della morbidezza, per non parlare della sua bocca con quella forma di cuore tutta da baciare! sicuramente sapeva chi fossi vista la mia notorietà così come io sapevo chi era lui, e questo era un punto a mio vantaggio...ora sono una modella e che diamine! subito dopo questo fiume di pensieri aprì finalmente la bocca per rispondere...
-Si ok forse correvo un pò, ma caro mio tu eri in uno sto spettava a te fermarti, o sbaglio?- 
-Senti ragazza, ho da fare mi stai stufando con le tue lamentele e ho fretta dimmi quanto vuoi per il danno e la finiamo qua!- mi rispose Paul, era molto scortese e cominciava a guardarmi bieco..

Ci rimasi male, la persona che mi ero costruita in testa stava piano piano svanendo...come si permetteva di parlarmi in questo modo? anche se si trattava di Paul non ci ho visto più...non può rivolgersi a me in questo modo...musicista irrispettoso
-I tuoi soldi puoi tenerteli, non son quelli che voglio...sei un gran maleducato a rivolgerti in questo modo ad una ragazza! non mi hai chiesto nemmeno se stavo bene...DEFICENTE!- i toni si stavano alzando, Paul cominciò ad urlarmi contro ed io ribattevo a dovere..in mezzo alle urla vidi aprirsi la portiera del passeggero dell'auto di Paul: uscì fuori un ragazzo con i capelli chiari, gli occhi color nocciola e un naso acquilino, era alto e aveva un bel fisico..
-Calma ragazzi!!! Che sta succedendo qua? Abbassate subito i toni- così John cercò di fermare le nostre ire. John Lennon? ecco...mi sta prendendo un altro colpo ma non è il momento di agitarsi..
-Il tuo amichetto è un pò troppo alterato, dovrebbe darsi una calmata sai, portalo a bere una camomilla- dissi guardado John che ricambiò subito lo sguardo, la sue espressione cambiò da neutra a stupita e un pò intontita
-Ma tu..ma tu sei Rebecca Adinolfi? La modella? Sei proprio tu?- John mi guardava con degli occhi pieni di meraviglia...sicuramente diventai rossa come al solito perchè sentivo le guance ribollire, per fortuna era notte e non si notò più di tanto
-Ehm si sono io- risposi imbarazzata e senza capire il motivo della domada..
-Cavoli, finalmente ti vedo! Ho davanti a me una delle modelle più belle d'Inghilterra Waaw!- John era entusiasta di vedermi, si notava...Paul lo guardava come se volesse ucciderlo sul posto..era arrabbiato perchè il suo amico pensava più a chi fossi io che a prendere le parti per lui?..mah...
-Beh grazie, non posso che essere lusingata...visto che a dirlo è il magnifico John Lennon!-risposi con un sorriso cacciando via l'imbarazzo
-Oh allora mi hai riconosciuto! Iniziavo a dubitare...comunque complimenti per la macchina, la ragazza ha buon gusto eh!- cominciai a notare la simpatia di John dalle parole che sgorgavano dalla sua bocca, era un gran simpaticone..proprio come lo avevo dipinto nei miei pensieri
-Hai finito John? Possiamo anche andarcene ora...son stanco di perdere tempo con questa !- Paul continuava a deludere le mie aspettative sempre di più...non lo facevo così antipatico e meschino...
-Calmati Paul, non c'è bisogno ...sono due stupide macchine che bisogno c'è di litigare?-John si stava alterando con l'amico
-John, non sono le macchine ..è lei che ha iniziato a fare l'acida e a darmi contro!- Paul pronunciando quella frase mi guardo dritta negli occhi, e nonostante le cattiverie che ci eravamo detti mi scioglievo ugualmente, è cosi bello ah!...un attimo, ha detto che sono io l'acida della situazione?Non si rende conto allora...
-Io sarei l'acida? Ma ti sei sentito parlare? meglio lasciar perdere..non ho altro tempo da sprecare con un pazzo come te!- fulminai con lo sguardo Paul..dai suoi occhi non traspariva nulla, io cercai di leggerci qualcosa...ma niente, impassibile
-Ciao John ..mi ha fatto piacere conoscerti, sei una persona squisita..spero di rivederti presto!- lo salutai cosi con un grande sorriso
-Ciao bella, e vacci piano con la tua macchina..non vorrai mica rovinarla ancora?- mi fece l'occhiolino e i due salirono in macchina e io li seguì a ruota, mi accomodai nella mia porsche. Guardai l'orologio...ero in ritardo..dovevo assolitamente sbrigarmi. L'indomani avrei pensato a portare l'auto da un bravo meccanico, per fortuna i danni non sembravano molti.

Trovai il ristorante subito, sembrava ci vivessi da anni a Londra...stupivo perfino me stessa! Era proprio il mio posto, quello dove dovevo stare.
Da fuori il Narrow era spettacolare, un locale molto elegante...il che mi faceva pensare che l'interno sarebbe stato ancora meglio: infatti non mi sbagliai. Appena varcai la soglia un cameriere si diresse da me
-Buona sera signorina, come posso aiutarla?-
-Buonasera, sono Rebecca Adinolfi..può accompagnarmi al tavolo del signor Patel?- guardò una lunga lista e finalmente si decise a rispondere...
-Mi segua, prego!-
Lo seguì, ero agitata..un pò per l'evento appena successo e un pò per le persone e la "proposta" che mi aspettavano in quel tavolo...Passammo per due sale e giungemmo in una grande sala, sicuramente riservata solo a noi perchè vi era solo un grande tavolo tondo al centro che poteva ospitare una decina di persone..la cosa non mi aiutò per niente anzi, mi agitai di più! Man mano che mi avvicinavo al tavolo riuscì a scorgere un viso familiare...Ah! è Pattie, questo mi stava aiutando...vicino a lei altre sue ragazze che per ora non mi dicevano niente ma sembravano molto carine..sicuramente erano modelle come noi..
-Ciao Pattie, che piacere rivederti!- le feci un gran sorriso e mi accomodai accanto a lei
-Ciao Rebb! come stai?Ti sei ripresa?- mi rispose altrettando sorridendo, ma il suo sguardo era intriso di preoccupazione...che carina si preoccupava per me
-Ehm, diciamo che sto meglio...anche se vedendo i due visi accanto a te non mi dicono niente- feci una faccia triste, un pò dispiaciuta
-Tranquilla, ho raccontato loro la situazione e visto che son tue amiche ti daranno una mano come me!...allora lei è Violet, e lei è  Zoe- mi spiegò Pattie..osservai le due ragazze di cui mi aveva già parlato prima a casa: Violet Ha dei bellissimi capelli lsci come l'olio castano scuro con due occhi color nocciola che ispirano simpatia..fa la modella da due anni mentre Zoe ha i capelli rossi e mossi e due grandi occhi verdi...lei è una nostra collega da circa sei mesi invece..
-Ehmm-dissi tentennando, perchè non le avevo mai viste e tutto mi suonava strano-ciao ragazze!...tutto bene? proverò a sforzarmi di ricordarmi di voi, abbiate pazienza penso che mi ci vorrà del tempo- dissi. Certo, mi ci vorrà del tempo per "conoscerle" ...ci legherò sicuramente, sembrano due ragazze in gamba e apposto...
Mi rispose subito Zoe -Tranquilla Rebb, non ti preoccupare...noi avremo pazienza, tra  amiche  funziona cosi! disse guardandomi e accennando un sorriso, in quel momento Violet mi guardò e fece un cenno con la testa come per acconsentire a ciò che aveva appena detto la collega...
-Uff ma quando si deciderà ad arrivare Charlie? aveva detto alle otto ..e son gia le 8 e mezzo!- si lamentò Pattie
-Spero arrivi presto, io sto diventando impaziente...anche perchè ci ha tenuto sulle spine con "la sorpresa"- Violet rispose a Pattie con un tono di curiosità 

Dopo dieci minuti ecco che qualcuno arriva finalmente...
-Zoe, Rebb, Violet e Pattie...scusatemi per il ritardo! Ho avuto un contratempo a casa...ma ora eccoci qua!-
Charlie, il nostro manager, era un ragazzo di 35 anni...era molto alto e troppo magro...sembrava sottopeso, portava gli occhiali da vista ed era vestito in modo elegante! Lui fino ad ora è stato il mio unico manager durante la mia carriera...cosi Pattie mi aveva raccontato...
-Ciao Charlie!- rispondemmo tutte all'unisono...Ok lui era arrivato, ma gli altri cinque posti vuoti?...forse è una casualità visto che Charlie aveva preso in affitto tutta la sala dove stavamo per una sera..
-Ragazze, siete pronte alla sorpresa?- Charlie ci guardò una per una negli occhi...era contentissimo, non stava nella pelle! questa sorpresa quasi quasi entusiasmava più lui che noi
-Insomma, la finisci! é da stamane che ci tieni con il fiato sospeso.basta! di che si tratta? Zoe pronunciando la frase lo fulminò
-Eh eh, abbiate pazienza...sta per arrivare!- risposa Charlie guardandola
-Almeno dacci un indizio!- dissi io, curiosa com'ero
-Diciamo che è un "contrattino" di lavoro abbastanza carino, son sicuro che vi piacerà!- disse sorridendo malizioso il manager

-Ehi ciao Charlie! Come va? Ragazze...piacere, io sono Brian Epstein!- Ecco che arrivò un'uomo, si presentò..io il nome l'avevo già sentito...Eh?Cosa? arrivai ad una conclusione molto velocemente..Il manager dei Beatles! No, non ci posso credere! l fortuna si trasforma in sfortuna...non avevo voglia di vedere quel maleducato di Mccartney, Ma non ebbi abbastanza tempo di rimunginare sulla paura che avevo perchè fui preceduta dalla paura in persona ...stavano arrivando i Beatles, li vedevo entrare nella sala uno dietro l'altro! Ecco dove andava di fretta quel maledetto...
Per primo arrivò George -Buonasera! Signor Patel, e buonasera ragazze!- George era confuso e cercava lo sguardo di Epstein...forse nemmeno loro ne sapevano niente
-Buonasera a tutti!- Cosi ci salutò Ringo con un grande sorrisone, anche lui era confuso ma la situazione gli piaceva, si vedeva...
Ed ecco che arriva Lennon, incrociò il mio sguardo e scoppiò a ridere come un pazzo poi si girò dietro dall'amico Paul che era distratto e gli diede una gomitata...
-Non è possibile! No No NO!!!!!- esclamò Paul...le parole scorrevano veloci e mi avevano traffito con una freccia, mi aveva ferito ma allo stesso tempo mi faceva incazzare...
Intano Epstein e Patel che parlavano tra loro da una parte si girarono di scatto dopo aver sentito il baccano provocato dalla risata di John e dalle urla di Paul...corservo verso di noi
-Ragazzi che succede?Vi conoscete?- disse Epstein
-Senti Brian, dobbiamo restare con queste persone? se così è io me ne vado subito..non resto un momento di più- Tuonò Paul...avevo le lacrime che mi stavano per sgorgare dagli occhi, ma le riccacciai indietro e partì al contrattacco cosi mi alzai in piedi e urlai
-No sono io che me ne vado, non ho la minima intenzione di condividere un tavolo con un individuo come te!- dissi arrabbiata, forse fin troppo arrogante. Paul rimase spiazzato, ci guardammo negli occhi..di nuovo la scossa elettrica di prima. Abbassai lo sguardo per prima, non riuscivo a reggerlo...
John intanto se la rideva di gusto e riuscì a dire a malapena - Ragazzi, la volete smettere? insomma...per una macchina ve la prendete cosi tanto?
-Macchina?-Chiese Patel
-Si signor Patel, vede prima c'è stato un piccolo incidente- e cosi John cominciò a raccontare l'avvenuto a Patel e a Epstein

-Ragazzi, calmatevi...ma che motivo c'è di comportarvi cosi? mi sembrate due bambini...sedetevi a tavola e finiamola qua...state rovinando la sorpresa mia e del signor Patel- disse Epstein con un tono arrabiato, probabilmente per zittirci
-Va bene, ma solo perchè non voglio fare un torto a voi!- questa fu la mia risposta e mi sedetti, Paul fece altrettanto
-Dai litigate ancora un po, eravate divertenti...uno più incazzato dell'altro!- ecco John che esordiva in mezzo alle risate con una delle sue battutine 
-Stai zitto Lennon, non è il caso- Paul lo guarò talemnte male che Lennon la smise subito
Io ero seduta vicino a Pattie, e all'altro fianco avevo Lennon. La cena proseguì tranquilla, a parte gli sguardi cagneschi che contraccambiavo con Paul. notai anche degli sguardi tra George e Pattie, a volte diventavano rossi come peperoni...non me la contavano giusta.
-Ma allora, qualcuno può spiegarmi che ci facciamo qui? e sopratutto con queste belle ragazze?- disse Ringo nel bel mezzo della cena, quando tutti eravamo impagnati con il secondo che era appena arrivato. Ringo sembrava davvero come me lo immaginavo...anche se per ora non l'avevo sentito molto parlare...ma si sa com'è, le sensazioni non sbagliano mai!
-Allora penso sia giunto il momento, vero?- il nostro manager pronunciando questa frase si girò verso Epstein per cercare consenso che infine trovò-Ragazze, il signor Brian mi ha proposto un contratto per voi...ve la sentite di prendere parte ad un set fotografico con i Beatles?- Io sbiancai, non sapevo se essere contenta o meno perchè la situazione con Paul non era delle migliori, forse mi odiava e forse io odiavo lui, tutt'altro da come le cose andavano nei miei sogni. Paul invece si girò verso i compagni, il suo sgurado era preoccupato..
Un silenzio lungo tre minuti venne interrotto dal signor Brian-Ragazze? che ne pensate allora?e voi ragazzi?-
Zoe fu la più coraggiosa- io ci sto, ragazze voi?-
-Anche io, e sarà un grande piacere- Disse Pattie lanciando uno sguardo d'intesa a George
-Anche per me va bene- disse Violet, con un mezzo sorriso...
-Anche per noi sarà un grnade piacere, vero ragazzi?- Lennon era il più coraggioso e gli piaceva mettersi sempre in gioco...tutti risposero di si su di giri a parte Paul..
-Bè, Paul e Rebecca...quindi voi che fate? non vorrette mandare a monte tutto questo per quel piccolissimo incident di prima, vero?- chiede Epstein speranzoso..Paul ebbe il coraggio di rispondere..
-Va bene anche per me, ma lo faccio solo per i miei amici!!!- ecco un'altra spada nel cuore...
-Va bene anche per me, non voglio rovinare niente- dissi con la voce triste e un po preoccupata
-Bene, allora l'affare è fatto Epstein, le mie modelle sono a vostra disposizione da domani- disse Charlie tutto soddisfatto

La cena finì, e tutti ci alzamo per salutarci...John si avvicinò a me
-Senti, Rebb...posso chiamarti cosi?-
-Certo John, ci mancherebbe...tu mi stai simpatico- risposi sarcastica e facendo una risata
-anche spiritosa eh? comunque non ci badare a Paul, lui è così..è permaloso! Si è trovato solo in difficoltà con te perchè gli hai saputo tener testa...ha paura delle donne cosi! Povero Mccartney!-
-Si?è permaloso? affari suoi....si è comportato veramente male con me, e ho accettato il lavoro solo perchè non volevo mettere in difficoltà Charlie, altrimenti avrei rinunciato alla grande-
-Ma dai, adesso non fare l'esagerata...vedo che anche tu sei un bel peperino..sembrate fatti l'uno per l'altra!- e John scoppiò a ridere....questa affermazione mi aveva fatto riprendere un pò di speranza, ma la realtà dellasituazione era ben altra e al solo pensiero morivo dentro..perchè Paul non sei come ti avev immaginato?
-Io non sono esagerata, l'esagerato è lui! e poi no, non dirlo nemmeno per scherzo, con uno così non ci starei nemmeno morta-
-Mah, ne riparleremo- e mi fece l'occhiolino andandosene...
Salutai le mie amiche, le avrei riviste presto visto che ogni giorno o quasi ci avrei dovuto lavorare assieme. raggiunsi la macchina e misi in moto quando ad un certo punto sentì qualcuno che bussava nel finestrino,e adesso che diamine succede...
-Senti un pò bella, dovremo lavorare assieme per quel dannato servizio...io non infastidisco te e tu lasci in pace me, ok?- Era Paul, ma perchè continuava a infierire così? Però questa volta nel suo sguardo lessi qualcosa...era tormentato..gli si leggeva in faccia
-Tranquillo, quelle erano già le mie intenzioni ed ora lasciami in pace, buonanotte!- cosi lo congedai e chiusi il finestrino...era li che mi fissava, adesso il suo sguardo non era tormentato ma triste, come se la mia risposta lo avesse ferito, finalmente ci azzeccavo oppure continuavo a sbagliare?

Finalmente a casa, mi tolsi vestiti e mi buttai sul letto...e caddi in un sonno profondo, incurante del domani che mi aspettava..come andrà a finire con quel ragazzo bello e dannato?

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Capitolo 4
*** Parole incomprensibili ***


Mi svegliai intontita e un leggero bagliore provenitente dalla finestra illuminava la camera…il sole stava per sorgere. A lavoro mi aspettavano per le undici quindi potevo ancora restare a letto tranquilla così iniziai a pensare alla sera precendente che non ero ancora riuscita ad analizzare bene nella mia testa.
Dunque, avevo visto Paul Mccartney…quando era bello cavoli! Solo al pensiero le guance mi diventavano rosse …il suo aspetto non mi aveva deluso anzi le foto che ero abituata a vedere non gli rendevano assolutamente giustizia; peccato però che il suo carattere non era quello che mi ero costruita in testa: il mio Mccartney era dolce, affettuoso e premuroso…invece nella realtà era uno spavaldo arrogante.
Ma com’ero io? Forse anch’io ero un antipatica? Un acida?…riflettendoci adesso che si erano calmate le acque forse anch’io avevo esagerato, dovevo contenere la mia rabbia che era straboccata all’improvviso! Mai e poi mai mi sarei sognata di rispondere Paul in quel modo, ma quando mi fanno perdere la pazienza scatta il meccanismo automatico di autodifesa: l’avevo fatto solo per proteggere la mia fragilità interiore, ecco perché. Magari anche lui mi aveva urlato contro per lo stesso motivo mio? Non lo so e forse non lo saprò mai…dai suoi comportamenti non trasparisce nulla che mi aiuti a capire, a parte l’ultimo sguardo che avevo visto…sembrava triste per la mia risposta…ma anche qua, niente! Cos’avrà voluto dire? Magari poi mi sbagliavo, magari l’avevo confuso con uno sguardo irritato.
A parte l’amore la mia vita andava benissimo, insomma cosa potrei avere di più? Avevo il lavoro che adoravo e che avevo sempre sognato di fare, avevo tante amiche a cui volevo bene e che mi volevano bene..eppure ero triste, mancava il pezzo mancante che era il più importante.
Dovevo accontentarmi, la fortuna mi aveva già dato tanto e magari troppo…come potevo sognarmi che Paul mi notasse, che gli piacessi…magari la scossa elettrica che provai appena lo vidi l’avevo sentita solo io, non era possibile che gli piacessi, o almeno non me lo dava a vedere dal suo comportamento.
Ed ecco che in mente mi arriva un pensiero che mai avrei voluto sentire, Paul forse era fidanzato? Era una cosa di cui avevo paura, perché se cosi fosse Paul non sarebbe mai stato mio…essendo una maniaca dei Beatles nella mia “vita precedente” ricordai che aveva una fidanzata al tempo della band, Jane, e ricordai anche che era un Don Giovanni…chissà con quante donne se la faceva…le lacrime cominciarono ad uscire come un fiume dai miei occhi. Mi alzai e andai a sedermi in salotto perché i pensieri mi stavano distruggendo, così decisi di ascoltare il primo vinile dei Beatles , presi Please Please Me e lo misi nel giradisci e il disco partì…quanto erano belli e bravi! La cosa non mi aiutava perché distinguevo benissimo la voce di Paul, era come un pugno allo stomaco. Ritolsi il vinile, non lo reggevo più…
uscì nel balcone e vidi una folla di ragazze e ragazzi che urlavano e tenevano in mano foto, fogli di carta e cartoncini; alla mia vista urlarono come pazzi!
e adesso chi son questi? Misi a fuoco uno degli oggetti che teneva in mano una ragazza e vidi che c’ero io raffigurata.
I miei fans, erano i miei fans…non ero abituata a questo tipo di cose, non sapevo proprio come comportarmi…caratterialmente non sono scortese così gli feci la mano per congedarmi e loro impazzirono.
Rientrai in casa e la prima cosa che mi domandai fu: cosa faccio qunado esco di casa? Mi assaliranno? Sinceramente avevo anche un po di paura…ma se erano miei fans non mi avrebbero fatto del male, giusto? Beh logicamente no quindi mi rasserenai e decisi che quando sarei uscita di casa avrei fatto la prima cosa che mi sarebbe venuta in mente, non avevo voglia di complicarmi la vita prima del tempo.
 
Bevevo un the per colazione quando accesi la tv per vedere le notizie…la tv  era completamente diversa da quella che conoscevo, i programmi erano ovviamente “meno all’avanguardia” ma mi piaceva, era quello che avevo sempre sognato d’altronde! In onda c’era il notiziario delle 9, dopo varie notizia di politica, di cronaca arrivarono quelle più leggere che dilettavano le persone, e di che dovevo sentir parlare? Dei Beatles, ovvio no!
Dopo aver sentito un po di notizie sul loro ritorno da un tournè annunciarono anche del servizio fotografico che avrebbero fatto con delle bellissime modelle –Le bellissime modelle, tra le quali l’italiana Rebecca e la nostra Pattie, si ciminteranno in un set fotografico con i giovanotti di Liverpool, saranno più contenti loro o le ragazze?- ecco, il giornalista aveva anche la lingua lunga…nel frattempo passarono in onda diverse nostre immagini e dei “giovanotti di Liverpool”, Paul mi faceva sciogliere anche in tv. Che cosa strana ma bella, mi ero appena vista in un notiziario degli anni 60’…tutte queste cose mi facevano andare su di giri, correva tutto per il verso giusto, a parte qualche piccolo intoppo ma non ci volli pensare perché mi era tornato il buonumore e non volevo rovinarlo di nuovo.
 
Uscita dalla doccia andai nella mia cabina armadio per scegliere cosa indossare, fra circa un’ora sarei dovuta uscire di casa per andare a lavoro. Era una bella giornata, era luglio..ma non c’era un caldo pazzesco come sicuramente ci sarebbe stato in Italia cosi optai per un vestito giallo acceso con le maniche a tre quarti, lo indossai e c’è da dire che mi stava d’incanto! Le mie forme spuntavano fuori dolcemente e metteva in risalto le mia gambe, non erano lunghissime perché la mia altezza è di 1,70 ma erano slanciate, la mia pancia piatta giovava all’intero complesso…ci abbinai un paio di scarpe alte, ovviamento con il tacco quadrato in vernice nera con lo scollo davanti e la punta leggermente arrotodata…presi la borsetta nera in vernice intonata alle scarpe e la poggiai sul tavolo, cosi quando sarei uscita l’avrei trovata bella che pronta. Tornai in camera davanti allo specchio gigante collocato sopra un comò di legno color ciliegio dove c’erano un’ immensità di trucci. Misi un ombretto nero, decisi di fare un trucco pesante per mettere in risalto il blu oceano dei miei occhi, molto molto mascara e un po’ di fard sulle guance, le labbra le lasciai al naturale. Passai ai capelli, adesso ero nei 60 quindi dovevo adeguarmi alla moda: gli cotonai dietro e misi dei bigodini sulle punte bionde che mi scendevanonella schiena e nelle spalle  per arricciarli leggermente, restai in posa per un po’ con il phon puntato sopra i bigodini, poi tolsi tutto ed ecco i miei capelli, mossi e biondi, erano davvero belli..proprio adatti al “mio periodo”.
Finalmente pronta per uscire di casa, presi la borsetta e corsi per le scale incurante del fatto che di sotto c’erano persone che mi aspettavano impazienti. Arrivai di sotto ed ecco che tutti mi accerchiarono, non capivo che dicevano perché parlavano e urlavano tutti assieme…lanciavo sorrisi a destra e sinistra e firmavo autografi, c’era anche chi mi faceva foto. Dopo una decina di minuti riuscì ad arrivare alla mia auto, tutti mi salutavano da fuori e io rispondevo educata. Accesi il motore e partì. Mi sentivo lusingata dai fans, era una cosa bellissima sentirsi ammirati da qualcuno ed era bellissimo sapere di essere famosa e di essere fonte di ispirazione per molte persone.
 
Giunsi a lavoro, non ci misi molto a trovare l’idirizzo che mi aveva indicato Pattie. Arrivai davanti ad un enorme cancello dove c’erano due uomini, sicuramente incaricati della sicurezza…mi guardarono

-Buongiorno, sono Rebecca Adinolfi-
-Buongiorno, prego-  aprirono il cancello e  io lo varcai con l’auto, dopodichè si richiuse dietro di me.
Parcheggiai in un enorme spiazzo, poi mi diressi verso il grande edificio che avevo alla mia destra…
-Buon giorno Miss.Adinolfi, il signor Patel e le sue colleghe la stanno aspettando di sopra-
-Buongiorno a lei!-risposi con un sorriso e feci per dirigermi verso le scale, dopo averle terminate mi trovai in un corridoio in fondo al quale c’era un enorme stanza e dalla quale provenivano molte voci.
Mi diressi verso quella stanza e c’erano proprio tutte le persone che mi aveva indicato il segretario appena entrata
-Buongiorno Charlie, Violet, Pattie, Zoe!-
-Buongiorno!- risposero all’unisono entusiasti della mia presenza..
-Eccoti qua, allora adesso vi darò le indicazioni e le cose che dovete fare oggi- disse Charlie
-Siamo tutto orecchie- rispose Zoe con un tono serio, trattandosi di lavoro
-Bè allora, mi ha chiamato Epstein stamattina presto..oggi iniziate il servizio con i Beatles, vi aspettano a mezzogiorno in punto nel quartiere di Greenwich, appena imboccate la strada per raggiunglerlo troverete un palazzo rinascimentale, lo noterete sicuramente..magari lo conosceta già?-
Sia Pattie che Zoe sapevano di che stava parlando ..
-Bene, allora sparite! Io restrò qua in studio a lavorare per voi ragazze- disse Charlie beffenggiando e sorridendo
Così tutte assieme ci recammo nel parcheggio per prendere le nostre auto ed andare…
-Rebb, ti dispiace se vengo in macchina con te? Cosi ci facciamo compagnia!che dici?-
-Certo Pattie, ci mancherebbe..mi fa piacere, salta su- dissi sorridendo, avrà qualcosa da raccontarmi? magari di Goerge? Mmm
-Zoe, facciamo cosi anche noi? Posso venire con te?- chiese Violet
-Certo…va bene!- rispose sorridendo Zoe
-Ragazze allora ci vediamo là? A Greewinch?- Chiesi, per avere conferma
-Si! Certo…ci vediamo fra poco cara- mi disse Zoe
 
Accesi il motore e partimmo
-Pattie, mi raccomando ricordami la strada!-
-Certo Rebb, vai tranquilla!- mi rispose con una risata
-Sai, ti devo confessare una cosa Rebb…ho bisogno di parlarne con qualcuno…- mi disse Patt cercando il mio sguardo, mi girai velocemente e feci un sorriso e  un cenno con la testa per dirle di si
-Dimmi Pattie! Son qua!-
-Beh…hai presente George? Quello dei Beatles?-
-Si Pattie, quello che abbiamo visto ieri…-
-Ecco, penso di essermi presa una bella sbadata…ieri a momenti mi faceva morire con quel sorriso!-
-L’avevo notato, ti dico la verità…e secondo me per lui è lo stesso, a momenti facevate ridere..eravate rossi come due pomodori!- e feci una risata
-ahahaha, ops! Era cosi tanto evidente quindi? …spero che anche lui mi abbia notato…non può stregarmi con quello sguardo e poi lasciarmi così….-
-Vedrai Patt, anche lui è stregato da te…l’ho visto ieri…si vedeva da chilomentri!-
-Lo spero Rebb, ma Mccartney? Ci hai risolto alla fine?-
-Guarda Patt, lasciamo perdere! Non lo facevo così stronzo, è un gran maleducato-
-Mmmm, bè da quello che ho visto ieri posso confermare quello che dici! Si è messo a urlare anche al Narrow-
-Ecco, figuari quando mi ha tamponato…-
-posso immaginare, e a dire che prima ne eri cotta, ora lo odi..-
Cavoli, anche Pattie lo sapeva, io tentai ad alleggerire la cosa…
-Ma che dici Patt, dicevo che era carino, ma dire che ero cotta di lui è troppo..-
-Ahaha ma su dai, è inutile che continui a negarlo…è da un anno che lo neghi ma lo so benissimo che ne sei innamorata…ti conosco ormai…- Mi aveva messo al muro, pattie mi conosceva davvero bene così mi limitai a sbuffare…
 
-Ecco, gira a destra ed entra nel cancello …siamo arrivate Rebb!-
Eccoci…era un’enorme palazzo rinascimentale, bellissimo da togliere il fiato..ha un fascino assurdo!
-Ecco sono arrivate anche Zoe e Violet!- esordì Pattie quando mi trovavo dispersa nel mio mondo ammaliata da quel palazzo
Si avvicinarono a noi…
-E ora dove dobbiamo andare?- chiese Violet osservano con occhi sbarrati il palazzo 
-Bè, io direi di entrare nel palazzo da quelle scale ed entriamo da quel portone che è aperto!- le rispose Pattie
 
Seguimmo l’idea di Pattie  e ci dirigemmo verso il portone
-Cavoli da dentro è anche più bello!- Dissi... Le altre ragazze guardavano a bocca aperta come me gli interni di quella meraviglia…
Sentimmo delle voci provenire dal piano superiore, così prendemmo le scale e ci ritrovammo in un salone enorme costellato da un arredamento lussuoso e antico..
C’erano tutti, stavano strimpellando ognuno per i fatti propri qualcosa,ed ognuno con i propri strumenti.. Quindi ovviamente erano John, Ringo, George e…Paul, non sapevo se essere triste, arrabbiata o felice…quel ragazzo innescava in me troppe emozioni che riuscivo a malapena a contenere, e per fortuna ci riuscivo, non mi sarei mai perdonata di crollare davanti a lui.
-Ciao ragazze!- Disse John rivolgendosi a noi con il suo miglior sorriso stampato in faccia
-Ciao John, ciao ragazzi!- azzardai con un saluto generale, non mi andava di nominarli uno per uno perchè poi sarebbe arrivato il momento di "quel nome" e non ho idea di come avrebbe reagito la mia voce..
Tutti si girarono e mi sentì 4 sguardi addosso, John mi sorrideva..lui mi metteva a mio agio, Ringo idem sorrideva pure lui mostrando tutti i denti, George aveva un mezzo sorriso accennato sulle labbra e Paul...non lo so nemmeno io, il suo viso però sembrava seccatto dalla mia presenza
-Ciao ragazzi, come ve la passate?- disse Pattie guardando i quattro, ma il suo sguardo cadeva sempre su quello di George, lui ricambiava e lei arrossiva..
-Ciao Beatles!!-Dissero all'unisono Zoe e Violet, quelle due ragazze così carine avevano una sontonia invidiabile...
Tutti gli altri risposero -Ciao ragazze! Noi ce la passiamo bene e voi invece? Pronte a posare con questi quattro deficenti?- disse Ringo soffocando una risata per la battuta su loro stessi che gli era appena uscita dalla bocca...George e Lennon risero per quello che aveva detto Ringo, mentre Paul..ovviamente doveva sempre distinguersi dagli altri riprese in mano il suo basso e fece per accordarlo, ma si vedeva da chilomentri che qualcosa lo turbava e penso che fosse prorpio la mia presenza...
-Ahahaha Ringo, certo, e voi con queste altre quattro deficenti?- Disse zoe...e lei rise di gusto con Ringo..
-Non sono 4, è solo una- Bofonchiò sottovoce Mccartney pensando di non essere sentito e invece avevo sentito più che bene
Ci ero rimasta ancora più male del giorno precedente...la mia giornata stava di nuovo cambiando piega in negativo...così reagì d'istinto a quelle parole
-BASTA! Io me ne vado- Dissi..forse stavo iniziando a piangere, talmente ero confusa che non capivo che mi stesse succedendo...scoppiai proprio come una ragazza fragile, tale e quale ero...Così girai i tacchi e corsi verso le scale e le scesi di corsa
-Aaaaaspetttaaaa! Cavoli Rebb aspetta un attimo, ma quanto corri?- Lennon mi stava inseguendo...in quel momento però volevo solo stare da sola così me la detti a gambe e dopo aver sceso tutte le scale mi diressi nel retro del palazzo dove c'erano degli alberi enormi, ne scelsi uno e mi sedetti la sotto per pensare...
dopo pochi minuti però lennon mi raggiunse
-Rebb, posso sedermi qu sotto vicino a te?-
Io che avevo la  faccia sopra le ginocchia per nascondere le mie lacrime non risposi
-Vabbè, io mi ci siedo lo stesso...non c'è mica scritto proprietà privata! Io resto qua finchè non mi rivolgi uno sguardo-
John era puntato a fare quello che stava dicendo, era un gran testardo...cosi decisi di sollevare la faccia perchè non avevo scampo
-Cosa vuoi John?-
-Voglio solo parlare un pò con te-
-Cosa devi dirmi? qualche altre batuttaccia da parte di Paul che mi odia?-
-Ufff, senti lascialo perdere...se è davvero ancora arrabbiato per l'incidente è uno stupido!-
-Lo penso anch'io John-
-Anche se non penso sia quello il motivo, però proprio non riesco a capirlo...Paul è cosi! Ci dev'essere sotto qualcosa di strano perchè quando capita fa sempre cosi!-
-E cosa sarebbe secondo te questa cosa "di strano"?, non gli ho fatto niente, anzi lo evito finchè posso-
-Magari è arrabbiato per i fatti suoi e se la prende col mondo, sai da ieri è strano anche con noi...perfino con la sua ragazza con cui ci ha litigato già un bel po di volte da ieri a questa parte!-
Cosa? Paul era fidanzato? Il mondo mi crollò addosso..niente aveva più senso...NIENTE! erano le ultime cose che avrei voluto sentire
-Ah, è pure fidanzato!-
-Si, ma non è proprio fidanzato...diciamo che frequenta questa Jane da circa un mesetto...ma niente di serio però...-mi disse John. scrutava i miei occhi cercava di capirci qualcosa...
-La ragazza deve essere coraggiosa per stare con lui eh!- dissi, cercando di nascondere il mio debole per Paul
-Ahahah si hai ragione, quando ci si mette è davvero pesante!- disse john ridendo...cercava di farmi tornare il sorriso...era davvero carino nei miei confronti...si stava creando un bel rapporto fraterno
-Dai tranquilla- aggiunse, mi sollevò da terra e mi abbracciò forte...quell'abbraccio mi aveva confortato davvero..anche se lo conoscevo da poco ci volevamo già bene e nel frattempo...
-Eilààààà ragazzi!- Una voce maschile si scorse da lontano...era George; con lui c'erano Paul e Pattie
Paul quando ci vide impallidì, aveva gli occhi sbarratti, sembrava furioso...
-Non è ora di queste smancerie, smettetela!- disse Paul
-Senti, sei per caso geloso?- Disse Lennon fulminandolo...-Non vedi come c'è restata male per colpa tua? Bravo idiota-
Paul si sentì in imabarazzo, si limitò a guardarlo pentito e non disse una parola..
-Dai andiamo di sopra, sono arrivati i fotografi e tutta la troupe - Disse George
Lennon mi prese la  mano- dai Rebb andiamo dentro, su!- così seguì i sui passi...dietro di noi c'erano George, Pattie e Paul che parlavano tra loro..chissà che dicevano

-Ragazzi pausa pranzo!- Disse il fotografo...erano circa l'una e avevamo appena finito di fare le prove per le foto così di pomeriggio ne avremmo scattate alcune definitive...
-Venite a pranzo con noi ragazze?- chiese John
Stranamente Paul non aveva reagito male...
Scambiai uno sguardo d'intesa con le altre ragazze e avevamo deciso
-Si, certo...dove andiamo?- Pattie parlò per tutte
-Bè...potremmo andare in ristorante che c'è qua vicino, così non andiamo troppo lontane va bene?- chiese John cercando approvazione da noi ragazze e dagli amici.. 
 -si, si perfetto- risposi io...tutti gli altri annuirono con la testa
-Ok, andiamo allora!- disse george, e aggiunse-ho una gran fame-....
-Pattie! ti andrebbe di venire in macchina con me?- le chiese guardadola negli occhi
Lei era su di giri, si vedeva..mi guardò come per avere il mio consenso visto che era venuta in macchina con me e io gli dissi di si, non potevo negargli questa felicità...ero contenta per lei, mi piaceva vedere la gente innamorata e felice, cosi sparirono  nelle scale così come sparirono Zoe e Violet 
-bè allora John io vengo con te, come all'andata!- disse Ringo
-Si e io? a piedi?la tua macchina è adue posti John- disse Paul... 
-Ehm Paul, tu sei venuto con George vero?- Disse Lennon, gli stava venendo qualcosa in mente...
-Si John, lo sai...- Paul si stava arrabbiando come mi stavo arabbiando io..avevo capito le intenzioni di John e non mi andavano
-Beh Paul, potresti andare in macchina con Rebb, sempre se per lei va bene!- ci guardò negli occhi, come se non volesse sentire ragioni, eravamo obbligati a dire di si..ci eravamo rassegnati
-Rebb, è un problema se vengo con te?-mi chiese Paul, che non ebbe nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi
-Ehm- stavo esitando ma John mi fulminò così fui costretta a cambiare risposta- va bene Paul, non c'è problema- 

Arrivati alle macchine, erano rimaste solo la mia porsche e la ferrari di Lennon, era bellissima waw
-Bè allora ci vediamo al Porters ragazzi, a dopo- così ci salutò John
-Dai Paul, sali in macchina- dissi dopo aver girato la chiave per aprirla..
Aprì la portiera e si sedette, non avevamo nemmeno un metro di distanza...era una cosa bellissima, perchè ero vicinissima al ragazzo che sognavo da sempre ma pera una cosa bruttissima perchè mi odiava e stava anche cominciando a conoscere Jane... che tristezza
-Senti, mi dispiace per prima..non pensavo di poterti ferirti fino a quel punto...non era nelle mie intenzioni, perdonami!- Paul interruppe il silenzio ...cavoli si era sprecato...mi aveva chiesto scusa! la cosa mi aveva fatto molto piacere, però in questo modo continuava a confondermi...prima mi insulta poi si dispiace...mah
-Non ti preoccupare, ormai è acqua passata!- risposi, per non infierire e per non avere discussioni in macchina visto che dovevamo passare quei dieci minuti da soli--
-Bè, senti mettiamo una pietra sopra a ciò che è successo, però teniamo comunque le distanze ...scusami ma non voglio avere niente a che fare con te, lavoro e basta...se son su questa macchina è solo perchè George ha ceduto il mio posto a Pattie!- aveva pronunciato queste parole con calma..molto lentamente; io le presi tutte come un pugno nello stomaco e mi fecero troppo male...ma cosa gli ho fatto? perchè mi schiva cosi? Povera me...una lacrima mi rigò il viso e lui se ne accorse..
-Ehi! Perchè diamine piangi? Non voglio questo...io non voglio vederti piangere lo capisci, dai Rebb..?- disse paul preoccupato
-Ma ti rendi conto di come mi tratti? Perchè mi eviti cosi? Nemmeno ci conosciamo...capisco che una persona non può piacerti a pelle ma sei esagerato con me non ti ho fatto niente!-
-Lo so, lo so...ti prego scusami...ma non posso fare altrimenti!-
-E perchè scusa?-
-E' una cosa difficile che non voglio spiegarti..però credimi che per niente al mondo ti vorrei fare del male-
-Eppure me ne stai facendo....-
Il suo viso era triste, tormentato, confuso...e sovrapensiero, non mi rispose e io per tutto il tragitto non dissi una parola...

Arrivammo al ristorante...parcheggiai e con calma aprì lo sportello...lo stesso fece Paul; quando ad un certo punto una folla di persone ci accerchiò...tra tutta quella gente potevo vedere Pattie, Zoe, Violet, George, Ringo e Lennon che ugualmente erano accerchiati come noi...
Andavamo di fretta quindi avevamo firmato qualche autografo e  subito cercammo di dirigerci dentro...io non riuscivo ad uscire da mezzo a quel delirio di persone che erano uscite dal ristorante per vederci..quasi soffocavo e per forza di cose dovetti chiedere aiuto
-Paul Paul aiutami non ce la faccio- urlai a squarcia gola 
-Rebb dove sei non ti vedo!- si stava agitando
-Qua Paul...dietro di te aiutami!-urlai esasperata
Lo vidi che si faceva largo con forza tra la folla per venire a salvarmi...non sembrava vero che volesse fare questo per me..
Giunse da me e mi guardò negli occhi mi prese la mano e mi condusse in mezzo a quella calca di gente fino all'igresso del ristorante
-Grazie Paul- stringergli la mano era stato stupendo....stavo per svenire
-Ai Rebb, da sola proprio non riesci...ringrazia che c'era il tuo salvatore- Per la prima volta mi guardò negli occhi e rideva...poi però lasciò la mia mano di scatto e si fece cupo
-Dai entriamo e chiediamo una sala solo per noi, almeno ce ne staremo in pace...Tanto anche gli altri stanno arrivando-

-Salve, potremo avere una sala privata per otto?- chiese Paul al cameriere
-C-Certo, prego seguitemi- Il cameriere rimase allibbito, probabilmente perchè aveva visto Paul, il "Beatles" ma probabilmente anche io avevo fatto un certo effetto su di lui...ora ero una persona famosa, era difficile ancora crederci ma mi dovevo abituare

Ci portò in una sala enorme dove vi era una lunga bancata con una ventina di posti ma era tutta per noi...poco dopo entrarono gli altri...
-Che roba ragazzi, a momenti ci mangiavano là fuori- Cosi John disse mentre entrava..Tutti avevamo delle facce sconvolte
-Forse sarebbe stato meglio se avessimo prenotato prima- Disse Paul con la faccia altrettanto stravolta
-Eh si, alla prossima dovremo ricordarci di farlo- dissi io
-Si rebb, anche perchè se non fosse stato per me saresti ancora la in mezzo e probabilmente qualcuno avrebbe pensato bene di rapirti o di mangiarti- Paul pronunciando queste parole mi guardò negli occhi, poi si avvicinò a me e mi disse all'orecchio -sei bellissima-
C-c-c-che? Oh a momenti rischiavo il collasso, Paul mi aveva detto Bellissima...non potevo crederci, no ...era un sogno? 
diventai rossa come un peperone e Paul si mise a ridere
-Che state bofonchiando voi due?- Ringo ci guardava sospettoso
-Niente, gli stavo solo dando qualche trucco per sfuggire ai fans- gli rispose paul, Ringo restò poco convinto della sua risposta...
io e Paul ci scambiammo uno sguardo d'intesa e ci sedemmo vicini, John ci stava osservando attentamente..ci aveva lasciato cane e gatto e ora...
Però era quasi fidanzato, non dovevo dimenticarmelo..non potevo...sicuramente quindi il bellissima era solo una parola come le altre, per scusarsi dell'arroganza che aveva dimostrato nel miei confronti fino ad ora... la tristezza incombeva nuovamente su di me nonostante lo avessi a fianco
All'altro lato si sedette Pattie, vicno a me, aveva un bellissimo sorriso stampato sulle labbra
Sottovoce mi rivolsi a lei- Ehi Patt...allora con george? che s'è detto?-
Pattie mi guardò con i suoi grandi occhioni blu che erano trabboccanti di felicità - Rebb, abbiamo parlato per tutto il viaggio in auto, lui è carinissimo, è un gentiluomo...sembra il ragazzo fatto per me...poi mi ha trattata come se fossi una principessa, mi ha anche aperto la portiera della sua auto!-
-Quello si sta cuocendo a puntino, come esattamente ti stai cuocendo tu- gli dissi e continuai-sei una bellissima ragazza Pattie, vedrai...a momenti inizierà a corteggiarti-
-Oh rebb, sono tanto felice- e mi abbracciò..sciolto l'abbraccio le feci l'occhiolino e lei mi sorrise

Durante tutto il pranzo Paul non mi guardò nemmeno per un istante, e nemmeno mi rivolse la parola...scambiai qualche battuta qua e là con John visto che ci stavo socializzando bene, qualche sguardo con George e Ringo che ancora non avevo avuto modo di conoscere meglio...George che mangiò per un esercito scambiava degli sguardi d'intesa con pattie, sembrava che si completassero a vicenda...i loro sguardi erano cosi intimi che mettevano in soggezione chiunque osasse guardarli...erano davvero belli
-bè ragazzi, ho pensato io al conto...è ora di tornare a lavoro...pronti alla bufera dei fans là fuori? tutta colpa delle ragazze!- disse John ridendo
-si, si è tutta colpa loro- disse Paul...quasi incazzato..
Trovai il coraggio di voltarmi verso di lui -Paul, vieni in macchina con me?-
-SI Rebb, per forza anche se non è la cosa migliore...posso guidare io?-
-Va bene, ma con la mia porsche non fare lo spericolato come ieri sera eh-
Mi guardo e sorrise -No, ci andrò piano tranquilla...adesso tu vieni con me perchè ci servi ancora per il servizio, non voglio che la folla ti consumi- 
mi prese per la mano e andammo diretti verso la macchina..mi aprì lo sportello e restò li finchè non entrai, lo richiuse e si sedette nel sedile del conducente
-L'abbiamo scampata anche ora eh Rebb?-
-Si, meno male...però non abbiamo firmato nemmeno unautografo-
-Ah non ti preoccupare, sarà per un'altra volta tanto questi ci seguono ovunque-
Mise in moto e accellerò...stavamo andando a 140km/h
-Meno male che non dovevi fare lo spericolato-
-Perchè tu l'altra sera quando abbiamo tamponato andavi molto più piano?- si girò per una frazione di secondo e mi sorrise, il suo sguardo magnentico mi sciolse..
Io risi di gusto, non per la battuta ma per quello che mi stava succedendo...per un attimo dimenticai la sua Jane e tutte le sue stranezze...ero la ragazza più felice del pianeta... E ripensai a tutto ciò che mi era succeso di bello, non sono mai stata così tanto a mio agio in un posto e in un tempo che credevo fosse impossibile avere, finalmente ho trovato me stessa e la mia vita, e poi vicino a me ho il ragazzo che ho sempre sognato di avere, anche se non era mio la sua vicinanza mi faceva sentire al settimo cielo.

-Comunque anche tu sei bellissimo- quelle parole mi uscirono spontanee dalle labbra, non le controllavo, era il mio istinto..lui diventò non rosso, rossissimo; fece un sorriso...il che indicava che gli aveva fatto piacere...
-Senti Rebb, lascia perdere...non pensarle certe cose, vedi non posso..scusami- le sue parole avevano un tono di disperazione...io ero confusa, non capivo...forse non voleva illudermi perchè era fidanzato?
Mi limitai a dire un Ok molto cupo e triste...se ne accorse e sbuffò
-Che hai da sbuffare adesso Paul?-
-E' tutto così difficle!-
-Cos'è difficile?-
Niente niente lascia perdere...è meglio...lasciami perdere-

Il silenzio tombale regnò fino a quando arrivammo al palazzo rinascimentale, aspettammo gli altri fuori dalla mia macchina e quando arrivarono salimmo tutti nel salone dov'eravamo prima...io e Paul ci eravamo persi.
I fotografi e le troupe non erano ancora tornati così ognuno si mise a fare qualcosa per i fatti propri...Zoe e Violet cianciarravano come al solito in disparte, Ringo sistemava la batteria, Paul lucidava il suo basso e provava gli accordi, George parlava con Pattie...ormai quei due erano persi! Io mi sedetti nelle scale fuori dal salone...avevo bisogno di pensare...troppi perchè che mi ronzavano nella testa
Ormai lui si era impossessato di tutto il mio cervello, non pensavo ad altro....nel giro di due giorni mi aveva sconvolta...è l'amore così!
Ma perchè mi aveva detto che ero bellissima? Le opzioni sono due: o lo pensa davvero, o è un modo per scusarsi...optai per la seconda visto che poi per tutto il pranzo non mi rivolse la parola e quando io gli confessai si limitò a diventare rosso e a dire che tutto era difficile! Mi fa andare fuori di testa...forse mi prende solo in giro e io ci soffro come una scema...e poi,  e poi c'è Jane...
-Ragazza posso sedermi vicino a te?- Arrivò John e prima che io annuissi con la testa si sedette accanto a me
-Beh vedo che con Paul state risolvendo la cosa no?-
-Lennon, il tuo amico è un casino completo!- dissi un po triste
-ahahah lo so, lo so...è il suo modo di reagire alle cose strane che gli succedono!-
-Si ma John, allora prima fa il carino con me, poi non mi rivolge più la parola..a me fa impazzire!-
-Senti Rebb, posso essere sincero? posso darti un mio parere?- io annuì, sperando mi desse le risposte che tanto cercavo,...
-Allora secondo me le cose son due, o gli piaci o si è rimbeccillito...ma io penso sia la prima opzione- a queste parole mi venne un crampo allo stomaco, il mio respirò si affannò e la testa andò in tilt
Non dovevo avere un bell'aspetto perchè john subito si fece serio -Reb, stai bene?- 
-si si scusami è che fa caldo qua!- caldo un cavolo, avevo pure i brividi...
-comunque secondo me gli piaci, prima mi ha pure chiesto se ci stavo provando con te quando ti ho rincorso in giardino e ci ha visto abbracciati..-
-e che c'entra questo? magari era solo per sapere le tue intenzioni, perchè tu non ci stai provando con me vero? - gli feci un gran sorriso e riuscì a sdramattizzare la stituazione..lui mi rispose altrettando spiritoso -bè se non fossi sposato con cynthia ti farei una corte spietata, sei bellissima Rebb!- diventai rossa come al solito
-Grazie John sei troppo gentile ed esagerato-
No, Rebb..tu non ti rendi conto allora...sei la ragazza più bella d'Ighilterra...sei una meraviglia- mi disse sorriendo
-bè grazie, mi lusinga detto da te...sei u beatles...un sacco di ragazze morirebbero pur di sentirsi dire queste parole da uno di voi-
-ahaha ma su dai, siamo dei semplici giovanotti- e mi fece l'occhiolino consapevolo di quello che erano...delle star che avevao un sacco di successo e che piacevano al mondo intero..
Sorrisi di rimando...ci fu un po di silenzio, John fece un espressione strana come se avesse collegato delle cose e mi chiese
-Ma aspetta, a te non è che piace Paul-
I miei occhi mi tradirono perchè non ci fù nemmeno bisogno che io gli dessi una risposta...
-Ahhhh ecco perchè ci rimanevi tanto male quando se la prendeva con te!...mmm e anche lui a pensarci se l'è presa malamente.........chissà chissà come andrà a finire tra voi ragazzi miei!- mi sorrise e se ne andò- vado a strimpellare qualcosa con la mia chitarra-....
Io rimasi nelle scale come una sciocca a pensare a quella conversazione appena affrontata con John ...e mi girava quella frase in testa: chissà come andrà a finire tra voi.

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Capitolo 5
*** Lacrime amare ***


Arrivarono le troup e il fotografo che avrebbe fatto il servizio. Delle ragazze  portarono noi e i ragazzi in altre stanze del palazzo che erano adibite per l’occasione al trucco e parrucco.
Nel servizio noi ragazze dovevamo interpretare delle ragazze che studiano al college, mentre i ragazzi loro stessi ovvero i Beatles.
Dopo essere state sistemate e sistemati ci portano in altre stanze che a loro volta erano adibite per la scelta degli abiti.
Finiti i preparativi noi ragazze avevamo una divisa composta da una minigonna a pieghe blu con una camicetta bianca e la crevatta intonata alla gonna, quindi blu..indossavamo anche delle calze fino al finocchio e delle scarpette in pelle marrone con un tacco quadrato bassissimo. Le mie colleghe erano bellissime
-Oh ragazze, siete fantastiche!- dissi rivolgendomi a tutte loro
-Anche tu stai molto bene Rebb, complimenti- mi rispose Pattie, e tutte le ragazze mi sorrisero…andai allo specchio per vedermi, bè Pattie aveva ragione..osservai il trucco che era composto da una linea di eyeliner  e folte ciglia appesantite da tanto mascara; i miei capelli biondi lisci ora erano diventati tanti boccoli…mi piacevano un sacco! Dopodichè tornammo tutti nella sala prescelta per fare le prime foto e solo allora vidi i ragazzi…erano tutti quanti carini, con un abito composto da giacca, pantaloni e camicia molto elegante, i loro capelli erano stupendi…ma Paul, bè Paul per come lo vedevo io risaltava fra tutti…era meraviglioso, si poteva notare la morbidezza dei suoi folti capelli da chilomentri, la sua carnagione candida e delicata come la seta, i suoi occhioni verdi cangianti che avrebbero ammaliato qualsiasi ragazza e il suo fisico slanciato dalle proporzioni giuste…non avevo mai visto niente di cosi tanto bello in vita mia…ah!quanto era fortunata quella Jane, lo aveva tutto per se quello schianto di ragazzo…
-Rebecca, insomma, la smetti di imbambolarti?- Zoe mi diede una gomitata e iniziò a ridere di gusto
-Zoe, ero nel mio mondo non puoi spaventarmi così- e gli feci l’occhiolino
-Allora avevo pensato bene, vedi..si nota da miglia che sei innamorata- mi guardò autocompiacendosi per le sue giuste previsioni
-Zoe, non infierire e lasciami ammirare cotanta bellezza- e risi sarcastica
 -Bene bene bene- il fotografo iniziò a guardarsi intorno-allora, per i primi scatti avevo pensato a delle coppie…- iniziò a guardarsi intorno e fece per formare le coppie…
-Allora tu Pattie sarai la compagna di George- i loro occhi si illuminarono e si misero subito vicinissimi soddisfatti della scelta del fotografo
-Tu invece Ringo, starai in coppia con Zoe- Ringo le fece un sorriso e lei si avvicino a lui accennando un sorriso
-John…mmm, sono un po’ indeciso…ma vada per Rebecca!-
-Siiii!- urlò John, corse verso di me e talmente era su di giri in mezzo secondo vidi i miei piedi sollervarsi da terra e mi ritrovai tra le sue braccia
-John ma sei pazzo? Mettimi giù..a momenti mi uccidevi!-
-Ahah scusa però son contento di stare in coppia con te!- mi fece un gran sorriso e io non potevo far altro che ricambiare il sorriso…ci girammo verso Paul, ci guardava con gli occhi spalancati e un’espressione mista di rabbia, invidia e tristezza. Questa volta glielo si leggeva in faccia! Ma cosa vuole? A prescindere dal fatto che io e John siamo solo buoni amici e niente di più lui ha Jane, o vorrebbe tutte le ragazze per se?
-Tu Paul invece di conseguenza farai coppia con Violet-
Lei si avvicinò a lui ma la coppia restò neutra…Paul non era entusiasta della sua compagna come John lo era della propria..
Io e John stavamo diventando buoni amici, era una persona solare, sempre con la battuta pronta anche se le cose andavano per il verso sbagliato…
Incominciammo con gli scatti..
-Bene adesso una foto di tutte le coppie, avvicinatevi e voi ragazzi abbracciate le vostre ragazze- disse il fotografo sistemandoci…
-Voglio la coppie di John e di Paul vicine- continuò il fotografo.
Così io e John ci posizionammo vicino a Paul e Violet…
John mi strinse forte a sé e io mi aggrappai a lui…iniziarono a scattare tantissime   foto, una dopo l’altra…Io ogni tanto guardavo con la coda dell’occhio Paul  che faceva altrettanto e quando incrociavamo gli sguardi giravamo subito la faccia…
Arrivò il momento mio e di John, dovevamo fare la foto di coppia, noi due e nient’altro..il fotografo ci cambiò varie volte di posizione e Paul continuava a fissare me e Lennon, ma perché? La deduzione più logica era quella secondo la quale non sopportava che io e John durante gli scatti giocavamo e scherzavamo…
…fra noi si era formato questo tipo di legame fraterno ma evidentemente Mccartney confondeva qualcosa..
 Andò avanti così tutta la sera fino alle sei
-Per oggi basta così, ci rivediamo domani qua…dovremo fare delle foto nella piscina che sta sul retro…buona serata ragazzi!-
Tutti salutammo il fotografo, ci cambiammo i vestiti per rimetterci i nostri e poi uscimmo fuori nel parcheggio..
Io camminavo fianco a fianco a Pattie quando John si avvicinò a me..lei si spostò automaticamente per lo sguardo che John le aveva lanciato, della serie voglio parlare sono con rebecca
-Rebb, scusa se ti importuno..però sta sera ti andrebbe di venire a cena a casa mia? Così potrai conoscere Cynthia!mi farebbe davvero piacere- 
Cavoli avevo l’ooportunità di conoscere Cynthia, la moglie di John …certo che ci sarei andata! Poi John stava diventando come il fratello che non avevo mai avuto…era una persona squisita..
-Certo John, non mancherò…sarà un onore- e gli feci l’occhiolino
-Va bene, ti aspetto per le 7 e mezzo a casa allora, ok? Aspetta ti scrivo l’indirizzo-
Estrasse un pezzo di carta e una penna dalla tasca e cominciò a scrivere veloce
-Ecco, questo è l’indirizzo…ti aspetto allora!-
-Ciao John, a dopo!-
Cercai Pattie e la trovai subito, doveva venire in macchina così l’avrei accompagnata a prendere la sua macchina che aveva lasciato la mattina nello studio di Charlie..
-Pattie, eccoti!-
-Senti Rebb, ti devo dire una cosa!- aveva una faccia seria e strana
-Dimmi Patti, son tutta orecchie!-
-Prima, quando stavi parlando con John, ho notato che Paul stava origliando quello che stavate dicendo-
-Mmm, grazie Pattie-
-Figurati…ma è strano no?-
-Strano, molto strano- risposi-ma che si arrangi-
-Magari riusciremo a scoprire cosa vuole da te questo Mccartney…faremo le detective che dici rebb?- disse Pattie scoppiano a ridere
-Ma che si arrangi! Salta in macchina cosi ti accompagno allo studio di Charlie e ti racconto meglio-
Salutammo tutti e poi girai la chiave,poi mi immisi in strada..
-Allora Pattie, Paul è stranissimo, stamattina prima di pranzo mi ha detto che sono bellissima, subito dopo non mi rivolgeva più la parola e dopo quando stavamo posando guardava me e John come se fosse geloso-
-Davvero? Ti ha detto che sei bellissima?waw ma questa è una dichiarazione aperta-
-Si pattie, peccato che frequenta una ragazza da circa un mese..-
-Ah, scusami rebb non lo sapevo…però con te si comporta davvero strano, a volte sembra che proprio tu gli interessi… tipo quando stava origliando quello che vi stavate dicendo con John, ma con lui non c’è niente vero?-
-Assolutamente no, stiamo solo diventando buoni amici, pensa che oggi mi ha invitato a cena a casa sua, così mi presenta sua moglie Cynthia- dissi sorridendo
-ah be ho capito..tu ci vai?-
-certo, son sicura che Chyntia è una persona splendida-
-Lo penso anch’io…buona serata allora Rebb, a domani- Pattie mi diede un bacio e scese dalla macchina per raggiungere la sua…
 
Appena arrivata a casa feci la doccia velocemente, poi indossai un vestitino nero a metà coscia e un paio di ballerine panna abbiante agli orecchini, al mio bracciale e alla borsa… mi pettinai alla meglio e feci uno chignon, eyeliner nero e tanto mascara…
Non era passata nemmeno un’ora che già stavo uscendo nuovamente…la mia vita ora era frenetica, ma faceva per me..è quella che volevo…poi stavo a casa di John Lennon! Cavoli!
Ci misi un po’ per trovare la casa di Lennon, ma una volta arrivata fui accolta calorosamente anche da Cynthia nonostante non la conoscessi
Parcheggiai in strada e poi mi diressi verso il portone di casa Lennon e bussai..
Il portone si aprì..-Ciao Rebb!Prego entra- mi disse John con uno dei suoi sorrisoni…
-Ciao John che piacere vederti- e sorrisi anch’io
Nel frattempo arrivò Cynthia…era davvero bella, i capelli biondi… e aveva uno sguardo che ispirava fiducia e simpatia..
-Cynthia, lei è Rebecca..Rebecca lei è Cynthia!-Disse John
-Ciao Cynthia, è un piacere conoscerti- e le feci uno dei miei migliori sorrisi
-Ciao Rebecca, il piacere è tutto mio, ed è un piacere anche averti per cena qua a casa nostra- e mi sorrise di contraccambio
-Dai su accomodati un po’- mi disse Cynthia, e io la seguì nel loro salotto..accipicchia che casa! È bellissima
-Complimenti, la vostra casa è bellissima ragazzi!- Dissi a John che avevo seduto vicino e a Cynthia in una poltrona di fronte
 Parlammo per un po’ in salotto del più e del meno, io e Cynthia ci stavamo conoscendo..mi chiedeva del mio lavoro, dei miei amici e dell’Italia…lei mi parlò un po’ della sua vita da scrittrice e dei suoi amici e conoscenti, la sua vita era interessante ..ciò dovuto anche al fatto di avere Lennon al suo fianco come marito…! C’è da dire che con loro due mi sentivo a mio agio, nonostante fossero una coppia, facevano di tutto pur di farmi stare bene…
-Beh ragazzi che dite se andiamo a cenare?- propose Cynthia
-Su su andiamo- Disse John
cosi io li seguì nella grande sala da pranzo e mi accomodai a tavola con loro…
Durante la cena risi e scherzai con loro, John parlò di tante cose…la cena era davvero squisita; avevamo quasi finito di mangiare quando qualcuno bussò alla porta…
-Cynthia aspettavi quacuno?- disse john
-No tesoro, tu?
-No, chi diamine sarà allora, vado io ad aprire-Così io restai da sola con Cynthia
-Beh, quindi non sei fidanzata?-
-No Cy, però….-
Fummo interrote dagli ospiti che erano alla porta…sentivamo tutto quello che si dicevano con John
-Ciao John, disturbiamo? Sei solo in casa o in buona compagnia eh?- questa voce la conoscevo…era familiare;
-Paul, hai bevuto per caso? Che vuol dire in buona compagnia? Ovviamente sono con Cynthia…che diamine ti passa in testa? Ah e poi oggi c’è un ospite a cena…-
poi apparve una voce femminile che non avevo mai sentito..
-Ciao John, scusa il disturbo ma Paul ci teneva così tanto a venire a salutarti!-
-Su, entrate…-  disse John..il suo tono era un po’ seccato..
Non potevo credere alle mie orecchie, cosa ci fa proprio adesso Paul? Per di più con Jane.. non l’avrei retto, penso..
-A quando pare abbiamo visite per mio marito- mi disse Cynthia sorridendo
-Eh si- non sapevo che altro rispondere e sicuramente non avevo un volto molto sereno perché Cynthia se ne accorse
-Tutto bene cara?-
-Si Cynthia tranquilla, nessun problema…-
-No,si vede che c’è qualcosa che ti turba!-
In quel preciso istante entrarono Paul e la sua ragazza…non potei fare a meno di guardarla…bè carina era carina, i suoi lunghi capelli rossi che si intonavano perfettamente con i suoi occhi chiari…non era molto alta e il suo fisico era normale
-Ciao Cynthia, ehh ciao Rebb-
-Ciao Paul- Cynthia si alzò e diede un bacio sulla guancia a Paul
-Ciao Jane-e diede un bacio anche a lei
- Ciao Paul- dissi io
Aiuto, stavo per svenire…soprattutto alla vista del ragazzo dei miei sogni con la rispettiva consorte…riccacciai le lacrime dentro gli occhi che stavano per rigarmi le guance
-Reb lei è Jane e Jane lei è Rebecca-ci prsentò Paul
Mi guardò dalla testa ai piedi, con un aria da straffotente…gli stavo antipatica a pelle, bene
-Piacere Jane-
-Piacere mio- mi rispose secca
Guardai John e cercai il suo sguardo…lui poteva capirmi.. lo trovai ed era sinceramente triste e dispiaciuto per me e per l’incoveniente che si era creato…nessuno di noi due capiva il perché di Paul a quell’ora a casa sua…
Io non ce la facevo più..mi avvicinai a John per parlargli
-Senti John, mi dispiace ma io non ce la faccio…sai benissimo il motivo…sono davvero dispaiciuta di lasciarvi ora…mi dispiace per Cynthia..spiegagli tu se puoi per favore..io ora vado-
-Tranquilla Rebb, ti posso capire benissimo…invece non capisco il perché di Paul a quest’ora a casa mia con Jane non l’aveva mai fatto…spiegherò tutto a Cynthia, capirà tranquilla-
-Grazie John- lo guardai e mi scese una lacrima sul viso, lui in fretta e furia me l’asciugò con la giacca..
-Smettilla di piangere capito?Non farti vedere così da Paul, poi domani ne parliamo- mi disse John…
Non ci riuscì, scoppiai in lacrime…non reggevo tutto quel dolore, io amavo Paul.. e in lacrime scappai da quella casa –C-ciao Cy, scusami ma ora devo scappare! Grazie per la cena e per la tua gentilezza, ci vediamo presto!- dissi alla signora Lennon
-Ehi Rebb, tutto bene? Perché piangi? Oh tesoro che c’è?-
Cynthia pronunciò quelle parole davanti a Paul e a Jane, ero in totale imbarazzo..peggio di cosi non poteva andarmi…tutti mi vedevano paingere
-N-niente tranquilla Cy però devo proprio andare…a presto cara- dissi a malapena e con la voce tremolante-C-ciao Paul, Ciao Ja-ane- dissi con la voce ancora più scossa…Incrociai per un attimo lo sguardo di Paul, i suoi occhi erano tristi e disperati…provò ad aprire bocca per parlare, probabilmente per salutarmi ma non gli uscì nemmeno una parola..
-Ciao Rebb- mi disse Jane che era confusa, non capiva cosa stesse succedendo…
John mi accompagnò alla porta e mi salutò con un abbraccio forte…le parole non sarebbero servite a niente
-A domani Rebb- e mi diede un bacio nella guancia
-Ciao John, grazie di tutto-
 
Così io salì in macchina e partì a mille con la mia porche. Pensai al perchè di Paul a casa di John..e feci un collegamento; Pattie mi aveva detto che Paul stava origliando quando John mi aveva invitato a casa sua per cena...non è che voleva vedere se io e John ce la stavamo spassando da soli? Na, impossibile dai...figuriamoci se gli frega qualcosa..figuriamoci se gli frega qualcosa se sto con un ragazzo...però rimasi comunque perplessa da questa coincidenza..
Arrivata al mio appartamento mi buttai subito a letto, stavo piangendo come una sciocca…avevo le lacrime infinite…pensavo e ripensavo a Paul e Jane, alla visione di loro due assieme! Mi stavo facendo del male da sola ma non riuscivo a pensare ad altro….piansi e piansi finchè mi addormentai e crollai tra le braccia di Morfeo; Paul e Jane…che sciocca ad essermi illusa che potessi avere un futuro con Paul.

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Capitolo 6
*** Sul filo della lama ***


Mi ero appena addormentata quando un rumore mi svegliò…inizialmente non capivo che fosse però superata la fase intontimento che segue una dormita capì che era qualcuno che bussava alla porta…ero fuori dal tempo, non riuscivo nemmeno a capire che ora fosse così diedi uno sguardo all’orogologio sul comò ed erano appena le 5 del mattino;ma chi è a quest’ora? Avevo sinceramente un po’ di paura perché come cosa mi sembrava improbabile…misi in fretta una vestaglia da notte perché dormivo in intimo e raggiunsi il portone..
-Chi è?-urlai
-Rebb, sono io-…e prima che potesse dire il suo nome riconobbi la voce-…sono Paul- questo ragazzo mi voleva proprio distruggere, cos’avevo fatto di male? Così apro il portone e mi vedo lui davanti…non aveva una bella cera…gli occhi gonfi e i capelli leggermente sconvolti, non l’avevo mai visto così ma era bellissimo lo stesso…
-Che vuoi a quest’ora Paul? Su entra- e richiusi la porta dietro di me..Non disse niente
-Su vieni, seguimi, sediamoci così mi dici che diamine vuoi a quest’ora- lo condussi nella mia camera…avevo bisogno di stare seduta sul mio letto..lui si sarebbe accomodato nella poltrone che c’era di fronte al letto..
-Ecco, siediti pure nella poltrona-  lui si sedette, ma non era tranquillo…io feci altrettanto sul mio letto, mi misi a gambe incrociate…
-Non hai spiaccicato parola da quando sei dentro casa, avanti…dimmi cosa vuoi da me a quest’ora..-
-Volevo vedere se stavi bene…- furono le sue prime parole
-Se stavo bene? Certo che sto bene, sono viva e vegeta..non vedi?- avevo già capito dove stava andando a parare
…-Mmm Rebb, non hai un bell’aspetto…sei pallida e hai gli occhi gonfi, sicuramente è per prima…a casa di John, stavi piangendo…..-
E adesso che dovevo dirgli? Per fortuna il sonno mi teneva ancora avvolta in una nebbia che mi proteggeva dalla mia sensibilità…solo grazie a ciò non scoppiai nuovamente in lacrime…
-Bè Paul…se permetti questi sono affari miei, non mi sembra che siamo amici o qualcosa del genere, non vedo il motivo di tanta preoccupazione da parte tua…-
Mi guardava, mi fissava negli occhi..sembrava che fosse sollevato dal fatto che fossi ancora tutta intera…
Si avvicinò a me e si sedette nel mio letto..
-Vedi Rebb, a me importa di te più di quanto tu voglia credere….e scusami per ieri sera, quando sono piombato a casa di John….-
C-c-che? Perché ora mi chiede scusa per ieri sera?
-Cioè? Non capisco Paul spiegati…- averlo così vicino mi stava facendo svegliare piano piano riprendevo potere di me stessa…non giovava per niente ahi..
-Vedi, ieri ho sentito che John ti chiedeva di andare a cena a casa sua….e….-
Ecco, era arrivato esattamente al punto che avevo sospettato,  quindi ieri le mie deduzioni non erano cosi sbagliate…
-Ma Paul, come hai potuto pensare una cosa del genere? Io  non sono la stronza rovina coppie, sapevo che John è sposato…non avrei mai e poi mai potuto fare una cosa del genere, poi tra me e lui c’è solo un bellissimo rapporto di amicizia….E poi, seppure fosse, se io e John avessimo passato una serata da soli..a te che diamine ti frega?...-
Dissi guardandolo negli occhi, questa volta riuscì a sostenere il suo sguardo e fu lui ad abbassarlo per primo…E poi io continuai…-Poi tu sei fidanzato con Jane, che ti sei portato ieri sera dietro, dimmi che vuoi da me! …lasciami in pace..ti prego-
-Rebb, vedi…avevo solo paura per te, so che John è sposato e…-
-Senti, se è questo il punto so badare benissimo a me stessa-
Anche se stavo capendo che era una semplice scusa, forse era geloso di me e John…
-In verità non è solo questo il punto…un po’ di colpa la hai anche tu…-
-E quale sarebbe la mia colpa?-
-Rebb, è dal primo momento che ti ho vista che non ti tolgo gli occhi di dosso…sei stupenda, sei dolce, sei sensibile, sei simpatica…mi hai sconvolto la vita-
Rimasi impietrita…una moltitudine di emozioni mi passò per tutto il corpo…non poteva essere vero quello che stavo sentendo…Paul Mccartney, proprio lui, mi aveva fatto una dichiarazione del genere? Le mie guance diventarono rosse..
Poi però i miei pensieri andarono tutti in una direzione precisa..
-Paul, ti rendi conto di quello che dici? Sei fidanzato…-
-Non dire quella parole, fidanzato è troppo grosso, diciamo che frequento una ragazza…-
-ok e ti sembra poco? Io così non ci sto..non voglio essere presa in giro-
-Ma non capisci, io voglio te e nessun’altra in questo momento…solo che ho paura di lasciare Jane, di farla soffrire..non me lo perdonerei-
Il Paul che sognavo da sempre piano piano stava spuntando fuori…quello dolce, premuroso e sensibile..
Mi cominciarono a venire i capogiri, troppe emozioni tutte assieme…eppure era quello che avevo sempre desiderato…Ma se fosse solo una scusa? Una scusa per usarmi e basta? Infondo non aveva parlato di lasciare Jane, io non ero così tanto masochista..non volevo stare male..
-paul, stai con jane…non hai il coraggio di lasciarla, quindi lascia perdere me e lasciami in pace; Su torna a casa tua …-
-No Rebecca!-
 Mi guardò negli occhi e si avvicinò sempre di più a me, potevo sentire il suo respiro sul mio viso, potevo sentire il suo odore che mi faceva andare su di giri…Mi cinse la vita con un braccio e mi avvicinò a sé…
-Sei bellissima..-
io ero impotente, non facevo niente per evitare tutto questo perché mi piaceva…stavo diventando carnefice di me stessa…mi stavo volendo male…
-P-paul, non esagerare…-
-No rebb, sei la ragazza più bella che ho visto in vita mia…-
si avvicinava sempre di più e i nostri nasi si sfioravano…Mi guardò intensamente negli occhi…
-Morirei per i tuoi occhi…- mi disse… io a quel punto non capivo più niente…sentivo che eravamo una cosa sola, che ci completavamo…sentivo di amarlo più che mai, la sua dolcezza mi aveva completamente conquistato…Chiuse gli occhi e posò delicatamente le sue labbra sulle mie per un secondo, le staccò ma non ero soddisfatta…volevo di più..mi guardò negli occhi e mi sorrise, soddisfatto del fatto che leggeva nei miei occhi la mia brama per sue labbra, così d’improvviso si riavvicinò e mi diede un bacio vero e proprio, sentivo il suo desiderio di me…io assaporavo la sua bocca, la passione che c’era era infinita, avrei voluto che quei minuti non finissero mai… poi ci staccammo e ci guardammo negli occhi..ci scambiammo uno sguardo complice, intimo..sapevamo tutte due di aver provato le stesse sensazioni bellissime; mi strinse a sé e mi abbracciò…poi ci buttammo sul mio letto e mi accolse nelle sue braccia, iniziò ad accarezzarmi i capelli e con l’altra mano accarezzava le mie guance…era tutto così romantico, tutto come l’avevo sempre sognato…ero al settimo cielo
Ci continuavamo a guardare negli occhi…lui mi guardava con estrema dolcezza e io facevo altrettando…
 
-EHIII, REBECCAAA!- aprì di colpo gli occhi e sentii una voce familiare che urlava il mio nome…la stanza era tutta illuminata, chissà che ora era…Cavoli! Dovevo essere alle 11 a lavoro!
Io e Paul ci eravamo addormentati,  mi svegliai tra le sue braccia…non avevo mai avuto un risveglio più bello in vita mia; lui dormiva ancora, era bellissimo…decisi di non svegliarlo e mi avviai al portone..così aprì la porta…
-Oh, ma buongiorno principessa, finalmente ti sei decisa ad aprirmi!-
-Buongiorno John…ehm a che devo la tua visita?-
-Eravamo in pensiero per te, dovevi essere a lavoro alle undici e son già mezzoggiorno…e lo stesso Paul, solo che lui non è a casa sua…dove si sarà cacciato quell’altro adesso!Waaa mi fate impazzire…!!!-
-Vedi John…- stavo incominciando a spigargli la situazione quando sentì dei passi dietro di me…
-Oh ciao John- Paul si era svegliato…
-Ma buongiorno signorino…- John ci guardava confuso…non capiva…bè giustamente perché il giorno prima non poteva aspettarsi una cosa del genere
-Sentite, io non vi sto capendo per niente, siete due casi patologici, però adesso dobbiamo correre a lavoro, il fotografo è veramente incazzato con voi due…sarà bene che pensiate ad una buona scusa-
Cavoli, l’avevamo fatta grossa…guardai Paul e insiemme scoppiammo a ridere e mi abbracciò…
-Sentite, non è ora delle sviolinate adesso…correte a prepararvi- Disse John con un tono serio..
-Io torno a lavoro, altrimenti cazziano anche a me ..a dopo ragazzi- e se ne andò..
-L’abbiamo combinata grossa eh?- mi disse Paul sogghignando
-ehm, mi pare proprio di si, forse però l’abbiamo fatta più grossa a dormire insieme..- il mio viso si rattristò, Paul era impagnato con Jane
-Perché? Io sono stato benissimo …è da appena che  ti ho conosciuta che aspettavo che accadesse qualcosa del genere..-
Mi feci seria in viso –Senti Paul, tu mi piaci…e anche molto; ma sei “fidanzato”…a me non piacciono le storie condivise, se sto con qulcuno deve essere mio e basta, e poi mi sento in più..non voglio rovinare la tua storia con lei-
-Ma tu non stai rovinando un bel niente, dammi del tempo, devo solo trovare il coraggio di parlarne a Jane…è che non voglio far soffrire nessuno-
-e quando avresti intenzione di farlo?-
-Rebb, non lo so…dammi del tempo…-
-Si certo tempo, non te ne frega niente di me a quanto pare altrimenti glielo diresti oggi stesso-bofonchiai tra i denti e misi il broncio..
-Dai non fare così, lo sai che…-cercò di abbracciarmi ma io gli urlai contro
-Lasciami Paul! Ti prego, lasciami in P-A-C-E!...mi sento un’idiota ad averci creduto…dovevo immaginarmelo-
-Ma non è così, lo capisci? Io voglio T-E !-
-Smettila, tutte frottole, altrimenti lasceresti Jane adesso stesso…lasciamo le cose come stanno, io non voglio rubare il ragazzo a nessuno-
-Ma sono io che sono pazzo di te, non stai rubando proprio niente a nessuno…poi ci esco da un mesetto, niente di serio…tu mi interessi seriamente invece-No, non lo credevo per niente..perchè pensai che se fosse così lascerebbe Jane all’istante; ma non aveva la minima intenzione di farlo…è solo un ragazzo a cui piace avere tutte le ragazze ai propri piedi a quanto pare, sarei stata solo una delle tante…ma non ci sto così, no…
-Sono una delle tante, dai Paul…non fare il finto tonto…-
-Senti Rebb, io ho cercato di spiegartelo in tutti i modi…non vuoi capire però a quanto pare…adesso sono io quello stufo, ci vediamo a lavoro, ciao- Paul uscì di fretta da casa mia e sbattè il portone dietro di se….
……………………………….Che casino! Adesso dovevo anche correre a lavoro, non avevo il tempo di rimuginare su quello appena accaduto anche se lo avrei fatto volentieri; mi feci una doccia in fretta e furia…mi vestì molto velocemente e uscì di corsa da casa.
 
-Buon giorno, chiedo scusa a tutti per il mio ritardo…ma ho avuto un contratempo a casa, non sono proprio riuscita a fare prima- dissi con occhi imploranti questa scusa che poco reggeva, ma non sapevo che altro dire…
-Che non ricapiti più Rebecca, questa volta passa…o almeno per la prossima avvisa- mi rimproverò il fotografo, nonché coordinatore del servizio fotografico..
-Certo, mi scusi ancora!-
Osservai un po’ in giro per vedere che aria tirava, c’erano tutti i Beatles e notai Paul che era già arrivato, come al solito mi fissava…chissà che scusa si era inventato…le mie amiche c’erano tutte, vennero a salutarmi e cominciarono a interrogarmi incuriosite ma fummo interrote..
-Su, adesso corrette di sopra a cambiarvi e a truccarvi…le troupe vi stanno aspettando..-
Oggi il servizio sarebbe stato fatto nella grande piscina sul retro del palazzo, quindi noi ragazze indossavamo un costume intero, questa volta era diverso per tutte…il mio era nero con un ampia scollatura sul seno, e la parte della mutanda era abbastanza ridotta…esaltava però perfettamente il mio fisico; i miei capelli color dell’oro oggi erano lisci, mi scendevano lunghi sulla schiena e il trucco pesante, come al solito eyeliner e tanto mascara…eravamo tutte molto carine; per scendere in giardino quindi per arrivare alla piscina ci fecero indossare un accappatoio e delle ciabattine infradito…
 
Arrivate giù, accanto alla piscina c’erano già i ragazzi, in accappatoio come noi…cercai lo sguardo di Paul ma lui rimaneva indifferente… a differenza nostra George e Pattie si fissavano in continuazione…
incrociai poi quello di Lennon…i suoi occhi mi osservavano maliziosamente,  come se la sapesse lunga…che Paul gli abbia raccontato qualcosa?
 
-Rebb, ma cos’è successo stamattina? Tutto bene? Mi chiese pattie sottovoce per non farsi sentire da nessuno…
-Piu o meno patt, di dovrò raccontare..però la storia è lunga..magari stanotte vieni a cena a casa, anche tu avrai da raccontami- le feci l’occhiolino e ci scambiammo un sorriso malizioso…
-Ragazze, ragazzi…via l’accappatoio, su!- disse il fotografo
Nessuna ragazza mosse un dito, lo fecero i ragazzi per primi..
Rimasi imbabolata guardando Paul in costume, aveva un bellissimo fisico, era molto attraente…era perfetto, il ragazzo dei miei sogni…
Al momento stavo nelle nuovole ma qualcuno mi riportò sulla terra..-Rebecca, forza! Ti levi quell’accappatoio o no?- Mi strillò Lennon mentre rideva…
Paul lo guardò bieco…
Tutte le ragazze erano già in costume insieme al loro bel fisico…Mi decisi e tolsi l’accappatoio; Adesso quello imbambolato era Paul, mi fissava e rifissava con gli occhi spalancanti…non capivo se fosse perché mi trovava orrenda o perché mi desiderasse..
-Anche oggi formeremo delle coppie inizialmente, poi se faremo in tempo procederemo in un altro modo! Allora per oggi avevo pensato di cambiare le coppie di ieri, ognuno di voi avrà una nuova compagna..Vediamo mmm…allora: Pattie oggi farai coppia con John, George invece con Violet, Ringo con Zoe e Paul con Rebecca-
No, questa non ci voleva…Dopo la discussione di stamattina poi; in più devo anche subirmelo vicino in costume…è così attraente…accidenti a me
Pattie e George erano tristi, ma ogni dieci secondi non perdevano tempo per mangiarsi con gli occhi…Ringo, la sua compagna  e Lennon erano gli unici soddisfatti, andavano d’accordo con tutte…
Paul si avvicinò timidamente a me…il suo sguardo era strano, sembrava contento ma allo stesso tempo arrabbiato
Io mi stavo perdendo nei suoi occhi, quando però..
-Paul e Rebecca iniziamo con voi! Allora Paul…porta fuori tutta la dolcezza che hai e stringila a te- Paul mi cinse delicatamente i fianchi e mi avvicinò a sé, io misi le mie braccia sulle sue spalle..ci guardavamo immensamente, eravamo solo noi due il mondo scomparse…
Il fografo ci scattò una moltitudine di foto…
-Ragzzi, siete bellissimi e anche queste foto sono stupende…siete davvero una bella coppia …Waw- Disse il fotografo soddisfatto del suo lavoro osservando le foto…Io mi staccai seccamente da lui e tornai alla vita reale, tutti e due eravamo diventati rossi in viso, gli altri ci guardavano incanti…Lennon invece ci fece un sorriso a cento denti e rideva.. La sapeva lunga…
-Adesso  prendila in braccio Paul, vediamo che ne viene fuori- disse il fotografo, non ci eravamo ancora ripresi da prima ma dovevamo farlo comunque..
Paul mi cinse con un braccio la schiena, l’altra la portò sotto le mie cosce e mi sollevò da terra senza nessuno sforzo…eravamo appiccicati, e ci guardavamo come prima…il suo sguardo era talmente magnetico che mi persi come una sciocca nel suoi occhi, senza curarmi di quello che stava blaterando il fotografo…
-Mettila giù..basta così…adesso Paul entra in acqua e tu Rebecca siediti nel bordo piscina-
Dopo che ci eravamo posizionati…
-Ora Rebecca apri leggermente le gambe e Paul appoggia le braccia nelle sue cosce e tienila nella vita…e poi guardatevi…-
Ci stavamo già guardando prima che il fotografo ce lo ordinasse…quella posizione mi stava facendo andare fuori di testa..mi sarei buttata in acqua e avrei iniziato a baciarlo esattamente come avevamo fatto la mattina…anche lui mi osservava dal basso, aveva lo sguardo attendo e si perdeva nei miei occhi…
-Bene ragazzi uscite e vestitevi…- mi alzai in piedi, e mi portarono subito l’accappatoio…lo stesso per Paul, uscì e si mise l’accappatoio, era tutto inzuppato…entrò nel palazzo probabilmente per andare a cambiarsi il costume..
Poi toccò a Pattie e John, io così mi avvicinai a George e Ringo per socializzare, visto che con loro avevo scambiato poche parole…insieme a loro c’erano anche Violet e Zoe…
-Waw Rebecca, sei davvero brava quando ti metti in posa per fare i servizi eh…- mi disse George per rompere il ghiaccio..
-Bè grazie, è il mio lavoro….mi devono venire per forza bene le pose..- feci un sorriso e tutti si misero a ridere –complimenti per come suoni la chitarra George, e Ringo complimenti per come suoni la batteria…siete fantastici, cioè i Beatles sono fantastici!!! –
-Grazie Rebecca, sei molto gentile…ma lo sapevamo già che siamo fantastici…e aggiungerei fighi- disse Ringo atteggiandosi.. era come me lo immaginavo Starr…
-Dovremo fare un uscita tutti assieme una di queste notti, che ne dite?- propose George
-Certo, perché no…infondo mi state simpatici- disse Zoe ridendo..
-Anche per me è ok- disse Violet sorridendo…
-Per te Rebecca?- mi chiese George..
-Bè mi farebbe molto piacere, ma non si…non so se sia il caso….- e inchinai la faccia per non guardarli..
-Dai, ma è per quella strana situazione con Mccartney? Siete davvero strani accidenti…- mi disse Ringo
-Non farebbe piacere nemmeno a lui…fidatevi…uscite e divertitevi..-e feci un sorriso
-Non se ne parla nemmeno…non è un valido motivo- disse George
Uff, adesso dovevo anche vedermelo quando esco..non è possibile, non voglio però fare l’associale…mi stanno tutti simpatici…
-Va bene, ci sarò- dissi a malincuore..
-Evvai- urlarono all’unisono Zoe e Violet
-Non ditelo troppo forte, potrei cambiare idea- e gli feci l’occhiolino..
-Non lo faresti mai Adinolfi- mi disse Violet facendomi l’occhiolino
-E se non dovessi venire, passiamo noi a prenderti a casa tua con la forza- mi disse seria Zoe
-Spiritosa…molto spiritosa Zoe- e mi fece uno dei suoi grandi sorrisi
Nel frattempo era tornato Mccartney con tutto il suo fascino, non riuscivo a togliergli lo sguardo di dosso…
Si avvicinò disinvolto verso di noi..
-ehi George, Ringo..sta notte ci vediamo in studio per provare?- Chiese Paul ai due amici
-Si Paul, certo…senti una di queste notti stavamo pensando di uscire tutti assieme, con queste modelle bruttissime- disse ridendo George e osservando la reazione di noi ragazze..
-Mmh George, no…- George non fece finire la frase a Paul..
-Senti caro Mccartney, so già che stai cercando qualche scusa esattamente come la signorina qui presente Rebecca, finitela qua e fate pace…-
-George dovresti impicciarti un pò di meno..- disse Paul andandosene…
Ecco qua, punto e a capo..vabbè se non esce con noi è meglio..almeno non mi devo subire per tutta la sera questi suoi cambiamenti di idee nel giro di pochi secondi..
-Dai adesso tutti insieme, venite…Ringo e George le farete la settimana prossima le foto da soli con le vostre compagne di set..- disse il fotografo..
Il fotografo ci fece foto su foto, avevamo provato mille posizioni…Arrivarono le sei e il fotografo ci congedò –Bè allora, oggi è venerdì…ci rivediamo lunedi alle 11 qua, in questo palazzo-
 
Raggiunsi Pattie..
-Pattie, allora ste sera vieni a cena a casa mia? Ti dispiace se invito anche Cristina e Katia?-
-Certo che vengo…e ovviamente non mi dispiace …anzi..ci facciamo quattro chiacchere e quatto risate tutte assieme, ora scappo così mi preparo e vengo da te-Pattie mi diede un bacio sulla guancia e scappò verso la sua macchina.
 
Arrivai a casa e mi buttai subito nella vasca da bagno, ci voleva proprio un bagno caldo ora…Ripensai alla chimica degli sguardi che scambiavo con Paul, eravamo complici, alle volte una cosa sola…ma a volte era sfuggente, sembrava quasi un estraneo.
 
 

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Capitolo 7
*** Chiodo fisso ***


Qualcuno bussò alla porta del mio appartamento; sicuramente erano le mie amiche…avevo invitato anche Cynthia visto che era sola a casa in quanto il marito era impegnato con le prove della band.
Aprì la porta ed eccole: Cristina, Katia, Cynthia e Pattie.
-Ehi, ciao ragazze!! Che piacere…finalmente siete arrivate…entrate e accomodatevi!!! -Era ancora presto per la cena…erano appena le 7 così ci sistemammo in salotto..
Le mie amiche mi seguirono e ognuna prese posto..
Avevo la cena nei fornelli quindi ogni tanto avevo la neccessità di spostarmi in cucina..
-Ragazze, scusate mi sposto un attimo in cucina a controllare che ai fornelli sia tutto ok! Voi fate come se foste a casa vostra..mettete musica, chiaccherate, leggete…l’importnate è che non mi distruggete l’appartamento-
tutte fecero una risatina
-Ti serve una mano Rebb?- mi chiese Pattie…
-no tranquilla, faccio in un attimo..-
-io ti voglio aiutare lo stesso- e mi fece l’occhiolino…
-Va bene-
Arrivammo in cucina e appena chiusi la porta dietro di me Pattie iniziò a parlare..
-Dai allora mi racconti del tuo ritardo di stamattina? di Mccartney? E poi anche della cena a casa di Lennon…sono proprio curiosa Rebb!!!-
Ah giusto, glielo avevo promesso quando eravamo al palazzo rinascimentale a fare il servizio..e poi avevo bisogno di parlare con qualcuno; stavo diventando una grande amica di Patt, ci andavo davvero d’accordo..
-Sono tutte cose collegate Patt…vedi,..-e gli raccontai tutta la vicenda nei dettagli ovvero: cena da John, arrivo di Mccartney a casa di John, Paul che era piomabato la mattina presto a casa mia..e infine il ritardo…
Quando raccontavo lei mi guardava a bocca aperta basita..sopratutto quando le raccontavo del bacio tra me e Mccartney e di quando eravamo addormentati nel letto in camera mia…
-Cavoli Rebb, è iniziata malissimo alla cena…mi immagino la tua tristezza nel vedere Paul con Jane, ma poi direi che si è fatto perdonare abbastanza bene no?-
-Si, peccato che però non ha avuto le palle di dirmi: lascio Jane..-
Lo so, però oddio…è un passo avanti no? Insomma mettiti nei suoi panni, cioè…sei arrivata e gli hai sconvolto la vita, secondo me lui ci tiene davvero a te nonostante i suoi comportamenti orgogliosi e talvolta menefreghisti! È il suo carattere magari, orgoglioso e gli piace fare il suro..-
-E se non fosse per questo motivo che si comporta così? E se fosse perché io sono soltanto una delle tante che vuole portarsi a letto?-
-Bè sapendo chi è Paul Mccartney potrei anche darti ragione, però ho visto come ti guarda…si imbambola molte volte..sembra che tu lo abbia stregato, sembra che si stia innamorando di te…come tu di lui, no?-
-Patt, a me piace Paul, e da quando l’ho conosciuto sempre di più…è evidente però…non lo so ho paura di fidarmi! E invece te con George? Eheh non me la conti giusta mia cara!-
Le dissi mentre giravo il sugo…stavo preparando della pasta all’italiana e come secondo avevo in forno un tornino alle verdure…
Patti diventò rossa ma riuscì a parlare…
-Bè, il nostro è tutto un gioco di sguardi per ora..-
-E che sguardi…a momenti lo fai sciogliere quel povero George- le dissi ridendo-Ahaha, così come lui fa sciogliere me!-
-Non sarà ora che qualcuno faccia il primo passo?- le dissi ammiccando…
-Io ci spero, soprattutto nell’uscita che dovremmo fare tutti assieme…dopo che ho finito di fare le foto con John George me ne ha parlato e ovviamente ho accettato di buona volontà…tu verrrai vero?-
-Si ci verrò….- non ero per niente entusiasta nel dirlo..
-Bè perché lo dici così?-
-Ho paura di Paul, ho paura di affrontare una serata così..però devo! Cioè ci siete voi, e gli altri membri dei Beatles…ho voglia di socializzare..
-Brava, cosi si fa!!!-
-Torniamo dalle altre…si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto-
Tornammo in salotto e vedemmo che le altre se la stavano spassando: avevano messo nel giradischi un vinile dei Beatles e si scatenavo come pazze nel ballo…noi ci unimmo a loro e per circa mezz’ora andò avanti così…finche non fu pronta la cena…
-Ragazze tutte a tavola…è pronta la cena! Urlai a squarciagola dalla cucina- mi diressi nella sala da pranzo dove tutte erano già belle accomodate, servì la pasta a tutte e iniziammo a mangiare…
-Sapete ragazze, sto lavorando a un servizio fotografico con i Beatles- dissi rivolgendomi a Cristina  e Katia che non ne sapevano ancora nulla…
-C-cosa? E ce lo dici solo ora?- mi disse Katia minacciandomi con lo sguardo..
-Bè si, questi due giorni son stata super impegnata al lavoro..te lo può confermare anche Pattie!-
-Si si è vero, confermo- disse Patt
-Come si comporta il mio uomo, fa il farfallone per caso?- chiese Cynthia sorridendo…ma si vedeva che fremeva dalla voglia di sentirsi dire “ stai tranquilla, John è tranquillissimo, evidentemente non ha occhi che per te”…
-Tranquilla, John non fa lo smorfioso con nessuna…ha solo te per la testa- le dissi ammiccando
-Mmm bene- e sorrise soddisfatta
-Ah ragazze…non sapete nemmeno che ho avuto un incidente con Mcartney!- dissi, rivolgendomi nuovamente a Katia e Cristina
-insomma, non ci vediamo per due giorni e ti succedono tutte queste cose?- disse Cristina
-Questa non la sapevo nemmeno io- disse Cynthia aggiungendosi al discorso…Raccontai tutto l’accaduto alle ragazze che mi ascoltavano attente..
-Ma non vi siete fatti niente di grave vero?- disse Cynth preoccupata..era sempre la solita premurosa…nonostante avesse la mia stessa età, ovvero 20 anni era molto piu responsabile di tutte noi messe assieme
-No no niente di grave…tranquilla- e le feci un gran sorriso…
Il suo sguardo si era rilassato e riprese a mangiare senza preoccupazioni…
-Bè, e com’è questo Mccartney?- mi chiese Katia…ma anche Cristina aveva la sua stessa curiosità e aspettavano una risposta con ansia..
-Bè, diciamo che gli piace tirarsela con le ragzze- e feci uno sguardo d’intesa a Pattie…
-Secondo me si è innamorato di Rebecca!- disse pattie spiazzando tutte noi sedute a tavola..Cynthia, Cristina e Katia erano a bocca aperta…
-Pattie ma che vai dicendo?Sei pazza? Non è assolutamente vero…--Ohhh si che è vero…l’ho visto con i miei occhi!!!- rispose Pattie …Infondo mi piaceva quello che dicendo   Pattie, ma sarei stata più felice se fosse stato vero
-Solo nei miei sogni può essere vero mia cara Patt- le dissi, tanto ormai tutte sapevano che adoravo Paul..tutte a parte cynthia…
-Questa proprio non mel’aspettavo!!! Ma Paul poi non è fidanzato?- chiese Cynthia sorpresa e un po sconvolta..ma sembrava apprezzare l’argomento
-Si è fidanzato, ma da quando ha conosciuto Rebecca secondo me non se la fila più a quella carota, rebecca è una dea…non vedete che è bellissima?!- Disse Pattie…scoppiammo tutte a ridere, compresa me stessa…quello che diceva patt mi piaceva sempre di più..poi “quella carota”…ahahahhah
-Speriamo sia così…a me quella Jane mi stava proprio antipatica, non la sopporto proprio- disse cynthia –sarei invece molto più felice vedere Paul e Rebecca insieme…- disse Cynthia…questa risposta da lei proprio non mel’aspettavo…ma mi aveva dato un estremo sollievo e piacere…ero stata accolta dalla moglie di lennon…waw!
-ragazze, adesso non esagerate!- non sapevo che altro dire…
erano tutte su di giri per me e Paul..
-Certo che poi, Rebecca, te lo sei scelta proprio bene…Paul è veramente bello- mi disse Cynthia..
-Si son d’accordo anch’io- disse Katia
-Anche per me idem- aggiunse Cristina..
-Ragazze, guardate che non ci son fidanzata… lui sta ancora con jane…non fatevi troppe illusioni in testa…-dissi a tutte, ero impacciata e un po’ triste…perché la realtà mi aveva fino ad ora dato a vedere che a Paul non interessavo…
-Si sta con Jane, ma ancora per poco!- disse Pattie e tutte iniziarono a ridere…
-ma insomma la smettete?- dissi loro, si calmarono un po…
-vado a prendere il secondo!!!-
 
La cena passò in allegria, tra chiacchere e risate…ma non avevamo più parlato dell’argomento Me-Paul …che sollievo…mi metteva l’ansia …
 -Si è fatto tardi, grazie per la cena Rebb, se una cuoca favolosa…a Paul lo prenderesti davvero per la gola- mi disse cynthia…
-Ancora con questo paul!?- dissi arrabbiandomi…e tutte si misero a ridere prendendosi beffa di me…
-Ciao Rebb, grazie di tutto…ci vediamo lunedì ok?- mi disse Patt…
-Ciao Rebb, grazie per la magnifica serata…dovremo rifarla al piu presto una cosa del genere- mi disse Katia..
-Grazie Rebb, alla prossima- mi disse Cristina…tutte mi salutarono e mi diedero un bacio sulla guancia…Chiusi il portone e mi diressi in camera da letto, mi buttai sul letto e chiusi gli occhi…l’argomento Me-Paul girava all’interno della mia testa e mi chiedevo se avrebbe mai potuto lasciare “quella carota”per me.
 
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Eravamo agli studi, tutti concentrati al massimo per poter produrre al meglio le nostre canzoni…tutti concentrati apparte me. Rebecca era ormai il mio chiodo fisso in testa, non riuscivo a toglierla nemmeno se mi impegnassi con tutte le mie forze..
-STOP STOP STOP!!!! Bè Mccartney, ma come schifo stai suonando? Che ti prende?- Mi disse John, il suo sguardo era arrabbiato ma anche preoccupato e aveva ragione…
-Scusatemi, è che oggi non ci sto con la testa!-
-Oggi? È il terzo giorno che sei così…dove diamine hai la testa?- John nel pronunciare queste parole mi fissava, forse aveva capito quale fosse il punto del problema..
-Lo so, vi chiedo nuovamente scusa…dai riproviamo-
Quella canzone cercavamo di inciderla da tre giorni ma a causa mia fino ad ora non ne era venuto fuori niente di buono…solitamente riuscivo a tenere la mia vita privata chiusa fuori dal lavoro ma questa volta non ci riuscivo..il problema era troppo grande, più grande di me!
-Per oggi può bastare, tanto Paul come vedete anche voi non c’è!!!- disse Lennon rimproverandomi…
Ci sedemmo nei divanetti tutti e 4 per fumarci una sigaretta…ah finalmente un po’ di svago…quattro chiacchere con i miei migliori amici mi avrebbero fatto davvero bene!!!
-Bè Paul..non dirmi che la causa di questa tua imbranattaggine al basso si chiama Rebecca vero?- mi disse Ringo…tutti e tre mi osservavano in attesa di una risposta…erano preoccupati perché non mi avevano mai visto in queste condizioni..dormivo poco, avevo gli occhi gonfi e i capelli sconvolti…
Non risposi e continuai a fumare la mia sigaretta, odiavo il mio problema, lo odiavo perché niente mi aveva mai reso così fragile e impotente di controllare i miei sentimenti…era arrivato all’improvviso e mi aveva sconvolto la vita.



Ecco qua un nuovo capitolo...ringrazio di cuore i miei lettori, mi farebbe piacere sentire i vostri pareri: se vi piace la storia, cosa non vi piace, se è interessante o meno...qualunque opinione è ben accetta! Buona lettura, un bacio!

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Capitolo 8
*** Coincidenze piacevoli ma pericolose ***


Mi svegliai serena, così subito andai in cucina a fare colazione; oggi è sabato…quindi ho tutto il giorno libero; dovrò trovarmi qualcosa da fare…uscire a fare una bella passeggiata era una delle idee, la giornata era calda  e soleggiata…
Stavo sorseggiando in tutta tranquillità il mio thè della colazione  quando pensai a una cosa talmente scontata da fare che non avevo avuto ancora il tempo di fare, questi giorni erano stati così pieni: Cavoli, devo assolutamente andare in Italia a casa mia, a vedere i miei genitori, mia nonna..chissà cos’era cambiato laggiù!!!
Sta mattina allora passerò ad acquistare dei biglietti pensai…Più o meno riuscivo a tenere tutta la situazione sotto controllo a quanto pare…anche se non capisco ancora  il perché del rumore assordante mentre ascoltavo il vinile e gli anni 60 catapultati all’improvviso nella mia vita..o meglio: sono io che sono stata catapultata negli anni 60; scoprirò mai il perché di tutta questa “fortuna”? Finalmente ero in pace con mondo e con me stessa…questi anni mi calzano a pennello. Finita la colazione corsi in doccia e successivamente mi preparai per l’uscita di stamattina..
 
Passeggiavo per strada con dei grandi occhiali da sole a farfalla e con  un foulard blu in testa, esattamente come andava di moda…però avevo indossato questi accessori principalmente per non essere riconosciuta e potermi godere la mattina in pace senza fare autografi e senza essere riconosciuta…

Avevo appena acquistato i biglietti aereo per l’Italia…sarei partita il sabato sera della prossima settimana e sarei tornata il lunedì mattina: erano giusto due giorni per rivedere i miei che mi mancavano un sacco e per verificare che tutto laggiù fosse apposto dopo questi “ strani cambiamenti”.
Raggiunsi la mia auto che avevo parcheggiato e misi in moto: ero diretta in qualche bel negozio di Londra per acquistare nuovi abiti…tanto i soldi con il lavoro che facevo e con la fama che mi ritrovavo non mi mancavano.
Ero ferma al semaforo con il finestrino abbassato: faceva davvero un gran caldo…
Mi si affiancò un auto che doveva andare nella direzione opposta; quando vidi chi c’era dentro sbiancai…
-Oh, ciao Paul!- Dissi impietrita e continuai –C-ciao Jane-
ma che sfiga!!! Che sfiga!!! Perché devo vedermeli anche quando esco a fare i cavoli miei? Da questo punto di vista il destino era crudele soprattutto perché me li faceva vedere sempre insieme…e meno male che lui voleva me e che avrebbe cercato di rompere con lei…le mie tesi, secondo le quali io per lui sono una delle tante, trovavano sempre più conferma…
Paul diventò altrettanto bianco…coda di paglia? Forse perché sapeva di essere bugiardo..
-Ehi, ciao Rebecca- mi disse guardandomi dal finestrino
-Ciao Rebecca!- una voce stridula mi aveva salutato…era la passeggera accanto a lui… Per fortuna questa situazione imbarazzante finì quasi subitò grazie al semaforo che diede via alla partenza, così feci un gran sorriso forzato ad entrambi, misi la prima e premetti l’accelleratore al massimo…bene, li avevo seminati…
Ma che sfiga però continuavo a dirmi durante il tragitto verso il negozio in cui ero diretta….
 
Quando fui fuori dal negozio ero felicissima dei miei acquisti!!! Un po’ mi aveva tirato su il morale…avevo comprato tanti vestiti, scarpe, foulard e perfino due borse…come se non mi bastasse tutta la roba che avevo già a casa…ma per queste cose sono proprio una maniaca e non ne potei fare a meno.
Era l’ora di pranzo e decisi di mangiare in qualche ristorante in centro, fino ad ora non ne avevo avuto ancora il tempo così ne approffittai… parcheggiai la macchina e cominciai a passeggiare in centro per cercare un localino abbastanza carino e appartato…non avevo proprio voglia di essere riconosciuta da nessuno…
 
-Accidenti!!! Ma puoi stare attento a dove diamine metti i piedi?...a momenti mi amazzavi- imprecai contro il ragazzo che correva e che mi era venuto sopra facendomi cadere rovinosamente a terra…
-Sono proprio uno sbadato, mi scusi signorina…- e mi diede la mano per rimettermi in piedi…
Finalmente lo vidi in viso, ma niente…non l’avevo mai visto in vita mia; lui mi guardava come se mi conoscesse e aveva un sorriso ebete in volto..
-Rebecca… sei tu? Il mondo è piccolo eh?-
-Ehm, si sono io…ti prego non urlare, non dire a nessuno che sono io…non ho voglia di essere accerchiata da un mare di persone perché vado di fretta, ti faccio tutti gli autografi che vuoi ma chiudi il becco-
Pensavo fosse uno dei tanti fan; aveva all’incirca 23 anni..era un bel tipo: Capelli castano scuro, occhi cioccolato, labbra carnose…la sua forma del viso era delicata e si intonava alla grazia del suo corpo. Se non avessi Paul per la testa potrei anche farci un pensierino.
Cominciò a ridere sguaiatamente alle mie parole…ma che ho detto ora?
-Ehi mi prendi in giro? Gli dissi un po’ seccata-…non ci stavo capendo niente…Si fece serio
-No sei tu che mi prendi in giro, Rebecca sono Alan diamine! Che hai perso la memoria?-
Nel giro di una frazione di secondo realizzai chi fosse; Alan…il mio ex fidanzato di “questa nuova vita” me ne avevano parlato le mie amiche Cristina e Katia appena mi ero risvegliata dopo “la botta in testa”….ci eravamo lasciati a causa della noia, la nostra storia era noiosa e piatta, anche se Katia aveva insistito che l’avevo lasciato perché ero cotta di Paul…Accidenti ecco perché non lo riconoscevo…non l’avevo mai visto ovvio! Avevo buon gusto anche se Alan non era paragonabile a Paul…bè Paul era un sogno ad occhi aperti
-Ah si! Alan…finalmente ecco chi sei! Scusa se non ti ho riconosciuto subito però giorni fa son caduta, ho battuto la testa e ho perso parte della mia memoria…per questo non mi ricordavo di te…però me ne avevano parlato le mie amiche, quindi ora ho collegato!- Mi guardava preoccupato..
-Accidenti Rebecca, mi dispiace! Adesso come stai? Proprio non ci voleva…-
-Tranquillo Alan, sto benone ora…non ti preoccupare, davvero- e gli feci l’occhiolino…
-Vabbè, che devi fare per pranzo? Se sei libera andiamo da qualche parte insieme? Così chiaccheriamo…sai mi manca parlare con te…-
E adesso che devo fare? Andare a pranzo con uno sconosciuto? ….Non ne avevo assolutamente voglia ma siccome me lo aveva chiesto su due piedi non ebbi il tempo di pensare ..
-Si va bene Alan, non ho da fare niente di particolare!-
Sempre la solita impulsiva…mi era uscito di bocca un si! Accidenti a me e alla mia disponibilità! Non ne avevo proprio voglia di andare con un estraneo a pranzo e per di più uno che è stato un mio ex di cui non  sapevo nemmeno l’esistenza…bene, ora però mi toccava…altrimenti sarei passata per pazza e non penso fosse il caso!!!
 
Optammo per un ristorantino in centro, molto carino ma restava appartato…sembrava fatto apposta per me non volendo dare nell’occhio…
-Buongiorno ragazzi, un tavolo per due?- ci chiese il cameriere
Non avevamo fatto in tempo a rispondere che sentii una mano nella spalla..mi girai di scatto, un po’ spaventata e curiosa
-Ei Rebecca, che piacere vederti! Ti ho riconosciuto anche con questo travestimento…non passi inosservata eh-
Era John…guardai intorno  a lui e notai subito Cynthia che mi salutava con la mano e, aihmè, c’erano anche Paul e Jane…
Mi soffermai per lunghi secondi su Paul, che come al solito mi lasciava a bocca aperta per la sua bellezza; quel completino elegante blu che indossava con una camicia bianca gli stava d’incanto. ero curiosa di come fosse la sua reazione così cercai di osservarlo…Mi guardava dalla testa ai piedi, sembrava basito….avevo qualcosa fuori posto? Aiuto non volevo farci figuracce…poi si soffermò nei miei occhi, sembrava che mi desiderasse talmente era fisso, sembrava che volesse dirmi qualcosa; avevo sentito la scossa che avevo provato il primo giorno che ci siamo visti…lo desideravo con tutta me stessa, era la metà mancante di me ,eravamo nel nostro mondo. Non spostò un secondo lo sguardo fin quando non notò che ero in compagnia…solo allora si fece scuro in volto..
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Osservavo Rebecca basito: era uno splendore; i suoi capelli biondi arricciati nelle punte cadevano leggeri nelle spalle, i suoi grandi occhioni blu mi fissavano, scesi con lo sguardo e scorsi le sue labbra carnose, quanto le avrei volute sfiorare!.…  aveva un vestitino blu mare che aderiva perfettamente al suo corpo e mi faceva immaginare troppo, le sue forme erano perfette…quella scollatura metteva in risalto il suo seno e quelle adorabili ballerine  facevano risaltare le sue gambe fini e slanciate…per non parlare dei fianchi; basta, stavo iniziando a sudare freddo, stavo divagando troppo…la desideravo con tutto me stesso e con tutta l’anima.
Non era solo un’attazione fisica, i nostri occhi parlavano chiaro; sentìì una scossa che mi fece venire i brividi alla schiena… tra noi c’è anche un’attrazione più profonda…era la metà mancante di me.
Solo dopo notai che era in buona compagnia! E chi è questo adesso? Lo dovevo immaginare…una come lei di certo non aveva problemi di trovarsi qualcuno che l’amasse…come ho potuto essere così presuntuoso da pensare che io piacessi a lei anche solo un minimo? Mi rattristai…adesso avevo il cuore in gola e il battito a mille…Non era mia, e forse non lo sarebbe stata mai…Come avrei fatto a vivere in queste condizioni?senza lei?
Tornai nel mondo reale solo quando mi sentì strattonare un braccio..
-Ehi Paul, tutto bene?- Era Jane…proprio quella che avrei dovuto lasciare fin dall’inizio…non era come Rebecca, lei era solo parole…la nostra era una storia piatta…non aveva molto senso, io nemmeno l’amavo, non so nemmeno perché ci stavo ancora insieme!...Ah si, forse perché sono stato un codardo, e ho perso la mia vita …mi è scivolata dalle mani come sabbia..
-Si Jane tutto apposto- fui di poche parole, lei mi guardava in modo strano…forse aveva capito che di lei non mi importava più niente?
-Bè Rebecca, perché tu e il tuo “amichetto” non vi unite a noi?Pranziamo tutti assieme dai…- disse John a Rebecca, poi Lennon si voltò e guardò me con uno sguardo malizioso, Cynthia era sua complice…sicuramente sapeva tutto!
…io alzai gli occhi al cielo, lui poteva immaginarsi la mia reazione…era il solito rompiscatole..ma lo faceva per il mio bene…voleva proprio dimostrarmi che aveva ragione! Mi diceva convinto che io amavo Rebecca, io ovviamente negavo e negavo…ma ormai la verità stava venendo a galla..
-Bè- Rebecca tentennava-Va bene John, si può fare…su entriamo allora, sei posti per favore!- mi guardò fugace e riprese a braccetto il suo compagno…mi aspettava quella che era la più grande tortura per me! Subirmi lei e il suo ragazzo davanti agli occhi…fino a che punto avrei retto?Povero me!

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Capitolo 9
*** Il mio sogno ***


Ecco qua, adesso dovevo subirmi anche a pranzo Paul e Jane, oggi non è prorpio giornata pensai tra me! Il cameriere ci fece accomodare in un tavolo abbastanza appartato dove nessuno di noi poteva essere in qualche modo "scovato" dai fan che avevamo alle calcagne,ci sedemmo tutti a tavola ed ecco che inizia il mio supplizio...

-Ma da quando in qua conosci i Beatles? c-cioè roba da pazzi Rebecca...lo sai che a me non piacciono e mi ci devi anche far mangiare insieme-mi disse Alan guardandomi in cagneso..
-Bè senti, anche io non sono al settimo cielo però dobbiamo pazientare, sarebbe stato brutto dirgli di no!- risposi....ovviamente non ero al settimo cielo a causa della coppia che avevo seduta davanti...ma non ero riuscita a dire di no a John, sembrava così entusiasta..

-Bene bene Rebecca, e questo bel giovanotto chi è?- Mi chiese John guardandomi con degli occhi sorridenti...
-Allora lui è Alan, Alan lui è John, lo conoscerai sicuramente...è un Beatles- gli dissi cercando di smorzare la tensione che c'era nell'aria
-Oh piacere Alan- disse John, cercando di fare il carino
-Piacere mio- rispose Alan abbastanza seccato, che diamine poteva evitarsi questa acidità...Ovviamente Lennon la notò e mi fece uno sguardo interrogtivo...
Presi il coraggio e gli presentai Paul...dovevo farlo, ero obbligata..
-Paul lui è Alan, Alan lui è un altro Beatles-
I due si scambiarono la mano, ma i loro sguardi non promettevano niente di buono
Alan poi si presentò alle ragazze, Cynthia e Jane e le acque si calmarono leggermente... ci fu un pò di silenzio finalmente..
Notai che Paul mi continuava a guardare, poi il suo sguardo cadeva su Alan, come incrociò il mio sguardo i suoi occhi cambiarono direzione e iniziarono ad osservare il vuoto...
A rompere il silenzio fu John...quando lo vidi aprire bocca speravo che non fosse una delle sue domande impertinenti...lui era così tanto diretto che con una domanda poteva far crollare tutta la serenità che si stava creando, e infatti ci avevo azzeccato..
-Bè Alan, tu devi essere il ragazzo di Rebb, giusto?-
Avevo otto occhi puntati su me...ahhh che imbarazzo...sicuramente diventai rossa come al solito ma prima che Alan rispondesse alla domanda riuscì a parlare io
-Ehm, no...veramente Alan non è il mio ragazzo, ma semplicemente un ex ...tutto qua-
Alan annuì...
E continuai a raccontare...
-L'ho incontrato per strada casualmente poco fa...tutta una coincidenza- Tutti mi guardavano con mille domande negli occhi...lo sguardo di Paul sembrava meno teso, ma era sempre allerta...
-Mmm siete sicuri? Peccato...sembravate una bella coppia!- Disse John maliziosamente guardando di sfuggita Paul...E paul lo fulminò con uno sguardo..
Alan rispose...
-Bè John, si...lei è una ragazza meravigliosa..non so nemmeno il perchè per cui l'ho lasciata scappare...!- disse Alan con un pò di amaro in bocca
-Bè Rebecca, questa è una dichiarazione aperta!- John mi continuava a guardare con i suoi occhi maliziosi...poi passò ad ispezionare Paul che stava diventando bianco...
-John- dissi con un tono di rimprovero quasi acido, mi stavano seccando quelle frecciatine..-grazie per il tuo grande spirito di osservazione e per il tuo fare da "cupido" però io e Alan sappiamo benissimo che siamo solo amici ora...non è vero?- e mi voltai verso Alan
-Bè sisi, Rebecca ha ragione- Disse Alan con un tono rassegnato, sembrava dispiaciuto
-Peccato, davvero un peccato! Ei ma non si sa mai nella vita...se un giorno vi sposerte voglio l'invito a casa eh!- Disse John mentre se la rideva...
Questa situazione mi seccava da un punto di vista perchè non avevo nessuna intenzione di frequentare "nuovamente" Alan visto che avevo altro per la testa, ma a dirla tutta un pò mi piaceva perchè vedevo Paul in difficoltà..lui poteva avere la ragazza e io no? Ehehe, cosi pensai di approffittare della situazione
Abbracciai Alan e gli diedi un bacino sulla guancia -Hai sentito Alan, se un giorno dovessimo sposarci John vuole essere invitato!-
-Ma certo bellezza, inviteremo anche John- Alan ricambiò il mio abbraccio e mi strinse a sè...
Non so se avevo esagertao, però in quel momento andava bene così...spero solo che Alan non si sia illuso...
-Io esco fuori a fumarmi una sigaretta- Disse Paul alzandosi dal tavolo, era teso e nervoso, non mi degnò di uno sguardo
-Tesoro vengo con te?- gli chiese la rossa che era vicino alui...
-No Jane, tanto faccio in un attimo-
-Vengo io allora! Una sigaretta ci sta!- esclamò Lennon e i due sparirono nella terrazza della sala dove eravamo accomodati...
-Rebb, mi accompagneresti alla toilet!? Mi chiese Cynthia guardandomi con gli occhi spalancati..forse doveva dirmi qualcosa..
-Jane- continuò Cynthia-Ti dispiace restare qua con Alan?
-No, tranquilla Cynthia andate pure!- la rossa mi guardava in modo strano e bieco...che noisa 
Io guardai Alan, non volevo metterlo in imabarazzo ma mi fece cenno con la testa di si..
-Si Cynthia, andiamo- ci alzammo entrambe dal tavolo e ci dirigemmo alla toilet

-Ti rendi conto della tensione che c'è a tavola?- Mi disse Cynthia...
-Bè si John con quelle sue battute fuori luog...- non mi fece finire la frase..
-Rebecca, non è John ..siete tu e Paul, non te ne rendi conto? Jane secondo me comincia a sospettare qualcosa ...è nervosa-
A lei non ci avevo proprio badato...avveo notato solo che era la solita antipatica...
-Ah...no Cynthia, allora: tra me  e Paul non c'è niente! Capito? Non vedo il perchè di queste tue supposizioni...- cercai di divagare ma ormai era inutile negare
-Senti Rebb, proprio ieri notte prima di addormentarci io e John ne abbiamo parlato...mi ha raccontato tutto..-
-C-cosa ti ha raccontato?- Ma a chi la volevo dare a bere? Ero consapevole che John sapeva tutto, ci aveva beccati a casa mia, e poi  ha sempre sospettato tutto e forse Paul gli aveva pure detto qualche altro particolare...
-Bè, per esempio che una notte ha dormito a casa tua!-
-Ehm, si...ma è stata una cosa così...era stato solo un malinteso! Lui è fidanzato e come vedi è anche oggi in compagnia di Jane quindi...-
-Ma non hai ancora capito che di Jane non gliene importa niente?-
-Se, e allora perchè se la porta dovunque e ci sta sempre insieme?-
-Diciamo che la vita di Paul in questo periodo è stata stravolta...sei arrivata tu e l'hai messo a tappeto, non capisci? è molto confuso, lui fino ad ora non ha mai "amato" e adesso che ha conosciuto te è scombussolato non sa come comportarsi, non si era mai sentito dipendente da qualcuno e con il carattere orgoglioso che si ritrova...-
-Bè, ma comunque adesso è fidanzato con Jane e...-
-Sei proprio testarda...come lui, continuate a non amettere che vi desiderate...o per lo meno se lo fate, lo fate soltanto dentro voi stessi credo e lo fate solo in parte..si vede come vi guardare, dai Rebb...lui vuole te e tu vuoi lui-
-Mai! Lui si è comportato male con me...abbiamo dormito insieme, e il giorno dopo diceva di volermi però non aveva ancora intenzione di lasciare Jane! Capisci Cynthia? Io così non è giusto...e non è giusto nemmeno nei confronti di Jane...-
-Guarda, secondo me la lascerà presto...se vedessi come la tratta! sembra solo un peso che si porta dietro...a momenti nemmeno la considera; però anche tu smettila di fare la dura e lasciati andare, avete bisogno l'uno dell'altra...poi siete così carini insieme- Cynthia aveva lo sguardo sognate
-Ho capito Cynthia..io così non so che dirti...non dipende solo da me, e io per ora non ho la minima intenzione di rivelargli che mi piace, perchè si, ormai lo sai..mi piace da morire!
-Ah, almeno l'hai ammesso...è già qualcosa!
-Certo che John è proprio come il prezzemolo eh?-
Cynthia cominciò a ridere- SI hai ragione, ma lo fa solo per il vostro bene, non trovi?- Aveva ragione non potevo mettere in dubbio quello che diceva...John voleva bene sia a me che a Paul..però non è detto che il "nostro  bene" corrispondeva con lo stare insieme, io con Paul e Paul con me
-Lui lo farà con le migliori intenzioni, ma non è legge che io e Paul staremo bene assieme"- 
-Ahahaha, Rebecca, sei proprio come Paul..una terstarda orgogliosa...la conferma che siete fatti l'uno per l'altra-
Ero fermamente convinta di quello che dicevo...Paul si mi piaceva, ma non mi era piaciuto il suo comportamento
-Bene- disse Cynthia-torniamo di là...che altrimenti gli altri ci danno per dispersi...

A tavola c'erano di nuovo anche John e Paul...come mi sedetti la tensione riprese a fare il suo lavoro..e durò per tutto il pranzo..
-Paul, ma che diamine hai oggi?- chiese Jane strattonando un braccio al suo ragazzo
-Jane...n-o-n  h-o n-i-e-n-t-e- - e scandì per bene le parole -
vabbè mi sembravi strano...-
-Jane lascialo in pace, sarà scocciato per gli affari suoi, no?- Disse John, come sapeva solo lui sapeva fare...era l' ironia pungente in persona quel quel ragazzo...
-Tu John, sempre in mezzo eh?- disse con acidità la rossa..
-Sei una rompipalle Jane, te ne rendi conto.?Mi chiedo come faccia Paul a sopportarti- disse John a Jane incazzandosi
-Bè, la smettete?- intervenne Cynthia per mettere la pace..i due si guardarono in cagnesco e ripresero a mangiare
 Nel fratempo io facevo di tutto per evitare lo sguardo di Paul...anzi, era proprio una cosa che mi ero imposta "Non Guardarlo Per Nessun Motivo"...la tentazione di osservarlo era grande, ma riuscì nel mio intento...quindi fino alla fine del pranzo non successe nient'altro di ecclatante...a parte qualche chiacchera qua e la che scambiavo con i commensali...Alan era sempre là, ma a volte mi dimenticavo anche della sua presenza...l'interese per lui era pari a zero...

Eravamo sull'uscio del ristorante quando ci congedammo..
-Bè ragazzi, vi ringrazio per la compagnia...è stato un piacere Rebecca e Alan- disse John baciandomi la mano, quando ci si metteva era davvero carino...
-Stare con voi invece un pò meno...-Disse John a Paul e a Jane dando una pacca nella spalla dell'amico, si scambiarono uno sguardo d'intesa e si salutarono...
-Anche per noi John, grazie a voi quindi, ciao Cynthia- dissi a John con un sorriso a 32 denti forzato..
-Ciao Paul, ciao Jane- dissi ai due
-Ciao Rebecca-MI rispose jane con il suo fare acido, Paul nemmeno rispose, bene!

Tutti ci dirgemmo in direzioni diverse, io e Alan ci dirigevamo verso la mia auto
-Bè Rebecca- e Alan mise il suo lungo braccio sulle mie spalle-mi aspettavo il nostro incontro diverso, ma pazienza-
-Va bene così- Dissi ad Alan..-è stato un piacere rivederti, davvero- e lui mi fece un gran sorriso..
-Davvero lo pensi?-
-Certo- e gli sorrisi-è bello avere un amico come te- cercado di metterla sul piano dell'amicizia anche se non lo conoscevo per niente...ma volevo evitare che lui pensasse ad un "ritorno di fiamma"
-C-certo, anche a me fa piacere averti come amica- mi disse e con queste parole gli sparì il gran sorriso...
Ecco, lo sapevo...si è illuso! Ma alla fine non ho fatto niente di ecclatante per far si che accedesse...
Durante il resto della caminata cì fu un silenzio tombale...

-Bè allora ci vediamo presto- dissi quando arrivammo alla mia macchina -ciao Alan!- e gli diedi un bacio sulla guancia
-Ciao Rebecca, a presto!- mi diede un bacio anche lui e mi aprì la portiera...che gentiluomo!

Ah finalmente a casa, finalmente relax! pensai tra me, chissà che ore si erano fatte! Caspita erano già le 5...certo che ci passa il tempo eh, continuai pensando...mi stavo addormentando quando fui svegliata di soprassalto da un rumore abbastanza forte..anzi forse erano molti rumori, non riuscivo a capire bene finchè non mi svegliai del tutto...Stavano bussando alla porta, e chi è adesso? Pensai disperandomi..
Aprì la porta, ed ecco ...sorpresa!!!
-Disturbo principessa?-
-No John entra, dissi sbadigliando-
-Dormivi per caso? Hai gli occhi asosnnati...-
-Si Lennon, come vedi trovi sempre i momenti meno opportuni- dissi sarcastica -accomodati-
Si sedette appiccicato a me -Certo che Paul è proprio uno stupido, se si fa scappare una come te lo prenderò in giro a vita- Disse ridendo-Ringrazia che sono sposato, altrimenti la corte che ti farei sarebbe spietata- e mi sorrise...
-John, rilassati, e dimmi cosa vuoi, è da un ora che non ci vediamo, ti mancavo di già?- gli dissi...stavo imparando a conoscerlo, John non era John se non faceva lo spiritoso...comunque mi sentìì lusingata da tutti quei complimenti
-Non fare la spiritosa...allora son venuto qua perchè stanotte abbiamo organizzato l'uscita in comitiva...quella che aveva proposto George durante il servizio fotografico- mi disse ...era su di giri
-Che? stanotte?- ero spiazzata non mel'aspettavo...
-Chi verrà?- gli dissi, sperando con tutto il mio cuore che Paul non ci fosse, non che lo volessi vedere, ma se l'avessi visto mi avrebbe fatto ancora piu male...non bastava stamattina?
-Paul ci sarà, se è questo che non-speravi- mi disse ridendo
-Lennon da quando in qua leggi nel pensiero?-
-Ho capito semplicemente come sei fatta bellezza- e mi fece l'occhiolino...-quindi ci siamo tutti, manca solo la tua conferma-
-Non Lo so Joh....-non mi fece finire la frase...
-Senti cara Rebecca, tu vieni in ogni caso...hai due opzioni: o con la tua volontà, oppure con la mia perchè ti ci porto a forza-
-Uff- sbuffai-Ve bene John, va bene...a che ora?-
-Passo io a prenderti alle 11p.m...non farmi aspettare di sotto eh!-
-Va bene- almeno avevo tutto il tempo di prepararmi-e dove andiamo di bello?-
-Andiamo in un disco-pub, va bene?-
-Ok, mi auguro solo che nessuno ci rompa le scatole a quell'ora-
-Tranquilla, divanetti riservati anche là...ho già prenotato io!- mi disse ridendo soddisfatto...
John si alzò dal divano e cominciò a gironzolare per il salotto..
-Waw, waw, waw!- esclamò!
-Che c'è adesso Lennon?-
-Vedo che sei un'appassionata dei Beatles- disse ridendo sotto i baffi e tenendo un vinile in mano..
-SI adesso metti giu quel disco perchè mi serve ancora-
-Per sentire la voce di Paul vero?- e rise
-Lennon, non fai ridere-
-Io non farò ridere, ma voi due siete davvero ridicoli!....bella mossa quella di stamattina comunque!-
-Quale mossa?-
-Quando hai abbracciato e dato un bacio sulla guancia ad Alan- e rise
-Bè, è un mio amico, che c'è di male?-
-Ma non hai notato la reazione di Paul...è dovuto uscire a prendere aria...povero amico mio- e rise ancora più di gusto
-A me sembrava solo che dovesse fumare una sigaretta, non vedo che c'è di male-
-Ai, ai Rebecca...anche tu dovresti avere il coraggio di guardare in faccia la realtà-
Mi diede un bacio sulla gunacia-Bambola adesso vado, mi raccomando alle 11 pronta-
-A dopo Lennon- e chiusi la porta.
 
Decisi di andare a dormire per essere più riposata sta notte, così tolsi i vestiti e mi lanciai tra le lenzuola...Non riusci a dormire subito così la mente cominciò a divagare; pensavo al pranzo di oggi, a tutte quelle stupide coicidenze che ogni volta mi ferivano come la prima volta...poi Paul e Jane, meno male che di lei non gli importava...ero ostinata a pensare che Paul volesse prendermi in giro nonostante Cynthia mise sul banco tutte le sue supposizioni su Paul, che a pensarci bene avevano un filo logico..ripensai anche a quando Paul aveva dormito a casa mia: la cosa più romantica della mia vita perchè Paul era tutto quello che avevo sempre desiderato...

Erano le 9 p.m quando mi svegliai...avevo ben due ore per mangiucchiare qualcosa e per prepararmi...Andai in cucina e mi accontentai un panino veloce, volevo avere più tempo per prepararmi...volevo strafare stanotte.
Uscita dalla doccia mi piombai subito in camera per cercare il vestito più bello che avevo... Ne trovai uno, sembrava fatto apposta per la serata...
Il vestito che cacciai fuori dall'armadio era nero, mi stava aderente e arrivava a metà coscie...aveva un girocollo con dei ricami dorati largo all'incirca 10 cm, era semplice ma indossato era divino...abbinai un paio di sandaletti aperti dorati con il cinturino nella caviglia e avevano delle perle nere abbastanza grandi nella fascia che cingeva il piede... andai in camera e optai per un ombretto nero-dorato, eyeliner nero, tanto mascara e un rossetto color carne... i miei lunghi capelli dorati li raccolsi in una lunga treccia laterale, mi cadeva nella spalla davanti e scendava sul seno, si notavano tutte le sfumature del biondo, mi piaceva un sacco! Misi un paio di orecchini tondi neri e un bracciale abbinato agli orecchini..
Sentii qualcuno bussare al portoncino: cavoli era John, mi mancava ancora la borsetta ed ero bella e pronta...
Andai ad aprire...
-Waaaaw, ma tu a Paul lo vuoi morto, vero?Sei uno schianto Rebecca cavoli...son senza parole!-
-Sempre il solito esagerato- dissi dirigendomi verso la mia camera...lui mi seguì
-Senti, io chiedo il divorzio da Cynthia...mi amerai vero?- mi disse sghignazando...
-John, piantala!-
-Eh, ma quanto siamo permalosi, stavo solo scherzando..- mi disse imbronciandosi..
-Dai John, adesso non fare la vittima- gli dissi mentre cercavo una borsetta e una giacca da abbinare...
-Cavoli, ma quanta roba hai?- John era a bocca aperta...io risposi con una risatina
-Ecco, secondo te questa può andare?- mi voltai verso John mostrandogli una pochette dorata con le rifiniture nere..
-Perfetta! però muoviti siamo già in ritardo...-
-un attimo devo cercare una giacca-
-Cristo! lo sapevo...dovevo immaginarlo che sei una di quelle sempre con la mezz'ora di ritardo- bofonchiò John sedendosi nel mio letto..
Trovai una giacchina nera, mi sarebbe servita più tadi, anche se eravamo a luglio la notte faceva freschetto..
-Ecco ,possiamo andare!- Urlai entusiasta
-Bene, questo è lo spirito giusto!- Rispose John imitando il mio tono, mi prese per il braccio e mi trascinò nella tromba delle scale..

Da bravo gentiluomo aprì la portiera della sua ferrari per farmi scendere, mi offrì il braccetto e ci incamminamo verso il locale..
-Rebecca corri, ci hanno visti!- disse John affannandosi
Per fortuna riuscimmo ad entrare da una porta sul retro e ci ritrovammo direttamente vicino ai nostri divanetti che stavano in una semi saletta isolata dal resto del locale dove si ammassava la calca...
-Oh, ma ciao carissimi!- Esclamò George vedendoci..
-Ciao George!- esclamai urlando..la musica era alta
Mi avvicinai a Pattie..-Ciao Patt!- e le diedi un bacio sulla guancia
-Ciao Rebecca, cavoli, sei devvero bella sta sera...che intenzioni hai?- e mi guardava dubbiosa...qualche idea se la stava facendo
-Ma che vai a dire Pattie!-
-Certo infatti hai messo il primo vestito che hai trovato nell'armadio vero?- Mi aveva scoperta, ci guardammo negli occhi e ridemmo come due pazze...Si mi ero fatta bella e ci avevo messo impegno..forse l'avevo fatto per Paul ma non ne ero sicura..
-Oh ciao Ringo!- esclamai quando lo vidi arrivare...Si avvicino a me e mi baciò la mano
-Ciao Rebecca, come andiamo?-
-Che galantuomo!- dissi scherzosamente-comunque bene Ringo, e tu?-
-Non mi lamento- e mi sorrise...
Arrivarono anche Violet e Zoe...c'eravamo tutti ma mancava ancora una persona...
-Se non viene l'amazzo a quel cretino!- Urlò John
-Arriverà, vedrai..- George non aveva fatto a tempo a dirlo che ...Oddio! Cosa avevano visto i miei occhi! A momenti svenivo...
Entrò con il suo passo aggrazziato ed elegante...indossava una maglia a collo alto color panna, abbinata ad una giacca elegante a quadri neri e avorio, poi un paio di pantaloni neri a sigaretta e gli stivaletti; sembrava un dio...
-Ciao ragazzi!- fece un saluto generale...quando parlava stavo bene, adoravo la sua voce graffiante e profonda! é inutile, era perfetto...in tutto e per tutto..
Ad un certo punto il suo sguardo cadde su di me, io lo stavo fissando...che figuarccia! Girai subito il viso e anche lui fece altrettando..ci sedemmo nei divanetti ed arrivò una cameriera:
- Ragazzi!Oddio...cioè ma voi, ma voi siet....- 
-Shhhhhhhhh- intimò John alla cameriera-non dire niente, non urlare i nostri nomi ti prego! dopo puoi fare una foto con noi se chiudi il becco-John le fece l'occhiolino e la cameriera acconsentì con un cenno della testa...tutti ridemmo di gusto!
-Bè che vi porto comunque?- continuò la cameriera che squadrava dalla testa ai piedi Paul...lo notavano prprio tutte eh...
-Allora, per me Pina Colada- disse John
-Anche per me-urlò George
-Per me invece un Rob Roy- disse Paul
-Per me una vodka liscia, grazie- disse Ringo
-E per voi ragazze?- chiese la cemeriera rivoglendosi a noi, nonostante gli fosse costato un sacco staccare lo sguardo da Paul
-Per me un Rob Roy- dissi io, rompendo la timidezza delle altre...mi piaceva lo stesso cocktail che ha preso Paul! accidenti
-Per me un Stinger- disse Pattie
-Noi per ora niente- disse Violet parlando anche per Zoe
La cameriera si congedò -Torno subito con le vostra ordinazione-
Intanto George e Pattie erano sempre più vicini, lui aveva poggiato il suo braccio intorno alle sue spalle e si guardavano sognanti negli occhi, che carini..
Violet e Zoe era come se non ci fossero, non ci avevo socializzato più di tanto alla fin dei conti quindi restavano Paul e John...
-Mi raccomando non ubriacarti Rebecca, non sembri la tipa ma non si sa mai- eccolo con una delle sue battuttacce, lo guardai in cagnesco..
-Anche te Paul, siamo in compagnia delle ragazze, contieniti ok?-
-Io mi controllo benissimo, sei tu quello che beve come un alcolizzato...mi auguro che loro-indicava noi-non ti vedano come ti vediamo noi di solito- rispose Paul prontamente
-Ahahah, Paul...lasciamo perdere...siamo amici anche per questo e gli fece l'occhiolino-
Arrivò la cameriera con i nostri coacktail e li sistemò nel tavolino davanti a noi...Ognuno prese il suo e iniziammo a bere..
Ci chiese se volevamo qualcos'altro e tutti ordinammo un altro coacktail, eccetto Zoe e Violet ovviamente...chi le capisce a quelle due..
Andò avanti così per un paio di giri, io mi ero scolata già cinque coacktail, forse era il caso di non bere altro perchè non ero propriamente in me ecco..ero brilla come gli altri...
-Dai ragazzi! Tutti in pista urlò John a squarcia gola- lui aveva bevuto più di me...era molto brillo, e lo stesso Paul...
Tutti si alzarono e iniziarono a scatenersi con un disco di Elvis in sottofondo...
-Rebecca, ti andrebbe di ballare con me?- mi chiese Paul con un sorrisone che toglieva il fiato..
Non ero in me, l'alcool aveva fatto il suo effetto, non ero padrona di me stessa così accettai al volo..
Mi prese la mano e mi tirò su dal divanetto e mi cinse la vita con le sue braccia, io invece poggiai le mie intorno al suo collo...adesso c'era un lento..
-Ehi voi due! Andateci piano...non voglio morire di diabete!-Ci urlò John che ormai era ubriaco...noi ridemmo perchè non capivamo molto bene che succedesse, però una cosa la capivo...ero tra le braccia del ragazzo che amavo, non potevo stare meglio
-Rebecca, sai oggi sei uno splendore..- mi sussurrò Paul in un orecchio..poi mi guardò negli occhi e mi sorrideva
Non poteva essere vero...era un sogno...la mia mente era inebriata dall'alcool ma avevo capito benissimo, capivo che stava succedendo..
-Anche tu Paul...sei un sogno- Mi lasciai andare, le parole uscirono dalla bocca veloci...mi guardò con gli occhi pieni di gioia e iniziò a baciarmi..
Ero in paradiso, le nostre labbra unite che non accennavano a staccarsi..il bacio era passato da romantico a passionale...io desideravo lui e lui desiderava me...mi stringeva sempre si piu a sè, i nostri corpi erano talmente appiccicati che non poteva passare un filo d'aria e nel fratempo continuavamo a baciarci...
dopo non so quanto ci staccammo, e dondolavamo al ritmo della musica, ci guardavamo negli occhi, ne io ne lui accennavamo ad abbassare lo sguardo 
-Vieni, andiamo a prendere un altro drink, vuoi qualcosa?- Mi chiese Paul accarezzandomi il viso...
-Si, certo ...andiamo!-
Tornammo dagli altri con il coacktail in mano, e vidi Pattie e George che si baciavano nei divanetti e quell'esaurito di John che ballava con Zoe, Ringo e Violet...
-Fate da bravi!- ci urlò RIngo facendoci l'occhiolino...
Bevemmo il nostro coacktail che mi stordì completamente...a momenti le mie gambe cedevano..ma non potei rinunciare alla proposta di Paul
-Dai andiamo a ballare- mi disse, mi tirò per un braccio e mi trascinò in pista...aii la testa...capivo solo che ero con Paul e che ero felicissima...ma del l'altro niente, ero ubriaca...
Anche se la musica era movimentata, noi ballavamo come se fosse un lento...
Ad un certo punto le mie gambe cedettero e mi avvinghiai letteralmente a Paul, rischiavo di cadere altrimenti
-Tesoro mio tutto bene?- mi disse Paul preoccupato
-Veramente no, ho capogiri e le gambe non mi reggono più-
-Missà che hai esagerato con l'alcool- Mi prese in braccio senza nessuna difficoltà e mi fece sedere in un divanetto..
-Se vuoi ce ne andiamo, non ti vedo molto bene tesoro, sei bianchissima-
-no tranquillo Paul, vai e divertiti io sto qui e vi guardo- Ridevo e non sapevo nemmeno il perchè
-Non se ne parla nemmeno, dai andiamo a casa mia-
-Non voglio disturbare-dissi con la massima serietà che potevo trovare in quel momento...l'idea mi stuzzicava
-Disturbo? non dirlo nemmeno per scherzo...è solo un onore averti da me- disse ridendo..anche lui non era molto dritto
Mi prese in braccio e rivolgendosi a John
-John, noi ce ne andiamo ...Rebecca non sta bene-
-paul, stai attento...anche tu non sei nelle migliori condizioni per guidare..-
-Ciao bambola- mi disse John-hai esagerato con l'alcool...le ragazze dovrebbero andarci piano- e rise
Paul mi mise la sua giacca e mi riprese in braccio stringendomi a sè...era davvero premuroso, che dolce; così ci dirigemmo verso la sua aston martin..
Mi appoggiò alla sua auto e aprì la portiera del passeggero, io non riuscivo a fare niente ero debole e a momenti cadevo...mi prese e mi fece sedere 
-Tesoro, venti minuti di viaggio e siamo arrivati- mi diede un bacio e io non riuscivo a staccarmi...
-Rebecca cosi mi consumi- feci una risata e lui mi accarezzo la guancia; si sedette in macchina e partimmo verso casa sua.
Ero ubriaca ma capivo benissimo la situazione, io e lui a casa sua....da soli.



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Capitolo 10
*** La cosa più bella ***




Mi sentì sollevare e aprì gli occhi, era Paul che mi prendeva in braccio e mi aiutava a scendere dalla sua auto nonostante anche lui fosse brillo; mi ero adormentata durante il tragitto, e anche se ero ancora ubriaca cercai di scusarmi con Paul...
-S-sscusami se mi sono addormentata ...non volevo, avrei preferito chiaccherare con te ma...- non mi fece finire la frase..però quello che dicevo lo pensavo sul serio, ero stata una sciocca...con lui erano oro anche i venti minuti del viaggio...
-Shhh, stai tranquilla...non c'è problema...so benissimo com'è  l'effetto delle sbronze- mi disse sorridendo e mi diede un bacio sul naso...
-Sei così carino...Paul-
-Tu di più principessa..- 
Mi mise in piedi vicina alla sua auto per vedere se riuscivo a camminare ma no, le mie gambe non erano ancora pronte per affrontare una camminata anche se breve, le sentivo debolissime e la testa mi girava..
-Dai ho capito, ti devo prendere in braccio- e si mise a ridere... prima che potessi rispondere mi vidi sollevarmi da terra e in meno di mezzo secondo ero stretta al suo petto e con un braccio mi teneva sotto le cosce...
Mi avvicinai al suo viso bellisimo, quelle labbra mi tentavano così le baciai a stampo, lui ricambiò ed entrammo da un grande cancello...era la sua casa, anzi una villa londinese...sembrava bellissima ma l'effetto dell'alcool mi impediva di valutare bene il tutto...
-Ecco qua, adesso pian piano vedrai che ti riprenderai- mi disse Paul appoggiandomi in un grande divano blu..
-Certo che mi riprenderò, se ci sei tu con me- risposi...era tutto così dolce tra noi, era tutto così romantico...era un sogno dove io ero la principessa e lui il principe che mi aveva salvato dalla mia vita senza senso, lui che aveva il potere di rendere le mie giornate degne di essere vissute;
speravo in tutto ciò da molto tempo e ora lo vivevo...mi rassegnai a me stessa, alla mia debolezza verso lui...forse l'alcool mi aveva dato una spinta, così finalmente mi ero lasciata andare  senza paura....
Poi però pensai: Jane, cavoli...questo pensiero mo tormentava  anche sotto l'effetto dell'alcool, ecco ..dovevo rovinarmi il momento di felicità pura... 
Così riusci a malapena a bofonchiare a Paul che era seduto vicino a me..-Ma J-j-jane?????- mi guardò con un sorriso a 32 denti...mi prendeva in giro ora?
-Rebecca, dovevo giusto parlarti di questo..prima che andassi al disco-pub da voi, ho trovato il coraggio di parlare a Jane, e....-
-E?- dissi, non sapevo che risposta aspettarmi..
-E l'ho lasciata, io voglio te, desidero te...lei era solo un diversivo, era un passatempo...inizialmente pensavo di tenerci, ma quando ho conosciuto te ho capito che vuol dire tenere davvero ad una persona- mi disse, e nel contempo mi si illuminarono gli occhi, quasi piansi dalla felicità...finalmente mi dimostrava qualcosa; mi misi seduta nel divano perchè volevo baciarlo ma..
-Aspetta un attimo, non ho finito- mi disse..
-Che c'è ora?-
-Volevo solo dirti che....che vedi, ti amo...ti amo dal primo momento che ti ho vista- mi sciolsi all'istante, andai in iperventilazione e i battiti del cuore a mille, rischiavo un attacco...erano le più belle parole che avevo mai sentito in vita mia...e a pronunciarle era stato il mio principe...quello che avevo sempre desiderato...
-Ti amo anch'io Paul....ti amo, ti amo, ti amo e ti amerò per sempre- lui mi sorrise...
-Per sempre my lady-  Si avvicinò a me e iniziò a giocare con le mie labbra..le accarezzava e le fissava, poi mi guardò negli occhi e la sua bocca sprofondò nella mia...il bacio era intenso, passionale, un bacio che non era solo un bacio...esprimeva desiderio, attrazione e amore...mi sdraiai nel divano e lui fece altrettanto sopra di me, il contatto dei nostri corpi mi faceva venire i brividi alla schiena talmente lo volevo....
-Sei sicura?- mi disse Paul con il suo sorriso mozzafiato
-Sicurissima, sarò brilla...ma sono consapevole di quello che sta succedendo, e te invece? - gli dissi sorridendo e con gli occhi dolci
-è dal primo momento che ti ho vista che aspettavo questo momento amore mio- mi prese tra le sue braccia e ci dirigemmo in un'altra stanza...varcata la soglia non ebbi il tempo di guardarmi intorno che mi ritrovai a pancia in su nel suo letto e lui che si sdraiava su di me..
Nel fratempo che cercavo di sbottonargli i pantaloni e continuavamo a baciarci, sempre più intensamente...
Ecco finalmente dopo una lunga battaglia con il cinto riuscì a sganciare i bottoni .. Si alzò e se li tolse completamente, anch'io per quel che potevo mi alzai e riuscì a reggermi...bene, la sbronza stava passando... così mi avvicinai a lui e gli tolsi la maglietta a girocollo che indossava...
-Adesso tocca a me- disse maliziosamente, così mi abbracciò e cominciò a maneggiare la cerniera del mio vestito...finita l'operazione me lo tolse, io mi tolsi i sandaletti e  restai in biancheria intima così come Paul...eravamo una di fronte all'altra, ci stavamo desiderando come mai avevamo desiderato qualcun'altro..
Si avvicinò a me e riniziò a baciarmi, questi baci stavano degenerando e diventavano adrenalina pura... mi buttò sul letto e lui si mise accanto a me...
-Ti amo- non ebbi il tempo di rispondere che mi tappò la bocca con uno di quei baci che mi stendevano..mi accarezzava con le sue mani lungo la schiena, poi scese più giù e cominciò a palparmi..
-Sei mia e di nessun altro- mi disse Paul tra i nostri sospiri che si facevano sempre più affannati..
Risalì con le mani e comciò ad accarezzarmi e ad esplorare tutto il mio corpo..mi faceva impazzire..
-mi fai andare fuori di testa, amore mio- disse mentre mi baciava il collo..
Anche le mie mani intanto lo toccavano, lo stringevano e lo desideravano...
-Ti amo anch'io- gli sussurrai all'orecchio...mi strinse ancora piu forte a lui e rotolamo nel letto per invertirci i ruoli...io sopra e lui sotto...
Iniziò a sganciarmi il reggiseno, nel frattempo io gli baciavo il collo e infilai le mie mani nei suoi capelli, quelli che avevo sempre voluto accarezzare..proseguì col togliermi le mutandine e io poi tolsi le sue....adesso eravamo completamente nudi, io lui e nessun altro... 
Entrammo a pieno ritmo nel vortice della passione, il suo piacere era il mio ed il mio era suo...fare l'amore con lui era una cosa talmente stupenda che stava diventando magica, finalmente ci eravamo trovati...
Andò avanti così per tutta la notte, persi nei nostri sentimenti e nella nostra attrazione...il mondo fuori non esisteva più. 
Solo alle prime luci dell'alba ci addormentammo; io con il viso che stava tra la sua clavicola e la sua guancia e lui che mi cingeva con le sue braccia.... Era stata la notte più bella della mia vita che avevo vissuto fino a quel momento.

Al mio risveglio mi trovai esattamente nella posizione in cui mi ero addormentata...dalla finestra non entrava un filo di luce, la giornata era cupa e piovosa..ma che m'importava? Io avevo il sole personale, che addirittura mi stava abbracciando...mi voltai per guardarlo..
-Buongiorno principessa- Mi disse Paul dolcemente e mi diede un bacio sulle labbra...
-Buongiorno a te, ti sei svegliato ora anche tu?- dissi avvinghiandomi ancora di più a lui
-No, sono sveglio da un pochino...ti osservavo mentre dormivi; sei stupenda- Diventai rossa sicuramente perchè sentivo il sangue confluire più velocemente nelle mia guance...adesso che la sbronza era passata del tutto la mia timidezza si faceva di nuovo viva...
Gli feci un gran sorriso e gli diedi un bacio, un bacio dolce ma allo stesso tempo passionale...Lui mi accarezzava i capelli e ci giocava mentre io gli davo baci sul collo, gli adorava...
Il tempo non esisteva più, passammo un buon quarto d'ora a coccolarci ma poi mi venne in mente una cosa
-ma che ore sono?- gli chiesi un pò stordita ancora dal piacere che provavo a stare a letto con lui; guardò l'orologio da polso che stava nel comodino
-Sono mezzogiorno, perchè? Devi andare?-
-Mezzogiorno? accidenti...il tempo con te vola,  resterei un'eternità qua a letto con te! Comunque no, visto che oggi è domenica non ho nessun impegno particolare tesoro, perchè me lo chiedi?-
-Volevo proporti di rimanere a pranzo da me, se ti va- 
Che domande che faceva, fosse per me sarei restata tutta la vita a casa sua solo per guardarlo
-Mmm non lo so- e feci la preziosa con un tono scherzoso
-Cosa devo fare per convincerti?- mi chiese e iniziò a pizzicarmi da tutte le parti...io avevo iniziato a fare altrettanto e ridevamo come pazzi
-Va bene, va bene, resto non torturarmi...però a una condizione!-
-E quale sarebbe questa condizione!-
-Cucino io, qualcosa di Italiano ovviamente-
-Va bene, mangerei di tutto purchè tu resti qua con me-
-Allora affare fatto- 
-Io vado a farmi una doccia, tu aspettami qui...poi se vuoi la puoi fare pure te!- mi disse Paul accarezzandomi il viso..
Lo guardai, forse avevo lo sguardo un pò sapesato perchè in quel momento pensavo che fare la  doccia con lui m sarebbe piaciuto, ma a quanto pare a lui non andava..
-Ahhh ma a chi voglio prendere in giro- mi disse mentre avevo quel pensiero che vagava per la testa-adesso vieni con me e la doccia la facciamo insieme- mi disse con uno sguardo malizioso...
Io non accennavo ad alzarmi ma ero al settimo cielo per quelle parole...
-Ti vuoi alzare da questo letto allora? andiamo dai- mi disse avviinandosi e spingendomi verso il bordo del materasso, così presi tuttte le mie forze e mi alzai..
-Bravissima- mi disse prendendomi per mano, ci stavamo dirigendo verso il bagno che era veramente grande, aveva una vasca da bagno rettangolare e un  box doccia ...
Nel fratempo che l'acqua riempiva la vasca noi passavamo il tempo  guardarci e a coccolarci, come se la notte prima non bastasse..infatti non bastava...non eravamo mai sazi abbastanza...avremmo passato  tutta l'eternità così....

Dopo esserci messi la biancheria intima uscimmo dal bagno e ci dirigemmo in camera sua..Paul e si infilò un piagiama con una vestaglia da notte sopra...awww era così affascinante!
-Ma tu non hai freddo così?- Anche se era luglio la temperatura quella notte si era abbassata di molto, in piu pioveva..
-A dire la verità si...però non ho altro- 
-Mmmm vieni con me- mi trascinò verso un anta che c'era nella sua stanza, la aprì ed ecco la sua cabina armadio...a quanto pare era un maniaco di abbigliamento come me perchè aveva una  montagna di roba
-Presumo che non mi stia niente Paul- dissi con un aria rammaricata...
-Bè forse hai ragione bellezza-
-Senti vado a casa e mi metto qualcosa, poi torno...va bene?-
-A piedi non ci vai...ti accompagno io ovviamente-
-ma quanto siamo apprensivi- gli dissi scherzosamente, e diventò rosso..quanto era carino
-Mi cambio nuovamente allora e andiamo, non posso uscire in pigiama-
-Ehm no, non è il caso ..anche se però faresti notizia Mccartney-
Rise ed entrò nuovamente nella sua cabina armadio...ne ucì fuori con un paio di pantaloni a qudretti sul marrone e una giacca scura...
-aspetta, devo andare in bagno a sistemarmi non posso uscire così...
-Va bene, nel frattempo mi metto il vestito che avevo ieri notte...-

-Eccomi, son pronto...-
-Andiamo tesoro- mi prese per mano e uscimmo fuori nel giardino per poi dirigerci nel garage...quella casa era una regia quasi quasi...adesso mettevo tutto a fuoco...mettevo a fuoco anche il fatto che io ero con lui, che mi teneva la mano e che finalmente ci eravamo trovati, e sentivo che mai ci saremo lasciati.

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Capitolo 11
*** Sono un perdente ***


-Vieni Paul- gli presi la mano e mi diressi con lui nella mia camera per andare a cercare qualcosa da vestire; Lui con lo sguardo ispezionava tutto intanto
-Il tuo appartamento è davvero molto carino, hai buon gusto-
-Grazie- e gli feci un sorriso; eravamo arrivati in camera e mi avvicinai all'armadio
-Vediamo un pò che posso mettere- Bofonchiai
-Waw, ma quanta roba hai? Penso che batti perfino me-
-Ahhh, quanta poca fantasia che avete- dissi sorridendo perchè ricordavo la notte che John era venuto a prendermi e aveva pensato le sue stesse cose
-Che avete? A chi altro ti riferisci dolcezza?- 
-John, ha detto la stessa tua medesima cosa!-
-John? e cosa ci faceva John in camera tua, scusa?- Il tono di Paul si fece spinoso e acido
-Ah non dirmi che sei geloso adesso? Comunque è stato qua perchè quando ieri notte siamo andati al disco pub lui è passato a prendermi a casa, ecco-
-Ah- non disse altro; intanto estrassi un paio di pantaloni in cotone a sigaretta e una camicia a maniche lunghe a quadretti azzurra
-Tesoro, ci sei?- dissi a Paul non sentendolo più
-Si si son qua- disse freddamente; Bè forse si era irrittato perchè John era stato in camera mia, così mi girai verso di lui che era seduto sul letto e  con fare ammiccante e mi poggiai sulle sue gambe
-Amore, tu sei l'unico...con John non c'è mai stato niente e mai ci sarà nulla, siamo solo doventati amici e visto che ancora il mio principe non si era fatto avanti è venuto lui a prendermi- e gli diedi un bacio malizioso
-Hai ragione, scusa sono stato paranoico..- Non gli feci finire la frase
-Ricordati, solo tu e per sempre ti amo- e gli diedi un altro bacio immenso che lui ricambiò con tutte le sue energie
-Anch'io ti amo, sarò tuo per sempre- e ricominciò a baciarmi
Mi alzai e feci per prendere la mia roba che avevo poggiato in una sedia ma mi sentì tirare indietro e all'improvviso mi ritrovai sdraiata sul letto tra le braccia di Paul
-Dai, devo cambiarmi così poi possiamo tornare a casa tua- Dissi fingendomi seria e arrabbiata
Mi diede un bacio e mi stese, sapeva esattamente i miei punti deboli...il mio punto più debole era proprio lui.



Dopo un'altra mezz'ora di coccole nel mio letto riuscì a divincolarmi a malincuore dalle braccia di Paul..
-Ti dispiace se mi cambio davanti a te?-
-Mi dispiace? Il problema è che non so come potrei reagire- mi fece l'occhiolino..
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Rebecca era un angelo, non avevo mai visto niente di più bello in vita mia; a parte il fatto che era bellissima, mi faceva star bene e mi rendeva felice solo sapere che esisteva realmente, non era un sogno come poteva sembrare ; quando ero con lei il mondo lo vedevo da un'altra prospettiva; nessuna persona mi aveva mai fatto quest'effetto e finalmente capivo cos'era l'amore...l'avevo sempre sbeffeggiato ma ora che l'avevo provato sapevo che cosa più stupenda non c'era; ero un altro ragazzo, sicuramente migliore di prima! E se prima avevo solo una ragione per vivere, ovvero la mia band, ora ne avevo ben due e non potevo fare a meno nè dell'una e nè dell'altra, non riuscivo ad immaginare un futuro senza di lei!
Si stava togliendo il vestito e nel frattempo io, come un imbecille la guardavo a bocca aperta come la prima volta che l'avevo vista, e più la guardavo più era perfetta...non riuscivo a staccarle lo sguardo di dosso..
-Ehi Mccartney, hai ancora molto da guardare?- Mi disse sbeffeggiando mentre si bottonava la camicetta
-Ehm, non è colpa mia se la mia ragazza è una meraviglia- mi erano uscite di bocca quelle parole tanto velocemente che mi sembravano scontate, ma ci pensai....l'avevo chiamata "la mia ragazza"; era uscito spontaneamente, come se lei fosse mia da sempre...la sensazione era quella ed era bellissima, mi emozionai per quello che avevo appena detto; Mi guardò con i suoi occhioni blu, erano sorpresi...
-E da quando in qua sono la tua ragazza?- mi chiese avvicinandosi a me e guardandomi intensamente; a momenti svenivo...ogni volta che si avvicinava così tanto a me il cuore batteva all'impazzata
-Da ieri notte, mettiamola così...sei d'accordo?- aspettai una risposta ma non esitò a buttarsi letteralmente sopra di me; incominciò a baciarmi, come solo lei sapeva fare...esprimeva tutto: amore, passione, attrazione, sensualità e dolcezza...Questo mix mi faceva andare su di giri e non mi faceva capire più niente; i baci si facevano sempre più intensi e lei si avvinghiò sopra di me...le sensazioni che stavo provando mi facevano andare fuori di testa così non vedendoci più presi l'iniziativa e cominciai a sbottonargli il reggiseno. Ieri notte era stata la notte più bella della mia vita ma lei non mi bastava vai ...così ricominciammo a fare l'amore. Io ero in paradiso.

Uscì dalla mia auto e andai ad aprire la portiera del passeggero da vero gentiluomo...con una così non potevo non esserlo!
-Eccoci arrivati my lady!- le presi la mano e l'aiutai a scendere...
Cominciai a frugare nelle mie tasche per cercare le chiavi di casa quando ad un certo punto sbucò fuori Martha...
-Speriamo non ne faccia una delle sue- bofonchiai tra me e me
Nel contempo mi girai verso Rebecca che se l'aveva data a gambe e si chiuse nella mia macchina...Mi avvicinai a lei
-Rebb, non ti fa niente è solo Martha-
-si ma io ho paura dei cani-
-dai vieni fuori, ti fidi di me?-
Timidamente Rebecca uscì dall'auto e osservava attentamente Martha che si stava nascondendo dietro le mie gambe
-Siete due timidone, non vedi?- dissi a Rebecca sorridendogli; lei si rasserenò
-Va bene, sembra tranquilla- e poi continuò -Ehi ciao Martha-avvicinandosi e accarezzandola
Anche Martha aveva superato la timidezza e leccò la mano di Rebecca che per un secondo fece una faccia disgustata ma poi riniziò a sorridere
-Bene, adesso che avete fatto amicizia possiamo entrare dentro?-
-Ehiiiiii ragazzi!!! Finalmente! Sono passato anche prima ma non c'era nessuno...mi fate entrare?-
-Ehi ciao John- urlai a squarciagola
-Ecco John, è come il prezzemolo...sempre in mezzo- mi disse Rebecca ridendosela
-Ahahaha, quanto hai ragione amore mio- le risposi dandole un pizziccotto nella guancia
-Ehi voi due, potete lasciare le smancerie a dopo? Qualcuno venga ad aprire!!!-
-Quanto sei pesante John- urlai...e iniziai a ridere con Rebecca
Andai verso il cancello e lo aprì...
-Oh finalmente- bofonchiò John
-Sono venuto per dirti che stasera andiamo in studio anche se è domenica, abbiamo tanto da fare e poco tempo- continuò John
Ero contento che ci fossero le prove e che dovessimo registrare ma allo stesso tempo volevo stare con Rebecca...
-Va bene John-
-Vieni verso le 7 allora- mi disse, e continuò-se vuoi puoi invitare anche la signorina qua presente- non ci pensai due volte...
-Rebecca, mi concederesti l'onore di venire con me in studio sta sera?-
I suoi occhi si illuminarono e mi abbracciò-certo amore, certo-
-quando siete mielosi- disse John sbeffeggiandoci
-Dai andiamo, John ti va di entrare?- Figuriamoci se non gli andava
-Che domande Mccartney-
Aprì la porta ed entrammo
-Rebecca dovrai prepare il pranzo per tre-
-non c'è problema- mi rispose sorridendo con i suoi bellissimi occhi

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Dopo il pranzo, che i due avevano gradito parecchio eravamo seduti nel salotto di Paul intenti a chiaccherare tutti e tre..
-Gli hai già fatto vedere i tuoi gioielli?- Disse John rivolgendosi a Paul
-No, veramente no-
-Ci credo, non avete avuto ancora tempo ...eravate troppo impegnati a....- disse John sghignazzando
Paul gli tappò immediatamente la bocca
-John, potresti evitare? Sei sempre il solito- e lo fulminò con lo sguardo. John era così, spontaneo...diceva quello che pensava e se c'era da fare una battuta la faceva...
-Bè perchè non glieli fai vedere?- disse John facendo finta di non aver mai pronunciato quelle parole che aveva appena detto
-Dai, andiamo di sotto allora- mi prese la mano e mi guidò verso una tromba di scale che scendeva in un piano sotterraneo, avevamo John dietro di noi
Eravamo giunti in uno grandissimo scantinato dove c'erano una moltitudine di strumenti musicali....vidi i suoi bassi, delle chittarre, un pianoforte e una batteria
-W-a-w- Furono le uniche parole che mi uscirono di bocca....quel posto era bellissimo, i loro strumenti erano bellissimi.
Paul prese un basso e iniziò a suonare qualcosa, John prese una chittarra acustica e si unì a loro...
Per la prima volta stavo vedendo Mccartney e Lennon suonare dal vivo....era una cosa stupenda, quando suonavano erano speciali; si vedeva nei loro occhi e nella loro espressione, erano in un altro mondo che per loro era come l'olimpo; io li osservavo estasiata a bocca aperta...erano uno spettacolo meraviglioso. Mi concentrai su cosa stavano suonando e cantando, perchè avevano iniziato a cantare.

I'm a loser
I'm a loser
And I'm not what I appear to be

Of all the love I have won or have lost
There is one love I should never have crossed
She was a girl in a million, my friend
I should have known she would win in the end

I'm a loser
And I lost someone who's near to me
I'm a loser
And I'm not what I appear to be

Although I laugh and I act like a clown
Beneath this mask I am wearing a frown
My tears are falling like rain from the sky
Is it for her or myself that I cry

I'm a loser
And I lost someone who's near to me
I'm a loser
And I'm not what I appear to be

What have I done to deserve such a fate
I realize I have left it too late
And so it's true, pride comes before a fall
I'm telling you so that you won't lose all

I'm a loser
And I lost someone who's near to me
I'm a loser
And I'm not what I appear to be


Stavano quindi cominciando a comporre canzoni per "Beatles For Sale" ed io avevo l'onore di assistere in diretta a questo pezzo di storia spettacolare.

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Capitolo 12
*** In un attimo ***


Eravamo arrivati agli studi; fuori c'era una marea di gente ..a malapena riuscimmo a varcare il cancello in macchina che qualcuno aveva chiuso dietro di noi! Ero in auto con Paul e John: John era con noi perchè alla fine aveva passato tutto il pomeriggio con noi a casa di Paul.
Entrammo nell'edificio dove vi erano vari corridoi; Paul mi condusse tenendomi per mano in una stanza enorme dove c'erano già Ringo e George che provavano gli strumenti
-Ehilà ragazzi! Ahhh abbiamo una nuova componente del gruppo a quanto pare!- disse Ringo osservandomi e sorridendo
-Paul non poteva staccarsi da lei...un pò come il suo ossigeno, hai presente Ringo?- disse John recitando un tono melodrammatico 
-Che scemo che sei John, quando è che ti deciderai a crescere?- gli disse Paul seccato, voleva fare il duro
Ringo fece una risata per la battuta di John e per l'espressione seccata di Paul
-Ciao Rebecca! Su, su ragazzi...non è tempo di scherzare...a lavoro!- George aveva l'aria tutta indaffarata, era molto premuroso verso il  suo lavoro..e aveva ragione! le cose da fare erano tante
Paul si girò vero di me e mi baciò, i suoi baci mi facevano sempre mancare l'aria; non era mai niente scontato con lui...tutte le cose erano sempre come la prima volta
-Tesoro io adesso provo con gli altri a combinare qualcosa, tu puoi sederti là- e mi indicò una poltroncina di fronte allo spazio dove loro avrebbero lavorato
-Sarà un'emozione vedervi in azione- dissi a Paul...e intanto ne approffitai per dargli un altro bacio
-Senti ragazzina, se Paul non riesce a cantare e a suonare ce la prenderemo con te...per favore cerca di non farlo vagare troppo fra le nuvole- disse John strillando
Ci fu una risata collettiva e io mi diressi verso la poltrona per sedermi.
Io avevo l'attenzione sopratutto su Paul; teneva tra le mani il suo basso, le dita si muovevano sapientemente su quelle corde e quelle sue bellissime mani davano l'idea della morbidezza vellutata come le rose...il mio suardo continuò a salire verso l'alto e rimasi inantata da quel busto e da quelle braccia così perfette; ma la cosa che più mi colpì furono le sue dolci labbra che muoveva con grinta ed energia per far uscir fuori la sua bellissima voce che avrebbe incantato chiunque; i suoi bellissimi occhi verdi erano ben aperti e illuminati...riflettevano la sua grande passione per la musica e l'amore con cui si dedicava ad essa...poi arrivai ai suoi capelli che tanto adoravo, erano semplicemente bellissimi e incorniciavano il suo viso di lineamenti delicati alla perfezione...Con aria maliziosa scesi con gli occhi e feci per osservare le sue gambe, erano perfette..slanciate ed attraenti...per non parlare del suo di dietro che ad ogni occasione che avevo la rendevo utile per rifarmi gli occhi!
Mi rassegnai, perchè da quanto l'avevo guardato l'avevo consumato, e diedi uno sguardo d'insieme: erano favolosi, così uniti, cosi complici e così in sintonia nel suonare quegli strumenti... 
Le voci si fondevano alla perfezione: Quella di Paul e quella di John assieme erano mistiche, ma anche quella di George non era da meno.
Ma quella di Paul, bè quella di Paul mi faceva andare in estasi: graffiante, vellutata e delicata...mi faceva sognare!
Andò avanti così fino all'ora in cui era arrivata l'ora di andarsene...
-Be ragazzi, basta così per oggi...siamo stanchi ormai!- disse John togliendosi le cuffie
Tutti riposero gli strumenti al loro posto e diedero una sistemata generale a tutti quegli aggeggi che io non sapevo manco che fossero
-Ti siamo piaciuti Rebb? Non abbiamo fatto granchè...abbiamo solo provato qualche canzone e ideata qualcuna nuova..- disse Paul avvicinandosi a me e cingendomi con le braccia il mio bacino con quel suo solito sorriso mozzafiato quando mi parlava
-S-siete stati fantastici- ma è possibile che ogni volta Paul mi fa quest'effetto? 
Finalmente potei baciare quelle labbra che avevo fissato per tutto quel tempo desiderandole...
-Bè John, Ringo, George noi andiamo- disse Paul guardando gli amici
-Ciao ragazzi!- urlai a squarcia gola mentre ci stavamo dirigendo verso la porta

-Eccoci arrivati!- Eravamo arrivati davanti a casa mia, e io distratta com'ero in quel momento pensando a tutt'altro nemmeno me ne era resa conto
-Eccoci, bè grazie per la bellissima giornata tesoro...son stata benissimo con te e con tutti gli altri-
-Son contento amore mio, dovremo riorganizzare qualcosa cosi- mi fece l'occhiolino e si avvicinò al mio viso...cominciò a baciarmi e io ricambiai subito, quel bacio intendo mi sconvolse come ogni volta e  avrei voluto che durasse per l'eternità..
-Ciao tesoro- 
-Aspetta un attimo- e adesso che vorrà? scese dall'auto e andò dalla parte del passeggero per aprirmi la portiera..
-Prego madame, disse aprendo la portiera
-Ma perchè sei così dannatamente carino?- rise e mi diede un bacio a stampo, poi sparì dietro l'auto e lo vidi seduto al posto di guida, tolse il freno a mano e partì

Stavo preparando qualcosa da mangiare quandò squillò il telefono che stava in salotto...bè non erano diffusi cosi tanto i telefoni come erano nei miei anni però il telefono fisso c'era
-Pronto?-
-Oh Rebb, è tutta la sera che ti chiamo! dove diavolo ti eri cacciata?-
-Bè Pattie, ero con Paul tutto il giorno, e di sera ero agli studi di registrazione...-
-Waaaaw, allora ieri notte l'avete finita male tu e Paul...ahahahaha! Senti voglio i dettagli!-
-Certo Patt, appena ci ved...-non mi fece terminare
-Senti usciamo un pò stanotte? magari non facciamo tardissimo perchè domani dobbiamo andare a lavoro-
-Mmm va bene, perchè no!-
-Ti aspetto a casa Rebb, verso le 10!-
-ok Patt a dopo-
Tornai in cucina e ripresi a preparare la cena...mi persi nei pensieri; era da molto che non succedeva...Adesso che stavo con Paul, che ero la sua ragazza, sarebbe stato giusto raccontargi tutta la verità su di me? chi sono realmente e sopratutto il mio "anno di provenienza" probabilmente mi prenderebbe per pazza però io odio le bugie, odio nascondere delle realtà che non devono essere occultate...è il mio passato, fa parte di me quindi avrebbe tutto il diritto di saperlo...Da una parte era tutto così bello, perchè avevo quello che ho sempre sognato, dall'latro era tutto così brutto perchè dovevo nascondere troppe cose che nemmeno io riuscivo a spiegarmi. 
Mangiai di fretta perchè erano già le 9 e iniziai a prepararmi. Capelli e make up semplice, un paio di pantaloni di cotone, una camicia ed una giacca perchè la temperatura non era molto alta ed eccomi pronta!

Stavo guidando verso casa di Pattie quando qualcosa attirò la mia attenzione; una macchina che avevo già visto, grigia, era ferma in un parcheggio ...La stavo osservando attentamente, per fortuna il semaforo era rosso e potevo soffermarmi sui particolari...
Bè era chi pensavo che fosse, notai subito Paul che splendeva come sempre, ma quello che vidi nel sedile del passeggero non fu di mio gradimento, per niente. Avevo visto una ragazza, in atteggiamenti molto intimi con Paul, lei gli andava sopra in tutti i modi che poteva  e quando il semaforo verde scattò i due si baciarono...
Non realizzai subito che avevo visto, in un attimo tutto cambiò, qualcuno suonò il clacson dietro di me perchè ero incantata e non partivo...a quel suono Paul si girò e mi vide..i nostri sguardi si incrociarono.

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Capitolo 13
*** Addio felicità ***


In quel momento avrei voluto morire. Anche se ero la sua ragazza da appena un giorno mi sembrava di conoscerlo da sempre; sembrava sincero, carino, e leale..Mi sbagliavo, che sciocca a pensare che Paul Mccartney potesse volere proprio me, lui che problemi di donne non ne aveva mai avuto e mai ne avrà.
Quando ancora vivevo negli anni 2000 sapevo che da ragazzo era stato un farfallone...ma sognatrice come sono ci avevo creduto davvero nel nostro amore; Maledetto il giorno che lo incontrai!!! maledetto!!!
In quel momento guidavo, e la mia testa non c'era proprio...vagavano troppo pensieri al suo interno; mi rivedevo lei e lui che si baciavano, ma la cosa che più mi impressionava furono gli occhi sbarratti di Paul quando incrociò il mio sguardo poco prima che ripartissi al semaforo. Non si aspettava proprio di trovarmi là, come se il caso mi avesse voluto aprire gli occhi, come se il caso avesse voluto negarmi la felicità...perche si sà, una vita senza amore non è vita. Il mio amore era sempre stato Paul, e nessun'altro lo sostituirà nella mia testa...ero destinata a una vita infelice e solitaria....
Mi ritrovai in un parcheggio, non sapevo nemmeno dov'ero così spensi il motore e mi lasciai trasportare dai pensieri con il rumore della pioggia che cadeva forte sulla mia porsche.
Perchè sono finita qua?Perchè? quanto vorrei tornare alla mia inutile vita superficiale che avevo nemmeno una settimana fa; almeno li ero al sicuro dai Beatles e dalle bastardate di Paul; peccato per Cynthia e per Pattie...ormai eravamo diventate amiche, stavo benissimo con loro... per non parlare del mio lavoro della modella; era tutto perfetto, ma quel pezzo mancante del puzzle faceva sfigurare tutto il quadro...quindi tanto vale! Ma ora non posso farci niente sono in questi anni e non so il motivo, tornare al mio tempo era quasi impossibile non sapendo la causa di questa "venuta" a dei tempi remoti.
Non l'avevo raccontato a nessuno, anche se parlarne con qualcuno mi avrebbe fatto piacere e togliermi un peso, cavoli sono piena di problemi!!!
E cavoli Pattie, sarà in pensiero per me...meglio che vada subito da lei...
Psicologicamente ero uno straccio, i miei occhi versavano più acqua della pioggia che cadeva fuori, asciugai le lacrime e misi in moto.

-Oh rebecca! ma che diamine mi combini? è un ora che ti aspetto-
Non risposi, non riuscivo a parlare e non volevo parle perchè altrimenti avrebbe sentito la mia voce rotta dal pianto e...
-Bè hai perso le parole?- mi disse mentre si avvicinava a me...
-Stai piangendo? ohhh tesoro vieni subito dentro ...che succede?- Pattie mi strinse in un forte abbraccio e mi condusse in camera sua
-Rebecca, parla...devi dire qualcosa...mi piange il cuore vederti cos', io voglio aiutarti ma se non mi dici che succede non so cosa fare- mi guardava preoccupata e mi stringeva le mani...
-H-h-ho vist-t-to  P- non riuscì nemmeno a pronunciare il suo nome, Pattie accarezzava dolcemente i miei lunghi capelli biondi e con estrema dolcezza cercava di capirci qualcosa
-Su dimmi cos'hai visto...Reb-
-PAUL-dissi tutto d'un fiato e strillando-che si b-baciav-va con un'altr-a...-
-Cosa scusa? Maledetto che non è altro- e mi abbracciò ancora più forte
Dopo dieci minuti di silenzio Pattie sciolse la presa dalla mia mano e mi guardò negli occhi..
-Senti rebb, io non so niente nemmeno dell'altra notte visto che mi avresti dovuto raccontare oggi, ed ora mi dici che l'hai visto con un'altra...ma che razza di essere-
Decisi di raccontare tutto a Pattie, a partire dalla notte che avevo passato a casa sua fino al momento in cui l'avevo visto con l'altra ragazza...
-Mi dispiace tesoro, tu non meritavi tutto questo; e lui sicuramente non si merita una ragazza splendida come te...-
-Non lo so Pattie, forse sono io che non sono abbastanza per un tipo come Paul- avevo l'autostima sotto ai piedi, incredibile il potere che quel ragazzo poteva esercitare su di me
-Senti Rebecca, per favore, io queste stupidaggini non le voglio nemmeno sentire per scherzo! Cosa vuol dire non sono abbastanza? Ma ti sei vista? Sei bella, intelligente, dolce, carina...che altro si potrebbe chiedere?-
-Grazie Patti, sei troppo gentile e carina con me....ti voglio bene-
-Anch'io sciocchina- e mi abbracciò forte
Parlando con Pattie mi era venuta un'idea in mente, che mi avrebbe aiutato molto
-Domani vado a cambiare i biglietti Patt!-
-Che biglietti? Rebacca non dirmi che...-
-Anche a me dispiace, ma me ne torno in Italia...ho bisogno di staccare da questo posto-
-Posso capire Rebecca, ma il lavoro? come fai? Lo sai benissimo anche tu che sei una delle modelle più rinomate qua in Ighilterra...-
-ma va, ci siete sempre voi come modelle..fate anche per me!- e le strizzai l'occhiolino fingendomi più calma anche se non lo ero
-Ovviamente tornerai, vero?-
-Vedremo, tu e Cynthia però verrete a trovarmi in Italia vero?- gli chiesi con gli occhi speranzoni, sapevo che mi sarebbero mancate
-Certo che verremmo, poi ho sempre desiderato vedere l'Italia-
Ci guardammo negli occhi e ci scambiammo un debole sorriso...
-Be ma domani come fai? Cioè abbiamo ancora da lavorare sul servizio con i Beatles-
-Non ci vengo nemmeno morta!-cavoli...non ci avevo pensato! ma ero convinta di quello che avevo risposto a Pattie...non l'avrei voluto vedere nemmeno per un secondo quel farabutto di Mccartney...
-Ma come fai? Si arrabbierà Epstein, e anche Patel!-
-Al diavolo a loro Pattie, io Mccarteny non me lo voglio vedere...mi congedo dal lavoro per un periodo-
-Se è questo che ti farà stare bene Rebecca...è la cosa giusta da fare, io ti appoggio!-
-Grazie, grazie Pattie, davvero, sei un'amica-
-Resti da me a dormire? è tardi e fuori c'è una tempesta...non ti faccio guidare in queste condizioni-
-grazie Pattie ma non vorrei essere di disturbo-
-Macchè disturbo, vedi quant'è grande?- indicando il letto sotto di noi-ci staremo benissimo


-Rebecca, sveglia!!! Io mi preparo per andare a lavoro...fra mezz'ora passa a prendermi George-
La voce delicata di Pattie mi svegliò e in un attimo realizzai perchè non ero a casa mia e perchè avevo Pattie a poche decine di centmentri da me
-Oh Pattie, buongiorno- mi alzai velocemente dal letto
-Buongiorno Rebecca- e mi fece un sorriso-come stai oggi?-
-B-bene- le lacrime riniziavano a rigarmi la faccia perchè i pensieri di Paul e della sconosciuta erano riaffiorati nella mia mente..
-Dai, non serve piangere...vai in bagno a lavarti il viso...è un ordine!-mi disse con tono secco Pattie ed io ubbidì..
Andai in cucina dove Pattie aveva allestito il tavolo per la colazione,e mi trovai una tazza di latte e biscotti sotto il naso
-Bè Rebbecca, so che voi Italiani con la colazione ci andate piano-
-Grazie Pattie, che carina-
Mi sedetti a mangiare e nel fratempo Pattie si preparava...
Dopo dieci minuti arrivò in cucina e mangiò qualcosa anche lei, così io andai in bagno e nemmeno 10 minuti stavamo uscendo ca casa sua
Era arrivato George a prenderla...anzi non c'era solo George...Maledetto!!!!!
Paul scese dall'auto di George e cominciò a correrermi dietro mentre cercavo di raggiungere il piu in fretta la macchina...Non volevo assolutamente parlare con lui
-Rebecca, ti prego, fermati...ho bisogno di parlarti...Posso spiegarti!!!- 
Arrivai alla macchina e feci per aprire la portiera ma le sue mani mi bloccarono
-Senti- cercai di tirare fuori tutta la stabilità e tutta la fermezza che avevo anche se dentro ero a pezzi-lasciami in pace, ieri ho visto benissimo, ti sei già spiegato abbastanza-
-Ma non è come pensi!!! Io ti amo-
-Si, ami me e baci un altra....mi prendi anche per idiota adesso?Ti sei comportato di merda quindi lasciami in pace adesso-
Paul iniziò a tentennare nella sicurezza...una lacrima gli rigò il viso e anche io iniziai a piangere
-Lo so, ma io a lei non l'amo....-non gli feci finire di parlare
-Non mi interessano le tue stupide e false spiegazioni, mi è bastato quello che ho visto- Salì nella mia macchina e partì bruscamente, lasciando Paul immobile dov'era con le lacrime agli occhi
Adesso gli facevo anche pena? Ma che schifo...una delle tante...ecco cos'ero...bella faccia tosta..."ti amo". FALSO!

Avevo passato tutta la mattina a cambiare i biglietti che avevo prenotato per il fine settimana; ero riuscita ad avere un posto aereo nel volo che partiva alle 11 di sta notte da qua...nessun biglietto di ritorno. Di pomeriggio invitai a casa mia le mie amiche Katia, Cristina e Cynthia per raccontargli tutto quanto e per salutarle; le avevo invitare a venire a trovarmi in Italia.
Ora, finendo di preparare le valigie pensavo a tutte le cose belle che avevo vissuto in pochi giorni là a Londra, ma pensai anche a ciò che mi aveva fatto soffrire di più... non l'avrei dimenticato mai.
Caricai le valigie in macchina e mi diressi all'ereoporto;lasciai la mia auto nel parcheggio custodito...prima o poi sarei tornata a prenderla.
Trascinavo i miei piedi e le  valigie verso l'imbarco, era quasi arrivata l'ora di partire, pronta a lasciarmi tutto alle spalle.


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Capitolo 14
*** Sorprese inaspettate ***


Finalmente potevo scorgere la mia Italia dal finestrino dell'aereo. Quel viaggio sembrava infinito; avevo dormito, mangiato, letto ma il tempo non passava mai, forse perchè nella testa avevo in mente solo certe brutte immagini e le ultime parole che mi aveva detto: Posso spiegarti, Ti amo, Non è come pensi. Ma che se ne vada al diavolo, quello che avevo visto era stato fin troppo chiaro per i miei occhi, come aveva potuto farmi una cosa del genere? Ero stata una fesse a credere che Paul Mccartney poteva essere realmente innamorato di me, sarebbe stata troppa grazia.
-Grazie per aver viaggiato con noi, arrivederci-
Eravamo atterrati e l'hostess ci stava congedando. Presi il mio bagaglio a mano con quella poca forza che avevo e me lo trascinai dietro a malavoglia; presi gli altri bagagli che per fortuna usciro no subito da quel rullo che girava all'infinito e aspettai un taxi fuori dall'aereoporto.

Dovetti aspettare un bel quarto d'ora finchè non ne arrivò uno
-Salve signorina! Le do una mano con i bagagli- Il tassista mi guardava stranito, e adesso cos'avevo? 
-Si grazie, gentilissimo-
-Si accomodi pure in macchina-
Cosi mi sedetti in auto mentre l'autista sistemava le mie valige nel cofano
-Bè, signorina...la sua destinazione?-
-Bovolone, via San Pietro al numero 15-
-perfetto, sono circa mezz'ora di viaggio-
Così mi sistemai nel sedile e cominciai a guardare fuori dal finestrino, perdevo il mio sguardo e i miei pensieri tra le poche nuvole che popolavano il cielo in quella notte stellata. Qua faceva un gran caldo, insomma luglio in Italia è diverso dal luglio inglese; ma anche se qua non c'erano molte nubi, sentivo la pioggia scrosciante sopra di me...è incredibile quanto una persona possa incidere sul tuo umore.
-Eccoci signorina-
-Quant'è?-
-4 mila lire-
Gli diedi i soldi e l'autista mi diede una mano a scaricare i bagagli.

Eccomi di fronte a casa mia; non era esattamente come me la ricordavo:mancava il cancello elettrico, la casa non era più verde ma giallina, le finestre in legno bianco e il tetto rosso.
Entrai timidamente, avevo paura di quello che mi aspettava...
-Rebecca! Tesoro! Che ci fai qua? Oh la mia bambina...mi sei mancata così tanto- mamma cominciò a corrermi incontro e si lanciò su di me con un forte abbraccio, io lo ricambiai stringendola forte;  anche se era solo una settimana che non la vedevo mi era mancata. La cosa che mi lasciò stupita anche se sapevo che avrei trovato dei cambiamenti, era che anche qua in Italia erano gli anni 60, anche mia mamma era vestita come andava di moda ma era sempre la stessa, era bella comunque con i suoi capelli scurissimi e con i suoi  occhi cangianti e l'affetto che nutriva per me non era cambiato.
-Ehi Rebb, che piacere..ma che ci fai?- Scorsi mio padre che si era appena affacciato nella veranda che dava sull'ingresso
Corsi verso di lui e l'abbracciavo, anche lui mi era mancato

-Dai Rebecca allora, come mai sei tornata? Non ci hai ancora detto nulla!- Mia madre era impaziente di sapere il motivo della mia rimpatriata
-Ma tutto bene a lavoro, si?- mio padre incalzava; mi stavano mettendo l'ansia e non sapevo nemmeno dare un motivo per il mio ritorno inaspettato: insomma, non potevo certo dirgli che era per Paul! Non volevo fare la figura della ragazzina sentimentale piagnucolosa
-Si si a lavoro tutto benissimo, ho preso delle ferie- ecco la prima bugia- e quindi ho deciso di venire a trovarmi perchè mi mancavate e mi mancava anche l'Italia- una seconda bugia, anche se rivederli mi aveva fatto piacere; stavo dicendo loro anche una terza bugia implicita perchè non avevo la minima intenzione di raccontargli "del mio viaggio nel passato" altrimenti mi avrebbero preso per pazza e non volevo finire in una camera imbottita.
-Oh, guarda che tenera nostra figlia Marco!-
-Si, Rebecca è una ragazza davvero dolce-
Ahhh tutto questo miele mi stava dando ai nervi così decisi di liquidarli visto che era notte ed ero davvero stanca
-Senti mamma, vado in camera mia così sistemo le mie cose poi faccio una bella dormita; i viaggi stancano!-
-Buonanotte tesoro- disse dolcemente mia madre
-Buonanotte Rebb- disse papà
Portai le mie valige in camera mia, che a momenti non riconobbi e le sistemai in un angolo. La mia camera ora aveva le pareti rosa pallido e tutto l'arredamento era fatto di ciliegio, era carina e non mi dispiaceva affatto; tastai il letto ed era comodo come sempre: finalmente ero a casa! non so perchè, ma mi dava un senso di protezione in più

-Rebecca, Rebecca! dai svegliati...- sentivo queste parole offuscate, lontane ma erano più vicine di quanto pensassi; aprì gli occhi e trovai il viso di mia madre a pochi centimentri dal mio mentre tentava di svegliarmi. 
-Accidenti Rebecca, non cambierai mai...sei sempre la solita dormigliona-
-M-ma mamma lasciami in pace, sono appena tornata e già rompi?- 
-Io sto uscendo per andare a lavoro, c'è tua nonna in cucina.è passata di qua per portarmi degli strofinacci che mi ha cucito con le sue mani così le ho detto che eri tornata: dice che vuole assolutamente parlarti!-

Presi tutte le forze che avevo e mi alzai, volevo vedere nonna; le volevo un gran bene ed era da tanto che non ci parlavo.

-Nonna! Mi sei mancata!- la strinsi in un abbraccio fortissimo che lei ricambiò con grande affetto
La guardai ed era bellissima come sempre con i suoi occhi blu come i miei, le sue rughe e i capelli bianchi legati in una crocchia.
-Come stai nonna?-
-Bene tesoro, non vedevo l'ora di incontrari...ti devo parlare..- mi guardava con uno sguardo indagatore, e che vorrà adesso mia nonna?
-Dimmi nonna, ora sono tutta tua- nel frattempo mia mamma era uscita...dopo che nonna sentì sbattere il portoncino riprese a parlare
-Che te ne pare degli anni 60? Finalmente sei a tuo agio qua?-
Probabilmente sbiancai a queste parole; cioè come faceva mia nonna a sapere tutto quello che non avevo mai raccontato a nessuno? A momenti impazzivo e decisi di chiederle spiegazioni all'istante.

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Capitolo 15
*** Quasi a tutto c'è un perché ***


Buongiorno carissime! :)
Ecco il nuovo capitolo, finalmente è arrivato; spero vi piaccia! Buona lettura!
un bacio <3


-N-nonna, che diamine dici?- ero confusa, volevo capire e lei continuava a guardarmi quasi divertita
-Per favore, mi dici che sta succedendo?- continuai con un tono lamentoso
-Vedi cara, credo che io ti debba delle spiegazioni; sapevo che avresti reagito così alle mie parole-
-Certo che ho reagito così! Io mi son ritrovata qua, negli anni 60 senza un motivo...a momenti arrivavo a pensare di essere pazza-
-No, non sei pazza...è tutto reale e io e tuo nonno ne siamo gli artefici- alla parola nonno rabbrividii...ormai erano anni che era morto  ma mi mancava lo stesso, anzi ogni giorno che passava mi mancava ancora di più; una lacrima mi rigò il viso
-Dai piccolina, non piangere; so che ti manca il nonno ma pensa ad una cosa: lui è più vivo di quanto pensi dentro al tuo cuore-
Nonna aveva ragione, lui viveva con me
Mi divincolai dolcemente dall'abbraccio per guardare nonna negli occhi
-Nonna, allora? Mi devi delle spiegazioni- le sorrisi
-Su, siediti e ti racconto...-
-Son tutta orecchie!- Dissi una volta accomodata nel divano
-Tutto è incominciato quando io e tuo nonno eravamo giovani; ricordi quale era la passione e il lavoro di nonno?-
-B-bè era una specie di "scienziato", no?-
-Bravissima; quando noi avevamo più o meno la tua età avevamo il desiderio di scoprire il futuro perchè pensavamo fosse migliore! c'era troppa povertà e la prima guerra mondiale stava entrando in scena; il mio vero anno di nascita è il 1893, infatti ho 71 anni giusto?-
Io la guardavo basita, immobile, senza parole...quello che mi stava raccontando sembrava qualcosa di impossibile perchè io ero abituata a sapere che nonna avesse 71 anni nel 2013 non nel 1964
-Tuo nonno, appassionato com'era delle tecnologie, era riuscito ad inventare una sorta di macchina del tempo-
-Ehhhhhh???- il mio viso si impallidiva sempre di più e iniziavo a sudare freddo; non poteva essere reale una cosa del genere
-Rebb, piccola, posso capire che sei spaventata, che sei stranita dalle cose che sto dicendo ma è così-
-V-va b-bene continua...-
-Con questa macchina del tempo avevamo spostato le nostre date di nascita: io nel 1944 e tuo nonno nel 1940 avendo noi 4 anni di differenza; così io nel 1964, che sarebbe quest'anno corrente, avevo 20 anni e tuo nonno 24...-
-Nonna, dimmi che è uno scherzo...-
-No Rebecca, non è uno scherzo...è strano, stranissimo ma mi devi credere-
In effetti la sua spiegazione era l'unica credibile: che altro motivo mi avrebbe potuto trascinare nel 1964?
-Sono spaventata nonna, però io ti credo-
-Bene; quindi tu, adesso stai vivendo in quelli che dovevano essere i "tuoi anni", tu appartieni a quest'epoca...non appartieni al 2000-
Questo si che era uno shock! Ci sarei dovuta arrivare da sola ma ero troppo sconvolta adesso molte cose si spegavano..
-Ecco perchè mi sento a mio agio nonna; io i 2000 proprio non li sopportavo: per me erano anni superficiali e senza senso-
-Esattamente, tu con i 2000 non ci hai niente a che fare; tu sei figlia dei 60. Io ti avevo notata, eri un pesce fuor d'acqua così ho deciso di regalarti quello che ti spettava di diritto-
-Oh nonna!- L'abbracciai forte, era grazie a lei se stavo vivendo il mio sogno, "senza principe azzurro"purtroppo; 
-Piccola, non ringraziarmi...io e tuo nonno siamo stati degli sciocchi; abbiamo sconvolto tutto-
-Adesso è tutto apposto- le dissi continuando ad abbracciarla
Poi subito però mi era sorta in mente una domanda abbastanza logica..
-ma quindi, quell'aggeggio funziona ancora?-
-No piccola, solo un'andata e un ritorno-
Il che voleva dire...
-Resterò per sempre qui? Non posso più tornare alla mia vecchia vita?-
-No tesoro, per sempre qui..-
Il mio viso si scurì; ricordai tutto quello che era successo con Paul...solo a pensarlo mi venivano i brividi
-Che c'è Rebb?Pensavo fosse il tuo più grande sogno! Eri così entusiasta quando ti raccontavo di questi anni, mi dicevi sempre che avresti voluto viverli-
Quello che diceva era vero, la mia reazione era un controsenso ma avevo i miei buoni motivi..
-Si nonna, è vero; io adoro i 60....ma....-
Non continuai; non sapevo se fosse il caso di raccontarle le mie disavventure
-Cosa non va? Non è che c'entra qualche ragazzo?- Nonna mi sorrise dolcemente; aveva un intuito eccezzionale, aveva fatto centro...
-Bè.....- abbassai la testa
-Per qualunque cosa io ci sono piccola, ricordalo-
-Vedi, Paul Mccartney....- pronunciai quel nome velocemente affinchè il dolore non fosse troppo forte, ma non riuscì a terminare quello che volevo dire perchè scoppiai a piangere e mi gettai fra le braccia di nonna che mi accolsero calorosamente
-Paul Mccartney? Certo che però hai buon gusto piccolina! Sai, io ero andata ad uno dei suoi concerti...ero pazza di loro!-
-é bellissimo.....-
-Bè ma qual'è il problema Rebecca?-
Cominciai a raccontargli tutta la vicenda in singhiozzi, ommettendo ovviamente dei particolari un pò "piccanti" ...
-Non sa quello che si perde quel ragazzo! Tu sei unica..e comunque mi sembra strano che si vedeva con un'altra contemporanemante a te-
-Nonna- e la guardai con occhi iniettati d'odio per quello che avevo visto l'altra sera -gli ho visti baciarsi!-
-Si, ho capito! Ma da come mi hai parlato di com'era lui prima che succedesse questo "fatto" sembrava davvero premuroso nei tuoi confronti
-è un bugiardo! ecco cos'è! -
-però avresti dovuto lasciarlo parlare quando ti è corso incontro a casa di Pattie-
Bè forse aveva ragione! Non avevo voluto sentire una parola...
-Lo so, ma ero troppo arrabbiata....-
-Prenditi il tuo tempo piccola, vedrai, si aggiusterà tutto! Tu meriti il meglio-
-Grazie nonna, sei così dolce con me-
-Oh, la mia piccolina! Vieni qua!- Mi abbracciò e io contraccambiai la stretta

Che noia la vita qua in Italia! Erano passati pochi giorni dal mio arrivo che già avevo stufato starci; sarà perchè prima in Inghilterra avevo le mie amiche, sarà perchè facevo la modella e sarà perchè la mia vita era frenetica...L'unica cosa buona di questo posto era che non vedevo, bè...meglio nemmeno pensarlo quel nome
Cercavo un lavoro, così avrei potuto prendere una casa tutta per me e vivere da sola ma non avevo trovato ancora niente.
Mi mancavano le mie amiche, in particolar modo Pattie: anche se la conoscevo veramente da poco, ci andavo davvero d'accordo...io e lei ci capivamo al volo e sapeva sempre ascoltarmi e darmi un consiglio; mi mancava però anche Cynthia, la moglie di John...era così simpatica e premurosa con me! Bè anche Katia e Cristina mi mancavano da morire, d'altronde loro erano le mie amiche già dalla mia "vita precendente". Chissà cosa stavano facendo ora; avrei voluto tanto sentirle, e vederle! 
"ho sempre il loro numero ed il loro indirizzo" pensai tra me e me, potrei chiamarle o scrivere delle lettere!
I miei pensieri poi si spostarono su altre persone: chissà cosa stanno facendo i Beatles! chissà cosa sta facendo Paul, maledetto stronzo! Chissà chi era quella ragazza con si stava allegramente baciando, son proprio curiosa! 
Dovevo smettere di pensarci, mi faceva solo male: il cuore mi batteva a mille e perdevo il senso di tutto, come se lui fosse la mia unica ragione di vita! In effetti lo era, mi sentivo vuota e persa come se mi mancasse qualcosa per far giungere l'ossigeno ai miei polmoni: non stavo vivendo, stavo sopravvivendo.


Tutti questi pensieri mi stavano distruggendo psicologicamente e così decisi di uscire per cambiare aria, presi la borsa e la carte di credito: un pò di shopping mi avrebbe aiutato...
Presi il treno per Verona, perchè nel mio minuscolo paesino non c'era proprio niente; il viaggio durò veramente poco e una volta arrivata mi incamminai verso l'arena: là vicino c'erano le rinomate strade per lo shopping.
Mi persi dentro vari negozi, provai vestiti, camicette, pantaloni e scarpe; ahh quanto mi piaceva! Questo era il mio mondo preferito, riuscì perfino a dimenticarmi dei problemi che attanagliavano il mio cervello...
Alla fine dello shopping mi ritrovai piena di buste, avevo le braccia cariche così decisi di tornare subito a casa; insomma, non potevo gironzolare per Verona con tutti quei pesi...ci sarei tornata presto tanto, per evadere dalla realtà.

-Mamma! C'è nessuno in casa?- spinsi la porta con il braccio per quanto potevo ma per fortuna arrivò qualcuno in mio soccorso
-Tesoro! Ma dov'eri? Potevi avvisarmi...ti stavo dando per dispersa!-
-Scusami mamma, non ci ho pensato...sono una sbadata!-
-Lo so, hai il cervello altrove! Comunque ci sono visite dall'Inghilterra per te!-
Visite dall'Inghilterra per me? Chi dovevo aspettarmi adesso in salotto?

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Capitolo 16
*** Qualcosa di più ***


-Visite dall'Inghilterra?-
-Si, Rebecca...perchè non mi hai parlato prima delle tue nuove amicizie?- mia madre era su di giri
-Che amicizie?-
-Dovresti saperlo! Dammi queste buste..ti do una mano! Sei sempre la solita quando si tratta di vestiti, accidenti!-
Diedi a mia madre un paio delle buste che portavo in mano e mentre lei si dileguava nel corridoio io mi precipitai in salotto

Non potevo credere ai miei occhi, le buste mi scivolarono dalle mani e caddero pesantemente a terra
-John, Cynthia!- i miei occhi erano lucidi, le lacrime erano sul punto di invadere il mio viso per la felicità
Mi vennero incontro e mi strinsi in un abbraccio con loro
-Come stai tesoro?- anche Cynthia aveva gli occhi lucidi
-Mi siete mancati, troppo!-
-Anche tu Rebecca, tanto-
-Basta con le smancerie ragazze!- Ecco John, sempre il solito; il mio migliore amico...era bello rivederlo
Dopo aver asciugato le mie lacrime invitai i miei amici a sedersi 
-Grazie per essere venuti a trovarmi, davvero!- 
-Ci mancavi sinceramente Rebecca-
-E non solo a noi....-aggiunse John
Guardavo John con occhi tristi, disperati...capivo perfettamente a chi si riferiva
-Rebecca capisco perfettamente come ti senti, capisco quanto ti ha fatto soffrire e quanto ti sei sentita presa in giro...-
-....Ma non è come pensi- John terminò la frase che Cynthia aveva lasciato in sospeso
-Ragazzi è un piacere immenso avervi qui, a casa mia; ma vi prego...non provate a giustificare Paul, capisco che è un vostro amico ma quello che ha fatto è troppo-
-Rebecca- John si fece serio in viso- Io non ho mai visto Paul nelle condizioni in cui si trova adesso, davvero-
-E tu John, non hai mai pensato a come sono stata io quando l'ho visto con un'altra?-
-Senti, io so come sono andate le cose...se provi ad ascoltarmi magari cambi idea-
-Non lo so, non penso esista un valido motivo a tutto questo-
-Vedi Rebb, Paul non aveva ancora rotto con Jane...contrariamente a quello che ti aveva detto...-
-Come pensi di giustificarlo, John? Adesso mi stai anche palesando che è un maledetto bugiardo!-
-Fammi finire e ascoltami!- 
Guardai Cynthia e mi incoraggiò con uno sguardo a sentire quello che doveva dire John
-La sera che tu l'hai visto, era con Jane; le aveva chiesto di uscire per parlargli dei suoi sentimenti verso un'altra ragazza, che saresti tu! Poi l'avrebbe lasciata...perchè Jane, credimi, gli stava davvero stretta!-
Sentendo le parole di John, la mia testa andò in completa confusione...Oltre ad aver baciato Jane, era ancora il suo fidanzato...
-E io, dopo aver sentito questo, dovrei perdonarlo?-
-Capisci che per Jane non prova niente, e capisci che sei te quella che ama?- Cynthia mi si rivolse dolcemente con queste parole, come per farmi ragionare
-Perchè allora si stavano baciando?- 
-E' Jane che l'ha baciato, lui l'ha respinta subito...- 
L'immagine di Paul, che baciava quella ragazza era ancora stampata benissimo nella mia testa; solo al pensiero mi venivano i brividi
Cynthia mi prese la mano
-Tesoro, pensaci...tu e Paul state soffrendo per una cosa che potete risolvere....-
-Non lo so Cy, adesso sono molto confusa! E' tutto così difficile...-
-Prenditi il tuo tempo, io ti capisco, ti posso capire...-
Quello che mi avevano appena detto John e Cynthia mi aveva reso confusa ancora più di prima: se adesso sapevo che Paul non voleva baciare Jane, sapevo che mi aveva mentito e non l'aveva lasciata...quindi cosa mi garantiva che Paul non fosse un ragazzo tutto bugie? Cosa mi garantiva che non mi avrebbe più mentito?
John interruppe il fluire dei miei pensieri..
-Dovresti parlare con lui, è l'unica cosa che forse ti aiuterebbe a schiarire le idee-
-Ha ragione John, riflettici. Paul penso sia sempre disponibile a parlare con te, anzi, non aspetta altro...-
-Rebecca sul serio, hai mandato in frantumi il mio amico-
-E' stato un bugiardo- risposi fermamente 
Restammo in silenzio per alcuni minuti, ignara che un'altra notizia importante mi stava aspettando

-Io e Cynthia dobbiamo darti un'altra notizia- John sembrava felice, orgoglioso e anche commosso; scambiò uno sguardo complice ed intimo con Cynthia che mi fece quasi sentire a disagio...erano così uniti, erano così belli insieme
-Sono incinta!- si accarezzò la pancia, che era ancora piatta
Guardai prima Cynthia, poi John; nei loro occhi si poteva leggere chiara la contentezza che stavano provando
-Sono felicissima! e' una  notizia stupenda ragazzi!- mi avvicinai a Cynthia e le accarezzai la pancia con delicatezza
-Sono alla terza settimana-
-Waw! E' recentissima la notizia!-
-Già, mi aspettano nove lunghi mesi...-
-Vedrai che passeranno presto, e quando avrai tutta quella dolcezza fra le braccia capirai che ne è valsa la pena-
-Si, sicuramente...lo penso anch'io- John abbracciò Cynthia e lei lo guardò sorridente...un pò li invidiavo; è davvero tutto avere accanto una persona che ti sostiene e che ti ama per tutta la vita, perchè il loro amore era destinato a non finire mai
-Come stanno gli altri? Geroge, Ringo?-
-Abbastanza bene, ti mandano i loro saluti-
-E ti mandano i saluti anche Pattie, Cristina e Katia-
-Ringraziale e ricambia il saluto, mi mancano tanto anche loro! Zoe e Violet che fine hanno fatto?-
-Son partite per l'America, dicevano che l'Inghilterra era stretta per loro-
-Che strane quelle ragazze- osservò John
-Già, in effetti non ho mai avuto nessun tipo di rapporto con loro...lavoro e lavoro-
-Anche a Pattie non andavano tanto a genio...- aggiunse Cynthia

Chiaccherai per tutto il pomeriggio con i miei amici, finalmente avevo ritrovato almeno in parte, l'ambiente familiare che avevo lasciato in Inghilterra insieme alla mia macchina probabilmente. Speravo con tutta me stessa che Cynthia e John rimanessero almeno un paio di giorni qua in Italia ne avevo bisogno...
-Per quanto tempo resterete? Avete già trovato un alloggio?-
-Abbiamo il volo stanotte...- a quelle parole di John rabbrividii; non potevano andarsene subito! Sarei ricaduta nella spirale della semidepressione che mi stava accompagnado già da tempo a questa parte
-Ci dispiace Rebecca, è già molto che siamo riusciti a venire per un giorno! Sai, John è impegnatissimo con la band, e io se trascuro il lavoro per un giorno sarei fritta...Non ti preoccupare però perchè tornaremmo presto a trovarti, sempre se tu non deciderai di tornare in Inghilterra-
John mi guardò fiducioso, sperava che fossi tornata nella loro terra...nella terra dove però avevo assistito impotente al mio dolore, nella terra dove c'era ancora la causa di quella sofferenza

-Sono già le otto, abbiamo il volo fra tre ore...è giunto il momento di andare-
-Mi mancherete- abbracciai forte John e Cynthia
-E tu, pensa a quello che ti ho detto...promettilo!- disse John divincolandosi e guardandomi fisso negli occhi
-Lo farò, te lo prometto-
-Fai bene tesoro, vedrai, si sistemerà tutto- invidiavo Cynthia per le speranze che io non vedevo e che riponeva in me e Paul
-Allora tornate presto, sapete dov'è casa mia!Ciao ragazzi!- 
Accompagnai John e Cynthia alla porta e aspettai fuori finchè non vidi l'auto scomparire nel buio della via
 
Andai dritta in camera mia, volevo stare da sola; la giornata di oggi era stata abbastanza pesante e dura...ma anche piacevole!
Finalmente avevo rivisto John e Cynthia, stare con loro mi mancava tantissimo....
Quando mia madre mi disse che c'erano delle "visite" dall'Inghilterra, non potevo negare che speravo di trovare in salotto un'altra persona...Non che vedere Cynthia e John mi dispiacessero, ma se ci fosse stato Paul le cose sarebbero state diverse..magari avremo chiarito, ma no! Non era possibile...ero troppo arrabbiata con lui...
Adesso che sapevo che era Jane che si era avvinghiata a Paul come una ventosa, la mia posizione verso lui era diventata più morbida anche se non mi aveva fatto piacere sapere che mi aveva mentito sul fatto che avesse rotto con Jane
Ci pensai a fondo sperando di schiarirmi le idee, ma invece tutte queste riflessioni non fecero che confondermi di più...Insomma cos'avrei dovuto fare adesso? 






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Capitolo 17
*** Vecchia casa, nuova vita ***


Buonasera! :) 
Eccomi con un nuovo capitolo; ricco di risvolti e sorprese! spero vi piaccia ...
Gustatelo e buona lettura!
Un bacio <3


Mi svegliai con le idee abbastanza chiare: era la prima volta che mi succedeva da quando ero finita in mezzo a questo trambusto che metteva alla prova il mio sistema nervoso.
Arrivai alla conclusione che Paul non si meritava più nemmeno uno sguardo da me; mi aveva mentito su una cosa troppo delicata per poterci passare sopra...Poi perché dirmi bugie su una cosa così? E poi, anche se, da quanto diceva John, il  bacio che aveva scambiato con Jane davanti ai miei occhi non era voluto da lui mi faceva comunque rivoltare lo stomaco solo al pensarci; quell'immagine non si sarebbe cancellata tanto facilmente dalla mia testa.
Sapevo anche che la vita in Italia mi stava opprimendo nel vero senso della parola: non avevo amici, non trovavo lavoro e mi annoiavo a morte; anche se qua ci ero nata non era di certo il posto apposta per me, l'Inghilterra invece era casa mia...stavo bene, era tutto familiare ormai; l'unico problema era Paul: incredibilmente pensai al suo nome senza provare tristezza e senza che le lacrime invadessero il mio viso, come se la visita di John e Cynthia mi avesse fatta rinascere; strano però, loro mi incitavano a perdonare Paul mentre ora nella mia testa girava solo l'idea di schivarlo e lasciarlo perdere
Mi sentivo più forte, più sicura di me nonostante lo amassi ancora; ma questo non importa più ormai! Devo cancellarlo dal mio cuore e dalla mia testa una volta per tutte
Non avrei rinunciato a casa mia per colpa di un ragazzo che mi aveva ferita, che mi aveva umiliata mentendomi...
Domani tornerò in Inghilterra, riprenderò in mano il mio lavoro e la vita che tanto adoravo

La mattina mi recai a fare subito i biglietti, mentre il resto della giornata la trascorsi preparando le valigie e a salutare i miei parenti più stressi: andai dalle mie due zie, poi a casa della nonna che mi raccomandò di stare tranquilla e di dare un'altra possibilità a Paul
-Ma nonna! Ti rendi conto di come mi ha trattata? Io mi sono sentita umiliata-
-Ricordati che tutti possiamo sbagliare; a volte le bugie si dicono solo bene e non per male...-
-Non lo perdonerò mai!-
-Non fare qualcosa di cui potresti pentirti Rebecca, lo dico per te; io non voglio vedere soffrire la mia nipotina-
Le mie convinzioni cominciarono a smontarsi dinnanzi alle parole di mia nonna; aveva capovolto tutto il mio punto di vista...Decisi di andare, prima che un'altra sua frase mi facesse cambiare idea
-Ciao nonna, ci vediamo presto- l'abbracciai e poi mi dileguai verso la porta d'ingresso per poi uscire fuori in strada
Mentre camminavo, scacciavo con i piedi la ghiaia che trovavo lungo il cammino e pensavo alle parole di nonna; lei era saggia, solitamente ci azzeccava sempre, avrei dovuto perdonare Paul?
No, assolutamente no; era già troppo il fatto che avessi permesso a me stessa di far vacillare le mie riflessioni al riguardo, così come spostavo la ghiaia che mi ostruiva il passaggio, spostavo i miei pensieri...ma se avessi spostato tutte quante le pietroline sarei affondata nella terra umida, che sarebbe stata più facile da percorrere ma mi sarei sicuramente  sporcata le scarpe, quindi, se avessi continuato ad accantonare i miei pensieri sarei affondata in una convinzione che poi mi avrebbe fatto star male? Non potevo avere una vita senza Paul?
Al diavolo il mio lato filosofico! Accellerai il passo e in pochi minuti arrivai finalmente a casa 

-Ci mancherai Rebecca! Torna presto, e chiama  ogni tanto!- Mamma stava per iniziare a piangere mentre mi abbracciava -Mi mancherai piccola!-
-Anche tu mamma; Ciao papà!-
Mi buttai tra le braccia di mio padre, e mi strinse forte a sè; quell'abbraccio valeva più di mille parole perchè riuscivo a sentire tutto il bene che ci volevamo
Salì sul taxi e mi diressi all'aereoporto
Al contrario dell'altra volta, quando circa un mese fa stavo tornando a casa mia, il paesaggio fuori dal finestrino era illuminato dal sole e non dalla luna
Tutto splendeva, potevo vedere i fiori di mille colori, i campi dorati, le colline verdi e gli alberi ricchi di frutti: c'era la vita, niente era più oscurato dalla coperta nera della notte
E così mi sentivo anch'io, ero viva nell'anima  ed ero felice di tornare in quel posto che, al solo pensiero, mi incuteva felicità
Finalmente stavo bene e non vedevo l'ora di arrivare a destinazione; sapevo che questa volta la pioggia e le nuvole nere di Londra non mi avrebbero rattristato, anzi, sarebbe stata la buona occasione di poter danzare sotto la pioggia, di affrontare tutte le difficoltà che mi aspettavano perchè niente è impossibile se hai il sole dentro
Le menzogne di Paul questa volta non mi avrebbero abbattuta, no! Ero sicura di me stessa e di come avrei dovuto comportarmi
Il viaggio passò in un batter d'occhio, tra pensieri e visioni estive fuori dal finestrino
Era Agosto e faceva un caldo torrido; a Londra sicuramente avrei trovato almeno 15 grandi in meno così estrassi una giacchetta dalla valigia e la portai in mano
 
Salita sull'aereo cercai il mio posto, tutti quei numeri mi confondevano e tardai a trovarlo
Per fortuna era vicino al finestrino, amavo vedere le nuvole che sfrecciavano accanto all'aereo mentre questo saliva di quota, e adoravo guardare il paesaggio sotto di me; ogni volta ne rimanevo incantata
-Ehi, scusa!-
-Si?- mi girai verso il ragazzo che aveva richiamato la mia attenzione, ed ero rimasta letteralmente a bocca aperta per quanto era bello: capelli castano chiaro, occhi marron scuro, labbra leggermente carnose e un fisico perfetto...non troppo muscoloso ma nemmeno troppo magro, era la giusta via di mezzo
-Sapresti dirmi che ora è? Ho dimenticato in valigia l'orologio da polso e...-
-Si certo- guardai il mio polso e poi riportai l'attenzione verso lui -s-sono le dodici in punto-
-Grazie!- il sorriso che sfoggiò mi lasciò sbigottita e qualcosa tipo delle farfalle cominciarono ad invadere il mio stomaco
Aveva un accento tipico americano, non era di certo elegante come quello inglese ma poteva andare ugualmente
-Anche tu diretta a Londra?-
Incatenò i miei occhi con il suo sguardo mentre cercavo di capire cosa potesse importare a lui di dove fossi diretta io; tralascia questo particolare e risposi con naturalezza
-Bè si, io lavoro a Londra ma sono italiana; che ci fa invece un americano in Italia diretto in Inghilterra?-
Le mie parole lo sorpresero stando all'espressione basita e incuriosita del suo viso
-Come fai a sapere che sono americano?-
-L'accento, riconosco perfettamente il tuo accento- tutto questo grazie ai miei studi che avevo affrontato quando ancora ero una ragazza "moderna"
-Ah, capisco...comunque mi trovavo in Italia a trovare dei parenti; che lavoro fai quindi?-
-Io sono una modella-
-Potevo, anzi, dovevo immaginarlo!-
Automaticamente una vampata percorse il mio corpo dalla testa fino ai piedi...dovevo essere completamente rossa; maledetto il mio imbarazzo e la mia timidezza
Questo mi capitava sopratutto quando trovavo abbastanza interessante  quel "qualcuno" che mi rivolgeva la parola, e sopratutto un complimento
-Sei troppo gentile...te invece? che ci fai a Londra?-
-Anch'io per lavoro, sono un ricercatore e mi hanno spedito in un ospedale britannico-
-Waw- trovavo davvero interessante il suo lavoro, i rami della medicina mi avevano sempre incantata
-Sei abbastanza giovane, fortunato ad avere un lavoro così!-
-Io ho 23 anni, tu sembri un pò più piccola...sbaglio?-
-Infatti, io ne ho 20- sorrisi debolmente per non sembrare troppo isterica
-Sai, io adoro l'Italia!-
-Lo so è bellissima...sei fortunato ad avere parenti qua, visto che ti piace tanto-
-Ho visto quasi tutte le regioni, sai?...-
Passamo tutto il viaggio a chiaccherare del più e del meno, mi parlò dei suoi viaggi, delle sue passioni e dei suoi hobby; era un ragazzo interessante, bello e simpatico...mi sentii sin dal primo momento attratta da lui

Mi accompagnò alla macchina, che era sempre stata là, in quel parcheggio per tutta la mia assenza
-Waw, ma questa è una porsche?-
-Ebbene sì!- dissi aprendo la portiera del conducente
-Hai buon gusto ragazza, brava! Un giorno dovrai farmela provare...-
-Certo! Quando vuoi...-
-Senti, ti lascio il numero telefonico del mio appartamento...se ti va, chiama! Ovviamente solo se sei intenzionata a farmi guidare la tua macchina- mi fece l'occhiolino e tirò fuori il suo sorriso che mi aveva conquistata sin da subito
Presi il cartellino che mi porse, sorrisi e feci per chiudere la portiera
-Ehi, aspetta un attimo! Qual'è il tuo nome?-
La sua domanda mi fece sorridere perchè nonostante ci fossimo raccontati più o meno tutta la nostra vita, nessuno si era preoccupato fino ad ora di sapere il nome dell'altro
-Mi chiamo Rebecca, Rebecca Adinolfi-
-Io sono Austin Smith-
-A presto Sir Smith-
-Lo spero, ciao Rebecca-

Arrivai a casa, era esattamente come lo ricordavo...solo con un pò più di polvere; avrei dovuto fare pulizie ma ora avevo solo bisogno di disfare le valigie e correre subito dai miei amici; era una sorpresa, non avevo detto a nessuno che sarei tornata qua, tra loro
Feci una doccia calda, infilai velocemente un vestito e una giacca: avevo azzeccato le previsioni, qua la temperatura era decisamente più bassa
Pensai di andare per prima a  casa di John e di Cynthia, ero sinceramente curiosa della faccia che avrebbero fatto alla mia visione...poi volevo ringraziarli per avermi dato una spinta per tornare qua, dove dovevo stare
Sfrecciai per le strade di Londra, sicura come non lo ero mai stata; mi mancavano quelle vie larghe e trafficate, le persone che passeggiavano lungo i marciapiedi e le luci fioche dei negozi ; era quasi notte, i lampioni si accesero quando arrivai a destinazione
Suonai il campanello, e mentre aspettavo che qualcuno si decidesse ad aprire mi guardai intorno e notai una cosa che mi fece letteralmente irrigidire e storcere le labbra: quell'auto grigia mi era familiare
-Rebecca? sei tu?- vidi il viso di John illuminarsi che sporgeva dal portone d'ingresso;
-John!- urlai, mi corse incontro e mi abbracciò
-Ehi, a momenti mi soffochi scemo ...lasciami!-
-Oddio, scusa...ma sei qui! ed è tutto così...waw! non mel'aspettavo-
-C'è Cynthia?-
-Oh si, certo che c'è! Son curioso di sentire che dirà quando saprà che sei qui, vieni entriamo-
John mi prese, da perfetto gentiluomo, la mano e mi diresse verso l'ingresso di casa, raggiungemmo il salotto, e vidi quello che mi aspettavo ma che non volevo vedere..
-Tesoro! Rebecca...questa si che è una sorpresa!- Cynthia mi saltò letteralmente addosso stringendomi in un abbraccio perfino più stretto di quello del marito
Quanto lasciai Cynthia avevo davanti a me la visuale completa: Paul seduto su un divano; mi fissava, i miei occhi inevitabilmente si sciolsero ...era tremendamente bello, più di quanto ricordassi; abbassai lo sguardo ma non resistetti a lungo...era una tortura avere tanta perfezione davanti e non poterla ammirare! Mi rassegnai, alzai il viso e i suoi occhi si incastrarono nei miei in uno sguardo profondo, potevo sentivo ribollire tutta l'attrazione che stavamo provando, tutto il desiderio che si faceva sempre più grande dentro di noi, una passione ardente che necessitava di essere soddisfatta


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Capitolo 18
*** Al chiaro di luna ***


Buonasera ragazze! Come state? :)
Ecco qua l'aggiornamento, arrivato leggermente in ritardo... la prossima voltà sarò più puntuale, promesso! :)
Godetevi il nuovo capitolo, buona lettura!
Un bacio <3



Si, stavo ricadendo nella solita trappola di Paul
Era così bello che non avevo potuto fare a meno di guardalo e desiderarlo ancora più di prima
Ma no, non potevo buttare all’aria tutte le buone intenzioni che avevo raccolto prima di partire, Paul era passato e come tale doveva rimanere
Perciò, distolsi lo sguardo da quella visione e concentrai i miei occhi su John e Cynthia che al momento mandavano i loro sguardi da me  a Paul e da Paul a me
-Allora come sta la futura mamma?- dissi accarezzando la pancia a Cy
-Benissimo! E te? Com’è andato il viaggio?-
-Abbastanza bene, venire a trovare voi è stata la prima cosa che ho fatto da quando sono arrivata…-
Nel frattempo Paul doveva essersi alzato e ci aveva raggiunto
Sentì una presa delicata sulla mia spalla che mi fece rabbrividire, perché avevo subito capito di chi fosse quella mano che cercava la mia attenzione
-Rebecca, possiamo parlare?-
Guardai i miei amici, per cercare forse un’approvazione…non sapevo che fare …mi sentivo persa; Cynthia annuì, John fece un gran sorriso e rivolgendosi a Paul disse
-Tutta tua! Noi adesso dobbiamo giusto uscire, abbiamo promesso a Pattie e a George che saremo andati a cena da loro-
Oh, adesso si che ero nei casini; da un lato avevo paura e non volevo affrontarlo perché lo stavo odiando, ma perché ero così masochista che un lato del mio cuore era felice di stare sola con lui?
-Ciao John, allora ci vediamo domani in studio? Ciao Cy-
-Ciao ragazzi! Ci sentiamo presto- aggiunsi io, mentre
Paul mi aveva preso  con delicatezza la mano e mi aveva condotto verso il portone di casa Lennon; arrivati all’uscita si infilò il cappotto e riprese ad intrecciare le sue dita con le mie
Ero succube di quel gesto che era terribilmente piacevole, talmente succube che non reagivo come avrei dovuto fare…ovvero mollare la presa e scappare a casa mia
Arrivammo alla sua macchina, senza dire una parola…
Mi aprì la portiera e io salii mentre Paul raggiungeva il sedile del conducente
-Adesso andiamo a parlare in un posto tranquillo, ho tante cose da dirti… -
-Bè, io no Paul!- alla mia risposta secca e acida rimase a bocca aperta, e forse aveva ragione a rimanerne stupito…fino ad un secondo fa ero una ragazza pacifica che avrebbe fatto pace, ma ora stavo riprendendo il controllo della situazione…Non poteva scamparla così
Dopo dieci minuti di silenzio decisi di rompere nuovamente il ghiaccio, quella fastidiosa barriera invisibile che si era materializzata tra me e lui mi stava irritando
-Dove mi stai portando?- chiesi con tono ancora acido
-Non te lo dico- si voltò verso di me e sorrise, e io come una cretina mi sciolsi
-Cosa significa “non te lo dico”? Ho il diritto di saperlo-
-è una sorpresa, ti piacerà!-
La situazione era strana; né io ne lui avevamo toccato ancora l‘argomento che ci aveva diviso, che mi aveva fatto arrabbiare con lui, che me lo aveva fatto odiare
Sembrava che entrambi avessimo paura di rovinare quell’equilibrio che pian piano si stava creando facendo scaldare l’aria
Tutto il viaggiò andò avanti così, lui che mi punzecchiava e io che rispondevo alle sue provocazioni essendo troppo permalosa
-Siamo arrivati!- Paul scese dall’auto e corse verso la mia portiera per aprirla ma io ero già fuori che osservavo la costa dal parcheggio
-Ti piace?-
-è bellissimo, Paul-
La luna splendeva alta in cielo e illuminava con il suo bagliore le piccole onde che si infrangevano contro la riva,  il rumore del mare era delicato e rilassante, una leggera brezza muoveva i miei capelli sciolti e portava alle mie narici il profumo di Paul che cingeva i miei fianchi, mentre io osservavo tutta questa meraviglia
Era romantico, nessuno mi aveva portato mai in un luogo così tanto suggestivo e bello, o forse era semplicemente Paul a renderlo così
-Vieni Rebb- mi prese per mano e mi diresse verso la spiaggia
Arrivammo sul bagnasciuga, e una volta che avevo tolto le mie ballerine cominciammo a camminare lungo la riva abbracciati come due fidanzatini, come due ragazzi che si amavano e che si bastavano l’un l’altra
-Scusami- Paul si bloccò e lasciò andare la mia mano per potersi sedere sulla sabbia
Mi sedetti anch’io, ma non sapevo cosa rispondere…
-Scusami per tutto il male che ti ho fatto, io non volevo. Io l’ho fatto solo per poter stare con te e per non farti soffrire-
-Mi hai mentito, ed è la cosa che più mi ha fatto male Paul…-
-Jane per me non è niente, non lo capisci? - Paul iniziò a parlare con una voce tremante e insicura
-Io non so se riuscirò più a fidarmi di te- una lacrima  rigò il mio viso
-Perché? Perché? Possiamo dimenticare tutto e riniziare da capo se vuoi, senza bugie….-
-è questo che mi fa paura, non lo capisci? Mi hai mentito una volta su una cosa stupida…perché mi avevi detto di avere lasciato Jane quando invece ci stavi ancora insieme?-
-Perché le avrei parlato la sera stessa, non volevo farti preoccupare e non volevo perderti….Non l’ho fatto per questo motivo, semplicemente perché ti volevo e sapevo che se io non ti avessi detto di averla lasciata ti saresti arrabbiata…-
-No, mi ha fatto arrabbiare di più questo…Paul, avresti dovuto dirmi la verità-
Non so come, ma mi ritrovai seduta sulle sue gambe e accovacciata al suo petto, mentre lui accarezzava i miei lunghi capelli
-Guardami Rebecca, guardami un attimo-
Alzai lo sguardo, e vidi due occhi sinceri…due occhi che mi trasmettevano sicurezza
-Mi ha fatto male vederti baciare Jane..-
-Ma è lei che mi ha baciato! Io l’ho allontanata subito…te lo giuro credimi-
-Ti credo e vorrei poterti perdonare, ma non ce la faccio….non so se riuscirei a…-
-Shhh- Paul poggiò un dito per zittirmi e cominciò ad ammaliarmi con i suoi occhi…
Non so per quanto tempo restammo abbracciati a guardarci, ma questo momento  silenzioso fu interrotto da Paul
Avvicinò le sue labbra alle mie, socchiuse gli occhi e mi diede un bacio
a cui mi lasciai completamente andare…
Era il bacio più bello che ci eravamo scambiati, il più dolce, il più tenero…era un bacio d’amore che durò un eternità
Quando ci staccammo per riprendere aria, ci guardammo nuovamente con dolcezza…lui mi strinse ancora più a sé e cominciammo a baciarci di nuovo, con amore come prima, ma questa volta con più passionalità e desiderio…
Avrei voluto dirgli che l’amavo, che lui era l’unico per me e che avrei voluto condividere tutta la mia vita con lui
Ma non potevo, non potevo ricascarci…Non volevo soffrire di nuovo
Restammo fino all’alba abbracciati a guardare le onde infrangersi accanto ai nostri piedi, illuminati dalla luna e dall’amore che ci legava
 
-Rebecca! Posso restare a cena?-
-Si Pattie, ormai vivi a casa mia!- dissi fingendomi seccata e facendo l’occhiolino alla mia amica che cominciò a ridere
Stavo seduta in salotto con lei e pensavo, pensavo che era passato un mese da quella notte in spiaggia con Paul, un mese senza più vederlo e senza più rispondere alle sue chiamate
Nonostante fossi consapevole di amarlo, non mi andava di perdonarlo! Mi aveva ferita troppo…
Intanto avevo ripreso la mia vita ordinaria, il mio lavoro e le mie amiche….
-A che pensi Rebb?-
-No, a niente di che…-
-Conosco bene quel faccino triste, ti manca Paul eh?-
-Non mi manca proprio nessuno! Piantala-
-Io non ti capisco, ci soffri ma non ci vuoi nemmeno più parlare-
Aveva ragione, stavo male…ma avevo una dignità anch’io! Mi aveva mentito, era questo che non sopportavo e che non potevo digerire
-Lo sai Patt, lo sai quello che mi ha fatto…-
-Secondo me dovresti dargli una seconda possibilità!-
-Non lo so, ma non penso sia una cosa saggia per la mia incolumità-
-Guarda che ha mille ragazze alle calcagne ogni giorno, prima o poi qualcuna te lo frega se continui a fare la preziosa!-
Ma come faceva a fare sempre centro? Una vampata causata dalla gelosia mi percosse tutto il corpo e diventai rossa, non potevo sopportare che qualcun’altra lo baciasse…ma allo stesso tempo non lo volevo perdonare
-Ma chi se lo prenderebbe un’ idiota del genere?-  risposi, cercando di convincere probabilmente più me stessa che la mia amica
Pattie alzò un sopracciglio e mi guardò di sottecchi, poi scoppiò in una fragorosa risata
-è inutile che fai finta di niente, sai benissimo che Paul è un ragazzo abbastanza volubile…-
-Zitta!- quasi strillai per il nervosismo che mi stava provocando la conversazione…
Lasciai il salotto e raggiunsi la mia camera per cercare le sigarette, avevo iniziato a fumare due settimane fa o giù di lì, forse proprio per il nervosismo stesso
Frugai nervosamente nella borsa, ci trovavo di tutto ma non quelle maledette cicche; alla fine fui costretta a rovesciarla sul letto e caddero giù dei fazzoletti, un ombrello, trucchi, chiavi, un biglietto da visita e  finalmente …le sigarette
Presi nuovamente tutte le cose che avevo vuotato e le rinfilai nella borsa, ma quel piccolo biglietto da visita attirò la mia attenzione:
Austin Smith
Lo presi in mano e con una sigaretta tra le dita mi diressi nel balcone
Giravo e rigiravo quel pezzo di carta rigida tra le mie mani tra un tiro e l’altro, ricordando il viaggio in aereo accanto a lui
Era davvero carino, era gentile, dolce …e attraente
L’unico che mi aveva fatto sorridere da quando Paul mi aveva tradita
Chissà che stava facendo, chissà se era ancora  a Londra….Chissà se si ricordava di me
Il numero di telefono era là, sotto il mio naso…
Era il caso di chiamarlo? Anche solo per chiedere come stava? O forse no, avrei dovuto lasciar perdere e buttarlo nel cestino dei rifiuti?
-Rebecca! Che caspita di fine hai fatto?- Pattie stava arrivando in camera mia, così, prontamente cacciai il biglietto nella tasca della gonna e ripresi a fumare con disinvoltura
-Ah eccoti!-
-Non scappo Pattie, sono solo venuta a fumare una sigaretta-
-Io ho fame Rebb, che dici se andiamo a preparare qualcosa?-
-Certo, si! Tu comincia ad andare in cucina…ti raggiungo subito…-
-Ok… oggi  però scelgo io il menù- Pattie lasciò la mia stanza e una volta che sparì nel corridoio tirai fuori il cartoncino ormai stroppiaccito…
Ma si, perché non avrei dovuto chiamarlo? Quando sarei stata sola ci avrei provato, non ora con quella curiosa di Pattie che gironzolava per casa e veniva a scoprire sempre  tutto.

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