Blue Heart ~

di Dedpul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Conosci la definizione di Amore ? ***
Capitolo 2: *** Ci vediamo sulle stelle ***
Capitolo 3: *** Gli amanti della pioggia ***



Capitolo 1
*** Conosci la definizione di Amore ? ***


BLUE HEART - Capitolo 1 - La definizione di "Amore".

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Angolo dello scrittore:

Aaaaaallora :3 i nomi non sono scelti a caso, sono dedicati a persone molto importanti per me. Sopratutto il nome Vanessa, dedicato alla persona più bella e buona che esista <3

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-Amore, l'unico sentimento che crea una cosa positiva e una cosa negativa.-

Mi svegliai era dannatamente tardi, di solito mi alzo alle 7:00 così ho tempo per fare colazione, vestirmi, fare pipì e preparare lo zaino così avevo ancora tempo visto che uscivo alle 7:30, ma quella volta mi svegliai alle 7:40, dovvetti fare tutto di fretta e misto alla mia impacciataggine uscì fuori un casino incredibile. Bevvi la cioccolata bollente trattenendo le grida, dovetti fare pipì mentre mettevo i libri nello zaino, e corsi fuori all'uscita di casa si presentò uno scenario tipo d'autunno la pioggia cadeva incessante, presi la bicicletta e inizia a pedalare finché le mie gambe non gridarono dal dolore. Comunque ce la feci ed arrivai in tempo alle 7:50,  nel cortile della scuola stranamente non c'era nessuno. Salì le scale e mi diressi verso la nostra classe, e trovai tutti gia seduti, a quanto pare non c'e l'avevo fatta.

Prof: Allora, qual'è la tua scusa per oggi ?

Il prof. era Bruni il mio prof di matematica soprannominato "Il pedofilo" per la storia che girava su di lui e sulle sue relazioni con certe alunne. Era un'uomo abbastanza basso, privo di capelli e dalla carnagione rosea, e di corpuratura grassoccia, portava continuamente una camicia bianca a righe sulla quale erano evidenti passaggi di sugo e altre sostanze che non tengo a sapere.

Io: Mi ..ehm.. Mi ha investito ! ..uh..un..d..un du..un..un Drago .. ?..però sono ancora vivo.

La classe si mise a ridere, mentre la faccia di Bruni rimaneva perennemente disgustata.

Prof: Mi spiace per la sua disavventura signor. Fantini, ora per favore si accomodi.

Dopotutto era un professore simpatico, insegnava molto bene, ma sopratutto aveva paura di Davide Fantini, mio padre, un ricco uomo d'affari. Mi sedetti vicino a Marco Sentenza, il mio miglior amico, io e lui ci conosciamo fin da bambini, è un ragazzo alto con dei ricci capelli marroni e porta degli occhiali perché non vede bene con i suoi occhi verdi. Come al solito la lezione era una palla, io e Marco passavamo il tempo giocando a "tris" sul suo tavolo. Quando all'improvviso la porta si apre ed entra la ragazza più bella che io abbia mai visto, aveva dei lunghi capelli castani che le arrivvavano fino alle spalle e un pò oltre, indossava un bellissimo vestito bianco e sopratutto aveva dei bellissimi, incredibili, occhi blu, con qui continuava fissare il pavimento con uno sguardo timido.

Prof. Bruni: Ah ! Tu devi essere l'alunna nuova ! Bene entra pure !

La ragazza camminava lentamente e diede solo una veloce occhiata alla classe, quando i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta, sentì il mio cuore cadere senza sosta, era una sensazione indescrivibile, è come se quel piccolo frammento di secondo durasse in eterno, e io mi sentivo leggero come se non avessi più budella al mio interno.

Prof Bruni: Allora ragazzi lei è Vanessa Pascale ! Ed è una nuova alunna ! Siediti vicino al ragazzo che reputi più carino.

Notai che il banco alla mia sinistra era l'unico vuoto, e senza farmi notare lo attaccai al mio. Mentre lei camminava e si sedette di fianco a me. Non ci volle molto al prof per ritornare alla sua noiosa lezione. Io allora cercai di parlare con la nuova arrivata.

Io : Ciao sono Omar

Lo devo ammettere un poco di tremarella c'e l'avevo ma quelle parole mi uscirono di bocca facilmente.

Vanessa : Ciao io sono Vanessa

Disse lei sorridendo, aveva un sorriso che faceva invidia al sole.

Io : E..Come va ?

"Come va?" era questo quello che ero riuscito a tirare fuori ?!. Avevo di fronte a me la creatura più bella del mondo, e il meglio che so dirle è "come va?".

Vanessa : Bene e tu ?

Ogni cosa che le usciva da quella bocca sembrava miele per quanto suonova dolce.

Io : Abbastanza..no..male...anzi si bene !

Ma che cosa mi prendeva ?. Non riuscivo a dire come stavo ?!. Chiariamo una cosa, io non ho mai avuto problemi con le ragazze, anzi sono abbastanza popolare nella scuola ma con questa ragazza, PROPRIO QUESTA, mi sentivo il cuore battere peggio di una batteria suonata da un metallaro.

Vanessa : Sei sicuro di stare bene ?

Forse le stavo mettendo paura.

Io : Si sto bene grazie

Non mi sono mai sentito così in imbarazzo.

Io : Visto che non sei di queste parti che ne dici se ti porto a fare un giro uno di questi giorni ?

Probabilmente una persona normale mi avrebbe mandato a quel paese, ma quella ragazza non era una qualunque ma era dannatamente speciale.

Vanessa : Massì

Io : Allora va bene alle 2 davanti alla scuola ?

Ero al settimo cielo, sentivo le farfalle nello stomaco e la mia mente era semplicemente vuota e felice. Non avevo la più pallida idea di cosa stava succedendo.

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Capitolo 2
*** Ci vediamo sulle stelle ***


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Angolo dello scrittore : 

Aaaaaaaaaaaaallora voglio presentarmi :D sono Dedpul e questa è la mia prima FF romantica, attenzione popolo di EFP questo capitolo è molto duro per quanto riguarda il finale <3 
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Tornai a casa con il cuore che batteva all'impazzata entrai in casa come un pazzo, e come al solito mio padre non c'era, troppo impegnato con il lavoro per badare a suo figlio, a volta pensavo che addirittura si dimenticasse della mia esistenza. Salì in camera mia e inziai a spogliarmi in tutta fretta, misi 3 volte la maglietta al contrario, non ci stavo proprio con la testa. Indossai Jeans neri firmati Zara, una maglietta con il simbolo della Nike e una giacca Bershka, mentre per quanta riguarda i piedi indossai le mie amatissime All Stars rosso fuoco, ma la parte che amavo di più tra tutti i miei abiti era di sicuro il cappello, in grande stile Hip Hop, era un cappello con la visiera piatta e di colore completamente bianco panna. Uscì di casa prendendo solo un Croissant al volo e al posto della solita bici, mi intrufolai nel garage di Davide, il mio vicino di casa, sapevo che lasciava sempre le chiavi attaccate alla moto, una bellissima Ducati rosso fiammante, la portai trascinandola abbastanza lontano dalla casa affinché quando la accendessi non si sentisse. Accesi la moto e partì con un solo casco a tutta velocità fino alla scuola, l'attesi con 2 ore di anticipo, quando lei arrivò mi sentivo il ragazzo più felice del mondo. Era assolutamente fantastica, camminava circondata dalle solite ragazzine di 13 anni che si sentono donne di 20, era come un'opera d'arte in mezzo a tanti falsi che cercano di imitarla.
 
Vanessa : Scusa mi sono fatta attendere.
 
Quando arrossiva sembrava un pomodoro, era così dolce e tenera, in ogni cosa che faceva.
 
Io : A dir la verità sono arrivato io in anticipo..
 
Mai dare la colpa ad una ragazza, sopratutto se è così bella da fare invidia a Venere.
 
Io : ...allora vogliamo partire per questo tour ?! Salga sulla mia carrozza donzella.
 
Finalmente ero diventato più sicuro di me. Le indicai la moto e lei mi guardò sospettosa.
 
Vanessa : La tua moto assomiglia a quella di mio Zio Davide.
 
Oh santo Dio !!
 
Io : ...Sarà una coincidenza.
 
Le diedi il casco e visto che ne avevo solo uno preferivo che lo tenesse lei, salimmo e la portai a vedere la città, la prima tappa fu il Duomo di Milano il più bel capolavoro di tutta Milano. Frenai davanti alla scalinata e la feci scendere misi il suo casco all'interno dello scomparto della moto e salimmo verso il Duomo ma all'entrata c'erano delle guardie per la difesa terroristica che ci fecero una veloce perquisizione.
 
Guardia : Voi potete passare.
 
Noi passammo e il suo sguardo nell'ammirare l'interno del Duomo era il mio di fronte ad una montagna di Nutella. Le presi la mano e salimmo la scalinata fino a giungere su un balconicino, su qui si godeva una vista spettacolare, la città di Milano in tutto il suo splendore, rimase a bocca aperta nel ammirare la città della moda dall'alto, e io rimasi a bocca a perta nel vederla sorpresa. Non c'è spettacolo migliore di una ragazza felice. 
 
Io : Andiamo il tour continua..
 
Uscimmo dal Duomo e salimmo di nuovo sulla moto questa volta andammo dal McDonald, e io le offrì un triplo-Burger. Che lei divorò in modo più che bestiale. Ero affascinato e allo stesso tempo divertito. C'era qualcosa di divertente in tutto ciò. Finito il pranzo salimmo di nuovo sulla moto.
 
Io : Ora ti voglio portare in un luogo assolutamente fantiastico, il mio preferito.
 
Partimmo e circa dopo 20 minuti di guida arrivammo in un luogo in aperta campagna, nell'aria si respirava un freschissimo profumo di montagna anche ci trovavamo a pochi passi dalla città. Spensi la moto e iniziammo a salire su una collinetta, lì lei si butttò a terra sdraiandosi a pancia in su e io feci lo stesso di fianco a lei, poco dopo non resistemmo e ci addormentammo uno vicino all'altro. Al mio risveglio lei stava ancora dormendo, notai che stava calando la notte e nel cielo si vedevano gia le prime stelle. All'improvviso le si svegliò e mi vide fissare il cielo.
 
Vanessa : Cosa guardi ?
 
Io : Mio Nonno diceva, "Le persone pià buone, hanno un angelo custode che li guarda dalle stelle"
 
Vanessa : E' una cosa bellissima.
 
Io : Lo so, mio Nonno era una persona meravigliosa..
 
Vanessa : Ho notato che usi i tempi al passato (diceva, era) ... mi spiace per tuo nonno.
 
Io : Figurati ora lui è lassù a guidarmi. Dobbiamo sbrigarci altrimenti i nostri genitori si arrabbieranno.
 
Per quanto riguarda me potevo anche dormire lì per tutta la notte, e nessuno se ne sarebbe accorto, ma lei era un'altra cosa. Salimmo in moto e in poco tempo la notte era scesa.
 
Io : Vanessa ..
 
Vanessa : Si ? 
 
La guardai per assicurarmi che avesse il casco.
 
Io : Voglio dirti che questa è stata la giornata più bella della mia vita.. puoi per favore promettermi una cosa ?
 
Vanessa : C-Certo...
 
Io : Quando ti innamorerai fa sì che quel ragazzo ti renda felice ogni attimo, e ti pensi ogni secondo..perché te lo meriti...
 
Vanessa : V-Va bene...ma ora rallenta...
 
Io : ...Sei una persona meravigliosa, simpatica, adorabile, dolce, e potrei andare avanti per tutta la notte, ma non posso...
 
La moto era ad una velocità altissima ed eravamo vicinissimi ad una curva, quando ci entrammo ne persi il controllo e rotolai per vari metri fuori dalla carreggiata e per terra, sentivo il sapore del sangue in bocca, le ossa frantumarsi. Quando iniziammo il viaggio di ritorno mi accorsi che i freni della moto erano rotti, forse qualche ladro aveva cercato di aprirli. Il mio ultimo pensiero fu dedicato a lei.
 
Io pensando : Vanessa.. ci vediamo sulle stelle. 

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Capitolo 3
*** Gli amanti della pioggia ***


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Angolo dello scrittore : 
Aaaaaaaaallora, non credo che continuerò questa ff D: purtroppo non ricevo alcuna recensione (Se non quella di Vane *\\* T.v.b.) se pensate che valga la pena di continuarla datemi una recensione °3°.  Comunque vi consiglio di leggere questo capitolo con la canzone :

Rocketter - Far East Movement 

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Aprii gli occhi lentamente e mi guardai intorno, ero sdraiato su un letto d'ospedale con fasciature e gessature ovunque, mi sentivo molto intorpidito in tutto il corpo, e non riuscivo a muovermi dal collo in giù. Mi accorsi che attaccata alla mia mano c'era lei addormentata, oddio sembrava un'angelo. ORA RICORDO !! L'incidente in moto, la caduta, e lei era li attaccata a me nonostante io le avessi causato un'incidente in moto, un vero tesoro di ragazza. Le accarezzai i capelli bruni e lunghi, erano così soffici, il viso così morbido e dolce. La porta si aprì all'improvviso con una violenza tale da svegliare Vanessa, e un ragazzo di circa 19 anni entrò con un'aria arrabbiata.
 
Daniele : NON HO LA PIU' PALLIDA IDEA DI CHI TU SIA MA STA LONTANO DA LEI !!
 
Si stava avvicinando con un'aria ancora più violenta, prese Vanessa per i capelli e la tirò facendola cadere dalla sedia.
 
Io : TI PREGO FERMATI !!!
 
Provai ad alzarmi ma un atroce dolore alle gambe mi fermò, oltre al dolore fisico sentivo il cuore stringersi, la ragazza che amavo. E' un dolore terribile non poter proteggere le persone che si amano. Il ragazzo la trascinava per terra mentre lei gridava a fermerlo però intervenne la sicurezza un uomo di colore piuttosto alto lo fermò e salvò Vanessa al posto mio. Mi sentivo completamente inutile, mi sentivo stupido.
 
Vanessa : Grazie signore.
 
Io avevo chiuso gli occhi, volevo soltanto morire. Lei si avvicinò a me lentamente, sentivo i suoi passi, sentivo quella sua dolce fragranza di fragola, sentivo la sua mano sfiorarmi il viso solcato da cicatrici e raso dall'asfalto e dal cemento, sentivo le sue labbra sulle mie, le nostre lingue sfiorarsi, era il nostro primo bacio. Mi sussurrò all'orecchio.
 
Vanessa : Mio eroe.
 
Mi si scaldò il cuore.
 
Io : Ma..ma io non ho fatto niente...
 
Vanessa : Ti sei sfracellato per terra ad una velocità incredibile sapendo di rischiare la morte, e hai dato il casco a me.
 
Io arrossii, non sapevo cosa dire, maledetta timidezza !!
 
Io : Bhè..devo ammetterlo sono stato davvero figo..
 
Lei mi tirò una leggera pacca sulla testa.
 
Vanessa : Non tirartela ! 
 
Ci mettemmo a ridere come due bambini. Eravamo felici, senza motivo ma eravamo felici. Poche persone riescono a cogliere il raggio di sole nella tempesta. Vedete, quando si ama una persona ci si sente molto più forti, io la guardavo negli occhi, e sentivo che avrei sacrificato la mia vita mille volte sapendo di morire, perché...PERCHE' SANTO DIO IO AMO QUESTA RAGAZZA !!.
 
Io : Ehm...senti Vanessa, ... chi era quel ragazzo  ?
 
Le abbassò la testa, sembrava imbarazzata.
 
Io : Hey...guarda che se non vuoi dirmelo non sei obbli..
 
Vanessa : Si chiama Daniele... è il mio ex-ragazzo.
 
A quanto pare non aveva ben capito la parola "ex". Dalla porta entra un uomo piuttosto adulto, con un lungo camice bianco e in mano una cartella.
 
Dottore : Allora vediamo... Omar Chiera Fantini III°... ?
 
Vanssa trattenne una risata, mentre il dottore cercò di nascondere un sorriso con la cartell. Odiavo il mio nome.
 
Io : Si.. sono io.
 
Dissi squadrando Vanessa.
 
Dottore : Allora, hai varie fratture per tutto il corpo ed è un miracolo che tu sia ancora vivo. Devi ringraziare, un uomo che passava di lì per caso, altrimenti saresti morto tra i cespugli del bosco. Comunque penso che tu abbia bisogno di qualche settimana di riposo.
 
Io : Quante di preciso ?
 
Dottore : Almeno 3. Se i fossi in te, vorrei rimanere qui più a lungo..se sai cosa voglio dire.
 
Il dottore mi fece l'occhiolino, stava parlando di Vanessa. Bhè...come dargli torto, sapevo che non mi sarei mai annoiato. Le 3 settimane passarono in fretta, tra risate, giochi e carezze, ogni giorno dopo la scuola lei veniva subito da me all'ospedale, e passavamo la giornata a chiaccherare finché non calava il buio. Dopo le 3 settimane più belle della mia vita arrivò il 10 Aprile, forse un giorno qualunque per tutti, ma per me no. Lo stesso dottore mi fece di nuovo visita, Vanessa era seduta di fianco a me.
 
Dottore : Allora come ti senti ? 
 
Io : Bene dottore ! 
 
Dottore : Non sto parlando con te, ma con lei.
 
Vanessa : Hahaha...bene grazie.
 
Aveva una risata fantastica, così aggrazziata e dolce.
 
Dottore : Tu stai benissimo e lo so quindi puoi anche alzarti e andartene.. 
 
Non attendevo altro mi alzai in piedi e corsi subito verso il bagno per poi chiudere la porta, mi spogliai di quel orrendo camice e finalmente indossai i miei amatissimi abiti. Appena vestito uscì fuori e mi mostrai finalmente sotto abiti diversi. Uscì fuori insieme a Vanessa e respirai finalmente aria fresca, questo piccolo piacere durò per poco infatti si mise a piovere subito dopo e a noi due ci toccò correre sotto la pioggia, trovammo rifugio in un parchetto lontano da tutti e da tutto all'interno di una casetta per bambini. Quella casetta era davvero dannatamente stretta, eravamo talmente stretti che riuscivo a sentire il suo respiro su di me, ero imbarazzato e visto che soffrivo anche un pò di claustrofobia uscì fuori. La pioggia mi fiondò addosso bagnandomi i capelli, io aprì la bocca cercando di berla, le mani si aprirono di impulso.
 
Io : VANESSA VIENI FUORI !! AHAHAHA !!
 
Vanessa : Ma cosa ?
 
Mi misi a ridere e mi tolsi la maglietta facendo bagnare anche il mio torace dall'acqua piovana, poi mi misi a saltare come un bambino di qua e di là. Vanessa mi guardava e sorrideva sotto i baffi era divertita, finché non corse anche lei togliendosi la felpa rimanendo solo con il reggiseno mi saltò in braccio facendomi cadere a terra. Iniziammo a giocare come bambini, per il parco bagnati dalla pioggia, fregandocene dell'etichetta educativa, di ogni norma e legge, ci divertimmo come selvaggi. Giocammo e ridemmo fino a cadere a terra, uno di fianco all'altro sotto la pioggia incessante, ci abbracciammo per difenderci un pochino dal freddo. Fu la prima volta che feci l'amore, e fu la prima volta anche per lei.

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