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di hi_hazza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** dopo il tramonto ecco l'alba di un nuovo giorno ***
Capitolo 2: *** l'inizio di una ***
Capitolo 3: *** ricomincio a vivere ***
Capitolo 4: *** ricomincio a vivere (parte seconda) ***
Capitolo 5: *** la scuola di danza ***
Capitolo 6: *** La festa ***
Capitolo 7: *** solo un brutto sogno ***
Capitolo 8: *** Cry ***
Capitolo 9: *** ice ***
Capitolo 10: *** mess ***
Capitolo 11: *** burning memories ***
Capitolo 12: *** Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. ***
Capitolo 13: *** gloomy ***
Capitolo 14: *** Big Ben ***
Capitolo 15: *** True Colors ***
Capitolo 16: *** Irriesistible ***
Capitolo 17: *** Don't forget ***
Capitolo 18: *** just give me a reason ***
Capitolo 19: *** Statues ***
Capitolo 20: *** Say You're Just A Friend ***
Capitolo 21: *** Our Song ***
Capitolo 22: *** Back To December ***
Capitolo 23: *** Sparks Fly ***
Capitolo 24: *** beside you ***
Capitolo 25: *** set fire to the rain ***
Capitolo 26: *** Wherever I Go ***
Capitolo 27: *** we can't stop ***
Capitolo 28: *** magic ***
Capitolo 29: *** last first kiss ***
Capitolo 30: *** Use Somebody ***
Capitolo 31: *** I'm in love with you and all these little things ***



Capitolo 1
*** dopo il tramonto ecco l'alba di un nuovo giorno ***


 

                                                                                                PRIMO CAPITOLO 

 

Il cielo azzurro, il bosco, poi  il buio improvviso. 
Quando riaprii gli occhi la luce mi accecò, non sentivo le gambe e avevo la gola secca.
Vedevo tutto appannato ma capii che mi trovavo in una stanza bianca, in un letto che non era il mio.
Iniziai ad agitarmi, quella non era casa mia, dove mi trovavo? Iniziai subito a formulare milioni di pensieri, e non riuscivo a muovermi.
Quando finalmente i miei occhi si abituarono alla luce della stanza capii dove mi trovavo, ero in un ospedale, regnava il silenzio e quando mi voltai verso la porta della stanza vidi qualcuno seduto su una poltroncina, mia zia.
"Zia?" Dissi con voce tremante, mi sentivo talmente debole da non riuscire neanche a parlare, e per di più avevo la testa che scoppiava e non sapevo neanche per quale motivo mi trovassi in quel posto.
Facevo fatica a muovermi ma riuscii a mettere comunque un piede fuori dal letto ma non riuscendo a reggermi caddi. 
Di nuovo per terra, sentire il pavimento freddo sotto le mani mi fece tornare in mente un'immagine, l'immagine di un bosco e poi più niente, di nuovo il vuoto.
Mia zia sobbalzò e vedendomi per terra si alzò dalla poltroncina rossa su cui stava riposando e corse verso di me gridando "Evelyn! Evelyn! Tesoro mio, sei sveglia!!".
Subito un medico sentendo le ura di mia zia entrò nella stanza e prendendomi in braccio mi sollevò da terra e mi rimise a letto rimboccandomi le coperte, poi prese il mio polso tra due mani e ascoltò il battito tastandolo con le dita.
Il medico mi sorrise e mi disse "Ben tornata tra noi Evelyn Horan!", poi uscì dalla stanza e fece cenno a qualcuno, al di fuori della camera, di entrare.
Niall,mio cugino, corse verso di me con le lacrime agli occhi e mi abbracciò fortissimo, aveva il viso rigato di lacrime e singhiozzava. Il suo comportamento mi sembrava strano così chiesi con timidezza: "Qualcuno mi spiega che ci faccio qui?"
Mia zia e Niall si guardarono e Niall stringedomi il viso tra le mani disse:"Non ricordi niente? Hai, hai perso la memoria?"
Io ancora non capivo, poi il medico si avvicinò a mia zia sussurrandole qualcosa nell'orecchio, lei si avvicinò, poi, a me e mi accarezzò i capelli mentre mi baciava la fronte:"Tranquilla, si sistemerà tutto."
In quel momento una ragazzo alto, riccio, occhi verdi e qualche brufoletto sulla fronte si fermò sulla porta della stanza, accanto a lui c'era una donna sulla quarantina, lo teneva per mano.
Niall fece cenno al ragazzo di avvicinarsi, che lasciò la mano della donna e si avvicinò a me, si abbassò verso di me quasi per baciarmi ma qualcosa lo fermò, la donna disse:"Harry, no...Non è il momento."

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Capitolo 2
*** l'inizio di una ***


Passai una settimana in ospedale per monitorare la mia salute. I medici dicevano che facevo progressi ogni giorno di più ma io sentivo un grande vuoto nella mia testa. Niall e mia zia mi aiutarono molto con la riabilitazione e tutto il resto e quando tornai a casa, finalmente, ad attendermi c'erano 4 ragazzi, non li avevo mai visti prima d'ora. Io vivevo a casa di mia zia da quando i miei genitori sono stati costretti a trasferirsi in India a causa del loro lavoro, sono medici, e così Niall, mio cugino, è diventato un po' come un fratello per me. Arrivata a casa questi 4 ragazzi mi accolsero presentandosi subito tranne uno, Harry, il ragazzo riccio che era venuto a trovarmi in ospedale, aveva qualcosa di misterioso che non riuscivo a decifrare. Il primo che si presentò fu Liam, anche lui alto, capelli castano chiaro e un sorriso dolcissimo. Poi si avvicinarono a me Zayn e Louis, Zayn aveva la carnagione leggermente scura, capelli neri e un ciuffo ribelle che sembrava quasi andasse contro la forza di gravità, Zayn mi colpì subito, quello sguardo intenso, labbra perfette e morbide, denti bianchissimi. Sentivo una sensazione strana dentro di me, come se non fosse giusto anche il solo pensiero di potermi innamorare di lui. Louis era il più grande dei 4, aveva ormai già 21 anni ma, nonostante la sua età, dentro era ancora un bambino. Poi ci sedemmo a tavola per bere un tè tutti insieme ma Harry se ne stava attaccato al termosifone con le braccia incrociate, mi guardava ogni tanto e notavo che molte volte la sua espressione imbronciata e stanca si trasformava in un sorriso. Niall mi spiegò che sono rimasta in coma per due anni e che molte cose durante quel periodo erano cambiate; infatti lui dopo aver fatto i provini per X Factor era entrato in una band, i One Direction, di questa band facevano parte: Harry, Louis, Zayn e Liam. I ragazzi avevano avuto molto successo e ormai erano star mondiali. Ero così felice per Niall e i ragazzi, quante cose che mi ero persa. Mi dissero anche che il medico voleva che io riacquistassi la memoria poco per volta per non subire traumi, perciò mi avrebbero portata giorno per giorno in luoghi diversi per permettere ai ricordi di affiorare e riprendere in mano la mia vita.

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Capitolo 3
*** ricomincio a vivere ***


La mattina seguente mi svegliai nella mia stanza tutta rosa e bianca, la luce affiorava leggermente dalle tendine della finestra e mi arrivava sul viso, aprii gli occhi e mi sedetti sul letto. Poi sentii un rumore di passi, c'era qualcuno che mi guardava da dietro la porta semi aperta. "Sarà Niall" pensai. Mi alzai e andai in cucina dove mia zia aveva preparato dei pancacke per noi; e seduto al tavolo della cucina c'era Zayn insieme a Niall. I due parlavano e quando mi videro si zittirono immediatamente e mi salutarono. Zayn mi sorrise, mi guardò negli occhi e con voce calda e dolce mi disse:"buon giorno Evy". Io balbettai, leggermente imbarazzata, mentre guardavo il pavimento:"B-buon giorno, Zayn... C-ciao Niall". Mi sedetti a tavola e iniziai a bere un po' di latte caldo. Zayn mi guardava e sorrideva, io diventavo sempre più rossa, le mani tremavano per l'imbarazzo, ma dentro di me il cuore scoppiava di felicità. Questa sensazione mi riportò alla mente un'immagine, l'immagine di un bacio, tra me e qualcuno. La tazza mi cadde dalle mani e io mi toccai le labbra calde con due dita. Zayn e Niall preoccupati si alzarono e si avvicinarono a me, Zayn mi prese il viso tra le mani e guardandomi negli occhi mi disse:"Evy, che c'è? Tutto ok?". L'unica cosa che riuscii a dire fu:"Io ho baciato qualcuno...". Scoppiai a piangere, mi sentivo stupida, impotente, non ricordavo niente della mia vita, niente... solo quel bacio.

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Capitolo 4
*** ricomincio a vivere (parte seconda) ***


Io Zayn e Niall uscimmo per una passeggiata e decisero di portarmi nei posti in cui passavo più tempo prima dell'incidente. Arrivammo al parco, era bellissimo, mi mancava quel posto, ricordavo di quando ci andavo con mia madre e lei mi prendeva in braccio per farmi arrivare a toccare con le dita le foglie degli alberi. Qualche lacrima, che asciugai subito con la manica della felpa, iniziò a rigarmi il viso. Mi mancava mia madre, non sapevo neanche dove si trovasse, non era venuta a trovarmi in ospedale al mio risveglio, non sapeva neanche che ero in coma, forse, non le importava niente di me. Sentii un mano sulla mia spalla, era Niall, i suoi occhi angelici mi guardavano:"Evy, che succede?"
"Niente, questo posto mi ricorda mia madre.. e di quando ancora era qui con me...".
Ricominciai a piangere e mi strinsi tra le braccia di mio cugino, Zayn vedendo la scena si avvicinò preoccupato e disse:"Beh dai ora basta tristezza no? La c'è un carretto dei gelati io dico che per Evy ci vuole un cono alla nocciola con panna. Giusto?"
Io lo guardai meravigliata:"come fai a sapere che è il mio gusto di gelato preferito?"
"Ci sono molte cose che non sai di me."
Zayn Sfoderò un meraviglioso sorriso e infilò le mani nelle tasche dei jeans e si incamminò verso il carretto dei gelati. Poi nel vedere che io e Niall eravamo ancora fermi disse:"Allora? Lo volete il gelato o no?".
Mentre io e Zayn mangiavamo il gelato Niall disse che doveva andare a comprare una cosa per la cena di quella sera e così io e Zayn restammo soli. Io gli chiesi con aria curiosa:"Cos'è che non so di te? Raccontami".
Zayn alzò lo sguardo dal suo gelato e mi disse:"Non credo sia giusto, insomma... devi scoprire tutto da sola!".
"Dai! Dammi un indizio, ti prego!"
Zayn era in difficoltà non sapeva più cosa dire e mi chiese:"T-ti ricordi chi hai baciato in questo parco?"
"No.. non ricordo niente, ricordo solo qualche immagine confusa."
"C-cosa ricordi?" Zayn sembrava preoccupato, le sue mani tremavano e così cercai di tranquillizzarlo:"Ricordo di un bacio, ho baciato qualcuno.. ma non so chi... e poi il buio! E credo che dopo quel momento io sia finita in coma..."
Zayn sembrava quasi sollevato ma mi accorsi che era comunque inquieto, buttò il suo gelato nel cestino e si allontanò da me. Io non capivo cosa gli stesse succedendo così mi avvicinai nuovamente a lui e gli chiesi:"Che ti succede?"
Zayn si voltò verso di me:"Sono io il ragazzo che hai baciato in questo parco" aveva gli occhi lucidi, poi scappò via correndo e salì sul primo taxi che gli si fermò davanti. Ero scioccata, non sapevo cosa pensare, ero confusa, io avevo baciato Zayn? Quindi io e lui stavamo insieme prima dell'incidente? Non capivo più niente, aspettai Niall seduta su una panchina e nel vedermi da sola mi chiese:"E Zayn? Dov'è?"
Io lo guardai e gli risposi:"Non lo so...E' andato via... poco fa..."

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Capitolo 5
*** la scuola di danza ***


Era Lunedì finalmente, il giorno in cui sarei tornata a ballare. Non vedevo l'ora di rientrare in sala, guardarmi allo specchio e liberare ciò che sentivo dentro attraverso i passi. Arrivai a scuola di danza mezz'ora prima, quando ancora non c'era nessuno. Mi cambiai con calma e iniziai a riscaldarmi, poi accesi lo stereo, con il volume basso, e provai a fare qualche salto, tutti i passi mi venivano col leggerezza, come se non avessi mai smesso di ballare ma dopo un quarto d'ora già avevo il fiatone. Mentre provavo qualche pirouette la mia maestra di danza entrò in sala silenziosamente. Non appena la vidi corsi verso di lei e la abbracciai, nonostante i suoi quasi 70 anni si muoveva ancora come una giovane ballerina di vent'anni. Era per me come una seconda madre, mi aveva insegnato ogni singolo passo di danza, grazie a lei sono riuscita a raggiungere buoni livelli. Afrodita, così si chiama, è Bulgara, ci bacchettava per ogni minimo errore,era persino capace di farci ricominciare la lezione 4 volte, lei pretendeva la perfezione. Nonostante sembrasse fredda era forse una delle persone più dolci del mondo. Una volta nel vedermi ballare si è persino commossa e per non farsi vedere con gli occhi lucidi si è messa gli occhiali da sole, non poteva permettere che la sua reputazione di "maestra di ghiaccio" si rovinasse, ma non mi negò un abbraccio che sembrava quasi non finire mai. Ero così felice di rivederla, con il suo accento bulgaro mi disse:"Evy, come stai?" Io le risposi:"Sono in ottima forma, maestra." Lei mi fece un sorriso e mi disse:"Fatti un po' guardare, sei bella come sempre, sono stati due lunghi anni senza di te, volevo andare in pensione ma non potevo lasciare che la mia alunna migliore si diplomasse senza di me, ho in serbo molte sorprese per te." Nel sentire quelle parole mi vennero le lacrime agli occhi, quell'anno sarebbe stato l'anno del diploma, avrei finalmente raggiunto uno dei traguardi più importanti nel mondo della danza, avrei potuto insegnare. E per di più mi sarei diplomata anche a scuola quell'anno, avrei fatto dei corsi a casa per recuperare gli anni di studio persi ma volevo farcela, volevo diplomarmi insieme a tutti i miei compagni, come una ragazza normale. Quando tutte le mie compagne di danza entrarono in sala nel vedermi si strinsero intorno a me in un abbraccio di gruppo, tutte tranne Sarah, la mia migliore amica, io la trovo bellissima ma lei ha un'autostima piuttosto bassa. Sarah ha i capelli rossi, ricci, occhi verdi luminosissimi e qualche lentiggine sulle guance, pelle chiara, alta e magra. Come al solito Sarah arrivo in ritardo a lezione, erano passati due anni ma lei non era cambiata di una virgola. Quando entrò in sala quasi non la riconobbi, era dimagrita tantissimo, occhiaie e i suoi capelli rossi sembravano quasi sbiaditi, camminava a testa bassa e non mi vide neanche in mezzo alle altre. Allora io mi avvicinai a lei e le misi le mani sugli occhi e le sussurrai:"Indovina chi sono?" Lei mise le sue mani sulle mie e le strinse fortissimo, sentii le sue guance diventare più calde e bagnarsi di lacrime, si voltò e mi saltò addosso, cademmo tutte e due per terra scatenando una risata generale. Alla fine della lezione, faticosa come sempre, io e la mia amica uscimmo a fare merenda, era così contenta di vedermi, aveva così tante cose da raccontarmi che non bastò un pomeriggio così la invitai a dormire da me, mi mancavano i pigiama party e le serate passate con lei e Niall.

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Capitolo 6
*** La festa ***


Non appena io e Sarah arrivammo a casa mia trovammo le luce spente, in casa non c'era nessuno, o così sembrava. Improvvisamente tutte le luci si accesero e tantissime persone sbucarono fuori da tutte le parti. Niall corse verso di me e mi disse:"Ehy!! Piaciuta la sorpresa? Abbiamo invitato tutti i tuoi amici per una grande festa!!" Io ero felicissima, non sapevo come ringraziarlo, vedevo i volti commossi di tantissime persone che erano felici di rivedermi dopo tanto tempo. Quando Niall vide Sarah arrossì e le disse, toccandosi con una mano i capelli:"Ehm, ciao..Sarah, è-è.. da tanto che non ci vediamo vero?" Sarah rispose, senza guardare Niall, perchè troppo imbarazzata per farlo:"Già, è passato tanto tempo... sono, sono felice di rivederti." Finalmente trovò il coraggio di guardarlo e gli sorrise. C'era un po' di imbarazzo tra i due allora li presi sottobraccio e li accompagnai verso il divano del salotto:"Sedetevi qui, avete tante cose da raccontarvi no?" Quando feci per andarmene Sarah mi prese la mano e disse:"Dai resta, ti prego! Ti prego!". Stavo per risponderle di no, volevo che restassero soli, sapevo quanto si piacevano, quando vidi Zayn appoggiato alla porta della cucina, mi guardava e sorrideva. Lasciai la mano di Sarah e andai verso di lui. Zayn si allontanò, andò verso la camera da letto di mia zia e chiuse la porta alle sue spalle. Entrai anche io, lentamente, e lo trovai affacciato alla finestra, guardava il cielo. Mi avvicinai a lui e gli dissi:"Dobbiamo parlare, raccontami di quando ci siamo baciati...Ti prego, non ricordo niente..." Zayn iniziò a parlarmi, continuando a scrutare l'orizzonte:"Beh, io e te stavamo insieme... non lo ricordi, ma si, stavamo insieme." Sentivo una sensazione strana dentro di me, non capivo se stesse dicendo la verità oppure no. "Zayn ti prego, dimmi la verità. Sai che non ricordo niente, non prendermi in giro, ti prego!" Allora lui si voltò verso di me, mi accarezzò i capelli e mise le mani sulla mia schiena, iniziò ad accarezzarmi e quando si avvicinò quasi per baciarmi si fermò. Io gli dissi:"Che c'è? Cosa succede?" "Non è giusto ciò che sto facendo" Rispose lui. Allora io gli dissi:"Baciami, se lo vuoi fallo. Ti prego" Allora lui mi accarezzò il viso e mi baciò, sentivo le sue labbra calde e morbide sulle mie, le sue mani mi accarezzavano il collo e le spalle. Poi lui infilò una mano nella mia felpa e mi accarezzò la schiena, sentivo un brivido dentro di me. Restammo abbracciati per un po' senza dirci niente, stavamo in silenzio, sentivo il battito del suo cuore sul mio petto. Ero felice, ma era come se ci fosse qualcosa di sbagliato in ciò che stavo vivendo ma era troppo bello per poter smettere o allontanarmi da lui.

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Capitolo 7
*** solo un brutto sogno ***


Durante tutta la durata della festa Zayn stava a guardami da lontano, mi sorrideva, io arrossivo. Sentivo il suo sguardo sul mio viso e provavo qualcosa dentro di me, una sensazione di confusione nello stomaco. Quando ormai tutti stavano andando via, Zayn mi salutò dandomi un bacio sulla guancia e mi sussurrò:"Ti amo." Nessuno me lo ave a detto in quel modo, nessuno me lo aveva mai sussurrato in quel modo, mentre mi guardava negli occhi mi accarezzava una guancia, era così dolce. Quando Zayn si allontanò da me vidi Harry, pioveva, e lui stava sotto la pioggia con i capelli appiccicati alla fronte, completamente bagnato. Non sapevo che in realtà piangeva, le gocce di pioggia si confondevano con le lacrime. Zayn mi disse:"Torna dentro, Evy, ti prego..." Io salutai Harry con un cenno della mano, sorridendogli ed entrai in casa. Quando mi affacciai alla finestra vidi Zayn ed Harry che parlavano, sotto la pioggia, Harry gli disse qualcosa urlando, non riuscivo a sentire cosa stesse dicendo. Niall arrivò alle mie spalle e disse, è tardi andiamo a dormire. "Perchè Harry sta urlando? Perchè litigano?" Niall mi rispose:"Può succedere tra amici. no? Se vuoi vado a vedere che succede" Io annuii e mentre Niall usciva di casa Sarah si avvicinò a mi accompagnò in camera mia, le raccontai tutto di quella splendida serata, lei sembrava turbata, io non capivo il perchè. Poi ci addormentammo, sognai Zayn quella notte, sognai il nostro bacio, ma durante quello che sembrava il sogno più bello del mondo successe qualcosa, vidi due occhi, due occhi verdi, qualcuno tirava un pugno a Zayn. Mi svegliai di soprassalto, sentivo un peso sul cuore, mi stesi di nuovo mi rannicchiai tra le coperte, chiusi gli occhi e ricominciai a dormire. "Era solo un sogno, solo un sogno" mi ripetei.

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Capitolo 8
*** Cry ***


Finalmente sarei tornata a scuola, quella mattina al mio risveglio la colazione era già pronta, la mia divisa era appoggiata sulla sedia. Mi cambiai e quando entrai in cucina stavo per urlare:"Buon giorno!!" ma mi fermai appena in tempo. Sarah e Niall si stavano baciando appoggiati al frigorifero, era una scena piuttosto imbarazzante, non riuscivo ad immaginare mio cugino che baciava una ragazza, insomma mi sembrava così angelico e coccoloso. Mentre uscivo dalla cucina il campanello suonò andai ad aprire e mi trovai davanti Harry, lui sembrò sorpreso di vedermi, si toccò i capelli imbarazzato e disse:" ehm.. ciao" Io sorrisi e gli dissi:"Ehy! Che ci fai qui? Entra!" Con un filo di voce mi disse:" Ti accompagno a scuola io oggi... se vuoi." "Ma certo! E poi mio cugino è impegnato con la sua nuova ragazza... la mia migliore amica..." Harry si mise a ridere, aveva un sorriso così bello, per un attimo mi fermai a guardarlo incantata i suoi occhi erano magnetici, poi dissi:"Ehm, vado a prendere la borsa." Durante il tragitto per la scuola Harry non parlava, era concentrato sulla guida, sembrava un po' agitato, nervoso. Ma poi partì una canzone alla radio, di James Blunt, il mio cantante preferito. La canzone era "Carry You Home". Gli occhi di Harry diventarono lucidi, come se si stessero riempiendo di lacrime. Io non volevo fargli domande, poi la macchina si fermò davanti alla scuola e io lo salutai:"Ciao, grazie del passaggio" Mentre percorrevo il vialetto per entrare a scuola mi voltai verso la macchina di Harry, lo vidi piegato sul volante, piangeva.

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Capitolo 9
*** ice ***


Quel pomeriggio Niall entrò nella mia stanza gridando:"Stasera si esceee!!" Io corsi verso di lui felice e gli dissi:"Dove andiamo??!" Niall tirò fuori dalla tasca due inviti per una discoteca di Londra, era quasi impossibile trovarli e per di più avevamo il posto riservato nella zona VIP. Ero al settimo cielo, lo abbracciai e dissi:"Ci divertiremo ne sono certa!!" Corsi a prepararmi e cercai nel mio armadio un vestito decente per la serata. Dopo circa un'ora riuscii a trovare un vestito abbastanza carino, indossai un paio di orecchini di brillanti, erano di mia madre, me li aveva regalati prima di partire, e andarsene via per sempre. Ero pronta per uscire, andai in salotto dove Niall mi aspettava, salii in macchina con lui. Insieme a noi c'erano anche Harry, Zayn e Liam. Louis sarebbe arrivato più tardi. Io ero seduta dietro tra Zayn ed Harry. Zayn mi prese la mano e intrecciò le sue dita con le mie. Appena arrivammo in discoteca Harry scese per primo e io e Zayn restammo fermi in macchina, soli, a guardarci per un attimo, poi lui mi accarezzò il collo e mi disse:"Sei bellissima." Scese dalla macchina e io lo seguii. La discoteca era bellissima dentro, la musica era assordante ma mi lasciai trascinare e iniziai a ballare in mezzo alla pista, i ragazzi stavano seduti su dei divanetti a parlare, quando ad un certo punto due mani mi sfiorarono i fianchi, era Zayn, iniziò a baciarmi il collo e mi sussurrava nell'orecchio parole che non riuscivo a capire per via della musica. Poi mi prese per mano e mi portò in una stanza vuota, c'era solo un divanetto rosso di pelle, ci sedemmo li e lui iniziò a baciarmi, infilò le mani nel mio vestito e mi graffiò la schiena, mi guardò e mi disse:"Scusami, non volevo." Io continuai a baciarlo senza accorgermi che dopo qualche minuto mi ritrovavo sopra di lui, non sapevo cosa stavo facendo ma non volevo smettere, sentivo il suo calore sulla mia pelle, il suo cuore battere. Lui continuava a baciarmi stringendomi a se e poi mi disse:"Non qui, potrebbero vederci." Allora mi prese in braccio, mi portò in un'altra stanzina, chiuse la porta a chiave, era tutto buio. Sentivo solo il suo respiro caldo sulla pelle e le sue mani che mi accarezzavano nervosamente. Sapevo che non voleva solamente baciarmi, sentivo il suo respiro affannoso e iniziai a slacciargli la camicia, lui mi guardò negli occhi e mi disse:"Sei, sei sicura?" Io annuii in silenzio e lui iniziò a spogliarmi. Piano piano gli abiti scivolavano via. Poi mi fece stendere sul pavimento, sentivo il marmo freddo sotto la schiena, e il calore del suo petto sopra di me. Sentivo che ciò che stavo facendo era sbagliato, ma non potevo fermarmi, non riuscivo. Zayn era perfetto, il suo corpo era pefetto, i suoi occhi, le sue labbra, la sua voce. Zayn mi abbracciò e stringendomi a se mi disse:"Hai freddo?" Io gli, mentii, e gli risposi di no, ma lui prese la sua camicia dal pavimento e mi coprì dicendomi:"Ti amo". Come riusciva a capire che avevo freddo? Come se mi avesse letto nel pensiero mi disse:"Hai la pelle d'oca.." Mi accarezzò la coscia con un dito facendomi il solletico, io sorrisi e lui mi disse:"Sei bellissima quando ridi, voglio che tu sia mia per sempre... se lo vuoi anche tu..." Io riuscivo a scorgere i suoi occhi e guardandolo risposi:"Sono già tua..." Allora lui mi baciò e mi accarezzò le spalle graffiandomi di nuovo, io lanciai un gridolino di dolore ma lui tastandomi la bocca con un dito mi disse:"Scusa non riesco a fermarmi è più forte di me.. io devo..." Ansimando continuò a baciarmi e poi mi disse:"Vestiamoci, ci staranno cercando.." Uscimmo dalla stanza e rientrammo nella sala dove c'erano i ragazzi. Ci sedemmo accanto a loro e poi Harry disse a Zayn:"Dobbiamo parlare" I due si allontanarono, notai che era arrivato anche Louis che mi disse:"Non c'è da aspettarsi niente di buono.."

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Capitolo 10
*** mess ***


Harry portò Zayn fuori dalla discoteca e gli disse:"Che è successo con Evy? Che le hai fatto?" Zayn rispose guardandolo negli occhi:"Niente." Harry lo afferrò per il colletto della giacca e gli disse:"Lei è la mia ragazza, lo sai? Toccala di nuovo e ti stacco la testa!" Zayn lo spinse via:"Ehy amico, calmati... Non so se te lo ricordi ma tu e lei vi stavate per lasciare!" "Non sono più quello di prima! Lo sai! Sono cambiato! E lei è ancora mia!" "Senti bello" rispose Zayn:"Ora lei ama me! Quindi devi starle alla larga!" "Che cosa le hai raccontato?!" "Che io e lei stavamo insieme!" "E le hai detto che è finita in coma per colpa tua?!" "Smettila con questa storia! Io non ho fatto niente!!! Finiscila!!" Zayn si mise le mani tra i capelli e urlò, sbattè un pugno con un muretto e la sua mano iniziò a sanguinare, Harry allora lo afferrò per un polso e gli disse:"Senti, gioca pulito, ok? Non raccontarle cazzate perchè se dovesse scoprire la verità inizierà ad odiarti, ed io non voglio essere li quando Niall ti spaccherà la faccia e non voglio vederla soffrire di nuovo." Zayn restò solo fuori dalla discoteca, mentre Harry rientrò. Non appena vidi tornare Harry da solo corsi da lui e gli chiesi preoccupata:"Dov'è Zayn?" Lui rispose senza guardarmi:"E' andato via." Quella sera, una volta a casa chiamai Zayn al telefono tantissime volte ma lui non rispondeva, il suo cellulare era spento. Ero seriamente preoccupata quando sentii Niall parlare con qualcuno. Diceva:"Che cosa hai fatto?! Sei pazzo?! Zayn non fare il coglione! Smettila! Harry non voleva dirti quelle cose! Non voleva! Torna in te ti prego!! Non urlare, Zayn sei ubriaco!! Sto venendo a prenderti..." Io uscii dalla mia stanza ma era tropo tardi, Niall era già andato via chiudendosi la porta alle spalle. Zayn si trovava al Tower Bridge, minacciava di suicidarsi, aveva una mano ancora sanguinante, ed era ubriaco. I paparazzi stavano intorno a lui come avvoltoi e lui sembrava fuori controllo. Niall arrivò appena in tempo per portarlo via di li, lo condusse in macchina e sfrecciarono via per le strade ormai deserte e buie di Londra. Zayn durante il tragitto gli raccontò della discussione con Harry senza menzionare il perchè di tutto ciò, ma mentre stava per dire che io e lui eravamo stati insieme di nascosto si addormentò dicendo:"Sono uno stronzo... un assassino... un fottutissimo puttaniere..." Niall passò la notte in ospedale dove tennero in osservazione Zayn fino alla mattina dopo a causa della contusione alla mano e della sbornia della sera precedente. Al suo risveglio c'era Liam accanto a lui, che gli disse:"Ehy scemo, ma che hai combinato?" Zayn si mise una mano sulla fronte e cercò invano di aprire gli occhi, poi disse:"Liam sono un bastardo... c'è una cosa che nessuno di voi sa.. Solo io e Harry ne siamo a conoscenza, ti scongiuro, non dirlo a nessuno..." Liam sfoderò un meraviglioso sorriso e sedendosi accanto a lui disse:"Dimmi tutto, lo sai che ci sono sempre per te." Zayn iniziò a raccontare:"Harry ed Evy stavano insieme prima che lei perdesse la memoria... Ma, io ho causato tutto ciò... Evy era stufa degli atteggiamenti ossessionanti di Harry, lui la opprimeva, non la lasciava vivere, era geloso, così un giorno venne al parco con me, per parlare... E io, la baciai... Lei presa dal rimorso per avermi baciato scappò via inciampando e finendo addosso ad una macchina in corsa... io... ho causato tutto ciò...Harry sapeva tutto, ma ha deciso di non dire niente a nessuno perchè era convinto che si sarebbe risolto tutto. Ho vissuto con questo rimorso fino al risveglio di Evy, e quando credevo fosse tutto finito ecco un'altra batosta, aveva perso la memoria. Volevo farmi da parte ma era più forte di me l'amore che provavo e così le ho mentito, ora io e lei stiamo insieme e ieri sera in discoteca... noi..." Liam non lo fece finire di parlare:"Cosa cazzo hai combinato?! Merda Zayn sei in bel casino!! Ti rendi conto?! Se lo scopre Niall ti ammazza!! Sei fottuto! Devi dire la verità ad Evy prima che ti abbandoni anche lei!" "Come faccio?! Dopo ieri sera lei si fida di me! Mi ama! Non posso smettere adesso! So di essere uno stronzo!! Ma.. non posso, non posso fermarmi..." Liam si alzò prese la giacca dall'appendiabiti e disse uscendo al suo amico:"Pensa all'errore che stai commettendo, prima o poi tutti lo scopriranno e allora saranno guai... meglio mettere fine subito a questa brutta storia."

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Capitolo 11
*** burning memories ***


Quando la mattina dopo Niall tornò a casa corsi subito da lui a chiedergli come stava Zayn, ero preoccupatissima, ma lui mi disse che andava tutto bene, non potevo andarlo a trovare, stava riposando. Quel pomeriggio Harry mi chiamò sul cellulare, fui sorpresa nel vedere il suo nome scritto sullo schermo del mio telefono, risposi subito. "Pronto?" "Ehy, ciao! Sono Harry... volevo.. uhm.. chiederti se... Vorresti uscire a fare una passeggiata con me?" Io non sapevo cosa rispondere, ogni volta che stavo con lui o gli parlavo mi sentivo in imbarazzo, non capivo perchè, ma alla fine gli dissi:"Perchè no? Mi vieni a prendere tu in macchina?" Harry annuì e chiuse la comunicazione. Ero felice di poter uscire con lui, magari poteva raccontarmi qualcosa sul mio passato, tutto ciò che non ricordavo. Niall mi teneva nascosto tutto, nessuno poteva raccontarmi niente perchè i medici non volevano che subissi traumi, la mia memoria doveva tornare gradualmente. Così quel pomeriggio Harry passò a prendermi e salii in macchina, sfiorai involontariamente con un dito una parte del sedile di pelle, liscio, e mi venne in mente qualcosa, un ricordo. Un litigio, in quella macchina avevo litigato con qualcuno, con Harry. Ricordai che mentre litigavamo lui mi ha preso il polso violentemente, e tentato di baciarmi ma io riuscii a uscire dalla macchina e scappare. Ricordavo solo questo, mi guardai il polso, in cerca di un segno, un graffio, niente. Harry mi guardò con aria interrogativa e mi mise una mano sulla spalla e mi disse:"Tutto ok?" Io sobbalzai e iniziai a gridare:"Lasciami!! Non toccarmi!!" Harry frenò bruscamente e accostò vicino ad un negozio di animali. Si voltò verso di me, tenendo una mano sul volante e con l'altra mi accarezzò il viso:"Evy, che succede? Vuoi un bicchiere d'acqua?" Io urlai di nuovo e dissi:"Basta! Cosa vuoi da me?!" Scoppiai a piangere e scesi dalla macchina, corsi via. Non sapevo esattamente dove stessi andando, ma volevo fuggire, da lui. Quel ricordo mi aveva scioccata, perchè Harry era così violento, cosa voleva farmi? Perchè ero su quella macchina con lui quel giorno? Mentre mi ponevo quella serie di domande mi scontrai con qualcuno, alzai lo sguardo, Zayn. Vedendo che stavo piangendo Zayn mi sollevò il mento con una mano e mi baciò, io mi lasciai andare. Quel bacio era rassicurante, mi faceva sentire protetta, speciale. Tutte le mie paure svanirono, Zayn aveva il potere di farmi stare bene. Alle nostre spalle arrivò Harry trafelato che mi disse:"Evy, cos'hai?! Perchè sei scappata?! Ho detto qualcosa di male?!" Io mi strinsi tra le braccia di Zayn e dissi:"Harry vai via!!" Zayn mi accarezzò i capelli e mi disse:"Vai a casa, Paul ti accompagnerà." Zayn fece cenno a Paul di portarmi via e poi si allontanò con Harry. Zayn gli disse:"Cosa le hai fatto?! Perchè eri con la mia ragazza?!" "Fino a prova contraria lei è ancora la MIA ragazza brutto stronzo!" Harry scagliò un pugno sul viso di Zayn che gli urlò contro e lo prese per il collo:"Senti, lasciala in pace! Ok? Ora lei è mia! E non me la porterai via! Lei ama me! Non te! Tu sei solo un pazzo psicopatico ossessionato da lei! Sei solo un puttaniere!" "Almeno io non le mento come stai facendo tu" Harry si liberò da Zayn e spingendolo via disse:"Gioca pulito, perchè quando Evy scoprirà tutto allora si che tornerà da me!" Harry si diresse verso la macchina, lasciando Zayn solo, con il labbro sanguinante.

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Capitolo 12
*** Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. ***


Zayn andò a casa di Liam, aveva bisogno di parlare con qualcuno. Liam nel vederlo con il labbro sanguinante lo fece entrare velocemente in casa e lo portò in bagno dove con del disinfettante iniziò a tamponare la ferita. Liam gli disse:"Cosa hai combinato ora?! Che ti sta succedendo?!" Zayn non rispose, allora Liam gli disse:"C'entra con Evy vero?" Zayn dovette rispondere per forza e iniziò a raccontare tutto al suo migliore amico. Liam con dolcezza disse:"Zayn, tu sai quanto io tenga a te, ad Harry, ad Evy... e al gruppo. Devi dire tutta la verità, non puoi più andare avanti con questa storia! Ti rovineresti la vita ed Evy non si fiderebbe più di te, la perderesti per sempre." "Liam! Se le racconto tutto la perderò comunque!" "Io non so cosa dirti... Devi sparire dalla sua vita.." "Non posso farlo! Sarebbe come chiedermi di morire! Io la amo! Come non ho mai amato nessun'altra!" "Zayn, io lo capisco ma credo sia meglio che lo sappia da te piuttosto che da qualcun'altro... Da Harry per esempio.." Zayn pensò alle parole di Liam per tutto il giorno e quella sera si decise, venne a trovarmi. Io ero in camera mia, in salotto c'erano Niall e Louis che parlavano, io non potevo ascoltare la loro conversazione e allora mi avevano costretta a chiudermi in camera:"Questioni segrete tra ragazzi" aveva detto Louis. Quando il campanello suonò Niall andò ad aprire la porta e trovandosi Zayn davanti fu quasi tentato di sbatterlo fuori ma poi decise di lasciarlo entrare. Lo fece sedere in salotto e gli disse:"Senti, ora mi dici cosa cazzo hai fatto a mia cugina e poi te ne vai e la lasci in pace per sempre." Louis guardava Zayn, era triste, poi mise una mano sulla sua spalla e gli disse:"Scusami, ho dovuto farlo, per il bene di Evy... e di Harry, è il mio migliore amico." In quel momento Zayn capì che tutto ciò che aveva costruito con me era improvvisamente svanito, tutto, non avrebbe più avuto la mia fiducia, il mio amore. Ormai doveva dirmi la verità, sarebbe stato difficile per lui, perdermi era come se improvvisamente il suo cuore smettesse di battere. Poi Zayn, con un filo di voce e gli occhi lucidi, disse:"Lei... lo sa? Niall freddamente rispose:"Non ancora. Scegli: O le parli tu o le parlo io... E sarà meglio che tu decida subito" "Vi prego, non potete farmi questo!!" disse Zayn "Ringrazia che ti do la possibilità di dirle tutto, se fosse per me ti avrei già sbattuto fuori di qui, e credimi, non ne saresti uscito vivo." Quella fu la prima volta che qualcuno vide piangere Zayn. Il ragazzo poi silenziosamente si avvicinò verso la mia camera e bussò alla mia porta, con delicatezza.

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Capitolo 13
*** gloomy ***


Zayn bussò alla porta della mia stanza, aprii e nel trovarmelo davanti così triste e con un livido violaceo sul labbro mi venne una stretta al cuore, cosa gli era successo? Lo presi per mano e mi avvicinai per baciarlo ma lui mi fermò, e mi disse tremando:"No... non ora.. devo dirti una cosa." Zayn si sedette sul letto e tenendomi la mano mi disse:"Ti prego non odiarmi." Io gli accarezzai il viso e gli dissi:"Ehy, calma, come potrei odiarti?" "Io, io ti ho mentito..." "Cosa? Cosa stai dicendo?" "Io e te.. non stavamo insieme prima dell'incidente, non siamo mai stati insieme.. ho inventato tutto... perchè ti amo..." Nel sentire quelle parole mi sentii svenire, non capivo niente, la testa mi girava e tutto diventava buio intorno a me. Con un filo di voce dissi:"Cosa vuol dire? Dimmi che non è vero.." Zayn annui e asciugandosi gli occhi con la manica della giacca disse:"Ti prego! Io l'ho fatto per amore! Io ti amo!" Si alzò e mi avvolse con un abbraccio, io non riuscivo neanche a sentire il suo respiro sul mio collo e lo allontanai da me. Poi con la voce spezzata dal pianto gli dissi:"Vai via..." Lo accompagnai alla porta e senza guardarlo in faccia lo mandai via e chiusi la porta a chiave. Zayn si avviò verso il salotto, dove Niall e Louis lo aspettavano, con aggressività e tristezza allo stesso tempo disse:"Spero che siate felici ora, sa la verità, sta male. E sto male anche io..." Uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle. Niall guardò Louis, che annuendo disse:"Ho capito, vi lascio soli... Vado a dare la notizia ad Harry, ciao.. Salutami Evy." Niall bussò alla mia porta e dato che io non avevo nessuna voglia di aprirgli tirò fuori dalla tasca una delle chiavi di riserva, mia zia ne possedeva una per ogni stanza della casa, ed entrò. Nel vedermi sul letto con il viso abbandonato nel cuscino si sedette accanto a me e accarezzandomi la schiena mi disse:"Non era il ragazzo giusto, non credi? Ce ne sono tanti altri sulla terra! E' un pianeta talmente grande!" Io mi voltai verso di lui, Niall riusciva sempre a strapparmi un sorriso, gli risposi:"Già, fortunatamente, ma... con lui... era diverso insomma! Io lo amo.." Niall mi disse:"Io conosco un ragazzo che ti ama davvero, che ti ha aspettata per tutto questo tempo nonostante tutto, ed è l'unico che non ti ha mai mentito, sta a te scoprire chi sia..." Detto ciò Niall si alzò e uscì dalla stanza, ma prima di andare via, voltandosi verso di me mi disse:"Tra 5 minuti si cena, fatti trovare pronta e smettila di piangere. In questa casa abbiamo sofferto già abbastanza!" Adoravo mio cugino, era esattamente come un fratello per me, sapeva come farmi ridere, darmi consigli. Lui e mia zia erano la mia famiglia. Quella notte pensai e ripensai a Zayn, piansi più volte in silenzio per non farmi sentire da nessuno. Quando finalmente mi addormentai sognai Harry, era un sogno insolito, io e lui stavamo insieme. Ed eravamo felici.

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Capitolo 14
*** Big Ben ***


Louis corse a casa di Harry a dirgli che finalmente io sapevo la verità su me e Zayn, ci eravamo definitivamente lasciati ormai. Harry era al settimo cielo, poteva finalmente tornare all'attacco e dirmi ciò che provava realmente per me, voleva tornare ad essere il mio ragazzo, così mi organizzò una sorpresa. Per tutto il giorno pensai a Zayn, alle sue parole, a quel suo "Ti amo" detto il giorno prima tra le lacrime. Pensai al nostro primo bacio e a tutto ciò che era successo tra noi in così poco tempo. Non toccai cibo per tutto il giorno, tutti quegli avvenimenti mi avevano fatto passare la fame. Nel pomeriggio decisi di studiare un po', dovevo rimettermi a studiare per riuscire a recuperare tutto, avevo intenzione di diplomarmi con i miei compagni, ad ogni costo. Appena mi sedetti davanti alla scrivania il mio cellulare iniziò a vibrare. Era Harry mi stava chiamando, esitai prima di rispondere ma poi facendomi coraggio schiacciai il tasto verde del mio Blackberry e dissi:"Pronto?" "Uhm, Ciao.. ehm... sono Harry" era piuttosto imbarazzato e parlava a fatica. "Ehm, ciao.." Risposi io. "Volevo chiederti se.... Stasera ti andrebbe di uscire con me, pizza, cinema e magari una passeggiata!" Io sorrisi, ma poi mi venne in mente ciò che era successo l'ultima volta che sono salita in macchina con lui, quel ricordo mi aveva scioccata, esitai nuovamente prima di rispondere e poi dissi:"Ehm, io non lo so... devo pensarci" "Senti, io non so cosa ti passi ora per la testa! Non so neanche perchè tu sia scappata in quel modo da me! Insomma cosa ti ho fatto! Pensaci! Ok? Io ci tengo a te! Se vuoi ci vediamo alle 20:30 sotto il Big Ben... decidi tu. Un bacio, ciao" Harry chiuse la comunicazione, mi sentivo così stupida. E per di più non sapevo che fare! Dovevo andare all'appuntamento o no? Qualcosa mi diceva "Vai, devi, tu ci tieni a lui." ma poi c'era qualcosa che mi bloccava, e non sapevo il perchè. Mentre cercavo di rimettermi a studiare il mio telefono vibrò di nuovo, questa volta era un messaggio; Zayn. Il messaggio diceva:"Forse mi odi, forse non ti va di parlarmi, ma ti prego! Ho bisogno di te! Di vederti! Di spiegarti tutto, voglio solo che tutto ciò si risolva.. E questa volta dirò la verità. Vediamoci davanti al Big Ben alle 20:30. Ti prego, vieni. Ti amo. Zayn" Era lo stesso posto dove anche Harry mi aveva dato appuntamento, ero ancora più confusa di prima. Erano ormai le 19:00 quando finii di studiare storia, era la mia materia preferita. Aprii l'armadio e tirai fuori la mia felpa verde, indossai i jeans e le all star. Presi la borsa, il cellulare e l'ipod con le cuffie e scrissi un messaggio, a Niall e alla zia, su un post-it:"Io esco, forse non torno per cena." Arrivai alle 20:30 davanti al Big Ben, quell'edificio così imponente mi ha sempre messo un po' di paura, ma allo stesso tempo mi affascinava, mi ricordava Peter Pan e Wendy che volavano via, verso l'Isola che non c'è, insieme. Mio padre mi ci portava sempre da piccola, quando ancora i miei genitori erano a Londra, e mi raccontava tantissime storie su quel luogo magico. Ad un certo punto mi voltai verso sinistra e vidi Harry, mentre alla mia destra arrivava Zayn, ora mi restava solo scegliere. Era meglio scegliere il ragazzo misterioso e oscuro, o l'angelo ingannatore che aspetta che tu ti addormenti per rapirti e portarti nel mondo della passione?

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Capitolo 15
*** True Colors ***


Zayn ed Harry erano arrivati sul luogo dell'appuntamento, non mi avevano ancora vista, avrei dovuto scegliere.
Con chi sarei uscita?
Guardai prima Zayn, aveva i pugni chiusi, lo sguardo basso ed era tesissimo. Poi volsi lo sguardo verso Harry, lui sembrava tranquillo, sorrideva, guardava la luna e teneva una mano nella tasca della giacca, mentre con l'altra si sistemava sul capo il cappellino di lana che lasciava fuoriuscire qualche ricciolo.
Guardai l'orologio, erano le 20:35, volevo scappare ma poi presi in mano la situazione e dissi tra me e me:"Non devo comportarmi da bambina, ho il diritto di sapere la verità!"
Mi diressi verso Zayn, a passo veloce, il vento freddo mi arrivava sul volto, iniziai a correre verso di lui. 
Quando fui abbastanza vicina a lui lo abbracciai da dietro e iniziai a piangere di gioia, non capivo neanche io il perchè, so solo che lo amavo più di ogni altra cosa al mondo in quel momento. 
Lui si voltò verso di me e stringendomi le mani mi disse:"Sapevo che saresti venuta, lo sentivo... ma ero comunque un po' preoccupato! Da oggi lo prometto, di dirò tutta la verità, solo la verità... a partire da ora."
Mi baciò e poi indicando con lo sguardo in Big Ben disse:"Te lo giuro, sotto il Big Ben, e vorrei urlarlo al mondo! IO TI AMO!!!"
Io iniziai a ridere e mi strinsi nuovamente tra le sue braccia poi alzai lo sguardo, Zayn piangeva, lacrime di gioia, i suoi occhi splendevano. Era così bello.
Poi gli dissi:"Ora basta cose sdolcinate, hai un po' di cose da raccontarmi no?"
Ci dirigemmo verso il bar più vicino e Zayn iniziò a parlarmi della mia vita prima dell'incidente:"Vedi, tu stavi con Harry, ma era così ossessionante, dopo circa 3 mesi, insieme a lui, hai deciso di lasciarlo, ma lui ti minacciava, era ossessionato da te... e così sei venuta da me, avevi bisogno di conforto, io ero così innamorato di te... e ti baciai, ma tu corsi via, avevi paura di una reazione violenta da parte di Harry nei miei confronti, ma mi dissi che mi amavi e che non appena fossi riuscita a lasciare Harry e a chiudere quella relazione con lui saresti tornata da me. Per sempre.... Eravamo sotto il Big Ben, me lo avevi giurato, ed ora eccoci qui, insieme... Come avevamo promesso."
Io ascoltavo Zayn parlare, gli brillavano gli occhi, sapevo che diceva la verità si vedeva, ero così felice, con lui mi sentivo al sicuro, quella sicurezza che con Harry non avevo.
Guardai Zayn negli occhi e gli dissi:"Era destino che dovessimo stare insieme, no? Harry non sa niente del nostro bacio vero?"
Zayn disse:"No non sa niente, non ho mai avuto il coraggio di dirglielo, avevo paura di una sua reazione... Avevo paura per te e per me... Ma ora lui è cambiato, te lo assicuro, anche lui ti ama, non è più lo stesso di prima, non è ossessionato da te come una volta è... normale, diciamo."
Dopo una lunga chiacchierata Zayn mi portò in giro per Londra, mi divertii tantissimo con lui, quando eravamo insieme sentivo il cuore impazzire, quasi come se stesse per scoppiare, lui mi completava, stavo bene. 
Era così importante per me, non potevo pensare di non riuscire a perdonarlo, come avrei fatto senza di lui.
Ci fermammo sul Tower Bridge a guardare le stelle, dietro di noi le macchine sfrecciavano a tutta velocità, ma a noi non importava, poteva succederci qualunque cosa in quel momento, eravamo insieme ed era quello ciò che contava, solo quello.
Zayn prese la mia mano e mi disse:"Non so perchè ti ho mentito, ma so che..."
Io lo fermai dicendogli:"Non devi darmi spiegazioni, ora so tutto... mi fido di te... E so che c'è sempre qualche particella di bene anche nelle cose peggiori, sta solo a noi saperla  estrarre attentamente. Ti amo, non mentirmi mai più.. e soprattutto, non lasciarmi mai."
Zayn mi abbracciò e mi sussurrò:"Lo prometto.."
Ci allontanammo mano nella mano, sul marciapiede opposto al nostro c'era Liam, Zayn lo vide e voltandosi verso di lui gli disse:"Grazie"
Liam gli sorrise e continuò a camminare, sembrava quasi un angelo, aveva sempre il consiglio giusto per tutti, era dolcissimo, il migliore amico perfetto per un ragazzo come Zayn.
 
La mattina dopo quando mi alzai trovai Zayn nel letto accanto a me, avevamo passato la notte insieme, a parlare, dirci quanto ci amavamo e raccontarci tutto ciò che ci passava per la testa, credo di non essere mai stata tranquilla e felice come in quel momento.
Zayn dormiva, era così perfetto, sembrava così indifeso, ciò che mostrava di se era solo una maschera di pietra, solo con me riusciva ad essere se stesso e tirare fuori la dolcezza che stava in lui.
Era appena sorta l'alba, mentre bevevo il caffè guardavo il sole sorgere, volevo stare un po' da sola, così lasciai Zayn dormire ed uscii. 
Le strade erano deserte, mi diressi verso il Big Ben, dove ero stata la sera prima.
Li vi trovai Harry, seduto su una panchina, solo, in mano aveva un lettera.
Mi sedetti accanto a lui, dormiva.
Sentendo la presenza di qualcuno accanto a lui Harry sobbalzò e nel vedermi restò quasi sorpreso:"Non mi aspettavo più di vederti, non a quest'ora. Perchè non sei venuta da me ieri sera?"
"Io gli sorrisi, so che sei cambiato, ma non ti amo... Zayn è il ragazzo che desidero, scusami."
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi alzai, lui prese la mia mano delicatamente e mi tirò verso di lui:"Ti prego, non andare dimmi che mi ami e ti lascerò andare, dimmi che non ho aspettato qui tutta la notte invano. Dimmi che ho ancora una ragione per vivere, dimmi che anche se non ora tornerai da me. Ti prego."
Io lo guardai, gli accarezzai il volto:"Harry, non si sa cosa ci riserverà il destino, sei stato importante per me, ora ricordo tutto... so che non ti dimenticherò mai, ma... Al cuore non si comanda e io amo Zayn."
Tornai a casa, lasciandolo solo, davanti al Big Ben illuminato dalla luce del sole, Londra iniziava a riempirsi. 
Era mattina.

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Capitolo 16
*** Irriesistible ***


Era già mattina ormai, tornai verso casa.
Londra iniziava a ripopolarsi, era così bella di giorno, in lontananza sentivo le voci delle persone che uscivano di casa e si recavano al lavoro.
Avevo recuperato la memoria, ricordavo tutto ormai, potevo riprendere in mano la mia vita.
L'unica cosa che ancora non riuscivo a ricordare era come fosse avvenuto il mio incidente, chi mi aveva salvata?
Nessuno lo sapeva, neanche Niall, tutti mi dicevano che qualcuno, di identità sconosciuta aveva dato l'allarme. 
Mi avevano trovata sdraiata per terra, al parco, priva di sensi.
Mi sarebbe piaciuto conoscere colui che mi aveva salvato la vita:"Forse era un angelo" pensai.
Quando entrai in casa vidi Zayn e Niall che si abbracciavano, sorridevano, avevano fatto finalmente pace, ero così felice.
Mi aggregai anche io all'abbraccio, ma mia zia ruppe quel fantastico momento:"Muovetevi! La colazione è pronta!"
Mentre mangiavamo, Zayn mi chiese:"Come mai stamattina sei uscita così presto?"
Io, non volendo dirgli che ero andata da Harry, risposi:"Avevo delle faccende da sbrigare.. e poi, devo darvi una notizia! Ho recuperato la memoria!! Ora ricordo tutto!"
Mia zia si portò le mani alla bocca e inziò a piangere, corse ad abbracciarmi e Niall esultò dalla gioia.
Quando mi voltai verso Zayn per vedere la sua reazione lui era piegato su se stesso, tremava, non riusciva a respirare e teneva la mano stretta al petto. Con un filo di voce disse:"Il... cuore.."
Poi svenne, chiamammo subito l'ambulanza che arrivò in pochi minuti, portarono Zayn all'ospedale più vicino, aveva avuto un piccolo infarto.
I medici ci chiesero se in quel periodo era stressato o aveva fatto abuso di alcol, poi ci fecero entrare nella sua stanza per vederlo.
Zayn se ne stava sdraiato sulla barella con gli occhi socchiusi, quando mi vide allungò la mano verso di me, io andai da lui e lo accarezzai:"Mi dispiace, è anche colpa mia se sei in questo stato, ti ho fatto soffrire, ti ho dato tante preoccupazioni!"
Iniziai a piangere e una lacrima mi rigò il viso, Zayn asciugandomi gli occhi con una mano mi disse:"Tu non sei capace di far soffrire, sei così perfetta... così irresistibile!"
Iniziò a cantare una canzone, "Irresistible", l'avevano scritta lui ed Harry mentre ero ancora in coma, per me.
Mentre cantava la seconda strofa un colpo di tosse lo bloccò, non riusciva più a respirare, Niall chiamò il primo medico che si trovò davanti nel corridoio. 
Zayn fu portato in sala operatoria, dopo qualche ora uscì.
Era sulla barella, pallido, immobile. Pensai al peggio per un attimo, ma poi quando mi avvicinai a lui mi sorrise e il mio cuore ricominciò a battere. 
Mentre era in sala operatoria mi sentivo morire, avevo paura per lui, l'angoscia mi stava distruggendo.
Poi un'infermiera molto gentile venne verso di me e Niall e ci disse che Zayn aveva dei problemi di pressione, era troppo alta, stava bene, ma doveva essere tenuto sotto controllo. Ci disse anche che sarebbe potuto tornare a casa il giorno dopo, a patto che rimanesse a letto per qualche giorno, non avrebbe dovuto fare sforzi. Poi ci accompagnò da Zayn, era stato portato in un'altra stanza, più piccola ma più luminosa.
Corsi da lui, aveva il viso rigato di lacrime, aveva paura. Ma quando mi vide mi disse:"Se tu sei con me niente può farmi paura... Ti amo."
 
 
 
Il giorno dopo Louis, Liam ed Harry vennero in Ospedale a trovare Zayn.
Mentre Louis, Liam e Niall parlavano con Zayn io preparavo il suo borsone per riaccompagnarlo a casa nel pomeriggio. Harry mi guardava, sentivo i suoi sguardi insistenti su di me, la cosa non era fastidiosa, anzi, mi eccitava molto.
Mi diressi verso la finestra della stanza e sentii una mano infilarsi nella tasca dei miei jeans, quando mi voltai Harry stava andando verso la porta, mi guardò e continuò a camminare lentamente.
Infilai la mano nella tasca dei miei jeans e ne estrassi un biglietto, sopra c'era scritto:"Ti voglio"
 
Uscii dalla stanza, seguii Harry, non sapevo perchè lo stavo facendo, ma era attraente, come una cosa proibita, eccitante.
Lo vidi avviarsi verso il bagno dell'ospedale, quando girai l'angolo dietro lui mi tirò a se, tenendomi con forza i polsi, impedendomi di scappare. Inziò a baciarmi, teneva gli occhi chiusi, io mi dimenavo ma lui non allentava la presa.
Alla fine cedetti, lui continuava a baciarmi con forza, ma quando ad un certo punto mi lasciò i polsi io gli presi il viso tra le mani, bruciavo di passione, questa volta ero io che non volevo lasciarlo andare.
Lo guardai negli occhi e ricominciai a baciarlo, lui mi accarezzava i capelli, era eccitato.
Non riuscivo a staccarmi da lui, era magnetico, attraente.
 

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Capitolo 17
*** Don't forget ***


Io ed Harry ci guardavamo negli occhi, lui sorrideva, mi accarezzava il viso con due dita.
Stavo tra le sue braccia e mi sentivo in paradiso, poi mi parlò, mi disse:"Io ti amo, lo sai vero?"
Io annuii, e risposi:"Tutto questo è sbagliato... scusami, dimentica questo bacio..."
Mi allontanai ma lui mi tirò nuovamente a se e mi disse guardandomi negli occhi:"Non andartene di nuovo da me, ti prego."
Io mi voltai e andai via.
Mentre tornavo verso la stanza dove c'era Zayn incontrai Liam, mi guardava con aria di rimprovero, mi mostrò il biglietto che mi aveva lasciato Harry nella tasca dei jeans e mi disse:"Perchè? Perchè vuoi far soffrire Zayn?"
Io non sapevo cosa rispondere, aveva visto visto tutto, lo pregai di non dire niente a Zayn, gli dissi che quel bacio non contava niente per me, io amavo Zayn.
Ma Liam mi disse:"Non negare al cuore ciò che provi, soffriresti sia tu, sia Zayn..."
 
Nel pomeriggio finalmente Zayn tornò a casa ed io, Niall e i ragazzi restammo a casa sua a fargli compagnia, Harry continuava a guardarmi. Io facevo finta di non notarlo ma era quasi impossibile.
"Non negare al cuore ciò che provi..." quella frase continuava a risuonarmi nella testa. E se Liam avesse avuto ragione? Io Sapevo di non amare Harry, non amavo un ragazzo ossessionato da me, non potevo amare un ragazzo che non mi lasciava vivere, non potevo amarlo, era sbagliato. Eppure quando lo guardavo negli occhi vedevo in lui qualcosa di attraente, speciale, bello.
Mentre baciavo Harry non sentivo le stesse emozioni che provavo con Zayn.
Non sapevo neanche io cosa volevo esattamente, ma in quel momento volevo stare il più lontano possibile da Harry, Zayn non meritava altre sofferenze per colpa mia.
Quella sera quando tutti andammo via da casa di Zayn, io e Niall stavamo per salire in macchina quando Harry mi fermò:"Evy possiamo parlare?"
Io mi voltai verso di lui e senza guardarlo gli dissi:"Ora no, devo.. devo andare... Scusami."
Ma Harry mi abbracciò da dietro e mi disse:"Ti prego ho bisogno di te!"
Io mi voltai verso di lui:"Harry... Non posso, sto con Zayn, dimenticami! Non possiamo stare insieme!!"
"Ma io sono cambiato! Ti scongiuro...."
Io mi avvicinai alla portiera della macchina ma lui mi fermò stringendo la mia mano nella sua, con forza.
Mi stava facendo male, urlai e lui mi mise una mano sulla bocca e mi strinse a se, iniziò a baciarmi il collo. 
Non mi lasciava, io mi dimenavo, gridai di nuovo.  Niall non mi sentiva, ascoltava la musica con le cuffie in macchina, tirai un calcio ad Harry che per il dolore mi lasciò, ma per poco. 
Harry mi sbattè contro la macchina di Niall e iniziò a toccarmi le cosce nervosamente; Niall vedendo la scena uscì velocemente dalla macchina e trascinò via Harry infierendo contro di lui.
"Cosa cazzo vuoi fare?! Lascia stare mia cugina!" Fu quasi sul punto di picchiarlo, ma poi lasciò stare e tornò verso di me, acompagnandomi in macchina.
Harry iniziò a piangere e gridò:"Io la amo!!"
Poi scappò via.

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Capitolo 18
*** just give me a reason ***


Pensai e ripensai a quella giornata tutta la notte.
Avevo paura a stare da sola, al buio nella mia stanza.
Avevo paura che qualcuno mi potesse fare del male, che qualcuno arrivasse. 
Ero rimasta un po' scioccata dal comportamento di Harry, era davvero ossessionato da me, Zayn aveva ragione.
La mattina dopo c'era chiasso nella stanza di Niall, io entrai in camera sua e vi trovai i ragazzi: Liam, Harry, Niall e Louis.
Mancava solo Zayn.
I ragazzi stavano cantando, provavano una nuova canzone, suonavano la chitarra e Louis sbatteva le mani sull'armadio per tenere il tempo. 
Io entrai nella stanza assonnata, stropicciandomi gli occhi e con i capelli arruffati. Tutti scoppiarono a ridere, ma non per il mio aspetto, bensì per il mio pigiama.
Devo ammettere che era piuttosto ridicolo, verde evidenziatore, con nuvolette e cuoricini ovunque e per di più mi andava anche molto grande.
Harry si voltò verso di me e mi guardò negli occhi:"Ti ho vista tante volte con questo pigiama, ogni mattina quando....."
Niall lo interruppe infastidito dicendo:"Senti ti ho chiamato qui solo perchè fai parte dei One Direction e non possiamo abbandonare la fan! Quindi continuiamo a provare la canzone. Evita commenti sulla tua vita privata con mia cugina."
Io salutai tutti e uscii dalla stanza, entrai nuovamente in camera mia e iniziai a cambiarmi, non avevo voglia di girare per casa con quel pigiama orrendo.
Mentre toglievo la maglietta qualcuno entrò nella mia stanza, io non riuscivo a vedere chi fosse e per di più ero incastrata in quella stupida maglia verde. 
Urlai:"Merda, ho dimenticato di slacciare i bottoni!"
Sentii la porta chiudersi a chiave e qualcuno avvicinarsi a me. 
Senza dire niente la persona che era entrata mi aiutò a sfilare la maglia del pigiama, era Harry.
Era li, davanti a me, io indossavo solo il reggiseno e gli enormi pantaloni del pigiama, ero in imbarazzo.
Poi lui senza dire niente si sfilò la maglietta era perfetto, il suo corpo era perfetto. Si avvicinò a me sedendosi sul letto prese a baciarmi il collo poi mi tirò verso di se sdraiandosi sul letto.
Ero eccitata, in pochi minuti io e lui eravamo completamente nudi, sotto le coperte, abbracciati. 
Eravamo una cosa sola, i ricci di harry gli coprivano il volto e mi solleticavano il viso. 
Era sudato mi accarezzava, stavamo facendo sesso e ci sembrava la cosa più normale del mondo. 
Sapevo di stare tradendo Zayn, con uno dei suoi migliori amici, ma non volevo fermarmi Harry mi attraeva, il suo corpo nudo mi attraeva, i suoi occhi magnetici. Tutto.
Passarono forse due ore, noi eravamo chiusi in camera, soli, al buio. 
Nessuno era venuto a cercare Harry, forse pensavano che se ne fosse andato.
Harry iniziò a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio e mi strinse a se dicendomi:"Proprio come ai vecchi tempi, io e te... insieme, in questo letto. Soli."
Poi mi accarezzò il seno con una mano e iniziò a solleticarmi le cosce con l'altra, mi palpeggiava ovunque, io lasciavo che lo facesse, ero sua in quel momento, mi sentivo bene.
Ma mentre stava per baciarmi il seno io lo fermai:"Non è giusto... io, io sto tradendo Zayn, lui ha fiducia in me... io non posso."
Harry guardandomi negli occhi mi disse:"So quanto tu sia eccitata in questo momento, so quanto tu voglia stare con me, qui... e..." Mise un mano tra le mie gambe e disse:"So quanto tu lo voglia."
Era tutto vero, volevo tutto questo, ma non era giusto:"No Harry, io amo Zayn... Io non posso fargli questo... Non posso..."
Uscii dal letto portando via il lenzuolo per coprirmi e lui restò completamente nudo, nel mio letto.
Harry era tranquillo, non provava nessun imbarazzo, sorrideva.
Io mi vergognavo e lui nel vedermi arrossire si avvicinò alle mie spalle e spostò il lenzuolo, che mie ero avvolta addosso, iniziò a baciarmi il collo, poi le spalle. 
Sentivo la sua erezione spingere contro di me, lui mi prese per la vita e mi trascinò nuovamente verso il letto. Io per un attimo mi dimenai ma poi mi lasciai andare di nuovo e lui ridendo mi disse:"Lo sapevo, non vuoi smettere, non ti importa di Zayn, tu vuoi me."
Nel sentire quelle parole pensai che avevo tradito Zayn, mi sentivo uno schifo, che razza di persona ero?
Harry tentò di avvicinarsi di nuovo a me ma io lo spinsi via. Allora lui, stufo, si alzò dal letto, si rivestì, prese in mano le sue scarpe e uscì dalla mia camera silenziosamente. Lasciò la porta aperta e qualcuno entrò nella mia stanza, Zayn.
Ero coperta per metà da un lenzuolo, lui non credendo ai suoi occhi mi disse:"Da quanto va avanti questa storia?"
Io sobbalzai, non mi aspettavo di trovarmelo li, ero in un bel casino, aveva visto Harry uscire dalla mia stanza e io ero nuda, aveva capito tutto.
Io portandomi dietro le coperte andai verso di lui e cercai di spiegargli, neanche io sapevo come e cosa dirgli. 
Ma lui mi rispose:"Stammi lontana, vergognati."
Andò via, vidi Liam in corridoio che mi guardava con aria di rimprovero, poi seguì Zayn e se ne andò.

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Capitolo 19
*** Statues ***


Pioveva, io avevo freddo, era tutto così brutto, così grigio. 
Stavo malissimo per ciò che avevo fatto a Zayn, mi veniva da piangere ma non riuscivo a farlo, avevo un groppo in gola.
Mi vestii e uscii di casa, ignorai le chiamate di Niall e persino quelle di Sarah. 
Mi sedetti al bancone del primo pub che mi capitò davanti e ordinai un drink, volevo il più alcolico che ci fosse.
Il barista ci provava spudoratamente con me ma io lasciavo correre.
Bevvi circa 5 bicchierini di vodka alla fragola, mi sentivo accaldata, così tolsi la felpa restando solo con la canottiera di cotone bianca.
Improvvisamente la mia testa inizò a girare mi sentivo svenire girare, ero ubriaca, lo sentivo. 
A fatica pagai il conto e uscii dal pub appoggiandomi a tutto ciò che potevo per non cadere.
Una volta fuori cercai di chiamare un taxi, mi veniva da vomitare e non capivo più niente, la testa girava ed io mi sentivo uno schifo.
Mi appoggiai ad un macchina, ad un certo punto la vista iniziò ad annebbiarsi, non vedevo quasi più, ero completamente brilla.
Poi non ricordo bene cosa successe, fatto sta che il barista del pub uscì e mi venne incontro, era piuttosto carino, nel vedermi barcollare appoggiò una mano sulla mia spalla e mi disse:"Hai bisogno di qualcosa? Vedo che stai piuttosto male, che c'è?"
Non avevo voglia di parlargli dei miei problemi ma le parole fluirono come se niente fosse e in pochi minuti lui venne a conoscenza di ogni singola cosa che facesse parte della mia vita. Gli raccontai persino di come avevo fatto sesso con Harry e Zayn.
Poi iniziai a piangere e rischiai quasi di cadere ma lui mi sorresse e mi riportò nel pub dove mi fece sedere su un divanetto.
La testa mi faceva malissimo, riuscii a scorgere una figura familiare entrare nel bar, era Zayn, lo riconobbi dal ciuffo e dalla voce. 
Si avvicinò a me e vedendomi in quello stato mi prese in braccio e mi disse:"Andiamo a casa ok?"
Io annuii e mi strinsi tra le sue braccia.
La mattina dopo, quando mi risvegliai, non ero a casa mia,
riconobbi la stanza di Zayn, la luce che proveniva dalla finestra mi accecava.
Mi diressi a fatica verso la cucina, c'era Zayn che preparava il caffè. 
Io mi sedetti su una delle sedie bianche intorno al tavolo della cucina, lui mi vide e sorridendo si avvicinò a me e mi baciò. 
Ero sconcertata, lo avevo tradito, insomma avrebbe dovuto odiarmi. 
Invece lui sta li, davanti a me e mi sorrideva.
Aveva il sorriso più bello del mondo io gli chiesi:"Non sei arrabbiato con me quindi?"
"Come potrei? Dopo ciò che mi hai detto stanotte!"
Tra me e me mi chiesi cosa avessi potuto dirgli quella notte e lui, quasi come se avesse intercettato i miei pensieri mi disse:"Mi hai detto che amavi solo me e che quella con Harry è stata solo una scopata. Cavolo mi veniva da ridere ad ascoltarti ma eri così sincera! Insomma gli ubriachi dicono sempre la verità non è così? Si hai sbagliato ma dovevi farmela pagare in qualche modo perchè io ti avevo mentito. Ora siamo pari no?"
Io scoppiai a ridere a lo abbracciai più forte che potevo:"Sei il ragazzo più dolce del mondo!"
Mentre lo abbracciavo guardai fuori dalla finestra della cucina, c'era Harry, in macchina, ci stava spiando. I nostri sguardi si incontrarono ma lui sfrecciò via con la sua macchina. 
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e Zayn preoccupato mi disse:"C'è qualcosa che non va?"
Io lo guardai e gli dissi:"No niente tranquillo. E' tutto ok, davvero."

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Capitolo 20
*** Say You're Just A Friend ***


Finalmente era arrivata la primavera, Londra è stupenda in questo periodo.
Venticello fresco, profumo di fiori e alberi verdi ovunque.
Per non parlare degli stupendi scoiattoli che più volte si incontrano nei parchi della città.
L'unico problema è che io sono allergica al polline e ogni volta che la primavera arriva il mio naso diventa rosso e screpolato, continuo a starnutire e gli occhi si gonfiano.
"Maledetta allergia!!" Starnutii rumorosamente e Zayn scoppiò a ridere.
Io lo guardai piuttosto male:"Che c'è? Tu non starnutisci mai?"
"Oh beh certo! Ma non sembro un porcellino quando mi succede"
Scoppiò a ridere di nuovo, devo ammettere che la cosa mi divertiva ma per non darlo a vedere mi allontanai a testa alta e con aria di sufficienza.
Zayn mi corse dietro e mi abbracciò e mentre mi stringeva a se mi disse:"Non fare così, scherzavo... Però ammettilo, starnutisci come un porcellino"
Ricominciò a ridere tenendosi la pancia, io lo guardavo e mostravo la mia disapprovazione ma vedendolo così allegro non potei evitare di sorridere. La primavera nonostante tutto mi metteva allegria.
Poi io e Zayn ci sedemmo all'ombra di un albero su una panchina, io sorseggiavo il caffè di Starbucks e lui stava seduto a pensare, guardava il cielo, poi una coccinella gli si posò delicatamente sul naso, lui fece per toglierla con una mano ma io bruscamente gli urlai:"FERMATI!! Non toccare quella tenera creatura!"
Presi la coccinella con un dito e dissi a Zayn:"Porta fortuna sai? Come è carina!"
Mentre osservavo la coccinella lui mi sorrideva poi mi prese il viso tra le mani e mi bacio:"Non potrei essere più fortunato, sono qui con te, senza pensieri nè preoccupazioni, ti amo."
"Anche io"
 
Dopo aver fatto una lunghissima passeggiata io e Zayn tornammo finalmente a casa mia.
I ragazzi erano già arrivati, era una serata speciale quella, avrebbero cantato a me, a Sarah e a mia zia la nuova canzone che avevano composto con la collaborazione di Ed Sheeran.
Adoravo Ed Sheeran, scriveva canzoni stupende tremendamente dolci.
Arrivati a casa Zayn andò in camera di Niall per provare un’ultima volta la canzone tutti insieme mentre io, mia zia e Sarah parlavamo in cucina bevendo il tè.
Mia zia poi mi disse:”Ah, Evy tesoro, mi sono dimenticata di dirti che Harry ha lasciato una cosa per te in camera, mi ha detto di fartelo sapere, ci teneva che l’avessi.
Io guardai Sarah con aria interrogativa e lei ricambiò il mio sguardo alzando le spalle.
Così le dissi di venire con me in camera mia.
Quando entrammo nella mia stanza Sarah restò a bocca aperta. Sul mio letto c’era un mazzo enorme di rose, erano stupende e c’era anche un biglietto.
Quando mi avvicinai al bouquet iniziai a starnutire, Sarah allora prese i fiori e li portò lontani da me e mi porse il biglietto.
Era una bustina piccolissima, bianca e liscia, profumava. La aprii e lessi:
”Alla rosa più bella, amo ogni piccola cosa di te.
Sempre tuo (se lo vuoi).
Harry”
Per un attimo credevo che mia zia si fosse sbagliata, invece no, me le aveva mandate proprio Harry.
Lanciai il biglietto sul letto e Sarah lo raccolse per leggerlo e guardandomi sorpresa mi disse:”Mi sono persa qualcosa?”
Io annuii:”Si, insomma io ed Harry abbiamo … Ma è stato un errore! Insomma Zayn mi ha perdonata! Sapeva che era stato solo un errore … Ma Harry pensa che provi qualcosa per lui.. E io non so cosa mi succede …”
“Credo di non aver capito! Harry ti piace? Ci sei andata a letto ma Zayn ti ha perdonata come se niente fosse?”
“Si… Io ora non so più cosa provo! Amo Zayn più di ogni altra cosa, ma poi arriva Harry… E quando i suoi occhi incontrano i miei mi attraggono, è come se mi stregassero, non riesco a fare a meno di lui quando mi si avvicina troppo e poi mi ritrovo a baciarlo … E quando lo bacio sento che il mondo potrebbe finire in quel preciso istante! Ma io non me ne accorgerei …”
Sarah mi fissava e scuoteva la testa, come pensavo, disapprovava tutto ciò.
“Sarah io cerco di fermarmi! Ma non riesco! Harry mi attrae! E io non riesco a resistergli, a lui, alla sua pelle …. Al suo profumo”
Sarah finalmente mi rispose:”Credo che dovresti allontanarti da entrambi per un po’ … Questa situazione non può andare avanti così”
Poi Niall piombò nella stanza e gridò:”RAGAZZE LA CANZONE E’ PRONTA! VENITE AD ASCOLTARLA!”
Niall era felice come un bambino il giorno della recita di Natale quando fa sentire alla sua mamma e al suo papà quanto è bravo a cantare.
Ero felice per lui.
I ragazzi erano seduti in salotto sul divano, Niall teneva in mano la chitarra e iniziò a intonare qualche nota non appena tutti eravamo pronti per ascoltare la canzone.
Poi iniziarono a cantare tutti insieme, Zayn mi guardava negli occhi mentre cantava, era tutto perfetto.
Ma quando iniziò l’assolo di Harry, lui iniziò a guardarmi le gambe, poi le braccia, il collo, i capelli, le labbra. Harry cantava e mi mangiava con gli occhi, le mie mani iniziarono a sudare e io cominciai a tremare, guardavo Harry e la sua voce mi entrava nella testa, sentivo la sua voce calda penetrare in me.
Quando Zayn iniziò a cantare nuovamente io non me ne accorsi neanche, continuavo a guardare Harry che compiaciuto mi sorrideva, Sarah allora accortasi di tutto ciò mi tirò una gomitata e mi indicò Zayn con un cenno della testa.
Alla fine dell’esibizione applaudimmo, erano stati davvero bravi.
Poi tutti si spostarono in cucina per la cena ma Harry restò fermo dietro di me e mi prese per mano, infilò la mia mano nella tasca posteriore dei pantaloni e poi la lasciò, io non riuscivo a muovermi, poi infilò una mano nella manica della mia maglia per accarezzarmi il braccio.
Io tremai, avevo la pelle d’oca, mi allontanai da lui per entrare in cucina ma Harry mi prese di nuovo per un braccio e mi portò in camera mia.
Chiuse la porta e mi disse:”Ti sono piaciuti i fiori?”
Io mi avvicinai alla porta e feci per uscire ma lui abbracciandomi da dietro mi fermò e mi baciò il collo lentamente, ero senza fiato, iniziai ad ansimare.
“Harry ti prego, lasciami andare”
“So che non vuoi che ti lasci, lo so”
Io mi dimenai e lui mi morse il collo, emisi un gridolino e lui mi tappò la bocca con forza:”Shh, non facciamo rumore, potrebbero scoprirci.”
Mise una mano nella mia maglietta e mi slacciò il reggiseno, io mi dimenai e spinsi via Harry, ma lui non si arrese, mi sbattè contro la porta e cominciò a baciarmi con violenza, mi teneva ferma per i fianchi, non riuscivo a liberarmi di lui, così gli morsi il labbro e lui mi disse:”So quanto ti piace mentre ti bacio, so quanto ti eccito, so quando vorresti spogliarmi e sbattermi su quel letto, libera ciò che sei, torna quella di prima!”
Non capivo cosa stava dicendo, perché sarei dovuta tornare quella di prima? Forse non avevo recuperato del tutto la memoria, o forse era lui che mentiva.
Io con tutta la forza che avevo nelle braccia mi liberai da lui e gli dissi:”Io non ti amo, vattene, esci dalla mia vita!”
Harry si passò un mano sulla bocca e si avvicinò ancora a me, iniziò ad accarezzarmi una gamba e inclinò la testa per baciarmi di nuovo.
Ma io gli misi un dito sulle labbra:”Fermati, ti prego, io amo Zayn, fattene una ragione, vai via…”
Sembrava quasi che non mi stesse ascoltando ma poi mi disse:”Dimmi che per te sono solo un amico e me ne andrò.”
Io non riuscivo a parlare, ma poi lentamente gli sussurrai:”Non sei nient’altro che un amico…”, non sapevo perché ma dire quelle parole mi costava tantissimo.
Lui si allontanò da me e io aprii la porta ed uscii dalla mia stanza, sentii il respiro affannoso di Harry sul mio collo, mi voltai verso di lui e lo vidi in lacrime, i suoi occhi brillavano, le lacrime calde gli rigavano il viso.
Mi abbracciò delicatamente e singhiozzando mi disse:”Scusami, sono un bastardo, io sono ossessionato da te … Non so cosa sia l’amore! Non lo so!”
Poi corse via e uscì di casa sbattendo la porta.

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Capitolo 21
*** Our Song ***


Harry corse via, scappò, senza sapere dove stesse andando, correva.
Aveva perso la cosa più importante della sua vita, me.
Nel  sentire la porta sbattere con violenza Zayn venne verso di me e preoccupato mi chiese:”Amore che succede?!”
Io gli risposi:”Harry, aveva.. aveva un impegno” io abbassai lo sguardo, trattenevo a stento le lacrime.
“Poteva almeno avvertire.” Disse Zayn duramente.
Nel frattempo vedemmo Louis che andava verso la porta e se la chiuse alle spalle, Liam uscì dalla cucina e ci disse:”Ma che hanno tutti? Non hanno più fame?”
 
Harry camminava per le strade di Londra, evitava ogni contatto visivo con la gente, teneva le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo basso.
Louis gli corse dietro e lo fermò prendendolo per un braccio:”Harry, che è successo con Evy?”
Harry si voltò e continuò a camminare, allora Louis lo fermò di nuovo e gli disse:”Parlami! Non riesco a vederti così!”
Harry guardò negli occhi il suo amico e poi gli rispose:”Louis, non voglio parlarne, ok? Lasciamo stare, lei si è dimenticata di me, non mi ama più. E’ tutto finito, chiudiamola qui.”
Il cuore di Louis iniziò a battere fortissimo, era felice.
Felice perché ora il suo migliore amico era libero e gli restava solo una cosa da fare, dirgli tutto. Prima di perderlo di nuovo.
Louis prese la mano di Harry tra le sue, lo guardò negli occhi e lo portò in un vicolo, al buio, di li non passava mai nessuno, poi gli disse:”Ti prego Harry, non giudicarmi, sto per fare una cosa, forse sbaglio o magari lo apprezzerai, ma ti prego, lasciami fare.”
Harry senza capire nulla di quello che stava succedendo annuì perplesso, allora Louis chiuse gli occhi, si avvicinò al volto di Harry e lo baciò sulle labbra, le labbra di Louis erano morbide e baciavano delicatamente quelle di Harry, come una farfalla che si posa sui petali rosa di un fiore appena sbocciato.
Harry contrasse il viso e prese Louis per le spalle e lo allontanò da se con forza:”Cosa cazzo fai?”
Louis tremò nel sentire la durezza delle parole che il suo amico aveva appena pronunciato, si mise una mano sul petto e gridò:”Avevi detto che non mi avresti giudicato! Cosa c’è? Non posso provare amore per qualcuno anche io?! E’ così strano che lo provi per te?!”
Harry si allontanò dal suo amico e si avviò verso la sua auto che era due isolati più avanti, Louis lo rincorse e lo prese per un braccio ma Harry lo spinse via:”Stammi lontano, non voglio più avere a che fare con te, sparisci dalla mia vita.” Sputò per terra, guardò Louis dritto negli occhi e continuò a camminare.
Louis guardava Harry che si allontanava, tranquillo, come se non fosse accaduto niente, il suo cuore cadeva a pezzi ma non riusciva neanche a piangere, sentiva un groppo in gola ma non riusciva a piangere.
Aveva sofferto troppo, Louis, anche lui voleva amare, anche lui voleva essere amato, piangeva ogni notte per paura della reazione di Harry. Quando seppe che io ero uscita dal coma e stavo bene inziò ad avere attacchi di panico ogni giorno, sapeva che avrebbe perso Harry.
 
Niall, mia zia, Zayn, Sarah e Liam mangiavamo in silenzio il pranzo. Eravamo tutti pensierosi, nessuno aveva fame, si capiva.
Io sospirai, Zayn si voltò e mi accarezzò la mano con dolcezza.
Mi sentivo protetta, i suoi piccoli gesti di tenerezza nei miei confronti mi facevano sempre sorridere un po’, era come un angelo, sapeva tutto di me, conosceva i miei punti deboli, le mie paure e mi aiutava ad affrontarle.
Era lui il mio principe azzurro, o forse era un principe azzurro e basta.
“Il mio principe sarà lui?” pensai mentre lo guardavo negli occhi, poi mi venne in mente Harry, il mio cuore iniziò a battere all’impazzata e una fitta mi fece sobbalzare.
Quando pensavo ad Harry mi succedeva questo, panico, tremolii, felicità e tristezza nello stesso momento, sconvolgeva tutto, un suo sguardo mi provocava emozioni inspiegabili, strane.
Zayn sorrise e mi diede un bacio sulla guancia:”Mangia, su, se vuoi dopo andiamo a fare un giretto e parliamo un po’”
Sapeva tutto di me, come faceva a capire che parlare con qualcuno era ciò che mi serviva?
Si, forse era proprio lui il mio principe.

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Capitolo 22
*** Back To December ***


Una leggera pioggerellina faceva rumore, le goccioline sottili sbattevano contro la mia finestra.
Sembrava quasi inverno, eppure eravamo già a Maggio.
Non vedevamo Harry da settimane, eravamo tutti molto preoccupati, era persino sparito da twitter e da instagram, il suo cellulare risultava sempre spento.
Io stavo studiando, Zayn stava nel mio letto, abbracciato al cuscino a guardarmi.
Io esclamai:"Non capisco un accidente di questa roba!", sbattei il libro di fisica per terra, Zayn allora si alzò dal letto, si inginocchiò davanti a me e prendendomi il viso tra le mani mi baciò. Poi mi disse:"Te la spiego io, ero bravissimo in fisica, sai?"
Io gli sorrisi, ma devo ammettere che non ero del tutto convinta che lui avesse mai aperto un libro di fisica in vita sua.
Io mi sedetti in braccio a lui, Zayn iniziò a spiegarmi quelle due maledette pagine di fisica su cui mi ero bloccata.
"Dovrebbe fare l'insegnante" pensai, riuscì a farmi capire ogni singola parola, ogni singola frase che leggevo sul libro, in pochi minuti avevo già imparato tutto.
Forse era per via delle sue mani intorno ai miei fianchi, del suo modo di gesticolare, o la sua voce calda che penetrava nel mio cuore.
"Quindi hai capito tutto?" mi chiese, "Sì, sei davvero bravo, insomma, ho capito tutto!", risposi.
Lui scoppiò a ridere e lo abbracciai, era così bello stare abbracciata a lui, sentire il suo cuore battere all'impazzata, il suo viso appoggiato sulla mia spalla.
Poi qualcuno suonò il campanello della porta d'ingresso, quando mia zia aprì la porta in salotto si scatenò un gran caos, Harry era tornato.
Io e Zayn andammo in salotto dove i ragazzi, mia zia ed Harry stavano parlando.
Appena mi vide, Harry, abbassò lo sguardo verso il mio braccio, Zayn mi stava tenendo per mano, io allora incrocia le braccia ma Zayn mi abbracciò tenendomi la mani sui fianchi.
Harry allora disse guardandomi negli occhi:"Vado via da Londra."
Louis disse tremando:"E... Quando, quando torni?"
Un tuono ci fece sobbalzare, Harry rispose:”Mai più, sono venuto a dirvelo proprio per questo. Ho bisogno di allontanarmi da qui. Ci sono troppi ricordi” mi guardò “troppe persone false” guardò Zayn “e troppe persone che voglio cancellare dalla mia vita”, guardò Louis.
Il mio cuore si raggelò, come poteva essere così crudele con noi? Ma soprattutto con Louis? Come poteva essere così crudele con un ragazzo, il suo migliore amico tra l’altro, che aveva avuto solo la presunzione di dimostrargli i suoi sentimenti?
Sentivo la rabbia che ribolliva in me, non riuscii più a trattenermi e mi avvicinai ad Harry, lo afferrai per il colletto della giacca e gli urlai contro:”Come ti permetti? Come puoi anche solo pensare di poter trattare così il tuo migliore amico?!”
Harry mi afferrò il polso e mi disse:”Non è mio amico, è solo un ragazzo che deve decidere da che parte stare. Spero che con il mio allontanamento da questa città voi possiate riflettere su tante cose. La prima è che io non potrei mai amare te! Né tanto meno un ragazzo!” Si rivolse con durezza a Louis, e poi mi disse:”E poi , tu, spero che tu capisca che il tuo amato ragazzo è solo un verme, che ha cercato di ingannarti. Io ti amavo, forse ti amo anche adesso, credimi allontanarmi da te è l’unico modo per ricominciare a vivere.” Mentre pronunciava quelle parole la sua voce diventò più dolce, meno dura.
Io cercai di non piangere:”Cosa ne sarà dei One Direction?”
Lui rispose:”Non lo so, credo che siamo giunti al capolinea, un produttore americano mi ha proposto di fare un disco e di iniziare una carriera da solista.”
E così i One Direction sarebbero spariti? Lasciando nei cuori di tante ragazze un vuoto enorme? Sapevo quanto contavano i ragazzi per le Directioners.
Harry ci salutò con un cenno della mano, nessuno aveva il coraggio di fermarlo, nessuno riusciva a sollevare lo sguardo da terra.
Poi Harry si voltò prima di chiudersi la porta alle spalle e mi disse muovendo le labbra:”Fermami.”
Poi la porta si chiuse.

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Capitolo 23
*** Sparks Fly ***


"Fermami", per tutta la notte pensai ad Harry, che si chiudeva la porta alle spalle dopo averci detto che sarebbe andato via da Londra, pensai a cosa avevamo vissuto insieme.
Non volevo che se ne andasse, non volevo che si dimenticasse di me, non volevo vederlo salire su quell'aereo e partire.
Erano le 2 di notte, io mi alzai, infilai i jeans e la felpa, mi avventurai per le strade di Londra.
Londra era stupenda al buio, l'aria non era contaminata dai fumi delle macchine, si vedevano solo i semafori lampeggiare. Io mi diressi a passo deciso verso casa di Harry, suonai il campanello freneticamente, ma nessuno veniva ad aprire, pensai che forse era già partito, iniziai a tirare calci la porta, presa dalla rabbia, mentre continuavo a suonare il campanello.
Poi sentii un rumore di passi provenire da dietro la porta, e quando si aprì vidi Harry, aveva addosso solo un asciugamano e i suoi capelli ricci bagnati erano appiccicati al viso.
Mi guardò e mi disse:”Ma sei pazza o cosa? Stavo facendo la doccia!”, io scoppiai a ridere e gli dissi:”Pensavo fossi già partito, non volevo che te ne andassi”, poi aggiunsi:”…Senza salutare, ovviamente”
Harry mi prese per mano e mi portò in casa sua, c’era profumo di shampoo e dopobarba, io mi sedetti sul divano e lui mi disse:”Vado a cambiarmi, tu non rompere niente e non fare la pazza.”
Dopo una decina di minuti Harry tornò da me, questa volta completamente vestito.
Si sedette accanto a me e mi disse:”Perché sei qui?”
“Perché? A dire il vero non lo so…”
“Io credo di saperlo”, iniziò ad accarezzarmi il collo, “è per questo?”, poi si avvicinò sempre di più a me, fino a sfiorarmi le labbra con le sue:”O forse per questo?”
Mentre stava per baciarmi, misi una mano davanti alle sue labbra:”No Harry, non si può, io non dovevo venire. Meglio che torni a casa.”
Feci per alzarmi ma lui mi tirò per il cappuccio della felpa verso di lui e mi sussurrò:”Non andare via, ti prego”
“Harry ti prego non farmi questo, non voglio, non posso, non devo, io amo Zayn.”
Harry mi teneva stretta tra le sue braccia, ma non con forza come quando voleva solo possedermi, questa volta il suo era un abbraccio dolce, delicato, pieno d’amore.
Mi guardò negli occhi e mi disse:”Non ci credo, tu non ami Zayn, tu sei ancora attratta da me, Zayn ti rende felice, ma tu sarai sempre legata a me, in un certo senso, lo sai anche tu questo, dillo”
“No, ti sbagli” Cercai di guardare altrove ma lui girò il mio viso verso il suo, con la mano destra.
“Sento come ti batte il cuore quando mi guardi, sento come respiri quando stiamo abbracciati, vedo il modo in cui arrossisci se solo ti sfioro, noto come tremi quando ti accarezzo i capelli. Provi le stesse emozioni con Zayn?!”
No, non era così, con Zayn provavo altre emozioni. Con Zayn provavo tranquillità, felicità, sicurezza. Con Harry invece sentivo qualcosa di nuovo, di diverso, qualcosa che non sapevo descrivere. Prima di finire in coma volevo lasciare Harry per Zayn, era ossessionato da me e non mi faceva vivere, ma non ho mai smesso di pensare a lui, lo amavo. E ora che era finalmente cambiato? Ora che voleva vivere qualcosa di bello con me perché mi bloccavo? Perché non riuscivo a dire quelle quattro parole? Perché non riuscivo a pronunciare:”Harry, io ti amo”?
“Evy ti prego, io sono cambiato, non sono più il vecchio Harry, non sono più un mostro, non sei più un’ossessione per me! Non sei più  quella che mi dovevo scopare, sei la ragazza che voglio amare, la ragazza che voglio stringere tra le mie braccia, la ragazza che voglio baciare, la ragazza che voglio far ridere. Sei tutto ciò di cui ho bisogno e ti odio per questo! Ti odio perché sei perfetta, ti odio perché sei stupenda quando sorridi, ti odio perché mi piace guardarti mentre dormi, ti odio perché non posso fare a meno di sentire il tuo profumo, ti odio perché ti amo! E perché tu non provi lo stesso per me…”
Io ero senza parole, non mi aveva mai detto niente di simile, non mi aveva mai detto tante belle parole tutte insieme, nessuno me le aveva mai dette.
Io abbassai lo sguardo e una lacrima rigò il mio viso:”Sei cambiato davvero” sussurrai, poi cercando di formulare una frase senza singhiozzare gli dissi:”Sai perché avevo deciso di lasciarti? Per stare con Zayn?”
Lui fece cenno di no con la testa, io continuai:”Perché ero incinta, il figlio era il tuo, avevo paura che tu potessi rifiutarti di riconoscerlo, mi abbandonassi. Avevo paura che non mi avresti più voluta rivedere, così sono andata da Zayn, ma poi mi sono pentita e mentre tornavo a casa sono scivolata, al parco, il resto lo sai..”
Harry mi toccò il ventre con una mano:”Ora, lui è…”
Io annuii e scoppiai a piangere:”Lui è un angelo ora, nostro figlio non esiste più, per colpa mia”
Harry mi strinse tra le sue braccia:”Come hai potuto pensare che ti avrei abbandonata? Come hai potuto?”
“Avevo paura!”
Harry mi abbracciò ancora più forte e mi disse:”Non devi più avere paura di me, io me ne andrò tra poche ora, ti dimenticherai di me per sempre, finirà tutto..”
Io esclamai:”Non voglio che finisca! Voglio che torni tutto come prima! Voglio stare con te! Perché ti amo, perché ti odio, perché mi fai sentire come se fossi in un altro mondo, mi fai provare emozioni che nessuno riesce a farmi provare. Si ti amo! L’ho detto, lo urlerei al mondo intero in questo momento! E ti prego baciami, perché credo che non riuscirei a smettere di parlare, credo che non la smetterei di urlare, piangere e dirti che ti amo!”
Senza dire niente Harry mi baciò, mi accarezzava il collo con le mani, le nostre labbra combaciavano alla perfezione, i nostri cuori battevano all’unisono, come una cosa sola.
Le nostre mani si intrecciavano, io ero come in apnea, mi sentivo in un mondo a parte, in un mondo di cui facevamo parte solo io ed Harry.
Avevo trovato il mio principe, ma non era azzurro. Era verde come i suoi occhi, oscuro come le profondità del suo animo, ma anche rosso, rosso come la passione che c’era tra noi.

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Capitolo 24
*** beside you ***


Al mio risveglio Harry dormiva, mi teneva per mano, nella stanza faceva un po’ freddo, così mi strinsi a lui per scaldarmi un po’, nel sentirmi muovere Harry aprì gli occhi e con voce assonnata mi disse:”Giurami che non sei un sogno.”
“No, non lo sono, questa volta è tutto reale.”
Harry mi lasciò la mano e infilò il braccio sotto la mia schiena e con l’altro iniziò ad accarezzarmi la pancia, sollevò la mia maglietta e mi accarezzò con un dito vicino all’ombelico, mi faceva il solletico, iniziai a ridere e lui mi baciò:”Sei stupenda quando sorridi.”
Iniziò ad accarezzarmi le spalle con le mani mentre mi baciava il collo, quando il mio cellulare iniziò a squillare, Harry sobbalzò.
Allora presi il cellulare dalla borsa, sul display lessi il nome di Zayn, improvvisamente il mio cuore iniziò a battere a mille, come gli avrei spiegato che ora stavo con Harry? Come avrei potuto lasciarlo?
Harry mi guardò e mi disse:”Veditela tu, io devo preparare la colazione. Oppure, rispondo io, gli parlo e vi faccio lasciare.”
Io gli tirai una pacca sulla spalla e lo spinsi via sorridendo, poi risposi al telefono:”Pronto? Zayn?”
Proprio in quel momento Harry iniziò a urlare:”Evelyn Horan ti amo! Sei stata fantastica stanotte!!”
Zayn perplesso disse:”Ev? Dove cavolo sei? Chi c’è con te? Sono passato da casa tua stamattina ma tu non c’eri!”
Io cercai di zittire Harry tirandogli calci e mettendogli le mani sulla bocca, ma lui mi prese in braccio, mi sbattè sul letto e gridò:”Zayn ci sentiamo dopo, io e la tua ex abbiamo da fare.”
Io scoppiai a ridere perché mi stava facendo di nuovo il solletico, solo dopo qualche secondo mi resi conto che avevo rovinato ogni rapporto con Zayn, allora dissi ad Harry:”Cavolo che hai combinato? Ora mi odia!”
Mi alzai e andai verso la cucina, non sapevo cosa fare allora Harry mi disse:”Vai da lui, spiegagli come stanno ora le cose, io ti aspetto qui ok?”
“Ti prego accompagnami!” Dissi con aria supplichevole, ma Harry sembrava irremovibile, alla fine poi acconsentì e andammo a casa di Zayn.
Quando la porta si aprì Zayn non riusciva neanche a guardarmi in faccia, disse solo un freddo:”Entrate.”
Io e Harry ci guardammo, poi entrammo in casa.

“Ti prego Zayn ascoltaci, Harry ha sbagliato!”
“Da quando… state… insieme?” disse lui.
“Da ieri sera...”
Harry disse:”Non prendertela con lei, arrabbiati con me! E’ colpa mia! Io l’ho sedotta nei giorni scorsi, se non avessi interferito voi stareste ancora insieme, felici.”
Harry abbassò lo sguardo, io lo accarezzai:”Non dire così, forse doveva succedere, forse qualcuno o qualcosa lo aveva già deciso.”
“Forse non possiamo stare insieme, io ti farei soffrire. Sto rovinando tutto!”
“No, non è vero, non dirlo neanche per scherzo.” Presi la sua mano e la strinsi nella mia, mi si formò un groppo in gola e dissi a Zayn:” noi stiamo insieme, avrei voluto dirtelo in un altro modo, tu sei importante per me, sei il mio migliore amico, ma non potrei vederti come il mio ragazzo. In tutto questo tempo ho creduto di amarti, ma in realtà era solo amicizia la nostra, forse qualcosa in più. Non pensare che ti abbia preso in giro perché non è così, ti voglio bene e non ti dimenticherò mai, qualunque cosa accada. Ti prego perdonami.”
Zayn si avvicinò ad Harry:”Dimmi una cosa, riccio, tu la ami?”
Harry, preoccupato rispose di si e aggiunse:”Più della mia stessa vita, quando sono con lei mi sento diverso, non sono più quello di prima, ora so cos’è l’amore e voglio viverlo fino in fondo.”
Zayn diede una pacca sulla spalla ad Harry e disse:”Non c’è niente da fare, voi siete nati per stare insieme, il modo in cui vi guardate, il modo in cui vi abbracciate, come vi accarezzate, si capisce che vivete l’uno per l’altra. Mi fa male dirlo ma, non lasciatevi mai, non permettete mai più a niente e nessuno di separarvi. E tu, Harry, tieni gli occhi aperti, perché per ogni tuo minimo errore ci sarò io dietro l’angolo pronto a portatela via.” Mi guardò, mi fece l’occhiolino e poi disse:”Venite con me.”
Andammo in camera sua, Zayn aprì uno dei cassetti sotto la scrivania e prese un diario rosa con tanti brillantini, me lo porse e mi disse:”Questo è tuo, mi avevi detto di tenerlo, di custodire il tuo segreto più grande, il bambino che portavi in grembo, qui ci sono pagine e pagine su quel bambino, altre su Harry e solo due in cui parli di me. Dicevi di amarmi ma non è mai stato così, tu ami lui. Guarda questa foto.”
Tirò fuori dalla tasca della felpa una foto che raffigurava me ed Harry sulla riva di un fiume, io ridevo e guardavo Harry, lui invece si teneva stretto a me cercando di non scivolare nell’acqua gelida del fiume.
Sul retro della foto c’era scritto:”Spero che Harry resti così per sempre, dolce e gentile come oggi. Non voglio che una volta finita questa giornata lui torno il mostro di sempre, non voglio che mi veda solo come un oggetto da possedere.
Ti amo Harry.”
Zayn disse:”Nonostante tutto lo amavi. E ora che è diverso devi continuare a farlo, lui è ciò di cui hai bisogno, avrei dovuto lasciarti tornare subito da lui, restiamo amici ti prego.”
Io abbracciai Zayn e gli sussurrai:”Ti voglio bene.”
Quella notte Zayn pianse, pianse lacrime di gioie miste a lacrime di rabbia, era felice e triste allo stesso tempo.
Forse è questo che succede quando si perda una persona ma si è a conoscenza che lei ti vorrà bene per sempre.

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Capitolo 25
*** set fire to the rain ***


Era strano riavere il mio diario tra le mani, la sua copertina morbida in pelle rosa profumava di dolcezza, di amore, di musica, di amore, ma anche di tristezza, tanta tristezza.
Mi sedetti sul letto e lo aprii, le sue pagine erano rimaste uguali a come le avevo lasciate, riconoscevo la mia scrittura, i miei disegni, le mie foto.
Poi trovai una pagina, era una lettera per Harry, era stata strappata, ma qualcuno l’aveva ricomposta usando del nastro adesivo.
Lessi la lettera nella mente c’era scritto:
”Caro Harry,
ti scrivo questa lettera per una ragione, ho paura. Si ho paura del nostro futuro, ho paura di essere abbandonata da te, ho paura che tu non cambi mai, ho paura che tu non torni il ragazzo dolce e gentile del nostro primo incontro.
Per me stare con te è quasi un incubo, ho deciso di lasciarti.
Non odiarmi, non abbandonarmi, resta mio amico, fallo per me e per il figlio che forse avremo.
Non ne sono sicura ma credo di essere incinta, l’ho scoperto solo ieri, andrò da Zayn, starò un po’ da lui, non cercarmi, ti prego.
Ho bisogno di tempo per pensare, credo che ormai tra noi sia tutto finito.
Non fare niente di stupido.
Tua, Evy.”
 
Mi ricordavo di quella lettera, l’avevo scritta poco prima di andare da Zayn e di cadere, prima di perdere tutto.
L’avevo strappata perché avevo paura, non volevo lasciare Harry, avevo paura che venisse da me e mi facesse del male, quando i suoi genitori hanno divorziato lui ha sofferto molto ed è cambiato tantissimo, era diventato violento, possessivo.
Con le lacrime agli occhi lessi un’altra pagina, una delle prime che avevo scritto su quel diario.
“Caro diario,
Ho conosciuto un ragazzo, Harry, ha un bel nome, i suoi ricci mi fanno impazzire, per non parlare dei suoi occhi verdi.
Credo di piacergli, è un amico di Niall, ogni volta che viene a casa nostra mi guarda negli occhi e poi mi sorride.
Non ho ancora avuto il coraggio di parlargli, chissà, magari mi faccio aiutare da Niall.”
Mi venne nuovamente da piangere, avevo vissuto così tante cose, avevo provato così tante emozioni, belle e brutte.
In quel diario c’era tutta la mia vita, tutti i miei ricordi, avevo voglia di scrivere di nuovo, raccontare a quelle pagine cosa provavo, cosa vedevo, cosa sentivo.
Poi Harry entrò nella mia stanza silenziosamente, con una tazza di thè in mano, me la porse e vedendomi con le lacrime agli occhi mi abbracciò, e mi disse:”E’ per il diario?”
Io annuii, poi lui lo prese in mano e iniziò a sfogliarlo, si soffermò su una pagina, avrei preferito che non la leggesse, era piuttosto imbarazzante.
“Caro Diario,
Stanotte Harry ha dormito da me, si proprio così, e beh non abbiamo proprio dormito, neanche parlato… insomma puoi immaginare cosa è successo, no?
Beh è stato stupendo! Lui è perfetto e mi fa sentire bella, amata.
E poi fa faville quando stiamo insieme. Sai cosa intendo per “insieme”, no?
Lo amo, lo amo, lo amo!! E’ perfetto in tutti i sensi!!! Però in questi ultimo giorno ho notato che è diventato geloso e possessivo nei miei confronti, forse è per via del divorzio dei suoi.
Spero che torni come prima.
Evy <3”
 
Harry sorrise e mi disse:”Faccio faville eh?”, io scoppiai a ridere ma una lacrima mi rigò il viso, iniziai a singhiozzare e lui mi abbracciò:”Ev, cosa c’è? Dimmi!”
“Ho sofferto tanto, perché eri così con me? Perché ti comportavi così? Perché eri così possessivo? Io volevo un amore vero, non un ragazzo che fosse ossessionato in tutti i sensi da me”
Harry con aria triste mi disse:”perché ti amavo, e ti amo ancora. Perché avevo paura di soffrire come ha sofferto mia madre quando mio padre se n’è andato, senza darci una spiegazione, avevo paura di perderti. Scusami, se ti ho fatto paura, scusami se sei stata male con me… Scusami! Cerca di capirmi.”
Io gli accarezzai i capelli e gli dissi:”Ora abbiamo ricominciato tutto da capo, niente più problemi, niente più tristezza. Inizierò un diario nuovo, questo è ora di buttarlo, no?”
Mi diressi verso il cestino della spazzatura accanto alla mia scrivania ma Harry mi fermò:”No, non puoi buttare via i ricordi, non puoi buttare via parte della tua vita!”
“I ricordi resteranno sempre impressi nella mia vita, nella mia mente, nel mio cuore, segneranno per sempre la mia esistenza. Voglio ricominciare da capo, una vita nuova, con un nuovo diario. E lo scriverò con te.”
Buttai via il diario e andai nella stanza di mia zia, aprii uno dei cassetti del suo comodino e ne estrassi un’agenda, era di mia mamma, prima che andasse via. Mia zia l’aveva sempre conservata nella speranza che tornasse. Ma non è mai successo, mia madre è in India, con mio padre, non mi chiamano mai. Non so più niente di loro.
Quando tornai in camera mia Harry aveva ripreso il mio diario dal cestino e ne aveva strappato una pagina, la pagina in cui parlavo del nostro bambino.
Aveva le lacrime agli occhi e scorreva le dita con delicatezza su quel foglio quasi ingiallito dal tempo.
Io mi chinai vicino a lui e gli diedi un bacio sulla guancia:”E’ andata così, non importa, siamo giovani. Era troppo presto per me, per te e anche per lui.”
Lui tristemente annuì e mi disse:”Ti prometto che d’ora in poi sarò il ragazzo dei tuoi sogni, ti lascerò vivere, ti lascerò volare. Ti lascerò parlare, cantare, ballare. Ti abbraccerò sempre, ti ricorderò ogni giorno e ogni notte quanto ti amo, ti ricorderò che sei perfetta. Ti dirò che sei stupenda, ti dirò che sei l’unica ragione che mi è rimasta per vivere.”
Poi mi abbracciò e le sue labbra si posarono delicatamente su di me, le sue lacrime mi bagnavano le guance, si mescolarono come le mie.
Poi io sorrisi:”Ma guardaci, sembriamo due cretini, stiamo piangendo come due bambini.”
Anche lui rise e poi mi disse:”Dai su, lo iniziamo a scrivere o no questo diario?”
Sapevo che Harry era davvero cambiato, ne ero certa, la nostra vita era ricominciata. Questa volta sarebbe stato tutto perfetto.

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Capitolo 26
*** Wherever I Go ***


Ultimo giorno di scuola, era già passato un anno, finalmente l’estate era alle porte, ma stava per arrivare uno dei giorni più belli della mia vita: Il ballo di fine anno, l’ultimo ballo prima del diploma.
A scuola c’era un’atmosfera piuttosto allegra, c’erano ragazzi che correvano avanti e indietro per i corridoi alla ricerca della fanciulla da invitare al ballo. Molte ragazze invece urlavano di gioia per aver ricevuto l’invito al ballo dal ragazzo che speravano.
Io e Sarah camminavamo per il cortile della scuola, con aria piuttosto triste, nessuno ci avrebbe invitate a quel ballo, i nostri ragazzi non facevano parte della scuola e di conseguenza non potevano partecipare.
Poi, improvvisamente mi venne un’idea grandiosa:”Sarah! E se invitassimo i ragazzi a suonare alla festa? Potrebbero partecipare anche loro al ballo, no?”
Sarah sembrava entusiasta, così corremmo da Alyson, l’organizzatrice del ballo.
Alyson sembrava d’accordo, la nostra idea le piaceva, così quel pomeriggio io e Sarah chiedemmo ai ragazzi se volevano suonare e cantare alla festa.
Harry e Niall esulatarono:”Si! Potremo ballare con le nostre principesse! Sarà stupendo!”
“Il tema della festa e:  un ballo in maschera, quindi anche voi dovrete indossare queste.” Porsi ad Harry una maschera, metà bianca e metà rossa, con una striscia di brillantini dorati che la divideva in due. Gli sussurrai nell’orecchio:”Sei particolarmente sexy con questa.”
Gli feci l’occhiolino e lui ricambiò facendomi la linguaccia.
 
La mattina successiva, durante la ricreazione, Sarah mi disse:”Evy, c’è un ragazzo che ci segue da quando siamo arrivate a scuola. Mentre stavo per girarmi indietro lei mi fermò e mi disse:”No aspetta! Fermiamoci un attimo, lasciamo che si avvicini.”
Dopo qualche secondo un ragazzino alto, magro, con la corporatura simile a quella di Harry si avvicinò a noi, aveva i capelli ricci, neri.
Ci salutò con un gesto timido della mano e, rivolgendosi a me, disse:”Evelyn Horan?”
Io annuii e lui, balbettando continuò a parlare:”io mi chiamo Ronald, mi stavo chiedendo se… Vorresti venire al ballo con me?”
Io restai di stucco, ma con delicatezza declinai l’invito:”Ehm, no mi dispiace, ho già un ragazzo con cui andare.”
Mentre dicevo ciò un ragazza di primo che passava di li si fermò davanti a Ronald e gli disse:”Ma tu non eri gay?”
Il povero Ronald, imbarazzatissimo, scappò via venendo deriso da quasi mezza scuola. Io guardai con aria di rimprovero la ragazzina che aggiunse:”Dovevo dirtelo, non volevo che accettassi l’invito di quello, che poi è anche brutto.” E poi andò via.
 
Quella sera a casa mia c’era un gran trambusto, i ragazzi facevano avanti e indietro per la casa alla ricerca di uno specchio per sistemarsi la cravatta. Erano tutti e cinque elegantissimi, indossavano una giacca nera abbinata a dei pantaloni neri e scarpe di vernice. Harry stava davvero bene.
Io e Sarah avevamo scelto due vestiti molto carini. Il mio era blu scuro, con dei brillantini sul corpetto, indossavo un paio di orecchini d’argento e un paio di scarpe blu scuro col tacco, mentre camminavo barcollavo un po’ ma tanto mi avrebbe aiutata Harry a stare in piedi.
Sarah invece indossava una vestito verde smeraldo, con un fiocco enorme sul retro, scarpe con il tacco color carne e orecchini d’argento. Era stupenda, quando Niall la vide restò a bocca aperta, corse a baciarla ma si fermò appena vide che le labbra della sua ragazza erano ricoperte di rossetto, Niall odia il rossetto.
Quando arrivammo a scuola la palestra era stupenda, c’era un palco, sul quale si sarebbero esibiti i ragazzi, era stato montato un lampadario che d’ava un tocco antico alla sala e poi c’era il tavolo con tante cose da bere e da mangiare.
I ragazzi corsero a prepararsi per cantare, in tanto iniziavano ad arrivare tante persone, la musica partì, le luci si spensero e lo spettacolo ebbe inizio.
La prima canzone della serata fu “kiss you”, al termine della canzone i ragazzi scesero dal palco per ballare un po’ ma in mezzo alla folla io non riuscivo a trovare Harry, quando mi voltai dietro di me c’era Ronald, indossava una maschera identica a quella di Harry, se non se la fosse tolta credo che lo avrei scambiata per lui.
Ad un tratto Louis corse verso di me e Ronald, lo prese per mano e lo portò via correndo, i due si allontanarono e quando Harry finalmente mi trovò, nel vedere la scena mi disse:”Dove corrono quei due? Un attimo! Ma quello sembro io! C’è un mio sosia qui dentro! Cazzo! Devo avvertire Louis!”
Anche lui scappò e subito dopo vidi che anche Liam, Zayn e Niall inseguivano Harry.
Non capivo cosa stesse succedendo e così raggiunsi Sarah che mi spiegò:”Louis stasera vuole dire ad Harry cosa prova per lui, lo voleva portare sulla terrazza della scuola ma ha portato con se la persona sbagliata!”
“Ma Harry come fa a sapere cosa avrebbe voluto fare Louis?” Chiesi io confusa.
“Louis lo ha raccontato a Niall che non se la sentiva di tenerlo nascosto ad Harry.”
Io e Sarah andammo verso la terrazza della scuola dove nel frattempo si erano radunati dei gruppetti di ragazzi, che gridavano qualcosa e ridevano.
Alcuni avevano addirittura un cellulare in mano e scattavano foto o facevano video, Louis e Ronald si stavano baciando, ma nessuno dei due sapeva chi fosse l’altro a causa della maschera che indossavano
Quando poi Ronald si tolse la maschera Louis restò quasi inorridito, aveva baciato la persona sbagliata.  Facendosi largo tra la folla, scappò via.
Il video dei due che si baciavano finì presto sulla rete e tutto il mondo scoprì che Louis Tomlinson era gay.
La serata era rovinata, io ed Harry accompagnammo al più presto Louis a casa. Io decisi di lasciarli un po’ da soli per farli parlare.
 
“Harry, io pensavo fossi tu. Quando ho baciato quel ragazzo pensavo che tu avessi cambiato idea, pensavo che fossi tu, lo giuro..” Disse Louis.
Harry era immobile, non diceva niente, poi sussurrò:”Louis, lo sai che non cambierò idea, io non ti amo. Mi dispiace, per me sei solo un amico! Ti prego chiudiamo qui questa discussione!”
Louis sentì il mondo crollargli addosso un’altra volta:”Un altro rifiuto… Hai ragione devo arrendermi.”
Harry lo abbracciò e gli disse:”Troverai qualcuno che ti apprezzi davvero, te lo prometto, io ti voglio bene lo stesso lo sai. Vero?”

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Capitolo 27
*** we can't stop ***


Ero finalmente in vacanza, la mia estate era iniziata e l’avrei vissuta in pieno.
Io, i ragazzi e Sarah ci saremmo trasferiti nella casa al mare di Liam, saremmo partiti il giorno dopo, così io e Sarah decidemmo di andare a fare un po’ di shopping, per prepararci per le vacanze.
Indossai i miei shorts di jeans, una canottiera bianca con degli strass sui bordi della scollatura, occhialoni da sole e Vans blu.
Poi presi la mia mega borsa blu e uscii, ero già in ritardo, quindi decisi di prendere l’autobus e di bere al volo un caffè da starbucks.
Presi il mio caffè più veloce che potevo e corsi verso la fermata dell’autobus per dirigermi da Harrods.
Una volta scesa dall’autobus vidi Sarah, ferma sul marciapiede davanti all’entrata del centro commerciale, si guardava i piedi e teneva le braccia incrociate.
Le corsi incontro e lei felice di vedermi mi disse:”Corri, ho visto dei costumi da bagno stupendi! Sono in saldo!!”
Passammo tutta la mattina a girare per i negozi, quando Niall chiamò Sarah al telefono:”Tesoro? Evy è li con te?”
Sarah rispose di si e Niall le disse:”Perché non risponde al telefono? E’ tutta la mattina che io ed Harry cerchiamo di chiamarla! Ma non risponde! Eravamo preoccupatissimi!”
Allora Sarah mi passò il suo cellulare e io parlai con Harry, per tranquillizzarlo, mentre cercavo il mio cellulare in borsa:”Com’è possibile che non l’abbia sentito? Sicuro di aver fatto il numero giusto?”
Niente, il mio cellulare in borsa non c’era, dove poteva essere? Poi vidi in lontananza una ragazza che avevo già visto da qualche parte, non riuscivo a ricordarmi dove!
Sarah nel vedere che continuavo a fissare quella ragazza dai capelli lunghi, castani e lisci mi chiese:”Evy, non la fissare in quel modo! Perché guardi quella ragazza?!”
Improvvisamente mi venne in mente dove l’avevo incontrata ed esclamai:”Ma si! Era con me sull’autobus! E anche da starbucks! Devo chiederle se ha visto il mio cellulare! Insomma ce l’avevo in mano sull’autobus deve averlo trovato per forza!”
Corsi verso di lei, quando mi avvicinai lei mi voltò e si tolse gli occhiali da sole, aveva degli occhi stupendi e un fisico da modella. Mi sentivo un fiorellino appassito in confronto a lei, era davvero bellissima. Con imbarazzo le chiesi:”Ehm, scusa, oggi ci siamo viste sull’autobus! Non è che hai trovato il mio cellulare per caso?”
Lei con aria di sufficienza mi scrutò dall’alto in basso e poi mi disse:”Come scusa? No, non ho visto il tuo cellulare.”
Poi con molta grazia raccolse la sua borsa firmata da terra e disse:”Ciao.” Con un delicato cenno della mano.
Io mi voltai verso Sarah che mi rispose alzando le spalle, guardai la ragazza allontanarsi, con aria sicura e a passo deciso.
“Dobbiamo seguirla Sarah, ha lei il mio cellulare! Ne sono certa!”
Sarah mi fermò e mi disse:”Ma sei impazzita? Perché mai dovrebbe averlo lei?! Non ti conosce neanche!”
“Sarah ti dico di si invece! Nella tasca dei suoi pantaloni c’era qualcosa che aveva la stessa forma del mio telefono!”
La ragazza misteriosa stava entrando in uno dei negozi più costosi di Harrods, trascinai Sarah dietro di me che continuava a ripetermi che seguirla era una pazzia, ma io ero decisa a portare avanti l’opera.
Così presi in prestito il telefono della mia amica, composi il mio numero di telefono e aspettai.
“Proprio come pensavo, la senti la mia suoneria? Guarda la tasca dei pantaloni di quella ragazza! Si sta illuminando! Quello è il mio cellulare! E ora vado a riprenderlo!”
Stavo per chiudere la chiamata quando la ragazza tirò fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni e rispose e con voce mielosa disse:”Pronto?”
Io non riuscii a trattenermi e dissi, impulsivamente:”Restituiscimi immediatamente quel cellulare!”
Lei scoppiò a ridere e poi disse:”Oh tesoro, no che non te lo restituisco, devo prima salvare un numero di telefono!”
“Beh allora salvalo! E ridammi quel telefono!”
Lei, tenendo il telefono attaccato all’orecchio, si avvicinò a me e disse:”Te lo puoi scordare, questo ora è mio”
Mi fece l’occhiolino e se ne andò, non capivo cosa volesse dalla mia vita. In quel telefono c’erano tutti i miei numeri di telefono, le mie fotografie e tutti i miei messaggi! C’era una parte della mia vita, non poteva finire nelle mani di una pazza qualunque.
Sarah mi disse:”Dobbiamo riprendere quel telefono! Ci sono i numeri dei ragazzi e quella è sicuramente una fan scatenata! O magari una giornalista che spera di trovare un nuovo scoop! Potrebbe combinare chissà quali disastri con quel telefono! Dobbiamo salvaguardare la tua privacy e quella dei ragazzi! Ora!”
Mentre uscivamo dal negozio mi cadde l’occhio su un catalogo di moda, in copertina c’era la pazza scatenata che mi aveva rubato il cellulare. Sotto la sua foto c’era il suo nome:”Eleanor Calder, ecco come si chiama!”
Presi il catalogo e con aria decisa dissi:”Abbiamo una modella da trovare, mettiamoci all’opera, devo riavere il mio cellulare prima che combini qualche disastro.”

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Capitolo 28
*** magic ***


Sarah ed io mandammo un messaggio sul mio cellulare ad Eleanor, speranzose che lo leggesse.
“Ti prego, cosa vuoi in cambio del mio cellulare? Ti daremo quello che vuoi! Promesso!”
Ero in ansia, su quel cellulare c’erano tantissimi messaggi in cui parlavo di Harry con Lou, il mondo intero sapeva ormai che era gay, ma non era il caso che quei messaggi venissero divulgati.
Dopo pochi minuti dall’invio del messaggio Eleanor rispose, era un messaggio breve, una sola parola:”Louis”
Io e Sarah ci guardammo confuse, poi arrivò un altro messaggio, sempre da parte di Eleanor:”Voglio stare con Louis, voglio lui. Credo di amarlo”
Sarah leggendo il messaggio, indignata, disse:”Te l’ho detto è una fan, scatenata! E’ pazza! Si è solamente innamorata del suo idolo, tutto qui.”
Io stavo sfogliando il catalogo che aveva in copertina la foto di Eleanor, quando trovai un inserto speciale, un’intervista.
In quest’intervista Eleanor diceva:”Ho una vera e propria ossessione per Louis Tomlinson, è così sexy, ci siamo incontrati una volta in aeroporto, i nostri sguardi si sono incontrati e ne sono rimasta ammaliata. Spero di potergli parlare un giorno. Tutti dicono che sia anche simpatico.”
Porsi l’articolo a Sarah che sorridendo disse:”Beh, ok, forse le piace un po’… Un po’ tanto.”
Chiamammo immediatamente Niall , il quale parlò di ciò che stava accadendo ad Harry, Liam e Zayn, che colsero al volo l’occasione per far dimenticare Harry a Louis. Come? Gli avremmo fatto conoscere Eleanor.
Erano circa le sette di sera quando Eleanor ci chiamò sul cellulare, sempre dal mio numero:”Pronto? Evelyn Horan? Vuoi il tuo telefono? Benissimo, se lo rivuoi..”
Non la feci finire di parlare che subito le dissi:”Vieni in vacanza con noi, un mese al mare, con Louis Tomlinson. Ti basta?”
Eleanor non rispose subito, ma quando iniziò a parlare dalla sua bocca uscirono una serie di frasi dette a raffica, parlava velocissima, era felice. Prima di salutarmi, e dopo avermi ringraziata circa cento volte, lanciò un urlo che mi fece sobbalzare.
 
Ore 5.00 a.m.
 
Harry mi venne a svegliare, la sua voce dolce mi rendeva felice, aprii gli occhi che subito si specchiarono nei suoi. I miei occhi combaciavano coi suoi, come se fossero una cosa sola, mi perdevo nel suo sguardo magnetico, non riuscivo a non sorridergli.
Così mi prese la mano e mi disse:”Alzati, partiamo tra mezz’ora, ho già caricato le tue valige in macchina.”
Poi mi diede un bacio sulla fronte e uscì dalla mia stanza.
 
 
Ore 5.35 a.m
 
Finalmente eravamo partiti, era bello vedere Londra all’alba, salutai la mia città, l’avrei rivista a Settembre. Il vento mi faceva sollevare i capelli, alzai la musica al massimo, il tettuccio della decappottabile rossa di Harry si abbassò e io, in piedi sul sedile con le braccia alzate lasciavo che l’aria mia attraversasse, la strada era deserta, c’eravamo solo noi, io ed Harry, su quella strada dritta, senza buche ne curve, liscia come l’olio. Dietro di noi c’erano solo le macchine dei ragazzi, sapevo che mi stavano guardando come se fossi pazza, ma volevo dare il benvenuto all’estate in questo modo.
Harry alzò ancora di più il volume della musica, si abbassò i Rayban neri sugli occhi e sorridendo urlò:”Londra! Io amo Evelyn Horan! Che è una pazza furiosa, ma io la amo!!”
Io gridai più forte che potevo, persi l’equilibrio e caddi sul sedile, non mi feci male, ma Harry accostò per vedere come stavo. Io scoppiai a ridere e dissi:”Hai ragione, sono una pazza furiosa.”
Poi lui mi baciò, nel frattempo la macchina su cui stavano Zayn, Louis e Liam sfrecciò accanto alla nostra e uno di loro urlò:”Ehy piccioncini! Come siete lenti! Di questo passo non arriverete più al mare!!”
Poi Niall e Sarah si fermarono con la loro macchina accanto alla nostra e Niall, con un sorriso quasi malvagio, disse:”Harry, facciamo vedere a quei tre come sfrecciano le nostre di macchine!”
Niall partì al massimo della velocità e Sarah urlò per lo spavento, con tutte quelle urla una signora uscì nel giardino di casa sua e, piuttosto indignata, ci gridò dietro:”Siete dei ragazzacci!! Vergognatevi!!”
L’estate era iniziata, ed era tutto così perfetto.
 
Ore 9.45 a.m.
 
Finalmente arrivammo a destinazione, dopo aver rischiato di prendere due multe per eccesso di velocità e fare un incidente, al mare faceva caldo.
C’era un leggero venticello e profumo di salsedine, la casa di Liam affacciava su una scogliera, il mare era a due passi.
In casa c’era un po’ di fresco, io mi distesi su uno dei divanetti azzurri del salotto, intanto Sarah stava esplorando la casa, i ragazzi invece portavano dentro i bagagli.
Guardai l’orologio e pensai subito ad Eleanor e al mio cellulare:”Dove si sarà cacciata? Speriamo che venga!”
 
Liam mostrò a tutti le loro camere, la mia e di Harry era stupenda, grande, con una finestra e un piccolo balcone, il letto era grande e morbidissimo, le lenzuola erano bianche con i ricami azzurri in pizzo e i cuscini profumavano di sapone.
C’erano conchiglie appese sul muro, qua e là, e l’armadio era bianco, enorme. Quando lo aprii un profumo di lavanda mi inebriò. Era tutto così perfetto in quel posto, Harry mi cinse i fianchi con le mani e mentre mi baciava il collo mi disse:”Questo posto è perfetto vero?”
Io annuii e lui continuò:”Sai cosa voglio fare?”
Mentre stava per sollevarmi la maglietta, Niall piombò nella stanza e urlò:”E’ arrivata Eleanor!! Correte!”
Harry fulminò Niall con lo sguardo, il quale alzò le mani e disse:”Scusate..”
Io gli sorrisi e dandogli una pacca sulla spalla risposi:”Andiamo.”

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Capitolo 29
*** last first kiss ***


Eleanor era sulla porta, aveva un’aria impeccabile, indossava un paio di grossi occhialoni da sole rosa di Chanel, una camicetta di jeans e una gonnellina in pizzo bianca a palloncino.
Ai piedi aveva dei deliziosi sandali bianchi, borchiati. In mano aveva solo una borsa e un bicchierone di carta pieno di cappuccino, che aveva preso da Starbucks.
Con aria gentile disse:”Salve, io sono Eleanor Calder, Sarah ed Evy mi hanno invitata per stare un pochino qui con voi. Sono certa che ci divertiremo.” Aveva un sorriso smagliante stampato in viso, Louis la fissava con uno sguardo da pesce lesso. Sicuramente lei aveva fatto colpo su di lui.
Del resto credo che qualunque ragazza così carina e perfetta, nel portamento e modo di vestire, avrebbe fatto colpo su qualsiasi ragazzo.
Poi Niall diede uno spintone a Louis che per poco non inciampò in una delle 5 enormi valigie che El si era portata dietro.
Louis si presentò e si offrì di mostrarle la sua stanza, Zayn mi lanciò un’occhiata di approvazione e mi disse, muovendo solo le labbra:”Carina!”
Io scossi la testa e gli risposi:”Mi dispiace ma non è qui per te!”
Passò una settimana da quando Eleanor era arrivata nella casa al mare di Liam e stava andando tutto bene, lei e Louis andavano d’accordo ma lui non sembrava voler essere niente più che un amico per lei. Eppure io notavo qualcosa nel suo sguardo mentre la osservava, come se i suoi occhi brillassero nel vederla.
 
3 giorni dopo…
 
La luce del sole mi arrivò sugli occhi passando attraverso le tendine di pizzo che ornavano la finestra della stanza, il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli mi riportò nel mondo reale.
Avevo fatto un bellissimo sogno: io ero in un giardino, pieno di rose blu e bianche e una rondine si era posata sulla mia spalla. Poi da dietro i cespugli scorsi mia madre, si era proprio lei, nel sogno era tornata a casa, da me. Mentre mi abbracciava mi diceva che non sarebbe mai più andata via e che mi voleva bene.
Nonostante non sentissi mia madre da quasi due anni, dalla sua ultima telefonata, ricordavo alla perfezione il suo viso e la sua voce.
Mentre me ne stavo rannicchiata tra le lenzuola fresche e profumate di lavanda Harry entrò silenziosamente nella stanza, con un vassoio bianco in mano.
Nel vedermi sveglia appoggiò il vassoio sul letto e si sedette accanto a me, mi baciò e mi disse:”Dormito bene sirenetta?”
Io annuii ma non gli dissi niente del sogno, volevo tenere per me quel piccolo momento di felicità ed euforia che non provavo da tempo.
Mentre io e lui mangiavamo i nostri pancake io mi accorsi di un piccolissimo dettaglio che non avevo notato. Nella casa regnava il silenzio. Niente porte che sbattevano, niente rumore di aspirapolvere che Liam passava ogni mattina perché voleva tenere la casa in ordine, niente tv ad alto volume costantemente sintonizzata su MTV.
Preoccupata chiesi ad Harry:”che è successo agli altri? Non dirmi che dormono perché non ci credo!”
Harry rise di gusto e poi mi disse:”No, non dormono, semplicemente non ci sono.” Mi fece l’occhiolino e io capii:”Li hai sbattuti fuori di casa?” scoppiai a ridere anche io e gli chiesi il perché di tanta brutalità nei loro confronti e lui mi rispose:”Volevo che per una volta ti svegliassi con il rumore del mare, il profumo di pancake e un mio bacio sulle labbra.”
Era terribilmente romantico, ah quanto lo amavo, guardai Harry negli occhi, gli accarezzai i capelli e dissi:”Grazie, è tutto perfetto.”
Poi andai in bagno per farmi una doccia veloce, la spiaggia ci aspettava. Passammo tutta la giornata al mare, a rotolarci nella sabbia e fare lunghe nuotate fino a quando la riva non era che parte dell’orizzonte.
Poi al tramonto Harry mi prese per mano e mi portò di nuovo in acqua:”Vieni con me, ti porto in un posto speciale”
Io lo seguii, mi fidavo di lui, lo avrei seguito anche nei luoghi più oscuri, con Harry mi sentivo davvero al sicuro.
L’acqua aveva assorbito il calore del sole e non era più fredda come di mattina, Harry mi portò dietro alcuni scogli dove si nascondeva una piccola baia, l’acqua era cristallina, il fondale era molto basso e l’acqua mi arrivava alle ginocchia, entrammo nella baia per guardare il tramonto. Era quasi buio li dentro, Harry si avvicinò a me e mi cinse i fianchi con le braccia, io tremai per un attimo e lui mi sussurrò:”Hai freddo?”
Io dissi di no, ma mi strinsi comunque tra le sue braccia e gli dissi:”Come hai trovato questo posto? E’ stupendo.”
Lui mi rispose che una mattina all’alba era andato un po’ in giro per fare una passeggiata, si era svegliato molto presto quella mattina e non se la sentiva di stare ancora a letto, e così aveva trovato quell’angolo di paradiso.
Mentre il sole spariva lasciando una scia arancione nel cielo Harry mi accarezzò le spalle con le punte delle dita e poi il collo:”Guarda il sole, sembra che sparisca tra le acque, non è vero?”
Poi mi tirò a se, la mia schiena era contro la sua pancia e sentivo il suo fiato sul mio collo, lentamente mi adagiò vicino a uno scoglio e iniziò a baciarmi, la sua pelle fredda si appoggiava sulla mia, le goccioline d’acqua sul suo corpo sembravano quasi perle quando la luce del tramonto le attraversava.
Mentre Harry ed io stavamo per andare fino in fondo, sentimmo dei passi, io mi spaventai e strinsi più forte che potevo la mano di Harry, lui mi mise le dita sulle labbra per farmi capire che non dovevo parlare.  Vedemmo Eleanor, sulla spiaggia, raccoglieva dei sassolini, li lanciava in acqua con dei movimenti bruschi e nervosi, facendogli fare grossi tonfi.
E poi sentimmo una voce, la voce di Louis:”Cerchi di uccidere qualcuno?”
Eleanor spaventata sobbalzò e si girò nella direzione da cui proveniva la voce, quando vide Louis un sorriso le si stampò in viso e tirandosi i capelli dietro le orecchie disse:”No, sto solo cercando di far fare quattro salti a queste pietre”
Poi guardò delusa i sassolini che aveva in mano e disse:”Ma forse non sono capace di farli saltare.”
Mentre stava per andarsene Louis corse verso di lei e la fermò:”Aspetta, ti insegno io. Se vuoi, ovviamente”
Eleanor annuì e raccolse una pietra, era tonda e nera. Allora Louis le disse:”No non quella. Quelle così non vanno bene, devi prendere solo quelle piatte”, ne raccolse una e la porse alla ragazza che la lanciò, a caso. Nel vedere che la pietra piombava giù, come un sacco di patate, El sbattè un piede e disse:”Vedi? Sono un disastro, lanciare pietre non fa per me. Niente fa per me.. Sono io quella sbagliata.”
Louis allora raccolse un’altra pietra, la mise nella mano di El e le mise una mano su un fianco, poi si mise dietro di lei e prendendole il polso della mano che teneva la pietra le disse:”Ora io ti muovo il braccio e tu lasci andare la pietra, ok?”
El annuì imbarazzata, io guardai Harry che osservava la scena sorridendo, appoggiai la testa sulla sua spalla e dissi:”Sono carini insieme, lui sembra molto preso. Non credi?”
“E’ difficile dirlo, stanno solo lanciando sassi.”
Io tirai un buffetto sulla spalla di Harry e gli dissi:”Smettila! Non stanno solo lanciando pietre.. Stanno… Insomma, è un momento molto romantico!”
“Tu vedi il romanticismo in tutto, per te è tutto bello. E’ per questo che ti amo.”
Mentre stava per baciarmi un urlo di El ci interruppe:”Louis! Ce l’ho fatta! Hai visto? Due salti!”
Lei si girò di scatto verso di lui e i loro visi erano a poco più di 3 centimetri, i loro occhi si cercavano e le loro mani si intrecciavano l’una con l’altra.
Poi Louis sorrise e disse:”Ho visto, sì, ce l’hai fatta. Brava.”
Si allontanò da lei, un leggero, ma evidente, rossore si era creato sulle sue guance:”Io, devo andare, tra poco si cena. E’ tardi, insomma, poi chi lo sente Liam?”
Rise nervosamente e poi scappò via, lasciando El sola, ancora immobile e incredula per la magia di quel momento. Poi lei raccolse i suoi sandali dal bagnasciuga e andò via, si diresse anche lei verso casa.

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Capitolo 30
*** Use Somebody ***


Louis entró nella stanza di Eleanor, si sedette sul suo letto e inizió ad accarezzarle i capelli, lei, nel sentire il tocco leggero delle sue dita, aprì gli occhi.
Il viso di Louis era illuminato dalla luce della luna che entrava dalla finestra, i suoi occhi brillavano, le lacrime stavano per invadere il suo viso.
"Louis, cosa ti succede? Perchè piangi?!"
Louis con voce soffocata dal pianto e il cuore in gola, rispose:"Premdimi con te, non lasciarmi andare."
Poi si alzó, uscì dalla stanza e scomparve nel corridoio buio della casa.


"LOUIS! NON ANDARTENE!!!!"
Sentimmo Eleanor urlare, io e Sarah corremmo nella sua stanza, El era in lacrime.
Non riusciva a spiegarci cosa era successo, ma entrambe capimmo che aveva avuto un brutto incubo, era davvero scossa, pallida, stringeva nervosamente le coperte con le mani e i suoi capelli erano scompigliati.
Ero seriamente preoccupata per lei, il suo amore per Louis era davvero qualcosa di forte, non era la prima volta che faceva sogni del genere, lei era convinta che tutto ció che sognava succedesse davvero, ma in fondo sapeva che erano solo frutto della sua immaginazione.
Passava le giornate a cercare di attirare l'attenzione di Louis su di lei, quando non ci riusciva andava sulla spiaggia, si sedeva sul bagnasciuga e disegnava piccoli cerchi sulla sabbia fresca e poi tornava a casa, con un sorriso stampato sul viso e un leggero luccichio negli occhi. Nascondeva le lacrime, "Un po' di mascara, un sorriso falso e via", mi aveva confessato un giorno. 
"Non voglio che Louis mi veda soffrire, potrebbe pensare che sono una piagnona"
Per quando io mi sforzassi di credere che Lou provasse qualcosa per lei, improvvisamente mi crollava davanti la realtà, lui era ancora innamorato di Harry.
Eppure lo vedevo quando cercava gli occhi di El, lo vedevo quando guardava Harry e sembrava terribilmente stanco. E mi ero accorta di ogni rossore sulle sue guance quando per pura casualità sfiorava la mano di El.
Secondo Sarah lui era solamente "indeciso", dovevamo dargli tempo, per pensare.

Quando Louis tornó a casa erano le quattro, del pomeriggio, si rinchiuse in camera sua e ci restó per circa due ore, non parló con nessuno. Tranne con Liam, che, preoccupato per lui, riuscì ad ottenere il permesso di entrare nella sua camera.
Liam si sedette sul letto accanto a Lou:"Dai, su, che ti succede? Raccontami un po'"
Louis fece una smorfia e dopo qualche minuto di silenzio si lasció andare:"Oggi sono uscito, il lungomare era pieno di coppie. C'era amore nell'aria, c'era serenità, quella serenità e felicità che solo l'amore sa portare nell'aria. Vedevo che ogni ragazzo che guardava negli occhi la propria ragazza, sentiva il bisogno di abbracciarla, di stringerla a sè. E poi c'ero io, da solo, con un gelato in mano, seduto su una panchina a guardare questo uragano di emozioni che non mi appartenevano. Perchè anche io non posso avere una ragazza? Perchè sono attratto da Harry? Perchè non posso vivere un amore normale anche io? Senza tutte queste complicazioni?!"
Liam non trovava le parole per rispondere, allora Louis comtinuó a parlare:"Ieri mi è successa una cosa, ero in spiaggia, con Eleanor, vicino a lei stavo bene, mi sentivo nel posto giusto, ero come paralizzato, lei era davvero bellissima. Per un attimo i nostri occhi si sono incrociati, ma io sono fuggito, lasciando la li da sola. Non riesco a spiegarmi bene il perchè, ma quando sto con lei mi sento in paradiso, come se tutto il resto intorno a me non esistesse. Non dirmi che è amore, perchè l'amore è quello che provo per Harry. Non è vero?"
Liam sorrise e disse, allegramente:"Secondo me ti sbagli, abbiamo visto tutti come ti comporti quado c'è lei nei paraggi, abbiamo visto tutti come arrossisci quando lei ti guarda, ci siamo accorti tutti che è da un po' che non cerchi più gli occhi di Harry, che non cerchi più il suo affetto. E ci siamo accorti tutti che, anche se forse non te ne rendi conto, qualcosa sta nascendo dentro di te, questa cosa è l'amore per El. Pensaci, perchè è evidente."
Poi Liam uscì dalla stanza, lasciando Louis come paralizzato, con gli occhi fissi nel vuoto.

Una settimana dopo...

Le vacanze procedevamo bene, anche se Settembre si avvicinava sempre di più, quel giorno pioveva a dirotto, noi eravamo rintanati in casa, stavamo seduti sui divanetti del salotto, avvolti in coperte di lana, il cielo era grigio, ricoperto di nuvole dalle forme minacciose, gli alberi erano scossi dalla forza del vento, che faceva sbattere i rami l'uno contro l'altro.
"La natura è davvero qualcosa di potente, qualcosa di superiore a noi. Incontrollabile, brutale, ma anche bella, che ti sovrasta con la sua grandezza, che ti inonda con la sua freschezza. Un po' come l'amore, colpisce quando meno te l'aspetti e quando accade non puoi tirarti indietro, perchè ormai il temporale è già iniziato, a quel punto è troppo tardi per aprire l'ombrello e ripararti, sei già tutto bagnato. Chissà quanto ci vorrà per asciugati da quell'acqua, giorni, mesi, anni. Ma ormai il freddo è penetrato nelle tue ossa. Solo un raggio di sole ti puó riscaldare. Però, chissà come mai, quando sorge il sole, tu decidi di tirarti indietro, preferisci credere che tutto andrà bene lo stesso piuttosto che farti scaldare da quella luce. E così resti bagnato, sofferente, a guardare il tuo raggio che se ne va, che si allontana, per sempre. Ci innamoriamo sempre della persona sbagliata e quando ce ne accorgiamo è tardi, perchè ció che desideriamo davvero ormai è sparito."
Liam si voltó verso Louis, dopo aver pronunciato quelle parole, Louis capì che erano riferite a lui. Allora disse:"Non si decide di chi innamorarsi, succede e basta. Forse starai perdendo l'amore della tua vita, ma allora cosa dovreti fare? Rincorrere qualcosa che sai che ora non  potrebbe mai funzionare?"
Liam ribattè:"Quindi meglio soffrire, sotto la pioggia fredda di qualcosa di sicuramente impossibile, piuttosto che tentare di salvarti da quel gelo fastidioso? Meglio morire assiderati piuttosto che tentare con le proprie forze di salvare qualcosa di se stessi? Niente è impossibile, ma solo se ci provi."
Tutti seguivano il discorso tra Louis e Liam, in silenzio, nessuno capiva, o meglio, nessuno immaginava di cosa stessero realmente parlando.
Louis sbuffó:"Hai ragione, sono un grandissimo coglione. Il treno passa una sola volta e io lo sto perdendo. Ma sai cosa ti dico? Che ci provo, vado a comprare il mio biglietto. Ma ricordati, se la destinazione è quella sbagliata me lo rimborsi tu!" 
Poi si alzó, andó verso Liam e gli disse, dandogli una pacca sulla spalla:"Sei un angelo Payne, come fai ad avere sempre dannatamente ragione?"
Liam rise e disse:"Dai muoviti! Valla a cercare."
Gli fece l'occhiolino e lo spinse via.
Louis corse verso le camere da letto, entró nella stanza di El, senza bussare, spalancó la porta, ma lei non c'era.
Il letto era rifatto, l'armadio era vuoto e in bagno i suoi trucchi erano spariti.
La finestra della camera, che era stata chiusa male, si aprì a causa del vento. Una brezza fredda fece raggelare Louis, che rabbrividendo, uscì dalla camera, chiudendo la porta con delicatezza. Un lampo, seguito da un tuono fragoroso, fece saltare la corrente. Blackout. Come il cuore di Louis, fermo quasi del tutto. Si accasció a terrà e disse:"Il raggio di sole è andato via, per sempre. Non mi resta altro che questa inutile pioggia e una casa gelida e vuota."
Poi si rialzó, tutti stavamo in silenzio, immobili, non si vedeva niente, a parte quando un lampo ci illuminava per un secondo.
Louis fece capolino in salotto, camminava lentamente,ogni tanto andava a sbattere contro qualcosa, poi finalmente trovó il divano e ci si rannicchió sopra.
Improvvisamente il mio cellulare inizió a squillare, io lo tirai fuori dalla tasca e cercai il tasto per rispondere alla chiamata, il mio telefono era così vecchio che le lucine dei tasti erano quasi tutte fulminate.
"Pronto?"
"Evelyn, sono Eleanor"
"El! Ma dove sei?!"
Di nuovo un tuono, un lampo illuminó il viso di Louis, che nel sentire il nome di El si era come rianimato, mi strappò il telefono di mano e inizió a parlare con lei:"El, sono Louis, dove sei?! Devo parlarti!"
"È tardi Lou, sono già sul treno,partirà tra pochi minuti. Mi dispiace."
"Ma non puó finire così! Non puoi andartente!"
"Dammi un motivo per cui dovrei scendere da questo treno e io lo faró."
Louis non risposte, chiuse la comunicazione e abbandonó il telefono sul divano.
Nella stanza regnava di nuovo il buio e nessuno aveva il coraggio di parlare.

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Capitolo 31
*** I'm in love with you and all these little things ***


Un secondo lampo illuminó nuovamente la stanza, ma Louis non era più sul divano, sentii la porta sbattere. Qualcuno era uscito di casa.
"Louis? Louis dove sei?!" 
Liam disse:"Credo che sia uscito, ho sentito la porta sbattere."
Sarah allarmata disse:"ma dove vuole andare con questo tempo? Potrebbe succedergli qualcosa! Dove sta andando?!"
Liam tranquillo rispose:"Calmati Sarah, non gli succederà niente. E poi guarda, il temporale sta finendo, tra poco vedremo sparire queste nuvole grigie, vedrai."
Sarah si strinse tra le braccia di Niall che la bació sulla fronte.
Liam aveva il potere di tranquillizzare la gente, non so come faccia ma è davvero bravissimo. Quando era piccolo aveva sempre desiderato fare il pompiere per poter salvare le persone, è davvero un bravo ragazzo, credo ancora che in lui si nasconda un piccolo supereroe.
 
Ma ora torniamo a parlare di Louis.
 
Correva, correva sotto la pioggia, le gocce gli entravano negli occhi ma non gli importava. 
"Almeno nessuno si accorgerà che sto piangendo", non si era nemmeno accorto di essere solo, su una strada grigia, piena di pozzanghere e qualche cassonetto della spazzatura rivoltato dal vento.
Continuava a correre, il vento gelido gli penetrava nelle ossa, ma lui non sentiva il freddo, lo riscaldava il pensiero che avrebbe rivisto Eleanor, lo riscaldava il pensiero che forse non era tutto perduto.
Arrivato davanti alla stazione, si asciugò la fronte con un polso, guardó il cielo, l'acqua stava cessando.
Il binario 5 era quello che portava direttamente a Londra, ma il treno non c'era più, non c'era nessun treno in quella stazione. Era deserta, c'era solo un signore, con un cappello marrone in testa, un impermeabile e la sua valigia che correva via, cercava un posto per ripararsi dalla pioggia. 
Con il cure in gola Louis lo fermó e gli chiese:"Mi scusi? Il treno per Londra? Da quanto è partito?!"
Ma il signore non rispose, continuó la sua corsa verso un posto asciutto e riparato dal freddo.
 
Il bar della stazione era pieno di gente, così Louis si sedette e ordinó un caffè, era quello Che gli serviva per rimettersi un po' in sesto.
Mentre sorseggiava quel caffè annacquato che non sapeva di niente, sentì due ragazzi discutere:"Domani ho l'esame per l'università, come faccio a tornare a casa, adesso? Non posso perdere quell'esame, dannazione!"
E l'altro rispose:"dai su, non ti preoccupare, io ho già chiamato i miei per farmi venire a prendere, puoi venire con noi, in fondo Londra non è lontana dal paesino in cui sto io."
"Grazie mille sei un angelo! Maledetti treni! Possibile che per una cazzo di pioggia si fermi tutto così?"
 
"Ma allora il treno non è partito" pensó Louis "Ma dove sarà El?"
Si alzó, pagó il conto e corse verso la biglietteria e trafelato chiese alla commessa:"La prego è urgente! Quando ripartiranno i treni per Londra?"
Lei con voce calma e mielosa rispose:"Non appena l'acquazzone cesserà, abbiamo abilitato dei servizi taxi gratuiti, se vuole gliene prenoto uno!"
"Cazzo! Dove si prendono i taxi?!"
"Oh beh, glielo posso chiamare io non c'è bisogno che.."
Louis sbattè un pugno sul bancone:"lei mi deve solo dire dove sono quei dannati taxi! Non ne voglio prendere uno!"
La signorina spaventata con la mano destra tremante gli indicó l'uscita:"In fondo, a destra e poi sempre dritto verso il parcheggio"
 
Alla fermata dei taxi era pieno di gente che cercava di prenderne uno, due guardie tenevano calme alcune persone che pretendevano di avere la precedenza su altre perchè avevano un assoluto bisogno di arrivare a destinazione al più presto. In mezzo a tutta quella folla non si vedeva niente, ci saranno state un centinaio di persone.
Louis si mise le mani tra i capelli ed esclamò:"Dannazione!"
Poi, proprio mentre stava per addentrarsi nel gruppo di persone sentì una voce:"Mi scusi, dove posso prendere un taxi?"
La guardia rispose:" Deve fare la fila dietro quelle persone, forse farà meglio ad aspettare che la pioggia finisca o che qualcuno la venga a prendere". La guardia rise e andò via.
Louis si voltó indietro e la vide.
Vide Eleanor, avvolta in una felpa blu con il cappuccio, occhialoni da sole, anche se di sole non ce n'era affatto, shorts di jeans e vans blu. Tremava per il freddo.
Louis andó verso di lei:"El?"
Lei alzó lo sguardo verso di lui:"Che ci fai qui?"
"Sono venuto a prenderti"
"Ti hanno mandato loro per convincermi a restare? Non servirà a niente, voglio andare a casa."
Lui afferró il suo braccio:"È qui che sbagli, ho fatto due chilometri correndo, sotto la pioggia, rischiando di essere fulminato, ora sono tutto bagnato e ho fatto tutto questo per te!"
Lei si liberó dalla stretta:"Ed è solo per questo che dovrei restare? Per una tua opera di compassione nei miei confronti?"
"Tu la chiami compassione, io lo chiamo amore"
Lei rimase in silenzio, non capiva se stesse sognando o meno, non riusciva neanche a respirare, il suo cuore batteva all'impazzata, era come paralizzata.
Allora Louis le prese le mani tra le sue:"Come sono fredde." Cercó di riscaldarle sfregandole un po'.
El continuava a non parlare:"Ok, so che è successo all'improvviso ma è così, io ti amo. E ti amo sul serio, è da quando sei arrivata che qualcosa in te mi aveva colpito. Non so bene cosa sia ma quando ti guardo provo quasi un senso di calma e tranquillità. Ora forse ti metterai a ridere o magari mi prenderai a schiaffi. Ma sono 7 notti che entro nella tua stanza ogni sera, ti guardo mentre dormi, ti accarezzo e poi vado via. Perchè non posso più fare a meno di pensare a te, non posso più fare a meno di nascondere che sei importante. Forse tu non provi più niente per me, magari mi odi. Ma io posso solo dirti che d'ora in poi, che tu lo voglia o no, lotteró per te. Perchè sono innamorato dei tuoi piccoli difetti, dei tuoi capelli scompigliati la mattina, dei tuoi occhiali da vista che usi per leggere..."
Eleanor gli mise due dita sulle labbra:"Shh... Smettila di parlare"
Si avvicinó a lui, si alzó in punta di piedi e lo bació, con delicatezza, in pochi secondi si ritrovarono l'uno abbracciato all'altra, le loro labbra si cercavano, i loro occhi restavano chiusi e le mani di lei accarezzavano il collo di lui e quelle di lui la schiena di lei.
Si baciavano come se dovesse essere l'ultimo bacio, oppure il primo, perchè solo il primo è quello davvero speciale, è sempre il più sincero, il più passionale.
 
"Ti amo quando mi guardi negli occhi, ti amo quando sorridi, ti anche quando sbagli, ti amo quando metti il broncio perchè non sai far fare i salti ai sassi sull'acqua, ti amo quando..."
"Perchè non la smetti di parlare?" Disse lei ironicamente
"Perché è l'unico modo per essere zittito con un bacio, un tuo bacio"
 
Si baciarono di nuovo, questo sapeva di pioggia, di caffè, di freddo, di estate e di arcobaleno. 
Si, perchè nel frattempo era spuntato l'arcobaleno, la folla di gente che aspettava il proprio taxi era quasi sparita e il rumore di un treno che stava per partire risveglió i due innamorati dal loro sogno. Un sogno diventato finalmente realtà.

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