Era sempre stata una ragazza normale, né particolarmente carina né speciale, l'unica cosa che la rendeva diversa era il suo spiccato senso ironico e le mie argute osservazioni che nella maggior parte delle occasioni le persone scambiavano per insulti.
Incompresa. Era una parola che poteva descriverla bene.
Ultimamente non era del tutto incompresa, qualcuno con cui parlare ce l'aveva, Matt, ma non sempre aveva tempo per lei, lui aveva una carriera prospera e piena di impegni, lei aveva soltanto pagine bianche da scrivere.
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Il telefono squillò, Leigh distolse lo sguardo dallo schermo del computer e prese il cellulare in mano. Aveva ricevuto un messaggio, era Matt. "Ehy Leigh! Se ti va, quando finisci di fare la scrittrice incompresa, ti andrebbe di andare a prendere un caffè?". Lo odiava quando riusciva a capire ciò che stava facendo. Gli rispose. "Ti odio Matt Robert Smith. Ti converrà farti perdonare, un caffè potrebbe bastare… passi a prendermi tu tra mezz'ora?".
Bloccò lo schermo e continuò a scrivere e a cancellare, ancora ed ancora, non riusciva a scrivere nulla che riuscisse veramente a cogliere la sua essenza, le sue intenzioni, le emozioni dei personaggi.
Fu interrotta nuovamente dallo squillo del telefono. "Ok" Matt non era un gran poeta, ma ne era consapevole.
Abbandonò il suo computer e si diresse verso la sua stanza a scatenare il caos nel suo armadio per trovare qualcosa da indossare, sapeva già che la scelta sarebbe ricaduta su jeans, T-Shirt e cardigan.
Era pronta da ormai dieci minuti, ma come al solito Matt era in ritardo. Il campanello suonò tre volte, non controllò nemmeno chi fosse, solo Matt suonava il campanello in quel modo, scese.
- Ti fai sempre attendere, eh? - Gli disse lanciandogli un' occhiata acida.
- Hahahah mi faccio attendere solo da te. - Le sorrise. - Allora, andiamo a quel nuovo bar irlandese che ha aperto all'angolo della strada? -
- Ogni tanto anche a te vengono delle buone idee. - Disse lei ironicamente sorpresa.
- Non mi prendere in giro. - Rispose Matt mascherando un sorriso con un broncio.
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Arrivarono al bar all'angolo della strada, assegnarono loro un tavolo, si misero a sedere e ordinarono due caffè.
- Allora, come va la scrittura della tua nuova opera? Non mi dici mai niente, lo sai che sono curioso. - La guardava come un bambino, anche se in fondo lo era.
- Pensavo di scrivere una storia d'amore, ma non riesco a scrivere, ed inoltre posso scrivere una storia d'amore senza essermi mai realmente innamorata. - La guardò in silenzio.
- Non è necessario essere innamorati per poter descrivere una storia d'amore. - Disse a bassa voce. - Domani è l'ultimo giorno di riprese,quindi, se vuoi, ti posso dare una mano io… -
- Okay. Sembra perfetto. - Esclamò accennando un sorriso. Di certo avere l'aiuto di Matt non poteva essere di certo peggio di stare da sola, o almeno nel caso non fosse d'aiuto si sarebbe divertita.
L'uscita continuò in modo silenzioso, sembrava quasi che Matt non avesse voglia di parlare, era triste, lo si capiva semplicemente guardandolo in faccia.
Leigh decise che gli avrebbe parlato l'indomani.
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Salve! Ho deciso di riscrivere questa fan fiction migliorandone la forma e tramutandola in un racconto in terza persona, quindi nel caso abbiate intenzione di continuare la lettura e riscontriate delle differenze tra il primo ed il secondo capitolo, state calmi, sto lavorando per modificare in meglio anche quel capitolo e poi andare avanti con la storia. Grazie per l'attenzione e buona lettura!
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