Le avventure di un lanzichenecco

di Book boy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arruolamento nell'esercito dei lanzichenecchi. ***
Capitolo 2: *** la battaglia ***



Capitolo 1
*** L'arruolamento nell'esercito dei lanzichenecchi. ***


Georg mise il piede in una pozzanghera, quest'ultima schizzò ovunque acqua spoca che gli infangò il polpaccio coperto solo dalla sottile calzamaglia rossa. Il mercenario procedeva a passo spedito in direzione del villaggio in cui avrebbe cercato nuovamente lavoro come guerriero al soldo di qualche nobile o come guardia alla carovana di un mercante abbastanza ricco per permettersi una scorta armata. Proseguì mentre il sole calava oltre l'orizzonte e l'oscurità iniziava a posarsi su ogni dove.  Georg raggiunse le prime case, davanti alle quali stavano alcune bancarelle del mercato pomeridiano che vendevano ogni cosa: dalla frutta alle sete, dagli zoccoli per i contadini alle armi per i soldati. Passando fra queste bancarelle raggiunse una locanda, il posto migliore dove avrebbe potuto trovare lavoro un soldato di ventura. Entrò all'interno e si ritrovò in una tipica locanda di campagna, con alcuni tavolini ai quali vi erano seduti svariati uomini che bevevano e ruttavano rumorosamente, ridendo come degli ubriachi. Si avvicinò al bancone e, dopo aver preso un bicchiere di vino caldo speziato chiese al locandiere -Sai se qualcuno quì nel vilalggio cerca un mercenario o una guardia per una scorta di qualche genere?- Il barista lo guardò: avendo capito da subito le sue intenzioni dati gli abiti e le armi rispose subito -Non saprei, ma forse so che può aiutarti- E così dicendo indicò un uomo che indossava una calzamaglia gialla con alcuni ricami  di colore blu intenso. Georg ringraziò il locandiere e dopo aver pagato il vino si avvicinò all'uomo in calzamaglia. Quest'ultimo alzò gli occhi verso di lui e chiese -Che vuoi, mercenario? Cerchi lavoro?- Georg annuì -Sì, voi potete ofrirmene? Oppure conosciete chi possa farlo?-  L'uomo bevve un sorso dal boccale di birra che reggeva nella mano destra, dopodiche si alzò e, facendo un cenno a Georg, uscì fuori. Lui lo seguì. Lo trovò di fronte alla piazza principale che parlava con un uomo vestito in maniera elegante, con una lunga pelliccia che gli raggiungeva i piedi e indossava un copricapo di una seta molto preziosa, probabilmente importata dall'oriete. Dopo aver parlato i due uomini si voltarono verso Georg e lo squadrò da capo a piedi, in seguito gli disse -E così saresti tu a cercare un lavoro?- Georg annuì -Certo vossignoira- E si inchinò. Il nobile continuò -Perfetto...saresti disposto ad unirti ad un esercito di mercenari per combattere ai miei ordini, naturalmente retribuito come si deve?- Georg subito annuì -Ottimo! Le armi e le eventuali armature dovrai procurartele da solo a tue spese, ma vedo che hai già risolto il problema- Infatti Georg era armato con una spada, una piccola scure e due pugnali -Certo, posso sapere però per chi combatto?- L'uomo rispose -Tu combatti per me, Clos von Frider, signore di Nofrolk- Poi si voltò e, dopo aver fatto un cenno di consenso all'uomo con le vesti gialle montò su un cavallo legato ad un albero lì vicino e galoppò via. Georg guerdò l'uomo vicino a lui e quest'ultimo tendendo una mano verso di lui si presentò -Piacere, Klofen- Lui la strinse -Georg- I due si guardarono per un attimo e Georg notò che Klofen era più vecchio di lui di una decina d'anni. L'uomo disse -Io sono il comandante dei lanzichenecchi di Von Frider, se ti stai chiedeno contro chi combaterai ti risponderò subito: mercanari svizzeri.- A Georg venne un tuffo al cuore, aveva sentito molte storie e racconti di questi terribili mercenari senza scrupoli che combattevano con una tale ferocia da incutere timore al più temprato dei guerrieri del mondo. Klofen continuò -Tutto il suo esercito è accampato alla fortezza- Ed indicò una rocca in cima alla collina dietro al villaggio -Lassù, è formato in tutto da 400 uomini circa, domani partiamo, quindi sei arrivato giusto in tempo, per quanto riguarda i pagamenti te ne parlerò strada facendo ora andiamo, devo darti la tua arma da lanzichenecco- Georg si chiese cosa intendeva -In che senso?- Allora Klofen disse -La picca- 

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Capitolo 2
*** la battaglia ***


Georg era ormai diventato un lanzichenecco in tutto e per tutto. Sene stava ritto, appoggiato alla sua picca, osservando i compagni che si preparavano per scendere in battaglia. Accanto a lui stava Klofen, anch'esso armato di picca. Quel giorno vi sarebbe stata la prima vera battaglia contro i mercenari svizzeri. Lo scontro sarebbe stato combattuto per una questione economica: da sempre i lanzichenecchi contendevano tutto con gli svizzeri e quando un ricco nobile che aveva bisogno di un esercito doveva scegliere se assoldare i lanzichenecchi o gli svizzeri non sapeva cosa scegliere, così Von Frider aveva sfidato apertamente il conte di Halfank, deridendo le sue truppe e affermando che i suoi lanzichenecchi sarebbero stati in grado di schiacciarli come uno stivale schiaccia una formica. Il conte naturalmente si era indignato e perciò aveva sfidato Frider sul campo, la domenica prima di Pentecoste. L'esercito dove militava Georg era composto principalmente da picchieri, che ne componevano circa i tre quarti, mentre il restante delle truppe era composto dai soldati armati di spada a due mani, la Zweihänder. Tra questi ultimi vi erano molti "Doppelsöldner" cioè coloro che si guadagnavano il "doppio soldo" dato che erano schierati in punti particolarmente pericolosi e delicati della formazione. Georg era pronto a combattere, non era il suo primo scontro, dato che era stato al servizio di un barone nel nord e aveva preso parte a vari scontri contro guerrieri nemici o briganti, ma non aveva mai combattuto in un esercito di mercenari. In mattinata, quando il sole era già alto nel cielo , iniziarono a dirigersi verso il campo di battaglia. Quando vi arrivarono videro in lontananza le truppe nemiche già schierate in formazione d'attacco, che sarebbe probabilmente avvenuto fra poco. Lo schieramento dei lanzichenecchi era suddiviso in questo modo: in prima linea vi erano coloro che erano armati con le grandi spade tedesche, mentre ai lati vi erano gli alabardieri. Dietro alla prima linea vi erano i picchieri, tra i quali vi erano Georg e Klofen, fianco a fianco. Gli svizzeri iniziarono una carica. I lanzichenecchi si prepararono all'impatto e Klofen, con un cenno disse a Georg -Guarda quelli con gli spadoni- Georg annuì e, tenendo la picca in posizione orizzontale pronto a colpire i nemici, osservò la prima linea alleata. Quando lo schieramento nemico era ormai a pochi passi dai soldati della prima linea questi ultimi fecero volteggiare in aria le loro poderose spade e tranciarono le teste degli svizzeri in prima fila, mentre i picchieri iniziavano a trafiggere i nemici che attaccavano a ondate. Georg più e più volte spinse in avanti la sua picca e trafisse svariati nemici che impotenti cercavano di ripararsi da quelle micidiali armi. Dopo pochi minuti i guerrieri con spada iniziarono ad avanzare menando vari fendenti, dato che le loro armi erano talmente pesanti ed ingombranti che non sarebbe stato possibile menare degli affondi. I picchieri seguirono la prima linea passo dopo passo, finendo i nemici feriti e uccidendo qualche svizzero che era riuscito ad oltrepassare la prima linea. Per Georg la battaglia fu eccitante ed affascinante allo stesso tempo, e decine di emozioni discordanti frullavano dentro la sua mente. Quando lo scontro terminò i cadaveri dei mercenari svizzeri erano a centinaia, mentre tra le truppe dei lanzichenecchi si contarono pochissimi morti ed alcuni feriti, ma niente di particolarmente grave. A Georg si avvicino Klofen che gli chiese -Allora hai visto? Come ti è sembrata la battaglia?- Il ragazzo rispose -Direi "solenne" e poi questi mercenari svizzeri non sono poi così tanto brutali come dicono.- Klofen annuì ed aggiunse -E in più ora ci aspetta la nostra meritata paga!-

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