BOOM, I'm falling in love

di DeathNoteOwner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CRASH ***
Capitolo 2: *** No Mercy ***
Capitolo 3: *** Giugiu Pollo ***
Capitolo 4: *** Poke Poke ***
Capitolo 5: *** "Eeeh l'amour" ***
Capitolo 6: *** -3 giorni.. ***
Capitolo 7: *** SMS ***
Capitolo 8: *** PELUCHIEEE ***
Capitolo 9: *** Never give up ***
Capitolo 10: *** Fight for freedom ***
Capitolo 11: *** Unbreakable ***



Capitolo 1
*** CRASH ***


Destino. Parola strana, eh? Ma che significa davvero? Molti dicono che il destino sia solo una cosa che a noi diverte parlarne, altri pensano che il destino non esiste, che dobbiamo crearlo noi; altri ancora che il destino ci guida verso i nostri sogni, talvolta realizzandoli, senza neanche rendercene conto. Io credo nel destino...insomma, basta guardarmi. Prima ero una semplice ragazzina di 2° liceo che non aveva niente mentre ora.. ora sono nel posto più bello che si potesse mai desiderare, al concerto del ragazzo più bello del mondo (almeno per me). Io non credevo nel destino, ma la mia storia mi ha fatto cambiare completamente idea. Volete sentirla? Allora, mettetevi comodi.

La mia storia inizia in un normale giorno di scuola.
Pioveva, era tardi, ma la mia unica preoccupazione era non perdere l'autobus. La mia scuola era praticamente dall'altra parte della città rispetto a casa mia e se perdevo l'autobus ero spacciata: quella linea era l'unica che poteva portarmi fino a laggiù, e di farmela a piedi neanche per sogno. Ma quel giorno non mi andò bene.
< no, no, aspetti!! > urlai contro il conducente dell’autobus ma quello partì senza di me. Vedere la gente dentro l’autobus, al caldo, girarsi e ridere di me dal finestrino mi fece arrabbiare così tanto che diedi un calcio ad una pozzanghera. Peggiorai la situazione, non solo perché così facendo mi bagnai i pantaloni inzuppandomi anche le scarpe, no, la figura di cacca peggiore che potevo fare in quel momento, e che feci, era cadere all’indietro bagnando anche lo zaino.
"Fantastico. Stupida pioggia."
L'autista probabilmente mi vide, perchè si fermò di colpo ed aprì le porte. Io sbuffai, mi coprii i capelli con il cappuccio e corsi verso l'autobus.
< grazie, eh. > dissi acida all'autista che mi guardo con una faccia piena di compassione che quasi mi si sciolse il cuore. Vabbene dai, in fondo non era colpa sua. Cercai di rallegrarmi il momento prendendo l'iPod e cliccando su "Casuale". Non mi aiutò molto, considerando il fatto che la prima canzone che partì fu Tell me goodbye dei BIGBANG e che a seguirla fu Wedding Dress di Taeyang. Una più allegra dell'altra insomma. Cambiai canzone e finalmente qualcosa di allegro iniziò a uscire dalle cuffiette: No mercy dei BAP. Certo, proprio allegra non era (avevo letto la traduzione qualche giorno fa) ma almeno era movimentata e energica, perfetta di prima mattina quando, in momenti come questi, stai sull'autobus e rischi di addormentarti. La musica oltre a tenermi sveglia, mi aiutava anche a ignorare le risate della gente dietro di me, che probabilmente aveva visto la scena e ora ammirava il modo in cui mi ero ridotta: tutta bagnata e infangata. L'autobus si fermò al solito posto e io, continuando a tenermi le cuffiette nelle orecchie, m'incamminai verso l'entrata. Erano già tutti entrati, che palle.
Per fortuna lo prof non era ancora entrata, così riuscii a sgattaiolare verso il mio posto senza sguardi fastidiosi, o almeno così speravo. Sentii le risate di un paio di ragazze. Sapevo già chi erano: "il gruppetto delle 4 deficienti", chiamate così da me, chiamate "gruppetto delle 4 idiote" dagli altri compagni, io preferisco la mia versione (deficienti si addice loro di più).
< ehy Marià, hai un pò di fango, beh, dappertutto! > Un altra risata rumorosa. Aveva parlato la più odiosa: Giulia, la mia più acerrima nemica, mi odia, non so neanche il perchè ce l'avesse con me così tanto da rompermi, scusate il termine, le palle, ogni volta.
Non le risposi perchè in quel momento entrò la prof. di Inglese. Mi affrettai a sedermi al mio banco. Perfetto. Luisa, la mia compagna di banco stava ancora male e come se non bastasse anche le altre 2 migliori amiche stavano male. Che fortuna, altre 5 ore di noia infinita. Lanciai un occhiata al gruppetto delle 4 deficienti, che ancora ridevano. Contente loro.
< goooood moooorning claAAAAAAH >
Aveva urlato subito dopo avermi vista. Io sbuffai e le rivolsi uno sguardo da "non dica niente, per favore". Lei probabilmente aveva inteso il mio sguardo, perchè si schiarì la voce e annunciò una buona notizia. Parlò in italiano per la gioia di tutti miei compagni.
< Abbiamo una bellissima notizia! La nostra classe è stata scelta per ospitare un nuovo compagno. E' straniero, trattatelo bene, ancora non è abile a praticare l'italiano. >
I miei compagni di classe iniziarono a bisbigliare tra di loro, alcuni scommettevano sulla nazionalità del nuovo arrivato, altri sul nome, altri ridevano e basta, altri ancora parlavano dei fatti loro.
La prof fece cenno di entrare con la mano a qualcuno fuori dalla porta. < Ragazzi, lui è Jun Hong Choi. Viene dalla Corea >
In quel momento i miei compagni si arrestarono, non vedevo più niente, quella era la visione perfetta che cercavo in quel giorno sfortunato, la cosa più bella mai capitata. Era un ragazzo alto per la sua età (aveva un anno in più di noi), occhi orientali color cioccolato che ti inchiodavano con lo sguardo, erano perfetti, come le sue labbra sottili. Tutto il suo viso sembrava fosse preso da una rivista del tipo "DEI DEL MOMENTO" e incollata su quel corpo, perfetto pure quello. Eppure aveva qualcosa di famigliare, dove l'avevo già visto? Venni fatta riatterrare sulla terra grazie alla voce rauca della mia prof
< bene, non abbiamo ancora nessun banco in più quindi per il momento siediti là >
Oh no, aveva indicato vicino a me, e io ero ancora in quelle condizioni pietose. Quando si avvicinai mi squadrò e si sedette. Continuava a guardarmi. Io arrossii e abbozzai un sorriso. Fui distratta dalla parlantina snervante dei miei compagni tant'è che distolsi lo sguardo e tornai a prendere i libri dallo zaino.
Il ragazzo nuovo non aveva intenzione di distogliere lo sguardo. Cominciai ad rompere il ghiaccio.
< ehm..immagino tu non abbia ancora i libri >. Lui sorrise, sembrava contento che qualcuno gli avesse parlato, annuì. Gli porsi il mio libro, l'avremo usato in due. Mi bloccai. Il mio libro era in uno stato pietoso, stupido zaino non impermeabile.
< come ti sei ridotta così? >
< Storia lunga. >
No aspetta, avevo sentito la sua voce, e me ne ero accorta solo dopo aver instintivamente risposto alla sua domanda. Il suo accento coreano era fantastico.
< abbiamo tutta la lezione > Sorrise. Mi fece anche un occhiolino per incoraggiarmi a sputare il rospo. Iniziai a tossire. Per poco non mi strozzavo con la mia stessa saliva. Tossii. CHE FIGURA DI CACCA. Bel record, la 2a in un giorno. Lui iniziò a ridere, io lo incendiai con lo sguardo ma poi scoppiai a ridere anche io. Era strano vedermi fare conoscenza così facilmente eppure era divertente stare con lui, anche solo per quei pochi attimi. Finimmo di ridere quando la prof si schiarì la voce inchiodandoci con lo sguardo.
< mi scusi > dicemmo in coro. Questo provocò una piccola risata soffocata.
La prof continuò a fare lezione.
< ma allora me la vuoi raccontare o no questa storia lunga? >
Lo guardai sbalordita, ancora se lo ricordava.
< e non mi guardare con quella faccia che mi metti paura >
< ahahahah simpatico > Feci la linguaccia. < comunque ehy, io sono Marianna > Gli porsi la mano e lui me la strinse sorridendo.

Mi sono appena accorta che non vi avevo ancora rivelato il mio nome fino a questo momento. Ops.. beh, ora lo sapete. Ma proseguiamo con la storia..

< SE LA SMETTETE VOI DUE, IO VORREI FARE LEZIONE > sbottò la prof.
Stavolta nessuno rispose, ci limitammo ad abbassare la testa.
La lezione passò troppo lentamente. Al suono della campanella tutti i miei compagni iniziarono a urlare da una parte della classe all'altra,a borbottare e a fissare JunHong.
< sono caduta in una pozzanghera >
< cosa? > mi guardò sbalordito, la voce un pò rauca per essere stato in silenzio tutto quel tempo.
< la storia "lunga" >
< chiamala lunga > scoppiò a ridere rumorosamente e io con lui.
< ma smettila! >
Ci stavano guardando tutti, pure le 4 deficienti, ma, per la prima volta, non mi importava.


FINE PRIMO CAPITOLO
Eee qui finisce il capitolo n° 1! Ci ho messo poco a scriverlo ma mi sono divertita tantissimo. Ovviamente avrà più di un capitolo u.u
Ma ora vi starete chiedendo.. come fa questa a non capire subito chi è quello? Insomma si chiama Choi JunHong, ha un aspetto famigliare ed è pure il tuo BIAS!
Comunque le persone usate nella storia esistono tutte. Dalla prima all'ultima: dall'autista dell'autobus alle 4 deficienti.

Spero vi piaccia :3
-Mari Dino.

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Capitolo 2
*** No Mercy ***


L'ora successiva di francese passò presto. La professoressa passò più di mezz'ora a "interrogare" il mio povero vicino di banco con domande stupide tipo "Ma capisci l'italiano? Da quant'è che lo parli? Lo sai il francese? Da dove vieni? ecc. ecc." Io ridevo sotto i baffi non facendomi notare quando lui cercava di azzeccare la pronuncia in francese ma toppava alla grande. Quando, finito l'interrogatorio, si sedette mi rivolse uno sguardo divertito.
< guarda che ti ho visto >
Gli sorrisi. Non sapevo davvero cosa rispondere.
La campanella che annunciava la ricreazione squillò. Trasalii un pò sentendola, ero persa nei miei pensieri in quel momento. Notai che Junhong aveva un aria spaesata e si guardava intorno.
< che c'è? > gli chiesi < voi non fare ricreazione a scuola? >
< si ovvio che la facciamo... è solo che non so che fare >
Guardai per terra in un punto impreciso. Poverino, un pò mi faceva pena. Una nuova scuola, in un altro paese, nel bel mezzo dell'anno. Sorrisi, ancora guardando un punto imprecisato.
< se vuoi...posso rimanere con te > arrossii un po e alzai lo sguardo per vedere la sua reazione.
La sua espressione dava un aria allegra. < grazie! > Il leggero rossore sulle mie guance sparì.
Presi dalla tasca dallo zaino la mia misera merenda che consisteva in una semplice barretta al cioccolato, di quelle che dai un morso e sono già finite. Poi presi dalla giacca il mio iPod blu elettrico. Lui mi guardò curioso.
< uh! Ti piace la musica? >
< non puoi sapere quanto. Ormai non posso più vivere senza. E tutto questo per colpa di QUALCUNO > scandii bene le lettere di quella parola < che prima o poi ti farò conoscere. Sta in questa scuola > diedi un morso alla mia barretta. Lui sembrava più contento che mai.
< e cosa senti? Qual'è il tuo genere preferito? >
< oh... è un po imbarazzante dirlo a te..dato che sei di quelle parti, immagino. >
< ..Kpop? > Gli si illuminò lo sguardo.
< già > Sorrisi.
< oddio e che gruppi ti senti?? Chi sono i tuoi preferiti?? Eh? EH? > Ma si era accorto che stava urlando? Vidi la gente passare davanti alla porta e guardarci male.
< shh... >
< oh, scusa > ORA se n'era accorto.
< per adesso sento pochissimi gruppi ma ho ancora molto da imparare. Il primo gruppo che ho sentito sono stati gli SHINee, li amo ancora per questo. Seguiti dai BIGBANG, dai NU'EST, dai BEAST e dai BAP > l'ultima parola gli fece sfoderare uno dei suoi migliori sorrisi, immagino. Aveva così tanta euforia che cambiò posizione 3 volte prima di trovarne una che gli permettesse di stare calmo. Sembrava anche divertito da qualcosa. Avevo detto qualcosa di imbarazzante?
< ...e dimmi, chi sono i ..tuoi bias? > Stavo per iniziare con gli SHINee ma lui mi fermò aggiungendo < parti dai BAP >. Lo guardai con uno sguardo perplesso, aveva l'aria troppo divertita.
< o-ok.... ehm. > mi fece un cenno d'incoraggiamento con le mani < .....sono una Jellie > Dopo quella risposta fece una reazione inaspettata. Scoppiò a ridere così forte che mancava poco che scoppiava.
< cosa c'è da ridere? > lo guardai arrabbiata mentre lui ancora rideva, tenendosi la pancia con le mani.
< oddio davvero non te ne sei accorta?! > si fermò imbarazzato.
< ma COSA? > sbottai
< pfff, niente niente. Dimmi solo una cosa.. > lo incendiai con lo sguardo vedendolo ancora ridere sotto i baffi < come si chiama davvero Zelo? >.
< e ora cosa centra?! > in realtà non me lo ricordavo. Non ricordavo mai il suo nome, ed era pure il mio bias, vi vergognavo di me stessa. Lui scoppiò in un altra sonora risata.
< niente niente, curiosità >
< mah, sei strano. > accesi l'iPod e avvicinai la cuffietta destra al mi orecchio poi con un altra occhiataccia lo guardai e gli porsi l'altra. Lui rispose con un sincero "Grazie". Neanche a farlo apposta, partì una canzone dei BAP: No mercy, dove inizia proprio Zelo. Lui sorrise al vuoto, sentendola.
Istintivamente io cominciai a dondolare la testa al suono dei "Boom clap, boom boom clap" e lui lo notò. Mi aspettavo che ricominciasse a ridere e invece, si limitò a imitarmi in quella specie di ballo. Feci finta di non averlo visto almeno fino a quando non notai che stava canticchiando tra se e se. Sbottai
< Ma allora li conosci!! >
Mi guardò allegro e fece un altro risolino.
< Li conosco più di quanto pensi > Rise. Lo guardai perplessa e tornai a sentire il ritornello canticchiando un pò.

FINE SECONDO CAPITOLO
Si, è un po corto lo ammetto ma spero che comunque inizi a piacere :3 C'ho lavorato un po per farmi venire delle idee abbastanza decenti che non vi avrebbero annoiato. Beh, che dire, buona lettura :3
Aggiornerò presto.
-Mari Dino

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Capitolo 3
*** Giugiu Pollo ***


< E questo cosa vorrebbe dire? > lo guardai perplessa.
La ricreazione finì e la classe venne invasa dai miei compagni che urlarono fino a quando non entrò la prof.
Non badai più a quella risposta essendo troppo presa dalle restanti 2 ore di italiano. La mia prof. di italiano-storia-geografia-latino è forse la professoressa più dolce e comprensiva che esista. Ma è meglio non farla arrabbiare o ti ritroverai con 2 capitoli composti da 30 pagine ciascuno da studiare per il giorno dopo.
Suonata l'ultima campanella della giornata i miei compagni si precipitarono fuori e io con loro. Non potevo perdere l'autobus di nuovo! Mi affrettai verso l'uscita della scuola ma venni bloccata per lo zaino.
< Cosa? Che c'è? > chiesi di fretta a Junhong.
< Che fai oggi? > mi disse sorridendo, la mano ancora attaccata al mio zaino.
< Ehm..oggi vado a HipHop.. >
< Fai Hiphop? > mi guardò come se avessi detto una cosa impensabile.
< Si. E ora scusa davvero, ma devo prendere l'auto! >. Guardai la fermata sorpresa che ancora non fosse passato. Lui mi liberò dalla sua presa, lo sguardo ancora più sorpreso di prima.
< Ciao... scusa ancora > Mi affrettai a dire. Lui fece cenno con la mano. Corsi goffa verso la fermata appena in tempo. Salita sull'autobus mi sedetti vicino al vetro e cercai il suo sguardo. Se n'era già andato. Cercai come sempre il mio iPod nella tasca e lo accesi. No mercy non era ancora finita. Subito dopo aver visto il titolo ripensai alla sua risposta "Li conosco più di quanto pensi". Mah. Sbuffai cercando di capirci qualcosa. Il resto della giornata passò normalmente: pranzo, hiphop, compiti, cazzeggiamento vario, cena, letto. La notte, mentre cercavo di addormentarmi, ripensai alla giornata. Uno dei miei sogni più grandi si era avverato: conoscere un coreano, per di più era il mio compagno di classe!! ...wow.
 
Mi svegliai di soprassalto scossa da mia madre che mi ordinava di alzarmi. Mi alzai assonnata e guardando mia sorella, nel letto accanto al mio, dormire beatamente, mi venne l'impulso di rimettermi a letto o , in alternativa, svegliare pure lei. Non lo feci o rischiavo di riaddormentarmi davvero. Mi vestii di controvoglia e mi precipitai goffamente al piano di sotto. Mangiai di fretta: ero rimasta in bagno più di quanto avessi immaginato. Fortunatamente riuscii a lavarmi i denti, mettermi le scarpe, pettinarmi e truccarmi velocemente, e presi l'autobus come sempre. Ero stranamente felice di dover andare a scuola, grazie a Junhong. Non vedevo l'ora di risedermi su quel banco, di riparlare a ricreazione e di riassistere agli interrogatori dei prof.
Arrivai davanti al cancello prima della campanella. Vidi Giugiu Pollo (è così che chiamo la persona che mi ha convertito al kpop) ascoltare la musica appoggiata ad un muretto. Corsi verso di lei urlando.
< GIUGIU POLLOOOOOO > mi buttai avanti abbracciandola con le braccia intorno al collo < MACCCCCIAO! >
Lei rimase stupita e mi guardò male < ehm.... ciao >. Mi staccò via. Io la guardai sorridendo.
< Che ti senti? > indicai il suo cellulare, continuando a sorridere. Lei mi mostrò lo schermo del cellulare, molto più figo del mio. La scritta bianca brillò: EXO K-History. Lei sorrise. All'unisono dicemmo < SCUOTI SCUOTI SCUOTI > e scoppiammo a ridere. Cominciammo a parlare come sempre di musica e gruppi Kpopposi varie. Ad un certo punto lei si bloccò e mi guardò negli occhi < AH! Ma hai saputo??! >. La guardai con aria interrogativa.
< A scuola si dice che è arrivato un coreano > iniziò a dire
< Si, è in classe con me.. >
< Ah. E com'è? Come si chiama? >
< ......è figo. Tanto. Si chiama Junhong. Ed è un Choi!! > risi
< Ecco perchè è figo! VIVA I CHOI > iniziò ad urlare. Molti dei nostri bias facevano Choi di cognome e noi ci divertivamo a dire che i choi sono tutti fighi. Come darci torto.
< aspetta ma... Choi Junhong? > disse guardandomi dopo l'ennesima risata.
< Si...>
< Zelo. > mormorò. Io la guardai sbigottita. < Cosa? >
Feci una risatina isterica dopo aver capito cosa intendeva dirmi lei. < macchè, sicuramente sarà solo una coincidenza, un omonimo. E' sicuro. Perchè dovrebbe venire qui? A scuola mia per di più! E in un paesino sperduto e sconosciuto? Perchè proprio QUEL CHOI JUNHONG dovrebbe venire qui? > stavo parlando più con me stessa che con Giugiupollo. Continuavo a guardare per terra e torturavo con le mani la cuffietta destra del mio iPod. La campanella che avvertiva agli studenti di entrare mi fece trasalire. Presi per la felpa Giugiu e le chiesi di aspettare che tutti fossero entrati. Non ci volle molto prima che tutti entrarono. Giulia fece per entrare ma io la trattenni ancora.
< Mi spieghi cosa stai aspettando?? > mi urlò. Mi guardai intorno ancora pensierosa.
< Nessuno nessuno >. Detto questo la iniziai a spingere dentro scuola. Ci salutammo davanti alla porta della mia classe. Per fortuna la prof ancora non era entrata.
< Ci vediamo a ricreazione > feci cenno con la mano.
< Yepp >
Mi sistemai come al solito al mio banco. Notai subito il suo inconfondibile viso. Sorrisi nonostante stesse occupando il MIO posto. Non mi lamentai e mi accontentai. Le due ore di educazione fisica non passavano mai. Continuavo a pensare alla mia conversazione precedente mentre guardavo JunHong che contento come non mai faceva gli esercizi di ginnastica.
< Non so dove trovi tutta questa energia. Io sono esausta. > iniziai mentre ritornavamo in classe. Lui si limitò a ridere guardandomi faticare persino per fare la mini-salita che ci riportava a scuola.
Ci attendeva un altra lezione di italiano sui Promessi sposi. Uff. Per fortuna passò presto, grazie a dei miei compagni che iniziarono a scherzare su qualunque cosa la prof dicesse. RICREAZIONE! Decisi che avrei portato JunHong su con me quel giorno, per fargli vedere il piano superiore. Quindi lo presi per la felpa e lo trascinai via con me.
< Oggi vedrai il piano superiore! E vedrai pure la persona di cui ti parlavo ieri, colei che mi ha convertito al KPOP > dissi Kpop con così tanta foga che JunHong scoppiò a ridere. Io ricambiai la sua risata con una linguaccia. Lo trascinai fino alle scale dove mi fermai e gli feci capire di aspettarmi lì. Lui annuì. Poi andai da Giugiupollo e le sorrisi.
< INDOVINA UN PO'!! >.
Lei mi guardò perplessa. < Cosa? >. Trascinai anche lei verso le scale. Non appena vide Junhong si bloccò. Mi guardò stupita, come se avevo fatto qualcosa di impensabile. JunHong ci guardava divertito.
Stavo per dire qualcosa quando Giugiupollo mi ritrascinò via lasciando Jun. da solo.
< COSA? >
< MA DAVVERO NON TE NE SEI ACCORTA?? >
< Aridaje, perchè mi chiedono tutti la stessa cosa? >
< Ma sei scema o cosa? >
La fulminai con lo sguardo. Lei prese euforicamente il cellulare dalla tasca e inizio a spulciare tra le varie immagini dei suoi Bias. Mi buttò il cellulare tra le mani con una foto: Zelo. Aspetta, quel volto. Non solo il nome ma anche il volto. Nononono. Feci cadere il telefono che venne fortunatamente preso al volo da una mano quasi sbucata dal nulla. Junhong mi guardò preoccupato e poi guardò il cellulare. Capì subito e ritornò a guardarmi. Non sapeva se sorridere o no. Si vedeva dal suo sguardo. Restammo tutti e tre in silenzio: io guardavo JunHong, ormai riconosciuto, grazie a Giulia, che a sua volta lo fissava. Al suono della campanella scappai via, correndo per le scale. Entrai in classe come un fulmine, rischiando di andare addosso ad una mia compagna. Inciampai nel mio stesso zaino e mi ritrovai spalmata sulla sedia.
Che vergogna.

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Capitolo 4
*** Poke Poke ***


Il gruppo delle 4 deficienti mi notò e scoppiò a ridere. Io mi rialzai goffamente e mi sistemai sulla sedia, che avvicinai il più possibile al banco. Nascosi la testa sotto le braccia, appoggiata al banco. Ancora non riuscivo a crederci. Quanto ero stata stupida. Era lui, Zelo, il mio bias, e non l'avevo riconosciuto. Una persona normale come minimo l'avrebbe riconosciuto non appena fosse entrato in classe. Io no! Che scema che scema che scema! Sentii qualcuno mettersi comodo sulla sedia accanto alla mia ma non alzai la testa, sapevo chi era per questo non avevo nessuna intenzione di parlargli, non in quel momento almeno. La prof di matematica entrò con la sua solita aria severa e aspettò che tutti stessero zitti prima di cominciare la lezione. Io intanto avevo staccato la fronte dal banco e continuavo a fissare la prof. Non riuscivo nemmeno a guardarlo con la coda dell'occhio. Fu quando la lezione finì che mi resi conto di una cosa:
" Ma oggi è martedì!! Oh no.. " Il martedì e il venerdì: i giorni più odiati dagli studenti della mia scuola, perchè erano gli unici giorni in cui si usciva più tardi, alle due invece che all'una. Sorbirmi altre 2 ore vicino al mio bias. Sembrava il sogno di ogni kpopper invece per me era un incubo, sopratutto dopo quella figura di cacca.
Proprio come pensavo, quelle due ore furono interminabili, grazie anche alla noiosa lezione di spagnolo dove il prof madrelingua si mise a parlare solo ed esclusivamente del suo paese di provenienza, come se a noi importasse qualcosa. Dove sia io sia il mio compagno di banco rimanemmo zitti tutto il tempo. Finito l'ultimo interminabile minuto di lezioni, suonò la campanella e io come sempre riempii velocemente lo zaino e scattai fuori dalla porta, diretta verso la fermata dell'autobus.
< Aspetta!! >
Il cuore mi si gelò. Continuai a camminare a passo svelto prendendo l'iPod.
< Ehy! Ho detto aspetta!! > JunHong mi afferrò il braccio e mi scosse. < Ma che ti prende? >
< COME CHE MI PRENDE?!? > sbottai. Mi liberai dalla presa e più velocemente di prima andai dritta dritta alla fermata. Zelo mi seguiva.
< Perchè mi stai seguendo ora? Cosa vuoi? > gli dissi fredda.
< Oggi prendo l'autobus > mi disse rivolgendomi un sorriso allegro. Io distolsi lo sguardo.
Intanto avevo fatto partire la musica. La prima canzone fu Power dei BAP. " No ti prego, basta BAP per oggi " pensai e cambiai canzone. Dopo un breve silenzio fu lui a rompere il ghiaccio per primo.
< ....ma ...stavo pensando. > Io mugugnai in risposta. < Non dovresti essere felice? > aggiunse.
Io restai in silenzio continuando a guardare dall'altra parte. Rimasi sorpresa quando lui si girò e mi fece il classico "poke poke" su una guancia. Io lo guardai male ma mi veniva contemporaneamente da sorridere quindi quello che doveva essere uno sguardo minaccioso si trasformò in un sorriso buffo. Lui rise. Quel sorriso gli riempì gli occhi di allegria.
< perchè non me l'hai detto? > mormorai dopo un pò. Nel frattempo lui mi aveva rubato una cuffietta e sentiva la musica con me, dondolando la testa a ritmo.
< e che dovevo dirti? "Ehy Ciao io sono Zelo!"? >
< Beh no, ma potevi risparmiarti il "li conosco più di quanto pensi" > Scoppiammo a ridere.
L'autobus arrivò che ancora stavamo ridendo. Fu quando ci sedemmo ai posti a due che mi venne in mente una cosa.
< Ma dove devi scendere? > lo guardai dopo aver abbassato il volume dell'iPod.
< Boh. >
< Come boh?!? > sbottai.
< Ma stavo scherzando. Non urlare > si lasciò sfuggire un risolino quando l'autista ci guardò spaventato dal mio urlo improvviso. < Scendo tra 5 fermate, lì mi aspettano gli altri >
Sussultai. < COSA?? > Non ci potevo credere.
< hai finito di urlare per ogni cosa che dico? >
< sisi, scusa.. è che.. non posso crederci.> Fece per dire qualcosa ma lo fermai < Ma aspetta, perchè siete qui? Cioè insomma, questo non è un posto molto conosciuto, perchè siete venuti proprio qui? Cioè insomma, potevate benissimo andare che ne so.. da qualche parte.. qualche città più famosa e invece no.. siete venuti qui per- > mi tappò la bocca. Mi resi conto solo ora che avevo cominciato a parlare a raffica senza farlo rispondere, continuando quindi a parlare da sola.
< Hai finito? > continuava a tenermi la bocca tappata quindi mi limitai ad annuire.
< Siamo qui perchè il nostro manager ci ha trovato un posto dove suonare a Roma e quindi ci esibiremo lì. Però abbiamo trovato una casa, e una scuola per me, disponibile solo qui > Tolse la mano. Io rimasi sbigottita da quella risposta. Tutti miei sogni così si avveravano: vedere dal vivo il mio bias e vedere il concerto direttamente dal vivo. Lui mi scosse le mani davanti alla faccia: a quanto pare ero rimasta a fissare per terra per un po.
< wow... >. Lui sorrise. < Posso chiederti una cosa? >
Lui prese a giocherellare con il filo delle cuffie dell'iPod cercando di snodarle tra di loro. Annuì.
< ...dove abitate? >
< Che fai la stalker? > scoppiò a ridere. Io arrossii e iniziai picchiarlo per gioco su una spalla. 
< Ma zitto >
< Sei tu che me l'hai chiesto. > beh, non aveva torto. < Oh ma io devo scendere alla prossima!! >
Mi guardai intorno, ci trovavamo vicino al centro storico del paesino, quindi era lì che abitava...
L'autobus si fermò ed aprì le porte per far uscire il ragazzo. Io gli sorrisi un po triste che stesse per andare via, lasciandomi sola. Ebbi un sussulto quando vidi sorridere fuori dall'autobus un altro ragazzo, ovviamente più grande di lui ma con il suo stesso sorriso dolce e quegli occhi dai tratti orientali. 
< non posso crederci.... JongUp. > mormorai rimanendo a bocca aperta non appena nominai JongUp Moon, un altro membro dei BAP. Lui evidentemente mi sentì perchè distolse lo sguardo da Zelo per incrociare il mio. Mi salutò con la mano, in imbarazzo per averlo riconosciuto, almeno credevo. Zelo si lasciò sfuggire un altra risata. A quel punto le porte fecero per chiudersi e JunHong mi salutò con un sonoro "Ciao!!". 
Rimasi ad occhi sbarrati per tutto il tratto fino a casa mia. 

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Capitolo 5
*** "Eeeh l'amour" ***


Appena arrivai a casa mi fiondai sul pc, mangiucchiando distrattamente il panino lasciatomi da mia madre. Mi collegai su Facebook cercando velocemente i contatti online in chat. TROVATA! Cliccai euforicamente su Luisa laTodd e iniziai a scrivere. Mi tremavano le mani.
M: LUISALUISALUISA
L: GAAAAAAAAAAAH ciao.
Si, noi iniziavamo le nostre conversazioni sempre così. Sembravamo pazze, letteralmente.
M: non immaginerai mai cosa è successo!! In classe!!
L: COSACOSACOSA??
M: abbiamo un nuovo compagno.
L: ah.
M: no ma aspetta, indovina chi è!! non indovinerai mai!!
L: sarà uno dei soliti tipi
M: nonononononono molto meglio.
L: ....non fai prima a dirmelo tu?
M: E SE TI DICO " LA TESTA ROSA " ??
L: KYAAAAAAAAAAA COSA COSA COSA???? ODDIO NO, E' IMPOSSIBILEEE!!! Stai scherzando, ammettilo.
M: NO, E' QUESTO IL PUNTO. ZELO, IN CARNE ED OSSA, VICINO A ME.
L: GAH.
M: E 3 secondi fa ho salutato JongUp.
L: *collassa*
M: non mi morire Lucchan. Hai tutto il tempo di farlo in classe LOL
Venni distratta da un rumore in sala da pranzo. Chiusi la pagina e andai nell'altra stanza. Non c'era nessuno, se non il mio piccolo inseparabile che si dondolava beatamente sulla sua altalena rossa corallo, in tinta col suo becco. Di nuovo quel rumore. Sembrava una vibrazione.. Mi affrettai verso la giacca e tirai fuori il cell. I portachiavi tintinnarono sbattendo tra di loro. Una chiamata persa: sconosciuto. Scocciatore. Buttai il cellulare sopra il divano e me ne ritornai allo studio. Riaprii la pagina ma Luisa se n'era andata. Quindi decisi di staccarmi un po dal computer e presi il diario decisa a fare i compiti.
Dopo qualche ora passata a studiare Giulio Cesare e, subito dopo, L'Eneide andai in cucina. Presi qualche snack veloce e guardai un po di TV. Il martedì era un pomeriggio di pacchia e relax: niente hiphop e niente corsi di recupero, niente di niente.
Venni invasa dalla noia. Non avevo niente da fare. Mi diressi di nuovo verso il computer e iniziai a girovagare per vari siti, controllando i messaggi su DeviantArt e le domande di Ask.fm.
"Bene, e ora?" Jude, è così che si chiama il mio pappagallo, cinguettò allegramente. Lucchan era ancora offline quindi mi misi a spulciare tra i vari contatti online. Notai il pallino verde vicino a Giugiu. Cliccai tranquilla sul suo nome e iniziai la conversazione con un "W I CHOI uishmoaivthaeoityhaebo ciao". Da lì cominciammo a parlare di tutto e di più, arrivando non so come a parlare dei NU'EST, di quanto fosse figo JR e di quanto mi stesse simpatico Ren, dei BIGBANG, del cagnolino di GD, della faccia simpatica di Daesung, di Kai degli EXO K ecc..
Il tempo passò. Arrivò mio padre, seguito da mia madre seguita a sua volta da mia sorella. Cenammo e come ogni sera ritornai al pc per poi andare a dormire verso le 11.
 
E di nuovo la solita routine mattutina: mia madre che mi sveglia, io che frettolosamente faccio colazione, mi lavo e mi vesto per poi rincorrere l'autobus diretto a scuola. Mi meravigliai quando, salita sull'autobus, notai dei capelli assolutamente riconoscibili.
< JunHong? E tu che ci fai qui? >
< Volevo prendere l'autobus oggi. > mi rivolse uno dei suoi sorrisi migliori e io mi accomodai vicino a lui dopo il suo consenso. Rimasi in silenzio guardando fuori dal finestrino.
< Allooora.. > sussultai nel sentire la sua voce dopo quel silenzio < ieri sei stata proprio buffa sai? Quando hai visto Uppie. >
Rimasi in silenzio diventando rossa come un peperone.
< Si sarebbe strano pure a me... comunque non vedo l'ora di farti conoscere gli altri! >
< COSA? > Avevo la voce più acuta del solito.
< Non.. vuoi? >
< OVVIO CHE VOGLIO!! > Lui scoppiò a ridere notando di essere diventata più rossa di prima. Mi ricomposi < Cioè... a me piacerebbe tanto. > sorrisi. Ritornammo a stare in silenzio, a fissare entrambi la schiena dei sedili davanti.
< AH! > Quel suo urlo mi fece spaventare tant'è che saltai in aria. Lui ridacchio. < Tranquilla tranquilla, mi sono ricordato solo di una cosa... per te.. > Iniziò a frugare nella tasca piccola dello zaino farfugliando cose come "ma dov'è? Dove l'ho messo?". Io lo guardai perplessa.
Tirò fuori dalla tasca una piccola busta simile a quelle che si usano per le lettere. Sul retro c'era scritto con una bellissima scrittura in corsivo " PER M. ". Il mio sguardo passò dalla busta a Zelo, da Zelo alla busta.
< Mi dovevo far perdonare... > sorrise imbarazzato. Io iniziai ad aprire la busta e sobbalzai euforicamente dalla sedia quando tirai fuori dalla carta 3 biglietti color giallo invecchiato. Il simbolo dei BAP, il coniglio, era grande quanto metà biglietto.
< Oddio... > il mio cuore era come impazzito. < Tu... tu.. oddio.. > perchè avevo le lacrime agli occhi?? Zelo continuava a sorridere, i suoi occhi perfetti colmi di gioia.
< GRAZIE > urlai e istintivamente lo abbracciai attaccandomi con le braccia intorno al collo. < GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE >
Lui ricambiava l'abbraccio ma quando mi accorsi di essere ancora tra le sue braccia mi tirai indietro più in imbarazzo di prima. Rimasi in silenzio, rimettendomi al mio posto. Continuavo a guardare il contenuto di quella busta come se da un momento all'altro potesse sparire tutto.
< Non ti preoccupare non scappano > rise.
< Grazie, grazie davvero... >
< Ma aspetta non è finito! > Non potevo crederci. Lui ricominciò a frugare nella tasca e tirò fuori una busca simile all'altra. < Tien- > sbiancò. La busta era letteralmente coperta di scarabocchi a forma di cuoricino con scritte del tipo " eeeeh l'amour" o " M ♥ Z". Lui s'irrigidì.
< Bang, ti uccido. > mormorò e io senza volerlo ridacchiai tra me e me. Lui mi fulminò con lo sguardo.
< Scusami.. > gli sfilai velocemente la busta a cuoricini dalle mani e la aprii facendo finta di ignorare i dispetti degli hyung. Con mio stupore tirai fuori 3 pass per il backstage. Io lo guardai negli occhi, il mio cuore mi stava letteralmente per lasciare.
< Stai ... scherzando? >
< Nope. Pass per il backstage per te e .. puoi portare un massimo di 2 persone. Starete nel nostro camerino.. in realtà è stata un'idea degli altri. > Io avevo un espressione serissima in volto mentre dentro ero esattamente l'opposto.
< JunHong? > Lui mi guardò con aria interrogativa.
< Posso urlare? > Lui scoppiò a ridere. < Non sto scherzando >
Continuò a ridacchiare tra se e se.
< ODDIO GRAZIE DAVVERO GRAZIE!! Oddio, non ci posso credere... GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE Devo ricambiare il favore in qualche modo.. come? ODDIO ODDIO ODDIO >.
Lui mi abbracciò. Io rimasi impietrita. < Mi basta un abbraccio > disse. Goffamente cercai di ricambiare l'abbraccio. In confronto a lui sembravo proprio una tappa.
L'autobus si fermò. Non potevo ancora crederci che era avvenuto tutto in quelle poche fermate di autobus.

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Capitolo 6
*** -3 giorni.. ***


< GIUGIUPOLLOOOO > urlai correndo verso la diretta interessata, portandomi il maknae con me. Lei ci salutò entrambi con un gran sorriso. Notò le due buste che stringevo euforicamente al petto.
< Cos'hai lì? >
Sventolai le due buste davanti alla sua faccia urlando come una matta. Zelo scoppiò a ridere, di nuovo. In effetti, ai suoi occhi noi dovevamo sembrare davvero delle pazze scalmanate.
< INDOVINA INDOVINA >
Lei cercò di afferarne almeno una ma prese, facendo nuovamente sbiancare Zelo, quella a cuoricini.
< E... questa.. cosa sarebbe? > fissava la busta e ridacchiava.
< ehm.. no niente > feci per riprendere la busta ma Zelo fu più veloce di me, la svuotò e porse i pass a Giugiupollo per farglieli vedere. Lei per poco non si metteva a urlare, si vedeva dalla faccia che era diventata in un secondo paonazza.
< Giugiupollo, respira > le feci il classico pat pat sulla spalla ridacchiando. < O almeno non mi morire. Non prima di averti detto dove staremo.. >
< PERCHE'? DOVE STAREMO? > Stava avendo le mie stesse reazioni: voce acuta, agitazione, mani tremanti...
< Nel nostro camerino. L'idea è partita da Himchan che appena gli ho raccontato di aver fatto conoscenza con nientemeno che due kpoppers mi ha obbligato a invitarle da noi. Poi Daedae e Jae hanno avuto la brillante idea dei biglietti e Bang i pass.... > nominare Bang lo fece innervosire, stava ripensando sicuramente alla busta scarabocchiata. Giugiu continuava a fissare le labbra sottili del suo ex-bias (eh già, prima faceva parte delle Jellie, ora... non lo so, ancora devo chiederglielo in realtà ) muoversi ininterrottamente fino a quando il discorso non terminò e lei iniziò a diventare euforica, quasi quanto me.
< Beh? Non dici niente? > le domandai quasi sorpresa dal fatto che non avesse ancora spiccicato parola.
< Andrò ad un concerto dei BAP... e nel loro camerino. > mormorò. JunHong sorrise e contento com'era l'abbracciò. Giugiupollo si pietrificò all'istante. La strattonai per la felpa.
< Non mi morire eh. Che ti voglio con me Sabato, al concerto. > Zelo nel frattempo si era staccato e la campanella suonò. Notai Giugiu ancora tra le nuvole, dopo l'abbraccio di Jun. La strattonai nuovamente urlando.
< GIUGIUPOLLO CAMMINA > e iniziai a spiengerla vesro la sua classe. Ci salutammo come sempre davanti alla mia classe e lei tornò nella sua, ancora gli occhi sbarrati per l'emozione.
Junhong appoggiò una mano sulla mia spalla per tutto il tragitto verso il banco. Non opposi resistenza, non dava assolutamente fastidio.
Andammo vesro il nostro banco quando:
< MARYCHAAAAAAAAN > Luisa laTodd era tornata, rimasta a casa dopo una leggera influenza. Mi prese per un braccio e me lo strattonò, lo sguardo fisso su Zelo. < ........ciao > sorrise, accennando un saluto con la mano. JunHong rispose con un sorriso ampio.
Io, mi resi conto solo dopo, la stavo fissando con una faccia sorpresa, arrabbiata, triste e felice allo stesso tempo. Si, era una smorfia buffa.
< COSA CI FAI TU QUI? >
< Grazie eh, un semplice "Bentornata compagna di banco" poteva bastare.. > mise il muso. Io indicai con la testa Zelo, in modo che lui però non potesse vedermi. Lucchan capì, ma che ci poteva fare lei, non poteva non venire a scuola solo per farmi diventare la compagna di banco del mio bias. Mormorò un "mi dispiace" e si mise a sedere al posto di JunHong. Io mi girai verso di lui con una faccia dispiaciuta.
< Dai, non è la fine del mondo > mi disse in fretta. Aveva capito tutto. La mia me nella mia mente fece un facepalm assurdo in quel momento.
< No beh.. immagino di no. Però a ricreazione sei dei nostri eh. > guardai in basso < Se ti va... >
< Ovvio che sono dei vostri > mi sorrise, dispiaciuto anche lui per la storia del non-compagno-di-banco e si diresse verso la cattedra giusto in tempo per la lezione.
Luisa si scusò per tutta la lezione e io continuavo a risponderle che non era colpa sua. Durante il cambio dell'ora JunHong si avvicinò al banco.
< Tieni > Quella busta iniziavo ad amarla, basta. La presi imbarazzata quando notai che Lucchan ci stava fissando meravigliata. Appena il ragazzo se ne ritornò a posto mi prese per un braccio.
< Ed ora cos'è questa cosa?? pff > si teneva una mano in bocca cercando di non ridere come una matta.
< Ehm... niente.. uno scherzo di Bang, da quanto ho capito >
< COSA?? C'E' ANCHE BANG?? >
< Beh ovvio, sono un gruppo... >
< BAAAAANGGG > Zelo si girò verso di lei al sentir nominare quel nome. Lei si ammutolì all'istante facendo la vaga.
< Io pensavo di portarti con me.. ti va? > continuai quando Jun. si piegò per prendere i libri.
< OVVIO CH- >
< SHHH >
< Ehm.. ovvio che mi va, oddio, grazie grazie grazie. Potrò vedere JongUp e Youngjae e Bang, oddio Bang... >
< Staremo nel loro camerino > mi fissò sconvolta.
< COSA?? >
La professoressa ci azzittì entrando dalla porta.

Mancavano 3 giorni al tanto atteso concerto, ero certa di non riuscire a resistere così a lungo. I giorni successivi invece passarono con tranquillità e calma, nonostante incontrassi il mio bias tutti i giorni insieme a quelle pazze che mi ritrovo come amiche...

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Capitolo 7
*** SMS ***


Bene, 2 giorni passati. Venerdì non andammo a scuola perchè puntualmente, come ogni mese, ci fu l'assemblea. Passai la mattina a poltrire sul mio letto. Ogni tanto controllavo il cellulare, dopo aver dato il numero al bias è normale essere ansiosi, come era normale per me saltare ad ogni vibrazione sperando fosse lui. E invece niente.
Mi alzai controvoglia dopo le varie proteste del mio stomaco e arraffai un biscotto che mangiai velocemente. Passai il resto della mattinata a spulciare tra i miei CD, guardare le copertine degli album, i vari bracciali coi nomi dei vari gruppi... ma le magliette erano il punto forte. Non ne avevo molte, ma bastavano per farmi fangirlare ogni volta che ne indossavo una. Mi misi a osservare la mia unica felpa dei BAP. Era semplicissima, niente di complicato, nera. Davanti gli unici colori erano dati dalla scritta bianca "B.A.P" all'altezza del cuore, e dalla cerniera grigia. Il punto forte era il dietro: l'enorme simbolo dei BAP occupava tutta la schiena spiccando anch'esso, essendo bianco, sul nero, e un altra sigla ma decisamente più grande finiva il tutto. Ah, e ovviamente, come poteva mancare il cappuccio. La amavo.
Decisi di mettermi quella al concerto, o l'avrebbero preso come un arruffianamento? Uhm, naah. Mi buttai sul letto pensando a cosa fare fino a quando non squillò il telefono di casa. Numero sconosciuto. Decisi comunque di rispondere, per combattere la noia.
< Pronto? > dissi con voce annoiata.
< METTITI SU SKYPE ORA > una voce assatanata rispose al telefono. Luisa. La sua voce era inconfondibile. Riattaccai con un semplice "Ok" e mi diressi verso il portatile, accendendolo. Sprecai 3 minuti aspettando che tutto si accendesse completamente e cliccai sull'icona familiare del software. Subito venni invasa dalla chiamata de laTodd.
L: PERCHE' CI HAI MESSO COSì TANTO??
Sussultai quando la sua voce rimbombò per tutta la stanza, grazie alle casse troppo alte. Un leggero suono ci avvertì che si stava unendo alla conversazione anche Giugiupollo.
M: GIUGIUPOLLOOOOOO
G: ma hai finito??
M: no.
L: ma zitte un po voi due.
G: KAI NUDO.
M: TOPPO VESTITO.
L: MA AVETE FINITO??
Tutte e 3 scoppiammo in una sonora risata.
G: parliamo di cose serie... DOMANI.
M: SIII
G: E'
L: IL GIORNOOO!!
M: ................Zelo è stato veramente carino a invitarci.
L: che vi metterete.
G: ancora non lo so veramente..
M: io la loro felpa.
Mi alzai, allontanandomo dalla webcam per far vedere bene la felpa nera ancora fuori dall'armadio.
M: ............pensate che a Zelo piacerà?
L: ma la pianti di parlare sempre di Zelo te?
Rimasi zitta, fissando la felpa e poggiandomela sul petto per "provarmela".
G: l'abbiamo persa...
L: già...
Ricambiai questa loro battuta con una linguaccia. Dopo un po di conversazione arrivammo alla conclusione che tutte e 3 avremmo messo qualcosa del loro gruppo: giugiupollo con il favoloso bracciale a ciondoli dove erano scritti tutti i loro nomi, laTodd con la sua meravigliosa collana con ShiShiMato (il coniglietto di Bang) e io con la felpa nera.
Staccai tardi, nonostante i continui richiami dei miei. Feci per spegnere il cellulare quando sobbalzai al sentire la vibrazione. Un messaggio ricevuto. Incuriosità andai a vedere chi fosse il mittente e rimasi a fissare lo schermo per non so quanto tempo quando lo scoprii: Zelo.
Con mano tremante cliccai su "Vedi" e lessi tutto velocemente, anche se così facendo fui costretta a rileggerlo più volte:
"Ehy, spero non abbia sbagliato numero comunque volevo dirti che domani vi passiamo a prendere la mattina verso le 10 e vi portiamo con noi alle prove generali. Ringrazia Himchan. Ci vediamo davanti a scuola. Niente ritardi u.u ... A domani :)"
Cominciai a chiamare, nonostante l'ora, le due pazze sclerotiche per avvertirle e per fangirlare un po con loro. Il primo messaggio... dovevo rispondergli! Ma come? 
Sorridendo come una scema riuscii a scrivere solo poche parole:
" Perfetto, ci vediamo lì ;) Grazie ancora!! " 

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Capitolo 8
*** PELUCHIEEE ***


Ero già sveglia da un pezzo, agitata com'ero, e aspettavo il suono della sveglia per scattare in piedi. Mi torcevo le mani ansiosa di alzarmi e tormentavo il peluche di L Lawliet, regalatomi da mia sorella dopo il suo viaggio a Londra. Ecco il tanto atteso rumore. Scattai in piedi e presi euforicamente i vestiti, preparati la sera prima. Urlai per il corridoio, diretta al bagno.
< ODDIOOOOOO >
Mi chiusi a chiave. Mi feci velocemente una doccia per poi vestirmi. Quella felpa con quei jeans stavano benissimo. Le scarpe erano il mio dilemma, ma infine decisi che mi sarei messa le Nike Air bianche. Mi pettinai a lungo, cercando di lisciarmi il più possibile i capelli, di solito mossi, color castagna. Mi truccai con una semplice matita sotto l'occhio e andai a lavarmi i denti. Alle 9:30 ero già pronta. Iniziai a gironzolare per la casa euforica continuando a ripetere "oddio oddio oddio". Infine decidi di avviarmi verso l'edicola, portandomi l'iPod come "calmante". Salutai i miei che mi ripeterono per la millesima volta di fare la brava, di non urlare troppo e non disturbare. Uff, genitori.
Arrivai sul posto troppo in anticipo eppure venni richiamata all'attenzione da un gruppetto di ragazzi. Erano coperti da larghe felpe nere fin sopra alla bocca. JunHong e i suoi inconfondibili occhi mi vennero incontro.
Io presa dall'euforia l'abbracciai senza pensarci due volte. Il gruppetto dietro di lui inizio a urlare e ridacchiare. Zelo gli imbruttì per poi rigirarsi verso di me.
< WOW, bella felpa >
Arrossii leggermente e mormorai un "grazie". Mi guardai intorno sperando di vedere sbucare dal nulla Giugiupollo e laTodd. Zelo mi prese per mano e mi trascinò dal gruppetto. Non potevo crederci. Erano tutti lì, davanti a me, dal primo all'ultimo.
< Ehy ciao, io sono Youngj- >
< Non penso tu debba presentarti > la voce rauca di Yonguk mi fece trasalire. Era davvero così tenebrosa anche dal vivo. Mi squadrò, aveva notato la mia reazione. Avvicinò il suo volto al mio. In confronto a lui ero una tappa. Faceva anche paura, conciato com'era. Si arrestò di colpo, io ero immobile. Cosa stava facendo mi era ancora ignoto fino a quando non cominciò a parlare:
< Il nostro Jello aveva ragione, sei proprio carina > arrossii di colpo. Zelo, che osservava la scena dietro di me ebbe la stessa reazione. Il rosso spiccava di più sulla sua carnagione chiara. Fulminò con lo sguardo Bang che con un sorriso beffardo tornò al suo posto. Si presentarono tutti mentre io pensavo tra me e me "tanto so chi siete..." . Zelo mi si avvicinò ridendo e alzando la mano per stringere la mia.
< Salve, io sono JunHong, o Zelo, come preferisci >
< Ma smettila > e diedi un colpetto alla mano ancora alzata del ragazzo boccoloso.
Fummo interrotte da un richiamo. Le due pazze erano arrivate. Si avvicinarono apparentemente tranquille e rilassate, tranne per il fatto che Luisa stava letteralmente rompendo il braccio di Giugiu.
Bang: < Così glielo stacchi >
Luisa arrossi di botto e si coprì la collana di Shishimato con una mano mentre con l'altra continuava a tenere Giugiu. Quest'ultima era tranquillissima, strinse la mano a tutti ma per poco non svenì quando Jongup di punto in bianco la abbracciò sorridente. Erano tutti uno più euforico dell'altro.
Yonguk si avvicinò allaTodd e le afferrò con gentilezza il braccio che teneva sul petto per coprire il coniglietto rosso. Luisa trasalii e diventò più rossa di prima.
< Oh-oh così tu sei una Bangster! > disse Himchan non appena vide la scena, e la collana. Bang sorrise e delicatamente mollò la presa.
B: < Fantastico! > le mise un braccio sulle spalle. < Sinceramente pensavo stessi per svenire... > mormorò infine.
Dae: < Invece tu? > chiese direttamente a Giugiupollo. Lei con un ampio sorriso rispose sincera: < Non lo so >. Bang iniziò a ridacchiare, seguito da Jongup e gli altri. Io intanto non mi ero resa conto di stare appoggiata a Zelo, con la mano che stringeva il suo braccio.
< Bene, io direi di andare o le prove inizieranno senza di noi. > intervenì Himchan continuando a ridacchiare.
Entrammo in macchina, era enorme! Era una specie di furgoncino grigio, coi vetri scuri. Dentro era una sorta di mini pulmino con sedili a coppie tranne per l'ultima fila. Ci disposero così: Dae e Yae davanti, Himchan, Giugiupollo e Jongup all'ultima fila, Bang non si staccò un attimo da Luisa che stava impazzendo e io e JunHong.
H: < il viaggio sarà un po' lungo.. >
D: < che possiamo fare ? >
Tutto d'un tratto Bang iniziò a cantare l'inizio di Rain Sound. Io mi portai una mano sulla bocca. Lo stavo sentendo cantare. Luisa, vicino a lui, lo guardava meravigliata. Iniziarono di seguito tutti a canticchiare. Io, Giugiu e Luisa ci guardavamo euforiche ma non osavamo aprire bocca, dato che il nostro coreano non era dei migliori e per lo più noi riuscivamo a cantare le parodie. Quindi ci limitammo a battere le mani a tempo.
Continuammo a passare il tempo così fino a quando il furgoncino si fermò. Uscimmo ordinatamente e ci portarono subito sul palco. Aspettammo, sedute sulle prime file. Le prove iniziarono e terminarono troppo in fretta. Alla fine di tutto Bang prese il microfono funzionante e ci disse < Salite su >. Non ce lo facemmo ripetere due volte, come un fulmine scattammo in piedi e corremmo sulle scalette nere del palco.
Mi girai, le lacrime agli occhi, a guardare la platea vuota. Zelo mi raggiunse e si appoggiò, già stanco, sulle mie spalle.
< E' fantastico > riuscii a dire solo questo.
< Immaginala con una marea di persone che urlano, cantano e ballano... >
< Ancora meglio! > Alzai le braccia in alto e chiusi gli occhi. < Deve essere meraviglioso >
< E lo è .. > Sorrise e io con lui. Raggiungemmo gli altri. Luisa aveva avuto la mia stessa reazione e stava esultando insieme a Himchan. Era diventata più sicura di se, bene. Giugiupollo se ne uscì con:
< Vorrei vedere il tuo peluche > gli disse, seria. Io scoppiai a ridere e istintivamente urlai " PELUCHIEEE!!". Gli altri scoppiarono tutti a ridere e io mi pentii di quello che avevo appena fatto.
H: < Venite! > Era diventato improvvisamente più allegro e ci accompagnò tutti al camerino.
Nel breve tragitto notai Luisa che finalmente aveva rotto il muro tra lei e Bang. Contenta ascoltai qualche parola della conversazione.
< Ehy, bella lettera comunque.. quella a cuoricini. Ti stimo troppo > Luisa lo disse con così tanta sicurezza che l'ammirai per questo.
< Eh modestamente è opera mia > ribattè Yonguk. Decisi di non origliare più e continuai a stare in silenzio a fianco di Zelo. La scritta enorme " BAP " ci annunciò che eravamo arrivati ai camerini.
Io rimasi ferma alla porta con gli altri membri mentre Himchan mostrava il peluche a Giugiupollo. Lei l'afferrò velocemente iniziando a correre per la stanza. Himchan urlò protestando di ridargli il suo amico. Noi non riuscivamo a non ridere. Io entrai definitivamente dentro la stanza e alzai le braccia
< Passa qui!! > . Giugiu fece un lancio lungo e io afferrai il peluche che strinsi forte tra le braccia.
H: < Gah, siete cattiveee!! >

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Capitolo 9
*** Never give up ***


Passarono 2 minuti buoni, con Himchan che ci rincorreva e il peluche che passava da una persona all'altra. Luisa fece per ripassarmelo quando Himchan mi si buttò addosso per prenderlo. Io caddi a terra trascinando il peluche con me. Ci fermammo lì. Mi aiutarono ad alzarmi, ancora ridacchiando, e porsi il peluche al proprietario. Himchan iniziò a stringerlo forte al petto sorridendo. Nella mia testa scoppiarono una serie di cori di "Aww". Qualcuno da fuori avvertì i BAP di prepararsi. Bang urlò un Ok di risposta e noi 3 ci raggruppammo vicino alla porta.
< Beh, avete il permesso di fare un giro mentre noi ci prepariamo > annunciò Bang e noi euforiche già stavamo per avviarci verso il palco.
< Ma aspettate un attimo che sono curioso! > gridò Daehyun vedendoci schizzare fuori. Ci girammo con una faccia da "ora che c'è?" e aspettammo.
< Chi è la noona tra di voi? > Bang si avvicinò curioso a noi mentre Himchan continuava a fare le coccole al peluche. Io istintivamente spinsi avanti Luisa, la noona. Bang sorrise e Luisa arrossì leggermente.
< E la maknae? > Stavolta fu compito di Giugiu spingermi avanti, essendo io la più piccola. Mi ritrovai al fianco di laTodd mentre i vari membri ci studiavano curiosi. Io mi sentivo molto in soggezione così, per calmarmi, azzardai a fare una specie di battuta:
< E Giugiu è quella di mezzo.. sempre in mezzo stai te. >
< Ma che vuoi?! > mi disse lei in risposta ridendo.
Bene, l'interrogatorio era finito quindi ritornammo a fare quello che stavamo facendo prima: schizzare verso il palco. Mentre uscivamo dalla porta sentii il commento di JongUp. < Eh, tra maknae ci si intende > si rivolgeva a Zelo. Tutti iniziarono a ridere, escluso il maknae, mentre io e le altre facendo finta di niente andammo via.
Fu solo dopo, quando ci ritrovammo a debita distanza, che scoppiammo tutte e 3 a ridere, io rossa come un peperone. Ci fermammo un attimo sotto gli spalti a contemplare il palco vuoto, le luci erano spente ma valeva la pena salire. Ed è quello che facemmo.
Di corsa salimmo su e ci posizionammo in riga.
M: che figo!
G: GAH
L: che facciamo?
G: CANTIAMO!! ....ma cosa?
Io mi feci avanti e pensai ad una canzone a random. Quindi chiusi gli occhi, congiunsi le mani a mo' di preghiera e iniziai a urlare, serissima.
M: CARELESS CARELESS SHOT ANONYMOUS ANONYMOUS
Le altre capirono e mi fecero il coretto di sottofondo. Mama degli EXO,la prima canzone figa che mi fosse venuta in mente.
L: HEARTLESS
G: MINDLESS
M: NO ONE WHO CARE ABOUT MEEEE
E improvvisamente iniziammo a fare le peggio mosse, tutte scoordinate. Eravamo pessime tant'è che scoppiammo a ridere dopo neanche 2 passi. Ebbi un idea folle e presi l'iPod dalla tasca. Cliccai sulla prima canzone che vidi e lo poggiai per terra. Il ritmo di Never give up invase la sala. Per un attimo i nostri sguardi si incrociarono fino a quando io partii a cantare il rap di Zelo. Sembravo una gallina sgolata in confronto alla sua voce ma continuavo comunque a cantare mentre le altre due imitavano Bang. Ci si gelò il cuore quando, canzone finita, sentimmo un applauso dalla tribuna. Cercammo di capire chi fosse ma l'assenza delle luci non aiutava. Spensi l'iPod velocemente. Yonguk ci stava guardando seduto sulla prima fila, insieme a Himchan e Daehyun. Che vergogna.
< Ehm > guardai le altre con una faccia terrorizzata. < Perchè sempre queste figure di cacca noi? > mormorai.
< Veramente la figura di cacca l'hai fatta più tu che noi > mi rispose sorridendo Luisa. Non era d'aiuto.
B: avete intenzione di rimanere lì a guardarvi?
H: erano comunque più brave di te
D: si! Quasi quasi le prendiamo al tuo posto
Noi tre scoppiammo in una risata isterica e scendemmo dal palco mentre Bang fece una smorfia ai compagni sorridendo. Ci dirigemmo timidamente verso di loro.
H: volevamo avvertirvi che abbiamo quasi finito i preparativi e beh, tra un po' c'è lo spettacolo.
L: Oddio è già così tardi!!??
Bang mi si avvicinò e mi toccò col gomito. < Zelo si sta facendo ancora bello.. > Io lo guardai arrossendo ma non dissi nulla. Lui sorrise beffardo e raggiunse Luisa. Ci portarono di nuovo verso il camerino, come se non sapessimo la strada, non era così complicata da ricordare. Ma non mi lamentai, anche perchè LaTodd sembrava essere più euforica che mai con Bang che le cingeva la vita con una mano. Lei aveva un colorito molto acceso. Ridacchiai un po, stando al fianco di Daehyun che mi imitò. Probabilmente aveva capito i miei pensieri perchè anche lui guardava l'insolita coppia sorridendo. Ci fermammo davanti alla porta chiusa, aspettando gli altri. Mi appoggiai al muro lasciando gli altri parlare apertamente. La porta del camerino si aprì e un JunHong completamente diverso ne uscì. Si era fatto la piastra, alzato i capelli con il gel e aveva la tinta di un azzurro acceso sulle punte. Lo fissai per un po fino a quando fui costretta a distogliere lo sguardo da una gomitata volontaria di JongUp.
< SUSU SBRIGATEVI!! CHE INIZIA A ENTRARE LA GENTE!! > un uomo, che probabilmente doveva essere il manager iniziò a sclerare e a girovagare impazientemente dappertutto. < Voi 3, venite con me! > Prese Giugiu per un braccio e la trascinò via. Io e laTodd la seguimmo impazienti. Prima di sparire girando l'angolo mi girai e guardai per un attimo Zelo. Sembrava tranquillo. Incrociò il mio sguardo. Sorrisi e feci il pollice in su con la mano. < Sarete, no, SIETE fantastici! > Stavo per aggiungere un "comunque, in bocca al lupo" ma venni trascinata via da Lucchan che risbucò dal nulla solo per portarmi via.

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Capitolo 10
*** Fight for freedom ***


L'uomo che ci aveva trascinato via dal camerino ci indicò le transenne e se ne andò via sbuffando, dirigendosi verso i tecnici audio. La platea si stava velocemente riempiendo di asiatiche ma anche italiane e non so quale altre nazionalità. Velocemente ci avvicinammo alle transenne, esattamente sotto il palco, illuminato da leggeri occhi di bue e altri luci superficiali. Stava entrando tantissima gente sconosciuta. Speravamo davvero di non essere trascinate via dalla folla, o peggio, spiaccicate contro le transenne. Sinceramente preferivamo uscire da lì tutte intere.
< Al massimo ci rifugiamo nel backstage > ci disse Lucchan tranquilla, comprendendo a pieno i nostri pensieri. Le luci leggere del palco si spensero mentre tutte le fan dietro di noi accesero le torce luminose con il simbolo dei BAP. Era un fantastico gioco di luci, tutti puntini verdi, luminosi che si muovevano freneticamente disegnando in aria cerchi e simboli indecifrabili.
A Giugiupollo quasi non si spaccò un timpano quando, partita una musichetta di sottofondo, una ragazza orientale vicino a lei urlò come una pazza. Entrarono a caso, chi da destra chi dalla parte opposta facendo quello che volevano. Sembravano ancora più fighi da lassù. Avevo un sorriso ebete stampato in faccia ma svanì non appena non ricevetti una gomitata tra le scapole da una ragazza dietro di me. Jongup salutò un punto del pubblico a caso con un sorriso fantastico, come sempre. Io avevo una voglia matta di urlare un "vai Zelo" ma mi limitai semplicemente a urlare. Partì un ritmo fondato su tamburi e batteria poi la voce potente di Bang disse:
< Fight for freedom > e la musica partì. Il pezzo di Zelo fu semplicemente fantastico. Notai anche lui, come aveva fatto Jongup 3 secondi prima, salutare con la mano. Io, ignorando le ragazze madre lingua dietro di me iniziai a cantare a caso, senza sapere cosa stavo dicendo e facendo un misto tra lingua originale, inventata e parodie varie. Lucchan e Giugiupollo mi seguirono in un balletto sul posto e saltando a tempo.
La mini canzone d'apertura fu seguita da Stop it e da una breve pausa. Io, Lucchan e Giugiu, incuranti del fatto di perdere per sempre il nostro posto, ci facemmo strada tra le persone e corremmo verso il backstage. Un uomo della sicurezza afferrò per un braccio a me e Lucchan.
< Dove credete di andare? Non avete i pass, tornate ai vostri posti >
Giugiupollo che si era fermata non appena ci vide trascinate via iniziò a urlare
< Si che li abbiamo > e cominciò a frugare tra le tasche. Il suo sguardo preoccupato mi fece allarmare. Dov'erano i pass?
< Mi dispiace ma devo chiedervi di andare via > L'uomo ci strinse i bracci con forza e ci spinse fuori. Tutte e tre cominciammo a urlare: < Nono, aspetti > < La prego, ci ascolti! > < I nostri pass stanno nel loro camerino! Lo giuro! > Ma la risposta dell'uomo fu semplice: < Certo come no. > e fu lì che Lucchan sbotto < FACCI ENTRARE! ORA!! > divincolandosi bloccata dalle braccia dell'uomo ostinato a non lasciarci.
< Ah eccoli. > Giugiu aveva frugato nell'altra tasta. < Scusate. > Io e Lucchan la fulminammo con lo sguardo, le spalle doloranti. L'uomo si scusò e ci lasciò passare. Ci affrettammo verso il camerino ma svoltato l'angolo una figura nera mi venne addosso.
< Zelo! Che hai fatto? > riuscii per un pelo a non cadere all'indietro grazie alla mano di JunHong che mi afferrò per la felpa in tempo. Lui mi guardò preoccupato, squadrando anche Luisa e Giugiu. Una perla di sudore gli scendeva lentamente dalla fronte. Tutto il gruppo lo raggiunse correndo. Anche loro erano preoccupati, ma erano stati meno veloci di Zelo a correre.
< Vi abbiamo sentito urlare. > disse ansimando e asciugandosi il sudore con l'asciugamano che portava su una spalla. < Tutto ok? > intervenì Bang, incrociando lo sguardo di Lucchan che avvampò all'istante.
< Non ti preoccupare, davvero. C'è stato un problema con la sicurezza >. Tutti tirarono un respiro di sollievo ma subito tornarono allarmati quando il manager gli urlò che la pausa stava per terminare. Seguii l'uomo sparire fino a quando un abbraccio di Zelo mi fece sussultare. Rimasi in silenzio, il cuore in pappa.
< Meno male > disse e infine, col resto di gruppo, fuggì sul palco.
Io sorrisi, più bordeaux di Luisa. Il manager ("ma quello sbuca come i funghi??" cit. Luisa) ci invitò a tornare ai nostri posti, dopo aver cortesemente fatto indietreggiare le altre fan che ci guardarono malissimo.
< Ma poi ci sarà un altra pausa? > domandò Lucchan.
< E io che ne so > rispose l'altra pazza. Io rimasi in silenzio ancora col cuore gelatinoso.One shot
Luisa mi fece poke poke sulla guancia e immediatamente io ripensai a quella volta, qualche giorno prima, quando a farmelo fu niente meno che Zelo. Avvampai di nuovo rimanendo in silenzio.
< Giugiu, penso che ci siamo giocati Mari Dino > e mi scosse una mano davanti alla faccia per poi iniziare a toccarmi la punta del naso. Io la fulminai con lo sguardo < Smettila > e tornò a guardare il concerto ridacchiando un po'.
A canzone finita tutti e 6 si sedettero sul bordo del palco. Tutte le fan iniziarono a spiaccicarci contro le transenne. Addio costole. Zelo scese giù, facendo scatenare altre urla snervanti, quelle che ti entrano nelle orecchie e ti fanno diventare uno zombie rimbambito. Ma dove stava andando Zelo? Lo guardai curiosa mentre si avvicinava a noi. Avevo la pancia dolorante e facevo ogni tanto delle smorfie di dolore. Mi si avvicinò e mi guardò. Disse qualcosa ma le urla della massa non mi fecero sentire. Lui avvicinò le labbra al mio orecchio e urlò:
< QUALE E' LA TUA CANZONE PREFERITA?? >
< CHE?? >
< CANZONEE PREFERITAAA >
Una fan mi iniziò a prendere a gomitate da dietro e riuscì a toccare i capelli di Zelo che si ritrasse. Mi massaggiai la testa, l'ultima vittima delle varie gomitate. Zelo deluso fece per ritornare sul palco ma io velocemente urlai:
< UNBREAKABLE!! LA MIA CANZONE PREFERITA E' UNBREAKABLE!! >. Lui si girò sorpreso al sentire la mia voce urlare in quel modo. Sorrise, quel suo sorriso fantastico che mi fece di nuovo sussultare il cuore.

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Capitolo 11
*** Unbreakable ***


Risalì su dal palco con una velocità impressionante e si diresse verso il backstage. Ma dove stava andando?
Improvvisamente la musica iniziale di quella che sembrava essere What the hell cambiò, per lasciare il posto a Unbreakable. Il mio cuore fece letteralmente un tuffo. Stavano davvero per cantare quella canzone solo perchè avevo appena detto che era la mia preferita? E perchè Zelo continuava a guardarmi con un leggero colorito rosso sulle guance e gli occhi colmi di allegria? Tutto questo però mi rendeva felice, mi sentivo più che onorata. Iniziai a canticchiare allegramente sulle note della canzone più bella la mondo, la canzone che per me aveva un significato più che profondo. Toppai un po di parole ma che potevo farci. L'importante era sentire loro, le loro voci, dal vivo, cantare quella canzone. Finalmente.
La melodia finì troppo presto. Mi resi conto solo in quel momento che avevo tenuto gli occhi chiusi e dondolato sui piedi per la maggior parte del ritornello. Il concerto era già finito? Impossibile, io volevo altre canzoni. Guardai Zelo scendere nuovamente dal palco seguito stavolta da Bang. Avevano in mente qualcosa, me lo sentivo. Il maknae fece un cenno con la testa a Yongguk che senza fare danni alle transenne prese Luisa sotto le braccia e la sollevò da terra, portandola dall'altra parte. Lei rimase impietrita.
Poi toccò a Giugiupollo, presa delicatamente anche lei da sotto le braccia. Poi arrivò Junhong che tese le braccia in avanti e mi aiuto a scavalcare. Una fan mi spinse proprio mentre il mio piede destro era incastrato su una sbarra. Caddi dall'altra parte ma per fortuna venni presa in tempo dal maknae che si scusò. Perchè si stava scusando?
La ragazza coreana urlò parole incomprensibili a noi 3, ma non sembrava dire cose carine, sembrava più che ci stesse mandando a quel paese. Bang la fulminò con lo sguardo ma riuscì solo a farla urlare ancora di più.
< Perchè ci avete fatto passare qui? > domandai infine, quando Zelo lasciò andare la presa sul mio braccio imbarazzato. Guardai Bang. Gli altri membri erano andati via, escluso Jongup, che ci guardava divertito, seduto sul palco. Le fans ancora che urlavano e si dimenavano oltre le transenne. La sicurezza le teneva a bada, spingendo via le ragazze che scavalcavano.
< Fallo. Ora. > disse Yongguk serio. Non parlava con me, ovviamente. Si rivolgeva al timido maknae che guardava con una espressione senza emozioni. Io guardai con aria interrogativa Zelo, e quasi mi persi nei suoi occhi. Lui annuì e improvvisamente avvampò.
< Non ci sto capendo niente... > risi guardando Luisa e Giugiu che ricambiarono la risata. Venni velocemente presa per il colletto della felpa e tirata in avanti. Istintivamente chiusi gli occhi. Cosa successe poi non so descriverlo: le urla delle jellies impazzite, il cuore impazzito, delle morbide, sottili labbra appoggiate alle mie e un JongUp che urlava impazzito.. Aprii gli occhi di scatto, per vedere quel ragazzo -il mio bias!- davanti a me, baciarmi.
Era un sogno. Era impossibile. Di oltre 1000 Jellie, di oltre 30000 scuole, lui, proprio LUI, era venuto nel mio lliceo, aveva parlato con me e ora.. ora mi aveva baciato.
Il mio cuore fece di nuovo un sussulto quando JunHong si ritrasse imbarazzato, le guance ridotte a due pomodori. Ma le sue non erano niente in confronto alle mie, più bordeaux che rosse. Stavo per dire qualcosa ma venni colpita in pieno da una di quelle torce luminose dei concerti in testa, all'altezza della mascella. Mi portai istintivamente una mano sul punto colpito mormorando un "ahi". Zelo mi trascinò via, lasciando gli altri indietro.
< Oddio scusa scusa scusa > iniziò a ripetere, mettendo del ghiaccio sul punto colpito.
< Non è niente, davvero. > dissi rifiutando gentilmente il pacco freddo. Quel colpo fu più secco del dovuto. Non pensavo che quei cosi verdi facessero così male.
< Non pensavo reagissero così.. >. Mi ammutolii ripensando a quel momento, accaduto 3 secondi fa. Sentivo lo sguardo pesante del maknae sopra di me. Rimanemmo entrambi in silenzio.
Nel frattempo Giugiu e Luisa parlavano con Bang e JongUp ancora seduto sopra il palco. La massa di fan se n'era andata, dopo essere stata spinta a forza dalla sicurezza, lasciando la sala completamente vuota. Bang continuava a fissare Luisa. Lei ricambiò lo sguardo. Restarono così fino a quando Jongup non scese dal palco. Finalmente il silenzio si ruppe.
J: < Ehy, ci conviene tornare nel camerino >
Giugiupollo annuì e così fecero anche gli altri due. Quindi si diressero entrambi verso la solita stanzetta. Ci trovarono seduti per terra, appoggiati al muro nel corridoio, davanti alla porta. Io sedevo a gambe incrociate tenendo in mano il pacco freddo, ormai ridotto ad una massa d'acqua tiepida e JunHong, di fianco a me, guardava un punto invisibile sul pavimento. Bang ci guardò a bocca aperta, forse sorpreso nel vederci non dire niente.
< Che tristezza.. > Jongup di nuovo ruppe il silenzio pesante. Zelo lo fulminò con lo sguardo, io continuai a guardare il pacco, stringendolo leggermente tra le mani. Il maknae rassegnato sorpirò e si alzò.
< Andiamo a cambiarci.. > disse poi agli altri e insieme a loro si chiuse dentro il camerino. Dalla stanza iniziarono a sentirsi dei mormorii e brusii incessanti. Erano molto snervanti. Mi alzai scocciata, buttando e lasciando il pacco per terra e mi diressi verso il bagno. Luisa e Giugiu mi seguirono anche loro senza spiccicar parola. Finalmente dentro il bagno iniziai a sciacquarmi la faccia con l'acqua fredda. Non fu molto d'aiuto: la matita iniziò a colare e mi sentii una vera idiota.
L: < Mari Dino sei una deficiente >
M: < Lo so, grazie. >
Presi velocemente un fazzoletto e cominciai pazientemente a levarmi la matita. Quella innaturale pazienza non era da me. Lanciai il fazzoletto contro il muro, stavo per scoppiare. Mi opposi con tutta me stessa e per fortuna riuscii a non urlare eppure scoppiai in un pianto silenzioso.
L: < Ripeto, Mari Dino sei un idiota. >
G: < Concordo con lei. >
Io mi girai di scatto e le abbracciai entrambe, così, senza motivo.
< Maccos? > dissero all'unisono mentre delle piccole lacrime mi rigavano il viso.
< Andiamo via > dissi con un filo di voce. Le due si guardarono e dissero qualcosa sottovoce che non compresi, ero troppo esausta e ancora scossa. Passammo davanti al camerino, perchè era l'unica strada che sapevamo e non volevamo correre il rischio di perderci in quel momento. I mormorii nella stanza erano cessati, meglio così. Io camminavo tranquillamente, la testa svuotata da tutti i pensieri meno uno. Notai Luisa che si dirigeva verso la porta, iniziando ad abbassare la maniglia. Io la guardai impanicata. Feci per dire qualcosa ma mi ritrovai dentro il camerino, dopo la brusca spinta di Giugiu. Mi spiaccicai contro la porta che fu chiusa velocemente dietro di me, e cominciai a incrociare lo sguardo di tutti, impanicata. Zelo cadde a terra, si stava ancora vestendo e inciampò sui costumi di scena. Avvampai all'istante, discolsi lo sguardo e farfugliai
< Scusate se ho due pazze come amiche. > tutti iniziarono a ridacchiare tranne il maknae che si nascose dietro una tendina fissata al muro. < Bene, ehm, vado. > feci per andarmene quando Daehyun mi bloccò per un braccio. Immediatamente tutti uscirono e io come una broccola rimasi impietrita. Dae mi lasciò e si chiuse la porta dietro di se.
< MA SCHERZIAMO!! > iniziai a battere pugni sulla porta urlando. Mari Dino sei una deficiente. Le parole di Lucchan mi rimbombavano nella testa.

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