Destino - I solemny swear I am up to No Good

di V@le
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


HP
DESTINO
CAPITOLO 1


Entrati nella sala grande, non poterono non guardare il soffitto stregato
, meravigliati o meno. Ma furono costretti ad abbassare lo sguardo per non urtare i due lunghi tavoli tra cui stavano passando guidati dalla professoressa. Gli studenti più grandi li guardavano sfilare davanti a loro, chi con aria di superiorità, chi con indifferenza. C'era anche chi non guardava affatto. Si fermarono a un gesto dell'insegnante, mentre un uomo anziano dalla lunga barba e gli occhiali a mezza luna avanzava verso di loro strusciando l'orlo della sua veste viola. Il preside fece il suo discorso di benvenuto e spiegò ai nuovi arrivati le regole della scuola e come si sarebbe svolto lo Smistamento. Solo allora notarono il vecchio cappellaccio che giaceva sullo sgabello in attesa di essere indossato. Mentre Albus Silente ritornava al suo posto, la professoressa srotolò la pergamena contenente i loro nomi per cominciare a Smistarli.
...
-Black, Sirius.
Il Cappello rimuginò un po'.
-Grifondoro!
...
-Lupin, Remus.
-Grifondoro!
...
-Minus, Peter.
-Grifondoro.
...
-Potter, James.
-Grifondoro!
Arrivati alla W, erano rimasti solo tre alunni.
-Witch, Eithel.
Non si mosse nessuno. Il leggero vociferare confermava che pensassero ci fosse stato un errore. Era stata chiamata una femmina ed erano rimasti solo maschi.
-Witch, Eithel- ripeté un po' spazientita la professoressa.
Ancora niente. Un gruppetto in fondo al tavolo dei Grifondoro sembrava ridacchiare.
L'insegnante, arrivata al limite, chiuse gli occhi e ordinò con voce imperiosa:
-Signorina Witch, si tolga quel cappello e venga qui. Subito!
Con un leggero sbuffo, lo studente al centro si tolse il berretto, rivelando... sorpresa delle sorprese, una lunga treccia bagnata probabilmente per la pioggia che continuava a cadere imperterrita fuori. La ragazza con la divisa da maschio si diresse con passo pesante verso lo sgabello, come se non ne avesse voglia, si sedette e la professoressa le posò il Cappello sulla testa. Quel vecchio pezzo di stoffa sembrava un po' indeciso. Ma alla fine parve decidersi.
-Grifondoro!
Si sollevò un boato dal gruppo che prima aveva ridacchiato e proprio verso di loro si stava dirigendo Eithel.
Finì lo Smistamento e, più tardi, anche la cena. Così fu il momento di andare nei dormitori.
James Potter e Sirius Black stavano comodamente seduti vicino al camino, dopo aver scacciato due studenti del loro stesso anno, e parlavano di non si sa che cosa, quando Eithel Witch si avvicinò.
-Sempre educato- rimproverò James, evidentemente riferendosi ai ragazzini scacciati.
-E tu sempre seria- ironizzò lui riferendosi alla scena dello Smistamento.
Dal quadro che aveva davanti, Sirius si aspettava che scoppiasse una lite, invece...
-Le tue battute ironiche mi mancavano da morire- sorrise Eithel mentre il ragazzo si alzava per salutarla.
-Grazie, anche i tuoi scherzi non sono niente male- rispose lui con falsa superiorità, beccandosi un leggero pugno sulla spalla.
Accortosi dellla espressione spaesata dell'amico, James fece voltare la ragazza verso di lui.
-Sirius, lei è mia cugina Eithel. Eithel, credo che...
-Sì, mi sono già imparata a memoria tutti i nomi di quelli del primo anno, quindi so chi è.
-Lo immaginavo.
Black stava già cominciando a etichettarla come presuntuosa e arrogante, quando la ragazza gli tese la mano dicendo:
-Piacere.
Ancora più spaesato di prima, gliela strinse sussurrando la stessa parola.
Qualcuno la chiamò.
-Ah, mio fratello mi reclama. Allora ci vediamo a lezione.
-Certo!- rispose James.
-Ok, allora ciao- si rivolse a Sirius -piacere di averti conosciuto.
Mentre si allontanava, Black pensava che non era poi così presuntuosa e arrogante.

Eithel raggiunse il fratello.
-Quello è James, vero?- le chiese.
-Sì, sono andata solo a salutarlo un attimo.
-Certo, come no. Secondo me invece sei andata a provarci con l'amico suo...
-Ma uffa, perché pensi che ci provo sempre con tutti?
Il ragazzo rise, poi diede un'occhiata all'orologio.
-E' ora di andare da Silente. Su.
-Ma è proprio necessario andare da lui?- si lamentò Eithel in tono supplichevole -posso gestirmela benissimo anche da sola, senza disturbarti ogni volta...
-Lo sai benissimo che non è così. Devi smettere di sottovalutare questa cosa, è più grave di quello che pensi.
Lei sbuffò.
-Dai- la prese delicatamente per le spalle e la fece avanzare verso il buco del quadro della Signora Grassa.
Quella notte dormirono tutti sonni più o meno tranquilli, ma mai avrebbero potuto anche solo sognare i futuri quattro Malandrini che i loro destini si sarebbero intrecciati, e che avrebbero avuto a che fare con quella strana ragazza chiamata Eithel Witch.

continua...



N.d.A. Tutti i personaggi sono opera di J. K. Rowling fuorché Eithel Witch, suo fratello e amici di esso, sua madre e eventuali parenti o persone legate a lei, che sono stati inventati da me. Tengo a questa precisazione per il profondo rispetto che provo verso J. K. Rowling in quanto scrittrice.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


HP
CAPITOLO 2

Tre anni erano passati come niente. Naturale, pensò Eithel, con gli amici di suo fratello Danyel che la coccolavano sempre e la facevano divertire. Per non parlare di lui: era semplicemente il miglior fratello del mondo, il genere che quando dice che non ti lascerà mai sola non dice una balla. Ma adesso sul suo carrello c'erano solo i suoi bagagli. Già, suo fartello e compagni avevano ormai finito a Hogwarts, e ora non ci sarebbe stato più nessuno a coccolarla e a farla ridere. Comunque apprezzava il fatto che l'avessero accompagnata a prendere il treno. Erano arrivati con più di mezz'ora d'anticipo, in modo da potersi salutare per bene. Era tutto un:
-Ciao, piccola.
-Mi raccomando.
-Abbi cura di te.
Eithel si chise per chi fosse più difficile separarsi: se per lei o per loro.
Quando toccò a Danyel, si misero in disparte. Per un po' si guardarono, poi il ragazzo prese l'iniziativa e l'abbracciò.
-Mi mancherai, cucciola.
-Anche tu.
Si separarono, e lui tenne le mani sulle sue spalle.
-Sei sicura che non vuoi che parli con Silente? Sicuramente lui riuscirebbe a trovare qualcuno che...
-Sono sicura- rispose lei fermamente -è ora che impari a gestirmela da sola. E poi non è così grave come dici tu.
L'espressione di disappunto del fratello indicava che stava per controbattere, ma l'arrivo degli altri studenti con le famiglie glielo impedì.
-E' meglio che tu vada a cercare un posto- disse invece, per poi darle un piccolo bacio sulla fronte -stammi bene.
-Anche tu- Eithel si rivolse agli altri con un gesto della mano -ciao!
Non seppe dire se avesse davvero sentito le risposte o se le avesse solo immaginate. Scosse la testa e filò al consueto scompartimento che occupavano di solito.
Si sedette vicino al finestrino e, con il mento appoggiato alla mano, cominciò a pensare. A pensare con chi avesse legato... no, quella era una parola grossa... con chi avesse parlato almeno per più di due minuti a Hogwarts che non fosse suo fratello o uno dei suoi amici. Le vennero in mente solo due persone: Lily Evans e Remus Lupin. Certo, con Lily non aveva ottenuto un gran successo: aveva tentato un approccio amichevole la prima sera, in dormitorio. Nessuna delle due riusciva a dormire e Eithel l'aveva invitata a fare una chiacchierata tanto per passare il tempo, ma la rossa l'aveva liquidata con un secco "Non mi va di parlare". Invece con Lupin si era trovata stranamente bene. Cercò di individuare il ricordo nella sua mente, e lo trovò.
Erano a ottobre...no, novembre, ed era sabato. Una delle poche volte in cui Danyel e i suoi amici l'avevano lasciata sola per le loro scorribande. Allora aveva deciso di fare una passeggiata e, vicino al lago sotto un albero, aveva trovato Remus immerso nella lettura. Quel ragazzo la incuriosiva. Si comportava in modo strano, come se avesse un segreto. Quasi come lei. A ogni modo, si era avvicinata cautamente, per non spaventarlo. Dopo un attimo di esitazione, aveva mezzo sussurrato un "Ciao". Lui aveva alzato lo sguardo e, con aria diffidente, aveva risposto:
-Ciao.
Eithel aveva concentrato la sua attenzione sul libro, scoprendo sorpresa che l'autore era l'unico che sopportava di tutti quelli che gli aveva rifilato sua madre gli anni prima di andare a Hogwarts. Quando aveva detto il nome dell'autore ad alta voce, come a esprimere la sua approvazione di tale scelta, Lupin aveva alzato di nuovo lo sguardo, non più diffidente, ma stupito e interessato.
-Piace anche a me- aveva continuato lei.
-Sul serio? E' il secondo libro scritto da lui che leggo.
-Io ne ho letti circa cinque o sei- Eithel si era cautamente seduta di fronte a lui, sollevata che non l'avesse scacciata - è veramente bravo.
-Sì, lo penso anch'io.
Da lì avevano cominciato a discutere sullo stile, sulle trame, scoprendo di andare d'accordo su almeno la metà delle cose. Una parola tira l'altra, avevano parlato per più di mezz'ora.
-Ti posso chiedere una cosa?- aveva detto d'un tratto Eithel.
-Dipende. Di cosa si tratta?
-Tu... hai un problema? Qualcosa che ti preoccupa?
Il ragazzo era rimasto per un attimo interdetto, poi aveva chiesto con aria afflitta:
-Si vede così tanto?
-No- era stata la sorprendente risposta di lei -è che anch'io ho un problema... un po' strano, per la verità, e so capire chi è seriamente preoccupato.
-Beh- le parole di Remus venivano fuori forzate -in effetti sì, ma non posso parlarne con nessuno...
Lei aveva annuito.
-Capisco perfettamente, non voglio che me lo dici per forza. Però nel caso ti servisse parlare con qualcuno... io sono una garanzia quando bisogna tenere un segreto, o almeno dice così mio fratello...
L'aveva detto in maniera talmente buffa che Lupin si era lasciato scappare una breve risata, per poi rispondere:
-Beh, in questo caso, forse verrò da te per confidarmi.
Eithel strizzò gli occhi, e in quel momento il ricordo svanì, facendo tornare lei alla realtà. Certo, all'inizio del secondo anno Remus gli aveva rivelato questo gran segreto e per lei non era stato a affatto difficile mantenerlo, ma non era un buon motivo per credere di poter passare l'anno con lui. Infatti dopo la sua confessione aveva cominciato a stare con James, Sirius e quel nanetto di Peter Minus, che a dirla tutta non le ispirava granché, quindi le possibilità di restare da sola per tutto l'anno scolastico erano pari al 100%.
Scacciò via quel pensiero deprimente e tirò fuori dalla sua "sacca da viaggio" (nome attribuitole dagli amici di suo fratello, in realtà era una normalissima borsa) gli spartiti a cui Danyel aveva chiesto di dare un'occhiata. Era così concentrata che sobbalzò quando qualcuno la salutò.
Alzando gli occhi, si rese conto che era Remus.
-Ciao!- rispose sorpresa lei cercando di regolarizzare il respiro dopo lo spavento -come stai?
-Bene, e tu?
-Si tira avanti- disse lei abbassando un po' la testa.
-Ah, è vero, tuo fratello e gli altri hanno finito la scuola, così sei da sola.
-Già, ma sono così dispiaciuti e atterriti che mi hanno accompagnato a prendere il treno- recitò in tono melodrammatico, per poi continuare normalmente -quello svitato di mio cugino e gli altri due dove sono?
-A cercare uno scompartimento, ma siccome James e Sirius come al solito sono arrivati per un pelo, a quanto pare sono tutti occupati e strapieni.
-Guarda, qua non deve venire nessuno e per me non è un problema avervi qui, credo che tu lo sappia, ma immagino vogliate restare per conto vostro...
In quel mentre Sirius Black comparve alle spalle di Lupin e Eithel tornò a guardare gli spartiti.
-Anche il vagone davanti è pieno- parlò l'appena arrivato -ci sarebbe una cabina mezza vuota, ma dentro ci sta quella piccola rompiscatole che non mi mollava mai l'anno scorso...
Lei sospirò con aria di disappunto, per poi fare con tono di rimprovero:
-Lo vedi che devi smetterla di fare il cascamorto in giro? A quest'ora non avresti tutte quelle ammiratrici che ti si attaccano come cozze...
-Senti chi parla: non eri tu quella che l'anno scorso si faceva coccolare da tutti i ragazzi del settimo anno?
Dopo un attimo di silenzio, scoppiarono a ridere. Ecco, Sirius non rientrava nella categoria di persone con cui Eithel aveva parlato almeno per più di due minuti per il semplice fatto che erano soliti scambiarsi delle frecciatine di scherno quando s'incontravano per i corridoi o a lezione e ovviamente queste frecciatine duravano meno di due minuti.
-Quindi- esordì Remus -o restiamo in piedi, o ci piazziamo qui con lei.
-Io da quella sanguisuga non ci vado.
Detto ciò, Sirius si sedette senza tanti complimenti davanti a Eithel, vicino alla finestra, seguito da Remus che assai più compostamente prese posto vicino alla ragazza.
Poco dopo arrivarono Peter e James, il quale prese posto vicino a Black con il suo usuale saluto:
-Cugina!
Lei si limitò a un gesto della mano, per poi concentrarsi nuovamente sugli spartiti.
Passò un po' di tempo, quando sentirono una viscida voce provenire dal corridoio del treno.

continua...


leo miao: ti ringrazio, sono contenta che ti piaccia e spero che andando avanti continuerà a piacerti! Per quello che la cugina di James (Eithel) dvee fare da Silente, dovrai aspettare un po'...
Roxy Jane: eccoti il seguito! Spero che piacerà anche a te!
Baci, V@le

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


HP
CAPITOLO 3

La voce si avvicinava sempre di più.
-Oh no- Eithel si coprì gli occhi con una mano -non mi dire che è lui... non il primo giorno!
La porta dello scompartimento si aprì e apparì l'inconfondibile disgustoso ghigno di Lucius Malfoy con due suoi scagnozzi alle spalle.
-Ma guarda un po' chi c'è qua, il piccolo club di Grifondoro! State prendendo il té o cosa?
Stava per ribattere James quando lo anticipò la ragazza:
-Guarda che hai sbagliato vagone, Malfoy- disse tenendo gli occhi incollati sugli spartiti -l'area riservata agli idioti dementi si trova a tre vagoni di distanza da qua.
-Ti credi così spiritosa?- ribatté il biondo.
-Ti credi così intelligente?- gli fece il verso lei.
Per quanto riguardava gli altri, Sirius e James se la godevano da morire.
-Strano che riesci a essere ancora arrogante quando non hai più tuo fratello e i suoi amichetti a farti da scudo.
Eithel alzò gli occhi dal foglio per guardarlo.
-Non ti conviene a giocare con me, Malfoy- scandì minacciosamente seria.
-Non aspetto altro, Witch.
-Allora senti un po': verrà un momento in cui vergognerai talmente tanto ad andare in giro che capirai che con me non si scherza.
Lucius rimase un attimo interdetto, poi con uno sguardo di disprezzo e un "Certo" se ne andò.
La ragazza aspettò qualche attimo, poi infilò gli spartiti nella borsa e, alzatasi, tirò fuori la bacchetta.
-Ehi, ehi, cosa vuoi fare?- chiese Remus leggermente apprensivo.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni, anzi, tutt'altro.
Si affacciò sul corridoio e, individuato il bersaglio, si abbassò mettendosi a carponi.
James e Sirius la raggiunsero per vedere che voleva fare.
-Quale incantesimo?- chiese il primo.
-Repertorio di famiglia: mio fratello me l'ha insegnato l'anno scorso.
Appoggiò la punta della bacchetta sul pavimento del corridoio e sussurrò Pusularum.
Videro una linea verde serpeggiare fino ai piedi di Malfoy, per poi risalirgli per la schiena e arrivare alla testa con un leggero scoppio che fece voltare la vittima.
Potter e Black corsero subito a sedersi. Eithel si alzò e chiuse la porta. I passi di Malfoy che si avvicinava si sentivano distintamente, così Sirius l'afferrò per la mano e la tirò a sedersi sopra di lui.
Quando il Serpeverde aprì la porta, Remus leggeva, Peter trafficava con un rompicapo in legno e gli altri tre chiacchieravano amabilmente.
-Chi è stato?!- urlò furioso.
-Ehi, abbassa la voce, ci sentiamo- fu la risposta di James.
Lucius puntò lo sguardo su Eithel.
-Tu! Sei stata tu!
-A fare che?
-Mi hai fatto un incantesimo!
-Non hai nessuna prova, anzi, ti posso dimostrare che non ho fatto niente. James, prestami la bacchetta.
Il cugino, curioso di vedere cosa si sarebbe inventata, gliela passò.
-Guarda, adesso dovrebbe venir fuori l'ultimo incantesimo che ho fatto- spiegò indicando una bacchetta con l'altra.
Dalla sua partì uno sprazzo di luce.
-Sì, a quanto pare ti ho illuminato a morte.
Mentre tutti ridevano, Malfoy se ne scappò con la coda fra le gambe.
-Non mi sembra che tu abbia detto Lumos prima- intervenne Lupin.
-No. L'incanto che ho usato non lascia tracce nella bacchetta, è fatto apposta- si alzò dalle gambe di Sirius -grazie per l'aiuto.
-Di niente- rispose lui -ma non gli è successo niente. Che effetti ha?
Eithel sorrise compiaciuta.
-Aspettate di arrivare a Hogwarts e vedrete.
E a ogni minuto che passava, la curiosità aumentava.
Quando finalmente arrivarono, dopo ore di risate, i quattro si fiondarono su una carrozza per vedere cosa sarebbe successo a quell'odioso ragazzino. Fecero appena in tempo ad entrare nella Sala Grande, che vennero travolti dalle risate provenienti da tutte le quattro tavolate. Si avvicinarono al tavolo di Serpeverde e ciò che videro li avrebbe potuti far rotolare a terra dalle risate. Il viso di Malfoy era pieno di bolle verde acido e per di più non riusciva a non grattarsele, cosicché dell'orrendo pus giallo si cospargesse su tutta la faccia.
Mai così soddisfatti andarono a sedersi al loro tavolo.
Lo Smistamento e il banchetto passarono, e solo quando andarono a dormire si resero conto che non avevano più visto Eithel da quando erano scesi dal treno.

continua...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


HP
CAPITOLO 4


La mattina dopo Eithel si era svegliata abbastanza presto e, sistemato il baule, era scesa a fare colazione. Quando si sedette, la sala era ancora mezza deserta, il che non le dispiaceva affatto. Cominciò silenziosamente a fare colazione con la Gazzetta del Profeta aperta da un lato. Leggeva totalmente disinteressata un articolo a pagina due quando una voce familiare le chiese:
-Ti dispiace se mi siedo qui?
Alzò appena lo sguardo e si ritrovò davanti Lily Evans con un libro stretto al petto e una borsa a tracolla.
-Certo, fai pure- rispose spostando il giornale.
Dopo che Lily si fu accomodata, entrambi mangiarono in silenzio, finché la ragazza dai capelli rossi non parlò di nuovo.
-Sei tornata tardi ieri sera in dormitorio- pausa -e poi non ti ho visto al banchetto. E' successo qualcosa di grave per caso? Però se non puoi dirmelo non fa niente...
Eithel la fissò per un attimo con la forchetta a mezz'aria, che poi posò per rispondere.
-Non è che io non possa dirtelo, ma... Lily, non ci siamo parlate per tre anni e io non capisco che intenzioni hai.
Evans arrossì leggermente.
-Vedi... posso essere sincera?
L'altra annuì.
-Bene. Il fatto è che io fin dal primo giorno, con tutta quella scena che hai fatto alla Smistamento, ti ho etichettato come un tipo arrogante e egocentrico, che vuole stare sempre al centro dell'attenzione, per non parlare di quei ragazzi con cui stavi sempre... Ma a giugno, quando loro erano impegnati con gli esami del M.A.G.O., ti ho vista sotto un'altra luce: sembravi quasi depressa, come se davvero ti pesasse il fatto che l'anno seguente loro non ti avrebbero più ftto compagnia a Hogwarts... e in certi momenti mi sembravi addirittura più pallida del solito...
-Mi stai dicendo che ti sei arrovellata il cervello per me dallo scorso giugno?- dato il silenzio, continuò -Non mi fraintendere, io sono contentissima che tu mi abbia rivalutata, ma ti assicuro che non ne vale la pena di tormentrasi per una come me. Assolutamente.
-Accidenti, che autostima!
Si fissarono un attimo, poi scoppiarono a ridere.
-Buongiorno, cugina!- irruppe James con un sorriso da orecchio a orecchio.
Al che Lily raccolse la sua roba e, con aria stizzata, se ne andò.
-Lily, asp... grazie James- disse Eithel con tono tutt'altro che riconoscente afferrando la Gazzetta poco delicatamente.
-Cosa ho fatto?
Intanto Remus, Sirius e Peter li stavano raggiungendo.
-Sono riuscita a parlare con lei dopo tre anni di silenzio e arrivi tu che rovini tutto.
-Vuoi dire che finalmente ci hai parlato?
-Sì, ma tanto non te la presento.
L'aria di Potter divenne abbattuta mentre gli altri tre ridevano.
-Vi divertite, eh?
La ragazza riconobbe all'istante la viscida voce di Lucius Malfoy e non alzò gli occhi dal giornale.
-E tu- continuò lui -abbi almeno il coraggio di guardarmi in faccia.
-Per favore, ho appena mangiato!- ribatté lei voltando pagina.
-Visto che hai tanta voglia di fare la spiritosa, vieni a farla dopo le lezioni, vicino al lago.
-Io al contrario di te ho da fare.
-Oh, guardate- si rivolse Malfoy ai suoi scagnozzi -la piccolina ha paura!
-Il pretesto della paura è vecchio di un secolo. Aggiornati, dolcezza- rispose Eithel assolutamente calma.
Chiaramente offeso, girò i tacchi e se ne andò.
-Dolcezza?- chiese Sirius seguendolo con lo sguardo.
-Chiamarlo "femminuccia" sarebbe un'offesa per le ragazze.
-Avresti dovuto vederlo ieri sera- intervenne James non più abbattuto -se non fosse stato per tutto quell'orrendo pus sarebbe stato rosso come un peperone!
-Sì, me lo immagino- contrabatté distrattamente.
-Eithel.
Remus riuscì a farle alzare lo sguardo.
-Perché ieri sera non c'eri al banchetto?
-Oh, ma niente, la nuova infermiera mi ha chiesto di darle una mano a mettere apposto l'infermieria. Ho mangiato qualcosa lì, con lei.
-Ah- Lupin non sembrava molto convinto.
Infatti quando si diressero verso l'aula di Trasfigurazione, le sussurrò:
-E' stato per il tuo problema?
Al contrario della ragazza, Remus non sapeva niente del problema di cui gli aveva parlato la prima volta.
-Sì, ma non ti preoccupare: in confronto al tuo è un nonnulla- e con ciò si defilò.
Dopo la prima estenuante giornata di lezioni, tutti e quattro i ragazzi stavano in sala comune a confabulare su un qualche scherzo, quando Peter chiese con noncuranza:
-Credete che Eithel ogni tanto scomparirà nel bel mezzo della lezione anche quest'anno?
In effetti gli anni passati spesso la vedevano alzarsi tutt'a un tratto, andare dal professore e uscire dalla classe.
-Mah- rispose James -chi sa che aveva. Lunastorta, è con te che parla di più: non ti ha detto niente?
-No, mi ha solo detto che in confronto al mio problema è un nonnulla.
-Questo è ovvio- Sirius aveva l'aria di chi la sapeva lunga -comunque potremmo scoprirlo come abbiamo fatto per te- indicò Remus.
-Certo, e cosa hai in mente, spiarla anche in dormitorio o quando va in bagno? Hai visto che cosa ha fatto a Malfoy e non puoi conoscere i trucchetti che le ha insegnato il fratello, ma se vuoi rischiare...
Lupin s'interruppe vedendo che Lily Evans si avvicinava a loro. Ovviamente James scattò in piedi, ma l'attenzione della ragazza era tutta per Lunastorta.
-Eithel è in infermieria. Si dice che abbia duellato con Lucius Malfoy. Siccome vi ho visti parlare insieme, ho pensato che saresti potuto passare. Dice che non vuole nessuno tra i piedi, ma credo che un po' di compagnia in fondo la voglia.
-Certo, vado subito. Grazie di avermene parlato.
-Di niente. Ciao- e se ne andò.
-Allora io vado da Eithel- Lupin raccolse i suoi libri.
-Aspetta, dobbiamo ancora fare i compiti di pozioni...
-Li faccio con lei. Ci vediamo dopo.
-Sai che ti dico?- Black si alzò pesantemente -Vengo anch'io. Chissà che non riesca a estorcerle qualcosa sul suo problema. A dopo.
E i due erano già furoi dalla sala comune di Grifondoro.
-Non credere che Eithel caschi ai tuoi piedi in quattro e quattr'otto.
-Non so di che stai parlando.
-Ti conosco, Sirius, cercherai di farti dire che cos'ha facendo il cascamorto. Ma lei non è quel tipo di ragazza.
-Sul serio? A me sembrava il contrario.
-Se fosse stato il contrario, ieri non si sarebbe spostata subito dalle tue ginocchia, no? Anzi, ne avrebbe approfittato.
-Le ragazze sono complicate, non puoi mai sapere che intenzioni hanno veramente.
Remus squadrò l'amico.
-Non è che Eithel ti piace?
-Cosa? No, scherzi... Cioè, oggettivamente è carina e fa morire dalle risate, ma non è il mio tipo.
-Sì, certo.
Arrivati in infermieria, vennero bloccati da Madama Chips.
-La ragazza non può vedere nessuno- ripeté per la terza volta.
-Per favore, le dica che sono Remus Lupin e vedrà che ci farà entrare.
La donna sospirò per poi scomparire un momento. Al suo richiamo entrarono.
Eithel era seduta sul letto, con i capelli bagnati di sudore e un colorito leggermente viola.
-Io avevo capito che c'eri solo tu, non mi è stato detto niente di Black.
-Come se te ne importasse qualcosa.
Remus occupò una sedia, mentre l'altro si sedette senza tanti complimenti ai piedi del letto.
-Hai un colorito niente male.
-Sì, sono uno spettacolo vivente- rispose lei osservandosi le mani -peccato che entro stanotte tornerò normale: sai che forza andare in giro per il castello così.
-E' stato Malfoy a ridurti in questo stato?
-Sì, ma dovreste vedere in che stato è lui... voglio dire, in che stato è la sua vescica.
-Ti rendi conto di essere diabolica?- chiese Sirius con uno sguardo per metà di sorpresa e per metà di ammirazione.
-Grazie, faccio del mio meglio. Voi dovete ancora fare i compiti di pozioni, vero?
-Sì- rispose Remus tirando fuori il libro -abbiamo pensato di farli con te.
-Grazie al cielo: senza nessuno che mi controlla potrei anche non farli. E poi l'ultima cosa di cui ho bisogno è di prendere due punizioni in una settimana.
-Punizione? Allora ti hanno beccata con Malfoy.
-Già. Devo pulire tutti i trofei e le medaglie di Quidditch, sabato sera. Manualmente.
-Comunque con Lumacorno sarebbe difficile prendere una punizione- precisò Black -al massimo si mostrerebbe dispiaciuto per te per il fatto di non essere brillante quanto gli altri.
-Ehi, non mi parlare con quel tono di superiorità- attaccò subito Eithel -io sono brava almeno quanto te.
-In pozioni?
-In tutto.
-Vogliamo scommettere?
-Perderesti.
-Allora, vogliamo cominciare questi compiti di pozioni?- li interruppe Lupin con aria divertita.
-Sì professore.
Sirius e Eithel si scambiarono uno sguardo stupito per aver parlato all'unisono.
Dopo aver ridacchiato per la coincidenza, cominciarono a fare i compiti.


continua...


N.d.A.: Nel mio Space ho fatto una galleria di immagini dedicata a questa FF e in particolare a Sirius Black e ai quattro Malandrini. Trovate l'indirizzo nel mio account. Grazie a leo miao per la recensione.
V@le







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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


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CAPITOLO 5


L'orologio della sala comune di Grifondoro annunciò che erano le due di notte. Un piccolo fuoco ancora scalpitava nel camino, illuminando appena la figura stravaccata sul divano con, come al solito, gli spartiti in mano. Il totale silenzio faceva risultare il suo canticchiare a bassavoce più comprensibile. Era così concentrata che non sentì dei passi che scendevano le scale del dormitorio dei ragazzi. Solo quando Sirius la chiamò per nome, Eithel si voltò.
-Ciao- salutò con voce realmente stupita.
-Ciao- lui le si sedette accanto sul divano e si accorse che lei lo stava fissando -che c'è?
-Sei preoccupato per qualcosa e non è certo un problema sentimentale.
-Tu che ne sai?- era pronto a ingaggiare battaglia verbale.
-Non sei il tipo che passa la notte in bianco per una ragazza. Casomai il contrario.
-Ah, mi stai dicendo che non dormi per me?
La ragazza fece una buffa smorfia.
-Ti piacerebbe, eh?
Per qualche attimo ridacchiarono discretamente, poi Eithel parlò di nuovo.
-Ho sentito che hai qualche problema con i tuoi.
-Chi è stato a dirtelo? James?
-No, peggio: sua madre.
Sirius rise alla battuta, ma poi divenne di colpo estremamente serio. Siccome pareva in procinto di spiegarsi, lei gli rivolse la sua assoluta attenzione.
-Beh, in poche parole, tutta la mia famiglia è stata o è Serpeverde e io sono l'unico Grifondoro.
-Insomma avete un modo diverso di vedere le cose.
-Diciamo pure che ci odiamo reciprocamente e che io non c'entro niente con loro.
-So che è difficile da credere, ma ti capisco. Io più o meno sono nella tua stessa situazione, ma evito di raccontarti niente perché ti dovresti sorbire la storia della mia vita.
-Io non ho nessun appuntamento al momento e per di più mi annoio da morire, quindi puoi farmi sorbire tutto quello che vuoi.
Eithel sorrise per il tono dell'altro.
-Non hai capito: la mia è una tragedia degna di Shakespeare.
-Io adoro Shakespeare!
-Sì certo, vorrei proprio vederti in Romeo e Giulietta.
-Meglio l'Amleto.
-Con io che faccio Ofelia?
-Sarebbe un'idea- altre risate, poi lui ritornò serio -stai cambiando argomento: davvero, m'interessa.
-Sicuro?
-Dai, comincia.
-Ok...
La ragazza mise da parte gli spartiti e si avvicinò le ginocchia al petto. Come pigiama portava una maglia larga e sformata sul panna, così mettendosi in quella posizione lasciò tutte le gambe scoperte. Ma Sirius non vi badò...o sì?
-Io sono una Mezzosangue- parlando teneva lo sguardo fisso sul fuocherello nel camino -mia madre è una strega e mio padre un...- si sforzò nel pronunciare quella parola -...babbano nativo degli Stati Uniti. Quando avevo quasi quattro anni si sono separati e lui è tornato in America. Prima di trasferirsi in Inghileterra era nell'esercito, così nel '64 l'hanno chiamato per la guerra del Vietnam... non so se...
-Sì, ne ho sentito parlare.
-Beh... ci è morto. E così mia madre ha cominciato a dare di matto. Se non era per mio fratello, neanche mi mandava qui a Hogwarts. Ma la verità è che è lei ad avere qualcosa che non va. Per dire, tutto la parte magica della mia famiglia è stata Grifondoro o Tassorosso e lei è stata l'unica Serpeverde. E da quando ha visto in che Casa siamo capitati io e Danyel è diventata ancora più insopportabile. E' la classica purosangue schizzinosa: solo a nominare Mezzosangue o Babbani- questa parola le venne ancora forzata -si sente minacciata e li insulta come può. Quindi disprezza pure i suoi figli.
-Ma se è così perché ha sposato un Babbano?
-Non lo so, ma da quanto dice mio fratello lei si comportava come un essere umano quando papà era ancora vivo. Non so nemmeno perché si sono separati...
Rimase qualche momento zitta a fissare le piccole fiamme muoversi suadenti. Poi, come se si fosse risvegliata da uno stato di trance:
-E questa è la storia della mia tragica vita!- esclamò con un'espressione falsamente serena.
-Mi dispiace.
-Nah, non dispiacerti per me, non ne vale la pena.
Sirius si ritrovò a guardare i riflessi del fuoco sui capelli castani della ragazza. Avevano un potere quasi ipnotizzante.
-Ehi?- Eithel afferrò un cuscino dalla poltrona vicina e glielo tirò -Sveglia! Se vuoi dormire torna in dormitorio!
-Mi stai sfidando?- ribatté lui rispedendo la soffice bomba al mittente.
-Perderesti- Eithel si alzò e fece per andarsene, ma passandogli davanti gli lanciò il cuscino in piena faccia.
-Dici?
Prima che si allontanasse, l'afferrò per un braccio costringendola a sdraiarsi sul divano. Più lei cercava di liberarsi, più lui la tratteneva.
Così, quando Lily scese in sala comune, trovò la ragazza mezza sdraitata con la schiena appoggiata a un bracciolo e Sirius a carponi sopra di lei.
-Eithel?- borbottò, facendo voltare i due che, chi più chi meno imbarazzato, si allontanarono.
-Ho...interrotto qualcosa?
-No!- risposero all'unisono.
-Beh, io è meglio che vada- continuò Sirius alzandosi e dirigendosi verso il dormitorio -Notte.
-Notte- rispose Eithel, mentre Evans le si avvicinava.
Quando fu sicura che non potesse sentirle, Lily parlò:
-Che stavate facendo?
-Ma niente, abbiamo cominciato a tirarci i cuscini e...
-Sì, adesso si dice così.
-Come? Non stavamo mica pomiciando o cosa...
Lo sguardo malizioso della rossa fece distogliere all'altra il proprio.
-Secondo me Sirius ti piace.
-Cosa? Niente affatto... voglio dire, non è niente male e insieme ci spacchiamo dalle risate, ma non credo proprio che staremmo bene insieme.
-Dici? Secondo me siete una bella coppia.
-Sì, sì, che ne dici di andare a letto, così la smetti di prendermi in giro?
Tornarono in dormitorio e a Eithel le ci volle un bel po' prima di addormentarsi.


leo miao: sono contenta che continui a seguirmi! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Per il segreto di Eithel dovrai aspettare ancora un po'... Ciao, V@le

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


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CAPITOLO 6


Eithel sbadigliò sonoramente e si strofinò gli occhi con una mano, osservata con disappunto da Lily.
-Che c'è? Ho solo sonno...
-Non avresti sonno se non avessi passato la notte in bianco.
-Non ho passato la notte in bianco! Verso le quattro sono andata a letto...
-E immagino che fossi sola in sala comune, vero?
-Smettila di continuare a fare allusioni- la rimproverò con aria divertita e calma -tra me e Sirius non c'è niente. Parliamo e basta.
-E da quando hai smetto di chiamarlo per cognome?
Stranamente, Witch aprì la bocca ma non trovò nulla per controbattere. Afferrò mezza stizzata la forchetta e infilzò il bacon più forte che poté.
Intanto dietro di loro sfilavano i quattro inseparabili che salutarono a turno. Black, per farsi riconoscere, le afferrò un fianco facendola balzare sulla sedia.
-Questa me la paghi!- gli urlò dietro.
Evans la guardò eloquentemente.
-Smettila, Lily!
Mentra la ragazza coi capelli rossi rideva, un gufo planò velocemente oltre la sua testa.
-Posta in arrivo!
Una civetta si fermò davanti a Eithel con tre o quattro buste.
La ragazza fece un piccolo grido di gioia.
-Chi è?
-Mio fratello e due sue amici... ho aspettato loro notizie per un'eternità! Oh...- con tono deluso si rigirò tra le mani una busta rossa scarlatto.
-Ma quella...
-Sì, è una Strillettera. Sicuramente da parte di mia madre.
-Cosa hai combinato?
-Allora... quello scherzo a Malfoy sul treno, poi il duello con lui, qualche passeggiatina di notte per i corridoi, ho fatto spuntare un terzo braccio quel Serpeverde della squadra di Quidditch...
-Ok, ok, smettila sennò non la finiamo più- la fermò Lily -però adesso aprila, altrimenti è peggio.
-Quindi secondo te la devo aprire?
-Eithel!
-Ok! Adesso la apro.
Con noncuranza staccò il sigillo. La busta rossa schizzò in aria e assunse la forma di una bocca, con tanto di lingua.
-Eithel Ananche Witch!
Tutti gli studenti si voltarono verso Eithel che, per nulla disturbata dall'acuta voce della madre aumentata di volume, continuava a mangiare tranquillamente.
-E' appena un mese che stai a Hogwarts senza Danyel e già ti hanno riempita di punizioni! Non posso credere di avere una figlia così indisciplinata e...
Lucius Malfoy e gli altri Serpeverde se la ridevano, tutti gli altri erano estremamente stupiti nel vedere Witch prendere altro bacon e versarsi un altro po' di latte, come se non sentisse niente.
Quando finalmente il disappunto sul comportamento della figlia venne espresso, si congedò con una sorta di raccomandazione:
-...e se vengo a sapere che ti sei lasciata sfiorare da anche un solo ragazzo ti faccio rispedire subito a casa!
Detto ciò, la busta si sgretolò.
Eithel si alzò tranquillamente e, prese la borsa e le buste, si rivolse a Lily:
-Io ho finito, mi accompagni in sala comune che mi sono scordata il libro di Difesa contro le Arti Oscure?
-Oh... ok...
Evans si alzò ancora stranita e la seguì fuori dalla sala grande. Prima di uscire dalla stanza sentì James gridarle:
-Eithel sei un mito!
Lei rispose mostrando l'indice e il medio alzati.

Gli studenti chiacchieravano in piedi o seduti sui banchi. Ancora neanche l'ombra della professoressa di trasfigurazione.
-Ti pare possibile?- esclamò nervosamente Lily -siamo quasi a novembre e l'insegnante deve ancora arrivare in tempo almeno una volta.
-E di che ti lamenti?- Eithel si rotolava tranquillamente una pallina di carta tra le mani, per poi rispedirla al mittente -non casca il mondo se fa tardi un paio di volte; e poi secondo me, qualcuno lassù ci vuole bene se ci fa risparmiare tutte le sue prediche.
Non aveva finito di parlare che la professoressa entro ordinando di mettersi ai propri posti.
-Nel caso vi chiediate perché sono arrivata in ritardo, sono stata dal preside per discutere un progetto che riguarda il vostro anno- ignorò il vociferare creatosi - tale progetto consiste in questo: l'anno prossimo verrano qui a Hogwarts per un trimestre degli studenti di Beauxbatons e Durmstrag a seguire le lezioni con voi. Avranno la vostra età, quindi non credo sapranno molto bene la nostra lingua. Abbiamo già trovato un interprete per i ragazzi di Durmtrang, ma non per Beauxbatons, perciò abbiamo bisogno di qualcuno che parli abbastanza bene il francese.
Nessuno sembrava farsi avanti.
-Signorina Witch.
La ragazza riemerse da sotto il banco con la piuma in mano.
-Sì, professoressa?
-Mi pare di ricordare che lei sa parlare il francese, giusto?
-No, si sbaglia professoressa- rispose lei con un sorriso tirato.
-Crede? Strano, sua madre mi aveva detto il contrario.
Eithel abbandonò il sorriso.
-Dunque?
-Dunque, signorina Witch, l'anno prossimo dovrà gentilmente fare da guida e interprete alle studentesse di Beauxbatons.
-Professoressa, i francesi già sono spocchiosi e schizzinosi da soli, quelle sono pure studentesse in piena fase adolescenziale! E' sicura che non preferiscano una professionista a una studentessa?
-Sono sicura che se eviterà di far mostra del suo sarcasmo e della sua ironia l'accetteranno di buon grado.
-Beh, vede, professoressa, è questa la parte difficile.
I Grifondoro si stavano scompisciando.
-Per favore, signorina Witch, la smetta di discutere: lei l'anno prossimo svolgera questo incarico. Punto e basta.
-Sì colonnello.
-Come?- chiese l'insegnante mentre la classe scoppiava a ridere.
-Scusi, volevo dire "sì, professoressa".
-Mmm, ringrazia che il preside mi ha gentilmente chiesto di passare sopra a queste tue... "uscite". Su, aprite il libro a pagina 249.
-Agli ordini- borbottò Eithel facendo ridacchiare Lily.

continua...


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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


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CAPITOLO 7


Era mattina presto. Eithel se ne stava all'entrata del castello a veder sfilare tutti gli studenti che se ne tornavano a casa per le vacanze natalizie.
Lily si fermò a salutarla.
-Allora mi raccomando- le disse abbracciandola.
-Certo. Anche tu.
-Io resterò in sala comune fino a quando ricominceranno le lezioni. Cosa può accadermi di male?
-Di male niente, ma siccome anche Sirius resterà a Hogwarts e praticamente il dormitorio si è svuotato...
-Resta a Hogwarts?- chiese con un'aria da finta tonta -non lo sapevo.
-Continua a scherzare, ma poi se quando torno mi vieni a raccontare che sei rimasta incinta ti sorbirai il mio "te l'avevo detto".
-Da quando sei così cinica?
-Questo non è essere cinica.
-Se lo dici tu... Ci si vede.
-Ci si vede.
Un bacio sulla guancia e Evans se ne andò trascinandosi dietro il baule.
-Perché ancora ti rifiuti di presentarmela?
James le apparì davanti imbronciato. Alle sue spalle c'erano Peter Minus e Remus Lupin.
-Perché so che la faresti arrabbiare comportandoti da scemo.
-Grazie- la prese in giro -sei una cugina adorabile...
Eithel alzò gli occhi al cielo e si rivolse a Remus.
-Sirius?
Come se non lo sapesse.
-Resta qui.
-Con la famiglia che si ritrova ha pure ragione- s'intromise Potter -andiamo. Ciao cugina.
-Ciao, cugino. Ciao, ragazzi.
Gli altri due salutarono.
Mentre la ragazza rientrava nel castello, Peter parlò:
-Comunque quest'anno non si è mai assentata dalle lezioni.
-E' vero. Probabilmente ha risolto il suo problema, qualunque fosse.
Zitto zitto, Remus pensava a qual era la verità.

Witch si sistemò meglio la sciarpa attorno al collo. faceva un freddo cane e la colazione non la stava riscaldando. Cosa doveva fare per non finire ibernata, passare le vacanze sotto le coperte? Bevve un sorso di latte caldo, il cui solo effetto fu scottarle la lingua.
-Buongiorno.
Sirius si stava sedendo vicino a lei.
-Buongiorno.
-Ti dispiace se faccio colazione con te?
-Ormai ti sei seduto.
Entrambi pensarono che stuzzicarsi sarebbe stato il loro unico passatempo fino ai primi di gennaio.
-Raffreddata?
-Diciamo di sì- Eithel si strofinò il naso rosso -allora anche tu preferisci annoiarti a morte piuttosto che tornare a casa?
-Diciamo di sì. Tu che programmi hai?
-Mangiare, aspettare le lettere di mio fratello, mangiare, aspettare le lamentele di mia madre perché non sono tornata a casa, ancora mangiare, congelarmi di fuori e, se trovo il tempo, dormire qualche ora...
-Se trovi il tempo?- il ragazzo cominciò a divorare il cibo nel suo piatto -Sembra che per te il sonno sia un optional.
-La verità è che soffro di insonnia. Il più delle volte devo prendere un sonnifero per addormentarmi.
-Come mai?
-Boh, forse sono nervosa o agitata di mio... o forse non ci riesco perché so che potrei fare qualcos'altro di più utile... che ne so! Sono talmente complicata che nemmeno io mi capisco!
-Beh... riconoscerlo è il primo passo. Comunque stasera è la vigilia: cosa programmi di fare, oltre a cenare?
-Un mio spasimante mi ha mandato un sacco di dolci: credo che me ne starò in sala comune davanti al caminetto a mangiare vittima della mia depressione.
-Che allegria... hai detto spasimante?
-Sì. Cioé, non è proprio uno spasimante... è un amico di Danyel che da quando ha finito la scuola ha cominciato a scrivermi un sacco e ogni tanto mi manda qualche regalo...
-Se non è uno spasimante questo...
-Insomma, quello che voglio dire è che è gentilissimo ma non mi interessa. Tutti gli amici di mio fratello mi coccolavano e io andavo d'accordissimo con tutti, e così è tutt'ora, ma non vuol dire che ci stia insieme.
-Giustamente.
Eithel annuì e subito dopo starnutì.
-Salute!
-Grazie... cavolo, mi è venuto davvero il raffreddore...
-Cosa?
-Niente- si affrettò a risponder lei -niente di importante.
Con un'alzata di spalle, Sirius riprese a mangiare.
Witch si rimproverò mentalmente. Se non avrebbe tenuto a freno la sua lingua lunga, Black l'avrebbe scoperto.

Alla fine Sirius aveva accettato il programma di Eithel. Avevano steso un paio di coperte sul pavimento davanti al camino, ne avevano prese altre per loro e, sedutisi, cominciarono a mangiare schifezze. Parlarono molto, senza neanche fare caso al tempo che passava. Parlarono di tutto: le rispettive odiate famiglie, gli amici, l'infanzia, i progetti presenti e futuri, la scuola...
-Quindi adesso tua fratello che fa?- chiese Black dopo aver ingoiato un cioccolatino.
-Una cosa tutt'altro che magica. Lavora a West End, in teatro.
-Teatro?
-Sì, lui e i suoi amici recitano nei musical.
-Oh, sì l'ho sentito dire... ma di preciso che cos'è?
-Allora, praticamente è come uno spettacolo teatrale, solo che oltre a essere recitato è anche ballato e cantato. Dovevi vedere mia madre quando l'ha saputo: è sbiancata per la scelta di un lavoro nor... voglio dire babbano.
-Mi togli una curiosità?
-Certo.
-Perché ti è così difficile usare la parola "babbano"?
La ragazza abbassò lo sguardo.
-E' che io lo trovo dispregiativo, anche per papà... preferisco dire "normali".
-E allora a noi maghi come ci chiami?
-Dipende: se sono maghi malvagi li chiamo "strani"; tutti gli altri "speciali".
-Speciali. nel senso che hanno ricevuto il dono della magia.
-Esattamente. Anche se...
Il ragazzo le si avvicinò di più.
-Cosa?
-Comincio a ricredermi. Al di là di chi semina guerra,morte e distruzione, quelli come papà sono davvero straordinari.
La fissava affascinato
dal modo in cui parlava. Con il riflesso del fuoco sul viso, gli occhi pieni di convinzione, come se credesse veramente in quello che diceva.
Lei continuò:
-Un po' li invidio. hanno un tipo tutto loro di magia, che per compiersi non necessita di una bacchetta.
-In che senso un loro tipo di magia? E poi, come se sono babbani?
Eithel si sedette meglio incrociando le gambe.
-Non serve essere maghi per fare magie. La loro magia si può esprimere in tante cose: consolare un bambino estraneo che è caduto sbucciandosi un ginocchio, riuscire a far sorridere una persona che ha perso un caro pochi girorni prima, eusadire il desiderio di qualcuno che sta per andarsene per sempre, amare a tal punto da far cambiare radicalmente l'altra persona... come aveva fatto papà con mia madre- cercò di continuare per non pensarci troppo -far divertire qualcuno che piange tutte le notti anche solo stuzzicandola...
Si fermò, rendendosi conto che prima o poi sarebbe andata sul personale.
-Scusa, ti starai chiedendo se sono impazzita...
-No, no, al contrario- si affrettò a rispondere -non aveva mai sentito qualcosa di simile prima d'ora. Non avevo idea che le cose più semplici potessero fare questo.
-Già. me ne sto rendendo conto perché è il tipo di magia che ha scelto di usare mio fratello: con la sua compagnia arriva anche a farsi dimezzare la paga perché tutti abbiano la possibilità di andare a teatro.
-E tu hai intenzione di unirti a lui?
Eithel ci pensò un attimo, ma poi scosse il capo.
-No. Secondo Danyel ne sarei capace, insomma, so fare tutto quello che bisogna saper fare in un musical, ma non fa per me: potrà sembrarti strano, ma non mi piace stare al centro dell'attenzione.
-Dallo Smistamento e tutto il resto non sembra.
-Mi comporto così perché mi annoio e perché non so resistere alle provocazioni. Per lo Smistamento avevo fatto una scommessa con Malfoy e ho vinto cinquanta galeoni. Altrimenti odio avere i riflettori puntati addosso.
Black tacque, continuando a osservarla.
-Che c'è?- chiese lei accortasi del suo sguardo.
-Non avevo mai incontrato una persona come te prima d'ora.
-Vedrò di considerarlo un complimento.
-Dovresti.
Eithel fece un sorriso che sembrava quasi di riconoscenza. La cosa strana fu che ciò lo innervosì.
-E' meglio che vada a letto. Ci vediamo domani mattina.
-Ok. Buonanotte.
Sirius si abbassò verso di lei e la baciò sulla guancia. Lei restituì il gesto.
-'Notte, Eithel.
Lui se ne andò in dormitorio e  la ragazza tornò a guardare il fuoco infilandosi una caramella gommosa in bocca. Si strofinò il naso rosso. Il giorno dopo lo sarebbe stato solo per il raffreddore. Almeno così sperava.


continua...


N.d.A.: Ciao! Spero che questa FF vi stia piacendo. Io invece, arrivata qui, vorrei chiedervi di farmi sapere cosa ne pensate (ben vengano commenti belli e brutti), poiché devo ancora decidere se continuarla assecondando tutte le idee che ho in testa (quindi allungarla di un po') o terminarla a breve. Le vostre opinioni mi aiuterebbero a decidere. Spero mi farete sapere (tramite recensioni o x via privata è uguale). Spero continuerete a seguirmi.
V@le

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


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CAPITOLO 8


La mattina di Natale Sirius si svegliò non molto presto, leggermente soddisfatto di aver goduto di un sonno tranquillo. Lo sguardo era prontamente caduto sui regali ai piedi del letto. Li aprì tranquillamente, senza foga o fretta: ormai era troppo grande per eccitarsi per quel genere di cose. Un regalo da parte di Ramoso, uno di Lunastorta, uno di Codaliscia, una serie di scatole di cioccolatini inviati dalle sue ammiratrici che gettò subito via (qualche tempo prima aveva affrontato un discorso abbastanza inquietante sulle pozioni d'amore), qualche pensiero di certi conoscenti che neanche si ricordava e la classica lettera di raccomandazione e rimproveri dei suoi genitori.
"Quest'anno si sono scordati il carbone" pensò sarcastico.
Si guardò intorno, rendendosi conto che i regali erano finiti. Stranamente si sentì deluso. Appena aveva aperto gli occhi si era creata in lui l'aspettativa di un regalo da parte di Eithel. Non lo voleva ammettere, ma si stava legando molto a quella ragazza e tendeva a contare molto sulla loro amicizia, forse perché soffrivano allo stesso modo per ragioni simili. Così concentrato, non si era accorto di aver preso in mano una pallina leggermente gommosa riempita di uno strano liquido argenteo. L'aveva presa prima di andare a Hogwarts a Diagon Alley. Il negoziante gli aveva detto che aiutava a tranquillizzarsi se stretta e rigirata tra le mani e lui, forse perché già i suoi genitori cominciavano a fargli pressione, l'aveva presa anche se dubbioso. Incredibile ma vero, lo aveva aiutato parecchio e ormai poteva farne anche a meno...
Stranamente gli vennero in mente le parole di Eithel: ...la verità è che soffro di insonnia. Il più delle volte devo prendere un sonnifero per addormentarmi... forse sono nervosa o agitata di mio...
Lei sembrava averne più bisogno in quel periodo. Gliela avrebbe data; avrebbe usato come scusa il Natale o comunque avrebbe potuto considerarlo un favore. Deciso, si vestì e scese in sala comune. La vide seduta sul divano a leggere una lettera, o meglio la fine di una lettera, siccome poco dopo la ripiegò e se la infilò in tasca.
-Buongiorno- disse attirando la sua attenzione.
-Ah, ciao- rispose lei avvicinandosi - Buon Natale.
-Anche a te- si baciarono sulle guance.
-Beh, ci aspettano due settimane di noia totale. Io propendo per la colazione in questo momento: vieni con me?
-Sì, però aspetta un attimo- si tirò fuori dalla tasca la pallina gommosa -volevo darti questa. Ieri hai detto di essere agitata e nervosa... beh, questa riesce a tranquillizzarti, o comunque con me funziona.
Eithel per un attimo lo fissò, poi sopirò come sollevata.
-E io che pensavo di fare la figura dell'idiota.
Solo allora Black si accorse che lei teneva un libretto in mano.
-Questo me l'ha trovato mio fratello, credo fossi al secondo anno. Parla di cosa è successo negli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam e ho pensato che, avendoti parlato di papà...- glielo tese -Danyel dice che piace a chiunque sappia cosa vuol dire soffrire.
-Grazie- fu tutto ciò che Sirius riuscì a borbottare mentre prendeva il libro e le tendeva la pallina. Quella ragazza riusciva sempre a stupirlo, e con una semplicità inaudita per giunta. Comunque, per non fare la figura del pesce lesso, continuò -andiamo a colazione?
-Certo.

La giornata passò più velocemente di quanto pensassero, tra passeggiate fino alla Guferia e scherzi ai Serpeverde rimasti. Si stavano dirigendo verso la Sala Grande per cena, quando sentirono qualcosa sfrecciare sopra le loro teste. Pix saltellava in aria, facendo loro le sue solite boccacce.
-Guarda chi si vede, Black e Witch, e guarda dove!- fece una capriola e cominciò a canticchiare -Black e Witch fidanzati, Black e Witch fidanzati... chissà le facce di chi lo verrà a sapere!
Dal canto loro, i due ragazzi lo guardavano totalmente calmi, anzi quasi divertiti.
-E così Black e Witch non dicono niente, eh?- continuò il poltergeist -ma non vorrete mica deludere Pix, vero? Black e Witch rispettano le tradizioni, giusto?
-Certo- rispose Eithel con il tono che si usa con un bambino -se solo riuscissimo a capire di che tradizione parli...
-Ma naturalmente della più interessante di tutto il Natale- spiegò Pix -alzate gli occhi, alzate gli occhi!
I due lo fecero e videro un ramoscello di vischio galleggiare in aria.
-Visto? Avanti! Baciatevi, baciatevi, ba...
La rumorosa creaturina si zittì improvvisamente. Il Barone Sanguinario stava attraversando lentamente il corridoio. Arrivato all'altezza dei due ragazzi, lanciò una fredda ed eloquente occhiata a Pix che immediatamente se ne scappò.
Il fantasma riprese ad avanzare.
-Ossequi, Barone- salutò calma Eithel.
La risposta fu un'occhiataccia e il Sanguinario attraversò un muro scomparendo.
-Devi prendere in giro anche i fantasmi?- domandò Sirius.
-Io sono perfida: non risparmio nessuno.
Simultaneamente, tornarono a guardare il ramoscello di vischio.
-"Black e Witch rispettano le tradizioni, giusto"?- citò il ragazzo tenendo lo sguardo alto -vuoi rispettarla questa tradizione?
-E fare prendere un colpo a mia madre in caso lo venisse a sapere? Certo che sì!
Abbassarono lo sguardo ognuno verso l'altro con arie tutt'altro che serie.
-Tanto è solo un bacio amichevole.
-Vero. Ma niente lingua, eh?
-Ti piacerebbe...
-...a te!
Senza tante cerimonie chiusero gli occhi, si baciarono a fior di labbra e si separarono.
Entrambi alzarono le spalle e dissero:
-Fatto!
Tranquillamente andarono a cena.

Sirius si rotolò per l'ennesima volta nel letto. Gettò uno sguardo all'orologio: l'una e mezzo. Accidenti, ci mancava solo l'insonnia. Si rizzò a sedere e sbuffò. L'unica cosa da fare era scendere in sala comune e vedere se anche la sua amica quella notte non dormiva. Uscì dal dormitorio facendo un gran fracasso andando a sbattere contro di tutto di più a causa del buio, ma tanto c'era solo lui e nessuno avrebbe rischiato un brusco risveglio.
Il fuoco nel camino era ancora bello acceso. Sicuramente Eithel c'era. Decise di scendere senza far rumore in modo da poterla spavenatre a morte, ma man mano che faceva le scale qualcosa lo distolse dallo stupido scherzo. Sentiva dei gemiti strozzati, come se qualcuno molto agitato stesse piangendo.
Si affacciò nella stanza e vide: la ragazza seduta sul divano, con le ginocchia al petto e la schiena che sussultava. Il corpo le si muoveva in un modo tale che si sarebbe potuto pensare che avesse le convulsioni.
Le corse vicino.
-Eithel? Che cos'hai?
Lei sollevò la testa per poterlo guardare in faccia, mostrando un viso devastato dalle lacrime rosso come un pomodoro e gli occhi che incredibilmente ogni due o tre secondi cambiavano colore. Dopo un secondo riprese con i sussulti e i gemiti strozzati.
-Ehi? Ehi!- le si avvicinò e le circondò le spalle con un braccio -calmati, va tutto bene.
Ma non sembrava andare tutto bene, né accennava a calmarsi.
Sirius si guardò intorno, ma ben presto si accorse che non serviva a niente. Non poteva svegliare nessuno per chiedere aiuto, Lei non avrebbe voluto essere vista in quelo stato. Fece l'unica cosa che pensava potesse funzionare: l'attirò a sé e l'abbracciò.
Mentre le accarezzava la schiena per tranquillizzarla, si rese conto sollevato che i sussulti diventavano più piccoli, i gemiti strozzati si abbassavano. Ben presto la ragazza si calmò  e tutto ciò che rimase di quella specie di crisi furono le lacrime. Lentamente lei si allontanò in modo da asciugarsi il viso.
Black voleva chiederle che era successo, ma non era certo che volesse toccare quel tasto proprio in quel momento.
-Te la senti di parlarne adesso?- le chiese con una mano sulla sua spalla.
Scosse la testa fiaccamente.
-Ok.
Non poteva restare in sala comune in quello stato: sarebbe potuto entrare qualcuno e non era proprio il caso che se ne sparlasse in giro. Ma non poteva neanche tornare da sola al dormitorio, essendoci le più pettegole del loro anno. C'era un unica soluzione.
-Non puoi restare qua. Vieni nel mio dormitorio, tanto è vuoto.
Eithel scosse nuovamente il capo e fece un gesto con la mano, come per dire di non preoccuparsi.
-Senti, se mi allontano ricominci, perciò è meglio che ti tenga d'occhio- lo sguardo della ragazza lo spinse a precisare -dormiamo e basta. Ok?
Dopo aver deglutito, lei si alzò e si lasciò guidare verso il dormitorio dei ragazzi.
Esitò un poco prima di prendere posto sul letto accanto a Sirius.
Dal canto suo il ragazzo, vedendo l'espressione ancora agitata dell'amica, se l'avvicinò in modo da farla appoggiare al suo petto, chiedendosi se entrambi sarebbero riusciti ad addormentarsi.

continua...


N.d.A. Ciao! Spero che i nuovi svolgimenti vi interessino e incuriosiscano, ma devo ancora insistere (mi rendo conto che posso essere noiosa) sul punto di cui ho parlato anche lo scorso capitolo: mi serve sapere le vostre opinioni per decidere se continuare la storia o farla finire tra pochi capitoli. Ringrazio chi ha risposto a questo appello, ma se mi facesse sapere anche qualcun altro mi sarebbe di grande aiuto.
HarryEly: grazie intanto x avermi risposto e anche per i complimenti (ma non sono tanto sicura di meritarmeli...)
claudia: grazie anche a te! Chissà, magari il segreto tra poco salterà fuori...
leo miao: sono molto ispirata su questa FF, perciò riesco a aggiornare velocemente. Comunque grazie anche a te! E fammi sapere che ne pensi degli sviluppi!
Al prossimo capitolo,
V@le

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


HP
CAPITOLO 9


Quando Sirius la mattina seguente si svegliò, era solo nel letto. Ancora un po' stordito da tutta la faccenda, si vestì e andò nella Sala Grande per la colazione.
Eithel era già lì, con la sciarpa intorno al collo, il naso rosso e gli occhi stanchi, china sul suo piatto.
Non sapeva se sederle accanto o meno. Alla fine si decise e la raggiunse.
-Buongiorno.
-'Giorno.
-Come ti senti?
-Ho avuto mattinate migliori, ma in confronto a stanotte... credo bene.
Apparì il piatto del ragazzo, che impugnò la forchetta.
-Ti va di parlarmene?
Eithel gli lanciò uno strano sguardo, il quale ritornò sul piatto. Poi però gli chiese:
-Finito qua, vieni a fare una passeggiata all'aperto? Sempre che tu te la senta, con questo freddo.
-Certo, perché no?- rispose lui capendo che era un invito a farsi una chiacchierata.
-Ok.
Finirono di mangiare e tornarono alla Torre di Grifondoro per prendere i cappotti, poi uscirono e  cominciarono a camminare, senza che nessuno dei due sapesse esattamente dove andassero. Per un po' rimasero in silenzio, poi Witch parlò:
-Grazie per stanotte. Non eri obbligato a... consolarmi.
-Scherzi? Ci mancherebbe... ma ora ti va di spiegarmi cosa è successo?
Le ci volle un po' per cominciare.
-Papà è morto verso la fine di novembre, ma io e Danyel l'abbiamo saputo solo il 26 dicembre seguente, perché mamma non ce lo voleva dire. Da allora il periodo di Natale è sempre un momentaccio per me.
-E' per questo che stanotte stavi piangendo? Perché è il giorno in cui hai saputo della morte di tuo padre?
-In un certo senso.
-Come in un certo senso?
-Il fatto è che non si tratta di semplici pianti, ma di vere e proprie crisi: il battito del cuore accelerato, difficoltà a respirare, lacrimare ininterrotto... e questo quando non sono violente come quella di stanotte.
Sirius dovette fare mente locale per un attimo.
-Aspetta! Crisi? Perché al plurale?
-Perché sono ciò che ho da quando ho ricevuto la notizia anni fa': strane crisi he mi rendono nervosa e agitata. Da piccola mi dovevano chiudere in casa perché, con la mia magia ancora fuori controllo potevo essere addirittura pericolosa. Poi mio fratello ha cominciato ad assistermi durante queste crisi e mi ha aiutata tantissimo...
-Allora- disse piano il ragazzo fissandola -è per questo che ti assentavi durante le lezioni. Ma cos'è che scatena queste crisi?
-Quando avevo dieci anni Danyel mi ha portato di nascosto al S. Mugo per scoprirlo, ma sorpresa delle sorprese, non mi hanno saputo dire niente. Invece venuta a Hogwarts, il primo giorno mio fratello mi ha accompagnato da Silente innazitutto per parlargli del problema e ottenere il permesso di andare in infermeria entrambi nel caso di una crisi, ma ci ha saputo dare una spiegazione molto più plausibile di quelle che avevamo ricevuto fino ad allora.
-Quindi?
-Quindi secondo Silente è tutto un fatto di testa: la morte di papà e il comportamento di mia madre mi hanno scosso psicologicamente e data la mia sensibilità, queste crisi sono le espressioni dei miei sentimenti.
-E secondo te?
-Secondo me tutta questa sensibilità non ce l'ho, di conseguenza sono solo una ragazza traumatizzata con tante lacrime da poterci riempire un lago.
-Non hai bisogno di fare la spaccona anche nei momenti seri- lei si voltò a guardarlo -non con me.
Eithel sorrise, poi abbassò lo sguardo e lo rialzò davanti a sé.
-Non l'ho mai detto a nessuno. Non tutta la storia. E non mi pentirò di averlo detto a te.
-Allora ti fidi.
La ragazza annuì, non vedendolo chinarsi.
-Non dovresti!
Witch si ritrovò il viso pieno di neve.
-Oh mio... questa me la paghi!
Ed ingaggiarono la battaglia di palle di neve.

-... e ringraziate che ho trovato qualcosa da fare, altrimenti vi avrei fatto passare la voglia di abbandonarmi per le vacanze di Natale!- stava dicendo Sirius ai suoi amici appena rientrati a Hogwarts mentre cenavano.
-E sentiamo, che avresti avuto da fare?- lo prese in giro James.
-Ho cercato di scoprire il segreto di tua cugina, se proprio lo vuoi sapere.
-Ohhh- fecero tutti gli altri tre facendo vibrare le mani.
-E l'hai scoperto?
Black rivolse un attimo lo sguardo a Eithel. Stava chiacchierando con Lily, con i suoi sorrisi e le sue battutine ironiche.
Lei in fondo non gli aveva fatto giurare di tenere la bocca chiusa e non dire niente...
Sorrise tra sé.
-No, è un osso abbastanza duro.

-Bleah, che schifo!- Black sputò su un fazzoletto la caramella gommosa.
-Che cos'era?
-Non lo so e non voglio saperlo!
Lui e Witch erano a uno dei loro mini party notturni, che si erano rivelati valide alternative al rotolarsi insistentemente nel letto.
Erano circondati da varie scatole e scatoline contenenti i dolci che arrivavano ogni tanto a Eithel.
-Ok, ok, adesso provo io- la ragazza si infilò in bocca una caramella a forma di verme rosa.
-Allora?
-Oddio- fece una faccia strana -ci credi se ti dico salsa di aragosta?
-Cosa? Ok, forse è meglio passare a qualcosa di più normale- prese le Cioccorane e aprì la scatola.
Per un po' mangiarono in silenzio, poi lei parlò a bocca mezza piena:
-Secondo me dovrebbero consegnarci un premio.
-A chi? E per cosa?
-A me, te e James per il record di ore di punizione in un anno. Neanche mio fratello e i suoi amici sarebbero arrivati a tanto.
-Forse hai ragione, ma i professori sono troppo fissati con gli imminenti esami quest'anno.
-Già, di che si preoccupano poi. Neanche dovessero farli loro.
Bevettero qualcosa, poi il ragazzo si schiarì la gola.
-Ti posso chiedere una cosa a proposito del tuo problema?
-Dimmi- lo incitò lei tranquilla.
-Perché quest'anno non ti sei mai assentata dalle lezioni se continui ad avere le crisi?
-Beh- e assunse quella falsa aria da prima donna che lo faceva morire dal ridere, parlando con tono melodrammatico -ti devo dire la verità: sono innamorata! Oh non puoi capire quanto mi abbia aiutato...
-Smettila di scherzare e rispondi seriamente!
-Ok- ritornò seria -il fatto è che gli altri anni, nonostante Danyel e i suoi amici, mi sentivo evitata dagli altri e anche questo contribuiva alle crisi. Invece adesso passo abbastanza tempo con voi quattro e Lily mi parla anche se James si mette sempre in mezzo.
-Già, chissà se riuscirà mai a combinare qualcosa con lei.
-Senza il mio aiuto no di certo!
Si guardarono e scoppiarono a ridere.


continua...


HarryEly: Grazie ancora, troppo buona! Ma eccoti rivelato il segreto di Eithel! Spero di non averti deluso! Mi raccomando fammi sapere che ne pensi! V@le


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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


HP
CAPITOLO 10


-Lily, calmati, non hai nulla di cui preoccuparti.
-Questo lo dici tu!
Evans e Witch stavano uscendo dall'aula dove si era tenuto l'esame di Incantesimi fianco a fianco. La seconda cominciò a camminare all'indietro pr poter guardare l'altra in faccia.
-Sei una delle migliori di tutta la classe, è inutile che ti crucci. Passerai, e col massimo. A tutti gli esami. Tranquilla.
Lily sospirò, per nulla convinta.
Un momento dopo James sbucò da dietro le loro spalle.
-Salve, ragazze! Come è andato l'esame?
-A lei benissimo- rispose Eithel -io me la caverò. A voi?
-Ovviamente benissimo!
Evans alzò gli occhi al cielo.
-Senti, io vado in dormitorio, ci vediamo a pranzo- e detto questo si defilò.
-No, asp...
Witch guardò con disappunto suo cugino, mentre Black, Lupin e Minus li raggiungevano.
-Cosa?- sbottò Potter -Non è stata colpa mia!
-Dici?
-Senti, non siamo venuti per litigare...
-Certo che no, tu sei venuto per provarci con Lily.
-No! Cioè, sì, ma a parte questo...
-...dovremmo chiederti una specie di consulenza- continuò Remus -quindi dovremmo trovare un momento per restare soli noi cinque.
-Ah... è qualcosa di così segreto?
Tutti e quattro annuirono.
-Ok. Decidete voi dove e quando, a me andrà bene.
-A mezzanotte nel nostro dormitorio- rispose subito Sirius -nella nostra stanza oltre a noi non c'è nessuno.
-Ok. A dopo- salutò Eithel per poi allontanarsi.

-E così stanotte vai nel loro dormitorio- sentenziò Lily con tono di chiaro disappunto.
Lei e Eithel stavano mangiando.
-Non dobbiamo fare un'orgia, mi devono solo chiedere qualche consiglio.
-Non lo so: una ragazza e quattro maschi... Io mi preoccuperei.
-Ma dici sul serio? Uno è mio cugino, Minus non farebbe del male a una mosca, Remus è un mio amico...
-... e Black ci sta provando con te.
-Non è vero!- sbottò Witch prima di mettersi in bocca due patate arrosto.
-Come se ti dispiacesse...
-Io non ho una cotta per Sirius!- insistette lei a bassa voce.
-Ok, ok. Però occhi aperti.
Eithel alzò gli occhi al cielo.
-Certo, certo...

A mezzanotte in punto la ragazza si era presentata alla porta della loro camera.
Si disposero tra due letti, chi sul materasso chi sul pavimento. Lei aveva optato per la seconda possibilità. Non chiese niente, poiché la spiegazione arrivò da sola.
-Tu sei al corrente del nostro piccolo problema peloso, vero?- chiese James riferendosi chiaramente a Lupin.
-Sì.
-Beh, noi avremmo in mente una cosa per aiutarlo. Beh, per quanto ci è possibile...- il ragazzo parve riflettere -forse è meglio cominciare mostrandoti questa.
Porse alla cugina un foglio.
-Un pezzo di pergamena?
-Non esattamente. Sirius, a te l'onore.
Black tirò fuori la bacchetta e, puntatala sulla pergamena, scandì:
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
-Questa frase l'ho già sentita- annuì Eithel.
-Certo, l'hai detta tu prima di lanciare un incantesimo a Lucius sul treno- spiegò Minus.
-In tuo onore- aggiunse Potter.
-Sono commossa- rispose lei melodrammatica, per poi tornare a guardare il foglio. Su di esso comparirono tali parole:

I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso
Consiglieri e Alleati dei Magici Malfattori
sono fieri di presentarvi
LA MAPPA DEL MALANDRINO

Eithel vide nere linee di inchiostro formicolare sul foglio e incrociarsi sul giallo della pergamena. Il risultato fu la mappa di tutto il territorio di Hogwarts nei minimi particolari, con tanto di puntini contrassegnati da nomi... sì, nomi di studenti e insegnanti.
-Uoh... questa volta avete davvero superato voi stessi- si congratulò lei.
-Non te lo abbiamo mostrato per ricevere complimenti, anche se sono del tutto meritati- sottolineò Sirius -guarda il Platano Picchiatore.
La ragazza eseguì l'ordine, individuando sulla mappa l'albero e il passaggio che conduceva alla Stamberga Strillante.
-E' lì che Lupin va a smaltire le notti di luna piena.
-Sì, me lo ha detto. E con questo?
-Beh, noi avremmo deciso di aiutarlo diventando Animagi. Non registrati, ovviamente. Peter un topo, io un cane e James un cervo.
-Codaliscia, Felpato e Ramoso- affermò lei, collegando i soprannomi alle persone.
-Esatto. Il topo può bloccare il Platano Picchiatore; il cane e il cervo possono tener testa a un lupo mannaro.
-Già- Witch rimase in silenzio un attimo, poi continuò -e io che c'entro?
-Il fatto è che siamo a un punto morto nel diventare Animagi. Ci siamo quasi, ma niente, c'è questo blocco.
Per un po' la ragazza rifletté, fissata quasi ansiosamente dagli altri.
Finalmente parlò.
-Ok. Conosco qualcuno che può procurarvi dei libri che vi potrebbero aiutare. Se il treno per Londra parte tra due giorni... sì, credo di poter riuscire a farmeli spedire da Danyel per la partenza, altrimenti posso spedirveli a casa.
-Sul serio?
Lei annuì.
-Te l'ho già detto che sei un mito?- chiese Potter esprimendo il pensiero di tutti.
-Può darsi- gettò un'occhiata all'orologio -ma ora è meglio che torni al mio dormitorio: Lily mi starà sicuramente aspettando alzata.
-Ti accompagno- si offrì Sirius alzandosi.
-Ok. Buonanotte, ragazzi.
-'Notte- risposero gli altri tre mentre loro uscivano.
Cominciarono a scendere le scale.
-Per il treno hai in mente qualche altro scherzo per Malfoy?- chiese lui.
-Veramente io il treno non lo prendo.
Black strabuzzò leggermnte gli occhi.
-Come?
-Non lo prendo. Non volevo tornare a casa, così ne ho parlato a Silente e lui mi ha trovato lavoro a Hogsmeade.
-Che lavoro?
-Ai Tre Manici Di Scopa. Madama Rosmerta sembrava entusiasta.
Erano arrivati ai piedi delle scale del dormitorio delle ragazze.
-Allora buonanotte.
-Buonanotte.
Lei cominciò a salire.
-Eithel?
-Sì?- chiese fermandosi e voltandosi.
Sirius esitò.
-Niente. A domani.
Dopo avergli rivolto uno sguardo interrogativo, Witch ripartì.

Il treno si stava lentamente riempendo.
-Mi mancherai tanto- piagnucolò Lily abbracciando Eithel.
-Non ci credo.
-Come non ci credi?
Witch rise divertita.
-Buon viaggio e buona estate.
-Buona estate anche a te. Ciao- e Evans salì sul treno.
Immediatamente dopo arrivarono i Quattro Malandrini a salutarla. in sgeuito, mentre gli altri tre si precipitavano a cercare uno scompartimento libero, Black si fermò con lei.
-Con le crisi come farai?
-Madama Chips ha detto che mi preparerà qualcosa lei per calmarmi e poi a fine agosto forse mi viene a trovare Danyel. Tieni- gli porse una borsa contenenti i libri promessi.
-Grazie, glieli dò appena li raggiungo.
Il treno "fischiò".
-Comprendo il tuo del tutto assente entusiasmo nel ritornare a casa, ma se non sali perdi il treno.
-Almeno lascia che ti saluti.
-Ok, te lo concedo.
Con la mano libera Sirius l'attirò a sé e lei ricambiò l'abbraccio.
-Stammi bene.
-Anche tu.
Quando si allontanarono, il ragazzo la trattenne per la schiena.
-Dai, Sirius, che lo perdi per davvero il treno- si lamentò Eithel del dispetto.
Ma non era un dispetto.
Senza che potesse muovere un muscolo, Black si abbassò verso di lei e la baciò.
Non era il bacio amichevole di Natale sotto il vischio: Witch sentiva chiaramente le labbra schiudersi e le lingue sfiorarsi.
E un secondo dopo Sirius era già salito sl treno.
Si guardò intorno spaesata, mordendosi un labbro, e tutto quello che riuscì a pensare fu che Lily avrebbe goduto quando glielo avrebbe raccontato. Se glielo avesse raccontato.

-Ah, eccoti finalmente!- esclamò James vedendo l'amico entrare nello scompartimento.
-Tenete- distribuì i libri che Eithel gli aveva dato.
-Hai un'aria strana- disse Peter -cos'è successo?
Sirius aspettò un po' a rispondere.
-Ho baciato Eithel.
-COSA?
-Come baciata? Intendi dire in bocca? Con la lingua?- partì in quarta Potter.
Evidentemente sì.
-Perché l'hai fatto?
-Non lo so- rispose calmo Black guardando fuori dalla finestra.
Lupin, dal canto suo, sogghignava nascondendosi dietro il libro che stava leggendo. Lo sapeva che sarebbe successo.


continua...


leo miao: grazie! Eccoti i nuovi sviluppi, fammi sapere che ne pensi!

nihal: grazie anche a te! Sono contentissima che ti piaccia il modo in cui presento i personaggi, e anche che ti piaccia Eithel! spero mi terrai informata se la storia ti continuasse a piacere o no!


Baci, V@le




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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


HP
CAPITOLO 11


-... Corvonero!
Il minuscolo bambino si diresse al tavolo assegnato.
-Ci metteranno ancora molto? Io ho fame...
-Sono rimasti dieci ragazzi da Smistare, abbi un po' di pazienza, Sirius- lo rimproverò Remus, infastidito.
Come risposta l'altro roteò gli occhi.
James invece si stava guardando in giro.
-Che hai?- chiese Minus.
-Eithel, non è seduta al tavolo. Chissà dove sarà finita...
-Perché hai bisogno di Eithel per fare la corte a Evans? Puoi riuscirci benissimo da solo...- lo prese in giro Black.
-Non è per Lily!- sbottò di rimando continuando a vagare con lo sguardo.
-Non le sarà mica successo qualcosa?- domandò Lupin, senza stavolta ottenere risposta.
La voce di Silente richiamò l'attenzione di tutti. Quando finalmente ci fu silenzio, continuò:
-Innanzitutto benvenuti e bentornati a Hogwarts, con l'augurio di passare un buon anno scolastico. Mi complimento con i ragazzi che hanno preso parte allo Smistamento: sono sicuro che faranno del loro meglio per tenere alto l'onore della loro Casa. Ma passiamo alle novità: quest'hanno avremo degli ospiti. Per essere precisi, degli studenti stranieri. Frequenteranno le lezioni con il quinto e il sesto anno, ma questo non vuol dire che gli altri non possano fare amicizia con loro. Ma bando alle ciance, accogliamo con un caloroso applauso i ragazzi di Beauxbaton e Durmstrang!
Le porte della Sala Grande si spalancarono ed entrarono una ventina di studentesse in divisa azzurra. Percorrendo il corridoio tra i due tavoli centrali si inchinavano protendendo il petto ed emettendo dei sospiri non proprio innocenti. Gli occhi dei ragazzi erano incollati alle nuove arrivate, le braccia delle ragazze erano incrociate e i loro visi imbronciati. Quando le francesine si furono accomodate al loro tavolo, fecero il loro ingresso altrettanti ragazzi quasi interamente ricoperti da pellicce che agitavano bastoni e sputavano fuoco, evidentemente per impressionarli, per poi sedersi.
Il preside diede loro il benvenuto nelle rispettive lingue, per poi riprendere parola.
-Ora, per il piacere nostro e dei nostri ospiti, il corpo insegnanti si è pemesso di organizzare una piccola sorpresa, a cui hanno gentilmente contribuito alcuni ex studenti di questa scuola. Credo che tutti gli alunni dal terzo anno in sù se li ricorderanno molto bene. Danyel, vieni pure.
Al richiamo, Danyel Witch salì sul piccolo palco davanti al tavolo dei professori e strinse la mano a Silente, seguito e imitato dai suoi amici di sempre.
Metà tavolo di Grifondoro si era alzato in piedi acclamandoli quasi come eroi. Il preside continuò:
-Questi ragazzi hanno fatto dello spettacolo la loro professione e sono qui per darci una dimostrazione di quello che fanno. Mi sento in dovere di avvertirvi che il loro repertorio non si può definire proprio classico, ma sono certo che gradirete... oh, quasi dimenticavo: a ciò ha contribuito anche una studentessa del quinto anno, per l'esatezza la sorella di uno dei componenti del gruppo.
Rivolse lo sguardo alla sua sinistra, dove Eithel stava salendo sul palco vestita "da babbana" come il fratello e compagni, con jeans strappati e magliette larghe e colorate. Anche lei strinse la mano a Silente, per poi posizionarsi davanti a quello che doveva essere un microfono, a fianco del fratello.
Il preside augurò buon lavoro e tornò al suo posto.
I quattro Malandrini guardavano le persone sul palco legermenti perplessi: gli strumenti musicali era un po' diversi da quelli che vedevano di solito e il modo di vestire era ancora più strano. In più erano curiosi di sentire la loro amica cantare col fratello.
Non dovettero attendere molto: infatti, dopo aver confabulato tra di loro, presero posizione e con le percussioni si diede inizio alla prima canzone.
Circa quattro minuti dopo era finita, seguita da un'altra.
Tutti erano rimasti a bocca aperta: Eithel aveva una voce straordinaria e mai nessuno lo avrebbe immaginato. Inoltre sembrava proprio divertirsi, ma non per l'atto stesso di cantare quanto per la vicinanza degli amici su quel palco.
Ah, Sirius in particolare stava notando anche qualcos'altro: per quanto la maglietta fosse larga, si vedeva quanto la ragazza fosse maturata (specialmente per quanto riguardava il petto) e quanto fosse più femminile nei movimenti. Però il viso era sempre lo stesso, gli occhi erano sempre gli stessi.

La cena era terminata, il concerto anche, e Lily correva incontro a Eithel a braccia spalancate per abbracciarla.
-Sei stata fantastica!- esclamò stringendola.
-Grazie- rispose lei fiaccamente -è andata abbastanza bene.
-Abbastanza bene? La tua voce è... incredibile!
-Ho capito!- la interruppe -Ma ora basta, ok? Ti devo dire una cosa...
Si appartarono e parlarono a bassa voce.
-CHE COSA?- urlò Evans attirando un po' l'attenzione.
-Shhh! Ma sei scema? Che ti urli?
-Sì, scusa...- riprese a parlare sottovoce -ma allora Sirius ti ha baciato veramente!
Witch distolse lo sguardo.
-Non mi piace vantarmi, ma te l'avevo detto!
-Tu no mi avevi detto un bel niente, facevi solo delle insinuazioni... e poi questo non vuol dire che a me piaccia: è stato lui a baciare me, non il contrario!
-Certo, immagino che tu l'abbia spinto subito via...
-Credo si abbia il diritto di essere un tantino confuse nel momento in cui qualcuno ti ficca la lingua in gola!
-Ti ha baciato con la lingua?
Eithel era sul punto di un esaurimento nervoso, quando la venne a salvare Lupin:
-Ciao. Complimenti, sei stata brava.
-Grazie a Dio sei qui! Lily mi stava torturando psicologicamente...
Remus guardò stupito tutt'e due, per poi parlare.
-Ma davvero Sirius ti ha baciato?
Witch stava per prenderlo per la cravatta quando la professoressa di trasfigurazione la chiamò.
Non fu mai più felice di venire richiamata da un'insegnante.
-Signorina Witch, deve andare dalle studentesse di Beauxbaton a presentarsi.
-Ma devo proprio? Non possono schioccare le dita quando hanno bisogno di me?
-Temo di no- la spinse verso il gruppetto -avanti!
La ragazza sbuffò, per poi dirigersi dalle francesine.
-Bonsoir, je suis Eithel Witch et je vais être votre interprète. Si vous avez besoin d'une traduction ou d'outres choses, vous pouvez m'appeler (Buonasera, sono Eithel Witch e sarò l vostra interprete. Se avete bisogno di traduzioni o altro, potete chiamare me).
Una ragazza bionda alzò la mano.
-J'ai besoin d'une chose (Io ho bisogno di una cosa).
-Dis-moi (Dimmi).
-Je voudrais savoir... je voudrai savoir comment s'appelle ce garçon-là (Vorrei sapere... vorrei sapere come si chiama quel ragazzo là).
Stava indicando Sirius, occupato in un'animata conversazione con James e Peter.
-Il est... il s'appelle Sirius Black, il est à la cinquième année (Lui è... si chiama Sirius Black, è al quinto anno).
-Il est libre? (E' libero?)
A Eithel le ci volle un po' per rispondere. ma dopo aver gettato un'occhiata a Lily, rispose:
-Il est libre comme l'air (è libero come l'aria).
-Bien. Tu me le prèsenteras? (Me lo presenterai?)
-Bien sûr (Certo)...
La bionda e le altre francesine si allontanarono coi nasi all'aria e sculettando.
Lupin raggiunse l'amica mentre completava la frase.
-...petite vache de...
-Che stai dicendo?
-Sicuramente non è un complimento nei suoi confronti.
-Allora non voglio sapere.
Intanto la biondina stava passando davanti a Black, guadagnandosi uno sguardo, anche se non molto interessato.
Ma si guadagnò molti sguardi quando una ventata le fece alzare la gonna e diventare la faccia rossa.
Cominciò a lamentarsi.
-Eithel!
Witch la raggiunse con comodo, parlò con lei e sentenziò a tutti:
-Non è affatto divertente- anche se se la spassava da morire. Poi accompagnò la bionda e le altre al loro dormitorio.


continua...


leo miao:  ben risentita! grazie ancora x i complimenti! Come ti pare questo capitolo? fammi sapere la tua opinione! Baci, V@le
.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


HP
CAPITOLO 12


Quando Lily entrò nella Sala Grande fresca come una rosa per fare colazione, trovò Eithel seduta con la testa appoggiata a una mano mentre con l'altra riusciva a malapena ad infilarsi il bacon in bocca.
-Sveglie come al solito, eh?
-No comment.
-Non credo che abbia passato una delle tue solite nottate con Sirius, perciò sputa il rospo.
-Quelle odiose francesi dei miei stivali mi hanno tenuta al loro dormitorio fino alle tre di notte.
-Per cosa?
-Per sapere come rimorchiare i ragazzi di qua. E anche se continuavo a ripetergli che non lo sapevo, continuavano ad insistere. Avevo sentito che erano pettegole, ma non mi aspettavo che fossero così pettegole...
-Oh, parli del diavolo... arriva la principessa.
La francesina bionda stava entrando con il suo seguito.
-Come hai detto che si chiama?- chiese Evans.
-Chantal.
-Un nome che è tutto un programma.
Chantal le raggiunse e cominciò a lamentarsi con Eithel in francese, per poi dirigersi verso il suo tavolo col naso all'insù.
-Che ha detto?
-Che Pix giocava al tiro a segno con lei- ora Witch sorrideva -e che è arrabbiata perché ogni tanto qualcuno le fa uno scherzo.
-Si sa chi è?
-No, ma chiunque sia, bisognerebbe fargli un monumento.
Tornò a mangiare, mentre Evans vide la principessa salutare Sirius con un sorriso mieloso e sculettando come se stesse sfilando.
-Certo che pensavo Black avesse gusti migliori- malignò -flirtare con quella spocchiosa...- si voltò verso l'amica -e ovviamente non te ne importa nulla, giusto?
-Giustissimo.
-E non t'importa neanche che non vi parliate più?
-Non è esattamente così- Eithel posò la forchetta sul piatto per poi afferrare i suoi libri -io non ho problemi a parlare con chiunque, è lui che non parla con me. E' tutta la settimana che te lo ripeto: io non avrei problemi a considerarlo mio amico anche dopo quel bacio, neanche mi importa perché l'ha fatto. Ma siccome è troppo occupato ad assecondare la principessa credo che nel ruolo di mio migliore amico rientrerà Remus. Se qualcuno mi cerca sono in biblioteca a riportare il libro sulle fenici.
Detto ciò, si diresse fuori dalla Sala Grande. Passando davanti ai Malandrini, concentrò il suo "buongiorno" verso il cugino, Lupin e Minus. Poi, quando superò Chantal e le sue tirapiedi, la sentì gridare "chi è stato?" in francese dopo che una ventata le aveva alzato la gonna.

Era tardo pomeriggio e Remus aveva deciso di andarsene a leggere vicino al lago, il luogo più tranquillo di cui fosse a conoscenza. Quando vi arrivò, però, c'era qualcuno seduto sulla riva che tirava sassi nell'acqua. Aveva intuito chi fosse anche prima di distinguere meglio la sua figura.
-Ehi, asociale.
Eithel si voltò, sorridendo appena riconosciuto il ragazzo che le si stava sedendo accanto.
-Salve.
-Che ci fai qui tutta sola, oltre a cercare di far innervosire le sirene tirandogli sassi?
-Il mio nuovo passatempo: deprimermi.
-Il bacio di Sirius ti ha sconvolto così tanto?
La ragazza tirò un altro sasso prima di rispondere.
-Sì. Anzi, no... non è stato il bacio in sé stesso quanto ciò che ne è derivato...
-Cosa intendi?
-Io... lo consideravo il mio migliore amico. Pensavo di potermi fidare lui, che fosse qualcosa d'incondizionato... Insomma, ho sempre creduto che fosse una balla tutta la storia che i ragazzi ti sono amici solo per interesse, e invece...
-Ho capito, ti senti tradita.
-E' che io sarei anche disposta a dimenticarlo quel bacio per far tornare tutto come prima. Stavo così bene in sua compagnia...- abbassò lo sguardo -la verità è che pensavo che avesse bisogno di me: mi parlava della sua famiglia, della sua tremenda madre, del fratello, dell'elfo domestico... mi parlava di tutto e ora non mi parla affatto. E non so neanche perché.
Lupin sospirò, per poi circondarle le spalle con un braccio.
-Lo stai ingigantendo troppo. Non è niente di così grave. Sono sicuro che tornerà tutto a posto.
-Detto da un lupo mannaro non è che sia molto rassicurante.
-In effetti no, ma detto da un amico?
-Se è detto dal migliore amico, allora sì- rispose lei appoggiando la testa sulla sua spalla.
Per cinque minuti rimasero così, in silenzio, fino a quando non arrivarono Peter, James e Sirius a chiamare il Malandrino mancante.
-Adesso arrivo- replicò lui alzandosi, rivolgendosi poi all'amica -sicura di non buttarti nel lago se ti lascio sola?
-Se vedo la piovra gigante venirmi incontro, ti faccio un fischio. Ehi- lo fece voltare -grazie.
-Figurati.
Remus raggiunse gli altri. Potter cominciò subito a prenderlo in giro.
-Ehi, Lunastorta, non ci starai mica provando con mia cugina? Perché se è così, devi sapere che alla madre non farebbe piacere avere come genero un lupo mannaro.
-Non riesco ad immaginare a chi farebbe piacere una cosa del genere. Comunque no, siamo solo amici.
Si diressero a cena e Lupin per tutto il tempo ebbe la sensazione di essere fissato.

-E' carina, davvero carina- Lily riconsegnò gli spartiti all'amica -peccato che se la canto io si rovina la canzone.
-Non è vero, sei abbastanza intonata per non aver mai fatto canto.
-Sì, mi piacerebbe crederti.
Erano nel letto di Evans, con i cuscini in braccio e le tende chiuse.
-Chi è che te l'ha fatta sentire la prima volta?
-Danyel: me la faceva cantare da piccola quando ero triste, ovviamente di nascosto da mia madre: se sente anche solo una nota, dà in escandescenze.
-Perché?
-Perché papà ci suonava sempre la chitarra quando era ancora con noi e non è che gli faccia piacere ricordarlo...
-Capisco. Ho notato che da qualche mese parli tanto con Lupin- infatti ormai erano a fine novembre.
-Sì, è un tesoro, cerca di sostituire Sirius nel ruolo di migliore amico in tutto. Questione di tempo e diventerà anche migliore.
-Lo spero. Si vede che ci sei rimasta male per il fatto che non ti parla più. Ma, lo so che mi odierai appeno l'avrò detto, c'era da aspettarselo da un tipo come lui: è arrogante, presuntuoso e si crede un principe, proprio adatto a Chantal.
-Già, ma almeno una cosa che mi tira su di morale c'è.
-E cioè?
-Chiunque continui a fare scherzi alla principessa, mi fa spaccare dal ridere: spero che continui finché le francesi non partiranno.
-Ah, non vedo l'ora: sono una più antipatica dell'altra. Invece quelli di Durmstrang sono simpatici, ci si parla molto bene, anche se il loro inglese non è proprio doc.
-In effetti sì, tipo quei due che stanno sempre insieme, aspetta... ah, sì, Iosif e Olav.
-Sì, ce li ho presenti.
-Sono simpaticissimi, se solo non ci provassero così spudoratamente, cercherei di tenermi in contatto anche dopo la loro partenza.
-Quand'è poi che partono?
-La prof mi ha detto...la vigilia di Natale, mi pare, insieme a chi torna a casa per le vacanze.
-Come? Perché il 24 dicembre? Non è tardi?
-Ah, non me lo chiedere che cos'hanno in mente: ancora non ho il potere di capire i ragionamenti degli insegnanti.



continua...


leo miao: grazie che continui a seguirmi... anche perché mi pari l'unica...cmq eccoti qua il seguito, ma ti rivelo 1a cosa: il bello arriva nel prossimo capitolo! Mi raccomando fammi sapere che ne pensi. Baci, V@le
...



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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


HP
CAPITOLO 13


Lily vagava per i corridoi da ormai dieci minuti, quando fece un sospiro di sollievo alla vista di Remus.
Gli andò incontro.
-Ciao, sai per caso dov'è Eithel?- chiese ignorando James che la salutava.
-Ah, veramente no... voi ragazzi l'avete vista?- Lupin si rivolse agli altri Malandrini.
-Io sì- rispose Peter -stava andando verso i sotterranei.
-Ok, grazie- e Evans scomparve alla disperata ricerca dell'amica.
Dopo essersi defilata da una conversazione con Lumacorno, la trovò a parlare amabilmente col Barone Sanguinario. Quel sangue argenteo le aveva sempre fatto un certo senso...
-Eithel!
-Ah, ciao Lily. Un attimo solo- si rivolse al fantasma -grazie per la chiacchierata, spero che ciò di cui abbiamo non le sia di troppo disturbo.
-Non credo. Arrivederci.
-Arrivederci.
Le due Grifondoro cominciarono a dirigersi verso l'aula di Trasfigurazione.
-Questo fine settimana c'è l'uscita a Hogsmeade.
-Già, non vedo l'ora, l'amico di mio fratello non mi ha mandato più dolci questo mese: ho urgente bisogno di zuccheri.
-Non te l'ha mai detto nessuno che sei un'approfittatrice?
-Me l'hanno accennato, sì.
Arrivate, presero posto a metà aula, nel centro. Quando tutti furono dentro, a parte gli stranieri che saltavano per quel giorno, la professoressa richiamò l'attenzione.
-Ragazzi, prima di cominciare, ho un paio di annunci da fare.
-Com'è che non usa le bacheche come tutti i comuni mortali?- chiese Witch suscitando qualche risata qua e là.
-Avrete già saputo- continuò dopo aver guardato la ragazza malamente -che questo fine settimana è in programma la gita a Hogsmeade. Beh, sono spiacente di informarvi che dovrete sprecare almeno un quarto d'ora del vostro prezioso tempo all'Emporio di Madama Vestale.
-Perché?- si elevò da tutta la classe.
-Abiti da cerimonia. Ve ne servirà uno per il ballo.
Un leggero vociferare si alzò. Qualcuno finalmente ebbe il coraggio di chiedere:
-Scusi, quale ballo?
-Il ballo che il preside ha deciso di tenere in onore degli ospiti che abbiamo quest'anno.
-Già hanno avuto l'onore di essere sopportati per più di due mesi, a cosa serve un ballo?- intervenne sempre Eithel tranquillamente.
-Signorina Witch, spero che contenga la sua impertinenza in presenza dei nostri ospiti.
-Ma professoressa- replicò l'alunna in tono lamentevole -io scherzo, lo sa benissimo.
-Lo speriamo tutti, signorina Witch, comunque- continuò -è un normalissimo ballo: ci si può andare accompagnati o meno, sia i ragazzi che le ragazze possono invitare l'eventuale partner e, ovviamente, bisogna avere un abito da cerimonia. Si terrà la vigilia di Natale. Chi programma di tornare a casa per le vacanze natalizie prenderà il treno subito dopo il ballo: i vagoni saranno organizzati in modo da poter dormire fino all'arrivo alla stazione di Londra. Ci sono domande?
Lily alzò la mano.
-Sì, signorina Evans?
-Eithel ha una domanda.
-Dica- la voce dell'insegnante era leggermente forzata.
-Non è che si potrebbe fare qualcosa di più utile a questo ballo, tipo la cameriera?
-Non si usano le cameriere nel nostro mondo, signorina Witch, e poi non credo che sua madre gradirebbe la vista di sua figlia che serve ai tavoli.
-Di questo non si deve preoccupare: mia madre odia confondersi con la gente che secondo lei non è degna di essere un mago o una strega, quindi non c'è pericolo che si presenti.
-Devo contraddirla: sua madre ha accettato di partecipare alla serata sotto invito del preside in persona.
Il viso di Eithel s'incupì di colpo. Neanche osò chiedere se era uno scherzo.
-Bene, possiamo cominciare la lezione. Andate a pagina 304- ordinò l'insegnante soddisfatta di aver zittito la ragazza.

Minus, Potter e Black stavano parlando tranquillamente, quando Lily entrò nella Sala Comune e abbastanza agitata chiese loro:
-Avete visto Eithel?
-No, non la vediamo da dopo Transfigurazione. Perché?
-Ho cercato dappertutto nel castello, non la trovo.
-Come sarebbe a dire non la trovi?- chiese James abbandonando il proposito di provarci.
-Mi ha detto che andava in biblioteca e da allora non l'ho vista più.
In quel momento Remus li raggiunse.
-Niente, non so dove sia.
-Hai provato a guardare sulla Mappa?- gli disse sottovoce Potter.
-Sì, ma niente.
Evans si passò una mano tra i capelli.
-Dove sarà finita? E tu- sbottò contro Sirius, che la guardò con indifferenza -come fai a stare lì senza dire niente? E' anche amica tua!
-Lily, calmati- Lupin la prese per un braccio al fine di impedirle di avanzare pericolosamente verso l'amico.
-Andiamo a cercare Nick-Quasi-Senza-Testa e gli altri fantasmi, magari sanno dove può essere- propose James.
Si stavano dirigendo verso il buco della Signora Grassa, quando proprio da lì entrò la ricercata, bianca come la carta, che in quel caso non era un modo di dire.
-Dove sei stata? Ci hai fatto prendere un colpo! E perché sei così... bianca?!
-Avevo bisogno di stare per conto mio- rispose stancamente lei -poi mi sono scontrata con Lucius Malfoy e ha insistito per duellare, così adesso lui è in infermieria e il mio colorito tornerà normale entro domani mattina. Non mi va di cenare, vado a letto. Buonanotte.
E senza dare a nessuno il tempo di ribattere, sparì per le scale del dormitorio.

-Ti vuoi sbrigare? Sono quasi le sei e mezzo!
Sirius riuscì a infilare la testa nel buco giusto della maglietta.
-Ma si può sapere perché dobbiamo svegliarci così presto?
-Sbrigati a darti una sistemata, sarà qui a momenti!
In quel preciso istante sentirono bussare.
Remus andò ad aprire e fece entrare una Eithel devastata dal sonno in pigiama con i capelli raccolti in una coda mezza sfatta. L'espressione era quella della sera prima.
-Lily mi ha detto che dovevo assolutamente venire perché mi dovete mostrare una cosa... perché siete già vestiti?
-Lascia stare, guarda invece cosa sono riusciti a fare col tuo aiuto.
Lupin indicò gli altri tre Malandrini, che uno per uno cambiarono forma. Ora davanti a sé aveva un piccolo topo grigio, un grosso cane nero e un maestoso cervo.
La ragazza li guardò, poi spostò lo sguardo verso l'unico che non si era trasformato come a dire "Dunque?".
-Grazie a te sono riusciti a diventare Animagi, capisci?
James tornò al suo solito aspetto.
-Ora possiamo aiutare Lunastorta per bene, e tutto ciò per merito tuo!
Qualche attimo di silenzio, poi...
-Ah. Sono contenta per voi.
-E' tutto quello che hai da dire?- chiese Minus fissandola incredulo.
-Lui deve stare attento alle pulci- sentenziò indicando Black -vado a vestirmi che devo andare alla Guferia- si voltò e prima di uscire borbottò -ancora complimenti.
E li lasciò lì, a fissar la porta che si chiudeva come dei baccalà.

Black stava facendo due passi per la biblioteca. Come faceva sempre quando si annoiava e gli altri tre avevano da fare. James aveva gli allenamenti di Quidditch, Lupin faceva il suo giro da Prefetto per i corridoi affiancato dalla collega Evans (l'unico motivo per cui Potter avrebbe saltato gli allenamenti) e Peter doveva vedere chissà chi. Inoltre quella Chantal non gli lasciava un attimo di tregua: ok fare la carina, sorridere in modo accattivante eccetera, ma in quel periodo gli stava continuamente appiccicata, doveva staccare. E poi chissà che non trovasse qualche topo di biblioteca molto più attraente della francesina. Contava sempre sull'avanscoperta.
Passando davanti alla Sezione Proibita, scorse un ombra che tirava giù dallo scaffale un libro dopo l'altro, sfogliandoli velocemente come alla ricerca disperata di qualcosa. Eppure l'espressione era la più calma esistente. Per questo non poteva che essere Eithel.
-Sai per caso perché questa si chiama Sezione Proibita?- chiese facendola sobbalzare come faceva abitualmente l'anno prima.
-E tu sai per caso che è maleducazione far aspettare una signora? Il tuo stuolo di ammiratrici ti starà aspettando dietro la porta, immagino... e comunque come mai mi rivolgi la parola? Hai bisogno di qualcuno che ti dica che i tuoi genitori sono degli idioti e fai bene a comportarti in questo modo? Chiedilo a Chantal di farlo, io ormai sono fuori servizio.
Schiaffò violentemente un libro al suo posto e, messasi la borsa a tracolla, si diresse verso l'uscita. Prontamente seguita da Sirius.
-Sei gelosa di Chantal, eh?
La ragazza rimase in silenzio fino a che non uscirono dal castello dirigendosi verso la finestra proibita. Quando Black ripeté "sei gelosa?" per l'ennesima volta, si diede il permesso di scoppiare.
-No, io non sono gelosa di Chantal!- gli urlò in faccia, conficcandosi le unghie nella carne stringendo i punti -E sono lieta di informati, principino, che non sono gelosa di qualunque stupida ochetta si prenda la briga di sbavare dietro a te! Se pensi che abbia iniziato a passare tempo con te solo per provarci ti sbagli di grosso! Anche perché se fossi stata davvero gelosa, si sarebbe visto! Mi credi forse cieca o scema? Vedevo benissimo gli occhi dolci che facevi a tutte le ragazze del terzo anno e ancor meglio le tue insistenti pacche sul sedere a quelle che dovevano dare il M.A.G.O.! Ma non ho detto niente perché credevo nella nostra amicizia, perché con te stavo bene, perché dopo le notti con te pensavo che alla fine vivere non era così male!- si fermò un attimo per riprendere fiato -Io avevo cominciato a volerti bene come un fratello e pensavo che anche tu mi stessi trattando da sorella. E hai rovinato tutto con un bacio- sorrise, come a deridersi -e lo sai qual è la parte buffa? Io sarei disposta a dimenticarlo quel bacio, per tornare almeno amici... ma non è questo il tuo problema, visto la rinomata bravura delle francesine a baciare, giusto?
-Forse cieca o scema lo sei, considerando che anche se dimentichiamo quel bacio non potrà mai tornare tutto come prima!- stavolta era Sirius che urlava.
-Perché tu non lo vuoi! Sai com'è, con un pizzico di volontà si ottengono parecchie cose.
-Ma io ho smesso di voler restare tuo amico dalla scorsa primavera!
La ragazza ci mise un po' per rispondere, parlando flebilmente con una faccia incredula.
-C...cosa? I... io....- abbassò la testa e, quando la rialzò, gli occhi erano lucidi e, starnamente, rossi -io pensavo che mi saresti stato vicino...
-E io volevo farlo! Non sono stato io a tagliare i ponti dopo quel bacio! Ti ho spiegato tutto in...
-...in quella lettera? Quella che mi hai inviato il primo giorno di scuola? Lì non hai spiegato un bel niente: hai solo detto che non sapevi perché mi avevi baciato e che l'unica cosa di cui eri sicuro era che l'amicizia che condividevamo l'anno prima non ci sarebbe più stata... bella consolazione, poi...
-Io volevo qualcosa di più: eri l'unica che mi capiva, l'unica che mi faceva sentire forte, l'unica che sentivo non mi avrebbe mai tradito o abbandonato, e a te è bastato un bacio per scaricarmi! Ti consideravo la più adatta a me!
-La più adatta e te- Witch cominciò a camminargli intorno -l'unica che ti faceva sentire forte, che sentivi non ti avrebbe mai tradito... Una bacchetta?
La forte analogia trafisse la mente di Sirius come la fredda lama di un coltello.
-Peccato che io non sia una bacchetta. E non è vero che sono la più adatta a te, né lo sono mai stata: tu hai bisogno di qualcno che ti faccia sentire importante, qualcuno che ti assecondi sempre, qualcuno per cui essere ammirato.
Aveva completato il giro intorno al ragazzo e ora lo guardava nuovamente in faccia.
-Io sono troppo concentrata su me stessa e sulle mie sofferenze per occuparmi anche di te, sono troppo cocciuta e orgogliosa per dare ragione quando uno ha torto e sono considerata un'arrogante presuntuosa puttana egocentrica. E probabilmente è vero. E io non cambio per le persone: non potrei anche se lo volessi. Ma se mi vorresti bene sul serio, mi rimarresti amico, perciò tutta questa storia dell'adatto a te non attacca: vuol dire che è solo attrazione. Nulla di più.
Distolse lo sguardo da lui e se ne andò.
-E' tutto ciò che hai da dire?- le gridò dietro lui.
-No, dimenticavo: per le crisi non ti preoccupare, ormai me le gestisco da sola! E porta al ballo Chantal, o la poverina ci rimarrà male!- il tono usato era altamente irritante e derisorio.
E in quel momento nella mente di Sirius si formava la parola "vendetta".


continua...





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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


HP
CAPITOLO 14


Remus e Lily stavano facendo il loro abituale giro da Prefetti del venerdì pomeriggio con le tasche piene di oggetti sequestrati. Avevano evitato l'argomento Witch-Black per tutto il tempo, anche se i corridoi erano pieni di gruppetti che spettegolavano. Neanche un giorno e la loro litigata era sulla bocca di tutti.
-Hai parlato con Eithel?- chiese finalmente Lupin.
-Sì... cioé, no. Più che altro l'ho consolata mentre piangeva. Ma lei dice di piangere spesso e che non devo preoccuparmi.
-E' più sensibile di quanto voglia ammettere lei stessa, ma ha avuto una forza di spirito enorme a non fare una piega stamattina...
Lily tornò mentalmente nella Sala Grande dove avevano fatto colazione. Vedeva chiaramente Sirius passarle davanti, risoluto come non mai, dirigersi verso Chantal e chiederle di andare al ballo con lui. E l'amica vicino non aveva battuto ciglio, anzi aveva commentato acidamente "non ha neanche l'eleganza di inchinarsi per fare un invito".
-Black è un verme! Come ha fatto a trattarla così dopo l'anno scorso?
Il ragazzo non commentò.
-Non sarai mica dalla sua parte, vero Remus?
-Lily, è mio amico...
-Ma anche Eithel è amica tua!
-Lo so e per questo le ho offerto di schierarmi dalla sua parte: neanch'io approvo il comportamento di Sirius. Il fatto è che lei non vuole.
-Come non vuole?
-Dice che anche se lui ha torto marcio è comunque mio amico e devo restargli vicino in caso ne abbia bisogno. Testuali parole.
-E' completamente pazza!- esclamò Evans allargando le braccia sconcertata.
-No, non credo. La sua unica colpa è non essere egoista.
La ragazza sembrò soppesare le sue parole, per poi riprendere:
-Peter che ne pensa?
-Lo sai che fa quasi tutto quello che dice Sirius, sicuramente è dalla sua parte.
-Ah. E Potter? Immagino che in quanto suo amichetto del cuore darà sicuramente ragione a lui a discapito della cugina.
-James- sottolineò il nome -ovviamente cerca di sostenerlo come sempre in qualche modo, ma temo che in questa occasione si schiererà a favore di Eithel.
-Cosa? E perché?
Remus ci pensò un po' prima di rispondere.
-Lo scoprirai presto.

Quando la mattina dopo Lily andò a fare colazione, trovò la professoressa di Trasfigurazione nel bel mezzo di una tosta ramanzina a Witch.
-...ricordati: domani sera alle otto nel mio ufficio. E non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere!
Mentre l'insegnante se ne andava, la ragazza rispose:
-Sì colonnello.
Evans evitò di chiedere nulla e le si sedette accanto. In quel momento due ragazze del quarto anno passarono dietro di loro dicendo:
-Buongiorno, Eithel!
-Mitica!
-Perché si stanno complimentando con te?- Lily usò il suo tono speciale da Prefetto.
-Non ti ha detto niente?- spiegò una ragazzina -ieri pomeriggio ha dato una bella lezione a Black! E l'ha fatto davanti a tutte noi ragazze a cui ha detto di no per il ballo! L'ha sollevato a mezz'aria e ha cominciato a trasformarlo in un animale dopo l'altro. Dovevi vederlo trasformato in scimmia, faceva morire dal ridere!
Intanto Eithel addentava tranquillamente una mela.
-Allora è per questo ch la professoressa ti ha assegnato una punizione!
Le due ragazzine avevano preso posto e Witch non rispose.
-Perché non mangi il bacon?- Lily indicò il suo piatto.
-Prova a spezzarlo con le mani.
Lo fece, accorgendosi che in realtà era legno.
-E' stato Black? Quell'infame...
Dei forti colpi di tosse un po' più in là. Dalla bocca di Sirius colava un denso miscuglio verde.
-Vedo che hai già provveduto.
Finirono la colazione e tornarono alla sala comune a prepararsi per l'uscita a Hogsmeade.
-Cosa gli hai messo esattamente nella coppa?
-Dunque, neanche mi ricordo più... mi pare broccoli, cavolini di Bruxelles, carciofi, ceci, fagioli, un po' d'insalata, quasi sicuramente gli spinaci, curry malaysiano e peperoncino...
-Ok, ok, ho capito. Certo che ti sei ripresa in fretta dalla vostra litigata.
-Hai visto cosa ha fatto ieri mattina, no? Ha voluto la guerra, e guerra sia.

Eithel trotterellò con le mani piene di vestiti dell'Emporio di Madama Vestale davanti al camerino dove l'amica si stava cambiando.
-Lily! Ho trovato un vestito! E' praticamente perfetto... che ti stai provando?
-Quello fucsia.
-Nah, togliti quello straccio per pavimenti e prova questo che ti ho portato.
Infilò una mano dietro la tendina di velluto rosso.
-Ma è verde!?
-E' verde smeraldo e s'intona coi tuoi occhi. Avanti!
Due minuti e Witch non resistette oltre: sbirciò dentro, sorridendo di soddisfazione al meraviglioso riflesso sullo specchio .
-Sembra che te l'hanno dipinto addosso! E con me che ti sistemo i capelli, sarai una favola la sera del ballo.
-Ma non devo essere così appariscente- Evans si voltò per vedersi la schiena mezza scoperta -e poi non ho un cavaliere.
-Oh, ce l'avrai, tranquilla!
Lo sguardo passò dallo specchio a Eithel.
-Intendevo dire che per quello avrai tempo- spiegò titubante -e non è affatto appariscente, è bello solo perché lo porti tu. Allora lo prendi?
La rossa si rimirò un altro poco, poi cedette.
-Ok, ma solo perché dopo hai il dovere di dirmi cos'hai in mente- cominciò a spogliarsi.
-Me lo stai dicendo come amica o come prefetto?
-Entrambe.
Comprati i vestiti, fecero un salto a Mielanda e andarono a rimpinzarsi di schifezze su una collina da dove si aveva una gran vista sulla Stamberga Strillante. Poi optarono per una burrobirra ai Tre Manici di Scopa.
-Ehi, Eithel, ti trovo bene!- salutò la locandiera posando i boccali sul tavolo.
-Grazie, Madama Rosmerta, altrettanto.
-Spero che tornerai a lavorare da me l'estate prossima.
-Tranquilla, è più che probabile.
-Lo spero- Rosmerta si rivolse a Lily -con lei a Luglio e Agosto ho fatto il pienone, è una specie di tuttofare. E per ringraziarti, queste le offro io.
-Grazie.
La donna si congedò con un sorriso.
Intanto stavano facendo il loro ingresso nel locale quattro ragazzi che le due conoscevano bene.
-Perfetto, fanno entrare proprio tutti quando non lavoro qui- malignò Eithel.
-Su questo non c'è diubbio- rispose l'altra osservando Potter ossessionare Remus fino allo stremo.
Alla fine quest'ultimo si diresse verso di loro, salutò e si chinò su Witch.
-James vuole sapere a che punto sei con quella cosa.
La ragazza gettò uno sguardo nervoso a Evans, rispondendo poi:
-Ci sto lavorando. Ma digli che più mi stressa più sarà difficile.
-Ok... e con Sirius? Sicura che non devo dirgli niente?
-Sì, potresti versargli addosso la burrobirra da parte mia e spiattellargli in faccia che è un bastardo infame.
-Ok, me ne sto zitto. Ci vediamo, ragazze.
Mentre Lupin ritornava dai Malandrini, Lily si mise a fissare insistentemente l'amica.
-Che c'è?
-Su cosa staresti lavorando di preciso?
Eithel divagò ancora con lo sguardo, svuotò il boccale e lo mise da parte.
-E' meglio che ne parliamo durante il ritorno a Hogwarts.

-NO! No, no e no! Assolutamente no!
-Ma Lily! Che cosa ti costa?
Le due ragazze stavano sulla via per ritornare a scuola.
-Potrai dire tutto quello che vuoi, ma io non andrò al ballo con quel presuntuoso e arrogante idiota di nome James Potter!
-Perché ce l'hai tanto con lui? Che ti ha fatto?
-Scherzi? E', ripeto, arrogante, presuntuoso, idiota e anche egocentrico, opportunista e al suo confronto un ippogrifo è più sensibile!
-Non è vero! Senti, è normale che si comporti così qua, davanti agli altri, ma con gli amici è una persona stupenda, ti assicuro: è leale, è generoso, sempre pronto a prendere le parti del più debole... da piccoli mi difendeva dai ragazzi che mi prendevano in giro ed erano tre volte più grandi di lui... e ti assicuro che sa essere divertente senza offendere nessuno. Sinceramente secondo me fa lo spaccone perché Black lo influenza negativamente. Ma Black va al ballo con la principessa, quindi James avrà un buon motivo per essere gentile.
Evans sospirò. Non avrebbe mai creduto che Eithel avrebbe potuto trovare così tante cose a favore del cugino.
-Lily, per favore, so che quel ragazzo può comportarsi decentemente almeno per una sera... dai, fallo per me...
La ragazza rimase zitta, riflettendo. Poverina, la stava implorando a favore di Potter nonostante tutti i casini che aveva con Sirius. Remus aveva ragione: se c'era qualcosa che mancava a Witch era l'egoismo. ma cosa rispondere?


continua...


leo miao: al posto di Sirius mi speventerei... ^ ^ !! Grazie di commentare (quasi) sempre! Spero che anche qst capitolo ti incuriosisca e ti piaccia! Ciao ciao, V@le



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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


HP
CAPITOLO 15


-Zonco aveva molta più roba l'anno scorso, adesso non c'è niente di speciale- sentenziò James entrando nel castello con gli altri tre.
-Non sei un po' troppo cresciuto per quegli affari?- lo schernì Lupin.
-Che odono le mie orecchie? Sei un Malandrino o cosa? Secondo me mia cugina ti sta rovinando...
-Potter!
Parli del diavolo e spuntano le corna.
Mentre Sirius e Peter si dirigevano in dormitorio, i due raggiunsero Eithel.
-Cosa c'è?
La ragazza incrociò le braccia con aria di disappunto.
-Io non sono una strega- disse lentamente -sono un genio del male.
-Cosa vorresti dire con questo?
-Intendo dire che Lily dopo cena va in biblioteca e se tu, comportandoti gentilmente e evitando di fare il buffone- sottolineò -le chiedi di andare al ballo...
-Aspetta! Mi stai dicendo che ha detto di sì?
-Se non ho capito male, molto probabilmente accetterà...
Potter le piombò addosso e la sollevò di peso.
-Tu non sei un genio del male, ma qualcosa di più!
-Mettimi giù- scandì autoritaria.
Il ragazzo eseguì l'ordine.
-Comunque grazie! Senza di te non so come avrei fatto!
-Seh, seh, sparisci... ehi!- chiamò mentre lui saliva le scale -cosa ti ho dteto?
-Essere gentile e non fare il buffone. Non preoccuparti!
Con un sorriso da orecchio a orecchio James scomparve e Remus scoppiò a ridere.
Witch lo squadrò come a chiedergli cosa c'era di tanto divertente.
-In quattro anni che lo conosco giuro di non averlo mai visto sorridere in quel modo.
-E' questa la mia missione: rendere felice gli altri e rendere infelice me stessa. In questo periodo poi ci riesco particolarmente bene- lo sguardo della ragazza si perse un attimo al di là della finestra, poi si riscosse -ma basta vantarmi. E immagino che tu debba raggiungere gli altri Malandrini.
-Non adesso- rispose dopo un po' -ti va di fare una passeggiata?
Eithel rimase un attimo sorpresa dalla proposta.
-Io devo passare alla Guferia. Se ti va di accompagnarmi...
-Certo, andiamo.
Per la strada parlarono della giornata a Hogsmeade e della reazione di James alla bella notizia.
-Non pensavo che Lily avrebbe accettato.
-Quando si tratta di convincere qualcuno, sono infallibile.
Entrarono nella stanza in cima alla solitaria torre. Decine e decine di gufi, civette e barbagianni svolazzavano o sonnecchiavano sui trespoli.
Lupin si guardò intorno.
-Ci vieni spesso qui, vero?
-Sì. Quando voglio restare sola. Ogni volta che sparisco è qui che sono.
Lui annuì, per poi riflettere un attimo e ribattere:
-Un momento: se tu eri qui dopo aver saputo che tua madre sarebbe venuta al ballo, perché non eri sulla Mappa?
-Ah...- la ragazza sembrò in difficoltà -perché non ero sulla... sicuro di volerlo sapere?
-Certo.
-Mm. Beh- Eithel cominciò a passeggiare per la stanza -sarai la terza persona a cui lo dico... io volo.
Silenzio.
-Voli?
Lei annuì.
-Volo. E quando volo, varco i confini di Hogwarts. E' per questo che non c'ero sulla Mappa.
-Come sarebbe a dire voli? Insomma, con una scopa, un ippogrifo... come?
-Io...anch'io sono un animagus non registrato.
Diede il tempo a Lupin di assimilare il concetto, poi continuò:
-Una colomba. Dalla scorsa primavera. I libri che vi ho prestato me li aveva dati mio fratello per aiutarmi.
Cinque gufi presero il volo tutti insieme, cosicché una marea di piume svolazzassero sopra le teste dei due studenti.
Witch si aspettava altre domande su come, quando e perché, ma restò totalmente spiazzata al sentire:
-Sirius lo sa?
Passarono alcuni secondi prima che rispondesse.
-Sa già troppe cose. Questa me la sono tenuta per me.
Dopo che Eithel ebbe inviato una lettera al fartello, decisero di andare sul lago.
Il vento soffiava abbastanza forte, quindi dovettero sedersi dalla parte della foresta per ripararsi con gli alberi.
-Davvero non ti importa che Sirius vada al ballo con Chantal?
-Vuoi parlarne a tutti i costi, vero?- pausa -No, non mi importa. Ormai ho superato la fase della rabbia. E poi è libero di invitare chi vuole.
-Eppure ho capito che glielo hai detto tu di invitarla.
-Non sapevo quello che...- sospirò -ok, forse mi importa, ma ormai sono rassegnata. Insomma, cos'altro posso fare se non far finta di niente?
Il ragazzo la osservò e fece la faccia di chi ha capito perfettamente la situazione.
-Con chi ci vai al ballo?- cambiò argomento.
-Con me stessa.
-Nessuno ti ha invitato?
-No. Forse si sono spaventati quando hanno saputo quello che ho fatto a Black ieri.
Remus gettò un'occhiata all'orologio.
-E' ora di cena- si alzò -immagino che James tremerà sulla sedia per l'eccitazione. Hai coronato il suo sogno.
Lei scoppiò a ridere.
-E' così strano che si dia tanta importanza ad un ballo.
-Beh, forse per qualcuno è qualcosa di più di un ballo.
Eithel fece le spallucce.
-Per me sarà solo una festa.
-Allora tanto vale che ti diverta, no?
-Sì, e con chi?
-Vuoi venire al ballo con me?
La ragazza volse lentamente lo sguardo verso di lui.
-Come, scusa?
-Vuoi venire al ballo con me?- ripeté tranquillamente.
-Dici sul seio?
-Mai stato più serio- le tese la mano -andiamo a cena?
Lei la afferrò e si tiro sù.
-Ok.
-Per il ballo o per la cena?
Witch inclinò la testa da un lato e sorrise.
-Tutte e due.
E si diressero verso la Sala Grande.


continua...

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


HP
CAPITOLO 16


Lily entrò nella camera e posò pesantemente libri e borsa, per poi abbandonarsi sul letto.
E così sarebbe andata al ballo con quell'idiota di James Potter. Doveva ammettere che si era comportato più decentemente di quanto pensasse fosse capace, anche se aveva visto benissimo il salto incredibile che aveva fatto dietro lo scaffale della lettera N e sentito molto chiaramente l'urlo di gioia lanciato appena fuori dalla biblioteca...
Mentre scuoteva la testa, udì qualcuno entrare canticchiando.
Eithel volteggiò fino al suo baule e cominciò a rovistarci dentro.
-Siamo allegre stasera, eh?
-Non c'è male- disse sollevando una mano stretta intorno a una fiala che portò subito alla bocca.
-Ancora con quella pozione?- Evans le si avvicinò -La febbre fredda ancora non ti è passata?
-Macché, Madama Chips dice che l'avrò almeno per un'altra settimana.
-Così impari ad essere gentile con chi non se lo merita.
A cena il calice di Chantal aveva cominciato a fumare, per poi eruttare una viscida sostanza blu che era finita addosso alla principessa. Eithel controvoglia era andata a pulirle i vestiti e a sciacquare il calice, prendendosi il minore degli effetti di quella brodaglia.
-Non è poi così male essere fredda come un cubetto di ghiaccio... potrei sempre fare finta di essere morta e spaventare a morte Malfoy o Black.
-Tu vedi sempre il lato positivo delle cose, vero?
-Ovvio!
-Beh, io non vedo l'ora che arrivino le vacanze di Natale: lezioni sospese e ballo passato, così da godermi un po' di riposo... sempre se sopravvivo ad una serata con Potter.
-Sempre positiva, eh? Comunque per metà serata ci starò anch'io con voi, ma solo per cena: mio fratello suona al ballo e mi ha chiesto di cantare qualche canzone, così...
-Beh, sempre meglio di niente.
-Comunque per quanto mi riguarda io non vedo l'ora che sia dopodomani.
-Perché?
Eithel sorrise divertita.
-Vedrai: ci sarà da divertirsi.

-Vi informo che per quest'oggi la lezione di Trasfigurazione è sospesa....
Alle parole dell'insegnante la classe esultò.
-...è sospesa per potervi far dare lezioni di danza per il ballo.
-Cosa?- incredibilmente lo dissero tutti all'unisono.
-La nostra scuola dà questo ballo in onore dei nostri ospiti e non permetterà che in una serata voi infanghiate il nome di Hogwarts facendo brutte figure!
-Perché Ramoso si è risparmiato questa trappola- sussurrò Sirius a Lupin.
-Perché la squadra di Quidditch ha chiesto di fare un allenamento straordinario per la partita di sabato.
-Che fortuna sfacciata.
La professoressa continuò.
-Un ex alunno ha gentilmente acconsentito a darmi una mano e sarà affiancato da una vostra compagna di scuola.
Uno degli amici di Danyel si fece avanti con accanto Eithel.
-Adesso voglio ridere- esclamò subito beccandosi un'occhiataccia dall'insegnante -avanti, non crederà mica che sappiano ballare veramente!
-Per favore, date una dimostrazione e poi cominciate ad aiutare gli altri- rispose la donna azionando il grammofono.
I due cominciarono a ballare con gli occhi di tutti puntati addosso.
-E' quello lì Black? Quello di cui parlava tuo fratello?
-Seh...
-Di coppia con chi potrebbe stare?
-Con me no di certo.
-Ok, ok... con Evans? Dicono che lo odi...
-Gli pisterebbe i piedi di proposito- Witch sorrise -quindi va bene.
Finirono la dimostrazione tra gli applausi delle femmine.
Il ragazzo cominciò a fare le coppie. Quando pronunciò "Evans e Black" i due interpellati si squadrarono come prossimi ad un duello.
Erano dispari e Remus rimase da solo.
-Con lui faccio io- si offrì Eithel.
Le coppie cominciarono a volteggiare (non era proprio il termine giusto) più o meno sgraziatamente per la stanza.
-A quanto pare è proprio destino, eh?- disse Lupin sorridente alla ragazza che stava portando.
-Già.
-Speriamo che quei due laggiù non si scannino... Sirius può diventare pericoloso.
-Veramente è lui che deve preoccuparsi di Lily: è ancora una furia per come mi ha trattato.
-Quasi che è più arrabbiata lei che te. Come va la febbre fredda?
-Entro domenica dovrebbe sparire.
-Meglio così. Chissà chi è che fa tutti quegli scherzi a Chantal...
-Non lo so, ma chiunque sia, bisognerebbe dargli una coppa.
Remus la squadrò con la tipica espressione io-lo-so-cosa-sta-succedendo-non-cercare-di-darmela-a-bere.
Intanto qualcuno teneva gli occhi ben lontani dal parter...

-...e Potter ha preso il boccino! Vince Grifondoro per duecentodieci a novanta!
La parte rossa e oro dello stadio di Quidditch esultò mentre James svolazzava trionfante sopra le loro teste con la sfera dorata stretta nel pugno.
Subito la festa si trasferì da lì alla Sala Comune dove il talentuoso Cercatore venne acclamato come un eroe.
Anche Eithel ebbe una piccola parte di gloria al suo ingresso: era stata lei a fare la cronaca della partita e aveva fatto letteralmente piegare in due dalle risate tutti i tifosi e per poco un loro Cacciatore non era caduto dalla scopa, tanto rideva. Certo, le urla della prof di Trasfigurazione per i suoi commenti erano stati un po' martellanti, però...
Raggiunse Lily appartata davanti al camino.
-Beh, che dici?
-Che non ho mai riso tanto in vita mia. Soprattutto quando malignavi su tuo cugino.
-Non era malignare, non avevo intenzione di offendere nessuno...
-E non l'hai fatto, tranquilla, altrimenti non avresti avuto neanche la metà di pacche sulla schiena che hai preso.
-Se lo dici tu...
-Certo che lo dico io! Comunque pronta per il ballo?
-No. Tu?
-No.
-Perfetto! Ci manca solo che ci vengano le cose lo stesso giorno e possiamo cominciare a preoccuparci.
-A me sono venute venerdì...
-Anche a me!
-Cosa?
Witch scoppiò a ridere.
-Sto scherzando.
Lily le tirò una cuscinata.
-Sei tremenda!
-Grazie, faccio del mio meglio!
-Lo so!
Eithel lanciò un'occhiata alla folla dietro di loro e sentì i brividi alla schiena quando incontrò lo sguardo di Sirius.
No, non era pronta per il ballo.


continua...


leo miao: grazie x il sostegno per Eithel!! Spero di non deluderti nel prossimo capitolo! Fammi sapere!
Princess Malfoy: non so se dire grazie o pensare che non ti è piaciuta... in caso spero mi darai un parere + preciso!
Baci,
V@le


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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


HP
CAPITOLO 17


-All'ultimo giorno di scuola!
I quattro Malandrini alzarono i loro calici colmi di succo di zucca.
-Peccato che io dovrò restarci anche durante le vacanze in questa scuola- si lamentò Sirius dopo un lungo sorso.
-Come se fosse la prima volta!- ribatté James -Piuttosto cerca di superare il ballo con quell'arpia che ti accompagna, poi sarà tutto in discesa.
Black gli lanciò un'occhiataccia: erano due settimane che lo prendeva in giro per aver invitato la principessa al ballo.
Intanto Remus si era nascosto dietro il libro che stava leggendo.
-E tu Lunastorta? Sei riuscito a trovare qualcuno per stasera?
-Sì- fu la suo monosillabica risposta.
-Bene, e chi è?- insistette Potter.
-Non credo l'abbiate mai vista.
-Ho capito, vuoi tenertelo per te. Poco male, tanto la vedremo alla festa. Spero solo che sia una bella ragazza.
-Su questo ci poi scommettere.
Lo lasciarono perdere: quando faceva così era sicuro che non si riusciva a cavargli una parola di bocca.
In quel momento accanto a loro Eithel e Lily, che rivolsero un tranquillo -Buongiorno!- al gruppo.
-Ancora non ci credo che andrai al ballo con Lily Evans- squittì Minus dopo aver ingoiato un boccone della sua colazione.
-Ho una cugina molto in gamba- si vantò James -e tu non guardarmi così, Felpato! Se avete litigato non è colpa mia! E poi solo Eithel poteva convincerla, altrimenti ci avrei pensato da solo.
Sirius sbuffò. Era il periodo più brutto che avesse mai passato a Hogwarts.

Cinque e mezzo. Mancavano trenta minuti all'inizio del ballo.
Black e Peter erano andati a prendere le francesine che li accompagnavano, mentre Potter e Lupin aspettavano nella Sala d'Ingresso le loro ragazze.
Che ancora stavano in dormitorio.
-Non credo che avrei dovuto scegliere questo vestito- Lily si stava specchiando poco convinta -non mi pare che mi stai bene...
-Tutti questi complessi solo per uscire con mio cugino? E poi dici che non ti piace...
Eithel le sistemò meglio i ciuffi di capelli che erano sfuggiti alla cipolla attorcigliata sulle spalle.
-Sei stupenda e spero che James tratterrà la bava quando ti vedrà. Piuttosto il mio: mi sembra un po' troppo classico... se lo accorciassi e ci aggiungessi un po' di frange? Per renderlo un po' più hippy...
-Scherzi? Stai benissimo, non ti ho mai visto più bella e Sirius si caverà gli occhi dalle orbite per non guardarti e saltarti addosso.
Witch le fece la linguaccia e Evans rispose con la sua ormai tipica occhiata ma-a-chi-vuoi-darla-a-bere.
-Ok, ma ora andiamo, che manca poco.

-Certo che ce ne mettono di tempo... ma quando si decidono a scendere? Che poi Peter e Sirius sono già nella Sala Grande...
-Tranquillo, Ramoso, mancano ancora dieci minuti, saranno qui a momenti.
Allora le due comparvero in cima alla scalinata del primo piano.
James rimase ovviamente sorpreso e compiaciuto dalla visione della ragazza per cui aveva una cotta così ben vestita, ma Remus rimase a dir poco stupefatto dall'altra ragazza. Il suo abito era di un ocra tendente all'oro, leggermente scollato e di media lunghezza. I capelli erano più lunghi di come si ricordava e lisci, raccolti in una mezza coda. Qualche ciuffo era tenuamente ondulato, come traccia dei naturali ricci che portava ogni giorno.
Le ragazze li raggiunsero.
-Beh, accidenti...- Potter squadrò Evans -sei davvero stupenda.
-Oh...grazie- rispose lei voltandosi verso l'amica che ricambiò con lo sguardo te-l'avevo-detto, per poi raggiungere Remus.
-Buonasera, signorina, ha per caso visto Eithel?- chiese lui facendo l'ingenuo.
-Smettila!- esclamò lei abbassando lo sguardo imbarazzata.
-Ora possiamo andare.
-Come?- James si guardò intorno -E i vostri accompagnatori?
I due si scambiarono uno sguardo.
-Ci andate insieme, non è vero?- annuì Lily stupita.

-Strano che ancora non siano entrati Lunastorta e Ramoso, vero?- Peter si rivolse a Sirius.
-Sicuramente Evans ci starà mettendo un'eternità a...
S'interruppe, vedendo che le ragazze del loro tavolo si erano voltate versola porta principale.
-Ma quella è...- borbottò Chantal col suo forte accento francese.
Dietro James e Lily stavano entrando Eithel e Remus a braccetto. E sembravano anche divertirsi tanto.
-Allora era con lei che veniva- squittì Minus, mentre l'amico stringeva i pugni voltandosi.

Silente finalmente riuscì ad ottenere il silenzio.
-Buonasera, ragazzi! Vi dò il benvenuto a questo ballo organizzato in onore dei nostri ospiti. Sono lieto di annunciarvi che il gruppo musicale che ci intratterrà questa sera sarà lo stesso che ha inaugurato l'apertura dell'anno scolastico.
Venne interrotto da un applauso.
-Inoltre ci onorera della sua presenza una straga che credo in molti ammirino- Witch si indicò la gola in una smorfia di disgusto, subito ammonita da Lupin -spero che l'accoglierete rispettosamente- tese una mano verso l'entrata - Cyndra Silverly.
La porta si chiuse dietro una donna estremamente curata, pallida, con i capelli lunghi e neri, vestita dei colori di Serpeverde.
-Quella è tua madre?- chiese Lily incredula -E' una donna bellissima...
Senza guardare nessuno in faccia, raggiunse Silente e si lasciò baciare la mano con un'aria di superiorità tutta sua, per poi dirigere prontamente lo sguardo verso la figlia, come se sapesse già dove fosse.
Eithel abbassò lo sguardo mordendosi il labbro. Poi lo rialzò subito: Remus le aveva stretto la mano che teneva appoggiata sul tavolo e gli stava dicendo -tranquilla- con le labbra. Lei ricambiò la stretta e gli disse grazie, non preoccupandosi di esser vista dalla madre.
Calmatasi, cominciò a mangiare con gli altri.
Sirius, al contrario, rimase ancora un po' a fissare lei e l'amico prima di voltarsi e impugnare forchetta e coltello.


continua...


Grazie a leo miao e Princess Malfoy per le recensioni!
Al prox capitolo,
V@le


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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


HP
CAPITOLO 18


Scoppiarono a ridere per l'ennesima volta.
-Ok- disse James una volta calmatosi -andiamo un attimo da Peter e Sirius, li devo prendere in giro...
-Va bene- Lupin si alzò con lui -torniamo subito.
Mentre i due si allontanavano, Witch prese parola.
-Allora, come se la cava mio cugino?
-E' sorprendentemente gentile, devo ammetterlo, e credo si stia contenendo sulle battute per fare bella figura.
-Quando uno è cotto...
Lily guardò oltre la spalla dell'amica.
-Che c'è?- chiese quest'ultima.
-Black. Ti stava fissando.
-Non dire sciocchezze.
I ragazzi tornarono a sedersi con loro. Giusto due minuti più tardi il preside annunciò l'avvio delle danze.
-Ti va di ballare?- chiese Remus a Eithel.
-Certo, andiamo.
Si alzarono e, da buon cavaliere, Lupin la condusse per mano sulla pista da ballo occupata solo da altre tre coppie al momento.
La musica cominciò.
-Se la cavano bene tutti e due- osservò Evans fissando i suoi amici che riuscivano a ridere anche ballando.
-Andiamo anche noi?- propose Potter con finta indifferenza.
La ragazza ci pensò un po'.
-D'accordo.
Raggiunsero anche loro la pista e presero posizione.
-Tu non sei mai venuto alle prove che ci faceva fare la prof- sentenziò Lily -sicuro di cavartela?
-Tutto quello che ti posso assicurare è che non ti pesterò i piedi.
-Già è tanto.
Anche loro cominciarono a ballare e... beh, non le avrebbe pestato i piedi.
-Accidenti...
-Che dici? Me la cavo?
-Cavartela? Sei bravissimo... come fai?
-Quand'ero piccolo Eithel passava l'estate da me. I miei ci portavano alle feste e, per non annoiarci, l'unica cosa da fare era ballare. Tutto merito di mia cugina, come sempre.
-Stai facendo il modesto solo per tenermi buona?
-Sempre schietta tu, eh?
La ragazza, volteggiando, incontrò lo sguardo dell'amica che le stava dicendo ancora te-l'avevo-detto.
Cinque minuti dopo stava suonando il gruppo di Danyel e gli studenti si stavano dando alla pazza gioia.
Le prime canzoni vennero cantate da Eithel, che poi venne invitata a ballare dal fratello.
Per la loro speciale esibizione venne sgomberata la pista e la maggior parte delle persone si mise ai limiti di essa per guardare. C'erano anche Remus e Sirius vicini.
-Sembra un'altra persona quando balla, vero?- chiese il primo.
-Sembra un'altra persona dallo scorso settembre- ribatté acido l'altro.
-Avanti, Felpato, non potrete continuare così in eterno!
-Chi lo dice?
-Io. Per il vostro bene. L'anno scorso sembravate come fratello e sorella e ora mandate tutto a farsi friggere per una stupidaggine...
-Non è una stupidaggine! Non potevo restarle amico, non era giusto per tutti e due. Cosa avrei dovuto fare altrimenti?
-Darle il tempo di schiarirsi le idee. Per colpa del vostro stupido litigio è ancora più confusa di prima e non si rende conto di quello che vuole veramente.
Black stava per ribattere, quando vide Cydra Silverly passare in prima fila per guardare i suoi due figli ballare con tutto il disprezzo di cui era capace.
Era davvero inquietante quella donna. I suoi occhi erano constantemente ridotti a fessure e il suo scrutare avrebbe potuto mettere in soggezione anche uno come lui. Capiva ora il perché delle lamentele della ex amica. Sua madre era proprio una strega nel vero senso della parola. Quando lei scomparve, riprese il discorso.
-Cosa intendevi dire con "non si rende conto di quello che vuole"?
-Non mi dirai che non te ne sei accorto- Lunastorta teneva lo sguardo fisso sulla coppia che ballava -chi credi sia stato a fare tutti quegli scherzi a Chantal? Il vento per farle alzare la gonna, le pozioni, i ragni nei suoi libri...
-Eithel? Ma se correva sempre da lei quando cominciava a sbraitare in francese...
-Per salvare le apparenze: non voleva che qualcuno se ne accorgesse, specialmente tu.
-Non capisco cosa vuoi dire.
-Voglio dire che, secondo me, Eithel è attratta da te come tu lo sei da lei anche se ancora non se ne rende conto. E per di più è gelosa di Chantal.
Sirius spostò lo sguardo sull'oggetto del discorso. Sembrava divertirsi così tanto quella sera...al diavolo! Lo sapeva benissimo che era una brava attrice.
-Se tu la pensi così, perché l'hai invitata al ballo?
-Perché era triste e volevo tirarla su di morale- Remus analizzò lo sguardo dell'amico -non ci sto provando con lei se è questo che pensi! Prima le ho stretto la mano perché stava tremando alla vista della madre!
-Ok, ok, ho capito... ma se non se n'è ancora resa conto, cosa dovrei fare io?
-Quello che non hai fatto a settembre: restarle amico e darle tempo. Io cerco di starle vicino ma non posso aiutarla come potresti fare tu. Voi vi capite, vivete nelle stesse situazioni... ha bisogno di te e, che tu lo voglia ammettere o no, anche tu hai bisogno della sua amicizia- continuò, dato che l'amico non rispondeva -promettimi che almeno ci penserai.
-Ok, ci penserò. Contento?
Lupin fece un mezzo sorriso soddisfatto.

La serata era passata veloce. Il ballo era già finito e Eithel, ancora in abito da cerimonia, aspettava nella Sala d'Ingresso per salutare chi avrebbe poco più tardi preso il treno per Londra. In mezzo a una massa di studenti ancora eccitati e imbacuccati, riuscì ad individuare Lily.
-Ehi, allora la serata è andata bene?
L'amica aveva quasi il fumo che le usciva dalle orecchie.
-Che è successo?
-Quell'idiota presuntuoso e arrogante...- imprecò di risposta.
-Santo cielo, che ha fatto?
-Faceva tanto carino, eh, ma alla fine era solo una montatura, lo sapevo io!
-Mi vuoi spiegare?
-Ha incontrato Severus e ha cominciato a prenderlo in giro! E quando io gli ho detto di smetterla, lo ha addirittura appeso piedi all'aria!
Witch le disse che le dispiaceva tantissimo e lei rispose che non era colpa sua. Si salutarono e Evans se ne andò furiosa.
L'altra stava andando a cercare il cugino per dirgliene quattro quando una mano l'afferrò per il braccio e la trascinò via, in un corridoio.
-Si può sapere che vuoi?- sbottò ritrovatasi davanti la madre.
-Piccola sgualdrinella...- le mollò uno schiaffo talmente forte che la fece cadere a terra -non ti azzardare a rivolgerti in questo modo a me! Non dopo come ti sei comportata stasera.
-Cosa avrei fatto?- chiese la ragazza restando seduta.
-Venire accompagnata da un ragazzo, tenerlo per mano, ballarci... e poi tutta quella scena con tuo fratello... non ti avevo proibito di avere contatti con i ragazzi?
-Come se me ne importasse qualcosa!- urlò -Non sono una tua marionetta, sono io a decidere della mia vita! E ho già deciso di escludere te!
-E cosa farai da sola? Non ti aggregherai a tuo fratello perché non è quello che vuoi e non farai un lavoro che riguarda la magia. Sei una piccola perdente di cui nessuno a stima, un essere insignificante che non combinerà niente nella vita. Morirai sola, triste e patetica. Tutto quello che era tuo padre.
-Non hai il diritto di parlare così di papà! Lui è stato un genitore migliore di te!
-Ah sì? E lui ti manda a scuola? Lui ti ha vestito e cresciuto? Dov'è questo genitore tanto bravo? E' morto, perché non era niente. Come te.
Eithel la guardò con occhi terrorizzati, poi si coprì il viso con una mano, si alzò a tentoni e corse via piangendo.
Cydra sembrava così orgogliosa del suo operato.
-Ma lei è completamente fuori di testa o cosa?
La donna si voltò e vide Sirius uscire da un'aula.
-Come ti permetti? Chi ti credi di essere?
-Sono il migliore amico di sua figlia e ci tengo a precisare che qua i falliti non sono Eithel o suo padre, ma lei. Un uomo che tirato sù ed educato, anche da morto, una ragazza come Eithel non può essere un fallito. E poi almeno loro hanno un cuore: lei dove ha sotterrato il suo?
Black si diresse verso dove era scappata la ragazza.
-Sei sulla mia lista nera, ragazzo.
-Allora andrebbe d'accordo con mia madre.
Raggiunse la Sala d'Ingresso appena in tempo da beccare Lupin che usciva con gli altri.
-Ehi, Remus, hai visto Eithel?
-No, perché, che è successo?
Gli spiegò brevemente tutto quanto.
-Capisco... prova alla Guferia. E anche se non la trovi, aspettala lì, prima o poi si farà viva.
-Ok, grazie, amico!- e corse via, sotto lo sguardo di approvazione di Remus.

La sagoma tremante sussultava. I gemiti erano proprio quelli di quando aveva una delle sue crisi.
Mentre le si avvicinava, Sirius si domandò se non sentisse freddo con solo l'abito da cerimonia addosso.
-Ehi. Come va?
Eithel alzò lo sguardo verso di lui. Aveva le guance rigate di lacrime.
-Ancora mi rivolgi la parola dopo tutte le cose che ti ho detto.
-Non erano così terribili.
Le si sedette accanto.
-Scherzi?
-No.
Lei chiuse gli occhi.
-Giuro che non volevo offenderti né ferirti.
-Lo so.
La vide tremare ancora, così si sfilò il mantello e glielo adagiò sulle spalle.
-Eri tu dietro la porta?
-Sì.
-E hai sentito tutto?
Il ragazzo annuì.
-Che cosa ho fatto di così terribile per meritarmi quelle parole? Che cosa vuole da me? Io... semplicemente non capisco.
-Credo che neanche Silente riesca a capire quella donna, altrimenti l'avrebbe mandata via a pedate invece di baciarle la mano.
Eithel riuscì a ridacchiare, poi respirò profondamente.
-Come ha fatto ha dire quelle cose su papà? Danyel diceva che si amavano...
-Non ci pensare- le circondò le spalle con un braccio e la fece appoggiare alla sua spalla.
-Lei ti ha visto?
-Sì, praticamente ha avviato una società di distruzione della vita dei figli con mia madre.
-Non le avrai mica detto che è pazza o cose del genere?
-Mi hai beccato! E tu come lo sai?
-Ti conosco.
Abbassò lo sguardo su di lei, che guardava un punto a caso del panorama.
Poi tutti e due sentirono un fischio lontano.
-Il treno sta partendo- constatò lui -forse è meglio rientrare, o ti ammalerai.
Eithel rispose annuendo mentre si asciugava le lacrime.
Il ragazzo l'aiuto ad alzarsi e, per mano, la condusse al castello.


continua...



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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


HP
CAPITOLO 19


Raggiunsero finalmente la torre di Grifondoro.
Eithel si sfilò il mantello e lo porse all'altro.
-Grazie, stavo morendo di freddo.
-Figurati. Hai intenzione di dormire?
-Sì. Non credo che nei prossimi due giorni ci riuscirò quindi è meglio che mi avvantaggi.
-Sicura di non ricominciare ad agitarti da sola?
-Sì... no- ammise abbassando la testa.
-Io ho il dormitorio vuoto anche quest'anno. Forse è meglio che vieni con me. Dormiamo e basta- precisò.
La ragazza alzò lo sguardo, mostrando gli occhi lucidi.
-Come ai vecchi tempi?
Sirius sapeva cosa significava la risposta che avrebbe dovuto dare. In quel momento decideva se accettare la sua amicizia e avere un po' di pazienza (cosa di cui dubitava) o se tagliare definitivamente i ponti. Ma ci aveva pensato tutta la sera e sapeva cosa rispondere.
-Certo, come ai vecchi tempi.
Allora lei gli si avvicinò e lo abbracciò. Lui non poté far altro che ricambiare.
-Temevo davvero che fosse tutto finito- borbottò Witch, per poi sciogliere l'abbraccio.
-Cercherò di essere meno idiota, ma non ti prometto nulla.
Per la prima volta da quando aveva litigato con la madre, Eithel riuscì a scoppiare a ridere.
-Guarda che io sono serio.
-Lo so. E lo apprezzo. Sul serio. Ora è meglio che vada a mettermi il pigiama.
Detto ciò cominciò a salire le scale del dormitorio delle ragazze.
-Ehi- la richiamò Sirius facendola voltare.
-Cosa?
Aspettò un po' prima di rispondere.
-Sei bellissima- le diede il tempo di abbassare il capo e arrossire prima di continuare -anche se pensi che per te sia troppo classico...
-Come lo sai?
-Ti conosco.
La ragazza si portò una mano alla fronte, forse per nascondere l'imbarazzo.
-A tra poco.

Quando Witch entrò nella camera da letto, il ragazzo pensò che sembrava molto meno pallida di prima.
Mentre lui ficcava l'odiato abito da cerimonia nel baule, lei si sedette sul letto.
La vide sciogliersi i capelli e scuoterli, cosicché ritornarono ricci e della lunghezza giusta.
-Come hai fatto?
-Come ho fatto cosa?
-I capelli.
-Ah, ci vorrebbe troppo tempo per spiegarlo.
-Lo sappiamo tutti e due che almeno per mezz'ora resteremo svegli. Perciò prego.
Tutti e due erano sul letto.
-Ok- si preparò il discorso, che per la verità era abbastanza breve -sono una Metamorfomagus.
-Che cosa?
-Posso cambiare lunghezza e forma dei miei capelli e il colore degli occhi.
Allora Black capì perché durante le sue crisi le iridi impazzivano.
-Ora capisco tante cose...
-Tipo?
-No, non è vero, solo due o tre.
La ragazza gli tirò un cuscino.
-Dai, mettiamoci a dormire, che comincio ad avere sonno.
-Ok.
S'infilarono sotto le coperte e, poiché era una notte particolarmente rigida, si avvicinarono.
Eithel si accoccolò al petto del ragazzo, che ebbe il grande coraggio di darle un bacio sulla fronte tutt'altro che amichevole. Sinceramente si aspettava che lei gli dicesse di andarci piano, che non potevano essere più che amici, eccetera eccetera...
Invece la ragazza sollevò appena la testa quel tanto per dargli a sua volta un bacio sulla guancia, per poi rimettersi giù.
Erano le tre e mezzo quando si addormentarono quasi simultaneamente.

Sirius aprì pesantemente gli occhi e vide subito che erano le undici e mezzo. Poi, guardandosi intorno, si accorse che Eithel era ancora addormentata appoggiata alla sua spalla. Faceva una tale tenerezza... ma non doveva approfittarne.
-Ehi? Ehi! Svegliati su, è tardi.
Lei rispose con un gemito, per poi voltarsi dall'altra parte.
-Avanti, Eithel.
Si coprì la testa col cuscino.
-Non voglio, ho sonno...- mugugnò quando le coperte vennero tirate giù nella speranza che uno spiffero la facesse alzare - e poi questo letto è più comodo del mio...
Dopo circa dieci minuti Witch era nella sua stanza a cambiarsi. Venti minuti più in là erano a pranzo, mangiando il doppio, siccome avevano saltato la colazione.
-Spiegami una cosa: dove l'hai lasciata Chantal ieri sera?
-Oh beh, per la prima volta in quattro mesi abbiamo parlato e non sono rimasto molto soddisfatto...
-Ossia?
-Ossia ha cominciato a prendere in giro James, Peter e Remus, e ha detto che tua madre le stava tanto simpatica per il modo in cui ti guardava...e sì, ha malignato su di te.
-Oh, allora l'hai piantata nel bel mezzo della festa o cosa?
-No, l'ho mandata piedi all'aria nel corridoio vicino a quello dove tua madre ti ha strigliato. E' per questo che era in quell'aula e ho sentito tutto: mi ero defilato da quella francese.
Eithel annuì.
-Grazie per avermi difeso con mia madre: oltre a mio fratello non l'ha mai fatto nessuno. Neanche Silente, forse.
Lui la fissò, poi continuò a mangiare.

Era notte. La notte del ventisei dicembre.
Sirius e Eithel stavano facendo una passeggiata per i corridoi della scuola. Forse muoversi avrebbe reso meno violenta la crisi.
Stavano passando davanti alla biblioteca quando il ragazzo vide l'amica tremare. Le mise un braccio attorno alle spalle.
-Tutto ok?
-Sì, tranquillo.
Comunque non si allontanò, sperando che quella vicinanza le fosse di supporto.
Dopo un po' fu lei a staccarsi e ad appoggiarsi al muro.
-Ho solo bisogno di fermarmi un attimo- spiegò.
Respirava quasi affannosamente, ma non accennava a piangere. Era un buon segno.
-Sicuro di voler vagare per il castello con me tutta la notte?
-Certo, ho già poltrito abbastanza stamattina.
Witch annuì, poi si sollevò pesantemente dalla parete così da riprendere a camminare.
L'orologiò suonò le due. Poi le tre. Poi le quattro. Poi non sentirono più i rintocchi.
Solo quando si avvicinarono ad una finestra inspiegabilmente luminosa si accorsero che era l'alba.
-Oh mio dio...- nel fare quell'esclamazione la ragazza aveva un'espressione strana, quasi neutra.
-Stai bene?
-La notte è passata... e non ho versato neanche una lacrima!- sorrise, come liberatasi da un peso.
-Beh... ce l'hai fatta!- si complimentò Sirius -ma ora forse è meglio tornare in dormitorio, non vorrei che ci beccasse qualcuno.
-Ok.
Arrivarono in Sala Comune e si sedettero sul divano.
Cinque minuti dopo Black si accorse che l'amica si era addormentata. Diede una rapida occhiata all'orologio: erano le sei e mezzo. Pensò che era meglio portarla in camera prima che qualcuno scendesse.
La prese in braccio stranamente senza difficoltà e la portò sù senza problemi.
Una era fatta: Eithel era riuscita a non piangere all'anniversario più doloroso della sua vita e con un po' di fortuna le crisi sarebbero state sempre meno e meno violente. Ora doveva solo aspettare che la ragazza si accorgesse diquello che provava, a detta di Remus...
Non era poi così convito che sarebbe andata come previsto dall'amico, ma era comunque contento che fosse tornato tutto come prima. Ma, dopotutto, la speranza era l'ultima a morire.

-5...4...3...2...1... Buon anno!
Le poche persone presenti nella Sala Grande diedero il benvenuto all'anno nuovo. La professoressa di Trasfigurazione si avvicinò a Eithel e Sirius.
-Witch, Black!
I due si voltarono di scatto con un sorrisetto indifferente stampato sulla faccia.
-Complimenti per i fuochi- indicò il finto cielo stellato dove esplodevano fontane luminose.
-Grazie professoressa- risposero all'unisono.
-Ho per caso interrotto qualcosa?
-Assolutamente no.
La donna si allontanò con sguardo sospettoso.
-Ok, se n'è andata.
Si rivoltarono, afferrarono i calici e cominciarono a contare:
-Uno, due, tre, via!
Buttarono giù per la gola in un avolta sola tutto il whisky incendiario.
La ragazza strizzò gli occhi.
-Dio, quanto brucia!
-Ancora?
-Sì, dai.
Si versarono altro succo di zucca che, con un colpo di bacchetta, venne trasformato in altro whisky.
Mandarono giù altri quattro o cinque calici, per poi essere rispediti al letto dal preside che aveva preso parte ai festeggiamenti.
Non è che non si reggessero in piedi, ma traballavano un po', soprattutto lei. E per di più non riuscivano a smettere di ridere. Non ci riuscirono neanche quando Pix cominciò a prenderli in giro.
-Witch e Black fidanzati! Witch e Black fidanzati!- cantilenava svolazzando intorno ai due.
-Sparisci!- ordinò lei ridendo mentre si appoggiava con la sciena al muro.
-Avanti, rispettate la tradizione anche quest'anno... avanti, sù, avanti sù- continuò il poltergeist.
-Ok, ok, basta che la pianti!- gli urlò contro Black parandosi davanti alla ragazza -Sbrighiamoci così se ne va e ci lascia in pace.
-Va bene- rispose Eithel, per poi aggrapparglisi al collo e lasciarsi baciare.
Non era il bacio sotto il vischio dell'anno prima, né quello fuori dal treno. Era qualcosa di più.
Occupati com'erano, non si accorsero che Pix era svolazzato via.

Quando Sirius si svegliò quella mattina era nella sua camera e Eithel era sdraiata accanto a lui con la testa tra le mani. Neanche si ricordava come erano riusciti a raggiungere il dormitorio, ma quello successo prima era molto chiaro. Chissà se lei se lo sarebbe ricordato...
-Ehi, Eithel...
-Mi sta scoppiando la testa.
-E ti credo, dopo ieri sera. Vieni, ti accompagno in infermieria.
La ragazza si alzò e subito crollò a terra.
-Ti sei fatta male?- le chiese aiutandola a mettersi a sedere.
-No, no, solo che non credo di riuscire a reggermi in piedi...
Dopo un sospiro la prese in braccio e così la portò giù.

-Tieni, in un'oretta dovrebbe fare effetto.
Witch bevve dal bicchiere portole da Madama Chips.
-Mmm... mi sento quasi pulsare il cervello.
-Così impari a fare... insomma, qualsiasi cosa tu abbia fatto- concluse l'infermiera allontanandosi.
-Sta diventando acida...- sentenziò la ragazza scendendo piano dal letto aiutata dall'amico -la prossima volta dobbiamo andari più piano.
-Concordo.
Decisero di uscire per prendere un po' d'aria, per quanto fredda potesse essere. Si fermarono sul ponte che portava alla Guferia.
-Ti senti un po' meglio?
-Un po'... ma credo che non toccherò il whisky incendiario per un po'.
-Giusto.
-Tu ti ricordi come ci siamo arrivati al dormitorio?
-No.
Scoppiarono a ridere.
-Wow, mi sa che siamo dei sensitivi o qualcosa del genere- Eithel inghiottì prima di continuare -e di quello che è successo prima di ricordi niente.
Sirius ci mise un po' a rispondere sì.
-Tu?- chiese poi.
Lei distolse lo sguardo.
-Veramente sì
-Allora non eri così ubriaca.
-No, evidentemente no...
Seguì un silenzio abbastanza imbarazzante.
-Senti- si decise Black a parlare -possiamo anche far finta che non sia successo, se vuoi.
-Ma io non voglio!
Si schiaffò subito una mano sulla bocca.
-No, cioè, io volevo dire che...
Sirius si appoggiò tranquillamente alla ringhiera di legno guardando la ragazza arrossire come non aveva mai fatto.
Eithel si coprì gli occhi con una mano.
-Ok, lo ammetto- volse lo sguardo all'orizzonte -mi è piaciuto, quindi forse sto cominciando a considerarti qualcosa di più di un amico...
L'altro la fissava zitto zitto.
-Dai, lo sai che sei insopportable quando fai così!
La ragazza se ne stava andando per stizza, quando lui l'afferrò per il polso e la fece tornare indietro.
-Te la vuoi smettere? Guarda che volo via!
-Certo, come no.
-Ah sì?
Con un leggero strattote si divincolò e un secondo dopo gli svolazzava intorno da colomba.
Subito dopo ritornò come prima.
-Visto?
-Da quando sei un Animagus?
-Da prima di te. E ora se vuoi scusarmi- lo superò dirigendosi alla Guferia.
-Eithel aspetta- chiamò lui seguendola -fermati.
Non si fermava. Perciò la raggiunse e la sollevò di peso.
-Cosa diavolo... mettimi subito giù!
-Se prometti di startene qua buona sì.
-Ok, ok, va bene.
La mise giù.
-E adesso si può sapere che...
Non terminò la frase: Sirius l'aveva afferrata pe la nuca e la stava baciando.
Quando si separarono, alla ragazza le ci volle un po' per riprendere a respirare.
-E adesso dove scappi? Il treno stavolta non c'è- ribatté appena ci riuscì.
Il ragazzo sorrise, per poi chinarsi di nuovo a baciarla. E lei non restò immobile quella volta.


continua...


N.d.A.: Vi avverto che dal prossimo capitolo in poi potranno esserci degli spoiler di Harry Potter and the Deathly Hallows.
Inoltre volevo dedicare questo capitolo a tutti quelli che hanno recensito la mia storia. Grazie davvero!
Grazie a leo miao per la recensione dello scorso capitolo!
baci, V@le




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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


HP
CAPITOLO 20


Lily, scesa dalla carrozza, si fermò un attimo a guardare l'imponente castello. Si morse il labbro: se n'era andata via come una furia per quell'idiota demente di Potter e non aveva minimamente pensato al fatto che Eithel sarebbe rimasta per tutte le vacanze di Natale con quella serpe di Black. Lo sapeva che ci stava male, anche se non voleva ammetterlo. Poverina...
Assunse un'espressione decisa: si sarebbe fatta perdonare!
Con passo spedito si diresse verso l'entrata della scuola e fu incredibilmente sollevata di vedere l'amica aspettarla lì.
-Ciao!- praticamente le saltò addosso.
-Ciao. Come mai questo slancio di affetto?
Evans attaccò la solfa appena sciolse l'abbraccio.
-Mi dispiace tanto di averti abbandonato con Black! Scusami, ma ero troppo arrabbiata con quello stupido di tuo cugino! Sul serio...
-Ehi ehi ehi, frena! Stai tranquilla, è tutto ok, non è morto nessuno.
-Sicura?
-Ma certo! Però adesso vieni in Sala Comune prima che arrivi James, o me lo terrorizzi a suon d'insulti e minacce.
La ragazza annuì e si avviarono.
-Beh, che mi racconti? Hai fatto qualcosa questi giorni o hai vagato continuamente per la scuola?
-Niente di che- Witch fece le spallucce -banchetto di Natale, ho sparato i fuochi d'artificio nella Sala Grande a Capodanno, sono rimasta incinta...
-CHE COSA?
-Sto scherzando!
-Non è divertente!
Arrivarono davanti alla Signora Grassa.
-Whisky incendiario.
Il ritratto si spostò per lasciarle passare.
-Odio questa parola d'ordine- si lamentò Eithel.
-Perché?
-Lascia perdere.
-Ok. E con quella bestia come è andata? Remus mi ha detto che secondo lui avevate fatto pace, ma io non ci credo...
-Fai male.
Pausa.
-Allora avete fatto pace sul serio?
Si sedettero sul divano davanti al camino.
-Diciamo che se mi dà un buon motivo posso benissimo ritrasformarlo in scimmia.
-Almeno quello.
Dal buco d'entrata fecero il loro ingresso i quattro Malandrini al completo.
Lupin e Potter si diressero verso di loro mentre gli altri due salivano la scalinata del loro dormitorio.
-Salve!- disse il secondo titubante a entrambi, poi si rivolse alla cugina -I miei ti salutano.
-Grazie altrettanto.
-Ok... allora io vado, eh?
Inciampò un paio di volte prima di arrivare alle scale.
-Oh mi dio, Lily, guardalo!- Witch implorò pietà per il parente.
L'altra si limitò a voltarsi.
Lupin si chinò verso l'ex partner del ballo per baciarla sulla guancia.
-Tutto bene?
-Sì, ma penso che una volta sù saprai tutto.
-Perfetto. Ci vediamo domani. Ciao Lily- salutò posandole una mano sulla spalla per un attimo per poi seguire l'amico.
-'Notte.

-Sarai stanca, perché non vai a letto?- chiese Eithel un po' dopo.
-E tu resti qui ad annoiarti?
Infatti la sala era ormai deserta.
L'altra sollevò dei fogli.
-Ah, capisco, i tuoi spartiti... beh, in effetti ho sonno. Buonanotte.
-Anche a te.
Witch la seguì con lo sguardo finché non scomparì di sopra.
Dall'altra scalinata un secondo dopo si sentì qualcuno scendere.
-Sirius! Ti avevo detto di aspettare le undici e mezzo!- sussurrò lei alzandosi.
-Per mezz'ora in più non morirai mica.
-Ma Lily è appena andata via, poteva vederti!
-E anche se fosse successo? Prima o poi lo verrà a sapere- le si avvicinò e la baciò.
-Sei stato tu a dire di aspettare un po' prima di rendere la cosa di dominio pubblico. O sbaglio?- chiese l'altra divincolandosi.
-Ma è la tua migliore amica, no?
-Sì, e tu sei il migliore amico del ragazzo che gli ha rovinato la serata del ballo. E poi scommetto che neanche tu hai detto agli altri che stiamo insieme. Giusto?
-Giusto, giusto, ma ora possiamo smettere di occuparci di loro e pensare a noi?
Eithel si sottrasse dalla stretta.
-Ma stai con me solo per pomiciare o cosa? Non abbiamo fatto altro dall'inizio dell'anno!
-Non è colpa mia se quando faccio il romantico tu ti addormenti.
-Tu che fai il romantico? Questa poi...
La ragazza si stava voltando, quando lui la sollevò di peso.
-Ma che... Sirius, mettimi subito giù!- sussurrò scalciando leggermente -guarda che mi metto ad urlare. Dico sul serio!
La lasciò cadere sul divano e le si sedette accanto in modo tale da bloccarle ogni via di fuga.
-Ammettilo che ti diverti a litigare con me.
Witch gli fece la linguaccia e si voltò dall'altra parte.
-Rispondimi a parole invece che a silenzi.
-Ok- tornò a guardarlo -Devi smetterla di tirarmi sù ogni volta ho ragione in una discussione. Ecco, ti ho risposto. Contento?
-Quando mai avresti avuto ragione?
-Sempre e comunque.
-Ti piacerebbe- si chinò per darle un leggero bacio sul collo.
-Guarda che se non la smetti chiamo mio fratello e ti faccio pestare.
-E io dico a tua madre che stiamo insieme.
Eithel spalancò gli occhi.
-Non oseresti.
-Oh sì che oserei.
-Sei perfido!- sibilò con un'aria da cane bastonato.
Sirius mollò la presa, lasciandola rizzarsi a sedere.
-No, per favore, non fare quella faccia- implorò voltandosi.
-Uoh, ti ho fatto deistere... per caso ti ho disgustato?
-No- rispose come se nulla lo potesse disgustare.
-Allora perché dovrei non dovrei fare quella faccia?- riassunse l'espressione di prima.
-Perché mi vine voglia di mangiarti tutta intera.
La ragazza roteò gli occhi.
-Questo succede perché hai scelto il cane. Ma non potevi decidere di trasformarti in un animale erbivoro?
Lui guardò l'orologio.
-Mi dispiace, tempo di litigata scaduto. Ora tutto quello che devi fare è comportarti come la mia ragazza.
-Ossia pomiciare e lasciarti palpare il mio sedere?
-Vedi che mi capisci al volo?
Lei scosse la testa.
-Sono questi i momenti in cui rimpiango di non essere nata stupida e ingenua.
-Ma così non saresti interessante.
-Ah: io ti piaccio perché sono interessante...
-Certo.
-Allora cose come il mio aspetto fisico e il fatto che mi faccio baciare così non le guardi affatto, giusto?
-Adesso non ti allargare: può sembrare strano ma anch'io sono umano.
-Lo terrò presente. Buonanotte- cercò di alzarsi, ma venne trattenuta.
-Non ti azzardare.
-Altrimenti?- ribatté lei con tono di sfida e il naso all'insù.
-Non voglio terrorizzarti.
La rifece sdraiare più delicatamente mentre cercava le labbra della ragazza con le sue.

Gli studenti occuparono pesantemente i banchi, mentre la professoressa entrava nell'aula di Trasfigurazione apparentemente fresca come una rosa.
Eithel occupò il solito posto vicino a Lily.
-Buongiorno e buon anno a tutti- augurò la donna ai ragazzi -spero che abbiate passato delle buone vacanze e che abbiate intenzione di impegnarvi a fondo, poiché, come saprete, i G.U.F.O. si avvicinano...
Witch intonò un sottofondo drammatico, facendo ridacchiare metà classe.
-...e ci tengo a ricordarle, signorina Witch, che i suoi commenti non mi sono molto graditi, né tantomeno utili.
-Professoressa, lo ammetta che in realtà mi vorrebbe come figlia.
-La metterei in un cestino e la getterei in mare, signorina Witch.
-Lo vede? Mi vuole bene...
-Prendete il nuovo capitolo, per favore- tagliò corto l'insegnante.
Evans rivolse alla vicina uno sguardo di approvazione. Semplicemente adorava quando faceva così, senza contare che indicava che era andato tutto a posto. Non aveva più bisogno di farsi perdonare. Meglio così: non avrebbe saputo che inventarsi.

-Io credo che mi nasconda qualcosa.
Lily e Remus stavano facendo il loro solito giro da Prefetti.
-Da quando con esattezza ti starebbe nascondendo che cosa?- chiese lui.
-E' da quando sono tornata dopo le vacanze di Natale che si comporta in modo strano: è sempre felice come una pasqua, la notte va a dormire tardi e qualche sabato scompare nel nulla.
-Ma sono già passati due mesi: l'avresti scoperto, no?
-Eithel è una brava attrice.
-Allora sentiamo, Sherlock, quale sarebbe il suo grande segreto?
-Boh... pensavo che si stesse vedendo con Black, ma lui continua a fare il cascamorto con tutte e se stesse con lei non oserebbe...
-Quindi è solo molto tranquilla e sta passando un periodo felice. Perché deve esserci qualcosa sotto?
-Perché con lei, Watson, c'è sempre qualcosa sotto.
Svoltando l'angolo, stavano per scontrarsi con Potter, che riuscì a frenare in tempo.
-Salve- salutò un po' titubante.
Non sapeva mai come comportarsi con Lily dopo la sera del ballo. Cominciava a pensare di aver esagerato: forse un po' arrogante lo era...
-Avete visto mia cugina?- si risvegliò dai suoi pensieri.
-No, perché?
-Gli devo consegnare questa da parte di Silente- mostrò un rotolino di pergamena.
-Noi stiamo andando in Sala Comune- rispose Remus -vieni con no, magari lo incontriamo.
La compagna di ronda gli lanciò un'occhiataccia.
Si avviarono tutti e tre.
-Aspettate, passiamo di qua- consigliò James indicando la sua sinistra -di solito ci passa meno gente, magari la trovo lì...
Detto fatto: appena imboccarono il corridoio che portava alla rampa di scale secondaria, si ritrovarono davanti la ricercata e Sirius in atteggiamenti più che amichevoli.
-Eithel!- esclamò Lily sconcertata.
I due si separarono di scatto con un'espressione da ci-hanno-beccato.
Potter li guardava con la bocca completamente spalancata.
Lupin non si scompose per niente, come se se lo fosse aspettato.
-Meno male che potevi anche ritrasformarlo in scimmia- sbottò Evans a braccia incrociate con la sua faccia da Prefetto.
-Che cosa?- chiese Black.
-Perché non me lo hai detto?- dissero James e Lily in coro.
-Colpa sua!- Witch puntò il dito contro il ragazzo affianco.
-Come sarebbe a dire?
-E' stata una tua idea.
-Avevo detto per un po'...
-Ma ancora non ti sei deciso...
-Ehi?- Potter richiamò l'attenzione -vi dispiace? Potete litigare anche da soli; adesso ci dovete una spiegazione! Voglio dire, da quanto tempo...
-... ve la spassate alle nostre spalle?- completò Evans.
-Dalle vacanze di Natale.
Era stato Lupin a rispondere.
-Mi dispiace- continuò -ma Sirius mi ha fatto giurare di non parlarne.
Eithel sospirò.
-Copertura saltata, tesoro. Che cos'hai lì?- chiese al cugino.
Le consegnò il messaggio ancora un po' stravolto.
Lei lo lesse velocemente.
-Niente d'importante.
-Bene, allora andiamo?- James praticamente afferrò i due amici e se li trascinò dietro.
Intanto Lily fissava l'amica con uno sguardo indecifrabile.
-Sai questo cosa vuol dire?- scandì seriamente.
-Cosa?- chiese l'altra cominciando ad alzare la guardia.
Un attimo di silenzio, poi il Prefetto sorrise.
-Che ho guadagnato venti galeoni.
-Che cosa?
-Ho scommesso con Mary che ti saresti messa con Sirius entro gli esami del G.U.F.O. e ho vinto. Inoltretutto posso anche dirti questo: te l'avevo detto!
-Sei...- Witch scoppiò a ridere -sei una vera strega!
-Grazie!
A braccetto si diressero verso il dormitorio.


continua...



leo miao: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo! Ma sicura che non ti da fastidio sapere che succede in HP7 prima di aver letto il libro? Cmq x il momento gli spoiler riguarderanno più k altro i Malandrini, ma verso la fine saranno più forti i riferimenti. Spero k mi seguirai lo stesso! Baci,
V@le







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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


HP
CAPITOLO 21


I mesi erano passati come niente ed improvvisamentegli studenti del quinto anno si erano ritrovati a sostenere gli esami del G.U.F.O.
Quel giorno avevano dovuto sostenere la prova di Difesa Contro le Arti Oscure.
-Secondo me l'esame era una sciocchezza- disse Sirius -Mi stupirei se non prendessi come minimo 'Eccezionale'.
-Anch'io- James infilò una mano in tasca e ne estrasse un agitatissimo Boccino d'Oro.
-E quello dove l'hai preso?
-Sgraffignato- fu la distratta risposta.
James prese a giocare col Boccino: gli consentiva di allontanarsi al massimo trenta centimetri prima di riacciuffarlo.
Circa alla decima volta non fu lui ad afferrarlo.
-Ancora non hai capito che sei terribilmente irritante quando ti metti a giocare con questo coso?
Eithel lasciò andare la sferetta d'oro prontamente recuperata dal cugino.
-Con questo coso io ci vinco le partite. E tutti vengono per verdere me vincere le partite, non per latre sciocchezze come la cronaca.
-Dici?- la ragazza si sedette vicino a Lupin -Perché Lily dice di venire alle partite solo per sentirmi fare la cronaca.
-Ha ha ha- rise sarcastico l'altro -mi sto contorcendo dal ridere.
-Che noia- si lamentò Sirius -Vorrei che fosse luna piena.
-Tu, forse- brontolò Remus da dietro il libro.
Black spostò lo sguardo su Witch.
-Non guardare me: non dò spettacolo in pubblico.
-Questo ti tirerà su, Felpato- disse Potter sommesso -guarda chi c'è...
Sirius voltò la testa. E s'immobilizzò come un cane che annusa la preda.
-Eccellente- sussurrò -Mocciosus.
-Ehi, no, ragazzi, statevene buoni- li ammonì subito Eithel avendo capito che stavano prendendo di mira Piton.
Invano. I due cocciuti per la pelle si alzarono e, dopo una frecciatina, avevano già disarmato il Serpeverde, per poi farlo cadere disteso. Lo presero un po' in giro, poi lui si alzò e cominciò a minacciare il Cercatore di Grifondoro, prontamente difeso dall'amico con un alta frecciatina.
-Faresti meglio a lavarti la bocca- commentò freddo James -gratta e netta!
L'incanto fece il suo effetto.
-Lascialo stare!
Eithel si morse il labbro: ora cominciavano i guai.
-Tutto bene, Evans?- disse James.
-Lascialo stare- ripeté Lily, fissandolo disgustata -che cosa ti ha fatto?
-Beh...- rispose lui, fingendo di ponderare la questione -è più il fatto che esiste, non so se mi spiego...
Witch squadrò con disapprovazione il cugino. Non si sa come, ma due mesi prima tutt'a un tratto aveva ripreso i suoi modi irritanti e presuntuosi anche davanti a Evans e la tormentava come se la perseguitasse.
-Ti credi divertente, Potter- disse Lily gelida -ma sei solo un bullo arrogante e prepotente. Lascialo stare!
-Solo se esci con me, Evans- replicò lui rapido -esci con me, e non alzerò mai più la bacchetta su Moccoisus.
-Non accetterei nemmeno se dovessi scegliere tra te e una piovra gigante.
-Ti è andata male, Ramoso- disse Sirius spiccio -ehi!
Piton si alzò e aveva lanciato un incantesimo a Potter, che lo evitò per poi appendere Mocciosus piedi all'aria.
Lily continuò a urlare contro il ragazzo che alla fine cedette e lo lasciò tornare a terra.
-Ti è andata bene che ci fosse Evans, Mocciosus...
Allora Piton disse un acosa che non avrebbe mai dovuto dire.
-Non mi serve l'aiuto di una piccola schifosa Mezzosangue!
La ragazza dai capelli rossi trasalì, per poi replicare freddamente:
-Molto bene, vuol dire che in futuro non mi prenderò la briga di aiutarti. E se fossi in te mi laverei le mutande, Mocciosus.
-Chiedi scusa a Evans!- ruggì James, puntando la bacchetta contro Piton.
-Non voglio che mi chieda scusa solo perché l'hai costretto tu!- urlò Lily -siete uguali, voi due!
-Che cosa?- protestò l'altro -io non ti avrei mai chiamato una... tu-sai-come!
-Sempre a spettinarti i capelli perché ti sembra affascinante avere l'aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre a esibirti con quello stupido Boccino e a camminare tronfio nei corridoi e lanciare incantesimi su chiunque ti infastidisca solo perché sei capace... sei così pieno di te che non so come fa la tua scopa a staccarsi da terra! Mi dai la nausea!- Lily si voltò e corse via.
Eithel si alzò in piedi e, dopo essersi complimentata sarcasticamente col cugino, la seguì.
Poco dopo erano tutt'e due in camera, da sole, Evans con il viso nascosto nell'incavo del collo dell'amica.
-Shh, calmati, è tutto passato...- ripeté per l'ennesima volta, sollevata dal fatto che sembrava calmarsi -ecco, così...
-Come diavolo ha potuto?- biascicò con la voce ancora rotta dal pianto -chiamarmi...
-Non credo volesse chiamarti in quel modo, magari era solo nervoso perché Sirius e James lo stavano prendendo in giro.
-Nient'affatto, sta cominciando a diventare come quegli stupidi dei suoi compagni Serpeverde. Hai visto i loro scherzi? Quella è Magia Oscura...
-Solo perché i suoi amici sono aspiranti Mangiamorte non vuol dire che lo sia anche lui.
-Invece sì: lui la trova... divertente. Ti rendi conto? Divertente!
-Anche se fosse non ha niente contro di te.
Lily si rizzò e la guardò storta.
-Ma si può sapere da che parte stai?
-Sono sicura che entro domani ti cercherà per scusarsi- rispose l'altra ignorando la domanda precedente.
Evans sospirò.
-Non capisco cosa sia cambiato. Insomma, al primo anno andavamo d'accordissimo, pensavo che la nostra amicizia sarebbe durata...
-Beh, le Case a cui siete stati assegnati non è che abbiamo contribuito.
-Lo so, ma alla fine è un ostacolo che avremmo potuto superare... e invece lui si dà alla Magia Oscura...
-Ok, abbiamo capito perché sei arrabbiata con Piton. Passiamo all'altro incriminato.
-Non merita neanche che se ne parli- e sul muso le comparve un broncio.
-Sono d'accordo nel dire che mio cugino ultimamente si è comportato come un vero e proprio idiota che si merita tutto quello che gli hai detto, ma Lily- fece una pausa -neanche tu sei stata molto clemente nei suoi confronti. In fondo quello del ballo era solo uno scherzo: lo sanno tutti che James appende per i piedi chiunque gli capiti a tiro.
-Ma se la prende sempre con Severus! Qualche volta penso che se ne voglia sbarazzare!
-Lo sia che questo non è vero e che è per questo che hai accettato di andare al ballo con lui: mio cugino gli ha salvato la vita a Piton.
Si riferiva a quella volta che Severus, per scoprire come mai i quattro Malandrini se ne andavano in giro ogni luna piena, una di esse li aveva seguiti e per poco, anzi pochissimo aveva rischiato il collo. Se non fosse stato per Potter, non sarebbe neanche arrivato a sostenere gli esami del G.U.F.O..
-Ciò non toglie che quello sia un totale imbecille!
-Ciò non toglie che nonostante questo lui abbia un cuore, Lily, che mi chiedo sarà ancora tutto intero, visto che ci sei andata abbastanza pesante con lui.
Evans la guardò, come a chiedere che doveva fare. Poi si alzò e raccolse qualche libro.
-Probabilmente non è questo il momento né il periodo per rivalutare certe persone. Ma ti prometto che prima o poi ci penserò.
-Prima o poi?
-Io sono in biblioteca, ci vediamo alla pratica di Difesa Contro le Arti Oscure- e scomparve oltre la porta.

Eithel appoggiò il libro di Storia della Magia al suo fianco e prese gli appunti per confrontarli con il capitolo dodici: perché diavolo la metà delle cose non corrispondeva?
Si strofinò gli occhi e bevve distrattamente dal calice d'acqua che era sul tavolo. L'orologio suonò la mezzanotte.
-Ehi, non vai a letto?
La ragazza si voltò vedendo Sirius alle sue spalle.
-No, devo rivedere le ultime cose e poi Lily ancora non è rientrata. Preferisco aspettarla.
-Se l'è presa per quello che ha fatto James stamattina?
-No, cioè sì, ma non è per quello che è fuori dal dormitorio.
Il ragazzo le si sedette accanto e la osservò.
-Certo che sei uno spettacolo... le occhiaie pendono per quanto sono lunghe.
-Molto divertente- rispose lei fiaccamente strofinandosi di nuovo gli occhi.
-Poi non me l'hai detto più come è andata al colloquio.
-Quale? Quello di orientamento professionale?
L'altro annuì.
-Oh, io mi sono divertita da matti: Silente ha un ottimo senso dell'umorismo. Tutti e due abbiamo fatto impazzire la professoressa...
-Che lavoro ti hanno consigliato?
-Malgrado le mie forti lacune nella disciplina sembra che possa fare qualunque cosa voglia- fece le spallucce -se lo dicono loro...
-Insomma cosa farai dopo la scuola?
-Boh... forse frequenterò i corsi per diventare Auror, ma non per lavorare al Ministero. Anche perché ora come ora il Ministero mi fa abbastanza schifo. Di lavorare con mio fartello non se ne parla, quindi ancora boh.
-Guarda che io so qual è la verità.
-E cioè?- la ragazza mise via appunti e libro.
-Tu non sai che lavoro vuoi fare perché non vuoi lavorare: stai talmente bene in questa scuola che non vorresti mai andartene.
-Mi hai beccata, lo ammetto- disse appoggiando la testa.
-Ma non ti vedi? Tra poco ti trovo in catalessi... vai a dormire, Evans è abbastanza grande per lanciare un incantesimo a chiunque cerchi di aggredirla.
-Ti ho detto che devo aspettarla, quindi se non mi vuoi vedere da catalettica vattene tu al letto.
-Va bene, però cerca di riuscire a fare in modo di reggerti in piedi domani mattina, che c'è Trasfigurazione.
-Sì, papà.
Black le diede un leggero bacio a fior di labbra e tornò in dormitorio.
Trenta secondi dopo Lily rientrò dal buco della Signora Grassa.
-Ma come, sei stata qui ad aspettarmi fino a adesso?
-Beh, come è andata?
Sospiro.
-Severus stava minacciando di dormire davanti all'entrata.
-Lo vedi che gli dispiace!
-Ma perché prendi le sue difese?
Eithel ci mise un po' a rispondere.
-Senti, parliamone un'altra volta, sono a pezzi e domani all'esame potrei anche dare forfait, non mi dispiacerebbe andare a dormire.
-Oh, questo evento è più unico che raro... Va bene, andiamo.
Evans filò su per le scale. L'amica, prima di seguirla, tirò fuori dala tasca un rotolino di pergamena e rilesse l'invito di Silente a parlare la sera seguente. Si morse il labbro e, dopo un sospiro, raccolse i libri e andò in dormitorio.


continua...



N.d.A. La prima parte del capitolo è tratta da "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" , cioé opera di J.K. Rowling, anche se alcune parti sono modificate per adattarle meglio alla storia.

leo miao: grazie per seguirmi come un'ombra, sono a dir poco onorata! Spero k la storia continui a piacerti! Aspetto i tuoi commenti!
gypsy_rose90: grazie grazie grazie! Non sai quanto mi abbiamo fatto piacere le tue parole! Spero di non deluderti!

Baci, V@le




 


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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


HP
CAPITOLO 22


-Sicuramente se lo poteva risparmiare- Eithel mandò giù il boccone di pollo.
-Senza dubbio- assentì Lily dopo aver bevuto -ma se nonostante quell'incantesimo riusciamo a prendere 'Eccellente'...
-Tu, forse: io l'ho fatta andare in escandescenze la professoressa. Mi sa che di più di 'Oltre Ogni Previsione' non se ne parla.
-Se tu ti ostini a fare dell'ironia anche durante un esame, pratico per giunta...
L'amica gli rispose con la linguaccia.
-Ehi, salve.
Alle loro spalle comparve Remus.
-Ciao, com'è andato l'esame?
-E' andato. E voi?
-Eithel rischia di essere valutata in base alla sua ironia- cantilenò Evans prima dell'ultima forchettata.
-Allora prenderà il massimo dei voti. Comunque per la ronda di stasera è tutto a posto?- anche lui acquistava il tono speciale da Prefetto quando serviva per ridere.
-Certo e magari ripassiamo pure qualcosa di Storia della Magia. Vieni con noi?- si rivolse a Witch.
-No, ho- deglutì -altro da fare.
-Cosa? Un duello con Malfoy? Eithel, lo sai che ritorneresti con la pelle blu stavolta...
-Non ho in programma nessun duello!
-Allora cosa?
-Devo... Silente vuole che vada nel suo ufficio- guardò l'orologio -praticamente adesso. Ci vediamo in dormitorio.
E raccolta la borsa scomparve.
Dopo aver fatto l'ennesima rampa di scale, si accorse che la cravatta si stava scucendo.
-Ma che cavolo!
Cercò di sciogliere il nodo che sembrava non volerne sapere. Svoltò un angolo e, scontratasi con non si sa chi, cadde sul sedere.
-Ahia, che male!
-Si può sapere dove vai con tutta questa fretta?
La ragazza alzò lo sguardo trovandosi davanti Sirius.
-Com'è che ultimamente mi spunti dal nulla?- chiese mentre si aggrappava alla sua mano per alzarsi.
-Mi piace farti prendere un colpo.
-Lo immaginavo... come mai non sei a cena?
-James e io dovevamo fare una cosa.
Eithel lo fissò con lo sguardo di chi ha capito tutto.
-E tu, dove vai così di fretta?- ripeté lui.
-Devo andare nell'ufficio di Silente.
-Qualche problema a casa?
Lei abbassò lo sguardo prima di rispondere.
-No, figurati, tutto a posto.
-Sicura?
-Certo.
Non sembrava poi tanto convinto.
-Va beh, ci vediamo dopo in Sala Comune.
-Sì, certo. Ciao- Witch l'oltrepassò subito.

-Avanti.
Eithel aprì lentamente la porta ed entrò nell'ufficio del preside.
-Buonasera, Eithel.
-Buonasera, professor Silente.
-Accomodati.
La ragazza si sfilò la borsa e si sedette compostamente guardandosi intorno e salutando con una mano i quadri che la riconoscevano.
-C'è qualcosa che ti preoccupa?
Questa domanda la colse alla sprovvista.
-Si tratta della tua amica, Lily Evans?
Albus Silente aveva sempre un'aria veramente amabile. Aveva il poter di farle sembrare ogni problema risolvibile solo a parlarne. Ma lui era uno dei maghi più potenti conosciuti e lei una semplice studentessa che non aveva ancora deciso che fare della propria vita.
-Lily e Severus Piton hanno litigato e lei non gli vuole perdonare di averla chiamata Mezzosangue in un momento di rabbia.
-E' un'offesa abbastanza pesante per una ragazza di nascita Babbana.
-Sì, ma io l'ho visto: è veramente dispiaciuto, quasi mortificato... Non aveva intenzione di ferirla. E poi il modo in cui la guarda, professore... conosco quello sguardo...
-Capisco che tu sia preoccupata per entrambi, ma devi lasciare che le cose facciano il loro corso: è una faccenda che riguarda loro e loro la devono gestire.
-Sì signore- annuì lei abbassando la testa.
-Brava, ragazza. Sei una che capisce quando è il momento di mettersi da parte. Quasi sempre.
Eithel si chiese se si riferisse al periodo che faceva impazzire Chantal coi suoi scherzi perché ci provava con Sirius. Ma lui come faceva a saperlo?
Notò una cartina dell'Europa sulla scrivania con alcuni segni d'inchiostro rosso qua e là.
-Qualche notizia di Voldemort, signore?
Silente si sistemò gli occhiali a mezzaluna sul naso.
-Pronunci il suo nome? Non usi delle parafrasi come tutti gli altri?
-Cioè cose come voi-sapete-chi e cose del genere? L'unica persona di cui avrei paura di pronunciare il nome è mia madre. Comunque ci sono novità?
-Beh, comincia a muoversi. I suoi seguaci aumentano di numero abbastanza velocemente. Temo che presto ci ritroveremo ad affrontare Tom Riddle in tutto il suo malefico splendore.
-Intende dire che a poco scoppierà una guerra?
-Speriamo tutti di no, cara, ma dato lo sviluppo delle cose è una delle ipotesi più probabili. E' per questo che ti ho consigliato di seguire i corsi per diventare Auror dopo la scuola: hai delle capacità che potrebbero essere molti utili- appoggiò le mani sui braccioli della poltrona -ma basta parlare di guerra. Passiamo all'argomento per cui ti ho chiamata.
Witch deglutì prima di rispondere.
-Sì, professore.

Passando per il buco nel ritratto si strofinò una mano sulle guance.
Gesto che Sirius notò benissimo.
-Hai avuto una crisi?- domandò a bassa voce anche se la Sala Comune era completamente vuota.
-No, niente di serio, tranquillo.
Eithel si sedette pesantemente sul divano finendo di asciugarsi le lacrime.
-Con Silente come è andata?
-Bene. Gentile come la solito.
Black le si sedette accanto.
-Sicura che va tutto bene?
-Certo, tranquillo.
-No no, quando dici 'tranquillo' più di una volta non va tutto bene- la trascinò ad appoggiarsi a sé.
-Non mi conosci bene.
-Ti conosco abbastanza da sapere che sei una brava attrice.
-Talento sprecato su di me, vero?- si accoccolò meglio al petto del ragazzo e chiuse gli occhi respirando a fondo.
-Quest'estate che fai? Resti a lavorare ai Tre Manici di Scopa?
-Sì, ma comincio a metà luglio: per due settimane vado a stare da mio fratello.
-Quindi prendi il treno con noi.
Lei annuì.
Passò qualche minuto di silenzio.
-Stavo pensando- cominciò Sirius con noncuranza -e se la sera che torniamo col treno vienissi a cena da me?
Eithel si sollevò dalla comoda posizione.
-Da te? Intendi a casa tua? Con tua madre e tuo fratello?
-Sì.
-Vuoi fargli prendere un colpo?
-Esattamente.
-Molto divertente- lo schernì -stai scherzando vero?
-Tu comunque ci verresti?
-Io non mi faccio problemi...
-Perfetto. Kreacher!
Al richiamo, con un sonoro schiocco comparve un malandato elfo domestico che cominciò a coprire d'insulti Sirius sottovoce.
-Molto educato- commentò la ragazza.
-Kreacher, dì a mia madre che quando ritornerò a casa avremo un'ospite a cena.
-Chi sarebbe?- chiese con voce stridula dopo qualche altro insulto sommesso.
-La figlia di Cyndra Silverly.
-Lo riferirò alla mia padrona.
Un altro schiocco e la sgradevole creaturina scomparve.
-Un amore di elfo domestico. E scommetto che fa così solo con te- disse Eithel.
-Già. Allora domani avverti tuo fratello che domenica prossima stai a cena da me.
-Sirius, tu ti rendi conto che potrei anche mettermi a litigare con i tuoi? Non riesco a non rispondere alle provocazioni, lo sai meglio di me, potrei anche mandarli tutti a quel paese.
-E' una cosa che non mi preoccupa- la ritrascinò sul suo petto.
Prima di richiudere gli occhi la ragazza gli lanciò un'occhiata che chiedeva cosa significasse realmente quell'invito.

-Siamo quasi arrivati.
Sirius e Eithel imboccarono un'altra strada.
-L'hai detto a Lily che venivi con me?
-Sì. E si è scandalizzata.
Il ragazzo scoppiò a ridere.
-Sul serio, pensa che tu voglia chiedermi di sposarmi o cose serie del genere per organizzare qualcosa di così grosso.
Si fermarono tra i numeri 11 e 13.
-Eccoci: numero dodici Grimmauld Place.
La ragazza vide una casa farsi spazio tre le uniche prima visibili.
-E' molto babbano da parte mia dire wow?
-Vieni.
La condusse per gli scalini.
Fu Kreacher ad aprir loro la porta, con il solito sottofondo di insulti.
Entrati in casa, Eithel si guardò intorno: le pareti, i quadri, le scale... tutto gli dava l'impressione che fosse un ambiente dominato dallo stile Serpeverde.
-Molto tetro...
-Sì, lo penso anch'io.
-La padrona vi sta aspettando a tavola- biascicò l'elfo domestico tra un'imprecazione e l'altra.
I due ragazzi andarono in sala da pranzo, la quale faceva un effetto ancora peggiore del corridoio.
C'era un tavolo abbastanza grande a cui sedevano solo due persone: a capotavola c'era una donna abbastanza robusta, imponente, con uno sguardo da poter sciogliere il ferro. Alla sua destra il ragazzo del quarto anno di Serpeverde, magro, pallido, tutto vestito di nero e il naso adunco.
Eithel non poté far a meno di pensare che già nelle loro insidiose testoline la stavano giudicando.
-Eithel Ananche Witch- scandì Walburga Black -la figlia della cara Cyndra Silverly...
-Non c'è bisogno che elenchi tutto l'albero genealogico- la interruppe Sirius mettendosi a sedere poco compostamente, beccandosi un'occhiataccia.
-Tua madre e io ci conosciamo bene, sai? Grande strega, non c'è che dire. Sicuramente Sirius ti avrà parlato del gioiello della nostra famiglia: Regulus.
Il ragazzo nominato lanciò uno strano sguardo alla ragazza.
-Me lo avrà accennato- rispose Eithel sedendosi accanto a Sirius.
La padrona di casa ordinò di portare da mangiare.

-Immagino che tu sia molto brillante a scuola- disse Walburga sempre rivolta all'ospite -dopotutto sei figlia di tua madre, no?
-Certo, di chi dovrei essere figlia sennò?
Sirius si chinò un poco per non far vedere che stava per scoppiare a ridere.
-Ovviamente. Sai, anche Regulus ha degli ottimi voti: grazie a lui abbiamo un sacco di soddisfazioni. Farà strada, ne sono certa.
-Da Mangiamorte- precisò Sirius.
-La faccia è quella- concordò Witch.
-Cyndra è sempre stata una tipa un po' vivace: a quanto pare hai preso da lei- riprese la padrona.
-Mia madre non sa neanche lontanamente cosa vuol dire fare dell'ironia e sinceramente, spero di aver preso tutto da papà.
-Sì, tuo padre... un babbano- in quella parola ci mise tutto il disprezzo di cui era capace.
Eithel cominciò a innervosirsi. Poteva dirle tutto, ma non si doveva azzardare a parlare di suo padre.
-Un babbano che non ha messo il cuore in salamoia- ribatté quanto più velenosa riuscisse a sembrare.
-Il "cuore" è solo un impiccio.
-Lo sa che è stato riscontrato che il cuore è strettamente collegato al cervello?- fu un apparente cambio di argomento.
-Ah sì?- la donna sembrò interessata.
-Sì, sembrerebbe che chi rimuova il cuore perché non ne fa uso si rechi gravi danni al cervello così da diventare completamente babbei... è il suo caso, no?
Walburga sbatté le posate sul tavolo, per poi prendere il tovagliolo e pulirsi attentamente la bocca come se non fosse successo niente.
-Sarai contenta di sapere che hai preso tutto da tua padre: solo in poco più di un'ora si è capito che come lui sarai una totale fallita...
-Non ci provare!- sbottò Sirius.
-Fai silenzio tu! Solo una come lei poteva essere una tua amica.
-Ehi!- Eithel scattò in piedi -è con me che ha problemi! Non provi a mettere in mezzo suo figlio!
-Non ti permettere di darmi ordini in casa mia!
-Si rende conto che lei è solo una perdente che ha bisogno di andare a nascondersi sotto la sottana dei Maghi Oscuri? Mi fa pena!
-Non ti azzardare sai, piccola sgualdrina!
Allora la ragazza non rispose: le ricordava come l'aveva trattata sua madre a dicembre.
-Hai superato il limite stavolta!- Sirius si alzò in piedi e le prese la mano, continuando ad urlare contro il genitore -Se qui c'è una puttana quella sei tu! Eithel è una delle persone migliori che possa vivere in questo dannato paese e una delle cose migliori che mi sia capitata, e non la voglio perdere solo perché tu la offendi a morte!
-Non fare l'impertinente con me, ragazzino! Fila in camera tua e aspettati una punizione esemplare!
-E ti aspetti che ti dia ascolto? Non sono il vostro burattino e mi sono stufato di questa merda di famiglia!
Regulus, senza esser visto dal fratello scattò in piedi e tirò fuori la bacchetta da cui scaturì un lampo viola.
Eithel prontamente spinse Sirius da una parte e venne centrata in pieno, sbattendo contro la parete di faccia e scivolando dolorante a terra. Poi buio.

La ragazza si svegliò in strada sulle ginocchia del proprio ragazzo che le tamponava un taglio sulla fronte con un fazzoletto.
-Ti sei svegliata per fortuna, mi stavo spaventando...
-Sirius...- biascicò cercando si rizzarsi a sedere -che cosa è successo? Tuo fratello e tua...
-Regulus adesso è a terra privo di sensi e mia madre starà sbraitando come una pazza. O almeno era quello che stava facendo quando ti ho portata via. Ti fa male la testa?
-Mi gira un po'...
-Danyel quando ti viene a prendere?
-Veramente mi ha lasciato una Passaporta nel parco qua vicino.
-Ok, andiamo.
L'aiutò a mettersi in piedi e, tenendola per un braccio, l'accompagnò.
La Passaporta era una bottiglia di vetro rosso. Vennero risucchiati da un vortice che li catapultò in un vecchio salotto ben arredato illuminato appena dalla luce del fuoco nel caminetto. Mentre si alzavano doloranti, sentirono qualcuno scendere frettolosamente degli scalini di legno leggermente cigolanti.
-Santo cielo, Eithel!
Danyel corse ad aiutare la sorella.
-Ma sei ferita! Che diavolo è successo?
-Niente di grave, sul serio- rispose lei debolmente -è solo che Walburga Black ha cominciato a parlare male di papà, così io e Sirius abbiamo attaccato a risponderle e suo fratello gli ha lanciato un incantesimo e me lo sono preso al posto suo...
-Il solito discorso- l'aiutò a sedersi sul divano consunto -te l'ho sempre detto che devi deciderti a diventare almeno un po' egoista- poi spostò uno sguardo accusatorio su Black.
-No, Danyel, non è stata colpa sua: mi ha addirittura difesa e ha cercato di pulirmi la ferita...
Il padrone di casa puntò la bacchetta sulla fronte di lei e il taglio si rimarginò.
-Sicura di quello che dici?- chiese poi incrociando le braccia.
-Sicurissima.
-Ok. Può restare a dormire qui per la notte, nella stanza degli ospiti. Tu dormi nella mia camera: io sto uscendo.
-Come uscendo? A quest'ora?
-Si è dovuto anticipare- la baciò sulla fronte -tornerò entro domani pomeriggio. Buonanotte, Black.
-Ciao.
Danyel Witch uscì.
Sirius, non sentendosi più sotto esame, diede un'occhiata in giro.
Era una casa molto semplice e piccola che dava quasi un senso di calore. Tutto il contrario del numero dodici di Grimmauld Place.
-E' di tuo fratello?
-Gliel'ha lasciata papà.
Si voltò verso di lei.
-E ti ha creduto sul serio? Voglio dire, si fida di me?
-Certo che no, ma si fida di me. Sa che non gli mentirei mai- Eithel si alzò -vieni, ti dò qualcosa da metterti addosso per stanotte.
La seguì di sopra.
-Questi dovrebbero starti- gli porse una maglietta e dei pantaloni scuri -cambiati pure, io torno di sotto.

Quando ritornò al pianoterra, la ragazza stava posando sul tavolinetto due tazze fumanti.
-E' camomilla. Credo che dopo stasera ci servirà- spiegò lei.
Accordando in pieno, le si sedette accanto sul divano e cominciò a bere.
Per un po' rimasero in silenzio, poi Eithel parlò:
-Mi dispiace tanto, Sirius.
Per poco lui non si strozzò.
-Ti dispiace? Per cosa?
-E' per colpa mia che hai discusso con tua madre e tuo fratello... se me ne fossi stata zitta una buona volta...
-Stai scherzando, vero?- posò la tazza sul tavolo, accorgendosi dalla faccia di lei che non stava scherzando -Lo sai benissimo qual'è la situazione in quella casa: prima o poi sarebbe successo comunque.
-Sì, ma...
-Ma niente: non ne sei responsabile, ok?
Non sembrava poi così convinta.
L'attirò a sé facendola appoggiare sul suo petto come d'abitudine.
-Mi ha fatto solo un favore: se non fosse stato per te non avrei mai avuto l'occasione di dire quello che veramente penso. Tranquilla.
-Va bene.
Si scambiarono un leggero bacio a fior di labbra e Sirius la strinse ancora più forte.
Per quella sera era stata la sua ancora di salvezza.



continua...





gypsy_rose90: ecco qua! L'ho fatto lungo lungo apposta per te! Che ne pensi? Non mi dirai mica che è troppo corto?! fammi sapere il tuoparere sugli sviluppi!

leo miao: ti dovrò premiare come ombra personale che scrive le recensioni più lunghe che abbia mai visto! Spero k voglia dire che ti piace la storia! Ho trascurato un po' James Lily e Piton ma spero mi xdonerai! Aspetto il tuo parere!

Baci,
V@le






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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


HP
CAPITOLO 23


Quando Sirius si svegliò la mattina seguente nella camera di Danyel si accorse di essere solo, a differenza di quando si era addormentato.
Ancora mezzo assonnato scese di sotto, sentendo qualcosa simile a musica farsi sempre più forte man mano che avanzava. Doveva essere quella cosa che Remus chiamava "giradischi".
Il salotto era vuoto, così si diresse verso la cucina, ma si fermò sullo stipite della porta. La scena che gli si presentava davanti era pazzesca: Eithel cucinava (manualmente) in pigiama saltellando a tempo di musica e cantando in modo che la si potesse sentire benissimo. Ovviamente non era sgradevole: intonata come sempre e anche col corpo sapeva muoversi bene. Di prima mattina era proprio una visione. La vide persino far saltare uova e bacon in padella riprendendoli anche di schiena: quella ragazza era una sorpresa continua.
La canzone comunque finì e per il gran finale lanciò un leggero urlo di entusiasmo voltandosi di scatto e rendendosi conto di avere uno spettatore. Mentre quest'ultima batteva le mani, Witch si spiaccicò una mano sulla faccia per la figura fatta, per poi inchinarsi goffamente.
-E così mi hai visto in tutto il mio imbarazzante splendore!- la buttò sul divertente allargando le braccia.
-Essere così energici la mattina accade solamente quando non stai a scuola?
-In effetti sì. Siediti, ho appena fatto la colazione.
-Lo so- replicò lui accomodandosi a una sedia di legno.
-Dormito bene?- gli mise davanti il piatto pieno per poi sederglisi accanto.
-Il letto di tuo fratello è una meraviglia, specie quando ci si sta da soli... tu non mangi?
-Beh, devi sapere che quando cucino la metà di quello che preparo mi finisce nello stomaco ancora prima di terminare tutto, quindi praticamente ho già fatto colazione- si alzò per togliere il caffé dal fuoco e portarlo in tavola.
-Non mi vorrai mica diventare uno stecco, vero?
-Sì, certo, io vado a rinunciare ai dolci per te... ma ti pare!- posò le tazze piene di liquido scuro.
Aveva intenzione di tornare a sedersi al suo posto, ma fu costretta sulle ginocchia del ragazzo.
-Apprezzo molto il tuo senso di sacrificio... però almeno un boccone di questo mangialo- sollevò una forchettata di bacon e la diresse all'altra bocca.
-No, dai, non fa niente- rispose lei voltando la testa.
-Non mi prendere in giro, lo so benissimo che tu il bacon lo mangeresti sempre se potessi: lo adori. Quindi aprì la bocca spontaneamente, altrimenti...
-Ok, ok, ok- imboccò il bacon.
-Hai ceduto?
-I tuoi altrimenti mi spaventano- spiegò dopo aver inghiottito.
-Mi stai dicendo che ti terrorizzo?- chiese lui tra un boccone e l'altro del suo pasto.
-Qualche volta sì- Eithel riuscì ad alzarsi e mandò giù tutto il caffé in un sorso.
-Allora mi toccherà rimediare- si alzò in piedi e le cinse la vita con le braccia.
-E in che modo, sentiamo...
-Come se non lo sapessi.
Con una mano dietro la nuca l'attirò a sé e la baciò, sentendo subito che lei ricambiava.
Quando riuscirono a separarsi, la ragazza rimase ancora tra le braccia di Sirius con il viso nascosto nell'incavo del suo collo.
-Quello che hai detto ieri a tua madre...- cominciò con lo sguardo basso.
-Cosa? Ieri ne ho dette di cose a quella megera.
-Il fatto che io sia...- esitò un poco -una delle persone migliori del paese eccetera...
-Dunque?
-Le stavi dicendo solo per zittirla, no? Voglio dire, non le pensavi davvero quelle cose...
-Fino a ieri sera no- le premette le labbra su una tempia, per poi sussurrarle all'orecchio -adesso ne sono convinto.
-Sul serio?- chiese lei dopo un po'.
-Certo.
Allora Eithel lo strinse più forte, poi si ritrasse un poco con la testa bassa.
Lui con due dita le afferrò delicatamente il mento e le fece sollevare il viso, vedendo che gli occhi erano lucidi.
-Che fai? Stai piangendo?
-Ma che ti viene in mente, certo che no!
Gli occhi ora cominciavano a cambiare colore e una lacrima scivolò sulla gota.
-Ti rendi conto che ironica e sarcastica come sei è incredibile che riesca a commuoverti in questo modo?
-Non è divertente!- sbottò lei voltandosi dandogli le spalle.
Black l'afferrò da dietro e la attirò nuovamente a sé.
-Sei adorabile quando ti commuovi in questo modo.
La ragazza sorrise, poi appoggiò la nuca fino ad allora rigida sul petto lì dietro, lasciando che Sirius riprendesse a baciarla lievemente sul collo.
Due parole le arrivarono alle labbra, ma quando esse si schiusero le serrò subito. Non era il momento per una cosa del genere. Avrebbe dovuto aspettare quando fosse stata certa che lui fosse stato pronto.

Quando Danyel tornò, la sorella lavava i piatti e l'ospite se ne stava sul divano a leggere (scena irripetibile).
-Sono tornato- annunciò entrando -avete fatto i bravi o tra nove mesi diventerò zio?
-Sono due gemelli e andranno entrambi a Serpeverde- rispose Eithel con tono fintamente serio sciacquando l'ultimo piatto e raggiungendolo in salotto.
Sirius si alzò, non avendo più in mano il libro che stava leggendo.
-Forse è ora che io vada.
La ragazza fu sul punto di dirgli di restare, ma si fermò. Ora lui aveva altro a cui pensare.
-Ok. Ti accompagno io con la Materializzazione Congiunta-
Danyel cominciò a svuotarsi e a riempirsi le tasche -Dove ti devo portare?
-Dove c'era la Passaporta ieri sera va bene.
-Perfetto. Ti aspetto fuori: quando hai finito di prepararti vieni che andiamo.
-Sì.
Mentre il fratello usciva di nuovo, Eithel si avvicinò a Black.
-Beh, ormai arrivederci a Hogwarts.
-Due mesi passano presto, tranquilla- disse cingendole la vita.
-Non questi due mesi. E non per me.
Sirius non capì a che si riferisse esattamente: poteva essere qualunque cosa, come la situazione con sua madre o la lontananza tra loro. Ma in quel momento non gli andava d indagare.
-Cerca di essere più positiva, eh?- la abbracciò senza stringere troppo, rendendo tutto molto più tenero del solito.
-Ci proverò. Contento?
La baciò sulla guancia.
-Sì.
Poi la baciò sulle labbra.
-Ma non dirlo solo per farmi un favore. Stammi bene.
-Ok.
Un ultimo bacio sulla fronte e, dopo una leggera carezza sulla guancia, il ragazzo seguì Danyel di fuori.
Eithel lo seguì con lo sguardo finché la porta non si chiuse, poi fece una piroetta su sé stessa.
Pensò alla situazione in cui si trovava e pregò che tutto andasse per il meglio.

-Ecco, sistemati pure qui.
La signora Potter invitò il ragazzo ad entrare nella stanza e posare le sue valige. Subito dopo entrò il signor Potter con l'ultima valigia.
-Non è molto grande, ma spero ti ci troverai bene- sentenziò guardandosi intorno per poi raggiungere la moglie in corridoio.
-E' perfetta. Grazie davvero, non so proprio come ringraziarvi.
-Ma figurati, figliolo. Sistemati e riposa un po': sembri leggermente teso.
-Certo. Ancora grazie.
I due coniugi si allontanarono e, mentre cominciava a disfare i bagagli, James entrò.
-Allora hai passato la notte da Eithel.
-Sì, ma non abbiamo fatto nulla di lontamamente simile a quello che pensi tu.
-Perché mi trattano sempre tutti come un pervertito?
-Perché lo sembri- Sirius tirò il cuscino in faccia all'amico.
-Ma glielo hai detto che venivi da me o non ha idea di dove sei sparito?
-Veramente... lei non lo sa che me ne sono scapato di casa.
James ebbe un accenno di riso, poi si sedette.
-Stai scherzando, vero?
-Non gliene ho parlato.
-Ma come? Dopo esservi giurati amore eterno e tutto il resto...
-Non ci siamo giurati amore eterno... cavolo, Ramoso, mica le ho chiesto di sposarmi!
-Ok, ok, lo so, ma non venire a dirmi che le cose non sono cambiate da quando vi incontravate in Sala Comune di notte per pomiciare.
-Ci hai spiato?
-Certo che no, ma si capiva che per te nient'altro era che una bella e divertente ragazza che bacia bene.
-E che ne sai tu che bacia bene?
-Me lo hai detto tu.
Black infilò le valige vuote sotto il letto, per poi sdraiarsici sopra.
-Non credi che dovrebbe saperlo? In fondo è anche merito suo.. o colpa sua, non so come definirlo...
-Senti, sono stanco ed è mezzanotte passata. Se vuoi ne parliamo un'altra volta, ma ora vorrei dormire.
James sospirò. Conosceva Sirius come il palmo della sua mano. erano come fratelli. E sapeva che quando usava quel tono, con quel fratello non si discuteva.
-Ok- si alzò -allora buonanotte.
Ottenne un grugnito come risposta.
Fece le spallucce e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Era passata una settimana da quando Black si era trasferito dai Potter.
Il loro unico figlio quella mattina volteggiava per il giardino a cavallo della sua scopa.
Atterrò dopo un paio di giravolte e soddisfatto diede un buffetto al manico come se fosse stato il suo fedele cagnolino.
Quasi gli prese un colpo quando il loro gufo gli si posò sulla spalla.
-Ehi, uccellaccio, sei venuto a portare la posta?
Sottrasse con non poca fatica le buste dal becco dell'animale, che probabilmente non aveva apprezzato come lo aveva chiamato.
Dirigendosi verso la casa, se le rigirò tra le mani. Sull'ultima c'era scritto "Sirius Black" e l'indirizzo di casa sua.
-Ehi, c'è posta per te!- annunciò entrando in cucina dove Sirius stava pigramente facendo colazione.
-Di chi è?
-E io che ne so! Sono un mago, non un indovino- gli lanciò la lettera sul tavolo.
Sirius la guardò un attimo e poi la aprì strappandola per un'estremità.
-Allora, chi è? Una delle tue ammiratrici di Hogwarts?
Silenzio.
-Ehi, signor Sciupafemmine? E' una minaccia di morte?
-Perché hai detto a Eithel che sto da te senza avvertirmi?- sbottò Black.
-Io non gli ho detto un bel niente! Non la sento da quando ci siamo lasciati a King's Cross.
-Chi può essere stato? Tu, no?
-Peggio: mia madre. Che dice?
-Si scusa per impicciarsi negli affari miei- scosse la testa, continuando a leggere in silenzio.
Infine ripiegò la lettera e la mise giù.
-E' incredibile. Non riesco a essere arrabbiato con lei. Scrive come se fosse scappata al posto mio.
-Eh, dopotutto è mia cugina- si vantò James alzandosi col petto gonfio -la classe non è acqua.
Per tutta risposta l'amico gli versò l'acqua del suo bicchiere in piena faccia.
-Questo lo dici tu- concluse sorridente
guardandolo asciugarsi il viso on una manica.
Tornò a guardare la lettera.
Quel giorno la rilesse più e più volte e lo stesso fu i giorni seguenti, ogni volta che i motivi della sua fuga tornavano a contorcergli lo stomaco. Quelle parole gli erano di conforto, come lo era la vicinanza del suo migliore amico. Non sapeva proprio come avrebbe fatto senza di loro in quel momento.

-E' stato fantastico.
-No, è stato un completo disastro! Io non ci torno più a lavorare ai Tre Manici di Scopa!- esclamò Lily incrociando le braccia.
Erano all'ingresso del castello e davanti a loro sfilavano tutti gli studenti che facevano ritorno a Hogwarts.
-Ma ci sei stata solo un mese! Se fossi venuta con me da metà luglio ti sarebbe piaciuto.
-Fare la locandiera non è la mia vocazione, punto!- Evans cambiò espressione -Senti, io vado in Sala Grande a prendere il posto, ci vediamo dentro.
-Ok, ma... sicura che va tutto bene?
-Sì, sì, certo, a dopo- e fuggì via.
Quando Eithel tornò a guardare di fronte a sé e vide Severus Piton oltrepassarla, capì cosa le era preso.
Ma l'arrivo di qualcun'altro lo risollevò di morale: Lupin e Minus stavano avanzando verso di lei.
-Ciao!- diede una pacca sulla spalla a Peter -Gli altri due?
-Avevano da fare e si sono trattenuti- Remus allargò le braccia per lasciarsi abbracciare.
-Posso immaginare che avevano da fare- sciolsero l'abbraccio -e tu come stai?
-Beh, vorrei dire di aver avuto momenti migliori, ma mentirei, perciò sto come al solito. Ma ora è meglio che andiamo a prendere un posto decente per il banchetto, o i due capi ci fanno a fettine.
-Ok, a più tardi.
Mentre i due se ne andavano, Eithel scorse chi aspettava camminare imperiosi tra gli studenti più piccoli. Il Mar Rosso diviso da Mosé sarebbe stato un buon paragone riguardo alla scena.
James la raggiunse per primo, saluntandola sollevandola leggermente da terra per dispetto.
-La dovette smettere di sollevarmi sempre tutti!- si lamentò.
-Se sei leggera non è colpa di nessuno.
Mentre lei rispondeva con la linguaccia, arrivò l'ultimo.
-Ecco, ti pareva che il principino non si doveva fare attendere?- commentò con le mani sui fianchi.
-E ti pareva che la signorina qui presente non dovesse criticare?
Potter credeva che stessero per cominciare a bisticciare, invece i due cambiarono completamente espressione e si abbracciarono, lì davanti a tutti. Evidentemente non si curavano dei pettegolezzi che si sarebbero diffusi poco più tardi.
-Ok, ora smettetela, mi state mettendo in imbarazzo- si lamentò facendoli separare.
-Certo che sei palloso- lo rimproverò l'amico -perché non ti trovi una ragazza e ci lasci in pace?
-Molto divertente- rispose lui avviandosi.
Eithel e Sirius sospirarono.
-Vieni- la prese per mano -prima che lo prenda a botte.



continua...


N.d.A.: Grazie a leo miao e gypsy_rose90 per le recensioni.
V@le







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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


HP
CAPITOLO 24


Lily osservò l'amica sederle accanto e chiedere lamentosa:
-Quando arrivano quelli del primo anno? Sto morendo di fame...
-Tu sei appena entrata mano nella mano con Black- le fece notare con tono di rimprovero.
-Ma lasciala stare- era Mary che sedeva di fronte a loro -sono così carini insieme: secondo me sono una bella coppia.
-Non l'assecondare!- gli sussurrò Evans.
-Eddai, Lily! Mi spalleggia e ha pure perso venti galeoni per colpa mia! Lasciala in pace: mi servirà qualcuno dalla mia parte con tutte le cattiverie che diranno su di me da stasera in poi.
Con il beneplacito di Eithel, Mary si sporse un po' verso di loro.
-Ma è vero che Sirius ha passato una notte da te?
Witch annuì disinvolta.
-E cos'è successo?
-Niente che riguardi il sesso- precisò subito Evans.
-E smettila di fare il Prefetto! Cioè, ero un tantino sconvolta per l'esser stata appena chiamata puttana da sua madre, altrimenti chi lo sa cosa sarebbe potuto succedere...
-Eithel!
-E piantala, Lily! Prima o poi toccherà anche a te, no?
La risposta tutt'altro che educata si confuse tra il vociferare per l'entrata dei ragazzi del primo anno.
-Ma quanti sono st'anno?- chiese James a nessuno in particolare.
-Avremo un bel da fare noi Prefetti- Lupin chiuse il libro che stava leggendo.
-Sì, ma che si sbrigassero- si lamentò Sirius -sto morendo di fame...

Si svegliò. Che cavolo erano quei rumori nel bel mezzo della notte? Diede un'occhiata all'orologio sul comodino. Le quattro e mezzo.
-Eithel- biascicò tirandosi su col busto -ma ti rendi conto di che ore sono?
-Certo, ho messo la sveglia.
Era bella che vestita.
-Ma dove devi andare adesso, nel bel mezzo della notte?
-Vado a fare due passi, e no, non ci vado sola.
-Sì, sì, ne parliamo un'altra volta, quando sarò volontariamente sveglia- Lily si seppellì sotto le coperte.
Eithel fece le spallucce e si diresse in Sala Comune.
Lì ad aspettarla c'era Sirius.
-Ce ne hai messo di tempo.
-Avevamo detto le quattro e mezza e sono le quattro e mezza.
-Più due minuti.
-Non metterti a fare il precisino!- gli diede una leggera spallata.
-Seh, seh, ma adesso andiamo.
Sgattaiolarono fuori dal castello senza problemi. Ormai erano dei professionisti.
Costeggiarono per un po' il lago.
-Ma si può sapere dove mi devi portare? O mi stai solo facendo fare il giro dell'oca?
-Un attimo di pazienza.
Black la fece fermare davanti al Platano Picchiatore i cui rami ondeggiavano pericolosamente.
Lei guardò perplessa prima lui, poi la pianta.
-Un bellissimo e grandissimo albero, non c'è che dire. Ma se mi hai portato qui per ripassare Erbologia nel bel mezzo della notte...
-Io alla scuola non ci penso neanche durante le lezioni, figurati nel weekend.
Prese un bastone estremamente lungo, da dove non si sa, e fece sì che il Platano si bloccasse come pietrificato.
-Non sono disposta neanche ad arrampicarmi.
-Non devi arrampicarti da nessuna parte- l'afferrò per un braccio e la trascinò vicino al fusto.
Lì c'era una grossa fossa, abbastanza larga da farci entrare un adulto.
-Ah, il passaggio!- Eithel s'inginocchiò per guardarci dentro, poi si voltò verso l'altro -aspetta, non è che Remus ha una trasformazione fuori fase e mi vuoi fare lo stesso scherzo che hai fatto a Piton...
-Perché credi che ti voglia così male?- chiese lui infilandosi nel buco e tendendole una mano per aiutarla a raggiungerlo.
-Perché ti da fastidio che io abbia sempre ragione- afferrò la mano e scivolò dentro.
-Ne sei convinta, eh?
-Sempre e comunque.
-Sì, sì, ho afferrato- sempre per un braccio la condusse per una buia galleria.
-Certo che è umido qui.
-Ma possibile che ti lamenti sempre?
Come risposta ottenne una linguaccia.
Camminarono ancora un po' e finalmente sbucarono fuori, ritrovandosi in una stanza di una catapecchia.
Salirono le scale raggiungendo il piano superiore.
Sirius rimase sulla porta, mentre Eithel avanzò lentamente guardandosi intorno, per poi fermarsi al centro della stanza.
-Non ci eri mai stata, vero? Qui alla Stamberga Strillante.
La ragazza scosse il capo continuando a vagare con lo sguardo.
-Beh? Che ne pensi?- domandò lui stravaccandosi su un vecchio letto cigolante per nulla sicuro.
Eithel sospirò prima di rispondere.
-E'... buia- pausa -vuota- si voltò verso la porta -e tetra.
Black pensò che non aveva mai visto la Stamberga in quel modo. Lei continuò:
-Ma non come la tua casa. Un tetro... piacevole.
-Come fa il tetro ad essere piacevole?
-Non lo so- lo raggiunse e gli si sedette accanto -ma non spaventa. Dà come un senso di protezione...ma magari parlo così perché non sono sola. Forse senza nessuno mi farebbe paura.
-Chi lo sa?
-Già, chi lo sa...
Rimasero qualche attimo in silenzio.
-Ieri abbiamo reso la cosa "di pubblico dominio", come dicevi tu- riprese lui -contenta?
-Di cosa? Di poter pomiciare per la scuola senza dover rendere conto di niente a nessuno? Di questo dovresti essere contento tu- abbandonò la schiena sul malandato materasso.
-Sembro davvero così superficiale?
-Non è che lo sembri, lo sei, è diverso.
-Molto divertente. Lo sai che ci sono ragazze che farebbero carte false per poter essere al posto tuo?
-Certo, parli di ragazze che appena ci si spinge un po' più oltre la pomiciata alzano le mani e squittiscono "non sono pronta, ripassa tra tre anni". Come se tu ti accontentassi di qualche bacetto con la lingua...
-Sei proprio maligna, eh?
-Che vuoi che ti dica, sono figlia di mia madre.
Si bloccò un attimo, deglutì e decise di cambiare discorso.
-Ti ha dato così tanto fastidio la lettera che ti ho mandato quest'estate?
Tra sé e sé si fece sarcasticamente i complimenti: decidere di parlare di quando era scappato di casa era una pessima idea.
-No, anzi- si limitò a rispondere Sirius.
-Anzi cosa?- chiese lei non badando più a frenare la lingua.
-Niente, non mi ha dato fastidio, punto.
In quel momento Eithel starnutì.
-Ehi, che hai?
-Boh- si strofinò il naso -può essere la polvere, o forse sto prendendo il raffreddore: è un po' più freddo del solito stanotte.
Black si spostò in modo da avvicinarsi a forza la ragazza.
-Sei un disastro. Possibile che non ti copri mai abbastanza?
-Grazie, molto gentile- ringraziò sarcasticamente lei sistemandosi meglio al petto del ragazzo, che ne approfittò subito per baciarla a tradimento.
-Mm...mm- finalmente Eithel riuscì a liberarsi -possibile che non puoi resistere dieci minuti senza ficcarmi la lingua in gola?
-Come se non ti piacesse.
-Questo non c'entra niente- sbottò alzandosi.
-Ti piace proprio tanto litigare con me, vero?- si rizzò a sedere e, trascinandola per un bracco, la costrinse a sedere sulle proprie ginocchia.
-Ma ti pare? Sarebbe un po' crudele, no?
-Non ti sopravvalutare.
-Va bene- assentì Eithel chiandosi a baciarlo.
Un secondo dopo erano di nuovo sdraitati sul letto e la ragazza sentiva un leggero spiffero sotto la maglietta.

-E' un orario insostenibile.
Lily si sedette al tavolo davanti allo scaffale della lettera R.
-A malapena sono riuscita a fare i compiti- continuò sottovoce.
-A chi vuoi darla a bere?- Eithel le si affiancò -la prof di Aritmanzia aveva un'espressione adorante quando gli hai consegnato il tema. La verità è che così puoi fare finta di non essere secchiona siccome anche gli altri sono pieni di compiti fino al collo.
-Sempre simpatica tu.
-Certo.
Entrambi aprirono il libro di Trasfigurazione e altri che avevano preso poco prima.
-Senti, Eithel...
-Ma come? Diventi una bestia se ti si disturba durante i compiti e adesso vuoi chiacchierare? Comunque dimmi- concesse continuando a scribacchiare sulla pergamena qualche appunto.
-Tu... tu lo ami Sirius?
Eithel si bloccò e si voltò verso l'amica.
-Ma ti sembrano cose da chiedere in una biblioteca?
-E allora? E' ora di cena e il sabato a quest'ora non c'è nessuno in biblioteca. Ma non irarci intorno e rispondi.
L'altra sospirò e riprese a scrivere.
-Beh, amare è una parola grossa. Credo che dire di volergli bene sia più adatto al momento.
-E lui?
-Lui cosa?
-Ti ha detto niente?
-Lo sopravvaluti se pensi che quella lingua biforcuta che ha possa articolare qualcosa di anche lontanamente romantico.
-Sì, ma magari è timido su queste cose, non riesce a spiegarsi...
-Timido? E' anche troppo esplicito: non mi pare che abbia avuto problemi a farmi capire di essere pronto per il sesso.
-CHE COSA?
La bibliotecaria sbucò fuori da uno scaffale.
-Signorina Evans! Per favore, non siamo i una locanda!
-Mi scusi...- disse Lily con voce sommessa, poi quando la donna fu abbastanza lontana, continuò sussurrando -da cosa l'hai capito? Da discorsi starni che ti fa?
Witch continuava tranquilla a scrivere.
-No, più che altro dal rigonfio dei pantaloni.
Dopo un po' si accorse che l'amica la stava guardando a bocca aperta.
-Stavo scherzando.
-Ma certo che sei incredibile! Stavo prendendo la cosa sul serio... anche perché ti fissa in un modo strano da domenica scorsa, dopo la vostra escursione notturna. Ma poi che è successo?
-Niente di strano o spaventoso.
Lily si chinò leggermente sul tavolo per poterle osservare il viso. Spalancò lentamente la bocca, poi prese un libro a caso, si alzò in piedi e glielo diede in testa.
-Ahio! Che ho fatto?- si lamentò Eithel massaggiandosi la testa.
-Domenica notte ci hai... ci hai...
-Guarda che "sesso" non è una parolaccia.
Evans fece una faccia ancora più sconvolta.
-Ci sei andata a letto davvero!
In quel mentre Remus sbucò dal corridoio tra le lettere F e G e salutò le due.
-C'è qualcosa che non va?- chiese poi.
Lily raccolse le sue cose e se ne andò stizzita.
Lupin si sedette affianco a Eithel.
-Che è successo?
-Lily ha scoperto una cosa che non sembra gli faccia tanto piacere.
-Ma allora tu e Sirius siete stati davvero a letto insieme.
-Perché riesci a dire queste cose così naturalmente?
-Primo: perché me le aspetto. Secondo: non ci sono di mezzo io.
La ragazza scoppiò a ridere.
-Non c'è dubbio: sei un fenomeno.
-Grazie- acquistò serietà -ma tu come stai?
Lei sospirò.
-Bene. Sul serio, bene.
-Basta che sia vero.
-Certo che sì.
Eithel ricominciò nuovamente a scrivere, con uno sguardo di chi non stava poi così bene.


continua...



leo miao: ciao, mia ombra personale!! Ho trascurato ancora James Lily e Piton, spero mi xdonerai... cmq che ne pensi del capitolo? Ormai il tuo parere è di vitale importanza... si, insomma, sei l'unica che mi segue ancora... T_T. Cmq fammi sapere, eh? Ciao ciao, V@le






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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


HP
CAPITOLO 25


Lily entrò in camera e si abbandonò sul letto. Aveva passato tutto il pomeriggio a ripetere Trasfigurazione e dire che era sfinita era un eufemismo. Rotolò in modo da finire prona, ma sentì qualcosa di spigoloso premerle all'altezza della pancia. Si sollevò sulle braccia quel tanto da vedere una scatoletta piena di palline dorate incartate. Lo prese in mano e la rimirò un po'. Sospirò, se la mise in tasca e uscì di nuovo dal dormitorio.
Poco dopo era alla Guferia, davanti a Eithel che, seduta per terra, leggeva.
-Solo tu sai che mi piacciono le caramelle al miele: me le hai prese per farti perdonare, vero?
La ragazza continuava a leggere come se niente fosse.
-Ok, ti perdono, ho reagito in maniera esagerata. Contenta?
Ancora niente.
-Dai, Eithel, smettila di giocare.
Finalmente l'altra la guardò e le fece segno di sederlesi accanto. Lily accettò l'invito.
-Sei stata esagerata, sì- disse lentamente Eithel -ma quando mi hai dato il libro in testa è stato davvero comico.
Scoppiarono tutte e due a ridere.
-Immagino che non fosse proprio da me.
-No, infatti. Ma alla fine, molto alla fine, la tua reazione è giustificabile.
-Grazie della clemenza, Vostro Onore- la prese in giro Evans, ritornando poi seria -ti prometto che non mi arrabbierò e che non ti darò il libro in testa, però dimmi la verità: davvero sei andata a letto con Black?
Eithel vagò un po' con lo sguardo per prendere tempo.
-Sì, davvero.
-Ah.
-Beh, ci sei rimasta male? Per caso speravi di perdere la verginità per prima?
Si beccò una spallata.
-Ahia! Certo che quando ti ci metti...
Lily tirò fuori dalla tasca le caramelle e ne scartò una.
-E alla tua migliore amica niente?
-Me le hai date tu!
-E allora?
Gliene diede una.
In un quarto d'ora erano finite.
-Ma senti...- riprese Lily titubante -come è stato?
-Come vuoi che sia stato?
-Voglio dire: se ti sei trovata male o no, se avevi paura, se eri nervosa...
Eithel rifletté un attimo.
-Beh, diciamo pure tutte quelle cose messe insieme, ma alla fine è andata bene... almeno credo.
Abbassò un poco il capo.
-Ehi- l'amica le circondò le spalle con un braccio facendola appoggiare a sé -cosa c'è che non va?
-Ma niente, è solo che...- dopo una sgrullata, si decise a parlare -non so se sta prendendo la cosa sul serio.
-Parli di Black?
-Sì. Cioè, in certi momenti è stato davvero dolce, ma non so se allora lo è stato per amicizia o per... mi capisci, no?
-Credo di sì. Insomma, tu dici sempre che prima di tutto siete amici, giusto? Quindi stai dicendo che quando è dolce con te lo è perché sei sua amica.
-Esatto- Eithel si lasciò scappare una breve risata e si coprì il viso con una mano -mai avrei pensato di scervellarmi per una cosa del genere. E'... è ridicolo.
-E umano. Per nostra sfortuna.
-Già. E se davvero non prendesse la cosa sul serio?
-Sarebbe un idiota, anche per che in quel caso il sesso se lo può scordare.
L'altra scoppiò a ridere.
Rimasero lì ancora una ventina di minuti prima di andare a cena.

Le due ragazze entrarono in Sala Comune. I quattro Malandrini erano davanti al camino a chiacchierare.
-Senti, io ho sonno, me ne vado al letto- disse subito Lily alla loro vista.
-Guarda che James non ha la peste.
Evans si diresse verso le scale come se non l'avesse sentita.
Eithel scosse la testa e raggiunse la poltrona dove Black era seduto.
-Buonasera, state architettando qualcosa o posso restare?
-Abbiamo già finito, accomodati pure- rispose Potter.
La ragazza senza tanti complimenti si sedette sulle ginocchia del proprio ragazzo, che prontamente protestò.
-E' il tuo migliore amico che mi ha detto di accomodarmi: prenditela con lui se non ha specificato dove.
-Sempre con la risposta pronta tu- criticò Sirius cicondandole il collo con un braccio costringendola ad appoggiarsi a sé.
-Potete evitare di fare la coppia felice voi due? Sto per sentirmi male- James fece una faccia schifata.
-Se sei invidioso non è colpa loro- sentenziò Lupin da dietro il libro che stava leggendo, facendo scoppiare tutti a ridere. Poi si alzò annunciando che stava andando a dormire, imitato subito da Peter.
-Buonanotte- salutarono gli altri tre.
Seguì un po' di silenzio rotto solo dallo scoppiettare del fuoco nel caminetto.
Potter abbandonò la schiena sul divano con aria sconsolata.
-Avanti, cugino- cercò di consolarlo Eithel -prima o poi Lily smetterà di avercela con te. Certo, aiuterebbe se ti decidessi a essere un pizzico meno arrogante e a dimostrarti un po' più umile...
-Io la vedo dura- sentenziò Sirius beccandosi una gomitata sulel costole.
-Secondo me è destino che vi mettiate insieme: per la fine della scuola  sarete una coppia- continuò lei.
-Non credo proprio- ribatté lui.
-Scommettiamo?
-Certo. Venti galeoni.
Si strinsero la mano.
-Andata.
Potter, rimasto zitto fino ad allora, liguardava come se fossero stati due marziani.
-Voi due non siete normali.
-Neanche tu.
Il ragazzo ci pensò un po' prima di rispondere.
-Vero.

La ragazza bussò per l'ennesima volta alla porta. Doveva essere fuori.
Costeggiò la casetta fino ad arrivare sul retro, davanti alla Foresta Proibita.
Sbuffò. Quanto gli poteva piacere quel bosco?
S'inoltrò tra gli alberi come se stesse camminando per un normalissimo prato, guardandosi intorno come Alice nel Paese delle Meraviglie. Beh, non proprio così, ma rendeva l'idea.
-Ehi!- chiamò nella speranza che la sentisse. Niente.
Proseguì ancora un po' quando un rametto che si spezzava la fece voltare con la baccehtta in mano.
-Eithel, sono io, tranquilla.
La ragazza sospirò sollevata e ripose la bacchetta in tasca.
-Hagrid, finirai per farmi prendere un colpo...
-Tu non venire nella Foresta Proibita e vedi che non ti spavento più. Ma poi che ci fai qui, eh? Ci ho sempre detto di non venire: ti mettono in punizione così.
-E capirai, le loro punizioni non mi fanno né caldo né freddo.
-Sì sì, ma è meglio uscire da qui e io ti accompagno.
Senza aspettare una risposta il mezzo gigante si avviò verso il castello, e lei non poté fare a meno di seguirlo.
La invitò a entrare in casa.
-Vuoi un po' di té e biscotti?
-Ehm, no grazie, sto bene così- rispose lei ricordandosi i pezzetti di ghiaia che Hagrid scambiava per biscotti.
-Allora, mi cercavi no?
-Sì- acquistò subito un'aria seria -devochiederti un grosso favore.

-La pozione proprio non mi è venuta: continuava a venirmi il blu invece del giallo- si lamentò Mary svoltando l'angolo.
-Perché sbagli le dosi: ho capito che ti piace tanto la belladonna, ma se ne metti troppa non ti riesce, tutto chi...-
Lily si bloccò alla vista di una grossa sagoma che la sormontava.
-Hagrid, sei tu- disse poi avendolo finalmente riconosciuto -posso esserti utile?
-Beh, veramente Eithel mi ha detto di darti questo- le tese un rotolino di pergamena.
-Ah, grazie.
-Di gniente. Ciao- e se ne andò. Occupava quasi tutto il corridoio.
Evans scosse la testa interdetta e srotolò il messaggio per leggerlo.
-Beh, che dice? Ha scritto perché a lezione non c'era?- chiese Mary.
-Euh... sì. Si sente poco bene- accartocciò la pergamena e se la infilò in tasca.
-Ah... avrà duellato con qualcuno, no?- e si avviò.
-Sì... certo- borbottò preoccupata Lily seguendo l'amica.

Quell'anno il banchetto di Halloween sembrava particolarmente abbondante. Le tavolate straboccavano di dolci.
Dopo il "buon appetito" del preside, tutti si erano tuffati sul cibo. Ovviamente i Malandrini tenevano testa a tutti su questo fronte.
Ma la loro tranquilla cenetta fu interrotta dal chiacchiericcio di due ragazze sedute non distanti.
-...hai letto la Gazzetta?
-Sì, perché?
-Ma come? Non hai saputo di Cyndra Silverly?
Black rizzò le antenne.
-La madre di Witch?
-Sì, è morta di una strana malattia l'estate scorsa. E la cosa è stata resa pubblica solo ieri sera.
-Strano, Witch si è comportata normalmente fino ad ora, anche se oggi non è venuta alle lezioni.
-La odiava la madre, non le sarà neanche dispiaciuto...
-Chiudete il becco, stupide oche!- sbottò Sirius alle due pettegole, che lo guardarono indignate per poi voltarsi dall'altra parte.
-Secondo voi dicono la verità?- chiese James abbandonando la forchetta sul piatto.
-Temo di sì- rispose Lupin -credo sia per questo che non è venuta a lezione: il fratello deve averle detto che la notizia sarebbe finita sul giornale.

Black lo squadrò un attimo: come faceva a sapere sempre tutto?
-Dove si sarà cacciata?
Potter tirò fuori dalla tasca un foglio di pergamena vuoto.
-Questo non è difficile da scoprire.

Era nuvoloso e così le stelle non si vedevano. I banchi erano addossati alle pareti e qualche strumento era ancora in giro. Al centro dell'aula di Astronomia una sagoma era stesa sul pavimento e accanto ve ne era un'altra seduta.
-...mi passa l'appetito al pensiero di tutti che si abbuffano come porci, non è che mi dispiaccia poi tanto perdermi il banchetto- spiegò Lily che cercava di divagare iliù possibile. Conosceva tante reazioni di persone che avevano passato un brutto momento, ma solo Eithel avrebbe potuto sdraiarsi sul pavimento nel bel mezzo di una stanza con lo sguardo fisso sul soffitto e le mani congiunte sul ventre.
-Raccontami che è successo oggi.
Usava un tono tanto strano, quasi fosse un'altra persona.
-Beh, non è che sia successo nulla di straordinario... Ah, sì: a Pozioni Lumacorno ci ha fatto fare una nuova pozione. Abbastanza complicata, per la verità: tre quarti della classe non c'è riuscita e Peter Minus, poverino, è finito in infermieria e ci dovrà restare fino a domani.
Witch accennò un sorriso.
-E' sempre stato sbadato. E distratto. Ma sinceramente non mi dà un gran senso di fiducia... è come se dentro covasse qualcosa.
-E' solo un po' codardo a nascondersi sempre sotto la gonnella di Black e Potter, nulla di più.
-Sarà.
Lily osservò tristemente l'amica, per poi chinarsi sopra di lei e scostarle qualche ciuffo di capelli dalla fronte.
-Sicura di sentirti bene?
-Certo, sto bene. Sto bene.
I suoi occhi rimanevano sempre incollati al soffitto.
-Ma come mai sei così sconvolta?
-Ha vissuto due vite e io non lo sapevo. Danyel non me lo ha detto.
-Sono tante le cose che le persone non dicono.
-E la maggior parte dovrebbero essere dette.
Usava sempre quel tono apatico. Faceva venire i brividi.
-Vorrei fare qualcosa per aiutarti. Ma la magia non servirebbe, giusto?
-Non quel tipo di magia.
Evans stava per chiedere che significasse quando sentì dei passi sui pericolanti scalini che conducevano a quell'aula.
-Sta arrivando qualcuno.
La porta si aprì.
-Dimmi chi sono.
Lily guardò l'amica. In circostanze diverse era sicura che avrebbe indovinato e invece sembrava totalmente estranea a quell'ambiente.
-Sono Remus, Black e tuo cugino- sussurrò -ma ora è meglio che vada o Mary comincerà a cercarmi.
-Va bene. Buonanotte.
-Buonanotte.
Dopo averle stretto un attimo la mano, si alzò e ragginse gli altri tre.
-Come sta?- chiese Lupin.
-Non è in sé, poco ma sicuro. Ma c'è qualcosa di più. E' quasi inquietante.
I tre ragazzi spostarono lo sguardo su Eithel. In effetti era vero.
Mentre Evans usciva dall'aula, Remus si avvicinò alla ragazza e si inginocchiò vicino alla sua testa.
-Eithel?
Lei rispose con un battito di palpebre.
-Sicura che non vuoi parlare?
Annuì leggermente con la testa.
-Ok. Mi perdonerai se non resto a farti compagnia?
-Figurati- sussurrò.
-Sicura?
-Sparisci- sbuffò con un altro accenno di sorriso.
Il ragazzo si rialzò.
-Io vado da Peter, restate voi?
-Sì tranquillo.
Lupin se ne andò.
Dopo uno sguardo d'intesa, Potter e Black affiancarono Eithel, uno a destra e uno a sinistra, e le si sdraiarono accanto.
-Beh, cugina, che ci racconti?- cominciò uno come se stessero in riva a un fiume a pescare.
-Niente di che. Sto bene.
-Non devi badare a quello che dicono gli altri: vedrai che presto non ci penseranno più.
-Per quello che me ne importa. E poi sto bene.
-Piantala di dire che stai bene- sbottò Sirius.
Stavolta la ragazza voltò completamente la testa verso di lui.
-Perché?
-Perché non è vero. E ora meno che mai hai bisogno di bugie.
Come colpita da un forte schiaffo, tornò a guardare il soffitto.
Ma poi sentì il cugino cingerle calorosamente il polso e il ragazzo che le stringeva la mano intracciando le dita con le sue.
Allora le sembrò che il macigno che si sentiva sul petto sin dalla sera prima si polverizzasse.
Stettero così a lungo, finche i due non siaccorsero che Eithel si era addormentata.


continua...


gypsy_rose90: grazie per i complimenti (sperando di meritarmeli). Spero che ti sia piaciuto il capitolo!

leo miao: spero che qui ti si sia kiarito tutto a proposito di Eithel e Sirius (altrimenti nn son abbastanza kiara). Cmq sn d'accordo cn te x Sirius e poi sui film i malandrini e lily evans li hanno fatto troppo "vecchi", cioè in realtà avrebbero meno di trentasei anni... questa cs nn mi va giù, no no, ma Black è affascinante sempre e cmq ^_^!!!!


Al prossimo capitolo,
V@le

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


HP
CAPITOLO 26


Eithel strizzò gli occhi prima di aprirli. All'inizio vedeva sfocato, poi riconobbe in quell'ambiente la camera da letto della Stamberga Strillante. Si rizzò a sedere, voltandosi quel tanto da veder Sirius sdraiato accanto a lei. Si toccò il petto: era vestita. Quindi non era successo niente. Meglio così, perché altrimenti non se lo sarebbe ricordato.
Si chinò in avanti coprendosi il viso con le mani e strofinandosi vigorosamente gli zigomi. Niente, non ci riusciva.
-Ehi, ti senti meglio?
Il ragazzo si era seduto e ora la cingeva per la vita.
-Credo di sì- fece mente locale -accidenti, vi ho fatto saltare il banchetto, vero? Scusate...
-Ma sei matta? In un momento come questo tu pensi a noi che abbiamo saltato il banchetto? Perché non riesci a essere un minimo egoista?
-Perché papà mi diceva sempre di essere il contrario.
Sirius la scrutò.
-Da quanto tempo non piangi?
-Questo che c'entra?- chiese con leggerezza lei cercando di scendere dal letto.
Lui la bloccò per un  gomito.
-Rispondimi: da quanto tempo non piangi come facevi nelle tue crisi?
-Da prima dello scorso ventisei dicembre- rispose lentamente.
-Che cosa? Non puoi... tu hai bisogno di piangere!
-Se è per questo basta anche una cipolla...
-Non solo lacrime: tu hai bisogno di sfogarti sul serio! Se ti tieni tutto dentro così prima o poi scoppierai!
Seguì un momento di silenzio.
-Ci ho provato- Eithel fece un lungo sospiro prima di continuare -ci provo in continuazione, ma non ci riesco. Devo aver pianto così tante volte senza motivo che ora non è rimasto più niente per le cose serie.
-Ma ne hai parlato con Danyel? Magari lui può aiutarti...
-Lui non può essermi di nessun aiuto- sbottò fermamente la ragazza con un improvviso tono rabbioso.
-Perché dici questo? Farebbe tutto per te, sono sicuro che se gliene parli troverà una soluzione.
-Danyel se ne va a fine anno!
Eithel si alzò e si piazzò davanti alla finestra malandata con le braccia incrociate al petto.
Sirius, una volta realizzato ciò che gli era stato detto, la raggiunse lentamente.
-In che senso se ne va?- chiese cautamente.
-Gli hanno offerto lavoro a Broadway, a New York City, e lui ha accettato.
-Scusa, ma mi pare difficile che lui vada a lavorare oltreoceano quando può rimanere a Londra e non lasciarti.
La ragazza si passò pesantemente una mano tra i capelli.
-A West End c'è una crisi: nei teatri devono fare dei tagli e l'unico modo per non finire in mezzo alla strada è andare in America.
-Visto: non partirebbe se non fosse necessario.
Lei si voltò di scatto.
-Ma rimango sola comunque, che sia necessario o no!
Nel buio della stanza Sirius vide gli occhi della ragazza brillare di un colore diverso a ogni secondo e per di più erano lucidi. Stava imboccando una crisi: avrebbe dovuto provocarla solo un altro po' e finalmente si sarebbe sfogata.
-Adesso ti stai comportando da egoista: tuo fratello ha diritto a pensare anche a sé stesso.
-Lui mi ha sempre detto che devo diventare un po' egoista: si vede che a forza di dirmelo lo sto diventando.
La voce cominciava a incrinarsi.
-Il fatto è che lo sei nei momenti sbagliati.
-Ma si può sapere chi ti credi di essere tu per giudicare?- gli diede una forte spallata mentre si dirigeva verso il letto, dove si sedette con le ginocchia al petto e il viso chinato su di esse. Sussultò.
Ce l'aveva fatta.
Black la raggiunse e le si appostò accanto.
-Lo so che non ti piace, ma poi ti sentirai meglio- sussurrò mettendole una mano su una spalla.
Eithel sollevò la testa per tossire, poi si girò quel tanto da permetterle di appoggiarsi al ragazzo, come faceva quando erano solo amici.

Lily si sedette al tavolo e aprì il libro di Aritmanzia, pregando di riuscire a concentrarsi dopo la sera precedente. Vedere Eithel per terra, con quell'espressione apatica non era stata una bella immagine. Ma essendo riuscita a leggere due pagine tutte di fila, si sentì più tranquilla e continuò finché dei passi non si avvicinarono.
A quell'ora la biblioteca doveva essere deserta. Alzò lo sguardo e fu tristemente sorpresa di vedere James Potter passeggiare con un libro tra le mani, che venne subito chiuso e infilato in uno scaffale. Non sembrava essersi accorto di lei. In quel momento si voltò e la scorse. Quanto avrebbe desiderato essere invisibile.
-Ehi, Evans, ti devo chied...
-Lasciami in pace, non sono in vena di litigare- stizzita, si alzò raccogliendo i propri libri e si avviò tra le lettere P e Q.
-Ehi, ehi, ehi!- lui la raggiunse e l'afferrò per un braccio.
-Lasciami o mi metto a urlare!
-Non sono qui per litigare, devo solo chiederti una cosa.
-Lasciami ho detto!
-Se stai qui ferma e mi ascolti ti lascio.
-Va bene, ma mollami!
Potter mollò la presa.
-Oh, ora si può sapere che diavolo vuoi?- chiese lei massaggiandosi il braccio, anche se non aveva stretto tanto da farle male.
-Volevo solo sapere come sta Eithel.
Lily rimase immobile a fissarlo. Allora davvero non era venuto a darle fastidio... Stava diventando davvero paranoica.
-Credo meglio. Fino a dopodomani è esentata dalle lezioni. Adesso sta in infermieria.
-Ok, allora vado da lei. Grazie di avermelo detto spontaneamente.
La ragazza rispose alla battuta con una smorfia.
-Va beh, ciao- James si avviò, ma si voltò quasi subito dopo -e comunque, nonostante tu non mi consideri il tuo migliore amico, io non sono un mostro, non devi scappare come se fossi rincorsa da un troll.
La lasciò così, senza nulla con cui ribattere. Pestò il piede per terra e subito sbucò da dietro uno scaffale la bibliotecaria.
-Signorina, per favore!
-Scusi.
Si sedette nervosamente e riaprì il libro.

-Ehi, cugina.
Eithel vide il ragazzo avvicinarsi al letto.
-Ehi, cugino- lo accolse sorridendo -chi ti ha rivelato il mio nascondiglio?
-Quell'acida ma bellissima ragazza che tu reputi la tua migliore amica- rispose lui sedendosi vicino al letto.
-E sei ancora tutto intero? Pensavo ti scuoiasse o cose del genere.
-Era lì lì per farlo.
Aveva l'aria leggermente abbattuta.
-Guarda che si vede che ci sei rimasto male.
-Nah- ribatté subito lui -ormai ci ho fatto l'abitudine a essere tenuto alla larga come un lebbroso.
-Sappiamo tutti e due che non è così- gli diede un buffetto sulla guancia -sei proprio cotto, eh?
-Da pure troppo tempo.
Eithel si spostò su un lato del letto e gli fece segno di sdraiarsi.
Il ragazzo, senza fare obiezioni, si accomodò.
-Fino ad ora non è andata molto bene, vero?
-Diciamo che non è andata.
Quell'aria tanto sconsolata le fece tenerezza.
-Povero il mio cuginetto!- esclamò mettendogli un braccio intorno alle spalle in modo da fargli appoggiare il capo sulla sua spalla -Confuso come non mai da quel mistero che sono le ragazze.
-Eh, tu ci scherzi, ma è una faccenda seria! Quella mi odia, e poi basta che mi vede e scappa come se si ritrovasse davanti Lunastorta in una trasformazione fuori fase.
-Esagerato: Lily non ti odia, è solo che purtroppo ha vista la tua parte peggiore. Certo, aver appeso piedi all'aria Piton la sera del ballo non è che abbia aiutato, con tutta la fatica che ho fatto per farla accettare...
-Come? E' questo che ti ha raccontato?
Eithel lo guardò come se venisse da un altro pianeta.
-Lei mi ha detto che appena l'avete incontrato hai cominciato a prenderlo in giro e che quando ti ha chiesto di smetterla tu l'hai appeso piedi all'aria.
-Allora lei non ha sentito?
-Sentito cosa?
-Io gli ho lanciato un paio di frecciatine, è vero, ma poi lui si è messo a fissare Lily e ha borbottato "piccola stupida traditrice Mezzosangue". E' per quello che gli ho lanciato l'incantesimo.
-Ma sei sicuro?
-Sicurissimo, ero lì!
-Non deve essersene accorta... ma comunque non servirebbe a niente dirglielo.
-Perché?
-Perché non crederebbe a nessuno dei due.
James ci rifletté un poco.
-Giusto. Quindi non ci sono proprio speranze...
-Non fare il pessimista, una speranza c'è sempre. E' poi secondo me è destino che vi mettiate insieme...
-Sì, sì, l'hai già detto.
-E continuerò a dirlo perché ne sono convinta.
-Ovviamente.
Scoppiarono tutti e due a ridere.
-Non hai idea di quanto mi fai comodo in momenti come questi- disse lui dopo uno sbadiglio.
-La verità è che così hai la scusa per non raccontare tutto a tua madre.
-E' una pettegola incredibile! Come fa papà a sopportarla certe volte non lo so.
-Che ci vuoi fare, l'amore rimbambisce.
-E tu ne sai qualcosa, vero?
La ragazza lo guardò per un attimo allarmata, poi si rilassò.
-Secondo quale tuo contorto e incocepibile ragionamento?
-Mm... forse hai ragione, tu rimarresti cinica e bastarda comunque- si guadagnò un pugno sulla spalla che lo fece alzare dal letto -ahi! Certo che fai male...
Alle loro spalle i restanti Malandrini li guardavano chi divertito chi stupito.
-Di grazia che stareste facendo?- chiese Sirius sedendosi sul letto dove prima stava l'amico.
-Stiamo organizzando un matrimonio fra cugini, siete tutti invitati- rispose James avvicinandosi a Minus che aveva un colorito leggermente grigiastro per la pozione del giorno percedente.
-Brava, mi tagli fuori così- Black cinse il collo della ragazza con un braccio.
-Non ti taglio fuori, puoi sempre fare l'amante.
-Guarda che l'adulterio non è una bella cosa- Remus si sedette su una sedia lì vicino.
-Se vieni beccato. Siete venuti a riprendervi il disperato?
-Diciamo di sì. Tu come stai?
-Diciamo bene. Ma ora sparite, prima che Madama Chips diventi isterica.
Andarono via solo Remus e Peter, poiché Potter aveva qualcosa da dire agli altri due.
-Beh, cos'è tutta questa segretezza?
-Niente di speciale, devo solo fare una cosa per conto dei miei.
-E sarebbe?- domandò Sirius.
-Vogliono che torni per Natale.
-E allora? Cosa c'è di speciale?- intervenne Eithel.
James fece le spallucce.
-Che vogliono che vieni anche tu.



continua...


leo miao: e il premio per la recensione più lunga va a... Complimenti, una recensione incredibile! Qua comincio a riprendere Lily e James, visto? Grazie ancora x i complimenti e buon halloween anke a te (anche se in ritardo...) ^_^

gypsy_rose90:  eh sì, quante vorrebbero essere al posto di Eithel? Fammi sapere!

ciao ciao
V@le

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


HP
CAPITOLO 27


Finito di accordare la chitarra, Eithel diede un'ultima occhiata in giro, poi sospese a mezz'aria gli spartiti con la bacchetta e iniziò a ripassare le note. Aveva appena iniziato, quando Lily le si avvicinò e le si sedette accanto sull'erba.
-E' ufficiale, io e Severus non abbiamo più niente da dirci- aspettò la risposta dell'amica, che però continuava a suonare -Potter poi è irritante come al solito- la guardò nuovamente -ma mi stai ascoltando?
-Certo che ti sto ascoltando.
-Allora perché non mi rispondi?
-Perché se mi metto a difendere Piton mi prendi per pazza, e se mi metto a difendere James potresti anche mandarmi a quel paese. Quindi taglio la testa al toro e me ne sto zitta.
-Vuoi dire che non mi parlerai mai più?
-No, voglio dire che non ti parlerò finché non accetterai queste situazioni.
-E quali sarebbero?
-Che Piton ormai è traviato ma comunque ancora umano e che James è cotto di te sin dal primo anno.
-Di questo me n'ero resa conto da sola, grazie.
Eithel scosse la testa e cominciò a suonare la canzone dello spartito.
-Da quando sai suonare la chitarra?- domandò Lily.
-Da quando so suonare il pianoforte, cioè da quando avevo sei anni.
-Quante cose sai fare?
-Troppe: è questo il mio problema.
Evans si sdraiò con le mani incrociate dietro la nuca, lasciandosi cullare sal suono delle corde.

Poco più tardi erano a cena che parlavano delle materie del giorno dopo.
-Secondo me faremo il prossimo capitolo.
-No, il prof non segue mai il libro, ormai tutti tirano a indovinare. Quelli del settimo anno tra poco apriranno le scommesse sulla parte centrale del programma.
-Ma dai, non può essere, qualsiasi scusa è buona per scommettere, anche il programma di...
Mary si sedette di fronte a loro chiedendo:
-Ma parlate sempre di scuola, voi?
-No, è che quando parliamo di ragazzi tu non ci sei- rispose Eithel dopo un boccone.
-Beh, la prossima volta aspettatemi. Comunque, a proprosito di ragazzi, la sapete l'ultima?
Le due scossero la testa all'unisono.
-Alice sta insieme a Paciok!
-Paciok? Frank? Quell'imbranato?- chiese Lily con espressione incredula -mi stai prendendo in giro?
-Certo che sei crudele- la rimproverò Witch -almeno lei ha smesso di fare la ritrosa e si è decisa a diventare sensibile.
-Cosa intendi dire con questo? Io sono sensibile!
-Se lo fossi a quest'ora staresti pomiciando in un corridoio deserto con una certa persona.
-Eithel!
-Ehm, perdonate se interrompo il vostro battibecco, ma non era proprio la reazione che mi aspettavo... voglio dire, era così scontato?
-Mary, questa scuola è piena di adolescenti con gli ormoni in subbuglio, è normale che certa gente si metta insieme.
-Grazie dell'allusione, Lily- ribatté Eithel -e poi è un sacco di tempo che se la spassano di nascosto.
-Cioé?
-Cioè io e Sirius non possiamo più stare in Sala Comune la notte perché ci sono loro che tubano.
-Tubano?- domandò Evans.
-Non fare l'ingenua: è quella cosa che devi deciderti a fare con James...
-E smettila!
Mary ridacchiò sotto i baffi.
-Secondo me Eithel ha ragione.
-Eccone un'altra. Io vado in biblioteca; potrete parlarmi quando sarete ritornate sane di mente.
-Ok, non studiare troppo.
Con un'aria in fondo divertita, Lily raccolse le sue cose e uscì dalla Sala Grande.
Mary riprese parola.
-Ti dispiace se vado a mangiare con Alice?
-No, certo, vai pure.
-Ok, a dopo.
Eithel continuò tranquillamente a mangiare per un po', fino a quando non sentì un brivido percorrerle la schiena. Si voltò lentamente, quasi si potesse pentire di qualunque movimento brusco. Era appena passato dietro di lei Regulus Black. Lui sembrava non averci fatto caso, ma ad un tratto si voltò di scatto, puntando subito gli occhi sui suoi. Per una frazione di secondo parve che la pallida mano ossuta fosse pronta ad afferrare la bacchetta, ma alla fine il ragazzo si voltò e si allontanò.
Lei era ancora pietrificata, tant'è che saltò sulla sedia quando sentì una mano sulla propria spalla.
-Ehi, calma, basta così poco a spaventarti?
Erano Sirius e Remus.
-No, ero solo... sovrappensiero- replicò lei tornando a guardare il piatto.
-Beh, passaci meno tempo con la testa tra le nuvole- criticò Black sedendolesi accanto.
-Sempre delicato tu- Lupin prese posto dall'altro lato -ti pare il modo di trattare la propria ragazza? Senza contare gli sguardi che lanci alle altre.
-Non siamo mica sposati- risposero i due all'unisono, guadagnandosi lo sguardo di disappunto del ragazzo.
-E poi ci sei sempre tu, no?- continuò Eithel con noncuranza mettendosi in bocca l'ultima patata.
-Ehi, frena, non ti allargare- l'ammonì Black afferrandola per un braccio.
Però Remus aveva il suo solito sguardo guarda-che-io-ho-capito-tutto rivolto a lei, che non se ne accorse.
-Ok, io faccio una corsa alla Guferia e poi torno in dormitorio- Witch si alzò e prese la borsa.
-D'accordo, ciao.
La ragazza sparì velocemente, sempre con un'aria guardinga.
I due Malandrini cominciarono a mangiare.
-Qualcosa deve averla spaventata- constatò Lunastorta.
-Già, deve essere stato quell'invertebrato di mio fratello, l'ho visto uscire.
-E riguardo a voi due tutto a posto?
Sirius tirò indietro la schiena.
-Senti, evita di guardare nella sfera di cristallo con me, non ho bisogno che ti metti ad analizzare la mia vita. E' già stata una fatica sopportare Divinazione per un anno.
-Sirius, sei abbastanza intelligente da capire che, avendo fatto sesso con Eithel- ricordò bene di parlare a bassa voce -niente è rimasto come prima.
-Oddio, Lunastorta, questo è un luogo comune.
-E Eithel, checché ne pensi tu, è una ragazza comune che magari non si accontenta di quello di cui ti accontenti tu.
-Ma figurati, me l'avrebbe detto.
-Ne sei sicuro?
Black si bloccò un attimo. Non trovando nulla con cui ribattere, continuò a mangiare.
-E sentiamo: mettiamo il caso che te l'avesse detto, che cosa avresti fatto? Sarebbe cambiato qualcosa?
Sirius sbatté la forchetta sul tavolo.
-Remus, è la prima e l'ultima volta che te lo dico: io non sto con Eithel solo per fare sesso.
-Lo spero. E ti credo- s'affrettò ad aggiungere dato lo sguardo dell'amico -ma lo crede pure lei?
-Prova a dire un'altra parola su questo argomento e giuro che ti spedisco in infermieria.

-Ah sì, ci voleva proprio.
-Vero?
James si rizzò a sedere sul prato mentre la cugina rimetteva a posto la chitarra.
-Da quanto tempo non suonavi per me?
-Ehi, vedi un po' di non allargarti, non sei così importante, sai, Mister Boccino d'Oro.
-Mi smonti così proprio prima di una partita? E' crudele! E anche controproducente: se perdiamo darò la colpa a te!
-La mia cronaca li farà ridere talmente tanto da superare lo shock.
-Ne sei convinta?
-Ovvio.
Entrambi si alzarono e si diressero verso lo stadio.
-Indovina un po' cosa vogliono fare i miei per capodanno?- chiese Potter incrociando le mani dietro la nuca.
-Qualsiasi cosa sia, mi sa di nostalgico.
-Bravissima, hai indovinato! Si tratta della stratradizionalista festa dell'Allegro Consiglio.
-Oddio, no, quelli che ancora suonano la musica anni '50 e '60...
-Purtroppo non c'è via d'uscita. E Sirius poverino è costretto a essere traumatizzato dall'evento.
-Speriamo solo che non lo costringano a prender parte alle danze.
-Non è male, dai.
-Tu ce lo vedi a ballare Elvis?
-Ehm... no, in effetti no. Però tu devi: è un secolo che non vieni, tutti gli altri Allegri Consiglieri ci chiedono sempre quando verrai per il tradizionale ballo d'Overture.
-Prima di tutto più che Allegri mi parono Suonati, e poi... insomma, neanche mi ricorderò più i passi,
-Piantala e sbrigati che manca poco al fischio d'inizio. Sai com'è, io devo giocare.
-Sai com'è, io devo prenderti in giro mentre giochi.
Ridendo, corsero verso lo stadio.

-Ehi, Lily!
La ragazza si voltò.
-Ciao, Remus!- ma poi vide dietro di lui Black e Minus -Ah... ciao.
Tra lei e Sirius passò una scarica elettrica degna di competere con un fulmine.
Lupin riuscì a trovare il modo di distrarli prima che mettessero mano alla bacchetta.
-Guardate, stanno scendendo in campo i giocatori.
Quasi dall'altra parte dello stadio Eithel, con la professoressa di Trasfigurazione appiccicata alla spalla, si portò il microfono alla mano:
-Ragazzi e ragazze di Hogwarts, eccoci qua alla seconda partita di Quidditch della stagione! Nella prima si sono scontrati Tassorosso e Serpeverde, e questi hanno vinto per... oh, insomma, non mi ricordo il punteggio finale, tanto chi diavolo ha il tempo di ricordarsi certe cose! Ovviamente sorge il dubbio sulla vittoria, ma anche se la casa si chiama Serpeverde, non è detto che possano esser stati così viscidi da imbrogliare. Ma dire "non è detto" non vuol dire che non lo siano...
-Signorina Witch!- sbraitò l'insegnante.
-Si rilassi, prof, siamo tutti qui per divertirci! In caso non resista potrà divertirsi più tardi mettendomi in punizione...
Gran parte dei tifosi erano già sopraffatti dalle risa.
-Ma ricordiamo che l'importante non è vincire o perdere, ma partecipare; ma siccome a questa fesseria non crede nessuno, io personalmente tifo per la mia Casa. Passiamo alla partita di oggi, sperando che non venga uccisa prima della fine. Abbiamo Grifondoro contro Corvonero, quindi grandi giocatori messi a confronto. peccato che in futuro sprecheranno questo loro talento in qualche buco del Ministero della Magia...
-Signorina Witch!!
-Ok, ok, ho capito, niente peste e corna sul governo, ho capito. Comunque ora i giocatori si stanno librando in aria... il grande scontro è tra i due Cercatori, Katklyne e Potter... senza togliere niente agli altri giocatori, anzi sono loro che fanno tutta la fatica, il Cercatore si limita a svolazzare in giro finché il Boccino non gli passa davanti al naso... tornando ai due nullafacenti, il Corvonero è detto esser migliorato molto, anche se in tanti dubitano che riuscirà a battere James Potter, la vera rivelazione del Quidditch di questi anni... ma come si dice, fortunati al gioco, sfortunati in amore... speriamo che non sia così, perché lui è già abbastanza incasinato, eh, cugino?
-Signorina Witch, la prego di fare la seria.
-Lei non ci crederà, ma ce la sto mettendo tutta. Ma ecco che Madama Bumb, la nuova responsabile da quest'anno, lancia la Pluffa e la partita comincia!
Dagli spalti partì un boato e gli urli di incitamento riempirono lo stadio.

Ovviamente aveva vinto Grifondoro. In Sala Comune regnava il delirio.
Lily e Mary erano state sempre con Eithel.
-Scusa, ma ora dobbiamo passare in Guferia. Ci vediamo dopo.
-Ok, ciao.
Una volta sola, prese il maglioncino che aveva lasciato vicino al camino e bevve un sorso d'acqua per via della gola secca. La volta successiva avrebbe dovuto far arrabbiare di meno la prof.
Improvvisamente si sentì afferrare per un braccio e trascinare indietro, così da ritrovarsi tra le braccia di Sirius.
-Finalmente ti ho scovato in mezzo a questo casino.
-Non dirmi che ti mancavo...
-Ricominci a fare l'ingenua?
-Più che altro la finta tonta.
-Giusto. Ti va di fare un giro?
-Mi salveresti la vita e l'udito.

Stavano costeggiando il lago. I dintorni erano deserti per il freddo.
-A quanto pare siamo destinati a passare tutte le prossime vacanze di Natale insieme. Addirittura a casa di James...
-Guarda che non sarà uno spasso come credi tu- precisò subito lei con le mani in tasca.
-Che vuol dire?
-Zio e zia sono due tesori, ma è espressamente vietato scambiarsi effusioni in casa loro.
-Cosa? Stai scherzando, vero?
-No. E sanno che stiamo insieme, quindi staranno ancora più in guardia.
-Quindi si ritorna agli incontri notturni della primavera scorsa.
-Anche in quelli non sono sicuri.
Sirius parve riflettere un po'.
-Allora l'unico modo è incontrarci casualmente in bagno.
-Ma che schifo!
-Non ho mica parlato di un letamaio!
-Ma in bagno! E' squallido!
-Guarda che stavo scherzando- cedette lui circondandole le spalle con un braccio e attirandola a sé -sei nervosa ultimamente, che succede?
-Niente di particolare, è solo che Regulus mi sta lanciando delle occhiate omicide da quasi un mese...
-Non si azzarderà a toccarti.
-Sembra il contrario.
La fissò un poco.
-Devo tenerlo d'occhio? O tenere d'occhio te?
-No, tranquillo.
-Sicura?
-Sì.
Si scambiarono un veloce bacio e continuarono la passeggiata. E Eithel pensava che per quel periodo non aveva bisogno d'altro.


continua...


leo miao: poverina, ammalata!!! Spero ti sentirai meglio...e k il capitolo contribuisca! Ho cercato di metterci un pelo di comicità (se ci sn riuscita è un miracolo: domani alla Santa Casa a Loreto!!), ma in linea di massima siamo sempre lì. fammi sapere! ^_^

gypsy_rose90: nn sei l'unica che si fa i film mentali, tranquilla (parla un'esperta). Cmq ho visto il tuo neurone dietro l'angolo 4 giorni fa', è tornato a casa? te lo auguro!

bye bye,
V@le




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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


HP
CAPITOLO 28


I ragazzi per il corridoio si appiattirono alle pareti per lasciarli passare. Qualcuno li additava, qualcuno si copriva la bocca per non dare a vedere di ridere.
I Prefetti di Grifondoro imboccavano proprio allora quel corridoio: infatti li fecero fermare.
-Che cosa sta succedendo?
-Succede che non mi mette giù!- sbottò una voce da dietro.
Lily andò alle spalle di Sirius per guardare in faccia l'amica.
-Questo lo vedo anche da sola.
-Benissimo. Ora che sappiamo che non hai bisogno degli occhiali, puoi dirgli di mettermi giù? Remus! Digli qualcosa, pure tu!
-Perché stai portando in giro Eithel come un sacco di patate?- chiese Lupin all'amico con aria tranquilla.
-Perché ha appena duellato con tre Serpeverde del settimo anno e la devo portare in infermieria, solo che lei spontaneamente non vuole andare.
-Io sto bene: non ho bisogno di nie...- un sighiozzo la interruppe e con esso le uscì dalla bocca una bolla di sapone verde palude.
-Sì, stai proprio bene- la prese in giro Evans, guadagnandosi una linguaccia -fila in infermieria, non voglio il dormitorio piene di bolle stanotte.
-Perfetto- Black girò impercettibilmente la testa verso il viso della ragazza che portava -ho pure il permesso dei Prefetti, quindi adesso zitta.
Con un balzo se la sistemò meglio sulla spalla e si avviò.
I due rimasero per un po' a guardarli, poi scoppiarono a ridere.
-A quanto pare va tutto bene- constatò Remus riprendendo a camminare, seguito dall'altra -avevo paura che dopo quello che hanno fatto a settembre andasse tutto a pezzi.
-Sembra che abbiano commesso un crimine da come ne parli.
-Comunque è meglio che fili tutto liscio: avevo paura che Eithel entrasse in crisi.
Passarono per la Sala d'Ingresso e ritirarono due bacchette di Zonco.
-Non è andata in crisi, certo, ma secondo me non è che se la passa proprio tanto bene- Lily, con un colpo di bacchetta, prese la fiala che due del terzo anno stavano per rompere a terra.
-Cosa intendi dire?
-Non penso che non gliene freghi assolutamente che Black tutto ha tranne che intenzioni veramente serie. Secondo me si è rassegnata, della serie "niente più di questo? Ok, mi accontento, punto". Non so se hai capito.
-Sì, credo di sì. Ma ne sei sicura?
-Probabilmente si è comportata così anche con la morte del padre e la partenza del fratello. E personalmente non fa un bell'effetto una persona che si rassegna così facilmente. Come si fa ad accontentarsi di tutto? Io non ce la farei mai.
-Penso che oramai riconosciamo Eithel come essere non appartenente alla razza umana. In fondo non dovremmo stupirci più di tanto.
-Ma penso che ci faccia apposta: quando vede che non ci stupiamo più, trova qualcosa per mandarci di nuovo in confusione.
Svoltarono l'angolo e per poco non si scontrarono con Regulus Black, che passò in mezzo a loro urtandoli con le spalle, non prima però di aver lanciato un'occhiataccia a tutti e due.
-Bell'esemplare di Serpeverde- constatò il ragazzo prima di riprendere a camminare.
-Non mi piace per niente. E poi sembra che in quest'ultimo periodo ce l'abbia con Eithel: la guarda sempre in un modo così cattivo.
-Mmm- rifletté un attimo -in effetti sembrava un tipo tranquillo, ma dopo quello che le ha fatto quest'estate non c'è da fidarsi.
-Secondo te bisogna tenerlo d'occhio?
-Non lo so... ma speriamo che si limiti alle occhiatacce.

Il sabato dopo era prevista l'uscita a Hogsmeade e Lily e Eithel, dopo qualche giro veloce per i negozi, si erano rifugiate ai Tre Manici di Scopa, poiché quell'anno faceva anche più freddo del solito. Si sedettero e, ordinate come di solito due Burrobirre, cominciarono a chiacchierare del più e del meno.
-Una volta mi farai sentire come suoni il piano, no?- chiese Lily dopo un piccolo sorso.
-Certo, quando riuscirò a uscire da Hogwarts sicuramente, bisogna vedere quanto ci metto. Mi ci sono affezionata così tanto da potermi fare bocciare apposta.
-Non ci provare. La prossima partita di Quidditch quand'è?
-Tra una settimana.
-La fai sempre tu la cronaca, no?
-Se la professoressa mi lascerà avvicinare al microfono, può anche essere.
Dopo una breve risata, Eithel continuò.
-C'è tanta gente oggi, eh?
-Con questo freddo è logico.
-Che c'entra, c'è anche gente di passaggio: guarda, neanche un tavolo libero.
-E allora? L'importante è che noi abbiamo trovato posto: non è un nostro problema.
-Io invece credo di sì- Witch teneva lo sguardo sull'entrata, ma l'altra nn vi badò -essendo questo tavolo mezzo vuoto, dovremo dividerlo con qualcuno che non ne trova uno libero.
-Chiunque abbia bisogno può sedersi qui tranquillamente, basta che non dia fastidio.
-Sicura?
-Certo.
Eithel sorrise e fece uno strano gesto con la mano.
-L'hai voluto tu, eh?
-Di che parli?
L'amica indicò oltre le spalle spalle di Lily che, voltatasi, vide i quattro inseparabili dirigersi verso di loro.
-Perché non hai detto niente?
-Perché adoro quando riesco a farti abbassare la guardia.
I ragazzi si sedettero dopo averle salutate e Evans avrebbe subito cominciato a lamentarsi se non avesse visto con sorpresa che Potter si era piazzato il più lontano possibile da lei. Che strano...
-L'ho sempre pensato che fa comodo avere una cugina che lavora in una locanda.
-Io qua non ci lavoro più- precisò Eithel -l'estate prossima sarò maggiorenne e potrò fare tutto quello che mi pare.
-Tipo?
-Espatriare.
Per qualche secondo tutti soppesarono il verbo, poi resisi conto che era uno scherzo, si rilassarono. Sirius, sedutolesi vicino si era finito la sua Burrobirra e di conseguenza era stato costretto a offrirgliene un'altra. Tra un discorso e l'altro, Lily notò che James non si era mai rivolto a lei, né tantomeno l'aveva presa in giro. Tant'è che alla proposta di tornare a Hogwarts tutti insieme accettò di buon grado.
Uscirono dalla locanda e, stringendosi nei cappotti si avviarono verso la scuola. Lupin e Minus erano avanti e chiacchieravano, Lily li seguiva e immediatamente dietro gli altri tre. Stranamente Potter continuava a tenere le distanze.
Evans si morse il labbro: forse l'amica aveva ragione, forse era stata un po' troppo dura con lui. In fondo era un essere umano, checché facesse o dicesse.
Poco più tardi  Remus e Peter li avevano distanziati essendosi affrettati per il gelo.
Anche se erano presenti solo i rispettivi migliori amici, Sirius e Eithel neanche si sfioravano la mano. Come se tra loro non ci fosse niente.
Ad un tratto però lei si voltò di scatto all'indietro.
-Che c'è?
-No, niente, è che... ho la sensazione che qualcuno ci stia seguendo.
-Non fare la paranoica.
-Non è paranoia- rispose Eithel fermandosi e scrutando l'ambiente circostante.
Alla sua espressione anche Black cominciò a guardarsi intorno.
-E' meglio che voi andiate avanti- consigliò poi a James e Lily -non è sicuro.
-Scherzi? Non ti mollo così- ribatté subito Potter.
-Se è chi penso, dovete andare via: è una faccenda che riguarda noi.
A quelle parole il ragazzo acconsentì e si avviò affiancato da Lily che lanciò uno sguardo all'amica prima di tornare a guardare avanti.
Sirius si rivolse alla ragazza.
-Mi avevi detto che non c'era bisogno di tenerlo d'occhio.
-Infatti non c'era bisogno.
-Quante volte ti è passato vicino raggelandoti con lo sguardo?
-Una volta... al giorno. Ma non vuol dire mica che mi vuole ammazzare.
-Per Merlino, Eithel, quello è un aspitante Mangiamorte.
-E io sarò un Auror mancato, quindi se proprio vuole giocare al mago buono e al mago oscuro...
-Non è un gioco! Mio fratello è pericoloso!
-Credi forse che non lo sappia? Guardacaso è me che ha...
-Shh!- la interruppe con una mano alzata, per poi girarsi.
Senza aggiungere altro, si raggomitolò mentre prendeva la forma di un grosso cane nero. Dopo ciò anche Eithel si rimpicciolì assumendo la figura di una candida colomba.

-Sarà per Regulus?-chiese James più a sé stesso che a Lily.
-Credi che potrebbe essere pericoloso?
-E' tutto il contrario del fratello.
-Cioè avrebbe un cervello?
Potter fissò lo sguardo sulla ragazza.
-Com'è che non mi stai ricoprendo d'insulti, tu?
-Molto spiritoso- gli fece il verso lei.
-Molto coraggioso da parte tua stare da sola con me, vero? O lo fai perché hai pronta la bacchetta sotto il cappotto?
-Lo vedi? E' per questo!
-E' per questo cosa?
-Che non ti sopporto: per questo tuo atteggiamento. Non riesci a comportarti... gentilmente, almeno per due minuti?
-Per come sei abituata con i tuoi amici, sono abbastanza gentile visto che non ti chiamo Mezzosangue.
-Non ti azzardare a tirarlo in ballo...
-E invece sì, cara, sto parlando di Mocciosus.
-Chiamalo così un'altra volta e io...
Non poté finire la frase perché James si era gettato su di lei, così da finire entrambi a terra.
-Che cosa cavolo... togliti di dosso!
-Come se fosse facile...-rispose lui a denti stretti.
Si trascinò da un lato tenendosi il ginocchio con una mano.
Lily alzò lo sguardo e vide Regulus Black avanzare pericolosamente verso di lei con la bacchetta alzata. La visione la paralizzò.
L'ossuto Serpeverde stava per lanciare un altro incantesimo quando lo colpirono alla schiena delle scintille viola e gialle, facendolo cadere svenuto a terra.
Alle sue spalle comparvero Sirius e Eithel con le bacchette in mano.
-Tutto bene?- chiesero avanzando.
-Sì, io sì...- Evans si voltò verso Potter e vi si inginocchiò subito accanto.
Ancora si teneva il ginocchio.
-Ehi, cugino, qualcosa di grave?
-No, figurati, sarà solo un livido...
-Fa vedere.
Eithel gli tirò su i pantaloni fino alla coscia. La pelle intorno al ginocchio era tutta raggrinzita e di un colorito grigiastro.
-Sì, certo, un livido con un pizzico di maldizione. Devi farti vedere subito da Madama Chips.
Sirius gli si inginocchiò vicino e gli fece mettere un braccio intorno alle proprie spalle e l'aiutò ad alzarsi. Una volta che la cugina l'ebbe affiancato dall'altra parte, si avviarono tutti verso il castello.

-Oh, proprio una bella maledizione, complimenti- fece sarcastica Madama Chips alla vista delle condizioni del ginocchio -tu e tua cugina, tali e quali: vi si perde d'occhio un secondo e mi tornate con la pelle viola o il ginocchio distrutto. Per tutte le scope, chi è stato?
-Mio fratello- rispose Black.
-Regulus? Ma non ci posso credere...beh, dopo parlerò coi professori delle vostre Case. Ora dobbiamo pensare a te, Potter. Purtroppo è una maledizione abbastanza potente e non svanirà tutto in una notte o due.
-Cioé quanto potrebbe volerci?- chiese James tranquillamente.
-Minimo una settimana, se te ne stai buono nel letto.
-Una settimana? Ma sabato c'è la partita di Quidditch!
-Beh, puoi anche cominciare a rassegnarti, solo un miracolo può farti tornare a posto il ginocchio in tempo- con la bacchetta si fece volare in mano una bottiglietta marroncina e ne versò il contenuto nel bicchiere sul comodino -per i primi tre giorni devi prendere questo. E' abbastanza forte, ma cerca di non lamentarti. Dopo il terzo giorno ti darò qualcosa di più leggero.
Restò solo per controllare che il ragazzo bevesse, poi ritornò immediatamente nel suo ufficio.
Eithel si sedette sul bordo del letto.
-Che sfortuna nera, proprio quando dovevate giocare contro Serpeverde...
-Pazienza, non è poi così grave: non morirò mica se salto una partita.
Lily e Sirius non credevano alle loro orecchie: lui che rinuciava così di buon grado al Quidditch?
-Che c'entra, è che senza di te non sono ispirata per la cronaca. Per quanto veleno posso sputare sui Serpeverde, se non ci sei tu non c'è gusto.
-Ah, grazie, molto gentile da parte tua, cugina.
Era quasi ora di cena, quindi discussero se lasciarlo solo o meno e chi sarebbe restato, con il risultato che Eithel si offrì volontaria.
-No, resto io.
Tutti e tre si voltarono verso Lily, che fino a allora era rimasta zitta.
-Conviene che resto io, Lily, tanto soffro d'insonnia: posso stare sveglia a controllarlo senza il rischio di addormentarmi.
-Tu ti prendi il sonnifero e fili a letto- Evans si sedette sulla sedia lì vicino -la maledizione me la dovevo prendere io, quindi resto io.
Black stava per dire qualcosa.
-Zitto, Sirius- lo ammonì subito Witch.
Salutatisi, i due si diressero direttamente in Sala Comune. Non avevano molta fame.
-C'era bisogno di tenerlo d'occhio. Te l'avevo detto- disse lentamente lui passando dal buco della Signora Grassa.
-Non c'è n'è bisogno. Non si permetterà ancora.
-Con Evans no, ma con te sì. Perché ti ostini a far finta di niente?
-Ma che diavolo ti prende? Neanche fossi mio padre o mio marito... solo perché una volta mi ha sbattuto al muro non vuol dire che non sappia difendermi. Non sono più una bambina.
-Questo non vuol dire che Regulus non ti possa fare del male: sta cominciando a usare la Magia Oscura, diventerà un Mangiamorte e allora...
-Oddio, Sirius, svegliati! Un quarto degli studenti di questa scuola diventerà Mangiamorte e usciti da qui dovremo fare tutti gli Auror, che frequentiamo o meno l'accademia. E quando qualcuno come Malfoy terrà la bacchetta puntata alla tua schiena, non ti potrai permettere di preoccuparti per me o per chiunque altro. Bisogna imparare a cavarsela da soli.
Qualche attimo di silenzio.
-Parli come se dovessimo prepararci a una guerra.
-La guerra sta già cominciando e noi dovremo combatterla, che ci piaccia o no. Ed è l'aspetto che mi piace di meno di questa magia.
Black rimase un attimo interdetto, poi d'un tratto capì: aveva trovato il motivo di quell'atteggiamento. Sospirò.
-Eithel. Se si tratta di tuo fratello o di tua madre devi dirlo e basta, non serve tutta questa scenata.
-Non è una scenata, è tutta roba vera.
-Sarà anche vero, ma se la nostra magia non ti tranquillizza, prova a usare la tua di magia.
Il viso della ragazza si rilassò un momento, poi dopo essersi passata una mano tra i capelli.
-Non sono sicura che funzioni ancora.
-Devi solo aspettare di superare questo momento e andrà tutto a posto.
-Lo credi davvero?
-Certo, io non sbaglio mai- salì i primi scalini della rampa che portava al suo dormitorio e si girò verso di lei -vieni, approfittiamo della mia camera finché è vuota e tranquilla.
Eithel lo raggiunse e lo seguì sù.

Lily leggeva. Più che altro faceva finta, visto che con lo sguardo del ragazzo puntato addosso non riusciva proprio a concentrarsi. Quando cedette e si strofinò gli occhi con le dita, Potter parlò:
-Strano che abbia acconsentito a restare da sola con me prima, ma questo è quasi ridicolo: hai perso una scommessa con Eithel oppure qualcuno ti ha fatto fatto un incantesimo di memoria?
-Molto spiritoso.
-Se cerchi di riscattarti perché mi sono preso la maledizione al posto tuo, non pensare che farmi da balia mi basti: ci vuole ben altro.
-Fammi indovinare: magari una bella pomiciata ti farebbe sentire meglio?
-Molto più di quanto osavo sperare...
-Beh, allora aspetta e spera ancora per qualche secolo, perché questa voglia non te la leverai mai, campassi mille anni.
-Stai scherzando.
-No, dico sul serio.
-Non hai capito: stai scherzando con me. Non stai facendo l'acida.
Lily fece finta di riprendere a leggere, poi chiuse il libro e se lo posò sulle ginocchia.
-Sono davvero così acida con te?
A James ci volle un po' per riprendersi dalla sorpresa di quella domanda.
-Beh, in effetti sì.
La ragazza abbassò lo sguardo rassegnata.
-Ma sei così carina che ti posso perdonare tutto.
Lo rialzò subito e vide il ragazzo sorriderle.
-Beh, è meglio che mi metta a dormire: non hai idea di quanto mi bruci lo stomaco per quella schifezza di medicina- si tolse gli occhiali e li appoggiò sul comodino -Buonanotte.
-'Notte...
E mentre Potter si metteva sotto le coperte, la ragazza si toccò le guance rendendosi conto che le stavano andando a fuoco.
Accidenti! Alla fine avrebbe potuto aver ragione Eithel...



continua...



N.d.A: dal prossimo capitolo il titolo della FF cambierà in "Destino - I solemny swear I am up to No Good".




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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


HP
CAPITOLO 29


Il vento freddo di fine autunno tirava forte, ma nonostante ciò qualcuno aveva il coraggio di starsene fuori lontano dal caos nella Sala Comune di Grifondoro, dove James veniva portato in trionfo per la vittoria al Quidditch contro i Serpeverde. Sì, non sarebbe dovuto essere ancora guarito, ma stranamente quel sabato mattina era balzato giù dal letto con il ginocchio in condizioni perfette. Madama Chips aveva parlato di una strana pozione abbastanza complicata che non era neanche presente nel programma dell'ultimo anno, i cui ingredienti inoltre si potevano trovare solamente nella dispensa di Lumacorno. Ma ai Grifondoro importava solo aver vinto. Era pomeriggio e la baldoria continuava da prima di pranzo. Questo spingeva quelle poche persone a stare al freddo e al gelo invece di farsi sfondare i timpani e, tra quelle persone, c'erano Eithel e Sirius in riva al lago, l'una seduta e l'altra sdraitatole accanto. Nonostante i cappotti tremavano, ma nona vevano nessuna intenzione di tornare alla Torre di Grifondoro, prima di essersi accertati che la festa fosse finita. E comunque era una delle poche volte che riuscivano a stare da soli da una settimana, a forza di lezioni e visite all'infortunato. Stranamente il ragazzo aveva sentito la mancanza di occasioni del genere, forse perché in quei momenti riusciva a sfogarsi, litigando ovviamente, o perché si rilassava completamente e si dimenticava di tutto ciò che lo circondava. A dirla tutta, era proprio ciò di cui aveva bisogno per smaltire completamente la fuga da casa. Si voltò verso la ragazza che scribacchiava qualcosa sul margine delle pagine di un libro e canticchiava a mezza voce, scostandosi continuamente i capelli che le andavano davanti agli occhi per il vento. All'improvviso gli venne in mente un pensiero.
-Tu non mi baci mai- non si capiva se era un'affermazione o una domanda.
-Ma se a momenti non facciamo altro- rispose lei senza voltarsi.
-Non hai capito: sono sempre io a farlo, tu non prendi mai l'iniziativa.
-Tu prendi l'iniziativa il novanta per cento delle volte che rimaniamo da soli. Se io cominciassi a prendere l'iniziativa staremmo sempre a bocche incollate.
-Ah, capisco, quindi non è che magari non ti fidi del tutto di me, giusto?
-Io non mi fido per niente di te, quindi il problema non sussiste- voltò tranquillamente pagina.
-Bella cosa che dopo due anni e mezzo non ti fidi ancora.
-La fiducia serve solo nel matrimonio, noi ne possiamo fare benissimo a meno.
-E' un modo per dirmi che sono a rischio corna?
-Chi lo sa...
Nella sua finta indifferenza Eithel si sentì trascinare a terra per la vita, ritrovandosi stesa accanto a Sirius che la sovrastava da un lato.
-Mi conosci: lo sai che non devi provocarmi.
-Ma io mi diverto tanto: non puoi impedirmelo.
Il ragazzo si abbassò e la baciò prima sulla fronte e poi in bocca, ignorando l'impiccio dell'ingombrante cappotto. Poi l'aiutò a rimettersi seduta.
-Ti fa davvero così schifo baciarmi?
-Scemo!- sbottò lei ridendo e cercando di dargli un pugno invano -se mi facesse schifo non ci starei a pomiciare mezza giornata!
Sirius la trascinò davanti a sé facendola appoggiare al proprio petto.
Allora videro due sagome avvicinarsi. Quando finalmente furono riconoscibili, i due rimasero a bocca aperta: erano Lily e James (ancora con la divisa da Quidditch) che passeggiavano chiacchierando tranquillamente. Non sembravano diretti verso di loro.
-La baldoria in Sala Comune dev'essere agli sgoccioli- constatò Black.
-Prepara i venti galeoni, ormai ho vinto- disse l'altra.
-Stanno solo parlando.
-E tra breve li ritroveremo a pomiciare. Dì quel che vuoi, ma si metteranno insieme.
Evans e Potter li salutarono e loro risposero con un gesto della mano.
Quando Sirius aprì nuovamente la bocca per parlare, Eithel pensò che volesse contestarla sulla scommessa, ma invece era tutt'altro.
-Comunque io della fiducia vorrei evitare di farne a meno.
-Se pensi sul serio di essere a rischio corna allora non hai capito niente.
-Neanche tu se hai ancora paura a esporti.
-L'unica cosa di cui ho paura è tuo fratello, chiaro?
Lo diceva con un tono tale da farlo proprio ridere di gusto.
-Allora devo tenerlo d'occhio.
-Uno sguardo a quell'aspirante Mangiamorte ogni tanto non guasterebbe.
-Ok- dopo un veloce bacio sulla guancia la aiutò ad alzarsi e così si diressero verso il castello, badando bene di lasciarsi la mano appena entrati nella Sala d'Ingresso.

-Odio il lunedì mattina- si lamentò Eithel subito prima di infilarsi in bocca un pezzo di bacon.
-Non è una novità- rispose tranquillamente Lily pulendosi la bocca -sbrigati che dobbiamo ritornare in Sala Comune.
-Agli ordini.
Spazzolò tutto in poco tempo e entrambi si alzarono. Appena prima di uscire dalla Sala Grande incrociarono Peter, Remus, James e Sirius e si salutarono.
-Certo, è a dir poco miracoloso in quanto poco tempo si sia rimesso mio cugino, eh?
-Bah, diciamo che è fortunato- fece l'altra con aria di sufficienza.
-Fortunato, eh... da questo devo dedurre che tu non c'entri e non ne sai niente, vero?
-Certo, perché avrei dovuto?
Eithel scoppiò a ridere.
-Cosa c'è di tanto divertente?- chiese Lily sorpresa.
-Se ti dico radici di zenzero, asfodelo, artemisia e belladonna? Per non parlare di tutto il resto.
Per un po' l'altra rimase senza parole, poi riuscì a replicare:
-Sono ingredienti che si trovano spesso nel libro di Pozioni. Quindi?
-Quindi costituiscono una combinazione molto simile a quella di una certa pozione che insegnano all'accademia per Auror usata per maledizioni medie.
-Vedo che hai fatto i compiti a casa, complimenti. Ora vogliamo sbrigarci?
Lily affrettò il passo e l'amica la raggiunse.
-Sei stata tu.
-A far che?
-Hai fatto la pozione e l'hai sostituita alla medicina di James! Per permettergli di giocare a Quidditch!
Entrarono in Sala Comune, vuota per fortuna, e Evans mise due libri nella borsa abbastanza nervosamente.
Eithel incrociò le braccia con aria soddisfatta.
-Sta cominciando a piacerti.
-James non mi piace! E tu la devi smettere con questa storia!
-Ok, ok.
Fino all'aula di Trasfigurazione rimasero entrambi zitte e anche quando presero posto.
Lily tirava mentalmente un sospiro di sollievo, quando l'amica parlò ancora.
-Comunque da quando lo chiami per nome?
Non poté controbattere perché la professoressa stava entrando ordinando di aprire i libri.
Sbuffò e sbatté la sua copia sul tavolo poco delicatamente.

Era ora di cena, per cui tutti erano in Sala Grande ad abbuffarsi. Tutti tranne Lily, Remus e Eithel che, approfittando della Sala Comune vuota per suonare un po' la chitarra.
-Certe volte mi pento di esser diventato prefetto- disse Lupin chiudendo il libro che stava leggendo e mettendolo da parte.
-E ci credo- commentò Eithel restando concentrata sullo strumento -la doppia vita è sempre faticosa: piantala di fare il perfettino e pensa a divertirti da Malandrino come si deve per quel poco tempo che rimane.
-Che intendi con questo? E poi è un bravissimo prefetto, non capisco perché non dovrebbe farlo più.
-Quando finalmente smetterai di negare l'evidenza capirai cosa intendi, Lily.
-Basta con queste allusioni!- sbottò Evans mentre il ragazzo se la rideva.
Witch mise in custodia la chitarra e si sedette sul divano tra i suoi due amici ridendo.
-Smettila di torturarla, è già abbastanza stanca per la ronda- fece lui allargando un braccio per farla appoggiare a sé.
-Lo sai che io sono crudele e che devo farmi sempre gli affari altrui.
-Allora non ti dispiacerà se io faccio lo stesso- ribatté Lily.
-Fa pure, cara.
Si sistemò meglio sul divano.
-Perché sembra che tu e Black non state insieme quando siete in compagnia?
-In che senso?
-Non vi prendete mai per mano, non vi abbracciate mai. Perché?
Eithel si sollevò dalla spalla di Remus e si mise a sistemarsi i calzini.
-Ha importanza?
-Certo che ha importanza- stavolta era Lupin a parlare -soprattutto perché, se a Sirius va bene, a te no.
-Siete ridicoli- si sedette per terra vicino al camino.
I due Prefetti si scambiarono un'occhiata, poi Evans cautamente riprese a parlare.
-Eithel, con noi puoi parlare. Che c'è che non va?
-Niente- sbottò lei, per poi acquistare un tono più calmo -semplicemente è meglio così. A Sirius non piace dare spettacolo in quel senso... ed è meglio così.
-Solo per lui o anche per te?
La ragazza si strofinò gli occhi con le dita.
-Sentite, io ci tengo a lui e preferisco rimanere così piuttosto che rischiare di essere mollata.
-Ma Eithel...
Scocciata si alzò e, annunciato che andava in biblioteca, sparì oltre il buco della Signora Grassa.

Tra lezioni, banchetti e ammonizioni, si arrivò alla vigilia di Natale, quindi alle partenze. Stavolta anche Eithel e Sirius erano sul treno e, incredibile ma vero, Lily si era lasciata convincere a stare nello scompartimento dei Malandrini. Dopo ore di scherzi, prese in giro e spuntini, il treno si fermò. Salutati tutti gli altri, Black, Potter e Witch si diressero al Paiolo Magico per aspettare i signori Potter. Ne approfittarono per mangiare qualcosa.
-A quanto pare sta andando bene con Evans- biascicò Sirius poco entiusiasta prima di infilarsi il cucchiaio in bocca.
-Sì, quasi non ci credo. Non è che è solo un bel sogno?- chiese James mescolando distrattamente la zuppa -qualcuno mi dia un pizzicotto.
La ragazza gli conficcò le unghie nel braccio.
-Ahi! Era tanto per dire! 
Mentre lei rideva, l'altro riprese:
-Cerca di non farti strane idee: quella è strana e anche lunatica. E ti fa scordare che devi salvaguardare la tua dignità. Sarebbe meglio lasciarla perdere.
-Ha ha ha. Te lo puoi scordare- ribatté Potter sventolandogli il cucchiaio davanti al naso -con tutta la fatica che ho fatto per arrivare a questo punto, non mollerei per nulla al mondo.
-Campanello d'allarme- commentò Eithel -mi sa che il nostro amico qua è innamorato.
Black guardò l'amico in faccia per verificare l'affermazione.
-Beh- disse dopo un po' -a quanto pare ci sei cascato come un Molliccio, Ramoso.
James fece le spallucce. Non sembrava poi così dispiaciuto.
In quel momento i Potter entrarono nella locanda e si avvicinarono al loro tavolo.
-Salve ragazzi, come state?- chiese la signora Potter chinandosi su Eithel per baciarla sulla fronte.
-Bene grazie.
-Aspettiamo che finite di mangiare e poi partiamo subito- disse il signor Potter guardando l'orologio appeso al camino.
Così i tre si affrettarono a finire la zuppa e, pagato, se ne andarono a casa Potter.

continua...




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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


HP
CAPITOLO 30



-Se l'ha cucinata tu questa roba non la mangio.
-Nessuno ti obbliga, posso benissimo mangiarla io la tua parte.
-No, rischio, anche se rimpiango tanto i banchetti di Hogwarts.
-Allora perché non ci sei rimasto?
-Perché sarebbe stato scortese rifiutare l'invito.
-Da quando sai cos'è la cortesia?
I signori Potter osservavano leggermente interdetti Eithel e Sirius che continuavano a scambiarsi frecciatine mentre mangiavano. La signora Potter si voltò verso il figlio che stava tranquillamente ripulendo il piatto.
-Fanno sempre così a cena?
-A cena, a pranzo, a colazione, a lezione- rispose pigramente James -e questo è niente, c'è di peggio.
Il signor Potter rise discretamente, poi si schiarì la voce per attirare l'attenzione.
-L'Allegro Consiglio sarà felice di rivederti, cara...
Eithel sorrise forzatamente riuscendo comunque a celare l'assenza di entusiasmo.
-... purtroppo non potrà farlo, per lo meno questo capodanno. Hanno spostato la sede in Grecia per quest'anno e i posti disponibili sono limitati per motivi di sicurezza. Tu e Sirius dovrete restare qua l'ultimo dell'anno.
Ora la ragazza cercava di nascondere il sollievo.
-Oh, ma che peccato, non sapete quanto mi dispiace...- disse con tono lamentevole, per poi bloccarsi di colpo.
La mano del vicino le stava scorrendo sulla coscia. Dopo essersi inumidita velocemente le labbra, gli tirò un forte calcio nello stinco.
-Qualcosa non va, Sirius?- chiese la signora Potter vedendolo piegarsi di colpo.
-No, assolutamente, ho solo sbattuto la gamba contro il tavolo...- spiegò a mezza voce guardando di sbieco Eithel.
-Insomma mi tocca sorbirmi tutta la festa mentre loro se la spassano- si lamentò James stravaccandosi sulla sedia.
-Beh, non è proprio esatto dire così... a meno che non consideri uno spasso passare capodanno con tua zia Sophie.
-Oh, capisco- il ragazzo incrociò le mani dietro la nuca -quindi in realtà mi salvo.

-Cos'ha che non va questa tua zia?- chiese Sirius una volta in camera con James.
-Ma niente, è semplicemente una guastafeste immane- spiegò lui sedendosi sul suo letto -e poi è un sacco strana, ne combina sempre una delle sue... fossi in voi mi barricherei in bagno.
-Per me va bene.
Black si beccò una spallata da Eithel che aveva capito la sottile allusione.
-L'hai sentita più Lily?- le chiese il cugino dopo una lunga risata.
-No, le scrivo domani. Tu?
-Beh...
I due lo guardarono sconcertati.
-Non mi dire che ti ha scritto!
-No, non l'ha fatto. Ma le ho scritto io, sto aspettando che mi risponda.
-E tu ci speri?- chiese scettico Sirius, beccandosi un'altra spallata -Vabbé, ho capito, io me ne vado un attimo in bagno, altrimenti questa mi massacra.
Una volta uscito, Eithel si sedette vicino al cugino.
-Secondo me la risposta non tarderà ad arrivare.
-Dici?
-Sì. Ormai ha capito che la deve smettere di fare l'acida e darti una possibilità. La cosa andrà in porto, capito?
James abbassò il capo.
-Sembro davvero un povero rammollito innamorato?
-Cosa? Ma che...- la ragazza capì -E' stato Sirius a dirtelo?
-Già.
-Caro mio Ramoso- cominciò mettendogli una mano sulla spalla -Sirius è un presuntuoso cinico bastardo che si diverte mettendo a piedi all'aria chiunque gli capiti a tiro e, anche se senza di lui nella nostra vita ci sarebbe un vuoto enorme, non devi ascoltare quello che dice: si vede che ancora non si è ritrovato nelle tue condizioni e non riesce a capirlo. Quando e se capiterà anche a lui, vedrai che smetterà di prenderti in giro.
-Io ero quasi convinto che già gli fosse capitato.
-Sì- commentò Eithel come rassegnata -magari... ma ora me ne vado, sto morendo di sonno. Notte.
-Notte, Eithel.
La ragazza uscì subito e, dopo qualche attimo, Sirius sbucò da dietro la porta e si mise a sedere sul suo letto.
-Malandrino dei miei stivali- lo prese in giro James -origliavi, eh? Beh- sbadigliò sonoramente -tantovale andare a letto.
Stiracchiatosi s'infilò sotto le coperte imitato dall'amico.
Passò qualche mnuto di silenzio.
-Sembro davvero così insensibile e cinico?- domandò tutt'a un tratto Sirius con lo sguardo fisso sul soffitto.
-Le esatte parole erano presuontuoso cinico bastardo, ma non dargli peso.
-Non sembrava che scherzasse quando l'ha detto.
James si sollevò su un gomito.
-Avanti, Felpato, non ci sarai mica rimasto male? Eithel non pensa veramente quelle cose.
-Perché ne sei così sicuro?
-Perché lei ti adora. Se non fosse per il suo orgoglio bacerebbe la terra dove cammini. Se non te ne sei accorto non è colpa sua.
Black sbuffò.
-Così la fai somigliare a tutte quelle ochette che mi sbavano dietro a Hogwarts.
-Ma lei non lo dà a vedere perché ha paura che tu la giudichi così e la lasci perdere.
-Ma questa analisi psicologica te la sei fatta tirar fuori da Lunastorta?
-No. Strano ma vero, è tutto succo della mia mandragola! Comunque fa attenzione con Eithel- riprese il tono serio -credo che si stia bloccando per paura di farti scappare anche con una sciocchezza.
Sirius si passò distrattamente una mano fra i capelli.
-Che ti devo dire, ci proverò.

I bagagli erano davanti alla porta pronti e impacchettati, mentre la famiglia Potter salutava Eithel e Sirius, seduti rassegnatamente sul divano.
-Ciao e mi raccomando con zia Sophie- fece la signora Potter.
-Sì certo- risposero loro all'unisono.
-Non è ancora arrivata... beh, pazienza, aspetterete per qualche minuto- concluse il signor Potter -andiamo. Arrivederci, ragazzi.
-Arrivederci- ancora in coro.
I Potter uscirono e la ragazza sospirò.
-Beh, siamo confinati qui con la vecchia pazza fino a domani pomeriggio. Sai che allegria...
-Io sto considerando ancora l'idea di barricarci in bagno.
Estremamente sollevato di non aver ricevuto un ceffone, le circondò le spalle con un braccio.
-Tanto noi un modo lo troviamo sempre per passare il tempo. Ti ricordi l'anno scorso, con il whisky incendiario?
-Oddio- Eithel si schiaffò una mano sulla fronte -la mattina dopo mi sentivo uno straccio.
-Ma la notte ci siamo divertiti, no?
-Noi troviamo sempre qualcosa da fare per divertirci insieme.
-Allora per stasera possiamo stare tranquilli.
Si chinò per baciarla. Due secondi dopo purtroppo sentirono il campanello suonare.
Riluttante, la ragazza si alzò e andò ad aprire.
-Ciao zia Sophie- salutò stancamente.
Era una donna un po' anziana con un grosso vestito nero e viola pieno di pizzi e un enorme cappello.
-Ciao carissima!- esclamò lei tanto forte da urlare -sei diventata una così bella ragazza, spero che il tuo ragazzo, chiunqua sia, apprezzi!
-Certo...
-Ma ovvio! Purtroppo tesoro non posso restare qua con voi.
-Come?- Eithel temeva di non aver sentito bene.
-Non posso badare a voi questa notte, devo andare a Cuba con Juanito!
-Juanito? Chi sarebbe?
-Il mio nuovo ragazzo! E' argentino, sai, un amore di Babbano! Non ti preoccupare per i tuoi zii: faremo tutti finta che ci sono stata, ok?
-Ok...
-Bene, ciao tesoro. Divertiti con il tuo amichetto e ricorda: a capodanno tutto è concesso, anche mettere le corna! Adios!
E si Smaterializzò.
La giovane era rimasta più che interdetta e, dopo aver chiuso la porta, si accorse che dietro di lei c'era Sirius.
-Guastafeste immane, è un sacco strana e ne combina sempre una delle sue- citò le parole di James -descrizione più che appropriata.
Eithel sembrò riflettere un attimo.
-Sì concordo- sorrise -ma io la adoro.
Tempo di smettere di parlare, si ritrovò tra le braccia del ragazzo con le lebbra incollate alle sue. ma non protestò.
-Allora, che proponi?- chiese poi lui.
-Sicuro di voler far decidere a me?
-Sì dai, spremiti le meningi.
La ragazza si guardò intorno inumidendosi le labbra, poi si avvicinò alla finestra e sbirciò fuori.
-Che ne dici di un capodanno da Babbani?
-In che senso?
-Per sei anni mi hai mostrato la magia come la conoscono i maghi. Per una notte ti mostro io la magia di cui parlo tanto.
Il ragazzo sembrò soppesare la proposta.
-Beh, che dici?
-Ma si, dai, vediamo un po' questa tua famosa magia.
-Ok, allora andiamo di sopra, ti trovo qualche vestito babbano.

Prima erano andati a mangiare in un pub, dove avevano cantato insieme ad un gruppo di uomini mezzi ubriachi che li avevano addirittura trascinati a ballare con loro sui tavoli. Poi si erano uniti alla folla in piazza che saltava alla musica della banda che suonava su un piccolo palco di legno e avevano parlato con un gruppo di motociclisti (Sirius era straordinariamente informato sulle motociclette). Infine si erano ritrovati sul tetto di una casa con una bottiglia che i motociclisti avevano passato loro piena di "spumante italiano".
-In Italia alla mezzanotte di capodanno si usa stapparlo per festeggiare- stava spiegando Eithel con la bottiglia in mano.
-Capisco... ma è buono almeno?
-Buono? Altro che buono, è divino! Ancora meglio dello champagne.
-Di che?
-Lascia stare.
Entrambi si sdraiarono.
-Sai una cosa?- fece dopo un po' Sirius -La tua magia non è per niente male.
-Lo so.
Un po' di silenzio, poi...
-Eithel.
-Dimmi.
-Potrò anche sembrare un presuntuoso cinico bastardo un po' insensibile, ma se hai paura a esporti perché credi che ti possa lasciare...
-Chi ti ha messo queste sciocchezze in testa? Remus? Oppure James?
-Sicura che sono solo sciocchezze?
-Oh, avanti Sirius! Mi vorresti far credere che stai prendendo sul serio quello che c'è tra noi due? E sù...
Il ragazzo a tali parole la prese per la vita e se la avvicinò.
-Per quanto possa essere difficile da credere, è la verità. Ammettiamolo, Eithel: tutti e due ci siamo ritrovati in brutte situazioni con la famiglia e non c'è nessun'altro che ci possa capire se non noi stessi. E mi dici che non prendo la nostra storia sul serio?
La ragazza voltò la testa dall'altra parte.
-I problemi non c'entrano niente.
-Ti sei già scordata quello che ho detto a mia madre quest'estate? Te lo ripeto: le pensavo davvero quelle cose.
L'altra esitò un po' prima di rivoltarsi verso di lui.
-Io non voglio forzarti- disse.
-Lo so.
-Non devi farlo solo per...
-Chiudi il becco- la interruppe -non mi sono mai fatto costringere a fare niente da nessuno. Quindi neanche da te, chiaro?
Eithel annuì.
Allora Sirius si chinò su di lei e la baciò, facendo scivolare la mano sotto il cappotto, sulla schiena.
Un improvviso grido li fece separare e guardare di sotto, in piazza.
Urlavano tutti all'unisono.
-Stanno facendo il conto alla rovescia.
Allora si unirono anche loro, benché fosse molto improbabile che li sentissero.
-...5...4...3...2...1...
Un boatò si alzò mentre i fuochi d'artificio si alzavano in aria ed Eithel apriva lo spumante. Si scolarono velocemente la bottiglia (ed era veramente divino), per poi sdraiarsi nuovamente e lasciarsi colorare dalle luci.

Il buio non l'aveva mai infastidito così tanto. Continuava ad avanzare a tentoni, ma era come se non si muovesse affatto. Poi d'un tratto due colori lampeggiare, senza essere prodotti da alcunché. Solo luce, tetra luce. Un brivido gli percorse la schiena quando una voce roca e profonda gli s'insinuò nell'orecchio sussurrando sempre le stesse due parole. Cominciò a scuotere la testa, finché non scattò col petto in avanti. Solo allora aprì sul serio gli occhi.
-Ehi, che hai?
Si voltò alla sua destra e vide Eithel vestita della camicia che gli aveva dato per uscire avvicinarsi.
-Sei tutto sudato- prese un fazzoletto dal comodino e cominciò a tamponargli la fronte umida -sicuro che va tutto bene?
Sirius cercò di fare mente locale.
-Sì- rispose quasi meccanicamente -era solo un sogno.
-Un incubo, cioè. Che hai sognato?- continuava a far scivolare il fazzoletto sui tratti del suo viso.
-Non si capiva bene... prima buio totale, poi due colori che lampeggiavano...
-Che colori?
-Il verde e l'argento.
La ragazza trattenne un attimo il fiato.
-E dopo ancora?
-Una strana voce... roca e viscida... mi sibilava continuamente nell'orecchio "è destino".
Lei capiva che voleva dire: ancora non aveva superato del tutto il trauma della fuga di Black. Si sentiva ancora oppresso da quella casa, da quelle persone, da quella vita. Ne erano indici il sudore e l'espressione tesa che aveva.
-Torna a dormire, sei pallido.
-Non credo poterci riuscire.
-Oh sì che ci riesci.
Eithel gli si mise seduta affianco sul letto e lo fece appoggiare a forza a sé.
-Dammi la mano- gli ordinò poi.
-Non riesco a capire che diamine hai in mente- ammise lui eseguendo l'ordine.
La ragazza cominciò a muovere le dita sulla sua mano, alternando leggere pressioni, strette e carezze. Più passavano i secondi, più Sirius si rilassava.
Tempo tre minuti e stava di nuovo dormendo.
Eithel sospirò profondamente sollevata, per poi chiudere gli occhi un attimo. Quell'attimo fece raggiungere anche a lei il mondo dei sogni.

Lily l'aveva praticamente stritolata quando l'aveva abbracciata a King's Cross. Aveva insistito per prendere una cabina per loro due sole, aveva voglia di chiacchierare liberamente da ragazza a ragazza.
-All'inizio di quest'anno ho preso una decisione.
-Sarebbe a dire? Vuoi rinunciare alla carica di Prefetto?- azzardò Eithel speranzosa.
-No! Ho deciso che mi impegnerò perché la mia vita sia come voglio io. Tra poco compirò diciassette anni e devo chiarirmi le idee.
-E cosa avresti in mente?
-Il lavoro, per esempio. L'anno scorso al colloquio di orientamento professionale non avevo la minima idea di cosa voglio fare dopo Hogwarts. Adesso sì.
-Che lavoro vuoi fare?
-Non lo so.
Witch inarcò un sopracciglio.
-Ma so quali caratteristiche deve avere. Devo solo parlare con qualcuno che mi dica che lavoro è adatto a me.
-Niente di più facile: vai da Silente.
-Certo, come no. Che faccio, prendo un appuntamento?
Eithel si alzò un attimo per svaligiare il carrello dei dolci.
-Io sabato devo andare nel suo ufficio: mi accompagni, discutete del tuo lavoro e poi torni in Sala Comune e io mi faccio gli affari miei. Che ne dici?
-Oh, ok... se non dà disturbo...
-Ma quale disturbo, Silente sopporta di tutto.
Cominciarono ad abbuffarsi di dolci.
-Ma perché devi andare da Silente sabato?- chiese poi Lily.
-Niente, si tratta di mia madre. Nulla di grave, tranquilla. Piuttosto- iniziò maliziosa pulendosi le mani -tu e James vi siete scritti durante le vacanze: hai preso una decisione anche per la tua vita sentimentale?
Evans stava per rispondere, quando Remus si affacciò nello scompartimento e le invitò a unirsi a loro ragazzi.
-Sappi che ti ha salvato la vita- sibilò Lily all'amica mentre prendevano le loro cose e seguivano Lupin.


continua...


Lily Black 90: sono più che contenta che ti piaccia tanto questa mia storia! Hai ragione, è un mondo a parte da quello della rowling, lo sento molto più completo io, personalmente. Ma siccome la ammiro molto come scrittrice non mi sento di cambiare le "linee fisse" più importanti: certi avvenimenti devono restare, perché solo così mi sembra più realistica come cosa. Comunque se ti piace così tanto possiamo tradurla in inglese e mandarla alla rowling, magari ci fa qlk correzione e la pubblica...ihihi... sì, continua a sognare, mi starai dicendo. Ancora tante grazie,
baci, V@le











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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


HP
CAPITOLO 31



-Tranquilla, non ti mangia mica- Eithel fece l'occhiolino a Lily che nervosamente si torturava le mani.
Stavano per entrare nell'ufficio di Silente... E se si fosse arrabbiato? Se il colloquio tra lui e l'amica dovesse essere esclusivamente privato?
L'altra scosse la testa e bussò.
La temperata voce rispose calma:
-Avanti.
Le due ragazze entrarono e, mentre Evans si guardava attorno meravigliata, si sedettero.
-Signorina Evans, è un piacere vederla- salutò il preside affabilmente.
-Anche per me, professore- riuscì lei a balbettare.
-A cosa devo la sua visita?
Lily non accennava a spiegarsi, così Eithel lo fece al posto suo.
-Voleva parlarle del colloquio di orientamento professionale... cioé, di quello che avrebbe dovuto dire al colloquio.
-Sì- fece lui con estrema calma -rammento: eravate leggermente indecisa se non ricordo male.
-Beh, un po' più di leggermente...- disse Lily -ma ora so che cosa voglio fare... anche se non so di preciso a che lavoro corrisponda.
-Innanzitutto cosa vuole fare, signorina Evans, poi ci preoccuperemo del lavoro.
La ragazza fece una pausa, per poi sputare il rospo quasi tutto d'un fiato.
-Io vorrei fare un lavoro che mi permetta di aiutare la gente, migliorare la qualità della vita, imparare a proteggere le persone e... e aiutare quelli come me, i nati Babbani, visto che c'è ancora tanta discriminazione nei loro confronti.
Silente congiunse le punte delle dita, riflettendo bene su quelle parole sotto lo sguardo semiansioso di Lily.
-La vostra professoressa di Trasfigurazione ti direbbe che il lavoro perfetto per te è diventare un Auror. Ma lei ha una fiducia nel Ministero che in me sta venendo meno, perciò ti dico quello che ho detto l'anno scorso a Eithel: frequenta l'accademia per Auror: offre una formazione straordinaria. E' l'unico ramo del Ministero a non essere rimasto intaccato, ma che rimanga tra noi, eh?- fece complice l'occhiolino, facendo sorridere entrambe le ragazze -Per quanto riguarda l'aiutare gli altri eccetera, qualcosa da consigliare ce l'ho: l'Ordine della Fenice.
-L'Ordine della Fenice?- chiese Eithel.
-E' un gruppo che si è formato per prepararsi a...- si schiarì la voce -all'eventuale venuta di Voldemort. Ne hai sentito parlare, sì?
Lily annuì.
-Sì, purtroppo vivere tra Babbani non mi esenta de notizie del genere.
-Capisco, comunque è una soluzione che ti offro: il gruppo è all'inizio e ha bisogno di persone capaci. Per questo voi due sareste perfette- lanciò un occhiata all'orologio -ma si sta facendo tardi: è meglio che lei torni nel suo dormitorio, mentre io finisco di parlare con la sua amica.
-Certo, porfessore- Evans si alzò -grazie di tutto.
-Prego, cara.
Una volta che fu uscita, Silente arrivò subito al sodo.
-La cosa sta peggiorando, Eithel- manteneva un tono calmo, ma era terribilmente serio -Voldemort si sta dimostrando la minaccia che pensavamo: secondo le voci che corrono molte persone si sono unite a lui e purtroppo sembrano sempre aumetare quelli che prendono le sue parti.
-E immagino che siano tutti Purosangue schizzinosi Serpeverde.
-Eithel...
-Mi scusi- si corresse -famiglie fiere di essere Purosangue.
-Grazie. Ciò che mi preoccupa è che a quanto pare nel suo "esercito" ci sono anche studenti di Hogwarts.
-Come?- chiese lei sorpresa. Certo si aspettava una cosa del genere, ma non avrebbe mai pensato che il preside lo venisse a sapere -E perché non fa niente?
-Perché il Ministero non vuole gettare nel panico la comunità magica.
-Ma quando mai il Ministero ha avuto ragione?
-Ragazza mia, so che capirai se non ingaggio una battaglia aperta contro il governo: devo pensare a proteggere i miei studenti e a organizzare una difesa capace che possa reggere la vera guerra.
Witch rimase un attimo zitta ad osservarlo.
-E' stato lei a fondare l'Ordine della Fenice, non è vero? Per costituire una vera opposizione a Voldemort...
-Sono sicuro che terrai questa cosa per te, giusto?- la interruppe.
-Certo, signore- rispose con tutta la fedeltà che riusciva a trasparire dal suo volto.
Il preside appoggiò stancamente la schiena alla sedia.
-Ma ora parliamo di te, in fondo è per questo che sei qui.
-Professore- fece lei a testa bassa -con tutto il rispetto, in una situazione del genere bisogna pensare a organizzarsi per bene, non a me...
-Conosco il tuo difetto, Eithel, ma ciò non mi impedirà di parlarti di questo problema: le profezie sono delle cose serie.
Eithel si morse il labbro, per poi rispondere sommessamente:
-Sì professore.
-Bene. E' importante che tu la prenda sul serio. La profezia di venti anni fa' dice che i maghi e le streghe nati sotto nomi di stelle patiranno grandi sofferenze sebbene godranno anche di grandi gioie, rammenti?
-Sì.
-Devi renderti conto che corri grossi pericoli solo per questo, senza contare che vorrai renderti utile e combattere in prima linea, non so se mi spiego. E' d'obbligo essere vigile, soprattutto se preda del destino.
-Professore, mi parla di destino quando in caso di guerra saremo noi e le nostre azioni a determinare l'esito...
-Ragazza mia- riprese Silente calmo -come ti chiami?
-Eithel...
-Il tuo nome per intero.
-Eithel Ananche Witch.
-Bene. Ananche. Di derivazione greca. Sai che significa?
La ragazza esitò prima di rispondere.

-Fatalità.
-Fatalità, esattamente- si alzò e fece qualche passo verso il muro prima di rivoltarsi -e hai il coraggio di asserire che tu non hai niente a che fare con il destino?
Eithel aprì la bocca per replicare, ma la richiuse subito e abbassò lo sguardo.
-Accetta quello che sei e quello a cui sei destinata: è il solo modo per sperare di poter vivere felicemente.
-Sì signore... ma mi permetta di farle qualche domanda.
-Certo, cara.
-Mio fratello... è in pericolo anche lui?
-Già, anche Danyel è il nome di una stella... non credo, no: lui ha scelto di distaccarsi quasi completamente dal mondo magico e per di più è in America, lontano e al sicuro.
L'altra annuì, poi si inumidì le labbra, segno d'esitazione.
-E Sirius?
Silente la guardò sorpreso. Se non fosse stata presa dal momento, si sarebbe detta che non gli aveva mai visto quell'espressione in faccia.
-Sirius? Sirius Black?- tornò a sedersi lentamente, per poi appoggiare i gomiti sulla scrivania e congiungere nuovamente le punte delle dita -Ne sei innamorata, Eithel?
-Cosa? No! Cioè, voglio dire...- era arrossita violentemente, come le era capitato solo rarissime volte -anche lui ha il nome che ha a che fare con le stelle, così mi chiedevo...
-Eppure vi ho visti spesso insieme.
-Sì, ma sono cose da adolescenti... non gli si dà molta importanza...- si ritrovò a parlare a bassissima voce -almeno lui non gliene dà...
-E' sbagliatissimo dare un'età all'Amore, lo sai? Solo perché sei giovane, non devi sottovalutare i tuoi sentimenti. E neanche quelli del signor Black.
-Ma sono i fatti che confermano quello che penso! Per quanto mi possa essere amico... c'è qualcosa che manca, come un ponte non ancora terminato. E io semplicemente mi accontento di parlare con lui che sta sull'altra sponda del fiume senza toccarlo.
-Mia cara, conosci Dante?
La ragazza, presa alla sprovvista da un così brusco cambio di argomento, ci mise un po' a rispondere.
-Sì, certo.
-Allora conoscerai sicuramente uno dei versi più famosi dell'Inferno della Commedia: amor, ch'a nullo amato amar perdona. Lo rammenti?
-Sì.
-Me lo sapresti spiegare?
-Credo di sì... dovrebbe che significare che l'Amore, quello vero, non permette a nessuno che è amato fortemente di non ricambiare.
-Esatto. E vero. Se lo ami veramente così tanto, non può non ricambiare.
Eithel sospirò vistosamente.
-Vorrei esserne sicura.
Silente sorrise rassicurante, mentre le intimava gentilmente di lasciare la stanza.
-Buonanotte, Eithel.
-Buonanotte, professore.

Attenta a non far rumore, la ragazza passò dal buco della Signora Grassa e quasi si precipitò alla finestra, col forte bisogno di vedere il cielo.
Quella notte era stellata e una grande luna piena troneggiava fra le rare nuvole. Abbassò lo sguardo sulla Foresta Proibita. Povero Remus... a quell'ora probabilmente stava già dando di matto. Sbuffò sconsolata. Si stava dirigendo verso il dormitorio, quando vide una stecca di cioccolato bianco di Mielanda sul tavolo con accanto un biglietto. Si avvicinò e lesse.
-Onde evitare cali di zuccheri per crisi da carenza d'affetto. Non ci contare per le prossime volte. 'Notte, Sirius.
Eithel non poté non sorridere a quelle parole. Prese la cioccolata e andò a letto, sempre appesantita da un velo di malinconia.

Gennaio passò in un lampo fra  montagne di compiti, la neve e il riabituarsi al ritmo di Hogwarts. Certo, anche a  febbraio si gelava e i professori non lasciavano neanche un secondo libero, ma almeno svegliarsi la mattina non era più così traumatico. Purtroppo la maggior parte degli studenti faticavano ancora a lasciare il letto, perciò c'era sempre un gran casino prima delle lezioni poiché tutti facevano colazione tardi. Ma non per questo mancavano i mattinieri.
Un ennesimo lunedì mattina i Prefetti  di Grifondoro e qualcun altro che ripassava la lezione erano già in Sala Grande a mangiare.
-Eithel, sicura che va tutto bene?- chiese Lily vedendola infilarsi il bacon in bocca mentre fissava un punto a caso davanti a sé.
Rispose con una specie di grugnito.
-E' qualcosa tra te e Sirius?- continuò il Prefetto.
Anche Lupin lanciò all'amica uno sguardo preoccupato portandosi il calice colmo di succo di zucca alle labbra.
Witch aggrottò la fronte come se stesse riflettendo ardemente, poi con tono di constatazione disse:
-Credo che prossimamente faremo sesso.
A Lily andò di traverso la frittella e Remus sputò tutto il succo che aveva in bocca.
-Ma ti sembrano cose da dire? E in pubblico?- sbottò poi la prima dopo essersi ripresa.
-Ma ci sono quattro gatti, chi vuoi che mi abbia sentito- replicò Eithel tranquilla.
-E come mai pensi una cosa del genere?- chiese Lupin pulendo il disastro con un colpo di bacchetta.
-L'ultima volta è stata a capodanno, lui penserà sicuramente di aver aspettato pure troppo...
-Ma io pensavo che foste a casa di James per capodanno.
-Sì, solo che lui e gli zii erano stati invitati a passarlo in Grecia.
-Cioé l'avete fatto in casa loro?
-Ma insomma, Remus!- li interruppe Lily sconvolta -Le dai pure corda?
-Scusa Lily, se ti dà fastidio la chiudiamo qui. Però- fece seria Eithel -tu saresti disposta a farmi da madrina, vero?
Evans la guardo interrogativa.
-Certo... ma per cosa?
-Come per cosa? Nel caso questa settimana rimanessi incinta...
Lily, in uno scatto di nervosismo, le fece finire in piena faccia una frittella con tanto di marmellata.
Immediatamente tutti e tre scoppiarono a ridere.
-Ah, vedo che vi divertite...
Gli altri tre Malandrini si sedettero con loro. Sirius, sghignazzando per le guance spalmate di confettura della propria ragazza, le passò un dito sul viso e se lo mise in bocca.
-Frutti di bosco, non mi piacciono.
-Oh, finalmente, almeno ho una scusa per non farmi ficcare la lingua in gola.
-Non ci sperare troppo.
Si preparavano a cominciare a bisticciare quando sentirono qualcuno richiamarli. Voltatisi, si ritrovarono davanti una ragazza del settimo anno di Corvonero con un sorriso da orecchio a orecchio.
-Ciao, dovrei chiedervi una cosa.
Le fecero cenno di andare avanti.
-Siccome tra una settimana è San Valentino, Lumacorno ci ha permesso di organizzare una piccola festicciola per divertirsi. L'invito è riservato a tutte le coppie della scuola e così ho pensato che voi, stando insieme, potreste venire.
Eithel e Sirius si scambiarono uno sguardo, per poi sorridere alla ragazza e sbottare all'unisono:
-No! Niente affatto! Neanche sotto la Cruciatus!
La ragazza, visibilmente offesa, si voltò e ritornò al suo tavolo.
-Molto gentile, amico- lo prese in giro James.
-Tzé, chissene. Con tutta la fatica che facciamo per non andare alle feste di Lumacorno.
-Ci facciamo mettere in punizione apposta certe volte- continuò Witch finendo di pulirsi il viso.
-E voi non mangiate?- chiese Remus ai suoi amici che, effettivamente, non avevano neanche toccato la forchetta.
-Noi abbiamo già fatto- spiegò Peter, che comunque si concedette un po' di succo.
Sirius e Eithel si alzarono.
-E adesso dove vai?- chiese Lily all'amica.
-Ma come, se te l'ho spiegato un attimo fa'!- rispose lei tra lo sconcertato e il malizioso, guadagnandosi un'occhiataccia -Andiamo via prima che mi uccida.
Black accolse la richiesta e la seguì fuori dalla Sala, verso un corridoio che era sempre deserto a quell'ora.
-Perché avrebbe dovuto ucciderti?
-Perché ho parlato di sesso e lei si sconvolge per certe cose, poverina.
-Mmm, peccato che ne parli e basta.
-Possibile che tu debba sempre criticare? E non lo facciamo mai, e io non ti bacio mai... sempre a lamentarti.
-Se è vero che non mi baci mai io che ci posso fare?
-Guarda che la vita non è fatta solo di lingue aggrovigliate.
-Eppure potrei trovarti un sacco di ragazze, che mi salterebbero addosso, che non la pensano così.
-Allora che problema c'è? Su- lei fece il gesto di scansarlo via -vai, fattele tutte e poi torna da me strisciando perché sono l'unica di cui hai veramente bisogno. Ancora qui? Su, vai.
-Ti sopravvaluti.
-Io non credo.
-E in base a cosa, di grazia?
-Beh, fammi pensare- disse con un dito al mento -ah, ecco: tu sei andato al ballo con Chantal e sei giorni dopo stavi baciando me. Cosa potrebbe voler dire?
-Che le oche non mi piacciono.
-E cosa credi che siano tutte quelle ragazze che ti "salterebbero addosso"?
-Oche appunto- gliela diede vinta lui, ma poi continuò -che però non si vergognerebbero a baciarmi.
La ragazza assunse involontariamente un'espressione imbronciata.
-Io non mi vergogno, è che...
-Credo che tu non abbia capito il punto- Sirius invece era tranquillissimo -non è il fatto che tu non mi baci quanto il fatto che tu non ne senti il bisogno. Come se potessi farne a meno.
Eithel smise di camminare.
-E' questo che pensi?
Anche l'altro si fermò.
-Veramente sì.
Sul viso di lei l'insoddisfazione cedette il posto alla sfida.
D'impeto lo afferrò per la cravatta, costringendolo ad abbassarsi, per poterlo baciare.
Messa da parte l'iniziale sorpresa, Sirius chiuse gli occhi e la costrinse al muro.
Continuavano a scambiarsi respiri e la mano di lui stava scivolando sotto la gonna, quando...
-Ma... Witch! Black!
Si staccarono immediatamente e si appiattirono contro il muro con il fiato ancora corto.
La professoressa di Trasfigurazione li fissava sconcertata, affiancata da niente di meno che Silente.
-Ma dico io!- riprese l'insegnante -Vi sembra un comportamento appropriato? Mi sto domandando se abbiate chiaro il concetto di contegno! Non ci posso credere: siete addirittura della mia Casa! E dica qualcosa anche lei!- si rivolse al preside.
-Professoressa, cosa vuole che dica? Sono ragazzi, è l'età, è normale- rispose lui serenamente.
-Normale? Amoreggiare come cani in corridoio? No, assolutamente, avranno la punizione che si meritano.
-Professoressa, se dovessimo punire tutti gli studenti che si scambiano effusioni nel castello non sapremmo più neanche dove metterli- si voltò verso i ragazzi, sempre benevolo ma con una punta di ammonizione -per questa volta passi, ma la prossima cercate un posto meno frequentato...
-Albus, non li incoraggiare!
Silente rise brevemente e si avviò, facendo l'occhiolino ai due mentre passava. La professoressa lo seguì stizzita.
Rimasero un po' in silenzio ancora attoniti, poi Black sorrise.
-Accidenti, il preside che incita a pomiciare... questa mi mancava- subito dopo si appostò davanti a Eithel, con una mano appoggiata al muro vicino alla testa di lei -tornando a noi, a parte il fatto che mi stavi per strozzare, mi è piaciuto. Ma scommetto che l'hai fatto solo per non farmi avere ragione.
-Come al solito non hai capito un bolide.
-Allora spiegami.
La ragazza sorrise quasi amareggiata.
-Finirei per fare la sentimentale e disgustarti- si scostò dal muro e cominciò a camminare.
-Perché pensi che sia così cinico e bastardo?- chiese lui seguendola -Ormai dovresti sapere che mi puoi dire tutto.
Eithel si fermò.
-Allora sentiamo, quale sarebbe di preciso la domanda?- chiese senza voltarsi.
-Perché non hai mai il bisogno... anzi, la voglia di baciarmi?
Poiché tutto taceva, il ragazzo era pronto a riavviarsi, ma poi lo frenò la sua voce.
-Tu non te ne accorgi, ma io ho sia la voglia che il bisogno di baciarti. Solo che ce l'ho quando non possiamo farlo.
-Cioè?
-Cioè- il tono della voce le si addolcì ancora di più -quando dormi, quando a lezione prendi in giro il professore di nascosto, quando scherzi con mio cugino, quando difendi Lupin, persino quando fai quegli stupidi scherzi- girò appena la testa -sempre, tranne quando siamo soli io e te- finalmente lo guardò in faccia -perché ci pensi tu a soddisfare il bisogno e la voglia.
Lasciandolo lì, assolutamente stupito, si diresse verso l'aula di Incantesimi, estremamente sollevata.

Ultima lezione della giornata: Pozioni. Un'ora e mezza di nenie e viscidi complimenti da parte del professor Lumacorno.
Quel giorno bisognava lavorare a coppie. I Malandrini si erano accordati fra loro, Lily stava con Mary e Eithel era capitata con una ragazza di Tassorosso. Stavano al calderone in fondo alla stanza, dove potevi chiacchierare tranquillamente senza che nessuno, specie il prof, ci facesse caso.
Cominciarono a preparare la pozione avanzata di Memoria.
Dopo il silenzio iniziale, l'altra parlò:
-Allora tu stai con Sirius, giusto?
Witch le lanciò uno sguardo poi rispose con un'alzata di spalle.
-Sì, diciamo di sì. Perché?
-Così- fece l'altra vaga.
-Non sarai una delle tante ragazze che gli salterebbero addosso?
-No, no, non è il mio tipo francamente- spiegò buttando nel calderone una foglia colorata -ma ti piace davvero così tanto? Cioé, non è che sembri un ragazzo adatto ad avere una storia seria.
-Infatti non lo è. Ancora guarda il sedere di quelle dell'ultimo anno quando passano, e con questo ti ho detto tutto.
-Ma allora perché sta con te se deve fare il farfallone? Insomma, non gli converrebbe farsi tutto l'esercito che gli sbava dietro invece di prenderti in giro in questo modo?
-Può anche darsi, ma è troppo stupido per capirlo.
-E tu non hai paura che ti tradisca?
-Sono questi gli anni in cui i maschi hanno gli ormoni in subbuglio: se non l'ha fatto fino ad adesso, non credo che lo farà in futuro.
-E lui non ha paura che tu gli faccia le corna?
Eithel cominciò a tagliuzzare un'erbetta viola.
-Beh, credo che la veda dura. Conosci anche un solo ragazzo in tutta la scuola che abbia un debole per me? Dove lo trovo uno con cui tradirlo?
-Mm... invece secondo me sei troppo onesta per fargli una cosa del genere.
-Può anche darsi.
-E sinceramente mi sembra un po' sbruffone.
-Oltre che cinico, presuntuoso, arrogante, bastardo e tante altre cose?
La ragazza girò cinque volte il miscuglio col cucchiaio.
-Ma se te ne rendi conto perché non lo lasci?
-Che rimanga tra noi: bacia da Dio.
La Tassorosso la guardò stupefatta, poi fece le spallucce.
-Allora va bene.
Il professore passò per vedere la pozione.
-Un bel giallo canarino, come dovrebbe essere. Complimenti ragazze.
Le due si batterono i palmi delle mani.
-Posso essere sincera?- disse poi a Eithel prima di uscire dalla classe.
-Te ne prego.
-All'inizio io e le mie amiche pensavamo che fossi una grandissima puttana.
Witch, invece di offendersi, scoppiò a ridere.
-Ah sì?
-Già. Ma poi abbiamo visto come ti sei comportata con Chantal, la puttana per eccellenza insomma, non so se mi spiego.
-Perfettamente.
-Beh, lì abbiamo capito che eri tutto l'opposto di una puttana e adesso ne ho avuto la conferma. Sei in gamba.
-Grazie, anche tu.
-Ci si vede in giro.
-Certo, ciao.
La Tassorosso si allontanò, mentre Lily raggiungeva Eithel.
-Di che stavate parlando?
-Di puttane e bastardi- spiegò infilando il libro nella borsa.
-Molto fine, tesoro- la prese in giro Evans, mentre uscivano anche loro dalla classe.
Erano appena uscite dai sotteranei quando Witch si sentì afferrare per un braccio e praticamente sbattuta al muro.
-Ehi, che razza di modi!- sbottò vedendo chi era stato.
-Come se ti avessi fatto male.
La ragazza rispose con una linguaccia.
-Allora stasera?
-Non so, potrei essere impegnata- sentenziò guardando da un'altra parte.
-Impegnata in cosa?
-Non so... sai, c'è un festino giù alla sala Comune dei Serpeverde, magari ci faccio un salto e se vedo tuo fratello te lo saluto, eh?
-Una e mezzo davanti alla Signora Grassa?
-Ok- Eithel gli diede un falso schiaffò per poi ritornare da Lily, che guardava storto Sirius.
-Che ti doveva dire il buzzurro?- chiese.
-Niente, ci siamo solo messi d'accordo.
-D'accordo per cosa?
L'amica la guardò con sguardo eloquente.
-Ok, non lo voglio sapere.



continua...


Lily Black 90: incoraggiante più k mai cm al solito! Ti ringrazio di cuore, mi fanno molto piacere i tuoi complimenti! In quanto ai pairing, ti posso dire solo di aspettare... chissà, magari succederà qualcosa nel prossimo capitolo ^_* Ciauz, V@le




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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


HP
CAPITOLO 32



Il campanello suonò, provocando un gridolino di entusiasmo alla bambina.
-Vado io.
Aprì la porta e sorrise.
-Ciao, Sirius!
-Ciao, Andromeda.
La donna abbracciò il ragazzo affettuosamente, per poi guardare alla sinistra di lui.
-Tu devi essere Eithel- tese la mano -è un piacere.
-Anche per me- rispose la ragazza stringendogliela.
-Entrate- si fece da parte per farli passare, poi chiusa la porta li accompagnò in salotto -mio cugino mi ha raccontato tante cose di te.
Witch sorrise.
-Tranquilla, non sono tutte vere.
Nella stanza c'erano un uomo e una bambina di circa tre anni.
-Eccola qua la mia nipote preferita- Black prese subito in braccio la piccola che cominciò a ridere.
-Lui è mio marito- presentò Andromeda -Ted, questa è la ragazza di Sirius.
I due si strinsero la mano.
-E questa è la nostra piccola Ninfadora! Basta- fece poi al cugino -ora lasciala, che così me la consumi.
La bambina, con i piedi di nuovo a terra, avanzò dondolando verso la sconosciuta che si era inginocchiata e le diceva:
-Ciao.
-Ciao- rispose stentatamente.
-Io sono Eithel, un'amica di Sirius. E tu come ti chiami?
-Ninfadora!- esclamò come fiera di esser riuscita a dire tutto il nome.
-Che bel nome! E quanti anni?
-Tre! Quasi quattro!
-Accidenti, stai cominciando a diventare grande- continuò Eithel facendo l'occhiolino ad Andromeda -io starò qua con voi per le vacanze di Pasqua. Ti va bene?
-Sì.
-Ok.
-A quanto pare le sei proprio simpatica. Io vado a preparare la cena- annunciò Andromeda.
Eithel si offrì di aiutarla, così tutte e due andarono in cucina.
-Di solito è un po' diffidente con gli sconosciuti- si riferì alla bambina -le devi piacere moltissimo.
-E' adorabile. Quando sarò grande voglio avere una figlia così.
-Guarda che è una peste. Ma è anche tanto dolce.
Per qualche attimo si sentirono solo sbattere sportelli e sbattere pentole e padelle.
-Comunque mio cugino non ti rende giustizia.
-In che senso?
-Sei molto più bella di quanto mi ha raccontato.
Eithel arrossì appena al complimento.
-In realtà non ti ha mai descritto per bene fisicamente- continuò la donna svuotando un barattolo.
-Beh, a quanto pare non gliene importa.
-Lo dici in positivo o in negativo?
-Mah, chissà...
Andromeda fece schioccare la lingua, per poi riflettere in silenzio.
Ma alla fine non riuscì a trattenersi.
-Senti, lo so come viene catalogato Sirius.
-Che vuoi dire?
-Voglio dire che so come viene visto dalle ragazze della sua età: il bello e dannato della generazione.
-Sul dannato sono d'accordissimo e sul bello ancora di più, senza dubbio.
-Ma anche bastardo, presuntuoso e arrogante.
Allora Eithel abbassò il capo mordendosi il labbro.
-Che c'è?- si sentì chiedere.
-Credo di aver usato esattamente quelle parole.
-Beh, non è poi così grave. In parte è vero. Ma non è questo il punto: volevo dire che tu non gli sei...- cercò la parola giusta -completamente indifferente, non so se mi spiego.
-Sì, perfettamente.
-Ecco, quindi non devi pensare che sta con te solo per una faccenda di sesso...
-Ti ha detto che abbiamo fatto sesso?- Witch si schiaffò una mano sulla bocca -no, io intendevo... cioé...
Andormeda le sorrise calma.
-Tranquilla, alla vostra età ormai è normale. E anche se non lo fosse, non è certo un crimine.
-E' un sollievo che tu la pensi così: mio fratello mi ucciderebbe se lo venisse a sapere.
-Tuo fratello prima o poi si sarebbe dovuto rassegnare comunque: una bella ragazza come te non può rimanere vergine in eterno, a meno che non si faccia suora.
-No grazie.
Lasciando continuare la preparazione della cena alla magia, apparecchiarono la tavola.
Dopo un po' le raggiunse Sirius.
-Ted ha portato Ninfadora a fare un giro all'aperto- le informò.
-Bene, almeno avremo un po' di tranquillità e lei prenderà un po' d'aria- fece la madre tranquilla.
Seguì un lungo attimo di silenzio.
-Ho saputo di tua madre- disse poi Andromeda -mi dispiace.
-Beh, tanto ormai...- rispose rassegnata Eithel.
-Sirius mi ha detto che non andavate molto d'accordo...
-Andromeda!- la rimproverò il ragazzo per farla tacere.
-No, non fa niente- lo rassicurò la ragazza, per poi rispondere -in effetti no, ma... cioé, non è stata colpa né mia né sua. Aveva un problema e ho finito per rimetterci io, tutto qua.
-Tutto qua?- chiese Black al limite dello stupore -Ti trattava peggio di un elfo domestico!
-Lo so, ma non per le ragioni che pensi. O che pensavo io. Lei...- sembrò doversi fare forza per continuare -era sì una Serpeverde convinta quando andava a scuola, ma poi quando ha incontrato papà... è cambiata. E se ha ricominciato a comportarsi male non è stato per volontà sua. Era... era malata.
-Malata?
-Sì. Gravemente. Una malattia rara che neanche al San Mungo hanno potuto curare. Dopo la morte di papà è peggiorata e gli hanno somministrato una pozione molto forte e complicata. Purtroppo l'hanno sbagliato una dose e così lei ha perso una parte di memoria. Si ricordava di me e di Danyel e di papà, ma non si ricordava di noi come famiglia e ha ricominciato a comportarsi come quando era a scuola. Poi la malattia quest'estate è peggiorata e... beh, ora non c'è più.
Si sentì le spalle essere circondate dal braccio del ragazzo.
-Mi dispiace, non volevo essere invadente- si scusò sommessamente Andromeda.
-Tranquilla, tanto prima poi sarebbe saltato fuori- la rassicurò ricacciando le lacrime dentro.
-Senti, vai a stenderti un attimo di sopra, qua finisco io. Sirius, accompagnala.
-Certo- rispose lui conducendola fuori dalla stanza.

-Perché non me l'hai mai detto?- chiese poi una volta di sopra.
-Non me la sentivo, ecco tutto.
Sirius la guardò stesa sul letto e la ricordò a Halloween, pallida e apatica, senza lacrime.
-Cosa accidenti devo fare per convincerti a fidarti di me?
-Cosa accidenti devo fare per convincerti che di te mi fido?
Il ragazzo rifletté un attimo, poi la fece alzare a forza.
-Che c'è?- chiese lei.
-Vieni.
Lo seguì nel corridoio, poi in una stanza in fondo a sinistra.
Sembrava una specie di piccola biblioteca, con un gran bel pianoforte.
Eithel si sedette allo strumento.
-E' davvero bello.
-Lo puoi usare. Non dispiacerà ad Andromeda.
Dopo qualche attimo di esitazione, la ragazza scoprì la tastiera e cominciò a far scivolare quasi timidamente le dita sulla tastiera.
E Sirius la vide finalmente più serena.

Dopo quelle giornate di risate e tranquillità, arrivò la sera di Pasqua e decisero di uscire a fare una passeggiata dopo cena.
-Thelly! Thelly!- chiamò Ninfadora aggrappandosi al cappotto di Eithel.
Non riuscendo a pronunciare il suo nome aveva cominciato a chiamarla 'Thelly'.
-Dimmi piccola.
-Guarda che so fare!
I capelli della bambina diventarono di un bell'arancione acceso.
-Ninfadora, non qui fuori, ti potrebbero vedere- la rimproverò Andromeda prendendola in braccio.
-Sono stata brava, vero?- chiese ignorando le parole della madre -Eh, Sirius?
-Certo, un fenomeno- l'assecondò lui.
Sboccarono in una piazza dove un bel numero di persone stava facendo baldoria. Dovevano essere Babbani.
-Da quando vivo qui hanno sempre fatto così- spiegò Ted -ogni festa è una buona scusa per fare baccano e sparare qualche fuoco d'artificio.
-E sono sempre dei magnifici fuochi d'artificio- continuò la moglie -perciò ci conviene trovare una buona postazione e goderceli.
Si fecero strada fra la folla. Eithel stava per essere trascinata indietro, quando Sirius le afferrò la mano e non con poca fatica, le fece raggiugere sana e salva l'altra parte della piazza.
Fecero appena in tempo a sedersi o appoggiarsi ad un muretto che il cielo si colorò di verde, rosso, blu, oro, gettando i riflessi sui vivi degli spettatori, che non abbassavano un secondo lo sguardo per non perdersi lo spettacolo.
Però Eithel lo abbassò. Verso la propria mano.
Ancora era stretta da quella di Sirius.

Dopo aver messo sommariamente a posto i vestiti che si era tolta, calciò da una parte il baule di Sirius.
Ancora non si era abituata all'idea che condividevano la stessa camera e trovava stranissimo che proprio Andromeda glielo avesse proposto, anche se con la raccomandazione di evitare certe... pratiche.
Prese l'asciugamano grande pronta ad andare a  farsi una doccia, quando la porta che si apriva la fece scattare, così che si coprì con quell'unico straccio bianco.
-Senti Eithel, dove...- Black si era bloccato all'entrata, per poi chiudersi la porta alle spalle lentamente.
-Dovresti imparare a bussare- fece lei imbarazzata e con lo sguardo basso, continuando a coprirsi alla meno peggio.
-Ti ho visto anche più spogliata così- rispose lui guardandola insistentenemente.
-Me lo devi proprio ricordare?
-Andromeda vuole la roba che deve lavarci per la scuola.
-E' in quella busta.
Il ragazzo la afferrò e riaprì la porta per andarsene.
-Ah...- sembrò esitare -sei una favola... senza quello straccio addosso- e sparì.
Eithel diede un altro calcio al baule di lui, per poi palparsi le guance completamente arrossate.

-Il prossimo sabato uscita a Hogsmeade- annunciò Lily di ritorno dalla bacheca.
-Bene, ho bisogno di fare il pieno di zuccheri a Mielanda- replicò Eithel stravaccata sul divano davanti al camino.
-Ma possibile che con tutti i dolci che ti mangi non ingrassi di mezzo grammo?
-Guarda che io ci provo a mettere su un paio di chili, ma niente, deve essere un problema di metabolismo...
-Chiamalo problema- Evans si alzò prendendo la borsa -mi accompagni in biblioteca? Così riusciamo anche a parlare con tranquillità.
-Ok.
Si diressero verso il buco della Signora Grassa e, incrociando i quattro Malandrini, li salutarono.
-Non fai più l'acida con James, eh?- fece poi Eithel una volta in biblioteca.
-No, per la tua felicità- rispose sarcastica l'altra.
-Ho notato che adesso parlate senza scannarvi: è forse spianata la strada verso l'amore?
-Quanto ti piacerà mai sfottere?
-Immensamente- risero entrambe -ma... mettiamo che lui ti chieda un'altra volta di uscire, gentilmente e senza fare il buffone, tu accetteresti?
-Beh, non mi pare che ci abbia provato, quindi che senso ha rispondere?- ribatté Lily con una punta di biasimo e delusione.
Eithel cercò di interpretare la frase, poi continuò:
-Ti dispiace forse che non ti abbia più chiesto di uscire?
-Non ho detto questo, ma che siccome ha smesso di chiedermelo da bel pezzo ormai evidentemente non è più interessato a me, quindi non serve a nulla parlarne- spiegò sfogliando un libro solo per mostrarsi impegnata.
-Non è più interessato a te? Ma mi prendi in giro? Ma se più cotto di lui c'è solo Minus quando si ustiona a Pozioni!- la guardò attentamente in faccia -vuoi che gli dica di invitarti ad uscire?
-Eithel...- esclamò lamentevole Lily, ma poi vedendo che la ragazza era seria, continuò -...però non dirgli che te l'ho chiesto io... fagli capire che l'hai intuito.
-Ok. Quando vuoi che ci parli?
-Fa un po' tu: a sabato mancano solo tre giorni dopo oggi.
-Ho capito: corro ad annunciarglielo.
Si alzò per raggingere il cugino.
-Ehi- la chiamò Evans -niente di plateale o giuro che ti ripudio come amica.
-Allora sarà meglio che stia attenta! Tranquilla, non ti farò vergognare e tu sabato te la spasserai con mio cugino.
Non lasciò all'amica il tempo di controbattere: sparì dietro gli scaffali.

-Tu mi stai prendendo in giro.
-Perché quando dovresti non mi prendi mai sul serio?- lo rimproverò Eithel.
James la guardò scettico.
-Vuole uscre con te! Dopo tutte le volte che glielo hai chiesto adesso non ci credi?
-Ma allora non è una balla.
-Ma dai? Senti, non farmi incavolare e vai a chiederle di uscire, sù!
Potter sospirò.
-Sì, sì, ok. Domani mattina la becco da sola e glielo chiedo, contenta?
-Ma mica devi fare contenta a me! Sparisci va!
Il ragazzo corse via per evitare un calcio.
-Grazie, cugina!
-Di niente.
Eithel andò subito alla Guferia e volò via, come faceva ogni pomeriggio quella settimana.

Sabato mattina. Witch e Evans erano già in Sala Grande a fare colazione, presto come al solito.
-Giuro che ti Schianto se stasera cominci a prendermi in giro!- fece Lily puntando minacciosa la forchetta.
-Ok, ok, niente commenti, non sono mica così perfida!
-Sì che lo sei.
-Non è vero!
Risero.
-E tu invece? Starai con Sirius e gli altri?
-Solo con lui.
-Eithel... ma possibile che facciate sempre sesso?
-Ma perché mi dai sempre della malata di sesso? Non dobbiamo fare quello...
-Allora cosa?
-Veramente giovedì è stato il suo compleanno, così oggi lo porto a vedere il mio regalo.
-Oddio, ho il sentore che gli hai fatto qualcosa di grosso...
-Quindi?
-Sei troppo buona, soprattutto con lui.
-Certo, come no, me lo ripeti continuamente.
-Perché è vero!
-Buongiorno.
Lupin si sedette vicino a loro e iniziò a mangiare, imitato dai suoi amici.
La colazione procedette senza urla o litigate.
Più tardi Sirius e James aspettavano le ragazza nella Sala Comune.
-Che ti ha regalato Eithel per compleanno?
-Non ne ho la minima idea. A quanto pare vuole farmi una sorpresa.
-Avanti, non ne hai proprio la minima idea?
-No. Mi ha detto che dovrebbe piacermi tanto...
-Se si tratta di sesso non ha affatto fantasia. Ormai siete esperti tutti e due- si beccò una forta spallata -ahi!
Finalmente le due scesero e tutti e quattro andarono insieme a Hogsmeade.
Si fermarono davanti ai Tre Manici di Scopa.
-Noi andiamo lassù- Eithel indicò un'altura - ci vediamo direttamente a scuola.
-Ok- rispose Potter -a dopo.
Si separarono.
-Allora? Pronta a sopportarmi per una giornata intera?- chiese poi James a Lily.
-Pronto a essere trasformato in rospo se ti comporti male?
-Dovrò stare attento allora. Beh, dove vuoi andare?
-Non so... fai tu.
-Ah, grazie, mi lasci pure la responsabilità di decidere... vediamo...- si guardò un po' intorno -vieni, finché è caldo camminiamo un po'.

-Ecco, siamo arrivati.
Sirius osservò incuriosito la grotta davanti a loro.
-Mi regali una grotta?
-Non sono così ricca- Eithel entrò, seguita dal ragazzo -lumos!
La punta della bacchetta s'illuminò e Black rimase a bocca aperta.
Si avvicninò subito alla motocicletta e prese ad analizzarla come se fosse qualcosa di estremo valore.
-Beh?- chiese la ragazza -Non dirmi che non ti piace perché non ci credo...
-Come cavolo hai fatto? Cioé, ti sarà costata una fortuna...
-No, invece. E' bastato chiedere in giro se me ne trovavano una ed eccola qua. Ma adesso portala fuori, manca ancora la parte migliore.
Una volta usciti dalla grotta, la ragazza continuò.
-Salici.
-Come?
-Salici, metti in moto e parti.
-Parti? Che senso avrebbe nei cinque metri di spazio che ci sono?
-Possibile che non ti fidi mai di me? Smettila di ciarlare e parti!
Sirius obbedì e mise in moto, facendo scattare il mezzo in avanti, oltre quei cinque metri di spazio e...
Non precipitò di sotto.
Volava. Stava volando con la moto.
Entusiasta della scoperta, fece qualche piroetta e giravolta, per poi tornare da Eithel.
-Come hai fatto? E chi te l'ha detto?
-Beh, a capodanno eri tanto interessato quando parlavi con quei motociclisti... e poi ammettilo: tua cugina Andromeda ha la lingua un po' troppo lunga.
-Comunque grazie. Non ho mai ricevuto una cosa del genere.
-Figurati, ci mancherebbe.
Sirius scrutò il viso della ragazza.
-E adesso cos'è quella faccia rassegnata? Avanti, monta dietro, che andiamo a fare un giro.
-Non ti gasare troppo, se ci vede qualcuno della scuola siamo fregati...
-E sù- la prese per il polso e la trascinò sulla sella.
Fece appena in tempo ad aggrapparsi che già erano a mezz'aria a pochi metri da Hogsmeade.

Mancava poco meno di un'ora al rientro a Hogwarts.
La giornata le era volata e se non fosse stato per l'imbrunire neanche si sarebbe resa conto del tempo che era passato. Tra negozi, passeggiate e, incredibile ma vero, risate... James Potter non era poi così male.
-Ehi? Mi rispondi o no?- il ragazzo sventolò una mano davanti al naso di Lily, che sembrò svegliarsi di soprassalto.
-Scusa, ero sovrappensiero... dicevi?
-Ti ho chiesto se ti va di andare ai Tre Manici di Scopa. Ormai è tardi e non c'è quasi nessuno, quindi è tranquillo.
-Ok, perché no?
-Perfetto, allora andiamo.
Entrarono e presero una Burrobirra, con tanto di occhiatina maliziosa da parte di Madama Rosmerta.
-Avanti, sputa il rospo- se ne uscì ad un certo punto James.
-In che senso?
-E' stato veramente così terribile uscire con me? No, perché eri solita evitarmi come un lebbroso...
-Io non ti evitavo come un lebbroso...
-Dici?
-Ok, magari non sono stata proprio disponibilissima, ma alla fine non ho mai usato la magia con te: è già qualcosa.
-Beh, se la metti così, allora sono fortunato: brava come sei, mi mandavi al San Mungo.
-Mi fai sembrare una specie di mostro...
-Lo sei, ma in senso buono.
-In senso buono?
-Sì, sai come si dice: un mostro di bravura, un mostro di bellezza... un superlativo particolare, ecco.
-Particolare, certo.
-Beh, si sta facendo tardi. Andiamo o Gazza ci viene a cercare.
-Ok.
Pagarono e arrivarono al castello.
Evans già saliva le scale per andare alla torre di Grifondoro.
-Non ceni?- le chiese Potter.
-No, mi hai fatto riempire di talmente tante schifezze di Mielandia che scoppierei.
-Va bene, ma lasciati almeno accompagnare di sopra.
-Mica te l'ho proibito.
-Non si è mai sicuri di nulla con te.
Arrivarono in Sala Comune e si fermarono davanti alle scale del dormitorio delle ragazze.
-Comunque prima non mi hai risposto: è stato così terribile uscire con me?
-No. Mi sono divertita.
-Ne sono felice.
Lily cominciava a sentirsi a disagio. Lui stava lì a fissarla, con quei suoi occhi nocciola che sembravano immobilizzarla.
-Forse è meglio che vada sù. Sono un po' stanca, vorrei stendermi un po'.
-Ok, allora buona notte.
-Buona notte.
Ed eccolo: si stava avicinando pericolosamente a lei. Le labbra stavano pe rincontrarsi, quando Lily girò la testa.
-James, no. Per favore.
Per un attimo lui parve deluso, ma subito dopo sorrise tranquillamente.
-Tranquilla, se non te la senti non posso mica costringerti. Dormi bene.
-Grazie.
Stava per salire, quando il ragazzo la richiamò:
-Ancora una cosa.
-Sì?
Fece in tempo a voltarsi che James la baciò sulla guancia.
-Dovevo comunque salutarti- spiegò poi ammiccando.
-Certo... ciao.
Ancora stordita, Lily raggiunse il dormitorio e si lasciò cadere sul letto.

La mattina dopo, svegliatasi, si accorse di essersi addormentata vestita.
Proprio mentre si cambiava, entrò Eithel.
-Ehi, Bella Addormentata, ci siamo svegliate. Come è andata ieri?
-Bene, direi.
-Che entusiasmo... beh, almeno non ti stai lamentado.
Lily le fece la linguaccia, poi scorse sul suo comodino una scatola di cartone e un bigliettino.
Erano caramelle al miele. Confusa, prese il bigliettino e lo lesse.
Sei fuggita via, quindi non ho avuto tempo di dirti che anch'io sono stato benissimo con te.
Ieri a Mielanda ti ho visto fissare le caramelle al miele, così ho capito che probabilmente erano le tue preferite.
Non te le finire tutte in una volta, che ho finito i soldi! Grazie ancora per l'appuntamento,
                                                                                                                             James
Evans si sentì avvampare.
-Allora? E' stato così terribile uscire con mio cugino?- chiese Witch vedendo che stava leggendo il biglietto.
-No- Lily accennò un sorriso -nient'affatto.


continua...


Lily Black 90: Grazie per seguirmi! Spero continuerai ancora, anche perché sennò mi deprimo di nuovo... T_T

Dance: sono contenta che la storia ti piaccia! Se qualche cosa non ti è chiara chiedi pure: se non è prevista chiarirsi andando avanti con la storia, la chiarirò io!  Spero continuerai a leggere!

Elen: Thank u! Con un incoraggiamento del genere è ovvio che continuerò così! ^^

V@le
 







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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


HP
CAPITOLO 33



-Certo che sei proprio pallido...
Eithel toccò la guancia di Lupin come per accertarsi che non fosse cerone.
-Diciamo che le ultime notti non sono state proprio uno spasso. E James non è che abbia aiutato molto: sono più di tre giorni che ogni volta che stiamo da soli noi Malandrini lo ritroviamo perso nei suoi pensieri...
-A chi penserà mai?
Domanda retorica.
-Sembra quasi uno sbronzo quando torna a casa dopo cinque ore di bevute...
-Remus, non mi usare questo linguaggio grezzo, mi crolla un mito così.
-Agli ordini signora- svoltarono l'angolo -beh, almeno non si lamenta più che Lily non lo degna di uno sguardo.
-Poco ma sicuro.
-A Sirius è piaciuto il regalo di compleanno?
-Penso di sì: appena può sgattaiola a Hogsmeade per fare un giro... quasi che passa più tempo con quella moto che con me.
-Lo sappiamo tutti che non ha un gran senso delle priorità.
-Su questo ci puoi scommettere.
Imboccarono il corridoio a sinistra, incontrando l'oggetto della discussione.
-Buonasera, scommetto che stavate tessendo le mie lodi- disse per poi chinarsi e baciare a fior di labbra la ragazza, che lo guardò come se fosse un alieno.
-Ci hai beccati- rispose Lupin.
-Sapete dov'è James?- chiese Black affiancandoli mentre riprendevano a camminare.
-Sai dov'è Lily?- domandò Eithel.
-No.
-Allora non posso aiutarti.
-Tantovale andare in Sala Comune e aspettarli lì- si sbrigò a suggerire Remus prima che cominciassero a battibeccare.
Per fare prima, decisero di passare per la via meno trafficata: a quell'ora era un continuo andirivieni.
Ma ad attenderli c'era una bella sorpresa.
Schiacciati contro la parete del corridoio, a labbra incollate, c'erano niente di meno che Lily e James.
I tre intrusi non parlarono, ma si limitarono a scambiarsi delle occhiate più che eloquenti.
Ci volle un po' prima che quelli si accorsero di avere degli spettatori.
Si separarono di colpo e diventarono completamente rossi.
-Beh, a quanto pare avevo ragione io- constatò lentamente Eithel, per poi tendere una mano verso Sirius -mi devi venti galeoni.
Il ragazzo sbuffò e le diede un sacchetto mezzo pieno.
-Tu avevi scommesso su di noi?- chiese esterrefatta Lily.
-Perché, tu cos'hai fatto un anno fa'?
Lupin si grattò la nuca.
-Sapete, è alquanto imbarazzante essere sempre presente durante queste scoperte.
-Beh- James si fece avanti -tanto prima o poi sarebbe saltato fuori.
-In effetti- infine Evans cedette allo sguardo insistente dell'amica -ok, hai vinto. Noi due stiamo insieme.
-E tu non mi hai detto niente?- fece indignato Sirius all'altro -Figlio di un cane...
-Quello sei tu. Casomai io sono un figlio di cervo.
-Ok, ok smettiamola di cretineggiare- li fermò Witch -io e Lily adesso dobbiamo parlare, quindi ci vediamo dopo.
Detto ciò afferrò il braccio della ragazza e se la portò via.

-Avanti, allora com'è andata?- le chiese poi una volta in dormitorio.
-Non mi va di raccontarlo... mi prenderesti in giro.
-Ma scherzi? Ti giuro che sarò seria come il Barone Sanguinario! Però ora sputa il rospo.
-Ok... beh, è stato sdolcinato...
-Nel tuo vocabolario sdolcinato corrisponde a romantico. Quindi?- la invitò a continuare.
-Beh, l'altra sera mi ha chiesto se mi andava di fare una passeggiata e mi ha portata fuori vicino al lago... dopo essermi lamentata perché stavamo infrangendo le regole abbiamo cominciato a parlare e una cosa tira l'altra...
-Cosa?
-Uno stupido scherzo. Ha fatto finta di avere qualcosa nell'occhio. Io ci sono cascata e lui ne ha approfittato per baciarmi.
-Non lo avrai mica schiaffeggiato?
-La tentazione c'era e pure forte, ma diciamo che date le circostanze ho rinunciato.
-Oddio, è stato romantico da morire!- Eithel scalpitò sul letto come una bambina, per poi gonfiare il petto -Lily Evans, sei soddisfatta del tuo primo bacio?
-Posso dire, signora, di essere più che soddisfatta!- rispose l'amica stando al gioco.
Witch sorrise e l'abbracciò.
-Benvenuta in questa parte voltagabbana del mondo chiamata amore.

La notizia della nuova coppia Evans/Potter dilagò per tutta la scuola in pochissimo tempo, anche perché i due non si fecero troppo problemi a girare per i corridoi mano nella mano, a differenza di qualcun altro.
Lupin aveva notato più volte sul viso di Eithel una punta di malinconia nel vederli insieme senza vergogna, ma ogni volta che accennava alla cosa con lei, l'amica le dava affettusamente del pazzo e gli diceva di non preoccuparsi. Era in quei casi che invece bisognava farlo.

-Dillo: cosa faresti senza la tua migliore amica?
-Sarei persa, assolutamente- acconsentì Lily mentre uscivano dall'aula di Incantesimi -il tema di Trasfigurazione l'hai finito?
-Sì, ma sicuramnete ci avrò scritto un mucchio di scemenze. Dopo averlo letto la professoressa verrà a cercarmi per maledirmi.
-Tu non hai proprio intenzione di arrivare ai M.A.G.O. tutta intera, vero?
-Assolutamente no, sennò non c'è gusto, scusa. E poi siamo ancora a fine maggio del sesto anno. Dammi tregua.
-Sai quanto riderò se agli esami ti strapperai i capelli dalla disperazione?
-Questo non succederà mai...
-... perché poi ci sarai tu a tirarla fuori dai guai- James sbucò da dietro circondando le spalle della sua ragazza -ti ho già detto buongiorno, stellina?
-Questa mattina sarà la milionesima volta e non mi chiamare stellina!- ordinò autoritaria Evans -Guardacaso ho anch'io un nome e non serve inventarsene un altro.
-Signorsì, signora!- rispose Potter per poi chinarsi e darle un bacio a stampo lì davanti a tutti.
Dal canto suo Eithel fece uno sforzo enorme per non girarsi a guardare Sirius.
-Dimmi un po', anche tu tratti così Felpato o sono l'unico imbecille che ci casca?- le chiese il cugino.
-Non gli conviene farmi arrabbiare o potrei ritrasformarlo in scimmia- rispose.
-A quanto pare è fregato pure lui.
-Su questo ci puoi giu...- la ragazza si bloccò, con lo sguardo fisso in fondo al corridoio e la bocca aperta.
Improvvisamente scattò verso il punto che stava fissando.
-Woof!
C'era un ragazzo di circa vent'anni vestito da Babbano con i capelli biondi lisci fino alle spalle.
Eithel gli saltò praticamente in braccio.
Lily e i Malandrini li raggiunsero piano, come sospettosi.
-Mio Dio, è quasi un secolo che... che ci fai qui?
-Diciamo per lavoro e diciamo soprattutto per vedere te- disse Woof.
Ora da vicino lo riconoscevano: era uno degli amici di Danyel.
-Sempre adulatore... allora hai qualche minuto per chiacchierare?
-Per te anche qualche ora.
Witch annunciò agli amici che si sarebbero rivisti a cena, per poi sparire col suo amico.
Dalla faccia che aveva Sirius non ne sembrava molto contento.

-Danyel come sta? E gli altri? E Susy?
-Ehi, calma, piccola, vuoi lasciarmi qualche attimo di respiro.
Erano usciti nel parco e si erano seduti sotto un albero.
-Ma lo sai che ti trovo proprio bene? A quanto pare con il passare del tempo diventi sempre più bella.
Eithel arrossì appena.
-Dovresti smetterla di dire balle.
-Ho smesso di dire balle quando sono uscito da Hogwarts. E poi è vero, sei uno schianto di ragazza.
-Se lo dici tu. Sareste solo in due a pensarla così.
-E l'altro chi è? Dimmelo, che te lo fatturo subito.
-Non è il caso, dato che si tratta del mio ragazzo.
-Black?- nel pronunciarlo sembrò un po' scettico -Quindi quando me lo hai scritto eri seria. E io che pensavo stessi scherzando...
-No, è tutto terribilmente vero. Credo.
Il biondo si abbassò a guardarla bene in faccia.
-Che c'è che non va?
-Niente.
-Sicura?
-Sì... cioé, praticamente stiamo insieme solo quando siamo da soli o, al massimo, davanti ai nostri amici più stretti. Ma va bene così.
-Certo come, no.
-Che vuoi dire?
-Io mi ricordo perfettamente che, parlando di quando avresti avuto un ragazzo, dicevi che te lo saresti spupazzato davanti a tutti, fregandotene dei professori o chiunque altro.
-Beh, che dire: ero piccola, stupida e ingenua e non mi rendevo conto di come le cose potessero cambiare.
-Sarai anche stata piccola e ingenua forse, ma stupida mai: lo stupido è lui che non si rende conto di che bellezza ha per le mani. Se fossi la mia di ragazza, sarei fiero di baciarti davanti a tutti gli studenti e professori di Hogwarts.
-La cosa è un tantino più complicata di così, Woof.
-In che senso?
Eithel sospirò, per poi alzarsi ed invitarlo a seguirla nella Foresta Proibita. Non vi si addentrarono: la ragazza si fermò davanti a una grossa quercia e indicò una scritta incisa evidentemente con la bacchetta.
L.Y.S.E.
-L.Y.S.E.? Che vuol dire?
Witch tirò fuori la bacchetta e pronunciò un incantesimo di rilevamento. La distanza fra le lettere aumentò e vennero fuori delle parole di senso compiuto.
-Oh...- Woof sembrava a dir poco esterrefatto -capisco... allora è una cosa seria.
Lei annuì, per poi strofinarsi gli occhi.
-No, piccola, non piangere- il ragazzo la avvicinò e la circondò con le braccia -sei sempre stupenda, lacrime o sorriso, ma mi si strugge il cuore a vederti così.
Eithel rise.
-Sempre adulatore.
-E non me ne dispiaccio. E sai un'altra cosa? Black è un'idiota! Vieni- la prese per mano e la trascinò in riva al lago.
-Ma che vuoi fare?
Woof s'inchinò profondamente per poi tenderle la mano.
-Madame, mi concede l'onore di questo ballo?
-Scemo- esclamò lei porgendogli la sua.
Le fece fare una piroetta e se l'avvicinò.
-Non c'è la musica... su cosa balliamo?
-A questo c'è rimedio- il ragazzo si schiari la voce e, cominciando a ondeggiare piano, canticchiò -
Tonight I'm gonna have myself a real good time, I feel alive and the world I'll turn it inside out, yeah, and floating around in ecstasy, so don't stop me now- le fece fare un piccolo casché, cosicché scoppiò a ridere -don't stop me... 'cause I'm having a good time, having a good time...
Eithel riusciva a stento a non piegarsi in due dalle risate. Neanche si ricordava quando era stata l'ultima volta che un ragazzo l'aveva fatta ridere in quel modo. Vedere Woof darsi tanto da fare per risollevarle il morale le alleggeriva il cuore. Lo aveva sempre adorato. Se non fosse stata cotta di Sirius, lo sarebbe stata di lui.
-...I'm burnin' through the sky, yeah...- smise di cantare per prenderla in braccio.
-No, dai, Woof, mettimi giù!- ordinò lei continuando a ridere anche quando la lasciò andare, ma poi si bloccò subito.
Sirius era lì a poco più di cinque metri.
-Ehi.
-Non vi avrò mica interrotto?- chiese l'appena arrivato acido.
-Veramente sì, ce la stavamo spassando un casino e tu sei arrivato sul più...- Woof s'interruppe per la forte gomitata della ragazza, che continuò:
-No, stava solo facendo il buffone.
-Ah, ok... comunque ti deve parlare Remus, quindi se magari venissi in dormitorio...
-Ok- Eithel si rivolse al biondino -tu avevi da fare qualcosa, no?
-Sì, devo parlare con Silente.
-Allora ci vediamo a cena.
-Certo.
Sirius le circondò le spalle con un braccio e la fece camminare a forza. Aspettò di allontanarsi per scoppiare, verbalmente parlando.
-Che diavolo stavate facendo?
-Niente di male: mi ha visto un po' angosciata e ha cercato di tirarmi sù il morale.
-Oltre al morale ancora poco e ti tirava sù anche la gonna.
-Ma sentilo... mica ogni ragazzo che mi vede pensa a scopare, che discorsi...
-Sono un maschio: lo capisco quando un mio simile ci pensa.
La ragazza lo guardò alzando le sopracciglia.
-Non sarai mica geloso?
Lui le restituì lo sguardo come se avesse bestemmiato, ma poi rispose:
-Quello si vuole scopare la mia ragazza e io non dovrei essere geloso?
-No che non dovresti, anche perché stai con uno stinco di santa: non ti tradirei neanche sotto Cruciatus.
-Eppure sembrate così affiatati...
-Forse perché eravamo migliori amici?
-Come no, amici...
Eithel scosse la testa quasi incredula.
-Senti, è vero, io e lui insieme ci divertiamo e abbiamo un sacco di cose in comune eccetera- fece una pausa -ma lui la faccenda delle mie crisi l'ha saputa da mio fratello, tu invece da me. Lui lavorava nel West End mentre tu mi aiutavi a superare i miei problemi. E c'eri tu vicino a me quando è stata annunciata la morte di mia madre. Hai ancora qualche dubbio?
-Sì.
Allora lei si scrollò di dosso il suo braccio e si allontanò chiaramente offesa.
-Eithel, stavo scherzando!
-Anch'io scherzo se dico che se stessi con Woof lui non avrebbe problemi ad essere il mio ragazzo anche davanti agli altri.
-Ormai lo sanno tutti che stiamo insieme, perché dimostrarlo?- le afferrò il polso facendola girare.
-Perché sono io quella che non lo sa! Critichi tanto me e Woof, ma io che ne so se non vuoi starmi vicino in pubblico solo perché hai da qualche parte una ragazza segreta che potrebbe non dartela più vedendoci amoreggiare?
-Ma che diavolo dici?
-Dico quello che mi tengo dentro da un secolo: che non capisco che vuoi da me! Io provo ad assecondarti in tutti i modi e mi accusi pure di farti le corna? Quando poi quello più capace di farlo saresti tu...
Black la fissò esterrefatto, poi le lasciò il polso e strinse i pugni.
-Perfetto. Se è questo quello che pensi, perché continuare con questa storia senza senso?
Eithel era certa di aver sentito il cuore bloccarsi per la sorpresa.
-Che... che cosa?
-Lasciamoci e facciamola finita, se sei a rischio corna. Anzi, direi che è troppo tardi.
-M..mi stai dicendo che sei stato con un'altra?
-Chi lo sa. Stammi bene, Witch.
Si voltò  se ne andò, lasciandola lì, immobile ma tremante, con un groppo in gola.
Quando ormai lui non poteva più sentirla né vederla, svenne.

-Ehi, Eithel? Svegliati dai. Non mi fare preoccupare.
La ragazza aprì lentamente gli occhi e guardandosi attorno capì di essere nella capanna di Hagrid.
-Oh, fortuna ti sei svegliata! Cominciavo ad averci paura- fece il mezzo gigante -cos'è quello sguardo spaurito?
Infatti sembrava aver appena visto il fanatsma di sua madre, era bianca come un lenzuolo e le tremavano le labbra.
Ma non accennava a piangere.
Cominciò a respirare affannosamente e a tossire.
-Che hai?
-Sirius mi ha lasciato...
E svenne di nuovo.


continua...


N.d.A: I versi in corsivo sono tratti dalla canzone "Don't stop me now" dei Queen.

Dance: sono veramente contenta che continui a seguirmi! Eh sì, la ff si protrarrà ancora... ma credo che le storie "particolari" non siano molto seguite, comunque a me basta che almeno 1 apprezzi ^^

Lily Black 90: ho quasi finito la long fic "I protecting you...", quasi, eh, e cmq grazie x seguirmi!!!

Lisbeth: una nuova lettrice!! Evviva! Purtroppo vi ho scoppiato la coppia... ma continuate a sperare! spero continuerai la storia!

Ciauz,
V@le



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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


HP
CAPITOLO 34



-Signorina Witch? Signorina Witch, per l'amor del cielo, si svegli...
La ragazza tossì un poco prima di aprire gli occhi. Davanti a lei la professoressa di Trasfigurazione e Madame Chips. Era in infermieria.
-Oh, grazie al cielo, ci stava facendo preoccupare...ma ora mi deve spiegare cosa è successo- fece autoritaria l'insegnante -non si sarà mica fatta coinvolgere in un duello con gli studenti Serpeverde? Le ho sempre detto che...
-No, professoressa- rispose secca Eithel con lo sguardo basso -sono semplicemente svenuta. Niente di grave, sto bene ora.
-Beh, Witch, nel mio mondo se una ragazza pienamente sana come te sviene due volte nel giro di venti minuti non sta affatto bene. Perciç adesso lei mi dirà cos'è successo da provocarle uno svenimento.
-Niente, è solo una sciocchezza da ragazzina, professoressa.
La McGranitt la guardò analizzatrice, poi chiese a Madama Chips di scusarle un attimo.
-Parla: anche le cose da ragazzine possono essere gravi. Che è successo?- fece poi.
Eithel, a causa di quel tono autoritario, dovette rispondere.
-Sirius... m..mi... mi ha lasciato.
-Ah, capisco, così tu e Black avete rotto- contastò la donna -mi sembra una reazione un po' esagerata per una ragazzina in effetti. Ma sò- continuò dopo una pausa -quanto una cosa del genere può diventare seria. Comunque per ora dobbiamo innanzitutto occuparci della sua salute: dovrebbe farsi vedere da un medico.
-Madama Chips andrà più che bene.
-Madama Chips l'ha già visitata e non è riuscita a trovare niente. Ma qualcosa c'è: quindi parlerò con il preside e farò in modo che domani venga accompagnata al San Mungo.
-Al San Mungo per uno svenimento? Ma professoressa...
-Due svenimenti nel giro di venti minuti, Witch- la interruppe secca la McGranitt -stanotte rimarrà in infermieria e domani mattina presto il suo accompagnatore la verrà a prendere. Tutto chiaro?
-Ma io...
-Tutto chiaro?
Eithel si arrese.
-Sì, professoressa.
-Bene. Vado immediatamente a parlare con il preside. Si riposi, signorina Witch- uscì dalla stanza.
-Sì, arrivederci.

La mattina dopo la ragazza era già sveglia quando Madama Chips le annunciò che il suo accompagnatore era arrivato.
Ed era Silente l'accompagnatore.
-Buongiorno, Eithel.
-Professore, si scomoda per uno svenimento?
-Due svenimenti nel giro di venti minuti, ragazza. Forza, andiamo: meglio uscire prima che gli altri studenti si sveglino.

La visita sembrò durare un'eternità, ma finalmente poté rivestirsi e il medico riconvocò Silente.
-...è sana, senza ombra di dubbio- cominciò a spiegare il dottore -ma credo che ci sia stato un effetto di riflesso con la malattia della madre. Non così grave, ovviamente, ma le ha indebolito parecchio il fisico. Di solito si manifesta dopo nove o dieci mesi e il danno è maggiore se si hanno dei crolli del sistema nervoso. Quindi- batté due volte sulla scrivania e una penna lunga e rossa cominciò a prendere appunti -dovrà prendere una pozione ricostituente dopo tutti i pasti e andare a letto presto, possibilmente. Potrà tranquillamente frequentare le lezioni, ma è quasi necessaria la presenza di un adulto o comunque qualcuno responsabile che sia in grado di aiutarla in extremis. E forse è meglio che dorma in infermieria, in caso dovesse capitare qualcosa durante il giorno. E' tutto.
-Bene, comprendo- Silente si alzò e strinse la mano al dottore -grazie di tutto e arrivederla.
-Non c'è di che. Arrivederci. Si riguardi signorina.
-Certo, arrivederci.
Il preside e la studentessa uscirono e si diressero al Paiolo Magico.
-La professoressa McGranitt mi ha detto cosa è successo ieri. Me ne rammarico, ragazza.
-Mica è colpa sua- rispose lei con un'alzata di spalle.
-Sai Eithel, sei abbastanza inquietante quando cerchi di fare l'apatica.
-Non mi va di essere compatita dagli altri.
-Questo è quello che si dice orgoglio, ragazza.
-Non mi piace che gli altri pensino che sono debole, tutto qui.
-Certo, capisco- per un po' restarono in silenzio poi lui riprese -non vorrei essere invadente, ma cos'è successo esattamente tra te e il signor Black?
-Ieri è tornato Woof e siamo andati a parlare da soli perché volevo sapere come stavano mio fratello e gli altri, Sirius deve essersi ingelosito e... insomma, discutendo è saltato fuori che dovevamo farla finita e che forse lui mi ha pure tradita...
-Sei arrabbiata con lui?
-No. E' questo il brutto: non ci riesco proprio.
-Brutto? Io direi ammirevole.
-Ammirevole?
-Già.
Eithel parve riflettere un attimo, poi chiese:
-Professore, non è che potremmo passare in un posto prima di tornare a Hogwarts?
-Certo, cara. Basta che non sia una Sala Comune dei Mangiamorte.
La ragazza sorrise e fece segno di svoltare a destra anziché a sinistra.

Quando i suoi amici la videro a lezione il giorno dopo, tirarono un profondo sospiro di sollievo. Ma poi lei scomparve nuovamente ed ebbero paura che fosse successo qualcosa di grave. Purtroppo si era nascosta talmente bene che dovettero ricorrere alla Mappa del Malandrino e nonostante ciò riusciva a svignarsela appena raggiungevano il luogo dove doveva essere.
Fu per pura intuizione che Remus, senza dire niente a nessuno, andò alla Guferia speranzoso di beccarla.
Ci riuscì.
La trovò seduta a terra con la schiena appoggiata al muro, le ginocchia al petto e quel suo sguardo apatico. Accidenti, stava proprio male, poverina.
-Ehi, Eithel...- chiamò piano.
La ragazza si voltò verso di lui e sorrise appena.
-Ciao Remus.
-Ciao. Come stai?
-Bene- fece con aria di constatazione -cioé, mi sono fatta portare al San Mungo per un paio di svenimenti e ora mi sto imbottendo di pozioni ricostituenti, ma sì, sto bene.
Alzò lo sguardo verso una delle tante finestre e si alzò per poter accarezzare la civetta che era appena entrata.
-Sirius ci ha detto cosa è successo l'altro giorno. Mi dispiace tanto, Eithel.
-Beh, dispiace anche a me, Remus, ma ormai è inutile piangere sul latte versato- appoggiò una mano sulla schiena, in basso -la verità è che non sono alla sua altezza. Troppo poco puttana per i suoi gusti.
-Andiamo, lo sai benissimo che non è così.
-Dovrò pur trovare una qualche scusa per mettermi l'anima in pace.
Lupin sospirò: Black era stato un vero idiota!
-Sappi che puoi contare su di me per qualunque cosa, Eithel.
La ragazza si voltò a guardarlo e un attimo dovo lui se la ritrovò al petto, singhiozzante e col viso umido.
-Calma, sta tranquilla... vedrai che andrà tutto a posto- cominciò a rassicurarla ricambiando la stretta -starò io con te dopo le lezioni, va bene?
-Non devi: gli altri poi potrebbero prendersela a male.
-Pazienza, se tu non stai bene non posso lasciarti sola. In fondo- la allontanò un poco tenendola per le spalle -con la mia malattia tu mi hai aiutato quanto gli altri Malandrini, se non di più. Hai ascoltato delle cose che non credo di avere mai detto neanche a loro. Ti sono debitore e estinguerò questo debito standoti vicino come tu lo sei stata con me. Puoi considerarmi il tuo fratello maggiore acquisito.
Eithel lo fissò per qualche attimo, poi gli si avvicinò nuovamente appendendoglisi al collo con le braccia.
-Grazie di cuore, Remus.
-Non c'è di che. Ma ora è il caso che tu prenda un po' di aria fresca, vieni fuori.
-Ok.
Sciolsero l'abbraccio e uscirono dalla Guferia.

-Lily, sicura che va tutto bene?- chiese James preoccupato vedendo le mani della ragazza che quasi tremavano mentre reggevano quel pezzetto di pergamena.
-Quella stupida...- accartocciò il messaggio e se lo infilò in tasca.
-Che c'è scritto?
Sirius se ne stava da una parte zitto zitto, apparentemente disinteressato alla faccenda.
-Dice che non devo essere arrabbiata con Black- Evans guardò ferocemente l'oggetto del discorso e mise mano alla bacchetta -quando meriterebbe di essere ritrasformato in scimmia...
-Ehi ehi ehi!- James la trattenne per le braccia -Per favore, datti una calmata. Lo so anch'io che non si è comportato affatto bene con Eithel, ma è una faccenda tra lei e Sirius, se la devono risolvere da soli. O no?
Lily si decise a desistere, ma il suo sguardo non cambiò. Chissà quanto stava male in quel momento la sua migliore amica.

Ormai per buona metà della giornata Lupin trascurava i compagni Malandrini facendo compagnia a Witch, con tutta l'approvazione di Lily che non riusciva materialmente a stare vicino all'amica per via degli imminenti esami e del suo ragazzo.
Eithel e Remus camminavano fianco a fianco per i corridoi e si vedevano sempre vicini al lago a leggere dallo stesso libro, per cui si era diffusa la diceria che si fossero messi insieme.
Ma il ragazzo non prestò molta attenzione a tali voci, non era il tipo. E poi la sua amica non aveva bisogno di malparlieri, aveva già abbastanza gatte da pelare.
-...anche se era tornata nel mondo dei mortali, non ne faceva veramente parte e soffriva. Alla fine il secondo fratello, reso folle dal suo disperato desiderio, si tolse la vita per potersi davvero riunire a lei- leggeva una volta che stavano in riva al lago.
Eithel gli stava vicino e teneva la testa appoggiata sulla sua spalla per poter leggere. Avrebbero potuto sembrare due fidanzatini.
Fortunatamente lei in quei momenti sembrava molto serena, tranquilla, la solita ragazza un po' meno scalmanata.
Purtroppo quella volta arrivò Sirius per parlare con l'amico, ma anche per verificare le dicerie.
-Lunastorta.
Lui alzò lo sguardo e lo stesso fece l'altra.
-Che c'è?
-Abbiamo da fare stanotte, te ne sei dimenticato?
-No, Felpato, non me lo sono dimenticato.
-Bene- Black lanciò un'occhiata a Eithel e vide che lo stava guardando fisso, dritto negli occhi.
Ciò lo innervosì e lo fece ritornare indietro.
Remus sospirò scuotendo la testa e ricominciò a leggere, ma si fermò quasi subito.
La ragazza stava ancora fissando Sirius che si allontanava e non con sguardo deluso o irato: era tutto affetto e rimpianto quello che scaturiva dai suoi occhi.
In quel momento gli fece un enorme tenerezza e riprese a leggere mentre lei appoggiava di nuovo la testa sulla sua spalla.

L'anno scolastico terminò, fra esami e finta indifferenza, e arrivò la fine di giugno accompagnata dalla partenza del treno da Hogwarts.
Eithel con immenso sforzo e volontà era riuscita a convincersi a salutare Lily.
-Mi dispiace tanto, tesoro- disse quest'ultima abbracciandola -e mi mancherai tanto.
-Anche tu mi mancherai- l'altra si allontanò -stammi bene.
-Anche tu.
Evans salì sul treno appena in tempo: già cominciava a muoversi.
La ragazza ci sperò, fino all'ultimo, ma sapeva che Sirius non si sarebbe affacciato dal finestrino per rivolgerle un ultimo sguardo né tantomeno sarebbe saltato giù dal treno per stringerla.
Ormai era finita e se ne doveva fare una ragione.
Tirò fuori da una tasca un pezzo di pergamena spiegazzata e rilesse.
Ciao tesoro, mi dispiace tanto per quello che è successo... E' stato uno stupido, non doveva permettersi di arrivare a tanto.
Spero, sebbene io sia sua cugina, che accetterai di venire a passare l'estate da noi. Ninfadora ti invoca a gran voce e a noi farebbe molto piacere.
faremo in modo di farti divertire e dimenticare questo spiacevole incidente.
Baci,
Andromeda


continua...


N.d.A.: La frase letta da Remus è tratta dal capitolo XXI di "Harry Potter and the Deathly Hallows".

Lisbeth: eccoti il nuovo capitolo, chiedo scusa per il tempo che ci ho messo!

Lily Black 90: capisco la tua disperazione ç_ç e qua la situazione non migliora, ma aspetta speranzosa i prossimi capitoli, chissà che succederà?

Dance: Vedremo se la tua previsione è vera o no! ^^ Grazie per seguirmi.

Ciauz,
V@le





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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


HP
CAPITOLO 35



-Dai, sbrigati! Ho fame!
Eithel sorrise alla bambina che la precedeva di corsa nel vialetto e apriva ansiosa la porta.
-Dai, Thelly!- invocò nuovamente Ninfadora.
-Sì arrivo.
Appena entrata andò in cucina dove Andromeda stava preparando la cena.
-Bentornata- l'accolse calorosamente mentre maneggiava le pentole -è andato tutto bene?
-Sì, al parco si è divertita un mondo.
-Bene. Grazie per portala fuori ogni giorno... di solito ci pensa Ted, ma in questo periodo è così occupato con il lavoro...
-Ma non ti preoccupare, non mi è di nessun disturbo, mi diverto tantissimo con Ninfadora. E poi mi aiuta a distrarmi.
Un velo di malinconia le era sceso sul viso.
-Senti- Andromeda s'interruppe un attimo -il prossimo venerdì alcuni nostri amici ci hanno invitato ad una festa. Sarebbe un ballo: vestiti eleganti, buffet, danze vecchie di quarant'anni... ti va di venire?
-Con voi?
-Certo.
-Ma sicuri che non vi creerebbe problemi? Non è che abbia una buona fama in giro...
-Ti sembriamo gente che bada a queste cose? A quest'ora dovevo rinchiudermi in un castello in qualche parte del Polo Nord per Narcissa e Bellatrix. Tranquilla.
-Ok. Almeno avrò qualcosa da fare.

Il venerdì seguente si recarono in una grande villa in cui evidentemente aveva luogo la festa.
Mentre Ted accompagnava la piccola a mangiare qualcosa, le altre due fecero un giro per la sala.
-Sei veramente stupenda stasera- si complimentò Andromeda ammirnado il vestito della ragazza: nero, con la parte superiore a bustino senza spalline o altro, una lunga gonna e un grande ciondolo che le cadeva sul petto -dove hai trovato una cosa del genere?
-Era di mia madre. Lo indossava la sera che incontrò papà.
-Ti sta d'incanto. Un qualsiasi ragazzo potrebbe saltarti addosso...
-Non credo, non è che abbia proprio la fila di spasimanti avanti casa...
Aveva appena finito di parlare che si accorse che la maggior parte dei ragazzi presenti si voltavano al suo passaggio.
-Ho parlato troppo presto?
-Direi di sì- confermò Andromeda sorridente.
Si sedettero da una parte e parlarono un po', finché un ragazzo, abbastanza carino e dagli abiti un po' smessi, si avvicinò a loro.
-'Sera. Posso arrischiarmi a chiedere a questa bella ragazza di ballare- fece burlescamente.
-Molto gentile da parte tua- rispose Eithel apprezzando l'invito scherzoso -ma non vorrei lasciarla da sola...
-Ma non pensare a me- la interruppe la donna -Ted e Ninfadora tra poco mi raggiungeranno. Vai pure.
-Sicura?
-Ma certo.
-Va bene- si alzò e seguì il ragazzo in pista, sotto lo sguardo di approvazione di Andromeda.
Poco dopo la sedia vuota accanto a lei venne occupata, facendola sospirare.
-Sapevo che la tua testardaggine ti avrebbe portato qui.
-Molto divertente- si sentì sarcasticamente rispondere.
-Divertente è il fatto che, anche dopo averla lasciata, continui a controllare se ti tradisce o meno.
-Tsk.
-Sirius- fece la donna con tono di rimprovero -perché non riesci a capire che l'unica sua colpa è essere gentile con tutti?
-Ma che gramo, Andromeda, quando ha visto quel Woof gli è praticamente saltata in braccio!
-Certo, perché tu se avessi incontrato James dopo due o tre anni non gli saresti mica corso incontro in preda alla gioia, giusto?
Black sentì i pugni tremare da quanto li stava stringendo.
-Perché la difendi sempre?
-Perché guardacaso sei tu quello che ha torto, ragazzino!
-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi ragazzino?
-Tante, ma se te lo meriti non è colpa mia. Eithel ci è stata veramente male: ogni mattina cambia le lenzuola da sola perché non vuole che mi accorga che piange tutte le notti.
-Sì, certo, non ha più Remus che la consola...
-Ma cosa mi tocca a sentire!- la signora Tonks si stava davvero innervosendo -Adesso non ti fidi di uno dei tuoi migliori amici? Stai diventando una specie di mostro... arrivo addirittura a pensare che forse tuo fratello è più umano di te.
Il ragazzo la guardò di traverso, non apprezzando il paragone.
-Fatto sta che non posso stare con una persona che non mi dà sicurezza. Quindi è finita- si alzò e cominciò ad allontanarsi.
-Eithel aveva ragione: è troppo poco puttana per i tuoi gusti.
Sirius si fermò e si voltò verso la cugina.
-Ha detto così?
-Sì. Testuali parole.
Ancora più indignato di prima se ne andò.
Andromeda sospirò di nuovo: era così difficile farlo ragionare...

-Ti ho detto di lasciarmi!
Con uno schiaffo Eithel riuscì finalmente a liberarsi dalla stretta di quello che l'aveva invitata a ballare.
-Cioé, dopo un ballo così non me la dai... che stronza.
-Modera i termini, porco. Se cerchi una puttana vai per la strada- detto ciò ritornò in sala alla ricerca di Ted.
Quando lo trovò e gli chiese dov'era la moglie, lui rispose:
-E' fuori in giardino: Sirius si è azzuffato con un ragazzo e così si sta beccando una bella ramanzina.

-...e meno male che era finita! Non ti azzardare più a saltare addosso a qualcuno in questo modo dopo tutto quel gran discorso sull'infedeltà o giuro che te ne pentirai!- stava sbraitando Andromeda a un ragazzo sommessamente seduto su una sedia.
Witch si avvicinò con l'amaro in bocca. Riuscì a malapena a parlare.
-Che cos'è successo?
-Il signorino qui presente ha quasi pestato quello che ti aveva invitato a ballare perché, secondo lui, ti stava per infilare le mani sotto la gonna. Guarda come si è ridotto.
Facendo uno sforzo immane a guardarlo in faccia, vide che aveva delle ferite vicino al labbro e sopra un sopracciglio, senza contare i lividi.
Sospirò, prendendosi per pazza per le parole che stava per pronunciare.
-Andromeda, ti dispiacerebbe lasciarci soli un momento?
-Ma sei sicura...
-Dammi la mia borsa e vai. Tranquilla, è tutto a posto.
La donna, non del tutto convinta, le porse ciò che aveva chiesto e se ne andò.
La ragazza tirò fuori una bottiglietta e un panno su cui versò un po' d'acqua, per poi avvicinarsi a lui e cominciare a tamponargli le ferite.
-Ahi!- si lamentò lui tirandosi indietro -brucia! Che gramo è?
-Acqua e sale. Non fare storie, neanche Ninfadora non apre bocca quando lo uso su di lei- continuò a tamponare.
-Perché non usi la bacchetta?
-Perché da quanto ne so io i minorenni ancora non possono usare la magia fuori Hogwarts.
-Sei ancora minorenne?
Solo adesso Sirius si rendeva conto che non aveva mai saputo quando lei compisse gli anni.
-Già.
-Non ti ho mai visto festeggiare il tuo compleanno.
-Perché a Capodanno si pensa all'anno nuovo, non a chi fa gli anni. Perché ti sei azzuffato con quello?
-Perché nel caso non l'avessi notato aveva intenzione di scoparti.
-Quindi? Non sono più la tua ragazza, potresti anche lasciarmi sanguinante per terra dopo una Cruciatus.
-Mi dando del mostro.
-A volte mi sembra che lo sei.
-Sei ingiusta.
-Ah, io sarei ingiusta?- smise di tamponare -Sei tu quello che mi ha piantato senza un motivo!
-Senza un motivo? Sei saltata in braccio a Woof come se fosse stato tuo marito!
-Oh, scusa se accolgo gli amici che non vedo da anni così calorosamente! Ma ti senti quando parli? Oh, certo che sì, altrimenti come faresti a darti sempre ragione?
-Vuoi sapere perché ti ho lasciato?- sbottò Sirius alzandosi in piedi -Perché la verità è che non ti stava bene stare insieme a me! Sempre a lamentarti che davanti agli altri sembriamo due perfetti sconosciuti, sempre insoddisfatta di tutto! La verità è che quello che c'è stato tra noi per te non ha significato niente!
Eithel spalancò la bocca inorridita.
-Che cosa? Io ti amo e pensi che questo non significhi niente?- si schiaffò tutte e due le mani sulle labbra, pentendosi di quello che si era lasciata sfuggire.
E anche Black era rimasto senza parole.
La ragazza indietreggiò, per poi voltarsi.
-Scappi pure? Non serve, tanto a Hogwarts prima o poi ti becco- riuscì a sputare Sirius.
-Primo: io non scappo. Secondo- si girò per guardarlo negli occhi -io a settembre non andrò a Hogwarts, ma a Durmstrag.
E corse via.

Il gufo planò sul davanzale della finestra aperta e Andromeda prese la posta che teneva stretta in becco.
Ministero, Gazzetta del Profeta, informativa del Ministero... ed eccola.
Mittente: Sirius Black.
Si voltò verso Eithel che stava tranquillamente facendo colazione.
-Thelly- oramai anche lei aveva preso a chiamarla così -ne è arrivata un'altra.
-Buttala.
-Non ci penso neanche: devi deciderti a leggerla. E a leggere anche le altre.
-Ho cose ben più importanti di cui occuparmi.
-Ma non ti rendi conto che è ridicolo il tuo atteggiamento?
-Sì, me ne rendo conto, ma è il solo modo per far filare tutto liscio e accontentarlo nel suo 'è finita'.
-Ma se solo leggessi una delle sue lettere... scommetto che ha cambiato idea.
-E' solo sconvolto perché gli ho detto che l'amo, niente di più. Appena si sarà ripreso dalla sorpresa smettera di arrovellarsi.
-Come puoi dire una cosa del genere e affermare di amarlo?
-Posso eccome: per me amare qualcuno è desiderare la sua felicità al di sopra di tutto, e se per questo devo mettermi da parte, è quello che farò.
Si alzò da tavola e uscì in giardino, dove Nonfadora la stava aspettando.
Andromeda sospirò scuotendo la testa.
Non aveva mai incontrato qualcuno con un tale spirito di sacrificio.
Purché in quel momento fosse del tutto sbagliato.

I rombi lontani delle auto attraversavano la finestra aperta, non infastidendo comunque la ragazza.
Finito di leggere, rimise la lettera nella busta e la lasciò insieme alle altre.
Poi trascinò sotto il proprio petto il cuscino e vi appoggiò il mento.
Non poteva crederci.

-Cosa vuol dire che non viene a Hogwarts ma va a Durmstrag?- sbraitò Lily a Sirius mentre con gli altri Malandrini stavano in Sala Comune ore dopo il banchetto di inizio anno..
-Che non viene a Hogwarts ma va a Durmstrag- ripeté lui senza guardarla.
Fortunatamente c'erano solo loro, altrimenti avrebbero avuto tutti gli occhi puntati addosso.
-Non ci posso credere... e tutto per colpa tua!
-Mia? Come colpa mia!
-Hai fatto proprio un gran casino, complimenti- commentò sarcastico Lupin.
-Ehi, ragazzi, basta dargli addosso- fece James -lui non sta meglio di noi.
-Certo, come no- rispose la novella Caposcuola a braccia conserte -non vedi come si sta contorcendo dal dolore? A confronto la Cruciatus è un massaggio thailandese...
-Il calderone è colmo, Evans, non infierire o...
-O cosa? Mi trasformi in scimmia? Ah, no, quello tocca a te!
-Basta con questo baccano!
Non era stato Potter, bensì la McGranitt che era entrata or ora dal buco della Signora Grassa, tenendo saldamente per una spalla una studentessa con vesti babbane.
-E lei, signorina Witch, prenderà la pozione ricostituente senza storie.
-Le ho detto di no! Sono stufa di imbottirmi di quella schifezza. E poi sto bene.
-La sua coppa domani mattina dovrà essere riempita di pozione ricostituente- scandì autoritaria la professoressa - e voi andate a letto, che è tardi!
E uscì da dove era entrata.
Eithel non fece in tempo a oltarsi che già Lily la stava stritolando tra le sue braccia.
-Grazie al cielo! Black aveva detto che saresti andata a Durmstrag!
-Infatti dovevo andarci... ma a quanto dicono non si possono permettere una nuova studentessa... neanche gli avessi chiesto di mantenermi.
Sciolto l'abbraccio, salutò Peter, strinse la mano al cugino e diede un bacio sulla guancia a Remus.
A Sirius riservò solamente un cenno del capo.
-Andiamo a letto, o la McGranitt ci castiga.
Tutti i Malandrini e Lily salirono le scale del dormitorio, tranne Felpato che trattenne per un braccio Eithel.
-Che vuoi?
Ormai erano soli, come le tante altre volte negli anni precedenti.
La costrinse al muro, comunque non brutalmente.
-Che ti prende? Lasciami!
Di risposta lui la baciò.
Lei non oppose resistenza, così quando si allontanò e, dopo un lungo scambio di sguardi, si beccò un bello schiaffo, rimase più che sorpreso.
-E questo che significa?- sbottò palpandosi la guancia dolorante.
Allora la ragazza gli prese il viso tra le mani e lo baciò a sua volta, per poi scappare per le scale e lasciarlo lì a domandarsi cosa era successo e cosa ne sarebbe derivato.



continua...


N.d.A. Vi prego di visitare il link a inizio pagina e partecipare!

Dance: Sì, Lupin è proprio un mito! Un tesoro di amico!

Lily Black 90: purtroppo al San Mungo è tutto pieno! peccato, forse gli faceva bn... :P.  Grazie per i complimenti!

V@le







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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


Concorso di Fanfiction sui Malandrini hp2
CAPITOLO 36



-...bene. Ora dividetevi in coppie e cominciate le pratica- disse il professor Vitious senza scendere dalla sua postazione rialzata -ricordatevi il movimento del gomito, è fondamentale perché l'incanto riesca perf... signorina Witch!
La ragazza davanti a Eithel tentava invano di bloccare la fuoriuscita di fumo dalle orecchie.
-Signorina Witch, non siamo qui per giocare!- il piccolo uomo si avvicinò -Quest'anno ci sono i M.A.G.O.: deve cominciare a comportarsi seriamente.
-Scusi, si aspettava forse che io non reagissi dopo che mi ha fatto questo?- alzò una mano ricoperta di scaglie e squame blu e verdi.
Il prof sospirando annullò entrambi gli incantsimi.
-Dieci punti in meno a Serpeverde e cinque di meno a Grifondoro.
-Cosa? Perché a lei solo cinque punti e a me il doppio?- protestò la ragazza dalle orecchie fumanti.
-Perché lei ha cominciato e se non lo avesse fatto la signorina Witch non avrebbe reagito. Forza, tornate a esercitarvi- ritornò faticosamente alla sua postazione.
Eithel fece la linguaccia alla Serpeverde per poi tornare a far pratica con Lily, che tratteneva a stento le risate.

-Primo giorno di scuola dell'ultimo anno a Hogwarts e già rischi di prendere una punizione.
-Dovrò pur cominciarlo bene questo anno scolastico, contando anche che dovevo essere altrove...
Evans si bloccò un secondo, poi si sedette lentamente al tavolo tra gli scaffali C e D.
-Ma allora volevi veramente andare a Durmstrag? Senza dirmi niente...
-Lily...- la ragazza l'abracciò da dietro -credi veramente che me ne andrei così, senza salutarti? Sarei passata prima di partire, ma non essendo più partita non aveva senso.
Si sedette vicino a lei e cominciò a trafficare coi libri.
-Ma la rottura con Sirius è stata davvero così traumatica da volerti trasferire?
-Beh, sì...ma non solo sentientalmente. In realtà c'è qualcos'altro.
-Cosa?
Si morse il labbro tenendo lo sguardo basso.
-Vedi, io volevo espatriare perché nella mia condizione Black non doveva vedermi, altrimenti lo avrebbe scoperto...
-Scoperto cosa?
-Io...io sono incinta.
Per qualche secondo a Lily sembrò di non respirare.
-Incinta? Di Sirius? Oh mio... io me lo sentivo che andava a finire così. Ma lui non lo sa, giusto? Ma ora con la scuola come farai? Io...- s'interruppe, vedendo che l'amica le sorrideva. La trafisse con lo sguardo -scema! Mi hai fatto prendere un colpo!
-Se tu sei credulona io che ci posso fare?
-Potresti smetterla di farmi prendere certi colpi- aprirono i libri di Pozioni -ma seriamente: ora che farai con Sirius?
-Ah, io un bel niente: se mi rivuole mi deve convincere.
-Come scusa? Dopo tutto quello che hai passato quest'estate?
-Appunto: dopo tutto quello che ho passato deve farsi non in quattro ma in dieci per riuscire a riacquistare la mia fiducia.
-Ma non hai paura che non gli interessi più?
Eithel sospirò.
-Da morire, ma non posso mica strisciare da lui e supplicarlo di tornare con me. Se non è lui a tornare, vuol dire che non era destino.
L'altra alzò gli occhi al cielo.
-Destino, come no... Eithel, le cose accadono perché qualcuno decide di farle accadere! Mi pare alquanto improbabile che ci sia un'entità superiore che ci muove come pedine su una scacchiera.
-Eppure i miei genitori sono morti tutti e due, mio fratello è in America e io mi sono innamorata di un puttaniere del bolide. Tutto questo come lo chiami?
Evans si morse il labbro. Si era spinta un po' troppo oltre.
-Scusa, non volevo...
-Non fa niente. Cominciamo a ripassare.

Secondo giorno dell'anno, prima ora: Trasfigurazione.
-Accidenti, già mi sembrano troppo pesanti le lezioni...- si lamentò Potter sbadigliando e stiracchiandosi sulla sedia.
-Niente di nuovo allora- commentò Remus sedendosi sul banca davanti, suscitando le risate degli altri Malandrini.
-Tanto con Lumacorno puoi anche giocare a Quidditch durante l'ora di Pozioni, non ti dice niente- disse Black prendendo posto vicino a Peter.
-Vogliamo scommettere? Dopodomani ci portiamo le scope e vediamo...
-Il mio intuito mi dice che state architettando qualcosa- Lily si sedette accanto al suo ragazzo con espressione sospettosa.
-E come al solito, il tuo intuito è infallibile- Lupin si guardò in giro -ma Eithel dov'è?
In quell'istante la ragazza entrò di corsa e prese posto vicino a lui.
-Tempismo perfetto- si complimentò vedendola col fiatone -sbaglio o hai i capelli più corti?
-Tanto per cambiare- si giustificò sistemandosi una ciocca dietro l'orecchio.
La porta si aprì e sentirono il rumore di tacchi battere sul pavimento... ma le scarpe della McGranitt non avevano mai fatto così tanto rumore.
-Buongiorno, ragazzi- salutò una donna bassa e squadrata, tutta vestita di lilla e con una faccia più gonfia di quella di Madama Chips quando vedeva entrare Witch con la pelle blu elettrico.
Si presentò e spiegò che sarebbe stata la loro insegnate di Trasfigurazione per quell'anno.
-E la professoressa McGranitt?- chiese Eithel interrompendola senza tanti complimenti.
-E' dovuta assentarsi per questioni private.
-E non è possibile che ritorni almeno per un trimestre?
-Signorina, farà bene a tacere e a lasciarmi iniziare la lezione. Aprite i libri al primo capitolo e iniziamo.
Eithel sbuffò.
-Perfetto, un altro motivo per rimpiangere Durmstrag.
Remus le lanciò preoccupato un'occhiata.

-No... ma davvero?
-Ti giuro: si è presentato così, nel mezzo del soggiorno. Mia sorella è svenuta e i miei hanno lanciato un urlo pazzesco. Dopo pranzo l'ho portato fuori e gliene ho dette quattro...
Witch rise sonoramente conla fronte sulla chitarra.
-James è sempre stato inopportuno, non sarebbe lui altrimenti.
-Ormai lo so che ha un ego iperatomico, ma se vuole che i miei mi permettano di stare con lui deve darsi una regolata... ah, ecco, parli del diavolo...
I Maladrini le stavano giust'appunto raggiungendo.
-Il mio intuito mi dice che stavate tessendo le mie lodi- Potter aiutò la sua ragazza ad alzarsi.
-Non nel modo in cui credi tu.
-Immagino. Noi andiamo a cena, vieni anche tu?- chiese alla cugina.
-Grazie per l'invito, ma devo andare a mettere a posto la chitarra.
-Ok, ciao ciao.
Mentre lei rimetteva lo strumento nella custodia, tutti tranne Black si allontanavano.
-Devo aiutarti a portarla?
Eithel lo guardò scettica, poi scosse il capo con un mezzo sorriso.
-Cosa?- chiese lui.
-Se hai intenzione di fare quello che credo, dovrai sforzarti molto di più- si alzò e si avviò verso la torre di Grifondoro.
-Aspetta, aspetta- Sirius le andò dietro -prima mi ribaci e poi fai la ritrosa?
-Aspetta aspetta- gli fece il verso lei voltandosi -prima mi lasci e poi pretendi che ti salti addosso? Se ti piaceva tanto Chantal potevi tenertela.
-Allora perché mi hai ribaciato?
-Perché baci bene- lo prese in giro per poi andarsene -spero che riesca a strozzarti a cena!
Black si mise una mano fra i capelli.

-Io non la sopporto più!- si lamentò sottovoce Witch.
-Andiamo, sono passate solo un paio di settimane! Non è la prima impressione quella che conta...
-Altroché se conta!
-Silenzio!- sbraitò istericamente la professoressa di Trasfigurazione -Come dicevo...
In realtà tutti gli studenti non la sopportavano più: dalle sue spiegazioni non si capiva un bolide, urlava per niente e sembrava considerarli tutti sei poveri stupidi.
-Volete far silenzio!- ringhiò nuovamente a un gruppetto in fondo -Dopo due settimane di lezione ancora non avete capito? Io pretendo ordine!
-Anch'io pretendo un'insegnate di Trasfigurazione decente che mi prepari per bene ai M.A.G.O.- rispose Eithel -ma a quanto pare non possiamo avere sempre quello che vogliamo.
La donna si voltò verso la ragazza con sguardo omicida.
-Come ha detto scusa?
-Perché dovrei ripeterlo, tanto non capisce.
-Signorina Witch, non ho mai avuto una studentessa così impertinente come lei.
-Hh, secondo me non ha mai avuto degli studenti e basta.
-Non sopporterò oltre la sua impertinenza! Fuori! Dritto di filato dal preside! E venti punti in meno a Grifondoro!
La ragazza si alzò e co noncuranza raccolse le sue cose.ù
-Grazie al cielo, non ne potevo più di stare qui...
-Basta così!- scoppiò la professoressa rossa come un pomodoro -Non voglio più vederla alle mie lezioni!
-Perfetto, non ne sentirò la mancanza.
E voltatasi, uscì subito dalla stanza.
-Ma professoressa- fece Lily con l'aria preoccupata -con il programma come farà? Non riuscirà a essere preparata adeguatamente agli esami.
-Infatti- risposa acida -sarà bocciata in Trasfigurazioni. Qualche prolema, signorina Evans?
La ragazza stava per ribattere, quando sentì la mano di James stringerla per il braccio.
-No, nessun problema.


continua...


N.d.A. Capitolo striminzito, mi scuso, ma avevo fretta.
Vi prego, visitate il link a inizio pagina, ve lo chiedo per favore!!!
Grazie per le recensioni.
Baci, V@le


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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


HP
CAPITOLO 37



Uno... due... tre... quattro...
Le sembrava una vita che stava lì in riva al lago a buttare sassi nell'acqua.
Al ventesimo sasso una voce familiare le arrivò alle spalle.
-Cosa ti avranno mai fatto queste povere sirene per meritare di essere lapidate ogni volta che vieni qua?
-Buongiorno anche a te, Remus- rispose vedendolo sedersi accanato a lei.
-Come va?
-Diciamo che va e già è tanto.
-Farsi sospendere dalle lezioni di Trasfigurazione sicuramente non ha aiutato.
Eithel sospirò.
-Potrei arrivare a pensare che ti sei messo d'accordo con Lily, James e tutti gli altri per asfissiarmi così.
-Nell'anno dei M.A.G.O. rispondere così a un'insegnante...
-Ebbene? Chissene...- sbottò guardandosi le unghie tanto per fare qualcosa -tanto neanche volevo esserla una strega, un diploma di meno cosa vuoi che faccia... se proprio dovessi morire di fame, andrò a lavorare con mio fratello.
-Certo, e immagino che sarai felicissima di fare un lavoro che odi.
La ragazza fece schioccare la lingua.
-Sei uno schifoso Serpeverde che ha bevuto la Polisucco, oppure Black ti ha mandato a plagiarmi perché ritorni a essere la sua fidanzata-zerbino?
-Perché dovrei plagiarti?
-Perché non ha gli attributi per venirmi a dire in faccia che mi rivuole con sé.
-Da quando sei così volgare?
-Da quando non devo più fare la fine per tenermi un ragazzo.
-Eithel, te la vuoi smettere?
Sospiro.
-Ok, basta scherzi. Però secondo me ti ha davvero mandato Sirius. Che cosa vuole?
Lupin le circondò le spalle con un braccio.
-Eithel, lui ci tiene veramente a me. Me ne ha parlato, ne ha parlato a tutti i Malandrini... e se non fosse così maledettemente orgoglioso lo avrebbe detto anche a Lily.
-Per quanto ne so io, uno che quando la ragazza si apparta con un altro pensa che stanno pomiciando, mentre lei sta solo mostrando all'amico una stupida scritta su uno stupido albero, non è che ci tenga poi tanto.
-Sbagliamo tutti. Anche tu sbagli.
Ci fu qualche attimo di silenzio, poi Witch rispose:
-Ma va?
E tutti e due scoppiarono a ridere.
-Prova a dargli un'altra chance- lui si alzò e tese la mano all'amica.
-Ah, se mi parli pure in francese come posso rifiutare?- si mise anche lei in piedi -Dici che se la merita?
-Mmm... sì.
-Ok... vedrò che posso fare.
-Vedrai che puoi fare? Ottimo piano...
-Ehi, quando e se me la sentirò di fare il primo passo lo farò, ma prima non ci contare.
-Bene, credo sia il massimo che posso pretendere.
-Già. Ma non credere di retrocedere nel ruolo di migliore amico per questo: sei ancora anche il mio piccolo problema peloso.
Il ragazzo le sorrise e si lasciò abbracciare.
-Comunque non è che giovi molto alla mia virilità farmi stringere come un lupacchiotto di peluche...
-La virilità è un problema che si pingono solo i maschilisti presuntuosi ed egocentrici.
-Allora sono contento di non pensarci.
Lei sorrise.
-Ora devo andare a mandare una lettera a mio fratello. Ci vediamo a pranzo- cominciò ad allontanarsi.
-Ok. E pensaci a dargli un'altra possibilità.
-Sì- gli rispose da lontano.

-Secondo me non è giusto- disse Mary.
-E quanto vuoi che gliene importi? Tanto farà come vuole...
-Va beh... mi accompagni in biblioteca?
-Ok.
Nello svoltare l'angolo però, Eithel sentì qualcosa sbatterle su un piede.
Giratasi, si rese conto che era un libro e si abbassò per raccoglierlo, ma nell'alzare lo sguardo per vedere di chi fosse, si ritrovò davanti la faccia di Sirius.
Per un minuto buono rimasero zitti a guardarsi, poi lei con un sommesso -Tieni- gli porse il libro.
Il ragazzo lo prese e si voltò. Dopo due passi, si sentì chiamare:
-Sirius?
Si voltò di scatto, ma lei gli stava porgendo un altro libro.
-Oh, grazie- aveva un tono quasi deluso.
-Di niente.
Ancora il silenzio imbarazzante.
-Eithel, andiamo?- richiamò Mary.
-Sì, vengo. Ci si vede in giro- disse poi a lui con tono incerto.
-Certo.
-Ok, ciao- e raggiunse l'amica più avanti, che prontamente le chiese:
-Che vi siete detti?
-Niente di che- rispose facendo le spallucce.

Dopo l'ennesima risata, James si voltò verso la sua ragazza che era rimasta sempre zitta.
-Ehi, tutto ok?
-Sì... è che non vedo Eithel da Pozioni. Chissà dov'è...
-Beh, chiedilo a lei- Black indicò Mary che entrava nella Sala Comune -prima gironzolavano insieme.
Mettendo da parte la sorpresa per tanta inusuale disponibilità, Lily chiamò l'amica.
-Eithel dov'è?
-Veramente l'ho persa di vista dopo essere andata in biblioteca- spiegò prima di salire in dormitorio.
-Vado a vedere se la trovo alla Guferia- baciò Potter sulla guancia e, giacca in spalla, si avviò.

Non la trovò alla Guferia, ma al ponte, con lo sguardo perso all'orizzonte.
-Ehi...
Eithel si girò a guardarla e sorrise malinconica.
-Ehi.
-Tutto bene?
-Sì. Credo di sì.
-Che fai di bello?
-Penso.
-A che cosa?
-Che forse dovrei smettere di giocare e parlare con Sirius per bene, senza bugie o altro.
-Come, scusa? Non eri tu che dicevi che avrebbe dovuto farsi in quattro per riconquistarti?
-Ha già un bel casino in famiglia, non mi va di stressarlo con una stupidaggine del genere...
-Un bel casino in famiglia? Eithel, sei tu la orfana a cui sono state fatte le corna! Lui ha il suo bel gruppetto di amichetti, lo stuolo di animatrici e si diverte a fare il ribelle: non mi pare che se la passi così male...
-Non lo concosci come lo conosco io e poi, Lily, le cose stanno in modo diverso da come le vedi tu.
-In che senso?
Eithel sospirò prima di rispondere.
-Il peggio delle cose importanti non è non averle, ma averle e dover far finta che non ci sono. E' vero, sono orfana, ma ho altre persone a cui appoggiarmi e di cui fidarmi. Ma quando la famiglia c'è e non ci puoi contare...
Lily la fissò. Ancora non aveva diciassette anni ed era la persona più saggia che conoscesse... beh, no, c'era ancora Silente.
-Gli parlerò- continuò.
-E che vuoi dirgli.
-Che se mi vuole sono ancora qui. Come pensi reagirà?
Evans rifletté un attimo.
-Mah, secondo me ti salterà addosso...
-Scema!- ribatté l'altra scoppiando a ridere.
-No, sul serio: secondo me non vede l'ora che ritorni da lui.
Witch la guardò sorridente, poi tirò un po' su col naso e si voltò verso l'orizzonte.
-Speriamo.

Freddo e ventoso Halloween.
Era pomeriggio e Sirius se ne stava sotto un albero da solo, a pensare.
Sentendo dei passi avvicinarsi, alzò il capo e vide Eithel avanzare verso di lui.
-Ciao- fece titubante.
-Ciao.
-Ti dispiace se mi siedo un momento?
-Affatto, fai con comodo.
La ragazza gli si sedette quasi di fronte.
-Senti- cominciò subito -senza girarci intorno, io volevo chiederti scusa per la scenata che ho fatto quest'estate e per i giochetti che ho fatto fino ad ora.
-Accetto le tue scuse- rispose con indifferenza.
-E poi volevo dirti che sono qui, se mi rivuoi.
Black spalancò letteralmente la bocca.
-Non voglio costringerti a fare niente o altro- continuò lei guardandolo negli occhi -è che mi manchi. Tanto. E non voglio perderti solo per fare l'offesa. perciò sono ancora qui, se mi rivuoi. Ti chiedo solo di pensarci bene prima di rispondermi.
-Lo farò senz'altro.
-Ok, grazie.
Eithel fece per andarsene, quando la voce di lui la richiamò.
-Ma per quanto riguarda l'amicizia non mi serve pensarci. Ti rivoglio come amica.
Lei sorrise e si chinò su di lui per poterlo baciare sulla guancia.
Poi, dopo un sorriso, se ne andò, con l'animo un po' più leggero.

continua...


N.d.A. Scusate per il capitolo striminzito e frettoloso.
Grazie per le recensioni.
V@le





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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


HP
CAPITOLO 38



-Lily, mettimi giù.
-Ma non ci penso proprio.
-Lily! Mettimi subito giù, faccio tardi!
Mary, rientrata nel dormitorio, si diresse verso Evans tranquillamente.
-Lily, James ti sta dando per dispersa, non è ora che tu...- si bloccò, vedendo Eithel a testa in giù con le braccia conserte -perché è a piedi all'aria?
Evans sbuffò, non accennando minimamente a desistere.
-Ma lo sai che vuole fare questa qua oggi?
-Ehm... andare a Hogsmeade, forse, visto che è prevista l'uscita?
-No: vuole uscire con Black.
-E allora?
-Allora? Dopo che l'ha trattata a quel modo lei ci vuole pure uscire! Ma ti rendi conto?
-Lily, mettila giù.
-No.
-Lily!
La ragazza desistette: Eithel cadde rovinosamente a terra.
-Ahia!- sbottò massaggiandosi una spalla, per poi alzarsi e mettersi la giacca.
Mary, scuotendo la testa, tornò in Sala Comune della altre, mentre Evans ancora guardava con disappunto l'amica.
-Non capisco proprio come diavolo ti è saltato in mente di invitarlo ad uscire...
-Non l'ho invitato io: è lui che me l'ha chiesto.
-E tu hai accettato! Anche dopo che ti ha detto che 'ti rivuole come amica'...
-Che c'è di male scusa?
-Che amica e fidanzata sono due cose ben distinte.
Cominciarono a scendere e Witch rispose:
-Questi sono solo luoghi comuni.
-Beh, se si chiamano luoghi comuni vorrà dire che comunemente è così!
-E questo dove lo hai letto?
-Eithel non scherzare!
Continuarono a bisticciare fino al portone del castello, dove i Malandrini le stavando aspettando.
Lily non sapeva più che inventrasi per trattenerla.
-Se va tutto a bolidi dopo non venire a piangere da me!
-Ok- rispose tranquillamente l'altra avvicinandosi a Black e salutandolo con un bacio sulla guancia -ci vediamo stasera a cena.
-Ma...
Niente: era partita.

La moto atterrò poco bruscamente sul prato imbrinato d'autunno.
Sirius smontò e aiutò la ragazza a scendere.
Due minuti dopo erano seduti su una coperta a strafogarsi di schifezze.
Non avevano parlato che di sciocchezze fino allora.
-Whisky incendiario o burrobirra?- chiese lui frugando in una sacca.
-Santo gramo... non è che hai l'idromele? Non reggo più tanto bene l'alcool...
Black tirò fuori una bottiglia di idromele.
-Lo immaginavo- disse versandoglielo -è per quella cosa che ti fa prendere la pozione ricostituente?
-Diciamo di sì.
Seguì un infinito attimo di silenzio.
Era assurdo: dopo anni di amicizia e non solo, non sapevano spiccicare una parola...
Continuarono a mangiare e a guardare l'orizzonte... fino a che Sirius mormorò, quasi si vergognasse.
-Era una cavolata.
Eithel si voltò verso di lui.
-Che cosa?
-La storia delle corna: ero solo arrabbiato, ho sputato solo veleno...
-Ok, tranquillo, è tutto a posto.
Silenzio, ancora.
-Però...- ricominciò lui titubante -ancora non mi hai detto cosa avete fatto tu e Woof nella Foresta Proibita.
-Sta sicuro che la pomiciata non c'è scappata. Dovevamo... dovevo fargli vedere una cosa.
-Che cosa?
La ragazza distolse un sguardo, come imbarazzata.
-Niente di importante, una sciocchezza...
-Eithel!- la prese per un braccio -Che cosa doveva vedere?
Quella sospirò, per poi alzarsi e voltarsi.
Si afferrò l'orlo dei pantaloni con una mano e quello della maglietta con l'altra e si scoprì la schiena.

L.Y.S.E.

-Ch... che vuol dire?- chiese il ragazzo fissando le spesse linee scure che s'intrecciavano indelebili sulla pelle scoperta.
-Quello che mi sono lasciata scappare quest'estate: l'avevo inciso su una quercia e gliel'ho mostrato.
Si rivoltò con lo sguardo basso.
-Quando Silente mi ha accompagnato al San Mungo, gli ho chiesto di passare in un negozio che conoscevo e ne sono uscita con questo tatuaggio.
Black la fissò esterrefatto per un po'.
-Ma sei scema?!
L'aveva detto con una tale faccia che scoppiarono entrambi a ridere.
-Devo essermi comportato da vero bastardo se sei arrivata a fare una cosa del genere...
-Sì, un gesto di disperazione- rispose lei rimettendosi a sedere -è che mi mancavi.
Nessuno dei due rideva più.
La ragazza continuò.
-Evidentemente mi sembrava un modo per sentirti vicino, anche se mi fulminavi con lo sguardo ogni volta che passavi.
-Mi dispiace. Ma lo sai come sono fatto...
-Sì, ormai lo so.
Rimasero tutti e due a guardarsi un po' intorno, poi Sirius si alzò.
-Dai, vieni.
-Torniamo di già a Hogwarts?
Le tese la mano.
-No, andiamo a fare un giro.
Quasi non credendo alle sue orecchie, Eithel afferrò la mano e si tirò su, sentendosi subito trascinare via.
Non passò molto perché si ritrovassero a passeggiare abbracciati l'uno all'altra, come un tempo.

continua...

N.d.A.: Chiedo immensamente perdono per il ritardo! Un po' per la mancanza d'ispirazione, un po' per la miriade di concorsi a cui stavo partecipando, non sono riuscita a postare prima! Richiedo umilmente perdono!

Lily Black 90: Carissimi ultima fedele lettrice!! Innazitutto ancora perdono! Poi non è che mi abbandoni pure tu? Comunque sì, fanno patire, eh? Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Baci!

V@le

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 ***


HP
CAPITOLO 39



Abituale scena della domenica mattina alle sette e mezzo: Sala Grande vuota, fatta eccezione per una solitaria Grifondoro che faceva colazione.
O, almeno, ci stava provando: erano cinque minuti buoni che se ne stava con la forchetta a mezz'aria a guardare un punto indefinito della parete che aveva di fronte.
-Eithel?
Non che l'avesse chiamata forte, ma la colse talmente alla sprovvista che le saltò la forchetta dalle mani.
-Remus, mi hai fatto prendere un accidente!
-Scusa, non pensavo ti saresti spaventata così... comunque buongiorno- fece lui sedendolesi accanto.
-Buongiorno anche a te- rispose la ragazza riprendendo finalmente a mangiare il suo adorato bacon.
-Allora, ieri come è andata?
-E' andata- dopo un'occhiata eloquente dell'amico, continuò -meglio di quanto sperassi.
-Bene, ne sono contento.
Witch si lasciò scappare una discreta risata, e non seppe rispondere quando le fu chiesto il motivo di tale reazione.
-Oggi sono allegra.
-Oh, sia ringraziato Grifondoro con tutti i fondatori di Hogwarts- esclamò Lupin -finalmente è sparito quel muso lungo!- poi continuò -E adesso? Non mi dirai che farete come all'inizio della vostra storia, cioè far finta di niente, non azzardarsi a sfiorarsi...
-Questa...- cominciò lei rigirando con la forchetta le crocchette di patate -... questa è un bella domanda.
-In che senso?
-Nel senso: non è che ne abbiamo parlato ieri, si è trattato più di una specie di riconciliazione...
-Se me lo permetti, Eithel, al diavolo la rinconciliazione! Per quanto ne so io, il vero problema era la vostra storia nel mondo, non nel vostro piccolo universo parallelo dove per riconciliarsi, mi scuserai, il più delle volte basta una pomiciata.
La ragazza lo fissava a bocca aperta.
-Remus, che ti prende? Ti è rimasta una Cioccorana in gola?
-Mi preoccupo solo per voi: sono stufo di dover sempre fare lo spartiacque...
Eithel sorrise e gli si avvicinò un poco.
-Ti ringrazio di preoccuparti per noi, ma quando fai così mi spaventi, capiscimi- disse suscitando qualche risata nell'altro -comunque sappi che faremo in modo di non creare altri problemi e, anche se ve ne fossero, proveremo a non metterti in mezzo. E mi dispiace che fino ad ora tu, per starmi vicino, abbia dovuto voltare le spalle ad uno dei tuoi migliori amici.
Il ragazzo scosse il capo: quando l'amica si metteva a recitare la parte della peccatrice pentita, non che non fosse davvero pentita, non riusciva a non provare compassione per una persona tanto sensibile... anche se lei l'avrebbe potuto uccidere se avesse saputo di essere compatita.
-Beh, io qua o finito- Witch si pulì le mani e la bocca -vado a passeggiare per i corridoi deserti, finché è possibile che lo restino.
Salutatolo con un bacio sulla guancia, si dileguò di corsa.

Proprio quando, a quasi tarda mattinata, tutti gli studenti stavano facendo colazione, Eithel se ne stava rintanata fra i cespugli in riva al lago, col la sua amata chitarra in mano.
Quel giorno suonava con particolare naturalezza, forse per il buonumore.
Ma di colpo si fermò: neanche a dieci passi da lei, ecco Regulus Black.
Senti subito i brividi percorrerle la schiena: la stava guardando fisso, assiduamente.
Quasi avesse l'intenzione di raggiungerla.
Fortunatamente per lei, non lo fece: anzi corse via di scatto, come se avesse visto qualcuno che non doveva accorgersi di lui.
Infatti, poco dopo, arrivò il fratello.
-Immaginavo che fossi qui.
La ragazza lo guardò un momento, per poi voltarsi verso la direzione in cui era scappato il Serpeverde e, infine, abbassare la testa confusa.
-Che c'è?- chiese Sirius.
-Nulla... fatti strani.
-Beh, ormai dovresti esserci abituata- le si sedette accanto -anche se dipende da qual è il tuo standard di normalità.
-Già- fece lei mettendo da una parte la chitarra -comunque buongiorno.
-Grazie, altrettanto- rispose lui, per poi avvicinarsi e baciarla.
Eithel non poté fare a meno di sorridere nel bacio. Non le pareva vero che tutto fosse tornato come prima.
Black per un po' torturò i suoi capelli, poi le chiese con la solita noncuranza:
-Che programmi hai per le vacanze di Natale?
-Indovina? Nada.
-Resti qui a Hogwarts con me?
-Wow- esclamò con eccessiva enfasi, ovviamente voluta, lei -già hai tanta fretta di rifare sesso?
-Molto spiritoso- rispose dandole una leggera spallata -dai, andiamo: ti porto a fare un giro in moto.
-Ok.
Messa a posto e presa la chitarra, si avviarono.
-Ma sei sicura che è tutto a posto?- chiese vedendo il suo sguardo pensieroso.
-Sì, certo- non sembrava poi così convinta -tranquillo.


N.d.A. Scusatemi per la brevità del capitolo, ma mi sto trasferendo su un altro computer e il prox capitolo lo scriverò direttamente lì.

kisha dattebayo: scusa ancora se ti ho abbandonato. E farò in modo che il prossimo capitolo sia più sostanzioso... intanto ecco un assaggio. Bada bene che ci sono elementi importanti in questo chappy x i prox capitoli.

Baci a tutti!
V@le
 

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


HP
CAPITOLO 40


La neve fioccava sulla testa degli studenti di Hogwarts che se ne tornavano a casa per le vacanze di Natale.
-Mi raccomando- stava dicendo Lily mentre abbracciava l'amica -non mi rimanere incinta.
Eithel rispose con un sorriso, per poi salutare James, Remus e Peter, storcendo il naso per lo strano comportamento che quest'ultimo aveva recentemente.
-Su, andiamo a cena- Sirius la trascinò via per una mano.

La notte della vigilia entrambi si ritrovarono in Sala Comune, con la solita marea di schifezze, a ridere e scherzare.
-Allora- fece Black derisorio -come ci si sente ad essere un passo dall'indipendenza?
-E' una domanda che mi dovevi fare a dodici anni.
-Eddai, non sei per niente contenta di diventare maggiorenne?
-Non mi entusiasma, no. Tanto cosa cambia? Non mi interessa la vita dei maghi.
-Questo si sapeva... quindi non intendi neanche festeggiare?
-A che cosa servirebbe? Solo a ricordarmi che a giugno dovrò lasciare Hogwarts.
-Fatti bocciare.
-Lo faccio se lo fai anche tu.
Sirius scoppiò a ridere.
-La tentazione è forte- tornò serio -ma coi tempo che corrono non conviene.
Ecco, ci mancava solo di tirare in ballo Voldemort.
-Dobbiamo farlo, vero?
-Che cosa?
-Combattere.
-Anche se non dovessimo, lo faremmo ugualmente.
Eithel fissò lo sguardo sul camino acceso.
-E' vero.
Il ragazzo le circondò le spalle con un braccio e la baciò sulla fronte.

-Insomma, che c'è?
Quelle mani che le coprivano insistentemente gli occhi cominciavano a darle sui nervi.
-Smettila di lamentarti, ci siamo quasi.
-Ok fare il romantico, Sirius, ma ora ne ho abbastanza...
-Chiudi il becco.
Ancora qualche passo, poi si fermarono.
-Adesso tolgo le mani: cerca di aprire gli occhi lentamente.
Eithel sbuffò.
-Va bene...
Sentì la pressione sulle palpebre scomparire, così finalmente poté alzarle.
Sbuffò nuovamente, incredula.
Davanti a lei James, Lily e Remus le sorridevano avvolti nei loro cappotti.
-Buon compleanno, Eithel!- esclamarono tutti insieme.
Al che lei cominciò a scuotere il capo con apparente disappunto.
-Voi siete... siete dei gran bastardi!
Evans, quando vide gli occhi dell'amica diventare lucidi di commozione, rise e l'abbracciò.
-Di chi è stata questa brillante idea?- chiese Witch sarcastica quando si furono allontanate.
-Di quel cinico e presuntuoso bastardo del tuo ragazzo- dichiarò Potter indicando l'amico.

Dopo un freddo pomeriggio di risate, scherzi e, sì, tenerezza, i tre clandestini se ne ritornarono a casa, mentre gli altri rientravano a Hogwarts.
-E' stata una bastardata bella e buona, lo sai?
-Sì lo so.
A notte fonda, in cima a una torre del castello, se ne stavano avvolti in tre coperte per il gelo che c'era.
-Comunque grazie.
-Di niente.
Passò una folata di vento che li fece rabbrividire e stringere di più.
-Ti posso chieder una cosa?- fece Eithel titubante.
-Certo.
-Cosa siamo noi adesso?
Sirius si aspettava una domanda del genere e sapeva anche cosa rispondere.
-Due ragazzi che stanno insieme, che non potrebbero far altro che stare insieme.
Allora lei sorrise e, afferratolo gentilmente per la nuca, lo fece abbassare per baciarlo.
Quando si separarono, Black la guardò ancora un po'.
-Che c'è?
-Finalmente sei tu a baciarmi.
Dopo aver ricevuto un leggera spallata, si convenì che era ora di ritornare dentro.



Lily Black 90: ciao! scusa se ci ho messo tanto a postare... ispirazione del cavolo... comunque L.Y.S.E. sta per Loving You Sirius, Eithel... qualcuno c'era già arrivato, mi pare... e tranquilla, Eithel non è poco convinta... non su lei e Sirius.

kisha dattebayo: scusa anke a te per il ritardo! Lo so, Remus è un mito... ciauz!

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Capitolo 41
*** Capitolo 41 ***


HP
CAPITOLO 41


Incredibile come passi in fretta il tempo quando ci si rende conto di non voler mai crescere.
La neve sugli alberi si era sciolta, le foglie erano ritornate verdi e la temperatura si alzava, seppur impercettibilmente, di giorno in giorno.
Si avvicinavano gli esami finali e, con essi, la fine di Hogwarts per il corso del settimo anno.
Un sospiro e tanta malinconia data da questi pensieri accompagnavano Eithel nel corridoio che conduceva allo studio della cattedra di trasfigurazione.
Dopo aver bussato discretamente alla porta di noce e aver ricevuto il segnale d'assenso, entrò piano, mentre sulle sue labbra cadeva un sorriso beffardo che stava a nascondere null'altro che sollievo.
-Bentornata, professoressa McGranitt.
La donna scosse il capo rassegnata.
-Witch. Spero che tu ti renda conto che tra un mese dovrai sostenere i M.A.G.O.
-Certamente, professoressa.
-Non si direbbe, visto che ti sei fatta sbattere fuori dalle lezioni di trasfigurazione- intanto le fece cenno di sedersi.
-Professoressa, lei ormai sa come sono fatta e sa che, anche se qualche volta esagero, rispetto tutti voi professori. Ma quella gente del governo...
-Witch!
La McGranitt si era alzata di scatto, con i pugni piantati sulla scrivania.
-Io non ti permetto di...
-Di dire cosa, professoressa?- Eithel si era quasi istantaneamente calmata -Stiamo entrando in guerra e il Ministero ci manda un'insegnante che tutto sa tranne che insengnare a degli studenti spaventati e insicuri a essere pronti a combattere.
A quel punto la professoressa rimase in silenzio, così la ragazza continuò:
-Ammetto di essermi sempre discostata dal mondo della magia, ma adesso ho delle persone e dei valori da difendere. E non ne posso essere capace, se non sono professori validi come lei a istruirmi.
La donna sospirò profondamente, sedendosi di nuovo e strofinandosi gli occhi stanchi.
-Mi lusingano queste tue parole, ma il nostro mondo è governato dal Ministero ed è alle sue direttive che dobbiamo rispondere.
-Il fatto è che il governo non sa distinguere fra bene e male, voi invece sì.
Incredibile come una ragazza di appena diciassette anni si rendesse conto di come realmente era la cruda realtà.
-So che detto da una come me... praticamente una bambina... capisco che è strano, ma sono convinta che è questo  che farà la differenza in questa guerra.
Seguì un eterno minuto, in cui neanche una mosca turbava il silenzio, al termine del quale la professoressa si alzò e aprì la porta per farla uscire.
-Signorina Witch, lei è in punizione per il resto del mese, fino all'inizio degli esami.
Eithel si alzò rassegnata, diretta verso il corridoio, ma la McGranitt socchiuse di colpo l'uscio.
-Lunedì porta qui il libro di trasfigurazione: lo terrò qui fino alla fine. Dovrai impegnarti profondamente se vuoi superare i M.A.G.O. dignitosamente.
La ragazza sorrise, e quella era tutta estrema gratitudine.
-E' anche per persone come lei, professoressa, che combatterò.

E i fiori divennero frutta. E i ragazzini mutarono improvvisamente, diventando uomini.
-Ultimo giorno di scuola.
Diventando persone.
-Ultimo giorno a Hogwarts.
Diventando sempre più coscienti, ritovandosi sempre più spaventati.
-Non ci posso credere che sia davvero finita.
I malandrini, Eithel e Lily erano sul prato in riva in lago, col sole che picchiava in faccia.
-Oh, andiamo, cos'è questa negatività?- sbottò Sirius sistemando meglio la testa sulle gambe di Eithel.
-Infatti- continuò lei -mica scendiamo dal treno e ci prende un fulmine! E poi non siete contenti? Niente più lezioni, niente più Gazza che rompe... da un certo punto di vista è una liberazione.
Lily sospirò.
-Sì, ma ora voi due dove andrete?
Black e Witch si scambiarono un fugace sguardo, per poi ritornare rilassati come prima.
-I tuoi suoceri mi accoglieranno per il momento- rispose lui.
-E tu?- chiese James alla cugina.
-Io adesso sono penalmente perseguibile dal potente Ministero della Magia! Farò qualche casino e mi farò rinchiudere ad Azkaban.
-Scema.
Silenzio. Che continuò e che fu spezzato solo da sciocchezze e battute.

Kings Cross. Il treno è arrivato e Hogwarts sembra già qualcosa che non ritornerà mai più.
I saluti furono lenti, quasi sofferti, anche se era solo questione di tempo perché si rivedessero.
Lily era dovuta andare via subito con i genitori e James l'aveva imitata poco dopo. Minus era sparito in un lampo e Lupin si era concesso cinque minuti di più per lasciarsi abbracciare da Eithel. Furono presto solo lei e Sirius, che si diressero verso il Paiolo Magico, dove avrebbero passato la notte.
-Io ci vado.
La ragazza aveva parlato all'improvviso, con tono buio.
-Se Silente cercherà davvero gente, io andrò con lui e combatterò.
Lui si lasciò scappare qualcosa a metà fra una risata e uno sbuffo e andò a sedersi accanto a Eithel, sul letto.
-Tu credi che io sia così vigliacco da non venire con te?
-Non ho detto questo.
-Non permetterei mai che tu combatta da sola contro quelli di Voldemort- e dopo una pausa -poveri Mangiamorte, sai cosa rischiano con i tuoi giochetti perversi?
L'atmosfera si alleggerì con una risata, ma il viso di lei si rabbuiò di nuovo.
-Eithel- la chiamò piano, facendola voltare verso di lui -il fatto che io per adesso vada a stare da James non vuol dire che ti abbandonerò. Purtroppo siamo uguali, e nessun altro potrebbe sopportarci se non noi.
Il progetto di una vita cominciò a mostrarsi, sebbene non fosse ancora chiaro. Ma c'era.
-Già- rispose Eithel con un sorriso - siamo uguali.



Non so perché, ma ho voluto continuare questa storia, forse spinta dal concorso per fic con personaggi inventati XD. A parte questi reconditi desideri irrealizzabili, non so sinceramente quando pubblicherò il prossimo capitolo e se lo farò, ma chissà. Ringrazio chi ha recensito l'ultimo capitolo e spero che vi doni un piccolo momento di svago che serve a tutti.
Baci, V@le

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