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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1 - in cui le mew mew e gli alieni (si, avete capito bene) devono combattere contro dei disgustosi chimeri *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 *** Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Mentre Kisshu medita l'assassinio di Aoyama, un coniglietto sorridente gli fa un regalo molto speciale... *** Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Quiche, Ryan e Aoyama *alleati* per *salvare* Strawberry *** Capitolo 5: *** Capitolo 5 – Strawberry miagola dalla paura e cerca di graffiare Pam! Mai provocare le wolf-girls… *** Capitolo 6: *** Capitolo 6 - in cui Pie decide di mettere fine alla storia mentre Mina, Mark e Quiche vanno a caccia di conigli *** Capitolo 7: *** Capitolo 7 – in cui le cose si rivelano per quelle che sono realmente ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - in cui le mew mew e gli alieni (si, avete capito bene) devono combattere contro dei disgustosi chimeri ***
Questa è la mia prima ficcy su Tokyo Mew Mew
Questa è la mia prima ficcy su Tokyo Mew Mew. L’ho scritta
per il mio ex in estate, ma rileggendola in questi giorni non ho potuto fare a
meno di darle una revisione, soprattutto per quel che riguarda lo stile, che ho
migliorato molto (me lo dico da sola XDD) scrivendo e riscrivendo decine di
volte i capitoli della mia FF prediletta, -Il potere del cuore-.
Più che di un -amore nascosto-, questa storia tratta di un amore -improbabile-:
quello cioè che Pie nutre per Strawberry. ^.^;;La FF è ambientata subito dopo la scoperta della vera identità
del misterioso Cavaliere Blu: Mark.
Vi auguro buon divertimento e…buona lettura.
By JunJun
Capitolo 1, in
cui le Tokyo Mew Mew sono costrette a combattere contro degli avversari davvero
poco simpatici.
Tokyo, Giappone.
Finalmente,
il sole di quell’ennesimo afoso giorno di agosto era calato, lasciando un po’
di tregua alla città oppressa dalla calura estiva. Una brezza sottile si era
alzata da est, rinfrescando gli animi spossati per il gran caldo, e facendo
frusciare piano le fronde dei ciliegi di quel parchetto circondato da grandi
inferriate grigie.
Il Sakura
Park, quello era il suo nome, era uno dei tanti parchi di Tokyo, una serena
isoletta verde in mezzo al cemento e allo stress. Era noto per via dei suoi centenari
alberi di ciliegio, che quando in estate si coloravano di profumati boccioli
rosa donavano ai passanti la deliziosa sensazione di stare camminando in un
sogno. Per questo motivo, e per il fatto di essere centrale ma isolato rispetto
alla città e ai suoi insopportabili rumori, era uno dei posti più frequentati
dalle coppiette di innamorati, che lo ritenevano uno dei posti più romantici di
tutta Tokyo.
Ma, quella
sera, tutto il romanticismo del parco era completamente estraneo ai suoi
visitatori, nientemeno che la squadra delle cinque Tokyo Mew Mew.
Infatti, le
ragazze erano accorse sul posto con il solo scopo di annientare gli ennesimi
chimeri creati dagli alieni.
La
battaglia era iniziata appena pochi minuti prima, quando Quiche era comparso
improvvisamente ed aveva attaccato Strawberry e Mark, che quella sera si
trovavano nel parco per i motivi qui sopra descritti. In soccorso della coppia
erano giunte le restanti Mew Mew: Mew Mina, Mew Lory, Mew Pam e Mew Paddy
avevano subito ingaggiato una lotta impari contro Quiche, che però venne presto
raggiunto dai suoi compagni Pie e Tart.
Dopo un
breve scontro, le Mew Mew avevano messo in seria difficoltà gli alieni; Quiche
già pensava di ritirarsi, quando a Tart venne in mente quella splendida idea:
creare un sacco di chimeri per stancare le Mew Mew in modo da poterle poi
uccidere facilmente.
Così, prima che i suoi compagni potessero dirgli qualcosa, il bambino alieno
aveva diretto uno dei suoi parassiti contro un nido di quei deliziosi
insettucci appartenenti alla famiglia degli ascaridi.
Cioè vermi…
Risultato…
- Complimenti, bravo davvero Tart! - ironizzò Quiche, in equilibrio su un ramo
a parecchi metri sopra la terra. Sotto di lui, le mew mew stavano facendo
appello a tutti i loro poteri per impedire che centinaia di grossi, grassi e
viscidi chimeri pelosi facessero i loro comodi per il parco. Quiche li indicò
con un dito:– Almeno ti rendi conto
del guaio che hai combinato, stupido mocciosetto senza cervello?-
Tart
abbassò un momento lo sguardo fiero verso il basso, poi strinse i pugni e
affrontò il compagno: -Non ti permetto di prendertela con me, Quiche! Non ho
fatto niente di male, anzi guarda, il mio piano perfetto sta funzionando -
replicò sprezzante.
Pie, che
fino a quel momento era rimasto a braccia incrociate contro il tronco
dell’albero, estrasse la sua micidiale arma, uno sgargiante ventaglio rosso e
giallo che ben poco si adattava al suo look: una canottiera viola funebre su
cui portava una maglia nera smanicata molto corta, e larghi pantaloni dello
stesso colore; un Pieo di copri-avambraccio viola completavano il semplice
abbigliamento del più anziano e serio del gruppo. Pie raggiunse i due, e con un
gesto deciso picchiò il suo ventaglio sulla testa di Tart, che fece un rumore
sordo.
-Ahio!- si
lamentò il piccolo, girandosi verso di lui – Cattivi! Siete tutti cattivi! La
mia era una buona idea!-
-Bakarayo (**), lo sarebbe stata se tu fossi in grado di controllare tutti
questi chimeri. Invece guarda: ne hai creati troppi, sfuggono ai nostri comandi-
spiegò Pie con una venatura irritata nel tono di voce glaciale.
Tart alzò
le spalle: - Beh, si mangeranno tutte le Mew Mew-
Un istante dopo, i tre furono costretti a saltare all’improvviso su un altro
albero: uno dei chimeri-verme aveva appena azzannato quello su cui erano
posati, riducendolo in pochi istanti ad un mucchio di segatura.
Gli altri
chimeri iniziarono a fare lo stesso con il boschetto che si trovava pochi metri
più in là.
-Il problema – osservò Pie impassibile - è che dopo mangeranno anche tutto il
resto-
- Ehmmm… -
solo in quel momento Tart parve accorgersi dell’effettiva gravità della
situazione.
In effetti,
quei chimeri erano così numerosi che in pochi minuti avrebbero divorato tutto
il parco, e a quel punto sarebbero andati fuori per cercare altro cibo…e grossi
com’erano, ci avrebbero messo poco a ridurre l’intera città in briciole. Per
non parlare del fatto che si riproducevano ad una velocità impressionante…
– …Ecco,
forse avete ragione voi. Ma allora, che cosa facciamo adesso? Ormai sono fuori
dal nostro controllo!-
Quiche
sbuffò, incrociando le braccia dietro la testa: - In effetti c’è qualcosa che
potremmo fare…- disse, e senza aggiungere altro in un balzo fu accanto alle Mew
Mew. -Salve ragazze, serve una mano? – disse con un occhiolino.
Le ragazze si distrassero dal combattimento per fissarlo attonite.
- Levatevi
di torno! – gli gridò però Mew Pam. Quiche fece appena in tempo a spostarsi che
la frusta di energia della guerriera colpì il punto preciso in cui era prima,
tagliando a metà il chimero che era dietro di lui.
- Fiocco,
immobilizza!- poco più in là, Mew Paddy costrinse all’immobilità un ennesimo
chimero, che però dopo pochi secondi si liberò e puntò verso la ragazzina,
spalancando la bocca.
-Ma non sai
fare niente! Levali! – Tart, che aveva seguito la scena da lontano, si
materializzò davanti Mew Paddy e lanciò contro il chimero le sue bolas, che lo
imprigionarono e annientarono. Poi si voltò verso la mew mew: -Visto come si
fa? Sei solo una mocciosa!- esclamò, e le fece una linguaccia.
Mew Paddy, che stava quasi per ringraziarlo, gli si scagliò contro furiosa e
cominciò ad azzuffarsi con lui: -Non è vero!- strillò.
-Invece si, è vero!-
-No, non è vero!-
-Si!-
-No!-
-Mew Paddy, questo non mi sembra il momento adatto per litigare!- esclamò Mew
Mina. Improvvisamente, un chimero le sbucò davanti, e lei fece per lanciargli
una freccia con il suo arco, ma il chimero rigettò dalla bocca un raggio che
Mew Mina riuscì ad evitare per miracolo. Cadde a terra con una ferita lieve sul
braccio, mentre il chimero sopra di lei spalancava la bocca per divorarla…
-Mew Mina, no!-
Un secondo prima che il chimero si gettasse su di lei, il Cavaliere Blu l’aveva
portata in salvo.
Mew Lory intervenne e spazzò via il chimero, che venne finito da Pie.
-Stai bene, Mina?- chiese il Cavaliere posandola delicatamente a terra.
-Si…grazie, Mark- rispose lei, molto arrossita. “Ora capisco cosa prova
Strawberry…”
-Vattene Quiche!- strillò intanto Mewberry all’alieno, che si era appena
materializzato al suo fianco, combattendo i suoi stessi chimeri.
-Bambolina, perché rifiuti il mio prezioso aiuto? Guarda che poi cambio idea!-
-Quiche, a me non serve il tuo aiuto!-
Mewberry si
era voltata rabbiosa verso Quiche. Lui aveva estratto in quel momento i suoi
tridenti e li aveva incrociati, creando una scarica di energia.
-D’accordo. Come vuoi!- sorrise con aria crudele l’alieno.
Mewberry non ebbe il tempo di sorprendersi, che Quiche aveva lanciato la
scarica contro di lei.
Il Cavaliere Blu si voltò nella sua direzione, ben consapevole che non avrebbe
fatto mai in tempo a salvarla. Mew Mina urlò. Mewberry chiuse gli occhi,
aspettando di essere colpita…ma ciò non avvenne. In effetti, la scarica
lanciata da Quiche l’aveva oltrepassata, ed aveva colpito in pieno, nonché
disintegrato, due chimeri che stavano per attaccarla alle spalle.
-Ah…-
-Rimarrei volentieri a chiacchierare con te bambolina, ma purtroppo ho un po’
da fare- sorrise Quiche mentre un ennesimo chimero lo attaccava e lo
costringeva a volare da un’altra parte.
Intanto, Mew Pam, Mew Lory, Mew Mina ed il Cavaliere Blu mettevano fuori gioco
altri chimeri. Quiche distrusse il suo, Mew Paddy e Tart ne eliminarono altri
ancora. Pie trapassò l’ultimo, e Strawberry lo distrusse: era finita.
-Evviva! Li abbiamo distrutti tutti! Evviva!- strillò Mew Paddy ridendo e
saltellando dappertutto come una scimmietta.
Quiche, Pie e Tart erano in piedi poco distanti dalle Mew Mew. Mewberry fece un
passo verso di loro.
-Beh…penso che dovremmo ringraziarvi…-
-Evviva, evviva, abbiamo distrutti tutti i chimeri!-
-Non…- cominciò Quiche, ma venne interrotto da Mew Pam.
-Perché li ringrazi? In fondo hanno combinato loro questo disastro-.
Mewberry si voltò verso di lei: -Eh? Ehi!…è vero!- si girò di nuovo verso gli
alieni -Preparatevi ad essere puniti!-
-…… - (Gocciolone da parte di Quiche, Pie e Taruto)
-Evviva, evviv…come, dobbiamo combattere di nuovo?-
-Per la salvezza della Terra, angeli protettori…-
… le parole di Mewberry vennero coperte da un rumore basso, che proveniva dal
terreno sotto di loro.
Era come se
qualcosa si muovesse nel sottosuolo. Nessuno ebbe il tempo di capire cosa stava
succedendo, che la terra si squarciò sotto i loro piedi, mentre dalle
spaccature saltavano fuori decine di nuovi chimeri.
-ARGH! Ancora quei cosi!-
-Si erano nascosti nel sottosuolo!-
-Via da qui, ragazzi!-. Mew Pam saltò per evitare di cadere nelle spaccature
del terreno, ma fu inutile: presto un chimero la colpì di striscio con la coda
e lei cadde. La stessa fine fecero anche il Mew Mina, Tart, il Cavaliere Blu.
Quiche venne ferito. Anche Mewberry stava per cedere: evitò molti chimeri, ma
non riusciva a trovare il tempo per contrattaccare. Tre saltati fuori dal nulla
la circondarono e stavano per colpirla, quando vennero disintegrati da...
-Uh? Pie?-
-Certo che tu sei abituata a farti salvare, Mew Mew- osservò freddamente
l’alieno -Che diavolo hai da guardare? Distruggili, prima che…AH!-
-PIE!-
Un chimero aveva colpito con un raggio di energia Pie, facendogli perdere i
sensi. L’alieno precipitò nella voragine; Mewberry cercò di aiutarlo, ma venne
colpita a sua volta e cadde con lui.
++++++++
Poco dopo, un’auto sportiva rossa frenò proprio davanti al campo di battaglia,
ora tranquillo. Ne scese il biondo Ryo Shirogane, che lanciò uno sguardo terrorizzato
alla zona. Dove prima c’era il parco più romantico di Tokyo, ora troneggiavano
masse di terra scanalata, e rimescolata, spaccature enormi e profondissime, e
segatura sparsa qua e là che completava il bucolico quadretto.
-Ma che…Mew Lory! -. Ryo si precipitò verso la Mew Mew, che giaceva ferita a
terra.
-Shirogane...-
-Mew Lory! Tutto bene?- disse aiutando la ragazza a rialzarsi. -Che cosa è
successo?-
-Centinaia di chimeri ci hanno attaccato…-
-Dove sono le altre?-
-Sono finite nel burrone- disse Mew Lory stancamente, indicando le spaccature.
-Dobbiamo salvarle!-
-No, sei troppo debole, e la zona è troppo vasta! Vieni, andiamo da Keiichiro,
lui saprà mettersi in contatto con le altre-
-O-Ok…-
Ryo la aiutò a salire in auto, e stava per andare via con lei, quando una voce
disse:
-RYO! Guarda che ci sono anche io!-
-Ah, Mew Paddy- disse Ryo quasi annoiato -Su, rialzati, non fare la bambina
capricciosa-
-Ehyyyyyy!!! Perché Mew Lory ha il trattamento di favore, anche io voglio
essere salvata, una volta tanto-.
-Tu non hai bisogno di aiuto-
-Uffa…- Mew Paddy si rialzò da terra e salì in macchina. -Prima o poi anche io
crescerò, e allora…-
-..troverai anche tu il tuo Cavaliere Blu-. Ryo accese la macchina e ripartì,
in direzione del Caffè Mew Mew. -Ah, e scusate la rima-.
-Pam! Strawberry! Lory! Dove siete?- gridò Mew Mina. Si era ritrovata nel fondo
di quella che sembrava una caverna, che dava l’aria di estendersi per parecchii
chilometri nel sottosuolo. -Ragazze, siete qui?-. Mew Mina continuò a gridare,
ma l’unica risposta che ricevette fu l’eco di un rumore basso e strascinato.
-Oh, no!- La ragazza si infilò in un corridoio della caverna, ed un secondo
dopo nel punto in cui si trovava emerse un chimero, che subito strisciò via.
Mew Mina era disperata, quando sentì qualcuno che le metteva una mano davanti
alla bocca. Cercò di urlare per lo spavento, poi si accorse che era il
Cavaliere Blu.
-Mar…!-
-Silenzio! O ci sentiranno!-
Mew Mina si tappò la bocca.
-Hanno scavato gallerie per chilometri- disse a bassa voce il Cavaliere.
-Ho notato- sussurrò la ragazza in risposta.
-So dov’è l’uscita, ma prima dobbiamo trovare le altre-
-Si- e Mew Mina cercò di fare un passo in avanti, ma cadde a terra -Accidenti-
-Che cos’hai?-
-Niente…solo una slogatura …ma non è niente..ahia-
Mew
Mina provò a rialzarsi, ma ricadde a terra tenendosi la caviglia.
-Aspetta- il Cavaliere Blu la prese in braccio. -Ti porto via da qui- le
sussurrò con aria preoccupata.
-G-Grazie Mark-.
-Non mi devi ringraziare-.
*
-Che è successo?-
Mewberry si era appena ripresa.
-Dove
sono finita?-
Si
era ritrovata distesa su un freddo pavimento grigio: la stazione della
metropolitana. Ma era deserta, e distrutta. Probabilmente erano stati i chimeri
a ridurla a quel modo. Mewberry si rialzò, tenendosi la testa: l’ultima cosa
che ricordava era di essere stata colpita e di essere caduta, e poi....
-PIE!-
-La mocciosa Mew Mew!-
-Cosa ci fai tu qui?- dissero i due nello stesso momento.
-Uh?-
-Eh?-
-Sono affari miei, e sai la novità? Non ti riguardano-.
-Capisco. Vuoi combattere?-
-No, a dire il vero preferisco distruggerti!- Pie estrasse il suo ventaglio
-Sei pronta a scomparire per sempre?-
-Uhm…francamente…non molto…-
-Ah, no? Fatti sotto! Nessuno potrà salvarti stavolta!-.
L’alieno si scagliò contro Mewberry, che si limitò, con un balzo decisamente
felino, ad evitarlo.
-Non voglio combattere contro di te, lasciami in pace!-
-D’accordo! Pace eterna però! Fu Rai Sen!-. Con il ventaglio, Pie creò una
scarica che colpì in pieno Mewberry.
La
ragazza, che non aveva fatto praticamente niente per evitare il colpo, cadde a
terra dolorante.
-Dì le tue ultime preghiere, Mew Mew. Nessuno potrà aiutarti!- sibilò
soddisfatto l’alieno, avanzando verso di lei -Uh? Ma che hai?-
Mewberry era a terra in ginocchio, con la testa bassa e i pugni stretti.
-Che fai, ti metti a piangere adesso?- un’ondata di rabbia improvvisa invase
l’alieno -Lo sai quanto abbiamo pianto noi quando le nostre famiglie sono state
sterminate da voi esseri umani, senza che voi ve ne rendeste conto? Maledetti!
Siete voi dalla parte del torto! Piangi pure, è giunta la tua fine, Mew Mew
Strawberry!-. Pie alzò il suo ventaglio e si preparò a finire la ragazza. -Sei
pronta a morire?-
-Ma non capite che non e' giusto farci soffrire allo stesso modo?!-. Mewberry
scoppiò in lacrime. -Tutto questo é orribile!-
Pie si fermò.
-Forse noi abbiamo sbagliato, ma questo non vi da' il diritto di comportarvi
allo stesso modo…non vi da’ il diritto di combattere contro di noi, di
ucciderci!-
-Non me ne importa nulla delle tue parole- disse Pie freddo come il ghiaccio,
galleggiando in aria -Tu sei un essere inferiore e per questo sarai annientata.
FU SHI SEN!!-
-NOOO!!!!- Dal ventaglio
di Pie si generò un turbine, che colpì in pieno il punto in cui si trovava
Mewberry; una nube di polvere si alzò in seguito all’esplosione.
-Bene. E’ tutto finito ora. Mewberry è stata eliminata- commentò Pai ritornando
a terra.
-Eh, no, ora basta!-
-Uh?-
Quando la nube di polvere si posò, Pie vide che Mewberry aveva usato la sua
Strawberry Bell per difendersi dall’attacco.
-Come puoi essere ancora viva?!- Pie compì un balzo e riprese a galleggiare in
aria, mentre lei avanzava furiosa verso di lui:
-Basta…ora
la pagherai per tutto ciò che hai fatto…per aver fatto soffrire tutte quelle
persone...TE LA FARO’ PAGARE CARA!-
-Uh…ma che brava- disse pacato Pie incrociando le braccia -E cosa vuoi farmi?-
-Eh? Che vuoi dire?-
-Vuoi uccidermi? Vuoi distruggermi come se fossi uno stupido chimero? Non ti
rendi conto che dovresti farti perdonare per le tue cattive azioni? Voi Mew Mew
ci impedite di tornare nel nostro pianeta, un nostro diritto, e non solo, ci
combattete, ci fate del male, ed ora tu vuoi farmela pagare solo per aver fatto
il mio dovere…le uniche creature che meritano di vivere, e vivere in pace,
siamo noi. Noi, non voi. Voi esseri umani siete spregevoli…non capite nulla…io
ve la farò pagare per il male che avete fatto a tutti noi-. La voce di Pie
tremava di rabbia, ma lui cercava in ogni modo di farla sembrare fredda.
-Ah, si?- ribatté Mewberry incredula -E dimmi, una volta che avrai ottenuto la
tua vendetta cosa farai? COSA VORRESTI FARE?! UCCIDERCI TUTTI RIPORTERA' IN
VITA LE VOSTRE FAMIGLIE, O CANCELLERA' IL VOSTRO DOLORE SECONDO TE?!?!- e fu il
suo turno di scagliarsi contro l’avversario, che la evitò e la colpì con un
calcio alla schiena.
Mewberry
riuscì a cadere in piedi.
-Maledetta…siete dei maledetti! Potevamo vivere in pace, e invece guardate cosa
avete combinato! Io odio combattere, ma se è necessario lo farò! Mi spiace!
Anche se i tuoi ideali sono giusti sei e resterai sempre una mia nemica!-
-Che attore…-
-Fino alla fine, quando ti distruggerò!-
-Sei tu che non capisci…-
-BASTA, STUPIDA MOCCIOSA IMPERTINENTE! COME OSI?-
-E tu come osi venire qui a distruggere il nostro mondo, ad uccidere tante
persone, e poi inventarti tutte queste belle parole per giustificarlo?! FIOCCO
DI LUCE, MASSIMO SPLENDORE!-
Pie parò l’attacco con il suo ventaglio.
-Arrenditi, sono più forte di te!-
-Mai!-
-TI HO DETTO DI ARRENDERTI!-
-Te lo scordi!- e Mewberry gli fece una linguaccia.
-Senti, hai la testa più dura di…-
-Uh?-
-Uh…non mi viene in mente niente di più duro della tua testa…-
-Urgh!!! La tua, forse!-
-Comunque arrenditi! Voi esseri umani siete dei maledetti! Ci avete sterminato
senza rimpianti…siete solo degli egoisti!-
-Io non mi arrenderò! Preferisco morire piuttosto che arrendermi a te!-
-Se ne sei tanto sicura, allora permettimi di farti provare cosa significa
dolore!-
-NON VINCERAI!-
-LO VEDREMO!-
-FIOCCO… -
-FU RAI…-
-GROAAAAARRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!! (*traduzione: possiamo giocare anche noi con
voi?*)
Mentre Mewberry e Pie si stavano lanciando maledizioni a vicenda, decine di
giganteschi chimeri li avevano attorniati senza che i due se ne accorgessero.
-Uh-oh. Da dove saltano fuori questi?- domandò Mewberry guardandosi intorno con
una gocciolina di sudore sulla testa.
-Gli sarà piaciuta la tua scenetta melodrammatica, Mew Mew- osservò tranquillo
Pie.
-…ed ora che si fa? Sono decisamente troppi-
-Hai ragione. Penso che me ne andrò. Buona fortuna!-. Pie si preparò a
teletrasportarsi, ma Mewberry lo afferrò per la maglia:
-EHY, TU NON TE NE PUOI ANDARE E LASCIARMI QUI SOLA!!!- strillò in tono
semi-disperato.
-MA LA SMETTI DI STROZZARMI?! SARO’ ALIENO MA ANCHE IO HO BISOGNO DI
RESPIRARE!-
In quell’istante, i chimeri si gettarono sui due.
-Ops- sussurrò Mewberry.
-Ah, maledizione! Vieni!- Pie la prese per il braccio e la portò via, fuggendo
per uno dei corridoi della metropolitana. I chimeri urtarono l’uno contro
l’altro, ma ben presto si ripresero e li inseguirono.
-Sono troppo veloci- disse Mewberry mentre correva.
-Ok, ho deciso- Pie si fermò improvvisamente e si voltò verso i suoi
inseguitori.
-Ehi, ma che fai? Vuoi farti ammazzare? Sono troppi per te!-
Pie non le diede retta. -FU RAI SEN!- gridò, e diresse il suo attacco non verso
i chimeri, ma verso il soffitto della galleria. Come da lui previsto, il
soffitto crollò proprio sopra i chimeri, bloccando inoltre il passaggio.
-Ma…Pie…- Mewberry guardava l’alieno con gli occhi spalancati. -Sei…sei davvero
un…-
-Non c’è bisogno che mi ringrazi, non l’ho fatto per te…- disse l’alieno
abbassando gli occhi e oltrepassando Mewberry.
-E
CHI TI VUOLE RINGRAZIARE! IDIOTA!!-
-EHHHH?!?!- Pie si voltò verso di lei. -MA CHE DIAVOLO TI PRENDE, NON SOLO TI
HO SALVATO LA VITA, TU MI CHIAMI PURE IDIOTA, POI NON E’ VERO CHE VOI UMANI
SIETE BASTARDI EGOISTI, NO, EH?!-
-GENIO, HAI APPENA BLOCCATO L’USCITA, ORA MI SPIEGHI COME CAVOLO FACCIAMO A
TORNARE INDIETRO?!?!-
-E PIANTALA DI URLARE, O QUELLI CI SCOPRONO! Ah, già, tornare indietro. Beh, io
non ho problemi, posso sempre teletrasport…-
-NO!-
-Che c’è ancora?-
-I chimeri sentono quando usiamo i nostri poteri! Se provi a teletrasportarti
ti troveranno e ti uccideranno!-
-E a te importa qualcosa?-
-…-. Mewberry toccò il suo collarino e sciolse la trasformazione. -Meglio
cercare un altro modo-
-Vuoi tornare a piedi? Quei chimeri hanno scavato chilometri di gallerie, ti
perderesti-.
La ragazza non lo ascoltò e iniziò a camminare, lasciando la galleria centrale
in cui si trovavano e scegliendo una strada secondaria.
-Ma dove vai? Maledizione…- Pie la seguì.
-Ascolta, quella in cui ci trovavamo prima era la stazione di Nishi-Magome, per
cui, se seguiamo questa galleria, dovremmo arrivare a Magome o a Nakanobu. Da
lì, se quei chimeri non hanno distrutto tutto o non ci avranno già usato come
cena, potremo uscire, altrimenti ci toccherà risalire fino a Togoshi. In ogni
caso, dovremo sempre seguire la direzione nord-est-.
Pie fissò Strawberry incredulo: più che altro, era sorpreso che anche lei
potesse usare il cervello. -E tu come fai a sapere tutto questo, se posso…?-
-I gatti trovano sempre la strada di casa- sorrise Strawberry.
-….-. L’alieno sbuffò. -E noi dovremmo fare tutta quella strada a piedi?!?!-
-Chi
ha altre idee alzi la mano! Pie, non vedo la mano alzata-
Pie
alzò gli occhi al cielo. -…bah, penso che mi toccherà fidarmi…ma ti avverto che
quando saremo fuori di qui ti ucciderò-.
Strawberry sorrise, ma l’alieno non la vide.
I due avanzarono in silenzio per più di un’ora, senza dirsi mai neanche una
parola, e senza incontrare nessuno, finché alla galleria dei chimeri non si
sostituì quella della metropolitana. I due la percorsero correndo, era deserta
ma era sempre meglio essere prudenti, finché non sbucarono alla stazione di
Nakanobu. Strawberry e Pie non ebbero il tempo di mettere piede fuori dal
binario che Mew Pam li aveva già raggiunti:
-PAM!- strillò Strawberry, sorpresa. -Cosa ci fai qui?-.
La ragazza non sembrava affatto contenta mentre si precipitava verso l’amica:
-STRAWBERRY! STAI ATTENTA! FIOCCO DI ENERGIA!- gridò, e lanciò la sua frusta
contro Pie. Strawberry si gettò di lato per evitarla.
-ELETTROSILURO!-. L’alieno parò il colpo e non solo, in un attimo fu davanti a
Mew Pam e la colpì allo stomaco e al braccio, mettendola fuori gioco. -Dovevo
immaginarmelo che era tutta una trappola. Me la pagherete cara, Mew Mew!-
disse, e si teletrasportò via.
-MEW PAM!-. Strawberry corse dall’amica, che si stava già rialzando, tenendosi
il braccio.
-In un altro momento ce l’avrei fatta a tenergli testa. Ma ho appena distrutto
l’ultimo di quei dannati chimeri e così…credo di aver bisogno di un po’ di
riposo-. Mew Pam toccò il suo ciondolo e sciolse la trasformazione. Aveva un’aria
esausta.
Strawberry
la aiutò a camminare. -Uff…grazie. Mi spieghi cosa ci facevi con quello lì?-
-E’ una lunga storia. Dai, andiamo. Dove sono le altre?-
-Mew Lory e Mew Paddy hanno appena finito di combattere nelle altre zone della
città. Mew Mina è stata ferita, così è dovuta tornare a casa-.
-Oh, no. Cos’ha?-
-Sta bene. Dai, lasciami: riesco a camminare da sola-.
Mentre parlavano, le ragazze erano risalite in superficie, uscendo dalla
stazione deserta.
Era notte, ma le luci della città illuminavano tutto. Strawberry insistette per
accompagnare Pam fino a casa, nonostante le sue proteste, poi, visto l’orario,
volò (si fa per dire…) fino a casa sua.
-Mamma sarà su tutte le furie con me, è tardissimo!- disse fra se’ e sé la
ragazza mentre apriva la porta di casa. Entrò, ma non accese le luci del
corridoio. Richiuse silenziosamente la porta e fece qualche passo in avanti.
-Se faccio piano magari nessuno si accorge che sono tornata ta…-
La luce del corridoio si accese.
-…AHHHH!!!-
-Buona sera, bambolina! Facciamo le ore piccole, eh?-. Quiche era appoggiato
alla porta del soggiorno e le sorrideva amabilmente.
-QUICHE! MA CHE…-. La ragazza già stava per trasformarsi, quando…
-STRAWBERRY! BENEDETTO IL CIELO! MA TI SEMBRA QUESTA L’ORA DI TORNARE A
CASA?!?!-. La madre di Strawberry, in vestaglia, scese di corsa, seguita a
ruota dal padre. I due si fermarono proprio affianco a Quiche.
-Ma-mamma, p-papà, a-allontanatevi da lì, potrebbe essere pericoloso!- balbettò
Strawberry terrorizzata.
-PERICOLOSO UN CORNO! MA TI RENDI CONTO DI CHE ORE SONO?!-
-Tesoro, stai calmo!-
-NO CHE NON STO CALMO, COME POSSO CON LA FIGLIA CHE MI RITROVO?!?!-
-Signori, forse è meglio vi lasci soli- intervenne Quiche.
-Oh, no, Quiche, non preoccuparti-.
-STRAWBERRY MOMOMIYA! SEI UN’IRRESPONSABILE!-
-Perché non prendi esempio dal tuo amico, così cortese e carino!- disse la
signora Momomiya. -A proposito, come vanno le tue ferite, Quiche?-
-Oh, non si preoccupi signora, entro domani sarò come nuovo- sorrise l’alieno.
-Hai chiamato i tuoi genitori per avvertirli che stasera dormirai qui?-
-COMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE?!?! QUICHE DORME QUI?!?!- strillò Strawberry, rimasta
in silenzio fino a quel momento.
-Si, beh, l’ho fatto sistemare nella tua stanza, Strawberry. Tu stasera
dormirai sul divano-
-CHE COSA?!?!?!-
-Com’è gentile tua madre, Strawberry, non dovresti farla arrabbiare così, no,
no. Mi hai davvero deluso-.
-MA…-
-NIENTE MA! La prossima volta impari a tornare a casa alle due di notte per
uscire con quel ragazzo!- le gridò il padre, infuriato. -CHE COSA AVETE FATTO
FINORA, EH?!?!-
-USCIRE COL RAGAZZO?!?!- strillò a sua volta Strawberry, in un misto fra
imbarazzo e rabbia, mentre sentiva il suo DNA animale tornare a galla. Si coprì
la testa con le mani per evitare che i genitori vedessero le orecchie da gatto
che le erano spuntate: -CHI VI HA RACCONTATO QUESTA STORIA, IO NON SONO AFFATTO…-
un terribile presentimento assalì la rossina - …QUICHE!!!!!!!!!-
-Mi spiace, Strawberry- disse l’alieno in tono melodrammatico -…ma dovevano
sapere la verità!-. Strawberry ebbe l’istinto animalesco di strozzarlo.
Un attacco improvviso di tosse non permise a Quiche di continuare; la madre di
Strawberry, preoccupata, lo prese per le spalle e lo fece sedere sul divano,
nel soggiorno.
-Bene teosoro, ti informo che se ti rivedo con quel Mark, finiremo tutti sopra
giornali! Non si deve permettere quello lì neanche di toccarti! CHIARO?!?!-
ruggì il signor Momomiya.
-Ma caro, forse stai esageran…-
-BUONANOTTE!- ed il papà di Strawberry risalì le scale a tre per volta e tornò
nella sua stanza, seguito dalla madre:
-Buonanotte
Strawberry! Buonanotte Quiche!-.
SBAM! (<= porta sbattuta)
-………-
-……...-
-A quanto pare siamo rimasti soli, bambolina- disse Quiche malizioso, tossendo.
-Tu…ora…- sillabò Strawberry completamente rossa in faccia -Tu ora prima mi
spieghi che cavolo ci fai a casa mia, poi te ne vai, se non vuoi che ti
stritoli CON QUESTE MANI!-
-Uh-uh, come siamo nervosi stasera!- canticchiò Quiche -Su, abbi pietà, grande
Mew berry, io sto male!- disse, e si sdraiò sul divano.
Strawberry fece un passo verso di lui: -Non ci credo-
-Ah, si, guarda qua!- Quiche sollevò la sua maglietta, scoprendo una lunga e
profonda ferita, medicata alla meglio, al fianco.
-Ah…ok, ci credo. Ma cosa ci fai in casa mia?-. Cautamente, Strawberry si
sedette su una sedia dall’altra parte della stanza, senza smettere di fissare
Quiche, come se si aspettasse che lui le saltasse addosso da un momento
all’altro.
-Vedi, è successo che…-. Quiche si rialzò improvvisamente, ed Strawberry fece
un balzo all’indietro. -Ehy, calma piccola! Quando sono stato ferito da quei
chimeri *a proposito, devo ricordarmi di prendere a calci Tart *, penso di
essere svenuto o di essere entrato in trance…comunque…ripetevo sempre il tuo
nome…i tuoi genitori mi hanno trovato e mi hanno aiutato…ed io gli ho detto che
ero un tuo amico…tutto qui…hanno pensato che fossi stato ferito da uno dei
chimeri…ne sta parlando tutta la città della loro comparsa…-. Quiche tossì.
-Ora comunque sono troppo debole per usare i miei poteri, ma domani me ne
andrò. Se tu non mi ucciderai mentre sto dormendo, naturalmente- concluse
l’alieno tossendo nuovamente.
-Già…perché no?- Strawberry si alzò e si diresse verso la cucina.
-Uh? Dove vai, micetta?-
Quiche sentì la voce di Strawberry dalla cucina: -Mamma tiene nel cassetto
della credenza un coltello da macellaio. Aspetta, vedo se riesco a trovarlo…ah,
eccolo!-
-Bambolina…mi stai spaventando!- disse Quiche con una gocciolina di sudore
sulla testa.
-Su, ora fai il bravo e non ti muovere, mio caro Quiche, sarà questione di un
attimo…- sogghignò Strawberry, mentre tornava nel soggiorno. Nascondeva
qualcosa dietro la schiena.
-Strawberry, io..io stavo scherzando!!!- esclamò Quiche, decisamente
terrorizzato -Mi spiace, ma non ho resistito a dirgli di Mark, ma per favore,
posa quel…-
-Tieni, cretino-. Strawberry non aveva in mano un coltello, ma un bicchiere
d’acqua.
-Ah…ah- Quiche prese il bicchiere che Strawberry gli tendeva. -Lo vedi che in
fondo sono l’alieno del tuo cuore?- esclamò tranquillizzandosi, e lo bevve
tutto d’un sorso.
-Uhm…preferirei stare con…quel Pie, piuttosto che con te-
-Pie è troppo serio. E poi tu vuoi bene a me, gattina-.
Strawberry si lasciò cadere sulla poltrona accanto al divano -No, sono solo
troppo stanca per buttarti fuori a calci…che ne dici, ti va una tregua fino a domani
mattina? Ora levati, che devo dormire-.
-Ma dai! Starò io qui. Tu vai pure nella tua stanza. Qui è anche comodo-.
-Uh…grazie- disse Strawberry con gli occhi chiusi.
-In cambio però voglio un bel bacio della buonanotte- continuò l’alieno
malizioso, ma non ebbe risposta. -Strawberry? Ehy, Strawberry?!-.
Quiche alzò la testa e vide che la ragazza si era addormentata sulla poltrona,
raggomitolata come un gattino. Sorrise a quella vista: -Uhnnn…vuol dire che te
lo darò io-.
Quiche si inginocchiò accanto ad Strawberry e chiuse gli occhi, avvicinando il
suo viso a quello della ragazza. Ma...
-Ehm-ehm-.
Quiche riaprì gli occhi e guardò verso destra.
-E così…ecco dov’eri finito-.
Pie, seduto sul divano con le braccia incrociate, lo fissava n modo
indecifrabile.
-E tu cosa ci fai qui?-. Quiche si rialzò, irritato per essere stato interrotto
proprio in quel momento.
-Ora capisco perché non tornavi- disse Pie lanciando uno sguardo in tralice a
Strawberry.
-Sono ferito. Non ho abbastanza energia per tornare-.
-Però ne hai per fare qualcos’altro, vedo-.
Quiche arrossì. -Tu resta fuori da questa storia- esclamò -Dici così solo perché
sei …geloso-.
Pie si alzò: -E tu sei un imbecille-.
-Ascolta, Pie!- cominciò Quiche alzando il tono di voce -Tu non…-
Dietro di lui, Strawberry si mosse nel sonno: -Uhmmm…- mormorò -Pie…-
-Uh?-
-Hai visto, idiota? L’hai svegliata!- esclamò Quiche.
-Basta così. Smettila con queste stupidaggini ed andiamo via da qui-. Pie
afferrò Quiche e lo teletrasportò via, lasciando Strawberry sola con i suoi
sogni.
Capitolo 3 *** Capitolo 3 - Mentre Kisshu medita l'assassinio di Aoyama, un coniglietto sorridente gli fa un regalo molto speciale... ***
> Capitolo III
> Capitolo III – in cui un
coniglietto sorridente fa a Quiche un regalo molto speciale
Passarono alcuni giorni,
durante i quali Strawberry non ebbe notizie ne’ degli alieni, ne’ di chimeri
(bavosi o meno), ne’ tantomeno di Mark Aoyama. Un po’ impensierita, un sabato
pomeriggio la ragazza lo telefonò per invitarlo alla fiera che era stata
allestita pochi giorni prima accanto al Luna Park. Il ragazzo accettò l’invito,
e la mattina successiva i due si ritrovarono all’entrata del parco. -Ciao Strawberry- -Ciao. Come
va?- -Bene. E tu
come stai?- -Bene- -Dai,
andiamo- ed il ragazzo la prese per mano e iniziò a camminare. Senza dire
altro. Strawberry
notò che Mark era strano quel giorno. Era molto silenzioso, e sul viso aveva
una strana espressione distaccata e pensierosa. Ma d’altro canto, anche lei non
era come al solito: non rivolgeva la parola ad Aoyama, e quasi desiderava
tornare a casa.
Finché…
-Mina!- esclamò
improvvisamente Mark, lasciando la mano di Strawberry.
Lei alzò la testa e vide la sua amica venire nella sua direzione: era in
compagnia di un ragazzo alto, dall’aria intelligente e molto carino. Strawberry
non vide che il viso di Aoyama, che si era illuminato per un momento, ora era
ritornato pensieroso e quasi triste. -Salve,
ragazzi!- -Oh, ciao
Mina!- salutò Strawberry. -Che coincidenza! Cosa ci fai qui?- -Beh…-
rispose la ragazzina arrossendo -Non fraintendete…io di solito non partecipo a
queste feste popolane, ma oggi…mio fratello è tornato da un viaggio, e siccome
ancora osava parlare di lavoro, l’ho trascinato qui per farlo distrarre un
po’-. -Tuo…fratello?-
farfugliò Mark, che stava fissando il ragazzo accanto a Mina come se fosse la
cosa più orribile del mondo. -Oh, che
sciocca, non vi ho neanche presentati! Mark, Strawberry, questo è mio fratello
Sam-. -Piacere di
conoscervi- Sam strinse la mano ad un Mark piuttosto rosso in viso. -Io mi
ricordo di te, noi due ci siamo già conosciuti- sorrise Strawberry. -Ah, si?-
disse Mark senza staccare gli occhi da Mina. -Ehm…se vuoi
ti racconto la storia!- disse la ragazza arrossendo. -Certo che
voglio- sorrise Mark. -Oh,
scusatemi, è tardi, devo andare…- disse improvvisamente Sam lanciando uno
sguardo al suo orologio da polso. -Ehm, si,
anche io…ho visto una mia amica e vado a salutarla…- disse Strawberry. -Allora a
presto- rispose…Sam. Mark e Mina non si erano neanche accorti che i due
avessero parlato. Strawberry si
allontanò, ma non per andare dalla sua amica. Si era inventata quella scusa per
allontanarsi da lì…
Intanto, nel buio, qualcuno torturava, rigirandolo
e strappandolo, un povero fiorellino innocente.
-Non ce la faccio a resistere…com’è possibile…come…come si permette
quell’essere inferiore di trattare così la mia bambolina?- borbottò Quiche, che
aveva seguito tutta la scena nascosto dietro un albero.
-Ho deciso, ora se la vedrà con i miei chimeri, e stavolta giuro che lo
ucciderò!-.
Quiche gettò a terra il fiore e lo calpestò (forse pensava che fosse MarkO.ò;;
ndjun), poi aprì il palmo della mano, da cui comparve una luce sinistra, la
stessa che brillava nei suoi occhi.
-Ora devo solo scegliere la mia vittima…vediamo…-
-Ciao!- Quiche
sobbalzò.-MA CHI?!-. Il minuscolo chimero parassita che aveva fra le mani cadde
a terra e si spense con un mugolio. Quiche si voltò di scatto: dietro di lui,
gli sorrideva una bambina bionda molto carina, con gli occhi rosa, un vestitino
bianco con una codina e un cerchietto con delle lunghe orecchie da coniglio,
bianche e morbide.
-Vuoi giocare con me? *^o^*- -Urgh!- una gocciolina
comparve sulla testa di Quiche -Lasciami in pace, piccola! Non ho tempo per
giocare! Pussa via! Sciò!- ed agitò la mano verso la bambina, che però non si
perse d’animo. -Tu ti chiami
Quiche, vero?- disse -E sei un alieno, vero?- -Uh? Come lo
sai?- La bambina
sorrise: -Hai un problema, ma io so come risolverlo! Vieni!- e lo prese per
mano, portandolo con se’. -Uhu? Ehy
piccola, lasciami la mano!- La bambina lo
condusse dentro una tenda immersa in una penombra misteriosa, molto profumata.
Al centro c’era un tavolino con una sfera, ed intorno altri oggetti strani che
Quiche non conosceva. La bambina infilò la testa in un baule e lanciò fuori una
serie di oggetti, finché non riemerse sorridente con in mano una boccetta.
-Che cos’è, bimba?- -Tieni!- rispose
lei, e gli porse la boccetta senza smettere di sorridere. Quiche la
prese fra le mani, la sollevò e la guardò: al suo interno era piena di polvere
rossa brillante: -Ripeto la domanda, poi mi arrabbio: cos’è questo coso?- -Quello di
cui hai bisogno- -Ora ti mando
contro un chimero-coniglio-assassino - -E’ un filtro
d’amore- spiegò la bambina. -Un CHE?-. -Così puoi
conquistare Strawberry, no?- Quiche
squadrò la bambina con la mandibola rasente terra: -Ma tu chi diavolo sei?- -Io? Io sono
un coniglietto!- rispose gioiosa la bimba, e cominciò a saltellare per la
tenda. -………..
(Gocciolone) –
- Allora, allora allora, ti piace la mia idea?-
Quiche lanciò un’occhiata incerta alla boccetta: -Non ho bisogno di questa
roba. Ammesso che funzioni-. -Si, si,
funziona, me l’ha detto papà. Devi farlo respirare a qualcuno, così si innamora
della prima persona che guarda-. -Quante
idiozie- e Quiche sbatté la boccetta sul tavolino rotondo, quindi uscì. -Ciao Quiche!
Salutami Pie e Tart!- la bambina si sporse fuori dalla tenda per salutarlo,
quindi rientrò. -……..
(Gocciolone gigantesco)- Quiche,
rimase qualche secondo paralizzato, quindi fece marcia indietro e riaprì la
tenda: -Senti, bambina…eh? Ehi, coniglietto? Dove sei finito?- La bambina
era scomparsa. Quiche fece qualche passo dentro, confuso. Arrivò fino al
tavolino. Poi, non senza incertezza, raccolse la boccetta di polvere rossa e se
la rigirò fra le mani. Uscì fuori di
tutta fetta e prese a camminare nel parco, sempre osservando la polvere. Aveva fatto
solo pochi passi, quando sentì una voce femminile che lo chiamava. -Quiche! Che
cosa ci fai tu qui?- Quiche alzò
lo sguardo, e si ritrovò davanti Strawberry. -Strawberry…-
sussurrò, in tono strano. -Ah, basta,
non ti permetterò di rovinarmi l’appuntamento con Mar…urgh…ecco…non ti
permetterò di rovinare la giornata a tutte queste persone!!- esclamò la ragazza
estraendo la sua spilla -Mewberry…- Un’idea
improvvisa assalì l’alieno. -Voglio
proprio vedere se funziona!- esclamò Quiche, e gettò la boccetta ai piedi di Strawberry.
Questa si ruppe, e ne uscì una nube di polvere rossa, che si sparse intorno
alla ragazza, avvolgendola. -Ehi! E
questo cos’è?- esclamò Strawberry, tossendo. -Dovrebbe
essere un filtro d’amore, anche se non è che ci creda molto…comunque…al massimo
ti avveleno credo…vedremo…- osservò Quiche pensieroso. -F-Filtro…di
cosa? Coff Coff!- Strawberry tossiva, ed aveva la testa bassa. La nube si
dissolse un po’, e lei tentò di aprire gli occhi. -Quiche…c-cosa?- -Strawberry…-.
Quiche era immobile davanti a lei, e la guardava fisso. -Avanti,
guardami…Strawber…- -ECCOTI,
MALEDIZIONE! MA DOVE DIAVOLO ERI FINITO?!- Pie si era
materializzato in quel momento ed aveva afferrato per il collo Quiche. -IDIOTA!
LEVATI DI QUI!- strillò lui, terrorizzato. -Pie?-
Strawberry alzò lo sguardo verso l’alieno, che si voltò e la guardò fisso negli
occhi. I loro
sguardi si incrociarono per qualche secondo, e Pie lasciò andare il collo di
Quiche, che cadde a terra. -Uh? Che
diavolo vuoi?- disse finalmente in tono piatto Pie. La polvere ai
piedi di Strawberry ormai si era completamente dissolta; la ragazza, senza
smettere di fissare l’alieno davanti a lei, incrociò le mani e disse,
sospirando sognante: -Pie-chan…- Pie si voltò
verso Quiche: -E’ uno scherzo, vero?- Lui guardò prima
Strawberry, poi lanciò al compagno uno sguardo a metà fra il confuso e lo
sconvolto: -Allora non era una balla…quel coniglietto…- -Coniglietto?
Quale coniglietto? CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!- esclamò Pie riafferrando
Quiche per la gola: -PERCHE’ QUESTA CRETINA MI HA CHIAMATO PIE-CHAN?! COME HA
OSATO?! COME SI E’ PERMESSA?!- -S-sei u-un
i-imbec-cille, Pie!- Strawberry
fece un passo verso i due alieni: -Pie…tesoro mio…non fare così…- -Ma che
schifo!- Pie fece un balzo e atterrò due metri più lontano: -Levati di torno,
prima che ti polverizzi! Uh? Ma dov’è finita?-
-PIE!- Strawberry lo afferrò da dietro: -Alienuccio mio…come sei carino quando
ti arrabbi…- e lo abbracciò.
-URGH!-. La faccia pallida di Pie era (non si sa se per l’imbarazzo o la
rabbia) rossa quando urlò: -QUICHE! IO
TI UCCIDO!-. Quiche, dal
canto suo, era ancora a terra, e stava sbattendo i pugni gridando: -Perché mi
va sempre male, perché, perché, perché?!- quando davanti a lui arrivò Mark di
corsa, seguito da Mina. -Ma cosa
succede? Strawberry!- -Bene, ora la
banda dei cretini è al completo-mugolò
Quiche rialzandosi e togliendosi un po’ di polvere dalla giacca. -Ehi, tu!
Lasciala andare!- gridò Mark a Pie. -DILLO A
LEI!- strillò Pie, mentre cercava di liberarsi dall’abbraccio di Strawberry. -Tesoro mio,
lo sai che sei l’alieno più bello, serio e intelligente che abbia mai
incontrato?- -Grazie, ora
levati che ti polverizzo!- -Straw…berry?-
sillabò Mark incredulo. -Hai voluto
farti gli affari miei, Pie? Ora buona fortuna! Mi sono stancato, me ne vado!-
sbraitò Quiche, e scomparve. -Traditore,
dove…- -Cucciolo
mio!- e la ragazza diede un bacio sulla guancia a Pie, mentre le spuntavano le
orecchie e la coda da gatto. Pie diventò
più rosso dei capelli di Strawberry. -Strawberry!-
gridarono insieme Mark e Mina, sconvolti. -Senti,
questa storia sta diventando ridicola!- sillabò Pie in tono pericoloso
-Lasciami andare, mocciosa, oppure…- -Nyao, no!-
disse Strawberry scuotendo le orecchie da gatto -Tu te ne vai e mi lasci sola-. -Uh…- disse
Pie cercando di controllarsi, mentre il sudore freddo gli scendeva dalla fronte
-Su, ci rivedremo presto…ma ora devo andare a disintegrare quel deficiente di
Quiche, capisci? Poi tornerò- . -Mi prometti
che torni presto?- -Si, certo.
Devo fare lo stesso lavoro con te-. -Okay.
Allora ciao Pie-chan-. E Strawberry
lasciò andare il povero alieno. Pie la fissò
in modo strano per qualche secondo, poi si teletrasportò via. -Strawberry…-cominciò
Mina. -Evviva!
Pie-chan mi ha detto che torna presto, sono così felice!- e Strawberry
abbracciò Mark e Mina. -Ma che…sei
sicura di stare bene?- -Si!!! Non
sono mai stata meglio!!! Pie-chan mi ha detto che torna presto!- ripeté
Strawberry con gli occhi che le brillavano. -Ma che cosa
ti hanno fatto…amica mia…forse è meglio andare da Ryo e Keiichiro…- -Hai ragione,
Mina- annuì Mark, non poco sconvolto quando prese in braccio Strawberry (che
non se ne accorse nemmeno, dato che non la smetteva di parlare di Pie) e la
portò fino al Caffè Mew Mew.
Capitolo 4 *** Capitolo 4 - Quiche, Ryan e Aoyama *alleati* per *salvare* Strawberry ***
> Capitolo IV
> Capitolo IV – Quiche, Ryan e Mark…”alleati” per “salvare”
Strawberry
Intanto, al locale di
Ryan, nonostante l’orario e il giorno, Paddy, Lory e Pam erano al lavoro. -Sapete
ragazze, non capisco perché dobbiamo lavorare anche la domenica: non c’è nessun
cliente che ci paga!- osservò Paddy, lanciando un’occhiata ai tavolini vuoti. -Ma qualcuno
dovrà pur fare le pulizie- spiegò Lory armeggiando con una scopa. In quel
momento, dalla porta principale entrarono Mina ed Mark, che aveva in braccio
Strawberry, legata ed imbavagliata. -Ragazze!
Cosa ci fate voi qui?- esclamò Mina sorpresa, ma nessuna le diede retta.
Infatti in un attimo le tre cameriere avevano accerchiato Mark. -Perché tieni
Strawberry in braccio, Mark? Sta male?- chiese Lory. Il ragazzo
fece una faccia strana: -Non lo so cos’ha…- -Perché è
legata?- -Perché
l’avete imbavagliata?- -E perché è
tutta rossa?- -Potrei
sapere cosa sta succedendo?- chiese Ryan Shirogane, entrato in quel momento
dalla porta del retro insieme a Kyle. Vide Mark che teneva in braccio
Strawberry, e i suoi occhi si illuminarono. -Tu…che diavolo ci fai tu qui?
Queste cose si fanno in mezzo alla strada, non nel mio locale-.
-Ehm…Ryan, Kyle, noi avremmo un problema- cominciò Mina. -Che tipo di
problema?- chiese Ryan fermandosi proprio davanti Mark, senza smettere di
fissarlo palesemente irritato. Per tutta
risposta, Mina tolse il fazzoletto dalla bocca di Strawberry - che subito prese
a dire: -Ecco Mina, come ti stavo dicendo prima che mi imbavagliassi, non pensi
anche tu che Pie sia l’essere più meraviglioso dell’Universo? Hai visto com’è
carino, è alto, e poi è così serio e fre…- Mina imbavagliò di nuovo Strawberry.
-Mppphhhh!!!- -Capite ora?- -……………………...-
(<= -No.-) -Eh?- esclamò
Kyle. -Pie?-
disse Pam. -Strawberry è
innamorata di Pie?!- chiese Paddy con gli occhi che le brillavano. -Ma non le
piaceva Mark?- domandò Lory. -Che bello!
Festeggiamo!- esclamò Paddy cominciando a far roteare piatti su un bastone
mentre faceva capriole su una gigantesca palla. -Che cosa le
hanno fatto?- chiese Pam mentre Lory inseguiva Paddy per tutto il locale. -Non lo
sappiamo! Eravamo alla fiera, lei si è allontanata un attimo e poi l’abbiamo
trovata così insieme agli alieni!- -Forse le
hanno fatto il lavaggio del cervello! Per farla passare dalla loro parte!-
esclamò improvvisamente Mark. -Oh, no, è
orribile!- disse Lory. Kyle si
avvicinò ad Mark e prese in braccio Strawberry, che intanto si era
addormentata. -Non preoccupatevi, le farò qualche esame per verificare le sue
condizioni e capire cosa le è successo…troveremo il modo per farla tornare
normale-. -Ti do’ una
mano- disse Pam, seguendo l’uomo nei sotterranei. Ryan aprì la
bocca come per dire qualcosa, ma fu interrotto dal cellulare di Mina, che
squillò per un momento. -Ehm…- disse
la ragazza -Scusatemi, mi stanno cercando, io devo tornare a casa…- -Se vuoi ti
accompagno- propose Mark, e Mina annuì. -Ehm-ehm…- -Cosa c’è,
Ryan?- -Vieni un
attimo qui per favore- disse il biondino, e si fece seguire da Mark fino in
cucina. Quando ebbe chiuso la porta e fu sicuro di essere solo con lui,
cominciò: -Senti, non so perché tu giri attorno a Mina ultimamente e
francamente non me ne importa, ma vorrei farti notare che quello che è successo
è al 99,9% colpa tua-. -Ah, si? E
cosa te lo fa pensare?- disse Mark leggermente contrariato. -Perché?-
Ryan fece una faccia strana -Prima fai tante storie con Strawberry ‘Io sono il
Cavaliere Blu e ti proteggerò sempre, ahahaha!’, e tutto va bene- cominciò,
mentre il viso di Mark si oscurava. -Poi, di punto in bianco ti metti con Mina
ed Strawberry impazzisce. FORSE, ma dico forse, un collegamento c’è-. -Non mi sono
messo con Mina- dichiarò Mark. -Ti piace
Mina?- chiese Ryan, ed Mark non rispose. -Penso che dovresti andarti a scusare
con Strawberry, e vedrai che tutto tornerà normale- concluse il ragazzo biondo
con leggerezza. -In effetti,
non è così- esclamò una voce dietro Mark –Buongiorno a tutta la compagnia!-
disse il nuovo arrivato, sorridendo malvagiamente. Mark si girò
indietro: -Quiche!- -Già! Sono qui
in pace- esordì l’alieno sventolando un panno bianco. -Meglio per
te- sibilò Ryan, visibilmente contrariato -Adesso non ho tempo per farti
ingoiare i denti-. -Uh,
ricordami di ucciderti quando questa storia sarà finita- rispose l’alieno
fissando il ragazzo con odio. -Ah- sorrise
Ryan -Se ci tieni tanto ad uccidermi, perché non ci provi?- Quiche
strinse i pugni: -Perché sono qui per un altro motivo. Dov’è Strawberry?- -Non te ne
frega. Qual’è il motivo?- Sembrava che
Quiche stesse lottando per trattenersi dal colpire Ryan. Mark venne in
suo aiuto: -Tu sai cosa è successo ad Strawberry, vero? Perché si comporta
così- Quiche lo
guardò con noncuranza: -Uhm? Ah, si. E’ così perché lei è attualmente sotto un
incantesimo-. -Incantesimo?- -Un
incantesimo?- ripeté Ryan sbattendo gli occhi. -Già,
ecco…sapete, c’era una boccetta piena di polvere che faceva innamorare chi la
respirava…Strawberry l’ha respirata, ma sul più bello è arrivato
quell’impiccione di Pie...- farfugliò Quiche. -A proposito di impiccioni…- dette
un colpetto alla porta, che si spalancò: tre ragazze caddero nella stanza. -Mina!- -Lory!- -Ehm…salve…passavamo
di qui…- dissero le due molto arrossite. -Ehy! C’è
anche Paddy!- dichiarò la diretta interessata, ma nessuno le diede retta. -Dicevo, e da
allora è innamorata perdutamente di Pie- concluse Quiche abbassando gli occhi. -E quindi?-
chiese Ryan. -Beh,
dobbiamo trovare il modo per farla tornare come prima, no?- disse Mina
pensierosa, seduta a terra con braccia e mani incrociate, mentre Lory annuiva. -E’ questo il
problema, io non so come fare- disse Quiche pensieroso, cominciando a
galleggiare in aria. -Toglimi una
curiosità- disse ad un certo punto Ryan. -Come ha fatto quella polvere a finire
in mano ad Strawberry?- -Casualmente,
ci è finita- rispose Quiche guardando da un’altra parte. -Casualmente,
certo- sorrise provocatorio Ryan. -Sicuro di
non saperne niente, Quiche?- chiese Mina. -NO!- esclamò
l’alieno, rosso. -Io sono solo venuto ad offrirvi il mio aiuto! Non ne so
niente!- -Davvero?-
disse Mina -Strano-. -Succedono
tante cose strane ultimamente- borbottò Ryan -Prima i chimeri…poi Strawberry
impazzisce per quell’alieno…ed ora questo idiota ci viene a dire che vuole
aiutarci…- -Complimenti
amico, sei un filosofo del ca…- Quiche venne trattenuto da Mark, che si mise in
mezzo. -Sentite
ragazzi, siamo tutti sconvolti, ma dobbiamo calmarci e trovare un modo per far
tornare in se’ Strawberry- disse Lory tutto d’un fiato. Ryan annuì:
-Già, prima che salti addosso a Pie- -Si, e lui la
polverizzi- continuò Quiche. -Ci ha già
provato, in effetti- osservò Mina. -Ascoltate,
cosa ne dite di una piccola…alleanza?- propose Mark, porgendo la mano a Ryan e
Quiche…
In
quell’istante, a molti chilometri di distanza dal Caffè, stava accadendo uno
strano fenomeno. Nonostante
fosse pieno giorno, il sole scomparve improvvisamente, nascosto dall’oscurità;
ma, allo stesso tempo, luci colorate e confuse, che apparivano e scomparivano
nel cielo nero, facevano spalancare la bocca ai passanti che alzavano la testa
in alto. Il fenomeno
non sfuggì alla televisione locale, ai sensori di Kyle, né tantomeno a Pie, che
stava osservando la città con il suo monitor rotondo. -Strano.
Molto strano- osservò l’alieno socchiudendo gli occhi. -Che
succede?-. Tart, che stava galleggiando a testa in giu’, si avvicinò al
compagno e gli lanciò uno sguardo interrogativo -Hai trovato l'acquacristallo?- -Forse- Pie
chiuse lo schermo -Andiamo a controllare-. -Uh?- esclamò
Tart. -Solo noi due? E Quiche?- -Conoscendolo,
starà spiando quella Strawberry mentre si fa la doccia- rispose piatto Pie.
-Faremo a meno di lui-. -E le altre
Mew Mew?- chiese Tart grattandosi la testa. -Ho in serbo
per loro una sorpresina che gli piacerà...- l'alieno sorrise malignamente
-...da morire!- esclamò prima di teletrasportarsi, ridendo crudele. -Mi fa paura
quando fa così- osservò Tart, poi si teletrasportò anche lui.
Nei sotterranei del Caffè Mew Mew, intanto, Strawberry era sdraiata con gli
occhi chiusi su un lettino. Kyle le aveva legato al polso una specie di laccio
collegato ad un piccolo computer e continuava ad esaminare i dati che gli
trasmetteva, quando Mash apparve sulla spalla di Strawberry e cominciò a
gridare: -Alieni! Strawberry, ci sono gli alieni! Gli alieni!-. Strawberry,
per la sorpresa, emise un piccolo urlo che trasformò rapidamente in un colpo di
tosse. Mash continuò a strillare: -ALIENI! ALIENI! ALIENI! ALIENI!- girando per
la stanza finché Pam non gli diede un pugno sulla testa, facendolo cadere a
terra. -Mash,
abbiamo capito-. -Be-beneee…- *bip* Kyle lanciò
un’occhiata al monitor principale. -Cosa? E’ vero!- esclamò. -Sta accadendo
qualcosa di strano nel quartiere di Hikarigaoka! Dovete intervenire subito!- -E
Strawberry?- chiese Pam indicando l’amica stesa sul lettino. Kyle si
avvicinò pensieroso alla ragazza. -Lei…non ha niente che non va. E’ strano. Non
riesco proprio a capire-. Kyle staccò delicatamente il laccio dal polso di
Strawberry. -Forse è meglio lasciarla riposare per ora-. -Ma siamo
sicuri che stia dormendo?- chiese Pam sospettosa, e si chinò verso la sua
amica. -Perché mai
dovrebbe fingere?-. -Strawberry,
Kyle ha rilevato uno strano fenomeno: dobbiamo andare a controllare, forse si
tratta dell’acquacristallo…- bisbigliò Pam nell’orecchio di Strawberry. Lei si
girò dall’altra parte, sempre con gli occhi chiusi. -Strawberry,
dobbiamo sbrigarci, probabilmente anche gli alieni saranno venuti a conoscenza
del fenomeno e saranno già sul posto-. Strawberry
mugolò e strizzò gli occhi. Pam sorrise
come il gatto che ha intrappolato il topolino. -Ormai
saranno tutti lì. Ci sono tutti, Strawberry. C’é Quiche, c’é Tart, e, sai,
Strawberry?- disse lentamente Pam -…c’è anche Pie-. -Allora
andiamo!-. Strawberry si era rizzata in piedi all'istante. -Angeli
protettori…AHIA!- -Vieni,
gattaccio fannullone, abbiamo già perso troppo tempo- esclamò Pam trascinando
via la sua compagna. -Ho avvertito
Ryan e le altre ragazze, vi aspettano di sopra!- esclamò Kyle. -Buona fortuna-. -Ok. Grazie!-
e Pam risalì di sopra insieme ad Strawberry. -Ahia...Pam
onee-sama…ahi…okay, non lo faccio più…ma…ohi…smettila di tirami le orecchie per
favore!!!!-.
Capitolo 5 *** Capitolo 5 – Strawberry miagola dalla paura e cerca di graffiare Pam! Mai provocare le wolf-girls… ***
> Capitolo V
> Capitolo V – Strawberry miagola
e cerca di graffiare Pam! Mai provocare le wolf-girls…
Kyle appoggiò sul tavolo
il vassoio di deliziosi dolci che aveva appena sfornato, poi alzò lo sguardo
davanti a se’, sorridendo: -Allora, com’è andata?-. A questa
domanda, le ragazze in piedi davanti a lui reagirono in vario modo. Pam lo
fulminò con uno sguardo. Paddy sorrise radiosa, mentre Lory arrossì
pesantemente. Mina sbuffò.
-Uno schifo- rispose sincera. -Che finezza
in questa cucina…- commentò Ryan, che era appena entrato nella stanza. Lo sguardo
del giovane esitò sulle quattro ragazze a pochi metri da lui, ed in particolare
su quella che reggeva in mano un piccolo gattino dall’aria spaventata. Ryan trasalì.
Conosceva molto bene quel micio nero dagli occhi rosa. Pam lo stringeva con
forza fra le braccia, nonostante i suoi continui miagolii lamentosi ed i
tentativi di graffiarla. Pam fissò il gatto, imperturbabile: -Strawberry, stai
calma. Tanto non ti lascio andare-. -Strawberry?-
ripeté ad alta voce Kyle. - Si…povera
Strawberry…amica mia…- piagnucolò Lory, e accarezzò la testa del gattino, che
cercò di graffiare anche lei. -Amica un
cavolo…- borbottò a bassa voce Mina. Ryan si
avvicinò a Pam. -Quella è Strawberry?- chiese, anche se sapeva benissimo la
risposta. -Yes-. Il ragazzo
sbiancò. -Ma come…non avrà mica…?- Le ragazze
annuirono. Ryan alzò gli occhi al cielo. Kyle lanciò
un’occhiata preoccupata a Pam: -Com’è successo?- -Non lo
immagini?- replicò piatta Mina. -Posso
spiegartelo io, Kyle?- -Certo,
Paddy. Ti ascolto-. -Okay!-.
Paddy saltò in piedi su una sedia. -Allora…noi siamo andate ad Hikarigaoka come
ci avevi detto tu, e quando siamo arrivate lì…-
^ Flashback ^
La
squadra delle Mew Mew era ferma a fissare il cielo; il sole non c’era più, ma
in compenso una luce dieci volte più potente illuminava il “quartiere della
Luce”.
-Ragazze! Guardate lassù!-. Mew Paddy indicò la fonte di tutta quella luce, ma
lei e le sue compagne furono presto costrette a coprirsi gli occhi per non
restarne accecate.
-Quella è l'acquaristallo, non ci sono dubbi!- esclamò Mew Lory. Ma prima
che lei o le altre ragazze potessero fare qualcosa, sentirono il solito
schiocco improvviso che annuncia l’arrivo degli alieni.
-Ciao ciao, sorpresa! Vi stavamo aspettando!- sorrise Tart, galleggiando in
aria insieme a Pie.
-Pie! Tart! Sapevo di trovarvi qui!- gridò Mew Pam stringendo i pugni.
Mewberry, accanto a lei, sospirò: -...com’è bello...-
Mew Pam alzò gli occhi al cielo. -Mewberry, non é il momento di fare la
sognatrice. C’è in gioco la salvezza della Terra. Sii seria- le disse in tono
grave. -Si…ok...-. -Bene,-
cominciò Pie con una certa soddisfazione nella voce. -Ora che avete
esaurito le chiacchiere, vorrei presentarvi la mia ultima creazione-. L’alieno
schioccò le dita. -Avanti, Chimero Idra!- -Chimero
che?- chiese Mew Paddy, ma un momento dopo capì. Accanto ai
due alieni aveva appena fatto la sua comparsa un orribile chimero, alto circa
cinque metri. Aveva il corpo a forma di tronco di albero, ma al posto di una
testa…ne aveva cinque. E le teste erano quelle di alcune vecchie conoscenze, i
chimeri-verme. -AAAHHH!-
strillò Mew Mina, più schifata che altro. -Sono i cosi
dell'altro giorno!- esclamò Mew Paddy.
-Bleah…- dichiarò Mew Lory mentre faceva comparire le sue nacchere. -Uh…- fu
l’unico commento di Mew Pam. (Mewberry non staccava gli occhi da Pie) Tart guardò
il chimero: -Wow…ma come hai fatto?- chiese al compagno, meravigliato. -Da soli
erano deboli- rispose quello -Li ho fusi insieme-. -Per la
serie: l'unione fa la forza, eh?- scherzò Mew Mina. -Ma questo è anche
il nostro caso!- esclamò Mew Pam. -Avanti!- -Ok!- e le
ragazze si scagliarono sul nemico. -Fiocco
d’acqua!- Mew Lory
spazzò via una delle teste del chimero. -Fiocco
d’azione!- La freccia di
Mew Mina trafisse la seconda testa. -Fiocco
d’energia!- L’attacco di
Mew Pam tranciò di netto un’altra testa. -Fiocco
immobilizza!- Mew Paddy
paralizzò la quarta. -Mewberry!-
gridò Mew Lory -Ora il colpo di grazia! Ma...cosa…?-. Prima che Mew
Lory potesse completare la frase, le teste ferite del chimero caddero a terra
senza vita; al loro posto, il tronco del chimero si gonfiò e si riempì di una
scura melma viscida, da cui spuntarono nuove…molte nuove…teste. Le ventuno
teste del chimero idra ruggirono tutte insieme, coprendo le osservazioni delle
Mew Mew sull’interessante fenomeno, che possiamo riassumere con la seguente
frase: -AAAAAAAAAAARGGGGGHHHHHH!!!!!!!!!!!
CHE SCHIFO!- -Giàààà…sigh…-
annuì Mewberry, al momento ospite del pianeta dei sogni . -Uhm…sicuro
che riesci a controllarlo, Pie?- chiese Tart, un po’ preoccupato. -Sembra
aggressivo-.
L’alieno non si diede neanche la pena di rispondergli, ma si rivolse
direttamente alle guerriere: -Dimenticavo un particolare: nel creare
questo chimero mi sono ispirato all'idra-. -Uh? Idra?-
ripeté Mew Lory sbattendo gli occhi. Pie le
rivolse uno sguardo: -O 'Hydra'. E' un minuscolo animale che si trova nelle
pozze di acqua dolce, e che si riproduce in continuazione se scisso...- -Basta così!-
esclamò in quell’istante Mewberry, tornata sul pianeta Terra. -La lezione di
biologia a dopo!- Mew Mina fece
un segno di vittoria. -Vai così, Mewberry!- -…ora devi
darmi un appuntamento, Pie!- concluse la guerriera con un sorrisetto sciocco, e
le altre Mew Mew caddero a terra per la sorpresa. -Urgh!
MEWBERRYYYYYYYYYY!!!!- -Che ha detto
quella?- domandò Tart al compagno. Pie strinse i
pugni: -Smettila con questa storia! Idra, attaccala!- Il chimero
fece un ruggito che secondo lui doveva essere una specie di “si”, poi tutte le
ventuno teste di scagliarono contro Mewberry, che si salvò solo grazie
all’intervento di Mew Pam: con la sua frusta, creò davanti alla compagna una
sorta di griglia di energia che non permise al chimero di avvicinarsi. Mewberry si
affrettò a saltare a molti metri di distanza. -Ora che sono
distratte dal chimero, vado a prendere l'acquacristallo!- esclamò Tart, e si
allontanò da Pie. Mew Pam lo
vide avvicinarsi alla luce nel cielo: -Mewberry, pensa tu ai chimeri!- gridò, e
lo inseguì. Mentre le
altre Mew Mew combattevano contro il chimero (il che in verità era difficile
perché, se colpivano una delle sue teste, questa cadeva e se ne formavano altre
cinque) (prima che Mew Paddy lo capisse ci vollero sessantacinque teste e uno
scappellotto di Mew Mina), Tart si avvicinava sempre più all’acquacristallo. Quando gli fu
a pochi metri, questa cominciò ad emanare una luce talmente potente da
accecarlo. L’alieno fu costretto a chiudere gli occhi, senza smettere di
avvicinarsi. Ma quando ormai era a solo un paio di metri di distanza, un’onda
di energia luminosa, partita dall’acquacristallo, lo respinse indietro.
Tart precipitò verso terra; in quello stesso momento Mew Pam compì un
lunghissimo salto e lo superò. Raggiunse in
un lampo l’acquacristallo, ma da questa partì un’altra onda. Prima che potesse
colpirla, però, la guerriera lanciò la sua frusta di energia e con quella
riuscì ad avvolgere il cristallo. -NO!-
gridò Tart, incredulo. -SI!- esclamò
Mew Pam. Ma ben presto una delle teste dei chimeri le intrappolò le gambe e la
trascinò all’indietro; la ragazza fu sbattuta a terra. La frusta le sfuggì
dalle mani; cadde a molti metri di distanza, e con essa l'acquacristallo.
-MEWBERRY! Ti avevo detto di tenerli a bada!- strillò Mew Pam, dolorante,
mentre un'altra testa si avvicinava pericolosamente a lei.
-Fiocco…D’ENERGIA!-
La testa che imprigionava Mew Pam venne distrutta, ma subito al suo posto ne
comparvero altre cinque. Mew Mina portò in salvo Mew Pam, evitando il peggio.
-Pam! Tutto bene?-.
-NO che non va bene! L’acquacristallo! Che fine ha fatto Mewberry? Dobbiamo
darle la nostra energia! E' l'unico modo per sconfiggere questi cosi!- gridò in
ginocchio mentre si stringeva il fianco.
La diretta interessata arrivò di corsa: -Eccomi! Scusami Pam! Non so cosa mi
sia preso!-
Mew Pam si rialzò a fatica: -Dove diavolo eri finita?- -Guardava Pie
e sospirava- confessò Mew Paddy. -Perdonami,
ti prego, mi sono distratta e...- -Bah, a dopo
le scuse! Dov'é l'acquacristallo?-
-Già, dove?-
chiese Tart, tornando vicino al suo compagno. Il fiume
accanto al campo di battaglia, come in risposta alla domanda, cominciò a
brillare e ad emettere luci intermittenti.
-E’ nel fiume!- esclamò Mew Lory. -Perfetto!- -Pie, io non
riesco a prenderla. Mi respinge!- piagnucolò Tart. -Sei troppo
debole.- spiegò Pie -Vuol dire che adesso tocca a me. Ma prima...- rivolse lo
sguardo verso le Mew Mew. -Chimero, attacca!- Mew Mina
prese Pam per le spalle: -Oh, no, via di qui!-
Lei e le altre si allontanarono; infatti una grossa testa schiacciò il terreno
su cui si trovavano poco prima. Mew Mina, Mew
Lory, Mew Pam e Mew Paddy si ritrovarono divise da Mewberry, che aveva compiuto
un salto dalla parte opposta. -Ragazze!- -Strawberry,
al chimero ci pensiamo noi! Tu prendi l'acquacristallo!- gridò Mew Mina. -Ok!- annuì lei.
Corse verso il fiume, evitando gli attacchi del chimero, e vi si tuffò.
Mewberry aprì gli occhi, e
nuotò verso la luce; vide, a molti metri di distanza da lei, Pie che cercava di
afferrare il cristallo. Ma questo non sembrava affatto felice all’idea, ed
emanò un’ondata di energia dieci volte più potente di quelle precedenti.
Mewberry vide Pie venire colpito e cadere incosciente verso il fondo del fiume.
L’acquacristallo smise di brillare in modo così forte; era il momento di
recuperarla…
Quando Mewberry riemerse
sulla sponda opposta del fiume, il bagliore dell’acquacristallo, ancora
sott’acqua, andava lentamente scomparendo. Ma a lei importava solo dell’alieno
che aveva salvato dal fiume, e che ora era disteso a terra, svenuto. -Ehy, ehy,
Pie!- lo chiamò, in ginocchio accanto a lui, scuotendolo leggermente per le
spalle. -Dai, svegliati! Pie! Pie!-. L’alieno
tossì e sputò parecchia acqua. Sotto gli occhi di Mew berry, si rialzò e si
mise a sedere, con gli occhi ancora chiusi, tenendosi la testa dolorante.
-Allora sei vivo!- esclamò la ragazza, sollevata; il respiro di Pie era ancora
leggermente affannato, ed i suoi occhi erano semichiusi quando Mewberry
con delicatezzagli scostò i capelli bagnati dalla fronte, mentre con l’altra
mano gli accarezzava la guancia…
-Mewberry!-
-Mewberry! Hai recuperato l’acquacristallo?-
-Strawberry! Dove sei?-
Le altre Mew Mew raggiunsero presto la sponda del fiume in cui si trovava
l’acquacristallo. Si
aspettavano di essere sommerse da bolle di sapone, come di solito accade quando
Mewberry raccoglie l’acquacristallo; invece stavolta non solo niente bolle, ma
anche la loro compagna sembrava scomparsa. Sulla sponda opposta del fiume,
infatti, le ragazze videro solo un confusissimo Pie che si rialzava a fatica da
terra, e un gattino nero che saltellava spaventato sul ponte a pochi metri da
lì.
Mentre le ragazze si guardavano intorno stravolte, Tart le oltrepassò e
raggiunse il suo compagno volando. -Pie! Tutto a
posto? Che ti succede? Hai preso l’acquacristallo? Hanno sconfitto il chimero!- -Uh…- Pie
barcollò leggermente, tenendosi la testa. -Non lo so…quell’onda…ho fatto un…
incubo…sogno…non so…quella Mewberry…mi parlava…la guardavo negli occhi…sentivo
il suo respiro e poi…- mormorò l’alieno, ma si fermò non appena realizzato cosa
stava dicendo.
Tart, dal modo in cui lo guardava, pensava evidentemente che Pie fosse in uno
stato di shock profondo. -Ma…che è
successo là sotto, Pie? Uhm…forse non sono l’unico debole, non pensi?- Pie non lo
mandò a quel paese, e questo fece preoccupare ancora di più Tart. Frattanto le
Mew Mew, dall’altro lato, sembravano interessate al gattino nero, che adesso
correva verso di loro, facendo tintinnare il suo campanellino. -Non ci posso
credere! Allora lo ha fatto davvero! Ma non è possibile!- strillarono le
ragazze, attirando l’attenzione dei due alieni. -Ah,
maledizione…Strawberry questa me la paga, lo giuro!- sentirono dire i due da
Mew Pam. -Perché? Che
ha combinato?- chiese Tart. Pie alzò lo
sguardo verso le ragazze: -Uh? Siete in quattro…dov’è Mew Strawberry?-
Mew Pam scosse la testa, quindi si chinò per afferrare per la coda il gattino
nero, che stava cercando di sgattaiolare via passando attraverso le gambe di
Mew Paddy. -Eccola qui, questa deficiente…- disse alzando il gatto per la coda.
Lui prese a miagolare disperato.
-Uh? Un gatto?-
-Già, sai Tart- spiegò Mew Paddy sorridendo -…a lei succede così quando dà un
bacio a qualcuno!- A sentire
queste parole, Pie si immobilizzò stile: statua di marmo. -Un b-ba…un bacio?-. Tart scosse
la testa e cominciò a ridere: -E chi avrebbe baciato nel fiume? Un pesce?- -Io veramente
avrei in mente qualcun altro…- osservò Mew Pam. Il piccolo
alieno, colpito dal tono della ragazza lupo, la guardò e seguì il suo sguardo,
puntato su Pie. Lo fissò incredulo: -Uh? Chi? Pie? Pff…ma andiamo!- e
ricominciò a ridere, ancora più forte di prima. -E’ assurdo!
Pie che si lascia baciare da quella vecchiaccia! Queste sono impazzite! Pie,
diglielo anche tu!- Ma l’alieno
non rispose. In realtà sembrava davvero che si fosse trasformato in una statua
vivente. Non sbatteva neanche più gli occhi, ed aveva sul viso un’espressione
così strana che Tart non riuscì a capire cosa gli stesse passando per la testa
in quel momento. Questo portò il bambino alieno a chiedergli piano, ponendo molta
enfasi sull’ultima parola: -Pie, tu e Mew Strawberry non vi siete mica baciati,
vero?-
Pie mosse la testa verso di lui. Sembrava come se si fosse svegliato in quel
momento. -Eh?- disse
incredulo.
Tart non ebbe bisogno di una risposta decente: -Allora è vero! Allora l’hai
baciata davvero! Pie, hai baciato una Mew Mew!- esclamò, come se fosse la cosa
più disgustosa dell’universo. Il compagno,
senza curarsi del rossore che gli aveva colorato il viso, assunse un’aria
arrabbiata: -Tart, smettila! Non è affatto vero!-
-Invece si, sei tutto rosso!- gli rimbeccò quello. Dall’altra
parte, le Mew Mew osservavano la scena divertite. -Guardatelo,
il freddo Pie si è completamente sciolto!- -Sembra che
si sia abbronzato. Non gli sta male il rosso, vero?- -No, anzi gli
dona: Strawberry dovrebbe baciarlo più spesso!- Praticamente,
l’unica a non ridere era Strawberry, che sembrava sul punto di graffiare a
morte le sue compagne. -PIANTATELA!-
gridò Pie dalla sponda opposta, interrompendo la sua discussione con Tart. -IO NON
SO NEANCHE CHE COSA SIGNIFICHI LA PAROLA ‘BACIO’!-. -Si, bravo,
hai ragione- disse Mew Pam. -Ma dimmi, hai baciato tu questa cretina o lo ha
fatto lei?- chiese alzando per la coda Strawberry in modo che Pie potesse
vederla. -Propendo per
la seconda ipotesi, Pam…- rispose Mew Mina con finta serietà, poi le ragazze
scoppiarono a ridere di nuovo. -Che
delusione…pensavo che tu fossi diverso da Quiche…- disse sconsolato Tart. -E finiscila
anche tu! Andiamo! Non sono riuscito a prendere l’acquacristallo, ma scoprirò
come farlo! Ve la farò pagare cara, Mew Mew!- esclamò Pie, e si teletrasportò
via.
^ Fine Flashback
^
-Forse in quel modo
pensava di salvare ciò che gli restava del suo povero orgoglio ferito…- osservò
Mina. -…e così,
dato che l’acquacristallo era scomparsa siamo tornate qui- concluse Paddy. -Urgh…capisco-
disse Kyle -Ora è tutto chiaro. Grazie, Paddy- disse un po’ turbato. Ryan borbottò
qualcosa sul fatto che non sapeva chi fosse più cretino fra Strawberry e Pie, ma
si interruppe quando vide Lory prendere le mani di Kyle e guardarlo negli
occhi, speranzosa e preoccupata allo stesso tempo: -Kyle, per favore, dicci che
hai trovato una cura per Strawberry…- L’uomo le
restituì lo sguardo e arrossì leggermente: -Beh…veramente…no, Lory, ma…- -Per favore,
fai in fretta- disse Mina. -La situazione peggiora di minuto in minuto-. Kyle annuì:
-Farò del mio meglio. Nel frattempo, portate pazienza…- -…e tenete
Strawberry lontano dai guai- concluse Ryan facendo qualche passo verso Pam. -E come
facciamo?- esclamò Mina -Strawberry E’ un guaio!- Il gattino
ringhiò fra le braccia di Pam. -A proposito,
alla fine come avete sconfitto il chimero? Eravate da sole!- chiese Kyle. -Il chimero?
Ah, quello…- sorrise Mina. –E’ stato semplice. Abbiamo scoperto il suo punto
debole e lo abbiamo sfruttato per eliminarlo …- -Aveva un
punto debole?- -Si, sai,
Paddy ad un certo punto aveva scoperto che la seicentoventisettesima testa era
una giocherellona, così le abbiamo raccontato una barzelletta- spiegò Mina -Una
volta che aveva iniziato a ridere, tutte le altre le sono andate dietro e
così…-
-Ehm…interessante…- osservò Ryan. -Ragazzi…abbiamo
anche un altro problema adesso!- esclamò Lory. Mugolò velocemente qualcosa
nell’orecchio di Pam; gli occhi della ragazza-lupo si illuminarono. -Ah- -Anche Paddy
vuole sapere cosa succede!- esclamò la ragazzina tirando l’orlo della gonna di
Lory. Lei le sussurrò qualcosa nell’orecchio, poi fece lo stesso con Mina, Ryan
e Kyle. Frattanto,
Strawberry miagolava, curiosa ed un po’ sospettosa, facendo scorrere lo sguardo
sui suoi amici, che le risposero con un gran sorriso. -E’ un bel
problema- sentì dire da Ryan. -Facciamo
carta, forbice, sasso?- propose incerta Lory. -Siii!-
esclamò entusiasta Paddy. -Un, due, tre!- disse, e mostrò la mano aperta, come
d’altronde avevano fatto anche tutti gli altri, tranne… -Mina! Hai
perso! Devi farlo tu!- -CHEEE?!-
esclamò stizzita la ragazza, ritirando il pugno chiuso che aveva mostrato. -Ma
siete impazziti? Io non la bacio di certo! Scherziamo? Per me può restare
gatto!-. In quel
momento Strawberry capì, e cominciò a lottare febbrilmente per liberarsi dalla
stretta di Pam. -Complimenti,
l’hai fatta agitare!- disse la ragazza. -Ora muoviti e baciala!- ordinò a Mina,
portando davanti a se’ Strawberry. Mina fece un
passo indietro: -Lory! E’ in momenti come questi che si vede la vera amicizia.
Baciala tu!- Lory arrossì:
-Mi spiace tanto, Mina, ma ecco, io…io sono allergica al pelo di gatto!- Paddy osservò
Strawberry che cercava in ogni modo di divincolarsi dalla stretta di ferro di
Pam: -Forse dovrebbe farlo Mark…- propose. -No!- strillò
Mina -E poi lui non c’è!- -Ho
un’idea!- esclamò allora Paddy -Ryan, diventa gatto e baciala tu! Tanto a te
piace Strawberry!- Il ragazzo
divenne rosso come un peperone: -Scordatelo!- -Non
litigate- disse calmo Kyle -Vuol dire che lo farò io- e prese dalle braccia di
Pam Strawberry, che non sembrava molto allettata all’idea. Infatti continuava a
miagolare e lottare, ed alla fine riuscì a sfuggire dalle mani di Kyle,
cominciando a correre e saltare per tutta la cucina. Ryan ebbe il buonsenso di
chiudere la porta e Paddy sbarrò con un colpo tutte le finestre. -MYAAAAA!!!!!!!!!!!!- Strawberry,
vedendosi intrappolata, si nascose sotto la cucina. -Ascolta,
Strawberry, noi non vogliamo farti del male, è per il tuo bene- disse Pam
pacata, chinandosi a terra per vedere il gattino. -Ma se non ti calmi e
collabori vado a prendere quel grasso gatto giallo che ho visto qui fuori
(Françoise, quel gatto pervertito innamorato di Strawberry, ve lo ricordate?XD
ndjun) e ti faccio baciare da lui!- esclamò, improvvisamente arrabbiata. -MYAAAAA!!!!!!!!!!!!- Strawberry,
chiaramente terrorizzata, saltò fuori dalla cucina e prese a saltellare per
tutta la stanza. Mina e Lory la inseguirono, ma mentre stavano per prenderla
insieme Strawberry saltò via e le due ragazze sbatterono la testa l’una contro
l’altra. Paddy,
saltando come una scimmia, la raggiunse, ma non riuscì a prenderla.
Improvvisamente, però, biondina assunse un’espressione terrorizzata e puntò il
dito verso un angolo della stanza: -Guardate! Gli alieni ci attaccano!- Strawberry
girò la testa nel punto indicato da Paddy: -Mya?- -ADDOSSO!-
gridò in quel momento la bambina, e tutti si scagliarono su Strawberry. -MIYAAAAA!!!!- Nella mischia
che seguì, Strawberry, non si sa come, riuscì a saltare fuori. Con un balzo fu
sul tavolo, e mentre guardava soddisfatta le sue amiche azzuffarsi fra loro,
compì un altro salto verso la finestra. Ma non ci arrivò mai: infatti urtò
contro qualcosa, e caddero a terra insieme. -Uhm?!- Quando
Strawberry riaprì gli occhi, vide quelli ambrati di Quiche persi nei suoi.
L’alieno era sotto di lei, e sembrava sconvolto quasi quanto lo era la ragazza.
Soprattutto
quando lei realizzò che lo stava ancora baciando, nonostante fosse tornata
umana da un pezzo. Strawberry
allontanò il suo viso da quello di Quiche, arrossendo terribilmente. -Quiche! Non
sono mai stata così felice di rivederti!- disse la voce allegra di Mina. L’alieno
sbatté gli occhi, confuso. Per un attimo, gli era sembrato di vedere un gatto,
invece era Strawberry che lo baciava …o no? -S-Strawberry…cosa…? Come…?!- Strawberry,
che fino in quel momento era rimasta in uno stato come di shock, era ancora sopra
Quiche. Non appena se ne accorse, si affrettò a strillare, rossa: -QUICHE! COME
TI PERMETTI? PERVERTITO!- e gli mollò un ceffone. -OHI!
STRAWBERRY!- gridò a sua volta l’alieno -Non ci capisco più niente!- L’ex-gattino
indietreggiò fino a raggiungere le sue compagne: -Ragazze, c’è Quiche! Dobbiamo
trasformarci!- esclamò terrorizzata. -Si, si,
certo. Ora stai calma e vedrai che non ti accadrà niente di male- disse Mina
con indifferenza. -Uh?-
Strawberry si voltò verso di lei, ed intanto sentì qualcuno afferrarle il
braccio.
Click.
Strawberry
meccanicamente cercò di tirarlo indietro, ma scoprì che era bloccato: -Pam! Ma
cosa?!- -Brava, Pam!- -Dove hai
trovato le manette, Pam?- -Sentite! Se
qualcuno non mi spiega cosa sta succedendo, mando all’aria l’alleanza e vi
riduco a scaglie!- gridò in quel momento Quiche, seriamente arrabbiato,
rialzandosi e tenendosi la guancia rossa.
-Già! Così Kyle ci usa per decorare i suoi dolci- -Ryan, non
fai ridere nessuno. Quiche, calmati. Te lo spieghiamo fra un momento- disse
sbrigativa Pam. -Kyle, forse ho un’idea per far stare tranquilla Strawberry…-
cominciò, mentre la diretta interessata gridava per essere liberata.
Qualche minuto dopo, la
povera Strawberry era inginocchiata nel sotterraneo del Caffè. Pam l’aveva incatenata
per i polsi ad una parete… -Bel lavoro,
Pam! Così ora se ne starà ferma e tranquilla!- sorrise Mina, soddisfatta. -Già! Andiamo
ora? Si è fatto tardi!- rispose la ragazza sorridendo. -…EHY!!!
RAGAZZE!- gridò Strawberry cercando di alzarsi in piedi e liberarsi. -Questo
non è affatto giusto!!!- -Ciao ciao
onee-chan Strawberry! Ci rivediamo quando Kyle ha trovato l’antidoto!- disse
Paddy con un gran sorriso. -RAGAZZE! NON
POTETE LASCIARMI COSÌ!- gridò Strawberry. -Uh? Ah, si,
hai ragione!- esclamò Pam, tirò fuori dalla tasca un pezzo di stoffa.
Nonostante le proteste di Strawberry riuscì ad imbavagliarla. -Ecco, ora è
perfetto!- -Mphhhhh!!!-
*Questa me la paghi, Pam!* -Ti prego
perdonaci, è per il tuo bene, Strawberry!- esclamò Lory, sinceramente dispiaciuta. -E per quello
dei clienti del Caffè. Se urli, si spaventeranno!- concluse Mina uscendo,
seguita da Paddy e Lory. -Grrrrrrphhhhhh…- -Bye!-
sorrise Pam, e chiuse non solo la porta, ma anche la luce. -Mpshhhhhhhhhhhh!!!-
*Alla faccia delle amiche!!!* -Ragazze…non
avremo esagerato?- osservò incerta Lory mentre risaliva le scale con le altre. -Lei ha
esagerato- rispose Pam senza neanche voltarsi. -L’ha fatta grossa stavolta. Io
l’ho solo trattata come merita-. -Ma dai, in
fondo non è colpa sua se si comporta così! Te l’abbiamo spiegato perché si
comporta così!- disse Lory. -Ah, si?-
disse brusca Pam. -Personalmente, Lory, io non…- -Ehy, quello
non è il giubbotto di Mark?- esclamò in quel momento Paddy. Pam salì
l’ultimo gradino insieme a Lory e guardò la sedia che la bambina aveva
indicato: -Già…forse è da Ryan-. Lory chiuse
la porta. -A proposito, dov’è andato Quiche?- Mina trasalì.
-Ops, scusate un attimo ragazze…devo andare in bagno!- disse, ma si diresse
dalla parte opposta…
-Queste dovrebbero essere
le coordinate esatte. Quiche, Mark, ora tocca a voi due-. Ryan aveva
appena consegnato a Quiche un foglietto di carta. Quiche lesse le scritte e
sbuffò. -Posso fare
anche da solo-. -Io non
credo-. -Certo,
quando mai. Va bene, porterò con me questo perdente…- concluse Quiche. -Fate in
fretta- disse Ryan. -Fidati di
noi- annuì Mark. -Andiamo Quiche-. -Dammi la
mano- disse l’alieno. Mark gliela porse e lui la strinse con riluttanza.
-Bleah…sbrighiamoci!- esclamò Quiche, e cominciò a teletrasportarsi, ma… -Ehy
aspettatemi! Voglio venire anche io!- Mina aveva
appena spalancato la porta e si era diretta di corsa verso i tre. -Uh?- -Aspetta!
Non…- cominciò Quiche, ma Mina lo aveva già afferrato per la maglia, ed era
stata teletrasportata via con lui ed Mark. -Di bene in
meglio…- sussurrò Ryan, rimasto solo.
Capitolo 6 *** Capitolo 6 - in cui Pie decide di mettere fine alla storia mentre Mina, Mark e Quiche vanno a caccia di conigli ***
> Capitolo VI
> Capitolo VI – in cui Pie è ad
un passo dall’esaurimento nervoso e Mina, Quiche e Mark vanno a caccia di
conigli
Lo spazio infinito ispira
da sempre negli uomini sensazioni, piacevoli o meno, di immensità, di silenzio
e, perché no?…di pace. Ma, beh, lo
spazio indefinito in cui si trovavano Pie e Tart in quel momento non era ne’
tranquillo ne’ pacifico. Infatti, era ormai più di un’ora che Pie girava a
vuoto come un’anima in pena, senza mai fermarsi, con un’espressione pensierosa
e indecifrabile, senza curarsi del suo monitor ne’ di Tart; e probabilmente se
in quel momento fosse comparso Profondo Blu, Pie lo avrebbe mandato a quel
paese con i suoi ordini senza pensarci due volte. Tart non
capiva quello che stava accadendo al suo compagno, ma comprese che la cosa era
grave quando cominciò a giocherellare (timidamente) con il monitor (sacro per
Pie) senza essere sgridato o colpito o mandato via. Per cui, lanciata un’ultima
occhiata al compagno, il piccolo alzò le spalle con noncuranza e si dedicò al
computer. Cominciò a battere una serie di tasti, che fecero comparire sullo
schermo una piantina di Tokyo. Ma in quello stesso momento, sentì dietro di lui
qualcuno che lo afferrava per le spalle e lo costringeva a voltarsi indietro. -Oh, scusami,
scusami Pie, si, ok, non lo faccio più, non tocco più il tuo monitor, mi
spiace, non volevo…- farfugliò Tart mentre chiudeva gli occhi per lo spavento. -BASTA!
QUESTA STORIA NON PUO’ CONTINUARE OLTRE!- gli gridò in faccia Pie, che era a
dir poco furioso. -Ehi! Ti ho
chiesto scusa, che altro vuoi?- esclamò Tart, un po’ offeso da tutta quella
scenata. Ma la rabbia
non scomparve dal viso di Pie. -ORA NE HO DAVVERO ABBASTANZA!- gridò, sempre
stringendo le spalle di Tart. -Ma scusa! Io
in fondo non ho fatto niente di male! Che hai da arrabbiarti così tanto con
me?- si liberò dalla stretta del compagno e iniziò a galleggiare a un metro
sopra di lui. Per un attimo
Pie riprese il suo abituale tono freddo: -Ma che diavolo stai dicendo?- chiese
osservando quasi con confusione Tart, che sembrava offeso a morte. -Bah, non ho
tempo per le tue stupidaggini, adesso. Senti, Tart. Ora tu vai sulla Terra e
togli di mezzo quella maledetta Strawberry Momomiya, crudelmente,
completamente, definitivamente, sono stato chiaro?- disse, stringendo i pugni,
con una strana luce negli occhi. -Uh…Strawberry?-
ripeté Tart portandosi una mano sulla testa. -Ceeeerto,
Strawberry- ripeté sorridendo come un fanatico -Ti preparerò il chimero più
forte, più veloce, furbo e malefico, basta che tu me la togli dai piedi per
sempre-. -Uhm….-. Tart
assunse un’aria pensierosa. -Che hai da
guardare?- -Uhm….-
ripeté Tart chiedendo gli occhi, poi improvvisamente, fece un salto e si mise a
testa in giù: -No, non ci vado!- sorrise. -C-Cosa vuoi
dire?- chiese Pie spalancando gli occhi. -Non mi va!
Mi annoio!- spiegò il piccolo. -Tu…osi…dirmi
di no?- sillabò Pie in tono pericoloso. Tart fece un
balzo indietro. -Oh, senti! Se ci tieni tanto a Strawberry, perché non la vai
ad eliminare tu?- A ben vedere,
questa frase era un po’ un controsenso, ma lasciò comunque Pie completamente
spiazzato. -Ed ora che
cos’hai?- chiese Tart – quasi - preoccupato. La faccia del
suo compagno, che aveva assunto un’espressione stravolta, era coperta da un
leggero strato di rossore. Pie fece un passo indietro, mentre i suoi pugni
tremavano, e strinse gli occhi dolorante. Era un po’ come se nella sua testa si
stesse combattendo una furiosa battaglia. -Ehi? Stai
male?- Pie aprì la
bocca per parlare, ma non ne uscì alcun suono, se non un -S-si- pronunciato in
modo impercettibile. -Che hai detto?- -Si. Si. HO
DETTO DI SI!- gridò Pie, facendo fare un salto all’indietro al compagno. -CERTO
CHE LO FARO’! NON C’E’ ALCUN MOTIVO PER CUI NON POSSA FARLO! IO LO FARO’!- -Cavoli,
questo è impazzito sul serio…- osservò Tart grattandosi la testa. -PROFONDO
BLU, LO GIURO, IO UCCIDERO’ STRAWBERRY MOMOMIYA!- -Che c’entra
Profondo Blu adesso?- -FOSSE
L’ULTIMA COSA CHE FACCIO-. -Mi sembri
Quiche-. -NO! IO SONO
DIVERSO DA QUEL BABBEO! NON MI LASCIO ABBINDOLARE DA UN PAIO DI ORECCHIE DA
GATTO!- -Ah- disse
Tart poco convinto. -Si?- -SI!- ripeté
Pie deciso, stringendo il pugno davanti a se’, con gli occhi pieni di fuoco. -Uhn,
comunque, non ci sono solo le orecchie di gatto. Dimentichi la coda ed il
fiocchetto col campanellino- -GIA’!- annuì
Pie -E quel sorriso cretino sempre dipinto sulla faccia! E quegli occhi così
innocenti! E quella…- -Oh, no, si è
trasformato in Quiche!- - MA CHE STO
DICENDO?! BASTA COSI’, IO LO GIURO, IO UCCIDERO’ STRAWBERRY MOMOMIYA!- -L’hai già
detto- -E NIENTE MI
FERMERA’! MWAHAHAHAHA!!!-. Furono queste
le ultime parole che Pie pronunciò prima di teletrasportarsi via, e furono
proprio queste parole che fecero definitivamente comprendere a Tart il
significato dell’equazione:
amore
= disgrazia.
Il piccolo alieno si sentì
come Einsten quando aveva scoperto la legge della relatività.
*
Frattanto, in un romantico
boschetto in un luogo indefinito, uno schiocco, e poi delle urla seguite da un
tonfo, non solo cancellarono tutto il romanticismo, ma fecero spaventare e
volare via tutti gli uccellini che cantavano melodiosi sugli alberi. O meglio,
quasi tutti. Un uccellino c’era ancora, ma non sembrava in vena di cantare
melodioso… -Argh!
Quiche! Potresti stare più attento!!-.
-Tesoro, sei tu che ti sei gettata su di me mentre stavo per teletrasportarmi
con quest’ameba di Aoyama. Mi hai fatto perdere la concentrazione. Non
prendertela con me se sei caduta- spiegò con calma Quiche. L’alieno smise di
galleggiare e si avvicinò a Mina, dolorante, confusa, e soprattutto arrabbiata,
a terra. -Oh, hn…-
mugolò lei, ben consapevole che Quiche aveva ragione -…per tua fortuna non mi
sono fatta niente, altrimenti…- cominciò la ragazza contrariata, ma si
interruppe quando sentì una voce sotto di lei mormorare qualcosa. -Mina…s-scusami
se ti interrompo…ma…- -Eh?-. Mina
guardò in basso. -OH, NO! PERDONAMI MARK!- e si affrettò a rialzarsi,
completamente arrossita. -Non…non fa
niente- sorrise il ragazzo, un po’ stravolto. -Lieto di averti attutito la
caduta-. -Oh, scusami
ancora- disse la ragazza inchinandosi leggermente -…non ti sarai mica fatto
male?- -Ma no…io…- La voce
lontana di Quiche lo costrinse a interromperso: -Ehy, voi laggiù, avete finito
di tubare o volete che vi lasci soli?- Mina alzò lo
sguardo: Quiche galleggiava accanto ad un grosso albero. -Poco spirito e dicci
dove ci hai portato!- gli gridò. -Io sono
tornato alla fiera, ma la tenda del mago in cui è entrato Quiche non c’era più.
Così ho chiesto a Ryan di cercare delle informazioni e lui ci ha dato delle
coordinate- spiegò Mark. -L'ho cercata
dappertutto, ma stavolta non mi sfuggirà. Quella mocciosa deve essere da queste
parti, me lo sento…- borbottò Quiche guardandosi intorno freneticamente.
-Coniglietto, dove sei?-
-Coniglietto?- -E’ la
bambina che gli ha dato quella polvere- sussurrò Mark. -Io non credo
che la troveremo qui- ammise Mina. Infatti
Quiche li aveva teletrasportati in un boschetto deserto. Attorno a loro c’erano
dei cespugli, alberi, rocce e in lontananza si sentiva il lieve scrociare delle
acque di un fiumiciattolo, ma nessun segno che indicasse la presenza di
insediamenti umani. -Quiche! Sei
uno sciocco!- esclamò Mina -Dove ci hai portati? Qui non c’è traccia della
bambina, o del coniglietto, come la chiami tu!- -Ehy, guarda
che le coordinate per venire qui me le ha date il tuo caro amico Ryan!- si
difese Quiche. -Lo sapevo
che non potevamo fidarci di te!- continuò Mina ignorandolo. -Ma chiudi il
becco, cornacchia, io non sbaglio mai!- esclamò a sua volta Quiche,
spazientito. -Cor-cornacchia?!-
ripeté Mina. -Già!- annuì
Quiche galleggiando in aria con le braccia incrociate. Un secondo dopo,
l’alieno dovette compiere un brusco movimento per evitare la freccia d’energia
che Mew Mina aveva lanciato contro di lui. -MA SEI SCEMA?!?!- -Perché?
Ho solo cambiato il programma. Invece di andare a caccia di conigli ho deciso
di andare a caccia di Quiche- ghignò Mew Mina, e alzò di nuovo il suo arco. Mark si mise
davanti a lei: -Ehm…Mina, calma. Calmati, per favore! Quiche scherzava!- le
disse spaventato. -Allora
adesso scherzo io!- rispose Mew Mina. -E tu smettila di ridere!- gridò a
Quiche. -E chi ride?!
Ti sembra che ci sia qualcosa da ridere?!-
Mew Mina abbassò l’arco: -E allora chi è che sta ridendo?- Mark si
guardò intorno: lui, Mew Mina ed ora anche Quiche udirono distintamente una
piccola risata intorno a loro. Il ragazzo fece un cenno a Mew Mina, e si
avvicinò ad uno dei cespugli che li circondavano. Quiche tornò a terra. Mark
scostò cautamente il cespuglio da cui proveniva la risata, scoprendo… -Il
coniglietto! Eccola! E’ lei!- Quiche indicò
la bambina. Era accovacciata dietro il cespuglio; indossava ancora le orecchie
da coniglietto bianco e continuava a ridere mentre diceva con voce argentina:
-Siete così buffi!-. Mark le
sorrise, e le tese la mano per aiutarla a rialzarsi. Ma Quiche lo
oltrepassò e si gettò sulla bimba, gridando: -Ora sei mia, mocciosa!- -Uh-oh!- la
bambina fece un salto all’indietro e, spaventata, corse via. Quiche cadde
a terra, afferrando l’aria. -Ehy!-. L’alieno si affrettò a rialzarsi. -Vieni
qui, piccola intrigante!- gridò infuriato, e si gettò all’inseguimento. -Quiche! Ma
che fai?- strillò Mew Mina, e prese a seguirlo attraverso il parco, insieme ad
Mark. Ma Quiche era
molto più veloce ed aveva già quasi raggiunto la bambina, che si era riparata
in una casa entrando dalla finestra. “Salta proprio come un coniglio, quella!”
osservò Quiche, e fece per entrare anche lui, ma un uomo gli si parò davanti.
Quiche sbatté contro di lui e cadde nuovamente a terra. -Ugh!- disse l’alieno
portandosi una mano sulla faccia, mentre lanciava uno sguardo furioso al nuovo
arrivato. -Si levi di torno! Devo prendere quel coniglio!-. -Quiche!-. In
quel momento arrivarono anche Mew Mina e Mark. -Dov’è il
coniglietto?- chiese Mew Mina cercando di riprendere fiato. -Chi é lei?- chiese
poi all’omone. Questi le
lanciò uno sguardo obliquo: -Il papà del coniglietto-. -Ah…- Mew
Mina arrossì, imbarazzata -Ops…- Lo sguardo
severo dell’uomo si posò su Mark, e poi su Quiche, ancora a terra, che sembrava
anche lui piuttosto in imbarazzo mentre continuava a ridacchiare nervosamente:
-Ehehehe…-. In quel
momento, la bambina bionda uscì dalla porta di casa e raggiunse l’uomo: -Papà!
Hai visto? Ho portato i miei nuovi amici! Te l’ho detto che sarebbero venuti a
trovarmi!- disse sorridendo. -Hitomi,
penso che tu mi debba qualche spiegazione- replicò lui con calma. -Scusate,
gradiremmo anche noi qualche chiarimento….- disse Mina -…se non vi spiace-.
Mezz’ora di spiegazioni
dopo…
-…e
questo é quanto- concluse Mark. Il papà di
Hitomi, il coniglietto, annuì. Era un uomo giovane, alto e robusto, con lunghi
capelli neri e ricci che gli ricadevano sulle spalle. Gli occhi, anch’essi neri
ma malinconici, erano evidenziati da un leggero trucco. Vestiva un paio di
vecchi jeans e una camicia bianca un po’ sudicia. Anche se a prima vista dava
l’impressione di un uomo poco raccomandabile, il signor Hiroki era in realtà
una persona davvero affabile e gentile. Aveva fatto entrare in casa Mina, Mark
e Quiche, li aveva fatti accomodare su un vecchio divano e gli aveva anche
offerto una tazza di cioccolata calda. -Hm…capisco-
annuì pensieroso Hiroki, rimasto in silenzio fino a quel momento per ascoltare
la storia dei nostri. Cercò con gli occhi sua figlia, e la vide mentre stava
giocando con un coniglietto di peluche in un angolo della stanza. -Piccola…hai
dato davvero quella la boccetta a forma di cuori intrecciati al signore?- La bambina
alzò lo sguardo verso il padre: -Si, papà. Perché, non dovevo?- ribatté in tono
allegro. -Urgh…ma io
la ammazzo…- mormorò Quiche. -Dai Quiche,
non dire così- disse Hitomi scattando in piedi -Io lo so che ti piace
Strawberry, ma dato che a lei piaceva un altro, ho pensato di aiutarti. Mi
sembravi felice quando ti ho aiutato. Però dovevi stare attento a Pie. Ora il
Cavaliere Blu vola via con Mew Mina e Mew Strawberry sta con Pie. Ti avevo
detto di stare attento, Quiche. Non sei stato attento. Vero, fratellino?-. La
bambina fece annuire il suo peluche e poi scoppiò a ridere. -Ma…ma come
fa a sapere tutte queste cose?- chiese Mark, sinceramente sorpreso. Hiroki scosse
la testa e si rivolse alla bambina: -Non ti ricordi cosa ti avevo detto? Non
devi toccare le mie cose, Hitomi…- disse sconsolato, poi si voltò verso a Mina
e Mark. -Vi prego di scusarla: io lavoro come mago nelle fiere, ma non ho alcun
potere…in realtà mia moglie proveniva da una dinastia di indovini, e credo che
abbia passato qualcosa anche alla piccola…- -Oh, non
serve scusarsi- disse Mina spazientita -Ci dica soltanto come far tornare la
nostra amica normale-. Hiroki alzò
le sopracciglia: -Beh…veramente…-. -Perché fa
quella faccia?- chiese brusco Quiche. -Scusate…-
disse Hiroki abbassando gli occhi -Forse ho fatto un errore…scusate…non so come
dirvelo, ma…- -…non esiste
un modo per annullare l’effetto, forse?- concluse Mark. -COOOOSA?!-
Quiche si era alzato ed aveva sbattuto il pugno sul tavolino, spaccandolo in
due e facendo saltare in piedi anche Mark e Mina. -No…no, non è
per quello, ma…- cominciò incerto l’uomo. -La polvere rossa…la polvere di rose
rosse e fragole non…vi faccio vedere…-. L’uomo aprì un vecchio armadio
polveroso e cominciò a rovistare al suo interno. Hitomi cominciò a saltargli
intorno. -Rose rosse e
fragole? Il filtro d’amore si fa così, papà?- -Noi due
parliamo dopo di questa storia, piccola…ah, ecco..- ed estrasse una bustina
trasparente piena di polvere rossa brillante. -E’ quella!-
gridò Quiche -E’ quella maledetta polvere!- Hitomi con un
salto la tolse di mano al padre: -Papà, per favore, posso usarla su Aoyama, per
favore? A lui serve!- disse, e si avvicinò pericolosamente al ragazzo. -Eh?- Mark
arrossì e fece un passo indietro, inciampando e cadendo sul divano: -Ehi,
no…aspetta, piccola!- -Dai, Aoyama,
faccio in un attimo! Stai fermo!- -Hitomi…-
sospirò il padre sconsolato, poi sorrise -No, non credo che lui ne abbia bisogno…è
più spaventato che altro. Usala su Quiche, è così teso!- -No, no, su Aoyama!-.
Hitomi aprì la busta e soffiò tutta la polvere sul viso di Mark. -Hey!-
esclamò il ragazzo, e cominciò a tossire. -Mark!- Mina
si avvicinò per soccorrerlo. -NO!- gridò
Hitomi -Mina, vai via! Quiche, puoi venire un attimo qui per favore?- -PIUTTOSTO MI
FACCIO UCCIDERE!- strillò l’alieno cominciando a galleggiare, ma Hiroki lo
prese per le spalle e lo riportò a terra. -Su, non dica
così, non c’è alcun pericolo-. -QUESTO LO
DICE LEI!- disse Quiche, cercando inutilmente di liberarsi -NO! NO, mi lasci!-.
Hiroki,
nonostante le sue proteste, lo spinse contro Mark, e Quiche praticamente gli
cadde addosso: -Uh…-. -Eh?- Mark
aprì gli occhi e vide l’alieno… -Oh, no…oh, no, oh, no, oh, no…-
Capitolo 7 *** Capitolo 7 – in cui le cose si rivelano per quelle che sono realmente ***
> Ultimo capitolo
>>> Ultimo capitolo!!
<<<
Mentre i nostri hanno i
loro problemi da risolvere, facciamo un passo indietro, e torniamo al momento
in cui Ryan e le altre ragazze avevano lasciato Strawberry, ancora incatenata
ed imbavagliata, sola nel polveroso (i computer portano polvere, sapete?) e
buio piano sotterraneo del Caffè.
Erano passati pochi minuti, e Strawberry si era addormentata. Ma dopo
qualche tempo un rumore, come di uno schiocco, ruppe il silenzio nella stanza.
Strawberry non fece una piega quando l’essere appena comparso si avvicinò a lei
sussurrando crudelmente: -Carine le tue amiche. Almeno mi rendono più facile il
lavoro-. Pie si fermò
a pochi centimetri da Strawberry. Socchiuse gli occhi, sorridendo soddisfatto,
mentre fissava la ragazza addormentata; il ventaglio che aveva in mano fu
attraversato da una scarica elettrica. -Ed ora
addio, Strawberry- sibilò Pie alzando la sua arma. -FU RAI…-. Ma la sua
mano si fermò a mezz’aria. -Uhnnnn…ma
no, così non va!- Pie gettò il ventaglio a terra con rabbia -Io ti devo vedere
soffrire, piangere, implorare pietà, prima di mandarti all'altro mondo. Se tu
dormi non è lo stesso! Mocciosa, svegliati, su!-. Strawberry
non dette segno di vita. -Uff…ma
guarda cosa mi tocca fare…- borbottò contrariato l’alieno chinandosi verso la
ragazza, e dandole dei leggeri colpetti sulla guancia e sulle spalle. Lei si
limitò a mugolare qualcosa senza aprire gli occhi. Pie sospirò:
-Uhnnnn…così non fai altro che complicarmi il lavoro…uff…vediamo…-. L’alieno
slegò Strawberry e le tolse il bavaglio, lasciandola addormentata sul lettino
al lato della stanza. Lui stesso si sedette su quel lettino, appoggiando i
gomiti sulle gambe. Il suo sguardo era quasi spaventato mentre vagava da una
parte all’altra del buio sotterraneo. Si poso’ su Strawberry, che riposava
serenamente. Pie la squadrò con odio. Alzò la mano come per colpirla, ma dopo
pochi istanti la abbassò. L’espressione di rabbia gli scomparve dal viso.
L’alieno sospirò nuovamente, e si limitò a mormorare, malinconico: -Hai vinto.
Vuol dire che ti ucciderò quando ti svegli…-. Poi, chinò il suo viso su quello
di Strawberry. Le sue pallide guance erano leggermente rosse mentre, con voce
quasi impercettibile, le sussurrava all’orecchio: -…piccola…dolce…gattina-. Il respiro di
Strawberry si spezzò. Pie saltò velocemente in piedi, sorpreso, quando la
ragazza spalancò gli occhi d’improvviso e scattò a sedere sul letto. -MA CHE…?!- Strawberry,
completamente arrossita, prese a guardarsi intorno, come in cerca di un modo
per fuggire. Mentre Pie faceva un passo indietro, Strawberry saltò giù dal
lettino e in un lampo la sua espressione stravolta fu sostituita da un odioso
sorrisetto colpevole. La ragazza si
portò una mano alla testa e disse: -Ops…scoperta di nuovo!-. Allo stesso
modo, lo sguardo sorpreso di Pie si trasformò in un’espressione gelidamente
fredda: -Di te non ci si può proprio fidare, eh?- Strawberry
arrossì ancora di più e scoppiò in una risatina nervosa: -Ri-ops…ehehehe…-. Velocemente
Pie raccolse il suo ventaglio, abbandonato a terra, e lo puntò contro
Strawberry: -Bene, ti sei svegliata, ti uccido!-. Strawberry
smise di ridere: -No, aspetta!- -Che altro
vuoi?-.
Una scossa di energiapercorse il
ventaglio, ancora puntato contro la ragazza. -Beh…e-ec-co-.
Strawberry era davvero spaventata mentre balbettava incerta: -V-volevo
r-ringraziarti per…per a…vermi salvato la vita…e-e poi…volevo
s-scusarmi…per…si, insomma…per quello che ti ho fatto passare…-
-Oh…ma non devi!- sogghignò l’alieno -Tanto tra poco non sarai più in grado di farmi
nient’altro! FU RAI…-.
Strawberry fece un passo in avanti: -Bella gratitudine! Guarda che ti ho
salvato la vita!- -Ah, si?- Pie
socchiuse gli occhi. -E quando lo avresti fatto?- -Stavi
annegando nel fiume!- -Io posso
respirare sott’acqua- spiegò Pie -Non correvo alcun pericolo-. -Ah- sussurrò
Strawberry -Non lo sapevo…potevi dirmelo!!!- -Comunque
grazie, mi hai fatto ricordare un motivo in più per ucciderti!- -Ah, si, e
quale?- chiese Strawberry, anche se aveva già in mente qualcosa. -Non ti
interessa!- esclamò Pie diventando rosso, ed Strawberry capì di aver
indovinato. -Ehy, Pie,
ascolta! Volevo parlarti proprio riguardo a…-. -Stai
indietro!- -Io non…- -Io non
voglio avere niente a che fare con uno sciocco essere umano come te- dichiarò
l’alieno con tutta la freddezza che gli era rimasta. Strawberry
sbuffò: -Ah, si? E allora perché mi hai chiamato ‘piccola dolce gattina’,
sentiamo un po’?- -Quello…quello…-
Pie strinse i denti -Era solo un piano per svegliarti-. -Oh, capisco-
annuì Strawberry con l’aria di chi sta pensando tutt’altra cosa. -Ora ti
faccio passare la voglia di prendermi in giro!- gridò Pie, fuori di se’ -Perché
tu mi stai prendendo in giro. Non te lo permetto! Te la farò pagare! Fu
Shi Sen!- Grazie ai
suoi riflessi da gatto, Strawberry evitò il vortice d’aria creato dall’alieno,
ma scivolò e cadde a terra. -Combatti!-
gridò Pie, alzando di nuovo il ventaglio su di lei. -No che non
combatto!- strillò Strawberry. -Ah, no?- -No!- e senza
pensarci due volte, la ragazza prese dalla tasca il suo ciondolo per
trasformarsi e lo lanciò lontano. -Sei pazza…-
-Io non voglio combattere contro di te! Voglio parlare! Ti devo parlare, per
favore Pie!-
Lui sorrise e scosse la testa: -Io non ascolto gli esseri umani-. Strawberry si
rialzò: -Vuol dire che oggi ascolterai me!- -Ah, stai
zitta!- -NO, STAI
ZITTO TU E ASCOLTA!- In un attimo,
Pie la raggiunse e le puntò il tagliente ventaglio a pochi centimetri dalla
gola: -Ti concedo cinque secondi-. -G-Grazie-
sussurrò Strawberry. -Muoviti. Ho
fretta di eliminarti-. -S-si.
A-Allora, Pie, io…ehm…p-potresti togliere il ventaglio per f-favore?- -No- -Ok...allora…ascolta,
io ho…- -Mancano due
secondi- sorrise l’alieno. -Lo so!- -Un secondo- -MA MI LASCI
PARLARE, SI O NO?!- esclamò Strawberry mentre le spuntavano orecchie e coda da
gatto per la rabbia. -Uhm...- Pie
stava lottando per nascondere i suoi sentimenti: non voleva far capire a
Strawberry che lo stava facendo morire dal ridere…stava per ribattere quando
la porta venne spalancata di colpo: un mare di luce invase la stanza e una
bambina bionda, in piedi sulla soglia, gridò: -FERMI DOVE SIETE!!!!!-. -Mew Paddy?!-
esclamò Strawberry. -Si,
Strawberry, e ti salverò!-. La bambina
compì un lungo salto, puntando contro Pie; ma mentre a metà strada si sentì uno
schiocco e Mew Paddy urtò contro Tart, che si era appena materializzato.
Entrambi caddero a terra tenendosi la testa. -Salvarmi?!-
esclamò Strawberry -Ehm…Mew Paddy, dai, non ti preoccupare, non ce n’è bisogno!
Torna pure a giocare, su!- disse la ragazza, che aveva ancora il ventaglio di
Pie puntato alla gola. -Tart, fuori
dai piedi!- sibilò quest’ultimo. Ma nessuno
dei due bambini li ascoltò. Anzi, entrambi si alzarono in piedi, più agguerriti
che mai: -Non permetterò a Pie di farti del male, Strawberry onee-chan!- -Non
permetterò che quella pazza ti salti di nuovo addosso, Pie!- -Ehm…veramente…-
sussurrò Strawberry. In quel
momento, arrivarono anche Lory e Pam, seguite a ruota da Shirogane e Akasaka. Mash saltò
dalla spalla di Ryan e cominciò a volteggiare, strillando: -ATTENZIONE! ALIENI!
ALIENI! ALIENI!- -Strawberry!-
esclamò Kyle preoccupatissimo. -Strawberry!
Levati da lì!- dissero insieme Pam e Ryan. Lory strinse
i pugni: -Dobbiamo fermarli prima che facciano del male a Strawberry! MEW LORY,
METAMORFOSI!-
-Già!- annuì Pam, anche se poco convinta - MEW PAM, METAMORFOSI!!- -Fate
attenzione, ragazze!- gridò Ryan. -Uh…quanto
casino…- osservò Pie, abbassando finalmente il ventaglio. -Ed ora
combattete contro di noi, se avete il coraggio!- disse Mew Lory, molto decisa. -Vi faremo
assaggiare il nostro colpo speciale!- esclamò Mew Pam mentre estraeva la sua
frusta. -Già!- annuì
Mew Paddy. -Ehmmmmmm…ragazze…calma…-
sussurrò Strawberry. Mew Lory fece
un passo avanti, afferrando le sue nacchere: -Stai tranquilla Strawberry,
lascia fare a…aaaaaaargh!!!!!- -Quiche! Ne
ho abbastanza dei tuoi atterraggi!- Mina era
appena precipitata su Mew Lory, mettendola KO.
Poco più in là era caduto Mark, mentre Quiche galleggiava sul soffitto con
un’espressione beffarda: -Ops, mi è sfuggito!- -Mina! Mark!- Mew Paddy
lanciò un’occhiata in giro: -Wow...ora ci siamo proprio tutti...- -Quiche! Dove
eri finito?- esclamò Tart. -Nah, lascia
perdere!- sbottò lui in risposta notando Pie ed Strawberry. -Strawberry
Momomiya!- chiamò rabbioso. Strawberry
alzò lo sguardo verso Quiche: -Presente!-
-Come puoi scherzare in un momento come questo?-ribatté lui brusco -Come puoi aver combinato un casino del genere
e ancora avere il coraggio di esistere?!- -Miao????- Mark sospirò
tristemente: -Quiche…- -E’
impazzito?- chiese Mew Paddy. Mew Mina
scosse la testa: -Magari lo fosse…- -E’
bellissimo…- disse invece Mark. -E tu
piantala di fare il cretino!- disse Mew Mina colpendo sulla spalla Mark, che
scoppiò in una risata -Strawberry, abbiamo scoperto la verità!- esclamò poi la
ragazza, e Mark smise di ridere. -Eh?-
Strawberry arrossì -Ah…ops!- -La verità?
Cioè?- -Niente,
niente, niente, lascia perdere Pie!- Pie squadrò
Strawberry da capo a piedi. -Non mi convinci- si voltò verso Mina: - Parlate-. -Perché lo hai
fatto, gattina mia?- -Cosa ha
fatto Strawberry onee-chan?- Mina fece un
passo in avanti, e dichiarò solennemente: -Noi abbiamo scoperto che quella
polvere non è affatto una cosa che fa impazzire le persone!- -Ne’
tantomeno un filtro d’amore!- aggiunse Quiche. -EH?!- fu la
risposta di tutti. -Già. Al
contrario, serve per rilassarsi…- spiegò Mina -Chi non ci crede guardi Mark-. Infatti, gli
occhi di tutti si posarono sul ragazzo, che nel frattempo si era addormentato
beatamente sul pavimento stringendo un coniglietto di peluche.
-………………………………- (<= silenzio sconvolto) -Ah. E
quindi?- chiese Tart un po’ confuso. -Strawberry
ha fatto solo finta di essere sotto l’effetto di un incantesimo!- rispose
Quiche in tono accusatore indicando la ragazza. (“Lo sapevo!” pensarono in
quell'istante Pam e Ryan) L’imputata
fece qualche passo indietro, scuotendo le mani e la testa, il viso in fiamme:
-Ma no, ragazzi, cosa dite…cosa vi viene in mente…-. Pie la fissò
in modo offeso. -Ehm…-
Strawberry si fece piccola piccola. -Aveteindovinato-. -Cosa?- -Ha detto che
avete indovinato- disse Pie con indifferenza. Nel
sotterraneo del Caffè Mew Mew scese il silenzio più profondo, rotto solo dal
lieve russare di Mark e di Mew Lory, ancora fuori combattimento (con gli occhi
a forma di spirale che girano in tondo…nyan!*^^*). -Beh- sorrise
amabilmente Kyle -Non c’’è che dire, sei una brava attrice, Strawberry,
complimenti!- e cominciò a battere le mani. Nessuno lo
fermò. Anche perché tutti erano troppo impegnati a circondare Strawberry come
delle iene affamate. Kyle smise di
battere le mani e guardò la scena, confuso: -Strawberry?- -STRAWBERRYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- In quel
preciso istante, gridando epiteti del tipo: -TRADITRICE!- -VECCHIACCIA!-
-FANNULLONA!- -APPROFITTATRICE!- tutti si
gettarono addosso alla ragazza, che, spaventata, gridò e chiuse gli occhi. Strawberry
colpevole si aspettò di essere punita, ma l’unica cosa che sentì fu il calor di
un abbraccio e il rumore di uno schiocco. Quando osò riaprire gli occhi,
Strawberry vide…il tramonto. -Ah-. Pie l’aveva
teletrasportata in cima ad un palazzo, probabilmente a molti, molti chilometri
dal Caffè Mew Mew. L’alieno la mise a terra con delicatezza, poi si voltò dalla
parte opposta, e fece qualche passo in avanti. La ragazza
sospirò, sollevata: -Ehm...ehy…ehy, hai visto le loro facce? Erano così buffe!-
sorrise, e scoppiò in una risatina -Però mi dispiace, davvero, ci hanno creduto
davvero, poverini, io non pensavo che…- Pie si voltò
verso Strawberry, e rimase a fissarla senza dirle niente. Era serio come non
mai. Strawberry
smise di ridere, ma d’altra parte, non sapeva cosa altro fare o dire:
-Ehm…tu…tu ora pensi che ti abbia preso in giro…ma…ecco..non è così…non è stato
uno scherzo…cioè…si, ok, vi ho imbrogliati tutti e questo mi dispiace davvero,
credimi, è così, ma…- -Perché?-
chiese semplicemente Pie. Strawberry
smise di parlare ed alzò lo sguardo sull’alieno, sorridendo dolcemente: -Hai
degli occhi davvero profondi, sai?-. Pie rimase a
guardarla per qualche secondo, poi, forse per la prima volta, anche le sue
labbra si incurvarono in un sorriso dolcissimo.