Tutto a tempo di Rock

di Fede_Silver
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Primo:La mia dea del Rock ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo: Intanto in un mondo abbastanza normale ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo:La chimica amorosa ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quarto :Un mio clone rocchettaro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quinto:Il presunto recupero ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sesto: La maglietta dei Three Days Grace e chi mi ha rubato il cuore. ***
Capitolo 7: *** Capitolo Settimo:L'inizio del vero inizio ***
Capitolo 8: *** Capitolo Ottavo:Benedetta Pioggia ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nono ***
Capitolo 10: *** Capitolo Decimo: un mi dispiace per nome ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undicesimo: Pittori improvvisati e un mistero da CSI ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodicesimo: Vecchi Ricordi ***
Capitolo 13: *** Capitolo Tredicesimo: Il Rock non fa per te ***
Capitolo 14: *** Capitolo Quattordicesimo: Da i corti boccoli ai lunghi ricci ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quindicesimo: Batticuore e il non essere più amici ***
Capitolo 16: *** Capitolo Sedicesimo: Senza musica non so vivere ***
Capitolo 17: *** Epilogo: Tutto a tempo di Rock ***



Capitolo 1
*** Capitolo Primo:La mia dea del Rock ***


Blaze Pov.

Quanto è noiosa la professoressa di scienze spiega e non si rende nemmeno conto di quanto può essere noiosa, poi crede che se mi mette in prima fila abbastanza vicina al banco del secchione inizio a sentire la lezione...
Questa  professoressa crede proprio nell'impossibile! Per fortuna ho vicino di banco Shadow!

 

Silver Pov.

Ma quanto è interessante quello che dice la professoressa, poi ha anche spostato Blaze, l'amore della mia vita , al primo banco perchè la professoressa dice che dietro fa molta confusione.

Per me è quasi impossibile che quel piccolo angelo faccia confusione.

Oggi Blaze indossa una maglietta nera e grigia che raffigura uno strumento rock a sei corde chiamato anche comunemente chitarra elettrica.Io invece suono la cornamusa, invece Blaze è poli-strumentista, infatti sa suonare tutti i tipi di chitarre, il basso e la batteria e molto sfortunatamente nessuno dei strumenti che suona potrebbe fare un duetto con la mia cornamusa.

Vicino a lei c'è, il mio migliore amico non che mio coinquilino,Shadow.

Shadow è molto amico di Blaze passano molto tempo insieme e devo ammettere che molte volte sono geloso della loro amicizia.

Suona la campanella della ricreazione e io mi avvio dalla professoressa per controllare i compiti anche se li ha già dati tre minuti fa.

Dopo aver controllato mi volto per vedere se c'è ancora, al suo posto, la mia bellissima dea ma niente al suo posto c'è solo Shadow.

“Blaze se ne è già andata... Ma scusa perchè devi sempre controllare i compiti?”

“Shadow, lo faccio perchè così sono sicuro che non  dimentico nulla”

“Allora ti devo dare proprio del secchione”

Appena finita questa conversazione si sente “Dum-Dum-Dum-Dum” e io e Shadow sappiamo benissimo che significa:che Blaze sta suonando il basso.

Ci rechiamo in aula magna e, proprio come pensavo, Blaze è lì a suonare.

Blaze è molto diversa da me:lei naturalmente è una dolcissima gatta solo che si veste in modo troppo macabro; Blaze porta sempre un capellino al contrario, quindi con la visiera al contrario,poi si mette sempre colori abbastanza macabri e scuri, gli unici colori vivaci che usa sono il verde paolo veronese e il rosso.Oggi è lei splendida,indossa un pantalone aderente nero-grigio strappato con le tasche e la catena che è viene usata per bellezza rossa, poi sta portando la maglietta grigia e nera con una chitarra rappresentata sopra,infine ci sono le immancabili Vans grigie e celesti.

Suona la campanella di fine ricreazione e Blaze incomincia a posare il basso quando noto che le sono cadute le bacchette per suonare la batteria.Raccolgo le bacchette e picchietto la spalla di Blaze, lei si volta e io mi incanto e dopo un po' inizio parlare:

“C-c-credo che t-ti siano c-c-adute queste...”

 

 

 

Blaze Pov.

Sto mettendo a posto il basso elettrico, quando sento picchiettarmi la spalla mi volto e vedo dei bellissimi occhi e solo dopo mi accorgo che ha le mie bacchette in mano e balbettando e dolcemente mi chiede se quegli oggetti erano miei.

“Si, sono miei e ti ringrazio molto di averle trovate perchè queste bacchette sono molto importanti per me, ma una persona come te non dovrebbe essere già in classe a ripassare?”

“Ehmm... Dovrei si, allora ci vediamo in classe e comunque  io mi chiamo Silver The Hedeghog” e corre in classe.

Oddio quel riccio è strano, poi il suo nome lo sapevo dato che Shadow me ne parla sempre e almeno l'appello prima di iniziare la lezione lo ascolto...

 

 

Ciao a tutti!!!!

Sono tornata a scrivere una nuova storia sempre su

Silver e Blaze!

Spero che vi piaccia

Ci vediamo nel prossimo capitolo 
Anche quest storia sarà corta

Ciao !!!

Fede_Silver

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Capitolo 2
*** Capitolo Secondo: Intanto in un mondo abbastanza normale ***


Intanto...

Sonic Pov.

La professoressa di scienze sta spiegando e io mi sto annoiando tantissimo il problema è che sono in prima fila e non posso distrarmi e poi non posso nemmeno parlare con il mio compagno di banco perchè, essendo un secchione, ascolta parecchio interessato la lezione.

L'unico mio svago è quello di guardare la ragazza di cui sono innamorato cioè Amy.

Amy è un ragazza molto carina ed è la migliore amica di Blaze la ragazza di cui è innamorato il secchione accanto a me, non che mio migliore amico Silver.

Amy sembra seguire abbastanza la lezione solo che qualche volta inizia a scarabocchiare sul il libro di scienze. Non so proprio come dichiararmi a quella bellissima riccia dirle che la amo moltissimo anzi che la amo infinitamente.

Finalmente suona la campanella della ricreazione e tutti noi tranne quello stupido del mio migliore amico e un mio amico di nome Shadow andiamo fuori in corridoio.

Amy è davanti a me e so dove si sta dirigendo: nell'aula magna dove di solito Blaze si mette a suonare. Loro due arrivano in aula magna e Blaze tira fuori il basso elettrico invece Amy si mette ad ascoltarla.

Io e Amy siamo abbastanza amici cioè abbiamo un amico in comune cioè Blaze, comunque mi metto vicino a Amy e iniziamo a scherzare.

 

 

Amy Pov.

 

Oddio il riccio più bello del mondo mi sta parlando, anzi sta scherzando con me !

Lui è bellissimo è un riccio molto semplice solo che frequenta quel brutto riccio secchione di nome Silver.

Silver ama alla follia Blaze, ma non credo che lei provi la stessa sensazione, comunque lui non si perde d'animo.

 

 

Sonic Pov.

Dopo un po' arrivano Silver e Shadow e il primo, alla vista di Blaze, gli sono venuti gli occhi a cuoricino.

Silver è prorpio pazzo di lei.

Suona la campanella di fine ricreazione e ora ho chimica e mi dirigo nel laboratorio apposito.

Siamo quasi tutti in classe e stranamente non c'è Silver e non c'è neanche Blaze ma questa non è una novità.

Entra la professoressa e nota il primo banco, cioè quello di Silver, vuoto e chiede a tutta la classe se è malato solo che tutti noi rispondiamo con un no.

Dopo cinque minuti entra in classe un Silver con il fiatone.

“Egregia professoressa Sebastiani mi scusi per il mio terribile ritardo non capiterà più”

“Ok, Silver accetto le tue scuse ma ora recati al tuo posto”

“Ok ragazzi ora faremo un lavoro a coppie e disponetevi in coppie maschi-femmine”

Io faccio un cenno a Amy, lei capisce e siamo in coppia insieme.

Silver è rimasto da solo, sarà deluso perchè Blaze si sarà messa in coppia con Shadow,

mi volto verso di lui e lo vedo vicino a mia sorella Sonia. Mimo con le labbra il nome di Blaze e lui mi risponde con un cenno delle spalle.

 

 

 

Ciao a tutti

Ecco a voi il secondo capitolo!

Questo capitolo è quasi tutto SonAmy con qualche accenno SilvAze...

Spero che vi sia piaciuto

Ciao e al prossimo capitolo!

Fede_Silver

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Capitolo 3
*** Capitolo Terzo:La chimica amorosa ***


Silver Pov.

Dopo essermi seduto al mio banco nell'aula di chimica e mi volto per gurdare Blaze e vedere chi è il fortunato in coppia con lei ma il problema è che non la vedo...

Dopo un po' si sente bussare e si vede Blaze entrare

“Signorina Blaze è in ritardo di dieci minuti come me lo spiega?”

“Prof ho avuto un impegno...”

“Ed è più importante della mia lezione di chimica?!”

“Secondo me, Prof, si”

“E dimmi cosa era successo di tanto importante”

“Si era scordata la chitarra acustica e dovevo accordarla”

“E ti sembra un buon motivo per venire in ritardo?”

“Si”

“Lasciamo perdere,Blaze stiamo facendo un lavoro a coppie e l'unico rimasto solo è Silver quindi vai con lui. Ah Blaze vedi di imparare il comportamento da lui e mettiti il camice!”

Blaze si mette il camice e io, invece ancora non ci credo, sarò in coppia con Blaze!

Arriva e mi fa un piccolissimo cenno della mano e io le porgo una lista  dove c'è scritto cosa deve fare cioè doveva stare ferma.

Si uno dei miei difetti è che voglio fare tutto da solo e non ho bisogno degli altri.

“Silver, sarai anche bravo, ma io voglio fare qualcosa!”

“Ma prendi un bel voto e non fai nulla”

“Io voglio fare qualcosa”

“Ok allora dividiamoci i compiti”. E' la prima volta che vedo Blaze interessata a qualcosa che non sia educazione artistica, educazione fisica o educazione musicale.

Mi volto e Blaze sta mettendo qualcosa che non deve mettere e io le fermo le mani e lei si volta e le faccio un sorriso.

“Hai degli occhi stupendi, ma che dico sei stupenda tu” Oddio lo avevo detto davvero?

“Che hai detto ?”

“Io nulla?Continuiamo fare chimica .”

Dopo questo episodio si inizia lavorare come una vera coppia, lei mi chiede se quello che sta per mettere è giusto e io invece le spiego un po' tutto e non credevo che lei alcune le sapeva.

“Bene ragazzi siete stati...Oddio Blaze che ti ha fatto Silver? hai fatto un compito di chimica!”

Suona la campanella solo che Blaze se ne va subito e ritorna nella nostra classe per una delle materie che odio educazione artistica.

 

 

Blaze Pov.

Entro in classe con la tela ancora immacolata pronta e non vedevo l'ora di colorarla e macchiarla.

Io adoro educazione artistica e una delle poche materie che mi piace e vado bene.

 

 

Silver Pov.

Sono tutto impacciato e metto la mia tela davanti a quella di Blaze può darsi mi noti e mi dica che anche lei mi ama infinitamente.

Entra la professoressa e dice che il compito di oggi è quello di riprodurre la persona davanti a ognuno di noi però si può dipingere come è vestito in quel giorno oppure inventarlo.

Io non riesco a crederci Blaze deve dipingere me, peccato che io debba dipingere lei...

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Un altro nuevo capitolo!

Spero che vi piaccia

e mi scuso tantissimo per la sua scarsa lunghezza

Comunque

Ciao e al prossimo capitolo!

Fede_Silver

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Capitolo 4
*** Capitolo Quarto :Un mio clone rocchettaro ***


Silver Pov.

Non ce la farò mai a dipingerla bene, io faccio pena a disegnare invece lei è Michelangelo incarnato, riesce a dipingere bene tutto!

Speriamo che con il ritratto che le farò non si offenda e spero che non smetta di parlarmi anche se non è che mi parla così spesso …

 

 

 

Dopo trenta minuti...

 

Ho fatto solo un cerchio che dovrebbe rappresentare la testa invece lei sta per colorare perchè vedo che sta preparando i colori a olio.

Toglie un momento lo sguardo da i suoi tubetti e lo rivolge a me, io sorrido imbarrazzato e arrossisco invece lei mi squadra e si alza dalla sua sedia.

“Silver hai qualche problema?”mi domanda in modo freddo e distaccato.

Devo ammettere che mi ha fatto un po' paura.

“B-blaze io non riesco a disegnarti...”dico vergognandomene molto

“Dai ti do una mano io”

E si mise a disegnare, faceva dei cerchi e linee molto sottili.

“Tieni queste sono le linee guida ti basta, appunto seguirle e sarà tutto più facile”

Avevo finito il disegno grazie a Blaze.

Suonò la campanella e Blaze mi si avvicinò

“Senti ti regalo il tuo ritratto spero che ti piaccia”

“Se tu lo hai anche solo sfiorato mi piacerà tantissimo”

E Blaze se ne va.

Guardo il quadro che rappresenta me rocchettaro

Avevo una collana nera molto stretta al collo, proprio come quella che porta lei, una maglietta grigia con scritto in celeste “Rock On!”dei pantaloni neri e poi avevo una chitarra elettrica rossa e verde paolo veronese.

Corro in classe abbiamo matematica e non mi voglio perdere nemmeno un calcolo.

Stiamo in classe e Blaze fa confusione.

“Signorina Blaze spostati vicino al signorino Silver”

“Ma prof. Silver è un secchione!”

“Niente ma e vatti a sedere invece tu Silver togli lo zaino dal banco vuoto vicino a te”

“ok Professoressa”

Dopo un po' che Blaze sta vicino a me si gira contemporaneamente e battiamo una testata

“Signorina Blaze sta cercando di influenzare anche Silver così lo crei a tua immagine e somiglianza?Sai che ti dico ora tu avrai da lui un recupero a casa sua in tutte le materie tranne Arte Educazione Fisica e Musica

 

Ciao a tutti !!!!

Nuovo capitolo

Spero che vi piaccia anche se è corto

Ciao

Fede_Silver

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Capitolo 5
*** Capitolo Quinto:Il presunto recupero ***


Blaze Pov.

Ora dovrò occupare i miei pomeriggi per stare con quello svitato...

Blaze potresti darmi il tuo numero di cellulare così ti telefono e ti dico l'orario in cui venire a che indirizzo recarti.”annuisco e gli do il mio numero di cellulare.


 

Silver Pov.

Non ci credo! Lei verrà a casa mia quasi tutti i giorni!

Dopo aver finito le ore di scuola...

Blaze Pov.

Silver mi ha chiamato dicendomi di venire verso le sedici, spiegandomi che oggi avremmo fatto matematica e dicendomi il suo indirizzo.

Chissà come è la sua casa, però credo che starò malissimo siccome ci saranno i genitori e io non ce li ho.


 

Silver Pov.

Sono le sedici e un quarto e Blaze non si è ancora fatta vedere!

Intanto ho già preparato i libri di matematica e la merenda che è composta da una fetta di pane e nutella e un bicchiere di succo d'arancia.

Blaze Pov.

Sono le sedici e mezzo e sono davanti la porta di quello svitato.

Bene Blaze sei qui”

Ciao”

Ma dove poso questi?” indicando con una mano la custodia della chitarra e con l'altra mano il borsone del basket.

Hai portato lo strumento e il borsone dello sport? Guarda non dovevi...”

Io ho portato lo strumento perchè fino a cinque minuti fa avevo lezione e invece ho portato il borsone perchè quando esco da qua devo andare a giocare a basket.

Ah, entra non stare impalata come un baccalà” entro e poso lo strumento e il borsone vicino all'entrata.


 

Silver Pov.

Entra e posa il borsone e la chitarra vicino all'entrata.

Silver hai una bella casa. E' un bene che questo primo incontro per il recupero si faccia a casa tua perchè nella mia...” si ferma per trovare il termine adatto “perchè nella mia non ti troveresti a tuo agio”

Ah ok...Ti va di fare merenda e dopo iniziamo con matematica?”

Se ti fa voglia di farla a te...”

Ok, te la porto intanto siediti”


 

Blaze Pov.

Mi siedo e vedo arrivare Silver con un vassoio dove si intravedono due bicchieri.

Mi poggia, davanti a me, un bicchiere con dentro del succo e un fetta di pane con la nutella.

Inizia a farmi male un po' la pancia, ma non ci faccio molto caso.

Blaze ma che hai? Mica fai quella faccia perchè sai che tra un po' inizieremo i compiti?!”

No, Silver ma tu sai parecchi fatti su di me?”

Si, molte cose me le racconta Shadow”e mentre dice questo addenta un pezzo di pane solo che gli va di traverso,allora prova a bere il succo di frutta, solo che me lo sputa addosso!

Oddio scusa non volevo, scusa non l'ho fatto intenzionalmente, mi dispiace tanto ma tanto tanto anzi tantissimo!”

Non importa, solo mi potresti portare un fazzoletto così mi pulisco il viso”

Certo,vado”


 

Silver Pov.

Mi siedo di nuovo a tavola e vedo Blaze pallida si sta per pulire quando sta per vomitare!

Blaze il bagno è in fondo al corridoio!” lei corre in bagno e la raggiungo anche io

Blaze stai bene?!”

Secondo te sto bene?!”

Tu sapevi proprio tutto di me vero?”

Si”

Quindi tu sai che sono intollerante all'arancia”

Tu...Intollerante...Arancia?”sento un piccolo giramento di testa e poi il nero totale.


 


 

Ciao a tutti!!!!

Con grande felicità di Geme99 ho aggiornato!

Bien une nuovelle chapitre!(Oggi mi sento molto francese anche se mi sento tutti i giorni così -.-)

In questo capitolo non so chi combina più guai tra Silver e Blaze...

E ora sapete come si sente una che ha l'intolleranza all'arancia come me!!

(Oggi conviene lasciarmi perdere perchè sto proprio sclerando!)

Comunque spero che vi sia piaciuto il capitolo...

Salut

Fede_Silver

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Capitolo 6
*** Capitolo Sesto: La maglietta dei Three Days Grace e chi mi ha rubato il cuore. ***


Blaze Pov.

Oddio è svenuto e ora come faccio?

Bene devo trovare camera sua lo farò stendere sul letto e lo lascerò riposare.

Mi dirigo in corridoio e guardo in tutte le stanze e finalmente trovo la camera.

E' molto strano perchè non ho visto la camera da letto dei genitori.

Ritorno in camera prendendo Silver in braccio e cerco di portarlo nella sua camera.

Entro in camera e cado a terra, non proprio a terra cado su Silver.

Mi alzo e vedo cosa mi ha fatto cadere.

Mi hanno fatto cadere dei barattoli di vernice,incredibile.

Riprendo Silver di nuovo in braccio e lo faccio stendere dolcemente sul materasso.

Noto che la sua maglietta è tutta sporca d'arancia.

Vado a prendere il mio borsone per lo sport e la mia chitarra.

Ritorno e mi fermo a ammirare la stanza.

E' una camera molto semplice quasi tutta azzurra.


 


 

Silver Pov.

Mi sveglio molto dolcemente rilassato da delle note.

Strabuzzo un po' gli occhi quando vedo Blaze, seduta su una sedia, a suonare la chitarra.

Finalmente ti sei svegliato”

Si, ma come sono finito sul materasso?”

Sei svenuto quando ti ho detto che ero intollerante all'arancia”mi dice facendomi un sorriso malinconico.

Blaze come ti senti ora?”sussurro anche se un po' preoccupato.

Io sto bene, l'intolleranza mi passa dopo un po' e poi ho preso la medicina che me la fa passare più velocemente”dice rassicurandomi.

Mi guardo e non vedo più la maglietta bianca e celeste che avevo addosso, ma avevo una maglietta grigia con un scritto “Three Days Grace” e quattro persone sotto quel logo.

Blaze, ma questa non è la mia maglietta”

Si lo so è mia. Te l'ho data perchè la tua è tutta sporca.”

Ma nel mio armadio ho tante magliette.”

Beh prendilo come segno di ringraziamento”

Mi diresti chi sono queste persone che sono disegnate su?”

Beh... Loro sono i Three Days Grace sono un gruppo rock, il mio gruppo rock preferito,e sono Adam, Brad, Neil e Barry” disse indicando per ogni nome un viso.

Wow, sei sicura che me la posso tenere dato che ci sono disegnati sopra i tuoi artisti preferiti?”

Certo l'ha puoi tenere, perchè ho tante magliette su i Three Days Grace” dice poi si guarda un po' intorno e dice “Scusa ma perchè tieni dei barattoli di vernice in camera tua?

Blaze, io vorrei disegnare sul muro, cioè fare un murale,ma non ci riesco dato che sono incapace a disegnare”

Se vuoi lo faccio io, sono abbastanza capace nel disegno”

Ok, ti va bene se vieni qui domenica?”

Certo, però ora devo andare a basket” inizia a mettere la chitarra nella custodia e dice “Comunque Silver le foto che ci sono nell'album fotografico sulla scrivania me le potevi anche chiedere.”detto questo sussurra un ciao e un ci vediamo domani a scuola e se ne va con il borsone e la chitarra.

Mi avvicino alla scrivania e noto uno dei tanti album fotografici aperto e quello aperto era l'album fotografico dove c'erano solo foto di Blaze.

Oddio che figura che ho fatto, le sarò sembrato uno stalker.

Poi vedo accanto tanti fogli e inizio a guardarli attentamente uno per uno.

Sono tanti disegni che raffigurano me stesso.

L'ultimo disegno raffigura me stesso in versione rocchettara e sotto al disegno c'è anche una dedica:”Bravo! Sei riuscito a arrivare fino a qui! Complimenti!Questo è il secondo disegno che raffigura te in versione rocchettara. Il prossimo recupero facciamolo a casa mia così sono sicura che non ci sono arance.=)

Bene ci vediamo a scuola, Blaze”

Dopo aver letto la dedica mi stendo sul letto pensando a quella meravigliosa gatta che mi ha rubato il cuore.


 


 

Salut a tout le monde!

Ecco un nuovo capitolo enormemente in ritardo! -.-

Spero mi perdonerete!

Anche se non siete molti, vabbè non importa!;)

Ciao e al prossimo capitolo

Fede_Silver

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Capitolo 7
*** Capitolo Settimo:L'inizio del vero inizio ***


Il giorno seguente...
Blaze Pov.

Lets start a Riot, a Riot! Lets start a Riot! Lets start Riot!”

Cerco disperatamente il cellulare, per quanto ami i Three Days Grace devo spegnere la sveglia.

Mi alzo lasciando incustodito il mio amato letto e vado in bagno.

Mi lavo e mi vesto: con una maglietta grigia dove c'è disegnato la foresta “oscura” dei film horror, dei pantaloni neri e stretti, le mie Converse a fantasia scozzese e infine il mio immancabile berretto a quadri neri e celesti.

Prendo il mio zaino rosso e grigio, le bacchette della batteria, che metto nella tasca del pantalone, e il basso elettrico.

Esco di casa e mi avvio con passo lento e svogliato verso scuola.


 

Silver Pov.

Driinn! Driiin”

Spengo di scatto la sveglia, sono già pronto per andare a scuola da trenta minuti e ora sono già le sette, ci credo che divertendosi il tempo vola.

Aspetto le sette e un quarto, prendo il mio zaino celeste e la mia cornamusa perchè oggi abbiamo musica e mi avvio verso la mia adorata scuola.

Sono davanti al portone della scuola e vedo pochi metri più avanti Blaze che sta camminando e Shadow che si sta sbracciando. Da lontano saluto Shadow pensando che si stia sbracciando per me.

Blaze si avvicina a Shadow e gli dà un veloce bacio sulla guancia,oddio quanto vorrei essere al posto di Shadow...

Blaze poi se ne va lontano da Shadow e allora mi avvicino:

Ehi Shadow!”
“Ehi Silv!”

Perchè?Shadow perchè?”

Io sto be... Eh?Perchè che cosa?”

Blaze ti ha dato un bacio sulla guancia!”

Silv non inziare a fare tutte queste polemiche era un semplice bacio sulla guancia. A proposito, ieri, come è andata con Blaze?”
“Male, ha vomitato per la sua intolleranza all'arancia e io sono svenuto”
“Wow, originale come inizio” dice lui con un sorriso.”Silver perchè non le chiedi se vuole fare recupero anche oggi?”

Ottima idea, vado subito” dico iniziando la ricerca per trovare Blaze “Ciao, Shadow a dopo!” dico con molta enfasi.

Vado in cerca di quel berretto nero e celeste che mette sempre quella meravigliosa gatta dal pelo lilla.

Eccola lì con la custodia del basso in mano che sorride dolcemente a Amy, con molta calma e attenzione mi avvicino al duo:

Blaze, ciao!”

Amy aspetta un attimo.” “Ciao, Silver. Ti senti un po' meglio?”

Si grazie mille. Ehm volevo sapere se oggi ti andava di fare recupero così iniziamo veramente.”
“Si, ok Silver, ma incotriamoci a casa mia”

Va bene” e a quel punto suona la campanella d'entrata.

Siamo in classe e oggi prima di andare da Blaze verrà Shadow a casa mia per darmi qualche dritta su come comportarmi e su come vestirmi.Seguo molto interessato la lezione solo che alcune volte noto che il mio compagno di banco, Sonic, che guarda Amy in modo dolce e anche lei lo guarda allo stesso modo. Mi arriva un bigliettino con scritto l'indirizzo di casa Blaze e che alle quattro mi devo presentare lì. In quel momento sorrido spontaneamente:

Signorino Silver, che cosa ha da sorridere?”

Nulla Egregia professoressa”

Ok, farò finta di crederci. Silver dimmi un po' come è andato ieri il recupero con la Signorina Blaze?”

Profesoressa, non abbiamo fatto alcun recupero mi sentivo male allora non sono andata a casa di Silver” dice quella gatta dalla voce melodiosa

Blaze sembra che stia seguendo la lezione , invece non è così, disegna e scarabocchia.

Suona la campanella della prima ora e prima che possa uscire di classe fermo Sonic:

Ehi Sonic, perchè tutti quei sguardi dolci a Amy?”

Come? Mi chiedi il perchè?! Caro Silver lo faccio perchè mi sono fidanzato con Amy!Scemo!”

Ah, non ci avevo pensato”


 

Dopo altre tre ore...

Ora c'è l'ora di musica e dopo tutti a casa e poi alle quattro devo presentarmi a casa di Blaze.

Oddio ma non mi ha detto recupero di quale materia vabbè le posso portare tutte.

Inizia l'ora di musica e tutti iniziano a suonare senza seguire l'altro quindi senza fare una melodia perfetta. Noto solo ora che Blaze non sta suonando il basso anzi sta curva sul banco e sembra molto stanca.

Ora eseguiremo il brano in omaggio ai Beatles”

Signorina Blaze venga qui per dare il ritmo”

Blaze impugna con delicatezza il basso e si iniziano a sentire dei “duri” tum- tum.

Io non suono l'omaggio ai Beatles perchè la professoressa dice che il suono della cornamusa stona con il suono di tutti gli altri strumenti.

Finisce l'ora di musica dove io non ho fatto nulla, anzi io ho ammirato Blaze.

Torno a casa, preparo il pranzo e verso le due e trenta Shadow si presenta alla mia porta.

Io mi preparo tutto lo zaino per andare da Blaze e poi sotto consiglio di Shadow mi metto la maglietta che Blaze mi ha regalato e dei jeans semplici.

Verso le tre e trenta mi avvio verso casa The Cat in compagnia di Shadow.

Shadow mi abbandona appena davanti al vialetto della casa di Blaze.

Busso alla porta solo che si apre da sola da lì urlo con molta enfasi:Blaze! Ci sei?? Sono Silver! Sai sono venuto a farti recupero!”


 


 


 

Ciao a tutti!!!!

Finalmente ho aggiornato!

Scusate il madonnale e trionfale ritardo è che i professori in queste ultime settimane mi hanno riempito di compiti, di interrogazioni e di verifiche!

Spero mi perdonerete e spero di aggiornare il più presto possibile!

Spero che ti sia piaciuto al prossimo capitolo

Fede_Silver

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Capitolo 8
*** Capitolo Ottavo:Benedetta Pioggia ***


Silver Pov.

Sto in questa camera da pochi secondi e inizio a osservarla un po' meglio. Assomiglia tanto a una casa di una artista: le pareti sono di diversi colori e con dei murali disegnati anche se alcuni sono macabri.

Dopo un po' guardo sul tavolo che era di fronte a me e vedo un biglietto scritto in bella grafia:

Ciao Silver, io sono in camera mia ( vai tutto dritto ultima porta a destra) appena arrivi entra e vieni in camera.
Non suonare il campanello o urlare tanto non ti sento. :)
Ciao Blaze”.
Seguo le istruzioni che mi aveva dato sul biglietto busso ed entro e mi trovo una stanza celeste e grigia dove c'era Blaze che suonava la batteria.

Mi avvicino e le busso gentilmente sulla spalla.
“Ciao Blaze”

Ciao Silver, scusa se non ti ho accolto come si deve è che dovevo suonare la batteria”

Nulla, Iniziamo a fare i compiti?”
“Va bene” disse con tono un po' malinconico.

Iniziamo a fare i compiti di grammatica e Blaze mi segue mentre spiego e quando la guardo fa un piccolo sorriso forzato.

Cerco di farmi più coraggio possibile e mi avvicino a lei, mi guarda un po' scioccata e per mia grandissima sfortuna inizia a suonarle il cellulare.

Scusa devo rispondere”
“No fai pure”

Pronto?Ciao Shadow” è possibile che doveva chiamare proprio in questo momento?

Shadow, ma a te non importa di quello che stiamo facendo! No non è quello che stai pensando, Si ciao a domani ciao” dice Blaze a Shadow

Blaze ci prendiamo una pausa? Tanto abbiamo già fatto tanto per oggi.”

No vedevo l'ora che tu lo dicessi”

Arrivano le diciassette e io devo andare a casa.

Blaze io dovrei andare a casa”

Sei a piedi? Perchè se è così ti accompagno”

Ok”

Prendo le mie cose usciamo di casa di Blaze e ci avviamo verso casa mia. Il tempo è nuvoloso e mette un po' di malinconia. Tendo una delle mie mani a una di Blaze e si sfiorano.

Dopo un po' inizia a piovere prendo una mano di Blaze e la incito a correre. Corriamo insieme fino a casa mia.

Che ritorno movimentato.” dico per farle mettere un sorriso in viso lei, invece, annuisce.

Blaze guarda fuori la finestra e esclama: “Oddio guarda Silver! Diluvia!”

Blaze se vuoi, dato che domani è domenica puoi rimanere a dormire da me”

Se vuoi io rimango” dice lei

Ok ti do una mia maglietta, ok?”
“Certo”

Solo che c'è un problemino... C'è solo un letto...”

Cosa???”


 


 


 


 

Ciao a tutti

Questa volta ho aggiornato più velocemente

Alla prossima

Qui sotto il disegno di Silver secchione

http://i50.tinypic.com/33f4zl5.jpg


Ps:Scusate se ci sono errori

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Capitolo 9
*** Capitolo Nono ***


Quando non c'è il cuscino c'è Silver The Hedgehog

 

Silver Pov.

 

“Scusa potresti ripetere? Credo di non aver sentito bene l'ultima frase che hai detto”dice Blaze abbastanza agitata

“Ho detto che c'è solo un letto”
“Oddio avevo sentito bene!”
“Dai Blaze proviamoci”
“Ok” dice lei poco convinta.

Mi dirigo verso la mia camera, sto cercando una maglietta molto larga e dei bermuda per Blaze.

Bene li ho trovati ora devo solo darli a Blaze. Esco e vado a incontro a Blaze, che trovo in piedi, tutta rigida e per niente rilassata.

“Tieni Blaze, puoi andarti a cambiare in bagno” e le faccio un sorriso mentre lei afferra i vestiti e si dirige in bagno.

Inizio a preparare la cena che consisterà in un pezzo di pizza margherita.

Sento una porta aprirsi e vedo uscire Blaze con la mia maglietta e i miei bermuda e naturalmente con il suo immancabile berretto. Blaze è carinissima, vabbè lei è carinissima con qualsiasi cosa ella indossi.

Si siede, forse aspetta la cena, e poi dopo un po' si avvicina a me.

“Scusa Silver, Hai un foglio bianco una matita e una gomma?”facendomi un sorriso forzato.

“Si, certo, ti do tutto subito” dico. Intanto che mi allontano sento un grazie molto sussurrato.

Ritorno con i suoi “utensili” che le porgo, lei li prende e si mette a disegnare con tanta tanta passione.

Finisco di preparare la cena e sistemo tutto in tavola, guardo Blaze. Devo essere sincero, non avrei mai creduto che un foglio, una matita e una gomma potessero far stare calma una confusionaria come lei. Blaze disegna a testa china sul foglio e io proprio davanti al suo naso le metto il pezzo di pizza. Lei alza un po' gli occhi e nota la pizza, riguarda il foglio e poi guarda me. Prende il foglio e lo mette via.

Iniziamo a mangiare, c'è molta tensione, che si potrebbe tagliare con il coltello, e molto silenzio.

Decido di fare il grande passo: mi avvicino a lei e le sorrido, siamo naso naso, la bacerò e il nostro bacio saprà di pizza e … “ I feel so much better, now you're gone forever

“Scusa è il mio” dice con molto imbarazzo e risponde

“Pronto? Oh ciao Amy!” e detto questo mi da le spalle.

Osservo bene la sua figura da dietro e soprattutto noto il suo berretto, allungo la mano voglio toglierle quel cappello. Blaze appena sente quel contatto smette di parlare e mette la mano sulla mia. Arrossii a quel contatto, Blaze poteva essere molto tenera quando voleva.

“Togli quella mano. E si ci riprovi ti stacco tutto il braccio a coltellate e ti faccio ingoiare la cornamusa”dice con voce molto minacciosa. Ok mi rimangio tutto non è tenera.

Tolgo la mano subito, mi fa molto paura Blaze quando fa in questo modo.

Finalmente saluta Amy e lei senza dirmi nulla rinizia a mangiare.

“Scusa” dico con voce flebile

“Hpm”è una delle sue solite risposte, forse ora c'è l'ha con me più di prima.

“Sai nessuno mi deve toccare il cappello, lo so che non mi hai mai visto senza, ma pazienza”

 

Blaze Pov.

Silver era riuscito a farmi saltare tutti i nervi in cinque secondi non mi piacciono le persone che fanno così

“Ok, Blazey non lo farò più” .

“Oddio come mi hai chiamata?”

Blazey, non ti piace?”

Blazey...



 

Inizio Flashback

 

In una casetta bianca e candida

“Mamma, Papà!” dice una piccola Blaze con un vestito bianco con le orecchie ancora intatte dagli orecchini e senza il berretto.

“Dimmi Blazey” dice con amore un gatto bianco tutto sorridente

“Ho scritto il mio nome!” e la piccola micina mostra alla sua mamma e al suo papà un foglio con scritto, in una grafia un po' storta e molto grande, il nome della gattina violacea.

Si cambia di colpo scena, siamo in luogo con luci al neon e pareti bianche.

“Signorina lo sappiamo che si è rimessa da poco tempo ma dobbiamo dirglielo” dice una volpe a una Blaze un po' più grande con delle bende ormai rossicce attorno le braccia, il collo e a una gamba.

“I suoi genitori, diciamo, sono deceduti. Mi hanno detto di consegnarle questo” e le consegna un foglio bianco stropicciato. Lei lo apre con le lacrime agli occhi e legge il suo nome con quella scrittura grossolana e confusionaria che aveva da piccola.

E a quel punto la gatta violacea si mette a piangere.

Da quel momento non esisterà mai più la gatta violacea di prima ci sarà sempre la gatta con il cuore di marmo.

 

Fine Flashback




 

“Ehi, Blaze!Blaze! Blaze!”

“Scusa mi ero imbambolata” dico in tono malinconico e tirando sul col naso.

 

Silver Pov.

Finiamo di mangiare e chiedo a Blaze se le fa voglia di giocare alla Play-Station che mi aveva prestato Shadow. Lei accetta con piacere e ci mettiamo a sedere a terra con il joystick.

“Ho deciso che gioco faremo: Assassin's Creed” dice con tono vittorioso.

“Sei sicura? Sai non è molto da femmine e sei sicura che mi vuoi guardare giocare e poi giocherai tu?”

“Sicurissima, su taci e usa quel controller”.

 

 

Dopo 15 minuti

 

E' la nona volta che ricomincio da questo punto non riesco ad ammazzare il balestiere che si trova sul tetto perchè lui riesce a uccidermi per primo.

Faccio arrampicare Ezio sul tetto e lo faccio camminare spavaldo e sicuro.

“Ti ricordo che non è una sfilata di moda, devi nasconderti sennò è sicuro che dopo due passi muori”dice Blaze.

Due minuti dopo queste parole Ezio muore per colpa di quel balestiere.

“Dai a me, ora ti faccio vedere io come si fa”

“Mi immagino, morirai dopo mezzo passo”

 

Dopo 20 minuti


 

Ok mi rimangio tutto quello che avevo detto venti minuti fa; lei è più capace di me.

Quel pezzo della sentinella lo ha superato da 15 minuti e ha già fatto due missioni.

 

Dopo un po' ci stanchiamo a giocare a Assassin's Creed e allora spegniamo la Play-Station.

“Ehm ehm, che avevi detto tu? Dopo mezzo passo morivo?”

“Si... Non pensavo che eri così capace”

“Vabbè non importa è solo un gioco”

“Blaze posso farti tre domande?”

“Ehm, si va bene”

“Ma tra te e Shadow c'è qualcosa?

“No, ma che dici io e Shadow siamo solo amici”

“E tu, provi qualcosa per il riccio nero?”

“No, non provo nulla per Shadow” dice e io lì faccio un gesto di felicità cercando di non farmi vedere da Blaze.

“E Shadow prova qualcosa per te?”

“No e posso dirtelo con sicurezza dato che va dietro a una riccetta”

“Ah, Ok grazie Blaze”

“Nulla. Io ora vado in bagno sono stanca e subito  dopo vado a dormire”

“Ok” dico mentre lei si avvia in bagno.

Dopo pochi minuti sento dell'acqua scorrere e poi il cigolio della porta quindi vuol dire che Blaze è uscita dal bagno.

Poco dopo mi reco in bagno mi lavo e mi metto il mio pigiama bianco.

Entro nella mia stanza e vedo Blaze senza berretto che guarda fuori dalla finestra.

La guardo incantato e da vero cretino cado per terra inciampando su una mia scarpa.

Blaze si volta e ha un piccolissimo sorriso e quella bella coda di cavallo le incornicia il viso, è perfetta.

Blaze si infila sotto le coperte e poco dopo faccio la stessa cosa.

“Buona notte Blaze” dico forte invece lei il buona notte lo sibila.

E così a i capi opposti del letto ci addormentiamo.

 

 

La mattina seguente

 

Mi sveglio, menomale che è domenica e posso fare tutto con comodo.

Stropiccio bene gli occhi e noto che Blaze sta abbracciata a me, allora per non svegliarla rimango lì .

Dopo una decina di minuti si sveglia e nota che siamo abbracciati e mi guarda

“Scusa Silver è che io dormo abbracciata al cuscino ma, oggi, non potevo quindi mi sono stretta a te”

“Non importa, anzi posso dire che sono stato al calduccio”

“Ah, Ehm... Ok”

“Quando non c'è il cuscino c'è Silver The Hedgehog” dico facendola ridere sonoramente

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!!!!!!

Eccomi qui con un nuovo capitolo.

Mi scuso per il mega ritardo.

Ma è colpa del computer e della scuola (ù.ù) perchè un capitolo maledetto perchè mi si è cancellato 4 volte e poi perchè la scuola mi da troppi compiti!!

Comunque abbiamo scoperto qualcosina su Blaze,(uppi!)
Scusate per il FlashBack venuto male è che io sono incapace.

Non so bene quando aggiornerò ma spero il più presto possibile.

Spero che vi sia piaciuto. Recensite!!

Ciao Ciao al prossimo capitolo!! :)


http://i43.tinypic.com/wjhvt.jpg
   Blaze 


http://i40.tinypic.com/dfvmoi.jpg  Silver

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Capitolo 10
*** Capitolo Decimo: un mi dispiace per nome ***


 

 

Un mi dispiace come nome

 

 


Shadow Pov.

 

 

 

Esco di casa per fare la spesa, ormai nel mio frigo non c'è più nulla.

Vado al piccolo super market vicino a casa mia e è lì che la vedo.

E' la riccetta con i capelli bianchi e molto ricci con delle ciocche verdi e fucsia. Oggi aveva deciso di tenerli raccolti in una coda di cavallo, invece quando viene a scuola lascia i suoi capelli liberi.

Non so il suo nome, viene nella mia scuola da poco ma dal primo sguardo me ne sono innamorato.

La guardo da dietro, oggi ha deciso di indossare dei pantaloni celeste chiaro con dei piccolissimi cuoricini blu e una canottiera violetto e sopra un giubbotto di jeans.

Chiamo Blaze devo assolutamente dirglielo. Dopo tre squilli la gatta risponde con un rauco pronto e in sottofondo la risata molto dolce di Silver.

“Blaze l'ho vista.”

“Davvero? Valle a parlare” e mi attacca in faccia. Ma che bella amica che mi ritrovo. Comunque ha ragione le devo parlare.

Bene si è fermata per prendere dei biscotti. Anche io mi fermo per prendere la stessa marca e per sbaglio le nostre mani si incontrano.

“Scusa tanto” dice lei con voce dolce “ Non volevo, prenda lei questi biscotti per i miei riccetti prenderò un altro tipo” dice lei guardando il pacco di biscotti. Dopo poco si volta e mi fa un dolcissimo sorriso. Non avevo mai notato i suoi occhi rosa pastello così belli, così raffinati, così perfetti.

Solo poco tempo dopo penso a quello che lei aveva detto. Aveva pronunciato i miei riccetti quindi o erano suoi o di sua madre quindi i suoi fratelli.

“Ehi, ma tu sei quella ragazza nuova”
“Si, strano che mi hai riconosciuto nessuno sa della mia esistenza”
“Beh io so della tua esistenza” dico cercando di essere il più dolce possibile

“Comunque mi chiamo Shadow The Hedgehog. Il tuo quale è?” finalmente saprò il suo nome, che sarà bellissimo proprio come il suo aspetto e il suo dolce e timido carattere.

Intanto che dicevo questo lei prendeva una scatola di biscotti poi sospirò e dolcemente disse:

“Scusa ma devo andare i miei riccetti mi stanno aspettando. Ciao è stato un piacere conoscerti Shadow The Hedgehog” e con una piccola corsetta si dirige verso la cassa per pagare quel pacco di biscotti. Noto qualcosa per terra è una carta d'identità e c'è la foto di quella riccia perfetta.

La leggo a bassa voce.

Nome: Gomenasai
Cognome: The Hedgehog

Il suo nome è Gomenasai quindi sarà giapponese o cinese. Continuo a leggere

Luogo di Nascita: Tallinn

Non sono un'asso a geografia quindi chiamo Silver per sapere dove è.

“Pronto?”
“Silver, ciao, volevo sapere dove è Tallinn?”
“Come non sai dove è?! E' la capitale dell'Estonia.”
“Ah, ok grazie ciao Silver” e attacco.

Mi basta arrivare fino a qui le altre cose che sono scritte sulla carta non mi interessano.

Comunque è strano non l'avrei mai detto che quella dolce riccetta fosse estone.

Di solito chi viene da lì o da la Russia hanno sempre un caratteraccio, sono freddi e scontrosi e poi hanno quell'odioso accento che lei non ha. E poi di solito hanno sempre visi molto spigolosi invece lei ha un viso dolcissimo.

Il problema è che io le devo ridare la carta d'identità.

Tutte le cose che avevo messo nel carrello le lascio lì la cosa più importate è dare la carta d'identità a Gomenasai.

Esco da quel supermercato e la vedo in lontananza, bene la seguirò fino a quando non si fermerà

 

 

Dopo 10 minuti

 

 

 

Stiamo ancora camminando, non si è accorta di me per fortuna. Ma finalmente si ferma davanti a un'asilo.

“Eccoti Gomenasai! Li hai presi i biscotti?”dice una anziana gatta forse la proprietaria dell'asilo. Lei annuisce dolcemente.

“Gomenasai, Gomenasai!!” Tanti piccole pesti sono davanti a lei, felici che sia tornata.

Busso alla porta e mi apre quella gatta.

“Mi dica”

“Cerco Gomenasai The Hedgehog”

“Gogo! C'è un riccio che ti desidera!” e dicendo questo la gatta se ne va

“Arrivo”

“Ciao Shadow”

“Ciao. Quando te ne sei andata ti è caduta questa” e le faccio vedere la carta d'identità

“Grazie mille per avermela riportata!”

“Tu lavori qui?”

“Si, sai per pagare l'affitto, ma queste pesti mi fanno impazzire”

“Comunque da come hai letto sulla carta d'identità mi chiamo Gomenasai The Hedgehog, ma chiamami semplicemente Gomenasai”

Gomenasai, che significa?”

“Significa mi dispiace in giapponese” dice lei sorridendo, “Scusa ma devo tornare a lavorare, ci vediamo a scuola Shadow” e chiude la porta e io mi avvio verso casa

 

 

 

 

 

Ciaoooo a Tutti!!
Eccomi con il decimo capitolo dove il protagonista è Shadow.

Ho fatto Shadow un po' troppo dolce ma quando si è innamorati credo si sia così.

Ora la mia adorata Chiara alias Astrid The Cat mi ammazzerà.

Scusate per la cortezza di questo capitolo... Sorry sorry

Spero vi sia piaciuto il capitolo!

Alla prossima!! Ciaooo

Fede_Silver

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Capitolo 11
*** Capitolo Undicesimo: Pittori improvvisati e un mistero da CSI ***


 

 

Pittori improvvisati e un mistero da C.S.I.

Silver Pov.

 

Dopo la chiamata di Shadow , Blaze mi ha chiesto cosa volevo fare sul murale.

“Non saprei...”
“Che ne dici se facciamo uno sfondo bianco e con il nero ci facciamo le note musicali o un pentagramma e poi con dei colori vivaci usiamo la tecnica del dripping?” fa lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Si, mi piace! Ma scusa che cosa è il dripping?” lei si porta una mano sulla fronte.

“Scusa Silver ma tu nelle ore di storia dell'arte che fai?”

“Beh arte, come ben sai, non è il mio forte”

“Ok te lo spiego dopo” disse lei togliendosi il cappello che aveva messo appena si era svegliata.

“Va bene tu ti avvii in camera e io vado a prendere la vernice?” dico io sorridendo

“Facciamo il contrario. Se tu portassi la vernice in camera non mi sorprenderei di vedere il contenuto dei barattoli a terra”

“ Si va bene. Facciamo il contrario.” dissi un po' deluso e avviandomi verso la mia camera

 

Dopo un paio di minuti entra nella mia camera Blaze con tutti barattoli di vernice.

“Bene mettiamo al lavoro” dice lei. Solo ora noto che si è messa un cappello bianco con tanti schizzi neri, grigi, viola e rossi

“Come mai quel capellino?” dico io molto curioso

“Non voglio sporcare il mio capellino nero e verde acqua quindi ho messo questo”

“Ok”.

Passano i minuti e io guardo Blaze sempre più concentrata. Fa righe nere abbastanza sottili e drittissime. É così concentrata che a volte noto che mette la lingua sopra uno dei canini superiori.

La guardo bene: solo ora noto le sue gambe che di solito sono sempre nascoste da i suoi pantaloni lunghi e da i colori spenti. Mi accorgo del suo bel fisico atletico. Guardo le orecchie, quelle orecchie che sono bombardate da orecchini di tutti generi. Beh non proprio tutti,mancano i dilatatori, solo che Shadow mi ha detto che a Blaze fanno abbastanza ribrezzo quei tipi di orecchini. Poi guardo i suoi occhi: sono perfetti. Quando fa qualcosa che ama i suoi occhi si accendono di vitalità. Non sono gli stessi occhi di quando studia. Non sono i soliti occhi spenti e coperti da un velo di mistero e di tristezza.

 

“Bene io, Silver, ho finito quindi se ti va puoi aiutarmi a fare il dripping”

“Si va benissimo. Non vedo l'ora di incominciare”dico io entusiasta

“Ok. Il dripping è un'arte semplice e può sembrare senza significato ma non è così. Ogni pennellata trasmette un emozione ben precisa” Mentre spiegava i suoi occhi brillavano, i suoi occhi erano perfetti, erano bellissimi.

“Il dripping è l'arte degli schizzi” e mi indica il suo capello.

“Ok allora sono pronto” e prendo un pennello e un secchio che conteneva il colore violetto. Immergo il pennello dentro e poi cerco di fare gli schizzi, ma sul muro non c'è nemmeno una goccia.

“Silver! Mira al muro!” mi volto verso di lei e noto che la sua maglietta ha gli schizzi violetti che dovevo fare sul muro. Non riesco a trattenere le risate. Lei mi guarda malissimo. Allora la vedo uscire dalla camera, ma dopo poco rientra con le cuffie. Si mette a ascoltare la musica.

Sento come un sussurro la canzone che lei sta ascoltando ad alto volume. Alcune volte sento la voce graffiata e bassa di Blaze dire le parole della canzone a ritmo di musica.

Intanto lei lavora sul suo dripping.

Passano i minuti e mi sento abbastanza teso e se Blaze è arrabbiata con me?

Dopo poco sento degli schizzi sulla mia maglietta. Mi volto e vedo una Blaze con un sorriso e un pennello in mano e senza cuffie nelle orecchie.

“Blaze!Se ti prendo ti sopprimo!”

“Oddio che paura !” fa lei con tono sarcastico e si mette a correre.

Corriamo per tutta la casa e poi ritorniamo in camera mia.

Finiamo uno sopra all'altra. La guardo è così bella. Arrossisco.

“ Sai Blaze ti devo dire una cosa: dalla--”
“Oddio è tardissimo!Devo andare a casa!” e si toglie da sotto di me e mi lascia come un pesce lesso sul pavimento.

“Silver me lo dirai un'altra volta! A domani!” e poi sussurra un ciao.

Appena sento la porta principale sbattere posso sfogarmi.

“Oddio sono così stupido!” urlo fortissimo forse ho dato noia ai vicini.

Infatti dopo poco sento un campanello.

Apro e noto che è la ragazza che piace tanto a Shadow.

“Scusa ho sentito urlare è successo qualcosa?”

“No, non è successo nulla di importante.” faccio una pausa “ Tu sei dovresti essere la nuova vicina, piacere Silver The Hedgehog”

“Si sono la nuova vicina, piacere mi chiamo Gomenasai The Hedgehog. E prima che tu me lo chieda: No, non sono giapponese, vengo dall'Estonia, ma il mio nome è giapponese e significa mi dispiace”

“Come facevi a sapere che te lo stavo per chiedere?”
“Beh lo chiedono tutti”

“Senti sei solo tu in casa o hai i tuoi genitori o fratelli?”
“No, sono figlia unica e i miei non sono qui, anzi sinceramente non so dove sono. In questa casa vivo con una francese, è dolce e simpatica.”

“Allora vi andrebbe a te e a questa francese di cenare da me?”

“Si va bene vado da lei e torno”

Dopo poco arriva Gomenasai e una gattina azzurra con un ciuffo emo davanti a l'occhio destro e ha gli occhi viola. Perfetto dovo mangiare con un emo.

“Salut a tout le monde!” dice lei con un dolce sorriso. Perfetto devo gustare la mia cena con un emo che parla solo francese.

“Ciao! Io mi chiamo Fritzi the Cat. Piacere di conoscerti... ehm...”

“Silver the Hedgehog” Le stringo dolcemente la mano. Non sembra emo e questo è un bene.

 

Durante la cena...

 

“Bene tu Gomenasai vieni nella mia stessa scuola e lavori in un asilo e tu Fritzi?”

“Beh io studio in una scuola di fumettismo però ho fatto il liceo linguistico perchè mi ha costretto mio fratello”

“Tu hai un fratello?”

“Avevo”

“E' morto?”

“No, era mio fratello adottivo e in poche parole ci siamo divisi e lui è tornato dove è nato cioè in America”dice lei sorridendo. Chissà che cosa è successo per farli allontanare

“Ah, e come si chiama?”

Vash The Snow Wolf

Fritzi si mette a guardare la stanza e poi nota un particolare che nemmeno io avevo visto

“E' tuo? Sai che una mia amica di scuola di fumettismo c'è l'ha uguale? Solo che lei non se lo toglie mai.”indicando un cappello nero e verde che apparteneva a Blaze.

“No, non è mio. Se lo dimenticato una mia amica che era venuta qui per aiutarmi a dipingere una stanza” faccio una pausa. E se Blaze frequentasse la stessa scuola di Fritzi? “ Come si chiama questa tua amica?”

“Si chiama Blaze The Cat” sorride “ E' molto confusionaria però è molto brava a disegnare. Da grande vorrebbe diventare una musicista e un'artista.”

“Blaze? E' la ragazza di cui sono inna--” appena mi accorgo cosa sto dicendo mi blocco

“Sei innamorato di Blaze? Beh mi sembra ovvio gli opposti si attraggono” dice Gomenasai

“ Si Blaze ha dimenticato il suo capello”

“Tu Gomenasai la conosci?” continuo curioso

“ La conosco di vista”

La cena passa tra una risata e una chiaccherata.

“ Siete molto più simpatiche della signora che c'era prima nella casa dove ora voi vivete.”

“Dai Gomenasai, che domani per te c'è scuola quindi ti devi alzare presto” dice Fritzi marcando le parole per te, scuola e presto.

“Silver ci vediamo a scuola domani!”
“Invece con me non so quando mi vedrai” Dice lei sorridendo. Ma questa sorride sempre?

“Ciao!” dice Gomansai

“Au revoir!”dice Fritzi.

 

La mattina dopo...

 

Sono già pronto per andare a scuola.

Prendo la mia cornamusa, la mia cartella e naturalmente il cappello di Blaze.

Esco di casa e vedo Fritzi che è seduta su una moto con un casco in mano e un'altro è sulla sella.

Mi fa un dolce sorriso e mi saluta con il cenno della mano.

Indossa una polo bianca con un piccolo stemmino e dei jeans neri e per finire ha delle Vans verde prato.

Mi avvio verso la scuola e vedo Blaze con la sua solita bellezza: con i suoi soliti jeans rosso-viola che non rendono giustizia alle sue bellissime gambe. Indossa una maglietta viola scuro e porta un cappello rosso a scacchi viola. Io pensavo che venisse senza cappello.

Mi avvicino a lei.

“Ciao Blaze! Ti sei dimenticata questo a casa mia ieri”

“Grazie Silver” e fa un sorriso forzato.

Poi tutti si voltano verso una moto. Scende Gomenasai tutte le ragazze sono invidiose, pensano che Fritzi sia un maschio.

Le ragazze guardano Fritzi adoranti.

Tutte tranne Blaze.

“ Peccato che Fritzi deve ripartire sennò avrei voluto togliergli quel casco e avrei voluto vedere la faccia di quelle ragazze” dice Blaze innocentemente

Fritzi fa un cenno con la mano a Gomenasai e rimette in moto il suo veicolo e riparte.

Guardo Shadow è incredibilmente geloso, non sa che il guidatore era una donna.

Il riccio nero segue con lo sguardo la riccia bianca che va verso la direzione di Blaze. Forse la vuole conoscere.

“Ciao, Io sono un'amica di Fritzi, mi chiamo Gomenasai The Hedgehog. Piacere”

“ Blaze The Cat. Ho sentito parlare molte volte di te da Fritzi”

“Ah bene.”

E con questo la campanella suona e tutti dobbiamo entrare dentro.

 

 

Shadow Pov.

 

 

Non ci credo, anzi non ci voglio credere.

Quella bella riccia bianca non può essere già fidanzata.

Noto che sta parlando con Blaze e subito dopo suona la campanella.

Stiamo facendo storia. Blaze, naturalmente è stata messa in prima fila anche se non ascolta lo stesso.

Beh a nessuno della classe piace storia, beh solo a Silver, ma questo non è una novità.

Gomenasai è in terza fila da sola. Magari vado da lei.

Bussano la porta, la professoressa sbuffa un po' e poi dice avanti.

Entra un lupo che ha una felpa rossa e ha in cappuccio in testa. La sua pelliccia è nera con dei riflessi blu. Noto che i suoi sono color rubino.

“ Ecco questo è un nostro nuovo compagno” mentre la professoressa dice questo noto che quel lupo guarda tutta la classe uno per uno.

“Su presentati ai compagni”

“Mi chiamo Stebén The Wolf” ha una voce roca e bassa e guarda tutti e tutto con superficialità

“Si avete capito bene Stebén non Steven.” fa una piccola pausa.

“Vengo dalla Serbia”

“Può bastare” dice la professoressa un po' spaventata con tutte le ragazze che erano in classe.

Le uniche non spaventate erano Blaze e Gomenasai.

“Allora Stebén vatti a sedere vicino a Gonsai” Gomenasai si mette la mano sulla fronte.

“Professoressa il mio nome è Gomenasai non Gonsai”

“Non importa.”

La lezione procede normalmente e arriva la ricreazione.

Si sente un urlo, Gomenasai, non si sa come mai, corre subito a vedere.

 

 

Gomenasai Pov.

 

Non ci posso credere anche qui!

Me ne sono andata dall'Estonia e lui era lì vengo qui e lui viene qui!

Sento un urlo, beh devo andare a vedere perchè di sicuro Stebén c'entra.

Eccolo lì ha fatto male a Amy.

“Stebén ma che cavolo fai?”

“Gomenasai non sei felice di vedermi?”

“Sinceramente no”

“Beh io sono molto contento di vederti” fa un dei suoi soliti sorrisi sadici

Amy è a terra, io la guardo e mi inginocchio alla sua altezza.

Si tiene il braccio le chiedo di farmelo toccare e lei acconsente.

“ Mi dispiace molto, Gomenasai, mi dispiace molto, Gomenasai” ecco dico quelle parole sussurate che le può sentire solo Amy.

Amy si sente meglio.

Ritorno in classe e noto gli occhi rossi di Shadow che mi scrutano.

 

 

Ciao a tutti!!!

Ecco l'undicesimo capitolo!

Spero vi sia piaciuto.

Ecco due nuovi personaggi Fritzi e Stebén

Quasi sicuramente ci sarà un capitolo che spigherà l'infanzia di Fritzi e un'altro spiegherà l'infanzia di Stebén e di Gomenasai. Che da come avete capito si conosco ma non si sopportano.

In questo capitolo vi faccio capire anche quanto sono appassionata di arte di tutti i tipi! Potrei stare ore a parlare di storia dell'arte!. :)

Spero vi sia piaciuto il capitolo!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo Dodicesimo: Vecchi Ricordi ***


Vecchi Ricordi

Ciao a tutti! Volevo dire che questo è il capitolo speciale su Fritzi e beh lei dirà qualche parolina in francese e io metterò la traduzione, tra parentesi, accanto alla parola. Spero che non vi dia noia la parola tra parentesi.. ciao ciao ci vediamo in fondo al capitolo!

 

Fritzi Pov.

 

Ero al corso di fumettismo ed ero vicina di banco a Blaze.

Questa scuola non è proprio un vero liceo o università perchè qui ti dicono cosa fare, ma puoi parlare con il tuo vicino e questo è dà un po' di libertà.

“ Fritzi mi parli un po' di te? Io non so come sei arrivata qui in Italia, cioè io so pochissimo di te” mi dice Blaze molto curiosa.

Ogni alunno quando viene qui si libera, è se stesso, ognuno si toglie dalla testa il suo problema e pensa alla sua passione: al fumetto e al disegno.

“Si va bene te lo racconterò. Da dove devo iniziare?”

“Beh da dove ti ricordi”

“Ok, ma io non so se ci riesco benissimo tu sai il mio piccolo problema che avevo”le dico facendole l'occhiolino.

Si il mio piccolo problemino: i vuoti di memoria.

“Mi ricordo quando suonavo, quando toccavo i tasti d'avorio, quando suonavo il pianoforte. Avevo più o meno sei o sette anni. Il pianoforte me lo assegnarono a scuola, all'inizio non mi piaceva per niente. Secondo me tutti i miei compagni avevano strumenti plus beaux ( più belli) del mio.”

“Beh ora finalmente suoni uno strumento che ti piace giusto?”

“Si, la mia chitarra” dico facendo una piccola risata “Comunque: la mia mamma adottiva che si chiamava Amelié suonava molto bene il pianoforte io invece ero bravina ma secondo lei facevo proprio valeur (pena). Mi ricordo della mia Parigi, quella città un po' piovosa, della mia Parigi la mia città Natale”

“Beh tu non conosci i tuoi genitori biologici?”

“Beh io non so nulla di loro so solo che i miei genitori mi avevano abbandonata vicino alla riva del fiume Senna e una riccia di nome Ameliè mi prese e mi crebbe. Amelié, oltre a me, crebbe anche il mio fratello adottivo, Vash.”

“Davvero? Beh hai una strana storia alle tue spalle”fa una pausa “ Su su continua!” dice lei in modo curioso e infantile.

“Beh che altro ti posso dire... Ah si! Amelié provava sin da quando ero piccola un odio per me”

“Perchè?”

“Perchè non ero come gli altri. Io avevo i miei vuoti di memoria. Mi torna in mente che mi comparava sempre mio fratello e io ero, tra noi due, la peggiore.Mi ricordo quando mi “malediva” dicendomi: spero che un camion ti butti sotto, o spero che dei ragazzi ti picchino e che tu muoia sul colpo”

“Ti diceva questo quando avevi sette anni?”

“No, verso i dodici o gli undici anni. Poi non lo so, sai non mi ricordo tutto bene bene”

“Con tuo fratello andavi d'accordo?”

“Si, tutti vestiti che avevo era i suoi vecchi, solo che lui era più grasso di me e tutto mi andava il triplo più grande”

“Guarda non è che ore ti vanno molto più piccoli” mi dice indicandomi la mia maglietta larga.

Blaze mi guarda bene e poi nota una piccola cicatrice vicino al gomito “ E questa ? ” fa lei indicandomela.

“ Beh da quando avevo undici anni finchè non venni qui, ero presa di mira da dei ragazzetti più grandi di me e questo me lo hanno procurato loro. Ogni giorno avevo un nuovo livido e qualche volta dei tagli”

“Ma tuo fratello ti difendeva?”

“Mio fratello è sempre stato un codardo e la cosa più coraggiosa che faceva da bambino era quella di dormire senza la luce accesa. Una volta quei ragazzetti mi picchiarono vicino al fiume Senna e lui era lì presente che passeggiava e non ha fatto nulla. Gli ho chiesto molte volte il perchè del non intervento e lui usciva sempre con la solita frase: Stavo vivendo un flashback.”

“Fritzi per lo meno le maglie larghe nascondevano i segni” fa lei dedicandomi poi un dolce sorriso

“E' vero.”

“E raccontami come mai siete venuti qui e non siete rimasti in Francia?”

“Quando venni qui avevo più o meno dodici o tredici anni e  io facevo la seconda media. Vash, un giorno litigò molto pesantemente con Amelié e tutto quel che mi ricordo che lui entrò nella stanza che condividevamo e iniziò a preparare le valigie e io da dietro gli dissi che sarei venuta con lui.” faccio un pausa per vedere se Blaze ha qualche domanda e continuo.

“Non so perchè Vash scelse l'Italia, non gliel'ho mai chiesto. Vivevamo in una casetta vicino a due fratelli che non facevano altro che litigare dalla mattina alla sera.

Mi ricordo che ero a casa da sola, i nostri vicini litigavano e io annoiata entrai in camera di Vash e lì c'erano dei fumetti. Iniziai a leggerli parlavano tutti dello stesso personaggio: Capitan America.

Da lì iniziò la mia passione per il fumetto perchè ogni volta che Vash non era in casa io leggevo un fumetto e poi disegnavo Capitan America. Poi passç un'anno e mezzo  e io dovetti  andare al superiore allora chiesi un consiglio a Vash e lui mi disse il liceo linguistico perchè secondo lui era adatto solo quello per me e per i miei vuoti di mémoire (memoria)”.

“Perchè era l'unico adatto?”

“Io sono francese e Amelié e Vash mi insegnarono l'inglese come seconda lingua e siccome al linguistico puoi scegliere il francese, io anche se avevo un vuoto di memoria, in francese e in inglese potevo eccellere. E io costretta feci il liceo linguistico”

“Quindi, in poche parole, ti ha fatto  fare una scuola per farti fare una lingua che sapevi perfettamente?”

“Exactement (esatto)”

“Chissà come ti annoiavi là dentro! Beh, dai Fritzi, continua che sono curiosa”

“ Mi diplomai e lì inizio l'inferno tra me e mio fratello. Lui scoprì che non volevo andare alla facoltà di lingue e questo lo fece imbestialire e poi quando scoprì la mia passione per il fumetto mi disse che nelle facoltà artistiche e che nelle scuole di fumettismo  non mi avrebbe mai mandato. Io invece mi opponevo dicendo che dovevo fare quello che volevo io non quello che voleva lui.”

“Fritzi ma dimmi lui ti voleva mandare all'università di lingue ma poi in che cosa ti saresti specializzata?”

“Beh di sicuro mi avrebbe fatto specializzare in francese”

“Ma come è andata a finire la storia tra te e tuo fratello?”

“Stavo dicendo... Ah si. Praticamente si litigava tutti i giorni su questo argomento e un giorno tornando da far la spesa, trovai un biglietto di Vash.”

“E che diceva?”

“Aspetta dovrei averlo sempre in tasca” e tiro fuori dalla tasca un foglietto verde dalle scritte celesti ormai al causa del passar del tempo.

“Cara Fritzi, so che dovrei dirtelo in faccia, ma non sopporto vederti piangere.

Io non c'è la faccio più a litigare tutti i giorni.

Allora preferisco andarmene e ti lascio continuare la tua vita, magari un giorno ritorneremo a vivere insieme.

Fritzi ti voglio bene! E naturalmente ora puoi fare ciò che vuoi, non ci sono io che ti impedisco tutto.

So già che ti starai chiedendo se io ritornerò da Amelié, ma no ritornerò nella mia terra Natale. Andrò a vivere in America.

Sai il mio numero di cellulare e quindi qualche volta chiamiamoci. Dobbiamo restare in contatto.

Ti voglio molto bene.

Ciao                                                          Con amorevole affetto

                                                                 tuo fratello

                                                                  Vash

“Ti ha scritto delle belle parole” dice Blaze “Allora vi tenete in contatto?”

“No, io non lo chiamo mai. Mi farebbe troppo male sentire la sua voce e non vederlo. E poi è lui quello che ha deciso di andarsene e invece si poteva risolvere”

“Non dirmi che l'ultima volta che hai sentito tuo fratello è stato due anni fa prima di partire”

“No” le faccio un sorriso rassicurante “l'ultima volta che l'ho sentito è stato sei mesi fa, dopo un anno e mezzo di silenzio”

“Beh e che ti ha detto?”

“Mi ha detto che la nostra mamma adottiva, Amelié, era morta ed ero invitata al funerale”

“Tu ci sei andata questo funerale?”

“Si e se te lo chiedi Vash c'era. E abbiamo parlato in modo freddo entrambi. Gli ho detto che non sto avendo più vuoti di memoria e di aver preso la scuola di fumettismo. Lui invece mi ha detto di aver preso economia all'università”

“Ah e poi? Beh ci siamo salutati in modo molto freddo, sembravamo due estraneii  e lui è tornato in America, io sono stata altri tre giorni in Francia e poi sono tornata in Italia”

“Ma tu vuoi bene a tuo fratello?”

“Si, anche se per lui non conto quasi più nulla io gli voglio un bene dell'anima.”

E poi arrivano le cinque e mezzo e dobbiamo uscire dalla scuola e  tornare a casa.

“Sai oggi torno a casa a piedi con il mio migliore amico Shadow e se sei a piedi anche tu ti puoi unire a noi”

“No, Blaze io sono in moto”

“Ah allora sarà per un'altra volta” dice e io annuisco sorridendo.

 

 

 

Shadow Pov.

 

Sono nel parcheggio di quella scuola per fumettisti che frequenta Blaze e sto aspettando che quest'ultima esca così, anche se siamo a piedi la accompagno a casa.

In questo parcheggio ci sono molte auto ma anche moto e poi noto quel ragazzo che stamattina ha accompagnato Gomenasai a scuola. Ora mi avvicino e gli dico qualcosa.

“Oh caro!” gli urlo ma non si volta “Ooo!! ragazzo in moto che sta per partire!!!!” urlo con più enfasi.

E ora si volta e spegne il motore ma non si toglie il casco.

“Dimmi” quel casco gli maschera molto la voce e detto questo alza su la “visiera” del casco per vedermi meglio. Noto che ha la pelliccia azzurro molto chiaro e i suoi capelli sono di un azzurro più scuro e i suoi occhi sono viola e in questi ultimi mi ci persi dentro.

Dopo poco ritornai in me. “Ma sei il ragazzo di Gomenasai? Perchè ti ho visto questa mattina accompagnarla a scuola. E quindi sei più grande di lei e quindi anche di me”

“Beh su una cosa hai ragione io sono più grande di te e di Gomenasai però --”

“Non dire nulla perchè io so benissimo che sei il fidanzato! E la devi lasciare stare perchè io me ne sono perdutamente innamorato. Mi sono innamorato per la prima volta”

“Ti sto dicendo che non ti devi preoccupare perchè io non sono il fidanzato” e detto questo si toglie il casco rivelando un musetto bianco e un dolce sorriso. Quindi è una ragazza?!

“Io sono Fritzi The Cat e io vivo con lei e ti posso assicurare che Gomenasai non è fidanzata”

“Scusa tanto se ti avevo scambiato per un maschio. Sai la tua maglietta è molto larga e non fa notare nulla e stessa cosa i pantaloni.”

“No importa. Ci vediamo in giro Shadow” e detto questo si mette il casco rimette in moto e parte verso casa.

Quella ragazza è carina. Beh Gomenasai non la supera nessuno, ma anche Fritzi non è male.

Il fidanzato , se c'è l'ha, deve essere molto fortunato.

“Hai conosciuto Fritzi?” mi dice da dietro di me una voce che ormai conosco troppo bene cioè la voce di Blaze

“Si, sembrerebbe simpatica” e lei annuisce.

“Allora mi accompagni a casa?”

“Si certo” e con questo l'accompagno e tra una chicchera e una risata il tempo vola.
 

 

 

 

 

 

A rieccomi!!! E di nuovo Ciao a Tutti!!!

Il prossimo capitolo non sarà su Stebén e Gomenasai ma sarà un capitolo “normale” se si possono definire i miei capitoli normali.

Spero che le mie traduzioni tra parentesi non vi abbiano dato noia con la lettura :)

Mi sono solo resa conto che mancano pochi capitoli alla fine più o meno 7 o 8 o forse di meno... Bo!

Comunque ho già in mente altre storie quindi non smetterò di tormentarvi e se ve lo state chiedendo sono SILVAZE <3

E ringrazio Geme99 per l'idea sul titolo che poi ho utilizzato.!!!! GRAZIE!!!

Bene ora vi lascio a un mio disegno cioè la mia Fritzi in moto.

Per fare un disegno così mi sono ammazzata.

Lo vedete al contrario ma me ne farò una ragione


 

 

<3

 

 

 

Ciao ciao

un abbraccio

e alla prossima

Fede_ Silver :)






 

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Capitolo 13
*** Capitolo Tredicesimo: Il Rock non fa per te ***


Il Rock non fa per te.

 

 

Silver Pov.

 

 

Shadow è in ritardo, è proprio come Blaze, sempre in ritardo!
Finalmente suona il campanello e quando apro mi ritrovo Shadow.

“Ehi Silv!”

“Ciao Shadow, sei arrivato in ritardo”

“Beh io sono arrivato ma se non mi vuoi me ne vado”

“No no Shadow rimani!”

“Ok sei pronto?” mi dice lui.

Io sono prontissimo a fare il grande passo: a non essere più chiamato secchione o nerd, a non essere più preso in giro e a non essere costretto dalle persone a fare i compiti al posto loro.

“Certo”dico io.

“ Ti ho portato dei vestiti da rocchettaro”

“Sono tuoi?” chiedo ingenuamente

“No te li ho comprati nuovi; Blaze se ne accorgerebbe che sono miei”

“Ah”

Shadow mi mostra tre magliette, due pantaloni, due cappelli e un paio di scarpe.

Le magliette sono tutte e tre di colore scuro; una è rossa scuro , una indaco e l'altra grigia scura. I pantaloni, più o meno hanno una colorazione simile alle magliette: uno è grigio scuro e l'altro viola molto scuro che da sul nero. I cappelli sono diversi da quelli che porta sempre Blaze: uno è tutto nero e poi c'è scritto in bianco, con carattere simile a quello che usa la Coca-Cola, Rock on!, invece l'altro capello era verde prato. Le scarpe sono un paio di Vans; le avevo viste ai piedi di Blaze a volte anche ai piedi di Shadow, ma ho sempre pensato che fossero quelle scarpe fastidiose e scomode. Le scarpe sono chiare: sono grigio chiaro e i lacci e alcune rifiniture sono violetto. Queste scarpe mi ricordano molto me e Blaze.

“Bene Silver ora andiamo a comprare gli accessori”

“Accessori?” faccio io sorpreso

“Si gli accessori. Non hai mai visto Blaze che porta quei bracciali con le borchie o le catene ai pantaloni oppure gli orecchini? Ora noi andiamo a comprare tutto questo”

“Ah, va bene” e ci dirigiamo verso il centro della città.

Entriamo in una gioielleria e Shadow mi guida verso le vetrine degli orecchini.

Guardo quegli “arnesi” un po' disgustato, gli orecchini mi fanno un po' ribrezzo.

“Avete bisogno di una mano?” ci dice, avvicinandosi, una signorina

“Hm.. Si, questo mio amico si vorrebbe fare il buco a un'orecchio”

“Che? Shadow ma sei pazzo?”dico io sottovoce e con un pizzico di nervosismo.

“Ok, venite con me” fa la signorina

“Shadow ma se poi i non metto l'orecchino si vede il buco?”

“ No, idiota. Ora fai l'uomo e ti fai fare questo stramaledetto buco all'orecchio”dice Shadow in modo scontroso.

Mi avvicino alla commessa e lei mi fa vedere dei piccoli orecchini con una specie di brillantino.

Mi ha fatto vedere tutti i colori che questa gioielleria ha, ma io mi sono innamorato di un colore, mi sono innamorato di quel grigio chiaro appena accennato.

“Io vorrei quello lì” e gli indico l'orecchino grigio chiaro.

“Ok, si va subito il buco vieni”.

La commessa prende una specie di pistola verde e me la punta all'orecchio e io troppo preso dalla paura mi nascondo dietro Shadow.

“Ehi ma che ti prende?”

“No io non faccio nessuno buco!” dico io sempre dietro Shadow

“Ascoltami bene idiota. Ora vai lì e ti fa bucare questo orecchio”

Capendo che fa più paura Shadow che la signorina con la pistola per gli orecchini mi avvicino alla commessa e lei ripunta la pistola all'orecchio. Non sta ancora sparando forse c'è qualche problema o--- “Ahi!” mi ha sparato quando meno me lo aspettavo.

“Ok, abbiamo fatto!” poi mi dice il prezzo e le pago quanto devo.

Usciamo da quella gioielleria e Shadow dopo un po' mi dice:

“Senti le catene o i bracciali con le borchie le prendi a casa mia, perchè ho capito che fare spese con te è inutile”

“Ah bene.” e ci dirigiamo verso casa mia di nuovo.

Mentre si va a casa ci si ferma all'appartamento di Shadow e si prendono dei bracciali borchiati e un paio di catene per i pantaloni.

Si ritorna a casa mia.

“Allora Silver , se tu ti vestirai da rocchettaro ma continuerai a usare quel linguaggio da cervellone, non avrai risolto il tuo problema.” si ferma e pensa a cosa dire.

“Devi usare parole semplici , non devi usare un linguaggio da dizionario Tre Cani”

“Mhmm... E poi Silver hai il patentino , hai il motorino. Usali!”

“ E cavolo sai suonare la chitarra? E allora porta quella a scuola e non portare quello schifo di cornamusa!”dice lui con più enfasi

“Ok Shadow cercherò di farlo”

 

 

Il giorno seguente

 

 

 

Silver Pov.

 

 

Ok sono pronto per andare a scuola. Controllo per un'ultima volta se ho preso tutto: il casco,le chiavi ci sono, poi la borsetta per ginnastica c'è quindi ora posso andare a scuola.

Mi guardo di nuovo allo specchio: si sono veramente pronto. Sembro un rocchettaro e detto questo salgo in motorino.

 

 

A Scuola...

 

Tutti mi stanno guardando, beh tutti tranne Blaze.

Non mi ha ancora notato e io invece volevo che solo lei mi notasse.

Allora mi avvicino a lei.

“Ciao meravigliosa dolcezza! Come siamo belle questa mattina”

“Hm... Silver ma ti senti bene?”

“Si benissimo. Tu invece mia cara?”

“Bene, prima che arrivasse uno che crede che giudico le persone dall'aspetto o dalla musica”

“Cioè tu non giudichi dall'aspetto o dalla musica?”

“Io no. Io sto con le persone che mi fanno stare bene non con delle persone che un giorno son così e un giorno son cosà!” dice lei abbastanza arrabbiata

“E allora perchè mi hai fatto un quadro e che mi raffigurava e io ero vestito da rocchettaro?”

“Beh per farti vedere come eri. E poi perchè non mi piacevano i vestiti che avevi quel giorno e te ne volevo fare altri” si ferma e guarda a terra. Poi improvvisamente prende una bacchetta per suonare la batteria e me la punta addosso, come se fosse un coltello.

“Anche se eri secchione, usavi parole da dizionario o eri un po' maldestro, io stavo bene con te. Avevamo una sintonia.Sai gli opposti si attraggono. E oggi tutto a un tratto si presenta qui davanti a me un Silver con una camminata a duro che mi chiama dolcezza e robe varie. Ma tu chi sei? E dove è quel Silver che quando mi salutava avevo quel tono così entusiasta?” e mentre dice questo lei avvicina sempre di più la bacchetta al mio naso e dopo un po' mi colpisce quest'ultimo.

Poi si gira lancia la bacchetta in aria la riprende al volo e la rimette nella tasca dei pantaloni poi si mette il basso sulle spalle e se ne va.

Io ho deluso Blaze, non avrei mai pensato che io le piacessi in quel modo.

Subito dopo arriva Shadow.

“ Tu hai fatto tutto questo per Blaze?” io annuisco

“Beh, sei un' idiota. Me lo dovevi dire e non te l'avrei mai fatto fare” dice lui lasciandomi solo con il suono della campanella che ci incita a entrare.

“Ehi Silver, ho visto la scena mi dispiace” dice Sonic

“Ma come posso fare?” dico io sull'orlo di un pianto isterico.

Ma all'improvviso sento una mano fredda sulla mia spalla.

 

 

 

 

Fritzi Pov.

 

Sono in casa oggi non ho il mio corso di fumettismo, ma sto per uscire lo stesso  perchè andrò a fare la spesa poichè ormai il nostro frigo e vuoto.

Poi noto qualcosa vicino alla porta ed è la cartella per educazione fisica di Gomenasai. Oddio non ci credo l'ha dimenticata. Beh meglio che mi sbrigo e così le porto questo zaino.

Prendo il piccolo zaino e il casco e salgo in moto.

Eccomi arrivata al grande edificio giallastro.

Entro e mi ritrovo la bidella.

“Mi scusi dovrei consegnare questo zaino a Gomenasai The Hedghog”

“Non si preoccupi non è ancora suonata la seconda campanella può camminare da sola e cercarla”

“Ok e grazie mille” le faccio un sorriso e la cerco.

Ecco vedo i capelli di Gomenasai legati in una coda di cavallo alta e poi accanto a Gomenasai noto il cappellino nero e verde di Blaze.

“Gomenasai!” lei si volta e mi vede

“Fritzi che ci fai qui?”

“Beh lo sac à dos (zaino)”

“Oh grazie Fritzi!” e Gomenasai mi dà un abbraccio affettuoso.

“Ehi Blaze , ma che cosa hai?”

“Ti ricordi di quel ragazzo che ti parlai al corso?”

“Hmmm... Si mi ricordo”

“Beh è cambiato”

“Mi dispiace. Comunque devo andare, ciao” le saluto in fretta e me ne vado.

Percorro il corridoio e noto Silver tutto cambiato. Blaze aveva ragione, ci sarà rimasta malissimo.

Però anche Silver è triste sta parlando con un riccio blu.

“Ehi Silver” gli dico appoggiando la mano sulla sua spalla

“Ciao Fritzi”

“Ehi ma cosa hai?”

“Beh ho deluso Blaze. Sono diventato rocchettaro per sentirmi accettato da lei ma Blaze mi ha trattato peggio di prima.”

“Senti falle capire che anche se hai cambiato i vestiti rimani sempre lo stesso Silver”gli dico per poi fargli un sorriso

“Grazie Fritzi”

“Comunque io sono Sonic The Hedgehog”

“Fritzi The Cat” e gli stringo la mano che precedentemente aveva teso.

“Scusate ma devo andare. Ciao ed è stato un piacere conoscerti Sonic.”

“Ciao” rispondono in coro i due.

Arrivo alla mia moto e riprendo il mio casco, ma qualcuno mi cade addosso.

“Excuse moi, je suis désole (Mi scusi, sono desolata)” dico con un fil di voce

“No è colpa mia non ti sarei dovuto cadere addosso” dice una voce maschile.

Lui si rialza e poi mi dice: “Vieni ti aiuto ad alzarti”

 

 

 

Blaze Pov.

 

 

 

Ma hai visto quel pallone gonfiato!

Vedi faccio bene a essere dura con tutti tranne che con Shadow, Amy, Fritzi e Gomenasai.

Cioè come si permette di chiamarmi meravigliosa dolcezza?

E io che mi ero affezionata.

Io avevo detto a Fritzi che quel ragazzo, anche se era un secchione che ascoltava sempre la professoressa, mi iniziava a piacere non solo nel senso di amicizia.

E ora guarda qui si credeva che se si faceva il buco all'orecchio o si metteva dei vestiti scuri cadevo a i suoi piedi?!

Cioè per me si potrebbe vestire così ma non si dovrebbe comportare da Don Giovanni.

Arrivo nello spogliatoio e mi cambio mi metto una maglietta grigia scuro e dei pantaloni neri.

Vado in palestra e mi ritrovo davanti quel Don Giovanni fasullo.

Porta una maglietta bianca e dei pantaloni che arrivano al ginocchio neri e delle scarpe bianche da tennis.

“Bene ragazzi, oggi si fa Dodgeball. Shadow, Amy formate le squadre.”

Naturalmente Shadow sceglie me e poi alla sua seconda scelta sceglie Gomenasai.

Gomenasai e Shadow, da quando lui ha capito che è Fritzi che accompagna Gomenasai in moto, si sono attaccati ancora di più, sono così affiatati e sono così innamorati l'uno dell'altra solo che non lo dicono all'altro.

Per sfortuna di Amy l'unico rimasto è Silver e quindi le tocca accettarlo in squadra.

Inizia la partita e dopo poco la squadra di Amy è in netto svantaggio.

Quando mi avvicino alla riga di metà campo e tiro la palla e va addosso a Silver.

Alla faccia del duro, è caduto per terra però nessuno è andato a vedere come sta.

La professoressa fa interrompere il gioco così tutti noi possiamo andare a bere e noto che Silver non si è ancora alzato.

Mi avvicino:

“Ehmm... Silver stai bene?” dico io sussurrando.

“Si si” dice lui, dal suo tono di voce sembra quasi ubriaco.

Cerco di mettere da parte tutto quello che mi ha fatto stamattina

“Vieni ti accompagno in infermeria”

“Ehm, grazie Blaze”

Lo porto infermeria e lo lascio stendere su un lettino.

Rimango lì seduta a aspettare che lui si senta meglio, quando sento un sussurro:

“Blaze, scusa scusa tanto. Ho cambiato i vestiti e forse ho esagerato un po' con il mio carattere e volevo sentirmi accettato da te”

“No, non importa. L'importante è che non lo fai più. Comunque eri già accettao da me”

“Promesso non lo faccio più. Croce sul cuore”

e detto questo gli do' un bacetto sulla guancia e lui arrossisce.

Il “vecchio” Silver è tornato

 

Ciao a tutti!!!

Non vedevo l'ora di scrivere questo capitolo e allora l'ho fatto subito!

Comunque siamo arrivati quasi alla fine, secondo i miei “elaborati” calcoli, mancano quattro capitoli di cui uno non si può definire capitolo perchè è l'epilogo.

Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto...

Il prossimo capitolo sarà l'infanzia di Gomenasai e Stében ^^

Ciao ciao e alla prossima!!

 

Comunque ora vi lascio con Silver rocchettaro anche se non ha i vestiti che ho descritto nel capitolo



 

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Capitolo 14
*** Capitolo Quattordicesimo: Da i corti boccoli ai lunghi ricci ***







 

Capitolo speciale!!! L'infanzia di Stebén e Gomenasai. Questo capitolo è scritto in terza persona cioè non ha il Pov. Spero vi piaccia.

 

Dai corti boccoli ai lunghi ricci

 

 

Lì vicino a Tallinn, in Estonia, vive una piccola riccia bianca da i capelli corti e con i boccoli che le toccano dolcemente la guancia. Quella piccola riccia non sa ancora che da grande avrà dei capelli ricci, lunghi e soprattutto indomabili. A Tallinn vive con i suoi genitori, che la reputano troppo vivace. Il suo nome è Gomenasai. Un nome strano per lei che vive e che è nata in Estonia.

Ma per i suoi genitori è più che normale. Quei due individui sono appassionati di tutto ciò che è giapponese. Il gatto lo hanno chiamato Zetsumei, anch'esso nome giapponese. Gomenasai vuol dire mi dispiace.

La piccola riccia bianca vive in una casa enorme che lei trova estremamente monotona e noiosa.

Gomenasai usciva sempre in giardino e quel giorno incontra un piccolo lupetto nero-blu con gli occhi rossi rubino ma quegli occhi non fanno paura anzi sembrano molto intimoriti.

“Ciao, io mi chiamo Gomenasai e tu?” disse la piccola riccetta con una punta di dolcezza nella sua voce.

“I-Io mi chiamo Stebén” disse il piccolo lupetto.

“Non sei estone vero? Hai un accento abbastanza strano” disse Gomenasai tutta curiosa

“Beh io sono nato a Belgrado, sai quella città della Jugoslavia”

“Jugoslavia? Ma non avevano detto che era scomparsa?”

“Ehm, si, ma” Gomenasai non lo fa finire di spiegare che ricomincia a parlare

“ Tu sei venuto qui da una città scomparsa? Quindi tu sei un eroe!” disse lei tutta felice

“Allora ti va di giocare con me?” disse ancora lei, felice di aver fatto la conoscenza di quel piccolo “eroe”.

“Si, va bene”

Passano gli anni e ora non hanno più cinque anni, ora sono adolescenti e sono sempre più amici.

“Ehi Gogo”disse Stebén per poi dare un bacetto sulla guancia della riccia.

“Ehi Stebén come va?”

“Bene. Io ti devo dire una cosa”
“Dimmi tutto.”

“Io sono innamorato di te”

“Ehm... Davvero Stebén? Davvero sei innamorato di me?”

“Si Gomenasai”

“Stebén tu sei carino, ma tu per me sei il mio migliore amico.”

“Ah Gomenasai, io torno in Serbia”

“Cosa? Per quanto tempo?

“Non lo so, però qui in Estonia tornerò”

“E quando parti?”

“Domani mattina” e detto questo il lupo con passo svelto se ne va.

 

Dopo la partenza di Stebén la riccetta bianca non sarà più vivace e felice come era prima.

Il giorno del suo compleanno, Gomenasai sta in casa, ormai senza i suoi genitori, che l'avevano lasciata lì dicendole che li aveva delusi.

Poi all'improvviso il campanello, lei con molta calma si avvicina alla porta e la apre.

“Oddio Stebén che hai fatto alle orecchie?!” disse la riccia molto preoccupata.

“Non è nulla Gomenasai”

“Non è nulla?! Esce il sangue, una ha un buco” disse lei “Vieni che ti aiuto a curarle”

Lo fa entrare in quella casa e prende il kit di pronto soccorso.

“Ti fa male?” disse lei, appoggiando un po di ovatta su un'orecchio

“No” dice lui schietto e freddo

“Bene”

Dopo un po' Stebén si ritrova con le orecchie tutte bendate e quindi è costretto a mettersi il cappuccio della felpa.

“Quanto è cambiata dall'ultima volta che l'ho vista” pensa Stebén guardando Gomenasai.

“Hai visto ti fa male andare in quella città scomparsa” dice Gomenasai con un tono infantile

“Non è proprio così cambiata” pensa di nuovo Stebén

Passano gli anni e Stebén è cambiato tanto, lui non è più dolce con tutti, anzi è freddo e senza cuore.

Tutti i giorni, corteggia Gomenasai che sembra proprio infischiarsene dei suoi corteggiamenti.

Gomenasai non trova più Stebén come un bravo lupo, anzi lo crede perfido e freddo.

Non trova più che i suoi occhi siano dolci, anzi ora i suoi occhi sono truci e freddi

Così quella piccola riccia decide di partire per la nazione che avrebbe sempre voluto visitare: l'Italia.

E' lì con le valigie in mano all'aeroporto di Tallin e non sa che Stebén la sta guardando, lui non sa che lei lo odia profondamente.

Una voce meccanica annuncia ai passeggerei per il volo che porta in Italia di salire sull'aereo.

“Arrivederci Estonia. Addio Stebén” .

La riccia non avrebbe mai pensato che Stebén, dopo sei mesi, sarebbe partito anche lui per l'Italia.

Ed ora eccoli lì: ecco Ste e Gogo. Ora però sono solo Stebén e Gomenasai.

Ora non sono più migliori amici. Ora, tra di loro, sono quasi estranei.

 

 

 

Ciao a tutti!!!!

E per gioa di Geme99 aggiorno!!!

Bene il prossimo capitolo sarà un capitolo su Fritzi, Silver e Blaze.

Okay questo capitolo non è uno dei migliori...

Scusate se è così corto

Comunque...

Ciao e alla prossima!!!

Fede_Silver

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Capitolo 15
*** Capitolo Quindicesimo: Batticuore e il non essere più amici ***


Batticuore e il non essere più amici

 

Fritzi Pov.

Quel ragazzo mi porge la mano e poi mi chiede:

“Ehi, ti sei fatta male?”

“Non non. Je suis trés bien. (no no. Sto molto bene)”

“ Sei una turista francese?”

“Beh sono francese ma non sono una turista” gli faccio un sorriso e guardo i suoi occhi celesti e mi perdo dentro di loro.

“Ah, sei di questa scuola?”

“No ero venuta per portare lo zaino della mia coinquilina” come mai gli sto dando tutta questa confidenza?

“Ah, io invece ho accompagnato mio fratello Sonic, forse la tua coinquilina lo conosce”

“Sonic? Si l'ho incontrato in corridoio”

“Io comunque mi chiamo Manic The Hedgehog” e mi porge la mano e mi sorride

“Io mi chiamo Fritzi The Cat” e gli stringo la mano.

“Beh vai a casa a piedi?” devo ammettere che è molto carino.

“No vado in moto”

“Beh allora vai a casa che il tuo fidanzato ti aspetterà”

“No, io non sono fidanzata”

“Ah, davvero? Comunque Fritzi io devo andare a casa mia sorella mi aspetta. Beh è stato un piacere conoscerti”

“Ciao Manic” detto questo prendo il mio casco lo infilo e parto verso casa.

 

 

Silver Pov.

Si conclude con mio dispiacere la giornata scolastica e appena usciti chiedo a Blaze se vuole pranzare con me così poi potevamo fare il recupero.

“Ok Silver. Da che parte devo andare?”

“No io oggi sono in motorino.”dico con un certo imbarazzo

“Ok allora andiamo con il motorino.”

“Bene andiamo” e la conduco verso il motorino.

Arriviamo al veicolo e le porgo un casco che è grigio e viola.

Mi siedo e lei si siede dietro di me e mi abbraccia.

Arrossisco a quel contatto, ma lei non può vedermi perchè le do le spalle e perchè porto il casco.

Dopo aver fatto tutto il tragitto fermo, il motorino vicino a quello di Fritzi.

“Ecco io avevo pensato di invitare anche Fritzi e Gomenasai a pranzo ti va?”

“Certo che mi va” dice lei entusiasta

Suono il campanello della loro casa e mi viene ad aprire Fritzi.

“Ciao Fritzi volevo sapere se vi andava di venire a pranzo da me”

“Scusa Silver non possiamo, al massimo vieni tu a pranzare da noi”

“Io ho a casa anche Blaze”

“Blaze? Allora mi sa che qualcuno è stato perdonato. Comunque potete venire tutte e due”

“Grazie mille” e poi mi rivolgo a Blaze “Ehi Blaze andiamo noi a pranzare da loro”

Lei con passo lento mi raggiunge e poi insieme entriamo in casa di Fritzi e di Gomenasai.

“Ehi Fritzi!” saluta Blaze

“ Salut ma cherìe (Ciao mia cara)”

“Su accomodatevi a tavola con Gomenasai che è quasi pronto”

“Non stai cucinando le lumache vero?” dico io

“Non ti piacciono?”

“No” dico con enfasi

“Comunque non le sto cucinando. Ma perchè hai pensato alle lumache?”

“Beh sai Fritzi tu sei francese e si sa per cosa sono famosi i francesi e la Francia.”

“Si per il vino e lo champagne”

“Io intendevo altro”

“Formaggio e baguette”

“No”

“Parigi, la città dell'amore e la Torre Eiffel?”

“No”

“Lo Champs-Elysées?”

“No”

“la lavanda o il Louvre?”

“il fiume Senna?”

“No. Ma quante cose sai sulla Francia?”

“Ma che domande sono? La Francia è la mia nazione, quindi devo sapere qualcosa, non credi?”

“Si hai ragione. Ma voi francesi siete conosciuti anche per le vostre esceargotte”

“Che? Forse escargot. Te e la lingua francese, credo che non andiate molto d'accordo.”

“Vai Silver vatti a sedere, prima che te la prepari davvero la lumaca”

“Ok Fritzi vado.” dico per poi sedermi tra Gomenasai e Blaze quindi lasciando il posto vicino a Blaze per Fritzi”

“Et voilà! Allora abbiamo baguette, formaggio e prosciutto e poi naturalmente pasta”dice Fritzi consegnando a ognuno di noi due piatti uno dove c'era la pasta e l'altro dove c'erano gli affettati, il pane e formaggio”

Durante il pranzo parliamo e chiacchieriamo tra di noi.

Fritzi dice a Blaze cose nell'orecchio e Blaze arrossisce.

Finiamo il pranzo e io e Blaze dobbiamo andare a studiare.

“Blaze è stato un bel pranzo non trovi?”chiedo uscendo dalla porta di casa di Fritzi e Gomenasai

“Si Silver. Ma oggi che materia studieremo?”

“Avevo pensato a storia”

“Ok, ma io non ho il libro.”

“Guarderemo insieme.”

Entriamo finalmente a casa e vado in camera mia a prendere il libro di storia mentre Blaze si sistema in salotto.

Iniziamo con la Prima guerra mondiale o Grande Guerra e lei segue i miei discorsi, attenta e poi mi avvicino per fare vedere un' immagine che era rappresentata nel libro.

Le nostre guance si toccano e lei si mette a guardare me e io invece smetto di parlare e guardo lei.

“Scusami Silver mi dovevo spostare.”

“Vabbè Blaze” E poi porto le mie labbra sulle sue.

All'inizio è un po' imbambolata ma poi cede e si fa trasportare da quel dolce bacio.

“Questo è quello che aspettavo fin dall'inizio”dissi io e lei mi ribaciò

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Per l'ultima parte del capitolo ho messo un po' di fatica dato che non sono proprio dolce e romantica.

Comunque spero che vi sia piaciuta

Ciao ciao e al prossimo capitolo

Fede_Silver

Ora vi lascio con una immagine che ho fatto io del bacio... Li ho fatti sottoforma di umani ma ve li potete immaginare anche "normali"






 

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Capitolo 16
*** Capitolo Sedicesimo: Senza musica non so vivere ***








 Senza musica non so vivere

 

 

 

A Astrid The Cat alias Chiara:

Dopo aver letto questo... Non mi

uccidere. Chiedo pietà!!!

A tutti gli altri:

Fate finta di aver visto le scritte

sopra ;)

Fede_Silver

 

 

Shadow Pov.

 

 

Guardare lei è il miglior passatempo del mondo.

Quando parlo con lei e sento la sua dolce voce rispondermi o chiedermi qualcosa, io vado in iperventilazione. Sentire con lei un qualsiasi contatto mi fa girare tutta la testa.

Ma in questo periodo la vedo abbastanza triste. Non le vedo quel dolce sorriso che tutti i giorni le illumina il viso.

Avvicinarsi a lei in questi giorni e praticamente impossibile. Appena la fermi, i suoi occhi rosa confetto ti guardano e poi, Gomenasai, scappa via.

“Signorino Shadow c'è qualcosa che non va? Perchè sembra che è venuto solo per riscaldare la sedia” la professoressa mi fa tornare dal mondo dei sogni.

“Mi scusi è che mi fa male la testa. Posso uscire?”

“Vai”

Esco dalla classe e mi dirigo in bagno e noto che sta tornando in classe Gomenasai.

“Ehi, Shadow ti senti bene?” disse lei con una strana tristezza nella voce.

“Mi fa male un po' la testa. Ti andrebbe di accompagnarmi in infermeria?”

“Hmm... Si, va bene”

Andiamo in infermeria e lì mi fanno stendere su un lettino.

“Senti Shadow, ti dovrei dire un cosa” fa lei abbastanza intimorita

“Dimmi tutto” dico cercando di fare la voce il più dolce possibile.

“Io...Diciamo che devo partire per l'Estonia” dice lei cercando di non guardarmi

“E-Estonia? Perchè devi partire?”

“Perchè i miei genitori si sono decisi a ritornare in Estonia e hanno detto che devo venire anche io”

“No, dai dimmi che è uno delle tue solite battute” e detto questo mi alzo dal lettino, ma non vedo che c'è tavolino basso e inciampo.

“Shadow ti sei fatto male?” e mentre lo dice mi aiuta a alzarmi.

Siamo molto vicini sento quasi il suo respiro sulle mie labbra e lei è bellissima come tutti i giorni.

“Dai Shadow stenditi. Io ritorno in classe”

“No aspetta! Dimmi dove abiti in Estonia, come è la tua casa e robe del genere”

Inizia a parlare della sua casa, lì in periferia di Tallinn. La ricorda così bene. Da come la racconta mi sembra di essere proprio dentro a quel edificio.

“E quando parti?”

“Io parto dopodomani. Scusami Shadow ma ora devo andare in classe. Ciao” e poi mi da un bacio sulla guancia.

 

 

 

Intanto

Silver Pov.

 

 

Oggi vorrei chiedere a Sonic e a Blaze se vorrebbero venire a casa da me.

Blaze, dopo quel bacio, è sempre la solita rocchettara e non è cambiato nulla. Ma credo che sia meglio così perchè Blaze anche rocchettara e macabra è fantastica.

Siamo in cortile e tutti si stanno dirigendo per andare a casa.

Devo fermare Blaze e Sonic.

Per Sonic non ho problemi dato che deve aspettare il fratello Manic che in questi giorni ha sempre un po' la testa tra le nuvole quindi viene sempre un po' in ritardo.

Per Blaze invece ho qualche problemino dato che lei appena suona la campanella "scappa" a casa.

Scorgo il berretto che porta sempre Blaze e inizio a correre verso quella direzione.

“Blaze!” e sono davanti a lei ma non riesco a frenare in tempo e finisco addosso a Blaze.

“Ehi, Silver dimmi!”

“O-oggi ti va di venire a far compagnia a me e a Sonic a casa mia?”

“Io, oggi ho lezione di basso e di batteria ma dopo queste lezioni posso venire”

“Beh quando finisci?”

“A un quarto alle cinque. Quindi verso le cinque dovrei essere a casa tua”

“Si va bene a dopo Blaze” e le do un bacino sulla guancia

“Ciao Silver”

Ora devo correre da Sonic.

Appena fermo Sonic, Manic arriva ma vede sto parlando con suo fartello e allora si ferma e si toglie il casco e ci raggiunge

“Ciao Manic” diciamo io e Sonic in coro

“Comunque Sonic volevo sapere se oggi ti andava di venire casa mia verso le cinque del pomeriggio”

“Hmm...” inizia a guardare il fratello e Manic fa un espressione un po' sorpresa forse domandandosi che cosa voleva da lui

“Si, vengo solo se viene con me anche mio fratello Manic”

“Perchè vuoi tuo fratello?”

“Appunto perchè devo venire anche io?”

Sonic si allunga verso Manic e si avvicina verso il suo orecchio dicendogli qualcosa che fa un po' meravigliare il fratello

“Allora perchè deve venire Manic?”

“Non te lo possiamo dire. Sono fatti nostri, cioè non sono proprio fatti miei ma di mio fratello. Comunque sono fatti suoi.”

“Si va bene, per me Manic può venire. Ah oggi viene anche Blaze”

“Ok, va bene Silver ci vediamo oggi alle cinque”

“Ciao Sonic, ciao Manic.”e detto questo mi avvio verso casa.

 

 

Durante il tragitto per andare a casa

 

 

Oggi mi vorrei dichiarare a Blaze, devo dirle quanto amore provo per lei.

 Per tutto il tragitto per andare a  casa penso a un discorso che le posso fare e poi penso a quella bellissima gatta che mi ha conquistato.

 

 

 

Arrivano le cinque

 

 

 

 

Suona il campanello di casa e vado ad aprire e mi trovo: Sonic tutto sorridente che mi guarda, Manic che guarda nel giardino della casa di Fritzi e Gomenasai e Blaze che parla tranquillamente con Fritzi nel giardino di quest'ultima.

“Dai, Sonic, Manic entrate. Blaze entra su vieni”

“Ok, arrivo. Ciao Fritzi ci vediamo domani”

Entriamo tutti e ci sediamo sul divano e iniziamo a parlare del più e del meno e io e Sonic della scuola e Blaze e Manic ci ascoltano; lei non tanto interessata e lui invece interessato.

 

 

Sonic Pov.

 

 

“Comunque Blaze, chi era quella ragazza con cui parlavi prima?” chiede Manic

“Si chiama Fritzi”

“Uhm... Mi puoi raccontare qualcosa di lei? Credo averla vista accompagnare una vostra compagna ma non ne sono molto sicuro” Manic è molto sicuro che Fritzi è la ragazza che accompagna Gomenasai a scuola in questo periodo ogni volta che mi porta a scuola cerca sempre quella gattina celeste. Ormai ho capito che ha un debole per lei.

“Che cosa posso dirti... Vediamo... Allora appena la senti parlare ti sembra italiana, ma poi la ascolti meglio e capisci che è francese. Ha la tua età. Viene con me a fare il corso di fumettismo perchè vorrebbe fare l'artista. Fritzi è molto simpatica e diciamo che è molto creativa, dolce. Lei ha fatto il linguistico per volere del fratello e quindi sa molte lingue. Poi è troppo magra e mette dei vestiti larghi e maschili che la fanno sembrare un maschio. Ma Manic come mai questo interesse?”

“No, niente di che. Era per chiedere”

“Ah, ok Manic”

“Scusate ma vado a prendere una boccata d'aria” dice mi fratello

“Sei sicuro che è proprio una boccata d'aria?”dico io

“Sonic sei un'idiota”

E detto questo se ne esce sbattendo la porta.

 

 

Manic Pov.

 

Esco dalla casa di Silver perchè voglio andare a vedere quella ragazza. La voglio conoscere.

Busso alla porta accanto, sperando che Fritzi aprisse la porta, ma invece apre una riccia bianca con gli occhi rosa confetto.

“Salve, che cosa desidera?”

“Io sono Manic The Hedgehog e vorrei parlare con Fritzi”

“Fritzi? In questo momento non c'è... Ma se vuole la può aspettare qui in casa”

“ Se non reco disturbo va bene.”

“Ok, comunque io mi chiamo Gomenasai The Hedgehog”

“Ok, ma non mi dare del lei, non sono così vecchio”

“Ok”

Entro in quella casa dove c'è un odore dolcissimo e appena accennato  di talco.

“Vuoi un po' di Karask?”

“Che cosa è?”

“ E' un pane estone”

“Ah... No, grazie”

“Ok. Comunque ti puoi sedere, fai come a casa tua”

“Scusa la curiosità, ma dove è andata Fritzi?”

“A un riunione alla sua scuola di fumettismo. E se te lo chiedi arriverà tra un pochino”

Cioè perfetto devo aspettare Fritzi, con una riccia che mi offre cibi dai nomi impronunciabili.

 

Silver Pov.

 

“Sonic che ne diresti di vedere dove è andato tuo fratello? È da un po' che è andato a prendere la boccata d'aria”

“Ok, anzi noi andiamo, ormai si è fatto abbastanza tardi. Ciao a tutti!” e Sonic esce per andare a trovare il fratello.

“Blaze ti devo dire una cosa”

“Spara”

“Io dalla prima volta che ti ho avvistato nel parcheggio della scuola, ho avuto una infatuazione per te. Ogni giorno questa infatuazione cresceva e cresceva e ora sono sicuro che quel sentimento che provo per me non è più una semplice cottarella ma è amore. Perchè io Blaze the Cat ti amo.

Amo ogni singola cellula di te, ogni tuo singolo movimento e ogni tua sfumatura caratteriale. Io, Blaze, semplicemente ti adoro e ti amo.”

“Hmm... Silver hai usato delle belle parole ma... Quanto hai a riassunto?”

“Cosa?! Non ti è piaciuto?Mi--” E delle labbra calde si posarono sulle mie e per me quello era il paradiso.

“Sai Silver anche a me tu piaci molto”

 

 

Manic Pov.

 

Trascorrono i minuti e sto facendo amicizia con questa riccia che oltre a quel pane mi ha offerto altri due piatti estoni impronunciabili.

Ma finalmente si apre la porta principale e ecco che entra Fritzi con una giacchetta nera che lascia intravedere una polo bianca con uno stemma, poi porta dei pantaloni neri e abbastanza larghi e ai piedi indossa delle scarpe rosse quasi tutte consumate.

Aveva ragione Blaze quando diceva che i vestiti che indossa la fanno sembrare una maschio.

“Ciao Gomenasai”

“Ciao Fritzi”

“Ehi Manic! Come mai qui?

“Ti volevo chiedere una cosa”

“Ehm.. Ok dimmi tutto”

“Sabato ti andrebbe di uscire con il sottoscritto?”

“Samedi? Va bene”

“Allora sabato alle sedici davanti a casa tua. Ora vado mio fratello mi starà aspettando”

“Ok, Ciao Manic! Sei sicuro che non vuoi del Karask?” dice Gomenasai

“No grazie. Ciao Gomenasai, ciao Fritzi.”

“Ciao Manic!” dico loro due in coro.

Sono molto felice, Fritzi ha accettato la mia proposta.

“Ehi Manic! Ti sto aspettando da quaranta minuti! Su sbrigiamoci e andiamo a casa!” dice mio fratello.
E detto questo ci incamminiamo verso casa




Due giorni dopo

 

 

Gomenasai Pov.

 

 

Sono pronta per ritornare in Estonia, perchè sapevo benissimo che ci sarei ritornata.

Ieri notte non ho dormito, pensavo troppo all'Italia, pensavo troppo alle persone che avrei lasciato.

Fritzi è stata seduta sul mio letto tutta la notte a consolarmi, mi dispiacerà non mangiare più la cucina francese di Fritzi e invece sapere che dovrò mangiare anguille e pesce avariato mi fa stare ancora più male.

Mi mancherà avere in casa quella artista, mi mancherà avere il suo odore di talco per casa.

Poi mi mancherà la macabra, musicista e divertente Blaze. Sentirò la nostalgia di Silver e la sua cornamusa. E poi sentirò la mancanza di Shadow. Non dimenticherò che è stato il primo con cui ho fatto amicizia a scuola. È stato gentilissimo e mi è piaciuto molto stare con lui.

Sono all'aeroporto e c'è Fritzi con me pronta a darmi l'addio.

Chissà se lei tornerà mai in Francia, chissà se lei si rivedrà con il fratello.

“Per tutti i passeggerei per Tallinn recarsi in aereo” dice quella stupida voce meccanica.

“Ehi non piangere Gomenasai. Ricordati che è un arrivederci non un addio”

“Mi mancherai Frì”

“Dai che ti verrò a trovare, ma porterò il cibo dall'Italia e dalla Francia.”e questo mi suscita una risata. Quante volte le ho detto che non mi piacevano molti piatti dell'Estonia.

“Bene, devo andare. Arrivederci Fritzi The Cat”

“Arrivederci Gomenasai The Hedgehog” e mi fa un dolce sorriso.

Credo che non dimenticherò mai Fritzi, quella artista, rivoluzionaria francese.

 

 

Steben Pov.

 

Quella gatta celeste esce con passo insicuro dall'aeroporto e da lì capii che Gomenasai se ne era andata.

Quei stupidi hostess avevano lasciato degli scatoloni in sala e naturalmente mi sono nascosto dietro di loro.

Guardai per l'ultima volta Gomenasai e sapendo ormai che per me provava solo odio capii che non c'era più bisogno di spiarla, non c'era più bisogno di seguirla dappertutto.

Solo che mi dispiace che quella bellissima amicizia si sia trasformata in inutile odio.

Gomenasai l'amore l'ha trovato ma speriamo che sia ricambiato. (Rima!)

 

 

Un giorno dopo

 

Shadow Pov.

 

Oddio non sapevo che qui a Tallinn si gelasse.

Poi andare in Estonia senza sapere l'estone non è proprio utile.

Questi tipi parlano e parlano e io non capisco un cappero imbottito.

Poi cercavo qualcosa da mangiare, ma cucinano solo pesce e puzza moltissimo!

Allora sapendo la via di dove abita Gomenasai chiedo a un passante con uno stentato inglese dove fosse e lui mi dice di proseguire sempre dritto e poi girare alla prima destra.

Cammino dove mi aveva detto il passante e tutti mi guardano male perchè sto imprecando per il freddo in italiano.

Finalmente vedo quella villa bianca che era tanto nominata da Gomenasai.

Busso e sento la voce di Gomenasai che dice:

“Kes see on?”

Io ribusso e lei mi apre, mi vede, chiude la porta e mi riapre.

“S-shadow?”

“In pelo e ossa”

“Oddio ma che ci fai qui?”

“Sono venuto per stare con te” e detto questo l'abbraccio. Lei sembra colta di sorpresa ma poi si lascia andare e anche lei ricambia il mio abbraccio

“Dai Shadow entra che starai morendo di freddo”

“Posso farti una domanda?” prendendole la mano dolcemente

“Si”disse lei guardandomi

“Ma qui cucinate solo pesce avariato?”

Lei si mette a ridere. La sua risata per me è musica.

E io senza musica non so vivere.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Ecco l'ultimo capitolo che è stato il più traumatico da scrivere.

Ma non vi preoccupate ci sarà l'epilogo.

E comunque anche se a questa storia manca un capitolo che secondo me non si può considerare capitolo, io vi romperò le scatole con molte altre storie!!

Questo capitolo lo dedico a Geme99 a cui è stata dedicata tutta la storia e a Astrid the Cat che seprò che non mi ammazzerà.

Comunque ringrazio pubblicamente una delle Geme99 che mi ha aiutato con la storia dato che in questo capitolo mi sono bloccata innumerevoli volte, quindi: Grazie Ele!! * tira i fiori e sparge cuoricini*

Anyway... spero che questo capitolo vi sia piaciuto e al prossimo!

Ciao Ciao

Fede_Silver

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Capitolo 17
*** Epilogo: Tutto a tempo di Rock ***


Tutto a tempo di Rock

 






 ??? Pov. 

 

 

“Avanti, uno, due, tre, quattro. Alt. Sull'attenti.” è questo che sento ormai da tre anni.

Sono tre anni che non sento più la sua dolce voce, ma sento solo una voce rozza e rude di quel sergente.

Usa un tono di voce troppo alto, per me che ero abituato a quella voce dolce e bassa.

Chissà come è diventata, chissà se pensa a me, chissà se si ricorda di me.

“Bene, ritiratevi e a domani”

Tutti noi soldati usciamo da quella caserma come tante piccole marionette.

Perchè alla fine i soldati sono marionette guidate dagli ufficiali e dai sergenti.

E anche io sono una marionetta che viene addestrata per ammazzare e per far guerra.

Guardo intorno a me e guardo la mia città, la mia Belgrado.

Belgrado ai miei occhi è bellissima, la mia Serbia è bellissima, però lei non è qui.

Questa è la Serbia, questo è quel che rimane della Jugoslavia.

“Ehi, ehi!” un piccolo riccetto tira i pantaloni della mia uniforme.

“Ma cosa? Cosa vuoi?” e mi abbasso alla sua altezza.

“ Senti, io sono piccolo e ho perso la mamma, mi aiuti a trovarla?”

“Certo, come ti chiami piccolo?”

“Io mi chiamo Brad”

“Io invece sono Stebén The Wolf”.

Prendo Brad in braccio e lo metto sulle mie spalle, forse così potrà vedere la sua mamma.

“Eccola, la vedo!! E' quella riccia dai capelli neri, lunghi e lisci!”

Vado verso di lei e cercando di essere il più delicato possibile le tocco la spalla.

“Hmm? Che vuoi?” io le indico il bambino che ho sulle spalle

“Oddio grazie! Brad! Lo sai che hai fatto preoccupare la mamma”

“Ma tu sei quel lupo che fa sempre disperare mio marito” io la guardo in modo interrogativo.

“Si mio marito è un sergente e quando dice toglietevi il cappello tu non lo fai mai”

“Beh si” e cerco di far stendere le mie labbra in un sorrisino, ma non ci riesco e esce fuori solo una smorfia.

“Ma perchè non togli mai quel berretto?”

“ Non è un bello spettacolo vedere le mie orecchie”

“Ah, ho capito, beh come ti chiami?”

“Stebén The Wolf”

“Quindi Steben tu hai delle ferite alle orecchie?”

“Posso dire che le mie orecchie sembrano un campo minato dove tutte le bombe nascoste sono saltate.”

“Mi dispiace, dove è successo tutto questo?”

“Qui, in Serbia” faccio una pausa “Ma in Estonia, mi sono procurato la ferita più dolorosa di tutte”

“E dove?”

“Al cuore”

“E' morto lì una persona a te cara?”

“Peggio. La mia migliore amica ha iniziato a considerarmi un estraneo. Comunque io vado. Arrivederci” e mi incammino.

Non tornerò a casa ora, no, farò un giro nella mia Belgrado.

Quella città, che per la piccola, infantile e dolce Gomenasai, è la città scomparsa.

Gomenasai quanto vorrei che tu mi vedessi adesso.

Quanto vorrei sentire il tuo dolce respiro, quanto vorrei sentire un tuo abbraccio, vorrei del calore.

Perchè sono solo freddo, fottutamente freddo. E qui a Belgrado si gela.

 

 

 

Gomenasai Pov.

 

Tallinn innevata è lo scenario più bello. E' stupenda.

Fa freddo anche se ci sono i termosifoni accesi.

Però, dopo un po', sento delle braccia che mi stringono da dietro e so benissimo che è Shadow.

“Ehi, che fai?”

“Nulla di che. Diciamo che mi diverto a guardare Tallinn”

“Potresti guardare me, che sono magnifico, invece di guardare quella città invasa da pesce avariato e da russi”

“Io dico che sei proprio modesto e nemmeno un po' egocentrico” e mi da un dolce e veloce bacio sulla guancia arrossata dal freddo.

“ Gomenasai, guarda si vede la casa dei tuoi genitori” dice indicandomi quella monotona e gigantesca villa bianca.

Si io e Shadow, abbiamo cambiato casa.

Quella villa era troppo grande per due persone perchè i miei genitori se ne, dopo poche settimane dall'incontro con Shadow se ne erano andati.

“Si l'ho vista.”

“Shadow, qualche volta, possiamo tornare in Italia?”

“Per vedere loro?”

“Mi mancano. A te non mancano?”

“Beh, si. Dai andiamo a fare una passeggiata” e mi prende la mano e mi porta fuori mano nella mano.

 

 

 

??? Pov.

 

 

Torno da mia sorella e dopo anni e anni di lontananza e non vedo l'ora di abbracciarla.

Sentire la sua morbida pelliccia e vedere i suoi lunghi capelli celesti.

Mi trovo nella stessa piccola cittadina, nella stessa piccola via e davanti alla stessa casa.

Busso e mi apre un riccio verde.

“Mi scusi cerco Fritzi The Cat, sapevo che viveva qui ma forse ha traslocato.”

“No Fritzi abita qui, ma tu chi cappero sei?” mi dice infastidito.

“No. Tu chi sei?”

“Manic, chi è alla porta?” sento finalmente la sua voce dopo tre anni e sei mesi

“Fritzi, ti conviene venire dato che vogliono te”

“Arrivo.”

Dopo poco vedo una dolce gatta che abbraccia da dietro quel riccio verde.

Ha i capelli corti che le toccano appena le spalle. Appena mi vede i suoi occhi si spalancano e lascia il corpo di quel riccio.

“V-vash?”

“Si, sono io” e le faccio un dolce sorriso e mi avvicino a lei per abbracciarla.

Posso guardare il suo corpo noto che è magra e indossa dei pantaloni neri, una semplice camicia verde chiaro e ai piedi delle Vans verdi.

 

 

 

Manic Pov.

 

 

Quel tizio si avvicina alla mia ragazza.

Fritzi ha pronunciato il nome Vash, cioè il nome del fratello maggiore.

Vash la abbraccia dolcemente ma noto che le braccia di Fritzi sono stese lungo il suo corpo e non attorcigliate al collo di Vash.

“Sai mi sei mancata. Ma chi è questo ragazzo?

“Io sono Manic The Hedgehog e sono il suo fidanzato invece tu?”

“Io sono Vash The Snow Wolf e sono suo fratello.”

“Allora Fritzi come va il lavoro?”continua lui

“Si benissimo, proprio oggi ho finito il mio primo fumetto” e la sua faccia sbianca subito.

“Ah che bello” dice lui con finto entusiasmo.

“E tu Manic cosa fai nella vita?”

“Beh io sono il batterista di una band” faccio una pausa “Vash ci puoi scusare un attimo?” lui annuisce piano.

Trascino Fritzi via da quella stanza e la porto in cucina.

“Ma che ci fa questo a casa nostra? Lo hai invitato tu?”

“io non ho invitato nessuno. E sinceramente non so perchè è qui.”

“Me lo dai un abbraccio?”

“Che? Ma che c'entrano ora gli--”la bacio alcune volte fa decisamente troppe domande

“Fritzi, Je t'aime.”

“Je t'aime” dice lei.

 

 

Vash Pov.

 

Li guardo dalla serratura della porta e sono decisamente da diabete.

Fritzi ha trovato una persona meglio di me. Beh io non sono stato un bravo fratello.

 

 

 

 

Silver Pov.

 

 

Sono le ventitre passate e di Blaze neanche l'ombra.

La mia ragazza era andata a fare un'esibizione e ancora non è tornata.

Penso a tutta la tensione e all'eccitazione che magari sta provando mentre io sto comodamente seduto a leggere i romanzi di Arthur Conan Doyle.

Sento un rumore e la porta si apre quindi vuol dire che Blaze è tornata.

Chiudo il libro e mi precipito da lei.

Accende la luce e è distrutta. Ha il basso sulle spalle invece la chitarra la tiene in mano.

E anche se è finita la scuola porta il suo berretto in testa.

Qualche settimana fa si è laureata in arte e è stata felicissima.

“Oddio che stanchezza Silver”

“Fare l'artista e il musicista insieme è abbastanza faticoso."

“Ti capisco amore”

“Come fai a capirmi se tu stai ancora studiando per la tua laurea in farmacia?”

“Io ti capisco, non chiedermi come ma ti capisco” e le do un bacio.

“Però anche se è faticoso è allo stesso tempo fantastico”

“Non dubito”

“Perchè il rock da il tempo”

“Hmm...”

“Quando aprirai una farmacia ti farò mettere la musica dentro a quel locale e ci sarò solo rock”

“Ma io non ci capisco nulla di rock”

“Ma, magari potrei prendermi questo compito difficile e insegnarti qualcosa. Già immagino le vecchiette che vanno a prendere le loro medicine e grazie al rock che viene trasmesso nella tua farmacia, si rallegrano e non diventano depresse croniche e arrabbiate come al loro solito”

“Tu non stai bene” e la prendo in braccio

“Perchè sai, secondo me la nostra vita va tempo di rock. Anzi tutto va a tempo di rock”

“Come mai questi discorsi così filosofici?”

“Beh sentire te che parli di filosofia, mi ha mandato in tilt il cervello”

“Andiamo a dormire mia bella principessa artista del rock?” e appena ho detto questo Blaze scende dalle mie braccia.

“Su muoviti, aspirante farmacista”

“Tu rovini ogni momento romantico”

“Non è vero.” dice lei che ha ormai abbandonato il suo basso e la sua chitarra nel soggiorno.

Potrei dire che Blaze è maturata molto dopo aver preso il diploma del liceo.

“Rock On!”urla Blaze

Ok ora non so più convinto che sia maturata.

Ma io la amo anche così.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

 

Questo è l'ultimo capitolo!
Questa volta cara Chiara non ti ho tradotto l'unica frase che dicono in francese perchè è semplice e perchè lo devi imparare

Non ci posso credere di aver finito questa storia, ma ne ho già pronta un altra, ma non è una SilvAze , anzi non ha proprio coppie e spero che la leggerete lo stesso!

Allora io inizierei con i rigraziamenti: mi scuso già ora se scrivo male i vostri nomi. Mi scuso subito.

Grazie a :

Geme99

Astrid The Cat

Shinichi ran amore

Lady Darkrose

Chanel98

FragolaH

e grazie a tutti i lettori silenziosi

e alla prossima storia!

Un bacione

Fede_Silver

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