keiro e il calcio

di Sethmentecontorta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova alunna alla Raimon ***
Capitolo 2: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 3: *** Il segreto di Akira ***
Capitolo 4: *** La cagnolina più adorabile che ci sia: arriva Eevee ***
Capitolo 5: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 6: *** Un segreto da svelare ***
Capitolo 7: *** Dopo la pace la tempesta ***
Capitolo 8: *** Vecchi amici... ***
Capitolo 9: *** ... e nuovi segreti ***
Capitolo 10: *** Si scappa di casa! ***
Capitolo 11: *** Di nuovo a casa... per poco! ***
Capitolo 12: *** A trovare Yuuichi ***
Capitolo 13: *** Shindou ***
Capitolo 14: *** Si torna da Ruka ***
Capitolo 15: *** Nuove avventure, nuovi guai ***
Capitolo 16: *** Salvi per un pelo ***
Capitolo 17: *** Pensieri assillanti ***
Capitolo 18: *** Un arrivo tanto atteso... e un soggiorno molto corto ***
Capitolo 19: *** Ruka e Tsurugi ***
Capitolo 20: *** Tra amori appena sbocciati e chiamate misteriose... ***
Capitolo 21: *** La chiamata ***
Capitolo 22: *** Baratto ***
Capitolo 23: *** Imprisoned ***
Capitolo 24: *** Lacrime amare ***
Capitolo 25: *** l'amara verità ***
Capitolo 26: *** libertà ***
Capitolo 27: *** Flower and kiss ***



Capitolo 1
*** Una nuova alunna alla Raimon ***


Erano la sette di sera e Tenma stava dando da mangiare a Sasuke quando intravide due figure avvicinarsi. Una di queste era una donna alta, magra, con i capelli rossi-mori raccolti sulla nuca in uno chignon perfetto da cui non spuntava nemmeno una ciocca, indossava un abito attillato nero e aveva la faccia di una persona severa e incorruttibile, che non da molto spazio all'affetto. L'altra era una ragazza magra, con i capelli azzurri, mossi e spettinati lasciati sciolti sulle spalle; aveva dei grandi e bellissimi occhi azzurro cielo che però avevano un'aria molto triste; indossava un paio di jeans grigi strappati e una felpa nera. Entrambe si trascinavano dietro delle valigie. Varcarono il cancelletto del condominio di Aki e si diressero verso la porta. Mentre camminava, per un'attimo la ragazza posò lo sguardo su Tenma, ma non disse nè fece niente. 

- Questo è il vostro appartamento- disse Aki alle nuove venute - spero vi troverete bene qui.
- Grazie infinite- rispose velocemente la donna prendendo le chiavi dalla mano della ragazza. Il suo nome era Eriko Otonama, e la ragazza invece si chiamava Keiro Otonama ed era la sua figlia adottiva. - Ah, senta! - aggiunse poco dopo - io sarò spesso fuori per lavoro e mi serve qualcuno che badi a Keiro...
- Oh non si preoccupi signora, penserò io a sua figlia. - rispose lei sorridendo all'interessata, che rispose con un sorriso fantastico.
- Ok, allora andiamo Keiro, che domani hai scuola e ti devi riposare.

- Ragazzi, diamo il benvenuto a Keiro Otonama, che da oggi sarà una vostra compagna di classe. Mi aspetto da voi che la trattiate bene e che la facciate sentire a casa.
Keiro abbracciò con sguardo timido l'intera stanza, e quando vide Tenma sorrise.
- Il tuo posto sarà lì, dietro a Matsukaze. Prego accomodati!
Keiro sussurrò un flebile grazie e si avviò verso quello che da quel giorno sarebbe stato il suo posto.

All'uscita Keiro si avviò tutta sola verso casa, ma presto venne affiancata dal suo nuovo vicino.
-Ehi, ciao! E così tu sei Keiro Otonama, eh? Piacere di conoscerti! Io sono Matsukaze Tenma!
Keiro arrossì lievemente e sussurrò :- Piacere mio...
- Sei una taciturna, eh? ...
- Tenma!!!
- Tenma! 
A chiamarlo erano stati i suoi amici Shinsuke e Aoi.
- Ciao ragazzi!
- Vedo che hai già fatto amicizia con la nuova arrivata! Com'è che ti chiami... Keiro Okoyama? - tentò di ricordare Aoi.
- Keiro Otonama - mormorò lei arrossendo sempre di più. Keiro era una ragazza timida, riservata e misteriosa, soprattutto con chi non conosceva, ma col tempo si apriva e diventava solare e vivace.
Keiro, mantenendo le sue guance paonazze, rispondeva a tutte le domande che i tre ragazzi le facevano, mentre si avviavano verso casa, ma a un certo punto...
- Come mai sembra che tua madre non ti voglia bene? - le chiese Tenma, sensa sapere di aver sfiorato uno dei tasti più dolorosi della ragazza.
- Ehm... è perchè lei non è la mia vera madre...
- Come sarebbe a dire?!?!- le chiesero simultaneamente i tre amici.
- Ehm... è che... è che sono orfana. - mormorò turbata.
- Oh... mi dispiace... 
- Sì... vedete, mio padre è morto quando io avevo quattro anni e mia madre un giorno è uscita di casa e non è più tornata, allora noi siamo finiti in un orfanotrofio e io sono stata adottata da Eriko. Keiro cercava di restare serena, ma parlare del suo passato non le era mai piaciuto.
- Noi?!?!?!
- Ehm... per favore potremmo parlare d'altro? - chiese Keiro prima che le facessero altre domande. Ormai il suo viso aveva raggiunto il rosso acceso. 

Keiro non sapeva che quell'incontro avrebbe cambiato radicalmente la sua vita

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Capitolo 2
*** Una visita inaspettata ***


Era passata ormai una settimana dall'arrivo di Keiro a Tokyo, e ormai lei si era un po' abituata a vivere lì. Sua madre era partita (come aveva previsto) per un viaggio di affari che non sarebbe durato meno di un mese. Keiro era sola in casa (ovviamente) e stava facendo i compiti, quando sentì suonare al campanello. Perplessa si diresse verso la porta. " Sarà Tenma..." pensò. Infatti da un po' di tempo i due erano diventati amici ed erano soliti fare insieme i compiti che non capivano (in quanto Tenma non era bravissimo a scuola, mentre Keiro riusciva bene). 
- Ehilà, come stai cuginetta?!
- A-AKIRA?!?!?! - balettò lei sorpresa - COSA CI FAI TU QUI?!?!?!
- Ma che domande, sono venuto a trovarti!
- Ahah, divertente!!! Lo sai che Eriko non vuole che stiamo insieme, come ti è saltato in mente di venire qui così, all'improvviso?!?!?!
- Scusa - Akira abbassò la testa - però vedo che non c'è! - disse tornando del suo solito umore: sempre allegro e pimpante - Immaginavo che fosse in giro per il mondo e così sono venuto sperando che non mi sbagliassi.
- Beh, non ti sbagliavi. Ma come al solito hai dimostrato di essere un imprudente e impulsivo!
- Hai finito di farmi la ramanzina! Ti ricordo che sono più grande di te di un anno! Stai serena una volta tanto!
Keiro sbuffò. Lei e Akira di solito andavano d'accordo... finchè non iniziavano a litigare.
- Aki sono a casa! - la voce di Tenma risuonò nelle scale.
- Oh, ciao. Com'è andato l'allenamento di oggi?
- Bene, grazie, ci siamo divertiti un mondo, come al solito. - poi si accorse di Keiro che lo guardava imbarazzata, affiancata da un ragazzo alto, magro, con i capelli corti, castani e spettinati e gli stessi occhi della sua amica.
- Oh, ciao Keiro! Ehm...
- Ciao Tenma... - arrossì ancora più di quanto già non lo era.
- Beh, che succede?! Non sono l'unico a non capirci nulla, vero?- si intromise Akira.
Keiro lo fulminò con lo sguardo, poi torno tranquilla e presentò i due ragazzi. - Tenma, lui è mio cugino Akira. Akira, lui è Tenma.
- Mhmh, e sarebbe? - chiese Akira.
- In che senso? - chiese Tenma. Keiro credeva di sapere di cosa stesse parlando Akira.
- Mh, niente! non voleva dire assolutamente niente! Vero Akira?!?!?! - disse fermandolo prima che potesse dire qualcosa. - Beh, noi ora dobbiamo andare, ciao Tenma! - tagliò corto sbattendo suo cugino dentro casa.
 
- Ma cosa fai?!- chiese lui massaggiandosi le braccia, che Keiro gli aveva artigliato.
- Ti conosco troppo bene! Tu e la tua mente perversa! Stavi per chiedergli se siamo fidanzati no?!
- Eh, hai ragione: mi conosci troppo bene!
- MA SEI SCEMO!!! Primo, io e Tenma non stiamo insieme, siamo solo amici! Secondo, quante volte devo dirti di non intrometterti nela mia vita privata?!?!?!
- Scusa, era solo una domanda!
- Sì, un corno!!! L'avresti messo in imbarazzo!
- E come mai ti  interessa così tanto?! - si intromise lui col suo sorriso-ghigno che aveva sempre quando voleva infastidire la cugina.
- SEI UNO SCEMO!!!!

Angolo dell'autrice
Mamma mia quant'è corto sto capitolo!!! :'(  Va beh, lasciamo perdere la lunghezza, v'è piaciuto almeno??? Fatemelo sapere inserendo una recensione, anche piccola piccola, (e anche se negativa) così so se vi piace.
Ora però vi lascio, bacioni da Seth!!! *si allontana insieme ai suoi lupi*

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Capitolo 3
*** Il segreto di Akira ***


- Ciao ragazzi! - Keiro salutò i suoi tre amici e si diresse verso Akira che lo aspettava appoggiato a un muretto con un nubulo di ragazze che gli si affollavano intorno. Akira aveva molto successo con le donne. - E così ti chiami Akira, eh? - Mh, sei molto carino! - Non ci provare! Lui è mio! - Ma cosa dici?! - Ehm, ragazze calme per favore! Non c'è bisogno di litigare! - Akira tentò di riportare la calma. - Ok, tutto quello che vuoi! - Ehm, non ci fate caso! Succede sempre così! - tentò di giustificarsi Keiro. - Oh, fa niente. - Beh, comunque ora vado. - Come, non torni a casa con noi oggi? - le chiese Tenma dispiaciuto. - No, io e Akira oggi abbiamo da fare. - Ah, ok... - Allora ciao! - Ciao! - Forsa andiamo Akira! Ve lo rubo ragazze, ci vediamo! - Keiro prese il cugino sottobraccio e lo trascinò via tra le proteste delle sue "spasimanti". - Allora Akira, dove volevi portarmi? - Seguimi. - tra lo stupore di Keiro la portò all'ospedale. Entrarono in una stanza. Fuori c'era scritto Dayu Nogi. Keiro strabuzzò a leggere quel nome: chi era quella persona?!?! Dentro c'era un bambino di tre anni addormentato. Akira si sedette sul letto e gli accarezzò la mano dolcemente. - Akira... - sussurrò Keiro - lui... lui chi è? -... lui... è mio fratello... - La mamma è morta di parto quando lui è nato e papà si è suicidato lasciandoci da soli. - Allora è così che è morta veramente tua madre... mi dispiace... In quel momento il bimbo si svegliò. - Akira! - Ciao Dayu, come stai? - Bene. - Sicuro? - Sì. Akira? - Cosa c'è? - Vuole me bene? - Ma certo tesoro! - disse lui dolce abbracciandolo. - Sai Keiro, Dayu... soffre... di cancro... - COSA?! - Mhmh... è per questo che si trova qui... - Oh... Dayu? - Sì? - Io sono tua cugina Keiro, e... ti volevo dire che anch'io ti voglio bene. - Anche io vuole bene te Keiro. - tutti e tre si strinsero in un dolce abbraccio. Sethmentecontorta mi dispiace che tutti i miei capitoli siano così corti, ma non iresco a farli più lunghi. preveo che verrà fuori una storia con moltissimi capitoli... beh spero vi piaccia lo stesso!!! baci dolci!!! Seth *vi lancia un bacio e si allontana insieme ai suoi lupi*

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Capitolo 4
*** La cagnolina più adorabile che ci sia: arriva Eevee ***


Keiro stava in camera sua a giocare con la sua cagnolina Eevee... sì sì, ho detto proprio cagnolina! Keiro teneva una cucciola di border collie nascosta da sua madre, l'aveva portata lì dentro uno zaino e, quando c'era sua madre, la teneva dentro l'armadio (dove nascondeva anche una ciotala d'acqua, che si assicurava fosse sempre piena, e una ciotola con le crocchette che comprava di nascosto quando andava a fare la spesa). Eevee era una cagnolina di 5 mesi con un musetto adorabile e morbidissimo pelo bianco a macchie nere. 
Mentre lanciava la palla alla sua cucciola sentì bussare alla porta. Aprì. Era Tenma.
- Ehm... scusa l'improvvisata... mi è sembrato di sentire dei rumori strani... volevo controllare che fosse tutto a posto...
- Ehm... - tossì Keiro - la verità... ehm... beh... è che...
In quel momento Eevee si affacciò appena alla porta... ma Tenma la notò.
- EH! E QUELLO DA DOVE SALTA FUORI?!?!?!
-Ehm... lei... lei è la mia cagnolina...
- Da quando hai un cane?
- Da poco prima di trasferirmi qui...
- E come mai non l'ho mai vista?
- Perché la tengo sempre nascosta, sai mia madre non vuole animali in casa...
- Oh... - Tenma non sapeva più cosa dire - mh...
Seguì un silenzio imbarazzato in cui Tenma e Eevee si squadrarono a vicenda mentre Keiro guardava prima l'uno poi l'altra. Nessuno sapeva cosa dire (eccetto Eevee che, fino a prova contraria, non sa parlare). La prima a interrompere quel momento di immobilità fu Eevee che si avvicinò a Tenma e lo annusò. Lui si chinò ad accarezzarla.
- Beh, ora la riporto dentro, farò meglio a metterla a dormire prima che combini qualche danno com'è suo solito! - tagliò corto Keiro.
- Ok... beh, allora ci vediamo domani a scuola!
- Sì, ciao!
 
In realtà Eevee stette una mezz'ora buona a scorrazzare per casa mentre la sua padroncina cercava di nascondere i danni che combinava, quella cagnolina era una calamita per guai! Nonostante questo era una cagnolina adorabile, curiosa, giocherellona e intelligente e voleva un bene immenso alla sua padroncina. Keiro e Eevee si erano conosciute per strada, in una giornata piovosa. Keiro stava tornando a casa da scuola quando notò una cucciola di border collie tutta bagnata e infreddolita sotto una panchina. Le si avvicinò e la prese con cura in braccio. - Ehi, piccola cosa ci fai qui? Sei tutta sola! Non hai una casa? 
Keiro la prese e la infilò sotto il suo giaccone in modo che si asciugasse e che non soffrisse troppo per il freddo di quella giornata di autunno inoltrato. Arrivò a casa sapendo che sua madre non era lì: quel giorno avrebbe lavorato fino a tardi. Diede un wurstel e un po' d'acqua alla cucciola e la asciugò con un asciugamano pulito.
- Ti terrò con me, che ne dici?! - a quelle parole la piccola scodinzolò felice, Keiro rise - Bene, allora però devo trovarti un nome ... mh... che ne dici di Eevee?! A me piace molto, e a te? - di nuovo la cucciola guaì soddisfatta. Altra risata. Quello era stato l'inizio della loro amicizia profonda che le aveva legate per quei quattro mesi già passati insieme. Da allora non si erano mai separate (tranne quando Keiro era a scuola) e mai avevano smesso di volersi un bene enorme. 
 
Ormai Eevee aveva fatto amicizia con Tenma e anche con Sasuke, dopo una settimana da quando si erano visti per la prima volta ora la cucciola e i suoi vicini passavano tutto il pomeriggio a giocare insieme. 
- Eevee!!! Sono tornata!!! 
Keiro venne accolta dopo una giornata di scuola tra feste e leccate dalla sua pelosa amica.
- Ehi ehi! Ora basta Eevee! Ti voglio bene anch'io, ma lasciami respirare!!!- esclamò scrollandosi di dosso la cagnolina che l'aveva buttata a terra e le era salita sulla pancia. - Su, ora entriamo!
Keiro faceva i compiti mentre Eevee rosicchiava tutta contenta un osso che le aveva dato Aki. 
- Ok, ho finito! Uff!!! Ti va di giocare un po' Eevee?
La cagnolina saltò sù tutta contenta e le due si avviarono nel cortile a giocare a palla. 


angolo della lettrice (nonché la pazzoide che posta le sue storie alle 11 di sera XD)
e anche questo capitolo m'è venuto cortissimo, io mi sparo!!! XD giuro che se il prossimo non mi viene un po' più lungo mi butto da un ponte!!! però del resto questo l'avevo messo solo perchè doveva comparire Eevee, non doveva succedere nient'altro e quindi... beh insomma perdonatemi!!!! Nel prossimo capitolo un nuovo incontro segna la vita di Keiro!!! 
Ora vi saluto, Seth *se ne va insieme ai suoi lupi tutti contenti*
P.S. sono riuscita almeno a mettere html!!! mi sento moooooooooolto realizzata!!

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Capitolo 5
*** Un incontro inaspettato ***


Keiro era all'ospedale. Stava andando a trovare Dayu.
- Ciao Dayu!
- Keiro!!!
- Vieni qui! - disse lei prendendolo in braccio. - Ti va di uscire a fare una passeggiata?
- Sì!!!
Camminarono per un po' nel parco dell'ospedale  tenendosi per mano, senza dire nulla. Keiro si mise a sedere a gambe incrociate sotto un albero e prese il bimbo tra le sue braccia, mentre lui giocava con un sassolino. 
- Keiro?
- Sì?
- Cos'è l'amore?
- Ehm... l'amore... è una domanda dificile... perché mi chiedi una cosa del genere?
- Perché Akira spesso mi racconta delle favole e in tutte le favole si parla d'amore.
- Ah ok. Beh diciamo che l'amore e un affetto speciale, un voler bene immenso a una persona - spiegò Keiro mentre il bambino la guardava rapito - diciamo che esistono due forme di amore: l'amore familiare, ed esempio quello di una madre per suo figlio e viceversa...
- Quello che tu e Akira provate per me?
- Sì bravo! E poi c'è l'amore per una persona... questo è un po' più difficile... perché a volte fa anche soffrire...
- Oh... ma l'amore non è una cosa bella?
- Sì è una bellissima cosa... ma qualche volta si crede di essere innamorati di una persona ma non è così e allora poi arrivano le delusioni d'amore, oppure questo succede anche quando non si è corrisposti...
- Mh... è difficile... non capisco...
- Sì lo immaginavo, sei ancora piccolo. Vedrai che lo capirai, con il tempo!
- Ok! - esclamò Dayu saltando via dalla presa della cugina - Ora però giochiamo!
Giocarono per un'ora a calcio (si fa per dire visto che Dayu aveva tre anni!), quando Keiro notò una figura familiare. A Dayu era sfuggita la palla e Keiro stava per andare a recuperarla, quando si accorse che era finita vicino a due ragazzi. Uno indossava una maglietta rossa, dei pantaloni viola e un mantello viola e aveva la carnagione chiarissima e dei capelli pettinati in un modo strano ed indefinibile. L'altro gli assomigliava molto, se non fosse per i capelli, tirati all'indietro e che vestiva con il camice di chi è ricoverato, e che era più grande; stava su una sedia a rotelle.
- Ehm, scusate ci ridareste la palla... - a Keiro sembrava di conoscere il più piccolo dei due, ma non ricordava dove l'avesse già visto... ah, ma certo! Frequentavano la stessa scuola... si chiamava... Tsurugi... Tsurugi Kyousuke... sì.
- Ehm... ci conosciamo? Hai una faccia familiare... - chiese Kyousuke.
- Ehm, sì: anche io vengo alla Raimon...
- Ah... ok! Ah, ecco la palla!
- Grazie!!!
- Keiro!!! Palla!!! - protestò Dayu.
- Sì, sì, arrivo Dayu un attimo!
- Però, carina quella ragazza! - notò l'altro.
- EH!!! MA COSA DICI YUUICHI!!! - esclamò Kyousuke.
- Stavo scherzando! - rispose lui con un sorriso. Il fratello tirò un sospiro di sollievo.
 
Il giorno dopo Keiro aveva appena varcato il cancello della Raimon. Notò subito Kyousuke appoggiato a un muretto lì vicino e, passando, lo salutò.
- KEIRO!!! - Keiro si girò e vide Tenma che correva verso di lei insieme a Shinsuke e ad Aoi, che però era rimasta un po' indietro.
- Oh, ciao!
I quattro entrarono nella scuola chiacchierando (ovviamente sul calcio). Mentre Kyousuke li osservava, erano un quartetto originale, saprattutto considerando che Keiro sembrava una così timida...
  
Nessuno dei cinque però sapeva cosa sarebbe successo per via di quell'incontro...


Angolo dell'autrice (nonché la pazzoide che si è sognata questo capitolo stanotte)

Ok, questo è un po' più lungo degli altri, ma non è che lo è poi così tanto. Non riesco proprio a farne uno di una lunghezza almeno decente! Credo sia perché la vita di Keiro, dal suo arrivo alla Raimon continua con una velocità esasperante. Beh, il prossimo dovrebbe venire un po' più lungo visto che succedono ben tre cose (che vanno unite però)... volete un anticipo? Si scopre perché Keiro aveva detto noi invece che io quando raccontava della sua infanzia a Tenma e agli altri. Immagino abbiate capito di cosa parlo, no? Bene, vediamo se avete capito bene o no! (se non avete la più pallida idea di cosa io stia blaterando rileggete bene il capitolo 1)
  Va beh, ora vi lascio e inizio a scrivere il 5°,
Baci Seth *si allontana insieme ai suoi lupi*
P.S. per favore recensitemi le storie, così saprò cosa ne pensate!!! Ringrazio An2e per averlo già fatto.

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Capitolo 6
*** Un segreto da svelare ***


- Keiro... - Tenma aveva finito gli allenamenti e, insieme alla sua amica, stava a guardare Sasuke e Eevee giocare in giardino. 
- Cosa c'è?
- Mi dici perché avevi detto noi invece che io quando dicevi che sei finita in un orfanotrofio?
- Per favore Tenma, non ne voglio parlare! - Keiro aveva l'espressione che faceva quando la discussione terminava lì e non ci dovevano essere obbiezioni.
- Mh...
 
Tenma cercò su Internet qualsiasi cosa potesse aiutarlo a scoprire di più sul passato di Keiro, articoli di giornale, voci che giravano all'epoca... tutto.
Alla fine trovò un articolo, diceva: < Notizia scottante, ritrovato il corpo di Amane Nogi sparito qualche giorno fa.
Quattro giorni fa si aveva perso le tracce di Amane Nogi, noto calciatore di un piccolo paesino vicino all'Okkaido. Sta mattina è stato ritrovato il corpo ai piedi di un burrone e la sua macchina poco distante. Si presume sia colpa di un incidente.
 
Tenma era profondamente scosso da quella notizia, ma ancora non aveva scoperto chi era l'altra persona che era finita in orfanotrofio con Keiro... forse Akira? Ma no! Se fosse stato così perché tanta riservatezza?!?! Comunque avrebbe fatto meglio a togliersi questa storia dalla testa, in fondo che diritto aveva di curiosare nel passato di Keiro le lei non glielo voleva dire? Era meglio aspettare che lei glielo rivelasse! Altrimenti avrebbe potuto compromettere la loro amicizia.
Però era troppo curioso!!!
- AH!!! BASTA!!! Non devo più ficcare il naso nelle questioni di Keiro! - esclamò a un punto. Sambrava sul punto di esplodere. - Se lo saprò lo saprò solo da lei! Punto!!!
" Uffa però, non è giusto! Perché non me lo dice?!" Tenma era troppo curioso "Riproverò a chiederglielo!"
 
- Me lo vuoi dire perché hai detto noi?!?!?!
- Non mi mollerai finché non te lo dirò, vero?
- Esattamente!
- Uff, e va bene! - accordò Keiro sul punto di tirargli una gomitata - Ho detto noi perché... perché... perché io ho un fratello!
- COSA?!?!?! SUL SERIO?! 
- Sì... si chiama Ruka...
- E come mai non vivete insieme?!
- Perché Eriko non ha voluto adottare anche lui...
- Che donna crudele! Come osa separare due fratelli così?!?!?!
- Ehm... - sospirò Keiro con le lacrime agli occhi, lei voleva un mondo di bene a suo fratello e ancora non aveva digerito il fatto che li abbiano separati.
- Senti, ti prometto che farò qualsiasi cosa per riportarti tuo fratello!!!
- Eh?! E come pensi di fare?!
- Ancora non lo so, ma un modo lo troverò, prima o poi!
- Se ne sei così convinto...
- Mi dai l'indirizzo dell'orfanotrofio in cui alloggiavi?
- Tieni è questo - disse passandogli un pezzo di carta dove era scarabocchiato sopra un indirizzo - ma ti avviso che a me non hanno mai voluto dire niente, non me lo passavano quando chiamavo, non gli recapitavano le mie lettere, non mi hanno mai detto se è stato adottato o no... niente!
- Beh, magari a me lo diranno!
- E perché sei così ottimista?!
- Non lo so.
- Ah, bene! - Keiro rise.
 
Il giorno dopo Tenma prese il primo treno che portava al paesino dove viveva prima Keiro. Arrivò alle 9:00 di mattina e si precipitò subito all'orfanotrofio. 
Bussò alla porta. L'orfanotrofio era una casa enorme con un giardino altrettanto immenso, si sentivano grida e pianti di bambini ovunque.
Gli venne ad aprire una donna un po' grassottella con le guance rosse e sudata che teneva in braccio un bambino di circa 5 anni che si cimenava come un'anguilla.
- Oh, salve! - fece lei stupita - Cosa la porta qui?
- Penso che lei possa aiutarmi, stò cercando Ruka Nogi
- Beh, mi dispiace per lei, ma il caro Ruka non vive più qui!
- Ah sì? Non lo sapevo!
- Mhmh, è stato adottato da un veterinario un po' pazzo, se posso permettermi. Vivono dopo quel boschetto. - disse indicando un ammasso di quercie lì vicino - Non deve fare altro che percorrere quel sentiero di ghiaia e ci arriverà!
- Ok, grazie mille per l'informazione!
- Arrivederci! - salutò la donna piuttosto stupita: cosa voleva quel ragazzino da Ruka Nogi?
 
Tenma seguì la stradina di pietra come gli era stato detto e arrivo ad una graziosa casetta di mattoni ricoperta di edera intorno alla quale scorrazzavano parecchi animali.
Bussò.
- Vado io! - si sentì dire dall'interno - Oh, salve! - ad aprirgli era stata una ragazza che doveva avere circa due anni più di lui, aveva il viso grazioso e due codini castani, indossava un morbido vestito rosa con sopra un grembiulino bianco.
- Ehi Mikan, chi è alla porta? - chiesa qualcun'altro che poco dopo comparve sull'uscio. Era un ragazzo alto con dei bellissimi occhi rossi e i capelli spettinati neri.
- Ehm, salve! Io sono Matsukaze Tenma e stò cercando Ruka Nogi. - disse tutto d'un fiato.
- Oh, aspetta che lo chiamo! Ruka!!! C'è un certo Tenma che ti cerca!
- Arrivo! Fatelo entrare intanto! - questa volta la voce non proveniva dall'interno ma dal giardino.
Tenma fu fatto accomodare sul divano mentre Ruka entrava e si toglieva le scarpe.
- Allora tu sei Matsukaze Tenma, vero? - Ruka era un ragazo alto e bello, con i capelli biondi separati al centro da una riga e dei bellissimi occhi azzurri identici a quelli di Keiro e di Akira.
- Sì, sono qui perché... io... io... ecco...
- Parla, tranquillo! Non ti mangio mica! - disse lui sfoderando un bellissimo sorriso.
- O-ok... io... conosco... conosco sua sorella!
- COSA?!?!?!?! KEIRO?!?!?!
-S-sì...
- E come mai sei qui?! - chiese lui eccitato e sorpreso allo stesso tempo.
- Ehm, volevo farvi riunire...
- Che bravo ragazzo! - commentò una figura che fino a quel momento era rimasta in disparte ad osservare la scena - Sei stato molto carino a venire fin qui per far riincontrare Keiro e Ruka! Un gesto davvero nobile! - era una ragazza con i lunghi capelli biondi e mossi, dei fantastici occhi azzurri da togliere il fiato e una marea di lentiggini sul viso. - Io mi chiamo Ayu Tsukumo, piacere!
- Sì, lei è la mia ragazza. - terminò Ruka tenendole una mano.
- O-ok. Se vuole seguirmi la porterò da Keiro. Il prossimo treno parte tra venti minuti.
- Va bene, verrò con te. Ma dammi pure del tu!
- Ok.
- Allora io tornerò fra qualche giorno, forse.
- Ok tesoro, divertiti. Sono felice che finalmente rincontrerai tua sorella!
Ruka salutò i suoi numerosi amici e seguì Tenma fino in stazione e lì presero il treno per Tokyo. 
- Ah, Tokyo... e così ora Keiro vive lì?!
- Sì
Cosa succederà ora?
 
Angolo dell'autrice (nonché la pazzoide che finalmente è riuscita a fare un capitolo con una lunghezza almeno decente)
Evvai! Finalmente un capitolo che mi soddisfi per lunghezza!!! Anche se ho scritto solo due delle tre cose che volevo metterci è venuto ugualmente lungo e ne sono fieraaaaaaa!!!! *gasatissima*
Va beh, ora scrivo il 6° (sto sfornando capitoli a rotta di collo, mi sento un mostro)
Tanti saluti da Seth!!! *lascia un bacio a tutti quelli che seguono la sua storia e si allontana insieme ai suoi adorati lupi*

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Capitolo 7
*** Dopo la pace la tempesta ***


Mentre Keiro e Ruka erano dentro a giocare a scacchi (ormai avevano fatto praticamente tutto e non avevano più quasi nulla da fare), tornò la signora Otonama. Era arrivato anche Akira che faceva il telecronista alla (parecchio entusiasmante) partita. 
- Keiro, sono a casa! - disse lei gelida come al solito.
- Mamma?!
- COSA CI FANNO LORO DUE QUI?!?!?!?!?!
- Ehm...
- Esigo una spiegazione!!! Immediatamente!!!
- Beh, Akira è venuto a farmi visita e Ruka... anche...
- Non voglio questi due buoni a nulla in casa mia!
- Si può sapere perché?! Sono sempre mio cugino e mio fratello e io ho tutto il diritto di stare con loro!!!
- Io invece sono tua madre! E se ti dico una cosa lo faccio per il tuo bene!!!
- Vuoi dire che stare con i miei parenti non mi fa bene?!?!?!
- No, per niente! Vieni da una famiglia di pezzenti! Ma tu non sei come loro e non devi lasciarti influenzare!!!
- Ma ti senti?! Mi impedisci di stare con i miei familiari solo per dei pregiudizi che hai nei loro confronti!!! Sei ridicola!!!
Eriko tacque a quell'affermazione. Intanto Aki e altre persone accorrevano attirate dal frastuono.
- Che succede qui?! - chiesero preoccupati.
- Niente, assolutamente niente! - tagliò corto la donna rossa in viso. - Keiro, vai dentro. E voi due, sparite di qui! guai se vi rivedo da queste parti!!!
- Sei un'arpia!!! - gridò Keiro chiudendosi in camera sua.
- Keiro, io lo faccio per il tuo bene...
- Sì, un corno! Mi separi da mio fratello per il mio bene? Non mi permetti di vedere mio cugino per il mio bene? Mi fai tradire gli amici per il mio bene???
- Ancora con questa storia!!!
- Vuoi che dimentichi che mi hai separato dal mio migliore amico?!?!
- Sì! Se ti dico che è per il tuo bene è così, no?
- NO!!! Come puoi credere che io accetti mai di non stare più con le persone che amo perchè credi che sia per il mio bene? - Eriko ammutolì. Quando litigavano per quello andava sempre a finire che vinceva Keiro.
 
Passarono due giorni in cui Eriko e Keiro non si parlarono più.
Ma nessuna delle due sapeva che il peggio doveva ancora venire.
 
Angolo dell'autrice (nonché la pazzoide che si sogna la trama delle sue storie)
Ciao ragazzi!!! Ecco il 7° capitolo. Non vi piacerà perché è solo un litigio madre-figlia, ma nel prossimo arriva Shawn!!! Poi, inevitabilmente, ricominciano i guai, sotto forma di zagazzo dell'okkaido di 20 anni. E sì, Shawn scatenerà un putiferio! un pandemonio, ve lo posso assicurare!!! Un altro litigio e in più Keiro scappa di casa. Come andrà a finire? Ancora non lo so, ma sono certa che sarà una sorpresa!!!
Ricordatevi di recensire i capitoli che vi piacciono, e anche quelli che non vi piacciono, così so cosa devo migliorare. 
Bacioni doshi doshi!!! Seth!!! *vi da un bacio grosso così e si allontana insieme ai suoi immancabili lupacchiotti*

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Capitolo 8
*** Vecchi amici... ***


Keiro stava accompagnando Tenma e gli altri all'allenamento quando notò una figura familiare, moooolto familiare... 
- Bentornato, Fubuki! - disse Endou Mamoru. C'erano quattro figure vicino al club, erano l'allenatore Endou Mamoru, il suo amico Kidou Yuuto, Otonashi Haruna e... lui... Fubuki Shirou...
Lui e Keiro si erano conosciuti quendo lei era stata appena adottata. Si trasferirono subito in Okkaido. Keiro aveva quattro anni ed era triste più che mai perché la morte dei genitori era avvenuta da poco, e ancor più recente era la separazione da suo fratello. Decise di andare a sciare per distrarsi un po', anche se non aveva mai sciato, quello sport le piaceva un mondo fin da quando era bambina. Si fece noleggiare dalla madre un paio di sci, delle racchette, un caschetto e gli scarponi, comprò una tuta da sci e si recò su una pista azzurra dall'aria molto facile. Deglutì, ma poi si decise a partire. All'inizio sciava davvero male, gli sci le partivano di continuo e non riusciva a stare impiedi; inoltre scoprì a sue spese che quella era una pista di collegamento, e perciò molto affollata. A metà discesa andò a sbattere contro un ragazzo con lo snowboard. 
- Scusi tanto! Non l'avevo vista!
- No, scusami tu! Io sono esperto in questo sport mentre tu ancora non sai fare nulla! Comunque neanche io ti avevo vista, piccola come sei! - sorrise, facendo avvampare Keiro. - Io mi chiamo Fubuki Shirou e tu?
- N-Nogi Keiro...
- Keiro... nome interessante... - commentò lui sovrappensiero, poi aggiunse :- Se vuoi ti insegno io a sciare! Che ne dici? 
A quelle parole Keiro si illuminò. - Lo farebbe davvero?!?! - chiese estasiata.
- Ma certo! - esclamò Shirou scompigliandole affettuosamente i capelli. - E dammi pure del tu!
- Ok!
Da quelle lezioni iniziò una grande amicizia, che durò parecchi anni. Fu anche lo stesso Shirou a insegnare a Keiro il gioco del calcio, che lei aveva già visto fare da suo padre e suo fratello.
Dopo sei anni passati insieme erano diventati preticamente inseparabili... finchè Keiro non dovette trasferirsi.
- Shirou... mi mancherai tanto... - Keiro piangeva così tanto che se avessero dato da bere alle persone le sue lacrime avrebbero dissetato mezzo Giappone. - Io... io...
- Tranquilla tesoro, lo so che non è colpa tua... - Shirou la abbracciava teneramente, cosa che ricordò inevitabilmente a Keiro la separazione da suo fratello.
- Shirou... io... non... io non... io non ti dimenticherò mai!!! - urlò mentre la madre adottiva la separava da lui e la trascinava via.
Shirou rimase lì, immobile, con lo sguardo perso nel vuoto e le braccia abbandonate lungo i fianchi... Rimase, lì a guardare la sua migliore amica andarsene tra i singhiozzi che non diminuivano anzi... Rimase lì, come se la sua anima se ne fosse andata senza più fare ritorno... Rimase lì, sentendosi il cuore svuotato... Rimase lì, sapendo che una parte di lui se n'era andata, e forse per sempre...
 
Keiro si fiondò letteralmente tra le sue braccia con le lacrime agli occhi. 
- S-Shirou...
- Keiro?! - mormorò lui temendo che fosse solo un sogno - KEIRO!!!!!!!

Angolo dell'autrice (non che la pazzoide che sparisce per tutto il giorno e poi torna alle 9 di sera a postare le sue storie)
Questo capitolo è molto commovente, forse tra i più commoventi di tutta la storia. L'avevate indovinato chi era il migliore amico da cui la madre l'aveva separata, no? Beh, era Shirou! Ancora non è successo quello che vi avevo anticipato nel capitolo precedente, ma succederà nel prossimo! Si svelerà un altro importante segreto grazie (se si può dire grazie) a un litigio tra Eriko e Shirou, mentre Keiro stava origliando.
Non vi dico nient'altro. Guardate che ho notato che nonostante molti di voi abbiano letto la mia fiction, solo in tre hanno inserito una recensione, perciò voglio ringraziare queste tre fantastiche persone e spingo anche gli altri a dire cosa ne pensano!!! Un abbraccio da Seth!!! *riserva un saluto speciale a chi a messo la sua storia tra le preferite/seguite/da ricordare e si allontana insieme ai suoi lupi*

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Capitolo 9
*** ... e nuovi segreti ***


- Keiro! Sono così felice di vederti! Chi si sarebbe mai immaginato che saresti finita proprio alla Raimon!!!
- Eh, già! Un vero colpo di fortuna!
Mentre loro continuavano a parlare, gli altri li fissavano stralunati come se avessero davanti due alieni.
Endou tossicchiò per attirere l'attenzione dei due amici. - Scusatemi, qualcuno vuole spiegermi cosa succede?!?!
- A dir la verità lo vorrei sapere anche io... - mormorò Tenma.
 
Quando i due finirono di raccontare tutta la storia , gli altri non riuscivano a credere a quello che gli stavano raccontando.
- Cioè, vuoi due siete stati amici per sei anni, ma poi Keiro si è trasferita e non vi siete più visti fino ad oggi?! - Shinsuke non aveva molto capito cosa era successo... e a dir la verità erano tutti parecchio confusi.
Stavano giusto riflettendo bene sul senso generale di quello che Shirou aveva raccontato loro, quando i due ricominciarono a parlare dei cazzi loro come se gli altri non esistessero.
- Allora, quanto sei migliorata con il calcio? - chiese ad un tratto Shirou.
- Mh, direi abbastanza bene...
- Tu giochi a calcio?!?!?! - chiesero gli altri all'unisono.
- Beh, sì , diciamo di sì... - Keiro arrossì lievemente - Però non  faccio parte di una squadra, anche perchè mia madre non me lo farebbe mai fare... fino ad oggi mi sono solo allenata da sola... e con Shirou!
 
Tornando a casa Keiro invitò Shirou a casa sua. - Ti farò vedere il mio appartamento. Ah, ti farò anche conoscere una persona... beh no, non è proprio una persona... beh la vedrai a casa!
- Ehm, ho un po' perso il filo nelle ultime frasi... - dichiarò lui grattandosi la testa confuso.
- Beh, capirai una volta a casa. Però solo se Eriko non c'è...
- Perché???
- Perché è una cosa che le tengo nascosta, sapendo che non la gradirebbe...
- Ah... - disse lui, anche se in realtà non ci aveva capito proprio una mazza di quello che la sua amica aveva detto.
- Mamma!!! Sono a casa! Ho portato un amico, ci sono problemi per te?
- No, chi è? - Eriko uscì dalla cucina tenendo in mano un cucchiaio, che lasciò subito cadere in terra quando vide chi era il loro ospite. - TU?!?!?!
- Ehm... ce qualche problema? - chiese Keiro molto confusa del comportamento della madre adottiva.
Eriko si ricompose e raccolse il cucchiaio - No, nessuno! - esclamò acida.
- Mah, lasciala stare. Non l'ho mai capita, e credo che nessuno mai ci riuscirà! - disse Keiro mentre si dirigevano verso la sua stanza.
Parlarono molto e fecero i compiti di Keiro, poi Shirou salutò la sua amica e fece per andarsene, ma Eriko lo prese per un braccio e lo trascinò in camera sua.
- Senti, ti avevo detto di stare lontano da Keiro, sì o no?!
- Sì, è vero me lo aveva detto.
- Ecco! Quale concetto di "non voglio più vedervi insieme" non ti è chiaro?!?!?!
- Mi scusi...
- Voi giovani ribelli! Un tempo si stava a sentire ciò che i più anziani dicevano!
Shirou non sapeva che dire. A dir la verità sentiva che non sarebbe mai riuscito a stare lontano da Keiro, era come una sorella per lui. Ormai non poteva più farci niente.
Intando Keiro stava andando a mettere la sua scatola di colori nello zaino che aveva lasciato nell'atrio, quando sentì la discussione tra i due.
- Lo sai che è tutta colpa tua se sono costretta a separarvi! - stava giusto gridando la donna. - Per colpa tua e di quel ridicolo calcio!!! Devo ricordarti che il padre di Keiro è stato ucciso per colpa del calcio?!
A quelle parole Keiro fece cadere i pastelli a terra. I due allora si voltarono verso di lei. Shirou corse ad abbracciarla, mentre Eriko non fece assolutamente niente.
- I-il calcio...
- No Keiro! Eriko crede sia così, ma non è vero!
- Sì che lo è! - ribattè lei - Colpa del calcio! 
Keiro non li stava neanche a sentire. Sembrava in trance, con lo sguardo fisso nel vuoto, mormorando parole senza senso.
- Keiro, lascia che ti racconti come è successo... ti prego! - la supplicò Shirou, riportandola alla realtà.
- O-ok...
- Vedi, tuo padre era un grande calciatore, e questo lo sapevi, no? - Keiro annuì debolmente - Beh, c'era un suo compagno di squadra che era invidioso di lui, un giorno di ubriacò e... uscì in macchina. Su una strada vicino a un burrone vide la sua auto venire verso di lui, e colto da uno scatto d'ira fece finta di voler parlare con lui... e poi lo gettò giù dal burrone...
Keiro gridò dall'orrore. Non poteva essere vero! Non poteva! Il calcio... il calcio... il calcio! Il calcio l'aveva tradita!!!
Keiro non sapeva a cosa avrebbe portato quel segreto scoperto...

Angolo dell'autrice (nonchè la pazzoide che scrive le sue storie a mazzanotte)
Raga, che capitolo brutto! Nel senso che è molto triste! Forse sono troppo cattiva... voglio dire: orfana, con il cugino malato di cancro, separata dal fratello e dal migliore amico, ora anche "tradita" dallo sport che ama!!! Sono un mostro! Solo io potevo inventarmi cose del genere! Mi sento un assassina pazza (non ho detto che non lo sono! Astuya: State lontane da lei! Non porta mai niente di buono!!!)... Va beh, spero che continuerete lo stesso a seguire la mia storia!
Ringrazio ancora che recensisce puntualmente tutti i miei capitoli (un ringraziamento speciale a An2e, Tsuki_Frost e sanaeakito) e a chi a messo la mia fiction tra le preferite/seguite/da ricordare.
Bacioni da Seth e al prossimo capitolo!!! *vi schiocca un bacione grosso così e si allontana insieme ai suoi lupi*

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Capitolo 10
*** Si scappa di casa! ***


- Quindi... il calcio è un traditore!
- No Keiro non è vero!!! Non è colpa del calcio se quel pazzo ha ucciso tuo padre!!! - la rassicurò Shirou.
Keiro si asciugò le lacrime. - Perché non me l'hai mai detto?!?!?! - disse cupa a Eriko.
- Tesoro, l'ho fatto per il tuo bene...
- Non è vero!!! Smettila di mentirmi!!! Dici che fai tutto per il mio bene ma non è così! - detto questo scappò piangendo.
Uscendo travose in pieno Tenma che stava rientrando ma non ci fece caso e continuò a correre. Intanto Shirou le stava correndo dietro, mentre Eriko non fece assolutamente niente e continuò con le sue faccende.
Tenma prese ad inseguire i due intenzionato a scoprire cosa stava succedendo.
Keiro però riuscì a seminarli e, arrivata in un parchetto, si sedette sotto un albero stringendosi i ginocchi con le braccia e affondando la testa tra queste. Piangeva a dirotto.
Intando qualcuno si stava avvicinando. Era Kyousuke. Si sedette anche lei sotto quell'albero, ma dalla parte opposta a Keiro.
- Perché piangi?
- I-il calcio... il calcio... mi... mi ha... tradita - riuscì a dire tra i singhiozzi.
- No, il calcio non tradisce, mai! Sono le persone che tradiscono. Ora raccontami per filo e per segno cosa è successo.
Lei gli raccontò tutto e lui si alzò, le andò davanti e le porse una mano. - Vieni con me, devi calmarti un attimo. - disse.
Keiro lo guardò, si asciugò le lacrime, annuì e fece come le diceva.
Lui la portò a casa sua, dove la fece sedere sul divano e le diede un tè per cercare di calmarla.
- Ok, senti, è vero che quel tizio ha ucciso tuo padre perché era invidioso di come giocava a calcio. - le disse mentre le si sedeva accanto. - Ma non credi che sia ingiusto dare la colpa al calcio se lui era pazzo e ubriaco? - Keiro annuì, dopotutto non aveva tutti i torti. - Alla fine, secondo me, non è il calcio il vero traditore, ma tua madre adottiva che non ti ha mai detto niente!
- Hai ragione! E io non voglio più tornare a casa!
- Beh, questa è una tua scelta! - disse lui alzandosi per andare a prendere dell'altro tè.
- Sì... Kyousuke...
- Cosa c'è?
- Posso restare qui a casa tua?
- Beh, per me non ci sono problemi... quindi perché no!
- Grazie!!! - Keiro gli saltò al collo, ma si ritrasse subito dopo rossa come un pomodoro. Anche Tsurugi era arrossito un po'.
- Ma non hai niente con te, come farai?
- Eriko spesso viaggia per lavoro, andrò a prendere le mie cose quando partirà.

Angolo dell'autrice (nonchè la pazzoide che si vuole buttare da un ponte perché secondo lei è divertente. Astuya: ma cosa c'entra con la storia scusa?! me: niente, ma non sapevo che scrivere. Astuya: Ma perché?!?!?!)
Allora ragazzi, che ne pensate di questo capitolo??? Ricordatevi di recensire per favore!!! Ringrazio quelli che lo fanno sempre (non pensate male, intendo recensire!) e chi ha messo la mia storia tra le preferite/seguite/da ricordare!
Vi saluto e al prossimo capitolo!!! *si allontana sulla sua Naim*

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Capitolo 11
*** Di nuovo a casa... per poco! ***


Giusto il giorno dopo all'uscita da scuola trovarono Eriko davanti al cancello che la aspettava.
- Vieni Kyousuke, non ci facciamo vedere! - disse frettoosamente Keiro mentre prendeva l'amico per un braccio e lo trascinava via.
Passarono per il retro, ma si trovarono davanti Tenma.
- Tua madre ti cercava...
- Non è mia madre, è solo una traditrice! Io non voglio parlare con lei!
- Come ti pare, comunque mi manda a dirti che lei parte.
- Bene, meglio! Così più tardi vado a prendere le mie cose!
- Ok... - disse Tenma allontanandosi. Poi ci ripensò e si voltò. - Sei sicura che sia una buona idea scappare di casa?
- Sì. - rispose semplicemente lei.
 
- Quando hai intenzione di andare? - le chiese più tardi Kyosuke.
- Tra poco, Kyosuke. 
- Ok...
- A me Tenma è sembrato piuttosto dispiaciuto che tu te ne sia andata...
- Lui non può capirmi, è logico che non mi appoggi, i suoi genitori non gli hanno nascosto la vera morte di suo padre per 9 anni!!!
- Sì, hai ragione... però sembrava anche qualcosaltro...
- Vorresti insinuare che secondo te gli manco?! 
- Beh, così sembra a me...
- Beh, non lo nego, potrei mancargli... ma solo come amica, sia chiaro!
- Certo certo! Non ho mai detto il contrario!
- Ok... Io vado!
- Va bene, ci vediamo dopo. - poi le lanciò qualcosa. - Tieni, sono una copia delle chiavi di casa. Ti serviranno per entrare quando io non ci sarò.
Keiro annuì e si diresse verso il suo appartamento. Entrò. Dentro trovò la signora Otonama in salotto in piedi a braccia conserte.
- Ti aspettavo. - disse lei fredda.
- Oh... pensavo fossi partita...
- Io ho solo detto che dovevo fare un'altro viaggio di lavoro, non ho specificato che sarei partita oggi!
- Certo...
- Volevo dirti di non fare pazzie! - disse facendo per uscire.
- Dove vai? - chiese Keiro stupita.
- Via, ti lascio prendere le tue cose in calma. - per tutto il tempo che aveva parlato non aveva mai lasciato trasparire nessuna emozione, non aveva dato segno di essere arrabbiata o in pena per la figlia adottiva. - Io parto domani all'una. - disse poi prima di sparire dietro la porta.
Keiro capì che in quei 9 anni la signora Otonama non si era mai, neanche lontanamente, affezionata a lei e che probabilmente quella donna non conosceva amore. Mentre rifletteva su quanto la sua madre adottiva fosse insensibile prese uno zaino e ci mise dentro vestiti, oggetti, la sua sveglia, e poi in un altro mise Eevee.
- Ciao cucciola! - disse coccolando la sua piccola (anche piuttosto affamata, visto che non essendo stata a casa Keiro non le aveva potuto dare da mangiare). - Tieni! - disse lanciandole un osso. - Così avrai anche qualcosa da fare durante il viaggio.
La piccola piegò la testa da una parte molto confusa: dove la stava portando la sua padroncina? Che la volesse abbandonare? In effetti sembrava molto sovrappensiero... 
- Andiamo a stare da un mio amico. - spegò Keiro intuendo i suoi pensieri. - Qui non posso più stare. - disse poi chiudendo lo zainetto.
 
- Eccomi!
- Ah, sei tornata!
- Sì... non ti dispiace vero se ho portato un'amica?
- Eh? Io non vedo nessuno?!
Keiro aprì lo zainetto e Eevee balzò fuori tutta contenta cominciando ad annusare intorno curiosa.
- Si chiama Eevee ed è la mia cagnolina. - spiegò Keiro.
- Oh... ok, per me non c'è nessun problema se sta qui!
- Grazie Kyousuke! Sei il migliore!!!

Angolo dell'autrice (nonchè la pazzoide che vi scrive anche se sta morendo di fame. Astuya: Ma perché a me?!?! -.-')
Nuovo capitolo. Un po' corto, e neanche tanto bello. Edi nuovo non so cosa scrivere...
Astuya: Sai che novità!
me: E ti stai zitto una volta tanto?! Va beh recensite mi raccomando!!! 
Baci da Seth!!! *se ne va a pranzare insieme ai suoi lupi*

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Capitolo 12
*** A trovare Yuuichi ***


- Vieni.
- Sì.
I due stavano andando in ospedale a trovare Yuuichi.
- Ciao Yuuichi!
- Ciao fratello. Voglio farti conoscere una persona. - si scansò e venne fuori Keiro.
- Oh...
- Ciao... io mi chiamo Keiro...
- Lei... per ora... vive a casa nostra...
- Ah... e perché?
- Ehm... io... sono scappata di casa... e... Kyousuke mi ha detto che sarei potuta rimanere...
- Ah... va bene... Come mai sei scappata?
- Eh, è una storia lunga. Eio non ho molta voglia di parlarne...
- In poche parole a litigato con la madre adottiva.
- Adottiva?!
- Sì, sono orfana...
- Ah, va bene!
In quel momento entrò un infermiera con i capelli violetti tenuti in uno chignon e gli occhi blu. - Yuuichi, è il momento di fare un po' di riabilitazione.
- Ok, venite anche voi se volete!
- Va bene.
- Vedi lui ha perso l'utilizzo delle gambe quando eravamo piccoli. Giocavamo a calcio, il pallone ci è finito su un albero, io mi sono arrampicato per prenderlo... ma... si è rotto un ramo, sono caduto...
- Oh...
- Per prendermi Yuuichi si è fatto male e, beh...
- Fa niente, ho capito... Mi dispiace...
- Sì, beh... neanche tu hai avuto una bella esperienza!
- No, non si direbbe proprio una bella esperienza!
- Ehi, come mai quei musi lunghi? - fece Yuuichi. - State allegri!
I due sorrisero, più per non far preoccupare il ragazzo che per altro.
 
- E così è questo che ti è successo, eh?
- Sì... - disse Keiro trattenendo a fatica le lacrime.
- Senti, non ne parliamo più! Ti fa stare male, perciò parliamo d'altro! - Keiro fu felice che qualcuno la capisse veramente. Inoltre quel ragazzo le era veramente simpatico!

Angolo dell'autrice (nonchè la pazzoide che non sa mai cosa scrivere nell'angolo dell'autrice)
Nuovo capitolo, nuovi amici per Keiro, nuove avventure la attendono. Eh, sì, perché dopo un po' che non sta a succede granché finalmente ce sarà una svolta!
Ricordatevi de recensire per favore!!! Ringrazio come al solito chi lo fa abitualmente e chi mette le mie storie tra le preferite/seguite/da ricordare!!!
Detto questo vi saluto! *se ne va tutta contenta (non so oggi sono felice) insieme ai suoi lupi*

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Capitolo 13
*** Shindou ***


- Tsurugi!
- Eh? Oh, Shindou!
Il ragazzo dai capelli grigio topo stava correndo verso di loro.
- Tsurugi, ci sei oggi all'allenamento? - gli chiese quando gli arrivò vicino.
- Certo! Puoi scommetterci!
- Bene! - poi si accorse di Keiro che stava lì vicino rossa in viso, mentre fissava i sassi della strada incerta su cosa fare. - Oh... Tu sei quella nuova, vero?
- S-sì...
- Keiro Otonama, se non sbaglio?
- Nogi. - lo corresse lei decisa alzando gli occhi e fissandolo. Per tutta risposta Shindou la guardò confuso. - Il mio nome è Keiro Nogi! - esclamò lei fissandolo ostinata.
- Oh... avevo sentito dire Otonama...
- Beh... è una lunga storia... - gli spiegò Keiro abbassando di nuovo lo sguardo. - Vedi, sono orfana.
- Oh...
- Otonama è il cognome della mie madre adottiva.
- Mh... capisco...
- Bene, ora noi andiamo! Vieni Keiro! - tagliò corto Kyosuke, prima che Shindou possa fare altre domande. Prese la ragazza pr un braccio e si allontanò.
 
 
Erano appena finiti gli allenamenti e Shindou stava tornando a casa. Ripensava ancora a quello che era successo quella mattina.
"Che strano... chissà come mai ultimamente stanno tanto insieme quei due... E perché Tsurugi voleva evitare che le facessi altre domande? Cosa stano nascondendo? E perché? " Mentre Shindou si faceva tutte quelle domande, passò per caso vicino a un negozio di strumenti musicali. Ciò che l'attirò fu la musica che proveniva da lì dentro. Musica di pianoforte, non c'erano dubbi su questo. Era una canzone bellissima. Decise di entrare per vedere chi stava suonando.
- Salve! - salutò la signora che gestiva il negozio, era una donna sulla 50, sempre allegra e gentile. 
- Salve...
- Cosa le serve?
- Oh, nulla... Ero... ero solo entrato per curiosare un po'...
- Ok, faccia pure!
Si diresse verso dove proveniva il suono, facendo finta di cercare degli spartiti interessanti. 
" Che?!?! LEI?!?!?!" pensò. Con sua sorpresa a suonare era proprio Keiro. La guardò un attimo. Era proprio brava! Guardò lo spartito sul piano. Stava suonando un pezzo che si chiamava The king and the lionheart... degli Of monster and men... Non li aveva mai sentiti nominare. Poi avevano un nome stranissimo. Keiro stava anche cantando.
Taking over this town the should worry
But this problems aside I think I taught you well
That we won't run and we won't run and we won't run
And in the winter night sky ships are sailing
Looking down on this bright blue city lights
And they won't wait and they won't wait and they won't wait
We're here to stay we're here to stay we're here to stay
Howling gosts they reappear in mountais that are stacked with fear
But you're a king and I'm a lionheart
A lionheart
His crown lit up the way as we moved slowly
Past the wandering eyes of the ones that were left behind
Though far away though far away though far away
We're still the same we're still the same we're still the same
Howling gosts they reappear in mountains that are stacked with fear
But you're a king and I'm a lionheart
And in a sea that's painted black creatures lurk below the decks
But you're the king and I'm a lionheart
And as the world comes to an end I'll be here to hold your hand
'Cause you're my king and I'm your lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
Howling gosts they reappear in mountains that are stacked with fear
But you're a king and I'm a lionheart
And in the sea that's paited black creatures lurk below the decks
But you're the king and I'm a lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
A lionheart
Quando la musica cessò Shindou cominciò a battere le mani, facendo sossultare la ragazza.
- Eh?! Mi hai sentito?! - disse quando si riprese dallo spavento diventando rossa paonazza.
- Sì. Sei brava!
- G-grazie... Sai è molto che studio pianoforte. Saranno ormai... 8 anni circa... più o meno...
- Cavoli, è molto! - sorrise lui. - Comunque anch'io suono il pianoforte. - aggiunse poi.
- Davvero?!
- Sì. Se vuoi puoi venire a casa mia la prossima volta che avrai voglia di suonare o di ascoltare qualcuno.
- Sarabbe fantastico!!! - Keiro sorrise con uno dei suoi rarissimi sorrisi. 
- Approposito, cosa ci facevi qui?!
- Beh, avevo voglia di suonare il piano. Poi la propretaria la conosco.
- Ah ok...
- Va beh, io vado ora! Ciao!!!
- Ciao!

Angolo dell'autrice 
Metà capitolo è formato dalla canzone XD!!!
Questo capitolo scrivendo me l'ero dimenticata XD!!! 
Haiden: Che genio!
me: *gli fa la linguaccia* Va beh, ora vi lascio che sono onn clandestinamente e se mi becca mamma mi frega di nuovo il modem e allora non posso entrare sul serio.
Baci da Seth!!!

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Capitolo 14
*** Si torna da Ruka ***


Scusatemi tanto se questi giorni non sono neanche potuta entrare. Per scusarmi ora pubblicherò un bel po' di roba (spero)!

- Kyousuke...
- Sì?
- Voglio andare a stare da mio fratello...
- Ah, ok...
- Mi dispiace...
- Non fa niente, è tuo fratello, capisco!
Ne seguì un silenzio imbarazzato. Nessuno dei due sapeva cosa dire, erano stati insieme per un paio di giorni ed erano diventati ormai buoni amici. Dispiaceva a entrambi doversi separare, ma era giusto così.
- Parto domani, il treno parte alle 9...
- Ah, è presto...
- Sì...
 
Arrivarono in ospedale poco dopo per dare la notizia a Yuuichi.
- Ciao! Ehi, come mai quele facce tristi?!
- Yuuichi... domani parto... - sussurrò Keiro.
- Oh... ecco perché... - disse con un sorriso forzato.
- Vado a stare da mio fratello...
- Ruka, vero?
- Sì, lui. Il treno parte domani mattina alle nove. - disse trattenendo quasi le lacrime che cominciavano a farsi sentire. - Comunque ci rivedremo! Tornerò spesso qui a farvi visita, ci potete contare! Poi voi sarete sempre i benvenuti da me, e sono sicura che anche Ruka e gli altri sono della mia stessa idea!
- Certo! - sorrise Yuuichi. Kyousuke non riusciva praticamente a parlare, era sicuro che se avesse aperto bocca avrebbe detto qualcosa di stupido. Inoltre non era mai stato bravo con gli addii.
 
- Grazie! - il treno stava per partire e Keiro stava salutando Kyousuke. - Di tutto!
- Di niente. L'ho fatto con piacere. Poi mi sono divertito con te.
Risero. 
- Ora devo andare. Se no c'è il rischio che mi lascino qui!
- Va bene... Ciao!
Keiro l'abbracciò. - Grazie ancora. Tornerò a farti visita presto, lo prometto!
 
Sul treno Keiro guardava persa fuori dal finestrino rimirando il paesaggio. Era contenta di andare a vivere con Ruka, cosa che aveva sempre sognato; ma già le mancavano i fratelli Tsurugi.
"Devo stare allegra!" pensò. "Noi ci rivedremo presto, intanto io starò con il mio adorato fratello, è quello che desidero da quando ci siamo separati, quindi non ho motivo di stare così giù!" 
Intanto era così sovrappensiero che non si accorse che si erano farmati. Un ragazzino si era avvicinato e chiedeva di potersi sedere.
- Ehm, scusa... ti chiedevo se posso sedermi qui.
- Eh, cosa?! - Keiro si "risvegliò" - Oh, sì! Certo! Scusami, ero sovrappensiero...
- Sì, mi ero accorto... - sorrise lui sedendosi.
Era un ragazzo della sua stessa età, con i capelli arancioni pettinati (o meglio spettinati) da una parte e gli occhi rossi-marroni. 
- Io mi chiamo Harada Hiroji! - disse il ragazzo ad un tratto porgendole la mano. Keiro lo guardò un po' stupita, ma poi gli strinse la mano e si presentò.
- COSA?!?!?! Tu sei Keiro Nogi?!
- Ehm, sì... perché?
- Io conosco tuo fratello!
- Sul serio?! - Kiero si illuminò.
- Sì, abito in paese. Sono il figlio del postino e qualche volta vado io a consegnare loro la posta, perché mio padre ha molto da fare. L'ho conosciuto così. Sai, mi ha parlato spesso di te, dice sempre che gli manchi un mondo!
- Sì, anche a me manca!
- Approposito, stai andando a fargli visita?
- Non proprio... Sto andando a vivere da lui.
- E la tua madre adottiva?
- Ultimamente stiamo litigando e abbiamo deciso che se me ne fossi andata sarebbe stato meglio.
- Lei ha approvato?!?!
- Non mi ha fermato nonostante ne abbia avuto più volte l'opportunità, questo lo chiamo approvare.
- Cavolo, Ruka mi ha detto che è una donna freddissima, ma non avrei mai immaginato che lo fosse stata fino a questo punto!
- Già, non credo ci sia una donna al mondo più glaciale di lei!
- No, non credo proprio! - affermò Hiroji mentre scoppiavano in una sonora risata.
 
Arrivarono entrambi davanti alla porta di casa, dopo che l'arancione aveva deciso che l'avrebbe accompagnata. Venne ad aprire loro lo stesso Ruka. Non fece in tempo, però, ad affacciarsi che Keiro gli saltò al collo in un lampo.
- Ciao fratellone! - disse solo.
- Keiro, cosa ci fai qui?!
- Sono scappata di casa. Anche se non è che sia proprio scappata visto che Eriko ha (diciamo) approvato la mia decisione.
- Cosa hai fatto?!
- Io e Eriko abbiamo litigato e così ho deciso di venire a vivere qui.
- Oh... ok. Venite dentro, forza!
Una volta entrati vennero accolti dagli altri che conobbero finalmente Keiro.
- E così sei tu Keiro! Sapessi quanto Ruka ci ha parlato di te, non se ne poteva più! - tutti risero alle parole di Mikan. 
- Beh, che ci volete fare! Se ci vogliamo così bene non è colpa nostra! - rispose Ruka abbracciando teneramente Keiro.
Parlarono per quasi un ora, su quanto non vedevano l'ora di conoscerla e quanto era mancata a Ruka.

Angolo dell'autrice (nonchè la pazzoide che sparisce per giorni e ricompare solo ora)
Ecco un nuovo capitolo, dopo qualche giorno che non pubblicavo niente era anche ora! Sì, sono una veloce a scrivere (no, ma dai!). Cooomunque, ora scriverò parecchio, se mi viene l'ispirazione.
Perciò per ora ringrazio come al solito le meravigliose persone che recensiscono e mettono le mie storie tra le preferite/seguite/da ricordare, e vi saluto!

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Capitolo 15
*** Nuove avventure, nuovi guai ***


Keiro e Eevee passeggiavano per il bosco. La cucciola non si stava ferma un secondo: saltava su un masso, poi andava a curiosare dietro a un cespuglio, dopo torna da Keiro per un po' di coccole... 
Ad un certo punto Eevee si allontanò dietro un albero... ma quella volta non tornò.
- Eevee? - chiese preoccupata la ragazza. - Eevee dove sei finita?
In risposta ebbe solo un debole guaito. Keiro andò a controllare e trovò la piccola caduta in una buca. La tirò fuori.
- Come ci è finita una buca così profonda qui?!
Si guardò intorno e si accorse che poco lontano c'erano un grupo di cacciatori... cacciatori?!
Quella era una zona protetta!!! Senza esitare un secondo di più si nascose dietro un albero e chiamò la guardia forestale. 
- Bel bottino che abbiamo fatto oggi, eh? - si lodò uno dei tre cacciatori.
Istintivamente Keiro guardò il furgone. Sopra c'erano due cerbiatti, tre scoiattoli, un fagiano e... un lupo!!!
Decise che li avrebbe seguiti. Intanto la chiamata era partita e le avevano anche risposto. Lei aveva spiegato loro brevemente cosa era successo e aveva riattaccato sperando che sarebbero arrivati presto.
- Eevee, vai a casa e avvisa gli altri! - ordinò alla cucciola. Lei la ascoltò e di diresse senza esitazioni verso la casa. - Io devo restare qui per controllare che non facciano del male al lupo!
Keiro amava i lupi e non avrebbe mai lasciato che avessero fatto qualcosa a quella meravigliosa creatura. 
 
Dopo un quarto d'ora che era rimasta ad aspettare, mentre i tre cacciatori erano rimasti lì a chiaccherare allegramente, finalmente arrivarono i poliziotti.
I cacciatori se ne accorsero troppo tardi, fecero per salire sul veicolo e partire, ma Keiro uscì allo scoperto e si aggrappò a uno dei tre. Quello era così stupito che perse tempo... troppo tempo. La polizia si stava avvicinando a sirene spiegate. 
- Cazzo bambina togliti che devo andare! - sbraitò quello rendendosi conto che se non se la fosse tolta di torno il più presto possibile li avrebbero presi. Poi vedendo che la ragazzina non si staccava, ma restava lì e lo guardava con disprezzo. 
- Sbrigati!!! - urlò uno dei due che erano già saliti. - Ci prenderanno!
- Sì lo so! Ma se questa scocciatrice non si leva di torno!
- E portala via! Più tardi la riporteremo a casa!
"Cazzo! E adesso cosa faccio?!"
Il cacciatore la tirò su e la infilò nel furgone con lui. Non avendo abbastanza spazio fu costretto a tenersela sulle gambe, anche se lei si ribellava e scalciava come un'ossessa.
- Lasciatemi andare!!!
- Non ci pensiamo neanche! Tu non te ne andrai piccola!
- Ehi, è stata sicuramente lei a chiamare gli sbirri!
Intanto la polizia li aveva quasi raggiunti. Keiro pensò che se li avesse tenuti occupati magari non se ne sarebbero accorti. Cominciò quindi a parlare con i tre di cose senza senso. Qualunque cosa purchè siano presi.

Angolo dell'autrice
Sì, va beh lo so che è una merda sto capitolo...
M'è venuto fuori così, e visto che era un po' che non avevo la più pallida idea di che chiribizzero scrivere ho pensato che avrei potuto scrivere sta cazzata qui.
Adesso però sono di nuovo bloccata. Se avete qualche suggerimento ditemelo perché io proprio sono in crisi!!! Comunque bene o male questa storia va avanti, è l'altra che mi preoccupa.
Va beh, ora vi saluto! Baci da Seth!!! *si allontana insieme ai suoi lupi, che per un bel pezzo s'erano eclissati*

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Capitolo 16
*** Salvi per un pelo ***


A un certo punto videro pararglisi davanti Ruka. L'auto sbandò e cadde da un lato.
I tre cacciatori si ferirono, mente Keiro, che si era raggomitolata sotto il sedile, rimediò solo qualche graffio.
- KEIRO!!! KEIRO!!!
- Sono qui! - boccheggiò Keiro mentre usciva dal furgone.
- Keiro! - Ruka corse ad abbracciarla e a tirarla fuori. Eevee si avvicinò facendo le feste alla sua padroncina. Intanto si stava avvicinando anche Natsume.
- Ruka...
- Fermi tutti! - la polizia si avvicinò e arrestò i tre cacciatori, che intanto imprecavano contro  quella maledetta ragazzina che li aveva fermati.
- Su, vieni Keiro! Ti portiamo a casa!
- O-ok...
- Ragazzina, sei stata grandiosa a fermare quei brutti delinquenti! - un giovane poliziotto dai corti capelli nero pece le si era avvicinato con un sorriso enorme. Keiro lo squadrò perplessa. - Come ti chiami? 
- Keiro. Keiro Nogi.
- Bene! Ci ricorderemo di te, sei stata molto coraggiosa Keiro!
- Sorellina, vieni andiamo! - Ruka la prese in braccio come quando erano piccoli e la portò a casa. - C'è una sorpresa per te! - le disse poi sorridendo.
- Che sorpresa?!
- Quando saremo arribati lo vedrai, se te lo diciamo adesso non è una sorpresa, no?!
- Giusto... 
- Forza, se no facciamo aspettare la sorpresa!- li spronò Natsume.
Arrivati a casa Ruka mise giù Keiro, che si sistemò i vestiti e i capelli che si erano tutti spiegazzati, ed entrarono.
- Ciao!!! - salutò Keiro.
- Keiro, stai bene! Non sai quanto eravamo in pena! - Ayu le corse incontro come una madre e cominciò ad accarezzarla e controllare che non si fosse ferita. - Ti sei fatta male? Rotta niente?
- No Ayu, stai tranquilla! Ho solo qualche graffio, niente di che!
- Ok... Approposito! Di la c'è qualcuno che ti aspetta! - disse alzandosi su con la velocità di un fulmine e dirigendosi in salotto.
Keiro, sempre più perplessa, si avviò lentamente in soggiorno, dove trovò... indovinate?!
- Shirou!!! - Keiro saltò al collo del suo amico così velocemente che lui neanche ebbe il tempo di salutarla. - Mi sei mancato!
- Anche tu, piccola, anche tu... - Shirou la guardò prottettivo, poi però si fece serio e aggiunse: - Perché sei scappata?
Keiro tentennò un attimo incerta su cosa dirgli di preciso. - Non ce la facevo più a vivere lì! La signora Otonama... - disse Keiro con una smorfia che lasciava trasparire tutto il disprezzo che provava per quella donna.  - mi ha mentito per troppo tempo! E io non mi lascierò ingannare ancora!
Shirou annuì, in fondo la sua giovane amica non aveva tutti i torti: quella donna era stata fin troppo crudele, e Keiro aveva tutto il diritto di stancarsi delle sue menzogne!
- Ora però non è il momento di essere tristi! - Shirou rischiarò l'animo di tutti i presenti nella stanza, che si era fatto triste. - Che ne dite di andare fuori a fare una bella partita a calcio?!
- Perché no?! - Keiro si illuminò, come se tutta la paura e la tensione di neanche un'ora fa fosse svanita. - Voi ci state? - sorrise agli altri.
- Io sì! - esclamò in coro il gruppetto di amici.
Usciti si diressero in uno spiazzo erboso dove Ruka, anni prima, aveva costruito un campetto di fortuna. Si divisero in due squadre: Ruka, Keiro, Shirou e Ayu contro Natsume, Mikan, Hotaru e Yu. 
 
Dopo due ore erano ancora lì che giocavano. Ayu in porta era eccezionale, infatti Natsume era riuscito a farle solo un goal. Neanche Hotaru era male, ma Keiro e Shirou avevano sfondato la sua Tecnica Segreta. Erano 2 a 1, con la squadra di Keiro in vantaggio.
- Ragazzi, si è fatto tardi! - disse ad un tratto Mikan. - Sarà meglio smettere per oggi, che ne dite?
- Sì, andiamo a riposarci ora! - concordò Ruka.
- Ma io ho ancora voglia di giocare! - Keiro mise il broncio, sapendo che Ruka non riusciva a resisterle. Quella volta però, chissà come, ci riuscì.
- Ora è tardi, fra un po' è ora di cena! Giocheremo ancora domani!
- Ok...
- Keiro, vieni! - la chiamò Shirou.
- Eh? Ok!
Quando Keiro arrivò vicino a Shirou vide una figura dietro i cespugli.
- Che cos'è? - non aveva paura, stranamente sentiva che non c'era motivo di averne.
- Guarda tu stessa!
Keiro si avvicinò e spostò con cautela i rami, per non spaventare l'animale che vi era dietro.
Con sua sorpresa ritrovò il lupo che avevano catturato i cacciatori. L'animale la fissò con i suoi bellissimi occhi gialli e la salutò con un guaito.
- Ciao... - Keiro allungò una mano e lo accarezzò. - E da un po' che non ci si vede, eh bello?! - Keiro rise, ed ebbe impressione che anche il suo nuovo amico lo stesse facendo.
- Guarda che è una femmina! - la riscosse Shirou.
- Ah, ok... Ciao bella!
La lupa le si avvicinò e le leccò la faccia. Voleva ringraziarla: era grazie a lei se era ancora viva. Era grazie a lei se era libera.
 
Passarono due giorni, in quel tempo Shirou era sempre rimasto lì da loro. Avevano giocato a calcio quasi tutto il tempo.
Ma ora doveva ripartire.
- Uff, te ne vai già?!
- Sì, devo tornare in Hokkaido. Ma sta tranquilla, tornerò presto! - disse scompigliandole affettuosamente i capelli.
- Tsk! - fece lei sistemandosi le ciocche ribelli che l'amico aveva risvegliato. - Lo spero per te! Se non torni verrò io a trovarti!
- Va bene! Non andare a cacciarti in altri guai mentre sono via!
- Non che tu sia stato molto d'aiuto l'ultima volta!
Shirou rise. Poi si avvicinò a Keiro, le stampò un bacio sulla guancia e se ne andò.

Angolo dell'autrice (nonchè la pazzoide che sclera ogni giorno di più, e si vede!)
Ciao ragazze/i!!!! Finalmente ho scritto un altro capitolo! A dir la verità sapevo cosa scrivere, ma ieri avevo un mal di testa pazzesco e non me la sentivo neanche di toccare il computer, figuratevi usarlo! 
Presto ne scriverò un altro (si spera).
Baci da Seth!!!

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Capitolo 17
*** Pensieri assillanti ***


Passeggiava tranquillamente per le vie di Tokyo. I capelli color tortora carezzati dalla brezza leggera che rendeva un po' più piacevole l'aria afosa dell'estate che si avvicinava.
"Che strano, saranno ormai due settimane che non vedo più Keiro! A scuola non c'è mai stata e non l'ho neanche vista con Tsurugi... è strano... molto strano!"
Ad un certo punto incontrò un suo compagno di squadra, Matsukaze Tenma.
- Ehi, Tenma!
- Capitano! Che piacere incontrarti!
- Già...
- Sembri così pensieroso... qualcosa non va?
- Eh? Oh niente! Stavo pensando che è un bel po' che non si vede più in giro la ragazza nuova. Nogi, mi pare si chiamasse...
- Ah, Keiro? Già, mi pare difficile che possa passare da queste parti!
- Eh, perché?!
- Come, non lo sapete?! Keiro è andata a vivere da suo fratello, in un paesino abbastanza lontano da qui.
- Ah, davvero?! Non lo sapevo... - Shindou si perse un po' nei suoi pensieri. - Del resto ci ho parlato si e no due volte!
- Oh, capisco... Io la conosco bene, invece, perché era mia vicina!
Shindou cominciò a fantasticare su dove potesse vivere ora la ragazza e su come potesse essere fatto questo suo fratello.
- Io lo conosco il fratello, è un bravo ragazzo! Molto simpatico!
- Eh? 
- Dicevo, il fratello è molto simpatico... e le vuole anche molto bene. Si chiama Ruka.
- Ruka...
 
Le mani scorrevano sul piano senza che lui le comandasse. Le note venivano fuori da sole. Del resto lui era troppo occupato a riflettere per controllarle. 
Su cosa? Su quel misterioso Ruka, ovviamente! Il racconto di Tenma lo aveva molto colpito, e ora non riusciva più a levarselo dalla mente.
 
- Shindou!
- Che c'è, Tsurugi?
- Mi ha detto Tenma che ti sei molto interessato alla storia di Keiro?
- Beh... mi ha copito molto... e non riesco a non pensare al fratello... - il ragazzo dai capelli color grigio topo arrossì.
- Keiro e Ruka non si vedevano da 9 anni...
- Cosa?!?!?!
- Sì, da quando è stata adottata non ha più incontrato suo fratello fino a quando Tenma non li ha riuniti.
- Tenma?!
- Sì. Desiderava così tanto che potessero stare insieme, che è andato fino a casa sua a prenderlo per portarlo qui! - Kyousuke non riuscì a non sorridere al pensiero.
In quel momento il cellulare di Tsurugi squillò. Lui lo prese e lesse il numero...
- Non è possibile!
- Chi è?
- Keiro! - Tsurugi rispose. - Ciao! Quanto tempo! Sì! Certo! Non ti dico quanto sei mancata a Yuuichi!
Mentre l'amico parlava, a Shindou sembrava quasi di essere un infiltrato, una persona che non avrebbe dovuto esserci in quella chiamata, che la rovinava.
- COSA?!?! Dici sul serio?! Che bello!!! - Poi si accorse dello sguardo interrogativo del capitano e gli spiegò il motivo di tanta allegria. - Keiro tornerà qui! Arriverà domani!

Angolo dell'autrice 
Questo capitolo è piuttosto corto, ma è solo di passaggio. Poi volevo reinserire Shindou che nonostante mi piacesse fosse piuttosto presente, in realtà non lo è stato.
Avrei potuto scrivere questo capitolo anche qualche giorno fa, ma non mi hanno fatto toccare il computer.
Ringrazio già da ora chi leggerà, e vi incoraggio a scrivere qualche recensione, che mi piacciono tanto ^.^! Ringrazio chi lo fa puntualmente, per ogni capitolo.
Ringrazio in particolare la mia fatina Tsuki_Frost, _loveyoureyes e sanaeakito!!! Siete fantastiche!!!!
Ora vado, baci da Seth!!!!!!!

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Capitolo 18
*** Un arrivo tanto atteso... e un soggiorno molto corto ***


Keiro scese dal treno e si guardò intorno sperando di vedere Tsurugi o Tenma (sì perché aveva avvisato anche lui del suo arrivo). Ad un certo punto sentì qualcuno avvicinarsi alle sue spalle. Si girò giusto in tempo per vedere  Tenma, Shinsuke e Aoi cercare di farle uno scherzo.
- Ahah, molto divertenti! - rise lei. - Ma nessuno può sorprendermi!
- Certo certo... - insinuò Tenma. - Ora però andiamo!
- Dove?!
- Tsurugi ti aspetta all'ospedale con Yuuichi e tuo cugino, ci ha chiesto lui ti scortarti lì.
Arrivati nel cortile dell'ospedale viderò correre loro incontro Kyousuke che teneva sulle spalle Dayu, mentre Yuuichi e un altro ragazzo dalla grande capigliatura arancione e gli occhi azzurri li inseguiva.
- KEIRO!!!! BENTORNATA! - gridarono tutti contemporaneamente.
- Taiyou, cosa ci fai tu qui? - chiese Tenma al ragazzino appena lo vide.
- Mi sono permesso una passeggiatina, dopotutto Tsurugi mi ha spiegato che questo è un giorno importante, no?!
Keiro arrossì lievemente: - Beh, non è che lo sia poi tanto... Sono solo venuta a farvi una visitina.
Dayu e Yuuichi si precipitarono ad abbracciarla mentre Kyousuke le sorrideva da lontano.
- Taiyou-kun!!! Dovresti essere nella tua stanza!!! - gridò una graziosa infermiera dei lunghi capelli lisci e viola raccolti in una crocchia e gli occhi blu.
- Ma Fuyuka-san! Volevo festeggiare un po' con i miei amici! Dai solo per oggi... - piagnucolò mentre si nascondeva dietro Tsurugi.
- Uff, e va bene! Visto che sembra essere un giorno così importante!
- Oh, ma allora è una fissazione! Non sono mica la regina!!! - sbottò Keiro infastidita. Scoppiarono tutti a ridere. 
- Su, andiamo principessa! Non vorrà mica far aspettare il suo popolo! Dentro le abbiamo preparato un banchetto davvero niente male! - la prese in giro Amemiya, mentre lei alzava le braccia al cielo in un gesto estremamente melodrammatico. Un'altra risata riempì l'aria.
Entrarono e si misero a smangiucchiare qualcosa dal distributore (in quello consisteva il loro "banchetto") mentre parlottavano sulle loro imprese.
 
Stettero tutto il pomeriggio a parlare, farsi fare delle fotografie da Akane (che si era unita successivamente al gruppetto insieme a Midori) e giocare a calcio (molto approssimativamente visto che mancavano di portieri e di difensori).
 
- Ti è piaciuta la festa che ti abbiamo preparato?
- Oh, ci puoi contare! Però sarebbe stato meglio se aveste ingaggiato qualche portiere, almeno saremmo riusciti a fare una vera partita.
- Ma con quattro giocatori per squadra al massimo.
- Dettagli!!!
- Senta principessina Keiro, dormirà nella mia umile dimora in questi giorni o desidera alloggiare in un posto migliore?
- Scemo, ancora con 'sta storia della principessa!!! Insomma, è tutto il pomeriggio che mi ci tormentate!
Tsurugi non poteva farci niente, ma era troppo divertente prenderla in giro per vederla esasperarsi e sclerare.
- Va beh, piuttosto ora sbrigati che io domani ho scuola, sai?!
- Ah, già... Allora laverò io i piatti sta sera!
- Ma che fai! No, tu sei mia ospite! Da qua!
- Scordatelo Tsurugi!!! Ho detto che li lavo io!
- Uff, ok! Certo che sei testarda se ti ci metti!
- Tu invece no, non ci vuole molto a farti cambiare idea vedo!
- Scherzi?! Posso sbolognarti (Astuya: Ma che razza di verbi ti inventi?!) l'obbligo di lavare i piatti e non me ne approfitto?!
 
 
il giorno dopo (sì, qui il tempo passa come niente)
 
Tsurugi e Keiro stavano pranzando chiacchierando allegramente. La tv era accesa, anche se nessuno dei due la considerava minimamente.
C'era il telegiornale, un motivo in più per non guardarla. Mentre partiva un servizio Keiro si alzò per mettere a lavare il suo piatto. 
Tsurugi stava per mangiare una polpetta di riso, quando sentì un rumore di cocci che si rompevano. Si girò istintivamente verso l'amica e la trovò in piedi, immobile, con la bocca spalancata e gli occhi serrati a fissare lo schermo della tv. Quando capì di cosa parlavano nel servizio quasi si strozzò con il cibo.
<> recitava la voce femminile mentre le immagini mostravano Ruka che veniva portato via su una barella, con  Ayu e gli altri che lo seguivano anch'essi feriti ma meno malridotti.
- Ru-Ruka... - balbettava Keiro che non riusciva a spiccicare parola.
 
Dopo dieci minuti erano già sul treno. 
Arrivarono in ospedale un'ora dopo aver visto il servizio relativo all'incendio. Keiro era ancora shockata e piangeva a dirotto.

Angolo dell'autrice (nonché la pazzoide crudele che fa capitare di tutto e di più ai suoi poveri OC)
Ecco qui il nuovo capitolo!!!
Astuya: Molto allegro, a quanto vedo!
me: Ahahah, simpatico, molto! *fa una smorfia*
Astuya: Lo sai che sei veramente una crudele?!
me: Sì, lo so!
Jordan: Ah, povera Keiro!!! Ruka... Ruka... Ahhh *piange*
me: Su Jo, calmati! Non succederà nulla a Ruka, stai tranquillo! ... Ma perché ve l'ho detto?!
Astuya: Perché sei stupida!
me: Zitto tu che sto cercando di calmare Jordan!!!
Jordan: *cade in depressione* Era una ragazzina così giovane e solare!!!
me: Jordan ora smettila! Non succederà un emerito ***** a Ruka, Keiro starà più che bene, e se ti interessa saperlo tornerà ad essere felice!!!
Jordan: *esce dalla depressione* Dici sul serio?! Che bello!!!
me: Cazzo Jo, mi stai facendo rivelare tutto quello che succederà nei prossimi capitoli!!! 
Allora sarà meglio andare per ora, così non spiffererò più nulla, e voi potrete godervi tutta l'ansia e la suspanse di sapere cosa mai succederà a Keiro...
Mi raccomando recensite, recensite e recensite che mi piace tanto leggere i vostri commenti!!!!
Baci da Seth!!! *se ne va sulla sua Naim lasciando Astuya e Jordan lì come degli stoccafissi*

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Capitolo 19
*** Ruka e Tsurugi ***


- Come sta? - chiese Kyousuke al dottore che si stava avvicinando, cercando di non svegliare Keiro che si era addormentata sule sua spalla.
- Ha inalato molto fumo, ma sta abbastanza bene. In un paio di settimane al massimo dovrebbe tornare in piena salute.
- Oh, bene...
Keiro strinse gli occhi, era scossa dagli incubi e le lacrime le solcavano ancora il viso nonostante stesse dormendo.
Tsurugi la strinse un po' di più a sé cercando di farle forza con la sua vicinanza e le asciugò le lacrime. Keiro si svegliò.
- Oh, non volevo svegliarti scusa...
- Non fa niente... -rispose Keiro sfregandosi gli occhi. - Come sta Ruka?
- Bene, tranquilla. Secondo quello che mi ha detto il dottore tra qualche settimane al massimo tornerà in piena salute.
Keiro annuì.
 
Keiro sedeva vicino al letto e stringeva la mano di Ruka. Dietro di lei Tsurugi stava in piedi senza spiccicare parola.
Keiro stava ancora singhiozzando a testa bassa, quando gli parve che le palpebre di Ruka ebbero un fremito. 
- Ke-Keiro...  - Ruka si svegliò.
- Ruka?! Stai bene? Ero così in pensiero! Ma ora stai bene, ed è tutto a posto!
- Sto bene... 
Keiro l'abbracciò, piangendo quasi più di prima, ma per la gioia.
- Ti ho rovinato le vacanze vero? - disse Ruka con un filo di voce. - Dovevi stare con i tuoi amici ma sei dovuta venire qui a causa mia.
- Ma stai scherzando?! Su, tu pensa a riposarti e basta!
- Lui chi è? - chiese guardando Tsurugi, che fin ora non aveva mai visto.
- Io sono... un amico di Keiro.
- Proprio così, Ruka lui è Tsurugi Kyousuke!
-Piacere Tsurugi! Mi fa piacere che tu abbia accompagnato qui Keiro.
- Oh, non fa niente... l'ho fatto con piacere...
- Ora dormi Ruka. Non devi sforzarti a parlare!

Angolo dell'autrice (nonché la pazzoide che ha due fratelli completamente fumati che in questo momento stanno ballando fuori dalla porta)
Salve popolo!!! Ed ecco qui un nuovo capitolo tutto per voi!!!
Haiden: Ma se è minuscolo!
me: Dettagli, dettagli...
Coomunque, ora... cosa doveva accadere nel prossimo capitolo?!?! Me lo sono dimenticata!!! 
Haiden: -.-''''''''' Cosa mi tocca sentire...
me: Beh, vedrete che prima o poi mi tornerà in mente!
Recensite in tanti forza!!! Sono tantissimi quelli che leggono ma in pochissimi recensiscono, e a me le vostre recensioni piacciono un vastosacco!!! Quindi, forza recensite!!!
Ora vado, bacioni da Seth e tutti i suoi cooomunque!!!! *salta sulla sua Naim verso nuove avventure*

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Capitolo 20
*** Tra amori appena sbocciati e chiamate misteriose... ***


- Ciao fratellone, come stai?
- Bene, grazie. I dottori dicono che miglioro di giorno in giorno. 
- Ed è vero!- disse Keiro divertita. In effetti era passata neanche una settimana dall'incendio e Ruka stava molto meglio. 
- Piuttosto, dov'è Tsurugi? - chiese Ruka con un lieve sorrisino.
- Non lo so, perché me lo chiedi?
- Così... mi sembrate parecchio uniti voi due... - il suo sorrisetto di stava piano piano ingrandendo.
- Dove vuoi arrivare?! - chiese Keiro un po' preoccupata.
- Non so... non è mica che ti piace?!!
- CHEEE?!?! Tsurugi?! No no, guarda che ti sbagli... - si difese subito Keiro avvampando fino alla radice dei capelli. 
- Se se... 
- Brutto... (censura)!!!!!!!Vieni qui che ti faccio vedere io!!!!!
I due incominciarono a rincorrersi per tutta la stanza, neanche avessero avuto due anni.
 
Intanto Tsurugi, che aveva (autrice: chissà perché, eh?!) per sbaglio origliato tutta la conversazione, se ne stava fuori dalla porta senza sapere esattamente che cosa fare. In un certo senso si sentiva un po' deluso che Keiro non avesse detto... qualcosa di diverso da quello che aveva detto... in fondo, se era restato lì tutto quel tempo, forse non era per semplice amicizia... Magari non era semplice affetto fraterno quello che provava verso Keiro... 
Due piccole vocine si fecero strada nella sua mente: una lo intimava di non rivelarsi a Keiro, perché sicuramente lei non lo corrispondeva (e la discussione di poco fa con Ruka ne era la prova); l'altra invece gli urlava a gran voce di non fare lo stupido e di confessarle il suo amore. Lui ci rimuginò un po' sopra, ma poi decise che la seconda vocina aveva ragione: se piaceva a Keiro l'avrebbe scoperto e magari si sarebbero messi insieme, se non le piaceva ne avrebbe avuto la conferma e si sarebbe messo il cuore in pace. 
 
Keiro stava leggendo un libro in cortile. Tsurugi prese un profondo respiro e si diresse verso di lei. Ok, le avrebbe confessato tutto... ma come? Cioè, non è mica facile. Non basta mica andare lì e dire "Ehi ciao! Sai, ti amo" come se niente fosse. Però in un modo o in un'altro doveva farcela. 
- Ciao...
- Oh, ciao, Tsurugi! Vieni siediti! - Keiro sorrise al suo amico e poggiò il libro a terra.
Tsurugi però non fece in tempo ad aprire bocca che il cellulare di Keiro squillò. Lei fissò lo schermo sul quale continuava a lampeggiare la scritta "numero sconosciuto", ma poi rispose.
- Pronto? 
- Ciao, Keiro! - disse una voce languida, maliziosa e fredda dall'altro capo. Sicuramente se chiunque fosse stato a parlare si sarebbe messo a fare da doppiatore per i "cattivi" nei film horror avrebbe sfondato. Keiro sentiva che aveva paura di quella voce, ma non riusciva a ricordare perché. Credeva di sapere che, qualunque fosse stato il motivo per il quale aveva chiamato, non avrebbe mai portato niente di buono.


Angolo dell'autrice (nonché 'sta pazza che riesce a postare le sue fiction solo il sabato alle 9 passate)
Buon shalve popolo!!!! ^^
T-T Lo sho, lo sho, sono mesi che non pubblico qualcosa e, credetemi, mi viene voglia di chiudermi dentro casa a suonare il piano finché non muoio. Il fatto è che volevo mettere un'altro capitolo dove si parlasse di Keiro e Tsurugi prima di iniziare la fine (?).
Cooomunque, voi chi credete che sia stato ad aver chiamato a Keiro? ^^
Cosa succederà ora? ^^
Tsurugi riuscirà a rivelare il suo amore per Keiro? ^^ (dalla serie: Le ^^ domineranno il mondo!!! ^^) ^^ (appunto... -.-')  
Sissi: Lo scopriremo nel nuovo appassionante, avvincente, romantico capitolo di... Keiro e il calcio!!!
Io*torna in sé*: Ehm... O.O scusate... faccio fatica a reprimere Sissi certe volte e,credetemi, tra tutte è la mia personalità che più odio.
Cooomunque, credo che fra un paio di capitoli al massimo questa mia prima long sarà finita e, sperando che questi usciranno fuori dalla mia mente contorta più velocemente di quest'ultimo (che è stato un vero parto, in quanto o era zeppo di errori, o non mi piaceva com'era scritto, o mi sembrava troppo sdolcinato, o troppo freddo... ci ho messo un mesetto buono a scriverlo), vi saluto!!!
Baci da Seth!!!! * si fa spuntare le ali da gaunt della notte e vola un un luogo tranquillo dove potrà riflettere sul prossimo capitolo in pace senza essere disturbata da qualsiasi altro essere vivente*

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Capitolo 21
*** La chiamata ***


- Ciao, Keiro! - disse una voce languida, maliziosa e fredda dall'altro capo. Sicuramente se chiunque fosse stato a parlare si sarebbe messo a fare da doppiatore per i "cattivi" nei film horror avrebbe sfondato. Keiro sentiva che aveva paura di quella voce, ma non riusciva a ricordare perché. Credeva di sapere che, qualunque fosse stato il motivo per il quale aveva chiamato, non avrebbe mai portato niente di buono.
- Chi sei? - rispose lei distante.
- Suvvia cara, io ti conosco praticamente da sempre e tu mi ripaghi con questa freddezza?! Non essere così distaccata con me che per te sono quasi un padre! - chi era questo pazzo che le chiamava all'improvviso dicendole di conoscerla da sempre?!
- Chi sei? - insistette Keiro sempre più preoccupata, mentre un'ansia esistensiale (? Le parole che scappano fuori durante i temi della Pigliapoco, la mia professoressa di italiano... -.-'''') si faceva strada dentro la sua anima.
- Questo non ha importanza tesoro, credimi. Però è importante che tu sappia che io so dove si trova tua madre... - a Keiro cadde letteralmente il mondo addosso: sua madre, viva?! Poco manco che svenne, mentre Tsurugi cercava di capire qualcosa dalle frasi sconnesse che la ragazza stava balbettando in preda allo sconforto.
- Ora ti saluto piccola! Ricorda, domani alle 5 alla torre. Vedi di esserci! Ciao! 
Keiro crollò letteralmente sull'albero dietro le sue spalle, quando Kyousuke cominciò a tempestarla di domande.
- Allora, chi era?
- Non lo so... - mormorò lei.
- Come sarebbe a dire che non lo sai?! E cosa ti ha detto?
- Che mia madre è... mia madre è ... è viva...
- CHEEE?!?! Tua madre non era scomparsa 9 anni fa?!
- Sì, a quanto pare più che altro è stata rapita... - Keiro era più bianca del suo amico, avrebbe potuto competere con le nuvolette sparse nel cielo azzurro di quel caldo pomeriggio di primavera. 


Angolo dell'autrice (nonché la pazzoide che si eclissa per mesi e che poi improvvisamente ricompare con due capitoli di seguito)
Buon shalve popolo!!!!!
Allora, questo capitolo è mooolto corto, come quello scorso, ma volevo mettere le belle (o brutte, questione di punti di vista) notizie da una parte e l'azione dall'altra. 
Il prossimo capitolo, ne sono certa, sarà un'altro parto, quindi non aspettatevi che lo pubblichi con la velocità che avevo in partenza. Anche se probabilmente superato il blocco "mamma di Keiro" le mie fic (magari) scorreranno meglio.
Per ora vi lascio, vado subito a buttare giù un paio di idee per il prossimo capitolo.
Baci!!!!!
Seth ;3

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Capitolo 22
*** Baratto ***


- Tsurugi... Non so chi sia stato a chiamarmi ma dice di sapere dove si trova mia madre... - diceva Keiro mentre delle lacrime cominciavano a rigarle il volto. - e vuole che domani ci incontriamo.
- Stai scherzando?! Non avrai mica intenzione di andarci?!
- Certo che ci andrò.
- Ma potrebbe essere pericoloso! - disse Tsurugi prendendola per un polso. - Non te lo permetterò!
- Si tratta di mia madre, se è ancora viva devo andare a salvarla!
- Ebbene, non lo farai da sola! Io sarò sempre con te, ovunque tu vada e in qualunque guaio tu vada a cacciarti.- promise il ragazzo mentre le lacrime scendevano ormai abbondanti sul viso di Keiro. Lei si gettò impulsivamente tra le sue braccia e lì pianse silenziosamente, mente lui le accarezzava la testa e cercava di consolarla.
- Su... su... vedrai che passerà... passerà... così come tutto passa... c'è solo bisogno di tempo.
Era veramente troppo: in quasi un mese aveva scoperto che suo padre è stato assassinato e non era morto in un incidente stradale come le avevano sempre detto, assistito a suo fratello che rimaneva vittima di un potente incendio e in ultimo aveva scoperto che sua madre era ancora viva! Era sull'orlo di una crisi di nervi. Se tutto ciò potrebbe essere stato scioccante per un adulto, figuriamoci per una tredicenne!
- Domani... alle 5... alla torre... - singhiozzò.
- Ok, ci andrai, ma non sarai da sola, promesso!
- Tsurugi... grazie, di tutto...
 
Il giorno dopo alle 5 meno 5 minuti erano già lì, sulla torre ad ammirare la città di Tokyo vista dall'alto, mentre aspettavano l'uomo misterioso che il giorno prima le aveva mandato una chiamata anonima.
- Ciao, Keiro! Vedo che hai portato qualcuno da farmi conoscere... chi è lui?! - disse l'uomo misterioso scendendo da un'auto nera. Era alto, coi capelli corti viola e tirati indietro, un mento pronunciato e una faccia da pazzo da rinchiudere.
- Chi sei tu piuttosto?!
- Io?! Ti ho già detto che il mio nome non è un fatto rilevante...
- Se è così non lo è neanche il nome del mio... amico.
- Bene allora. - detto questo fece un cenno ad un altro uomo che stava guidando la vettura, che scese ed andò ad aprire il bagagliaio. Da lì tirò fuori una donna imbavagliata. Era molto simile a Keiro, aveva i suoi stessi occhi ma i capelli biondi come quelli di Ruka, ma più lunghi.
Keiro iniziò a piangere silenziosamente, mentre un groppo si formava nella sua gola.
La donna mugulò qualcosa che però fu reso incomprensibile dal bavaglio stretto intorno alle sue mascelle.
- Ti spiego cosa devi fare, piccola. - disse calmo l'uomo con la voce da film horror. - Io lascerò andare tua madre... a patto che... un'altra persona si consegni volontariamente nelle nostre mani.
Keiro si strinse al braccio di Tsurugi che le passò un braccio intorno alle spalle.
- Vado io! - annunciò Kyousuke.
- CHEEE?!?! Non se ne parla proprio! Lei è mia madre, se c'è qualcuno che si deve consegnare a quei farabutti sono io!
Tsurugi però scosse la testa e la strinse di più a sé. - No. Senti, tu hai fatto molto per me... ora ti restituirò il favore.
- Non è vero. Sei tu che mi hai sempre aiutato e io non ho mai fatto nulla per ringraziarti. Tocca a me!
- Credimi, hai fatto molto più di quanto tu creda. - le sussurrò Tsurugi prima di baciarla dolcemente sulle labbra. Era un bacio casto e puro, ma Keiro si sentì ugualmente mancare.
- Bene - disse il complice. - Sali allora ragazzo! - e slegò la madre di Keiro dalle funi che le impedivano di fuggire.
- Sta tranquilla, starò bene. - le sussurrò ancora lui poco prima che i due uomini lo prendessero per le braccia e lo scaraventarono letteralmente dentro la vettura che partì a tutta velocità sulla strada.
Keiro cadde tra le braccia della madre, che la strinse come avrebbe sempre voluto fare.
- Tranquilla piccola mia. Tutto si sistemerà vedrai...


Angolo dell'autrice
Shalve popolo!!!!
Che bello, questo capitolo sono riuscità a scriverlo velocissimamente!!! ^^
Ora, dovete solo aiutarmi a trovare un modo per far fuggire Tsurugi dalle grinfie di quei due pazzi, e la fiction avrà finalmente una fine.
Purtroppo devo lasciarvi che dobbiamo andare a pranzo dai miei nonni, mi raccomando recensite in tanti!!! Mi piacerebbe sentire le idee di tutti e se ne avete qualcuna, vi prego, non siate timidi!
Baci da Seth!!!! :3

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Capitolo 23
*** Imprisoned ***


Keiro sedeva sul letto dell’ospedale insieme al fratello e la madre, che la coccolavano e cercavano di consolarla.
- Senti, vedila in questo modo: lui vuole te, sorellina, quindi non farà del male a Tsurugi!
Keiro tirò su col naso per niente convinta.
- Ascolta, andrà tutto bene, tesoro mio. Non c’è nulla di cui preoccuparsi. – le disse sua madre accarezzandole i capelli. Lei l’abbracciò e aumentò la dose di lacrime che sgorgavano ininterrottamente dai suoi grandi occhi azzurri.
- Mamma, non posso non preoccuparmi: Tsurugi è molto più di un semplice amico! Io non potrei permettermi che gli venga fatto del male, non potrei mai perdonarmelo!
 
 
- Allora ragazzo, non sei ciò che volevo e questo è male. Io volevo la piccola Nogi, quindi tu devi farmi da esca, poiché ti sei messo in mezzo tra me e la mia vendetta.
Neanche morto! – urlò Kyousuke scagliandosi contro il suo rapitore, ma non poteva neanche muoversi di mezzo metro, considerando com’era incatenato al freddo muro di cemento.
- Allora non ci siamo capiti, ragazzo mio: non era una richiesta, era un ordine! – gli disse frustandolo su un braccio con una frusta che assomigliava in tutto e per tutto a quella che si usa nei circhi per addestrare i leoni. – Ora, qual è la tua risposta? – gli chiese con un sorriso sadico avvicinandosi alla sua “preda”.
- La mia risposta è e sarà sempre no, non m’importa quanto tu mi picchia, io non cambierò idea! – gli rispose lui incurante del sangue che gli scorreva sul braccio.
L’uomo spalancò la bocca in un grido disumano e si scagliò contro il ragazzo con un randello che aveva raccattato dopo aver lanciato via la frusta. Lo colpì ripetute volte sulla schiena e lo lasciò lì, tramortito, a cercare di riprendere aria nei polmoni che sembravano volersi rifiutare di lavorare.
- Ti lascio il tempo di rifletterci su, ragazzo. Io torno tra un’ora. – disse lasciando cadere a terra il randello, pulendosi dal sangue della sua vittima e uscendo dalla casupola.
“Keiro, ti avevo mentito quando ho detto che sarebbe andato tutto bene: qui va di male in peggio! Se non faccio quello che vuole lui mi ucciderà, ma io non lascerò che tu cada tra le sue mani!” pensò Kyosuke con le lacrime agli occhi. – PERCHE’ IO TI AMO!!! –urlò a squarciagola poco prima di svenire per i numerosi colpi subiti.  

Tsurugi sentì che qualcuno lo sollevava per i capelli e si svegliò. Era quell'omone mastodontico del complice di quel pazzo. Quell'ammasso di muscolo lo stava sistemando in modo che stesse dritto. Lui non disse né fece niente per paura che ricominciassero a picchiarlo.
- Va bene così, Tom. - disse quel pazzo sistemando una telecamera. La puntò verso Tsurugi e premette play. - Ciao Keiro. Lo vedi il tuo caro amico? Finirà per fare una brutta fine qui... E sappi che io lo lascerò andare solo se tu ti consegnerai nelle mie mani!

Tsurugi alzò la testa con fatica. - Non dargli retta, Keiro! Non devi assolutamente fare quello che ti dice! - sussurro con quel poco di fiato che aveva. - Io starò bene, te l'ho detto... - lasciò che due rivoli bollenti e salati gli rigassero le guance sporche di sangue.
- ZITTO TU!! - gridò Tom frustandolo sull'addome facendolo gridare dal dolore.
- Ok, va bene così! Sei stato bravo, ragazzo! - disse il pazzo dandogli uno schiaffo, non prima di aver spento la telecamera. - Ora manderemo questo bellissimo video alla piccola Nogi, e finalmente avrò la mia vendetta!!


Angolo dell'autrice

Buongiorgio a tutti voi di EFP!!!!!!!
Haiden: Si va di male in peggio! Ma un semplice ciao o un buongiorno una volta tanto no, eh?
Io: Non mi rallentare che devo spicciarmi! 
Allora, l'ho un po' allungato ma resta comunque un po' corto. Va beh, che ci vogliamo fare se non sono ancora perfetta! 
Ora devo proprio andare ci sentiamo dopo il 20!!!
Bacioni!! ;3
Seth ^^

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Capitolo 24
*** Lacrime amare ***


 
Keiro era letteralmente sconvolta: quel video non poteva essere reale! Non potevano realmente trattare così Tsurugi!
Emise un verso che poteva assomigliare ad una via di mezzo tra un rantolo e un guaito, ma non ci potrei scommettere. 
Altre lacrime sgorgarono dai suoi pozzi azzurri, tristi e frustrati. A scuola una volta era venuto uno psicologo che aveva consigliato loro di esaminare bene i loro sentimenti prima di agire, in questo momento Keiro si sentiva: angosciata, per la salute di Tsurugi; arrabbiata con se stessa, perché credeva che in parte fosse anche colpa sua che non l'aveva fermato; spaventata, che gli facessero ancora del male e, in ultimo, scioccata, che una persona potesse spingersi a tanto. 
- Mamma, che devo fare? Faranno del male a Kyousuke e non posso fare niente!
La donna la abbracciò stretta stretta. - Chiamerò la polizia. Io andrò in città, tu resta qui con tuo fratello.
Per alcuni secondi la mente di Keiro si distaccò dall'assillante pensiero della prigionia di Tsurugi. - No, vengo con te! Voglio vedere una persona!
 
Tenma sentì suonare alla porta mentre stava studiando, il giorno seguente avrebbe avuto una verifica di storia, non era certo un buon momento per venire a fare una visitina.
Restò di stucco nel trovarsi davanti una melanconica Keiro con gli occhi gonfi dal pianto.
- K-Keiro?!
- Ciao Tenma! Disturbo?
- No, no! Entra pure!
- Ah, ti presento mia madre. - una donna molto simile a Keiro fece capolino dalla sua spalla e salutò con un cenno della mano.
- Allora io vado tesoro, fai attenzione. - schioccò un bacio sulla fronte della figlia e se ne andò.
 
Keiro raccontò al suo ex-vicino tutto quello che era successo: dall'incendio, al video di Tsurugi.
- Hanno rapito Tsurugi! E lo maltrattano! Ma è una cosa spregevole! Dobbiamo avvertire Shindou e gli altri! - prese per mano la ragazza e la trascinò fino al campo della scuola, dove la Raimon si stava allenando.
- Shindou!! Shindou!!!
- Tenma, cosa c'è? - Takuto si avvicinò ai due e Keiro abbassò lo sguardo: non aveva mai pianto in pubblico da quando aveva compiuto sei anni, e ora si mostrava davanti ai suoi ex-compagni di scuola con gli occhi ancora umidi di pianto.
Ben presto si ritrovò tutta la squadra intorno che premeva per sapere la storia del loro cannoniere. A raccontare questa specie di segreto Keiro si sentì un po' sollevata, ma le lacrime bruciavano ancora nel parlare di Kyousuke.
- E-e questo è qua-quanto... - disse sul punto di scoppiare come una fontana. Aveva raccontato tutto, eccetto del loro bacio. - I-io.... mi di-dispiace... - disse correndo negli spogliatoi esattamente due secondi che la prima lacrima bollente lambisse il suo visetto da bambolina. Aoi le corse dietro per consolarla.
- Keiro! Dove sei?
- Va-vattene!
- Ehi, su non fare così! Vedrai che tutto si sistemerà!
- Non ci credo, non dopo quello che ho visto in quel video! E' stato orripilante! C'erano ferite e sangue su tutto il corpo... è-è... è ... non oso pensare a quello che potrebbe fargli quel mostro in questo momento!
- Ascolta, lo so che tu è Tsurugi siete buoni amici ma...
- E' questo il punto: non siamo solo buoni amici! - urlò Keiro sull'orlo della disperazione. Tutto questo andava ben oltre tutto quello che sarebbe mai riuscita a sopportare.
- Io... non avrei... non immaginavo... se avessi saputo... - ecco, ora anche Aoi cominciava a balbettare. - Senti, tutti noi siamo tristi per quello che è successo a Tsurugi. Ora però vieni, usciamo. La squadra sa quello che provi, ti aiuteranno!
- O-ok... - Keiro si asciugò le lacrime col dorso della mano, ma esse non smisero comunque di scendere.
Uscirono, Keiro barcollava un po' e si appoggiava alla spalla di Aoi. Tutti videro le sue lacrime incessanti, fecero due più due e capirono che non era semplice amicizia quello che legava Nogi Keiro a Tsurugi Kyousuke.



Angolino dell'autrice
Buongiorgio a tutti voi lettori malefici!!!!!!!!! ^^
Mi rendo perfettamente conto che questa storia è sempre più deprimente, quindi non perdete tempo a farmelo notare!
Vi anticipo che non ho la più pallida idea di come far fuggire da lì Tsurugi, ma la sua fuga equivalrà alla fine, quindi se avete suggerimenti, ben vengano! 
Se anche voi, come me, aspettate con ansia straziante la fine di questa sottospecie di telenovela (mi arrendo, AliceFoster, hai ragione tu: è una soap opera!), mi raccomando, mettete in gioco la fantasia perché il caldo limita le capacità del mio cervello!
Ah, ho intenzione di applicare anche a questa fic lo stesso sistema che ho applicato a "la regina dei gufi" : se non avrò minimo 4 recensioni non pubblicherò il nuovo capitolo! Tenetelo bene in mente, e fatemi pubblicità!!! *disperata totale for the win*
Vi comunico anche che fooorse, se Byron vuole, quando avrò finito questa tragedia pubblicherò una nuova storia (ancora più deprimente di questa qui) che io, personalmente, adoro.
Ora vi lascio!
Bacioni!!!!!!!!!!!! ;3
Seth ^^

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Capitolo 25
*** l'amara verità ***


Ben presto la voce si sparse, ormai tutti i telegiornali ne parlavano, dicerie varie correvano di bar in bar per quasi tutta Tokyo e Keiro era sempre più inconsolabile, la sua angoscia era direttamente proporzionale al tempo che passava, ed erano passati ben tre giorni dalla sua visita a Tokyo insieme alla madre. Era sicura che quel pazzo avesse maltrattato Tsurugi continuamente.

Keiro stava pranzando, alla televisione trasmisero un servizio sul rapimento di Tsurugi. Dicevano sempre le stesse cose: che era un obrobrio che si potesse trattare in un simil modo un ragazzo così giovane, che la polizia stava facendo del suo meglio per scovare il colpevole e le solite boiate.
- Ruka, per favore spegni la televisione? - chiese senza sfumature di una qualsiasi emozione nella voce, continuando a fissare il piatto ancora pieno di cibo.
- Keiro, tesoro, dovresti mangiare almeno qualcosa! - le disse premurosa sua madre.
- Non ho fame. 
Keiro si alzò da tavola e si chiuse in camera sua.
- Fa così da giorni, dobbiamo trovare un modo per tirarle su il morale! Sorellina!!! 
- Ruka! - lo richiamò sua madre. - Dobbiamo lasciarla sola.
Il ragazzo fece per protestare ma la madre lo zittì. - Dobbiamo lasciarle il tempo di pensare, la perdita di una persona cara non è una cosa facile da digerire.
Ruka annuì e tornò a sedersi.

- Ehi, ragazzino! - si udì il rumore metallico della porta arrugginita, Lui era tornato, impugnava una mazza da baseball. Tsurugi tremò soltanto a vederlo. Aveva paura. Aveva  veramente paura. Sembrerà strano: lui il cannoniere della Raimon, lui che restava impassibile a tutto e tutti; lui aveva paura di un pazzo con una mazza da baseball in mano. - Sta calmo, agitarsi non serve a nulla! - disse inginocchiandosi di fronte a lui. Tsurugi si ritrasse, per quel poco che poteva, e strizzò il più possibile gli occhi, ma la presenza maligna di quell'uomo incombeva su di lui. - Ora ti racconterò la verità, la mia vera storia!
- Non voglio sapere nulla, non ti ascolterò! La tua è una storia piena di rancore, odio, vendetta insensata e gelosia infinita! Sei solo un pezzente, un bambino capriccioso che vuole tutto quello che vuole quando lo vuole!
- ZITTO!!! Tu non sei nessuno per dirmi quello che sono o non sono! E ora taci e ascolta!
Tutto è iniziato alla festa per la nostra vittoria contro una delle squadre più forti del Giappone. Conobbi la moglie di Nogi: una donna bellissima, alta e bionda. Era incinta della loro seconda bambina e teneva per mano un bimbetto di 2 anni che strillava e strepitava per tornare a casa. Io me ne innamorai. - Tsurugi spalancò gli occhi dallo stupore: Lui e la mamma di Keiro?! - Mi dichiarai, lei rise di me e se ne andò. Io aspettai molto, ma lei amava suo marito... così lo uccisi! - si alzò in piedi ed esplose in una risata rauca e spettrale, tanto da film horror. - Eppure, lei si rifiutava ancora di amarmi. La rapii, ma anche tenendola rinchiusa qui dentro per 9 anni, non ne volle sapere di prestarmi la minima attenzione. 
A quel punto decisi di liberarla, ma mi sarei vendicato.... su sua figlia! - si interruppe di nuovo per ridere malignamente del proprio piano. 


Angolino deprimente di un'autrice altrettanto depressa:

Cioè, partendo dal fatto che poco più di 2 mesi da un capitolo all'altro è veramente una cosa indecente!!
Boh va beh, che poi 'st'obrobrio era pronto da 1 mese e mezzo di sicuro.
Però dai, possibile che faccio così schifo da non riuscire a ricevere neanche 4 recensioni in 2 mesi?!?!
Atsuya: Sì certo! ù.ù
Seth: Grazie Atsuya, ma lo sapevo già... *^*
Dai, stavolta fatevi sentire, neh??? *fa gli occhioni amorosi da cucciolo*
Cioè, me sono messa a rilegge tutta la storia... Terumi, ma ha sempre fatto così schifo?!?! *^*
Atsuya: Oh, finalmente te ne sei accorta!! ù.ù
Seth: Ok, sta roba è veramente obrobriosa!! *^*
No sul serio: ma come ho fatto a non accorgermi mai che era così veramente terribile?!?! *^* *prende una pala, va in giardino e si mette a scavare una fossa con l'intenzione di sotterrarcisi*
Vado a deprimermi sotto terra!
Bacioni depressi!!! ;3

Seth ^^

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Capitolo 26
*** libertà ***


Ruka amava le finestre. Amava soprattutto guardarci attraverso e osservare il mondo fuori, al riparo da qualsiasi pericolo di quel mondo crudele e meschino in cui abitava. 
- Keiro...
Keiro mugulò un qualcosa di incomprensibile, senza muovere la faccia che era sprofondata nel cuscino.
- Mi è venuta un'idea per liberare Tsurugi!
Keiro improvvisamente saltò via dal letto come un grillo e si sedette vicino al fratello con gli occhi che brillavano, nonostante fossero ancora bagnati di pianto. 
- La polizia lo sta già cercando, ma noi gli daremo una mano... 
- Lascia perdere i convenevoli, spiegami il tuo piano! - gridò Keiro troppo eccitata per stare calma e buona ad ascoltare Ruka parlare.

Ruka le spiegò il suo piano e lei concordò che aveva avuto davvero un'idea geniale. Lo spiegarono poi alla madre e alla polizia, che accettarono di collaborare.

Un camion nero arrivò a tutta birra e frenò bruscamente, fermandosi a pochi metri da Keiro e sua madre.
Lui scese dal posto di passeggero e si avvicinò alle due.
- Ben piccola, sono felice che tu abbia deciso di ragionare! Tom! Porta fuori il moccioso!
L'omaccione scese e tirò fuori dal camion il povero Tsurugi, che, per come era malridotto, non era stato neanche legato ed imbavagliato. 
- Kyousuke!!! - Keiro gli corse incontro e lo abbracciò delicatamente, cercando di non toccare le ferite. Tsurugi neanche sentì il dolore del contatto tra il corpo della ragazza e le sue ferite, per quanto era felice di rivederla.
- Bene, ora basta smancerie! Forza ragazzina, vieni con noi!
- Non penso proprio! - disse un poliziotto sbucando fuori da un incrocio lì vicino. 
L'uomo fece per salire sul camion e fuggire, ma due auto della polizia arrivarono da entrambi i lati, bloccando la loro fuga.
Il pazzo si mise ad imprecare ed urlare, mentre un poliziotto gli metteva le manette e, aiutato da un suo collega, lo fece salire sull'auto.
- ME LA PAGHERAI KEIRO!!! ME LA PAGHERAI!!! - gridò mentre veniva portato in prigione.


Angolino dell'autrice:

Saaaalveee!! Come state? ^^
Va beh, comunque... Non vi aspettavate un altro capitolo così presto, neh?! Che sia la volta buona che ho ripreso il mio andazzo iniziale di postare fino a quattro capitoli al giorno?! Mah, sarebbe una gran cosa, non trovate?! ^^
Comunque, mi scuso se il capitolo (come al solito) è cortino, ma volevo separare la liberazione di Tsurugi dal pucciosissimo finale. ^^
Eh già, siamo (finalmeeente) prossimi alla fine!!! ^^
Terumi, non vedevo l'ora che finisse, ora mi sento tristissima però... *^*
Quasi non voglio che finisca... *^*
Beh, almeno così una cosa in meno, mi libero la mente da un fastidiosissimo impiccio e posso pensare a finire "La regina dei gufi", così magari è la volta buona che riesco a postare la nuova fic!! ^^ (che ormai comincia a diventare vecchiotta! Beh, pensando che la scrivevo a scuola durante le lezioni noiose... ^^''')
Ora vado, prima che diventi più lungo l'angolo di tutto il capitolo! ^^
Bacioni!!! ;3

Seth ^^

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Capitolo 27
*** Flower and kiss ***


Keiro sistemò un mazzetto di fiori in un piccolo vaso sul comodino vicino al letto, attendendo che Tsurugi riaprisse gli occhi.
- Keiro, perché mi riempi la stanza di fiori? - chiese dopo averla osservata per un po'. Lei, da principio, era stata così sovrappensiero da non accorgersi che si fosse svegliato.
- Non lo conosci il linguaggio dei fiori?- indicando i vari fiori, spiegò a Tsurugi che l'agrimonia e la campanula significavano gratitudine, il trifoglio bianco la promessa, la ginestra l'umiltà e l'amore e la viola blu la fedeltà.
- Ammirevole... adesso?
- Che c'è, non ti piacciono i fiori?! - chiese lei, non capendo la domanda del ragazzo.
- No, intendevo dire cosa farai adesso. Cioè, hai intenzione di restare con tuo fratello nella casa nel bosco, andare a Tokyo, tornare con tua madre nella vostra vecchia casa... le cose che puoi fare ora sono tantissime! 
Keiro riflettè che in effetti in questo momento le cose erano parecchio ingarbugliate, e lei non aveva pensato a dove andare, né a cosa fare. 

Keiro chiuse, con non poca difficoltà, il trolley e controllò che tutte le sue cose fossero dentro i vari bagagli.
Sua madre entrò nella stanza e controllò insieme a lei che nulla fosse rimasto nell'armadio, nei cassetti, sotto il letto, sulle mensole... 
- Bene, sei pronta a partire Keiro?
La ragazza annuì, e abbracciò con lo sguardo quella che era stata la sua stanza, nel periodo durante il quale aveva alloggiato nella casa nel bosco. 
Uscendo salutò tutti gli abitanti di quell'abitazione. 
- A presto, piccola! - la salutò Ayu, con le lacrime agli occhi. 
- Non piangere, vedrai che torneremo a farvi visita ancora prima che tu possa smettere di piangere! - Keiro rideva, ma anche lei si sentiva triste a lasciare tutti quei ragazzi che si erano da subito mostrati come una famiglia nei suoi confronti. 
- Forza ragazzi, ora dobbiamo proprio andare! - disse sua madre, spronando i suoi due figli ad andare. - Se aspettiamo un altro po' rischiamo di arrivare in ritardo!
Ruka baciò Ayu, e poi salirono tutti sul taxi.

Guardando fuori dal finestrino del treno, Keiro vedeva case, montagne, piente, costruzioni e quant'altro, ma in realtà neanche ci faceva caso.
Pensava ai suoi amici della Raimon, le mancavano così tanto...

Finalmente arrivarono a destinazione: Tokyo!
Una volta arrivati, scaricarono tutti i bagagli nella nuova casa: un'abitazione dalle discrete dimenzioni, intonacata di un candido bianco, con un grazioso giardino dalle modeste dimensioni.
- Mamma, io vado! - urlò correndo verso una direzione imprecisata.
 Mentre correva sentì la voce del fratello che, divertito, si lamentava del fatto che non li volesse aiutare.
A causa del suo scarso orientamento fu più volte costretta a fermarsi per chiedere informazioni, ma alla fine riuscì ad arrivare a destinazione: la Raimon!
I primi studenti stavano già uscendo, ma lei sapeva per esperienza che tutti i suoi amici si trovavano nel campo per gli allenamenti. 
Decise che avrebbe fatto loro una sorpresa! Tirò su il cappuccio della felpa, che tra l'altro aveva cambiato dall'ultima volta che aveva parlato con Tsurugi, poco prima che lo dimettessero dall'ospedale. Aveva completamente cambiato abbigliamento, al posto dei soliti vestiti semplici, aveva scelto qualcosa di più originale ed unico: jeggins neri strappati sulle ginocchia, abito-felpa bianco con un panda, stivaletti bianchi e a completare il tutto un collarino nero con un campanellino.
Si nascose vicino al campo, si tirò il cappuccio fin sul naso e attese il momento più adatto per sbucare fuori. 
I giocatori della Raimon stavano facendo facendo una partita di allenamento, ora che erano tutti riuniti sarebbe stato il momento perfetto. Attese che Shindou, con il pallone tra i piedi, arrivasse vicino al punto dove si trovava lei, poi corse, gli rubò la palla e fece goal a uno stupefatto Shinsuke con l'unica tecnica segreta che conosceva, quella che le aveva insegnato Shirou: la Tormenta Glaciale.
Tutti i componenti della squadra la osservavano stupefatti: non l'avevano riconosciuta.
- Allora, non venite a salutarmi? - disse sfilando lentamente la stoffa bianca dalla sua testa. 
In poco tempo si ritrovò travolta dai ragazzi urlanti che la salutavano.
- Ciao ragazzi! 
- Cosa ci fai qui? - le chiese cinico Kurama
- Non sei forse contento che vengo a vivere qui a Tokyo?! - lo scimmiottò lei con un sorriso enorme.
Seguirono una valanga di domande verso la ragazza che faceva del suo meglio per rispondere a tutti. 

- E così non torni in Hokkaido?! - chiese Tsurugi con lo sguardo perso nel tramonto sulla città. 
- No... - rispose semplicemente Keiro, troppo presa a non perdersi nessun dettaglio di quel meraviglioso spettacolo. 
Erano lì, appoggiati alla balaustra della vecchia torre, che osservavano la città illuminata dagli ultimi, vermigli, raggi del sole. Un paesaggio da togliere il fiato si mostrava di fronte a loro. 
Keiro si voltò verso il ragazzo, sentendosi chiamare. Ma non vide altro se non i suoi occhi color sabbia. Senti le sue labbra calde posarsi sulle sue sue.
Istintivamente chiuse gli occhi, e si perse nella dolcezza di quel bacio.


Angolino dell'autrice

Allora, eccoci qui... ^^
Anche l'ultimo capitolo ha fatto la sua comparsa su questo sito... 
Devo ammettere che mi dispiace molto pensare che non scriverò più la storia della nostra Keiro... *^*
E' triste pensare che quel piccolo sì, magari tanto sperato e atteso da molti, possa provacare tanta tristezza... ma, sul serio, non riesco a pensare che Keiro rimarrà sempre lì: sulla torre con Tsurugi... *^*
Però lei ha avuto il suo lieto fine, godetevelo! ^^
Almeno su questo capitolo, non voglio, pretendo di ricevere tantissime recensioni! ù.ù
Anche se lo leggeste fra due anni, mi farebbe piacere che tutti voi daste il vostro ultimo saluto a questa storia e alla mia piccola Keiro! *^*
Atsuya: Parli come una madre a cui è morto un figlio, te ne rendi conto?! -.-
Seth: Ma devi rompere anche nell'ultimo capitolo, tu?!
Ci tengo veramente tanto a ringraziare tutte voi che avete sempre recensito puntualmente ogni (o quasi) capitolo:
An2e
Magic Mellah
Fatah
AxelKyo
nanabananah
SinSin
Sugar_Ginger
Vi ringrazio, perché è anche grazie a tutte voi che mi avete sostenuto, aiutato (e anche minacciato) 
Che questa fic vive e, ora, finisce! ^^
Un grazie di cuore dalla vostra Seth!!! ^^
Bacioni!!! ;3

Seth, il dio della Distruzione ~

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