He exists now only in my memory

di defyingravity13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** You jump,I jump ***
Capitolo 3: *** Pictures of soul ***
Capitolo 4: *** I have all and nothing ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


"Titanic was called the ship of dreams. And it was. It really was."
 

 Non ho mai parlato di lui fino ad ora, con nessuno, neanche con tuo nonno. Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti. Ma ora sapete che c'era un uomo di nome Jack Dawson, e che lui mi ha salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Non ho niente di lui, neanche una sua foto... Vive solo nei miei ricordi.

Sei persone furono salvate dall’acqua, e una di queste ero io.
Da allora il ricordo del Titanic mi ha accompagnata sino agli ultimi giorni della mia vita...

 


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Capitolo 2
*** You jump,I jump ***


 1.
Agli occhi di tutti, ciò che mi circondava era quello che ogni ragazza avrebbe desiderato. Né ero cosciente, ma in quel turbine di lusso e agiatezza non ero realmente libera. La bellezza di quella società mi teneva legata a sé senza alcuna via d’uscita ed io non potevo far altro che sottomettermi alle regole che ella  dettava. Sarei voluta scappare, avrei voluto gridare al mondo che il mio posto non era quello, ma le mie urla si trasformarono nel ticchettio delle mie scarpe che battevano forte lungo le lastre del ponte.  Il mare era a pochi metri da me ma ero cosciente del fatto che non lo avrei mai raggiunto. Sentivo il dolce fruscio delle onde e non avevo il coraggio di staccare le mie tremule mani da quel bordo bianco. Se l’avessi fatto sarebbe finita, io sarei finita eppure continuavo ad esitare. Qualcosa dentro me mi spingeva a non saltare, qualcosa dentro me mi stava promettendo che presto avrei respirato. Jack era lì. Il nostro eterno patto fu sancito nel momento stesso in cui i nostri sguardi si incrociarono. “Salti tu, salto io” un' espressione che ci avrebbe tenuti insieme fino agli ultimi istanti della sua e della mia esistenza. Quella fu la prima volta che egli pose ai ripari la mia vita. Quella sera aveva letto la mia anima e aveva deciso di restare al mio fianco. Non importavano le conseguenze, non importava quello che sarebbe venuto dopo, in quel momento c’eravamo solo io, Jack e la balaustra che presto avrei superato per raggiungerlo.

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Capitolo 3
*** Pictures of soul ***


2.

Jack aveva un dono. Lo avevo scorto dai suoi disegni, ma infondo lo avevo già capito la sera precedente. Lì seduta tra quella gente seguivo quelle semplici linee. Il loro diramarsi e confluire in sinuosi corpi non era il frutto di una semplice applicazione pratica. Jack rappresentava la realtà nei suoi molteplici aspetti. Non si fermava a ciò che tutti scorgevano, al semplice, al comune. Lui scavava, scavava a fondo, sino ad arrivare alla loro anima. Riuscivo a scorgere l’ essenza di quei volti dall’ acre odore della carta, eppure non avevo mai incontrato nessuno di essi. Ciascuno aveva la propria storia, ed era proprio questa che spingeva Jack a conservare i loro tratti nella sua semplice cartellina di cuoio. Con un fare semplice egli mi raccontò di tutte quelle persone incontrate un po’ per caso e rese immortali dalla sua matita. Feci la conoscenza di Madame Bijou, di una prostituta con una gamba sola, e strinsi amicizia con un bambina e il suo stupore di ritrovarsi davanti ad una immensa distesa d’acqua.  In quel momento avrei voluto avere anche io una storia così particolare da essere rappresentata. Mi sarebbe piaciuto scorgere il mio volto tra quei fogli disordinati. Un giorno magari, qualcuno lo avrebbe ritrovato e incuriosito avrebbe chiesto a Jack di raccontargli la mia avventura.

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Capitolo 4
*** I have all and nothing ***


3.

Vedere Jack ai piedi delle suntuose scale della sala principale era a dir poco surreale. Quella sera non indossava i soliti abiti, qualcuno si era offerto con estrema gentilezza come sua fata madrina.  Anche se non lo diedi mai a vedere ero molto ansiosa. Temevo per i modi con cui quelle persone piene di rispetto ma prive di buon senso avrebbero potuto rivolgersi a lui. E più di tutti temevo mia madre. Ella non aveva mai guardato con riguardo al mio prode salvatore. Tutti a modo loro ricordavano Jack per il gesto che aveva compiuto , ma lei lo  aveva sempre osservato come se fosse un rifiuto. Egli non era degno, non era ricco eppure la sua esperienza rappresentava per me uno dei più grandi tesori. Nonostante i mezzi illimitati Jack aveva avuto la possibilità di conoscere il mondo, di viaggiare, mentre io, ereditiera di ampi possedimenti mi trovavo intrappolata nel mio stesso rango. “Ho aria nei polmoni e qualche foglio immacolato”. “E’ tutto ciò che mi basta”. Ascoltavo le sue parole con fervore ed ero orgogliosa della sicurezza con cui jack sedeva tra noi. Quella fu una delle poche sere in cui, cenare  in quella sala piena di aristocratici, non mi provocava nessuna afflizione. Mi sentivo al posto giusto e nonostante le titubanze ebbi la stessa sensazione anche quando Jack mi condusse tra la sua gente. Ancora oggi credo che i ricchi abbiano qualcosa che non va. I loro divertimenti, le loro gioie sono sempre trattenute da un eccessivo contegno. Li, invece, tra tutte quelle persone che ballavano e giocavano fino a perdere i loro ultimi centesimi, l’allegria era percepibile in ogni singolo centimetro di quella stanza.  Nessuno sembrava curarsi della propria condizione, nessuno sentiva la mancanza di qualcosa. Avrei dovuto sentirmi fuori posto, diversa, e invece fu proprio quello il luogo in cui la mia indole poté finalmente mostrarsi. 

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