Il Bacio della Luna

di Lily Juvenile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** A strange girl ***
Capitolo 3: *** The disappearance ***
Capitolo 4: *** Messages ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il Bacio della Luna
 
 
 
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Quella notte, la Luna splendeva alta nel cielo, lanciando bagliori argentei sulle strade deserte.
Un’ombra furtiva si aggirava per i vicoli oscuri, mentre il ticchettio dei tacchi risuonava nella piazza.
Finalmente la figura nerovestita si mostrò alla luce di un solitario lampione, rivelando la sua identità.
La ragazza si tolse il cappello, sciogliendo sulle spalle i lunghi capelli rosso fuoco, lisciandosi con una mano il cappotto nero.
Si guardò intorno. Deserto.
Poco dopo, però, dall’oscurità emerse un’altra ragazza, sempre vestita con un cappotto nero.
-È arrivato il momento, Zoey.- disse con un sussurro. –Il momento è giunto.-
A quell’affermazione, la rossa parve irritata.
-Andiamo, non proprio ora!- esclamò. –Non è per niente il momento adatto, lo sai.-
-No, cerca di capirlo.- ribatté l’altra ragazza. -Il destino è segnato, ben presto saremo tutti…-
-No, no, no! Non ora, non adesso, Dawn!-
Dawn si passò una mano nei capelli corti chiari.
-Accettalo.- rispose secca. –Non c’è niente da fare.-
-Ma Dawn!- protestò la rossa, sbattendo il tacco a terra. –Tu non…-
-Sì invece.- sussurrò rassegnata l’albina.
Senza dire un’altra parola, Dawn si girò e si ritirò nel buio, lasciando Zoey in compagnia della luce del lampione.
Abbracciò la superficie fredda e appoggiò la guancia al metallo, guardando il punto dove la sua amica era scomparsa.
Una lacrima le segnò la pelle chiara.
Zoey guardò la Luna.
Davvero non avevano scampo?
-La Profezia parla di un ragazzo, di due ragazzi...due Figli della Notte che dovrebbero scatenare…- non ce la fece nemmeno a dirlo. –La Profezia parla di due Figlie della Luna. Non conosco la Profezia per intero, solo una volta Dawn mi accennato i versi. Non capisco cosa centro io in tutto questo.-
I riflessi argentati della sfera luminosa nel cielo le illuminavano gli occhi scuri, bagnati dalle lacrime.
Proprio mentre se ne stava per andare, sentì un rumore provenire dal buio.
Non era sola.

 
 
 
Angolino :)
 
Salve, colleghi e colleghe scrittrici!
Eccomi con una nuova storiella, fresca fresca di giornata. Lo so che ho molte storie sul mio profilo, ma, se qualcuno di recente c’è passato, può notare che ho sospeso molte storie, nel tentativo di finirne alcune. Ma a questa idea non ho proprio saputo resistere :D
Quindi vi presento la mia fic, scusate per il capitolo corto, ma è solo il prologo, i prossimi saranno assolutamente più lunghi.
Recensite in tanti ^^
Lily
 
P.S. Tutti i diritti riguardanti le immagini che ho postato e posterò appartengono a Escope3456 on DeviantART.
 

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Capitolo 2
*** A strange girl ***


-Chi sei?- domandò la rossa.
Era un po’ spaventata, ma cercava di non darlo a vedere
Nessuna risposta.
Ci fu un rumore metallico, come due cose che si scontravano.
Zoey si asciugò gli occhi e li socchiuse.
-Chi sei?- ripeté decisa.
Ancora nessuna risposta.
Il lampione solitario illuminava ancora la piazza, dove la luce riusciva a raggiungere a malapena quel punto.
Un braccio comparve sotto il getto della luce giallastra e subito Zoey trasalì.
Fece qualche passo in avanti.
Estrasse il cellulare dalla tasca del cappotto e fece luce con quello. La tenue luce azzurrina si diffuse rapidamente, illuminando quanto bastava per far capire a Zoey che quello che si trovava davanti era il corpo di un ragazzo.
Si avvicinò ancora di più, per distinguere meglio i lineamenti delicati di quel volto tanto bello.
Quando vide la chioma bionda pensò subito all’amica, ma poi scacciò quel pensiero, riflettendo che Dawn aveva i capelli molto più chiari e soprattutto cortissimi.
Non riconobbe la ragazza stesa a terra, ma concluse che era meglio portarla via da lì.
Con fatica, la trascinò in macchina, dove l’aveva parcheggiata quando era arrivata.
Pensò che forse non era il modo adatto per trasportare una persona, ma che comunque non aveva alternative.
L’adagiò sul sedile posteriore e partì verso casa sua, che si trovava dall’altra parte della cittadina.
 
-Pronto, Dawn? Devi assolutamente aiutarmi…- mentre la ragazza guidava, aveva chiamato Dawn per farsi aiutare.
-Scendi, fra poco sarò a casa. Ti spiegherò tutto lì, non preoccuparti. Ciao.- la rossa concluse la chiamata, svoltando nel vialetto deserto.
La luce dei fanali illuminò gli occhi argentei  della bionda.
Le sue labbra livide si piegarono in un sorriso malinconico appena vide Zoey scendere dall’auto, facendole cenno di raggiungerla.
-Che c’è?- domandò curiosa Raggio di Luna.
-Poco dopo che te sei andata, ho trovato lei.- la ragazza indicò il retro della macchina.
Dawn si sporse in avanti, intravedendo le gambe lunghe e sinuose della ragazza.
-E che ci faceva lì?- chiese ancora.
Zoey alzò le spalle.
-Non lo so. Comunque devi aiutarmi a portarla dentro.-
Dawn acconsentì. Lei prese la ragazza da sotto le ascelle mentre la rossa coinquilina la prendeva per le gambe.
Insieme la trasportarono a fatica dentro l’appartamento.
Adagiarono la sconosciuta sul letto matrimoniale di Zoey
Dawn si fermò accanto allo stipite della porta, contemplando le fattezze fini della ragazza appena ritrovata.
-Ai idea di chi possa essere?- domandò visibilmente preoccupata Zoey.
L’albina si avvicinò alla figura stesa.
Chiuse gli occhi, appoggiandole una mano sulla fronte.
-Si chiama Dakota, Dakota Milton.-
Zoey non poté che stupirsi dopo quella dimostrazione, anche se l’aveva visto fare tante volte da lei.
-E cosa ci faceva lì? È stata aggradita?-
La bionda scosse il capo. Tolse la piccola mano dalla fronte di Dakota.
-Purtroppo Dakota non conserva nessun ricordo di ciò che è successo.-
-Capisco…- affermò con un sussurro la ragazza dai capelli rossi.
 
Passò molto tempo prima che Dakota si svegliasse.
Qualche settimana.
Zoey non finiva di chiedersi se quell’incontro (che mai avrebbe giudicato casuale, con Dakota fosse proprio l’inizio della Profezia.
Di sicuro non era un caso…
Ma la rossa non voleva arrendersi alla realtà.
Dakota era il primo passo verso il compimento della Profezia? Una volta, Dawn l’aveva lasciato intendere.
Probabilmente Dawn pensava che Dakota era la dimostrazione del fatto che lei aveva ragione.
“Dawn ha sempre ragione” pensò Zoey.
“Ma…anche se fosse così: cosa centra lei con noi?”
Zoey sentì un mugolio provenire dal letto.
Vide che la bionda ragazza ritrovata si era messa a sedere e la guardava con sguardo perso nel vuoto. Per la prima volta Zoey vide i suoi occhi azzurro-cielo.
C’era un particolare che, però, la inquietava: appena si era voltata per guardare Dakota, aveva notato che i suoi occhi azzurri erano contornati di uno strano colore tendente al giallo, che contornava la pupilla.
Subito dopo, sparì.
-Dakota?-
Un altro mugolio. La rossa si avvicinò a lei, dicendole di stare coricata.
-Dove sono e…chi sei?-
-Tranquilla, Dakota, ti spiegherò tutto dopo…riposa.- Zoey le porse una cioccolata calda che si era preparata per se stessa.
-Hai della marmellata? Possibilmente di fragole.- domandò la bionda debolmente.
-Ehm, sì, credo di sì. Un attimo, vado a controllare.-
Subito tornò con un vasetto di marmellata rosso-fuoco e con un cucchiaino d’argento.
Dakota scattò in avanti, afferrando il vasetto e il cucchiaino senza tanti complimenti, iniziando a ingurgitare enormi quantità di marmellata.
Zoey restò lì a fissarla, attonita, appoggiata contro lo stipite della porta, a bocca aperta.
La ragazza bionda finì il vasetto alla svelta, scagliandolo contro il muro di fianco con una tale forza da spaccarlo.
Zoey guardò spaventata i pezzi di vetro infranti sul pavimento.
-Ne hai altra?- chiese Dakota, con sguardo folle e sovraeccitato.
Ed ecco comparire quel bagliore giallastro nei suoi occhi, ma scomparve quasi subito.
-Vado a controllare.- affermò.
Tornò subito dopo con altro vasetto.
Lo porse a Dakota che glielo strappò dalle mani, iniziando a mangiare.
“Spero che Dawn torni presto…” pensò.
 
-Cosa è successo qui?- chiese Dawn, appena entrò in camera.
Zoey l’aveva avvertita che si nera svegliata e Raggio di Luna era accorsa.
Si spaventò non poco quando vide in che stato era ridotta la camera, sporca di marmellata alla fragola sul pavimento e sui muri, con Dakota fremente sul letto.
Aveva ancora quello sguardo eccitato, come se avesse avuto uno shock da zuccheri.
-Mangia solo marmellata alla fragola.- la informò Zoey, vedendo lo sguardo confuso della coinquilina.
-Ti prego, dimmi che l’hai comprata! Prima mi è quasi saltata addosso perché era finita la marmellata. Così l’ho chiusa qui.- disse la rossa.
-Ehm…sì, l’ho comprata.- mentre diceva questo, Zoey tirò un sospiro di sollievo. –Ma non crede che sia stata la soluzione migliore chiuderla qui, Zoey. Avresti potuto…-
L’amica la interruppe.
-Ma secondo te una maniaca, con una ossessione morbosa per la marmellata alle fragole è normale? Insomma…- Zoey era preoccupata. Non voleva sembrare troppo brusca, ma dopotutto era quello che qualsiasi persona avrebbbe pensato vedendo Dakota
-Probabilmente è ancora sotto shock per quello che è successo. Dalle tempo, vedrai.-
 
 
 
Angolo Autrice
 
Ciao a tutti/e!
Perdonatemi, devo ancora rispondere a quasi tutte le recensioni, ma mi sono fatta perdonare con questo cappy ^^
Grazie a quelle cinque persone che hanno recensito lo scorso capitolo :)
 Questo è più lungo, ma non sono sicura che vada bene, penso sia noioso.
Che dite, Dakota vi ha incuriosito?
Ditemi: ho fatto accadere tutto troppo in fretta? Le cose strane dovevano succedere fra qualche capitolo? Vi prego, vorrei un parere!
Accetto critiche, ditemi cosa non va :)
Lily <3
 
P.S. segnalatemi gli errori!
 

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Capitolo 3
*** The disappearance ***


Dawn non era per niente tranquilla.
Mentre era in giardino, cercando di meditare, sentiva le grida di Dakota provenire dalla camera.
In realtà non le sentiva proprio con le orecchie, ma le sentiva dentro.
Il tutto suonava come un avvertimento.
Fin da quando l’aveva vista, non aveva avvertito niente in lei.
Era come se la sua aura si fosse completamente dissolta nel nulla.
Poteva avvertire solo una debole presenza, quasi inesistente.
L’aura della ragazza era bianca, quasi trasparente.
Questo aveva fatto inquietare non poco la maga Dawn.
La spaventava.
-Ciao Dawn.- disse una voce dietro di lei.
Dakota si avvicinava, sorridendo. Quel sorriso le dava i brividi, anche se poteva apparire sincero.
-Dakota…ciao.- ricambiò il sorriso.
Raggio di Luna non aveva avvertito subito la presenza di Dakota per via della sua aura quasi del tutto assente, di un colore  pallido.
Oltre all’aura assente, Dakota era silenziosa, molto silenziosa.
-Vedo che ti è passata la fame.- osservò l’albina.
-Sì…un po’. Zoey è andata a prendere altra marmellata.- disse, e poi si guardò attorno.
-Non è che avete un po’ di crema solare, vero? Mi scotto facilmente.-
-Certo.-
Dawn si allontanò velocemente da quell’aura chiara.
Tornò poco dopo, con un tubetto di crema solare.
Dakota se ne spalmò una bella dose sulle braccia e sulla restante pelle scoperta.
-Grazie.-
Un raggio di sole le colpì appena le braccia. Dakota imprecò.
-Tutto bene?- domandò Raggio di Luna, notando il disagio della bionda.
-Sì. Allora, quando mi direte perché diavolo mi trovo qui?-
-Ehm…non preoccuparti, sei qui solo da poche ore. Fra poco Zoey tornerà e…- cercò di spiegarle Dawn, ma venne interrotta dalle grida euforiche dell’altra.
-Zoey! La mia marmellata?!-
Raggiante, corse incontro alla povera Zoey che era appena scesa dall’auto.
Le si avventò letteralmente contro, facendo quasi cadere la ragazza.
-Qui c’è qualcosa che non va.-
 
-Ricapitoliamo…- fece Zoey, contando i punti sulle dita. –La strana mania della marmellata, l’aura completamente assente e…una scottatura appena un raggio di sole la colpisce appena.-
-Esatto.- rispose la bionda.
-Beh, forse le piace semplicemente la marmellata, il semitrasparente avrà un significato e probabilmente avrà quella malattia della pelle. Sarà solo un po’ pazza.- constatò la rossa.
Dawn scosse la testa, convinta.
-No, sono sicura che c’è qualcosa sotto. Vieni, andiamo a controllarla. Dakota comincia a fare domande.-
Visto che la ragazza sembrava non avere l’aura, Dawn dovette andare a caso.
Dakota sembrava sparita, insieme alla marmellata.
Quando entrarono in camera, quello che videro fu sconvolgente: la stanza era completamente sottosopra e sporca di marmellata alla fragola. Una scia gelatinosa rossa portava alla finestra, spalancata.
Dakota era scappata.
-Cosa è successo qui?!- gridò spaventata Zoey.
-È…è scappata.-
 
Zoey camminava per il salotto, disegnando traiettorie circolari.
Dawn, invece, sedeva sulla poltro, a occhi chiusi, tentando di fare mente locale.
-Forse non è scappata,- propose dopo un po’. –sarà stata rapita.-
-Non lo so. C’è qualcosa in questa storia che non mi convince.- affermò la rossa.
Era spaventata. Da morire. Probabilmente aveva ragione Dawn, dopotutto. Dakota poteva essere stata rapita da quella stessa persona che l’aveva aggredita la sera dove l’aveva trovata.
Dawn non sbagliava mai. Ma forse le sue risposte potevano non essere attendibili, vista l’aura della scomparsa.
Era troppo confusa per pensare.
-Ma probabilmente avrai ragione tu, deve essere stata rapita sicuramente dalla persona che l’aveva aggredita.-
L’albina annuì.
-Credi che dovremmo cercarla?- chiese la rossa. –Dovremmo contattare la polizia?-
-No. Sono convinta che centriamo noi in questa storia; la polizia non servirebbe a niente.-
-Ok, ma dobbiamo trovare una soluzione, Dawn. La Profezia, forse, ci può aiutare. Svelamela!- la incoraggiò.
-D’accordo.-
Zoey non si aspettava una risposta affermativa, perciò cominciò a fremere dalla curiosità.
Dawn si alzò. Da uno scaffale alto appoggiato al muro, estrasse uno dei tanti libri che erano appoggiati su di esso.
Era un grande libro, sembrava antichissimo, con la copertina in pelle scura e le pagine giallognole. I caratteri dorati che componevano il titolo erano stati cancellati dal tempo e di loro era rimasta solo una piccola traccia.
Senza dire una parola di più, Dawn iniziò a recitare i versi:
 
Un giorno verranno coloro che il buio possiedono
Un giorno verranno coloro che il giorno temono.
Due Figlie della Luna  che il cielo in mano hanno
Due Figli della Notte che di un potere immenso non sanno.
Loro è il Destino della Terra,
la decisione di salvarla o di finire in guerra.
Di fermali tenteranno
Ma senza un aiuto non ce la faranno.
Di chi sarà la scelta, sarà del Mondo a favore o a danno?

 
Zoey rifletté su quelle parole. Le sembrava tutto chiaro. Quasi.
 
Era l’una di notte quando Zoey decise di uscire.
-Ma proprio ora?- si disse.
Dawn le aveva chiesto di uscire per cercare Dakota. Secondo lei, qualcosa di buono avrebbe trovato.
Vagò per ore, senza trovare nulla. Alla fine, parcheggiò l’auto e si diresse verso la piazza deserta. Era lì che aveva trovato Dakota per la prima volta.
Era meglio partire dall’inizio.
Smontò e camminò a grandi passi verso il punto in cui l’aveva trovata. Un piccolo vicolo sporco e buio.
I bidoni erano come…accartocciati.
-Ma cosa hanno combinato qui?- sussurrò. –Dev’essere stato qualcosa di veramente forte a rapire Dakota…-
Non riuscì a finire la frase perché si sentì strozzare. Due mani possenti la trattennero, trascinandola fuori, alla luce del lampione.
Cercò di gridare, ma le parole le morirono in gola.
La persona che la aggredì la lasciò cadere a terra. Zoey inspirò, avida di aria.
-Dimmi tutto ciò che sai su Dakota Milton.- le intimò. Sembrava una voce femminile.
La rossa si girò a fatica, ancora stordita dalla mancanza d’aria.
Una figura incappucciata le puntava una pistola contro. Era coperta da un lungo mantello di velluto nero, con il cappuccio.
-Rispondi.-
-Chi sei?- chiese Zoey con voce strozzata. Si rimise in piedi. Dall’alto poté intravedere i glaciali occhi azzurri.
La figura la fissò, penetrante.
-Chi lo vuole sapere?- chiese.
-Mi chiamo Zoey. Cosa centri tu…con lei? Chi sei?-
La figura si scoprì il capo. Gli occhi glaciali cercarono i suoi.
-Mi chiamo Jo. E sto cercando Dakota Milton.-
Jo si scoprì il braccio, mostrando un tatuaggio scuro. Era un serpente che le si attorcigliava fino al gomito.
Zoey era attonita.
-P-Perché me lo mostri?- balbettò la rossa, confusa dalla situazione. Dawn aveva ragione.
-Perché qualunque cosa o persona abbia a che fare con lei, ha a che fare anche con me.-
 
 
Angolo Autrice
 
Ecco il terzo :)
 Mi scuso con lale99 che lo aspettava ieri ^^”
Allora…che ne dite? Carino? Brutto? Orrendo? Vorrei soprattutto il parere di Ladra di Mele Marce, per sapere se è abbastanza…misterioso (?).
Sinceramente, però, la Profezia non mi convince…qualcuno mi sa dare qualche consiglio per migliorarla?
Spero vi piaccia, comunque :D
Lily
 

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Capitolo 4
*** Messages ***


Dawn era in camera sua quando successe tutto.

Avrebbe pensato che quella sarebbe stata una serata davvero perfetta, il celo era limpido e l'aria fresca, tanto che il vento entrava dalla finestra aperta e faceva ondulare le tende panna, pareavo quasi fantasmi, pensò Dawn.

Aveva indossato il suo maglione preferito, verde scuro, proprio come piaceva a lei, la sensazione di leggero prurito che quel tessuto le faceva provare le era sempre piaciuto; si era preparata la cioccolata calda con la panna.

Pensò che sarebbe stato fantastico poter passare una serata tranquilla, dopo tutto quello che era successo in quei pochi giorni, dopo la presunta scomparsa o fuga di quella strana ragazza bionda, Dakota, con la sua mania per la marmellata alle fragole, la pelle fragile e l'aura assente.

Zoey era andata a cercarla, l'aveva mandata lei, sapeva che qualcosa sarebbe successo, ma non aveva potuto constatare se sarebbe stato abbastanza sicuro per lei.

Ma Zoey, nonostante il suo carattere fragile, poteva dimostrarsi molto in gamba, questo Dawn lo sapeva.

Accese solo il computer con un geso meccanico, mentre la mente vagava e cercava Zoey, cercava Dakota.

Appena accese ad Internet per controllare le e-mail, notò subito il nuovo messaggio che le era stato inviato, una scritta neretta fra tutte le altre:

Inviata da: Anonimo

Oggetto: Caso Milton.




L’incontro con quella strana ragazza aveva fatto pensare a Zoey che la situazione era molto più seria di quanto aveva immaginato.

Ed era ancora a terra, mentre fissava Jo con occhi spiritati, intrisi di paura.

A distrarla dai suoi pensieri fu la mano della bionda che prese la sua, nel tentativo di alzarla.

Zoey si mise in piedi. Jo era un po’ più alta di lei, ma incrociava perfettamente il suo sguardo determinato.

-Dakota è stata rapita proprio ieri.- sussurrò. Jo fece un verso di disaccordo.

-Impossibile! Mi avrebbero sicuramente avvertita.- si voltò, facendo svolazzare il mantello nero.

-Devo portarti via, Zoey.-

-Perché?- a inquietarla era soprattutto il fatto che non sapesse se fidarsi o no di Jo.

-Potresti essere stata infettata.-

No, cosa stava dicendo? Infettata? Da cosa?

-Vieni.-

La prese a forza e presto la rossa si accorse di non poter fare niente per liberarsi, la stretta di Jo era troppo forte.

-Mi dispiace, rossa.- calcò particolarme con la voce su quell'ultima parola, prima di bendarla e condurla in un posto sconosciuto.




Non sapeva più dove andare, ormai, tutto sembrava confuso, tutto sfocato, una realtà distorta.

La fame lo accecava, la bocca gli doleva, doveva mangiare, o sarebbe morto. O peggio, impazzito.

E a quel punto sarebbero stati guai, sarebbero intevenuti quelli del Consiglio e lui sarebbe stato rinchiuso, come quel pazzo.

Pure il nome gli sfuggiva, anche la sua mente non ragionava più. Si era dimenticato come si chiamava, quanti anni aveva, non sapeva dov'era nè perchè fosse lì, l'unica spiegazione che si riuscì a dare fu che era lì e basta, perchè il vento l'aveva portato lì e c'era una ragione.

Avrebbe preferito morire che finire come quel ragazzo, non si sapeva più niente di lui, ma in giro giravano voci terrificanti sulla sua fine, chi diceva che era stato rinchiuso in una cella scavata nei freddi ghicci dell'Artide, altri sostenevano che viveva incatenato ad un albero nelle foreste dell'Amazzonia, chi diceva che l'avessero bruciato vivo, ma si sa che di quelli come lui, come loro, non ci si sbarazzava mai. Altri sostenevano che si aggirava nei boschi notte e giorno, vagando per l'America, senza meta, come un mostro, uno spirito senza pace.

Lui non avrebbe fatto la sua fine. No.

Lui sapeva la verità, lui l'aveva conosciuto.

Ma tutto successe in un attimo.

Un movimento improvviso, un animale capitato lì per caso.

Tutto si fece buio e la mente gli si svuotò.

Svenne.

 

Angolo Autrice spaventatissima:

Ehmm...salve!
Scommetto che nessuno si ricorderà di me, nessuno sa chi è Lily Juvenile ormai, sono sparita dai vostri ricordi?
Beh, spero di no, spero anzi che qualche fidato lettore abbia almeno un vago ricordo di chi sono e di cosa scrivo, magari qualcuno urlerà come a me capita a volte quando avrà visto il mio nome al primo posto degli autori preferiti, o la mia storia fra le preferite/seguite.
Ma...penso di no.
A me non mi caga nessuno mai.
Vabbe. Continuiamo.
Ora che mi sono ripresa dalla mia depressione/blocco dello scrittore, giuro sui One Direction che mi impegnerò ad aggiornare regolarmente le altre mie storie, davvero, mi siete mancati tutti, e mi mancherà chi devo ancora conoscere.
Oddio, perchè sono stata così assente? Mi suicido ormai, anzi no fatelo voi. No ma tanto qui nessuno si ricorda di me, cosa parlo a vanvera...
Ok, l'angolo sta diventando troppo lungo davvero, quindi mi congendo e vi lascio liberi di recensire (se mai qualcuno si ricorderà di me e/o a qualcuno è piaciuto tutto questo)
Con affetto e simpatia, vaff...
No ok ^^"
Baci,
Lily :)

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