You belong to me.

di dallHoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The window opposit ***
Capitolo 2: *** You're weird. ***
Capitolo 3: *** Edward ***
Capitolo 4: *** London Style(s) ***
Capitolo 5: *** Payne ***
Capitolo 6: *** Amy Lennox ***
Capitolo 7: *** Let's party ***
Capitolo 8: *** You ruined everything. ***
Capitolo 9: *** Guardian angel ***
Capitolo 10: *** You're jealous! ***
Capitolo 11: *** Louis ***



Capitolo 1
*** The window opposit ***


Kaytniss era una timida e introversa ragazza di origini Italiane. 

Da qualche tempo viveva in Inghilterra, a Londra; da quando suo padre aveva dovuto trasferirsi per via del suo lavoro.
Non era particolarmente bella, o almeno così la pensava lei. Non era particolarmente simpatica e passava decisamente da un estremo all'altro: con chi non conosceva teneva bene le distanze, una volta conosciute quelle persone, però, si trasformava nell'esatto opposto di quello che in realtà era e appariva estroversa, spiritosa, allegra.
Non c'era nulla in lei che le piacesse: dal colore degli occhi, al fisico, al modo di vestire, al timbro di voce.
L'unica sua vera amica era Ariel, una ragazza simpatica e decisamente più estroversa di lei. Ariel l'aveva aiutata sempre quando Kaytniss ne aveva bisogno e dal loro primo incontro al primo anno di liceo avevano legato immediatamente. 
-Hey, Kay, aspetta! Che materia hai ora?- Ariel aveva dei lunghi e fluenti capelli rossi che le cadevano sulle spalle. I suoi occhi color mandorla (?) cercavano lo sguardo freddo dell'amica, che non aveva la minima idea di fermarsi ad ascoltare la rossa.
-Ariel! Non ci credo che ancora non conosci il mio orario! Io il tuo lo so a memoria!- Ariel era una ragazza abbastanza sbadata e smemorata, ma questa era una delle cose che Kaytniss amava di lei. C'erano momenti in cui le due avevano lo stesso carattere, momenti in cui erano l'esatto opposto. 
Kaytniss si fermò finalmente finalmente davanti al suo armadietto, afferrò i libri, per poi voltarsi e puntare lo sguardo sull'amica, che ansimando si era portata una mano al petto.
-Comunque ho filosofia.
-Uh,  quindi la Pook! Buona fortuna!
-Si, quella mi odia!- sbuffò Kaytniss scostandosi la chioma castana dal viso con un veloce gesto del capo mente stringeva al petto i suoi libri -ma a te non va tanto meglio. La Schwarzer sembra avere una cotta per te!
-Non me ne parlare! È solo grazie a lei se odio il tedesco!
-Senti, io devo andare ora... Sta per suo..
-Che ti dico sempre? Non devi mai dirlo, perché tu profetizzi il suono della campana!- la rimprovero Ariel, alzando il tono di voce per sovrapporlo quasi al rumore assordante della campanella che segnava la fine dei cinque minuti che gli studenti avevano a disposizione per sistemare i libri e prenderne di nuovi.
Senza proferire parola Kaytniss riprese a camminare velocemente, facendo un gesto di saluto all'amica, che, da dietro di lei, le lanciava insulti di ogni tipo.
L'aula di folosofia si trovava dall'altra parte dell'istituto e lei era in estremo ritardo.
Iniziò a correre senza neanche guardarsi avanti, svoltò un angolo e andò a sbattere contro qualcosa o, meglio, qualcuno.
-Scusa...- borbottò chinandosi per raccogliere i propri libri.
Il ragazzo difronte a lei la precedette, afferrandoli e porgendoglieli. -tieni
-Grazie..- rispose la ragazza timidamente, evitando di incontrare lo sguardo del ragazzo.
-Tu sei la figlia degli Hendriks, vero? La famiglia che vive infondo a Carnaby Street.
-Er.. Si!- rispose lei abbassando maggiormente lo sguardo a terra.
-Io sono Harry Styles, piacere
Solo allora la ragazza fu costretta ad alzare lo sguardo verso colui che le si trovava davanti. Il riccio allungò una mano verso di lei che, stringendola con fare insicuro, si limitò a dire: -Kaytniss.
-Ora devo andare, Kaytniss, ci si vede!
La ragazza rimase immobile per qualche secondo, a guardare il ragazzo allontanarsi, poi riprese la sua "corsa contro il tempo", fino a ritrovarsi di fronte alla porta verde dell'aula 15. Fece scattare la maniglia ed entrò esitante, sistemandosi il colletto della divisa.
Se c'era una cosa che Kaytniss odiava era la sua divisa scolastica. Fino alla fine della terza media, nonché della sua vita in Italia, aveva sempre pensato che fosse una cosa assolutamente fantastica indossare una divisa scolastica; questo perché era una nerd fissata con Harry Potter. Non che adesso non lo fosse (fissata con Harry Potter) e, in effetti, era anche piuttosto brava a scuola e questa le piaceva. In più, l'aria da nerd era incrementata dagli occhiali squadrati che stavano poggiati sul suo naso e le nascondevano delle lentiggini.
-HENDRIKS- la voce irritata dell'enorme professoressa Pook la riportò alla realtà.
Nello sguardo della donna c'era ben poco di dolce: dal viso suino, al colorito che esso aveva assunto, a tutto. Insomma, era piuttosto orribile e più che una donna sembrava un maiale gigante.
-Mi vuole dire cosa l'ha trattenuta?
-Mi scusi, professoressa..- la scusa che usava sempre al primo anno era quella che si perdeva tra i corridoi della scuola, ma evitò di ripeterla perché essendo al suo terzo anno di liceo non sarebbe stato convincente.
Con un semplice cenno del capo l'insegnante liquidò Kaytniss, spedendola al posto.
-Dove sei stata?- le intimò il suo compagno di banco, Niall.
Niall era il suo unico amico oltre ad Ariel. Si erano conosciuti durante le prime lezioni di filosofia al primo anno e avevano stretto amicizia subito, quando la ragazza aveva prestato il proprio quaderno al biondo durante la correzione dei compiti perché lui non li aveva terminati.
Niall era davvero un bel ragazzo, ma Kaytniss sembrava non accorgersene, 'accecata' dalla forte amicizia che li legava.
-Sono andata a sbattere contro Styles.- rispose la ragazza arrossendo leggermente e abbassando lo sguardo cercando di non farsi notare.
Lei conosceva Harry Styles. Abitava nella casa di fronte alla sua e lei lo vedeva tutte le mattine salire sul motorino e prendere la strada opposta a quella che portava a scuola, per prendere Amy, la sua ragazza. Quando i due litigavano, invece, il riccio si incamminava sempre a piedi davanti a Kaytniss, non notandola, naturalmente.
Harry era un anno più grande di Kaytniss e lei l'aveva notato fin dal primo giorno in cui si era trasferita. Insomma, non si poteva non notare uno così: bello, popolare, simpatico..
Ogni sera, quando Kaytniss leggeva sdraiata sul letto, apriva le ante della sua grande finestra e scostava le tende, per avere la luce della luna ad illuminarla.
Da quella finestra, oltre che la luna, un'altra cosa poteva vedere: Harry.
Il ragazzo aveva, infatti, la stessa finestra di Kaytniss in camera, ma non l'aveva mai vista, mai salutata, mai guardata.
-Ah, Styles, quello per cui hai una cotta?- la voce di Niall riportò la ragazza alla realtà.
-Io? Una cotta per Styles? Sei fuori strada!
-Bah, sarà... Comunque, oggi studiamo insieme?
-D'accordo! A casa mia alle due e un quarto.. Ma porta il libro, stavolta!
-Va bene, va bene! 
-HORAN, HENDRIKS! Nonostante i vostri discorsi credo siano molto più interessanti della mia lezione, vi chiedo almeno di stare zitti, se non volete ascoltare.

 

 




HOLAAAAA! So di non essere la Rowling, quindi di non poter scrivere un capolavoro, ma voi ditemi che ne pensate :p
Se leggete, vi amo; se recensite vi amo. Insomma, vi amo.
bene, ora sparisco. Addio xx

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Capitolo 2
*** You're weird. ***


-Kay, devi mangiare!
-Ariel, per favore, non sei mia madre!
-Fa' come vuoi, ma se muori perché ti rifiuti di mangiare non sarà colpa mia: ricordalo- ribatté la rossa allungando una mano verso il pranzo dell'amica per poi versarlo nel proprio piatto.
-Senti, io devo andare a casa, tra un'ora arriva Niall e devo sistemare un po' casa.
-Ma se lui è più disordinato di chiunque altro?
-Mia madre non vuole che le persone vedano la casa in disordine!
-ma è a casa?
-No, loro sono via, come sempre.-rispose Kaytniss con aria sconsolata. I suoi genitori non erano quasi mai a casa. Li vedeva pochissimo e non le piaceva stare a casa da sola: infatti in quei giorni Niall e Ariel stavano sempre con lei che, altrimenti, sarebbe dovuta stare giornate intere sola, fino all'arrivo del fratello Edward, che andava a scuola fino a tardo pomeriggio.
-Sai, potresti organizzare una festa! Diventeremmo subito popolari! Cioè, diventeresti...
-Ariel, non ci pensare nemmeno! Se i miei lo sapessero mi ucciderebbero!
-Ma è questo il punto, Kay: loro non lo sapranno mai!
-Senti, devo proprio andare.. Ciao!- tagliò corto Kaytniss, afferrando la borsa e uscendo dal bar senza dare all'amica il tempo di rispondere.
Camminava per le vie del paese, quando, da un vicolo, sentì delle voci.
-Amy, non ci posso credere che tu l'abbia fatto! Ormai non posso più fidarmi di te..- Kaytniss si fermò ad ascoltare i due ragazzi che litigavano: ormai conosceva bene le loro voci, le loro grida, era quasi una spettatrice esterna della telenovela che alimentava la relazione tra i famosi e ambiti Harry Styles e Amy Lennox.
Dietro l'angolo vide il volto da cane bastonato che la bionda aveva assunto e questa sembrava quasi implorare il ragazzo di perdonarla per qualcosa che li aveva spinti all'ennesimo litigio, ma il ragazzo si voltò di scatto, liquidando Amy con un gesto stanco della mano e camminò svelto fuori dalla via.
Kaytniss lo guardò accelerare il passo e allontanarsi e, quando la ragazza stava riprendendo il suo 'cammino verso casa', venne interrotta dai singhiozzi di Amy.
Qualcosa le disse che probabilmente sarebbe dovuta tornare a casa subito per studiare con Niall e lasciarsi la faccenda alle spalle, ma una parte di lei si fece coraggio e la spinse ad andare incontro alla ragazza che si era accasciata a terra: dopotutto, non sembrava neanche così stronza come tutti la descrivevano.
-Stai bene?
-Chi sei?- balbettò Amy tra lo scosso e il seccato, tentando di rimettersi in piedi. -non ho bisogno della tua compassione! La prossima volta tieni le tue orecchie a bada e tenta di non origliare, mocciosa!- sbraitò senza lasciare che Kaytniss parlasse.
-Scusami... Volevo solo aiutarti. Non pensavo di darti fastidio..
-E questi? Che sono?- ridacchiò la bionda, puntando con riluttanza un dito verso la montatura degli occhiali di Kaytniss, i suoi occhi erano ancora rossi. -Guardati, non sei altro che una povera ragazzina in cerca di attenzioni. Sparisci, mocciosa!- continuò poi Amy, afferrando la propria borsa e stringendola a sé, incamminandosi fuori dalla via. Si fermò, però, poco prima di girare l'angolo, si voltò verso Kaytniss e, guardandola con aria di superiorità le disse: -ah, carina! Un consiglio: se vuoi che le persone ti considerino, ti conviene smetterla con quell'aria innocente.
Kaytniss sentì gli occhi farsi sempre più pesanti, per via delle lacrime che lottavano per uscirne. Tuttavia, trasse un grosso respiro e si incamminò verso casa sua.
Forse aveva ragione Amy; forse Kay doveva comportarsi più da 'figa', essere più estroversa ed essere "l'asino del pentolaio", ma il solo pensiero di sé anche solo poco diversa da com'era la fece rabbrividire e le fece scacciare quell'orribile pensiero dalla mente.
Passò dal parco, per arrivare a casa. Quella strada era decisamente la più lunga, ma lei la percorreva sempre. 
Il parco solitamente brulicava di bambini, ma quel giorno non c'erano persone, fatta eccezione per un bimbo seduto al bordo della fontana che giocava con l'acqua e intonava una melodia seguito da un uccellino.
-Hey!- una voce proveniente da sopra di lei fece sobbalzare Kaytniss, che alzò immediatamente lo sguardo verso il ramo di una quercia sul quale stava seduto un ragazzo.
-Er.. Cosa ci fai li?- chiese timidamente Kaytniss al ragazzo che riconobbe come Harry Styles, il suo vicino di casa.
-Pensavo.. È una cosa che facevo spesso da bambino- rispose saltando giù dal ramo per affiancarsi alla ragazza e incamminarsi assieme a lei. -con il mio amico Louis- aggiunse poi abbozzando un sorriso.
-Anche io lo facevo spesso da bimba con mio cugino- in quel momento Kaytniss si stava chiedendo da dove fosse uscito il coraggio che aveva avuto per condividere quel suo pensiero con un perfetto sconosciuto e, probabilmente, anche lui ne era sorpreso. -però non lo faccio dall'età di nove anni, quando mio cugino scivolò e si ruppe una gamba.
-Ah, che peccato.. Voglio dire.. È un peccato che tu non lo faccia, è rilassante.
Poi tra i due calò il silenzio e nessuno parlò finché arrivarono alla fine di Carnaby Street.
-Eccoci qua. Ci si vede, Kaytniss.
-Ciao- rispose gentilmente Kaytniss abbozzando un piccolo sorriso.
In quel momento il suo cellulare si illuminò: Niall.
-Dove diamine sei?
-Niall, sono qui, davanti a casa!
-Io sono sul retro.
La ragazza frugò nel suo zaino in cerca delle chiavi, mentre attendeva che il biondo facesse il giro della casa per poi entrare insieme e studiare. 
Vedendolo arrivare pensò che fosse la prima volta che Niall era in orario. Per di più il ragazzo era diverso dal solito: indossava dei jeans neri che Kaytniss non aveva mai visto prima e una camicia bianca e, quando si avvicinò, la ragazza poté notare che il suo amico era totalmente ricoperto di profumo.
Inizialmente rimase sbalordita, poi, senza fare domande, lo salutò e, scuotendo la testa come per scacciare un pensiero sbagliato, aprì la porta ed entrò.
Kaytniss si diresse in cucina, senza proferir parola e afferrò due bicchieri d'acqua e una fetta di torta per Niall: era sicura che di li a poco gliene avrebbe chiesta una, così decide di precederlo.
Intanto, con la coda dell'occhio, sbirciava in salotto, dove il suo amico stava cercando qualcosa nello zaino.
-Niall, hai fame?- chiese gentilmente, avvicinandosi al tavolino che si trovava tra la televisione e il divano e poggiandovi sopra il piatto con la fetta di torta.
-No, grazie.. Berrò solo un bicchier d'acqua.
-Niall, posso dirti una cosa?
-Certo!
-Sai.. Sei strano oggi... Sei.. Diverso.- bofonchiò Kaytniss, squadrando per bene il ragazzo e abbozzando un sorriso per rassicurarlo.
-Diverso?- chiese lui arrossendo leggermente -non mi sembra...
-Sei in orario, sei elegante, rifiuti il cibo...- contò la ragazza sulle dita di una mano -non è che c'è di mezzo una ragazza?
-Una ragazza? Nah!- ribatté il biondo arrossendo maggiormente, al che Kaytniss decise di non fargli più domande, altrimenti tutto quel pomeriggio insieme sarebbe diventato imbarazzante.
-Dai, studiamo!- lo incoraggiò la ragazza aprendo il libro dell'amico e puntandolo con un dito. 
-Va bene..- sbuffò Niall.

 

 





okay, premetto che non sapevo come chiamare il capitolo, quindi ho scritto la prima cosa insensata che sono riuscita a trovare! :p
Poi vorrei dire 'a massive thank you' alle ragazze che hanno recensito, vi amo.
Pooooi..boh, fatemi sapere che ne pensate! Ciaaaaao! *si nasconde*

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Capitolo 3
*** Edward ***


 

-Kay! Sono ore che studiamo! Ti prego, basta!
-Non finché non mi saprai ripetere queste cose perfettamente!
-Ma Kay! 
-Niente ma!
-Come va con Styles, comunque?
-Cosa?- chiese la ragazza strabuzzando gli occhi. A parte quella mattina non ricordava di aver mai parlato all'amico di Harry. -A me non piace Styles.- rispose infine, incrociando le braccia al petto.
-Si vede lontano un chilometro che sbavi dietro a quello sbruffone.
-Innanzitutto non è uno 'sbruffone'- ribatté mimando le virgolette -e poi a me non piace!
-SISI, hai ragione tu!
-Niall, piantala!
Il ragazzo scoppiò a ridere e, una volta strappato di mano il libro a Kaytniss, si alzò e cominciò a correre per la stanza. -Niall! Ridammelo!
-Prova a prenderlo!-rise il ragazzo salendo sul letto e iniziando a saltellare.
Kaytniss lo seguì sospirando e cercò di allungarsi sulle punte dei piedi per poter arrivare a dove il ragazzo teneva il libro. 
Il biondo, però, sembrava non cedere, fino a quando Kaytniss iniziò a fargli il solletico, cosa che il suo amico non sopportava per niente.
Lo guardava implorarla di smetterla e, solo dopo che Niall aveva ormai iniziato a piangere dalle risate, lo lasciò.
Afferrò il libro trionfante mentre il ragazzo ansimava e si alzò, per tornare alla scrivania. 
-Mai mettersi contro di me, Niall. Dovresti saperlo.- disse dando la schiena all'amico.
Senza rispondere, Niall si avvicinò a lei e le cinse le braccia attorno al ventre, tirandola nuovamente sul letto, dove cominciò a farle il solletico a sua volta. 
Kaytniss sopportava peggio di Niall il solletico, era la cosa che più odiava.
Ridendo e strillando come una pazza implorò l'amico di lasciarla andare e di smetterla con quella tortura. 
Improvvisamente il biondo obbedì e si alzò per accendere lo stereo dell'amica ragazza a palla, dal quale era partita una musica abbastanza mielensa.
I due rimasero qualche secondo a guardarsi, finché Kaytniss, sorridendo dolcemente, porse una mano a Niall che l'afferrò e i due cominciarono a muoversi lentamente, a ritmo di musica, la ragazza era tuttavia più scoordinata e goffa del biondo, che si era rivelato un gran ballerino.
-Sai, Kay... È da tan..- lo squillare del telefono di casa interruppe il ragazzo, che si staccò velocemente dall'amica e spense la radio.
-Pronto?- rispose Kaytniss, spostando lo sguardo sul biondo, che si era passato una mano dietro la nuca, arrossendo leggermente e abbassando lo sguardo a terra.
-Buonasera. Parlo con la signora Hendriks?
-No, è fuori città, io sono la figlia, può dire a me.
-Chiamo dalla scuola media H. Watson
-C'è qualche problema con mio fratello?- chiese a quel punto Kaytniss, iniziando a preoccuparsi.
-Ecco, se non le dispiace signorina dovrebbe venire qui, le spiegherò meglio.
-Va bene, grazie mille professoressa.- concluse Kaytniss, agganciando la cornetta del telefono e guardando Niall, preoccupata.
-Kay, tutto bene? 
-Mi accompagneresti alla scuola di Edward? Non so cosa sia successo, spero non sia grave
-Certo.
I due ragazzi uscirono di casa velocemente, camminando fianco a fianco senza proferir parola, finché Kaytniss interruppe il silenzio: -prima mi stavi dicendo qualcosa?- chiese ingenuamente, guardando Niall nei suoi bellissimi occhi azzurro cielo.
-Nono, nulla di importante- mentì il ragazzo.
La scuola di Edward distava circa mezz'ora da Carnaby Street e Kaytniss era impaziente e preoccupata per il fratello, temendo che fosse successo qualcosa di grave.
Arrivati a scuola, non dovettero nemmeno chiedere informazioni per trovare l'ufficio della preside, perché un ragazzino se ne stava seduto su una panca cupo con uno sguardo vitreo rivolto a terra.
-Ed?- lo chiamò Kaytniss, ma il ragazzino non rispose, continuando a fissare il pavimento con occhi di ghiaccio.
-signorina Hendriks?- una voce alle loro spalle fece voltare Kaytniss e Niall.
-Signora preside, cos'è successo?
-Mi segua, le spiegherò tutto.
La ragazza annuì e, voltandosi, chiamò nuovamente il ragazzino, che fu costretto ad alzare lo sguardo. In quel momento Kaytniss poté quasi vedere i pensieri del ragazzino rimpicciolirsi nei suoi occhi.
-Lasci stare, suo fratello ci aspetterà qui fuori.
Kaytniss fece cenno a Niall di controllare Edward, per poi entrare nell'ufficio della preside.
-Senta, signorina Hendriks suo fratello è nuovamente uscito senza permesso durante l'ora della signorina Heyman ed è stato trovato nel parco della scuola.
-Ancora?
-Ancora. E ancora una volta diceva che l'avevano chiamato fuori, che era urgente, ma è stato trovato solo.
-Mi dispiace, professoressa- sospirò Kaytniss -cercherò di fargli capire che non deve comportarsi più così.
-Va bene, ma al prossimo richiamo sarò costretta a sospenderlo.
-D'accordo, le prometto che non accadrà più.- concluse la ragazza, per poi congedarsi.
Uscita dalla stanza, Kaytniss si avviò a passo svelto, con i pugni serrati e con sguardo di fuoco verso il ragazzino, che rideva e scherzava con Niall, che gli scompigliò i capelli color della cenere.
La ragazza afferrò il fratello per il polso delicatamente, costringendolo a voltarsi. 
-Edward, andiamo a casa.
-Niall viene con noi?- chiese il ragazzino, con aria innocente.
-No, Niall ora deve andare a casa, è stato fin troppo gentile a stare qui con noi.
-Vi accompagno a casa.- si intromise il biondo, sorridendo a Edward.
-Siii!- esultò il bambino, battendo il cinque a Niall.
-Grazie mille, Niall.- disse Kaytniss, sorridendo all'amico -Ed, Niall non può venire con noi, la sua mamma lo aspetta per la cena.
-Anche io vorrei una mamma ad aspettarmi per la cena- bofonchiò il ragazzino, abbassando lo sguardo.
Kaytniss non rispose, facendo finta di non aver sentito il fratello, e salutò Niall.
Dopo mezz'ora di cammino dalla scuola del ragazzino fino a casa passata in totale silenzio, i due fratelli entrarono a casa. Kaytniss stava andando in cucina, quando il fratello, che si era seduto sul divano, la chiamò.
-Sai, Kay, è stata Joy a dirmi di uscire dall'aula.- Joy era una degli amici immaginari di Edward.
Edward era un ragazzino solitario e cupo, che passava il tempo a leggere, parlare e giocare con i suoi "amici" Joy e Kate. Era descritto da tutti i compagni come "lo sfigato" e come "il ragazzino che non si applica e sembra rifiutarsi di maturare" dai professori.
Edward era invece come tutti gli altri bambini. L'unica differenza era che era cresciuto con le figure mancanti dei suoi genitori, fin troppo assenti per preoccuparsi della sua salute, dei suoi voti, dei suoi problemi. 
Edward non si comportava male con gli altri bambini; erano loro a non capirlo, a non accettarlo. L'unica persona con cui Edward andava d'accordo e scherzava era Niall.
-E tu le hai chiesto perché?- chiese Kaytniss, leggermente spiazzata, ma allo stesso tempo abituata a quella situazione.
Il ragazzino sorrise, fissando il pavimento con sguardo vitreo e, quasi divertito, rispose: -beh, ha detto che sarei morto, se no. Morto di noia.
La ragazza sorrise teneramente, carezzando la testa del fratello, che chiuse gli occhi e si appoggiò sulle gambe di lei.
"State al gioco" dicevano i dottori, gli psicologi. "È solo una fase, presto sarà normale, come gli altri". Kaytniss non capiva questa frase. Suo fratello era già normale.

 

 






HOLA GENTE! Giuro che imparerò a usare i codici html, prima o poi...
com'è il capitolo? Che ne pensate?boh, vediamo ciaaaaaao

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Capitolo 4
*** London Style(s) ***


 

Kaytniss diede un'occhiata all'orologio mentre si lavava i denti. 
Quel giorno avrebbe avuto il test di matematica alla prima ora e non poteva assolutamente arrivare in ritardo. Si infilò le scarpe, afferrò la borsa e si fiondò in cucina, dove Edward stava facendo colazione.
-Allora Ed? Hai ancora la febbre?
-Non so, però non mi sento molto bene
-Senti, oggi stai a casa, riposati un po'. Se stai male chiama, siamo intesi? 
-D'accordo- rispose il ragazzino per poi bere un sorso di latte.
-E non aprire a nessuno!- concluse Kaytniss, dandogli un bacio sulla fronte; dopodiché uscì di casa correndo, finché arrivò sulla via principale, dove poté rallentare un attimo, a respirare la fredda aria mattutina che avvolgeva Londra. Nonostante vi abitasse da ormai tre anni, quella città non smetteva mai di stupirla.
Già a quell'ora del mattino le vetrine dei negozi brulicavano di persone intente a sistemare i nuovi capi d'abbigliamento arrivati; numerosi turisti arrivavano scendendo da un taxi e continuando a scattare fotografie; i ristoratori si trovavano fuori dai loro locali pronti ad attirare qualcuno che avesse voglia di una tazza di te o di prenotare un tavolo per la cena; le strade erano un via vai di macchine e autobus e taxi e biciclette.
Era incredibile quanto quella città fosse sempre viva, in movimento, senza sosta. Incredibile per chi osservava era anche solo la voglia dei negozianti di rinnovare la vetrina ogni sera o mattina; la voglia dei turisti di soffermarsi al freddo per scattare fotografie; il via vai senza sosta delle persone, che, nemmeno per un secondo, sembravano aver intenzione di fermarsi.
Kaytniss osservava tutta quella confusione tutte le mattine: l'amava. Quella mattina, però, la sua attenzione fu richiamata da una voce roca alle due spalle.
-Hey- era Styles. Solitamente Kaytniss non lo incontrava mai, perché questo usciva sempre tardi rispetto alla ragazza.
Esitò un attimo, per accertarsi che il ragazzo si rivolgesse a lei e non ad altri e lo guardò bene: era davvero bello. Persino il modo in cui scostava i capelli dal volto per scoprire i suoi occhi verdi lo era. -Ciao- salutò infine, abbassando lo sguardo, per evitare di incontrare il suo. Una delle cose che più metteva Kaytniss a disagio era guardare le persone diritte negli occhi, indipendentemente da chi fosse la persona. Poteva essere sua madre, suo fratello, Niall, Ariel, o anche Harry Styles, ma comunque non ci riusciva.
-Come va?- chiese gentilmente il ragazzo, affiancandosi a lei e proseguendo il cammino verso scuola.
-Bene, grazie.
-E..con il tuo ragazzo?- questa domanda mise Kaytniss terribilmente in imbarazzo; non solo per il fatto che non ne avesse uno, ma anche e soprattutto per la sfacciataggine del ragazzo, che conosceva a malapena.
-Come? Ragazzo?
-Sì, il biondo, vi ho visti l'altro pomeriggio dalla mia finestra- ammise arrossendo leggermente. Anche lui, quindi, l'aveva notata e guardata, qualche volta, da quella finestra.
-Niall? Lui non è il mio ragazzo!- spiegò Kaytniss quasi ridendo -è solo... Un amico.
Il ragazzo sorrise leggermente, mostrando le fossette ai lati della bocca e sospirò, affiancandosi a lei.
-Ah, capisco.. Er.. Comunque, non volevo essere invadente, solo che tu avevi le ante aperte e stavo studiando.. La mia scrivania si trova davanti alla finestra...
-Tranquillo, non credo che tu l'abbia fatto di proposito- lo rassicurò lei, con aria leggermente delusa nella voce.
I due ragazzi camminarono in un imbarazzante silenzio per un po', lanciandosi ogni tanto degli sguardi silenziosi, fino a che arrivarono nel corridoio principale della scuola.
-Bene, ci vediamo Kaytniss.. Chi hai ora?
-La Prevett, compito di matematica. 
-Buona fortuna allora, ciao!- disse il ragazzo, prima di avviarsi verso la propria classe.
Kaytniss lo guardò allontanarsi, finché il suono della campana la riportò alla realtà e la costrinse a dirigersi in classe, pronta ad affrontare il test.
-Come ti è andato il compito?
-Non lo so, non ho ascoltato la correzione, sai che non lo faccio mai.- rispose Ariel con aria innocente facendo spallucce.
Kaytniss sbuffò, lanciando uno sguardo di fuoco all'amica, che la ignorò, proseguendo il cammino verso il proprio armadietto.
-Allora la facciamo la festa?- chiese ingenuamente la rossa, poggiando i propri libri per sostituirli con nuovi.
-Ariel, ti ho già detto di no!- rispose leggermente seccata Kaytniss -Perché continui con questa storia?
-Perché tu hai casa libera! Capisci che intendo? No genitori, no stress, uguale feste, alias fighi, alias Ariel e Kaytniss famose.- spiegò Ariel gesticolando confusamente.
-Ariel, piantala. Non la farò.
-Allora Styles non ti cagherà mai.
-di che diavolo parli?- chiese Kaytniss colta alla sprovvista.
La ragazza poté sentire le sue guance cambiare colore mentre abbassava lo sguardo a terra per non incontrare quello dell'amica.
-Oh, andiamo. Siamo amiche da anni e ti conosco. Si vede lontano un miglio che ti piace. 
Kaytniss rifletté per un po', senza rispondere all'amica che cercava il suo sguardo interrogativa.
Poggiò i suoi libri sull'armadietto, appoggiandovisi contro dopo averlo richiuso.
Poi spostò nuovamente lo sguardo sull'amica e, in fine, decise: -Ci penserò su, d'accordo?
-Si! Sapevo che ti avrei convinta!- esultò Ariel, facendo ondeggiare la chioma rossa.
-Non ho detto si!- le gridò Kaytniss cercando di sovrastare il frastuono provocato dalla campanella, ma Ariel era già corsa via in direzione della propria classe.

 

 





HOLA PEOPLE!
Okay, il capitolo fa schifo e in più l'ho postato dopo tremila anni. Lol
Mh. È anche corto, credo. Cioè, non ci faccio caso perché lo posto dal telefono (che trasgry) e quuuuiiindi non capisco la lunghezza t.t
Vabbeh, il prossimo sarà meglio, I promise <3
Adios x
ps. In più il titolo non ha per niente senso. Ovviamente nessuno dei titoli lo avrà. :) haah bene, sparisco.

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Capitolo 5
*** Payne ***


Kaytniss stava seduta tranquillamente a un tavolo del bar della scuola, giocando distrattamente con le pagine del libro di chimica, mentre aspettava insieme a Niall l’arrivo di Ariel.

 

-Io vado a prendere qualcosa da mangiare- esordì il biondo, rompendo il silenzio che si era creato e alzandosi per andare verso il bancone del bar.

 

Kaytniss annuì, per poi tirar fuori il cellulare e iniziare a squadrare lo schermo illuminarsi leggermente al suo tocco.

 

 -Hey, posso sedermi qui?- una voce interruppe i pensieri della ragazza, che alzò lo sguardo, per incontrare due penetranti occhi marroni.

 

Kaytniss guardò bene il ragazzo, dall’alto in basso, cercando di capire chi fosse.

Dopo pochi istanti realizzò che il ragazzo in questione era Liam Payne.

La reputazione di Liam non era delle migliori a scuola e Kaytniss, che aveva sentito molto parlare di lui, lo sapeva bene.

Payne era, infatti, il classifo figo che si faceva chiunque gli capitasse a tiro.

Kaytniss si guardò attorno distrattamente, cercando uno sguardo amico all’interno del locale stracolmo di gente.

 

-Andiamo, mica ti mangio!- la incalzò il ragazzo, vedendo Kaytniss indugiare.

 

La ragazza non rispose, continuando a spostare lo sguardo da Payne alla coda alla cassa del bar e viceversa, finché lui non la fece voltare prendendole una mano.

 

-Che c’è, ti faccio paura?- rise Liam.

 

Kaytniss stava per ribattere, quando in lontananza vide Niall che, con un panino e un sacchetto di patatine tra le braccia, si incamminava verso il tavolo.

Sapeva benissimo che Liam non le avrebbe fatto nulla, ma non voleva comunque averci a che fare e l’immagine di Niall le sembrò paragonabile alla vista del paradiso; tuttavia la figura di Payne si intromise tra la ragazza e lo sguardo azzurro cielo del biondo che si era accorto della situazione poco piacevole.

 

-Come ti chiami, bellezza?

-Er… Io…

-Payne, lasciala in pace- sospirò Niall, come per mettere fine all’ennesima bravata del ragazzo.

-Che vuoi, Horan? Stiamo stringendo amicizia, non è vero?- chiese conferma Liam ammiccando e voltandosi verso la ragazza.

-Liam, ti ho detto di lasciarla in pace.

-Non m’interessa, biondino- replicò con aria beffarda Payne, mentre si sedeva sorridendo accanto alla ragazza, che sembrava spaventata.

 

Niall continuò a mantenere lo sguardo fisso su Liam, che sembrava godere di quella situazione e non volersi alzare, finché una voce familiare irruppe nel quadretto.

 

-Liam, hai sentito cosa ti ha detto? Lasciala e vattene!- ordinò rigido Harry Styles, apparso dalla parte opposta del tavolo.

-Va bene, stavolta è andata così- sospirò Payne, esausto delle interruzioni, alzandosi –a presto, bella.- disse per poi sparire fuori dalla porta del locale.

 

Kaytniss lo guardò allontanarsi mentre si infilava la giacca, nel frattempo Ariel stava entrando nel bar, sorridente.

 

-Tutto bene, Kaytniss?- domandò Harry

-Mh… sì, g-grazie.

–Allora io vado, sei in buone mani- concluse alludendo a Niall e salutando i due con un cenno della mano.

-Che mi sono persa?- chiese ingenuamente Ariel, voltandosi, ovviamente, per guardare il culo a Styles che si allontanava.

-Payne- si limitò a dire Kaytniss, sperando che l’amica capisse.

-Payne?

-Beh…- cominciò Kay.

-Oh, andiamo Ariel, vuole dirti che Payne ha tentato di stuprarla, ma fortunatamente è arrivato HarrysalvatoreStyles e ora sta bene.- la interruppe Niall, seccato.

 

Kaytniss rivolse uno sguardo confuso a Niall, che per tutta risposta fece spallucce scuotendo il capo e addentò un pezzo del suo panino.

-Non so che problemi tu abbia, Niall- disse Ariel –ma una cosa è certa: Payne è un altro figo assurdo da aggiungere alla mia lista.

 

I tre si guardarono per qualche secondo, per poi scoppiare a ridere.

 

-Allora, per la festa?

-Okay, Ariel. La faremo.- rispose Kaytniss, stanca di quella domanda -Ma penserai a tutto tu.

-SISISI!- gridò la rossa per poi mollare un bacio sulla guancia dell’amica. –ti prometto che sarà fantastica! Inviterò un sacco di gran f…

-Possibilmente gente che conosco anche io, dato che sarà in casa mia.- la bloccò Kaytniss prima che potesse elencare l’intera lista comprendente i nomi di tutti ragazzi per cui la rossa aveva una cotta.

 

 

* * *

 

Kaytniss addentò un pezzo della sua mela mentre camminava per il parco pensando a come sarebbe stata la festa, sabato sera.

Di certo lei non era una popolare e, nonostante tutti gli invitati sarebbero andati a casa sua, era certa che non l’avrebbero nemmeno considerata un secondo. Anche perché, non era lei a occuparsi dei preparativi, se non per accertarsi che il salotto fosse abbastanza in ordine e assicurarsi che tutti gli oggetti di valore che avrebbero potuto finire distrutti sparissero.

Kaytniss, con la musica nelle orecchie, si sedette su una panchina, senza far caso al ragazzo seduto accanto a lei.

Sulle dita contava il numero di ragazzi fighi che Ariel avrebbe potuto invitare; quelli a cui di solito faceva un cenno sperando di essere notata e i suoi amici, che, naturalmente, le piacevano. Sorrise scuotendo leggermente la testa allo strano pensiero che a una sola ragazza potessero davvero piacere più di otto ragazzi contemporaneamente.

Tirò fuori dalla borsa il libro di chimica, intenta a rileggere gli appunti prima di recarsi a casa e li poggiò sulle ginocchia mentre cercava di cambiare canzone sull’Ipod. Quando questo le caddero, però, pochi secondi dopo, non fece nemmeno in tempo a imprecare, che una mano glieli aveva già porsi.

 

-Questi mi sa che sono tuoi- sorrise il ragazzo incrociando lo sguardo di Kaytniss, che non poté far a meno di guardare quegli occhi di un azzurro intenso.

-Grazie- rispose timidamente, arrossendo, prima che il ragazzo si alzasse e allontanasse, uscendo dal parco velocemente.

 

Kaytniss rimase qualche istante a guardarlo allontanarsi, leggermente confusa; dopodiché pose il libro nuovamente nella borsa e s’incamminò.

Arrivò davanti alla porta di casa una decina di minuti più tardi, tirò fuori le chiavi, ma prima che potesse infilarle nella serratura, una voce la chiamò.

 

-Hey, Kaytniss- esordì Harry, mentre si avvicinava a lei sorridendo. –tutto bene? Voglio dire, Payne non ti ha dato più fastidio oggi?

-No, va tutto bene, grazie. E… Grazie anche per prima- disse sorridendo leggermente.

-Figurati, a volte Liam fa un po’ troppo l’idiota, ma non è poi così male- rise il ragazzo scostandosi una ciocca di capelli che gli copriva gli occhi -ho sentito che darai una festa, sabato…- la ragazza rimase un attimo stupita dalla velocità con cui la notizia si era diffusa e si chiese se fosse il caso di bloccare Ariel. –cioè, la tua amica Ariel me l’ha detto. E mi ha detto di farmi trovare qui per le nove, sabato.

-Er… sì, in verità…- ma Kaytniss non fece in tempo a finire che il cellulare di Harry squillò, interrompendo la conversazione.

-Scusa, ora devo andare, è mia madre. Ci vediamo sabato, Kaytniss!- salutò velocemente il riccio, per poi scomparire dentro casa sua.

 

Kaytniss infilò le chiavi nella serratura e la fece scattare; entrò sbuffando, pronta per un altro pomeriggio di studio intenso.

 

 

 

 

 

 

 

HOOOOLAAAAAA! Sciao bele! Allora? Vi piace il capitolo? E’ più lungo perché stavolta, finalmente, ho usato il computer per postarlo! Yeeeee

Chi se l’aspettava che Liam fosse un bad boy? O.o io no! Diamine! E Kay che finalmente si è decisa con ‘sta festa? ALLELUJAAAAA! (anche perché non vedo l’ora di scrivere cosa accadrà là OuO)

Comunque, a parte le cagate, vorrei ringraziare tutte coloro che mi recensiscono e quelle che hanno aggiunto la storia tra le seguite/preferite: siete troppo foihsfuhdch e io vi amo <3.

Bene, ora vi lascio, spero il capitolo sia di vostro gradimento. (Ah, ho cambiato il tipo di scrittura e FORSE sono riuscita a usare un po' i codici html)

CIAAAAO xx

 

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Capitolo 6
*** Amy Lennox ***


Il giorno dopo a scuola Kaytniss venne bombardata da domande da parte di persone che nemmeno conosceva riguardanti la festa e, improvvisamente, si sentì accolta. Era una strana sensazione, che non aveva mai provato, si sentiva quasi importante.

Forse Ariel aveva ragione. Forse quella festa l’avrebbe aiutata ad avere più fiducia in sé, a essere voluta e notata.

A pranzo non fu da meno: un sacco di ragazzi si ammassarono attorno al tavolo a cui erano seduti lei, Ariel e Niall per riempirla di domande.

Un attimo di pausa si ebbe quando tutti furono abbastanza affamati da correre ai rispettivi tavoli, per lasciare, finalmente, il trio in pace.

Kaytniss afferrò il cucchiaio e lo poggiò nel piatto, riempendolo di zuppa per poi rovesciarlo lentamente e osservare il liquido tornare nel piatto.

 

-Allora, Kay? Che ti avevo detto? Diventeremo famose- esultò Ariel raggiante, portandosi la chioma rossa dietro le spalle per poi portarsi un cucchiaio carico di zuppa alla bocca.

-Mh, si, ma questa cosa non mi convince

-Cosa? Come non ti convince! Ti rendi conto chi ci sarà? Tutti i ragazzi più fighi e popolari della scuola, amica mia. Tu non ti puoi immaginare quanto sia fortunata ad avere un’amica come me!- esclamò la rossa, provocando una risata da parte dell’amica.

-Sai, Ariel, quasi quasi riesci a convincere anche me con il tuo entusiasmo- rise Niall.

-Su cosa? Sul fatto che ci saranno un sacco di fighi?- domandò Ariel piegando leggermente la testa di lato e guardando il biondo con una falsa aria confusa.

-NO!- rispose Niall –Accidenti, no!- continuò facendo scoppiare Ariel in una fragorosa risata -Sul fatto che questa festa non sia un totale sbaglio.

 

Niall si voltò verso Kaytniss, sorridendole teneramente per poi arrossire un po’.

La ragazza ricambiò il sorriso e cercò di mangiare quella poltiglia che chiamavano zuppa, senza pensare alle conseguenze che avrebbe potuto portare quella festa. In quel momento, però, la figura alta di Harry Styles si presentò d’innanzi al tavolo, con un vassoio tra le mani.

 

-Posso?- chiese indicando con lo sguardo il posto a sedere vuoto di fronte a Kaytniss mentre con un veloce movimento del capo scostava una ciocca di capelli che gli copriva gli occhi.

-Certo- rispose timidamente la ragazza, arrossendo.

-Bene! Noi abbiamo finito, vero Niall?- esclamò Ariel, tirando una pacca sulla spalla al biondo e alzandosi.

-Veramente io…- cominciò Niall, spostando velocemente lo sguardo da Ariel a Kaytniss e da Kaytniss a Harry, confuso, ma non fece in tempo a finire la frase che la rossa lo afferrò per un braccio, tirandolo dietro di sé verso l’uscita della mensa.

 

Kaytniss guardò i due amici allontanarsi, cercando il più possibile di mantenere lo sguardo in quella direzione, imbarazzata dalla situazione in cui si trovava. Insomma, per lei non era una cosa da tutti i giorni pranzare con il ragazzo più popolare della scuola. Questo, però, ruppe il silenzio.

 

-Come va a scuola?- domandò il ragazzo, facendo comparire sul volto di Kaytniss uno sguardo alquanto sorpreso.

-Ehm, bene…- rispose –e…tu?- si costrinse poi a chiedere.

-Tutto bene, tranne che per chimica. Non ci capisco nulla.- Harry sorrise, lasciando spazio alle fossette che incorniciavano il suo già bellissimo sorriso.

-Come vanno i preparativi per la festa?

-Bene, anche se più che altro se ne sta occupando Ariel.- rispose sorridendo la ragazza.

 

Harry abbassò lo sguardo, sospirando pesantemente.

 

-Tutto bene?- chiese Kaytniss.

-La verità è che con la mia ragazza Amy non va tutto bene ultimamente. Abbiamo rotto di nuovo e a volte credo di non sopportarla più.- concluse ridendo leggermente.

-Mi dispiace

-No, tranquilla, non è niente. Amy è un po’ troppo perfida a volte… e irritante- ammise provocando la risata della ragazza e, in seguito, la propria.

 

Harry lanciò un’occhiata all’orologio sul suo telefono –scusami, Kaytniss, ora devo proprio scappare- disse alzandosi e afferrando la propria giacca.

 

Kaytniss lo guardò infilarsela e lo seguì attentamente con lo sguardo quando questo sembrò dirigersi verso di lei per poi chinarsi e avvicinandosi al suo volto ormai bordeaux, lasciandole un tenero bacio sulla guancia.

Kaytniss strabuzzò gli occhi e guardò imbarazzata il ragazzo, totalmente rossa in viso.

 

-A presto, Kaytniss

-A… presto- sussurrò la ragazza, sfiorandosi la guancia con il palmo della mano, con la bocca dischiusa.

 

 

 

* * *

 

Kaytniss camminava distrattamente per i corridoi della scuola, incapace di togliersi dalla testa il pensiero della festa che quella stessa sera avrebbe avuto luogo a casa sua.

Improvvisamente tantissime domande le riempirono la mente. E se sua madre l’avesse scoperta? Che avrebbe detto? E se suo fratello avesse fatto la spia? E se poi, quella sera, come sempre, nessuno l’avesse considerata? Se…

 

-Quindi devi essere tu la sfigata nerd che stasera darà una festa.- una fastidiosa, squillante voce alle sue spalle costrinse Kaytniss a voltarsi e incontrare lo sguardo di colei che aveva posto fine alle sue torture mentali, Amy Lennox.

 

La bionda se ne stava in piedi, immobile, a squadrare Kaytniss dall’alto al basso con riluttanza; dietro di lei rideva annuendo la sua amica, per non dire schiava, Chloe Fleur, un’irritante ragazza che sembrava mancare d’intelligenza persino di più della Lennox.

 

-Sappi che io ci sarò solamente perché il mio fidanzato Harry sarà li. E abbiamo degli affari da sbrigare, io e lui.- spiegò passandosi la lingua sulle labbra carnose e provocando la risata dell’oca dietro di lei.

-Non devi venire solo per Harry. Se lui ha deciso di non passare la serata con te ci sarà un motivo, no?- Kaytniss si portò velocemente una mano alla bocca, stupita dal coraggio che aveva avuto per parlare in quel modo ad Amy Lennox.

 

La bionda, con un miscuglio tra sorpresa e divertimento, guardò Kaytniss con aria di sfida e, avvicinandosi a lei, le sussurrò: -Davvero tu pensi che Harry Styles abbia mollato me per una come te? Ti sbagli di grosso, ragazzina. Lui vuole me.- rise amaramente Amy. –Ti consiglio di stare alla larga dal mio ragazzo, carina.- disse poi alzando il tono di voce e allontanandosi, ammiccando a Kaytniss, per poi voltarsi e andarsene.

 

HOLA PEOPLE!

Alloooora… ci ho messo 5678901 anni ad aggiornare e, per di più, questo capitolo fa schifo.

Vaaaabbeh, lasciatemi una recensione e ditemi che ne pensate. Il prossimo capitolo è SICURAMENTE quello della festa, quindi mlmlmlml. (?)

Beh, sciao beli, alla prossima xx

 

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Capitolo 7
*** Let's party ***


Kaytniss se ne stava immobile, a guardarsi allo specchio poco convinta di tutto ciò.

Dalla sua stanza poteva sentire la gente che già veniva accolta in casa sua da Ariel, che si era preoccupata di tutto perché questa fosse ‘indimenticabile’.

Kaytniss era stretta in un vestitino rosso, lungo fin sopra al ginocchio, consigliatole dalla sua migliore amica.

I suoi capelli castani le cadevano lisci sulle spalle e il contorno dei suoi occhi era delineato da un filo di matita nera, accompagnato da una punta di mascara.

La ragazza sentiva che la festa stava già cominciando, senza di lei, troppo preoccupata per scendere al piano di sotto. Tuttavia rimase immobile continuando a guardarsi allo specchio, lanciando di tanto in tanto delle occhiate alla porta di camera sua.

In quel momento, qualcuno bussò alla sua porta.

 

-Kay…

-Ed! Allora, hai capito il piano? Mamma e papà non devono sapere nulla.

Il ragazzino annuì –sei bellissima, Kay!

 

La ragazza si chinò e strinse il fratello in un forte abbraccio e gli mollò un bacio sulla fronte.

 

-Dai, adesso va’ in camera tua! Se hai bisogno di qualcosa vieni pure a cercarmi, ma sta’ lontano dagli invitati- raccomandò –non so chi Ariel abbia invitato- rise poi, provocando anche una piccola risata da parte del ragazzino.

 

A quel punto la porta si spalancò.

 

-ARIEL! Avrei potuto essere nuda!- la rimproverò la ragazza, guardando il fratello correre fuori dalla sua camera per dirigersi nella propria.

-Nah, tranquilla, so che sei qua da due ore a farti seghe mentali. Allora, vieni di sotto? Ti stanno tutti aspettando!

-M-mi stanno aspettando? Me?- domandò sbalordita Kaytniss, il cui viso divenne dello stesso colore del vestito.

-Certo! E chi altrimenti?

 

Ariel andò verso l’amica e le porse una mano, cercando di darle sicurezza.

 

-Dai, andiamo.

 

Kaytniss annuì, afferrando la mano della rossa e seguendola fuori dalla porta.

Mentre scendeva le scale, Kaytniss sentiva il suo cuore battere più forte che mai. Man mano che si avvicinava al salotto gremito di gente poteva vedere che qualcuno si girava verso di lei, finché tutti la stessero guardando.

Niall, che stava seduto sul divano parlando con un ragazzo, si alzò improvvisamente, guardando l’amica e un gran sorriso si dipinse sul suo volto.

Indossava una camicia bianca, la stessa che indossava il giorno in cui era andato a casa dell’amica per studiare, e dei blue jeans. Sembrava un angelo.

Kaytniss gli sorrise, per poi abbassare lo sguardo imbarazzata.

Ariel richiamò l’attenzione di tutti.

 

-‘Sera a tutti, ragazzi! Allora, questa è la gran donna che ci ha prestato la casa per la festa!- annunciò provocando un grand’applauso da parte della folla.  -Bene, che la festa abbia inizio!- un boato si alzò dalla folla e, improvvisamente, la musica partì a massimo volume.

 

Ariel salutò Kaytniss indicandole un ragazzo in un angolo del salone, al quale sembrò correre incontro per poi iniziare a ballare.

Kaytniss scosse la testa, sorridendo e scese gli ultimi gradini delle scale, dove era rimasta durante il ‘discorso’ di apertura dell’amica.

Con lo sguardo cercò tra la folla uno sguardo amico. Sperava in Niall, ma qualcun altro si posizionò davanti a lei.

 

-Ciao, Kaytniss!- la salutò Harry –sei bellissima!

-G-grazie…

-Vieni a ballare?- chiese il ragazzo, porgendo una mano a Kaytniss, che, poco convinta, l’afferrò, seguendo il riccio in mezzo alla pista.

 

Kaytniss non sapeva ballare e, per di più, non sapeva farlo con qualcuno. Da sola magari poteva anche farcela, ma ballare con un ragazzo le sembrava qualcosa di impossibile.

 

-Ehm, Harry…

-Si?

 

Kaytniss rimase qualche istante incantata a fissare gli occhi verdi del ragazzo, che con quella luce sembravano brillare.

 

-Io non so ballare- ammise, abbassando lo sguardo timidamente e arrossendo.

-Non ti preoccupare, ti aiuto io!- sorrise dolcemente il ragazzo, che iniziò a muoversi a ritmo di musica, poggiando le mani sui fianchi della ragazza.

 

Kaytniss, non sapendo bene cosa fare, allacciò velocemente le braccia attorno al collo di Harry, che le sorrise, dandole sicurezza, e seguì i movimenti del ragazzo, inizialmente muovendosi goffamente, poi sempre più liberamente, fino a lasciarsi trasportare dalla musica. Era una bella sensazione, che non fece quasi pensare a Kaytniss alla situazione in cui si trovava, che normalmente l’avrebbe imbarazzata terribilmente. Infatti, stava ballando con Harry Styles, uno dei ragazzi più belli e popolari della scuola.

I due ballarono finché Harry domandò alla ragazza se volesse qualcosa da bere.

 

-Vado al tavolo delle bibite, tu non scappare- le sorrise facendole l’occhiolino per poi allontanarsi verso la cucina.

 

Kaytniss annuì ridendo e si sedette sulla prima sedia libera che trovò.

 

-E così te la fai con Styles?- una voce richiamò Kaytniss alla realtà che, alquanto stupita dalla domanda, si voltò incuriosita verso una ragazza che stava sorseggiando un drink, colei che gliel’aveva chiesto.

Non ricordava di aver mai visto quella ragazza in giro, forse qualche volta di sfuggita nei corridoi della scuola, ma mai ci aveva parlato, questo era certo,

Era una bellissima ragazza. Alta, magra e con la carnagione abbronzata. Aveva folti ricci neri che le sfioravano le spalle e due penetranti occhi castano scuro.

 

-E’ un ottimo battitore- continuò la sconosciuta, ignorando il silenzio di Kaytniss –sai, sei fortunata! Tutte sognano di uscire con lui, che, fino a poco tempo fa, sembrava avere occhi solo per la Lennox. Ah, a proposito, io sono Allie.

 

Kaytniss capì all’istante di chi si trattava. Allie Davis era la ragazza più sportiva che avesse mai visto. Faceva parte della squadra di baseball della scuola, così come Harry. Probabilmente si erano conosciuti li.

 

-Io sono Kaytniss, piacere- sorrise stringendo la mano della mora –e, comunque, non esco con Harry. Ci conosciamo solamente perché è il mio vicino di casa.

-Si, vedrai, cara mia!

-Ti va di ballare?- un ragazzo moro, alto e dalla pelle ambrata che Kaytniss riconobbe come Zayn Malik, un figo della lunga lista di Ariel, si era avvicinato a Allie, chiedendole di ballare.

-D’accordo!- rispose lei, balzando giù dalla sedia e salutando Kaytniss –a presto, Kaytniss!

 

In quel momento Harry si presentò davanti a lei, con due bicchieri tra le mani.

 

-Credevo fossi sparito!- scherzò la ragazza, bevendo un sorso del drink. –mh…buono! Che cos’è?- domandò poi ingenuamente.

-Vodka alla fragola!

-Cosa?!- Kaytniss, che per poco non sputò la bevanda, strabuzzò gli occhi, spostando lo sguardo dal drink a Harry. Un alcoolico? Kaytniss non si era mai ubriacata e non aveva mai bevuto e non aveva intenzione di iniziare quella sera.

-C’è qualcosa che non va?

-Io… Non…

-Tranquilla- sorrise il ragazzo annuendo –non ha un alto grado di alcool

 

Kaytniss lo guardò per un momento, come per cercare conferma nel suo sguardo, poi bevve ancora un sorso dal suo bicchiere.

Sentiva la testa girare leggermente… Forse perché aveva ballato troppo, prima? Non poteva essere per quella dolcissima bevanda! Ne bevve un altro po’.

 

-Balliamo?- chiese improvvisamente la ragazza, alzandosi in piedi di scatto e raggiungendo la folla insieme a Harry.

 

Lui sembrava sorpreso da questa improvvisa richiesta di Kaytniss, ma l’accolse al volo.

Lei, dopo aver poggiato il bicchierino con il drink su un tavolo, cominciò a muoversi a ritmo di musica, svuotando per la prima volta la testa da tutti i suoi pensieri.

I due ballarono finché qualcuno tra la folla propose di fare ‘un gioco’ e Kaytniss, entusiasta e ignara di quale fosse realmente ‘il gioco’, aderì, trascinando Harry con sé. In pochi li seguirono, presi com’erano nel disperato tentativo di rimorchiare una ragazza.

Kaytniss riconobbe il ragazzo che aveva proposto il gioco solamente quando arrivarono in un angolo della casa, di fronte allo stanzino dove sua madre era solita mettere le scope. Era Liam Payne.

Payne fece sedere le persone che avevano deciso di ‘giocare’ in cerchio. Kaytniss sedette accanto ad Ariel, che continuava a lanciare occhiate a Liam.

 

-Allora ragazzi, vi va di ‘sette minuti in Paradiso’?- chiese il ragazzo, scatenando un ‘si’ da parte dei ragazzi, un po’ meno convinto dalla parte di alcune ragazze.

 

Kaytniss rimase in silenzio, non sapendo di che cosa si trattasse e guardò Ariel, che fece spallucce e si voltò nuovamente verso Payne.

 

-Bene- continuò mostrando una bottiglia vuota al gruppetto e sedendosi tra loro- comincio io. Sapete come funziona, vero? Se giro io colui o colei che uscirà verrà con me- spiegò indicando lo stanzino delle scope.

 

Kaytniss iniziò a preoccuparsi, non sapendo ancora bene di cosa si trattasse.

Alzò lo sguardo verso Harry, seduto di fronte a lei, decisa a non guardare chi la bottiglia avrebbe indicato.

 

-Woho, la rossa- annunciò un ragazzo del gruppetto.

 

Per la prima volta da quando si conoscevano, Kaytniss vide Ariel diventare dello stesso colore dei propri capelli.

Payne si passò la lingua sul labbro inferiore, per poi prendere la ragazza per la mano e portarla nello stanzino con sé.

Kaytniss avrebbe voluto fermarli, intervenire. Non solo perché Ariel non sembrava a suo agio, ma soprattutto perché si trovava con Payne, chiusa in uno stanzino.

 

-Che si fa ora?- chiese la ragazza bionda accanto a lei.

-Si aspetta, per sette minuti.

 

I sette minuti passarono lenti e ogni minuto che passava dentro Kaytniss saliva sempre più la voglia di spalancare la porta del piccolo e buio stanzino, entrare e salvare Ariel.

Nel momento in cui Harry fu di ritorno con due bicchierini in mano, la porta si spalancò.

Kaytniss si alzò di scatto e guardò Payne uscire con un sorriso compiaciuto sulle labbra macchiate di rossetto e mostrando al gruppo quelli che parvero piccoli morsi sul collo.

Ariel lo seguì, leggermente scomposta, ma anche lei felice di quello che era accaduto in quei sette minuti.

I due si sedettero nuovamente nel gruppetto e Kaytniss rivolse un’occhiata interrogativa all’amica, che per tutta risposta scosse il capo sorridendo.

Un altro ragazzo, David, girò la bottiglia e, con sua enorme sorpresa, uscì un ragazzo, Josh.

 

-NONONO!- gridò David, sovrastando le risate provenienti dal gruppetto.

-Io non sono gay!- si lamentò Josh.

-Mi dispiace ragazzi, sono le regole!

-VAFFANCULO, HAZ!

 

I due, dopo svariate lamentele, vennero spinti dentro lo stanzino e costretti a rimanerci per sette minuti.

Quando uscirono, totalmente scossi, Kaytniss aveva finito il secondo bicchiere di vodka alla fragola.

Il gruppo rimase in silenzio, guardando i due ragazzi sedersi nuovamente.

Payne passò la bottiglia a Harry, che, dopo aver guardato Kaytniss, la fece girare.

La ragazza seguì il movimento della bottiglia. Questa cominciava a rallentare, sembrava volersi fermare sulla ragazza accanto a Kaytniss, che applaudiva entusiasta. Tuttavia, la bottiglia si mosse ancora quel poco che bastava per dichiarare Kaytniss la ‘vincitrice’.

La ragazza strabuzzò gli occhi e guardò Harry che, arrossendo debolmente, si alzò in piedi. Lei fece lo stesso e, titubante, si avvicinò allo stanzino, per poi venirci spinta dentro da Payne, che guardava la scena divertito.

Quando entrambi furono entrati Payne serrò la porta e Kaytniss si appoggiò alla parete.

 

-Harry… Io… N-non so… che dobbiamo fare?

-Teoricamente- disse Harry affiancandosi alla ragazza per poi lasciarsi scivolare lungo il muro e sedersi a terra –dovremmo baciarci… Ma non dobbiamo farlo per forza. Possiamo anche solamente dire di averlo fatto.

 

Kaytniss, sentendo che le girava ancora un po’ la testa, si sedette di fianco a Harry e i primi tre minuti li passò in silenzio a torturarsi una ciocca di capelli, agitata da quella imbarazzante situazione.

Quando il quarto minuto, scandito dal suono di un piccolo orologio nascosto da qualche parte nella stanza, scattò, anche qualcosa in Kaytniss scattò e, senza pensarci un secondo di più, si voltò verso Harry e si fiondò sulle sue labbra.

Kaytniss poteva sentire il dolce sapore che le labbra del ragazzo avevano. Era una sensazione bellissima.

Sorrise leggermente sulle labbra di lui mentre la lingua di questo batteva sui suoi denti, chiedendo di entrare. Kaytniss si lasciò andare a quella nuova e stranissima sensazione.

Affondò una mano tra i ricci di Harry, mentre le mani di questo la tenevano stretta a sé.

 

Il quinto minuto passò.

 

I due si staccarono un attimo da quell’intenso bacio che li legava e il ragazzo, con dei piccoli e leggeri bacetti, percorse il contorno del labbro inferiore di lei, per poi passare sul collo.

In quel momento Kaytniss si accorse di star provando piacere verso quella situazione e, finalmente, liberò la propria mente da qualunque pensiero.

 

Il sesto minuto passò.

 

Kaytniss, non riuscendo a resistere alla mancanza di quel sapore che le labbra di Harry le avevano regalato, vi poggiò nuovamente sopra le proprie.

Il ragazzo la strinse ancora di più a sé, come se volesse impedirle una qualsiasi via di fuga e non smise di baciarla.

 

Il settimo minuto scattò, ma nessuno dei due sembrò accorgersene, o voler uscire dallo stanzino delle scope.

Probabilmente i ragazzi fuori si stavano chiedendo cosa stesse succedendo, ma nessuno sembrò intervenire, finché, ad un certo punto, la porta si spalancò e un’intensa luce costrinse Harry e Kaytniss a staccarsi.

Si voltarono verso il ragazzo che stava ritto in piedi davanti all’entrata dello stanzino che pareva avere un’aria quasi scossa.

 

-Niall?

 

 

HOLA PEOPLE! Come va?

Per farmi perdonare il ritardo nel postare l’altro capitolo ho deciso di postare già oggi il seguente che, inoltre, è anche più luuungo!

AAALLLORRA, eccoci alla festa, Kay fa la capra e poi BOOM! Si baciano! D:

Aiutoaiutoaiuto! Figuriamoci, mi vergogno a descrivere le scene in cui due si baciano, non voglio nemmeno pensare a quando dovrò scrivere cose MLMLMLML! T.T

E il ragazzo che ha spalancato la porta dello stanzino? D: Niall?

Che pensate? Quale sarà la sua reazione? Povero cucciolo, lui è in love with Kay! cc

Va beh, ora sparisco! Non vi dico altro, solo che boh, posterò tra qualche giorno (credo lol.)

QUIIIINDI, lasciatemi una recensione e ditemi che ne pensate! E’ bello? Fa cagare? Dovrei sotterrarmi?

Sciaaao belliii <3 

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Capitolo 8
*** You ruined everything. ***


-Niall?

 

Il ragazzo rimase qualche istante a guardare con aria severa Kaytniss e Harry che nel frattempo si erano alzati in piedi.

 

-Niall…?- lo chiamò la ragazza, quando questo sbuffando si allontanò.

-Ci avrei scommesso!- sussurrò a denti stretti Niall.

-Niall, aspetta, ti prego!- quasi gridò la ragazza, mollandosi dalla presa di Harry e rincorrendo il biondo, che, con aria decisa, attraversò la stanza passando in mezzo alla folla e uscì dalla porta di casa, chiudendosela alle spalle.

 

Kaytniss venne rallentata da due ragazzi ubriachi fradici che ballavano da idioti in mezzo alla sala, ma fortunatamente, riuscì a raggiungere l’amico.

 

-Niall! Fermati!- il ragazzo si bloccò di colpo, tornando sui propri passi verso la porta della casa.

-Perché dovrei?- chiese a denti stretti.

 

Kaytniss guardò il suo volto rigido illuminato dalla luna, cercando una risposta nel comportamento di Niall.

 

-Tanto tu hai già lui

-Niall… Io non capisco…

-Lascia stare, forse è perché non vuoi capire!

 

Kaytniss sentì gli occhi pizzicare e farsi pesanti, per via delle lacrime che lottavano per fuoriuscirne.

 

-Ti dico solo questo, lui ti sta usando!

-Perché dici così?- gridò la ragazza in preda alle lacrime.

 

Niall sbuffò infastidito e alzò gli occhi al cielo.

C’erano state pochissime volte in cui lei e Niall avevano litigato, avrebbe potuto contarle sulle dita di una mano e ricordare parola per parola di ciò che si erano detti, se avesse voluto, ma questa volta sembrava tutto più serio, lui sembrava più serio, arrabbiato e sembrava non voler cedere.

 

-Davvero non capisci?- quasi rise. Kaytniss scosse la testa, non capiva. Non capiva il suo comportamento, non capiva il perché di quelle parole. –A Styles non importa nulla di te. Vuole solo aggiungerti alla sua lista di fidanzatine da portarsi a letto!

-E tu come fai a dire questo?- Kaytniss sentì crescere dentro sé un sentimento che mai prima aveva mai sentito. Era qualcosa di forte, che riusciva a darle la forza di parlare, di reagire, di farsi sentire: la rabbia.

 

Mantenne lo sguardo fisso sul volto rigido del biondo, che con fare quasi disinvolto si guardava attorno con un sorriso beffardo come niente fosse.

 

-Lascia perdere- rispose infine, voltandosi e allontanandosi di qualche passo dalla ragazza.

-T-tu hai rovinato tutto, Niall!- gridò Kaytniss, in preda ai singhiozzi.

-Ah si?- Niall si avvicinò nuovamente a lei, quasi fino a trovarsi faccia a faccia con l’amica -Io avrei rovinato tutto? E, sentiamo, tutto cosa?

-Tutto.

 

Niall fece qualche passo verso il lato opposto della piccola via.

 

-Sai una cosa, Kaytniss?

 

Il ragazzo non aveva mai usato quel tono severo con lei. Non l’aveva mai usato con nessuno prima d’ora.

 

-La verità è che- continuò tornando verso la ragazza –Kay, tu non sei più la stessa!- disse guardandola intensamente e diritto negli occhi, quasi come se la stesse cercando di leggere.

-Che vuoi dire?- domandò lei, seccata.

-Non sei più… non sei più la ragazza di cui mi sono innamorato.- ammise, rimanendo a fissare la figura sconvolta di Kaytniss per qualche secondo, per poi voltarsi e sparire nel parco dietro l’angolo dove la strada finiva.

 

La ragazza rimase per un po’ a fissare il vuoto, davanti a sé, nella direzione in cui Niall si trovava poco prima. Quella era l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettata. L’amicizia che da tempo li legava le aveva impedito di capire cosa in realtà lui provasse. Solo allora con la mente ripercorse tutti quei momenti in cui il ragazzo le era sembrato strano e capì che in realtà era solamente innamorato.

Kaytniss, incapace di muoversi, continuò a guardare diritto davanti a sé-

 

-Hey, tutto bene?- chiese una voce alle sue spalle. La ragazza si voltò, per incontrare gli occhi verdi di Harry.

-No, Harry…- rispose e, non riuscendo a trattenersi oltre, scoppiò in un lungo pianto. –Ho rovinato tutto.- furono le ultime parole che riuscì a dire, prima che il ragazzo la strinse in un forse abbraccio.

 

Kaytniss rimase immobile e senza fiatare, lasciando che le lacrime scorressero silenziosamente.

 

-V-vado a letto.- disse poi e rientrò in casa velocemente, lasciando che la porta si chiudesse alle sue spalle e si fece largo tra la folla, per correre attraverso la stanza piangendo in silenzio.

 

Non voleva rovinare anche la serata di Ariel, così salì velocemente le scale che portavano al corridoio della sua stanza e si tolse le fastidiose scarpe che si era costretta a indossare, massaggiandosi i piedi.

L’ultima cosa che si sarebbe mai aspettata sarebbe stata una cosa del genere. Niall non era un ragazzo come gli altri, era speciale per lei. Era il suo migliore amico, ma non aveva mai neanche lontanamente pensato che questo potesse provare qualcosa per lei.

Con la mente ripercorse l’intera serata e notò che ben diverse emozioni si erano fatte avanti.

 

Imbarazzo, quando scendeva le scale dietro ad Ariel.

Felicità, nel vedere il sorriso rassicurante di Niall in mezzo alla folla.

Libertà, quando riuscì a ballare con Harry.

Di nuovo imbarazzo nel parlare con Allie.

Paura, nel vedere Payne e partecipare al ‘gioco’.

Agitazione, nello stanzino.

Sicurezza, al quarto minuto passato dentro lo stanzino.

Preoccupazione, quando la porta venne spalancata da Niall.

Rabbia, nel parlare con Niall.

Tristezza e solitudine, nel pensare a Niall.

 

Quasi tutti questi sentimenti erano legati a Niall o causati dal ragazzo stesso.

Niall era un amico speciale, ma lei era innamorata di Harry e le cose, per ora, dovevano rimanere così.

Qualcuno bussò alla porta e, in quel momento, nella mente di Kaytniss si fecero largo le ultime parole che il biondo aveva detto prima di voltarsi e tornare a casa.

 

«Kay, tu non sei più la stessa»

«Che vuoi dire?»

«Non sei più...non sei più la ragazza di cui mi sono innamorato»

 

-Avanti.

 

 

 

ALORS, BABES, COME BUTTAAA?!

Mh, questo capitolo è corto, vero? Poi non ho idea di come io l’abbia scritto perchè sono le 23.23 (esprimete un desiderioooo) e non l’ho riletto trololol

Sorratemi il ritardo :/

COOOOMUNQUE, che ne pensate voi? Eh? Povero Niallino cuoricino L.

Cosa siete voi? #teamNiall o #teamHarry ? Fatemelo sapere in una recensioneeee <3

Beneeee, ora vi lascio perché devo finire inglese, adiosss xxx

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Capitolo 9
*** Guardian angel ***


-Avanti- disse Kaytniss, asciuandosi le lacrime con il dorso della mano.

 

Ariel entrò, chiudendosi cautamente la porta alle spalle.

 

-Tutto okay?

-mh.. C-che ci fai qui? Dovresti essere di sotto a divertirti.

-Nah, è finito, se ne sono andati tutti e poi… Ti pare che lascio la mia migliore amica qui a piangere da sola?- Ariel sorrise, guardando Kaytniss stroppicciarsi gli occhi. –Harry mi ha detto tutto… Hai litigato con Niall?

 

Kaytniss annuì –ho rovinato tutto, Ariel- pianse e la rossa la strinse a sé.

-Che è successo?

-L-lui… Lui mi ha detto che- cominciò, con la voce rotta dai singhiozzi –che non sono più la stessa… La stessa di cui si era innamorato.

 

Ariel rimase un attimo in silenzio per un attimo a guardare l’amica, con aria leggermente incredula –Niall? Innamorato di te? Beh, in effetti, se ci pensi un attimo… Il modo in cui ti guarda, tutte quelle attenzioni… Sembra quasi ovvio

-Il punto è- la interruppe Kaytniss, che si era tranquillizzata leggermente –che lui non vuole più parlarmi ora, io n-non so come fare… Non so cosa fare. È tutto così difficile…- disse abbassando lo sguardo e ricominciando a piangere meno intensamente.

-Andiamo, dov’è quel sorriso?- la incoraggiò Ariel, dandole una leggera pacca sulla spalla –Eh? Dov’è?- chiese provocando una risata da parte di Kaytniss.

 

Kaytniss adorava Ariel, anche se forse a volte pensava di non dimostrarglielo abbastanza. Erano diventate amiche subito, quando si erano conosciute e nulla le avrebbe potute dividere.

 

-Grazie, Ariel… Non so davvero cosa farei senza di te!- disse Kaytniss abbracciandola. –Resti qui a dormire?

-Certo! Tanto mamma non si aspetta che io torni a casa- disse facendole l’occhiolino.

 

Kaytniss si era finalmente tranquillizzata, ma non smetteva un secondo di pensare alla confessione di Niall e al loro litigio, non smetteva di pensare al fatto che, probabilmente, la loro amicizia non sarebbe mai più stata la stessa.

Guardò Ariel sfilarsi il vestito e coricarsi svelta sotto le calde coperte, e la seguì.

Una volta sdraiata, Kaytniss si rivolse verso il soffitto e socchiuse gli occhi.

 

-A proposito- cominciò la rossa rompendo il silenzio e facendo voltare l’amica verso di sé –com’è stato?

-Com’è stato cosa?

-Cosa? Il bacio con Harry! Il tuo primo bacio.

 

Kaytniss indugiò un attimo, pensando al bacio che aveva causato il litigio con il suo migliore amico -…umido- rise infine.

-Kay!

-è stato… non so spiegartelo, mi sentivo benissimo. Mi sentivo le farfalle nello stomaco e…

-Ti piace, eh?

-Si- ammise arrossendo leggermente e voltandosi nuovamente verso il soffitto.

-Anche tu gli piaci… Si vede dal modo in cui ti guarda… Sembra uno in gamba.

-E tu? Che mi dici di Payne?- domando voltandosi verso la rossa e guardandola divenire di un colore molto simile a quello dei suoi capelli.

-Payne? Beh, è un figo… Uno della lista.

-Ma ti piace?

-A me? Piacere? Beh, dipende da cosa intendi… Mh, ora ho sonno, dormiamo?- tagliò corto.

-Okay- rise leggermente Kaytniss –buonanotte

-Buonanotte.

 

***

 

-Mh… Pronto?- disse Kaytniss con la voce impastata dal sonno.

-Buongiorno Kaytniss, dormivi?- domandò una voce roca dall’altra parte della cornetta.

 

Kaytniss, ancora addormentata, ci mise un po’ a realizzare chi fosse.

 

-Harry? No, nono, ero sveglia!- rispose infine alzandosi in piedi di scatto.

 

Era quasi stranita da quella chiamata e, improvvisamente, l’agitazione in lei crebbe.

Era strano che qualcuno che non fossero i suoi genitori la chiamasse a quell’ora della mattina. Era strano che fosse un ragazzo diverso dal suo migliore amico la chiamasse.

Camminò lungo alla stanza, fino a trovarsi davanti alla finestra affacciata su quella di Harry Styles e, solo quando lui tossì per schiarirsi la voce, scostò le tende, scoprendo il ragazzo nella casa di fronte alla sua.

Harry stava in piedi d’innanzi alla finestra, indossava i pantaloni neri della divisa scolastica e una camicia bianca, la cravatta stretta perfetta attorno al suo collo. Con una mano teneva la cornetta del telefono poggiata sull’orecchio, con l’altra salutava la ragazza. I suoi capelli ricci erano nel solito disordine ordinato.

La sua figura perfetta mise quasi in imbarazzo Kaytniss, che si rese conto di indossare ancora i pantaloni del suo pigiama rosa a scacchi e la maglia in tinta. Improvvisamente si portò una mano sulla nuca, cercando di sistemare i capelli che, probabilmente, in quel momento si trovavano ovunque tranne che al loro posto.

 

-Scusa il mio aspetto- arrossì Kaytniss sussurrando al telefono e abbassando lo sguardo distogliendolo da quello di Harry.

-Sei bellissima- disse lui scuotendo la testa e sorridendole. –ti va di andare a scuola insieme oggi?- chiese poi lui, interrompendo il silenzio che si era creato in seguito a degli scambi di sorrisi tra il grato lo stupito e l’imbarazzato.

 

Erano passati due giorni dalla sera della festa e, come ogni lunedì che si rispettasse, la ragazza non aveva per niente voglia di alzarsi per andare in una scuola dove per i professori gli studenti non sono altro che un numero sul registro a cui devono dare voti.

 

-Sì, certo, mi vesto e arrivo. Tra quanto?

-Dieci minuti?

 

Dieci minuti? Dieci minuti? Kaytniss era, di solito, molto veloce a prepararsi e dieci minuti le sarebbero bastati e avanzati se solo non avesse avuto un fratello malato a cui badare e i compiti di latino da finire.

Che poi, il latino era inutile, nonostante, in fondo, le piacesse. Insomma, era brava, e più o meno le piacevano tutte le materie in cui andasse bene. Quindi… tutte, dato che era una secchiona e secchiona sarebbe rimasta.

 

-D’accordo, vado- lo salutò, per poi correre verso l’armadio e tirarne fuori quell’odiosa gonnellina grigio scuro che anche di inverno, nonostante il freddo pungente, le ragazzine erano costrette a mettere e la solita camicia bianca.

 

Corse in camera di suo fratello, mentre si abbottonava la camicia di fretta.

 

-Tutto okay, Ed?- chiese notando il fratellino in piedi accanto alla finestra.

-Si…

-A che pensi?- domandò Kaytniss, affiancandosi a lui e poggiandogli una mano sulla spalla.

-Alla nonna… Secondo te lassù nel cielo- cominciò il ragazzino indicando il cielo grigio presente quasi tutti i giorni a Londra –dov’è lei?

-Beh…- cominciò la ragazza, spostando lo sguardo nella direzione puntata dal dito del fratello –vedi, Ed, la nonna è sempre nel punto dove il cielo è più chiaro, è li per sorvegliarti e assicurarsi che nessuno ti faccia del male.

-Quindi è un angelo custode?

-Che ne sai te degli angeli custodi?

-So che ti proteggono dalle cose brutte e…- in quel momento, il campanello suonò, interrompendo Edward.

-Arrivo subito- lo avvertì lei, per poi scendere le scale di corsa verso la porta d’entrata.

 

Arrivata, si sistemò le pieghe sulla gonna e, dopo aver preso un grande respiro, aprì la porta.

 

-Ciao

 

Rimase un momento a fissare il ragazzo davanti a sé che, lentamente, si avvicinò e le lasciò un tenero bacio sulla guancia. Un semplice bacio che riuscì a farle sentire dei brividi percorrerle la schiena.

 

-Ciao, Harry! Prendo la giacca e arrivo, accomodati intanto.

 

Il ragazzo entrò chiedendo permesso e si fermò accanto al divano, in attesa di Kaytniss.

 

-Siediti, tranquillo- lo rassicurò.

 

Harry fece come gli venne suggerito e si sedette educatamente sul divano.

Nel frattempo Kaytniss stava cercando suo fratello in camera, per dargli istruzioni sulle medicine prescritte dal medico.

Fu alquanto sorpresa, quando tornò in salotto e vide Edward, che rideva come un pazzo sdraiato sulle gambe di Harry mentre questo gli faceva il solletico.

Kaytniss li guardò per un momento sorridendo, poi si schiarì la voce con un colpo di tosse.

 

-Ed? Che ci fai fuori dal letto? Non eri malato tu?

-E’ stato lui a cominciare!- gridò puntando un dito contro Harry, che fece spallucce sorridendo ingenuamente.

-Dai, Ed, torna a letto e riposati. Se hai fame nel frigo c’è il riso… e la zuppa di pollo!

-No! La zuppa di pollo no!

-Si, ti fa bene! Ora vai, dai!

 

Edward sbuffò e, prima di correre via gridò: -a presto, Harry!

 

I due ragazzi uscirono dalla porta di casa e si avviarono verso la scuola camminando fianco a fianco.

Rimasero in silenzio per quasi tutta la durata del viaggio, attraversando le solite vie, finché un mendicante li fermò, salutando la ragazza.

Kaytniss frugò nella tasca della sua borsa e ne tirò fuori una grossa mela verde, che avrebbe dovuto mangiare durante la pausa, o come colazione.

 

-Tieni Bob, buona giornata

 

Harry guardò un attimo Kaytniss, leggermente confuso.

 

-Lo conosci?

-Sì, era un amico di famiglia… poi ha perso il lavoro e la moglie e ora... Cerco di dargli una mano, per quel che posso

 

Harry la continuò a guardare per un po’, sorridendo, finché Kaytniss parlò.

 

-Che c’è?- chiese ridendo

-Niente- rispose il ragazzo, mantenendo il sorriso. –Sei… speciale.- concluse afferrandole la mano e baciandola dolcemente sulle labbra prima di arrivare davanti all’entrata della scuola.

-Sei speciale ed io avrò cura di te, se lo vorrai.

 

Kaytniss rimase un momento imbarazzata, coperta da un imbarazzo che si scrollò di torno abbracciando impulsivamente il ragazzo.

A quel punto tutti i suoi sensi furono riempiti dal bellissimo profumo di Harry e capì che, tra quelle forti braccia, nessuno le avrebbe fatto del male e che sarebbe stata al sicuro con lui.

A quel punto ripensò alle parole del fratello, riguardo all’angelo custode.

 

-Quindi è un angelo custode?

-Che ne sai te degli angeli custodi?

-So che ti proteggono dalle cose brutte

 

Forse Harry era una cosa del genere per lei, un angelo custode.

 

-Si, io lo voglio.

 

 

 

AAAAALOOOOOORRRAAAA bimbi! Come la va?!

Sorratemi il clamoroso ritardo, ma sono stata a Stockholm per una settimana e poi nel weekend vela, soooo, non ho potuto postare. Ma ora eccomi quaaa, per voi (?)! questo è un po’ un capitolo di transizione (?), nel senso che non accade nulla di strano/particolarmente entusiasmante. Ma nel prossimo (credo, non so sinceramente perché ho l’idea, ma devo ancora scriverlo e non so se sarà il prossimo o quello dopo, dipende) accadranno moooooolte cose. Quindi, tenetevi pronti, yo.

Comunque, spero questo capitolino vi sia piaciuto, lasciatemi una recensioncina. :3 byeee, my lovers

Xxx

Ps. Non vi fa ridere ‘si, io lo voglio’?HAHAHAHAHAHAH a me siiii! Sembra tipo che Kaytniss stia per sposare Harolllldd! Baaah, che donna che è!  

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Capitolo 10
*** You're jealous! ***


-Signorina Hendriks?

 

Kaytniss non era entrata in classe da cinque minuti che già quell’oca bisbetica di latino aveva iniziato a richiamarla. Per fortuna, di solito, la Johnson provava una certa simpatia per la ragazza, soprattutto perché questa andava bene nella sua materia e così non le dava fastidio più di tanto con frecciatine inutili che era solita riservare a studenti meno bravi.

 

-Sì, professoressa?

-Vuoi correggere tu per favore la seconda frase che c’era di compito per oggi?

 

In quel momento a Kayntiss venne un tuffo al cuore. Le frasi di latino. Sapeva che avrebbe dovuto farle la sera prima, che la mattina si sarebbe alzata tardi come sempre, ma, testarda com’era, si era promessa che le avrebbe fatte prima della lezione della Johnson e invece, in quel momento, si trovava un foglio vuoto sul banco.

 

-Ehm… professoressa, io…- cominciò, ma fu interrotta da una gomitata da parte di Ariel che, dal posto accanto al suo, le stava passando il suo quaderno, cercando di evitare gli sguardi indagatori della professoressa.

-Sì?

-No, niente, eccoli! Scusi, non li trovavo…

 

Era la prima volta che si dimenticava di fare i compiti ed era la prima volta che si comportava così. Di solito, se mai avesse dimenticato i compiti, l’avrebbe detto, ma in quel momento non lo fece, prese semplicemente i compiti di Ariel e li lesse, come fossero suoi, rischiando di venire beccata.

 

-Okay, bene Hendriks.

-Mi devi un favore- sussurrò Ariel.

-Lo so…

 

***

Persino la lezione con la Pook non terminò bene, dato che, avendo richiamato un paio di volte Kaytniss perché ‘con la testa tra le nuvole’, l’aveva fermata, dicendole che, nonostante i suoi ritardi, non l’aveva mai vista così distratta. La ragazza, un po’ sorpresa dalla preoccupazione della professoressa che pensava l’odiasse, le rispose che andava tutto bene e che ‘questo non si ripeterà più’.

La campana era già suonata da quasi cinque minuti e Kaytniss con passo svelto si avviò verso il suo armadietto, dove sapeva avrebbe trovato Ariel.

 

-Ariel!- la salutò con un cenno della mano, che la ragazza, con una strana espressione in volto, ricambiò –Tutto okay?- chiese Kaytniss una volta avvicinatasi.

 

Ariel poggiò i suoi libri nell’armadietto, in silenzio e si scostò i rossi capelli che le coprivano il volto.

In quel momento una mano si poggiò sulla spalla di Kaytniss, facendola girare e cosi la ragazza fini per trovarsi nuovamente ipnotizzata dagli occhi color smeraldo di Harry.

 

-Come va?- chiese lui, dopo averle dato un bacio sulla guancia.

-Benissimo! Ma mi sei mancato… - Kaytniss stessa in quel momento spalancò gli occhi, sbalordita dal coraggio che doveva aver avuto per dire quella cosa a Harry.

-Anche tu!- ammise il ragazzo non riuscendo a trattenere un sorriso.

 

In quel momento la campanella suonò.

 

-Ora vado a lezione… Ci vediamo a pranzo?

-Certo, Harry! A dopo!

 

Kaytniss guardò Harry allontanarsi, dopodiché si voltò nuovamente verso la silenziosa Ariel.

La guardò per un momento, poi, dato che stava iniziando a preoccuparsi, temeva che le fosse successo qualcosa di grave, richiamò la sua attenzione.

 

-Ariel, che cos’hai?

-Che cos’ho io?- rispose interrogativamente dopo aver indugiato qualche secondo –piuttosto dovrei essere io a chiederti cos’hai tu.

 

Kaytniss guardò sbalordita l’amica e con uno sguardo confuso.

 

-Io…

-Litighi con il tuo migliore amico- cominciò Ariel, contando sulle dita di una mano –arrivi tardi, sei distratta, non fai i compiti…

 

Kaytniss rimase un attimo in silenzio guardando l’amica sbalordita. Di certo non si aspettava una scenata del genere.

 

-Senti, Ariel, se è per latino ti ho già chiesto scusa e detto che ti restituirò il fav…

-Qui- la interruppe la rossa, le cui guance cominciarono a prendere lo stesso colore dei capelli –non è questione di restituire favori o meno. Io sto dicendo che tu stai cambiando! Tu sei cambiata.

-Io non sono cambiata- Kaytniss cominciava a stancarsi di quell’orrenda situazione. E cominciava anche a perdere la pazienza -non so di che tu stia parlando- concluse poi.

-Ah no? Hai la testa tra le nuvole, non segui le lezioni, stai sempre con Harry o a pensare a lui! Non sei più tu!

 

In quel momento Kaytniss sentì la rabbia crescere in sé e gli occhi cominciare a pizzicare per via delle lacrime che lottavano per uscire.

 

-Allora è così…- ragionò ad alta voce la ragazza

-Così cosa?- domandò Ariel con aria stanca.

-Tu… tu sei gelosa.- affermò, provocando una piccola risata da parte di Ariel.

-E poi dici di essere sempre la stessa, la mia migliore amica. Tu non te ne rendi conto forse, Kaytniss, ma sei cambiata. Hai ragione, sono gelosa!- disse con un filo di ironia e alzando le braccia in aria –E non credo di essere all’altezza di una come te.

 

Ariel si voltò, sbattendo l’armadietto dietro di sé per poi dirigersi verso la sua aula.

Kaytniss rimase lì, in piedi, sconvolta, per qualche secondo a fissare il vuoto.

Non poteva crederci.

Aveva litigato anche con la sua migliore amica.

Le cose, forse, stavano davvero cambiando, ma lei aveva ragione e non si sarebbe scusata per qualcosa di così stupido. Sarebbe stata Ariel a farlo, se davvero ci teneva.

A quel punto la ragazza, ormai già troppo in ritardo per la lezione, attraversò la scuola con le lacrime che iniziavano a rigarle le guance e salì le scale, fino all’ultimo piano.

Li, nell’ultimo piano, era tutto deserto. Era sempre così. Kaytniss continuò a camminare fino alla fine del corridoio, dopodiché, dopo essersi guardata attentamente attorno, aprì una porta che dava sul soffitto della scuola. Aveva scoperto quel posto due anni prima e da allora ci andava sempre quando aveva ore buche o doveva aspettare Ariel e Niall. Quasi nessuno, a parte lei, sapeva di quel posto. Un posto da dove si aveva la perfetta visuale di quella parte di Londra, dove il vento soffiava freddo e pungente sul volto inumidito dalle lacrime di Kaytniss.

Si sedette a terra, con la schiena contro il muro e si lasciò andare ad un pianto liberatorio.

 

-Tutto bene?- in quel momento una voce distolse Kaytniss dal suo animato pianto.

 

Alzando lo sguardo, si trovò davanti una mora alta e slanciata, la stessa che aveva conosciuto alla festa, Allie.

Non pensava che qualcun altro conoscesse quel posto. Credeva di essere l’unica, dato che non ci aveva mai incontrato nessuno.

 

-Che ci fai tu qui?

-Diretta la ragazza!- commentò ad alta voce Allie, beccandosi uno sguardo arrabbiato da parte di Kaytniss –Ho un’ora buca- disse sedendosi accanto a lei –e sono venuta qui. È tutto okay?

 

Kaytniss esitò un momento prima di rispondere, poi si decise –Sì, solo che… Ho litigato con questi due miei amici e… Non so, sono una cretina.

-Posso chiederti come mai avete litigato?

-Beh- cominciò la ragazza traendo un grosso respiro per calmare le lacrime, dopodiché raccontò ad Allie l’intera storia.

-Secondo me, dovresti aspettare un po’… E, se vedi che le cose non si sistemano, provare a parlar loro.

 

In quel momento la campanella suonò e Allie si alzò di scatto.

-Andiamo a pranzo insieme?

-D’accordo.

 

Le due ragazze si incamminarono, scesero le scale in silenzio, finché Kaytniss lo interruppe.

 

-Grazie per prima…

 

Allie si limitò a sorridere, continuando a camminare verso la mensa a fianco della ragazza.

Le due entrarono nella grande sala stracolma di gente in coda per il self-service e si allinearono dietro a loro.

 

-Ho sempre pensato- cominciò Allie –che quello che ci diano qua non sia nemmeno vero cibo, ma che venga da un altro pianeta.- affermò provocando la risata di Kaytniss

-Hey!- una voce alle loro spalle le fece girare.

 

Harry stava in piedi davanti a loro, dietro a lui si trovava Zayn Malik, uno dei ragazzi più belli della scuola, quello con cui aveva ballato Allie alla festa.

Malik era, come Allie e Harry, nella squadra di baseball della scuola e ne era addirittura capitano.

I suoi capelli neri erano scompigliati, rispetto al solito. E la barba leggermente più lunga e incolta, il che gli dava un’aria ancora più sexy del solito.

I suoi occhi color nocciola brillavano come quelli di un cucciolo affamato ed erano fissi su Allie, che sembrava non accorgersene.

 

-Hey, ragazzi!- disse poi questa battendo il pugno a Malik e Harry.

-Ciao Allie- la salutarono in coro i due.

-Tutto okay, piccola?- chiese Harry a Kay, notando i suoi occhi ancora leggermente rossi e gonfi.

 

Per un momento Kaytniss non rispose, concentrata sul ‘piccola’, appellativo con cui l’aveva chiamata il suo ragazzo, Harry.

 

-Sì, sì, tutto apposto…- mentì mostrando un piccolo sorrisetto.

-Questo è Zayn!- disse poi il riccio.

-Piacere… Tu devi essere la ragazza di Haz, Kaytniss?

-E tu devi essere il capitano di baseball.

-Una nostra fan?- rise Zayn

-Più o meno…- rise poi Kaytniss.

 

I quattro, dopo aver preso qualcosa dal self-service, si sedettero a mangiare nel tavolo in cui di solito sedevano le persone popolari, quelle che Kaytniss poteva vedere dal suo tavolino nell’angolo a destra della mensa.

Si sentiva quasi agitata a stare li, leggermente fuori posto.

Si guardò attorno, come per cercare uno sguardo amico, forse quello di Ariel, che non era presente nel solito tavolino. Nemmeno Niall c’era.

In quel momento le tornarono alla mente le parole di Ariel, la loro litigata.

-Allora è così…

-Così cosa?

-Tu… tu sei gelosa

-E poi dici di essere sempre la stessa, la mia migliore amica. Tu non te ne rendi conto forse, Kaytniss, ma sei cambiata. Hai ragione, sono gelosa! E non credo di essere all’altezza di una come te.

 

 

 

HOLA PEOPLEEEE!

Sono un pooooochiiiiino in ritardo, eh? Lo so, sono una ritardataria, ma evidentemente devo aver preso da Kaytniss, dato che anche lei lo è!

PFFF, che donna, signori! C H E D O N N A quella Kay!

Che poi avete notato che ho concluso gli ultimi tre capitoli nello stesso modo, sempre con un ‘ricordo’(?)?

AAAANYWAY, cioè! Kay litiga con tutti! Non è possibile! Se prima credevo fosse una gran donna, ora ritiro tutto, eh! (?)

È PAZZA, CAVOLI! PAZZAAA! Non può fare così la capra? Poi con Ariel!

Però anche Ariel è una capra, perché, cavoli, si è arrabbiata per ‘niente’!

BOH BOH, SONO PROOOPRIO INDECISA SU CHI ABBIA REALMENTE RAGIONE! E voi? Siete #TeamAriel o #TeamKay? Scrivetemelo in una recensione lol.

PS. SIIII, MI PIACE TROPPO LA COSA DEI TEAMM!!!! aidshsijxkd

PPS. E poi avete visto? È tornata ALLIEEEEE! WOHOO! Che figa quella ragazza! Trololol

Okay, sto sclerando! Spero di postare il prossimo il più presto possibile, adiosssss!

Vi amo <3 (GRAAAAZIE A TUTTI QUELLI CHE SEGUONO QUESTA STORIA DEL PIFFERO! VI AMOOOOOOOOOOO (?))

A presto xx

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Capitolo 11
*** Louis ***


-Dai Haz, ti prego!

-Non posso, devo uscire con Kay!

-E allora invita anche lei!

-Invitarmi dove?- si intromise la ragazza.

 

Zayn e Harry si trovavano difronte all’armadietto di quest’ultimo, discutendo su qualcosa.

Harry si portò un dito alle labbra e questo fece avanzare Kaytniss, che, sorridendo, poggiò le labbra sulle sue, lasciandogli un morbido bacio. Dopodiché la ragazza guardò i due con aria interrogativa per qualche istante, aspettando una risposta.

 

-Harry- cominciò Zayn sottolineando il nome dell’amico –voleva chiederti se ti va di venire a vedere una partita di baseball con noi! Ci sarà anche Allie!

-Sì, vengo volentieri! Mi piace il baseball!

-D’accordo, allora domenica andiamo allo stadio insieme, okay?

-Okay

 

Era da molto tempo che la ragazza non andava allo stadio per vedere una partita di baseball e sarebbe stata una bella idea per svagarsi un po’.

In quel momento la campana suonò, costringendo i tre ragazzi a salutarsi.

Kaytniss quell’ora avrebbe avuto filosofia e non poteva assolutamente arrivare in ritardo di nuovo con la Pook.

Correva lungo i corridoi cercando di orientarsi il meglio possibile e, fortunatamente, per quasi la prima volta in tutto il tempo che aveva passato in quella scuola, era riuscita a trovare l’aula senza perdersi e ad arrivare quando ancora mancava qualche studente.

 

-Buongiorno Hendriks- disse la Pook con aria soddisfatta, probabilmente notando che Kaytniss non era ancora in ritardo.

-Buongiorno

 

La ragazza rimase in piedi sull’entrata per qualche istante, guardandosi attorno con aria confusa.

Notò che alcuni dei suoi compagni avevano cambiato i loro posti.

 

-Allora, vuoi sederti Hendriks?- la incitò la professoressa.

 

Kaytniss indugiò un momento, poi camminò verso un banco vuoto nell’angolo dell’aula, mantenendo lo sguardo fisso su quello dove di solito stava con Niall, al quale, in quel momento, il biondo stava seduto sorridente insieme a un ragazzo che lei ricordava a malapena di aver visto di sfuggita.

I due dovevano essere amici, perché ridevano e scherzavano.

Sedendosi da sola, nell’angolo dell’aula, nella ragazza crebbe un senso di tristezza e malinconia.

Continuava a guardare nel punto del suo vecchio banco, l’ultimo della fila centrale, il banco perfetto. Forse avrebbe dovuto alzarsi e andare da Niall, scusarsi, ma non poteva. Lei non gli aveva fatto nulla e, sebbene lei ci tenesse a riavere il suo migliore amico, non poteva fare quello che lui avrebbe, probabilmente, voluto: lasciare Harry.

Kaytniss sentiva di amare Harry. Ogni mattina, quando lui la chiamava a casa dandole il buongiorno e quando lo vedeva sentiva ogni volta una strana sensazione nello stomaco, uno strano senso di agitazione che le piaceva.

Harry ormai era il suo ragazzo, le voleva bene e lei ne voleva a lui.

Non aveva mai provato qualcosa di simile per un ragazzo e credeva proprio di esserne innamorata.

L’enorme professoressa cominciò a spiegare la lezione, durante la quale Kaytniss rimase nel più totale silenzio, da sola nel banco nell’angolo dell’aula. E fissava Niall e l’amico, che ogni tanto facevano qualche battutina.

Al suonare della campana Niall si voltò e, per un momento, incrociò lo sguardo di Kaytniss. Non lo distolse subito, ma rimase fermo per qualche istante. I suoi occhi azzurri esprimevano sempre quel solito strano senso di purezza, nonostante lo sguardo severo del ragazzo che, a quel punto, si voltò nuovamente, afferrò le proprie cose e uscì dalla classe in fretta.

 

 

***

 

Camminando, Harry afferrò la mano della ragazza, stringendola. I due attraversarono il parco, finché lui si fermò all’ombra di un albero e fece sedere Kaytniss con sé su una panchina.

 

-Questa sera viene da me il mio amico Louis… Mi piacerebbe che tu lo conoscessi- domandò Harry rompendo il silenzio. –Vieni anche te stasera, ci sarà anche mia sorella Gemma, se proprio non vuoi stare con me- concluse ridendo.

-Sì, vengo volentieri!

 

Kaytniss aveva già sentito Harry parlare di questo Louis, ma non l’aveva mai visto prima e nemmeno sapeva se andasse o meno nella loro stessa scuola.

Quel giorno, nel parco c’erano parecchie persone. Persone che, con un cellulare tra le mani, camminavano frettolosamente, persone che proseguivano indifferenti, persone che con i loro figli si fermavano per farli giocare.

A Kaytniss piacevano molto i bambini. Quei bimbi affascinati da qualsiasi cosa la gente dica o faccia, quei bimbi curiosi che hanno sempre voglia di giocare.

Alcune persone tentavano un po’ di rimanere bambine anche da adulte, scherzando sempre con il sorriso sulle labbra, spensierati e, forse, erano un po’ i migliori.

 

***

 

La ragazza suonò il campanello, dando un’ulteriore occhiata all’orologio del suo telefono. Era in perfetto orario.

Aveva paura che sarebbe arrivata in ritardo, dato che ci aveva impiegato più di un’ora a scegliere dei vestiti da indossare, optando, infine, per dei semplici blu jeans accompagnati da una felpa del medesimo colore e delle converse bianche.

Suonò di nuovo e, per un po’, nessuno le aprì.

E se si fosse sbagliata? E se Harry non avesse detto che era quella sera?

No, era quella sera, e la ragazza ne era sicura.

Guardò nuovamente l’ora: le otto e venti.

In quel momento la porta si spalancò e una ragazza si presentò davanti a lei.

Era una ragazza dai capelli castani, alta.

 

-Quindi tu devi essere la famosa Kay!- le sorrise entusiasta. –Vieni, accomodati.

-Permesso…

-Benvenuta in casa Styles!- le disse la ragazza, posandole una mano sulla spalla.

 

Nonostante fossero vicini di casa, Kaytniss non aveva mai visto la casa di Harry, se non per quell’angolo della sua camera che poteva sbirciare dalla sua finestra.

Entrando, vi era un grande salone. Al centro della stanza vi era un divano rosso fuoco e davanti ad esso un’enorme televisore con impianto stereo, Xbox, Playstation e quant’altro.

Sulle pareti vi erano numerosi quadri e nella stanza si poteva sentire un fresco odore di pulito.

Kaytniss rimase per qualche secondo ad ammirare la stanza.

 

-Allora, ti piace?- le domandò la ragazza al suo fianco.

-Sì, molto!

-Ah, io sono Gemma comunque, la sorella di Harry.

-Kaytniss- disse stringendole la mano.

-Vuoi qualcosa da bere?

-Sì, grazie

 

Le ragazze andarono in cucina. Anche quella stanza era sorprendentemente grande. Gli scaffali e i ripiani erano di un bianco lucido che creava contrasto con il tavolo nero in mezzo alla stanza.

Gemma versò un bicchiere d’acqua a Kaytniss e, in quel momento, si sentirono dei passi scendere velocemente le scale che si potevano vedere dal salone, quelle che portavano al piano superiore.

Kaytniss, convinta che fosse Harry, poggiò il bicchiere d’acqua e corse verso la porta della cucina. Non fece in tempo ad uscire, però, che un ragazzo le piombò addosso.

Alzò lo sguardo e incontrò degli occhi azzurro intenso. Degli occhi che aveva già visto prima.

Era un ragazzo alto, ma comunque più basso di Harry e aveva capelli dei capelli castani scompigliati. Indossava un’insolita t-shirt a righe bianche e blu e dei pantaloni rossi.

Era veramente un bel ragazzo. Il suo viso era illuminato da un grande sorriso.

 

-Hey! Ci siamo già visti, splendore?

 

Come prego? Come l’aveva chiamata?

 

-Non credo…

-Ma come no? Dai, sono quello che ti ha raccolto i libri al parco! Come fai a non ricordare un ragazzo affascinante come me?

 

Ma certo! Quello di quel pomeriggio al parco! Ecco chi era! Le aveva dato i libri e poi era andato via velocemente.

 

-Ah, Kay!- in quel momento la mano di Harry si poggiò sul fianco di Kaytniss, facendola voltare verso di lui.

-Harry!- lo richiamò arrossendo leggermente.

-Vedo che hai già conosciuto Louis!

-Oh, sì…- rispose Kaytniss guardando Louis, che la guardava con quel costante sorriso sulle labbra.

 

Louis si avvicinò al divano, seguito da Harry e Kaytniss, ma, prima di sedersi, fece un cenno alla ragazza e le disse che ‘prima era il turno delle signore’.

Harry si sedette accanto a lei e Louis sulla poltrona accanto, mentre Gemma faceva partire il film.

 

-Volete dei popcorn?- chiese lei gentilmente.

-Sì!- rispose Harry

-Allora vieni a prenderteli!- gli rispose facendogli la linguaccia.

 

Harry si alzò sbuffando e avvertendo Kaytniss e Louis che ‘sarebbe tornato subito’.

 

-Non credevo che Harry avrebbe potuto trovarsi una tranquilla come te!

-Cosa?

-Sai, sei davvero calma e sembri innocente, non somigli per niente alla sua ex.- osservò Louis.

 

Dentro di sé Kaytniss si ripeté che ‘per fortuna non assomigliava a Amy’. Amy era davvero presuntuosa, piena di sé e arrogante. Se la prendeva con in più deboli e pensava di essere a capo di tutti. E Kay non la sopportava.

 

-Da quanto vi conoscete tu e Harry?- si azzardò a chiedere lei cambiando discorso.

-Uhm, da parecchio, dall’asilo, credo.

 

In quel momento Harry tornò, tra le mani aveva una terrina colma di popcorn e Gemma lo seguiva con di bicchieri.

Si sedettero e fecero partire il film.

 

-Che film guardiamo, Haz?

-Che film vuoi guardare, Lou?- si intromise Gemma con una domanda retorica.

-Oh, Harry no!

-Cosa?- chiese Harry fingendo di non capire.

-Non ancora!- protestò Louis ridendo –sarà la settima volta che guardiamo ‘Love Actually’!

-Oh che bello quel film!- si intromise Kaytniss.

-Ecco, anche alla tua ragazza piace! Gemma, mi sa che ci dovremo consolare insieme!- rise Louis.

-Non ci provare con mia sorella!- lo sgridò Harry ridendo, per poi avvicinarsi a lui e tirargli un buffetto sulla testa.

 

Kaytniss guardava la scena, ridendo anche lei un po’ sotto i baffi.

Harry e Louis dovevano essere proprio amici!

 

-Ma dai, Harry, non fare il geloso! Tu hai già la ragazza, non puoi avere Lou!- osservò sua sorella.

-Lo so, Harold!- si intromise Louis –lo so che mi ami, ma oramai…

-Hey, ora che ci penso tu mi tradivi già da tempo, Lou!- protestò Harry!

-Mi dispiace, Harold! Si vede che non era destino tra noi.

-Come va con Jade, comunque?

-Oh, bene! Adesso è via con i suoi, però, tornerà settimana prossima.

-Dai, raccont…

-RAGAZZI!- li richiamò Gemma –vi ricordo che abbiamo ospiti!- disse sorridendo a Kaytniss –e dobbiamo guardare un film! Quindi, basta! Zitti!

 

Il film, nel frattempo, era già cominciato da un bel po’.

Harry mise un braccio attorno al collo della sua ragazza e lei si appoggiò a lui.

Louis, nel frattempo, si era seduto a terra a gambe incrociate e guardava la televisione con interesse.

Quando il film finì, i ragazzi si alzarono dal divano e Kay si avvicinò alla porta, seguita da Harry.

 

-Grazie per la bella serata, Harry! Mi sono divertita molto! Il tuo amico è molto simpatico!- affermò, ricevendo un ‘grazie’ come risposta da una voce proveniente dalla cucina.

 

Durante il film, Louis aveva continuato a fare battute, che avevano provocato le risate di tutti. Persino di Kaytniss.

 

-Dai, fermati a dormire qua!- sorrise Harry che, quella sera, si era rivelato un gran pervertito.

-Come?

-Daiiii- la pregò

-Scordatelo!

-Quand’è che potrò stare un po’ con te da solo?- le domandò, poggiandole una mano su un fianco e stringendola a sé.

-Non stasera!- sorrise lei, dandogli un bacio sulle labbra per poi sgattaiolare via dalla sua presa. –buonanotte, Harry!- lo salutò, uscendo dalla porta.

-Buonanotte, piccola.

 

Kaytniss entrò in casa.

Camminò piano in camera sua, cercando di fare il meno rumore possibile per non rischiare di svegliare Ed.

Si coricò nel letto, ripensando alla serata passata e a Louis.

Era un ragazzo particolare, aveva qualcosa di speciale e lei avrebbe scoperto cosa.

 

EILAAAA’! Finalmente, ho aggiornato! Visto che a volte anche io ce la faccio? v.v

Visto che CERTE PERSONE rompevano le palle (beatrice e diala), ho fatto il più in fretta possibile e non ho riletto. Indi quindi per cui, se fa schifo è solo colpa loro v.v

Comunque non fa schifo, daii! Vero? *occhi da cucciolo*

Vaaaa bien, voi lasciatemi una recensione in ogni caso, eh! *li prega (?)*

HEEEY, avete visto che è tornato Lou? Cioè, in realtà non era mai arrivato (?), però  va beh, era nel parco lui v.v (???)

Probabilmente tutto questo tempo di assenza (?) l’ha passato con la sua nouva ragazza, chissà (?)

Comunque, basta punti di domanda tra parentesi (?), ora vado a fare qualcosa di costruttivo!

ADIOSSSS

Ps. Grazie mille a tutti quelli che seguono la storia, che recensiscono e a quelli che l’hanno messa tra preferiti, seguiti etc. VI AMOOOOO <3

Buona cena (?) xx

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