A brave new world

di MakaCherryPie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** SAO ***
Capitolo 2: *** Anima gemella ***
Capitolo 3: *** Un nuovo incontro ***
Capitolo 4: *** La notte ***
Capitolo 5: *** Famiglia ***
Capitolo 6: *** Sofferenza inattesa ***
Capitolo 7: *** Nuove emozioni e nuovi incontri ***
Capitolo 8: *** Novitá ***
Capitolo 9: *** La caccia ***
Capitolo 10: *** Time after time ***
Capitolo 11: *** Hope you found it now ***
Capitolo 12: *** This is the bad before the worse ***
Capitolo 13: *** Perfect ***
Capitolo 14: *** Warriors ***
Capitolo 15: *** Do we have a deal? ***
Capitolo 16: *** Training ***
Capitolo 17: *** Is this really the end? ***



Capitolo 1
*** SAO ***


Rachel si ritrovó in uno strano mondo virtuale, venne subito colpita e cadde a terra perdendo conoscenza.
Quinn, la sua migliore amica, l'aveva convinta a giocare con lei a questo nuovo gioco virtuale: Sword Art Online.
Le regole di SAO erano semplici e chiare:
-ci si collegava al gioco tramite un NerveGear;
-mentre il giocatore era nel mondo virtuale di SAO, il suo corpo giaceva immobile sul letto o in qualsiasi altro luogo avesse eseguito il login;
-ogni giocatore aveva due vite. Una vita (l'ultima rimasta) obbligava il giocatore a mantenere il proprio aspetto; l'altra (la prima) lo obbligava ad assumere le sembianze di un personaggio fornito dal gioco stesso. Quindi alla registrazione ogni giocatore doveva scegliere un personaggio;
-per completare il gioco bisognava superare tutti i 10 livelli. Alla fine di ogni livello c'era un guardiano da sconfiggere. Il potere del guardiano, ovviamente, aumentava di livello in livello.
Quello che i poveri giocatori non sapevano era che il creatore di SAO aveva deciso di modificare il programma, trasformando questo semplice gioco in una lotta per la sopravvivenza. Appena tutti i giocatori ebbero eseguito il login, li radunó nella zona sicura, al livello 0, e disse:
"Benvenuti nel mio mondo. Sono la persona che lo controlla. Apprezzo il vostro entusiasmo, ma ho un annuncio da farvi che non vi piacerá. Potrete lasciare il gioco, e tornare alla realtá, esclusivamente di notte e solo chi ha ancora entrambe le vite puó farlo! Se non rientrerete nel gioco entro le 8 di mattina, morirete. Se qualcuno dall'esterno cerca di disconnettervi, morirete. I telegiornali di tutto il mondo ne stanno giá parlando, quindi i vostri parenti non dovrebbero cercare di farlo. Se morirete in questo mondo, morirete anche nell'altro. L'unico modo per tornare alla realtá é completare il gioco! Basta che un solo giocatore sconfigga il guardiano dell'ultimo livello e immediatamente tutti coloro ancora vivi saranno liberi. Ho fatto tutto questo per raggiungere il mio obiettivo: essere padrone di un mondo! Buona fortuna giocatori."
Il re di SAO sparí e con lui sparí anche la felicitá dei giocatori.
Quinn aveva sentito tutto, mentre teneva stretta la sua amica svenuta. Le lacrime iniziarono a scendere velocemente e non poteva fare niente per fermarle. Insieme alla paura c'era il senso di colpa. Il senso di colpa per aver convinto la sua migliore amica ad affrontare quel gioco con lei, per averla portata a rischiare la sua vita, per non averla protetta, per averle fatto giá perdere una delle due sole vite che aveva. Appena entrate nel gioco si erano imbattute in uno dei mostri da sconfiggere per aumentare gli HP e Rachel non aveva potuto evitarlo. Quinn era corsa subito in suo aiuto, ma aveva capito che non poteva fare nulla dato che il personaggio scelto da Rachel stava lentamente scomparendo lasciando il posto a quel visino dolce circondato dai lunghi capelli castani.
"Hei, ti serve aiuto?" Quinn venne distratta dai suoi pensieri da un gruppo di strani uomini.
"Sí, grazie. Io sono Quinn e ho 17 anni." rispose titubante.
"Piacere Quinn. Anche se non si direbbe dal nostro aspetto, abbiamo la tua stessa etá. Io sono Finn e questi sono Puck, Sam, mio fratello Kurt e il suo fidanzato Blaine." disse sorridendo, quello strano uomo.
Finn aveva scelto come personaggio un generale di 50 anni, Puck un cantante rock di 30 anni, Sam un palestrato di 25 anni, Kurt un modello di 20 anni e Blaine un uomo di spettacolo di 35 anni (solo per poter indossare dei papillons).
Quinn al contrario aveva scelto un personaggio che le assomigliasse il piú possibile. Non voleva apparire falsa, non in quel mondo.
"Lei é Rachel. É la mia migliore amica e ha perso la sua prima vita appena abbiamo effettuato il login." disse piangendo.
"Direi di portarla in un posto caldo e aspettare che si riprenda, se sei d'accordo." rispose Puck sorridendo.
"Sí certo! Farei qualsiasi cosa per lei, non voglio piú ferirla!" disse Quinn triste.
Il  gruppo si avvió verso una locanda, dove presero una camera per lasciar riposare Rachel su un letto.
Quinn non si staccó da lei nemmeno per un secondo.



NOTE:
Sword Art Online é un anime che ho appena finito di vedere e ve lo consiglio perché é stupendo! ;)

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Capitolo 2
*** Anima gemella ***


Rachel aprí gli occhi e la prima cosa che vide fu un ragazzo alto; dimostrava all'incirca la sua etá; aveva i capelli mori, corti e un po' disordinati (gli donavano un tocco sexy); aveva due occhi piccoli castani ma pieni di dolcezza.
Allargó la visuale e notó altri ragazzi: uno con un papillon, uno muscoloso, uno bellissimo (un po' altezzoso) e uno con una chitarra.
Era stranita, ma poi riconobbe quella voce cosí familiare, quella voce dolce cha la faceva sentire al sicuro:
"Tesoro, come ti senti?"
Rachel si voltó, era Quinn (almeno, il suo personaggio) che la stava tenendo ancora stretta a sé. Rachel rispose all'abbraccio dicendo:
"Cosí sto bene!"
Quinn ricominció a piangere. Pensava che la sua amica, una volta sveglia, si sarebbe infuriata per quanto accaduto invece era felice di vederla e soprattutto stava bene!
Il ragazzo bellissimo e quello con il papillon si abbracciarono, erano felici per loro.
"Scusa Quinn, chi sono loro?" chiese Rachel tirandosi su e sorridendo.
"Che maleducati che siamo!" rispose il ragazzo bellissimo "io sono Kurt, lui é il mio fidanzato Blaine" disse indicando il ragazzo ancora tra le sue braccia "loro sono Puck e Sam" continuó indicando il ragazzo con la chitarra e quello muscoloso "e lui é mio fratello Finn." finí Kurt sorridendo e dando una pacca a quel ragazzo stupendo che aveva catturato immediatamente lo sguardo di Rachel.
"Finn" ripeté Rachel.
Finn sorridendo rispose:
"Sí, sembro il piú vecchio tra tutti, ma solo a causa del mio personaggio! In realtá abbiamo tutti la stessa etá!"
Rachel era perplessa. Non sembrava affatto il piú vecchio, semmai il piú giovane! Kurt notó quello sguardo, ma rimase in silenzio.
"Tesoro, dobbiamo andare via da qui purtroppo. Non abbiamo abbastanza soldi e i soldi si guadagnano sconfiggendo i mostri." disse triste Quinn.
"Sí, certo. Non c'é problema! Ma voi resterete con noi, vero?" chiese Rachel guardando Finn.
"Non possiamo certo abbandonare due ragazze" rispose Puck.
Rachel sospiró di sollievo e scese dal letto. Uscirono tutti. Kurt aspettó Rachel e rimase in fondo al gruppo con lei, mentre gli altri andavano a pagare la camera.
"Ho notato il tuo sguardo prima" le disse dolcemente.
Rachel capí subito a cosa si riferisse.
"Tuo fratello ha detto di sembrare il piú vecchio del gruppo, ma a me sembra il piú giovane in realtá!" rispose Rachel.
Kurt era sorpreso e contento, molto contento.
"Sai, ci sono solo due persone del nostro gruppo che io vedo con il loro vero aspetto: una sei tu e l'altra é Blaine! Ne abbiamo parlato appena arrivati in SAO e, secondo lui, era dovuto al fatto che ci amiamo, ma tu non puoi giá amare Finn, non lo conosci! Quindi la mia teoria era quella giusta: riusciamo a vedere l'aspetto reale solo della nostra anima gemella!" finí Kurt ridendo dalla felicitá, sia per lui e Blaine che per Rachel e Finn.
"Anima gemella..." ripeté Rachel fissando Finn.
"Stai tranquilla, sará il nostro piccolo segreto!" disse Kurt abbracciandola.

Finito di pagare Puck si avvicinó a Quinn e le disse:
"Sai che hai scelto proprio un bel personaggio!"
Quinn scoppió a ridere e rispose:
"Grazie! Anche tu, con quella cresta poi..." si diresse subito da Rachel e non sentí Puck dire:
"Quale cresta?"
Puck aveva la cresta, e la adorava, ma purtroppo non aveva trovato nessun personaggio, per SAO, con la sua stessa pettinatura.

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Capitolo 3
*** Un nuovo incontro ***


I ragazzi uscirono tutti insieme ed iniziarono ad esplorare quello che per un po' sarebbe stato il loro mondo. Rachel non riusciva a smettere di guardare Finn e a pensare che finalmente aveva trovato la persona che stava cercando da tutta la vita.
"Terra chiama Rachel, o forse dovrei dire SAO chiama Rachel! Che succede?" disse Quinn.
"Scusa, é che Kurt mi ha detto una cosa..." rispose Rachel.
"Tesoro, puoi dirmi tutto lo sai! Cos'é che ti tormenta cosí tanto?" continuó Quinn fermandola.
"Io riesco a vedere il vero aspetto di Finn e secondo Kurt questo succede perché é la mia anima gemellla." spiegó Rachel.
Quinn rimase a bocca aperta. Si aspettava di tutto, ma non questo. Sicuramente desiderava il meglio per Rachel e se quello era ció che voleva l'avrebbe aiutata ad ogni costo!
"Quindi vorresti passare piú tempo con lui per conoscerlo meglio?" le disse sorridendo.
"Quinn come fai a capirmi sempre?" sorrise Rachel.
"Semplice, ti conosco meglio di chiunque altro!" sorrise abbracciandola "A proposito...É carino?"
"É bellissimo!" arrossí Rachel.
"Conta sul mio aiuto, anzi mi metto all'opera!" disse Quinn correndo verso i ragazzi e facendole l'occhiolino.

"Hei Finn ti dispiace andare dietro con Rachel, non mi va che stia da sola." sussurró Quinn.
"Sí certo! Nessun problema!" rispose Finn andando verso Rachel.
Kurt, che aveva sentito tutto, si voltó e fece un gesto di incoraggiamento a Rachel, che scoppió a ridere.
"Se stai ridendo vuol dire che ti sei ripresa del tutto." disse Finn sorridendo e iniziando a camminare accanto a lei.
"Sí sí, assolutamente. Tutto merito dei miei soccorritori peró!" disse Rachel tenendo lo sguardo basso.
"Addirittura?!  Sei troppo buona!" arrossí Finn.
Ormai si erano distaccati dal resto del gruppo, che Quinn e Kurt avevano gestito con grande abilitá.
Stavano passeggiando tranquillamente, quando a un tratto Rachel sentí un lamento.
"Finn hai sentito?" disse preoccupata.
"Sí, credo provenisse da quel vicolo. Andiamo!" rispose lui serio.
Finn entró nella stradina per primo, nel caso ci fossero pericoli. Rachel lo seguí immediatamente. Camminarono lentamente e finalmente dietro a una pila di scatoloni la videro. Una ragazzina, seduta per terra, in lacrime, che stringeva a sé le ginocchia come per proteggersi e sentirsi al sicuro. Aveva i capelli castani, talmente lunghi da avvolgerla. Alzó subito lo sguardo per vedere chi fosse. Appena Rachel vide quei grandi occhioni blu, sommersi dalle lacrime e pieni di paura, corse a consolare quella piccola creatura senza esitazioni.
"Rachel aspetta!" urló invano Finn.
Rachel prese la piccola tra le braccia, inizió a dondolarla per cercare di calmarla e intanto le sussurrava:
"Andrá tutto bene. Ci sono qui io adesso. Non aver paura."
Finn era rimasto immobile. Quella ragazza che fino a un momento prima era svenuta sul letto, inerme e senza forze, ora era lí a stringere un'altra persona, a incoraggiarla, a darle speranza anche se lei era probabilmente la prima a non averne. Era completamente sbalordito, colpito e affascinato da Rachel.
Intanto la ragazzina si era calmata, non piangeva piú, ma continuava a stringere senza sosta Rachel.
"Come ti chiami tesoro?" disse Rachel dolcemente.
"Mi...mi chiamo Marley" rispose tremante la ragazza.
"Ciao Marley io sono Rachel. Perché sei qui nascosta tutta sola? Cosa ti é successo?" riprese Rachel.
"I miei amici sono andati ad esplorare la cittá e a procurarsi delle armi per combattere. Mi hanno detto di nascondermi nel frattempo. Abbiamo giá perso tutti e tre la nostra prima vita e ho paura" disse Marley scoppiando di nuovo a piangere.
Rachel guardó Finn sconvolta. Tre ragazzi che stavano avendo le sue stesse paure, ma, al contrario di lei, erano completamente soli, senza nessuno che potesse proteggerli e piú piccoli di lei. Chissá a quanti altri ragazzi o, addirittura, bambini era giá rimasta solo una vita.
Con quello sguardo Finn capí esattamente a cosa stesse pensando Rachel, cosí si avvicinó anche lui a Marley e le disse:
"Marley io sono Finn. Non avere paura, sembro grande e grosso, ma in realtá ho solo 17 anni. Non preoccuparti per i tuoi amici, ci prenderemo cura noi di voi da questo momento!"
Rachel lo guardó consolare Marley con cosí tanta sicurezza e inizió a capire perché proprio lui fosse la sua anima gemella.
Marley smise di piangere grazie alle parole di Finn e gli rispose:
"Davvero? Grazie, grazie mille! I miei amici dovrebbero tornare presto. Loro si chiamano Jake e Ryder e abbiamo tutti e tre 13 anni."
"Molto bene Marley. Ora andiamo via di qui, questo vicolo mi dá i brividi!" disse Rachel.
Finn aiutó le ragazze ad alzarsi e insieme si avviarono verso la piazza (Marley sempre attaccata a Rachel).
Mentre camminavano Rachel disse:
"Sai Marley, io sono esattamente come voi, ho perso anche io la mia prima vita."
"Mi dispiace Rachel! Ora capisco perché ho sentito, fin da subito, di potermi fidare di te!" le rispose sorridendo.
Finn guardó Rachel, commossa, e sorrise. Era veramente una ragazza fantastica e se ne rendeva sempre piú conto!

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Capitolo 4
*** La notte ***


Finn, Rachel e Marley stavano per raggiungere la piazza quando sentirono:
"MARLEEEY!"
Tutti e tre si voltarono e Marley corse incontro ai due ragazzi che avevano urlato.
"Devono essere Jake e Ryder." disse Rachel a Finn mantenendo lo sguardó su Marley, che stava abbracciando i suoi amici.
Dopo un po' i tre si avvicinarono a Finn e Rachel, e Marley li presentó:
"Finn, Rachel loro sono Jake e Ryder" disse indicando prima un ragazzo dalla pelle olivastra, con i capelli ricci castani e dagli occhi marroni profondi; poi un ragazzo leggermente piú alto dai capelli castano chiaro lisci e dagli occhi marroni piú chiari dell'amico.
"Ciao piacere di conoscervi." rispose Finn.
"Piacere nostro. Marley ci ha raccontato tutto. Grazie per quello che state facendo!" rispose Ryder.
Jake, invece, non disse niente.
"Ora avviamoci verso la piazza, dobbiamo ritrovare il resto del gruppo." disse Rachel.
Ripresero a camminare. Rachel e Finn stavano davanti lasciando i tre ragazzi dietro a parlare.
Rachel guardó Finn e riconobbe subito il suo sguardo.
"Che succede Finn?" gli disse.
"Sono preoccupato. Quei ragazzi sono giovanissimi e hanno solo una vita. Dovremo fare il possibile per difenderli!" rispose Finn.
"Sí, hai ragione." disse Rachel guardandolo fiera.
"Avevi capito che fossi preoccupato?" le rispose Finn sorridendo.
"Sí, sto imparando a riconoscere i tuoi sguardi e i tuoi gesti." disse Rachel ridendo, arrossendo e tenendo lo sguardó basso.
Finn la guardó con uno sguardo pieno di dolcezza e sorridendo.
Finalmente arrivarono alla piazza e trovarono lí i loro amici.
Quinn e Kurt corsero incontro ai ragazzi.
"Dove eravate? Ci avete fatto preoccupare!" disse Kurt, mentre Quinn abbracciava Rachel.
"Scusa fratellino ma abbiamo incontrato questi ragazzi e dovevamo, anzi dobbiamo, aiutarli!" rispose Finn.
Kurt osservó i ragazzi e rispose:
"Ok, siete perdonati!" rivolgendosi a Finn e continuó guardando i nuovi compagni "Ciao, io sono Kurt! Venite vi presento al resto del gruppo!"
I ragazzi e Finn andarono con lui. Quinn intantó disse a Rachel:
"Non farmi mai piú una cosa del genere! Mi hai fatto preoccupare!"
"Scusa Quinn! É che appena ho sentito Marley piangere non ho pensato ad altro se non ad aiutarla. Mi dispiace!" rispose Rachel.
"Ok, ti perdono!" sorrise Quinn.
"E poi non dovevi preoccuparti ero con Finn." disse Rachel arrossendo.
"Ah, e quindi lui é il tuo protettore é?!" rispose Quinn ridendo.
"Ma, no dai...é che con lui mi sento al sicuro..." disse Rachel guardando per terra.
"Qualcuno si sta innamorando!" disse Quinn ridendo.
"Forse...Sí" rispose Rachel ridendo con l'amica.
Le due si abbracciarono felici quando vennero interrote:
"Ehi principesse ci volete degnare della vostra presenza?" urló Kurt.
"Sí, arriviamo subito!" urló in risposta Quinn, che dopo un ultimo sguardo, prese l'amica per mano e, insieme, corsero verso quelli che presto sarebbero diventati la loro famiglia.

"Ragazzi si sta facendo buio...Credo sia ora di andare, tornare a casa." disse Sam felice.
"Si torna a casa!" ripeterono Puck e Blaine felicemente.
Gli altri non parlarono, non potevano essere felici, Rachel e i nuovi ragazzi non potevano lasciare quel mondo.
Notando gli sguardi tristi dei loro amici, Blaine, Sam e Puck,  capirono e smisero di ridere.
"Cosa facciamo?" chiese Quinn.
"Non farete proprio niente! Noi ci accamperemo qui: prima ho sfogliato il menú del gioco e ognuno di noi ha diversi tipi di tende a disposizione. Io mi prenderó cura di Marley, Jake e Ryder e voi ve ne andrete a casa, al sicuro, dalle vostre famiglie!" disse Rachel.
"Non se ne parla Rachel! Non ti...vi lascio qui soli! Avete solo una vita, avete bisogno di qualcuno che vi possa proteggere nel caso succedesse qualcosa!" rispose subito Finn serio e preoccupato.
Kurt e Quinn sorrisero felici notando l'errore commesso inizialmente dall'amico; Rachel, invece, arrossí.
"Finn ha ragione! Almeno uno di noi dovrá restare qui con voi!" disse Sam.
"Giusto, fratello! Faremo a turno, ogni notte!" continuó Puck.
"Esatto! Il problema é decidere chi inzia." finí Blaine.
"Inizio io!" disse Quinn.
"Assolutamente no! Nessuno dovrebbe rimanere, ma soprattutto tu, sei stanca e hai bisogno di riposo tesoro!" disse Rachel.
Quinn non disse niente, era davvero molto stanca e in effetti in quelle condizioni non poteva fare molto per essere d'aiuto.
"Staró io, stasera!" si offrí Kurt.
"Ma amore..." sussurró Blaine.
Era preoccupato, ma sapeva benissimo che quando il suo fidanzato prendeva una decisione, niente poteva dissuaderlo.
"Kurt, forse é meglio che rimanga io." disse Finn.
"Hai giá fatto abbastanza oggi, fratellone. Torna a casa, riposati e tranquillizza papá e Carol!" rispose Kurt.

La decisione era presa: Kurt sarebbe rimasto in SAO. I ragazzi si salutarono. Puck e Sam salutarono Kurt, Marley, Jake e Ryder; intanto Quinn salutava la sua piccola Rachel.
"Quinn non piangere, staró bene!"
"Vorrei restare con te. Stai attenta!"
Le due ragazze si abbracciarono poi Quinn passó a salutare gli altri.
Puck e Sam dopo aver salutato Rachel, premettero il pulante logout dal loro menú e sparirono.
Blaine salutó prima gli altri, lasciando Kurt per ultimo.
Lo abbracció con le lacrime agli occhi. Si erano capiti con uno sguardo, senza bisogno di parole. Appena si staccarono dall'abbraccio, Kurt lo bació dolcemente e gli sussurró:
"Buonanotte amore mio. Ci vediamo domani mattina."
Blaine effettuó il logout piangendo.
Tutti avevano lasciato SAO ormai, mancava solo Finn. Prima si diresse dal fratello, lo abbracció e gli disse:
"Stai attento. Sono fiero di te!"
"Tranquillo Finn. Saluta i nostri genitori da parte mia."
Si diedero un ultimo abbraccio, poi Kurt andó a preparare le tende con gli altri ragazzi, mentre Finn andó da Rachel.
Si guardarono, non sapendo bene cosa dirsi.
"Bé allora buonanotte" disse Rachel guardandolo.
Finn non resistette e la strinse forte a sé. Rachel era sconvolta, appena si riprese ricambió l'abbraccio e gli trasmise tutto l'affetto che provava.
Kurt li guardó soddisfatto e felice.
I due si separarono e Finn le disse:
"Vorrei stare io qui a proteggerti. Mi dispiace."
"Presto toccherá anche a te, Finn. Rimango comunque contraria a questa cosa. Ora cerca di riposarti. Ci vediamo domattina!" rispose Rachel sporgendosi per dargli un bacio sulla guancia.
Anche Finn se ne andó.
Kurt raggiunse Rachel e le disse:
"Forza tesoro andiamo a dormire. Gli altri sono giá nella loro tenda, hanno voluto dormire insieme. Sono cosí dolci."
"Kurt, possiamo dormire insieme anche noi?" gli chiese Rachel.
"Speravo me lo chiedessi!" sorrise Kurt.
I due si avviarono verso la tenda abbracciati.

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Capitolo 5
*** Famiglia ***


Rachel e Kurt entrarono nella tenda.
"Ma, ha due sacchi a pelo!" esclamó Rachel.
"Sí, se non mi avessi chiesto tu di dormire insieme lo avrei fatto io!" rispose Kurt ridendo.
Rachel sorrise e i due si sdraiarono per dormire. Rachel si voltó a guardare Kurt, aveva gli occhi chiusi, ma decise di provare lo stesso:
"Kurt, sei sveglio?" sussurró.
Kurt si giró di scatto e rispose sorridendo:
"SÍ! Vuoi fare due chiacchiere tra ragazze?"
Rachel scoppió a ridere, quel ragazzo la stupiva sempre piú.
"Sí, Kurt!" gli rispose tra le risate.
"Bene, visto che stai soffocando, inizio io! Ti ho visto, anzi vi ho visto! Quell'abbraccio e quel bacio della buonanotte!" disse Kurt sbattendo le sue ciglia, lunghissime, velocemente; fece arrossire e ridere ancora piú forte l'amica.
"Non so, Kurt...Mi é venuto spontaneo!" si giustificó Rachel.
"Bé ma quello era ovvio tesoro! La sorpresa é stato Finn! Ha fatto lui la prima mossa!"
"Cosa vorresti dire?"
"Voglio dire che é mio fratello, lo conosco e non si é mai comportato cosí con una semplice amica, quindi tu gli piaci!" disse Kurt compiaciuto.
Rachel arrossí. Se lo diceva Kurt era sicuramente vero. Chi poteva conoscere Finn meglio di suo fratello?!
"Comunque per sicurezza, e per mio divertimento, aspetta che faccia altre mosse!" finí Kurt ridendo.
"Va bene! Ora tocca a me peró! Come sei finito qui?" chiese Rachel tornando seria.
"Secondo te? Sono l'unico dei ragazzi a cui non piacciono i videogiochi. Mi ci hanno costretto! Prima Finn l'ha chiesto a me, ricevuta la mia risposta negativa, ha chiesto a Blaine, che ha accettato subito ovviamente, e da lí é stato facilissimo convincermi." rispose Kurt con un po' di tristezza alla fine; stava pensando al suo ragazzo.
"Ti manca, vero?" chiese Rachel.
Kurt la guardó. Come poteva quella ragazza, che conosceva solo da un giorno, capire tutto cosí bene?
"Sí, moltissimo! Ma penso positivo, domani lo rivedró!" disse felice.
"Allora direi di dormire, cosí il tempo passerá prima!" rispose Rachel con uno sguardo pieno di dolcezza.
Desiderava un amore come quello tra Blaine e Kurt: semplice, puro e pieno di sentimento.
"Grazie Rachel." sorrise Kurt prendendole la mano.
"Buonanotte tesoro." rispose l'amica baciandolo sulla fronte.
"Buonanotte." disse Kurt chiudendo gli occhi.
I due ragazzi si addormentarono tenendo le loro mani avvinghiate.

Kurt venne svegliato da un dolce bacio. Strabuzzó gli occhi. Era Blaine. Gli buttó le braccia al collo, felice, e si scambiarono un'infinitá di baci. Kurt si voltó a vedere Rachel, stava ancora dormendo. Si portó l'indice verso le labbra, voltandosi verso il suo amore, e insieme uscirono silenziosamente dalla tenda.

Rachel aprí gli occhi. Kurt non c'era. Inizialmente si spaventó ma poi si convinse che semplicemente si era svegliato ed era uscito per non disturbarla, gentile com'era, cosí si alzó con calma ed uscí dalla tenda. Quello che vide fu cosí meraviglioso da commuoverla. Tutti erano giá lí, ridevano e scherzavano felici.
Quinn la vide e le corse incontro. Anche gli altri si girarono e le urlarono:
"Buongiorno dormigliona!"
Quinn le saltó addosso e Rachel la strinse forte. Kurt le raggiunse saltellando e diede un bacio sulla guancia alla sua nuova migiore amica. Tutti e tre tornarono verso il gruppo, Rachel stava fissando Finn, che a sua volta le stava rivolgendo uno sguardo pieno di dolcezza e aveva quel sorrisetto sghembo che lei amava tanto. Quinn e Kurt, che non si lasciavano sfuggire niente, si scambiarono un'occhiata d'intesa. Raggiunto il gruppo, Rachel si diresse subito da Finn. I due si abbracciarono senza preoccuparsi degli sguardi degli amici. Restarono cosí per un tempo che sembró infinito o almeno fino a quando Puck non tossí dicendo:
"Piccioncini!"
Tutti scoppiarono a ridere e i due ragazzi si separarono imbarazzati mantenendo, peró, il contatto visivo.
"Pronti ad iniziare quest'avventura?" urló Sam.
"SÍ!" risposero tutti in coro.
Ora erano davvero pronti. Ora che erano tutti insieme. Ora che erano cosí legati da sembrare una vera famiglia.

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Capitolo 6
*** Sofferenza inattesa ***


"Ragazzi come prima cosa dobbiamo procurarci delle armi." disse Puck.
"Giusto fratello! Provo a cercare sulla mappa, che abbiamo nel menú, dove si trova un venditore di spade." rispose Sam.
"Ragazzi aspettate! Quando abbiamo trovato Marley, ci ha detto che Ryder e Jake erano andati a comprare delle spade, quindi loro sanno dov'é!" disse Rachel.
Tutti si voltarono a guardare i tre ragazzi rimasti in disparte.
Jake, che aveva sentito tutto, avanzó verso di loro.
"Si trova in quella direzione. Dovrete percorrere tutta la strada e lo troverete alla fine sulla destra." disse indicando una via alle loro spalle.
"Grazie Jake. Grazie mille!" rispose Finn appoggiandogli una mano sulla spalla.
Jake rimase impassibile.
"Bene, allora andiamo. Basteranno tre di noi per portare tutte le spade." disse Puck.
"No! É meglio che andiate tutti, cosí ognuno puó scegliere l'arma piú adatta a sé. Ci abbiamo messo un po' a trovare quella per Marley." disse Jake.
"Giusto, grazie. Voi cosa fate, venite con noi?" domandó Finn.
"No, vi aspetteremo qui. Non dovreste metterci molto!" rispose Jake.
"Ok, perfetto! Ragazzi muoviamoci! Prima andiamo, prima torniamo, prima finiremo questo gioco!" disse Finn da vero leader.
Rachel andó ad abbracciare Marley, poi si allontanó con gli altri.

Appena vide che il gruppo era abbastanza lontano, Jake si voltó verso gli amici e disse:
"Ragazzi andiamo ad uccidere qualche mostro! Avanti, é la nostra occasione!"
Marley e Ryder si guardarono.
"Amico, non credo sia una buona idea. É pericoloso, abbiamo solo una vita." gli rispose Ryder.
"E poi abbiamo detto che saremmo rimasti qui..." sussurró Marley.
Jake sbuffó.
"Ragazzi io vado! Non ho bisogno di nessuno, soprattutto di un gruppetto di ragazzi piú grandi che mi dica cosa fare!" rispose Jake andando via.
Ryder guardó prima Marley poi l'amico che si allontanava sempre piú. Non sapeva cosa fare.
"Devo andare Marley. Non posso abbandonare Jake, potrebbe mettersi nei guai, lo conosci."
"Ryder aspetta!" disse Marley tenendolo per un braccio. "Vengo con voi! Non lasciarmi qui da sola ti prego! Ho paura!"
Ryder odiava dover lasciare Marley, ma portarla con sé sarebbe stato troppo pericoloso. Non poteva neanche abbandonare Jake peró. Non riusciva a scegliere tra i suoi due migliori amici, non poteva farlo, cosí disse:
"Va bene, andiamo!"
Prima di andare Marley si voltó, gli altri erano spariti ormai.
"JAKE ASPETTACI!" urló Ryder.
Jake si voltó e vide i suoi amici corrergli incontro mano nella mano. Appena lo raggiunsero si abbracciarono.
"Andiamo." disse Jake sorridendo.

Raggiunsero la periferia. Ora dovevano stare attenti.
Marley era spaventata, stava tra i ragazzi e stringeva le maniche di entrambi.
"ATTENTO!" urló Jake.
Un mostro, simile ad un cinghiale, era apparso vicino a Ryder. Ryder spinse Marley lontano buttandola a terra. Jake si era fiondato accanto all'amico e insieme avevano inziato ad attaccare il mostro. Finalmente riuscirono ad eliminarlo. Si diedero il pugno (era il loro gesto) ridendo. Poi si voltarono e lo videro. Esattamente dietro Marley c'era un altro mostro.
"MARLEY VIENI QUI!" urló Ryder.
Marley si voltó, vide il mostro avvicinarsi, si alzó e corse tra le braccia di Ryder. Ryder strinse forte l'amica e nessuno dei due si accorse che Jake si era lanciato contro il nemico per sconfiggerlo. Era riuscito ad atterrarlo, ma si distrasse per guardare gli amici e il mostro lo colpí prima di sparire.
Ryder e Marley si buttarono sull'amico, i suoi HP stavano scendendo velocemente.
"Ragazzi...mi dispiace!" disse Jake con un filo di voce.
"Non ti scusare amico! Dai resisti! Ti riporteremo dagli altri e con un po' di riposo starai meglio sicuramente!" rispose Ryder con le lacrime agli occhi.
Marley, invece, stava giá piangendo.
"No, fratello...É troppo tardi...Abbracciatemi!" sussurró Jake.
Ryder e Marley si sdraiarono vicino all'amico e i tre si abbracciarono.
"Vi voglio bene...Grazie di tutto!" sospiró Jake.
I due ragazzi non ebbero il tempo di rispondere. Si ritrovarono a stringere il nulla. Jake si era dissolto.
"NOOO!" urló Marley.
Ryder la strinse forte a sé e insieme continuarono a piangere.
Il loro amico era morto e la morte nel gioco comportava anche quella nella vita reale.
"Marley, alzati!" disse Ryder.
Dovevano andare via da lí o la morte di Jake sarebbe stata inutile. Marley non rispose cosí Ryder la prese per le spalle e la scosse violentemente.
"MARLEY DEVI ALZARTI! MUOVITI O MORIREMO ANCHE NOI E IL  SACRIFICIO DI JAKE RIMARRÁ INVANO!"
Marley si riprese, si alzó e corse via con Ryder senza smettere di piangere.

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Capitolo 7
*** Nuove emozioni e nuovi incontri ***


Ryder e Marley continuarono a correre. Correvano senza guardarsi indietro. Correvano nella speranza che quel dolore sparisse. Correvano per sfogarsi e liberarsi, ma non era sufficiente. Marley si bloccó fermando anche Ryder.
"Siamo abbastanza lontani Ryder. Sono stanca. Io...Io non ce la faccio!" disse piangendo e crollando a terra in ginocchio.
Ryder guardó l'amica. Doveva essere forte, e non solo per sé stesso ma, per entrambi. Non doveva piangere. Doveva trattenersi. Ma come poteva non piangere? Aveva solo 13 anni. Aveva visto morire il suo migliore amico tra le sue braccia e la sua migliore amica era a terra distrutta, spaventata e sommersa dalle lacrime. Gli occhi iniziarono a bruciargli e le lacrime sgorgarono senza che lui potesse far niente per fermarle. Le gambe cedettero e crolló a terra vicino a Marley.
Marley lo guardó sorpresa senza smettere di piangere. Non lo aveva mai visto cosí. Dovevano sostenersi a vicenda. Avevano bisogno l'uno dell'altra. Gli butto le braccia al collo, lui la strinse forte a sé e rimasero, semplicemente, a terra a piangere.
"Tesori, cosa succede?" disse una voce dolce e piena di preoccupazione.
Marley e Ryder si voltarono e alzarono gli sguardi pieni di lacrime.

"Direi che abbiamo fatto degli ottimi acquisti!" disse Puck stringendo la spada che portava sul fianco.
"Bé direi che io ho fatto un ottimo acquisto, il tuo lo definirei...Scarso!" rispose Sam sorridendo e iniziando a correre.
Puck prese subito a inseguirlo e tutti scoppiarono a ridere.
"Fanno sempre cosí?" domandó Rachel.
Era rimasta in fondo al gruppo con Finn, o meglio i suoi migliori amici l'avevano invitata a farlo. Erano di qualche passo davanti a loro. Quinn camminava di fianco a Kurt, che stringeva la mano di Blaine, e ogni tanto si giravano a controllare, convinti di non essere notati.
"Sí, lo fanno spesso. Amano divertirsi facendosi degli scherzi. Solitamente partecipiamo anche io e Blaine." rispose Finn ridendo.
"Mi dispiace! Non volevo costringerti a star con me. Vai pure con loro!" si affrettó a dire Rachel preoccupata.
"No! Non é un obbligo, davvero! Amo passare del tempo con te! Fai sembrare tutto cosí facile e tranquillo! Sto bene quando sono con te!" rispose Finn arrossendo e accorgendosi di aver detto troppo.
Rachel arrossí e rispose:
"Anche a me piace passare il tempo con te! Le cose che hai detto tu le provo anche io! Con te sento di essere al sicuro!"
A Finn spuntó quel sorrisetto fantastico e, finalmente, Rachel riuscí a guardarlo negli occhi malgrado l'imbarazzo.
Ed ecco la mossa che stava aspettando Kurt: mentre si guardavano, Finn sfioró la mano di Rachel. Rachel arrossí ancora di piú e permise a Finn di stringere la sua piccola mano. Era una sensazione bellissima. Continuarono a camminare piú felici di prima e non si accorsero dell'occhiata veloce di Kurt.
"Quinn, tesoro, girati senza farti notare! Si tengono per mano!" sussurró Kurt eccitato.
Quinn obbedí all'amico, si rigiró e scoppió a ridere silenziosamente con lui.
"Amore dovreste smetterla. Lasciateli in pace." disse Blaine.
"Tesoro io sono cupido e lei é la mia fedele aiutante. Lasciaci gioire delle nostre missioni!" rispose Kurt, baciando e zittendo il fidanzato.
"Finn, i ragazzini sono spariti!" disse Puck ansimando e appogiando le mani sulle ginocchia.
Tutti si girarono verso Finn e notarono la sua mano avvinghiata a quella di Rachel, ma nessuno dei due se ne preoccupó e non mollarono la presa.
"Come spariti?" rispose preoccupato.
"Sí, ho rincorso Sam fino alla piazza e non c'erano piú!"
"Muoviamoci."
Tutti iniziarono a correre verso la piazza dove li aspettava Sam.
"Non si sono ancora fatti vedere!" disse Sam.
"Dove saranno andati?" domandó Quinn.
"Forse dovevano andare in bagno." disse Puck.
Tutti lo guardarono male.
"Che c'é?!" rispose.
"Magari avevano fame. Noi abbiamo mangiato a casa stanotte, loro no." disse Blaine.
Finn guardó Rachel preoccupato. Neanche lei aveva mangiato. Avrebbe rimediato presto.
"Giusto! Aspettiamoli qui mezz'ora, se non tornano andiamo a cercarli!" annunció Finn.
Annuirono tutti e andarono a sedersi. Rachel guardó Finn e gli disse:
"Finn, non posso stare qui ferma ad aspettare. Controlliamo qui in giro. Solo noi due, per favore!"
"Sí, non riesco neanche io." le rispose, "Ragazzi, io e Rachel facciamo un giro qui nelle vicinanze." disse rivolgendosi al gruppo, poi si allontanó sempre stringendo la mano di Rachel.
Passarono in qualche vietta finché non si ritrovarono davanti a un fornaio e Finn disse:
"Aspetta qui un attimo."
Entró e con i pochi soldi rimasti compró un panino.
"Ecco, tieni. Devi mangiare." disse sorridendo e porgendo il panino a Rachel.
Lei, sorpresa, annuí e afferró il sandwich.
"Grazie!" rispose arrossendo.
"Ora torniamo dagli altri, é passato un quarto d'ora ormai." disse Finn.
"Ok." rispose Rachel cercando la sua mano.
"Prima mangia, per questo abbiamo tutto il tempo del mondo." disse Finn guardandola e sorridendo.
Rachel annuí e inizió a mangiare il panino. Raggiunsero il gruppo e capirono che i ragazzi non erano ancora tornati. Rachel corse da Kurt.
"Ecco, tieni. Tu non hai potuto mangiare come me." gli disse porgendogli metá del suo panino.
Finn osservó la scena sorridendo per l'enorme altruismo di quella fantastica ragazza.
"Oh, tesoro, grazie! Io peró ho giá mangiato mentre qualcuno dormiva, quindi finiscilo pure!" disse sorridendo e toccandole il naso con l'indice.
Rachel annuí e riprese a mangiare.
"Aspetteremo ancora cinque minuti, poi andremo a cercarli." disse Finn.

"Hey, eccoli lí! Sono loro!" urló Sam.
Tutti si voltarono a vedere. Era vero, c'erano Marley e Ryder ma non erano soli. Erano circondati da quattro persone. Rachel notó le facce dei due ragazzi e inizió a correre.
"Cos' é successo?" chiese abbracciandoli.
Non ottenne nessuna risposta perché entrambi scoppiarono di nuovo a piangere tra le sue braccia.
"Shh. Va tutto bene!" sussurró Rachel.
Intanto gli altri li avevano raggiunti.
"Stavamo andando a caccia e li abbiamo trovati per strada che piangevano." disse una ragazza che somigliava a Beyoncé.
"Grazie per averli aiutati!" rispose Finn "Io sono Finn e loro sono: Puck, Sam, Blaine, Kurt, Quinn e lei é Rachel."
"Piacere. Io sono Mercedes e loro sono: Artie, Tina e Mike."

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Capitolo 8
*** Novitá ***


Ryder e Marley erano riusciti a calmarsi. Mercedes stava raccontando l'accaduto e quando disse:
"...Mi hanno detto che il loro amico é morto."
Marley scoppió in lacrime di nuovo.
"Vado a prendervi dell'acqua!" disse Rachel.
Blaine notó lo sguardo di Finn e capí subito.
"Aspetta Rachel, ti aiuto!" urló rincorrendola.
Camminarono insieme verso il pozzo della piazza.
"Sei molto altruista Rachel, é per questo che piaci tanto a Finn. State benissimo insieme!"
"Grazie." arrossí Rachel "Anche tu e Kurt state benissimo, siete la perfezione!"
"É facile essere la perfezione se nella coppia c'é Kurt! Tu non puoi saperlo, ma nella realtá é molto piú bello del personaggio che si é scelto per il gioco. Il problema é che non se ne rende minimamente conto!" rispose Blaine mentre tirava su l'acqua dal pozzo.
"Lo ami molto." sorrise Rachel mentre tornavano dagli amici.
"Sí, lui é il mio tutto!" rispose tranquillamente Blaine.

"Noi dovremmo iniziare la caccia." disse Artie, il ragazzo che sorrideva in continuazione.
"Veniamo con voi!" urlarono Puck e Sam dopo essersi rivolti uno sguardo d'intesa.
"Perfetto, chi altro vuole unirsi?" chiese Mercedes.
"Io vorrei unirmi!" rispose Quinn alzando la mano.
"Certo piccola, ti proteggo io!" disse Puck facendole l'occhiolino.
"Ecco l'acqua." interruppe Blaine offrendo le bottiglie ai ragazzi ancora lievemente scossi.
Rachel prese posto accanto a Finn.
"Amico, stiamo decidendo di andare a caccia! Unisciti a noi!" disse Sam abbracciando l'amico appena tornato.
"Ma certo! Che idea fantastica, non vedo l'ora!" rispose Blaine ricambiando l'abbraccio.
"Vuoi andare anche tu?" domandó, piano, Rachel a Finn.
"Sí, devo andare ma torneró presto!" rispose il ragazzo accarezzandole la guancia.
"Bene, chi vuole andare si metta vicini ai ragazzi nuovi, gli altri vicino a me!" sentenzió Kurt.
Rachel si spostó verso il suo migliore amico; Ryder aiutó Marley ad alzarsi e fecero lo stesso; Mike, il ragazzo piú alto, bació Tina, la ragazza con gli occhi blu grandi, prima che lei raggiungesse il gruppo che non si sarebbe avventurato.
Prima di andare Blaine bació Kurt poi si allontanó con gli altri verso la periferia.

Ryder, sostenendo Marley, si avvicinó agli altri e disse:
"Apriró la tenda, Marley ha bisogno di riposo."
"Certo, entrambi ne avete bisogno! Ti aiuto io." si offrí Kurt.
Una volta montata la tenda Ryder e Marley andarono a dormire, mentre Kurt raggiunse le altre due ragazze.
"Direi di presentarci adeguatamente. Io sono Kurt, molto piacere, e lei é Rachel." disse offrendo la mano a Tina.
"Io sono Tina, piacere mio!" rispose la ragazza sorridendo e stringendogli la mano.
"Scusa se vado subito al sodo, ma sono fatto cosí! Tu e Mike state insieme?" domandó Kurt beccandosi un'occhiataccia dalla sua migliore amica "Cosa? Lo avvertita!" terminó.
Tina scoppió a ridere e rispose:
"Non c'é problema, davvero! Sí stiamo insieme, sono tre anni ormai."
"Oh, che bella storia! Ma riuscite a vedervi col vostro aspetto reale?" continuó a chiedere, come se niente fosse, Kurt.
Tina smise di ridere e inizió lei a fare domande:
"Sí. Perché? Come fai a saperlo?"
"Calmati. Non preoccuparti. Non é nulla di grave!" la tranquillizzó Rachel.
"Anzi direi che é una cosa molto positiva! Significa che siete anime gemelle! Succede lo stesso a me con il mio ragazzo, Blaine, e alla qui presente con il suo futuro fidanzato nonché mio fratello, Finn!" dissé Kurt sorridendo.
Tina era sia sorpresa che felice, aveva la stessa reazione che avevano avuto Kurt e Rachel. Quando si riprese disse:
"Direi che é davvero positiva! Appena torna lo diró a Mike!"
"Sí, ma acqua in bocca con mio fratello, Rachel sta progettando una sorpresina!" rispose Kurt felice.
"Certo, non preoccupatevi!" sorrise Tina.

"Ci stiamo avvicinando al luogo in cui abbiamo trovato i ragazzi." disse Mercedes.
"Sam dovresti stare attento prima di fartela sotto!" scherzó Puck.
Sam saltó addosso all'amico e tirandogli i capelli disse:
"Mi manca la tua cresta fratello!"
Tutti scoppiarono a ridere. Tutti tranne Quinn che si immobilizzó. Lei vedeva quella cresta, mentre, a quanto pareva, agli altri era invisibile. Questo poteva significare solo una cosa. Corse verso Puck e lo fermó prendendogli il braccio.
"Hei piccola cosa succede? Vuoi rimanere sola con me?" disse ridendo e facendo segno agli  altri di proseguire.
"Io riesco a vedere la tua cresta!" gli disse sussurrando.
Puck smise di ridere.
"Come? Non é possibile, il mio personaggio non ce l'ha!"
Appena terminó la frase si ricordó di quando aveva spiato Kurt e Blaine, appena arrivati a SAO, e li aveva sentiti discutere del loro aspetto, di come si vedevano. Kurt aveva pronunciato due parole che in quel momento aveva reputato insignificanti.
"Sí, invece! Siamo..." inizió a dire Quinn.
"Anime gemelle!" terminarono insieme.
I due restarono immobili a guardarsi negli occhi per un po'.

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Capitolo 9
*** La caccia ***


"RAGAZZI VENITE!" urló Sam.
Quinn e Puck smisero di guardarsi e si voltarono per vedere cosa stesse succedendo. Era apparso un gruppo di quattro mostri. Questi avevano l'aspetto di rane giganti e stavano per attaccare i loro amici. Uno dei nemici era libero, senza nessuno che lo attaccase e stava per avventarsi contro Sam, occupato con Blaine, a colpirne un altro. Puck e Quinn corsero, si misero tra l'amico e il mostro e iniziarono la loro battaglia. Anche gli altri stavano combattendo a coppie: Finn con Artie e Mercedes con Mike.
"Attacalo da dietro, ma stai attenta!" urló Puck a Quinn.
Quinn annuí, corse alle spalle del mostro e lo ferí con la spada. Il nemico, arrabbiato e sofferente, si voltó e cercó di colpire Quinn. Puck riuscí a fermarlo, ferendosi peró, e gli piantó la spada nel torace uccidendolo. Il mostro sparí. Gli HP di Quinn e Puck (i suoi erano scesi a causa della ferita) salirono velocemente, nei loro menú apparirono parecchi soldi e anche della carne che, probabilmente, derivava proprio dal mostro appena sconfitto.
"Fammi vedere!" disse Quinn a Puck prendendogli delicatamente il braccio.
Osservó la sua ferita, non era profonda, ma usciva comunque sangue. Quinn si strappó un pezzo della camicetta e bendó il braccio di Puck con cura. Puck intanto la osservava estasiato. Era rimasto subito colpito da quella ragazza per la sua bellezza senza limiti, ma pensava fosse uno dei tanti personaggi di SAO, invece ora sapeva che era lei, era realmente lei. Inoltre era cosí gentile, coraggiosa e simpatica da piacere a chiunque. Puck si stava affezionando e odiava ammetterlo.
"Ecco fatto. Non avresti dovuto metterti in mezzo, ma grazie!" disse Quinn, interrompendo i pensieri di Puck, fissando la fasciatura imbarazzata.
"Tutto bene ragazzi?" li interruppe Blaine.
Anche gli altri avevano sconfitto i mostri ed erano felicissimi.
"Sí, amico, tranquillo é solo un graffietto." rispose Puck.
"Direi di tornare indietro, sta facendo buio." disse Finn.
"Sí, buona idea!" annuí Mercedes.
Il gruppo tornó verso la piazza.

Ryder si era alzato, mentre Marley dormiva profondamente. Le accarezzó i capelli e uscí dalla tenda.
"Ciao Ryder, va meglio?" disse Rachel preoccupata.
"Sí, grazie per tutto quello che fai!" rispose il ragazzo.
"Non dirlo nemmeno." disse Rachel abbracciandolo.
"Guardate, stanno tornando! Ci sono tutti!" disse Tina felice.

"Allora com'é la caccia?" chiese Kurt curioso.
"Divertente, spaventosa e difficile." rispose Quinn ridendo.
Tutti scoppiarono a ridere con lei. Le risate  vennero interrotte da uno strano suono, come quello di un campanello. Apparí il menú a tutti, era arrivato un messaggio:
"Giocatori, il primo livello é stato superato. I cancelli per il secondo livello sono aperti. Buona fortuna!"
"Chi puó essere cosí forte e preparato da riuscire a superare il primo livello in cosí poco tempo?" disse Mike.
Erano tutti sorpresi. C'era una speranza, una speranza di uscire da quell'incubo, e qualcuno la stava rendendo reale.
"Da domani ci alleneremo di piú cosí raggiungeremo questi giocatori e saremo liberi!" disse Finn.
"Giusto! Ora peró, meglio andare a casa." sorrise Mercedes.
"Chi rimarrá qui con loro?" chiese Kurt.
"Oggi tocca a me!" rispose Finn guardando Rachel.
"Restare qui?" chiese Artie.
"Sí, loro hanno solo una vita, non possono uscire dal gioco. Abbiamo deciso di stare con loro a turno, per proteggerli." rispose Sam.
"Vogliamo farlo anche noi allora." rispose Mercedes dopo aver guardato Artie, Tina e Mike.
"Grazie mille." rispose commossa Rachel.

Tutti avevano effettuato il logout. Ryder stava aiutando Finn a sistemare la tenda, mentre Rachel era andata a controllare Marley.
"Tesoro, come stai?" le chiese Rachel mentre la coccolava.
"Avrei dovuto fermarlo! Avrei dovuto reagire! É colpa mia!" rispose Marley ricominciando a piangere.
"Non dire cosí! Non é colpa né tua né di Ryder! Lui sará sempre con voi, ma ora devi cercare di andare avanti altrimenti il suo sacrificio sará inutile! Domani verrai a caccia con noi, devi imparare a difenderti e almeno ti sfogherai un po'. Ti proteggeremo noi. Ora riposati ancora un po'." disse Rachel baciandola sulla fronte.
"Va bene. Grazie." rispose Marley sdraiandosi e chiudendo gli occhi.

"Grazie di avermi aiutato." disse Finn.
"Almeno mi distraggo, fratello." rispose Ryder.
Finn lo guardó. Era davvero un ragazzo forte e coraggioso, lo ammirava.
"Stai affrontando la cosa da uomo e ti ammiro per questo! Non so se io sarei stato maturo come te in una situazione del genere! Per qualsiasi cosa tu abbia bisogno io ci sono, ricordalo!" disse Finn appoggiandogli una mano sulla spalla.
Ryder scoppió a piangere e rispose:
"Grazie, amico! Grazie!"
Finn lo abbracció consolandolo.

Ryder si affacció alla sua tenda:
"Permesso." disse sorridendo.
"Hei, entra pure. Marley si é addormentata." rispose Rachel.
"Bene. La vostra tenda é finita."
"Grazie mille. Buonanotte."
"Buonanotte." rispose Ryder abbracciando l'amica.
Rachel uscí dalla tenda e trovó Finn ad attenderla.
"Vieni, andiamo a dormire." le disse tendendole la mano.
Rachel la afferró, insieme entrarono nella tenda e si sdraiarono.
"Vorrei farti una domanda." disse Finn.
Rachel si voltó a guardarlo e rispose:
"Chiedi pure."
"Come faccio a piacerti?"
Rachel aggrottó le sopracciglia. Non capiva, Finn per lei era perfetto.
"Intendo dire che ho l'aspetto di un uomo di 50 anni, non posso piacerti." terminó Finn guardandola.
"Non mi interessa il tuo aspetto, mi interessa chi sei! Guardandoti io non vedo quello che vedono gli altri. Vedo un ragazzo alto, moro, dagli occhi piccoli ma profondi e bellissimo."
Finn era stupito dalle parole di Rachel, come faceva a conoscere il suo vero aspetto?
"Capisco il tuo sguardo, ora ti spiego." sorrise Rachel "Secondo Kurt ci é possibile vedere solo la nostra anima gemella. Lui e Blaine, Tina e Mike e io e te." terminó Rachel.
"Siamo...Anime gemelle?" sorrise, sorpreso, Finn.
"Sí, credo sia per questo che ci siamo avvicinati cosí in fretta." rispose Rachel.
"Ora capisco il bisogno, che sentivo, di conoscerti e starti accanto sempre." sorrise Finn.
Rachel annuí, sorridendo e piangendo. Finn le asciugó le lacrime e le prese il viso tra le mani.
Restarono a guardarsi negli occhi per un attimo, poi, finalmente, Finn la bació. Fu un bacio dolce e delicato. Il primo bacio di Rachel fu perfetto. Appena si staccarono Rachel, senza pensare, disse:
"Ti amo."
Rendendosi conto di quello che aveva appena detto si spaventó un pochino, ma Finn la tranquillizzó subito rispondendo:
"Ti amo."
I due si baciarono ancora, poi si sdraiarono abbracciati e si addormentarono.



NOTE:
Vorrei specificare che so che "Ti amo" non si direbbe normalmente dopo due giorni, ma data la situazione e il fatto che sono anime gemelle (sembra si conoscano da sempre) mi sembrava adeguato. Ecco tutto qui =) *torna nel suo angolino*
<3

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Capitolo 10
*** Time after time ***


Erano passate due settimane. I ragazzi avevano continuato ad allenarsi duramente ed erano riusciti a guadagnare abbastanza soldi da permettersi due camere, una per Rachel e una per Ryder e Marley, in una locanda.
Era Finn a passare la maggior parte delle notti con loro, non riusciva a lasciare Rachel. Si erano avvicinati parecchio e il loro rapporto si evolveva ogni secondo di piú.
Anche Quinn e Puck erano sempre insieme, dato che avevano scoperto di essere anime gemelle, cercavano di conoscersi meglio e questo li aveva portati a diventare una coppia in pochissimo tempo.
Mercedes, Artie, Tina e Mike si erano ufficialmente uniti al gruppo e avevano legato subito con tutti.
I ragazzi avevano scoperto anche perché Artie fosse sempre cosí felice: era un ragazzo costretto su una sedia a rotelle, in seguito a un incidente, e finalmente, grazie a SAO, poteva camminare di nuovo.
I salvatori misteriosi erano riuscita a sbloccare anche il secondo livello e tutti erano sicuri che presto avrebbero fatto lo stesso con il terzo; la curiositá sulla loro identitá aumentava sempre piú, era anche per questo che passavano giornate intere ad allenarsi a caccia.
Sfortunatamente peró SAO non era quel mondo perfetto che sembrava: molti giocatori morivano ogni giorno e Marley era ormai senza forze, qualche volta andava a caccia con loro ma la maggior parte del tempo lo passava a letto con la febbre. Tutti si sentivano impotenti nei suo confronti, soprattutto Rachel e Ryder.
"Come sta oggi?" chiese Rachel entrando nella loro stanza.
"Non é cambiato molto, ha ancora la febbre." rispose Ryder mentre asciugava la fronte di Marley.
"Gli altri stanno per andare a caccia, rimango io con lei se vuoi, almeno ti svaghi un po' e Finn puó allenarsi senza doversi preoccupare per me." sorrise amaramente Rachel.
"Va bene. Ho proprio bisogno di sfogarmi. Grazie." rispose il ragazzo abbracciandola.
Ryder uscí chiudendosi la porta alle spalle. Si appoggió ad essa un attimo e chiuse gli occhi. Cercava di concentrarsi, riordinare le idee e, forse, raccogliere un po' di forza. Aprí gli occhi e si incamminó verso l'uscita della locanda.

Rachel si sedette sul letto accanto all'amica. Rimase a guardarla un attimo e le lacrime iniziarono a scendere lentamente dai suoi occhioni marroni. Allungó una mano verso il visino di Marley e accarezzandola disse:
"Scusami. Avevo promesso di proteggerti e non ci sono riuscita."
Si asciugó le guance con le mani, fece un respiro profondo per riprendersi, andó in bagno a riempire una bacinella di acqua fredda, prese un asciugamano e tornó dalla ragazza. Intingé l'asciugamano nell'acqua , lo strizzó e lo posó sulla fronte bollente di Marley.
"Tu mi hai protetta e lo stai facendo tutt'ora. Grazie." sospiró Marley con un filo di voce e posando la sua mano su quella di Rachel, che ricominció a piangere.

"Come sta Marley?" chiese Quinn a Ryder mentre camminavano verso la periferia.
"Ha ancora la febbre, speriamo si abbassi presto. Rachel é rimasta con lei."
"Amico tranquillo, si rimetterá presto!" disse Puck, che stringeva la mano di Quinn.
Quinn lo guardó piena di orgoglio e, accarezzando la schiena di Ryder, disse:
"Sí, ha ragione!"
Ryder annuí semplicemente. Ormai si aspettava il peggio.
Apparsero dei mostri e tutti si preparano allo scontro. Si divisero e ognuno scelse la propria preda. Quinn e Puck non si separarono, combattevano sempre insieme dalla prima volta in cui l'avevano fatto, insomma se una cosa funziona perché cambiarla?
Ryder, invece, si avventó, da solo, contro uno dei mostri. Era pieno di rabbia e aveva deciso di scaricarla tutta su quella creatura. Urlando brandí la sua spada e inizió a colpire il mostro, che in poco tempo sparí facendo guadagnare al ragazzo parecchi punti HP, soldi e carne. Ryder ansimó stanco e ritiró la spada. La cosa migliore che la vittoria gli aveva procurato era la libertá. Libertá dal peso della rabbia e della sofferenza che si portava dietro da tanto. Ora sapeva di poter sopportare il peggio. Sentí una mano sulla sua spalla e si voltó.
"Bel lavoro fratello." disse Finn sorridendo.

"Va meglio?" chiese Rachel.
"Sí, decisamente! Tutto merito delle tue cure e del brodo che sei andata a prendermi." rispose Marley sorridendo.
La febbre era finalmente scesa e Rachel era felicissima.
"Domani voglio venire a caccia con voi." terminó Marley.
"Certo, ma solo se non avrai la febbre! Devi aumentare i tuoi HP, ma non rischiare la vita per questo!" sorrise Rachel accarezzandole il viso.
"Va bene!" disse Marley ridendo "Sei come una sorella maggiore per me! Grazie per tutto quello che hai fatto e che fai! Ti voglio bene!" terminó seria.
"Ti voglio bene anche io tesoro!" rispose Rachel abbracciandola.

"Allora Marley sta meglio?" chiese Finn mentre abracciava Rachel sotto le coperte.
"Sí, si é ripresa e domani vuole venire a caccia!" rispose la ragazza sorridendo.
"Bene, sono contento! Ora cerca di dormire." disse Finn baciando la testolina di Rachel.
"Buonanotte amore." annuí, la ragazza, sporgendosi per baciarlo.
Rachel appoggió la testa sul petto di Finn, chiuse gli occhi e pensó che le cose stavano, finalmente, andando per il verso giusto.

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Capitolo 11
*** Hope you found it now ***


Rachel aprí gli occhi. La luce del sole entrava dalla finestra e le scaldava il viso. Sí giró, ancora addormentata, per cercare Finn, ma lui non c'era. Si alzó preoccupata e andó a controllare in bagno, non era neanche lí. Sentí la porta aprirsi e corse a vedere. Era Finn che reggeva in mano un sacchettino. Gli saltó addosso avvolgendogli le braccia intorno al collo.
"Buongiorno anche te amore." sorrise lui ricambiando l'abbraccio.
"Dov'eri finito? Ero preoccupata!" rispose lei staccandosi da lui e posando i piedi a terra. Quel ragazzo era decisamente troppo alto!
"Sono semplicemente andato a prenderti la colazione." la bació e continuó "Ci aspetta una dura giornata e devi essere in forze." terminó posando il sacchettino sul tavolino ed estraendo una brioche e un bicchiere di caffé.
"Grazie." sussurró Rachel abbracciando Finn da dietro.

"Alzati! É tardi, dobbiamo andare a caccia oggi!"
Ryder venne svegliato dalle urla.
"Calmati! Ora mi preparo! Forse era meglio se avevi ancora la febbre." scherzó il ragazzo.
Marley gli tiró un cuscino in faccia facendogli la linguaccia.
Ryder aprí il menú e, cliccando l'apposito pulsante, si cambió i vestiti, poi andó in bagno.
Bussarono alla porta e Marley andó ad aprire.

"Ciao ragazzi, ben arrivati." disse Kurt rivolgendosi a Mike e Tina che si erano appena materializzati.
"Ciao a tutti." risposero i due ragazzi tenendosi per mano.
Poco dopo si materializzarono anche Mercedes e Artie. C'erano tutti, mancavano solo Finn, Rachel, Ryder e Marley.
"Quando arrivano quelli? Sono sempre in ritardo!" sbuffó Puck camminando inquieto, avanti e indietro.
"Tranquillo amico, non saranno mai piú ritardati di te!" rispose Sam ridendo e incominciando a correre.

"Bene, non ti é tornata la febbre a quanto vedo." sorrise Rachel abbracciando Marley.
"Sí, sto bene! Ciao Finn." rispose la ragazza.
"Buongiorno Marley." sorrise Finn.
"Allora, siete pronti?" disse Rachel.
Ryder uscí dal bagno e disse:
"Ciao ragazzi. Andiamo?"
"Aspettavamo te!" disse Marley scoppiando a ridere.
I quattro ragazzi uscirono dalla locanda e andarono in piazza dove gli altri li stavano giá aspettando. Kurt e Quinn corsero incontro a Rachel e la abbracciarono come ogni mattina. Puck stava rincorrendo Sam, ne aveva combinata un'altra delle sue.
"Buongiorno a tutti" disse Finn "possiamo andare."
"Ragazzi, noi andiamo!" urló Blaine a Puck e Sam.
"Arrivo fratello!" urló Sam.
Puck raggiunse Quinn e la prese per mano, lei gli tiró una sberla sul braccio e poi lo bació.
Il gruppo si avvió verso la periferia felice.

Si erano appena incamminati quando arrivó il messaggio: anche il terzo livello era stato sbloccato. Tutti sorrisero speranzosi a quella notizia e la loro curiositá aumentava.
"Dovremmo iniziare ad esplorare gli altri livelli, ci saranno mostri piú forti da battere che ci daranno piú risorse." disse Artie.
"Concordo! Se non aumentiamo la forza dell'allenamento non raggiungeremo mai questi giocatori misteriosi!" annuí Puck.
Mentre gli altri discutevano, Marley si isoló con Ryder per parlargli.
"Ryder vorrei darti le poche risorse che ho, non me la sento di tenerle." gli disse.
"Perché? Le hai sempre tenute fino ad ora." rispose il ragazzo perplesso.
"Sí, ma sai come sono sbadata, ora che stanno aumentando mi sentirei piú sicura se le tenessi tu. Per favore!" disse Marley guardandolo negli occhi.
"Ok, va bene." accettó Ryder titubante.
Marley aprí il menú e invió il suo piccolo bottino all'amico.

Appena raggiunta la periferia, tutti estrassero le spade e si misero, attenti, in attesa. Poco dopo apparí un branco di mostri.
"Di nuovo le ranocchie giganti!" sbuffó Sam, facendo ridere Puck e Blaine.
I nemici erano sei, loro tredici. Accerchiarono i mostri, disponendosi come d'abitudine, ormai: Quinn e Puck; Tina e Mike; Mercedes e Artie; Blaine e Kurt; Finn e Rachel; Ryder, Sam e Marley.
Rachel, Ryder e Marley, che avevano solo una vita, erano disposti in modo da essere protetti da due ragazzi: Rachel si trovava tra Finn e Blaine, Marley tra Finn e Sam e Ryder tra Sam e Mike.
Inizió lo scontro.

"Ora!" urló Finn.
Era il segnale che dava a Rachel per dirle quando colpire, in modo da farla partecipare senza metterla a rischio. Rachel affondó la spada nella carne del mostro, facendo la sua solita faccia disgustata. Odiava fare del male, anche se sapeva che era necessario.

"Bel colpo fratello!" urló Sam.
Ryder sorrise e infierí ancora sul mostro.

"Piccola stai diventando sempre piú brava!" disse Puck.
"Ho imparato dal migliore, amore!" rispose Quinn.

"Non capisco come possa piacerti andare a caccia!" urló Kurt schifato.
Blaine scoppió a ridere e colpí il nemico.

"Tesoro attenta!" urló Mike.
Tina si voltó e colpí il mostro.
"Grazie!" rispose.

"Dai Artie, un ultimo sforzo!" disse Mercedes.
"Certo, finiamolo!" rispose il ragazzo.
Stavano combattendo tutti benissimo ed erano anche in vantaggio sui nemici. L'unica che stava indisparte era Marley, di solito combatteva, o almeno ci provava, ma non oggi. Inizió a camminare verso il centro del cerchio, il posto piú pericoloso. Ryder la notó, ma era giá troppo tardi.
"MARLEY" urló.
La ragazza si giró e piangendo gli disse:
"Scusa!" poi si voltó di nuovo e aspettó semplicemente. Il mostro che stavano attaccando Sam e Ryder la colpí. Sam riuscí ad ucciderlo, ma non in tempo. Marley era sparita.
"NOOO!" urlarono Rachel e Ryder.
Finn afferró Rachel e Sam fece lo stesso con Ryder, gli altri stavano ancora combattendo l'ultimo nemico e non potevano rischiare che si ferissero  anche loro, o addirittura morissero come l'amica.
Tina riuscí a colpire mortalmente il mostro, eliminandolo. Sam lasció Ryder che si era stranamente calmato. Finn, invece, continuó a tenere Rachel che stava piangendo disperata, mentre stringeva quelle braccia che la avvolgevano.
Tutti erano allibiti, le ragazze e Kurt piangevano, non sapevano che fare.
Mike riprese luciditá e disse:
"Dobbiamo andarcene ragazzi, ora siamo troppo vulnerabili."
Tutti tornarono alla realtá e annuirono.
"Amore, alzati! Dobbiamo andare." disse Finn dolcemente.
Rachel non si mosse, cosí Finn la prese in braccio e si incamminó con gli altri.
"Tutto bene?" domandó a Ryder.
"Ero preparato a perderla, pensavo che la febbre non le sarebbe mai scesa, ma non é stata la malattia a ucciderla, é stata lei, é stata una sua decisione. Si é suicidata." rispose serio il ragazzo.
"Non puoi saperlo Ryder." disse Finn.
"Oh, sí che lo so! Ho visto la sua faccia, mi ha chiesto scusa e prima di iniziare la caccia mi ha, anche, inviato tutte le sue risorse."
"Mi dispiace amico."
Finn rimase senza parole e strinse piú forte Rachel, che non smetteva di piangere.

Note: Volevo solo dire che spesso i titoli dei capitoli, o delle mie storie, sono canzoni. "Hope you found it now" ad esempio é una canzone di Jason Walker, che secondo me era adatta al capitolo. =)
P.S. Non sono soddisfatta del finale che ho scritto!

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Capitolo 12
*** This is the bad before the worse ***


"Tieni gli occhi chiusi!"
"Sono chiusi, e comunque non vedrei niente!"
Rachel aveva le grosse mani di Finn a coprirle gli occhi. Le aveva detto che aveva una sorpresa per lei che l'avrebbe resa felice. Dopo tutto quello che era successo, entrambi sapevano che aveva bisogno di tornare a sorridere.
"Ok, aspetta un attimo."
Rachel sentí Finn armeggiare con qualcosa, ma non riuscí a capire di cosa si trattasse.
"Eccomi di nuovo. Attenta, c'é uno scalino ora." disse Finn aiutandola "Puoi aprire gli occhi!"
terminó sorridendo in attesa della sua reazione.
Rachel era senza parole, estasiata. Davanti a lei c'era un enorme villa e loro si trovavano esattamente sul vialetto di entrata, si voltó e capí che prima Finn aveva aperto e richiuso il cancelletto di entrata che era circondato da una bellissima staccionata bianca.
"Finn é stupenda! Ma cosa ci facciamo qui?" chiese curiosa Rachel.
"Siamo qui perché devo mostrarti la nostra nuova casa!" sorrise Finn.
Rachel si voltó a guardarlo e disse:
"Nostra?"
"Esatto, nostra da circa tre ore" rispose Finn sempre ridendo.
Rachel saltó addosso al ragazzo stringendogli le braccia intorno al collo e urlando dalla felicitá. Finn scoppió a ridere ancora piú forte e strinse le sue braccia intorno alla vita di Rachel. Ritrovata la calma, Finn disse:
"Entriamo, devi vederla!"
Rachel annuí e prese la mano del suo ragazzo. Insieme si diressero verso la grande porta di legno. Finn estrasse le chiavi dalla tasca dei pantaloni e armeggió con la serratura. Finalmente la portá si aprí e Finn la spalancó lentamente facendo segno a Rachel di entrare per prima. Da fuori quella casa sembrava gigantesca ma mai quanto da dentro. Davanti alla porta c'era un enorme scalinata che portava ai piani superiori e l'arredamento era semplicemente perfetto. Rachel rimase un po' al centro della casa, girando su sé stessa, ad ammirare la loro nuova dimora.
"Finn, é perfetta!" sospiró guardandolo.
"Sono contento ti piaccia. Dopo le ultime tre settimane d'inferno ne avevi bisogno." disse abbracciandola.
"Hai ragione. Grazie!" rispose lei allungandosi per baciarlo. Staccandosi da quelle labbra perfette continuó "Come hai fatto a permettertela?"
"Hanno contribuito tutti e abbiamo utilizzato i soldi vinti grazie alla caccia e le varie battaglie. Allora, su questo piano ci sono il salotto, come puoi vedere, la cucina e un bagno. Ai piani superiori invece ci sono altri bagni e le camere da letto, cinque camere per noi piú due per eventuali ospiti." rispose Finn sempre stringendola.
Rachel cominció a piangere, piangere dalla felicitá, e disse:
"Staremo tutti insieme in una casa nostra."
"Sí tesoro." disse Finn accarezzandole i capelli "Andiamo a vedere le camere?"
"Certo!" sorrise Rachel asciugandosi le lacrime.
"Ryder, Sam, Artie e Mercedes staranno in camera insieme quindi abbiamo deciso di lasciargli quella piú grande, per il resto, come avrai capito, c'é una camera per coppia." disse Finn salendo le scale stringendo, sempre, la mano della sua ragazza.
La prima notte nella casa passó tranquillamente per Finn, Rachel e Ryder e la mattina seguente erano pronti per andare a caccia, gli altri, dopo aver effettuato il login, li aspettavano fuori dal cancello. Con i soldi avanzati dall'acquisto della casa avevano deciso di prendere delle protezioni per Rachel e Ryder, non li avrebbero resi invincibili ma, almeno, avrebbero diminuito il loro rischio di morte.
Si teletrasportarono al secondo livello e si avviarono insieme verso la periferia, felici ed ottimisti. La battaglia inizió come le altre. Era il loro primo giorno di caccia nel secondo livello e sentirono la differenza. I mostri erano piú forti, furbi e resistenti e loro facevano piú fatica; ovviamente, peró, la ricompensa sarebbe stata maggiore. I nemici erano tre e li affrontavano a gruppi di quattro. Riuscire a sferrare un attacco era piú complicato del solito, ma qualche volta ci riuscirono. Tutto si stava svolgendo nella normalitá finché il gruppo formato da Mercedes, Artie, Tina e Mike chiese aiuto. Finn e Puck si precipitarono ad aiutarli e riuscirno a far indietreggiare il nemico. Kurt e Blaine, in gruppo con Rachel e Finn, cercarono di gestire il mostro proteggendo Rachel. Stavano perdendo il controllo, cosí Blaine urló:
"Sam, uniamoci e affrontiamoli tutti e due insieme!"
Sam era in gruppo con Quinn, Ryder e Puck. Anche loro erano un po' in difficoltá cosí rispose:
"Va bene fratello!"
Cercarono di gestire i due mostri, ma era davvero difficile e inoltre dovevano cercare di proteggere Rachel che non era brava nel combattimento quanto Ryder.
"Ragazzi non riesco aiutatemi!" urló Quinn.
Attaccarono tutti lo stesso mostro facendolo indietreggiare, ma lasciarono scoperto l'altro.
Finn si voltó per tornare dal suo gruppo, dato che erano riusciti a sconfiggere uno dei nemici, e inizió a correre urlando:
"RACHEL!"
Il mostro era pronto a sferrare il colpo contro di lei. Rachel stringeva la spada, era pronta a difendersi, ma sapeva di non avere possibilitá. Tutto accadde velocemente. Finn si mise tra lei e il nemico, non facendo in tempo peró a posizionare la spada in maniera da difendersi, cosí il mostro lo colpí al petto facendolo volare contro Rachel. Gli altri iniziarono ad attaccare il mostro mentre Rachel a terra si avvicinó a Finn. Il ragazzo era svenuto, Rachel lo prese tra le braccia, notó che i suoi HP stavano scendendo rapidamente cosí urló:
"Ragazzi lo teletrasporto a casa, ci vediamo lí!" e attivó il teletrasporto.
Si materializzarono davanti al cancello di entrata. Rachel dovette trasportare il corpo di Finn dentro la casa e stenderlo sul divano del salotto. Poi si sedette a terra accanto a lui ad aspettare il suo risveglio, in lacrime.

I ragazzi riuscirono a sconfiggere entrambi i mostri riportando, peró, qualche ferita lieve. Caddero tutti a terra sfiniti e ansimanti.
"Ragazzi dobbiamo teletrasportarci a casa." disse Blaine, stringendo la mano di Kurt, che era visibilmente preoccupato per il fratello.
"Quando Rachel ha urlato mi sono voltata e ho visto che Finn stava cambiando aspetto, credo abbia perso una delle sue vite." sospiró Quinn.
"Dobbiamo muoverci allora per essere lí a supportarlo quando si sveglierá!" sentenzió Puck.
Erano tutti pronti a teletrasportarsi quando sentirono quel suono ormai cosí familiare:
"Complimenti giocatori!
Siete quasi giunti a metá percorso. Peró, non appena sbloccherete il quinto livello ci sará una sorpresa: ogni giocatore rimarrá con una sola vita!
Dovevo rendere le cose piú divertenti per me e complicate per voi, no?!
Buona fortuna, anche se non so a quanto potrá servirvi la fortuna!"
.
Il quarto livello era stato sbloccato.

Note:
1) Scusate il ritardo nella pubblicazione, ma sono stata molto impegnata con l'universitá e poi la notizia di Cory mi ha tolto un po' la voglia di scrivere =( Ho cercato di farmi perdonare pubblicando il capitolo piú lungo che io abbia mai scritto. Scusate ancora =)
2) Il titolo del capitolo é una frase della canzone "Shouldn't be a good in goodbye" di Jason Walker.

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Capitolo 13
*** Perfect ***


I ragazzi si ritrovarono davanti a casa ed entrarono. Trovarono Rachel a terra in lacrime che stringeva tra le sue piccole mani quella di Finn. Quinn e Kurt si buttarono a terra accanto a lei; Quinn la abbracció mentre Kurt prese la mano libera del fratello. Gli altri rimasero intorno al divano per lasciar respirare Finn, ma restandogli comunque vicino. Ormai Finn era tornato al suo aspetto originale, il suo personaggio era svanito.
"Rachel, va tutto bene." disse Quinn.
"No! Non va bene! Non capisco se sia vivo, se stia bene! Dovevo esserci io al suo posto!" rispose Rachel tra le lacrime.
"Tesoro, sta bene!" disse Kurt prendendole il viso tra le mani "Ha cambiato aspetto e sai benissimo cosa significhi questo, ma sta bene!" terminó scandendo le ultime parole.
Le lacrime di Rachel si fermarono, era come ipnotizzata dallo sguardo di Kurt che riuscí a calmarla.
"Comunque presto avrebbe perso una vita lo stesso!" disse Puck.
"Perché?" chiese Rachel riprendendo il controllo.
"Ci é arrivato un altro messagio Rachel, non devi essertene accorta. Il quarto livello é stato sbloccato e appena avverrá lo stesso con il quinto, tutti i giocatori rimarranno con una sola vita." le rispose Quinn.
Rachel guardó l'amica negli occhi. Quinn non riuscí a capire quello sguardo, sicuramente Rachel si stava ponendo mille domande e quindi aveva un misto di emozioni percepibili dai suoi occhioni castani.
Rachel sentí qualcuno stringerle la mano, si voltó e vide Finn muovere la testa lentamente. Si avvicinó ancora di piú a lui e cominció ad accarezzargli i capelli chiamandolo dolcemente.
Finn aprí lentamente gli occhi e vide Rachel sorridere tra le lacrime.
"Stai bene!" sospiró.
"Io?! TU stai bene! Mi hai fatta preoccupare stupido, non farlo mai piú!" singhiozzó la ragazza appoggiandó la testa sul petto di Finn.
"Come ti senti?" domandó Kurt.
"Bene, sono solo un po' rintontito. Che é successo?" rispose Finn.
"Hai perso una vita amico!" spiegó Sam.

Erano passate un paio d'ore dal risveglio di Finn e tutti avevano deciso di passare il resto della giornata in casa prima di tornare nel mondo reale. Erano andati nelle rispettive camere, tutti tranne Kurt e Mercedes.
Mentre Mercedes stava per salire le scale Kurt l'aveva fermata bloccandole il braccio, lei si era girata, lo aveva guardato con il suo fare da diva e Kurt le aveva semplicemente detto sorridendo:
"Mi fai compagnia per un té?"
La ragazza non aveva saputo dire di no a quegli occhi dolci.

Kurt stava mettendo l'acqua sul fuoco mentre Mercedes era appoggiata al muro.
"Cos'é successo?" domandó il ragazzo all'improvviso.
Mercedes alzó lo sguardo e guardó Kurt, sempre preso a preparare il té. Era sorpresa e non capiva come quel ragazzo avesse colto il suo stato d'animo cosí facilemente; decise comunque di negare tutto e fare finta di niente.
"Nulla. Perché?" rispose.
Kurt finí con calma di preparare il té prima di parlare. Versó l'acqua nelle tazze, vi immerse le bustine, mise due cucchiani di zucchero in ciascuna tazza e le posó sul tavolo al quale si sedette comodamente guardando Mercedes negli occhi. La ragazza distolse lo sguardo per paura che lui capisse altro, qualcosa di piú profondo di un presentimento. Kurt fece cenno a Mercedes di sedersi e la ragazza seguí il consiglio prendendo tra le mani la sua tazza calda. Kurt sorseggió un po' il té e poi disse:
"Non mentirmi. Mentire fa male, non a me, ma a te stessa. Ho mentito a me stesso troppo a lungo in passato."
Mercedes guardó Kurt e capí che doveva aver sofferto parecchio dal modo in cui osservava il té nella sua tazza. Dopo una pausa Kurt riprese il discorso:
"Ti ho chiesto di farmi compagnia perché mi sono accorto che stai soffrendo e ho imparato che il té aggiusta ogni cosa." la guardó sorridendo.
"Bé, se é vero, me ne serve un oceano." rispose la ragazza avvicinando la tazza alla bocca.
Kurt scoppió a ridere e Mercedes rimase affascinata da quella risata dolce.
"Facciamo un po' alla volta." disse Kurt "Un problema alla volta." tornó serio e bevve ancora un po' di té; "Ho notato il tuo sguardo alla lettura del messaggio sul quinto livello. Ora, io ho in mente due ipotesi: o tu non vuoi finire il gioco, cosa abbastanza improbabile dato che rischiamo la vita ogni momento, oppure tu non vuoi mostrare il tuo vero aspetto." terminó guardandola.
Mercedes tremó facendo oscillare il té nella tazza che stringeva. Kurt notó tutto ovviamente, ma non disse nulla.
"Come hai fatto a capirlo?" disse Mercedes fissando il suo té.
"Ci sono passato anche io. É normale non amare ogni parte del proprio corpo a volte, peró con il tempo ho capito che sono proprio i nostri difetti a renderci speciali e noi stessi. Blaine si é innamorato di me proprio per quelli che reputo difetti." rispose Kurt sorridendo.
"Ma i miei non sono solo piccoli difetti, sono l'esatto contrario del personaggio che ho scelto. Ho cercato di assomigliare ad un'artista che ammiro perché Beyoncé é perfetta e vorrei essere come lei!" rispose la ragazza guardando Kurt negli occhi.
"Tesoro, Beyoncé non é perfetta! Riesce a mascherare i suoi difetti mettendo in risalto le sue qualitá, ma non é perfetta! Nessuno lo é e qualunque sia il tuo aspetto noi ti accettiamo per la persona che sei: una ragazza che non si é preoccupata del pericolo che poteva correre aiutando due ragazzini in lacrime, una ragazza coraggiosa, una saggia amica e un'ottima consigliera." disse Kurt stringendo la mano dell' amica.
Qualche lacrima rigó il viso di Mercedes accompagnando un dolce sorriso.
"Grazie!" sussurró.
"Non c'é di che." rispose Kurt appoggiandó una mano sulla spalla della ragazza e chinandosi per baciarle la guancia "Finisci il tuo té!"
Kurt lasció l'amica per raggiungere il suo ragazzo nella loro camera.

Finn era sdraiato a letto con la testa di Rachel sul petto e le sue braccia strette intorno ai fianchi. Gli altri erano tornati al mondo reale da un po' ormai e Ryder stava giá dormendo.
"Non fare mai piú una cosa del genere Finn! Non sai quanto ho pianto! Pensavo di averti perso!" disse la ragazza.
"Ti chiedo ancora scusa anche se ho fatto la cosa giusta, io aveva ancora entrambe le vite, tu solo una, se non mi fossi messo in mezzo io ti avrei perso davvero!" rispose il ragazzo accarezzandole la schiena.
Rachel alzó la testa e lo guardó. Aveva gli occhi pieni di dolcezza e amore ma anche paura, si era davvero spaventata e Finn lo aveva capito.
"Non posso prometterti di non farlo piú, anche se mi guardi cosí. Sei troppo importante per me e faró di tutto per proteggerti!" le disse sfiorandole i capelli.
"Lo capisco e io faró lo stesso." rispose Rachel allungandosi per baciarlo.
"Ti amo."
"Ti amo."
Rimasero a baciarsi abbracciati per un po' prima di addormentarsi.

Note:
Il capitolo s'intitola come la canzone di Pink "F****n' Perfect" peró in versione Glee quindi solo "Perfect" =)

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Capitolo 14
*** Warriors ***


I genitori di Sam si erano abituati, ormai erano passati tre mesi da quando loro figlio era tornato a casa con un nuovo gioco tra le mani, un gioco che si era rivelato una trappola mortale.
Era tardi quando Sam effettuó il logout, parlando con i suoi amici aveva perso la cognizione del tempo. Si ritrovó nel suo letto, si sfiló dalla testa il nervegear e si alzó sospirando. Guardó l'orologio, era mezzanotte passata, probabilmente i suoi dormivano giá, quindi uscí cautamente dalla stanza.
Raggiunta la cucina si preparó un panino e bevve un po' d'acqua. Si voltó e notó sul tavolo una torta, sopra c'era un bigliettino:
"Per Sammy, é la tua preferita!"
Un sorriso spuntó sul viso del ragazzo accompagnato da qualche dolce lacrima.
Mangió una fetta di torta e poi rispose al bigliettino:
"Grazie, era ottima! Vi voglio bene!"
Emanava spesso il suo affetto, senza preoccupazioni, soprattutto alla sua famiglia.
Tornó verso la sua camera, fermandosi a guardare prima i suoi genitori e poi i suoi fratellini. Avrebbe dovuto svegliarli per salutarli, cosí gli avevano fatto promettere, ma dormivano cosí bene che non ci riuscí.
Arrivato in camera chiuse la porta e si stese nel letto per dormire un po' dopo aver accuratamente puntato la sveglia.

Mike effettuó il login e si ritrovó davanti alla loro casa, gli sembrava ancora strano definirla tale.
Poco dopo apparí anche Tina che gli corse incontro baciandolo, restarono abbracciati a chiacchierare finché non videro che qualcuno si stava materializzando accanto a loro, cosí si prepararono a salutare uno dei loro amici.
Rimasero delusi peró, non conoscevano affatto quel ragazzo. Aveva i capelli neri, curati e ricchi di gel; gli occhi enormi di un colore indescrivibile circondati da ciglia lunghissime ed era vestito in maniera strana.
"Ma chi é?" sussurró Tina.
"Bo, non so!" rispose Mike alzando le spalle.
Poco dopo si materializzó un altro ragazzo, anche lui bellissimo solo un po' piú alto, dagli occhi stupendi azzurri. Corse incontro al primo che lo accolse tra le sue braccia baciandolo. Mike e Tina si guardarono perplessi.
Finito di salutare il compagno, il secondo ragazzo, notó Tina e Mike e gli andó incontro chiedendogli:
"Ciao, avete bisogno di qualcosa?"
"Ehm, veramente no. Stiamo aspettando i nostri amici." rispose Mike.
"Ah! Anche noi. Come avete trovato questo posto?" continuó a domandare il ragazzo.
"Quella é casa nostra..." rispose Mike indicando la casa.
"No, deve esserci un errore. Quella é casa NOSTRA!" disse il ragazzo avanzando.
"Amore calmati, ci penso io!" disse il suo ragazzo cingendogli i fianchi "Come vi chiamate?" chiese rivolgendosi a Mike e Tina.
"Io sono Mike e lei é la mia ragazza, Tina."
I due ragazzi si guardarono sorpresi risultando sempre piú strani ai loro occhi.
"Ragazzi siamo noi, Kurt e Blaine!" urló Kurt correndo ad abbracciare Tina.
Piano piano iniziarono a materializzarsi tutti e ogni volta loro quattro spiegavano la situazione: mentre erano nel mondo reale era stato sbloccato il quinto livello, e non si erano accorti dell'arrivo del messagggio, quindi ora avevano tutti una vita, i personaggi erano scomparsi e non potevano piú uscire da SAO.
Le cose positive erano che Artie riusciva comunque a camminare, potevano vedere i loro aspetti reali e presto sarebbero stati liberi!

Finn aprí la porta di casa e lasció uscire prima Rachel e Ryder per chiudere a chiave. Si voltó e li vide immobili con lo sguardo fisso, cosí guardó nella loro stessa direzione. Un gruppo di ragazzi saltellava e urlava di gioia abbracciandosi.
Finn strizzó gli occhi, gli sembrava di riconoscere qualcuno e...SÍ! Erano proprio loro: Sam, Puck, Blaine e Kurt! Inizió a correre seguito da Rachel che aveva riconosciuto Quinn e si buttarono nella mischia.
Ryder li raggiunse poco dopo riconoscendo i nomi dei suoi compagni dalle urla di Finn.

"Ragazzi dobbiamo andare al quinto livello! Ci siamo allenati tanto in questi mesi! Dobbiamo trovare i salvatori!" urló Puck.
"Sí, é vero! Dobbiamo ringraziarli!" disse Rachel.
"E chiedergli di allenarci!" aggiunse Sam sferrando un pugno in aria.
"Va bene, andiamo. Ma non combatteremo, dobbiamo prima studiare il luogo!" concluse Finn.
Il gruppo si teletrasportó al quinto livello ritrovandosi nella piazza centrale. Iniziarono a guardarsi intorno, c'erano moltissime persone, probabilmente avevano deciso di visitare il posto o cercare i guerrieri misteriosi come loro.
Sam si allontanó dal gruppo e si avvicinó agli altri giocatori per cercare informazioni.
Passeggiava da cinque minuti quando finalmente sentí:
"Ho sentito dire che due giocatori stanno cacciando nel bosco. Dicono che sono forti e abili, forse sono loro!"
Sam tornó verso i suoi amici senza dare nell'occhio e li raggruppó sussurando:
"So dove sono! Andiamo!"

"Bene Sam e ora che si fa?" disse Kurt.
Erano arrivati nel bosco ma non vedevano nulla.
"Shhh!" disse Sam portandosi l'indice alle labbra "Sentite!" terminó indicando il cielo.
Tutti si misero in ascolto e finalmente capirono: rumori di spade!
Iniziarono a correre guidati dal loro udito e quando intravidero qualcosa si nascosero dietro una roccia enorme.
Lo spettacolo a cui assistettero fu indescrivibile.
Inizialmente videro solo un ammasso di mostri, ma pian piano questi indietreggiarono mostrando due ragazze bellissime! Combattevano coprendosi le spalle, schiena contro schiena, lanciandosi qualche sguardo complice di tanto in tanto.
Sembravano due amazzoni, il loro abbigliamento era semplice ed entrambe avevano i capelli  raccolti in una treccia alta.
Una era mora, dai capelli lunghissimi; aveva gli occhi neri e profondi; due labbra piene; gli zigomi sporgenti; la carnagione mulatta e il corpo perfetto, doveva essere latina.
L'altra era bionda, con i capelli leggermente piú corti della compagna; gli occhi azzurri; le labbra sottili e la pelle chiara.
Combattevano con molta destrezza, sembrava quasi che non sentissero la fatica.
Malgrado fossero in numero nettamente superiore, i loro nemici, finirono presto al tappeto. Le due ragazze esultarono, si diedero il cinque, si abbracciarono e si sciolsero in un bacio talmente pieno di passione da far distogliere lo sguardo dei ragazzi.
Apparí il loro livello di HP...Era altissimo!

Note:
Eccomi! Scusate il ritardo nella pubblicazione ma ho avuto un po' di problemi :/ Vorrei dedicare questo capitolo a Heya_Sister che segue sempre la storia e aspettava l'arrivo di queste due creature da tanto! GRAZIE <3

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Capitolo 15
*** Do we have a deal? ***


"Sono loro! Devono essere loro!" diceva esaltato Sam.
"Ma cosa dici?! Non possono essere loro, sono due ragazze!" rispose Puck tirandogli un pugno sulla spalla.
Quinn rivolse un'occhiataccia al suo ragazzo che capí subito e disse:
"Intendevo per il numero amore, non di certo perché sono due femmine!"
"Sí, certo!" rispose Quinn incrociando le braccia e spostando lo sguardo.
Puck la prese tra le sue braccia e inizió a baciarle il collo, lei scoppió nella sua solita risata delicata e cosí fecero la pace.
"Comunque sono loro! Il loro livello di HP é troppo elevato e hanno fatto fuori quei mostri in pochissimo tempo!" continuó Sam fissando le ragazze.
"Sam abbassa la voce o ci sentiranno!" sussurró Finn, troppo tardi.
"Chi c'é lí nascosto? Avanti uscite, vi ho sentiti!" urló la ragazza mora.
Tutti guardarono Sam che si strinse nelle spalle e disse sorridendo imbarazzato:
"Scusate..."
Il gruppo si alzó e uscí allo scoperto. La latina, notando i loro livelli di HP, si tranquillizzó e disse:
"Che cosa volete? Perché ci spiate?"
"Ehi, calma" rispose Finn "volevamo solo conoscere i famigerati salvatori. Siete voi, giusto?"
"Perché dovrei risponderti?! Voi chi siete?"
"Io sono Finn e loro sono i miei amici." Finn presentó tutti.
"Io sono Brittany e lei é Santana." disse la ragazza bionda saltellando davanti alla compagna che la guardó in malo modo "Che c'é? Volevo solo essere educata" dissee rivolta a lei.
"Piacere ragazze!" rispose Puck guardandole "Vedi Sam, te l'avevo detto che non potevano essere state due ragazze del genere a sbloccare cinque livelli!" terminó rivolgendosi all'amico.
"Come scusa?" avanzó Santana.
"Bé, non avete detto che siete voi le salvatrici, ma, lo capisco sai...Sarebbe impossibile!" rispose Puck scandendo l'ultima parola e avanzando anche lui.
"Mi dispiace deluderti ma, ti sbagli! Siamo proprio noi!" disse Santana scuotendo la lunga treccia.
Puck tornó al suo posto, lui e Blaine si diedero il pugno e il ragazzo gli disse:
"Bella tattica fratello!"
"Lo sapevo che eravate state voi a uccidere tutti quei mostri!!" urló saltellando Sam.
"Uccidere? Noi non uccidiamo! Usiamo le armi dell'amore. I mostri che colpiamo, e scompaiono, finiscono in un altro mondo, a forma di cuore, dove tutti si amano e vivono felici, circondati da unicorni e arcobaleni!" rispose seria Brittany.
I ragazzi si scambiarono sguardi perplessi, poi si voltarono verso Santana che li stava fulminando con lo sguardo, cosí rimasero in silenzio.
"Ceeerto!" sorrise titubante Sam.
"Bene, andiamocene amore!" disse Santana voltandosi e prendendo la mano di Brittany, che faceva ciao con la mano libera.
"Aspettate!" urló Rachel.
Le due ragazze si voltarono e la mora chiese sbuffando:
"Che cosa c'é ancora?"
"Bé, noi volevamo ringraziarvi per quello che avete fatto e per quello che farete!" rispose Rachel sorridendo.
Santana ricambió il sorriso e disse imitandola:
"Bé, prego nasona."
Rachel s'intristí e riprese il suo posto accanto a Finn che la strinse a sé.
"A me piace il tuo naso! Potrebbe essere il padre di tutti i nasi da quanto é grande!" annuí seria Brittany.
Quella ragazza era decisamente strana!
"Ehi, non é giusto che ti comporti cosí!" urló Kurt puntando l'indice contro Santana.
"Ehi, io faccio quello che voglio porcellana!" rispose la ragazza imitando anche lui.
"Ti faccio vedere..." Blaine mise una mano sulla bocca di Kurt e con l'altra gli cinse il fianco per trattenerlo mentre lui si dimenava.
La latina scoppió a ridere.
Mike e Artie si avvicinarono a Finn e, il primo, gli sussurró:
"Lasciaci parlare con lei, le chiederemo di allenarci e la convinceremo!"
Finn li guardó un attimo, gli appoggió le mani  sulle spalle e rispose:
"Va bene!"
"Che ne dici di parlare in privato, solo noi tre? Abbiamo qualcosa da proporti." urló Mike a Santana indicando sé stesso e Artie.
La ragazza tornó seria, guardó Brittany che le sorrise e rispose:
"Sará meglio per voi che sia qualcosa di allettante!"
I tre ragazzi si allontanarono mentre Brittany si mise a parlare con gli altri.

"Allora cosa volete?" domandó Santana.
"Vogliamo essere allenati da voi!" disse Artie.
La ragazza scoppió nuovamente nella sua risata perfetta.
"Dite sul serio? Voi siete pazzi! Non abbiamo tempo da perdere per stare dietro a dei bambocci come voi!"
"Non abbiamo finito!" disse Mike "Se ci aiuterete vi ospiteremo, senza nessuna spesa da parte vostra, nella nostra villa! Abbiamo una camera libera che vi concederemo volentieri. Ora non potete piú andare nel mondo reale a dormire!" terminó ghignando Mike.
Santana rifletté sulla loro proposta per un po', poi disse:
"Avete ragione, ma chiedete troppo e con tutti i soldi che abbiamo possiamo comprarci una casa tutta nostra!" incroció le braccia e aggiunse "Abbiamo finito?"
"No!" rispose Artie "Aggiungi alla nostra offerta il fatto che non diremo, alla tua ragazza, la veritá sul bellissimo mondo a forma di cuore che ha descritto prima!"
La latina deglutí e ripensó alla loro proposta.

"Britt Britt, vieni..." sorrise Santana.
Brittany corse dalla ragazza, si allontanó  con lei e si mise ad ascoltarla.
Mike a Artie tornarono verso i loro amici.
"Allora?" chiese Sam speranzoso.
"Ci alleneranno!" rispose Mike sorridendo.
Tutti esultarono felici, ma vennero presto interrotti.
"Ehi, tu, bocca di trota...Dicci la strada per casa vostra...Ops, NOSTRA!" urló, a Sam, la latina mentre si avvicinava stringendo, con il mignolo, quello della sua ragazza.
La felicitá sparí dai volti dei ragazzi che si voltarono verso Mike e Artie.

Note:
1) Il prossimo capitolo lo pubblicheró tra un po' di tempo perché devo riflettere bene sull'evulozione della storia. Non voglio forzare la scrittura e rovinare la storia!
2) Il titolo del capitolo é una celebre frase del telefilm Once Upon A Time che adoro! :3

3) Dato che non l'ho ancora fatto vorrei ringraziare chiunque abbia speso 5 minuti per leggere anche solo un capitolo della mia FF =')  GRAZIE! <3

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Capitolo 16
*** Training ***


Mike e Artie avevano spiegato bene la situazione ai compagni, dopo si erano diretti tutti a casa, Santana e Brittany avevano preso possesso della loro stanza e dopo cena erano andati tutti a dormire.
 
 
Il giorno seguente vennero svegliati da un rumore violento, tutti si precipitarono fuori dalle proprie camere, ritrovandosi nel corridoio, e videro Santana con in una mano una pentola e nell'altra un cucchiaio di legno:
"Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!"
"Sai che diavolo di ore sono?" urló Kurt che aveva la faccia assonnata.
"Certo porcellana!" sorrise la ragazza "Sono le tre di mattina. Vi voglio pronti entro un'ora, iniziamo l'allenamento!" terminó.
"Tu sei pazza! Io ho bisogno di almeno otto ore di sonno per avere una pelle perfetta!" rispose Kurt.
"Bé, mio caro, la prossima volta vai a letto prima invece di fare le acrobazie con il tuo ragazzo!" disse la latina zittendo Kurt, che arrossí, e scendendo al piano di sotto.
"Ragazzi se non sarete fuori di casa per le quattro non vi allenerá." disse Brittany al gruppo; poi si rivolse a Blaine e Kurt mentre scendeva le scale:
"Vorrei entrare a far parte del vostro circo, fatemi sapere quando ci saranno i provini per le nuove reclute." poi sparí.
"Ragazzi avanti prepariamoci! É un'occasione imperdibile!"  disse Sam.
"Io con quella diavolessa non ci vado!" rispose Kurt incrociando le braccia al petto.
Blaine avvolse le sue braccia intorno alle sue, gli bació il collo e disse:
"Dai amore, non fare il permaloso, fallo per me!"
Kurt sorrise e disse:
"Ok, ma solo per te!" e lo bació.
Tutti corsero a prepararsi e per l'orario stabilito erano fuori di casa.
"Molto bene! Prima regola, appresa. Dovete essere puntuali. Ci alleneremo tutti i giorni da quest'ora fino alla sera. Andiamo." disse Santana.
 
 
Una volta raggiunto il bosco spiegó cosa avrebbero fatto quel giorno:
"Per oggi mi limiteró ad assistere, segneró su questo blocchetto i punti deboli di ognuno di voi mentre vi osserveró combattere contro Brittany. Da domani ci alleneremo con uno di voi alla volta, un giorno ciascuno, in modo da potervi seguire attentamente. Dopodiché faró un allenamento straordinario per coloro che ne avranno ancora bisogno e poi decideremo come proseguire."
Tutti annuirono.
"Chi vuole iniziare?" chiese dolcemente Brittany.
"Io! Io, per favore!" urló sbracciandosi Sam.
Il ragazzo fu il primo di una serie di fallimenti. Ogni combattimento duró circa dieci minuti, chi piú chi meno, perché Brittany voleva cosí altrimenti sarebbero finiti molto prima. Doveva dare alla sua ragazza la possibilitá di analizzare bene le loro mosse, cosí dedicava cinque minuti alla difesa e cinque all'attacco.
 
 
Alle cinque e mezza era giá finito tutto. 
I ragazzi, demoralizzati, aspettarono che Santana finisse di completare i suoi appunti.
"Vi riassumeró i difetti di ognuno e poi, dato che abbiamo finito cosí presto, io e Brittany inizieremo a lavorare su uno di voi." si fermó un attimo a guardarli, poi camminando davanti a loro, e indicandoli uno ad uno, disse:
"- Bocca di trota: troppo impulsivo;
- Tizio con la cresta: troppo sicuro di te;
- Miss perfettina: insicura;
- Nasona: fifona;
- Frankenteen: rigido;
- Ragazzino: non pensi;
- Mister papillon: troppo ansioso;
- Porcellana: debole;
- Finta diva: lenta;
- Quattrocchi: impreciso;
- Asiatico: grezzo;
- Asiatica: insicura come la biondina perfettina.
Ecco é tutto, potete andare." 
La latina posó la mano sul petto di Sam e disse:
"Tu...Rimani!"
Sam saltó e urló dalla gioia mentre gli altri si allontanarono.
 
 
"Che nervi! Quella strega ci ha azzeccato su tutti!" disse Kurt sbattendo i piedi e digrignando i denti.
"Sí, ma é positivo, significa che siamo in ottime mani." rispose Finn.
"Su questo non ci sono dubbi ma non capisco il motivo di insultarci continuamente..." disse Quinn.
I ragazzi continuarono a discutere mentre tornavano a casa.
 
 
Nelle due settimane successive tutti imparano a conoscere la vera Santana. Una ragazza tanto forte quanto fragile che cercava di proteggersi attaccando gli altri.
Lei e Brittany, nella loro vita ne avevano passate tante. Venivano costantemente prese in giro, finché Santana non si stancó e decise che la miglior difesa era l'attacco, proprio come nel gioco in cui si trovavano. 
Non l'aveva fatto per lei, lei poteva sopportare le offese, quello che non sopportava erano le lacrime della dolce ragazza che amava, che non meritava un simile trattamento.
Da quel momento la prima impressione che dava era quella di una stronza senza cuore, ma quando la si conosceva meglio, sbocciava come un fiore e dava il meglio di sé.
Anche se non lo avrebbe mai ammesso voleva giá un bene dell'anima a quei ragazzi e aveva giá capito che ora erano pronti, pronti per sbloccare i livelli rimanenti.

Note:
Scusate per il ritardo...Vi avevo avvisato! ;) 
Volevo dirvi che la storia sta giungendo al termine! Purtroppo questa FF ha finito per annoiarmi ed é per questo che la sto concludendo velocemente! Credo sia abbastanza normale comunque, é una storia lunghissima che ho scritto e anche se la adoro, é giusto che sia un po' stanca =') Se continuerete a seguirmi state pronti per il capitolo finale! Anche se non so quando lo pubblicheró xD ahah <3 GRAZIE! <3

P.S. I soprannomi di Santana sono in questo ordine: Sam, Puck, Quinn, Rachel, Finn, Ryder, Blaine, Kurt, Mercedes, Artie, Mike, Tina!

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Capitolo 17
*** Is this really the end? ***


Il capitolo finale. Il capitolo piú lungo che abbia mai scritto.



Nel mese successivo avevano sbloccato quattro livelli affezionandosi sempre piú l'un l'altro. Avevano riportato qualche ferita ma nulla di grave ed erano ancora tutti insieme. 
 
Erano a cena, tutti ridevano e scherzavano tra un boccone e l'altro, tutti tranne Santana. 
Il suo pasto era intatto nel piatto e lei osservava i suoi amici, dal capotavola, seria. Ad un tratto respiró a fondo, annuí come se volesse autoconvincersi, sbatté le mani sul tavolo e si alzó. Tutti si voltarono a guardarla zittendosi. Brittany che aveva notato l'atteggiamento della compagna capí tutto e abbassó lo sguardo triste.
"Ragazzi devo dire una cosa..." inizió Santana guardando il tavolo.
Brittany poggió una mano su quella della ragazza, Santana la guardó e si scambiarono un sorriso di incoraggiamento dopodiché riprese:
"Abbiamo affrontato tanti mostri e ora siamo finalmente ad un passo dalla fine. Domani sbloccheremo l'ultimo livello e saremo liberi. Non sará facile, anzi, sará piú faticoso di tutti gli altri livelli messi insieme! Sento che possiamo farcela ma non posso promettervi che lo supereremo...Tutti...Quindi se qualcuno non vuole veire lo capisco perfettamente!" guardó il tavolo, mentre gli altri si scambiavano sguardi seri.
Ryder si alzó e disse:
"Abbiamo affrontato tutto questo insieme e non intendo tirarmi indietro ora! Lo faccio per me, per voi, per Marley e per Jake!" 
Dopo di lui si alzarono tutti uno alla volta dando il loro consenso alla battaglia.
"Sono fiera di voi! Ora andiamo a dormire, sará la nostra ultima notte a SAO." terminó Santana.
Pochi riuscirono a concludere la cena, la maggior parte desiderava chiudersi in camera e andare a letto.
 
"Tesoro devi dormire. Domani é una grande giornata." disse dolcemente Brittany spostando i capelli della sua ragazza dietro l'orecchio.
"Non riesco, ho paura! Potremmo morire tutti domani e non voglio perdere nessuno di voi!"
"É un peccato che il pianeta a forma di cuore sia solo per mostri, altrimenti lí tutti insieme saremmo stati felici." 
Santana sorrise.
"In ogni caso dobbiamo provarci. I nostri cari ci stanno aspettando e gli altri giocatori confidano in noi. Sappiamo benissimo tutti a cosa andiamo incontro." concluse Brittany prendendo tra le braccia Santana. 
"Lo so. Hai ragione. Poi dobbiamo pensare positivo, noi ce la faremo!"
"Brava amore, ti amo!"
"Ti amo!" rispose Santana baciandola.
 
Finn stringeva Rachel tra le braccia sfiorandole i capelli.
"Finn, sono pronta. Potrei morire e non voglio farlo senza aver vissuto ogni esperienza. Tu sei quello giusto, sei la mia anima gemella e non posso immaginare nulla di piú perfetto  di quello che abbiamo ora."
Finn la guardó sorpreso e rispose:
"Sei sicura?"
"Mai stata piú sicura di cosí! Ti amo."
"Ti amo."
Come loro anche le altre coppie passarono la notte insieme, come un inno d'amore, come una sorta di ultimo addio.
La notte passó dolcemente in fretta, il mattino seguente si svegliarono tutti presto e prima di partire si raccolsero in un ultimo grande abbraccio di gruppo.
 
Arrivarono al cancello dell'ultimo livello. Davanti a loro c'era un enorme portone con inciso il numero 10 nel centro.
"Diamoci dentro!" urló Santana spalancando il portone.
Era tutto buio, camminarono lentamente tutti vicini, raggiunto il centro della stanza il portone si richiuse e si accesero le luci. Davanti a loro si trovava un mostro gigante, viscido con sei tentacoli. Appena li notó emise uno stridulo acuto che li costrinse a tapparsi le orecchie. Il mostro inizió a strisciare verso di loro a grande velocitá. Santana lo attaccó per prima dando il tempo agli altri di circondarlo.
Lei e Brittany combattevano separate per cercare di proteggere gli altri, la bionda si occupava soprattutto di Ryder, ma malgrado la grande distanza mantenevano in contatto visivo.
Il nemico era davvero forte, nonostante tutti gli attacchi ricevuti il suo livello di HP non scendeva.
 
Lo scontro andava avanti da tempo ormai e tutti erano abbastanza stanchi, soprattutto Mercedes.
"Tieni duro, dai!" le urló Artie che la affiancava nella lotta.
"Ci sto provando, ma sono stanca!" rispose.
Infilzó la spada in uno dei tentacoli, ma questo tornó all'attacco, senza che lei potesse nemmeno accorgersene, scaraventandola lontano. Mercedes sparí.
"Non potete permettervi di piangere i defunti durante un combattimento!" aveva specificato Santana surante l'allenamento, ma chi poteva immaginare che sarebbe stato cosí?!
Tina, con le lacrime agli occhi, urló il nome dell'amica guardandola dissolversi in mille pezzi. Santana le urló di smetterla senza risultato e Mike la raggiunse troppo tardi. Vide un tentacolo stritolarla davanti ai suoi occhi, lo attaccó...Invano. Anche Tina scomparve.
Mike con gli occhi umidi urló e inizió ad infierire colpi sempre piú forti su quella parte del mostro, che gli aveva portato via la sua amata, fino a staccargliela.
Il nemico gemette e i suoi HP, finalmente, scesero vertiginosamente.
 
 
Dopo svariati attacchi Kurt, Blaine, Brittany e Ryder riuscirono a tagliare un altro tentacolo al mostro.
 
 
Finn andó ad aiutare Artie, vedendolo in difficoltá, occupandosi cosí di due tentacoli, posizionandosi tra lui e Rachel. Per infierire un colpo, con Artie, diede le spalle all'altro tentacolo e il mostro ne approfittó. Rachel notó tutto cosí si lanció verso Finn prendendo il colpo al posto suo. Il ragazzo fece in tempo a voltarsi e vedere il suo amore, sorridendo tra le lacrime, dirgli "Ti amo" un'ultima volta.
Santana lasció Sam per correre verso Finn e proteggerlo con artie; lui scoppió a piangere tendendo le mani dove, fino ad un secondo prima, c'era Rachel.
"Finn, riprenditi! Muoviti, cazzo!" gli urló Santana senza ottenere risposta.
Lei, Artie e Mike riuscirono ad eliminare un altro tentacolo e cosí la latina corse l'occasione per scuotere quel gigante buono. 
"Finn, se continui cosí Rachel sará morta invano! Devi vendicarla, muoviti!"
Il ragazzo fissó Santana e annuí, dopo tornó alla carica attaccando il mostro.  Questo si spostó per evitare il colpo abbastanza da permettere a Quinn la visuale dall'altra parte. Notó subito l'assenza di Rachel e inizió ad urlare il suo nome...Nessuna risposta. Allora la ragazza si fermó per guardare meglio e venne spinta via. Chiuse gli occhi pensando di essere morta, ma poi sentí il suo nome e li riaprí piano. Vide Puck combattere da solo, stava per essere sconfitto, cosí si alzó e corse ad aiutarlo. Era stato lui a spingerla a terra per difenderla. Finalmente riuscirono a sconfiggere quel tentacolo e Puck si accasció a terra. Quinn lo prese per le braccia e lo allontanó dal combattimento. 
"Perché lo hai fatto?" chiese la ragazza piangendo.
"Dovevo proteggerti. Resisti anche per me. Ti amo!" rispose Puck accarezzandole il viso.
"Anche io! Rimani con me, ti prego!" disse baciandolo.
Appena riaprí gli occhi tra le braccia non stringeva piú nulla. Si alzó, si asciugó gli occhi, strinse la spada, tornó all'attacco urlando unendosi a Finn e Santana e insieme riuscirono a mozzare un altro tentacolo. 
 
Rimanevano solo due tentacoli. Di uno se ne stavano occupando Kurt, Blaine, Ryder e Brittany. Purtroppo nella lotta Ryder scivoló cadendo; i due ragazzi si voltarono a controllare, dopo si rigirarono e notarono il tentacolo dirigersi verso loro, si diedero la mano dicendosi "Ti amo" e sparirono. La notte prima avevano parlato di quello che sarebbe potuto accadere e avevano deciso che sarebbero stati insieme, sempre, qualunque cosa fosse successa. 
 
Brittany difese Ryder mentre si rialzava, sferró parecchi colpi ma era troppo da affrontare da sola. Mentre Ryder si rialzava lei lanció uno sguardo pieno di dolcezza a Santana, poi venne colpita davanti agli occhi del ragazzo.
"NO!" urló Santana.
Artie si precipitó ad aiutare Ryder e insieme eliminarono il penultimo ostacolo alla loro libertá.
"Corri! Ci pensiamo noi qui!" gridó Sam a Santana.
La latina annuí e corse da Brittany. Il suo livello di HP era giá a zero, cosí le urló:
"Ti amo! Aspettami, arriveró!" e la vide sorridere prima di sparire.
 
 
La ragazza tornó indietro di corsa chiedendo di lasciarle sferrare l'ultimo attacco e cosí fece. Il mostro finalmente si sgretoló in mille pezzi e al suo posto comparve la scritta:
"Complimenti, avete completato il gioco."
Finn, Santana, Sam, Mike, Artie, Quinn e Ryder crollarono a terra, si abbracciarono e scoppiarono a piangere.
Non si accorsero della luce bianca che li avvolse finché non sentirono una strana, ma familiare, voce...
"Voi siete i giocatori migliori di SAO. L'ho creato per  conoscere persone come voi! Data la vostra bravura, e quella dei vostri compagni, ho deciso di essere clemente e regalarvi qualcosa oltre alla libertá. Vi teletrasporteró alla piazza centrale, lí troverete quello che state cercando e poi potrete uscire definitivamente dal mio mondo."
 
I sopravvissuti si ritrovarono nella piazza, si guardarono intorno e li videro, i loro amici, erano tutti lí, spaesati come loro! Appena si videro si corsero incontro e Santana gridó:
"Siete vivi! Siete tutti vivi!" stringendo Brittany.
Rachel saltó in braccio a Finn e i due si baciarono, lo stesso fecero Puck e Quinn e Tina e Mike.
Poi si strinsero tutti insieme e terminato l'abbraccio Finn disse:
"Ci vediamo nel mondo reale amici!"
Poi tutti premettero logout.



Note:
Eccoci alla fine! Grazie a tutti per aver seguito la mia storia! Alla prossima ;) <3

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