La musica ci terrà vicino

di GiuliaJoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova vita ***
Capitolo 2: *** Che i giochi abbiano inizio ***
Capitolo 3: *** Verità svelate ***
Capitolo 4: *** Un peso dal cuore scompare ***
Capitolo 5: *** Bugia ***
Capitolo 6: *** Resta con me ***
Capitolo 7: *** Dall'amore non ci si può nascondere ***
Capitolo 8: *** My little star ***
Capitolo 9: *** Parco divertimenti ***
Capitolo 10: *** Regali di compleanno ***
Capitolo 11: *** Oppa, aiutami ti prego... ***
Capitolo 12: *** Vattene, ti odio. Non voglio più vederti. ***
Capitolo 13: *** Il dolore di Stella ***
Capitolo 14: *** Il dolore di Ji Yong ***
Capitolo 15: *** E questo per cos'era?! ***
Capitolo 16: *** Sfida accettata ***
Capitolo 17: *** La mia bellissima allucinazione ***



Capitolo 1
*** Una nuova vita ***


Era da trenta minuti che stavo leggendo quella rivista di moda, sola, in quell'enorme ufficio.
Mi aveva chiesto di aspettarlo lì, che sarebbe arrivato subito.
Era l'unica persona con cui parlavo, sempre che rispondere a monosillabi fosse parlare. 
Lui mi capiva bene, diceva che ero come una figlia per lui.
Ecco perché mi aveva portata in Corea con lui.
 
Mi ricordo ancora quel giorno, in cui si presentò a casa mia e parlò con i miei genitori, chiedendoli il permesso di portarmi con lui, per farmi cambiare aria.
I miei avevano sempre saputo che il mio sogno era quello di andare in Corea e partecipare ai concerti del kpop, questo era uno dei miei sogni, almeno fino a prima dell'incidente.
Dopo di quello, avevo rinunciato a tutto: alla danza, a partecipare a dei concerti, agli studi.
Avevo finito il liceo e volevo iscrivermi all'università, ma avevo abbandonato tutto e tutti.
Così loro avevano dato il loro consenso e dopo di ciò mi ero ritrovata su un'aereo diretto per Seoul, accompagnata da il presidente di una delle case discografiche più famose anche oltre oceano: Yang Hyun-seok. 
 
Stavo cominciando a stufarmi di aspettare sul quel divano, anche se comodissimo. 
La porta si aprì e alzai lo sguardo pronta a salutare il presidente, ma non entrò lui. 
Entrarono cinque persone. 
Cinque persone che conoscevo bene, che avevo sempre visto su i video e nelle foto su internet.
Cinque persone che avevo sempre desiderato vedere esibirsi su un palco e che mi avevano fatto ridere in alcuni programmi di varietà.
Cinque persone che cantavano alcune delle mie canzoni preferite, che ballavano... già, loro ballavano.
 
Spalancai leggermente gli occhi vedendomeli apparire davanti, ma mi ricomposi subito.
Loro si bloccarono sulla porta vedendo che nell'ufficio del loro direttore c'ero solo io, una ragazzina, che pur vestita bene, dimostrava comunque la sua età: 19 anni, quasi 20.
Rimasero un attimo perplessi, poi la testa verde si piegò per prima e mi sorrise.
-Ciao. Il presidente non è ancora arrivato?- mi chiese in inglese. 
Parlavo perfettamente coreano, visto che lo avevo studiato, ma decisi di non dirglielo,poiché non avevo intenzione di parlare con nessuno di loro.
Sapevo però che in quel Paese era molto importante l'educazione, sopratutto verso persone più grandi, quindi chinai leggermente il capo e feci segno di no. 
Ritornai a guardare e a sfogliare la mia noiosissima rivista.
Cominciarono a bisbigliare in coreano, pensando che io non li capissi. 
Erano sempre sull'entrata e io vicino alla scrivania, però quell'ufficio era così grande che le voci facevano eco, così sentii quello che si dicevano.
-Chi sarà quella ragazza? E perché è nell'ufficio del presidente?- chiese il maknae. 
-Non lo so, però lui ci ha chiesto di aspettarlo qui. Quindi mettiamoci a sedere.- rispose il leader.
 
I ragazzi si avvicinarono pericolosamente a me e si sedettero sul divano davanti a mio, così mi rilassai, visto che mi ero irrigidita.
GDragon cominciò a digitare qualcosa sul suo cellulare, TOP, Daesung e Taeyang parlavano del più e del meno, mentre Seungri mi fissava sorridendo.
Odiavo essere fissata, sopratutto da persone che non conoscevo, cioè, sì li conoscevo, sapevo che erano i Big Bang, ma li conoscevo come idol, persone che non potevi avere minimo a cinque metri di distanza. 
Chiusi la rivista e la posai sul tavolinetto davanti a me.
-Scusa, non mi sono presentato. Sono Seungri, un componente dei Big Bang. Ci conosci?- chiese in inglese, attirando l'attenzione anche degli altri, che guardarono prima lui e poi me.
Feci cenno di sì, ma rimasi in silenzio, ancora una volta.
-E tu? Come ti chiami?- chiese.
 
Non risposi. Non riuscivo a rispondere, pur sapendo che si trattava di un gesto di grande maleducazione.
Mi vennero le lacrime agli occhi, perché odiavo sentirmi in colpa per la mia maleducazione e odiavo che il presidente mi avesse lasciata in quella situazione da sola, anche se aveva promesso che non mi avrebbe abbandonato.
 
-Scusa, ho detto qualcosa di sbagliato? Io non volevo...- disse Seungri, che si era allarmato dalla comparsa delle lacrime.
-Bravo, l'hai spaventata!- disse TOP in coreano.
Taeyang, che era il più vicino a me si sporse per mettermi una mano sulla spalla, ma io scattai subito in piedi e mi schiacciai contro il muro.
Avevo gli occhi sbarrati e il respiro accelerato.
Cinque paia di occhi mi guardavano sbalorditi.
-Scusa, io non volevo...- cominciò a dire Young Bae, ma fu interrotto dalla porta che si apriva.
 
Si alzarono in piedi e si inchinarono in segno di saluto davanti al presidente, mentre la mia faccia si trasformava da spaventata a rabbiosa. 
Hyun-seok si cominciò a guardare intorno e appena mi vide strabuzzò un attimo gli occhi.
-Che cosa è successo?- chiese (ovviamente in coreano).
Ji Yong fece per rispondere, spostando lo sguardo da me a lui, ma io fui più svelta e in perfetto coreano risposi:
-Mi hai lasciata sola con persone che non conosco, ecco cosa è successo!- 
I Big Bang rimasero sbalorditi della mia audacia nei confronti della persona che loro consideravano la più importante, ma a me non importava. Ero troppo arrabbiata e spaventata.
Lui annuì piano e poi sorrise ai ragazzi.
-Un momento, allora tu parli! E parli anche coreano!- disse Ri indicandomi.
 
Il presidente rise.
-Scusate, avrei dovuto avvertirvi della sua presenza prima di mandarvi qui. Lei è Stella e sì, parla coreano. Se le avete posto qualche domanda e non vi ha risposto, non prendetevela, lei non parl...-
-Basta! Smettila di parlare dei fatti miei.- sì, ero decisamente arrabbiata.
Lui aggrottò la fronte, poi fece cenno a tutti di sedersi.
-Comunque, perché ci ha chiamato qui?- chiese GD.
Yang Hyun-seok guardo prima me e poi loro.
-Vi ho convocato, perché da stasera in poi, questa ragazza abiterà con voi.-
Rimanemmo tutti a bocca aperta.
Non sapevo da quale parte del suo cervello fosse spuntata quell' idea, ma io non avrei accettato questo compromesso.
-Scordatelo!- scattai in piedi -Io non vado abitare con loro! Non li conosco e non posso...-
-Tu ci andrai! E se non farai come ti dico, ti rispedisco in Italia, dove tutti quanti cercheranno di farti parlare con la forza e farti riprendere la tua vecchia vita! Mi sbaglio, o non vuoi averci più niente a che fare?- chiese il presidente.
 
Mi irrigidii e feci cenno di sì.
Aveva ragione. 
Ero stata contenta di partire, almeno non avrei più avuto la mia famiglia ad assillarmi per ricominciare li studi e la danza.
Ma non volevo abitare con quei cinque ragazzi, avevo troppo paura dopo...
Il presidente sospirò.
-Vai a prenderti da bere, io devo parlare con loro in privato-
Annuii ed uscii dalla porta, stavo per scoppiare in una crisi di nervi.
 
(***)
 
Uscita la ragazza, il presidente si rilassò un attimo.
Guardò uno a uno i componenti della band, che lo stavano guardando come se fosse impazzito.
Il primo  a prendere parola fu il leader:
-Cosa è questa storia che quella ragazzina verrà a vivere con noi?-
-Già. Poi perché con noi non parla, mentre con lei alza anche la voce? Prima stava per avere un infarto quando Young Bae la quasi toccata per rassicurarla!- fece eco TOP.
-Vedete, quella ragazza è come una figlia per me. L'ho conosciuta per caso quando sono andato in Italia in vacanza. Volevo portarla già in Corea per partecipare a dei provini per entrare nei gruppi di ballo della nostra compagnia, poiché l'ho vista ballare ed è magnifica. Solo che ha avuto... diciamo un incidente.-
 
-Che tipo di incidente?- interruppe il maknae.
-Questo, ve lo racconterà lei quando sarà pronta. Comunque, dopo ciò non è stata più la stessa. Ha abbandonato la danza, ha lasciato gli studi, non parla più con nessuno. Pensate, era una fan sfegatata del kpop, ma ora ascolta solo le canzoni, tralasciando tutto il resto. Ho voluto per farle iniziare una nuova vita, ma sopratutto voglio che riprenda a ballare. Per questo ho voluto farla vivere con voi.-
Cinque facce lo guardarono come se non capissero cosa avrebbero potuto fare loro per quella ragazzina.
Il presidente continuò: - Lei non parla con tutti, solo con chi si fida. E vale anche per il fatto di essere toccata, sopratutto dai maschi. Voi dovrete conquistare la sua fiducia, fare in modo che ritorni a ballare e a fidarsi delle persone. Come vi ho già detto, il perché lei si comporti così dovrete scoprirlo da soli. Se riuscirete in questo compito, vi permetterò di andare in vacanza per qualche settimana.-
Seungri si alzò di scatto con un sorriso a trentadue denti.
-Perfetto, accettiamo! Vero hyeong?-
-Una vacanza non sarebbe male. Per me va bene.- rispose Daesung.
Anche tutti gli altri accettarono. 
 
Mentre stavano per uscire, il presidenti li bloccò per un'ultima volta.
-Ah, dimenticavo. Vi potrà sembrare una ragazzina, anche da come si comporterà per un po', ma non lo è. Oltre ad essere solo pochi anni più piccola di Seung Hyun,  è anche un tipo... diciamo che non le piace che le persone le mettano i piedi in testa. Quindi... io se fossi in voi starei attento. E' pur sempre una ragazza carina e sa come sfruttare le sue qualità. Ma penso che questo, lo imparerete a vostre spese...Potete andare.-
Detto questo, congedò la band.
 
(***)
 
Avevo appena varcato la soglia di quella casa.
Sapevo che loro non c'erano, ma avevo già una voglia matta di scappare.
Il presidente stava sorridendo e cominciò a mostrarmi la casa.
Al pian terreno c'era la sala con un mega schermo e tre divani, la cucina enorme e la sala da pranzo. Sotto le scale che portavano a piani superiori c'era un bagno e la lavanderia/ripostiglio. Al primo piano c'erano quattro camere da letto: due con un bagno personale, le stanze di TOP e Taeyang,  e due con un bagno adiacente. Al secondo piano c'erano altre due camere da letto, ognuna con un bagno personale. Una era del leader e l'altra sarebbe stata la mia.

Perfetto, speravo di essere lontana da tutti loro almeno in camera. 
 
Il presidente mi lasciò a casa da sola, così mi sarei potuta sistemare.
Avevo sperato che sarei stata lasciata in pace, invece le sue parole mi bombardavano la testa:
Non starai con le mani in mano. Li aiuterai a tenere in ordine la casa e li accompagnerai qualche volta agli studi televisivi per darli una mano. Diciamo, tipo assistente...
E io che speravo che li avrei dovuti incontrare occasionalmente per casa.
Quello che il presidente non sapeva, era che avevo ascoltato parte della loro conversazione in ufficio.
Come poteva pensare che mi sarei potuta fidare?
Nei mesi passati avevo costruito un muro in modo da tenere le persone lontane e di certo non lo avrei abbattuto per loro.
E, cosa più importante, non sarei tornata a ballare.
Mai più.
Sentii la porta d'ingresso aprirsi e delle voci parlare allegramente.
Sospirai.
Non ero pronta ad affrontare quei cinque ragazzi.
Ero una loro fan, anche se avevo smesso da un po' di seguirli.
Decisi di starmene chiusa in camera, tanto non mi sarebbero venuti a disturbare. 
 
Sentii scricchiolare la porta e mi voltai di scatto.
Quel cane, che avevo visto silo in foto, stava venendo verso di me con la lingua di fuori.
Avevo sempre amato gli animali, così non gli resistetti.
Mi misi seduta in terra e cominciai ad accarezzarlo, mentre lui mi leccava la mano.
-Ma quanto sei bello! Vero che sei bello? Ma sì  che lo sei!- cominciai a dirli con voce da stupida.
-Cosa li stai dicendo?- una voce dolce, proveniente dalla porta, interruppe il mio comunicare col cane.
Dalla gioia di avere quel cane tra le braccia, non mi ero accorta di parlare in italiano.
Ed ora il suo padrone, mi stava guardando dalla porta con un sorriso incerto e la fronte corrugata.
 
E ti pareva che facevo una figuraccia proprio con lui?!

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Capitolo 2
*** Che i giochi abbiano inizio ***


E ora che cosa li dico?
 
Lui mi stava guardando divertito.
Gaho mi stava continuando a leccare, poi abbaiò cercando di riattirare la mia attenzione.
GDragon si sedette in terra, fortunatamente a distanza da me.
-Scusa, so che non parli. Quindi iniziamo con domande più semplici, ti va?- chiese sorridendo.
 
Il suo sorriso mi fece arrossire leggermente in volto.
Sapevo che era stupendo, ma vederlo dal vivo mi aveva fatto arrossare le guance.
Acconsentii.
 
-Bene! Ti garbano gli animali?- chiese ed io annuii.
-Avevi un cane a casa tua, in Italia?- annuii un altra volta.
 
Continuai ad accarezzare il suo cane, che intanto si era accoccolato sulle mie gambe.
Ji Yong non aveva provato nemmeno ad accarezzare il suo cucciolo, probabilmente per non spaventarmi.
 
-Aspetta qui, ti voglio far vedere una cosa.- e detto ciò si alzò e uscì da camera mia.
Confusa mi alzai a mia volta, seguita da un lamento del cane, disturbato essendo stato tolto dalle mie gambe.
 
Il leader tornò con in braccio un piccolo cucciolo marroncino chiaro, che mi guardava con curiosità.
 
-Lei è Jolie... è la mia nuova cucciolotta.- disse accarezzando la testolina della piccola.
 
Alzò lo sguardo su di me e fece un sorriso incerto.
 
-Posso mettertela in braccio?- chiese guardandomi di sottecchi.
 
Mi avrebbe dovuto toccare? 
Non credevo di essere pronta, ma il baito della cucciola mi fece rialzare lo sguardo e la vidi contorcersi nelle braccia del suo padrone per venire verso di me.
 
Allungai le braccia continuando a sorridere come un ebete a Jolie, non accorgendomi che GD me la stava posando tra le mani aperte per accoglierla, senza provare a toccarmi.
 
La cagnolina cominciò la leccarmi le mani e il collo, così io non resistetti.
Saltai a sedere sul letto e cominciai a giocarci.
Poco dopo di raggiunse anche Gaho, che aveva assistito alla scena e cominciai a giocare con entrambi.
 
Ridevo.
 
Dopo tanto tempo avevo ripreso a ridere.
 
Anche a casa avevo un cane, ma, negli ultimi mesi, quando lui cercava di giocare con me lo avevo accontentato pochissimo.
Perché anche lui ci aveva giocato tempo prima...
 
-Ehi, Ji Yong cosa ci fai...- la voce di Young Bae arrivò dal corridoio.
 
Mi voltai e vidi apparire Taeyang sulla mia porta, raggiungendo il leader che si era appoggiato allo stipite della porta.
 
Al seguito del ragazzo, apparì anche il suo cagnolino, Boss, che vide i due cuccioli che giocavano sul mio letto e li raggiunse.
 
Ad un certo punto sentii un brontolio proveniente dal mio stomaco e vi posai una mano sopra.
 
Sentii un ridacchiare proveniente dalla porta.
Mi ero scordata che c'erano due spettatori a vedere me e i cani.
 
-Ti va un po' di riso e kimichi?- chiese Young Bae.
 
Storsi il naso. Non mi andava di mangiare qualcosa di così sostanzioso.
 
Poi vidi spuntare una scodella di gelato sopra la testa del leader, seguita dai capelli verdi di Daesung che fece capitolino solo con il viso sorridente.
 
-Io scommetto che un po' di gelato di andrebbe!- disse ridendo.
 
Sorrisi a quella proposta.
 
Così scesi dal letto e mi avvicinai alla porta, seguita dai cani.
Solo che mi bloccai prima di varcarla, poiché i tre ragazzi erano sempre lì.
Loro si accorsero del mio disagio, così si avviarono per primi giù dalle scale.
Io li seguii continuando ad avere i tre cuccioli che si rincorrevano tra le mie gambe.
 
(***)
 
Ero sdraiata sul mio letto a pancia in su.
 
Dopo aver mangiato del gelato in compagnia del gruppo ero tornata in camera mia per farmi una doccia.
 
I bagagli li avevo già sfatti, non avevo portato con me molte cose.
 
Mi risvegliai di soprassalto urlando.
 
Ancora quel sogno, cavolo...
 
Guardai l'ora: le 2:30 di mattina.
Probabilmente avevo svegliato qualcuno urlando in quel modo.
 
Uscii dalla stanza, per sentire eventuali rumori di qualcuno che si era svegliato a causa mia.
La porta di GD era socchiusa e si vedeva che c'era la luce accesa.
Mi avvicinai per vedere se si era svegliato a causa mia, ma il leader era seduto davanti a un computer con le cuffie e uno spartito in mano.
 
Probabilmente stava ascoltando la base di qualche musica per scriverci un testo sopra...
 
Aprii leggermente di più la porta ed entrai in punta di piedi.
I suoi cani erano accoccolati sul suo letto e quando mi videro alzarono la testolina.
Jolie scodinsolò e saltò giù vendendo ai miei piedi.
 
La presi in braccio e mi sedetti su una poltroncina vicino al letto accarezzandola.
 
Mi misi a guardare il leader.
Batteva l'indice sul tavolino e qualche volta scriveva delle parole sullo spartito.
Con il mouse rimetteva la melodia nel punto che voleva riascoltare.
 
Si vedeva che era molto concentrato, anche se mi dava le spalle.
 
Si intravedeva, dalla canottiera nera che portava, il tatuaggio sulla spalla destra.
 
Avevo sempre visto il suo corpo solo in foto o in video sul computer, ma dovevo dire che vederlo dal vivo era molto meglio.
Anche quando quel pomeriggio mi aveva sorriso, era stato il più bel sorriso che avessi mai visto: quelle labbra piene che si erano allungato facendo intravedere quei denti bianchi...
 
Ji Yong cominciò a canticchiare tra se la melodia che stava ascoltando.
Era bella.
 
Così, esausta dall'incubo di prima e rilassata dalla voce del ragazzo e dal cuoricino della cagnolina che batteva contro la mia pancia, sprofondai in un sonno profondo su quella poltrona, in quella camera.
 
(***)
 
Mi tolsi le cuffie e mi stirai.
Erano le 3:15.
Per fortuna quella mattina non avremmo avuto impegni, solo un incontro con il nostro stylist.
 
Mi alzai dalla sedia e mi voltai verso il mio comodissimo letto, pronto a fiondarmici per fare una bella dormita.
 
Vidi Gaho che se la dormiva beato sul piumone, ma mancava la piccoletta. 
Così la cercai con lo sguardo per la camera.
 
La trovai appisolata sulle gambe di quella ragazza, che si era addormentata profondamente sulla sua poltrona.
 
Cosa ci fa qui?
 
Mi avvicinai e provai a sventolarle una mano davanti agli occhi e a chiamarla piano.
Niente da fare, era addormentata profondamente.
 
Sospirai.
Provai a prendere Jolie in braccio per toglierla dalle gambe della ragazza, ma entrambe si lamentarono.
Si lasciò sfuggire delle parole, ma aveva farfugliato, così non le compresi.
 
Lasciai la cucciola dove si trovava e presi in braccio la ragazza.
 
Era più leggera di quanto pensassi.
Stringendola di più sentii che era troppo magra per la sua corporatura.
Non ci avevo fatto caso, ma da quando l'avevo incontrata nell'ufficio del presidente l'avevo vista sempre con vestiti larghi, che non aderissero alle sue forme.
Insolito per una ragazza della sua età, che dovrebbe pensare solo al  fisico e a piacere ai ragazzi.
 
In effetti, non l'avevo vista mangiare molto a cena: solo qualche cucchiaiata di gelato.
Come mai non mangiava?
 
La portai nella sua camera e l'adagiai sul letto.
 
La frangetta che portava le era caduta sugli occhi, così glie la spostai e sentii che aveva i capelli sempre umidi.
 
Presi una coperta dall'armadio e glie la misi sopra.
 
La luna fece capitolino da dietro le nuvole, illuminando leggermene la stanza.
 
La maglia di Stella era scivolata sulla spalla destra e riuscii a intravedere una parte di pelle che per qualche centimetro era  più chiara sulla sua leggera abbronzatura. 
 
La sfiorai.
Sembrava un taglio.
 
Come si è fatta un taglio qua?
 
La ragazza aggrottò le sopracciglia, lamentandosi e ripetendo le parole di prima.
Questa volta le compresi meglio, anche se in italiano.
 
Il suo computer era sempre acceso e sullo screen saver passavano delle foto.
Mi avvicinai per vederle meglio.
Era lei.
Lei con delle sue amiche e amici.
A dei compleanni, feste... al mare.
In quelle foto non sembrava essere sottopeso e ora che guardavo meglio, il suo viso era molto più bello.
 
La guardai addormentata nel suo letto.
Il suo viso sembrava sciupato, adesso.
 
Mi rigirai verso il pc e vidi una foto che la ritraeva in costume da bagno.
La cicatrice non c'era.
 
Passò una foto che la ritraeva con davanti una  torta con le candeline a forma di numero 19. 
Aveva un vestito sbracciato, e nemmeno li la cicatrice c'era.
 
Sapevo che avrebbe compiuto 20 anni tra qualche mese, quindi quella cicatrice se la doveva essere fatta qualche mese prima.
 
Tornai in camera mia e andai sul motore di ricerca per tradurre quelle parole che avevo sentito uscire dalla sua bocca rosata per ben due volte.
Anche se non conoscevo l'italiano, sapevo che come alfabeto era simile a quello inglese.
 
Digitai le parole come pensavo che si scrivessero, ma, ovviamente, il computer mi scrisse probabilmente la forma corretta di quella frase.
Così la digitai e cliccai il pulsante per tradurre.
 
Rimasi paralizzato.
 
Cosa era successo veramente a quella ragazza?
 
(***)
 
Mi svegliai nel pomeriggio.
 
Non mi ricordavo di essermi addormentata  sopra il piumone... e da dove spuntava quella coperta?
 
Forse mi ero svegliata nel sonno e non mi ricordavo cosa avevo fatto, come molte volte accadeva.
 
Giusto, ero andata in camera di GD... poi dovevo essere tornata nella mia.
Probabilmente era andata così.
 
Mi lavai e mi vestii.
 
Andai giù in cucina.
La casa era silenziosa, sembrava non esserci nessuno in casa.
 
C'era un biglietto attaccato al frigorifero.
Lo staccai e lo lessi.
 
Siamo andati un attimo fuori per degli impegni.
Torniamo subito.
NON USCIRE DI CASA !!!
                                       BB.
 
E dove pensavano che andassi?
E poi non ci tenevo ad uscire... avrei rischiato che qualcuno mi parlasse e mi toccasse.
 
Aprii il frigo e non trovai niente che mi ispirasse.
 
Un acuto mal di pancia mi prese all'improvviso.
Presi il mio cellulare e controllai il calendario.
 
Cavolo... accidenti agli ormoni femminili!
 
Avevo bisogno di uscire e andare a fare compre per l'imminente arrivo del regalo mensile che ci era stato fatto a noi donne.
 
Presi una borsa, i soldi che avevo cambiato prima di partire, un giaccone pesante ed uscii di casa.
 
Il presidente mi aveva fatto un abbonamento al bus e mi aveva mostrato che li vicino c'era una fermata che portava ai negozi più vicini a dove si trovava la casa.
 
Sallii sul bus e dopo una quindicina di minuti arrivai  dove c'erano vari negozi.
 
Entrai in un market e salutai con un cenno la commessa dietro la cassa.
Lei mi sorrise.
Mi avvicinai e le chiesi in quale reparto avrei potuto trovare degli assorbenti.
 
Mi avviai al reparto dove mi aveva indicato e ne presi un pacchetto.
Passai davanti ai frigoriferi e decisi di prendermi anche del latte alla fragola.
 
Pagai e tornai alla fermata dell'autobus.
Aspettai venti minuti prima che arrivasse un altro bus che mi riportasse a casa.
 
Prima di varcare la porta di casa, sentii delle voci che parlavano molto forte.
 
-Stai calmo, vedrai che torna subito.- disse una voce.
-Ma mi sembra di aver scritto che non sarebbe dovuta uscire!- un altra voce, molto più agitata.
 
...GDragon?
 
-Sarà andata a comprare qualcosa...- una voce femminile.
-E cosa?! C'è tutto in questa casa.- di nuovo la voce agitata.
-Sai, in una casa di soli uomini non ci può essere tutto quello che serve ad una ragazza...- di nuovo la voce femminile.
 
Decisi di entrare.
Sei paia di occhi mi fissarono come se fossi un mostro, poi la ragazza che non conoscevo mi venne in contro sorridendomi.
 
-Ciao! Sono Yu Rim, l'assistente del loro stylist. Erano molto preoccupati per la tua scomparsa.- mi sorrise questa ragazza, molto più grande di me.
Vide il sacchetto che avevo in mano e sbirciò all'interno, visto che la busta era colorata e non si vedeva cosa contenesse, e un sorriso dolce le spuntò sulle labbra. 
Mi fece l'occhiolino e si girò verso i ragazzi.
 
-Bene, visto che è tornata, io posso andare.- poi si girò verso di me.
-Su vai, in camera. Devi essere stanca!- e sorridendomi con fare cospiratorio mi spinse su per le scale, sotto gli sguardi persi dei ragazzi, permettendomi così una via di fuga per portare i miei acquisti in camera.
 
(***)
 
Vidi la ragazza sparire su per le scale.
Yu Rim se ne era andata, così avevo l'occasione per chiarire alcune cose con Stella.
 
Avevo capito che era andata a comprare cose che noi non potevamo avere, conoscevo più tosto bene le donne, visto che avevo una sorella, ma avrebbe potuto lasciare un messaggio invece che farmi prendere un colpo non avendola trovata a casa!
 
Non dopo che avevo scoperto cosa avesse detto in sogno e sapendo che aveva paura di essere toccata e non rivolgeva la parola a nessuno.
 
Cominciai a salire le scale, ma la voce di Seungri mi bloccò.
 
-Hyeong, dove vai?- chiese il piccolo maknae.
 
-A fare una cosa.- risposi e continuai a salire le scale.
 
Mi ritrovai davanti alla camera della ragazza.
Bussai forte.
 
La porta si aprì e mi ritrovai il suo viso confuso davanti.
Incrociai il mio sguardo con il suo.
 
La presi per un braccio e la trascinai di peso nella mia camera.
 
Sentivo che stava ponendo resistenza, ma era troppo debole e questo mi fece ancora più rabbia.
 
Avevo visto quanto carina fosse stata e non capivo perché si era lasciata così andare.
Qualsiasi cosa fosse successa, era passato. Non avrebbe dovuto condizionare il suo futuro.
O almeno... così credevo.
 
La spinsi a sedere sulla sedia alla scrivania e la guardai.
 
Aveva gli occhi strabuzzati e mi stava guardando come un mostro.
 
Digitai sul traduttore le parole che le avevo sentito dire.
 
Le indicai il computer e lei guardò il desktop.
 
Sbiancò tutto di un colpo, poi aggrottò le sopracciglia, come se non capisse quando avevo sentito quelle parole.
 
Sospirai e mi sedetti sul bordo del letto.
 
-Le hai dette ieri sera quando ti sei addormentata sulla poltrona.  Ti ho portato in braccio in camera tua...- la vidi voltarsi di scatto verso di me e, se non avessi saputo che era impossibile, vidi quasi gli occhi uscirle dalle orbita -Cosa avrei dovuto fare? lasciarti dormire su una poltrona con i capelli ancora umidi? Ti saresti presa un bel raffreddore!- continuai.
 
-Comunque... se non me lo vuoi dire, non ti costringerò a dirmi il motivo per cui quelle parole sono uscite dalla tua bocca. Almeno non per ora. Ma voglio che tu mi faccia una promessa...- dissi attirando completamente la sua attenzione.
-Visto che ti garbano così tanto gli animali... se vuoi che continuino a vivere in questa casa... dovrai cominciare a mangiare con regolarità, sennò porterò i miei cani a casa dei miei... e chiederò a Young Bae di fare altrettanto- conclusi.
 
Distolse lo sguardo dal mio.
 
Allora ne sei consapevole che non mangi nulla...
 
-Allora? Prometti?- allungai il mignolo verso di lei.
 
Storse la bocca, ma prese il mio mignolo con il suo suggellando il patto.
 
Si alzò e si avviò alla porta, ma prima di uscire si rigirò verso di me.
 
-Forse non lo sai, ma odio essere ricattata. So che il presidente vi ha avvertito di non mettermi i piedi in testa, ma tu non hai dato ascolto a quel consiglio. Io ho promesso... ma ti prometto un altra cosa...- e un sorriso malefico spuntò sulle sue labbra.
 
Lo sguardo che avevo visto in quelle foto, uno sguardo di sfida.
Era stata questo genere di ragazza prima di lasciare tutto?
Una persona che non voleva essere sottomessa?
 
-...Te la farò sudare quella vacanza.- detto questo uscì dalla mia camera.
 
Sorrisi.
Amavo le sfide...
Almeno quanto odiavo che le persone si lasciassero complicare la vita dal passato.
 
Che i giochi abbiano inizio.


RINGRAZIAMENTI E COMMENTO: 

Un ringraziamento speciale ad una mia amica che mi ha convinto a scrivere questa FF e un altra mia amica che si è complimentata con me !!!
Un altro ringraziamento speciale a queste persone che hanno letto il mio primo capitolo commentandolo e apprezzandolo, rendendomi così felice da decidere di continuare a scrivere questa storia: ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl (la mia ispirazione! Grazie molte!)  e saragiordanovips !!!

Ho scritto questo capitolo con un sorriso sulle labbra dopo gli elogi da voi tutti fatti.

Spero che vi piaccia, sia la storia sia il comportamento che sto dando ai personaggi.

Commentate con i vostri pensieri, elogi e critiche! 
Accetto tutto, in fondo non sono un'esperta e ho bisogno di consigli!

Ancora una volta grazie alle persone che mi sostengono!

Un bacio ENORME !!!

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Capitolo 3
*** Verità svelate ***


Sbattei la porta della mia stanza.
 
Avevo parlato.
Ero stata presa dalla rabbia, come mi succedeva spesso prima, e gli avevo risposto in quella maniera.
 
E in quel momento mi ero sentita bene, di nuovo me stessa.
 
Ma per davvero avevo detto quelle parole mentre dormivo?
 
Quella frase sul desktop del computer di GD mi volteggiava davanti agli occhi, sia in italiano che in coreano.
 
Almeno non mi uccidere.
 
Aveva scritto quelle parole.
 
Le stesse che avevo detto quella sera prima che il mio mondo andasse in frantumi.
 
Scossi la testa.
Non ci volevo pensare. 
 
Quel pallone gonfiato di un leader mi aveva fatta proprio arrabbiare!
Prima mi aveva preso per un braccio trascinandomi via con la forza, poi avevo scoperto che mi aveva preso in braccio per portarmi a letto, poi mi aveva fatto promettere di mangiare!
 
Come cavolo aveva scoperto che non mangiavo più e avevo perso più chili di quanti ne avessi mai persi facendo delle diete?
 
Mi sedetti sul letto a braccia conserte.
Non avevo mai sopportato le persone che si intromettevano nella mia vita.
Gli avrei fatto rimpiangere di non aver dato retta a Hyun seok quando gli ha avvertiti di stare attenti al mio carattere.
 
Sentii bussare la porta e, prima che io rispondessi, entrò lui con la sua faccia amata in tutto il mondo, ma odiata in quel momento da me.
 
-E adesso cosa vuoi?!- lo aggredii.
 
Lui strabuzzo gli occhi, poi tornò serio.
 
-Almeno adesso parli... ma non mi garba ancora il tono. Ma, ritornando alla tua domanda...- mi si avvicinò così tanto che dovetti alzare la testa per guardarlo negli occhi, che avevano catturato i miei.
 
Sentii il suo profumo, quel profumo che milioni di ragazze avrebbero pagato per sentirlo così vicino.
 
Tirò fuori qualcosa che teneva dietro la schiena e mi appoggiò una superficie fredda tra il mio collo e la mia spalla, su quella cicatrice.
Un coltello.
 
No...non di nuovo.
 
Il volto di GDragon scomparve e al suo posto mi ritrovai nella sala buia dove era successo tutto e, davanti a me, il volto di quella persona. 
 
-Almeno non mi uccidere. Per favore...- dissi piangendo.
-Allora tu stai zitta e non porre resistenza.- mi alitò addosso.
 
Riapparve il viso di GD, ma questa volta aveva un viso sconvolto.
Il coltello era dall'altra parte della stanza.
 
Vidi che urlava qualcosa, ma non sentii cosa.
Avevo solo un fischio negli orecchi.
 
Ero inginocchiata in terra.
Come ci ero finita?
 
Apparve Daesung, che ci guardò come se avesse visto dei fantasmi.
Io non riuscivo a distogliere gli occhi dal coltello, finché Dae non lo prese e lo porto via.
 
Mi sentii schiaffeggiare leggermente e riportai il mio sguardo sul leader.
 
Stavo cominciando a vedere chiazze nere e l'unica cosa che sentii provenire dalla voce del leader fu:
-Che cosa ti hanno fatto?-
 
Poi svenni.
 
(***)
 
Qualcuno era nella mia camera.
Aprii gli occhi e mi voltai.
 
-Scusa, Ji Yong mi ha chiesto di lasciarti qualcosa da mangiare in camera.- disse Dae.
Aveva un vassoio con del thé sopra e dei biscotti.
 
Lo appoggiò sulla scrivania e si avviò verso la porta.
 
-A-aspetta... per favore.-
 
Si voltò.
Mi guardò per qualche secondo, poi si andò a sedere alla scrivania.
 
-Cosa è successo... dopo che sono svenuta?- chiesi.
 
Lo vidi un attimo sorpreso e capii perché.
Gli stavo parlando.
E se vi chiedete il perché vi accontenterò subito... mi stavo fidando.
Lui aveva portavo via quell'arma dalla mia vista e glie ne ero grata.
Con GD  parlavo perché tirava fuori il mio lato competitivo e rabbioso
 
-Ji Yong ti ha messo nel letto. Tutti gli altri erano saliti a vedere che era successo dopo che lui mi ha urlato di salire di corsa. Siamo rimasti un attimo scioccati. Young Bae si è infuriato quando li ho detto che aveva avuto un coltello e gli ha chiesto se fosse impazzito. Hyeong lo ha ignorato e mi ha chiesto di portarti qualcosa da mangiare per riprenderti appena ti fossi svegliata. Poi si è chiuso in camera sua. Ma... posso sapere cosa è successo?- 
 
-Non vuole farsi gli affari suoi... ecco cosa è successo.- sbottai. Poi mi alzai.
Mi riprese un giramento di testa e Dae mi prese per un braccio per reggermi.
 
-Grazie...- soffiai.
-Forse è meglio che mangi qualcosa...- disse.
 
Feci cenno che lo avrei fatto dopo.
 
Uscii di stanza e andai alla porta della camera accanto.
Bussai.
 
-Andate via...-
-Sono io.- 
Detto questo entrai prima che dicesse qualcosa e richiusi la porta.
 
-Perché lo hai fatto?- chiesi.
 
Qualcuno stava salendo le scale e si bloccò dietro la porta.
Curiosi...
 
GD distolse lo sguardo, probabilmente a disagio.
Era bene che facesse così, dopo avermi quasi fatto morire per un attacco di cuore.
 
Sospirò.
-Avevo visto la cicatrice... e mi sembrava di coltello. Volevo verificare... ma se avessi saputo che la reazione sarebbe stata quella... avrei semplicemente...-
 
-Chiesto?- conclusi. - E ci pensi solamente adesso che avresti potuto chiedermelo?-
 
Sbuffò.
 
-Okay! Chiedo scusa! Ma come potevo saperlo?! Non so cosa ti sia successo! E non ti posso aiutare se non parli!- 
 
-Bene. Vieni con me.-  dissi.
 
Aprii la porta e mi ritrovai li davanti tutti i componenti del gruppo, che distolsero lo sguardo con aria colpevole.
 
-Seguitemi anche voi!- sbottai e mi precipitai giù dalle scale.
 
Sentivo tutti e cinque i ragazzi seguirmi.
 
Così, tutti e sei, uscimmo di casa.
 
(***)
 
Ci trovavamo in una delle sale di prova per le coreografie della YG.
Il presidente non c'era, molto meglio così.
Sarebbe stato più semplice.
 
Io ero appoggiata alla sbarra di fronte allo specchio, mentre tutti i Big Bang erano seduti dalla parte opposta, guardandomi e aspettando che dicessi il perché li avessi portati li.
 
Mi voltai verso lo specchio e incrociai i loro sguardi riflessi.
 
-Nemmeno il presidente sa tutta la verità... Voi la volete sapere perché pensate che così mi potreste aiutare, giusto? Beh, io vi dico già che è inutile. Nessuno potrà mai cancellare il mio passato, quindi non c'è modo che voi possiate aiutarmi.- cominciai a dire - Ma vi accontenterò.-
 
Avevo attirato la loro attenzione.
 
-Ero abituata ad allenarmi nella mia scuola di danza fino a tardi. Adoravo ballare. Qualche mese dopo il mio compleanno, ero come al solito a provare. Arrivò un ragazzo che faceva danza con me, solo che non era li per ballare...-
 
La voce cominciò a tremarmi, così presi un attimo fiato prima di riprendere.
 
- Mi puntò il coltello alla gola, lasciandomici una cicatrice impressa. Mi violentò. Era la mia prima volta... e fece malissimo. L'unica cosa che seppi dirli era di non uccidermi. Se ne andò dopo aver finito, lasciandomi da sola in quella sala da ballo a piangere e con il sangue che mi scendeva dalla ferita. Mi trovò il mio migliore amico, che sarebbe dovuto venirmi a prendere... mi portò all'ospedale. Lui è l'unico che sappia chi sia stato. Non l'ho detto più a nessuno, nemmeno alla polizia. E ho fatto giurare anche a lui di non rivelarlo.-
 
Mi stavano guardando tutti con faccia sgomentate.
E bene sì, miei cari, volevate la verità? Eccovi la verità.
 
-Comunque ci pensò lui a quella feccia. Lo costrinse ad andarsene dalla città. Solo che dallo stupro non parlai più con nessuno e non entrai più in una sala per ballare. Tutti pensano che sia perché ero rimasta scioccata, ma il mio migliore amico sapeva bene che non volevo più ballare perché entrare in una sala mi faceva troppa paura.-
 
Mi voltai verso i ragazzi che erano ammutoliti e mi guardavano come se vedessero una malata di cancro.
 
-Bene, questa è la mia storia. Non potete cancellare quello che è stato. Potrete fare in modo che mi fidi di voi, ma non potrò fidarmi di nuovo in generale e tanto meno ricominciare a ballare. Quindi... disdicete il patto che avete fatto con il presidente... non ci riuscirete mai. E' solo una perdita di tempo.-
 
Detto questo, presi e me ne ritornai a casa.
 
(***)
 
Eravamo rimasti tutti in silenzio per mezz'ora buona.
Non sapevamo che dire.
Lei se ne era andata, lasciandoci soli in quella stanza dopo aver ascoltato quella storia.
 
Avevo capito che doveva esserle successo qualcosa, ma non immaginavo cosa...
 
Mi violentò. Era la mia prima volta... 
 
Quelle parole mi rimbombavano nelle orecchie.
 
-Hyeong, cosa facciamo?- chiese Daesung.
 
Rimasi in silenzio. Ero sempre sotto shock.
E pensare che io quel pomeriggio le avevo fatto rivivere un momento che le aveva procurato dolore...
 
-Al diavolo la vacanza! Non possiamo lasciarla così! Dobbiamo starle accanto e trovare un modo per cancellare il passato dalla sua memoria e sopratutto farla tornare a ballare!- disse Seung Hyun.
 
-Concordo!- disse il mio migliore amico Young Bae.
-Idem!- disse il piccolo maknae.
 
-Aiutiamola...- riuscii solo a dire.
 
Tornammo a casa che era mezza notte passata.
 
Tutti andarono nelle loro stanze a riposare.
Prima di entrare nella mia andai alla porta dell'altra stanza.
 
La sentii respirare profondamente.
Bene.
Almeno dormiva.
 
Tornai nella mia camera e prima di addormentarmi il mio ultimo pensiero fu quello che avrei cancellato quel brutto episodio dalla sua vita e che l'avrei rifatta ballare.
Perché io lo avevo visto.
Avevo visto quello spiraglio di gioia e libertà che le aveva riempito gli occhi quando era entrata in quella sala.
Lo stesso sguardo che avevo visto in molti altre persone che sarebbero morti più di ballare.
 
(***)
 
I giorni passarono e i ragazzi non sembravano aver deciso di mollare la presa, ansi, il contrario.
 
GDragon era diventato un avvoltoio ogni volta che si trattava dei pasti. E nemmeno in 3 giorni mi aveva fatto prendere qualche chilo.
 
Seungri non la smetteva di tampinarmi di domande, sopratutto su quale fosse stato il mio bias del gruppo. Ma io non li davo soddisfazione di rispondere.
 
Anche se avevo parlato a tutti la sera della mia confessione, avevo ripreso a parlare solo a Daesung e a GD, anche se a quest'ultimo solo con frecciatine.
 
Mi portavano con loro alle prove di ballo, vedere TOP che si impegnava era molto divertente. 
Poi diciamoci la verità: nemmeno dopo una quindicina di minuti si toglievano le maglie regalandomi uno spettacolo stupendo.
 
Cercavano qualche volta di farmi ballare insieme a loro ed io per tutta risposta mi alzavo e me ne andavo.
 
Una mattina GD mi piombò in camera ordinandomi a scendere per fare colazione, prima che loro uscissero per andare a girare uno spot pubblicitario.
 
Dopo averli tirato un cuscino mentre usciva  dalla porta, mi alzai.
Stavo scendendo dalle scale, quando sentii una minuscola presenza camminarmi su una mano.
 
Guardai e vidi un minuscolo ragno.
Io odiavo i ragni!
 
Cominciai a scuotere la mano, ma persi l'equilibrio.
Così cascai dalle scale, atterrando in fondo al primo piano.
 
Un dolore allucinante al braccio mi mozzò il fiato.
 
Non sentivo arrivare nessuno. 
Probabilmente non avevano sentito la mia caduta.
 
Urlai il primo nome che mi venne da dire:
-Ji Yong!-
 
Sentii scostare una sedia e dei passi salire le scale.
 
Apparve la sua faccia che si trasformò all'istante da assonnata a sveglia più che mai.
 
-Cosa hai combinato?!- urlò inginocchiandosi accanto a me.
 
-Oh, niente. Non sapevo cosa fare sicché ho provato a volare...- dissi con finta non chalance.
Mi tirò un occhiata gelida.
 
-Young Bae! vieni subito su!- urlò.
 
Arrivò il fantastico ballerino del gruppo, che si accovacciò subito vicino a me.
 
-Per favore, portala giù mentre io vado a prendere la macchina per portarla in ospedale.- detto questo prese e se ne andò.
 
Lo sentii parlare con gli altri di quello che stava succedendo.
 
-Posso prenderti in braccio per portarti giù?- chiese sorridendomi Taeyang,
Annuii.
 
Mentre scendavamo mi chiese come mi fossi fatta male.
Aveva un sorriso stupendo e appoggiata al suo petto mi venne automatico risponderli.
 
-Avevo un ragno su una mano, mi sono agitata e ho perso l'equilibrio.- 
 
-E ti pareva che si è quasi ammazzata per una cavolata del genere!- urlò il leader avendo sentito la storia mentre passava di li per andare a prendere la macchina. 
Si era messo un enorme giaccone, un cappello con visiera e degli occhiali.
Nessuno lo avrebbe riconosciuto.
 
Seungri mi appoggiò il mio giacchetto sul petto e Tae mi portò fuori, dove ci aspettava la macchina di GD.
 
Mi accomodò sul posto del passeggero  e richiuse la portiera.
 
Dopo qualche ora di ospedale, aver fatto una lastra al braccio e aver constatato che non avevo niente di rotto, ma solo una leggera contusione, venni riportata a casa da Hyun seok, che era stato chiamato da GD per farmi venire a controllare, poiché lui doveva tenere fede agli impegni del gruppo.
 
Il presidente mi aveva lasciata sola a casa, dicendomi che avrebbe mandato l'indomani mattina Yu rim per aiutarmi a prepararmi visto che mi avevano messo un tutore per precauzione, cosi avrei potuto accompagnare i Big Bang agli studi televisivi per uno show di varietà. 
 
Lui mi aveva detto che era per guadagnarmi il vitto e alloggio, ma sapevo che dopo quello che era successo aveva paura a lasciarmi da sola a casa.
Avrei voluto dirli che ero cascata con ben cinque persone in casa, ma tenni la bocca chiusa.
 
(***)
 
Bene, mi sono persa...
 
Ero uscita dopo di loro, poiché Yu rim era arrivata in ritardo.
Mi aveva detto di cercare una porta bianca con la scritta "Big Bang" e quello sarebbe stato il loro spogliatoio.
 
Avrei voluto urlarle che erano tutte porte bianche!
 
Cominciai a camminare, leggendo l'etichette dei camerini.
 
"MBLAQ", "B2ST", "SHINee"...
 
All'ottava porta trovai quella giusta, finalmente!
 
"Big Bang, 2NE1, Seven"
 
Entrai.
La stanza era vuota, ma c'erano appese le giacche dei ragazzi.
 
Portare quel cavolo di tutore era stancante e i vestiti che mi aveva fatto indossare eonni non erano di aiuto.
 
Un vestitino color pesca con sandali a tacco alto color oro non erano il massimo per una con un braccio bloccato.
 
Poi era dra troppo tempo che non portavo i tacchi, e davano decisamente fastidio.
 
Mi sedetti sul divanetto e sbuffai.
Dove cavolo erano finiti tutti.
 
Vidi aprire la porta e mi alzai di scatto.
 
Entrò prima CL, seguita da Dara, Minzy e Park Bom.
 
Si bloccarono alla mia vista, io feci un inchino e salutai.
 
Loro piegarono leggermente il capo e poi mi scrutarono.
 
Un uomo sulla mezza età entrò tutto furioso al telefono e alla mia vista attaccò e mi venne incontro.
 
-E tu chi sei?! Cosa ci fai qui?! Sei una fan?! Non ne posso più! Entrate da tutte le parti!- mi prese per un braccio e cominciò a strattonarmi.
 
Le lacrime per essere toccata in quel modo da uno sconosciuto, cominciarono a pizzicarmi gli occhi.
Il braccio ferito cominciò a pulsarmi e a farmi male, mentre il manager delle ragazze, che stavano guardando la scena con occhi fuori dalle orbite, continuava a strattonarmi finché non mi diede una spinta verso la porta.
 
Inciampai sui tacchi e mi stavo già preparando alla collisione con il pavimento, sicura che questa volta il braccio si sarebbe rotto. 
 
Ma due braccia mi presero al volo, abbracciandomi e stringendomi al petto di quella persona.
 
Sentivo il calore del suo petto contro la mia schiena, il suo profumo... Quel profumo che in quel momento mi aveva mandato solo una frase alla testa mentre stringeva le braccia intorno alla mia vita.
 
Finalmente è arrivato, sono al sicuro.
 
Non mi ero accorta che fino a quel momento avevo invocando il suo nome nella mia testa.
Perché anche se non avevo visto il volto, sapevo che era lui.
 
Sentii il suo alito sfiorarmi l'orecchio, visto che con quegli stramaledetti tacchi ero solo qualche centimetro più bassa di lui.
 
Il manager lo stava guardando come se avesse visto un fantasma, le ragazze avevano gli occhi strabuzzati.
 
-Non la tocchi...- queste furono le parole minacciose che gli uscirono fuori.





RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:
Come sempre un ringraziamento speciale alla mia amica che mi stressa per pubblicare gli altri capitoli!
Un ringraziamento alle persone che mi seguono da un po' e a chi ha iniziato! 
ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster.

Un bacio a tutti!

Spero che questo capitolo vi piaccia!
Abbiamo scoperto come mai Stella ha queste sue paure. Ho riscritto mille volte la scena dove lei racconta la storia. Spero di non urtare i sentimenti di nessuno. (Se così fosse, scusate).
Da qui in poi ci saranno molti colpi di scena e molte scene in cui divertirsi.

Bene, spero che vi piaccia!

Ancora un grosso abbraccio!

GiuliaJoon

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Capitolo 4
*** Un peso dal cuore scompare ***


-Stai bene?- mi sussurrò all'orecchio.
 
Feci cenno di sì, così lui mi mise una mano sul braccio sano e una sul fianco, facendomi ritrovare la stabilità sui tacchi.
 
Mi spostò di lato e, passandomi davanti, si piazzò tra me e il signore che mi aveva spinto.
 
Sentii una mano toccarmi la spalla, così mi voltai e vidi Seung Hyun che mi sorrideva.
 
-Tutto bene?- chiese.
 
-Si, grazie.- risposi.
 
Poi vidi dietro di lui Seven, che mi sorrideva e chinò leggermente il capo in cenno di saluto.
Rimasi un attimo a bocca aperta.
Seven era davanti a me...
Mi ripresi dal mio stupore e feci un inchino in segno di rispetto.
 
-Annyeonghaseyo.- salutai.
 
Seven sorrise, mentre TOP mi guardava con un sopracciglio alzato come a voler dire: "Come mai lui lo saluti senza conoscerlo?"
 
Lo guardai con sguardo colpevole.
-Cosa c'è? E' pur sempre Seven!- dissi a mò di scusa, conquistando un sorriso da entrambi.
 
-Scusate, io non volevo...- la voce dell'uomo ci riportò alla scena che si stava svolgendo dietro di noi.
 
-Non volevi, cosa?! Spingere una ragazza già ferita?! Sai che figura avresti fatto fare all'agenzia e sopratutto lo scandalo che avresti provocato al  gruppo?!- disse GD.
 
Non lo avevo mai visto così furioso, nemmeno quando qualche giorno prima Seungri gli aveva quasi rotto il cellulare nuovo.
 
-Pensavo fosse una fan...- 
 
-E anche se lo fosse stato?! Non si trattano così le fans. Dipende da loro la nostra popolarità. Avvertirò il presidente dell'accaduto. E' inammissibile che un sostituto abbia rischiato di creare uno scandalo!- tuonò.
 
-Ma GD si comporta sempre così?- sussurrai ai due ragazzi dietro di me.
 
-Veramente è la prima volta che lo vedo così arrabbiato. Forse è perché è solo il sostituto manager delle ragazze... L'altro si è ammalato.- disse Seven.
 
GD si girò verso di noi e fece cenno a tutti di uscire.
 
Mentre camminavamo nel corridoio una voce femminile ci chiamò.
 
Ci voltammo e vedemmo apparire CL di fronte a noi.
 
-Mi scuso a nome del gruppo e del manager per quello che è successo.- disse facendo un inchino.
 
Poi rialzò lo sguardo e mi guardò sorridendomi.
 
CL... il mio idolo femminile... mi stava sorridendo e chiedendo scusa.
 
Dovevo essermi imbambolata a fissarla perché la ragazza aggrottò la fronte sorridendo, mentre qualcuno mi tirò un leggero pizzicotto sulla guancia.
 
-Ahi!- protestai portandomi la mano alla guancia.
 
-Almeno abbiamo scoperto che sei una fan del kpop... e che la tua bias delle 2NE1 è CL...-mormorò il pallone gonfiato accanto a me. -Grazie Chae Rin, ma state attente che non ri succeda. Per fortuna era lei, ma se ci fosse stato chiunque altro al suo posto sarebbe successo uno scandalo.-
 
CL ringraziò e si scusò ancora una volta e poi ritornò nel camerino.
 
GD chiese a TOP e a Seven di precederci, restando così solo  con me nel corridoio.
 
-Stai bene?- chiese scrutandomi dalla testa ai piedi.
 
-Sì. E grazie per avermi preso al volo, prima.- risposi abbassando lo sguardo.
 
-Non c'è di che. Almeno ho constatato che sei aumentata di peso...- cominciò a ridacchiare e tutta la mia gratitudine se ne andò a quel paese. - ...però stai attenta. Dovresti cominciare a fare un po' di attività fisica prima che il grasso invada il tuo corpo.-
 
Strinsi i pugni e gli feci la linguaccia, incamminandomi lasciandolo li a ridere.
 
Stupido pallone gonfiato che stressa le persone!
 
-Aspetta! Dai!- mi raggiunse bloccandomi, smettendo di ridere.
 
-Abbiamo finito con le riprese, dobbiamo solo rivedere i filmati. Intanto tu aspettaci in macchina, okay?- disse.
 
Non feci in tempo a rispondere che lui si incamminò da solo, come se sapesse che avrei fatto come mi aveva detto.
 
-Ah, già...- disse tornando indietro.
 
Mi prese il mento tra il pollice e l'indice, portando i suoi bellissimi occhi all'altezza dei miei.
Sentivo il suo respiro stuzzicarmi la pelle, il suo naso sfiorare il mio e le guance mi si riscaldarono leggermente.
 
-Come mai con Seven quella reazione?- chiese con un sorriso sbilenco.
 
Aggrottai la fronte e lui strinse leggermente la presa facendomi incurvare le labbra come una papera.
 
-"Cosa c'è? E' pur sempre Seven!"- scimmiottò imitando la mia voce. -Con me non l'hai avuta quella reazione...- 
 
Tolsi la sua mano  dal mio viso e lo allontanai da me.
 
-E perché con te avrei dovuto avere quella reazione? Sono una fan di Seven, ti crea problemi?- chiesi massaggiandomi la mascella.
 
-Beh, dovresti stare attenta a non lasciare il tuo computer in giro per casa... sopratutto se come fondo del desktop hai un bel ragazzo che vive in casa tua...- disse e poi si allontanò lasciandomi a bocca aperta.
 
Quando cavolo aveva sbirciato nel mio computer?!
Arrossii tutto d'un colpo, ricordandomi che avevo come sfondo lui nel video di "Crayon" quando era a torso nudo.
 
Qualche giorno prima ero in sala con il computer e l'avevo lasciato un attimo sul tavolinetto per andare a prendere qualcosa da mangiare.
Quando ero tornata GD se ne stava andando con un sorriso sulle labbra.
Dopo un po' era tornato a torso nudo, dicendo che si era appena fatto la doccia e voleva vedere un po' di tv e io me ne ero andata in camera  mia, sentendolo ridere.
 
Corsi nel parcheggio sotterraneo, ma non salii nel furgoncino del gruppo.
Lasciai sui sedili il mio cellulare e poi me ne andai.
 
(***)
 
Era un ora che giravo nel centro commerciale.
 
Mi ero comprata dei trucchi, vestiti, scarpe, borse.
 
Come facevo prima, forse mi stava facendo veramente bene stare in quel paese.
 
Mi presi un gelato e cominciai a passeggiare guardando le vetrine delle gioiellerie.
 
Non mi ero preoccupata di avvertire nessuno, di quando fossi tornata.
Però questa volta gli avevo lasciato  scritto che andavo via.
Almeno non si sarebbero lamentati che ero uscita senza avvertire.
 
Mi fermai ad osservare la vetrina di una gioielleria.
C'erano molti gioielli stupendi, ma quello che mi attirò fu una piccola catenina con appeso un ciondolo formato da due stelle. 
Erano di oro bianco, incastrate una nell'altra. 
Una stella, quella un po' più grossa, aveva piccoli brillanti neri incastonati nella montatura, mentre quella leggermente più piccola, che sembrava essere abbracciata dall'altra, era incastonata con brillanti bianchi.
 
Stupenda...
 
-Se tra venti minuti non sarai a casa, giuro che te la farò pagare.-
 
Mi voltai di scatto.
 
Ecco lì.
Vestito come la mattina che mi aveva portato all'ospedale.
Giaccone, cappellino con visiera e occhiali.
 
Ebbi il tempo per strabuzzare gli occhi che lui se ne era già andato.
 
Ma come cavolo aveva fatto a trovarmi?
 
(***)
 
SONO ANDATA A FARE UN GIRO.
VI LASCIO IL MIO CELLULARE.
A PIU' TARDI.
S.
 
Aveva lasciato quello stupido post-it attaccato al suo cellulare, che avevamo trovato sui sedili della macchina.
 
A volte mi chiedevo se si divertiva così tanto a non fare quello che le chiedevo o se era semplicemente stupida.
 
Non poteva andare a giro da sola, in una città che non conosceva.
Doveva capirlo già dal fatto che aveva quasi rischiato di farsi malmenare da uno stupido sostituto manager.
 
Stavo girando da un ora per la città con la macchina.
 
Appena arrivati a casa ero ripartito per cercarla e portarla a casa anche con la forza e poi farle una di quelle ramanzine che non le sarebbe passata tanto in fretta.
 
Il telefono cominciò a suonare e io misi l'auricolare.
 
-Pronto?- sbuffai.
 
-Ji Yong! Ti ricordi i cartelloni pubblicitari che hanno appeso nel centro commerciale quando abbiamo fatto la sessione di autografi?- chiese Young Bae.
 
-Sì, me lo ricordo. Ma ora non ho tempo, ne riparliamo dopo. Ora attacco...-
 
-Aspetta! Ti ricordi che hanno richiesto di tenerli per un altra settimana per attirare pubblico?- 
 
-Sì, ma non capisco cosa centri adesso...- sbottai.
 
-Beh, delle fans hanno fatto delle foto con i cartelloni e le hanno messe su internet. E indovina chi è stata paparazzata per sbaglio?- 
 
Cosa pensava che mi importasse di una stupida celebrità che si era fatta fotografare, magari con  il ragazzo che esce di nascosto.
Ma non volevo offendere il mio amico che sembrava eccitato nel raccontarmi questa storia.
 
-Chi?- chiesi svogliato.
 
-La ragazza che stai trattando come una bambina e stai cercando di ammaestrare! Per me fai una cavolata a trattarla così, ma fai come vuoi. E' una ragazza forte e lo ha già dimostrato...- Si bloccò un attimo.-Non è che...-
 
-Devo andare.- staccai e accelerai per arrivare prima 
 
Per fortuna nessuno mi ha ancora riconosciuto...
 
Cominciai a girare per il centro commerciale, cercando di sembrare sospetto il meno possibile con il mio cappellino e gli occhiali da sole.
 
Dopo un po' la trovai.
Imbambolata davanti ad una gioielleria.
 
Mi avvicinai.
Stava fissando con sguardo adorante una collana.
 
Carina...
 
Anche se non sapevo a cosa mi riferissi.
 
Mi avvicinai alla ragazza.
 
-Se tra venti minuti non sarai a casa, giuro che te la farò pagare.-
 
Mi voltai prima di incrociare il mio sguardo con il suo e me ne andai.
Non volevo che cominciasse a fare una scenata facendo saltare la mia copertura.
 
Tutti facevano sempre quello che dicevo, sopratutto  le mie fan.
Anche se era meschino, stavo usando quel metodo per farmi dare retta.
 
Dopo averla aiutata quel pomeriggio e averla smascherata dicendole  che sapevo che era una mia fan, ero sicuro che avrebbe fatto come le avevo detto.
 
Nessuno mi aveva mai sfidato. 
Almeno... fino ad allora.
 
(***)
 
Non ero tornata a casa.
Ovviamente.
 
Anche se non sapevo cosa facevo lì, mi ero recata alla YG e ora  stavo vagando per i corridoi, incrociando poche persone.
 
Passai davanti alle sale di prova.
Tutte le luci erano spente, tranne in una.
 
Mi avvicinai sbirciando dal vetro.
 
TOP?
 
Stava provando la coreografia che gli avevano insegnato nella settimana precedente.
 
Aveva molte difficoltà a ballare, quello non era mai stato un segreto, però continuava a sbagliare una giravolta, cadendo tutte le volte con il sedere per terra.
 
Entrai nel momento in cui ricascava.
 
Alzò lo sguardo amareggiato e mi sorrise appena.
 
-Ji Yong ti sta cercando per tutta Seul. Cosa ci fai qui?-
 
-Mi diverto a nascondermi. Invece tu?- chiesi appoggiando le borse dello shopping sul pavimento di legno lucido.
 
-Cerco di farmi tornare quel pezzo... ma continuo a cadere come uno stupido. Forse la danza non fa per me.-  si mise le mani nei capelli.
 
Presi una busta e uscii in fretta.
Entrai nello spogliatoio e indossai i pantaloni della tuta, una canottiera con una maglia larga e le mie nuove Adidas nere a bande azzurre, con un fiocco pieno di brillantini.
Tutte cose che avevo comprato quel pomeriggio.
 
Ero sempre stata innamorata dei vestiti sportivi, e non avevo resistito.
 
Forse stavo cominciando a nutrire la speranza su un nuovo futuro.
 
Mi tolsi anche il tutore, il braccio non mi facevs più male.
Poi era meglio muoverlo per riformare un po' di muscolo, che tenerlo bloccato al corpo.
 
Tornai nella sala, trovando Seung Hyun davanti allo stereo intento a spegnerlo.
 
-Perché ti sei cambiata?-
 
-Perché voglio aiutarti... forza fammi rivedere un'altra volta come svolgi la coreografia.-  dissi con tono autoritario.
 
Aggrottò un attimo le sopracciglia, ma  obbedì.
 
Eseguì metà della coreografia discretamente, fino al punto del giro, dove cascò.
 
-Mmm... prova a mettere il piede così quando giri- dissi mostrandoglielo - e a darti la spinta con la testa e le braccia-
 
Eseguii la giravolta e poi continuai il balletto per un altro pezzetto.
 
-Come fai a sapere la coreografia?- chiese sbalordito.
 
-Vi ho visto svolgerla durante le prove e mi è rimasta in mente. Ora prova a eseguire la coreografia facendo come ti ho mostrato. Cinque, sei, stette, otto...-
 
Eseguì la coreografia senza cadere e appena finito mi sorrise.
 
-Bene, ora proviamo insieme con la musica. Ti va?- 
 
Così lo aiutai a provare.
 
Dopo un ora era migliorato moltissimo.
 
Cademmo in terra ridendo.
 
-Sei davvero brava a ballare. Non sembra che tu...-
 
-Già... Sai, è la prima volta che ritorno in una sala a ballare, da sola con un ragazzo.- dissi.
 
Lui mi guardò e sorrise.
 
-Prometti di non dire a nessuno che stasera ho ballato, va bene? Non vorrei creare aspettative inutili.-
 
-Va bene. Stai tranquilla. Rimarrà un segreto.-
 
Rimanemmo per qualche minuto li in terra a sentire solo i rumori dei nostri respiri che si calmavano.
Lui alzò lo sguardo e guardò l'orologio sopra la porta.
 
-E' meglio che torniamo a casa, prima che ci diano per scomparsi.- 
 
Mi aiutò ad alzarmi.
 
Poi feci una cosa che ci sorprese entrambi.
 
Li saltai in collo e lo baciai su una guancia.
 
-Grazie, oppa!-
 
Lo ringraziai, perché se anche indirettamente, aveva creato un pretesto per farmi fare qualcosa che mi alleggerisse il cuore.
 
La danza era sempre stata il mio sfogo, ma non avevo più ballato, credendo che dopo quello che mi era successo non sarei più riuscita a concentrarmi.
 
Invece, mentre ballavo, un peso dal cuore era scomparso.
 
(***)
 
Quando fummo ritornati a casa io corsi a rinchiudermi in camera, con un TOP che cominciò a ridere e gli altri componenti che facevano scommesse su chi avesse cominciato ad urlare per primo.
 
Lo sentii arrivare davanti alla mia porta e bussare, così mi rinchiusi in bagno e accesi la doccia.
 
Quando uscii ribussò di nuovo. 
Io spensi la luce e mi misi a letto.
 
Vigliacca...
Continuava a ripetermi la mia vocina interiore.
 
In fondo ero stata io a ignorare i suoi ordini, poiché non li sopportavo.
 
Ma ora avevo sinceramente paura di quel ragazzo, che aveva fatto un MV dove uccideva una ragazza (anche se lei lo aveva tradito in quel caso...).
 
Solo che se il suo sguardo fosse stato altrettanto pauroso ( e sexy allo stesso tempo) come in quel video... non ci tenevo a trovarmelo davanti.
 
Dopo una ventina di minuti lo sentii tornare in camera sua.
 
All'una e mezza passata di mattina cominciò a venirmi un languorino. 
 
Non avevo cenato e dopo la mia sessione di ballo avevo proprio bisogno di mangiare qualcosa.
 
Uscii di camera in punta di piedi.
La luce di camera sua era spenta, ottimo segno.
 
Scesi le scale e mi avviai in cucina.
Aprii il frigo e trovai del latte al cioccolato e dei dolcetti di riso.
 
Ne presi un po' e li appoggiai sul ripiano della cucina.
 
Chiuso il frigorifero, la stanza ripiombò nel buio.
 
Stavo per premere l'interruttore per accendere la luce ma una mano mi bloccò.
 
Mi spinse contro il muro, bloccandomi le spalle con le sue mani.
 
Il suo profumo mi travolse e mi lasciò un attimo shockata.
 
-Cosa stai facendo, lasciami!- sbottai, la lui mi tappò la bocca con una mano.
 
-Non sopporto essere sfidato e poi ignorato! Però è la prima volta che succede, quindi devo dire che è stato abbastanza divertente. Quindi... questo consideralo un regalo dal tuo bias...-
 
Le sue morbide labbra che ogni ragazza sognava di toccare o avere solo vicino, si posarono sulle mie.
 
Erano calde... 
 
I miei occhi si socchiusero leggermente, ma li spalancai di colpo.
 
Le sue mani sparirono dalle mie spalle e la sua bocca sparì da sopra la mia.
Se ne era andato, come un fantasma, lasciando dietro di se della sua leggera risata.
 
U-Un bacio...?!
 
 
 
 
RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:
ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo, facendo elogi alla mia storia e mi fanno sentire davvero brava!

ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster.

Ringrazio anche chi segue la storia senza dire nulla, spero che vi piaccia!
Ma commentate e esprimete le vostre opinioni, per favore! (Sono tutta orecchie anche per critiche!!!)

Siamo arrivati alla fine di questo capitolo con un castissimo bacio... Cosa succederà?!

Accetto scommesse!

*ride*

Un bacio e un abbraccio grossissimiiiiiii !

GiuliaJoon

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Capitolo 5
*** Bugia ***


 Gli occhi non si volevano chiudere.
 
Forse era passata un ora e mezza, ma continuavo a tenere gli occhi aperti per i mille pensieri che mi si arrovellavano in testa.
 
-Adesso basta!- sbottai rivolgendomi al nulla.
 
Era stato solo un bacio, dato per arroganza.
 
Solo perché ero stata una sua fan, di permetteva di trattarmi così?
Pensava davvero che un bacietto simile mi sconvolgesse la vita?
 
Avevo quasi 20 anni e di certo nella mia adolescenza non ero stata una santarellina casa e chiesa.
 
Avevo avuto dei ragazzi e di certo non mi ci scambiavo bacetti del genere!
 
Che andasse a distribuire quei baci a quell'altre, io di certo non mi sarei messa a frignare.
 
Dopo aver risolto quel dilemma, mi misi a dormire.
 
Purtroppo non mi riposai molto, perché fui svegliata da TOP che piombò nella mia stanza, dicendomi di prepararmi e che mi avrebbe portata via per tutta la giornata.
 
-Ma cosa vuole adesso...?- dissi mezza addormentata mentre mi dirigevo nel mio bagno.
 
Dopo venti minuti mi ero vestita e stavo scendendo le scale, trovando tutti i componenti in cucina a fare colazione, tranne il leader, che doveva sempre dormire.
 
-Come mai TOP sta facendo tutto questo trambusto? Ci ha svegliati...- disse sbadigliando Daesung.
 
Alzai le spalle e presi un mandarino.
Di prima mattinata così non riuscivo a mangiare altro, ma meglio che nulla, no?
 
Seungri venne accanto a me e appoggiò la sua testa sulla mia, poiché ara più alto anche se portavo i tacchi.
 
-Sono così stanco... - sbuffò.
 
Io piegai le ginocchia e mi tolsi da sotto di lui, facendoli perdere l'equilibrio e guadagnandoci di vederlo mettere il broncio.
Era troppo divertente stuzzicarlo, sopratutto continuando a ignorarlo e facendoli provare tutti i modi per entrare nelle mie grazie.
Il bello era che c'era già, ma era troppo divertente.
 
Mi voltai per andare a buttare la buccia del mandarino nel cestino, ma andai a picchiare contro il petto di qualcuno e una mano mi cinse la vita per non farmi perdere l'equilibrio.
 
-Tutto bene?- chiese la sua voce vellutata.
 
Alzai lo sguardo e mi trovai il suo volto a pochi centimetri dal mio, con un sorrisetto arrogante.
 
Credeva davvero che avrei avuto una qualche reazione a lui? 
Ero brava a recitare, sicché feci in modo che il suo stupendo viso non mi facesse né caldo né freddo, immaginandomi al suo posto un babbuino.
 
Sorrisi e spostai il suo braccio sorpassandolo per andare al cestino.
-Sì, grazie.- risposi normalmente.
 
Vidi il suo sorrisetto sparire e venire sostituito da uno sguardo truce.
Si vedeva che avrebbe sperato in una reazione diversa.
 
1-0 per me! 
 
Arrivò TOP, che intanto si era messo un giaccone, degli occhiali e una sciarpa.
 
-Hyeong, tieni il cappellino... ma si può sapere dove ai intenzione di andare? Oggi non abbiamo impegni...- disse GD, passando un cappellino con visiera a Seung Hyun.
 
-Stasera abbiamo quella cena importante, ti ricordi?- disse - Beh, il presidente ha deciso che verrà anche Stella, così io la porterò a comprarsi un vestito e a farsi fare un'acconciatura e tutto quello che le serve...-
 
Rimasi un'attimo a bocca aperta.
Avevo saputo che ci sarei dovuta andare anch'io per accompagnare la band poiché il manager era malato, ma avevo pensato di andarci nel pomeriggio a comprarmi qualcosa.
 
-E perché dovresti portarcela tu?- chiese Seungri che si era alzato e avvicinato a noi tre.
 
-Perché le devo un favore che mi ha fatto ieri...- rispose sistemandosi il cappellino e ignorando il piccolo maknae.
 
-E cosa ti fa pensare che io accetterò questa cosa?- sbottai incrociando le braccia, pronta a impuntarmi su quella decisione.
 
Lui mi fece uno sguardo diabolico e mi rispose: -Perché se non lo fai, dirò a tutti cosa è successo ieri sera!- 
 
Mi si spalancò la bocca e lo guardai come se avessi visto un mostro.
Ricattatore di un idol!
Aveva promesso che non avrebbe detto a nessuno che avevo riniziato a ballare.
 
-Quindi... sbrigati ti aspetto in macchina. Ho voglia di spendere soldi, visto che non ne ho mai tempo!-
 
-Oppa!!!- urlai serrando i pugni, ma lui continuò ad andare verso l'uscita.
 
Presi la mia borsa e il giacchetto e mi affrettai a seguirlo, ma Seungri mi tallonava.
 
-Che cosa è successo ieri sera? E perché lui lo chiami "oppa" e me nemmeno mi consideri?!- 
 
Ero troppo nervosa per sopportare gli scleri di quel ragazzo, così mi bloccai, mi girai e gli diedi un bacino sulla guancia.
 
-Fattelo bastare, oppa bisognoso di attenzioni!- 
 
Lui era rimasto imbambolato lì, mentre gli altri tre mi stavano guardando con gli occhi spalancati.
 
GDragon affilò lo sguardo e se ne andò.
 
Seungri cominciò a urlare  e a saltellare per casa.
 
-Evviva! Ci sono riuscito! Scommetto che sono io il suo bias!-
 
Alzai gli occhi al cielo ed uscii di casa, ma prima di chiudere sentii il lamento/minaccia di Dae e Tae, che mi dicevano che me l'avrebbero fatta pagare.
 
Almeno per un po' avrebbe stressato loro e non me.
 
Salii in macchina e me ne andai.
 
(***)
 
Stavano entrando un mucchio di persone.
 
I Big Bang non erano ancora arrivati e io non conoscevo nessuno, quindi me ne stavo da sola in un angolino della sala d'accoglienza.
 
Ci stavano facendo aspettare tutti lì, servendoci degli aperitivi, prima di farci entrare nella sala dove c'erano i tavolini per cenare.
 
Mi sentii sfiorare una spalla e mi voltai.
 
-Ciao! Non ti avevo riconosciuta. Meno male che Seung Hyun mi ha detto che colore avevi il vestito. Mi ha chiesto di farti compagnia fino al loro arrivo, sapeva che ti saresti isolata...- un Seven tutto sorridente mi stava parlando.
 
-G-Grazie, ma non ce n'è bisogno...- farfugliai rossa in viso.
 
-Oh, fa niente. Tanto conosco tutti qua e poi mi fa piacere restare in tua compagnia.- disse facendomi l'occhiolino.
 
Parlammo del più e del meno, fino al loro arrivo.
 
Arrivarono davanti a me, come delle stelle brillanti.
 
Erano davvero degli strafighi in quei completi!
 
-Stella! Non ti avevo riconosciuto in quel vestito!- disse Daesung.
 
-Hyeong, hai scelto davvero bene!- disse Seungri alzando un pollice vero TOP.
 
-Veramente ha scelto tutta da sola, io ho solo pagato.- disse facendomi l'occhiolino.
 
-Ma dov'è  Ji Yong?- chiese Seven.
 
-Sta parlando con quella ballerina americana che è entrata nel nostro gruppo di ballo. Abbiamo scoperto che sarà al nostro stesso tavolo.- rispose Young Bae.
 
Avevo capito perfettamente di chi parlava.
Era una ragazza americana, la quale ogni volta che poteva faceva la civetta con uno del gruppo.
Non era nemmeno un granché a ballare, ne avevo viste di meglio.
 
Aprirono le porte e così ci avviammo al nostro tavolo.
 
Ero già pronta psicologicamente a sedermi al mio posto, tra Ji Yong e Seven.
Avevo visto la disposizione quel pomeriggio, andando a ritirare il mio invito da Hyun seok.
 
Mi sedetti al posto che era contrassegnato con un'etichetta con scritto il mio nome.
Guardai quella alla mia sinistra dove c'era scritto "Seven" e alla mia destra dove c'era scritto...

"TOP"?
 
Aggrottai le sopracciglia e guardai chi fosse stato messo al posto dove ci sarebbe dovuto stare il mio nuovo vicino a tavola e vidi quell'antipatico di un leader sedersi accanto a quella gallinetta di un'americana.
 
Che lo avesse fatto apposta per sedersi accanto a lei?!
 
Scossi la testa.
No. Non me ne doveva importare.
 
Cominciarono ad arrivare le portare.
Tutte dall'aspetto magnifico, ma mangiai pochissimo.
Lo stomaco mi si era chiuso.
 
Continuavo a percepire la risata stridula di quell'antipatica, ma non rivolsi mai lo sguardo verso di lei, per non rischiare di vederlo.
 
Finito il dolce iniziarono a entrare coppie nella pista da ballo e un'orchestra cominciò a suonare un valzer o qualcosa del genere.
 
-Vieni a ballare con me?- chiese quella voce stridula.
 
Non sentii la risposta, quindi alzai lo sguardo e lo vidi scuotere la testa.
Lei mise il broncio, ma sparì quando un ragazzo, che non avevo mai visto, le chiese di ballare e se ne andò con lui.
 
-Ti va di ballare?- mi chiese Seven, interrompendo quella sensazione di sollievo che mi aveva invaso.
 
-No, grazie. Non mi garbano questi balli...- risposi cercando di sorridere.
 
-Stai bene?- mi chiese il ragazzo alla mia destra. -Non hai mangiato nulla...-
 
Sentii degli occhi fissarmi con insistenza.
Sapevo di chi erano, conoscevo quella sensazione.
Solo quegli occhi sembravano buchi neri che cercavano di risucchiare lo sguardo di chiunque altro.
 
-Scusate, ho bisogno d'aria.-
 
Mi alzai senza prendere nemmeno lo scialle e andai a passo svelto fuori da quella sala.
 
Presi l'ascensore e salii fino alla terrazza.
 
Feci un sospiro di sollievo.
Stavo rischiando di soffocare, non sopportavo cene del genere.
 
Poi avevo un fastidio al petto che era cominciato quando avevo visto che non si era seduto accanto a me.
Non era possibile che fosse quello che pensavo, mi era ripromessa che non sarebbe risuccesso.
 
Mi avvicinai alla ringhiera e guardai il cielo.
Era limpido e si vedevano le stelle.
Una leggero venticello mi soffiò addosso, così rabbrividii dal freddo.
 
Sentii qualcosa di caldo sulle mie spalle, così abbassai lo sguardo e vidi il mio scialle.
 
-Ti prenderai un raffreddore se non ti copri...- 
 
Apparve accanto a me, appoggiandosi alla ringhiera e guardando in alto.
 
Ripresi anch'io quella posizione, sospirando.
 
-Stai bene? Come mai sei venuta qua su?- chiese guardando sempre il cielo.
 
-Stavo soffocando... e poi mi piace guardare il cielo la notte.- risposi.
 
-Non ti piaceva il cibo?- chiese girandosi verso di me.
 
Si era accorto che non avevo mangiato?
Ma aveva passato tutta la serata a provarci con quella, almeno così credevo...
 
-Non avevo fame... - 
 
-Come mai?- gli apparve un sorriso sul volto.
 
-Non credo che siano affari tuoi!- sbottai voltandomi dall'altra parte.
 
Forse un po' lo erano, visto che quando avevo appreso che non sarebbe stato accanto a me lo stomaco mi si era chiuso. 
Ma di certo non lo avrei ammesso con lui.
Non dopo ieri sera.
 
-Il tuo nome cosa significa?- chiese.
 
-Cosa?- dissi non capendo a cosa si riferiva. 
Aveva cambiato argomento troppo velocemente.
 
Sorrise, come se parlasse ad una bambina.
-"Stella" è un nome italiano, no? Non ha una traduzione in qualche altra lingua?- chiese curioso.
 
Non ci avevo mai pensato che il mio nome era in italiano e che le persone non potessero capire cosa significava.
Ma...
Cosa gli importava? 
La sua curiosità non aveva limiti.
 
-Beh... "stella" si può tradurre con "star"...- risposi traducendoli il mio nome in inglese.
 
Aggrottò le sopracciglia. -E' per questo che ti piace guardare il cielo di notte? Per vedere le stelle?-
 
-Beh... anche. Mia madre mi disse che aveva scelto questo nome perché così le persone che mi avrebbero voluto bene, guardando il cielo si sarebbero ricordati di me... e non avrebbero mai smesso di pensarmi...- raccontai, ricordando mia madre che mi diceva questa storia ogni volta che le chiedevo perché mi aveva messo questo nome.
 
Avevo ripreso a guardare il cielo e mi si era stampato un sorriso sul volto a ricordo della mia cara mamma.
 
Mi voltai verso di lui, che mi stava guardando sorridendo.
 
-Vuoi bene a tua madre, ti si legge in faccia...- disse.
 
Tirò fuori una sigaretta e se l'accese.
Odiavo il puzzo del fumo, così storsi il naso e mi allontanai.
 
-Ti fa male fumare, sai?- dissi rimproverandolo.
 
Alzò le spalle e sbuffò fuori il fumo dopo una tirata, sorridendomi a trentadue denti.
 
Alzai l'occhi al cielo e mi avviai per andarmene.
 
-Cos' era il favore che hai fatto a Seung Hyun?- chiese.
 
Mi voltai e vidi che stava venendo incontro.
Aveva spento la sigaretta.
 
-Credo che nemmeno questo sia affar tuo.- dissi.
 
Che fosse geloso del mio segreto con TOP?
 
Mi prese per una spalla e appoggiò la fronte sulla mia.
I suoi occhi erano vicinissimi ai miei.
 
-Io credo che un po' sia affar mio...- sussurrò, forse ricordando il bacio della sera prima.
 
Mi misi una mano davanti alla bocca e lo scansai, provocando una sua risata.
 
-Pensavi che ti avrei baciato?- disse.
 
-No...- dissi con voce ferma, bloccando la sua risata -... è solo che ti puzza l'alito di fumo, avevo paura di tossirti in faccia.- risposi scrollando le spalle.
 
Mi avviai verso l'ascensore seguita da lui e dopo aver pigiato il pulsante di chiamata, mi voltai.
 
-Comunque la prossima volta che vuoi un bacio, invece di prendermi alla sprovvista potresti anche chiedermelo. Un bacio non significa niente per me se dato da una persona che non considero nient'altro che un conoscente. Sennò vai da una delle ragazze che muoiono ai tuoi piedi, sono sicura che loro ti accontenteranno in qualsiasi cosa tu gli chiederai...- dissi sorridendo.
 
Era una bugia, per me non era un conoscente e basta.
Lo avevo capito quella sera.
 
Entrai nell'ascensore che era appena arrivato, cliccai il pulsante del piano terra e mentre le porte si chiudevano sulla faccia sbalordita dal mio discorso del leader, feci "ciao-ciao" con la manina.
 
Appena chiuse le porte, cedetti e appoggiai una mano sulla parete e l'altra sul cuore.
 
Ti prego... smetti di battere così...
 



RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che mi stanno scrivendo e quelli che recensiscono la mia storia:
ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster.

Ricordo anche agli altri lettori che possono commentare anche con critiche, accetto tutto !!!

Eccoci arrivati al punto che la nostra piccola Stella comincia a sentire dei sentimenti per il nostro GD...
Cosa succederà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! ahahah

Tenete bene a mente la ballerina americana, avrà un ruolo importante!

Bene, spero che vi piaccia questo capitolo!

Dei grossissimi baci e abbracci!

GiuliaJoon

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Capitolo 6
*** Resta con me ***


Ero nervoso da quella mattina.
 
Ero nervoso perché non aveva dato segni di essere stata scombussolata dal mio bacio, perché aveva un qualsiasi tipo di segreto con TOP (ed ero tutto intenzionato a scoprire cosa), perché lo aveva chiamato "oppa" e con me non lo aveva mai fatto, anche se ero il suo preferito, e poi, la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, aveva dato un bacio sulla guancia come se niente fosse al piccolo maknae oltre che averlo chiamato anche lui "oppa".
 
Eravamo in macchina e stavamo andando a quella stupida cena.
 
Ero curioso di vedere come fosse vestita e che acconciatura le avessero fatto.
TOP non né voleva sapere di lasciarsi sfuggire qualcosa, nemmeno l'incessante ora e mezza di stress da parte di Seungri, curioso quanto me.
 
Arrivammo all'entrata dell'hotel dove si sarebbe tenuta la cena.
 
Ci fermammo a farci scattare delle foto dai fotografi, visto che era una festa privata e non sarebbero potuti entrare.
 
Entrammo ed eccola là.
In un angolino a parlare con Seven.
 
Ci avviammo verso di lei, ma una ragazza bionda mi si piazzò davanti.
Era una ballerina nuova del nostro gruppo di ballo, Sophia se non mi sbagliavo, la ragazza americana.
 
-Oppa! Finalmente sei arrivato!- gracchiò con la sua voce insopportabile.
Aveva un bel corpo e ci avrei fatto un pensierino a portarmela a letto, ma negli ultimi tempi non avevo molta voglia di avere qualche storia da una notte.
 
E comunque pensavo che quella lì non si sarebbe lasciata usare senza nulla in cambio.
 
Mi fermai a chiaccherarci, tenendo sempre d'occhio la situazione.
 
Gli altri erano a parlare con lei.
 
Era stupenda quella sera.
Il vestito verde smeraldo le cadeva morbido sulle sue forme e l'unica spallina larga del vestito le copriva la cicatrice.
Lo spacco sulla coscia sinistra lasciava intravedere i tacchi dorati che si intonavano allo scialle color panna rifinito con fili oro.
I suoi capelli marroni, corti e portati sempre in maniera scompigliata, erano stati lisciati e resi un po' più lungi.
Mancava soltanto qualcosa che ornasse il suo collo fine, ma non aveva messo niente.
I suoi occhi... quegli occhi marroni che mi avevano sfidato molte volte da quando l'avevo conosciuta... erano stati ridefiniti con la matita, rendendoli ancora più belli.
E le labbra, quelle labbra morbide che avevo assaggiato lievemente, erano state colorate con un rosso leggero, come una ciliegia.
 
Vestita in quel modo lasciava intravedere di più la forma del suo corpo, tanto che mi accorsi, con grande piacere, che la sua forma fisica era tornata.
 
Finalmente le porte della sala da pranzo si aprirono e potemmo entrare per accomodarci al nostro tavolo.
 
Appresi che il mio posto era accanto alla ballerina, mentre Stella sarebbe stata seduta tra Seung Hyun e Seven.
 
Avrei preferito essere al posto di uno dei due.
 
Sophia non faceva altro che parlare ed io facevo finta di ascoltarla, sorridendo.
 
Si muoveva in maniera da far cadere l'occhio sul suo seno, ma sinceramente non mi interessava.
 
Continuavo a tirare occhiate alla ragazza che consideravo la più carina della serata, ma aveva qualcosa che non andava.
 
Continuava a non mangiare niente, forse una bella ramanzina sul cibo l'avrebbe scossa, almeno su quello sembrava avermi dato ascolto.
 
Arrivati al dolce la ballerina mi chiese di ballare, ma non avevo voglia di ballare quelle lagnose musiche da sala.
 
Quando feci cenno di no, vidi Stella rilassarsi dopo aver seguito la nostra conversazione.
 
Seven le chiese se volesse ballare, ma lei rispose di no.
 
Seung Hyun si era preoccupato della sua salute e quello attirò anche la mia attenzione.
Lei cercò di evitare il mio sguardo, poi si alzò e velocemente si diresse all'ascensore, probabilmente per andare a prendere area in terrazza.
 
Stupida, hai lasciato lo scialle qua...
 
Mi alzai e lo andai a prendere.
 
-Ji Yong, dove vai?- chiese Seven.
 
-Vado a fumare e già che ci sono porto lo scialle a Stella.- risposi e mi avviai all'ascensore.
 
La trovai appoggiata alla ringhiera intenta a guardare il cielo.
 
-Ti prenderai un raffreddore se non ti copri...- le dissi appoggiandole lo scialle sulle spalle.
 
Mi misi accanto a lei appoggiandomi alla ringhiera e guardare il cielo.
Lei si rimise nella stessa posizione.
 
Non la guardai, forse non fissandola avrebbe risposto meglio alle mie domande.
Questo era il momento per tirarle qualcosa fuori.
 
-Stai bene? Come mai sei venuta qua su?- chiesi per aprire la conversazione.
 
-Stavo soffocando... e poi mi piace guardare il cielo di notte.- rispose tenendo sempre lo sguardo in su.
 
Come mai le piaceva il cielo di notte?
 
Ma prima di scoprire quella cosa, volevo sapere come mai non aveva mangiato.
 
-Non ti piaceva il cibo?- chiesi voltandomi verso di lei, ma sospettavo che non fosse questo ad averla fatta stare quasi completamente a digiuno.
 
In effetti l'avevo vista cambiare comportamento quando aveva visto la disposizione dei posti.
 
-Non avevo fame...- rispose arrossendo leggermente il viso e abbassando lo sguardo.
 
-Come mai?- sorrisi girando il coltello nella piaga.
 
-Non credo che siano affari tuoi!- sbottò girandosi dall'altra parte.
 
Avevo fatto centro.
 
Mi rimisi a guardare il cielo, mentre lei era sempre voltata dall'altra parte.
 
Non volevo che la conversazione finisse lì, così le feci una domanda che mi passava per la testa da un po' di tempo.
 
-Il tuo nome cosa significa?- chiesi.
 
-Cosa?- risposte girandosi verso di me con la fronte aggrottata.
 
Probabilmente avevo cambiato argomento troppo velocemente, quindi le spiegai cosa volevo dirle.
 
-"Stella" è un nome italiano, no? Non ha una traduzione in qualche altra lingua?- chiesi incuriosito.
 
La vidi concentrarsi per spiegarmelo.
 
-Beh... "stella" si può tradurre con "star"...- rispose.
Aggrottai  le sopracciglia, tornando alla sua affermazione di prima.
 -E' per questo che ti piace guardare il cielo di notte? Per vedere le stelle?-
 
-Beh... anche. Mia madre mi disse che aveva scelto questo nome perché così le persone che mi avrebbero voluto bene, guardando il cielo si sarebbero ricordati di me... e non avrebbero mai smesso di pensarmi...- raccontò questa sua storia con un sorriso sulle labbra e i suoi occhi si erano riempiti d'amore.
 
Si voltò verso di me sorridendo con lo stesso amore con cui aveva raccontato la storia.
Rimasi incantato dalla sua espressione.
Mi venne un modo di gelosia, perché volevo essere io il motivo di quell'espressione
 
Per non farmi vedere che ero leggermente arrossito, mi voltai a guardare davanti a me e dissi la deduzione che avevo fatto dal suo viso.
 
-Vuoi bene a tua madre, ti si legge in faccia...- 
 
Tirai fuori la sigaretta e l'accesi: il miglior modo per calmare i nervi.
Si allontanò un po' da me, il fumo le doveva dar fastidio.
 
-Ti fa male fumare, sai?- mi disse quasi a rimprovero.
 
Alzai le spalle e sbuffai fuori il fumo dopo una tirata, sorridendole e sfidandola a togliermi la sigaretta dalle mani.
 
Alzò gli occhi al cielo e fece per andarsene.
Decisamente non era la reazione che avrei desiderato.
 
Spensi la sigaretta e la seguii.
Era il momento di farle la domanda che mi aveva fatto irritare quella mattina.
 
-Cos' era il favore che hai fatto a Seung Hyun?- 
 
Si voltò e mi guardò, poi rispose:
-Credo che nemmeno questo sia affar tuo.- 
 
Mi avvicinai a lei e la presi per una spalla, appoggiando la fronte alla sua.
I miei occhi erano vicinissimi ai suoi e lei arrossì leggermente.
Sapevo probabilmente a cosa pensava: al bacio.
Allora non era rimasta così indifferente.
 
-Io credo che un po' sia affar mio...- le sussurrai.
 
Mise una mano davanti alla bocca, come avrebbe fatto una bambina per non essere baciata. Così scoppiai a ridere.
 
-Pensavi che ti avrei baciato?- le chiesi continuando a ridere, in effetti però, ci avevo pensato.
 
-No...- quella parola bloccò la mia risata -... è solo che ti puzza l'alito di fumo, avevo paura di tossirti in faccia.- disse scrollando le spalle.
 
Decisamente non aveva mai le reazioni che mi immaginavo.
E questo mi mandava in bestia!
 
Si avviò verso l'ascensore e io la seguii, ma dopo aver cliccato il pulsante per chiamare l'ascensore si girò verso di me.
 
-Comunque la prossima volta che vuoi un bacio, invece di prendermi alla sprovvista potresti anche chiedermelo. Un bacio non significa niente per me se dato da una persona che non considero nient'altro che un conoscente. Sennò vai da una delle ragazze che muoiono ai tuoi piedi, sono sicura che loro ti accontenteranno in qualsiasi cosa tu gli chiederai...- disse sorridendo.
 
Entrò nell'ascensore che si era appena aperto e mi fece "ciao ciao" con la manina e io rimasi li imbambolato con la bocca aperta.
 
Appena chiuse le porte dell'ascensore crollai in ginocchio e mi portai la mano al cuore.
 
...una persona che considero nient'altro che un conoscente...
 
Quelle parole mi avevano scombussolato e avevano creato un dolore all'altezza del cuore.
 
Forse perché avrei preferito che avesse detto "amico" o "fratello", perché "conoscente" stava a significare che per lei, questi mesi che aveva vissuto con noi, con me, non avevano significato niente.
 
Nemmeno quel bacio, che mi aveva tenuto sveglio per il resto della sera, per lei aveva significato niente.
 
Conoscevo bene quel dolore, lo avevo provato anche quando altre persone mi avevano ferito.
 
Mi strinsi la mano al petto.
 
Ti prego... smettila di fare così...
 
(***)
 
Eravamo tornati a casa quasi subito dopo la mia chiaccherata con GD.
 
Entrambi non avevamo parlato durante il ritorno.
Io non ne avevo la minima voglia, ma non capivo perché lui avesse quel viso scuro.
 
Forse non gli andava giù che la ballerina fosse andata via con quell'altro ragazzo, lasciandolo senza nessuna che le riscaldasse il letto.
 
A me, invece, aveva fatto più che piacere.
 
Tornati  a casa, salutai tutti e mi rinchiusi in camera.
Volevo stare da sola.
 
Dovevo fare qualcosa per togliermi quel fastidio dal petto.
Non lo sopportavo e non lo avevo mai sopportato in passato.
 
Sapevo anche il perché.
 
L'ultima persona per cui avevo sentito quel fastidio, era stata anche la persona che mi aveva fatto del male.
 
Mi addormentai dopo essermi svestita e aver indossato il mio pigiama completamente nero.
 
Fui risvegliata da un urlo agghiacciante: il mio.
 
Avevo riavuto un incubo, ma questa volta era stato diverso. Più doloroso.
 
Mi alzai per andare a bere un bicchiere d'acqua, la bocca mi si era seccata.
 
Quando uscii nel corridoio vidi una luce soffusa uscire dalla camera di Ji Yong, doveva essere quella della lampada sul commodino.
 
Mi avvicinai e feci capitolino nella sua stanza, trovandolo che si stropicciava gli occhi.
 
Mi guardò e aggrottò la fronte.
 
-Ero in dormiveglia e ti ho sentita urlare... stavo per venire a vedere se era successo qualcosa. Tutto bene?- chiese tirandosi su a sedere.
 
-Sì... tranquillo. Un incubo...- sussurrai.
 
Stavo tremando.
Cercai di bloccare gli spasmi abbracciandomi il petto.
Lui se ne accorse, si alzò e mi venne ad abbracciare.
 
-Ehi. Tranquilla, era solo un incubo.-
 
Il calore del suo corpo mi fece scordare quello che era successo negli ultimi due giorni, così mi aggrappai alle sue spalle, appoggiando la testa sul suo petto e mi lasciai andare agli spasmi e le lacrime cominciarono a scivolarmi silenziose sul volto.
 
Mi prese in braccio e mi portò sul letto.
Si stese accanto a me e cominciò ad accarezzarmi la testa.
 
Tirò sul la coperta, perché faceva freddo. 
Fui invasa dal suo profumo che veniva da lui, dal cuscino e dalla coperta.
 
Cominciai a rilassarmi.
 
-Vuoi raccontarmi cosa hai sognato?- chiese continuando ad accarezzarmi la testa.
 
Sospirai e mi asciugai le lacrime.
Avevo il viso appoggiato sul suo petto e respiravo il suo odore.
 
Tra le sue braccia ci si stava davvero bene, anche meglio di quanto una fan si poteva immaginare.
 
-E' sempre il solito sogno, solo che questa volta è cambiato. Prima mi trovavo nella sala da ballo e mentre andavo via appariva un coltello che mi tagliava la gola e io morivo dissanguata... Una psicologa mi disse che la mia paura era stata quella di morire... Invece ora, la mia paura deve essere cambiata... come il mio incubo...- dissi.
 
Lo sentii irrigidirsi mentre gli raccontavo.
 
-Ora invece cosa hai sognato?- disse in un sussurro.
 
-Ora invece vedo il suo volto. Che mi sorride. Lo stesso sorriso che mi aveva fatto innamorare...-
 
-Tu lo amavi?- chiese scostandosi da me per guardarmi in volto.
 
Io alzai la testa, incrociando lo sguardo.
Aggrottai le sopracciglia.
Non avevo mai detto a nessuno che ero innamorata del ragazzo che mi aveva fatto del male. 
Lo sapeva solo lui, forse è per quello che lo fece...
 
-Sì, lo amavo. Comunque, ritornando all'incubo....- dissi riappoggiandò la testa al suo petto, trovando più confortevole quella posizione per parlare - ...Prima lui mi sorride, poi mi guarda con lo stesso sguardo di quella notte. Dopo lui scompare e...- mi bloccai, capendo che non potevo andare avanti.
 
-E...- mi incitò.
 
-Scusa, poi dopo mi sono svegliata urlando. Stavo andando a bere un bicchiere d'acqua quando ho visto la luce e sono entrata per vedere se ti avevo svegliato.- dissi una mezza verità.
 
In verità sapevo come continuava il sogno.
Al suo posto era apparso GDragon che mi sorrideva e solo dopo quel momento mi sono svegliata urlando, perché avevo capito che mi ero innamorata di quel ragazzo che in quel momento mi stava stringendo tra le sue braccia, ed a spaventarmi era stata la consapevolezza che, a modo suo, lui mi avrebbe fatto del male, volontariamente o non.
 
Feci per alzarmi, ma lui aumentò la stretta.
 
-Credo che sarebbe meglio che andassi in camera mia, ora. Grazie per avermi fatto calmare...- dissi.
 
-Resta qui. Sei ancora sconvolta, non voglio che tu resti da sola. Resta qui... per favore.- disse.
 
Perché voleva che restassi con lui?
Davvero era solo per pietà e non voleva che restassi da sola?
 
Ero troppo stanca per farmi quelle paranoie mentali e poi, me lo aveva chiesto sinceramente con un "per favore," quindi sospirai un "va bene" e mi sistemai meglio tra le sue braccia.
 
-Vuoi che ti canti qualcosa?- chiese e sentii che sorrideva.
 
-Non sarebbe una cattiva idea... - sussurrai.
 
Cominciò a canticchiare una melodia, molto simile ad una ninna-nanna.
 
Ero stanca dalla cena e dall'incubo, sicché poco a poco mi addormentai.
 
(***) 
 
Mi svegliai poco prima del suono della sveglia.
 
Mi concessi un minuto per guardarlo dormire.
 
Era ancora più bello.
Sembrava un bambino, così innocuo.
 
Non sembrava affatto il leader arrogante/pallone gonfiato che avevo conosciuto.
 
Assomigliava di più alla persona che ieri sera mi aveva abbracciato, chiedendomi di rimanere con lui.
 
Andai a farmi la doccia e a prepararmi.
Avrei accompagnato i ragazzi a fare le prove di danza, quindi per obbligo del direttore dovevo mettermi la tuta anch'io.
Sperava sempre che mi sarei messa a ballare.
 
Mentre scendevo le scale, incrociai un GD allegro.
 
-Dormito bene?- chiese sorridendomi.
 
-Si, a parte che qualche volta ho rischiato di morire soffocata dalle coperte che mi stringevano troppo forte. E tu?- chiesi facendo finta di niente e prendendolo in giro.
 
-Oh, anch'io. A parte che avevo un cuscino troppo pesante che mi ha fatto addormentare un braccio...- disse fingendo dolore.
 
-Ehi, non sono pesante!- protestai.
 
Arrivammo in cucina ridendo, ricevendo occhiate curiose dagli altri.
 
Forse potevo permettere al mio cuore di fare viaggi con la fantasia.
Magari non mi aveva chiesto di rimanere solo perché era preoccupato.
 
Arrivammo alla sala prove e tutti i ballerini erano già lì.
Era stata portata una televisone con un lettore DVD e c'era anche  Hyun-seok.
 
-Finalmente siete arrivati!- disse sorridendoci.
 
Lo salutammo, poi mi vidi passare davanti l'antipatica americana, che mi ricordai che si chiamava Sophia.
 
-Ciao! Vi stavamo aspettando...- non ascoltai la sua voce, ero troppo allegra quella mattina per farmi irritare.
 
-Come mai una televisione?- chiesi al presidente.
 
-Voglio far vedere a tutti un filmino. Ah, già... me lo sono scordato in ufficio. Potresti andarmelo a prendere? E' sulla mia scrivania...- mi chiese.
 
Feci il saluto militare ed andai a prenderlo.
 
Mentre tornavo con il DVD misterioso in mano, mi bloccai dietro l'angolo vedendo GD fuori con Sophia.
 
-Mi dispiace che l'altra sera me ne sia andata senza salutarti, solo che mi avevano detto che ri andato a fumare e a portare lo scialle a quella ragazzina, quindi... A proposito, non è che ti garba?- chiese incuriosita.
 
Affilai l'udito, per sentire la sua risposta.
Il cuore batteva a mille.
 
Speravo in quella risposta, dopo il bacio e sopratutto la sera precedente.
 
-Ma cosa dici!- sbottò GD, paralizzandomi sul mio posto. -Per me è come una sorella! Non la potrei mai vedere in quella maniera!- disse ridendo.
 
-Hai ragione! Scusa, chissà cosa mi è passato per la testa. Dai torniamo dentro!- 
 
Sentii richiudere la porta.
 
Io cascai a sedere in terra, tenendo sempre il DVD in mano.
 
Le lacrime cominciarono a pizzicarmi gli occhi.
 
Dovevo capirlo che per lui era stato solo un atto di pietà.
 
Anche il bacio era stata una presa in giro, in fondo, me lo aveva detto.
 
Forse stavo diventando veggente.
Il mio incubo probabilmente voleva avvertirmi di quello.
 
Per me è come una sorella!
 
Al ricordo di quelle parole fecero scendere una lacrima sulla mia guancia.


RINGRAZAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!
ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu.

Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Spero che questo capitolo vi piaccia, stiamo comincando a capire i sentimenti dei due ragazzi!

Ma... cosa succederà adesso?!

Lo scoprirete solo nel settimo capitolo!

Alla prossima!

xoxo
GiuliaJoon

 

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Capitolo 7
*** Dall'amore non ci si può nascondere ***


Alzati... non restare qui seduta a piangere come una sciocca... alzati...
 
Erano dieci minuti che ero li a sedere in terra, per fortuna non era passato nessuno e non mi erano venuti a cercare.
 
Mi alzai, le gambe mi tremavano.
Quella frase... mi aveva fatto più male di quanto pensassi.
 
Prima di aprire la porta mi stampai un finto sorriso in faccia.
 
Entrai e trovai già tutti seduiti a terra rivolti verso la televisione, che era stata portata lì per vedere quel cavolo di DVD che ero dovuta andare a prendere.
 
Lo portai al presidente, che mi scrutò per un po' e poi mi lasciò andare.
 
GD mi fece segno di sedermi vicino a lui, ma io andai da TOP.
 
-Posso sedermi in braccio a te?- chiesi con voce lieve. Quella non mi era ancora tornata del tutto normale.
 
-Certo, vieni. Stai bene?- chiese, facendomi sedere tra le sue gambe e abbracciandomi.
 
-Solo un po' di mal di pancia...- sussurrai rannicchiandomi nell' abbraccio, anche se non era come il suo, mi confortò lo stesso.
 
Sentivo sia gli occhi di TOP che quelli di GDragon addosso a me, il quale non capiva perché lo avevo ignorato.
 
La voce del presidente interruppe il mio provare a mandare coltellate mentali al quel leader dei miei stivali.
 
-Bene ragazzi. Oggi vi farò vedere una ballerina. A mio parere è molto brava. Vi mostrerò due suoi balletti: uno di hip-hop e un passo a due. Voi tutti la conoscete. Avrà il viso coperto, quindi non la riconoscerete. Però, se alla fine del video, saprete dirmi chi è, darò a colui o colei che indovinerà il resto della giornata libera... altrimenti rimarrà un segreto per sempre!- disse mentre il suo assistente metteva il DVD nel lettore.
 
Ho un brutto presentimento...
 
-Voglio che la guardate attentamente. Quando mi venite a chiedere che livello voglio da voi e non capite cosa vi voglio dire... bene, oggi lo capirete. Voglio il livello che vedrete in questo video...-
 
Lo fece partire ed io mi irrigidii.
 
Ero io.
 
Ero nella sala prove della mia vecchia scuola di danza e stavo provando un pezzo hip hop da sola.
Doveva avermelo fatto qualcuno di nascosto, probabilmente il presidente quando mi veniva a vedere, perché io non ne sapevo l'esistenza.
Non sapeva che era un reato registrare le persone a loro insaputa?
 
Avevo un cappellino che mi copriva il volto, come facevo sempre quando provavo da sola, quindi non mi si vedeva.
 
-Ma quella sei tu...- disse TOP.
Giusto, lui mi aveva visto ballare, quindi mi aveva riconosciuto.
 
-Dopo posso dire che so che sei tu? Almeno vado a riposarmi, per favore...- piagnucolò al mio orecchio. 
Feci cenno di sì.
 
Tutti erano impegnati a guardare la me nello schermo.
La me che non aveva ancora subito del male e che pensava a nient'altro che alla danza.
 
Il pezzo finì e la scena cambiò.
 
Ero in un teatro e indossavo una maschera.
Ero con uno dei ballerini della compagnia della mia insegnante e stavamo facendo un passo a due di contemporaneo.
 
Il video finì e le luci furono riaccese.
 
-Bene, cosa ne pensate?- chiese Hyun-seok.
 
-E' bravissima, ma chi è quella ballerina? Perché non la fai venire qui?- chiese uno dei coreografi.
 
-E' vero è bravissima! Vorrei ballare come lei!- disse una ballerina.
 
Tutti cominciarono a farmi complimenti inconsapevolmente.
 
-Anch' io so ballare così!- sbuffò Sophia.
 
-Sì, certo...- mormorò TOP. Poi alzò la mano. -Io so chi è!- disse tutto sorridente attirando lo sguardo di tutti.
 
-Davvero?- chiese il presidente, sicuro che nessuno avrebbe indovinato, perché se non mi avevano visto ballare, non potevano sapere che fossi io.
 
-Certo! Un giorno è entrata da quella porta mentre provavo da solo e mi ha aiutato a migliorare la mia performance!- disse tutto sorridente.
 
-Bene! Se è così...- disse Hyun seok con un sorrisetto e tirandomi un occhiata -...non avrai problemi a mostrarcela. Io capirò se è stata veramente lei a insegnarti. Se è vero e farai la coreografia decentemente, allora avrai la giornata libera... altrimenti vorrà dire o che hai mentito o che lei non è brava come ho pensato fino ad ora...- disse.
 
Il coreografo cominciò a contare, ma TOP lo interruppe dicendo che voleva farlo con la musica.
 
Ballò perfettamente, facendo il giro come gli avevo insegnato.
Quando ebbe finito e la musica fu spenta, tutti cominciarono ad applaudire.
 
-Hyeong, davvero ti ha insegnato quella ragazza a ballare così?! Me la fai conoscere?!- chiese Ri.
 
Prima che TOP potesse dire qualcosa, Hyun seok lo precedette.
 
-E' stata lei. Solo lei poteva insegnarli a fare la giravolta in quella maniera. Lo so perché una volta mi ha raccontato che anche lei cadeva tutte le volte che provava a girare, così dopo ore e ore di prova, imparò una maniera che a lei tornava per arrivare in posizione giusta. Così, tornando alla tua domanda piccolo Seungri, sì è stata lei a insegnarli e a perfezionarlo... e poi già la conosci...- disse sorridendo e, voltandosi verso di me, mi guardò negli occhi -..sai dovresti complimentarti con il tuo allievo, quello che ha fatto è stato il più bel complimento di tutti, dimostrando quanto sei brava... Non sapevo che eri tornata a ballare, sono contento.- 
 
Era vero, era stato il più bel complimento vedere ballare TOP la coreografia come gli avevo insegnato.
 
Mi alzai sotto lo sguardo sbigodito di tutti e andai da Seung Hyun che mi sorrideva.
Mi avvicinai e dovetti alzare lo sguardo poiché lui era troppo alto ed io troppo bassa.
 
-Sei stato bravissimo. Complimenti- dissi sorridendoli.
 
Lui mi prese sotto i bracci e mi fece volare, girando su se stesso, e ridemmo come dei matti.
 
Tornammo a sedere e tutti quanti mi dissero che avrebbero voluto vedermi ballare dal vivo.
Ma per ora non me la sentivo molto.
 
-Bene...- interruppe la coreografa.-...Sophia, spero che tu abbia imparato qualcosa vedendo quel passo a due. Proviamo lo special di GD...-
 
Mi ero scordata che GDragon avrebbe fatto uno special con un passo a due e sopratutto mi ero scordata che la sua compagna sarebbe stata la bionda ossigenata.
 
Chiese di volerlo fare già con i tacchi, tirandomi un'occhiata come se volesse sfidarmi.
L'avevo vista ballare e non sapeva nel modo giusto la coreografia per passare già ai tacchi, e nemmeno Ji Yong la sapeva così bene da poterla aiutare.
 
Prevedetti che sarebbe caduta con il sedere in terra e infatti la mia previsione si avverò.
 
Cominciammo a ridacchiare tutti, compreso GDragon. Lei arrossì violentemente in volto poi mi guardò, come se volesse incenerirmi con lo sguardo.
 
-Beh, cosa hai da ridere?! Se sei tanto brava vieni a farlo tu!- sbottò.
 
Io mi alzai, accettando la sfida.
 
Andai davanti a lei e mi inginocchiai,
 
Allungai la mano come se volessi aiutarla, ma nel momento che lei ci provò ad appoggiare la sua la scansai.
 
-I tacchi, per favore...- dissi con il tono gelido.
 
-Vuoi farlo già con i tacchi?! Ma se non sai nemmeno la coreografia!- disse.
 
-Tu non ti preoccupare...- sussurrai.
 
Si tolse i tacchi e me li lanciò, provocando una mia risata.
Me li misi.
Dovevano essere nuovi, perché erano troppo rigidi.
 
-Sai, prima di provare con dei tacchi nuovi, magari prima sforzali un po'...- dissi con un sorriso da sapientona.
 
Chiesi ai coreografi se per favore potevano farmi rivedere una volta come doveva essere eseguita la coreografia.
Guardai attentamente.
 
Andai a posizionarmi al centro con Ji Yong, dicendo che volevo già farlo con la musica.
I coreografi mi guardarono come se fossi impazzita: una persona che aveva visto poche volte la coreografia e non l'aveva mai provata non poteva saperla già fare con la musica.
 
-Sei sicura? Io non la so perfettamente la coreografia... non posso aiutarti....- disse sussurrandomi nell'orecchio.
 
-Né sai abbastanza da potermi seguire...- dissi con tono gelido e non incrociando il suo sguardo, che aveva cercato tutto il tempo il mio invano.
 
Feci cenno di accendere la musica e cominciammo a ballare.
 
Come avevo detto, sapeva abbastanza la coreografia da potermi venire dietro, così da sembrare che la sapesse alla perfezione.
 
Finimmo di ballare nella posizione giusta, con i volti a mezzo millimetro l'uno dall'altro, un suo braccio che mi circondava la vita e l'altra mano che mi teneva la gamba piegata sù, appoggiata al suo fianco.
 
Era un balletto passionale, quindi mentre avevamo ballato avevo tirato fuori quello che lui mi faceva provare ogni volta che si avvicinava.
Per una volta lo avevo lasciato uscire.
Per ballare bene bisogna saper recitare, ma se non è una recita quello che trasmetti, il balletto viene ancora meglio.
 
Non ero l'unica, però.
 
Il suo sguardo era diventato più scuro.
Sentivo il suo respiro accelerato sulle labbra.
Strinse di più la presa sulla mia vita.
Feci un sorriso diabolico, scostando il viso da davanti al suo e avvicinai la mia bocca al suo orecchio.
 
-Sai, quello sguardo non si dovrebbe fare a una s-o-r-e-l-l-i-n-a...- dissi scandendo bene la parola.
 
Strabuzzò gli occhi e mi lasciò andare di colpo.
-Stella, ascolta...- provò a dirmi.
 
Mi tolsi i tacchi e andai da Sophia,seduta con gli altri, e mi guardava come un cane rabbioso, pronto all'attacco.
 
Le lanciai i tacchi tra le gambe e guardandola dall'alto dissi:
 
-E' così che si balla, impara.- detto questo, mi avvicinai a Hyun seok e gli chiesi di uscire un attimo.
 
Andammo nel suo ufficio.
 
-E' successo qualcosa tra te e Ji Yong?- chiese prima che potessi fare qualsiasi domanda.
 
-Perché?- chiesi, fingendo finta innocenza.
 
-Ti ho vista svolgere molti balletti del genere, ma mai con quella passione... sembrava davvero che tu volessi sedurlo...- disse guardandomi di sottecchi.
 
-Non so di quello che parli. Comunque volevo chiederti se potevo usare la tua casa in montagna per qualche giorno, sai quella di cui mi hai parlato tempo fa...- dissi guardandomi le mani.
 
-Perché vuoi andarci?- chiese incuriosito.
 
-Voglio andarmi a riposare per un po'... In casa con i ragazzi c'è sempre confusione quindi mi è impossibile farlo, per favore.- 
 
Sospirò.
-Va bene, più tardi mando una macchina a prenderti.- disse.
 
Ringraziai e andai alla porta.
Prima di chiuderla sentii le parole che mi fecero capire che, forse, mi conosceva meglio di quanto pensassi.
 
-L'altra volta sei scappata perché era un dolore che potevi cancellare. Ma ricorda che dall'amore non ci si può nascondere...- 
 
Aveva ragione.
Ma volevo pensare a quel sentimento in un posto isolato, dovrei avrei potuto piangere ed urlare quanto volevo.
Senza tentazioni di andare da lui, di sentire quelle braccia circondarmi.
 
(***)
 
La macchina mi lasciò davanti alla casa di montagna verso le nove e mezza di sera, dopo due ore di viaggio.
Entrai e mi diressi in cucina.
 
Mi muovevo come uno zombie.
 
Posai il sacchetto della spesa sul ripiano della cucina e portai la mia piccola valigia al piano di sopra, dove il presidente mi aveva detto che c'erano le camere.
 
In una di esse era stato rifatto il letto, forse da una domestica che aveva acceso il fuoco anche al piano di sotto.
 
Mi spogliai e andai a farmi la doccia.
C'era anche una vasca, ma non avevo voglia di aspettare che si riempisse.
L'acqua calda mi rilassò un po' i muscoli.
 
Uscii dal calore del vapore, indossando un accappatoio pulito che avevo trovato nell'armadietto insieme a degli asciugamani.
 
Scesi in salotto sempre in accappatoio e andai a prendere le tre bottiglie di vino che avevo comprato insieme a della frutta.
 
Le posizionai sul tavolinetto davanti al divano.
Le luci erano spente, quindi rimaneva solo il fuoco a rischiarire l'ambiente e a riscaldarlo.
Misi altri ceppi nella fiamma, così da non preoccuparmi che si spegnesse durante la notte.
 
Stappai la prima bottiglia, versando il liquido rosso nel bicchiere.
Lo assaggiai.
Sì, avevo scelto proprio bene.
 
Cominciai a tirarlo giù come se fosse acqua.
Ogni bicchiere che bevevo cancellava dalla mia mente un momento che avevo passato insieme a quella persona, anche se le lacrime non la volevano smettere di scendere.
 
A metà della terza bottiglia, caddi sul divano senza forze.
Sapevo che non era stato saggio bere in quel modo e che mi ero leggermente ubriacata, però almeno ora ridacchiavo di me stessa, molto meglio che piangere.
 
Ero stata una stupida a pensare che lui mi volesse.
Anche se lo avesse fatto, dove ci avrebbe portato la nostra relazione?
Lui era un idol, con milioni di fans... non poteva stare con me.
E poi tanto, non voleva.
 
Stanca da quei pensieri, dal viaggio e anche grazie all'aiuto del mio amico vino, mi addormentai profondamente sul divano.
 
(***)
 
Una mano fredda cominciò a massaggiarmi una guancia.
 
Era una bella sensazione.
Dovevo sempre essere sotto l'effetto dell'alcol, perché stavo avendo delle allucinazioni.
 
-Hai bevuto tutto il vino a stomaco vuoto, vero?- disse la voce. Ora anche il mio cervello si metteva a rimproverarmi che non mangiavo? C'era già quello stupido di un leader!
 
Mugolai e cominciai a scalciare leggermente.
 
La mano fredda mi strinse le guance, facendomi arricciare la bocca. Proprio come era successo una volta...
 
-Ya! Ragazzina ubriaca! Svegliati!- la voce mi stava rimproverando...
 
La sensazione alla faccia era troppo reale, forse non era un' allucinazione
 
Aprii di scatto gli occhi e mi tirai su a sedere.
Non era stata per niente un'allucinazione.
Lui era lì, illuminato dalla fioca luce del fuoco, che mi guardava con rimprovero.
 
Guardai l'orologio sul camino.
Mezzanotte.
 
Riportai lo sguardo su di lui, che si era seduto sul divano, accanto ai miei piedi.
 
-Cosa ci fai qui?- chiesi con voce sempre impastata dal sonno.
 
-Sono venuto a prenderti, vestiti che ti riporto a casa...- disse
 
Mi guardai, ricordandomi che ero in accappatoio.
Per fortuna non si era allentato e non era stato messo niente in mostra, a parte le gambe che non erano coperte completamente, visto che era un po' corto.
 
Mi misi a sedere.
Le bottiglie di vino erano tutte vuote, ma ero sicura di essere arrivata a metà dell'ultima.
 
-L'ho finito di bere io quando sono arrivato, prima di svegliarti. Fuori è freddissimo.- disse scrollando le spalle.
 
-Torna a casa. Io ho bisogno di restare qui da sola per un po'...- sussurrai e mi alzai.
 
-Hai sentito la mia conversazione con la ballerina, vero? E' per questo che sei scappata in quel modo?- chiese bloccandomi sul mio posto.
 
-Sì, ma non ti preoccupare. E' solo un mio problema. Ora vattene, ti prego...- le sue braccia mi circondarono la vita dal dietro.
 
Non poteva fare così, avevo bisogno di restare sola con me stessa.
Non poteva continuare ad abbracciarmi e ogni volta illudermi.
 
-Invece è un mio problema. Ascolta...- provò a dire.
 
-Basta! Lasciami...- cominciai a contorcermi.
 
Dovevo essere sempre un po' ubriaca, perché non riuscii a trattenere le lacrime e cominciai ad essere scossa dai singhiozzi.
 
Mi girò con la forza e mi prese il volto con le mani, asciugando con il pollice le lacrime che mi bagnavano il volto.
 
Avevo gli occhi chiusi, non volevo vedere il suo viso.
Non volevo vedere la pietà.
 
-Vattene, ti prego. Non lo capisci? Sono innamorata di te... Fammi superare il fatto che tu mi vedi come una sorella. Tornerò a casa tra qualche giorno, ma ora... lasciami sola.- dissi tutto d'un fiato.
 
Continuavo a piangere, ma lui non si era mosso di un millimetro.
 
-Ho mentito. Non ti vedo come una sorella...- provò a dire, di nuovo. 
 
Ora stava mentendo, non era vero quello che stava dicendo in quel momento.
 
-Bugiardo. Smettila di mentire. Se non mi vedessi come una sorella, saresti almeno un po' attratto dal mio fisico...- sbottai. L'alcol mi stava facendo dire tutte le cose che mi passavano per la testa, ma forse era meglio così. Almeno avremmo chiarito una volta per tutte.
 
Tolse le mani dal mio viso, così aprii gli occhi, sicura di vedere il suo viso che avrebbe confermato quello che avevo detto.
 
Ma il suo viso era arrabbiato.
Aveva stretto i pugni.
 
-Ma sei stupida?! Non sai quanta volontà mi ci vuole per non saltarti addosso in questo momento, con solo un accappatoio che ti copre appena?! Ascoltami bene...- disse prendendomi per le spalle e catturando il mio sguardo - IO NON TI VEDO COME UNA SORELLA!- disse scandendo bene le parole.
 
-Allora non trattenerti...- sussurrai - Se veramente non mi vedi come una sorella, passa la notte con me, ti prego...- lo supplicai.
 
Il suo sguardo mi fece vedere la sua lotta interiore.
Per me quello fu abbastanza.
 
-Sei ubriaca, domani te ne pentirai...- 
 
-Vattene, per me è abbastanza. Non mentire più.- mi girai e salii le scale di corsa, sicura che lui se ne sarebbe andato.
 
Mi stavo vergognando, gli avevo chiesto di restare con me e lui mi aveva rifiutato.
Il dolore mi rinvase il petto.
 
Appena varcata la soglia della camera mi sentii afferrare con forza e sbattere contro il muro.
 
La sua bocca trovò la mia, ma non era un bacio innocente come quello che mi aveva dato la prima volta.
 
C'era più passione e più forza, una forza che aprì la mia bocca e  fece entrare la sua lingua.
 
La passione mi travolse e cominciai a rispondere al bacio.
Ero troppo bassa e dovevo stare in punta di piedi, così lui mi prese per i fianchi tirandomi su e facendo in modo che cingessi con le gambe i suoi fianchi.
 
Sentii la sua erezione premermi contro, facendomi rilasciare un gemito.
 
Mi portò di peso sul letto senza interrompere il bacio e si  stese sopra di me.
 
L'accappatoio si era allentato, lasciando intravedere la cicatrice.
 
Interruppe il bacio e portò la sua mano fredda sulla cicatrice, facendomi rabbrividire.
 
-Ne sei sicura?- sussurrò guardandomi negli occhi.
 
Per tutta risposta ripresi il suo volto e lo ri baciai con la stessa passione che mi aveva travolta prima.
Se ero sicura? Lo avevo spinto io fino a quel punto.
 
3-0 per me!
 
E di sicuro, in quel momento lui non mi stava vedendo come una sorella.
 
(***)
 
Mi svegliai di soprassalto, non sentendo più nessuno vicino a me.
 
Era già mattina.
Mi rigirai nel letto e scattai a sedere.
 
Se ne era andato, mi aveva lasciato li da sola.
C'era solo  il mio accappatoio in terra, i suoi vestiti erano spariti.
 
Mi stesi guardando il soffitto.
Dovevo immaginarlo.
Ero stata una delle tante, da una notte e via.
 
Lui era ritornato ai suoi impegni, lasciandomi lì.
 
Le lacrime cominciarono a scivolare sulle guance.
Ero sola e potevo permettermi di piangere.
 
La porta del bagno che si apriva mi fece riscattare in piedi.
 
Uscì dal bagno con addosso solo i pantaloni della tuta, anche se la sera prima aveva i jeans.
Aveva un'asciugamano steso sulla testa, si doveva essere fatto la doccia.
 
-Ah, ti sei svegliata... Cosa è successo?!- disse vedendo che stavo piangendo e venendo da me sul letto.
 
Mi gettai sul suo petto abbracciandolo.
 
-Pensavo che te ne fossi andato...- piagnucolai.
 
Mi diede un nocchino sulla testa, facendomi voltare verso di lui e tirarli uno sguardo assassino.
 
-Ma sei stupida? Non hai visto il borsone in terra?- disse guardandomi come se fossi una bambina.
 
Mi sporsi sopra di lui, guardando in terra dalla sua parte.
In effetti c'era un borsone, con dentro dei vestiti.
 
Tutti i ragazzi se ne portavano sempre via uno quando uscivano, non sapendo se sarebbero tornati a casa dopo le prove, dovevano avere il cambio.
 
Sospirai sollevata.
 
-Come hai fatto a scoprire dove ero?- chiesi mettendomi a cavalcioni sopra di lui.
 
Mi cinse i fianchi con i bracci e mi spinse verso il suo petto, appoggiando la sua fronte dalla mia.
 
-Ti ho trovato perché...dall'amore non ci si può nascondere...- disse.
 
Ringraziai mentalmente colui che sapevo aveva fatto in modo di farlo arrivare fino a me.
 
-Stavo pensando... - dissi cominciando a baciarli la fronte scendendo sul suo naso fino alla bocca -...che sei un po' troppo vestito.- 
 
-Ah, sì?- disse sorridendo.
 
-Mmh-mmh- cominciai a scendere lungo il collo.
 
-Bene, allora rimediamo subito!- e si rigirò facendomi andare sotto di lui, provocando un mio urlo e poi una risata.
 
In quel momento eravamo al culmine della felicità.
 
Ma quello che non sapevamo era che altre sfide erano nascoste dietro l'angolo.
 

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!
ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu.

Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Eccoci arrivati al punto che i nostri protagonisti... emh... scatenano i loro sentimenti!

Spero che vi piaccia come ho descritto.

Ce la faranno a stare insieme?

Scopriamolo nel prossimo capitolo!

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 8
*** My little star ***


Quando ero uscito dallo spogliatoio avevo trovato l'assistente del presidente ad aspettarmi.
 
L' avevo seguito nell'ufficio e poi mi aveva lasciato lì da solo con lui.
 
-Mi cercava?- chiesi.
 
-Sì, scusa. Accomodati pure...- disse indicandomi i divanetti e alzandosi dalla sua scrivania.
 
Mi sedetti sul divano di fronte a quello dove si era posizionato lui.
 
-Senti... E' successo qualcosa con Stella?- chiese scrutandomi.
 
Pensavo che mi avesse chiamato lì per parlare delle prove di ballo o dell'imminente spettacolo che avremmo dovuto fare.
Quindi rimasi un attimo a fissarlo non capendo dove volesse andare a parare.
 
-Vedi... ti faccio questa domanda perché ho visto come la guardavi durante le prove. E ho visto come anche lei ti guarda. Quindi mi chiedevo se ci fosse qualcosa tra voi due...-
 
-Si sbaglia, non c'è niente. Per lei io sono solo un conoscente...- dissi, pronunciando quella parola con l'amaro in bocca.
 
-Io non credo. Ho visto come ti guarda e di certo per lei non sei un conoscente. E lo dimostra anche il fatto che è scappata, molto probabilmente per qualcosa che è successo.. Dopo aver fatto quel mini spettacolino in sala prove oggi, è venuta da me chiedendomi se potesse andare per qualche giorno nella mia casa in montagna.- 
 
In effetti dopo aver rimesso al suo posto Sophia, Stella era scomparsa, lasciandomi lì con quell'ultima frase pronunciata dalla sua fredda voce, facendomi capire che aveva ascoltato la conversazione con la ballerina e, senza darmi il tempo di spiegare, era andata via.
 
Ma non credevo che se ne fosse andata via per causa mia.
 
Il presidente si alzò dandomi una chiave in mano.
Sembrava quella di una porta.
 
-La macchina è passata a prenderla mezz'ora fa. Dovresti arrivare per la mezzanotte se parti ora. A lei ho detto che non ci si può nascondere dall'amore. Ti spiegherò il perché: l'amore segue sempre la persona che ha scelto, usando ogni mezzo la scova anche se si nasconde.- così chiuse il nostro discorso.
 
Ringrazia e corsi via.
 
Mandai un messaggio a Young Bae dicendoli che forse non sarei tornato a casa.
 
Passai davanti ad un marked e mi fermai.
Ero sicuro che quella sciocca non aveva comprato niente da mangiare.
 
La mia idea era prenderla e riportarla a casa.
Ma quando passai davanti a quelli... ne comprai un pacco per precauzione.
Non ero mai stato così nervoso.
 
Ero arrivato alla casa a mezzanotte, trovandola addormentata sul divano.
Aveva bevuto due bottiglie e mezzo di vino.
E come avevo dedotto era ubriaca.
 
Ora quella ragazza, che mi aveva detto che per lei ero un conoscente e poi che era innamorata di me, stava dormendo profondamente appoggiata al mio petto.
 
Aveva la bocca leggermente aperta e le sue labbra, quelle labbra che non avevo fatto altro che baciare nelle ultime ore, erano leggermente gonfie.
 
Il mio cellulare vibrò sul comodino.
 
Lo presi. Un messaggio da Young Bae.
 
Il presidente ha cancellato i tuoi impegni fino a domani pomeriggio.
Vedi di arrivare in tempo.
 
Young Bae.
 
Allora i componenti dovevano aver capito tutto.
Meglio così, non avrei dovuto spiegare niente.
 
Sbadigliai.
Ero stanchissimo.
 
Avevo guidato per due ore e poi per il resto della serata non avevo dormito molto.
 
Guardai la ragazza accanto a me, che si era lamentata quando mi ero mosso.
 
Abbracciai il suo corpo caldo e inspirai il suo profumo.
Mi rilassai e finalmente, mi addormentai.
 
(***)
 
Mi svegliai trovando un viso meraviglioso davanti a me.
 
Era proprio bello mentre dormiva.
Il suo respiro era profondo e non si svegliò nemmeno quando mi tolsi dal suo abbraccio.
 
Dopo essermi fatta una bella doccia, essermi messa una maglia larga che mi ero portata via e dei pantaloni della tuta, andai in sala.
Il fuoco si stava spengendo , così lo riattizzai con dei nuovi ceppi.
 
Guardai fuori dalla vetrata principale, vedendo la macchina.
Si era fatto due ore di viaggio solo per venirmi a prendere.
 
Sorrisi.
 
Mi sedetti sul tappeto, con la schiena appoggiata al divano.
Mi misi ad ascoltare la musica sul mio MP3, ripensando alla sera prima.
 
Arrivò dopo dieci minuti.
Mi prese in braccio tirandomi a sedere sul divano tra le sue gambe.
 
Mi tolse una cuffia e se la mise.
 
-Cosa ascolti con quel sorrisetto sul volto?- chiese.
 
-Te!- risposi.
 
Infatti stavo ascoltando proprio lui che cantava la canzone "That XX".
 
Sorrise e cominciò a cantare la canzone nel mio orecchio.
 
La sua voce era stupenda, sia che provenisse da un'auricolare sia che provenisse direttamente da lui.
 
Spensi l'mp3 dopo la fine della canzone.
 
Tirai indietro la testa, appoggiandola nell'incavo del suo collo.
Lui abbassò lo sguardo su di me sorridendomi.
 
-Posso farti una domanda?- chiesi fingendo innocenza.
 
Lui affilò lo sguardo, cercando di capire cosa mi passasse per la testa.
-Dimmi.-
 
-Che fine hanno fatto le tue ex che hanno ispirato molte delle tue canzoni?- chiesi sorridendo.
 
-Di certo non lo vado a dire proprio a te!- disse baciandomi sul naso.
 
Misi il broncio e mi scostai da lui, mettendomi sul divano inginocchiata.
 
-Perché no?- piagnucolai.
 
-Perché...- mi prese una guancia tirandomela leggermente - so bene quanto possano diventare terribili le fans, quindi è meglio tenerlo segreto. Poi non mi sembra che io venga a chiederti dei tuoi ex, no?- disse alzandosi.
 
Lo guardai dal divano sempre con il broncio.
Non avrei mai reagito da fan se me lo avrebbe detto, forse solo un po'.
 
Comunque non aveva tutti i torti.
Alcune volte le fans potevano diventare terribili.
 
Mi vennero in mente delle scene di quando ero sempre a scuola, dove la mia amica Eleonora era una sua fan sfegatata e io mi divertivo a stuzzicarla trovando tutti i difetti nel suo idol preferito. 
Molte volte, quando eravamo a dormire insieme, avevo paura che mi uccidesse nel sonno.
 
-Posso farti un altra domanda?- chiesi di punto in bianco ricordandomi una cosa che volevo chiederli da quando mi ero svegliata.
 
-Alt! Prima mangiamo qualcosa, poi continuiamo con le domande!- disse avviandosi in cucina.
 
Sorrisi malefica.
In casa non c'era niente da mangiare.
Lo seguii pronta a vedere la sua faccia alla vista del frigo vuoto, così avrei potuto subito farli la mia domanda.
 
Ma arrivata in cucina lo vidi tirare fuori varie cibarie dal frigorifero.
La bocca mi si aprì dallo stupore.
 
-E quella roba da dove viene?!- dissi.
 
-Sapevo che come minimo non avevi comprato niente da mangiare, così ho comprato io qualcosa- disse cominciando a cucinare.
 
Poi mi venne in mente una cosa.
Presi lo scontrino che era cascato dalla busta e controllai.
Gli aveva comprati ieri.
 
Non ci avevo pensato fino a quel momento, ma in effetti non avevo capito da dove li avesse tirati fuori la scorsa sera.
 
-Accidenti!- sbottai -Allora avevi calcolato tutto! Quindi siamo 2 a 1...- mi bloccai vedendo che lui mi guardava con un sopracciglio alzato, così mi resi conto che avevo parlato ad alta voce.
 
-2 a 1, cosa?- disse incuriosito.
 
Alzai le spalle.
 
-Non dirmi che tieni conto di quante volte mi spiazzi facendomi fare quello che vuoi...- disse tornando a cucinare e scoppiando a ridere.
 
Io serrai i pugni e li feci la linguaccia.
 
-Puoi anche cucinare, ma io non mangio!- dissi tornandomene sul divano.
 
-Vedremo!- urlò ridendo dall'altra stanza.
 
Calcolatore, pallone gonfiato, antipatico di un leader.
 
Avevo la bocca serrata e guardavo il soffitto.
Avevo assunto la mia posizione da bambina disubbidiente e non mi ci sarei tolta finché non avesse risposto alle domande che volevo farli.
Cioè, in mente per ora ne avevo solo una.
 
Un profumino cominciò a riempire la casa.
Il mio stomaco brontolò, ricordandomi che non avevo messo niente nello stomaco dalla mattina precedente, a parte il vino.
Fui tentata di sgattaiolare in cucina, ma mi impuntai sul divano, mettendomi un cuscino sul viso, lasciando leggermente scoperti gli occhi per prevenire attacchi a sorpresa.
 
Tornò in salotto, tenendo in mano un vassoio con due piatti di riso alle verdure e dell'acqua.
Lo appoggiò sul tavolinetto, poi si girò verso di me.
 
Tentò di togliermi il cuscino, ma lo agguantai con tutte le mie forze.
Così cominciò a farmi il solletico con una mano ed io, che cominciai a ridere, allentai la presa permettendoli di togliermi lo scudo.
 
Serrai la bocca, mandandoli il messaggio mentale che non mi avrebbe fatto mangiare.
Anche se aveva detto che se lo avessi fatto mi avrebbe dato delle risposte, era troppo divertente vederlo impegnare per farmi mangiare regolarmente.
 
-Non hai intenzione di mangiare finché non rispondo alle tue domande?- chiese.
 
Scossi la testa e sorrisi odorando già il profumo della vittoria.
 
Sorrise anche lui e mi si avvicinò, stendendosi leggermente su di me.
Cominciò a farmi piccoli cerchi con la mano sul ginocchio, poi salì sulla coscia, andando verso l'interno gamba, salendo fino all'inguine continuando la tortura con la sua mano.
 
Aprii la bocca per dire "basta", ma GD prese l'occasione al volo e mi mise in bocca una cucchiaiata di riso, facendomelo scivolare sulla lingua.
 
Mi alzai di scatto per non rimanere soffocata dal cibo ed ingoiai.
 
Mmh, buono...
 
-Ora, my little star, mangia da brava bambina!- si mise a sedere in terra e cominciò a mangiare.
 
Quel poco di riso che avevo ingerito risvegliò il mio appetito.
 
Mi sedetti in terra,  lontana da lui. Così imparava a provocarmi in quella maniera!
-2 pari...- sussurrò.
-Non mi garba più quel gioco.- risposi tirandoli un'occhiataccia.
 
Mangiammo in silenzio.
Eh, sì. Avevo proprio fame, visto che mangiai ogni singolo chicco.
 
Sbadigliai.
Avere lo stomaco sazio mi aveva fatto venire sonnolenza, ma non avevo intenzione di dormire finché non avrebbe risposto al mio interrogatorio.
 
Sì alzò e portò i piatti in cucina.
 
Tornò e mi offrì la mano per alzarmi, ma non l'accettai.
-Forza, andiamo a letto. Ti stai addormentando.- disse.
 
-No, avevi promesso di rispondere.- sbottai.
 
Lui sbuffò e mi prese di peso come un sacco di patate.
Urlai e scalciai, rendendoli difficile salire le scale e portarmi in camera.
 
Mi gettò sul letto, stendendosi accanto a me.
 
Io sguisciai via e mi misi in fondo con le gambe incrociate.
 
-Va bene, mi arrendo- disse, sistemandosi appoggiando la schiena ai cuscini. -Cosa vuoi chiedermi?- 
 
Bene, ora avevo la sua attenzione e non l'avrei persa.
 
-Perché a quella bionda ossigenata hai detto che per te ero come una sorella?- finalmente avrei avuto la risposta a quella domanda che mi aveva assillato da quando mi ero svegliata.
 
Lui mi guardò sorridendo. -Bionda ossigenata?- disse, ma tornò serio quando vide che non mi stavo mettendo a ridere, ansi mi stavo irritando perché stava prolungando troppo il tempo per rispondere.
 
Si grattò la nuca e cominciò a guardare da tutte le parti tranne che dalla mia.
 
-Allora?- lo incitai.
 
-E va bene! L'ho detto perché... tu avevi detto che per te non ero altro che un conoscente, così ho cominciato a pensare che avrei dovuto vederti anche io come tale. Però mi sembrava troppo crudele dire che eri come una conoscente, così ho detto "sorella"...- ammise guardandosi le mani.
 
Scoppiai a ridere.
-Tu! Il principe che vuole piacere a tutti, c'eri rimasto male perché una ragazza ti aveva rifiutato!- cominciai a rotolarmi sul letto dal ridere e non riuscivo più a respirare.
 
-Ah,ah,ah divertente vero?- disse mettendo il broncio.
 
Andai ad accoccolarmi accanto a lui.
 
-Comunque, sembravi molto seria quando mi hai fatto quella domanda. E a questo punto mi viene da chiederti... Per quale oscuro motivo pensavi che lo avessi fatto?- 
 
Sbadigliai e mi misi sotto le coperte fingendo di dormire.
Non avevo intenzione di dirglielo.
No, no e poi no!
 
Venne sotto le coperte accanto a me e cominciò a farmi il solletico, mettendosi a cavalcioni sopra di me.
Mi bloccò i polsi sopra la testa e avvicinò il viso al mio.
 
-Rispondi Stella!- mi ordinò.
 
Sbuffai e cercai di liberarmi un'ultima volta, ma senza successo.
Sicché mi arresi e parlai.
 
-Pensavo tu lo avessi fatto per potertela portare a letto.- confessai arrossendo leggermente.
 
Questa volta fu lui a ridere, liberandomi i volti e ristendendosi accanto a me.
 
-Credimi, non servirebbe che io la convincessi con qualcosa...- disse.
 
-In effetti se avesse potuto, te l'avrebbe già sbattuta in faccia.- confermai.
 
GD mi abbracciò.
-Quindi eri gelosa...- disse.
 
Cominciai a baciarlo, facendo un mugolio di conferma.
In effetti ero stata gelosa, ma ora che lui era qui con me la mia insicurezza era scomparsa.
 
-Sai...- interruppe il nostro bacio. -... dopo quello che hai raccontato sul tuo passato, immaginavo che tu avresti avuto dei problemi a iniziare una relazione...-
 
-Con il sesso? E perché mai?- chiesi sospirando.
 
Mi stesi a pancia in su, con il suo braccio sotto la testa.
Lui mi stava guardando.
 
-Vedi, ho sempre pensato che il passato influisse sul futuro. E lo penso ancora, perché bisogna imparare dalle vicende passate. Solo che il passato non deve essere il tuo presente, sennò avrebbero lo stesso nome, no? Quindi bisogna prendere una piccola parte delle gioie e dei dolori che abbiamo provato, metterle in un cassetto, tenere quelle piccole parti in mente e cancellare il resto...- cominciai a fare piccoli cerchietti sulla sua mano, che aveva appoggiato sulla mia pancia, concentrandomi per spiegare quello che mi passava per la testa.
 
-Io il dolore che ho provato non riuscivo a cancellarlo definitivamente, fino a quando tu e gli altri non mi avete aiutato. Non ho avuto problemi ieri sera, semplicemente perché ero troppo felice del presente, per passare ad un passato che sono riuscita a cancellare. Il ricordo di quello che è successo rimarrà sempre con me...- sfiorai la cicatrice.
 
-Se continuassi a vivere con la paura, dovrei semplicemente fare una scorta di gelato e rinchiudermi in casa. Invece così sono tornata a ballare, sto con un ragazzo fantastico, oltre che bravissimo in tutto quello che fa e ho fatto vincere una vacanza al mio gruppo preferito! Sbaglio qualcosa?- dissi voltandomi verso di lui.
 
Mi sorrise e mi baciò.
 
-Sai, mi garba il soprannome che mi hai dato...- dissi tra un bacio e l'altro.
 
E mentre i nostri corpi si perdevano l'uno nell'altro, lui continuò a sussurrarmi: - My little star...- 
 
(***)
 
Eravamo tornati a casa da qualche giorno.
 
Stavamo insieme un po' la sera dopo le prove, ma andavo sempre a dormire in camera mia.
Ero a conoscenza che il resto dei Big Bang sapevano tutto, ma mi vergognavo lo stesso a stare insieme intimamente con Ji Yong sapendo che gli altri erano in casa.
 
Lui non era stato molto d'accordo con la mia decisione, cercando di convincermi che lì erano tutti grandi e sapevano cosa succedeva tra ragazzo e ragazza. 
Ma io non mi ero smossa dalla mia decisione.
 
Scesi le scale per andare a fare colazione.
 
-Come mai già vestita? Vieni via con noi?- chiese Young Bae vedendomi già pronta per uscire.
 
Quella mattina non sarei dovuta andare con loro, a regola.
Purtroppo il presidente mi aveva fatto la sorpresa di dirmi che aveva fatto venire le mie migliore amiche a trovarmi per il mio compleanno.
Io gli avevo detto di non farne parola con nessuno, perché lo avrei detto io agli altri.
Beh, però non lo avevo ancora fatto, quindi non mi sorprese la domanda del ragazzo.
 
-Sì, vi accompagno. Devo andare a parlare con Yang Hyun seok.- risposi prendendo un frutto.
 
Arrivò Seungri, che sembrava uscire da una battaglia.
Daesung cominciò a ridere.
 
-Cosa è successo?- chiesi vedendolo sedersi a peso morto.
 
-Ho cercato di svegliare Ji Yong, perché altrimenti faremo tardi alle prove. Ma non c'è stato verso di toglierlo da sotto le coperte... Potresti provarci tu, per favore?- chiese supplicandomi.
 
Sospirai e andai al secondo piano.
Per quando fosse un bravo cantante, ballerino e compositore, era davvero un pessimo mattiniero.
Mi faceva rabbia perché dagli altri si faceva svegliare, mentre quando toccava a Ri lo torturava sempre.
 
Entrai senza bussare e lo trovai a pancia in giù, con tutte le coperte tolte e la testa sotto il cuscino.
 
Era a petto nudo, anche se non era sua abitudine dormire così.
La sera prima aveva tentato di convincermi a farlo cominciando a spogliarsi.
Io ero fuggita, anche se uno sguardo al suo fisico non me lo ero risparmiato.
 
Mi sedetti sul letto vicino a lui.
 
-Svegliati...- dissi, ma lui mugolò protestando.
 
Sospirai.
E va bene...
 
Andai a chiudere la porta, poi tornai da lui.
 
Cominciai a baciarli leggermente il fianco, risalendo sul tatuaggio "Forever Young", fino ad arrivare alla spalla.
Cominciai a baciarlo sulla schiena, restando sul punto dell'altro suo tatuaggio.
 
Si tolse il cuscino dalla testa, per farmi arrivare meglio al collo.
 
-Mi garba essere svegliato così... potremmo farlo tutte le mattine...- sussurrò voltandosi verso di me.
 
-Allora facciamo così.- dissi rimettendomi a sedere e girandolo di peso facendolo cadere dal letto.
C'ero riuscita solo perché lo avevo preso alla sprovvista, infatti mi guardava da terra con una faccia stupita.
Gli andai davanti mettendomi le mani sui fianchi.
 
-Se non ti prepari entro dieci minuti, questa sarà l'ultima volta che io e te stiamo insieme su un letto!- minacciai.
 
Lui fece un sorriso ebete e mi abbracciò le gambe, appoggiando la testa sulla mia pancia.
 
-Sei sexy quando mi brontoli...Due minuti e mi preparo, okay?- disse con la voce da bambino.
 
Sospirai, ma quando usava quel tono non ce la facevo a protestare.
 
Mi venne in mente che dovevo dirli che non ci sarei stata per qualche giorno.
 
-Senti in questi giorni...- provai a dire mentre si alzava.
 
-Sì, lo so. Ci sono le prove generali. Da qui in avanti non darò più problemi per svegliarmi. Vado a prepararmi ci vediamo giù...- mi interruppe.
 
-No, ti volevo dire che...- riprovai a dire, ma un Taeyang che urlava di sbrigarsi mi interruppe.
 
-Cosa c'è?- disse Ji Yong cercando di riprendere il filo del discorso che mi avevano interrotto.
 
-No, niente.- uscii dalla stanza.
 
Sospirai.
Gli avrei mandato un messaggio quando sarei stata in albergo.
 
(***)
 
Ero andata a chiedere al presidente in quale albergo aveva prenotato.
 
Non ero super contenta che avesse fatto tutto quello solo per il mio compleanno, ma lui mi aveva risposto che lo avrei ripagato iniziando a ballare per la sua agenzia.
 
Ero in aeroporto, aspettando che arrivassero quelle tre stupide che erano state dalle superiori le mie migliori amiche.
 
Il loro aereo era già tornato, quindi me le immaginavo impegnate a cercare i loro bagagli... e a sbavare a tutti i ragazzi asiatici che passavano loro accanto.
 
E su quest'ultimo punto avevo azzeccato.
Infatti erano uscite e non si erano accorte di me, sorpassandomi.
 
Sospirai e mi girai, attaccandole alla schiena.
 
-Fateci l'abitudine. Qui hanno tutti gli occhi a mandorla!- urlai in italiano.
 
Loro si girarono e, urlando il mio nome, lasciarono cadere i bagagli e si lanciarono sopra di me.
 
Andammo a prendere il taxi, che ci portò all'albergo.
 
(***)
 
-Stasera tocca a te a cucinare, hyeong!- disse il piccolo maknae.
 
Giusto, sarebbe toccato a me, anche se ero stanco morto.
 
Incontrammo il presidente nel corridoio e lo salutammo.
 
-Salve ragazzi. Vi stavo aspettando in ufficio, comunque fa lo stesso.- disse sorridendoci.
 
-Ci voleva dire qualcosa?- chiese Young Bae.
 
-Veramente pensavo che sareste venuti voi a chiedermi la giornata di domani libera, sopratutto te Kwon Ji Yong.- rispose.
 
Io? E perché mai?
 
-Ma ci sono l'ultime prove. Perché avremmo dovuto chiederglielo, presidente?- chiesi, non riuscendo a capire perché avremmo dovuto farlo.
 
-Come? Non ve lo ha detto?- chiese con faccia sorpresa -Domani è il compleanno di Stella, pensavo che voleste stare con lei e le sue amiche che sono venute dall'Italia.- 
 
-Forse ce lo avrebbe detto stasera...- cominciò a dire Seung Hyun, ma venne interrotto dalla faccia ancora più sorpresa del presidente.
 
-Mi sembra un po' impossibile, visto che per un paio di giorni starà in albergo con le sue amiche.- 
 
Perché non mi aveva detto nulla?
Poi ricordai che quella mattina aveva provato a dirmi qualcosa, ma poi ci aveva rinunciato.
 
Ringraziammo il presidente e ci avviammo all'uscita.
 
Sentii il telefono vibrare. Un messaggio.
 
Non sarò a casa in questi giorni.
Sono arrivate delle mie amiche dall'Italia.
Mi raccomando, svegliati la mattina!
Stella.
 
Non aveva accennato che sarebbe stato il suo compleanno l'indomani.
 
Mi fermai e gli altri componenti si voltarono a guardarmi.
 
-Ragazzi, vi va di fare un rapimento?-



RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!
ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu, ssilen.

Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Siamo arrivati alla fine di questo capitolo con il preannuncio di un rapimento da parte dei BB.
Cosa cambineranno?

Lo scopriremo la prossima volta!

(Via avverto già che con la scuola e gli studi non riuscirò a publicarlo in breve tempo...)

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 9
*** Parco divertimenti ***


-Dai! Siete in Corea! Come fate ad essere così addormentate?! Sembra di essere ritornate a scuola!- urlai cominciando a saltare intorno a quelle tre sonnacchione.
 
-La domanda è... Come cavolo fai tu ad essere così arzilla alle 8:30 di mattina! Poi ti ricordiamo che ieri abbiamo fatto un viaggio lunghiiiiissimo, per venire qui!- disse Jessica, stropicciandosi gli occhi azzurri.
 
Eravamo appena uscite da fare colazione.
Per fortuna l'albergo era abituato ad avere clienti stranieri, quindi non c'erano stati problemi a trovare del caffè per svegliarsi nel modo giusto.
 
Stavamo uscendo dalla hall, quando quattro tipi incappucciati e coperti dagli occhiali da sole, ci presero di peso tappandoci la bocca e ci portarono su un furgoncino bianco.
E tutto questo in meno di dieci secondi, quindi non attirarono l'attenzione.
 
-Parti, parti!- disse uno di loro in coreano.
 
-Bene ragazze, questo è un rapimento...- disse una voce in inglese.
 
Avevo riconosciuto quella voce, visto che mi aveva stressato da quando ero entrata in quella maledetta casa, pregando per un po' di attenzione.
 
-Ditemi che non è vero...- dissi, in italiano cominciando a ridere.
 
-Stella, tu conosci questi tipi?- chiese Andreachiara, con i suoi occhi marroni spalancati dalla paura.
Cominciai a ridere più forte.
 
-Alt! Non si parla in italiano né in coreano, solo in inglese!!!- ammonì Ri.
 
-Scusa...- dissi cercando di contenermi.-Comunque sì, Andrea. Conosco questi tipi... E anche voi!-
 
Due paia di occhi castani e un paio azzurri mi guardarono come se fossi impazzita.
 
-Ragazze... Vi presento i Big Bang!- dissi allargando le braccia e ricominciando a ridere.
 
I quattro ragazzi in nostra compagnia si tolsero cappucci,cappellini e occhiali da sole, rivelando la loro identità.  
 
Le mie amiche rimasero paralizzate per dei minuti.
Forse era stato uno shock troppo forte per loro, vedere i Big Bang nemmeno a mezzo metro di distanza su quel cavolo di furgoncino.
 
Erano in quattro... quindi dove cavolo era finito Ji Yong?!
 
Andai verso il posto di guida e feci capitolino con la testa sopra la sua spalla.
 
-Ehy, ciao.- dissi sorridendoli. -Non avevate delle prove?- chiesi. 
 
Rispose con un grugnito.
Ma cosa cavolo aveva?!
 
Mi girai verso gli altri, facendo una faccia con un punto interrogativo stampato sopra.
 
-Non te la prendere. E' nervoso perché ha saputo prima dal presidente che non ci saresti stata in questi giorni.- mi disse TOP.
 
-Cosa vi ha detto di preciso?- chiesi sospettosa.
 
Speravo che non gli avesse detto che era il mio compleanno.
Non avevo voglia di festeggiarlo e già avere avuto la sorpresa (per quando fantastica) del presidente era stato abbastanza.
Poi lo avevo tralasciato dall'sms... quindi speravo che non gli avesse detto niente di più di quello che avevo detto io.
 
-Solo che saresti stata per qualche giorno con le tue amiche, che ti erano venute a trovare.- rispose Seung Hyun.
 
-Ah, okay...- sospirai.
 
-Perché... c'è forse altro?- chiese Ji Yong, con voce  leggermente gelida.
 
-No. Solo quello che ha detto TOP...- risposi, fingendo alla perfezione.
 
Mi avvicinai alle mie amiche, cominciando a schioccarli le dita davanti agli occhi.
Piano, piano si ripresero dallo stato di shock.
 
-Stò sognando...- disse Eleonora, così le tirai un pizzicotto per farle capire che era la realtà, provocando un suo verso di dolore.
 
-Allora? Ce le presenti queste belle ragazze?- disse Daesung, sorridendo e provocando rossore sulle guance delle mie amiche.
 
Sospirai.
Non erano capaci di presentarsi da sole?
Le guardai.
Evidentemente no, visto che guardavano i maschietti con aria sognante.
 
-Allora...- indicai la più vicina, la bionda con gli occhi azzurri - ...lei è Jessica, lei invece è...- indicai quella con i capelli lunghi e castani - ... Eleonora, mentre per ultima, ma non meno importante...- indicai l'ultima, con i capelli corti e castani - ... lei è Andreachiara. Ragazze questi sono i Big Bang, i nomi li sapete già. - dissi.
 
Sembrarono riprendersi immediatamente, come se non fosse successo nulla.
Cominciarono a chiacchierarci allegramente, come se li conoscessero da sempre.
Ma dico io... non potevano farlo due minuti fa?
 
Sorrisi, Ripensando a quando eravamo sempre a scuola, fantasticando su cosa avremmo fatto quando e se avremmo incontrato i nostri idol. Molte cose andavano censurate, sopratutto le fantasie mie e di Eleonora.
 
Arrossii.
Io alcune di quelle fantasie le avevo realizzate.
 
-Siamo arrivati.- disse Ji Yong, interrompendo la scia di ricordi.
 
I Big Bang si ricoprirono i volti, poi scendemmo dal furgone.
 
-Ma dove cavolo ci avete portate?!- sbottai.
 
-Ta-dan! Oggi avrete l'onore di passare una giornata al parco divertimenti insieme a noi! Contente?- disse Ri indicando come negli spot pubblicitari il parco divertimenti alle sue spalle.
 
Le mie amiche mi stimpanarono urlando un gigantesco sì.
 
Le fans...
 
-Ricordatevi di chiamarci solo con i nostri veri nomi. Siamo in incognito!- disse ridendo Daesung.
 
-E ora... creiamo le coppie!- disse Tae.
 
-Ma non è giusto! Ji Yong e Stella andranno ovviamente insieme, sono fidanzati!- si lamentò quello stupido del maknae.
 
Avete presente negli anime e nei manga, quando qualcuno si arrabbia, quell'aura nera che circonda il personaggio facendoli svolazzare i capelli e farli apparire il viso da omicida, facendolo crescere anche in altezza?
 
Sì? Bene, perché è quello che accadde a Eleonora.
Il suo bias era stato da sempre GDragon, quindi quando quello stupido di Ri aveva parlato della nostra relazione lei reagì da perfetta fan!
 
Non avevo detto niente alle mie amiche, anche perché non ne avevo avuto molto tempo.
Quindi non mi meravigliai di vedere le altre due con la mascella che picchiava in terra.
 
Io mi nascosi dietro Dae e Tae, considerandoli i più adatti per difendermi dall'imminente battaglia.
 
-Ele... ascoltami. Te lo avrei detto...- la sua figura si stava sempre di più ingrandendo (beh, almeno ai miei occhi la scena si stava volgendo in quella maniera).
 
-Tu...Ji Yong... COSA?!- disse.
 
GD fu subito pronto.
Da bravo idol abbracciò la mia amica dal dietro (sinceramente era una sua abitudine farlo), facendola ritornare normale e in sé.
 
Lei si voltò verso di lui, trasformando i suoi occhi in perfetti cuori rosa pulsanti.
 
Minaccia scampata, per ora...
 
-Oggi la giornata è per le nostre ospiti, quindi da quello che ho capito io sono il tuo bias...- disse GD rivolgendosi alla mia amica, che annuì con la faccia sempre riempita da due enormi cuori al posto degli occhi. -... quindi io starò con lei.-
 
-Bene, ed una è sistemata...- ripresi sorridendo, cercando di non ritirare fuori l'argomento "Stella e Ji Yong stanno insieme". Era meglio che la mia amica la tenesse lui, prima che trovasse un coltello e inscenasse una parodia da "She's gone" - ...Andreachiara, tu vai con Seung Hyun, mentre Jessica tu vai con Young Bae e Daesung, visto che non ti sei mai decisa... mentre io...- mi avvicinai a Ri, guardandolo con un luccichio negli occhi - prendo lui!-
 
Mentre parlavo le coppie si erano formate, ma quando dissi chi era il mio compagno le mie amiche mi guardarono spaventate.
 
-Cosa c'è?!- dissi con finta innocenza, sapendo già quello che pensavano.
 
-Oh, no...- disse Jessica.
 
-Cosa succede?- intervenne Tae.
 
-Ditemi che lui non è così pazzo come si vede nei video, perché se lo fosse... siamo nei guai...- disse Andreachiara.
 
I ragazzi continuarono a non capire e io cominciai a ridere capendo quello che volevano dire le mie amiche.
Mi girai verso Ri, che, guardandomi negli occhi, intese subito quello che volevo fare.
 
Cominciai a contare alla rovescia con le dita e appena scaduto il tempo, io e il mio compagno cominciammo a correre, inseguiti dagli altri che urlavano di fermarci.
 
(***)
 
Beh... ero sempre stata una persona leggermente esuberante fin da piccola.
Anche se i miei amici mi avevano minacciato più volte di uccidermi se non mi davo una  calmata, ero sempre stata allegra e un po' agitata.
 
Però non capivo perché si stavano lamentando così tanto quelle sette persone.
 
L'unico gentile era Seungri, che mi aveva seguito tutta la mattinata e ora rideva come un matto con me, mentre gli altri si erano buttati a sedere come degli elefanti sulle panche del tavolo dove avevamo deciso di pranzare.
 
Come facevano ad essere così stanchi?!
Eravamo ad un parco divertimenti dopo tutto!
 
Io e Ri avevamo corso tutta la mattina da una giostra all'altra, senza mai fermarci.
Appena scendevamo da una correvamo dall'altra, ricevendo partacce dagli altri perché  eravamo troppo agitati e non li aspettavamo.
 
Ma era colpa loro che erano troppo lenti!
 
-Mi ero scordata che aveva tutta quest'energia... e pensare che ero la sua compagna di banco...- piagnucolò Andreachiara.
 
-Non conoscevo questo lato di Stella... L'adoro anche più di prima!- concluse Seungri.
 
Pranzammo raccontando ai ragazzi le vicende di quando eravamo a scuola, tralasciando qualche dettaglio che magari riguardava loro.
 
Loro invece ci raccontarono di come si erano trovati da quando erano diventati un gruppo e scoprimmo tanti fatti interessanti.
Via, sopratutto fu Ri a parlare, ricevendo minacce di morte dagli altri.
 
Dopo un po' quattro di loro si alzarono, trascinando via le mie amiche, che, ovviamente, non opposero resistenza.
Sembrava quasi che fossero loro a trascinare via i ragazzi.
 
Restammo da soli io e GD.
Non ci eravamo rivolti più parola da quando eravamo scesi dal furgoncino. 
Lui da bravo bias era stato con la mia amica, evitando che mi strappasse i capelli uno ad uno, ed io mi ero data alla pazza gioia con Ri.
 
Passeggiammo per un po', fino ad arrivare ad una panchina e ci sedemmo.
 
-Sono simpatiche....- disse, circondandomi le spalle con un braccio e facendomi appoggiare la testa su di lui.
 
-Lo so. Sono le persone a cui voglio più bene.- dissi sospirando.
 
Delle ragazze passarono di lì, urlando il nome del mio ragazzo.
Subito ci irrigidimmo, ma dopo aver constatato che avevano solo letto qualche cosa sul cellulare, ci rilassammo.
 
-Sai... Avevo capito che eri un tipo che non si faceva mettere i piedi in testa, ma non immaginavo che eri così esuberante!- disse Ji, facendo apparire il primo sorriso della giornata rivolto a me.
 
Li feci una linguaccia e cominciammo a ridere spensierati.
 
(***)
 
Eravamo tornati al furgoncino verso le sette di sera.
Questa volta guidava Young Bae, mentre Ji Yong era seduto accanto a me, mentre Eleonora si era accontentata di stare con Ri, visto che anche lui le era sempre garbato.
 
-Che ne dite di venire a casa nostra a cenare?- propose Dae.
 
-Non lo so...- cominciai a dire.
 
-Sì, perché no? Possiamo, vero?- chiese Jessica con gli occhi da cucciolo, rivolta a me.
 
Feci cenno di sì, non potendo resistere a quegli occhioni azzurri, sapendo anche che per loro non era d'abitudine cenare con i ragazzi.
Da fans li avrebbero potuti vedere solo ad un concerto, con altre mille fans che le avrebbero distanziate.
 
Solo che c'era qualcosa che non mi tornava.
Sembrava che tutti si stessero guardando con aria complice.
 
Ho un brutto presentimento...
 
Arrivammo a casa Bang.
Scesero tutti, avviandosi verso l'ingesso.
 
GD mi bloccò per un polso, facendo cenno agli altri di continuare senza di noi e chiudendo lo sportellone.
 
Venne a sedersi accanto a me, che lo stavo guardando dubbiosa non capendo le sue intenzioni.
Non feci in tempo a formulare una domanda, che si era già impossessato della mia bocca, trascinandomi in un bacio appassionante.
 
Mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui, che nel frattempo aveva approfittato della giacca aperta e si era insinuato sotto la mia maglietta, cominciando a fare su e giù con le mani sui i miei fianchi.
 
Mi staccai per riprendere fiato.
 
-A cosa devo questo bel momento da soli?- chiesi sorridendo e appoggiando la fronte sulla sua.
 
-Visto che starai qualche giorno lontana da me, dovevo pur fare una scorta, no?- rispose con il suo sorriso da ragazzo furbo.
 
Cominciò a risalire piano piano verso i miei seni.
 
-Ji Yong...- lo rimproverai, mentre cercava di distrarmi baciandomi il collo - forse è meglio che andiamo dentro...- dissi.
 
Tolse le mani da sotto la maglietta, protestando però con un mugolio e mettendo il broncio, che fece sorridere prima me e poi lui.
 
Scendemmo e ci avviammo verso l'ingesso.
Camminavo davanti a lui.
 Cosa insolita visto che ero abituata o ad averlo davanti (gustandomi la vista della sua schiena e quello che c'era più giù) o accanto.
 
Aprii la porta e fui subito assalita da uno scoppiettio e da un coro di voci che urlava "Sorpresa!"
 
GDragon mi abbracciò dal dietro, costringendomi ad avanzare invece che scappare.
La sala era stata addobbata ed era stato spostato lì il tavolo della sala da pranzo e ricoperto di pietanze da mangiare e bevande, oltre che una torta con sopra il n° 20.
 
-Lo hai fatto per distrarmi?- chiesi a denti stretti al traditore del mio ragazzo.
 
-Anche... - rispose ridendo.
 
Poi ricordai e guardai TOP.
 
-Allora sapevate che era il mio compleanno!- accusai.
 
-Certo! E quando vi abbiamo lasciati soli al parco, abbiamo accordato con le tue amiche di fare in modo di portarti qui!- sorrise furbo.
 
Tirai un'occhiataccia alle mie amiche, che mi vennero in contro sorridendo.
Ji dovette capire che non c'era pericolo che scappassi, perché si staccò e andò a prendersi una birra.
 
-Voi tre me la pagherete!- le minacciai.
 
Loro cominciarono ad usare la scusa che non potevano rifiutare di fare un favore ai fantastici BB, così dovetti per forza perdonarle. 
Anche se me le avrebbero pagata.
 
Ci prendemmo tutti da bere e cominciammo a scherzare e chiacchierare.
Ci sfidavamo a gare di ballo su canzoni degli altri gruppi musicali, su chi riusciva prima a finire una bottiglia di birra.
 
Era un gran divertimento vedere i maschietti che cercavano di ballare le canzoni dei gruppi femminili, sopratutto TOP.
 
Il maknae cercò di farmi ballare con lui "Strong baby, io avevo accettato ma GD aveva reso impossibile la cosa blocandomi me con una mossa da wrestling e minacciando Ri di renderli l'esistenza impossibile.
 
Mi costrinsero con la forza a spegnere le candeline e a scattarmi delle fotografie con tutti.
 
Arrivò il tempo dei regali.
 
-Tieni. Questo è da parte nostra e  questo dai tuoi genitori- disse Andrea tirando fuori dalla borsa due pacchetti.
 
Aprii il pacchetto più piccolo, quello delle mie amiche.
Un braccialetto con un ciondolo: un quarto di una moneta.
 
Guardai le mie amiche, che alzarono contemporaneamente un braccio, mostrandomi le parti che un tempo rendevano la moneta una sola.
 
Mi lanciai su di loro, letteralmente, abbracciandole e stritolandole come solo io sapevo fare.
 
Dopo averle lasciate agonizzanti sul divano, aprii il pacchetto che mandavano i miei genitori.
 
Era una cornice fatta da tante piccole note musicali, ma quello che mi fece sorridere dolcemente fu la foto.
Pensavo di averle strappate tutte.
 
Ero io, da piccola, al mio primo saggio di danza hip hop.
 
Accarezzai la foto.
 
Grazie...
 
-Che cos'è? - chiese il curioso di un maknae. 
 
Anche gli altri si erano avvicinati per guardare.
 
-Io...- risposi semplicemente.
 
Dopo aver finito di contemplare la piccola me, tornammo a scherzare come prima.
 
-Tieni. Questo è da parte di tutto il gruppo!- disse Dae, consegnandomi una busta.
 
L'aprii e mi cascarono in mano quattro biglietti per il loro spettacolo che si sarebbe tenuto  due giorni dopo.
 
Ovviamente le mie amiche mi staccarono i biglietti di mano, ringraziando anche da parte mia e  scatenando le risate di tutti.
 
Verso mezzanotte avevamo ottenuto un Seungri e un'Andreachiara ubriachi.
 
Il primo non faceva altro che cantare e ballare facendo lo stupido, l'altra non si staccava da TOP, che la sopportava come solo lui sapeva fare.
 
-Bene, penso che sia arrivata l'ora di andare in albergo...- dissi alzandomi.
 
-Non sarebbe meglio che restaste a dormire qui?- propose Tae, indicando la mia amica che rideva per non so quale motivo.
 
-E dove le mettiamo a dormire? Nel mio letto ce ne stanno al massimo tre...- dissi.
 
-Nooooooo! Io vado a dormire con TOP oppa!- protestò Andreachiara, cominciandosi a comportare come una bambina.
 
-Tu non vai da nessuna parte!- la brontolai.
 
-Sctellaaaaaa.- cominciò a urlare, ma l'ignorai.
 
Ri si era fiondato sulle altre due, che ridevano alle sue avances.
 
-Loro due vengono a dormire con me!- disse tutto allegro, ma si ritirò subito vedendo la mia occhiata che lo avrebbe potuto uccidere se avesse potuto.
 
Dae e Young Bae presero di peso l'amico, portandolo nella sua stanza, anche se quest'ultimo sbraitava che non voleva ancora andare a dormire.
 
-Facile. Loro dormono nella tua stanza e tu vieni a dormire con me!- propose Ji Yong.
 
Sospirai arrendendomi.
Possibile che alla fine lui prendesse sempre quello che voleva?
 
Seung Hyun accompagnò la mia amica che aveva bevuto leggermente troppo, in braccio in camera mia, visto che non si staccava dal suo collo.
 
Diedi a tutte e tre dei vestiti per dormire.
 
Jessica era in bagno che cercava di cambiare Andrea, che sbraitava dicendo di voler andare a dormire con  il suo oppa, mentre io e Eleonora eravamo sdraiate una accanto all'altra sul letto.
 
-Sei sempre arrabbiata che io stia con Ji Yong?- chiesi.
 
-Nah. Lo ero un po', come lo sarebbe stata una qualunque fan. Ma la nostra amicizia è più importante. Ho visto come vi guardate. Vi volete bene, si vede. E poi, sono contenta che tu sia tornata te stessa. Se è stato lui a farti quest'effetto... Allora sono felice per te.- disse infine.
 
Le saltai addosso e rimbalzammo sul letto, cadendo con il culo per terra.
Cominciammo a ridere.
 
-Comunque, se dovesse succedere qualcosa, di a Ji Yong che io sarò disposta a consolarlo!- disse ridendo e beccandosi uno scapellotto.
 
Diedi la buona notte alle mie amiche e mi recai nella camera di quel furbo di un ragazzo, che appena aveva potuto aveva preso la palla al balzo.
Non era riuscito a convincermi a "dormire" in camera sua da quando eravamo tornati dalla casa in montagna ed ora aveva trovato il modo per farmici andare.
 
Non cederò! Lo giuro...
Sì, certo...

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!
ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu, ssilen.

Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia nelle preferite! I love you!

Scusate il ritardo per questo capitolo!!! La scuola mi sta distruggendo... Letteralmente!

Comunque questo capitolo è incentrato sul compleanno di Stella, il suo carattere esuberante che scopriamo essere stato sempre il suo lato che la distingueva. Ci sono le sue amiche che ci aiutano a conoscerla meglio.

Rimaniamo con la sorpresa di quello che accadrà durante la notte... eh eh... 

Cercherò di fare il più presto possibile con il prossimo capitolo (anche perché le mie amiche mi stressano a più non posso...

Un bacio, spero ch vi sia garbato anche questo capitolo... 

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 10
*** Regali di compleanno ***


Mi ero messa dei pantaloni larghi e una maglia enorme, per dissuaderlo da ogni tentazione.
Non avevo cambiato l' idea di non fare niente se c'era qualcuno nelle vicinanze.
 
Aprii piano piano la porta, facendo entrare prima la testa e controllando dove lui fosse.
 
Lo trovai sulla poltroncina accanto al letto, con solo i boxer a coprirlo e un sorriso di chi sapeva cosa voleva e come ottenerla.
 
Scrutai la stanza.
Dove erano finiti i cani?
 
-Dove sono Gaho e Jolie?- chiesi.
 
-In camera di Young Bae.- rispose.
 
Accidenti, erano l'unica salvezza che pensavo di avere.
Li avrei usati come scudo se fosse stato necessario.
 
Sospirai ed entrai.
 
Alzò un sopracciglio vedendo come ero vestita, facendo spuntare un sorriso sul mio volto.
Forse avevo ancora una possibilità.
 
Sussurrai un lieve "Buona notte" e mi fiondai sotto le coperte, coprendomi fin sopra alla testa.
Speravo davvero che avrebbe rinunciato.
 
Lo sentii spegnere la luce e avvicinarsi al letto.
 
Il suo peso fece abbassare leggermente il materasso e poco dopo lo sentii abbracciarmi.
 
-Perché non finiamo quello che abbiamo iniziato prima?- sussurrò, mordicchiandomi il lobo dell'orecchio.
 
-Perché non dormiamo invece?- risposi di rimando.
 
-Perché questo è il tuo regalo di compleanno...- intanto la sua mano aveva trovato il fondo della magliona e stava risalendo sulla mia pancia.
 
-E un regalo normale come tutti gli altri non sarebbe meglio?- chiesi bloccandoli la mano.
 
-Oh, ma c'è anche quello. Solo che non era pronto...- disse.
 
La mia curiosità ebbe la meglio.
Mi sedetti sopra di lui, sorprendendolo.
 
-Che cos'è?!- chiesi, cominciando a farli il solletico.
 
-Non te lo dico! E ora dammi quello che voglio, donna!- disse cominciando a ridere e cercando di ribaltare la situazione.
 
Io scesi dal letto, prima che le sue mani mi agguantassero.
-Va bene. Allora io vado a dormire con Ri. Almeno lui si controllerà con una botta in testa!- lo provocai.
 
Grosso sbaglio.
 
Mi prese di forza prima che aprissi la porta, scaraventandomi sul letto e bloccandomi con il suo peso.
 
Cominciò a baciarmi e a strusciarsi contro di me, premendo con la sua erezione.
 
Mi sfuggì un gemito.
 
-Ji... No... Dai...- provai a dire, tra un bacio e l'altro.
 
-Bloccherò ogni tuo suono con i miei baci. Ma non ti staccare da me... per favore...- lo disse come una supplica, che mi fece preoccupare.
 
Mi alzai a sedere in braccio a lui, con il petto contro il suo e provai a scrutarlo negli occhi con la poca luce che filtrava dalla finestra.
 
-Cosa c'è?- chiesi.
 
Sospirò.
-Quando ho saputo che era il tuo compleanno, ho pensato che io non sapevo niente di te, ma che tu me lo avresti detto. Quindi quando ho visto l'sms mi sono un po' sollevato, ma non mi avevi detto la cosa più importante. Tu sai tutto di me, ma io quasi nulla. Con te sono sempre insicuro, quindi ho avuto il sospetto che tu volessi escludermi dalla tua vita...- lo bloccai baciandolo.
 
Non volevo sentirli dire cose del genere.
Io lo amavo.
Lui mi aveva dato una nuova vita, un nuovo motivo per sorridere.
 
Ma era possibile che la persona con un ego più grosso della sua fama, fosse così sicuro con una ragazza?
 
-Ti amo. Scusa se ti ho fatto sentire così. Non volevo che tu bloccassi le prove solo per me. Hai lavorato sodo per questa vita. Scusa...- dissi, ribaciandolo un altra volta.
 
-Ti amo anch'io.- sussurrò, mentre ci liberavamo dei vestiti che ci dividevano.
 
(***)
 
Dei rumori mi avevano svegliata.
Guardai la sveglia: 8:00.
 
-Sei già sveglia?- chiese Ji, sedendosi accanto a me nel letto.
 
Era già sveglio, stranamente, e vestito per andare via.
 
-Mmh...- mugolai stiracchiandomi e sistemandomi meglio sotto le coperte al calduccio.
-Avete le prove per il concerto?- chiesi sbadigliando e guardandolo con occhi socchiusi.
 
Per una volta ero io quella mezza addormentata.
Era colpa sua, mi aveva tenuta sveglia.
Invece a lui sembrava aver fatto bene.
 
-Sì. Dobbiamo provare le canzoni, i balletti...- storsi il naso quando disse l'ultima cosa.
 
Doveva provare IL balletto con la bionda ossigenata.
Forse avrei potuto trattenerlo... Però aveva già saltato il giorno prima.
Uffa.
 
-Non ti va proprio a genio Sophia, eh?- chiese, chinandosi e baciandomi. -Preferirei che fossi tu a ballare con me...- disse.
 
-Io invece no. Non ballo su un palco da troppo tempo e ri iniziare con un mondo di ragazze che mi maledicono perché ballo con il loro Oppa... beh, non sarebbe il massimo.- dissi ridendo.
 
Dopo un po' dovette andarsene, lasciandomi da sola nella sua stanza.
 
Dopo un'oretta andai a svegliare le mie amiche.
Ovviamente lo feci alla mia maniera: saltandoli sul letto e cominciando a cantare a tutto volume "Fantastic Baby".
 
-Ti prego! Basta! La mia testa...- piagnucolò Andreachiara.
 
-Così impari a bere troppo!- risposi ridendo.
 
Per l'ora di pranzo ero riuscita a svegliarle completamente e a convincerle di andare a visitare un po' la città.
 
(***)
 
Quel giorno, erano state loro a svegliare me.
Già dalla mattina presto avevano cominciato a urlare e a dire cosa si sarebbero messe per il concerto e il dopo-concerto.
 
Io piagnucolavo di voler continuare a dormire, ma era stato impossibile.
 
Sicché eravamo arrivate nel luogo dove si sarebbe tenuto lo spettacolo con perfetto orario, forse anche in anticipo.
 
C'erano fan urlanti ovunque quando entrammo.
Sopratutto quelle accanto a me, che soltanto vedendo il personale che sistemava le ultime cose urlavano come delle matte.
 
Finalmente il concerto iniziò e anch'io mi unii alle urla delle altre.
Ero pur sempre una fan!
 
I ragazzi erano fantastici, come sempre.
GD sapeva intrattenere mortalmente le fans e Tae aveva gettato la maglietta chissà dove già dopo i primi dieci minuti.
 
Dopo varie canzoni e balletti, il palco si era svuotato.
Era apparto Taeyang, che stava ballando e cantando una sua canzone.
 
Dopo ci dovrebbe essere stato GD con il pezzo a due.
Avevo tutta l'intenzione ti tirare qualcosa alla ballerina, se non avessi saputo che avrei rovinato il pezzo al mio ragazzo.
 
Mi sentii vibrare il telefono in tasca, così lo tirai fuori.
Un messaggio.
 
Ti aspetto all'entrata dello staf.
C'è un problema.
 
Yu Rim.
 
Cosa cavolo era successo?
 
Per fortuna i nostri posti erano vicini all'entrata che mi aveva detto di raggiungere, così chiedendo scusa ad un sacco di ragazze, ero arrivata all'entrata, dove due bodygard bloccavano il passo alle fans.
 
-Signorina non può entrare senza il pass.- mi informò uno dei due.
 
-Tranquilli ragazzi. E' con me!- rispose Yu Rim, tirandomi per un braccio all'interno.
 
-Ma cosa succede?- chiesi. 
 
Lei per tutta risposta mi trascinò in un camerino, dove c'erano di guardia Ri e Dae.
Mi buttò dietro, ma non prima che riuscissi a vedere i sorrisi diabolici sul volto dei due ragazzi.
 
Si chiuse la porta dietro di sé.
 
-Ma cosa succede?!- sbottai.
 
Lei per tutta risposta mi si parò davanti con un vestito cortissimo, una parrucca ed una maschera.
 
-Cosa ci dovrei fare con quelli?!- chiesi sbarrando gli occhi.
 
-Ballare, ovviamente!- rispose sorridendo malefica.
 
-E Sophia?- domandai cercando la maniglia della porta ma costatando che era chiusa a chiave.
 
-Lascia perdere la lì! E ora fatti vestire!- ruggì saltandomi addosso.
 
Mi vestì a forza.
La parrucca era nera e corta e la maschera di un bell'oro, che si intonava ai rifinimenti del vestito nero e ai tacchi.
 
Mentre finiva di truccarmi, apparì Tae.
Doveva aver appena finito il suo pezzo.
 
-Tieni, questa te la manda il leader!-. disse porgendomi una scatolina.
 
C'era anche un bigliettino scritto a mano. 
 
Questo è il tuo regalo di compleanno, oltre a quello che hai già ricevuto.
Ci rappresenta.
Spero che ti piaccia.
Per ringraziarmi, balla con me.
Ti amo.
 
Ji Yong.
 
Aprii la scatolina.
Non ci potevo credere.
Quella collana.
La meravigliosa collana formata da due stelle.
 
La sfiorai e una lacrima mi sfuggiì ribelle.
 
-Ah, no! Ora non puoi piangere! Devi andare in scena!- mi brontolò Rim.
 
-Eonni, me la puoi agganciare?-
 
Mi ero posizionata sulla pedana che mi avevano mostrato.
Cominciò a salire.
Ero messa di spalle al pubblico.
 
Cominciai a vedere prima i suoi piedi, le gambe, il busto e poi arrivai ad incrociare il mio sguardo con il suo.
 
-Sorpresa!- mi sussurrò mentre ci mettevamo in posizione sotto le urla delle ragazze.
 
-Ricordami di ucciderti quando avremo finito!- sbottai.
 
Ballammo, continuando a sentire le fans urlalre.
 
Quando finimmo, le luci si spensero e la piattaforma dove ci trovavamo scese sotto il palco.
 
-Ora sei morto...- sbottai al mio patner e lui per tutta risposta mi baciò come aveva fatto il giorno del mio compleanno.

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!

ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu, ssilen, xxxJbyJ, Ladydejiko, Sognatrice_di_Stelle.

Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia nelle preferite! I love you!

Allora... questo capitolo era già pronto da un po'. Dovevo solo rileggerlo...
Però ho aspettato un po' a pubblicarlo perché non mi convince molto quello che ho scritto.
Bho... so che non vi piacerà... spero di fare meglio con il prossimo.

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 11
*** Oppa, aiutami ti prego... ***


Finito il concerto andammo alla festa.
 
Tutti si stavano divertendo.
Ri che ci provava spudoratamente con la mia amica Eleonora, Dae che chiaccherava allegramente con le 2NE1, Andrea, che dopo essersi scusata mille volte per la sbronza che si era presa, stava bevendo una Coca-Cola con Top e ci parlava allegramente e Jessica  era sparita da qualche parte con Tae.
 
Io? Io stavo semplicemente tenendo al muso al leader, che si teneva alla larga da me che emanavo un'aurea di malvagità pura.
 
Dopo un po' decise di avvicinarsi, con la coda tra le gambe ovviamente.
Si sedette accanto a me.
 
-Almeno la collana ti piace...?- chiese guardandomi con quei suoi occhi dolci che mi confusero per un attimo.
 
Toccai il ciondolo e un sorriso lieve mi spuntò sulle labbra, facendo sospirare di sollievo JiYong.
 
-Sei tanto arrabbiata? In fondo è andata bene...- tirò fuori il labbruccio, così non resistetti e gli sorrisi, appoggiandomi a lui e facendomi abbracciare.
 
Era proprio impossibile rimanerci arrabbiata.
 
-Perdonato?- 
 
-Sì...- risposi alzando la testa e stampandoli un bacio sulla guancia.
 
Poi vidi l'orecchino.
Era la stessa forma della mia collana.
Solo che con colori diversi.
 
La stella più grande era bianca, mentre quella più piccina era nera.
 
Si accorse che lo avevo visto e mi sorrise a trentadue denti.
 
-Ti garba?- chiese avvicinando le labbra alle mie.
 
-Un sacco!- risposi agganciandoli le braccia intorno al collo.
 
(***)
 
Mi ero ripromessa di non piangere.
E ovviamente invece piansi.
 
Avevo accompagnato le mie amiche all'aeroporto, dovevano tornarsene a casa.
 
-Oddio! Mi mancherete!- dissi stritolandole in un'abbraccio.
 
-A noi invece mancheranno i Big Bang!- disse Eleonora, beccandosi un pizzicotto da parte mia.
 
Avevano comunque tutte e tre i lacrimoni agli occhi.
Avremmo sentito la mancanza, lo sapevamo.
 
Le salutai mentre si avviarono per l'imbarco.
 
Prima di andarsene Eleonora mi sussurrò all'orecchio:
 
-Continua ad essere felice e forte come ti conosciamo noi.-
 
Poi se ne andò.
 
(***)
 
Passarono i giorni tranquillamente.
Le prove si erano ridotte,  visto che ci sarebbe stato più tempo per il prossimo spettacolo.
 
Io avevo iniziato a partecipare alle prove con il corpo di ballo, come avevo promesso al presidente.
 
Questo mi permetteva non solo di partecipare alle coreografie con i BB, ma anche con gli altri idols della YG.
 
Quel pomeriggio avevo passato tutto il tempo a provare delle coreografie con le  2NE1, le quali erano state davvero gentili con me. 
 
GD era nell'edificio, solo che stava registrando delle traccie, quindi non ci eravamo visti per tutto il giorno.
 
Mi avviai ai distributori per prendermi una bottiglietta d'acqua.
Mi bloccai subito dietro l'angolo non appena sentii quelle voci.
 
-Hai sentito? Il Presidente è stato ricattato con delle foto di GD...-
-Davvero?! Che tipo di foto?- 
-Sembra che sia con una ragazza...-
 
Due segretarie, che stavano prendendo il caffé, dissero quelle cose.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
 
Corsi subito all'ufficio del presidente e, dopo aver bussato molto forte, entrai come un'uragano.
 
-E' vero?!- chiesi guardandolo dritto negli occhi.
 
-Cosa?- chiese lui sospettoso.
 
-Che è stato ricattato con delle foto compromettenti di Ji con una ragazza... Sono io?-
 
Lui si accigliò e, facendomi segno di avvicinarmi, mi mostrò delle foto di me e GD sul computer.
 
Ci stavamo baciando e abbracciando, in vari giorni da quando ci eravamo messi insieme.
 
Non poteva essere.
 
-Saranno pubblicate?- chiesi.
 
-Forse... devo parlarne con Ji Yong. Se non vuole che vengano pubblicate pagherò la somma che mi hanno chiesto. Altrimenti affronterete questo scandalo...- sospirò.
 
-No, non dica niente a GD.- dissi con la voce che tremava. -Compri le foto. E Presidente... mi ascolti per favore...-
 
 
-Sei sicura?- mi chiese guardandomi dritta negli occhi.
-Sì...- sussurrai.
 
Andai ad abbracciarlo.
 
-Mi mancherà, signore...-
-Anche tu. E' stato un piacere conoscerti...- disse.
 
(***)
 
Mi avviai come in trance verso un bar lì vicino e mi sedetti ad un tavolo, ordinando un thé caldo.
 
Presi il telefono e mandai un messaggio all'unica persona con cui potevo parlare.
 
TOP oppa, 
raggiungimi al bar ###, per favore.
Devo parlarti, è urgente.
Non dire niente a Ji Yong.
 
Stella.
 
(***)
 
Seung Hyun lesse il messaggio.
Si trovava con il leader in quel momento.
 
-Scusa, devo andare...- disse precipitandosi verso la porta.
 
-Dove vai? Aspettami, vengo con te...- disse il leader.
 
-No! No, scusa... ho un'appuntamento. Ciao!-
 
TOP si diresse al bar che Stella li aveva scritto nel messaggio.
Entrò tutto incappucciato, per non farsi riconoscere.
 
Ed eccola là, quella piccola ragazzina che guardava fuori dalla finestra con un thé fumante tra le mani.
 
-Stella, che succede...- ma si bloccò vedendo delle lacrime uscire dagli occhi della ragazza.
 
-Oppa, aiutami ti prego...-



RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!

ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu, ssilen, xxxJbyJ, Ladydejiko, Sognatrice_di_Stelle, B_Fra, M_Wonnie, LeLe_Sun, xXxJeyDragonxXx.


Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia nelle preferite! I love you!

Allora... so che questo capitolo è MOOOLTO corto... E so che è da tanto che non pubblico niente.
CHIEDO PERDONO!
Ieri sera una mia amica mi ha costretto a finirlo... 
Purtroppo non avevo più ispirazione...
Cioè sapevo cosa volevo scrivere... ma non mi veniva come.

Comunque, il capitolo finisce con tanti punti interrogativi... Non uccidetemi!
Cercherò al più presto di scrivere il prossimo! Ve lo prometto!

Spero che anche questo capitolo vi piaccia!
A me fa venire l'ansia... 

E mentre ascolto GD con "Without You" Vi saluto!

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 12
*** Vattene, ti odio. Non voglio più vederti. ***


Ero seduta sul divano, con un ansia e un dolore troppo forte per una ragazza della mia età.
Erano già arrivati tutti i componenti del gruppo, con cui avevo già parlato con l'aiuto di TOP, che sapeva tutto e faceva in modo che io non scoppiassi di nuovo a piangere.
-Ragazzi, me ne ritorno in Italia...- 
 
-Cosa? Perché?- chiese il maknae.
 
-Storia complicata... per favore...- guardai tutti e tre i ragazzi negli occhi e mi soffermai su quelli di Yong Bae - prendetevi cura di Ji-
 
Dopo un po' sentimmo la porta di casa aprirsi e richiudersi.
Seung Hyun si voltò verso di me e mi strinse una spalla, per farmi coraggio.
 
Eccolo.
Entrò in sala e vide le mie valige accanto a me e a TOP, mentre gli altri erano seduti sul divano.
 
Yong Bae si alzò e andò a posizionarsi alle spalle dell'amico che intanto mi stava guardando intensamente.
 
-Cosa sono queste?- chiese.
-Le mie valige...-
-Perché sono qui?- la sua voce stava aumentando di intensità, un misto tra dolore e rabbia.
 
-Perché me ne vado. Torno in Italia...- dissi.
 
Ero fredda.
Anche il mio sguardo lo era.
Dovevo farlo.
Dovevo farlo per lui.
 
Con passo svelto venne davanti a me e mi prese per le spalle.
I suoi occhi si stavano riempendo di lacrime.
 
I miei no.
Avevo già usato tutte le lacrime quando avevo parlato con TOP.
 
Dovevo resistere.
 
-Perché... PERCHE'?! Noi due ci amiamo... perché te ne vuoi andare?- urlò.
 
-Perché io... non ti amo. Ho giocato con te. Ti ho usato.- mentre parlavo lo guardavo fisso negli occhi.
 
Resisti. Fallo per lui.
 
-Ti ho usato così che potessi rompere il guscio in cui mi ero rinchiusa. Ora non ho più bisogno di te. E' stato divertente uscire con un idol...Grazie, di tutto. Addio.- 
 
Detto questo lo scansai e mi avviai verso la porta, seguita da Seung Hyun che mi avrebbe portato all'aeroporto.
 
Il Presidente mi aveva prenotato un biglietto all'ultimo minuto.
Volevo andarmene subito.
Sarebbe stato meno doloroso.
 
-Ferma!- mi urlò.
 
Prendendomi per le spalle mi rigirò e mi baciò con forza.
 
No, ti prego...
 
Mi lasciai baciare, ma non risposi.
 
Quando si staccò li sussurrai:
-Pensi che così mi farai cambiare idea? Sei un buon baciatore, ma per me non significa proprio niente...-
 
Vidi qualcosa rompersi nel suo sguardo.
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima...
Non resistevo più.
Dovevo andarmene subito.
 
Per confermare quello che avevo detto mi voltai verso TOP e lo baciai.
Gli avrei chiesto scusa dopo.
 
Quando mi staccai vidi un pugno atterrare sul viso di Seung Hyun.
GD lo aveva colpito, ma lui per fortuna non era cascato.
 
Ji Yong posò il suo sguardo su di me.
 
-Vattene, ti odio. Non voglio più vederti.-
 
Si staccò con forza l'orecchino uguale alla mia collana e me lo lanciò.
Corse  per le scale.
 
Raccolsi il gioiello e lo strinsi nella mia mano.
Troppo, troppo dolore.
 
Lo strinsi così forte che le punte delle stelle mi si conficcarono nella carne.
Sentii dei rumori al piano di sopra.
Sembrava che stesse spaccando qualcosa.
 
Uscii dalla porta e mi fiondai in macchina, prima che scoppiassi a piangere in quella casa.
TOP mi raggiunse, accese il motore e partì.
 
-Scusa, oppa... Ma dovevo farlo.-
-Tranquilla. Sei sicura di volertene andare?- chiese guardandomi.
-Devo. Lo sai... Mi mancherai.- 
-Anche tu.-
 
(***)
 
Ero al mio posto su quell'aereo.
Le lacrime cominciarono a scendere senza che me ne accorgessi.
 
Avrei preferito mille volte una coltellata nella schiena al dolore che stavo provando.
Anche se era a fin di bene...
 
Per torturarmi ancora di più misi la sua Playlist.
 Partirono le prime note di This love.
 
Ascoltai la sua voce, piangendo come una disperata.
 
Perdonami... un giorno.
 
"...vola lontano, lontano oltre le nuvole."
 
E' quello che stavo facendo.
Solamente e soltanto per lui.
 
Per me, la musica ci avrebbe tenuto vicino.
Grazie alle sue melodie, alla sua voce... lo avrei avuto vicino per sempre.
Lui un giorno mi avrebbe dimenticata ed ero contenta così.
 
(***)
 
All'aeroporto c'erano i miei genitori ad aspettarmi.
Sorrisi a forza e li salutai.
 
Mi accompagnarono al mio appartamento.
 
Li salutai ed entrai, buttando le valige a terra e sedendomi a peso morto sul divano.
Avevo pianto così tanto in aereo che pensavo che avessi finito la mia scorta di liquidi e non avevo intensione di ricaricarla.
 
Dopo venti minuti sentii suonare il campanello.
Andai ad aprire.
Ed eccole lì, le mie tre migliori amiche.
 
-Seung Hyun mi ha chiamato e mi ha detto tutto...- sussurrò Andreachiara, alzando un sacchetto pieno di coppe gelato.
 
Io mi buttai tra le loro braccia, piangendo nuovamente e perdendo conoscenza di tutto quello che mi circondava, perché il dolore stava cominciando a distruggermi.
 
Perdonami...

 

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!

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Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia nelle preferite! I love you!

Come promesso ho pubblicato il prima possibile! :D
*Si nasconde dietro un enorme palo di cemento*
So che anche questo capitolo è corto... e un po' triste.
Purtroppo anche altri capitoli saranno corti, ma importanti.
Tra qualche capitolo scopriremo cosa ha spinto Stella ad andarsene... 

Anche se mi odierete, non smettete di leggere la FF! Perché ci saranno mooolti colpi di scena...

Ora vi lascio!
*corre via mentre la inseguono con i forconi*

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 13
*** Il dolore di Stella ***


Vuoto.
Sentivo solo questo.
 
Vedevo solo questo.
 
Sono passati un paio di giorni da quando ero tornata e da quel momento non ero più uscita di camera mia.
 
Continuavo a fissare l'orecchino e a guardare le sue interviste e i suoi live.
Sembrava tranquillo... forse lo era davvero.
 
Ero contenta così.
Non si doveva preoccupare di questa ragazza che sembrava morta.
 
Vattene, ti odio. Non voglio più vederti.
 
Meglio così...
 
Arrivò Jessica per l'ennesima volta.
Le mie amiche stavano facendo a turno per venire a controllarmi.
 
Mi costringevano a mangiare, ma non appena si voltavano ributto tutto quello che avevo mangiato.
 
Cercavano di togliermi il computer per smettere di farmi del male, ma in quei momenti ritorna un po' della mia forza e comincio ad urlare come una matta.
 
Guardavo nel vuoto.
Credevano che fossi impazzita davvero questa volta...
 
Perché?
Perché parlavo con lui...
 
So che ero un'allucinazione, ma almeno lo avrei avuto vicino.
 
-Stella, con chi stai parlando in coreano?- chiese Jessica mentre mi infilava a forza in bocca un pezzo di focaccia.
 
-Ji Yong...- rispondo sorridendo amaramente.
 
-No, stai parlando con un'orecchino.- dice lei guardandomi tristemente.
 
-Lei non mi può vedere...- sussurra Ji che era steso con me nel letto e mi stringeva la mano dove tenevo il suo orecchino.
 
-E' un peccato. Sei così bello... - dico in coreano sorridendo.
 
Jessica sospirò ed uscì dalla mia camera.
Adoravo stare da sola in camera mia con Ji Yong.
Forse era dato tutto dalla fame... ma niente mi restava nello stomaco per più di due minuti.
 
-Ti stai distruggendo...- dice GD, come se fosse la mia coscienza.
Forse lo era davvero.
 
-Lo so, ma se questo vuol dire continuare a vederti. Allora morirò con un sorriso sulle labbra.-
 
(***)
 
Jessica uscì dalla stanza di Stella sempre con il vassoio pieno.
Elonora la guardò tristemente.
 
-Come sta?- chiese.
 
-Continua a parlare in coreano con l'orecchino. Non ce la faccio più a vederla così...- sospirò Jessica.
 
-Non possiamo fare proprio nulla...- piagnucolò Andreachiara.
 
-Se solo potessi chiamarlo! Ma me lo state impedendo!- sbottò Eleonora.
 
-Sai che non possiamo farlo. E' stata una sua scelta... rispettiamola. L'unica cosa che possiamo fare è restarle accanto.- concluse Jessica.
 
Cominciarono le urla, che seguivano tutte le volte dopo che si era addormentata per qualche minuto.
 
-Vado io...- sussurrò Andreachiara.
 
Le altre due si guardarono.
Sentivano l'amica cercare di calmare la ragazza, che stava urlando disperatamente il suo nome.
 

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Quanta tristezza ne capitolo futuri che ci sarà T.T
Ed anche in questo.
Vi farò aspettare un po'... ma ci risaranno momenti HAPPY!!!
Comunque... nel capitolo ho voluto descrivere (meglio che ho potuto) il dolore della nostra Stellina... cucciolotta.
Tante volte l'amore ti può portare alla pazzia più totale... 
Anche se io ODIO chi si distrugge per amore.
Ci sono passata, anche se era amore più fraterno che love love.
Ma ho sofferto davvero molto.
Quindi ora sono dell'idea che chiunque ti faccia del male, non merita nemmeno di vederti sorridere!
Dovremmo soltanto prendere quel dolore, registrarlo come ricordo nei cassetti, buttare via quello in eccesso e prendere quello che accade come un'insegnamento di vita. 
E ora, vi saluto!
Spero vi sia piaciuto il capitolo!

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 14
*** Il dolore di Ji Yong ***


Mi muovevo come uno zombie.
 
Stavo recitando bene.
Ingannavo quasi tutti...
 
Chissà se lei mi stava guardando...
No, non ci dovevo pensare.
Io la odiavo...
 
Ma chi volevo prendere in giro.
Io, purtroppo, l'amavo ancora.
 
Anche se lei mi aveva usato, come tante ragazze avevano fatto per arrivare solo al successo attraverso me.
 
Pensavo che con lei fosse stato diverso.
Invece...
 
Salii le scale e mi diressi verso la porta di camera mia.
Prima di entrare mi voltai verso la camera accanto.
 
L'ultima volta che vi ero entrato era quando l'avevo trovata in sala con le valige e tutto si era rotto.
 
Ero andato nella sua stanza.
Sua, lo sarebbe sempre stato.
 
Avevo spaccato tutto: il letto, i mobili, le finestre.
Yong Bae mi aveva trovato in terra steso a piangere.
 
Mi sentivo mancare qualcosa nel petto.
 
Scossi la testa e mi rivoltai, scendendo le scale.
 
Andai in cucina per prendere una birra.
Incrociai Seung Hyun.
 
Non li parlavo da quando era ritornato dopo averla accompagnata all'aeroporto.
 
Mi si piazzò davanti.
 
Il suo sguardo faceva intravedere un conflitto interiore, come se mi dovesse dire una cosa.
 
Forse...
 
-Cosa c'è?- chiesi con voce fredda.
 
Lo vidi continuare a lottare, ma poi abbasso la testa e si spostò.
 
-Niente...- sussurrò.
 
Che cretino.
Sicuramente era una cavolata, magari voleva solo dirmi come stavo.
 
Corsi in camera mia.
Presi il telefono e digitai un numero non a caso.
 
-GDragon?- rispose la sua voce squillante.
 
-Puoi venire a casa mia... per farmi un po' di compagnia?-
 
-Certo!-
 
Chiusi la telefonata.
L'unico modo per togliermi per un po' lei dalla testa, sarebbe stato soltanto quello di scopare qualcuna.
 
Sarei ritornato il bastardo che ero.
 
-Perché io... non ti amo. Ho giocato con te. Ti ho usato.- 
 

Se le ragazze mi usavano, avrei potuto usarle anche io, no?

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

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Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF.

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia nelle preferite! I love you!

Okay... vi sto facendo aspettare xD
Allora... in questo capitolo ho voluto descrivere quello che sta passando il nostro GD.
Visto che l'ho fatto con Stella dovevo farlo anche con lui, no?
Comunque... ho scritto questo capitolo perché dei dettagli saranno importanti per i capitoli futuri...
Detto questo: mi dispiace ma aspettate! Mhua...
Malefica me!

Grazie a tutti di cuore!

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 15
*** E questo per cos'era?! ***


-Come sta?- chiese Seung Hyun.
-Male... il dolore la sta facendo impazzire... parla da sola in coreano, ma non capiamo cosa dica... Capiamo solo il nome di lui.- rispose Andreachiara dall'altro capo del telefono.
 
TOP sospirò
Purtroppo aveva promesso... anche se voleva dire a quello stupido del leader tutta la verità.
 
-Ho capito... Ora devo andare. Ciao, ti chiamo più tardi.- disse ed attaccò.
 
Seung Hyun si sedette a peso morto sul divano e sospirò mettendosi le mani fra i capelli.
Non sapeva più se mantenere la promessa che aveva fatto o fare i modo che quei dure ritornassero felici.
 
-Oppa, aiutami ti prego...- Stella stava piangendo.
Seung Hyun si sedette preoccupato di fronte a lei.
-Cosa è successo?- chiese.
Lei si asciugò le lacrime e lo guardò dritto negli occhi.
-Me ne ritorno in Italia... Ho già parlato con il presidente- disse.
TOP rimase come paralizzato a quell'affermazione.
-Cosa? Perché? Non pensi a Ji Yong?- chiese sull'orlo di scoppiare ad urlare.
Era entrata nella sua vita e l'aveva presa come una sorellina minore.
Lo aveva aiutato nella danza... ora non poteva andarsene così.
Per di più il suo leader era innamorato di quella ragazzina...
-Lo faccio proprio per lui...- sussurrò la ragazza abbassando lo sguardo.
-Cosa?-
Lei sospirò.
Tremava, stava per rimettersi a piangere.
-Hanno ricattato il presidente con delle foto di Ji Yong e me. Li ho chiesto di non dire niente a Ji Yong e di comprare le foto. Non voglio che succeda uno scandolo a causa mia. E non voglio che Ji Yong lo sappia. Probabilmente direbbe di far uscire la storia allo scoperto perché mi ama, ma sappiamo entrambi che un giorno se ne pentirà. Per quanto le fans potranno essere comprensive, io non voglio essere la causa di anche una minima perdita di popolarità. Lui ha lavorato sodo per tutta la vita per la sua carriera e io sono solo una persona di passaggio. Ti chiedo di mantenere il segreto ed aiutarmi a dirli addio. Dovrò farlo soffrire... ma ti prego. Cerca di capirmi. Lo amo e ci tengo a lui. Per favore...- la ragazza ri scoppiò a piangere.
Seung Hyun la guardò e, dopo aver sospirato e averci riflettuto, acconsentì.
Non poteva smuoverla dalla sua idea, per quanto la facesse soffrire.
Era una persona troppo testarda.
Avrebbe dovuto aiutarla a distruggere il cuore del suo amico.
 
Seung Hyun sospirò.
Accidentaccio a quella promessa.
 
Si alzò di scatto e corse in fretta le scale fino al secondo piano .
Bussò alla porta della camera del leader.
 
Una testa bionda ossigenata li aprì.
 
La rabbia salì subito al TOP.
 
-E tu cosa cazzo ci fai qui?!- sbottò.
 
Lei gli sorrise smorfiosa.
 
-Mi sembra ovvio... GD mi ha chiamato per farli compagnia...- 
 
Lui quello lo aveva già capito.
Entrò con forza, prese i vestiti della ragazza, le li buttò addosso e la costrinse ad andarsene.
 
Poi si diresse verso il bagno e cominciò a bussare così forte che la mano li diventò tutta rossa.
 
Ji Yong aprì la porta del bagno scazzato, ma si riprese subito quando un pugno li arrivò in pieno volto, facendolo cadere con il culo per terra.
 
-Ma che cazz...- cercò di dire ma un altro pugno li arrivò sull'altro lato della faccia.
 
-BRUTTO COGLIONE CHE NON SEI ALTRO!-
 
Intanto gli altri tre ragazzi, che avevano visto la ragazza andarsene via infastidita, erano accorsi in camera del leader e, non appena videro la scena, andarono a staccare il più grande hyung dal leader.
 
-Ma che cavolo fate?!- sbottò Dae mettendosi in mezzo, mentre Tae teneva TOP e Ri aiutava GD ad alzarsi.
 
-Chiedilo a lui...- disse Ji mentre si asciugava il sangue che gli usciva dal labbro.
 
-E' un coglione! Si scopa delle puttane e non pensi minimamente a Stella!-
 
A quel punto i quattro componenti videro il leader scoppiare in lacrime e urlare con ira:
-Dovrei stare a piangere per una ragazza che mi ha solo usato e buttato via? Cosa dovrei fare? Piangere per lei continuamente?!-
 
Vedendo le lacrime dell'amico TOP non resistette e disse tutto a Ji Yong.
Li disse delle foto, del ricatto, della decisione in lacrime della ragazza e della promessa che le aveva fatto.
 
-...e ora, lei sta malissimo. Le sue amiche non sanno più come aiutarla...-
 
Ji Yong ascoltò tutto quello che disse l'amico.
Rimase shockato.
 
Cadde in ginocchio e riprese a piangere.
 
-Allora lei... io...- sussurrò.
 
Seung Hyun si liberò dalla stretta di Tae per poi ritirare un cazzotto al leader.
 
-TOP!- urlarono in coro i tre ragazzi, mentre Ji Yong lo guardava sbigodito dal basso.
 
-E questo per cos' era?!- sbottò.
 
-Perché sei sempre qui a piangere! Prendi quel tuo culetto famoso e portalo in Italia! SUBITO!-

 

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Allora... abbiamo scoperto cosa si sono detti TOP e Stella... 
E abbiamo avuto dei bei cazzotti da parte del ragazzone!
Cosa farà ora il nostro leader?!
Sinceramente non lo so nemmeno io ancora... XD
Forse mi metterò a scrivere il capitolo... forse vi terrò così per un po'...
Chi lo sa!
Alla prossima!

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 16
*** Sfida accettata ***


Eleonora  stava salendo le scale che l'avrebbero portata all'appartamento della sua amica.
 
Era il suo turno di andarla a controllare.
Si stava già preparando mentalmente a passare una mattinata a sentire l'amica parlottare con quell'orecchino.
 
Probabilmente la fame le dava le allucinazioni...
 
Il suo telefono squillò... numero sconosciuto.
Premette il tasto verde e portò l'apparecchio all'orecchio.
 
-Pronto?-
 
-Pronto? Eleonora?- chiese una voce in inglese.
 
-Sì... chi parla?-
 
-Sono Ji Yong.-
 
Normalmente la ragazza a quella frase sarebbe cascata dalle scale, avrebbe cominciato a balbettare cose senza senso e a piangere come solo una fan avrebbe potuto fare.
Ma il ricordo della sua amica fece passare tutto quello in secondo piano.
 
Stella era dimagrita, molto, e non ne voleva sapere di mangiare un accidentaccio di niente.
Le occhiaie ormai regnavano sovrane sul suo stupendo volto e inscurivano i suoi occhi nocciola.
 
Una rabbia fortissima si impossessò della ragazza.
 
-TU! Razza di idol da strapazzo! Dove cavolo sei?! Porta immediatamente qui il tuo faccino così posso prenderti a schiaffi!- urlò al telefono, come se l'oggetto potesse intimorirsi davanti a lei.
 
Sapeva che era infondata la rabbia verso il ragazzo.
Ma si chiedeva che razza di stupido doveva essere se aveva creduto per davvero che la dolce e indifesa Stella potesse essere quel genere di ragazza.
 
-Io... sto arrivando in Italia...- sussurrò il ragazzo.
 
Ad Eleonora spuntò un punto interrogativo sul volto.
 
-Cosa?- chiese.
 
Lo sentì sospirare dall'altro capo del telefono.
 
-TOP mi ha detto tutto... quindi sto arrivando...- poi fece una pausa - Eleonora, so che state facendo tanto per lei, ma... potreste farmi un favore?-
 
-Dimmi tutto...-
 
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvare l'amica.
 
 
-Ho capito. Ciao.- la ragazza attaccò.
 
Compose il numero di Jessica, la quale rispose al secondo squillo.
 
-Cosa è successo?!- chiese allarmata, sapendo che la sua amica era di turno a controllare Stella.
 
-Buone notizie! Chiama Andreachiara e venite subito qui! Ah, chiama anche i ragazzi. Ci sarà bisogno di forza bruta!- così dicendo, lasciando l'amica perplessa, attaccò e si diresse all'appartamento.
 
(***)
 
Erano scoccate appena le otto.
 
Strano... di solito una di quelle tre pazzoidi era già lì a cercare di infilarmi del cibo in bocca o a farmi uscire di camera rubandomi il pc.
 
-Ehi, Ji. Sarà successo qualcosa?- chiesi al ragazzo accanto a me.
 
-Se non lo sai tu... io come faccio?- chiese quello.
 
-Giusto... immaginazione...- sussurrai.
 
Per quanto amassi il vero Ji Yong, quello che aveva prodotto la mia immaginazione era molto più simpatico e più bravo.
Anche perché mi dava sempre ragione, in confronto a quello vero...
 
Però questo, non era reale.
Non lo potevo toccare...
Mi mancava litigare con lui...
 
Sentii sbattere la porta di casa.
Se non mi sbagliavo doveva essere Eleonora e... infatti entrò come un uragano in camera mia, andando direttamente alla finestra che era chiusa da quando ero ritornata dalla Corea...
 
Aprì le tende con un colpo solo e spalancò la finestra, cambiando aria.
Io la guardai strabuzzando gli occhi.
 
-Ora, signorinella, muovi quelle gambine e portale immediatamente in cucina!- disse puntandomi un dito contro.
 
-No... resto a letto!- piagnucolai.
 
Eleonora ghignò.
-Come vuoi...-
 
E sparì in sala.
 
Venti minuti dopo sentii bussare alla porta.
 
-Ehi Ele, che succede?- sentii dire ad Andreachiara.
 
Per dieci minuti sentii bisbigliare, ma non capivo cosa dicevano.
 
Sentii solo una grido in coro che diceva:
-DAVVERO?!- 
 
Poi più nulla.
Un silenzio assordante.
Troppo silenzio...
 
Non avevo sentito la porta di casa aprirsi quindi erano sempre in casa.
 
Sentii l'acqua scrosciare nella vasca.
 
Cosa cavolo sta succedendo?!
 
In quel momento non stavo pensando nemmeno a lui, né sentivo il peso del suo orecchino nel mio orecchio.
 
Ero troppo concentrata a scoprire cosa stesse succedendo.
 
La mia porta si aprì mooolto lentamente.
Davanti mi si parò la scena più strana delle mia vita: le mie tre amiche posizionate una accanto all'altra armate di shampoo, bagnoschiuma e pettina.
 
-Oh, Stella! Andiamo a fare un bagnetto, eh?- canticchiò Andreachiara.
 
Io strabuzzai gli occhi e mi attaccai con le unghie al materasso.
 
Provateci se ci riuscite...
 
Non volevo uscire dalla mia stanza.
Volevo stare per sempre lì.
Con il mio letto, il mio pc e la mia allucinazione.
 
-Eh, va bene. Sfida accettata!- ghignò Jessica.
 
-Oh, ragazzi!- canticchiò Eleonora e subito apparvero due nostri amici delle superiori.
Mi puntò il dito contro e sorrise malefica.
 
-Prendetela e buttatela nella vasca! Vestita!-
 
I ragazzi obbedirono, come cagnolini fedeli.
Forse erano stati intimiditi da quelle tre arpie.
 
L'acqua fredda mi colpì come una massata.
 
-MA E' FREDDA!- urlai cercando di divincolarmi e inzuppando i due che mi tenevano a forza dentro.
 
-Così ti svegli! Ragazzi, da qui ci pensiamo noi!- 
 
Così le quattro braccia maschili vennero rimpiazzate da sei femminili.
 
-Ora sì che ci divertiamo!- urlò di gioia Jessica.
 
Così iniziò la luuunga tortura.

 

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

Ringrazio tutti quelli che scrivono le loro opinioni e si congratulano! Grazie mille mi fate andare avanti con maggiore volontà!

ScleroTimeGirl, dede94, WhySoSerious, Appler_Girl, saragiordanovips, SorryImBadBoyBB, Vipsmonster, tinabolu, ssilen, xxxJbyJ, Ladydejiko, Sognatrice_di_Stelle, B_Fra, M_Wonnie, LeLe_Sun, xXxJeyDragonxXx, steffy007, peppolove.


Vorrei ricordare che potete commentare anche criticando e non leggere e basta! 
Almeno saprò se vi garba o meno la mia FF :)

Ringrazio anche chi ha messo la mia storia nelle preferite! I love you!

Allora vi ho pubblicato il sedicesimo capitolo prima di quanto pensassi.
Io non sono molto convinta di come è venuto... però è l'unica maniera che mi è venuta in mente per scrivere questo capitolo.
Chissà cosa succedera e cosa hanno deciso Eleonora e Ji Yong...
Spero che vi piaccia!

xoxo
GiuliaJoon

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Capitolo 17
*** La mia bellissima allucinazione ***


Non gli avevo reso facile l'impresa.
Però alla fine avevano vinto loro.
 
Avevano ottenuto quel che volevano, anche se io mi ero ribellata fino all'ultimo, anche per salire in macchina.
 
Mi avevano lavato a forza, asciugato i capelli e messi in un'acconciatura liscia che mi ricadeva morbida sulle spalle, truccata e vestita.
Per tutto questo e per permettere loro di cambiarsi c'era voluta una giornata intera.
 
Eravamo in macchina dirette in un locale.
Avevano deciso di portarmi fuori per farmi riprendere, perché, loro testuali parole "se ci vuole l'alcool e musica per farti riprendere, allora da alcool e musica ti porteremo!"
 
Mi avevano messo un vestito rosso sangue, corto fino a metà coscia e con le spalline.
Tutto abbinato a dei tacchi neri e un cappotto nero.
 
Ero riuscita però a convincerle di lasciarmi la collana, che stringevo con la mano, e l'orecchino.
 
Arrivammo al locale.
Era già affollato e c'era una fila impressionante.
 
-Tranquille, ho prenotato un tavolo- disse Jessica andando sicura dal bodygard che, con un cenno del capo, ci fece entrare.
 
Il locale era affollato.
Appena entrammo mi sentii oppressa dalla massa di persone che ballavano, bevevano e si divertivano.
 
Un'addetta ci accompagnò al nostro tavolo e ci fece accomodare.
Ci chiese cosa volevamo da bere ed io ordinai un super alcolico, ricevendo un'occhiata preoccupata dalle mie amiche.
 
-Che c'è? Avevate detto che potevo bere... quindi... - dissi alzando le spalle.
Sospirarono e ordinarono dei drink un po' più leggeri, tranne Eleonora che ordinò un coca-cola perché avrebbe dovuto guidare al ritorno.
 
Arrivarono i nostri drink ed io bevvi tutto d'un fiato il mio, sotto li sguardi sbigoditi delle mie amiche, che avevano appena sorseggiato il liquido dentro il loro bicchieri.
 
Visto che mi avevano portato lì per divertirmi perché non approfittare della situazione?
Alcool e musica.
L'accoppiata perfetta.
 
Infondo, dovevo andare avanti, no?
Lui stava continuando la sua vita, quindi potevo farlo anche io, vero?
 
-Ballate?- chiesi alle mie amiche alzandomi dalla poltroncina.
 
Loro sbigodite dal mio cambio di umore rischiarono di strozzarsi con le bevute, poi annuirono lentamente, come se avessero paura che scoppiassi a piangere da un momento all'altro o peggio che impazzissi e iniziassi a saltare come una scimmia da un divanetto all'altro.
 
Ci dirigemmo in pista e iniziammo a muoverci al ritmo della musica che il DJ aveva messo.
 
Eravamo strette in una morsa di corpi che si muovevano all'unisono al tempo della musica che rimbombava nelle nostre orecchie e tappavano qualunque altro rumore che provava a farsi strada  nel nostro apparato uditivo.
 
Non sapevo da quanto tempo ballavamo, però avevo un'assoluto bisogno di alcool. 
Feci cenno alle ragazze che andavo al bar a prendermi da bere e loro annuirono mentre sorridevano e si dimenavano per ballare.
 
Mi spintonai e passai tra i corpi delle altre persone.
Finalmente raggiunsi il balcone del bar, dove la musica era leggermente più bassa.
 
Urlai al barista cercando di farli capire quello che volevo.
Lui annuì e cominciò a versare vari liquidi colorati insieme e a mischiarli.
 
Sembravo felice, ma non lo ero.
Ero solo contenta che in Italia non fosse così conosciuto il kpop da rischiare di sentire la sua voce in discoteca.
 
Bevvi il drink che il ragazzo dietro il bancone mi mise davanti.
Lo ingollai come acqua, solo che bruciava nella gola.
 
Ne ordinai un'altro.
Sapevo che mi avrebbe fatto effetto molto prima del solito perché non avevo mangiato nulla, ma così forse avrei staccato la spina al cervello per un po' e avrei fatto contente le mie amiche che si erano sforzate tanto per farmi uscire quella sera.
 
Bevvi altro due drink, forze tre e la mia testa partì.
 
Cominciai a ridere senza un motivo preciso e raggiunsi le mie amiche in pista e cominciai a ridere e a ballare con loro.
 
(***)
 
Riuscii a prendere la mia valigia e a correre fuori dall'aeroporto tutto incappucciato.
Avevo scritto su un foglietto l'indirizzo.
Era appena scesa la sera, ma sapevo che non l'avrei incontrata subito.
 
Presi un taxi e, fatto vedere la via dove mi avrebbe dovuto portare, mi accasciai sul sedile e chiusi gli occhi.
 
Stavo andando da lei.
Stavo andando dalla persona che stupidamente stava facendo male ad entrambi, invece di sedersi su una sedia e parlarne e prendere una decisione insieme.
 
Perché quella stupida non mi aveva detto nulla?
Solo per proteggere la mia immagine...
Mi amava così tanto?
 
Forse la dovevo ringraziare...
Lei sapeva quanto era dura la fatica per raggiungere i propri obbiettivi, e pur di proteggere il mio lavoro, si stava auto distruggendo, per quello che mi avevano raccontato.
 
Il taxi si fermò e io scesi dopo aver pagato.
 
La macchina ripartì mentre io alzai lo sguardo verso quella serie di appartamenti.
Sospirai.
 
(***)
 
Non sapevo che ore erano.
Non sapevo come cavolo facevo a muovermi e non capivo perché Eleonora con la testa da asino stava sorreggendo me e due ragazze con il becco a gallina.
 
Ci mise in macchina, mentre noi tre ridevamo e cantavamo a squarciagola canzoni mischiate tra loro.
 
-Cosa devo fare con voi?- sospirò esasperata mentre si metteva alla guida.
 
-Amarci!- urlarono in coro Jessica ed Andreachiara dai sedili posteriori, mentre ridevano e strattonavano le cinture di sicurezza che Eleonora aveva messo a forza.
 
Io ero sul sedile del passeggero e ridevo come una matta.
 
-Ragazze... uno, due, tre...- contai e cominciai a fare a ritmo mentre cominciammo a mischiare canzoni tra di loro - Novantanove scimmie saltavano sul letto, una cadde in terra e si ruppe il cervelletto! Di seeeereeeeeee neeereeeeeee! Hakuna Matataaaaa!!!-
 
Urlavamo e ridevamo a squarcia gola, mentre l'unica sobria cercava di trattenere le risate e concentrarsi sulla guida.
 
Arrivammo davanti all'edificio dove era il mio appartamento.
Eleonora sganciò la mia cintura poi, dopo aver messo il freno a mano e tolto le chiavi dal quadro, scese e venne a prendermi sotto spalla per accompagnarmi su, visto che ero incapace di camminare.
 
Salimmo le scale a fatica, poi raggiunta la porta prese le chiavi dalla mia borsetta e aprì, facendomi entrare.
 
Lei rimase sulla porta, così io mi voltai verso di lei.
Stava sorridendo.
 
-Buona notte e... buona fortuna!- disse dandomi un bacio sulla fronte.
 
Se ne andò e io chiusi la porta a chiave.
Scalciai i tacchi in un angolo della casa, poi accesi la luce.
 
Eccolo là... la mia bellissima allucinazione.
Era vestito in modo diverso dal solito... però era sempre stupenda.
 
Sorrisi e lui si alzò dal divano, venendomi incontro.
Sembrava... scosso.
 
Delle lacrime cominciarono a solcarmi il volto.
 
-Perché piangi?- chiese con la sua stupenda voce.
-Perché sei solo una stupenda allucinazione di Ji Yong e... forse perché sono troppo ubriaca. Ma tu lo sai meglio di me il motivo, sei creato dalla mia testa!- dissi sorridendo tra le lacrime.
 
Mi avviai verso la mia camera, ma la sua mano bloccò il mio braccio, spingendomi verso il suo petto.
Venni avvolta dalle sue braccia e inalai il suo profumo.
 
-Devo essere davvero sbronza se ora ti sento come un corpo...- cominciai a ridere istericamente.
 
-Stella... come ti sei ridotta?- chiese scostandomi da lui e guardandomi negli occhi.
 
Una strana sensazione si impossessò del mio stomaco.
E nemmeno dopo due secondi, vomitai addosso alla mia stupenda allucinazione, che per colpa dell'alcool mi aveva riportato anche il ricordo del suo tocco e del suo odore.
 
Crollai in ginocchio mentre vomitavo sopra delle bellissime scarpe.
Poi la vista cominciò ad annebbiarsi, mentre l'immagine di Ji Yong che avevo riprodotto, sparì piano piano, inghiottita dal buio.
 

RINGRAZIAMENTI E COMMENTO:

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Bene... 
Questo capitolo è un po' più lungo (finalmenteeee *.*)
Spero che vi piaccia!
La nostra Stella è leggermente (solo?!) ubriaca, ma avrete capito che il nostro Ji è arrivato (era l'ora!)
Beh, cosa dire?
Non lo so perché non so come svolgerò il prossimo capitolo! XD
Bene, ora vado!

xoxo
GiuliaJoon

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