Spend some time with me.

di Milla86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


MAGGIO 2012

 

Sono davanti alla finestra della mia camera da letto, guardo la pioggia venire giù e sbattere forte contro il vetro.

E' primavera, fa caldo ma ormai sono più di quattro ore che piove interrottamente.

Da quanto tempo sto guardando fuori? Non me lo ricordo, ma mi sembra un eternità.

Ormai sono passate settimane da quando ho avuto la notizia e ancora non posso fare a meno di chiedermi
" Perché a me? ".

Mi accorgo che Lauren è seduta sul mio letto e mi sta osservando in silenzio, ha gli occhi tristi e la faccia stanca.

Forse sarà perché le ultime notti le abbiamo passate insieme a piangere ma anche con quel viso sciupato riesce ad essere sempre più bella di me.

Mi fa male vederla così a causa mia. 

Lei che è sempre stata più forte, più coraggiosa di me. 

Lei che non ha mai pianto nemmeno quando il suo ragazzo del liceo l'ha lasciata dopo 9 anni passati insieme. 

Ora, piange per me.

<< Da quanto sei lì? >> chiedo con un filo di voce.

<< Abbastanza da capire che abbiamo bisogno di divertirci questa sera. >>

Sorrido. Dio, quanto mi conosce la mia migliore amica.

Si alza dal letto e va verso l'armadio, apre le ante e inizia a far scorrere la mano tra i miei vestiti, ne butta un paio sul letto. 

L'espressione triste di poco prima sembra scomparsa.

<< Stasera ce ne andiamo nel locale più esclusivo di New York e ci ubriachiamo selvaggiamente. >>  incrocia le braccia al petto e mi fa uno dei suoi sorrisetti che adoro.

Scoppio a ridere, divertita da quell'affermazione che non è affatto da lei.

<< Non credo di poter bere alcolici, sai? >> 

<< Come sei noiosa! Allora per te solo una coca light. >> 

I nostri sguardi s'incrociano e per un attimo mi sembra di vedere di nuovo quell'espressione triste sul suo volto, cerco di cancellare quella brutta sensazione e mi concentro su cosa indossare per la serata, dopo qualche minuto d' indecisione opto per dei jeans strettissimi che mi fanno un sedere da favola e un cardigan a maniche corte beige.

E ovviamente, tacchi altissimi.

Do un'ultima occhiata allo specchio e vedo riflessa una ragazza che non sembro nemmeno io.

E' vestita bene, alta, capelli biondi tirati su da semplici forcine nere con qualche ciocca che ricade sulle spalle, solo un po di eye-liner nero e grandi perle bianche ai lati delle orecchie.

Sorrido nel trovarmi così bella dopo tanto tempo.


 

                                                                                             ***


Il Webster club è uno dei locali più fighi di New York, non è molto grande ma è sempre pieno di persone cool.

Lauren è davanti che cerca di farsi strada fra la gente si gira a guardarmi e allunga una mano verso di me, la prendo e ci avviamo al bar.

Dio, fa un caldo atroce qui dentro mi sento quasi mancare l'aria.

<< Tutto ok? >> grida la mia migliore amica proprio dentro al mio orecchio sinistro.

<< Tutto ok! >> mento.

Alza un sopracciglio e piega la testa di lato. Cazzo, mi conosce troppo bene.

Mi conosce davvero così bene che fa finta di niente.

Il barista si avvicina è molto carino, alto e muscoloso << Cosa prendete da bere? >> sorride e ci mostra dei denti bianchissimi.

<< Un Cosmopolitan e una coca-light, grazie. >> Lauren lo liquida su due piedi.

Dopo pochi minuti arriva con il nostro ordine, paghiamo e ci dirigiamo verso i divanetti in pelle bianca che si trovano proprio vicino alle scale che portano al prive.

C'è un via vai di ragazze che salgono e scendono, tutte bellissime e con vestitini inguinali.

<< Chissà chi ci sarà stasera nel prive? >>  mentre si siede allunga il collo per cercare di sbirciare al piano di sopra.

<< Da quando t'interessano le celebrità? >> domando mentre butto giù qualche sorso di coca.

<< Oh quante storie Charlie, non sarebbe bello conoscere un attore o un cantante famoso? >> 

<< Non m'interessano queste cose Lauren. >> pronuncio il suo nome un po più forte proprio come lei ha fatto prima con il mio ma non ci fa caso e mi guarda divertita, credo che non abbia nemmeno sentito quello che le ho detto.

<< Ooh Charlie, mi è appena venuta una brillante idea! >> 

Appunto.

<< Non mi sono mai piaciute le tue brillanti idee. >> 

<< E perché mai, scusa? >>

<< La tua ultima brillante idea risale a quasi tre anni fa e se non ricordo male siamo finite al pronto soccorso. >>

<< Aah ti riferisci a quella brillante idea…>>

<< Già…>>

<< Questa non ci porterà all'ospedale questa volta, fidati! >> mi toglie la coca light e mi prende per mano.

Sto per liberarmi dalla sua stretta quando ci ritroviamo a sbattere contro un grosso uomo di colore che ci guarda un po perplesso. 

<< Scu-scusi >> balbetto e Lauren sogghigna divertita dietro alle mie spalle.

<< Alcuni ospiti avrebbero piacere d'invitarvi al piano di sopra. >> dice il grande uomo guardandoci dall'alto.

<< Cavolo! E' stato più semplice del previsto. >>

Sbuffo << Questa era la tua brillante idea, Lo? Intrufolarsi nel prive? >>

<< Te l'avevo detto che non saremo finite all'ospedale, no?  >> ride divertita ed è così bello vederla sorridere dopo gli ultimi giorni.

<< Allora, volete seguirmi? >>

Guardo la mia amica che sembra supplicarmi con quei suoi grandi occhi verdi. 

<< Oh e va bene! Ma mi devi un favore, un enorme favore. >>



                                                                                              ***



Il prive è piccolissimo e le pareti sono di colore rosso, non mi piace molto.

Ci sono poche persone per lo più uomini di colore tutti o quasi vestiti da rapper, c'è anche un dj al centro della stanza che suona. 

Siamo sedute su un tavolino appartato e una cameriera ci porta due drink senza averli ordinati.

<< Offre la casa! >> ha una voce stridula e lunghi capelli rossi.

<< Grazie! >> rispondiamo insieme e ci guardiamo sorprese.

Guardo il mio drink, giro la cannuccia fra le dita e l'odore dell'alcol mi sale su fino al naso, inspiro profondamente.

Dio quanto avrei voglia di scolarmi questo bicchiere, giù tutto d'un fiato ma un forte dolore alla testa mi ricorda che non posso.

<< Oh mio Dio! >> esclama Lo appoggiando una mano sul mio braccio e distogliendomi dai miei pensieri oscuri.

<< Quello è Scott Foster! Ti ricordi di lui, Charlie? >> mi fa cenno con la testa verso un grande tavolo a lato della stanza.

<< Onestamente no! Chi è Scott Foster, scusa? >>

<< Scherzi, vero? Scott Foster è stato il mio primo grande amore! Come fai a non ricordarlo? >> mi guarda sbigottita e scrolla la testa velocemente.

<< Scusa ma…>>

Non mi fa nemmeno finire la frase che si alza velocemente e gli va incontro.

<< Grazie tante eh! >> urlo per farmi sentire ma lei non mi degna neppure di uno sguardo.

La vedo ondeggiare verso di lui e sorridergli, quanto la invidio vorrei avere solo un quarto della sua sicurezza, io eterna insicura.

Rimango sola al tavolo e i pensieri oscuri tornano ad albergare nella mia mente. 

" Perché a me?", " Che cosa ho fatto di male? ", " Ho ancora così tante cose da fare. ", " Non sono in grado di superare una cosa del genere. ",

" Non voglio affrontare tutto questo a 26 anni " e ancora " Perché a me? ".

Quasi sento far capolino le lacrime dalle ciglia quando un rumore mi distrae, sento la sedia vicino alla mia muoversi. Lauren è tornata da me.

<< Voglio tornare a casa. >> le sussurro con un filo di voce.

Giro lo sguardo e mi ritrovo quei splendidi occhi azzurri che mi fissano intensamente e giuro che nessun video musicale o fotografia potrà mai rendergli giustizia. 

<< Sei proprio sicura di voler andare via adesso? >> 

E giuro che non c'è niente di più dolce del suono della sua voce.

<< Forse potrei restare ancora un po…>> sorrido.

<< Ottima scelta! Io sono Marshall, piacere. >> 

<< Charlotte. Piacere mio. >>  prendo la sua mano e la stringo forte, è grossa e calda.

Vorrei non lasciarla più.

 

 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Me ne sto li seduta con le gambe accavallate e un bicchiere di puro alcol in mano che nemmeno berrò, ancora non riesco a credere che si trovi proprio di fronte a me. Continuo a guardarlo e mi sembra di conoscerlo da una vita e in effetti un po è così… I suoi album sono tutti nello scaffale di fianco al mio letto, la felpa con scritto Slim Shady che ho preso al concerto nel 2005 è piegata scrupolosamente dentro al mio armadio e ogni giorno la sua musica risuona dentro casa mia, nella mia auto o dentro al mio Ipod. Ed ora se ne sta li a fissarmi e a me sembra che quei grandi occhi azzurri vogliano dirmi un sacco di cose. Mi sorride. Gli sorrido e abbasso lo sguardo, vorrei trovare le parole giuste da dire ma dalla mia bocca non riesce ad uscire nulla. "Brava Charlie continua così, sicuramente stai facendo colpo." Mi guardo in giro e vedo Lauren che sta ancora parlando con Scott, non si è accorta che Eminem mi siede vicino ed io vorrei tanto fosse qui con me, lei saprebbe cosa dire, lei sa sempre cosa dire. << Come mai ti trovi a New York? >> chiedo avvicinandomi a lui per paura che non riesca a sentirmi a causa della musica troppo alta. << Rimango un paio di giorni, devo registrare delle canzoni in uno studio qui vicino. >> fa cenno con la mano alla cameriera dai lunghi capelli rossi. << Stai preparando il nuovo album, vero? >> chiedo speranzosa. << Già… Uscirà la prossima estate. >> la cameriera si avvicina al nostro tavolo e lui ordina due Red bull. Estate prossima. Più di un anno, mi viene da vomitare. "Ok Charlie scaccia i brutti pensieri e per stasera, solo per questa sera non ci pensare." Arrivano le red bull e lui me ne porge una insieme ad un sorriso che difficilmente scorderò. Sento le farfalle nello stomaco, una sensazione che non provavo da tempo. Mr Porter si avvicina e prende posto vicino a noi, da una pacca ad Eminem sulla spalla e mi regala un grosso sorriso, ricambio imbarazzata. << Non mi presenti la tua nuova amica, Bro! >> Em scrolla la testa divertito e sbuffa. << Sai che sono geloso di tutte le mie amiche, Bro! Soprattutto se sono così belle. >> " Bella, io? " << Ma io non sono tua amica, Bro! >> lo prendo in giro e gli faccio il verso. << Ci siamo conosciuti 10 minuti fa. >>. Mi guarda di traverso con gli occhi socchiusi e smette di sorridere. " Oh cazzo! " La risata di Mr Porter arriva forte e prepotente dentro alle mie orecchie. << Oh amico con tutte le ragazze che ci sono stasera, tu hai scelto la migliore! >> << Come sempre, no? >> mi fa l'occhiolino e quasi mi sciolgo. << Non direi proprio Marsh, in fatto di donne sei un disastro! >> scoppia a ridere di nuovo. Penso a Kim e a Mariah le uniche donne che abbia mai saputo nella sua vita e mi ritrovo a fare di si con la testa, Eminem se ne accorge e alza un sopracciglio. << Sei d'accordo con lui, scusa? >> sembra divertito ma fa il sostenuto. << Non vorrei essere maleducata, io non ti conosco ma…la tua ex moglie o la Carey…beh…come dire…>> mi ritrovo a giocherellare con i capelli per il nervosismo, lui mi prende la mano e me la stringe dolcemente << Tranquilla, lo so che sono un disastro a scegliere la donna giusta. >> scoppiamo a ridere insieme e per un nanosecondo mi dimentico di tutto, anche delle ultime settimane. *** Un urlo isterico mi riporta alla realtà e mi fa sobbalzare dalla sedia, mi guardo in giro e mi accorgo che la mia migliore amica se ne sta imbambolata di fronte a noi e ci guarda a bocca aperta. << O H, M I O D I O ! Em-Em-Eminem ! >> Lui mi guarda e cerca di trattenere una risata, è adorabile quando cerca di non ridere. Lauren si siede al tavolo con noi e basta la sua presenza per iniziare a chiacchierare come vecchi amici. Le ore passano, mi sento stanca ma starei ad ascoltarlo parlare per tutta la notte soprattutto delle sue figlie, ho sempre pensato che fosse un padre fantastico e ora mi ritrovo a pensare che vorrei un padre così per i miei figli, un giorno, se mai ne avrò. Quel pensiero mi rende immediatamente triste e mentre Lo e Mr Porter parlano animatamente fra di loro, Eminem si avvicina al mio orecchio e mi sussurra << Come mai volevi andare via a inizio serata? >> mi guarda così intensamente che devo abbassare lo sguardo. E vaffanculo a lui e vaffanculo ai suoi occhi ma ho una voglia matta di raccontargli tutto. Perché? Per me lui è semplicemente un'estraneo, non ho raccontato nemmeno ai miei genitori quello che sta succedendo nella mia vita nelle ultime settimane e allora perché desidero così tanto confidarmi con lui? Perché desidero così tanto abbandonarmi fra le sue braccia e piangere? Sento le sue dita calde sfiorarmi il mento e tirarlo delicatamente su, i nostri occhi s'incontrano e sento una strana sensazione allo stomaco. Di nuovo. Rompe il silenzio con la sua calda voce << Tutto ok? >> " No. " << Si. >> sono diventata veramente brava a mentire nelle ultime settimane. Sta per contraddirmi lo sento ma Lauren s'intromette fra di noi << Si è fatto tardi Charlie, meglio andare a casa domani dobbiamo andare a lavoro.>> si alza dalla sedia e ringrazia Mr Porter con un grosso bacio sulla guancia. L'adoro, lei ci sa proprio fare con gli uomini. Mi alzo dalla sedia e mi metto la giacca di pelle nera sulle spalle e mentre sistemo il cellulare dentro la borsetta, Em mi allunga un biglietto. << Rimango a New York ancora una settimana, se ti fa piacere possiamo passare un'altra serata insieme. Questo è il mio numero. >> Lo guardo imbambolata, non so cosa dire. Prendo il bigliettino e lo infilo dentro la borsa. << O-o-ok! >> balbetto come una scema, sembra che non abbia mai avuto a che fare con degli uomini in vita mia e lui vuole passare del tempo con me? La vita è proprio strana! Saluto Mr Porter con un cenno della mano e un grande sorriso, mi giro verso Eminem e lo abbraccio. << Mi ha fatto piacere conoscerti, Marshall. >> mi stringo forte a lui. << Sembra un addio questo, Charlotte! >> il suo alito caldo sfiora il mio viso e cerco d'imprigionare il suo profumo nei miei ricordi, è così buono. << Forse…>> sussurro. Mi sposta delicatamente da lui e mi guarda dritto negli occhi << Usa quel cazzo di numero una delle prossime sere, Charlotte. Ti prego. >> Lo guardo, non dico niente ma mi piace sentire pronunciare il mio nome da lui, prendo Lauren per mano e mi allontano e prima che possa scomparire dal mio campo visivo gli sussurro un " Grazie". Non so il perché mi è uscita quella piccola e semplice parola dalla bocca, ma forse un giorno non molto lontano lo capirò. *** E' tardi, sono quasi le tre del mattino e mi ritrovo in cucina a trafficare con la caffettiera. Lauren è seduta sul tavolo con le gambe incrociate e mi guarda di traverso, nel viaggio di ritorno sul taxi non abbiamo spiaccicato parola. E adesso so cosa vuole chiedermi ma sono troppo stanca per parlare. << Lo chiamerai, vero? >> il cuore inizia a battermi forte, non rispondo. << Charlie, lo chiamerai vero? >> scende dal tavolo e mi si piazza davanti. << Rispondi ! >> << No Lauren, non lo chiamerò. >> << Cazzo Charlotte, perché? Stiamo parlando del grande Eminem, come puoi non aver voglia di rivederlo. >> << Non ho detto che non ho voglia di rivederlo…>> sbuffo, sono davvero troppo stanca per continuare questa conversazione con lei, soprattutto perché so che la mia migliore amica è una vera testa dura e non lascerà cadere l'argomento molto facilmente. << L'ho capito sai, perché non lo vuoi chiamare. Ma fammi dire che è una grande stronzata se lo fai per la tua situazione. Non devi dirgli niente, si tratta solo di passare una serata diversa dalle altre e magari di fare il miglior sesso della tua vita! >> " Il miglior sesso della mia vita? " << E poi tra una settimana se ne ritornerà a Detroit, non lo rivedrai mai più.>> << Non lo rivedrò mai più comunque Lauren. Hai finito? >> mi siedo a tavola con una grande tazza di caffè fumante fra le mani << No, non ho finito! Allora lo chiamerai?>> << No, non lo chiamerò. >>

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il grande orologio appeso alla parete bianca segna le 15:30 del pomeriggio ed io me ne sto da circa mezz'ora seduta su questa piccola sedia ad aspettare il mio turno, l'odore forte di disinfettante e medicinale inizia a darmi il voltastomaco. Ho rimandato questo momento per troppo tempo ed è decisamente arrivata l'ora di sapere quello che mi aspetta. Questa mattina quando mi sono svegliata ho trovato Lauren in cucina intenta a preparare la colazione, ci siamo guardate e abbiamo entrambe abbozzato un lieve sorriso, aveva delle grandi borse sotto gli occhi segno di una notte insonne, proprio come la mia. L'appuntamento di questo pomeriggio dal medico lo stavamo aspettando con ansia, ed ora eccomi qui, il tempo di stare ad aspettare è finito … Finalmente la porta dello studio del mio dottore si apre, un omino piccolo piccolo esce e mi sorride dolcemente. << Signorina Moore. Prego, si accomodi. >> si sposta e mi lascia entrare. La stanza ha tre grandi finestre su ogni lato ed è completamente illuminata dal sole, mi fa stare bene tutta questa luce. Mi siedo sulla poltrona nera mentre il Dottor Flynn si accomoda proprio di fronte a me, ha in mano un sacco di fogli bianchi che continua a rileggere a bassa voce. Mi sudano le mani. << Come si sente in questi giorni, signorina Moore? >> mi guarda dietro ai suoi occhiali spessi. " Domanda stupida Dottore. " << Non molto bene, ultimamente ho sempre dolore al bacino e nella parte inferiore dell'addome. >> << Capisco. Ho tra le mani gli ultimi risultati degli esami fatti. >> Passa qualche secondo prima che continui a parlare ma mi sembra un eternità. Chiudo gli occhi. << Il tumore è maligno Charlotte, mi dispiace tanto. >> Ed eccole lì, le tanto attese parole che non avrei mai voluto sentire, nei giorni precedenti non ho fatto altro che immaginare questa conversazione ma non avevo la minima idea che facesse così male sentirlo dire per davvero. << Charlotte… >> Apro gli occhi e gli sorrido. << E adesso che cosa si fa, Dottor Flynn? >> << Prima di tutto, avrai bisogno di un'operazione chirurgica che permetterà di asportare il tumore e anche le parti degli organi toccati dalle metastasi. Se il tumore è troppo sviluppato, sia le ovaie che l'utero verranno rimossi. >> << Quando possiamo fare questa operazione? >> mi avvicino con la sedia alla sua scrivania in attesa di una risposta positiva che però non arriva. << Dottor Flynn, allora? >> . << Charlotte la malattia ha raggiunto uno stadio avanzato ed è, quindi, ormai difficile da curare. >> quei suoi piccoli occhi neri continuano a fissarmi. Scoppio a ridere in una di quelle risate isteriche che non riesci a controllare, quelle che arrivano inaspettate, sempre al momento sbagliato. << Sta dicendo che morirò? >> << Mi dispiace tanto, ma ti rimangono solo sei mesi di vita. >> toglie gli occhiali e si strofina gli occhi con entrambe le mani, sembra davvero dispiaciuto. << Ho solo 26 anni, Dottor Flynn. >> << Lo so… >>. • Raggiungo il più velocemente possibile la macchina nel parcheggio sotterraneo dell'ospedale, salgo e accendo il motore, non so il perché ma mi ritrovo a pensare al primo giorno che Lauren ed io ci siamo conosciute. Primo giorno di scuola elementare, mi ero ritrovata tutta sola seduta all'ultimo banco mentre tutti gli altri bambini avevano preso posto, solo quello vicino al mio era rimasto vuoto e fu lì che la vidi entrare in classe per la prima volta, una bimba un po ciocciotella con lunghi capelli biondi tirati su da un grosso fiocco rosso e grandi occhi verdi che mi guardavano divertita e sospettosa, da quel momento non ci siamo più separate. Non voglio tornare a casa da lei, mi farebbe troppo male raccontarle tutto, come potrei mai dire alla mia migliore amica che sto morendo a causa di un tumore maligno all'utero. Il cellulare squilla dentro la mia borsa, l'afferro e cerco disperatamente di trattenere le lacrime. << Pronto? >> << Tesoro, sono io. Come stai? Sono giorni che non ti fai sentire. >> Cazzo, mia madre. Era meglio guardare il nome sul display prima di rispondere, non c'è la faccio proprio a parlare con lei in questo momento. << Mamma ciao, tutto bene ma adesso non posso proprio parlare scusa. >> << Charlie? Pronto? Ci sei? Ma hai riattaccato? Pronto? Pronto? >> la sento schiacciare qualche tasto e mi scappa da sorridere, non ha ancora imparato ad usare quel maledetto aggeggio, come lo chiama lei. Oh mamma, vorrei tanto confidarmi con te e raccontarti le mie paure ma ti farei solo del male. Riattacco. Pugni stretti sullo sterzo, chiudo gli occhi per qualche secondo, appoggio la testa sul volante e scoppio a piangere. Troppi pensieri negativi mi girano per la testa, rovescio completamente la borsetta sopra al sedile del passeggero alla ricerca dei fazzolettini per asciugare le lacrime, Dio, quanta roba inutile che porta una donna dentro la sua borsa, elastici, assorbenti anche se non servono, gel disinfettante per le mani, fazzoletti di carta e anche di stoffa, porta monete di tutti i tipi e colori e poi eccolo lì, quel fogliettino bianco che risalta sopra ogni cosa, lo prendo e lo apro delicatamente, trattengo il respiro e leggo tutto d'un fiato il numero che c'è scritto sopra. Sorrido e mi ritrovo a pensare a quanto sia stupido sentirsi un po felice dopo la notizia che mi è appena stata data ma poi rigirando quel bigliettino fra le mani prendo una decisione importante. Non combatterò più del necessario la mia malattia, semplicemente mi limiterò a vivere a pieno il tempo che mi rimane. Prendo il cellulare e compongo il numero. Uno squillo, due squilli, tre squilli, quattro squilli… " Charlie, riattacca il telefono. " << Pronto? Chi parla? >> Dio, quella voce… << Ciao, sono Charlie. Charlotte scusa. Disturbo? >> << Tu non disturbi mai. >> Sorrido. << Il fatto che tu ci abbia messo una vita a chiamarmi, mi fa pensare che non eri molto convinta nel farlo? >> la sua voce mi manda completamente in stand-by, sento il suo respiro dall'altra parte della cornetta in attesa di una mia risposta che non arriva. Perché il destino ha deciso di farci incontrare proprio in questo momento? Perchè? << Charlie, ci sei? >> << Si si ci sono e comunque tanto per la cronaca sono un eterna indecisa. >> << Oh io adoro l'eterne indecise. >> ride divertito. << Sono appena rientrato in Hotel, sono stato in studio tutta la mattina a registrare un paio di canzoni. Tu cosa stai facendo? >> lo sento rilassarsi dalla voce. " Oh niente di che, ho appena scoperto che il tumore che mi hanno diagnosticato tre settimane e mezzo fa è maligno. " << Sto tornando a casa dopo il lavoro. >> m'incazzo con me stessa perché non sto facendo altro che mentirgli. << Che ne dici di venire a cena da me stasera ? >> la sua richiesta mi prende alla sprovvista. Non so cosa rispondere. Silenzio. << Charlotte? >> << Non credo che sia una buona idea? Io-io…>> << E' solo una cena, si mangia, si parla…>> << So come funziona una cena, Marshall. >> Scoppia a ridere << Allora sai che non è una tortura. Sai che sarà una cosa piacevole… >> << Potrebbe non esserlo. >> le parole mi escono senza riflettere, cosa che mi capita molto spesso ultimamente. << Che cosa? >> sento la sua voce irrigidirsi. << Una cosa piacevole… >> " Charlie chiudi il becco, stai rovinando tutto. " << Quello che voglio dire è che…non ti conosco…potrebbe non esserlo…cioè…>> << Charlie? >> << Siiii ? >> << Fammi un favore, ok ? Non pensare a me come Eminem ma semplicemente come Marshall, credi di riuscirci? >> << Ci proverò. >> << Allora, ti prego rilassati. >> la sua voce è così profonda e calda. Rilassarmi? fosse semplice. Inspiro profondamente. << Mandami un messaggio più tardi con scritto in quale Hotel alloggi e l'ora in cui vuoi che ci vediamo. >> << Perfetto! Hey Charlie? >> << Mmm? >> << Non vedo l'ora di rivederti. >> << Anch'io. Allora a più tardi Marshall. >> Riattacco. Mi guardo allo specchietto retrovisore e sorrido, che diavolo mi prende? Accendo il motore e porto l'auto fuori dal quel posto angusto, il sole forte e caldo di un pomeriggio di Maggio mi riscalda anima e corpo. Sfreccio tra le strade di New York e l'unico pensiero che mi fa compagnia durante il tragitto e la voce di Marshall al telefono. Purtroppo la vita è così, ci sono cose belle e cose brutte basta solo saperci convivere e sfruttare al massimo ogni opportunità che ci viene offerta. Bip-Bip. Leggo il messaggio. " Baby, non vedo l'ora di passare un po di tempo con te. " E questa è decisamente una cosa per cui vale la pena godersi la poca vita che mi rimane.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ce ne stiamo abbracciate sotto le coperte da circa due ore, ogni tanto la sento singhiozzare come una bambina, allungo la mia piccola mano sul comodino e le passo un paio di Kleenex. << Ti prego Lauren, smettila di piangere. >> le sussurro all'orecchio mentre le accarezzo i lunghi capelli biondi. << Come puoi chiedermi una cosa del genere? Mi hai appena detto che morirai…>> scoppia a piangere e nasconde la testa sotto al cuscino bagnato dalle lacrime. Da quando sono tornata a casa dopo la visita dal dottore e soprattutto dopo la telefonata con Eminem non mi sono ancora fermata a riflettere su quello che mi sta capitando. Perché il destino dev'essere così crudele? Non faccio che pormi questa domanda a cui non riesco ancora a trovare una risposta << Charlotte…>> Lauren mi guarda con quei suoi grandi occhi verdi ed io mi ritrovo ad osservare quelle lunghe ciglia che ho sempre invidiato, le asciugo le lacrime con le dita. << Ora basta piangere. Ho bisogno di andare avanti e tu devi aiutarmi a farlo, non voglio passare questi ultimi mesi a piangermi addosso. >> la stringo a me e inspiro forte il suo profumo che mi ricorda il mare d'inverno. << E adesso che cosa vuoi fare ? >> ricambia l'abbraccio. << Una doccia calda e poi ho un appuntamento questa sera, con Mr Mathers. >> sorrido. << Che coooosa???? >> si tira su di scatto facendo cadere tutte le coperte per terra, mi guarda con gli occhi sbarrati dalla sorpresa. << Eminem? Alla fine l'hai chiamato? >> << Si Lauren, alla fine l'ho chiamato e non vedo l'ora di andare a cena da lui. >> •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• La Hall dell'albergo è immensa, mi siedo su un grande divano vicino alla reception dove una piccola signora dai capelli ricci parla animatamente al telefono. Scrivo il messaggio come d'accordo, esito qualche istante prima d'inviarlo e poi con un sospiro lo mando. " Sono qui ! " Dopo qualche secondo arriva la risposta. " Mando la mia guardia del corpo a prenderti. ;) Appena vedi un grosso omone di colore con la maglia dei Detroit Giants è Robert. Ti aspetto in camera mia. ;) " " In camera tua? Ma non dovevamo cenare? " " Rilassati Charlie! ;) Ceneremo in camera mia. " Mentre digito la risposta il più velocemente possibile vedo un grosso uomo di colore avvicinarsi a me, dalla maglia dei Giants dev'essere proprio Robert. " Forse potremmo cenare nel ristorante dell'Hotel ? ;) ;) ;) " Guardo il display del cellulare ma la risposta non arriva. << Miss Charlotte? >> l'uomo mi porge la sua mano. << Si, sono io. Piacere. >> mi fissa per qualche istante e scoppia a ridere. << Robert. Ma per gli amici sono Bob, piacere mio. >> << La faccio ridere Bob? >> chiedo innervosita. << Oh scusi Miss Charlotte ma è da tanto che non vedo Marsh così entusiasta nell'uscire con una ragazza. Ora guardandola capisco il perché… >> mi fa l'occhiolino e mentre le porte dell'ascensore si aprono mi arriva il messaggio di Marshall. " Quante storie Charlie! Muoviti ad arrivare… Ti sto aspettando con impazienza. " Sorrido. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• La stanza nella quale Bob ed io entriamo è enorme con ampie vetrate su ogni lato che mostrano una New York completamente illuminata forse merito anche della luna, stanotte è magnifica. << Miss Charlotte è qui, Marsh. >> pronunciate o meglio urlate queste parole Robert esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. L'ansia sale, sono un po tesa ma emozionatissima sto per passare un po di tempo con l'uomo dei miei sogni, continuo a guardare fuori quando la sua voce s'insinua tra miei pensieri. << Sono contento che tu sia qui, non credevo saresti venuta. >> Dalla vetrata intravedo la sua immagine, indossa pantaloni della tuta e una maglia bianca a maniche corte oversize, lo vedo avvicinasi piano e appoggiarmi le mani sui fianchi, mi volta lentamente verso di lui ed io mi ritrovo quei grandi occhi azzurri osservarmi scrupolosamente. << Sono venuta per cenare Marshall. >> sento le guance andarmi in fiamme. << Hai ragione. >> mi lascia andare e mi fa cenno con la mano verso un'altra stanza, dove mi avvio lentamente. << E comunque abbiamo tutto il tempo per il dopo-cena Miss Charlotte. >> sussurra alle mie spalle, non lo vedo ma sono quasi sicura che mi stia guardando il sedere. << Oooh non ci sarà nessun dopo cena, Mr Mathers. >> mi volto di scatto e gli faccio una linguaccia. Lo sento ridacchiare alle mie spalle. Nella stanza accanto c'è una grossa tavola apparecchiata per due con un sacco di prelibatezze sopra ma quello che cattura la mia attenzione è un mazzo di rose rosse appoggiate su un tavolino di vetro. << Quelle sono per te. >> fa cenno con la testa verso di esse. << So-sono bellissime, Marshall. Non dovevi, davvero! >> le prendo e il loro profumo mi ricorda una frase che mia nonna mi ripeteva sempre quando ero bambina e giocavo nel suo giardino. " Il profumo delle rose è un profumo d'amore. " •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• A metà cena mi ritrovo a giocherellare con il cibo per la mancanza di fame a causa di tutte le medicine che sto prendendo, Marshall non parla molto e a volte ci ritroviamo a guardarci in silenzio. << Non mangi molto, eh? >> << Scusa ma non ho molto fame questa sera. >> << Allora direi che possiamo passare direttamente al dolce, che dici? >> << Dipende a che dolce ti riferisci! >> sorrido maliziosa. << Mi stai provocando, Charlie? >> socchiude gli occhi e mi fissa. << Nooo era solo una battuta, una stupida battuta. >> abbasso lo sguardo. << Credo che tu voglia passare la notte con me. >> << Nooo!!! Io… No e poi no! >> lo guardo e il mio cuore perde un battito. E' così bello quando si sforza di non ridere… lo guardo ancora più attentamente e mi accorgo che pur non dimostrando 40 anni intorno ai suoi occhi ci sono i segni del tempo, per la prima volta da quando lo conosco mi accorgo di aver a che fare con un uomo, un vero uomo. << Si…>> Lui mi fissa attentamente come se non avesse udito bene quello che è appena uscito dalla mia bocca. << Cosa, scusa? >> << Si, voglio passare la notte con te Marshall. >> le parole mi escono come un fiume in piena. << Non mi sembri affatto quel tipo di ragazza. >> << Infatti non lo sono. Ma siamo onesti, per quale ragione mi hai invitata qui stasera se non per portarmi a letto? >> << Già l'idea era quella ma non credevo di riuscirci, sai? >> Scoppiamo a ridere fino a quando non mi rendo conto che una lacrima scende dalla mia guancia, cerco di nasconderlo ma è troppo tardi. << Che succede? >> Marshall si avvicina e mi accarezza il volto con la sua mano calda. << Non lo so, io…>> Dio, ma cosa mi prende? << Baby non siamo obbligati a farlo. Possiamo sdraiarci a letto e guardare il soffitto per tutta la notte per quanto mi riguarda. >> << Non sembra divertente… >> singhiozzo quasi divertita. Si mette a ridere e mi stringe forte a lui, sento i suoi muscoli irrigidirsi sotto la maglietta mentre mi accarezza i lunghi capelli. << Cosa posso fare per te, Charlie? >> << Passa un po di tempo con me… >> sussurro fra le lacrime. << E' quello che sto facendo, baby. >> Mi sposta dal suo corpo, mi sorride e poi appoggia le sue labbra sulle mie e mi bacia delicatamente, basta questo per farmi dimenticare tutto. << Quando torni a Detroit ? >> chiedo stretta fra le sue braccia. << Fra 3 giorni… >> continua a baciarmi e a mordicchiarmi il labbro inferiore. << Voglio passare questi tre giorni con te, non voglio lasciare questa camera d'albergo per nessuna ragione al mondo. >> << Mi sembra un ottima idea baby! >>

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Sento il sole accarezzarmi il viso, lo sento caldo sulla mia pelle nuda. Faccio fatica ad aprire gli occhi e quando decido di farlo mi ritrovo in un posto meraviglioso, fra le sue braccia forti e muscolose. Alzo lo sguardo e i nostri occhi s'incontrano, l' azzurro è decisamente il mio colore preferito. Sorrido e arrossisco al pensiero di quello che abbiamo fatto per tutta la notte. << Buon giorno Baby, dormito bene? >> mi stringe forte e mi bacia delicatamente sulla fronte. << Benissimo e tu? >> << Era una vita che non dormivo così bene. >> sussurra piano. Gli schiocco un bacio veloce sulle labbra che nel silenzio di quella camera d'albergo fa un rumore assordante e lui scoppia a ridere divertito. << Meglio che vada a farmi una doccia.>> mi libero dalla sua stretta ma lui è più veloce di me << Non così in fretta, Charlotte. >> mi prende la mano e mi trascina di nuovo sotto le coperte, insieme a lui. La sua mano calda scivola delicatamente fra le mie gambe, lo sento accarezzarmi piano, trattengo il respiro e mi sento di nuovo in paradiso. Mentre si muove lentamente dentro di me mi perdo per l'ennesima volta nei suoi occhi, credo di essermi chiesta un milione di volte come sarebbe stato essere toccata da lui, come mi avrebbe baciata, sfiorata o semplicemente guardata e adesso, non riesco a credere di star facendo l'amore con lui, in questo immenso letto e pensare che tutto ciò sia deliziosamente fantastico e perfetto. Lui è fantastico e perfetto. << A cosa stai pensando? >> lo sento gemere piano vicino al mio orecchio, chiudo gli occhi e sorrido, affondo le unghie nelle sue natiche sode, inarco la schiena e lo spingo forte verso di me << Fammi venire. >> chiudo gli occhi e aspetto che l'estasi mi porti via << Apri gli occhi, Charlotte. Guardami ti prego. >> le spinte diventano sempre più forti, mi sento così vicina al piacere che stringo le gambe intorno al suo corpo e non smetto di ansimare << Sto venendo… >> sussurro piano, mi stringe i polsi tra le sue mani e me li porta sopra la testa, proprio in quel momento lo sento venire dentro di me. Il mio orgasmo insieme al suo. E' quasi ora di cena, sono ancora nuda sotto al piumone a guardare un vecchio film in bianco e nero e a mangiare patatine alla paprika, abbiamo fatto l'amore per tutto il pomeriggio e adesso mi sento esausta, esausta ma felice. Sento Marsh uscire dalla doccia ed entrare nudo in camera da letto << Vuoi cenare qui o andare da qualche parte? >> si avvicina al letto e mi ruba una patatina dalle mani, proprio mentre la stavo portando alla bocca << Hey ! >> cerco di schiaffeggiarlo sul quel meraviglioso sedere che si ritrova ma è più veloce di me. Spengo la tv e mi metto seduta con le gambe incrociate in mezzo al letto, con il cuscino mi copro il seno << Tu cosa preferisci fare? >> chiedo mentre l'osservo vestirsi. << Quello che preferisci tu, baby! >> mi guarda di traverso e sorride, ce ne stiamo a fissarci senza dire nulla e pagherei oro per sapere cosa passa nella sua testa in questo momento. << Che c'è?! >> scoppio a ridere e mi copro mentre lui sta continuando a fissarmi. << Marshall, smettila di guardarmi in quel modo! >> porto il lenzuolo sopra la testa. Silenzio, dopo pochi secondi sento i suoi passi avvicinarsi al letto, sento la sua mano accarezzarmi le gambe sopra le lenzuola di seta, sospiro e mi rilasso allo stesso tempo. << Non coprirti, Charlie. Sei così bella tutta nuda. >> Sento le coperte scivolare via dal mio corpo e rimango nuda davanti ai suoi occhi. Nuda. Completamente nuda, sia dentro che fuori. Marshall mi prende il polso e lo stringe con forza << Di cosa hai bisogno, Charlie? Parla con me. >> e come se lui mi leggesse dentro, che lui sappia? No, impossibile. Scuoto la testa << Fa l'amore con me, Marshall. Non ho bisogno di altro in questo momento, solo tenerti stretto tra le mie gambe. Non desidero nient'altro. >> mi guarda, non è la risposta che si aspettava, ma dal suo ghigno credo sia soddisfatto lo stesso. << Abbiamo ancora due giorni da passare insieme Charlotte, prenditi tutto il tempo che vuoi. Ma non uscirai da questa camera d'albergo finche non avrò scoperto cosa ti turba così tanto. >> Sento le lacrime scendere giù e la rabbia salire << Non sono cose che ti riguardano Mr. Eminem. Non sono qui per una seduta di psicoanalisi, voglio solo farmi scopare e basta. E' chiedere troppo, cazzo! >> scendo dal letto incazzata nera e comincio a vestirmi, le lacrime mi rigano il viso mentre la vista si appanna. << Dove cazzo sono le mie mutandine! >> urlo e mi giro in direzione di Marshall che se ne sta lì con le braccia conserte a fissarmi, mi blocco di colpo e mi vergogno da morire, mi sento così vulnerabile davanti ai suoi occhi, mi copro il seno con le mani e abbasso gli occhi ancora bagnati dalle lacrime. La stanza piomba nel completo silenzio, solo due cose arrivano alle mie orecchie, il suo respiro e il rumore della pioggia fuori. Strano, non mi ero nemmeno accorta stesse diluviando. Continuo a fissare i miei piedi sul pavimento gelato della camera e poi la sua voce rompe quel silenzio doloroso. << Se è quello che vuoi, è quello che avrai. >> raccoglie le mutandine da terra e me le porge delicatamente fra le mani. << Ora vestiti, ho intenzione di portarti in un posto speciale. >> mi sorride dolcemente e mi spiazza per l'ennesima volta. << Perché fai tutto questo per me? >> mi accorgo di avere un tono dispregiativo. Sembra indeciso su cosa rispondere, poi si volta lentamente e dice quello che mai mi sarei aspettata che uscisse da uno come lui. << Perché mi piaci Charlotte. E voglio passare del tempo con te. Ti sembra così strano? >> << Siii >> sussurro. << Aaah stupida bambina, ti farò cambiare idea nei prossimi due giorni. >> La porta si chiude alle mie spalle ed io mi ritrovo sola, sola in una splendida suite d'albergo di New York City a sorridere alla vita.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Questa è l'ultima sera che passerò con lui, molto probabilmente non lo rivedrò mai più. Sento una lieve stretta allo stomaco ma cerco d'ignorarla, questi tre giorni sono passati talmente in fretta che non ho nemmeno avuto il tempo di pensare al tumore. Forse dovrei pensarci adesso, a come dirlo ai miei o agli amici e invece, non faccio che avere in testa lui. Lui che mi parla, lui che mi tocca, lui che mi accarezza i lunghi capelli, lui che mi bacia, lui che mi chiama "baby". Adoro il modo in cui lo dice, mi fa sentire così importante. " Oh sveglia Charlotte, lui non prova niente per te". L'altra notte dopo aver fatto l'amore, mi sono accoccolata tra le sue braccia e mi sono svegliata dopo qualche ora sempre nella stessa posizione, lui se ne stava lì a fissarmi e ad accarezzare i miei capelli biondi quando tutto d'un tratto si è sciolto dall'abbraccio e senza nemmeno guardarmi a sussurrato queste parole " E' solo sesso Charlie, non cerco e non voglio altro! " avrei voluto replicare, dirgli che lo sapevo, che da uno come lui non mi sarei mai aspettata niente di diverso da quello che mi aveva appena detto e invece me ne sono stata in silenzio, mi sono alzata, ho infilato una delle sue t-shirts e mi sono messa a guardare New York fuori da una delle grandi vetrate della suite. Perché ha sentito la necessità di dirmi quelle parole? non abbiamo più toccato l'argomento ed io certo non voglio pensarci proprio adesso. Spengo la tv e vado in bagno, appena entro, vedo la mia immagine riflessa allo specchio e mi blocco a fissarla, a fissarmi. Mi vedo diversa, ma non riesco a capire se in meglio o in peggio. La parola " diversa " risuona nella mia testa. " Diversa " per il tumore o " Diversa " per Eminem? Troppo complicata questa domanda per trovare una risposta. Accendo le candele intorno all'immensa vasca idromassaggio e inizio a riempirla con l'acqua calda, voglio far qualcosa di speciale per lui, voglio ringraziarlo per questi tre giorni e niente mi sembra meglio di noi due, nudi, dentro una vasca. Sorrido a quel pensiero e mi siedo ad aspettare il suo arrivo. Dopo qualche minuto lo sento entrare nella stanza, lo sento trafficare nell'armadio e poi accendere la tv << Charlie sei in bagno? >> apre la porta e infila la testa dentro, ha un grosso sorriso stampato in volto, sta per dire qualcosa ma appena mi vede immersa fino al collo nella schiuma, illuminata solo dalla luce delle candele si blocca di colpo e sussurra un << Ooh Baby ! >> Dio, il modo in cui mi guarda. Si spoglia velocemente ed entra nella vasca insieme a me, iniziamo a baciarci e sento le sue mani ovunque. Tremo al pensiero che quella è l'ultima volta che farò l'amore con lui. ••• Ormai l'acqua si è completamente raffreddata, me ne sto appoggiata al suo petto mentre mi riscalda tra le sue braccia << E' stato bello trovarti nuda dentro la vasca dopo una dura e faticosa giornata di lavoro, sai? >> mi sussurra all'orecchio e la pelle d'oca aumenta ancor di più. << Volevo solo ringraziarti per quello che hai fatto per me in questi giorni. >> << Non ho fatto niente di speciale Charlie. Praticamente abbiamo fatto sesso tutto il tempo! Dovrei ringraziarti io. >> gli do una gomitata e lo sento ridacchiare alle mie spalle << Ti sembra poco, scusa? >> chiedo divertita << Hai fatto molto più Marsh, hai passato del tempo con me, era tutto quello che volevo. Grazie. >> Silenzio. Questi suoi silenzi improvvisi stanno diventando troppo frequenti, << Posso farti una domanda? >> chiedo cercando di far tornare l'atmosfera di poco prima << Tutte quelle che vuoi, Charlotte. >> mi tolgo dal suo abbraccio e mi giro verso di lui, faccia a faccia, mi sorride ma io resto seria, stringo il suo bacino tra le mie gambe << Hai paura d'innamorarti di nuovo? Innamorarti sul serio intendo. >> lo sento irrigidirsi ma continua a tenere gli occhi fissi su di me << Ho amato solo una donna, escludendo le mie figlie, e continuerò ad amare solo lei per tutto il resto della mia vita, non ci sarà mai nessun'altra. >> allunga la mano, si mette un po' di shampoo sul palmo ed inizia ad insaponarmi dolcemente i capelli << Quello che voglio dire… >> questa volta non lascerò cadere l'argomento << …se incontrassi… >> << Ti prego Charlie, non sprechiamo la nostra ultima sera con questi inutili discorsi >> mi stringe forte a se << Domani mi aspetta un lungo viaggio verso Detroit, voglio mettermi a letto e passare tutta la notte con te >> inizia a stuzzicarmi e mordicchiarmi il collo ed io rido divertita << domani mattina mi sveglierò all'alba ma tu puoi restare quanto vuoi. >> si tira su di scatto ed esce dalla vasca ancora con il corpo insaponato, prende un grosso asciugamano verde e si avvicina a me << Stai tremando. Dai, vieni qui. >> sorrido, in fondo ho avuto la risposta che volevo, no? Amerà per sempre Kim, non ci sarà mai nessun'altra o almeno quella non sarò io. Messaggio ricevuto Mr. Eminem. Sospiro, non mi ero accorta di star tremando così forte, mi alzo piano, la testa mi gira forte, la vista si appanna, sento le gambe tremare e non reggere più il mio peso, in lontananza sento la sua voce che urla il mio nome. Dio ti prego, non adesso, non davanti a lui.

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