Inevitabile

di oblivionC
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. Una promessa ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. La realtà ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. Una promessa ***


Nota dell'autrice:
Non è stato per niente facile riuscire a dare parola alle sensazioni provate dal giovane Weasley, spero di  aver superato la "prova" almeno con un  "Accettabile"!
Un ringraziamento particolare a  ashelia_96,
andate a leggerla, non rimarrete deluse\i.


Buona lettura,

Oblivion.


 
Capitolo 1. Una promessa


Era quasi ora di cena, la biblioteca stava per chiudere e gli ultimi studenti si affrettavano ad uscire prima che il gran banchetto serale iniziasse. Tutti eccetto la signorina Hermione Granger.
Con la testa ancora sui suoi fedeli libri, non aveva la minima intenzione di abbandonare quella sala. L’idea di raggiungere la Sala Grande, di “ammirare” con i propri occhi quella scena, le dava la nausea. Ormai era diventata un’esperta nel mentire. Più a se stessa che agli altri, i suoi amici. Si ripeteva che fosse una semplice “intolleranza”, una sgradevole sensazione dovuta al suo non essere un’amante di certe effusioni in pubblico ..

« Signorina Granger! Io dovrei chiudere, se non le dispiace. Ha intenzione di trattenersi ancora per molto?».
Con un tono per nulla amichevole, Madame Pince stava fissando il viso di Hermione.
« Oh c-certo, mi scusi! Non mi ero resa conta dell’orario … Io, ehm,.. Arrivederci!» rispose, mortificata.

Rimise al suo posto il libro che teneva tra le mani e, velocemente, prese la sua borsa e salutò la bibliotecaria. Non era la prima volta che veniva richiamata per essersi intrattenuta oltre l’orario. Il corridoio era completamente vuoto, a quell’ora, tutti gli studenti erano riuniti nella Sala Grande, per godersi la cena. 
Quando raggiunse i due corridoi principali, svoltò verso quello diretto verso la Sala Comune dei Grifondoro. L’idea era quella di arrivare in largo anticipo nella Sala Comune senza imbattersi in Ginny o Harry ed essere rimproverata della sua non presenza al banchetto.
 
 « Hermione, non puoi evitarlo per sempre! E, soprattutto, non puoi farti condizionare così da lui! Ormai ti vedo sì e no una volta ogni tre giorni. Lo so che ci stai male.. ma.. ci manchi, mi manchi.. » gli aveva ripetuto per la milionesima volta la sua amica.

In quel periodo, la maggior parte delle sue compagne non facevano altro che parlare di ragazzi. Era l’argomento base di qualsiasi conversazione femminile.
La speranza che, un giorno, il ragazzo tanto amato dichiari il proprio amore .. Patetiche.

Quella sera, tra le mura della sua stanza, anche Hermione si permise di fantasticare sul suo “principe azzurro”. Immaginò il suo profilo, la sua corporatura .. Magari con due grandi occhi azzurri.. Capelli rossi, leggermente ricci.. E ..
Si fermò di scatto. Cosa stava facendo? Aveva promesso di non farlo più. Pensare a lui, in quel modo.. Mai! Lui amava un’altra, lui stava .. Con quella.. l’ha baciata, davanti a lei.. davanti a tutti quanti!
Per un attimo, lo sguardo di Hermione si posò su quel letto poco lontano dal suo… Le coperte, il cuscino, un’esplosione di rosa. Fu inevitabile ricordare quella scena ..

« Oh RonRon dai rimaniamo ancora un po’ qui»
Quella voce, quella risata! Era sicura di sapere di chi era.
« Dai Lav sono stanco, andiamo in Sala Comune!!! »
« Oh, dai RonRon ancora 5 minuti »
Hermione cercò di trattenersi. Le voci erano sempre più vicine e non aveva la minima intenzione di farsi scoprire dalla coppietta.
Senza farsi sentire, si nascose dietro ad una colonna, aspettando il momento giusto ..

« Ma che hai stasera RonRon?? Sei pensieroso? È per lei vero!! Stai pensando a quella secchiona della tua amica Granger!!?»
Ron ringraziò la poca illuminazione di quell'ambiente, a quell'ora, altrimenti Lavanda si sarebbe accorta che le sue orecchie, nel nominare il suo nome, si erano tinte di un rosso acceso.
« Merlino, Lav. La vuoi smettere con questa storia? Non ci parliamo da settimane. E poi, io sto con te, perché dovrei pensare a ..He-Hermione?» era la prima volta dopo giorni che la nominava.
« Oh che dolce, il mio tesorino! » .
Per un po’, l’unico rumore che si sentì fu quello proveniente dalle loro bocche.
Dopo qualche minuto, la giovane coppia abbandonò quell’angolo, dando la possibilità ad Hermione di uscire da quello scomodo nascondiglio, ma lei non si mosse. Le gambe erano diventate pesanti, rigide, tanto da costringerla a scivolare lungo la parete fredda e accovacciarsi sul pavimento.
Si passò una mano sulla guancia e la sentì bagnarsi. Le lacrime erano già cominciate a scendere.

«… e poi io sto con te, perché dovrei pensare a Hermione?»
Si sentì stupida, debole, vulnerabile. Odiava vedersi in quello stato.
“La studentessa più brillante del suo anno” pensò.
Quel mondo non le apparteneva. Soffrire per qualcuno che ignora in quel modo la sua persona, che preferisca la compagnia di un’altra alla sua.
Si asciugò il viso con la manica della divisa. Poggiò una mano sulla parete e fece forza sulle gambe, rimettendosi in piedi. L’orgoglio e la determinazione erano la sua difesa. Non sarebbe più successo.

Una promessa.

Quel flashbach durò qualche minuto. Hermione era ancora seduta sul suo letto, con lo sguardo perso nel vuoto e le mani incrociate sulle gambe.
Volse uno sguardo in direzione dell’orologio, di lì a poco le sue compagne di stanza avrebbero varcato la porta. Si tolse la divisa e la ripiegò con attenzione, per poi appoggiarla sul baule ai piedi del letto. Indossò la sua camicia da notte e sfilò dalla borsa un piccolo volume.
L'aveva preso in prestito dalla biblioteca qualche giorno prima e ancora non era riuscito a terminarlo. Era per un'approfondimento riguardo Pozioni ..
Lo aprì alla pagina indicata dal suo segnalibro e cominciò a leggere le prime righe ..


" Denominazione: Amortentia.

Livello: Avanzato.

Ingredienti: 
Uova di Ahwinder
Petali di Rosa
Peperoncino in polvere

Effetti: Crea un'ossessione romantica o una travolgente infatuazione, ma non il vero amore.

Avvertenze: Assume un odore differente a seconda dei gusti e delle preferenze della persona con cui entra in contatto. L'aroma è dato da ciò che maggiormente attrae la persona.

Note: E' il filtro d'amore più potente al mondo, per questo il Ministero della Magia ne vieta la produzione e la distribuzione. "

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. La realtà ***


Nota dell'autrice:
Non è stato per niente facile riuscire a dare parola alle sensazioni provate dal giovane Weasley, spero di  aver superato la "prova" almeno con un  "Accettabile"!
Un ringraziamento particolare a  ashelia_96,
andate a leggerla, non rimarrete deluse\i.


Buona lettura,
Oblivion.


 
Capitolo 2. La realtà


[ Qualche giorno dopo..]

Ron e Lavanda si tenevano mano nella mano. Volevano raggiungere la Sala Comune molto prima, ma c’era stata una breve “sosta” durante il tragitto. Ron era rimasto in silenzio per tutto il tempo; pensava a Hermione. Erano giorni che non si parlavano, forse settimane, il silenzio tra loro era diventato insopportabile e la continua presenza di Lavanda non aiutava affatto.

« Miseriaccia Lavanda, staccati un po’. Non riesco a camminare se mi stai buttata addosso… » disse, scocciato.
Le guance di Lavanda divennero rosse e, prima che lui potesse scusarsi, aprì la bocca.
«RonRon, stai pensando a lei? Stai pensando a quella saputella da quattro soldi? Mi stai lasciando? »
Ron sbarrò gli occhi, sconvolto da quelle parole. Lavanda gli faceva terribilmente paura quando si arrabbiava in quel modo. Per di più, non voleva cadere nell’argomento “Hermione”, Lavanda avrebbe capito .. Gli avrebbe fatto una sfuriata capace di superare persino quelle di sua madre Molly. Impallidì al solo pensiero.

«M-Ma che dici Lavanda? Ti sto solo chiedendo di starmi … Non ti sto lasciando, miseriaccia! Ma cos’hai che non va? » e, in quel momento, si rese conto di quanto lo desiderasse. Lui non amava Lavanda, non l’aveva mai amata. Si era messo con lei per …

Un raggio di luce arancione volò sotto il braccio sinistro di Harry e mancò Ginny di pochi centimetri; Harry spinse Ron contro il muro.
«Non essere stupido
 »
«Harry ha sbaciucchiato Cho Chan! » gridò Ginny, che sembrava vicina alle lacrime ora « e Hermione ha sbaciucchiato Victor Krum, sei solo tu che ti comporti come se fosse qualcosa di disgustoso, Ron, ed è perché hai tanta esperienza quanto quella di un dodicenne!!
 »

A ferirlo davvero non erano state le ultime parole, quanto una frase in particolare .. “e Hermione ha sbaciucchiato Victor Krum “.
Vederla insieme a quel bulgaro, la sera del Ballo del Ceppo, l’aveva sconvolto completamente. Mai avrebbe immaginato di provare una così sgradevole sensazione nel vedere la sua amica stringere la mano al suo campione. Non riusciva a capire l’origine di quell’incessante fastidio, di quel nodo alla gola che provava ogni qual volta li vedeva danzare davanti ai suoi occhi. Forse era stata la cena? Oppure..

La mano di Victor scivolò lungo i fianchi di Hermione e qualsiasi domanda, dubbio o pensiero fu spazzato via all’istante.
Gli occhi inchiodati su quella mano come volessero bruciarla, finchè non intervenne un’altra, più piccola e delicata, che la riportò al suo posto.
Solo a quel punto, Ron si rese conto di aver trattenuto il fiato.


Era bastata una semplice frase per fargli rivivere quella scena. Allora non voleva ammettere ciò che in realtà era innegabile; gelosia.
Immaginò un’altra mano stretta nella sua, dei capelli ricci che solleticavano le sue guance mentre avvinava il viso a quello di …

«Oh RonRon, allora mi ami! Oh, quanto sei dolce. » la voce di Lavanda interruppe quella visione. La realtà era ben diversa.

Quando si rese conto di quanto quella ragazza lo desiderasse, durante i festeggiamenti per la vittoria della loro squadra, aveva colto l’occasione perfetta.
Perché doveva essere l’unico a  provare tutto quello? La vendetta non era la soluzione migliore, ma cosa gli rimaneva da perdere?

«C-Certo che… ti…. » Le parole gli si bloccarono in gola. Davanti al ritratto, in cima alle scale, c’era Hermione.
Sentendo le voci, la ragazza si era girata verso di loro. Ron provò ad avvicinarsi, con Lavanda sempre avvinghiata al suo braccio.

«Ciao … Hermione… » Si sforzò di non sorriderle; colpa di Lavanda.
Hermione non si scompose più di tanto e si limitò a salutarlo con un semplice gesto di mano. Pronunciò la parola d'ordine ed entrò nella sala, senza degnarli di ulteriori attenzioni. Fu come un calcio in pieno stomaco. La situazione gli stava sfuggendo di mano. Doveva trovare un modo per rimanere solo, o almeno senza la piovra. Oltrepassato il ritratto, l'idea apparve all'improvviso nella sua mente.

« Lavanda, che ne dici di stare un po’ da soli, questa sera? Conosco un -ehm- passaggio che ci eviterà di essere visti .. Facciamo tra venti minuti qui?»
“Fa che dica sì. Fa che dica sì. Fa che dic..”
« Oh RonRon, che idea stupenda! Corro a prepararmi! » e lo baciò sulle labbra.
Restò attaccata al suo viso per un bel po’, fu Ron a interrompere il contatto per mancanza d’aria.
« Fa-Faremo tardi, meglio non perdere tempo. »
« Hai perfettamente ragione! A dopo tesorino! » e corse via verso il dormitorio femminile.

Non appena la vide scomparire dietro le scale, diede un’occhiata in giro. La Sala Comune era fin troppo affollata, ma Ron sapeva già dove dover guardare. Seduta su una poltroncina, con in mano una delle sue solite letture serali, Hermione aspettava l’arrivo del suo amico Harry. Nel pomeriggio l’aveva incontrato nei corridoi, mentre si dirigeva verso la biblioteca, e si erano promessi di incontrarsi nella Sala Comune. Era già da un bel po’ che aspettava, magari Harry si era dimenticato del loro appuntamento. Alzò lo sguardo dal libro e si guardò intorno, evitando accuratamente una precisa zona della stanza. Non aveva intenzione di ammirare la dolce coppia in uno dei suoi rituali, prima della buonanotte.
Harry non c’era.
Delusa e infastidita dal suo ritardo, ritornò alla lettura. Sentì dei passi e un colpo di tosse provenire da dietro le sue spalle.
“Finalmente, era ora che arrivasse!”.
«Harry, ti sto aspettando da almeno venti minuti! Credevo non venissi p.. »

Ron provò un brivido quando incrociò i suoi occhi.
Vide in quello sguardo un susseguirsi di emozioni: felicità, sorpresa, delusione .. Poi qualcos’altro, indecifrabile, completamente diverso. Sentì un calore intenso invadere il suo viso.
«No-Non sono Harry... » , prese un breve respiro. « Hermione, ho bisogno di parlare con te. Miseriaccia, sono settimane che non ci rivolgiamo la parola e .. » la paura gli impedì di continuare. L'immagine di uno stormo di uccelli che si abbatteva contro di lui era ancora molto nitida.

Con le labbra appena socchiuse, Hermione osservava in silenzio il viso di Ron. Stava dicendo la verità? Possibile che davvero sentisse la sua mancanza? Pura e semplice illusione, era più probabile che avesse nostalgia dei suoi appunti ..

« Se questo è un tentativo per chiedermi aiuto in qualche materia, sappi che mi rifiuto di aiutarti. Sei tranquillamente in grado di cavartela da solo, Ron. »
«.. Stai scherzando? Hermione, dimmi che stai scherzando! » l’ultima parola fu di qualche nota più alta.
Quella risposta lo distrusse, nemmeno un bolide in pieno viso avrebbe avuto lo stesso effetto.
Alcuni studenti si girarono verso di loro.

« Non c’è alcun bisogno di alzare la voce. »
« Sono venuto per risolvere questa .. Cosa – non aveva idea di come definire il loro rapporto – e tu pensi che sia perché voglia i tuoi appunti!? Al diavolo le buone intenzioni, nessuno vuole il tuo aiuto. Io non voglio il tuo aiuto! Hai ragione, posso farcela benissimo senza di te! » le parole uscivano a raffica, senza alcun controllo. La rabbia e la delusione l’avevano travolto completamente.

«Perfetto! Allora puoi anche andartene! », gli occhi cominciavano a bruciarle.
Ron era ancora lì, di fronte a lei, con i pugni serrati lungo i fianchi. Era un fascio di nervi, una continua lotta tra il desiderio di urlarle contro tutta la sua frustrazione e quello di stringerla forte a lui. La guardò e vide una lucentezza nei suoi occhi che prima non c’era, le stava facendo del male, di nuovo.. Si sentì un verme.
Senza aggiungere altro, la sorpassò e si diresse verso il suo dormitorio. Proprio in quel momento, Lavanda sbucò davanti a lui, vestita con indumenti che lasciavano poco spazio alla fantasia.

« Eccomi, sono pronta e tutta per te, amore! »
« Non sono dell’umore giusto, Lav. Vado a letto. » e senza dare ulteriori spiegazioni, salì nella sua stanza.
Verso gli ultimi scalini, sentì la voce della sua ragazza mentre gli urlava qualcosa ..
« Come ti permetti di abbandonarmi così! Domani faremo i conti, Ron Weasley!  »

Dall'altra parte della stanza, Hermione osservava la scena, ancora profondamente turbata dalle parole del suo amico. Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla e sussultò. Si voltò e vide Harry.
« Perdonami, ho avuto un'imprevisto, dopo ti spiegherò meglio ... Ma cosa le prende? » e con lo sguardo indicò Lavanda.
« Non lo so .. Scusami Harry, ma devo andare. Si è fatto tardi. »
Harry non insistette, ma mentre la vide voltarsi non potè fare a meno di notare una piccola lacrima rigarle il viso. 

" Ron... Cosa hai combinato?" pensò, e si avviò verso il proprio dormitorio.

 
 
 

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