Per la prima volta...

di mezzosecolo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Sono Malato....? ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Per la prima volta…

Per la prima volta…

 

Ancora una volta Naraku era scappato. Come al solito dopo un’estenuante ricerca che era durata settimane il gruppo d’InuYasha aveva trovato il covo di Naraku. Pensavano tutti che quel giorno la battaglia si sarebbe conclusa. Eppure era una speranza vana visti i precedenti.

Ed anche quella volta Naraku era riuscito a fuggire.

Però InuYasha e il resto del gruppo aveva da festeggiare. Infatti, durante quella battaglia Naraku era stato ferito gravemente e Sagome grazie all’aiuto di Scippo era riuscita ad ottenere un pezzo della sfera che Naraku aveva con se.

Durante la lotta Naraku era stato colpito dalla folgorante Tessaiga e non era riuscito a difendersi repentinamente probabilmente perché impegnato a ricercare il pezzo trafugato dalla giovane sacerdotessa. E in quel momento Miroku aveva agito. Proprio sulla ferita inferta da InuYasha scagliò un Fuda.

 

“quello è un antico fuda di mio nonno. Se entra in contatto con il sangue viene inglobato dal corpo ferito e non permette la riabilitazione per un periodo che va da sette giorni a due mesi.” Aveva affermato sicuro il monaco.

 

“ ma…se la ferita non potrà essere rimarginata..allora, Naraku morirà!”

 

“Stupida di una Kagome! Ti devo ricordare di chi stiamo parlando?! Come puoi credere che quel mostro possa morire così facilmente!? Secondo te stiamo combattendo da mesi e mesi contro qualcosa che un semplice fuda poteva distruggere come nulla?!” urlò scocciato InuYasha alla ragazza che le stava curando la brutta ferita aperta sul suo stomaco. Abbassò un po’ il tono e si rivolse al monaco che intanto stava avvicinando la mano al sedere di Sango “e poi Miroku, ho come la sensazione che quel Fuda non sia stato fatto per uccidere o sbaglio?”

Miroku riportò l’attenzione al mezzo demone massaggionadosi la guancia, reduce da uno schiaffo meritato^^. “ in effetti quel fuda non può uccidere ma ha la capacità di portare al minimo le capacità curative del corpo che lo ospita. Naraku non morirà ma per sette giorni non potrà nuocere. Per di più ho con me il fuda gemello.”

 

Gli altri lo guardarono in cerca di spiegazioni; soltanto Shippo era distratto e guardava perso l’orizzonte insieme a Kirara.

 

“Questo fuda” e indicò il pezzo di carta antica che portava su di se scritte antiche quanto indecifrabili “ è in grado di ricondurci al suo gemello senza sbagliare..”

 

“perciò, non solo Naraku è ferito…” disse Kagome

 

“…ma possiamo scovarlo senza problemi! Che cosa aspettiamo?! Su forza andiamo!!” completò il mezzodemone alzandosi senza dar retta alle deboli proteste di Sango che preoccupata guardava la ferita ancora gocciolante ed il viso d’InuYasha impiastricciato di sangue rappreso. Il mezzodemone sembrava dimentico di aver combattuto per ore senza sosta e di aver un buco nel costato.

 

Per Fortuna c’era Miroku ed il suo bastone che finì immancabilmente sulla testa dura di quel cagnolino feroce.

 

“Sapevo che l’avresti detto, razza di sconsiderato.” Miroku lo guardava con la faccia da so-tutto-io “puoi scordarti di andarlo a cercare in queste condizioni. Avresti sicuramente tu la peggio.” Miroku continuò con espressione indifferente per niente spaventato dal mezzodemone che digrignava i denti come un dannato mentre si massaggiava la parte lesa.

“guarda che ce la faccio benissimo! Non sono un debole essere u..coff!” non riuscì nemmeno ad alzarsi in piedi di nuovo che Miroku gli aveva scagliato un gancio proprio allo stomaco. Inu cadde a terra ma riuscì a trattenersi dal cadere di faccia solo grazie alla forza di volontà. La vista gli si annebbiò e per un istante divenne tutto buio.

 

“..pensi di sfidarlo in queste misere condizioni?..” Sentire la voce di Miroku quasi derisoria lo riportò alla realtà e con un grande sforzo si risollevò un po’. Lo guardò con astio ma non disse nulla. Il monaco aveva ragione. Anche se Naraku era ferito non poteva certo combattere in quello stato!

 

“..e poi, il Fuda ha effetto poco a poco perciò il settimo giorno sarà abbastanza debole per l’attacco decisivo.” Ghignò il monaco. “perciò ora abbiamo tutto il tempo per riprenderci!” e dentro di se pensava “donne donne sta arrivando il principe degli stalloni!!!” peccato che gli si leggesse in faccia grazie all’espressione di pura malizia che gli aleggiava nel viso. Per la sua poca capacità d’attore ricevette un altro schiaffo dalla bella quanto gelosa Sanzo.

 

Sagome guardava in silenzio l’espressione scocciata sul volto di InuYasha ma nascose la sua preoccupazione ancora arrabbiata per il trattamento ricevuto poco prima

 

“che hai da guardare?”

 

“niente!”

 

“Allora perché mi fissi?”

 

“Kagome…”

 

“Io non ti stavo fissando!”

 

“Inu Yasha…”

 

“si che lo stavi facendo!! I tuoi occhi mi erano incollati addosso!”

 

“tu sei completamente pazzo!”

 

“ragazzi..” Shippo cercò ancora di interrompere i due litiganti ma senza troppo successo

 

“ sei tu che sei una stupida donna!!”

 

“InuYashaaaaa……A CUCCIA!!!”

 

SBAM!

 

Mentre InuYasha era spiaccicato a terra dietro a Kagome venne allegra e spaccona una voce conosciuta

 

“ e brava la mia Kagome! Sapevo che alla fine ti piacevo più io di quel cagnaccio!!”

 

 

“Koga!!”

 

 

§§§§§§§§§§§§§

 

 

Era sera e il gruppo di InuYasha alloggiava al villaggio della vecchia Kaede.

Tutti al aperto festeggiavano la calma che avrebbero potuto assaporare per ancora qualche giorno.

 

Erano passati due giorni dal attacco a Naraku. Proprio quel giorno Sagome e InuYasha avevano litigato tanto che il mezzodemone si era rifiutato categoricamente di portare in spalla Kagome come faceva sempre.

 

“Fatti portare dal lupastro visto che ti piace tanto!”

 

Koga non si era di certo rifiutato e quando erano arrivati al villaggio aveva aspettato l’arrivo del mezzodemone per sfotterlo.

 

Si era stupito quando lo aveva visto così debole e mal concio in groppa a Kirara.

 

 

Koga era nel villaggio che dava una mano agli abitanti a ricostruire i tetti distrutti dall’ ultima tempesta, naturalmente perché glie lo aveva chiesto Kagome, quando sentì la folata di vento che annunciava l’arrivo degli amici della ragazza. Infatti, grazie alla sua improponibile velocità, lui era arrivato per primo e contento poté passare un bel po’ di ore in compagnia della ragazza dai capelli neri ed anche ad allenarsi per l’incontro imminente che lo aspettava con il cagnaccio.

 

Erano passate circa sette ore ma ora si sarebbe potuto batter con il cagnaccio fargli finalmente vedere di chi era Kagome.

 

Senza esitazione lasciò gli strumenti che un vecchio gli aveva lasciato per riparare la casa e a gran  velocità andò dove sentiva l’odore di InuYasha. Gli sembrò strano non vederlo apparire dalla foresta correndo a gran velocità. Stupito però segui il suo fiuto che lo portò a guardare in alto dove la figura sinuosa di Kirara volava possente avvicinandosi alla capanna della vecchia Kaede. Si ritrovò a correre inseguendo il felino volante e l’odore che si portava a presso.

 

Arrivò per primo. Rimase confuso vedendo la figura insanguinata del mezzo demone stesa immobile sul dorso del grande gatto. Da dietro di lui comparve la vecchia sacerdotessa che accortosi delle condizioni del ragazzo gli si avvicinò preoccupata

 

Koga guardava il suo avversario di sempre. Gli occhi ambrati erano chiusi e la carnagione, di solito candida, era pericolosamente cinerea a parte i grumi di sangue che coprivano il muso contratto in una smorfia di dolore. I lunghi capelli erano imbrattati di rosso e le orecchie di solito sempre in posizione d’allerta sembravano rilassate in modo innaturale.

 

“..zzo!”

 

“eh?” solo quando la vecchia scotendolo dallo stato di trans in cui quel corpo inerme lo aveva fatto cadere, si rese conto che stava parlando con lui.

 

“aiutami a portarlo dentro! Ha bisogno di immediate cure!” il tono non sembrava accettare repliche

 

per un attimo per la mente di Koga passò un pensiero di sdegno ma poi, dando una nuova veloce occhiata al ferito dietro di se, il suo corpo agì senza che lui potesse opporsi.

 

Con delicatezza, che non pensava avrebbe mai usato, prese in braccio il corpo di InuYasha meno pesante di quanto pensava. Il mezzodemone svenuto appoggiò inconsciamente la testa sul petto del demone.

^quando glie lo dirò si maledirà da solo!!^ ma  non fece in tempo a ghignare per il pensiero vendicativo che dalla sua schiena salì un brivido. In verità quel brivido era salito da un’altra postazione. Precisamente vicino al suo collo dove il mezzodemone lasciava passare il suo respiro tremolante ed appena percettibile. Koga  portò lo sguardo in basso. Si scontrò con gli occhi ambra. Fu un attimo. E subito quelli si richiusero stanchi.

Koga sentì il cuore battergli al impazzata mentre ogni parte del suo corpo in contatto con quella del mezzodemone bruciava come mai.

 

Fu tremendamente felice quando la vecchia Kaede lo congedò.

 

In quel momento aveva il bisogno impellente di scappare. Lontano da quel cagnaccio che lo aveva fatto rabbrividire! Lontano da quel corpo che lo aveva fatto bruciare!

 

Correndo si ritrovò in un bosco abbastanza vecchio. Gli alberi erano alti e le fronde oscuravano la vista. Le foglie facevano filtrare una bella luce soffice e calda. Koga smise di correre e si sentì rilassato in quel luogo tranquillo.

Era meglio calmarsi. In fondo non era accaduto nulla. Si era soltanto stupito per le condizioni di InuYasha. “Niente di che” si disse. Ed accantonò il problema optando per un pisolino sotto i rami di uno dei grandi alberi secolari. Si addormentò senza pensieri.

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

 

come avevo promesso ecco il mio esperimento!

Una KogaInuyasha!

 

È azzardata come ipotesi ma volevo provare a scrivere di questa coppia di cui su questo sito non ho mai letto!

Spero commenterete in molti^^

 

Se non vi piace il genere yaoi non sprecatevi nemmeno a recensire con frasi tipo che schifo o altro.

 

Grazie ed ancora recensite! ^___________________________________________^

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Capitolo 2
*** Sono Malato....? ***


Era sera quando riaprì gli occhi e la prima cosa che pensò fu il forte odore di bruciato che gli arrivava al naso

Sono malato….?

 

 

Era sera quando riaprì gli occhi e la prima cosa che pensò fu il forte odore di bruciato che gli arrivava al naso. Non era l’odore che accompagnava gli incendi, piuttosto era mischiato al odore di carne sul fuoco ed sakè. Si alzò stiracchiandosi e ritornò al villaggio. Già da lontano potè vedere il fuoco della pira scoppiettante. Tutt’ intorno i paesano ballavano con i gesti tradizionali accompagnati dal suono del flauto e di un vecchio liuto.

Anche se lontano Koga scorse la figura di Sagome. La ragazza indossava un Kimono leggero di colore verde foglia con ricami più scuri. Stava davvero molto bene ed insieme a Sango, anche lei indossava un kimono celeste con ricami cobalto, ballava e rideva come una ragazza comune.

C’erano anche Miroku e Scippo, uno, impegnato ad adulare le belle ragazze presenti alla festa ed allo stesso tempo a guardar bene se un qualunque essere di sesso maschile si avvicinasse ad una in particolare; il più giovane invece si strafogava di dolci ed osservava i piccoli fuochi d’artificio che scoppiettavano luminosi in mille colori.               

 

Koga si avvicinò e subito fu atterrato dai suoi due sottoposti.

 

“KOGAAAAAA!” singhiozzavano “dove eri finito Koga!? Non ti trovavamo più! Neanche il tuo odore era rintracciabile! Pensavamo fossi andato a cercare Naraku senza di noiiii!”

 

“Naraku?” Koga si fece spiegare la situazione venendo a conoscenza del motivo della calma del gruppo di Kagome.

 

^ bene! Allora per ancora quattro giorni possiamo stare tranquilli!^

 

riferì ai suoi sottoposti la decisione di fermarsi al villaggio e si avviò raggiungendo Kagome. Quelli alla notizia della pausa quasi saltarono felici! Per tre giorni non avrebbe dovuto inseguire il loro capo che correva come una furia per i monti.

 

“Kagome!”

 

“Koga! Eri sparito, i tuoi amici erano preoccupati” disse guardando nella direzione di due strani ballerini con le code lupo.

 

“non ti preoccupare! Io sono forte! Non sono mica deboluccio come il cagnaccio!” ma a quella affermazione poco felice gli occhi della ragazza si rattristarono.

 

“scusa scusa Kagome! Non volevo insultare InuYasha! Mi è venuto naturale lo sai, in fondo facciamo sempre così!” cercò di giustificarsi il demone lupo sventolando le mani davanti al viso come per sdrammatizzare.

 

“..e solo che..” disse lei in tono lamentoso  “..che abbiamo litigato e ora che è ferito non vuole nemmeno che mi avvicini..sono preoccupata!”

 

“Kagome, quel cagnaccio è difficile da ammazzare, si riprenderà presto!”

 

“ma è già tre giorni che non si muove! Miroku ha detto che le ferite infertegli da Naraku erano più gravi di quello che immaginava!”

 

 

^ma tu guarda se quel cagnaccio deve farla preoccupare in questo modo!^

 

“tu non ti preoccupare Kagome, rilassati e divertiti. Mi occuperò io di quel idiota.” Finì con un ghigno poco rassicurante.

 

“no guarda, Koga, è meglio se lasci perdere…” fece con una smorfia preoccupata Kagome.

 

“oh fidati Kagome! Entro tre giorni starà mooolto meglio! E non vedrà l’ora di fare pace!” e senza esitare si avviò verso la casa della vecchia sacerdotessa. Accanto ad essa c’era una piccola capanna da dove era intravedibile un fuocherello tranquillo.

 

Si fermò proprio davanti ad essa ed esitò un attimo ad entrare. Era da due giorni che non lo vedeva, e da quello che aveva detto Kagome  doveva proprio stare male…che pena!

 

Quasi si stupì della poca tempra che il mezzodemone mostrava! Combattevano da moltissimo e quello stupido non era morto nonostante tutti i loro incontri, invece doveva arrivare quel Naraku, che non solo aveva fatto uccidere molti suoi compagni, ma ora voleva pure ammazzare il suo principale rivale!

 

Provò il forte impulso di tirare un pugno a qualcosa ma qualcuno gli si parò davanti.

 

“che diavolo vuoi Lupastro?!”

 

inuYasha era di fronte a lui, sul entrata della capanna. Indossava solo la parte inferiore del suo kariginu e una fasciatura che gli copriva tutto il busto. Il suo viso non era più sporco e contorto dal dolore come l’ultima volta. Era pulito, un po’ pallido si, ma con il solito ghigno incazzoso che gli rivolgeva sempre. Questo, non sapeva perché, lo sollevò un po’.

 

“allora Lupastro?! Che diavolo vuoi? Se vuoi batterti sono sempre pronto!” righiò Inu sfoderando Tessaiga che teneva sempre con se.

 

“zitto Cagnolino! Non ho tempo da perdere!  Lo sai che stai facendo preoccupare Kagome con il tuo modo di fare da idiota?!”

 

“non sono fatti tuoi Cagnaccio!” ringhiò sulla difensiva.

 

“si che sono affari miei visto che Kagome è la mia donna! Mi sono offerto di tenerti d’occhio finché  non potrai rimanere in piedi senza tremare perciò…”

 

“Kagome non è la tua donna quindi vedi di piantarla se non vuoi che…COSA?! Come sarebbe dire che mi devi tenere d’occhio?!” sbraitò sconvolto e incazzato.

 

“vuol dire esattamente quello che ho detto! Rimarrai sotto la mia custodia finché non ti sarai rimesso!” continuò travisando un po’ ciò che aveva detto a Kagome “perciò ora…” disse posando poco delicatamente una mano sul petto di Inu Yasha e spingendolo di nuovo nella capanna “…tu rimani qui dentro e riposi!”

 

“non ho bisogno di nessuno! Vattene!” sbraitò il mezzo demone che cadde al indietro finendo sul letto di paglia dove poco prima stava riposando. L’urto gli fece riaprire la ferita e la fascia che gli copriva in petto fu ricoperta di sangue in pochi attimi.

 

“ma allora sei davvero delicato Cagnolino!” ghignò il lupo nascondendo la preoccupazione. Kagome voleva che lo tenesse d’occhio non che lo ammazzasse!

 

“vattene Lupastro schifoso! la tua presenza mi fa veramente schifo! Sai solo fare danni! Sei inutile! Vattene se no ti ammazzo!” InuYasha sparò fuori tutto con una rabbia cieca. Koga rimase stupito da quelle parole taglienti, dette senza un motivo valido a suo giudizio. Si, a causa sua la ferita si era riaperta ma non era il caso di reagire in quel modo!

 

Sta il fatto che al improvviso la presenza del cagnaccio gli fu veramente pesante. Era ancora in piedi, si girò e uscì dalla capanna, furioso, fregandosene di quel idiota.

 

Ma chi glie lo aveva fatto fare?! Come gli era venuto in testa di stare a contatto ravvicinato con quel cagnaccio dal odore nauseabondo?! Voleva far buona impressione a Kagome, si, ma quello era davvero troppo! Dover passare delle ore con un mezzodemone, ferito e mezzo sanguinante che a poco a poco si avvicinava alla morte!

 

Oh..?

 

O cazzo!

 

OH CAZZO!!!

 

 Cosa aveva fatto!?! Aveva lasciato da solo un mezzodemone ferito e sanguinante che si avvicinava alla morte, ecco cosa!!! Si voltò di scatto e si mise a correre verso la capanna. Merda! merda! Come faceva a dimostrare a Kagome che era migliore del cagnaccio se si comportava in modo tanto idiota?! Gli aveva detto  che l’avrebbe rimesso in sesto non che lo avrebbe mandato più velocemente al altro mondo!

 

Entrò nella capanna senza tanti scrupoli aspettandosi di trovare InuYasha riverso e mezzo stecchito sulla terra battuta. Non fu esattamente ciò che vide.

Elencando…InuYasha..c’era. Il sangue..c’era. mancava semplicemente la drammaticità del evento. Il mezzo demone, notandolo, sembrò leggergli nel pensiero.

 

“che diavolo vuoi Koga? Speravi di trovarmi a terra agonizzante? Mi dispiace illuderti ma non morirò così facilmente! ” e si girò senza più considerarlo mentre tirava fuori da una scatola degli oggetti.

 

Koga lo osservava per accertarsi delle sue condizioni, che non gli piacevano. Di solito il sangue dopo un po’ si fermava invece vedeva che la ferita continuava a perderne.

 

“ ti do una mano…” disse in tono neutro per prepararsi alla prossima frase che doveva dire..

 

“cosa devo fare?”

 

“non voglio il tuo aiuto lupas…cosa?” InuYasha lo guardava con gli occhi spalancati come se avesse detto che amava i felini.

 

“cosa devo fare? non posso lasciarti morire, Kagome non me lo perdonerebbe mai!” affermò cercando di non spaccargli la faccia per l’espressione idiota che aveva sulla faccia.

 

InuYasha lo osservò attentamente, senza scherno o rabbia questa volta, ma come se stesse valutando la sua proposta. Dopo un lungo silenzio parlò:

 

“prendi quelle bende e spiegale mentre pulisco la ferita.”

 

Dopo quella frase collaborarono silenziosamente per una decina di minuti interrotti dagli ordini, che in realtà erano indicazioni, di Inu Yasha. Alla fine il mezzodemone era curato e sembrava stesse bene.

 

“puoi andartene. Sto benissimo.”

 

“ho promesso a Kagome che sarei rimasto a tenerti d’occhio perciò non fare storie perché da qui non mi muovo cagnolino.” Così dicendo si appoggiò ad una parete della capanna e chiuse gli occhi come per dormire. Il mezzodemone lo guardò per qualche secondo rassegnato.

 

“fa come vuoi..stupido lupo!” così si stese sul pagliericcio che doveva fare da letto e, a causa della stanchezza, si addormentò dopo qualche minuto.

 

Koga aprì un occhio e osservò il ragazzo dormiente poco distante da lui. Il viso era pallido, troppo pallido. Koga si sentiva responsabile del accaduto e non riusciva proprio a non preoccuparsi.

 

Pensare che un sacco di altre volte era stato lui a ferire gravemente l’altro fregandosene..e ora si ritrovava in pena per una ferita che non era stato lui ad infliggere.

Il mezzodemone si mosse nel sonno inquieto. Una mano si spostò dal petto dove ora era appoggiata al lato del suo viso. Gli artigli erano lunghi come sempre ma non sembravano affatto minacciosi. Le dita si muovevano come a cercare qualcosa accarezzando solo l’aria inconsistente.

In un movimento inconsulto il braccio si allungò fino ad essere a pochi centimetri da l demone lupo che registrava mossa del corpo dormiente.

 

Koga non riuscì a spiegarsi per quale assurdo motivo continuava a fissare InuYasha e nemmeno il perché della sua preoccupazione. Però quando avvicinò la sua mano a quella del addormentata decise di essere strano.

 

Quando la tocco e sentì un brivido percorrerlo tutto dalla punta del indice incriminato fino alla coda lupina decise di essere malato.

 

Quando la mano di InuYasha strinse il suo dito innocentemente come solo un bambino può fare decise che era gravemente malato e che doveva allontanarsi.

 

Quando però alzò lo sguardo ed si trovò ad osservare quel volto così tenero, non contratto da una smorfia di ripugnanza quando lo guardava, si disse che si, era strano. Veramente strano. Ma che non avrebbe mai voluto essere in un altro posto.

 

Si. Era decisamente malato.

 

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evviva! Avete commentato angeli miei!!!

 

Sesshoyue: grazie mille! Sono felice che ti piaccia!!! Eh si! È proprio una coppia unica^^ avevo proposto sul blog a dei veri scrittori di fanfic  di provare ma nessuno ha tentato..così ecco qui il mio piccolo lavoro! Non vedo l’ora di leggere un tuo prossimo commento! Mi raccomando dammi qualche consiglio e magari qualche idea^^ grazie mille

 

Silvergirl: Grazie!!! Sei fantastica! La tua è la prima recensione che ho ricevuto!!!  Quando l’ ho letta ero così felice     >/////////////<    ti ringrazio!!! E spero che recensirai anche questo capitolo! Qui Koga fa un po’ di cavolate^^ o meglio si sente strano a causa di quel caro cagnolino^^  Ihih spero ti piacerà!

Se hai qualche consiglio o  idea di pure che ne sarei davvero felice^^

 

Grazie lettori e soprattutto carissime recensitici(si può dire?)

 

A presto!

§mezzosecolo§

 

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