Il destino di Hinata

di silviayuna
(/viewuser.php?uid=30649)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La svolta ***
Capitolo 2: *** Una nuova forza + Epilogo ***



Capitolo 1
*** La svolta ***


cf

 

 

- Torna subito qui piccola peste!-

Un uomo vestito di nero stava rincorrendo una ragazzina sui quindici anni, abbastanza alta ma molto minuta, con capelli lunghi di uno strano colore nero misto a viola e con occhi quasi bianchi ma molto attraenti. La ragazza, erede di una casata molto importante, il Clan Hyuga, stava fuggendo per l’ennesima volta dalla sorveglianza del suo tutore. Il perché, poi, lo sapeva solo lei. Hinata, così si chiamava la ragazzina, era un tipo timido e molto riservato, ma con una grande forza d’animo. Essere erede di qualsiasi cosa comporta grandi responsabilità, e non tutti sono pronti per questo. Hinata faceva parte di quel gruppo che non era ancora pronto per avere il potere. Perché a lei nemmeno interessava! L’unica cosa che voleva era stare accanto al suo amato che, purtroppo, non sembrava degnarla nemmeno di uno sguardo. Ma lei non desisteva: tutti i giorni fuggiva dagli insegnamenti del tutore per guardare di nascosto Naruto, il ragazzo di cui era profondamente innamorata, allenarsi insieme ai suoi amici Kiba, Sasuke, Shikamaru e Choji.

Anche quel giorno la ragazza era riuscita a scappare alla presa tenace del tutore e a scappare verso il boschetto dietro casa. Da lì il luogo dell’allenamento, che si teneva in una radura al centro del bosco, era facilmente raggiungibile. Aveva scoperto quel posto per caso, durante una passeggiata insieme alla sorellina. Aveva visto quei ragazzi esercitarsi e li aveva riconosciuti: frequentavano la sua stessa scuola ma si trovavano tutti un anno più avanti di lei. Anche suo cugino Neji ogni tanto usciva con loro e spesso Hinata gli faceva domande su di loro e in particolare di quel ragazzo biondo e chiacchierone di cui si era innamorata. E lui gliel’aveva descritto come un gasato e un povero fallito. Ma questo non aveva fatto altro che accrescere l’amore di Hinata per quel ragazzo così diverso da lei.

Quel giorno, però, era in ritardo. Hinata corse più velocemente possibile tra gli alberi, graffiandosi la pelle e tagliandosi i vestiti. Improvvisamente sentì una voce: era quella di un amico di Naruto, che lei non sopportava molto.

- Akamaru! Akamaru!!!-

Chi sta cercando? Hinata si nascose dietro ad un albero e guardò il ragazzo avvicinarsi e guardarsi intorno con fare disperato.

- Dove ti sei cacciato? Cane maledetto…Vieni fuori!-

Appena sentì la parola “cane” un brivido le attraversò la schiena e la pelle le si accapponò. Lei i cani li aveva sempre odiati. Forse era per quello che non poteva sopportare il ragazzo davanti a lei.

Kiba si fermò e iniziò ad annusare l’aria. La ragazza sgranò gli occhi per la sorpresa: chi era quello? Un animale?

Il ragazzo si fermò, naso all’aria, girato verso l’albero dietro cui stava lei.

- Ti ho trovato!-

Hinata si sentì avvampare come di consuetudine. Davvero ha capito che ero qui? Mi avrà “fiutato”? No… Mi avrà visto poco fa. Sentì i passi del ragazzo avvicinarsi al suo nascondiglio. Cercò allora di schiacciarsi contro l’albero e diventarne parte integrante per sfuggire alla vista di Kiba. Poi guardò in avanti: una figura indistinta si stava avvicinando a lei. Cercò di guardare meglio e, quando finalmente riuscì a distinguere il profilo, la paura la invase e, spalancata la bocca, tentò di gridare con tutta la voce possibile. Ma non le uscì altro che un suono soffocato. Davanti a lei, un enorme cane bianco la guardava con aria meravigliata mentre si accasciava al suolo priva di coscienza.

 

Hinata finalmente aprì gli occhi. Dove mi trovo? Il paesaggio intorno a lei non era composto da altro che alberi e sottobosco. Poi finalmente ricordò: era scappata da casa per spiare Naruto ma un grosso cane le aveva sbarrato la strada e lei era svenuta. Si mise seduta con fatica, la testa che le girava ancora. Davanti a lei Kiba le dava la schiena. Sembrava intento a fare qualcosa.

Hinata si protese in avanti cercando di vedere ciò che il ragazzo stava facendo, ma vide solamente una bacinella piena d’acqua davanti a lui. Poi sentì un guaito e un altro brivido la attraversò. Ancora quel cane! Sporgendosi nuovamente vide ciò che c’era all’interno del recipiente: un cane identico a quello che l’aveva fatta svenire, ma cento volte più piccolo.

- Eddai, stai fermo piccolino!-

La voce di Kiba interruppe quel silenzio innaturale che si era creato mentre il cane emetteva un altro guaito.

- Cosa dici, Akamaru? La ragazza si è risvegliata?-

Kiba si girò e vide Hinata in ginocchio sporta verso di lui. La ragazza diventò bordeaux appena incrociò il suo sguardo e si mise seduta in una posizione comoda. Kiba sorrise: non aveva mai visto nessuno che avesse così tanto terrore dei cani.

- Ehi! Come stai?-

- Bbb…bene, grazie-

Hinata abbassò lo sguardo e intrecciò le dita. Forse quel tipo non era poi così male.

- Mi chiamo Kiba. E tu?-

- Hi..Hi…Hinata-

- Sai, Hinata! Non ho mai visto una persona più fifona di te!-

La ragazza pensò subito di aver sbagliato a giudicarlo così bene. Non era altro che un maleducato. Questo la fece avvampare ancora di più, ma per la rabbia.

- Cioè… Volevo dire che non avevo mai visto nessuno che avesse così tanta paura dei cani. Akamaru è solo un piccolo animaletto innocuo…-

Forse non era poi così maleducato. Forse.

- E ehm… quello enorme che… c’era poco fa?-

- Era sempre lui, ma aveva ingerito un tonico da guerra per riuscire a trasportarmi-

La ragazza ancora non capiva una cosa: perché allora era fuggito?

Hinata disse ad alta voce ciò che stava pensando, sempre balbettando.

- Aveva annusato un odore strano… insolito…-

- Che… che genere di ehm… odore?-

- Non saprei… non me l’ha detto-

- Tu… parli con i cani?-

- Certo. E’ una dote di famiglia. Del clan Inuzuka-

- Tu… appartieni ad un Clan?-

- Sì. E sono anche un erede… sai che palle-

- Davvero?-  Hinata sembrava stupita. Forse lei non era l’unica che non voleva essere l’erede di una casata – A…anche io…-

Il ragazzo la guardò stupito. Come faceva una ragazza del genere (timida e fifona) a essere erede di una casata? Che, a giudicare dai vestiti che portava anche se stracciati e dallo strano colore degli occhi, doveva essere molto importante.

- Qual è il tuo Clan, Hinata?

La ragazza si stupì: Neji gli aveva sempre detto di non fidarsi di Naruto e tantomeno di Kiba perché gli assomigliava molto. Però questo tono gentile… Perché non si comporta come sempre? Neji dice che non gli piace essere cortese. Ma il tono di Kiba era tutto tranne scortese e la ragazza arrossì nuovamente.

Kiba piegò la testa guardandola di traverso e aspettando con strana pazienza la sua risposta.

- Clan… Hyuga-

- Cosa?!- Kiba spalancò gli occhi: davanti a lui stava un membro della casata più importante di Konoha.

Come ho fatto a non riconoscerla? E’ uguale a Neji Hyuga.

- Tu… conosci Neji?-

Hinata guardò il ragazzo – Certo, è mio cugino!- Strano, aveva parlato senza tremare o balbettare. Cosa stava accadendo?

Hinata era così presa dai suoi pensieri che non si accorse che Akamaru si era avvicinato a lei e la stava annusando. Tornò alla realtà quando il cane iniziò a leccarle la mano.

La ragazza lanciò un grido e balzò in piedi nascondendosi nuovamente dietro un albero.

- Che tipa paurosa- Kiba si alzò scuotendo la testa e abbracciando il cane – Guarda che Akamaru non fa male a nessuno se non glielo ordino io…-

- Io… io… ho paura lo stesso- Di nuovo a balbettare. Tutta colpa di quel cane.

- Vieni. Standogli vicino senza che lui ti possa toccare è senz’altro utile per far passare la paura-

- Io… io… non voglio-

Kiba sbuffò. Sarà stata anche timida quella tipa ma era molto testarda. Decise allora di alzarsi e andarsene, gli altri lo stavano sicuramente cercando.

- Scusa devo andare. I miei amici mi stanno aspettando-

Hinata annuì abbassando il capo – Ciao-

- Ci vediamo allora- Il ragazzo si alzò con Akamaru sottobraccio e si allontanò verso il punto dove si tenevano gli allenamenti, senza voltarsi a guardare Hinata che, ancora nascosta, lo fissava rossa in viso.

 

- La signorina Hinata-

La ragazza fu annunciata da una cameriera al suo tutore che, con aria scocciata, guardava i suoi capelli spettinati e i vestiti leggermente stracciati e sporchi di terra.

- Dove è stata signorinella?-

- Non… non sono affari che… la riguardano- Hinata guardò negli occhi il suo interlocutore mentre pronunciava la frase. Forse la chiacchierata con quel ragazzo rozzo e burbero incontrato nel bosco e la vicinanza al cane le avevano dato un po’ di coraggio.

- E invece sì, signorinella. Mio padre ha affidato la vostra istruzione a me. Ma voi ogni giorno fuggite e ve ne tornate verso sera senza imparare un bel niente. Fino ad ora non mi sono lamentato, ma se vostro padre verrebbe a sapere di ciò, come pensate che reagirebbe?-

Hinata sentì la collera assalirla. Di una cosa aveva grande paura: suo padre.

- Non ci dovete… nemmeno provare!- La voce le si increspò. Si accorse che stava quasi strillando.

- Alla vostra prossima uscita, signorinella, vostro padre verrà avvertito. E’ stata avvisata-

La ragazza annuì e si girò per andarsene ma la voce dell’uomo la fece fermare.

- Dove credete di andare? Oggi siete tornata prima e la lezione di storia si fa-

Alla ragazza venne da sbuffare ma la sua rigida educazione non glielo permetteva e quindi tornò verso il tavolo e si immerse nella storia di Konoha.

 

Quella notte Hinata sognò il ragazzo con il cane. Era la prima persona che aveva conosciuto all’infuori dei suoi compagni di scuola che però spesso la evitavano. Molte volte si sentiva sola ma, per fortuna, la fidanzata di suo cugino Neji, Tenten, compagna di studi di Naruto e Kiba, le tirava su il morale portandola con se in giro per il villaggio. Hinata aveva anche altre conoscenti con cui si trovava bene, ma loro non avevano problemi di istruzione per diventare ottime eredi di un Clan importante. Per questo passava la maggior parte del tempo da sola a spiare gli altri.

Quel giorno, però, qualcosa in lei era cambiato. Quella conversazione con Kiba le aveva dato la voglia di uscire, conoscere nuove persone, senza dedicarsi sempre allo studio che diventava più pesante del solito.

Domani vado da Tenten. Le chiederò di farmi conoscere qualcuno di nuovo, e magari incontrerò anche Naruto!

Il giorno dopo la ragazza si alzò di buon mattino. Ormai era deciso: si vestì velocemente e corse fuori da casa. Stava per uscire dal cancello quando vide un mazzo di fiori (probabilmente raccolti dal bosco) con un biglietto. Ciao Hinata. Come stai? Volevo invitarti a venire ad assistere ai miei allenamenti oggi pomeriggio nella radura al centro del bosco. Se venissi mi faresti davvero un grande piacere. Kiba.

La ragazza arrossì fino a diventare viola: nessuno l’aveva mai invitata a fare qualcosa, tantomeno un ragazzo. Hinata annusò i fiori. Erano due enormi margherite e qualche viola selvatica. Il profumo che sentì la fece andare su di giri. Corse a nascondere il regalo e si avviò con passo calmo verso la casa di Tenten.

 

 

--------------------------------------------------

Ciao a tutti!!! Ecco qui la prima parte di questa ff su una delle mie coppie preferite: Kiba e Hinata! Lui assomiglia molto a Naruto, è un gradasso ma dal cuore tenero e capace anche di capire la timida e insicura Hinata. Come andrà a finire? Cosa succederà tra idue? Lo scoprirete nella prossima puntata!^^

ciao e bacioni^^

silvia

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Una nuova forza + Epilogo ***


dfd

 

Hinata fantasticava su cosa sarebbe successo quel pomeriggio e soprattutto sul fatto che avrebbe visto Naruto. Mancava poca strada alla casa di Tenten, doveva solo girare l’angolo. Stava per fare un passo quando una specie di razzo la travolse e lei si trovò seduta per terra dolorante.

- Ehi stai più attenta la prossima volta!-

Quella voce le fece fermare il cuore all’improvviso. Era la sua voce. Alzò gli occhi per cercare una conferma e la trovò: davanti a lei stava un ragazzo biondo con degli strani baffi sulla faccia. Hinata si ritrovò il viso bordeaux e cercò di mascherarlo abbassando la faccia verso terra.

- Scu…scusa-

Il ragazzo rise e le porse una mano per alzarla. Hinata rifiutò gentilmente e si mise in piedi da sola, sistemandosi poi la gonna sporca di terriccio.

- Non ti preoccupare, sono un po’ di fretta e quindi non ero molto attento a dove stavo andando-

- No no…no è co…co..colpa mia-

- Insomma eravamo tutti e due soprappensiero. Ora devo andare-

- Cia…ciao Naruto-

Hinata lo salutò e scappò via verso la casa dell’amica, pronta per raccontarle ogni cosa che era appena accaduta.

- Ehi aspetta! Come fai a sapere come mi chiamo? Tu chi sei? Ehi…-

La ragazza non fece in tempo a sentire la frase perché già si era rifugiata nel giardinetto della casa di Tenten.

L’amica la stava aspettando sulla porta e quando la vide, affannata e ancora colorata in viso, non esitò a tempestarla di domande.

- Sono andata a sbattere contro Naruto! Capisci?-

- Oh Hinata, sono felice per te! Finalmente l’hai conosciuto!-

- Sì! E oggi lo vedremo agli allenamenti!-

Tenten la guardò stupita: non aveva mai visto la cugina del suo ragazzo così felice. Però quella storia degli allenamenti…

- Allenamenti?-

- Oh sì scusa. Mi sono dimenticata di dirti che…ehm…Neji mi ha chiesto di andare con te ad assistere ai suoi allenamenti insieme a Naruto-

Hinata cercò di mentire ma anche questa volta le guance diventarono purpuree, per la vergogna però. Infatti solo in quel momento si ricordò di Kiba, del loro incontro nel bosco e dell’appuntamento per il pomeriggio. Aver visto Naruto le aveva fatto dimenticare tutto. Un po’ si sentiva in colpa ma in fondo grazie a quel ragazzo avrebbe potuto conoscere il suo amato.

Tenten sembrò credere a quello che l’amica le stava dicendo, interpretando il rossore come causa dell’aver nominato il nome di Naruto.

- Ok, sono d’accordo con te. Ora andiamo! Una lunga giornata ci aspetta-

Le due ragazze passarono il resto della giornata in giro per Konoha a visitare negozi, girare per i parchi e sedersi sulle panchine a raccontarsi le novità degli ultimi giorni. Alla fine arrivò l’ora di raggiungere il boschetto. Hinata e Tenten si incamminarono verso il punto stabilito e, appena arrivate, trovarono già il gruppo al completo.

 

Naruto e gli altri ragazzi avevano deciso, per grande fortuna di Hinata, di invitare anche Neji ad esercitarsi con loro, anche se lo consideravano un po’ superiore visto il possesso del Byakugan.

Però la visita di due ragazze li lasciò molto stupiti. L’unico a non esserlo in parte fu Kiba, visto che l’aveva detto lui a Hinata. In ogni caso fu felice che lei fosse lì.

- Ehi ma quella! Tu sei quella contro cui mi sono scontrato questa mattina!-

Naruto indicò minacciosamente la Hyuga che arrossì violentemente.

- Lei è mia cugina, si chiama Hinata-

Neji intervenne in aiuto alla ragazza che in quel momento avrebbe preferito sprofondare nel terreno.

- Capisco. Beh piacere! Io sono Naruto Uzumaki, il più forte ninja della foglia!-

- Smettila di fare il buffone-

- Shikamaru ha ragione. Non dovresti montarti la testa di fronte ad una ragazza-

Sasuke cercava sempre di mettere in difficoltà l’amico. Difatti il biondino mise il broncio e si girò, dando la schiena alle nuove arrivate.

- Allora, iniziamo questo allenamento?-

Un coro di sì accolse la proposta di Neji. Kiba raggiunse Hinata e Tenten e le invitò a sedersi su un tronco al bordo della radura.

- Hinata, guarda quanto sono bravo!-

La ragazza annuì arrossendo leggermente mentre Tenten la osservava con uno sguardo curioso.

- Come fai a conoscere Kiba Inuzuka?-

- I…io…l’ho conosciuto ieri…e…-

- Ok ok…Ho capito! Dai guardiamo questi sbruffoni allenarsi!-

Hinata sorrise e ringraziò l’amica di non averle fatto continuare l’interrogatorio. I ragazzi, nel frattempo, iniziarono a mettere in mostra le proprie abilità, affascinando notevolmente le due spettatrici.

A fine giornata i sei ragazzi si misero seduti attorno alle due spettatrici e iniziarono a raccontarsi le cose che erano accadute quel mattino.

Ad un certo punto Naruto saltò in piedi e iniziò a gridare rivolto verso Neji.

- Tua cugina è una forza! Oggi quando mi è venuta contro mi ha picchiato la spalla talmente forte che mi è rimasto un livido. Guardate!-

Il biondo si tolse la maglietta e rimase a dorso nudo indicando con l’indice una minuscola macchia scura sulla spalla sinistra. In realtà quel livido l’aveva fatto il giorno prima picchiando contro un palo mentre correva al ritrovo con gli amici ma gli sembrava opportuno fare una bella figura con le ragazze e soprattutto attirare l’attenzione di Hinata. E aveva colto nel segno: la ragazza era talmente rossa in faccia che assomigliava ad un peperone maturo e il viso era completato da un sorrisino ebete e uno sguardo perso verso Naruto.

- Ok ok. Non ti sembra il caso di rivestirti?- Tenten guardò il compagno di scuola con uno sguardo omicida e poi, rivolta all’amica – Hinata è ora di andare, tuo padre ti starà cercando-

Per far capire meglio alla Hyuga ciò che le aveva detto, Tenten le diede un pizzicotto che sembrò farla tornare alla realtà.

- S...s...sì-

Hinata si alzò e seguì l’amica che si stava allontanando.

- Cia...ciao Na..Naruto-

- Ciao Hinata! Mi raccomando, ci vediamo domani!-

La ragazza annuì nascondendosi il viso in fiamme e girandosi verso la strada di casa.

- Vado anche io. Ci vediamo domani-

Neji raggiunse le ragazze e abbracciò Tenten.

Arrivati davanti a casa i due salutarono Hinata e si allontanarono lasciandola da sola. La ragazza si incamminò verso la camera talmente felice che si sentiva così leggera da fluttuare nell’aria. Una vocina interruppe però il suo idillio.

- Dove sei stata?-

Alle sua spalle era comparsa la sorellina.

- Parla a bassa voce, se no il tutore mi scopre-

- Tu non ti meriti di essere l’erede della famiglia Hyuga. Signor tutore? Hinata è tornata!-

- No, aspet...-

Hinata non fece in tempo a finire la frase che il tutore accorse al richiamo di sua sorella.

- Signorina Hinata! Dov’è stata?-

La ragazza fece finta di non sentirlo però guardò la sorellina con gli occhi lucidi.

- Io mi fidavo di te. E ora lasciatemi tutti stare-

La Hyuga si mise a correre verso l’uscita e in direzione del conosciuto bosco dove era stata fino a poco prima, lasciando la sorella colpita dalle sue parole e un uomo infuriato che non riusciva a fare il suo lavoro.

 

Hinata continuò a correre, gli occhi offuscati dalle lacrime, in una direzione non definita tra sterpaglie e alberelli. Ad un certo punto inciampò e cadde al suolo. Ora al dolore si aggiungeva anche la rabbia di essere una completa incapace che non riusciva a stare a passo con il proprio destino.

All’improvviso sentì un guaito molto vicino a lei. E l’unica cosa che riuscì a provare fu la paura. Un cane era nelle vicinanze. Cosa fare?

Hinata era troppo debole per alzarsi e scappare così decise di rimanersene lì e aspettare le conseguenze. Dei passi si avvicinarono e si fermarono a pochi centimetri da lei. Poi si sentì leccare il viso. Era una sensazione strana, ma in fondo non le metteva paura. Alzò il viso e si trovò a poca distanza dal muso di quel cagnolino che aveva visto fino a poco prima.

- A...Akamaru...Sei tu?-

Per tutta risposta ottenne un guaito affettuoso dall’animale che riprese a leccarle la guancia. Altri passi la raggiunsero.

- Cosa ci fai di nuovo sola? Ormai è quasi ora di cena-

- Ki..Kiba...-

- Dai, prendi la mia mano-

Il ragazzo le porse la mano e l’aiutò ad alzarsi. Il contatto tra i due provocò nella ragazza un brivido che le percorse la schiena e le fece imporporare per l’ennesima volta in quel giorno le guance.

- Gra...grazie-

- Figurati. Non hai ancora risposto alla mia domanda-

- Io...Sono...sca...scappata di casa-

Kiba la guardò per un momento in modo serio poi scoppiò in una risata.

- Ehi! Non c’è niente da ridere!-

Hinata si sentiva presa in giro ma in qualche modo quel ragazzo coinvolse anche lei e il silenzio del bosco fu interrotto da due ragazzi che ridevano come due isterici. Alla fine la mora si asciugò le lacrime e si sedette a terra incurante del vestito ormai sporco. Kiba si sedette di fronte a lei e continuò a fissarla con aria interrogativa.

- Allora?-

- Io... non sopporto più il mio destino. In qualche modo voglio cambiarlo!-

- Beh, perché non dovresti? Ognuno è libero di fare quello che vuole, prendere le proprie decisioni da solo. Non credi?-

- Per te è facile dirlo... Io... io mi sento oppressa dalla responsabilità. Non voglio essere un’erede. Neji è quello più grande ed è anche il più indicato in questo genere di cose. In fondo l’unica sua sfortuna è essere nato nella casata cadetta-

- E perché non lasci il tuo compito a lui?-

- Non è possibile, a meno che non si cambino le regole che stabiliscono le casate-

- Mmm... sembra una cosa complicata! Beh l’unica cosa che ti resta da fare è...impegnarti per farti piacere ciò che dovrai diventare. E se proprio lo dovrai diventare... allora dovrai cercare di modificarlo nei confronti dei tuoi sentimenti e di ciò che vuoi. Insomma, essere ciò che devi ma come vuoi tu!-

Hinata lo stava guardando con ammirazione. Ciò che diceva Kiba non era una stupidata. Ma non era neanche una cosa semplice da realizzare. Ma forse, se si fosse impegnata un po’ di più, sarebbe riuscita nel suo intento. La ragazza sorrise all’Inuzuka che, per concludere in bellezza il suo discorso, era scattato in piedi e camminava avanti e indietro davanti a lei.

- Grazie ancora-

- Questo e altro per un’amica!-

Il sorriso di Kiba era più simile ad un ghigno ma ciò che importava alla ragazza erano le sue parole: nessun ragazzo l’aveva mai considerata un’amica, nemmeno suo cugino. Hinata si alzò e si sporse in avanti ad abbracciare il moretto. Lo colse un po’ di sorpresa ma lui si riprese subito e ricambiò. Passarono alcuni minuti in quella posizione fino a che Akamaru, geloso che tutte le attenzioni non fossero rivolte a lui, iniziò a mordicchiare i sandali di Hinata e si attaccò al suo vestito tirando verso il basso. La ragazza si ricordò solo in quel momento della sua paura per i cani. Lanciò un grido acuto e scattò all’indietro.

- Uffa sei peggiorata-

Kiba la guardava con uno sguardo sconsolato, mani sui fianchi e muovendo la testa con per dire “no no no”.

- Fino a poco fa non te n’eri nemmeno accorta e ora che lui vuole le tue coccole tu te ne scappi così?-

- I...io... ho paura!-

- Ma non farmi ridere! E’ lui che ti ha fatto rinvenire non ti ricordi?-

- Sì ma...-

- Niente ma! Dai, vieni qui. Basta solo che ti avvicini e tutta la paura se ne va!-

Hinata non sembrava voler muovere un passo. Allora il ragazzo le porse nuovamente una mano e le parlò con il tono più dolce di cui era capace.

- Fidati-

- O...ok-

Dopo piccoli passi indecisi la ragazza fu a poca distanza dal cane. Akamaru, felice, scodinzolava. Dai Hinata! Ne hai affrontate molte di difficoltà. Questa è solo una piccola prova di coraggio, devi farcela! E poi, c’è lui... Ok ora!  

La Hyuga si abbassò e ad occhi chiusi appoggiò una mano sulla testolina del cane. Che pelo morbido! Hinata aprì gli occhi e alzò lo sguardo su Kiba che la guardava soddisfatto.

- Ma come sei morbido Akamaru!-

La ragazza iniziò a grattarlo dietro alle orecchie mentre il cane muoveva la zampa a ritmo con la grattata.

- Ok basta ora se no si affeziona troppo!-

Questa volta ad essere geloso era il ragazzo. Si abbassò e le portò via il cagnolino.

-Noi dobbiamo andare. Ci vediamo domani. E cerca di sistemare la tua faccenda con il destino... ok?-

- Certo-

Hinata annuì e osservò il ragazzo con il suo animale andarsene nella direzione opposta di quella dove doveva andare lei. La ragazza si incamminò verso casa, convinta che avrebbe fatto grandi cose grazie all’aiuto di Kiba, il suo amico. O forse... semplicemente qualcosa di più.

 

 

DIECI ANNI DOPO

 

Hinata passeggiava tranquillamente per le vie principali di Konoha. Grazie all’aiuto di molti ninja quel villaggio era diventato il più prospero insieme a quello della Sabbia. Molti ragazzi che avevano fatto parte della sua adolescenza si erano sposati: Tenten e Neji, Ino e Choji, Shikamaru con Temari del deserto e Naruto con Sakura Haruno. Sì, proprio il suo Naruto. Alla fine aveva capito che lui non era quello che aveva creduto che fosse. L’unica persona che sembrava interessargli era proprio Sakura che alla fine aveva ceduto alle sue insistenze. E lei, Hinata, aveva accusato il colpo, con la convinzione che il futuro sarebbe stato migliore. Infatti, poco tempo dopo suo padre l’aveva ritenuta abbastanza pronta per prendere il ruolo di capo famiglia e le aveva lasciato la parte degli affari di famiglia come inizio del suo “lavoro”.

Camminava spingendo un passeggino. Incontrò Sasuke Uchiha che, non avendo ancora trovato moglie, era lo scapolo più richiesto di tutta Konoha. Vide Shino Aburame a braccetto con la fidanzata. Passò davanti al negozio di fiori di Ino Yamanaka dal quale proveniva un profumo inconfondibile di ciambelle. Forse fu proprio quel profumo che risvegliò il bambino nel passeggino. Ad un certo punto il piccolo si mise a strillare.

- Dai tesoro, siamo quasi arrivati. La clinica veterinaria di papà è qua vicina-

Il bimbo non sembrava interessato a smettere, così Hinata si fermò e prese il piccolo dal passeggino.

- Sempre a fare capricci! Ora ti porta Akamaru, contento?-

La donna mise il figlioletto sulla groppa del cane che camminava di fianco a loro. Il bambino smise di frignare e si attaccò al pelo folto del cane facendo dei versetti, felice.

- Bravo, così. Ora andiamo da papà, andiamo da Kiba-

Hinata alzò gli occhi al cielo sorridendo e non osando nemmeno pensare se, quel giorno, per caso, lei e suo marito non si fossero conosciuti. Forse il destino non è così crudele come dice Neji. In fondo, ognuno lo scrive da se.

 

-----------------------------

Ciao a tutti!!! Ecco qui la continuazione e la fine di questa ff su Kiba e Hinata! Ho deciso di mettere un epilogo perchè mi sembrava una cosa carina...così si scopre come va a finire per davvero! Spero di riuscire a scrivere presto altre ff su questa coppia perchè sono semplicemente adorabili!!^^

x angebo: qui c'è la fine...anche x me sono una delle coppie preferite!

x LEA91: grazie mille^^ spero che ti piaccia questa "fine"...a ancora grazie mille x i complimenti!

x ShikaxTema: mi piace un casino la coppia del tuo nick... io adoro Shika e Tema! comunque...grazie anche a te!

Ciao e bacioni^^

silvia

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=164875