Hope

di styleshugs
(/viewuser.php?uid=303483)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** More Than This ***
Capitolo 2: *** Take Me Home ***



Capitolo 1
*** More Than This ***


Senza nome 1

Hope


-il prossimo- gridò la voce dentro il teatro.

La voce rimbombò nel mio cervello. Finalmente. Ora toccava a me, realizzare il mio sogno di quanto ero bambina, e non ho mai smesso di crederci che un giorno mi sarei ritrovata qui. Ancora non ci credo. Ero perennemente agitata, e nonostante tutti i miei sforzi nel calmarmi, non riuscivo a rilassarmi. E se vado male? Pazienza, vorrà dire che aveva ragione mia madre, a volte seguire i propri sogni ti illude, ma io non voglio arrendermi proprio ora che sono arrivata qui, a Londra.  Non devo farmi subito idee negative, devo concentrarmi, niente di più, il che mi riesce alquanto difficile. Mi alzai dalla sedia, ed entrai dentro il palcoscenico. Le luci del palco erano tutte puntate su di me e su quello che dovevo fare, e la cosa mi terrorizzava ancora di più. Velocemente mi avvicinai al centro del palcoscenico, di fronte ai giudici e a… cinque ragazzi?

-nome prego- mi risvegliò una signora anziana seduta al centro della fila insieme agli altri giudici.

-Eveleen Simmons-  

-quanti anni ha signorina?- abbassò gli occhiali da vista che portava

-ne compio diciannove a luglio-

Gli sguardi erano tutti puntati su di me, mettendomi in suggestione. Merda.

-bene, cosa balli?- chiese

-moderno-.

-bene, la base puoi darla a me.-

-non lo base- dissi guardandola

-ah no? E come balli?- chiese infastidita, di male in peggio.

-senza la base.-  

-senti signorina, voglio un po’ di movimento in questo palco, nessuno mi ha portato un moderno con la base musicale. - disse alzandosi – Facciamo così. la base te la do io e tu improvvisi, ok?- appoggiò le mani sui fogli che si trovavano sotto di lei.

-si va bene.-

Mi allontanai dal palco per prepararmi e concentrarmi su che base voleva farmi ballare quell’anziana, per non dire vecchia donna antipatica. La canzone partì, il ritmo era lento, soave, tipo una ninna nanna. Cominciai a muovere la testa e le braccia chiudendo gli occhi.

I'm broken, do you hear me

I am blinded, 'cause you are everything I see

Dalle braccia, cominciai a muove tutto il mio corpo al ritmo della canzone che mi piaceva da impazzire, chissà chi la cantava.

I'm dancing, alone

E come se eravamo io, la musica e il palcoscenico, nessun’altro che ci guardava. Era come se mi ero isolata da tutti concentrandomi a quella meravigliosa canzone.  

I'm praying, that your heart will just turn around

And as I walk up to your door

My head turns to face the floor

Cause I can't look you in the eyes and say

Non mi importava più se stavo sbagliando, se non andavo a tempo, se non piacevo ai giudici, mi importava solo di essere me stessa, di fare quello che sapevo fare, di far vedere a tutti la capacità di questa canzone che ha fatto si che io mi isolassi da tutto e da tutti, lasciando tutto quello che aspettava me nel mondo reale.

When he opens his arms and holds you close tonight

It just won't feel right

Cause I can't love you more than this

Yeah

Aprii gli occhi al suono di quella voce, roca e suadente, mai sentita una voce così rara e così bella in vita mia. Continuai a muovermi sempre a ritmo di musica. Richiusi gli occhi solo per godermi quella magnifica voce, che sicuramente non mi sarei mai dimenticata.

When he lays you down, I might just die inside

It just don't feel right

Cause I can't love you more than this

Can't love you more than this

Credo proprio di essermi innamorata di questa voce. Voglio assolutamente scoprire chi è.

-basta così- disse l’anziana donna svegliandomi dai miei bellissimi sogni. –il prossimo-.

Rimasi spiazzata alle sue ultime parole. Nessun commento, nessun interesse. Primo segno negativo. Feci un inchino ai giudici davanti a me e mi diressi verso le quinte. Mancavano altre due ragazze a finire il provino, e poi avremmo saputo il verdetto finale. Mi sudavano le mani solo al pensiero che oggi, qui, si sarebbe deciso cosa dovevo aspettarmi del mio futuro, se continuare quello che avevo sempre sognato, o andarmene a casa con la soddisfazione di averci almeno provato. Mi allontanai dalle quinte figura alte e mi diressi verso le macchinette. Avevo assolutamente bisogno di bere. Presi la mia bottiglietta d’acqua e di colpo mi scontrai con una persona cadendo per terra.

-scusa, scusa, mi dispiace, non volevo- disse con voce roca porgendomi la mano.

Quella voce, la voce nella canzone. Alzai gli occhi per vedere chi fosse. Quei occhi, così verdi, così limpidi e trasparenti, come se mi guardassero l’anima. Mi alzai con l’aiuto della sua mano e abbassai lo sguardo imbarazzata.  

-Ciao-  

- c-ciao-

-Harry- mi porse la mano.

-conosci il mio nome- gliela strinsi sorridendo.

-si ma voglio sentirlo da te.- sorrise.

-Eveleen, ma chiamami Evie-  

-Evie, hai ballato proprio bene prima- disse sorridendomi

-Grazie, ma non dovrei parlare con un giudice-

-tranquilla, io non sono un giudice. Sono venuto insieme a dei miei amici solo per curiosare-

-ah…- dissi spostandomi un ciuffo ribelle dietro all’orecchio. Rise a quel mio gesto appena compiuto. Arrossi e abbassai lo sguardo. Come può uno sconosciuto farmi questo effetto.

-credo che abbiano finito- disse indicandomi le quinte dove tutte le ragazze si erano avvicinate al muro.

-credo proprio di si- dissi guardando quella confusione -adesso devo andare- dissi andandomene

-ci rivedremo?-

Lo guardai con sguardo interrogativo. Voleva vedermi. Sorrisi involontariamente e abbassai lo sguardo.

-forse…-

-presto vero?- disse avvicinandosi a me.

Lo guardai negli occhi. Quel verde speranza. Si, voleva che io sperassi, che tutto sarebbe andato bene, che avrei realizzato i miei sogni. Quegli occhi che ti vedono anche l’anima.

-perché vuoi vedermi?-  

-perché ho voglia di vederti-.

Nessun ragazzo ha mai voluto incontrarmi solo perché voleva vedermi. Sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia, per poi raggiungere quello che avrebbe deciso il mio futuro.






@Writer's Corner! :)

I'M BACK! :D
HAHAHAHAH
Buonsalve mie belle dolcezza! :D

sono tornata con una nuova FF!
Questa è la mia prima FanFaction che scrivo.
Djhvkshvkjshvkjshvjkshvkjs mi sento potente lol
Questo è solo un piccolissimo prologo che, come avrete
notato, racconta l’incontro con Mr Harry Styles che sarà molto
importante per Evie (o Eveelen, la protagonista) come vedremo
in seguito c:
E, ovviamente, ringrazio voi per esservi fermati a leggere e
aver sprecato un po' del vostro tempo :)


Se la recensite, mi fareste un ENORME piacere.
Così la continuo jdhscdh non vedo l’ora.
Per chi volesse seguirmi su twittah (?) sono @xstyleshugs u.u

Sssccciao bambole! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Take Me Home ***


Hope


stranamente mi ero svegliata prima del suono della mia sveglia. Sarà la voglia di tornare a casa e di andare via da qui. Mossi le coperte per liberarmene, facendole scivolare sul pavimento. L'aria fresca della mia camera invase le mie narici. Mi mancherà l'odore della mia camera, mi mancherà questo appartamento. Mi alzai e decisi di dare una rapida occhiata alla finestra, sperando almeno che avrei viaggiato con il sole; spostai le tendine viola con un filo di speranza: nulla, solo e soltanto pioggia. Mi ero trasferita a Londra da poco più di un anno e dovevo ancora abituarmi, o forse non volevo abituarmi, al fatto che pioveva interrottamente. In un anno avevo visto pochissime volte il sole qui a Londra, e non mi sono ancora abituata alle nuvole grigie, all'umidità, alle pozzanghere, ai colori spenti.
 
La mia attenzione fu catturata da una luce proveniente dalla mia stanza. Girandomi verso il comodino vidi il mio telefono da lontano illuminarsi, segno che c'era qualche messaggio non letto; aggiustai la tendina alla mia finestra e raggiunsi il comò. Afferrai il cellulare e lessi.
 
 *Due messaggi non letti*
 
Mi fermai a pensare per qualche attimo. Sorrisi, realizzando che sapevo quasi sicuramente da chi provenissero.
 
Li aprii e notai con gioia di aver ragione, mia padre e uno sconosciuto?.  Mia padre mi augurava un buon viaggio di ritorno a casa, che li mancavo e che non vedeva l'ora di vedermi. Anche io sentivo la sua mancanza, forse troppo, e stavo male pensando che ero qui da sola. Da quando mi sono trasferita a Londra, vivevo nella convinzione di stare bene, campavo nell'indifferenza e nella serenità, mi isolavo da mondo con le mie cuffie, per non sentire niente che non mi andasse di sentire, per evitare di affrontare la realtà. Ed ora è arrivato il momento di farlo.
 
Risposi allegramente al messaggio, controllai di nuovo il telefono per vedere chi era lo sconosciuto.
 Da: +445757238447
Oggetto: 'Hey amico, quanto sei sexy con la mia nuova felpa :) anche se siamo affianco non potevo non mandarti un messaggio per dirti di togliertela immediatamente '
Risi come un ebete e decisi di non rispondere, a chiunque capita di sbagliare numero. , mi vestii e scesi al piano di sotto per fare colazione.
 
- Buongiorno.- esortarono in coro Jonh e Mya vedendomi scendere le scale.Ricambiai il saluto con un gesto distratto della mano, poi mi dedicai alla mia solita colazione. Troppo stanca e pigra per scegliermi un posto a tavola, mi adagiai sul divanetto di pelle che Jonh aveva saggiamente comprato da mettere in salotto.
 
-sei sicura che vuoi andartene?-
alzai la testa e li guardai. ero davvero sicura di quello che facevo? una cosa ero più che certa, avrei accontentato mio padre a seguirlo nel suo lavoro di manager discografico. Annui con la testa e finì di fare colazione. Andai di sopra a lavarmi i denti e a cambiarmi. Presi le mie ultime cose e le misi in valigia chiudendola definitivamente. Era tutto pronto al ritorno a casa, al ritorno alla realtà. Guardai l'orologio dirigendomi alla porta principale. Scesi le scale e trovai Jonh e Mya attendermi.

-è la tua ultima possibilità, sei sicura di..-
-di lasciare il mio sogno, la mia ragione di vita, il mio tutto? si sono sicura. mio padre me le ha dette in tutti i modi e io l'ho capito troppo tardi Mya.-
improvvisamente mi saltò addosso abbracciandomi. Sapevo che i sarebbe mancata, sapevo che mi sarebbe mancata la danza, ma dovevo vedere la realta, e i sogni non sempre possono realizarli. Li salutai per l'ultima volta e usci di casa dirigendomi verso la mia macchina. Misi la valigia in macchina e salì sopra. Accesi la macchina e parti, destinazione realtà. Non riuscivo ancora a crederci di tutto quello che è successo, e non volevo crederci, non volevo convincermi che non ho passato il provino, ma è andata così Evie, e non puoi tornare in dietro.

Durante il viaggio pensai molte volte a quello che mi aveva ripetuto mio padre prima di arrrivare qui a fare il provino. E come se conoscesse già il risultato, il mio futuro, la mia vita
.
Mio padre è un manager discografico che cambia ogni 2 anni band o cantante famoso, almeno che riesce a sfondare con una determinata band o cantante (cosa mai successa). È divorziato da cinque anni. Si è risposato con una sua collega di lavoro, Sarah Houdson, un’importante produttrice discografica. Dopo una mezz'oretta finalmente arrivai alla lussuosissima reggia che mio padre si era comprato dopo il matrimonio con Sarah. Riuscii a entrare grazie al riconoscimento vocale e parcheggiai la macchina nel parcheggio vicino al giardino. Scesi dalla macchina e mi raggiunse Dustin, il maggiordomo di casa e il mio più fidato aiutante.

- Buongiorno, miss Simmon-
-Buongiorno Dustin, ah per favore, chiamami Evie-
-non posso signorina, e contro il regolamento chiamare i proprietari di casa per nome.-
-Andiamo, Dustin, ormai ci conosciamo da tanto tempo.-
-Purtroppo non posso. Porto le valigie in camera sua.-
-Si grazie, papà è qui??-
-Si si, è in compagnia di una boy band, stanno contrattando per dei concerti.-
-di che boy band si tratta??-
-Credo che sono i One Direction.-

All’improvviso mi bloccai davanti a Dustin. Perchè questo nome mi era familiare? direi molto familiare.
-tutto bene, signorina Evans??
-aaaaah… si si… insomma… cioè si…. Si va tutto bene.-
Stavo per avviarmi verso casa quando ricordai di aver lasciato il cellulare in macchina. Tornai frettolosamente alla macchina e lo intravidi sul sedile posteripre..
Sbloccai la tastiera e trovai un altro messaggio dallo stesso numero di questa mattina.
Sorrisi all'idea di ritrovarmi un altro messaggio dello stesso genere, ma una volta aperto il messaggio notai che è molto più sintetico e sicuramente meno affettuoso di quello precedente.

 Da: +445757238447
 Oggetto: 'oh scusami che stupido, ho sbagliato numero! spero solo che non sei una ragazza T.T'

Risi a quel messaggio. Che scemo che è. Presi un attimo per pensare ad una risposta.

Oggetto: 'Purtroppo per te sono una ragazza, mi chiamo Evie, e salutami il tuo amico sexy :-)'
 
Misi il cellulare in borsa e mi avviai verso casa. Dopo un po’ di cammino (poiché casa mia è ABBASTANZA grande) Aprii la porta, e senza pensarci, a passo veloce mi diressi per le scale. 
-Ehi Evie, dove vai? - gridò mio padre.
 mi girai lentamente verso di lui, poi verso il divano: c'erano cinque ragazzi dall'aria familiare seduti accanto a papà che mi fissavano come se non avessero mai visto un'umano del sesso opposto in tutta la loro vita. Mi ricordavano qualcuno di familiare che ho visto ai provini. Sgranai gli occhi e portai la mano sulla bocca quando capì dove li avevo visti. Erano i cinque ragazzi del provino, e uno di quelli era quello che mi voleva vedere di nuovo.

- stavo andando a mettere le mie cose in camera, ciao ragazzi- risposi tranquillamente, rivolgendo uno sguardo veloce al divano. Accompagnai il saluto con un gesto della mano e i ragazzi fecero lo stesso. cercai disperatamente di scappare da quella situazione imbarazzante contando qualche passo all'indietro. Speravo con tutto il cuore che non vi avrebbero riconosciuto.
-Niente fretta, ti presento le nuove star del momento, i One Direction. - disse con tono fiero. -Ragazzi, lei è mia figlia, Evie.- disse con nonhalance
-ne ho sentito parlare! siete forti! - mi limitai a dire, sorridendo.
-Grazie bella. - risposero in coro
sentii le guance andare a fuoco.

-ma tu non sei la ragazza del...- iniziò il ragazzo biondo
lo bloccai facendo un gesto con la mano senza fami notare da mio padre, non volevo darli questa soddisfazione di aver ragione su tutto quello che diceva.
-Ah tesoro, com'è andato il provino a cui ci tenevi tanto?-
lo fulminai con lo sguardo. Da che pulpito viene la predica. Proprio lui parlava. Sbuffai.
-è andato male, proprio come tu volevi.- dissi bruscamente allontanandomi dal salone verso la mia camera.

 








onederful's corner
ehii gente c:
finalmente ho aggiornato il capitolo
quello precedente era un flashback, anzi un sogno che Evie ha vissuto
per raccontarvi la storia dall'inizio
la storia è ispirata a un'altra FF
ve lo anticipo solo per non essere detta 'copiona'.
che ve ne pare di questo capitolo?
recensite in tanti e fatemi sapere dell vostre opinioni.
aggiornerò a 4 recensioni visto che il precedente è arrrivato a 8 c:

ringrazio tutte quelle persone che la leggono, la seguono e la recensiscono
ora vi lascio gente c:
a presto jfdhskjf
Mar <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1648990