Il mio uomo

di Closs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sola ***
Capitolo 2: *** Figlio della guerra ***
Capitolo 3: *** Gianni ***
Capitolo 4: *** Soldato ***
Capitolo 5: *** Morte ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Sola ***


 

Sola  

Sono sola con il mio bimbo.
Gianni se n'è andato.
Sola con il mio bambino,Gianni non può portarmelo via.
Gianni non vuole portarmelo via,non gli interessa di me nè di lui.
"Ahi" così piccolo ma già prepotente.
Le mani congiunte,strette intorno al pancione. -Gli assomigli,piccolino.- dico - Sarai la mia battaglia,la mia vittoria o fallimento..- chiudo gli occhi. -..come madre. Tu sarai perfetto,come il cielo di notte che illumina la via ai naviganti. Sarai guerra e pace,odio e amore,dolce e salato,sarai Ares.-

Non posso più fermare le lacrime,scorrono piano: giù,ancora più giù,sono come acido che mi divora la pelle.
-Sarò forte per te,amore mio,ma non stanotte.- Prendo le ginocchia al petto e piango.
Mi duole la testa,proprio sopra all'occhio destro,le costole che hanno subito l'ira del mio compagno..un rivolo di sangue mi scende dal labbro.
L'afferro con l'indice prima che scorra sul collo,lo passo sulla pancia: e' caldo e viscido,normalmente mi farebbe venire la nausea ma non in questa notte,lo faccio scivolare piano sul ventre.
Ecco,ora è scritto con il sangue,è un patto che ho fatto a Dio: "AL MIO UOMO".
Sarai mio,mio per sempre.
Ti proteggerò,ti cullerò tra le mie braccia,avrò pazienza quando inizierai a fare i capricci,ti terrò la manina quando farai i primi passi,riderò e ti bacerò per la tua prima parola.
Ma per ora mi limito a proteggerci entrambi da Gianni,il tuo papà.
-Non ti odia piccolino,Gianni è solo..- Mi vengon a meno le parole - ..fatto così.-
"Ahi" va bene,ho capito,adesso mi metto a letto,ma prima chiamo la nonna.

-Mamma?- dico appena dall'altra parte si solleva la cornetta.
-Arianna?- è la voce assonnata della mamma,sorrido tra me.- Arianna che succede?-
Vorrei parlare ma non ci riesco, lei capisce.
-Arianna arrivo subito.-
-Non portare papà.- riaggancio.

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Capitolo 2
*** Figlio della guerra ***


 

Figlio della guerra.


 

Gianni se n'è andato da due settimane,sono passate già due settimane da quella notte.

Pazientemente ho spiegato ad amici,parenti e vicini cos'era successo censurando il più possibile.

"No,no niente di chè siamo giovani si litiga.. si si torna ha bisogno di tempo. Certo,certo grazie signora. Si figuri,buonanotte" chiudo di nuovo la porta alla premurosa ficcanaso signora Ferreri.

Non è cattiva,no assolutamente,solo che non ha figli,ne nipoti,ha perso le sorelle e eanche i fratelli,è sola con il suo gatto. La capisco.

Piccolo mio,non c'è pace in questo mondo.

Mi avvicino come ogni sera la sedia malconcia,che sta vicino al letto,alla finestra della camera: c'è solo cenere,chissà quante vite perse,chissà quante madri che piangono le salme dei propri figli.

Non nascere adesso,figlio mio..Non voglio piangere sulla tua bara,non voglio venirti a trovar in un letto d'ospedale.

Non voglio vederti soffrire,mentre con forza e fame cercherai di togliere l'ultima goccia di latte dal mio capezzolo secco.

-Arianna devi mangiare! Hai poco seno,non è pieno,traboccante,Arianna non sei più sola.

Hai un'altra vita dentro di te. -

-Lo so,mamma.-

-E poi non l'ho mica capito io.. eh.- mi disse qualche giorno fa.

-Cosa mamma?- chiesi rassegnata spegnendo la tv e smettendo di fare zapping.

-Perchè ti ostini a stare in questo sudicio palazzo che puzza costantemente di cavolo e frittura! Arianna,la nostra è una famiglia borghese,meriti di più cara..tutto qui.- dissi con la classica punta di snobismo sulla lingua. - E poi hai visto che gente abita qui? Mamma mia,mi vergogno per loro..poverini.-

Fa freddo ma non ho voglia di cercare il vecchio plaid sbiadito.

Piccolo.. se nasci adesso sarai figlio della guerra: la mia e del mondo.

Sarai figlio di tuo padre e quindi il guerriero d'eccellenza,figlio del mondo senza pace di adesso..Guarda!

-Sono soldati,piccolo.- sussurro. -Vedi quella divisa verde e l'elmetto? Sono soldati amore.

Combattono e muoiono per noi. Il tuo papà era un militare. Non parla mai di cosa è successo giù nel paese in esplorato,credo che non gli sia permesso. Quei territori sono tabù,non vengono nominati mai. E' lì che c'è la guerra. Tra il continente ovest e quello est. -

 

L'acqua calda mi toglie i pensieri.

Anche tu avverti il tepore dell'acqua,vero? E' dolce. Sembra un abbraccio.

E' da qualche ora che sei silenzioso. Piccolo,rispondimi.

Ti capisco però,sono io: sai Ares non sempre le mamme fanno tutto per bene.

Se ti trascuro è perchè mi sto preparando al tuo arrivo.

Manca poco e io ho voglia di vederti,voglia di renderti un degno benvenuto in questo mondo grigio,voglia di tingere di rosso il tuo ingresso nella vita.

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Capitolo 3
*** Gianni ***


Gianni.

 
Gianni se n'è andato da tre settimane,sono passati già ventuno giorni da quella notte.
Io non voglio andarmene da qui: è la casa di Gianni.
Lui vive qui,viveva.
Guardalo piccolino! E' sulle foto sopra la credenza in soggiorno,non lo vedi seduto sul divano,con solo la canotta bianca e i pantaloncini?Oppure sul tavolo della cucina,mentre si sforza di finire un rompicapo?
 
-Arianna,figlia mia,hai visto cosa ti ha fatto? Non restare ,vieni a casa,per Dio!
Vieni a casa!- la mamma è sul punto di piangere,è come se sentissi le sue lacrime uscire dal ricevitore.
-No mamma,questa è la sua casa..- scivolo appoggiata alla parete con l'apparecchio sulle ginocchia.
-Appunto Arianna,non permettere che ti faccia di nuovo male..Per favore,papà vuole vederti e anche Maria.-
-Ma no mamma,mi riferivo ad Ares. Questa è la sua casa,lui è nato qui,è casa di suo padre.-
-PADRE?- la vena di rabbia prende il sopravvento. -PADRE ARIANNA? Che padre è uno che picchia la sua promessa sposa a sangue? Almeno permettimi di tenerlo con me,potrai vederlo sempre,sarà sempre e comunque tuo figlio.-
-Mamma io amo Gianni e mio figlio.- riaggancio.
 
 
Inizio a piangere appena la mia mente cade in un vorticoso uragano di flashback.
Non so neppure come è successo. In pochi secondi mi ha colpito,in pieno viso.
-Puttana!Sono stato in guerra sei mesi,torno per andare dalla donna che amo e la trovo incinta? DI CHI E'? Chi è il padre?- non mi ha dato il tempo di rispondere, le sue braccia si muovevano già veloci e rabbiose.
Con una mano mi costringeva a terra,mentre l'altra era impegnata a sfigurarmi il viso.
-Voglio vedere chi ti vorrà quando avrò finito,chi vorrà un figlio bastardo.-
-Gianni ti prego.-
 
Poi il buio. Come se la mia mente mi avesse portato altrove,per non sentire dolore e appena il peso di Gianni si è allontanato dal mio corpo,sono tornata cosciente.
-Gianni è tuo figlio,due mesi prima che partissi in cima alla collina!-ho sputato tra il sangue mentre abbandonava casa sua,me e il bambino.
Ma Gianni non poteva sapere che ero alla trentaduesima settimana di gravidanza,non poteva capire che il figlio era suo,la mia pancia d'altronde non è mai cresciuta molto.
Io,quasi,non mangio.
 
 
Le lacrime scorrono.
-Ares,perchè adesso! Non potevi aspettare qualche anno? Perchè?Perchè? Perchè?- inizio a picchiare il ventre.
 
Il trillo del telefono,mi sveglia.
Credo di essere svenuta. Ho la pancia dolorante e piena di lividi.
-Pronto?- poca voce mi esce dalla gola secca.
-Arianna..-
Per la miseria! Piccolo! Ares! E' Gianni!
Non riesco a parlare.
-Arianna,il bambino è mio?-
-Si,Gianni.-
-Ma quando,quando è successo?-
-Sulla collina,ricordi?-non respiro più.
-Merda! cosa ti ho fatto..- piange. -Arrivo da te.-
 
Gianni che piange è una sorpresa.
"Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh" un dolore assurdo mi attraversa il corpo,dai piedi percorrendo la spina dorsale fino al cervello.
Sono sicura: Ares vuole vedere suo padre.
E' ora,vuole nascere.
 

 

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Capitolo 4
*** Soldato ***


Soldato

 

Gianni deve avermi portato in ospedale.

Sento la sua voce,ma è distante,è qui però non posso arrivarci.

Il mio compagno è tornato da me ed io non posso averlo.

 

Vedo da sotto le palpebre le luci e le ombre,le voci,mani fredde mi toccano il ventre.

Ora però voglio dormire. Spegnete le luci.

Sogno tutta la mia vita,dicono che quando si muore si rivive ciò che si è stati con il tasto avvolgi avanti al massimo.

Non vedi vere e proprie scene,ma solo frasi o immagini.

E' davvero molto strano:io non sto morendo..o sì?

 

I sogni poi diventano sempre più vorticosi.

Elmi,spari e ordini.. un susseguirsi di voci,ognuno lotta per la salvezza; la guerra è iniziata anche qui.

Il mio bimbo! Il mio bambino! Vuole nascere! Devo andare..è ora,il mio Dio,unico figlio della guerra,nato in essa e forse per essa.

Tra qualche anno ci sarai tu sotto la luce della notte con gli assordanti allarmi sopra la testa e combatterai per una patria sdegna che mai ti renderà onore.

Forse morirai lasciando la povera madre a piangere su una salma non ancora matura.

 

L'urlo nero della madre. (1)

 

Poi il suo pianto,lo stanno portando via! Ma perchè? Ha appena poche ore il mio bimbo,lo vogliono già come soldaato.

No! Lo voglio vedere,per favore.

-ARES!- urlo buttando fuori ogni particella d'ossigeno nei polmoni.

 

E' di nuovo buio,sono sola.

Non chiedo molto: voglio vedere il mio bambino.

Non chiedo molto: voglio far dono a mio figlio della vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Riferimento a Salvatore Quasimodo.

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Capitolo 5
*** Morte ***


Morte
 

 
Mi sveglio in una stanzetta con poca luce,i miei occhi però sono abituati al buio.
Istintivamente porto le mani sul pancione,è diverso: è vuoto.
"Ah è nato il mio piccolino".
Dove sei?
 
Solo adesso noto una figura,una donna appoggiata in fondo al letto.
-Mamma – chiamo.
Si sveglia di soprassalto,come se avesse avuto un incubo.
-Arianna..sei sveglia. Grazie a Dio- mi abbraccia,ma io ho male a ogni parte del corpo.
-Mamma mi fai vedere Ares?-
-Si ma dopo,ora dormono e deve visitarti la dottoressa.- dice laconica.
 
Dopo che la dottoressa ha finito di visitarmi,le chiedo di poter vedere mio figlio,anche lei mi risponde brevemente e se ne va.
 
Passano le ore e vedo il giorno spuntare dietro il vetro della finestra,appena il primo raggio arriva al mio letto,mi addormento cullata dal suo calore.
 
-Dottoressa come faccio a dirglielo?- è mia madre,parla piano.
-La comprendo signora,ma è l'unica che può farlo.-
-Capisco..ma come?-
-Non lo so,davvero.- conclude.
 
Poco dopo appena siamo sole,guardo la mamma a lungo.
C'è qualcosa che non va. Questa stanza non è piena di fiori o biglietti d'auguri per il nascituro e poi.. Gianni non c'è.
 
-Mamma,dov'è Gianni?- chiedo allarmata.
-Tesoro devi sapere una cosa.-
 
Inizia il racconto delle 240 ore che ha passato a guardarmi,mentre dormivo in coma da quella sera che l'ho chiamata,quella in cui Gianni se n'è andato.
Gianni ha ucciso il nostro bambino,ha tolto la vita anche a lui,mentre picchiava me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Epilogo
 

 
Mi preparo a lasciare la mia stanzetta qui in ospedale. Sono ricoverata da trentacinque giorni,dieci dei quali li ho passate inerme dormendo molto profondamente.
Sto per tornare a casa dei miei genitori,mia sorella passerà a casa di Gianni a prendere le mie cose,lui non può portarmele: è in prigione.
 
-Sei felice di tornare a casa?- dice la dottoressa.
-Non tanto davvero..-
-Perchè?- chiede
-Non voglio affrontare la vita..non ora.-
-Passerà Arianna,fidati di me. -
 
Ho visto cinque psicologi diversi da quel pomeriggio di qualche settimana fa,ma le cose non sono cambiate anzi peggiorano.
Non mangio, quasi non bevo,la pancia sta sparendo piano piano,non ho il mio bimbo tra le braccia.
 
-Andiamo tesoro?-mio padre mi attende sulla porta.
-Si-
 
Sarà che attraversando la stanza e vedendo il mio viso morto,gli occhi vitrei,le costole che fuoriescono dalla pelle così come le spalle,le guancie e gli zigomi.
Non sono più niente se non un fragile petalo di una rosa appassita. Anche se mi batte il cuore,la linfa vitale dentro di me è morta con mio figlio.
 
Sarà per questo che tornata a casa mi lascio trascinare dalla dolcezza della vasca.
Sott'acqua non si sente altro che il battito del cuore,che presto svanirà come l'ultima bollicina d'aria che aprirà le labbra,assassine e traditrici faranno entrare l'acqua e io non sentirò più niente.
 
"Scusami mamma"
 
Gianni,ti odio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
AL MIO UOMO ROSSO SANGUE DONO LA VITA
 
LA MIA.
 

 
 
 

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