-Nii-San, ma non è giusto!- Il piccolo Alphonse puntò un dito verso il fratello maggiore. -Si, è giusto!..Anzi...Super-iper-mega-giustissimo! Perchè lo dico io!- L'altro gonfiò le guance in un espressione imbronciata girandosi di spalle con le braccia in conseta. Quando faceva così, il suo Nii-san era insopportabile! Ma questa volta non l'avrebbe avuta vinta! -No Al, non fare così dai...- Lui non si girò, offeso. -Allora anche io non ti parlo più!- Alche Edward si girò di spalle con le braccia in conserta. Alphonse sospirò voltandosi. -Non puoi copiarmi, Nii-san!- Questa volta l'altro non rispose -Sei insopportabile quando fai così, Nii-San!- Questi si girò, solo per fargli la linguaccia. Il più piccolo lo guardò furioso. -Stupido di un Nii-San!- E fece anche lui la linguaccia. -Non chiamare il tuo fratello maggiore stupido!- Non potè trattenersi, scoppiò a ridere. Anche Edward lo imitò poco dopo. -E' l'ultima volta che te la dò vinta!- [] Si svegliò di soprassalto. Aveva gli occhi bagnati. Il viso rigato di lacrime. Ma lui non era il solo a piangere. Nel silenzio della notte. Sentì dei singhiozzi. Edward. Stava ancora piangendo. Un'altra volta. Non potè non andare di nuovo fuori la sua porta. Edward non era solo. C'era anche lui. Lo guardava mentre piangeva. Senza fare niente. Lo osservava solamente. Fu preso da un lampo di rabbia. Strinse i pugni. Perchè suo fratello si era lasciato andare così in basso? Abbassò lo sguardo. Non sapeva minimamente cosa fare. Sentì la finestra aprirsi. Vide Envy andrsene. Edward pianse più convulsamente stringendosi in un abbraccio. Basta. Aveva visto troppo. Fece un passo indietro. Il pavimento scricchiolò. Il fratello fulmineo alzò lo sguardo verso di lui. Era buio. Ma sapeva che poteva vederlo. Indietreggiò ancora. Edward allungò una mano verso di lui. Lui scosse la testa. [] -Al, vieni qui...- [] Suplicò. Lui si fermò ma non si mosse. Era così tremendo stare faccia a faccia con la verità. Si era illuso che Edward non sapesse che lui sapeva. E in questo modo, pensava che potesse fingere di dimenticarsene. Ma era impossibbile. Si voltò per correre via. [] -AL!- [] Un urlo disperato. Non si voltò. Sbattè la porta della sua camera. Si lasciò cadere a terra. Si sentiva debole. Tremendamente debole. Fisicamente. Psicologicamente. Le ginocchia al petto e la testa tra le mani.
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-Al...Ascoltami...-
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La voce proveniva da dietro la porta.
Silenzio.
E lui lo prese come un invito a continuare.
Tutto ad un tratto non sapeva cosa dire.
O meglio.
Lo sapeva.
E forse aveva troppo da dire.
E quel troppo non era esprimibile a parole.
Poggiò la mano sulla superfice legnosa e sopra vi adagiò la fronte.
Sospirò.
Aprì la bocca ma non vi uscì alcun suono.
Con la mano libera diede alcuni pugni.
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-Non voglio, Al...-
[]
Alphonse che aveva tenuto il capo chino sino a quel momento.
Lo alzò.
Cosa voleva dire con "Non voglio".
Cosa diavolo voleva da lui ora?!?
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-Non voglio che tu faccia la mia fine, Al...-
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La voce era leggermente alterata dai singhiozzi.
e di nuovo gli prese quella fitta al cuore.
Scosse il capo.
Non rispose.
E l'altro continuò a piangere.
Cosa stava facendo?
Ora piangeva anche davanti a lui?
Che fine aveva fatto il suo Nii-San.
Silenziosamente delle lacrime rigarono anche il suo volto.
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-Non volevo, Al...-
[]
Il minore scosse la testa coprendosi gli occhi con le mani.
Era così confuso.
Una parte di lui avrebbe aperto la porta e gli avrebbe urlato che non doveva piangere.
Un'altra parte di lui voleva aprire la porta e urlargli di andare a quel paese.
Nell'indecisione lui non faceva niente.
Niente di niente.
Ed ecco di nuovo il sentimento di inutilità.
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-Non volevo che questo cambiasse il nostro rapporto..-
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Continuò piangendo.
E Alphonse fu preso da un'infinita rabbia.
Come poteva non cambiarlo?
Come poteva?
Perchè glielo diceva ora.
Peggiorava le cose.
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-Buona notte, Al...-
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Sentì i suoi passi allontanarsi.
Cacciò un urlo.
Come per liberarsi.
Ma allora perchè quel groppo in gola non era scomparso?
Perchè si sentiva ancora male?
Perchè quella dannata sensazione di disagio faceva ancora parte di lui?
Perchè si sentiva ancora preso in giro dal fratello?
Perchè non riusciva a trovare delle risposte a queste domande?
Perchè se le stava facendo?
Perchè?
Scosse la testa artigliandosi i capelli.
La situazione era troppo pesante.
E lui si sentiva così piccolo.
Preferiva di gran lunga i litigi che faceva da bambino.
Finivano sempre con un abbraccio e una fetta di crostata.
A volte alle fragole.
Altre alle more.
Ma la sua preferita era quella al cioccolato.
E ne mangiava così tanto che poi si ritrovava nel letto piegato in due dal maldipancia.
Allora Edward si metteva accanto a lui e lo coccolova.
Gli diceva cosa aveva fatto quel giorno con Winry.
Prima diceva che si erano divertiti.
Poi notando lo sguardo triste del fratellino, si rimangiava tutto.
"Però non era lo stesso senza di te"
Sorrise a quei pensieri.
Ecco.
Stava di nuovo pensando a lui.
Ma questa volta no.
Non gliel'avrebbe data vinta.
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Anche questo cap è finito!
Grazie a Kira7, Bad_Girl e Lovva_chan che hanno recensito lo scorso.
Non ho tempo di ringraziarvi dovutamente...
Ho una febbre da cavallo e mi gira la testa^^
Commentate!
Baci
Lily123
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