Ai confini della realtà!

di Yukari Elric 1412
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di una nuova avventura ***
Capitolo 2: *** I primi manga... Che emozione! ***
Capitolo 3: *** Benvenuta all'inferno! ***
Capitolo 4: *** Un regalo inaspettato ***
Capitolo 5: *** Alla scoperta di un nuovo mondo ***
Capitolo 6: *** Una nuova vita ***
Capitolo 7: *** Una decisione importante ***
Capitolo 8: *** Studiando l'Alchimia ***
Capitolo 9: *** Situazione di pericolo ***
Capitolo 10: *** I sentimenti di Edward ***
Capitolo 11: *** Confusione ***
Capitolo 12: *** Gelosia ***
Capitolo 13: *** Al di là del Portale ***
Capitolo 14: *** La città Eterna ***
Capitolo 15: *** La Leggenda della Principessa ***
Capitolo 16: *** Quel forte sentimento... ***
Capitolo 17: *** L'esame di Alchimista di Stato ***
Capitolo 18: *** Ricongiunzione ***
Capitolo 19: *** Un mistero sempre più grande ***
Capitolo 20: *** May si unisce al gruppo ***
Capitolo 21: *** Amore e Incomprensioni ***



Capitolo 1
*** L'inizio di una nuova avventura ***


Ai confini della realtà!

di: Yukari_Elric

Capitolo 1 - L'inizio di una nuova avventura

-vi sembrerà una strana storia, sicuramente, ma mi frullava nella testa già da un pò di tempo e quindi ho deciso di metterla nero su bianco, spero che vi piaccia e che non la giudichiate una "cazzata" capirete meglio dicosa si tratta dal secondo capitolo in poi... E' liberamente Ispirata al Celebre anime Nadia - il mistero della pietra azzurra, per ora mi auguro che vi piaccia =^w^= un'abbraccio, Yukari-

-RIPETO: ATTENZIONE, FATTI E PERSONAGGI IN ITALIA LI HO INVENTATI IO! OGNI RIFERIMENTO A FATTI REALI E PERSONE REALI E' PURAMENTE CASUALE, PERCHE' IN PARTE LA STORIA SI SVOGLE IN ITALIA, NEL MONDO REALE... -


Rebecca... Una dolce ragazza dal cuore d'oro, quell'estate del 2008 aveva solo 14 anni...
Anche se così piccola, era bellissima, Due grandi occhi dalle iridi verde smeraldo, un visino dai lineamenti dolci da ragazzina timida e ingenua, I capelli castani, lunghi fino alle spalle e aveva sempre la sua frangetta che portava fin da piccola... I capelli li teneva sempre raccolti con un mollettone dietro la nuca, due ciuffetti sciolti ai lati del viso, e ovviamente la sua frangetta!
Era giugno, mancava pochissimo agli esami di terza media, era un periodo di estrema tensione per la ragazza... Viveva a Reggio Calabria... Una città Calabrese non molto grande... E anche se con i suoi compagni di scuola andava discretamente d'accordo non aveva stretto mai amicizia con nessuno, andava d'accordo con la gente si... Ma ognuno li aveva il suo "gruppo" di amici, e per lei non c'era posto... Mai avuti fidanzati, escluse perfino le cotte! Era una ragazza che preferiva la compagnia dei suoi libri Fantasy! Troppo timida per fare amicizia.
Ma ben presto una semplice fumetteria le avrebbe cambiato la vita... In meglio o in peggio?
Quella mattina perse l'autobus e si vide costretta ad andare a scuola a piedi, sarebbe arrivata sicuramente in ritardo...
Verso metà strada notò un piccolo negozietto di fumetti...
Non aveva mai provato interesse verso i fumetti, di nessun genere.
Ma la vetrina era tutta colorata e allestita cosi bene che la giovane ragazza non resistì nel dargli un'occhiata...
La sua attenzione venne attratta da un una confezione di un'orologio d'argento con su scritto "Orologio d'alchimista di stato di Edward Elric"
Rebecca non aveva capito assolutamente cosa volesse dire, né tanto meno chi fosse Edward Elric, però nella confezione chiusa dell'orologio esposto in vetrina vide l'immagine di un bellissimo ragazzo dai capelli biondi raccolti con una treccia dietro la nuca, dei ciuffi sciolti ai lati del visto e una specie di "antenna" nel mezzo dei capelli sopra la fronte, due occhi grandi dalle iridi d'orate e un dolce sorriso...
«Certo che adesso i fumetti li disegnano talmente bene che che i personaggi sono veramente carini...»

La ragazza arrossì leggermente...
«Oddio com'è tardiii!!!» Rebecca corrò via disperata! Odiava fare tardi, e nella sua scuola erano molto severi riguardo ai ritardi!
Arrivò alle 8:35... E l'insegnante prese provvedimenti mettendola in punizione trattenendola un'ora in più dopo le lezioni.
Passate le ore di lezione a Rebecca toccava quella di punizione, ne approfittò per ripassare gli argomenti degli esami, se non li avrebbe superati sua madre sarebbe stata spietata con i castighi...
Già... La madre era una donna severa, e anche se le faceva i regali alquanto insignificanti per compleanni e Natali, con la figlia non andava d'accordo per niente, era troppo ingiusta, le faceva sempre fare le pulizie di tutta la casa ogni giorno mentre lei non muoveva mai un dito... La criticava per il fatto di essere una fallita senza amici, e non le dimostrava mai affetto... La cosa era reciproca, Rebecca non sopportava la madre, non aveva nessuno con cui sfogarsi quando ne avrebbe avuto bisogno, viveva da sola con la "vipera" di sua madre, il padre non lo conobbe mai, era andato via quando lei non era ancora nata, e per quest'abbandono lei l'odiava a morte ancora peggio di quanto potesse odiare la madre.
Al ritorno a casa dalla punizione la madre l'accolse in casa guardandola malissimo
«Brava Rebecca! Sei finita in punizione un'altra volta vero?» Brontolò la madre.
«Mamma non è colpa mia... Ho perso l'autobus!»
«E la colpa dell'autobus che è arrivato prima alla fermata o tua che sei arrivata tardi alla fermata?»
«Mia che sono arrivata tardi...»
«Ecco! Sei una delusione! Devi pensare a svegliarti prima e ad agghindarti meno la mattina!»
«Sisi mamma, vado a studiare và...»
«No! Zia Antonella ha detto se puoi andare a badare Mattia fino alle 17, portati i compiti li e studia li! Ciao»
«Ok. Ciao!»

Rebecca uscì per andare a casa della zia, sorella della madre, per badare al suo cuginetto di solo 6 anni appena compiuti... La zietta almeno le dimostrava più affetto.
La zia la salutò e la ragazza restò sola con il con il bambino che tanto tranquillo stava guardando un cartone animato in tv...
Ad un certo punto, la ragazza che era intenta a fare i compiti di chimica fu distratta dalla voce di due bambini in tv, non alzò lo sguardo della tv, non vide i volti dei bambini... successivamente sentì una frase che la incuriosì parecchio...
"L'alchimia, è una scienza che permette di capire la composizione della materia... Di scomporra e ricomporla in qualcosa di diverso... Se chi la utilizza è particolarmente bravo può riuscire addirittura a tramutare il bronzo in oro... Tuttavia proprio perché l'alchimia è una scienza è sottoposta alle leggi della natura, si ottiene un'oggetto di una certa massa solo a partire da un'altro della medesima massa... Questo è il principio dello scambio equivalente!" E poi udì l'urlo di uno dei bambini della tv...
A quel punto la Rebecca prestò attenzione a ciò che davano in tv...
"Secondo il principio dello scambio equivalente è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore... Probabilmente va inteso anche come insegnamento morale, gli uomini non possono ottenere nulla se non fanno alcun sacrificio..."
«Ma che diamine è sta roba? Oddio e tu Matti guardi certe cose?» Il bimbo era incantato dalla tv per le belle luci colorate che vedeva e non rispose alla cugina...
Ma poi la ragazza un'attimo prima di cambiare canale notò il viso del bambino in tv che era appena rimasto senza gamba...

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Capitolo 2
*** I primi manga... Che emozione! ***


Capitolo 2 - I primi manga... Che emozione!


«No... Ma quello è lo stesso tizio che ho visto disegnato in quella confezione dell'orologio in quel negozio di fumetti, eppure quello sembrava diverso da questo» Pensò a voce alta Rebecca...
"Ahh... Sto letteralmente morendo di fare... Se almeno ci fosse qualche filo d'erba potrei trasmutarlo in pane, invece non c`è niente.........."
Ed ecco che quando la ragazza vide il personaggio che pronunciò questa frase capì subito che era lo stesso raffigurato nella scatola dell'orologio in vetrina
«Oddio... Ma allora è proprio quello che ho visto questa mattina! Accidenti che coincidenza...» Lo trasmettevano su Sky, la ragazza fu fortunata perché leggendo il riassunto sulle Info le capitò proprio il primo episodio di un'anime stupendo... Fullmetal Alchemist!
Da quel giorno non si perse una puntata... Ogni giorno quando andava a badare al suo cuginetto se lo guardava con lui... .
Mancava pochissimo agli esami, ma anche se ultimamente Rebecca aveva prestato più attenzione a Fullmetal Alchemist, lei era preparatissima...
Infatti finita la settimana di esami fu promossa con voti molto buoni!
Ora le toccavano le sue ultime vacanze estive in calabria...
A fine agosto Rebecca e la madre si sarebbero trasferite a Roma!
La ragazza adorava sempre più quell'anime, che decise di farci degli "studi" su internet a riguardo...
Lei era convinta fosse un normale cartone animato, non sapeva che tutti i cartoni animati di provenienza giapponese fossero chiamati Anime, e i fumetti Manga...
Scoprendo che di Fullmetal Alchemist ci fosse anche il manga, alla ragazza venne voglia di leggere anche quello... Ma decise prima di aspettare di finire la serie in tv.
Lo adorava proprio quell'anime, qualunque cosa appartenente ad esso lei lo adorava, e Rebecca essendo un'appassionata di libri fantasy non poteva non amare un'anime così...
Il tempo passava.... E ormai lo aveva visto tutto! Perfino il film che concludeva la serie che fu trasmesso dopo la fine degli episodi...

Aveva notato una cosa in comune con un film di Harry Potter che le piaceva molto, ovvero, la pietra filosofale... E non solo con quello, ma anche in altri libri che aveva letto negli anni parlavano della pietra filosofale, e lei fantasticava su una possibile pietra filosofale reale! Se tante cose ne parlavano secondo lei doveva esserci un fondo di verità!
Perfino il portale l'attraeva, pensare che dall'altra parte potesse esserci un mondo completamente uguale al nostro ma dove l'alchimia era sviluppata per lei era qualcosa di stupendo... Le sarebbe tanto piaciuto andarci? Ma come?
Adorava talmente tanto quell'anime che ne cominciò a vedere tantissimi altri, in più faceva ricerche sulll'alchimia che esistì nell'antichità, credeva, o forse meglio dire sperava, di poter trovare anche lei un mondo come quello di Fullmetal Alchemist...
Arrivò fine agosto... La ragazza insieme alla madre si sarebbe trasferita a Roma a breve, era molto in ansia per ciò, ma ora che avrebbe cominciato le scuole superiori sperava di riuscire a farsi degli amici, magari degli amici otaku come lei era ormai diventata...
Un giorno decise di tornare in quella fumetteria dove vide per la prima volta l'immagine di Edward... Era decisa di acquistare anche i manga!
«Salve, vorrei comprare il primo volume di Fullmetal Alchemist» Disse Rebecca all'uomo della fumetteria...
«Mmmh.. Sei fortunata ragazza, ieri è uscito il numero 3, ma è avanzato un numero 1 e un numro 2... Li vuoi tutti e 3 o ti do il primo numero e gli altri li vuoi da parte?»
«No meglio che me li dia tutti e 3...»
«Ok... Sono 15 euro!»
«Eh? Ma scherza?»
«Nono... Un singolo volume costa 4,50 euro»
«Mi dia il primo... Gli altri li compro successivamente... Ma siccome io andrò a Roma, poi li troverò anche li?»
«Sì cara non preoccuparti, come escono qui gli stessi numeri usciranno anche li!»
«Bene!»
«Tu hai visto l'anime?»
«Certo, perché?»
«Sai a breve faranno una nuova serie, più fedele al manga..»
«Ah davvero? Io avevo letto su internet che il manga e l'anime non erano molto uguali, e quando uscirà?»
«Credo i primi di Gennaio, non ne sono sicuro! E s'intitolerà Fullmetal Alchemist Brotherhood!»
«Bello... Ora scappo, ci vedremo presto quando comprerò gli altri numeri!»
Rebecca era felice di aver scoperto il mondo dei manga e anime, ne stava facendo proprio una passione.
Passò un po di tempo e alla fine i numeri 2 e 3 li comprò, usciva un numero al mese, il prossimo lo avrebbe comprato a Roma, perché la partenza era vicina... Reggio Calabria le sarebbe mancata molto, ma sopratutto la zia che era l'unica che le voleva bene, e anche il suo cuginetto Mattia, che grazie a lui che guardava la tv lei scoprì Fullmetal Alchemist....
Durante il viaggio verso Roma la ragazza si passò il tempo a leggere il numero 2 del manga, e nel numero 1 già aveva notato le prime differenze dall'anime...
«Ma che leggi ora? Fumetti?»
«Non sono fumetti, mamma, sono Manga!»
«Che?»
«In teoria sarebbero i fumetti giapponesi!»
«Bene, mia figlia sta diventando una ridicola otaku... Sono apposto adesso!»
«Mamma! Gli otaku non sono ridicoli! E poi come fai a sapere chi sono?»
«Mio cugino Andrea grrande e grosso com'è è semprestato un'otaku... Un'idiota...»
«Non siamo idioti noi otaku!»
«Per me si!»
Le due continuarono a litigare, madre e figlia proprio non andavano mai d'accordo... Litigi su litigi, e a quanto pareva la madre odiava gli anime e i manga... Li riteneva robaccia per bambini scemi, e gli otaku un'ammasso d'idioti... E ora che Rebecca lo era diventata i rapporti tra madre e figlia sarebbero crolati completamente...
«Se fosse possibile me ne andrei su Amestris!»* Borbottò Rebecca...

*Amestris non viene nominata nella prima serie dell'anime, ma solo citata nel film, in più lei stava già leggendo il manga, dove la nazione di Amestris era già stata nominata, (se non ricordo male)

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Capitolo 3
*** Benvenuta all'inferno! ***


Capitolo 3 - Benvenuta all'inferno!

Per Rebecca, che non solo passò un periodo stressante per colpa fegli esami, ora durante il viaggio aveva la madre che le rompeva le scatole per i suoi nuovi gusti...
Una volta a Roma, Rebecca si sentiva felice, sperava con tutto il cuore di avere una nuova vita, degli amici...
E ormai mancava poco all'inizio della scuola, si sentiva emozionatissima, molto ansiosa.
E proprio il giorno prima trovò una fumetteria vicino casa sua, risparmiò dei soldini per comprarsi due cose a cui teneveva molto comprare, il ciondolo del simbolo di Fullmetal Alchemist, e l'orologio d'argento di Edward, con tanto di scritta all'interno... In più il numero 4 del manga! Si sentiva in paradiso!
Arrivò la data del primo giorno di scuola...
Rebecca si trovò in una classe dove in prevalenza c'erano ragazze... Come portafortuna si mise al collo la collana e in tasca l'orologio.
Passate le prime ore di lezione filò tutto liscio, anche se più che lezione gli insegnati chiacchierarono con gli alunni per fare conoscenza, dato che era il primo anno in quella scuola per tutti... Ma per tutto il tempo una ragazza fissò Rebecca! Era bellissima e ben vestita, solo abiti firmati, lunghi capelli fin sotto al seno, biondissimi e ondulati, occhi azzurri...
Anche se così bella, Rebecca per la sua semplicità e il suo viso grazioso, quegli occhi verdi incantevoli e anche se aveva dei comunissimi capelli scuri... Era molto più bella della bionda.

Nell'ora d'intervallo, Rebecca che era troppo timida per iniziare discorso con qualcuno prese il numero 4 del manga e cominciò a leggerlo... La bionda che la fissò per tutto il tempo, come una leonessa fissava la preda prima di azzannarla, si alzò dal suo banco, e sfoggiò dei tacchi a pillo stupendi, e un portamento da modella... I ragazzi erano incantati dalla sua "classe" e dalla sua bellezza, le ragazze erano intimorite, la credevano una bulla... Probabilmente avevano ragione...
«Ciao! Piacere! Sono Sandra!»
«Ehm... Ciao...Io mi chiamo Rebeccca, puoi chiamarmi Becky...»
«Becky eh? Ma... Dimmi un po, cosa leggi?»
«Un manga stupendo! Si chiama Fullmetal Alchemist, lo conosci? Sono arrivata al quarto volume!»
«AHAHAHAHAHAHAHAH! Io leggere quella robaccia da otaku? Ma non se ne parla prorpio! E dal primo minuto che ti ho vista che ti ho definito subito una sfigata, e avevo ragione!» Sandra aveva una voce talmente squillante che rimbombava in tutta l'aula, e i suoi compagni erano leggermenti spaventati da quella tizia tanto arzilla, mentre un suo amico e una sua amica seduti vicino a lei ridacchiavano come dei cretini.
«Ah beh... Se non gradisci la mia compagnia vattene...»
«Credo invece che mi divertirò con te... Mi divertirò a rovinarti la vita!»
Con molto sgarbo le prese il manga dalle mani e glielo stracciò in due!
Rebecca furiosa la spinse e le due cominciarono a picchiarsi, due delle loro compagne di classe si spaventarono e andarono a chiamare un'insegnante per fare in modo che le fermasse...
Arrivata l'insegnante le divise e le spedì nell'ufficio del preside.
Rebecca era sconvolta, non poteva credere che una perfetta sconosciuta le stracciò in due il suo adorato manga, e le veniva da piangere, ma si mostrò orgogliosa non versando neanche una lacrima.
Nell'uficio del preside, l'uomo era profondamente sconsolato nel vedere che un'episodio del genere si svolse al primo giorno di scuola...
«Allora.. Che avete combinato? Disse il preside alle ragazze...»
«Io stavo leggendo il mio manga durante l'intervallo, lei a cominciato a chiamarmi sfigata... E me l'ha preso e poi l'ha strappato!»
«Cos'è un manga scusa?»
«Un fumetto giapponese, signor preside...»
«Ah... E poi che è successo?»
«E poi è successo che a quel punto non ci ho più visto dalla rabbia, e ho iniziato a picchiarla, anche se lei ha avuto la meglio su di me...»
«Sono profondamente deluso da voi ragazze, ascoltatemi bene, tu Sandra domani le ricompri il fumetto, e glielo consegnerai alle 8:00 d'avanti a me, e tu Rebecca, se Sandra ti farà ancora dispetti tu vieni da me... Ok?»
«No! Io non spenderò un centesimo per quella robaccia!» Disse Sandra furiosa...
«E invece lo farai! Se domani alle 8:00 non sarai qui d'avanti a me che le darai un nuovo fumetto ti sospenderò per una settimana! Intesi?»
«Intesi...» Rispose seccata
«Rebecca, comi si chiama il fumetto? Così te lo ricomprerà»
«Fullmetal Alchemist, il numero 4, lo trovi in fumetteria!»
«Meglio che glielo scrivi su un bigliettino và»...
Becky prese carta e penna e le scrisse tutto dandolo poi a Sandra...
«E per questa volta sarò magnianimo, niente punizioni, ma per te Sandra ci sarà se non le porti il fumetto»

Le due poi tornarono in classe... E a fine lezioni all'uscita Sandra le disse «Te la farò pagare! Benvenuta all'inferno!»
Rebecca sentendo quelle parole si senti malissimo dentro, sali sull'autobus e si mise in un posticino isolato per non dare nell'occhio, si mise le cuffiette e cominciò ad ascoltare le Openig e le Ending del suo amato anime...
Arrivò a casa e si chiuse in bagno a piangere, versando a fiumi le lacrime che aveva trattenuto per ore...
Ad un certo punto notò una lametta, caduta a terra chissà da quanto, presa dalla disperazione si fece un paio di tagli sul braccio...

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Capitolo 4
*** Un regalo inaspettato ***


Capitolo 4 - Un regalo inaspettato


«Oddio, cosa ho fatto?»
Rebecca si guardo il baccio appena tagliato... Si spaventò un pò, ma erano tagli superficiali, Ma passata la paura si sentì meglio, provò una strana sensazione, preoccuparsi per il dolore fisico l'aiutava a non pensare al dolore che aveva dentro al cuore per l'accaduto a scuola...
Le ferite finirono di sanguinare, si lavò il sangue dal braccio e si abbassò la manica del maglione...
Si sentì veramente meglio, ormai non pensava più a nulla.
Il giorno dopo a scuola alle otto precise Sandra portò il manga a Rebecca d'avanti agli occhi del preside.
Ma ormai la sua vita prese un brutto corso... A scuola tutti la presero di mira, nessuno la voleva, nessuno le parlava, ed era la vittima preferita di Sandra... E quella biondina malefica anche se era solo una ragazza di primo superiore ormai era popolare in tutta la scuola e temuta per la sua malignità, e la povera Rebecca doveva subire giorno dopo giorno umiliazioni per colpa della biondina che le rendeva la vita impossibile, avrebbe potuto avvisare un'insegnate o anche il preside di ciò che subiva ogni giorno, ma la bulletta la minacciò che se ci avesse provato le avrebbe letteralmente spaccato la faccia...
Rebecca era davvero finita in un'inferno, a scuola era la vittima preferita di tutti i bulli, specialmente di Sandra, a casa la madre che la odiava, la criticava dalla mattina alla sera e la obbligava a fare lavori pesanti per la casa e che le dimezzavano il tempo da dedicare a se stessa...
In più la sua situazione peggiorava, ogni volta che le accadeva qualcosa per lei era indispensabile tagliarsi, dopo ogni taglio tutto passava, svaniva nel nulla e si sentiva meglio, specialmente de dopo si dedicava alla lettura del suo manga preferito.

Passarono 2 anni, Rebecca era al terzo anno di Liceo, ormai aveva finito anche di vedere la nuova serie di Fullmetal Alchemist, il nuovo film, e anche il manga, che teneva esposto in bella vista in un ampio scaffale della sua stanza, era il suo immenso tesoro, e la copia del numero 4 che 2 anni prima le stracciò la nascose infondo a un cassetto della sua camera, come ricordo di una brutta disavventura...
Ma per quanto riguardasse il suo problema di autolesionismo, quello restò.
E siccome chiunque se ne fregava di lei, nessuno le ha mai chiesto come mai portasse le maniche lunghe anche d'estate, aveva le braccia semi ricoperte dai graffi... Ma per lei era come una medicina per distrarsi dal dolore interno.
Più il tempo passava e la situazione a scuola peggiorava...
Però c'era una cosa che le metteva sempre il buon umore, Fullmetal Alchemist! Collezionò tutti gli episodi della prima e della seconda serie sul suo computer, in più i due film, e tutti gli OAV, scaricò addirittura anche gli special "acciaio pazzo" che trovò su internet... Rebecca in quegli anni vide tanti anime, lesse tanti manga, ma nessuno le piacque mai quanto Fullmetal, e lei più lo guardava e riguardava più sentiva dentro al suo cuore che quell'anime nascondesse un fondo di verità, che tutto cio che riguardasse la serie da qualche parte dell'universo potesse essere reale. E poi, come quando vide per la prima volta il volto di Edward, ogni volta ne restava incantata per quanto fosse bello, e ogni volta pensava a quanto desiderasse che lui fosse reale...
Ma un giorno beccò la madre parlare al telefono con Antonella, la zia, e ascoltò qualcosa di terribile...
«Ho capito, ma tu non sai che vuol dire avere una figlia come quella! Un'otaku di merda che mi fa spendere soldi per quei stupidi fumetti... Non la sopporto più quella nana antipatica! E pensare che é colpa sua mio marito mi ha abbandonata quando è nata, odiava i bambini, ha tentato di volerle bene ma poi è sparito...
La odio...»
Rebecca non poteva credere alle sue orecchie, sapeva di non stare molto simpatica alla madre, ma non fino a questo punto... Era disperata, odiava suo padre per essere andato via, ma non pensava che la colpa era sua.... Scappò via in bagno, la madre non ri era accorta della figlia che origliava.

E in quel bagno accadde la tragedia, Rebecca stavolta non si limitò a tagliarsi la pelle... Questa volta si tagliò le vene del polso destro...
La madre se ne accorse in tempo e presa di paura chiamò l'ambulanza che la portò subito in ospedale... Riuscirno a salvarle la vita per miracolo.
Quando si risvegliò, trovò la madre accanto a lei.
«Ben svegliata...»
«Mamma... Che è successo?»
«Che ti hanno salvato la vita! Si può sapere che cazzo hai fatto?»
«L'ho fatto perché ho sentito quello che dicevi al telefono»
«Ah...»
«Scusami se non sono la figlia che tu desideravi..»
«Non scusarti...»
La madre andò via dopo un po e dopo la ragazza rimase da sola... Si sentiva male, e sola, non aveva nemmeno la musica che potesse farle compagnia, e come se non bastasse l'infermiera le portò una bottiglietta di latte che avrebbe dovuto bere, ma dato che a le faceva veramente schifo il latte, non lo consumò...
Fu dimessa dall'ospedale dopo un paio di giorni, e un pomeriggio mentre faceva una passeggiata incontrò una simpatica vecchietta...
«Ehy, piccola fanciulla... Mi sembri triste»
«Mi scusi tanto, ma anche che sono bassa non significa che sono piccola, ho 16 anni! Quasi 17!»
«Oh scusami! Posso farti un regalo?»
«Eh? Cioè?»
«Leggo nei tuo occhi un passato doloroso e che sei in cerca di una via di fuga... Ho quello che fa per te, ecco, prendilo»

La vecchietta prese una collana con un grosso ciondolo, una bellissima pietra azzurra e glielo diede
«Con questa meravigliosa pietra potrai andare in un mondo bellissimo, li sarai felice»
«Sta scherzando vero?»
«Noooo te lo assicuro, una volta lo regalai ad un'altra ragazza come te, ma poi tornò da questa parte, ora vive in giappone ma se fosse qui avresti la sua testimonianza dell'autenticità di questa pietra...»
«Figo! Come funziona? Così andrò via...»
«Devi metterti la collana al collo e tenere stretta la pietra tra le mani, tenerla sopra il cuore, chiudere gli occhi e pensare intensamente a quanto tu voglia andartene da qui»
«Così semplice? Bene, lo farò, la ringrazio di cuore...»
Rebecca tornò di corsa a casa, prese il ciondolo e seguì le istruzioni della vecchietta...
All'improvviso si sprigionò dal bellissimo ciondolo azzurro un'immensa luce rossa e d'anvanti a lei comparve un grosso "portone" nero... Rebecca era scioccata, le ricordava tantissimo il portale che c'era in Fullmetal Alchemist... All'improvviso si aprì e la risucchiò dentro...
Quando riaprì gli occhi si ritrovò in una città diversa da Roma... Per un pò dimenticò quello che vide un attimo prima... Incuriosita si mise a girovagare per quella città che non le sembrava poi così tanto sconosciuta, anche se era sicura di non esserci mai stata prima, e quando trovò un chioschetto decise di andare a prendere un bicchiere d'acqua, ma notò i capelli biondi di una persona non molto lontana da lei...

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Capitolo 5
*** Alla scoperta di un nuovo mondo ***


Capitolo 5 - Alla scoperta di un nuovo mondo

In un primo momento vedendo dei campelli biondi si spaventò pensando fossero i capelli di Sandra... Non si accorse che i capelli di quella persona erano più corti e raccolti in una treccia... Poi quando se ne accorse si tranquillizzò, deducendo che quella non poteva essere Sandra...
«Buffo però, ora che ci penso quella sembra la pettinatura di Edward Elric...» Pensò a voce alta...
Decise di andare a chiedere aiuto a quella persona, vestita di nero, ancora voltata di spalle.
«Ehmm... Mi scusi.. Sono finita in questo posto per caso... Ho bisogno di aiuto perché non so dove sono e nemmen.....»
«Huhm?» Si voltò il biondo...
«Oddio... Sto... Sto sognando...»
Rebecca si spaventò e cadde a terra svenuta.
«WAAHAAAHH! Aiutatemi questa ragazza è svenuta! Oddio che faccio? AIUTOOOOO!»
Il ragazzo si voltò a destra e a sinistra aspettando i soccorsi ma non vide nessuno... Chiese un bicchiere pieno d'acqua gelida all'uomo del chiosco, acqua che finì in faccia di Rebecca che si svegliò gridando.
«AHHHHH! MA SEI PAZZO? GUARDAMI, HO QUASI TUTTI I CAPELLI BAGNATI E ANCHE PARTE DELLA MAGLIETTA!»
«Eri svenuta! Dovevo trovare un sistema per svegliarti!»
«Avresti potuto trovare un sistema meno bagnato!»
«Ma poi perché sei svenuta appena mi sono girato per guardarti?»
«E me lo chiedi pure? Sei vestito come Edward Elric! Anzi no, sei identico a lui!»
«Mhp...» Il ragazzo fece una faccia strana...
«Che c'è?»
«Sei scema o cosa?»
«Perché?»
«Perché io sono Edward Elric!!!»
«EHHHHHH?»
«Sì! Hai capito benissimo! Io sono Edward Elric! L'alchimista d'acciaio!»
«No... Questo non è possibile...»
«Eh? Ma perché scusa?»
La ragazza aveva gli occhi lucidi, da un momento all'altro sarebbe scoppiata in lacrime ma cercò con tutte le forze di trattenersi...
«Tu non sei reale... Purtroppo...»
«Ma stai bene?»
«Sì... Purtroppo è solo un sogno questo...»

Edward, credendola pazza, con la sua mano destra la pizzicò sul braccio, la ragazza avvertì un dolore fortissimo e gettò un grido...
«Ora sei ancora convinta di sognare? Se tu stessi sognando non avresti sentito l'acqua fredda sul tuo viso... Né tanto meno il dolore del pizzicotto sul tuo braccio!»
«Ma tutto questo non è possibile!»
«Perché? Perché dici questo?»
«Perché tu sei il protagonista di un manga! Come fai ad essere reale?»
«Scusa che hai detto? Hai detto proprio "manga"?»
«Sì... Perché?»
«Oh cielo! Quindi tu vieni dall'altra parte????»
«Eh?»
«Come hai fatto a venire fin qui?»
«Non me lo ricordo... Ricordo solo che tenevo stretta tra le mani la grossa pietra questa collana e ho desiderato di andar via dal mio mondo, e poi non ricordo più nulla, solo che dopo il buio mi sono trovata qui...»
«Non ci credo! Ho capito tutto! Vieni con me»
Ed l'afferrò dal polso con la sua mano destra guantata, sentì chiaramente che il ragazzo aveva il tanto famoso Auto-mail...
«Ma dove mi stai portando?»
«Da mio fratello!»
«C'è anche Alphonse qui? Esiste anche lui?»
«Certo! Ti spiegheremo subito cosa ti è successo!»

L'alchimista d'acciaio condusse la ragazza al quartier generale di Central City, nella stanza del dormitorio dove stava con suo fratello.
«Al! Non crederai mai a cosa è successo!» Disse il biondino euforico entrando imperterrito nella stanza!
«Ehy fratellone! Che cosa e successo? Mhp... Chi è questa ragazza?»
«E' arrivata anche lei dall'altra parte! Ti ricordi? Proprio come 11 anni fa!»
«Oh sì! Me la ricordo benissimo...»
«Scusatemi, di chi state parlando?» Disse Rebecca incuriosita.
«Di una ragazza che arrivò qui proprio come te che veniva dall'altra parte, aveva la stessa pietra al collo» Rispose il biondino...
«Ma per caso era una ragazza giapponese? La vecchietta che me la regalò mi parlò che tempo fa ne fece uso anche una ragazza giapponese...»
«Si se non sbaglio disse di essere giapponese, anche tu sei giapponese?»
«No, io sono italiana...»
«Ah, quindi dall'altra parte non siete tutti giapponesi?»
«Ahahah nono, nel nostro mondo esistono gli stati, il mio si chiama italia, e quello della ragazza di cui parli è il giappone...»
«Capito! Sai, tu ci conosci proprio grazie a quella ragazza, anche se ormai dovrebbe avere una 40ina di anni, il termine ragazza non le si addice...»
«Spiegati Ed...»
«Tu adesso sei su Amestris!» Disse seriamente..
«Scherzi?»
«Assolutamente no...»
«E cosa volevi dire che io vi conosco grazie a quella donna?»
«Si chiama Hiromu, se la memoria non m'inganna... Quando arrivò qui per puro caso rimase talmente affascinata dalla nostra storia che decise di farci un manga, così disse, un fumetto... E che lo avrebbe publicato nel tuo mondo»
«Lo sapevo! Sapevo che tutto ciò era reale! Ci avrei scommmesso un'occhio della testa! Amestris esiste... Voi esistete... L'alchimia esiste! L'ho sempre saputo, nel mio cuore sapevo che tutto ciò fosse vero...»
«Ah si? Bene, e adesso resterai qui con noi?»
«Sì, lo vorrei tanto...»

Rebecca era stupita di ciò che Edward le avesse appena detto, lei aveva sempre creduto che tutto ciò fosse vero, come se fosse stato il destino a farle credere che tutto ciò che riguardasse il mondo dell'alchimia fosse reale e a portarla laggiù...
Ma ancora c'erano tante cose che la ragazza domandava a se stessa....

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Capitolo 6
*** Una nuova vita ***


Capitolo 6 - Una nuova vita

«Che hai intenzione di fare adesso?» Chiese gentilmente Alphonse alla ragazza...
«Non lo so, ho sempre sperato che tutto ciò potesse essere reale, tu, Edward, l'alchimia, Amestris... Tutto! Solo che adesso che sono qui mi sento confusa... Non so proprio che fare...»
«Ma se tu vorressi tornare a casa, potresti farlo?»
«Credo di sì, penso che dovrei fare quello che ho fatto per venire qui...»
«Quindi, tu sai tutto cio che riguarda noi, quello che abbiamo fatto e perché siamo così?»
«Certamente... Ma toglimi una curiosità,quanti anni avete adesso?»
«Io 22, mio fratello 23...»
«Ah, ecco perchè e così... Alto!»
Ed fece una faccia strana...
«PERCHE'? AVEVI PENSATO CHE SAREI RIMASTO BASSO ANCHE A 23 ANNI???» Urlò come un pazzo.
«Eh? Nono!»
«Uffa... Anche da voi anche se come personaggio di un fumetto sono famoso per essere diversamente alto...»
«No Ed non abbatterti... Però, a quest'ora non dovreste essere normali?»
«Perché?»
«Nelle storie di Hiromu voi siete tornati normali...»
«Perché hai parlato al plurale?»
«Ehm è una lunga storia, ve la racconterò con calma...»
«Ah... Comunque non so, io eAl non siamo mai tornati normali...»
«E perchè nel manga sì?»
«E io come faccio a saperlo scusa? Probabilmente perché qui non è più tornata, e quindi non le abbiamo potuto raccontare altre nostre avventure che lei ha potuto scrivere... E sicuramente avrà inventato un finale felice...»
«Ah... Quindi lei andava e veniva per sapere altre storie su di voi per scriverle nel manga... Non ho parole!»
«Già... Chissà come mai non è mai tornata....»

Ci fu una pausa di silenzio... Ma venne interrotto quando Edward notò una catenella d'argento attaccata al passante per la cintura nei pantaloni di Rebecca, la catenella che andava a finire dentro la tasca...
«Scusami... Ma anche da voi ci sono gli alchimisti di stato?» Chiese il biondino, credendola alchimista di stato...
«Eh? No, purtroppo no... Perché?»
«Hai un'orologio d'argento anche tu! O sbaglio?»
Rebecca sfilò l'orologio dalla sua tasca, lo strinse i mano per pochi secondi e poi lo aprì d'avanti agli occhi di Edward...
«Ma quello è il mio! No aspetta... Il mio è nella mia tasca! Ma allora com'è possibile che è identico al mio e c'è anche la stessa incisione che ho fatto?»
«Devi sapere che nel mio mondo creano i gadget dei personaggi più famosi dei manga... E io ho comprato il tuo orologio... Lo considero il mio immenso tesoro, insieme a questa collana uguale al simbolo sul retro del tuo capotto...»
«Waaaa una mia piccola fan accanita! Che tenera!»
Edward troppo intenerito l'abbracciò strofinandosi guancia con guancia. Rebecca arrossì...
«Hai sentito Al? Non è simpatica?»
«Già... Ma ancora non ci hai detto il tuo nome...»
«Mhp... E' vero, come ti chiami?»
«Rebecca... Ma potete chiamarmi Becky...»
«Perfetto! Becky, spero che rimarrai con noi... »Disse l'alchimista d'acciaio con un sorriso a 32 denti.
«Ci penserò...»

-Tock Tock-  Edward si avvicinò alla porta per aprire...
«Acciaio! Ho una missione per te!»
«Ahhh è lei Colonnello... Che missione?» Disse Ed seccato...
«Allora... Mhp, chi é quello schianto laggiù?» Indicando Becky...
La ragazza quando lo vide e sentì le sue parole diventò rossa come un pomodoro...
«E' una mia amica... Levale gli occhi da dosso, credo abbia meno di 18 anni ed è troppo giovane per te!»
«Abbi più rispetto per un tuo superiore! Comunque non ho detto niente del genere...»
Roy si avvicinò alla ragazza.
«Piacere! Sono il Comandante Supremo, Mustang... Roy Mustang!»
«Ah... Il mio nome è Rebecca...»
«Hai un nome particolare piccola...»
«NON CHIAMATEMI PICCOLAAAAAAAAAA!»
«Ahahahah mi ricordi Acciaio quando era un tappo, e pensare che ora è alto quanto me!»
«TAAAAPPOOOOO?? TAPPPO A CHIIIIIII?» s'intromise il biondo.
«E calmatevi...»
«Mi scusi Signor Roy, e che quando mi chiamano piccola mi da fastidio...»
«Eh, Acciaio Era come te qualche anno fa...»
«Lo so...»

I due si misero a chiacchhierare per un po... Ed e Al erano felicdi di aver conoscuto Rebecca, ma
Edward era sospettoro nei confronti di Mustang... Non lo aveva mai sentito definire "schianto" una ragazza più giovane di lui... In più lei lo guardava con ammiazione, del resto Roy anche se aveva superato i 30 anni di età era rimasto ancora bello e affascinante, non ne dimostrava più di 25...
Rebecca si sentiva felice lì, voleva restare.... Ma, aveva paura che fosse una scelta sbagliata... In più cercava di trovare una spiegazione plausibile al fatto che quella collana l'avesse portata su Amestris...
"E se fosse...?"

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Capitolo 7
*** Una decisione importante ***


Capitolo 7 - Una decisione importante

A Rebecca girava in testa un pensiero assillante, e se la bellissima pietra azzurra che portava al collo fosse la pietra filosofale? D'altronde proprio grazie a quella riuscì ad arrivare su Amestris...
Ma poi si ricordò di una cosa... In ogni leggenda che parlava della pietra filosofale, specificava che fosse di colore rosso, e quindi, iniziò a smentire da sola il suo pensiero...
Intanto Roy Mustang le chiedeva informazioni su di lei... Ad un certo punto le domande che l'affascinante comandante supremo le faceva diventarono sempre più personali, a quel punto lei guardò Ed, che gli fece cenno di sì facendole capire che avrebbe potuto confidargli tutto, perché era un tipo di cui ci si poteva davvero fidare...
Ne rimase sbalordito, anche lui sentendo la storia sulla sua pietra iniziò a pensare che quella fosse la pietra filosofale, ma non poteva esserne certo, non ne aveva la minima prova...
Dopo un pò l'uomo andò via, riferendo ad Acciaio che avrebbe dovuto far attenzione alla ragazza, e di proteggerla... Ma perché?
E dopo tante chiacchiere tra Rebecca e i fratelli Elric si fece quasi ora di dormire...
«Ehmm... Becky, noi abbiamo solo due letti, ma tengo sempre un futon di riserva, perciò io dormirò nel futon, ti lascio il mio letto»
«Eh? No no dormirò io nel futon!»
«Stai zitta! Tu dormirai nel mio letto, e non se ne parla più!»
«Ok... Grazie... Ehm... Non ho un pigiama però»
«Te ne dò uno dei miei, forse ti starà un po grande, ma pazienza...»
Ed gli diede il pigiama, effettivamente le stava un po grande, ma non aveva altro di più comodo con cui dormire...
Solo che quella notte per lei era impossibile dormire, era troppo agitata e nervosa per quella situazione, e dopo un po andò a svegliare il biondino che russava!
«Ed...»
«Mhp... Cosa c'è Becky?»
«Voi due non l'avete mai trovata la pietra filosofale?»
«No...»
«Ed...»
«Dimmi...»
«Voglio diventare alchimista di stato!»
Il ragazzo si sollevò di scatto dal suo futon.
«Sei diventata matta?»
«No! Lo voglio davvero!»
«Scordatelo!»
«Perché?»
«Lo sai che diventando cane dell'esercito, se solo lo volesssro potrebbero farti uccidere qualcuno! Lo sai?»
«Lo so... Ma c'è un motivo per cui lo faccio...»
«Ovvero?»
«Voglio starvi vicino, viaggiare con voi e aiutarvi nelle vostre ricerche, studierò l'alchimia per bene, anche se so molto su di essa, e diventando alchimista di stato avrò i miei soldi, così non dovrò vivere qui a vostre spese, prendendo il titolo di stato sarà anche più facile aiutarvi nelle ricerche!»

Edward diventò rosso come un pomodoro...
«Sei sicura?»
«Sì!»
«Fa come vuoi...»
Rebecca alzò le braccia e si mise le mani in testa, dalla disperazione per colpa della cocciutaggine del ragazzo, ma avendo il pigiama largo le sue maniche si alzarono, scoprendole le braccia piene dei suoi tagli e cicatrici...
«Ma... Cos'hai nelle braccia?» Chiese scioccato il biondino...
«Questi? Sono i miei segni di guerra...»
«Eh? Vuoi dire che nel tuo mondo hai combattutto una guerra?»
«Sì... Ma una guerra contro me stessa...»
«Eh? No scusa ma non ti seguo, spiegati...»
Rebecca aveva una borsetta con se quando arrivò su Amestris... Andò a prenderla, da li prese il suo portafogli, dove dentro teneva una lametta e la mostrò al ragazzo...
«Quei segni me li sono procurati io, con questa... Sto combattendo una guerra contro me stessa perché quando soffro per qualcosa, tagliandomi mi concentro sul dolore fisico, una volta passato sto meglio, in tutti i sensi...
E' difficile da spiegare... Ma spero tu abbia capito...»
Lui si alzò dal futon e abbracciò la ragazza, dispiaciuto per ciò che aveva appena sentito....
«Tranquilla Becky, quella non ti servirà mai più... Io e Al ti saremo sempre vicini e non ti abbandoneremo mai!»
Il ragazzo si mise nel letto insieme a lei, facendole compagnia per farle capire che adesso aveva un amico di cui poteva fidarsi...
Rebecca si senti felice di sentire quelle parole e del gesto del biondino, a quel punto si convinse sempre più a diventare alchimista di stato per aiutare i fratelli Elric...
I due alla fine si addormentarono, abbracciati teneramente...

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Capitolo 8
*** Studiando l'Alchimia ***


Capitolo 8 - Studiando l'Alchimia

Il mattino seguente la ragazza si svegliò prima di Edward...
Accorgendosi di aver dormito tutta la notte insieme a lui arrossì e senti i battiti del
suo cuore accellerare.
"Oh... Era venuto a consolarmi un po, e alla fine ci siamo addormentati insieme... Quanto è carino mentre dorme... Mi sembra assurdo che sia tutto vero..."
Rebecca continuò a pensare roba del genere per un po di tempo, finché il ragazzo non aprì gli occhi.
«Mhp... Buongiorno Becky!»
«Ehy, buongiorno Ed»
«Ti senti bene?»
«Sì, Perché?»
«Sei rossa in viso... »
«Ah... Nulla ho solo un po caldo...»
«Cavolo abbiamo dormito insieme tutta la notte!»
«Già»
I due si alazarono dal letto...
«Ma Alphonse dov'é?»
«Sicuramente sarà uscito per comprare qualcosa per prepararci la colazione...»
«Ah, bene! Che bravo ragazzo premuroso»
Rebecca nel frattempo andò in bagno, si lavò e si vestì...
Ed invece era ancora troppo stanco per prepararsi, lo avrebbe fatto dopo la sua colazione.
«Becky... Sei sicura al 100% di voler diventare Alchimista di Stato?»
«Sì!»
«A due condizioni!»
«Ovvero?»
«Che studierai con me, e che sarai sotto la giurisdizione di Mustang!»
«Mmm... Ok!»
«Perfetto!»
«Toglimi una curiosità, come ha fatto Roy a diventare Comandante Supremo?»
«In sintesi ti dico solo che abbiamo sconfitto l'homunculus Wrath, che era il comandante supremo sotto le mentite spoglie di King Bradley e lui con un po di pazienza alla fine è salito al potere...»
«Ah.... Capisco...»

In quel preciso momento Al tornò a casa e si mise a preparare una colazione abbondante  al fratello e alla nuova amica...
Finito di mangiare Becky ringraziò Al per il pasto e uscì a prendere una boccata d'aria, Edward, invece, ne approfittò per parlare con suo fratello.
«Rebeccca vuole diventare Alchimista di Stato...»
«Stai scherzando fratellone?»
«No, purtroppo no!»
«Perché vuole diventarlo?»
«Dice di volersi rendele utile, di non voler vivere a nostre spese e di volerci aiutare con le nostre ricerche»
«Ho capito... Ma dici che una terrestre riuscirà ad usare l'alchimia?»
«Huh... Non lo so! Staremo a vedere!»
«Speriamo che vada tutto bene!»
«Vado A portarla da Roy, così vedrò che dice, tu aspetti qui Al?»
«Sì!»
«Ok, a dopo...»

Edward trovò la ragazza non molto lontano dalla loro camera e gli disse si andare con lui per parlare con Mustang.
I due si recarono nel suo ufficio, Roy fu sorpreso della scelta della ragazza, l'avvisò che avrebbe dovuto imparare tantissime cose prima degli esami...
Lei era sicura di se e non dimostrò di essere preoccupata.
Roy chiamò Riza Hawkeye spiegandoli che l'amica di Acciaio voleva studiare per diventare Alchimista di Stato, e la donna bionda le diede una pila di libri che le sarebbero stati utili...
Tornarono nella loro stanza, Rebecca si fiondò nello studio.
Era completamente immersa nella lettura, e il biondino gli aggiunse un pai di libri de suoi che sarebbero stati utili alla ragazza...

In due ore Rebecca riuscì a leggere e a memorizzare perfettamente un libro di 1500 pagine circa.
«Perfetto! Piccola pausa!» Esclamò la ragazza felicemente.
«A che punto sei?» Domandò Ed.
«Ho memorizzato alla perfezione quel libro!» Indicando quale.
«Ehhh? Ma come? In due ore hai imparato tutto il contenuto di un libro con più di 1000 pagine?»
«Sì! Io non avevo amici... Prima di scoprire i manga ho letto per anni tantissimi libri, erano quelli i miei amici, e ne leggevo 3 al giorno, figurati che ho letto tutto il signore degli anelli in una notte! Mi basta leggere una sola volta un libro per ricordarmelo bene!»
«Il signore di cosa? Comunque accidenti sei quasi peggio di Sheska!»
«Ahaha!»
La ragazza dopo un po si rimise a studiare
Poco dopo venne interrota da un fote boato provenire da parecchio lontano...

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Capitolo 9
*** Situazione di pericolo ***


Capitolo 9 - Situazione di pericolo

«Oddio! Cosa diamine è successo?» Disse la ragazza...
Si spaventò terribilmente e andò ad abbracciare il biondino.
Alphonse anche si spaventò, tutti si spaventarono, ma Rebecca di più.
«Al, Becky, venite con me... Controlliamo cosa sta succedendo!» Ed esclamò queste parole afferrando la mano della ragazza e portandola fuori con sé, Al li seguì... E non molto lontano dal loro dormitorio notarono un'esplosione, tutti e tre si avvicinarono...
«Ah! Ecco il piccoletto d'acciaio!»
«Finalmente lo abbiamo trovato, ma guardate un po, è anche in dolce compagnia!»
«Me li posso mangiare?»
Tre voci diverse vennero udite dai fratelli Elric e dalla giovane ragazza...
«MALEDETTI HOMUNCULUS! DOVE VI NASCONDETE? VI HO SENTITI! USCITE FUORI!» Urlò il biondino...
«Homunculus? Ed, ma quanti ne avete fatti fuori?»
«Solo Wrath, e da quando è morto ci danno la caccia, peggio di prima!»
«Vi aiuterò io a sbarazzarvi di loro!»
«No tu non puoi! Pensa a nasconderti! C'é la vedremo io e Al»
«Sì Becky mio fratello ha ragione... Mettiti al riparo!»
«NO! Resto qui, io non sono una codarda! Vi aiuterò con l'alchimia!»
«Come pensi di fare? Non hai fatto pratica, và via ti ho detto che c'é ne occupiamo io e Al!»
«Ho imparato ogni cosa del libro, farò pratica adesso!»
«Pazza!»
Gli Homunculus fecero la loro comparsa uscendo fuori da una nube di fumo proveniente dall'esplosione...
«Bene bene bene... E così ci rivediamo ragazzi! Questa volta faremo in modo che possiate finalmente essere le nostre vittime sacrificali! Anche quell'incantevole ragazza dagli occhi verdi potrebbe esserci utile!» Disse Envy...
«Aspetta un momento Envy, hai notato la pietra che ha al collo quella ragazza?» Gli riferì Lust.
«Oh... Non posso credere ai miei occhi!»
«Già... Dobbiamo prenderla!»
«Sì! Tu occupati di lei, io e Gluttony dei fratelli Elric!»
Ed e Al si misero all'attacco contro Envy e Gluttony...
Lust invece si avvicinava sempre di più a Rebecca.
«Ciao, bella fanciulla! Dammi quella pietra azzurra senza fare storie. Così vi lasceremo in pace!»
«Mai!»
«Sciocca!»

Lust allungò i suoi artigli perforando la spalla il braccio destro di Rebecca.
Ed assistì alla scenda e disperato fece una trasmutazione facendo uscire dal terreno un grosso masso appuntito, perforando il corpo della donna, ma essendo un'Homunculus naturalmente non morì.
Envy diede un calcio dietro la nuca all'alchimista d'acciaio, e il ragazzo cadde a terra dolorante, ma non perse i sensi...
Alphonse era alle prese con Gluttony.
Rebecca era terrorizzata...
"Cosa... Cosa posso fare? se non faccio qualcosa alla svelta qui potremmo lasciarci tutti le penne... Devo fare qualcosa, ma cosa? Accidenti! Cosa posso fare?
La ragazza non riusciva a pensare ad altro... Cercava un sistema per poter bloccare gli Homunculus, cercò di tracciare un cerchio alchemico per una trasmutazione, ma un'attimo prima di poterlo fare, la ragazza si accorse che Envy e Lust stessero per attaccarla, la ragazza instintivamente Batté le mani e toccò il suolo.
Dal terreno uscirono milioni di spuntoni che trafissero i due Homunculus...
Edward, ancora a terra, vide tutto quanto, era scioccato... Anche Alphonse, che aveva appena intontito Gluttony con un potente pugno in viso, assistì a quella scena.
Ma Rebecca era quella più sconvolta di tutti...
«Envy basta! Andiamocene, torneremo dopo a prendere quella pietra!»Disse Lust...
I due se ne andarono portando via con loro Gluttony che giaceva a terra...
Rebecca infine cadde a terra svenuta.
Il biondino si precipitò da lei e si accorse che Roy Mustang arrivò insieme ai suoi uomini.
Il braccio e la spalla della ragazza perdevano ancora sangue, Roy la caricò sulla macchina insieme a Ed e Al e la portarono in ospedale...
«Acciaio si può sapere cos'é successo?»
«Gli Homunculus sono tornati... Hanno fatto esplodere un'edificio e poi quando siamo arrivati ci hanno attaccati»
«Per fortuna quell'edificio era disabitato... Tu come ti senti?»
«Ho mal di testa... Becky invece ha perso molto sangue...»
Ed e Roy continuarono a parlare.
I medici si presero cura della ragazza che ormai era fuori pericolo...

0Edward infine raggiunse il fratello che sorvegliava la ragazza che riposava sul suo lettino d'ospedale.
«Al, tu hai visto la trasmutazione che ha farro Rebecca?»
«Sì... Era senza cerchio alchemico...»

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Capitolo 10
*** I sentimenti di Edward ***


Capitolo 10 - I sentimenti di Edward


I due fratelli non riuscivano a trovare una spiegazione plausibile al fatto che la ragazza potesse fare delle trasmutazioni senza l'uso del cerchio alchemico.
All'improvviso dai bellissimi occhi dorati dell'alchimista scendevano lacrime, preso da una forte tristezza abbracciò il suo fratellino...
«Fra...Fratellone! Che ti prende?»
«E' solo colpa mia se Rebecca adesso è in quelle condizioni!»
«No Fratellone non dire così, non è colpa tua, tranquillo, si rimetterà presto, su via ora non piangere...»
Edward si staccò dal fratello, e si mise a guardare la ragazza ancora svenuta sul suo lettino...
«Ci provo... Devo ammettere che Rebecca é bellissima, anche mentre è svenuta, così... Così piccola, indifesa...»
«Ora ho capito perché piangi così!»
«Eh?»
«Ti piace! Ammettilo!»
«Eh? No no no! Ti sbagli!»
«Dai fratellone... Ammettilo, ti prometto che non glielo dirò!»
«Uff... Ok, è vero... Mi piace! Dal primo momento in cui l'ho vista é sempre nei miei pensieri... Dalla prima volta in cui ho visto i suoi occhi verdi come gli smeraldi ogni volta che la guardo mi sento felice, forse qui su Amestris è in pericolo, dovrebbe tornare a casa...»
«Lei non vorrà tornare a casa...»
«E tu che ne sai?»
«Lo avrebbe già fatto»
«Tu dici?»
«Sì! Dai fratellone, ora smettila di pensarla, ti porto a mangiare qualcosa così ti senti meglio...»
«Smettere di pensare a lei sarebbe come smettere di pensare...»
«Addirittura? Allora ti piace proprio!»
I due fratelli si allontanarono dalla stanza della ragazza continuando a parlare...

Dopo un po Rebecca si svegliò.
"Era tutto un sogno, già... Non poteva essere altrimenti, Amestris e tutto ciò che la riguarda non esiste... Ma dove sono? Questo è un ospedale. Ahia! Che dolore tremendo alla spalla, anche il braccio mi fa malissimo... Un momento, queste sono le ferite che mi ha procurato Lust! Allora non era un sogno, sono davvero su Amestris!
Ma dove sono Ed e Al? Non è che mi hanno abbandonata qui perché ho voluto combattere contro gli Homunculus e sono arrabiati con me? Speriamo di no... Oddio come farò a vivere qui senza di loro? Speriamo bene... Tornate presto, accidenti..."
A Rebecca frullavano per la testa mille pensiesi, ma la sua maggiore paura era quella di essere rimasta sola, per fortuna dopo una decina di minuti Alphonse entrò nella sua stanza.
«Al! Che bello rivederi! Oh come sono felice!»
«Oh, quanti onori! Ne sono felice... Ma come mai sei così felice di vedermi?»
«Temevo che tu e tuo fratello mi aveste abbandonata...»
«E perché mai avremmo dovuto farlo?»
«Perché invece di mettermi al riparo ho deciso di combattere...»
«E' proprio di questo di cui ti devo parlare!» Disse Edward entrando con in viso un'espressione arrabiata.
«Ed!»
«Stupida! Saresti potuta morire, lo sai?»
«Ma io volevo solo essere utile!»
«Sì... Ma adesso spiegami, quando hai visto la verità?»
«La verità?»
«Esatto... La verità, quella dentro al portale! Se hai fatto una trasmutazione senza cerchio alchemico significa che l'hai vista, per forza!»
«Credo di averla vista quando sono arrivata su Amestris...»
«Vabbé adesso riposati, ne parleremo dopo con la calma e quando verrai dimessa c'è ne andremo tutti a Resembool, li sarai al sicuro, e io ho bisogno di farmi controllare il braccio!»

Ed uscì di corsa, sbattendo la porta.
Non diede neanche il tempo di parlare a Rebecca e al fratello...
«Signorina! Le ho portato la colazione, buon appeto!» Disse l'infermiera appena entrata.
«Grazie!»
Rebecca finì il suo pasto, Al era ancora li con lei...
«E il latte? Non lo bevi?»
«Mhp... No!»
«No ti prego non dirmelo, ti fa schifo?»
«Troppo! Lo odio!»
«Siamo messi bene, ho trovato la gemella di mio fratello!»
Rebecca scoppiò in un fragorosa risata e continuò a scherzare con lui.
Tre giorni dopo la ragazza venne dimessa, e una volta preparate le valigie partirono con il primo treno per Resembool.
Sul treno Alphonse si allontanò dal fratello e dalla ragazza perché li notò affamati, decise quindi di comprare qualcosa per loro al vagone ristorante.
Intanto Ed e Rebecca cominciarono a parlare...
«Becky... Non è meglio se torni a casa? Li sarai al sicuro»
«No Ed, a casa non ci torno... Mia madre mi odia»
«Come può una madre odiare la propria figlia?»
«Bho... Mi odia!»
«E non puoi andare da tuo padre?»
«No! Quel bastardo... Lo odio! Mi ha abbandonata! E forse è per colpa sua che mia madre mi odia»
«La tua non dev'essere stata una vita facile... Credo che abbiamo molte cose in comune...»
«Più di quante tu possa immaginare...»
Ed si avvicinò al posto della ragazza e le mise un braccio intorno alle sue spalle.
«Tranquilla, farò in modo che tu qui non soffrirai mai... E ti proteggerò sempre!»
«Grazie Ed...»
La ragazza abbracciò il biondino, subito dopo si guardarono per alcuni istanti negli occhi.
Ma Edward sembrava che avesse tutta l'intenzione di baciarla...

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Capitolo 11
*** Confusione ***


Capitolo 11 - Confusione


Le labbra di Edward erano quasi vicine a quelle di Rebecca... Ma appena si rese conto che il fratello stava per tornare si allontanò subito da lei imbarazzatissimo, Rebecca invere si sentiva sconvolta da ciò che stava per succedere...
Il suo cuore batteva troppo veloce, le sue guance erano rosse come un pomodoro.
«Ecco, vi ho portato lo spuntino!»
«Ah grazie Al!»
«Mhp... Che ha Becky?»
«Ah! Niente sto bene ragazzi!»
Per tutto il resto del viaggio Ed e Rebecca non si parlarono, si guardavano e subito dopo si giravano dall'altro lato arrossendo tutti e due.
Alphonse si accorse della strana "situazione".
Arrivati a destinazione proseguirono a piedi fino ad arrivare a casa Rockbell...

Zia Pinako era seduta sugli scalini a fumare la sua pipa, accanto a Den, e si accorse che in lontananza tre figure si avvicinavano sempre più, Capì immediatamente che due di loro erano Ed e Al...
Finalmente quando arrivarono Zia Pinako si sentì molto felice di rivederli, ma in men che non si dica sulla fronte di Edward arrivò alla velocità della luce una chiave inglese!
Il ragazzo cadde a terra mezzo morto, Al e Rebecca si abbassarono di fretta per sollevarlo e cercare di aiutarlo...
«BRUTTO STUPIDO! COS'HAI COMBINATO QUESTA VOLTA AI MIEI AUTO-MAIL?» Udirono tutti la voce femminile e squillante provenire dal balcone più in alto della casa, era Winry, che credendo che il giovane alchimista fosse tornato solo per farsi riparare gli Auto-mail, s'infurò moltissimo.
«MA SEI IMPAZZITA? NON SONO NEMMENO TORNATO A CASA E SUBITO MI LANCI QUEI MALEDETTISSIMI ATTEZZI IN FRONTE? PER LA CRONACA QUESTA VOLTA SIAMO QUI SOLO PER VISTA!»
«Tsk... Ok!» E la ragazza voltò le spalle e rientrò in casa...
«Ed stai bene?» Chiede Rebecca preoccupata.
«Sì, tranquilla... Ci sono abituato...»
«Ed perdonala, sai come è fatta mia nipote... Tiglietemi una curiosità figliuoli, chi è questa ragazza?»
«E' una nostra amica, tra un po con la calma ti spiegheremo come mai l'abbiamo portata qui...»
Tutti quanti entrarono a casa, Winry li stava aspettando seduta sul divano, con le braccia incrociate, la gamba a cavalcione sull'altra e uno sguardo di fuoco...
«Sicuro che non hai danneggiato i miei Auto-mail, Edward?»
«Ancora? Ti ho detto di no! Ma se mi dai una controllatina ormai che siamo qui non sarebbe male...»
«Va bene!» Cambiò del tutto espressione e si mise a sorridere.
«Ma chi è quella ragazza?» Chiese dopo la biondina.
«E' una nostra amica... E' qui perché dobbiamo proteggerla per un po...»
Edward prolungò il discorso spiegando a Winry e zia Pinako la storia di Rebecca, partendo da come ha fatto per arrivare su Amestris e arrivando al punto in cui gli Homunculus li attaccatono e puntarono gli occhi su di lei, e che sarebbe stato più sicuro che la ragazza rimanesse lì con loro finché non fosse diventata un'Alchimista di Stato...

Winry e sue nonna accettarono di ospitarla, anche i due fratelli sarebbero rimasti li, per vegliare su di lei.
All'inizio degli esami per diventare Alchimista di Stato mancavano ancora tre mesi.
Quel pomeriggio Winry e Rebecca chiacchierarono parecchio e diventarono ottime amiche.
Ma Rebecca era ancora imbarazzata per ciò che stesse per accadere in treno, non riusciva neanche a guardare in faccia Edward, decise che per quella sera si sarebbe chiusa in camera di Winry, dovre avrebbe dormito, e si sarebbe messa a studiare Alchimia intensamente.
Subito dopo cena salutò tutti quanti, ringraziando zia Pinako per la cene e "volò" di corsa nella stanza che avrebbe condiviso con Winry per fiondarsi nello studio.
Ed e Al non capivano il motivo dello strano comportamento della ragazza.
Winry era in officina intenta a migliorare alcuni modelli di Auto-mail...
Dopo un paio d'ore di studio, Rebecca decise di fare una pausa, anche se era molto tardi non aveva sonno, decise di "rifugirsi" in soffitta, per rilassarsi un pò.
La ragazza si sentva molto confusa, non sapeva cosa le stesse succedendo... Non si era mai innamorata, e non riusciva a capire cosa provava verso Edward, l'unica cosa che aveva capito e che ogni volta che lo incontrava, si sentiva immensamente felice...
I fratelli Elric si sistemarono nella loro camera, ma l'Alchimista d'Acciaio era preoccupato per lo strano comportamento della la ragazza, e decise di andare a parlarle...

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Capitolo 12
*** Gelosia ***


Capitolo 12 - Gelosia


Edward entrò nella stanza di Winry convinto di trovare li Rebecca, ma in stanza non c'era nessuno.
Andò in officina per chiedere a Winry se sapesse dove si fosse cacciata la ragazza, ma la biondina non ne aveva la più pallida idea...
Preoccupato chiamò suo fratello per dargli una mano a cercarla, e dopo un po Alphonse entrò in soffitta, vide Rebecca seduta a terra vicino la ringhiera del balcone, immersa nei suoi pensieri a fissare la luna...
«Becky? Che fai lì?»
«Ah... Ciao Al, niente avevo bisogno di distrarmi»
Al si avvicinò e si sedette accanto a lei...
«Da cosa?»
«Mille pensieri...»
«Ne vuoi parlare?»
«No...»
«Dai, non lo dirò a nessuno!»
«Tanto non mi capiresti!»
Al notò che la ragazza arrossì vistosamente...
«Ho capito benissimo invece! Tu ti sei innamorata!»
Rebecca diventò più rossa di prima...
«Ehhh? No! Non è vero! Io non so neanche che vuole dire amare qualcuno! Non ho mai avuto un fidanzato e non mi sono mai presa una cotta!»
«E allora questa è la prima volta... Te lo si legge negli occhi... Però è strano che una ragazza bella come te non ha mai avuto un ragazzo!»
«Ah...»
«Ogni volta che lo vedi ti senti il cuore che batte forte forte, le farfalle nello stomaco, le mani sudate, e ti senti felice... Vero?»
«Gia...»
«Vorrei provarle anche io queste emozioni...»
«Le proverai! Io aiuterò te e tuo fratello a riprendervi i vostri corpi!»
«Grazie, sei molto dolce! Comunque io sono convinto che tu ti stia innamorando proprio di mio fratello, vero Becky?»
Lei arrossì di nuovo, le sue guance erano rosse come quelle di un peperone, e si girò dall'altra parte per non farsi notare da Al, ma lui aveva capito tutto fin troppo bene.
«Becky, tranquilla, non gli dirò niente... Tu dovresti dirglielo...»
«Non so, ci penserò su...»

«Ah! Meno male che dovevi aiutarmi a trovarla, vero Al?»
Ed entrò all'improvviso sembrando alquanto arrabbiato con suo fratello, e Rebecca appena lo vide si agitò pensando che lui avesse sentito ciò che confessò ad Alphonse.
«Fratellone! Sì scusa hai ragione...»
«Da quanto sei qui?»
«Cinque minuti, credo...»
«Ed perché mi cercavi?»
«Perché ero preoccupato per te, eri strana oggi...»
«Sto bene, sono solo presa dallo studio! Devo superare l'esame d'Alchimista di Stato così vi potrò aiutare a recuperare i costri corpi... Ehm... E' tardi ragazzi, andiamo a dormire?»
I due fratelli accennarono un sì, e accompagnarono la ragazza nella sua stanza.

Alle tre del mattino la giovane si svegliò, non riusciva a dormire più, nella sua mente un solo pensiero, lui, Edward Elric.
Non riusciva a smettere di pensarlo...
Andò in cucina sperando di poter sgranocchiare qualcosa da mangiare, e li vide il ragazzo dagli occhi dorati intento a bere dell'acqua, indossava soltanto dei boxer e una canottiera...
Rebecca appena lo vide sentì il suo cuore battere forte come un tamburo.
«Ehm... Ciao Edward!»
«Hum, ciao Becky! Come mai sei sveglia?»
«Non riesco a dormire...»
«Come mai?»
Non lo so, senti, stavo pensando di tornare nel mio mondo solo per alcuni minuti, il tempo che posso prendermi alcuni vestiti e altre cose, così mi potrò finalmente cambiare!
«Sì hai ragione... Quando lo farai potremmo venire anche io e Al? Vorrei tanto vedere il mondo dall'altra parte, e anche come hai fatto a venire»
«Certo!»
«Ma riuscirai a tornare nel tuo mondo?»
«Spero di sì...»
«Rebecca ti vedo un po strana oggi, che hai?»
«Nulla, davvero»
«Non ti credo...»
«Pensala come vuoi!» La ragazza sì voltò per andar via...
«Comunque dovresti restare a casa tua, nel  tuo mondo! Qui è pericoloso per te! E poi... Credo che mancheresti al tuo fidanzato!» Il biondino sembrava alquanto geloso.
Rebecca sì fermò, si voltò e guardò Edward con rabbia.
«Fidanzato? Quale fidanzato? Ed... Io non ho nessun fidanzato! Stupido!»
Ed fece una risatina "malvagia" con una delle sue espressioni buffe in viso, come se avesse sentito ciò che voleva proprio sentire.
Rebecca gli voltò le spalle se ne andò di corsa, appena arrivò alle scale Ed decise fermarla, ma mentre saliva, nel tentativo di poterla fermare, lei scivolo e finì addosso a Ed.
I due caddero a terra, lui sbattè sul pavimento, mentre Rebecca sopra Edward, il ragazzo fece in modo di attutirle la caduta facendola cadere sopra di lui.
«Lasciami andare!!» Disse Rebecca ancora a terra stretta tra le braccia dell'alchimista.
«No... Questa volta non lo farò!»
Edward la bloccò e si mise sopra di lei...
A quel punto i due si guardarono teneramente negli occhi.
Lui avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza e subito dopo cominciarono a baciarsi con tanta dolcezza, per entrambi era il primo bacio...
Rebecca stava scoppiando di felicità...

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Capitolo 13
*** Al di là del Portale ***


Capitolo 13 - Al di là del Portale


Il ragazzo dopo circa 2 minuti di un bacio passionale si staccò da lei e la sollevò da terra aiutandola a rimettersi in piedi...
«Scusami Becky se sono stato così avventato, ma non riuscivo proprio a resisterti!»
«Ed... Non scusarti, io ho sperato questo momento fin dall'inizio, ma perché lo hai fatto?»
«Semplice, perché dal primo momento che ti ho vista sono pazzo di te!»
«Ma... Io ero convinta che tu stessi insieme a Winry»
«Ehhh? Winry? Ma stai scherzando vero? Winry per me è come una sorella, e io per lei sono un fratello! Non ci piacciamo per niente!»
«Ah, meglio...»
Ed si avvicinò a lei e l'abbracciò.
La ragazza si sentiva al sicuro fra le sue braccia...
«Andiamo a dormire piccola?»
Rebecca arrossì, odiava sentirsi chiamare "piccola", ma se era Edward a chiamarla così ne era felice.
Cominciarono a salire le scale per dirigersi ogniuno nella propria camera, mano per la mano.
«Eccoci qui, dormi bene mi raccomando piccola!» Ed si avvicinò a lei e la baciò sulla fronte, per poi voltarsi e dirigersi verso la sua stanza, Rebecca si avvicinò a lui e dolcemente gli afferrò la mano.
«Ed... Aspetta...»
Lui si voltò verso di lei «Ehy, cos'hai?»
Rebecca si avvicinò a lui e lo baciò sulla guancia.
«Buonanotte...»
«Anche a te piccola»
Entrambi entrarono nelle loro rispettive camere, Rebecca più pensava a quel bacio e più aveva il batticuore, lo stesso valeva per Ed.
«Ma Winry? Possibile che ancora lavora alle 3 di notte passate?» Disse Rebecca tra sé e sé...
Uscì dalla stanza e andò in officina preoccupata per l'amica
«Winry?»
La biondina interruppe il lavoro e si voltò verso di lei.
«Ehy Rebecca! Che hai?»
«Mi sono svegliata, ho visto che in camera non c'eri e mi ero preoccupata per te, va tutto bene vero?»
«Che carina che sei a preoccuparti per me, grazie, sei un'amica! Sto benone... Devo solo finire al più presto questo braccio per un cliente che per sua sfortuna è rimasto senza il suo arto per colpa di un'incidente e voglio finirglielo il prima possibile... E tu? Non riesci a dormire?»
«No... Senti, tra te e Ed cosa c'è?»
«Beh... Lui per me è come il mio fratello maggiore, e Al come un fratellino minore, io per entrambi sono una sorella e grazie a loro ho imparato che devo seguire i miei sogni, che non devo mai mollare, e che devo essere sempre forte!»
«Ah capisco!»
«Come mai questa domanda?»
«Pensavo che voi due stesse insieme...»
«Ahahaahahahahah! Io e Edward fidanzati? Né in cielo né in terra potrà mai accadere!»
«Questo mi da molto sollievo Winry, perché devi sapere che Ed prima mi ha baciata... E avevo paura che a te potesse dar fastidio...»
«Oh davvedo? Che bello! Finalmente Ed ha una ragazza, e anche bella e simpatica! Ottimo, ne sono felice»
Winry sprizzava felicità da tutti i pori, e le due ragazze continuaro a parlare ancora per un po, finché dopo un po Rebecca tornò in camera e si rimise a domire.

La mattina seguente si svegliò intorno le 10. Winry dormiva ancora...
Una volta che finì di vestirsi e prepararsi si recò in camera dei due fratelli.
«Buongiorno ragazzi! Io devo fare un salto nel mio mondo, voglio prendere dei vestiti e altre cosucce... Venite con me?»
«Ciao piccola! Io sì, te l'ho detto anche stanotte!»
«Oh anche io voglio venire Becky!»
«Perfetto... Andiamo adesso?»
«Sì!» Risposero in coro i due fratelli...
«Tenetevi entrami da un mio braccio, non dovete pensare assolutamente a nulla!»
Rebecca ripeté la stessa procedura che fece per arrivare su Amestris, Ed e Al notarono l'immensa luce rossa che sprigionò la pietra che anch'essa diventò di un rosso accesso.
In quel'istante tutti e tre si trovarono d'avanti al portale, si aprì e vennero risucchiati dentro, per poi ritrovarsi in un luogo sconosciuto ai due fratelli...
«Fratellone... Ho visto qualcosa dentro al portale!»
«Cosa?» Dissero Ed e Rebecca...
«Non ne sono sicuro, ma assomigliava al mio vero aspetto, qualunqu cosa fosse...»
«Se era il tuo corpo ti aiuterò a riprendertelo! Disse la ragazza...»

-Who wants to live forever? Who wants to live forever? Ohh Who dares to love forever. Ohh ooh woh... when love must die?-
Edward notò questa dolce melodia e ne era completamente affascinato, anche se non riusciva a capire da dove provenisse.
«Becky, da dove proviene questa musica stupenda?»
«Da quella radio, è una delle canzoni più belle dei Queen...»
«Wow tutto questo è sbalorditivo!»
Alphonse invece si limitava ad osservare la stanza della ragazza.
Edward esplorara ogni millimetro della cameretta, era affascinato da tutto quanto.

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Capitolo 14
*** La città Eterna ***


Capitlo 14 - La città Eterna


Edward era completamente affascinato da ogni oggetto che trovava in camera di Becky, televisore, comuputer, ecc...
«Quanti libri che hai!» Esclamò Alphonse.
«Eh sì, erano i miei unici amici quando vivevo qui... Ho anche parecchi manga!»
Al si mise a curiosare tra i libri, e tra i manga notò la collezione completa di Fullmetal Alchemist di Rebecca!
«Fratellone gurda!»
«Wow! Sono fatti troppo bene questi disegni, sono identici a noi! Tutto ciò sembra così assurdo... Eppure è reale!»
«Li avete visti eh? Ci tengo moltissimo a quella collezione, quasi quasi la porto con me... Qui non tornerò mai più... » Disse Rebecca con un po di malinconia.
«Ma certo! Tanto su Amestris con me e il mio fratellone sei felice, vero?»
«Certo... Shhh zitti! Sento delle voci!» Rebecca si preoccupò, si avvicinò piano piano alla porta e con cautela l'aprì leggermente...
«Ah! Da quando quella mocciosa è scappata di casa sono libera! Finalmente posso pensare a me stessa, e posso divertirmi come mi pare, non mi sembra vero... Marco che ne dici di restare con me questa notte? Ci divertiremo!»
«Certamente cara!»
«Bene! Adesso andiamo a bere qualcosa fuori...»
Rebecca chiuse la porta e tentava in ogni modo possibile di trattenere le lacrime, ciò che aveva sentito dal piano di sotto era la madre parlare così ad un perfetto sconosciuto a lei, mancava di casa nemmeno da un mese e alla madre non solo non importava nulla della figlia, ma aveva anche trovato un fidanzato...
«Becky? Piccola, cos'hai?»
«Niente Ed! Sto bene... Che ne dite se facciamo un giro fuori?»
«Ma si che bello!»

Rebecca finì col preparare la valigia, mettendoci dentro alcuni vestiti e oggetti a cui teneva molto, aspettò che sua madre uscisse di casa e dopo poco i tre erano pronti anch'essi ad andare fuori...
«Al... Ma così non passerai di certo inosservato!»
«Ed ha ragione... Ma non possiamo farci nulla, perciò forza e coraggio! Dovete vedere quanto è bella Roma! La capitale italiana, e anche del mondo come piace chiamarla la gente!»
Becky portò con se la valigia, non aveva voglia di rimettere piede in casa per riprendersela dopo, gentilmente Al gli propose di metterla dento la sua armatura, così non le avrebbe dato fastidio portarsela...
Tutti e tre salirono sull'Autobus per dirigersi ni porti più belli della città Eterna.
«Quelli devono essere fanatici del cosplay...»
I tre sentirono più volte quella frase da vari passeggeri del Bus e Rebecca ogni volta rideva, i due fratelli invece non capivano, alla fine lei gli spiegò tutto...
Si dirissero in tanti posti stupendi come la fontana di Trevi, il Pantheon, mille posti meravigliosi, perfino la bocca della verità...
Rebecca allora raccontò ai due fratelli la leggenda che chiunque avrebbe detto una menzogna tenendo la mano dentro la bocca, essa gliel'avrebbe mozzata!
A quel punto Rebecca nella sua testolina leggermente sadica organizzò un piccolo scherzetto.
«Ma... Io però non credo molto a questa storia che se dico una bugia la mano mi verrà tagliata... E voi cosa ne dite ragazzi?»
«Non scherzare, magari è tutto vero e poi ti ritrovi senza una mano!» Disse Ed preoccupato...
«Sì infatti, mio fratello ha ragione! Meglio non giocare con il fuoco!»
«Io sono spericolata! Voglo provare a mio rischio e pericolo!»
Rebecca infilò la mano dentro la grande bocca, cercando di trovare la più assurda bugia che le passasse per la testa.
«Mmh... Io sono sposata con un cane!»
Fece passare pochi secondi e con un stratagemma nascose la mano dentro la sua manca in modo che sembrasse davvero tagliata...
«AHHHHH LA MIA MANO! AIUTO! COME FARO'? DOVRO' METTERE UN'AUTO-MAIL ANCHE IO!»
«Cretina te lo avevo detto!»
«Ah! Fratellone presto cerchiamo un dottore!»
«Ahahahahahah vi sto prendendo in giro scemi»!
Rebecca fece sbucare la mano fuori dall manica con un sorriso a 32 denti stampato in viso.
I fratelli una volta ripresi dallo spavento scoppiarono a ridere...

Ed e Al erano nuovamente incantati dallo splendore di Roma. e alla fine andarono a visitare il Colosseo.
Entrarono all'interno e si sedettero su una delle antiche "tribune" per la stanchezza...
«Fratellone io non sono stanco, vado a esplorare ancora meglio questo Colosseo, a tra poco!»
«Ok! A dopo Al...»
Ed e Becky rimasero soli.
La ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto...
«Piccola... Che ti prende?»
«Niente... Ripensavo a questa notte»
«Al nostro bacio?»
«Già...»
«Qualcosa non va?»
«No, va tutto bene»
«Becky, vuoi essere la mia ragazza?»
«Dici sulserio Ed?»
«Certo!»
Rebecca si avvicinò a lui e iniziò a baciarlo con tanta dolcezza...
«Prendilo come un sì, tesoruccio!»
E la ragazza gli sorrise dolcemente...

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Capitolo 15
*** La Leggenda della Principessa ***


Capitolo 15 - La leggenda della Principessa


Alphonse ritornò da loro, e li beccò proprio quando i due si stavano baciando con tanto amore...
«Ehy! Da quando voi due siete fidanzati?»
«Da pochi minuti!» Risposero i due contemporaneamente e sorridendo.
«Che bello! Me lo sentivo che le cose sarebbero andate così!»
«Ed, Al che ne dite c'è ne torniamo su Amestris? Winry e la zia saranno preoccupate ormai...»
«Sì andiamocene... »Disse Ed.
Ma in quel momento arrivarono un po di turisti e se Becky avesse usato la pietra avrebbe potuto causare dei problemi.
Alcuni ragazzi si avvicinarono a loro...
«Caspita! Guardate quei due fanatici di cosplay! Sono identici a Edward e Alphonse Elric di Fullmetal Alchemist»
«Hai ragione! Sono perfetti! Ma secondo me quel ragazzo è troppo alto per interpretare Edward!»
Ed sentì chiaramente quell'ultima frase pronunciata da uno appartenente a quel gruppo di ragazzi, e in viso aveva stampata un'espressione terrificante, era sul punto di ucciderlo...
«A CHI AVRESTI DETTO CHE E' UN NANO? TI RIDUCO A POLPEETTINEEEEE! NON SONO PIU' UN NANOOOO!» Edwad sbraitò come un pazzo, tentò di trasmutare il suo Auto-mail in una lama, ma dato che l'alchimia sulla terra non esisteva, fallì nel suo intento...
«Ed... Calmati...» Sussurrò Becky all'oreccchio del ragazzo che tentava di tener fermo evitando che andasse ad ammazzare qualcuno.
«Caspita ti sei calato perfettamente nella parte! Bravo!» Rispose il ragazzo di prima...
«Grrrr...» Ed ringhiò.
«Basta! Andiamocene!» Disse Al.

Edward, Alphonse e Becky si allontanarono e si nascosero, quei ragazzi invece continuavano a parlare dell'armatura di Alphonse e credendolo un cosplay ne erano meravigliati...
«Bene! Qui non ci distuberà nessuno... Ed, Al siete pronti a partire?»
«Certo!» Risposero in coro i fratelli
L'afferrarono dalle braccia, Rebecca usò la pietra azzurra e attraversando ancora il portale si ritrovarono nuovamente a Resembool...
«Caspita, Roma era veramente stupenda!» Disse Al.
«Già... Peccato che non potrò più rivederla...»
«Porta Winry con te un giorno, Quando vedrà tutte quelle macchine andra di matto... Così con la scusa rivedrai per l'ultima volta la tua città...»
«Ok Al, lo farò volentieri!»
«Ora dovresti studiare un po, piccola l'esame d'Alchimista di Stato si avvicina...» Disse Edward.
«Sì, Vado a studiare... A dopo!»
«Ok, tra un po vengo a vedere come ti va... Io e Al intanto faremo altre ricerche sulla Pietra Filosofale»
«Va bene...»
I due innamorti si salutarono con un tenero bacio...
Becky salì in camera per rimettersi sotto con lo studio dell'alchimia.
I fratelli Elric, invece, erano alle prese con le ricerche.
Dopo un'oretta Edward scoprì qualcosa d'interessante...
«Ehy Al... Forse questo può esserci d'aiuto!»
«Cosa?»
«Qua parlano dell'antica famiglia Xa-Phia, reganva su Amestris secoli fa, e anche se il suo regno non esiste, ci sono ancora discendenti degli Xa-Phia, e si dice che da secoli si tramandano di generazione in generazione la Pietra Filosofale, ma una pietra diversa da qualunque altra, è completa, non è stata creata con gli esseri umani vivi, e non si consuma ogni volta che la si usi, è stupendo vero?»
«Già! Ma non sarà facile trovarla... Si sa qualcosa su questi Xa-Phia?»
«No... Soltanto una leggenda sulla loro »principessa
«Eh? Spiegati...»
«La leggenda dice "quando un discendente diretto della famiglia Xa-Phia si unirà ad una donna dell'altro mondo, dando luce ad una meravigliosa bambina, essa sarà la leggittima erede della Pietra Filosofale tramandata in quella famiglia, approderà su Amestris e grazie al potere della Pietra potrà riportare la pace su questo nostro mondo. Questa Questa Filosofale può essere usata solo dai discendenti di tale famiglia, la principessa invece sarà l'unica a riuscire ad usarla con i suoi veri poteri" Se noi riuscissimo a trovarla potrebbe aiutarci a riavere i nostri corpi, tu che ne dici?»
«Sarebbe stupendo fratellone, ma ho paura che si tratti solo di una leggenda... E poi quale sarebbe l'altro mondo di cui parla?»
«Non lo so! Ma se fosse il mondo da cui proviene Becky? Magari lei potrebbe aiutarci...»
«Fratellone! E se fosse lei la principessa di cui parla? Sta di fatto che è in possesso di una strana pietra!»
«Oddio! Vado a parlarle, se il suo cognome e Xa-Phia e i suoi genitori provengono da mondi diversi, allora è fatta!»

Ed si precipitò nella stanza di Winry, trovandoci Becky che studiava...
«Piccola ho bisogno di chiederti delle cose...»
«Ed? Dimmi»
«Per caso tuo padre è un'Amestrisiano?»
«Mio padre? Beh... Io non so molto su di lui, ma è sicuro che non è nato su Amestris...»
«Ah... E il tuo cognome?»
«Mancini, non te lo avevo mai detto?»
«No...»
«Ah... Ma perché queste domande?»
«Niente, fa lo stesso...»
Edward decise di non dire nulla, per non mettere in testa strane idee a Becky...
Sperava che proprio la sua amata potesse essere la legendaria principessa della famiglia Xa-Phia, così grazie a lei finalmente lui e suo fratello sarebbero potuti tornare normali, ma le sue speranze svanirono...
Anche se il biondino sospettava qualcosa, perchè Becky possedeva quella pietra così misteriosa e potente da essere in grado di trasferirla da un mondo all'altro con tanta facilità? Cos'era realmente la pietra azzurra? E se forse era proprio la pietra della leggenda? E se Becky fosse proprio la principessa? Cosa succederebbe?
Questi pensieri assillavano il Cervellino di Edward, e La ragazza lo notò alquanto stranito e confuso...

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Capitolo 16
*** Quel forte sentimento... ***


Capitolo 16 - Quel forte sentimento...

Rebecca capì che il ragazzo le nascondeva qualcosa...
«Ed! Che succede? C'è qualcosa che non mi hai detto?»
«No...»
«Eh parla! Lo so che nascondi qualcosa!»
«La verità è che ho letto una strana cosa...»
Edward continuò a dirle tutto cio che aveva letto sulla leggenda della famiglia Xa-Phia, sulla principessa e sulla Pietra Filosofale, ma purtroppo per loro Becky aveva i genitori entrambi terresti... O almeno, lei ne era convinta.
Per lei era tutto così strano.
«E tu speravi che la principessa fossi proprio io?»
«Sì...»
«Sarebbe stato bello, almeno avrei potuto fare in modo che tu e Al riaveste i vostri corpi... Invece sono inutile, accidenti se fossi stata davvero io la pincipessa sarebbe stato il colmo! Prima incontro una vecchia e mi regala la pietra azzurra, poi arrivo qui e scopro che Amestris esiste, che tu e Al esistete e che la vostra storia é vera, che gli Homunculus, l'alchimia, gli alchimisti di stato e tutto i resto esiste...»
«Sì capisco, tutto per te è cosi strano, scoprire che eri una principessa sarebbe stato davvero il colmo, ma tanto non è così, perciò dobbiamo fare in modo di trovarla, o almeno di trovare la Pietra Filosofale...»
«Fatto stà è che dobbiamo comunque scoprire cos'è la mia pietra e perché ha il potere di aprire il Portale!»
«Certo! Lo scopriremo...»
Ed andò via lasciano studiare Becky per l'esame...
Il biondino ritornò dal fratellino.
«Fratellone! Che ti ha detto?»
«I suei genitori sono entrambi terrestri, e il suo cognome è Mancini, perciò non è lei!»
«Ah... Peccato, speravo che lo fosse, fratellone ormai sono 10 anni che siamo ridotti così, e io non ne posso più di passare le notti da solo perché non posso dormire, di non sapere cosa sia l'amore, di non mangiare...»
«Ti capisco fratellino... Ma qualcosa mi dice che siamo vicino alla meta! Riavremo i nostri corpi...»
I fratelli Elric purtroppo non trovarono altro materiale sulla Pietra Filosofale della famiglia Xa-Phia.
E ormai era sera, ora di cena, si riunirono tutti a tavola, tranne Becky, aveva lo stomaco chiuso-
Non le andava nulla, restò in camera sua a studiare.

Ed finì il suo pasto prima di tutti e si recò subito da Becky, voleva sapere se stava bene...
«Piccola? Tutto bene»
«Sì... Credo di sì...»
«Perché credi?»
«E' che tutta questa storia, sulla leggenda, il fatto che io posseggo questa pietra... Non so che pensare!»
«Vedrai che scopriremo la verità! E io ti resterò sempre accanto...»
«Grazie...»
La ragazza lo abbracciò, si sentiva sicura al suo fianco.
Lui le diede un bacio, l'amore per Edward era un sentimento nuovo che non aveva mai provato prima, anche se aveva ormai ben 23 anni.
Anche per Becky era un sentimenti nuovo...
E anche se tra loro c'era qualche annetto di differenza, sembrava che ai due non importasse molto.
«Vado a dormire piccola, mi sento stanco...»
«Ok, buonanotte Ed...»
Il biondino la salutò con un'altro bacio e uscì dalla camera di Becky e Winry per recarsi nella sua.
Passarono circa 40 minuti, Becky non riusciva a concentrarsi con lo studio, si sentiva strana, come se qualcosa le opprimesse il petto.
Scese in cucina, e li ci trovò Alphonse che leggeva...
«Ehy Al...»
«Becky? Come mai non dormi?»
«Non so Al, mi sento così male...»
«Che hai?»
Becky aveva gli occhi lucidi...
«»E' tutta colpa della pietra azzurra! Il mistero che l'avvolge mi distrugge, io speravo potesse aiutarvi a riavere i vostri corpi...
«Non preoccuparti... Calmati vedrai che andrà tutto bene»
«Al io farò qualunque cosa purché tu e Ed riabbiate i vostri corpi...»
«Sei molto gentile Becky, mio fratello è fortunato a stare con te»
«Grazie, dici che lo trovo ancora sveglio? Se parlo un po con lui mi sentirei ancora meglio»
«Prova, ma secondo me sta dormendo...»
«Ok vado a vedere, buonanotte Al!»
«Sì certo... Buonanotte a te!»
La ragazza si allontanò da Alphonse, salì le scale e si avvicinò alla porta chiusa della camera del suo amato, con cautela l'aprì e lo vide sdraiato sul letto ancora sveglio...
«Ed?»
«WAAAHHH!»
Il ragazzo sobbalzò dal letto per lo spavento...
«Piccola mi hai fatto spaventare... E' successo qualcosa?»
«Sì, posso restare con te questa notte? Non mi sento bene...»
«Che hai?»
«Il mistero della mia pietra mi opprime...»
«Capisco... Dai piccola vieni qui, dormiamo insieme, così non ti sentirai sola...»

La ragazza s'infilò sotto le coperte con Ed... Lo abbracciò, restarono così per alcuni minuti.
Dopodiché il ragazzo cominciò a baciarla, era un bacio ardente di passione, e luo bramava il corpo di lei, la desiderava con tutto se stesso, e lei altrettanto.
Lui cominciò a spogliarla... E viceversa...
Si sentivano leggermente imbarazzati, essendo la prima prima volta per entrambi, ma erano follemente innamorati l'uno dell'altra e l'imbarazzo sparì non appena i si "unirono", erano avvolti da tanta passione, i loro corpi si muovevano all'unisono...
Una volta finito quel momento pieno di amore intenso, i due si addormentarono sotto le coperte, abbracciati e ancora senza vestiti...
Si sentivano pienamente felici, ed entrambi sembravano sorridere nel sonno.
Il loro era amore vero amore, un amore che nulla avrebbe potuto distruggere...

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Capitolo 17
*** L'esame di Alchimista di Stato ***


Capitolo 17 - L'esame di Alchimista di Stato

Alphonse, che restò tutta la notte a fare ricerche sugli Xa-Phia, il mattino seguente si recò nella sua stanza per svegliare il fratello per la colazione.
Ma ebbe la grossa sorpresa, trovò Edward e Becky che dormivano insieme beatamente... E si accorse anche di ciò che i due avevano fatto la notte scorsa notando che la ragazza aveva il seno leggermente scoperto dalle coperte...
Con molta prudenza la coprì per bene, e uscì zitto zitto, imbarazzatissimo.
«Accidenti, meno male che non mi hanno sentito... Che imbarazzo!»
Poco dopo Becky cominciò ad agitarsi nel sonno, finché non si svegliò urlando e piangendo.
«Becky! Che succede?» Chiese il suo ragazzo svegliato e spaventato dal suo urlo straziante...
«Oh Ed... Ho fatto un sogno orribile...»
«Cioè?»
«All'inizio ho sognato mio padre, e io gli davo uno schiaffo chiedendogli perché mi avesse mentito, e non ho capito perché... Poi, la parte peggiore, ho sognato che qualcuno ti aveva ucciso, avevano trafitto il tuo torace con qualcosa di molto lungo e affilato... E infine una donna dai lunghi capelli azzurri che mi diceva qualcosa, ma non ricordo cosa...»
«Oh piccola, non preoccuparti, era solo un sogno, non spaventarti, io sono qui e sto bene»
«Lo so... Ma spesso mi è captato di sognare le cose e poi succedevano...»
«Questa volta non accadrà tranquilla...»
Edward l'abbracciò e la tranquillizzò, la baciò e infine la baciò dolcemente, infine si alzarono, si vestirono e scesero per la colazione.
Il tempo passava velocemente, i giorni trascorrevano alquanto tranquilli e sereni nella dolce Resembool, la relazione tra Ed e Becky era perfetta, Al e Winry invece divennero come fratello e sorella per lei, e ormai era finalmente arrivata la data del'esame da alchimista di stato.
Ed, Al e Rebeccca partirono per Central City.
Il primo giorno si sarebbe svolta la prova scritta, e come portafortuna Becky si portò l'orologio d'argento uguale a quello di Edward che aveva comrato sulla terra...
Finito l'esame dopo un paio di ore la ragazza scoprì di aver superato la prova a pieni voti, si sentì orgogliosa di se stessa!

Il giorno dopo toccò alla prova orale, lei preferiva le prove scritte alle orali, perciò si sentì leggermente più agitata del giorno precedente, ma alla fine superò a pieni voti anche quest'altra prova, dopotutto nel suo mondo era una secchiona.
Infine il giorno successivo alla prova pratica, fece una specie di "spetttacolino" mettendo in mostra le sue doti d'alchimista in grado di trasmutare senza il cerchio alchemico, tutti restarono sbalorditi, tutti eccetto Mustang e Howkeye che assistirono alla prova.
«Tks... Ovviamente l'amichetta di Acciaio non poteva essere da meno di lui, vero Riza?» Disse Mustang.
«Sì... Ha ragione!»
«Sai che mi ricorda molto l'Alchimista Smeraldo*?»
«In effetti è vero... Lo ricorda molto...»
Passò quest'ultima prova a pieni voti!
E poi nell'ufficio di Mustang, lui le confermò di essere diventata un'Alchimista di stato.
«Complimenti zuccherino! Sei anche un cane dell'esercito, e sarai sotto la mia giurisdizione!»
«Se mi chiama ancora in quel modo le do fuoco con la sua stessa tecnica alchemica...» Rispose con arroganza la ragazza.
«Ahahahah calmati, comunque, qui c'é il documento che ti conferisce il titolo Alchimista di Stato, con su scritto il tuo secondo nome e il tuo orologio d'argento»
Rebecca lesse le prime righe dello statuto...
«Io, Comandante Supremo Roy Mustang, Conferisco te Rebecca Mancini il titolo di Alchimista Zaffiro...» La zagazza sgranò gli occhi.
«Zaffiro?» Chiese infine Becky.
«Sì, mi ha ispirato il colore della bella pietra che porti al collo...»
«Ahahahah bene! Mi piace molto questo nome, lo porterò con onore!»

E fu così che anche Rebecca diventò Alchimista di stato, e finalmente avrebbe potuto aiuttare Ed e Al meglio nelle loro ricerche, e riuscire a mantenersi da sola.
Poco tempo dopo mentre si trovavano ancora a Central City, Mustang si recò nella stanza dove alloggiavano Ed, Al e Becky.
Roy entrò di colpo sbattendo la porta.
«Acciaio! Devo parlarti!»
«WAAAHHHH! MA E' PAZZO A ENTRARE COSI? MI HA SPAVENTATO!» Il biondino era intento a rilassarsi spaparanzato sul divano.
«Ricordi tempo fa, credo quando Rebecca era appena arrivata, ti stavo affidando una missione?»
«Oddio sì, lo avevo completamente rimosso dal cervello, mi dica!»
«Beh avevo deciso di affidarla a qualcun'altro data la situazione in cui tu e Al vi trovavate quando Rebecca era arrivata, ma ancora non l'hanno svolta, perciò ho bisogno che vi rechiate ad Aquroya** e cerchiate per me l'Alchimista Smeraldo!»
«Eh? E come lo trovo?»
«Per prima cosa t'informo che è un'uomo con una quaantina di anni addosso e ha i capelli castani, gli occhi color verde smeraldo uguali a quelli della tua amichetta... E poi dovreste trovarlo più facilmente sulle coste, perché da come ho sentito ha una casa al mare...»
«Capito, e come mai lo cerca?»
«Ho bisogno di lui per alcune faccende...»
«Capisco! Bene! Partiremo domani! A presto...»
Edward informò suo fratello e la sua amata della missione che Mustang gli affidò.
Il giorno dopo si misero in viaggio verso Aquroya, la città di mare più bella di tutta la nazione Amestris...

*L'Alchimista Smeraldo è un'altro personaggio che ho inventato ^^

**Aquroya è una città sul lago di Amestris che compare solo sulla prima serie di Fma, io ho deciso di scriverci una parte della storia, ma cambiando un paio di cose su quella città rispetto all'anime, per prima invece di essere una città sul lago la descriverò come una città di mare, e poi, che questa città non stà assolutamente sprofondando nelle acque ^^

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Capitolo 18
*** Ricongiunzione ***


-Susatemi ma per un pò di tempo mi sono assentata dal sito per mancanza di tempo :( non ho intenzione di abbandonare alcuna storia, tranquilli ^^ ed ecco a voi un nuovo capitolo sulla storia di Rebecca ;D buona lettura :3-

 Capitolo 18 - Ricongiunzione

La mattina dopo Ed, Al e Becky presero il primo treno per Acquroya.
La ragazza non vedeva l'ora di visitare la città, Ed e Al invece temevano di non riuscire a trovare l'alchimista Smeraldo.
Sul treno Becky notò salire un'uomo con il cappuccio in testa, con occhiali da sole, non riuscì a vederlo in viso ma notò che il coloro della sua pelle era scusa.
Ebbe una strana sensazione e sentì i brividi per tutto il corpo, ma dopo un po smise di pensarci...
Il viaggio fu abbastanza lungo, ma alla fine arrivvarono a destinazione.
Becky era affascinata dalla bellezza di quella città...
I tre si misero alle prese con le ricerche di quell'uomo.
«Ragazzi faccio un piccola sosta... Voi andate pure a cercare quell'Alchta di Stato... Io mi fermo un po»
«Ok, ci raggiungi tu piccola?»
«Sì Ed... Torno tra 5 minuti»
«Ok! Fai attenzione...»
Becky rimase da sola su una panchina e avendo molta sete decise di andare ad un chiosco per bere dell'acqua...
Quel chiosco le ricordava quello situato a Central City dove incontrò Edward la prima volta appena arrivò ad Amestris.
«Alchimista Zaffiro, Rebecca Mancini...»
Becky posò il bicchiere sul bancone, quel tono di voce maschile, profondo e tenebroso le mise paura, ma la ragazza sentendosi chiamare si voltò di scatto, e quando vide il viso di quell'uomo, rabbrividì, era paralazzata dalla paura...
Si trattava nientemeno di Scar, l'uomo di Ishval con la cicatrice in sul viso.
"Accidenti! Che faccio? E se in questa realtà anche lui uccide tutti gli alchimisti di stato per vendetta? Ucciderebbe anche me... Cosa posso fare?"
Rebecca cercava di pensare ogni modo possibile per sfuggirgli, era pietrificata dal terore, tuttta questa paura non le venne nemeno quando lottò contro gli Homunculus al fianco di Ed e Al...
«Ehm... Scusi signore, come ha detto?»
«Tu sei l'Alchimista Zaffiro, vero?»
«No signore, mi deve aver scambiata per un'altra...»
«Eppure la descrizione dell'alchimista Zaffiro che mi hanno dato ti corrisponde a pennello, in oltre io vedo che dalla tua tasca esce una catenella, non è forse quella dell'orologio d'argento degli Alchimisti di Stato?»
«Eh? No no quello è un'orologio che mi regalò mia nonna prima di morire... Eheh... La saluto!»
Dopo aver usato quella demenziale scusa Becky fuggì via, nella speranza di salvarsi... Scar ovviamente non le credette e cominciò a seguirla con cautela senza farsi notare.

La ragazza durante la sua fuga si accorse che Scar la seguiva e per caso incontrò un uomo alto, bello e affascinante, dai capelli castani un po lunghi e occhi color verde smeraldo, non dimostrava assolutamente più di 30 anni.
«La prego signore mi aiuti! Un uomo m'insegue perché vuole uccidermi!»
«Certo piccola! Chi è che ti sta inseguendo?»
«Scar! Vuole uccidermi perché sono un'Alchimista di Stato!»
«Quel maledetto! Tranquilla ragazzina, ci penso io!»
L'uomo con la cicatrice ad "X" sul viso arrivò in pochi secondi...
«Scar! Non avvicinarti a quella ragazza!  Lei non è un'Alchimista di Stato!»
«Ma che fortuna! E pensare che ero venuto qui per uccidere Acciao e Zaffiro, ma vedo che anche tu sei qui, oggi farò fuori ben tre cani dell'esercito!»
«Non te lo permetterò!»
"Oh no... Ho messo in pericolo questo signore che non c'entra nulla, accidenti, spero che ne usciremo vivi" penso la ragazza.

I due uomini comincarono uno scontro... Becky era spaventata.
Lo scontro fu duro, ma l'uomo dagli occhi verdi ebbe la meglio e Scar fu costretto a battere ritirata, giuando che sarebbe tornato.
«Tutto bene ragazzina?»
«Sì! La ringrazio...»
«Ok, cerca di stare attenta! Stammi bene!»
Becky osservò meglio quell'uomo... Spalancò glio occhi e cominciò a tremare per lo stupore.
«Ma... Papà... Sei tu?»
«Papà? Ragazzina forse ti sta confondendo...»
Ma quando l'uomo vide la pietra azzurra al collo della ragazza, sgranò gli occhi.
«Re...Rebecca???»
«Sì sono io!! Com'è possibile che tu sia qui?»
«Dovrei farti la stessa domanda io!»
«Beh... E' stata questa pietra che porto al collo che mi ha portata fin qui...»
«Oh no! Chi te l'ha data?»
«Un vecchia signora che ho incontrato per strada... Ma perché? Ho fatto male a venire qui?»
«Ehm.. No... Ma stai attenta, Amestris non è un posto tanto sicuro»
«Ma non mi hai ancora spiegato che ci fai qui, papà...»
«Ci vivo...»
"Un momento... Se mio padre vive qui, evidentemente ha un legame con questo mondo, e questo paese, ma, se lui è nato qui, forse vorrebbe significare che io sono la principessa... Nah! Sarebbe assurdo! Cercherò di capirci meglio qualcosa..."
«Papà, sei nato ad Amestris?»
«NO!»
«Ok ok, calmo...»
«Scusa, rivederti dopo così tanto tempo grazie alla pietra fa un certo effetto...»
«E' proprio di questo che dovrei parlarti, vedi io e i miei amici abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo scoperto una leggenda su un'antica famiglia che si tramandava la Pietra Filosofale da generazione in generazione, solo che la vera erede della Pietra, nata da un'Amestrisiano e una donna di un'altro mondo, sarebbe riuscita a usare la Pietra con in suoi completi poteri e a avrebbe riportato l` pace in questo paese... Ne sai qualcosa?»
«Siete arrivati a curiosare certe cose tu e i tuoi amici? Che dovete fare con la Pietra Filosofale? Comunque non so niente!»
«Ok... Scusami... Io vado dai miei amici! Ci si vede!»
"Ipocrita... Faccio bene ad odiarlo! E chi si aspettava di rivedere proprio lui qui in questo paese, in questo mondo... e proprio dove sono andata io..."
Rebecca cominciò ad allontanarsi con gli occhi bagnati di lacrime che cercava di trattenere a fatica, nel frattempo suo padre si avvicinò a lei, fermandola.
«No bambina mia non andartene, scusami se ti ho abbandonata, ma l'ho fatto per proteggerti!!!»
Lui abbracciò la figlia commosso.
«Proteggermi? Da cosa?»
«Dai pericoli di Amestris...»
«Papà, che vuoi dire? E poi che cos'é la mia pietra?»
«Te ne parlerò al momento giusto... Devi tornare dai tui amici?»
«Sì...»
«Ti posso accompagnare?»
«Va bene...»
Becky e suo padre s'incamminarono per raggiungere Ed e Al.
«Reby, che tipi sono i tuoi amici?»
«Reby? No! Non mi piace questo soprannome! Chiamami Becky come fanno tutti per favore.
Comunque sono due ragazzi favolosi! Ed è un tipo testardo e molto orgoglioso, presuntuoso, a volte scontroso... Ma quando vuole sa essere il ragazzo più dolce di questo mondo, Al invece è molto gentile e premuroso con tutti, a differenza del fratello che e premuroso solo con chi gli sta a cuore, non assomiglia per niente a lui!»
«Ed... Al... Li ho già sentiti, mhp... Non saranno mica i fratelli Edward e Alphonse Elric vero?»
«Sì! Sono proprio loro!»
Il padre della ragazza cadde per un momento a terra*
«Papà che succede?»
«Ma come hai fatto a conoscerli?»
«Storia lunga...»
«Anche io poi ti racconterò una storia divertente!»

Finalmete Rebecca e suo padre riuscirono a ritrovare Ed e Al, mentre loro ancora non avevano nemmeno uno straccio di pista per rintracciare l'alchimista Smeraldo, ma c'è l'avevano più vicino di quanto potessero immaginare.
«Ed! Al! Eccovi, vi devo presentare qualcuno...»
«Piccola... Chi sarebbe quel tizio?»
«Lui è... E' mio padre!»
Ed e Al rismasero sorpresi, e la mandibola di Ed stava quasi per toccare terra se fosse stato possibile.
Non potevano credere che un'uomo giovane e affascinate che non dimostrava neanche 30 anni potesse essere il padre di Rebecca, ma sopratutto non riuscivano a trovare un spiegazzione logica per ci lui si trovasse su Amestris.
«Tu... Tuo padre?»
«Esatto Ed! E' proprio mio padre... Ancora faccio fatica a crederci...»
«Edward guarda che ci conosciamo! Io sono Michael Rose...»
«Ah è vero! Oddio e proprio tu sei il padre di Becky? Che coincidenza assurda!»
«Un momento! Di quale coincidenza parlate? E poi scusa papà ma tu non ti chiami Michele Mancini? Chiese la ragazza...»
«Te ne parlerò dopo!»
«Uffa non è giusto... Sempre tutto dopo!»
«Ragazzi venire a casa mia, vi ospiterò, ho una bellissima casa sulla spiaggia, così riposerete!»
«Ooook! E' perfetto!» Disse Ed con un sorriso a 32 denti...
«Ma fratellone, accetti inviti senza chiedermi nulla?»
«E allora? Tanto è il padre di Bechy, che male c'è?»
«Sì... Ma...»
«Eddai Al, non prendertela, sai com'é fatto il tuo fratellone... » Disse Becky sorridendogli.
«Becky come ti senti ad aver ritrovato tuo padre in questo mondo?»
«E' stato qualcosa di veramente strano, bizzarro... Ma immagino che nulla accada per caso...»
«Mmh... Già»
I quattro arrivarono alla residenza di Michael, quell'uomo sembrava come avvolto da una fitta aria di mistero e i tre giovani la percepiano benissimo, stava forse nascondendo qualcosa?
E poi Altro che casa al mare, era un'enorme villa sulla spiaggia, i tre ragazzi restarono a guadarla meravigliati...

*come le tipice cadute degli anime che rimangono con le gambe all'aria X°D

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Capitolo 19
*** Un mistero sempre più grande ***


Caapirolo 19 - Un mistero sempre più grande


I tre giovani non riuscivano a credere ai loro occhi, era una villa immensa situata proprio su di una spiaggia incantevole, e un grande balcone si affavviava proprio sul mare...
Entrarono dentro e restarono ancora più sorpresi, era piena di stanze da letto, qusi come un'hotel.
«Papà ma come puoi permetterti tutto questo?»
«Ah beh... Sono un'Alchimista di Stato!»
«Davvero?»
«Signor Michael a proposito, stiamo cercando un'Alchimista di stato per conto di Mustang, ci saprebbe aiutare?»Chiese Ed.
«Ed... Dammi del tu! Ci conosciamo da 10 anni, comunque se vuoi che ti aiuti dimmi il nome dell'alchimista oppure il soprannome che ha»
«Certo! E' l'Alchimista Smeraldo!»
«Ed! Ma sono io l'Alchimista Smeraldo!»
«Mi stai prendendo in giro?»
«No! Sono io!»
«Uao allora abbiamo avuto una fortuna sfacciata! Grandioso!»
«E che vuole quel vanitoso da me?»
«Non so, mi ha ordinato di trovarti e d'incitarti ad andare da lui...»
«Capisco... Lo farò quanto prima!»
Comunque Michael come fai a possedere una villa così enorme?
«Dovresti saperlo Ed, essendo Alchimista di Stato posso permettermelo»
«Ma anche io lo sono, e non potrei permettermi nulla del genere...»
«Ah... Beh... Ho aggiunto vecchi risparmi!»
«BASTA! Voglio sapere perché ti fai chiamare Michael Rose!» Disse Becky furiosa.
«Bene... Vi spiegherò come sono andate le cose dal principio...Quando ero molto giovane sono entrato in possesso della pietra che hai tu, Becky...
L'ho usata e sono arrivato qui, dove ho vissuto bellissime esperienze, ma anche brutte, ma nel nostro mondo un giorno ho incontrato tua madre, all'epoca era una bellissima ragazza dal cuore d'oro...
Ci siamo innamorati, e un giorno mi disse che aspettava un bambino...»
«Ero io?»
«Sì, piccola mia...»
«Per favore non chiamarmi piccola! Mi da fastidio visto che sono diversamente alta!» Lei fece una piccola smorfia.
«Va bene, solo che quando sei nata capì che se io fossi rimasto sulla terra probabilmente i nemici che ho qui ad Amestris sarebbero potuti arrivare sulla terra e attaccare voi, perciò sono tornato qui per proteggervi, per evitare che vi accadesse qualcosa. Ovviamente tua madre non sa nulla di Amestris, e quindi ha creduto che vi ho abbandonate perché non volevo una famiglia, quanto avevi circa 4 anni sono venuto a trovarti e tua madre si era trasformata in un mostro senza cuore, ricordo che tu a quell'età eri pelle ossa, sicuramente ti nutriva male e so che ti odiava perché pensava che io l'avessi abbandonata per colpa della tua nascita... Ma non è stato assolutamente così... Dopodiché verso l'anno 2000 della terra decisi di utilizzare la pietra per realizzare un mio desiderio, ovvero quello di andare in Giappone, e quindi feci in modo che il portale si aprisse lì, in quel luogo conobbi una bella donna, disegnava manga, e in quel periodo disse che non aveva idee per una nuova storia, e allora l'ho portata qui, speando che potese trovare qualcosa per le sue storie, e abbiamo conosciuto Ed e Al, la loro storia e le persone che gli stanno vicine, e quindi quella donna, di nome Hiromi, iniziò a creare i manga con le storie dei fratelli Elric, ogni tanto la portavo di nuovo qui per fare in modo che avesse altre idee sulle loro avventure...»
«Sì è vero! Accidenti che coincidenza...» Lo interruppe Edward.
«E quindi, poi ad un certo punto lei decise di non venire più qui, probabilmente un finale per la sua storia lo avrà inventato da sola ormai...»
«Sì papà io li ho letti quei manga!»
«Ah! Certo che il mondo è proprio piccolo...»
«E la Pietra Azzurra? Cos'é? Perché c'è l'ho io?»
«Questo dovrai scoprirlo da sola bambina mia... Ti posso solo dire che io avevo detto che avrei voluto che tu non fossi mai entrata in possesso della pietra proprio perché Amestris é pericolosa per te»
«Perchè pericolosa? Perchè tutti questi misteri? Questi segreti? Non ne posso più...»
«Tesoro... E' complicato... Ma vedrai che ogni cosa verrà da se e tutto ti sarà più chiaro... Ora devo andare a sbrigare una faccenda, sappi che tu e i tuoi amici potete restare qui quanto volete, ci vediamo dopo!»
«Ah... Va bene, a dopo... Papà...»
Rebecca non capiva, era turbata da cio che le stava accadendo...

Dopo un po decise di fare una passeggiata con Ed e Al, i tre si fermarono sedendosi su di una panchina.
«Mmmh... Ed li per caso vendono sigarette?» Disse Rebecca indicando il piccolo tabaccaio di fronte a loro.
«Mi sembra logico, quello è un tabaccaio...»
«Perfetto, vado a comprarmene un pacchetto»!
«Ma da quando fumi?»
«Lo faccio solo quando accumulo molto nervosismo!» Rispose lei mentre si stava allontanando.
Appena Rebecca entrò dal tabaccaio di li passò una bellissimma ragazza, aveva lunghissimi capelli neri come la pece raccolti da una coda di cavallo, alcuni ciuffetti sulla fronte e di lato al viso, e i suoi abiti avevano qualcosa di molto famigliare...
«Fratellone... Ma tu conosci quella ragazza?»
«Chi?»
«Quella che sta passando accanto al tabaccaio dove è entrata Becky...»
Ed cercò di guardarla meglio.
«Sono sicuro di averla già vista! Ma chi diamine può essere? Accidenti non so»...
«Oddio! Credo si tratti di May!»
«May Chang dici?»
«Esatto!»
«»Nah! E' troppo bella ed è troppo alta per essere May, e poi è tornata a Xing parecchi anni fà!
All'improvviso mentre la giovene dai capelli neri si allontanava, dalla sua spalla apparve un piccolo panda.
«MA QUELLA E' SHAO MAY!» Urlarono i due fratelli in coro.
La ragazza si voltò, vide Ed e Al e spalancò gli occhi dalla felicità...
«Al! Ed! Che bello rivedervi!»
Lei si avvicinò correndo per abbracciare Alphonse.
«May Chang? Sei proprio tu?» Disse Al...
«Sì... Sono così felice di rivederti Al!»
«Accipicchia quanto sei cresciuta! Quanti anni hai adesso?» Disse Edward incredulo ai suoi occhi
«16... Al, come mai sei ancora un'anima legata ad un'armatura?»
«Ancora non abbiamo trovato il modo per tornare normali, ma forse ora siamo sulla pista giusta! Ma tu che ci fai qui?»
«Ero venuta proprio per cercare voi... Ero andata da Roy Mustang a cercarvi, ma lui disse che vi avrei trovati qui ad Aquroya perchè stavate cercando un'alchimista per lui, e sono venuta... Ma speravo di rivederti con il tuo vero corpo...»
May abbassò lo sguardo a terra, cercando di nascondere i suoi occhi mentre tentava disperatamente di trattenere le lacrime...
Rebecca ritornò da loro, Ed e Al la presentarono a May e viceversa, a Edward brillavano gli occhi quando la presentava come "la sua ragazza" era felice con lei.
Becky e May cominciarono a conoscersi, tra di loro stava nascendo una nuova amicizia. E magari ora anche May li avrebbe aiutati a scoprire il mistero della pietra di Becky e aiutarli a recuperare i loro corpi...

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Capitolo 20
*** May si unisce al gruppo ***


Capitolo 20 - May si unisce al gruppo


Rebecca si sentiva la ragazza Più felice del mondo, si sentiva fortunata a stare con Edward, Alphonse era diventato come un fratello per lei, aveva ritrovato il padre che aveva perso per colpa della madre malvagia, a Resembool c'era Winry che anch'essa diventò come una sorella per lei, e ora era arrivata la giovane May, che aveva un anno in meno di Becky, e tra loro stava nascendo una forte amicizia.
Dopo che i quattro si fermarono a parlare Becky propose di andare tutti a casa di suo padre, proponendo a May Chang di fermarsi li con loro, e ovviamente la giovane ragazza proveniente da Xing accettò.
Nel frattempo il padre di Rebecca era seduto sulla spiaggia, sulla riva del mare, con lo sguardo rivolto verso il tramonto, i suoi occhi color verde smeraldo erano come persi nel vuoto, e nella sua testa mille pensieri, ma quello che lo preoccupava maggiormente era per quale motivo Mustang lo avesse convocato a Central City, e poi era preoccupato per la figlia, e anche per la misteriosa pietra che portava sempre al collo. Solo Michael poteva svelare i misteri di quella pietra al Becky, ma per proteggerla decise di non farlo, ma così l'qavrebbe davvero protetta? O avrebbe aumentato il rischio che la ragazza finisse nei guai?

Una volta a casa, Becky mostrò in quale stanza May si fosse potuta sistemare, e lei notò la pietra azzurra che Rebecca portava al collo.
«Becky! Che splendido ciondolo! Ma credo di averlo visto già da qualche parte...»
«Davvero?? Dove??»
«Non me lo ricordo... Perché?»
«Perché questa pietra non è solo uno zaffiro normale, o almeno credo sia un zaffiro, devi sapere che io provengo da un'altro mondo, al di là del portale alchemico... E questa pietra è in grado di farmi attraversare questo portale senza che io faccia alcuna trasmutazione... E sto cercando di capire perché può farlo...»
«Becky hai mai pensato che potrebbe trattarsi della Pietra Filosofale?»
«Sì.... Ci ho pensato... Ma ho tentato a usarla su una trasmutazione, e non funziona...»
«Capisco, allora cercheremo insieme di scoprire di che pietra si tratti!»

Successivamente Becky, dopo aver terminato la sua chiacchierata con May, andò nella stanza di Ed, e lo trovò disteso sul suo letto a riposare, indossava una canottiera nera, e dei boxer azzurri, aveva la mano sulla pancia semi scoperta dalla canottiera, ogni volta che dormiva restava con la pancia in quel modo.
A Becky faceva molta tenerezza, anche se lui era più grande di lei, la ragazza si avvicinò a lui in silenzio per sistemargli i vestiti in modo che non dormisse con la pancia scoperta, ma un'attimo prima di farlo si accorse che sul letto c'era aperto uno dei suoi manga provenienti dal suo mondo, si trattava del 27esimo numero di Fullmetal Alchemist, Edward aveva letto tutta la storia, che la mangaka giapponese finita ad Amestris anni prima come Becky, che come protagonisti c'erano lui e suo fratello, la ragazza non era al corrente che Ed leggesse i suoi manga, che leggesse quei manga che parlavano di lui, e Becky sentì dentro di se una strana sensazione, cercava di immedesimarsi in Ed, che aveva appena finito di leggere una storia che parlava di lui e del suo fratellino, una storia che però non era esattamente uguale a quella che i fratelli Elric stavano ancora vivendo...

A volte Becky ripensando a tutto ciò che era successo le sembrava assurdo, fiinire nel mondo del suo manga preferito grazie a un misterioso zaffiro, praticamente il sogno di qualunque bambino, finire in un mondo fantastico, eppure era tutto vero, anche se era un mondo dove per sopravvivere bisogna lottare, e Becky era pronta a farlo...
Ed si svegliò, e vide Rebecca che lo guardava...
«Ciao piccola...»
«Ed! Ben svegliato, e così hai letto il manga che parla di te, di Al e di questo mondo eh?»
«Mmm... Si, ma... Tante cose non sono come questo manga, specialmente la fine che hanno scritto... In una cosa però spero, che Al recuperi il suo corpo e che avrevo una vita felice»
«Anche tu recupererai il tuo corpo! E sarò io ad aiutarti! Ti aiuterò perché ti amo!»
Ed si sollevò dal letto abbraccio Rebecca.
«Grazie Becky, se tu non fossi qui non so se avrei avuto ancora le forze di andare avanti! Grazie! Ti amo anch'io» Rebecca arrossì, era felice di sentire quelle parole.
Ed cominciò a baciarla appassionatamente, ma il loro bacio venne interrotto da un fortissimo rumore, simile a quell provocato da un'esplosione...

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Capitolo 21
*** Amore e Incomprensioni ***


Capitolo 21 - Amore e Incomprensioni


Tu non ammazzi proprio nessuno! Zaffiro e Acciaio ci servono!» Ed assistì al litigio tra i due che tra una parola e l`altra si azzuffavano.
Rebecca uscì di casa e vide anche lei i due alle prese con la lotta, mentre Scar ed Envy non si accorsero di essere guardati.
Durante lo scontro, non molto distante dalla casa del padre di Becky, Scar venne ferito da Envy, e fu costretto a riparasi a riprendere le forze.
Envy, una volta rimasto solo dopo lo scontro, notò Ed e Becky che lo guardavano...
L'homunculus si avvicinò a loro, ma sembrava non volesse combattere.
«Ehy Zaffiro! »
«Envy! Che vuoi da me? »
«Semplice, la tua pietra! Quella volta insieme a Lust e Gluttony non sono riuscito a sottrartela, ma questa volta ci riuscirò!»
«Scordatelo... Non ti darò mai la mia pietra volutamente, e non riuscirai a portarmela via!»
«Io ci riuscirò invece! Ma non oggi! Io ti sto solo avvisando, e proteggendo da Scar! Se ti uccide sarà tutto perduto!»
«Sarà tutto perduto? Ti prego spiegami! Cosa sarà perduto? E perché voi Homunculus siete interessati alla pietra azzurra? E' solo in grado di passare dall'altra parte del portale... E non credo che voi vogliate andare dall'altra parte...»
«No infatti, vedi piccina la tua pietra può fare tante cose! Ma non ti dirò altro! Stai attenta!»
«A CHI HAI DATO DELLA PICCINA? GRRR QUESTA ME LA PAGHI!»
Ed sentendo dire quella frase a Becky ridacchiò perché gli ricordava come lui era fino a qualche anno fa.
Envy andò via, e Rebecca ogni volta che lo vedeva provava un senso di disgusto verso quell'Homunculus.
Dopodiché Ed propose alla ragazza di fare una passeggiata sulla spiaggia per distrarla da brutti pensieri...
Nel frattempo Al e May erano ancora in casa sperando di trovare informazioni nella libreria dell'alchimista Smeraldo,
sulla pietra di Rebecca e sulla famiglia Xa-Phia...

Ad un certo punto May dopo circa un'ora di ricerche tra i libri senza alcun risultato chiuse il libro che stava consultando e sbuffò...
«May... Che ti prende?» Chiese Alphonse.
«Niente, sono solo stanca»
«Sicura?»
«Sì...»
«A me non sembra...»

Dai grandi occhi scuri della ragazza cominciarono a scendere le lacrime, anche se lei cercava disperatamente di trattenerle.
«May! Che ti succede??? »
«Oh Al... Io speravo di rivederti con il tuo vero corpo! E invece sapere che ancora sei un'anima legata ad un'armatura mi fa male...»
«May... Perché dici queste cose mentre piangi? E' così importante per te che io recuperi il mio vero corpo?»
«Sì! Lo é... Desidero disperatamente che tu possa tornare normale!»
May continuava a piangere, non riusciva a trattenerse le lacrime, e qulle parole dette singhiozzando per colpa del suo pianto, colpirono Al.
Il ragazzo, si avvicinò a lei, anche avendo un corpo fatto di solo metallo, l'abbracciò e cercò di farla stare meglio...
«Al, ti aiuterò anche io a farti riavere il tuo vero corpo!»
«Grazie, ma perché te la prendi tanto a cuore?»
«Perché io... Io ti amo, Al! E farei qualunque cosa per te!»
«Cosa? C-come... Come puoi amare un'armatura vuota? Sono solo un'armatura vuota May, tu non puoi amarmi... Tu sei una ragazza stupenda... Bellissima... Io sono vuoto, ho un corpo vuoto e di metallo, tu meriti di meglio...»
«No! Io amo te! Soltanto te! Non posso amare nessun'altro che non sia tu! Ormai sono almeno 4 anni che ci conosciamo... Ero piccola quanto ti ho incontrato la prima volta, avevo circa 12 anni, e già avevo una cotta per te... Ma per tutti questi anni quello che provavo per ne non è mai passato, è sempre cresciuto questo sentimento, e ora che sono grande ho capito di amarti davvero... Non m'importa che tu sia un'armatura vuota, io ti amo!»
«May, non so che dire, le tue parole mi hanno veramente colpito! Io non ho un corpo, non ho un cuore che batte, non so cosa voglia dire amare... Una cosa però la so, so di avere un'anima, e riesco a provare molti sentimenti, e so benissimo che ogni volta che ti ho vista sono sempre stato felicissimo, probabilmente potrebbe essere amore, ma lo scoprirò solo quando riavrò il mio vero corpo, però la cosa che mi spaventa è che non so quando questo accadrà...»
«Io ti aspetto! Aspetterò anche 100 anni per te!»
«Ma tu sei giovane e bella! Se davvero non dovessi recuperare il mio corpo prima di 100 anni che farai? Sicuramente saresti già morta...»
«Non importa! Io ti aspetto! »
«May...»
«Al, io ti amo, e ti aspetterò sempre, aspetterò il giorno che tu riavrai il tuo vero corpo, e allora se tu capirai di provare per me ciò che io provo per te, noi due staremo insieme, vero?»
«S-sì, suppongo di sì...»
«Scusa, adesso vado... May si alzò dalla sedia, s'incamminò verso la porta della biblioteca e uscì, appena la chiuse dai suoi occhi uscirono nuovamente le lacrime...»
«Al... Io ti aspetterò, anche tutta la vita, perché ti amo troppo...»

Dopo "l'incontro" con Envy, Ed e Becky stavano per rientrare in casa...
«Uffa! Devo far vuotare il sacco a mio padre e farmi svelare il mistero di questa pietra!»
«Nah, lascia stare... Anzi, tornatene a casa, faresti solo meglio!»
«Ed? Ma che dici? Sei impazzito?»
«No! Torna a casa! Questo paese per te è troppo pericoloso!»
«No! Ora sono anche io un'alchimista di stato, e so usare benissimo l'alchimia, ho ritrovato mio padre, e ho degli amici... Ho te... Non posso tornare sulla terra!»
«Lo so, ma, è pericoloso!»
«Non importa! So cavarmela da sola!»
«Testa dura!»
Becky si arrabbiò, e diede uno schiaffo a Edward, il ragazzo per un'attimo non capì più nulla.
«EDWARD ELRIC! SEI UNO STUPIDO! IL MOTIVO PRINCIPALE PER CUI RESTO QUI E' PERCHÉ TI AMO!» Urlò la ragazza d'avanti a lui per poi fuggire via in lacrime, mentre Ed cercava di raggiugerla per farsi perdonare.
Intanto Envy, nascosto lontano, asistii alla scena, e sembrava intento ad archittettare qualcosa...

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