A volte si avverano.

di Foxi93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova avventura ***
Capitolo 2: *** Una piacevole scoperta ***
Capitolo 3: *** Nessuno è perfetto ma tu sei l'eccezione ***
Capitolo 4: *** Era meglio non saperlo ***
Capitolo 5: *** Agitazione, fame e sonno ***
Capitolo 6: *** Ancora pochi passi.. ***
Capitolo 7: *** Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni ***



Capitolo 1
*** Una nuova avventura ***


17 settembre, primo giorno della mia carriera universitaria. Ebbene si, ero anche io una matricola. La gioia dei miei genitori era facilmente leggibile sui loro volti mentre sul mio sembrava esserci passato sopra un camion. La sveglia era suonata alle 06.12. Eleonora mi stava già aspettando alla fermata. Lei si che era entusiasta di questa nuova avventura e per questo un po' la invidiavo. Io mi sentivo solo un pesce fuor d'acqua. Ero sicura di voler intraprendere sul serio quella strada? Probabilmente si ma in qualche piccola parte del mio cervello una piccola voce mi suggeriva di mollare tutto e provare a cercare un lavoro.  

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Capitolo 2
*** Una piacevole scoperta ***


La mattinata si era rivelata peggio di come l'avevo immaginata. E io che pensavo che il primo giorno fosse come in prima superiore. “Qui si riga dritto cara” suggeriva la mia vocina. “Sono finiti i bei tempi”. Come darle torto? Il solo pensiero che mi sarei ritrovata china su montagne di libri a studiare mi dava il voltastomaco. Non riuscivo proprio a trovarci niente di positivo nella vita universitaria. Avevo in mente i college inglesi o americani che facevano vedere nei film dove la vita da studentessa era scandita da feste e bei ragazzi per i corridoi. Niente di tutto ciò. I ragazzi sembravano usciti da un manicomio. Tranne uno. Uno su quanti? Quanti potevamo essere in quell'edificio? Eppure avevo la fortuna di seguire la sua stessa materia per quel semestre. Non lo dissi subito ad Eleonora. Probabilmente temevo che solo col pensiero potesse rubarmelo. L'avevo visto prima io e credevo mi appartenesse.

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Capitolo 3
*** Nessuno è perfetto ma tu sei l'eccezione ***


I primi giorni li passai ad osservare ogni suo gesto e tutto ciò che lo rendeva così bello. Quando, con calma, apriva la porta dell'aula sembrava che il tempo si fermasse e l'ambiente si riempisse di luce. Abbassavo subito gli occhi quasi quella luce mi abbagliasse ogni volta. Nei giorni successivi capì di essermene seriamente innamorata. Lo confessai ad Eleonora che già premeditava come avrebbe potuto aiutarmi per farmi notare. Come poteva notare proprio me su almeno 80 studentesse tra le quali alcune bellissime? La solita fortunata, sapevo che era meglio non correre il rischio di innamorarmene ma non riuscivo a togliermelo dalla testa. Le strategie di Eleonora sulla scelta della fila e del posto giusto in cui lui avrebbe potuto sedersi erano alquanto vane. Arrivò però il giorno in cui si sedette di fronte a me. Anche dal dietro aveva il suo fascino. Quei capelli mossi castano chiaro gli cingevano la testa quasi come una corona d'alloro. Sembrava un imperatore romano, un Cesare o un Augusto, che la professoressa di storia romana era solita spiegare con molta ammirazione. Niente di più perfetto. Il maglione marrone scuro contrastava con la pelle chiara e il profumo che emanava mi distoglieva dal seguire la lezione e ogni due secondi mi ritrovavo a perdere il filo del discorso. Brutto affare averlo vicino. Era una specie di calamita da cui non riuscivo a staccarmi. Non sapevo ancora come si chiamasse, ma sapevo che seguiva il corso di studi storici e filologici-letterari quindi con lui avrei avuto in comune solo le lezioni di storia. Dovevo fare qualcosa. Le lezioni stavano per terminare, l'esame era imminente, dopodichè non l'avrei più rivisto. Maledetta la mia timidezza. Eccolo li, un giorno parla con una mora, l'altro ride con una bionda. “Lo vedi? Tu continua così e vivrai la tua vita nell'invidia e il rimorso di non aver mai agito”. La mia vocina interiore non aveva tutti i torti ma io ero una sognatrice. Mi immaginavo uno scontro tipo “Kiss me Licia”. Lei coi libri tra le braccia svolta l'angolo e si scontra con Andrea e scoppia la scintilla. Peccato non fossi la protagonista di uno dei tanti cartoni animati che aveva rallegrato la mia infanzia ma ero vittima della dura realtà.

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Capitolo 4
*** Era meglio non saperlo ***


Un giorno, parlando con la mia nuova amica Viviana, scoprì il suo nome. Harry. Che nome era? Da dove poteva mai venire? Sicuramente non era italiano. “E' inglese. Era al liceo con me e so che ora canta in una boyband” mi disse lei. Chissà di quale boyband poteva mai far parte. L'unica boyband che ascoltavo da piccola erano i Blue ma non poteva essere uno di loro. Se lo fosse stato probabilmente ora avrebbe avuto circa 40 anni, forse la barba e un po' di pancia. Al momento non conoscevo nessun'altra band composta da miei coetanei. “E' qualcosa tipo One Direction mi pare, non vorrei dire una stupidata ma non ascolto quel genere di canzoni”. “Pare però riscuotano un enorme successo tra le adolescenti”confessò Viviana. Mah, sarà, pensai. Quella sera, dopo cena, ero stanchissima ma volevo togliermi lo sfizio di sapere chi fosse quel maledettamente affascinante Harry. Solo sussurrare il suo nome era musica per le mie orecchie. “Cavolo non so nemmeno il cognome!! Beh se è così famoso lo troverò di sicuro”. Scrivo quindi Harry su Google. Il primo che esce è Harry Potter. No lui non può essere. Il secondo: Harry Styles. Sarà questo? Clicco su cerca. La maggior parte degli articoli su di lui contengono il nome di Taylor Swift. “Cavolo dev'essere famoso sul serio se la conosce”. Cerco informazioni in più e ciò che ne risulta mi mette una strana agitazione. Nuova ricerca: One Direction. “Gli One Direction sono una boyband di origini anglo-irlandesi, formata da Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, e Louis Tomlinson. Sono conosciuti per aver partecipato e per essere arrivati terzi alla settima edizione di X Factor. Dopo il successo...”.
Oh,mamma, Viviana aveva ragione. Motivo in più per lasciarlo perdere. Ti immagini passare da Taylor Swift a me? Ahaha.. Che barzelletta.

 

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Capitolo 5
*** Agitazione, fame e sonno ***


Il giorno dopo entro in un'università tutta agitata. Eleonora se n'è accorta. Aver scoperto tutte quelle cose su di lui mi spaventa. Ma perchè ha deciso di iscriversi all'università? E soprattutto perchè in Italia? Quel ragazzo è un vero e proprio mistero. Se non riuscivo a guardarlo negli occhi prima figurati se ce l'avrei fatta adesso. Ma ecco che accade l'impensabile. Dopo lezione Viviana decide di agire. Corre da lui per salutarlo, devono proprio essere buoni amici e mi chiedo come lei possa fingere che sia un ragazzo qualunque. A un certo punto mi indica e lui mi getta uno sguardo incomprensibile. Oddio cosa gli avrà detto? Così rovina tutto! Per fortuna è ora di pranzo e con Eleonora vado a mensa. “Per me panino con pollo, formaggio, rucola e maionese grazie” dico all'inserviente. Finalmente posso addentare qualcosa. Che fame! Il pranzo riesce per un istante a farmi dimenticare l'imbarazzante figura che probabilmente Viviana mi ha fatto fare. Finito il pranzo torniamo a scuola. Ci sediamo ad uno dei tanti tavoli all'entrata. Alcuni studenti studiano, alcuni chattano su Facebook mentre altri ridono e parlano tranquillamente. Io mi isolo da tutti con il mio iPod. La musica è proprio un toccasana. Riesco addirittura a fare un sonnellino con la testa sui libri. Buona notte mondo!

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Capitolo 6
*** Ancora pochi passi.. ***


Qualcuno mi sta scuotendo. No, non è un sogno. Eleonora è tutta agitata. “Sveglia Greta!! Guarda!!” mi urla in un orecchio. “Che hai? Lasciami dormire dai..” Niente da fare, non molla. Alzo la testa. Che ci sarà di tanto importante? Il sonno mi ha rincoglionita. “Ele dove vai?” chiedo sorpresa. “Vado dalla Vivi! Mi aspetta fuori! Stai li, ci metto poco” risponde tutta contenta. Che avrà da essere così felice? E che c'entra Viviana? Lei non ha lezione pomeriggio! Che starà mai escogitando? Odio quando rimango all'oscuro di qualcosa. Vabbè, mi metto il cuore in pace. Attendo inquieta. Non so perchè ma mi sta salendo l'ansia. Le mani cominciano a diventarmi fredde e umide. Il cuore accellera i suoi battiti. E poi accade tutto così velocemente. Le porte automatiche si aprono e appare lui. Lui. Quell' Harry Styles che scandisce le mie giornate con un solo sguardo. Ora è li a due metri dal mio tavolo. Si guarda intorno in cerca di qualcosa o qualcuno. Mamma quanto è bello. Si sta avvicinado. Saluta qualcuno. Devo smetterla di pensare che stia cercando me. Che egocentrica sono? Ma ecco...

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Capitolo 7
*** Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni ***


La distanza si fa sempre più breve. A meno che non stia sognando sta venendo proprio verso di me. Sto tremando. Che stupida, probabilmente vorrà solo ricordarmi chi è e che sto solo perdendo tempo rincorrendo il mio stupido sogno di vedermi al suo fianco. Abbasso lo sguardo. Cinque passi e sarà li. Non posso fingere di non averlo visto. É da quando è entrato che lo sto squadrando. Scosta la sedia, si siede lentamente e, come solo lui sa fare, si scosta i capelli dagli occhi. “Allora sei tu la famosa Greta. Viviana mi ha detto che ti avrei trovata qui a studiare ma dal segno rosso che hai sulla fronte penso stessi facendo un pisolino. Ahahah” Cavolo che figura. Il libro di storia romana si era vendicato lasciandomi un bel segno rosso in mezzo alla fronte. Proprio adesso, davanti a lui. Sono la sfiga in persona. “Sei proprio buffa” mi dice sorridendo. “Non preoccuparti, a me fa lo stesso effetto”. Il suo sorriso è qualcosa di mai visto. Le sue fossette mi fanno impazzire. Devo darmi una calmata ma come fai quando hai davanti uno come lui?! “Ti chiederai perchè sia qua. Viviana mi ha detto tutto”. Oh no! Qui si mette male! Che imbarazzo. Passo al piano escogitato: fingere di non sapere di cosa stia parlando. “Penso debba esserci un errore. Non so cosa Viviana possa averti raccontato ma sai, lei ama prendermi in giro e inventarsi molte cose”. Che bugiarda. Si vede a un miglio che sono rossa come un peperone. “Ehi tutto bene?” mi chiede allarmato. In una frazione di secondo tutte le emozioni che ho cercato di trattenere fuoriescono sotto forma di lacrime. “Scusa. Probabilmente ti starai chiedendo se sono stupida.” “Niente affatto” mi rassicura allungandomi un fazzoletto di seta azzurro chiaro con incise le sue iniziali. “Devi sapere che ho atteso questo momento per giorni e giorni e ora che ti ho qui vorrei fuggire. Non capisco perchè tu stia qui a parlare con me. Tengo però a farti sapere che non mi sono innamorata di te perchè sei famoso. Lo ho scoperto solo ieri sera”. Stupida, stupida e ancora stupida!! Gli ho appena rivelato i mie sentimenti! Lui però sembra essere rimasto colpito da qualcos'altro. “Come l'hai scoperto solo ieri? Dovresti vergognarti!” cerca di fare il serio ma è un pessimo attore. Gli scappa subito una risata. Sorrido anch'io. Una pausa imbarazzante si è creata tra noi. Ci guardiamo negli occhi. Quante cose vorrei dirgli. “Perchè questa mattina mi hai lanciato quello sguardo quasi sprezzante?” chiedo. Rimane un attimo in silenzio e dice: “Non volevo che venisse interpretato male. Dopo che Viviana mi ha spiegato cosa provavi per me e quello che pensavi di te mi sono un po' arrabbiato. Come puoi pensare di non essere alla mia altezza?”. Non posso piangere. “Ma tu sei stato con Taylor Swift capisci? Per noi povere mortali non è una cosa da tutti i giorni trovare nella propria università una celebrità. Cosa avrei dovuto fare? Urlare come una delle tante ragazzine che ti corrono dietro? No Harry, questo non fa per me. Ho pensato che per te sarei stata solo una delle tante ragazze che ti capitava di vedere ogni giorno per i corridoi e ho preferito tenermi da parte.” Mi guarda con occhi comprensivi e un dolce sorriso appena abbozzato. “Oh cara Greta. Sai cos'hai tu in comune con Taylor? Proprio niente.” Oh caro Harry. Grazie per avermelo detto, già la mia autostima è minima ma adesso è proprio sotto terra. “Intendo che per fortuna tu non sei quel genere di persona. Taylor è stata solo una trovata dei nostri manager. Credevano che la nostra coppia avrebbe portato i miei fan a sostenere lei e i suoi a sostenere me in modo che crescessero le vendite dei nostri album. Inizialmente mi sono fatto prendere dal desiderio di guadagnare di più e poi Taylor sembrava così bella.. Ma dopo una settimana tutto ha cominciato a cambiare. Ho capito che ero uno stupido e che stavo sprecando la mia vita per un po' di soldi in più. Lei, invece non lo voleva proprio capire. Non ci amavamo minimamente nonostante quotidianamente la stampa facesse pensare il contrario.” la confessione mi lascia di stucco. Fino a che punto si spingono questi manager? Come puoi usare i sentimenti per guadagnare più soldi? “Non sapevo che le cose fossero andate così. Mi dispiace”. “Non devi dispiacerti. É stato un bene averla lasciata. Non sai che lagna fosse. Ahahah”. “Senti, a parte gli scherzi. Baciarti mi sembrerebbe troppo sfrontato dato che ci siamo appena conosciuti. Che ne diresti se continuassimo la nostra conversazione davanti a una cioccolata calda?” Stavo sognando? No, stava succedendo proprio a me. Cavolo però ho lezione! “Stai scherzando vero?” mi urla la mia vocina. In effetti devo essere impazzita per pensare una cosa del genere. Al diavolo la lezione. “Accetto volentieri.” rispondo tutta contenta. Sistemiamo le sedie e come due vecchi amici lasciamo l'università. Fuori Viviana ed Eleonora ridono e si battono il cinque. Mi giro e le mostro il pollice alzato. Harry se ne accorge e ride. Ci avviamo verso il centro sotto gli sguardi incuriositi della gente. Sono al suo fianco e anche se domani dovesse finire tutto in questo momento lui è con me e solamente mio.

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