Special A: the Return!

di Kya88ryu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovi compagni ***
Capitolo 2: *** Nella Tana del Lupo ***
Capitolo 3: *** Cacciatore di tesori ***
Capitolo 4: *** Ricerca ***



Capitolo 1
*** Nuovi compagni ***


Era una mattina soleggiata. Il cielo era privo di qualsiasi nuvola e la luce era tale da accecare un qualsiasi impavido che avesse intenzione di guardare il sole.
Proprio una bella giornata.
Hikari Hanazomo, una bella e vivace ragazza dai lunghi capelli e gli occhi blu notte, si svegliò di buon ora, stiracchiandosi come un gatto.
- Aaaah... finalmente!- esclamò, precipitandosi a vestirsi con la divisa della S.A.
Il nuovo anno era alle porte. E sentiva che quel giorno sarebbe riuscita a battere il suo eterno rivale: Kei Takishima.
Come tutti gli altri giorni, del resto...
- Ciao mamma, io vado!- gridò allegra, fiondandosi dalle scale.
- Aspetta, non fai colazione?- chiese la madre, affacciandosi dalla stanza accanto.
- Non ho tempo! Oggi devo arrivare prima!- ribattè la figlia, sgusciando fuori casa.
La signora Hanazomo scosse la testa rassegnata - Credo che non cambierà mai...-
- Tale padre, tale figlia!- rise il signor Hanazomo.
Hikari percorse i viali come una furia. Una volta raggiunta la scuola, invece di fermarsi ad aspettare Akira, corse subito alla serra.
All'ingresso si fermò. Guardò l'orologio e sorrise: le 7:55.
- Oggi non vincerai, Takishima!- mormorò convinta, spalancando la porta.
Ma, al contrario di quello che si aspettava, trovò tutti riuniti al tavolo, Kei compreso.
- Ah. Ciao, Numero Due.- salutò questo, con una punta di sarcasmo.
Battè un paio di volte le palpebre e assunse una buffa espressione allibita. Immediatamente si infuriò - Non chiamarmi...-
I presenti si prepararono ad un'esplosione catastrofica.
- NUMERO DUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!-
Finita la sfuriata, una voce a lei sconosciuta
attirò la sua attenzione.
- Ma quanto urli...-
Spostò lo sguardo su una figura che prima non aveva notato e sgranò gli occhi.
Era una ragazza bassina ma armoniosa, con la divisa della Special A. Si era appoggiata con la schiena al tronco di un albero, il volto contratto in un'espressione seria, il capo chino, gli occhi chiusi, le mani in tasca e le sopracciglia aggrottate.
Era albina, perciò aveva degli spettinati capelli bianchi, con una sfumatura azzurrina, lunghi sino alle spalle. La pelle non era chiarissima, ma nemmeno abbronzata.
Si decise ad alzare la testa, per scoprire due grandi occhi grigio-azzurri, in quel momento seri e taglienti.
Hikari battè ancora le palpebre, perplessa.
- E... e tu chi sei?- disse, sorpresa.
La sconosciuta sbuffò un poco.
- Mi chiamo Kaori Aisaka.- rispose, dirigendosi verso il tavolo di legno.
- Hikari!- esclamò Akira, salutandola (era l'ora u.u ndAutrice) e abbracciandola.
Quando la lasciò andare, sorrise e indicò Kaori.
- La preside ce ne aveva già parlato. Quest'anno avremo tre nuovi compagni nell'S.A., e Kaori è una di queste!-
- Tre nuovi compagni!?- fece Hikari, sbigottita.
- Non hai ricevuto l'avviso?- domandò Ryu - L'hanno mandata qualche giorno fa.-
- Tipico dal Numero Due.- la prese in giro Kei.
Prima che la blu potesse controbattere, si intromise Jun.
- Come mai questa decisione improvvisa di tua madre?- chiese, rivolto a Tadashi.
L'interpellato, che si stava beatamente ingozzando, lo guardò come per dire "e che cacchio vuoi che ne sappia, io?".
-*Credo che non lo sappia*- osservò Megumi, scribacchiando sul suo quaderno.
Hikari si riprese - Ma è fantastico!-
Si avvicinò velocemente all'albina, prendendole le mani e muovendole freneticamente - Sono così contenta di avere dei nuovi compagni!-
La lasciò - Il mio nome è Hikari! Mentre loro sono Akira, Tadashi, Ryu, Megumi, Jun e Kei!-
La ragazza dagli occhi grigio-azzurri la scrutava, come se volesse studiarla.
- Guarda che noi ci siamo già presentati, Hikari.- ribattè Takishima, sospirando.
La blu si volse di scatto - Ebbene!?-
La discussione morì come era nata, dato che nella serra rieccheggiò un rumore di passi.
Apparve la preside, accompagnata da altre due figure.
La prima era una ragazza dai lunghi e boccolosi capelli rosso fiamma, raccolti in due alte codine. I vivacissimi occhi color melagrana (ma esiste? o_ò ndKei; boh O_O ndAutrice) erano in contrasto con la carnagione pallida. Sfoggiava un sorriso smagliante, che irradiava tutta la sua figura.
Il secondo era un bel ragazzo, alto e robusto, dagli scompigliati capelli nero pece. Gli occhi blu notte erano sottili, come quelli di Kei, soltanto che le iridi, in quel momento, erano ridotte a due fessure, dandogli un'aspetto più duro e "cattivo" di quanto non fosse. La carnagione era abbastanza abbronzata e, se si prestava la dovuta attenzione, sul dorso della mano si poteva intravedere una lunga e sottile cicatrice.
Appena Ryu lo vide, parve cadere dalla sedia.
Si alzò di scatto - Tu?-
Sul volto del ragazzo dagli occhi blu si dipinse un mezzo sorriso - È un po' che non ci si vede, cugino.-
I presenti guardarono allibiti Tsuji.
Cugino!?
La preside battè le mani, riportandoli alla realtà.
- Ragazzi, voglio presentarvi i vostri nuovi compagni. Lei è Rose della Ville, mentre lui è Ryuto Tsuji.-
La ragazzina dai capelli rossi alzò vivacemente una mano in cenno di saluto, mentre l'altro si limitò a mettere le mani in tasca e sbuffare sonoramente.
- Vedo che avete già conosciuto Kaori.- osservò la preside - Bene Ora vi lascio, avete mezz'ora prima delle lezioni per presentarvi meglio. Arrivederci.-
E se ne andò.
Rose saltellò fino al tavolino.
- Ciao!- esclamò felice - Piacere di conoscervi!-
- Piacere mio!- intervenne Hikari - Io sono Hikari, lei è Akira...-
- Quello è Tadashi, lui è Kei, loro Megumi e Jun, mentre il tipo qui affianco si chiama Ryu.- disse Ryuto, con una punta di sarcasmo - Il piacere è tutto vostro.-
- Ryuto.- lo ammonì Ryu, incrociando le braccia.
- Ho capito male o siete davvero cugini?- domandò seriamente Takishima, alzandosi.
Il ragazzo dai capelli verdi sorrise - No, è proprio così.-
- Già. Sono imparentato con un amante della natura.- mormorò imbronciato Ryuto.
- Coraggio! Parlateci un po' di voi.- li intimò Akira.
La prima a parlare fu Rose.
- Io vengo dalla Francia. Mio padre si è trasferito qui per motivi di lavoro, così ne ho approfittato per entrare nell'S.A.- cominciò - La mia famiglia dirige una ditta di cosmetici, una delle più ricercate in tutta la Francia.-
Ryuto parve non voler spiccicare parola, perciò si intromise Ryu - Ryuto... emh... beh, mio zio gli ha lasciato una proficua eredità, se non sbaglio.- disse, quardandolo dubbioso.
Il ragazzo dai capelli neri roteò gli occhi - Sbagli. Fine della storia.-
Gli altri lo guardarono dubbiosi. Non sembrava uno molto loquace.
- E tu, Kaori?- chiese Tadashi, ricordandosi dell'esistenza dell'albina.
Questa esitò un istante.
- ...Sono orfana.- ribadì.
Tra i presenti scese un imbarazzante silenzio.
-*Che ne dite di una tazza di the?*- scrisse Megumi, vedendo che Kaori non aveva voglia di approfondire.
- Ottima idea!- concordò Akira - È proprio quello che ci vuole!-
 
Durante l'ora di ginnastica, Hikari e Kei si sfidarono -come al solito- e, inevitabilmente, vinse Kei.
- Hikariiii!- gridò Akira, abbracciandola - Non importa se hai perso, sei stata meravigliosa!-
- Grazie, Akira! Ma la prossima volta vincerò io, stanne certa.-
- Se lo dici tu...- intervenne Takishima.
Sorrise - Numero Due.-
Prima che Hikari potesse esplodere, anche Rose l'abbracciò - Siete fenomenali!!! Io non riuscirei mai a correre così veloce, giuro!-
Si staccò e iniziò a saltellare - In compenso però so saltare molto in alto!-
- Anche io!- si aggiunse Hikari, ed incominciarono a saltare.
Gli altri risero a quella buffa scenetta.
Kaori diede un'occhiata al "Numero Uno".
No, non aveva dato alcun segno...
-...Takishima?- mormorò.
Il ragazzo si volse - Si?-
Silenzio.
L'albina volse la testa.
No, non si ricordava ancora.
-...No... nulla.- disse sbrigativa.
Kei la guardò in modo interrogativo.
Improvvisamente quello sguardo gli parve incredibilmente famigliare.
La campanella di fine scuola suonò proprio in quell'istante.
- Perfetto!- si rallegrò Akira - Ehi, vi va di venire da me quest'oggi?-
- Sììì, andiamo a casa di Aki!- fece Rose.
- Si mangia!- commentò Tadashi, seguito da uno scapellotto della viola.
-*Io e Jun possiamo venire*- scrisse Megumi.
Hikari annuì, e di conseguenza anche Kei.
Ryuto scosse la testa - No.-
Gli altri lo guardarono perplessi.
Quel ragazzo era schietto, è vero, ma talvolta poteva sembrare anche troppo brusco...
- Ho già un impegno, mi spiace.- si affrettò ad aggiungere.
- Idem.- fece Kaori.
- Io devo tornare a casa dagli animali...- si giustificò Ryu - Però io e Ryuto possiamo passare dopo...-
Si fermò notando l'occhiata omicida del cugino.
- Perfetto!- lo ignorò Akira - Venite pure quando volete, non ci sono problemi.-
- Kei, che ne dici di un ultima sfida?- domandò Hikari, con una strana luce negli occhi.
Takishima scrollò le spalle - Quale?-
- Una corsa ad ostacoli!- esclamò la blu, indicando gli ostacoli già predisposti per il campo.
Ryu si illuminò.
- Ryuto, perchè non partecipi anche tu?- chiese con un mezzo sorriso.
Il ragazzo dagli occhi blu lo guardò malissimo - Taci, Sardina.-
- Eddai! Per una volta...-
- N.O.-
- Qualche problema, pivello?-
Tutti si volsero stupiti verso Kaori.
Ryuto scoprì la bocca in un ringhio, rivelando un insolito e affilato canino - Come mi hai chiamato!?-
L'albina sbuffò divertita - Pivello. Hai paura di gareggiare contro i primi due della S.A.?-
- Tsk! Non mi conosci affatto, nanetta.-
A quella provocazione, le iridi grigio-azzurre della ragazza si ridussero a due fessure.
- COME MI HAI CHIAMATO!?- sbraitò, in preda ad una collera improvvisa.
Gli altri, tranne i due litiganti, indietreggiarono intimoriti.
- Rimangiati quello che hai detto.- ordinò Kaori.
- Nemmeno morto.-
- Rimangiati. Quello. Che. Hai. Detto.-
- NO.-
- RIMANGIATELO!!!-
- NO!!!-
- Ma... Non si conoscono nemmeno da un giorno e già litigano?- sussurrò Rose ai compagni.
L'albina parve scoppiare.
- Ascoltami bene, pivello.- sbottò, marcando malignamente la parola "pivello" - Visto che fai tanto il bulletto, ti sfido anche io ad una corsa ad ostacoli!-
- Perfetto, una sfida a coppie!- li interruppe Hikari, prima che si "sbranassero" a vicenda.
Afferrò Kaori per un braccio - Io e Kaori contro Kei e Ryuto! Che ne dite?-
Entrambi i ragazzi borbottarono un "Benissimo".
I presenti si guardarono perplessi.
Non è che avevano altri due accaniti rivali, vero?
- Aspettate!- li fermò Akira, vedendo che già si mettevano in posizione - Questa gara si fa interessante! Che ne dite se aggiungiamo un pizzico di brio?-
Tadashi si accorse del suo sorrisetto sadico e impallidì.
Non presagiva nulla di buono...
- Sarebbe fantastico!- si unì Rose - Aggiungiamo dei VERI ostacoli!-
Ammiccò verso la viola ed entrambe risero sguaiatamente.
Sotto gli sguardi attoniti di tutti, ovvio.
- È deciso.- annunciò Akira - Domani ci sarà la gara!-
Gli sfidanti non poterono far altro che mormorare un "D'accordo" e scambiarsi degli sguardi colmi di sfida.
 
Poco dopo tornarono tutti a casa. Hikari insistette talmente tanto per accompagnare Kaori che questa cedette. Kei andò nella stessa direzione di Ryuto, e questo non fece una piega. Ryu tornò a casa dagli animali, mentre tutti gli altri andarono a casa di Akira.
Hikari e Kaori camminavano per il silenzioso viale.
 
Continua…
 
 
 
 
Angolino dell’autrice (la pazza suicida che ha deciso di pubblicare u.u)
 
Buongiorno! ^_^
Salve, sono nuova del fandom. Potete chiamarmi Kya ^o^
Dunque… lo so, non è un granché lungo come capitolo, ma volevo mettere come un’introduzione, ecco…
Beh, non so più cosa dire, perciò… me ne vado! (per la gioia di tutti voi -_-)
Non penso impiegherò tanto per il prossimo capitolo, visto che ho già iniziato a scribacchiare… *ghigno malefico*
Tutti: …O__O
Va bene, ora vado sul serio…
Ciao :)
Kya
 

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Capitolo 2
*** Nella Tana del Lupo ***


Hikari e Kaori camminavano tranquille per il viale alberato, parlando come due amiche di vecchia data.
La blu si stiracchiò - Wow! Che giornata! Mi sono divertita un mondo e tu?-
Kaori si limitò a guardarla in modo indecifrabile e a scrollare le spalle - Sì, direi di sì...-
Hikari le rivolse un sorriso - Ti è piaciuta la scuola, allora?-
- Molto. Beh, figuramoci se non mi piace la serra...-
- E domani sarà ancora meglio, perchè finalmente batterò Takishima!- sbraitò d'un tratto Hanazono - Ne sono sicura.-
Kaori chinò la testa da un lato, con un sorrisetto furbesco in faccia - Com'è che hai la fissa per quel tipo? Ti piace?-
Hikari battè un paio di volte le palpebre a quella domanda, poi si fece rossa come un peperone - M-ma no! Kei è... Il mio rivale!-
Kaori sbuffò divertita e chiuse gli occhi, incrociando le braccia dietro la testa e assumendo un'espressione tra lo sfacciato e il malizioso - Se lo dici tu...-
Hikari si affrettò a cambiare discorso - Ma dimmi... ti stanno simpatici i membri della S.A.?-
Kaori strabuzzò gli occhi e si arrestò.
Dopo un attimo di tentennamento, rispose -...Sì. Sì, sono simpatici...- si corrucciò - A parte quel Ryuto.-
La blu la guardò perplessa, poi rise - Beh, è un tipo strano... Però tutto sommato non è antipatico...-
L'albina la guardò sbigottita - Ti sta simpatico quello lì!?!?-
Hanazono ricambiò lo sguardo - Beh, direi di sì. Certo, forse è un po'.....-
- Attaccabrighe, bulletto, strafottente...-
Kaori iniziò ad elencare una serie di aggettivi (non positivi), contandoli uno a uno sulle dita.
- ... Scontroso, maleducato, ritardato, rompiscatole...-
- Okey, okey, non ti sta simpatico, ho capito.- la interruppe Hikari, senza nascondere una punta di divertimento.
Continuarono per un altro po', finchè non giunsero davanti a un cancelletto.
L'albina si fermò.
La casa che avevano davanti era modesta, ma non piccolissima. A occhio e croce doveva avere due piani, più la soffitta. Il giardino, sebbene davvero minuscolo, era ben curato e aveva un non so che di elegante.
- Abito qui.- proclamò Kirei, aprendo il cancello.
- Carina.- commentò Hikari con un ingenuo sorriso.
D'un tratto lo stomaco le brontolò rumorosamente.
Le cadde una goccia dalla fronte - Eheh... Scusa...-
L'albina si portò una mano dietro la nuca.
Se non l'avete ancora capito, Kirei non era una ragazza molto socievole. Però il comportamento un po' infantile di Hikari l'aveva colpita dal primo momento.
Era una ragazza così semplice e spontanea...
Esitò un istante.
-...Vuoi venire a mangiare qualcosa?- domandò infine.
La blu le puntò un paio di occhioni da cerbiatta, sorpresi e felici - Davvero posso?-
Kaori ricambiò con un sorriso - Certo. Ma ti avviso, sono una frana in cucina.-
- Ah, non c'è problema! In due faremo sicuramente meglio!-
(aspetta, Hikari che cucina!?!? O___O ndAutrice; AL RIPAROOOOO >A< ndTadashi)

Inutile dire che per poco non esplose la casa...

Nel frattempo, Ryuto e Kei bighellonavano avanti e indietro, conversando pacatamente, entrambi con aria distaccata e incurante.
- Quindi quale sarebbe l'esatto motivo per cui sei entrato nell'S.A.?- domandò Takishima, riaprendo un discorso che Tsuji aveva bellamente evitato.
Ryuto sbuffò. Era la quinta volta che gli rivolgeva quella domanda.
- Ero stufo dell'ambiente in cui vivevo.- disse vagamente.
Kei lo guardò di sottecchi.
Non sapeva come, ma una certa aria di mistero avvolgeva quel tipo.
Se l'avesse visto per strada, non gli sarebbe minimamente venuto in mente che potesse essere uno studente diligente. Anzi, l'avrebbe potuto scambiare per un teppista.
Non sapeva di esserci molto vicino...
- E in che ambiente vivevi?- riattaccò.
L'altro gli scagliò un'occhiata di ghiaccio.
Aveva capito sin da subito le intenzioni di Takishima: metterlo con le spalle al muro.
E ci stava riuscendo.
Nel caso in cui non l'abbiate ancora capito, lui ODIAVA essere messo con le spalle al muro.
-... Perchè ti interessa così tanto?- rispose, nascondendo la voglia di ruggirgli contro.
- Beh, a meno che tu non abbia qualcosa di losco da nascondere non vedo perchè non dovresti parlarne.-
Bingo.
Ryuto si fermò. Un'ombra scura gli calò sugli occhi.
-... Sei proprio sicuro di volerlo sapere?- chiese sibilando, con una voce da far accapponare la pelle.
Cosa che successe anche a Kei, tant'è che esitò.
-... Certo.-
Sul volto del ragazzo dagli occhi grigi si dipinse un ghigno, scoprendo un acuminato canino (ma cos'è, un vampiro? O_o ndAkira; non voglio vampiri nella mia fic >.< ndAutrice; e allora cos'è? O_o ndTadashi; voi sapete cos'è veramente Kei? ndAutrice; ...non è umano ndTutti; appunto ^^ ndAutrice).
- D'accordo, Kei.- mormorò, inquietante.
Si volse e riprese a camminare.
- Seguimi e lo scoprirai.-
Takishima fece un primo passo.
- Ma ti avverto...- lo interruppe la voce di Ryuto - Guardati alle spalle.-
Il primo in classifica della S.A. spalancò un poco gli occhi.
... Che intendeva?
 
Venti minuti dopo, erano entrati in una stretta e lurida viuzza.
Man mano che procedevano, Takishima notò parecchi ragazzacci nascosti ovunque, di ogni forma ed età, che si ritiravano come terrorizzati al loro passaggio.
In effetti, il loro andamento era abbastanza intimidente: entrambi con le mani in tasca, un passo deciso, ma anche calmo e sfrontato, capo chino e sguardi assassini.
Ma forse non era quello il motivo del terrore generale.
Superato quel sudicio vicolo e percorse un altro paio di strade, si ritrovarono in una specie di cantiere.
Era un enorme spazio, una sorta di mastodontico cortile, lugubre e cupo, circondato da un muretto in pietra.
Un po' ovunque erano sparse delle travi, a volte impilate come a formare le basi per costruire un edificio, a volte chine in un mucchio disordinato, altre messe in modo da formare delle strane figure.
Al centro di tutto ciò, si ergeva (per modo di dire) un capanno in cemento armato, grande abbastanza da superare una normale casa ma piccolo in confronto a tutti il resto.
Mentre Takishima osservava tutte queste cose, Ryuto si era arrampicato sulle travi, quelle per le basi di un edificio, e si era seduto comodamente con una gamba piegata e una a penzoloni, scrutando divertito lo stupore del compagno.
- Benvenuto nel mio territorio, Kei.- disse con un mezzo sorriso e chiamandolo per la prima volta col suo nome - Nonchè denomitato come "Tana del Lupo".-
Il primo in classifica dell'S.A. si volse a guardarlo seriamente - Il tuo territorio?-
- Certo.- rispose tranquillamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
In un istante si alzò in piedi, staccando un gancio simile a quelli della gru e usandolo a mo' di liana, scendendo nella trave sottostante.
- In pratica, benvenuto a casa mia.- proclamò, facendo risalire il gancio.
Kei spalancò leggermente gli occhi - Stai scherzando!?-
Ryuto gli scagliò un'occhiata cupa.
- Ti sembro uno che scherza?-
Takishima non rispose.
Va bene pensare che avesse qualcosa da nascondere, ma questo era troppo.
- Che c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua?- ridacchiò Tsuji.
Con un movimento elegante, si chinò a testa in giù, penzolando come se nulla fosse dalla trave.
Incrociò le braccia dietro la testa e chiuse gli occhi.
- In verità casa mia è molto più lontana.- iniziò, stranamente pacato - Per precisare in America.-
Kei gli prestò attenzione.
Con un altro movimento fluido, Ryuto si gettò all'indietro, afferrando un gancio poco prima di toccare il suolo, evitando così una disastrosa caduta (con conseguente rottura di un paio di arti e della spina dorsale, ovvio).
Lasciò andare il gancio e si volse verso Takishima.
- Mio padre è morto circa cinque anni fa.- disse, alquanto serio - Nel suo testamento aveva lasciato a me tutta l'eredità.-
Si sedette a terra, con le spalle contro il ferro - Mia madre si risposò la settimana successiva. L'uomo che mi faceva da patrigno mi odiava: perchè io, un marmocchio privo di qualsiasi buon senso, dovevo avere un così proficuo patrimonio?-
Sorrise - Gli sarebbe stato più facile se l'avesse avuto direttamente mia madre. Gli è andata male...-
Kei inarcò le sopracciglia.
- Organizzò il mio omicidio.- proseguì calmo l'altro - Ma uno dei suoi servitori mi avvisò del pericolo. Il giorno stesso presi le poche cose che potevo e partii direttamente per il Giappone. Volevo incontrare mio cugino, ma... Beh, sono successi un po' di casini. Insomma, alla fine mi sono ridotto al teppista che ti trovi davanti.-
Il castano non sapeva cosa dire - Io... Non immaginavo...-
- Non devi scusarti.- sbottò sgarbatamente Ryuto, alzandosi - Sono io che ho deciso di raccontarti questa "storia", e non l'ho fatto di certo per te.-
Kei battè un paio di volte le palpebre e poi sorrise.
Aveva capito che era inutile insistere: l'orgoglio di quell'individuo era grande quanto una montagna. Ammettere una cosa del genere sarebbe stato troppo per lui.
- Va bene, come vuoi tu...- si limitò a dire, mettendo le mani in tasca.
Ryuto lo guardò riconoscente e si diresse verso il capanno.
- Vuoi entrare?- chiese, senza nemmeno voltarsi.
- Certo...-
Takishima non riuscì nemmeno a fare un passo che delle risate sguaiate squarciarono l'aria, facendoli trasalire.
Entrambi i membri della S.A. si girarono di scatto, facendo saettare gli occhi da una parte e dall'altra, le iridi ridotte a due puntini.
Pian piano, da ogni misero angolo nascosto, sbucarono fuori centinaia di ragazzacci, di ogni forma ed età, strisciando fuori come serpenti, spuntando come funghi.
Uno di essi si fece più avanti di tutti. Era un tipo altissimo e asciutto, per non dire eccessivamente snello. Aveva una chioma di lunghi capelli biondi, gli occhi cerchiati da una matita nera, le labbra e le orecchie piene di piercing.
Iniziò a ridere come un matto.
- Ma bene... Ryuto Tsuji, che storiella commovente.-
L'interpellato si accigliò.
Con la coda dell'occhio, Kei potè notare un leggero tremito delle sue spalle.
Capendo cosa stava per fare, lo fermò prima che si gettasse addosso allo spilungone.
- Chi sono questi?- domandò il castano.
Tsuji sbuffò con aria annoiata - I pezzenti che interrompono nei momenti meno opportuni e che tutte le sante volte vengono presi a calci nel sedere.-
Il biondo spalancò gli occhi.
- Fai poco lo spiritoso, Tarzan.- sbottò, puntandogli minacciosamente un dito contro - Questa volta mi sono organizzato e ho chiamato i miei migliori uomini. Tu e il tuo nuovo amico non avete via di scampo, questo diventerà il mio territorio! Sarò io, Benkei Fuuji, il nuovo Re!!!-
A un suo cenno, i teppisti circondarono Tsuji e Takishima.
- Che facciamo?- chiese quest'ultimo.
Lo spilungone rise ancora - Non potete fare nulla. Questi sono i miei uomini e sono trecento. Non hai più scampo, Tsuji!!-
Il moro teneva il capo chino.
Kei gli scambiò una rapida occhiata - Ryuto...-
D'un tratto Ryuto iniziò a ridere piano.
I presenti ammutolirono.
Era una risata glaciale, calma. Ma a tratti acuta e sguaiata.
Non si fermò, fin quando non scoppiò a ridere nel vero senso della parola.
- Povero scemo...- disse, portandosi una mano alla fronte e calmandosi - Davvero ti illudi ancora di prendere il mio posto?-
-...Eh?- fece Benkei.
Il membro dell'S.A. gli lanciò un'occhiata terrificante.
- Non serve a nulla. Che siate in venti o in duemila il risultato sarà lo stesso e sempre. Solo dei babbei come voi non riescono ancora ad arrivarci...- (alla faccia della sfacciataggine o_o ndAutrice)
Il biondo si infuriò, ma non senza nascondere una certa agitazione - Maledetto bastardo... Come osi!? Basta con le chiacchiere, addosso!!!-
- Come te la cavi con le risse?- chiese Ryuto, preparandosi a un violento scontro.
Takishima sorrise - Diciamo che non sono un rivoltoso, ma me la cavo abbastanza bene.-
- Non avevo dubbi.- ammiccò Tsuji - E allora facciamogli vedere cosa succede a mettersi contro quelli dell'S.A.-
 
Ormai era sceso il tramonto.
Il cielo era dipinto di pittoreschi colori rossi e rosa. Le nuvole tinte di un azzurro violaceo sembravano fatte di panna.
Ma a casa Aisaka nessuno ci faceva caso.
- Hikari, FERMA!- ordinò Kaori, avendo capito che la blu era una potenziale arma di distruzione in cucina.
Eppure era strano, lei credeva di essere la peggiore cuoca del mondo...
Hanazono la guardò desolata.
La polpetta di riso che aveva in mano aveva assunto un innaturale colore grigio cenere e la forma della polpetta di riso... Beh, era inesistente.
- Mi spiace...- mormorò.
Kaori sospirò leggermente e in modo comico - No, nulla...-
Per quella sera avrebbe saltato la cena...
- Ma non disperare!- esclamò d'un tratto la blu - Adesso andiamo a casa di Akira! Saranno sicuramente tutti là...-
L'albina sorrise - No, lascia perdere, non c'è problema. Tra l'altro ora devo andare... in un posto...-
Lasciò la frase in sospeso. Ovviamente, accendendo la curiosità di Hikari.
- Dove? Se vuoi ti accompagno.- disse genuina.
Aisaka tentennò.
- No, lascia stare... È un po' lontano, ti stancheresti...- mentì.
- Non c'è problema!- Hanazono si battè un pugno sul petto - Non c'è nulla che mi possa stancare.-
Kaori capì che Hikari non avrebbe ceduto. E, dato che non aveva intenzione di essere scortese, le venne un'idea.
- D'accordo, allora andiamo. Ma facciamo in fretta, non ho molto tempo...-
 
Hikari e Kaori si erano dirette al parco.
- Come mai sei venuta qui?- chise la blu, curiosa.
L'albina sorrise, nascondendo una certa agitazione.
Doveva trovare una risposta...
- Beh, vengo a dare da mangiare alle anatre.- mentì.
Hanazono la guardò perplessa.
Eh?
- Ti aspettavi qualcosa di meglio, vero?- ridacchiò Aisaka, nervosamente.
La blu si riscosse e rise anche lei - Eh... No, ma non questo.-
- Bene... Allora io vado...-
Kaori si incamminò con finta disinvoltura in una direzione.
- Emh... Kaori, il lago è dalla parte opposta.- la richiamò la blu.
L'albina si arrestò e si volse velocemente - Ma certo! Eheh, che sbatata...-
Iniziò a correre - Allora ci vediamo domani, ciao!-
- Cia...- Hikari non riuscì nemmeno a finire che la compagna era sparita.
Inarcò le sopracciglia, dubbiosa.
Che le era preso?

Intanto, l'albina aveva superato il parco come un razzo e si dirigeva verso un alto e candido edificio.
Quando arrivò davanti all'ingresso, si fermò a guardare la scritta verde che faceva da insegna:
"Ospedale".
Sospirò e si decise ad entrare.
Ad accoglierla fu in infermiera dai capelli e gli occhi rosa che le sorrise raggiante.
- Kaori, che sorpresa! Non mi aspettavo di vederti a quest'ora, è tardi...-
Aisaka le scagliò uno sguardo freddo ed indecifrabile, uno sguardo che usava con chi voleva tenere a debita distanza.
Cosa che riuscì perfettamente, perchè, per un puro istinto di sopravvivenza, la signora indietreggiò.
- È troppo tardi per una visita?- chiese poi Kaori, sorridendo in modo infantile.
La donna si stupì per quell'improvviso cambio d'umore, ma si riprese in fretta - No, direi di no...-
- Perfetto.- annuì la ragazza - Sempre nella stessa stanza?-
- Certo, tesoro.-
- Novità?-
- No... Sempre il solito.-
Kaori sospirò. Beh, almeno non c'erano peggioramenti.
- Bene. Con permesso...-
Superò con disinvoltura e indifferenza l'infermiera, diretta dove lei sapeva.
 
Dopo ore di combattimento estenuante, anche l'ultimo degli avversari cadde a tappeto.
I vincitori: Ryuto e Kei, usciti praticamente indenni dallo scontro (ma come fanno!? o_o ndAkira; non sono umani o_o ndAutrice; u_u ndRyuto&Kei).
Il moro mise delicatamente un piede sulla pancia del biondo spilungone, disteso comodamente a terra.
Un ghigno gli si dipinse sulla faccia - Ne vuoi ancora?-
Benkei Fuuji lo guardò terrorizzato e si portò le mani sulla fronte - T...ti prego, n-non ammazzarmi, Tsuji...-
Ryuto aspettò un istante, poi si ritrasse.
- ...Adesso ti faccio una domanda, Fuuji.- disse, affiancandosi a Kei - Secondo te per quale motivo mi chiamano Il Re?-
Il biondo si alzò in piedi di scatto e, dopo aver guardato quelle forze della natura con immenso spavento gridò un "ritirata" e sparì dalla loro vista.
Silenzio.
- Devo ammettere che per essere un figlio di papà te la cavi bene, Takishima.- mormorò con una punta di divertimento Ryuto.
Anzi, se la cavava più che bene, pensò. Era una potenziale arma di distruzione.
Kei sorrise sfacciatamente - Beh, anche tu. Direi che ti sei meritato appieno quel titolo.-
Sì. Odiava ammetterlo, ma le forze di entrambi si eguagliavano.
Una cosa davvero incredibile...
Ryuto sbuffò e si avviò verso il capanno in cemento, seguito a ruota da Kei.
- Già... Direi che le nostre future avversarie non hanno speranze.-
 
Il mattino seguente, tutti i membri dell'S.A. si radunarono per la fantomatica corsa ad ostacoli, con Akira e Rose a fare da arbitri.

Continua...
 
 
 
Angolino dell’autrice
*Parte la musichetta di Guantanamera e si vede entrare una ragazza vestita alla messicana che balla la samba*
Io: *mettendomi il sombrero e sventolando le maracas* Guantanamera! Pa, pa pa! Guarira guantanamera! Guantanameeeeer…
*Una ciabatta vagante colpisce l’autrice e Ryuto si affretta ad imbavagliarla*
Ryuto: così va meglio ^^
Tadashi: Mhhpfhpfhmphhh! >_<
Kei: che ha detto?
Hikari: vuole un panda?
Io: MMMMMHPHH! >A<
Akira: no, vuole un ghepardo! ^o^
Tutti: aaah…
*In scena appare un ghepardo*
Io: MHHHHHHHHMHH!!! O_____O”””
*Il ghepardo si avvicina all’autrice e prova a graffiarla ma… spezza le corde e quella scappa*
Kaori: eh no, così non vale! >_<
Ryuto: uffa…
*L’autrice stende con una mossa di Kung Fu il ghepardo e lo lega come un salame*
Tutti: O__o
Io: fiu… pensavo che mi avrebbe sbranata…
Ryu: da quando pratichi il Kung Fu? O_o
Io: eh… ti piacerebbe saperlo… ihihihih…
*Aura oscura avvolge l’autrice*
Tutti: …O___O””
Io: comunque…
*Si schiarisce la voce*
Salve a tutti! ^O^
*Si sentono i grilli*
Io:… ma qui non c’è nessuno T__T
Tadashi: no, ci sono i grilli ^_^
Io: …T___T
Ryuto: devi fartene una ragione… sei una ritardataria -_-
Io: lo so T^T
E chiedo immensamente scusa, gomensai T^T
Il fatto è che in questo periodo sono incasinatissima, perdono *si genuflette*
In ogni caso… spero che il capitolo non faccia così tanto schifo ^^
*Silenzio*
Io: …allora?
Kei: la verità nuda e cruda?
Io: no T_T
Tutti: allora è fantastico!
Io: cattivi T___T
Okey, credo di avere stufato abbastanza…
*Il ghepardo si libera*
Ghepardo: ed ora morirete tutti!!! Muahahahahahah!!!
*Un’aura oscura lo avvolge*
Tutti: O_________O”””
Io: …e-emh… ragazzi, mi sa che dobbiamo andare…
Ghepardo: ROAAAAAAAAAAR!!!! Fame fame fame!! Muahahahaha!!!!!
Ryuto: …sono d’accordo O__O
Tutti: aaaaaaaaaaaah!!! >A<
*Scappano via*
Ghepardo: ihihih… ci sono cascati…
*Il ghepardo si squarcia (?) ed escono Megumi e Yahiro*
Jun: *sbucato da non si sa bene dove* perfetto, il piano è riuscito! E adesso andiamo… dovete proteggermi da Sakura u_u
Megumi: ricevuto ^o^
*Si rimettono la maschera e vanno via facendo “ciao ciao” con la mano*
 
 
 

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Capitolo 3
*** Cacciatore di tesori ***


Il mattino seguente, tutti i membri dell'S.A. si radunarono per la fantomatica corsa ad ostacoli, con Akira e Rose a fare da arbitri.
Rose era vestita in modo alquanto bizzarro, con dei vestiti sgargianti e un paio di occhiali da sole.
- Bonjour a tutti i concorrenti!- esclamò pimpante, sfoggiando un sorriso a trentaquattro denti e reggendo con una mano un megafono rosa fluo - È un'ottima giornata per gareggiare, non trovate?-
Ovviamente, le squadre erano Takishima& Tsuji vs Hanazono&Aisaka.
Tutti e quattro vestiti accuratamente per una corsa.
Akira aveva stabilito un colore per ognuno: Kei il rosso, Ryuto il verde, Hikari il giallo e Kaori il blu.
A che servivano? Vi chiederete voi. Beh, la nostra amica dai capelli viola aveva ideato un percorso per ognuno dei partecipanti, e tutti erano segnati da un colore: gli ostacoli rossi dovevano essere saltati da Kei, quelli verdi da Ryuto, ecc.
Come potrete immaginare, i percorsi non erano per niente equi.......
Hikari e Kaori scagliarono un'occhiata di fuoco ai loro rispettivi rivali e questi ricambiarono. Chi li avesse guardati da fuori, avrebbe potuto giurare di vedere delle scintille.
Ed infatti fu quello che pensarono i restanti membri dell'S.A..
- Le regole sono semplici!- continuò a gridare - Vince la squadra di cui passeranno per primi i due contendenti!-
- Adesso vi spiego il percorso.- la interruppe Akira - Partendo da qui percorrerete tutto il prato, dopo di che vi addentrerete nella foresta, dove gli ostacoli non saranno delle semplici stanghe da saltare...-
Sorrise maliziosamente e una goccia cadde dalla testa di Tadashi - E ti pareva...-
- In pratica è una corsa campestre.- osservò scettica Kaori, inarcando un sopracciglio.
- In effetti...- concordò Kei.
- Mph. Non saranno di certo dei trucchetti come questi a fermarmi.- sbuffò Ryuto, incrociando le braccia e chiudendo gli occhi con presunzione.
- Corsa campestre o meno, vincerò io questa gara!!!- esclamò vivacemente Hikari.
Diede una pacca sulla spalla alla sua compagna di squadra, quasi fcendola franare a terra, e puntò un dito contro il castano - Preparati Takishima, perchè oggi ti farò mangiare la polvere!!!-
Kei sospirò - Come vuoi... Numero Due...-
- C'EST MAGNIFICUE!!!- sbraitò Rose nel megafono, assordandoli tutti - Così vi voglio, combattivi e esuberanti!!! Che lo spettacolo inizi!!!-
Puntò il dito in un punto indeterminato nel cielo, quasi fosse stata sotto i riflettori.
Inutile dire che una gocciolina di sudore scese lentamente dalle teste di tutti.
-*Mi chiedo quali ostacoli abbia preparato Akira...*- scrisse Megumi.
- Conoscendola nulla di facile...- commentò Jun.
- Speriamo solo che non abbia esagerato...- finì Ryu.
Conluso questo "dibattito" si scambiarono degli sguardi d'intesa.
Ovviamente anche loro erano coinvolti nel piano. (Akira -_-" ndAutrice; ...che c'è? Kei non può vincere anche questa volta! ndAkira; grazie per la considerazione -_- ndRyuto; scommetto che l'unica con un percorso fattibile è Hikari -_- ndKaori)
- Siete pronti?- disse poi la rossa, imitando l'accento francese - Partensa... Via!-
I quattro contendenti sfrecciarono come dei razzi.
Hikari passò subito in testa, saltando gli ostacoli con velocità.
Kaori adottò una strategia differente: si mise alle spalle di Ryuto, aspettando che arrivasse una curva e sfruttando quel poco tempo in cui il ragazzo rallentava per superarlo e piazzarsi in testa.
Il moro digrignò i denti e, con uno sforzo sovraumano, la affiancò.
- Spacente per te, Tsuji, ma la corsa è la mia specialità!- rise Kaori, superandolo.
- Beh, allora mi chiedo come tu vada nelle cose che non sono tue specialità!- la schernì Ryuto, ri-superandola.
Aisaka gli scagliò uno sguardo truce e lo superò con una velocità inaudita.
E con tutti questi "superamenti", i due non si erano accorti di aver lasciato indietro i compagni di squadra.
- Sei lenta, Numero Due!- gridò Kei, lasciando indietro Hikari.
La blu si infuriò - Non chiamarmi così, ho detto!!!-
Accellerò, sorpassandolo di qualche metro.
Takishima accelerò ancora e così fece Hikari, continuando finchè non raggiunsero i loro compagni.
- Ryuto, nuova tattica!- gridò Kei, capendo che le avversarie erano alquanto determinate e temibili.
Tsuji lo guardò interrogativo - Abbiamo una tattica?-
Una goccia cadde dalla testa del castano - Ne abbiamo parlato ieri, imbecille.-
Ryuto esitò un istante, poi si illuminò - Ah quella tattica... Sì, va bene.-
Poi gli sorrise, un sorriso inquietante, e parlò con grande naturalezza - A proposito Takishima... se provi ancora a darmi dell'imbecille ti ammazzo, okey?-
Il numero uno scoppiò a ridere - Va bene, mister Re.-
Ammiccarono fra di loro e, senza preavviso, smisero di saltare gli ostacoli e presero a zigzagare tra quelli.
Hikari e Kaori spalancarono gli occhi.
- Cosa!?- esclamò infuriata l'albina, vedendo il moro che la superava.
- Le regole dicono che bisogna superare gli ostacoli, non saltarli. O sbaglio?- rise sfacciatamente Kei, avanzando come un razzo.
- Ma così non vale!- protestò Hikari.
- E chi lo dice?- ribattè Takishima, ormai distante.
- Grrr, maledetti impostori!- urlò Kaori.
Anche lei smise di saltare gli ostacoli e tirò dritto, rapida come una scheggia.
- Coraggio Hikari, non possiamo rimanere indietro!-
- Arrivo!- ribattè l'altra, affiancando l'amica.
E così facendo si addentrarono nella foresta.
 
Quando i "litiganti" sparirono dalla vista dei restanti membri della Special A, Rose buttò il megafono a terra e prese delle radioline, porgendone una ciascuno.
- Perfetto: ed ora, al lavoro!- disse eccitata.
- Il piano è questo: Io e Tadashi seguiamo Kei, Ryu e Rose seguono Ryuto, Jun e Megumi si occupano di Kaori!-
Si battè una mano sul petto - Dobbiamo fare assolutamente in modo che vinca Hikari!-
- Giusto!- si aggiunse Rose - Faremo mangiare la polvere a quel Ryuto!-
Il ragazzo dai capelli verdi spalancò gli occhi - ....Temo che non sarà così semplice....-
- E noi cosa dobbiamo fare con Kaori?- chiese Jun, ignorandolo.
Akira ci pensò su.
- Beh... Hikari deve assolutamente arrivare prima, perciò impeditele di tagliare il traguardo.-
-*Ma non vince la squadra i cui due membri tagliano per primi il traguardo?*- scrisse Megumi.
- Beh, fate in modo che tagli il traguardo per seconda o per terza, no?- rispose la viola, infilandosi un cappellino con la visiera e trascinando via Tadashi - Coraggio, mettiamoci al lavoro!-
- Schiii!- esclamò Rose, saltellando alla "Cappuccetto Rosso".
 
Più avanti, intanto, la gara procedeva senza sosta.
I percorsi dei quattro sfidanti si erano divisi.
Quello di Hikari procedeva dritto, quelli di Ryuto e Kei andavano in salita, mentre quello di Kaori si addentrava nel fitto degli alberi.
Dato che la corsa di Hikari non sarà molto movimentata, mi soffermerò sugli altri atleti...

- Eccolo là!- sussurrò Akira, spingendo Tadashi dietro un cespuglio.
- Ahi! Sì, l'ho visto, non c'è bisogno di...-
Si zittì, quando Takishima sfrecciò proprio davanti a loro, del tutto incurante dell'ambiente circostante (ma che bel gioco di parole -_- ndKei; zitto tu, stai gareggiando u_u ndAutrice).
- Perfetto... Azioniamo la prima trappola...- ghignò la ragazza dai capelli viola, tirando fuori uno strano telecomando e premendo un pulsante rosso.
La terra iniziò improvvisamente a tremare, facendo cadere Tadashi.
- AAAAAH!!! Ma che hai combinato!?!?- esclamò questo, aggrappandosi alla ragazza per mantenere l'equilibrio.
- Zitto e guarda!-
I due osservarono il numero uno in classifica, non senza nascondere un certo stupore.
Kei, infatti, non si era minimamente scomposto: anzi, continuava imperterrito e scrutando i dintorni con aria di sufficienza.
D'un tratto, il terreno si spaccò, andando a creare degli enormi fossati, evidentemente prodotti da delle eliche in ferro.
Mentre Akira sghignazzava, Tadashi strabuzzò gli occhi - Ma sei pazza!? Così lo ucciderai!!!-
Tutto il contrario.
Takishima saltò con maestria ogni crepa si mettesse sul suo cammino, piroettando su se stesso con una grazia e una disinvokltura inimmaginabili.
Evitò tutti gli ostacoli, lasciando la viola e il rossiccio a dir poco sbigottiti.
- Maledizione a te, Takishima!- imprecò sottovoce Akira, mentre il diretto interessato si allontanava - Andiamo Tadshi, questa volta lo fermeremo!!!-
- AHI! Ok, ma non tirarmi per le orecchie, mi fai male!-

- Yahahah! Con questo trabocchetto Ryuto diventerà uno stecchettooooo- canticchiava Rose, saltando di qua e di là.
- Per favore, stai un po' ferma!- fece esasperato Ryu - Così fai scappare tutti gli animali!-
- Ssssh! Guarda, è arrivato tuo cugino!-
Infatti, Ryuto sfrecciò proprio sotto di loro (perchè i nostri compagni erano su un altura) ed entrambi poterono notare una calma innaturale sul suo volto.
- Perfetto!- sorrise Rose raggiante, estraendo un telcomando molto simile a quello di Akira e premendo un pulsante - Con questo non ci sfuggirà!-
Dall'alto, cadde un enorme gabbia di cemento, sigillata di lucchetti e piena di catene, che imprigionò l'incosciente Ryuto proprio mentre passava lì sotto.
- Yahahahah! Ben ti sta!- rise la francese, spanciandosi dalle risate.
- Siamo sicuri che quella gabbia sia indistruttibile?- domandò un po' preccupato il verde, iniziando a discendere.
- Ma certo?- trillò la rossa - L'ho creata apposta per quest...-
Non fece nemmeno in tempo a finire che un frastornante botto li fece trasalire.
Si volsero di scatto e, sbiancati in volto, osservarono una parete della gabbia in frantumi.
Ryuto l'aveva sfondata con un calcio ed ora usciva tranquillo, ripulendosi con eleganza dalle macerie.
- Allora le lezioni di Yoga sono servite a qualcosa...- mormorò, gettando con indifferenza l'ultimo pezzo di cemento.
Levò il capo per incrociare lo sguardo di suo cugino e della francese e sorrise sfacciato.
- Scusatemi, ma vado piuttosto di fretta.- disse, portandosi due dita alla fronte ed imitando un saluto "militare".
La mascella dei due compagni si abbassò, lasciando scoperta la bocca e il moro riprese a correre con indifferenza.
- M...m-ma non è umano!- esclamò Rose, passandosi agitatamente le mani fra i capelli - Akira non mi aveva avvertito!-
- E mi spieghi come avrebbe potuto saperlo?- commentò Ryu, con una goccia che cadeva dalla fronte.
- Grrrr, dannazione a te Ryuto Tsuji!- sbraitò la francese, ignorando l'amico.
Afferrò il verde per la camicia e lo trascinò via - Piano di riserva, forza!-
 
- Eccola! Pronta, Megumi?- chiese Jun, vedendo l'albina sfrecciare vicino al loro nascondiglio.
La gemella annuì decisa ed insieme attivarono il consueto pulsante.
Kaori correva tranquilla, sebbene con un cipiglio severo sul viso. E, cosa alquanto strana, non si stupì quando mille corde sfrecciarono verso l'alto, segno evidente che erano dei lacci.
Ne schivò agilmente un paio, evitò con grazia il terzo e, quando toccò al quarto, lo afferrò per lanciarsi in aria e arrampicarsi su un albero.
Jun e Megumi si paralizzarono.
- Ma che diavolo...- sussurrò Jun.
Kaori aspettò che tutti i lacci salissero per poi sfoggiare un mezzo sorriso strafottente.
D'un tratto si gettò dal ramo in cui era per aggrapparsi al nodo della corda, e usò tutti i lacci come se fossero i cerchi che usava per dondolarsi a ginnastica, aumentando in questo modo la sua velocità.
Dopo un secondo di shok, Jun estrasse la radiolina e contattò Akira.
-"Pronto?"-
Ovviamente contattò Akira e gli rispose Tadashi (è sempre così, tu vuoi chiamare una persona e ti risponde un altro u_u ndAutrice)...
- Tadashi! Codice rosso, la trappola è stata un fiasco!-
-"Come!?"- si stupì una voce, evidentemente quella di Akira -"Anche la vostra?"-
- Sì! Kaori è passata senza difficoltà!!!-
-"Ma non è possibile!"-
-"Tre buchi nell'acqua su tre... Non male come record."- disse la voce di Karino, seguita dal provvidenziale sccapellotto della viola.
- Che facciamo?- domandò Jun, leggendo la domanda scritta da Megumi.
-"Beh, andate avanti, no? Dovete fermarla!"-
- Ok, ricevuto... Andiamo, Megumi.-
Ed anche i gemelli si rimisero all'opera.
 
Continuarono in questo modo per tutta la gara. Ma Kei, Ryuto e Kaori riuscirono sempre a superare le trappole nate dalla mente diabolica di Akira (la stimo troppo ^o^ ndAutrice; chissà perchè...-_- ndKei&Ryuto), facendo letteralmente impazzire quest'ultima (nuuuu, Aki T__T ndRose; eddaje, la piantiamo di intervenire!? ndAutrice; ma se hai incominciato tu! -_- ndKaori; e adesso che centra!? Basta, mi avete stancato *se ne va offesa e imbronciata* ndAutrice).
- Akira... Forse stai esagerando...- commentò Karino, squadrando la sua compagna, che nel frattempo osservava avidamente col binocolo la linea del traguardo.
La viola si volse sfoggiando un sorriso maligno - Chi, io? Nah... Non sai ancora quanto posso esagerare...-
Tadashi arretrò impaurito, notando una certa aura oscura che avvolgeva Todo.
Mentre gli cadeva una goccia dalla fronte, dietro di lui sopraggiunsero Rose e Ryu.
- Bonjour! Che fate qui dietro il cespuglio?- domandò con fare ingenuo la rossa - Dovremmo essere fuori ad aspettarli, Aki-chan...-
Akira la guardò perplessa, ma contastò che doveva avere ragione e uscì allo scoperto.
- Ragazzi!- li chiamò la voce di Jun.
Si volsero e in un attimo vennero raggiunti dai gemelli.
Appena in tempo.
Proprio in quel momento, dal percorso piano sbucò Hikari.
La blu correva velocissima, certa che questa volta avrebbe vinto.
- Hikari!- gridarono Rose e Akira all'unisono.
Hanazono sorrise, levando un braccio al cielo - Ciao ragazz...-
Non finì nemmeno di parlare che dai percorsi rimanenti sbucarono gli altri concorrenti.
Correvano sullo stesso piano, cercando di superarsi l'un l'altro e non riuscendoci.
- Mi spiace per te, ma non vincerai questa gara, pivello!- gridò Kaori, accelerando quanto poteva.
- Tsk, lo vedremo, nanetta!- ribattè Ryuto, affiancandosi nuovamente.
Akira si illuminò - Ora, Rose!-
- Ricevuto!- rise la francese, premendo un pulsante.
Come d'incanto, da terra si alzarono dei paletti, che intralciarono la corsa dei nostri amici.
Ma sembravano non bastare.
Solo che successe una cosa strana...
Kaori, nell'evitare un paletto, andò a sbattere contro Ryuto e i due iniziarono a spintonarsi, non senza qualche insulto e presa in giro.
Facendo così, rallentarono di molto il passo, tant'è che Takishima raggiunse Hikari.
- Spiacente, ma hai perso anche questa sfida, Numero Due.- la sbeffeggiò, superandola.
- Non ancora!- gridò decisa Hikari.
Ma fu tutto inutile. Kei vinse di un soffio.
- Stavi dicendo?- rise, vedendola cadere a terra afflitta.
- Uffaaaa, c'ero quasi!- si lamentò la blu.
Akira e Rose si avvicinarono per consolarla.
- Non temere, non è tutto perduto!- canticchiò la rossa, imitando l'accento francese.
- Rose ha ragione! Se Kaori supera il traguardo prima di Ryuto avrà vinto la tua squadra...-
Hanazono balzò in piedi - È VERO!!!-
Si volse a guardare i due "rivali" - Coraggio Kaori, sei in tutti noi!-
- Ryuto, vedi di non perdere o ti faccio a pezzi!- "incitò" Kei.
Il moro udì quel richiamo e sorrise - Tu fare a pezzi me? Pff... Non farmi ridere, Takishima!-
Detto questo, riuscì a superare Kaori.
- NO!- tuonò l'albina, aumentando ancora la velocità.
E ritornarono sullo stesso piano.
- Certo che sei davvero ottusa!- ringhiò con disapprovazione Tsuji.
- Può darsi...- rispose Aisaka.
Poi, stranamente gli sorrise. Un sorriso ampio e dolce - Ma a volte essere cocciuti può tornare utile, no?-
Ryuto rimase per un secondo spiazzato da quel volto felice e amabile.
- Cos...- mormorò.
Purtroppo non conluse di parlare che inciamò e ruzzolò a terra.
Le ragazze si illuminarono - EVVAIIII!!!-
- No! Ma che stai facendo!?- si infuriò Kei.
Ryuto si inginocchiò e tossì leggermente per la troppa polvere.
Vide l'albina che si voltava per fargli un'allegra linguaccia e si ritrovò a ringhiare - Dannata nanetta...-
Si rialzò e riprese a correre, nel disperato tentativo di sorpassarla.
- Vai Kao-chan!- strillò su di giri la francese.
- Non mollare!- continuò Todo.
- Sì! Abbiamo la vittoria in pugno!- finì Hikari.
Beh, mai dire mai...
Improvvisamente, il cellulare di Kaori squillò.
Aisaka fece una smorfia scettica.
"Ma chi cavolo rompe a quest'ora?" pensò, tirandolo fuori senza smettere di correre, perchè oltremodo curiosa.
Una scritta sullo schermo gli lampeggiò vivida nella mente: OSPEDALE.
Rimase esterrefatta. Perchè chiamavano?
Avendo una brutta sensazione, rispose, ma continuando a correre.
- Pronto?-
-"Parlo con la signorina Aisaka?"-
- Sì... È lei, infermiera Lory?- domandò affannata l'albina - Che c'è? Sono piuttosto impegnata!-
Intanto, tutti i presenti la guardavano interrogativi.
- Ma che fa?- sussurrò Akira tra sè e sè.
-"Si, sono io Kaori..."- continuò la voce femminile dall'altro capo del telefono -"Mi spiace disturbarti, ma temo che qualsiasi cosa tu stia facendo sia meno importante di questa. Abbiamo subito bisogno che tu venga qui... Il battito cardiaco di Shiro è ralentato............"-
La ragazza non udì più niente di ciò che disse l'infermiera.
Si arrestò di colpo. Le idiri si ridussero a due perle grigie in un mare di bianco.
Una luce mista a terrore, preoccupazione e disperazione si accese negli occhi.
La mano che reggeva il telefono iniziò a tremare.
I presenti la scrutarono perplessi.
Anche Ryuto, dopo averla superata di qualche metro, si fermò prima di tagliare la linea del traguardo e si volse.
Ma nulla di tutto ciò riusciva a vedere l'albina.
"Il battito cardiaco di Shiro è rallentato..."
Questa frase le rimbombava come un tamburo nella mente, basso e terrificante.
-"...Kaori, ci sei?"- domandò preoccupata la voce di Lory dall'altro capo del telefono.
La ragazza non rispose. Lasciò cadere il telefono a terra, smontandolo in mille pezzi e iniziò a correre come una pazza, molto più rapida di prima, nella direzione opposta.
Sotto gli sguardi sbigottiti di tutti, ovvio.
- Ma che... Che sta facendo!?- si stupì Ryu, seguito dal punto interrogativo di Megumi.
- Ehi, dove stai andando?- la chiamò Hikari.
- No no no! Ma che è successo?- si disperò Rose.
Tadashi si grattò il capo, mentre Akira e Kei spalancarono gli occhi.
Ryuto, dopo un istante di sorpresa, parve scoppiare di rabbia.
- Dove vai!? Torna subito qui! Non abbiamo ancora finito, nanetta!!!- tuonò, oltremodo infuriato - Non puoi abbandonare la gara!!!-
Solo allora l'albina si fermò.
Con una lentezza degna di un oscar, si volse verso i suoi interlocutori.
- Non me ne faccio nulla della tua stupida gara.- sibilò acida al moro - Ho un problema più urgente che accontentare i capricci di un pivello, chiaro!?-
E dopo un'affermazione così aspra, riprese a correre, come non aveva mai fatto.
Quando sparì, tra i presenti era calato un silenzio sbigottito.
- Ma... Che è successo?- domandò Karino, senza saper cosa fare.
Kei guardò il punto in cui era sparita la ragazza.
Ancora una volta, lo pervase una sensazione di estrema familiarità, ma che non seppe ben mettere a fuoco.
- Grr... MA COME SI PERMETTE!?!?-
La voce esplosiva di Ryuto lo riportò alla realtà.
Gli occhi del Re lampeggiavano di pura collera.
- Come osa piantarmi in asso così!? Ritirarsi prima della fine!?!? Mancavano trentra metri! TRENTA METRI!!!!- tuonò - E mi lascia la vittoria!? MA STIAMO SCHERZANDO!?!?-
Si volse furibondo verso i suoi compagni, facendoli ammutolire con una delle sue formidabili occhiate omicide.
- Vado a digliene quattro.- sbottò - Vieni con me, Takishima?-
Kei lo guardò allibito, ma poi annuì.
Per lo meno dovevano capire cosa fosse successo a quella ragazza. E temeva che fosse grave...
Perchè non ne aveva parlato? Almeno a loro che erano suoi amici -o per lo meno lo sarebbero diventati- poteva dirlo...
- Vengo anch'io!- annunciò Hikari - Ryuto ha ragione, non si può abbandonare così una gara e un rivale! Andiamo a fargli un bel discorsetto!-
- Qualcuno che ragiona!- esclamò Ryuto - Perfetto, andiamo.-
- Aspettate, forse non è il caso...- osservò il saggio Ryu - Non dovremo essere così invadenti...-
- Tappati quella boccaccia, cugino.- lo rimbeccò il moro, apprestandosi a correre ancora - Nessuno può abbandonare una sfida contro di me, chiaro!?-
- Ben detto!- concordò Hikari, dandogli una pacca sulla spalla, seguita da un'occhiataccia gelosa di Kei.
Dopo ciò, ripresero a correre, lasciando indietro i compagni.
 
Kaori, intanto, era giunta all'ospedale.
Corse come una pazza furiosa nel reparto di Rianimazione, scansando chiunque si mettesse sul suo cammino.
- Ehi, stai attenta ragazzina!- gli urlò dietro qualcuno.
Ma lei, ovviamente, non lo sentì.
Quando giunse al reparto, quasi vuoto, si precipitò in fondo al corridoio e spalancò la porta della stanza numero 58.
- Dov'è!?- tuonò, richiudendola senza alcuna premura.
I medici e le infermiere trasalirono e si volsero con spavento verso la nuova arrivata.
- Santo Cielo, Kaori!- disse un'infermiera tutta in rosa, conosciuta come Lory.
Si avvicinò alla ragazza e le accarezzò i capelli - Che hai fatto? Non hai per nulla una bella cera!-
Era vero: dire che sembrava stravolta era poco.
L'albina si liberò da quella presa amorevole, senza curarsi della reazione della donna.
Nulla, nulla le importava in quel momento.
Solo poterlo vedere.
- Dov'è!? Fatemelo vedere, vi prego!- esclamò, con una voce tra l'infuriato e l'implorante.
- È qui, tranquilla.- la rassicurò Lory, indicando il letto in fondo, quello accanto alla finestra.
Senza esitare, la ragazza corse senza la minima delicatezza vicino al letto e scrutò spaventata il malato che giaceva dentro.
Era un ragazzo, a occhio e croce di un annetto più grande di lei, assopito. I capelli bianco latte alla luce del sole sembravano come brinati, mentre Kaori sapeva che gli occhi, se fossero stati aperti, avrebbero avuto un colore tra il grigio e il rosso, a suo parer indimenticabile.
Il suo corpo, anche se forte, era magro, poichè denutrito, ed era collegato a miliardi di fili. Accanto, una macchina contava i battiti cardiaci, che erano alquanto lenti.
Fissò esterrefatta il display. Era peggio di quanto si aspettasse.
Riportò lo sguardo sul ragazzo e sentì una morsa stringerle il petto.
- Vuoi sederti?- domandò cortesemente Lory, indicandole la seggiola vicino al paziente.
L'albina si lasciò trascinare e, una volta accanto al ragazzo, gli strinse delicatamente la mano, come a dargli forza e impedigli di scappare.
-... Come mai?- chiese, di punto in bianco.
I medici capirono e Lory si affrettò a rispondere.
- Non lo sappiamo. Ieri quando sei venuta il suo battito era normale, andava tutto alla perfezione... Dicono che ha iniziato a rallentare quando te ne sei andata.-
Kaori strinse i denti. Ecco fatto. Sapeva che sarebbe dovuta rimanere di più...
- Ma non potete fare nulla?- domandò, con una voce flebile.
- Abbiamo provato di tutto. Credimi, non ti avremmo chiamata se avessimo trovato una soluzione... Pensiamo che la causa non sia fisica.-
Kaori la guardò interrogativa.
- Penso... Che abbia bisogno di qualcuno vicino.- concluse con un sorriso triste l'infermiera.
Silenzio.
Aisaka annuì debolmente e strinse più forte la mano del malato.
-... Se è così, preferirei stare sola.- annunciò l'albina in un sussurro.
I medici annuirono e, raccolte baracca e burattini, se ne andarono silenziosi.
Kaori tornò a guardare il ragazzo.
-... Scusami, Shiro. Ieri me ne sono andata troppo presto.- mormorò, passandogli una mano fra i capelli brinati - È colpa mia... Di nuovo.-
Si sforzò di sorridere, ma inevitabilmente una lacrima le scese sulla guancia sinistra.
- Shiro-kun, devi rimetterti, chiaro?- disse, tentando di mantenere un tono calmo e amabile - Non puoi andartene... Ti ho raccontato già dei membri della S.A., no?-
Attese un momento, come se si aspettasse una risposta.
- Sai, oggi avevamo in programma una gara... È stato divertente. Akira e Rose avevano organizzato un sacco di trappole e ce ne hanno fatto passare delle belle... Sono davvero fuori di testa.-
D'istinto strinse più forte la mano di Shiro.
- ...Vuoi che ti racconti tutto nei dettagli, fratello?- mormorò, respingendo le imminenti lacrime.
 
Hikari, Kei e Ryuto vagavano dispersi per le strade.
Non molto tempo prima erano riusciti a seguire a distanza l'albina. Ma un improvviso cambio di rotta aveva fatto perdere le sue tracce.
Hanazono ebbe l'idea di chiedere in giro se qualcuno l'aveva vista. Una come Aisaka non passava di certo inosservata...
- Scusi, signore!- esclamò la blu, fermando una coppia che passava - Ha visto per caso una nostra amica? La stiamo cercando ma l'abbiamo persa...-
- Com'era fatta?- domandò l'uomo.
- Ha i capelli bianchi e gli occhi un po' azzurri.- rispose Takishima - È vestita da corsa come noi, solo che in blu...-
- È alta più o meno così.- si intromise Tsuji, mimando con le braccia - E andava parecchio di fretta.-
- Non è quella ragazza che per poco non ci cadeva addosso?- chiese la signora all'uomo.
- Sì, è lei, non ci sono dubbi...- mormorò questo - Sì, l'abbiamo vista: andava da quella parte, poi dovrebbe aver svoltato a sinistra.-
- Perfetto, grazie mille!- sorrise Hikari, rimettendosi in "viaggio".
- Giuro che l'ammazzo.- sussurrò a denti stretti Tsuji, quando furono abbastanza lontani dai loro informatori - Appena la trovo l'ammazzo.-
- Non puoi picchiare una ragazza, Ryuto.- sospirò Kei, rassegnato. Con quel tipo c'era poco da fare.
- E perchè no? Una presuntuosa come lei merita una bella lezione. E comunque io sono per l'uguaglianza dei sessi.- sbottò il moro (in pratica picchi tutto e tutti senza distinzione, vero? -_- ndAutrice; esatto u_u ndRyuto).
Takishima lo guardo inarcando le sopracciglia.
- Non capisco proprio che le sia preso.- disse Hikari, attirando l'attenzione dei due - Non mi sembrava il genere di persona che getta la spugna!-
- ...Io credo che sia stata la chiamata...- pensò ad alta voce Kei.
Gli altri lo guardarono dubbiosi - La chiamata?-
- Quando ha risposto al telefono ha cambiato totalmente espressione. Non mi stupirebbe se fosse così...-
- Questo però non giustifica il fatto che mi abbia lasciato la vittoria!- protestò Tsuji - Nessuno può mollare una sfida così di punto in bianco!-
- Esattamente! Le sfide vanno portate fino alla fine!- concordò Hikari.
Inaspettatamente, Ryuto sorrise - Vedo che la pensiamo proprio allo stesso modo!-
Takishima gli scagliò uno sguardo omicida e il moro se ne accorse.
Ghignò.
Aveva capito benissimo che Kei andava pazzo per Hanazono, ma sembrava tutt'altro che deciso a fare i primi passi. Forse stuzzicandolo un po' l'avrebbe indotto a procedere...
- Sei davvero simpatica.- disse alla ragazza.
E sia chiaro, non era una cosa che diceva spesso.
- Grazie! Anche tu sei molto simpatico!- rispose Hikari, sorridendo ingenuamente.
Se fosse stati lì presenti, avreste potuto giurare di vedere Kei andare a fuoco per la gelosia.
Fece per dire qualcosa quando, d'un tratto, i suoi compagni si rimisero a correre.
Si affrettò ad inseguirli, digrignando i denti.
"Tsuji... Ti ucciderò, stanne certo." pensò.
Aveva intuito le sue intenzioni notandogli il ghigno sul volto.
Bastardo provocatore...

Ripresero a chiedere informazioni e, sebbene con qualche difficoltà, capirono dove si era andata a cacciare Kaori.
E la cosa li stupì alquanto: era andata in ospedale.
Per quale motivo?
Entrarono e trovarono un'infermiera tutta in rosa al banco informazioni.
Questa li vide e sorrise - Salve!-
Grazie al cielo non c'era fila, per ciò i tre si diressero al bancone.
- Scusi, mi sa dire se è entrata una ragazza?- domandò Kei, accostandosi.
L'infermiera lo guardò interrogativa - Me la potete descrivere?-
- È una nanetta.- sbuffò Ryuto - Correva come una forsennata e aveva due occhi da far paura.-
- Ha i capelli bianchi, lunghi più o meno così...- intervenne Hikari, poichè la descrizione del compagno non aiutava un granchè, e mimando con le mani - Gli occhi un po' azzurri...-
La donna si fermò e li guardò sorpresa.
- State parlando di Kaori Aisaka?- chiese, stupita.
- Sì! Allora è qui!- sorrise trionfante la blu.
- Bene, andiamo a farle un bel discorsetto!- esclamò il moro, facendo un cenno ad Hikari.
- Fermi dove siete!- ordinò la donna in rosa.
I ragazzi si pietrificarono e la guardarono sospetti.
L'infermiera si alzò e li scrutò bene - Il mio nome è Lory.- si presentò - Ed è mio dovere mantenere la tranquillità nell'ospedale. Siete suoi amici?-
Tsuji sbuffò leggermente, ma Hikari esclamò decisa - Certo!-
- Come lei facciamo parte dell'S.A.- disse calmo Kei.
Lory attese un secondo e poi annuì - Seguitemi.-
Senza capire, i ragazzi vennero scortati per i corridoi dalla donna.
Quando raggiunsero il terzo piano, si fermarono davanti a un reparto che li lasciò tutti allibiti.
- Il reparto di Rianimazione?- mormorò indeciso Takishima.
Lory annuì gravemente.
- ...Signora Lory, Kaori è davvero qui dentro?- chiese Hanazono.
La donna li guardò - Non vi ha detto nulla?-
I presenti scossero la testa.
L'infermiera sospirò - Quella ragazza... Non so più cosa fare.-
Si volse - Venite. Vi spiegherò meglio dopo...-
Detto ciò, si avviarono.
Raggiunta la stanza numero 58, Ryuto disse - È qui dentro?-
La rossa annuì ancora - Vi prego di fare silenzio.-
Aprì la porta con cautela ed entrarono.
La voce sussurrante di Kaori riecheggiò nelle loro orecchie.
Osservarono meglio.
La ragazza era seduta accanto ad un letto, china su un giovane paziente assopito. A tutti i membri dell'S.A. saltò subito all'occhio la somiglianza che aveva con la compagna: stesso colore di capelli, stessa carnagione, la stessa seria e pacata compostezza dipinta sui lineamenti.
L'albina parve non accorgersi del loro ingresso finchè l'infermiera Lory non chiuse delicatamente la porta.
Trasalì.
Smise improvvisamente di parlare e lasciò andare la mano del malato -che avevano notato solo ora stringesse-.
Si volse stupita e, quando vide i suoi amici, un poco spaventata. I nostri amici riuscirono a vedere di sfuggita dei cristalli trasparenti negli occhi. Sì, di sfuggita, perchè Aisaka balzò in piedi e si passò velocemente un braccio sul volto.
Tornò a guardarli, questa volta accigliata e tagliente.
- Che diavolo ci fate qui!?- esclamò, piazzandosi davanti al letto come se fosse uno scudo.
I compagni non risposero, troppo sconcertati da quello che avevano visto, e l'infermiera si affrettò a difenderli - Sono solo venuti a trovarti... Volevano consolarti, no?-
Kaori le scagliò uno sguardo di fuoco.
- Consolarmi!? CONSOLARMI!?!?- ruggì, avvicinandosi minacciosa.
Gli altri indietreggiarono un poco.
L'albina si fece ancora più scura in volto - Voi, brutti...-
Si fermò. Improvvisamente un nodo le era salito alla gola e la voce morì così com'era nata.
Sentì un'imminente fiume di lacrime pronto a sgorgare e richiuse la bocca, facendola tremare un poco.
Fu un istante. Kaori scattò in avanti, quasi travolgendoli, e scappò via, con l'unica intenzione di non scoppiare a piangere davanti a loro.
- Kaori, aspetta!- le gridò dietro Lory.
Troppo tardi. Era già uscita dal corridoio.
La rosa sospirò - Me l'aspettavo che avrebbe reagito così...-
Vi fu un attimo di silenzio.
Tutti e tre i membri della S.A. cercavano di rimettere in ordine le idee.
- ...Infermiera, mi potrebbe spiegare meglio?- domandò Takishima, addentrandosi nella stanza, così come gli altri.
- Sì, gliene sarei grata...- mormorò Hikari.
Ryuto rimase in silenzio.
Da quando era entrato, il suo sguardo era rimasto sul moribondo dai capelli bianchi.
Continuava a scrutarlo, assorto in mille pensieri.
L'impatto visivo che gli aveva dato... Troppo simile a Kaori.
Un brivido gli percorse la schiena, ma continuò a fissarlo, col volto serio, ma non accigliato. Riflessivo, ma non aggressivo come al solito.
Non smise nemmeno quando la donna incominciò a parlare.
- Vedete... Non so se questo particolare ve l'hanno raccontato... Ma Kaori è orfana.-
Kei annuì - Sì, ce l'ha detto.-
- Ebbene, dopo che i suoi genitori morirono in un tragico incidente aereo, lei e suo fratello vennero a vivere qui vicino, in un appartamentino sulla rotatoria a destra. Io ero una loro vicina di casa...-
Sorrise un poco, vedendo le facce stupite dei giovani.
- Avete capito bene. Il ragazzo in quel letto è suo fratello... Shiro Aisaka, conosciuto come uno dei più grandi cacciatori di tesori in circolazione.-
Silenzio.
- ...Cacciatore di tesori?- domandò la blu, perplessa.
L'infermiera sospirò - Per guadagnarsi da vivere, Shiro, sebbene avesse poco più di un anno rispetto a Kaori, divenne un "Cacciatore di tesori", un esploratore che su commissione recuperava ogni sorta di reperto archeologico. Era talmente bravo che lo assumevano le ditte migliori, perciò non posso dire che gli Aisaka fossero poveri.-
Si rattristò - Ma purtroppo, col tempo le richieste dei suoi impresari si fecero sempre di più e i reperti da recuperare furono sempre più difficili da raggiungere. Mi ricordo che a volte stava via dei mesi pur di portare a casa qualcosa. Spesso Kaori lo accompagnava nelle sue spedizioni, con l'intenzione di diventare come lui.-
Abbozzò un sorriso - Già... Voleva diventare una cacciatrice di tesori... Mi ricordo con quanto entusiasmo me lo raccontava. Finchè...-
Lasciò la frase in sospeso, aumentando la curiosità dei ragazzi.
- Un giorno, precisamente due anni e mezzo fa, Shiro venne incaricato di andare in Egitto ed entrare in una piramide mai vista prima. Una cosa piuttosto insolita... Si dice che gli esperti non vogliano comunicare la sua collocazione perchè incredibilmente instabile e pericolosa. Tuttavia, Shiro era parecchio abile e riuscì a scovarla, non so dove nè come.-
Attese un momento, poi riprese - Kaori l'aveva seguito anche in questa spedizione. Quello che accadde non mi è stato raccontato, ma so che una parte della piramide crollò. Kaori ne uscì fortunatamente indenne, riportando solo un braccio rotto. Tuttavia...-
Finalmente si degnò di guardare il moribondo e fu imitata anche da Hikari e Kei - ...Shiro rimase sepolto dalle macerie e, quando Kaori riuscì a tirarlo fuori, scoprimmo che era entrato in coma.-
Calò un silenzio raggelante, spezzato dalle monotone pulsazioni del cardiografo.
Nessuno sapeva cosa dire. Di certo non era una storia che si sentiva tutti i giorni.
Ryuto continuò a scrutare il volto privo di coscienza di quell'essere a lui sconosciuto.
Un misto di sentimenti gli si andò a formare nel petto: frustazione, rincrescimento, sensi di colpa di ogni tipo.
E forse... Solidarietà?
Un insieme di malinconia e compassione.
Strinse i pugni.
-... Ed io che credevo fosse solo una presuntuosa.- mormorò a denti stretti.
Kei e Hikari se ne accorsero e lo guardarono dubbiosi.
Dopo aver contemplato un altro po' il paziente, si volse risoluto verso i suoi amici.
- ...Che state facendo ancora lì?- sbottò, avviandosi verso la porta - Andiamo, no?-
- Dove?- chiese ingenuamente Hikari.
- Tsk... A fermare quella pazza furiosa prima che si cacci in qualche guaio. Conoscendola...- rispose il moro, aprendo la porta e facendo cenno di seguirlo.
Takishima e Hanazono si scambiarono dei sorrisi.
Ryuto Tsuji poteva sembrare un insensibile bastardo, ma in verità era tutto il contrario.
Un tipo davvero insolito...
- Grazie di tutto, signora Lory.- disse la blu, levando un braccio in segno di saluto e andandosene.
La donna sorrise - Di nulla, cari! Ah... Mi raccomando, non combinate pasticci, eh!-
- Stia tranquilla.- rispose Kei, facendo per richiudere la porta.
Ma d'un tratto si arrestò.
Un pensiero gli balenò nella mente.
"Aisaka..."
Spalancò gli occhi.
Come un fulmine che squarcia la testa, ebbe finalmente una certezza.
Ecco perchè gli sembrava così famigliare!
La blu si accorse della sua esitazione e si riaffacciò alla soglia.
- Che sbadata!- esclamò allegra, interrompendo i suoi pensieri - Arrivederci, Shiro! Ci pensiamo noi a tua sorella!-
Quest'affermazione fu seguita da un sorriso amabile dell'infermiera.
- Coraggio, andiamo Takishima!- disse, afferrandolo per un braccio e facendolo arrossire un poco.
Dopo ciò, si rimisero alla sfrenata ricerca di Kaori, dispersa in chissà quale remoto angolo della terra.
Ma prima passarono a chiamare i loro amici, giusto per avere qualche aiutino in più.

Continua...
 
 
 
 
 
 
Angolino dell'autrice

Konnichiwaaaaaaaaaaaa!!! ^o^
Finalmente ho terminato questo strazio! *si asciuga il sudore dalla fronte* fiuuu...
Va bene... Spero che non sembri troppo un mortuario u.u
Mi spiace di aver concentrato troppo questo capitolo su Kaori, ma ci tenevo ad approfondire questa storia... Anche perchè Shiro avrà un ruolo molto importante nella vicenda ^o^
Vorrei ringraziare:
MatitaAppuntita, Maddie95, Slender_, Saotome_chan, cloelia133, Claudietta00, per aver recensito il primo capitolo;
Claudietta00 e cloelia113, per aver recensito il primo e secondo capitolo;
Claudietta00 e miky181, per aver messo la storia tra le preferite;
cloelia133, gatta12, lunabli_birichina87, per aver messo la storia tra le seguite;
Bene... Spero che questo capitolo sia piaciuto almeno un pochino... o perlomeno che non faccia vomitare…
*A qualche metro di distanza si vedono i membri dell'S.A. che vomitano in sacchetti grandi quanto un pallone da basket (?)*
Io: ...come non detto -_-"

A proposito… rileggendo il capitolo due mi sono accorta di aver fatto degli errori madornali, anche di contenuto, come scrivere “Kirei” al posto di Kaori e dire che Ryuto ha gli occhi grigi O__O
Chiedo scusa, gomensai T__T
Anyway…
Per non disturbare ulteriormente me ne vado...
Hola a todos!
*Se ne va cavalcando una giraffa verde (?)*
Kya

 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Ricerca ***


- Cioè, mi state dicendo che dopo averla trovata è scappata via!?- esclamò Rose, stupita - E siete rimasti lì fermi ad ascoltare quella storia invece di inseguirla!?-
-*Rose, non è il caso di urlare. Piuttosto dovremmo metterci subito a cercarla!*- la ammonì Megumi.
- Giusto!- concordò Jun - In fondo conosciamo questa città come le nostre tasche, no?-
- Non penso sia questo il problema, Jun...- sospirò Ryu - Il fatto è che non sappiamo nemmeno dove possa essersi cacciata!-
- Forse a casa sua!- osservò Hikari - Io so dove abita, vado a cercarla là!-
- Aspetta!- la fermò Akira, afferrandola per un braccio - Credo che sia il caso di dividerci in gruppi. Se troviamo qualcosa ce lo diciamo, ok?-
La blu ci pensò un istante, ma poi sorrise - Sì, è un'idea.-
- Ottimo.- si intromise Kei - Accompagnerò Hikari a casa di Aisaka... Va bene?- chiese poi, guardando la ragazza.
Questa sfoggiò un sorriso che lo fece sogliere - Ma certo!-
Proprio mentre Akira stava per ribattere, Rose strillò - Io vengo con Akiiiiii!-
Le saltò addosso, abbracciandola forte.
- O...okey...-
- Vengo anch'io con voi.- si aggiunse Tadashi.
- A questo punto, io andrò con Ryuto.- annunciò Ryu.
Il cugino si limitò a guardarlo in modo indecifrabile.
- ...Preferirei fare delle indagini per conto mio, grazie.- disse, mettendosi le mani in tasca.
Il verde lo osservò senza capire, ma coi scrollò le spalle con un sorriso. Era fatto così e non ci poteva fare niente - Allora andrò con Jun e Megumi.-
I gemelli approvarono molto quest'iniziativa.
Dopo le consuete divisioni, i membri della S.A. si separarono.
 
- Eccoci.- annunziò Hikari, giunti davanti alla casa dell'amica scomparsa.
Kei la scrutò esitante - Sembra vuota.-
La blu dovette contastare che aveva ragione.
Per sicurezza, compirono un giro di perlustrazione, notando le persiane delle finestre chiuse. Dall'interno non veniva alcun rumore mentre la porta era chiusa a chiave.
- No, non c'è...- sospirò Hanazono - E adesso?-
Takishima riflettè un istante.
- ... Io proverei a girare nei dintorni.- proclamò infine - È inutile rimanere qui... Se non riusciamo comunque a trovarla, proporrei di tornare all'ospedale a chiedere informazioni... Magari sanno dove si reca di solito, no?-
Hikari annuì e levò un braccio al cielo - Perfetto, allora muoviamoci!-
Detto questo, ricominciarono a cercare.

- Noooooooo, così non va bene!- si lamentò Rose.
Lei, Tadashi e Akira avevano perlustrato tutta l'area sud della città, senza alcun risultato.
- Ma dove cavolo si è cacciata?- sbuffò Akira - Di questo passo non la troveremo mai...-
- Beh... Nel frattempo che ne dite di mangiare qualcosa?- domandò Tadashi, impedendo al suo stomaco di brontolare - È da ore che siamo qui...-
In effetti aveva ragione. Avevano girato per un sacco di tempo, saltando anche il pranzo.
Akira ci pensò su.
- ...Sì, anche io ho una certa fame.- si decise poi - D'accordo, facciamo una pausa.-
- Trè bien!- si rallegrò la rossa, iniziando a saltellare verso un ristorante francese (chissà perchè -_- ndAutrice) - Quando ci saremo rifocillati, saremo al massimo delle energie!!!-
I compagni la guardarono straniti, poi una goccia cadde dalla nuca di entrambi.
Come se a lei mancassero le energie...
 
-*Jun, abbiamo già cercato qui.*- scrisse Megumi al fratello, che si apprestava a girare in una via.
Jun si fermò e si volse - Ah, già... Beh, ma... Allora dove andiamo?-
Il gruppo di Ryu, Jun e Megumi non aveva fatto molti progressi.
- La domanda che più mi assilla è: come facciamo a trovare una persona se non sappiamo nemmeno dove va di solito?- fece Tsuji, grattandosi la testa - È un bel problema...-
-*Ormai abbiamo visto che in questa zona non c'è... Che ne dite se andiamo di là?*- propose Megumi, indicando una grande via affollata.
I suoi compagni guardarono in quella direzione e spalancarono gli occhi.
Come avrebbero fatto a trovarla tra tutta quella gente!?
-*Allora?*- si spazientì Megumi, vedendo l'esitazione dei fratelli.
- Io... Cioè, come facciamo?- chiese il gemello, allibito.
- Non saprei... Però forse Megumi ha ragione. Magari si è rifugiata lì per non farsi scoprire... Tentar non nuoce, no?- intervenne Ryu con un sorriso.
Jun rimase titubante per un altro po', ma poi annuì. Ryu era estremamente intuitivo e fidarsi di lui era meglio che vagare sperduti per mezza città...
 
E fu così che continuarono a cercare, per ore ed ore, senza cavar l'ago dal pagliaio (...mi puoi spiegare che centra? ndKei; è un modo di dire u.u ndAutrice; ...patetica -.- ndKaori; stai zitta >.< e poi tu non eri scomparsa? ndAutrice; è vero *svanisce in una nube di fumo* ndKaori; ...O__O" ndTutti).

Ryuto passeggiava sulla sponda un poco erbata del fiume.
Era il tramonto, ormai. L'infinità del cielo e i suoi mille colori toglievano il fiato da quanta bellezza emanavano e in giro non vi era un'anima viva, il che aumentava la pace creatasi al calar del sole.
Preseguiva lento, con le mani in tasca, lo sguardo che saettava ovunque per poter cogliere un qualunque movimento.
Anche lui, come i suoi compagni, si era dato parecchio da fare. Tuttavia senza risultati.
Per ora...
"...È inutile." pensò " È sparita nel nulla... Dovrebbero inventare un radar rileva-Kaori, è davvero introvabile".
Sbuffò, chiudendo gli occhi con stizza, come al suo solito.
Doveva ammettere che in fondo era stata colpa loro se Aisaka era fuggita.
Che seccatura...
Stava per fare dietro-front, quando una sorta di bagliore bianco catturò il suo sguardo.
Socchiuse gli occhi per mettere a fuoco e si stupì assai.
Infatti, poco più avanti, era sdraiata sull'erba una ragazza albina e dagli inconfondibili occhi grigio-azzurri. Teneva le braccia incrociate dietro la testa, una gamba piegata ed aveva lo sguardo perso nel cielo.
"Kaori!?" pensò esterrefatto, ma senza proferir parola.
Aisaka pareva non essersi accorta di lui, perciò ebbe la tentazione di scappare finchè era in tempo. Ma si trattenne.
Dopo tante ricerche non poteva di certo gettare la spugna!
Esitò, dopo di che mosse qualche passo.
Si avvicinò moltissimo, silenzioso.
Solo quando fu a qualche metro di distanza Kaori se ne accorse.
Si volse stupefatta, incrociando lo sguardo timoroso di Tsuji.
Si mise velocemente a sedere, nascondendo nella maglia quello che poteva sembrare un ciondolo e fissò gli occhi sui riflessi rossastri dell'acqua, assumendo un'aria di noncuranza.
-... Ciao.- disse, senza emozione.
-... Ciao...- rispose Ryuto, levando le mani dalle tasche.
Ecco, era lì. Ed ora non sapeva come formulare un discorso.
Passarono degli istanti in silenzio.
Ryuto tossì un poco, imbarazzato - Emh... Sì, ecco... Riguardo a prima...-
Kaori lo guardò, ma senza volgere il capo.
Questa volta fu il moro a distogliere lo sguardo, puntandolo sempre in direzione del fiume.
Si passò una mano dietro la testa - Cioè... Volevo dirti che siamo stati un po'... Sì ecco... Impulsivi, e... Che ci dispiace. Ecco.-
L'albina si decise a girare la testa e lo guardò.
Tsuji continuava a passarsi la mano sulla nuca ed aveva una cert'aria impacciata che la fecero sorridere.
Non doveva essere molto abituato a questo genere di cose. Però sembrava sincero.
Ryuto si accorse del suo sorriso e si sorprese un poco. Si immaginava chissà quale reazione iraconda. Invece: calma totale.
- No... Sono io a dovermi scusare con voi.- disse Kaori - Insomma... Non potevate saperlo, non avete alcuna colpa. Sono stata infantile.-
Sospirò stancamente, ma senza smettere di sorridere - Come al solito.-
Il ragazzo dagli occhi blu tentennò.
- ... Ehi, non c'è bisogno che resti fermo come un baccalà.- osservò amichevolmente l'altra, senza alcuna nota di scherno - Dai, siediti.-
Tsuji esitò ancora, ma infine accettò l'invito e le si mise affianco.
Silenzio.
-... Immagino che Lory vi abbia raccontato già tutto, vero?- chiese Kaori.
Ryuto annuì, osservando le increspature nell'acqua.
- ... Pivello, non ti facevo così silenzioso.- lo provocò la ragazza con un sorriso furbesco.
Solo allora il moro alzò lo sguardo per scagliarle un'occhiata omicida.
Fece per rispondere a toro quando gli balenò in mente l'immagine di Shiro in coma e si trattenne, tornando pensieroso.
L'albina strabuzzò gli occhi.
Non rispondeva nemmeno alle provocazioni!?
- Ryuto, tutto bene?- si preoccupò, scuotendolo leggermente per la spalla.
Silenzio.
-... Mi spiace.- sussurrò il moro.
Aisaka lo squadrò incuriosita.
Tsuji si decise a guardarla.
Le raccontò brevemente del suo passato, così come aveva fatto con Kei.
- Ma con te... La situazione è diversa.- mormorò.
Prese tra le dita una ciocca dei suoi scuri capelli e si accortò in ciuffo alla fronte, come a voler nascondere il suo sguardo ferino.
- Tu vivi costantemente col terrore che tuo fratello muoia... Ciò nonostante sei riuscita ad entrare nell'S.A., sei una brava studentessa e una ragazza piena di qualità.-
Kaori strabuzzò gli occhi e si sentì pizzicare le gote.
Cosa... Cosa aveva detto!? Lui!?
- La verità... È che sei forte. Io non sarei mai riuscito a reggere un colpo del genere.-
Incrociò nuovamente il suo sguardo e sorrise debolmente, scoprendo involontariamente il suo canino - Quando mio padre morì, caddi nella depressione più totale. Mi sembrava di non avere via di scampo, tutto il mondo mi crollava addosso... Solo in seguito mi sono ripreso. Tu, invece…-
Lasciò la frase in sospeso, ma facendo intenderne il significato.
Kaori rimase un secondo interdetta, poi sorrise tristamente.
- ... Non è come pensi.-
Ryuto inarcò un sopracciglio.
- Io... Seguo solo l'esempio di Shiro. Tutto qui.- sussurrò l'albina, portando lo sguardo al cielo.
Calò nuovamente il silenzio.
Circa dieci minuti dopo, il sole iniziò a sparire dietro l'orizzonte, portando con sè un po' di blu tenebra.
- ... Si sta facendo buio.- osservò Kaori, alzandosi - È meglio se torniamo a casa.-
- Ti accompagno.- disse risoluto Ryuto.
Non sembrava tanto un'affermazione... Più che altro un comando.
L'albina sbuffò divertita - Fai come vuoi.-
E si incamminarono fianco a fianco, parlando piano ma amichevolmente.

Nel frattempo, alcuni dei restanti membri dell'S.A. si ritrovarono all'ingresso della scuola.
- Allora, trovato niente?- domandò Akira al gruppo di Ryu, Jun e Megumi.
Questi scossero la testa e Rose si impensierì.
- Allora... Rimane da chiederlo soltanto a Takishima, Hanazono e... Tsuji.-
- Speriamo che non sia successo niente...- mormorò il ragazzo dai capelli verdi, meditabondo.

- È questa casa tua?- si azzardò a domandare Ryuto, ammirando quella piccola e accogliente dimora.
Ok, forse non era una cosa spettacolare, ma a lui sembrava addirittura una reggia.
Devo ricordarvi dove viveva?
- Sì. Per fortuna avevo abbastanza soldi da potermi permettere una casa...-
Guardò di sottecchi il moro - Se non erro, tu vivi in un cantiere, giusto?-
Tsuji annuì.
- ... Mi chiedo come un ragazzaccio di strada sia entrato nell'S.A...- pensò ad alta voce la compagna.
Ryuto ridacchiò - Tsk! Anche se sono un teppista non devi pensare che sia anche un impecille.-
- Bah.- rise Kaori.
Silenzio.
- Bene... Allora io vado.- disse Ryuto, e intanto non si muoveva - A domani...-
- A domani.- sorrise l'albina, entrando con una lentezza impressionante.
Si fermò sulla soglia della porta
- A proposito... Se volete passare ancora a trovare Shiro penso sia una buona idea. Ne sarebbe felice.- esclamò allegra, voltandosi.
Il compagno sbuffò divertito - Sì... Si può fare...-
La ragazza aprì la porta.
- Ah... Kaori?-
E si arrestò ancora.
- La sfida tra di noi non è ancora finita.- affermò il moro - Perciò dichiaro aperti i giochi, nanetta.-
Aisaka lo guardò di traverso - Grrr... Bene, allora! Ci vediamo domani, pivello!-
E sparì dietro l'uscio.
Ryuto sorrise, chiudendo gli occhi e mettendo le mani in tasca.
Era tornato tutto alla normalità.

Non molto lontano, intanto, Hikari e Kei non sapevano che avrebbero avuto una sorpresa ben poco piacevole.


Continua...
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice che mangia lo yogurt al cocco (?)
 
*Si vede Kya che si abbuffa di uno yogurt bianco*
Io: salfe a fuffi!
Ryu: *accarezzando un gattino* che centra il mio Fuffi? O__o
Io: … -_-“
*Finisce di mangiare*
Io: che buono il coccoooooo -O-
Kei: … ci faresti il favore di continuare?
Akira: … non ha nemmeno inziato -.-
Io: giusto, scusate…
*Si ricompone*
Io: dicevo… Salve a tutti! :D
Ok, è vero, è quasi completamente incentrato su Ryuto e Kaori, lo so… ma il problema è che non avevo idee per sistemare questa faccenda T__T
Ma l’inizio del prossimo capitolo sarà tutto (o quasi) incentrato su Hikari e Kei c:
E penso che ci sarà tanta azione… penso…
Chiedo perdono se è un po’ trascurato, ma l’ho scritto in un’ora e ormai sappiamo tutti che sono un’imbranata TT___TT
Proverò a farmi perdonare, abbiate solo un po’ di pazienza…
Ne approfitto per ringraziare tutte le persone che seguono e recensiscono questa storia :) grazie ancora!
Ora vado che è scaduto il mio tempo… (T_T)
Sayonara!
*Passa un elicottero che lancia una scala, Kya l’afferra e vola via (??)*
Kya
 

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