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Allora. Partiamo con
il presupposto che questa Raccolta non
giungerà mai a conclusione. Verrà aggiornata in continuazione, anche a
costo di avere millemila capitoli, e
riguarderà coppie e personaggi assurdi.
Questa
raccolta è frutto di una garamasochistica
tra me, Cheche e Faint. La
“gara”, se proprio la si vuole chiamare così, consiste nel proporre un elenco
di coppie, che successivamente verranno estratte a sorte e assegnate a ognuna
di noi tre. Inoltre, si deve mettere l’ipod a
riproduzione casuale e scrivere una drabble in base alla canzone capitata e entro il tempo
della canzone. Insomma, una volta finita la canzone, si finisce di
scrivere. Non avrete sicuramente capito un tubo di quello che ho scritto, ma chissenefrega. Ciò che mi importa è
che le drabble siano di vostro gradimento! In questa
raccolta verranno pubblicate le drabble meglio
riuscite. Non è detto che siano sempre seriose e con coppie canon, anzi. Sono
deliranti. Meglio per voi, no? Almeno avrete qualcosa di interessante (EH?!)
da leggere.
La
prima drabble riguarda la Secondaryshipping (Green/Silver)
e come canzone è uscita Hot (Inna).
Sì, quella canzone è presente nella raccolta musica del mio cellulare ed è lì
dalle medie, nonostante i miei gusti musicali siano cambiati radicalmente
rispetto ad allora. Ma è uscita per
questa coppia, quindi mi sono dovuta inventare qualcosa per forza. Non
lanciatemi addosso motoseghe, ve ne prego.
Detto
questo, vi auguro… Buona lettura!
Secondary
Hot
Non si può mai dire di conoscere una persona perfettamente,
nemmeno se la si ama a tal punto da aver fatto esperienza di ogni sfumatura del
suo carattere. Questo era il pensiero che tormentava la povera mente di Silver,
mentre osservava con aria disgustata Green, quest’ultimo intento a ballare a
ritmo di una canzone considerata da lui truzzissima.
Nella loro casa riecheggiava musica da discoteca, rimbombava tra
le pareti e assordava il povero Allenatore.
Un po’ di sano metal no, eh? Sicuramente avrebbe giovato ai suoi timpani, dopo essere
stato stordito da quella robaccia. Altro che un paio d’ore di batteria, ci
sarebbe voluta una giornata intera di musica come si deve per
riuscire a scordare un simile trauma.
E scappò, terrorizzato, non appena Green cercò di trascinarlo
sulla “pista” per ballare con lui.
Come promesso, ecco a
voi la seconda drabble.
Anche questa è una delle meglio riuscite (se così possiamo osare definirle)
della prima turnata, quindi mi
sembrava d’obbligo postarla. Ammetto che la prima era troppo delirante,
quindi spero di potervi deliziare
(EH?!) con qualcosa di più serio (si spera).
Questa
storia tratta la Isshushipping
(Black/N o N/Black, dipende dai gusti) ed è ambientata nel contesto di Black e White I, precisamente prima
della battaglia finale. Ho voluto trattare qualcosa di piuttosto introspettivo e forse un po’ triste. È una storia a libera
interpretazione, se posso essere franca. Con la speranza che possa piacervi
ugualmente, ovvio!
La
canzone associata è Falling
inside the Black degli Skillet (gruppo che, personalmente, amo). Sarà per il
titolo, sarà per il contesto, ma io sono riuscita ad associarla perfettamente
alla Isshu. Poi potrei aver fatto benissimo flop e aver scritto una cosa
fallimentare, però a me piace.
In
ogni caso, Buona lettura!
Isshu
Falling
inside the Black
Black
trattenne il respiro, non appena l’enorme drago nero atterrò di fronte a lui.
Strinse convulsamente il Chiarolite in una mano,
pregando che la profezia si avverasse e che lo riconoscesse come il Prescelto.
Doveva assolutamente contrastare Zekrom e liberarlo
dal giogo del malvagio capo del Team Plasma: solo in questo modo avrebbe
deposto il Principe dal suo trono e lo avrebbe salvato dall’oscuro destino che
lo attendeva.
Alzò
lo sguardo verso il giovane Allenatore in groppa al Drago leggendario,
perdendosi nel nero dei suoi occhi: un nero oscuro e malsano, sicuramente
dovuto al controllo di Zekrom sulla sua mente; un
nero che non aveva nulla a che fare con il verde limpido dei suoi occhi, quel
verde che tanto aveva amato e che trasmetteva gioia e serenità.
La
pietra bianca si accese nella sua mano. E lo sguardo di Black si perse in quel
nero profondo.
Anche oggi le Pinete sono tornate con altre flash! Quella
che vi proporrò io riguarda due personaggi dell’anime, riguardanti la ColdCoffeeshipping.
Sì, avete capito bene: questa storia è dedicata a Barry e Paul. Sinceramente parlando, non ricordo neppure chi abbia
proposto questa coppia. Forse io stessa,
dato che è una shipping astrusa. Io propongo
SEMPRE cose nonsense nelle turnate. Fateci l’abitudine.
Questo
piccolo scritto è AU, ambientato in
un possibile futuro dell’anime, dove il carattere di Paul è cambiato
radicalmente. Non picchiatemi, fan di Paulie, ve ne prego! Sono stata costretta farlo, data la
canzone che è stata assegnata a questa coppia di personaggi: Monster degli Skillet. È una delle mie canzoni
preferite, che non smetterei mai di ascoltare, e devo ammettere che mi è
piaciuto scrivere una ColdCoffee con questo
sottofondo. Sì, sono da picchiare. Ho appena postato un’Ikari con Paul tanto
tenero (EH?) e me ne esco con un… mostro.
Tralasciando
ciò, mi auguro che questa storia sia di vostro gradimento! Buona lettura!
ColdCoffee
Monster
Altro che mito.
Altro che allenatore leggendario. Altro che Campione buono e giusto.
Barry
si sfregò gli occhi con il dorso della mano e scoccò un’occhiata furente al suo
avversario, trattenendosi a stento dall’aggredirlo e punirlo per ciò che aveva
fatto ai suoi Pokèmon. Osservò il suo povero Empoleon, esanime a pochi passi da lui, e si impose di non
urlare per non darla vinta a quel demonio che aveva di fronte.
Che
cosa era successo al suo Paul, a quell’eroe che aveva stimato e venerato per
tanti anni? Che fine aveva fatto quell’Allenatore nobile e stimato da tutti?
Dov’era finito quel Campione che aveva garantito anni di pace a Sinnoh?
Barry
gridò tutto il suo odio contro quel despota, che in quel momento gli stava
dando le spalle e borbottava qualcosa che suonava come un Patetico.
Ecco
dov’era finito il suo mito. Si era trasformato in un mostro, un mostro di
egoismo.
La premiata ditta Pinete & Co. presenta nuove storie
tutte per voi! Come promesso, eccovi qui la nuova flash della giornata. Ammetto
sinceramente di avere molta sfiga nei
sorteggi (a differenza di una certa CRETA,
per gli amici CETRA, arrandom),
però questa volta mi è capitata una coppia degna
di essere chiamata tale.
Ciò
che vi voglio presentare oggi riguarda la Masakudoshipping. Esatto, la
coppia riguardante Pino e Karen.
Amorevoli, loro. Sinceramente parlando, ce li vedo troppo insieme! Nonostante
faccia molta fatica a trattare questo pairing,
scrivere qualcosa su di loro è veramente piacevole.
Spero di poterlo fare ancora presto!
Questa
storia è ispirata alla canzone Destiny degli UnSun, una delle tante che occupa una posizione nella mia
lista delle preferite. Ammetto di aver scritto il testo in base al titolo e
alla melodia, dato che non conosco alcuna parola della canzone, però spero che
il risultato sia ugualmente di vostro gradimento!
Detto
questo, vi auguro buona lettura!
Masakudo
Destiny
Karen
alzò lo sguardo verso il cielo burrascoso, i capelli argentei scossi dal vento,
il volto sferzato da quella pioggia sottile. Curvò le labbra in un sorriso
sereno, abbassando le palpebre, e lasciò che l’acqua limpida e fresca cancellasse
ogni traccia di peccato dal suo cuore.
Finalmente
tutto era finito. Mask of Ice
era stato sconfitto dagli Eroi e i vinti dovevano ritirarsi, per scappare e rinnegare una
volta per tutte quell’oscuro passato. E proprio così lei aveva
fatto, sfuggendo a quella vita peccaminosa ormai lontana.
Cercò
alla cieca la mano di Pino, in quel momento accanto a lei, e la strinse con
forza. Qualunque fosse il futuro che si prospettava davanti a loro, qualunque
cosa avesse riservato il destino, avrebbero affrontato le avversità assieme.
E
la loro unione si consacrò sotto quel temporale purificatore.
Ascendancyshipping. Quando mi è
capitata questa psuedo-coppia tra le mani, volevo ribaltare il pc. Ben pochi di voi
avranno presenti i personaggi che compongono questa coppia o, per meglio dire,
sanno che cosa diavolo sia questa sottospecie di coppia. Ebbene, ve lo
spiego io da chi è composta: Giovanni e Red. Bello, vero? Proprio una coppia fantastica. Coppia
che, ovviamente, non ho trattato come tale. Ho preferito tenere i personaggi
separati, quindi in questa storia non sono legati da alcun sentimento amoroso. Anzi. E ci mancherebbe altro.
Questa
storia è ambientata nel contesto di Tarnished Gold.
Sapere che cos’è? È una Pokèpasta.
Se volete capire al meglio questa piccola flash, dovete prima informarvi sulla trama
della pasta in questione, altrimenti risulterà a dir poco incomprensibile. Non
so dirvi per quale motivo mi sono ispirata a tutto ciò, però devo ammettere che
il risultato mi piace affatto. Inoltre, la canzone da cui ho tratto spunto è Breath of Life di Florence.
Detto
questo, vi auguro buona lettura!
Ascendancy
Breath
of Life
Aveva
sterminato tutti quanti, senza risparmiare nessuno. Non aveva fatto eccezioni,
Giovanni: chiunque si fosse messo sulla sua strada, contrastandolo, sarebbe
incappato in un triste destino. Una macabra fine, degna di un valoroso eroe che
si è messo contro il nemico per salvare la propria patria.
E
così si sentiva Red, inginocchiato di fronte a Mewtwo, con il braccio grondante di sangue: un piccolo eroe
impotente, messo alle strette dal suo peggior nemico. Digrignò i denti,
cercando invano di soffocare il dolore, e alzò lo sguardo verso il suo nemico.
I suoi occhi vermigli erano traboccanti di odio e rabbia, uniche compagne di
quella campagna solitaria.
Non
c’era più alcuna patria da difendere, nessun popolo da proteggere. Erano tutti
morti per mano del Capo del Team Rocket, in quei sotterranei. Di loro erano rimasti solo i
cadaveri, ammucchiati uno sopra l’altro, e il loro sangue che formava un’immensa
pozza sul pavimento.
Presto
Red li avrebbe raggiunti. Era solo questione di
attimi. Esalò l’ultimo respiro, perendo sotto il colpo mortale inferto da Mewtwo, e si accasciò a terra, gli occhi dapprima pieni di astio
ora vuoti e inespressivi.
Dragonshippingyaoi. Ecco la coppia con la quale
voglio deliziarvi quest’oggi, miei cari lettori! Ammetto che questo genderbender è piuttosto insolito, però lo amo particolarmente. Per me Sandro è sia seme sia uke,
dipende dalle situazioni. In questo caso, ad esempio, è palesemente uke (qualcuno mi
picchierà, me lo sento). Per quanto riguarda Lance, invece… beh, giudicate voi! In qualsiasi contesto,
per me quell’uomo è sempre stato un grandissimo mistero.
La
canzone alla quale si rifà questa storia è She’s the one di Robbie Williams ed è la stessa che canta Lance durante la storia. Quando
è uscita questa canzone per la Dragon yaoi, volevo letteralmente lanciare il mio cellulare fuori
dalla finestra. Una canzone dedicata a
una donna per una coppia yaoi. Il mio telefono mi
trolla, è appurato.
Per
il resto, non ho molto altro da aggiungere, se non…
Buona lettura!
Dragon
She’s
the One
Romantico. Fin
troppo romantico, dannatamente romantico, eccessivamente romantico.
Sandro
incrociò le braccia al petto, stizzito, mentre ascoltava la melodia di Lance
suonata al pianoforte. Quell’idiota diceva di aver imparato quello strumento
solo per lui, per potergli dedicare una serenata d’amore. Ma da quando c’era
amore, nella loro relazione? Consumavano solo per divertimento e spesso lo
facevano anche quando il Capopalestra in questione
non era affatto consenziente. Eppure, nonostante tutto ciò, il Campione gli
stava dicendo di amarlo.
Lance
stava cantando con una vocetta fastidiosa a suo parere, a volte perfino in
falsetto, proprio come si addiceva ad un frocio
come lui. Un frocio che, per quanto detestasse ammetterlo, amava con tutto il
cuore.
Il
Domadraghi sbuffò, chiudendo gli occhi e
concentrandosi sulle parole del compagno. Inarcò un sopracciglio, non appena si
accorse che la canzone si stava riferendo a lui dandole della donna.
-
She’s the one! – cantava
l’altro a squarciagola, stonando perfino.
-
Mi stai prendendo per il culo, brutto coglione?! – sbraitò il Capopalestra, prima di ribaltare lo sgabellino sul quale era
seduto Lance con un calcio e farlo cadere rovinosamente a terra.
Odioso. Non sarebbe
mai cambiato, con o senza amore. Ma, forse, era proprio per questa sua
stupidità che lo amava.
Cougarshipping. Amy, della premiata ditta Pinete & Co., oggi vuole stupire voi lettori con una storia
riguardante questa coppia di personaggi. Ovviamente, esattamente come è valso per
la Ascendancy,
anche questi due personaggi non sono legati attraverso una relazione amorosa –
se lo fosse, sarebbe quanto mai preoccupante.
Cougar, pantera, donna
predatrice. Cougar,
ossia Green/Agatha.
Ora, se siete riusciti a resistere a un simile colpo basso, permettetemi di
stringervi la mano. Anche io, quando il sorteggio ha assegnato a me questa sottospecie
di coppia, volevo urlare. Però devo
ammettere che mi sono divertita a trattare anche questi due personaggi, in un
contesto ovviamente mangaverse.
La
canzone associata è Numb
dei Linkin Park. Mi auguro sia di vostro
gradimento, dato che è una canzone che ha segnato particolarmente la mia
infanzia (ah, beata gioventù!). Detto
questo, vi auguro una buona lettura!
Cougar
Numb
Socchiuse
gli occhi fino a farli divenire due fessure minacciose, scoccando un’occhiata
furente alla donna che gli stava di fronte. Inspirò profondamente, poco prima
di ordinare alla sua squadra un attacco contro quella Superquattro
pericolosa e la sua potente schiera di Pokèmon
spettro, pronto a combattere contro di lei per ottenere la tanto agognata pace.
Eppure,
sebbene la rabbia e la determinazione stessero pervadendo il suo corpo e ne
avessero preso possesso, si sentiva quanto mai intorpidito e infreddolito.
Stava combattendo contro quella donna, la stessa che suo nonno Samuel aveva
tanto amato per lunghi anni. Stava lottando contro una persona che aveva donato
gioia alla vita del suo stimato Professore.
Forse
sarebbe arrivato ad ucciderla. Forse quella battaglia si sarebbe conclusa nel
peggiore dei modi. Ad Agatha questa eventualità non
interessava minimamente, ma a Green sì.
Per Samuel. Per
lei. Per i bei tempi passati ormai lontani.
Quest’oggi voglio
presentarvi la fantastica EarthDragonshipping. Si tratta di una coppia a dir poco sconosciuta, che vede come protagonisti Green e Sandra. Sinceramente parlando, è
da un annetto buono che questo pairing mi ispira. Più
che altro, li amo insieme per via di Red e Lance. Mi
piace l’idea che loro siano fidanzati solo perché entrambi sono innamorati di
uno dei Campioni, però il loro sogno amoroso è irrealizzabile a causa di vari
impedimenti. Per questo motivo ce li vedo benissimo insieme, compensando la mancanza di affetto con amore
sbagliato. Che poi, tanto sbagliato non è.
La
canzone associata è SomeonelikeYou di Adele.
In questa shot vi è anche un vago riferimento alla Feelingshipping,
ossia alla Green/Yellow.
Ebbene sì,
se non lo avete ancora capito, questa raccolta è la fiera del crackpairing.
Detto questo, mi auguro sia di vostro
gradimento! Buona lettura!
EarthDragon
SomeonelikeYou
Green
non aveva mantenuto la sua promessa. Se n’era andato e l’aveva abbandonata al
suo destino, esattamente come aveva fatto Lance anni prima, lasciandola sola
nel suo immenso dolore.
Altro
che compagno di battaglia, con il
quale avrebbe condiviso il dolore per il loro amore irrealizzabile. Altro che compagno di vita, con il quale forse
avrebbe trovato conforto. Altro che compagno
di notti d’amore sbagliate, con le quali compensavano la mancanza di vero
affetto.
Alla
fine, a differenza sua, Green era finalmente riuscito a sbarazzarsi dello
spettro di Red per ricominciare a vivere. Il suo
cuore, dapprima occupato dal Campione di Kanto, aveva
ripreso a battere per una donna; una donna che non era Sandra e che non
assomigliava minimamente a lei.
La
Capopalestra li osservò tenersi mano nella mano, mentre
li osservava in lontananza, stando con la schiena poggiata al tronco di un
albero. A braccia conserte e protetta dall’ombra delle fronde, sorrise al suo
ex compagno, che in quel momento l’aveva sorpresa osservarlo. Lo salutò con un
cenno di capo e mostrò il più possibile serena.
Forse
un giorno anche lei avrebbe trovato una persona buona e giusta, come era stato
Green a suo tempo, per la quale avrebbe nutrito vero amore.
LiveCaster. Era da una vita che desideravo scrivere qualcosa su
questa coppia, sinceramente parlando. Anzitutto, inizio col dire che sono
contenta di aver ripreso a postare queste pessimedrabblechenonsonodrabble,
specialmente ricominciando con una delle meglio
riuscite. Sì, questa Tetsu/Mei è una delle
storielle di cui vado particolarmente fiera, assieme alla precedente EarthDragon.
La
canzone che mi ha ispirata è, appunto, Decode dei Paramore. Amo da morire questa canzone, quindi non mi è
stato affatto difficile scriverci una storia. Ho sempre immaginato Mei come attrice, per questo motivo nella fic appare in un determinato modo. Preferisco analizzare la
sua figura da questo punto di vista, invece di trattarla come una normalissima
Allenatrice. E io immagino la LiveCaster come una
coppia di divi, con le gioie e i
problemi che i loro ruoli comportano. Adoro analizzarli sotto questo aspetto,
mi diverte!
In
ogni caso, spero sia di vostro gradimento. Buona
lettura, nenetti cari!♥
LiveCaster
Paramore
- Decode
Era
impossibile decifrare i pensieri di Mei in quel momento. Imperterrito, rimase
per ore a contemplare il suo volto inespressivo, deciso come non mai a
comprendere ciò che passava nella mente della sua ormai ex-ragazza. Da brava
attrice qual era, stava mascherando alla perfezione le sue emozioni dietro ad
una corazza di freddezza e impassibilità.
«Non
possiamo andare avanti così» aveva esordito improvvisamente, durante il loro
appuntamento. Aveva pronunciato quelle parole in modo gelido e distaccato,
quasi quella situazione non la toccasse minimamente.
Eppure
lui era certo che quelli non fossero i veri sentimenti della sua Mei.
Sicuramente si stava mostrando così solo per non rendere oltremodo triste e
drammatica quella situazione.
Tetsu la guardò negli occhi, cercando in
quelle iridi color mare la verità celata dietro al suo atteggiamento
apparentemente ostile. Vi trovò il nulla pieno del tutto, l’inespressività
colma del dolore di una povera ragazza che stava rinunciando a qualcosa di
davvero grande.
Era
forte, la sua Mei, forse fin troppo per essere una normale adolescente. O
forse, più semplicemente, era solo una bravissima attrice degna della sua fama
e del suo nome.